In occasione di
TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stata presentata
un’anteprima di Heart of Stone, il nuovo film
della piattaforma in arrivo nel 2023 con Gal Gadot,
protagonista di Wonder Woman.
Gal Gadot,
Jamie Dornan e Alia Bhatt ti
invitano a scoprire il loro nuovo thriller di spionaggio
Heart of Stone, in arrivo su Netflix nel 2023.
Netflix ha diffuso ufficialmente il primo trailer di
Enola Holmes 2. Il film seguito dell’avventura di
grande successo con protagonista un’agguerrita Millie Bobby Brown, arriverà sulla piattaforma
il prossimo 4 novembre a circa due anni dall’uscita del primo film,
arrivato nel 2020, il 23 settembre.
Enola Holmes 2, la trama
Il film seguirà Enola dopo che ha
aperto la sua agenzia investigativa privata e le viene chiesto di
aiutare una giovane ragazza che lavora in una fabbrica di
fiammiferi a trovare sua sorella. Oltre a ciò, non si sa molto
della trama, in quanto finora questo secondo film non sembra essere
basato su nessuno dei libri della serie Enola
Holmes di Nancy Springer, i romanzi YA su
cui si basa il franchise.
Per molto tempo, i dettagli della
trama e le informazioni sul rilascio sono stati tenuti nascosti.
Nel cast di Enola Holmes 2, oltre alla
protagonista
Millie Bobby Brown, torna anche Henry
Cavill nei panni di Sherlock Holmes.
Netflix svela la data di uscita di Mercoledì,
l’attesissima nuova serie tv dalla mente del visionario regista
Tim Burton, che sarà disponibile il 23
novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Rilasciato
anche il poster, che ritrae Jenna Ortega nel ruolo della
protagonista Mercoledì Addams.
Mercoledì, il poster della serie
Netflix
L’attrice commenta così
la sua versione dell’iconico personaggio della famiglia Addams:
“Mercoledì è un’adolescente al momento e non l’abbiamo mai vista
così prima d’ora. I suoi commenti sarcastici e sprezzanti
potrebbero non necessariamente sembrare graziosi quando sono
espressi da una ragazzina che non ha più dieci anni. Non è stato
semplice. Non volevamo che fosse come tutte le altre adolescenti,
ma neanche che sembrasse ignara. E non l’abbiamo mai vista così
presente sullo schermo. In passato quando Mercoledì entrava in
scena, che fosse solo per una battuta o che fosse presa di mira da
uno scherzo, lo faceva sempre con maestria ed è questo che le
persone amano di lei. Ma in questa serie lei è al centro
dell’azione. Abbiamo l’opportunità di darle più spessore e in
questo modo diventa una persona più reale, qualcosa che non è mai
stato fatto in precedenza”.
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì
Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i
tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una
mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di
risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni
prima… tutto ciò mentre esplora nuove e complicate relazioni alla
Nevermore.
Nel ruolo della
protagonista Mercoledì Addams
ci sarà Jenna Ortega, affiancata da
Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie
McShane (Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter
Doohan (Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday
(Bianca Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa
(Eugene Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome
(Dr.ssa Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn
Thornhill).
A interpretare gli altri
iconici membri della famiglia Addams saranno invece Catherine
Zeta-Jones (Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac
Ordonez (Pugsley Addams).
Nel 2016 Chris
Wedge, noto per la saga diL’era
glaciale, ha portato al cinema il suo primo film
live-action, intitolato Monster Trucks.
Protagoniste di questo sono le celebri vetture di grosso calibro,
progettate per incredibili acrobazie e spettacoli di
intrattenimento. A renderle più particolari di quanto già sono,
però, vi è la presenza al loro interno di alcuni strane creature.
Queste renderanno “vivi” i grandi trucks, dando origine ad una
storia divertente e ricca di adrenalina. A titolo di garanzia, alla
sceneggiatura del film vi è Derek Connolly,
abituato a lavorare su grandi mostri essendo stato lo scrittore di
Jurassic World e
Kong: Skull
Island.
Il progetto si caratterizza per la
presenza di attori in carne ed ossa uniti ad effetti speciali
animati. Con un budget di circa 125 milioni di dollari, questo è
stato uno dei grandi blockbuster del suo anno, ma al momento
dell’uscita in sala il risultato al box office fu tutt’altro che
positivo. Monster Trucks arrivò infatti a guadagnare
appena 64 milioni in tutto il mondo, portando così la Paramount ad
una clamorosa perdita economica. Tale risultato portò naturalmente
a cancellare ogni possibile sequel o opera legata a tale prodotto.
Un vero peccato se si considera il potenziale della storia.
Monster Trucks potrebbe
infatti meritare una rivalutazione, specialmente per il suo
combinare in modo brillante azione e commedia. Il film è infatti
fruibile da grandi e piccoli, offrendo un buon intrattenimento e
tante caratteristiche originali. Proseguendo nella lettura, sarà
possibile scoprire nuove curiosità sul titolo, sia relative alla
trama che al cast, il quale comprende diversi noti attori di
Hollywood. Infine, si vedrà dove è possibile trovare in streaming
il film.
Monster Trucks: la trama
del film
Ambientato in una piccola cittadina
del Nord Dakota, il film ha per protagonista il giovane
Tripp, un liceale frustrato dalla noiosa vita di
provincia. Il suo sogno è quello di poter andare via da quel luogo
a cercare fortuna altrove. Per poter realizzare ciò, è intento
nella costruzione di una propria automobile con i pezzi che trova
nella discarica dove lavora. Una notte, però, all’interno di un
pick-up si intrufola una strana creatura tentacolare. Scopertala,
Tripp ne rimane inizialmente spaventato, salvo poi scoprire che
questa è straordinariamente intelligente e buona, possedendo anche
una particolare attrazione per l’olio del motore. Tripp decide di
tenere la creatura all’interno del suo veicolo, assegnandole il
nome di Creech.
Ben presto scoprirà che questa è la
conseguenza di mutazioni nell’ecosistema locale. A dar vita a tali
creature è infatti stata, in modo involontario, la compagnia
petrolifera Terravex Oil, la quale effettua in quelle zone delle
pericolose operazioni di estrazione del ricercato “oro nero”. A
seguito dell’esplosione di uno di questi impianti, hanno iniziato a
generarsi delle strane creature dal sottosuolo, tra cui
Creech. Compreso che la Terravex Oil è
intenzionata a tenere segreta la faccenda, per Tripp e il suo nuovo
amico ha inizio un’incredibile avventura fatta di motori e grandi
sfide, il cui obiettivo unico è lo smascheramento degli avversarsi
e la conquista della libertà.
Monster Trucks: il cast
del film
Per il film, i produttori hanno
puntato su un cast di giovani e promettenti interpreti, molti dei
quali già noti in ambito televisivo. A questi sono però stati
affiancati anche dei veterani del grande schermo, contribuendo così
a formare un cast particolarmente variegato. Protagonista nel ruolo
di Tripp è l’attore Lucas
Till. Questi è divenuto noto in particolare per il
ruolo di Havok nei più recenti film degli X-Men,
mentre dal 2016 è protagonista della serie MacGyver. Per
interpretare il protagonista di Monster Trucks, si è
dovuto sottoporre ad un allenamento volto ad implementarne la forza
fisica. Ciò gli ha così permesso di prendere parte alle acrobazie
previste dal copione. Accanto a lui vi è Jane
Levy, nota per la serie Suburgatory, che qui
interprete Meredith, interesse amoroso di Tripp.
Amy Ryan, candidata
all’Oscar per il film Gone Baby Gone, interpreta qui
Cynthia, la madre di Tripp. Rob
Lowe, invece, celebre per noti film e serie come
West Wing, dà vita a Reece Tenneson, il principale
antagonista del film, affiliato della Terravex Oil. Accanto a lui,
dalla parte dei cattivi si ritrova anche Holt
McCallany. Questo è recentemente divenuto noto grazie alla
serie NetflixMindhunter, mentre qui in Moster
Trucks riveste i panni di Burke, braccio di Reece. Infine, vi
è anche il noto Danny Glover, famoso grazie alla
saga di Arma Letale,
che interpreta il ruolo di mr. Weathers, il capo paraplegico di
Tripp. È inoltre presente anche l’attrice SamaraWeaving nel ruolo di Brianne.
Monster Trucks: il trailer
e dove vedere il film completo in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Monster
Trucks è infatti presente su Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per sabato 24 settembre alle
ore 23:15 sul canale Italia
1.
Sin dagli anni Settanta il regista
canadese David
Cronenberg si è posto all’attenzione internazionale
con la sua personalissima idea di cinema, fondata su quello che è
oggi noto come il genere del body horror. In questo, si
esplora il terrore dell’uomo di fronte alla mutazione del corpo,
all’infezione e alla contaminazione della carne con elementi
esterni, il più delle volte appartenenti ad ambiti mostruosi o
tecnologici. Tra i suoi titoli più celebri si annoverano Il
demone sotto la pelle, La mosca e Brood – La covata malefica.
