Home Blog Pagina 864

Emily Blunt torna sui Fantastici Quattro: “I cinecomics non fanno per me”

0

I Marvel Studios sono tornati in possesso dei diritti sui Fantastici Quattro dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney nel 2019. Al Comic-Con di San Diego dello stesso anno, Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha annunciato ufficialmente un nuovo film dedicato alla prima grande famiglia Marvel: in seguito, è stato annunciato che sarebbe stato Jon Watts, regista di tutti e tre i film di Spider-Man ambientati nel MCU, ad occuparsi della regia.

In attesa di scoprire chi saranno i protagonisti del nuovo reboot, facciamo un passo indietro. Tutti ricorderanno che per lungo tempo Emily Blunt e John Krasinski sono stati proclamati dai fan come la scelta migliori per i personaggi di Sue Storm e Reed Richards, dal momento che entrambi gli attori erano stati collegati al MCU in passato (Blunt era la prima scelta dei Marvel Studios per il ruolo di Vedova Nera prima di Scarlett Johansson e Krasinski aveva sostenuto uno screen test per il ruolo di Captain America).

Ora, durante una recente apparizione in occasione dello show di Howard Stern, Emily Blunt è tornata a parlare di quei rumor sui Fantastici Quattro. L’attrice ha ovviamente negato la possibilità di recitare nel nuovo adattamento della Marvel, ammettendo in realtà di non essere mai stata una grande fan dei cinecomics: “Si tratta semplicemente di un fantacasting”, ha sottolineato l’attrice. “Non ho mai ricevuto una telefonata in merito. Sono soltanto persone che dicono: ‘Non sarebbe fantastico?’. Non che sia al di sotto delle mie possibilità. Amo Iron Man e quando mi hanno offerto il ruolo di Vedova Nera ero ossessionata da Iron Man. Volevo lavorare con Robert Downey Jr., sarebbe stato fantastico… ma non so se i film di supereroi fanno per me. Non sono nelle mie corde. Non mi piacciono. Davvero.”

Cosa sappiamo del reboot Marvel sui Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione. Al momento non è stato ancora designato chi si occuperà ufficialmente di scrivere il reboot.

Premi David di Donatello 2021: tutti i vincitori della 66° edizione

0

Sono stati assegnati i Premi David di Donatello 2021, durante una serata di gala e parzialmente in presenza che ha cercato di attenuare la difficoltà di dover e voler celebrare il cinema anche in un anno di pandemia.

Ecco tutti i vincitori dei Premi David di Donatello 2021

MIGLIOR FILM

  • Volevo nascondermi prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI CINEMA
    per la regia di Giorgio DIRITTI

MIGLIOR REGIA

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Figli Mattia TORRE

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

MIGLIOR PRODUTTORE

  • Miss Marx Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA BELGIQUE

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Volevo nascondermi Elio GERMANO

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA*

  • Volevo nascondermi Matteo COCCO

MIGLIORE COMPOSITORE*

  • Miss Marx GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN BOYS

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

  • Tolo Tolo Titolo: IMMIGRATO
    Musica e testi di: Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO
    Interpretata da: Luca MEDICI

MIGLIORE SCENOGRAFIA

  • Volevo nascondermi Ludovica FERRARIO, Alessandra MURA – Paola ZAMAGNI

MIGLIORE COSTUMISTA

  • Miss Marx Massimo CANTINI PARRINI

MIGLIOR TRUCCATORE

  • Hammamet Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI (prostetico o special make-up)

MIGLIOR ACCONCIATORE

  • Volevo nascondermi Aldo SIGNORETTI

MIGLIORE MONTATORE

  • Favolacce Esmeralda CALABRIA

MIGLIOR SUONO

  • Volevo nascondermi Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
    Microfonista: Filippo TOSO
    Montaggio: Luca LEPROTTI
    Creazione suoni: Marco BISCARINI
    Mix: Francesco TUMMINELLO

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Stefano LEONI, Elisabetta ROCCA

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Mi chiamo Francesco Totti di Alex INFASCELLI

MIGLIOR FILM STRANIERO

  • 1917 di Sam Mendes (01 Distribution)

DAVID SPECIALE

  • Monica Bellucci
  • Diego Abatantuono

DAVID ALLA CARRIERA

  • Sandra Milo

DAVID DELLO SPETTATORE

  • Tolo tolo

***

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una giuria composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo Diberti, Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli, Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da Andrea Piersanti.

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2021 è: ANNE di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI

***

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

  • 18 regali di Francesco AMATO

La cuoca del presidente: trama, cast e la vera storia dietro il film

Il mondo della cucina e dell’arte culinaria ha sempre trovato terreno fertile al cinema, oggi più che mai interessato a raccontare la vita e le ricette segrete di abili chef. Che siano storie vere o inventate, queste suscitano da sempre una certa attrazione, oltre ad un inevitabile languorino. Film come Chef – La ricetta perfetta con Jon Favreau, Il segreto del successo con Bradley Cooper o anche il film d’animazione della Pixar Ratatouille sono solo alcuni degli esempi più famosi di questo filone. Particolarmente apprezzato è però anche un film francese del 2012 dal titolo La cuoca del presidente, diretto da Christian Vincent.

A differenza degli altri titoli poc’anzi citati, questo è ispirato ad una storia vera, quella di Danièle Mazet-Delpeuch, la prima donna chef personale del presidente di Francia François Mitterrand. Si tratta di una storia non nota ai più, ma che attraverso i toni della commedia si presenta come un delicato racconto volto a dimostrare la forza che la buona cucina e il cibo può avere nella vita e nei rapporti di tutti i giorni. Con la brillantezza che contraddistingue le commedie francesi, La cuoca del presidente è però anche il racconto di una donna tenace mai arresasi ai ruoli che gli altri avrebbero voluto imporle.

Tra emancipazione, rapporti tra i sessi e rapporto con l’ambito culinario, questo si afferma così come un delizioso film di buon successo. Acclamato da critica e pubblico, è infatti diventato uno dei film francesi di maggior successo del suo anno, ritrovando ancora oggi appassionati spettatori in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La cuoca del presidente: la trama del film

Protagonista del film è la rinomata cuoca Hortense Laborie, la quale con grande passione svolge il suo lavoro in una sperduta stazione di ricerca in Antartide. Da qui la donna inizia a raccontare la propria storia, di quando quattro anni prima era stata scelta come cuoca privata del Presidente della Repubblica Francese. Proprio a lei il politico rivelerà di desiderare sulla propria tavola il meglio della cucina francese, permettendo alla donna di sbizzarrirsi in cucina. La sua attività, come anche il rapporto che intrattiene con il Presidente, la fanno però ben presto diventare oggetto di invidia. Ben presto, Hortense sarà costretta a misurarsi con una serie di ostacoli particolarmente complessi.

La cuoca del presidente cast

La cuoca del presidente: il cast del film

Ad interpretare la protagonista Hortense Laborie vi è l’apprezzata attrice francese Catherine Frot. Questa ha debuttato al cinema nel 1980 con il film Mio zio d’America, per poi distinguersi anche in Aria di famiglia, La cena dei cretini e Quello che so di lei. Ad oggi, quello in La cuoca del presidente rimane uno dei suoi ruoli cinematografici più famosi, che l’ha portata anche ad ottenere una nomination come miglior attrice ai prestigiosi premi César. Per prepararsi al ruolo, la Frot ha avuto modo di approfondire la vita e l’attività della vera cuoca, cercando poi di ottenere una buona manualità nella preparazione di alcune ricette classiche.

Accanto a lei, nei panni del presidente francese, vi è lo scrittore Jean d’Ormesson, la cui fama è prevalentemente dovuta alla sua attività in ambito saggistico e giornalistico. All’età di 86 anni, egli accettò di recitare per la prima volta in vita sua. Assunse così i panni del capo del governo francese, ruolo che lo ha da subito reso ulteriormente popolare. Nel film è poi presente l’attore Hippolyte Girardot, recentemente visto in I fantasmi d’Ismael e The French Dispatch, e che in La cuoca del presidente interpreta David Azoulay. Infine, l’attrice spagnola Arly Jover, nota per i film Blade e L’impero dei lupi, dà qui volto a Mary.

La cuoca del presidente: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur cambiando nome alla protagonista, qui chiamata Hortense Laborie, il film è dichiaratamente ispirato alla vera storia di Danièle Mazet-Delpeuch.  Questa, dal 1988 al 1990, fu la cuoca personale del presidente francese Mitterrand. Ella arrivò a tale ruolo dopo essersi distinta come insegnante culinaria, venendo notata da Joël Robuchon, tra i più rinomati chef del Novecento. Egli la raccomandò per il ruolo, aiutandola ad ottenere il posto di lavoro. Come cuoca del presidente, Danièle ebbe l’occasione di cucinare per alcune delle più importanti personalità politiche dell’epoca. Dal leader russo Mikhail Gorbachev al primo ministro britannico Margaret Thatcher. Non sopportando le etichette e i tanti protocolli da seguire, Danièlle decise infine di lasciare il posto. Andò poi a lavorare come cuoca in una base scientifica in Antartide.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La cuoca del presidente è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 11 maggio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

The Green Knight: il trailer ufficiale con Dev Patel

0
The Green Knight: il trailer ufficiale con Dev Patel

Ecco il trailer ufficiale di The Green Knight, il nuovo film di A24 diretto da David Lowery e con Dev Patel, Alicia Vikander e Joel Edgerton.

Il film che sarebbe dovuto uscire a Febbraio 2020 e poi a Maggio 2020 con prima mondiale al SXSW Film Festival, arriva adesso nel Luglio 2021 ed è senza dubbio uno dei film più attesi della stagione estiva. Dev Patel interpreta Sir Gawain, lo sconsiderato nipote di Re Artù, che intraprende una missione per affrontare e sconfiggere lo sconosciuto Cavaliere della Pelle Verde.

