Dopo essersi trovato nel mezzo del
continuo tumulto dei contenuti alla Warner Bros. Discovery e DC,
Michael Keaton ha spostato la sua attenzione sul
suo prossimo thriller noir da regista Knox Goes
Away, che ha rivelato nel cast gli attori premio Oscar
Al Pacino e Marcia Gay Harden e
la star di Westworld James Marsden. Keaton, che
dovrebbe ancora riprendere il suo ruolo di Batman in
The
Flash, reciterà nel film, intraprenderà la sua seconda
opera da regista e servirà come produttore. Il film è stato messo
in vendita e acquistato al Cannes Film Market a maggio.
Secondo Variety, il thriller di Keaton
ha aggiunto Pacino, Harden e Marsden a un cast che include anche
Suzy Nakamura, Joanna King,
Ray McKinnon, John Hoogenaker e
Lela Loren. Il film è stato scritto dallo
scrittore di Awake e National Treasure:
Book of Secrets Gregory Poirier. Anche Michael
Sugar, che ha prodotto il film vincitore dell’Oscar per il
miglior film del 2015 Spotlight, interpretato da
Keaton, è impegnato nella produzione. In una dichiarazione
congiunta, le società di produzione dietro il film hanno dichiarato
che il loro obiettivo era quello di realizzare un thriller noir
originale, genere che alcuni potrebbero ritenere sia caduto in
disgrazia a Hollywood negli ultimi decenni, ma che rimanga un
genere cinematografico classico.
I thriller noir originali come
questo sono una rarità al giorno d’oggi, quindi come produttori e
amanti del cinema, non potremmo essere più entusiasti di far parte
di questo progetto. Con Michael Keaton sia dietro che davanti alla
telecamera, in combinazione con il resto del nostro talentuoso cast
e troupe, il pubblico è pronto per una vera sorpresa.
Apple
TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita di
Liaison, una nuova serie thriller in sei episodi
interpretata dal vincitore del Premio César Vincent Cassel (“Black Swan”, “Westworld”) e
dalla vincitrice del Premio BAFTA Eva Green (“Miss Peregrine – La casa dei
ragazzi speciali”), nonché la prima serie Apple Original in lingua
francese e inglese. Liaison in streaming farà il
suo debutto il 24 febbraio con il primo episodio, seguito da un
nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 31 marzo.
Liaison è un thriller contemporaneo ad alta
tensione che indaga su quanto gli errori del nostro passato hanno
il potenziale per distruggere il nostro futuro. La serie combina
l’azione con una trama imprevedibile e che si sviluppa su più
livelli, in cui spionaggio e intrighi politici intralciano una
lunga e appassionata storia di amore.
Oltre a Cassel, la serie è interpretata anche
da Eva Green, Peter Mullan (“Ozark”), il vincitore
del premio Cesar Gerard Lanvin (“Chiami il mio
agente!”), Daniel Francis (“Small Axe”), Stanislas
Merhar (“The Black Book: La natura della realtà”), Irene Jacob (“La
doppia vita di Veronica”), Laetitia Eido (“Fauda”), Eriq
Ebouaney (“Rogue City”), l’astro nascente del BAFTA
Bukky Bakray (“Rocks”) e il vincitore dell’Emmy
Thierry Fremont (“Murder In Mind”).
Liaison è creata e
scritta da Virginie Brac (“Spiral”) ed è diretta dal vincitore
dell’Emmy Stephen Hopkins (“24”). La serie è co-prodotta dalle
società Ringside Studios e Leonis Productions, sostenute da Newen
Studio; tra i produttori esecutivi ci sono Gub Neal (“The Fall”),
Jean-Benoît Gillig (“L’amore sbagliato”), Vincent Cassel, Sarada
McDermott (“Bridgerton”), Stephen Hopkins, Justin Thomson ed
Edward Barlow.
Dopo 13 lunghi anni di attesa, il
primo dei sequel di Avatar, a lungo noto
semplicemente come Avatar
2ma ora intitolato Avatar – La via
dell’acqua (qui la recensione) è finalmente
arrivato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Il film,
che si sta affermando già dopo pochi giorni come un ottimo successo
di pubblico, con ad oggi oltre 400 milioni di dollari guadagnati a
livello globale, riporta gli spettatori su Pandora, il meraviglioso
mondo ideato da James Cameron,
sul quale si svolgono le vicende dei protagonisti Jake
Sully, Neytiri e dei loro figli. A loro,
e ad altri umani e Na’vi già visti nel primo film, si aggiungono
qui anche nuovi personaggi particolarmente
importanti per il futuro della saga.
Se il primo film presentava lo
scontro tra la razza umana e le popolazioni native di Pandora, con
i primi desiderosi di conquistare e sfruttare il territorio dei
secondi, in Avatar – La via dell’acqua l’azione si sposta
invece sul desiderio di vendetta da parte della cosiddeta “Gente
del Cielo” di riprendere le proprie operazioni sul pianeta e sul
desiderio di Jake di proteggere la propria famiglia. La fuga che
intraprenderà insieme ai suoi cari è dunque l’occasione per
introdurre nuove popolazioni e personaggi, che potrebbero da qui in
avanti continuare ad essere presenti e centrali all’interno della
saga di Avatar. Meglio imparare a conoscerli bene, a
scoprire chi sono i loro interpreti e qualche ulteriore curiosità
sul loro conto.
Avatar 2: guida al cast e ai personaggi
Personaggi Na’vi
Jake Sully,
interpretato da Sam
Worthington. Già protagonista del precedente film,
Jake è un ex essere umano che si innamorò di Neytiri e fece
amicizia con i Na’vi dopo essere entrato a far parte del Programma
Avatar, finendo per schierarsi dalla loro parte nel corso del
conflitto contro gli umani e portandoli alla vittoria; alla fine
del primo film, diventa il nuovo leader degli Omaticaya (il clan
Na’vi al centro della storia) accanto a Mo’at e trasferisce la sua
mente nel suo avatar in modo permanente. In questo secondo film
egli è ora un padre, disposto a tutto pur di proteggere la propria
famiglia.
Neytiri,
interpretata da Zoe Saldana.
figlia del precedente capo del clan, futura Tsahìk del clan, e
compagna di Jake Sully. Neytiri è la protagonista femminile della
saga, nonché una letale guerriera estremamente rapida e forte,
abile nel combattimento corpo a corpo. L’arma che la
contraddistingue, però, è l’arco. La sua mira è infallibile e le
sue frecce sono vere e proprie portatrici di morte. Neytiri,
inoltre, è uno dei personaggi più spiritualmente legati a Pandora,
alla sua natura e alla Grande Madre, lo spirito guida dei
Na’vi.
Mo’at,
interpretata da CCH Pounder. Mo’at è la madre di
Neytiri, nonché principale leader spirituale deli Omaticaya. È lei
la voce della Grande Madre, che guida il proprio popolo secondo il
volere della divinità. Nel primo film tale personaggio era tra i
principali Na’vi del racconto, mentre in Avatar – La via
dell’acqua compare solamente in alcune scene verso l’inizio. È
però lecito immaginare che ci sia ancora posto per lei nel futuro
della saga.
Tonowari,
interpretato da Cliff Curtis. Uno dei nuovi e più
affascinanti personaggi introdotti nel nuovo film è Tonowari, capo
del clan Matkayina, popolo acquatico che vanta un fortissimo ed
evidente legame con l’oceano e le creature della barriera
corallina. Il personaggio si afferma da subito come un leader
giusto ma duro, impegnato a proteggere le tradizioni del proprio
popolo. Non rifiuta poi la richiesta di aiuto da parte di Jake,
dimostrando anche un grande altruismo. Dopo questa introduzione, il
personaggio tornerà certamente anche nei prossimi film.
Ronal,
interpretata da Kate Winslet.
Quando è stato reso noto che l’attrice premio Oscar Kate Winslet
sarebbe tornata a recitare con Cameron a 25 anni da Titanic, i fan hanno
subito dato vita a numerose teorie su quale personaggio la Winslet
avrebbe interpretato. Se non la si è riconosciuta nel film è perché
anche lei è tra i Na’vi, ed interpreta Ronal. Questa è la compagna
di Tonowari, una letale e severa guerriera che non si preoccupa di
scendere in battaglia pur portando in grembo un figlio. Tra i nuovi
personaggi introdotti dal film, Ronal è certamente tra i più
memorabili.
Neteyam,
interpretato da Jamie Flatters. È il maggiore dei
figli di Jake e Neytiri. Si tratta di un giovane forte e valoroso,
che aspira a seguire le orme di suo padre per diventare un buon
leader. Neteyam, inoltre, è dotato anche di un gran cuore e non si
tira mai indietro nel momento di dover difendere i propri fratelli
o ciò che è giusto.
Lo’ak,
interpretato da Britain Dalton. Il giovane Dalton,
già visto nella serie Goliath, interpreta il secondo dei
figli di Jake e Neytiri. A lui è dedicata grande importanza nel
film, rivelandosi uno dei maggiori protagonisti. A differenza di
Neteyam, Lo’ak è più impulsivo, sempre alla ricerca di nuove
avventure, anche a costo di cacciarsi in guai e pericoli. La sua
impulsività, infatti, è mal vista dal padre, che non manca di
rimproverarlo duramente. Lo’ak non è però indifferente a tali
ammonimenti, in quanto prova una grande ammirazione per Jake e
vorrebbe continuamente dimostrargli di essere il figlio che egli
merita.
Kiri, interpretata
da Sigourney
Weaver. Kiri è la figlia adolescente adottiva di Jake
e Neytiri. La Weaver è apparsa nel primo film nel ruolo della
dott.sa Grace Augustine, una donna umana che si
schiera dalla parte dei Na’vi, rimanendo però ferita durante il
conflitto e morendo poi prima che Jake possa salvarla. L’attrice,
che aveva recitato per Cameron anche in Aliens – Scontro
finale, ha tuttavia affermato che avrebbe nuovamente
interpretato la Augustine in alcuni flashback, ma che il suo
personaggio principale in questo film sarebbe stata Kiri,
misteriosamente nata dall’avatar di Grace. Su tale personaggio, le
cui origini rimangono per ora avvolte nel mistero, sono riposte
molte delle aspettative per il futuro della saga.
Tuk, interpretata
da Trinity Jo-Li Bliss. Tuk è la terza figlia
naturale di Jake e Neytiri, nonché la più piccola della famiglia.
Il personaggio è in questo film meno approfondito rispetto agli
altri fratelli Sully, ma si afferma ugualmente per carisma,
curiosità e coraggio. La piccola Tuk non si tira infatti indietro
davanti ai pericoli ed è sempre in prima linea nel proteggere i
propri cari. Certamente il suo ruolo troverà maggiore spazio nei
prossimi capitoli della saga, dove potrà apparire anche cresciuta
rispetto a quanto visto in La via dell’acqua.
Tsireya,
interpretata da Bailey Bass. Altro personaggio
introdotto in questo film e appartenente al clan Metkayina,
Tsireya, anche chiamata semplicemente Reya, è l’affascinante figlia
di Tonowari e Ronal, che viene incaricata di mostrare l’habitat
della sua popolazione alla famiglia Sully. Amorevole e coraggiosa,
la giovane svilupperà un profondo legame con Lo’ak, per il quale
non nasconde un certo interesse.
Aonung,
interpretato da Filip Geljo.
Aonung è il figlio di Tonowari e Ronal, nonché fratello di Tsireya.
Giovane cacciatore e apneista del clan Metkayina, egli si distingue
inizialmente per una certa diffidenza nei confronti della famiglia
Sully e in particolare verso Kiri e Lo’ak. Più passa del tempo con
loro, però, più finirà con stringere amicizia con i nuovi arrivati,
schiarandosi dalla loro parte al momento della battaglia.
MilesQuaritch, interpretato da Stephen
Lang. Nel primo film Lang interpretava l’umano colonnello
Miles Quaritch, principale antagonista che intraprende una guerra
contro gli Omaticaya, rimanendo però ucciso dopo essere stato
colpito dalle frecce di Neytiri. Sebbene il personaggio sia morto,
Lang ha potuto tornare a recitare in questo sequel vestendo i panni
dell’avatar di Quaritch. Non si tratta dello stesso personaggio,
bensì di un una sorta di clone che possiede carattere e memorie di
Quaritch. Anche in questa versione, il personaggio si conferma
essere il principale antagonista, intento a ricercare Jake per
eliminarlo.
Personaggi umani
Norm Spellman,
interpretato da Joel David Moore. Già comparso nel
primo film, il dottor Spellman è uno degli scenziati del Programma
Avatar che aveva però infine scelto di schierarsi dalla parte dei
Na’vi. Anche in questo sequel lo troviamo intento ad aiutare Jake e
la sua famiglia come possibile, talvolta comparendo in scena anche
attraverso la sua versione avatar.
