Un’immagine condivisa da
Daniel Logan (alias il giovane Boba Fett in
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni)
su Twitter ci mostra tutte le versioni dell’elmo di Darth Vader nel
corso del franchise di Star
Wars.
L’elmo non è cambiato drasticamente,
a parte il suo aspetto fuso in Star Wars: Il risveglio della Forza del 2015 a
causa del suo omaggio funebre che Luke Skywalker gli porge alla
fine de Il Ritorno dello Jedi. C’è una leggera
differenza tra i caschi di Vader nella trilogia originale di Star
Wars e nei film e in televisione dell’era Disney, così come la
breve apparizione di Vader alla conclusione di La vendetta
dei Sith.
L’elmo di Darth Vader è rimasto
molto coerente in tutti i media di Star Wars, anche se vedere le
sue lievi differenze rende ogni sua apparizione unico. La dedizione
a renderlo così fedele a se stesso la dice lunga sugli sforzi dei
vari team della Lucasfilm che hanno contribuito a dare vita a Vader
insieme agli attori. Sembra che l’elmetto visto in Obi-Wan Kenobi sia un mix dell’elmetto della
trilogia originale di Star Wars che appare più
stretto e dell’elmetto più ampio visto brevemente in
Rogue One, che fonde
perfettamente le ere pre e post Disney di Star Wars. Confrontando
tutti i caschi insieme, gli spettatori ottengono una visione
completa di come il personaggio iconico ha preso vita nel corso
degli anni.
A oltre 40 anni dalla prima uscita
nei cinema di I predatori dell’arca perduta, film
che ha inaugurato la carriera cinematografica di Indiana
Jones, lo storico produttore del franchise,
Frank Marshall, riflette sulla sua esperienza
nella realizzazione del film.
Secondo A.Frame, realizzare I predatori
dell’arca perduta è stata “l’esperienza preferita di Marshall nel
campo della realizzazione di un film. “Realizzare I Predatori è
stata davvero, direi, la mia esperienza preferita in merito al
girare un film. Ci sono state molte prime volte in quel film. E
stare con Indy per tutti questi anni lo ha reso un vero piacere.
Poterne fare un altro ora è stato semplicemente
fantastico”.
Cosa sappiamo di Indiana Jones
5
James
Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana
Jones 5 al posto di Steven
Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri
capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna
invece John Williams, già compositore
dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40
anni. Nel cast, oltre a Harrison
Ford, ci sarà anche Phoebe
Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in
primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le
mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita
utile del film è il 30 giugno 2023.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Paolo (Lillo),
alle prime armi con un app di car pooling, ha messo a disposizione
la sua auto per condividere il viaggio da Roma e Urbino con un
altro passeggero. Quando arriva Elisa (Michela De
Rossi), Paolo è pronto a partire ma, ancora
inesperto con l’app, non ha fermato la prenotazione e si trova
costretto a percorrere il tragitto con due ulteriori passeggeri:
una scorbutica ragazza di nome Anna (Alessandra
Mastronardi) e un taciturno e ombroso ragazzo di nome
Michele (Fabio
Rovazzi).
Durante il tragitto, i tre
passeggeri iniziano a sospettare del loro autista che, essendo al
suo primo viaggio condiviso, non ha nessuna recensione.
L’atteggiamento ”da boomer” di Paolo, insieme ad una
misteriosa corda nel bagagliaio, fanno partire assurde supposizioni
tra i ragazzi, rendendo ogni gesto del conducente sempre più
inquietante. Quali sono le reali intenzioni di Paolo?
Un film non solo ”on the road”, ma
”in the car”
Con chi viaggi,
nella sua intera durata, si svolge all’interno dell’abitacolo
dell’auto di Paolo, un minivan Mercedes
perfetto per mostrare in una sola inquadratura i quattro
passeggeri. Seppur con qualche pausa all’aria aperta, la maggior
parte del film è girato tra quattro portiere: grazie alla messa in
campo di tutti i protagonisti del film, nascono curiose e
divertenti scenette. Mentre un passeggero risponde ad una domanda,
è ironico vedere l’espressione degli altri attorno a lui. Inoltre,
attraverso lo specchietto si creano incroci di sguardi
interessanti. Il punto di vista è particolare e, nonostante il poco
spazio d’azione, il fllm è comunque
dinamico. Inoltre, a movimentare
l’azione contribuiscono i messaggini che si scambiano i passeggeri
e che noi vediamo comparire sullo schermo giustapposti alle
immagini. Per quanto essenziale in termini di personaggi e
ambientazioni, Con chi viaggi è un film in grado
di coinvolgere. Al di fuori dell’abitacolo, i paesaggi
contribuiscono alla resa estetica delle immagini: i pochi campi
lunghissimi della macchina che si muove per le strade dell’Umbria,
insieme alle riprese dall’alto, danno ampio respiro nei momenti in
cui la scena d’azione potrebbe farsi claustrofobica.
Una commedia che ambisce ad essere
un thriller
Con chi
viaggi è in fin dei conti una commedia, ma non mancano al suo interno i
momenti di tensione. Non parliamo di un vero e proprio
thriller, tutti gli aspetti noir del film sono
resi in modo ironico e quasi parodico. Tuttavia, la tensione
drammatica è ben costruita e la suspence lascia lo spettatore nel
dubbio fino alla fine: Paolo è davvero un malintenzionato?
L’ironia di Lillo e l’eccentricità
dei suoi compagni di viaggio
Il protagonista principale
di Con chi viaggi è Paolo/Lillo.
Tutta l’attenzione degli altri passeggeri è su di lui, è lui
”quello strano” del gruppo. Le frasi dell’attore e i suoi
atteggiamenti sono emblematici della comicità del personaggio.
Lillo riesce ad essere divertente e inquietante
allo stesso tempo: interpreta perfettamente l’uomo insospettabile,
il bonaccione, quello che non farebbe mai male ad una mosca ma che,
proprio per questo suo aspetto, potrebbe rivelarsi un pazzo serial
killer.
Accanto a Lillo, ci
sono altre tre personalità non indifferenti all’interno del film.
Michela De
Rossi è Elisa, una ragazza solare ed ingenua.
Alessandra Mastronardi (Anna) è chiassosa e
cinica, Fabio
Rovazzi(Michele) è taciturno ma riesce
a lanciare poche frasi decisamente d’effetto. Tutto insieme, il
quartetto funziona e, tra battute, gag ed espressioni divertenti,
accompagna lo spettatore fino alla fine del film.
Da sempre considerato uno dei
migliori film del genere cospirativo, I tre giorni del
Condor è un perfetto thriller che raccoglie
perfettamente al suo interno il grande interesse che questo genere
ha conosciuto nel corso degli anni Settanta. Complici i fatti
sociali e politici dell’epoca, le storie di spionaggio sono
diventate sempre più presenti al cinema, permettendo di dar vita a
capolavori senza tempo come il film appena citato. Diretto da
Sydney Pollack nel 1975, questo si discostò però
dalle convenzioni del genere, ponendo principalmente interrogativi
di tipo politico in un’America profondamente sconvolta dalla guerra
in Vietnam e dallo scandalo Watergate.
Al centro della vicenda narrata
resta infatti la possibilità che i servizi segreti, o una parte di
essi, sfuggano a ogni controllo e agiscano secondo finalità e con
mezzi non corretti, o comunque non approvati. Scritto da
Lorenzo Semple Jr., il film è un adattamento del
romanzo I sei giorni del Condor, scritto nel 1974 da
James Grady. La storia in esso raccontata si
presentò dunque come quella giusta al momento giusto, fotografando
un momento di forte tensione per gli Stati Uniti, sempre più
disillusi circa le attività politiche dell’epoca. Con il tempo,
I tre giorni del Condor ha sempre più acquisito un impatto
non indifferente nella cultura mondiale.
Sono tanti i film che hanno da
questo titolo tratto ispirazione, tra cui anche il cinecomic
Captain America: The Winter
Soldier, che omaggia il film di Pollack proprio nella sua
costruzione della tensione e delle sue tematiche. Per gli amanti
del genere e del cinema, si tratta dunque di un titolo
imprescindibile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
I tre giorni del Condor: la trama del film
La vicenda del film si apre a
Manhattan, New York, dove un commando di sicari guidati da un
freddo alsaziano di nome Joubert, e da un ex
sergente dell’esercito di nome Lloyd, irrompono in
una sezione impiegatizia della CIA, impegnata in operazioni OSINT.
Queste prevedono la ricerca, la raccolta e le analisi di dati e
notizie d’interesse pubblico provenienti da ogni parte del mondo.
Qui i soldati uccidono brutalmente tutti i presenti, ad eccezione
di Joseph Turner, nome in codice Condor, il quale
era uscito per una commissione. Scoperto l’accaduto, egli non può
non sentirsi in pericolo di vita.
Joseph comprende infatti che
quell’assalto era diretto ad eliminare proprio lui, il quale pochi
giorni prima aveva inviato ai suoi superiori un rapporto
particolarmente delicato, non ricevendo però alcuna risposta.
Trovando protezione e anonimato presso l’abitazione di una giovane
donna di nome Kathy Hale, Joseph si trova a dover
indagare su quanto realmente stia accadendo e su chi vi sia dietro
quello sterminio. Consapevole dei rischi che corre, egli non si
tirerà indietro finché non avrà fatto emergere tutta la verità.
I tre giorni del Condor: il cast del film
Ad interpretare il protagonista
Joseph Turner, vi è il celebre attore Robert Redford.
Questo è stato per lui uno dei due film di genere thriller
spionistico girati nell’arco di due anni. Il secondo titolo è
Tutti gli uomini del presidente, girato nel 1976. Pollack
volle fortemente Redford per il ruolo, considerandolo uno dei suoi
attori feticcio. I due hanno infatti girato insieme ben sette film.
Per interpretare il protagonista, l’attore ebbe modo di avere come
consulente personale l’ex direttore della CIA Richard Helms, che
istruì l’interprete al fine di farlo risultare più realistico. Nei
panni di Kathy Hale, la donna presso cui Turner trova protezione,
vi è l’attrice premio Oscar Faye Dunaway.
Interprete di film come
Chinatown e Quinto potere, lei è una delle
attrici più importanti degli anni Settanta. Nella sua autobiografia
la Dunaway ricordò di aver avuto difficoltà a sentirsi spaventata
dall’esere rapita da Redford nel film. Per permetterle di provare
vera paura, fu Pollack a mimare la scena insieme a lei. L’attore
premio Oscar Cliff Robertson, noto per aver
interpretato anche lo zio Ben nella prima trilogia di Spider-Man, è
qui presente nei panni di Higgins, il vicedirettore di New York.
Nel ruolo dell’alsaziano Joubert vi è invece il celebre attore
svedese Max von Sydow, mentre Addison
Powell è il controverso Leonard Atwood.
