Dave Bautista avrebbe potuto riunirsi con
James Gunn nell’attesissimo The Suicide
Squad, ma alla fine ha scelto di recitare in Army of the Dead di Zack Snyder. Il regista di
Guardiani della Galassia aveva offerto un ruolo
all’interprete di Drax il Distruttore nel suo sequel/reboot
dedicato ai personaggi DC, anche se ad oggi non sappiamo per quale
parte era stato pensato l’ex wrestler.
Ora, in una recente intervista con
Digital Spy, è stato proprio Bautista a parlare della sua
decisione, spiegando i motivi per cui ha scelto di non apparire in
The
Suicide Squad. L’attore ha rivelato di aver sempre
voluto lavorare sia con Netflix sia con Snyder, descrivendo Army of the Dead come la tipica
situazione in cui avrebbe potuto cogliere “due piccioni con una
fava”.
L’attore ha anche spiegato che,
nonostante gli sarebbe piaciuto tornare a lavorare con Gunn su un
progetto totalmente differente, alla fine
Army of the Dead si è rivelata la scelta migliore sia
in relazione al ruolo (Bautista è il protagonista del film) sia in
termini di compenso economico. “Sono riuscito finalmente a
costruire una relazione con Netflix, ho ottenuto un ruolo da
protagonista in un grande film e sono stato pagato molto di
più”, ha spiegato l’attore statunitense.
“Ho dovuto chiamare James e
dirgli: ‘Mi si spezza il cuore, perché da amico voglio essere lì
con te, ma da un punto di vista professionale, questa è la
decisione più giusta da prendere’.”, ha aggiunto Bautista.
“Allora lui mi ha detto: ‘Capisco perfettamente. Sono
orgoglioso di te, anche del fatto che ti trovi in questa
situazione. Sono orgoglioso di aver avuto qualcosa a che fare con
questa decisione così difficile che hai dovuto prendere’.”
Dave Bautista mette a confronto lo stile di Snyder e Gunn
In passato, Dave Bautista aveva
messo a paragone lo stile di Zack Snyder con quello di James Gunn, evidenziando quanto il lavoro con
il regista di
Justice League gli avesse concesso sul set molto più
libertà rispetto a quanta ne conceda ai suoi attori il regista di
Guardiani della Galassia:“Penso che James
sia molto più coinvolto nelle performance dei suoi attori.Con Zack credo di aver avuto più flessibilità. James è un
maniaco del controllo. Lo è davvero. Ma è una cosa che non mi
dispiace, perché è un grande regista e un grande narratore di
storie. Mi fido di lui. Zack però sembra disposto a darti molta più
libertà, anche se non fa trasparire molto le sue
emozioni.”
Mentre i fan della Disney si
preparano all’arrivo di Crudelia,
il nuovo live action che esplorerà le origini dell’iconica
antagonista, colei che ha interpretato il personaggio “in carne ed
ossa” per la prima volta, ossia la leggendaria Glenn Close, ha rivelato che amerebbe tornare
nei panni della villain de La carica dei 101.
Nel Crudelia in
arrivo il prossimo 28 maggio (nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip) sarà il premio
Oscar Emma Stone a vestire i panni del personaggio
del titolo, mentre Glenn Close figura nel progetto in qualità di
produttore esecutivo. L’attrice candidata agli Oscar 2021 per
Elegia americana ha prestato il suo volto a Crudelia
de Mon ben due volte: ne La carica dei 101 – Questa volta la
magia è vera diretto da Stephen Herek nel 1996 e nel sequel
La carica dei 101 – Un nuovo colpo di coda diretto da
Kevin Lima nel 2000.
Ora, in una recente intervista con
Variety, Glenn Close ha rivelato che le piacerebbe
riprendere il ruolo di Crudelia de Mon in un potenziale nuovo film.
La prolifica attrice ha spiegato di avere anche un’idea per “una
grande storia” che vedrebbe Crudelia scendere tra le strade di New
York. Senza rivelare troppo, Close ha anticipato: “Ho una
grande storia per fare un altro Crudelia con la mia Crudelia.
Arriva a New York e poi scompare nelle fogne.”
L’idea di rivedere Glenn Close nei panni di Crudelia de Mon è
indubbiamente eccitante. Oltre ad essere uno dei più iconici della
sua carriera, quel ruolo contribuì ad ampliare la sua fama di
“cattiva” del cinema, già cementata in precedenza grazie a
pellicole come Attrazione fatale e Le relazioni
pericolose. Per il primo film di Herek del ’96, Close
ricevette anche una candidatura ai Golden Globe come migliore
attrice in un film commedia o musicale.
Ora, pare siano emerse alcune
indiscrezioni su almeno una delle tantissime location che dovremmo
vedere nel film. In base a quanto riportato sul sito della talent
agency Spotlight, un attore di nome Jon Prophet dovrebbe
interpretare una comparsa proprio nel sequel di Doctor
Strange, alla quale il sito fa riferimento come
“newyorkese 616”.
Per chi non lo sapesse, “616” è
l’indicazione data alla principale realtà della Marvel Comics (Terra-616) in cui si sono
svolte, nel corso degli anni, le principali storyline dei fumetti.
La domanda sorge dunque spontanea: il sequel si immergerà
totalmente in quell’universo Marvel che, fino ad oggi, è stato
raccontato esclusivamente nei fumetti? È importante ricordare che
il MCU ha una sua designazione
all’interno della continuity dell’universo Marvel cartaceo, dal momento che le
storie raccontate sul grande schermo si svolgono all’interno di
Terra-199999.
In realtà, è da tempo che si parla
del fatto che Doctor Strange possa visitare Terra-616.
Chiaramente, non possiamo sapere se questo sia un dettaglio
assolutamente insignificante o una conferma che nel film verrà
davvero esplorata quella continuity principale. Se così
dovesse essere, prepariamoci a vedere lo Stregone Supremo fare la
conoscenza delle versioni dei fumetti di personaggi già noti agli
affezionati del MCU…
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo), Tilda
Swinton (Antico) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Tom Welling, che ha interpretato un giovane
Clark Kent nella popolarissima serie tv
Smallville, ha rivelato che amerebbe interpretare
l’iconico eroe a fianco del Bruce Wayne di Robert Pattinson, che vedremo in azione
nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves.
In una recente intervista con
El mundo geek de
Ernestoneitor, Tom Welling ha parlato del suo ritorno nei
panni di Superman in Crisis on Infinite Earths, il grande
crossover dell’Arrowverseche collega tutte le
più importante serie The CW basate sulle proprietà DC, e proprio in
quest’occasione ha menzionato il fatto che amerebbe interpretare di
nuovo Clark a fianco del suo grande amico Robert Pattinson.
Quando gli è stato chiesto se fosse
interessato a riprendere i panni di Superman in un film come
The Flash (quello di Andy
Muschietti, che debutterà nel 2022), Welling si è detto
aperto all’idea. Tuttavia, ha specificato che sarebbe più
“figo” apparire in uno dei sequel già programmati di
The
Batman, proprio a causa della forte amicizia che lo lega a
Pattinson. Potete vedere il video dell’intervista di seguito:
Quello che sappiamo di The Batman
Diretto da Matt
Reeves, l’atteso cinecomic The
Batman vedrà il debutto di Robert Pattinson nei panni di una nuova
iterazione del Cavaliere Oscuro. I dettagli sulla trama del film
non sono ancora stati rivelati, ma sappiamo che questa nuova
versione del celebre eroe verrà ritratta durante i suoi primissimi
anni in qualità di vigilante.
Presumibilmente, l’antagonista
principale del film dovrebbe essere l’Enigmista interpretato da
Paul
Dano. Al suo fianco ci saranno tutta un’altra serie di
celebri personaggi appartenenti all’universo di Batman, tra cui
Pinguino (Colin
Farrell), Catwoman (Zoe
Kravitz), Jim Gordon (Jeffrey
Wright) e Alfred Pennyworth (Andy
Serkis).
Quando il progetto venne annunciato
per la prima volta, doveva essere Ben
Affleck ad occuparsi della regia e delle
sceneggiatura. Alla fine, l’attore decise di accantonare
ufficialmente il progetto, che passò così nelle mani di Reeves. Ad
oggi, sappiamo che The
Batman, al pari di Joker di Todd
Phillips, sarà separato dal DCEU.
Arriva il 7 maggio su
NetflixJupiter’s Legacy, la serie
tratta dall’omonimo fumetto di Mark
Millar e Frank Quitely pubblicata da
Millarworld/Image negli Stati Uniti e in Italia da Panini
Comics. Pur conservando le caratteristiche principali
dell’originale, la serie Netflix si pone in maniera diversa
rispetto ad alcuni nodi narrativi, che però lasceremo scoprire allo
spettatore. La storia è quella di Sheldon Sampson che dopo aver
acquisito dei poteri straordinari, dedica la sua vita a proteggere
gli Stati Uniti. Ma naturalmente non è tutto così semplice.
La trama di Jupiter’s Legacy
Jupiter’s
Legacy racconta di una squadra di supereroi, la prima
squadra di supereroi nel mondo di questa storia, ma è anche un
superhero drama che attraversa decenni ed esistenze, mettendo sul
tavolo temi particolari e universali con grande agilità. Tutto è
naturalmente raccontato attraverso gli occhi di Sheldon.
Dopo aver trascorso
quasi un secolo a proteggere l’umanità, la prima generazione di
supereroi del mondo deve rivolgersi ai propri figli per tramandare
non solo l’eredità di questi poteri straordinari, ma anche la
missione di impiegare questi poteri per il bene. Ma le tensioni
aumentano quando i giovani supereroi, affamati di dimostrare il
loro valore, lottano per dimostrarsi all’altezza della leggendaria
reputazione pubblica dei loro genitori e degli standard personali
esigenti.