Mick Scoresby,
interpretato da Brendan Cowell. Il personaggio,
che fa il suo ingresso in Avatar – La via dell’acqua,
è l’avido capitano di una nave da caccia attiva su Pandora. La sua
attività consiste nel cacciare i tulkun, giganteschi cetacei simili
a balene, con l’obiettivo di estrarre dal loro cervello una
preziosissima sostanza che sembrerebbe avere la capacità di
bloccare l’invecchiamento umano. Scoresby è dunque un altro degli
spregievoli personaggi umani che, accanto al colonnello Quaritch,
rappresentano i cattivi di questo film.
Ian Garvin,
interpretato da Jemaine Clement. Anche il dottor
Ian Garvin è uno dei nuovi personaggi umani introdotti in questo
sequel. Egli è un biologo marino, impegnato a condurre le proprie
ricerche a bordo della nave di Scoresby e dunque costretto ad
assistere anche alla sua spietata caccia ai tulkun. Nonostante egli
collabori con l’avido capitano, Garvin lascia intendere di non
essere affatto fiero di far parte di quella squadra, provando anzi
forte rimorso per ciò che i suoi simili compiono. Si può dunque
affermare che, pur stando dalla parte dei cattivi, egli sia un
personaggio umano con tendenze da buono.
Generale Ardmore,
interpretato da Edie Falco. L’attrice, nota per
essere stata Carmela Soprano nella celebre serie I
Soprano, entra a far parte della saga interpretando il
comandante responsabile degli interessi dell’operazione RDA. Anche
se il suo è un personaggio che non compare per un tempo prolungato
all’interno del film, c’è da aspettarsi che comparirà anche nei
prossimi lungometraggi e che si affermerà come uno dei principali
ostacoli alla tranquillità della vita su Pandora.
Miles Socorro,
anche noto come Spider, interpretato da
Jack Champion. Il personaggio umano più
interessante introdotto nel nuovo film è però quello di Spider, un
ragazzo rimasto su Pandora in quanto troppo giovane per poter
essere inserito in una capsula criogenica diretta verso la terra.
Spider è dunque cresciuto in mezzo ai Na’vi, sviluppando una
fortissima amicizia con i figli di Jake e Neytiri. Pur appartenendo
ad un’altra specie, il ragazzo si dimostrerà particolarmente leale
a loro. Senza ombra di dubbio, Spider è il personaggio umano che da
qui in avanti avrà sempre più un ruolo decisivo nel futuro della
saga.
Nonostante le battute di
James Cameron sulla durata di
Avatar: la via dell’acqua, il regista ha parlato della
sua lotta per mantenere la durata del film di tre ore. Secondo
Entertainment Weekly, Cameron aveva inizialmente
presentato Avatar
2 alla 21st Century Fox come un film di tre ore. Quando la
Disney ha acquistato Fox nel 2017, Cameron si è sentito “moralmente
obbligato” a preservare la sua intenzione originale di un sequel di
tre ore, che secondo quanto riferito ha causato “molta tensione”,
con lo studio e Cameron che lottano allo stesso modo per trovare il
perfetto equilibrio tra “mantenere l’impegno” e “preservare la
bellezza” della storia.
“Penso che ci fosse molta
tensione sulla lunghezza del film. E poiché è una narrazione
lineare complicata, che è lo scenario peggiore per cercare di
accorciare, hai una storia complessa al servizio di molti
personaggi, ed è come la caduta del domino: questo deve accadere
affinché accada quello. Non stai seguendo un mucchio di trame
parallele che permettono di tagliare molte parti. La cosa più
difficile quando si cerca di accorciare un film è aggrapparsi alle
cose che non fanno avanzare la trama, che sono belle o spaventose o
piene di suspense fine a se stesse. Ho provato a togliere delle
cose dal film, ma poi quando ho sentito che il ritmo era sbagliato,
le ho rimesse dentro.”
Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14
dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il
20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo,
invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Arriva in prima tv martedì 20
dicembre Downton Abbey 2: Una Nuova Era, alle 21.15 su
Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile
on demand anche in qualità 4K.
Dal pluripremiato creatore
Julian Fellowes, per la regia di Simon
Curtis, l’attesissimo ritorno cinematografico del fenomeno
globale Downtown Abbey riunisce l’amato cast in Downton
Abbey 2: Una Nuova Era, un grande viaggio verso
il sud della Francia, per svelare il mistero della villa appena
ereditata dalla Contessa madre. Nel cast Hugh
Bonneville, Michelle
Dockery, Maggie Smith, Hugh Dancy e Laura
Haddock.
Lady Violet Crawley Grantham
(Maggie Smith) riceve in eredità una villa nel sud della Francia da
un amore di gioventù, prima di conoscere il suo futuro marito. Così
decide di recarvisi per un soggiorno, accompagnata da una parte
della famiglia e dagli immancabili e fedeli servi. Intanto, alla
lussuosa tenuta della famiglia Crawley arriva il produttore Jack
Barber (Hugh Dancy) con la sua troupe per girare le scene di un
film con l’appoggio e la supervisione di Lady Mary.
Downton Abbey 2: Una Nuova
Era arriva martedì 20 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky
Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in
qualità 4K.
Nel ventesimo anniversario
dell’uscita de Il Signore degli Anelli: Le due torri,
The Boys prende in giro Karl Urban che ha interpretato Eomer nel
franchise di Peter Jackson ed è invece
Billy Butcher in quello Amazon Prime Video. Distribuito negli USA
originariamente il 18 dicembre 2002, Il Signore degli Anelli: Le due torri è stato
il secondo film dell’acclamato adattamento della trilogia di
J.R.R. Tolkien da parte di Peter
Jackson. Il film ha segnato anche il debutto di Karl Urban in un ruolo importante per il
cinema. Urban è poi tornato nel ruolo nell’ultima puntata della
trilogia, Il Signore degli Anelli: Il ritorno del
re del 2003.
Dopo una carriera di successo, senza
dubbio aiutata molto dal ruolo del Signore degli Anelli, Karl Urban attualmente recita nella serie
televisiva di successo di Prime Video The Boys nei panni di Billy
Butcher. Ben noto per il suo pungente senso dell’umorismo,
The
Boys non ha lasciato passare inosservato
l’anniversario de Le due torri, e ne ha approfittato per dire
la sua sul ruolo di Urban nel film. Sull’account Twitter ufficiale di The Boys, lo show ha preso in
giro il ruolo di Urban nei panni di Éomer pubblicando un confronto
fianco a fianco di lui che interpreta entrambi i personaggi e
soprannominando il suo personaggio del Signore degli Anelli come
“Karl Rural“.
Sky annuncia Un’estate
Fa, una nuova serie prodotta da Sky Studios e da Fabula
Pictures le cui riprese si sono appena concluse e che si mostra già
nelle primissime immagini del teaser rilasciato oggi, che vede i
protagonisti Lino Guanciale e Filippo
Scotti guidare un cast di giovani talenti italiani in un
thriller transgenerazionale su un mistero che si dipana fra gli
anni ’90 e il presente.
Diretta da Davide
Marengo (Il Cacciatore, Boris 3) e
Marta Savina (Summertime 2) e girata fra
Roma e dintorni e la Puglia, Un’estate Fa è una
serie Sky Original in otto episodi. Lino Guanciale (La porta
rossa, Il commissario Ricciardi,
Sopravvissuti) interpreta Elio, un quarantenne dalla vita
che sembra perfetta. Quando viene rinvenuto il corpo della ragazza
di cui era innamorato da adolescente, Arianna, tornerà con la
memoria a quell’estate del 1990, quando lei sparì misteriosamente
durante una vacanza in campeggio che insieme stavano facendo con i
loro amici e lui fu trovato in stato confusionale, senza alcun
ricordo di ciò che era successo. Passato e presente si alterneranno
in maniera sempre più serrata nella sua mente e in tutti gli otto
episodi della serie, con Elio interpretato da Filippo Scotti
(È
stata la mano di Dio, Io e Spotty, 1994)
nella linea temporale del 1990.
Un’estate Fa: quando esce
e dove vederla in streaming
Un’estate Fa
uscirànel 2023 in esclusiva su Sky e in streaming
solo su NOW.
Un’estate Fa: trama e
cast
Elio vive una vita apparentemente
perfetta, ha una bella famiglia e un lavoro da avvocato. Trent’anni
prima, però, nell’estate del 1990, Elio ha vissuto un trauma:
partito per un camping del litorale laziale inseguendo Arianna, la
ragazza di cui era innamorato, era stato ritrovato giorni dopo in
stato confusionale, con un vuoto nella memoria a breve termine,
mentre la ragazza era scomparsa senza lasciare traccia. Più di 30
anni dopo, la polizia ritrova il corpo di Arianna e la scientifica
non ha dubbi: la ragazza non è morta accidentalmente, è stata
uccisa, ed Elio è in cima alla lista dei sospettati.
Sconvolto per la scoperta, Elio ha
un incidente in auto. Perde i sensi, e al suo risveglio si ritrova
nel 1990, nell’infermeria del campeggio. Ha di nuovo 18 anni ma la
coscienza di un adulto… è un sogno? Sta finalmente recuperando la
memoria, o sta diventando pazzo? Sa solo che tra pochissimo,
qualcuno in quel campeggio ucciderà Arianna. Sente l’urgenza di
fare qualcosa, ma la sua mente continua a spostarsi nel tempo, tra
l’oggi e il 1990. Cercando di scoprire cosa è successo davvero ad
Arianna e di scagionarsi dall’accusa di essere lui ad averla
uccisa, Elio dovrà portare avanti un’indagine tra passato e
presente che per lui nasconde forse anche la speranza di poter
cambiare le cose e salvarla…
Nel cast, accanto a Lino
Guanciale e
Filippo Scotti, anche
Claudia Pandolfi, Martina Gatti, Nicole
Grimaudo, Antonia Fotaras, Tobia De Angelis, Alessio Piazza, Luca
Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Paolo Pierobon, Alessio
Praticò, Francesco Della Torre, Giovanni De Giorgi, Giovanni
Buselli, Orlando Cinque, Giulio Tropea, Luciano Scarpa, Giulio
Turbolente, Denis Fasolo, Ginevra Francesconi, Massimo De
Santis.
Un’estate Fa è una
serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Fabula Pictures,
diretta da Davide Marengo e Marta Savina e scritta da Valerio
Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini. Autore
della colonna sonora originale è Michele Braga.
Sonia Rovai, Senior
Director Original Productions Sky Studios, ha dichiarato:
«Un’idea originale la riconosci subito, ne intuisci immediatamente
le potenzialità. Con Un’estate fa è stato così: ci ha
conquistati fin da subito con una storia in grado di mischiare
generi diversi e di parlare a due generazioni, i ragazzi e gli
adulti, che sono ragazzi di ieri. Il tutto con al centro una forte
linea crime e una detection che si fa presto anche ricerca di sé. E
sullo sfondo, la capacità di giocare, in maniera anche leggera e
divertente, con la nostalgia degli anni ’90. Siamo felici di
annunciarla, in collaborazione per la prima volta con Fabula
Pictures, con cui abbiamo messo insieme una grande squadra di volti
amatissimi, di attori più giovani già in rampa di lancio e altri
del tutto esordienti. Davide Marengo e Marta Savina alla regia e
Valerio Cilio e il suo team di scrittura ci porteranno indietro
alle atmosfere di quegli anni, fra le immagini di Italia ’90, le
cabine telefoniche e tantissime delle grandi canzoni del nostro
passato più recente, per un amarcord dalla doppia anima, fra il
crime e la leggerezza spensierata di quei lunghi pomeriggi
d’estate».
Nicola De Angelis, CEO &
Responsabile sviluppo e co-produzioni internazionali di Fabula
Pictures, ha commentato: «Le riprese di Un’estate
fa sono state per Fabula l’occasione per lavorare con una
fantastica squadra di talent. I ruoli principali, divisi in
versione adulta e giovane, hanno permesso di mettere insieme un
cast di grande impatto artistico. A dirigere questo gruppo di
straordinari professionisti, i registi Davide Marengo e Marta
Savina, capaci di bilanciare emozioni e mistero in maniera
impeccabile e che ringraziamo per la dedizione che hanno mostrato
per il progetto. Fabula ha creduto sin dall’inizio nella
straordinaria commistione di nostalgia, mistero e divertimento
raccontata da Un’estata fa e abbiamo trovato nel gruppo di
scrittura, guidato da Valerio Cilio e completato da Federico Favot,
insieme ai creatori della serie Michele Alberico e Massimo
Bacchini, gli autori perfetti per dare corpo ed emozioni a questo
avvincente racconto.
Un ringraziamento sincero va a
tutto il team di Sky per il costante supporto e la fiducia nel
lavoro compiuto insieme, contando su una duratura serie di
ulteriori, eccitanti, collaborazioni».
Il creatore di Guardiani della Galassia Holiday SpecialJames
Gunn condivide una foto del suo trofeo
Certified Fresh di Rotten Tomatoes. Il sito
aggregatore di recensioni di intrattenimento, pur non essendo un
perfetto indicatore di qualità, è uno strumento utile per
analizzare le reazioni sia della critica che del pubblico rispetto
a film e serie televisive. Per ottenere una valutazione Certified
Fresh dal sito Web, un oggetto multimediale deve soddisfare alcune
qualifiche, tra cui almeno un punteggio Tomatometer del 75% (il che
significa che il 75% dei critici ha scritto una recensione
positiva) e un minimo di cinque recensioni dai Critici Top del
sito.
