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Knox Goes Away, diretto da Michael Keaton, svela i suoi interpreti. C’è anche Al Pacino

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Dopo essersi trovato nel mezzo del continuo tumulto dei contenuti alla Warner Bros. Discovery e DC, Michael Keaton ha spostato la sua attenzione sul suo prossimo thriller noir da regista Knox Goes Away, che ha rivelato nel cast gli attori premio Oscar Al Pacino e Marcia Gay Harden e la star di Westworld James Marsden. Keaton, che dovrebbe ancora riprendere il suo ruolo di Batman in The Flash, reciterà nel film, intraprenderà la sua seconda opera da regista e servirà come produttore. Il film è stato messo in vendita e acquistato al Cannes Film Market a maggio.

Secondo Variety, il thriller di Keaton ha aggiunto Pacino, Harden e Marsden a un cast che include anche Suzy Nakamura, Joanna King, Ray McKinnon, John Hoogenaker e Lela Loren. Il film è stato scritto dallo scrittore di Awake e National Treasure: Book of Secrets Gregory Poirier. Anche Michael Sugar, che ha prodotto il film vincitore dell’Oscar per il miglior film del 2015 Spotlight, interpretato da Keaton, è impegnato nella produzione. In una dichiarazione congiunta, le società di produzione dietro il film hanno dichiarato che il loro obiettivo era quello di realizzare un thriller noir originale, genere che alcuni potrebbero ritenere sia caduto in disgrazia a Hollywood negli ultimi decenni, ma che rimanga un genere cinematografico classico.

I thriller noir originali come questo sono una rarità al giorno d’oggi, quindi come produttori e amanti del cinema, non potremmo essere più entusiasti di far parte di questo progetto. Con Michael Keaton sia dietro che davanti alla telecamera, in combinazione con il resto del nostro talentuoso cast e troupe, il pubblico è pronto per una vera sorpresa.

Liaison, svelata la data d’uscita della serie con Vincent Cassel ed Eva Green

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Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita di Liaison, una nuova serie thriller in sei episodi interpretata dal vincitore del Premio César Vincent Cassel (“Black Swan”, “Westworld”) e dalla vincitrice del Premio BAFTA Eva Green (“Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali”), nonché la prima serie Apple Original in lingua francese e inglese. Liaison in streaming farà il suo debutto il 24 febbraio con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 31 marzo.

Liaison è un thriller contemporaneo ad alta tensione che indaga su quanto gli errori del nostro passato hanno il potenziale per distruggere il nostro futuro. La serie combina l’azione con una trama imprevedibile e che si sviluppa su più livelli, in cui spionaggio e intrighi politici intralciano una lunga e appassionata storia di amore.

Oltre a Cassel, la serie è interpretata anche da Eva Green, Peter Mullan (“Ozark”), il vincitore del premio Cesar Gerard Lanvin (“Chiami il mio agente!”), Daniel Francis (“Small Axe”), Stanislas Merhar (“The Black Book: La natura della realtà”), Irene Jacob (“La doppia vita di Veronica”), Laetitia Eido (“Fauda”), Eriq Ebouaney (“Rogue City”), l’astro nascente del BAFTA Bukky Bakray (“Rocks”) e il vincitore dell’Emmy Thierry Fremont (“Murder In Mind”).

Liaison è creata e scritta da Virginie Brac (“Spiral”) ed è diretta dal vincitore dell’Emmy Stephen Hopkins (“24”). La serie è co-prodotta dalle società Ringside Studios e Leonis Productions, sostenute da Newen Studio; tra i produttori esecutivi ci sono Gub Neal (“The Fall”), Jean-Benoît Gillig (“L’amore sbagliato”), Vincent Cassel, Sarada McDermott (“Bridgerton”), Stephen Hopkins, Justin Thomson ed Edward Barlow.

Avatar 2: guida al cast e ai personaggi del nuovo film

Avatar 2: guida al cast e ai personaggi del nuovo film

Dopo 13 lunghi anni di attesa, il primo dei sequel di Avatar, a lungo noto semplicemente come Avatar 2 ma ora intitolato Avatar – La via dell’acqua (qui la recensione) è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Il film, che si sta affermando già dopo pochi giorni come un ottimo successo di pubblico, con ad oggi oltre 400 milioni di dollari guadagnati a livello globale, riporta gli spettatori su Pandora, il meraviglioso mondo ideato da James Cameron, sul quale si svolgono le vicende dei protagonisti Jake Sully, Neytiri e dei loro figli. A loro, e ad altri umani e Na’vi già visti nel primo film, si aggiungono qui anche nuovi personaggi particolarmente importanti per il futuro della saga.

Se il primo film presentava lo scontro tra la razza umana e le popolazioni native di Pandora, con i primi desiderosi di conquistare e sfruttare il territorio dei secondi, in Avatar – La via dell’acqua l’azione si sposta invece sul desiderio di vendetta da parte della cosiddeta “Gente del Cielo” di riprendere le proprie operazioni sul pianeta e sul desiderio di Jake di proteggere la propria famiglia. La fuga che intraprenderà insieme ai suoi cari è dunque l’occasione per introdurre nuove popolazioni e personaggi, che potrebbero da qui in avanti continuare ad essere presenti e centrali all’interno della saga di Avatar. Meglio imparare a conoscerli bene, a scoprire chi sono i loro interpreti e qualche ulteriore curiosità sul loro conto.

Avatar 2: guida al cast e ai personaggi

Personaggi Na’vi

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  • Jake Sully, interpretato da Sam Worthington. Già protagonista del precedente film, Jake è un ex essere umano che si innamorò di Neytiri e fece amicizia con i Na’vi dopo essere entrato a far parte del Programma Avatar, finendo per schierarsi dalla loro parte nel corso del conflitto contro gli umani e portandoli alla vittoria; alla fine del primo film, diventa il nuovo leader degli Omaticaya (il clan Na’vi al centro della storia) accanto a Mo’at e trasferisce la sua mente nel suo avatar in modo permanente. In questo secondo film egli è ora un padre, disposto a tutto pur di proteggere la propria famiglia.
  • Neytiri, interpretata da Zoe Saldana. figlia del precedente capo del clan, futura Tsahìk del clan, e compagna di Jake Sully. Neytiri è la protagonista femminile della saga, nonché una letale guerriera estremamente rapida e forte, abile nel combattimento corpo a corpo. L’arma che la contraddistingue, però, è l’arco. La sua mira è infallibile e le sue frecce sono vere e proprie portatrici di morte. Neytiri, inoltre, è uno dei personaggi più spiritualmente legati a Pandora, alla sua natura e alla Grande Madre, lo spirito guida dei Na’vi.
  • Mo’at, interpretata da CCH Pounder. Mo’at è la madre di Neytiri, nonché principale leader spirituale deli Omaticaya. È lei la voce della Grande Madre, che guida il proprio popolo secondo il volere della divinità. Nel primo film tale personaggio era tra i principali Na’vi del racconto, mentre in Avatar – La via dell’acqua compare solamente in alcune scene verso l’inizio. È però lecito immaginare che ci sia ancora posto per lei nel futuro della saga.
  • Tonowari, interpretato da Cliff Curtis. Uno dei nuovi e più affascinanti personaggi introdotti nel nuovo film è Tonowari, capo del clan Matkayina, popolo acquatico che vanta un fortissimo ed evidente legame con l’oceano e le creature della barriera corallina. Il personaggio si afferma da subito come un leader giusto ma duro, impegnato a proteggere le tradizioni del proprio popolo. Non rifiuta poi la richiesta di aiuto da parte di Jake, dimostrando anche un grande altruismo. Dopo questa introduzione, il personaggio tornerà certamente anche nei prossimi film.
  • Ronal, interpretata da Kate Winslet. Quando è stato reso noto che l’attrice premio Oscar Kate Winslet sarebbe tornata a recitare con Cameron a 25 anni da Titanic, i fan hanno subito dato vita a numerose teorie su quale personaggio la Winslet avrebbe interpretato. Se non la si è riconosciuta nel film è perché anche lei è tra i Na’vi, ed interpreta Ronal. Questa è la compagna di Tonowari, una letale e severa guerriera che non si preoccupa di scendere in battaglia pur portando in grembo un figlio. Tra i nuovi personaggi introdotti dal film, Ronal è certamente tra i più memorabili.
  • Neteyam, interpretato da Jamie Flatters. È il maggiore dei figli di Jake e Neytiri. Si tratta di un giovane forte e valoroso, che aspira a seguire le orme di suo padre per diventare un buon leader. Neteyam, inoltre, è dotato anche di un gran cuore e non si tira mai indietro nel momento di dover difendere i propri fratelli o ciò che è giusto.
  • Lo’ak, interpretato da Britain Dalton. Il giovane Dalton, già visto nella serie Goliath, interpreta il secondo dei figli di Jake e Neytiri. A lui è dedicata grande importanza nel film, rivelandosi uno dei maggiori protagonisti. A differenza di Neteyam, Lo’ak è più impulsivo, sempre alla ricerca di nuove avventure, anche a costo di cacciarsi in guai e pericoli. La sua impulsività, infatti, è mal vista dal padre, che non manca di rimproverarlo duramente. Lo’ak non è però indifferente a tali ammonimenti, in quanto prova una grande ammirazione per Jake e vorrebbe continuamente dimostrargli di essere il figlio che egli merita.
  • Kiri, interpretata da Sigourney Weaver. Kiri è la figlia adolescente adottiva di Jake e Neytiri. La Weaver è apparsa nel primo film nel ruolo della dott.sa Grace Augustine, una donna umana che si schiera dalla parte dei Na’vi, rimanendo però ferita durante il conflitto e morendo poi prima che Jake possa salvarla. L’attrice, che aveva recitato per Cameron anche in Aliens – Scontro finale, ha tuttavia affermato che avrebbe nuovamente interpretato la Augustine in alcuni flashback, ma che il suo personaggio principale in questo film sarebbe stata Kiri, misteriosamente nata dall’avatar di Grace. Su tale personaggio, le cui origini rimangono per ora avvolte nel mistero, sono riposte molte delle aspettative per il futuro della saga.
  • Tuk, interpretata da Trinity Jo-Li Bliss. Tuk è la terza figlia naturale di Jake e Neytiri, nonché la più piccola della famiglia. Il personaggio è in questo film meno approfondito rispetto agli altri fratelli Sully, ma si afferma ugualmente per carisma, curiosità e coraggio. La piccola Tuk non si tira infatti indietro davanti ai pericoli ed è sempre in prima linea nel proteggere i propri cari. Certamente il suo ruolo troverà maggiore spazio nei prossimi capitoli della saga, dove potrà apparire anche cresciuta rispetto a quanto visto in La via dell’acqua.
  • Tsireya, interpretata da Bailey Bass. Altro personaggio introdotto in questo film e appartenente al clan Metkayina, Tsireya, anche chiamata semplicemente Reya, è l’affascinante figlia di Tonowari e Ronal, che viene incaricata di mostrare l’habitat della sua popolazione alla famiglia Sully. Amorevole e coraggiosa, la giovane svilupperà un profondo legame con Lo’ak, per il quale non nasconde un certo interesse.
  • Aonung, interpretato da Filip Geljo. Aonung è il figlio di Tonowari e Ronal, nonché fratello di Tsireya. Giovane cacciatore e apneista del clan Metkayina, egli si distingue inizialmente per una certa diffidenza nei confronti della famiglia Sully e in particolare verso Kiri e Lo’ak. Più passa del tempo con loro, però, più finirà con stringere amicizia con i nuovi arrivati, schiarandosi dalla loro parte al momento della battaglia.
  • Miles Quaritch, interpretato da Stephen Lang. Nel primo film Lang interpretava l’umano colonnello Miles Quaritch, principale antagonista che intraprende una guerra contro gli Omaticaya, rimanendo però ucciso dopo essere stato colpito dalle frecce di Neytiri. Sebbene il personaggio sia morto, Lang ha potuto tornare a recitare in questo sequel vestendo i panni dell’avatar di Quaritch. Non si tratta dello stesso personaggio, bensì di un una sorta di clone che possiede carattere e memorie di Quaritch. Anche in questa versione, il personaggio si conferma essere il principale antagonista, intento a ricercare Jake per eliminarlo.

Personaggi umani

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  • Norm Spellman, interpretato da Joel David Moore. Già comparso nel primo film, il dottor Spellman è uno degli scenziati del Programma Avatar che aveva però infine scelto di schierarsi dalla parte dei Na’vi. Anche in questo sequel lo troviamo intento ad aiutare Jake e la sua famiglia come possibile, talvolta comparendo in scena anche attraverso la sua versione avatar.
  • Mick Scoresby, interpretato da Brendan Cowell. Il personaggio, che fa il suo ingresso in Avatar – La via dell’acqua, è l’avido capitano di una nave da caccia attiva su Pandora. La sua attività consiste nel cacciare i tulkun, giganteschi cetacei simili a balene, con l’obiettivo di estrarre dal loro cervello una preziosissima sostanza che sembrerebbe avere la capacità di bloccare l’invecchiamento umano. Scoresby è dunque un altro degli spregievoli personaggi umani che, accanto al colonnello Quaritch, rappresentano i cattivi di questo film.
  • Ian Garvin, interpretato da Jemaine Clement. Anche il dottor Ian Garvin è uno dei nuovi personaggi umani introdotti in questo sequel. Egli è un biologo marino, impegnato a condurre le proprie ricerche a bordo della nave di Scoresby e dunque costretto ad assistere anche alla sua spietata caccia ai tulkun. Nonostante egli collabori con l’avido capitano, Garvin lascia intendere di non essere affatto fiero di far parte di quella squadra, provando anzi forte rimorso per ciò che i suoi simili compiono. Si può dunque affermare che, pur stando dalla parte dei cattivi, egli sia un personaggio umano con tendenze da buono.
  • Generale Ardmore, interpretato da Edie Falco. L’attrice, nota per essere stata Carmela Soprano nella celebre serie I Soprano, entra a far parte della saga interpretando il comandante responsabile degli interessi dell’operazione RDA. Anche se il suo è un personaggio che non compare per un tempo prolungato all’interno del film, c’è da aspettarsi che comparirà anche nei prossimi lungometraggi e che si affermerà come uno dei principali ostacoli alla tranquillità della vita su Pandora.
  • Miles Socorro, anche noto come Spider, interpretato da Jack Champion. Il personaggio umano più interessante introdotto nel nuovo film è però quello di Spider, un ragazzo rimasto su Pandora in quanto troppo giovane per poter essere inserito in una capsula criogenica diretta verso la terra. Spider è dunque cresciuto in mezzo ai Na’vi, sviluppando una fortissima amicizia con i figli di Jake e Neytiri. Pur appartenendo ad un’altra specie, il ragazzo si dimostrerà particolarmente leale a loro. Senza ombra di dubbio, Spider è il personaggio umano che da qui in avanti avrà sempre più un ruolo decisivo nel futuro della saga.

Fonte: IMDb

Avatar: la via dell’acqua, la durata del film ha generato tensioni, dice James Cameron

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Nonostante le battute di James Cameron sulla durata di Avatar: la via dell’acqua, il regista ha parlato della sua lotta per mantenere la durata del film di tre ore. Secondo Entertainment Weekly, Cameron aveva inizialmente presentato Avatar 2 alla 21st Century Fox come un film di tre ore. Quando la Disney ha acquistato Fox nel 2017, Cameron si è sentito “moralmente obbligato” a preservare la sua intenzione originale di un sequel di tre ore, che secondo quanto riferito ha causato “molta tensione”, con lo studio e Cameron che lottano allo stesso modo per trovare il perfetto equilibrio tra “mantenere l’impegno” e “preservare la bellezza” della storia.

“Penso che ci fosse molta tensione sulla lunghezza del film. E poiché è una narrazione lineare complicata, che è lo scenario peggiore per cercare di accorciare, hai una storia complessa al servizio di molti personaggi, ed è come la caduta del domino: questo deve accadere affinché accada quello. Non stai seguendo un mucchio di trame parallele che permettono di tagliare molte parti. La cosa più difficile quando si cerca di accorciare un film è aggrapparsi alle cose che non fanno avanzare la trama, che sono belle o spaventose o piene di suspense fine a se stesse. Ho provato a togliere delle cose dal film, ma poi quando ho sentito che il ritmo era sbagliato, le ho rimesse dentro.”

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Downton Abbey 2: Una Nuova Era dal 20 Dicembre su SKY e NOW

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Downton Abbey 2: Una Nuova Era dal 20 Dicembre su SKY e NOW

Arriva in prima tv martedì 20 dicembre Downton Abbey 2: Una Nuova Era, alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K.

Dal pluripremiato creatore Julian Fellowes, per la regia di Simon Curtis, l’attesissimo ritorno cinematografico del fenomeno globale Downtown Abbey riunisce l’amato cast in Downton Abbey 2: Una Nuova Era, un grande viaggio verso il sud della Francia, per svelare il mistero della villa appena ereditata dalla Contessa madre. Nel cast Hugh Bonneville,  Michelle Dockery, Maggie Smith, Hugh Dancy e Laura Haddock.

Michelle Dockery: intervista alla protagonista di Downton Abbey II – Una nuova era

La trama del film

Lady Violet Crawley Grantham (Maggie Smith) riceve in eredità una villa nel sud della Francia da un amore di gioventù, prima di conoscere il suo futuro marito. Così decide di recarvisi per un soggiorno, accompagnata da una parte della famiglia e dagli immancabili e fedeli servi. Intanto, alla lussuosa tenuta della famiglia Crawley arriva il produttore Jack Barber (Hugh Dancy) con la sua troupe per girare le scene di un film con l’appoggio e la supervisione di Lady Mary.

Downton Abbey 2: Una Nuova Era arriva martedì 20 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Il Signore degli Anelli: Le due torri, il profilo Twitter di The Boys prende in giro Karl Urban in occasione del ventennale

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Nel ventesimo anniversario dell’uscita de Il Signore degli Anelli: Le due torri, The Boys prende in giro Karl Urban che ha interpretato Eomer nel franchise di Peter Jackson ed è invece Billy Butcher in quello Amazon Prime Video. Distribuito negli USA originariamente il 18 dicembre 2002, Il Signore degli Anelli: Le due torri è stato il secondo film dell’acclamato adattamento della trilogia di J.R.R. Tolkien da parte di Peter Jackson. Il film ha segnato anche il debutto di Karl Urban in un ruolo importante per il cinema. Urban è poi tornato nel ruolo nell’ultima puntata della trilogia, Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re del 2003.

Dopo una carriera di successo, senza dubbio aiutata molto dal ruolo del Signore degli Anelli, Karl Urban attualmente recita nella serie televisiva di successo di Prime Video The Boys nei panni di Billy Butcher. Ben noto per il suo pungente senso dell’umorismo, The Boys non ha lasciato passare inosservato l’anniversario de Le due torri, e ne ha approfittato per  dire la sua sul ruolo di Urban nel film. Sull’account Twitter ufficiale di The Boys, lo show ha preso in giro il ruolo di Urban nei panni di Éomer pubblicando un confronto fianco a fianco di lui che interpreta entrambi i personaggi e soprannominando il suo personaggio del Signore degli Anelli come “Karl Rural“.

Un’estate Fa: la nuova serie SKY con Lino Guanciale

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Un’estate Fa: la nuova serie SKY con Lino Guanciale

Sky annuncia Un’estate Fa, una nuova serie prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures le cui riprese si sono appena concluse e che si mostra già nelle primissime immagini del teaser rilasciato oggi, che vede i protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti guidare un cast di giovani talenti italiani in un thriller transgenerazionale su un mistero che si dipana fra gli anni ’90 e il presente.

Diretta da Davide Marengo (Il Cacciatore, Boris 3) e Marta Savina (Summertime 2) e girata fra Roma e dintorni e la Puglia, Un’estate Fa è una serie Sky Original in otto episodi. Lino Guanciale (La porta rossa, Il commissario Ricciardi, Sopravvissuti) interpreta Elio, un quarantenne dalla vita che sembra perfetta. Quando viene rinvenuto il corpo della ragazza di cui era innamorato da adolescente, Arianna, tornerà con la memoria a quell’estate del 1990, quando lei sparì misteriosamente durante una vacanza in campeggio che insieme stavano facendo con i loro amici e lui fu trovato in stato confusionale, senza alcun ricordo di ciò che era successo. Passato e presente si alterneranno in maniera sempre più serrata nella sua mente e in tutti gli otto episodi della serie, con Elio interpretato da Filippo Scotti (È stata la mano di Dio, Io e Spotty, 1994) nella linea temporale del 1990.

Un’estate Fa: quando esce e dove vederla in streaming

Un’estate Fa uscirà nel 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Un’estate Fa: trama e cast

Elio vive una vita apparentemente perfetta, ha una bella famiglia e un lavoro da avvocato. Trent’anni prima, però, nell’estate del 1990, Elio ha vissuto un trauma: partito per un camping del litorale laziale inseguendo Arianna, la ragazza di cui era innamorato, era stato ritrovato giorni dopo in stato confusionale, con un vuoto nella memoria a breve termine, mentre la ragazza era scomparsa senza lasciare traccia. Più di 30 anni dopo, la polizia ritrova il corpo di Arianna e la scientifica non ha dubbi: la ragazza non è morta accidentalmente, è stata uccisa, ed Elio è in cima alla lista dei sospettati.

Sconvolto per la scoperta, Elio ha un incidente in auto. Perde i sensi, e al suo risveglio si ritrova nel 1990, nell’infermeria del campeggio. Ha di nuovo 18 anni ma la coscienza di un adulto… è un sogno? Sta finalmente recuperando la memoria, o sta diventando pazzo? Sa solo che tra pochissimo, qualcuno in quel campeggio ucciderà Arianna. Sente l’urgenza di fare qualcosa, ma la sua mente continua a spostarsi nel tempo, tra l’oggi e il 1990. Cercando di scoprire cosa è successo davvero ad Arianna e di scagionarsi dall’accusa di essere lui ad averla uccisa, Elio dovrà portare avanti un’indagine tra passato e presente che per lui nasconde forse anche la speranza di poter cambiare le cose e salvarla…

Nel cast, accanto a Lino Guanciale e Filippo Scotti, anche Claudia Pandolfi, Martina Gatti, Nicole Grimaudo, Antonia Fotaras, Tobia De Angelis, Alessio Piazza, Luca Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Francesco Della Torre, Giovanni De Giorgi, Giovanni Buselli, Orlando Cinque, Giulio Tropea, Luciano Scarpa, Giulio Turbolente, Denis Fasolo, Ginevra Francesconi, Massimo De Santis.

Un’estate Fa è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Fabula Pictures, diretta da Davide Marengo e Marta Savina e scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini. Autore della colonna sonora originale è Michele Braga.

Sonia Rovai, Senior Director Original Productions Sky Studios, ha dichiarato: «Un’idea originale la riconosci subito, ne intuisci immediatamente le potenzialità. Con Un’estate fa è stato così: ci ha conquistati fin da subito con una storia in grado di mischiare generi diversi e di parlare a due generazioni, i ragazzi e gli adulti, che sono ragazzi di ieri. Il tutto con al centro una forte linea crime e una detection che si fa presto anche ricerca di sé. E sullo sfondo, la capacità di giocare, in maniera anche leggera e divertente, con la nostalgia degli anni ’90. Siamo felici di annunciarla, in collaborazione per la prima volta con Fabula Pictures, con cui abbiamo messo insieme una grande squadra di volti amatissimi, di attori più giovani già in rampa di lancio e altri del tutto esordienti. Davide Marengo e Marta Savina alla regia e Valerio Cilio e il suo team di scrittura ci porteranno indietro alle atmosfere di quegli anni, fra le immagini di Italia ’90, le cabine telefoniche e tantissime delle grandi canzoni del nostro passato più recente, per un amarcord dalla doppia anima, fra il crime e la leggerezza spensierata di quei lunghi pomeriggi d’estate».

Nicola De Angelis, CEO & Responsabile sviluppo e co-produzioni internazionali di Fabula Pictures, ha commentato: «Le riprese di Un’estate fa sono state per Fabula l’occasione per lavorare con una fantastica squadra di talent. I ruoli principali, divisi in versione adulta e giovane, hanno permesso di mettere insieme un cast di grande impatto artistico. A dirigere questo gruppo di straordinari professionisti, i registi Davide Marengo e Marta Savina, capaci di bilanciare emozioni e mistero in maniera impeccabile e che ringraziamo per la dedizione che hanno mostrato per il progetto. Fabula ha creduto sin dall’inizio nella straordinaria commistione di nostalgia, mistero e divertimento raccontata da Un’estata fa e abbiamo trovato nel gruppo di scrittura, guidato da Valerio Cilio e completato da Federico Favot, insieme ai creatori della serie Michele Alberico e Massimo Bacchini, gli autori perfetti per dare corpo ed emozioni a questo avvincente racconto.

Un ringraziamento sincero va a tutto il team di Sky per il costante supporto e la fiducia nel lavoro compiuto insieme, contando su una duratura serie di ulteriori, eccitanti, collaborazioni».

James Gunn festeggia il punteggio di Guardiani della Galassia Holiday Special su Rotten Tomatoes

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Il creatore di Guardiani della Galassia Holiday Special James Gunn condivide una foto del suo trofeo Certified Fresh di Rotten Tomatoes. Il sito aggregatore di recensioni di intrattenimento, pur non essendo un perfetto indicatore di qualità, è uno strumento utile per analizzare le reazioni sia della critica che del pubblico rispetto a film e serie televisive. Per ottenere una valutazione Certified Fresh dal sito Web, un oggetto multimediale deve soddisfare alcune qualifiche, tra cui almeno un punteggio Tomatometer del 75% (il che significa che il 75% dei critici ha scritto una recensione positiva) e un minimo di cinque recensioni dai Critici Top del sito.