La sinossi ufficiale di The Green Knight recita: “Un’epica avventura fantasy basata sull’intramontabile leggenda arturiana, The Green Knight racconta la storia di Sir Gawain (Dev Patel), lo sconsiderato e testardo nipote di Re Artù, che si imbarca in un audace ricerca per affrontare l’omonimo Cavaliere Verde, un gigantesco sconosciuto dalla pelle color smeraldo. Gawain lotta con fantasmi, giganti, ladri e intriganti in quello che diventa un viaggio più profondo per definire il suo personaggio e dimostrare il suo valore agli occhi della sua famiglia e del suo regno, affrontando lo sfidante finale”.

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

0
Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

Sarà disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video The Underground Railroad, la nuova serie Amazon Original firmata dal premio Oscar Barry Jenkins. Basato sull’omonimo romanzo premio Pulitzer di Colson Whitehead, lo show si distanzia dalla trama originale per accogliere svolte nuove e impreviste, seguendo l’istinto del suo creatore ma rispettando lo spirito di partenza.

Jenkins in persona ha raccontato qual è stato il suo approccio alla realizzazione di questo progetto, la sua prima volta a confronto con un modo diverso di fare narrazione per immagini.

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

Che cosa speravi di catturare nel raccontare la storia di Cora sullo schermo?

Ho amato tanto il libro di Colson Whitehead e ho pensato che potesse essere un ottimo modo per ricontrattualizzare la storia dei nostri antenati, concentrandoci su questa giovane donna, Cora (Thuso Mbedu). Guardi la serie e vedi che Cora cerca di sconfiggere la condizione degli schiavi d’America, cercando allo stesso tempo di riconciliarsi con l’abbandono della madre. Mi è sembrato un modo molto bello per raccontare questa storia, presentata in maniera autentica ma anche epica, dalla grande portata che alla fine racconta la genitorialità ma anche il trovare una strada da soli. Ho pensato che fosse bello mettersi alla prova con una storia di questa portata. 

È il primo approccio in tv di questa portata. Come mai era così importante raccontare questa storia in questo formato?

Quando vai al cinema, vivi un’esperienza che ti cattura, spegni il telefono e sei immerso completamente. Data la portata di alcune di queste immagini, io volevo che lo spettatore fosse in grado di mettere pausa, riprende, saltare. Volevo che lo spettatore scegliesse come guardarla, questo è un motivo per cui ho scelto di farne una serie. Inoltre mi sembrava il modo migliore per dare a Cora la possibilità di incontrare tutte le persone che incrocia sul suo cammino con molta calma e spazio. 

Perché si è scelto il linguaggio della metafora per rappresentare alcune scene della serie? 

Credo che molto dipenda dal gusto personale. La prima volta che ho sentito l’espressione ‘underground railroad’ ho proprio visualizzato delle persone su un treno, sottoterra, in maniera molto realistica, ed era un’immagine infantile, ero piccolo. Così la prima cosa che ho pensato è stata di realizzare un immaginario molto concreto, che si rifacesse a quell’immaginario di bambino che avevo avuto.

The Underground Railroad è disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video.

Vin Diesel ci invita a tornare al cinema con Fast & Furious 9

0

In attesa di Fast & Furious 9, nono capitolo della saga Fast and Furious di Universal Pictures, che ha incassato oltre 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, un emozionante video dedicato alla magia del cinema con Vin Diesel ci invita a tornare in sala per vedere solo al cinema il nuovo film.

“Ne è passato di tempo… le strade erano vuote, i luoghi dove ci radunavamo silenziosi. Abbiamo vissuto un anno che ci ha messi a dura prova. Ma iniziamo a vedere la promessa di un nuovo giorno”. Comincia così il nuovo, emozionante video in cui Vin Diesel descrive la magia del cinema, inteso proprio come il luogo in cui, quando si spengono le luci e si accende il proiettore, cominciamo a sognare.”

https://youtu.be/J9pmv6dvgb4

Venom: La furia di Carnage, 10 dettagli emersi dal primo trailer ufficiale

Nella giornata di ieri è arrivato il primo trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage, l’attesissimo sequel diretto da Andy Serkis che vedrà Tom Hardy di nuovo nei panni di Eddie Brock. Screen Rant ha raccolto i 10 dettagli più curiosi presenti nel trailer, in attesa dell’arrivo del film nelle sale previsto per il prossimo autunno:

Schiacciare il ragno

Cletus Kasady sta parlando con Eddie Brock nel trailer di Venom: La furia di Carnage. Kasady spiega che uscirà di prigione e creerà una carneficina. C’è un momento nel discorso in cui Kasady schernisce Brock e dice “Aspettando nelle tenebre quel salvatore che non arriva mai”.

In quel momento, Kasady schiaccia un ragno, suggerendo chiaramente che Spider-Man è là fuori da qualche parte, ma che non sarà qui per aiutare Venom. Questo potrebbe essere la conferma che Spider-Man non apparirà ancora in un film della Sony.

I Vendicatori hanno perso?

C’è un momento nel trailer di Venom: La furia di Carnage in cui il detective Mulligan sta leggendo un giornale, si arrabbia e lo getta via. Mulligan è un detective della polizia che indaga sul legame tra Eddie Brock e Cletus Kasady, mentre cerca di trovare tutte le vittime di omicidio che Kasady ha ucciso e che sono ancora sconosciute.

Mulligan accartoccia il giornale. Fermando il trailer al secondo giusto, è possibile vedere una storia all’interno del giornale. La pagina interna ha un titolo che presenta le parole “Avengers” e “Nightmare”. Le prime due parole dovrebbero essere “Avengers Lose”, ossia “i Vendicatori perdono”, mentre l’altra parola è “Nightmare”, ossia “Incubo”. Questo è probabilmente solo un divertente easter egg del MCU, poiché i rumor suggeriscono che Incubo sarà il cattivo principale di Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Il Daily Bugle

Ci sono due scene nel trailer di Venom: La furia di Carnage che coinvolgono qualcuno che legge un giornale. Nella prima, il detective Mulligan legge il Daily Bugle che contiene l’easter egg degli Avengers. Nella seconda, anche Eddie Brock guarda il Daily Bugle.

Ci sono due importanti cose da notare qui. In primo luogo, il Daily Bugle non è un quotidiano nel MCU, ma un tabloid online. In secondo luogo, questo giornale assomiglia a quello dei film di Sam Raimi su Spider-Man, facendo così sembrare che Venom non sia ambientato nella stesso universo dello Spider-Man di Tom Holland.

Istituto Ravencroft

Nel trailer è presente anche un breve sguardo all’istituto Ravencroft. Nei fumetti, Ravencroft è nella contea di Westchester, New York, e Norman Osborn ne è il responsabile. È qui che finiscono i cattivi – per lo più i cattivi di Spider-Man nei fumetti – quando vengono catturati.

In Venom: La furia di Carnage, potrebbe essere la versione West Coast del Raft visto nel MCU. Tuttavia, c’è anche la possibilità che questa scena si svolga a New York, con il film che tornerebbe in qualche modo alle origini di Eddie. Una scena ambientata nel Ravencroft mostra una donna sdraiata: si tratta dell’attrice Naomie Harris, che interpreta Shriek, un altro cattivo simbionte… 

Shriek

venom 2Shriek è scappata quando Ravencroft è bruciata. Il trailer di Venom: La furia di Carnage non mostra quasi nulla del suo personaggio. Shriek è il secondo cattivo del film, ma il suo ruolo rimane un mistero.

Nei fumetti, era l’amante di Carnage, anche se alla maniera di Joker/Harley Quinn. Ha avuto un’infanzia traumatica ed è rimasta isolata per anni. Anche se viene solo accennato nel trailer, Shriek potrebbe diventare l’Harley Quinn di questo film, qualcuno che Carnage usa per i suoi scopi, un personaggio davvero tragico.

C’è un altro simbionte?

Nella scena dell’incendio del Ravencroft, vediamo Shriek abbandonare l’istituto insieme ad un altro personaggio. Potrebbe essere Carnage, ma potrebbe anche trattarsi di qualcun altro, qualcuno che Shriek conoscenza proprio grazie all’istituto e che potrebbe rappresentare un’altra minaccia.

I fan sperano che il franchise di Venom, alla fine, possa portare al grande crossover “Maximum Carnage”, in cui viene raccontata una gigantesca battaglia che coinvolge Venom, Spider-Man e altri eroi che combattono contro Carnage e il suo esercito di simbionti. Questo film potrebbe introdurre altri simbionti per anticipare tale possibilità? Questa seconda persona che lascia Ravencroft potrebbe essere uno di loro?

Detective Mulligan

Parlando di simbionti nell’Universo Marvel, il trailer di Venom: La furia di Carnage ci mostra anche il Detective Mulligan. C’è una scena in cui Venom si comporta come se volesse attaccare Mulligan, mostrando una sorta di relazione antagonistica.

Se in futuro ci sarà un film basato su “Maximum Carnage”, Mulligan potrebbe svolgere un ruolo importante. Nei fumetti, Patrick Mulligan è un agente di polizia che finisce per ospitare un simbionte. Tuttavia, quella fu la prova che i simbionti assumono la natura dei loro ospiti, con Toxin che alla fine diventò un eroe.

Knull?

Ci sono alcuni momenti nel trailer di Venom: La furia di Carnage che sembrano confermare che un fervore religioso sia cresciuto intorno ai simbionti. C’è una vetrata del Culto di Carnage e ci sono anche simboli in tutta la cella di Cletus Kasady.

Questo potrebbe portare al Dio dei Simbionti, Knull. Un culto di Knull esisteva nei fumetti; questo essere cosmico ha creato dei simbionti, ed è anche apparso nella trama di “Black Marvel”. La domanda sorge spontanea: il franchise di Venom potrebbe portare all’arrivo di Knull?

Venom ama il cioccolato

Venom che vuole il cioccolato alla fine del trailer di Venom: La furia di Carnage è un momento sicuramente divertente. Tuttavia, proviene direttamente dai fumetti e dà un significato all’intera scena. Quando Venom si rende conto che la cioccolata non è disponibile, ammette che potrebbe mangiare la signora Chen. Questo è più di un semplicemente momento divertente, in realtà.

