Le nuove foto dal set di The
Old Guard 2 offrono una prima occhiata al cast
già noto del film e a un nuovo personaggio. Basato sull’omonimo
fumetto di Greg Rucka, The Old
Guard è la saga di supereroi di Netflix incentrata su un gruppo di mercenari
immortali con poteri di guarigione rigenerativa.
Con
Charlize Theron, Kiki Layne, Marwan Kenzari,
Luca Marinelli, Harry Melling, Van Veronica Ngo con
Matthias Schoenaerts e Chiwetel
Ejiofor, il primo film è stato presentato in anteprima a
luglio 2020, con i critici che ne hanno elogiato le sequenze
d’azione a eliminazione diretta, la narrazione inclusiva e
l’interpretazione sovversiva del genere di supereroi.
Il cast originale desiderava
riprendere i propri ruoli anche prima dell’annuncio ufficiale di
The
Old Guard 2. Rucka, che ha anche scritto la
sceneggiatura del primo film, ha avuto una buona idea per un
sequel, ed è stato suggerito che The Old Guard 2
sia basato sulla sua seconda graphic novel, The Old Guard:
Force Multiplied. Un cambiamento significativo che il
sequel vedrà rispetto al primo film è che la regista di
Lovecraft Country Victoria Mahoney ha sostituito
la regista Gina Prince-Bythewood.
La star del film,
Charlize Theron, ha condiviso alcune nuove foto dal
set di The
Old Guard 2. In un’immagine, l’attrice condivide
battute con i compagni di cast di ritorno, Layne, Marinelli,
Kenzari ed Ejiofor, mentre in un’altra foto, posa insieme ai suoi
co-protagonisti e regista. La seconda immagine offre anche una
buona occhiata a un Henry Golding. Come
annunciato, la star di Crazy Rich Asians si è
unita al sequel in arrivo nei panni di un personaggio nuovo di
zecca. I dettagli del suo ruolo, tuttavia, rimangono
sconosciuti.
Paul Wernick e
Rhett Reese, sceneggiatori di Deadpool 3, sono impegnati nella
promozione di Spiderhead di Netflix, che hanno scritto, e hanno parlato con
Post Cred Pod del film e dei
progetti imminenti, incluso Deadpool 3. Il podcast
ha chiesto agli sceneggiatori alcune informazioni sul trequel, e
mentre i due non possono dire molto sulla direzione che sta
prendendo la storia di Wade Wilson, hanno anticipato alcuni
dettagli della trama.
“È una meravigliosa opportunità
per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film.
Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro.
Sarà davvero divertente.”
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy dirigerà
Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel.
Chris
Hemsworth ha dichiarato che Gorr il Macellatore di
Dei, il cattivo che
Christian Bale interpreta in Thor: Love and Thunder, è
uno dei suoi nemici preferiti in tutto il Marvel Cinematic Universe. Essendo
stato un punto fermo del MCU sin dal suo debutto in Thor nel
2011, Hemsworth ha affrontato frotte di cattivi, sia da solo, sia
con gli Avenger. La sua ultima avventura, Love and
Thunder, diretta da Taika Waititi, lo
vedrà ora affrontare il fanatico Gorr di Bale.
Il personaggio di Gorr è un’aggiunta
abbastanza recente ai fumetti Marvel. Ha debuttato nel 2013, in
Thor: God of Thunder #1 come fanatico religioso,
poi però perde la sua fede e si impegna a uccidere ogni dio
dell’universo dopo che la sua famiglia è stata uccisa. Incolpando
divinità indifferenti per la sua perdita e sofferenza, assume il
titolo di God il Macellatore di Dei. Naturalmente, questa missione
omicida alla fine lo porta da Thor, il dio del tuono. Gorr sarà
portato in vita in Love and Thunder da
Christian Bale, che ha recentemente ammesso di
non sapere in cosa si sarebbe cacciato assumendo un ruolo nel
MCU.
Nonostante Bale non fosse preparato
ad affrontare un fandoom così affezionato ma anche spietato, questo
non ha danneggiato il suo lavoro nel film. In una recente
intervista con
IGN, Hemsworth ha parlato del lavoro con Bale e di come la sua
performance abbia già cementato Gorr come uno dei suoi cattivi
Marvel preferiti. Citando le
sfumature e la complessità di Bale, Hemsworth ha definito la sua
co-star non solo uno dei suoi cattivi Marvel preferiti, ma uno dei suoi
attori preferiti tra quelli che lavorano oggi.
“Bale riesce a realizzare tutto
ciò che immagini… Sfumatura e complessità e verità, leggerezza. È
uno dei miei attori preferiti con cui lavorare, ed ero così
eccitato quando ha accettato di salire a bordo. Quello che ha fatto
lo rende sicuramente uno dei miei cattivi preferiti nell’universo
Marvel”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Tratto dalla serie di libri
best-seller di Bernard Waber, Il talento di Mr.
Crocodile è un live-action per tutta la famiglia che
racconta la storia del coccodrillo Lyle e le sue avventure insieme
alla famiglia Primm.
Diretto e prodotto da Will
Speck e Josh Gordon, scritto da Will
Davies, Il talento di Mr.
Crocodilevede nel cast Javier Bardem, Constance Wu, Winslow Fegley,
Scoot McNairy, Brett Gelman. Il film contiene canzoni originali
interpretate da Shawn Mendes e scritte dagli autori di The
Greatest Showman, Benj Pasek e Justin Paul. Il
Talento di Mr. Crocodile, dal 27 ottobre solo al cinema,
è prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia.
Sinossi: Quando la famiglia Primm (Constance
Wu, Scoot McNairy, Winslow Fegley) si trasferisce a New York, il
giovane figlio Josh fatica ad adattarsi alla nuova scuola e ai
nuovi amici. Tutto cambia quando scopre Lyle, un coccodrillo
canterino che ama i bagni, il caviale, la grande musica e che vive
nella soffitta della sua nuova casa. I due diventano subito amici,
ma quando l’esistenza di Lyle viene minacciata dal malvagio vicino
Mr. Grumps (Brett Gelman), i Primm devono unirsi al carismatico
proprietario di Lyle, Hector P. Valenti (Javier Bardem), per
dimostrare al mondo che si può trovare una famiglia anche nelle
situazioni più inaspettate e che non c’è niente di male in un
grande coccodrillo canterino con una personalità ancora più
grande.
La star di Euphoria, Hunter Schafer, si è
unita al cast di The Hunger Games: The Ballad of Songbirds
and Snakes, della Lionsgate. Apparirà al fianco di
Tom Blyth e
Rachel Zegler nel tentativo dello studio di
riconquistare quella vecchia magia di Panem.
Schafer interpreterà Tigris Snow,
cugina e confidente di Coriolanus Snow (Blyth), che, come sanno i
fan di “Hunger Games”, un giorno diventerà il sovrano autocratico
del mondo distopico di libri e film.
Distribuito nel 2020, il romanzo
ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da
Donald Sutherland nei film), il cattivo principale
di The Hunger Games. Anche prima che il libro
arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase
di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis
Lawrence, il regista che ha firmato il secondo,
terzo e
quarto film della saga, tornerà per questo film.
Durante la sua presentazione al
CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che
The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo
nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data
di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of
Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro,
che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel
10° Hunger Games.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Jerome
Lance interpreterà Marcus, il tributo del Distretto
2. Ashley Liao interpreterà Clemensia Dovecote,
una delle amiche più care di Coriolanus e mentore di un tributo del
Distretto 11. Knox Gibson interpreterà Bobbin,
tributo del Distretto 8; Mackenzie Lansing
interpreterà Coral, tributo del Distretto 4; mentre Aamer
Husain interpreterà Felix Ravinstill, il mentore di un
tributo del Distretto 11; Nick Benson interpreterà
Jessup, il tributo del Distretto 12 insieme a Lucy Grey Baird
(Rachel Zegler); Laurel Marsden
interpreterà Mayfair Lipp, che mette il nome di Baird in lizza per
il decimo Hunger Games; Lilly Cooper interpreterà
Arachne Crane, mentore di un tributo del Distretto 10; Luna
Steeples interpreterà Dill, tributo del Distretto 11;
Hiroki Berrecloth interpreterà Treech, tributo del
Distretto 7. Hunter Schafer sarà Tigris
Snow.
La Lucasfilm ha
rilanciato la serie di film di Star Wars
nel 2015, pochi anni dopo l’acquisizione da parte di Disney, e
aveva inizialmente in programma l’uscita di un nuovo film ogni
anno. Il franchise ha rispettato questa promessa fino al 2019, anno
in cui si è conclusa la trilogia sequel con Star Wars: L’ascesa di Skywalker. La fine
della Saga di Skywalker ha coinciso con il lancio
di Disney+ e
il debutto di The
Mandalorian, e il successo della Lucasfilm con
quest’ultima serie ha segnato un cambio di rotta.
Negli ultimi anni i film di
Star
Wars sono passati in secondo piano rispetto alle serie
televisive, poiché la Lucasfilm è
diventata una fortissima presenza su Disney+; non solo The
Mandalorian è diventato lo show originale di punta del
servizio di streaming, ma ha portato anche all’annuncio di spinoff.
L’uscita di Obi-Wan
Kenobi nel 2022 ha segnato il punto di arrivo per
i fan che hanno atteso più di un decennio per rivedere Ewan McGregor in live-action, ma c’é ancora
tanto da sapere sui prossimi progetti cinematografici. Non mancano
voci e rapporti sullo stato dei piani del franchise per il grande
schermo, ma poche informazioni sono ufficialmente note per quel che
riguarda il futuro: ecco tutto quello che sappiamo.
Le date di uscita finora
confermate
Con un franchise così
proficuo e popolare come quello di Star
Wars, Lucasfilm e
Disney hanno piantato la loro bandiera su alcuni
progetti di prim’ordine, che arrivano fino al 2027. Sappiamo
inoltre che attualmente si prevede di abbandonare il formato di
uscita annuale a favore di un piano biennale. Dopo aver riscontrato
un grande successo con la trilogia dei sequel e Rogue One: A Star Wars Story con uscite a
dicembre, lo studio sta pianificando di far uscire anche i prossimi
tre film durante le festività natalizie.Le date di uscita dei film
di Star
Wars già confermate sono:
22 Dicembre 2023
19 Dicembre 2025
17 Dicembre 2027
Rogue Squadron
Secondo il calendario
ufficiale della Lucasfilm e
Disney, il primo film di Star Wars
a uscire dopo Obi-Wan
Kenobi sarà
Rogue Squadron – ma le cose cambieranno. Il film è
stato annunciato per il 2020 e sarà diretto da Patty
Jenkins, regista di Wonder Woman e dovrebbe trattarsi di una
storia incentrata sui piloti di X-Wing, il che fa
pensare a un’ambientazione potenzialmente successiva a Star Wars: L’ascesa di Skywalker.
Nonostante sia in fase di sviluppo
da alcuni anni e la data di uscita sia ancora fissata al 22
dicembre 2023, non sembra che il film di Star Wars
di Patty Jenkins riuscirà a uscire per quella
data. Ci sono state diverse segnalazioni di divergenze creative tra
la Jenkins e la Lucasfilm per
quanto riguarda il progetto, che hanno portato Kathleen
Kennedy ad affermare che il film è stato “messo da parte
per il momento”. Considerando il fatto che Patty
Jenkins sta ancora lavorando alla sceneggiatura e
basandoci su questi commenti, è quasi certo che
Rogue Squadron non rispetterà la data di uscita
prevista per il 2023, anche se la programmazione
Disney dice il contrario.