I tre giorni del Condor:
le differenze tra il libro e il film
Pur mantenendo inalterate le
tematiche di fondo del romanzo di Grady, gli autori del film danno
vita ad una serie di consistenti differenze e modifiche. La prima
si ritrova già nel titolo. Il protagonista del film ha infatti solo
tre giorni per salvarsi la vita, mentre quello del romanzo sei.
Tale scelta è dovuta ai differenti tempi cinematografici come anche
alla volontà di condensare il racconto per renderlo più teso e
avvincente. Altra differenza è la stagione in cui è ambientato il
racconto. Se nel libro è la primavera, nel film diventa invece
l’inverno. Il clima più rigido e grigio di quest’ultimo diventa
infatti un perfetto specchio della cupa vicenda narrata. Notevole
differenza si ritrova anche nel protagonista.
Nel libro questo si chiama
Ronald Malcom e non ha personalmente scritto il
compromettente rapporto. Nel film viene invece attribuito a lui,
così da renderlo un personaggio più attivo e motivato ad andare a
fondo alla questione. Le discrepanze più rilevanti però riguardano
il rapporto con l’intelligence. Turner si ribella al sistema
corrotto e insalvabile, in grado di commettere crimini al di sopra
della legge. Malcom, invece, dopo aver consumato la sua vendetta,
resta parte integrante del sistema, lasciando intuire che comunque
nella CIA si possono ritrovare uomini per bene. Pollack è dunque
molto più duro nel suo ritratto, che rappresenta appieno la
disillusione di quel periodo.
I tre giorni del Condor:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I tre giorni del
Condor è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 25
giugno alle ore 21:00 sul canale
Iris.
La puntata finale di Obi-Wan Kenobi, uscita il 22 giugno 2022, ha
deliziato i fan con una serie di elementi fan service e ha portato
a compimento il salvataggio di Leia. Dal momento
che il franchise di Star Wars
si è esteso a vari spin-off, gli eventi di Obi-Wan Kenobi potrebbero dare vita a future
serie tv e film: vediamo insieme quali sono le storyline che
speriamo vengano sviluppate.
Le imprese del Cammino
Il Cammino
è stato risparmiato dall’ira dell’Impero quando
Obi-Wan ha scelto di affrontare Darth Vader, reindirizzando la flotta
dell’Impero verso di lui. I Ribelli, però, sono al sicuro solo per
il momento, poiché sappiamo che l’Impero diventerà ancora più forte
dopo gli eventi di Una nuova speranza, in cui la situazione
dell’Alleanza Ribelle era disastrosa.
Progetti futuri di Star Wars
potrebbero quindi focalizzarsi sulla direzione intrapresa dal
Cammino dopo aver ottenuto la libertà grazie agli sforzi di
Obi-Wan. I ribelli devono ancora affrontare la morte di
Tala e ora sono senza la guida di Obi-Wan; si
potrebbe dunque pensare a una storyline sugli sforzi di
Kawlan Roken per guidare il gruppo verso un
rifugio sicuro lontano dalle mire dell’Impero.
L’operato di Leia come Principessa
di Alderaan
Nonostante sia ancora una
bambina, Leia ha subito dimostrato di essere uno
dei personaggi più intelligenti di Obi-Wan Kenobi. Obi-Wan e Bail
Organa avevano promesso a Leia che il suo grandissimo
coraggio le sarebbero servito durante il suo opearato come
principessa di Alderaan; di conseguenza, alla fine della serie si è
mostrata pronta ad assumersi questa responsabilità.
I fan non hanno tuttavia avuto la
possibilità di assistere ai primi giorni di Leia come principessa,
dato che Una nuova speranza inizia quando Leia fa già
parte dei Ribelli da parecchio tempo. È molto probabile che venga
perciò imbastita una serie tv incentrata sull’adolescenza di Leia,
che possa fare da ponte per l’apparizione di questa in Una nuova speranza.
La diffidenza di Palpatine verso
Darth Vader
Obi-Wan
Kenobi ci ha fatto capire ulteriormente perché
Darth Vader è uno dei personaggi più tragici
di Star
Wars, con Obi-Wan inorridito nel sentire Vader
affermare di essere stato lui a uccidere Anakin
Skywalker. Dopo gli eventi di Star Wars – Episodio VI: Il ritorno dello
Jedi, Palpatine è più che disposto a
lasciare che Luke uccida Vader, il che può essere
attribuito alla sua convinzione che Vader sia diventato violento
dopo aver incontrato Obi-Wan.
Sebbene la decisione di
Palpatine di uccidere Vader sia
anche riconducibile alla “Regola del Due” dei Sith, egli era
visibilmente sospettoso di Vader nel finale di Obi-Wan Kenobi. Dal momento che Vader apparirà
in Ahsoka, la serie potrebbe sviscerare
ulteriormente la crescente sfiducia di Palpatine nei confronti del
suo apprendista e il motivo per cui ha scelto di sostituirlo con
Luke.
La ricerca di Reva di uno scopo
nella vita
Anche se non si è
consolidata come il più grande cattivo di Star
Wars nel corso della serie, Reva è
passata al lato chiaro della Forza, a differenza di molti altri
antagonisti. Ha deciso di abbandonare il suo tentativo di vendetta
contro Darth Vader risparmiando la vita di suo
figlio, e in seguito è stata incoraggiata da
Obi-Wan a trarre il meglio dalla sua ritrovata
libertà.
Poiché lo sviluppo del personaggio
di Reva non ha una cronologia a cui attenersi
nell’universo di Star
Wars, può esserle riservato un arco narrativo
originale che la vede alla ricerca di uno scopo e di un luogo in
poter finalmente trovare la pace. Potremmo anche rivederla in
progetti futuri come alleata dei protagonisti, ora che ha lasciato
da parte la sua fedeltà all’Impero.
Le continue attività degli
Inquisitori
I fan di Star Wars
sapranno che il Grande Inquisitore e il
Quinto Fratello sono destinati a morire negli
eventi di Star Wars Rebels, ma c’è un vuoto tra
Obi-Wan Kenobi e questa apparizione che
sarebbe bello approfondire con progetti futuri. In Star
Wars Rebels gli Inquisitori temono molto di più Vader, quindi speriamo che una prossima serie
tv o film spieghi cosa gli ha resi così spaventati dal loro
maestro.
Maggiori dettagli su come Owen e
Beru hanno cresciuto Luke
Owen e
Beru hanno dimostrato di amare
Luke come un figlio nel finale di Obi-Wan Kenobi, quando hanno ingaggiato
Reva per proteggerlo. Come sappiamo, Una Nuova Speranza aveva evidenziato un
rapporto piuttosto teso tra Owen e
Luke, poiché quest’ultimo pensava che lo zio
volesse tenerlo legato a Tatooine invece di lasciarlo libero.
Dal momento che Obi-Wan Kenobi ha illustrato l’amore dei Lars
per il loro nipote e figlio adottivo, i successivi titoli di
Star
Wars dovrebbero mostrare come hanno cresciuto Luke
fino all’età adulta, dal loro rapporto fino alle circostanze esatte
della loro morte, avvenuta fuori campo in Una nuova speranza.
I piani di Qui Gon per Obi-Wan
Qui-Gon è
apparso a Obi-Wan nei momenti finali della serie,
comunicando al suo ex padawan che avevano ancora una distanza da
percorrere. Anche se è probabile che intendesse solo dire che
avrebbe accompagnato Obi-Wan fino alla sua
destinazione, si può anche supporre che il fantasma della Forza di
Qui-Gon abbia un piano da illustrare al suo
apprendista.
Una seconda stagione di Obi-Wan Kenobi è possibile, dato l’interesse
del cast a tornare, e l’apparizione di Qui-Gon
rappresenta sicuramente un potenziale punto di partenza per
un’altra avventura del protagonista. Anche l’interazione tra
Qui-Gon e Obi-Wan non è stata
descritta appieno, ma potrà essere esplorata in futuro nei nuovi
progetti di Star
Wars.
Icona indiscutibile
della comicità americana sul grande e piccolo schermo, Maya
Rudolph (Saturday Night Live,
Le amiche della sposa) è la protagonista assoluta di
Loot, serie in dieci puntate prodotta per
Apple
TV+. Il suo ruolo è quello di Molly Novak, la quale
dopo essere stata tradita dal marito magnate dell’informatica si
ritrova un patrimonio di 87 miliardi di dollari in seguito alla
causa di divorzio. Ma che fare della propria vita quando negli
ultimi vent’anni si è soltanto galleggiati nel lusso? La risposta
arriva quando Molly scopre di possedere una società che si occupa
di beneficenza, e decide di conseguenza di mettersi al comando di
essa. Ma il mondo in cui lei vive è ben diverso da quello dei suoi
nuovi dipendenti…
La ricerca dell’identità in
Loot
Creata da Matt
Hubbard e Alan Yang – entrambi vengono
tra le altre sitcom da Parks & Recreation –
Loot propone come tema principale la ricerca di
identità, nello specifico quella di una donna che si è “persa”
all’ombra ingombrante di un uomo di successo. Se la fonte di
ispirazione potrebbe alla lontana essere vista nella vicenda di
Bill Gates e della sua adesso ex-moglie Melinda, il personaggio
principale se ne discosta ben presto per sviluppare i toni e la
trama più adatti alla commedia di costume. Il problema principale
dello show è quello di non riuscire a sfruttare lo spunto di
partenza per proporre al pubblico qualcosa di veramente originale o
anche soltanto ficcante.
Fin dalla prima
sequenza, che dovrebbe rappresentare il momento drammatico
dell’intera vicenda, Loot offre la sensazione di
procedere col freno a mano tirato: il tentativo di bilanciare un
genere che si presta a ritmi sostenuti e trovate audaci come la
commedia, con le ambientazioni raffinate in cui la storia si
dipana, risulta un connubio di difficile gestazione per
sceneggiatori e registi. Questo non significa che in ogni puntata
non ci siano momenti in cui si ride, talvolta anche di gusto:
l’impressione rimane però quella che il tentativo di realizzare una
sitcom “alta” non funzioni del tutto a dovere, e questo nonostante
un cast di attori all’altezza.
Maya Rudolph
perfetta protagonista
Maya
Rudolph possiede quello charm naturale che la rende
credibile nel personaggio di Molly, e sa gestire i tempi comici
delle varie scene piegandoli ai propri, ovvero lavorando su quei
piccoli attimi di attesa che creano uno scarto di senso sottilmente
divertente. È senza dubbio lei il cuore di Loot, e
se alla fine le puntate scorrono via senza annoiare lo si deve
principalmente al suo talento.
