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MUBI: tutti i film in arrivo a Febbraio 2023

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MUBI: tutti i film in arrivo a Febbraio 2023

Manca poco alla fine del primo mese dell’anno e oggi vi segniamo tutti i film in uscita a Febbraio 2023 su MUBI! Tra le uscite vi segnaliamo La scelta di Anne – L’Événement.

LA SCELTA DI ANNE – L’ÉVÉNEMENT di Audrey Diwan (2021)

Vincitore del Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2021, LA SCELTA DI ANNE – L’ÉVÉNEMENT di Audrey Diwan è la seconda opera registica di Diwan, già sceneggiatrice. Tratto dal libro del Premio Nobel Annie Ernaux, il film ripercorre le vicende autobiografiche di Ernaux stessa, quando durante il suo periodo universitario negli anni ‘60, si trova a dover intraprendere un percorso per l’interruzione di una gravidanza, in una Francia dove l’aborto era ancora illegale. La protagonista Anamaria Vartolomei ha vinto il premio alla Migliore Promessa Femminile agli ultimi César.

TROMPERIE – INGANNO di Arnaud Desplechin (2021)

Arnaud Desplechin dirige Léa Seydoux e Denis Podalydès in un racconto di adulterio. Nella Londra degli anni ’80 uno scrittore nella incontra regolarmente la sua amante e riflette sulle donne che ha amato nella sua vita, usando i ricordi per le sue elucubrazioni letterarie. Il film è tratto dal romanzo di Philip Roth “Inganno” ed è stato presentato nella sezione Cannes Première alla 74esima edizione del festival.

PER UN’ORA DI AMORE: DUE FILM DI VALERIO MIELI

RICORDI? (2018) e DIECI INVERNI (2008)
di Valerio Mieli

Nel mese di San Valentino, aggiungiamo due titoli italiani alla nostra collezione di film romantici “Per un’ora d’Amore”: RICORDI? e DIECI INVERNI di Valerio Mieli. Con Isabella Ragonese e Michele Riondino, in DIECI INVERNI seguiamo dieci momenti invernali dei protagonisti e lo sviluppo della loro relazione anno dopo anno. In RICORDI?, Linda Caridi e Luca Marinelli sono i due protagonisti la cui storia d’amore viene rivissuta e rimodellata tramite i frammenti della loro memoria.

PARK CHAN-WOOK: UN DITTICO

JOINT SECURITY AREA (2000) e MADEMOISELLE (2016)

In concomitanza con l’uscita in sala dell’ultimo lavoro del regista coreano, DECISION TO LEAVE, a febbraio vi presentiamo un dittico di film di Park Chan-wook. In JOINT SECURITY AREA, tratto dal romanzo DMZ di Park Sang-yeon, le indagini di un misterioso incidente avvenuto nella zona demilitarizzata coreana, unico punto di incontro tra le due Coree, danno vita a un film poliziesco dal grande stile. MADEMOISELLE, anch’esso tratto da un romanzo, “Ladra” di Sarah Waters, segue le vicende di Hideko (una giovane ereditiera giapponese vittima degli intrighi dello zio) e Sook-hee (ladra coreana che riesce a farsi assumere come domestica di Hideko), in un intrigante thriller che mescola elementi di drama e film storico, riuscendo in un classico moderno.

I GRANDI FESTIVAL: LA BERLINALE

MUTZENBACHER (Ruth Beckermann, 2022)
LE VARIABILI DIPENDENTI (Lorenzo Tardella, 2022), ROBE OF GEMS (Natalia López, 2022), UNREST (Cyril Schäublin, 2022)

Febbraio è il mese della Berlinale. Vi proponiamo alcuni titoli dall’ultima edizione della rassegna tedesca. Dal cortometraggio italiano LE VARIABILI DIPENDENTI di Lorenzo Tardella, presentato nella selezione Generation Kplus al documentario MUTZENBACHER di Ruth Beckermann, che racconta degli open casting mettendo in discussione le dinamiche di potere tra uomini e donne, fino a film drammatici come ROBE OF GEMS di Natalia López e UNREST di Cyril Schäublin.

Scream VI: il nuovo trailer del film

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Scream VI: il nuovo trailer del film

Dal 9 marzo in sala arriva Scream VI. Dopo gli ultimi omicidi di Ghostface, i quattro sopravvissuti si lasciano alle spalle Woodsboro e iniziano un nuovo capitolo. In Scream VI, Melissa Barrera (“Sam Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.

DIRETTO DA
Matt Bettinelli-Olpin & Tyler Gillett

SCRITTO DA
James Vanderbilt & Guy Busick

BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA
Kevin Williamson

PRODOTTO DA
William Sherak, James Vanderbilt, Paul Neinstein

PRODOTTO ESECUTIVAMENTE DA
Kevin Williamson, Gary Barber, Peter Oillataguerre, Chad Villella, Courteney Cox,
Ron Lynch, Cathy Konrad, Marianne Maddalena

STARRING
Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Jack Champion, Henry Czerny, Mason Gooding, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Jenna Ortega, Tony Revolori, Josh Segarra, Samara Weaving con Hayden Panettiere e Courteney Cox.

MCU: 5 migliori cattivi della Fase 4 che vorremmo rivedere (e 3 che vorremmo dimenticare)

Manca meno di un mese all’inizio della Fase 5 e con Ant-Man e The Wasp: Quantumania si metterà sotto i riflettori Kang il Conquistatore, tutti gli occhi sono puntati su Jonathan Major per capire cosa porterà in tavola nei panni di questo grande cattivo. Kang è solo l’ultimo dei villain con cui avremmo a che fare in questa nuova Saga del Multiverso, prima di lui molti altri cattivi lo hanno preceduto e uno su tutti è Thanos.

Ma ci sono anche altri cattivi che potrebbero tornare all’azione, almeno 5 di questi li vorremmo rivedere nella Fase 5 del MCU. Invece, altri 3 villain di questa Fase 4 forse sarebbe meglio dimenticarli.

Kingpin

KingpinWilson Fisk interpretato da Vincent D’Onofrio ha avuto solo un ruolo minore in Hawkeye. Il cattivo di Daredevil è tornato nella serie Disney+ e lo ha fatto con un notevole potenziamento. Alcune speculazioni in merito al personaggio affermano che abbia preso il siero del Super Soldato di Power Broker, ma non è arrivata nessuna conferma dai vertici del MCU.

In Hawakeye però il personaggio di Kingpin ha raggiunto la rappresentazione migliore ed è stato anche elogiato per questo. Inoltre il personaggio dovrebbe apparire anche in Daredevil: Born Again. La nuova serie con Charlie Cox però non arriverà quasi sicuramente in questa Fase del MCU.

Scarlet Witch

Scarlet WitchÈ passato forse troppo poco tempo per inserire Scarlet Witch nella lista dei villain più forti della Fase 4 e che vorremmo rivedere in futuro. La decisione di ritrarre il personaggio di Elizabeth Olsen sotto una luce diversa fa parte di un lungo dibattito ma da quando ha subito la trasformazione da Wanda Maximoff a Scarlet Witch il suo personaggio ha rappresentato una minaccia terrificante per la Saga del Multiverso.

Già in WandaVision avevamo assistito a un primo cambio di registro per la Olsen ma con Doctor Strange nel Multiverso della Follia è avvenuta la consacrazione di questo personaggio. Tuttavia, la fine del film ha lasciato moltissimi punti in sospeso ma, come sempre, le speculazioni sul personaggio lasciano intendere che il futuro della Olsen nel MCU è ancora lungo, e potrebbe portare anche alla redensione, chissà.

Wenwu

WenwuTra gli ultimi film della Fase 4, il più sorprendente che ha alzato le aspettative è Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Oltre ad aver introdotto un nuovo possibile membro dei nuovi Avengers la storia ha inserito anche un nuovo villain: Wenwu – interpretato da Tony Leung che si ha ricevuto tante recensioni positive collocandosi tra i migliori del MCU.

Sebbene sia innegabilmente malvagio, il fatto che la sua missione fosse così relazionabile ha fatto sì che il padre di Shang-Chi si distinguesse dalla massa, e Wenwu, grazie alle suo abili doti di arti marziali si è dimostrato un abile combattente.

Namor

NamorL’antagonista di Black Panther: Wakanda Forever ha sicuramente conquistato la Fase 4 del MCU. La storia, così come le motivazioni che lo hanno spinto ad agire prendendo di mira Shuri e Riri Williams lo rendono uno dei cattivi più nobili. Come per Wenwu, grazie a una storia d’origine avvincente e a motivazioni comprensibili. È stato facile empatizzare con il sovrano di Talocan, anche se le sue azioni erano spesso piuttosto sinistre.

Alla fine di tutto, è stato sconfitto dalla nuova Pantera Nera, ma sta ancora tramando per portare la guerra nel mondo di superficie quando se ne presenterà l’occasione. Prevediamo che Namor sarà una minaccia importante in futuro, anche se negli anni a venire si troverà a passare dalla parte dell’eroe a quella del cattivo. Un personaggio affascinante, portato in vita perfettamente da Tenoch Huerta, che merita un posto così alto.

Goblin

Goblin cattivi MCU Fase 4I primi tre Spider-Man diretti da Sam Raimi hanno portato alla luce uno dei villan più spietati (e amati) del MCU. Il Goblin di Willem Defoe è tornato per l’ultima volta in Spider-Man: No Way Home. Seppur per poco tempo i fan hanno potuto assaporare le vibe del Goblin: completamente fuori di testa e spaventoso.

Goblin ha dimostrato di essere il nemico più duro di Spidey fino ad oggi, infliggendo un colpo mortale alla zia May. Il personaggio di Defoe è sicuramente uno dei cattivi che vorremmo rivedere in futuro, ma che forse è più difficile che si concretizzi rispetto ai precedenti.

Gorr

GorrIl primo villain che forse vorremmo dimenticare è Gorr, il personaggio di Christian Bale in Thor: Love & Thunder. L’ex Batman non ha avuto il materiale necessario per imporsi come cattivo. L’attore ha portato alcune idee innegabilmente interessanti.

Poche di queste sono state portate sul grande schermo – a causa di una serie di tagli – che quello che risulta è confusionario. Alcuni fan hanno anche criticato il suo costume. La sua trasformazione in Gorr è diversa da quella dei fumetti del MCU.

Flash Smasher

Flash SmasherThe Falcon and The Winter Soldier è stata una buona serie televisiva, anche se ha portato alla luce uno dei personaggi antagonisti peggiori: Flag Smasher (Karli Morgenthau interpretata da Erin Kellyman). La sua storia si è svolta non solo troppo in fretta ma non ha avuto un peso così forte all’interno della storia.

Non sono bastati i sei episodi della serie – troppo pochi per sviluppare un personaggio – per lasciarla impressa nel cuore e nella mente dello spettatore. Il gruppo di super soldati, seppur mossi da una causa nobile, è stato descritto velocemente e in maniera generica lasciando il vuoto nel MCU.

Najma

Najma cattivi MCUMs. Marvel ha ricevuto fin da subito recensioni contrastanti. Le critiche più feroci sono arrivate in seguito al cambiamento di alcune cose dei fumetti ma nonostante questo il personaggio di Iman Vellani si è dimostrato essere un punto di forza per il futuro del MCU.

Quello che ha fatto storcere il naso è Najma, il leader della banda antagonista del film. Un attimo prima si preoccupava profondamente per il figlio, l’attimo dopo non lo faceva più. E non dimentichiamo che Najma è passata dal voler fare amicizia con Kamala Khan al tentativo immediato di ucciderla, senza uno sviluppo completo del personaggio.

Anche io, dal 19 gennaio al cinema

Anche io, dal 19 gennaio al cinema

Arriva oggi al cinema Anche io, il film basato sull’inchiesta del New York Times che ha innescato il #metoo negli Stati Uniti e poi nel mondo. La due volte candidata all’Oscar® Carey Mulligan (Una Donna Promettente, An Education) e Zoe Kazan (la serie Il Complotto contro l’America, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no) interpretano le reporter del New York Times Megan Twohey e Jodi Kantor, che insieme hanno raccontato una delle storie più importanti di una generazione. Una storia che ha infranto decenni di silenzio sul tema degli abusi sessuali avvenuti a Hollywood e che ha cambiato per sempre la cultura americana.

Dai produttori vincitori degli Academy Award® di 12 anni schiavo, Moonlight, Minari, Selma – La strada per la libertà e La grande scommessa e dal produttore candidato all’Oscar® di Zero Dark Thirty e American Hustle – L’Apparenza inganna, il film è tratto dall’inchiesta del New York Times di Jodi Kantor, Megan Twohey e Rebecca Corbett e dal bestseller del New York Times “She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement” di Jodi Kantor e Megan Twohey.

Anche io, leggi la recensione

Testimonianza del potere del giornalismo investigativo, Anche Io racconta il viaggio di reporter e redattori impegnati nell’incessante ricerca della verità e mette in luce il coraggio di coloro che sono sopravvissute e di chi ha scelto di farsi avanti per fermare un predatore seriale. Insieme, il loro impegno e la loro forza d’animo hanno dato vita a una conversazione nazionale, hanno contribuito a riportare alla luce il movimento #MeToo e alimentato una riflessione sul sistema che lo aveva reso possibile.

