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Avetrana – Qui non è Hollywood, la nuova serie serie originale italiana Disney+

Disney+ annuncia la nuova serie originale italiana Avetrana – Qui non è Hollywood le cui riprese sono iniziate in questi giorni in Puglia. La serie si basa sul delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e sull’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò.

In 4 episodi da 80 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e CosimaAvetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.  La serie è tratta dal libro “Sarah: la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri. Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella Gaeta e Davide Serino con la collaborazione di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, la serie è prodotta da Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood: trama

È il 26 agosto 2010 quando ad Avetrana, un piccolo paese ai margini del Salento vacanziero, una ragazzina esce di casa per non farne più ritorno. Il suo nome è Sarah Scazzi, ha 15 anni. Tutto il paese è in subbuglio, in particolare la cugina Sabrina, spigliata estetista che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspetta per andare al mare. Ma mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla, sepolta in fondo a un pozzo dove verrà ritrovata dopo quarantadue giorni dalla sua scomparsa, in quello che diventerà a tutti gli effetti un reality show dell’orrore tra intimi segreti e rancori taciuti.

Nel cast della serie Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli in quello di Sabrina Misseri, Federica Pala nei panni di Sarah Scazzi, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela e Giancarlo Commare è Ivano Russo.

Nella sola area EMEA, il team International Content and Operations di Disney ha in programma la realizzazione di 60 produzioni locali entro il 2024, continuando a collaborare con creatori d’eccellenza e produttori di alto livello, come parte dell’impegno della Company a ideare, sviluppare e realizzare produzioni originali di alta qualità in tutto il mondo.

Film anni ’80: tutti i migliori titoli da vedere

Film anni ’80: tutti i migliori titoli da vedere

Con il cocente insuccesso di I cancelli del cielo, nel 1980, ebbe fine la rivoluzione della New Hollywood. Gli studios cinematografici si riappropriarono del controllo sui film e puntarono a realizzare opere sempre più ambiziose capaci di affermarsi come grandi successi economici. In questo panorama continuarono però a lavorare anche i registi del decennio precedente, i quali si trovarono però a dover intraprendere percorsi diversi. C’era chi si occupò di realizzare in modo indipendente i propri film e chi invece riuscì a far confluire la propria poetica nelle grandi produzioni degli studios, garantendosi popolarità e successo. Gli anni ’80, inoltre, furono caratterizzati dal fenomeno dei blockbuster, nati con il titolo del 1975 Lo squalo. Queste opere dai grandi budget e dagli ancor più grandi incassi contribuirono a ridefinire il volto del cinema statunitense. Per poter approfondire questo decennio, ecco di seguito elencati i migliori film anni ’80.

Film anni ’80 italiani

Film anni '80 italiani

Il cinema italiano negli anni ’80 si è caratterizzato per un’esplosione di generi, dal giallo all’erotico, dall’horror al poliziesco. A farla da padrone, però, sono come sempre state le commedie e i film d’autore. Ecco di seguito alcuni dei migliori film ann ’80 italiani.

  • La terrazza (1980). Nel corso di una serata mondana su una terrazza romana, si intrecciano le vite e le esperienze di alcuni personaggi accomunati dall’età non più giovanissima e dal lavoro nel mondo della comunicazione. Ettore Scola dirige attori del calibro di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi in questo meraviglioso film italiano.
  • Bianco rosso e verdone (1981). Film diretto e interpretato da Carlo Verdone, diviso in tre episodi in cui l’attore interpreta vizi e virtù dell’Italia contemporanea attraverso i personaggi del pedante Furio, dell’ingenuo Mimmo e dello sventurato Pasquale. Si tratta di uno dei grandi classici di Verdone, che hanno contribuito alla sua affermazione nel panorama cinematografico italiano.
  • Vacanze di Natale (1983). Una galleria di esuberanti personaggi, ritratti di diverse tipologie di italiani, si ritrova a festeggiare il Natale a Cortina d’Ampezzo, dando vita ad esilaranti avventure e scomode storie d’amore, che si intrecciano con risultati imprevedibili e comici. Primo titolo della lunga serie dei cosiddetti “Cinepanettoni”. Questo primo film ha il merito di essere un brillante ritratto dell’italiano medio degli anni Ottanta.
  • Non ci resta che piangere (1984). Un maestro elementare e un bidello si ritrovano, per uno strano scherzo del caso, nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare Cristoforo Colombo e impedirgli di scoprire le Americhe. Massimo Troisi e Roberto Benigni sono i protagonisti di questa popolarissima commedia sui viaggi nel tempo.
  • Nuovo Cinema Paradiso (1988). La storia dell’amore per il cinema e la vita del giovane Salvatore: la forte amicizia con Alfredo, il proiezionista del piccolo teatro del paesino di provincia in cui vive, la scoperta degli affetti, la terra di Sicilia. Giuseppe Tornatore dirige questo film premiato agli Oscar, tra i più famosi lungometraggi italiani nel mondo.

Film anni ’80 americani famosi

Film anni '80 americani famosi

Nel corso degli anni Ottanta hanno continuato a convivere sul grande schermo opere d’autore e grandi blockbuster, portando così il cinema ad allargare i propri orizzonti. Molti di questi sono titoli poi entrati di diritto nella storia del cinema, sempre meritevoli di essere visti e rivisti per la loro grandiosità di intenti, visioni, temi e altro ancora. Ecco i migliori film anni ’80 americani famosi:

  • Toro scatenato (1980). Quando Jake LaMotta sale sul ring e combatte contro gli avversari a suon di pugni, il suo comportamento è quello di un campione pronto a vincere ancora. Quando invece questi tratta la famiglia allo stesso modo, la sua ira è una bomba ad orologeria che non può essere controllata. Martin Scorsese dirige la storia di un pugile, interpretato da Robert De Niro, che vuole l’amore dei propri cari ma che si lascia conquistare dall’odio.
  • I predatori dell’arca perduta (1981). L’archeologo Indiana Jones affronta serpenti e nazisti per scovare l’arca dell’alleanza e le tavole di Mosè. Steven Spielberg dirige Harrison Ford in questo classico d’avventura, primo capitolo di una saga iconica. I predatori dell’arca perduta è davvero uno dei capolavori del suo genere.
  • Scarface (1983). Tony Montana beneficia di un’amnistia da parte del governo cubano per giungere in Florida. Ambizioso e senza scrupoli, escogita un piano per eliminare un boss della mafia locale e prendere il suo posto nel traffico di droga. Al Pacino è protagonista assoluto di questo film sul mondo della mafia. Un’opera tanto nota quanto immensa nel valore.
  • Amadeus (1984). L’anziano Antonio Salieri ricorda, attraverso i racconti intorno alla rivalità tra i due musicisti, il genio e la natura irruenta e insensibile di Wolfgang Amadeus Mozart, ripercorrendone la spiccata originalità in un ambiente composto e monotono. Film premiato agli Oscar, è il magnifico racconto di una rivalità e del genio di Mozart.
  • C’era una volta in America (1984). L’ascesa del crimine organizzato negli Stati Uniti nel corso di quattro decadi attraverso le vicende personali e professionali di un gruppo di gangster. L’ultimo film di Sergio Leone è una gigantesca epopea tra le strade di New York, dalle quali escono sprazzi di vita unici. Un film da non perdere.
  • Witness – Il testimone (1985). Samuel, un bambino della comunità Amish, è in attesa con la madre di un treno alla stazione di Filadelfia ed è l’unico testimone di un omicidio. Interrogato dal detective John Book, riconosce in uno degli assassini un poliziotto. Book si rende allora conto dei pericoli che il piccolo corre e lo nasconde assieme alla madre. Ma il poliziotto assassino e i suoi complici sono sulle loro tracce. Harrison Ford è il protagonista di questo thriller dotato di una delle migliori sceneggiature di sempre.
  • Platoon (1986). Il soldato Chris Taylor viene inviato in Vietnam come volontario e la guerra è una dura realtà al suo arrivo. I combattimenti si fanno sempre più intensi e i soldati cercano di sopravvivere bevendo e drogandosi. Oliver Stone racconta la guerra del Vietnam mostrandone gli orrori. Un film ancora oggi imperdibile.
  • Top Gun (1986). Un pilota di caccia si innamora della propria bionda istruttrice, Charlotte Blackwood, e si crede responsabile della morte del copilota. L’esperienza nel programma di formazione lo forza a crescere. Un grande classico degli anni Ottanta, con il merito di aver contribuito alla consacrazione di Tom Cruise come attore.
  • Rain Man – L’uomo della pioggia (1988). Un uomo egoista scopre che la ricca eredità del padre è andata tutta in favore a un fratello autistico di cui non conosceva l’esistenza. Dustin Hoffman e Tom Cruise sono i protagonisti di questo struggente dramma, vincitore di numero premi tra cui quattro Oscar.
  • L’attimo fuggente (1989). Un insegnante di un liceo per classi abbienti del New England utilizza metodi non convenzionali per esortare i suoi studenti, sotto pressione dai genitori e dalla scuola, alla libertà e creatività. Robin Williams è protagonista di questo film fondamentale, ricco non solo di insegnamenti ma anche di una forza emotiva unica, capace di spingere a dare il meglio di sé e cogliere ogni attimo della propria vita.

Film anni ’80 adolescenziali per ragazzi

Film anni '80 adolescenziali per ragazzi

Dagli anni Ottanta i film con protagonisti adolescenti pensati per un pubblico di ragazzi hanno subito una vera e propria rivoluzione. Queste opere raccontavano finalmente i giovani con un tatto e una sincerità inediti, portando a riflettere sulle emozioni e i turbamenti di un’intera generazione. Condottiero di questa rivoluzione è stato in particolare il regista John Hughes, che ha dato vita ad opere memorabili. Ecco i migliori film anni ’80 adolescenziali per ragazzi.

  • Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare (1984). Un’adolescente, trascurata dai propri genitori, sogna un’avventura sentimentale con un uomo maturo, respingendo le attenzioni di un giovane timido e goffo. Le circostanze però, la spingono a cambiare opinione. Molly Ringwald è protagonista di questo grande classico per ragazzi, ricco di situazioni brillanti e grandi sentimenti.
  • Breakfast Club (1985). Cinque liceali molto diversi l’uno dall’altro devono passare il sabato pomeriggio a scuola per punizione. Nel corso della giornata, imparano a conoscersi meglio e ad accettare le differenze, condividendo i loro più grandi segreti. Il capolavoro di Hughes, un film che ha definitivamente consacrato i film per adolescenti, osservandoli con amore e proponendo di loro un ritratto molto più sincero e reale di quanto fosse fino a quel momento stato fatto.
  • Bella in rosa (1986). La giovane Andie Walsh vive col padre disoccupato, frequenta una scuola in cui prevalgono alunni ricchi e s’innamora di uno di questi. Altro grande classico per ragazzi degli anni Ottanta, anch’esso interpretato dall’iconica Molly Ringwald.
  • Una pazza giornata di vacanza (1986). Un adolescente, determinato a saltare la scuola, organizza una complessa serie di inganni per fare in modo da passare un giorno indimenticabile a Chicago in compagnia di due amici. Un altro grande classico di Hughes, che sotto la facciata della commedia nasconde tensioni e inquietudini proprie dei giovani dell’epoca.
  • I Goonies (1985). Un gruppo di ragazzi trova la mappa del tesoro di Willie l’Orbo, un pirata del XVII secolo, e decide quindi di ritrovarne l’oro per salvare il quartiere dal progetto di riqualificazione urbana che sta per separarli. Un grande classico per ragazzi degli anni Ottanta, un’opera ricca di sentimenti amata ancora oggi da spettatori di ogni età.