Come detto però il
supporto di Nat Faxon – il migliore dei caratteristi a disposizione
– Ron Funches,
Joel Kim Booster e una Michaela Jaé Rodriguez tagliente è davvero
prezioso, in quanto tutti insieme riescono in più di un’occasione
ad elevare il tono comico di storie e situazioni che non presentano
davvero alcuna novità. Se tutto sommato Loot si lascia guardare è
anche grazie al notevole lavoro di set designer e decorator, i
quali hanno ricreato l’universo dorato in cui vive Molly con un mix
riuscitissimo di nuovo e classico: molte delle ambientazioni
principali dello show si lasciano ammirare senza ostentare inutile
opulenza, una caratteristica che senza dubbio sa come intrigare
l’occhio dello spettatore.
Gli ammiratori di
Maya Rudolph troveranno in Loot
esattamente ciò che stanno cercando, ovvero un’attrice di enorme
talento comico che sfrutta al fine di cesellare una figura
femminile surreale, fuori dal mondo (vero), narcisista e pacchiana.
Eppure l’attrice riesce a rendere Molly comunque amabile, facendone
un piccola grande icona/specchio dei nostri tempi. Con un materiale
narrativo di maggiore impatto il personaggio e la serie avrebbero
potuto avere ben altro impatto comico e satirico, mentre il
risultato lascia il sospetto amaro che si sarebbe potuto -e dovuto
– fare qualcosa in più.
Va a Carla Signoris il
‘Premio Manfredi 2022’ promosso dai Giornalisti
Cinematografici Italiani con la famiglia Manfredi per ricordare il
grande Nino. La consegna venerdì prossimo, 1° Luglio sul
palcoscenico del Teatro Antico, nell’ambito della 68.ma edizione
del Taormina Film Fest.
Non solo brava ma ironica come
poche, e non solo in ruoli da commedia, Carla
Signoris è tra le attrici da sempre più amate. Brillante,
inimitabile in una verve che aggiunge sempre qualcosa di
personale ad ogni personaggio che interpreta con un umorismo
contagioso e irriverente, la Signoris è da sempre dalla parte delle
donne che rappresenta anche con dichiarata autoironia. Dal
cinema alla grande serialità ha siglato recentemente una stagione
di grande popolarità mettendo in scena la forza e insieme la
simpatia di personaggi femminili perfettamente in linea con il suo
modo di entrare in scena ma anche di scrivere. Perché guardando le
sue interpretazioni viene in mente proprio – come ci ricorda
sorridendo con il titolo di un suo romanzo – che “dietro ogni uomo
c’è sempre una donna che alza gli occhi al cielo”.
Attrice versatile, scrittrice,
doppiatrice, e cantante per gioco, deve la sua notorietà a una
lunga attività in teatro, in televisione e nel cinema per cui ha
ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Ha lavorato fra gli altri con
Marco Sciaccaluga, Elio Petri, Gabriele Salvatores, Carlo
Mazzacurati, Silvio Soldini, Leone Pompucci, Fausto Brizzi, Ferzan
Özpetek, Riccardo Milani. È la voce italiana del pesce Dory, nei
film d’animazione, campioni di incassi della Disney, Alla
ricerca di Nemo e Alla ricerca di Dory. Ha duettato
con la cantautrice Giua in “Feng Shui”, una canzone post moderna
sospesa tra horror e non sense che ritrae le nevrosi del nostro
tempo.
Sarà la Presidente dei Giornalisti
Laura Delli Colli, anche in rappresentanza della famiglia, a
consegnare il riconoscimento, tradizionalmente legato ai Nastri
d’Argento, che ripete da nove anni una piccola celebrazione di Nino
Manfredi proprio sul palcoscenico dove apparve, in una singolare
performance, proprio per l’ultima volta prima di allontanarsi dal
cinema e dallo spettacolo. Era il 2003 e Nino ha salutato il suo
pubblico proprio da Taormina dov’è nata sua moglie Erminia che ha
fortemente voluto questo riconoscimento insieme ai figli ed è da
sempre fiera che il Premio abbia trovato ‘casa’ proprio a Taormina,
la sua città natale.
“Un riconoscimento che viene
assegnato fin dalla prima edizione ad attori e attrici dal talento
nello stile di Manfredi che fu grande nella comicità ma,
soprattutto, capace come tutti i grandi artisti di giocare con la
recitazione, come si dice, a tutto campo” spiega a nome del
Direttivo Nazionale SNGCI che ha appena assegnato i Nastri
d’Argento, la Presidente Laura Delli Colli.
Felice di ritirare il ‘Premio
Manfredi’ Carla Signoris ha commentato: “Per me è
molto emozionante ricevere un riconoscimento che conferma la mia
stima per un grande protagonista di sempre come Nino. Ringrazio i
Giornalisti Cinematografici Italiani, la Presidente Laura Delli
Colli e la famiglia Manfredi che hanno pensato a me per un
riconoscimento speciale che negli anni è stato attribuito ad
autorevoli protagonisti, rendendomi ‘testimonial’ di un Premio che
mi regala quest’anno un motivo in più per essere particolarmente
orgogliosa”.
Nato nell’ambito dei Nastri
d’Argento con una prima edizione celebrativa che ha premiato nel
2009 Giuseppe Fiorello, il Premio viene assegnato stabilmente a
Taormina dal 2014 ed è andato a Marco Giallini, Paola Cortellesi,
Carlo Verdone e Antonio Albanese, Pierfrancesco Favino e
Kasia Smutniak, Claudia Gerini, Stefano Fresi, Claudio
Santamaria e lo scorso anno a Massimo Ghini.
“È un bellissimo palmarès” commenta
Laura Delli Colli a nome del Direttivo dei Giornalisti
Cinematografici “che sigla ancora una volta, quest’anno con Carla
Signoris, una scelta perfettamente in sintonia con la
storia professionale di una protagonista, come tutti gli attori e
le attrici che hanno ricevuto il Premio, capace di unire alla verve
della commedia l’intensità di toni e sfumature che toccano il
cuore degli spettatori. Proprio come sapeva fare, nel
suo tratto speciale, il grande Nino che tutti continuiamo ad
amare”.
Parlando con Total Film
(tramite CBR) per promuovere Thor: Love and Thunder,
Taika Waititi ha discusso del posizionamento del
film nella sequenza temporale del MCU. Sapendo che è passato del
tempo da Endgame, il regista ha cercato di
individuare il numero esatto di anni trascorsi.
“Penso che probabilmente il
numero di anni da quando abbiamo visto [Endgame]. Sono
probabilmente quattro anni. È giusto?”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Secondo Barry Bas
Idoine, il direttore della fotografia dietro
Thor: Love and
Thunder, il cast e la troupe del film hanno avuto
difficoltà a girare la scena di nudo di Chris
Hemsworth.
Nel decennio in cui Hemsworth si è
esibito nei panni di Thor, il suo fisico è sempre stato un
argomento di conversazione, sia che si trattasse della statura
incredibilmente cesellata e muscolosa di Thor nel suo periodo
migliore, sia che i fan adorassero il look post-Thanos. Love and
Thunder inizia con il Fat Thor di Endgame in missione per tornare
in forma e ricostruire la sua massa muscolare, che finisce per
mostrare in modo più dettagliato di quanto probabilmente
intendesse. Durante una visita a Zeus (Russel
Crowe), il padre degli dei spoglia Thor fino a lasciarlo
completamente nudo nel tentativo di rimuovere un travestimento che
l’eroe indossava.
Mentre discuteva del film con
Deadline alla premiere sul tappeto rosso, Idoine
condivide un aneddoto sulle riprese dell’attesissima scena di nudo
di Thor: Love and
Thunder. Secondo il DP, la figura nuda di Hemsworth
rende incredibilmente difficile concentrarsi su qualsiasi lavoro
possa essere a portata di mano, quindi dice che la troupe è stata
in difficoltà per portare a termine la ripresa. Idoine dice che è
stato “incredibilmente difficile riprendere il sedere di Chris
Hemsworth”, anche se lo dice con un sorriso scherzoso stampato in
faccia.
“È incredibilmente difficile
riprendere il sedere di Chris Hemsworth. Voglio dire, nessuno si
concentra, nessuno fa il proprio lavoro, tutti guardano il sedere,
non guardano quello che dovrebbero fare. Quella era una
sfida.”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Disney+
conferma nuovi titoli che debutteranno in Italia in esclusiva sulla
piattaforma streaming nel 2022-2023 inclusi nuovi film e
serie tv (clicca
qui per scoprire tutte le serie tv). Tra i nuovi film che
debutteranno quest’anno ci sono The
Princess, con Joey King, che arriverà il 1° luglio,
Not Okay, disponibile dal 29 luglio e
Prey,
una novità assoluta nel franchise di Predator, che
debutterà il 5 agosto, oltre a Rosaline
con Kaitlyn Dever, che arriverà più avanti nel corso dell’anno.
Nei prossimi mesi arriveranno su
Disney+ diversi
film, tra cui The
Princess, targato 20th Century Studios,
disponibile dal 1° luglio, con Joey King nei panni di una bella e
tenace principessa che, rifiutando di sposare il crudele
sociopatico a cui è stata promessa in sposa, viene rapita e
rinchiusa in una remota torre del castello del padre; il film
Searchlight Pictures in arrivo il 29 luglio Not
Okay, una satira che segue un’aspirante scrittrice
senza obiettivi (Zoey Deutch) che finge un viaggio a Parigi a
misura di Instagram nella speranza di aumentare il suo seguito sui
social media, ma cade involontariamente in una bugia più grande di
quanto avesse mai immaginato. Inoltre, il 5 agosto arriverà
Prey, un nuovo film 20th Century Studios
della saga di Predator ambientato nella Nazione Comanche
300 anni fa e diretto da Dan Trachtenberg (The
Boys, 10 Cloverfield Lane).
In arrivo su Disney+
anche Rosaline, una nuova commedia su
“Romeo e Giulietta” di Shakespeare, con la classica storia d’amore
raccontata dal punto di vista della cugina di Giulietta, Rosaline,
che si dà il caso sia un precedente amore di Romeo. Il film è
interpretato da Kaitlyn Dever ed è diretto da Karen Maine.
Nel corso della sua lunga carriera
il regista premio Oscar Woody Allen si è
indissolubilmente legato alla città di New York, dove è nato e in
cui ha girato alcuni dei suoi film più famosi. Eppure, nonostante
sia stata a lungo grande protagonista delle sue opere, il nome “New
York” figura soltanto in uno solo dei suoi titoli, il recente
Un giorno di pioggia a New York (qui la recensione). Realizzato
nel 2019, dopo la parentesi europea durante la quale hanno preso
vita titoli come Vicky Cristina Barcelona,
Midnight in Paris e
To Rome with Love, il
film è però principalmente noto per le problematiche relative alla
sua distribuzione.