Il film vede nel cast anche la candidata all’Oscar® Patricia Clarkson (Shutter Island, Schegge di April), dal vincitore dell’Emmy Andre Braugher (Homicide, Thief – Il professionista), dalla vincitrice del Tony Award Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Orgoglio e Pregiudizio) e dalla candidata all’Oscar® Samantha Morton (Minority Report, In America – Il sogno che non c’era). Anche io è diretto dalla vincitrice dell’Emmy Maria Schrader (la serie Unorthodox) ed è scritto da Rebecca Lenkiewicz, sceneggiatrice del film vincitore del premio Oscar® Ida.

Il film è prodotto dai vincitori dell’Academy Award® Dede Gardner e Jeremy Kleiner per Plan B Entertainment, ed è prodotto esecutivamente dal premio Oscar® Brad Pitt e Lila Yacoub e dalla candidata all’Oscar® Megan Ellison e Sue Naegle per Annapurna Pictures. Universal Pictures presenta una produzione Annapurna e Plan B.

Io Vivo Altrove! intervista al regista e protagonista Giuseppe Battiston

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Ecco la nostra intervista a Giuseppe Battiston che esordisce alla regia con Io Vivo Altrove! Nel film, che vedremo in sala dal 19 gennaio, insieme allo stesso Battiston, c’è Rolando Ravello. Il film è distribuito da Adler Entertainment.

Biasutti, Giuseppe Battiston, e Perbellini, Rolando Ravello, si conoscono per caso ad un incontro per appassionati di fotografia. Sono due uomini di mezza età con lo stesso nome, Fausto. Perbellini è ancora succube della madre, Ida Marinelli, mentre Biasutti è un bibliotecario che vive di ricordi. I due scoprono presto di essere stufi delle proprie vite in città e iniziano a coltivare il sogno di trasferirsi in campagna. Sogno che sembra concretizzarsi quando Biasutti riceve in eredità la vecchia casa della nonna, in un piccolo paesino nelle campagne friulane. Lui e Perbellini lasciano il lavoro, la città, e si trasferiscono, convinti che vivranno del frutto delle proprie fatiche. All’arrivo, però, non tardano ad accorgersi che la situazione è più complessa di quel che credevano e l’accoglienza da parte dei locali non è delle migliori.

MCU: i 7 personaggi televisivi con probabile reboot

MCU: i 7 personaggi televisivi con probabile reboot

Negli ultimi due anni, alcuni personaggi della Marvel Television sono andati incontro a reboot nel MCU, ma ci sono ancora una manciata di attori che, come Charlie Cox, meritano una seconda possibilità nell’universo.

Ecco un elenco di personaggi delle serie tv Marvel che riteniamo degni di entrare nel MCU, ma per cui un reboot è assolutamente d’obbligo.

Elektra

Elektra Natchios-MCULa seconda stagione di Daredevil ha fatto un ottimo lavoro nel creare una dinamica avvincente tra Matt Murdock ed Elektra, ma le ha anche dato una storia d’origine fin troppo contorta.

A parte tutte le assurdità di Black Sky, ogni logica è andata perduta quando è stata uccisa così presto, e meno si parla del suo ritorno in The Defenders, meglio è. Tuttavia, si tratta di un personaggio che ha un disperato bisogno di essere rilanciato e che dovrebbe assolutamente trovare spazio nel MCU con Daredevil: Born Again e oltre.

Polaris

The Gifted è stato realizzato dalla Marvel Television in collaborazione con la Fox e si è rivelata una serie abbastanza peculiare. Con legami piuttosto marginali con il franchise degli X-Men sul grande schermo, si è focalizzata su due genitori ordinari che mettono la loro famiglia in fuga dal governo quando scoprono che i loro figli hanno abilità mutanti. Non è stata una serie particolarmente entusiasmante, ma abbiamo avuto modo di passare del tempo con alcuni grandi personaggi dei fumetti.

Tra questi, Emma Dumont nel ruolo di Polaris, la figlia di Magneto che condivide la padronanza del magnetismo del padre. Lorna Dane è un grande personaggio a cui non è mai stata data la possibilità di brillare nei film degli X-Men, e ci piacerebbe vedere questo cambiamento nel MCU.

The Punisher

The PunisherIl Punitore ha sempre faticato a trovare il successo sul grande schermo e, sebbene le rispettive interpretazioni di Thomas Jane e Ray Stevenson godano di una buona dose di fan, nessuno dei due ha mai convinto i lettori dei fumetti come Jon Bernthal. Il Frank Castle perfetto fin dall’inizio, che si è anche guadagnato un Emmy per la sua interpretazione nella seconda stagione, è andato incontro a un destino infausto: è stato inserito in un terribile spin-off che ha complicato ulteriormente la sua storia d’origine estremamente semplice e ha trasformato questo violento vigilante in qualcuno che si occupa più di cospirazioni che di crimini.

In futuro, ci sarà sicuramente un posto per il Punitore nel MCU, anche se marginale. Potrebbe incrociarsi con Moon Knight, prendere di mira Spider-Man o addirittura essere un vecchio amico di Clint Barton dai tempi in cui era il killer Ronin.

Jessica Jones

david-tennant-jessica-jonesLa prima stagione di Jessica Jones è stata fantastica, mentre la seconda e la terza non hanno convinto i fan. Ciononostante, Krysten Ritter è stata assolutamente brillante nel ruolo dell’investigatrice privata ed è riuscita ad aggiungere una grande quantità di profondità al personaggio anche nelle stagioni successive. L’introduzione di un investigatore privato dotato di superpoteri nel MCU ha senso, soprattutto perché porterebbe qualcosa di nuovo in questo mondo condiviso.

Siamo sorpresi che questo non sia avvenuto in She-Hulk: Attorney at Law, soprattutto perché la Jennifer Walters del MCU è specializzata in diritto superumano e apprezzerebbe senza dubbio l’aiuto di un’investigratrice privata come questa per difendere i suoi clienti. Ora, speriamo solo che questo accada in Daredevil: Born Again, una serie che sembra essere un rifugio per molti di questi eroi di Netflix.

Morgan le Fay

La serie di breve durata Runaways ha rivelato che questa versione di Morgan le Fay (Elizabeth Hurley) era una potente incantatrice intrappolata nella Dimensione Oscura e un tempo leader di una congrega di streghe. Questo la collegherebbe sia al cattivo di Doctor Strange, Dormammu, sia ad Agatha Harkness di WandaVision, rendendo facile il suo inserimento in entrambi i franchise.

La Hurley si è chiaramente divertita nel ruolo di le Fay e, con il regista giusto (e un materiale leggermente migliore rispetto alla serie Hulu), potrebbe fare qualcosa di veramente speciale con il personaggio. Non stiamo suggerendo che Morgan diventi un personaggio importante, ma sarebbe divertente vederla assieme ad Agatha nella prossima serie Disney+ dedicata alla villain.

Gladiator

Gladiator Daredevil MCUTorniamo nel mondo di Daredevil per concentrarci su un personaggio meno noto, ma che ha sicuramente un grande potenziale nel MCU. La Marvel Television non ha mai esplorato veramente l’alter-ego di Melvin Potter e ha completamente sorvolato sui suoi problemi di salute mentale e su come questi lo abbiano portato a diventare un supercriminale noto come Gladiatore. Non stiamo suggerendo di utilizzarlo come cattivo principale in una futura serie televisiva o in un film, ma di certo potrebbe essere un efficace cattivo secondario in Daredevil: Born Again.

Matt Gerald è uno di quegli attori che sono apparsi in molti film e show televisivi diversi, ma la sua stella sembra essere in ascesa dopo un ruolo piuttosto memorabile in Avatar: La via dell’acqua.

Quake

Agents of S.H.I.E.L.D. ci ha fatto conoscere molti grandi personaggi, ma la maggior parte di essi sono stati creati ex novo o sono stati in qualche modo mal interpretati (per averne la prova, basta guardare Deathlok). Tuttavia, non si può certo biasimare Chloe Bennet nel ruolo di Quake, e anche se il suo percorso da Skye a Daisy Johnson è stato al limite del ridicolo, il MCU può superarlo.

Probabilmente il personaggio più popolare della serie, il ritorno di Quake sarebbe una mossa intelligente sotto diversi punti di vista e la Bennet ha tutte le carte in regola per diventare una vera e propria star del cinema. Secret Invasion potrebbe essere un buon punto di partenza per introdurre Daisy come una delle protette di Nick Fury, con una nuova versione, accurata dal punto di vista fumettistico, dei Guerrieri Segreti che potrebbero riunirsi in seguito. Ripartire da zero con questo personaggio sarebbe la mossa giusta, anche se una scelta del genere potrebbe sconvolgere i fan di lunga data di Quake sul piccolo schermo.

Io vivo altrove! recensione del film di e con Giuseppe Battiston

Io vivo altrove! recensione del film di e con Giuseppe Battiston

Io vivo altrove! è l’esordio alla regia di  Giuseppe Battiston, uno degli attori italiani più talentuosi e capaci. Negli anni ha lavorato sia in teatro che al cinema, dove è stato diretto da Soldini, Segre, Genovese, Zanasi. Ha avuto anche un fortunato sodalizio con Carlo Mazzacurati. L’attore, regista e sceneggiatore, assieme a Marco Pettenello, trae qui liberamente ispirazione da un romanzo di Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet, adattandolo al contesto nostrano. Ambientato nella campagna friulana, Io vivo altrove! è stato presentato alla stampa l’11 gennaio scorso, in anteprima in sala ad Udine il 16 gennaio, mentre arriva nei cinema di tutta Italia dal 19 gennaio.

Da Flaubert a Io vivo altrove!

Giuseppe Battiston e Marco Pettenello, assieme autori del soggetto e della sceneggiatura di Io vivo altrove!, rielaborano l’ultimo romanzo scritto da Flaubert, rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1881. L’autore di Madame Bovary, mettendo alla berlina i protagonisti Bouvard e Pécuchet, portava avanti una dura critica al sapere enciclopedico. Qui invece, la loro storia assume tutt’altro sapore. Nascono così Biasutti e Perbellini: due solitudini che si incontrano e tra le quali nasce una solida amicizia.

La trama di Io vivo altrove!

Biasutti, Giuseppe Battiston, e Perbellini, Rolando Ravello, si conoscono per caso ad un incontro per appassionati di fotografia. Sono due uomini di mezza età con lo stesso nome, Fausto. Perbellini è ancora succube della madre, Ida Marinelli, mentre Biasutti è un bibliotecario che vive di ricordi. I due scoprono presto di essere stufi delle proprie vite in città e iniziano a coltivare il sogno di trasferirsi in campagna. Sogno che sembra concretizzarsi quando Biasutti riceve in eredità la vecchia casa della nonna, in un piccolo paesino nelle campagne friulane. Lui e Perbellini lasciano il lavoro, la città, e si trasferiscono, convinti che vivranno del frutto delle proprie fatiche. All’arrivo, però, non tardano ad accorgersi che la situazione è più complessa di quel che credevano e l’accoglienza da parte dei locali non è delle migliori.

Una fiaba sulle orme di Mazzacurati

Io vivo altrove! può essere considerata come una fiaba con elementi tragicomici e grotteschi. Ha un incedere che ricorda lavori di Carlo Mazzacurati, come La sedia della felicità e La passione. Battiston stesso afferma che era suo intento omaggiare questo maestro del nostro cinema, con cui ha lavorato nei due film succitati e ne La giusta distanza. L’inguaribile ottimismo che anima i protagonisti può apparire da “deficienti”, come dice la signora Gina, interpretata da Ariella Reggio, ha del surreale. L’insistere di Biasutti e Perbellini, convinti, nonostante i fallimenti, che le cose si sistemeranno e saranno, per una volta, a loro favore, delinea una vera e propria poetica dell’ottimismo, che vede le relazioni umane come salvezza dal dolore perpetuo e da un’esistenza squallida.

Bene o male che vada, alla fine, sicuramente resta la salda amicizia dei protagonisti. Restano i legami che, nonostante tutto, sono riusciti ad instaurare con la gente del paese, come la farmacista Seraphine, interpretata da Diane Fleri e il parroco, padre Walter, che ha il volto di Teco Celio. Il vivo altrove! mette anche in guardia dai falsi miti. Primo tra tutti, il mito della campagna, che si rivela fallace. La realtà della campagna, però, seppure dura, è comunque migliore per i due protagonisti, rispetto a quella che vivevano nelle loro esistenze cittadine.

Io vivo altroveBuone caratterizzazioni con un filo narrativo esile

Non è una commedia da risate a crepapelle questo esordio da regista di Giuseppe Battiston. Si sorride piuttosto, più inteneriti che esilarati. Il film è pervaso da un velo di malinconia, da un senso di solitudine e dalla consapevolezza della vita che scorre veloce. Biasutti e Perbellini, però, cercano e riescono ad esorcizzare tutto ciò con la forza vitale che li contraddistingue, come due moderni Don Chisciotte, animati dal leitmotiv: non accontentiamoci.