Star Wars: A Droid Story
Annunciato nel 2020, Star Wars: A
Droid Story si concentrerà sui droidi più iconici del
franchise: R2-D2 e C-3PO. I
dettagli della trama sono per lo più ancora segreti, ma
Kathleen Kennedy ha anticipato che il film
introdurrà anche un nuovissimo protagonista. Il team creativo di
Star
Wars: A Droid Story è ancora un mistero, così come la
data di uscita del film d’animazione su Disney+. Se queste sono le
premesse, sembra che il film non arriverà prima del 2023.
Il film di Star Wars di Taika
Waititi
Quello di Taka
Waititi è un altro progetto imminente che i fan di
Star
Wars potranno vedere prendere vita dopo Obi-Wan Kenobi. Waititi è
stato confermato essere co-sceneggiatore di questo film del
franchise, ancora senza titolo, insieme a Krysty
Wilson-Cairns (1917),
ma ha dichiarato che la storia è ancora in fase di lavorazione.
Si diceva che il regista di
Thor: Love and Thunder avesse ottenuto la
possibilità di lavorare a un film di Star Wars
tutto suo dopo aver doppiato il droide IG-11 e
aver diretto il finale della prima stagione di The
Mandalorian. Nonostante le indicazioni del fatto che
il film sia ancora nelle prime fasi di sviluppo, Kathleen
Kennedy ha dichiarato che il lungometraggio di
Taika Waititi sarà il prossimo film di Star Wars
a uscire nelle sale, il che potrebbe significare che occuperà la
data di uscita vacante del dicembre 2025 nella programmazione
Disney.
Il film di Star Wars di Kevin
Feige
Anche il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige sta
producendo un film di Star Wars
che dovrebbe, teoricamente, uscire dopo Obi-Wan Kenobi. Sappiamo che ha reclutato lo
sceneggiatore di Loki e
Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael
Waldron come collaboratore, ma sono passati quasi tre anni
da quando il film è stato annunciato, e abbiamo ancora pochi
dettagli su cui fare affidamento.
Feige ha fatto
intendere di essere interessato a utilizzare un attore importante
del Marvel Cinematic
Universe nel suo film, mentre sono state smentite le
voci che volevano Chloé Zhao di Eternals alla regia. Coloro che non vedono
l’ora di vedere cosa farà Kevin Feige con
Star Wars potrebbero dover attendere ancora un
po’, dato che Kathleen Kennedy ha dichiarato
recentemente che il film è ancora fermo alle primissime fasi di
sviluppo.
Il film di Star Wars di J.D.
Dillard
Nel 2020 è
stato rivelato che anche J.D. Dillard sta
lavorando a un progetto su Star
Wars. L’unico dettaglio di cui siamo a conoscenza è
che Dillard sta co-scrivendo il film con
Matt Owens (Luke Cage) ma, da
allora, non abbiamo avuto più alcuna notizia sui progressi del
progetto, in parte a causa dell’impego di Dillard
con le riprese del suo nuovo film, Devotion,
interpretato da Glen Powell e Jonathan
Majors, e che dovrebbe uscire proprio quest’anno.
Dopodichè, Dillard potrebbe tornare a concentrarsi
sulla galassia lontana lontana e, magari, sapremo qualcosa in più
sulla data di uscita del film.
La trilogia di Rian Johnson é
ancora nell’aria?
Uno dei più grandi
interrogativi sul futuro dei film di Star Wars
dopo Obi-Wan Kenobi è lo status della trilogia di
Rian Johnson. La Lucasfilm ha
affidato al regista di Star
Wars: Gli ultimi Jedi una nuova trilogia di film nel
2017, pochi mesi prima del debutto del secondo capitolo della
trilogia sequel. Non è un segreto che Star
Wars: Gli ultimi Jedi sia stato un film divisivo per
il franchise, che ha messo in discussione il futuro di Rian
Johnson nell’universo di Star
Wars.
Nonostante le numerose voci e
speculazioni sul fatto che il regista non stia più lavorando alla
trilogia, ufficialmente il progetto dovrebbe vedere la luce, ma
sembra non essere la priorità per nessuna delle due parti. Il
regista degli Ultimi
Jedi si sta godendo la libertà creativa con il suo
nuovo franchise Knives Out, mentre la Lucasfilm sta
ancora tracciando il suo percorso dopo la trilogia sequel di
Star
Wars. Kathleen Kennedy ha dichiarato
che la trilogia di Rian Johnson sarà realizzata
quando i loro programmi si allineeranno e che il regista continua a
fornire consulenze su vari progetti di Star Wars
grazie all’ottimo rapporto che ha instaurato con i vertici della
Lucasfilm.
Le serie tv di Star Wars che
usciranno dopo Obi-Wan Kenobi
Oltre agli otto film di
Star
Wars in uscita dopo Obi-Wan Kenobi, l’imminente conclusione di una
serie Disney+ del franchise
significa che la prossima è dietro l’angolo. Mentre i piani
cinematografici dello studio sono decisamente più avvolti dal
mistero, ci sono molte serie televisive dell’universo Star Wars
in cantiere, che usciranno dopo Obi-Wan
Kenobi. La Lucasfilm ha in
serbo per i fan tantissimi contenuti in arrivo sulla piattaforma
streaming per il resto del 2022 e prevede di farne uscire ancora di
più negli anni a venire. Tra questi c’è la conferma che Andor
sarà il prossimo show di Star
Wars, ma l’elenco completo degli show in uscita dopo
Obi-Wan Kenobi comprende:
Nel corso della sua storia, il
cinema ha più volte dato vita ad opere che si prefiggevano lo scopo
di riflettere sui tanti conflitti di cui gli Stati Uniti si sono
macchiati nel tempo. In particolare, negli ultimi anni, sono
diversi i film che si concentrato sugli effetti della guerra in
Iraq, tanto nella società quanto sugli stessi soldati che la vivono
sulla propria pelle. Una delle opere più struggenti tra queste è
Nella valle di Elah, scritta e diretta
nel 2007 da Paul Haggis, regista reduce dagli Oscar vinti
l’anno precedente per Crash – Contatto fisico.
Sebbene la storia del film sia
fittizia, con nomi e luoghi cambiati, si basa sui fatti del caso di
omicidio di Richard T. Davis della Baker Company.
Davis era un veterano della guerra in Iraq che è stato assassinato
poco dopo il suo ritorno a casa nel 2003. Il padre del soldato,
Lanny Davis, un ex ufficiale di polizia militare,
ha da quel momento organizzato la propria indagine sul crimine,
determinato a scoprire la verità. A raccontare la sua storia è
stato Mark Boal, giornalista noto anche per aver
poi sceneggiato i film di guerra The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, che si è occupato della vicenda
nell’articolo Death and Dishonor.
Il titolo, Nella valle di
Elah, si riferisce ad un particolare luogo di Israele dove,
secondo la Bibbia, si sarebbe svolto lo scontro tra Davide e Golia.
Il racconto si caratterizza così tanto per i suoi riferimenti
religiosi, che lasciano aperte riflessioni allo spettatore, quanto
come un giallo da dover risolvere nei suoi enigmi. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Nella valle di Elah: la
trama del film
Protagonista del film è Hank
Deerfield, ex appartenente alla polizia militare e fiero
patriota che ha combattuto nella guerra in Vietnam. L’uomo, ormai
in pensione, è impegnato a godersi la sua anzianità e i giorni che
gli rimangono davanti. Purtroppo per lui, la pace non dura molto e
la guerra non ha mai davvero fine. Un giorno, infatti, si ritrova a
ricevere una telefonata dalla base militare dove presta servizio il
figlio Mike, rientrato dopo avere concluso il suo
turno in Iraq. Questi risulta ora assente da quando si è recato in
libera uscita e di lui non si hanno più notizie. Esiste la
possibilità che il giovane abbia disertato, ma è un’ipotesi che il
padre non vuole nemmeno prendere in considerazione.
Insieme a sua moglie
Joan, Hank parte dunque alla ricerca del figlio,
avvalendosi anche dell’aiuto della riluttante investigatrice di
polizia Emily Sanders. Man mano che le indagini
proseguono e il quadro si compone, la poliziotta comprende che la
scomparsa è solo una montatura. In guerra con le alte sfere
militari, Hank e Emily dovranno fare di tutto per mantenere il
controllo delle indagini. Ma quando, alla fine, la verità su Mike e
su ciò che è accaduto in Iraq emerge, Hank si vedrà costretto a
rimettere in discussione tutte le sue certezze più consolidate per
poter risolvere il mistero che sta dietro alla scomparsa del
figlio.
Nella valle di Elah: il
cast del film
Per il ruolo del protagonista,
l’anziano ma tenace Hank Deerfield, Haggis voleva Clint Eastwood, con il quale aveva già
collaborato scrivendo la sceneggiatura di Million Dollar
Baby. Pur apprezzando molto la storia di Nella valle di
Elah, Eastwood decise però di rifiutare il ruolo, proponendo
al suo posto l’amico Tommy Lee Jonese. Il premio
Oscar accettò con entusiasmo il ruolo, apprezzandone la
drammaticità. Per la sua struggente interpretazione, Lee Jones
ottenne una nuova candidatura al premio Oscar, stavolta nella
categoria al miglior attore. Nei panni di suo figlio Mike, invece,
si ritrova l’attore Jonathan Tucker, noto per le
serie Kingdom, Justified e Snowfall.
La premio Oscar Susan Sarandon,
che aveva già recitato con Lee Jones anni prima nel film Il
cliente, interpreta qui sua moglie Joan Deerfield. Nei panni
della detective di polizia Emily Sanders vi è invece la premio
Oscar Charlize
Theron. Haggis ha raccontato di aver scritto la parte
proprio pensando a lei, che fu lieta di accettarla. Nel film sono
poi presenti gli attori James Franco,
nei panni del Sergente di Prima Classe Dan Carnelli, e Josh Brolin, in
quelli dello sceriffo Buchwald. Per Brolin e Jones si è trattato
del secondo film insieme nello stesso anno, avendo recitato anche
in Non è un paese per vecchi. Infine, l’attore Jake McLaughlin
è qui al suo debutto cinematografico con il ruolo di Gordon
Bonner.
Nella valle di Elah: il
trailer e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Nella valle di
Elah è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di mercoledì 22 giugno alle ore
21:00 sul canale Iris.
Negli anni Novanta Jim
Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché il
primo a ricevere compensi milionari per i suoi film campioni di
incassi. Titoli come The Mask, Scemo & più scemoe
Ace Ventura –
L’acchiappanimali lo hanno consacrato come una delle icone
della commedia statunitense. Dopo questi, nel 1997, è arrivato un
altro grandissimo successo quale Bugiardo
bugiardo. Diretto da Tom Shadyac,
già regista per Carrey di Ace Ventura e che lo dirigerà di
nuovo in Una settimana da Dio, il film si è affermato come
uno dei maggiori incassi del suo anno, ottenendo anche pareri
critici molto favorevoli.
Rispetto ai titoli più su citati,
Carrey ha con questo film messo da parte eccessive stranezze
nell’abbigliamento e nell’acconciatura, mostrandosi in modo più
naturale. Il suo obiettivo era quello di dimostrare di poter
attrarre attenzioni su di sé anche senza ricorrere a personaggi
stravaganti e sopra le righe. L’obiettivo è stato ottenuto, con
Carrey lodato tanto per le capacità comiche quanto per le sue doti
attoriali. A differenza degli altri titoli per cui è diventato
famoso, inoltre, Bugiardo bugiardo presenta anche una
forte componente sentimentale, con la quale Carrey si sarebbe poi
cimentato più volte in seguito.