La produzione del film è infatti
coincisa con l’inizio del movimento Me Too, il quale ha provocato
un risveglio dell’interesse pubblico per la presunta accusa di
aggressione sessuale, risalente al 1992, contro Allen. In seguito a
tali controversie, gli Amazon Studios, produttori del film,
annunciarono l’intenzione di sospendere a tempo indeterminato la
distribuzione del film negli Stati Uniti. Allen ha a quel punto
presentato una causa da 68 milioni di dollari contro Amazon
Studios, ottenendo indietro i diritti per la distribuzione del
film. Il film trova a quel punto distribuzione in diverse parti del
mondo, mentre per vedere la sala negli Stati Uniti dovrà aspettare
il 2020.
L’uscita del film ha dunque infine
consentito ai fan del regista di ammirare la sua nuova ode alla
città di New York, con un racconto vagamente ispirato a Il
giovane Holden. Divertente e leggero, il film merita infatti
di essere ricordato per ben altri motivi rispetto a quelli per cui
è attualmente noto. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Un giorno di pioggia a New
York: la trama del film
Il film racconta la storia di una
coppia di giovani innamorati, Gatsby e
Ashleigh, i quali decidono di andare a New York
perché la ragazza è riuscita a ottenere un’intervista con
Roland Pollard, un noto regista ora in profonda
crisi. La coppia ne approfitta per trascorrere un weekend insieme
nella grande città, organizzando visite a luoghi di interesse e
lunghe passeggiate. Giunti a New York, però, il ragazzo lascia la
sua fidanzata all’Hotel Soho per incontrare il regista, con la
promessa che si sarebbero rivisti per pranzare insieme. L’incontro
con Pollard si rivela però una grande occasione per la
giornalista in erba, poiché il cineasta ha in serbo un importante
scoop per lei.
Ashleigh si vede dunque costretta ad
annullare il pranzo con Gatsby e da questo momento in poi tutti i
loro piani andranno in fumo. Senza sapere cosa farsene di quel
tempo, Gatsby inizia dunque a passeggiare per la città,
imbattendosi in vecchi ricordi e piacevoli scoperte. Mentre
Ashleigh incontra sempre più celebrità, tra cui il divo
sudamericano Francisco Vega e lo sceneggiatore
Ted Davidoff, Gatsby si imbatte in una sua vecchia
conoscenza, la seducente Chan, che lo spingerà a
riflettere sul suo rapporto con la sua ragazza. Quello che doveva
essere un weekend con cui coronare il loro amore, diventerà ben
presto per i due fonte di riflessione sulle rispettive vite.
Un giorno di pioggia a New York: il cast del film
Protagonista del film nei panni del
giovane Gatsby è l’attore Timothée
Chalamet. Egli ha poi ripudiato il film nel momento in
cui sono riemerse le accuse contro Allen, decidendo di non lavorare
mai più con lui e di devolvere il suo compenso al movimento Me Too.
Secondo il regista, l’attore ha fatto ciò unicamente per poter
avere più speranze di concorrere per l’Oscar al miglior attore per
Chiamami col tuo nome. Nei panni di Ashleig vi è invece
l’attrice Elle Fanning,
mentre Liev Schreiber
interpreta il regista in crisi Roland Pollard. Ad interpretare
Chan, la ragazza che Gatsby incontra, vi è invece SelenaGomez.
Il film è poi ricco di numerosi
altri celebri attori, da Diego Luna nei
panni del divo Francisco Vega a Jude Law in
quelli di Ted Davidoff. Law è stato uno dei pochi a prendere le
difese di Allen, affermando che quanto stava accadendo al film e al
regista era una vergogna. Rebecca Hall
interpreta la moglie di David, Connie Davidoff. Anche lei, come
Chalamet, ha deciso poi di devolvere il compenso al movimento Me
Too. L’attrice Cherry Jones è la signora Welles,
madre di Gatsby, mentre compaiono poi anche le attrici Kelly Rorhbach
nei panni della escort di lusso Terry e Suki
Waterhouse in quelli di Tiffany.
Un giorno di pioggia a New
York: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Un
giorno di pioggia a New York grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 24 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
Titanic torna nei cinema in una versione
rimasterizzata. Diretto da James Cameron,
Titanic è uscito nel 1997 e ha rapidamente
stabilito un record al botteghino diventando uno dei film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Basato sulla storia della vita
reale dello sfortunato Titanic nel 1912, il film è
interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nei panni di Jack e Rose, due
passeggeri di ceti sociali diversi che si innamorano quando si
verifica la tragedia. Nel cast c’erano anche Kathy Bates,
Frances Fisher, Visitor Garber, Billy Zane e Bill
Paxton.
Ora, il film sta per tornare nelle
sale. Secondo Deadline, Titanic riceverà una ridistribuzione in
sala in versione rimasterizzata nel 2023 per celebrare il 25°
anniversario del film. Titanic di Cameron sarà
disponibile nei cinema in 3D 4K HDR e frame rate elevato a partire
dal 10 febbraio 2023. In questo momento, Titanic è attualmente
disponibile per lo streaming su Paramount+. Non sappiamo ancora se questa uscita
riguarderà anche i cinema italiani.
Ecco il trailer di Sharp
Stick, commedia drammatica scritta e diretta da
Lena Dunham, in cui Jon Bernthal ha una relazione con la sua
babysitter. Oltre a Bernthal, il cast comprende Kristine
Froseth, Scott Speedman, Jennifer Jason Leigh, Taylour
Paige e Lena Dunham. Sebbene Sharp
Stick sia un film drammatico, gioca con una trama
potenzialmente controversa che esplora il viaggio di una giovane
donna attraverso una relazione datore di lavoro/dipendente.
Utopia ha condiviso il trailer di Sharp
Stick, mettendo in evidenza la trama del film e le intense
performance. Dopo Sarah Jo di Froseth, il trailer non perde tempo a
stabilire l’ingenuità della 26enne sull’argomento sesso, vedendola
scioccata dai risultati di una ricerca su Internet. Mostrando la
sua situazione di vita con sua madre e sua sorella, Sarah Jo spiega
poi la sua cotta per il suo capo (Bernthal), che cerca di
perseguire. Mentre inizialmente è titubante, i due finiscono per
avere una relazione, che sembra trasformarsi in lezioni di vita su
amore, perdita e sesso.
La Warner Bros. ha pubblicato una
sinossi di Furiosa
che offre una comprensione più chiara di come il film si inserirà
nel mondo di Mad Max. In Fury
Road, viene rivelato che Furiosa viene dal
Luogo Verde di Molte Madri, ma viene semplicemente
affermato che è stata “presa”, finendo per diventare un Imperator
per Immortan Joe. In Furiosa,
sembra che il personaggio sarà diviso tra due fazioni in guerra,
Immortan Joe e il Signore della Guerra Dementus.
Mentre il mondo cade, la giovane
Furiosa viene rapita dal Luogo Verde di Molte Madri e cade nelle
mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della
Guerra Dementus. Scorrazzando attraverso la Zona Contaminata si
imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due
Tiranni combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a
molte prove mentre mette insieme i mezzi per trovare la strada di
casa.
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya
Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Il
reboot di Spy Kids
diNetflix annuncia
i suoi personaggi principali, con Gina Rodriguez e
Zachary Levi che guidano la nuova famiglia. Il
regista Robert Rodriguez ha lanciato il franchise
di spionaggio per famiglie nel 2001. La trilogia originale dei film
di Spy Kids vedeva come protagonisti Antonio Banderas, Carla
Gugino, Alexa PenaVega e
Daryl Sabara come membri della famiglia Cortez. I
film di Spy Kids hanno incassato oltre 300 milioni
di dollari in tutto il mondo con budget ridotti.
Rodriguez ha tentato di riavviare la serie nel 2011 con una nuova
famiglia guidata da Jessica Alba e
Joel McHale, ma ha ricevuto le peggiori recensioni
del franchise e con la performance più bassa al botteghino.
Ora, è stato annunciato che il
riavvio di Spy Kids ha una famiglia nuova di
zecca. Un report di Deadline ha rivelato che la star di
Jane the Virgin Gina Rodriguez e Zachary
Levi di Shazam! interpreteranno gli ex genitori spia
nel nuovo film. Saranno raggiunti da Everly
Carganilla (The Afterparty) e dal nuovo arrivato
Connor Esterson, che interpreteranno ciascuno uno
dei loro figli. Il casting segna una nuova collaborazione tra
Rodriguez e Netflix, poiché in precedenza era stata la
protagonista della serie animata di Carmen
Sandiego.
Variety ha incontrato Chris Pratt durante la premiere della sua
nuova serie Amazon Prime VideoThe Terminal
List e ha chiesto all’attore come ha trovato la sua voce
per il film di Super Mario Bros. La star di Guardiani della Galassia e
Jurassic World ha assicurato ai fan che la sua
voce di Mario sarà unica e “aggiornata”.
“Ho lavorato a stretto contatto
con i registi e ho provato alcune cose e sono arrivato a qualcosa
di cui sono davvero orgoglioso e non vedo l’ora che le persone
vedano e ascoltino. È una narrativa con voce fuori campo animata.
Non è un film dal vivo. Non indosserò un completo da idraulico
correndo dappertutto. Sto fornendo una voce per un personaggio
animato, ed è aggiornato e diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai
sentito prima nel mondo di Mario.”
L’uscita nelle sale di Super Mario Bros è
prevista nel 2022
Il primo nome, che ovviamente darà
voce a Mario, è Chris Pratt, al quale si affianca Anya Taylor Joy che è stata scelta per dar
voce alla Principessa Peach. Seguono a ruota Charlie
Day per Luigi, Jack Black per Bowser. Di seguito
l’elenco completo dei nomi coinvolti nel progetto della divisione
d’animazione Universal:
Chris Pratt nel ruolo di Mario
Anya Taylor-Joy nel ruolo di Peach
Charlie Day nel ruolo di Luigi
Jack Black nel ruolo di Bowser
Keegan-Michael Key nel ruolo di Toad
Seth Rogan nel ruolo di Donkey Kong
Kevin Michael Richardson nel ruolo di Kamek
Fred Armisen nel ruolo di Cranky Kong
Sebastian Maniscalco nel ruolo di Spike
Questa la trama ufficiale del gioco:
Il Regno dei Funchi è un
luogo pacifico in cui creature dalla testa a forma di fungo
chiamate Toad vivono in perfetta armonia. Questa pace viene
compromessa da Bowser il malvagio re dei Koopa Troopa e dal
suo esercito che conquista il territorio e trasforma gli abitanti
in blocchi di mattone. Successivamente rapisce la principessa del
regno Peach Toadstool, l’unica in grado di spezzare l’incantesimo
che grava sui Toad. Per molto tempo, nel Regno dei Funghi regnano
le tenebre, ma quando la notizia giunge anche ai due fratelli
italiani Mario e Luigi, questi si dirigono verso i confini del
regno per salvare la principessa. Dopo un lungo viaggio attraverso
8 mondi, Mario e Luigi riescono a raggiungere il castello di Bowser
e a sconfiggerlo in battaglia (facendolo cadere nella lava). È così
che la principessa viene salvata e il Regno dei Funghi riportato
alla pace. Dopo aver compiuto la missione, Mario e Luigi decidono
di rimanere nel Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali
minacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach diventerà col
tempo amore.