La crisi degli Stati Uniti
Jupiter’s
Legacy trova quindi il suo cuore emotivo nello scontro
generazionale, mentre il suo centro nevralgico nell’analisi della
società americana alla luce di un degrado e di un depauperamento
che la crisi del 2008 ha messo sotto gli occhi di
tutti.
Mark
Millar non è nuovo al racconto della società contemporanea
attraverso le sue storie a fumetti e con Jupiter’s
Lagacy offre un doppio punto di vista su due dinamiche
costantemente attuali.
Il discorso legato alla
società, nei fumetto e nella serie, è direttamente figlio di una
riflessione di Millar ha fatto all’indomani della rielezione di
Obama, nel 2013. Una scena politica che lasciava trasparire
ottimismo ha in realtà lasciato spazio per una tragica
consapevolezza di quanto la povertà fosse vicina a lui come
cittadino e alle persone che conosceva. Da questa spinta nasce
l’idea di creare un supereroe, una squadra di supereroi che si
scontra con un mondo in cui buoni e cattivi non sono più così
definiti e definitivi.
Il dramma
familiare
Questo scontro non è
affatto pacifico e si innesta sul secondo macro tema della serie
Netflix: il dramma familiare. Se Sheldon vuole a tutti i costi
continuare ad timonare la barca sulla rotta prestabilita, i figli,
e soprattutto Chloe, vorrebbero essere libera da vincoli e doveri,
e vorrebbero in qualche modo sfuggire dal loro essere considerati
dei predestinati e liberarsi del peso di essere parte di una
famiglia, di un’eredità che li costringe a dare il buon esempio. Il
codice che Sheldon vuole a tutti i costi che si segua è una specie
di condanna per i giovani supereroi, ma è un diktat per il leader
del gruppo, una regola, certo, ma anche una costrizione per chi
vorrebbe essere autonomamente artefice del proprio
destino.
Al netto di ciò che di
nobile c’è nella scrittura e negli intenti di Jupiter’s
Legacy, la serie Netflix trova il suo punto debole nella
messa in scena e nella cura di costumi e trucco. Posticci e poco
credibili sono i make up invecchianti dei protagonisti e i costumi,
per quanto fedeli al fumetto, hanno un’aria forse troppo naive per
essere presi sul serio. A questo aspetto fanno da contraltare però
gli sforzi interpretativi di tutto il cast che riesce a consegnare
allo spettatore dei personaggio ai quali si riesce ad
affezionarsi.
Un cuore emotivo e un centro nevralgico
La serie mescola alla perfezione il
suo cuore emotivo del dramma familiare e il suo centro nevralgico
che invece abbraccia il tema della società e dell’utilità dei
supereroi all’interno di essa, nel loro rivestire un ruolo regolato
da direttive che sembrano non adeguarsi più ad un mondo che è
cambiato.
Molto intelligente la
scelta del creatore, Steven S. DeKnight, e degli
showrunner di alternare il racconto del passato con quello del
presente, così da seguire, soprattutto dal punto di vista di
Sheldon, il deteriorarsi di due mondi, a distanza di 90 anni, e la
reazione dell’uomo ed eroe di fronte a cambiamenti epocali che lo
hanno visto protagonista.
La serie è interpretata
da
Josh Duhamel, Leslie Bibb, Ben Daniels, Elena Kampouris, Andrew
Horton, Mike Wade, Matt Lanter e Ian
Quinlan. I produttori esecutivi sono Mark Millar,
Frank Quitely, Lorenzo Di Bonaventura, Dan
McDermott, Steven S. DeKnight, James Middleton e
Sang Kyu Kim. Jupiter’s Legacy è
disponibile su Netflix dal 7 maggio.
Da quando debuttò nei panni del
medico rubacuori nella popolare serie E.R. – Medici in prima
linea,George
Clooney si è imposto come una delle personalità
più acclamate di Hollywood, e non solo in qualità di attore, ma
anche in quelle di regista e di produttore. Tuttavia, una macchia
resterà per sempre nella sua carriera (ma, ammettiamolo: quale
attore che si rispetti non ne ha?)…
Stiamo ovviamente parlando di
Batman & Robin, il film di Joel Schumacher del 1997 in cui Clooney
ha interpretato il Cavaliere Oscuro raccogliendo l’eredità di
Val Kilmer (interprete di Bruce Wayne nel
precedente Batman Forever del 1995, diretto sempre da
Schumacher). Al di là delle critiche che sono state mosse al film
nel corso degli anni (critiche che lo stesso Clooney ha in parte
sempre condiviso), uno degli aspetti più dibattuti – ma al tempo
stesso divertenti – legati all’interpretazione di Clooney è senza
dubbio il suo costume, caratterizzato dalla presenza dei famigerati
“capezzoli”.
Ora, in una nuova campagna
realizzata per Omaze
a sostegno di “Foundation For Justice” dello stesso Clooney, è
proprio l’attore a prendersi gioco dei “Bat-capezzoli”. Nello
sketch, che dura poco più di 4 minuti, Clooney acquista un action
figure su Craiglist, ma quando va a ritirarla, viene emanato
l’ordine di restare a casa per via della pandemia, così Clooney si
ritrova a trascorrere l’intera pandemia con un completo sconosciuto
di nome Byron. L’action figure in questione è proprio una
riproduzione di Batman, anche se “non è quella con i
capezzoli”, come ironizza lo stesso Clooney.
Anche se Batman & Robin è spesso odiato dalla maggior
parte dei fan del Crociato di Gotham, è doveroso ricordare che una
parte del fandom ha imparato ad apprezzarlo nel corso degli anni,
arrivando ad elogiarlo per aver abbracciato quello
stile camp tipico della serie tv degli anni ’60 e per
essere, sostanzialmente, un film di Batman adatto forse ad un
pubblico più giovane: a livello di merchandising e di toys,
infatti, il film generò enormi profitti per la Warner Bros. alla
fine degli anni ’90.
George Clooney commenta il suo Batman
In merito alla sua interpretazione
nel film, di recente George Clooney aveva dichiarato: “L’unico
modo in cui si può onestamente parlare di alcune cose è quello di
includere se stessi e le proprie mancanze nel discorso.Ecco perché quando dico che Batman & Robin è un film terribile,
specifico sempre che la mia performance in quel film era
terribile.Assumersi la responsabilità e ammettere di aver
fallito, ti dà anche la possibilità di poter parlare anche di tutti
gli altri elementi che non hanno funzionato, come alcune pessime
battute come “Freeze, Freeze!”
James Gunn ha recentemente ribadito che
Guardiani
della Galassia Vol. 3 sarà il suo ultimo film del
franchise. Ad oggi non sappiamo se la saga Marvel continuerà o meno senza
l’iconico regista, ma è probabile che il terzo capitolo segnerà non
solo l’addio di Gunn, ma anche la fine di molti degli archi
narrativi legati ad alcuni personaggi principali.
In una recente intervista con
Digital Spy Magazine in occasione della promozione di
Army of the Dead,Dave
Bautista ha parlato del futuro di Drax il
Distruttore. L’attore ha spiegato di aver soltanto letto una bozza
della sceneggiatura del nuovo film, che probabilmente risale anche
a diversi anni fa, quindi è probabile che da allora abbia subito
alcuni drastici cambiamenti.
Tuttavia, Bautista ha specificato
che secondo lui GOTG
Vol. 3 segnerà “probabilmente” la fine dell’arco narrativo
del suo personaggio, dal momento che il film in uscita segnerà
anche la fine dei suoi obblighi contrattuali con la Marvel. “Ad essere sinceri, non
so quale sia la sceneggiatura del terzo film”, ha spiegato
l’attore. “C’era una sceneggiatura anni fa, che ovviamente
dovrà cambiare perché l’intera direzione dell’universo Marvel è cambiata.”
Poi ha aggiunto: “Per un po’ si
è parlato di un film su Drax e Mantis. Era un’idea di James Gun.
Voleva davvero fare quel film, me l’ha detto lui. Ho pensato che
fosse un’idea davvero brillante. Ma non penso che lo studio sia
interessato. Probabilmente non si adatta al modo in cui hanno
pianificato le cose. Per quanto riguarda i miei obblighi… ho ancora
Guardiani Vol. 3 da girare. E penso che molto probabilmente sarà la
fine di Drax.”
Rilasciato oggi il trailer
ufficiale di A Quiet Place II, sequel del
thriller horror rivelazione della scorsa stagione cinematografica,
che arriverà finalmente al cinema il 24 giugno
distribuito da Eagle Pictures. Nelle nuove
immagini del secondo capitolo, diretto ancora una volta da John Krasinski, scopriamo qualcosa di più
sull’invasione delle misteriose creature che infestano il pianeta.
A vestire nuovamente i panni della famiglia Abbot,
Emily Blunt, Millicent Simmonds e Noah
Jupe, che in questo silenzioso e terrificante viaggio
saranno accompagnati dal protagonista della serie cult Peaky
Blinders,
Cillian Murphy.
In seguito agli ultimi tragici
eventi, la famiglia Abbot (Emily Blunt, Millicent Simmonds,
Noah Jupe) deve ora affrontare il terrore del mondo
esterno, mentre continuano la loro lotta per la sopravvivenza,
mantenendo ancora il silenzio. Costretti ad avventurarsi
nell’ignoto, si renderanno presto conto che le creature a caccia
del suono non sono le uniche minacce che si nascondono oltre il
sentiero di sabbia.
