Debutta su Disney+ il 2 febbraio con i primi 3
episodi Pam & Tommy, la già pesantemente
chiacchierata serie prodotta da Hulu, diretta da Craig
Gillespie e interpretata da Lily James, Sebastian Stan e SethRogen.
Sebbene il fulcro degli
otto episodi sia la diffusione, a seguito di un furto, del sex tape
che vedeva protagonisti i novelli sposini Pamela Anderson e Tommy
Lee, la serie racconta in effetti l’appassionata,
travolgente e fuori di testa storia d’amore trai due, le vicende
che hanno portato al furto del famigerato nastro, alle conseguenze
della messa on-line del video e alle ricadute sulla vita personale
dei due coinvolti, ma anche il riflesso che la vicenda ha avuto
sulla stampa e sull’opinione pubblica.
In un’epoca in cui
ancora si biasima la vittima di revenge porn e non chi
perpetra quello che è a tutti gli effetti un reato, la vicenda
subita da Pamela Anderson e Tommy Lee, in un mondo
in cui internet era appena nato e non era ancora regolamentato,
accende un faro accecante sulla contemporaneità. A fare da
portavoce a questa denuncia di un atto originario ma anche di tutta
una serie di comportamenti che poi si sono succeduti nel corso di
breve tempo, ci sono i due interpreti, Lily James e Sebastian Stan, che riescono perfettamente a
portare a casa il loro compito su più livelli. Innanzitutto il loro
lavoro di mimetismo dietro ai veri Pam & Tommy è
impressionante, ma soprattutto riescono entrambi ad assecondare il
tono degli eventi che dal volume altissimo, surreale e eccessivo
della prima parte, si modula e, seguendo il corso degli eventi,
diventa drammatico.
Una storia d’amore travolgente
Pam &
Tommy è infatti nettamente divisa in un primo blocco di
episodi molto divertenti, liberi e leggeri, in cui ci viene
raccontato questo amore folle che sboccia, la loro vita insieme,
gli eccessi di ira di Tommy e di ingenuità di Pam, il rapporto con
Rand, il personaggio interpretato da Seth Rogen,
che rappresenta poi la principale debolezza di Tommy e il “casus”
che scatenerà la “guerra” contro tutti.
Il secondo blocco di episodi, che
affronta le conseguenze di quello che oggi chiameremo teak, assume
dei toni più realistici (non ci sono più siparietti con peni
parlanti!) e seri, mentre i nostri protagonisti, principalmente
Pamela Anderson, comincia a muoversi tra
uffici di agenti che vogliono fare di lei una star e sedi di studi
legali che tentano di capire come gestire la messa on line di un
video privato, quando quel mondo lì non era ancora regolamentato
dalla legge, passando per la grande casa di Tommy a Los Angeles,
dove i due cominciano a litigare e discutere, nel momento in cui si
rendono conto che la visione del loro sex tape ha conseguenze molto
diverse per l’uno e per l’altra.
Una riflessione sulla differenza di genere
In questo senso, senza
però mai approfondire, Pam & Tommy è anche una
riflessione sul gender, sulla differenza che determinati
atteggiamenti hanno sulla percezione pubblica di uomini e donne,
sulla libertà di essere una persona sessualmente consapevole che
possono avere gli uomini ma non le donne.
Craig
Gillespie conferma il suo ottimo occhio narrativo, sia nel
momento in cui gli si chiede un approccio più creativo e
particolare, sia quando deve solo accompagnare le performance.
Avvalendosi anche di un montaggio raffinato che ben detta i ritmi
delle due anime della mini-serie, Gillespie confeziona un prodotto
dai molteplici punti di interesse e decisamente appropriato per
l’epoca in cui viviamo.
Pam &
Tommy sarà oggetto di commento e riflessione, di studio
forse, sicuramente spingerà a fare considerazioni attente e
accurate su quelli che sono degli argomenti molto attuali e
dibattuti. Soprattutto la serie mette in luce con grande evidenza
le doti interpretative di Lily James, in particolare, che brilla in
tutte le sfumature che riesce a dare alla sua Pamela Anderson.
Disney+ ha condiviso la
line-up per tutta l’area EMEA, che comprende alcuni dei suoi
attesissimi titoli di intrattenimento generale e produzioni degli
studios, adatti a tutti. Ha finalmente debuttato sulla piattaforma
streaming una delle serie più attese dell’anno, Pam & Tommy con
Lily James,
Sebastian Stan e Seth Rogen. I primi tre episodi sono
disponibili da oggi, mercoledì 2 febbraio, mentre i nuovi episodi
verranno rilasciati a cadenza settimanale.
Sulla scia di Pam &
Tommy, lunedì 21 febbraio arriverà la seconda parte
dell’undicesima stagione di The Walking
Dead, seguita da The King’s Man – Le
Origini il 23 febbraio. Tra le novità di marzo ci
saranno il film Disney e Pixar Red che arriverà sulla
piattaforma streaming venerdì 11 marzo, mentre L’Era Glaciale:
le Avventure di Buck sarà disponibile da venerdì 25 marzo.
Infine, Moon
Knight debutterà in esclusiva su Disney+ mercoledì 30 marzo.
Disney+ ha confermato anche la
data di debutto della serie How I Met Your
Father che sarà disponibile da mercoledì 11 maggio in
esclusiva sulla piattaforma streaming.
Le trame
Pam & Tommy –
Ambientata nei primi tempi della diffusione di Internet, quando
ancora non c’erano regole, Pam & Tommy è basata
sull’incredibile storia vera del sex tape di Pamela Anderson (Lily
James) e Tommy Lee (Sebastian Stan). Rubato dalla casa della coppia
da un operaio scontento (Seth Rogen), il video si trasformò da
semplice curiosità, attraverso scambi clandestini di videocassette,
a un vero e proprio scandalo mondiale quando arrivò sul web nel
1997. La serie originale composta da otto episodi è una storia
d’amore, di crimine nonché un racconto ammonitore che esplora il
rapporto tra privacy, tecnologia e celebrità, rintracciando le
origini della nostra attuale era della Reality TV in un nastro
rubato visto da milioni di persone, che in realtà era destinato
solo ai due protagonisti.
The King’s Man – Le
Origini – Quando i peggiori tiranni e menti criminali
della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare
via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per
fermarli.
The King’s Man – Le Originirivela la nascita della prima
agenzia di intelligence indipendente.
The Walking Dead
– Questo febbraio, The Walking Dead ritorna con gran
parte dei protagonisti impegnati a combattere l’imminente battaglia
scatenata dall’attacco dei Mietitori, mentre altri, ad Alexandria,
dovranno scontrarsi con l’ira devastante di Madre Natura. Per
tutti, il mondo sta letteralmente crollando davanti ai loro occhi.
Nel frattempo, la vita nel Commonwealth non è così idilliaca come
sembra. Qualcuno ritroverà la speranza. Altri, invece, saranno
spinti oltre il punto di non ritorno. Resta una sola verità: le
vite sono appese a un filo e ogni decisione cambierà drasticamente
il loro futuro, le loro possibilità di sopravvivenza e lo stato di
ogni comunità.
The Dropout –
Soldi. Romanticismo. Tragedia. Inganno. The Dropout
racconta la storia di Elizabeth Holmes (Amanda Seyfried) e
Theranos, in una storia incredibile di ambizione e fama andata
terribilmente male.Come ha fatto la più giovane
miliardaria del mondo a perdere tutto in un batter
d’occhio?
How I Met Your
Father – In un futuro prossimo, Sophie sta raccontando
a suo figlio la storia di come ha incontrato suo padre: una storia
che riporta lo spettatore di nuovo nel presente, dove Sophie e il
suo affiatato gruppo di amici stanno cercando di capire chi sono,
cosa vogliono dalla vita e come innamorarsi nell’era delle app di
incontri e delle possibilità senza limiti.
Red – Il film
Disney e Pixar Red vede protagonista Mei Lee, una
tredicenne maldestra e sicura di sé, combattuta tra il rimanere una
figlia disciplinata e il caos dell’adolescenza. Sua madre, Ming, è
protettiva, se non leggermente autoritaria, e non si allontana mai
da sua figlia: una realtà imbarazzante per un’adolescente come lei.
E come se i cambiamenti dei suoi interessi, delle sue relazioni e
del suo corpo non fossero abbastanza, ogni volta che si emoziona
troppo (che significa praticamente SEMPRE), si trasforma in un
gigantesco panda rosso! Red è diretto dalla vincitrice
dell’Academy Award Domee Shi (cortometraggio Pixar Bao) e
prodotto da Lindsey Collins.
L’Era Glaciale: Le
Avventure di Buck – L’Era Glaciale: Le Avventure di Buck
continua le esilaranti avventure dei mammiferi preistorici più
amati dal pubblico. Desiderosi di un po’ di indipendenza dalla loro
sorella maggiore Ellie, i fratelli opossum in cerca di emozioni,
Crash e Eddie, partono alla ricerca di un posto tutto loro, ma si
trovano rapidamente intrappolati in un’enorme caverna sotterranea.
Vengono salvati da Buck, il furetto con un occhio solo, amante
dell’avventura e della caccia ai dinosauri e insieme dovranno
affrontare gli indisciplinati dinosauri che popolano il Mondo
Perduto.
Moon Knight –
Moon Knight segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un
negozio di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e
ricordi provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un
disturbo dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo
con il mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
The Kardashians –
Nel 2022 inizia il countdown di una nuova serie. The
Kardashians sta arrivando su Disney+! La famiglia Kardashian/Jenner
porterà un nuovo emozionante capitolo su Disney+ grazie a un viaggio inedito e
intimo nelle vite di Kris Jenner, Kourtney Kardashian, Kim
Kardashian West, Khloe Kardashian, Kendall Jenner e Kylie Jenner.