Film anni ’80 di fantascienza

Film anni '80 fantascienza

Anche per la fantascienza gli anni Ottanta sono stati un decennio importantissimo. I progressi tecnologici hanno raggiunto nuove vette e si sono così potuti realizzare film oggi considerati capolavori di questo genere. Tra grandi scenari distopiche o riflessioni sulla società, ecco i migliori film anni ’80 di fantascienza:

  • Blade Runner (1982). In un 2019 distopico, il cacciatore di taglie Rick Deckard, già agente dell’unità speciale Blade Runner, viene forzatamente richiamato in servizio dal capitano Bryant per “ritirare”, ossia uccidere, quattro replicanti sfuggiti al controllo. Ridley Scott dà vita ad un capolavoro della fantascienza, proponendo immaginari e tematiche valide ancora oggi, incentrate sul concetto di umanità e identit. Protagonista, un magnifico Harrison Ford.
  • E.T. – L’extraterrestre (1982). Elliott, un ragazzino californiano di nove anni, incontra e stringe amicizia con un simpatico alieno che non riesce a tornare a casa. Grazie all’aiuto della sorellina e del fratello maggiore, decide di aiutarlo a contattare i propri simili. Steven Spielberg realizza con questo film un’opera che ha fatto innamorare milioni di persone del cinema. E.T. è ricco di avventura, emozioni, paura, amicizia e amore. Un film assolutamente imperdibile.
  • Terminator (1984). Un cyborg proveniente dal 2029 fa il proprio arrivo a Los Angeles per uccidere Sarah Connor, destinata a diventare madre del futuro capo della resistenza umana in un mondo governato da robot. James Cameron dirige Arnold Schwarzenegger in questo capolavoro del genere fantascientifico, proponendo il tema della macchina ribelle attraverso idee e visioni che hanno fatto scuola.
  • Ghostbusters (1984). Peter, Raymond ed Egon sono stati cacciati dall’università, ma il loro sodalizio contro i fantasmi che popolano New York funziona a meraviglia. E’ una lotta dura, ma i nostri eroi non temono nulla, neppure il maligno Gozer il Gozeriano. Primo capitolo di una saga cinematografica attiva ancora oggi, Ghostbusters unisce a meraviglia commedia e fantascienza, regalando emozioni uniche.
  • Ritorno al futuro (1985). Il diciottenne Marty ha come amico un bislacco scienziato che ha inventato una macchina per viaggiare nel tempo. Grazie ad essa Marty tornerà indietro nel tempo, fino al 1955, dove dovrà garantire l’incontro tra i suoi genitori. Uno dei più amati film di fantascienza di sempre, caratterizzato da una sceneggiatura magnifica e scene e interpretazioni ormai iconiche. Un cult senza tempo.

Film anni ’80 horror

Le rivoluzioni dell’horror iniziate negli anni Settanta hanno poi raggiunto nuove vette negli anni Ottanta. Tra mostruosi assassini, alieni malvagi e ogni altra sorta di demone e creatura malvagia, i film di questo decennio hanno davvero spaventato il grande pubblico. Molti di questi si sono poi affermati come classici senza tempo. Ecco i migliori film anni ’80 horror:

  • Venerdì 13 (1980). Qualcuno o qualcosa massacra, uno dopo l’altro, tutti gli istruttori del campo Crystal Lake, generando un ondata di terrore e morte. Insieme a Michael Myers e Freddie Kruger, Jason è un altro delle grandi icone del cinema horror. Primo di una lunga saga, questo film del 1980 è un classico del genere splatter.
  • La casa (1981). Nella cantina di un cottage, un gruppo di ragazzi trova un nastro registrato: il suo ascolto risveglia dei demoni sumeri. Con questo film Sam Raimi dà non solo prova del suo grande talento cinematografico, ma riesce anche ad arricchire il genere horror di nuove caratteristiche, stilemi ed elementi oggi divenuti canonici. Un vero e proprio classico.
  • La cosa (1982). La Cosa, una sostanza vivente che le radiazioni atomiche hanno dissepolto dopo millenni di silenzio sotto i ghiacci eterni dell’Antartide, aggredisce un gruppo di scienziati la cui base è dislocata in Alaska. Per sopravvivere, il gruppo dovrà scoprire chi non è ciò che dice di essere. John Carpenter dirige Kurt Russell in questo capolavoro horror sci-fi. Un film cupo e inquietante come pochi, ricco di sottotesti attuali ancora oggi.
  • Nightmare – Dal profondo della notte (1984). Cinque amici adolescenti sognano un uomo dal volto sfigurato, con una voce spaventosa e un guanto da giardiniere con dei coltelli al posto delle dita. Si rendono conto che quello che accade nei loro sogni accade davvero, e che l’unico modo per sopravvivere è non addormentarsi. È giunta l’ora di pagare un debito sepolto nel loro passato. Wes Craven dà vita ad uno dei più iconici mostri del cinema horror, divenuto oggi parte dell’immaginario culturale.
  • Hellraiser (1987). Mentre armeggia con una particolare scatola magica, un uomo apre involontariamente le porte di accesso ad una dimensione infernale, popolata da mostri sadomasochisti assetati di sangue. Hellraiser è uno dei più noti e spaventosi horror degli anni Ottanta, ricco di creature mostruose e sangue a volontà.

Film anni ’80 commedie romantiche

Film anni '80 commedie romantiche

Gli anni ’80 sono stati un decennio molto importante per le commedie romantiche al cinema. Grazie a nuovi autori sono infatti state proposte storie nuove e capaci di emozionare spettatori di ogni età. È proprio in questo decennio, inoltre, che si definiscono ulteriormente i canoni del genere. Ecco dunque i migliori film anni ’80 commedie romantiche:

  • Tootsie (1982). Pur di trovare lavoro, l’eclettico attore Michael Dorsey non esita a travestirsi da donna: in questo modo egli riesce a farsi assumere, con il nome di Dorothy Michaels, in una troupe che sta girando una soap-opera. Sul set si innamorerà di una giovane attrice, ignara però della sua vera identità. Dustin Hoffman e Jessica Lange sono i protagonisti di questa popolare commedia sentimentale, premiata agli Oscar.
  • Mystic Pizza (1988). In una cittadina del Connecticut si intrecciano le vicende sentimentali di tre ragazze cameriere del Mystic Pizza, fra speranze, delusioni e litigi le tre scoprono di avere molto in comune. È questo il film che ha dato a Julia Roberts il suo primo importante ruolo cinematografico, un film divertente e ricco di buoni sentimenti.
  • Una donna in carriera (1988). Tess McGill, una bella ragazza e segretaria frustrata, dà un ottimo suggerimento alla propria principale, Katharine Parker, che le ruba l’idea senza riconoscerle il giusto merito. Quando la manager finisce in ospedale con una gamba ferita, Tess decide che è il momento giusto per vendicarsi, soffiandole prima il posto e successivamente anche l’uomo. Melanie Griffith, Sigourney Weaver ed Harrison Ford sono i protagonisti di questa vivace commedia.
  • Harry, ti presento Sally… (1989). La relazione tra Harry e Sally, conosciutisi casualmente ai tempi dell’università durante un viaggio terribile per entrambi, si evolve nel corso degli anni, sebbene l’uomo sia convinto che non possa esistere amicizia tra un uomo e una donna. Una delle più note commedie romantiche della storia del cinema, magnificamente interpretata da Billy Cristal e Meg Ryan.
  • Non per soldi… ma per amore (1989). Una studentessa diligente s’innamora di un ragazzo un po’ scapestrato. La relazione è ostacolata dal padre di lei, che però sa come convincere il genitore. Ione Skye e John Cusack recitano in questa popolarissima commedia romantica, giudicata come una delle migliori di sempre.

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Marvel: i 10 mentori migliori visti nei film

Marvel: i 10 mentori migliori visti nei film

Dietro ad un grande supereroe, c’è sempre un mentore altrettanto importante. Questo vale in particolare per i grandi personaggi Marvel. Le trame dei film a fumetti lasciano molto spazio agli spiriti guida. Molto spesso le scene più struggenti ed emozionanti sono legate alla morte di un mentore che, prima di passare a miglior vita, tiene un ultimo importantissimo discorso l proprio ”discepolo”.

Da Zuri in Black Panther a Hank Pym nei film di Ant-Man, da Charles Xavier per gli X-Men a Yondu nei film Guardiani della Galassia, ecco i migliori mentori visti nei blockbuster della Marvel Comics.

Hank PymHank Pym Marvel

La storia di origine di Ant-Man vista nel film MCU è unica perché è la narrazione di un passaggio di testimone. Scott Lang è il secondo supereroe Marvel ad assumere il ruolo di Ant-Man e arriva dopo il periodo d’oro di Hank Pym durante la Guerra Fredda. Hank in persona sceglie Scott per le sue abilità di ladro.

Dopo gli errori commessi in quanto padre single di Speranza, Hank vede il ruolo di mentore come una seconda possibilità.

Yondu

Yondu Guardiani della Galassia MarvelYondu non è decisamente un genitore perfetto per il figlio adottivo Peter Quill, ma il suo amore per il figliastro è esplicitato dal sacrificio finale in Guardiani della Galassia – Vol. 2. Dopo il tradimento di Ego, Yondu fa uno dei discorsi più struggenti mai uditi in un film Marvel. Prima di sacrificare la sua vita per Qull, Yondu gli dice: “[Ego] Può essere stato tuo padre, ragazzo, ma non era il tuo papà“.

L’elogio funebre che Quill fa a Yondu – “Ho avuto un papà abbastanza cool” – rivela molto del rapporto tra l’eroe e il suo mentore.

Dr. Abraham Erskine

Dr. Erskine Captain AmericaQuando nessun altro era disposto a credere nel coraggioso e giovane Steve Rogers, il Dr. Abraham Erskine garantiva per lui. È il Dr. Erskine a creare il Siero del Super Soldato e rifiutare tutti gli altri candidati Marvel in favore di Steve.

https://www.youtube.com/watch?v=QoYcGcSQ7cc&feature=emb_title

Il Dr. Erskine giustifica brevemente la scelta di dare il siero allo scheletrico Rogers: “L’uomo forte, che conosce cos’è il potere da tutta la vita, potrebbe perdere il rispetto per quel potere. Al contrario, un uomo debole conosce il valore della forza, e conosce… la compassione.”

Clint Barton

Clint Barton Wanda MaximoffOltre ad essere un padre amorevole per i suoi figli, Clint Barton ha ricoperto il ruolo di mentore per una manciata di giovani Vendicatori. In particolare, Clint ha allenato Wanda Maximoff nella sua prima grande battaglia contro gli scagnozzi cibernetici di UltronInoltre, l’ha liberata dal quartier generale dei Vendicatori per permetterle di unirsi al Team Cap in Captain America: Civil War.

Dopo aver guidato Wanda nella sua carriera di Avenger, Clint ha preso un nuovo eroe sotto la sua ala. Nella serie Disney Hawkeye, è Kate Bishop a prendere il posto di Occhio di Falco quando Clint decide di ritirarsi.

L’Antico

Antico Marvel, Doctor StrangeNel primo film di Doctor Strange, Stephen Strange è un chirurgo egocentrico che pensa di sapere tutto. Dopo aver perso l’uso delle mani in un incidente d’auto, la ricerca di una cura spinge Strange fino a Kamar-Taj. Nel tempio, Tilda Swinton ci offre una prestazione formidabile nei panni del mentore magico l’Antico.

L’Antico umilia Strange. Fa uscire il suo spirito dal corpo e spinge Stephen a lasciare andare la sua arroganza e ad accettare che ci sono forze fuori dal suo controllo.

Wolverine

Wolverine LoganNon c’è figura meno paterna dell’antieroe con artigli di adamantio protagonista di Logan. Dopo aver rinunciato alla vita da supereroe, Wolverine prende la figlia clonata X-23 sotto la sua ala.