Nei fumetti originali, Eddie Brock ha lavorato duramente per convincere Venom a smettere di mangiare le persone. Ha provato a placare la sua fame con il cioccolato, e questo ha funzionato. Senza cioccolato, ovviamente, ritorna la voglia di carne umana… 

I cameo di Stan Lee continuano

All’inizio del trailer di Venom: La furia di Carnage, quando Eddie Brock entra nel minimarket della signora Chen, quest’ultima saluta Eddie e poi saluta Venom, che a sua volta ricambia.

È un momento divertente, ma qui c’è anche un cameo di Stan Lee. Nella scena appare una rivista, sul bancone anteriore accanto alla signora Chen; Stan Lee è sulla copertina di quella rivista, a sottolineare quanto la sua influenza sia ancora viva e vegeta.

Beuys – L’artista come provocatore su Sky Arte dal 12 Maggio

0
Beuys – L’artista come provocatore su Sky Arte dal 12 Maggio

Il 12 maggio 1921 nasceva a Krefeld in Germania Joseph Beuys, l’uomo con il cappello che vedeva in ogni persona un artista e nell’arte la possibilità di plasmare la società, il cui messaggio, a più di trent’anni dalla morte, continua a essere straordinariamente vitale. In occasione del centenario della nascita, Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky) presenta Beuys – L’artista come provocatore, il film di Andres Veyel, in onda mercoledì 12 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW.

Beuys – L’artista come provocatore, attraverso un sapiente montaggio di fonti audio e video mai utilizzate prima, ricostruisce un ritratto non convenzionale dell’artista, una cronaca unica, uno sguardo intimo su un essere umano, la sua arte, il suo mondo e le sue idee.

300 ore di video, un materiale audio sconfinato di e sull’artista, le collezioni di più di 50 fotografi internazionali, per un totale di oltre 20.000 scatti, più di 60 incontri con testimoni dell’epoca e circa 20 interviste, sono stati il punto di partenza di questo film, la cui lavorazione è durata circa tre anni.

Con una narrazione aperta, il documentario racconta l’artista attraverso alcuni punti cardine della sua biografia e della sua carriera: il trauma della guerra e del suo incidente aereo nel 1943, alcune delle sue performance più famose – come Fettecke (1982), I Like America and America Likes Me (1974), 7000 Oak Trees (1982) – la critica al sistema dell’arte, l’insegnamento all’Accademia, l’impegno politico.

“Nel film, Beuys pone, in modo persistente e sovversivo, temi che continuano a rimanere rilevanti trent’anni dopo la sua morte, come la necessità di una democratizzazione radicale che non tema i nuovi sistemi bancari e monetari, o il bisogno pari opportunità in un mondo di crescente disuguaglianza.” – Dice il regista Andres VeyelBeuys insiste sulla possibilità che il mondo possa essere cambiato, in base alle capacità di ogni singola persona: Niente deve rimanere com’è“.

Joseph Beuys resta per noi un visionario, molto più avanti dei suoi tempi. Se allora già cercava di spiegare come “il denaro non dovrebbe essere una merce“, consapevole che il commercio di denaro avrebbe minato la democrazia, il suo concetto ampliato di arte lo porta oggi nel bel mezzo di un discorso socialmente rilevante e ancora più urgente. 

Il regista Andres Veyel è nato nel 1959 a Stoccarda e ha studiato psicologia a Berlino. Ha poi frequentato seminari di regia e drammaturgia presso l’Artist House Bethanien di Berlino dal 1985 al 1989. Da allora, scrive sceneggiature per film e teatro e tiene conferenze presso la Libera Università di Berlino. I suoi film includono: A Winternight’s Dream (documentario, 1992), Balagan (documentario, 1993) vincitore dell’IFFS Main Prize e del German Film Award in Silver, The Survivors (documentario, 1996) vincitore del Main Prize all’International Documentary Film Festival di Monaco e dell’Adolf Grimme Award nel 1998, l’acclamato Black Box Germany(2001) per il quale ha ricevuto il German Film Award come miglior documentario nel 2002 e l’European Film Award, Die Spielwütigen (2004), The Kick (2006) che ha vinto il Grand Prix Cinema du Reel e If Not Us, Who(2011).

Il film Beuys – L’artista come provocatore di Andres Veyel è stato prodotto da Zero one film in co-produzione con Terz Filmproduktion, SWR/ARTE e WDR.

Django: al via le riprese della serie Sky con Noomi Rapace

0
Django: al via le riprese della serie Sky con Noomi Rapace

Battuto il primo ciak per Django, la serie originale Sky e CANAL+ che rilegge liberamente e in chiave contemporanea l’omonimo classico western di Sergio Corbucci. Le riprese sono in corso a Bucarest, in Romania, e dureranno 6 mesi, girando anche a Racos e nell’area del Danubio. E le star internazionali Noomi Rapace (Prometheus, Sherlock Holmes, Seven Sisters) e Nicholas Pinnock (For Life, Captain America, Top Boy) entrano a far parte del cast principale, assieme alla giovane attrice tedesca in ascesa Lisa Vicari (Dark), andando ad affiancare Matthias Schoenaerts (The Danish Girl, Un sapore di ruggine e ossa) già annunciato nei panni di Django.

Noomi Rapace interpreterà Elizabeth, la temibile e spietata nemica di John Ellis, il principale antagonista di Django che verrà intepretato da Nicholas Pinnock. Lisa Vicari vestirà invece i panni di Sarah, la figlia che Django credeva morta.

Con loro un grande cast internazionale formato da giovani e talentuosi attori europei: Jyuddah Jaymes (Criminal: UK, Sandition), Eric Kole (Fifty Pence, Hold) e Benny Opoku-Arthur (Get Lucky, Alexanderplatz) nei panni dei tre figli di John Ellis, Tom Austen (The Royals) nei panni di Elijah e l’attrice e Youtuber Abigail Thorn in quelli di Jess.

Django è un’ambiziosa produzione in 10 episodi che offrirà un approccio contemporaneo e psicologico al genere Western, attraverso una storia avvincente e un’accurata rappresentazione del periodo portato in scena.

Django è prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e Atlantique Productions (Midnight Sun, The Eddy) e co-prodotta da Sky e CANAL+, in collaborazione con Odeon Fiction e StudioCanal TV.

La trama

Selvaggio West, tra il 1860 e il 1870. Sarah e John hanno fondato New Babylon, una città di emarginati, piena di uomini e donne di ogni estrazione, razza e credo, che accoglie tutti a braccia aperte. Perseguitato dal ricordo dello sterminio della sua famiglia otto anni prima, Django sta ancora cercando sua figlia, credendo che possa essere sopravvissuta al massacro. Rimarrà scioccato nel ritrovarla a New Babylon, in procinto di sposare John. Ma Sarah, ora una donna adulta, vuole che Django se ne vada, poiché teme che restando possa mettere a repentaglio New Babylon. Tuttavia, Django crede che la città sia in pericolo e non è assolutamente disposto a perdere sua figlia una seconda volta.

I primi episodi sono diretti da Francesca Comencini (Gomorra – la Serie), che è anche direttrice artistica della serie. DJANGO è stata creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La SerieZeroZeroZero) eMaddalena Ravagli (Gomorra – La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme aFrancesco Cenni e Michele Pellegrini. Due episodi sono stati scritti da Max Hurwitz(ZeroZeroZeroManhunt).

Django sarà in prima assoluta su Sky – e in streaming su NOW – in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Svizzera e su CANAL+ in Francia, Svizzera, Benelux e Africa.

La distribuzione internazionale è di STUDIOCANAL.

Ancora più Bello, la prima foto dal set del sequel di Sul più Bello

0

Ecco la prima foto dal set di Ancora più Bello, il sequel di Sul più Bello, diretto da Claudio Norza.

Nel cast ritroviamo Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Riccardo Niceforo e le new entry Giancarlo Commare, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia e Diego Giangrasso. Ancora più Bello sarà nelle sale a settembre 2021  – Diretto da Claudio Norza . Il soggetto è di Roberto Proia e le sceneggiatura è scritta da Roberto Proia e Michela Straniero. I film è prodotto da Eagle Pictures con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Ancora più Bello

SINOSSI
Sono passati esattamente 12 mesi e proprio sul più bello, la storia tra Marta (Ludovica Francesconi) e Arturo è finita. “In amore gli opposti si attraggono ma alla fine si lasciano” si ripete Marta, che giura a se stessa di voler rimanere da sola per un po’ e continua a convivere con ottimismo con la malattia che da sempre l’accompagna. Ma quando arriva Gabriele (Giancarlo Commare), un giovane disegnatore tanto dolce e premuroso quanto buffo e insicuro, Marta riconosce che potrebbe essere lui l’anima gemella che non riusciva a trovare in Arturo. Ma prima di farsi coinvolgere del tutto in una nuova storia, è sempre meglio aver chiuso definitivamente con quella precedente. Approfittando di un temporaneo trasferimento di Gabriele a Parigi, Marta cerca di schiarirsi le idee anche grazie all’aiuto dei suoi amici di sempre Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura). Mentre ormai è sempre più convinta a lasciarsi andare alla storia con Gabriele, il ragazzo in preda alla gelosia commette un errore imperdonabile, che li farà separare. Quando tutto sembra andare storto arriva però una telefonata dall’ospedale che cambia le priorità di tutti: c’è un donatore compatibile per Marta.

Prove di libertà: le foto di Riccardo Ghilardi in mostra allo Spazio Extra del Maxxi

0

“Un progetto molto complesso, viste le restrizioni, ma irrinunciabile per chi, come noi, da quasi un secolo documenta nel proprio Archivio gli avvenimenti più importanti della Storia d’Italia. Una testimonianza che abbiamo deciso di produrre perché dovuta al mondo del cinema, ai suoi protagonisti, ai suoi luoghi”, dice Giancarlo Di Gregorio, Direttore Comunicazione di Istituto Luce Cinecittà. “Negli ultimi anni, sempre al Maxxi, abbiamo ricordato il lavoro di Francesco Escalar, presentato all’Italia l’opera imponente di Douglas Kirkland e reso omaggio al Re dei Paparazzi, Rino Barillari. Di questo anno difficilissimo vogliamo custodire i momenti privati, attraverso i volti e le situazioni vissute da autori e registi nei quali potremo tutti riconoscerci”.

Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, insieme a Laura Delli Colli, Presidente SNGCI e Presidente della Fondazione Cinema per Roma e al giornalista Malcom Pagani, ha firmato una delle introduzioni al catalogo omonimo pubblicato con Skira, lo descrive così: “Nel tempo della clausura imposta, ciascuno di noi si è affidato a un certo numero di rituali per limitare l’angoscia, occupare il tempo, liberare la mente dalle catene neanche troppo metaforiche che tenevano il corpo imprigionato dentro le mura domestiche: darsi da fare ai fornelli, rimpinzarsi di film e serie TV, cercare scampo nelle chat o nella lettura, uscire a cantare sui balconi. Evasioni virtuali, fughe ipotetiche, prove di libertà. Come quelle che Riccardo Ghilardi ha documentato con la sua macchina fotografica, fissando istanti emblematici nella vita di registi, attrici e attori alle prese con le prove inedite non di un film, ma di pura e semplice sopravvivenza. Il tempo sospeso della vita in pausa forzata ha regalato al fotografo l’occasione di una complicità senza precedenti, fornendo a questi scatti un’autenticità che nessun ritratto posato – per quanto bello e riuscito – era forse riuscito a conseguire in precedenza”.

Riccardo Ghilardi spiega: “Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso. Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni. Ho scattato la prima fotografa, diversa da tutti i ritratti “comodi” a cui ero stato abituato nel mio percorso artistico. Così è nata l’idea di questo lavoro. Un “manifesto” del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l’ora di ripartire”.

La mostra è organizzata da Camilla Cormanni per Istituto Luce Cinecittà, curata da Martino Crespi, realizzata con il sostegno di Mastercard, il supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, partner culturale Rai Cinema. Visibile gratuitamente dall’11 maggio al 6 giugno presso lo Spazio Extra del Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo e a seguire nel percorso di “Cinecittà si Mostra”, l’esposizione permanente negli Studi di Cinecittà, fino al 31 luglio 2021 (salvo modifiche dovute alla legislazione Covid vigente).

Riccardo Ghilardi nasce a Roma nel 1971. Dopo gli studi intraprende diversi viaggi, nutrendosi di realtà sociali e culturali diverse dalla sua, alimentando la crescente passione per la fotografa e realizzando numerosi reportages per importanti pubblicazioni.

Nel 2007 partecipa a Roma alla Mostra Collettiva Internazionale FotoLeggendo con “Pensieri nel silenzio”, un fotoreportage sulle esperienze di una squadra operativa dei Vigili del Fuoco, all’interno della quale Riccardo aveva prestato servizio per diversi anni. Nel 2008 il suo focus artistico abbraccia anche il mondo del cinema.
In occasione della V edizione della Festa del Cinema di Roma, tenutasi all’Auditorium Parco della Musica, presenta “Lo sguardo non mente. Tutta la verità in 1/125 di secondo attraverso gli occhi del cinema italiano”, progetto fotografico che combina domande a “bruciapelo” e ritratti d’espressione, che diventano così la risposta pura dell’istinto dell’artista ripreso.
L’iniziativa diviene un viaggio in progress, a cui fanno seguito diversi vernissage: – Il Teatro Petruzzelli di Bari (2010), durante il BiFest (Bari International Film Festival) – La Casa del Cinema di Roma (2011) – Il Palazzo di Città di Cagliari (2011) – La Biennale di Venezia (C. Zanardi), dove la mostra viene presentata insieme al libro fotografico (Lo sguardo non mente, Edizioni Drago) come evento ufficiale della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – Il Museo PAN di Napoli (2-22 ottobre 2012).
Nel 2013 presenta “Donne in Luce” alla Casa del Cinema di Roma, ritratti di cinquanta attrici italiane fotografate negli spazi abbandonati del vecchio Istituto Luce e del Centro Sperimentale per la Cinematografa. Nel 2015 all’EXPO di Milano Save The Children porta in mostra i ritratti realizzati da Ghilardi con i testimonial per la campagna “Every One”. Nel 2018 presenta “Three Minutes”, un racconto fotografico di ritratti di artisti realizzati durante i festival di cinema più importanti del mondo, curato da Vincenzo Mollica, come mostra ufficiale della XIII edizione della Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà. Il volume fotografico Three Minutes, edito da Skira, vince il PX3 Prix de la Photographie Paris nel 2020.
Dall’agosto del 2011 Ghilardi entra a far parte del team di ritrattisti dell’agenzia internazionale Contour by Getty Images, con sede a New York, e pubblica sui maggiori magazine italiani e internazionali, tra cui “Time Magazine UK”, “Le Monde”, “Madame Figaro”, “AARP Magazine”, “More Magazine”, “Vanity Fair”, “SETTE Corriere della Sera”, “D la Repubblica”, “il Venerdì”, “IO Donna”, “Grazia”, “Elle”, “Figaro”, “The Guardian”, ecc.

Seth Rogen non è più intenzionato a lavorare con James Franco

0
Seth Rogen non è più intenzionato a lavorare con James Franco

Seth Rogen ha rivelato di non aver intenzione di continuare a lavorare con James Franco a causa delle accuse di molestie ai danni del suo amico e collaboratore di lunga data. I due hanno lavorato insieme ad una serie di progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo nel corso degli anni: in particolare, hanno iniziato con lo show cult del 1999 Freaks and Geeks, seguito dalle commedie Strafumati, Facciamola finita e The Disaster Artist. La loro ultima collaborazione risale al 2019, anno in cui è uscito Zeroville. 

Durante questo periodo, contro James Franco sono emerse un numero crescente di accuse di abusi e molestie sessuali (accuse che sono state prontamente negate dal diretto interessato). Nonostante queste accuse, Rogen ha continuato a lavorare con Franco a vari progetti, arrivando addirittura a ironizzare sull’accaduto (come successo, ad esempio, durante uno sketch di una puntata del Saturday Night Live nel 2014). Adesso, però, sembra che le cose siano totalmente cambiate…

In una recente intervista con il Sunday Times, Seth Rogen ha infatti spiegato di non essere più intenzionato a lavorare con James Franco, offrendo alcuni dettagli in merito all’evoluzione della loro amicizia e del loro rapporto professionale: “Ripenso a quell’intervista del 2018 in cui ho detto che avrei continuato a lavorare con James, ma la verità è che non l’ho fatto e non ho intenzione di farlo adesso”, ha spiegato l’attore, sceneggiatore e regista. “Non so se sono capace di dare una definizione alla nostra amicizia ora come ora, in questo preciso momento. Posso dire che quello che è successo ha cambiato molte cose, tanto in relazione alla nostra amicizia quanto in relazione al nostro sodalizio artistico.”

Nel corso della medesima intervista, Rogen si è anche scusato per il monologo del Saturday Night Live in cui ironizzava su un’accusa mossa ai danni di Franco nel 2014 da parte di una ragazza di 17 anni che l’attore, via Instagram, avrebbe invitato nel suo albergo (in base a quanto dichiarato dalla stessa). “Mi pento molto di quelle battute”, ha commentato Rogen. Di seguito il video del monologo.

Venom 2: Andy Serkis spiega come il nuovo villain Shriek si adatterà alla storia

0

Nella giornata di ieri è arrivato online il primo trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage, l’attesissimo sequel del cinecomic con Tom Hardy che arriverà nelle sale in autunno. Grazie al trailer abbiamo avuto modo di dare un primo sguardo ai nuovi personaggi che vedremo nel film, tra cui Shriek di Naomie Harris.

Intervistato da IGN, il regista Andy Serkis  ha avuto modo di parlare proprio di questo nuovo personaggio e del modo in cui si adatterà alla più ampia struttura della storia, elogiando il lavoro della sceneggiatrice Kelly Marcel (che aveva già scritto il primo film) per aver dato vita a personaggi ben delineati e molto sfaccettati, totalmente credibili e veritieri secondo Serkis.

“Shriek è un’anima compromessa e ha davvero sofferto durante la sua infanzia. C’è una vulnerabilità autentica in lei, proprio perché ha sofferto molto. Ha vissuto in isolamento per anni e anni. Ad ogni modo, anche lei è pericolosa… penso che abbia il suo senso della giustizia, e quando quella linea viene oltrepassata, allora emerge il suo lato oscuro, che può essere molto, molto pericoloso. Questo è ciò che volevamo sottolineare del personaggio.”

Naturalmente, c’è ancora molta incertezza su come il film introdurrà sia Shriek che Carnage, ovvero se adatterà in maniera fedele la trama della serie a fumetti “Maximum Carnage“, che comunque presenta diversi personaggi di cui Sony non possiede i diritti. Tuttavia, sia dai commenti di Serkis che dalle immagini viste nel trailer, sembra che il team dietro La furia di Carnage stia cercando di rimanere fedele all’arco narrativo del personaggio nel crossover.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham. Il film uscirà in autunno al cinema.

Mission Impossible 7: Tom Cruise anticipa lo stunt più pericoloso della sua carriera

0

Con il progredire della sua strepitosa carriera, Tom Cruise ha eseguito degli stunt sempre più pericolosi, al punto che le sue imprese che sfidano la morte sono ormai diventate un punto fermo quando si parla del franchise di Mission Impossible.

Ora, in occasione della promozione del settimo attesissimo capitolo della saga, l’attore ha parlato di quello che potrebbe essere il suo stunt più pericoloso: guidare una motocicletta dal bordo di una scogliera. “Se il vento fosse stato troppo forte, mi avrebbe potuto spingere giù dalla rampa”, ha rivelato l’attore a Empire, spiegando quanto sia stato pericoloso girare la scena anche dopo mesi e mesi di allenamento. “L’elicottero che riprendeva è stato un problema durante la realizzazione, perché non volevo sfrecciare su quella rampa alla massima velocità ed essere colpito da un sasso”.

“Oppure, se fossi partito in un modo strano, non sapevamo con esattezza cosa sarebbe potuto succedere con la moto. Una volta uscito dalla rampa, ho avuto circa sei secondi per aprire il paracadute. Non volevo rimanere impigliato con la moto”, ha continuato l’attore. “Se fosse accaduto, non sarebbe finita bene”. Di seguito una nuova immagine ufficiale tratta dal backstage di Mission Impossible 7 che riguarda proprio lo stunt descritto da Cruise:

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Margot Robbie su Poison Ivy nel DCEU: “Sto tartassando la Warner Bros.”