Ben Winston, socio della Fulwell 73, è l’executive producer insieme
a Emma Conway e Elizabeth Jones, mentre Danielle King è showrunner
ed executive producer.
Pistol –
Basata sulle memorie pubblicate nel 2018 del leggendario
chitarrista dei Sex Pistols, Steve Jones, “Lonely Boy: Tales from a
Sex Pistol”, la serie offre un’affascinante prospettiva inedita su
una delle più grandi storie del rock di sempre, passando dai
quartieri popolari di West London, al famigerato negozio SEX di
Kings Road di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren, fino alla
controversia internazionale che accompagnò l’uscita di “Never Mind
the Bollocks”, spesso considerato come uno degli album più
influenti di sempre.
West Side Story – Prodotto e diretto da
Steven Spielberg, da una sceneggiatura del
drammaturgo e sceneggiatore Tony Kushner, West Side Story,
rivisitazione del musical del 1957, racconta la storia dell’amore
proibito e della rivalità tra i Jets e gli Sharks, due bande di
strada di adolescenti di diverse origini etniche.
In una nuova immagine pubblicata
su Instagram dalla costumista di Black
WidowJany Temime, Scarlett
Johansson può essere vista provare per la prima
volta il suo costume per il film. La didascalia che accompagna la
foto recita: “Prima prova di Scarlett con il costume da Vedova
Nera. Brillante, potente, bellissima. È
stupenda!” Noi sottoscriviamo tutto!
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è disponibile su Disney+.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
In un’intervista con Comic Book
Movie, Alicia Silverstone ha risposto a una
domanda sul prossimo film solista di Batgirl e
cosa pensasse di
Leslie Grace con addosso il nuovo costume del
personaggio che lei ha interpretato per prima in Batman e Robin di
Joel Schumacher.
Non solo l’ex Batgirl è entusiasta
dell’attrice che raccoglie il suo testimone, ma ha anche avuto solo
elogi per la tuta. Mentre discuteva di quanto sia elettrizzata dal
fatto che Grace interpreti Batgirl, Silverstone ha notato alcune
differenze chiave tra i rispettivi costumi, dicendo quanto
segue:
“Penso che sarà meravigliosa. Il
suo costume è fantastico e sono felice per lei. Deve essere molto
eccitata. Il suo costume sembra molto più comodo del mio. E molto
meno vulnerabile!”.
È stato annunciato che Leslie Grace
interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo
cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the
Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di
Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà
J.K. Simmons torna
nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in
Justice League di Zack
Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in
un ruolo non rivelato e Brendan Fraser
interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.
Ivory Aquino si è unita al cast nel ruolo di
Alysia Yeoh
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
Anche se Spider-Man:
No Way Home vede schierati molti villain dell’Uomo
Ragno nel corso della sua lunga carriera cinematografica, il film
ci mostra che il Green Goblin è il cattivo
principale, con l’arco narrativo più determinante per la storia
rispetto agli altri.
Tuttavia, secondo una recente
intervista con il co-sceneggiatore Chris McKenna
con Gold Derby, Green Goblin non doveva essere una parte così
centrale della storia. McKenna ha spiegato che la sceneggiatura ha
subito un “rapido cambiamento”, in cui Goblin è passato dall’essere
parte di un insieme ancora più ampio di cattivi all’antagonista
principale.
“Questo film ha subito un rapido
cambiamento. [Green Goblin] non era il cattivo principale di questo
film. Perché, come l’intera prima versione della sceneggiatura, non
era il cattivo principale. Era un cattivo. E poi abbiamo perso
altri personaggi, e poi abbiamo continuato: Deve essere lui. È
quello che ora è l’antagonista del film. Dobbiamo renderlo
l’antagonista… Quindi abbiamo modificato la sceneggiatura mentre la
scrivevamo e giravamo ed era, “Oh, Goblin/Norman deve essere il
cattivo. Come lo facciamo?” E così è diventato il fulcro del film
di cui all’inizio non era il fulcro. Goblin era lì, ma non era [il
cattivo principale] … Poi è diventato chiaro a tutti noi: “Aspetta,
no, lui deve essere l’altra faccia rispetto a zia May. Deve essere
il cattivo principale di tutto questo.’ Deve avere una seconda
possibilità e deve fare di nuovo lo stesso sbaglio [come in
Spider-Man del 2002], ma in un modo più oscuro che ora si riferisce
al nostro Peter Parker”.
The
Batman uscirà nei cinema tra poco più di
un mese e, anche se le proiezioni ufficiali della stampa non
inizieranno prima di un paio di settimane, alcuni hanno avuto la
fortuna di dare un’occhiata in anteprima all’attesissimo riavvio di
Matt Reeves tramite test e screening di
settore.Abbiamo già riportato alcuni vaghi dettagli,
ma ora abbiamo la nostra prima reazione corretta via Erick Weber di
Awards Daily.
La fonte di Weber descrive
The
Batman come un “film complesso”,
paragonandolo a diversi film comeZodiac,
Chinatown, Il silenzio degli
innocenti e I
soliti sospetti. Matt
Reeves ha già parlato dell’acclamato serial killer
drammatico di David Fincher, ma gli altri paragoni sono davvero
molto interessanti. Ovviamente per comprendere a pieno questi
paragoni dobbiamo aspettare fino al 4 marzo, ma sembra che possiamo
tranquillamente aspettarci almeno una svolta importante nella
narrazione. Inoltre è molto probabile che l’ultima avventura del
Cavaliere Oscuro sarà un film “controverso” e “infinitamente”
discussa.
Alla luce di quanto
appreso ripercorriamo insieme la trama del film “Due anni di
stalking per le strade mentre Batman (Robert Pattinson), seminando la paura nei
cuori dei criminali, ha portato Bruce Wayne nelle profondità delle
ombre di Gotham City. Con solo pochi alleati fidati: Alfred
Pennyworth (Andy Serkis), il tenente James Gordon (Jeffrey Wright)
— nella rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della
città, il vigilante solitario si è affermato come l’unica
incarnazione della vendetta tra i suoi
concittadini.”
“Quando un killer
prende di mira l’élite di Gotham con una serie di macchinazioni
sadiche, una scia di indizi criptici porta il più grande detective
del mondo a un’indagine nel mondo sotterraneo, dove incontra
personaggi come Selina Kyle/aka Catwoman (Zoë Kravitz), Oswald
Cobblepot/ alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton/alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le
prove iniziano ad avvicinarsi al compimento e la portata dei piani
dell’autore diventa chiara, Batman deve stringere nuove relazioni,
smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e
alla corruzione che da tempo affligge Gotham
City.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
La somiglianza tra il giovane
Mark Hamill e Sebastian Stan, volto del MCU, ha generato in rete parecchi
meme e persino delle proposte abbastanza folli da parte dei fan di
scegliere proprio Stan per un eventuale ritorno sulle scene di un
giovane Luke Skywalker.
Sebastian Stan ha continuamente
espresso apertura a interpretare il famoso Jedi, se si presentasse
l’opportunità. Di recente si è seduto con Esquire per parlare di
Pam e Tommy e ha proprio confermato la sua
disponibilità. Quando la domanda su Luke Skywalker è sorta ancora
una volta, Stan ha detto:
“Senti, è davvero gentile. Mai
dire mai. Mark Hamill è mio padre, lo sai, e lui lo sa, e lo chiamo
ogni Natale per dirgli: ‘Voglio solo che tu sappia che ci sono.’ È
davvero terrificante”.
Sebastian Stan è Tommy Lee nella serie
Pam e Tommy disponibile dal 2febbraio su Disney+, mentre è stato di nuovo Bucky
Barnes in The Falcon and the Winter Soldier. Lo
ritroveremo in un nuovo episodio del MCU al cinema o su
piattaforma.
Patrick Wilson tornerà in Aquaman and the
Lost Kingdom per interpretare Orm, il fratellastro di
Arthur Curry al quale nel primo film l’eroe ha conteso il trono di
Atlantide. Parlando con Brandon
Davis di ComicBook.com in occasione della
promozione di Moonfall, Patrick Wilson ha offerto alcune informazioni
sul tanto atteso sequel.
Sebbene l’attore abbia tenuto le
labbra sigillate sui dettagli della trama del film, Wilson ha detto
che il sequel ha alcune sequenze di combattimento “pazze” e ha
spiegato come il successo dell’originale abbia spinto James Wan a
realizzare il sequel. Guarda cosa ha detto Wilson di seguito:
“Il film sarà un vero spasso, ci
siamo divertiti così tanto a girarlo, lo dirò. James ha stabilito
cosa voleva fare con il primo, è stato chiaramente un successo, ed
è stato come, ‘Ok, ora spingiamolo.’ [Ride] Quindi ogni piccolo
momento stupido, momento sincero, momento d’azione, i calci
piazzati sono incredibili, le acrobazie erano pazze. Le sequenze
delle scene di combattimento sono pazze e semplicemente
fantastiche”.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Musa di Michelangelo
Antonioni, capace di dare corpo a commedia e tragedia
anche nella stessa scena, Monica Vitti è la storia
del cinema italiano. Ci lascia a 90 anni.
«Roberto Russo, il suo compagno
di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è
più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto», ha
scritto Walter Veltroni sui social.