Nonostante tutto, alla fine Wolverine dà la sua vita per salvare non solo Laura, ma tutta la futura generazione di mutanti e offre loro l’opportunità di vivere e diventare loro stessi dei supereroi Marvel.

Tony Stark

Tony Stark Peter Parker in Avengers EndgameTony Stark ha avuto una buona dose di mentori, alcuni ottimi, come il padre Yinsen, e altri terribili, come Obadiah Stane. Inoltre, da ”grande” è diventato lui stesso un mentore Marvel per Peter Parker. Quando il giovane supereroe di quartiere viene introdotto nell’MCU con Captain America: Civil War, la chimica tra Tom Holland e Robert Downey Jr. scatta istantaneamente e dura fino alla straziante morte di Stark.

Zuri

Zuri Black Panther MarvelT’Challa viene presentato all’MCU in Captain America: Civil War. Nel film, l’eroe Marvel perde suo padre T’Chaka in un attentato terroristico. Nel lungometraggio da solista Black Panther, è il saggio Zuri a prendere il ruolo vacante di mentore nella vita di T’Challa.

Zuri è il custode delle erbe che danno T’Challa i suoi poteri. In quanto sciamano guerriero, il personaggio è dotato di un’empatia unica e di un amore intenso, qualità che lo rendono una perfetta figura paterna.

Zio Ben

Zio Ben Spider-ManBen Parker è uno dei più importanti mentori di supereroi Marvel. È la cosa più vicina a un padre che Peter Parker abbia mai avuto. Le ultime parole dello Zio Ben – “Con un grande potere arriva una grande responsabilità” – hanno guidato Peter nel fare del bene e nell’aiutare le persone.

Nello Spider-Man originale di Sam RaimiCliff Robertson ha interpretato meravigliosamente la figura di Zio Ben accanto al Peter Parker di Tobey Maguire. Anche dopo vent’anni, la scena della sua morte continua a essere radicata nel cuore dei fan.

Charles Xavier

Professor X X-MenCharles Xavier funge da mentore per tutti i giovani Marvel che frequentano la prestigiosa accademia per mutanti: in un mondo che li respinge e li evita, i mutanti trovano un rifugio sicuro nella X-Mansion.  Nei panni di Xavier, Patrick Stewart offre una performance incredibile in tutti i film X-Men di 20th Century Fox. Inoltre,  il Professor X è innegabilmente una figura paterna per supereroi come Wolverine di Hugh Jackman e Tempesta di Halle Berry.

Barbie: per Emma Mackey avrà un tono “inaspettato”

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Barbie: per Emma Mackey avrà un tono “inaspettato”

Durante la recente intervista di Emma Mackey (Sex Education) con Total Film (tramite GamesRadar+) per promuovere il suo nuovo film Emily, l’attrice ha parlato di Barbie, il film di Greta Gerwig prodotto e interpretato da Margot Robbie.

Dal momento che la Warner Bros. sta gestendo il progetto con una buona dose di segretezza, Mackey non ha potuto rivelare troppo, anche se ha anticipato il tono inaspettato del film e ha detto che molte persone ne rimarranno sorprese.

“È inaspettato in molti modi. Penso che le persone avranno un’idea del film molto diversa rispetto a quello che si rivelerà, poi. Sarà una sorpresa. Sono davvero eccitata. Ed è una commedia, grazie a Dio. Non piangerete in questo film! Lascia che te lo dica. Non piangerete! È stato fantastico fare una commedia pura, anche una commedia americana. E ho avuto modo di lavorare con alcuni dei miei eroi.”

Diretto da Greta Gerwig, che ha co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach, il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione tra la Mattel Film e Warner Bros.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele.

Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Oltre a Margot Robbie, il film vede protagonista anche Ryan Gosling che interpreta Ken, con Kate McKinnon, Alexandra Shipp, America Ferrera, Simu Liu, Hari Nef e Will Ferrell a completare il cast principale.

Captain America: New World Order, spiegato il significato del titolo

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Parlando con IGN, Julius Onah regista incaricato di Captain America: New World Order ha fatto luce sul significato del titolo del film, spiegando che si tratta di quello che Sam Wilson dovrà affrontare nel corso del film, soprattutto in rapporto a quello che a suo tempo ha affrontato Steve Rogers. Ecco cosa ha risposto:

“Che cosa significa (il titolo)? Le decisioni che Sam dovrà prendere e le situazioni con cui dovrà confrontarsi sono radicalmente diverse da quelle che Steve Rogers ha dovuto affrontare. E di conseguenza, poiché ora è un leader di questa squadra, deve prendere decisioni che avranno enormi implicazioni. Quindi, il mondo è cambiato intorno a lui e lui è un uomo cambiato, e penso che questo porti a una narrazione davvero eccitante.”

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: The Winter Soldier, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.

Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

Star Wars: Skeleton Crew, Jon Favreau rivela che l’idea è venuta sul set di Spider-Man: No Way Home 

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Anche se sarebbe ingiusto liquidare D23 come una delusione, l’evento non è riuscito a soddisfare tutte le aspettative dei fan. Questo è stato sicuramente il caso del franchise di Star Wars, poiché il presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ancora una volta non ha condiviso alcun aggiornamento significativo sulla galassia lontana lontana, soprattutto per il futuro sul grande schermo di Star Wars. Tra i lati positivi però, abbiamo ricevuto alcuni piccoli aggiornamenti sui prodotti in arrivo per il piccolo schermo, inclusi alcuni dettagli minori su Star Wars: Skeleton Crew. Il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts si sta occupando della serie Disney+, Star Wars: Skeleton Crew, ma cosa lo ha portato a fare il salto dal Marvel Cinematic Universe a Star Wars?

Rivolgendosi ai fan sul palco lo scorso sabato, il produttore esecutivo Jon Favreau (The Mandalorian ) ha ricordato una conversazione con Jon Watts sul set dell’ultimo film di Spider-Man che lo ha portato poi ad essere scelto per realizzare Star Wars: Skeleton Crew. Favreau interpreta Happy Hogan nel franchise del wall-crawler e si è subito reso conto che il regista sarebbe stato perfetto per questo angolo della narrazione di Star Wars.

Le dichiarazioni di Jon Favreau

“Ho avuto la fortuna di essere un attore nei tre ultimi film di Spider-Man“, ha esordito. “Kevin Feige è là dietro dicendo, ‘Sì, [al pubblico] piace Spider-Mann. A loro piace Spider-Man“. “Ma stavo lavorando con Jon Watts e l’ultima volta che sono stato lì mi è capitato di dirgli che stavo lavorando a [The Mandalorian], e quanto sia divertente, e che vorrebbe collaborare, pensando che forse potrebbe dirigere un episodio o qualcosa del genere. E lui ha detto: ‘Oh, no, no. Abbiamo un’idea davvero ben formata per quello che vogliamo fare.'”

Mentre un primo sguardo a Jude Law nella serie è stato rivelato al D23, tutto ciò che Watts ha detto su Skeleton Crew è che “È uno spettacolo su un gruppo di bambini che si perdono nella galassia di Star Wars”. Sfortunatamente non si tratta di nuove informazioni, ma non vediamo l’ora di vedere cosa offrirà la serie, soprattutto perché il regista ha scelto di lavorare alla serie piuttosto che al nuovo film dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios.

Hocus Pocus 2, le sorelle Sanderson in una clip dal film

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Hocus Pocus 2, le sorelle Sanderson in una clip dal film

Ecco un clip da Hocus Pocus 2 che arriverà direttamente su Disney+ a partire dal 30 settembre 2022.

Disney ha dato il via libera a Hocus Pocus 2 nel 2021, con Anne Fletcher al timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di Halloween.

Hocus Pocus 2 arriverà al cinema il 30 settembre 2022. Nel cast tornano Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah).

Hocus Pocus 2, l’attesissimo film originale Disney+ che riunisce Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy. Il sequel live action del popolare classico di Halloween, che vede il ritorno delle deliziosamente malvagie sorelle Sanderson per un uragano di comicità, debutterà su Disney+ il 30 settembre.

Sono passati 29 anni da quando qualcuno ha acceso la Candela della Fiamma Nera e ha resuscitato le sorelle del XVII secolo, che sono in cerca di vendetta. Ora tocca a tre studentesse liceali impedire alle fameliche streghe di scatenare un nuovo caos a Salem prima dell’alba della vigilia di Ognissanti. Hocus Pocus 2 è interpretato anche da Sam Richardson (La Guerra di domani), Doug Jones (La forma dell’acqua – The Shape of Water), Hannah Waddingham (Ted Lasso), Whitney Peak (Gossip Girl), Belissa Escobedo (American Horror Stories), Lilia Buckingham (Dirt), Froyan Gutierrez (Teen Wolf) e Tony Hale (Veep – Vicepresidente incompetente). Il film è diretto da Anne Fletcher (Voglio una vita a forma di me, Ricatto d’amore) e prodotto da Lynn Harris (Una famiglia vincente – King Richard, Paradise Beach – Dentro l’incubo), con Ralph Winter (Hocus Pocus, il franchise di X-Men), David Kirschner (Hocus Pocus, La bambola assassina) e Adam Shankman (Disenchanted, Hairspray – Grasso è bello) come produttori esecutivi.

Avengers: The Kang Dynasty ha trovato lo sceneggiatore

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Avengers: The Kang Dynasty ha trovato lo sceneggiatore

Dopo l’arrivo di Destin Daniel Cretton sulla sedia di regia di Avengers: The Kang Dynasty, arriva oggi la notizia che il film ha trovato anche lo sceneggiatore. Si tratta di Jeff Loveness, che ha già scritto Ant-Man e The Wasp: Quantumania, e che quindi avrà un “legame” con la narrazione di Kang che si farà nel MCU.

Al di fuori del suo lavoro con il Marvel Universe, i crediti di scrittura di Loveness includono più episodi di Rick & Morty, che pare sia la motivazione principale che ha spinto la squadra di Kevin Feige a reclutarlo per Ant-Man.

Avengers: The Kang Dynasty, cosa sappiamo del film

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato Avengers: The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il film come parte della conclusione in due parti della Multiverse Saga, allo stesso modo in cui Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity Saga.

Destin Daniel Cretton dirigerà il film da una sceneggiatura di Jeff Loveness. Avengers: The Kang Dynasty, che debutterà il 2 maggio 2025. Il seguito, Avengers: Secret Wars, uscirà solo sei mesi dopo, il 7 novembre 2025.

Una pazza giornata di vacanza: tutti i dettagli del film spin-off

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Josh Heald e Jon Hurwitz, già menti dietro al successo di Cobra Kai, hanno commentato con Variety il progetto dello spin-off di Una pazza giornata di vacanza, il film di John Hughes del 1986. I due creatori si aprono proponendo le loro intenzioni, che dovrebbero essere legate all’esplorazione del mondo già visto e non al suo rifacimento.

Hurwitz ha dichiarato: “Siamo figli degli anni ’80. Quando parliamo delle esperienze cinematografiche seminali delle nostre vite, c’è un periodo di cinque anni dall’83 all’88, in cui ci sono stati per entrambi quei film. Una pazza giornata di vacanza è stato un momento del genere nella nostra vita. Amiamo i viaggi secondari. In quel film, c’è questo grande desiderio che si realizza con questi due camerieri, che portano questa fantastica Ferrari. Abbiamo solo un paio di scorci di loro che se ne vanno, si arrampicano su una collina gigante, prendono l’auto in volo e poi la restituiscono. Cosa sta succedendo nelle loro vite? Sembrano vivere un’esperienza molto diversa da Ferris, che vive nella periferia più lontana. Cosa può averli portati ad aver bisogno di quell’auto, a volere quell’auto e a prenderla? Quando inizi a prendere in considerazione tutte le storie, si aprono molte idee. Siamo entusiasti di raccontare una storia molto diversa che si svolge a Chicago quel giorno che non riscrive ciò che accade nel film, ma che racconta altro, nello stesso momento; non stiamo cercando di infilare la nostalgia in gola a nessuno. Amiamo e rispettiamo i film che tutti ritengono intoccabili, e questo non sta cercando di toccare o pasticciare con Una pazza giornata di vacanza in alcun modo.

Josh Heald ha aggiunto: “Non ci interessa rifare qualcosa. Ci piace così tanto, vogliamo esplorarlo di più. La somiglianza con “Cobra Kai” è iniziata con un punto di vista che non si vede. In “Karate Kid”, e se fossi nei panni di Johnny? Ti fa guardare indietro a “The Karate Kid” in un modo divertente e diverso. Mantiene vivo quel film in un modo diverso. Se le cose funzionassero con questo, sarebbe simile.”

Sotto questo punto di vista, sembra un approccio molto interessante! Aspettiamo di vedere cosa succederà, soprattutto alla luce del grande successo di Cobra Kai.

She-Hulk affronta Titania (in tribunale) nella prima clip dell’episodio di domani

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La prima clip del quinto episodio di She-Hulk: Attorney at Law di domani è ora online e si concentra sul grande confronto tra Jennifer Walters e Titania. Sfortunatamente, dovremo aspettare un po’ per vedere di nuovo questo confronto, perché questa rivincita si svolgerà in tribunale.

Il cattivo di Jameela Jamil è apparso solo molto brevemente nel primo episodio quando l’Amazzone Smeraldo l’ha abbattuta con facilità dopo che è esplosa attraverso il muro dell’aula del tribunale, ma abbiamo scoperto alla conclusione della puntata di giovedì scorso che Titania sta facendo causa a Jen per i diritti di She – Soprannome di Hulk! Walters arruola l’avvocato rivale Mallory Book (Renée Elise Goldsberry) per combattere il suo caso, ma Titania ha già protetto da copyright il nome She-Hulk per alcuni prodotti di bellezza, che ha portato in tribunale come “prova”.

 

La serie tv She-Hulk: Attorney at Law

She-Hulk: Attorney at Law è l’annunciata serie tv Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei Marvel Comics che debutterà su Disney+. La serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark Ruffalo. 

La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica Gao e si basa sul personaggio di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al fianco Kevin Feige. In She-Hulk: Attorney at Law protagonisti sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim RothMark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner.

Jukai – La foresta dei suicidi: trama e cast del film con Natalie Dormer

La foresta Aokigahara (o Jukai) si trova alla base nord-occidentale del monte Fuji, in Giappone. Il suo nome, letteralmente traducibile con “mare di alberi”, lascia ben immaginare la sua vastità, che si estende per 35km². Questa, però, più che come luogo esotico è tristemente nota anche come la foresta dei suicidi. A partire dal 1950, si stimano circa 30 suicidi l’anno, facendo di questo il secondo posto al mondo dove si verificano tali eventi. Divenuta oggi parte della cultura di massa, la foresta è stata recentemente protagonista di diversi film, tra cui Jukai – La foresta dei suicididiretto nel 2016 da Jason Zada.

Fino a quel momento questa era stata raffigurata solo attraverso alcuni documentari o con il film drammatico La foresta dei sogni, interpretato da Matthew McConaughey. Il noto produttore David S. Goyer si sorprese del fatto che non era ancora stato realizzato un horror ambientato nella spettrale foresta. Scritto poi da Nick Antosca, sceneggiatore anche dell’atteso horror Antlers, il film acquisì una serie di elementi che lo hanno portato ad essere più vicino ad un horror psicologico che non ad uno slasher. Non fu ovviamente possibile girare nella vera Aokigahara, portando le riprese a svolgersi in una foresta in Serbia che potesse ricordare quella giapponese.

Il terrore si anima dunque a partire dalle suggestioni che la foresta infonde, come anche dalla convinzione che quanti lì deceduti abitino ancora quel luogo sotto forma di spiriti. Per gli amanti di questa tipologia di racconti, si tratta di un titolo particolarmente affascinante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Jukai – La foresta dei suicidi: la trama del film

Protagonista del film è la giovane Sara, la quale intraprende un viaggio per introdursi nella celebre foresta Aokigahara, celebre come foresta dei suicidi. La ragazza vi si inoltra per ritrovare la gemella Jess che tutti credono morta. La ragazza è infatti svanita in circostanze misteriose durante un campeggio solitario, proprio nel luogo in cui si recano le persone intenzionate a togliersi la vita. Ma questo non basta a convincere Sara che Jess sia morta nella foresta degli orrori. Convinta che sia ancora lì da qualche parte, magari dispera, vola così dall’altra parte del pianeta per rintracciarla.

Lo spettacolo che le si presenta davanti è però un primo ostacolo, poiché le ricorda lo scenario di un suo incubo ricorrente Il fitto ammasso di vegetazione, inoltre, racchiude oscuri misteri incomprensibili all’uomo, al di là dei sentieri battuti si consumano orrende visioni di paura, strazio e dolore, creature demoniache si nascondono nelle grotte gelate e nei fossi coperti. Chiunque vorrebbe fuggire da quel luogo selvaggio e labirintico, teatro di morte e sofferenza. Ma non l’ostinata Sara, almeno non prima di aver ritrovato sua sorella. Più si addentra nella foresta, però, più si scontrerà con una serie di inspiegabili eventi e paure molto più grandi di lei.

Jukai - La foresta dei suicidi cast

Jukai – La foresta dei suicidi: il cast del film

Ad interpretare il ruolo delle gemelle Sara e Jess Price vi è l’attrice Natalie Dormer, divenuta celebre per il ruolo di Margaery Tyrell nella serie Il Trono di Spade. Per prepararsi al ruolo, l’attrice è realmente andata in visita nella foresta dei suicidi, accompagnata da una guida locale. La Dormer si è anche avventurata di soli cinque metri fuori dal sentiero, avvertendo già così delle strane vibrazioni. Uno dei motivi per cui l’attrice ha poi accettato il ruolo era la possibilità di dar vita a due personaggi che fossero l’uno l’opposto dell’altro. Per differenziare le sorelle gemelle l’attrice ha dovuto tingersi i capelli di nero mentre interpretava Jess e mantenere i capelli biondi come Sara.

Questo era anche per inserire il simbolismo yin-yang: Sara era sempre stata la sorella più innocente e pura, da qui i suoi capelli biondi, mentre Jess era sempre più turbata e triste psicologicamente, da qui i suoi capelli neri. Nei panni del reporter Aiden, vi è invece l’attore Taylor Kinney, noto per la serie The Vampire Diaries. Egli si è dichiarato particolarmente affascinato dalla natura del progetto, essendo da tempo alla ricerca di un horror più celebrale che non sanguinolento. Eoin Macken è Rob, il fidanzato di Sara, mentre l’attore giapponese Yukiyoshi Ozawa è Michi, la guida della protagonista.

Jukai – La foresta dei suicidi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Jukai – La foresta dei suicidi è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Shantaram: la nuova serie con Charlie Hunnam

Shantaram: la nuova serie con Charlie Hunnam

Shantaram è la nuova serie drammatica Apple Original con Charlie Hunnam (“Sons of Anarchy”), basata sul best-seller di Gregory David Roberts. La serie Shantaram è co-creata e scritta da Steve Lightfoot che è anche showrunner e produttore esecutivo. Bharat Nalluri è regista e produttore esecutivo, come Andrea Barron, Nicole Clemens, Steve Golin, Justin Kurzel ed Eric Warren Singer, che ha co-creato la serie con Lightfoot. La serie è prodotta per Apple dai Paramount Television Studios e dagli AC Studios di Anonymous Content.

Shantaram: quando esce e dove vederla in streaming

Shantaram uscirà in streaming dal 14 ottobre con i primi tre episodi dei dodici totali su APPLE TV+. Successivamente arriverà un nuovo episodio ogni venerdì fino al 16 dicembre.

Shantaram: trama e cast

Shantaram segue le vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella vibrante e caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra la libertà o l’amore e le complicazioni che ne derivano.

Oltre a Charlie Hunnam, la serie è interpretata anche da Shubham Saraf, Elektra Kilbey, Fayssal Bazzi, Luke Pasqualino, Antonia Desplat, Alyy Khan, Sujaya Dasgupta, Vincent Perez, David Field, Alexander Siddig, Gabrielle Scharnitzky, Elham Ehsas, Rachel Kamath, Matthew Joseph e Shiv Palekar. 

Shantaram:  trailer

https://youtu.be/9oJqfd2M3bA

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dal debutto di Apple TV+ poco più di due anni fa, le serie e i film di Apple hanno ottenuto 275 vittorie e 1.152 nomination, tra cui “CODA“, premiato agli Oscar come Miglior film.
Apple TV+ è disponibile sull’app Apple TV in oltre 100 paesi, su oltre 1 miliardo di schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, specifiche smart TV Samsung, LG, Sony e VIZIO, Amazon Fire TV e dispositivi Roku, console PlayStation e Xbox e su tv.apple.com, per € 4,99 al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad, Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un anno di Apple TV+. Questa offerta speciale è valida per tre mesi dopo la prima attivazione del dispositivo.

When the waves are gone: recensione del film di Lav Diaz

When the waves are gone: recensione del film di Lav Diaz

Il Leone D’Oro Lav Diaz (The Woman Who Left) presenta a Venezia 79 il suo nuovo film: When the waves are gone (Kapag Wala Nang Mga Alon). Il lungometraggio è un thriller poliziesco dall’alto valore estetico che riesce allo stesso tempo a fare un elogio al cinema e una critica alle forze armate filippine.

Di cosa parla When the waves are gone?

Hermes Papauran (John Lloyd Cruz) viene considerato da tutti come uno dei migliori investigatori delle Filippine. Le sue indagini come tenente della polizia lo mettono a dura prova. La campagna antidroga messa in atto dall’istituzione a cui appartiene prevede l’uccisione di ogni sospettato giovanissimo spacciatore. Il conflitto morale interno a Papauran si manifesta nel corpo con una violenta psoriasi che costringe il tenente a congedarsi. Ma proprio quando Papauran decide di prendere le distanze dal sistema corrotto in cui è costretto, l’uscita di prigione del suo insegnante della scuola di polizia lo costringe a fare i conti con i demoni del passato…

La perfezione estetica di Lav Diaz

When the waves are gone è un film corposo, in termini di durata, di temi e di rappresentazioni. Lav Diaz è noto per i suoi lungometraggi capaci di durare anche dodici ore. Questa volta, il regista realizza un’opera di tre ore totalmente costruita sul montaggio: le sequenze si alternano, i flashback sono inseriti fin dalle prime scene. Montaggi paralleli e alternati sono essenziali nella comprensione della storia che, per buona parte, appare alquanto confusa. All’inizio, Papauran e il suo maestro non sembrano aver a che fare l’uno con l’altro, ma minuto dopo minuto, le vicende riguardanti i due personaggi appaiono sempre più interconnesse.

Il contrasto tra l’orrore e lo squallore di quanto rappresentato – poliziotti corrotti, povertà dilagante, prostituzione minorile, fotografi senza scrupolo – e la precisione estetica di When the waves are gone è evidente e apprezzabile. Il bianco e nero è un tratto essenziale del film. Se da un lato l’assenza di colore ammorbidisce e annebbia la violenza delle immagini e delle scene, dall’altro è funzionale all’atmosfera noir dell’opera: toglie il rosso sangue e aggiunge ombre oscure sui personaggi e sugli avvenimenti.

L’ingiustizia che pervade le istituzioni preposte alla giustizia

Con When the waves are gone il regista porta sulla scena una serie di personaggi moralmente discutibili. È impossibile provare affetto per un qualsiasi membro della storia: ci si può impietosire, si percepisce la vergogna e l’imbarazzo di Papauran e degli altri membri del film, ma tutti sono almeno in parte corrotti e spregevoli.

La critica va in primo luogo alla polizia, un’istituzione che, nonostante abbia il compito di proteggere la cittadinanza e assicurare il rispetto delle leggi, si rende responsabile di uccisioni extragiudiziali e rapimenti. Diaz punta i riflettori sulle Filippine e sul presidente Rodrigo Duterte, ma il film serve come spunto per un discorso più ampio e globale. Il tenente Hermes Papauran si carica della sofferenza dell’animo filippino e, in generale, dell’animo umano. Secondo Diaz, la brutalità a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi non può e non dovrebbe lasciare indisturbati. Con la sua opera, il regista vuole far aprire gli occhi non solo alle masse ‘ignoranti’, ma anche agli intellettuali. Le onde di When the waes are gone simboleggiano il flusso dei poteri malvagi e dell’ignoranza dilagante nel popolo e nella classe politica. L’augurio, come dice il titolo del film, è che queste onde passino quanto prima.

UCI Cinemas aderisce all’iniziativa Cinema in festa

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UCI Cinemas aderisce all’iniziativa Cinema in festa

Dal 18 al 22 settembre nelle multisala del Circuito UCI Cinemas arriverà Cinema in festa, l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, in collaborazione con ANEC e ANICA, che offre agli amanti del grande schermo la possibilità di assistere a tutti gli spettacoli in programmazione al prezzo speciale di 3,50€ a biglietto. Eventi speciali, anteprime e grandi titoli, dai thriller ai film storici, dalle commedie alle animazioni, fino ai drammi, l’occasione sarà unica per godere della magia del cinema a un prezzo ridotto.

Supportiamo con piacere questa iniziativa che mira a far riscoprire al pubblico la magia del grande schermo e il piacere di vivere le emozioni del cinema in modo collettivo” afferma Ramon Biarnés, Managing Director Sud e Nord Europa del gruppo ODEON Cinemas. “I nostri cinema sono da sempre luoghi di intrattenimento, aggregazione e di condivisione e questo progetto promosso dal Ministero della Cultura, in collaborazione con ANEC e ANICA, si sposa perfettamente con la nostra idea di riproporre il cinema come un luogo alla portata di tutti, dove trascorrere del tempo di qualità con la famiglia o gli amici”.

Durante le giornate dedicate a Cinema in Festa UCI Cinemas proporrà anche un’offerta esclusiva disponibile al bar, il menù che comprende la bibita e i popcorn avranno il prezzo speciale di 6,50 euro.

La programmazione che sarà attiva durante il Cinema in Festa prevederà alcuni titoli molto attesi tra cui: Spider-Man: No way home – The More Fun Stuff Version, il film campione d’incassi diretto da Jon Watts e distribuito da Warner Bros. Picture torna in sala con circa 11 minuti di scene inedite; Moonage Daydream, un’esperienza cinematografica immersiva, diretta dal candidato agli Oscar Brett Morgen e distribuita da Universal Pictures su una delle rockstar mondiali più iconiche di tutti i tempi; Don’t Worry Darling, un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, distribuito da Warner Bros. Pictures e diretto da Olivia Wilde, che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles e Beast, il thriller distribuito da Universal Picture, diretto da Baltasar Kormákur e interpretato dal grande Idris Elba.

Il calendario vedrà anche l’uscita di L’Immensità, Memory, Per Niente al Mondo, Un Mondo Sotto Social, Ti Mangio il Cuore, Maigret, Amanda, Nido di Vipere, Backstage: Dietro le Quinte e Taddeo l’Esploratore e la Tavola di Smeraldo, una selezione di film che offre a tutti i fan del cinema una vasta scelta in termini di genere.

È possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisala coinvolte, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ucicinemas.it o la pagina ufficiale di Facebook di UCI Cinemas all’indirizzo: www.facebook.com/ucicinemasitalia. In alternativa contattare il call center al numero 892.960.

Festa del Cinema di Roma 2022: Il Colibrì di Francesca Archibugi film d’apertura

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Il Colibrì di Francesca Archibugi sarà il film d’apertura della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2022 all’Auditorium Parco della Musica. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, in accordo con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.

La pluripremiata regista e sceneggiatrice romana, una delle più importanti cineaste in Italia, autrice di opere di grande originalità sospese tra commedia e dramma, realismo ed emozioni, quotidianità e conflitti generazionali, trae il suo nuovo film dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020, edito da La Nave di Teseo. Sul grande schermo scorre la vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, un’esistenza attraversata da coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile, anche grazie alle potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

Il Colibrì, scritto da Laura Paolucci, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi, è prodotto da Domenico Procacci per Fandango con Rai Cinema, Les Films des Tournelles – Orange Studio e sarà distribuito da 01 Distribution. Il film vanta un cast straordinario composto da Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Alessandro Tedeschi, Fotiní Peluso, Francesco Centorame, Pietro Ragusa, Valeria Cavalli e con Nanni Moretti. I titoli di coda del film, la cui colonna sonora è firmata da Battista Lena, ospitano una canzone inedita di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia dal titolo “Caro amore lontanissimo” che Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore, ha voluto affidare unicamente alla voce di Marco Mengoni.

Il Colibrì, la trama

È il racconto della vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita. La sua vita coniugale sarà un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati. Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

 Tiziano. L’impero del colore al cinema il 3, 4, 5 ottobre

 Tiziano. L’impero del colore al cinema il 3, 4, 5 ottobre

La nuova stagione de La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital torna nelle sale italiane con un docufilm dedicato a uno dei pittori simbolo di Venezia e del Rinascimento: Tiziano Vecellio (1488/1490 –1576). L’appuntamento è per il 3, 4, 5 ottobre con Tiziano. L’impero del colore, diretto da Laura Chiossone e Giulio Boato e scritto da Lucia Toso e Marco Panichella con la supervisione di Donato Dallavalle, una produzione Sky, Kublai Film, Zetagroup, Gebrueder Beetz e Arte ZDF.

Tiziano. L’impero del colore ripercorre quasi un secolo di vita di quel ragazzo che, all’aprirsi del 1500, in una città coperta d’oro che svetta ammiratissima sopra una foresta sommersa, scende dalle montagne del Dogado per essere ricordato come “il più eccellente di quanti hanno dipinto”. Straordinario artista e geniale imprenditore di se stesso, tanto innovativo nella composizione di un’opera quanto nel saperla vendere, Tiziano diviene in pochi anni pittore ufficiale della Serenissima e sommo artista ricercato dalle più ricche e famose corti d’Europa. Da Ferrara a Urbino, da Mantova a Roma fino alla Spagna di Carlo V e di suo figlio Filippo II, Tiziano attraversa il secolo illuminandolo con i suoi dipinti e ispirando artisti di tutte le epoche successive. Perfetto interprete della religione e della mitologia e ritrattista di immediata potenza espressiva, domina il suo tempo oscurando i contemporanei, sempre tenendo fede al suo motto: “l’arte è più potente della natura”.

In Tiziano. L’impero del colore, esperti, critici, studiosi e artisti internazionali raccontano la vita e lo stile dell’artista, il suo temperamento, le sue ambizioni. E poi la Venezia che, per tutta la sua esistenza, rimarrà la base operativa da cui spostarsi per conquistare e creare un “impero del colore”, una fucina creativa eccezionale capace di accogliere viaggiatori e influenze provenienti da tutto il mondo. Ce lo raccontano nel film Amina Gaia Abdelouahab, curatrice indipendente e storica dell’arte, co-founder e vicepresidente di Progetto A, Bernard Aikema, Professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Verona, Brunello Cucinelli, stilista e imprenditore, finanziatore del Foro delle Arti, Francesca Del Torre, assistente scientifica all’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini e curatrice per la pittura italiana del Rinascimento al Kunsthistorisches Museum di Vienna, Miguel Falomir Faus, Direttore del Museo Nacional del Prado a Madrid, studioso di pittura italiana del Rinascimento e del Barocco, Sylvia Ferino-Pagden, curatrice di mostre, in precedenza Curatrice della Pittura rinascimentale italiana e Direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna, Jeff Koons, uno degli artisti più influenti e seguiti al mondo, Patrizia Piscitello, storica dell’arte, curatrice, responsabile Ufficio mostre e prestiti e Curatrice collezioni del Cinquecento del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Tiziana Plebani, storica, cultrice di Storia moderna all’Università Ca’ Foscari di Venezia, in precedenza responsabile del Dipartimento Storia e Didattica della Biblioteca Nazionale Marciana, Giorgio Tagliaferro, Professore Associato in Arte Rinascimentale all’Università di Warwick con un Ph.D. in Storia dell’arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

A comporre le vicende dell’artista anche le indagini sui suoi affetti, come quello per l’amatissima figlia Lavinia, e sui rapporti con le grandi personalità del suo tempo: il Duca di Ferrara Alfonso I; il poeta e intellettuale Pietro Aretino, rockstar del Rinascimento; la Marchesa di Mantova, collezionista e mecenate senza eguali, Isabella d’Este; l’imperatore Carlo V; il Papa Paolo III; il re di Spagna Filippo II; il celebre “rivale” Jacopo Tintoretto.

Se per tre secoli la tomba di Tiziano, ucciso dalla peste nel 1576, sarà decorata solo da una lapide, la sua produzione influenzerà i grandi artisti delle epoche successive e continua tuttora a dialogare con i contemporanei come spiega nel docufilm lo stesso Jeff Koons, raccontando la sua assoluta fascinazione per il gesto pittorico e la bottega di Tiziano: elementi che lo accomunano, a distanza di oltre quattrocento anni, al rivoluzionario pittore veneziano.

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per l’autunno 2022 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

MaXXXine: il trailer del nuovo film di Ti West, che completa la trilogia di X e Pearl

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Dopo il successo di X – a sexy horror story e l’accoglienza positiva di Pearl, visto all’ultimo festival di Venezia e presto in sala, Ti West completa la sua trilogia con la A24 con MaXXXine, di cui vi mostriamo il primo trailer. Il film sarà ambientato a Los Angeles nel 1985 e sarà un sequel diretto di X, il che vuol dire che ancora una volta troveremo la nostra amata final girl Mia Goth.

Uscito nei cinema italiani lo scorso luglio, X – a sexy horror story ha ottenuto ampi consensi come film di genere, per la regia di Ti West e per le interpretazioni del suo cast, vale a dire Goth nel doppio ruolo dell’aspirante star Maxine e dell’anziana killer Pearl. C’è stata sorpresa quando alla fine di X abbiamo visto il trailer di Pearl come fosse una scena post-credits, e invece era la presentazione di un film prequel girato in segreto e incentrato sul personaggio principale durante la sua giovinezza per esplorare le origini della sua tendenza omicida.

Mentre Pearl arriverà nelle sale americane questa settimana, sappiamo già che molto presto la trilogia di West troverà una conclusione in MaXXXine.

Thor: Love and Thunder, gli affascinanti concept alternativi dell’Eternità

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Il concept artist Jeremy Love ha condiviso su Instagram dei concept alternativi dell’Eternità, l’entità cosmica dei fumetti Marvel vista in Thor: Love and Thunder. Eccoli di seguito:

Thor: Love and Thunder, leggi la recensione

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Marvels: Brie Larson sulla dinamica tra le tre protagoniste

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The Marvels: Brie Larson sulla dinamica tra le tre protagoniste

Brie Larson anticipa l’imbarazzante dinamica della squadra in The Marvels. Diretto da Nia DaCosta, il film in uscita del 2023 è il sequel del film originale di Captain Marvel del 2019. Invece di concentrarsi semplicemente su Carol Danvers, i Marvel Studios hanno scelto di includere Kamala Khan e Monica Rambeau. Collettivamente, il trio dà il titolo al film: The Marvels.

I dettagli della trama sono ancora scarsi al momento. Ma grazie al D23 Expo recentemente concluso, il primo filmato del film ha debuttato, dando ai partecipanti al panel un’idea su cosa aspettarsi dal film. La clip non è stata rilasciata in rete, ma stando alla descrizione del video, la scena mostrata si concentra sulle relazioni tra i personaggi che sono probabilmente la parte più interessante della sua narrativa. Per il contesto, sia Carol che Monica sono state introdotte nel prequel ambientato nel 1995 diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, Captain Marvel, il che significa che hanno una storia consolidata. Incorporare un nuovo supereroe, Kamala Khan/Ms. Marvel, nel mix, d’altra parte, rende le cose più interessanti.

Anche se comprensibilmente Brie Larson non può parlare dei dettagli, ha anticipato la dinamica imbarazzante tra le protagoniste in un’intervista con eCartelera. L’attrice vincitrice dell’Oscar ha confrontato le differenze tra le percezioni di Kamala e Monica di Carol, il che contribuirà all’arco narrativo del suo personaggio.

“Ms. Marvel idolatra Captain Marvel ma non conosce davvero la vera Carol. E poi c’è Monica, che è cresciuta con lei ma ha un po’ di risentimento per quanto tempo è passato. Quindi hai queste proiezioni molto diverse di chi è Carol, e Carol sta cercando di navigare in quel mondo, quindi cercando di trovare se stessa.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Charlize Theron nel trailer di The School for Good and Evil

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Charlize Theron nel trailer di The School for Good and Evil

Ecco il trailer di The School for Good and Evil, il nuovo film fantasy di Netflix che vede una splendida (come sempre) Charlize Theron trai protagonisti e che uscirà sul servizio di streaming il 19 ottobre 2022.

Il film introduce il pubblico alla scuola di fiabe e a una storia di amicizie travagliate e che vede Sofia Wylie e Sophia Anne Caruso nei panni di due migliori amiche che vengono trascinate in un mondo fantastico di bene contro il male.

Adattato dal romanzo fantasy di Soman Chainani del 2013, The School for Good and Evil segue il viaggio di Agatha (Wylie) e Sophie (Caruso) mentre vengono portate nella scuola che dà il titolo alla storia, dove ai bambini viene insegnato a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Dopo che un errore le porta nelle scuole “sbagliate”, l’amicizia delle due ragazze viene messa a dura prova mentre scoprono i loro veri desideri. Oltre a Charlize Theron, nel cast del film ci sono anche Laurence Fishburne, Michelle Yeoh, Kerry Washington, Cate Blanchett e Ben Kingsley, tutti diretti da Paul Feig.

Jennifer Lawrence dà il suo consiglio ai protagonisti del prequel di Hunger Games

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Anche se adesso è una star affermata che tutti i migliori registi di Hollywood si contendono, all’inizio della sua carriera Jennifer Lawrence era principalmente Katniss Everdeen del franchise di Hunger Games. Ora che la serie di film si espanderà con un prequel, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, l’attrice dà il suo consiglio al giovane cast coinvolto nella produzione.

Il occasione del Toronto International Film Festival, Jennifer Lawrence ha offerto i suoi consigli a Tom Blyth, Rachel Zegler e alle altre star protagoniste del film. L’attrice propone di mantenere la leggerezza durante le riprese e di godersi l’esperienza. “Oh, e il prequel? Vi divertirete molto. Divertitevi, non preoccupatevi di niente.” Sembra chiaro che per lei la cosa abbia funzionato!

Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, il film

Basato sul romanzo prequel del 2020 di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente è ambientato 64 anni prima degli eventi della trilogia di Hunger Games   a partire dalla mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove un 18enne Coriolanus Snow viene assegnato come mentore per la ragazza tributo del Distretto 12 impoverito.

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi è un usignolo e chi è un serpente.

Tom Blyth e Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter Schafer sarà Tigris Snow, Peter Dinklage sarà Casca Highbottom, Viola Davis sarà Volumnia Gaul.

Scritto da Michael Lesslie e basato su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal regista di Hunger Games Francis Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad Simpson, insieme a Francis Lawrence. Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle sale.

Captain America: New World Order, ecco quando cominceranno le riprese

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Durante un’intervista con Collider al D23 Expo, il regista Julius Onah ha parlato del sequel di Captain America, ufficialmente intitolato Captain America: New World Order, che è attualmente in pre-produzione. Mentre ci sono ancora molte parti di questa fase realizzativa che devono essere completate, Onah ha confermato che le riprese del film cominceranno all’inizio del prossimo anno:

“Siamo già piuttosto impegnati a mettere insieme tutto. Come sai, con questi film, ci sono così tanti elementi, tra il cast e la sceneggiatura, gli effetti e le acrobazie. È davvero eccitante immergersi profondamente nella realizzazione”.

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: The Winter Soldier, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.

Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

Kit Harington parla del futuro di Black Knight nel MCU

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Kit Harington parla del futuro di Black Knight nel MCU

Kit Harington, star associata inevitabilmente a Game of Thrones e al personaggio di Jon Snow, parla del suo futuro nel Marvel Cinematic Universe dopo la sua apparizione in Eternals. Harington ha interpretato Dane Whitman nel film Marvel del 2021 diretto da Chloé Zhao, un personaggio con un misterioso passato familiare. La scena post-credits del film ha anticipato il potenziale futuro di Harington nel MCU facendo scoprire a Dane la lama d’ebano, che potrebbe portarlo a diventare il personaggio della Marvel Comics, Black Knight. La scena post-credits ha anche introdotto Blade di Mahershala Ali del quale però sentiamo solo la voce.

In Marvel Comics, Black Knight brandisce la mistica Ebony Blade. In Eternals, la lama d’ebano è stata mostrata, ma l’alter ego di Whitman, il cavaliere nero, non è stato visto in azione in nessun momento del film. E anche se c’è stata una innegabile anticipazione nella scena post-credits, non è stato fatto alcun annuncio ufficiale sull’esordio del personaggio nel MCU.

Durante una recente intervista con Josh Horowitz, a Kit Harington è stato chiesto del suo possibile ritorno al MCU e se potrebbe apparire al fianco di Blade di Ali o di Starfox, che invece è interpretato da Harry Styles (e che è stato introdotto da un’altra scene post-credits di Eternals) in un futuro progetto Marvel. Harington risponde onestamente, anche se i fan potrebbero rimanere delusi da ciò che ha da dire.

“Io, ancora non so… ed è vero: non so molto di quello che stanno pianificando. E sai, spero di essere coinvolto in cose future, con quel personaggio, con Dane Whitman, e che possa andare avanti e diventare quella cosa che tutti mi citano per strada. Ma onestamente non lo so. Non so quali siano i loro piani. So che stanno entrando in una specie di Fase 5″.

A questo punto speriamo che il personaggio possa arrivare sullo schermo al meglio e che presto avremo notizie del suo esordio in costume. Dove potrebbe apparire Black Knight?

Avatar torna al cinema, il racconto di James Cameron e del cast 12 anni dopo

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“Esistono persone che non hanno visto Avatar al cinema. Con questa nuova uscita potranno vedere in sala, lì dove è stato pensato, il film, migliorato e adeguato alla tecnica contemporanea.” Esordisce così James Cameron, regista e sceneggiatore di Avatar, alla conferenza stampa mondiale di presentazione della versione rimasterizzata del film che nel 2009 ha rettato nuovi standard nella produzione cinematografica e nella tecnica di messa in scena per il grande schermo. “Molte di queste persone hanno visto il film a casa, in Home Video, in streaming o su piattaforma, e adesso lo vedranno al cinema, così come è stato pensato. Senza paura di apparire immodesto, sono davvero impressionato dal lavoro che abbiamo fatto e da come appare il film”.

Insieme a Cameron, alla conferenza stampa, era presenta anche il cast principale: Sigourney Weaver che interpreta la Dr.ssa Grace Augustine, il protagonista maschile, Sam Worthington/Jake Sully, Zoe Saldana che interpreta invece la principessa Na’vi, Neytiri, Michelle Rodriguez, nei panni di Trudy Chacón e ovviamente il villain col. Miles Quaritch, con il volto di Stephen Lang.

Qual è il ricordo più bello dal set, dopo dodici anni?

Sam Worthington: “Il mio più grande ricordo è la sensazione di gioco che l’esperienza mi ha dato, il mondo incredibile che ha costruito James. Per me è stato come avere 5 anni ed essere in un parco giochi, eppure si trattava di lavoro.”

Sigourney Weaver: “Il mio primo ricordo, quello più bello, è stato quando ho interpretato la Dottoressa Augustine in motion Capture. Non mi piacevo in quella tuta, ma mentre mi muovevo, vedendo una preview dei miei movimenti, ed è stato incredibile, ho pensato in quel momento che l’idea di quella tecnica avrebbe funzionato, ma sono stata anche travolta dalla consapevolezza che in quella piccola stanza potevamo creare mondi. E l’unico modo per raggiungere quei mondi, per andare su Pandora, è andare al cinema e vederlo in 3D”.

Zoe Saldana: “Non riesco a non pensare a quella telefonata di Jim. Cambiavo il pannolino a mia nipote. E l’idea di lavorare con un mio idolo, colui che aveva creato Sarah Connor e Ripley! Poi leggendo la sceneggiatura ho capito che sarebbe stato un ruolo impegnativo fisicamente, con tutte quelle capacità che ha il mio personaggio. La mia immaginazione non è mai stata così infinita e stimolata come quando ho girato Avatar, ed era una condizione che non sperimentavo da quando ero piccola. Ho partecipato davvero a un viaggio magico.”

Michelle Rodriguez: “Lavorare in un film di James Cameron ha significato l’apertura del mio orizzonte. Ho dovuto lavorare più duro di quanto avrei creduto possibile, e avevo davanti un esempio di leadership incredibile, il modo in cui Jim stimola le persone a fare di più, ognuno nel loro ambito. E rendersi conto che quando le cose sono dove devono essere, tutto è possibile. Questa squadra è fantastica e, a guardare le scene realizzate alla fine di ogni giorno, ero consapevole di far parte di qualcosa che non era ancora mia stata fatta. E’ stata un’esperienza straordinaria e non c’è stato giorno sul set in cui non ero vedevo qualcosa che mi lasciava impressionata”.

Stephen Lang: “James Cameron mi ha incoraggiato a improvvisare e a assumere un ruolo autoritario all’interno del gruppo, era importante per il mio personaggio, e lui era il boss, il comandante in capo, ma mi ha ceduto il comando, è stata una cosa molto intelligente e ho apprezzato tanto quella fiducia che mi ha dato in quel momento.”

avatar 2Ma perché Avatar ha avuto tutto questo successo di pubblico?

James Cameron: “Ogni film è tanto bello e buono quanto lo sono le persone che ci hanno lavorato. E questo lo si può vedere da queste cinque persone qui (indica gli attori, ndr). Le persone risuonano con le emozioni di altre persone, e a volte anche a creature blu estremamente alte. Il film è piaciuto per tutti i riferimenti alla contemporaneità, ma anche per tutti gli elementi di fantascienza. Ma non importa da dove vieni, perché le persone hanno trovato se stesse in quei personaggi. E poi abbiamo mescolato tutto con una tecnologia all’avanguardia e questo ha dato spessore al film. Le persone hanno trovato nel film l’universalità di alcune esperienze vissute dai personaggi stessi. Poi l’immersione nella natura della storia rievoca un elemento di complessità e bellezza che appartiene prevalentemente all’infanzia, e questo secondo me ha agito a livello inconscio.”

Ma di cosa James Cameron è maggiormente fiero, rispetto al lavoro fatto con Avatar? 

James Cameron: “Guardando indietro con la prospettiva di adesso, penso di essere fiero della squadra in senso generale. C’è bellezza nella creazione di questo mondo in tutti i dettagli che hanno creato, il lavoro di grazia e bellezza creato dai tecnici e da questo cast, l’abilità di giocare come bambini. Zoe, ad esempio, che non aveva niente con cui recitare, perché era sola con la tuta della mocap, e interloquiva con delle scatole grigie, ha creato una bellezza feroce, incredibile. E credo sia questo il motivo principale per cui ne ho scritti altri, perché è stata un’esperienza bellissima.”

Avatar di James Cameron tornerà nelle sale italiane il 22 settembre.

Scuola Holden: aperte le iscrizioni per il nuovo corso di Stop-Motion con Stefano Bessoni

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Per studiare incantesimi non occorre essere Harry Potter e andare a Hogwarts, basta iscriversi alla Scuola Holden di Torino e imparare con Stefano Bessoni tutti i segreti dell’animazione stop-motion, una magia in grado di dare vita a ogni fantasia.

Partenza del nuovo corso OTTOBRE 2022

E se non sei a Torino, nessun problema. Il corso è strutturato pensando a chi lavora o studia. Un fine settimana al mese e una settimana intensiva alla fine. Tutti i materiali professionali sono forniti dalla scuola.

NUMERO CHIUSO a 15 studenti

Realizzare un film d’animazione in stop-motion significa inventare un mondo, popolarlo e poi costruirlo. Prima esiste solo nella fantasia, poi diventa qualcosa di reale, con case, personaggi, oggetti, vestiti. Si crea una nuova realtà, la si rende viva e la si anima di emozioni e poesia attraverso la cura dei più piccoli dettagli. Oggi, a differenza di qualche anno fa, non servono attrezzature costose, tempi biblici o un intero staff di professionisti, perché per muovere i primi passi e ottenere buoni risultati bastano una fotocamera, un computer e una storia.

Per realizzare animazioni in stop-motion si deve, innanzitutto, allenare l’occhio e studiare grandi autori del nuovo panorama cinematografico come Tim Burton, Wes Anderson, Guillermo Del Toro e anche gli artisti storici come Starewich, Svankmajer e i Quay Brothers. Ma non solo: questa tecnica è usata anche in programmi televisivi, video musicali, spot, contenuti multimediali e addirittura nei video game. Si studieranno tutte le fasi della progettazione e della produzione e ognuno costruirà i propri puppet snodabili con resine modellabili, gomme e tanti altri materiali, per poi inserirli in fantastici set in miniatura, dove, fotogramma per fotogramma prenderanno vita.

Si impareranno anche le basi della sceneggiatura per scrivere un cortometraggio o un progetto di film o serie. In questo modo la creazione dei personaggi e la costruzione del mondo e della storia in cui si muoveranno di pari passo. Ognuno potrà definire uno stile personale che rispecchi la sua sensibilità artistica e le sue sensazioni.

Alla fine del corso:

  • chi già aveva provato la stop-motion e aveva delle lacune, le avrà colmate;
  • se per qualcuno questo era un mondo alieno, ora sarà in grado di muoversi con sicurezza;
  • chi sta pensando di intraprendere la stop-motion come percorso professionale, o è uno studente di Belle Arti, di una scuola di illustrazione e fumetto o un film-maker, avrà un nuovo mezzo espressivo a sua disposizione;
  • chi ha intenzione di iscriversi a una scuola di animazione di alta specializzazione all’estero, avrà qualche carta in più da giocare.
  • chi si vuole cimentare nella realizzazione di un proprio lavorò avrà le competenze per farlo e anche la possibilità di lavorare assieme ai colleghi conosciuti durante il corso.

Tutte le informazioni dettagliate su durata, date, programma, contenuti e costi a questo link.

Maigret, la recensione del film con Gérard Depardieu

Maigret, la recensione del film con Gérard Depardieu

Forse solo gli spettatori più ‘esperti’ ricorderanno un detective di peso come Maigret, che finalmente rivedremo al cinema – magistralmente interpretato da Gérard Depardieu – nel film omonimo diretto da Patrice Leconte e distribuito da Adler Entertainment a partire dal 15 settembre. Un’impresa niente affatto scontata, vista la concorrenza dei più saccheggiati o presenzialisti Hercule Poirot e Sherlock Holmes, e senza considerare i tanti colleghi televisivi, compresa la Miss Marple che promette di venire mitizzata nel prossimo adattamento da Agatha Christie progettato da Kenneth Branagh.

E dire che il commissario creato nel 1929 dallo scrittore belga Georges Simenon vanta un ampio curriculum cinematografico, con quindici film prodotti tra il 1932 e il 1967, e soprattutto televisivo. Numeri schiaccianti (circa duecento tra telefilm, serie, sceneggiati televisivi e film per la tv), che non temono confronti, e che non rendono giustizia a un investigatore forse troppo comune e umano rispetto allo sfoggio di superpoteri indagativi cui siamo abituati.

Un caso delicato, a lungo atteso

Lo storia che vediamo svilupparsi sullo schermo è quella tratta dal romanzo “Maigret e la giovane morta” del 1954, occasione d’incontro perfetta per due come Gérard Depardieu e Patrice Leconte (che non vedevamo dal Tutti pazzi in casa mia del 2014) che in passato si erano solo sfiorati, e che per la loro prima volta insieme approfittano della mediazione di un altro grande francofono, incurante di stereotipi e aspettative quanto amante di una narrazione ben costruita, a prescindere da ritmo e concessioni.

Poche, tutto sommato, nel caso della morte di una giovane ragazza. Non c’è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla, ma le cinque coltellate che l’hanno uccisa, inferte in maniera disordinata, forse rabbiosa, sono il primo dettaglio che colpisce Maigret. Che seguendo le tracce incontra una delinquente, stranamente somigliante alla vittima, che risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima…

Una indagine diversa, da seguire con attenzione

Dopo Gino Cervi e Jean Gabin, non è solo il physique du rôle di Depardieu a renderlo un interprete perfetto a dare corpo al protagonista. Soprattutto ai suoi tormenti esistenziali, all’interesse verso la vita altrui, e la discrezione nell’esplorarne le ferite, per la paura di dover mostrare le proprie. Ma quando si ricerca la verità non è sempre facile accettarla, o nascondersi.

In quella che ci viene presentata come “l’inchiesta più personale” di Maigret, il consiglio è di predisporsi all’attenzione – dote rara al giorno d’oggi, più della pazienza (che pure il diseguale, ma costante evolversi del caso richiederà) – e di sposare il metodo del commissario. E di usare con lui la stessa empatia che lo vediamo riservare agli altri personaggi, vittime e carnefici, più che a sé stesso. Rassegnato ad avere sempre meno certezze, come forse dovremmo fare anche noi.

Django Unchained: trama, cast e colonna sonora del film di Quentin Tarantino

Dopo aver riscritto l’esito della seconda guerra mondiale con Bastardi senza gloria, il regista premio Oscar Quentin Tarantino prosegue nel suo revisionismo storico andando a toccare il tema della schiavitù negli Stati Uniti nella metà dell’Ottocento. Con Django Unchained (qui la recensione) il regista propone infatti un originale punto di vista sull’argomento, raccontando i tentativi di rivalsa del protagonista all’interno di una nazione che va formandosi nel suo bene e nel suo male, con tutte le singole individualità che hanno contribuito ad alimentare il tanto discusso “sogno americano”.

Per Tarantino, intenzionato ad esplorare quanti più generi possibile, questa è la sua prima incursione nel western. Da sempre il regista si è dichiarato un fan dello spaghetti western di Sergio Leone e Sergio Corbucci, e proprio a quest’ultimo si è ispirato, omaggiando il suo Django del 1966. Per Tarantino questa era anche l’occasione di parlare di un tema tabù negli Stati Uniti, ovvero quella della schiavitù, che in pochissimi hanno avuto il coraggio di trattare e che viene giustamente considerata una delle pagine più nere della storia americana.

Come sempre accade per i film del regista, anche l’arrivo in sala di Django Unchained venne atteso con grande curiosità. Ben presto questo si affermò come uno dei maggiori successi di Tarantino, e a fronte di un budget di circa 100 milioni di dollari arrivò ad incassarne oltre 425 in tutto il mondo. Il film fu poi protagonista della stagione dei premi, arrivando ad ottenere 5 nomination agli Oscar vincendone 2: quello per il miglior attore protagonista e per la miglior sceneggiatura originale. È un’opera questa che non ha mancato di generare polemiche, ma che si è subito affermata come una delle più importanti realizzazioni nella carriera del regista pulp.

Django Unchained: la trama del film

La vicenda si apre negli Stati Uniti del 1958, in Texas. Qui lo schiavo Django sembra destinato ad una vita di soprusi e sofferenze, convinto che non conoscerà mai la libertà. La sua sorte cambia però improvvisamente quando si ritrova salvato da dottor King Schultz, un ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania. Accortosi delle capacità di Django con le armi, questi gli offre di diventare suo socio, aiutandolo nella ricerca dei fuorilegge in giro per l’America. Per Django si presentà così la possibilità di diventare un uomo libero, ma il suo primo pensiero è in realtà un altro. Egli accetta la proposta di Schultz a patto che questi lo aiuti a sua volta a cercare la moglie Broomhilda, da cui è stato separato brutalmente.

Mentre si fanno un nome come infallibili cacciatori, i due uomini iniziano così a ricercare notizie su Broomhilda, arrivando a scoprire che questa è tenuta come schiava nella tenuta di Calvin J. Candie. Accolti come ospiti da questo, i due uomini cercano di stipulare un accordo, aspirando ad ottenere tra le altre cose anche la cessione della donna. L’astuto capo della servitù Stephen, però, fiuta l’imbroglio. Avvisato il suo padrone, questi si rivelerà tutt’altro che l’uomo cortese che fino a quel momento è stato. Per Django e Schultz si renderà necessario uno scontro mortale, dove ad essere messa in gioco è la libertà. Desideroso di salvare la moglie ma anche il loro diritto a vivere senza padroni, per Django arriverà il momento della resa dei conti.

Django Unchained cast

Django Unchained: il cast del film

Come sempre accade per i film di Tarantino, i personaggi principali hanno il volto di alcune tra le maggiori celebrità di Hollywood. Celebre per i suoi cast ricchi di star, anche stavolta il regista non si è smentito, assemblando un gruppo di interpreti straordinari. Nel ruolo di Django vi è Jamie Foxx, il quale dà vita a quello che è uno dei personaggi più celebri della sua carriera. Per ottenere la parte l’attore dovette superare un’agguerrita selezione, venendo scelto per il suo sguardo duro e la corporatura idonea al personaggio. Accanto a lui vi è il celebre Christoph Waltz nei panni del dottor Schultz. L’attore, che con questo personaggio avrebbe poi vinto il suo secondo Oscar, aveva inizialmente rifiutato la parte. Si convinse soltanto dopo aver ottenuto che Schultz non avrebbe mai dovuto compiere azioni negative nel corso del film.

Nel ruolo del cattivissimo Calvin J. Candie vi è invece Leonardo DiCaprio. Per l’attore si trattava del primo vero ruolo da villain, e ciò non rese facile la vita all’attore. Questi dichiarò infatti di aver riscontrato molta difficoltà nel calarsi nei panni di un personaggio tanto spregevole. La sua interpretazione finale risultò però estremamente convincente, dimostrando una volta di più la versatilità dell’attore.  Samuel L. Jackson, attore ricorrente nei film di Tarantino, interpreta qui il crudele Stephen. Il personaggio venne scritto appositamente per l’attore, che accetto da subito entusiasta dell’occasione. L’attrice Kerry Washington, invece, interpreta Broomhilda, moglie di Django, mentre Walton Goggins è Billy Crash, allenatore degli schiavi destinati ai combattimenti. Nel film si ritrova poi anche un cameo dello stesso Tarantino nei panni di Frankie, uno sfortunato schiavista che si imbatte in Django.

Django Unchained: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Altra caratteristica fondamentale dei film di Tarantino sono le accurate colonne sonore che egli compone. Anche per Django Unchained il regista si avvalso della presenza di alcuni celebri brani, tra cui diversi scritti appositamente per il film. Tra questi ultimi si ritrova in particolare Who Did That to You? di John Legend, Freedom di Anthony HamiltonAncora Qui di Ennio Morricone e cantata da Elisa. Numerosi sono poi i brani estrapolati da altri film, come Django, I giorni dell’ira, I crudeli, Gli avvoltoi hanno fame e Lo chiamavano Trinità… Pubblicata nel dicembre del 2012, la colonna sonora ebbe da subito un grandissimo successo presso gli amanti del film, e in Italia è arrivata a vincere il prestigioso Disco d’oro.

Per gli appassionati, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruire di Django Unchained grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il titolo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Crazy, Stupid, Love: trama e cast del film con Ryan Gosling

Crazy, Stupid, Love: trama e cast del film con Ryan Gosling

Affermatisi come brillanti registi e sceneggiatori della nuova commedia statunitense, Glenn Ficarra e John Requa hanno dal 2009 ad oggi realizzato celebri film come Colpo di fulmine – Il mago della truffa, Focus – Niente è come sembra e Whiskey Tango Foxtrot. Il loro più celebre lavoro è però il loro secondo lungometraggio, Crazy, Stupid, Love (qui la recensione), uscito nel 2011 e affermatosi come un autentico successo di critica e pubblico. Commedia romantica con intrecci narrativi imprevedibili, questa vanta in particolare un grande cast di attori, su cui tutto il film si regge. Ancora oggi è considerata uno dei migliori titoli del decennio per il suo genere.

Scritto da Dan Fogelman, noto per essere l’ideatore di This Is Us e abituale collaboratore di Ficarra e Requa, il film è basato su vere esperienze vissute dallo stesso Fogelman. Egli ha poi riadattato quanto aveva tra le sue mani per dar vita a molteplici storie che affrontano l’amore da punti di vista differenti. Prende così vita un film corale che trova nei suoi personaggi e nella sua sceneggiatura ricca di colpi di scena la sua forza maggiore. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, Crazy, Stupid, Love è arrivato a guadagnarne oltre 142 in tutto il mondo, confermando la propria popolarità.

Candidato a numerosi premi popolari, il film ha inoltre il merito di aver lanciato nella popolarità, oltre ai suoi due registi, una oggi acclamata coppia cinematografica, di cui si parlerà meglio più avanti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Crazy, Stupid, Love: la trama del film

Protagonista del film è Cal Weaver, un uomo convinto di avere tutto nella vita: una bella casa, un buon lavoro, una moglie amorevole e dei figli adorabili. Tutte le sue certezze vengono però a crollare rovinosamente nel momento in cui sua moglie Emily gli chiede il divorzio dopo averlo tradito. Affranto, Cal inizia a condurre una vita allo sbando, divenendo cliente abituale di un locale notturno, nella speranza di trovare qui qualcuno con cui sfogare la propria solitudine. I suoi patetici tentativi di attrarre le donne lì presenti lo portano ad imbattersi in Jacob Palmer.

Questi è un affascinante don Giovanni, il quale si offre di aiutare Cal solo perché impietosito da lui. Jacob gli offre dunque una serie di consigli per risultare più attraente, portando l’uomo a vivere una seconda giovinezza. Allo stesso tempo, l’intera famiglia di Cal vive una serie di complesse vicende sentimentali, e anche lo stesso Jacob sembra perdere per la prima volta la testa per la bella Hannah. Più le loro rispettive vicissitudini si evolveranno, più queste si riveleranno essere particolarmente legate, in un crescendo di equivoci e imprevisti. Ognuno sarà infine chiamato a scoprire la propria vera anima gemella.

Crazy, Stupid, Love cast

Crazy, Stupid, Love: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Cal Weaver vi è l’attore Steve Carell, ormai tra i massimi esponenti della commedia statunitense. Egli accettò di partecipare al film pur non apprezzando il titolo, che affermò di trovare fuorviante. Accanto a lui, nei panni di sua moglie Emily vi è la premio Oscar Julianne Moore, mentre i figli Hannah, Jonah e Molly sono interpretati da Emma Stone, Jonah Bobo e Joey King. Quest’ultima è oggi nota per i film di The Kissing Booth. Carell e la Stone avrebbero poi recitato qualche anno dopo l’uno contro l’altro in La battaglia dei sessi. Per la Stone, inoltre, Crazy, Stupid, Love è stato il primo film in cui si trova a recitare insieme all’attore Ryan Gosling.

Gosling è infatti l’interprete del seducente Jacob. Lui e la Stone, che hanno dimostrato un’ottima chimica di coppia, sono da qui diventati grandi amici, tornando a recitare insieme anche in Gangster Squad e La La Land. L’attrice Analeigh Tipton, qui al suo secondo film dopo The Green Hornet, è Jessica Riley, la babysitter della famiglia Weaver. L’attore John Carroll Lynch, celebre grazie al film Zodiac, è invece suo padre Bernie. Nel film sono poi presenti gli attori Marisa Tomei nei panni di Kate Tafferty, amante di Cal, e Kevin Bacon in quelli di David Lindhagen, l’uomo con cui Emily tradisce il marito.

Crazy, Stupid, Love: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Crazy, Stupid, Love è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Amityville – Il risveglio: tutto quello che c’è da sapere sul film horror

Insieme a Nightmare, Halloween e Venerdì 13, una delle saghe horror più longeve e celebri di sempre è quella di Amityville. Basata sui romanzi Orrore ad Amityville e Murder in Amityville, scritti rispettivamente da Jay Anson e Hans Holzer, questa è iniziata nel 1979 con il film Amityville Horror. Nel corso dei decenni sono ben 33 i film basati su questo contesto narrativo, con titoli su titoli che rielaborano in salse diverse la storia originale. Uno dei capitoli più recenti e apprezzati è Amityville – Il risveglio, diciottesimo film della saga nonché uno dei pochi a poter vantare un cast di rilievo.

Diretto nel 2017 da Franck Khalfoun, regista francese molto noto agli amanti del genere (suoi sono i film -2 Livello terrore, Wrong Turn at Tahoe – Ingranaggio mortale, Maniac), questo nuovo capitolo si configura in modo diverso rispetto agli altri della saga. I precedenti film di Amityville vengono infatti presentati in questo come nient’altro che dei film, collocando la trama di Il risveglio al di fuori della continuità narrativa della seria. Tale nuovo lungometraggio, dunque, è stato scritto come un capitolo a sé, nel quale è però possibile ritrovare gli elementi tipici e ricorrenti di tutta la saga.

Amityville – Il risveglio ha dunque permesso di rinfrescare la serie con qualcosa di nuovo, richiamando l’attenzione di nuove generazioni di spettatori sulla mitologia intorno al racconto di base della saga. Per gli amanti del genere horror, è dunque un titolo da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e la storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Amityville – Il risveglio: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Belle, una giovane che si trasferisce con la sua famiglia al numero 112 di Ocean Avenue, nella cittadina costiera nota come Amityville. Sua madre Joan è infatti riuscita a compare lì una casa ad un prezzo vantaggioso, cosa che permette loro di far fronte alle costose spese mediche del figlio James, il quale si trova in stato comatoso. Ben presto, tuttavia, quello che sembrava essere per tutti loro un nuovo inizio si trasforma in un vero e proprio incubo. La casa in cui vivono vanta infatti un macabro passato e le voci che circolano in città, narranti di demoni e spiriti, sembrano non essere lontane dalla verità.

Ad interpretare la protagonista Belle, vi è l’attrice Bella Thorne, qui in uno dei suoi primi ruoli da protagonista. Accanto a lei, nel ruolo della madre Joan, vi è invece l’attrice candidata all’Oscar Jennifer Jason Leigh, mentre ad interpretare il fratello James c’è l’attore Cameron Monaghan, celebre per la serie Shameless. In questo film, l’attore recita per buona parte nello stato comatoso del personaggio e le sue prime parole arrivano solamente a circa quaranta minuti dall’inizio. La giovane Mckenna Grace interpreta invece Juliet, la sorella minore di Belle. L’attore Thomas Mann è invece Terrence, amico di Belle, mentre l’attrice Jennifer Morrison interpreta Candice.

Amityville - Il risveglio storia vera

Amityville – Il risveglio: la vera storia dietro al film

Come tutti i film della saga di Amityville, anche Il risveglio, pur se in modo piuttosto libero, si basa sui reali eventi avvenuti all’abitazione 112 Ocean Avenue della città di Amityville, a Long Island, nello stato di New York. Qui, nella notte tra il 12 e il 13 novembre del 1974, l’allora ventitreenne Ronald DeFeo Jr. uccise i genitori e i suoi quattro fratelli. Tutte le vittime sono state colpite con un fucile calibro 35, ma su come avvennero effettivamente gli omicidi ci sono ancora oggi diverse teorie discordanti. Inizialmente, inoltre, Ronald affermò che ad uccidere la sua famiglia era stato un uomo chiamato Louis Falini, ma in seguito, interrogato dalla polizia, confessò di essere lui l’omicida.

Ronald aveva sempre avuto accesi conflitti con il padre e negli ultimi anni precedenti gli omicidi aveva iniziato ad abusare di LSD ed eroina. Ronald tentò di difendersi affermando che a spingerlo a compiere quanto compiuto erano state delle voci nella sua testa, sostenendo che la casa era infestata da spiriti maligni. Proprio per questa sua affermazione si invocò per lui l’infermità mentale, che venne però respinta. Nel novembre del 1975 Ronald venne condannato ad un totale di 150 anni di galera. Il 12 marzo 2021 è deceduto in carcera per cause ancora sconosciute. Quanto da lui compiuto ebbe da subito grande risalto mediatico e da subito libri e film esaltarono gli aspetti più macabri e sovrannaturali della vicenda.

Amityville – Il risveglio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Amytiville – Il risveglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Biography

Priscilla: Sofia Coppola trova Elvis e Priscilla Presley per il suo Biopic

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La regista premio Oscar Sofia Coppola ha finalmente trovato il suo prossimo impegno da regista  sotto forma di un film drammatico biografico intitolato Priscilla, che si baserà  sul libro di memorie di Priscilla Presley intitolato Elvis and Me. Sofia Coppola ha ufficialmente scelto le stelle nascenti Jacob Elordi (Euphoria) e Cailee Spaeny (Mare of Easttown) per i rispettivi ruoli principali di Elvis e Priscilla Presley. Il casting di Elordi arriva sulla scia del ritratto ampiamente lodato di Austin Butler del re del rock ‘n’ roll nel film biografico di successo di Baz Luhrmann su  Elvis. La produzione dovrebbe iniziare questo autunno a Toronto.

Priscilla, il film

Priscilla sarà diretto e scritto da Sofia Coppola, che da tempo sta cercando di sviluppare il progetto. Il libro di memorie bestseller del 1985 è un resoconto intimo della vita di Priscilla Presley con Elvis. Priscilla sarà distribuito da A24 per la sua uscita in Nord America. Questo segna l’ultima collaborazione di Coppola con A24 dopo aver lavorato insieme in precedenza su The Bling Ring e On the Rocks.

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