In un’impresa impressionante,
venticinque dei trenta film del Marvel Cinematic Universe
attualmente in uscita hanno ottenuto la distinzione Certified
Fresh, insieme a quasi tutte le recenti uscite Disney+ dell’MCU. Guardiani della Galassia Holiday Special, che
è stato distribuito il 25 novembre su Disney+, è riuscito a mantenere la
striscia positiva, ottenendo uno dei punteggi più alti
dell’MCU su Rotten Tomatoes con un 93%,
che solo cinque film MCU e un’uscita Disney+ (Ms. Marvel) hanno raggiunto al momento.
Gunn ha celebrato il successo dello speciale condividendo uno
scatto del suo trofeo dal sito di recensioni tramite Twitter.
I cicli di notte e giorno di Pandora
non sono propriamente tali, ma Avatar: la via dell’acqua usa le eclissi per
ottenere questo effetto drammaturgico. I film Avatar di James
Cameron sono ambientati su Pandora, una luna del gigante gassoso
Polifemo nel sistema binario di Alpha Centauri. Questo è il sistema
stellare più vicino alla Via Lattea e gli scienziati stanno davvero
monitorando Alpha Centauri nella speranza di scoprire mondi, lune e
forse anche pianeti simili alla Terra. La ricerca si è rivelata
difficile, tuttavia, il che significa che l’umanità è molto lontana
dalla scoperta del mondo reale di Pandora.
La complicata meccanica stellare
significa che, in Avatar, la luna Pandora non ha davvero una notte.
Riceve la maggior parte della sua luce dalla stella chiamata Alpha
Centauri B (abbreviata in ACB dagli astronomi), ma molta luce viene
riflessa da Polifemo. C’è qualcosa che ricorda vagamente un ciclo
giorno-notte, tuttavia, dettato dalle posizioni relative dei
diversi corpi celesti – e il più notevole si verifica quando
Polifemo si frappone tra Pandora e ACB. Avatar: la via dell’acqua utilizza le eclissi
per ottenere effetti drammatici, collegandole a eventi
importanti.
Le eclissi sulla Terra sono causate
dalla Luna che si frappone tra la Terra stessa e il sole e nel
corso della storia sono state viste come un’interruzione
dell’ordine naturale, quindi un evento portatore di cattivo
presagio. Molte culture hanno dato loro una spiegazione
soprannaturale, descrivendole come se fossero il risultato di un
conflitto tra gli dei. Molte società hanno condotto rituali per
cercare di porre fine alle eclissi, e ci sono alcune prove che gli
Inca hanno eseguito sacrifici umani per riportare il sole. Il sole
è generalmente visto come la fonte della luce e della vita, quindi
un’eclissi era generalmente profondamente inquietante.
Le tradizioni giudaico-cristiane
generalmente vedono un’eclissi come un atto di Dio, di solito un
avvertimento di un giudizio imminente; ci sono persino riferimenti
a quella che sembra essere un’eclissi solare nelle profezie della
Seconda Venuta. Ancora oggi, un’eclissi solare totale negli Stati
Uniti nel 2017 è stata vista come un presagio di giudizio.
La fine di Avatar: la via dell’acqua utilizza l’eclissi
più o meno allo stesso modo, con l’eclissi che arriva in un momento
di conflitto che devono attraversare. Ognuno dei personaggi
principali viene lasciato cambiato dall’eclissi; Jake e Neytiri
perdono uno dei loro figli, mentre il colonnello Quaritch fallisce
nella sua missione e sarebbe morto se non fosse stato per
l’intervento di Spider. Spider, da parte sua, accetta i suoi legami
familiari con Quaritch ma conclude che non vuole schierarsi con
l’umanità nella guerra imminente. Ognuno dei personaggi sceglie il
proprio lato di sé, con l’eclissi che li definisce.
La domanda interessante, tuttavia, è
se questa eclissi debba effettivamente essere vista come
un’interruzione nell’ordine di Eywa. I Metkayina non hanno mai
affrontato questo tipo di guerra prima, e persino un tulkun si
unisce alla battaglia, sfidando la sua natura pacifica. Avatar: la via dell’acqua suggerisce che Eywa
sta fornendo un altro modo, con Kiri che funge da figura
messianica, un figlio di Eywa che sembra perfettamente adatto come
agente di riconciliazione tra i Na’vi e il popolo del cielo. La
battaglia del terzo atto potrebbe, quindi, essere interpretata come
un momento in cui le vie di Eywa erano state abbandonate.
Il noto sito americano Deadline, rivela che
la star di Harold & KumarJohn Cho e
l’attrice di Animali
fantasticiKatherine
Waterston hanno firmato per i ruoli principali nel
film horror di prossima uscita They
Listen, prodotto da Sony Pictures e Blumhouse. Questo segna l’ultimo progetto di
Cho con la Sony dopo aver lavorato con loro
nell’acclamato thriller Searching, che parlava di
un padre alla ricerca della figlia adolescente scomparsa.
Ulteriori dettagli sulla trama e
sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. La produzione è
attualmente in corso a Los Angeles. Il film dovrebbe arrivare
nelle sale il 25 agosto 2023. They
Listen è scritto e diretto da Chris
Weitz, che ha co-sceneggiato il film candidato
all’Oscar About a Boy. Il film è
prodotto da Weitz, Jason Blum e Andrew Miano, con
Bea Sequeira, Dan Balgoyen, Britta Rowings e Paul
Davis come produttori esecutivi. È una produzione di
Sony Pictures, Blumhouse e Depth of Field.
John Cho è meglio
conosciuto per i suoi ruoli iconici nella serie comica
Harold & Kumar e nella serie di fantascienza
d’azione Star Trek. Di recente ha
recitato nel film drammatico d’avventura di Prime VideoDon’t
Make Me Go. Katherine
Waterston sarà presto visto nel film drammatico in
costume di Damien ChazelleBabylon e
nel thriller apocalittico The End We Start
From con Jodie Comer.
In mezzo allo scossone in corso ai
DC Studios, una delle voci che circolano su Warner
Bros. Discovery è che Dwayne
Johnson, che ha recitato nel recente Black Adam, è destinato ad abbandonare il
ruolo data la ristrutturazione del DCU ad opera dei nuovi vertici. Ebbene
oggi su queste voci che sono diventare sempre più insistenti dopo
l’annuncio su Henry Cavill, è intervenuto il diretto
interessato, smentendo categoricamente questa voce.
In un tweet Dwayne
Johnson ha risposto ai rumors con una categorica
affermazione: “100% non vera”. In un’altra risposta dopo che
l’autore che ha condiviso la voce si era scusato, Johnson ha
affermato che non c’erano rancori e che i social media sono
attualmente “una cultura follemente tossici “.
Le storie che circondano
Dwayne Johnson e il suo tempo come Black
Adam continuano a girare mentre i fan si chiedono cosa
riserva il futuro per il franchise. Dopo un debutto leggermente
deludente al botteghino, iniziarono ad emergere rapporti secondo
cui a Johnson era stata negata la possibilità di fare un cameo nel
prossimo Shazam! Furia degli
Dei. Sono poi emersi altri rapporti che suggerivano che la
Warner Bros. credeva che
Dwayne Johnson e il suo team avessero fornito allo
studio rapporti fuorvianti sul successo o meno del film.
I fan continuano a chiedersi
cosa riserva il futuro per i DC Studios nel loro insieme. Di
recente, James Gunn ha annunciato che
avrebbe scritto
il suo film su
Superman e che Henry Cavill non avrebbe più interpretato il
personaggio. Gunn non ha affrontato ciò che il futuro
riserverebbe a progetti come Black
Adamo altri franchise DCU affermati, quindi i fan dovranno attendere
ulteriori informazioni.
Tom Cruise è saltato ancora una volta da un aereo,
questa volta per ringraziare di nuovo i fan di “Top
Gun: Maverick” mentre sfrecciava attraverso la
troposfera. “Ciao a tutti, eccoci qui sullo splendido Sud Africa, e
stiamo girando ‘Mission:
Impossible – Dead Reckoning’ parte uno e due“,
grida Cruise a una telecamera sopra il ronzio di un
aereo. “Non volevo che l’anno finisse senza ringraziarvi tutti
per essere usciti nei cinema e grazie per aver supportato
‘Top
Gun: Maverick.'”
Dopo poco più di 20 secondi, la telecamera
fa una panoramica per rivelare Christopher
McQuarrie, che tornerà nella serie “Mission: Impossible”
per dirigere “Dead Reckoning“. McQuarrie ha anche scritto
“Top
Gun: Maverick” e ha prodotto il film d’azione, insieme
a
Tom Cruise e David Ellison. McQuarrie ringrazia
anche i fan del franchise di “Top Gun” prima di tornare a
concentrarsi su Cruise: “Ehi, ascolta, dobbiamo davvero
partire. Dobbiamo ottenere questo colpo.
Tom Cruise sorride, punta con nonchalance una pistola
contro McQuarrie prima di saltare prontamente fuori dall’aereo,
presumibilmente insieme a un cameraman. Con tutto il corpo esteso
in una posizione da stella marina per resistere alla resistenza
dell’aria, Cruise riporta la sua attenzione alla telecamera e
riprende il suo discorso.
“Come sempre, grazie per averci permesso di
intrattenervi. È davvero l’onore di una vita. Sto finendo
l’altitudine, quindi devo tornare al lavoro. Dobbiamo fare
questa ripresa. Hai una vacanza molto sicura e felice. Ci
vediamo al cinema”, conclude Cruise, prima di essere trascinato via
da una corrente di vento verso l’oceano. “Top
Gun: Maverick” rimane il film di maggior incasso
dell’anno, guadagnando ben 718 milioni di dollari al botteghino
nazionale e 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Mission: Impossible – Dead
Reckoning Parte Uno, il film
“Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno” vedrà il
ritorno di molti altri veterani del franchise come Ving
Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby e Henry
Czerny. Il trailer
ufficiale vede Cruise in una serie di sequenze ricche di
azione, come una scazzottata in un nightclub, un inseguimento in
cima a un treno in movimento e, ovviamente, molte cadute.
Il tanto atteso sequel di James Cameron,Avatar: la via dell’acquaha incassato
134 milioni di dollari al suo debutto al botteghino nordamericano,
affermando l’interesse del pubblico per Pandora e fornendo una
spinta necessaria alle sale cinematografiche in crisi.All’estero, l’epopea di fantascienza ha incassato 301 milioni
di dollari, portando il suo bottino globale a 435 milioni di
dollari. Queste vendite di biglietti segnano il terzo più
grande weekend di apertura globale in tempi di pandemia, dopo
“Doctor
Strange nel multiverso della follia” (442 milioni a
livello globale) e “Spider-Man:
No Way Home” (600 milioni a livello globale).
Al botteghino negli USA, “Avatar
2” ha concluso la sua corsa del primo weekend in pareggio con
“The
Batman” ottenendo la quinta più grande apertura dell’anno. Il
film sequel è arrivato al di sotto delle aspettative, previsioni
che lo collocavano con un’apertura più vicina a $150 milioni a $
175 milioni di dollari. Eppure i film di James Cameron, che hanno incassato miliardi al
botteghino, spesso iniziano più lentamente e crescono nel tempo. La
Disney, che detiene i diritti di “Avatar” dopo aver acquisito
la 20th Century Fox nel 2019, spera che sia di nuovo così; Avatar: la via dell’acqua è costato
almeno $ 350 milioni per la produzione e molti altri milioni per il
mercato. JamesCameron aveva afferma
che il film deve diventare una
delle uscite di maggior incasso della
storiaper raggiungere il pareggio e giustificare il
suo enorme costo iniziale.
“A parte le aspettative, questo è
un risultato eccezionale“, afferma David A.
Gross, che dirige la società di consulenza cinematografica
Franchise Entertainment Research. “Il film è impostato per una
corsa molto forte durante le vacanze.”Essendo il
sequel del film con il maggior incasso della storia, Hollywood ha
delle aspettative piuttosto alte per Avatar: la via dell’acqua, che è il primo film
di Cameron a incassare 100 milioni di dollari in un solo fine
settimana. Il primo “Avatar” è uscito nel 2009 con 77 milioni di
dollari a livello nazionale: un inizio decente ma difficilmente un
record per i libri dei record. Ma il film ha goduto di una capacità
di resistenza senza precedenti, mantenendo il primo posto per sette
settimane di fila e continuando ad attirare il pubblico per
mesi. Grazie ai costosi biglietti 3D e alle ripetute visioni
per molti fan, le vendite dei biglietti alla fine sono salite a $
760 milioni in Nord America e $ 2,92 miliardi a livello
globale.
In Italia il film è stato un
autentico successo, replicando e superando i numeri del primo
capitolo. Il film di James Cameron ha incassato quasi 10 milioni di
euro, giovando però anche del weekend lungo con l’uscita con le
anteprime del mercoledì e il giovedì.