Lo scorso novembre aveva compiuto
novanta anni lontano dai riflettori, quelli che teneva a distanza
dal 2001, quando fece la sua ultima comparsa pubblica per recarsi
al Quirinale.
Di lei si ricordano innumerevoli
film, moltissimi capolavori, uno spirito tagliente, una risata
luminosa, un talento istintivo, una bellezza insolita e
magnetica.
L’eclisse, L’Avventura,
Deserto Rosso, Dramma della gelosia, La ragazza con la
pistola e moltissimi altri titoli l’hanno resa
immortale.
È stato rivelato un primo sguardo al
nuovo setLEGO Mjolnir. Il
Mjolnir è l’arma più famosa di Thor, che appare in molti film del
MCU. Come il personaggio stesso,
l’arma deriva direttamente dalla mitologia norrena ed è stata
presentata al pubblico insieme a chi la impugna nel film del 2011,
Thor.
Il martello è noto per avere dei
poteri, per cui può essere raccolto solo da qualcuno che è ritenuto
degno di maneggiarlo. In
Avengers: Age of Ultron, è stato accennato al fatto
che Capitan America potrebbe essere in grado di raccogliere il
martello, e questo fatto è stato confermato in Avengers:
Endgame, quando ha usato l’arma per cercare di
sconfiggere Thanos.
Dalla sua introduzione, l’arma è
diventata uno dei simboli più iconici dell’MCU. Insieme allo scudo
di Capitan America, il martello è immediatamente riconoscibile e
facilmente associato all’universo dei supereroi Marvel. Negli
ultimi film, il martello è diventato anche un punto importante
della trama. In Thor: Ragnarok, Mjolnir è stato
distrutto dalla malvagia sorella di Thor, Hela, e in Avengers:
Endgame, il Dio del Tuono è tornato indietro nel tempo
per recuperare la Pietra della Realtà e lungo la strada ha raccolto
una versione passata di Mjolnir.
Ora, nelle immagini condivise da
Target, i fan
possono dare una prima occhiata al set LEGO
Mjølnir. Le immagini mostrano un grande set LEGO, con il
martello apparentemente abbastanza grande da poter essere raccolto
da una mano adulta. Le immagini mostrano anche che il martello ha
uno scomparto nascosto, dove possono essere collocati un Guanto
dell’Infinito, il Tesseract e una mini-figura di Thor.
1 di 3
I fan di LEGO e del MCU saranno
entusiasti della possibilità di costruire un’arma Marvel così
iconica con le proprie mani. Il design del set sembra relativamente
semplice, adattandosi all’estetica consolidata del martello.
Tuttavia, è disponibile in 979 pezzi, quindi ci vorrà un bel po’ di
tempo per completarlo.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto al cinema di The
Batman oggi la star del film Robert Pattinson
ha parlato della possibilità che la pellicola possa ottenere un
sequel.
Abbiamo sentito molte chiacchiere sul fatto che
The Batman possa
rappresentare il primo capitolo di una nuova trilogia, ma nulla è
stato confermato e un sequel potrebbe dipendere dalla risposta
critica e commerciale a questa prima puntata. Anche se qualcosa ci
dice che il destino del film non sarà condizionato troppo dalle
performance dato che la Warner Bros. è chiaramente fiduciosa
nelle sue possibilità di successo, visto anche l’avvio dello
sviluppo due spin-off per HBO Max.
Come molti di voi sapranno,
il primo si concentrerà sul dipartimento di polizia di Gotham City,
mentre il
secondo dovrebbe seguire Oswald Cobblepot di Colin Farrell, presumibilmente mentre continua
la sua trasformazione in The Penguin.Oggi parlando
conGames
Radar, Robert Pattinson ha ammesso che fatica a
immaginare un seguito di The
Batman:
” Quando l’ho visto per la prima volta,
anche dalla prima inquadratura, il tono è incredibilmente diverso
dagli altri film” ,
spiega . “Ed è così strano, e un po’… è
triste e abbastanza
commovente.” “È una storia di
Batman davvero, davvero insolita, e sembra quasi più difficile per
me immaginare che posso asserci una serie di film dopo. Voglio
dire, hanno sempre quel piccolo pezzo alla fine, che è tipo: ‘… e
in arrivo!’ Ma a parte questo, sembra stranamente personale. Penso
che le persone rimarranno scioccate da quanto sia
diverso”.
Robert Pattinson ha dunque
involontariamente spoilerato una scena finale nel film che
strizzerà l’occhio a possibili sviluppi futuro, dunque non resta
che aspettare di vedere il film al cinema!
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Secondo un rapporto di
allkpop (via
The Direct), Don Lee tornerà nei panni di
Gilgamesh in un film o uno show MCU in arrivo, dopo aver
interpretato uno dei protagonisti in Eternals.
Secondo quanto riferito, l’attore volerà negli Stati Uniti
quest’estate per iniziare a lavorare sul progetto misterioso. La
notizia del potenziale ritorno di Lee arriva dopo che Gilgamesh è
morto proteggendo Thena (Angelina
Jolie) in Eternals.
Questo implica che il rumor potrebbe
essere smentito ma si potrebbe anche trattare di un nuovo show
Disney+ che si collocherebbe in una
linea temporale precedente ai fatti di Eternals,
magari una storia che segue la vita di Gilgamesh e Thena insieme,
dopo lo smembramento della famiglia degli Eterni a Babilonia.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Come riportato da GamesRadar,
Robert Pattinson si è seduto con Total Film
per discutere del suo primo ruolo da supereroe,
Batman, e di cosa pensava del personaggio.
Parlando del motivo per cui il suo Bruce Wayne alla fine diventa
Batman, la star ha parlato del trauma che ha il suo personaggio e
di come è alimentato dalla tragedia. Alla fine, Pattinson crede che
il suo Bruce Wayne si rivolga all’essere un vigilante come fosse
una “autoterapia”.
“Ha questo enorme trauma dentro
di sé e ha costruito questo intricato meccanismo psicologico per
gestirlo. È come un’autoterapia davvero, davvero, davvero pessima,
che alla fine lo ha portato a diventare Batman, una sorta di
auto-aiuto.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Come
per la maggior parte dei blockbuster dell’MCU,
Avengers:
Endgame si è concluso con un maestoso terzo atto. Un
set enorme, comprensivo di quasi tutti i personaggi attivi del
franchise: nel film i
Vendicatori, i Guardiani della Galassia, gli
abitanti di Wakanda e i Maestri delle Arti
Mistiche, si riuniscono per fermare Thanos
(Josh Brolin). Ma per quanto sia d’effetto vedere
tutti i supereroi all’opera in un’unica battaglia, non si possono
tralasciare gli
errori e le dimenticanze della sequenza finale del
film.
Avengers: Endgame si
presenta come il seguito di Avengers:
Infinity War (2018). Diretto da Anthony e Joe Russo come il
capitolo precedente, il film culmina con lo scontro
titanico tra Thanos, gli Avengers e i rispettivi
alleati. Oltre alla battaglia, anche la realizzazione del film è
stata un’impresa titanica. Infinity War e
Endgame vanno a comporre un finale in due
atti. Se il primo film riesce a gestire bene le scene complesse e
il cast affollato, il secondo arranca maggiormente: la trama è
più elaborata, i viaggi nel tempo diventano impegnativi e culminano
in un finale ricco quanto confusionario. Vediamone tutte le pecche,
dai buchi nella trama agli
errori di VFX.
Come fa Star-Lord a volare?
Come metà dell’Universo,
anche Star-Lord (Chris
Pratt) è vittima dello sterminio di Thanos in
Avengers: Infinity
War. Fortunatamente, in Avengers:
Endgame viene resuscitato e può unirsi al
combattimento finale.
Proprio durante la battaglia del terzo atto, c’è
una sua ripresa che apre qualche dubbio.Dopo che Capitan America raduna i
Vendicatori contro Thanos e il suo esercito,
Peter Quill entra in azione ma, invece di correre,
utilizza i suoi propulsori per volare.Il problema è che gli strumenti sono solo sotto
le scarpe: sembrerebbe quindi impossibile che Star-Lord
riesca a volare orizzontalmente, dal momento che la parte superiore
del corpo non ha alcun tipo di supporto.
Pepper Potts/Rescue: chi sta colpendo?
In Avengers:
Endgame, i fratelli Russo hanno voluto
dare il giusto spazio anche ai personaggi minori. Tra gli altri,
c’è anche Pepper Potts (Gwyneth
Paltrow).
La
storica fidanzata di Tony Stark (Robert
Downey Jr.) è presente in campo di battaglia accanto
al supereroe. Con indosso per la prima volta l’armatura regalatagli
da Iron Man, Rescue spara a raffica i suoi colpi,
ma non si riesce a capire contro chi. Non si vede mai chi viene
colpito, eppure Pepper continua a tirare.
In Avengers: Endgame
Spider-Man cavalca il Pegaso di Valchiria
Iron Man e Rescue
sono un team già noto ai fan, ma durante la battaglia finale
di Endgame hanno combattuto fianco a fianco
anche personaggi che non avevano mai interagito prima. È questo il
caso di Spider-Man (Tom
Holland) e Valchiria (Tessa
Thompson).
Quando Peter Parker tenta di
impossessarsi del Guanto dell’Infinito con tutte e sei le
gemme, Valchiria gli offre un passaggio sul suo
Pegasus. Oltre alla strana coppia di personaggi, stupisce
anche la posizione di Spidey: l’eroe non si aggrappa per
bene alla bestia in volo, ma ha una mano sospesa in aria. Non si capisce bene come faccia
a mantenere l’equilibrio
senza cadere.