Uno dei suoi massimi capolavori è però anche il titolo del 1983
Videodrome (qui la recensione), vero e
proprio manifesto della fusione tra uomo e tecnologia.
Da Cronenberg anche scritto, il film
è stato anche un vero e proprio innovatore del movimento
indipendente della Hollywood degli anni Ottanta. In particolare, il
regista ha raccontato di aver trovato le idee per la storia qui
narrata da proprie vicende personali, in particolare dai problemi
affrontati con la censura e dalla dilaganta esposizione alla
violenza televisiva. Ancora oggi Videodrome è osannato
come un cult senza tempo, capace perfettamente di raccontare le
derive mediatiche e fisiche presenti nel nostro contemporaneo. In
quest’opera si può infatti ritrovare tutto il desiderio di
perversione, violenza e sesso oggi onnipresente nel vissuto di
ognuno di noi.
Apprezzato per la regia, gli effetti
speciali e l’atmosfera cupa e macabra, Videodrome fu un
insuccesso al box office, ma nel tempo la sua influenza culturale è
cresciuta progressivamente. Oggi, per gli amanti del genere e non,
è un titolo decisamente imperdibile. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al significato complessivo.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Videodrome: la trama del film
Protagonista del film è Max
Renn, il proprietario di Civic Tv, una piccola stazione
televisiva che trasmette spesso video pornografici e contenuti
violenti. Un giorno come un altro, Max viene contattato dall’amico
e tecnico televisivo Harlan, il quale gli rivela
di aver captato un segnale satellitare che trasmette un programma
intitolato Videodrome: si tratta di uno show brutale che
mostra scene di torture e violenze a sfondo sessuale. Interessato a
voler aggiungere Videodrome nella programmazione di Civic Tv, Max
si mette alla ricerca dei produttori dello show, ma finisce per
trovarsi in un vortice di allucinazioni, omicidi e complotti
governativi.
Videodrome: il cast del film
Ad interpretare il protagonista Max
Renn vi è l’attore James Woods, il quale proprio
grazie a questo ruolo ottenne notorietà internazionale. Woods si
era dichiarato grande fan dei precedenti film di Cronenberg,
acconsentendo dunque a recitare nel suo nuovo progetto. Accanto a
lui, nei panni della seducente speaker radiofonica Nicki Brand vi è
l’attrice DeborahHarry, qui al
suo primo ruolo di rilievo. Proprio per via delle sue poche
esperienze precedenti, la Harry venne aiutata da Woods con
suggerimenti sulla recitazione. Completano poi il cast gli attori
Peter Dvorsky nei panni di Harlan e Jack
Creley in quelli del misterioso profeta televisivo Brian
O’Blivion. Sonja Smith è invece Bianca
O’Blivion.
Videodrome: il significato del film
Con Videodrome Cronenberg
rifletté sulle distorsioni della realtà operate dalla televisione
già in atto in quegli anni e che hanno oggi raggiunto nuovi picchi.
Nel momento in cui Max inizia ad essere sempre più morbosamente
attratto dal canale che dà il titolo al film, egli viene da prima
metaforicamente e poi letteralmente invaso dai contenuti di questo.
Lentamente, il protagonista si ritrova a sperimentare un totale
misconoscimento della realtà oggettiva, andando piuttosto incontro
ad un’alterazione data dalla televisione che si propone però come
nuova realtà assoluta. Si verifica dunque un’incapacità di
distinguere il reale da ciò che è manipolato.
Max perde dunque la propria
coscienza divenendo a tutti gli effetti una pedina di un sistema
più grande e apparentemente non sovvertibile. Attraverso tali
orrorifiche metafore, Videodrome diventa dunque un
manifesto dell’influenza che sempre più la televisione ha avuto
sull’essere umano e sulla realtà nel corso della sua storia. Già
nel 1983 dunque Cronenberg notava le derive e le perversioni dei
contenuti trasmessi, capaci di assuefare e rendere passive intere
generazioni di spettatori. Raccontando tutto ciò attraverso gli
elementi a lui congeniali del body horror, il regista ha
così dato vita ad un’opera ancora oggi terribilmente attuale.
Videodrome: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Videodrome grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
24 settembre alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Strange World – Un Mondo Misterioso,
l’originale avventura d’azione Walt Disney Animation Studios,
arriverà il 23 novembre nelle sale italiane.
Strange World – Un Mondo
Misterioso segue una leggendaria famiglia di esploratori, i
Clade, in un inaspettato viaggio in una terra sconosciuta e
pericolosa insieme a un variegato equipaggio che comprende una
specie di “blob” piccolo e dispettoso, un cane a tre zampe e una
serie di fameliche creature.
“Ispirato alle classiche storie
d’avventura”, ha affermato il regista Don Hall, “Strange World
– Un Mondo Misterioso è un’originale avventura comedy
d’animazione su tre generazioni della famiglia Clade che superano
le proprie differenze mentre esplorano un mondo strano,
sorprendente e spesso ostile”.
Nella versione originale del film,
il cast di voci include
Jake Gyllenhaal nei panni di Searcher Clade, un padre
di famiglia che si trova fuori dal suo ambiente in una missione
imprevedibile; Dennis Quaid nei panni dell’incredibile esploratore
e padre di Searcher, Jaeger; Jaboukie Young-White nei panni del
figlio sedicenne di Searcher, Ethan, che desidera l’avventura;
Gabrielle Union nel ruolo di Meridian Clade, pilota esperta e
compagna di Searcher in tutto e per tutto, e Lucy Liu nel ruolo di
Callisto Mal, coraggiosa leader di Avalonia che guida
l’esplorazione dello strano mondo.
Strange World – Un Mondo
Misterioso è diretto da Don Hall (il film vincitore del premio
Oscar® Big Hero 6, Raya e l’ultimo Drago),
co-diretto e scritto da Qui Nguyen (co-sceneggiatore di Raya e
l’ultimo Drago), e prodotto da Roy Conli (il film vincitore
del premio Oscar® Big Hero 6, Rapunzel – L’intreccio
della torre).
Da Apple Original Films
arriva Spirited, una moderna interpretazione
musicale della classica storia natalizia di Charles
Dickens“A Christmas Carol”, ecco le
prime immagini:
1 di 4
Regia:
Sean Anders
Sceneggiatori: Sean Anders, John
Morris
Cast:
Will Ferrell,
Ryan Reynolds, Octavia Spencer, Patrick Page,
Sunita Mani, Loren Woods, Joe Tippett, Marlow Barkley, Jen
Tullock
Produttori:
Sean Anders, John Morris, Ryan Reynolds, George
Dewey,
Will Ferrell, Jessica Elbaum, David Koplan
Con Matt Shakman
come regista, i Marvel Studios hanno ora trovato gli
sceneggiatori a cui affidare lo script del nuovo film dei Fantastici
Quattro. Fonti dicono a Deadline che Jeff
Kaplan e Ian Springer sono a bordo per
scrivere la sceneggiatura del film.
Gli addetti ai lavori aggiungono che
il duo di sceneggiatori è stato effettivamente coinvolto nei
Fantastici Quattro da un po’ di tempo, anche prima
che Shakman fosse scelto e annunciato come regista, e hanno
delineato dove questa prossima serie di film si inserirà nel
Marvel Cinematic Universe insieme
al presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige. Kaplan, Springer e Shakman ora si uniranno per
allineare le loro visioni per questo progetto.
Fantastici
Quattro uscirà nei cinema l’8 novembre 2024 e darà il
via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici
Quattro è in lavorazione da tempo, con il regista di
Spider-Man: No Way HomeJon
Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il
film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman.Jeff Kaplan e Ian Springer
scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo
assaggio dei Fantastici
Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
John Krasinski interpreta il Reed Richards
multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a
interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel
mistero.
Ecco le nuove cover di Empire
Magazine a tema Black
Panther: Wakanda Forever. Il film, diretto da
Ryan Coogler, arriverà il prossimo 11 novembre e
per celebrarne l’attesa, la rivista inglese pubblica due cover
dedicate, la prima con Shuri, Ramonda e Namor, la secondo con il
copricapo di Namor stesso in primo piano, a sottolineare quanto
sarà importante nel film il nuovo personaggio dei fumetti a lungo
anticipato nel MCU.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Mentre ieri il film è arrivato
finalmente al cinema, sono stati rivelati nuovi dettagli sulla
faida sul set di Don’t Worry Darling tra la
regista e interprete Olivia Wilde e la protagonista
Florence Pugh. Il dramma dietro le quinte ha creato
molto rumore intorno al film che, presentato alla Mostra di Venezia
del 2022, ha raccolto opinioni e recensioni severe.
Il film ha cominciato a far parlare
di sé quando hanno cominciato a circolare delle voci sulla
relazione tra la regista Olivia Wilde e l’interprete protagonista
Harry Styles, ma sembra che proprio questa
relazione sia stata alla base delle tensioni sul set.