Il cattivo omicida di Ethan Hawke in Black Phone è l’unico dei suoi personaggi di
cui l’attore non può difendere le azioni. Black Phone è basato su un racconto del 2004
con lo stesso nome scritto dal figlio di Stephen
King, Joe Hill.
È incentrato su una città suburbana
nel 1978, in cui continuano a scomparire bambini. Quando il
tredicenne Finney viene rapito dal serial killer di bambini “The
Grabber” (Hawke) e rinchiuso in uno scantinato insonorizzato, si
rende conto che può contattare i fantasmi delle vittime passate
dell’assassino attraverso un misterioso telefono nero nel
seminterrato. Attraverso l’aiuto di queste vittime uccise e della
sua stessa intelligenza, Finney deve lavorare per superare in
astuzia il suo rapitore e liberarsi.
Anche se Hawke interpreti il
terrificante cattivo in Black Phone, la sua filmografia non è
comunemente associata a questo tipo di ruolo. Sebbene l’attore sia
apparso in molti altri film horror tra cui Taking
Lives, Daybreakers e
Sinister (diretto anche dal regista di
Black Phone Scott Derrickson), Hawke di solito non
assume il ruolo dell’antagonista in questi film. Adesso sembra che
il Grabber sia davvero il suo ruolo più inquietante.
Ethan Hawke trova il Grabber e i suoi modi
omicidi impossibili da scusare, secondo Uproxx. Alla domanda sul suo
ruolo in Black Phone, Hawke ha descritto il personaggio
come “riprovevole”. Nonostante il solito tentativo di Hawke di
essere l'”avvocato del personaggio” e di non giudicare le loro
scelte, l’attore ha scoperto che il Grabber era troppo nefasto per
essere difeso in alcun modo.
“È piuttosto riprovevole. Per
tutta la vita la gente dice: “Beh, ti è piaciuto il tuo
personaggio?” O qualunque cosa. E io dico: “Non penso a giudicare
il mio personaggio”. La mia battuta ricorrente è che sono
l’avvocato del mio personaggio. Vedo il mondo. Difendo la sua
posizione. Giustifico le sue azioni. Ma non c’è nessun avvocato al
mondo che voglia avere The Grabber come suo cliente”.
Il regista Scott Derrickson torna
alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante
del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La
sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill
(Doctor Strange, la saga di Sinister), basato
sulla premiata storia breve di Joe Hill dal suo bestseller del New
York Times “20th Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson
e Cargill’s Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse.
Jason Blum, Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori
del film, mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e
Christopher H. Warner.
Finney Shaw, un timido ma
intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico
assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le
urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a
squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle
precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che
ciò che è successo a loro non accada a Finney.
In una nuova intervista con Disney
per Thor: Love and
Thunder (tramite The Direct), Taika
Waititi confronta i due iconici cattivi di Thor, Gorr il
Macellatore di Dei, interpretato da
Christian Bale, e Hela dea della Morte, con il volto
di Cate Blanchett.
Secondo il regista, Gorr il God
Butcher è ancora più formidabile di Hela. Waititi spiega che,
seguendo Hela in Thor: Ragnarok, hanno dovuto
affrontare il problema di creare un cattivo che fosse un “passo
avanti”, qualcosa che alla fine hanno trovato nel Gorr di Bale.
“Dovevamo fare un passo avanti
rispetto a Hela e trovare un cattivo che fosse in qualche modo
ancora più formidabile, e l’abbiamo trovato in Gorr, che è
interpretato dal notevole Christian Bale”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il cinema di guerra è da sempre uno
dei generi più popolari, dove di solito si raccontano di più o meno
note imprese militari che hanno contribuito a cambiare gli esiti di
importanti scontri bellici. Molti dei più celebri film di guerra
sono statunitensi, dove si ripercorrono eventi come la Prima o la
Seconda guerra mondiale, la guerra del Vietnam o la più recente
guerra del golfo. Grandi capolavori di questo genere, solo per
citarne alcuni, sono Apocalypse Now,Salvate il soldato Ryan
e The Hurt Locker. Un
altro interessante e recente titolo è We Were Soldiers
– Fino all’ultimo uomo.
Diretto nel 2002 da Randall
Wallace, sceneggiatore di Braveheart e La
maschera di ferro, questo film da lui anche scritto si
concentra battaglia di Ia Drang, uno degli scontri più violenti e
importanti del conflitto tra l’esercito statunitense e quello
nordvietnamita. Per raccontare questa storia vera, Wallace si è
basato sul libro We Were Soldiers Once … And Young del
tenente colonnello Hal Moore, non più in servizio,
e del reporter Joseph Galloway, che presero parte alla battaglia.
L’ambientazione è dunque quella della guerra del Vietnam, una delle
guerre più drammatiche del Novecento.
Pur se interpretato da attori
particolarmente noti, il film manco di affermarsi come un grande
successo e ancora oggi è un titolo poco ricordato. Per chi ha
interesse ad approfondire la vicenda narrata, però, è un buon film
da recuperare. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
We Were Soldiers – Fino
all’ultimo uomo: la trama e il cast del film
La vicenda è ambientata nel 1965 e
vede le vicissitudini dell’esercito americano durante la battaglia
nella Valle di Ia Drang. Dopo che gli States hanno dichiarato
guerra al Vietnam del Nord, il colonnello Hal
Moore viene scelto per addestrare e condurre un
battaglione in territorio ostile. Sul luogo, i soldati riescono a
catturare un disertore vietnamita, apprendendo da lui che sono
atterrati nei pressi del campo base di una divisione dell’esercito
del Vietnam del Nord di 4.000 uomini. Spaventati da ciò, i soldati
statunitensi si rendono conto di essere letteralmente in trappola e
che per poter uscire vivi da quella situazione dovranno fare
affidamento su tutte le loro abilità.
Ad interpretare il colonnello Hal
Moore vi è l’attore premio Oscar Mel Gibson, il
quale ebbe modo di prepararsi al ruolo incontrando il vero Moore.
Accanto a lui, nel ruolo del reporter Joseph Galloway vi è l’attore
Barry Pepper, mentre Madeleine
Stowe interpreta Julia Moore, la moglie di Hal. Anche lei
ebbe modo di conoscere la vera Julia, apprendendo da lei in
particolare cosa vuol dire essere la moglie di un soldato. Sam Elliot
interpreta il sergente Basil L. Plumley, con il quale divenne
grande amico anche fuori dal set. Quando Plumley, morì Elliot
partecipò anche al suo funerale.
Nel film sono poi presenti
Greg Kinnear nei panni del maggiore Bruce
Crandall, e Jon Hamm in
quelli del capitano Matt Dillon. Hamm si era ripromesso di
abbandonare la recitazione a 30 se non avesse ottenuto un buon
ruolo. Fu proprio questo film a permettergli di continuare la sua
carriera. Tutti gli attori coinvolti nel film dovettero partecipare
ad un campo di addestramento militare. Pur trattandosi di una
versione “semplificata” di un vero allenamento previsto per i
soldati, Gibson affermò che fu ugualmente un momento molto intenso,
che contribuì al dar vita a interpretazioni più autentiche.
We Were Soldiers – Fino
all’ultimo uomo: la vera storia dietro il film
Nel suo libro We Were Soldiers
Once… And Young, Hal Moore dichiara: “Ogni maledetto film
di Hollywood ha sbagliato nel rappresentarla [la guerra del
Vietnam]“. Il regista, Randall Wallace, ha detto di essere
stato ispirato proprio da quel commento nel realizzare il suo film,
desideroso di essere fedele a quanto avvenuto durante la battaglia
di la Drang. Questa ebbe luogo dal 23 ottobre al 27 novembre 1965
nella Valle di la Drang, una provincia di Pleiku, nel Vietnam del
Sud. L’esercito americano si recò lì per iniziare l’operazione
bellica volta ad impedire il crollo del Vietnam del Sud e frenare
l’espansione comunista. Questo fu uno degli episodi che gli storici
considerano come l’inizio di questa feroce guerra.
La missione del Settimo Cavalleria
doveva essere abbastanza semplice. I soldati dovevano infatti
arrivare sul campo, dispiegare i plotoni e aspettare l’elicottero
per ogni dispiegamento. Qui, però, un intero plotone venne assalito
da una banda di guerriglieri vietnamiti, guidati dal generale
Nguyễn Hữu An. Così, per giorni, l’X-Ray – la zona
di atterraggio dell’elicottero – divenne un infernale catino di
morte, con gli americani senza via di fuga, accerchiati dagli
inesorabili guerriglieri nord-vietnamiti. Dopo tre giorni di totale
stallo, il colonnello Moore prese la decisione di far avanzare i
suoi per andare in soccorso del plotone decimato.
I pericoli erano però numerosi e
andando verso la landing zone di Albany, infatti, i soldati vennero
sorpresi da un’imboscata nemica che decimò la compagnia Delta e la
compagnia Charlie e, solamente grazie ad un ulteriore intervento in
elicottero, con lo sgancio del napalm, riuscirono definitivamente
ad avere la meglio. Le perdite furono però ingenti, con 305 uomini
deceduti e oltre 400 feriti. Quella “vittoria” non dava però motivo
di gioia, poiché da quel momento fu chiaro a tutti di quanto
l’esercito vietnamita fosse forte e che quella guerra si sarebbe
protratta a lungo e con dolorosissime perdite su entrambi i
fronti.
We Were Soldiers – Fino
all’ultimo uomo: il trailer e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile fruire di We
Were Soldiers – Fino all’ultimo uomo grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 23 giugno alle ore 21:00
sul canale Iris.
Considerato uno dei film più
divertenti nella filmografia del premio Oscar Woody
Allen, Scoop è un intrigante
avventura nel mondo della magia e del giornalismo, dove ogni
personaggio non sembra essere quel che dice di essere. Uscito in
sala nel 2006, questo è il secondo film del regista dopo
Match Point ad
essere realizzato al di fuori degli Stati Uniti, e come il
precedente è anch’esso ambientato nella città di Londra. Allena
torna così a giocare con i propri personaggi e le proprie
tematiche, dando vita ad un film che come al solito non ha mancato
di divedere la critica, ma che si è a suo modo affermato come un
buon successo.