Ancora oggi il film è un vero e
proprio cult per chi è in cerca di quel divertimento sfrenato
classico degli anni Novanta, senza dimenticare anche le emozioni
necessarie ad un maggior coinvolgimento. Riscoprire Bugiardo
bugiardo è dunque sempre un piacere. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Bugiardo bugiardo: la trama del film
Protagonista del film è
Fletcher Reede, un brillante avvocato che ha fatto
molta carriera utilizzando la menzogna come propria arma vincente.
Per vincere le sue cause, infatti, egli non si fa problemi a
mettere in gioco alcune straordinarie bugie talmente complesse da
non poter non sembrare vere. L’uso continuo di menzogne, però, non
avviene soltanto nel suo lavoro ma anche nella sua vita privata.
Fletcher, infatti, si è trovato per questo motivo ad essere
lasciato da sua moglie Audrey, il quale ha trovato
un uomo più serio e affidabile. Il processo di divorzio,
naturalmente, non fa che peggiorare anche il rapporto tra
l’avvocato e suo figlio Max.
Il bambino, infatti, è sua volta
particolarmente amareggiato dalle continue menzogne del padre, il
quale pur volendogli bene è continuamente assente ad ogni momento
speciale. Ecco perché, quando Fletcher mancherà anche al compleanno
di Max, questi esprimerà il desiderio che il padre inizi a dire la
verità. Come per magia, da quel momento Fletcher non riuscirà più a
mentire in alcun modo, trovandosi così coinvolto in una serie di
situazioni sempre più assurde. Sarà però per lui l’occasione di
capire davvero quale sia il costo delle bugie e cercare di
rimediare ai propri errori, specialmente quelli fatti verso la
moglie e il figlio.
Bugiardo bugiardo: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Fletcher Reede vi è Jim Carrey, il
quale decise di accettare subito il ruolo dopo aver letto la
sceneggiatura. A convincerlo era stata la possibilità di
interpretare un uomo del tutto normale coinvolto in eventi assurdi.
Egli si fece coinvolgere talmente tanto dal personaggio da non
risparmiarsi in alcun modo nell’interpretazione di questo. Carrey
ricorda infatti di come al termine delle riprese si sentisse sempre
esausto. Nella scena in cui Fletcher si picchia da solo, ad
esempio, egli diede vita alla scena nel modo più energico
possibile, fornendo anche gli effetti sonori che si possono sentire
nel film.
La performance di Carrey, tra le più
apprezzate della sua carriera, gli ha poi fatto ottenere una
nomination ai Golden Globe ed un compenso di circa 20 milioni di
dollari. Carrey, inoltre, compare anche in un cameo nei panni di
Fire Marshall Bill, il personaggio da lui interpretato nello show
televisivo In Living Color. Ad interpretare l’ex
moglie Audrey vi è l’attrice Maura Tierney, mentre
il figlio Max è interpretato da Justin Cooper.
L’attore Cary Elwes è invece Jerry, il nuovo
compagno di Audrey. Per il ruolo, Elwes ha letto diversi libri
motivazionali, così da comprendere meglio il personaggio.
Completano poi il cast gli attori Anne Haney nei
panni di Greta, Jennifer Tilly in quelli di
Samantha Cole e Jason Bernard nel ruolo del
giudice Marshall Stevens.
Bugiardo bugiardo: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bugiardo bugiardo grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 22 giugno alle ore
21:10 sul canale TwentySeven.
Rilasciato il key art ufficiale di
House
of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22
agosto in tutti i territori in cui Sky è presente,
in contemporanea assoluta con la messa in onda
della tv via cavo americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di
George R.R. Martin, la serie è ambientata 200 anni prima degli
eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
I fan, ma anche quanti vogliano
arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai
visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de
Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su
NOW.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House
of the Dragon vanta un grande cast che include fra i
protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma
D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya
Mizuno, Rhys Ifans.
Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Thor (Chris
Hemsworth) è apparso per la prima volta
nell’MCU nel 2011
con un film da solista. Undici anni dopo, è in arrivo in sala il
quarto lungometraggio dedicato al Dio del Tuono.
Nell’attesa che Thor: Love and Thunder esca nei
cinema italiani il 6 luglio prossimo, è bene
rispolverare alcuni dettagli del personaggio. Oltre a ciò che tutti
conoscono, ci sono una serie di aneddoti sul
supereroe che forse sono noti solo ai fan Marvel più accaniti.
Scopriamoli!
Thor e
Sif
Come molti altri eroi
Marvel,
nemmeno Thor è un personaggio nato dal nulla. Il
dio e la sua famiglia sono tutti personaggi basati sulla mitologia
norrena. Nella mitologia nordica infatti, Thor è il
dio del tuono, del cielo e dell’agricoltura.
Inoltre, è il marito di Sif, meglio conosciuta dai fan
Marvel come Lady
Sif.
La relazione tra il dio e
Sif ha svolto un ruolo importante nei fumetti
Marvel, mentre
nell’MCU è stata molto
sminuita. Per ora, l’unica storia d’amore che il Dio del
Tuono ha avuto è stata quella con Jane Foster. Ora che i due hanno rotto, sarebbe molto
interessante vedere la coppia Thor e Lady
Sif emergere anche sullo schermo.
Le armi magiche di
Thor vanno oltre il Mjolnir e Stormbreaker
Il rapporto tra il Dio
del Tuono e il suo martello Mjolnir è qualcosa di
davvero unico, quasi carnale. Quando in
Thor: Ragnarok l’eroe è costretto a sostituire il
Mjionir dopo che Hela l’ha distrutto,
Korg prende addirittura in giro l’attaccamento che
Hemsworth mostra verso l’arma.
Nell’ombra del Mjolnir
però, esistono però una serie di altre armi potenti che il dio
usa nei fumetti. Esemplare è la cintura di forza
chiamata Megingjord che permette all’eroe di
accrescere la propria forza. È stata Valchiria a
regalare a Thor l’arma per ordine di
Odino. Dato che Valchiria (Tessa
Thompson) sarà presente in primo piano in
Love and Thunder, è possibile che la cintura venga
finalmente introdotta in live-action.
Throg, la Rana del
Tuono
Durante una scena di Thor: Ragnarok, Loki (Tom
Hiddleston) dice di aver trasformato il fratello in
una rana. Può sembrare uno scherzo, ma non è la prima volta che
Thor assume sembianze simili. Nell’episodio
5 della serie Disney+Loki,
una rapida panoramica inquadra una rana intrappolata in un
barattolo con indosso un mantello e l’iconico elmo del Dio del
Tuono.
In questo caso l’MCU fa un riferimento
diretto alla serie di fumetti di Walter Simon in
cui Loki trasforma appunto il fratello in una rana. Nella
storia a fumetti, Thor non solo fa amicizia con un’altra
rana di nome Puddlegulp, ma, generoso come sempre,
condivide i suoi poteri con il nuovo amico.
Thor è
mandato sulla Terra per punizione
Chi ha visto il primo film dell’eroe
nel 2011 sa che Odino ha mandato Thor sulla terra come punizione per il suo
atteggiamento impulsivo e arrogante. Nel corso della storia, la
vicenda diventa sempre più familiare, con Loki
che causa problemi continuamente e impedisce al fratello di
riconquistare il titolo e la dignità del Dio del
Tuono.
Tuttavia, la vicenda nella
Marvel Comics è molto più
complessa di quanto mostrato nell’MCU. Nel fumetto
“Viaggio nel mistero“, Thor subisce
qualcosa di più molto più grave di una punizione. Se nei film egli
può conservare il ricordo della sua vita
su Asgard anche quando giunge sulla terra, ciò
non avviene sulla carta stampata, dove il dio diventa il Dottor
Donald Blake, un medico zoppicante.
Le capre Toothgnasher e
Toothgrinder
Nella mitologia norrena e nei
fumetti, Thor possiede un carro in stile greco trainato da
capre giganti. Oltre a trasportare Thor, il carro è
anche in grado di viaggiare attraverso lo spazio tra i nove regni.
Le due creature magiche che lo guidano nella Marvel Comics si chiamano
Toothgnasher e Toothgrinder.
Ora che il ponte
Bifrost dell’MCU è
stato distrutto, si può presumere che il carro sarà usato
dall’eroe in Love and Thunder per viaggiare nei nove regni.
L’MCU sta dando molta
enfasi al mezzo magico: anche le capre hanno ottenuto il loro
poster e probabilmente avranno un ruolo rilevante nel film.
Il nonno di
Thor
In una scena iconica di
Thor: Dark World, il protagonista, mentre tenta di
fuggire dal palazzo asgardiano invisibile, taglia la testa della
statua di suo nonno. Subito Loki ne approfitta e ci lascia
una delle sue citazioni più divertenti esclamando: “Ben fatto,
hai appena decapitato tuo nonno.”
In realtà, dietro a questa frase
esilarante si cela un significato più profondo. Nei fumetti
della Marvel,
Thor rimane incastrato in un piano messo in atto da
Loki e finisce per uccidere realmente il nonno.
I viaggi nel tempo
È ben noto ai fan
dell’MCU che in
Avengers: Endgame i Vendicatori costruiscono
una macchina del tempo per recuperare tutte le Pietre
dell’Infinito e per riportare in vita la popolazione deceduta.
L’operazione ha richiesto tempo e sforzi a Tony e agli
Avengers. Se solo i personaggi MCU avessero conosciuto le
possibilità offerte dal Mjolnir…
Nei fumetti infatti,
il Mjolnir, girando più veloce della luce, dà a
Thor la possibilità di aprire un portale nella quarta
divisione. In questo modo, l’eroe può viaggiare nel tempo.
Sicuramente, questa pratica funzione del martello avrebbe potuto
far risparmiare tempo e stress ai Vendicatori in
Endgame.
Thor non è
immortale
Thor ha un
millennio e mezzo. 1500 anni costituiscono una quantità di tempo
abbastanza lunga, ma ciò che i fan potrebbero non sapere è che
l’eroe non è immortale. InRagnarokinfatti, il
padre del dio è morto. Ciò dimostra la mortalità degli
Asgardiani. Tuttavia Odino, in quanto dio,
ha scelto di morire, è passato a miglior vita per sua
volontà.
Nei fumetti, gli
Asgardiani possono raggiungere un certo livello di
immortalità, ma non è una dote naturale. Su Asgard,
sono le Mele d’Oro di Idunn gli strumenti che
dotano gli abitanti della vita eterna. Quando queste mele non
vengono mangiate, la loro qualità svanisce e gli dei diventano
mortali.
Thor ha tre
fratelli
Nell’MCU, Loki e
Hela sono i fratelli di Thor. In realtà,
l’eroe ha anche un altro fratello di nome
Atum, il potente Dio del
Sole. Atum ha la capacità di ingoiare gli dei e
di prendersi i loro poteri – abilità di cui il Doctor Strangesi è
servito nella serie What
If. Visti i nuovi personaggi presenti nellaFase
4, non ci stupirebbe troppo l’introduzione di
Atum nell’MCU: il
personaggio sarebbe sicuramente in grado di arricchire il gruppo
dei cattivi.
Il Dio del Tuono può creare
voragini
Nei fumetti, quando
Thor è abbastanza arrabbiato, è in grado di aprire
voragini sulla Terra. Nella episodio ”Atti di Vendetta”
della Marvel Comics, Loki riesce a
scatenare l’ira del fratello. Facendo credere di essere un
“bravo ragazzo“, Loki trama alle spalle di un
gruppo di eroi. Quando se ne accorge, Thor per
punizione apre una voragine nella Terra e blocca Loki
tra i cumuli di macerie. Sarebbe interessante vedere l’aspetto
più irascibile del personaggio di Chris
Hemsworth anche nell’MCU.
Paramount Pictures diffonde il trailer ufficiale di
Smile, il nuovo film di Parker Finn, in uscita in
sala il prossimo 29 settembre.
La trama di Smile
Dopo aver assistito a un traumatico
episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose
Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Assalita
dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà
costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e
sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Nel cast del film Sosie Bacon,
Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con
Kal Penn e Rob Morgan.
È in lavorazione Laggiù
qualcuno mi ama, film documentario su Massimo Troisi, diretto da Mario
Martone. Il film, prodotto da
Indiana, è scritto da Mario
Martone e da Anna Pavignano.
Tramite contenuti, documenti inediti
e le testimonianze di colleghi e amici il documentario mira a
raccontare la genialità e il mito di Massimo Troisi attraverso
l’esclusiva ed eccezionale visione del regista e autore napoletano
Mario Martone e della compagna di vita e di lavoro Anna
Pavignano.
Dichiarazione di Mario
Martone: Con Massimo era nata un’amicizia fondata su una grande stima
reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare
insieme. La possibilità che mi viene offerta di fare un film
documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande
schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a
dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e
a quelli di oggi, che sono tantissimi. Massimo è sempre rimasto
vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un
grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla
sceneggiatura con Anna Pavignano, che di Massimo ha scritto tutti i
film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto
Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle
cose. Quanto possa parlarci ancora adesso. Facciamo questo film per
riascoltarlo, rivederlo, stare con lui.
EKI NIGHT – 30 GIUGNO
– ORTO BOTANICO DI ROMA èil primo evento di EKI
MAGAZINE dedicato alla luce | H 19-00 – 00.00.
Giovedì30 giugno
2022, dalle ore 19.00 alle ore 00.00, in occasione
dell’uscita di EKI MAGAZINE – issue 02 (Sun Light) l’associazione
culturale EKI in collaborazione con Circolo Kokè è lieta di
invitarvi a celebrare la luce nella splendida location
dell’Orto Botanico di Roma, Largo Cristina di Svezia, 23 A –
24.
Sponsor CO IM AP srl, Cinefilos.it
Partner Orto Botanico, hinkypunk studio, Nastro Azzurro Peroni
Food e Drink Welcome to Yam
PROGRAMMA
19.00 ingresso
19.30 – 20.15 intro by eki team – talk con il direttore della
fotografia Paolo
Carnera
21.00 – 22.00 Sinnerman live show
22.15 – 22.30 Habitus, performance w/ Gaia Altucci e Fiamma Rigoni,
musiche di Niccolò Vannucchi 22.00 – 00.00
Dj Ariannna
Lightscapes di Federico Luciano
Light painting, performance w/ Hopeless studio e
Softcor
Costumi e travestimenti brillanti, luminosi,
scintillanti, sono i benvenuti!
Ingresso a pagamento (8 euro) in loco + una
birra omaggio Peroni Nastro Azzurro.
Le prime 50 copie di Eki 02 in vendita, in
esclusiva, all’evento.
Eki è un magazine d’arte
semestrale dedicato a chi ama la luce, ne trae
ispirazione, la studia o semplicemente la osserva. La rivista
ospita artisti ed esperti provenienti da tutto il mondo e il suo
scopo è quello di creare uno spazio per condividere e confrontare
molteplici modi di approccio alla luce, attraverso tecniche e idee
creative diverse. Ogni numero della rivista è redatto sia in
italiano che in inglese e tratterà di un tipo specifico di
luce.
ISSUE 02 – SUN LIGHT
“Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in
tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo
diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare?
“
Niccolò Copernico, De revoutionibus orbium
coelestium, 1. I, cap. X
In questa Issue esploreremo le caratteristiche della
luce solare, i suoi usi nell’estetica del cinema, della fotografia,
della pittura e dell’architettura, ricorrendo al contributo di
artisti e artiste di tutti i campi, esperti dotati non soltanto di
talento, ma anche e soprattutto di uno sguardo allenato a osservare
le diverse condizioni di luminosità.
OSPITI ISSUE 02
Interviste: Ami Vitale, James Nizam, Odile Decq,
Roger Deakins, Angela Lane, Carlos Reygadas,
Open call: Jaleh Sadravi, Matteo Capone, Neerja
Chandna Peters,
Articoli: Francesco Spagna, Andrea
Cattabriga, Nacho Zamora, Stefano Bevacqua, Daniela Sidari,
Pasquale Mari, App Soho
PERCHÈ EKI
Eki è la divinità del Sole nel pantheon basco, figli
di Ama Lur (Madre Terra), colei al principio di tutto. Ama Lur donò
agli uomini la luce di Eki, grazie alla quale riuscirono a
liberarsi dalle sofferenze provocate da Gaueko, Dio delle
tenebre.
EKI E LA CARTA
EKI nasce nel 2020 ma crede ancora nella carta.
Scelta anacronistica? Stiamo vivendo una fase critica nel mondo
dell’editoria, correlata alla velocizzazione del mondo che viviamo.
In un mondo che va sempre più veloce, vogliamo invitare ad un
momento di riflessione, un ritorno alla fisicità e ai gusti
sensoriali, come può essere il tatto sulla pagina, l’odore di una
rivista.
CHI C’È DIETRO EKI?
Dietro Eki ci sono tre fotografe che hanno incrociato
le loro vite al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma. Il
mondo del cinema, come tanti altri, è sempre stato dominato
principalmente da uomini. Abbiamo quindi deciso di impegnarci
affinché Eki non escluda mai artiste donne, per garantire
visibilità e supporto alle colleghe che sanno creare e costruire
narrazioni artistiche significative.
DOVE È POSSIBILE ACQUISTARLA?
EKI ISSUE 02 – SUN LIGHT può essere acquistata
sul sito ufficiale al prezzo di 30 euro più spese di spedizione,
altrimenti nei punti vendita indicati.
L’astro in ascesa Amir El-Masry, attore egiziano noto per
Limbo, è entrato a far parte del cast di The
Crown, ed interpreterà il giovane Mohamed al-Fayed, l’ex proprietario di Harrods. A rivelare la notizia è stato
Variety, che ha trovato conferma presso Netflix. La piattaforma, tuttavia, non ha fatto
ulteriori commenti.
Sappiamo anche che Salim Daw
(“Oslo”) è stato scelto per interpretare un’incarnazione più adulta
di Mohamed al-Fayed, padre di Dodi al-Fayed e compagno della
Principessa Diana fino al giorno della loro morte. I due verranno
interpretati da Khalid Abdalla
e Elizabeth Debicki.
Anche se Netflix e i produttori di
The
Crown non hanno rilasciato dichiarazioni, la
scelta di due attori di età diverse per interpretare Mohamed al-Fayed suggerisce che, oltre a uno sguardo negli
ultimi mesi di vita di Diana, gli spettatori vedranno anche una
parte importante della backstory del businessman egiziano, oggi di
93 anni, che nel 2008 accusò pubblicamente la Regina e il Principe
Carlo di aver ordinato ai servizi segreti britannici di uccidere la
Principessa per impedirle di sposare un uomo musulmano e di avere
suo figlio.
Nella quinta
stagione di The
Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina
Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata
da Claire Foy o
Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il
2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del
Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa
Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Elizabeth
Debicki sarà Diana mentre Dominic
West interpreterà Carlo.
«We’re caught in a trap, I can’t
walk out, because I love you too much baby». Basterebbero
questi versi di Suspicious Minds, uno dei brani più
celebri di Elvis Presley, a raccontare il film che
il regista Baz Luhrmann ha
dedicato al re del rock ‘n roll. Il suo Elvis non è infatti solo lo
showman per eccellenza né il sex symbol senza tempo che tutti
conosciamo. Oltre ciò, egli è prima di tutto un ragazzo smarrito,
continuamente alla ricerca della via verso casa, mentre intorno a
lui si solidifica una gabbia dorata dalla quale, come noto, è stato
sempre più difficile sfuggire.
Tornato alla regia a nove anni da
Il grande Gatsby,
Luhrmann realizza con Elvis un film che
proprio come il suo protagonista vuole essere larger than
life. Un film che va oltre la stretta etichetta di
biopic e che racconta il celebre cantante e showman con un
fare eccessivo ma allo stesso tempo intimo, sgargiante ma anche
profondamente cupo, il tutto guidato naturalmente da quelle
emozioni forti alla base di tutto il cinema del regista
australiano. Proprio come Romeo e Giulietta, come Satine e
Christian e come Jay Gatsby, anche Elvis è prima di tutto un uomo
al costante inseguimento dell’amore.
La sua storia è qui vista attraverso
il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il
colonnello Tom Parker. Vengono dunque approfondite
le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale di 20 anni,
coprendo dagli esordi alla fama di Presley, dal rapporto di lui con
la famiglia a quello con la moglie Priscilla,
dalla formazione del suo mito sino al suo inarrestabile declino. Il
tutto proprio mentre gli Stati Uniti e il mondo cambiavano per
sempre, perdendo la loro innocenza e dando luogo a rivoluzioni
culturali e sociali senza precedenti.
Austin Butler nei panni di Elvis Presley in una scena del
film.
Are you lonesome,
Elvis?
Elvis Presley è stato già raccontato
altre volte sul piccolo e grande schermo (in particolare si ricorda
il film del 1979 Elvis, il re del rock, diretto da
John Carpenter e interpretato da Kurt Russell),
ma per rendergli davvero giustizia occorreva un regista che non
avesse paura di osare e pochi potevano essere indicati per tale
operazione quanto lo è Luhrmann. Il suo cinema, caratterizzato
dallo sfarzo e dall’abbondanza, dalle imponenti scenografie e dai
costumi sgargianti, si sposa alla perfezione con la vita e
l’attività di Elvis. Ancor di più, tutto ciò contribuisce qui a
racchiudere il protagonista in quella prigione dorata (ma pur
sempre prigione) che era diventata la sua vita.
Luhrmann, pur coprendo con questo
film praticamente tutta la carriera di Elvis, compie delle precise
scelte su cosa narrare e cosa lasciar fuori dal racconto. Mancano
certamente episodi importanti della vita del cantante e diverse
sono le libertà prese nei confronti di quella che è la sua vera
storia, ma è in questo che Elvis si sgancia dal film
biografico per andare oltre. Proprio come Gatsby venne prelevato
dal romanzo di Fitzgerald per essere ricontestualizzato in una
versione post-moderna di quello stesso racconto, così Luhrmann
inserisce Elvis in un film che tra effetti speciali, virtuosismi e
luci espressionistiche mira a farne emergere l’anima prima che la
storia personale.
Elvis ragiona dunque
primariamente per episodi, ognuno dei quali ci ribadisce il suo
senso di smarrimento e la sua insofferenza verso le imposizioni
provenienti dall’esterno o, il più delle volte, proprio da quello
stesso colonnello Parker a cui il cantante deve molto, tanto nel
bene quanto nel male. E proprio riguardo a Parker, Luhrmann non
sembra avere dubbi sul suo ruolo di “cattivo” in questa vicenda,
mentre Elvis non può che essere il buono, il supereroe il cui
potere è la musica. Un supereroe il cui desiderio era esprimere sé
stesso, portare via la sua famiglia dalla povertà e vivere
dell’amore incondizionato dei suoi fan. Un amore che si è però
rivelato tanto letale quanto lo è la kriptonite per Superman.
Austin Butler e Tom Hanks in una scena del film.
Un film abbagliante e colmo di buon
cuore come lo era Elvis
Una delle critiche più ricorrenti
mosse a Il grande Gatsby è quella di essere un
film esteticamente ricco ma privo di cuore. Luhrmann sembra aver
fatto tesoro di quella lezione, coniugando in Elvis tutte
le sue principali caratteristiche stilistiche ad un cuore che non
solo è vivo, ma batte anche ad un ritmo forsennato. Un ritmo
contagioso dato dall’uso di split screen e di un montaggio
frenetico e che già dalle prime scene dimostra la volontà di questo
film di non essere solo un film, bensì un’esperienza visiva e
sonora unica. Basta la sequenza dove si alternano la folgorazione
per la musica di Elvis e la sua prima esibizione in abito rosa a
far schizzare alle stelle l’entusiasmo.
Buona parte di questo cuore che
contraddistingue Elvis è inoltre dato dalle
interpretazioni dei due protagonisti, chiamati a dare corpo, anima
e voce a personaggi che con la loro forza guidano la storia
piuttosto che farsi guidare da essa. Se Tom Hanks è eccezionale
nel caratterizzare il colonnello Parker ora come figura paterna ora
come diabolico architetto delle fortune del suo pupillo,
Austin Butler nei panni
di Elvis è un’autentica rivelazione. L’attore assume un compito
gravoso, trionfando però nel non dar vita ad un’ennesima imitazione
del re del rock, bensì una propria interpretazione del suo modo di
parlare, di fare, di muoversi. Ogni scetticismo si dilegua e Butler
appare la miglior scelta possibile per questo ruolo.
Con soluzioni di messa in scena di
questo tipo, con interpretazioni di questo livello e con quel
coraggio di osare che ormai sembra proprio di ben pochi autori, si
possono perdonare ad Elvis alcune incertezze narrative e
alcune particolari prese di posizione sulla vicenda narrata. Ciò
che ancor di più conta, però, è come Luhrmann riesca ad utilizzare
tutte queste componenti a vantaggio delle intenzioni del film, il
quale non sarà un biopic nel senso classico del genere, ma è
un’opera ancor più vicina alla vera essenza di Elvis (o almeno
quella che il regista ritiene essere la sua vera essenza). Insomma,
un film che molto probabilmente Elvis avrebbe adorato vedere e in
cui i suoi fan possono ritrovare tante calorose emozioni e un non
indifferente velo di malinconia.
L’estate è arrivata e il trailer di
LEGO®
Star Wars Summer Vacation scalderà gli animi. Il
nuovissimo speciale animato targato Lucasfilm e LEGO Group, ultima
novità della serie di racconti legati alla popolare saga, iniziata
con LEGO Star
Wars Holiday Special e proseguita con LEGO Star Wars
Terrifying Tales, debutterà il 5 agosto 2022 in esclusiva su
Disney+.
LEGO Star Wars Summer
Vacation, ambientato poco dopo gli eventi di Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, vede nella versione originale le voci di
“Weird Al” Yankovic, Yvette Nicole Brown, Kelly Marie Tran, Anthony
Daniels, Billy Dee Williams oltre a quelle dei membri del cast che
ritornano dai precedenti speciali di LEGO Star Wars e
include la nuova canzone originale “Scarif Beach Party”
interpretata da “Weird
Al” Yankovic.
Alla ricerca di una pausa dagli
stormtrooper e dai caccia TIE, Finn organizza una vacanza a
sorpresa per i suoi amici Rey, Poe, Rose, Chewie, BB-8, R2-D2 e
C-3PO, a bordo del lussuosissimo Starcruiser galattico, Halcyon. Ma
il piano di Finn di vivere un’ultima avventura insieme va
rapidamente a monte quando viene separato dal gruppo. Mentre cerca
i suoi amici, incontra tre Fantasmi di Forza: Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e Leia
Organa, che condividono le loro storie inaspettate di vacanze
andate male, aiutandolo a capire che le vacanze non sono solo
divertimento. Nella versione originale di LEGO Star Wars Summer
Vacation il cast delle voci comprende: “Weird Al” Yankovic nel
ruolo di Vic Vankoh; Yvette Nicole Brown in quello di Colvett
Valeria; Thomas Lennon nei panni di Wick Cooper; Paul F. Tompkins
in quelli di Rad; Dee Bradley Baker presta la sua voce a Boba Fett;
Ashly Burch al Droide Tour; Kyliegh Curran a Sidero; Anthony
Daniels a C-3PO; Trevor Devall all’Imperatore Palpatine; Allie
Feder al Sy Snootles; Jake Green a Poe Dameron; Matt Lanter ad
Anakin Skywalker; Ross Marquand ad Han Solo; Omar Miller a Finn; Kevin
Michael Richardson a Jabba the Hutt; Matt Sloan a Darth Vader;
James Arnold Taylor a Obi-Wan Kenobi; Kelly Marie Tran a Rose;
Helen Sadler a Rey Skywalker; Billy Dee Williams a Lando (Holovid);
Matthew Wood a Ben Solo; e Shelby Young a Leia Organa.
David Shayne è sceneggiatore e
produttore esecutivo, mentre il regista è Ken Cunningham. James
Waugh, Josh Rimes, Jacqui Lopez, Jill Wilfert, Jason Cosler, Keith
Malone e Jennifer Twiner Mccarron sono i produttori esecutivi.
Prodotto in collaborazione con Atomic Cartoons.
Continuano i casting per The
Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes, film
prequel della saga di Hunger Games, basato
sull’omonimo romanzo.
Nick Benson
interpreterà Jessup, il tributo del Distretto 12 insieme a Lucy
Grey Baird (Rachel
Zegler); Laurel Marsden interpreterà
Mayfair Lipp, che mette il nome di Baird in lizza per il decimo
Hunger Games; Lilly Cooper interpreterà Arachne
Crane, mentore di un tributo del Distretto 10; Luna
Steeples interpreterà Dill, tributo del Distretto 11; e
Hiroki Berrecloth interpreterà Treech, tributo del
Distretto 7.
La trama: Anni prima di
diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne
Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di
estinzione, una famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in
disgrazia nella Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della
decima edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando
gli viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey
Baird, la ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che
Lucy Grey attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante
la cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in
grado di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro
istinti per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la
corsa di Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla
fine chi è un usignolo e chi è un serpente.
Distribuito nel 2020, il romanzo
ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da
Donald Sutherland nei film), il cattivo principale
di The Hunger Games. Anche prima che il libro
arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase
di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis
Lawrence, il regista che ha firmato il secondo,
terzo e
quarto film della saga, tornerà per questo film.
Durante la sua presentazione al
CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che
The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo
nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data
di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of
Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro,
che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel
10° Hunger Games.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Jerome
Lance interpreterà Marcus, il tributo del Distretto
2. Ashley Liao interpreterà Clemensia Dovecote,
una delle amiche più care di Coriolanus e mentore di un tributo del
Distretto 11. Knox Gibson interpreterà Bobbin,
tributo del Distretto 8; Mackenzie Lansing
interpreterà Coral, tributo del Distretto 4; mentre Aamer
Husain interpreterà Felix Ravinstill, il mentore di un
tributo del Distretto 11; Nick Benson interpreterà
Jessup, il tributo del Distretto 12 insieme a Lucy Grey Baird
(Rachel Zegler); Laurel Marsden
interpreterà Mayfair Lipp, che mette il nome di Baird in lizza per
il decimo Hunger Games; Lilly Cooper interpreterà
Arachne Crane, mentore di un tributo del Distretto 10; Luna
Steeples interpreterà Dill, tributo del Distretto 11;
Hiroki Berrecloth interpreterà Treech, tributo del
Distretto 7.
Sarà un weekend nel segno
dell’intrattenimento pop quello di sabato 25 e
domenica 26 giugno a Milano grazie
a Best Movie Comics & Games, manifestazione
organizzata da Duesse Communication per festeggiare il 20°
compleanno di Best Movie, rivista di riferimento per il cinema e
l’entertainment.
Nel cuore della città, presso gli
spazi di Superstudio, Best Movie Comics & Games offrirà una due
giorni di cinema, con tante anteprime nazionali, ma anche serie tv,
fumetti, action figures, cosplay, games, alla presenza di
tantissimi ospiti che racconteranno al pubblico le proprie
esperienze e passioni. Panel, incontri, meet & greet, proiezioni,
un’area stand ricca di novità, per circa 10 ore di programmazione
giornaliera a ingresso gratuito.
Attori, registi, doppiatori,
illustratori, creators, cosplayer e gamers: saranno gli ospiti il
vero motore di Best Movie Comics & Games. Da
Zerocalcare che, in dialogo con il
responsabile editoriale di Best Movie Giorgio Viaro, si cimenterà
nell’analisi dei titoli del Marvel Cinematic Universe dando
anche i voti ai film in un panel dal titolo “Zerocalcare e
i film Marvel: scontro
finale” (domenica 26 giugno ore 19.00)
a Roberto Recchioni, protagonista della notte
horror di sabato 25 nel corso della quale presenterà alcune
immagini esclusive di Carne Fredda, il suo primo film
da regista prodotto da Adler Entertainment e Red On Productions
(sabato 25 giugno ore 19.30). E poi ancora Matilde
Gioli, volto amato del cinema e della serialità
nazionale, che si racconterà nel talk “Matilde Gioli – La
mia vita con DOC”, un omaggio alla serie Rai di
successo DOC – Nelle tue mani cui seguirà un
dibattito sul potere delle serie tv nell’esperienza dello
spettatore contemporaneo con interventi di Zerocalcare e Roberto
Recchioni (domenica 26 giugno ore 15.00), e Alberto
Malanchino, tra i protagonisti
di DOC accanto a Matilde Gioli
e Summertime, che porta a Best Movie Comics & Games
la sua esperienza di doppiatore dopo aver prestato la voce al
personaggio di Buzz Lightyear nel nuovo film targato Disney e
Pixar Lightyear – La vera storia di
Buzz (domenica 26 giugno ore 18.00). Un’altra iconica
doppiatrice incontrerà il pubblico della manifestazione,
ovvero Emanuela Pacotto, voce
di anime di culto come Dragon
Ball, One
Piece e Naruto (sabato 25 giugno
ore 15.00). Si parlerà anche del fascino del cosplay
con Himorta, tra le più note cosplayer a
livello internazionale con oltre un milione di follower (sabato 25
giugno ore 18.30), e di games con Moonryde,
lo streamer e gamer che si svelerà nel talk dal titolo “Il
cecchino di San Cesareo si racconta” (domenica 26 giugno ore
11.00).
Best Movie Comics & Games regalerà
al pubblico anche tre strepitose anteprime: si
parte con l’animazione di The Deer King – Il Re
dei Cervi, epopea fantasy diretta da Masashi
Ando e Masayuki Miyaji in sala per Koch Media dal 27 al 29 giugno
(sabato 25 giugno ore 16.00); sempre targata Koch Media è
l’attesissima anteprima
nazionale di X
– A Sexy Horror Story, nuovo film di Ti West
interpretato da Mia Goth, slasher in uscita il prossimo 14 luglio
per Midnight Factory, etichetta di proprietà di Koch Films dedicata
al cinema di genere, che renderà la prima serata dell’evento una
vera e propria notte da brividi (sabato 25 giugno ore 20.30). Altra
grande anteprima nazionale sarà quella
di Gold, survival thriller diretto
da Anthony Hayes e interpretato da un insolito Zac Efron nei panni
di un uomo che lotta per la propria sopravvivenza, abbandonato nel
deserto, nel tentativo di estrarre la più grande pepita d’oro mai
rinvenuta (domenica 26 giugno ore 16.00). Il film arriverà nelle
sale italiane il 30 giugno per Adler Entertainment.
Best Movie Comics & Games ospiterà
inoltre un’area stand in cui tutti gli
appassionati potranno acquistare fumetti, card da gioco, action
figures… Ma ci sarà anche spazio per i giochi da
tavolo con una serie di tavoli dimostrativi
accessibili a tutto il pubblico a cura di La tana dei
Goblin di Milano, oltre a un’area espositiva di LEGO,
organizzata da Brianza LEGO Users Group, e di personaggi del mondo
Disney in scala 1:1.
Grazie alla collaborazione con la
Scuola del Fumetto di Milano, oltre alla possibilità di far
realizzare dei disegni su commissione presso lo stand agli studenti
della scuola, ci saranno anche dei contest a tema “Disegna il tuo
personaggio preferito di un film o di un videogioco”, in
collaborazione con SuperGulp. La Scuola del Fumetto di Milano
organizzerà inoltre due workshop, il primo
dedicato alla figura del character design nei videogiochi
con Andrea Priore (sabato 25 giugno ore
17.00), e il secondo sull’animazione 2d per videogiochi in
compagnia di Fabiano Caputo (domenica 26 giugno ore 14.00). Non
potrà mancare inoltre un’area green per il food & beverage nello
spazio esterno di Superstudio.
Parlando con
A.frame, il produttore di lunga data di Indiana
Jones, Frank Marshall, ha parlato del
prossimo Indiana Jones
5. Marshall ha esaltato i personaggi e la
sceneggiatura del film scritto da James Mangold, Jez
Butterworth e John Henry-Butterworth (che
ha scritto la sceneggiatura di Ford v Ferrari). Marshall ha
promesso che il prossimo Indiana Jones 5 sarà
tutto ciò che il pubblico potrebbe desiderare da un film di
Indiana Jones. Ecco la sua dichiarazione:
“È una grande storia, è un
grande personaggio e penso che sarai molto felice di questo film. È
tutto ciò che si può volere da un film di Indiana Jones”.
Cosa sappiamo di Indiana Jones
5
James
Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana
Jones 5 al posto di Steven
Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri
capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna
invece John Williams, già compositore
dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40
anni. Nel cast, oltre a Harrison
Ford, ci sarà anche Phoebe
Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in
primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le
mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita
utile del film è il 30 giugno 2023.
Durante un’intervista con CartoonBrew insieme ai suoi co-registi
Joaquim Dos Santos e Justin K.
Thompson, Powers ha notato un dettaglio interessante
sull’aspetto di Macchia. L’aspetto bizzarro del cattivo non è
dovuto a un costume, ma alla sua vera pelle, che è completamente
bianca con macchie scure dalla testa ai piedi che potenziano le sue
abilità.
“Fin dall’inizio sembrava avere
un potenziale infinito, sia per ciò che riguarda l’aspetto visivo
che per quanto concerne l’arco narrativo del personaggio. Perché
sai tra l’altro che non è un costume, quella è la sua pelle. Dal
modo in cui lo indossa, sai che non è un ragazzo con un abito a
pois. In realtà è la sua pelle. Quindi sai, l’arco narrativo di Dr.
Ohnn/Macchia è davvero complementare, senza rivelare la storia,
completa davvero bene il viaggio di Miles in questo film.”
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per dirigere
Spider-Man: Accross the Spider-verse,
utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil
Lord e Chris Miller (che
tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e
Christina Steinberg) in collaborazione con David
Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Rivelato per la prima volta
all’evento virtuale LEGO’S LEGO-CON 2022 prima di
essere messo in catalogo nel negozio ufficiale LEGO, ecco un set
dedicato a Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
che raffigura il “Sanctum Sanctorum” e che sarà disponibile dal 1°
agosto, con un prezzo di $ 249,99.
Con le dimensioni di 32 cm di
altezza, 31 cm di larghezza e 26 cm di profondità, il Sanctum
Sanctorum è un set considerevole. Non solo presenta Strange,
Sinister Strange e Dead Strange (ciascuno interpretato da
Benedict Cumberbatch), Wong (Benedict
Wong), Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) e
Mordo (Chiwetel Ejiofor) per ricreare momenti di
Multiverse of Madness, ma presenta anche Iron Man (Robert
Downey Jr.), Spider-Man (Tom Holland) e
Ebony Maw (Tom Vaughan-Lawlor) per ricreare le
scene di apertura di Avengers: Infinity War. Oltre
a una replica altamente dettagliata del Sanctum, il set presenta
anche portali mobili, supporti di volo e piccoli cenni al MCU più ampio come i graffiti del
logo dei Dieci Anelli.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
La star di Il Mio Grosso
Grasso Matrimonio Greco 3 Nia Vardalos offre un importante
aggiornamento sulle riprese del film. Scritto da Vardalos al suo
debutto alla sceneggiatura, il primo episodio della serie di
commedie romantiche è stato distribuito nel 2002 ed è diventato un
successo travolgente. Nominato all’Oscar per la migliore
sceneggiatura originale, Il mio grosso grasso matrimonio
greco ha spinto la carriera comica di Vardalos a nuovi
livelli ed è diventata una delle commedie romantiche con il maggior
incasso di tutti i tempi.
Diretto da Joel
Zwick, Il mio grosso grasso matrimonio
greco segue Fotoula “Toula” Portokalos (Vardalos), una
giovane donna greco-americana che si innamora del non greco Ian
Miller (John Corbett). Caratterizzato da un cast
di supporto stellare che include il defunto Michael
Constantine nei panni del padre di Toula Windex, Gus e
Lainie Kazan nei panni della madre di Toula,
Maria, l’affascinante film ha generato una serie TV sequel di breve
durata e un sequel del 2016,
Il mio grosso grasso matrimonio greco 2. L’anno
scorso, Vardalos ha rivelato che altre avventure della famiglia
Portokalos erano all’orizzonte con l’annuncio di Il Mio
Grosso Grasso Matrimonio Greco 3. Vardalos aveva scritto
la sceneggiatura e stava cercando finanziamenti nel corso del 2021;
ora sembra che il film sia andato avanti considerevolmente.
Nel suo ultimo aggiornamento sulla
terza puntata, Nia Vardalos è andata sui social
media per annunciare che le riprese di Il Mio Grosso Grasso
Matrimonio Greco 3 sono iniziate ad Atene, in Grecia. Nel
video, Vardalos rivela di essere la regista del film e offre una
rapida occhiata al set dalla finestra della sua camera
d’albergo.
Durante il famoso format di
interviste con i cuccioli di Buzzfeed, a
Chris Evans sono state poste una serie di
domande, tra cui quale attore vorrebbe vedere in un biopic sulla
sua vita nel compito di interpretare lui e suo fratello Scott (al
quale l’attore è molto legato).
L’attore ha offerto una risposta
piuttosto inaspettata per chi potesse interpretarlo, citando
immediatamente Adam Driver come sua prima scelta e
scherzando “[vediamo] cosa fa”. Per quanto riguarda suo
fratello, Evans ha scherzato dicendo che “solo Scott può
interpretare Scott”.
“Che si scelga Adam Driver,
vediamo cosa fa! Per per Scott… questa è un’ottima domanda… ma
credo che solo Scott possa interpretare Scott.”
Lightyear
– La vera storia di Buzz, il lungometraggio
originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in
un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale
italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz
Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy
Story.
Lightyear
– La vera storia di Buzz è diretto da Angus
MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di
Pixar che ha co-diretto Alla
Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman
(il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Il premiato compositore Michael
Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di
Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un
rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden
Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up.
Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli
Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi,
Ratatouille, Cars 2, Inside Out,
Coco e Gli Incredibili 2.
Margot Robbiebarbie compare completamente abbigliata in rosa
shocking nelle foto rubate dal set di Barbie,
il film diretto da Greta Gerwig che la vede
protagonista accanto a Ryan Gosling/Ken. Robbie, oltre a essere la
protagonista del film, si occupa anche della produzione del
progetto. Ecco di seguito le immagini:
Diretto da Greta
Gerwig, che ha
co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach,
il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione
tra la Mattel Film e Warner Bros.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele.
Durante un’intervista per la
promozione di Thor: Love and
Thunder con Total Film (tramite Games Radar),
Christian Bale ha confessato di non avere
“assolutamente” nessun scrupolo ad accettare un ruolo in un film di
fumetti dopo aver interpretato Batman per tre film, dicendo che non
gli era nemmeno passato per la testa l’idea di rifiutare perché era
già stato un altro personaggio dei fumetti.
Bale ha continuato spiegando che
aveva letto le reazioni della gente riguardo al suo casting nel
film e che i fan celebravano il suo ingresso nel MCU, ma che non aveva idea di cosa
fosse. Come molti fan sanno, MCU è l’abbreviazione di Marvel Cinematic Universe, ma
Christian Bale non ne aveva idea: “Lo leggevo e la gente
diceva: ‘Oh, guarda questo! È entrato nel MCU!’ E io dicevo: ‘Ho fatto cosa?
Non sono entrato in nessuna m***a, grazie mille.’ Sono tipo,
‘L’MCU?’ Ho dovuto chiedere cosa
fosse.”
thor:Oltre a questa sorprendente
rivelazione, nella stessa occasione,
Christian Bale rivela alcune influenze
sorprendenti per il suo cattivo, Gorr, che includono
Nosferatu e un video musicale della band
Aphex Twin. Bale spiega che lui e il regista
Taika Waititi volevano persino che Gorr avesse una
sorta di sequenza di ballo in Thor: Love and Thunder, che
sarebbe stato ispirato dalla musica della cantautrice Kate
Bush.
“Per lo più ascoltando i
pensieri di Taika [Waititi, regista] sul personaggio. C’è
ovviamente una sorta di atteggiamento leggero da Nosferatu. Taika e
io volevamo fare un intero ballo, cosa che non siamo riusciti a
fare, ma avevamo tutto questo tipo roba alla Kate Bush su cui
abbiamo lavorato. Ma penso che si sia appena reso conto che non gli
sarebbe mai stato permesso di inserirlo nel film finale. Direi che
la cosa che stavo prendendo a riferimento era il video di “Come To
Daddy” di Aphex Twin. Ma non so nemmeno se sarà nel film
finale”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Dopo il successo di Tutte
le volte che ho scritto ti amo (2018),
adattamento di un suo romanzo nonché uno dei recenti film originali
Netflix più
riusciti, la talentuosissima scrittrice Jenny Han
firma una nuova produzione: si tratta della serie tv
L’estate nei tuoi occhi, ora disponibile su
Amazon Prime
Video, e trasposizione su schermo del romanzo
The Summer I turned pretty. Nel cast della serie,
Lola Tung, Jackie Chung
(Coming Home Again), Rachel
Blanchard (Deep
Water), Christopher Briney,
Gavin Casalegno (I Am Gabriel),
Sean Kaufman, Alfredo Narciso
(Demolition)
e Minnie Mills.
Primi colpi di fulmine sotto il sole di Cousins Beach
Si tratta di una storia di
formazione che racconta il primo amore, i colpi di fulmine e la
magia di un’estate perfetta. Come sempre, è una protagonista
carismatica e adorabile (la nuova promessa Lola
Tung), e soprattutto “canonica” nel senso migliore del
termine, che veicola il senso e l’entusiasmo di una storia d’amore
da film, perfetta per la maratona del fine settimana.
La trama di L’estate nei
tuoi occhi segue Isabel
(Tung), che tutti chiamano Belly,
adolescente che trascorre ogni estate a Cousins Beach, durante il
suo periodo preferito dell’anno. Come dice lei stessa nel primo
episodio, la sua agenda si organizza intorno a questi due mesi – il
motivo? Non si tratta tanto di fare castelli di sabbia sulla
spiaggia quanto di passare del tempo con Conrad
(Briney) e Jeremiah
(Casalegno), i figli della proprietaria di Cousins
Susannah (Rachel Blanchard),
nonché migliore amica della madre di Belly, Laurel
(Jackie Chung).
Le due famiglie, accomunate da un
grande affetto ma anche da evidenti tensioni sociali ed economiche,
sono abituate a trascorrere l’estate insieme, ma quest’anno sarà
tutto diverso, soprattutto perché Belly non è più
una ragazza con gli occhiali e l’apparecchio per i denti, bensì una
giovane donna che sta per compiere 16 anni e che inizia a
manifestare un forte bisogno di indipendenza dalla madre. E’ cosi
che la protagonista cercherà di rompere le barriere che la separano
dal mondo degli adulti, in un classico coming-of-age dalla forte
componente romantica ma, e questa è una delle scelte narrative
migliori del prodotto, non si dimentica mai che
Belly “non è il centro dell’universo“, e
che intorno a lei possono esserci drammi più seri della prima
ubriacatura, dal punto di vista degli adulti.
L’estate negli occhi, e nel cuore, di Belly
Questo contrasto tra l’adolescenza
e il mondo degli adulti, il carisma della sua entusiasta
protagonista e la sua playlist deliziosamente pop (non può
ovviamente mancare “thank u, next” di
Ariana Grande) la rendono davvero divertente, pur
con qualche ostacolo narrativo che sarebbe bene non incontrare in
una seconda stagione. L’estate nei tuoi occhi
gioca con la giusta combinazione di freschezza e divertimento,
senza mai tralasciare la malinconia e la tristezza, stati d’animo
spesso evocati non solo dalla calura estiva ma anche da un periodo
di transizione delicato come quello dell’adolescenza.
Team Conrad o Team
Jeremiah? Questo sarà il dibattito probabilmente
più in voga sui social nelle prossime settimane.
Christopher Briney e Jeremiah Gavin
Casalegno sono fatti della materia dei classici rubacuori
del cinema adolescenziale: Conrad è lunatico fino
all’arroganza e Jeremiah si diverte a infastidire
chiunque. L’estate nei tuoi occhi, di fronte a
questo dilemma romantico, decide di mettere da parte gli orpelli
dell’interesse amoroso in favore di una crescita significativa del
personaggio. Si tratta di una scelta funzionale solo a metà, nel
senso che fa sicuramente bene all’arco di Belly,
ma non altrettanto alla chimica tra i personaggi, che fatica a
carburare e che è invece un elemento cruciale delle vivide memorie
dell’autrice nei libri.
Anche se la storia si prenda il suo
tempo per costruire il triangolo amoroso, che prende forma solo a
stagione inoltrata, lo schema relazionale è un po’ problematico:
Jeremiah è un personaggio affascinante, ma il suo
ingresso nella vita sentimentale di Belly sembra
più un modo per creare problemi al fratello Conrad
che la prova di un sentimento sincero, e la direzione del’episodio
finale dimostra di non riuscire a sviscerare completamente la
questione. Nonostante i suoi aspetti meno convincenti,
L’estate nei tuoi occhi continuerà con nuovi
episodi (già confermati da Prime Video) e
non vediamo l’ora di vedere se Jenny Han riuscirà
a far rivivere i fuochi d’artificio non solo nel cielo di Cousins,
ma anche nelle relazioni tra i suoi protagonisti.
Sebbene L’estate nei tuoi
occhi non reinventi esattamente il genere seriale della
teen summer, con la sua prima stagione riesce a
consolidarsi come un discreto prodotto di intrattenimento, molto
abile nel delineare l’arco della sua simpaticissima protagonista,
ma non altrettanto a fissare la cornice dei rapporti
interpersonali.
Esiste un luogo in cui alcuni
detenuti vengono usati come cavie per testare farmaci. Steve
Abnesti (Chris
Hemsworth), genio della scienza farmaceutica, ha
creato un sistema all’avanguardia per testare i medicinali. In un
carcere di massima sicurezza molto simile ad un centro di ricerca,
ai prigionieri vengono somministrate sostanze in grado di
influenzare le loro emozioni.
Dati i vantaggi offerti da questa
particolare prigione – cibo buono, spazi aperti e notevole libertà
– Jeff (Miles
Teller), Lizzy (Jurnee
Smollett), Heather (Tess
Haubrich) e altri pregiudicati accettano di sopportare gli
esperimenti compiuti da Steve a dal suo collega
Mark. Portato allo sfinimento dai test dei due
scienziati, Jeff inizia però a insospettirsi sulla
legalità di quello che accade nel carcere, mettendo in discussione
la veridicità del progetto di Steve.
Chris Hemsworth in un personaggio
dalla doppia identità
Il luogo in cui si svolge
Spiderhead è fittizio ma verosimile. Gli spazi del
carcere sono allo stesso tempo freddi e moderni: ricordano le case
di design e, nella loro austerità, sono in grado di generare un
senso di angoscia. Tutto è squadrato e pulito,
proprio come il protagonista Steve. Dietro
all’apparente perfezione e ordine del luogo e del personaggio si
nascondono però un sistema e un individuo moralmente
imperfetti.
Chris
Hemsworth ben interpreta il suo personaggio. L’attore,
di bell’aspetto e curato, sorprende gli altri personaggi e lo
spettatore con il suo atteggiamento, apparendo inizialmente
rassicurante e via via sempre più inquietante.
Scienza e tecnologia si uniscono in
Spiderhead
Steve è il demiurgo di
Spiderhead. Nonostante abbia un aiutante, è
lui l’unico in grado di capire il complesso meccanismo della
prigione: è scienziato, matematico, e anche esperto di legge.
Steve non solo conosce le sostanze che inietta, ma dal suo
smartphone usa un app per controllarne i livelli e, come se non
bastasse, gestisce anche gli aspetti burocratici.
La logicità del sistema è chiara
soltanto a Steve. Questo dettaglio è utile ai fini della
trama, ma sicuramente crea confusione nello spettatore: un
film di fantascienza con
meccanismi illogici o troppo complessi è indubbiamente meno
coinvolgente.
Il sottile confine tra le vittime e
i carnefici
Spiderhead
gioca molto con la moralità. Il regista segue da vicino i
prigionieri, portando lo spettatore ad empatizzare per loro e a
provare compassione per gli esperimenti che essi subiscono.
Steve è invece osservato sempre da un punto di vista
distaccato: è il capo potente, l’uomo alpha che gestisce tutto il
carcere e non mostra quasi mai le sue fragilità. Pur sapendo che
Jeff, Tess e gli altri prigionieri sono
colpevoli, diventa difficile non vedere essi come le vittime di un
meccanismo in cui Steve domina tutti.
La scelta narrativa di
Kosinski è interessante, ma depotenzia alcuni
colpi di scena che s’incontrano lungo il film. In generale,
Spiderhead non è un film troppo emozionante:
nonostante l’idea alla base sia originale, la resa a livello di
trama e soprattutto di dialoghi non convince fino in fondo. Il film
non si distingue troppo da tanti altri action già visti e resta un
lungometraggio Netflix carino ma non
entusiasmante.
Léa
Seydoux si è unita a Dune 2 nel ruolo critico di Lady
Margot, un alleato fondamentale di Paul Atreides (Timothée
Chalamet) nella sua guerra con la Casata di Harkonnen. Il
regista Denis Villeneuve inizierà le riprese del
sequel di Dune entro la fine dell’anno, con
Chalamet, Zendaya,
Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Javier Bardem, Stellan
Skarsgard e Dave Bautista che
riprenderanno i loro ruoli. A loro si uniranno i nuovi attori
Austin Butler (nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen,
erede della Casata di Harkonnen), Christopher
Walken (nel ruolo dell’imperatore Shaddam IV) e
Florence Pugh (nel ruolo della figlia
dell’imperatore, la principessa Irulan).
Nel romanzo di Frank
Herbert, Lady Margot entra nella storia all’inizio, quando
lascia un avvertimento critico alla madre di Paul, Lady Jessica
(Ferguson) sul tradimento che li attende su Arrakis dopo che la
Casa Atreides prende il posto della Casa Harkonnen. Quella sequenza
non è finita nel film di Villeneuve, ma come membro del Bene
Gesserit, Lady Margot ha un ruolo importante da svolgere nella
seconda metà della storia, coinvolgendo Feyd-Rautha e suo marito,
il conte Fenring (ruolo per cui non è stato ancora scelto
l’attore).
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Il cinema, come noto, attraverso le
sue storie mira anche a proporre importanti riflessioni su
tematiche su cui è sempre bene tenere aperto un discorso. Rientrano
in questa tipologia di opere quei film incentrati sulla droga e
sull’effetto che questa ha sui giovani. Da un film divenuto ormai
un classico di questo filone come Christian F. – I ragazzi
dello zoo di Berlino fino a Ritorno dal nulla, con
Leonardo DiCaprio, fino al più recente Ben is Back, sono tanti
i titoli che si occupano di questa problematica. Rientra tra questi
anche Beautiful Boy (qui la recensione).
Diretto nel 2018 dal belga
Felix van Groeningen, celebre per il film
candidato all’Oscar Alabama Monroe – Una storia
d’amore, Beautiful Boy è tratto da una storia
vera, riportata nelle autobiografie Beautiful Boy: A Father’s
Journey Through His Son’s Addiction, scritta da David
Sheff, e Tweak: Growing Up on Methamphetamines,
scritta dal figlio di David, Nicolas. La vicenda si concentra
dunque sul difficile rapporto tra un padre e i suoi disperati
tentativi di salvare la vita del figlio tossicodipendente, cercando
di ricostruire il loro rapporto nel corso di questo processo.
Apprezzato per il suo realismo e per
il suo tenere sempre alla base l’amore tra padre e figlio,
Beautiful Boy ha dunque raccontato con tatto una difficile
storia vera, ricordando l’importanza della sensibilizzazione su
tale tema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Beautiful Boy: la trama e
il cast del film
Protagonista del film è
Nicolas Sheff, bravo studente di 18 anni che
scrive per il giornale della scuola, recita nello spettacolo
teatrale di fine anno e fa parte della squadra di pallanuoto. Nic
ama leggere e possiede una spiccata sensibilità artistica. Da
quando ha 12 anni però, ama sperimentare le droghe e in breve da
semplice adolescente che fa uso sporadico di stupefacenti, si
trasforma in un vero e proprio tossicodipendente. Venuto a
conoscenza della disperata situazione di suo figlio,
David cercherà di accompagnare con tutte le sue
forze il figlio nella difficile lotta contro l’assuefazione, nel
tentativo di salvargli la vita.