Don’t Worry Darling
ha generato chiacchiere da subito: prima il licenziamento di
Shia LaBeouf dal ruolo principale, poi, dopo che
Harry Styles ha sostituito LaBeouf, Wilde avrebbe iniziato a vedere
l’attore mentre era ancora con Jason Sudeikis, che
si è persino presentato sul set di Don’t Worry
Darling con i loro figli. Oltre alla presunta relazione
tra regista e attore, sembra che Florence Pugh era
anche scontenta del fatto che il film fosse commercializzato
facendo leva sul sex appeal dei personaggi principali, interpretati
da lei e Styles stesso. Ma ora sono emersi ulteriori dettagli.
Come riporta
Vulture, una fonte anonima che ha trascorso del tempo sul set
di Don’t Worry Darling ha rivelato che
Florence Pugh e Wilde hanno avuto un confronto
con voce molto alta a tre quarti delle riprese. Secondo quanto
riferito, Pugh era stufa del fatto che Wilde e Styles scomparissero
spesso dal set, cosa che è sfociata nella citata discussione
durante le riprese nel gennaio 2021. Il dirigente della Warner
Bros. all’epoca Toby Emmerich doveva aiutare a
negoziare tra Pugh e Wilde, cosa che ha portato l’attrice a
partecipare molto poco all’attività stampa del film, così come
abbiamo anche al Festival di Venezia, dove Pugh ha
partecipato soltanto al red carpet serale.
Sebbene le prime recensioni di
Don’t Worry Darling non siano molto lusinghiere a
parte per l’interpretazione di
Florence Pugh, il dramma che si è consumato nella vita
reale tra Wilde e Pugh è stato uno spettacolo in sé e forse ha
anche giovato al botteghino del film.
In Don’t
Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la
fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città
realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro
famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory.
L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore
delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed
un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita
quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i
mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale
del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali
innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank,
Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e
la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni
esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò
che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato
per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire
delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di
sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di
chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché.
Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta
realmente accadendo in questo paradiso?
Un thriller psicologico audace e
visivamente sbalorditivo,
Don’t Worry Darling è un film potente della
regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie
interpretazioni di
Florence Pugh e Harry Styles, assieme
ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick
Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler
(“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a
Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith
(“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep –
Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente
“Respect the Jux”).
Olivia Wilde ha diretto il film da una
sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle
sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e
Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman.
Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy
Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine
Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori
esecutivi.
Il team che ha lavorato per Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal
direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew
Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa
Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso
Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar
John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall
Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips
(“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta
Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Approdata sulla piattaforma
streaming Amazon Prime Video il 16 settembre, Un
affare privato è una serie composta da una sola stagione
di otto episodi, circa 42 minuti l’uno. Diretta da David Pinillos,
Maria Ripoll e Daniel Aranyò, la serie è stata prodotta da Amazon
studios in collaborazione con Babù Producciones e Hanoi
Productiones. Nel cast è presente anche l’attore Jean
Reno, noto per la sua performance nel film Léon (1994).
Un affare privato: il caso
dell’assassino del giglio
I Quiroga sono una famiglia
galiziana, una dinastia di commissari di polizia da moltissime
generazioni. Mentre Arturo, figlio del defunto capo della polizia
Alfonso, ha la possibilità di intraprendere questa carriera, lo
stesso destino non può essere destinato a Marina, sua sorella. Pur
ella volendo lavorare come investigatrice e risolvere casi, la
strada per questa professione le viene sbarrata solamente perché
donna. Ad ogni modo, Marina si trova coinvolta direttamente in un
delitto: è testimone di un assassinio. Da questo momento lei
inizierà, insieme al fidato maggiordomo Hector, ad indagare su
questo crimine, venendo però talvolta ostacolata dallo stesso
fratello, il quale cerca di proteggerla dalla pericolosa vita del
poliziotto e non la crede all’altezza. L’omicidio della donna si
rivela da subito molto peculiare: la vittima è stata aggredita con
una particolare violenza ed ha un giglio inciso sul petto. A questa
ne seguiranno altre, con lo stesso modus operandi, e con esse molti
sono i sospettati per questi crimini. Marina riuscirà, con il suo
ingegno e le sue capacità, a raccogliere molti indizi sul caso, ed
otterrà l’aiuto di alcuni collaboratori di Arturo alla stazione di
polizia. Il primo che si deciderà a coinvolgerla nelle indagini è
l’ispettore Pablo Zarco, insieme poi all’affascinante Andrès
Castaño.
Marina che si esercita a sparare
Marina Quiroga: un detective con
rossetto e pistola
La protagonista indiscussa di
Un affare privato è certamente lei: Marina
Quiroga. Interpretata dall’attrice spagnola Aura Garrido, Marina è
una figura molto vivace e curiosa. Il suo interesse per
l’investigazione le è stato impartito durante l’infanzia dal padre
Alfonso; lui stesso la incoraggia fin da piccola ad intraprendere
la carriera nella polizia, pur sapendo quanto questo possa essere
difficile o quasi impossibile per una donna negli anni 40. Oltre
alla passione, però, Marina Quiroga ha un particolare talento ed
ingegno che le permettono di eccellere più degli ispettori di
polizia stessi, pur non avendo il loro stesso addestramento.
Marina, inoltre, è impavida, ha il coraggio di mettere in pericolo
anche la propria vita per risolvere il caso ed evitare altre
vittime.
A differenza di suo fratello Arturo
e degli altri poliziotti, Marina si interessa molto anche alle
nuove tecnologie del momento che le possono essere utili per le
indagini. Molti sono, infatti, gli strumenti che lei utilizza
per scovare le tracce dell’assassino, come una macchina che, grazie
ad una sostanza particolare, riesce a rilevare le tracce di sangue.
Grazie a quest’apparecchiatura, Marina ricostruisce con più
facilità una scena del crimine, e ritrova anche un’impronta di una
scarpa.
Gli errori della serie: dagli
effetti speciali scadenti ai personaggi poco sviluppati
È un pregiudizio generalmente
riconosciuto che le serie spagnole, le telenovelas, non sempre
brillino di eccellenza cinematografica. Un affare
privato aveva tutto il potenziale per sfatare questo mito:
la produzione è riuscita a dar vita ad una serie senza dubbio
piacevole da vedere, ma con alcune pecche. Prima di tutto, pur
essendo la storia ambientata in Galizia, in Spagna negli anni 40,
quindi poco dopo la fine della guerra civile e l’instaurazione
della dittatura di Francisco Franco, non si fa assolutamente nessun
riferimento agli avvenimenti storici. Sembra quasi che le vicende
avvengano al di fuori della realtà storica in cui sono
collocate.
Un elemento poco sviluppato in
Un affare privato è il personaggio del maggiordomo
Hector, interpretato da Jean Reno. Hector viene dipinto in maniera
quasi caricaturale, un ruolo che non rende certamente giustizia ad
un attore eccellente come Reno. Se le intenzioni della produzione
erano aggiungere al cast una figura nota a livello internazionale
per dare maggiore risonanza alla serie, sarebbe stato meglio poter
garantire all’attore un ruolo più interessante e non solamente
comico.
Un altro fattore che si è rivelato
scadente è l’utilizzo di effetti speciali; in particolare la scena
sul treno nell’episodio 5 e la caduta dall’aereo nell’episodio 7
sono poco realistiche. Ad ogni modo si tratta, in questo caso, di
difetti plausibili, considerando che serie come Un affare
privato abbiano un budget nettamente più basso rispetto
magari ad altre serie prodotte da Netflix.
Vanity Fair ha annunciato che
James Earl Jones ha firmato il registro d’uscita
suoi diritti sulla voce di Darth Vader nel
franchise di Star
Wars, ritirandosi ufficialmente dal ruolo. I diritti
per il ruolo ora spettano a Lucasfilm e alla società audio
Respeecher, che in precedenza ha lavorato a The Book of
Boba Fett e Obi-Wan Kenobi.
Nonostante il suo ritiro dal ruolo,
secondo quanto riferito, entrambi gli studi discutono ancora dei
loro piani per il personaggio di Vader con lo stesso Jones,
“ascoltano i suoi consigli su come rimanere sulla strada
giusta”.
In una nuova intervista con
Variety, Chris Evans ricorda la sua prima reazione nel
vedere lo screentest di Ana de Armas nei panni di Marilyn
Monroe in Blonde. Ana e Chris hanno
lavorato insieme in Knives Out e in The
Grey Man, e sembra che i due abbiano stretto un bel legame
di amicizia.
Parlando più in generale,
Evans dice che pensa che Blonde fosse un film con un ruolo
“incredibilmente esigente” per la sua collega e che ricorda che
Ana de Armas era molto entusiasta del
ruolo. Ecco cosa ha raccontato:
“Penso che questa sia stata una
delle prime opportunità che Ana ha avuto per affondare i denti in
qualcosa di incredibilmente impegnativo. Non ho visto un briciolo
di paura in lei, ho visto l’eccitazione. Ricordo di aver guardato
[il suo screen test] e di aver detto: ‘OK, quella è Marilyn… dov’è
il tuo provino? Sei tu? Porca puttana! Per questo vincerai un
Oscar!’”