Ecco il primo teaser della quarta
stagione di Stranger Things 4, la quarta
stagione della serie rivelazione NetflixStranger
Things dei fratelli Duffer. Nel cast della serie
tornano tutti i protagonisti dello show, insieme ad una folta ed
interessante schiera di
new entry.
Sinossi:
Ambientata nella cittadina di
Hawkins in Indiana, Stranger
Thingsè una dichiarazione
d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno entusiasmato
un’intera generazione. La serie racconta la storia di un ragazzino
che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la polizia
locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto
coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top
secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto
particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un
regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno
messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che
scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per sempre.
Dalla sua uscita nel 2016, il
fenomeno globale Stranger
Things ha ottenuto oltre 65
premi e 175 nomination alle più importanti
manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes,
Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards,
BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie
& TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata
tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno
dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è
stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7
milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie
Netflix in quel periodo, e in 64 milioni
nelle prime quattro settimane.
Stranger
Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da
Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli
Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a
Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain
Paterson.
Con l’arrivo di un nuovo film
dedicato ai Fantastici
Quattro e ambientato nel MCU, la speranza è che il regista
Jon Watts tragga ispirazione da alcune delle
più amate trame dei fumetti incentrati sulla prima grande famiglia
di supereroi della Mavel Comics.
Screen Rant propone 10 storyline originali che potrebbero
essere adattate nel film dei Marvel Studios:
Fantastic Four #1
Il film potrebbe benissimo partire dalle origini, adattando
“Fantastic Four #1” del 1961. Questo fumetto seminale, creato dal
leggendario team composto da Stan Lee e Jack Kirby, presenta il
team come un gruppo di scienziati che si intrufolano su una nave
spaziale sperimentale e che ricevonoi loro poteri perché vengono esposti alle radiazioni
cosmiche.
In
questo numero, il team combatte una serie di classici mostri ideati
da Kirby, tra cui Giganto, Ugu e Rock Monster. Appare anche l’Uomo
Talpa… tutti personaggi che potrebbero tranquillamente apparire nel
futuro del MCU.
Heroes Reborn
A metà degli anni ’90, la
popolarità dei Fantastici Quattro era ormai diminuita già da tempo.
La Marvel Comics ha così tentato un riavvio,
mescolando i personaggi con gli Avengers nel grand evento “Heroes
Reborn”. L’artista Jim Lee ha curato il titolo e ha aggiornato il
team originale per questa nuova iterazione.
Sebbene “Heroes Reborn”, in
generale, non sia ben considerato dai fan di lunga data dei
fumetti, ci sono alcuni elementi che potrebbero apparire nel film
del MCU. In questa versione, Ben Grimm
ha combattuto nella Guerra del Golfo anziché nella Seconda Guerra
Mondiale, mentre Johnny e Sue Storm sono una parte decisamente più
importante del lancio originale, in quanto lo stanno
finanziando.
Ultimate Fantastic Four
Un altro tentativo di
riavvio si è verificato con “Ultimate Fantastic Four”. Questa
squadra, che ha operato nell’universo alternativo di Terra-1610,
era una versione molto più giovane del classico team, intesa ad
invogliare i lettori che avrebbero potuto essere dissuasi da
decenni di continuity.
Questa versione alternativa è già
servita, in realtà, come ispirazione parziale per il disastroso
adattamento del 2015 di Josh Trank, quindi potrebbe essere evitata
dal MCU. Ma alcuni elementi della
storia, come rendere Sue Storm il vero leader della squadra,
potrebbero ancora svolgere un ruolo chiave nel nuovo film.
Fantastic Four: 1234
Sebbene non sia una storia
sulle origini, questa miniserie del 2002 dello scrittore Grant
Morrison distilla, in primo luogo, molti degli elementi classici di
ciò che ha reso grandi i Fantastici Quattro. Vede La Cosa
affrontare il suo passato su Yancy Street e Sue Storm affrontare
una strana storia d’amore con Namor.
Il cattivo al centro è l’odioso
Dottor Destino. Le probabilità sono che Doom apparirà nel film in
qualche modo, dato che è generalmente considerato il più grande
cattivo dei Fantastici Quattro e uno dei più grandi cattivi della
Marvel di tutti i tempi.
Il rapido trans-temporale
A seconda di come il
MCU sceglierà di introdurre i
Fantastici Quattro, una delle principali serie a fumetti della fine
degli anni ’80 potrebbe avere un ruolo chiave nella decisione. Il
fumettista Walt Simonson ha messo la squadra, insieme a Iron Man e
Thor, al centro di un’avventura che potrebbe allinearsi con alcuni
aspetti multiverso del MCU.
Reed Richards scopre una bolla
temporale in “Fantastic Four #337”, interrompendo l’intero flusso
temporale: va quindi nel futuro per scoprire di cosa si tratta. Se
i Fantastici Quattro saranno in qualche modo un prodotto del
Multiverso, concetto che film come Doctor Strange
in the Multiverse of Madness dovrebbero impostare, allora
questa storia potrebbe essere la chiave.
Zona Negativa
Nel Marvel Cinematic Universe, il
concetto di Zona Negativa, una dimensione tra tutte le altre, è
stato effettivamente sostituito da quello di Regno Quantico. Reed
Richards ha scoperto la Zona Negativa in “Fantastic Four #51” del
1966 e potrebbe giocare un ruolo importante nelle loro future
avventure cinematografiche.
Dato
che il Regno Quantico ha avuto un ruolo così importante nel film
Ant-Man
and the Wasp, è assolutamente possibile che il nuovo film
sui Fantastici Quattro lo utilizzi in qualche modo.
Soprattutto perché ci sono molte domande sul Regno Quantico ancora
da esplorare…
Il potere e il pericolo
“Fantastic Four #60” del 1967 ha regalato ai fan “Il potere e
il pericolo”, una delle migliori storie dei Fantastici Quattro,
nonché uno dei racconti più celebri del Dottor Destino. In questa
storia, il Dottor Destino ha rubato i poteri di Silver Surfer.
Anche se segue in sequenza l’arrivo di Galactus nei fumetti, nei
film potrebbe avvenire il contrario.
Silver Surfer arriverà inevitabilmente prima di Galactus nel
MCU ed è possibile che Doom ottenga
potenza o magari tecnologia dall’araldo, il che potrebbe portare a
un effetto domino che attirerebbe Galactus sulla Terra in un film
futuro.
Fantastici Quattro: La fine
Il principe Namor, il
Sub-mariner, esiste dagli anni ’40 e ha ottant’anni di storia dei
fumetti da cui attingere. Alcuni di questi sono proprio legati ai
Fantastici Quattro, incluso il suo primo incontro con loro nel
numero 4, “Fantastici Quattro: La fine”.
Namor viene trovato da Johnny Storm,
che vive per strada a New York City, senza memoria. Namor è
sia un alleato che un nemico della squadra, e sicuramente giocherà
un ruolo ad un certo punto nel MCU. È probabile che sarà proprio
nel nuovo film dedicato ai Fantastici Quattro…
Inimmaginabile
Un’altra importante storia
del Dottor Destino che potrebbe fornire qualche ispirazione per il
film si trova nel numero 500. Il Dottre lancia un attacco a
sorpresa contro i Fantastici Quattro e rapisce i figli di Mister
Fantastic e la Donna Invisibile (Franklin e Valeria Richards).
Destino, uno dei più potenti maghi
Marvel, lancia un incantesimo sulla
neonata Valeria per renderla la sua spia. Nell’attacco, consegna
Franklin Richards alla dimensione dell’Inferno, il dominio del
potente supercriminale Marvel Mephisto.
Trilogia di Galactus
Una delle più grandi storie
a fumetti dei Fantastici Quattro, e forse la più grande di tutti i
tempi, è la “Trilogia di Galactus”. La storia che ha introdotto la
terrificante entità cosmica e il suo araldo, Silver Surfer,
riguarda i numeri 48-50 del fumetto originale.
È ideale per l’adattamento in un
film. Anche se il MCU potrebbe voler costruire
qualcosa di più concreto attorno a Galactus ed evitare l’errore di
ridurlo al minimo come ha fatto I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2005, il suo arrivo
potrebbe certamente essere anticipato in qualche modo. Senza
dubbio, si presenterà nel MCU il prima possibile.
Per quanto un mondo immaginario
possa essere ben costruito, ci saranno sempre dei fan di quel mondo
che tenteranno di interpretarlo a loro modo. Proprio come accade
con il mondo di Harry Potter che, consegnato ai fan molti anni
fa, continua a regalare spunti e congetture ai lettori e agli
spettatori di tutto il mondo. J.K. Rowling ha pensato il mondo magico
in tutti i minimi dettagli, scrivendoli nei libri, aiutando il
mondo del cinema a raccontarli, espandendo quel mondo e quelle
storie su Pottermore, dove ha dato un passato e un futuro ai
personaggi della saga, raccontando le avventure delle generazioni
successive in Harry Potter e il bambino maledetto e
scrivendo altri libri legati allo stesso universo, in particolare
Le Fiabe di Beda il Bardo, Il Quiddich attraverso i secoli
e, in particolare,
Animali Fantastici e dove trovarli, già spunto per due
film ad alto budget.
Nonostante questa precisione di
indirizzi e tutti questi dettagli forniti dall’autrice stessa, il
mondo di Harry Potter è sempre terreno fertile per le teorie dei
fan che non sono mai sazi di informazioni in merito al WIzarding
World e ai suoi abitanti. Di seguito potete trovare alcune delle
teorie legate al mondo di Harry Potter più divertenti e
interessanti della rete.