Due Ant-Man sulla scena
in Avengers: Endgame
C’è un errore che è stato
notato anche dal co-sceneggiatore di EndgameStephen Mcfeely durante una revisione a posteriori
del film. L’autore ha chiesto scherzosamente ai fan di non
continuare a sollevare il problema, ma è difficile non notarlo.
Per portare il Guanto
dell’Infinito lontano da Thanos, gli
Avengers escogitano un piano: mentre gli altri continuano
a combattere, Ant-Man
(Paul
Rudd) e Wasp
(Evangeline
Lilly) devono accedere al Tunnel
Quantico nel furgone di Luis (Michael
Peña). Poco dopo l’elaborazione del piano però, si
vede sorprendentemente un Giant-Man sullo sfondo del
combattimento, quando Scott Lang dovrebbe essere altrove e
nella sua solita dimensione.
Lo scudo di Capitan America
Steve Rogers è al centro di molti momenti iconici
della battaglia finale di Avengers: Endgame,
ma è anche vittima di un errore
di VFX durante la scena del terzo atto del film. Nel corso
della lotta faccia a
faccia con Thanos, lo scudo di Capitan America viene distrutto dalla spada del
Titano Pazzo.Tuttavia, più tardi nel film, un’ampia ripresa
mostra il soldato di nuovo in possesso della sua arma,
completamente intatta e illesa.
Thanos e il guanto
Uno dei momenti più tesi di
Avengers: Endgame è quando Thanos, impossessatosi del guanto di Stark,
prova a schioccare le dita. Per
fortuna, Iron Man riesce a rubare fortuitamente le
Gemme dell’Infinito per tempo e a rendere il gesto del
Titano Pazzo inutile.
Per
quanto ben costruita, la scena della battaglia finale appena
descritta ha però un piccolo
errore di VFX. Ad un
esame più attento della mano del Titano Pazzo, il dito
medio e il palmo risultano scontornati. Se non viene fatta notare,
l‘imprecisione non è troppo
visibile: anche Matt Aiken di Weta Digital, che ha
lavorato al film, non l’ha notata fino a quando non gli è stata
indicata. Ma anche questo dettaglio toglie punti
ad Endgame.
Pamela Anderson è
un’icona del mondo dello spettacolo nota a tutti, tanto per le sue
interpretazioni quanto per la vita privata e le attività benefiche.
Modella tra le più importanti degli anni Novanta, attrice in serie
di successo e donna capace di reinventarsi continuamente, la
Anderson ha saputo conquistare le attenzioni di tutti, aprendo la
strada a molte altre modelle e attrici venute dopo di lei. Anche se
oggi non è più sotto i principali riflettori del mondo della
celebrità, rimane ugualmente un modello inarrivabile di carisma e
sensualità.
Ecco 10 cose che non sai di Pamela
Anderson.
Pamela Anderson: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in alcuni
noti film. La carriera da attrice della Anderson ha inizio
nel 1991 con il film Rapina del Secolo a Beverly Hills. In
seguito ha recitato in Soli contro il crimine (1994),
Barb Wire (1996), Scooby-Doo (2002), con Rowan Atkinson,
Scary Movie 3 (2003), Borat (2006), con Sacha Baron
Cohen, Superhero – Il più dotato fra i
supereroi (2008), Costa Rican Summer (2010),
Hollywood & Wine (2010), The People Garden
(2016), The Institute (2017), di James Franco,
Baywatch (2017), con
Dwayne Johnson,
e Nicky Larson et le Parfum de Cupidon (2019).
2. È nota per le serie
TV. Più che il cinema, ad aver reso davvero celebre
l’attrice sono state alcune serie TV in cui ha recitato. Tra le più
importanti si annoverano Quell’uragano di papà
(1991-1997), Il tempo della nostra vita (1992) e
Baywatch (1992-1997), che l’ha consacrata definitivamente.
In seguito ha preso parte a V.I.P. (1998-2002),
Baywatch – Matrimonio alle Hawaii (2002), Una
pupa in libreria (2005-2006), Package
Deal (2013) e Sur-Vie (2017).
Pamela Anderson è hot
3. È stata un icona
sexy. Prima di diventare una nota attrice, la Anderson ha
iniziato la sua carriera come modella. Dopo essere stata
casualmente scoperta venendo inquadrata nel maxischermo di una
partita di football, le sono stati proposti diversi contratti come
modella e nell’ottobre del 1989 è apparsa sulla copertina di
Plaboy in uniforme scolastica. Da quel momento è apparsa
sulla rivista per ben altre tredici volte ed è stata scelta, nel
2011, come modella dell’ultimo numero della rivista in cui appaiono
servizi di nudo.
Pamela Anderson in Baywatch
4. Possiede ancora l’iconico
costume della serie. Della serie Baywatch, dove
la Anderson interpretava C. J. Parker, uno degli oggetti più
iconici e maggiormente rimasti nell’immaginario collettivo è il
costume rosso indossato dall’attrice. La Anderson ha di recente
dichiarato di possedere ancora il suo costume da bagno rosso e ha
affermato anche che di tanto in tanto lo indossa ancora, o per fare
la doccia o per far colpo sui suoi ospiti.
5. Il suo co-protagonista
non la voleva nella serie. Come rivelato in seguito, il
protagonista maschile della serie, l’attore David
Hasselhoff, non voleva che la Anderson facesse parte del
cast di Baywatch. Questo perché aveva posato per la
rivista Playboy e Hasselhoff non la considerava una vera
attrice. Ancor di più, l’attore era preoccupato dal fatto che il
seno prosperoso della Anderson avrebbe finito con il distrarre
dalle vere cose importanti della serie.
Pamela Anderson e Tommy Lee
6. Era sposata con il noto
batterista. Nel 1995 l’attrice ha sposato il batterista
della band Motley Crue Tommy Lee, che aveva
conosciuto solo quattro giorni prima del matrimonio. La coppia, che
ha avuto anche due figli (Brandon Thomas e Dylan Jagger), è
divenuta nota in particolare per il loro rapporto burrascoso. In
un’occasione, infatti, Lee fu anche arrestato per violenza
domestica e condannato a sei mesi di carcere. I due hanno infine
divorziato nel 1998.
7. È noto il loro sex
tape. Nello stesso 1998 viene diffuso online un filmato
che ritraeva la Anderson e Lee nel loro intimo, con esplicite scene
di sesso. la Anderson ha quindi citato la società di distribuzione
del video, pubblicato in versione integrale, ottenendo un accordo
di transazione confidenziale tra le parti. Proprio questa vicenda è
ora alla base della serie Pam&Tommy, disponibile su
Disney+ a partire dal 2 febbraio, dove
la Anderson e Lee sono interpretati rispettivamente da Lily James e
Sebastian
Stan.
Pamela Anderson è su Instagram
8. Ha un profilo Instagram
ufficiale. L’attrice ha deciso di aprire, come molti suoi
colleghi, un account Instagram ufficiale che è seguito da 1,3
milioni di persone. La sua bacheca è un tripudio di fotografie che,
spesso e volentieri, la ritraggono protagonista di momenti
lavorativi e di svago, oltre che di momenti quotidiani. Seguendola,
dunque, si potranno scoprire molte cose su di lei, rimanendo anche
aggiornati su tutti i suoi progetti.
Pamela Anderson: oggi
9. Continua a
recitare. Nonostante il periodo della sua massima
popolarità sia ormai tramontato, la Anderson continua ad essere
un’icona nel mondo dello spettacolo. Tra le tante attività che
l’attrice porta avanti vi è naturalmente anche quella della
recitazione, passione mai abbandonata. Se nel 2017 era comparsa con
un cameo nel film Baywatch, la Anderson ha da poco
concluso le riprese di un nuovo film, intitolato 18 &
Over, un thriller ambientato durante il periodo del lockdown,
dove lei ricopre il ruolo dello sceriffo Rogers.
Pamela Anderson: età e altezza dell’attrice
10. Pamela Anderson è nata
il 1° luglio del 1967 a Ladysmith, in Canada. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
Beautiful Minds è un film di
genere drammatico del 2021, diretto da Bernard Campan
eAlexandre Jollien, che
interpretano anche i due protagonisti. In uscita il 10 febbraio
2022 nelle sale italiane, il film sarà distribuito da Notorious
Pictures.
Beautiful Minds: un incontro
salvifico
Alexandre Jollien è
un filosofo e scrittore svizzero, specializzato in filosofia greca,
oltre che docente, ed è intervenuto più volte sul tema della
disabilità: ha ideato, scritto e diretto Beautiful
Minds assieme all’amico Bernard Campan,
con cui lavora da diversi anni, compagno ideale per sostenere il
soggetto di una pellicola incentrata sull’importanza e la forza
della differenza: un invito a cambiare il modo in cui si giudica
chi non conosciamo, per adottare una prospettiva più fluida,
abbracciando l’amore incondizionato che si è rivelato risolutivo
nell’esperienza quotidiana e personale di Jollien,
che ha vissuto in prima persona il disprezzo di sé connaturato al
personaggio da lui interpretato: un’ interiorizzazione degli
sguardi negativi, che distruggono la consapevolezza della propria
persona: “C’è molto disprezzo di sé quando si fissano le altre
persone ogni giorno, il che è degradante. Ci vogliono anni per
guarire da questo trauma. Quando hai una disabilità, quando la tua
autostima è abbastanza distrutta, penso che sia stato molto
catartico essere sostenuto da Bernard, da una squadra. Alla fine,
viviamo grazie alla solidarietà“.