Blonde di Andrew Dominik, con
Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood
Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo
bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota
per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di
supporto include Bobby Cannavale, Adrien
Brody, Julianne Nicholson, Xavier
Samuel e Evan Williams.
“[Il film] reinventa audacemente
la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn
Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso
la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici,
“Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la
crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.
Netflix ha una
collezione di serie e docu-serie su storie vere di serial killer e
assassini. Questa volta, il protagonista di Dahmer
– Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer supera
qualsiasi concorrenza. In 10 episodi, lo show ripercorre la vita
del ”Cannibale di Milwaukee”. Il produttore della serie
è Ryan
Murphy (The
Prom, American
Horror Story) maestro dell’orrore che, con il volto
diAmerican
Horror StoryEvan
Peters, mostra senza alcun filtro tutti gli aspetti di
una vicenda realmente terrificante, sotto ogni punto di vista.
La vera storia di Jeffrey
Dahmer, il mostro di Milwaukee
Milwaukee, 1991: nel mese di
luglio, in seguito ad una richiesta di aiuto da parte di un giovane
aggredito, la polizia entra nell’appartamento
di Jeffrey Dahmer (Evan
Peters). Qui scopre il covo di un serial killer: odore
lancinante, ossa, pezzi di carne umana conservati in frigorifero,
acidi. Una volta
arrestato, Jeffrey racconta alla polizia
tutto ciò che ha fatto, partendo dal
principio. Dahmer, appassionato di
tassidermia fin da bambino, in 31 anni di vita ha ucciso 17
ragazzi. Non solo: ha fatto a pezzi i cadaveri, estratto gli
organi, provando piacere sessuale e nutrendosi di alcune parti.
L’orrore generato dalle perversioni
di Dahmer viene amplificato dall’indifferenza
delle forze dell’ordine. Prima dell’arresto, l’uomo aveva ricevuto
diverse accuse per molestie. Vane anche le segnalazioni della
vicina Glenda (Niecy Nash) per i
rumori molesti e l’odore nauseabondo provenienti dalla casa
di Jeffrey. Ecco la storia vera e
raccapricciante di un serial killer bianco americano, che è
riuscito ad agire quasi indisturbato perché le sue vittime
appartenevano a minoranze etniche.
Ryan Murphy e la rappresentazione dell’orrendo in DAHMER –
Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer
Il racconto messo in piedi in
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey è
crudo e crudele (la serie infatti è vietata ai minori di 18
anni). Il produttore di American
Horror Story mostra tutta la sua capacità nella creazione
di ambienti squallidi, perfetti scenari per storie
perverse. Nulla è censurato, dalle uccisioni compiute
da Jeffrey alle scene di sesso, fino ai
racconti dettagliati e ai ritrovamenti della polizia. Lo show è
provocatorio e gioca sul sottile confine tra disgusto e
curiosità. Da un lato non si può essere indifferenti
rispetto a quanto viene mostrato: cadaveri, pezzi di corpi,
ambienti squallidi e del tutto anti-igienici. Tuttavia, questi
aspetti macabri vengono decisamente ostentati e costituiscono un
elemento cardine della serie.
È difficile collocare moralmente la
serie. In parte, Dahmer adotta il punto di
vista delle vittime, ne mostra le storie, gli affetti, i
retroscena, ma non si può negare l’aspetto
antieroico dato al
protagonista. Jeffrey è strano fin da bambino,
viene discriminato, ha dei genitori difficili, fatica a
relazionarsi con il mondo esterno, ammette di avere dei problemi.
Pur rimanendo il carnefice, la sua immagine viene circondata da una
serie di ”sì, ma…” che tendono ad umanizzarlo. Evan Peters è abile nell’interpretare
questo soggetto complicato e contorto, ed è inquietantemente simile
all’originale.
Nonostante tutto, il vero colpevole
di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey
è la polizia americana. Pur avendo a disposizione tutti i mezzi per
agire, non è stata capace di fermare per tempo l’azione di un
individuo perverso. La serie è ambientata negli anni Novanta ma non
possiamo fare a meno di cogliere i riferimenti alle discriminazioni
ancora oggi presenti nelle forze dell’ordine statunitensi nei
confronti delle minoranze etniche. Lo show mostra come le richieste
di aiuto alla polizia portate avanti dagli afroamericani – la
vicina di casa Glenda, le vittime e i loro famigliari
– o dai cittadini non bianchi americani, sono state considerate di
poco conto, di serie b, quando in realtà avrebbero potuto salvare
diverse vite.
La spettacolarizzazione
dell’assassino
La critica è rivolta anche al
sistema mediatico americano. Siamo negli anni Novanta, il periodo
in cui esplode la reality tv, la voglia di mostrare tutto sul
piccolo schermo ( il culmine è il 2001 e la diretta live
sull’attacco alle Torri Gemelle). Il caso di Jeffrey
Dahmer, così assurdo e impensabile, diventa il materiale
perfetto per i giornali, per la televisione, per l’intrattenimento.
Se le prime puntate di Dahmer – Mostro: la storia di
Jeffrey mettono luce sulla solitudine e
sull’isolamento del carnefice, le ultime si concentrano sulla
”fama” del serial killer (che addirittura diventa protagonista
di un fumetto, come un supereroe).
Tutti oggi conoscono la storia
di Jeffrey, ne parlano con orrore e disprezzo. Ecco
allora che
il nuovo show Netflix si pone in una
posizione intermedia. Da un lato vuole fare chiarezza su una
vicenda già ampiamente discussa e commentata (dai giornali, ma
anche da film e canzoni celebri), criticando in parte la
spettacolarizzazione estrema creata sulla vicenda. Dall’altro,
Dahmer – Mostro: la storia di
Jeffrey rimane parte di questa spettacolarizzazione,
perché realizza un racconto fittizio, avvincente, fatto di eroi e
antieroi, con un inizio e una fine.
La domanda retorica è sempre la
stessa: ne avevamo bisogno? A quanto pare,
secondo Netflixsì,
c’è ancora spazio per raccontare la vicenda del mostro di
Milwaukee. Non a caso, il 7 ottobre uscirà sulla
piattaforma la docu-serie Conversazioni con un killer: il caso
Dahmer (Joe Berlinger).
Louise Fletcher, la
cui interpretazione de l’Infermiera Ratched di Qualcuno
volò sul nido del cuculo venne premiata con l’Oscar nel
1975, si è spenta all’età di 88 anni nella sua casa di
Montdurausse, in Francia.
Con il suo personaggio, Fletcher ha
dato vita a uno dei villain più memorabili della storia di
Hollywood, ancora oggi vetta inarrivata di messa in scena del male
nella sua forma più “quotidiana e banale”. Tanto che, 45 anni dopo,
il suo personaggio è diventato protagonista di una serie tv,
interpretata da Sarah Poulson e
ideata da Ryan Murphy.
La sua morte è stata annunciata a
Deadline dalla sua famiglia
tramite l’agente David Shaul. Sebbene non sia
stata specificata alcuna causa, Shaul ha detto che Louise
Fletcher è morta nel sonno nella casa che aveva realizzato
in mezzo a una fattoria di 300 anni, circondata dalla famiglia.
Poco prima di morire avrebbe detto alla sua famiglia riguardo alla
sua amata casa: “Non posso credere di aver creato qualcosa di
così significativo per il mio benessere”.
Sebbene per sempre legata al suo
personaggio più famoso, Fletcher ha goduto di una carriera di
attrice che è durata più di 60 anni e che include numerose
apparizioni sia in televisione che al cinema. Ha avuto un ruolo
ricorrente in Star Trek: Deep Space Nine nei panni
del leader religioso bajorano Kai Winn Adami, e i ruoli da guest
star in Picket Fences e Joan of
Arcadia hanno ottenuto nomination agli Emmy
rispettivamente nel 1996 e nel 2004.
Nata il 22 luglio 1934 a Birmingham,
AL, da genitori non udenti – ha usato il linguaggio dei segni nel
suo discorso di accettazione dell’Oscar, uno dei momenti più
memorabili dell’Oscar (guardalo sotto) – Louise
Fletcher ha iniziato la sua carriera di attrice alla fine
degli anni ’50 in alcuni episodi di Serie TV come Lawman, Bat
Masterson, Maverick, The Untouchables e 77 Sunset Strip.