Io vivo altrove! si sviluppa su una traccia narrativa piuttosto esile, e chiede al pubblico di entrare nel gioco di una fiaba per adulti, cosa che non tutti sono inclini a fare. Si avvale comunque delle efficaci interpretazioni dei protagonisti, Battiston e Ravello, e di buone caratterizzazioni, che danno vita a una godibile galleria di paesani: da Teco Celio, Padre Walter, a Diane Fleri, Seraphine, ad Ariella Reggio, la signora Gina, fino al cameo di Roberto Citran. Da citare anche le scenografie di Maja Moravec, che rendono bene gli ambienti, soprattutto quello della vecchia casa di campagna di Biasutti.

Un esordio alla regia senza urgenza espressiva 

Forse Io vivo altrove! non è tanto un esordio alla regia frutto di un’urgenza espressiva e creativa, quanto della volontà di riunire un gruppo di lavoro. Battiston ritrova qui Marco Pettenello, con cui aveva già lavorato. Forse l’attore e regista ha bisogno di altro tempo per trovare il progetto giusto, che faccia emergere un racconto davvero appassionato, nato da una necessità di raccontare. Il film resta tutto sommato godibile. I protagonisti fanno tenerezza e alla fine il pubblico si affeziona, come spesso accade coi sognatori. Io vivo altrove! è una favola leggera, che ricorda e omaggia Carlo Mazzacurati, con due buone prove di attori e un guizzo sarcastico nel tratteggiare quell’umanità friulana che il regista di Udine conosce bene, divertendosi a metterla in burla in una versione un po’ sopra le righe.

Quando e dove vederlo

Io vivo altrove! è prodotto da Rosamont con Rai Cinema e Staragara, in collaborazione con Minimum Fax Media e Tucker Film e distribuito da Adler Entertainment. Arriva al cinema il 19 gennaio 2023.

BAFTA 2023: tutte le nomination. Netflix alla conquista del Regno Unito

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Sono state annunciate le nomination ai BAFTA 2023, che celebrano il meglio dell’azione sul grande schermo negli ultimi 12 mesi. Niente di nuovo sul fronte occidentale apre la strada con 14 nomination, mentre ce ne sono dieci ciascuno per Gli Spiriti dell’Isola e Everything Everywhere All At Once, con Elvis che segue a 9 nomination e Tar a 5. Il risultato è di 21 nomination per film Netflix e ben 14 per A24 e Searchlight.

Ecco tutte le nomination al BAFTA 2023

Migliore attrice

Miglior attore

Migliore attrice non protagonista

Migliore attore non protagonista

Regia

EE Rising Star Award (votato dal pubblico)

  • Aimee Lou Wood
  • Daryl McCormack
  • Emma Mackey
  • Naomi Ackie
  • Sheila Atim

Miglior debutto britannico di un regista, sceneggiatore, produttore

  • Aftersun
  • Blue Jean
  • Electric Malady
  • Good Luck to You, Leo Grande
  • Rebellion

Film in lingua non inglese

Documentario

  • All That Breathes
  • All the Beauty and the Bloodshed
  • Fire of Love
  • Moonage Daydream
  • Navalny

Film d’animazione

  • Guillermo del Toro’s Pinocchio
  • Marcel the Shell with Shoes On
  • Il Gatto con gli stivali, l’ultimo desiderio
  • Red

Sceneggiatura Originale

Sceneggiatura adattata

Colonna sonora originale

Costumi

Montaggio

Scenografia

Suono

Effetti visivi

Miglior corto britannico

  • The Ballad Of Olive Morris
  • Bazigaga
  • Bus Girl
  • A Drifting Up
  • An Irish Goodbye
Miglior corto d’animazione britannico 
  • The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse
  • Middle Watch
  • Your Mountain is Waiting

Wolverine: Hugh Jackman approva Taron Egerton come suo successore nel ruolo

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Mentre sul lungo termine l’MCU avrà un nuovo Wolverine, Hugh Jackman è pronto a riprendere il ruolo in Deadpool 3 e si dice persino che faccia parte degli ambiziosi piani di Avengers: Secret Wars dei Marvel Studios. Il riavvio degli X-Men al cinema sembra essere ancora molto lontano, e certamente non accadrà nella Multiverse Saga.

Per quello che riguarda il futuro del mutante canadese sul grande schermo, un attore che è rapidamente emerso come la scelta preferita dai fan per indossare quegli artigli di adamantio è la star di Kingsman e Rocketman, Taron Egerton.

L’attore gallese ha recitato in Eddie the Eagle al fianco di Jackman, e l’attuale Wolverine ha condiviso i suoi pensieri sulla possibilità che Egerton subentri come Wolverine durante una recente conversazione con Empire (tramite Screen Rant).

“Taron è uno degli attori più talentuosi in giro. E puoi vedere che la sua gamma è incredibile”, ha risposto quando gli è stato chiesto della prospettiva di passare il testimone a Egerton. Tuttavia, continuava a scherzare: Ma deve solo rinfrescarsi un po’“. Non siamo sorpresi che la star di Logan si senta così, anche scherzando, specialmente quando finalmente gli viene data la possibilità di interpretare il Wolverine definitivo nel MCU. Nei prossimi anni, Jackman potrebbe indossare il costume, affrontare Hulk e persino collaborare con gli Avengers!

Rebel Moon: le prime immagini dal film di Zack Snyder

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Rebel Moon: le prime immagini dal film di Zack Snyder

Netflix ha svelato un teaser promozionale per l’intera lista di film del 2023 e nel video è incluso anche un primo sguardo a quella che è la prossima uscita probabilmente più attesa dello streamer, Rebel Moon di Zack Snyder.

L’immagine promozionale ci offre un primo sguardo del personaggio principale di Sofia Boutella, Kora. L’attrice di Star Trek Beyond interpreterà “una giovane donna con un passato misterioso che cerca guerrieri dai pianeti vicini per aiutare una pacifica colonia ai margini della galassia a prendere posizione contro il tirannico Regent Balisarius”.

Oltre al personaggio di Kora che vediamo nella prima foto ufficiale del film, il filmato rilasciato da Netflix mostra anche il personaggio di Djimon Hounsou che raduna le truppe per la battaglia, Charlie Hunnam che estrae la sua arma, uno scorcio di una nave che atterra su un pianeta desolato.

 

 

Rebel Moon, il film

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Rebel Moon sarà il nuovo film originale Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti Sofia Boutella, Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein, Stuart Martin e Sky Yang.

Audition: una clip esclusiva della versione restaurata del film

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Audition: una clip esclusiva della versione restaurata del film

Ecco una clip in esclusiva di Audition, che uscirà al cinema come evento in edizione restaurata il prossimo 23-24-25 gennaio con Wanted Cinema. Il celebre horror di Takashi Miike, uscito per la prima volta nel 1999, torna in sala per sconvolgere il pubblico in un’edizione restaurata in collaborazione con il Far East Film Festival.

Audition narra la storia di Shigeharu Aoyama (Ryo Ishibashi), produttore cinematografico giapponese di mezz’età, vedovo da sette anni. Su consiglio di un amico, decide di trovare una nuova moglie (Eihi Shiina) con un sotterfugio: una finta audizione per trovare la protagonista di un film, in realtà la donna ideale per lui. Ritiene di averla trovata quando si imbatte in Asami Yamasaki (Eihi Shiina), una giovane donna dolce e un po’ misteriosa, della quale si innamora immediatamente iniziando una relazione con lei. L’astuto gioco diventa presto una bomba ad orologeria e il sogno d’amore si trasforma in un incubo inimmaginabile. La donna-ragno protagonista del film – tanto seducente quanto terrificante – sconvolse e sconvolge ancora gli spettatori di tutto il mondo.

“Volevo fare un film che gli spettatori si sarebbero pentiti di aver visto”, ha dichiarato il regista, che ha concepito il film come una storia d’amore contorta e beffarda. A chi gli chiede se la visione di Audition possa essere pericolosa per gli spettatori più impressionabili, Takashi Miike risponde: “Il mio film è pericoloso, ma sempre meno di quanto possa diventarlo un essere umano”. Uscito per la prima volta nel 1999, Audition diventò il fenomeno del festival di Rotterdam di quell’anno, conferendogli una visibilità internazionale senza precedenti.

TAKASHI MIIKE è nato nel 1960. Si è formato come assistente di Shohei Imamura su Ze-Gen, il signore dei bordelli (1987) e Black Rain(1989). Come Kiyoshi Kurosawa, le sue prime opere appartengono al V-cinema, direttamente distribuito in Video club. Nei film di yakuza Dead or Alive (1999), Ichi The Killer (2001), o Gozu (2003), Miike non si tira indietro di fronte alle gore, alle situazioni assurde e alle sequenze erotiche senza tabù. Non rientra in registro preciso e può anche spaziare dalla commedia nera come Visitor Q (2001), ispirata alTeorema di Pasolini, al film drammatico ricco di poesia con The Bird People in China (1998), girare Zebraman (2004), una commedia stravagante su un supereroe o The Great Yokai War (2005), un film per bambini.

Negli anni 2010, Miike ha rivisitato il genere del chan-bara (film di spada) con 13 assassini (2010) e Hara-Kiri – Death of a Samurai (2011), selezionato al Festival di Cannes, remake in 3D dal classico di Masaki Kobayashi. Superbamente realizzati, questi film di samurai riscoprono la ferocia e l’eleganza dei loro predecessori. Il suo ultimo capolavoro è L’immortale (2017) il cui eroe, un guerriero immortale, deve uccidere un migliaio di uomini corrotti per espiare i suoi crimini passati e trovare pace.

Audition è l’adattamento di un romanzo di Ryu Murakami, reso famoso da Coin Locker Babies (1980) che ha fatto molto per la scoperta della nuova letteratura giapponese.  Non va comunque confuso con l’altro Murakami, Haruki, la cui immaginazione è molto meno eccitata. La sceneggiatura è di Daisuke Tengan, figlio maggiore di Shohei Imamura.   Per inciso, è stato con Imamura che Miike si è formato come assistente alla regia in Il mezzano (1987) e Pioggia nera (1989).  Non c’è dubbio che il cinema molto fisico di Miike e la sua assenza di tabù abbiano un legame con quello dell’autore di La Vendetta è mia (1979) Audition – Edizione restaurata tornerà in sala come evento il prossimo 23-24-25 gennaio grazie a WANTED Cinema.

Jeremy Renner è stato dimesso: quali sono le sue condizioni di salute?

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Jeremy Renner è stato finalmente in grado di lasciare l’ospedale e tornare a casa questa settimana dopo il suo grave incidente con lo spazzaneve in cui è stato coinvolto all’inizio di gennaio, ma sembra che la star della Marvel avrà davanti a sé una lunga strada per arrivare a guarigione completa, forse anni di fisioterapia.

Renner, che interpreta Occhio di Falco nel Marvel Cinematic Universe, ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico d’urgenza dopo aver riportato ferite gravissime quando è stato accidentalmente investito dal suo stesso spazzaneve il giorno di Capodanno. I dettagli sulle ferite dell’attore sono stati vaghi, ma un report ha riferito che l’attore ha subito un trauma toracico contusivo e lesioni ortopediche.

Per fortuna, finora gli interventi chirurgici hanno avuto successo e Jeremy Renner si è rivolto ai social media per fornire aggiornamenti sul suo stato. Gli aggiornamenti sono stati sicuramente confortanti, ma sono emersi nuovi dettagli che dipingono un quadro molto più cupo delle condizioni attuali dell’attore. Il sito web Radar Online riferisce in esclusiva che gli amici intimi di Renner descrivono le condizioni dell’attore come “molto peggiori di quanto si sappia”.

Entrando più nei dettagli, la fonte ha detto al sito web: “Il lato destro del petto di Jeremy era schiacciato e la parte superiore del busto era crollata. Aveva anche una brutta ferita alla testa che sanguinava e una ferita alla gamba.”

Nel frattempo, un altro insider ha affermato che la strada per la riabilitazione che Jeremy Renner ha davanti a sé è molto lunga e che potrebbero volerci fino a due anni prima che torni in forma piena. “Si dice che il danno al torace di Jeremy fosse così consistente che doveva essere ricostruito in un intervento chirurgico”, ha detto la fonte.

Sebbene la Marvel fosse apparentemente sulla via di mandare Occhio di Falco in pensione, o almeno ridurre il suo ruolo nel MCU, il personaggio ha comunque svolto un ruolo di mentore per Kate Bishop di Hailee Steinfeld nella serie Disney+ e potrebbe comunque avere un ruolo nel futuro del franchise. Una pausa di due anni eliminerebbe Renner fino al 2025, il che mette in discussione la sua disponibilità per le riprese dei prossimi film collettivi del franchise, poiché Avengers: The Kang Dynasty uscirà a maggio 2025.

Naturalmente, queste preoccupazioni per il film vengono dopo la salute di Jeremy Renner. Data l’entità delle ferite riportate, sembra che sia fortunato ad essere ancora vivo in questo momento. Renner ha finora subito due interventi chirurgici e “probabilmente la situazione della sua gamba ne richiederà altri nelle prossime settimane”, ha detto una fonte. “I medici tendono a distanziare le operazioni per dare tempo all’inizio del naturale processo di guarigione del corpo, e questo è il caso qui.” Si spera che tutti gli interventi chirurgici rimanenti vadano bene e che l’attore si riprenda completamente.