Avatar: la via dell’acqua farà fatica a
raggiungere quei numeri per una serie di motivi. Innanzitutto le
restrizioni che devono affrontare il botteghino malconcio di
COVID.Non sarà proiettato in Russia, dove il film
originale ha incassato 116 milioni di
dollari. Sebbene sia proiettato in Cina, il
botteghino del paese ha faticato a riprendersi data l’ondata di
casi COVID.Le vendite dei biglietti nel paese sono
state inferiori alle aspettative a $ 57,1 milioni.In
tempi di pandemia, solo tre film hanno superato il miliardo di
dollari in tutto il mondo e nessuno è riuscito a raggiungere i 2
miliardi di dollari (anche se “Spider-Man: No Way Home” si è
avvicinato parecchio a quel traguardo con il suo 1,9 miliardi di
dollari).
L’affluenza per “Avatar 2” è
stata particolarmente forte sugli schermi Imax e 3D negli USA, con
il 62% delle vendite di biglietti provenienti da formati
premium.A livello globale, il film ha incassato 48,8
milioni di dollari solo dai formati Imax, registrandosi come il
secondo più grande fine settimana della società e la più alta
apertura di dicembre della storia.
Dopo essere stato segretamente
allegato alle copie al cinema di Avatar: La via dell’acqua la Universal
Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale diOppenheimer
ed è probabilmente ancora più sbalorditivo di quanto avremmo potuto
immaginare. Nel film siamo catapultati
negli anni ’40 per essere completamente immerso nel Progetto
Manhattan e nella creazione della bomba nucleare, l’arma più
devastante mai schierata.
Il film è interpretato da
Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da
Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie
Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan,
e Robert
Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario
fondatore della Commissione statunitense per l’energia
atomica. La candidata all’Oscar
Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh
Hartnett interpreta il pionieristico scienziato
nucleare americano Ernest Lawrence.
Il premio OscarRami Malek
(Bohemian
Rhapsody; Mr.
Robot)
e l’Academy Il vincitore del premioKenneth Branagh
(Harry
Potter e la camera dei segreti ; Assassinio sull’Orient
Express
) completano il cast.
Nel cast anche
Dane DeHaan, Jack Quaid, Matthew Modine, Dylan Arnold, Alden
Ehrenreich, David Krumholtz, David Dastmalchian,
Jason Clarke, Josh Peck, Devon Bostick, Alex Wolff, Tony
Goldwyn,
Gary Oldman,
Casey Affleck, Scott Grimes, Josh Zuckerman, James D’Arcy,
Matthias Schweighöfer, Christopher Denham, David Rysdahl, Guy
Burnet, Danny Deferrari, Louise Lombard, Harrison Gilbertson, Emma
Dumont, Gustaf Skarsgård, Trond Fausa Aurvåg, Olli Haaskivi e
Olivia Thirlby.
Scritto e diretto da Christopher
Nolan, Oppenheimer
è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il
film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American
Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert
Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film
è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e
Christopher Nolan.
Oppenheimer è girato sia in IMAX
65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la
prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in
bianco e nero. I film di Nolan, tra cui Tenet,
Dunkirk, Interstellar, Inception e la trilogia del
Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al
botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36
nomination, tra cui due nomination come miglior film.
Oggi riconosciuto come una delle
principali star di Hollywood grazie a film come Jumanji – Benvenuti nella
giungla e Rampage – Furia
animale, Dwayne Johnson ha intrapreso la
sua carriera d’attore nei primi anni Duemila, e già al suo secondo
lungometraggio si è affermato per le sue grandi capacità. Questo è
Il tesoro dell’Amazzonia, diretto nel
2003 da Peter Berg, autore anche di pellicole come
Boston – Caccia
all’uomo e Hancock. Mescolando avventura e
commedia, all’interno di questo si seguono le peripezie che portano
un duro cacciatore di taglie ad imbattersi in guai più grossi di
lui, tra narcotrafficanti e antichi tesori da recuperare.
Il progetto nacque dal desiderio del
regista di dar vita ad un film in cui il pubblico potesse ritrovare
degli scontri corpo a corpo vecchio stile, con personaggi che
risolvono i loro problemi a suon di pugni. L’ispirazione arrivò
grazie al film Essi vivono, dove il wrestler Roddy Piper
si dilungava in un’accesa rissa da strada. Fu proprio tale
particolare momento a spingere Berg a realizzare un film che
potesse intrattenere con contenuti di questo tipo. Per riuscirvi,
egli poté avvalersi di un budget di circa 85 milioni di dollari,
grazie ai quali dare vita a grandi effetti speciali e particolarità
di ogni tipo.
Pur se accolto in modo non
particolarmente entusiasmante, con un incasso di soli 80 milioni in
tutto il mondo, Il tesoro dell’Amazzonia contribuì a
lanciare la carriera di Johnson come attore, sottraendolo sempre di
più al mondo del wrestling. Per i suoi fan, questo è certamente un
film da non perdere, ricco di adrenalina e comicità. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il tesoro dell’Amazzonia:
la trama del film
Protagonista del film è il
cacciatore di taglie Beck, il quale aspira ora a
ritirarsi e dar vita al suo sogno di aprire un ristorante. Prima,
però, dovrà necessariamente estinguere un debito contratto con un
potente boss, il quale gli chiede di ritrovare suo figlio
Travis nella foresta amazzonica e riportarlo a
casa. Il ragazzo svolge lì una dilettantesca attività da
archeologo, e sembra che mentre era in cerca di un fantomatico
tesoro si sia cacciato in brutti guai. Se Beck porterà a termine
quest’ultima missione, potrà ritenersi un uomo libero. Per lui ha
così inizio un viaggio ricco di insidie, che lo porterà ad
imbattersi nel giovane, il quale però non vuole saperne di
seguirlo.
Beck scoprirà però ben presto che la
foresta non sarà l’unico ostacolo sul suo percorso. Egli si
imbatterà infatti in Cornelius Hatcher, un avido
proprietario terriero che gestisce in quelle terre delle miniere
per l’estrazione dell’oro. Questi vuole infatti sapere da Travis
dove si nasconda il “O Gato do Diabo”, prezioso manufatto che
potrebbe renderlo ancor più potente. Per il cacciatore di taglie e
il giovane archeologo ha così inizio una fuga, che li porterà ad
incontrare un gruppo di ribelli capitanati da
Mariana. Insieme, dovranno progettare la
distruzione dell’impero di Hatcher.
Il tesoro dell’Amazzonia:
il cast del film
Per dar vita ad un film ricco di
combattimenti corpo a corpo, senza esclusione di colpi, era
necessario assumere un attore che potesse risultare credibile in
questi. Dwayne Johnson, che
aveva all’attivo solo un film, risultò la scelta perfetta per la
parte di Beck. Egli accettò entusiasta di prendere parte al film,
convinto che questo gli avrebbe permesso di sfoggiare tanto le sue
capacità fisiche quanto quelle più attoriali. Per essere in ottima
forma, egli si allenò ancor più intensamente del suo solito, avendo
così l’atleticità giusta per poter prendere parte anche ad alcune
delle sequenze più complesse del film. Accanto a lui, nel ruolo
dello scapestrato Travis, vi è invece l’attore Seann William
Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler
nella saga di American Pie.
A dare vita allo spietato Hatcher è
invece il premio Oscar Christopher Walken.
Questi si disse affascinato dal personaggio e dalla sua psicologia,
costruendolo in modo tale da evidenziare la sua ambiguità e
imprevedibilità. Ewen Bremner, conosciuto
prevalentemente per il ruolo di Spud in Trainspotting,
interpreta invece il pilota Declan. Rosario Dawson,
oggi interprete di Ahsoka Tano in The Mandalorian, è qui presente nei
panni di Mariana, la leader dei ribelli che si unirà a Beck nella
sua battaglia. Con questo personaggio, l’attrice ebbe modo di
mettere ulteriormente alla prova le proprie capacità fisiche.
All’inizio del film, inoltre, è presente un brevissimo cameo
dell’attore Arnold
Schwarzenegger, il quale, amico di Johnson, accettò di
comparire nel film.
Il tesoro dell’Amazzonia:
il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Durante un’intervista del 2016, il
regista ha affermato di aver intenzione di sviluppare un sequel del
film. Berg è stato abbastanza avido su eventuali dettagli
riguardanti il sequel e la sua trama. Ha però garantito
l’intenzione di avere un ritorno di Dwayne Johnson come
protagonista. Inoltre, ha affermato di avere un attore in mente per
il ruolo di co-protagonista. Ciò starebbe a significare che molto
probabilmente Seann William Scott non dovrebbe comparire fuori nel
progetto. A distanza di anni da quelle affermazioni, però, non si
sono più avute notizie in merito.
In attesa di un possibile sequel, è
possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il tesoro dell’Amazzonia è infatti
disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Apple iTunes e
Netflix. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite
temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno domenica 18
dicembre alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Gli anni Novanta sono stati
particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante
questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui
spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican
sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere
ha assunto nel tempo. Un altro celebre film di questo genere è
Colpevole d’innocenza, diretto nel 1999
da Bruce Beresford su sceneggiatura di
David Weisberg e Douglas Cook.
Anche in questo caso, come in alcuni dei titoli poc’anzi citati, si
ritrova un complesso caso da risolvere prima che sia troppo
tardi.
Colpevole d’innocenza,
infatti, come suggerisce anche lo stesso titolo, vede la sua trama
prendere vita a partire da un errore giudiziario. Un tema più volte
già trattato in quegli anni, dove la giustizia era spesso guardata
con altrettanto sospetto della criminalità. Si tratta infatti di
anni violenti, dove si può finire nei guai per il minimo errore. Il
cinema anche in questo caso capta tutto ciò e lo traspone sul
grande schermo con storie tese e cupe come questa. Lo spettatore si
trova così davanti a grande intrattenimento ma anche a fare i conti
con scottanti argomenti.
Come molti altri film di questo
genere, anche Colpevole d’innocenza si affermò come un
grande successo. A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, il
film è arrivato ad incassarne 177 in tutto il mondo. Acclamato da
critica e pubblico, è ancora oggi un brillante esempio di thriller
anni Novanta, con grandi interpretazioni e imprevedibili risvolti.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo
alla trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Colpevole d’innocenza: la
trama del film
Protagonista del film è
Elizabeth Parsons, donna benestante e felicemente
sposata con Nick Parsons. I due vivono in una casa
sul mare insieme al figlio Matthew. Tutto si
svolge normalmente e tranquillamente per loro, finché l’idillio non
si spezza imprevedibilmente. Un giorno, infatti, Nick propone alla
moglie di trascorrere il weekend in barca a vela, lasciando il
figlio ad un’amica di famiglia. Durante la prima notte in mare,
Elizabeth si sveglia però ricoperta di sangue, un coltello in mano
e di suo marito neanche l’ombra. Raggiunta da una vedetta della
Guardia Costiera, la donna si vede accusata di omicidio.
Processata e condannata ad 8 anni,
nonostante il corpo del marito non sia stato mai ritrovato.
Incapace però di provare la propria innocenza, l’unica speranza di
Elizabeth è quella di poter riabbracciare quanto prima suo figlio.
Le visite del bambino, accompagnato dall’amica di famiglia
Angela, che ne è ora la tutrice, sono il suo unico
sollievo. Quando però Angela le comunica che si trasferiranno a San
Francisco, Elizabeth inizia a sospettare qualcosa. Grazie ad alcuni
suoi contatti riesce a scoprire una terribile verità sulla
scomparsa di suo marito. Decisa ad avere la sua vendetta, la donna
dovrà però fare i conti con la giustizia, incarnata dal severo
poliziotto Travis Lehman.
Colpevole d’innocenza: il
cast del film
Ad interpretare Elizabeth Parsons vi
è l’attrice Ashley Judd, particolarmente nota
anche per i thriller Il collezionista e High Crimes –
Crimini di Stato. Originariamente, però, per il ruolo erano
state contattate altre attrici, tra cui Meg Ryan e
Michelle Pfeiffer.
Entrambe però declinarono e il ruolo venne offerto all’attrice
premio Oscar Jodie Foster. Questa,
tuttavia, rimase incinta prima dell’inizio delle riprese, cedendo
dunque il ruolo alla Judd. Nei panni di Nick Parsons, il marito di
Elizabeth, vi è invece l’attore Bruce Greenwood.
Curiosamente, questi si è trovato qui a fingere la sua morte nello
stesso modo di come fa anche nel film Amara vendetta.
Ad interpretare Matthew, il figlio
della coppia, vi è l’attore Spencer Treat Clark,
mentre l’amica di Elizabeth, Angela, ha il volto di
Annabeth Gish. Di grande importanza è anche la
presenza nel cast dell’attore premio Oscar Tommy Lee Jones. In
quegli anni all’apice della sua carriera e interprete ricorrente in
molti dei maggiori thriller del decennio, egli ottenne per recitare
in Colpevole d’innocenza un compenso pari a dieci milioni
di dollari. Come già avvenuto in Il fuggitivo e
U.S. Marshals – Caccia senza
tregua, anche qui egli interpreta il ruolo di un
poliziotto impegnato nella cattura di un protagonista ingiustamente
accusato di crimini. Infine, nel film sono presenti anche
Jay Brazeau nei panni di Bobby Long e Roma
Maffia in quelli di Margaret Sklowski.