Tutto il franchise di
Harry Potter è disponibile suNOWe anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3
europer il primo
mese
Silente ha sconfitto Grindelwald
grazie al sacrificio di Ariana
Gellert
Grindelwald è stato il più potente mago oscuro di tutti i
tempi, almeno fino all’arrivo di
Lord Voldemort. Il regno del terrore di Grindelwald ebbe fine
soltanto quando venne sconfitto a duello da
Albus Silente. Questo’ultimo poteva anche essere il mago più
potente della sua generazione, ma anche
Grindelwald era estremamente dotato e in più possedeva la
Bacchetta di Sambuco.
In teoria, possedendo la Bacchetta
invincibile, Grindelwald sarebbe dovuto uscire vincitore
dall’incontro, ma secondo un utente di Reddit, Silente ebbe la
meglio perché era protetto da un sortilegio antico: Ariana,
sacrificatasi per salvare lui e il fratello Aberforth, anni prima,
aveva gettato su Silente un incantesimo di protezione, simile a
quello che Lily Potter aveva generato per Harry. Dal momento che la
saga di Animali Fantastici troverà il suo culmine proprio in questo
duello, dobbiamo solo aspettare per sapere se questa teoria può
essere fondata o meno.
La misteriosa porta con il velo, all’ufficio Misteri, era usata
per i criminali condannati a morte in Harry Potter
Durante la loro incursione
al Ministero della Magia, nel quinto capitolo della saga, Harry e i
suoi amici si imbattono, all’interno dell’Ufficio Misteri, nella
famosa Porta con il velo, che sembra essere un passaggio per
l’aldilà. Una delle cose strane della stanza in cui la porta è
custodita è che ricorda a Harry una corte di tribunale del
Ministero della Magia, con file di panche rivolte verso il
palchetto dove era la porta.
La somiglianza tra le due stanze ha
portato molti fan a credere che la porta con il velo potesse essere
un metodo di esecuzione dei condannati a morte, forse nei giorni
precedenti alla creazione dell’incantesimo Avada Kedavra.
È anche possibile che l’esecuzione
di esseri umani sia stata messa fuori legge a un certo punto,
poiché sappiamo che persino i Mangiamorte, tra i peggiori criminali
nel mondo magico, hanno ricevuto condanne severe al carcere, ma mai
pene capitali.
Ariana Silente era un Oscuriale
Harry
Potter e i Doni della Morte ci ha rivelato che Albus Silente
aveva una sorella minore di nome Ariana. I dettagli della vita
della giovane Silente sono oscuri, tutto ciò che sappiamo è che la
ragazza era mentalmente instabile a seguito di un incidente con dei
ragazzini Babbani e che non era capace di controllare la sua
magia.
Parallelamente, il franchiste di
Animali Fantastici ci ha rivelato l’esistenza degli Oscuriali,
streghe e maghi che portano dentro di sé una forza magica parassita
che esplode all’esterno quando sono forzati a reprimere le loro
abilità. Non conosciamo ancora la verità dietro ad Ariana Silente,
ma ci sono un sacco di connessioni tra lei e un Oscuriale, cosa che
ha portato molti fan a credere che anche lei fosse una di loro.
Inoltre, Gellert Gridelwald potrebbe aver scoperto il potere di un
Oscuriale dentro Ariana durante la sua frequentazione con Albus,
cosa che potrebbe giustificare il fatto che, nei film, e alla
caccia di queste creature magiche.
Il Torneo Tremaghi prevede un contratto simile al Voto
Infrangibile
Una delle domande senza
risposta più frustranti de Il Calice di Fuoco è perché Harry ha
dovuto partecipare per forza alla competizione del Torneo Tremaghi,
avrebbe semplicemente potuto dire che si sarebbe astenuto! Si
afferma che tutti i partecipanti al Torneo Tremaghi sono sotto gli
effetti di un “contratto magico vincolante”, ma non viene mai
spiegato quali siano le conseguenze della rottura di quel
contratto. Tuttavia, deve essere peggio che affrontare un
drago.
Una possibile spiegazione è che
mettere il tuo nome nel Calice di Fuoco significhi prendere parte a
una variazione dell’incantesimo del Voto Infrangibile, con la
promessa che parteciperai al torneo al meglio delle tue capacità o
perderai la vita. Il fatto che lingue di fuoco caratterizzino sia
il funzionamento del calice che la stipulazione del voto è un
indizio che potrebbe esserci una connessione tra le due cose, e
spiegherebbe anche perché Harry non poteva semplicemente lasciare
il Torneo Tremaghi.
Silente ha riparato la bacchetta di Hagrid con la Bacchetta di
Sambuco
Alla fine dell’avventura,
Harry ha usato il potere della Bacchetta di Sambuco per riparare la
sua che si era spezzata in precedenza. Questo ci indica che sia
possibile che Albus Silente abbia aggiustato la bacchetta di Hagrid
usando proprio la Stecca della Morte, in passato. Sappiamo che
Hagrid venne espulso da Hogwarts durante il suo secondo anno perché
accusato indirettamente di aver provocato la morte di Mirtilla
Malcontenta. Sappiamo che questo inganno fu opera di Tom Riddle,
all’epoca studente di Hogwarts, e sappiamo che l’espulsione del
mezzo-gigante comportò anche che gli venisse spezzata la bacchetta.
Ma chi ha letto i libri, sa bene che Hagrid porta con sé e usa una
bacchetta mascherata da piccolo ombrello rosa, il che significa che
qualcuno deve averlo aiutato a riparare la sua bacchetta.
Silente voleva mantenere segreto il
fatto che possedeva la Bacchetta di Sambuco, ma si fidava anche di
Hagrid totalmente, tanto da potergli rivelare il segreto per
aiutarlo. La difficile situazione legale di Hagrid sarebbe stata
anche una buona scusa per assicurarsi che il guardiacaccia di
Hogwarts tenesse segreto il gesto di Silente.
I quattro fondatori di Hogwarts riflettono i quattro paesi del
Regno Unito in Harry Potter
I fondatori di Hogwarts
vollero che la scuola fosse divisa in quattro casate, ognuna delle
quali prediligeva le abilità e le qualità preferite da ognuno dei
quattro fondatori stessi. Sarebbe stato compito del Cappello
Parlante mettere i coraggiosi in Grifondoro, i saggi in Corvonero,
gli abili in Serpeverde e i leali in Tassorosso.
Una delle principali teorie dei fan
sui quattro fondatori di Hogwarts è che rappresentano anche i
quattro paesi del Regno Unito. Sappiamo per certo che Godric
Grifondoro veniva dall’Inghilterra, Rowena Corvonero dalla Scozia e
Helga Tassorosso dal Galles. I loro colori sono anche strettamente
associati alle bandiere di ogni nazione, con il giallo di
Tassorosso legato alla bandiera di San Davide. Il paese di origine
di Salazar Serpeverde non è mai stato rivelato, ma avrebbe molto
senso se fosse stato originario dell’Irlanda.
Barty Crouch Jr. Bill Weasley e Percy Weasley hanno usato la
giratempo mentre erano a Hogwarts
Ne Il Prigioniero di
Azkaban scopriamo che è impossibile per gli studenti di Hogwarts
seguire tutte e dodici le lezioni per ottenere un GUFO (Giudizio
Unico Fattucchieri Ordinari), a causa di accavallamenti negli orari
delle lezioni. Sappiamo però che Hermione venne fornita dalla
McGranitt di una Giratempo, che le permetteva di recuperare le ore
per seguire tutti e dodici i corsi. Sappiamo anche che Barty Crouch
Jr, Bill Weasley e Percy Weasley hanno conseguito dodici GUFO a
testa, durante il loro periodo a Hogwarts. Questa informazione ha
portato i fan a credere che forse l’espediente di fornire agli
studenti una Giratempo non era una cosa tanto eccezionale come
Hermione pensava, ma che fosse prassi comune, per gli studenti
particolarmente dotati, essere messi nella posizione di seguire
tutti i corsi. Quindi la scuola forniva Giratempo a tutti gli
studenti che erano considerati in grado di sostenere quel carico di
studio. La pratica era però tenuta segreta dagli insegnanti, al
fine di prevenire qualsiasi potenziale abuso di potere da parte
degli studenti, e per questo forse la stessa Hermione ignorava di
essere solo l’ultima di una lunga serie di studenti molto
dotati.
Il corpo rudimentale di Voldemort era quello del figlio mai
nato di Bertha Jorkin in Harry Potter
Il corpo di Voldemort fu
distrutto quando il suo stesso incantesimo rimbalzò su di lui,
riducendolo a uno stato peggiore dell’essere un fantasma. J. K.
Rowling ha dichiarato di aver raccontato al suo editore di come
Voldemort ha creato il corpo rudimentale che aveva all’inizio de Il
Calice di fuoco. Un possibile modo in cui Voldemort potrebbe essere
stato in grado di assumere sembianze umane attraverso un corpo
rudimentale era possedere un corpo già esistente. I fan hanno
pensato ad un figlio mai nato di Bertha Jorkin. I lettori ricordano
Bertha come la giornalista catturata e uccisa da Voldemort mentre
era in Albania, colei che involontariamente aveva fornito a
Voldemort l’informazione dell’organizzazione del Torneo Tremaghi.
Secondo questa oscura teoria, Bertha era incinta, quando venne
catturata in Albania e che Voldemort, uccisa la madre, si sia
impossessato del corpo del bambino, come aveva fatto con Raptor.