Film demenziali: 10 titoli da vedere assolutamente

Film demenziali: 10 titoli da vedere assolutamente

È uno dei generi più disprezzati da chi dice che di cinema se ne intende, ma e uno dei più amati dal grande pubblico. Mentre alcuni sono film di qualità discutibile, altri sono prodotti di autentici geni della comicità: stiamo parlando del genere dei film demenziali. Che sia intrattenimento facile e grottesco, o che sia un genere che mantiene una certa originalità e un carattere primitivo, i film comici demenziali ci strappano una risata senza fare troppa fatica. E ci hanno anche regalato dei veri e propri cult.

Ormai tra i generi americani per eccellenza, il cinema demenziale è esploso con National Lampoon’s Animal House, di John Landis. Un film che ha anche il merito di aver dato vita ad un sottogenere particolarmente apprezzato come i film demenziali sui college americani. Che c’è di più demenziale di studenti svogliati e allo sbaraglio? O delle confraternite? Cosa ci dice sugli USA? Spesso questi film nascondo dietro la comicità spicciola una forza anarchica e un tono di forte critica nei confronti della cultura statunitense.

Nel genere, in seguito, ha trovato spazio anche la comicità inglese, con personaggi come Austin Powers o i Monty Python, fino all’ampliamento con contaminazioni con la fantascienza, l’horror, l’action e qualunque altro genere classico del cinema. Il cinema comico demenziale rimane però di base  un genere grottesco e sopra le righe, fatto di situazioni estreme e personaggi bizzarri. Per chi volesse approfondire questa tipologia di film, riscoprendo i suoi migliori esemplari, ecco un elenco dei dieci migliori film demenziali da vedere. 

Film comici demenziali

Film comici demenzialiCominciamo dai fondamentali: i classici della parodia e della comicità demenziale inglese. Una bella triade di film demenziali:

10) Frankenstein Junior, 1974, Mel Brooks. Il dottor Frankenstein, un affermato neurochirurgo, non ama essere associato al celeberrimo parente. Un giorno, però, viene invitato a recarsi in Transilvania, per motivi relativi al testamento del nonno. Si riavvicinerà alle proprie radici, decidendo di trafugare un cadavere e ritentare l’esperimento del suo predecessore.

9) Austin Powers in Goldmember, 2002, Jay Roach. Il dottor Male si è alleato con l’olandese  Goldmember con l’obiettivo di impadronirsi della Terra, con un piano che prevede viaggi nel tempo e il rapimento di Nigel Powers, il padre di Austin. Per fermare i due malvagi e strambi antagonisti, Austin viaggia nel tempo, e viene aiutato nell’impresa dalla sua vecchia fiamma Foxxy Cleopatra.

8) Monty Python e il Sacro Graal, 1975, Terry Gilliam e Terry Jones. Forse il più celebre dei  fil dei Monty Python. Una parodia del Medioevo e della storia di Re Artù, incorniciata da un omicidio avvenuto nel presente. Artù conduce i propri cavalieri alla ricerca del Sagro Graal, durante la quale affrontano prove terribili: un tenace Cavaliere Nero, un gigante a tre teste, un mago pazzo, e i Cavalieri che dicono Ni. La ricerca leggendaria diventa una serie di gag e personaggi comici.

Film demenziali americani

Film demenziali americani

I film demenziali sono uno dei generi americani contemporanei per eccellenza, ed hanno portato sul grande schermo attori memorabili e simboli della commedia contemporanea: Jim Carrey, Ben Stiller, Owen Wilson e Will Ferrell. Per continuare, ecco i film demenziali americani cult degli anni Novanta e Duemila:

7) Ace Ventura – L’acchiappanimali, 1994, Tom Shadyac. Ventura è un investigatore privato di Miami è specializzato nel ritrovamento di animali persi o rapiti. Quando la mascotte dei Miami Dolphins Fiocco di Neve viene rapito prima del Super Bowl, Ventura viene assunto per risolvere il caso.

6) Zoolander, 2001, Ben Stiller. Derek Zoolander è un modello vanesio e alquanto imbranato, ma dal cuore buono. Purtroppo, i suoi anni d’oro sembrano essere finiti. Dopo essersi ritirato dalle passerelle, finisce per essere coinvolto in un piano di due spietati colossi della moda per assassinare il Primo Ministro della Malesia, un progressista che vuole introdurre misure per eliminare il lavoro minorile.

5) Scemo e più scemo, 1995, Peter Farrelly. Due coinquilini svitati: Lloyd è un autista di limousine e Harry è un curatore di cani da esibizione. Quando Lloyd accompagna in aeroporto una bellissima donna di nome Mary, i due si ritrovano tra le mani una valigia piena di soldi che lei sembra ver accidentalmente lasciato in aeroporto. Decidono di raggiungere la donna ad Aspen per restituire il denaro, ma non sanno che ha a che fare con un rapimento…

Film demenziali al college

Genere inaugurato dagli anni Settanta da Animal House, questo è diventato uno dei generi preferiti di coloro che sono cresciuti all’inizio degli anni Duemila grazie al celeberrimo American Pie. Si parlano di sessualità e anarchia, ribellione contro le istituzioni e, in generale, in modo assurdo del complesso processo di crescità dalla giovinezza all’età adulta. Vediamo dunque nel dettaglio i due capisaldi di questo filone.

4) Animal House, 1978, John Landis. Due giovani matricole non vedono l’ora di unirsi ad una confraternita del loro college. Vengono accettati solo dalla sgangherata Delta Tau Chi, fatta di studenti ripetenti con una condotta disastrosa e uno spirito anarchico.

3) American Pie, 1999, Paul Weitz. Jim, Kevin, Paul e Chris sono quattro amici che stanno per diplomarsi al liceo e sono ossessionati dalla loro verginità. Dopo un’altra festa passata in bianco, decidono di stringere un patto di reciproco aiuto al fine di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’ultima occasione è la festa a casa di Stifler in riva al lago, dove tutti si recano dopo il ballo di fine anno.

I migliori film demenziali recenti

I migliori film demenziali

Fin qui sono stati elencati titoli piuttosto indietro negli anni, ma che ancora oggi sono indubbiamente gli esempi migliori per il genere demenziale. Sull’insegnamento di quelle pellicole, però, anche negli ultimi anni sono stati realizzati dei film di questa tipologia capaci di rinnovare i canoni di riferimento per proporre nuove assurde storie. Ecco di sequito due ottimi esempi di film demenziali recenti.

2) Tropic Thunder, 2008, Ben Stiller. Un gruppo di attori viziati e narcisisti passa dal recitare in un film di guerra al prendere parte ad un conflitto reale nella giungla del Sud Est asiatico. Stiller, uno dei maggiori esponenti di questo genere, ha nel 2008 realizzato questo film che prende in giro i film di guerra e anche l’intera industria del cinema hollywoodiano. Tropic Thunder è ancora oggi un puro concentrato di comicità demenziale.

1) Borat, 2006, Larry Charles. Il presentatore televisivo Kazako Borat arriva negli Stati Uniti per raccontare uno dei paesi più grandi e affascinanti del mondo, in compagnia della sua troupe. Ma il suo principale interesse diventerà trovare e sposare Pamela Anderson. Sacha Baron Cohen si è dimostrato essere un degno erede di questa tipologia di film (oltre ad essere un ottimo attore drammatico). Borat è ancora oggi un esempio insuperato di film demenziale recente.

Film demenziali su Netflix

Oltre ai film qui elencati, di seguito si propongono invece altri film demenziali che si possono comodamente ritrovare sulla piattaforma Netflix. Si tratta di titoli estremamente spassosi, interpretati da alcuni dei grandi attori di questo genere e con storie semplicemente al limite della follia.

  • Anno uno, 2009, Harold Ramis. Due primitivi scansafatiche intraprendono un viaggio attraverso il mondo antico dopo essere stati cacciati dal loro villaggio. Jack Black e Michael Cera recitano in questa folle avventura di stampo primitivo, imbattendosi in ogni situazione assurda e comicamente stupida possibile.
  • Sballati per le feste, 2015, Jonathan Levine. Ethan, Isaac e Chris sono amici fin dall’infanzia. Ora che sono adulti, organizzano un’ultima rimpatriata e per renderla il più possibile memorabile, si prefiggono di trovare il Nutcracka Ball, il Santo Graal delle feste natalizie. Demenzialità e Natale, un connubio perfetto per un film assolutamente irresistibile.
  • Scary Movie, 2000, Keenen Ivory Wayans. Alcuni studenti si rendono complici di un omicidio e giurano di mantenere il segreto. Dopo un anno, qualcuno inizia a minacciare una di loro, dando prova di essere a conoscenza del crimine che i giovani hanno commesso, finché una ragazza viene uccisa da un uomo mascherato ed armato di coltello. Il panico inizia a serpeggiare così all’interno del campus universitario. Il film è il primo di una fortunata saga che fa la parodia dei più famosi film horror di sempre.

 



Thunderbolts: un rumors vorrebbe un membro del cast annunciato fuori dal film

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Quando la line-up dei Thunderbolts è stata rivelata per la prima volta attraverso alcuni concept art, il team era composto da Contessa Valentina Allegra de Fontaine, Red Guardian, Ghost, Yelena Belova, Bucky Barnes/The Winter Soldier, John Walker/U.S. Agente e Taskmaster, ma alcuni rumors sembrano indicare che il roster di attori che parteciperà al film non rispecchierà quel concept.

Secondo le voci, infatti, Ghost di Hannah John-Kamen è stato eliminato dal progetto e non appare nella sceneggiatura finale. Ghost, alias Ava Starr, ha fatto il suo debutto nel MCU come cattivo in Ant-Man and the Wasp. Non è mai stata più menzionata, quindi era legittimo pensare che fosse stata eliminata dal MCU, almeno fino a quando non l’abbiamo vista nel concept di Thunderbolts.

Nonostante la buona prestazione di John-Kamen, Starr non era esattamente un villain memorabile, ma era chiaramente l’unico membro della squadra con superpoteri reali (senza contare gli individui potenziati dal siero), quindi è probabile che la sua presenza potesse alterare l’equilibrio della squadra. Restiamo in attesa di comunicazioni ufficiali.

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen (?), Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

10 migliori adattamenti di videogiochi, secondo Rotten Tomatoes

10 migliori adattamenti di videogiochi, secondo Rotten Tomatoes

A pochi giorni dall’arrivo di The Last of Us sulla HBO, diamo uno sguardo ai 10 migliori film e serie tv sui videogiochi mai realizzati classificandoli dal peggiore al migliore, secondo Rotten Tomatoes.

Anche se sono gli adattamenti dei fumetti ad avere il predominio ad Hollywood, alcune trasposizioni di videogiochi potrebbero presto fargli concorrenza, in particolare con film come The Super Mario Bros. Movie e God of War in arrivo, dunque, si prospetta un anno più che interessante per prodotti di questo tipo.

Tomb Raider (53%)

Alicia Vikander fisico tomb raiderCosa dice la critica: Tomb Raider riavvia il franchise con un approccio più concreto e con una star chiaramente più che all’altezza del compito.

I recenti giochi di Tomb Raider hanno tentato di dare un taglio concreto alla storia delle origini di Lara Croft e questo film ha seguito una strada simile. Purtroppo, come la serie da cui è tratto, il film non si è rivelato particolarmente interessante. Il lato positivo è che Alicia Vikander è stata bravissima nel ruolo e che il film si è rivelato comunque migliore di altri adattamenti di videogiochi usciti in quel periodo, come Warcraft e Assassin’s Creed. Purtroppo, i piani per un sequel sono stati abbandonati.

Mortal Kombat (54%)

Jax Mortal KombatCosa dice la critica: Dedicato in gran parte ai fan del materiale di partenza, Mortal Kombat fa rivivere il franchise in modo adeguatamente violento.

Il franchise di Mortal Kombat ha sempre faticato sullo schermo, anche se non siamo del tutto sicuri del motivo. Dopotutto, c’è una mitologia molto ricca alle spalle e le epiche Fatality implorano di essere adattate per un kolossal vietato ai minori. Questo sforzo del 2021 si è rivelato un buon tentativo e, sebbene non sia stato un film eccezionale (a tratti giudicato davvero terribile), i fan hanno avuto comunque modo di apprezzarlo. Speriamo che il sequel previsto sia in grado di perfezionare la formula.

Sonic (63%)

Sonic 2 film recensioneCosa dice la critica: Opportunamente frenetico e spesso divertente, Sonic the Hedgehog è un’avventura ispirata ai videogiochi che può piacere a tutta la famiglia – e un’ottima scusa per Jim Carrey per attingere all’energia maniacale che ha lanciato la sua carriera.

Quando è stato rilasciato il primo trailer di Sonic the Hedgehog, i fan sono rimasti sconvolti dal suo character design completamente reinventato, tanto che il nuovo look inquietante è diventato virale e la Paramount ha deciso in maniera intelligente di posticipare l’uscita del film per apportare delle modifiche. Di conseguenza, quando il film è uscito, nessuno ha commentato il look di Sonic, concentrandosi invece sulla memorabile interpretazione di Jim Carrey e su quello che si è rivelato un blockbuster live-action davvero divertente.

Detective Pikachu (68%)

Pokémon: Detective Pikachu film 2019Cosa dice la critica: Pokémon Detective Pikachu potrebbe non portare la sua premessa meravigliosamente bizzarra fino a dove avrebbe potuto, ma questo adattamento fuori dagli schemi dovrebbe catturare la maggior parte – se non tutti – i fan del franchise.