Scoop è inoltre uno dei tre
film che nel 2006 hanno avuto per protagonisti dei maghi, e in cui
la magia è uno degli elementi centrali della trama. Gli altri due
titoli in questione sono The Illusionist e The
Prestige, quest’ultimo diretto dal regista Christopher
Nolan. Nonostante sia stato girato in Inghilterra,
questo è inoltre il secondo film di Allen dopo Hollywood
Ending a non ottenere una distribuzione nelle sale inglesi. Il
film venne piuttosto trasmesso in televisione sul canale BBC Two,
dove ottenne buoni risultati. Nel resto del mondo il titolo ha però
goduto di una canonica uscita in sala, ottenendo notevoli
risultati.
A fronte di un budget di soli 4
milioni di dollari, infatti, Scoop è arrivato a
guadagnarne ben 40 in tutto il mondo. Nonostante ciò, è ancora oggi
considerato come uno dei film più sottovalutati nella filmografia
del regista, e merita pertanto di essere riscoperto. Prima di far
ciò, però, è opportuno approfondire alcuni dettagli legati al film,
dalla sua trama al cast di attori che danno vita ai personaggi
protagonisti. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire
tutto ciò come anche le principali piattaforme streaming dove poter
ritrovare il titolo.
Scoop: la trama del
film
La vicenda del film si apre sul
defunto giornalista Joe Strombel, il quale in
viaggio verso l’aldilà viene a sapere di alcune scottanti
rivelazioni riguardanti l’aristocratico Peter
Lyman. Desideroso di portare alla luce tale scoop, questi
riesce a tornare nel mondo dei vivi, dove si mette in contatto con
la giovane studentessa di giornalismo Sandra
Prensky. A lei racconta quanto venuto a sapere, e le
affida il compito di scoprire se quanto si dice sia vero. La
giovane intraprende così le sue indagini, ma per riuscire nella
missione avrà bisogno di un aiutante. Troverà questo nell’anziano e
strampalato mago noto come Grande Splendini, il
cui vero nome è in realtà Sid Waterman.
Fingendosi padre e figlia, i due
inizieranno così a pedinare Lyman. Sandra però finirà con
l’invaghirsi di lui, diventando sempre meno obiettiva nei suoi
confronti. Ciò la porterà a perdere di vista il suo compito, ovvero
quello di scoprire se il giovane aristocratico è realmente il
misterioso Killer dei Tarocchi, che da qualche tempo sta facendo
una strage di prostitute nella città di Londra. Nel momento in cui
amore e pericolo si intrecceranno sempre di più, per Sandra sarà
assolutamente necessario arrivare a dare una risposta concreta ai
quesiti rimasti in sospeso.
Scoop: il cast del film
Come sempre accade per i film di
Allen, nel ruolo dei personaggi principali si ritrovano alcuni
grandi attori di livello internazionale. In questo caso, il regista
torna a lavorare per la seconda volta con l’attrice Scarlett
Johansson. Il personaggio di Sandra Pransky è infatti
stato scritto pensando esclusivamente a lei. Il regista si era
infatti accorto sul set di Match Point del grande
potenziale comico dell’attrice, e desiderava esaltarlo con un
personaggio adeguato. La Johansson raccontò di essersi preparata al
ruolo approfondendo il mondo della magia, come anche le principali
attività di un giornalista investigativo. Accanto a lei, nel ruolo
di Sid Waterman, vi è proprio Woody Allen, il
quale non recitava dal 2003. Egli è protagonista delle principali
sequenze di magia contenute nel film.
Nel ruolo di Peter Lyman vi è invece
l’attore Hugh
Jackman, ormai divenuto una celebrità grazie al
personaggio di Wolverine. Egli è inoltre un ulteriore punto di
contatto, oltre al tema della magia, tra questo film e The
Prestige, del quale è protagonista. Nel film è poi presente
l’attore Ian McShane nei panni del defunto
giornalista Joe Strombel, colui che affida lo scoop a Sandra.
Charles
Dance, noto per il suo ruolo nella serie Il Trono di
Spade, dà invece vita al personaggio di Mr. Malcom.
L’attore ha in seguito ricordato di essere rimasto particolarmente
sorpreso dal fatto che Allen non da assolutamente nessuna
indicazione ai suoi attori, lasciando loro grande libertà nel
costruire i propri personaggi.
Scoop: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È a possibile fruire di
Scoop grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema e Infinity. Per vederlo,
basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e
al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di
noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui
vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il
giorno sabato 25 giugno alle ore
21:10 sul canale
TwentySeven.
Il cinema ha in occasioni dato vita
a racconti attraverso cui rielaborare, anche in modo catartico, una
serie di traumatici eventi storici. Il più delle volte questi sono
raccontati in modo non esplicito ma attraverso potenti metafore
visive. Il film del 2013 KillingSeason va proprio a raccontare lo scontro tra
un soldato statunitense e uno serbo, entrambi reduci dalla guerra
in Bosnia, conflitto particolarmente brutale svoltoso a metà degli
anni Novanta. A dirigere il film vi è il regista Mark
StevenJohnson, noto in particolare per
essere stato autore dei film marvelDaredevil e
Ghost Rider.
La sceneggiatura è invece stata
scritta da Evan Daugherty, il quale aveva
inizialmente concepito la storia come un progetto affine al film
Face/Off – Due facce di un
assassino. Dopo aver vinto il concorso Script
Pipeline, Daugherty iniziò a ricevere diverse proposte da
parte dei produttori. Fu a questo punto che lo sceneggiatore decise
di rimaneggiare la sceneggiatura, modificando il grosso della trama
e delle ambientazioni, modernizzando il tutto. Le riprese, svoltesi
tra la catena montuosa degli Appalachi, lo stato della Georgia e la
città bulgara Sofia, hanno così infine dato vita al film.
Pur se accolto male dalla critica,
il film risulta certamente interessante per il suo scontro tra due
celebri attori del cinema, come anche per le sue riflessioni sul
concetto di carnefice e vittima, ruoli che molto spesso si
invertono. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Killing Season: la trama del film
Protagonista del film è
Benjamin Ford è un veterano che per dimenticare
gli orrori della guerra in Bosnia in cui ha combattuto, si ritira
sulle montagne degli Appalachi. Qui conduce una vita da eremita,
allontanandosi anche da suo figlio Chris, il quale
è da poco diventato a sua volta padre e vorrebbe che Benjamin
presenziasse al battesimo. L’anziano però si rifiuta, desideroso di
continua a condurre una vita lontano da tutti, immerso nella pace
che solo le montagne e i boschi intorno a lui sembrano potergli
donare. Un bel giorno un certo Emil Kovac bussa
alla sua porta, presentandosi come un turista europeo in visita in
quei luoghi.
Accettando di fargli fare un giro
della zona, Benjamin stringe con questi un’amicizia. I due sembrano
capirsi molto, senza però che l’ex soldato sappia il perché. Lo
capirà a sue spese quando Kovac si rivelerà essere un soldato serbo
in cerca di vendetta. Durante il conflitto in Bosnia infatti, egli
e i suoi commilitoni erano stati giustiziati dal gruppo di soldati
di cui faceva parte anche Benjamin. Sopravvissuto miracolosamente,
Kovac vuole ora rendere il torto all’americano. Il rapporto tra i
due si trasforma dunque in un violento combattimento corpo a corpo
all’ultimo sangue nel bel mezzo dei boschi circostanti.
Killing Season: il cast del film
Quando il progetto era ancora
concepito come un titolo simile a Face/Off – Due facce di un
assassino, il ruolo del protagonista era stato pensato per
l’attore Nicolas Cage,
che sarebbe dunque tornato a collaborare insieme a John Travolta,
qui presente nel ruolo di Emil Kovac, ad oltre un decennio dal
succitato thriller. Tuttavia, quando la storia venne trasformata,
fu il premio Oscar Robert De Niro ad
ottenere il ruolo del protagonista, dando così vita al suo primo
film recitato insieme a Travolta. Per l’occasione, i due si sono
addestrati in alcune tecniche di guerra ed hanno avuto modo di
approfondire il conflitto in Bosnia per comprendere meglio la
psicologia dei loro personaggi.
Accanto a loro, pur comparendo per
un breve minutaggio nel film, si ritrovano diversi altri attori. Il
primo di questi è Milo
Ventimiglia, l’attore statunitense noto per essere
l’interprete di Jack Pearson nell’acclamata serie This Is
Us. Ventimiglia è qui presente nei panni di Chris Ford, il
figlio di Benjamin. Nei panni di Sarah Ford, la moglie di Chris, vi
è invece Elizabeth Olin, nota per questo film, per
When in Rome e per God of Love, vincitore
dell’Oscar al miglior cortometraggio. Altri attori sono
Diana Lyubenova nel ruolo di Elena, Kalin
Sarmenov in quello di un soldato serbo e Stefan
Shterev nei panni del proprietario del bar frequentato da
Benjamin.
Killing Season: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Killing
Season è infatti disponibile nel catalogo di
Chili, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 23 giugno alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Nel 2009 uscì al cinema il film
G.I. Joe – La nascita
dei Cobra, ispirato alla celebre e omonima serie di
giocattoli Hasbro. Il buon successo del film, nonché il suo finale
particolarmente aperto, consentirono lo sviluppo di un sequel
diretto, arrivato poi in sala nel 2013. G.I. Joe – La
vendetta (qui la recensione) è così la
seconda trasposizione live-action dedicate alle action figures. Al
posto di Stephen Sommers subentra in cabina di
regia Jon Chu, resosi celebre grazie alla saga di
Step Up.
Novità si ritrovano anche nel cast, con alcuni celebri attori
subentrati in nuovi ruoli accanto a quelli già visti nel precedente
film.
Il gruppo di agenti speciali noti
come G.I. Joe torna così sul grande schermo pronti a compiere nuove
spericolate missioni in tutto il globo. Il lor compito sarà anche
stavolta quello di sgominare la terribile banda terroristica nota
come Cobra. Molta azione e combattimenti, dunque, in un film a
lungo atteso dai fan della serie. Avvalsosi anche della tecnologia
3D, il film arrivò così in sala, dove si afferma a sua volta come
un buon successo. A fronte di un budget di circa 130 milioni di
dollari, il film è riuscito a raccoglierne oltre 371 in tutto il
mondo. Ciò confermò il grande interesse nei confronti del titolo, e
così la Paramount annunciò la realizzazione di un terzo
capitolo.
Questo venne tuttavia ritardato e
infine cancellato nel 2017, con lo studios di produzione che
affermò di preferire dar vita ad un reboot del franchise. In attesa
dunque i celebri soldati noti come G.I. Joe tornino sul grande
schermo, è possibile recuperare tale secondo capitolo grazie al suo
passaggio televisivo. In alternativa, proseguendo nella lettura
sarà possibile scoprire dove si può trovare il film in streaming.
Questa, come anche altre diverse curiosità sono infatti riportate
di seguito.