Questa teoria è sostenuta dal fatto che, quando vediamo per la
prima volta Voldemort con un corpo, al cimitero di Little
Hangleton, lo vediamo con le sembianze di un bambino deforme.
Voldemort governava dall’oscurità perché aveva paura dei
governi magici esteri
Una delle più grandi
domande che i fan di Harry Potter si pongono sul libro finale della
saga è perché le altre comunità di maghi in altri Paesi non sono
mai intervenute quando Voldemort ha preso il potere. Una possibile
risposta è che Voldemort era in realtà diffidente nei confronti
della comunità internazionale, motivo per cui aveva posto al
Ministero le sue pedine invece di dichiararsi lui stesso Ministro
della Magia.
È possibile che sia presente una
versione magica della Prima Direttiva, che afferma che qualsiasi
intervento militare potrebbe essere richiesto solo se lo Statuto
internazionale di segretezza fosse stato infranto. Questo è il
motivo per cui i Mangiamorte hanno descritto la loro presa di
potere come un cambiamento di regime piuttosto che un colpo di
stato. Voldemort sapeva di avere ancora nemici in Gran Bretagna,
quindi probabilmente voleva essere sicuro di aver estirpato i
nemici dal Regno Unito, prima di procedere ad espandere il suo
dominio in tutto il mondo.
Il motivo per cui il Quidditch non
ha senso è dovuto ai progressi nella tecnologia delle scope
Le regole del Quidditch
sono una costante fonte di discussione tra i fan di Harry Potter.
La cattura del Boccino d’Oro segna la fine di una partita di
Quidditch e garantisce 150 punti. Questo sembra un numero
impressionante di punti rispetto ai 10 che si ottengono quando si
segna usando una Pluffa.
Una possibile risposta al motivo
per cui il Quidditch sembra avere regole così insensate è legato ai
cambiamenti nella tecnologia di fabbricazione delle scope. Sappiamo
che ci sono differenze nella qualità delle scope nel mondo di Harry
Potter, con quelle più costose che sono più veloci. È possibile che
le scope non fossero così veloci ai vecchi tempi, il che
significava che i Cercatori impiegavano molto più tempo a
raggiungere il Boccino d’Oro. Il mondo magico sarebbe quindi troppo
lento nell’adattarsi agli sviluppi della tecnologia cambiando, in
base ai tempi e al tipo di scope, le regole del gioco!
Michael B. Jordan è uno degli attori più
talentuosi della sua generazione. Tuttavia, non sono moltissimi i
grandi blockbuster a cui ha preso parte. Eppure, c’è stato un
momento in cui la star di Creed ha quasi rischiato di entrare a far parte
dell’universo di Star Wars…
L’attore, attualmente impegnato con
la promozione del suo ultimo film Senza
rimorso, ha rivelato di aver sostenuto un provino nel 2013
per un ruolo ne Il risveglio della forza: si trattava della
parte di Finn, che alla fine venne affidata a John Boyega. “Penso di non essermi
concentrato abbastanza a causa della sceneggiatura, perché non
c’era alcuna indicazione”, ha spiegato l’attore durante
un’intervista con
Variety. “Era tutto estremamente vago, tutto così segreto.
Leggendo la parte, non riuscivo a collegare le cose. Fu un
disastro, senza ombra di dubbio.”
Sebbene Jordan non si sia unito alla
lotta intergalattica contro il Primo Ordine, ha recitato in molti
altri film importanti nel corso degli anni, incluso l’amatissimo
cinecomic Marvel, Black
Panther. Nel film del 2018, Jordan ha interpretato uno
dei cattivi preferiti dai fan, Erik Killmonger. Se Jordan si fosse
unito all’universo di
Star Wars, forse non avrebbe avuto la possibilità di
prendere parte al MCU.
Un altro attore del MCU ha
sostenuto un provino per Star Wars…
In passato, anche un altro attore
della scuderia Marvel aveva ricordato il suo
disastroso provino per Star Wars. Stiamo parlando di Tom
Holland, interprete di Spider-Man: lo scorso febbraio,
anche il giovane attore ha rivelato di aver partecipato alle
audizioni per il ruolo di Finn nella trilogia sequel.
“Ricordo ancora la mia audizione
per Star
Wars”, aveva spiegato Holland. “Ero al quarto, quinto
provino e credo stessi sostenendo l’audizione per il ruolo poi
andato a John Boyega. Ricordo di aver provato questa scena con
questa ragazza – che Dio la benedica – e lei aveva la parte di un
drone. Quindi mentre io esclamavo: ‘Dobbiamo tornare alla nave!’,
lei rispondeva: ‘Bleep, bloop bloop, bleep bloop’. Non riuscivo a
smettere di ridere. L’ho trovato così divertente. Mi sono sentivo
davvero male, perché lei si stava sforzando davvero di essere un
androide convincente o un drone o come si chiamano. Ovviamente non
ho avuto la parte. Decisamente, non è stato il mio momento
migliore.”
Ecco l’intervista a Rebecca
Hall, trai protagonisti Godzilla vs. Kong, e ad Adam
Wingard, regista del film che prosegue il racconto del
MonsterVerse della Legendary Pictures. Godzilla vs.
Kong arriverà in Italia in digitale, disponibile su tutte
le piattaforme streaming a partire dal 6 maggio.
Steven Spielberg e Darth Vader sono due icone del cinema per
ragioni, ovviamente, molto diverse. Spielberg è uno dei più grandi
cineasti della storia del cinema, mentre Vader è uno dei villain
più leggendari che abbiano mai illuminato il grande schermo.
Il personaggio di
Darth Vader è stato creato da George Lucas, collega e intimo amico di
Spielberg. Come i fan più accaniti della saga sicuramente sapranno,
nel corso degli anni il regista di Cincinnati ha fornito diversi
input creativi ai film della saga di Star Wars (in particolare con La vendetta dei Sith del 2005). Inoltre, proprio
grazie alla forte amicizia che lo lega a Lucas, Spielberg ebbe
anche la possibilità di dirigere
L’impero colpisce ancora del 1980 (offerta che dovette
però rifiutare a causa di alcune problemi con la Directors Guild of
America, di cui all’epoca era già membro).
Ora Amblin, la società di produzione
cinematografica e televisiva fondata dallo stesso Spielberg, ha
pubblicato via Instagram
una fantastica foto in onore dello Star Wars Day dello scorso 4 maggio.
L’immagine mostra Spielberg vestito nientemeno che da
Darth Vader, mentre nella didascalia è possibile leggere:
“Nonostante la chiara scelta di casting fosse limitata alla
cerchia di amici più stretta del creatore di Star
Wars, George Lucas, Il Creatore ha invece optato per Dave
Prowse e James Earl Jones. Questo vuole dire farla facile,
George!”
Il contributo di Steven Spielberg alla saga di Star Wars
Anche se non si sa in quale anno è
stata scattata la foto, la cosa ancora più divertente è che Amblin
ha taggato Mark Hamill nel post dopo aver incluso
l’hashtag: “Luke avrei potuto essere tuo padre”.
Ricordiamo che Steven Spielberg ha assistito Lucas durante la
realizzazione di alcuni momenti del duello di Yoda con Palpatine ne
La vendetta dei Sith. Dieci anni dopo, fu Spielberg a
suggerire che fosse J.J. Abrams ad occuparsi della regia de
Il risveglio della forza.
Nel lungo articolo di
THR dedicato al reboot di
Superman, sono stati citati anche altri progetti non
collegati necessariamente all’universo DC. Uno di questi è appunto
Blade,
l’atteso riavvio dei Marvel Studios dedicato al personaggio dei
fumetti creato da creato da Marv Wolfman (testi)
e Gene Colan (disegni).
Ad oggi, del film che avrà come
protagonista il due volte premio Oscar Mahershala Ali(Moonlight,
Green
Book) sappiamo veramente pochissimo. Tuttavia, nel report
dell’illustre rivista statunitense si legge che la Marvel ha deciso di rallentare con
i lavori attorno al progetto, dal momento che la data di inizio
delle riprese è stata ufficialmente spostata da settembre 2021 a
luglio 2022.
Tale decisione sarebbe stata presa
perché, secondo la Casa delle Idee, la sceneggiatura di
Stacy Osei-Kuffour(Watchmen)
avrebbe ancora bisogno di numerose rifiniture. Sempre nello stesso
report si legge che lo studio ha già incontrato numerosi potenziali
registi a cui affidare il film. Tra questi, ci sarebbero
Regina King (One
Night in Miami) e Steven Caple Jr.(Creed
II), che in maniera abbastanza curiosa figurano anche
nella shortlist dei registi che potrebbero occuparsi del
sopracitato reboot di
Superman.
In Blade vedremo la figlia del Diurno?
L’ultimo aggiornamento che avevamo
avuto in merito a Blade riguardava
il possibile coinvolgimento di un personaggio di nome Ruby
all’interno della storia. Secondo i dettagli emersi da un casting
call, tale Ruby potrebbe essere nient’altri che la figlia di Eric
Brooks, fornendo così all’universo cinematografico Marvel un nuovo eroe ereditario da
poter sfruttare in futuro.
“Ruby” potrebbe essere una sorta di
copertura per il nome che il personaggio avrà effettivamente nel
film: dai fumetti, sappiamo che il nome della figlia di Eric Brooks
è Fallon Gray, nonostante il personaggio non sia mai realmente
apparso sulla carta. Fallon avrebbe dovuto debuttare nel 2015 in
una nuova serie scritta da Tim Seeley e
illustrata da Logan Faerber.