0

Dopo essere apparsa come l’amante del Joker in Suicide Squad del 2016 e aver affrontato Maschera Nera in Birds of Prey del 2020, la Harley Quinn di Margot Robbie tornerà nuovamente sul grande schermo nell’attesissimo The Suicide Squad di James Gunn, in arrivo quest’estate. Tuttavia, sembra che l’attrice candidata all’Oscar stia già discutendo con la Warner Bros. in merito al futuro del personaggio…

In una recente intervista con Den of Geek, infatti, Robbie ha così commentato la possibilità che la Mattacchiona appaia finalmente sul grande schermo al fianco di Poison Ivy: “Fidatevi di me, sto praticamente tartassando quelli della Warner Bros. Ormai devono essere stufi di sentirmi parlare di Poison Ivy. Non faccio altro che ripetere: ‘Poison Ivy, Poison Ivy. Dai, facciamolo!’. Non vedo l’ora di vedere sullo schermo la loro relazione. Sarebbe davvero divertente. Continuerò a tormentarli, non preoccupatevi.”

La regista di Birds of Prey, Cathy Yan, aveva dichiarato in precedenza che sarebbe stata interessata ad esplorare la relazione di Harley con Poison Ivy in un eventuale sequel, ma considerata la tiepida accoglienza del film al botteghino, è difficile credere che WB voglia mettere in cantiere un sequel diretto.

La serie animata su Harley Quinn disponibile attualmente su HBO Max utilizza la relazione tra Harley e Poison Ivy come punto focale della storia, e ha riscosso molto successo tanto a livello di critica quanto tra il pubblico. È probabile che ciò darà la spinta necessaria allo studio per introdurre nuovamente al cinema la versione live action di Pamela Lillian Isley e raccontare, finalmente, la complicata relazione con Harleen Frances Quinzel.

Venom 2: Andy Serkis sul ruolo di Spider-Man e sull’easter egg degli Avengers

0

Il trailer di Morbius conteneva una serie di piccoli ma abbastanza significativi riferimenti a Spider-Man, oltre alla presenza di Adrian Toomes/Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton in Spider-Man: Homecoming

Anche il primo trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage, diffuso online nella giornata di ieri, presenta un riferimento esplicito all’universo dell’Uomo Ragno, con una copia del Daily Bugle che contiene anche un’esplicita connessione agli Avengers: in una scena del trailer, infatti, vediamo il detective Mulligan (interpretato da Stephen Graham) sfogliare proprio il noto quotidiano, e in una delle pagine è possibile leggere proprio il nome Vendicatori (cosa che in un certo senso confermerebbe – il condizionale è d’obbligo! – che gli Avengers sono attivi nella timeline Marvel ad opera della Sony).

Ora, in una recente intervista con IGN, il regista Andy Serkis ha commentato proprio la possibilità che Spider-Man faccia parte dell’universo di Venom. “Ovviamente, ci sono dei collegamenti tra Venom e Spider-Man e tra l’Universo Marvel e la storia di Spider-Man”, ha spiegato Serkis. “In questo caso, stiamo trattando la storia di Venom come un mondo a parte. La storia di Venom è la storia del suo mondo”.

Poi ha aggiunto: “Ovviamente ci sono dei riferimenti, ci sono dei piccoli momenti, come la foto del Daily Bugle, ma in generale né Eddie né gli altri sono a conoscenza di personaggi come Spider-Man. È così che abbiamo scelto di gestire questo sequel in particolare. Vedremo poi cosa si potrà fare in futuro.” 

Ovviamente i fa non non possono non chiedersi se Morbius e Venom: La furia di Carnage sarebbe ambientati nello stesso universo della trilogia di Spider-Man ambientata nel MCU. Tuttavia, è molto probabile che sarà Spider-Man: No Way Home a chiarire ulteriormente le cose in tal senso.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham. Il film uscirà in autunno al cinema.

Black Widow: David Harbour lascia intendere che il film introdurrà la Guardia d’Inverno?

0

David Harbour, star dell’attesissimo Black Widow, ha lasciato intendere che il film potrebbe introdurre la Guardia d’Inverno, la versione russa degli Avengers. In maniera alquanto graduale, il MCU sta rivelando che i superumani hanno sempre fatto parte del mondo, come spiegato anche in The Falcon and the Winter Soldier attraverso l’introduzione di Isaiah Bradley, un Captain America che ha prestato servizio durante la guerra di Corea.

Ora, i dettagli emersi fino ad ora in merito a Black Widow sembrano confermare che anche il cinecomic con Scarlett Johansson giocherà un ruolo chiave nella revisione di particolari eventi legati alla storia del mondo. La descrizione ufficiale del personaggio interpretato da Harbour, ossia Guardiano Rosso, ha confermato che si tratta di un supersoldato creato durante la Guerra Fredda, una sorta di risposta russa a Captain America. Ciò suggerisce che, nel MCU, la Guerra Fredda è stata una corsa agli armamenti supereroistica, in cui l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti hanno gareggiato per sviluppare campioni sovrumani.

Ciò ha naturalmente portato alla speculazione che Black Widow potrebbe ulteriormente arricchire la storia della Guerra Fredda nel MCU, e persino introdurre altri superumani che ne hanno fatto parte. Di recente David Harbour ha gettato benzina sul fuoco attraverso un nuovo post su Instagram, dove ha condiviso il character poster ufficiale di Guardiano Rosso. Nei fumetti, la Guardia d’Inverno è la risposta della Russia agli Avengers, e la maggior parte dei personaggi che l’attore ha nominato nella didascalia che ha accompagnato l’immagine sono stati tutti associati a diverse incarnazioni della squadra nel corso degli anni: Ursa Major, Yelena, Natasha, Dinamo Cremisi e Sputnik.

Tra i nomi citati da Harbour, quello più interessante è sicuramente Ursa Major, che nei fumetti è un mutante che possiede la capacità di trasformarsi in un orso gigante. Se Ursa Major apparirà davvero in Black Widow, allora si tratterebbe del primo mutante identificabile del MCU.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Zack Snyder definisce la Warner Bros. “aggressivamente anti-Snyder”

0

Zack Snyder ha parlato dello stato del movimento #RestoreTheSnyderVerse a circa due mesi di distanza dall’uscita della Snyder Cut di Justice League. Subito dopo la release del taglio del cinecomic ad opera del controverso regista, è iniziata una nuova campagna social da parte dei fan, che hanno chiesto questa volta la continuazione della visione di Snyder per il DCEU.

Durante un’intervista con Jake’s Takes in occasione della promozione di Army of the Dead, al regista è stato proprio chiesto quante speranze ci siano che lo SnyderVerse venga effettivamente ripristinato. Dal canto suo il diretto interessato, che ha definito la Warner Bros. “aggressivamente anti-Snyder”, spera che lo studio si renda conto di quanto enorme sia il clamore nei confronti della sua versione dell’universo condiviso.

“La Warner Bros. è stata aggressivamente anti-Snyder, se proprio vogliamo dirlo”, ha dichiarato Zack Snyder. “Cosa posso dire? Chiaramente, non sono interessati alla mia visione. Ma all’inizio non erano interessati neanche alla mia versione di Justice League. Sicuramente hanno preso decisioni al riguardo.”

Poi ha aggiunto: “Amo quei personaggi e amo quei mondi. Penso che si tratti di un posto fantastico in cui ambientare un film. Si tratta di una proprietà gloriosa. Non so cosa si potrebbe fare andando avanti… il movimento dei fan è stato pazzesco, e le intenzioni dell’intera comunity sono assolutamente pure. Ho un grandissimo rispetto per loro. Spero che lo studio si renda conto che c’è questo enorme fandom che ne vuole di più. Chissà cosa faranno…”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Cena con Delitto: Dave Bautista nel sequel

0

Dave Bautista, il Drax del Marvel Cinematic Universe, ha confermato la sua partecipazione al sequel di Cena con Delitto, il film di Rian Johnson annunciato mesi fa e che vede tornare nel cast Daniel Craig.

Johnson tornerà alla regia di entrambi i sequel insieme a Daniel Craig, che vestirà ancora una volta i panni del detective Benoît Blanc. Al momento non sappiamo quali altri membri del cast del primo film torneranno per Knives Out 2 e Knives Out 3. Le riprese del primo sequel partiranno il prossimo 28 giugno e si svolgeranno in Grecia. La fonte specifica anche che il cast di entrambi i sequel sarà composto da un ensemble di attori completamente nuovo.

Al momento i sequel di Cena con delitto – Knives Out non hanno ancora una data di uscita, ma stando ai piani della produzione, entrambi dovrebbe debuttare sulla piattaforma di streaming già nel 2022. Il primo film è stato un grande successo al botteghino: a fronte di un budget di “soli” 40 milioni di dollari, ne ha incassati 294 milioni a livello mondiale.

Il cast del primo Cena con delitto – Knives Out annovera, oltre a Craig, anche Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson e Toni Collette. Il film ha ricevuto anche tre candidature ai Golden Globes: miglior film commedia o musicale, miglior attore in un film commedia o musicale (Daniel Craig) e migliore attrice in un film commedia o musicale (Ana de Armas).

In Cena con delitto – Knives Out Harlan Thrombey (Christopher Plummer) è un agiato romanziere che viene trovato morto, in circostanze misteriose, nella sua proprietà la mattina dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Il celebre detective Benoit Blanc (Daniel Craig), uomo di straordinario intuito e carisma, è incaricato del caso, e sospetta si tratti di un omicidio.

In perfetto stile “crime” la famiglia del defunto è numerosa, e tutti, nessuno escluso, sono potenziali sospettati: ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo più che valido per eliminare Harlan Thrombey, uomo che l’esperienza e l’età hanno reso tanto lungimirante quanto sagace. Quando il fatidico giorno della lettura del testamento si avvicina, l’avida e disfunzionale famiglia di Harlan, si rivela essere molto più complicata e conflittuale di quanto sembrasse all’inizio.