Louis
(Bernard Campan) è un becchino sessantenne dalla
quotidianità piuttosto metodica; tratta con fornitori e colleghi
con lo stesso pragmatismo (e cura) dispensato al trucco dei
cadaveri per i rispettivi funerali. In parallelo, ci viene
presentato Igor (Alexandre
Jollien), un uomo vicino ai 40 anni che consegna verdure
biologiche su un triciclo, sfidando così quotidianamente non solo
il traffico, ma anche la sua condizione di disabile – ha avuto una
temporanea paralisi cerebrale alla nascita. La sceneggiatura
(firmata dai due protagonisti) suggerisce rapidamente che le vite
di queste due figure completamente diverse si incroceranno; non
sorprende, quindi, che sia esattamente quello che succede.
E’ allora che emerge prepotentemente
la volontà del regista Bernard Campan di rompere
certi cliché senza perdere di vista il viaggio reciprocamente
vantaggioso dei personaggi; nella maggior parte delle opere con una
premessa simile, gli equivalenti di Louis mostrano un’immensa
difficoltà nel trattare le particolarità della condizione fisica
dei personaggi come Igor e, poco a poco, imparano tramite le
differenze a essere persone migliori. Qui c’è la consueta
acquisizione di nozioni benefiche per l’interlocutore e spettatore,
ma in una strada a doppio senso: anche Igor si appropria – e rivela
– la sua soggettività.
Beautiful Minds: lasciamoci
abbracciare
Approcciandoci a questa visione,
abbiamo tutte le ragioni per credere che Beautiful
Minds sarà un film convenzionale, in cui i membri di
gruppi discriminati giocano un ruolo chiave nel rendere qualcuno
una persona migliore e di solito quel privilegiato proviene da una
parte meno vulnerabile della popolazione. Pensate al numero di film
in cui un omofobo impara il rispetto interagendo con i membri della
comunità LGBTQIA+ o, in modo simile, al numero di personaggi
razzisti che ricevono lezioni vivendo con uomini o donne di colore;
naturalmente, il messaggio di accettazione e di cambiamento di
prospettiva è importante; tuttavia, non quando questa “lezione di
vita” avviene a spese della subordinazione del discriminato, in
diversi casi quando diventa un mero strumento per l’evoluzione
morale/spirituale/comportamentale dell’oppressore.
Beautiful Minds non
crea un’opposizione così forte tra le realtà dei protagonisti.
Louis sembra avere tutta la pazienza del mondo di fronte alle
impertinenze ricorrenti di Igor; in nessun momento l’impresario
funebre mostra una difficoltà specifica nel trattare con una
persona con bisogni speciali. La presenza di Igor si attesta come
emotivamente pedagogica in definitiva, ma non nel senso di
abbattere un pregiudizio stretto/tattico: gli insegnamenti che
elargiscono l’uno all’altro sono di natura più emotiva che
comportamentale. E come regista, Bernard Campan
non delimita in maniera didattica ogni passo del viaggio,
rendendolo una naturale conseguenza del famigerato
apprendistato.
A volte Louis sembra rassegnato alla
presenza di Igor, altre volte è effettivamente entusiasta della
compagnia dello straniero sulla strada. In nessun momento le
motivazioni sono comunque dettagliate fino al punto di esaurire i
dubbi: nel processo di avvicinamento e allontanamento dalle
convenzioni, il lungometraggio costruisce un viaggio per far
incontrare due solitari. La logica del road movie è spesso
utilizzata in questo tipo di trama, soprattutto perché permette uno
spostamento costante e un aggiornamento delle figure di supporto,
che contribuiscono a modificare la storyline principale.
Beautiful Minds è
una piacevole commedia drammatica del tipo da guardare e
riguardare, che ricorda la potenza espressiva di Quasi Amici: la filosofia del personaggio – e
della mente – di Alexandre Jollien arricchisce il
testo filmico in maniera inedita e mai stucchevole, mettendo nero
su bianco come la tentazione di nascondere le ferite sarà sempre
controbilanciata dalla solidarietà e umanità di chi ci sta attorno,
se ci lasciamo abbracciare.
Now and
Then è la nuova serie thriller Apple
Originals spagnola e inglese creata da Ramón Campos e
Teresa Fernández-Valdé.
Now and Then in
streaming uscirà 20 maggio su
Apple TV+. a serie di otto episodi,
ambientata a Miami, è stata girata in spagnolo e inglese e uscirà
su Apple
TV+ con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio
settimanale, ogni venerdì.
Now and Then: trama e cast
Now and Then è
un thriller stratificato che esplora le differenze tra le
aspirazioni giovanili e la realtà dell’età adulta, quando le vite
di un gruppo di migliori amici del college cambiano per sempre dopo
il tragico epilogo di un weekend celebrativo finito con la morte di
uno di loro. Vent’anni dopo, i restanti cinque sono riuniti di
nuovo, seppure con riluttanza, da una minaccia comune che mette a
rischio i loro mondi apparentemente perfetti.
Il cast della serie comprende le candidate all’Oscar
Marina de Tavira e Rosie Perez,
il vincitore del Premio Ariel José María Yazpik,
la pluripremiata al Premio Goya Maribel Verdú,
Manolo Cardona, la vincitrice del Premio Goya
Soledad Villamil, il vincitore dell’Emmy Željko
Ivanek, Jorge López, Alicia Jaziz , Dario Yazbek Bernal, Alicia
Sanz, Jack Duarte e Miranda de la Serna.
La serie è un’idea di Bambú Producciones, dei creatori
Ramón Campos e Teresa Fernández-Valdés, che sono anche
showrunner, e di Gema R. Neira, che è anche autrice insieme a
Campos e al loro team. Gideon Raff (“The Spy”, “Homeland –
Caccia alla spia”) è produttore esecutivo e regista.
Now and
Then si unisce alla rosa in espansione di Apple Originals degli
storytellers più creativi di oggi, incluso il prossimo all’uscita
“Suspicion”, un thriller dal ritmo frenetico con
Uma Thurman, basato sulla premiata serie
israeliana “False Flag”; “Slow Horses”, un
thriller di spionaggio internazionale con protagonista il premio
Oscar Gary Oldman; “Pachinko”, l’attesissima serie
drammatica basata sull’acclamato bestseller, scritta e prodotta da
Soo Hugh; “Echo 3”, un nuovo thriller d’azione
ambientato tra il Sud America e gli Stati Uniti e scritto dal
produttore e scrittore premio Oscar Mark Boal; nuove storie dal
regista, scrittore, direttore della fotografia, montatore,
produttore pluripremiato agli Oscare ai BAFTA, Alfonso
Cuarón, che attualmente ha un accordo generale di
esclusiva per lo sviluppo di progetti televisivi per Apple
TV+ attraverso la sua società di produzione Esperanto Filmoj;
“Masters of the Air”, una nuova serie drammatica limitata
degli Apple Studios, prodotta da Amblin Television di Steven Spielberg e Playtone di Tom Hanks e
Gary Goetzman; “Shantaram”, tratto dal bestseller
di Gregory David Robert e interpretato da Charlie
Hunnam.
Ecco un altro giocatore che, per
soldi, mette in palio la vita. Da miniserie a film, Most
Dangerous game è la corsa disperata all’oro di un uomo
(Liam
Hemsworth) in fin di vita e pieno di debiti. Un
lungometraggio dalle ottime premesse in termini di cast e regia e
che mette in scena azione, intrigo e mistero ma senza riuscire a
centrare il segno. Vediamo perché.
Most Dangerous Game: la trama
Dodge Raynard (Liam
Hemsworth), giovane imprenditore, corridore accanito
ed ex atleta, scopre di essere malato di cancro. Non gli restano
che poche settimane. Come se non bastasse, è indebitato fino
al collo. Per permettere le cure necessarie alla moglie incinta
(Sarah Godon), Dodge ha
rinunciato alla sua assicurazione. Alla ricerca disperata dei
soldi per curarsi e per garantire la sopravvivenza economica alla
sua famiglia, Raynard accetta la proposta di un
assicuratore misterioso (Christoph
Waltz).
Dodge è invitato a
partecipare ad un gioco: per 24 ore, deve fuggire da cinque
inseguitori misteriosi, pronti ad ucciderlo. La ricompensa in
denaro è garantita. Non avendo nulla da perdere,
Dodge accetta di partecipare alla folle caccia all’uomo,
mettendo in pericolo la sua famiglia e sfiorando i limiti della
follia.
Le disavventure di Most Dangerous
Game
Most Dangerous
Game nasce come una serie in short format: 15 episodi
da una decina di minuti circa che vanno a comporre un
Movies-in-chapter, un film a capitoli. A lanciarla è
Quibi – la piattaforma realizzata
da Jeffrey Katzenberg per lo streaming sui
cellulari. Purtroppo Quibi è stata avviata nel
2020, in piena pandemia, e ha dovuto chiudere pochi mesi dopo.
Il format, geniale per la un
servizio streaming per smartphone, viene cambiato dal nuovo
distributore del film, Amazon Prime
Video. Nasce così il lungometraggio Most
Dangerous Game. La rielaborazione del girato non è però
delle migliori: il film risulta spesso ripetitivo, come se i
singoli episodi fossero semplicemente stati incollati uno dopo
l’altro, senza troppo sforzo. Inoltre, la qualità è bassa: è
evidente che si tratta di una produzione CBS in cui le scene
d’azione sono fatte al risparmio. D’altronde, parliamo di un
prodotto nato per il piccolissimo schermo.