In un’impresa impressionante, venticinque dei trenta film del Marvel Cinematic Universe attualmente in uscita hanno ottenuto la distinzione Certified Fresh, insieme a quasi tutte le recenti uscite Disney+ dell’MCU. Guardiani della Galassia Holiday Special, che è stato distribuito il 25 novembre su Disney+, è riuscito a mantenere la striscia positiva, ottenendo uno dei punteggi più alti dell’MCU su Rotten Tomatoes con un 93%, che solo cinque film MCU e un’uscita Disney+ (Ms. Marvel) hanno raggiunto al momento. Gunn ha celebrato il successo dello speciale condividendo uno scatto del suo trofeo dal sito di recensioni tramite Twitter.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1604525272945917952?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1604525272945917952%7Ctwgr%5Eba0dc8c1a06e6945e3d6b283e8ea3a62339d6cbc%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-holiday-special-certified-fresh-gunn-response%2F

Avatar: la Via dell’Acqua, il vero significato delle eclissi

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Avatar: la Via dell’Acqua, il vero significato delle eclissi

I cicli di notte e giorno di Pandora non sono propriamente tali, ma Avatar: la via dell’acqua usa le eclissi per ottenere questo effetto drammaturgico. I film Avatar di James Cameron sono ambientati su Pandora, una luna del gigante gassoso Polifemo nel sistema binario di Alpha Centauri. Questo è il sistema stellare più vicino alla Via Lattea e gli scienziati stanno davvero monitorando Alpha Centauri nella speranza di scoprire mondi, lune e forse anche pianeti simili alla Terra. La ricerca si è rivelata difficile, tuttavia, il che significa che l’umanità è molto lontana dalla scoperta del mondo reale di Pandora.

La complicata meccanica stellare significa che, in Avatar, la luna Pandora non ha davvero una notte. Riceve la maggior parte della sua luce dalla stella chiamata Alpha Centauri B (abbreviata in ACB dagli astronomi), ma molta luce viene riflessa da Polifemo. C’è qualcosa che ricorda vagamente un ciclo giorno-notte, tuttavia, dettato dalle posizioni relative dei diversi corpi celesti – e il più notevole si verifica quando Polifemo si frappone tra Pandora e ACB. Avatar: la via dell’acqua utilizza le eclissi per ottenere effetti drammatici, collegandole a eventi importanti.

Le eclissi sulla Terra sono causate dalla Luna che si frappone tra la Terra stessa e il sole e nel corso della storia sono state viste come un’interruzione dell’ordine naturale, quindi un evento portatore di cattivo presagio. Molte culture hanno dato loro una spiegazione soprannaturale, descrivendole come se fossero il risultato di un conflitto tra gli dei. Molte società hanno condotto rituali per cercare di porre fine alle eclissi, e ci sono alcune prove che gli Inca hanno eseguito sacrifici umani per riportare il sole. Il sole è generalmente visto come la fonte della luce e della vita, quindi un’eclissi era generalmente profondamente inquietante.

Le tradizioni giudaico-cristiane generalmente vedono un’eclissi come un atto di Dio, di solito un avvertimento di un giudizio imminente; ci sono persino riferimenti a quella che sembra essere un’eclissi solare nelle profezie della Seconda Venuta. Ancora oggi, un’eclissi solare totale negli Stati Uniti nel 2017 è stata vista come un presagio di giudizio.

La fine di Avatar: la via dell’acqua utilizza l’eclissi più o meno allo stesso modo, con l’eclissi che arriva in un momento di conflitto che devono attraversare. Ognuno dei personaggi principali viene lasciato cambiato dall’eclissi; Jake e Neytiri perdono uno dei loro figli, mentre il colonnello Quaritch fallisce nella sua missione e sarebbe morto se non fosse stato per l’intervento di Spider. Spider, da parte sua, accetta i suoi legami familiari con Quaritch ma conclude che non vuole schierarsi con l’umanità nella guerra imminente. Ognuno dei personaggi sceglie il proprio lato di sé, con l’eclissi che li definisce.

La domanda interessante, tuttavia, è se questa eclissi debba effettivamente essere vista come un’interruzione nell’ordine di Eywa. I Metkayina non hanno mai affrontato questo tipo di guerra prima, e persino un tulkun si unisce alla battaglia, sfidando la sua natura pacifica. Avatar: la via dell’acqua suggerisce che Eywa sta fornendo un altro modo, con Kiri che funge da figura messianica, un figlio di Eywa che sembra perfettamente adatto come agente di riconciliazione tra i Na’vi e il popolo del cielo. La battaglia del terzo atto potrebbe, quindi, essere interpretata come un momento in cui le vie di Eywa erano state abbandonate.

They Listen: Katherine Waterston protagonista del nuovo horror Blumhouse

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Il noto sito americano Deadline, rivela che la star di Harold & Kumar John Cho e l’attrice di Animali fantastici Katherine Waterston hanno firmato per i ruoli principali nel film horror di prossima uscita They Listen, prodotto da Sony Pictures e Blumhouse. Questo segna l’ultimo progetto di Cho con la Sony dopo aver lavorato con loro nell’acclamato thriller Searching, che parlava di un padre alla ricerca della figlia adolescente scomparsa.

Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. La produzione è attualmente in corso a Los Angeles. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il 25 agosto 2023. They Listen è scritto e diretto da Chris Weitz, che ha co-sceneggiato il film candidato all’Oscar About a Boy. Il film è prodotto da Weitz, Jason Blum e Andrew Miano, con Bea Sequeira, Dan Balgoyen, Britta Rowings e Paul Davis come produttori esecutivi. È una produzione di Sony Pictures, Blumhouse e Depth of Field.

John Cho è meglio conosciuto per i suoi ruoli iconici nella serie comica Harold & Kumar e nella serie di fantascienza d’azione Star Trek. Di recente ha recitato nel film drammatico d’avventura di Prime Video Don’t Make Me Go. Katherine Waterston sarà presto visto nel film drammatico in costume di Damien Chazelle Babylon e nel thriller apocalittico The End We Start From con Jodie Comer.

Dwayne Johnson smentisce i rumors sul suo recasting come Black Adam

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In mezzo allo scossone in corso ai DC Studios, una delle voci che circolano su Warner Bros. Discovery è che Dwayne Johnson, che ha recitato nel recente Black Adam, è destinato ad abbandonare il ruolo data la ristrutturazione del DCU ad opera dei nuovi vertici. Ebbene oggi su queste voci che sono diventare sempre più insistenti dopo l’annuncio su Henry Cavill, è intervenuto il diretto interessato, smentendo categoricamente questa voce.

In un tweet Dwayne Johnson ha risposto ai rumors con una categorica affermazione: “100% non vera”. In un’altra risposta dopo che l’autore che ha condiviso la voce si era scusato, Johnson ha affermato che non c’erano rancori e che i social media sono attualmente “una cultura follemente tossici “.

Le storie che circondano Dwayne Johnson e il suo tempo come Black Adam continuano a girare mentre i fan si chiedono cosa riserva il futuro per il franchise. Dopo un debutto leggermente deludente al botteghino, iniziarono ad emergere rapporti secondo cui a Johnson era stata negata la possibilità di fare un cameo nel prossimo Shazam! Furia degli Dei. Sono poi emersi altri rapporti che suggerivano che la Warner Bros. credeva che Dwayne Johnson e il suo team avessero fornito allo studio rapporti fuorvianti sul successo o meno del film.

I fan continuano a chiedersi cosa riserva il futuro per i DC Studios nel loro insieme. Di recente, James Gunn ha annunciato che avrebbe scritto il suo film su Superman e che Henry Cavill non avrebbe più interpretato il personaggio. Gunn non ha affrontato ciò che il futuro riserverebbe a progetti come Black Adam o altri franchise DCU affermati, quindi i fan dovranno attendere ulteriori informazioni.

Tom Cruise si lancia dall’aereo nel nuovo promo dal set di Mission: Impossible 8

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Tom Cruise è saltato ancora una volta da un aereo, questa volta per ringraziare di nuovo i fan di “Top Gun: Maverick” mentre sfrecciava attraverso la troposfera. “Ciao a tutti, eccoci qui sullo splendido Sud Africa, e stiamo girando ‘Mission: Impossible – Dead Reckoning’ parte uno e due“, grida Cruise a una telecamera sopra il ronzio di un aereo. “Non volevo che l’anno finisse senza ringraziarvi tutti per essere usciti nei cinema e grazie per aver supportato ‘Top Gun: Maverick.'”

Dopo poco più di 20 secondi, la telecamera fa una panoramica per rivelare Christopher McQuarrie, che tornerà nella serie “Mission: Impossible” per dirigere “Dead Reckoning“. McQuarrie ha anche scritto “Top Gun: Maverick” e ha prodotto il film d’azione, insieme a Tom Cruise e David Ellison. McQuarrie ringrazia anche i fan del franchise di “Top Gun” prima di tornare a concentrarsi su Cruise: “Ehi, ascolta, dobbiamo davvero partire. Dobbiamo ottenere questo colpo.

Tom Cruise sorride, punta con nonchalance una pistola contro McQuarrie prima di saltare prontamente fuori dall’aereo, presumibilmente insieme a un cameraman. Con tutto il corpo esteso in una posizione da stella marina per resistere alla resistenza dell’aria, Cruise riporta la sua attenzione alla telecamera e riprende il suo discorso.

“Come sempre, grazie per averci permesso di intrattenervi. È davvero l’onore di una vita. Sto finendo l’altitudine, quindi devo tornare al lavoro. Dobbiamo fare questa ripresa. Hai una vacanza molto sicura e felice. Ci vediamo al cinema”, conclude Cruise, prima di essere trascinato via da una corrente di vento verso l’oceano. “Top Gun: Maverick” rimane il film di maggior incasso dell’anno, guadagnando ben 718 milioni di dollari al botteghino nazionale e 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, il film

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno” vedrà il ritorno di molti altri veterani del franchise come Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby e Henry Czerny. Il trailer ufficiale vede Cruise in una serie di sequenze ricche di azione, come una scazzottata in un nightclub, un inseguimento in cima a un treno in movimento e, ovviamente, molte cadute.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno sarà distribuito nelle sale da Paramount Pictures il 14 luglio 2023. Il sequel, “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part due”, è attualmente programmato per essere rilasciato il 28 giugno 2024.

Avatar: la via dell’acqua domina il Box office globale con quasi mezzo miliardo di dollari

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Il tanto atteso sequel di James Cameron, Avatar: la via dell’acqua ha incassato 134 milioni di dollari al suo debutto al botteghino nordamericano, affermando l’interesse del pubblico per Pandora e fornendo una spinta necessaria alle sale cinematografiche in crisi. All’estero, l’epopea di fantascienza ha incassato 301 milioni di dollari, portando il suo bottino globale a 435 milioni di dollari. Queste vendite di biglietti segnano il terzo più grande weekend di apertura globale in tempi di pandemia, dopo “Doctor Strange nel multiverso della follia” (442 milioni a livello globale) e “Spider-Man: No Way Home” (600 milioni a livello globale).

Al botteghino negli USA, “Avatar 2” ha concluso la sua corsa del primo weekend in pareggio con “The Batman” ottenendo la quinta più grande apertura dell’anno. Il film sequel è arrivato al di sotto delle aspettative, previsioni che lo collocavano con un’apertura più vicina a $150 milioni a $ 175 milioni di dollari. Eppure i film di James Cameron, che hanno incassato miliardi al botteghino, spesso iniziano più lentamente e crescono nel tempo. La Disney, che detiene i diritti di “Avatar” dopo aver acquisito la 20th Century Fox nel 2019, spera che sia di nuovo così; Avatar: la via dell’acqua è costato almeno $ 350 milioni per la produzione e molti altri milioni per il mercato. James Cameron aveva afferma che il film deve diventare una delle uscite di maggior incasso della storia per raggiungere il pareggio e giustificare il suo enorme costo iniziale.

A parte le aspettative, questo è un risultato eccezionale“, afferma David A. Gross, che dirige la società di consulenza cinematografica Franchise Entertainment Research. “Il film è impostato per una corsa molto forte durante le vacanze. Essendo il sequel del film con il maggior incasso della storia, Hollywood ha delle aspettative piuttosto alte per Avatar: la via dell’acqua, che è il primo film di Cameron a incassare 100 milioni di dollari in un solo fine settimana. Il primo “Avatar” è uscito nel 2009 con 77 milioni di dollari a livello nazionale: un inizio decente ma difficilmente un record per i libri dei record. Ma il film ha goduto di una capacità di resistenza senza precedenti, mantenendo il primo posto per sette settimane di fila e continuando ad attirare il pubblico per mesi. Grazie ai costosi biglietti 3D e alle ripetute visioni per molti fan, le vendite dei biglietti alla fine sono salite a $ 760 milioni in Nord America e $ 2,92 miliardi a livello globale.

In Italia il film è stato un autentico successo, replicando e superando i numeri del primo capitolo. Il film di James Cameron ha incassato quasi 10 milioni di euro, giovando però anche del weekend lungo con l’uscita con le anteprime del mercoledì e il giovedì.

Avatar: la via dell’acqua farà fatica a raggiungere quei numeri per una serie di motivi. Innanzitutto le restrizioni che devono affrontare il botteghino malconcio di COVID. Non sarà proiettato in Russia, dove il film originale ha incassato 116 milioni di dollari. Sebbene sia proiettato in Cina, il botteghino del paese ha faticato a riprendersi data l’ondata di casi COVID. Le vendite dei biglietti nel paese sono state inferiori alle aspettative a $ 57,1 milioni. In tempi di pandemia, solo tre film hanno superato il miliardo di dollari in tutto il mondo e nessuno è riuscito a raggiungere i 2 miliardi di dollari (anche se “Spider-Man: No Way Home” si è avvicinato parecchio a quel traguardo con il suo 1,9 miliardi di dollari).

L’affluenza per “Avatar 2” è stata particolarmente forte sugli schermi Imax e 3D negli USA, con il 62% delle vendite di biglietti provenienti da formati premium. A livello globale, il film ha incassato 48,8 milioni di dollari solo dai formati Imax, registrandosi come il secondo più grande fine settimana della società e la più alta apertura di dicembre della storia.

Oppenheimer: la morte e la distruzione incombono nel primo trailer ufficiale

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Dopo essere stato segretamente allegato alle copie al cinema di Avatar: La via dell’acqua la Universal Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Oppenheimer ed è probabilmente ancora più sbalorditivo di quanto avremmo potuto immaginare. Nel film siamo catapultati negli anni ’40 per essere completamente immerso nel Progetto Manhattan e nella creazione della bomba nucleare, l’arma più devastante mai schierata.  

Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.  La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il premio Oscar Rami Malek (Bohemian Rhapsody;  Mr. Robot) e l’Academy Il vincitore del premio Kenneth Branagh (Harry Potter e la camera dei segreti ; Assassinio sull’Orient Express ) completano il cast.

Nel cast anche Dane DeHaan, Jack Quaid, Matthew Modine, Dylan Arnold, Alden Ehrenreich, David Krumholtz, David Dastmalchian, Jason Clarke, Josh Peck, Devon Bostick, Alex Wolff, Tony Goldwyn, Gary Oldman, Casey Affleck, Scott Grimes, Josh Zuckerman, James D’Arcy, Matthias Schweighöfer, Christopher Denham, David Rysdahl, Guy Burnet, Danny Deferrari, Louise Lombard, Harrison Gilbertson, Emma Dumont, Gustaf Skarsgård, Trond Fausa Aurvåg, Olli Haaskivi e Olivia Thirlby.

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare.  Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan.

Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.  I film di Nolan, tra cui Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.

Il tesoro dell’Amazzonia: trama, cast e sequel del film con Dwayne Johnson

Oggi riconosciuto come una delle principali star di Hollywood grazie a film come Jumanji – Benvenuti nella giungla e Rampage – Furia animale, Dwayne Johnson ha intrapreso la sua carriera d’attore nei primi anni Duemila, e già al suo secondo lungometraggio si è affermato per le sue grandi capacità. Questo è Il tesoro dell’Amazzonia, diretto nel 2003 da Peter Berg, autore anche di pellicole come Boston – Caccia all’uomo e Hancock. Mescolando avventura e commedia, all’interno di questo si seguono le peripezie che portano un duro cacciatore di taglie ad imbattersi in guai più grossi di lui, tra narcotrafficanti e antichi tesori da recuperare.

Il progetto nacque dal desiderio del regista di dar vita ad un film in cui il pubblico potesse ritrovare degli scontri corpo a corpo vecchio stile, con personaggi che risolvono i loro problemi a suon di pugni. L’ispirazione arrivò grazie al film Essi vivono, dove il wrestler Roddy Piper si dilungava in un’accesa rissa da strada. Fu proprio tale particolare momento a spingere Berg a realizzare un film che potesse intrattenere con contenuti di questo tipo. Per riuscirvi, egli poté avvalersi di un budget di circa 85 milioni di dollari, grazie ai quali dare vita a grandi effetti speciali e particolarità di ogni tipo.

Pur se accolto in modo non particolarmente entusiasmante, con un incasso di soli 80 milioni in tutto il mondo, Il tesoro dell’Amazzonia contribuì a lanciare la carriera di Johnson come attore, sottraendolo sempre di più al mondo del wrestling. Per i suoi fan, questo è certamente un film da non perdere, ricco di adrenalina e comicità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il tesoro dell’Amazzonia: la trama del film

Protagonista del film è il cacciatore di taglie Beck, il quale aspira ora a ritirarsi e dar vita al suo sogno di aprire un ristorante. Prima, però, dovrà necessariamente estinguere un debito contratto con un potente boss, il quale gli chiede di ritrovare suo figlio Travis nella foresta amazzonica e riportarlo a casa. Il ragazzo svolge lì una dilettantesca attività da archeologo, e sembra che mentre era in cerca di un fantomatico tesoro si sia cacciato in brutti guai. Se Beck porterà a termine quest’ultima missione, potrà ritenersi un uomo libero. Per lui ha così inizio un viaggio ricco di insidie, che lo porterà ad imbattersi nel giovane, il quale però non vuole saperne di seguirlo.

Beck scoprirà però ben presto che la foresta non sarà l’unico ostacolo sul suo percorso. Egli si imbatterà infatti in Cornelius Hatcher, un avido proprietario terriero che gestisce in quelle terre delle miniere per l’estrazione dell’oro. Questi vuole infatti sapere da Travis dove si nasconda il “O Gato do Diabo”, prezioso manufatto che potrebbe renderlo ancor più potente. Per il cacciatore di taglie e il giovane archeologo ha così inizio una fuga, che li porterà ad incontrare un gruppo di ribelli capitanati da Mariana. Insieme, dovranno progettare la distruzione dell’impero di Hatcher.

Il tesoro dell'amazzonia cast

Il tesoro dell’Amazzonia: il cast del film

Per dar vita ad un film ricco di combattimenti corpo a corpo, senza esclusione di colpi, era necessario assumere un attore che potesse risultare credibile in questi. Dwayne Johnson, che aveva all’attivo solo un film, risultò la scelta perfetta per la parte di Beck. Egli accettò entusiasta di prendere parte al film, convinto che questo gli avrebbe permesso di sfoggiare tanto le sue capacità fisiche quanto quelle più attoriali. Per essere in ottima forma, egli si allenò ancor più intensamente del suo solito, avendo così l’atleticità giusta per poter prendere parte anche ad alcune delle sequenze più complesse del film. Accanto a lui, nel ruolo dello scapestrato Travis, vi è invece l’attore Seann William Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler nella saga di American Pie.

A dare vita allo spietato Hatcher è invece il premio Oscar Christopher Walken. Questi si disse affascinato dal personaggio e dalla sua psicologia, costruendolo in modo tale da evidenziare la sua ambiguità e imprevedibilità. Ewen Bremner, conosciuto prevalentemente per il ruolo di Spud in Trainspotting, interpreta invece il pilota Declan. Rosario Dawson, oggi interprete di Ahsoka Tano in The Mandalorian, è qui presente nei panni di Mariana, la leader dei ribelli che si unirà a Beck nella sua battaglia. Con questo personaggio, l’attrice ebbe modo di mettere ulteriormente alla prova le proprie capacità fisiche. All’inizio del film, inoltre, è presente un brevissimo cameo dell’attore Arnold Schwarzenegger, il quale, amico di Johnson, accettò di comparire nel film.

Il tesoro dell’Amazzonia: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Durante un’intervista del 2016, il regista ha affermato di aver intenzione di sviluppare un sequel del film. Berg è stato abbastanza avido su eventuali dettagli riguardanti il sequel e la sua trama. Ha però garantito l’intenzione di avere un ritorno di Dwayne Johnson come protagonista. Inoltre, ha affermato di avere un attore in mente per il ruolo di co-protagonista. Ciò starebbe a significare che molto probabilmente Seann William Scott non dovrebbe comparire fuori nel progetto. A distanza di anni da quelle affermazioni, però, non si sono più avute notizie in merito.

In attesa di un possibile sequel, è possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il tesoro dell’Amazzonia è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Apple iTunes e Netflix. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno domenica 18 dicembre alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Colpevole d’innocenza: trama e cast del film con Ashley Judd

Colpevole d’innocenza: trama e cast del film con Ashley Judd

Gli anni Novanta sono stati particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Un altro celebre film di questo genere è Colpevole d’innocenza, diretto nel 1999 da Bruce Beresford su sceneggiatura di David Weisberg e Douglas Cook. Anche in questo caso, come in alcuni dei titoli poc’anzi citati, si ritrova un complesso caso da risolvere prima che sia troppo tardi.

Colpevole d’innocenza, infatti, come suggerisce anche lo stesso titolo, vede la sua trama prendere vita a partire da un errore giudiziario. Un tema più volte già trattato in quegli anni, dove la giustizia era spesso guardata con altrettanto sospetto della criminalità. Si tratta infatti di anni violenti, dove si può finire nei guai per il minimo errore. Il cinema anche in questo caso capta tutto ciò e lo traspone sul grande schermo con storie tese e cupe come questa. Lo spettatore si trova così davanti a grande intrattenimento ma anche a fare i conti con scottanti argomenti.

Come molti altri film di questo genere, anche Colpevole d’innocenza si affermò come un grande successo. A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, il film è arrivato ad incassarne 177 in tutto il mondo. Acclamato da critica e pubblico, è ancora oggi un brillante esempio di thriller anni Novanta, con grandi interpretazioni e imprevedibili risvolti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpevole d’innocenza: la trama del film

Protagonista del film è Elizabeth Parsons, donna benestante e felicemente sposata con Nick Parsons. I due vivono in una casa sul mare insieme al figlio Matthew. Tutto si svolge normalmente e tranquillamente per loro, finché l’idillio non si spezza imprevedibilmente. Un giorno, infatti, Nick propone alla moglie di trascorrere il weekend in barca a vela, lasciando il figlio ad un’amica di famiglia. Durante la prima notte in mare, Elizabeth si sveglia però ricoperta di sangue, un coltello in mano e di suo marito neanche l’ombra. Raggiunta da una vedetta della Guardia Costiera, la donna si vede accusata di omicidio.

Processata e condannata ad 8 anni, nonostante il corpo del marito non sia stato mai ritrovato. Incapace però di provare la propria innocenza, l’unica speranza di Elizabeth è quella di poter riabbracciare quanto prima suo figlio. Le visite del bambino, accompagnato dall’amica di famiglia Angela, che ne è ora la tutrice, sono il suo unico sollievo. Quando però Angela le comunica che si trasferiranno a San Francisco, Elizabeth inizia a sospettare qualcosa. Grazie ad alcuni suoi contatti riesce a scoprire una terribile verità sulla scomparsa di suo marito. Decisa ad avere la sua vendetta, la donna dovrà però fare i conti con la giustizia, incarnata dal severo poliziotto Travis Lehman.

Colpevole d'innocenza cast

Colpevole d’innocenza: il cast del film

Ad interpretare Elizabeth Parsons vi è l’attrice Ashley Judd, particolarmente nota anche per i thriller Il collezionista e High Crimes – Crimini di Stato. Originariamente, però, per il ruolo erano state contattate altre attrici, tra cui Meg Ryan e Michelle Pfeiffer. Entrambe però declinarono e il ruolo venne offerto all’attrice premio Oscar Jodie Foster. Questa, tuttavia, rimase incinta prima dell’inizio delle riprese, cedendo dunque il ruolo alla Judd. Nei panni di Nick Parsons, il marito di Elizabeth, vi è invece l’attore Bruce Greenwood. Curiosamente, questi si è trovato qui a fingere la sua morte nello stesso modo di come fa anche nel film Amara vendetta.

Ad interpretare Matthew, il figlio della coppia, vi è l’attore Spencer Treat Clark, mentre l’amica di Elizabeth, Angela, ha il volto di Annabeth Gish. Di grande importanza è anche la presenza nel cast dell’attore premio Oscar Tommy Lee Jones. In quegli anni all’apice della sua carriera e interprete ricorrente in molti dei maggiori thriller del decennio, egli ottenne per recitare in Colpevole d’innocenza un compenso pari a dieci milioni di dollari. Come già avvenuto in Il fuggitivo e U.S. Marshals – Caccia senza tregua, anche qui egli interpreta il ruolo di un poliziotto impegnato nella cattura di un protagonista ingiustamente accusato di crimini. Infine, nel film sono presenti anche Jay Brazeau nei panni di Bobby Long e Roma Maffia in quelli di Margaret Sklowski.