Un contesto familiare costituito da personaggi variopinti, appartenenti a generazioni contrapposte tra loro per età, obiettivi e stili di vita. Quando Marta (Ana de Armas), la giovane e bella infermiera sudamericana di Thrombrey si ritrova implicata nel misterioso caso, appare chiaro che nessun segreto è più al sicuro nella casa, neppure i suoi. Il film non segue una struttura tradizionale e incanta con i suoi continui colpi di scena lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Tom Cruise restituisce i suoi tre Golden Globes per protesta contro la HFPA

0

Per protestare contro la controversia in corso che circonda la mancanza di diversità all’interno dei membri dell’HFPA, la Hollywood Foreign Press Association, Tom Cruise ha restituito i tre Golden Globe che ha vinto per Nato il quattro luglio (miglior attore, dramma), Jerry Maguire (miglior attore , commedia o musical) e Magnolia (miglior attore non protagonista), come apprendiamo da Variety.

È la presa di posizione di maggior profilo ai danni della HFPA dopo che molte stelle di Hollywood si sono fatte avanti e hanno chiesto all’industria di “fare un passo indietro” rispetto ai Globes, almeno fino a quando non saranno messe in atto riforme più sostanziali all’interno dell’organizzazione. Netflix, Amazon e WarnerMedia hanno tutti annunciato il boicottaggio dell’HFPA e NBCUniversal ha annunciato lunedì che la NBC non manderà in onda i Globes nel 2022.

Il 3 maggio, l’HFPA ha annunciato che mira ad aggiungere 20 nuovi membri nel 2021, con un focus sul reclutamento di gruppi sottorappresentati. Quel piano è stato approvato dai membri a pieno titolo – che sono meno di 90 persone – tre giorni dopo, ma non è servito a sedare il crescente coro di condanna della HFPA, che è stato esaminato per la prima volta dopo che il Los Angeles Times ha riferito all’inizio di quest’anno che l’associazione non presentava membri neri. L’ex presidente della HFPA, Meher Tatna, ha anche detto a Variety che il gruppo non ha mai avuto un membro nero almeno dal 2002.

Killers of the Flower Moon: la prima foto del film con Leonardo DiCaprio

0

AppleTV+ ha diffuso la prima foto di Killers of the Flower Moon, l’attesissimo film Apple original di Martin Scorsese con protagonista Leonardo Di Caprio. Originaria del Montana, Lily Gladstone discende dalla tribù dei Piedi Neri e Nasi Forati. Ha fatto il suo debutto cinematografico in “Winter in the Blood” di Alex e Andrew Smith ed è apparsa di recente in “Billions” della Showtime, così come nei film di Kelly Reichardt “Certain Women” e “First Cow”.

Ideato da Apple Studios, diretto e prodotto dal vincitore del premio Oscar Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon è basato sul best-seller di David Grann. Ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20, il film racconta la storia dell’assassinio di numerosi membri della Osage Nation, una zona ricca di insediamenti petroliferi; una misteriosa serie di crimini brutali che divennero noti come “il regno del terrore di Osage”. Nel cast di anche Robert De Niro, Jesse Plemons, Tantoo Cardinal, Cara Jade Myers, JaNae Collins, Jillian Dion, William Belleau, Jason Isbell, Louis Cancelmi, Scott Shepherd, Sturgill Simpson e molti altri.

Scorsese produce e dirige  Killers of the Flower Moon per Apple Studios, la sceneggiatura è scritta da Eric Roth e dallo stesso Scorsese. I produttori, insieme a Scorsese, sono Dan Friedkin e Bradley Thomas di Imperative Entertainment, Leonardo DiCaprio e Appian Way Productions.

Florence + The Machine presenta “Call me Cruella” nel nuovo film Disney Crudelia

0

Florence + The Machine, artista multiplatino e pluripremiata a livello mondiale, interpreta il brano originale “Call me Cruella” nel nuovo film Disney live action Crudelia. “Call me Cruella” sarà presente all’interno del film, nella colonna sonora originale e nell’album con le musiche originali. Entrambi gli album, di Walt Disney Records / Virgin Records – Universal Music Italia, saranno disponibili dal 21 maggio. Crudelia arriverà il 26 maggio nelle sale italiane (salvo disponibilità dei cinema) e dal 28 maggio in streaming su Disney+ con Accesso VIP*.

In merito alla collaborazione per “Call me Cruella”, Florence ha affermato: “Alcune delle prime canzoni che ho imparato a cantare erano Disney. E i cattivi spesso avevano i pezzi migliori. Quindi contribuire a creare e interpretare un brano per Crudelia è la realizzazione di un sogno d’infanzia. Sono davvero grata a Nicholas Britell e a Disney per avermi concesso così tanta libertà creativa e per avermi dato fiducia con la meravigliosa follia di Cruella”.

Welch è l’autrice e leader del gruppo Florence + The Machine, nominata ai Grammy. I suoi quattro album in studio acclamati dalla critica hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, con 3 album nella top 10 negli Stati Uniti. Oltre ad aver vinto il Brit Album of Year Award per il suo album d’esordio Lungs nel 2009, How Big, How Blue, How Beautiful del 2015 ha raggiunto la vetta delle classifiche nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Florence ha poi vinto l’Ivor Novello International Achievement Award. Più recentemente, Florence ha debuttato come attrice in una trasmissione teatrale-televisiva in diretta per la serie HBO e Sky Atlantic The Third Day.

Commentando il brano e la colonna sonora strumentale, Britell ha dichiarato: “Sono un grande fan di Florence, quindi è stata una vera gioia collaborare con lei per ‘Call me Cruella’. Con questa canzone e con le musiche di Crudelia, l’obiettivo era quello di abbracciare davvero l’estetica grezza del rock nella Londra degli anni Sessanta e Settanta. Abbiamo registrato tutto usando l’intera attrezzatura vintage e il nastro analogico agli Abbey Road e agli AIR Studios di Londra, fondendo elementi orchestrali con chitarre e bassi elettrici, organi, tastiere e batterie”.

Due volte candidato all’Academy Award e vincitore dell’EMMY, il compositore e pianista Nicholas Britell ha firmato la colonna sonora per alcuni dei progetti cinematografici più acclamati della storia recente, tra cui Se la strada potesse parlare, Vice – L’uomo nell’ombra, Moonlight, La grande scommessa e, più recentemente, Il re. Per la televisione, Britell ha scritto la colonna sonora de La ferrovia sotterranea di Jenkins e anche della serie HBO Succession, vincendo un Emmy® come Outstanding Original Main Title Theme. Attualmente sta componendo la colonna sonora della terza stagione di Succession e di Don’t Look Up di Adam McKay.

La vincitrice dell’Academy Award Emma Stone (La La Land) è la protagonista del nuovo film Disney live action Crudelia, che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Cruella de Vil (Crudelia De Mon). Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata, interpretata dall’attrice due volte premio Oscar Emma Thompson (Casa Howard, Ragione e sentimento). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Crudelia è interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste and Mark Strong. Il film è diretto da Craig Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e Tony McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel & Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di Dodie Smith. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn, Marc Platt e Kristin Burr, p.g.a., mentre Emma Stone, Michelle Wright, Jared LeBoff e Glenn Close sono i produttori esecutivi.

Alessandro Cattelan: Una Semplice Domanda, il docu-show Netflix in 8 episodi

0

Un racconto innovativo e originale con una struttura atipica per il nuovo progetto Alessandro Cattelan: Una Semplice Domanda, il docu-show Netflix in 8 episodi, prodotto da Fremantle, di cui Cattelan è autore e protagonista. Le riprese sono attualmente in corso e il debutto è previsto entro la fine del 2021 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

L’idea di questo nuovo show nasce in una sera d’estate da una riflessione di Alessandro Cattelan in risposta ad una domanda, solo in apparenza semplice, di  sua figlia Nina:

  • Papà, come si fa a essere felici?
  • Sai, essere felici…ero convinto di sapere qualcosa sulla felicità. Ho una bella famiglia, sono in salute, ho un bel lavoro, dovrei sapere cosa sia la felicità. E allora perché mi ha messo in crisi quella che in fin dei conti è solo Una Semplice Domanda?

Ed è proprio la ricerca della risposta a questa domanda, “come si fa ad essere felici?”, al centro di questo percorso alla scoperta degli elementi necessari per ottenere la formula perfetta per la felicità. Per realizzare il suo scopo Cattelan viaggerà, in Italia e all’estero, intervistando e condividendo esperienze uniche con personaggi in grado di aiutarlo in questa missione. Un tema diverso per ogni puntata. Interviste, esperienze e riflessioni tenute insieme da un linguaggio visivo che spazia nei generi, dal docu al filmico passando per il real, dando un carattere identificativo ai diversi approcci narrativi, con uno stile omogeneo ed unico.

 

Venom: La furia di Carnage, il trailer ufficiale

0
Venom: La furia di Carnage, il trailer ufficiale

Ecco il trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage. Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. Diretto da Andy Serkis, tra i protagonisti anche Michell, Naomie Harris e Woody Harrelson, nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage.

Quello che sappiamo di Venom: La furia di Carnage

In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Domina, Kasia Smutniak: “Livia Drusilla è la prima vera femminista”

0

Arriva il 14 maggio su Sky e NOW Domina, la nuova serie Sky Original con protagonista Kasia Smutniak mei panni di Livia Drusilla, terza moglie di Gaio. La sua incredibile storia ridefinì completamente le aspirazioni che a quel tempo una donna poteva perseguire, finendo per segnare per sempre le sorti dell’Impero Romano. Domina racconta per la prima volta dal punto di vista delle donne le lotte per il potere durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.

A parlare della serie è intervenuta Kasia Smutniak, che interpreta la protagonista da adulta, mentre nelle prime due puntate è la giovanissima Nadia Parkes a dare volto a questa figura storica sconosciuta eppure importantissima.