Colpevole d’innocenza: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Colpevole
d’innocenza è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di sabato 17 dicembre alle ore
21:25 sul canale Rete 4.
Considerato uno dei più grandi
innovatori del cinema e dell’industria Hollywoodiana, al regista
James Cameron sono bastati una manciata di film
per affermare il proprio genio. Le sue opere, realizzate con le
maggiori avanguardie tecnologiche possibili, hanno riscritto i
canoni dei generi di appartenenza, dando vita ad una contaminazione
di questi tutt’oggi presente nel cinema.
I suoi film si sono inoltre
affermati come alcuni dei maggiori incassi nella storia della
settima arte, portando Cameron ad ottenere uno degli status più
influenti oggi vigenti nel mondo del cinema. Pur se con prolungati
periodi di vuoto tra una sua opera ed un’altra, egli riesce infatti
ad essere sempre particolarmente centrale nei discorsi critici di
oggi.
2. È anche sceneggiatore,
produttore e montatore. Nel corso della sua carriera
Cameron si è distinto come una personalità estremamente poliedrica,
ricoprendo numerosi ruoli relativi alla produzione cinematografica.
Oltre ad essere un acclamato regista è infatti anche noto per aver
scritto e prodotti diversi film, tra quelli suoi o altrui. In
questi ultima categoria rientrano i titoli Rambo II: la
vendetta (1985), Point Break (1991)
Strange Days
(1995), con Ralph
Fiennes,Solaris (2002), e Alita – Angelo della
battaglia (2019). Ha inoltre personalmente montato i
propri film Titanice Avatar.
James Cameron, Spider-Man e la
Marvel
3. Non è un fan del Marvel Cinematic Universe.
In alcune recenti interviste a Cameron è stato chiesto di fornire
un proprio parere sul Marvel Cinematic Universe. Il
regista premio Oscar non ha nascosto di non gradire quanto
realizzato dai Marvel Studios, affermando di non ritenerli
epici quanto blockbuster come Il Signore degli Anelli o il
più recente Dune. Per Cameron, inoltre, i personaggi dei
cinecomic si comportano tutti come se fossero adolescenti al
college, ovvero senza dimostrare reali responsabilità nei confronti
di quanti sono intorno a loro. Cameron non è dunque interessato a
dirigere un cinecomic, anche se sul finire degli anni Novanta era
intenzionato a realizzare un film su Spider-Man, in quanto grande
appassionato del personaggio.
James Cameron: il suo
patrimonio
4. È una delle personalità
più ricche di Hollywood. I suoi due film principali,
Titanice Avatar,
hanno entrambi superato di gran lunga il muro dei 2 miliardi di
guadagno al box office. Questo grande risultato, unito alle
numerose e redditizie attività svolte da Cameron, lo hanno portato
ad essere una delle personalità più ricche dell’industria
cinematografica, con un patrimonio stimato di circa 700 milioni di
dollari. Con l’arrivo dei sequel di Avatar al cinema,
però, tale cifra potrebbe ulteriormente crescere nel giro dei
prossimi anni.
James Cameron nella Fossa delle
Marianne
5. Si è immerso nel profondo
dell’Oceano. Cameron ha da sempre un legame significativo
con l’acqua e il mare, che ripropone spesso anche all’interno dei
suoi film. Essendo egli un uomo di primati, non si è lasciato
sfuggire l’occasione di poter essere il primo uomo ad esplorare, in
solitaria, il più profondo degli abissi conosciuti. Il 26 marzo del
2012, infatti, si è immerso raggiungendo il fondo della Fossa delle
Marianne, nell’Oceano Pacifico.
James Cameron dirige
Titanic
6. Ha filmato il celebre
transatlantico in modo innovativo. Nel film
Titanicsono presenti diverse
inquadrature della reale nave affondata nel 1912. Per filmare
queste, Cameron non voleva accontentarsi di doverlo fare
dall’interno di un sottomarino, e per questo con un team di esperti
progettò una macchina da presa in grado di sostenere la grande
pressione atmosferica presente sul fondale del mare, riuscendo così
a filmare in modo diretto ed innovativo le rovine del celebre
transatlantico.
7. Non voleva nessuna
canzone nel film. Inizialmente Cameron aveva espresso la
volontà di non utilizzare nessuna canzone originale per il film,
trovando che raramente queste si adattavano al tono dell’opera. Si
trovò tuttavia a cambiare idea quando il compositore del film gli
fece ascoltare il brano My Hearts Will Go On, eseguito
dalla cantante Céline Dion. Cameron si commosse
ascoltandolo, e decise di inserirlo nel film. La canzone della Dion
è tutt’oggi uno degli elementi più noti del film.
James Cameron e
Avatar
8. Attese il momento giusto
per realizzare il film.Avatar è ad oggi uno dei
film che più hanno ridefinito il rapporto del cinema con la
tecnologia. Per realizzarlo, infatti, Cameron lavorò per circa 6
anni allo sviluppo di una speciale cinepresa digitale ad alta
definizione 3D. Uscito nel 2009, il regista aveva in realtà in
progetto il film sin dalla fine degli anni Novanta, ma la
tecnologia da lui ricercata all’epoca non era ancora disponibile.
Fu soltanto dopo aver visto il personaggio in CGI di Gollum in
Il Signore degli Anelli che si convinse che
il tempo di realizzare il suo film era finalmente arrivato.
9. Insistette per avere un
attore sconosciuto. Per il ruolo del protagonista Jake
Sully, la Fox aveva proposto al regista di assumere uno tra gli
attori Matt
Damon e Jake
Gyllenhaal. Cameron, tuttavia, rifiutò
categoricamente. Egli preferì invece affidare il ruolo al
semi-sconosciuto Sam Worthington, poiché egli avrebbe potuto
dare al personaggio un aspetto più comune, come di una persona che
si potrebbe incontrare realmente per strada. La sua scelta si
rivelò poi vincente, poiché moltissimi spettatori si identificarono
più facilmente con tale attore.
James Cameron: età, altezza e
coniuge
10. James Cameron è nato a
Kapuskasing, in Canada, il 16 agosto 1954. Il regista è
alto complessivamente 187 centimetri. Per quanto riguarda la sua
vita privata, Cameron è stato sposato per ben cinque volte. Il
primo matrimonio è del 1976 con Sharon Williams,
il secondo del 1985 con la produttrice Gale Anne
Hurd, il terzo del 1989 con la regista Kathryn
Bigelow, il quarto del 1997 con l’attrice Linda
Hamilton (che nei primi due film di Terminator
interpreta il ruolo di Sarah Connor). Dalla Hamilton ha una figlia,
Josephine Archer Cameron, ma il matrimonio si
conclude nel 1999. Poco dopo Cameron fa coppia fissa con l’attrice
Suzy Amis, conosciuta sul set di Titanic: i
due si sposano nel 2000. La coppia ha tre figli.
Alita – Angelo della battaglia del 2019 ha
ricevuto un’accoglienza mista dalla critica, ma i fan del manga
originale sembravano abbracciare positivamente l’adattamento
fantascientifico e da allora hanno fatto una campagna per invocare
un sequel. Di recente, il produttore Jon Landau ha
confermato che ci sono state discussioni in corso quando ha
affermato che “ci piacerebbe tornare indietro e fare un sequel”
di Alita,
e sembra che i due uomini creativi dietro al progetto, ovvero
James Cameron e Robert Rodriquez, sono altrettanto
coinvolti e determinati a far si che
un secondo film in fase di sviluppo possa davvero ottenere il
via libera!
Il regista Robert Rodriguez e il produttore James
Cameron hanno preso parte a una doppia intervista con
Variety e, quando l’argomento è stato sollevato, Cameron ha
esortato il suo collega regista a fare un giuramento di sangue
(virtuale) per trasformare Alita
2 in realtà.
Quali sono le possibilità che
questo possa accadere effettivamente? Onestamente, piuttosto alto!
Il primo film non ha esattamente infiammato il botteghino, ma è
stato un discreto successo per 20th Century Studios (poi Fox), e
abbiamo la sensazione che Cameron avrà ancora più influenza con lo
studio dopo
Avatar: Le vie dell’acqua, considerato l’inizio
promettente…
“Ambientato diversi secoli nel
futuro, l’Alita abbandonata viene trovata nella discarica di Iron
City da Ido, un compassionevole cyber-dottore che porta
l’incosciente cyborg Alita nella sua clinica. Quando Alita si
sveglia, non ha memoria di chi sia, né ha alcun riconoscimento del
mondo in cui si trova. Mentre Alita impara a navigare nella sua
nuova vita e nelle strade insidiose di Iron City, Ido cerca di
proteggerla dal suo misterioso passato.
James
Gunn e Peter Safran, recentemente nominati co-CEO dei
DC Studios, hanno
chiarito che intendono resettare il mondo condiviso della DC Comics
alla Warner Bros con quello che ora sembra essere un riavvio
completo, e insieme al nuovo approccio ovviamente arriverà
certamente anche un nuovo logo. Lo scrittore Patrick
Schumacker (Harley Quinn, Powerless, Abbott
Elementary ) ha condiviso una foto sui social
media per mostrare un giocattolo di Batman, e la sua felpa con
cappuccio ci dà una prima occhiata a quello che sembra essere il
nuovo logo dei DC
Studios.
È un design in stile “New 52”
abbastanza semplice, con le sagome dei grandi successi della
DC Comics
Batman, Wonder Woman, Superman, Green Lantern, The
Flash e Aquaman in piedi su entrambi i lati dell’insegna
del titolo dei DC
Studios. Alcuni hanno ipotizzato che potrebbe essere un
mock-up, ma da allora Schumacker ha cancellato il suo post
originale, quindi supponiamo che si sia reso conto del
pasticcio! Fortunatamente, l’account Twitter di Flash Film
News l’ha catturato per primo, quindi possiamo vederlo di
seguito!
Con la recente notizia che
Henry Cavill ha stato costretto ad abbandonare
il suo Superman, supponiamo che sia solo una questione di tempo
prima che James Gunn annunci che Gal Gadot e il
resto degli attori dell’era Snyder non torneranno come i rispettivi
personaggi.Resta da vedere se questo includerà
artisti del calibro di Margot Robbie (Harley Quinn), John
Cena (Peacemaker) e Zachary Levi (Shazam), ma prevediamo che
potrebbero ricevere un contraccolpo negativo se Gunn e Safran di
non cambiare anche questi volti, perché potrebbe rappresentare una
disparità di trattamento e considerarli come
“favoriti”.
James Cameron è un
perfezionista, lo è stato per tutta la sua carriera, forse lo è
anche nella vita privata, e questo lo ha portato a realizzare
alcuni dei film più grandiosi della storia del cinema. Tra questi
si annovera certamente Titanic, non solo per il trionfo di pubblico e
critica, ma anche per l’incredibile resistenza al tempo. A
venticinque anni dalla sua uscita, Titanic è ancora visivamente un film attuale,
senza una sbavatura, che pareggia con molte produzioni
contemporanee, oltre a raccontare una storia senza tempo, quella
dell’amore sfortunato tra Jack e Rose.
Una delle critiche che è sempre
stata mossa a Titanic, è che “c’era abbastanza spazio su
quella zattera improvvisata” e che quindi, alla fine del film,
entrambi si sarebbero potuti salvare. Questa polemica non è proprio
andata giù a Cameron, che, invece di protestare, ha fatto quello
che sa fare meglio, ha studiato e fatto ricerche per capire se la
sua scelta registica e narrativa fosse davvero l’unica percorribile
e se Jack potesse essere salvato.
Come riporta Entertainment Weekly,
in occasione di un’intervista al Toronto Sun,
James Cameron ha spiegato: “Abbiamo condotto uno studio
scientifico per porre fine a tutta questa faccenda una volta per
tutte e dire le cose come stanno. Da allora abbiamo svolto
un’analisi forense approfondita con un esperto di ipotermia che ha
riprodotto la zattera del film e faremo un piccolo speciale su
questo che uscirà a febbraio. Abbiamo preso due stuntman che
avevano la stessa massa corporea di Kate e Leo e li abbiamo
ricoperti di sensori dentro e fuori. Li abbiamo collocati in acqua
ghiacciata e testati per valutare la possibilità di sopravvivenza
per entrambi attraverso una varietà di modi. E la risposta è
questa: non c’era modo di salvare entrambi. Solo uno poteva
sopravvivere.”
Il documentario andrà in onda nel
weekend di San Valentino nel 2023 su National
Geographic in occasione del restauro in 4K di Titanic. Intanto, in sala, James
Cameron ha portato finalmente Avatar: la
via dell’acqua, disponibile anche in 3D.
Donald Gloversi unirà all’universo dei personaggi
Marvel di Sony Pictures, come protagonista e produttore di un
film basato sul cattivo di Spider-Man,
Hypno-Hustler. Il progetto è nelle sue prime fasi,
senza sceneggiatura o regista, ma Myles Murphy (il
figlio di Eddie Murphy) è incaricato di scrivere
la sceneggiatura.
Hypno-Hustler,
apparso per la prima volta nei fumetti Marvel nel 1978, è uno dei cattivi
più oscuri di Spider-Man, con la capacità di ipnotizzare le sue
vittime con la sua chitarra. Di giorno è conosciuto come
Antoine Desloin, cantante di una band chiamata
Mercy Killers: usano la loro musica per derubare il loro
pubblico.
Come nel caso di tutti i film
Marvel live-action di Sony, lo
stesso Spider-Man quasi certamente non farà parte del progetto. Ma
il coinvolgimento di Glover è degno di nota per i fan di Spidey, in
quanto l’attore-musicista è stato uno dei preferiti dai fan per
interpretare il personaggio sin da un articolo del 2010 dello
scrittore Marc Bernardin che sottolineava che non
c’è motivo per cui Spider-Man debba essere bianco. Glover alla fine
è apparso in Spider-Man:
Homecoming del 2017 nei panni di Aaron
Davis, lo zio di Miles Morales,
l’adolescente nero introdotto nei fumetti Marvel nel 2011 che alla fine
diventa Spider-Man. Glover ha anche doppiato Miles nella serie
Disney XD del 2015 Ultimate Spider-Man.
Hypno-Hustler è
l’ultima incarnazione del tesoro di personaggi di Spider-Man di
Sony a ricevere un trattamento cinematografico, dopo Venom
del 2018 e Morbius
del 2022, Kraven
the Hunter del 2023 e Madame
Web del 2024. Donald Glover apparirà accanto a
Maya Erskine (“Pen15”) nella serie di Amazon Prime Video “Mr. e Mrs. Smith”, di cui è
co-creatore e produttore esecutivo.
Abbiamo incontrato
Laura Morante e Marine Vacth che ci hanno raccontato i loro
personaggi, il film e il linguaggio con cui hanno dato vita a due
donne molto diverse ma decise e volitive, piene di bellezza e di
grazie, ma anche di lato oscuri, di contraddizioni e di aspetti
profondamente tragici, il tutto sempre raccontato con leggerezza e
vitalità. Come si conciliano questi due aspetti della
scrittura di Bedos?
Marine Vacth:“Quando si lavora su un personaggio
bisogna sempre essere concreti anche quando ci si confronta con una
duplicità, bisogna sempre focalizzarsi sul lavoro in sé, il resto
viene con naturalezza. I film di Bedos hanno questa duplicità, e
abbiamo cercato con il nostro lavoro di rispecchiarla, ma è la
storia che si fa carico di tutto questo mentre il nostro lavoro
mira a rendere concreto ciò che è scritto”.
Laura Morante:“Più che duplicità, c’è una
molteplicità di temi in queste storie, e io stessa quando scrivo mi
servo dell’umorismo anche in contesti molto seri. Qualcuno mi ha
detto che la mia visione della vita è amara, forse per i toni di
quello che scrivo, ma la verità è che per me non esiste dramma
senza commedia e viceversa. Penso che questa duplicità sia naturale
e spontanea, dopotutto persino le grandi tragedie sono cariche di
umorismo, per me non c’è contraddizione tra questi elementi, anzi,
tragedia e commedia si compenetrano spesso”.
Masquerade –
Ladri d’amore è una storia tratta da un libro. Quali sono stati i
riferimenti che vi ha dato Nicolas Bedos nella costruzione del
personaggio?
Laura Morante:“Lavorare su un film è come
lavorare su una partitura, non esistono soltanto i personaggi e la
storia, esistono le tonalità, tante sfumature diverse, esiste il
fatto che recitare con gli altri è come suonare o cantare insieme
agli altri e c’è il regista che dirige questa orchestra. Un
personaggio avulso dal contesto artistico in cui è immerso non
potrebbe avere nessuna specifica e nessun senso. C’è sempre una
partitura da decifrare e rispettare, con una propria
lettura.”
Marine Vacth:“La base per i personaggi è stata il
libro, nel film abbiamo anche avuto modo di fare qualche citazione
a vecchi film, ma è stato un lavoro evolutivo che abbiamo fatto nel
quotidiano, non abbiamo avuto troppe indicazioni, non c’era niente
di definitivo fino a che la scena non era girata. Ci è stata data
la possibilità di improvvisare i modi di mettere in scena le
battute che però erano già scritte.”
Nel film entrambi i
personaggi si confrontano con la doppia lingua. Il personaggio di
Morante parla fluentemente italiano e francese, mentre quello di
Vacth è una ragazza francofona che finge di parlare in francese con
accento inglese per truffare il personaggio di Francois
Cluzet. Cosa significa per un attore passare da
una lingua all’altra da un punto di vista della tecnica di
recitazione?
Marine Vacth:“Quello linguistico era l’aspetto
che mi sembrava più difficile del mio personaggio, ma sul set si è
rivelato tutto molto più facile del previsto, una volta impostato
l’accento è stato tutto semplice, e poi la maggior parte di quelle
scene erano con Francois Cluzet! Nei momenti in cui Margot finge
l’accento inglese, c’è un aspetto ludico del personaggio che
emerge, c’è una recita e una messa in scena, una recitazione dentro
alla recitazione, che è una situazione divertente da
interpretare.”
Laura Morante:“Molte cose nell’attore per fortuna
avvengono istintivamente. Quando ho recitato ne La stanza del
figlio, solo guardando il film mi sono accorta che avevo assunto
degli atteggiamenti di mia madre, inconsciamente, perché
interpretavo il ruolo della madre. Per fortuna una grande parte del
lavoro dell’attore è inconsapevole. È pericoloso prendere troppa
coscienza di sé, perché l’inconscia garantisce la grazia della
performance. Ho visto molti attori diventare consapevoli e perdere
la loro innocenza che è quello che a me personalmente commuove in
un attore. Perdendo la grazia, perdi efficacia, secondo me. Per
quello che mi riguarda preferisco la semi incoscienza.”
Considerato un maestro indiscusso
del genere horror, nonché il padre degli zombie al cinema, George A.
Romero ha nel corso della sua carriera costruito una
vera e propria mitologia su tale spaventosa creatura. Dopo aver
esordito nel 1968 con il capolavoro La notte dei morti
viventi, dove lo zombie si fa metafora di un popolo, negli
anni il regista ha continuato a raccontare in maniera
particolarmente critica la realtà socio-politica degli Stati Uniti.
Nel 2005 torna al cinema con La terra dei morti
viventi, quarto capitolo della sua saga, attraverso
il quale si dimostra ancora una volta estremamente lucido nelle sue
riflessioni, il più delle volte profetiche.
Con questo nuovo film, infatti, egli
porta avanti discorsi relativi alla sopraffazione sui popoli più
poveri, trattando anche tematiche come il terrorismo, la
globalizzazione e la discriminazione razziale. Con questo nuovo
capitolo Romero torna dunque ad intrattenere utilizzando il genere
per poter diffondere riflessioni quanto mai attuali e urgenti.
Ormai vera e propria leggenda, il regista ha potuto per questo film
vantare il budget più alto tra i vari titoli della saga. Costato
circa 19 milioni di dollari, La terra dei morti viventi è
arrivato a guadagnarne circa 46 in tutto il mondo. Si tratta ancora
oggi del maggior incasso nella serie dedicata agli zombie.
Ricco di riferimenti, omaggi e
citazioni alla cultura popolare, il film è considerato uno dei
migliori di Romero, che conserva ancora il gusto per la messa in
scena e la sana paura. Titolo tutto da scoprire, conserva ancora
un’inquietante attuale, specialmente alla luce dei recenti eventi
che sconvolgono quotidianamente il mondo. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La terra dei morti viventi: la trama del film
La storia del film si svolge in un
contesto distopico, dove l’umanità è stata soggiogata da una
massiccia invasione di zombie. I morti viventi camminano ora
incontrastati per il pianeta, di fatto governandolo. I pochi
sopravvissuti si sono dovuti riorganizzare in città fortificate
sparse per gli Stati Uniti. Tra queste vi è Pittsburgh, che tenta
continuamente di contrastare i tentativi degli zombi di invaderla.
All’interno delle alte mura, la città vive però ulteriori
problematiche. I ricchi e i potenti hanno infatti il privilegio di
poter vivere in un lussuoso grattacielo, mentre il resto della
popolazione risiede nelle zone squallide del posto. A governare su
tutto ciò vi è Paul Kaufman, divenuto un crudele
tiranno.
A rendere ancor più solida tale
differenza di classe vi è la presenza di un imponente carro armato,
rinominato Dead Reckoning. Tramite questo, gli umani possono
muoversi attraverso le terre invase dagli zombi, cercando di
recuperare viveri e medicinali per i più ricchi. A guidare tale
mezzo vi è Riley Denbo, il quale durante
l’ennesima uscita si accorge di un dettaglio particolarmente
inquietante. Uno degli zombie, soprannominato Big
Daddy, sembra essere diventato in grado di capire ed
emulare i comportamenti degli umani. In seguito all’ennesimo
massacro dei morti viventi, questo decide di guidare il suo popolo
verso la battaglia decisiva contro gli umani. La sfida per la
sopravvivenza avrà a quel punto davvero inizio.
La terra dei morti
viventi: il cast del film
Il film di Romero si avvale di
diversi celebri interpreti del panorama cinematografico
internazionale. Il primo di questi è il celebre DennisHopper, ricordato in particolare per il film
Easy Rider, questi
interpreta qui il personaggio di Paul Kaufman, il governante di
Pittsburgh. Per tale ruolo, l’attore ha raccontato di essersi
ispirato al Segretario della Difesa degli Stati Uniti Donald
Rumsfeld, noto per essere stato promotore di tecniche di
interrogatorio particolarmente aggressive e brutali. L’attore
Simon Baker, noto per la serie The
Mentalist, è invece Riley Dembo. Questi raccontò di aver
accettato la parte principalmente per poter lavorare con Romero,
come anche per recitare per la prima volta in un film
horror. John Leguizamoè
invece Cholo DeMora, vice-comandante del Dead Reckoning.
L’attore Eugene Clark, celebre per numerosi
film e serie tv di genere, è invece l’interprete dello zombie Big
Daddy.
L’attrice italiana Asia
Argento è invece la protagonista femminile nei panni della
prostituta Slack, la quale stringerà alleanza con Dembo nel loro
tentativo di salvarsi. Tom Savini, il truccatore e
responsabile degli effetti speciali dei precedenti film della saga,
compie invece una breve apparizione nei panni del motociclista
zombie Blades. L’attore Simon Pegg e il
regista Edgar Wright, autori del film L’alba dei morti dementi,
sono invece stati invitati da Romero per interpretare in un cameo
la parte dei due zombie usati per fare “foto ricordo”. In tal modo
il regista ha voluto pubblicamente dimostrare il suo apprezzamento
per l’opera dei due cineasti inglesi, fortemente ispirata dai film
di Romero. Lo stesso Greg Nicotero, in seguito
divento tra i produttori della serie The Walking Dead, è
presente nei panni di uno zombie.
La terra dei morti
viventi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di La
terra dei morti viventi grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema,
Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì16 dicembre alle
ore 21:15 sul canale Italia
2.
Prima di consacrarsi come autore
cinematografico grazie a Gli spietati,
Clint Eastwood ha dato vita nel 1990
ad un ennesimo poliziesco che lo ha visto impegnato tanto come
regista quanto come interprete. Si tratta di La
recluta, incentrato sulla ricerca di una banda di
ladri d’auto da parte di due poliziotti molto diversi tra loro, per
età e modi di fare. Ormai grande esperto del genere grazie a film
come Una 44 Magnum per l’ispettore
Callaghan e Corda tesa, Eastwood ha
profuso in tale opera molte novità, tra cui grandi effetti speciali
ed una messa in scena particolarmente dinamica e complessa. Ciò ha
reso questo uno dei suoi film da regista più sperimentali di
sempre.
Girato interamente in California,
questo è infatti ricordato per la presenza di sequenze
particolarmente complesse ed elaborate, che hanno permesso al
regista di sfoggiare un grande virtuosismo. Il massiccio utilizzo
di effetti speciali e CGI, inoltre, lo ha reso un vero e proprio
unicum nella carriera del premio Oscar. Ancora oggi La
recluta è ricordato come uno dei suoi titoli più stravaganti
ed esagerati, ricco di elementi che poi non sarebbe più ricomparsi
nei suoi successivi lungometraggi. Costato 10 milioni di dollari,
questo fu anche uno dei minori successi economici di Eastwood
dell’epoca.