G.I. Joe – La vendetta: la
trama del film
Con gli eventi del primo film,
l’organizzazione criminale Cobra sembra essere
stata distrutta una volta per tutte. L’ordine mondiale è nuovamente
salvo, e i G.I. Joe possono continuare a svolgere
le loro missioni militari ovunque ce ne sia bisogno. Il valoroso
Duke è ora stato nominato a capo di una nuova
unità, composta anche da Roadblock, Lady
Jaye e Flint. Svolgendo delle ultime
indagini sui Cobra, questi arrivano a scoprire la scomparsa di uno
di loro. Si tratta di Zartan, che come visto nel
finale del precedente film si è nascosto assumendo le sembianze del
presidente degli Stati Uniti. Con tale camuffamento, egli possiede
ora un potere enorme, ed aspira a incastrare i G.I. Joe per un
assassinio che in realtà non hanno commesso.
Il gruppo viene così accusato di
aver eliminato il presidente del Pakistan, e per poter provare di
non esserne coinvolto devono recarsi sul luogo per svolgere delle
indagini. Attaccati e ricercati, questi si ritrovano però a dover
sfuggire a chiunque, vivendo una situazione particolarmente
disperata. Ad avere la soluzione che forse potrà cambiare le loro
sorti è il nuovo arrivato Roadblock, il quale suggerisce di
rintracciare il generale Joseph Colton. Questi è
l’ideatore dell’unità dei Joe, ed è l’unico che può aiutarli ad
uscire da quella situazione. Rintracciarlo e raggiungerlo non sarà
però affatto semplice, e il gruppo dovrà imparare a non fidarsi di
nessuno, neanche di quelli che si professano alleati.
G.I. Joe – La vendetta: il
cast del film
Nel dar vita al sequel del primo
film, sono diversi gli attori che hanno scelto di non riprendere i
propri ruoli. Tra questi vi sono Sienna Miller,
Joseph
Gordon-Levitt e Dennis
Quaid. Gran parte del cast viene così ad essere
modificato, con soltanto pochi attori riconfermati per i rispettivi
personaggi. Tra questi vi è il protagonista Channing
Tatum, che riveste nuovamente i panni di Duke. Per il
personaggio egli ha dovuto sottoporsi nuovamente ad un duro
allenamento, acquisendo una notevole massa muscolare. L’attore
dovette inoltre partecipare ad una serie di riprese aggiuntive,
volte ad ampliare il suo ruolo all’interno del film. L’attore
Byung-hun Lee è a sua volta tornato nei panni di
Storm Shadow, mentre Ray Park in quelli di Snake
Eyes.
Il primo dei grandi e nuovi nomi del
cast è invece quello di Dwayne
Johnson. A lui è affidato il ruolo di Roadblock,
rivelatosi poi uno dei più importanti personaggi del film. Anche in
questo caso l’attore sfoggia una forma fisica eccezionale, che gli
ha consentito di interpretare personalmente anche molte delle più
pericolose acrobazie. L’attrice Adrianne Palicki,
nota per le serie Friday Night Lights e Agents of
S.H.I.E.L.D., interpreta qui Lady Jaye, personaggio dal
carattere duro che si rivela essere una spietata assassina.
D. J. Cotrona, recentemente visto in Shazam!, è invece il soldato Flint. Del film fa
poi parte uno dei maggiori attori del cinema d’azione, Bruce
Willis. Celebre per la saga di Die Hard,
egli interpreta qui il generale Joseph Colton, ideatore dei G.I.
Joe.
G.I. Joe – La vendetta: il
trailer e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. G.I. Joe –
La vendetta è infatti presente su Chili
Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per giovedì 23 giugno alle
ore 21:20 sul canale Rai
4.
Sebbene Obi-Wan
Kenobi si collochi cronologicamente molto vicino a
Una nuova speranza, dai cui eventi dista solo
nove anni, Darth Vader si trova nel bel mezzo di
tantissimi avvenimenti in questo periodo. Tra Obi-Wan
Kenobi e Una nuova speranza sono infatti numerose le
storyline con protagonista Vader, tutte meritevoli di essere analizzate.
Essendo una serie prequel, è certo che Darth Vader sopravviva agli eventi di
Obi-Wan
Kenobi e faccia la sua prima apparizione ufficiale nel
franchise in Una nuova speranza. Tuttavia, il fatto che
Vader abbia definito le sue apparizioni nei film
originali di George Lucas, non significa che non
sia coinvolto in altri eventi nel mentre.
La prima storyline
significativa di Darth Vader dopo Obi-Wan
Kenobi è il suo coinvolgimento nella stagione 2 di
Star Wars Rebels. Prima della barttaglia di Yavin,
dopo la morte del Grande Inquisitore, Vader viene
incaricato di recarsi a Lothal per soffocare la ribellione in
corso. Vader riuscì nella missione ma, dopo aver appreso che
l’equipaggio della nave spaziale Ghost era
coinvolto con Ahsoka Tano, inviò la
Settima Sorella e il Quinto
Fratello dell’Inquisitorius dell’Impero a dar loro la
caccia nella speranza che Ahsoka potesse condurli
da altri Jedi.
Vader non ebbe più
a che fare con l’Alleanza Ribelle fino al finale della seconda
stagione, quando apparve su Malachor per impossessarsi di un
holocron Sith in grado di alimentare una potente superarma Sith, ma
venne fermato da Ahsoka che lo sfidò in un duello.
I due continuarono a combattere mentre il tempio iniziò a
collassare intorno a loro ed Ezra e i suoi amici
riuscirono a fuggire. Dopo essere sopravvissuto al crollo del
tempio, Vader tornò ai suoi doveri, pensando che
Ahsoka fosse morta. Tuttavia, la quarta stagione
di Rebels avrebbe rivelato che
Ezra aveva utilizzato il Mondo tra i
Mondi per portare Ahsoka nel futuro prima
che il tempio le crollasse addosso, il che avrebbe poi comportato
le sue apparizioni in The
Mandalorian, The Book of Boba Fett e nella prossima serie
Disney+Ahsoka.
Thrawn: Alliances
La successiva apparizione
di Darth Vader è stata al fianco del
Grand’Ammiraglio Thrawn nel romanzo
Thrawn: Alliances. Ambientato all’incirca
nell’anno 1 BBY, Vader viene incaricato di
lavorare con Thrawn per indagare su un problema
interno alla Forza riscontrato sul pianeta Batuu.
Lì, i due entrarono in conflitto con una razza guerriera nota come
Grysk, che stava rapendo bambini
Chiss sensibili alla Forza – la stessa razza di
Thrawn – per sfruttarne i poteri e poter così
navigare nelle Regioni Ignote nonché dichiarare guerra
all’Ascendenza Chiss. Vader e
Thrawn riuscirono a sconfiggere i
Grysk e a restituire i bambini all’Ascendenza
Chiss, sebbene la minaccia dell’Egemonia Grysk persistesse.
Star Wars Vader: Dark Visions
Dopo Thrawn:
Alliances, la successiva apparizione cronologica di
Darth Vader fu in Star Wars Vader:
Dark Visions, serie antologica ambientata poco prima della
distruzione della Morte Nera che racconta la
figura di Vader dal punto di vista di altri
individui. Le storyline di Dark Visions vedono un
ragazzo scambiare Vader per un eroe dopo aver
inavvertitamente salvato la sua gente da un mostro gigante; un
comandante di Star Destroyer che fa di tutto per
non deludere Vader; un’infermiera che
sviluppa un amore ossessivo per Vader e che alla
fine viene uccisa per questo; un pilota di X-Wing
che si scontra con Vader e un barista che serve
drink all’Alleanza Ribelle e viene inseguito in
una giungla piena di piante allucinogene dopo essere entrato
accidentalmente in possesso di dati imperiali trafugati.
Battle Against The Benathy
Prima di Una nuova speranza, Darth Vader e i suoi uomini hanno combattuto
contro i Benathy nello Spazio Selvaggio, evento
che viene affrontato nella serie antologica Star Wars: Age
of Resistance. Ci furono migliaia di caduti da entrambe le
parti e Vader riuscì a uccidere il re dei Benathy,
ma il suo assalto fu fermato da uno Zillo che i
Benathy veneravano come un dio. Alla fine,
tuttavia, Vader riuscì a sottomettere i Benathy.
La storia del conflitto di Vader con i Benathy è
stata contrapposta al conflitto di Kylo Ren con i
Benathy durante l’era della trilogia sequel ma, a
differenza di Vader, Kylo è riuscito a uccidere lo
Zillo dei Benathy e a costringerli a sottomettersi
al Primo Ordine.
Rogue One
L’ultima apparizione di
Darth Vader tra Obi-Wan Kenobi e
Una nuova speranza avviene in Rogue One del 2016. Dopo aver appreso che
l’ingegnere capo della Morte Nera, Galen
Erso, era segretamente un traditore, Vader ordinò al Direttore
Krennic di assicurarsi che la Morte Nera
non fosse compromessa, e successivamente lo mise fuori gioco con
il soffocamento mentre chiedeva conferma di essere ancora al
comando. In seguito, dopo che Rogue One riuscì a rubare i piani della
Morte Nera e a inviarli a una delle navi Ribelli,
Vader invase la nave per riprenderseli, uccidendo
tutti i Ribelli sul suo cammino. Tuttavia,
Vader non riuscì a recuperare i piani prima che
venissero passati a Leia, il che portò agli eventi
di Una nuova speranza e all’inizio dell’intero
franchise di Star Wars.
Bisognava attendere il
finale di stagione per sentire finalmente la voce di
Luke Skywalker. L’attore Grant Feely dice
qualche frase per la prima volta in questa sesta puntata di
Obi-Wan Kneobi.
Nel quinto episodio, abbiamo visto il membro del
cammino Tala (Indira Varma) sacrificarsi
per permettere a Obi-Wan di
riportare Leia Organa sul suo pianeta natale.
Nell’episodio 6, Ben offre alla piccola
Leia la fondina di Tala, quasi fosse un oggetto
emblematico.
Obi-Wan sfida
Darth Vader (di nuovo)
Nella sesta puntata di
Obi-Wan Kenobi assistiamo per la terza volta al
combattimento tra il protagonista e
Darth Vader: il primo duello è avvenuto in
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith mentre
il secondo nell’episodio 3 di questa stessa serie.
L’elmo squarciato di Darth
Vader
Durante il combattimento,
l’elmo di Vader viene in parte squarciato da
Obi-Wan. I fan ricorderanno una scena molto simile
in Star Wars Rebels quando, nella Stagione
2, Ahsoka Tano sfida Darth Vader e
spezza il suo elmo.
Tra
Obi-Wan e Darth Vader c’è una sorta di rappacificazione.
Tuttavia, il cammino per i due non prosegue insieme. Il maestro non
uccide il Signore dei Sith ma, credendo che
Anakin non esista più, dice addio a Vader e se ne
va senza di lui.