Nomi importanti per risultati
mediocri
Il regista di Most
Dangerous Game è Phil Abraham, il
noto autore di serie cult come I Soprano o
Mad Men.
Lo sceneggiatore Nick Santora non è da meno.
Nonostante ciò, il passaggio dalla migliore tv HBO ai bassi budget del network
CBS viene accusato dagli autori. Manca una storia
avvincente e coinvolgente. L’aspetto drammatico della malattia del
protagonista non viene approfondito abbastanza da creare empatia.
La trama è completamente sbilanciata verso l’azione, senz’altro
necessaria ma non sufficiente a coinvolgere lo spettatore.
Nulla da dire però alla recitazione
di Hemsworth (The
dressmaker – Il diavolo è tornato) e di Waltz (Spectre):
è ottima e non stucchevole. Il primo è perfetto per la parte
dell’uomo prestante, la cui fisicità esprime forza e agilità.
D’altro canto però, sembra tutt’altro che malato: viene da
chiedersi, ha realmente un tumore? Come può essere in fin di vita?
Dal canto suo, Waltz
veste bene i panni del furbo imprenditore che opera ai limiti della
legalità, personaggio rassicurante ma anche manipolatore, a tratti
subdolo.
Siamo sulla falsa riga di Squid
Game
Forse il motivo per cui Most
Dangerous Game non ci conquista è perché abbiamo in
mente un prodotto simile ma estremamente più forte: Squid Game,
la serie Netflix
coreana che ha conquistato appassionati e non dei giochi di
sopravvivenza.
Thriller, dramma e horror in una
realtà distopica, inserita nel mondo ordinario ma ben nascosta.
Tutti questi elementi, seppur in proporzioni differenti, sono
presenti in Squid Game
come in Most Dangerous Game. Anche nel film, c’è
un padre che ha bisogno di soldi per garantire un futuro alla sua
famiglia e un uomo ”generoso” e cordiale pronto a offrire una
soluzione. Al centro del prodotto americano però, non c’è un
personaggio ridotto in estrema povertà come in Squid
Game, ma un giovane di successo. Il film vorrebbe
criticare il sistema sanitario statunitense, ma non riesce fino in
fondo nel suo intento politico.
In conclusione, Most
Dangerous Gameè un film d’azione
che non dice nulla di nuovo: ha tutti gli ingredienti per
funzionare ma non ha la forza di superare la concorrenza.
Nelle nuove immagini di
The
Batman condivise da Total Film, i fan possono dare uno
sguardo più dettagliato alla tuta di Robert Pattinson e al suo arsenale. Le
immagini mostrano il cappuccio del supereroe in dettaglio, così
come i suoi guanti e la cintura traboccante di gadget. Questi
gadget sembrano includere granate fumogene, che i fan con gli occhi
d’aquila avranno intravisto nei trailer e potenziali proiettili
attaccati ai suoi guanti.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
ll 3 marzo
debutterà nelle sale italiane Voyage of Time, documentario diretto
dal geniale regista Terrence Malick (La
sottile linea rossa, The Tree of Life), con la voce
narrante di Cate Blanchett eprodotto da
Brad
Pitt. Presentato alla 73ª Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film,
nella sua grandiosa versione integrale per la
sala, è distribuito da Double Line in
collaborazione con Lo Scrittoio.
L’opera arriva finalmente sul grande
schermo per condurre lo spettatore all’esplorazione del passato
planetario e al contempo alla ricerca di una futura collocazione
nell’universo per l’umanità. Un inno alla natura e alla vita che si
propone di forgiare una nuova, ipnotica storia della stessa vita
della Terra, cogliendo la magia espressiva del cosmo non facilmente
osservabile, ma del quale siamo partecipi in ogni istante della
nostra esistenza.
In Voyage of Time Malick invita lo spettatore a sondare
in profondità 14 miliardi di anni tra passato, presente e futuro,
ricostruendo la cronologia scientifica della Terra, dalla nascita
delle stelle alla comparsa dell’uomo sul pianeta. Nell’arco di
diversi anni, Malick con questo lavoro ha voluto creare un nuovo
formato sperimentale, al confine tra effetti speciali tradizionali
ed effetti digitali all’avanguardia. Dalla microfotografia alle
immagini generate da supercomputer, da creature viventi a immagini
che somigliano a specie preistoriche, l’interrogativo è: possiamo
riprodurre sullo schermo gli eventi cosmologici più immensi e le
forme di vita più bizzarre di cui nessuno è mai stato testimone e
farlo in modo da consentire alle persone di relazionarsi,
valutandone la bellezza, il significato e le conseguenze da un
punto di vista personale?
Voyage of Time consente al
pubblico di sperimentare in modo diretto ciò che la scienza
comprende del nostro mondo, della nostra storia, della nostra
esistenza, grazie al potenziale del cinema di documentare e, a
volte, simulare la cruda realtà, la capacità della macchina da
presa di amplificare e manipolare il tempo. Il mondo invisibile
intorno a noi diventa improvvisamente immaginabile, conoscibile, da
tutti. A contribuire l’uso di suoni capaci di evocare il vorticoso
crescendo dell’energia creativa della vita.
Prima di iniziare la produzione di
questo film, Malick si è immerso in studi astronomici, biologici e
filosofici, raccogliendo appunti e parlando con professori,
ricercatori e innovatori in campi in rapida evoluzione, spaziando
dalla fisica all’antropologia. Tale lavoro preparatorio è confluito
in un film che sa ritagliarsi una nuova forma espressiva,
intersecando scienza e arte.
“La bellezza estetica del film
non fa che valorizzare la scienza sottostante in uno scambio
dinamico, un dare e ricevere, tra il romanticismo dell’arte e il
rigore della ricerca scientifica. La scienza è stata
erroneamente considerata nemica del mistero e del senso di
meraviglia è piuttosto il contrario, in realtà. La conoscenza non
diminuisce il senso della bellezza e del mistero; lo accresce. In
quanto scienziati, il nostro compito è tuffarci in quel mistero e
cercare di formare per consentire la comprensione. Ciò che fa anche
Terry con questo film” – Andrew Knoll, Fisher Research
Professor di Storia Naturale presso l’Università di Harvard,
consulente della NASA e responsabile della veridicità e accuratezza
dal punto di vista scientifico della rappresentazione.
The Beatles: Get Back – The Rooftop Concert,
l’indimenticabile concerto dei Beatles sul tetto della sede di
Apple Corps di Savile Row avvenuto il 30 gennaio 1969, debutterà in
Italia esclusivamente nelle sale IMAX® dal 9 al 13 febbraio in una
versione di 60 minuti.
“Sono entusiasta che il pubblico
possa vivere il concerto sul tetto di The
Beatles: Get Backin IMAX, su uno schermo
enorme”, afferma il regista/produttore Peter Jackson. “È
l’ultimo concerto dei Beatles ed è il modo assolutamente perfetto
per vederlo e ascoltarlo”.
“Fin dal debutto della
bellissima e illuminante docuserie di Peter Jackson, sentivamo che
i fan avevano il desiderio di vivere in IMAX l’indimenticabile
esibizione sul tetto”, afferma Megan Colligan, presidente di
IMAX Entertainment. “Siamo davvero entusiasti di collaborare
con Disney per portare Get Back su un
palcoscenico completamente nuovo e offrire ai fan dei Beatles in
tutto il mondo l’opportunità unica di guardare e ascoltare i loro
eroi attraverso l’impareggiabile immagine e suono di
IMAX”.
Il concerto, che appare nella sua
interezza nella docuserie originale di Peter Jackson The
Beatles: Get Back disponibile su Disney+, sarà ottimizzato per gli
schermi IMAX, rimasterizzato in digitale nella qualità
dell’immagine e del suono di The IMAX Experience® con la tecnologia
proprietaria IMAX DMR® (Digital Remastering).
Arriva l’11 febbraio su Prime VideoI Want You Back,
diretto da JasonOrley (Big
Time Adolescence), scritto da Isaac Aptaker &
Elizabeth Berger (Love, Simon writers
e This Is Us co-showrunners) e prodotto da
Peter Safran e John Rickard di The Safran Company,
Aptaker e Berger di The Walk-Up Company.
Nel cast del film ci
sono Charlie Day, Jenny Slate,
Scott Eastwood, Manny Jacinto, Clark Backo, Gina Rodriguez,
Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Isabel May e Luke David
Blumm.
Le foto di I Want You Back
1 di 4
I WANT YOU BACK
La trama di I Want You Back
Peter (Charlie Day) ed Emma
(Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si incontrano
c’è una cosa che li fa legare immediatamente: sono entrambi
stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne
(Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood).
Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma
la loro autocommiserazione prende una strana piega quando
scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati
avanti, Anne con Logan e Noah con Ginny. Sulla trentina e
terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere
felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per
porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli.
Gli attori
Ariana DeBose, Harris Dickinson,
Lashana Lynch, Millicent Symonds e Kodi Smit-McPhee sono i candidati 2022 per il
BAFTA EE Rising Star Award. Il premio è giunto
alla sua diciassettesima edizione.
I candidati sono stati annunciati
dalla vincitrice dello scorso anno, Bukky Bakray (“You Don’t Know
Me”), e dalla presentatrice Edith Bowman.
I cinque attori sono stati
selezionati per aver dimostrato “un talento eccezionale nel cinema
nell’ultimo anno”. I precedenti vincitori del premio hanno incluso
James McAvoy, Eva Green, Tom Hardy, Kristen Stewart,
Tom
Holland, Letitia Wright e Micheal
Ward.