“La cosa che mi ha affascinata di più di questo progetto è che ruotava intorno ad una figura storica di una donna fondamentale per la sua epoca e allo stesso tempo così poco conosciuta – ha detto Smutniak – Poterla raccontare mi è sembrato importante in questo momento nel quale stiamo vivendo. Abbiamo bisogno di storie come questa, dove si raccontano donne forti e allo stesso tempo fragili, che hanno lasciato un grande impatto. Poterla mostrare così, in un progetto che mira a raccontare la storia dal punto di vista femminile è inedito, soprattutto perché l’intento della produzione era quello di raccontare la verità dei fatti. Spesso, in drammi storici, si romanzano le vicende, per dare più gusto alla storia, ma in questo caso Simon Burke ha dovuto tagliare dei fatti storici, perché non c’entravano nel racconto principale, non c’era abbastanza tempo, nonostante si tratti di una serie. Il fatto che sia un progetto internazionale interamente girato a Roma, a Cinecittà, per Sky lo ha reso ancora più speciale.”

In un momento storico in cui si discute molto la figura femminile, la storia di Livia Drusilla sembra essere arrivata con un tempismo perfetto: “Questo progetto è arrivato in un momento giusto per me. Credo che ogni donna, quando cresce, si guarda indietro e osserva il percorso e la fatica che ha fatto per arrivare dove si trova. Quando parlo di fatica, intendo il lavoro svolto per rimanere se stessa. Credo che serva un po’ di maturità per raccontare queste donne come Livia, delle donne dell’epoca. Quando poi si parla di diritti delle donne, dobbiamo renderci conto che in moltissimi posti nel mondo, le donne non hanno ancora diritti e vengono date in sposa senza il loro consenso, siamo indietro anni luce rispetto ad una situazione di parità. Questa storia ci ammonisce anche di un fatto: sapere che duemila anni fa certe cose sono state fatte da donne e che poi sono state cancellate dalla storia ci deve mettere in guardia. Credo che Livia Drusilla sia la prima vera femminista, ha avuto il potere di creare leggi che mirassero alla libertà delle donne, alla tutela dei figli, al diritto al divorzio senza dover rinunciare a tutto. Una volta le donne erano oggetto di riproduzione, quello che stiamo raggiungendo adesso in forma di diritti e uguaglianza va protetto, altrimenti può essere cancellato.”

Domina trama cast
ph credit: Antonello & Montesi

Domina, una storia di potere

Quando si parla di potere, si implica spesso una concezione negativa dello stesso e per lo più associata a uomini. Quello che fa Livia invece è esercitare una forma di potere differente: “Il potere nella nostra serie è quello di una donna che ne ha bisogno per sopravvivere, non perché lo desidera fine a se stesso. Ha a che fare con la sopravvivenza, quando hai la possibilità di scegliere per te hai potere. Livia Drusilla indossava pochissimi ori e orpelli, a differenza di quello che ci viene mostrato nel poster della serie, lì si ostenta il potere della ricchezza, ma il suo vero potere è inteso con la libertà, che è sempre potere, anche oggi.”

Ma a che scopo raccontare questa storia oggi? “La figura storica di donna che è diventata davvero famosa è Cleopatra, perché di lei è stato raccontato al cinema. È diventata una figura pop. L’intento di questa serie è quello di portare il mito di Livia alla luce. Quello che è importante nel nostro racconto è il punto di vista delle donne che la storia non ha tramandato.”

Accanto a Kasia Smutniak un grande cast internazionale: Matthew McNulty (Misfits) nei panni di Gaio Ottaviano; Claire Forlani (Vi presento Joe Black) interpreta Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley (The End of the F***ing World) sarà Scribonia; Colette Dalal Tchantcho (The Witcher) nei panni di Antigone; Ben Batt (Captain America: Il primo vendicatore) interpreta Agrippa. Insieme a loro, una star internazionale come Liam Cunningham (Il Trono di Spade) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e un’icona della cinematografia mondiale, Isabella Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella), che nella serie interpreterà la matrona Balbina.

Domina è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, con Cattleya nel ruolo di executive production service. Produttori esecutivi sono Patrick Spence, Marcus Wilson, Faye Dorn, Simon Burke e Claire McCarthy, insieme a John Phillips.  La distribuzione internazionale è affidata a NBCUniversal Global Distribution. Disponibile con tutti e otto gli episodi su Sky e NOW a partire dal 14 maggio.

Domina serie tv sky

L’apparenza delle cose: recensione del film con Amanda Seyfried

L’apparenza delle cose: recensione del film con Amanda Seyfried

L’apparenza delle cose, disponibile dal 29 Aprile su Netflix, basato su un romanzo di Elizabeth Brundage intitolato “All Things Cease to Appear”, è l’ultimo film della coppia Robert Pulcini e Shari Springer Berman.  La pellicola si propone come thriller-horror ed effettivamente si appropria di molteplici clichè endemici al genere, con motivazioni poco eccitanti e largamente prevedibili dei personaggi, alla base di una trama illogica e in cui prevale il disinteresse dello spettatore.

L’apparenza delle cose: la trama

Amanda Seyfried e James Norton sono Catherine e George Claire, una coppia di New York che si trasferisce a metà degli anni ’80 con la loro giovane figlia Franny (Ana Sophia Heger) in una una vecchia fattoria nella Hudson Valley. George ha recentemente ottenuto una proposta di lavoro allettante da parte di un college di arti liberali, grazie alla sua dissertazione sui pittori della Hudson River School. Catherine lascia la sua carriera di restauratrice d’arte per seguirlo; lei è fragile, sola e con tanto tempo a disposizione nella nuova dimora, oltretutto ostacolata da un disturbo alimentare, il che rende George ancora più indifferente al benessere della moglie quando inizia immediatamente a frequentare la ragazza della stalla locale (Natalia Dyer, alias Nancy di Stranger Things), e ancora più un evidente colpevole delle teatralità psicodrammatiche che infangano il resto della trama.

Un miscuglio di cliché del genere ai limiti del prevedibile

La storia si mischia poi all’opera del teologo e filosofo svedese Emanuel Swedenborg (Heaven And Its Wonders And Hell From Things Heard And Seen); attinge al misticismo del XVIII secolo, ai paesaggi del XIX secolo e appunto al romanzo moderno di Elizabeth Brundage. L’apparenza delle cose cerca di mescolare la storia di una casa stregata con un mistero di omicidio, incursioni in relazioni tossiche, abuso emotivo, sedute spiritiche e dedica la maggior parte del suo tempo a costruire una storia di fantasmi piuttosto sbiadita partendo da un dramma relazionale del tutto convenzionale.

Diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini – la coppia di registi che ha iniziato con il classico indie degli anni ’50 American Splendor prima di provare ogni altro genere in corso – L’apparenza delle cose sembra un’opportunità persa. La vera nota di merito è la fotografia di Larry Smith, lo stesso direttore della fotografia che ha incorniciato Only God Forgives e Eyes Wide Shut.

Fantasmi, sedie, libri e mobili ronzanti: L’apparenza delle cose si sforza di abbracciare quanti più clichè possibili dell’horror. Il crescendo tensivo prende forma troppo velocemente, la suspense è rilasciata troppo presto, regalandoci una storia di fantasmi, segreti inconfessabili e crepe interne a una coppia, che però non cattura mai. La pellicola fa leva su una intricata storia di omicidio e un dramma relazionale sulla mascolinità tossica e la sfiducia; non è mai del tutto chiara la funzione degli elementi horror, che accumulano sviolinate superflue all’interno di una sceneggiatura piuttosto debole. Poco dopo il loro arrivo, Catherine inizia a sentire e vedere cose. Una vecchia Bibbia appare su uno scaffale. Il pianoforte inizia a suonare da solo. La luce notturna di Franny si comporta in modo strano e una donna spettrale si nasconde nell’ombra della sua stanza. C’è anche l’odore dei gas di scarico delle auto nel cuore della notte.

La casa, si scopre, era stata precedentemente teatro di infelicità coniugale e possibile omicidio, sia nell’Ottocento che più recentemente. Mentre George si rivela un imbroglione, un benzinaio e un sociopatico a tutto tondo, anche Catherine inizia a manifestare segnali di un disagio incontrollabile, le cui motivazioni dovrebbero essere più interessanti di quello che appaiono. Come dovrebbe esserlo l’ambientazione della città universitaria, che è un alveare di segreti mal tenuti e lussuria appena controllata, con una popolazione che include alcuni attori caratteristici molto raffinati (Rhea Seehorn, James Urbaniak e Karen Allen oltre ad Abraham). Ci sono anche due bersagli attraenti per gli occhi vagabondi di Claires: Alex Neustaedter, come un tuttofare robusto, e Natalia Dyer, come uno studente della Cornell che si prende un periodo di aspettativa per addestrare i cavalli.

L'apparenza delle cose

Mickey Rourke, Whiplash in Iron Man 2, lancia l’ennesima “frecciatina” alla Marvel

0

Mickey Rourke ha interpretato Ivan Vanko/Whiplash in Iron Man 2, ma a quanto pare i rapporti con i Marvel Studios non sarebbero stati particolarmente idilliaci, dal momento che l’attore ha più volte accusato lo studio di aver eliminato dal film gran parte delle sue scene.

Prima dell’inizio delle riprese, si vociferava che Rouke avesse trascorso del tempo in una vera prigione per meglio prepararsi al ruolo. Tuttavia, Whiplash non è stato molto apprezzato dai fan, ma ad oggi è impossibile dire se le scene che sono state tagliate dal film avrebbe potuto restituire un ritratto diverso del personaggio e, di conseguenza, far apparire la performance di Rourke sotto un’altra luce.

Indipendentemente da ciò, negli anni l’attore candidato agli Oscar per The Wrestler non ha mai perso occasione per lanciare qualche frecciatina (neanche troppo velata) ai Marvel Studios. Negli ultimi giorni, pare che l’attore abbia trascorso molto tempo a guardare la serie tv Law & Order – Unità vittime speciali e in un lungo post su Instagram ne ha “approfittato” per scagliarsi ancora una volta contro la Casa delle Idee.

Nell’elogiare la popolare serie tv, Rourke ha scritto: “Rispetto per tutti voi. Il lavoro che fate è vera recitazione, non come quella m***a della Marvel”. Il post di Rourke è stato condiviso lo scorso 8 maggio, solo un giorno dopo l’undicesimo anniversario dell’uscita di Iron Man 2.