Uscito in sala, infatti, il film
venne grossomodo oscurato dal successo di Mamma ho persol’aereo. Negli anni è però diventato un titolo cult, che
gli appassionati del regista e attore non mancano di riscoprire con
piacere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La recluta: la trama del
film
La vicenda del film si svolge a Los
Angeles, dove il burbero e coraggioso agente di origine polacca
Nick Pulovski fa parte del dipartimento che si
occupa di furti d’auto. Nonostante la grande esperienza, questi si
trova ora coinvolto nel difficile scontro con la banda capeggiata
da Strom e Liesl, malviventi
impegnati proprio nel furto di importanti auto di lusso. In seguito
ad un incidente, nel quale perde il suo collega, Nick si vede
affidare un nuovo partner. Si tratta del giovane agente
David Ackerman, inesperta recluta tormentata dalla
morte del fratello, avvenuta anni prima e per cui si sente
responsabile. Nick è ovviamente contrario all’avere il giovane
accanto, considerandolo un ostacolo alla sua indagine.
Quest’ultima, però, gli viene ben
presto tolta dalle mani e trasferita alla sezione omicidi. Pulovski
però non ha intenzione di rinunciarvi, desideroso anche di
vendicare il collega morto. Decide allora di seguire per proprio
conto le indagini su Strom, e per farlo avrà necessariamente
bisogno di coinvolgere nel caso anche Ackerman. La differenza d’età
tra i due, e il loro carattere contrastante, non renderà però
facile lo svolgimento della ricerca. Prima di riuscire ad
acciuffare i criminali, dovranno infatti superare le loro
differenze, trovando il modo di unire realmente le forze, tra
l’esperienza dell’anziano e le intuizioni del giovane.
La recluta: il cast del
film
Regista del film, Clint Eastwood
accettò l’offerta della Warner Bros. di realizzare La
recluta a patto che lo studios gli finanziasse un progetto più
personale, intitolato Cacciatore bianco, cuore nero,
uscito nello stesso anno. Ottenuto l’accordo, Eastwood decise anche
di ricoprire il ruolo del protagonista Nick Pulovski. Si è trattato
di un nuovo personaggio di poliziotto per lui, che però ha cercato
di costruire in modo molto differente rispetto a quelli
precedentemente interpretati. Il suo Nick, pur se di carattere
burbero, presenta infatti anche diversi elementi comici. Accanto a
lui, nei panni della recluta David Ackerman si ritrova invece
l’attore Charlie Sheen. All’epoca delle riprese
questi aveva problemi di abuso di sostanze stupefacenti. Eastwood
divenne per lui una figura paterna e protettiva, aiutando il
giovane a mantenere disciplina e controllo di sé.
È poi presente l’attore portoricano
RaulJulia, noto per essere stato
Gomez in La famiglia Addams, nei panni del criminale
tedesco Storm. La brasiliano Sonia Braga, celebre
per il film Donna Flor e i suoi due mariti, interpreta
invece la compagna di Storm, Liesl. La scelta di due attori
sudamericani nei panni di due tedeschi ha destato non poche
critiche, ma i due furono fortemente voluti da Eastwood, che li
trovava interpreti in grado di superare le barriere sulle
rispettive origini. Tom Skerritt, noto per film
come Alien e Top Gun, veste invece i
panni del padre di David, Eugene Ackerman. Infine, l’attrice
Lara Flynn Boyle, celebre per aver interpretato
Donna Hayward in Twin Peaks, ricopre qui il ruolo di
Sarah, la fidanzata di David, che finirà inevitabilmente coinvolta
nelle indagini.
La recluta: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. La
recluta è infatti disponibile nel catalogo di
Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o
noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di
questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso
di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato
limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il
film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno
venerdì 16 dicembre alle ore
21:00 sul canale
Iris.
A quasi 20 anni da quel
sorriso di congedo che Frodo rivolge ai sui amici Hobbit, prima di
salpare per Valinor e adesso, con Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere, si ritorna in quelle
terre immortali, per scoprire come quell’oggetto famigerato è stato
creato e come è cominciata la lunga battaglia dei popoli liberi
della Terra di Mezzo contro l’Oscuro Signore Sauron.
20 anni sono tanto tempo
per una generazione che è rimasta ammaliata dal lavoro di Peter Jackson e ancora prima dalla maestosa
opera di J. R. R. Tolkien, il cui mondo torna a
splendere sullo schermo, che purtroppo questa volta non è quello
grande del cinema, ma quello piccolo dello streaming, grazie a
Prime
Video, che mette a disposizione tempo, forze e una
notevole quantità di denaro nella realizzazione di una serie
sontuosa, per la quale sono in programma cinque stagioni.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la
trama
Siamo nella prima Era,
Telperion e Laurelin inondano Valinor della propria luce, quando il
mondo è giovane e Galadriel, piccola principessa elica, già
calpesta i prati delle Terre Immortali. Quando però l’oscurità
arriva a spegnere la luce dei due alberi, la guerra divampa e la
dama della luce, molto prima di diventare la sovrana di Lothlorien,
scende in battaglia nella Terra di Mezzo, per annientare la
minaccia di Sauron.
Guidata da J.D.
Payne & Patrick McKay, showrunner ed executive producer,
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
mostra da subito la sua natura cinematografica, non solo perché
mette in scena degli effetti visivi di prim’ordine, ma perché è
effettivamente un ritorno a quella
Terra di Mezzo che Jackson ci aveva fatto amare in sala. Siamo
tornati nello stesso mondo, si sentono gli stessi sapori e odori,
quasi, ma siamo anche consapevoli di essere in un tempo diverso,
più selvaggio, primordiale, per alcuni aspetti ricco di vita e di
possibilità, ma anche molto giovane e pericoloso. Una Terra di
Mezzo nella sua alba, in cui lo scontro tra male e bene è nel suo
vivo e gli Anelli del Potere non sono stati ancora forgiati. Gli
uomini sono ancora ai margini delle sorti del mondo, mentre gli
elfi sono in buoni rapporti con i nani e addirittura si
intrattengono con loro. Un’infanzia del mondo già funestata dal
male, che, come in qualsiasi Genesi, nasce insieme al bene, insieme
alla vita, così come l’eroismo, la viltà, la bellezza e
l’inganno.
Siamo di nuovo nella Terra di Mezzo, ma non è quella che
conosciamo
L’opera di Tolkien rende
omaggio a questi grandi archetipi narrativi, e la serie Prime Video
li fa propri e li trasmette ai suoi ricchissimi personaggi,
espandendone le motivazioni e le azioni, adattando il testo e
mettendolo al servizio di una narrazione che procede seguendo
diversi personaggi e situazioni, che probabilmente convergeranno
tutti verso lo scontro finale (al momento della stesura di questo
articolo, sono stati visti soltanto i primi due episodi della
serie, è quindi impossibile capire in che modo la storia si
svilupperà).
Di fronte ad una mole di
materiale così ricca e dettagliata, sono state operate delle scelte
che passano, soprattutto quelle di casting, attraverso una lente
che rende contemporanea la popolazione della Terra di Mezzo, la
quale si arricchisce di etnie, cosa che, salvo un effetto di
disorientamento iniziale, non influisce affatto sulla trama, sui
personaggi e sui loro percorsi. Ad esempio l’idea di un elfo di
colore, che sulla carta fa effettivamente storcere il naso (dato
che siamo abituati a elfi bianchi e diafani), a schermo risulta
assolutamente naturale, anzi, il colore della pelle di
Ismael Cruz Córdova, che interpreta l’elfo silvano
Arondir, non ha assolutamente nessuna influenza o rilevanza per il
personaggio. Lo stesso dicasi per i nani di colore e per le nane
che, sì, nel caso i puristi se lo stiano chiedendo, sono provviste
di lunghe basette di soffice pelo ricciuto. Ma parliamo di
personaggi mai visti sul grande schermo e che, siano essi caratteri
inventati per la serie, come lo stesso Arondir, o personaggi di
primissimo piano nella mitologia tolkieniana, come l’alto Re
Gil-galad, non hanno nessun termine di paragone.
Le scelte di casting
Diverso è il discorso
per quei personaggi che il pubblico conosce e ama, perché sono
stati visti in azione ne Il Signore degli Anelli,
e forse proprio qui risiede una delle poche macchie di questo
adattamento seriale: Robert Aramayo, il giovane
Elrond, è forse l’unico caso di cast poco felice in una lunga
sequela di scelte che risultano invece illuminate. E non è solo
perché il carisma di Hugo Weaving (l’Elrond cinematografico) è
inarrivabile, ma anche perché il personaggio, per come viene
scritto e interpretato, non sembra rispecchiare quelle
caratteristiche che ci si aspetta da un’icona immortale.
Discorso completamente
opposto si fa per Morfydd Clark, una fierissima
Galadriel, che, come Cate Blanchett per Jackson, mette in scena un
personaggio che racchiude grazia, bellezza, forza e carisma, il
tutto con un’eleganza innata e un volto che sembra davvero
provenire da terre lontane. Il personaggio di Galadriel è il
principale veicolo narrativo dell’avventura, nonostante ci siano
chiaramente altre storie e altri personaggi a condurre la loro
piccola impresa; è lei che dà la caccia a Sauron e che ne promuove
la distruzione totale, nonostante sembra che lui si sia ritirato
per sempre.
Crediti: Ben Rothstein/Prime Video
Un racconto attraverso gli occhi di Galadriel
La scelta di rendere lei
la protagonista, il volto rappresentativo della storia, è
comprensibile da una parte perché un’eroina femminile in un mondo
che era sempre stato quasi completamente maschile come quello di
Tolkien, oggi, è capace di parlare ad un pubblico contemporaneo con
un linguaggio comune e condiviso; è, in parola povere, molto più
attuale. Ma c’è anche un altro motivo, più intimo e di maggiore
senso. All’inizio de Il Signore degli Anelli è la voce di Galadriel
che ci racconta cosa era accaduto all’inizio del Tempo, con la
forgiatura dei Grandi Anelli; Jackson ha dichiarato che ha scelto
la sua voce perché lei c’era già, quando avvenivano i fatti che
raccontava, e questo avrebbe dato profondità a quel momento che
introduceva alla storia. Così è anche in Gli Anelli del
Potere, in cui è stato scelto un personaggio con cui il
pubblico è già in sintonia per raccontare storie e avventure che
lei ha vissuto. Il risultato, grazie anche alle decantate doti di
Morfydd Clark, è assolutamente vincente.
Il ritmo della Terra di Mezzo
All’inizio della
recensione di Il Signore degli Anelli: gli Anelli del
Potere si parlava di un ritorno a casa, perché la messa in
scena, il linguaggio, gli scenari sono proprio quelli della
trilogia di Jackson, ma siamo anche in un posto differente. In
particolare, il lavoro della regia di J.A. Bayona e della colonna sonora di
Bear McCreary percorrono un articolato percorso di
continui omaggi, rimandi, scorciatoie, immagini ed evocazioni di
emozioni e sensazioni per cui si fa fortissima l’impressione di
essere in un posto noto ma contemporaneamente tutto da
scoprire.
Dopo i primi due
episodi, si può affermare con decisione che Il Signore
degli Anelli: gli Anelli del Potere è un vibrante ritorno
a casa che apre tantissime domande, genera una fortissima curiosità
e molti dubbi su come si possa sviluppare la storia, dal momento
che in diversi punti diverge dagli scritti di Tolkien, ma che ha
sempre identità e coerenza interna. È un viaggio che non vediamo
l’ora di continuare, l’avventura di una vita che si fa racconto,
gioia per gli occhi e per lo spirito di menti curiose.
Prime Video svela il trailer ufficiale e
annuncia la data di uscita della tanto attesa seconda stagione
de La Leggenda di Vox Machina, la
serie animata di Critical Role e Titmouse acclamata dalla critica.
La seconda stagione sarà composta da 12 episodi, ogni settimana
verranno rilasciati tre episodi a partire dal 20 gennaio in oltre
240 Paesi e territori nel mondo. La prima stagione ha ottenuto lo
status di “Certified Fresh” posizionandosi su Rotten Tomatoes con
un punteggio del 100%.
Il nuovo cast della seconda
stagione comprende Will Friedle (Crescere che
fatica), Billy Boyd (Il
Signore degli Anelli), Henry Winkler (Barry),
Lance Reddick (John
Wick), Cree Summer (Rugrats, The Patrick Star
Show), Alanna Ubach (Euphoria),
Cheech Marin (Up in Smoke), Troy Baker (The Last of Us), Sendhil Ramamurthy
(La bella e la bestia), Ralph
Inerson (The Witch), e Mary Elizabeth McGlynn (Ghost
in the Shell 2 – L’attacco dei cyborg). Tra i componenti del
cast già conosciuti anche Stephanie Beatriz (Brooklyn
Nine-Nine, Encanto), Indira Varma (Obi-Wan Kenobi, Il trono di
spade), Gina Torres (9-1-1:
Lone Star), Kelly Hu (BMF), e Esmé Creed-Miles
(Hanna).
La Leggenda di Vox
Machina
Dopo aver salvato il regno dal male
e dalla distruzione per mano della coppia di potere più
terrificante di Exandria, Vox Machina deve salvare il mondo ancora
una volta, questa volta da un sinistro gruppo di draghi noto come
Chroma Conclave. La Leggenda di Vox Machinaè una
produzione di Amazon Studios, Critical Role e Titmouse per Prime
Video. La serie vede protagonisti i fondatori di Critical Role e
gli interpreti originali Laura Bailey (The Last of Us: Part
II), Taliesin Jaffe (Final Fantasy XIV), Ashley
Johnson (The Last of Us), Liam O’Brien (Star
Wars: The Bad Batch), Matthew Mercer (Overwatch),
Marisha Ray (Final Fantasy XV: Comrades), Sam Riegel
(Tartarughe Ninja alla riscossa) e Travis
Willingham(Marvel’s Avengers). I
componenti di Critical Role hanno anche ruolo di executive
producer, al fianco di Brandon Auman (Star Wars:
Resistance), Chris Prynoski(Metalocalypse), Shannon
Prynoski (Fairfax) e Ben Kalina (Big Mouth).
Critical Role è una delle
media-company indipendenti in più rapida ascesa al mondo, iniziata
come un gioco di ruolo tra amici ed evoluta in un nuovo tipo di
organizzazione dedicata alla narrazione, alla comunità e
all’immaginazione. Mentre Critical Role continua a espandere
l’universo che ha creato, con storie complesse ambientate in un
mondo sempre in evoluzione, aggiunge modi sempre nuovi per i fan di
sperimentare il brand, inclusi libri di narrativa e saggistica
nella lista dei best seller del New York Times, fumetti, graphic
novel, collezioni, giochi da tavolo e di ruolo, podcast, eventi
live e una serie animata acclamata dalla critica, La Leggenda
di Vox Machina, in onda esclusivamente su Prime Video.
Inoltre, Critical Role ha lanciato due importanti iniziative:
un’organizzazione no-profit ufficiale 501(c)(3), la Critical Role
Foundation (CRF), e una casa editrice di giochi da tavolo,
Darrington Press. Con un cast originale di pluripremiati doppiatori
esperti, anche co-fondatori della compagnia, tra cui Matthew
Mercer, Ashley Johnson, Marisha Ray, Taliesin Jaffe, Travis
Willingham, Sam Riegel, Laura Bailey e Liam O’Brien, Critical Role
si impegna a garantire che chiunque possa scoprire le sue storie, i
suoi personaggi e la sua community.
Arriva in prima tv su Sky
Ambulance,
action movie vertiginoso diretto e prodotto da Michael
Bay, in onda lunedì 19 dicembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Action), in streaming su NOW
e disponibile on demand.
Protagonista
del film è il candidato all’Oscar Jake Gyllenhaal, con lui nel cast anche il
premio Emmy Yahya Abdul-Mateen II(“Candyman”,
“Matrix Resurrections”) ed Eiza González (“Fast &
Furious: Hobbs & Shaw”, “Baby Driver – Il genio della fuga).La
sceneggiatura è di Chris Fedak (“Prodigal Son”,
“Chuck”).
La trama del film
Nell’arco di una giornata sulle
strade di Los Angeles, tre vite cambieranno per sempre. Il decorato
veterano di guerra Will Sharp, alla disperata ricerca di denaro per
coprire le spese mediche di sua moglie, chiede aiuto alla persona
meno indicata. Si tratta di suo fratello adottivo Danny, un
carismatico criminale in carriera. Danny gli propone la più grande
rapina in banca nella storia di Los Angeles: un furto da 32 milioni
di dollari. Quando però la loro fuga va clamorosamente storta, i
fratelli disperati prendono in ostaggio un’ambulanza con a bordo un
poliziotto ferito che lotta per la vita e l’esperta paramedico Cam
Thompson.
Disney+ ha diffuso le prime
immagini della serie originale drama Tiny Beautiful
Things, interpretata da Kathryn Hahn, Sarah
Pidgeon, Quentin Plair e Tanzyn Crawford, che debutterà
sulla piattaforma streaming nella primavera del 2023.
Basato sul bestseller di Cheryl Strayed, Tiny
Beautiful Things segue Clare (Kathryn Hahn), una
scrittrice in crisi che diventa una venerata giornalista titolare
di una rubrica di consigli, anche se la sua vita sta andando a
rotoli.
1 di 4
(Photo by: Jessica
Brooks/Hulu)
(Photo by: Jessica
Brooks/Hulu)
Photo by: Elizabeth
Morris/Hulu)
(Photo by: Elizabeth
Morris/Hulu)
Tiny Beautiful Things: la trama
Quando incontriamo Clare per la
prima volta nella serie, il suo matrimonio con il marito Danny
arranca, la figlia adolescente Rae la allontana e la sua carriera
di scrittrice, un tempo promettente, è ormai inesistente. Così,
quando una vecchia amica scrittrice le chiede di sostituirla nella
rubrica di consigli Dear Sugar, lei pensa di non avere il diritto
di dare consigli a nessuno. Tuttavia, dopo aver assunto a
malincuore il ruolo di Sugar, la vita di Clare si dipana in un
complesso tessuto di ricordi, esplorando i suoi momenti più
importanti dall’infanzia a oggi e scavando nella bellezza, nelle
difficoltà e nell’umorismo delle sue ferite non rimarginate.
Attraverso Sugar, Clare crea un vero e proprio balsamo per i suoi
lettori – e per se stessa – per dimostrare che non siamo
irrecuperabili, che le nostre storie possono in definitiva
salvarci. E, forse, riportarci a casa.
Tiny Beautiful Things, il cast
La serie è interpretata da
Kathryn Hahn, Sarah Pidgeon, Quentin Plair e Tanzyn
Crawford, con Owen Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e
Michaela Watkins come guest star. Liz
Tigelaar è creatrice ed executive producer della serie.
Anche Lauren Neustadter, Reese Witherspoon, Laura Dern,
Jayme Lemons, Cheryl Strayed, Stacey Silverman e
Kathryn Hahn sono executive producer della serie
di ABC Signature e Hello Sunshine.
Ecco il primo teaser trailer di
Barbie, il film scritto da Noah Baumbach e
Greta Gerwig che lo ha anche diretto. Barbie
presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande
incentivo per il pubblico. Margot Robbie compare nel ruolo
principale insieme a Ryan Gosling, poi ci sono
America Ferrera, Simu Liu nei panni
di un altro Ken,
Kate McKinnon, Ariana Greenblatt,
Alexandra Shipp, Emma Mackey, Kingsley
Ben-Adir. Secondo quanto riferito, Issa
Rae come un’altra Barbie, Michael Cera,
Rhea Perlman,
Will Ferrell come CEO di Mattel e Ncuti
Gatwa come un altro Ken.
Come previsto, il DCU dei DC
Studios si prospetta come un nuovo inizio per l’universo dei
fumetti attraverso il cinema, la televisione e i videogiochi. È un
momento emozionante per i fan che hanno trascorso quasi un decennio
frustrati dall’approccio che la Warner Bros. ha applicato al
franchise, ma che sta anche portando con se le prime delusioni,
come l’annuncio della dipartita del Superman di
Henry Cavill.
I fan sono comprensibilmente
sconvolti dalla notizia, anche se probabilmente non quanto l’attore
stesso, visto che solo poche settimane fa ha annunciato al mondo il
suo ritorno nei panni di Superman. Si tratta di
una mossa azzardata da parte di James
Gunn ma, per quanto ne possano essere rimasti delusi,
crediamo che il regista abbia preso la decisione giusta. D’altra
parte, c’è almeno una ragione per cui potrebbe essere quella
sbagliata: vediamo perchè.
Il DCU ha bisogno di un nuovo
inizio
Nel
corso della storia del
DCEU,
ci sono stati alcuni grandi momenti, alcuni film fantastici e molte
scelte di casting eccellenti. Al di fuori di questo, il franchise è
stato un esperimento fallito, incapace di raggiungere lo stesso
livello di successo delMCU
e di raccontare storie che potessero coinvolgere la critica, i fan
o gli spettatori abituali.
Per ogni Wonder Woman, ci sono state circa tre Suicide
Squad, e il DCU si
vedeva costretto a ripartire da zero. Tenere gli attori del DCEU,
Cavill compreso, sarebbe stato dunque un grosso
errore. Hanno un talento enorme e sono fantastici nei personaggi
che hanno interpretato – Margot Robbie nel ruolo
di Harley Quinn, per esempio – ma per il successo
di questo piano di 8-10 anni è ora di abbandonare lo
Snyderverse.
L’annuncio del ritorno di Cavill nei panni di Superman
ha suscitato un certo entusiasmo, ma non ha fatto il giro del web.
Quando è arrivato Black
Adam, erano passati infatti cinque anni da quando gli
spettatori lo hanno visto nel DCEU come
Superman, e l’interesse era visibilmente
scemato.
È vero che i fan avevano conservato
la speranza di vedere ancora l’attore britannico nei panni di
Clark Kent, ma era già stata soffocata in
precedenza, da #ReleaseTheSnyderCut a tutti gli altri
grandi progetti che abbiamo sentito che la Warner Bros. aveva per
Superman (e Supergirl) sullo
schermo. In parole povere, a questo punto, qualsiasi tipo di
annuncio di Man of Steel 2 non riuscirebbe a
generare un adeguato livello di hype per questo DCU che si prepara
a entrare in una nuova era.
C’è troppo bagaglio
Zack
Snyder ha fatto molto bene al DCEU, ma la
sua interpretazione di Superman non ha incontrato
il favore di tutti. Dalla distruzione di Metropolis durante la
battaglia con il Generale Zod al modo in cui ha eliminato il
cattivo, questo Clark Kent è stato un personaggio
divisivo e controverso fin dall’inizio.
Da allora, abbiamo visto questo
Superman sfoggiare una ridicola mascella in CGI,
assassinare Batman come un vero e proprio cattivo
e apparire senza testa in Shazam! perché la Warner Bros. non ha voluto
pagare Cavill quanto voleva. Qualsiasi tipo di reboot
potrebbe in un qualche modo funzionare, ma il bagaglio di questo
Superman è talmente impegnativo che saremmo sempre
costretti a ricordare il passato. Il fatto che l’attore riprenda il
suo ruolo nel nuovo DCU,
circondato da personaggi per lo più nuovi e da un approccio alla
narrazione molto diverso, sarebbe semplicemente imbarazzante.
Confonderebbe i nuovi fan
Come fan dei fumetti,
spesso tendiamo a dimenticare quanto sia diverso per gli spettatori
“comuni”- che costituiscono la stragrande maggioranza degli incassi
– vivere queste storie. L’interesse per il MCU è scemato durante la
Fase 4 perché quello che era una volta lo
spettatore tipo della Marvel ormai non ha più il tempo di
tenere il passo con la miriade di serie tv che escono su Disney+.
Il concetto di Multiverso ha
confuso persino i fan più accaniti, quindi, come pensate che lo
percepiscano i genitori o i lettori occasionali di fumetti?
Includere Cavill in un DCU che ha
chiaramente intenzione di riavviare l’intero franchise, rendendo
The
Flash del prossimo anno quasi privo di significato,
confonderebbe troppo i fan, soprattutto se il suo passato verrà
cancellato per accogliere nuove storie.
Il cameo in Black Adam
Se al momento vi state
arrabbiando con James Gunn su Twitter per aver
“licenziato” Henry Cavill, potreste pensare di rivolgere le
vostre frustrazioni altrove: The Rock, per
esempio. Dwayne Johnson deve aver saputo di avere per
le mani un brutto film con Black
Adam, quindi, all’ultimo minuto, ha raggirato
Walter Hamada per orchestrare il ritorno di
HenryCavill in
Superman (i due condividono un agente).
Da lì, ha usato l’Uomo d’Acciaio per aumentare l’interesse
per un film che riceveva recensioni negative e sperava che il cameo
avrebbe garantito l’interesse per un sequel. Invece, ha solo
dimostrato che di Johnson, e potenzialmente di
Cavill, non ci si può fidare. Significa anche
portare questo Superman nel DCU con
l’aspettativa che combatta contro Black Adam, un
crossover che i DC Studios difficilmente vorranno realizzare, visto
lo scarso successo di critica e commerciale del film.
Henry Cavill meritava di
meglio
Henry
Cavill sta già vivendo un periodo abbastanza
difficile, quindi non vogliamo accanirci ulteriormente su questo
povero ragazzo. Tutto ciò che abbiamo detto finora è difficile da
contestare, tanto quanto la certezza che l’attore meritava di
meglio. Dal 2013, ha dovuto affrontare decisioni creative
terribili, una cattiva gestione da parte dei dirigenti dello studio
e l’accantonamento per motivi del tutto fuori dal suo
controllo.
Cavill ha sempre dato il massimo come
Superman e ha spesso parlato del suo amore per
l’Uomo d’Acciaio; un personaggio che ha detto al
mondo che sarebbe tornato a interpretare, grazie alla Warner Bros,
prima di vedersi costretto ad abbandonarlo settimane dopo. È un
peccato e vorremmo che gli fosse stata data la possibilità di
interpretare il Superman pieno di speranza che
voleva portare in vita sullo schermo. Guardando al futuro, un altro
ruolo nel DCU
potrebbe essere divertente… tuttavia, pensiamo che sia ora che i
Marvel Studios lo chiamino per fargli
indossare i panni di Captain Britain.