DeBose ha recentemente interpretato
Anita in West
Side Story e apparirà nel thriller di
spionaggio di Matthew Vaughan Argylle insieme a Henry Cavill, Bryce Dallas Howard,
John Cena, Bryan Cranston e Samuel L.
Jackson.
Dickinson ha interpretato il
principe Filippo al fianco di Angelina Jolie in
Maleficent: Mistress of Evil e recentemente è
apparso in The King’s Man – le origini. Lo vedremo in
See How They Run insieme ad Adrien Brody,
Saoirse Ronan, Ruth Wilson e Sam
Rockwell.
Lynch ha avuto un ruolo chiave in
No Time to Die come il nuovo 007 e sarà presto
visto nell’adattamento musicale di Matilda insieme
a Emma Thompson e The Outside
Room con Vanessa Redgrave ed
Emily Beecham.
Symonds ha recentemente ripreso il
suo ruolo in A Quiet Place Part II di John
Krasinski, mentre Smit-Mcphee è apparsa
in film vari come La strada, nel ruolo del figlio
di Viggo Mortensen, e Il Potere del Cane al fianco di
Benedict Cumberbatch e Kristen
Dunst.
Il premio BAFTA Rising Star è
l’unico degli EE British Academy Film Awards che viene deciso dal
pubblico. Il vincitore degli EE Rising Star Awards sarà annunciato
durante la cerimonia BAFTA, che si terrà nel centro di Londra il 13
marzo.
Mente geniale dietro a capolavori
del genere come Independence Day,
Godzilla (1998), The Day After Tomorrow
e 2012 , si può certamente dire che Roland
Emmerich è un artista del disaster movie.
In un’intervista per il canale
YouTube Jake’s Takes,
Roland Emmerich elenca le cose da fare e da non
fare per girare sequenze di disastri, citando in particolare la sua
esperienza durante le riprese di Independence
Day. Secondo il regista, è più efficace – e meno
sconvolgente – evitare la morte gratuita sullo schermo. “Stai
lontano dalle persone che vengono uccise”, dice Emmerich
“Perché
è qualcosa… che non credo che alla gente piaccia molto. Sì, il
mondo sta crollando, ma non mostrarlo troppo… Ecco perché io vado
in giro per la città, tu vai più in largo che puoi. Perché non è
divertente [vedere le persone che muoiono]”.
Jamie Lee Curtis riflette sul fatto che ha
interpretato Laurie Strode nel franchise di Halloween per 44 anni,
nel corso delle riprese di Halloween
Ends, film che potrtebbe chiudere per sempre l’arco
narrativo del suo personaggio.
Grazie all’Halloween del 1978,
Curtis sarà per sempre immortalata nella lista di Hollywood delle
migliori scream queens di tutti i tempi. Si è fatta un
nome interpretando Laurie Strode, una delle uniche sopravvissute al
primo massacro di Michael Myers, nel film di John
Carpenter; da allora, Curtis ha interpretato Laurie in 6
film, aiutando a riavviare il franchise nel corso degli anni.
È stato il suo ritorno ad
Halloween nel 2018 che ha dato nuova vita alla
proprietà slasher di lunga data e l’ha indirizzata verso la
trilogia in corso. L’Halloween del 2018 è servito come sequel
diretto del film originale e ha ripreso con una Laurie alle prese
con il disturbo da stress post-traumatico mentre si preparava per
la sua resa dei conti finale con Michael. Lo scorso autunno è
uscito Halloween Kills, il secondo capitolo della
nuova trilogia, e sarà seguito da Halloween
Ends entro la fine dell’anno.
Jamie Lee Curtis avverte il significato di
questo momento durante le riprese di Halloween Ends. L’attrice ha
condiviso un post emozionante sui social media quando si è resa
conto di interpretare Laurie da 44 anni. Ha scritto:
Mi sono svegliato presto questa
mattina e ho capito che abito in Laurie Strode da 44 anni. I suoi
sogni sono diventati i miei. Anche i suoi incubi. In tutto questo,
un profondo senso di gratitudine per i fan che l’hanno mantenuta
importante e mi hanno dato un lavoro per così tanto tempo e sono
così fottutamente entusiasta di questo nuovo film che stiamo
facendo.
Diretti da David Gordon
Green, Halloween e Halloween Kills riportano Michael Myers ad
Haddonfield 40 anni dopo la sua furia iniziale per un’altra notte
di terrore. La sua follia omicida per la città lascia dozzine di
morti, tra cui Tommy Wallace (Anthony Michael
Hall) e la figlia di Laurie Strode (Jamie
Lee Curtis), Karen (Judy
Greer).
Halloween
Ends raggiungerà i personaggi dopo un salto temporale
di quattro anni, e vedrà protagonisti gli eroi sopravvissuti,
Laurie, Allyson (Andi Matichak) e Lindsey Wallace
(Kyle Richards) affrontare le ricadute della furia
del 2018 dopo l’ultima fuga di Michael.
Parlando con Total
Film (via
GamesRadar+) in merito al suo prossimo film, The
Batman, Robert Pattinson ha parlato del suo affetto di
lunga data per il personaggio DC. Ha rivelato di aver visto tutti i
film di Batman al cinema (presumibilmente da Batman del 1989 e
oltre), e sente che nessuno di quei film sia veramente brutto,
includendo anche Batman e Robin che è unanimemente considerato poco
riuscito.
“Tra tutti i personaggi dei
fumetti e quel tipo di film, ho visto tutti i film [di Batman] al
cinema, cosa che non posso davvero dire di aver fatto per
nessun’altra serie. Non vedevo l’ora che uscissero. C’era la
combinazione di essere totalmente attratto da questi film e anche
di vedere che ne erano stati girati tanti sullo stesso personaggio,
nessuno dei quali brutto. La gente dice che alcuni siano molto
brutti, ma in realtà non lo sono. Raggiungono tutti completamente
ciò che si prefiggevano di ottenere e sono tutti davvero
interessanti, a seconda del loro tempo e luogo. Non lo so. Ho avuto
uno strano istinto al riguardo. Ma ho sempre amato il
personaggio”.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Il Marvel Cinematic
Universe è riuscito sicuramente a riportare in auge i
costumi dei supereroi; eppure, vi sono state alcune eccezioni di
character design, in particolar modo per quanto riguarda il reparto
costumi, poco o per nulla azzeccati. Vediamo assieme quelli che
sono stati decretati i 12 peggiori costumi dei personaggi Marvel…
Green Goblin (Spider-Man: No Way
Home)
Siamo consapevoli che il
costume di Green Goblin non è mai stato tra i
preferiti dei fan, ma la rivisitazione del Marvel Cinematic
Universe non è sembrata più di tanto migliore:
certo, il cappuccio viola ha reso indubbiamente omaggio all’aspetto
del Goblin nei fumetti, ma non possiamo dire lo stesso dei vari
orpelli e accessori/armi extra che non sono servite praticamente a
nulla.
La maschera del personaggio è stata
abbandonata in favore di un paio di occhiali, il che ci ha permesso
di concentrarci maggiormente sull’espressività di Willem
Dafoe (forse è questo l’unico punto a favore del costume).
Se il piano dei Marvel Studios era quello di
rinnovare l’estetica del Green Goblin…. potevano esserci modi
migliori per farlo.
L’ iconica tuta che Scott
Lang indossa in Ant-Man del 2015 era la
stessa indossata da Hank Pym durante la Guerra Fredda, ma ci sono
delle caratteristiche che non sono state messe a punto; l’aspetto
coriaceo del materiale non gli dona giustizia, mentre il design del
casco è piuttosto opinabile. Certo, il costume rappresenta
Ant-Man al 100%, ma si sarebbe potuto fare
decisamente di più a livello di dettagli… riguardando il materiale
cartaceo di partenza.
Se il piano era sempre quello di
usare un costume retrò, perché non abbracciare il casco originale e
un design più colorato? Il sequel ha migliorato questo aspetto,
anche se si potrebbe sostenere che la Marvel
non abbia ancora compreso le funzionalità e l’efficacia del costume
di questo eroe.
Iron Man (Spider-Man:
Homecoming)
Un nuovo film della
Marvel
significa sempre che Iron Man ha bisogno di
un’armatura diversa; ovviamente lo studio di proprietà della Disney
non lo ammetterebbe mai, ma la ragione di ciò è il ricavo delle
vendite di merchandise associato all’Avenger di punta.
Così, quando Spider-Man: Homecoming è arrivato nel 2017,
nessuno si è sorpreso di vedere Iron Man con un’altra nuova
armatura; tuttavia, nonostante l’ispirazione da The
Ultimates, la tuta disegnata da Bryan Hitch non ha
impressionato così tanto i fan: troppo artificiosa nel suo proporre
un bustino d’argento, l’unica ragione per presentare un costume del
genere è stata definita dai fan “il creare un’altra costosa
action figure Hot Toys da vendere nei negozi“.
Occhio di Falco (The Avengers)
Nessuno si aspettava che
Occhio di Falco avrebbe indossato un costume viola
brillante nel MCU:
abbiamo sicuramente apprezzato l’aggiunta di un po’ di viola alla
sua uniforme dello S.H.I.E.L.D. ma, al di là di questo, poco altro;
difatti, costumi che il Clint Barton di
Jeremy Renner avrebbe indossato da The
Avengers in poi non hanno reso giustizia al personaggio
dei fumetti, fino all’approdo della serie tv Hawkeye su Disney+: in
questo caso, è stato rispettata l’estetica della run di Occhio di
Falco di Matt Fraction, che avremmo voluto vedere
replicata sin dall’ingresso del personaggio nel
MCU.