Ruoli simili seguirono a ritmo
costante per tutti gli anni ’60, con apparizioni in Sugarfoot,
Perry Mason e The Life e Legend of Wyatt Earp. È apparsa in un film
nel 1963 A Gathering of Eagles e in Gang
(Thieves Like Us) del 1974, diretto da Robert
Altman. È stata la sua interpretazione in quest’ultimo
film che ha attirato l’interesse del regista Miloš Forman, che era in procinto di scegliere
il cast per il suo adattamento cinematografico di Qualcuno
volò sul nido del cuculo, il romanzo di Ken
Kesey del 1962 ambientato in un istituto psichiatrico e
incentrato sul conflitto tra un uomo che finge di pazzia per
evitare la prigione e la caposala che chiede conformismo e
obbedienza a tutti i costi.
Con Jack Nicholson pronto a interpretare il
caparbio paziente anti-eroe Randle McMurphy, Forman ha trascorso la
maggior parte dell’anno alla ricerca di una potenziale
co-protagonista che potesse tenere testa all’attore, cavalcando il
successo di Chinatown. Secondo quanto riferito, il
regista ha fatto offerte, tra gli altri, a Colleen
Dewhurst, Ellen Burstyn, Anne Bancroft e
Geraldine Page prima di decidere di aver trovato
la sua tirannica Mildred Ratched in Louise
Fletcher.
Qualcuno volò sul nido del
cuculo è stato un immediato successo di critica e al
botteghino e ha spazzato via gli Oscar dell’anno vincendo i premi
per il miglior film, il miglior regista, il miglior attore
protagonista, la migliore attrice protagonista e, per il lavoro di
Lawrence Hauben e Bo Goldman,
Miglior sceneggiatura.
Vincendo il suo Oscar, Fletcher è
diventata la terza donna a vincere l’Academy Award, il BAFTA Award
e il Golden Globe Award per una singola interpretazione.
Louise Fletcher è
stata sposata con il produttore cinematografico Jerry
Bick dal 1959 fino al loro divorzio nel 1977. Le
sopravvivono i figli John e Andrew Bick; la nipote Emilee Kaya
Bick; la sorella Roberta Ray e il cognato Edward Ray; e 10 nipoti e
nipoti.
Autore del film thriller The Captive –
Scomparsa, dove Ryan Reynolds si
impegna nella ricerca della figlia scomparsa, Atom
Egoyan aveva già raccontato una vicenda simile con il suo
precedente film, Devil’s Knot – Fino a prova
contraria (qui la recensione), basato su
quello che è da molti giudicato il più grande errore giudiziario
della storia degli Stati Uniti. Uscito nel 2013, il film è basato
su una scioccante storia vera su cui ancora oggi, a distanza di
oltre vent’anni, aleggiano ancora numerosi misteri e sospetti.
Egoyan ripercorre dunque questo caso ponendo profonde e
agghiaccianti riflessioni sul giustizia e sugli errori che anche
questa può commettere.
Scritto da Paul Harris
Boardman e Scott Derrickson (noto anche
per aver diretto gli horror The Exorcism of Emily Rose e
Sinister), il film è basato sul libro Devil’s Knot:
The True Story of the West Memphis Three, scritto da
Mara Leveritt. A ridestare interesse verso i Tre
di West Memphis è stata la loro scarcerazione nel 2011, un evento
da molti auspicato ma svoltosi in circostanze quantomai
controverse. Affascinato dal caso, Egoyan ha così colto l’occasione
per raccontare quanto avvenuto in un film che esplora tanto
l’accaduto quanto il contesto sociale in cui la vicenda si è
svolta.
Accolto in modo contrastante dalla
critica e dal pubblico, il film è inizialmente passato in sordina,
salvo poi acquistare maggior popolarità nel corso del tempo. Ad
oggi, pur con i suoi difetti, è un buon modo per approcciarsi ad
una vicenda tanto incredibile quanto scioccante. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
al film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Devil’s Knot – Fino a prova
contraria: la trama del film
La vicenda si svolge nel 1993, nella
piccola e religiosa città di West Memphis, in Arkansas. Qui tre
bambini di otto anni scompaiono dal loro quartiere e ben presto
l’intera comunità viene allertata dalla cosa. Dopo una lunga
ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita, legati con i
lacci delle loro scarpe, picchiati e in seguito annegati. La
comunità e il dipartimento di polizia sono convinti, che gli
omicidi siano riconducibili a un rito satanico, a causa della
natura violenta e sessuale delle morti. Un mese più tardi tre
adolescenti di nome Damien Echols, Jason
Baldwin e Jessie Misskelley Jr. vengono
arrestati e processati nonostante l’assenza di prove.
L’investigatore Ron Lax, però, sospetta che i tre
siano solo un capro espiatorio e decide di andare alla ricerca del
vero assassino.
Devil’s Knot – Fino a prova
contraria: la vera storia dietro al film
Quella raccontata nel film è, come
anticipato, una vicenda realmente avvenuta e su cui si dibatte
ancora oggi. Tutto ha inizio con la scomparsa dei tre bambini il 5
maggio del 1993, i quali vengono poi ritrovati nei pressi di un
torrente brutalmente mutilati, torturati e assassinati. Pur
intervenendo tempestivamente nella rimozione dei corpi, la polizia
mancò di mettere in sicurezza la scena del crimine, compromettendo
dunque la zona e facendo disperdere o distruggere potenziali
indizi. Oltre a ciò, da subito si diffuse la convinzione che gli
omicidi fossero il risultato di un sacrificio satinico, attività
sempre più diffuse in quel periodo storico. Tale convinzione porto
all’individuazione di Damien Echols, un ragazzo
problematico della zona.
Nel momento in cui si venne a sapere
che la polizia aveva forti sospetti nei confronti di Echols, in
diversi fornirono testimonianze circa sue attività sataniche o
esplicite confessioni sull’omicidio. Tali affermazioni, tuttavia,
vennero poi smentite dalle stesse persone che le avevano
pronunciate, ma furono ugualmente utilizzate dalla polizia come
prove contro Echols. Oltre a lui, tra i sospettati venne inserito
anche il suo amico Jessie Misskelley Jr..
Quest’ultimo venne sottoposto ad un interrogatorio di dodici ore e
senza la presenza di un legale. Il regazzo, il quale possedeva un
quoziente intelletivo di 72, ovvero di poco superiore al limite
legale, fornì una confessione esplicita dell’accaduto, nel quale
erano coinvolti anche Echols e James Baldwin, un
altro loro amico.
Analizzando quanto affermato da
Misskelley, tuttavia, lo psicologo ed esperto di confessioni false
Richard Ofshe affermò di essere certo che quanto
detto dal ragazzo sia frutto di una forzatura. Diverse erano
infatti le imprecisioni tra quanto da lui affermato e quanto
realmente riscontrato durante le autopsie. Tale vicenda ha poi
generato nel tempo una sempre crescente indignazione popolare, che
portò nel 2010 a riaprire il caso. Nel 2011 si raggiunse un accordo
cosiddetto Alford Plea, in base al quale, pur professando
la loro innocenza, hanno riconosciuto che le accuse a loro carico
erano fondate e si sono dunque dichiarati colpevoli, rinunciando
così alla possibilità di fare causa allo Stato per gli anni
ingiustamente trascorsi in prigione. Ad oggi, non si hanno ancora
certezze sull’identità del vero omicida.
Devil’s Knot – Fino a prova
contraria: il cast del film
Ad interpretare i personaggi
princiapali del film si ritrovano diversi noti attori di Hollywood,
tra cui alcuni premi Oscar. Colin Firth, in
primis, è il detective Ron Lax, convinto dell’innocenza dei tre
sospettati. Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley sono
interpretati rispettivamente da James Hamrick,
Seth Meriwether e Kristopher
Higgins. Amy Ryan è Margaret Lax, moglie
di Ron, mentre la premio Oscar Reese
Witherspoon è Pamela Hobbs, madre di una delle
vittime. Alessandro Nivola è invece Terry Hobbs,
marito di Pamela e tra i nuovi sospettati dell’omicidio. Sono poi
presenti nel film anche gli attori Bruce Greenwood
nel ruolo del giudice David Burnett, Elias Koteas
in quelli di Jerry Driver e Dane DeHaan in
quelli di Chris Morgan, un altro sospettato.
Devil’s Knot – Fino a prova
contraria: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire
di Devil’s Knot – Fino a prova
contraria grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 23 settembre alle ore
23:00 sul canale Rai Movie.
Vision ha diffuso il trailer
ufficiale di Io
sono l’abisso, il nuovo film di Donato Carrisi, tratto
dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, edito
da Longanesi prodotto da CARLO DEGLI
ESPOSTI e NICOLA SERRA. Una
produzione
PALOMAR e VISION
DISTRIBUTION in collaborazione con
SKY
Il suo lavoro è occuparsi della
spazzatura. La gente non pensa mai a ciò che getta via. Invece lui
sa che proprio tra i rifiuti si nascondono i segreti delle persone.