I piani di Legendary per la realizzazione di un film Pokémon in live-action hanno suscitato grande entusiasmo, ma l’attesa di tutti è crollata quando è stato rivelato che si trattava di… Detective Pikachu. Perché non raccontare la storia di Ash Ketchum o di un altro allenatore piuttosto che di un Pikachu parlante? Non abbiamo ancora una risposta a questa domanda, ma il film è stato uno spasso e ha fatto un ottimo lavoro nel portare in vita il mondo dei Pokémon.

Sonic 2 (69%)

Sonic 2 recensione filmCosa dice la critica: Non è divertente come i più grandi giochi del piccolo ragazzo blu, ma se avete apprezzato il primo film, Sonic the Hedgehog 2 è un sequel complessivamente accettabile.

Dopo che il primo film si è rivelato un successo, il sequel di Sonic the Hedgehog ha fatto di tutto per abbracciare i giochi in grande stile. Forse un po’ troppo impegnato con Knuckles, Tails e il ritorno di Eggman, è stato comunque un degno seguito. Riteniamo che il punteggio di cui sopra sia un po’ basso, ma comprendiamo che questo franchise non è di gradimento per tutti. Speriamo che il terzo capitolo possa imparare dai primi due per eccellere davvero.

Halo (70%)

Halo film videogiochiCosa dice la critica: Halo si ispira troppo a serie di fantascienza migliori per emergere come un prodotto d’élite pienamente strutturato, ma qualche barlume di speranza e la fedeltà al materiale di partenza indicano che può ancora riscattarsi.

In realtà, molti si sono lamentati del fatto che Halo abbia una percentuale così alta di gradimento su Rotten Tomatoes. Serie di fantascienza descritta più che altro come anonima, in cui la decisione di smascherare Master Chief ha avuto poco senso e ha tolto molto di ciò che rendeva i giochi così divertenti. È una serie che ha avuto i suoi momenti, ma per la maggior parte è stata completamente dimenticabile.

The Angry Birds Movie 2 (73%)

Angry Birds film 2016 videogiochiCosa dice la critica: Come i suoi personaggi non aerodinamici, The Angry Birds Movie 2 spicca un volo improbabile ma deliziosamente divertente, mettendo a segno colpi umoristici lungo il percorso.

Chi si immaginava che questo film fosse così in alto nella lista? Non è “Certified Fresh”, ma ci si avvicina più di qualsiasi altro adattamento su questa lista. Aumentando le risate e migliorando la storia, The Angry Birds Movie 2 è stato uno spettacolo divertente. È chiaro che il cast vocale si è divertito e non ha dato l’impressione di essere una spudorata presa per i fondelli del videogioco (come invece era successo con il primo film). Di conseguenza, potreste rimanere sorpresi da quanto vi piacerà questo film!

The Witcher (81%)

Henry Cavill The Witcher videogiochiCosa dice la critica: Anche se il mondo di The Witcher a volte sembra incompleto, Henry Cavill porta il suo carisma in una serie ricca di elementi fantasy sovversivi e di umorismo nero. La seconda stagione di The Witcher si espande rispetto alla prima in tutti i modi migliori e, soprattutto, rimane molto divertente.

The Witcher ha sicuramente avuto i suoi momenti di gloria da quando è arrivato su Netflix, ma un’apparente mancanza di rispetto per il materiale di partenza ha già inaridito molti fan su questo adattamento. Nonostante ciò, rimane uno dei titoli di punta della piattaforma. Il punteggio sopra riportato è la valutazione combinata dello show per le stagioni 1 e 2, anche se quest’ultima è stata in realtà “Certified Fresh”.

Werewolves Within (86%)

werewolves within videogiochiCosa dice la critica: Werewolves Within è un’insolita commedia horror che offre un’eguale quantità di entrambi i generi – e aggiunge un sacco di divertimento al tutto.

Se né questo film né il gioco da cui è tratto vi ricordano nulla, non abbattetevi. Basato su un videogioco VR relativamente sconosciuto uscito nel 2016, Werwolves Within ha ricevuto solo un’uscita limitata nelle sale cinematografiche. Nonostante ciò, è il film di videogiochi con la più alta valutazione di tutti i tempi su Rotten Tomatoes, lasciandoci chiedere se questa divertente horror-comedy sia la prova che gli adattamenti funzionano meglio quando fanno di testa loro!

The Last of Us (97%)

Bella-Ramsey-The-Last-of-UsCosa dice la critica: Mantenendo gli aspetti più coinvolgenti del suo amato materiale di partenza e scavando più a fondo nella storia, The Last of Us è un’opera televisiva degna di nota che si colloca tra i più grandi adattamenti di videogiochi di tutti i tempi.

The Last of Us è incredibilmente fedele al suo materiale di partenza e non si allontana mai troppo dalla storia originale, risultando un adattamento praticamente impeccabile. Pedro Pascal e Bella Ramsey sono perfettamente calati nei panni di Ellie e Joel e, chi ha visto tutti e 9 gli episodi in anteprima afferma con alcun dubbio che si tratti dell’adattamento della HBO del gioco della Naughty Dog è davvero il miglior adattamento di videogiochi di tutti i tempi.

Niente di nuovo sul fronte occidentale: recensione del film Netflix

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Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore tedesco Erich Paul Remark, Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues) è una pellicola drammatica, di guerra, diretta dal regista Edward Berger (Patrick Melrose, Deutschland 83). Il film, prodotto da Stati Uniti e Germania, è la terza trasposizione cinematografica della storia. La prima risale al 1930, diretta da Lewis Milestone, e la seconda, diretta da Delbert Mann, è del 1979.

Inoltre, Niente di nuovo sul fronte occidentale è stato selezionato per rappresentare la Germania agli Oscar 2023 nella categoria miglior film straniero. E’ stato compreso nella più recente short list pubblicata dall’Academy. La pellicola ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe 2023 e ben 14 nomination ai BAFTA 2023. Nel cast ritroviamo sia figure già affermate nel cinema internazionale, come Daniel Brühl (il soldato di prima classe Frederick Zoller in Bastardi senza gloria), sia figure emergenti, come l’austriaco Felix Kammerer.

Niente di nuovo sul fronte occidentale: dalla gloria alla distruzione

Partendo dalle ben note vicende della Prima guerra mondiale, Niente di nuovo sul fronte occidentale presenta questo capitolo di storia attraverso gli occhi dei soldati, in particolare attraverso Paul Bäumer (Felix Kammerer). Il ragazzo, appena diciassettenne, viene convinto dai tre amici, Albert, Franz e Ludwig, a partire verso il fronte per combattere gloriosamente per la propria patria, andando anche contro il volere dei genitori. I giovani tedeschi sono convinti ad arruolarsi grazie a vaneggiamenti di imprese eroiche: combattere il nemico, avanzare e conquistare fino a raggiungere Parigi in poche settimane.

Già dai primi giorni nel fronte occidentale la guerra si mostra ai nuovi soldati per quello che è: morte e distruzione. La vita nelle trincee finisce per avere ben poco di eroico, tra il freddo, il fango ed il terrore perenne. Paul resiste al logoramento della guerra grazie all’appoggio di Kat, un soldato più ansiano. Nei periodi trascorsi fuori dalle trincee i due legano molto, insieme ad Albert, Franz e Tjaden, un altro veterano, sognano la loro vita dopo la fine del conflitto. Nel frattempo, l’ufficiale Matthias Erzberger (Daniel Bruhl) inizia le trattative con i comandanti alleati per porre fine alla violenza con un armistizio. Ma, mentre la pace tarda ad arrivare, la Grande Guerra continua a mietere le sue vittime.

Una bellissima rappresentazione di violenza

Prima della visione di Niente di nuovo sul fronte occidentale, è importante avvisare l’aspirante spettatore su ciò che andrà a guardare. Tutta la durata del film è costellata di scene di guerra particolarmente crude e violente, le quali potrebbero urtare la sensibilità anche di un pubblico adulto più suscettibile alla visione del sangue. Questo non è un aspetto prettamente negativo della pellicola, anzi contribuisce all’autenticità stessa della trasposizione.

Analizzando in maniera più tecnica Niente di nuovo sul fronte occidentale, si nota chiaramente una spiccata attenzione alla fotografia. Tutti i fotogrammi sono presentati allo spettatore con particolare chiarezza e nitidezza. Ciò contribuisce a rendere le scene di guerra ed i paesaggi di quieta devastazione sul campo di battaglia ancora più toccanti.

A questi si alternano riprese della natura boschiva innevata dell’Europa centrale, andando a rappresentare quasi come la natura in se si mantenesse ferma, estranea ai conflitti tra gli uomini. L’autenticità della rappresentazione è resa possibile anche dagli effetti speciali. Nel totale, Niente di nuovo sul fronte occidentale permette allo spettatore di calarsi interamente all’interno delle vicende. A questo proposito, non a caso il film ha ottenuto la nomination ai BAFTA anche nelle categorie miglior fotografia e migliori effetti speciali.

Crediti – Reiner Bajo

Altro fattore rilevante in Niente di nuovo sul fronte occidentale sono le performance degli attori, in particolare di Felix Kammerer e di Albrecht Schuch, il quale per l’interpretazione di Kat ha ottenuto la candidatura ai BAFTA per miglior attore non protagonista. La potenza e la precisione con cui il personaggio di Paul Bäumer sorprende ancora di più se si considera che questo è il primo ruolo di Kammerer per il grande schermo.

La guerra dei potenti combattuta dai soldati

In Niente di nuovo sul fronte occidentale viene presentato un parallelismo tra come la Grande guerra viene vissuta dai soldati e come viene vissuta dai potenti, da coloro che muovono solamente i fili della geopolitica europea lontano dai campi di battaglia. I soldati vengono mandati al fronte con il pretesto di difendere la propria patria. La realtà della Prima guerra mondiale, come di tutte le guerre internazionali, è che si combatte perché chi è al governo, chi ha il potere politico decide così.

Sotto questo aspetto, la situazione di soldati come Paul o Kat non è tanto diversa da quella dei soldati russi che attualmente combattono in Ucraina, molti costretti a combattere per la leva obbligatoria. Una scena iconica in Niente di nuovo sul fronte occidentale in cui è chiaramente esposta questa tematica è il momento in cui il generale Friedrichs osserva dallo sfarzo di una vasta tenuta i soldati tedeschi che muoiono al fronte per un attacco da lui ordinato. Ma la differenza tra i soldati ed i potenti si nota anche in tante altre piccole cose. Al generale ed all’ufficiale Erzerberger continua ad essere garantita la ricchezza nel cibo, la raffinatezza di porcellane e posate, mentre i soldati muoiono di fame.

Samantha Morton: 10 cose che non sai sull’attrice

Samantha Morton: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Samantha Morton è una delle più grandi trasformiste del cinema hollywoodiano, capace di trasformarsi a livello psicologico e fisico per dar vita a personaggi memorabili. Passando con naturalezza attraverso generi diversi e da personaggi positivi ad altri invece estremamente crudeli, la Morton si  è guadagnata una popolarità e un rispetto invidiabili.

Ecco 10 cose che non sai su Samantha Morton.

Samantha Morton: i suoi film e le serie TV

1. È celebre per alcuni film. La Morton ha ottenuto grande popolarità recitando in Accordi e disaccordi (1999), di Woody Allen. Con la popolarità ottenuta ha poi recitato in Pandaemonium (2000), Eden (2001), Minority Report (2002), con Tom Cruise, In America – Il sogno che non c’era (2002), Codice 46 (2003), The Libertine (2005), con Johnny Depp, Control (2007), Elizabeth: The Golden Age (2007), con Cate Blanchett, Synecdoche, New York (2008), Oltre le regole – The Messenger (2009), John Carter (2012), Cosmopolis (2012), con Robert Pattinson, e Animali fantastici e dove trovarli (2016). Torna poi al cinema nel 2022 con i film Anche io e The Whale, con Brendan Fraser.

2. Ha recitato anche in note serie televisive. L’attrice ha iniziato la sua carriera recitando in serie TV quali Soldier Soldier (1991), Cracker (1994), The Vet (1995), Band of Gold (1995-1996) e The History of Tom Jones, a Foundling (1997). È tornata poi a recitare per la televisione in The Last Panthers (2015), Rillington Place (2016) e Harlots (2017-2019). Dal 2019 al 2020 è invece stata Alpha nella serie zombie The Walking Dead, recitando accanto a Norman Reedus e Jeffrey Dean Morgan. Ha poi ripreso il personaggio nel terzo episodio della serie antologica Tales of the Walking Dead (2022). Nel 2022 è poi protagonista nei panni di Caterina de Medici nella serie The Serpent Queen.

3. Doveva essere Samantha in Her. Chi ha visto il film del 2013 Her sarà rimasto incantato dalla voce di Scarlett Johansson nei panni di Samantha, il sistema operativo iper intelligente che sviluppa una relazione molto complessa con il protagonista, interpretato da Joaquin Phoenix. Originariamente, però, la voce di Samantha era data dalla Morton, la quale recitò tutte le sue battute salvo venire poi sostituita in fase di montaggio. Il regista, Spike Jonze, si accorse infatti che il lavoro svolto dall’attrice non si incastrava come avrebbe dovuto con il tono del film e, di comune accordo con la Morton, decise di far ridoppiare il personaggio alla Johansson.

Samantha-Morton-Minority-Report

Samantha Morton in Minority Report

4. È una dei pre-cog nel film. Nel film fantascientifico di Steven Spielberg, ambientato in un futuro in cui grazie al sistema Precrimine è stata eliminata ogni forma di criminalità, l’attrice interpreta una dei tre pre-cog, individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione: Agatha, descritta come la più talentuosa dei tre. Il film è stato per lei la definitiva consacrazione a Hollywood,  avendola resa particolarmente celebre.

5. Si è rasata i capelli per il ruolo. Nel corso della sua carriera, Samantha Morton ha mostrato una forte propensione a cambiare il suo aspetto in base al ruolo che le veniva assegnato di interpretare. In Minority Report sfoggia dunque una testa parzialmente rasata. L’attrice ha racontato di non aver avuto nessuna esitazione a farlo, proprio perché entusiasta di potersi mettere in gioco anima e corpo. 17 anni dopo essersi tagliata i capelli per questo film, si è completamente rasata a pelle quando ha assunto il ruolo dell’arcinemico Alpha in The Walking Dead.

Samantha Morton in Animali fantastici e dove trovarli

6. Ha avuto un ruolo nel film. Nel film Animali fantastici e dove trovarli, primo titolo della saga prequel di Harry Potter, l’attrice compare nel ruolo di Mary Lou Barebone, una no-mag, ovvero una non maga, dalle idee conservatrici e leader del gruppo estremista I Secondi Salemiani, che aspira a scovare e uccidere tutti i maghi e le streghe. Il personaggio riveste una particolare importanza nel film anche in quanto madre adottiva di Credence Barebone, intrepretato da Ezra Miller. La Morton, tuttavia, non ha ripreso il ruolo nei film successivi.

Samantha-Morton-The-Walking-Dead

Samantha Morton è Alpha in The Walking Dead e Tales of the Walking Dead

7. Ha costruito da sé il personaggio. Scelta per interpretare la pericolosa Alpha nelle stagioni 9 e 10 di The Walking Dead, l’attrice ha raccontato di non aver avuto da subito una sceneggiatura da leggere e che pertanto ha iniziato a costruire il personaggio basandosi su proprie riflessioni e su ciò che le era stato raccontato di lei, esplorando cosa significasse essere una leader madre in quel mondo devastato dall’apocalisse zombie. La sua interpretazione di Alpha è poi stata particolarmente apprezzata dai fan, che la ritengono una degli antagonisti migliori della serie.

8. Ha esplorato le origini del suo personaggio. Grazie alla serie antologica Tales of the Walking Dead, l’attrice ha potuto riprendere il personaggio come Alpha esplorando la sua vita prima di diventare la leader dei Sussurratori. Nel terzo episodio della serie, infatti, la si incontra come Dee, madre protettiva che cerca di garantire una salvezza per sé e sua figlia, ancora non trasformatasi nella spietata donna conosciuta in The Walking Dead. L’attrice si è detta estremamente grata di aver potuto riprendere tale ruolo, considerandolo estremamente prezioso.

Samantha Morton e gli Oscar

9. È stata candidata due volte al prestigioso premio. Nel 2000, ovvero pochi anni dopo aver intrapreso la sua carriera d’attrice, la Morton è stata candidata al premio Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Accordi e disaccordi. A vincere in quell’occasione fu però Angelina Jolie per Ragazze interrotte. Nel 2004 torna agli Oscar candidata come miglior attrice per In America – Il sogno che non c’era, ma anche in questa seconda occasione non vince, battuta da Charlize Theron per Monster.

Samantha Morton: età e altezza dell’attrice

10. Samantha Morton è nata il 13 maggio del 1977 a Nottingham, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1,60 metri.

Fonte: IMDb

Millie Bobby Brown è una donzella NON in difficoltà nella prima foto di Damsel

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Netflix ha diffuso il nuovo reel dei titoli originali che vedremo nel 2023, e tra questi spicca Damsel, il film che la piattaforma ha prodotto in contributo alla costruzione della carriera di Millie Bobby Brown, che ne è la protagonista.

La prima foto del film mostra l’attrice, conosciuta al mondo per il ruolo di Undici in Stranger Things, nei panni di Elodie, una principessa che accetta di sposare l’affascinante principe Henry prima di rendersi conto che la sua famiglia reale l’ha reclutata come sacrificio a un drago per ripagare un antico debito. Quando diventa chiaro che nessun cavaliere in armatura scintillante verrà a salvarla, Elodie decide di prendere in mano la situazione e uccidere lei stessa la bestia sputa fuoco.

Non abbiamo ancora un trailer, ma il look di Brown, il cast del film, che comprende Angela Bassett e Robin Wright, e la storia fanno pensare a un fantasy action e divertente. Di seguito, l’immagine:

Ted Lasso 3, svelata la prima foto, ecco quando arriverà

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Ted Lasso 3, svelata la prima foto, ecco quando arriverà

La terza stagione della serie di successo di Apple TV+ Ted Lasso 3 sarà presentata in anteprima nella primavera del 2023. La piattaforma ha messo anche a disposizione la prima foto della serie che mostra Ted (Jason Sudeikis) e Nathan (Nick Mohammed) uno di fronte all’altro dopo essere diventati rivali nel finale della seconda stagione.

La notizia è emersa dalla presentazione di Apple durante il tour stampa dell’inverno 2023 della Television Critics Association, che ha visto anche il co-creatore di Ted Lasso 3 Bill Lawrence e lo scrittore/protagonista Brett Goldstein in un panel sulla loro prossima serie comica Shrinking. Quando gli è stato chiesto di Ted Lasso 3 durante il panel, Lawrence è rimasto a bocca aperta, ma sulla terza stagione, ma ha detto: “Ho visto delle scene, ed è fottutamente incredibile”, mentre Goldstein ha sottolineato il suo orgoglio per la stagione.

Sebbene non sia stata rilasciata alcuna conferma ufficiale, sembra che Ted Lasso 3 segnerà la chiusura della serie. Sudeikis ha dichiarato a Entertainment Weekly nel 2021 di aver visto un arco di tre stagioni per la serie, ma che sarebbe potenzialmente disposto a farne di più, mentre Goldstein ha detto al Sunday Times che la terza stagione era stata scritta come una chiusura.

Sudeikis è produttore esecutivo insieme a Bill Lawrence tramite la sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros. Television e Universal Television. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo con Liza Katzer come co-produttore esecutivo. La serie è stata sviluppata da Sudeikis, Lawrence, Hunt e Joe Kelly e si basa sul format e sui personaggi preesistenti di NBC Sports.

Il nemico alle porte: tutte le curiosità sul film con Jude Law

Il nemico alle porte: tutte le curiosità sul film con Jude Law

Principalmente ricordato per film come La guerra del fuoco, Il nome della rosa o Sette anni in Tibet, il regista francese Jean-Jacques Annaud vanta nella sua filmografia diversi lungometraggi di particolare importanza, con i quali egli si è sempre proposto di offrire un cinema spettacolare alternativo a quello hollywoodiano. Tra i suoi più affascinanti film vi è in particolare Il nemico alle porte (qui la recensione), un kolossal bellico ispirato alla battaglia di Stalingrado. Si tratta di una co-produzione tra Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda, un progetto dunque particolarmente complesso che ancora oggi trova il favore di critica e pubblico.

Pur caratterizzato da diverse inesattezze storiche, Il nemico alle porte si configura come un’epica vicenda divisa tra gli orrori della guerra e le forti passioni dei protagonisti. Annaud si è infatti preoccupato di fornire una rappresentazione quanto più realistica possibile della guerra, e non per niente videogiochi bellici come Call of Duty e Sniper Elite si sono esplicitamente ispirati ad alcuni aspetti del film. Come ogni buon opera di guerra, però, si tratta di un film divisivo, che ha in diverse occasioni generato dibattititi sia circa la rappresentazione dei soldati russi sia riguardo lo svolgimento di alcune situazioni critiche.

A distanza di oltre vent’anni rimane però uno dei film di Annaud di maggior fascino, talvolta poco citato e per questo meritevole di essere scoperto o riscoperto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche riguardo al libro da cui è tratto e alla vera storia narrata. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Il nemico alle porte

La vicenda si svolge a Stalingrado, nell’autunno del 1942. La giovane recluta dell’armata rossa Vasilij Grigor’evic Zajcev viene catapultato insieme ad altri sventurati compagni nell’inferno della città simbolo dell’Unione Sovietica assediata ormai da settimane dalle truppe del Terzo Reich. Durante uno dei tanti ed assurdi attacchi suicida a cui gli ufficiali dell’Armata Rossa lo costringono a partecipare, Vasilij conosce Politruck Danilov, ufficiale addetto alla propaganda, a cui ha modo di mostrare la sua incredibile abilità di tiratore affinata durante l’infanzia in cui era solito cacciare i lupi negli Urali.

Danilov vede dunque nel ragazzo quell’eroe di cui l’esercito ha bisogno per mantenere alto il morale ed avere nuove motivazioni in battaglia. Spalleggiato dal cinico Nikita Khrushchev, Danilov farà di Vasilij Zajcev un mito, una sorta di leggenda, e  Vasilij a sua volta diventerà l’incubo dei tedeschi collezionando vittime su vittime soprattutto tra gli ufficiali. Il rapporto di grande complicità tra Danilov e Vasilij comincerà però ad incrinarsi quando una donna, Tania Chernova, si intrometterà fra loro generando invidie e gelosie. Nel frattempo, per porre fine al mito di Vasilij, il comando tedesco invierà al fronte il migliore dei tiratori della Wermacht: il maggiore Erwin Konig.

Ad interpretare il soldato russo Zajcev vi è Jude Law, protagonista dunque del film. Nei panni del maggiore tedesco Konig, invece, si ritrova Ed Harris. È noto che i due attori sono stati scelti principalmente per la grande espressività dei loro occhi. Sono infatti numerose le scene in cui i due si trovano a dover recitare unicamente tramite questi, senza la presenza di battute. Nel ruolo di Danilov vi è invece l’attore Joseph Fiennes, mentre la premio Oscar Rachel Weisz è Tania Chernova. Completano il cast gli attori Bob Hoskins nel ruolo di Nikita Chruscev, futuro segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovieta, e Ron Perlman in quelli del soldato Koulikov.

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Il nemico alle porte: la vera storia dietro il film e il libro da cui è tratto

Il film di Annaud è basato sul libro di carattere storiografico Enemy at the Gates: The Battle for Stalingrad, scritto nel 1973 da William Craig e nel quale si descrivono gli eventi riguardanti la Battaglia di Stalingrado, svoltasi nell’inverno del 1942-1943. La vicenda, riportata poi anche nel film di Annaud, è in particolare quella del presunto duello tra due cecchini, il tedesco Konig e il russo Zajcev, svoltosi durante tale battaglia. Riguardo il loro scontro vi sono diverse voci contrastanti, alcune delle quali affermano che quanto raccontato di questo sarebbe pura esagerazione. Del duello verificatosi tra i due cecchini parlano infatti quasi esclusivamente fonti russe, la cui attendibilità sarebbe dunque da prendere con le dovute precauzioni.

Mentre di Zajcev ci sono numerose testimonianze storiche, tra cui anche sue fotografie e una sua autobiografia, che riportano ad esempio di come durante la battaglia di Stalingrado uccise 225 tra soldati e ufficiali della Wehrmacht, di Konig si hanno scarse notizie. La sua vita rimane ad oggi pressocché sconosciuta e ciò che si sa di lui lo si apprende da ciò che Zajcev ha riportato. Proprio per tale motivo, sono in molti a mettere in dubbio la stessa esistenza di Konig. Ad ogni modo, secondo quanto riportato da Zajcev, la sfida tra di loro si sarebbe sviluppata nell’arco di quattro giorni, fino a quando con uno stratagemma il soldato russo riuscì a far credere al nemico di essere stato colpito.

Zajcev, insieme al suo compagno Kulikov, sollevarono i loro elmi, i quali vennero colpiti dai proiettili di Konig. Il soldato tedesco pensò dunque di aver colpito i propri nemici ed espostosi per assicurarsene, sarebbe a quel punto stato colpito a morte da Zajcev. Per quanto riguarda invece la relazione tra Zajcev e una donna di nome Tanja, anche qui si ritrovano pareri discordanti, con il libro di Craig che riporta tale relazione e altre fonti che invece sottolineano l’assenza di testimonianze a riguardo. In fin dei conti, dunque, il libro di Craig è stato unicamente preso come spunto e Il nemico alle porte non può essere considerato un suo diretto adattamento.

Il nemico alle porte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il nemico alle porte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Now, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

La passione di Cristo: tutto quello che c’è da sapere sul film di Mel Gibson

Mel Gibson è sempre stata una personalità piuttosto controversa nel panorama cinematografico hollywoodiano. Oltre che per il suo carattere e le sue vicende personali, ad aver fatto molto discutere sono anche alcuni dei film da lui diretti. Dopo l’Oscar vinto per Braveheart – Cuore impavido nel 1995, egli è tornato alla regia nel 2004 con la sua opera più discussa: La passione di Cristo. Duramente criticato per la sua estetizzazione del dolore e per gli eccessi visivi, questo film è stato ed è tutt’oggi una delle opere più iconiche, nel bene o nel male, dedicate alla figura di Cristo.

Gibson, anche sceneggiatore del film insieme ad altri autori, ha con questo film tentato di ricostruire il racconto che i Vangeli offrono della Passione di Gesù. Sono però state utilizzate anche altre fonti come La dolorosa passione del Nostro Signore Gesù Cristo della mistica tedesca Anna Katharina Emmercik e la Storia di Cristo di Giovanni Papini. Si ricostruiscono così le ultime 12 ore della vita di Gesù, che Gibson mira a riproporre con il massimo del realismo, dall’uso della lingua latina ed ebraica fino alla ricerca di trucchi e costumi che potessero contribuire a tale ricerca di maniacale precisione.

Non si può certo dire che La passione di Cristo non sia un film particolarmente riuscito in ciò, capace ancora oggi di sconvolgere proprio per questa sua estrema volontà artistica. Tra dubbi morali, storiografici ed estetici, è dunque senza dubbio alcuno uno dei film più controversi del nuovo millennio. Prima di intraprendere una sua visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di La passione di Cristo

Il film, come accennato, va a raccontare le ultime 12 ore della vita di Gesù Cristo, dal suo arresto nel Giardino del Getsemani fino alla sua crocifissione. Nell’arco di queste ore, Cristo riceve la visita di Satana, che lo tenta offrendogli una via di salvezza, di Pietro, Giovanni e degli altri apostoli, nonché quella del traditore Giuda Iscariota, che lo consegna ai soldati. Dodici ore nelle quali Cristo va incontro a torture inimmaginabili, alleviate unicamente da visioni del passato, di quando era felice insieme a sua madre Maria. Mentre si avvia verso il suo ultimo cammino, accompagnato anche da Maddalena, Cristo ricerca dunque un senso al suo dolore, sapendo di non potere né volere scappare da esso.

Ad interpretare Gesù Cristo vi è l’attore Jim Caviezel, per il quale il set è stato un’autentica prova di resistenza. L’attore, preparatosi a lungo al ruolo venendo anche assistito da un sacerdote, fu sottoposto a grandi sforzi psicofisici, ammalandosi anche di polmonite per il forte freddo e dovendosi in seguito sottoporre ad un intervento al cuore per via dello stress provato. Fortunatamente per lui, non tutte le scene più cruente necessitarono la sua presenza. Nella maggior parte delle scene dove Gesù è morente sulla croce, Caviezel è stato sostituito da una fedele riscostruzione robotica in modalità animatronica, capace dunque di muovere la testa, gli arti ed ansimare.

Il film, prevalentemente girato in Italia, si avvale poi della partecipazione di molti attori italiani. Monica Bellucci interpreta Maria Maddalena, mentre Rosalinda Celentano compare nei panni di Satana. Vi sono poi Francesco De Vito nel ruolo di Pietro, Hristo Zivkov in quelli di Giovanni e Sergio Rubini per il ruolo di Disma. Luca Lionello, che interpreta Giuda Iscariota, ateo al momento delle riprese ha raccontato di essersi convertito al cattolicesimo dopo l’esperienza su questo set. Davide Marotta interpreta l’Anticristo, mentre l’attrice rumena Maia Morgenstern interpreta Maria la madre di Cristo. Sono poi presenti Hristo Sopov nei panni di Ponzio Pilato, Claudia Gerini in quelli di Claudia Procula, moglie di Pilato, e Luca De Dominicis in quelli di Re Erode.

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La passione di Cristo 2: il sequel si farà?

Nel giugno 2016, lo scrittore e regista Randall Wallace ha dichiarato che lui e Gibson avevano iniziato a lavorare a un sequel de La passione di Cristo incentrato sulla risurrezione di Gesù. Nel settembre dello stesso anno, Gibson ha effettivamente espresso il suo interesse a dirigere tale sequel, descrivendolo come un grande film parzialmente ambientato all’Inferno e in Paradiso. Dopo due anni di silenzio, è Caviezel a confermare che il film è in fase di sviluppo e che il titolo sarà The Passion of the Christ: Resurrection. L’attore lo ha addirritura definito come “il più grande film della storia del mondo“. In seguito alla notizia della volontà di Gibson di realizzare tale sequel, si sono naturalmente scatenate molte polemiche ma anche molte ilarità da parte del popolo di Internet.

Dopo anni di incertezze, però, sembra proprio che il progetto sia pronto a prendere vita. Gibson, che non dirige un film dal 2016, anno di La battaglia di Hacksaw Ridge, sarebbe infatti pronto a tornare dietro la macchina da presa, con le riprese fissate attualmente per la metà del 2023. Caviezel riprenderebbe naturalmente il ruolo di Gesù Cristo, ma per il momento non ci sono ulteriori informazioni riguardo il restante cast del film né dove si svolgeranno le riprese. In realtà, per quanto sembri confermato, non ci sono ancora certezze ufficiali, che potrebbero arrivare solo con il reale inizio dei lavoro sul set. Non resta dunque che attendere e vedere se realmente il film sulla resurrezione di Cristo vedrà la luce.

Il trailer di La passione di Cristo e dove vedere il film in streaming e in TV

Attualmente La passione di Cristo non è disponibile su nessuna delle principali piattaforme streaming disponibili su Internet. Ciò non esclude che potrebbe tornare ad essere fruibili su alcune di queste in futuro, ma per il momento non è dunque possibile rivolgersi allo streaming per vedere il film. Questo, però, è presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 gennaio alle ore 21:00 sul canale Warner TV. Sarà dunque quella una buona occasione per vedere, o rivedere, il film.

Fonte: IMDb, ScreenGeek

Cosa mi lasci di te: curiosità sul film, il libro e la storia vera

Probabilmente non tutti conosceranno Jeremy Camp, cantautore statunitense ed esponente della cosiddetta musica cristiana contemporanea. All’interno di questo genere egli è però una vera e propria leggenda, con undici album pubblicati e numerosi premi vinti nel corso degli anni. Di lui, in particolare, è celebre la canzone I Still Believe, dedicata al non perdere la fede nonostante le avversità. Quella stessa canzone dà anche il titolo ad un film del 2020, in Italia distribuito come Cosa mi lasci di te (qui la recensione), incentrato sulla storia di Camp e su un particolare incontro che ha cambiato per sempre la sua vita.

Diretto dai fratelli Andrew e Jon Erwin, divenuti noti grazie ad un film simile quale Una canzone per mio padre, Cosa mi lasci di te è basato però non solo sulla canzone di Camp, ma anche sull’omonimo libro autobiografico da lui scritto, dove narra dell’amore tra lui e la sua prima moglie. Affermatosi come un grande successo per la struggente storia raccontata, ma anche per le emozioni in esso contenute e il forte messaggio di speranza e fede, il libro è poi stato opzionato per diventare il film che oggi si può ammirare. Chiamato a sintetizzare tale racconto, Camp lo ha descritto come la capacità dell’amore di sopravvivere al dolore.

Passato in sordina a causa della pandemia di Covid-19, il film è stato distribuito prevalentemente per l’home video, ottenendo comunque un buon successo. Per tutti gli appassionati di storie struggenti, meglio ancora se realmente accadute, Cosa mi lasci di te è decisamente un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al cast di attori al libro e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Cosa mi lasci di te

Protagonista del film è il cantautore di musica cristian Jeremy Camp, il quale nel pieno della sua popolarità conosce la giovane Melissa, innamorandosene da subito. La ragazza, tuttavia, è affetta da una grave malattia che non le lascia molto da vivere. Nonostante ciò, Jeremy non intende rinunciare al loro amore e si dice pronto a sposarla e starle accanto nel bene e nel male. Più la salute di Melissa va peggiorando, però, più la fede del cantante viene messa a dura prova. Per loro, prima che sia troppo tardi, sarà importante riflettere sulla loro relazione, su cosa questa lascia in loro e su come l’amore, una volta destato, continui a compiere il suo percorso nonostante le difficoltà.

Cosa mi lasci di te: il libro e la storia vera

Jeremy Camp e sua moglie Melissa Lynn Henning-Camp si sposarono il 21 ottobre del 2000. Avevano rispettivamente 22 e 21 anni e sapevano già della malattia che affligeva lei, un cancro ovarico che non lasciava grandi speranze di vita. Pochi mesi dopo il giorno più felice della loro vita, il 5 febbraio del 2001, Melissa si spense, lasciando Jeremy a confrontarsi con un dolore che non credeva possibile. Il miglior rimedio a questo era scrivere nuove canzoni e riflettere su quanto accadutogli. Camp compose dunque I Still Believe, struggente brano attraverso cui racconta di come nonostante le avversità egli abbia deciso di non perdere la fede. Nel 2011 Camp ha poi pubblicato il suo primo libro, l’autobiografia I Still Believe.

In questo egli racconta del rapporto con Melissa. Pur attenendosi al testo, gli sceneggiatori hanno naturalmente dovuto dar vita ad alcune modifiche. In primo luogo, il matrimonio tra Jeremy e Melissa non è avvenuto in spiaggia e la scoperta della lettera nella chitarra che si vede nel film non è citata nel libro. Il conflitto che vede contrapposti Jeremy e Jean-Luc, entrambi innamorati di Melissa è reale ma differisce per il fatto che nella realtà non era Jean-Luc ad essere interessato alla ragazza, bensì un amico di lei di nome Jason, non presente nel film. In ultimo, rispetto a quanto riportato nel libro, il film non sottolinea il grande legame di Jeremy con la madre.

Cosa mi lasci di te libro

Cosa mi lasci di te: il cast del film

Per quanto riguarda il cast del film, ad interpretare il protagonita Jeremy Camp si ritrova l’attore KJ Apa. Questi è noto in particolare per il ruolo di Archie Andrews, protagonista della popolare serie Riverdale. Nei panni di Melissa, invece, vi è l’attrice Britt Robertson, nota per i film La risposta è nelle stelle e Tomorrowland. La Robertson aveva già recitato con Apa nel film Qua la zampa! ed è stato proprio il collega a suggerirla per la parte di Melissa e contattarla per presentarsi al provino. Sono poi presenti gli attori Gary Sinise e Shania Twain nei pani di Tom e Teri Camp, i genitori di Jeremy. Melissa Roxburgh, celebre per i film di Diario di una schiappa, interpreta Heather, sorella di Melissa. Nathan Parsons, invece, è Jean-Luc, amico comune dei due protagonisti.

Il trailer di Cosa mi lasci di te e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cosa mi lasci di te grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

Ligne – La Linea Invisibile, la recensione del film di Ursula Meier

La Ligne – La Linea Invisibile, in concorso al Festival di Berlino dell’anno scorso, è il nuovo film della regista svizzera Ursula Meier, che era già ben nota per Home del 2008, presentato a Cannes e che aveva ricevuto una candidatura ai César, e Sister del 2012 che, tra vari riconoscimenti, era stato selezionato per rappresentare la Svizzera agli Oscar del 2013 come Miglior film straniero.

In entrambe le sue precedenti pellicole, di cui ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antoine Jaccoud, al centro della storia c’è una famiglia, e non fa eccezione nemmeno La Ligne – La Linea Invisibile. I temi ricorrenti di Meier sono lo strazio delle difficoltà nell’integrare i disagi interiori, relazionali e sociali, che qua esplodono sin dalla prima sequenza riprodotta in slow motion.

La Ligne – La Linea Invisibile, la trama

Margaret (Stéphanie Blanchoud) è una giovane adulta che vive insieme alla madre Christina (Valeria Bruni Tedeschi) e alla sorellina minore di dodici anni, Marion (Elli Spagnolo). La sua ira è una bomba ad orologeria ciclica che è destinata a devastare tutto e tutti quelli che incrocia. Dalle primissime inquadrature, appunto, si capisce che la linea del titolo è un’interdizione nei confronti di Margaret dall’avvicinarsi alla madre – sulla quale si è scagliata, ferendola – a una distanza inferiore a cento metri per un periodo di tre mesi.

Il linguaggio del racconto è appoggiato quasi esclusivamente sulle immagini, soprattutto nella prima parte del film, dove ci sono un condensato di primi e primissimi piani sul volto minuto e ferito di Margaret, con silenzi o brevi frasi che scambia con l’ex compagno Julian (Benjamin Biolay) a cui viene affidata per i tre mesi. E a fare da sfondo una Svizzera ghiacciata, grigia, quasi scarna, che è pienamente parte narrante del film.

Ad accompagnare i personaggi e il racconto, c’è la musica, che lega tutti e che tutti maneggiano a modo proprio. La madre Christina era stata una pianista eccellente, Margaret una cantante e chitarrista delicata e di raro talento che duettava con Julian e la piccola Marion è una corista nella parrocchia di quartiere.

È fortemente denso di significati e significanti La Ligne – La Linea Invisibile, che scaraventa in scena situazioni ai limiti dell’imbarazzo – rese  con prove attoriali decisamente degne di nota – che farebbero accapponare la pelle al migliore degli assistenti sociali, e al contempo regala attimi di finezza gelida, traboccante d’intensità, stratificando la narrazione e rendendola ricolma di angolazioni e sguardi a disposizione dello spettatore.

Per alcuni aspetti, la storia pare suddivisa in tre momenti coincidenti con le tre principali donne di cui la regista prende il punto di vista: Margaret, sua madre e la sua sorellina minore. Meier ne racconta la disperazione, il vuoto, la solitudine e lo riesce a fare posizionando la macchina all’altezza emotiva di ciascuna delle tre, come se fosse lo stesso stile musicale a loro appartenente: ne coglie le sfumature, il modo di guardare di ognuna, la loro corporeità, e le usa per spiegare le loro ragioni, nonostante restino quasi completamente inascoltate.

Il disagio familiare di cui si tratta è sostanzialmente quasi un pretesto per comporre dei ritratti incredibilmente amorevoli nei riguardi di tre donne la cui vita è praticamente alla deriva. L’incredibile capacità di Meier risulta essere, quindi, quella di sbrogliare le motivazioni dei comportamenti più indegni che una madre e una figlia potrebbero mettere in atto l’una nei confronti dell’altra, riuscendo ad illuminare lentamente il piccolo spazio esistenziale in cui tutte e tre son costrette a muoversi, donando un quadro finale dolorosissimo, ma carico di perdono.

La Ligne – La Linea Invisibile è la dolcezza dello sguardo che con la macchina da presa Ursula Meier è in grado di tirare fuori, a partire dalle devastazioni emotive più profonde e, apparentemente, irrecuperabili.

Are you the one? Italia in esclusiva il 15 Febbraio su Paramount+

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Are you the one? Italia, la versione locale dello show di MTV, prodotta da Fremantle, arriverà in esclusiva il 15 Febbraio su Paramount+. Il 19 febbraio il primo episodio dello show sarà disponibile anche su Pluto TV e, alle ore 21.00, andrà in onda anche su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW) e VH1 (canale 167 DTT, 22 Tivùsat e Sky canale 715).

Alla guida dello show debutta come conduttore Luca Vezil, content creator da oltre 1 milione di follower e già ambassador di diversi brand iconici. Il suo percorso fino ad oggi, la sua sensibilità, l’aria da amico fidato, oltre al suo amore per i viaggi, lo sport e la natura contribuiscono a fare di lui il presentatore ideale per il nuovo entusiasmante reality show che approda su Paramount+.

Lo show televisivo Are you the one? Italia

Are you the one? Italia è il più ambizioso esperimento di dating-game mai visto prima, in cui dieci ragazzi e dieci ragazze dovranno trovare (o meglio, rintracciare!) il vero amore. Un pool di esperti, infatti, ha selezionato i venti concorrenti abbinandoli in dieci coppie perfette.

Per vincere il montepremi di 200.000 euro i ragazzi dovranno individuare tutti i dieci match, pena la perdita dell’intera somma di denaro. Ad aiutarli nella ricerca, una serie di giochi e di sfide che darà ai vincitori la possibilità di conoscersi meglio nel corso di date romantici. I daters in questione verranno poi mandati nella “Stanza della verità”, dove verrà svelato loro se sono un “match perfetto” oppure no. La casa sceglie infatti una coppia tra i vincitori della sfida, da votare nella “Stanza della verità”: l’unico modo per confermare se si tratti di una “coppia perfetta” o meno.

Le ore trascorse nella splendida villa di Gran Canaria, gli appuntamenti romantici e la stanza della verità permetteranno ai concorrenti di scoprire affinità e venire in contatto con i propri sentimenti.

Ad accompagnare i nostri daters in questo viaggio guidandoli tra le varie sfide del programma sarà Luca Vezil, mentre i meravigliosi paesaggi di Gran Canaria faranno da sfondo alle dinamiche tra i concorrenti, dando vita ad un reality, ma anche a un dating e gaming show.

L’ultima notte di amore: trailer del film con Pierfrancesco Favino

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Vision Distribution ha diffuso il trailer del film L’ultima Notte di Amore, diretto da Andrea Di Stefano con protagonista Pierfrancesco Favino e che verrà presentato al  73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino  nella sezione Berlinale Special Gala.

La pellicola è una produzione INDIANA PRODUCTION, MEMO FILMS,  ADLER ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION. Prodotto da FRANCESCO MELZI D’ERIL, GABRIELE MORATTI, MARCO COLOMBO. Prodotto da MARCO COHEN, BENEDETTO HABIB, FABRIZIO DONVITO, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI. In collaborazione con SKY.

La trama del film

Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.

The Walking Dead: AMC rivela il futuro del franchise!

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The Walking Dead: AMC rivela il futuro del franchise!

La serie di The Walking Dead si è conclusa, ma AMC non lascerà che il franchise di zombi cadràa così facilmente nel dimenticatoio. Oggi, il canale via cavo ha confermato una serie  di date per il debutto inanteprima per gli spin-off pianificati insieme alla conferma che Fear The Walking Dead si concluderà con la sua ottava stagione. Fear The Walking Dead stagione 8 sarà diviso in due parti, con sei episodi in onda tra maggio e giugno, e gli ultimi sei programmati per uno slot attualmente non confermato più avanti nel 2023.

A riempire il vuoto lasciato dalla serie madre sarà The Walking Dead: Dead City lo spin-off con Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan. Sebbene in precedenza avessimo sentito che il piano prevedeva che lo spettacolo fosse presentato in anteprima ad aprile, ora è stato confermato per un lancio a giugno.  La serie segue Maggie (Cohan) e Negan (Morgan) che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore.  Oltre ai due protagonisti, la serie è interpretata da Gaius Charles, Zeljko Ivanek, Karina Ortiz, Jonathan Higginbotham e Mahina Napoleon.

Per quanto riguarda The Walking Dead: Daryl Dixon, anche questo è stato confermato per un’uscita programmata nel 2023. In questo, Daryl (Norman Reedus) arriva a riva in Francia e fatica a mettere insieme come è arrivato lì e perché. La serie segue il suo viaggio attraverso una Francia spezzata ma resiliente mentre spera di trovare un modo per tornare a casa. Mentre compie il viaggio, però, le connessioni che forma lungo la strada complicano il suo piano finale. Clémence Poésy e Adam Nagaitis sono gli unici altri membri del cast confermati.

Infine, lo spin-off ancora senza titolo con Andrew Lincoln e Danai Gurira entrerà in produzione quest’anno per un debutto nel 2024, e lo spettacolo presenta un’epica storia d’amore di due personaggi cambiati da un mondo cambiato. Separati dalla distanza. Da un potere inarrestabile. Dai fantasmi di chi erano. Rick e Michonne vengono gettati in un altro mondo, costruito su una guerra contro i morti. E infine, una guerra contro i vivi. Riusciranno a trovare l’un l’altro e chi erano in un luogo e in una situazione diversi da quelli che hanno mai conosciuto prima? Sono nemici? Amanti? Vittime? Vincitori? Senza l’altro, sono ancora vivi o scopriranno che anche loro sono morti che camminano?

Inutile dire che è un momento entusiasmante per essere un fan di questo franchise, e mentre molti fan sono stati sollevati nel sapere che finalmente la fine di The Walking Dead si è compiuta, sembra che ci sia ancora molta vita nella property considerando ben tre spin-off all’orizzonte!

Wolf Pack: Sarah Michelle Gellar nel trailer della serie Horror di Paramount+

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Paramount+ ha appena pubblicato il primo trailer di una nuova serie horror chiamata Wolf Pack, con protagonisti Armani Jackson, Bella Shepard, Chloe Rose Robertson, Tyler Lawrence Gray, Rodrigo Santoro e Sarah Michelle Gellar. La premiere della serie di Wolf Pack debutterà il 26 gennaio, esclusivamente su Paramount+.

La serie è basata sulla serie di libri di Edo Van Belkom, che segue un ragazzo e una ragazza adolescenti che assistono all’emergere di una creatura soprannaturale durante un incendio in California. Feriti durante il caos, i due, insieme ad altri due adolescenti, si rendono conto di essere stati morsi da un lupo mannaro.

Wolf Pack fa parte dell’accordo pluriennale di Davis con gli MTV Entertainment Studios, e attualmente sta lavorando a doppio servizio per la Paramount+, scrivendo e producendo anche il film “Teen Wolf”. Oltre a Davis, Joe Genier, Mike Elliott e Karen Gorodetzky sono i produttori esecutivi di Capital Arts. Jason Ensler, Gellar e Christian Taylor sono anche produttori esecutivi.

La star di Buffy the Vampire Sarah Michelle Gellar, che è anche a bordo come EP, interpreta un membro di una task force congiunta che indaga sulla causa dell’incendio, ma sulla base di ciò che vediamo in questo promo, diremmo che c’è un discreto possibilità che anche lei sia appassionata di alcune attività lunari carnivore! Wolf Pack sarà presentato in anteprima giovedì 26 gennaio 2023 su Paramount+ per gli abbonati negli Stati Uniti e in Canada.

Ghost: un remake con protagonista Channing Tatum è in lavorazione!

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Anche se non sembra che nulla di ufficiale sia davvero in fase di sviluppo, un remake dell’amata storia d’amore soprannaturale del 1990 Ghost potrebbe essere all’orizzonte. Secondo una storia di copertina di Vanity Fair, la società di produzione di Channing Tatum, la Free Association, possiede i diritti cinematografici del film originale, interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg.

Channing Tatum lo ha confermato nell’intervista nel pezzo della rivista, suggerendo che stanno pensando di andare avanti con il progetto.  “In realtà abbiamo i diritti”, ha detto l’attore. “Sì, abbiamo i diritti per Ghost, ma faremo qualcosa di diverso. Penso che debba cambiare un po’”. Questo è praticamente tutto ciò che sappiamo sulla cosa, ma il rapporto afferma che, se il riavvio dovesse andare avanti, Channing Tatum assumerebbe il ruolo di Patrick Swayze.

Ghost è stato diretto da Jerry Zucker e raccontava del personaggio di Swayze che torna dalla morte per avvertire la sua ragazza (Moore) che gli uomini che lo hanno ucciso la stanno prendendo di mira. Whoopi Goldberg ha vinto un Oscar come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione di una sensitiva di nome Oda Mae Brown, che facilita la loro riunion.

Avatar: La via dell’Acqua supera gli incassi di Spider-Man: No Way Home!

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C’era molto scetticismo quando James Cameron annunciò il suo piano per dirigere un sequel o più del suo blockbuster fantascientifico del 2009, ma Avatar: La Via Dell’Acqua ha dimostrato di essere un grande colosso al botteghino a sé stante acquisendo pian piano la sua posizione nella lista dei film più redditizi mai realizzati.

Ebbene oggi gli ultimi aggiornamenti sono arrivati ​​e, dopo aver superato la soglia di 1,9 miliardi di dollari a livello globale, 20th Century Studios ha annunciato cheAvatar: La Via Dell’Acqua ha ufficialmente superato Spider-Man: No Way Home per diventare il sesto film di maggior incasso di tutti i tempi in tutto il mondo. All’estero, il sequel ha raccolto altri $ 9,5 milioni lunedì, portando il suo cumulo offshore a $ 1.344,6 milioni. Ora è il quinto film più grande di sempre a livello internazionale. Può Avatar: La Via Dell’Acqua sperare di continuare questa traiettoria d’incasso? Probabilmente no, ma è comunque un risultato sorprendente!

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Attualmente sono previsti altri tre film del franchise, con Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024, Avatar 4 fissato per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

Superman: il nuovo film sarà l’adattamento dell’acclamato fumetto All-Star Superman?

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James Gunn, recentemente nominato co-CEO dei DC Studios, ha confermato che sono in lavorazione diversi progetti DCU per il grande e piccolo schermo, ma i fan sono probabilmente più interessati a sapere cosa c’è in serbo per L’uomo d’Acciaio. Quando Henry Cavill ha lasciato il ruolo, James Gunn ha rivelato che sta pianificando un riavvio completo con una versione più giovane di Superman, che si concentrerà sui suoi primi giorni come giornalista del Daily Planet/supereroe residente a Metropolis. A parte alcune voci prive di fondamento, non abbiamo davvero molto altro su cui basarci, ma James Gunn ha ora surriscaldato gli animi quando con il suo ultimo post diffuso sui social medi

Il segreto della felicità è iniziare la giornata con caffè e fumetti“, ha twittato il regista, insieme a una foto di se stesso che legge la Deluxe Edition di All-Star Superman di Grant Morrison, Frank Quitely e Jamie Grant. Quando un fan si è chiesto se questa fosse la prima volta che sperimentava l’acclamato racconto, James Gunn ha risposto che l’ha letto “molte, molte volte”.

Il fumetto vincitore dell’Eisner Award è uscito sugli scaffali nel 2005 ed è ancora ampiamente considerato come una delle migliori storie di Superman mai raccontate. È del tutto possibile che James Gunn potrebbe prendere ispirazione per la sua nuova interpretazione dell’ultimo figlio di Krypton… oppure, potrebbe semplicemente godersi una buona lettura con il suo caffè mattutino!  Gunn ha promesso che presto arriveranno alcuni annunci ufficiali riguardanti l’Uomo d’Acciaio, ma il casting non sarà tra questi annunci. Dunque non resta che aspettare ulteriori notizie!

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