In seguito, però, Seeley abbandonò
il progetto, pensando che un autore di colore sarebbe stato più
adatto alla storia. Alla fine, la serie venne definitivamente
accantonata. Nonostante il personaggio non abbia mai debuttato
ufficialmente, l’idea di una figlia di Blade
ha preso subito piede nell’immaginazione di moltissimi fan.
Speriamo quanto prima di avere conferme o smentite ufficiali in
merito…
Nel futuro di Mads Mikkelsen non c’è solamente il franchise
di Animali
Fantastici (in cui andrà a sostituire
Johnny Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald), ma anche
un’altra iconica saga, ossia quella di Indiana
Jones: il mese scorso, infatti, abbiamo appreso che
l’attore è entrato a far parte del cast del quinto attesissimo
capitolo.
Al momento non sappiamo quale ruolo
è stato affidato alla star di Hannibal, ma in una recente
intervista con
Collider l’attore ha parlato di quanto sia entusiasta all’idea
di prendere parte al film, dal momento che è sempre stato un grande
fan del franchise: “Sono molto, molto eccitato… L’altro giorno
ho rivisto I predatori dell’arca perduta. È davvero ben fatto, è
affascinante… la storia è fantastica. È un onore per me far parte
di una saga con la quale sono cresciuto. Sono in una posizione
privilegiata, perché mi hanno permesso di leggere la sceneggiatura
prima. Posso confermare che era tutto ciò che volevo che fosse. È
semplicemente fantastico.”
L’attore ha poi spiegato di avere
avuto la possibilità di contribuire alla costruzione del suo
personaggio, rivelando: “Penso di essere stato invitato a
creare un personaggio, penso che tutti ambiscano a una cosa del
genere. Ecco perché a volte scelgono alcuni attori… Perché li
ritengono più creativi e pensano che con loro si possa
collaborare.”
Cosa sappiamo di Indiana Jones 5
James Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones
5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto
tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del
progetto torna invece John Williams, già
compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il
personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe
partire in primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo
le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.
Netflix Italia ha diffuso il trailer del nuovo
Thriller di fantascienza originale Netflix Awake
diretto da Mark Raso con
Gina Rodriguez, Ariana Greenblatt e Frances Fisher e
in arrivo a Giugno 2021 sulla piattaforma streaming.
Nel film Awake
Un evento a livello globale disattiva tutti gli oggetti elettronici
e toglie agli esseri umani la capacità di dormire, gettando il
pianeta nel caos. L’ex soldatessa dal passato turbolento Jill
potrebbe avere l’unica speranza di una cura, rappresentata dalla
figlia.
A quanto pare un sequel
di Joker,
l’acclamato film di Todd Phillips con protagonista Joaquin Phoenix, sarebbe ancora in sviluppo.
Uscito nel 2019, il film co-sceneggiato da Scott Silver è diventato
in breve tempo un grandissimo successo. Basato sull’iconico
supercriminale della DC Comics, Joker ha incassato oltre un
miliardo di dollari al box office globale e ha vinto numerosi
riconoscimenti importanti, tra cui la vittoria di Phoenix come
miglior attore protagonista agli Oscar 2020.
In seguito alla grande accoglienza
riservata al film, un sequel
era per molti scontato. Più volte Phillips ha specificato di aver
discusso dell’idea con la Warner Bros., ma oltre alle dichiarazioni
del regista non ci sono mai stati aggiornamenti in merito. Ora, un
nuovo report di
THR indica – molto brevemente – che il sequel
di Joker è effettivamente ancora in sviluppo.
Il report in questione è dedicato
principalmente al nuovo reboot di Superman –
che potrebbe vedere coinvolti un protagonista e un regista neri
-, ma nel lungo articolo viene ancora menzionato il futuro del
Clown Principe del Crimine di Phoenix al cinema. Tutto ciò che
possiamo leggere è “Joker e il suo sequel già
pianificato”, a conferma che la Warner Bros. non ha
abbandonato i suoi piani e che intende continuare con la storia di
Arthur Fleck.
Nonostante fosse stato concepito
come uno film autonomo, in realtà Joker
lascia una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel finale del
film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State Hospital e lo
vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé una scia di
impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la sua
psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a fuggire
dagli infermieri dell’istituto che cercano di braccarlo.
Per quanto raccontasse una storia
autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un
eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose
– il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del
personaggio di Sophie (Zazie
Beetz).
Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Janeane Garofalo è entrata a
far parte del cast di Billions 5, l’attesa quinta
stagione di Billions.
La candidata all’Emmy Janeane
Garofalo (The Larry Sanders Show) si unisce alla quinta stagione
della serie drammatica di successo della Showtime Billions in un
ruolo ricorrente. I primi sette episodi della quinta stagione sono
andati in onda da maggio a giugno 2020 e la serie tornerà per
completare la sua quinta stagione entro la fine dell’anno. Garofalo
interpreterà Winslow, il proprietario alla moda di una società di
cannabis legale.
Nella quinta
stagione di Billions,
Bobby Axelrod (Damian
Lewis) e Chuck Rhoades (Paul
Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità,
mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere
dell’impatto sociale Mike Prince (Corey
Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di
Axe, e Chuck litiga con un formidabile procuratore distrettuale
(Roma Maffia). Taylor Mason (Asia
Kate Dillon) è costretta a tornare ad Axe Capital,
dove Taylor deve combattere per proteggere i propri dipendenti e le
loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie
Siff) rivaluta la sua lealtà e crea nuove alleanze
sorprendenti che la mettono in contrasto sia con Chuck che con
Axe. La guest star della quinta stagione
Julianna Margulies (The Good Wife) interpreta
Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League e
autrice di bestseller. La serie è interpretata anche da David
Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin e Jeffrey DeMunn.
Billions
è creata e prodotta dagli showrunner Brian Koppelman e David
Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin. Per
ulteriori informazioni su BILLIONS, visitate SHO.com, seguite su
Twitter, Instagram e Facebook e unitevi alla conversazione
utilizzando #Billions.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che Hannah John-Kamen, nota soprattutto per il
ruolo di Ghost in
Ant-Man and the Wasp, sarà la protagonista di Red
Sonja, il nuovo film targato Millennium basato sull’eroina
Marvel creata dallo scrittore Roy
Thomas e dall’illustratore Barry Windsor-Smith nel 1973, e
parzialmente basata sui personaggi creati dalla scrittore Robert E.
Howard.
Il personaggio aveva debuttato sul
grande schermo nel 1985, nell’omonimo film interpretato
da Brigitte Nielsen al fianco
di Arnold
Schwarzenegger. Da allora, numerosi sono stati i
tentativi di riportare l’eroina al cinema. Al Comic-Con del 2008
venne annunciato che Robert
Rodriguez avrebbe diretto e prodotto un nuovo
film che avrebbe visto Rose McGowan nei panni
della diavolessa con la spada, ma quel progetto venne poi
cancellato.
Diversi anni dopo, nel
2018, Bryan
Singer (la saga di X-Men) venne
ufficializzato alla regia di un nuovo adattamento, ma dopo le
accuse di violenza sessuale e cattiva condotta del regista, il film
è passato ufficialmente nella mani di Jill
Soloway, creatrice della
serie Transparent, che si occuperà della regia.
In una nota ufficiale, Soloway ha
così commentato il casting di Hannah John-Kamen: “Hannah è un’attrice di
grande talento che seguiamo da anni. Lei è Red Sonja. Il suo range,
la sua sensibilità e la sua forza sono tutte qualità che stavamo
cercando e non potremmo essere più entusiasti di intraprendere
questo viaggio insieme.”
Il nuovo film dedicato a Red
Sonja, le cui riprese dovrebbero partire entro la fine
dell’anno, sarà sceneggiato da Tasha Huo,
attualmente showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore per
conto di Netflix di una nuova serie d’animazione basata sul
franchise di Tomb Raider. Inoltre, è al lavoro anche
su The
Witcher: Blood Origin, prequel dell’acclamata serie con
protagonista
Henry Cavill.
Lo scorso febbraio è arrivata la
notizia che J.J.
Abrams sta lavorando ad un reboot di Superman, sempre per conto della Warner Bros.,
insieme al prolifico sceneggiatore Ta-Nehisi
Coates. Al momento nessun attore è ancora collegato
ufficialmente al progetto, ma è apparso subito chiaro che non
sarebbe stato Henry Cavill a tornare nei panni dell’eroe
kryptoniano.
Ora, un report di
THR svela nuovi dettagli in merito alla nuova misteriosissima
avventura dell’icona della DC sul grande schermo, specificando che
WB sarebbe alla ricerca di un attore e di un regista neri: ciò
conferma, dunque, le voci secondo cui il film avrà come
protagonista un Superman nero. Inoltre, sembra che il film non sarà
ambientato nel DCEU.
Non sarà quindi Abrams ad occuparsi
della regia, nonostante il suo coinvolgimento in qualità di
supervisore. Il lungo articolo di
THR cita anche i primi nomi che potrebbero accaparrarsi la
regia: tra questi, figurano Steven Caple Jr.(Creed
II), Regina King (One
Night in Miami),Shaka King(Judas
and the Black Messiah) e J.D.
Dillard.
Tuttavia, la fonte precisa che
Coates consegnerà la sceneggiatura allo studio soltando a dicembre,
quindi è altamente probabile che passerà anche del tempo prima che
venga ufficializzato il regista del film. Sempre in base a
quanto si legge nel report, pare che Coates stia lavorando ad una
versione del personaggio molto più fedele ai fumetti originali.
Il Superman nero più celebre dei
fumetti è indubbiamente Calvin Ellis, ma al
momento non sappiamo se sarà davvero lui il personaggio al centro
della storia del nuovo film. La speranza è di avere quanto prima
nuovi aggiornamenti ufficiali in merito. Ricordiamo che il reboot
di Superman rappresenta il terzo progetto WB/DC supervisionato da
J.J, Abrams, che sta già curando Justice League Dark e la serie
reboot di Constantine.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attore premio Oscar Adrien Brody è entrato a far parte del cast di
Succession 3, l’attesa terza
stagione di Succession.
Dunque il premio Oscar Adrien Brody si unisce alla terza stagione
di Succession, vincitore di un Emmy, della
HBO.
Adrien Brody sarà guest star nei panni di Josh
Aaronson, un miliardario investitore attivista che diventa
fondamentale nella battaglia per la proprietà di Waystar.
Succession 3
Succession
3 è la terza
stagione della serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale
americano HBO.
La serie Succession è
incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i proprietari
disfunzionali di un impero globale dei media e dell’ospitalità che
si battono per il controllo dell’azienda in mezzo all’incertezza
sulla salute del patriarca della famiglia, Logan Roy.
In Succession 3
ritorneranno i protagonisti Marcia
Roy (stagione 1-in corso), interpretata
da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato
da Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Brian Cox, Roman
Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank
Vernon (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava
Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom
Wambsgans (stagione 1-in corso), interpretato da Matthew
Macfadyen. Connor Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee (stagione 1-in
corso), interpretato da Rob Yang.
Comedians,
il nuovo film scritto e diretto dal Premio Oscar Gabriele
Savatores, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema
con il sostegno del MiC, esce nelle sale cinematografiche di tutta
Italia da giovedì 10 giugno distribuito da
01Distribution. Comedians è una riflessione sul senso
stesso della comicità nel nostro tempo, affrontando temi di
assoluta attualità. Il film è fedelmente tratto dalla celebre pièce
teatrale di Trevor Griffiths, opera
premiatissima alla fine degli anni Settanta.
Sei aspiranti comici stanchi
della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di
stand-up si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club.
Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro
per un programma televisivo.Per tutti è la grande
occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima. Le
esibizioni iniziano e ogni comico sale sul palco con un grande
dilemma: rispettare gli insegnamenti del proprio maestro, devoto a
una comicità intelligente e senza compromessi o stravolgere il
proprio numero per assecondare il gusto molto meno raffinato
dell’esaminatore? O forse cercare una terza strada, di assoluta
originalità?
Nel cast di Comedians
la coppia comica Ale e Franz, Natalino
Balasso, Marco Bonadei, Walter Leonardi,
Giulio Pranno, Vincenzo Zampa e con la
partecipazione straordinaria di Christian De
Sica.
Ha detto Gabriele
Salvatores, intervenuto con un videomessaggio alle
Giornate Professionali di Cinema “Reload”: “Stavo preparando le
valigie perché dovevo partire… quando ho ricevuto una bellissima
proposta da Paolo del Brocco, Luigi Lonigro e Indiana Production,
una di quelle proposte che come si dice in un film famoso: ‘non si
possono assolutamente rifiutare’. Come tutti voi ho la voglia e la
speranza di ritornare il prima possibile in sala a vedere i film
sul grande schermo. Per me le sale sono l’anima del cinema ed ecco
perché sono molto felice di mettere a disposizione delle sale, del
pubblico e del progetto di ripartenza, giustamente tanto sostenuto
dal Ministro Franceschini, il mio ultimo film, girato in piena
pandemia. Il film si chiama Comedians, comici. Ci recitano
Christian De Sica, Ale e Franz, Natalino Balasso e altri attori
bravissimi che presto diventeranno famosi, anche se ora non li
conoscete. Vi comunico con gioia quindi, che il mio film sarà in
sala da giovedì 10 giugno e spero vi terrà compagnia per tutta
l’estate. Sono molto, molto felice. Buon cinema a tutti, e buona
visione.”
Marco Cohen
(Indiana Production) dichiara: “Quando girammo questo film in
piena pandemia, pensavo quanto fosse grande il privilegio di
riuscire a lavorare e di mantenere il lavoro anche in periodi così
terribili.
Tutto il comparto
italiano del nostro settore ha dato prova di grande resilienza. Per
questo motivo è doveroso ringraziare tutte le donne e gli uomini
che in momenti così difficili con passione e coraggio hanno voluto
lavorare con noi. Oggi abbiamo il grande privilegio di poter
ritornare, come Indiana Production, a condividere i nostri film con
il pubblico al cinema, ed è bello che ad accompagnarci sia un
Premio Oscar italiano come Gabriele Salvatores”.
“La decisione di uscire con
l’ultimo lavoro di uno dei nostri autori più cari è un segnale
forte di comprensione delle esigenze del mercato e delle difficoltà
che stanno vivendo gli esercenti cinematografici – dice
Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai
Cinema. Dopo aver tenuto fermi quasi tutti i titoli del nostro
listino, siamo fiduciosi che l’uscita di Comedians di Gabriele
Salvatores rappresenti una grande opportunità per ricostruire a
breve il rapporto interrotto con il pubblico, trattandosi di uno
dei film italiani più attesi.
Ringraziando Gabriele Salvatores
per la disponibilità, noi di Rai Cinema e 01 Distribution con
Indiana productions, sposiamo in pieno il piano per la ripartenza e
siamo al fianco degli esercenti cinematografici italiani in questo
momento duro ma decisivo per il futuro della nostra
industria.”
“Non esiste soddisfazione
maggiore per un distributore cinematografico che ricevere la
massima fiducia da produttori e registi, soprattutto in occasione
di proposte sfidanti e dal risultato non scontato – aggiunge
Luigi Lonigro, direttore di 01Distribuiton e
presidente dei Distributori cinematografici. Il mercato ha
bisogno di grandi film per ripartire nel tempo più breve possibile
e credo che il segnale da parte di Rai Cinema e 01 che arriva agli
esercenti in questo momento è forte e chiaro”.
Prima di dirigere celebri film come
Sherlock Holmes, Operazione U.N.C.L.E. e
Aladdin, il regista
Guy Ritchie
aveva consolidato la propria fama a livello internazionale grazie
al film RocknRolla. Uscito
nel 2008, questo ha rappresentato per lui un vero e proprio ritorno
alle origini, rielaborando lo stile dei suoi primi grandi successi
Lock & Stock – Pazzi scatenati e Snatch – Lo
strappo. Con una regia dirompente, tanta esplosiva azione e un
cast di grandi star del cinema, il film si è affermato da subito
come un cult, riconosciuto ancora oggi come uno dei film più
importanti del regista britannico.
Da Ritchie anche scritto,
RocknRolla affronta anche temi già trattati nei due
succitati film del regista. In particolare, egli conduce lo
spettatore in un mondo composto da personaggi avidi e
doppiogiochisti, pronti a tutto pur di ottenere un successo
personale. Si snoda così una vicenda estremamente adrenalinica,
dove l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. Con questo film
Ritchie ha potuto nuovamente mostrare il proprio potenziale come
regista, rendendo chiarissimo cosa è in grado di fare con il giusto
progetto tra le mani. Il contesto e l’immaginario qui costruiti
hanno infatti ottenuto un seguito senza eguali, che ancora oggi
rende RocknRolla un perfetto esempio del suo genere.
Accolto in modo molto positivo dalla
critica, il film è stato anche un buon successo commerciale,
divenendo poi sempre più popolare nel corso degli anni. Per gli
amanti del cinema di Ritchie, si tratta indubbiamente di un film
imprescindibile, da vedere assolutamente. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
RocknRolla: la trama del film
La storia si svolge nel mondo
criminale e dei bassifondi della Londra contemporanea, dove il
mercato immobiliare è diventato il business più importante, anche
più di quello della droga e i criminali ne sono gli imprenditori
più entusiasti. Ma chiunque voglia entrare in questo mercato – dal
piccolo malvivente One Two, al misterioso
miliardario russo Uri Obomavich – deve fare i
conti con un solo uomo: Lenny Cole. Gangster della
vecchia guardia, Lenny sa come arrivare ai suoi obiettivi e tiene
per il collo tutti i burocrati, gli intermediari o i criminali che
contano.
Basta solo una telefonata e Lenny può far scomparire ogni
impedimento burocratico. Ma come gli dice sempre il suo braccio
destro Archy, Londra è a un punto di svolta nella
malavita, con i grandi criminali che vengono dall’Est, i criminali
affamanti e disperati della strada e tutti che vogliono cambiare le
regole del commercio e del crimine. Con la quantità di soldi che
circola, tutto il mondo criminale di Londra vuole prendere parte
agli affari. Ma mentre i grandi nomi del mondo del crimine ed i
piccoli criminali si battono per ottenere il dominio, l’affare
multimilionario finisce nelle mani della rockstar
drogata Johnny Quid, il figliastro di Lenny,
con conseguenze imprevedibili.
RocknRolla: il cast del film
Il film di Ritchie si compone di una
serie di celebri attori, molti dei quali divenuti grandi star del
cinema proprio grazie a RocknRolla. Il primo tra questi è
Gerald Butler, presente
nei panni del delinquente Mr. One Two. L’attore si preparò al ruolo
approfondendo il mondo della malavita londinese, accettando anche
di girare una scena di sesso. Il giorno delle riprese di questa,
però, l’attore si presentò sul set con un’infezione alla gola,
venendo dunque rifiutato dalla controparte. Ritchie dovette a quel
punto riscrivere la scena così come poi apparsa nel film. La donna
con cui egli doveva girare la scena è l’attrice Thandie Newton,
presente nei panni di Stella.