Ad interpretare Nicolas vi è l’ormai
celebre Thimothée
Chalamet, protagonista di Chiamami col tuo
nome e Dune. Per dar vita ad un credibile ragazzo
tossicodipendente, l’attore ha dovuto perdere circa 8 chili. Sul
set aveva anche un consulente e un medico per assicurarsi che la
sua recitazione fosse realistica e autentica. Nei panni di suo
padre vi è invece l’attore Steve Carell,
il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti drammatiche. Nel film
sono poi presenti le attrici Maura Tierney nei
panni di Karen Sheff e Amy Ryan in quelli di Vicky
Sheff. Andre Royo è invece Spencer, lo sponsor di
Nic.
Beautiful Boy: la vera
storia dietro al film
Pubblicato nel 2008, il libro
scritto da David Sheff ripercorre il difficile processo di
disintossicazione di Nic dalla droga e le azioni che il padre ha
compiuto per aiutarlo in tale percorso. Pur operando alcuni
cambiamenti e omissioni al momento di dover rendere questa storia
un film, gli autori si sono preoccupati di rimanere quanto più
possibile fedeli alla vera vicenda di Nic e David. Partendo
dall’inizio, è vero che Nic iniziò a far uso di droghe all’età di
12 anni e all’età di 18 provò la metanfetamina. A spingerlo verso
le droghe fu in particolare il divorzio dei genitori, avvenuto
quando egli aveva solo 4. Un evento mai realmente superato a
livello emotivo.
Inizialmente i suoi genitori
negarono la possibilità che il figlio fosse un tossicodipendente,
almeno fino al momento in cui non fu più possibile negare né
nascondere la cosa. Come viene narrato nel film, anche David ammise
di aver fatto uso di droghe in gioventù, sostenendo inoltre che se
ne avesse parlato con suo figlio magari avrebbe potuto aiutarlo ad
evitare questo tipo di sostanze pericolose. Ormai schiavo della
droga, nei momenti di maggior declino mentale e fisico Nic arrivò
anche a fuggire di casa e a prostituirsi per strada pur di poter
comprare dell’altra droga. Per farlo, arrivò anche a rubare dei
soldi al suo fratellino di 7 anni.
Come mostrato nel film, inoltre, più
volte David si trovò a dover chiamare gli ospedali nel tentativo di
sapere se suo figlio era ricoverato in overdose presso di loro. La
situazione di Nic era così critica che egli rischiò quasi di
perdere un braccio dopo essersi bucato con una siringa infetta. Un
evento non mostrato nel film. Egli accettò infine di andare in
rehab, riuscendo dopo numerose fatiche ad uscire dal tunnel della
droga. Sia lui che suo padre hanno poi pubblicato dei libri a
riguardo, che fungono anche da monito nei confronti dei pericoli
della droga.
Beautiful Boy: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Beautiful Boy grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 21 giugno alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Volto inconfondibile del
cinema italiano, “attore, autore e essere umano” come lui stesso si
definisce, Nicola Nocella è stato il presidente di
Giuria dell’edizione 2022 di
Cinemambiente, che si è svolto dal 13 al 21 giugno ad Avezzano,
in Abruzzo.
Lo abbiamo raggiunto al
telefono e ci ha raccontato come ci si trova a stare dalla parte di
chi “giudica”, lui che da attore e creativo è più a suo agio nella
parte di colui che invece è giudicato.
“Giudicare è sempre
sbagliato – esordisce Nocella – partiamo dall’idea che non
si possono mettere sullo stesso piano dei film molto diversi per
budget, per motivazioni e intenti, per argomento. E poi c’è la
differenza fondamentale tra gusto e sapore, se qualcosa ha un
determinato sapore, lo sai e sai perfettamente a cosa corrisponde.
Invece il gusto è sempre molto soggettivo. È un compito complesso,
ma per fortuna non lo faccio da solo, c’è la giuria popolare, una
giuria di esperti, c’è il direttore artistico del festival, Paolo
Santamaria, che prende parte alle decisioni con la sua opinione. In
qualità di presidente di giuria io sono quello che conteggia più
che giudicare, e il mio parere vale esattamente come quello di
tutti gli altri. Le giurie sono meravigliose perché creano
situazioni divertenti, si discute, si parla di cinema, diventano
una scusa per entrare nello specifico del cinema.”
La biografia di Nicola
Nocella sul sito di
Cinemambiente Avezzano recita: “Radicato come un ulivo,
stagliato come un ulivo, produttivo come un ulivo (…) attore e
autore con le radici nella terra e i rami verso il cielo.” Ma cosa
tiene Nicola Nocella radicato e cosa lo fa crescere verso
l’alto?
“Ancestralmente, mi
tiene radicato la terra. È sempre complesso spiccare il volo,
perché sai, io peso 130 chili però tendo ad andare verso l’alto
perché ho scoperto la leggerezza. Tendo a librarmi come una
mongolfiera, che è enorme, sicuramente è pesante, però vola perché
è alimentata da un fuoco. Ecco, io pur essendo molto grosso, sono
alimentato dal fuoco, e dalla passione, che mi fa tendere verso il
cielo. Quello che invece mi tiene radicato è il mio passato, non in
senso nostalgico ma nel senso di imparare da quello che è successo.
Tutte le volte che ho provato a spiccare il volo senza rimanere ben
piantato a terra è stato un disastro. Se ti dimentichi che cosa
sei, se tradisci te stesso, è quello il momento in cui non riesci a
librarti in aria. Non tradire se stessi vuol dire rimanere
radicati. E poi, come dice Ibrahimovic, puoi
togliere il ragazzo dalla Puglia, ma non puoi togliere la Puglia
dal ragazzo.”
In che momento
della tua carriera hai capito che quella dell’attore poteva essere
la strada giusta, quando hai capito che ce la potevi
fare?
“Alla fine del primo
giorno di riprese di Il Figlio più Piccolo. Quel giorno ho capito
che ce la potevo fare. Ci avevo messo quattro anni per entrare al
Centro Sperimentale, poi ho seguito il corso di tre anni, poi
ancora la gavetta, le piccole cose, e poi
Pupi Avati mi ha ribaltato la vita. Alla fine di quel primo
giorno di riprese, tornando a casa, ero in macchina con mio padre,
ci siamo guardati e io ho detto ‘Ok, allora è vero, si può fare’
come fossi in Frankenstein Junior! Fu un giorno faticoso,
anche emotivamente, ma l’abbraccio di Pupi a fine giornata, il suo
‘ci vediamo domani’, mi ha fatto capire che ce la potevo fare,
molto di più rispetto a quando poi sono arrivati i premi. Quando è
arrivato il primo Nastro d’Argento, che era una menzione come
miglior attore esordiente, di sicuro non poteva che essere un punto
di partenza. Quando poi è arrivato, l’anno dopo, un altro Nastro
per il migliore attore in un corto, ho capito che ogni volta che ti
fermi sei fregato. Il sogno della mia vita è vincere il David di
Donatello, quando sono stato nominato ma non ho vinto (ha vinto
Carpentieri, che è quello che avrei votato anche
io), ho capito che l’obbiettivo non poteva essere solo vincerlo, ma
continuare a fare dei bei film.”
Nicola Nocella e John
Belushi
Nicola Nocella ha
legato il suo nome a quello di John Belushi, non solo per una
spiccata somiglianza fisica, ma anche perché lo ha interpretato a
teatro e perché tra rubriche di cinema e account social, il suo
nick name è sempre BelushiVive. Cosa ti lega
all’attore americano?
“Io detesto il mondo
che dimentica le cose. Credo sia bello che invece le azioni e i
pensieri rimangano, anche quando le persone non ci sono più, come
nel caso di Belushi. È bello che qualcuno porti avanti il suo
ricordo. Nel 2000, quando ho cominciato al Centro Sperimentale, fu
il mio tutor, Giannini, a chiamarmi per la prima volta Belushi, e
io non sapevo neanche chi fosse. Poi, il 23 dicembre vidi per la
prima volta Blues Brothers e quella sera stessa scoprii che mi
avevano preso al Centro Sperimentale, l’ho preso come un segno.
Quando ho cominciato, cercare un attore con la mia fisicità che
facesse dei ruoli da protagonista, in Italia, era impossibile.
Quindi per avere un riferimento dovevo guardare all’estero, così
facendo ho trovato lui e da lui ho imparato tantissimo. Oltre che
un riferimento culturale, per me è stato un riferimento attoriale,
perché era un attore con i contro fiocchi, eccezionale. Quando ho
compiuto 34 anni, ho scritto a sua moglie su Twitter, e le ho detto
che avevo fatto l’unica cosa che mi poteva riuscire meglio rispetto
a lui, ovvero compiere 34 anni (dal momento che Belushi si è spento
a 33, ndr). E lei mi ha risposto ‘Si vede che sei stato più bravo a
fare la spesa nei negozi di liquori’. La verità è che ora sono
sempre più simile al Belushi che invecchia, e sto scoprendo tanti
momenti di calma, che forse lui non ha conosciuto. Io devo fare i
conti con il fatto che sto invecchiando.”
Nicola Nocella
sogna, un giorno, di passare dall’altro lato della macchina da
presa?
“Io penso che per
fare l’attore bisogna studiare tantissimo, e per fare il regista
bisogna studiare ancora di più. In tutti questi anni, ogni volta
che non ero sul set, ho studiato sia sceneggiatura che regia, come
un matto. Per adesso, usciranno un paio di progetti co-scritti da
me. Per quanto riguarda la regia, invece, diciamo che fino ad ora
ho aspettato la storia giusta, e forse è arrivata. Se dovessi
esordire oggi alla regia, sicuramente non lo farei in un film in
cui sono anche protagonista, perché ho scoperto che farsi dirigere
è, come direbbe Jerry Calà, una
libidine.”
Se avessi la possibilità
di parlare con te stesso da bambino, cosa gli diresti?
“Non ho mai subito
bullismo, ma da piccolo ero innegabilmente il ciccione, quello che
si sentiva brutto. Ho scoperto, negli anni, che vieni percepito
dagli altri esattamente come ti senti. Ecco, una cosa che ho
imparato da John Belusci è lo stare bene con se stessi, nonostante
i tumulti e i travagli. Io mi sento costantemente inadeguato e
inadatto, però alla fine rimani da solo con te stesso. Quindi al me
ragazzino direi di non preoccuparsi, perché arriverà un momento in
cui si sentirai bene con se stesso. Mi consiglierei di fare scelte
più ponderate a inizio carriera, di non sentirmi mai arrivato. E
soprattutto di fidarmi del mio agente, Massimiliano Vitullo,
insieme al quale discuto delle mie scelte professionali, perché di
natura sono curioso. Ho fatto il film con Zalone perché volevo
vedere da vicino come lavora un genio della comicità. Ho fatto
tutta una serie di scelte per soddisfare la mia curiosità.
Giannini dice sempre
che il nostro lavoro in inglese si dice play e in francese jouer,
se smetto di divertirmi non ha più senso nulla. Se devo dare conto
solo a me stesso, allora che mi diverta. La mia libertà ha un
grande prezzo, la solitudine, ma mi permette anche di rifiutare
ruoli molto ben pagati per progetti che mi incuriosiscono di più.
Al me bambino direi anche questo, di continuare a essere curioso,
di non smettere mai di crederci, perché sono tantissime le volte in
cui vorresti mollare, di imparare a capire di chi fidarsi, e gli
direi anche basta con tutti questi carboidrati a 16
anni!”.