Reva per poco non uccide Luke
Skywalker
Nel sesto
episodio di Obi-Wan
Kenobi, Reva arriva molto vicino ad uccidere
Luke Skywalker, ma non riesce a farlo. Alla fine,
Reva riconscegna Luke alla sua famiglia. Insomma,
il personaggio di Moses Ingram non è così crudele
come sembrava inizialmente.
L’imperatore Palpatine è Ian
McDiarmind
Nel sesto
episodio, compare anche l’Imperatore Palpatine. È
lui il personaggio che, mettendo in dubbio le motivazioni che
muovono Vader, gli fa abbandonare la ricerca di
Obi-Wan sul finale.Il ruolo
dell’Imperatore è ripreso dal suo interprete iconico di
Star
Wars, Ian McDiarmid.
Leia riprende lo stile del
personaggio dei fumetti
La piccola Principessa
Leia che vediamo in Obi-Wan
Kenobi mostra uno stile molto simile a quello
della sua controparte dei fumetti.
In particolare, il costume di
Leia in live-action ricorda quello con cui viene
rappresentata la principessa nel canone recente della
Marvel Comics.
Obi-Wan indossa le vesti di Una
nuova speranza
Sempre a proposito di
costumi, nel finale di stagione vediamo Obi-Wan
indossare lo stesso abito che, quasi cinquant’anni prima, lo stesso
personaggio – interpretato da Alec Guinness –
portava in Star Wars Episodio IV – Una nuova speranza.
Inoltre, per
Obi-Wan come per Leia, lo stile del personaggio
riprende quello del canone Marvel Comics recente.
Hello, there!
Abbiamo aspettato per sei episodi,
ma finalmente Ewan McGregor ha detto il suo iconico
Ciao. Quando incontra Luke Skywalker per la prima
volta, Obi-Wan esclama ”Hello There.”
La frase viene pronunciata dal
personaggio per la prima volta in Star Wars Episodio III – La
vendetta dei Sith, quando Kenobi
incontra il generale Grievous.
Obi-Wan Kenobi
può finalmente incontrare Qui-Go Jinn
Per tutta la stagione,
Obi-Wan ha invocato il suo defunto maestro,
Qui-Gon Jinn. Finalmente, nel finale della serie,
egli appare in forma di spirito per parlare con Ben.
Stranamente, il nome di Liam
Neeson non appare nei titoli di coda. Forse gli autori
della serie hanno fatto affidamento sulla ”magia” dell’audio
digitale, dell’FX e del CGI per ricreare il personaggio.
Al celebre attore Gary Oldman il François Truffaut
2022, il riconoscimento più prestigioso del Festival.
Ospite internazionale della 52esima edizione,
l’indiscussa icona cinematografica incontrerà i giurati il
28 luglio: saranno oltre 5000 i juror
pronti ad accoglierlo.
Nel 2011 Oldman è stato insignito
dell’Empire Icon Award, conferitogli per gli
straordinari risultati ottenuti nel corso della sua eccezionale
carriera. Nel 2018, grazie alla memorabile interpretazione di
Winston Churchill nel film L’ora più
buia, conquista il premio Oscar come miglior
attore protagonista, il BAFTA, il
Golden Globe, il SAG Award e il
PalmSprings Award. È stato
nominato tre volte ai Premi Oscar, quattro volte ai BAFTA, agli
Emmy Awards, quattro volte agli Empire Awards, sei volte ai London
Film Critics Awards e a numerosissimi altri premi e riconoscimenti
per le sue doti di attore, sceneggiatore e regista acclamato.
Nel corso dell’incontro con i
giffoner, Gary Oldman ripercorrerà la sua eclettica
carriera. I giurati saranno rapiti dalle storie e dagli aneddoti
legati ai molteplici ruoli dell’attore, tra cui il
commissario Jim Gordon (braccio destro di
Batman nella lotta contro il crimine), Dracula,
Beethoven, George Smiley, Sid Vicious, Herman Mankiewicz e il
terrorista che dirotta l’Air Force One su cui viaggia Harrison
Ford.
La sua interpretazione di
Sirius Black nei film di Harry
Potter porta in primo piano gli invisibili, il tema di
questa edizione, ricordandoci che “tutti abbiamo sia luce che
oscurità dentro di noi“, ma anche il potere di scegliere quale
strada seguire.
Universalmente riconosciuto come uno
dei principali attori della sua generazione, Oldman ha collezionato
il più alto numero di partecipazioni a film di successo rispetto a
qualsiasi altro artista attivo negli ultimi vent’anni. Ha recitato
in ben quattordici film campioni d’incassi al botteghino negli
Stati Uniti e nel resto del mondo. I titoli a cui ha preso parte
hanno infatti guadagnato miliardi e miliardi di dollari, tanto da
farlo diventare, stando a quanto dichiarato dall’Hollywood
Reporter, l’attore con gli incassi più alti nella storia del
cinema.
Grande attesa per la XIX^
edizione del festival La Valigia
dell’attore, che si svolge ogni anno sull’isola di
La Maddalena (SS), quest’anno in programma dal 26
al 30 luglio. In tale ambito il prestigioso Premio
Gian Maria Volonté sarà assegnato per la prima volta
a due interpreti.
Il 28 luglio salirà
a ritirarlo, sul palco della Fortezza I Colmi, l’attrice Alba Rohrwacher. Fiorentina di origine e
diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha lavorato con
registi del calibro di Carlo Mazzacurati, Marco Bellocchio, Daniele
Luchetti, Pupi Avati, Nanni Moretti, Paolo Genovese, Emma Dante,
con numerose incursioni anche nel cinema internazionale al fianco
di Doris Dorrie, Nicolas Saada, Arnaud Desplechin Jonathan
Nossiter, Chloé Mazlo e Maggie Gyllenhaal.
Il 30 luglio il
Premio Volonté verrà invece conferito a Renato
Carpentieri, per la sua lunga carriera artistica ricca di
ricerca espressiva culturale in ogni ambito, dal teatro al cinema,
lavorando con i più grandi registi di entrambi i settori. Il suo
debutto sul grande schermo fu nel 1990 con Gianni Amelio nella
trasposizione cinematografica di un romanzo di Leonardo Sciascia,
Porte aperte: su quel set conobbe Gian Maria Volonté con
il quale ebbe una forte intesa professionale e umana e che, per il
ventennale della sua scomparsa, volle omaggiare rimettendo in scena
Tra le rovine di Velletri, l’ultimo spettacolo scritto e
diretto da Volonté e Angelica Ippolito nel 1994. Carpentieri sarà
anche il conduttore del ValigiaLab 2022, in
programma dall’1 all’8 agosto sull’isola
di Caprera.
Un nuovo video raccoglie ogni scena
in cui viene detto “The Avengers” nell’MCU, e la parola viene pronunciata
molte meno volte di quanto ci si possa aspettare. A partire dal
2008 con Iron Man, l’MCU conta ora 28 lungometraggi, il
più recente dei quali è Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Sebbene la squadra principale
di Avengers non esista più, il gruppo di eroi si è riunito per la
prima volta in The Avengers del 2012, con Capitan
America (Chris
Evans), Iron Man (Robert
Downey Jr.), Thor (Chris
Hemsworth), Black Widow (Scarlett
Johansson) , Occhio di Falco (Jeremy
Renner) e Hulk (Mark
Ruffalo) che lavorano insieme per sconfiggere Loki
(Tom Hiddleston).
The Avengers ha
avuto tre sequel diretti, con diversi membri principali del team
che hanno anche partecipato a film da solista nel mezzo.
Avengers: Age of Ultron è in gran parte considerato il
film più divisivo dei Vendicatori, ma entrambe le versioni
successive – Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame – si sono rivelate incredibilmente popolari,
con quest’ultimo che ha brevemente detenuto il titolo di film con
il maggior incasso di tutti i tempi.
Avengers:
Endgame ha segnato la conclusione per la super-squadra
di supereroi così come la avevamo conosciuta, con la morte sia di
Black Widow che di Iron Man, e con Evans che ha detto addio al
franchise. Le ramificazioni delle azioni della squadra, tuttavia,
continuano a farsi sentire all’interno dell’MCU oggi.
Una nuova clip assemblata
dall’utente di Reddit, CaptCoulson, raccoglie ogni menzione di “The
Avengers” nei film del MCU e, considerando quanto sia
importante il team, in realtà non è stato detto molte volte. Il
video presenta 63 menzioni del team di supereroi che, con un totale
di 28 film MCU, è in media poco più di 2 volte
per film.
Durante una recente intervista con
la rivista GQ, Brad Pitt ha suggerito che potrebbe ritirarsi
dalla recitazione molto presto, dicendo che si sente a “l’ultima
tappa” della sua carriera di attore. L’attore considera chiaramente
la sua carriera cinematografica in fase di esaurimento piuttosto
che di ripresa, definendo questo periodo in cui si trova “l’ultimo
semestre o trimestre”.
“Mi considero alla mia ultima
tappa, quest’ultimo semestre o trimestre. Come sarà questa sezione?
E come voglio progettarlo?”.
Anche se sembrava che Brad Pitt potesse essere stato rinvigorito
dalla sua vittoria all’Oscar e dall’ingresso in un nuovo
entusiasmante capitolo della sua carriera, è certamente deludente
sapere che potrebbe essere pronto a smettere molto presto. Questi
commenti di Pitt probabilmente attireranno l’attenzione su come
l’amata star del cinema traccia il corso finale della sua carriera.
Il frenetico Bullet Train che lo vede protagonista uscirà
nelle sale USA il 5 agosto, seguito da un altro ruolo da
protagonista per Pitt in Babylon che uscirà questo Natale. Oltre a
questi due film, Pitt è attualmente impegnato a recitare in un
progetto senza titolo di Jon Watts insieme a
George Clooney.
Tessa
Thompson ha spiegato perché Valchiria ha l’inaspettato
titolo di “re” in Thor: Love and Thunder.
Discutendo del ruolo del personaggio con Total Film, l’attrice ha
chiarito come tutto derivi dal fatto che Thor fosse originariamente
destinato a governare New Asgard prima di passare l’incarico a
Valchiria, affermando che “semplicemente non si sono presi la briga
di cambiare il titolo.” Ecco cosa ha raccontato Thompson alla
stampa:
“Lei è un re gentile. So che c’è
stata una certa confusione su Internet in termini di genere con il
suo essere re. La verità è che questo è il lavoro che avrebbe
dovuto fare Thor, e poi le ha passato il compito, e semplicemente
non si è preso la briga di cambiare il titolo, perché il titolo è
“re” e lei dice “Beh, posso essere re”. Per gli abiti che indossa
invece, abbiamo pensato che fosse una specie di divertente cenno a
Frida Kahlo”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.