Ed è così che sceglie le sue vittime. «Le persone dicono bugie,
ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.» Ma, nella
sua esistenza ordinata e solitaria, un giorno irrompe una
ragazzina. Si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha
salvata. Ma lui non salva le persone. Per questo all’inizio scappa
via. Però poi torna indietro e la osserva di nascosto. E capisce
ciò che nessuno sa capire. Che la ragazzina ha un segreto e ha
urgente bisogno di aiuto. Ma aiutarla metterà a rischio la sua
invisibilità. Infatti, mentre tutto questo accade, la più
improbabile delle cacciatrici intuisce che là fuori c’è qualcuno
che uccide le donne sole dai capelli biondi. Sa che nessuno le
crederà perché, per la gente del lago, lei è solo matta. Ma non può
tirarsi indietro e ha poco tempo. E, se riuscirà a fermare il
mostro, potrà liberarsi dalla maledizione del passato. Ci sono tre
storie che scorrono nel buio. Tre anime che stanno per incontrarsi.
Dentro l’abisso.
Netflix rilascia oggi il
trailer di Tutto
chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente
tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli,
vincitore del Premio Strega Giovani 2020, sarà disponibile su
Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo, dal 14 ottobre 2022.
Federico
Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano
anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo
Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio),
Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro
Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di
stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso
(Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al
liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e
Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre
Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella
Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza
Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli
(Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di
Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche
scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e
Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.
Alla regia Francesco
Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli,
Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da
Picomedia. Le immagini del trailer di Tutto
chiede salvezza scorrono sulle note del brano dei
Måneskin Vent’anni, che tornerà anche in una puntata della
serie.
Sono in corso le riprese
de Il
più bel secolo della mia
vita, diretto
da Alessandro Bardani, che firma
anche la sceneggiatura con Luigi Di Capua,
con protagonisti un inedito Sergio
Castellitto e Valerio
Lundini. Il film è una coproduzione Lucky
Red e Goon
Films con Rai Cinema e in
collaborazione con Amazon Prime.
Gabriele Mainetti riveste il ruolo di produttore
creativo.
Distribuito da Lucky
Red, il film è tratto dall’omonimo spettacolo
teatrale, campione d’incassi, degli stessi autori ed è un
dramedy che porta sul grande schermo l’assurdità di una legge tutta
italiana che impedisce ai figli non riconosciuti di conoscere
l’identità dei genitori naturali se non al compimento dei 100 anni,
il fatidico secolo.
Sergio Castellitto e Valerio Lundini interpretano
due personaggi diversi per età, provenienza, cultura e stile di
vita, accomunati da un’unica ferita: sono N.N., ovvero due persone
non riconosciute alla nascita. Condannati entrambi dalla cosiddetta
“Legge dei 100 anni” ad un ergastolo invisibile.
IL PIÙ BEL SECOLO DELLA
MIA VITA
Regia: Alessandro Bardani
Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Bardani e Luigi Di
Capua con la supervisione diLeonardo
Fasoli e Maddalena Ravagli
Fotografia: Timoty Aliprandi
Scenografia: Marta Marrone
Montaggio: Arzu Volkan
Costumi: Eva Coen
Casting: Eleonora Barbiero
Makeup & prosthetics designer: Andrea
Leanz
Prodotto da: Goon Films e Lucky Red con
Rai Cinema e in collaborazione con Amazon
Prime.
Distribuito da: Lucky Red
La trama del film
Un’assurda legge impedisce a
Giovanni, figlio non riconosciuto alla nascita, di
sapere l’identità dei suoi genitori biologici prima del
compimento del suo centesimo anno di età. Per riuscire ad attirare
l’opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità
di Gustavo, unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita.
Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa ma
che sembra non aver alcun interesse a farlo. Il più bel secolo
della mia vita racconta l’incontro tra un centenario
proiettato nel futuro e un giovane ancorato al passato e della loro
inaspettata amicizia.
Mentre sono in vacanza in una baita
isolata, una giovane ragazza e i suoi genitori vengono presi in
ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia
di compiere una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Con un
accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in
cosa credono prima che tutto sia perduto. Prodotto dal visionario
regista M. Night Shyamalan, Bussano
alla Porta (Knock At The Cabin) è interpretato
da
Dave Bautista (Dune,
Guardiani della Galassia), dal candidato al Tony Award e
all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), da
Ben Aldridge (Pennyworth,
Fleabag), dalla candidata al BAFTA Nikki
Amuka-Bird (Persuasione, Old), dall’attrice esordiente
Kristen Cui, da Abby Quinn
(Piccole donne, Landline) e da
Rupert Grint (Servant,
la saga di
Harry Potter).
Universal Pictures presenta una
produzione Blinding Edge Pictures, in associazione con FilmNation
Features e Wishmore Entertainment, Bussano
alla Porta (Knock At The Cabin) un film di
M. Night Shyamalan. La sceneggiatura è di M. Night
Shyamalan e Steve Desmond & Michael Sherman, basata sul bestseller
nazionale “The Cabin at the End of the World” di Paul Tremblay. Il
film è diretto da M. Night Shyamalan e prodotto da M. Night
Shyamalan, Marc Bienstock (Split, Glass) e Ashwin Rajan (Servant,
Glass). I produttori esecutivi sono Steven Schneider, Christos V.
Konstantakopoulos e Ashley Fox.
The Walt Disney Company
Italia continua a celebrare le Principesse
Disney, paladine di valori e sogni
cross-generazionali e questa volta lo fa attraverso un’experience
totalmente immersiva, dedicata a chiunque riconosca nella nobiltà
d’animo un valore. Un evento imperdibile per celebrare le
Principesse
Disney e le loro intramontabili storie, nella
forma più attuale e contemporanea. L’evento si propone di far
scoprire come il loro immaginario, dalle più storiche come Biancaneve e
Cenerentola,
alle più recenti come Rapunzel e Vaiana, fino all’ultima nata come
Raya e senza dimenticare le amatissime Elsa e Anna di Frozen,
continuino a ispirare anche intere generazioni di artisti e
designer contemporanei che fondono con maestria gli archetipi della
favola con le nuove tecnologie.
“Noi Principesse Sempre
Celebration” è un’esperienza che si terrà presso Wow Spazio
Fumetto: 14 stanze dedicate ciascuna a una Principessa Disney
oltre a diverse altre aree sempre a loro dedicate.
L’esibizione è accessibile gratuitamente e senza prenotazione fino
a esaurimento posti, il 23 settembre dalle 15.00
alle 20.00 e il 24 e 25 settembre dalle 10.00 alle
21.00 (ultimo accesso consentito alle 20.45). Ieri sera,
all’opening event, hanno partecipato diversi volti del mondo dello
spettacolo e del web, tra cui: Carla Gozzi, Valentina
Vignali, Julia Elle, lo chef Roberto Valbuzzi con la moglie
Eleonora Laurito, Federico Chimirri (MasterChef 11), gli Youtuber
Leonardo De Carli e i DinsiemE, le influencer Ludovica
Olgiati, Nicky Passarella, Giulia Sara Salemi e tanti altri.
L’evento è frutto della visione che
artisti, sportivi e creativi hanno del mondo Principesse Disney:
ognuno di loro ha estratto dalla storia più amata uno scenario
magico e sognante, facendolo proprio. Chiunque entri in questo
percorso potrà riconoscersi nelle storie che più gli appartengono e
scegliere di condividere sui propri canali social,
i valori che sentirà propri. Come le Principesse Disney ci
insegnano, il fine ultimo della mostra è di suggerire
l’accettazione e la celebrazione di sé stessi e la volontà di dare
vita ai propri sogni senza arrendersi mai.
Diversi giovani talenti hanno creato installazioni
incredibili: romantiche, dinamiche e colorate, dove
potersi immergere e respirare la Magia Disney. Il duo di
street artist Flavio Solo e Diamond; designer della scena
contemporanea italiana come Sara Ricciardi e Mirei Monticelli;
l’illustratrice creativa Giulia Bernardelli, in arte Bernulia, sono
alcuni tra gli artisti che hanno contribuito a rendere tangibile
l’immaginario delle Principesse Disney.
Tra gli
Ambassador, alcuni volti noti del panorama
musicale e digitale italiano che riconoscono come propri i valori
delle Principesse Disney: il cantante Leo Gassman, le tre sorelle
Goglino star di TikTok, e l’influencer Carlotta Bertotti, diventata
recentemente nota per la sua grinta e unicità.
Arricchiscono l’esibizione alcune aree create per intrattenere i
visitatori e realizzate in collaborazione con Disney+, licenziatari e partners: LEGO,
Jakks e Universal.
Gruppo LEGO
Partner Disney di lunga data, il
Gruppo LEGO da oltre 90 anni stimola la fantasia e la creatività di
grandi e piccini con i suoi iconici mattoncini. A rendere l’evento
ancora più speciale, gli abiti di Biancaneve, Cenerentola e
Rapunzel in scala 1:1, costruiti completamente in mattoncini da
Riccardo Zangelmi, unico LEGO® Certified Professional Italiano.
Inoltre, il 24 e il 25 settembre, è possibile partecipare al
fiabesco workshop per costruire bellissime coroncine LEGO
indossabili e personalizzabili.
ILY / Jakks
Sempre più adulti, adolescenti e
bambini si vestono ispirandosi ai Personaggi Disney. La collezione
di bambole Disney Ily4EVER segue la stessa tendenza, dando la
possibilità di rivivere i momenti Disney preferiti, vestendo le
bambole con gli accessori del personaggio che più si adatta al
proprio stile. Durante l’esposizione saranno tre gli “INSPIRATIONAL
MOODBOARD” dedicati alle Principesse Disney e alla
reinterpretazione del brand Jakks realizzate dalla giovane fashion
designer Isa Giovannozzi.
È ancora un mistero come sarà
il film di Super
Mario Bros., ma Nintendo, Illumination e
Universal Pictures stanno per chiarirlo con il suo
primo trailer. Le società hanno annunciato che il teaser di debutto
del film uscirà il 6 ottobre alle 16:00 ET durante il New York
Comic-Con. Questa notizia si accompagna anche al suo sottile cambio
di nome. Non ci sono altri indizi su cosa avrà il teaser o quanto
durerà. Il tweet corrispondente aveva solo un Question Block e le
date di cui sopra, confermando ancora una volta la data di
anteprima del 7 aprile 2023.
Il comunicato stampa, tuttavia,
segnalava anche il nuovo nome del film: The Super Mario
Bros. È un leggero cambiamento, aggiungendo solo
un “The” al titolo, ma è un dettaglio che non avevamo ancora
appreso del progetto.
Questo teaser probabilmente svelerà la voce di Mario di
Chris Pratt, che è stato un argomento di discussione
costante. Oltre
a
Chris Pratt, il resto del cast include Charlie
Day come Luigi,
Anya Taylor-Joy come Princess Peach, Jack
Black come Bowser, Keegan-Michael Key
come Toad, Seth Rogen come Donkey Kong, Kevin
Michael Richardson come Kamek, Fred
Armisen come Cranky Kong e Sebastian
Maniscalco nei panni di Spike (che era stato
precedentemente annunciato).
Anche il tradizionale doppiatore di Mario, Charles
Martinet, sarà coinvolto e presenterà “cameo a sorpresa
nel film”. Il film è diretto da Aaron Horvath e Michael
Jelenic.
Join us October 6th at 4pm ET for the teaser
trailer premiere of Nintendo & Illumination’s upcoming Super Mario
Bros. film, releasing April 7, 2023. pic.twitter.com/1jEFnlvCnU
Mentre è al cinema da regista con
il suo ultimo film Don’t
Worry Darling, che abbiamo
visto e recensito alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di
Venezia, oggi l’attrice e regista Olivia Wilde ha commentato per la prima volta
le speculazioni che hanno incalzato il web sul sputo di Harry Styles ai danni di Chris Pine proprio durante la premiere del
film a Venezia. L’attrice lo ha fatto in occasione di una ospitata
nella tv americano proprio per promuovere il film. Va detto che
anche Chris Pine aveva commentato l’incidente dichiarando infondata
al questione.
Ora a parlare dell’accaduto è stata
proprio la regista che attualmente è fidanzata proprio con l’attore
cantante
Harry Styles. Va ricordato anche che questa uscita è
stata particolarmente ricca di polemiche per l’attrice che ha
dovuto affrontare anche altre due spinose questioni: il contrasto
con l’ex protagonista del film Shia LeBeouf e pare lo scontro avuto con la
protagonista
Florence Pugh. In merito alla questione dello sputo la
Wilde è stata lapidaria definendola un’altra
di “quelle strane voci” che sono circolate attorno al film e alla
sua promozione, aggiungendo poi “Non c’è stato nessuno
sputo, ma credo sia un esempio perfetto del fatto che la gente
cerchi il dramma in tutto“. Di seguito il video dalla
trasmissione:
In Don’t
Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la
fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città
realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro
famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory.
L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore
delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed
un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita
quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i
mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale
del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali
innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank,
Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e
la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni
esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò
che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato
per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire
delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di
sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di
chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché.
Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta
realmente accadendo in questo paradiso?
Bardo, la cronaca falsa di alcune verità è
diretto da Alejandro G. Iñárritu (Birdman, The
Revenant) da una sceneggiatura che ha scritto insieme a
Nicolás Giacobone. Il film vede protagonista l’attore
messicano Daniel Gimenez Cacho nel ruolo di
Silverio Gama. Nel cast al suo fianco anche Griselda
Siciliani, Ximena Lamadrid, Francisco Rubio e altri.
“BARDO, la cronaca falsa di alcune
verità” è un’esperienza epica, coinvolgente e con immagini
mozzafiato che segue il percorso intimo e commovente di Silverio,
un noto giornalista e documentarista messicano che vive a Los
Angeles. Dopo aver vinto un prestigioso premio internazionale,
Silverio si sente obbligato a tornare nel paese nativo, ignaro del
fatto che questo semplice viaggio lo spingerà verso i propri limiti
esistenziali. La follia dei suoi ricordi e delle sue paure si
estende al presente, infondendo un senso di stupore e meraviglia
nella sua vita quotidiana. Tramite emozioni e grandi risate,
Silverio si pone domande universali ma intime riguardo
all’identità, al successo, alla mortalità, alla storia del Messico
e ai profondi legami familiari che condivide con la moglie e i
figli. Ovvero, cosa significa essere umani in questo particolare
periodo.
L’attore messicano Daniel Giménez
Cacho offre un’interpretazione indimenticabile nei panni di
Silverio Gama. Girato in 65mm dal candidato agli Oscar
Darius Khondji (Amour, Se7en) e sceneggiato da
Iñárritu e Nicolás Giacobone (Biutiful e il film premiato agli
Oscar Birdman), BARDO, la cronaca falsa di alcune verità è
il primo lungometraggio di Iñárritu a essere girato in Messico dopo
il grande successo internazionale di Amores perros nel 2000. La
scenografia del film è affidata al premio Oscar Eugenio Caballero
(Roma,
Il
labirinto del fauno) mentre i costumi sono di Anna Terrazas
(The Deuce – La via del porno, Roma). DATA D’USCITA | BARDO, la
cronaca falsa di alcune verità debutterà nei cinema messicani 27
ottobre, seguito da una distribuzione limitata nelle sale di Stati
Uniti, Spagna e Argentina il 4 novembre, prima di approdare nei
cinema di tutto il mondo il 18 novembre. Il film esordirà su
Netflix dal 16 dicembre.
Secondo un recente rapporto
di Variety,
Saoirse Ronan reciterà nel prossimo film del
regista Steve McQueen sulla seconda guerra
mondiale per Apple
TV+, Blitz.
Il film, annunciato per la prima volta alla fine dell’anno scorso,
racconterà la storia di un gruppo di londinesi durante i
bombardamenti aerei della città durante la guerra. McQueen
dirigerà, scriverà e produrrà il film, il primo dal suo ultimo
progetto
Widows del 2018. Si dice che la produzione del
film inizi entro la fine dell’anno, con una data di uscita
attualmente non annunciata.
L’ultimo lungometraggio di McQueen
è stato Widows
del 2018 ma da allora il regista ha lavorato alle riprese
della serie antologica della BBC del 2020 Small
Axe, che raccontava la storia degli immigrati dell’India
occidentale a Londra dagli anni ’60 agli anni ’80. McQueen ha
anche diretto la serie di documentari del
2021 Uprising per la BBC, che raccontava le
conseguenze di vari eventi nel Regno Unito nel 1981 che hanno
definito le relazioni razziali nel paese. Saoirse Ronan sarà
la protagonista di
See How They Run
di Tom George ed è anche destinato a recitare nei film
Foe e The
Outrun,
entrambi destinati ad uscire nel prossimo futuro futuro.
In vista del nuovo episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere di
domani,Prime Video ha condiviso alcune immagini
promozionali per dare agli spettatori un’idea migliore di cosa
aspettarsi. Sembra che “Partings” salterà tra tutte e quattro le
trame principali, mentre ci aggiorniamo con la visita di Elrond e
Durin al re Gil-Galad, la migrazione Harfoot (attenzione ai Wargs),
Galadriel che addestra i soldati a Númenor (è quello un sorriso?),
e l’assedio di Adar al popolo di Bronwyn nella vecchia torre di
guardia.
L’immagine più intrigante mostra Theo che mostra ad Arrondir la
misteriosa lama Morgul(?) di cui Adar è così intento a
impossessarsi, il che suggerisce che il ragazzo potrebbe aver
trovato un modo per resistere all’influenza malvagia dell’arma e
confessare il suo potere oscuro. Dai un’occhiata alle foto ai link
sottostanti e assicurati di tenere d’occhio il nostro riepilogo
dell’episodio non appena arriva a Prime Video.
First up we’ve got some great shots of Númenor, looks like we’ll
have some tense conversations, sword twirling and the expeditionary
force departing! pic.twitter.com/kxxbtsOIj3
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà
il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo
il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha riunito un cast enorme, che include:
Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge,
Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh,
Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards,
Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Il sesto episodio di House
of the Dragon di questa domenica farà un salto in
avanti di 10 anni, con Emma D’Arcy (che si identifica come non
binaria) che interverrà per sostituire Milly
Alcock nei panni di Rhaenyra
Targaryen. Ora, HBO ha ufficialmente rilasciato la
prima scena di Emma D’Arcy come “The Realm’s
Delight“. La sequenza inizia con il marito di Rhaenyra, Ser
Laenor Velaryon (ora interpretato da John Macmillan), che si unisce
a sua moglie dopo la nascita di suo figlio. Laenor si chiede dove
stia andando di corsa e la principessa spiega che “vuole
vederlo”.
Partiamo dal presupposto che si riferisca all’attuale regina
Alicent Hightower (Olivia
Cooke), il cui padre Otto (Rhys
Ifans) l’ha avvertita che la sua amica di una volta
avrebbe ucciso i suoi stessi figli se avesse significato mantenere
la sua posizione di erede al Trono di Spade . Che Rhaenyra sia
capace di qualcosa di così orribile o meno, Alicent sarà
sicuramente preoccupata. “Questo personaggio, a causa
di vincoli patriarcali, essenzialmente non ha
potere”, spiega D’Arcy durante un’intervista
con EW.”Hanno privilegi, ma
non hanno potere. Una cosa è mettere due personaggi femminili al
centro di una serie come questa, un’altra è quando sono posizionati
all’interno di un patriarcato. Come facciamo almeno a prestare loro
attenzione cercando il comando della propria vita?”
Sappiamo dal promo di “La
principessa e la regina” che re Viserys (Paddy Considine) è ancora
vivo (in qualche modo), ma la sua inevitabile scomparsa porterà
sicuramente alla guerra civile nota come la Danza dei Draghi.
Guarda la clip di seguito:
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e
racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda
nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con
il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la
serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato
sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel
Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi
insieme a Martin e Vince
Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche
scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il
pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei
episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the
Bastards” e “Winds of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of the
Dragon vanta un grande cast che include fra
i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah
Steyn. Co-creatore e produttore esecutivo della serie
George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore
esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore
esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e
sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince
Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel;
regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo
“Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Con la riedizione di Avatar che inizia
ad arrivare nei cinema di tutto il mondo, i social media sono in
fermento con la notizia che c’è una sorpresa alla fine dei titoli
di coda per i fan che scelgono di restare in sala! Il
film non presentava una scena post-crediti nel 2009, anche se siamo
sicuri ci sarebbe state se le scene post credit fossero state già
così popolari in quelli anni. Non dimentichiamoci cheIron Manè uscito
solo l’anno prima del 3D del film di James Cameron. Tuttavia, ricordatevi di
rimanere in sala perché allegata al fine c’è una scena che ci porta
nel mondo di
Avatar: la via dell’acqua, l’atteso
prossimo sequel!
Secondo alcuni resoconti che arrivano dagli USA, sembra proprio che
le scena in questione cambia in base allo schermo dove si vede il
film, in base sia all’HFR.Questo è un aspetto decisamente
interessante che creerà solo entusiasmo per il prossimo film.
Potrebbe anche incoraggiare gli spettatori ad andare a guardare la
riedizione di Avatar più di una volta, in particolare
se ciò significa avere una sbirciatina diversa su cosa sarà il
nuovo film!
La risposta finora è stata
comunque estremamente positiva, e questo è sicuramente un modo
divertente per pubblicizzare
Avatar: la via dell’acqua (invece di
pubblicare un nuovo trailer come ci aspettavamo
inizialmente).
Avatar
sta attualmente correndo in Corea e Francia e uscirà praticamente
ovunque questo fine settimana, a parte Cina e Russia. Con
nient’altro di degno di nota in arrivo nei cinema, ci aspettiamo
che il blockbuster vada dritto al numero 1 dei BOX OFFICE del
MONDO.
Scritto e diretto da Cameron,
Avatar
è interpretato da
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Michelle Rodrigueze
Sigourney Weaver. Il film è stato prodotto da
James Cameron e Jon Landau e ha ricevuto nove nomination agli
Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regista. Alla
fine, Avatar ha vinto tre Oscar per la
migliore fotografia, scenografia ed effetti visivi. Per
stuzzicare l’appetito del pubblico, Disney/20th Century Studios
rilascerà Avatar
nelle sale il 23 settembre. Per quanto riguarda
Avatar: la via dell’acqua, che arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 16 dicembre.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028. Il cast della
serie di film è formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia era
un film PG-13, ma il regista Sam Raimi ha comunque
superato i limiti.
Scarlet Witch ha decisamente scatenato i suoi poteri in modo
brutale, rendendo breve l’intervento degli stregoni di Kamar-Taj e
persino dei formidabili membri degli Illuminati. Ora, un video
acrobatico appena rivelato mostra gli artisti che provano una scena
violenta che, sfortunatamente, non è entrata nel film.
Scarlet Witch viene mostrata mentre rompe ossa, affetta persone
e persino burattinaio di un corpo decapitato per combattere i suoi
aggressori. Questa scena probabilmente sarebbe finita in un film
vietato ai minori ma evidentemente i Marvel Studios avranno optato di
eliminarla dal cut finale per non incappare in un ulteriore
censura. Dopotutto, c’è molto sangue in questa sequenza e un corpo
senza testa che combatteva e questo potrebbe essere stato un po’
troppo estremo per l’MCU. Il sequel di Doctor
Strange si è concluso con
Wanda Maximoff apparentemente sepolta viva dopo aver usato i
suoi poteri per distruggere ogni copia di Darkhold nel
Multiverso. Quel lampo di rosso è stato un forte indizio della
sua sopravvivenza, tuttavia, e siamo sicuri che il personaggio sarà
la chiave per le storie future di
The Multiverse Saga.
C’erano state voci che i Marvel Studios avevano pianificato
di annunciare una serie TV di Scarlet
WitchDisney+ al D23, ma questi
rumors alla fine non si sono concretizzate. Potremmo vedere il
personaggio forse apparire in Agatha: House of Harkness , anche se ci sono
buone probabilità che il ritorno di Wanda venga riservato agli
annunciati e attesissimi Avengers: The Kang
Dynastyo Avengers:
Secret Wars . Tornando a questa scena eliminata,
la coreografia è incredibile e apprezziamo sicuramente il lavoro
che è stato fatto in questa scena… anche se non è arrivata nel
montaggio finale di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia. Ecco la scena eliminata rielaborata di
seguito:
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
La star di
Top Gun: Maverick,Danny
Ramirez ha avuto solo un ruolo minore in Captain America: New World
Order, anche se è diventato subito
evidente che Joaquin Torres e Sam Wilson sono buoni amici.Torres era il gregario di The Falcon nella serie Disney+, anche se i fan dei
fumetti sapranno che alla fine erediterà quel mantello da supereroe
da Sam dopo che il suo amico è diventato Capitan America. Ci siamo chiesti se la stessa
cosa sarebbe accaduta nel MCU, e il regista di
Captain America: New World
Order Julius Onah ha ora
confermato che questo è davvero il piano per il film del
2024.
Danny Ramirez è stato annunciato come parte di
quel progetto durante il D23, anche se il presidente dei
Marvel StudiosKevin
Feige ha solo accennato al fatto che potrebbe diventare il
nuovo Falcon. Onah, tuttavia, ha detto aScreen
Rant che esplorare la trasformazione di
Torres e la sua amicizia con Sam è una delle cose di cui è più
entusiasta.
“Sono entusiasta,
sai, Danny Ramirez, che interpreta Falcon, io e lui andiamo un po’
indietro, quindi Anthony è qualcuno di cui sono stato anche un
grande, grande fan”, dice il
regista. “Quindi lavorare con loro, prima
di tutto, da regista ad attore, e poi essere in grado di plasmare
questi personaggi e portare avanti la relazione è una cosa
incredibile”.“E la loro relazione è
una delle mie preferite in questo film, aiuta davvero a formare il
nucleo emotivo di come Sam deve definirsi Capitan America, perché
ama questo ragazzo”, continua
Onah. “Sono entrambi soldati, sono
fratelli e il loro viaggio, penso, sarà qualcosa che legherà
davvero con il pubblico”.
Dunque vedere un nuovo Falcon
in azione è sicuramente qualcosa che ci si dovrà aspettare nel
film, anche se non sappiamo molto di Joaquin del MCU, la star di Ramirez è
in forte ascesa. Partiamo dal presupposto che Sam manterrà le sue
ali come Capitan America, quindi vedere questi due combattere
insieme promette di essere un vero viaggio da brivido.
Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam
Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi
di Captain America: New World Order,
guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il
cast del quarto film di “Captain America” includerà anche
Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake
Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny
Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi
nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di
Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.
Lo sviluppo di Captain America
4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore
dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore
Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.
Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui
era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di
uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è
stato chiamato Julius Onah.