Gli Eterni
Nel caso di Eternals, includiamo i costumi di ben 10
personaggi….perché sono stati ritenuti fondamentalmente tutti
alquanto sottotono. Indubbiamente va riconosciuto ai
Marvel
Studios il merito di avere osato con un prodotto filmico
differente dal solito e la cura riservata al character design è
ugualmente encomiabile; tuttavia, ci sarebbe piaciuto vedere linee
più semplici sugli abiti (alla Jack Kirby per intenderci), che
facessero risaltare immediatamente l’aspetto e la caratterizzazione
dei personaggi… al contrario, ciò che abbiamo ottenuto è uno stile
degli abiti eccessivamente elaborato.
Deathlok (Agents Of
S.H.I.E.L.D.)
Non siamo sicuri che Agents
of S.H.I.E.L.D possa rientrare effettivamente nel
MCU,
ma vogliamo menzionare un costume parecchio discutibile; stiamo
parlando del personaggio di Deathlok che, non si
può negare, necessitava di modifiche in termini di adattamento
sullo schermo delle storyline dei fumetti. I cambiamenti maggiori
(e peggiori) hanno però toccato il character design e il costume
con cui il personaggio si è presentato in scena è apparso agli
spettatori come quelli… dei Power Rangers! La serie della ABC è
riuscita a migliorare con il passare del tempo, tuttavia il costume
di Deathlok è stato sicuramente uno dei suoi punti più bassi.
Ghost (Ant-Man And The Wasp)
Rendere
Ghost un villain femminile in Ant-Man and
The Wasp non è stata una cattiva idea, e scegliere
Hannah John-Kamen per interpretare il personaggio
è stata una mossa geniale da parte della Marvel:
il vero peccato è che sia il film stesso che il costume che la
villain indossava erano davvero poco convincenti.
C’è una qualità raffinata e
terrorizzante nel Ghost nei fumetti che manca
completamente nel film e che viene soprattutto convogliata dalla
sua maschera, accessorio che nella versione del film non è presente
e viene sostituito da un infimo cappuccio. Speriamo di poter
rivedere il personaggio di Ghost nel MCU, dato come si è conclusa
la sua storyline ma, se ciò dovesse accadere, è molto più che
essenziale che al character design spetti un restyling
completo.
Capitan America (The Avengers)
Captain
America ha indossato un buon numero di costumi diversi nel
MCU da quando è stato introdotto nel 2011 in Captain
America: The First Avenger, ma una volta trasportato nel
presente… le cose sono decisamente peggiorate. La tuta indossata da
Cap in The Avengers è ricoperta di cerniere,
tasche e talmente tante linee chela rendono quanto mai dissimile
dall’idea originaria di un look moderno per Steve
Rogers. Il fatto che i Marvel
Studios l’abbiano ridisegnata praticamente da zero per
Avengers: Age of Ultron
parla da sé, così come il fatto che non piacesse nemmeno allo
stesso Chris Evans…
Spider-Man (Avengers: Infinity
War)
I Marvel
Studios hanno concesso a Spider-Man un nuovo costume per
Avengers: Infinity War: l’ Iron Spider era una scelta
appropriata dal punto di vista narrativo, visto che Peter Parker si
stava dirigendo nello spazio e verso Titano.
La realtà dei fatti è che si poteva
realizzare qualcosa di più accattivante in termini di design: il
costume era sì efficace e permetteva a Spidey di muoversi al
meglio,ma c’erano opzioni di gran lunga migliori a disposizione.
Perché non seguire la combinazione di colori dei fumetti? Sappiamo
che questo era stato preso in considerazione sulla base dei concept
art che sono stati rilasciati, o avremmo comunque preferito un
costume nero che rendesse omaggio a quello che Spider-Man indossava
durante Secret Wars.
Whiplash (Iron Man 2)
Whiplash –
uno strano mash-up col personaggio di Crimson
Dynamo – ha avuto un paio di look diversi in
Iron Man 2, ma entrambi sono stati giudicati
deludenti; il primo è stato ritenuto il peggiore di tutti e benché
il suo uso della tecnologia del reattore ad arco di Tony Stark
abbia giocato un ruolo chiave nella trama del sequel, è sembrata
più che altro una pigra imitazione di Iron Man. La sua
apparizione finale è talmente blanda nell’economia del film, che è
difficile ricordare l’aspetto di Whiplash quando
finalmente può indossare la sua armatura: in definitiva, non c’era
nulla in questo film che riscattasse il grande villain di
Mickey Rourke.
Shocker (Spider-Man:
Homecoming)
Un’action figure ha
confermato che i Marvel
Studios avevano inizialmente preso in considerazione un
design quanto mai accurato e fumettistico per Shocker, finché
l’idea non è stata abbandonata e il personaggio ha finito per
apparire come un teppistello generico, piuttosto che un
supercattivo memorabile. Per tanti fan, siamo di fronte a uno dei
più grandi difetti di Spider-Man: Homecoming; è da allora che non
abbiamo più avuto modo di approfondire il personaggio di Shocker (o
Scorpion) e la speranza è che i Marvel Studios lo
riscatteranno in futuro.
Taskmaster (Vedova Nera)
Taskmaster
ha fatto il suo debutto nel MCU
in Black Widow, e il look deciso per il
personaggio è stato definito da molti fan “una delusione
totale“. La scelta da parte della Marvel di non farle
indossare una maschera a forma di teschio è comprensibile tanto
quanto il tentativo di includere lo schema di colori blu, bianco e
arancione prelevato dai fumetti. Tuttavia, nel complesso il design
del casco si è rivelato inefficace, soprattutto per quanto riguarda
lo svelare la vera identità del personaggio: il suo spirito viene
totalmente tradito a favore di una trama scarna e frettolosa.
Dal 10 marzo finalmente nelle sale
italiane, distribuito da Satine Film, arriva Il male non
esiste, ultimo capolavoro del pluripremiato regista
iraniano Mohammad Rasoulof, vincitore dell’Orso d’Oro come Miglior
Film alla Berlinale
70 e in numerosi altri Festival Internazionali
(Seattle, San Paolo, Hong Kong, Philadelphia, Cleveland, Calgary,
Oslo, Valladolid, Montclair, Batumi). Un film simbolo, unico e
straordinario, che solleva dilemmi morali universali che scuotono
le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della
pena di morte e della responsabilità delle persone coinvolte nella
sua esecuzione. Quattro storie, collegate da un sottile filo rosso,
affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di
tutti quei paesi costretti, da imposizioni governative, ad
accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata.
La trama di Il male non
esiste
Iran, oggi. Quattro storie, quattro
ritratti della fragilità dell’ essere umano di fronte a scelte
obbligate e alle responsabilità che ne derivano. Il 40enne Heshmat
marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con
tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce
di casa. Pouya ha da poco iniziato il servizio militare e si
ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a
un ordine dei superiori contro la propria volontà. Javad è un
giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza
per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa. Bharam è
un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di
rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da
vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che,
pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano
profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci
di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al
posto loro, tu cosa avresti fatto?
Mentre cresce l’attesa per il
debutto della nuova serie tv Marvel StudiosMoon
Knight, oggi Disney+
ha diffuso nuove immagini promozionali dove vediamo Marc
Spector pronto ad entrare in azione. Le nuove immagino
consento di ammirare nel dettaglio il costume del nuovo supereroe
che sta per prendersi la scena dell’universo seriale Marvel su
Disney+.
Come molto di voi noteranno le immagini sono concepite con una
forte ispirazione egiziana.
È interessante vedere come il
costume di Spector sembri avvolgerlo come una presenza “viva”, ma
probabilmente ha senso in questo caso. Dopotutto, i Marvel Studios
stanno chiaramente concependo la storia di Moon
Knight come un cacciatore di mostri
piuttosto che come un supereroe simile a Batman che si aggira per
New York City. Non c’è niente da dire che alla fine non verrà
affrontato, ma questa sembra una direzione migliore in cui andare
mentre esploriamo il lato soprannaturale del
MCU.
Iscriviti a
Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto
altro!
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
La piattaforma americana Paramount+ dopo il
terzo episodio ha diffuso le anticipazioni di 1883
1×04, il quarto episodio della nuova serie tv 1883,
l’annunciato spin-off Yellowstone.
In 1883 1×04 che si intitolerà “The Crossing” Il gruppo
affronta il compito straziante di attraversare il fiume con i
propri carri e rifornimenti. Thomas e Noemi si avvicinano.
1883, la serie tv
1883
è la nuova serie tv prequel di Yellowstonecreata
e prodotta da Taylor Sheridan e basata
sull’universo della famiglia Dutton, il cui ultimo erede è stato
interpretato da Kevin Costner nella serie madre.
1883
segue la famiglia Dutton mentre intraprendono un viaggio a ovest
attraverso le Grandi Pianure verso l’ultimo baluardo dell’America
selvaggia. È una forte rivisitazione dell’espansione occidentale e
un intenso studio di una famiglia in fuga dalla povertà per cercare
un futuro migliore nella terra promessa dell’America: il
Montana.
Nel cast di 1883
protagonisti saranno
Sam Elliott interpreterà Shea Brennan, un cowboy
bello e duro come le unghie con un’immensa tristezza nel suo
passato. Ha il compito titanico di guidare un gruppo dal Texas al
Montana, e non si lascia prendere dagli sciocchi. Tim
McGraw e Faith Hill interpreteranno
rispettivamente James e Margaret Dutton, il patriarca e la
matriarca della famiglia Dutton. Altro cast sarà annunciato nelle
prossime settimane.