Colpevole d’innocenza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpevole d’innocenza è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 17 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

James Cameron: 10 cose che non sai sul regista

James Cameron: 10 cose che non sai sul regista

Considerato uno dei più grandi innovatori del cinema e dell’industria Hollywoodiana, al regista James Cameron sono bastati una manciata di film per affermare il proprio genio. Le sue opere, realizzate con le maggiori avanguardie tecnologiche possibili, hanno riscritto i canoni dei generi di appartenenza, dando vita ad una contaminazione di questi tutt’oggi presente nel cinema.

I suoi film si sono inoltre affermati come alcuni dei maggiori incassi nella storia della settima arte, portando Cameron ad ottenere uno degli status più influenti oggi vigenti nel mondo del cinema. Pur se con prolungati periodi di vuoto tra una sua opera ed un’altra, egli riesce infatti ad essere sempre particolarmente centrale nei discorsi critici di oggi.

Ecco 10 cose che non sai di James Cameron.

James Cameron: i suoi film

1. Ha diretto film estremamente celebri. Il primo lungometraggio diretto da Cameron risale al 1982, e si tratta dell’horror Piraña paura. Successivamente ottiene grande prestigio grazie a Terminator (1984), con Arnold Schwarzenegger, per poi dirigere Aliens – Scontro finale (1986), con Sigourney Weaver, The Abyss (1989), Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991), e True Lies (1994). Nel 1997 si consacra grazie al film Titanic, con protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Tornerà alla regia di un film di fiction soltanto nel 2009 con Avatar, con gli attori Sam Worthington e Zoe Saldana. Dopo 13 anni, porta al cinema Avatar – La via dell’acqua (2022). Prossimamente darà vita ai sequel Avatar 3 (2024), Avatar 4 (2026) e Avatar 5 (2028).

2. È anche sceneggiatore, produttore e montatore. Nel corso della sua carriera Cameron si è distinto come una personalità estremamente poliedrica, ricoprendo numerosi ruoli relativi alla produzione cinematografica. Oltre ad essere un acclamato regista è infatti anche noto per aver scritto e prodotti diversi film, tra quelli suoi o altrui. In questi ultima categoria rientrano i titoli Rambo II: la vendetta (1985), Point Break (1991) Strange Days (1995), con Ralph Fiennes, Solaris (2002), e Alita – Angelo della battaglia (2019). Ha inoltre personalmente montato i propri film Titanic Avatar.

James Cameron, Spider-Man e la Marvel

3. Non è un fan del Marvel Cinematic Universe. In alcune recenti interviste a Cameron è stato chiesto di fornire un proprio parere sul Marvel Cinematic Universe. Il regista premio Oscar non ha nascosto di non gradire quanto realizzato dai Marvel Studios, affermando di non ritenerli epici quanto blockbuster come Il Signore degli Anelli o il più recente Dune. Per Cameron, inoltre, i personaggi dei cinecomic si comportano tutti come se fossero adolescenti al college, ovvero senza dimostrare reali responsabilità nei confronti di quanti sono intorno a loro. Cameron non è dunque interessato a dirigere un cinecomic, anche se sul finire degli anni Novanta era intenzionato a realizzare un film su Spider-Man, in quanto grande appassionato del personaggio.

James Cameron Titanic

James Cameron: il suo patrimonio

4. È una delle personalità più ricche di Hollywood. I suoi due film principali, Titanic e Avatar, hanno entrambi superato di gran lunga il muro dei 2 miliardi di guadagno al box office. Questo grande risultato, unito alle numerose e redditizie attività svolte da Cameron, lo hanno portato ad essere una delle personalità più ricche dell’industria cinematografica, con un patrimonio stimato di circa 700 milioni di dollari. Con l’arrivo dei sequel di Avatar al cinema, però, tale cifra potrebbe ulteriormente crescere nel giro dei prossimi anni.

James Cameron nella Fossa delle Marianne

5. Si è immerso nel profondo dell’Oceano. Cameron ha da sempre un legame significativo con l’acqua e il mare, che ripropone spesso anche all’interno dei suoi film. Essendo egli un uomo di primati, non si è lasciato sfuggire l’occasione di poter essere il primo uomo ad esplorare, in solitaria, il più profondo degli abissi conosciuti. Il 26 marzo del 2012, infatti, si è immerso raggiungendo il fondo della Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico.

James Cameron dirige Titanic

6. Ha filmato il celebre transatlantico in modo innovativo. Nel film Titanic sono presenti diverse inquadrature della reale nave affondata nel 1912. Per filmare queste, Cameron non voleva accontentarsi di doverlo fare dall’interno di un sottomarino, e per questo con un team di esperti progettò una macchina da presa in grado di sostenere la grande pressione atmosferica presente sul fondale del mare, riuscendo così a filmare in modo diretto ed innovativo le rovine del celebre transatlantico.

7. Non voleva nessuna canzone nel film. Inizialmente Cameron aveva espresso la volontà di non utilizzare nessuna canzone originale per il film, trovando che raramente queste si adattavano al tono dell’opera. Si trovò tuttavia a cambiare idea quando il compositore del film gli fece ascoltare il brano My Hearts Will Go On, eseguito dalla cantante Céline Dion. Cameron si commosse ascoltandolo, e decise di inserirlo nel film. La canzone della Dion è tutt’oggi uno degli elementi più noti del film.

James Cameron Avatar

James Cameron e Avatar

8. Attese il momento giusto per realizzare il film. Avatar è ad oggi uno dei film che più hanno ridefinito il rapporto del cinema con la tecnologia. Per realizzarlo, infatti, Cameron lavorò per circa 6 anni allo sviluppo di una speciale cinepresa digitale ad alta definizione 3D. Uscito nel 2009, il regista aveva in realtà in progetto il film sin dalla fine degli anni Novanta, ma la tecnologia da lui ricercata all’epoca non era ancora disponibile. Fu soltanto dopo aver visto il personaggio in CGI di Gollum in Il Signore degli Anelli che si convinse che il tempo di realizzare il suo film era finalmente arrivato.

9. Insistette per avere un attore sconosciuto. Per il ruolo del protagonista Jake Sully, la Fox aveva proposto al regista di assumere uno tra gli attori Matt Damon e Jake Gyllenhaal. Cameron, tuttavia, rifiutò categoricamente. Egli preferì invece affidare il ruolo al semi-sconosciuto Sam Worthington, poiché egli avrebbe potuto dare al personaggio un aspetto più comune, come di una persona che si potrebbe incontrare realmente per strada. La sua scelta si rivelò poi vincente, poiché moltissimi spettatori si identificarono più facilmente con tale attore.

James Cameron: età, altezza e coniuge

10. James Cameron è nato a Kapuskasing, in Canada, il 16 agosto 1954. Il regista è alto complessivamente 187 centimetri. Per quanto riguarda la sua vita privata, Cameron è stato sposato per ben cinque volte. Il primo matrimonio è del 1976 con Sharon Williams, il secondo del 1985 con la produttrice Gale Anne Hurd, il terzo del 1989 con la regista Kathryn Bigelow, il quarto del 1997 con l’attrice Linda Hamilton (che nei primi due film di Terminator interpreta il ruolo di Sarah Connor). Dalla Hamilton ha una figlia, Josephine Archer Cameron, ma il matrimonio si conclude nel 1999. Poco dopo Cameron fa coppia fissa con l’attrice Suzy Amis, conosciuta sul set di Titanic: i due si sposano nel 2000. La coppia ha tre figli.

Fonte: IMDb

Alita 2: James Cameron e Robert Rodriquez determinati a fare il sequel!

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Alita – Angelo della battaglia del 2019 ha ricevuto un’accoglienza mista dalla critica, ma i fan del manga originale sembravano abbracciare positivamente l’adattamento fantascientifico e da allora hanno fatto una campagna per invocare un sequel. Di recente, il produttore Jon Landau ha confermato che ci sono state discussioni in corso quando ha affermato che “ci piacerebbe tornare indietro e fare un sequel” di Alita, e sembra che i due uomini creativi dietro al progetto, ovvero James Cameron e Robert Rodriquez, sono altrettanto coinvolti e determinati a far si che un secondo film in fase di sviluppo possa davvero ottenere il via libera!

Il regista Robert Rodriguez e il produttore James Cameron hanno preso parte a una doppia intervista con Variety e, quando l’argomento è stato sollevato, Cameron ha esortato il suo collega regista a fare un giuramento di sangue (virtuale) per trasformare Alita 2 in realtà.

Quali sono le possibilità che questo possa accadere effettivamente? Onestamente, piuttosto alto! Il primo film non ha esattamente infiammato il botteghino, ma è stato un discreto successo per 20th Century Studios (poi Fox), e abbiamo la sensazione che Cameron avrà ancora più influenza con lo studio dopo Avatar: Le vie dell’acqua, considerato l’inizio promettente…

“Ambientato diversi secoli nel futuro, l’Alita abbandonata viene trovata nella discarica di Iron City da Ido, un compassionevole cyber-dottore che porta l’incosciente cyborg Alita nella sua clinica. Quando Alita si sveglia, non ha memoria di chi sia, né ha alcun riconoscimento del mondo in cui si trova. Mentre Alita impara a navigare nella sua nuova vita e nelle strade insidiose di Iron City, Ido cerca di proteggerla dal suo misterioso passato.

DC Studios: il nuovo logo è apparentemente trapelato online?

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DC Studios: il nuovo logo è apparentemente trapelato online?

James Gunn e Peter Safran, recentemente nominati co-CEO dei DC Studios, hanno chiarito che intendono resettare il mondo condiviso della DC Comics alla Warner Bros con quello che ora sembra essere un riavvio completo, e insieme al nuovo approccio ovviamente arriverà certamente anche un nuovo logo. Lo scrittore Patrick Schumacker (Harley Quinn, Powerless, Abbott Elementary ) ha condiviso una foto sui social media per mostrare un giocattolo di Batman, e la sua felpa con cappuccio ci dà una prima occhiata a quello che sembra essere il nuovo logo dei DC Studios.

È un design in stile “New 52” abbastanza semplice, con le sagome dei grandi successi della DC Comics Batman, Wonder Woman, Superman, Green Lantern, The Flash e Aquaman in piedi su entrambi i lati dell’insegna del titolo dei DC Studios. Alcuni hanno ipotizzato che potrebbe essere un mock-up, ma da allora Schumacker ha cancellato il suo post originale, quindi supponiamo che si sia reso conto del pasticcio! Fortunatamente, l’account Twitter di Flash Film News l’ha catturato per primo, quindi possiamo vederlo di seguito!

Con la recente notizia che Henry Cavill ha stato costretto ad abbandonare il suo Superman, supponiamo che sia solo una questione di tempo prima che James Gunn annunci che Gal Gadot e il resto degli attori dell’era Snyder non torneranno come i rispettivi personaggi. Resta da vedere se questo includerà artisti del calibro di Margot Robbie (Harley Quinn), John Cena (Peacemaker) e Zachary Levi (Shazam), ma prevediamo che potrebbero ricevere un contraccolpo negativo se Gunn e Safran di non cambiare anche questi volti, perché potrebbe rappresentare una disparità di trattamento e considerarli come “favoriti”. 

Titanic, Jack doveva morire: James Cameron ha fatto eseguire un’indagine forense

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James Cameron è un perfezionista, lo è stato per tutta la sua carriera, forse lo è anche nella vita privata, e questo lo ha portato a realizzare alcuni dei film più grandiosi della storia del cinema. Tra questi si annovera certamente Titanic, non solo per il trionfo di pubblico e critica, ma anche per l’incredibile resistenza al tempo. A venticinque anni dalla sua uscita, Titanic è ancora visivamente un film attuale, senza una sbavatura, che pareggia con molte produzioni contemporanee, oltre a raccontare una storia senza tempo, quella dell’amore sfortunato tra Jack e Rose.

Una delle critiche che è sempre stata mossa a Titanic, è che “c’era abbastanza spazio su quella zattera improvvisata” e che quindi, alla fine del film, entrambi si sarebbero potuti salvare. Questa polemica non è proprio andata giù a Cameron, che, invece di protestare, ha fatto quello che sa fare meglio, ha studiato e fatto ricerche per capire se la sua scelta registica e narrativa fosse davvero l’unica percorribile e se Jack potesse essere salvato.

Come riporta Entertainment Weekly, in occasione di un’intervista al Toronto Sun, James Cameron ha spiegato: “Abbiamo condotto uno studio scientifico per porre fine a tutta questa faccenda una volta per tutte e dire le cose come stanno. Da allora abbiamo svolto un’analisi forense approfondita con un esperto di ipotermia che ha riprodotto la zattera del film e faremo un piccolo speciale su questo che uscirà a febbraio. Abbiamo preso due stuntman che avevano la stessa massa corporea di Kate e Leo e li abbiamo ricoperti di sensori dentro e fuori. Li abbiamo collocati in acqua ghiacciata e testati per valutare la possibilità di sopravvivenza per entrambi attraverso una varietà di modi. E la risposta è questa: non c’era modo di salvare entrambi. Solo uno poteva sopravvivere.”

Il documentario andrà in onda nel weekend di San Valentino nel 2023 su National Geographic in occasione del restauro in 4K di Titanic. Intanto, in sala, James Cameron ha portato finalmente Avatar: la via dell’acqua, disponibile anche in 3D.

Fonte: EW

Donald Glover sarà Hypno-Hustler, villain di Spider-Man, per un nuovo film SONY

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Donald Glover si unirà all’universo dei personaggi Marvel di Sony Pictures, come protagonista e produttore di un film basato sul cattivo di Spider-Man, Hypno-Hustler. Il progetto è nelle sue prime fasi, senza sceneggiatura o regista, ma Myles Murphy (il figlio di Eddie Murphy) è incaricato di scrivere la sceneggiatura.

Hypno-Hustler, apparso per la prima volta nei fumetti Marvel nel 1978, è uno dei cattivi più oscuri di Spider-Man, con la capacità di ipnotizzare le sue vittime con la sua chitarra. Di giorno è conosciuto come Antoine Desloin, cantante di una band chiamata Mercy Killers: usano la loro musica per derubare il loro pubblico.

Come nel caso di tutti i film Marvel live-action di Sony, lo stesso Spider-Man quasi certamente non farà parte del progetto. Ma il coinvolgimento di Glover è degno di nota per i fan di Spidey, in quanto l’attore-musicista è stato uno dei preferiti dai fan per interpretare il personaggio sin da un articolo del 2010 dello scrittore Marc Bernardin che sottolineava che non c’è motivo per cui Spider-Man debba essere bianco. Glover alla fine è apparso in Spider-Man: Homecoming del 2017 nei panni di Aaron Davis, lo zio di Miles Morales, l’adolescente nero introdotto nei fumetti Marvel nel 2011 che alla fine diventa Spider-Man. Glover ha anche doppiato Miles nella serie Disney XD del 2015 Ultimate Spider-Man.

Hypno-Hustler è l’ultima incarnazione del tesoro di personaggi di Spider-Man di Sony a ricevere un trattamento cinematografico, dopo Venom del 2018 e Morbius del 2022, Kraven the Hunter del 2023 e Madame Web del 2024. Donald Glover apparirà accanto a Maya Erskine (“Pen15”) nella serie di Amazon Prime Video “Mr. e Mrs. Smith”, di cui è co-creatore e produttore esecutivo.

Laura Morante e Marine Vacth raccontano l’esperienza sul set di Masquerade – Ladri d’amore

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Dopo esser stato presentato fuori concorso nell’ultima edizione del Festival di Cannes, arriva nelle sale italiane, dal 21 dicembre con Lucky Red, il nuovo film di Nicolas Bedos, Masquerade – Ladri d’amore, che vede protagonisti Pierre Niney, Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos e Laura Morante. 

Abbiamo incontrato Laura Morante e Marine Vacth che ci hanno raccontato i loro personaggi, il film e il linguaggio con cui hanno dato vita a due donne molto diverse ma decise e volitive, piene di bellezza e di grazie, ma anche di lato oscuri, di contraddizioni e di aspetti profondamente tragici, il tutto sempre raccontato con leggerezza e vitalità. Come si conciliano questi due aspetti della scrittura di Bedos?

Marine Vacth: “Quando si lavora su un personaggio bisogna sempre essere concreti anche quando ci si confronta con una duplicità, bisogna sempre focalizzarsi sul lavoro in sé, il resto viene con naturalezza. I film di Bedos hanno questa duplicità, e abbiamo cercato con il nostro lavoro di rispecchiarla, ma è la storia che si fa carico di tutto questo mentre il nostro lavoro mira a rendere concreto ciò che è scritto”.

Laura Morante: “Più che duplicità, c’è una molteplicità di temi in queste storie, e io stessa quando scrivo mi servo dell’umorismo anche in contesti molto seri. Qualcuno mi ha detto che la mia visione della vita è amara, forse per i toni di quello che scrivo, ma la verità è che per me non esiste dramma senza commedia e viceversa. Penso che questa duplicità sia naturale e spontanea, dopotutto persino le grandi tragedie sono cariche di umorismo, per me non c’è contraddizione tra questi elementi, anzi, tragedia e commedia si compenetrano spesso”.

Masquerade – Ladri d’amore è una storia tratta da un libro. Quali sono stati i riferimenti che vi ha dato Nicolas Bedos nella costruzione del personaggio?

Laura Morante: “Lavorare su un film è come lavorare su una partitura, non esistono soltanto i personaggi e la storia, esistono le tonalità, tante sfumature diverse, esiste il fatto che recitare con gli altri è come suonare o cantare insieme agli altri e c’è il regista che dirige questa orchestra. Un personaggio avulso dal contesto artistico in cui è immerso non potrebbe avere nessuna specifica e nessun senso. C’è sempre una partitura da decifrare e rispettare, con una propria lettura.” 

Marine Vacth: “La base per i personaggi è stata il libro, nel film abbiamo anche avuto modo di fare qualche citazione a vecchi film, ma è stato un lavoro evolutivo che abbiamo fatto nel quotidiano, non abbiamo avuto troppe indicazioni, non c’era niente di definitivo fino a che la scena non era girata. Ci è stata data la possibilità di improvvisare i modi di mettere in scena le battute che però erano già scritte.”

Nel film entrambi i personaggi si confrontano con la doppia lingua. Il personaggio di Morante parla fluentemente italiano e francese, mentre quello di Vacth è una ragazza francofona che finge di parlare in francese con accento inglese per truffare il personaggio di Francois Cluzet. Cosa significa per un attore passare da una lingua all’altra da un punto di vista della tecnica di recitazione?

Marine Vacth: “Quello linguistico era l’aspetto che mi sembrava più difficile del mio personaggio, ma sul set si è rivelato tutto molto più facile del previsto, una volta impostato l’accento è stato tutto semplice, e poi la maggior parte di quelle scene erano con Francois Cluzet! Nei momenti in cui Margot finge l’accento inglese, c’è un aspetto ludico del personaggio che emerge, c’è una recita e una messa in scena, una recitazione dentro alla recitazione, che è una situazione divertente da interpretare.”

Laura Morante: “Molte cose nell’attore per fortuna avvengono istintivamente. Quando ho recitato ne La stanza del figlio, solo guardando il film mi sono accorta che avevo assunto degli atteggiamenti di mia madre, inconsciamente, perché interpretavo il ruolo della madre. Per fortuna una grande parte del lavoro dell’attore è inconsapevole. È pericoloso prendere troppa coscienza di sé, perché l’inconscia garantisce la grazia della performance. Ho visto molti attori diventare consapevoli e perdere la loro innocenza che è quello che a me personalmente commuove in un attore. Perdendo la grazia, perdi efficacia, secondo me. Per quello che mi riguarda preferisco la semi incoscienza.”

La terra dei morti viventi: trama, cast e curiosità sul film con Asia Argento

Considerato un maestro indiscusso del genere horror, nonché il padre degli zombie al cinema, George A. Romero ha nel corso della sua carriera costruito una vera e propria mitologia su tale spaventosa creatura. Dopo aver esordito nel 1968 con il capolavoro La notte dei morti viventi, dove lo zombie si fa metafora di un popolo, negli anni il regista ha continuato a raccontare in maniera particolarmente critica la realtà socio-politica degli Stati Uniti. Nel 2005 torna al cinema con La terra dei morti viventi, quarto capitolo della sua saga, attraverso il quale si dimostra ancora una volta estremamente lucido nelle sue riflessioni, il più delle volte profetiche.

Con questo nuovo film, infatti, egli porta avanti discorsi relativi alla sopraffazione sui popoli più poveri, trattando anche tematiche come il terrorismo, la globalizzazione e la discriminazione razziale. Con questo nuovo capitolo Romero torna dunque ad intrattenere utilizzando il genere per poter diffondere riflessioni quanto mai attuali e urgenti. Ormai vera e propria leggenda, il regista ha potuto per questo film vantare il budget più alto tra i vari titoli della saga. Costato circa 19 milioni di dollari, La terra dei morti viventi è arrivato a guadagnarne circa 46 in tutto il mondo. Si tratta ancora oggi del maggior incasso nella serie dedicata agli zombie.

Ricco di riferimenti, omaggi e citazioni alla cultura popolare, il film è considerato uno dei migliori di Romero, che conserva ancora il gusto per la messa in scena e la sana paura. Titolo tutto da scoprire, conserva ancora un’inquietante attuale, specialmente alla luce dei recenti eventi che sconvolgono quotidianamente il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La terra dei morti viventi: la trama del film

La storia del film si svolge in un contesto distopico, dove l’umanità è stata soggiogata da una massiccia invasione di zombie. I morti viventi camminano ora incontrastati per il pianeta, di fatto governandolo. I pochi sopravvissuti si sono dovuti riorganizzare in città fortificate sparse per gli Stati Uniti. Tra queste vi è Pittsburgh, che tenta continuamente di contrastare i tentativi degli zombi di invaderla. All’interno delle alte mura, la città vive però ulteriori problematiche. I ricchi e i potenti hanno infatti il privilegio di poter vivere in un lussuoso grattacielo, mentre il resto della popolazione risiede nelle zone squallide del posto. A governare su tutto ciò vi è Paul Kaufman, divenuto un crudele tiranno.

A rendere ancor più solida tale differenza di classe vi è la presenza di un imponente carro armato, rinominato Dead Reckoning. Tramite questo, gli umani possono muoversi attraverso le terre invase dagli zombi, cercando di recuperare viveri e medicinali per i più ricchi. A guidare tale mezzo vi è Riley Denbo, il quale durante l’ennesima uscita si accorge di un dettaglio particolarmente inquietante. Uno degli zombie, soprannominato Big Daddy, sembra essere diventato in grado di capire ed emulare i comportamenti degli umani. In seguito all’ennesimo massacro dei morti viventi, questo decide di guidare il suo popolo verso la battaglia decisiva contro gli umani. La sfida per la sopravvivenza avrà a quel punto davvero inizio.

La terra dei morti viventi cast

La terra dei morti viventi: il cast del film

Il film di Romero si avvale di diversi celebri interpreti del panorama cinematografico internazionale. Il primo di questi è il celebre Dennis Hopper, ricordato in particolare per il film Easy Rider, questi interpreta qui il personaggio di Paul Kaufman, il governante di Pittsburgh. Per tale ruolo, l’attore ha raccontato di essersi ispirato al Segretario della Difesa degli Stati Uniti Donald Rumsfeld, noto per essere stato promotore di tecniche di interrogatorio particolarmente aggressive e brutali. L’attore Simon Baker, noto per la serie The Mentalist, è invece Riley Dembo. Questi raccontò di aver accettato la parte principalmente per poter lavorare con Romero, come anche per recitare per la prima volta in un film horror. John Leguizamo è invece Cholo DeMora, vice-comandante del Dead Reckoning. L’attore Eugene Clark, celebre per numerosi film e serie tv di genere, è invece l’interprete dello zombie Big Daddy.

L’attrice italiana Asia Argento è invece la protagonista femminile nei panni della prostituta Slack, la quale stringerà alleanza con Dembo nel loro tentativo di salvarsi. Tom Savini, il truccatore e responsabile degli effetti speciali dei precedenti film della saga, compie invece una breve apparizione nei panni del motociclista zombie Blades. L’attore Simon Pegg e il regista Edgar Wright, autori del film L’alba dei morti dementi, sono invece stati invitati da Romero per interpretare in un cameo la parte dei due zombie usati per fare “foto ricordo”. In tal modo il regista ha voluto pubblicamente dimostrare il suo apprezzamento per l’opera dei due cineasti inglesi, fortemente ispirata dai film di Romero. Lo stesso Greg Nicotero, in seguito divento tra i produttori della serie The Walking Dead, è presente nei panni di uno zombie.

La terra dei morti viventi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La terra dei morti viventi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 16 dicembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

La recluta: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

La recluta: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Prima di consacrarsi come autore cinematografico grazie a Gli spietati, Clint Eastwood ha dato vita nel 1990 ad un ennesimo poliziesco che lo ha visto impegnato tanto come regista quanto come interprete. Si tratta di La recluta, incentrato sulla ricerca di una banda di ladri d’auto da parte di due poliziotti molto diversi tra loro, per età e modi di fare. Ormai grande esperto del genere grazie a film come Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Corda tesa, Eastwood ha profuso in tale opera molte novità, tra cui grandi effetti speciali ed una messa in scena particolarmente dinamica e complessa. Ciò ha reso questo uno dei suoi film da regista più sperimentali di sempre.

Girato interamente in California, questo è infatti ricordato per la presenza di sequenze particolarmente complesse ed elaborate, che hanno permesso al regista di sfoggiare un grande virtuosismo. Il massiccio utilizzo di effetti speciali e CGI, inoltre, lo ha reso un vero e proprio unicum nella carriera del premio Oscar. Ancora oggi La recluta è ricordato come uno dei suoi titoli più stravaganti ed esagerati, ricco di elementi che poi non sarebbe più ricomparsi nei suoi successivi lungometraggi. Costato 10 milioni di dollari, questo fu anche uno dei minori successi economici di Eastwood dell’epoca.

Uscito in sala, infatti, il film venne grossomodo oscurato dal successo di Mamma ho perso l’aereo. Negli anni è però diventato un titolo cult, che gli appassionati del regista e attore non mancano di riscoprire con piacere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La recluta: la trama del film

La vicenda del film si svolge a Los Angeles, dove il burbero e coraggioso agente di origine polacca Nick Pulovski fa parte del dipartimento che si occupa di furti d’auto. Nonostante la grande esperienza, questi si trova ora coinvolto nel difficile scontro con la banda capeggiata da Strom e Liesl, malviventi impegnati proprio nel furto di importanti auto di lusso. In seguito ad un incidente, nel quale perde il suo collega, Nick si vede affidare un nuovo partner. Si tratta del giovane agente David Ackerman, inesperta recluta tormentata dalla morte del fratello, avvenuta anni prima e per cui si sente responsabile. Nick è ovviamente contrario all’avere il giovane accanto, considerandolo un ostacolo alla sua indagine.

Quest’ultima, però, gli viene ben presto tolta dalle mani e trasferita alla sezione omicidi. Pulovski però non ha intenzione di rinunciarvi, desideroso anche di vendicare il collega morto. Decide allora di seguire per proprio conto le indagini su Strom, e per farlo avrà necessariamente bisogno di coinvolgere nel caso anche Ackerman. La differenza d’età tra i due, e il loro carattere contrastante, non renderà però facile lo svolgimento della ricerca. Prima di riuscire ad acciuffare i criminali, dovranno infatti superare le loro differenze, trovando il modo di unire realmente le forze, tra l’esperienza dell’anziano e le intuizioni del giovane.

La recluta cast

La recluta: il cast del film

Regista del film, Clint Eastwood accettò l’offerta della Warner Bros. di realizzare La recluta a patto che lo studios gli finanziasse un progetto più personale, intitolato Cacciatore bianco, cuore nero, uscito nello stesso anno. Ottenuto l’accordo, Eastwood decise anche di ricoprire il ruolo del protagonista Nick Pulovski. Si è trattato di un nuovo personaggio di poliziotto per lui, che però ha cercato di costruire in modo molto differente rispetto a quelli precedentemente interpretati. Il suo Nick, pur se di carattere burbero, presenta infatti anche diversi elementi comici. Accanto a lui, nei panni della recluta David Ackerman si ritrova invece l’attore Charlie Sheen. All’epoca delle riprese questi aveva problemi di abuso di sostanze stupefacenti. Eastwood divenne per lui una figura paterna e protettiva, aiutando il giovane a mantenere disciplina e controllo di sé.

È poi presente l’attore portoricano Raul Julia, noto per essere stato Gomez in La famiglia Addams, nei panni del criminale tedesco Storm. La brasiliano Sonia Braga, celebre per il film Donna Flor e i suoi due mariti, interpreta invece la compagna di Storm, Liesl. La scelta di due attori sudamericani nei panni di due tedeschi ha destato non poche critiche, ma i due furono fortemente voluti da Eastwood, che li trovava interpreti in grado di superare le barriere sulle rispettive origini. Tom Skerritt, noto per film come AlienTop Gun, veste invece i panni del padre di David, Eugene Ackerman. Infine, l’attrice Lara Flynn Boyle, celebre per aver interpretato Donna Hayward in Twin Peaks, ricopre qui il ruolo di Sarah, la fidanzata di David, che finirà inevitabilmente coinvolta nelle indagini.

La recluta: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La recluta è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 16 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, recensione dei primi due episodi

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A quasi 20 anni da quel sorriso di congedo che Frodo rivolge ai sui amici Hobbit, prima di salpare per Valinor e adesso, con Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, si ritorna in quelle terre immortali, per scoprire come quell’oggetto famigerato è stato creato e come è cominciata la lunga battaglia dei popoli liberi della Terra di Mezzo contro l’Oscuro Signore Sauron.

20 anni sono tanto tempo per una generazione che è rimasta ammaliata dal lavoro di Peter Jackson e ancora prima dalla maestosa opera di J. R. R. Tolkien, il cui mondo torna a splendere sullo schermo, che purtroppo questa volta non è quello grande del cinema, ma quello piccolo dello streaming, grazie a Prime Video, che mette a disposizione tempo, forze e una notevole quantità di denaro nella realizzazione di una serie sontuosa, per la quale sono in programma cinque stagioni.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la trama

Siamo nella prima Era, Telperion e Laurelin inondano Valinor della propria luce, quando il mondo è giovane e Galadriel, piccola principessa elica, già calpesta i prati delle Terre Immortali. Quando però l’oscurità arriva a spegnere la luce dei due alberi, la guerra divampa e la dama della luce, molto prima di diventare la sovrana di Lothlorien, scende in battaglia nella Terra di Mezzo, per annientare la minaccia di Sauron.

Guidata da J.D. Payne & Patrick McKay, showrunner ed executive producer, Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere mostra da subito la sua natura cinematografica, non solo perché mette in scena degli effetti visivi di prim’ordine, ma perché è effettivamente un ritorno a quella Terra di Mezzo che Jackson ci aveva fatto amare in sala. Siamo tornati nello stesso mondo, si sentono gli stessi sapori e odori, quasi, ma siamo anche consapevoli di essere in un tempo diverso, più selvaggio, primordiale, per alcuni aspetti ricco di vita e di possibilità, ma anche molto giovane e pericoloso. Una Terra di Mezzo nella sua alba, in cui lo scontro tra male e bene è nel suo vivo e gli Anelli del Potere non sono stati ancora forgiati. Gli uomini sono ancora ai margini delle sorti del mondo, mentre gli elfi sono in buoni rapporti con i nani e addirittura si intrattengono con loro. Un’infanzia del mondo già funestata dal male, che, come in qualsiasi Genesi, nasce insieme al bene, insieme alla vita, così come l’eroismo, la viltà, la bellezza e l’inganno.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Crediti: Ben Rothstein/Prime Video

Siamo di nuovo nella Terra di Mezzo, ma non è quella che conosciamo

L’opera di Tolkien rende omaggio a questi grandi archetipi narrativi, e la serie Prime Video li fa propri e li trasmette ai suoi ricchissimi personaggi, espandendone le motivazioni e le azioni, adattando il testo e mettendolo al servizio di una narrazione che procede seguendo diversi personaggi e situazioni, che probabilmente convergeranno tutti verso lo scontro finale (al momento della stesura di questo articolo, sono stati visti soltanto i primi due episodi della serie, è quindi impossibile capire in che modo la storia si svilupperà).

Di fronte ad una mole di materiale così ricca e dettagliata, sono state operate delle scelte che passano, soprattutto quelle di casting, attraverso una lente che rende contemporanea la popolazione della Terra di Mezzo, la quale si arricchisce di etnie, cosa che, salvo un effetto di disorientamento iniziale, non influisce affatto sulla trama, sui personaggi e sui loro percorsi. Ad esempio l’idea di un elfo di colore, che sulla carta fa effettivamente storcere il naso (dato che siamo abituati a elfi bianchi e diafani), a schermo risulta assolutamente naturale, anzi, il colore della pelle di Ismael Cruz Córdova, che interpreta l’elfo silvano Arondir, non ha assolutamente nessuna influenza o rilevanza per il personaggio. Lo stesso dicasi per i nani di colore e per le nane che, sì, nel caso i puristi se lo stiano chiedendo, sono provviste di lunghe basette di soffice pelo ricciuto. Ma parliamo di personaggi mai visti sul grande schermo e che, siano essi caratteri inventati per la serie, come lo stesso Arondir, o personaggi di primissimo piano nella mitologia tolkieniana, come l’alto Re Gil-galad, non hanno nessun termine di paragone.

Le scelte di casting

Diverso è il discorso per quei personaggi che il pubblico conosce e ama, perché sono stati visti in azione ne Il Signore degli Anelli, e forse proprio qui risiede una delle poche macchie di questo adattamento seriale: Robert Aramayo, il giovane Elrond, è forse l’unico caso di cast poco felice in una lunga sequela di scelte che risultano invece illuminate. E non è solo perché il carisma di Hugo Weaving (l’Elrond cinematografico) è inarrivabile, ma anche perché il personaggio, per come viene scritto e interpretato, non sembra rispecchiare quelle caratteristiche che ci si aspetta da un’icona immortale.

Discorso completamente opposto si fa per Morfydd Clark, una fierissima Galadriel, che, come Cate Blanchett per Jackson, mette in scena un personaggio che racchiude grazia, bellezza, forza e carisma, il tutto con un’eleganza innata e un volto che sembra davvero provenire da terre lontane. Il personaggio di Galadriel è il principale veicolo narrativo dell’avventura, nonostante ci siano chiaramente altre storie e altri personaggi a condurre la loro piccola impresa; è lei che dà la caccia a Sauron e che ne promuove la distruzione totale, nonostante sembra che lui si sia ritirato per sempre.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Crediti: Ben Rothstein/Prime Video

Un racconto attraverso gli occhi di Galadriel

La scelta di rendere lei la protagonista, il volto rappresentativo della storia, è comprensibile da una parte perché un’eroina femminile in un mondo che era sempre stato quasi completamente maschile come quello di Tolkien, oggi, è capace di parlare ad un pubblico contemporaneo con un linguaggio comune e condiviso; è, in parola povere, molto più attuale. Ma c’è anche un altro motivo, più intimo e di maggiore senso. All’inizio de Il Signore degli Anelli è la voce di Galadriel che ci racconta cosa era accaduto all’inizio del Tempo, con la forgiatura dei Grandi Anelli; Jackson ha dichiarato che ha scelto la sua voce perché lei c’era già, quando avvenivano i fatti che raccontava, e questo avrebbe dato profondità a quel momento che introduceva alla storia. Così è anche in Gli Anelli del Potere, in cui è stato scelto un personaggio con cui il pubblico è già in sintonia per raccontare storie e avventure che lei ha vissuto. Il risultato, grazie anche alle decantate doti di Morfydd Clark, è assolutamente vincente.

Il ritmo della Terra di Mezzo

All’inizio della recensione di Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere si parlava di un ritorno a casa, perché la messa in scena, il linguaggio, gli scenari sono proprio quelli della trilogia di Jackson, ma siamo anche in un posto differente. In particolare, il lavoro della regia di J.A. Bayona e della colonna sonora di Bear McCreary percorrono un articolato percorso di continui omaggi, rimandi, scorciatoie, immagini ed evocazioni di emozioni e sensazioni per cui si fa fortissima l’impressione di essere in un posto noto ma contemporaneamente tutto da scoprire.

Dopo i primi due episodi, si può affermare con decisione che Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere è un vibrante ritorno a casa che apre tantissime domande, genera una fortissima curiosità e molti dubbi su come si possa sviluppare la storia, dal momento che in diversi punti diverge dagli scritti di Tolkien, ma che ha sempre identità e coerenza interna. È un viaggio che non vediamo l’ora di continuare, l’avventura di una vita che si fa racconto, gioia per gli occhi e per lo spirito di menti curiose.

Prime Video svela il trailer ufficiale della seconda stagione de La Leggenda di Vox Machina

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Prime Video svela il trailer ufficiale e annuncia la data di uscita della tanto attesa seconda stagione de La Leggenda di Vox Machina, la serie animata di Critical Role e Titmouse acclamata dalla critica. La seconda stagione sarà composta da 12 episodi, ogni settimana verranno rilasciati tre episodi a partire dal 20 gennaio in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. La prima stagione ha ottenuto lo status di “Certified Fresh” posizionandosi su Rotten Tomatoes con un punteggio del 100%.

Il nuovo cast della seconda stagione comprende Will Friedle (Crescere che fatica), Billy Boyd (Il Signore degli Anelli), Henry Winkler (Barry), Lance Reddick (John Wick), Cree Summer (Rugrats, The Patrick Star Show), Alanna Ubach (Euphoria), Cheech Marin (Up in Smoke), Troy Baker (The Last of Us), Sendhil Ramamurthy (La bella e la bestia), Ralph Inerson (The Witch), e Mary Elizabeth McGlynn (Ghost in the Shell 2 – L’attacco dei cyborg). Tra i componenti del cast già conosciuti anche Stephanie Beatriz (Brooklyn Nine-Nine, Encanto), Indira Varma (Obi-Wan Kenobi, Il trono di spade), Gina Torres (9-1-1: Lone Star), Kelly Hu (BMF), e Esmé Creed-Miles (Hanna).

La Leggenda di Vox Machina

Dopo aver salvato il regno dal male e dalla distruzione per mano della coppia di potere più terrificante di Exandria, Vox Machina deve salvare il mondo ancora una volta, questa volta da un sinistro gruppo di draghi noto come Chroma Conclave. La Leggenda di Vox Machinaè una produzione di Amazon Studios, Critical Role e Titmouse per Prime Video. La serie vede protagonisti i fondatori di Critical Role e gli interpreti originali Laura Bailey (The Last of Us: Part II), Taliesin Jaffe (Final Fantasy XIV), Ashley Johnson (The Last of Us), Liam O’Brien (Star Wars: The Bad Batch), Matthew Mercer (Overwatch), Marisha Ray (Final Fantasy XV: Comrades), Sam Riegel (Tartarughe Ninja alla riscossa) e Travis Willingham(Marvel’s Avengers). I componenti di Critical Role hanno anche ruolo di executive producer, al fianco di Brandon Auman (Star Wars: Resistance), Chris Prynoski(Metalocalypse), Shannon Prynoski (Fairfax) e Ben Kalina (Big Mouth).

Critical Role è una delle media-company indipendenti in più rapida ascesa al mondo, iniziata come un gioco di ruolo tra amici ed evoluta in un nuovo tipo di organizzazione dedicata alla narrazione, alla comunità e all’immaginazione. Mentre Critical Role continua a espandere l’universo che ha creato, con storie complesse ambientate in un mondo sempre in evoluzione, aggiunge modi sempre nuovi per i fan di sperimentare il brand, inclusi libri di narrativa e saggistica nella lista dei best seller del New York Times, fumetti, graphic novel, collezioni, giochi da tavolo e di ruolo, podcast, eventi live e una serie animata acclamata dalla critica, La Leggenda di Vox Machina, in onda esclusivamente su Prime Video. Inoltre, Critical Role ha lanciato due importanti iniziative: un’organizzazione no-profit ufficiale 501(c)(3), la Critical Role Foundation (CRF), e una casa editrice di giochi da tavolo, Darrington Press. Con un cast originale di pluripremiati doppiatori esperti, anche co-fondatori della compagnia, tra cui Matthew Mercer, Ashley Johnson, Marisha Ray, Taliesin Jaffe, Travis Willingham, Sam Riegel, Laura Bailey e Liam O’Brien, Critical Role si impegna a garantire che chiunque possa scoprire le sue storie, i suoi personaggi e la sua community.

Ambulance con Jake Gyllenhaal arriva in tv

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Ambulance con Jake Gyllenhaal arriva in tv

Arriva in prima tv su Sky Ambulance, action movie vertiginoso diretto e prodotto da Michael Bay, in onda lunedì 19 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Action), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Protagonista del film è il candidato all’Oscar Jake Gyllenhaal, con lui nel cast anche il premio Emmy Yahya Abdul-Mateen II(“Candyman”, “Matrix Resurrections”) ed Eiza González (“Fast & Furious: Hobbs & Shaw”, “Baby Driver – Il genio della fuga).La sceneggiatura è di Chris Fedak (“Prodigal Son”, “Chuck”).

La trama del film

Nell’arco di una giornata sulle strade di Los Angeles, tre vite cambieranno per sempre. Il decorato veterano di guerra Will Sharp, alla disperata ricerca di denaro per coprire le spese mediche di sua moglie, chiede aiuto alla persona meno indicata. Si tratta di suo fratello adottivo Danny, un carismatico criminale in carriera. Danny gli propone la più grande rapina in banca nella storia di Los Angeles: un furto da 32 milioni di dollari. Quando però la loro fuga va clamorosamente storta, i fratelli disperati prendono in ostaggio un’ambulanza con a bordo un poliziotto ferito che lotta per la vita e l’esperta paramedico Cam Thompson.

Tiny Beautiful Things: le prime immagini della serie Originale Disney+

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Disney+ ha diffuso le prime immagini della serie originale drama Tiny Beautiful Things, interpretata da Kathryn Hahn, Sarah Pidgeon, Quentin Plair e Tanzyn Crawford, che debutterà sulla piattaforma streaming nella primavera del 2023.

Basato sul bestseller di Cheryl Strayed, Tiny Beautiful Things segue Clare (Kathryn Hahn), una scrittrice in crisi che diventa una venerata giornalista titolare di una rubrica di consigli, anche se la sua vita sta andando a rotoli.

Tiny Beautiful Things: la trama

Quando incontriamo Clare per la prima volta nella serie, il suo matrimonio con il marito Danny arranca, la figlia adolescente Rae la allontana e la sua carriera di scrittrice, un tempo promettente, è ormai inesistente. Così, quando una vecchia amica scrittrice le chiede di sostituirla nella rubrica di consigli Dear Sugar, lei pensa di non avere il diritto di dare consigli a nessuno. Tuttavia, dopo aver assunto a malincuore il ruolo di Sugar, la vita di Clare si dipana in un complesso tessuto di ricordi, esplorando i suoi momenti più importanti dall’infanzia a oggi e scavando nella bellezza, nelle difficoltà e nell’umorismo delle sue ferite non rimarginate. Attraverso Sugar, Clare crea un vero e proprio balsamo per i suoi lettori – e per se stessa – per dimostrare che non siamo irrecuperabili, che le nostre storie possono in definitiva salvarci. E, forse, riportarci a casa.

Tiny Beautiful Things, il cast

La serie è interpretata da Kathryn Hahn, Sarah Pidgeon, Quentin Plair e Tanzyn Crawford, con Owen Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins come guest star.  Liz Tigelaar è creatrice ed executive producer della serie. Anche Lauren Neustadter, Reese Witherspoon, Laura Dern, Jayme Lemons, Cheryl Strayed, Stacey Silverman e Kathryn Hahn sono executive producer della serie di ABC Signature e Hello Sunshine.

Barbie: il primo teaser trailer del film con Margot Robbie

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Barbie: il primo teaser trailer del film con Margot Robbie

Ecco il primo teaser trailer di Barbie, il film scritto da Noah Baumbach e Greta Gerwig che lo ha anche diretto. Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Margot Robbie compare nel ruolo principale insieme a Ryan Gosling, poi ci sono America Ferrera, Simu Liu nei panni di un altro Ken, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Kingsley Ben-Adir. Secondo quanto riferito, Issa Rae come un’altra Barbie, Michael Cera, Rhea Perlman, Will Ferrell come CEO di Mattel e Ncuti Gatwa come un altro Ken.

Superman: i pro e i contro dell’assenza di Henry Cavill dal DCU

Superman: i pro e i contro dell’assenza di Henry Cavill dal DCU

Come previsto, il DCU dei DC Studios si prospetta come un nuovo inizio per l’universo dei fumetti attraverso il cinema, la televisione e i videogiochi. È un momento emozionante per i fan che hanno trascorso quasi un decennio frustrati dall’approccio che la Warner Bros. ha applicato al franchise, ma che sta anche portando con se le prime delusioni, come l’annuncio della dipartita del Superman di Henry Cavill.

I fan sono comprensibilmente sconvolti dalla notizia, anche se probabilmente non quanto l’attore stesso, visto che solo poche settimane fa ha annunciato al mondo il suo ritorno nei panni di Superman. Si tratta di una mossa azzardata da parte di James Gunn ma, per quanto ne possano essere rimasti delusi, crediamo che il regista abbia preso la decisione giusta. D’altra parte, c’è almeno una ragione per cui potrebbe essere quella sbagliata: vediamo perchè.

Il DCU ha bisogno di un nuovo inizio

DCU Dc UniverseNel corso della storia del DCEU, ci sono stati alcuni grandi momenti, alcuni film fantastici e molte scelte di casting eccellenti. Al di fuori di questo, il franchise è stato un esperimento fallito, incapace di raggiungere lo stesso livello di successo del MCU e di raccontare storie che potessero coinvolgere la critica, i fan o gli spettatori abituali.

Per ogni Wonder Woman, ci sono state circa tre Suicide Squad, e il DCU si vedeva costretto a ripartire da zero. Tenere gli attori del DCEU, Cavill compreso, sarebbe stato dunque un grosso errore. Hanno un talento enorme e sono fantastici nei personaggi che hanno interpretato – Margot Robbie nel ruolo di Harley Quinn, per esempio – ma per il successo di questo piano di 8-10 anni è ora di abbandonare lo Snyderverse.

Henry Cavill appartiene allo “ieri”

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MAN OF STEEL, Henry Cavill, as Superman, 2013. ph: Clay Enos/©Warner Bros. Pictures/courtesy Everett Collection

L’annuncio del ritorno di Cavill nei panni di Superman ha suscitato un certo entusiasmo, ma non ha fatto il giro del web. Quando è arrivato Black Adam, erano passati infatti cinque anni da quando gli spettatori lo hanno visto nel DCEU come Superman, e l’interesse era visibilmente scemato.

È vero che i fan avevano conservato la speranza di vedere ancora l’attore britannico nei panni di Clark Kent, ma era già stata soffocata in precedenza, da #ReleaseTheSnyderCut a tutti gli altri grandi progetti che abbiamo sentito che la Warner Bros. aveva per Superman (e Supergirl) sullo schermo. In parole povere, a questo punto, qualsiasi tipo di annuncio di Man of Steel 2 non riuscirebbe a generare un adeguato livello di hype per questo DCU che si prepara a entrare in una nuova era.

C’è troppo bagaglio

SupermanZack Snyder ha fatto molto bene al DCEU, ma la sua interpretazione di Superman non ha incontrato il favore di tutti. Dalla distruzione di Metropolis durante la battaglia con il Generale Zod al modo in cui ha eliminato il cattivo, questo Clark Kent è stato un personaggio divisivo e controverso fin dall’inizio.

Da allora, abbiamo visto questo Superman sfoggiare una ridicola mascella in CGI, assassinare Batman come un vero e proprio cattivo e apparire senza testa in Shazam! perché la Warner Bros. non ha voluto pagare Cavill quanto voleva. Qualsiasi tipo di reboot potrebbe in un qualche modo funzionare, ma il bagaglio di questo Superman è talmente impegnativo che saremmo sempre costretti a ricordare il passato. Il fatto che l’attore riprenda il suo ruolo nel nuovo DCU, circondato da personaggi per lo più nuovi e da un approccio alla narrazione molto diverso, sarebbe semplicemente imbarazzante.

Confonderebbe i nuovi fan

Batman v Superman versione estesaCome fan dei fumetti, spesso tendiamo a dimenticare quanto sia diverso per gli spettatori “comuni”- che costituiscono la stragrande maggioranza degli incassi – vivere queste storie. L’interesse per il MCU è scemato durante la Fase 4 perché quello che era una volta lo spettatore tipo della Marvel ormai non ha più il tempo di tenere il passo con la miriade di serie tv che escono su Disney+.

Il concetto di Multiverso ha confuso persino i fan più accaniti, quindi, come pensate che lo percepiscano i genitori o i lettori occasionali di fumetti? Includere Cavill in un DCU che ha chiaramente intenzione di riavviare l’intero franchise, rendendo The Flash del prossimo anno quasi privo di significato, confonderebbe troppo i fan, soprattutto se il suo passato verrà cancellato per accogliere nuove storie.

Il cameo in Black Adam

Superman e Black AdamSe al momento vi state arrabbiando con James Gunn su Twitter per aver “licenziato” Henry Cavill, potreste pensare di rivolgere le vostre frustrazioni altrove: The Rock, per esempio. Dwayne Johnson deve aver saputo di avere per le mani un brutto film con Black Adam, quindi, all’ultimo minuto, ha raggirato Walter Hamada per orchestrare il ritorno di Henry Cavill in Superman (i due condividono un agente).

Da lì, ha usato l’Uomo d’Acciaio per aumentare l’interesse per un film che riceveva recensioni negative e sperava che il cameo avrebbe garantito l’interesse per un sequel. Invece, ha solo dimostrato che di Johnson, e potenzialmente di Cavill, non ci si può fidare. Significa anche portare questo Superman nel DCU con l’aspettativa che combatta contro Black Adam, un crossover che i DC Studios difficilmente vorranno realizzare, visto lo scarso successo di critica e commerciale del film.

Henry Cavill meritava di meglio

L'Uomo d'AcciaioHenry Cavill sta già vivendo un periodo abbastanza difficile, quindi non vogliamo accanirci ulteriormente su questo povero ragazzo. Tutto ciò che abbiamo detto finora è difficile da contestare, tanto quanto la certezza che l’attore meritava di meglio. Dal 2013, ha dovuto affrontare decisioni creative terribili, una cattiva gestione da parte dei dirigenti dello studio e l’accantonamento per motivi del tutto fuori dal suo controllo.

Cavill ha sempre dato il massimo come Superman e ha spesso parlato del suo amore per l’Uomo d’Acciaio; un personaggio che ha detto al mondo che sarebbe tornato a interpretare, grazie alla Warner Bros, prima di vedersi costretto ad abbandonarlo settimane dopo. È un peccato e vorremmo che gli fosse stata data la possibilità di interpretare il Superman pieno di speranza che voleva portare in vita sullo schermo. Guardando al futuro, un altro ruolo nel DCU potrebbe essere divertente… tuttavia, pensiamo che sia ora che i Marvel Studios lo chiamino per fargli indossare i panni di Captain Britain.

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