Inutile dire che Rourke non tornerà mai più a recitare nel MCU nei panni di Whiplash, ed è improbabile che voglia affrontare un altro ruolo in un film di supereroi… 

Tre piani: il film di Nanni Moretti al cinema dal 23 settembre

Tre piani: il film di Nanni Moretti al cinema dal 23 settembre

Arriverà al cinema il 23 settembre Tre piani, il nuovo film di Nanni Moretti con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Alessandro Sperduti, Denise Tantucci, Nanni Moretti, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Stefano Dionisi, Tommaso Ragno.

Prodotto da Sacher Film e Fandango con Rai Cinema, e Le Pacte, Tre piani sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.

«E’ stato difficile in tutti questi mesi vedere lì fermo un film di cui si è tanto convinti e contenti» – dichiara Domenico Procacci, produttore per Fandango – «Finalmente Tre piani potrà incontrare, non virtualmente ma fisicamente, il suo pubblico».

Continua Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema: «Siamo felici di poter finalmente annunciare l’uscita di Tre piani di Nanni Moretti, uno dei film più attesi dell’anno di un grande autore del nostro cinema. Siamo certi che la sua uscita rappresenti un segnale forte per la piena ripresa della stagione autunnale e per la ricostruzione del rapporto di fiducia tra il pubblico e il cinema italiano».

Scritto da Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella, Tre piani è tratto dall’omonimo romanzo di Eshkol Nevo.

MCU: le 10 peggiori cose che hanno fatto gli Avengers

MCU: le 10 peggiori cose che hanno fatto gli Avengers

È vero, il MCU ruota attorno all’idea che gli Avengers siano persone straordinarie in grado di salvare sempre la situazione, ma bisogna riconoscere che non sempre i Vendicartori si sono comportati in maniera eroica. Screen Rant ha raccolto le 10 peggiori cose gli eroi più potenti della Terra hanno fatto:

Il funerale di Vedova Nera

Questo “errore” riflette un grosso problema all’interno del franchise. Anche dopo anni in cui i Vendicatori hanno lavorato insieme, spesso si ritrovano ancora a combattere tra di loro o a non riconoscersi come colleghi.

Anche se Natasha ha combattuto con i Vendicatori per molti anni, Tony Stark, ad esempio, non sapeva nulla della sua famiglia. Per di più, non le è stato nemmeno concesso un funerale adeguato.

Tony Stark ha lasciato gli Avengers in difficoltà

Dopo Avengers: Infinity War, i diversi personaggi affrontano il loro dolore a modo loro. Tuttavia, mentre la maggior parte degli eroi sembrano restare in contatto l’uno con l’altro, altri rinunciano totalmente alla volontà di sistemare le cose.

Tony Stark si concentra sulla sua famiglia e, sebbene come scelta ha senso, risulta anche egoista il fatto che non si preoccupasse nemmeno di verificare come stessero i suoi amici. Inoltre, quando gli chiedono aiuto, all’inizio esita a fare qualsiasi cosa. Dato lo stato del mondo e date le numerose risorse a sua disposizione, Tony avrebbe potuto agire anche diversamente…

Al di sopra della legge

Uno dei più grandi difetti degli Avengers, in generale, è che spesso hanno creduto di essere al di sopra delle leggi. Anche se spesso hanno infranto leggi per un bene superiore, è anche vero che spesso hanno anche agito in modo fin troppo sconsiderato.

Sia Steve che Tony si sono resi colpevoli di ciò, in modi diversi, durante Captain America: Civil War. Ma, nel complesso, tutti i Vendicatori hanno troppe volte creduto di sapere cosa fosse la decisione più giusta da prendere.

L’incapacità di controllare Hulk

Questo punto è alquanto complicato perché lo stesso Bruce Banner non ha mai voluto ferire nessuno o causare danni in maniera consapevole. Ha dovuto fare i conti con un immenso senso di colpa per la sua incapacità di controllarsi come Hulk.

Tuttavia, dal punto di vista delle conseguenze, Hulk ha causato molti danni al MCU, con Bruce che ha ferito molte persone quando si trovava nei panni del Gigante di Giada.

Un’assassina e una spia

Molti dei Vendicatori hanno dei retroscena complicati. Come Natasha e Wanda, alcuni sono stati anche cattivi, mentre altri, come Tony Stark, aveva soltanto una dubbia moralità.

Sebbene il MCU non sia entrato troppo nel dettaglio del passato di Vedova Nera, poiché il suo film da solista non è ancora arrivato nelle sale, tutti sanno che era una spia e anche un’assassina. È stata addestrata per essere un’assassina fin dall’infanzia, quindi in un certo senso è stata anche una vittima, ma ha comunque fatto cose piuttosto brutte.

Pasticciare con la timeline

Il MCU fatica ancora a raccontare una storia coerente sui viaggi nel tempo, con molti buchi nella trama e domande che rimangono senza una risposta. Ora, con la serie Loki ormai in dirittura d’arrivo, la questione dei viaggio nel tempo è ormai prioritaria per tantissimi fan.

Mentre Loki viene mostrato come un cattivo per essersi intromesso nelle varie timeline, Steve è stato invece mostrato come un eroe. Tuttavia, l’ex Cap ha anche infranto le regole relative ai viaggi nel tempo, e lo ha fatto per un motivo puramente egoistico, e cioè voler stare con una donna con cui, in realtà, non è mai stato ufficialmente. 

Danni collaterali a Sokovia e Lagos

I Vendicatori sono responsabili di una grande quantità di danni collaterali, inclusa la perdita di molte vite innocenti. Da un lato, spesso combattevano i cattivi e cercavano di proteggere gli innocenti, quindi non avevano altra scelta che intervenire, dal momento che molte altre persone sarebbero morte senza di loro. 

Dall’altro, potrebbero essere stati abbastanza spericolati. Mentre Iron Man è colpevole di aver creato Ultron, altri Vendicatori come Steve e Wanda spesso non hanno avuto un grande controllo sulle loro azioni, col risultato che a volte persone innocenti hanno perso la vita a causa loro. 

Un vigilante problematico

Anche se le azioni di Occhio di Falco dopo il Blip hanno trovato una giustificazione in Avengers: Endgame, probabilmente non avrebbe dovuto essere così.

Clint diventa un vigilante piuttosto tormentato che si prende la responsabilità di uccidere i criminali nei paesi asiatici, e molti fan sono rimasti sconvolti da questo. Il fatto che andasse in altri paesi per farsi giustizia da solo non è una cosa così eccezionale. Tuttavia, nessuno degli altri Vendicatori ha mai messo in dubbio quello che stava facendo. 

Un’intera cittadina sotto il suo controllo

Insieme a Tony Stark, Wanda potrebbe essere l’Avenger più moralmente discutibile dell’intero MCU. Anche se la sua versione a fumetti potrebbe essere diversa, nel MCU ha debuttato come una cattiva, lavorando sia con l’HYDRA che per Ultron.

In WandaVision schiavizza un’intera città di persone per vivere la sua vita ideale con Visione. I fan si rendono conto durante la serie che la gente di Westview stava veramente soffrendo per colpa sua, e questo la rendere, purtroppo, davvero cattiva… anche se era accecata dal dolore.

Creare armi e dare vita a cattivi

Senza dubbio, uno dei Vendicatori meno perfetti di tutti è Tony Stark. È un miliardario molto privilegiato la cui fortuna deriva in gran parte dalla vendita di armi e, a causa della sua ricchezza e del suo status, può fondamentalmente agire al di fuori della legge… e lo fa tante volte. Si preoccupa davvero della vendita di armi Stark solo quando finisce per soffrire personalmente a causa loro. Quindi, continua a fare cose discutibili, come creare Ultron e ad agire senza pensare a come tratta gli altri.

Mentre cerca di usare la sua ricchezza per migliorare le cose e sistemare i pasticci dei Vendicatori, è spesso anche ipocrita, poiché non ha mai voluto davvero seguire la sorveglianza stabilita negli Accordi.

66° Premi David di Donatello: 11 maggio la cerimonia di premiazione su RaiUNO

0

Carlo Conti conduce la 66ª edizione dei Premi David di Donatello in diretta martedì 11 maggio su Rai 1 dalle ore 21.25, con la regia di Maurizio Pagnussat. La cerimonia, che si svolgerà alla presenza dei candidati di tutte le categorie, sarà trasmessa dagli storici studi televisivi “Fabrizio Frizzi” e dal prestigioso Teatro dell’Opera di Roma.

Nel corso della serata Laura Pausini canterà dal Teatro dell’Opera di Roma una versione esclusiva del brano ‘Io si’, il singolo premiato agli ultimi Golden Globes come migliore canzone originale, tratto dal film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren. La cantante, nominata ai Premi Oscar® 2021, è stata inoltre protagonista della novantatreesima edizione degli Academy Awards con un’esibizione del brano.

David di Donatello 2021: tutti i nominati della 66° edizione

Durante la cerimonia di premiazione saranno consegnati venticinque David di Donatello, un David alla Carriera, due David Speciali e tre targhe denominate David 2021 – Riconoscimento d’Onore.
Il David alla Carriera 2021 andrà a Sandra Milo, straordinaria interprete per registi come Antonio Pietrangeli e Federico Fellini, Roberto Rossellini e Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino e Pupi Avati, Jean Renoir e Claude Sautet.
Due i David Speciali assegnati nel corso di questa edizione: a Monica Bellucci, una delle attrici più conosciute e apprezzate a livello globale, e a Diego Abatantuono, fra le voci più originali e poliedriche dello spettacolo in Italia.
Tolo Tolo scritto, diretto e interpretato da Luca Medici, è il film vincitore del David dello Spettatore.
Nel corso della serata, i professionisti sanitari Silvia Angeletti, Ivanna Legkar e Stefano Marongiu riceveranno tre targhe denominate David 2021 – Riconoscimento d’Onore per l’importante contributo alla ripresa in sicurezza delle attività delle produzioni cinematografiche e audiovisive a Roma e in Italia durante la crisi COVID-19.

I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Domenico Dinoia, Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti, Giancarlo Leone. La 66ᵃ edizione della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità