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Luisa Ranieri: 10 cose da sapere sull’attrice

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Luisa Ranieri: 10 cose da sapere sull’attrice

Luisa Ranieri è una delle attrici migliori del panorama cinematografico italiano e capace di contrubuire allo sviluppo del cinema nostrano negli ultimi anni. L’attrice ha dimostrato sin da subito di essere molto in gamba con la recitazione, districandosi tra cinema e tv, senza rinunciare alla conduzione e ai videoclip, conquistando il pubblico anche per la sua bellezza e femminilità, ribaltando il concetto di bellezza uguale a poca intelligenza.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Luisa Ranieri.

Luisa Ranieri: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2001, quando debutta sul grande schermo con il film Il principe e il pirata, per poi proseguire con Il fuggiasco (2003), Guardiani delle nuvole (2004), Eros – episodio Il filo pericoloso delle cose (2004), SMS – Sotto mentite spoglie (2007), Gli amici del bar Margherita (2009) e L’amore buio (2010). In seguito, recita in La vita è una cosa meravigliosa (2010), Letters to Juliet (2010), Le maquis (2011), Benvenuto a bordo (2011), Mozzarella Stories (2011), Immaturi (2011) e Immaturi – Il viaggio (2012). Tra i suoi ultimi film, vi sono Colpi di fulmine (2012), Maldamore (2013), Allacciate le cinture (2014), Forever Young (2016), La musica del silenzio (2017), Veleno (2017), Napoli velata (2017), Vita segreta di Maria Capasso (2019), È stata la mano di Dio (2021) e 7 donne e un mistero (2021).

2. Ha lavorato spesso per il piccolo schermo. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha prestato la sua attività solo per il grande schermo, ma ha partecipato anche a diversi progetti televisivi. Infatti, ha debuttato sul piccolo schermo con La squadra (2000), per poi lavorare nelle serie tv La omicidi (2004), Cefalonia (2005), Callas e Onassis (2005), Boris (2007), ‘O professore (2008), Amiche mie (2008), Gli anni spezzati – Il commissario (2014), Luisa Spagnoli (2016) e La vita promessa (2018). Inoltre, ha recitato anche nei film tv Maria Goretti (2002), Il giudice meschino (2014), Una buona stagione (2014), Luisa Spagnoli (2016), La vita promessa (2018-2020) e Le indagini di Lolita Lobosco (2021).

3. È apparsa in altri progetti. Oltre al cinema e alle serie tv, l’attrice ha dimostrato di saperci fare anche con la conduzione, come è avvenuto per Rockpolitik (2005) e Amore criminale (2012-2013). Inoltre, ha partecipato anche tra i protagonisti del videoclip Sognami di Biagio Antonacci nel 2007. Nel 2021 ha doppiato il personaggio Virana in Raya e l’ultimo drago.

luisa ranieri

Luisa Ranieri è su Instagram

4. Ha un profilo ufficiale. L’attrice possiede un proprio account ufficiale su Instagram che è seguito da 425 mila persone. La sua bacheca è un tripudio di foto che trasmettono solarità e gioia, tra momenti di lavoro e i molti momenti legati alla quotidianità e a quelli trascorsi con la famiglia. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Luisa Ranieri, il matrimonio con Luca Zingaretti e le figlie Emma e Bianca

5. È sposata da alcuni. L’attrice è insieme da molti anni con il collega Luca Zingaretti, ma i due si sono sposati solo il 23 giugno del 2012. Infatti, i due attori si sono conosciuti tra il 2004 e il 2005 sul set della serie Cefalonia e lei, sebbene restia dal frequentare dei colleghi, ha ceduto alla corte dolce, ma serrata, di lui. Così, i due hanno iniziato una relazione nel 2005, per poi non lasciarsi mai. Il matrimonio è avvenuto il 23 giugno 2012 con rito civile al Castello di Donnafugata a Ragusa in Sicilia.

6. È madre di due bambine. Dall’unione con il marito Luca Zingaretti, l’attrice è diventata madre di due figlie: Emma (nata il 9 luglio del 2011) e Bianca (nata il 27 luglio del 2015). Con loro l’attrice è sempre stata attenta affinché le due bambine non venissero sovraesposte mediaticamente per via del suo lavoro e di quel del marito.

Luisa Ranieri in Immaturi

7. Ha recitato poco dopo aver partorito. Dopo il parto della prima figlia, quasi dopo poco più di un mese, l’attrice si è presentata in Grecia sul set di Immaturi, dimostrando di avere un’energia quasi fuori dal normale.

Luisa Ranieri Luisa Spagnoli

Luisa Ranieri è Luisa Spagnoli

8. Non conosceva la storia della protagonista. Prima di iniziare ad interpretare Luisa Spagnoli nell’omonima miniserie, l’attrice non conosceva il personaggio ed è stato quando ha letto il soggetto propostole per avviare una serie che si è resa conto di chi fosse. L’attrice ha amato interpretare il personaggio di Luisa, così forte e determinata, così lungimirante ed ottimista, creatrice di un impero dolciario che ha conquistato il mondo.

Luisa Ranieri in È stata la mano di Dio

9. Ha avuto un ruolo di rilievo nel film. Nell’ultimo film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, poi anche candidato all’Oscar, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Patrizia, la seducente zia del protagonista. Si tratta di un ruolo che ha visto l’attrice mettersi letteralmente a nudo, mostrando un fisico particolarmente curato, che ha attirato su di sé non poche attenzioni. L’attrice si è inoltre distinta per la sua solita bravura, rimanendo impressa come uno dei personaggi più memorabili del film.

Luisa Ranieri: età e altezza

10. Luisa Ranieri è nata il 16 dicembre del 1973 a Napoli. La sua altezza complessiva corrisponde a 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Thor: 5 personaggi della Fase 4 che riescono a sollevare Mjolnir

Thor: 5 personaggi della Fase 4 che riescono a sollevare Mjolnir

Nonostante l’unicità che caratterizza Mjolnir nel MCU, la Fase 4 del MCU ha presentato cinque personaggi che possono essere considerati in grado di sollevarlo, tra cui la nuova versione di Thor che verrà introdotta in Thor: Love and Thunder. Inizialmente, infatti, il Dio del tuono era l’unico considerato degno di brandire Mjolnir ma, man mano che nuovi eroi fanno il loro ingresso nel MCU, un numero più consistente di personaggi soddisfa i requisiti per poter maneggiare il martello incantato. Anche se alcuni dei personaggi che presenteremo ora sono già in circolazione da un po’, mentre altri non hanno ancora fatto il loro debutto, tutti e cinque sono di diritto parte integrante della Fase 4 e sono ritenuti degni di sollevare Mjolnir.

Creata dal cuore di una stella morente, Mjolnir è un’arma mitica che è apparsa per la prima volta nel MCU nel film Thor. Odino il Padrino ha consegnato l’arma a suo figlio Thor ma, dopo che questi è stato bandito da Asgard, Odino ha lanciato un incantesimo su Mjolnir che fa sì che solo coloro che sono ritenuti degni possano impugnare il martello. Una volta che Thor si è guadagnato questo titolo, ha continuato a brandirlo fino a quando non è stato distrutto da sua sorella Hela in Thor: Ragnarok. Tuttavia, l’arma non è andata perduta per sempre, poiché una versione del Mjolnir, riconducibile a una linea temporale alternativa, è apparsa in Avengers: Endgame.

Essere considerati degni di poter sollevare Mjolnir non è un qualcosa di scontato, e ben pochi nel MCU sono stati in grado di farlo. Gli unici che finora ci sono riusciti, oltre a Thor, sono Odino, Hela, Capitan America e la versione originale di Visione, più un sorprendentemente robusto appendiabiti in Thor: The Dark World. Vediamo chi sono gli altri 5 personaggi della Fase 4 che si uniranno a questo club così esclusivo!

Thor

Thor Mjolnir

Non ci sorprendiamo di fronte al fatto che il primo della lista sia Thor: egli è uno dei pochi Vendicatori originali ancora attivo nella Fase 4 e, anche se al momento brandisce la sua ascia Stormbreaker, il ritorno di Mjolnir in Thor: Love and Thunder significa che il Dio del Tuono sarà in grado di sollevare il suo martello incantato ancora una volta. Se lo farà davvero, con l’arrivo della nuova versione di Thor nel MCU, resta comunque da vedere.

Jane Foster

Jane Foster Mjolnir

Anche se la Jane Foster di Natalie Portman è stata finora una semplice mortale nel MCU, il personaggio si trasformerà nel Potente Thor nel film tanto atteso Thor: Love and Thunder. Il materiale promozionale del film ha già confermato che Jane sarà in grado di sollevare Mjolnir, come accade anche nei fumetti, una volta portata a termine questa sua “mutazione”. Anche se non è ancora effettivamente in grado di impugnare il martello, questa futura Dea del Tuono ci sorprenderà tutti con la sua capacità di sollevare il “nuovo” Mjolnir in Thor: Love and Thunder.

Visione Bianca

visione bianca Mjolnir

Dal suo debutto in Wandavision, le caratteristiche della versione bianca di Visione non sono mai state realmente spiegate: sappiamo che “indossa” apparentemente lo stesso corpo della versione originale di Visione si è auto-dichiarato come il vero e autentico Visione dopo aver acquisito i ricordi del primo. Quindi, dato che la prima versione di Visione era stata in grado di sollevare Mjolnir in Avengers: Age of Ultron e considerando che Visione Bianca possiede tecnicamente la stessa mente e lo stesso corpo dell’originale, si può dedurre che sarà nuovamente in grado di maneggiare Mjolnir nella Fase 4.

Throg

throg

Mentre i giganti del MCU come Iron Man e Thanos non sono in grado di sollevare Mjolnir, Throg (Thor in versione rana) lo è. Questa bizzarra variante del dio del Tuono è apparsa per la prima volta in un episodio di Loki e, nei fumetti, in Thor 364 quando, dopo aver aiutato le rane di Manhattan a sconfiggere dei topi, il Dio del Tuono ritrovò il suo martello Mjolnir e si trasformò nel Thor rana, per poi sconfiggere Loki ed essere riportato alle sue sembianze naturali.

Zeus

zeus Mjolnir

Zeus farà il suo debutto nel MCU in Thor: Love and Thunder – interpretato da Russell Crowe e, se le regole sono le stesse dei fumetti, sarà tecnicamente in grado di sollevare Mjolnir. Ciò che è interessante è che Zeus non è considerato in realtà degno di sollevare Mjolnir, ma attraverso un piccolo stratagemma, può comunque farlo: se Mjolnir entrerà nel suo dominio, i poteri di Zeus nel MCU dovranno infatti annullare l’incantesimo di Odino, per assicurarsi il possesso del martello incantato. Potrebbe non esserne degno, ma tecnicamente Zeus è il quinto personaggio che della Fase 4 del MCU in grado di sollevare Mjolnir.

I 10 villain più spaventosi dei film Disney

I 10 villain più spaventosi dei film Disney

Non mentiamo: siamo tutti stati terrorizzati da alcuni cattivi dei film Disney durante la nostra infanzia. Frollo, Ade, Jafar – per citarne solo alcuni – hanno popolato i nostri incubi con il loro aspetto inquietante, piani malvagi e azioni crudeli di cui non riuscivamo a capacitarci. Anche se con ancora qualche brivido in corpo, è giunta l’ora di stilare la classifica dei villain più spaventosi di casa Disney!

Jafar (Aladdin)

jafar disney

Jafar è forse più inquietante che spaventoso, e ciò è suggerito molto bene sia dal character design che dal posizionamento del personaggio all’interno delle inquadrature,  in penombra, e il cui ingresso in scena era spesso preceduto da frasi sussurrate con il suo tono di voce profondo. Jafar è stato in grado di ipotizzare il Sultano e fargli il lavaggio del cervello, il che, se ci pensiamo, è un concetto a dir poco spaventoso per i bambini.

Ma ciò che rende Jafar spaventoso è soprattutto il modo in cui si trasforma, come si evince dal climax del film quando, nello scontro finale con Aladdin, il villain assume la forma di un gigantesco serpente a sonagli gigante e, successivamente, di un oscuro genio onnipotente e, anche se Aladdin è infine in grado di intrappolarlo in una lampada, gli spettatori possono solo rabbrividire al pensiero di ciò che Jafar sarebbe stato in grado di fare se avrebbe assunto i potere da genio.

Madre Gothel (Rapunzel)

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La perfida Madre Gothel di Rapunzel ha sfornato diversi momenti particolarmente inquietanti, ad esempio quando ha rapito la piccola Rapunzel all’inizio del film, o quando la vediamo assumere le sembianze di un’ombra inquietante per poter origliare e spiare senza essere vista. Non dimentichiamo poi il suo vero e proprio disintegrarsi in polvere alla fine del film, che senza dubbio ha tormentato gli incubi di molti bambini.

Ciò che la rende veramente terrificante è il modo in cui questo personaggio riflette gli orrori della vita reale: il suo abuso e sfruttamento di Rapunzel riflettono le dinamiche di molte sfortunate relazioni familiari e le implicazioni che queste hanno poi nella vita di tutti i giorni.

Shan Yu (Mulan)

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Shan Yu, il capo degli Unni in Mulan, riusciva a incutere timore già solo per il fatto che è uno dei pochi cattivi Disney a non avere una propria canzone, il che lo rendeva ancora più misterioso e intimidatorio. Rappresenta inoltre la paura della guerra e della distruzione nella vita reale, esplicitate in particolare dalla terribile scena in cui trova la bambola di una bambina nel villaggio che ha appena distrutto e la guarda sprezzante, mostrandosi in tutta la sua mostruosità.

Shan Yu è un personaggio spaventoso fin dall’aspetto, con gli occhi iniettati di veleno nero e striati di giallo; inoltre, il design del suo abbigliamento gli permette di apparire nell’ombra anche quando non è effettivamente presente sulla scena, rispecchiando minacciosamente le sembianze del suo fidato rapace.

Mor’Du (Ribelle)

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Mor’du rispecchia in tutto e per tutto il perfetto villain dei film horror: questo gigantesco orso assassino che dà la caccia a Merida in Ribelle è incredibilmente terrificante poiché è impossibile dialogare o ragionare con lui.

La sua backstory, poi, è davvero inquietante: corrotto dalla sua sete di potere, un principe lasciò che una strega lo trasformasse in un orso per massacrare i suoi stessi fratelli. È stato poi bandito dal regno e ha continuato a dimenticare e disfarsi del suo io umano, che è sopravvissuto solo nella forma di guscio vizioso della sua vita passata, il che è piuttosto spaventoso.

Lady Tremaine (Cenerentola)

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Anche se Lady Tremaine può essere all’apparenza ben vestita come qualsiasi principessa Disney, ciò non le impedisce di essere terrificante. È l’iconica matrigna cattiva di Cenerentola e, anche se non commette le stesse atrocità di altri cattivi, è comunque ugualmente spaventosa.

Tra i concetti che Lady Tremaine incarna vi sono lo sfruttamento del mondo dell’infanzia e il lavoro forzato. In questo senso, il suo contegno e il tono di voce contribuiscono a cementare la sua aura intimidatoria, tanto quanto il modo in cui si muove nello spazio, inquadrata spesso nell’ombra con solo gli occhi che risaltano e brillano minacciosi, a voler sottolineare il parallelismo tra la matrigna e un’entità demoniaca.

Chernabog (Fantasia)

Chernabog-Evil-Grin.jpg (740×370)Cosa c’è di più spaventoso di un vero e proprio demone? Basato sul Dio della Notte della mitologia slava, il personaggio di Chernabog è inteso come una rappresentazione del male assoluto, puro nutrimento per gli incubi, in poche parole. La colonna sonora di Fantasia, spesso sfruttata al massimo della sua potenza per suscitare divertimento o meraviglia, in questo caso non fa che amplificare l’orribile sensazione di terrore che porta con se il personaggio.

L’intero segmento dedicato a Chernabog nel film è terrificante, partendo da quando emerge dalla cima di una montagna per evocare tutti i suoi demoniaci scagnozzi, che gli danzano intorno prima di essere gettati nella fossa infuocata della montagna.

Malefica (La bella addormentata)

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Malefica è probabilmente la più iconica di tutti i cattivi Disney, e questo è semplicemente dovuto a quanto sia teatrale e intimidatorio il suo personaggio ne La Bella Addormentata. Non solo spaventa l’intero regno, ma terrorizza anche i suoi stessi servi quando si arrabbia e li aggredisce.

È anche uno dei personaggi Disney più potenti, il che la rende ancora più spaventosa, dato che può lanciare maledizioni in qualsiasi momento e trasformarsi in un drago gigante quello successivo. È anche terrificante pensare a quanto possa essere meschina, visto che condanna una dolce bambina a morire semplicemente perché non é stata invitata al suo battesimo.

Re Cornelius (Taron e la pentola magica)

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Re Cornelius di Taron e la pentola magica è davvero terrificante, soprattutto per quanto riguarda il design, con i suoi denti aguzzi e il teschio che ha come testa. Anche il suo piano nel film è altrettanto raccapricciante, in quanto prevede di usare la pentola magica per riportare in vita (e rendere immortale) il suo esercito di morti.

Ogni personaggio del film ha paura di Re Cornelius, i cui primi piani ravvicinati non fanno che aumenta l’atmosfera ansiogena che lo circonda mentre insegue Taron. Per non parlare poi della morte agonizzante che gli viene riservata, come accade di solito ai cattivi Disney: il suo corpo e la sua anima gli vengono letteralmente strappati di dosso e gettati nel calderone davanti agli occhi degli spettatori.

Grimilde (Biancaneve e i sette nani)

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Il primo film d’animazione della Disney, Biancaneve, è anche uno dei suoi più spaventosi, e questo è dovuto soprattutto alla trasformazione in strega della Matrigna Cattiva, Grimilde. Questa è già piuttosto intimidatoria nella prima parte di film, quando sorveglia implacabile Biancaneve dal suo castello ma, una volta trasformatasi in strega, è incredibile come Biancaneve non sia scappata immediatamente via.

La grafica utilizzata per delineare i contorni di questa figura minacciosa, il suo tono di voce e il suo piano di avvelenare la principessa contribuiscono a rendere ancora più visibile la sua meschinità. Anche se va incontro a una fine meritata, assistere alla caduta della Strega dalla scogliera è altrettanto terrificante, mentre fulmini e tuoni sottolineano quanto sia impressionante la sua figura velata di nero.

Claude Frollo (Il Gobbo di Notre Dame)

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Il Gobbo di Notre Dame è uno dei film più maturi della Disney, anche grazie alla rappresentazione spaventosamente realistica del temibile giudice Claude Frollo. Egli uccide la madre di Quasimodo, tenta di aggredire Esmeralda, diventa ossessionato da lei, e maltratta sia il bambino che si è impegnato ad accudire (il futuro Quasimodo) che l’intero gruppo etnico degli zingari di Parigi.

Frollo spiega inoltre come il potere possa corrompere e potenziare un individuo, dato che il potere di Frollo su Parigi gli permette di sfruttare il suo pregiudizio e la sua attitudine inquietante per distruggere un’intera città e parte della sua popolazione. Ricordiamo poi il suo assolo, una delle canzoni Disney più centrate in assoluto, grazie al testo suggestivo e alle immagini drammatiche che evoca.

Marvel e DC: 10 personaggi nati fuori dalla carta stampata

Marvel e DC: 10 personaggi nati fuori dalla carta stampata

I fumetti hanno il merito di aver fatto conoscere al grande pubblico un vasto numero di supereroi: da Spider-man a Superman, da Capitan America a Batman. Molti personaggi sono stati inventati e studiati ad hoc dai fumettisti per fare il loro debutto nel mondo dei comics, ma non tutti: alcuni degli eroi più iconici dei fumetti MarvelDC sono apparsi per la prima volta in televisione, al cinema o addirittura in radio. Tuttavia, sono stati i fumetti a renderli celebri.

Vediamo allora tutti i personaggi Marvel e DC che, dopo aver debuttato in condizioni insolite, sono oggi imprescindibili nel mondo dei fumetti e dei supereroi.

X-23

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Il personaggio Marvel X-23 alias Laura Kinney ha debuttato nel 2003 nella serie televisiva X-Men: Evolution, creata dallo scrittore Craig Kyle. Solo un anno dopo, è apparsa nella serie di fumetti della NYX.

La storia del personaggio viene spiegata ancora dopo, in X-23: Innocence Lost, una miniserie di sei numeri scritta da Kyle e Christopher Yost. Da allora, la sua popolarità ha continuato a crescere. X-23 ha fatto il suo debutto live-action con il film Logan – The Wolverine di James Mangold, dove è interpretata da Dafne Keen.

Come vedremo, molti grandi personaggi femminili dei fumetti Marvel e DC sono stati inizialmente creati per la televisione.

I Wonder Twins – I goffi gemelli della DC

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I Wonder Twins (o Gemelli Meraviglia) hanno tantissimi fan. Sono personaggi strambi all’interno della DC, ma piacciono al pubblico dei fumetti. Forse non tutti sanno che il loro debutto è avvenuto con il cartone animato The All-New Super Friends Hour del 1977 trasmesso dal network statunitense ABC.

Anche se sono stati resi parte ufficiale dell’Universo DC nel 2019 con una serie a loro dedicata, Zen e Jayna hanno fatto solo sporadiche apparizioni nei fumetti degli ultimi anni. Il duo è meglio conosciuto per le performance televisive: sono stati avvistati in tanti progetti, da Teen Titans Go!Justice League Unlimited.

Jimmy Olsen

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Tra i personaggi dei fumetti Marvel e DC che hanno origini radiofoniche c’è anche Jimmy Olsen. Il migliore amico di Superman appare per la prima volta nello show radiofonico Le avventure di Superman il 15 aprile 1940, nell’episodio “Donelli’s Protection Racket.” Poco dopo, Jimmy arriva sulla pagina con Superman 13.

In realtà, il personaggio compare prima ancora con un cameo anonimo in Action Comics #6 del 1938, ma è solo con il programma radiofonico che Jimmy prende spazio e personalità all’interno del mondo di Superman.

H.E.R.B.I.E. – La new entry dei Fantastici Quattro nella DC

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Concepito per la serie animata The Fantastic Four alla fine degli anni Settanta, H.E.R.B.I.E. è un incredibile sostituto della Torcia Umana. Quando nel 1978, venne prodotta dai Marvel Studios la seconda serie animata sul quartetto, i diritti relativi al personaggio della Torcia Umana non erano disponibili. Stan Lee ideò quindi il robottino, che fu disegnato in seguito da Jack Kirby, il celebre artista della Marvel.

H.E.R.B.I.E. fece il suo debutto nel mondo dei fumetti solo un anno dopo, in Fantastic Four #209. Da allora è uno dei personaggi preferiti dei fan e ancora oggi mantiene quell’aspetto ispirato ai disegni di Kirby.

Mercy Graves

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Agli arbori dei fumetti Marvel e DC, la maggior parte delle figure femminili erano legate agli eroi per interessi amorosi o perché bisognose di aiuto. Tutti i personaggi donna che non rientravano in queste categorie, hanno debuttato altrove. Tra di esse c’è anche Mercy Graves, l’autista e formidabile guardia del corpo di Lex Luthor, comparsa per la prima volta nel 1996 in Superman: The Animated Series.

L’apparizione a fumetti di Mercy avviene nello stesso anno sulle pagine di Superman Adventures #1. Da allora è stata un personaggio chiave in molte avventure dell’Uomo d’Acciaio che coinvolgono Luthor. Inoltre, Graves è apparsa in Batman v Superman: Dawn of Justice, Supergirl e nella serie Titans, interpretata da Natalie Gumede.

Terry McGinnis: il nuovo Batman della DC

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La serie Batman of the future durò solo due anni, ma presentò al pubblico un  nuovo personaggio: Terry McGinnis. Dopo che la Warner Bros. Animation abbandonò il progetto per concentrarsi sulla serie animata Justice League, Terry McGinnis si è fatto strada nel mondo dei fumetti. Da allora è apparso nell’universo DC in più occasioni, anche in un recente follow-up dello show televisivo originale.

Ecco un altro di quei personaggi Marvel e DC che, dopo aver debuttato in altri media, oggi è una star nel mondo dei fumetti e dei supereroi.

Nora Fries

Nora Fries

Nora Fries è stata introdotta nello show Batman: The Animated Series per spiegare la natura malvagia di Mr. Freeze. Il personaggio è stato anche utilizzato nel film Batman & Robin ed è comparsa in Gotham.

Nora è conosciuta dal grande pubblico per il suo ruolo nei fumetti: la sua prima apparizione avviene nel 1997 con Batman – Mr. Freeze. Inoltre, è presente in tutte le recenti rivisitazioni sulle origini di Freeze. Ne ha passate di tutti i colori: è addirittura diventata Mrs. Freeze l’anno scorso!

Agente Coulson: dall’MCU alla Marvel Comics

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Clark Gregg interpreta Agente Coulson nell‘Iron Man del 2008. Il personaggio viene incluso nel film solo per suggerire l’esistenza della S.H.I.E.L.D. e per introdurre il grande personaggio Nick Fury di Samuel L. JacksonAgente Coulson è ormai parte integrante dellMCU. Il personaggio viene ucciso per mano di Loki in The Avengers, ma la Marvel Television lo resuscita e gli dona nuova vita attraverso le sette stagioni della serie ABC Agents of S.H.I.E.L.D.

Nonostante non sia un personaggio nato nei fumetti Marvel, nel 2011 l’agente compare sulla carta per la prima volta, prima come Cheese in Battle Scars #1, poi come Phil Coulson nel numero 6. In ogni caso, questa versione a fumetti non ha riscosso molto successo tra i fan.

Firestar

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Fire-Star debutta nel 1981 nella serie televisiva animata L’Uomo Ragno e i suoi fantastici amici. Il successo del personaggio la porta dopo poco tempo a fare il suo ingresso nel mondo dei fumetti. Il debutto avviene in Spider-Man e His Amazing Friends #1.

Firestar è ora meglio conosciuta per la sua natura mutevole: da quando è stata presentata, è stata un Vendicatore, un X-Men e persino un membro dei Nuovi Guerrieri. Si dice anche che Firestar potrebbe essere trasportata nell’Universo Cinematografico Marvel.

Harley Quinn – La star della DC

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Introdotta nell’episodio Un piccolo favore di Batman: The Animated Series, Harley Quinn conquista immediatamente i fan grazie alla sua complessa storia di origine, al bell’aspetto e all’atteggiamento. Il personaggio nasce per mano di Paul Dini e Bruce Timm. Un anno dopo il debutto in tv, nel 1993 Harley fa il suo ingresso nei fumetti con The Batman Adventures 12.

Harley Quinn è cresciuta fino a diventare molto di più di un semplice complice di Joker. Ora è una delle figure della DC più popolari ed è la prova che non tutti i personaggi di successo devono debuttare nei fumetti.

Razzie Awards: i 10 film che hanno ricevuto più nomination

Razzie Awards: i 10 film che hanno ricevuto più nomination

Da quando è nata nel 1980, i Razzie Awards, la Razzie Awards, ha sferrato colpi bassi a tutto il mondo cinematografico. I Golden Raspberry Awards sono una premiazione anti-Oscar che onora chi ha fatto peggio a livello di regia, recitazione, sceneggiatura, etc.

Spesso capita che ai Razzie Awards, come anche agli Oscar, uno stesso film ottenga la maggior parte delle nomination. Quali sono i titoli che hanno, per loro sfortuna, collezionato il più alto numero di candidature?

Battaglia per la Terra (2000) – 8 Nominations ai Razzie Awards

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Battaglia per la Terra è stato uno dei più grandi flop al box office di sempre: ambientato nel 3000, il film racconta della riconquista umana della Terra, ormai abitata solo dal popolo alieno del Psychio.

Battaglia per la Terra ha ricevuto otto nomination e sette premi ai Razzie Awards, numeri da record per un singolo film. Il lungometraggio è stato superato solo nel 2012, quando – come vedremo – Jack e Jill ha fatto peggio. Inoltre, alla trentesima edizione dei Razzie Awards è stato nominato Peggior film del decennio.

Batman V Superman: Dawn Of Justice (2016) – 8 Nomination

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Combinare i due supereroi iconici della DC Batman e Superman sembrava un’idea geniale. Infatti, gli spettatori e i fan si sono riversati nei cinema durante il weekend d’uscita di Batman v Superman: Dawn of Justice. Tuttavia, l’eccitazione non è durata molto e la critica ha dato presto il via alle lamentele online sulla storia e sui personaggi.

Come risultato delle basse recensioni, Batman v Superman: Dawn of Justice ha ottenuto ben otto nomination alla 37a edizione dei Razzie Awards. Il film si è aggiudicato quattro premi tra cui “Peggior Prequel, Remake, Rip-off, o Sequel” e “Peggior coppia“. Quest’ultima è una scelta sorprendente dato che alla maggior parte delle persone piacevano le interpretazioni di Batman e Superman messe in scena da Ben Affleck e Henry Cavill.

Norbit (2007) – 8 Nomination per i Razzie Awards

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Nonostante sia stato stroncato dalla critica, Norbit è stato un successo al botteghino. La commedia è incentrata sul tentativo disperato del nerd protagonista (Eddie Murphy) di sperarsi dalla moglie, visto che il suo amore d’infanzia è tornato in città.

Le critiche mosse a Norbit hanno fatto si che il film ricevesse otto nomination ai Golden Raspberry Awards. Alla fine, i premi vinti sono stati tre, tutti aggiudicati a Eddie Murphy e ai tre personaggi da lui interpretati.

Cats (2019) – 9 Nomination

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Cats è stato un disastro su tutti i fronti fin dall’inizio: ha avuto addirittura dei problemi di post-produzione a livello di effetti visivi. Il musical non si è avvicinato nemmeno a pareggiare i costi di produzione.

Come se non bastasse, nel 2020 Cats è stato nominato per nove Razzie Awards. Inizialmente la cerimonia doveva essere annullata, ma alla fine i vincitori sono stati annunciati comunque via Internet: Cats ha vinto sei dei nove premi tra cui “Peggior film“, “Peggior regista” e “Peggior coppia“, premio assegnato alle “due palle di pelo metà felino/ metà umano”.

Il nome del mio assassino (2007) – 8 Nomination

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Ne Il nome del mio assassino, la protagonista Aubrey Fleming (Lindsay Lohan), dopo essere scappata dal suo rapitore, torna a casa, ma afferma di essere un’altra persona. Il fatto in confusione la sua famiglia. Anche se film non ha avuto successo in sala, è andato abbastanza bene nelle vendite DVD, diventando un cult sui generis.

Il nome del mio assassino ha dominato la 28a edizione dei Razzie Awards, guadagnandosi 8 nomination. Il thriller è stato il grande vincitore della serata e si è portato a casa sette premi tra cui “Peggior regista” e “Peggior film del decennio“.

Un weekend da bamboccioni 2 (2013) – 9 Nomination per i Razzie Awards

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Nonostante sia il terzo film più famoso con Adam Sandler, Un weekend da bamboccioni 2 non è stato ben accolto dalla critica. Il sequel della commedia si svolge 3 anni dopo il primo film: in esso, la maggior parte del cast originale riprende i propri ruoli, da Kevin James David Spade.

I giudici dei Razzie Awards, d’accordo con la critica, hanno nominato Un weekend da bamboccioni 2 per ben nove categorie. Nonostante ciò, il film ha perso tutti e nove i premi, rientrando tra quei pochi eletti che sono riusciti a sfuggire alla cattiveria dei Razzies.

L’ultimo dominatore dell’aria (2010) – 9 Nomination

L'ultimo dominatore dell'aria

L’ultimo dominatore dell’aria è un film basato sulla prima stagione della serie animata Avatar – La leggenda di Aang, prodotta da Nickelodeon.

Doveva essere un enorme successo ma, se da un lato ha ottenuto un profitto enorme, dall’altro è stato stroncato dalla critica, ricevendo numerose polemiche soprattutto sul cast. Partendo da 9 nomination alla 31a edizione dei Razzie Awards, L’ultimo dominatore dell’aria ha vinto cinque premi. Tra gli altri, ricordiamo quello per la categoria “Peggior uso del 3D“.

Transformers – L’ultimo cavaliere (2017) – 10 Nomination

Transformers-L'ultimo cavaliere

Il quinto film della serie, Transformers: L’ultimo cavaliere è incentrato su Bumblee, un inventore, un lord inglese e un professore di Oxford. Dopo la scomparsa di Optimis Prime, essi sono l’unica speranza per porre fine alla guerra tra umani e Transformers.

L’ultimo cavaliere è stato il film peggio recensito del franchise, arrivando ad essere nominato per dieci Razzie Awards. Nonostante l’alto numero di nomination, il film non ha vinto un solo Razzies, lasciando la maggior parte dei premi a Emoji -Accendi le emozioni.

The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 (2013) – 11 Nomination

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Dal primo film uscito nel 2008, la saga di Twilight è stata una presenza costante ai Golden Raspberry Awards. Il film finale della serie non poteva far eccezione. Nonostante Breaking Dawn – Part 2 sia il film di maggior incasso del franchise, ha collezionato opinioni contrastanti.

Il film è stato nominato per 11 Razzie Awards ed è riuscito a vincere sette premi. Tra i vari, c’è ne è uno che i fan non hanno osato contestare: quello per la ”Peggiore coppia” assegnato a Taylor Lautner cinefilose Mackenzie Foy, gli interpreti di Jacob e Renesmee.

Jack e Jill (2011) – 12 Nomination ai Razzie Awards

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Il film da record ai Razzie Awards (per ora) è Jack e Jill. La commedia si concentra su due fratelli che, nonostante non vadano d’accordo, sono costretti a trascorrere le vacanze insieme ogni anno.

Come abbiamo visto, i film con Adam Sandler sono un pilastro della cerimonia. In particolare, nel 2012 Jack e Jill è riuscito a collezionare ben dodici nomination. Il lungometraggio ha fatto la storia al Razzies: ha ottenuto delle candidature doppie nelle categorie Peggior attore non protagonista e Peggior attrice non protagonista, ed è riuscito a vincere ogni premio per cui concorreva.

The Italian Recipe inaugura il Far East Film Festival 24

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The Italian Recipe inaugura il Far East Film Festival 24

Sarà The Italian Recipe (La ricetta italiana), diretto dalla regista Hou Zuxin, ad aprire ufficialmente il Far East Film Festival 24 di Udine in anteprima mondiale venerdì 22 aprile. Un’irresistibile commedia romantica cinese che contiene tantissima Italia: sul fronte delle location (dai Fori Imperiali alla scalinata di Trinità dei Monti, da Castel S. Angelo, alla Fontana di Trevi fino alle passeggiate del lungo Tevere), sul fronte della crew e, aspetto non certo consueto, sul fronte coproduttivo. 

The Italian Recipe (La ricetta italiana) è infatti una vera coproduzione Italia – Cina – Germania: sul fronte italiano il film è prodotto da Orisa Produzioni di Cristiano Bortone e Dauphine Film Company di Roberta Manfredi e Alberto Simone, con Rai Cinema e con il sostegno della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema International e il supporto di Roma Lazio Film Commission. 

The Italian Recipe, la trama

Peng è una pop star cinese. Arrivato a Roma per un reality show, incontra la giovane Mandy, che vive in Italia con i suoi zii cinesi dopo la morte della madre. Mandy si arrabatta fra mille lavori per sostenere la famiglia, ma nel cuore ha un sogno segreto: diventare una grande chef come il suo idolo, Antonino Cannavacciuolo, seguendo la passione che la madre aveva per la cucina. All’inizio Peng e Mandy si detestano: lui crede che lei sia solo una Cenerentola mentre lei lo considera arrogante e viziato. Le circostanze però li costringono a passare insieme un’intera notte. Sarà un’avventura romana pazza ed esilarante, tra la finale di calcio Italia-Germania, il tentativo di salvare un matrimonio andato in pezzi e il sospetto che Peng sia stato rapito, cosa che fa scatenare i social media del suo paese aumentando alle stelle la sua popolarità. Una notte magica cambierà la vita dei due protagonisti facendoli innamorare e insegnando loro che la cosa più importante nella vita è inseguire i propri sogni.

Come Gregory Peck e Audrey Hepburn, gli attori protagonisti Liu Xun e Huang Yao danno vita a un brillante gioco di coppia e regalano una centratissima variazione contemporanea sul tema di Vacanze romane.

«Leggendo la sceneggiatura di Alberto Simone – commenta il produttore Cristiano Bortone – ho capito subito che la storia era perfetta per portare qualcosa dell’Italia, dell’immaginario italiano, al grande pubblico cinese. The Italian Recipe (La ricetta italiana) è una vera coproduzione e mi auguro possa incoraggiare i nostri due mondi, forse meno lontani di quanto crediamo, a lavorare di nuovo assieme. Il lancio internazionale del Far East Film Festival rappresenta, senza dubbio, un passo importante in questa direzione».

«Con il nostro festival – aggiunge Sabrina Baracetti, presidente del FEFF – cerchiamo di raccontare l’Oriente all’Europa dal 1999. Ci siamo innamorati di The Italian Recipe (La ricetta italiana) proprio perché, oltre ad essere una bellissima commedia, rovescia la prospettiva: parla del nostro paese pensando alle grandi platee popolari dell’Asia, come ha fatto il cinema italiano degli anni ’50 pensando timidamente all’America».   

Dopo l’anteprima mondiale a Udine, The Italian Recipe (La ricetta italiana) uscirà in Cina in migliaia di cinema. 

Bardolino Film Festival 2022: annunciate le giurie della seconda edizione

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Sono state annunciate le giurie dei due concorsi cinematografici al centro della seconda edizione di Bardolino Film Festival, in programma nell’incantevole località sulle rive del lago di Garda dal 15 al 19 giugno 2022: BFF Doc e BFF Short. Le due giurie saranno chiamate a decretare i migliori film della selezione documentari e cortometraggi che meglio rispecchiamo la tematica di quest’anno, “Figli della terra”.

Per la prima volta in un festival italiano, sarà una vera e propria “famiglia d’arte” a costituire la giuria di un festival. A decretare il vincitore della sezione BFF Doc saranno infatti Francesco Bruni e la sua famiglia, quasi al completo. Accanto al regista, giudicheranno i documentari in concorso l’attrice Raffaella Lebboroni, moglie di Bruni, e la figlia Irene, fotografa dalla forte formazione cinefila. È la prima volta che un festival “adotta” una giuria di famiglia, e sarà curioso scoprire quali film metteranno d’accordo tutti i giurati.

“Sarà una giuria molto impegnativa per me” dichiara il regista Francesco Bruni “perché Raffaella non mi dà mai ragione praticamente su niente, e mia figlia Irene, la più cinefila di tutti, sicuramente avrà gusti molto diversi dai miei”.

Dopo essere stati premiati al BFF 2021 con il Premio BFF – W4O per Cosa sarà, assegnato al film che maggiormente aveva saputo esaltare il valore della scienza e il ruolo dei medici, Francesco Bruni e Raffaella Lebboroni tornano quindi al Bardolino Film Festival in una nuova veste.

La giuria della sezione dedicata ai cortometraggi sarà invece presieduta da Paolo Sassanelli, attore molto amato per i suoi personaggi al cinema e in tv (tra i tanti La CapaGira e la serie Un medico in famiglia), nonché per le sue interpretazioni a teatro.

“Per me è un grande onore essere il presidente della giuria di un concorso di cortometraggi, perché mi piacciono i corti e sono anche un regista di corti. Inoltre sarà un enorme piacere partecipare ad un festival che si svolge in una location bellissima come Bardolino” dichiara Paolo Sassanelli “Credo che, essendo tre giurati, sarà facile arrivare ad un giudizio comune con i miei colleghi. Chi comincia a fare cinema lo fa molto spesso attraverso queste piccole poesie per immagini, per cui apprezzo moltissimo che ci sia un concorso di questo tipo perché promuovere i cortometraggi significa per me promuovere il cinema”.

Ad accompagnare Sassanelli nella giuria di BFF Short ci saranno l’attrice Daphne Scoccia, rivelazione nel 2016 con Fiore di Claudio Giovannesi che vedremo prossimamente al cinema in Umami – Il quinto sapore di Angelo Frezza e Rido perché ti amo di Paolo Ruffini oltre che in tv nella terza stagione della serie Nero a metàattualmente in onda su Rai1, e Alessandro Giorgio, organizzatore del Torino Short Film Market e programmatore presso il Centro Nazionale del Cortometraggio.

Anche per l’edizione 2022 il Bardolino Film Festival, organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica di Franco Dassisti, oltre ai due concorsi cinematografici (BFF Doc e BFF Short) e agli incontri, proporrà cinque serate speciali con ospiti d’eccezione nella spettacolare venue a bordo lago del Lido Mirabello. Spazio anche ai libri, nella sezione BFF Books, con aperitivi letterari e incontri con gli autori di opere sui temi della sostenibilità e del rapporto col territorio.

Apple TV+ annuncia una nuova serie comica con Noel Fielding

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Apple TV+ annuncia una nuova serie comica con Noel Fielding

Apple ha annunciato oggi la produzione di una nuova serie comedy-adventure con protagonista Noel Fielding (“The Mighty Boosh”, “The Great British Bake Off”) che vestirà i panni di Dick Turpin, il leggendario bandito britannico.

In questa irriverente rivisitazione, Dick è il più famoso – anche se meno probabile – dei rapinatori, il cui successo è definito principalmente dal suo fascino, dalla sua spettacolarità e dai suoi bei capelli. Insieme alla sua banda di adorabili ladri, Dick cavalca gli alti e bassi della celebrità e fa il possibile per sfuggire alle grinfie del generale acchiappa-ladri.

Prodotta per Apple TV+ da Big Talk Productions, parte di ITV Studios, la serie sarà diretta da Ben Palmer (“Finalmente maggiorenni – The Inbetweeners Movie”, “Breeders”) scritta e creata da Claire Downes, Stuart Lane, Ian Jarvis (“The Outlaws, “The Job Lot”) con Noel Fielding e Jeremy Dyson (“League Of Gentlemen”) come Script Consultant. I produttori esecutivi sono Kenton Allen, Noel Fielding, Victoria Grew, Matthew Justice e Ben Palmer.

La nuova serie si unirà alla rosa in espansione di commedie acclamate dalla critica su Apple TV+, tra cui la serie comica di successo e vincitrice di un Emmy “Ted Lasso”, così come “Slow Horses”, “Mythic Quest“, “The Afterparty”, “Schmigadoon!”, la serie vincitrice dell’AFI Award, “Dickinson”, “Mythic Quest”, la serie nominata agli Emmy “Central Park” e “Trying”.

Ali&Ava – Storia di un incontro, una clip in esclusiva

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Ali&Ava – Storia di un incontro, una clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di Ali&Ava – Storia di un incontro, nei cinema dal 14 aprile e fresco vincitore del Premio Internazionale Bif&st 2022 come Miglior Regista a Clio Barnard.

https://www.youtube.com/watch?v=cnVrEQURfRI

Ali & Ava – Storia di un incontro: la recensione del film di Clio Barnard

Ali&Ava -Storia di un incontro chiude idealmente la trilogia dello Yorkshire da parte della regista Clio Barnard, iniziata con The Selfish Giant e proseguita con Dark River, in cui ha dimostrato di avere una particolare maestria nel trattare grandi temi sociali con un tocco intimista, anche grazie all’ottimo lavoro con gli attori, a cui chiede una recitazione naturale, mai artefatta, in cui i sentimenti non hanno paura di trasparire. Proprio come succede in Ali & Ava – Storia di un incontro, quello tra due anime che ritrovano insieme la rotta della vita e della felicità in un delicato racconto cinematografico dall’estetica sognante, in cui la passione per la musica è lo strumento che mette in connessione i due protagonisti.

Stranger Things 4: ecco il trailer ufficiale

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Stranger Things 4: ecco il trailer ufficiale

Oggi Netflix rilascia il trailer ufficiale Stranger Things 4, la quarta stagione della serie rivelazione Netflix Stranger Things che sarà disponibile in due parti in uscita nel 2022 (volume 1: 27 maggio;  volume 2: 1° luglio).

https://www.youtube.com/watch?v=yQEondeGvKo

Informazioni su Stranger Things

Sono passati sei mesi dalla battaglia di Starcourt, che ha portato terrore e distruzione a Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo i nostri amici si separano per la prima volta, e le difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto, potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.

Dal suo debutto nel 2016, il fenomeno globale di Stranger Things ha ottenuto oltre 65 riconoscimenti e 175 candidature a premi tra cui Emmy, Golden Globe, Grammy, SAG, DGA, PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI Program of the Year, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. Lo show candidato per tre volte come Miglior serie drammatica agli Emmy è uno dei titoli più guardati su Netflix: la terza stagione ha totalizzato 582 milioni di ore di visione, classificandosi al secondo posto nella Top 10 delle serie in lingua inglese, mentre la seconda stagione si trova al decimo posto con 427 milioni di ore di visione. La serie Stranger Things è stata ideata dai Duffer Brothers ed è prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i produttori esecutivi, affiancati da Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e Iain Paterson.

https://www.youtube.com/watch?v=yQEondeGvKo

Il sesso degli angeli: Leonardo Pieraccioni presenta il suo nuovo film

Reduce da Se Son Rose e giunto al suo quattordicesimo film, con Il sesso degli angeli, dal 21 aprile al cinema, Leonardo Pieraccioni opera un sostanziale cambiamento nel suo approccio ai personaggi, alle storie e al cinema. Come da lui stesso dichiarato “a trenta e quarant’anni ho raccontato l’amore travolgente, di quelli che si vedono solo nei film. A cinquant’anni ho raccontato le crisi della mia generazione. A quasi sessant’anni mi toccano ora i ruoli del prete, come tra qualche anno mi toccheranno quelli del nonno”.

La storia di Il sesso degli angeli ha infatti come protagonista don Simone, prete in una cadente chiesa nel cuore di Firenze, che si ritrova ad ereditare una misteriosa tenuta a Lugano, in Svizzera. Una volta recatosi ad esplorare quanto ricevuto dall’eccentrico zio Waldemaro, don Simone si ritrova a che fare con un bordello di lusso, gestito dall’affascinante Lena e pullulante di belle ragazze. Per il prete, già di suo ricco di dubbi sulla fede, si presenta dunque una questione quantomai spinosa, che lo porrà di fronte a difficili decisioni.

Presentando il film alla stampa di Roma, Pieraccioni ci tiene a raccontare come l’idea per questo suo nuovo film sia arrivata all’improvviso, mentre lavorava alla sceneggiatura di un film poi accantonato. “In un momento così particolare per il mondo e il cinema italiano, – racconta Pieraccioni – cercavo un’idea il più pizzicante possibile. Mi divertiva l’idea di dar vita ad un aperto contrasto tra due mondi notoriamente distanti tra loro e in particolare stavolta volevo porre il mio personaggio davanti ad un bilancio della propria vita, proprio come capita di fare a me oggi.”  

Leonardo Pieraccioni tra sacro e profano

All’interno di Il sesso degli angeli vengono dunque trattati una serie di temi molto italiani e sempre attuali, come il matrimonio per i preti e la riapertura delle case chiuse, sui quali Pieraccioni si dichiara “estremamente favorevole”. Temi, dunque, con i quali non è facile rapportarsi e a riguardo dei quali Pieraccioni ha affermato che “oggi si sta esagerando sul politicamente corretto. Tante battute presenti nei miei vecchi film oggi non si potrebbero più fare. Però penso che le cose vadano contestualizzate. Per la comicità ci vogliono alcune parole specifiche, che non si possono sostituire. Sicuramente ci sono stati momenti in cui si è esagerato, oggi invece si esagera nel senso opposto.”

Per quanto riguarda la fede, invece, Pieraccioni si dichiara “a metà tra San Tommaso e Margherita Hack. Credo dunque che potrebbe finire in un grande boh. Qualora però mi si presentasse il buon Dio davanti, io mi getterei in ginocchio e da bravo cabarettista gli direi “ci ho sempre creduto”!”.

Il sesso degli angeli conferenza stampa

Leonardo Pieraccioni con Sabrina Ferilli solo al cinema

Accanto a Pieraccioni, nel ruolo di Lena, si ritrova invece l’attrice Sabrina Ferilli, che racconta “conoscevo Leonardo e i suoi film, ho sempre apprezzato l’umorismo grottesco ma ricco di sentimenti di cui è capace. Quando mi ha proposto il progetto sapevo già che avrei accettato, anche solo per la stima nei suoi confronti, ma leggendo il copione ho poi provato vero divertimento e questo mi ha convinto ancora di più di voler partecipare al film.

Alla conferenza stampa è presente anche Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, il quale afferma che “quando Leonardo ci ha proposto Il sesso degli angeli, mi sembrava perfetto, perché è un’idea fresca, divertente e lui aveva le idee chiare su tante cose, risultando estremamente convincente. Lo ritengo uno dei suoi film più belli, anche solo per il suo mettersi in panni diversi da quello del latin lover. Il film esce in sala, dove è giusto che sia e se i suoi temi “spinosi” possono contribuire a portare al cinema un pubblico incuriosito, ben venga!”

Per Pieraccioni, che si ricollega a quanto detto da Del Brocco, la sala cinematografica va difesa sempre e comunque. “Anche se ci fossero solo quattro spettatori in sala, questa va resa accogliente. Naturalmente oggi le tecnologie per l’home video sono straordinarie, ma personalmente quando sono al cinema, lo schermo si illumina e inizia il film, quell’emozione lì non riesce a resistituirmela nessun televisione o altro schermo.”

 

Taormina Film Fest 2022: Cristina Comencini presiederà la giuria

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Taormina Film Fest 2022: Cristina Comencini presiederà la giuria

Sarà Cristina Comencini a presiedere la giuria del concorso della 68ma edizione del Taormina Film Fest che assegnerà i Cariddi d’Oro alle opere prime e seconde in selezione ufficiale. Regista, scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, nominata all’Oscar nel 2006 per il miglior film straniero con “La bestia nel cuore”, Comencini è una delle artiste più versatili e poliedriche dell’attuale panorama cinematografico.

“Ho accettato con gioia di presiedere la giuria del Taormina Film Fest” – commenta  Comencini – “Mai come in questo periodo vanno secondo me incoraggiati i nuovi talenti del cinema, al di là e contro ogni pregiudizio sulla fine dello spettacolo collettivo, della sala. Dentro i cinema aperti, il pubblico vedrà dei nuovi registi che trasformeranno, come è sempre successo, il modo di guardare e pensare il mondo. Conoscere e premiare opere prime e seconde è un viatico per il cinema che verrà”.

Dichiarano i Direttori Artistici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia: “Cristina Comencini è simbolo di esperienza, eclettismo ed eleganza. Da Presidente di Giuria porterà al 68° Taormina Film Fest quella gentilezza registica già ben visibile nell’esordio “Zoo” del 1988. Figlia d’arte senza l’affanno di doverlo dimostrare, scrittrice di successo, autrice teatrale, intellettuale impegnata a favore della parità di genere, ha attraversato trent’anni di storia del cinema italiano affrontando diversi generi quali commedia popolare, dramma familiare e adattamento di best-seller. Cristina Comencini sarà la Presidente perfetta per un’edizione del Taormina Film Fest che vogliamo a sua immagine e somiglianza: raffinata e accessibile”.

Laureata in Economia e Commercio con Federico Caffè, lavora come giornalista economica e contemporaneamente si dedica alla scrittura e al racconto. Ed è inseguendo la passione per la letteratura che arriva inesorabilmente al cinema come co-sceneggiatrice de “Il matrimonio di Caterina” nel 1982 cui segue, due anni dopo, la collaborazione con Suso Cecchi D’Amico per la sceneggiatura di “Cuore”, grande successo tv del padre Luigi.

L’esordio alla regia nel 1988 con il film “Zoo”, Globo d’Oro come migliore opera prima,  segna l’avvio di una carriera costellata di riconoscimenti con due Nastri d’Argento (“Il più bel giorno della mia vita” e “Latin Lover”), 3 Globi d’Oro (“Zoo”, “La fine è nota”, “Il più bel giorno della mia vita”) fino alla nomination all’Oscar per “La bestia nel cuore”, pluripremiato con una Coppa Volpi a Giovanna Mezzogiorno, un David di Donatello, un Nastro d’Argento e un Ciak d’Oro ad Angela Finocchiaro, nonché il Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche a Franco Piersanti proprio al Taormina Film Fest nel 2006.

È autrice di dodici romanzi, con cui raccoglierà numerosi premi letterari, e di testi teatrali: uno per tutti “Due partite”, spettacolo di grande successo che diventerà un film diretto da Enzo Monteleone.

Comencini alterna la regia all’impegno per le donne e alla scrittura, fil rouge di un percorso umano e professionale in cui tout se tient: scrive romanzi e film, trasforma in cinema best-seller come “Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro con cui Virna Lisi riceve un Nastro d’Argento e un Globo d’Oro, oltre a una nomination al David di Donatello. Un’artista che sa raccontare storie con uno sguardo autentico e con una raffinata sensibilità, implacabile nell’esplorare la complessità dell’universo femminile, la grammatica delle relazioni, i cortocircuiti delle dinamiche familiari.

Prodotto e organizzato da Videobank Spa nell’ambito di un mandato triennale – su concessione della Fondazione Taormina Arte Sicilia e con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Sicilia, della Sicilia Film Commission, del Comune di Taormina, del MiC e in collaborazione con il Parco Archeologico Naxos Taormina – il Festival accenderà i riflettori del Teatro Antico sul grande cinema dal 26 Giugno al 2 Luglio 2022.

Roar: recensione della serie antologica Apple Tv+

Roar: recensione della serie antologica Apple Tv+

Ispirata dall’omonimo libro di racconti scritto da Cecelia Ahern – conosciuta soprattutto per P.S. I Love You – la serie antologica Roar racconta in otto episodi la condizione della donna nella nostra contemporaneità, sfruttando toni e generi differenti rivisitati spesso attraverso la lente del fantastico. Temi sempre più importanti con cui il nostro presente deve necessariamente fare i conti vengono presentati nei vari capitoli anche grazie al contributo di protagoniste di spessore quali Nicole Kidman, Cynthia Erivo, Merritt Wever, Issa Rae, Betty Gilpin e altre star del grande e piccolo schermo. Dal rapporto uomo-donna declinato in varie forme al razzismo, dalla misoginia al dover fronteggiare maternità e carriera: Roar affronta con un approccio diverso molti degli aspetti che compongono oggi la vita più o meno quotidiana della donna moderna. 

Roar, una serie antologica ondivaga

Dobbiamo necessariamente partire con il nostro commento scrivendo che non abbiamo (ancora) letto i racconti da cui i differenti capitoli di Roar sono tratti, e di conseguenza ci è quindi impossibile analizzare l’efficacia della trasposizione in una storia di trenta minuti. Rimane comunque il fatto che si tratta di una serie evidentemente ondivaga, in cui non molti episodi davvero efficaci si distinguono tra una maggioranza che invece non raggiunge il proprio obiettivo, o se ci riesce lo fa in maniera eccessivamente blanda.

Senza voler entrare più di tanto nello specifico delle parti di Roar che non funzionano, principalmente per non voler precludere agli spettatori le sorprese di trama e messa in scena contenute, dobbiamo però constatare quanto l’incisività nel “denunciare” quello a cui una donna qualunque deve andare incontro al giorno d’oggi troppo spesso si disperde in trame fragili, che non costituiscono né un adeguato sviluppo narrativo né un’estetica in grado di rendere la metafora realmente ficcante.

Non tutti gli episodi sono a fuoco

Degli otto episodi visionati per questa recensione soltanto tre – di cui parleremo più avanti – a nostro avviso centrano in maniera più o meno efficace l’obiettivo di restituirci la pressione emotiva e la profondità psicologica delle loro protagoniste. Per il resto Roar purtroppo non sviluppa alcun discorso realmente efficace a sostegno della condizione della donna contemporanea, anzi in un paio di casi ottiene l’effetto opposto di reiterare stereotipi che a nostro avviso non aiutano di certo la causa.

Spesso non si capisce fino in fondo se l’intento era quello di presentare situazioni anche contraddittorie oppure si tratta, più banalmente, di mancanza di forza propositiva. Per alcuni episodi si intuisce la metafora su cui sono costruiti, ma non si riesce poi veramente ad apprezzarla a causa di una narrazione e una messa in scena fin troppo “contenute”, le quali vorrebbero magari esaltare il tocco femminile nell’approccio al tema trattato mostrando invece la fragilità su cui gli episodi stessi sono stati costruiti. 

L’episodio diretto da Rashida Jones

Passiamo però adesso alle note liete di Roar, primo tra tutti il capitolo che vede protagonisti Cynthia Erivo e Jake Johnson intitolato The Woman Who Found Bite Marks on Her Skin. Sfruttando una progressione narrativa solida, il segmento diretto da Rashida Jones parte mettendo in scena con la giusta verità una situazione matrimoniale in cui il marito rimane a casa a badare ai due figli piccoli mentre la moglie con una carriera di successo torna in ufficio dopo la seconda maternità. Pian piano, in maniera coerente e precisa, l’episodio scivola dentro il classico incubo del thriller/horror psicologico, non risparmiando momenti di forte impatto emotivo. Il resto lo fanno i due protagonisti, molto efficaci nel tratteggiare la psicologia e l’arco narrativo dei rispettivi personaggi. 

Discretamente ben orchestrato si rivela anche The Woman Who Ate Photograph, che vede protagoniste Nicole Kidman e Judy Davis.  Anche se l’elemento fantastico rimane piuttosto aleatorio il rapporto tra le due donne che regge l’impalcatura narrativa funziona a livello emotivo, riuscendo a raccontare una malattia tremenda come la demenza in maniera non scontata, soprattutto per quanto riguarda la situazione psicologica di una donna che da figlia deve trasformarsi in madre per accudire l’altra. Il monologo finale affidato a una Kidman inedita e preziosa eleva notevolmente il risultato complessivo del segmento.

Tutto sommato divertente, anche se decisamente più lieve pur nel suo macabro assunto di partenza, risulta The Woman Who Solved Her Own Murder. Alison Brie è come sempre all’altezza quando si tratta di sostenere il tono dell’episodio con il suo brio comico. Alcuni momenti sono indubbiamente divertenti e un finale “telefonato” non inficia più di tanto il risultato complessivo. All’episodio partecipa anche il sempre apprezzabile Hugh Dancy.  Roar andrà in onda su Apple TV+ a partire dal prossimo 15 aprile.   

Gli idoli delle donne: recensione del ritorno di Lillo e Greg

Gli idoli delle donne: recensione del ritorno di Lillo e Greg

Dopo il debutto da registi del 2020 in D.N.A. – Decisamente non adatti, tornano dietro – e davanti – alla macchina da presa Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, Lillo & Greg, e insieme a Eros Puglielli con Gli idoli delle donne, confezionano una commedia in linea con lo stile che da sempre li contraddistingue. Nella quale lo sfruttamento di schemi classici come “La parodia, la caricatura, la stigmatizzazione della meschinità dell’animo umano” è dichiarato, senza falsi pudori, eppure capace di permettere alla squadra in campo – nella quale spicca uno spietato Corrado Guzzanti – di raggiungere l’obiettivo.

In Gli idoli delle donne, banalità e frasi fatte diventano strumento comico, invece che debolezza. E per quanto la premessa non anticipi grandi sorprese o evoluzioni indimenticabili, e le gag restino piuttosto semplici, piano si sviluppa una commedia dalla dignità filmica innegabile. Non ultimo per lo sfruttamento di location fin troppo consuete (da Sabaudia a Latina) che il regista di Copperman e Occhi di cristallo riesce a trasformare completamente.

Gli idoli delle donneGli idoli delle donne

In questo ‘James Bond Movie’ che strizza l’occhio a Fantasilandia, American Gigolò ed Escobar, Filippo (Francesco Arca) è l’accompagnatore a pagamento più gettonato, talmente bello da farsi perdonare tutto quello che dice, e come lo dice. A causa di un incidente, però, e della inevitabile operazione di chirurgia estetica successiva, i suoi connotati vengono stravolti facendolo risvegliare con un viso e un corpo completamente diversi, come Lillo.

Disperato e sempre meno richiesto, il nuovo Filippo si rivolge all’unica persona in grado di insegnargli a soddisfare le donne puntando sulla sensualità e la dialettica piuttosto che sul corpo: Max (Greg), il più grande e ambito gigolò di sempre, ritiratosi misteriosamente dal giro. Nonostante il training con Max, Filippo continua a perdere clienti. Un giorno però, per un oscuro motivo, una giovane e bella colombiana di nome Juanita (Maryna) decide di avvalersi delle prestazioni di Filippo. Peccato che Juanita sia figlia di una coppia di pericolosissimi narcotrafficanti: Joaquim (Guzzanti, appunto) e Maria (Ilaria Spada).

Da comici di pedigree, una commedia costruita con intelligenza

Come detto, quello di Gli idoli delle donne è un soggetto prevedibile, che nel tono surreale scelto – tipico del trio di mattatori in scena (Guzzanti, Lillo & Greg) – trova la sua dimensione ideale. E che, se sul piano delle apparizioni resta fedele alla tendenza italiana di coinvolgere volti noti (in questo caso il televisivo Valerio Lundini e la star di youtube Maryna) per aumentare la capacità di penetrazione del prodotto sul pubblico, non ne resta schiavo.

Gli idoli delle donneAnzi, si permette anche di ammiccare al Posaman diventato un eroe dei social dopo che dello streaming, e agli iconici Umpa Lumpa della fabbrica di cioccolato, qui riletti in una versione ‘cameriere filippino’ che riesuma stereotipi in voga sin dagli anni ’80 e oggi poco ‘corretti’. In un contesto ovviamente capitolino – che regala sempre perle (su tutte la geniale Radio Coatta Classica) – e attuale (la maledizione del ragioniere, di Simone Colombari, per quanto divertente è figlia delle angosce degli ultimi anni) si cerca persino di assolvere la encomiabile proposito di “fare felici le donne” e di rivelare agli spettatori i “segreti per non sbagliare” con loro, ma qui il passo diventa più lungo della gamba, l’unica missione davvero ‘impossibile’, anche per Lillo!

The Batman in Home Premiere dal 19 aprile

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The Batman in Home Premiere dal 19 aprile

The Batman, diretto da Matt Reeves con Robert Pattinson nel ruolo di Batman / Bruce Wayne, disponibile da martedì 19 aprile su tutte le principali piattaforme in Home Premiere Digitale per Warner Bros. Home Entertainment. Il film sarà disponibile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity.

In occasione dell’uscita digitale del film, The Batman aprirà venerdì 22 aprile il programma della sezione “Cinema e serie tv” di COMICON, che si svolgerà a Napoli dal 22 al 25 aprile. Tanti gli eventi in programma per celebrare il film campione d’incassi: ad introdurre la proiezione speciale un panel moderato da Giorgio Viaro, curatore area Cinema & Serie TV del COMICON, con ospiti Slim Dogs e lo sceneggiatore e fumettista Matteo Casali che anticiperà la visione di un contenuto speciale.

THE BATMAN

Sinossi: Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.

Diretto da Matt Reeves

Con Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Peter Sarsgaard, Jayme Lawson, Andy Serkis e Colin Farrell

Reeves (il franchise “Il pianeta delle scimmie”) ha diretto il film da una sceneggiatura da lui scritta con Peter Craig, basata su personaggi della DC. Batman è un personaggio creato da Bob Kane con Bill Finger. I produttori del film sono Dylan Clark (i film “Il pianeta delle scimmie”) e Reeves, mentre Michael E. Uslan, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Simon Emanuel sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia nominato all’Oscar® Greig Fraser (“Dune”, “Lion – La strada verso casa”); lo scenografo e il montatore de “Il pianeta delle scimmie” di Reeves, James Chinlund e William Hoy; il montatore Tyler Nelson (“Rememory”), e la costumista premio Oscar® Jacqueline Durran (“1917”, “Piccole donne”, “Anna Karenina”). La musica è opera del compositore premio Oscar® Michael Giacchino (“Spider-Man: No Way Home”, i film di “Jurassic World” e “Star Wars”, “Up”).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione 6th & Idaho / Dylan Clark Productions, un film di Matt Reeves, “The Batman”. Il film è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo: Prime Video annuncia la terza stagione

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Prime Video ha annunciato oggi la terza stagione e il cast del reality thriller Original italiano, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, che vedrà darsi alla fuga e cercare di non farsi catturare da un team di “cacciatori” nove personaggi di spicco del panorama italiano: l’attore Luca Argentero in coppia con la moglie, l’attrice Cristina Marino, gli attori Salvatore Esposito e Marco D’Amore, la comica, conduttrice televisiva e attrice Katia Follesa, i volti noti del gruppo comico The Jakal Ciro Priello e Fabio Balsamo e il rapper Rkomi e il cantante Irama. Dopo il successo delle prime due stagioni, l’edizione di quest’anno tornerà a regalare al pubblico di Prime Video momenti di spettacolo carichi di suspense e adrenalina, con un pizzico di comicità. Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S3 sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2022.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è un real-life thriller che vede un gruppo di celebrità darsi alla fuga in lungo e in largo per l’Italia, nel tentativo di mantenere l’anonimato e preservare la loro libertà per due settimane, con limitate risorse economiche. A dar loro la caccia saranno alcuni tra i più noti analisti e investigatori professionisti, esperti di cyber security, profiler e human tracker provenienti dalle forze dell’ordine e dai servizi segreti militari. I ‘cacciatori’ potranno utilizzare qualsiasi mezzo legale per rintracciare le celebrità come ad esempio, tracciamenti telefonici, telecamere di videosorveglianza, sistemi di riconoscimento delle targhe e libero accesso alle informazioni utili per la “caccia”.

“Siamo entusiasti di annunciare ai nostri clienti Prime Video in Italia un’altra emozionante stagione di Celebrity Hunted – Caccia all’uomo”, ha affermato Georgia Brown, Head of European Originals, Amazon Studios. “Le prime due stagioni sono state un enorme successo, portando innovazione nel genere grazie a un notevole sforzo produttivo e a un cast di grandi talenti”.

“Siamo felici di poter annunciare al pubblico di Prime Video in Italia l’arrivo della terza stagione di Celebrity Hunted – Caccia all’uomo”, ha dichiarato Nicole Morganti, Head of Italian Originals di Amazon Studios. “Le ultime due edizioni hanno confermato il grande successo di questo format, contraddistinto non solo da una produzione qualitativamente di primo livello ma soprattutto da una narrazione nuova ed innovativa che cambia le regole tradizionali del reality show mescolandola alla narrazione di una serie action. Siamo convinti che anche quest’anno Celebrity Hunted regalerà momenti avvincenti, divertenti e pieni di adrenalina grazie ad un nuovo ed ambizioso cast in grado di appassionare e coinvolgere il nostro pubblico, offrendo un’esperienza di intrattenimento davvero unica”.

“Celebrity Hunted è stato il primo show unscripted italiano di Amazon Prime Video ed essere arrivati alla terza stagione, con un format così rivoluzionario e con un linguaggio del tutto innovativo, è motivo di grande soddisfazione per tutti noi”, afferma Leonardo Pasquinelli, CEO di Endemol Shine Italy. “Grazie al lavoro in totale sinergia con Prime Video, con questo show abbiamo inaugurato una dimensione completamente nuova del genere reality, offrendo al pubblico un prodotto di qualità altissima a ogni livello: un racconto ricco di adrenalina, emozioni, tensione e divertimento, con immagini visivamente straordinarie e un cast eccezionale ad ogni stagione, pronto a mettersi in gioco in questa esperienza incredibile, per loro, per noi che la realizziamo, e per il pubblico che la guarderà”.

Il format Banijay Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, è prodotto da Endemol Shine Italy ed è basato su una serie originale creata da Shine TV, società di produzione britannica.

La terza stagione dello show Original Celebrity Hunted si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original The Ferragnez – La serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 1 e Stagione 2, e LOL: Chi ride è fuoriStagione 1 e Stagione 2; le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Jack Ryan, The Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre serie Original già annunciate sono Bang Bang Baby, The Bad Guy, Everybody Loves Diamonds e Prisma.

I clienti Prime potranno vedere Celebrity Hunted S3 tramite l’app Prime Video disponibile per Smart TV, dispositivi mobili, Fire TV, Fire TV stick, Fire tablet, Apple TV, console di gioco, Chromecast e Vodafone TV. Grazie all’app i clienti potranno scaricare gli episodi sui loro dispositivi mobili per la visione offline senza costi aggiuntivi all’abbonamento Prime dal costo di €36/anno. I nuovi clienti possono registrarsi ad Amazon Prime e ottenere un periodo di prova gratuito su amazon.it/prime.

Partecipanti:

Luca Argentero
Nato a Torino, dopo gli studi superiori si laurea nel 2004 in Economia e Commercio. Nel 2005 debutta come attore nella serie televisiva “Carabinieri” e l’anno successivo debutta sul grande schermo con il film “A casa nostra”, regia di Francesca Comencini. Nel 2007 ritorna nelle sale cinematografiche con “Saturno contro”, diretto da Ferzan Ozpetek, e “Lezioni di cioccolato”, regia di Claudio Cupellini. Nel 2008 è protagonista dei film “Solo un padre” di Luca Lucini, e nel 2009 di “Diverso da chi?”, per la regia di Umberto Carteni, con Claudia Gerini, interpretazione che gli vale la sua prima candidatura al David di Donatello come miglior attore protagonista. Nello stesso anno escono “Il grande sogno” di Michele Placido con Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio, dove veste i panni di un leader del movimento studentesco del ’68, e, dopo una serie di commedie di successo, arriva ai due film internazionali “Mangia prega ama”, regia di Ryan Murphy, con Julia Roberts e “Le Guetteur” con Daniel Auteil. Nel 2020, interpreta come protagonista la serie televisiva “Doc – nelle tue mani” che ottiene un successo incredibile in Italia – con ascolti altissimi oltre il 30% di share – e nel resto del mondo (tra cui Spagna, Portogallo, Francia e Inghilterra ma anche Australia, Nuova Zelanda e Paesi dell’America Latina). Il successo si ripete anche con la seconda stagione mentre su Disney Plus sta andando ora in onda la serie “Le Fate Ignoranti”, che lo vede sempre protagonista, diretta da Ferzan Ozpetek, tratta dall’omonimo film. Dal 2012 è vicepresidente della Onlus 1caffe.org che cerca di riproporre la tradizione del “caffè sospeso” a scopo benefico.

Cristina Marino
Inizia da adolescente la carriera di modella, finché nel 2009 viene notata da Federico Moccia che la sceglie per il film “Amore 14”. Nel 2015 recita nella commedia natalizia “Natale ai Caraibi” diretta da Neri Parenti. Nel 2016 entra a far parte del cast della quarta stagione di “A un passo dal cielo” e della serie di successo Sky “1993” diretta da Giuseppe Gagliardi. Nello stesso anno recita anche nel film tv Sky “Tafanos”. Grazie alla sua attitudine allo sport e alla danza nel 2017 entra nel cast del programma di FoxLife “Dance Dance Dance” uscendone vincitrice. Sempre il suo amore per lo sport la porta a fondare Befancyfit. Nato prima come blog dedicato al wellness e divenuto in poco tempo una piattaforma, Befancyfit propone un vero e proprio stile di vita. Tutto questo nel 2021 diventa “Il metodo Befancyfit”, un manuale. Dal 2018 è nel cast della seconda e terza stagione della serie tv “L’isola di Pietro”. L’anno successivo invece recita sia nel film “Il venditore di donne” di Fabio Resinaro  che nel film “Il talento del calabrone” diretto da Giacomo Cimini. Da poco sono terminate le riprese del film “Uomini da marciapiede” con la regia di Francesco Albanese.

Katia Follesa
Katia Follesa approda alla televisione nel 2004, insieme con Valeria Graci nel duo Katia e Valeria. Negli anni seguenti danno vita in Zelig Circus a diversi personaggi tra i quali le due stralunate aspiranti Miss Italia e Katiana e Valeriana. Prende parte a numerosi programmi comici quali Scherzi a parte, Buona la Prima, Colorado Cafè, Mamma mia, ma anche Quelli che il Calcio, Burlesque, Take me out. Nel 2010, inizia la sua esperienza alla conduzione di programmi televisivi quali Salsa Rosa (Comedy Central), Zelig Off e Zelig One(Italia 1), Quanto manca (Rai2) e a Trasformat (Italia 1) come “valletta comica” nel programma condotto da Enrico Papi. Nel 2013 è giurata a Cuochi e Fiamme su La7, mentre dal 2015 al 2017 torna su Comedy Central alla conduzione di Fish & Chips in coppia con Angelo Pisani. Dal 2017 al 2019 conduce Junior Bake Off e Cake Star su Real Time, che tornerà a condurre nel 2022 assieme a Damiano Carrara. Nel 2017 è ospite fissa del game show musicale Bring The Noise (Italia 1). Nella stagione 2019-2020, fa parte del cast fisso della Repubblica delle Donne, condotto da Piero Chiambretti e conduce 90 Special su Italia 1 con Nicola Savino. Nel 2021 conduce D’Amore e d’accordosu Real Time e nello stesso anno partecipa alla prima edizione di LoL: Chi ride è fuori su Prime Video, arrivando seconda classificata. Molto attiva anche in radio, nel 2012 ha condotto Scaldasole Night Live su Radio Popolare e dal 2018 è in onda tutti i giorni su Radio 101 in coppia con Alvin. Katia Follesa ha lavorato anche al cinema debuttando nel 2011 in Vacanze di Natale a Cortinaper la regia di Neri Parenti e nel 2012 in Benvenuti al nord diretto da Luca Miniero.

Salvatore Esposito
Salvatore Esposito napoletano classe ‘86, studia all’Accademia di Teatro Beatrice Bracco e poi alla Scuola di Cinema di Napoli. In seguito si trasferisce a Roma, dove nel 2013 viene scritturato per il suo primo ruolo nella serie TV Il clan dei camorristi. Il successo, però arriva con Gomorra – La serie (2014) tratta dal romanzo di Roberto Saviano. È questo ruolo da protagonista in tutte quattro le stagioni che permette a Esposito di raggiungere la fama, grazie anche al grande successo della serie. Nel 2016 è sul grande schermo con un Lo chiamavano Jeeg Robot, nei panni di un giovane malavitoso. Si distacca da questa immagine di mafioso con i successivi impegni al cinema: “Zeta” e “Veleno” e soprattutto con la commedia Puoi baciare lo sposo (2018). Nel 2019 Salvatore è il protagonista de L’Eroe ed entra a far parte della quarta stagione della serie Tv Fargo. Tra i suoi ultimi film ricordiamo AFMV – Addio fottuti musi verdi, Taxi 5, L’immortale e Spaccapietre. Nel 2020 ha iniziato le riprese della commedia Rosanero di Andrea Porporati e del film L’ultima cena di Davide Minnella. Nel 2021 Salvatore pubblica il suo primo romanzo Lo Sciamano.

Marco D’Amore
Classe 1981, è diplomato attore presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Debutta in teatro a 18 anni al fianco di Toni Servillo ne “Le avventure di Pinocchio”, per la regia di Andrea Renzi. Dal 2005 scrive dirige e produce per il teatro, il cinema e la televisione, soprattutto nell’ambito de “La piccola società” casa di produzione fondata col regista e sceneggiatore Francesco Ghiaccio. Il primo film realizzato insieme “Un posto sicuro” gli vale il Nastro d’Argento per il valore civile dell’opera. È protagonista di film e serie televisive, collabora con registi quali Susanne Bier, Edoardo De Angelis, Peter Chelsom, Francesca Comencini, Claudio Cupellini, Stefano Sollima. Per il Teatro dirige “American Buffalo” di David Mamet, produzione Eliseo, vincitore di due Maschere del Teatro e candidato al premio Ubu. Nel 2019 scrive dirige ed interpreta il film “L’immortale” che gli vale il Nastro d’Argento come miglior Regista Esordiente e la candidatura ai David di Donatello. È direttore artistico, regista e attore dell’ultima stagione di Gomorra la Serie.

Ciro Priello
Ciro Priello, napoletano, classe 1986. Pochi sanno che da piccolo voleva fare il ballerino professionista. Studia per anni danza, poi canto e recitazione, ma alla fine prevale la passione per i video e appende le scarpe al chiodo. Con l’amico di sempre, il regista dei The Jackal Francesco Ebbasta, comincia a sperimentare nuovi linguaggi visivi e la danza lo aiuta a sviluppare una comicità unica e molto fisica, quasi slapstick, come dicono a Napoli. E così, il volto simbolo dei The Jackal diventa il protagonista di “AFMV (Addio fottuti musi verdi)”, primo film del gruppo. Negli anni ha partecipato come attore a diverse produzioni cinematografiche: “Ci devo pensare” (2015), “Gatta Cenerentola” (2017), “La Tristezza ha il sonno leggero” (2021) e non ultimo avrà un ruolo nel nuovo film di Giampaolo Morelli “Falla girare” in uscita nel 2022. Grande imitatore, è ormai nota la sua partecipazione al programma televisivo di Rai 1 “Tale e Quale Show” e la sua interpretazione di Alessandro Borghese, nella puntata speciale del programma “4 Ristoranti” targata The Jackal. Nel 2020 sbarca su Prime Video nella prima edizione del programma cult “LOL”, vincendo la trasmissione. Con l’amico e collega Fabio Balsamo partecipa nel 2020 al programma “Qui e Adesso” di Massimo Ranieri, in onda su rai3. A luglio 2021 è insieme ai The Jackal protagonista di “Europei a Casa The Jackal” su Raiplay. Insieme agli altri talent del collettivo, è una delle voci di “Biscotti’s – Storie dell’Internet”, il secondo podcast firmato The Jackal in partnership con Spotify. Durante il Festival di Sanremo 2022, ha condotto il programma “Prima Festival” su Rai 1. Lo vedremo al cinema quest’anno nel film “Falla girare” di Giampaolo Morelli. Il libro della sua vita è “Soffocare” di Chuck Palahniuk. Il luogo del cuore: la figlia.

Fabio Balsamo
Fabio Balsamo nasce a Casalnuovo di Napoli nel 1989. È noto al grande pubblico soprattutto per essere parte degli amatissimi The Jackal, ma il suo percorso artistico abbraccia anche il teatro, il cinema e la tv con importanti collaborazioni e esperienze artistiche tra cui quelle con Maurizio Casagrande e Massimiliano Gallo. Conosciuto principalmente come attore comico, Fabio ha in realtà al suo attivo un curriculum artistico molto ampio che spazia dal teatro classico a quello contemporaneo e drammatico. Ha infatti conseguito una laurea in Arte Drammatica, con 110 e lode, presso l’Università Popolare dello Spettacolo; continuando a formarsi successivamente nel doppiaggio e nel canto. Nel 2015 debutta al cinema con il film “Babbo Natale non viene da Nord” per la regia di Maurizio Casagrande. A teatro recita in diverse produzioni come “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Macbeth” e “Salomé”. Nel 2017 è uno dei protagonisti del primo film al cinema dei The Jackal, AFMV – Addio fottuti musi verdi. Lo ritroveremo poi sul grande schermo nel 2020 con “7 ore per farti innamorare” opera prima di Giampaolo Morelli. Con l’amico e collega Ciro Priello partecipa nel 2020 al programma “Qui e Adesso” di Massimo Ranieri, in onda su rai3. A luglio 2021 è insieme ai The Jackal protagonista di “Europei a Casa The Jackal” su Raiplay. Insieme agli altri talent del collettivo, è una delle voci di “Biscotti’s – Storie dell’Internet”, il secondo podcast firmato The Jackal in partnership con Spotify. E sempre con i The Jackal, nel 2021, è nel cast della serie Netflix di grande successo “Generazione 56k”.Lo vedremo al cinema quest’anno nel film “(Im)perfetti Criminali” di Alessio Maria Federici, “Tre di troppo” di Fabio de Luigi e “Falla girare” di Giampaolo Morelli.

RKOMI
Classe 1994, Rkomi comincia la sua carriera ad appena 17 anni con i primi mixtape autoprodotti. Dopo la pubblicazione del progetto Dasein Sollen, nel 2017 fa uscire il suo primo album ufficiale, Io in Terra, apprezzatissimo da pubblico e critica e certificato disco di Platino. Nel 2018 è la volta del libro/EP Ossigeno, un concept project dedicato proprio al suo originale processo creativo. Il suo personale percorso di studio e approfondimento della musica lo porta a iniziare ad approcciarsi alla melodia e a creare un genere musicale a sé, senza confini né definizioni, a cavallo tra il rap da cui proviene e la canzone d’autore a cui aspira. Nel 2019 esce l’album Dove gli occhi non arrivano, registrato tra l’Italia e il Sudafrica e lavoro particolarmente ambizioso, dove si distacca dal classico metodo di produzione trap e hip hop per abbracciare una musicalità più sfaccettata e multiforme. Dove gli occhi non arrivano è stato certificato disco di Platino. Per questo progetto, Rkomi ha chiamato a raccolta alcuni dei nomi più interessanti ed eclettici del panorama italiano: Elisa, Sfera Ebbasta, Ghali, Carl Brave, Dardust e Jovanotti, che lo ospitò in un’emozionante performance live, sul palco dell’ultimo grande Jova Beach Party a Milano Linate. Il suo ultimo lavoro ufficiale, Taxi Driver, uscito il 30 aprile 2021, è un concept album in cui ospita un artista per traccia (Tommaso Paradiso, Gazzelle, Ariete, Irama, Shablo, Sfera Ebbasta, Roshelle, Dardust, Ernia, Gaia, Tommy Dali, Chiello), accompagnandoli per un tratto di strada e adattando il suo stile a ognuno dei “passeggeri” che ospita. L’album ha infranto ogni record precedente: oltre ad avere accumulato ad oggi quattro dischi di Platino, è stato per diverse settimane alla n°1 della classifica italiana FIMI-GFK ed è tuttora a distanza di 46 settimane dalla sua uscita al terzo posto. È l’album più venduto del 2021 (fimi-gfk) e album italiano più ascoltato del 2021 su Spotify. Di Taxi Driver è stata realizzata anche una versione speciale targata Mtv Unplugged, registrata dal vivo e in versione acustica al Teatro Carcano di Milano con svariati ospiti esclusivi. Attualmente Rkomi dopo l’uscita del singolo in compagnia di Elodie, La coda del diavolo, è in rotazione radiofonica con Insuperabile, brano che ha portato in gara sul palco del Festival di Sanremo di quest’anno.

IRAMA
Filippo Maria Fanti, in arte Irama, nasce a Carrara il 20 dicembre 1995. A soli 7 anni si appassiona alla musica, ascoltando i grandi cantautori italiani e inizia a scrivere le sue prime canzoni. Nel 2016 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano “Cosa Resterà”, certificato disco d’oro. Nell’estate del 2016 vince la sezione Giovani del “Coca Cola Summer Festival”. L’anno seguente ritorna a partecipare al festival estivo di Canale 5, questa volta nella categoria Big. Nel 2017 conquista un posto nella scuola di “Amici”, nonché la vittoria del programma. Il suo singolo “Nera” raggiunge la certificazione di quadruplo Platino e anticipa l’album “Plume” che resta in classifica al primo posto per 11 settimane consecutive, rappresentando un vero e proprio record per l’Italia. Ottiene il triplo disco platino ed è anche l’unico disco dell’anno ad aver venduto 100 mila copie fisiche. Dal 2017 ad oggi per Irama è stato un susseguirsi di importanti riconoscimenti e traguardi, con un percorso artistico sempre in crescita. A fine 2020 Spotify comunica che il suo singolo “Mediterranea” è la canzone più ascoltata dell’anno sulla piattaforma. Nell’estate del 2021 esce “Melodia Proibita” (Doppio Platino) e a fine agosto collabora con Rkomi e Shablo nel brano “Luna Piena”, già certificato Tre volte Platino. Il 25 febbraio 2022 arriva la release de “IL GIORNO IN CUI HO SMESSO DI PENSARE” con la direzione artistica di Shablo: ed è ancora un successo. L’album entra direttamente al numero 1 della classifica Fimi/GfK degli album più venduti della settimana e il video di “OVUNQUE SARAI”, primo singolo estratto del nuovo progetto, conquista immediatamente la classifica globale di YouTube. A soli 26 anni, Irama è uno degli artisti di maggior successo nell’attuale panorama musicale italiano e, con le sue hit, ha già collezionato 29 dischi di platino, 3 dischi d’oro con oltre 1 miliardo e 200 milioni streaming e oltre 650 milioni views per i suoi video.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ci sarà “una pletora” di nuovi personaggi

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In una nuova featurette Doctor Strange nel Multiverso della Follia per gentile concessione di Erik Davis di Fandango, Benedict Wong, che torna nei panni di Wong per il film di Sam Raimi, parla di tutti i cameo in esso contenuti.

Apparentemente, ci sono moltissimi nuovi personaggi che Doctor Strange incontra nel suo viaggio attraverso il multiverso. Wong non offre alcun indizio su chi altro potrebbe essere nel film, ma i cameo sono sicuramente una cosa che i fan possono aspettarsi quando il film uscirà nei cinema a maggio.

“Penso che il pubblico sarà sorpreso. Queste altre realtà invitano una pletora di tutti questi nuovi personaggi.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

James Gunn: Il Padrino e Lo Squalo due dei più grandi film di sempre

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Il regista James Gunn è recentemente andato su Twitter per condividere con i fan i suoi pensieri su due “dei più grandi film di sempre”: Lo squalo di Steven Spielberg e Il padrino di Francis Ford Coppola.

Il regista ha risposto a un tread che si pone come obiettivo quello di trovare film migliori dei libri da cui sono tratti (#WhenTheMovieIsBetter). E trai titoli, Gunn ha citato i due capolavori, definendoli trai film migliori mai realizzati. Non gli si può certo dare torto.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1513548191861514245?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1513548191861514245%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fjaws-godfather-movie-reviews-reaction-james-gunn%2F

Dopo il successo in casa DC con The Suicide Squad e Peacemaker, James Gunn è pronto a tornare alla Marvel con Guardiani della Galassia Vol. 3 e, più a breve, con lo speciale di Natale dei Guardiani, al momento in fase di riprese.

Fantastici Quattro, Jamie Bell dichiara: “Nessuno vorrebbe vedermi tornare”

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Molte persone non vedono l’ora che arrivi il nuovo film dei Fantastici Quattro, affidato a Jon Watts da Kevin Feige. Tra chi vuole vedere la nuova incarnazione della prima famiglia Marvel c’è anche Jamie Bell, che nello sfortunato film del 2014 interpretava Ben Grimm, ovvero La Cosa.

In un’intervista a Comicbook, l’attore ha espresso la sua opinione sul MCU che ha riavviato la squadra. Quando gli è stato chiesto se avrebbe preso in considerazione la possibilità di riprendere il suo ruolo di supereroe, Bell ha affermato che nessuno avrebbe voluto vederlo tornare, ma che è comunque entusiasta di vedere il film.

“Credo che nessuno voglia vedermi tornare, a dire il vero. Sono eccitato per questo film però. Non vedo l’ora di vederlo, che prenda vita. Non vedo l’ora di vedere quel film finito, pienamente realizzato alla maniera di Kevin Feige, sarà fantastico.”

Bell, insieme a Michael B. Jordan, Kate Mara e Miles Teller, è trai protagonisti dei Fantastici Quattro di Josh Trank, film che non ha affatto avuto vita facile e che non è stato accolto con entusiasmo praticamente da nessuno.

Le info sul reboot Marvel dei Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man: No Way Home, attualmente in sala.

Jurassic World – Il dominio: la dottoressa Ellie Sattler in una nuova foto dal film

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Laura Dern, con la sua dottoressa Ellie Sattler, è uno dei volti più attesi di Jurassic World – Il dominio. L’attrice trai protagonisti del franchise originale tornerà infatti in questo nuovo capitolo della saga insieme a Sam Neill e Jeff Goldblum.

Di seguito la vediamo alle prese con un baby dinosauro in una nuova foto dal film pubblicata da Empire:

Jurassic World – Il dominio, il film

In Jurassic World – Il dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le creature più temibili della storia.

Jurassic World – Il dominio arriverà in sala il 9 giugno 2022.

LEGO Harry Potter: ecco il set di Grimmauld Place

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LEGO Harry Potter: ecco il set di Grimmauld Place

È stato rivelato un nuovissimo set LEGO basato su una location di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, il quinto capitolo dell’acclamato franchise cinematografico, e al suo interno ci sono ben nove minifigure di personaggi. Basato sul quinto volume scritto da J.K. Rowling, il film del 2007 ha ricevuto recensioni generalmente positive. Il franchise LEGO Harry Potter esiste dal 2001 e da allora ha generato molti set e due videogiochi di successo.

Quindici anni dopo l’uscita del film, il sito ufficiale LEGO ha svelato un nuovo set basato su Grimmauld Place, che nel film fungeva da quartier generale dell’Ordine della Fenice. Il set include nove minifigure di personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Molly Weasley, Sirius Black, l’elfo domestico Kreacher, Kingsley Shacklebolt e Ninfadora Tonks – insieme a una figura aggiuntiva del gatto di Hermoine, Grattastinchi. Il nuovo set uscirà il 19 giugno.

Il set è alto più di 27 centimetri e presenta l’edificio nel suo stato di “normale” (quindi i Babbani non possono vederlo) e nel suo stato trasformato. Include anche la stanza di Sirius Black, l’arazzo dell’albero genealogico dei Black e il pianoforte dove Ron e Hermione si esercitano a suonare (scena che si vede nel settimo film).

Doctor Strange 2: il livello di segretezza è lo stesso riservato a Endgame

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Come riportato dai giornalisti Rob Keyes ed Erik Davis su Twitter, Doctor Strange nel Multiverso della Follia non sarà proiettato nella sua interezza fino alla premiere del film a Los Angeles il 2 maggio.

Il film non sarà presentato in anteprima prima per le interviste con la stampa, e così la proiezione di Los Angeles sarà il primo evento in cui le persone potranno vedere l’intero film. La Disney lo ha fatto per evitare che trapelino spoiler e per mantenere nascoste le sorprese del film fino al momento dell’uscita in sala.

Altri film che in passato hanno subito lo stesso trattamento sono stati Avengers: Endgame e alcuni capitoli della saga di Star Wars.

https://twitter.com/rob_keyes/status/1513605280231264259?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1513605280231264259%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdoctor-strange-2-screenings-disney-secrecy-plans-reviews%2F

https://twitter.com/ErikDavis/status/1513600276657324038?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1513600276657324038%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdoctor-strange-2-screenings-disney-secrecy-plans-reviews%2F

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Jaime King: 10 cose che non sai sull’attrice

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Jaime King: 10 cose che non sai sull’attrice

Jaime King è una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del cinema recente grazie alla sua intense interpretazioni e alla sua versatilità. L’attrice, che fa questo lavoro da molti anni, è riuscita ad entrare nel cuore degli spettatori sin da subito e rimanendoci per tutti questi anni.

Ecco dieci cose da sapere su Jaime King.

Jaime King: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Jaime King è iniziata nel 2001, quando debutta sul grande schermo con Maial Campers – Porcelloni al campeggio, per poi proseguire con Blow (2001), Pearl Harbor (2001), Slackers (2002), Stella solitaria (2002), Il monaco (2003) e White Chicks (2004). In seguito, recita in Sin City (2005), Rischio a due (2005), Il ritorno della scatenata dozzina (2005), The Alibi (2006), They Wait (2007), The Spirit (2008) e San Valentino di sangue 3D (2009). Tra i suoi ultimi film vi sono Waiting for Forever (2010), Mother’s Day (2010), Silent Night (2012), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), Barely Lethal – 16 anni e spia (2015), Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno (2018) e Escape Plan 3 – L’ultima sfida (2019).

2. Ha lavorato molto sul piccolo schermo. L’attrice non ha prestato la sua opera solo per il cinema, lavorando in maniera attiva anche per diversi progetti destinati al piccolo schermo. Infatti, l’attrice ha partecipato alla serie Harry Green and Eugene nel 2004, per poi proseguire con The O.C. (2005), Worst Week of My Life (2006), Kitchen Confidential (2005-2006), The Class – Amici per sempre (2006-2007), Provaci ancora Gary (2008-2009) e Tit for Tat (2009). In seguito, ha recitato in My Generation (2010), Love Bites (2011), House Husbands (2012), Comedy Bang! Bang! (2014), Love Advent (2014), Hart of Dixie (2011-2015) e Black Summer (2019).

3. È anche doppiatrice, produttrice, sceneggiatrice e regista. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vestito spesso dei panni diversi da quelli usuali. Infatti, ha indossato quelli di doppiatrice, prestando la propria voce alle serie Spartacus: Blood and Sand – Motion Comic (2010), Star Wars: The Clone Wars (2009—2014), Robot Chicken (2016) e Transformers: Power of the Primes (2018). In quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione della serie Attention Deficit Theater (2016) e di un episodio della serie Tit for Tat, che ha anche sceneggiato. Inoltre, ha diretto prodotto e sceneggiato anche il corto Latch Key (2012), mentre ha diretto il corto The Break In (2011).

jaime king

Jaime King è su Instagram

4. Ha un profilo seguitissimo. L’attrice possiede un profilo Instagram personale che è seguito da qualcosa come 1,4 milioni di persone. Il suo profilo è un tripudio di foto che si suddividono tra quelle che la vedono protagonista di momenti lavorativi e altre che la ritraggono insieme alla sua famiglia e ai suoi amici. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Jaime King: il marito e i figli

5. È sposata da molti anni. L’attrice si è sposata il 23 novembre del 2007 con il regista Kyle Newman dopo due anni di fidanzamento. I due, che si erano conosciuti sul set di Fanboys, si sono sposati a Los Angeles nello stesso posto in cui lui le aveva chiesto la mano.

6. È madre di due figli. Dall’unione con il marito, l’attrice è diventata madre di due figli: James Knight (nato il 6 ottobre del 2013) e Leo Thames (nato il 16 luglio del 2015). Inoltre, tra il primo ed il secondo figlio, l’attrice è stata in cura per l’endometriosi e la sindrome dell’ovaio policistico che le ha fatto avere cinque aborti spontanei ed una gravidanza extrauterina.

Jaime King in Hart of Dixie

7. È rimasta molto colpita dal suo personaggio. L’attrice ha ammesso di aver trovato il suo personaggio nella serie Hart of Dixie meraviglioso: “Lei è così divertente ed è divertente essere lei, è pazza. La cosa più divertente è la sua complessità”. Ciò l’ha spinta ad accettare subito la parte, che l’ha poi resa particolarmente celebre.

Jaime King Sin City

 

Jaime King in Sin City

8. Ha interpretato un noto personaggio nel film. Nel celebre film Sin City, l’attrice ha interpretato le gemelle Goldie e Wendy, le quali compaiono nell’episodio Un duro addio, dove interagiscono in particolare con Marv, interpretato da Mickey Rourke. La King è poi una dei pochi membri del cast di questo film a partecipare anche nel sequel Sin City – Una donna per cui uccidere, dove interpreta nuovamente Goldie e Wendy.

Jaime King in Pearl Harbor

9. È il film che l’ha resa celebre. Prima di Sin City, l’attrice ha avuto un ruolo nel film bellico Pearl Harbor, dove interpreta l’infermiera Betty. Pur non essendo un ruolo primario, l’attrice ha saputo farsi notare e da qui ha iniziato ad ottenere sempre più popolarità, consolidatasi poi grazie ad alcuni ruoli di maggior rilievo arrivati in seguito all’uscita di Pearl Harbor.

Jaime King: età e altezza

10. Jaime King è nata il 23 aprile del 1979 a Omaha, nel Nebraska. La sua altezza complessiva corrisponde a 174 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Black Superman, presto in arrivo la sceneggiatura alla Warner Bros

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Nonostante la mancanza di notizie da oltre un anno, il riavvio di Black Superman è ancora in lavorazione e il progetto in seno alla WB dovrebbe andare avanti presto. Negli ultimi anni, la Warner Bros. ha viaggiato ad altezze varie con i personaggi della DC. A seguito del clamoroso flop che è stato Justice League di Joss Whedon, lo studio ha riorganizzato la sua strategia per le sue IP DC andando avanti con i film. Il DCEU continua a vivere, con franchise nuovi e consolidati che continuano ad esistere, inclusa una diramazione televisiva su HBO Max.

Tuttavia, la Warner Bros. ha anche iniziato a utilizzare le sue proprietà DC al di fuori del suo universo condiviso in corso, con franchise indipendenti come Joker e The Batman. Un altro personaggio a cui lo studio sta cercando di riservare allo stesso trattamento è Superman, che dovrebbe essere raccontato nuovamente sotto la guida della produzione esecutiva di J.J. Abrams. Nel febbraio 2021, lo sceneggiatore e autore Ta-Nehisi Coates è stato annunciato come firma per la sceneggiatura per una nuova versione dell’ultimo figlio di Krypton, che includeva le avventure di un Superman nero.

Nonostante questo importante aggiornamento nel 2021, nessuna nuova notizia in merito ci è stata ancora data, fino a questo momento. In un nuovo report di Jeff Sneider, leggiamo che Coates si sta preparando a consegnare presto una bozza della sua sceneggiatura di Superman alla Warner Bros., indicando che il progetto è ancora molto vivo. Il riavvio sarebbe stato prodotto dalla società di produzione Bad Robot di Abrams, con Hannah Minghella come produttrice.

https://twitter.com/TheInSneider/status/1513665431545937924?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1513665431545937924%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fblack-superman-reboot-script-wb-update-dc-details%2F

Cannes 2022: i titoli che potrebbero essere annunciati nella selezione ufficiale

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Manca poco all’annuncio ufficiale del programma del Festival di Cannes 2022, e Variety ha realizzato una lista di quelli che potrebbero essere i film presentati in anteprima mondiale alla 75 edizione della kermesse francese che dopo due anni turbolenti si svolge di nuovo nel suo periodo abituale, maggio, dal 17 al 28 maggio.

Ecco i film che dovrebbero essere presentati in anteprima mondiale nella selezione ufficiale di quest’anno:

“Crimes of the Future” di David Cronenberg con Léa Seydoux, Kristen Stewart, Viggo Mortensen, “Elvis” di Baz Luhrmann con Austin Butler, Tom Hanks, Olivia DeJonge, Natasha Bassett, “Top Gun: Maverick” di Joseph Kosinski con Tom Cruise, Jennifer Connelly“Three Thousand Years of Longing” di  George Miller con Tilda Swinton, Idris Elba, “Showing Up” di Kelly Reichardt con Michelle Williams, John Magaro, James Le Gros, il misterioso film di David Lynch, “Lightyear” di Angus MacLane con le voci di Taika Waititi, Chris Evans, Keke Palmer, “L’immensità” di Emanuele Crialese con Penelope Cruz“Scarlet” di Pietro Marcello con Louis Garrel, Noémie Lvovsky, “Broker” di Hirokazu Kore-eda con Song Kang-ho (“Parasite”), Bae Doona (“Cloud Atlas,” “The Host”), Gang Dong-won (“Peninsula,” “The Priests”), “Love Life” di Koji Fukada con Fumino Kimura, “Decision to Leave” di Park Chan-wook, “Holy Spider” di Ali Abbasi, “Les cinq Diable” di Lea Mysius con Adèle Exarchopoulos, Daphne Patakia, Noée Abita,“Brother and Sister” di Arnaud Desplechin con Marion Cotillard, Melvil Poupaud, “Tori et Lokita” di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne, “Tchaikovsky’s Wife” di Kirill Serebrennikov, “Triangle of Sadness” di Ruben Ostlund con Woody Harrelson.

Will Ferrell si unisce al cast di Barbie di Margot Robbie

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Will Ferrell si unisce al cast di Barbie di Margot Robbie

Will Ferrell si unisce al cast stellare del film Barbie della Warner Bros, il film incentrato sull’iconica linea di bambole con Margot Robbie e Ryan Gosling. America Ferrera, Kate McKinnon e Simu Liu sono a bordo del progetto che sarà firmato alla regia da Greta Gerwig. Robbie produrrà e interpreterà Barbie e Gosling sarà Ken. Non si sa quale interpreterà Will Ferrell.

Diretto e co-sceneggiato (insieme a Noah Baumbach) dalla regista di Lady Bird Greta Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni, con star come Amy Schumer e Anne Hathaway che sono state considerate brevemente per il ruolo della protagonista.

Margot Robbie seguirà il film anche come produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel; e David Heyman. Fanno parte del cast di Barbie Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Will Ferrell e Alexandra Shipp.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista per il 2023.

C’mon C’mon, recensione del film con Joaquin Phoenix

C’mon C’mon, recensione del film con Joaquin Phoenix

In Futura, documentario italiano presentato in anteprima nel 2021 alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, tre registi sono andati in giro per l’Italia a chiedere agli adolescenti come si vedevano nel futuro, cosa immaginavano sarebbe successo nelle loro vite. Le risposte sono state eclettiche: alcune molto corrette e professionali, altre più eccentriche e rarefatte. E, anche se i registi non hanno effettivamente preso parte alla trama del film, si può supporre che l’esperienza di connettersi e conversare con i bambini sul loro futuro deve aver permesso loro di vedere e comprendere qualcosa anche su se stessi.

C’mon C’mon: ecco a voi Johnny e Jesse

Qualcosa del genere accade anche in C’mon C’mon, il bellissimo, affascinante e malinconico film del regista di Begginers, Mike Mills, distribuito in Italia da Notorious Pictures in cui Joaquin Phoenix interpreta Johnny, un giornalista radiofonico di New York che viaggia per gli Stati Uniti intervistando bambini e ragazzi di diverse età, etnie, esperienze e classi sociali e chiedendo loro, tra le altre cose, come immaginano il loro futuro. L’ironia del caso è che lui, che ha più di quarant’anni, non sembra avere un’immagine chiara del suo. Un giorno, Johnny viene chiamato dalla sorella Viv, che non sentiva da tempo, per aiutarla con suo figlio Jesse di 9 anni, mentre lei deve prendersi cura del marito affetto da disturbo bipolare.

Questa è l’avventura che Mills racconta nei suoi semplici ma emotivamente potenti 110 minuti di girato. E’ un bianco e nero meravigliosamente espressivo quello che il DOP Robbie Ryan (un frequente collaboratore della regista britannica Andrea Arnold) imprime su ogni fotogramma urbano di cui si compone la pellicola; Detroit, New York, Los Angeles e New Orleans, sono protagoniste del documentario di Johnny quanto del film di Mike Mills, che combina la storia di questa “coppia male assortita” di zio e nipote alle prese con problemi pratici e personali, racconto di complessità umane ma anche cittadine. Mike Mills abbandona la cinepresa nelle mani del piccolo Jesse, consapevole che il suo sguardo fanciullesco e meravigliato, lo aiuteranno a cogliere al meglio le sfumature di esistenze e di città altrimenti percepite da Johnny come grigie, apatiche, uniformate.

C'mon C'mon Joaquin Phoenix

Troviamo qui il profilo di Joaquin Phoenix più vicino all’interpretazione di Her, in un film paradossalmente anti-tecnologico, ambientato ai giorni nostri, ma che pretende di vivere nell’universo cinematografico di qualche anno fa, quando la tecnologia attirava i bambini, non veniva idolatrata, ma era percepita come ausilio di potenziamento dell’immaginazione dei più piccoli, ai cui occhi si spalancava la possibilità di conservare il divertimento, il gioco, la magia dei suoni e rumori. Immortalare il presente per poter svoltare il futuro, sembra suggerirci la schiera di adolescenti con cui Johnny interagisce quotidianamente; ma la comprensione dell’oggi è necessaria anche per gli adulti, irrigiditi nell’operare per qualcuno o in virtù di qualcosa, che hanno perso la concretezza tattile della città, quanto il furore emotivo del sogno, dell’immaginazione.

C’mon C’mon: Che padre voglio essere?

Sono fratello, padre, o zio? Johnny non riesce ad auto-collocarsi, timoroso di incespicare ancora tra rapporti frammentati, occasioni mancate, dialoghi spezzati. E’ stato un figlio amato, un fratello invidiato, e un amante dimenticato, ma non è ancora stato zio. Dall’altra parte, Jesse è figlio di una mamma, che riconosce anche come papà, ma sembra essere stato concepito dalla natura stessa, prima ancora di essere ricondotto a un nucleo familiare specifico, che rivendica incessante la sua sete imperitura di sopravvivenza. Il mondo infantile è vivo, instancabile e curioso, come grida a gran voce la stessa filmografia di Mills che, prima ancora di riconnettere Joaquin Phoenix con le radici primordiali dei rapporti umani in C’mon C’mon, aveva abilmente scannerizzato la figura di Alicia Vikander nel cortometraggio I Am Easy To Find, ricomponendola in un continuum filmico che la vedeva potersi esibire liberamente in tutta la sua fluidità di bambina, ragazza, donna.

Johnny e Jesse non gettano mai la presa in C’mon C’mon: vogliono conoscersi, ritrovarsi, amarsi. Il loro è un percorso esplorativo che si muove tanto all’esterno, quanto negli interni, suggellando la totale comprensività di ambienti, suoni e colori di cui un rapporto ha bisogno per fiorire, e che direzione dovrà prendere in futuro, tenendo conto dell’oggi, delle circostanze in cui ci troviamo. Che padri vogliamo essere, nei confronti dei nostri affetti e della nostra Terra? E noi ragazzi, chi vogliamo ci accompagni in questo percorso di crescita, tra le strade di una città che deve ancora appartenerci, diventare pienamente nostra casa?

Mike Mills risponde a tutti questi interrogativi ricordandoci l’importanza della scelta: possiamo, e dobbiamo, discernere, selezionare, anteporre, tanto per quanto riguarda i rapporti interpersonali quanto aprendo lo sguardo all’ordinarietà mutevole della città, che è casa non solo di esistenze comprovate e vissute, ma anche di nuove vite. Determinare la propria posizione nel cinema odierno significa produrre, incapsulare la veridicità della sfera famigliare, colorare il bianco e nero routinario scegliendosi, di giorno in giorno.

Michela Giraud arriva su Netflix con La verità, lo giuro!

Michela Giraud arriva su Netflix con La verità, lo giuro!

Dopo la prima stagione di Lol – chi ride è fuori su Amazon Prime Video, tutti conoscono Michela Giraud. Un anno dopo, la comica romana, diretta e irriverente, sbarca su una nuova piattaforma: con un’ora di show tutto suo, Michela si racconta all’audience di Netflix in La verità, lo giuro!, portando sul palco sia la sua ironia sia la sua storia personale.

La verità, lo giuro! by Michela Giraud

È cresciuta nel quartiere romano di Balduina, sentendosi sempre fuori luogo. Tra le ragazzine perfettamente esili e aggraziate, Michela Giraud e la sorella erano ”quelle strane”: una perché in carne, l’altra perché disabile. La comica riprende il suo disagio adolescenziale e ironizza su temi che, per lei come per molti, sono profondamente sentiti: i canoni di bellezza, la disabilità, la disparità di genere, la comunità LGBTQ+.

In La verità, lo giuro! Michela Giraud parla senza filtri e vuole provocare un po’ tutti, dai paladini del politicamente corretto ai maschilisti, dai romani ai milanesi. Tra battute graffianti, freddure e citazioni di un certo spessore, Giraud fa satira nel suo solito stile, tanto divertente quanto chiassoso.

Chi è Michela Giraud

Fatto curioso: Michela è la bisnipote di Alfredo, vicepresidente del Savoia ed è nipote di Raffaele, Michele e Giovanni, tre promesse del calcio degli Anni 30. Michela Giraud è nata nel 1987 ed è cresciuta nei quartieri di Roma nord, tra famiglie benestanti e piccolo borghesi. Dopo gli studi universitari, Giraud si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico e nel 2015 entra nel cast di Colorado, evento che le ”cambia la vita”. Con la partecipazione alla prima edizione dello show di Prime Video LOL – Chi ride è fuori, Michela Giraud acquista ancora più visibilità.

Dal vivo la comica ha recitato in numerosi teatri e sale italiane, sia come stand-up comedian sia con i suoi spettacoli, tra cui ricordiamo Michela Giraud e altri animali. È attiva anche sul web: su YouTube, ha preso parte a un episodio della serie Vegan Chronicles, è stata al centro di diversi video di Educazione Cinica e anche della webserie MTV Involontaria.

L’attrice è oggi tra le 100 donne più di successo secondo Forbes: ha lavorato a teatro, in radio, in televisione (Comedy Central News, Le IeneLa TV delle ragazze) al cinema (I babysitter, Maschile singolare). È una comica pungente, che ama provocare il pubblico e trattare anche i temi più caldi con ironia: parla spesso di grassofobia e del maschilismo ancora diffuso in Italia.

Come nasce La verità, lo giuro!

Lo show che vediamo su Netflix nasce dallo spettacolo che Michela Giraud porta in giro per l’Italia nell’estate 2021, una stand-up comedy dal titolo “La verità, nient’altro che la verità, lo giuro!“. Sulla piattaforma è disponibile dal 6 aprile e l’ora di show che vediamo è stata registrata presso il Vinile di Roma.

Per tutti gli amanti dell’ironia provocante, irriverente e dark, per chi critica gli estremi del politicamente corretto, La verità, lo giuro! è lo spettacolo giusto. Michela sa stare sul palco, parla di sé e supera quelle che erano le sue insicurezze adolescenziali con audacia attraverso una comicità tutta personale, che a tratti può però risultare un po’ troppo rabbiosa.

Le fate ignoranti: recensione della serie di Ferzan Ozpetek

Le fate ignoranti: recensione della serie di Ferzan Ozpetek

Il 13 aprile uscirà sulla piattaforma Disney+ la serie tv Le fate ignoranti, tratta proprio da quello che fu il film nell’anno 2001. Diretta ovviamente da Ferzan Ozpetek, che ne ha anche scritto la sceneggiatura insieme all’inseparabile Gianni Romoli, Carlotta Corradi e Massimo Bacchini, riprendendo sostanzialmente la storia originaria ma cambiando tutto il cast, eccezion fatta per l’iconica Serra Yilmaz.

La Disney ha iniziato a scegliere di proporre nel proprio catalogo almeno la metà dei contenuti che siano inerenti all’inclusività, e che quindi portino alla luce minoranze di ogni sorta. Ed ecco dunque spalancarsi le porte alla prima serie originale italiana Disney, che, tra l’altro, sarà disponibile all’interno della sezione Star.

Uno dei principali aspetti ad essere decisamente curiosi ad un primo sguardo alle sequenze iniziali, è la differenza d’età dell’impatto di determinati argomenti: a partire dal tradimento, fino ad arrivare alle tematiche LGBT+. L’ampio respiro che poteva respirarsi nel film del 2001, oggi ha una vaga aria cupa, quasi di un piccolo microcosmo cristallizzato sulla terrazza di un quartiere soleggiato a sud di Roma.

Le fate ignoranti, un microcosmo cristallizzato

Antonia (Cristiana Capotondi) è sposata con Massimo (Luca Argentero), che un bel giorno incontra Michele (Eduardo Scarpetta) che abita in un vivace condominio la cui amministratrice è Serra (Yilmaz, l’adorabile attrice feticcio di Ozpetek) e dove transitano tante briose personalità, tra cui Annamaria e Roberta (Ambra Angiolini e Anna Ferzetti), Mara e Luisella (Lilith Primavera e Paola Minaccioni) e Luciano e Riccardo (Filippo Scicchitano e Edoardo Purgatori). I due mondi s’incroceranno inevitabilmente ma, soprattutto, per usare le stesse parole in voice over di Luca Argentero: dopo ogni morte c’è una rinascita. E qua ce ne saranno più di una, di rinascite, chiaramente.

Infatti, Le fate ignoranti spalmato su otto episodi, è innegabile che sia godibile e che in parte rievochi la versione filmica di vent’anni fa, con quella leggerezza che inaspettata giungeva dalle labbra di qualche personaggio attinto dagli archivi di Pedro Almodovar. Ma è evidente che oggi tutto assuma una debolezza congenita, se non, addirittura, una punta di anacronismo.

Nel 2001 la rigidità espressa da Margherita Buy veniva guidata con gradualità all’interno di un’umanità nuova, e la novità era vissuta da ambo i lati: da chi la scopriva e da chi si faceva scoprire. E nella presentazione di ogni possibile sfaccettatura, la dolcezza e la fragilità dei due universi diventava il linguaggio comune, che lasciava parlare la sola cosa che contasse veramente in tutta la storia: il bisogno di essere sinceramente amati.

le fate ignorante castIl sottotesto del 2022 è molto diverso da quello del 2001

Nel 2022 è praticamente cambiato tutto il sottotesto. Le relazioni si allacciano e slacciano lasciando i personaggi implicati fissi nel proprio individualismo, che godono sì dell’altro e ne desiderano follemente la presenza, ma solo per abboffarsi il tempo necessario e poi congedarsi velocemente. E nessuno ne soffre, piuttosto a far male è il bisogno insoddisfatto, non la mancanza dell’altro in quanto tale.

Ma è chiaro che il problema non sia certo sulla forma, bensì nei contenuti. Per quanto anche gli attori, talvolta, sembra che interpretino la propria parte senza davvero entrare in relazione tra loro veramente, persino nella recitazione. Il quartiere Ostiense a Roma, così caro a Ferzan Ozpetek, ospita ancora creature umane alla disperata ricerca di qualche stralcio d’amore, ma trovandole tutte disperse, smarrite, e soprattutto ignare di ogni cosa: a replicare una formula che era stata efficace un tempo, ma che oggi non funziona più.

Dal punto di vista estetico la serie Le fate ignoranti racconta un mondo visto e stravisto, nel quale il cinismo di Perfetti sconosciuti del 2016 di Paolo Genovese, ad esempio, è già dato per assunto. E, probabilmente, è proprio a partire da un maggiore realismo relazionale che racconti del genere possono funzionare. Al di là di ogni tema a favore dell’inclusività.

Accordo Enit – Netflix: i film e le serie come risorsa turistica

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Accordo Enit – Netflix: i film e le serie come risorsa turistica

Enit e Netflix siglano un protocollo d’intesa per rafforzare il legame tra la produzione audiovisiva in Italia e la promozione turistica e presentano uno studio sull’efficacia e l’incidenza di film e serie televisive sulla percezione e la scelta dell’Italia come destinazione turistica.

Il protocollo punta a creare sinergie e mettere in campo azioni per la promozione del sistema Paese, rafforzando la percezione positiva del brand Italia ed ampliando la conoscenza della ricchezza e della diversità culturale e del lifestyle del Paese. Si collaborerà alla realizzazione di progetti per valorizzare le destinazioni turistiche italiane, in particolare quelle meno conosciute, presso il pubblico internazionale. Il protocollo d’intesa prevede anche la costituzione di un team dedicato.

La ricerca internazionale presentata oggi in Bit a Fieramilanocity e condotta da Basis per conto di Netflix, dimostra che film e serie tv rappresentano un volano per l’immagine dell’Italia nel mondo e hanno il potenziale di attrarre turismo nel nostro Paese. Lo studio, condotto su un campione rappresentativo della popolazione in 6 paesi tra cui Brasile, Francia, India, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti, rivela, infatti, che per le persone che hanno guardato contenuti italiani, la probabilità di considerare l’Italia come la propria prossima destinazione turistica è doppia rispetto a chi non ha visto contenuti italiani. Un aspetto particolarmente rilevante è che il risultato riguarda anche coloro che non hanno mai visitato l’Italia: l’87% delle persone che hanno guardato contenuti italiani hanno dichiarato il proprio interesse a visitare l’Italia – contro un 67% di persone fra coloro che non hanno visto contenuti Made in Italy. Gli aspetti dell’Italia maggiormente apprezzati da coloro che hanno guardato contenuti italiani sono la storia, la cucina e la cultura. La ricerca rivela anche che le persone che hanno Netflix nei paesi oggetto di misurazione hanno il 50% di possibilità in più di aver visto contenuti italiani, rispetto a chi non ha Netflix.

“L’indagine conferma il potere attrattivo ed empatico delle immagini e dei racconti per promuovere il turismo ed incoraggia la collaborazione tra Netflix e Enit, in uno spirito di reciproco rimando per contribuire ad una nuova, esaltante scoperta dell’Italia” dichiara Tinny Andreatta, Vice Presidente delle Serie Italiane di Netflix.  “Un accordo che consente già di assaporare la carica innovativa che vorremmo imprimere al settore: lavorare con tutti i soggetti in grado di mobilitare in modo positivo le risorse del nostro brand” commenta l’Ad Enit Roberta Garibaldi. “Un progetto work in progress di dialogo intergenerazionale e interculturale attraverso uno strumento che accomuna tutti e declinato per sfere di interesse” sostiene il Presidente Enit Giorgio Palmucci.

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