Nel film è poi presente l’attore
Tom Hardy nei panni di
Bob il Bello. Il regista Christopher Nolan affermò
che fu proprio dopo aver visto recitare Hardy in questo film che
decise di proporgli un ruolo in Inception e Il cavaliere oscuro – Il
ritorno. L’attore Tom Wilkinson
interpreta il potente Lenny Cole, mentre Mark Strong è Archy, il
braccio destro di Lenny e narratore del film. L’attore ceco
Karel Roden interpreta invece il criminale russo
Yuri Omovich, ispirato al vero uomo d’affari russo Roman
Abramovich. Sono poi presenti gli attori Toby
Kebbell nei panni del rocker Johnny Quid e
Gemma Arterton in
quelli di June. Infine, Idris Elba è Mumbles,
socio di One Two.
RocknRolla: il sequel, il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Al termine del film, prima dei
titoli di coda, vi è un cartello che indica che il gruppo di
protagonisti tornerà in The Real RocknRolla, lasciando
intendere che vi sarà un sequel al film con questo titolo. A
distanza di oltre 10 anni, però, Ritchie non ha fornito molte
indicazioni, portando i fan a credere che tale seguito non verrà
mai realizzato. Nel 2019, tuttavia, il regista ha affermato che
esiste una sceneggiatura scritta per questo nuovo film, ma di non
averla potuta realizzare per via dei numerosi altri impegni
susseguitisi nel corso degli anni. Ad oggi continua a non esserci
alcuna certezza riguardo il sequel, che diventa dunque sempre meno
probabile.
Nella speranza di poter vedere
questo sequel in futuro, è intanto possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. RocknRolla è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Il dio dell’Inganno colpisce
ancora! Con un video messaggio Tom Hiddleston ha
annunciato la nuova data di lancio di LOKI e
l’appuntamento settimanale con i nuovi episodi
della serie originale Marvel Studios in esclusiva su Disney+.
LOKI
segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo
fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi
di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston
torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson,
Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e
Richard E. Grant. Kate Herron è
la regista, mentre Michael Waldron è il capo
sceneggiatore.
L’attesissimo ritorno a Westeros si
fa un po’ più vicino con le prime foto ufficiali dal set, appena
rilasciate da HBO, di House
of the Dragon, il primo spin-off de Il Trono di
Spade atteso al debutto su Sky e NOW in
contemporanea con la messa in onda americana nel 2022.
Basata sul romanzo di George R. R.
Martin “Fuoco e sangue” e ambientata 300 anni prima degli eventi
della serie madre, House
of the Dragon racconterà la storia di Casa
Targaryen.
Nelle foto, alcuni fra i
protagonisti della nuova serie:
Emma D’Arcy nei
panni della Principessa Rhaenyra Targaryen: primogenita del
re Viserys, cavaliere di draghi di Valyria purosangue. I più
direbbero che Rhaenyra è nata con tutto ciò che potrebbe
desiderare…ma non è nata uomo.
Matt Smith è il
Principe Daemon Targaryen: fratello minore del Re Viserys ed
erede al trono. Guerriero senza pari e cavaliere di draghi, Daemon
ha il vero sangue di drago. Ma si dice che ogni volta che un
Targaryen viene al mondo, gli dei lancino una moneta…
Steve Toussaint è
Lord Corlys Velaryon, “The Sea Snake”: Lord di Casa
Velaryon, una stirpe di Valyria antica almeno quanto Casa
Targaryen. Come “The Sea Snake,” il più famoso avventuriero
mai andato per mari nella storia di Westeros, Lord Corlys è più
ricco dei Lannister e rivendica di possedere la flotta più grande
al mondo.
Olivia Cooke nei
panni di Alicent Hightower: figlia di Otto Hightower, Primo
Cavaliere del Re, è la donna più avvenente di tutti i Sette Regni.
È cresciuta nel Red Keep, la cerchia di persone più vicine al Re.
Ha grazia cortese e spiccato acume politico.
Rhys Ifans è
Otto Hightower: Primo Cavaliere del Re, Ser Otto è leale
servo del Re e del suo regno. Secondo lui, la più grande minaccia
al regno è Daemon, il fratello del Re, e la sua posizione di erede
al trono.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante
l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan
Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin
“Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal
saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds
of Winter”.
A sette anni da
Elle, Paul Verhoeven torna con
Benedetta, il suo nuovo film che sarà presentato
in concorso al Festival
di Cannes 2021, il prossimo luglio. Il film uscirà al cinema
dal 9 luglio nelle sale francesi.
Benedetta, la trama
Alla fine del XV secolo, con la
peste che devastò la terra, Benedetta Carlini si unì al convento di
Pescia, in Toscana, come novizia. Capace fin dalla tenera età di
compiere miracoli, l’impatto di Benedetta sulla vita nella comunità
è immediato e epocale. Benedetta accoglie una giovane donna nel suo
convento, e le due iniziano una relazione appassionata.
Benedetta è interpretato da
Virginie Efira, Charlotte Rampling, Daphné
Patakia e Lambert Wilson. Il film è
basato su un libro di Judith C. Brown, a sua volta
basato su una storia vera. Verhoeven aveva inizialmente contattato
il suo frequente collaboratore Gerard Soeteman per
adattare il libro.
Vision ha diffuso il trailer di
Morrison
il nuovo film di Federico Zampaglione tratta dal
suo romanzo Dove tutto è a metà. Una storia di vita,
amicizia e speranza, che mette a confronto due vite diverse ma
legate dalla grande passione per la musica: Lodo, giovane e pieno
di grandi sogni da dividere con la sua band, interpretato da
Lorenzo Zurzolo (Baby, Sotto il sole di Riccione), e Libero, una ex rockstar
in cerca del grande rilancio, interpretato da Giovanni
Calcagno (Il primo Natale, Il
traditore).
Nel cast anche Carlotta
Antonelli (Bangla, Suburra – La serie) e
Giglia Marra (Una serata speciale,
Squadra antimafia – Palermo oggi), oltre all’amichevole
partecipazione di Riccardo De Filippis
(Giorni, Romanzo criminale) e la partecipazione
di Adamo Dionisi (Suburra, The
Shift). Morrison è una produzione
Pegasus Entertainment, prodotto da Martha Capello,
Ilaria Dello Iacono e Giorgio Ferrero, in associazione con
QMI e sarà distribuito prossimamente da
Vision Distribution.
Claire Foy è una
delle attrici britanniche che ha raggiunto la popolarità grazie
alla serie NetflixThe
Crown. Il ruolo di Elisabetta II, l’ha fatta
conoscere al grande pubblico dopo anni di dura gavetta.
Il suo debutto nel mondo della
recitazione risale al 2008 e nel corso di 10 anni Claire
Foy è riuscita a conquistare davvero tutti sia nel mondo
delle serie che nel mondo del cinema, grazie anche al ruolo di
Janet Armstrong in First Man – Il Primo Uomo.
Ecco tutto quello che non
sapevate di Claire Foy.
The Crown, Netflix: Claire Foy
Nel novembre del 2016 è uscita sulla
piattaforma di Netflix la prima stagione di The
Crown. La serie si incentra sulla vita della regina
Elisabetta, soprattutto riguardo i primi anni del suo regno. Claire
Foy venne scelta per vestire i panni proprio della protagonista. La
sua interpretazione dura per due stagioni, passando il testimone
alla collega Olivia Colman e per la sua performance vince
addirittura un Golden Globe come Miglior Attrice in una serie
drammatica.
Claire Foy deve la stragrande parte
della sua popolarità proprio grazie a Netflix e a
The Crown. Tuttavia, è scoppiata una vera e propria bomba che
vede la Foy protagonista riguardo la questione della disparità di
trattamento: l’attrice inglese, che è stata la protagonista della
serie per ben due stagioni, ha ricevuto un compenso ben inferiore
rispetto a Matt Smith, suo comprimario, che veste i panni
del Principe Filippo, Duca di Edimburgo. Inutile dire che questa
questione ha determinato una serie di polemiche da parte del
pubblico e dei membri del cast della serie stessa.
L’attrice ha commentato di sentirsi
sorpresa di essere al centro della discussione, mentre
Jared Harris, suo collega nella serie, ha asserito
che la Foy, avendo frequentato per molte più ore il set rispetto a
Smith e avendo dato lei il successo alla serie, meriterebbe di
essere pagata e di parificare l’uguaglianza.
Claire Foy nel 2021
Nel 2021 interpreterà Margaret
Campbell nella miniserie A Very English
Scandal. Ha interpretato Joan Richmond nel film
My Son e Emily Richardson-Wain nel film
The Electrical Life of Louis Wain.
Vanessa Kirby and Claire Foy
Nel maggio del 2015 Vanessa Kirby è stata selezionata per
interpretare la principessa Margaret sempre per la serie The
Crown. La Kirby e la Foy si sono conosciute sul set e sono
diventate della amiche molto strette, tanto da supportarsi a
vicenda nei rispettivi progetti di lavoro.
Vanessa Kirby e Claire Foy sono
viste spesso insieme, soprattutto ai red carpet delle anteprime dei
loro lavori: le due non lavoreranno più sul set di The
Crown insieme, dato che hanno passato il testimone e Olivia
Colman ed Helena Bonham Carter. Ma la loro amicizia è
talmente stretta che probabilmente appariranno insieme in
futuro.
The Lady in the Van: Claire Foy
Nel 2015, Claire Foy è entrata nel
cast del film The Lady in the Van, diretto da
Nicholas Hytner. Il ruolo della Foy è prettamente
marginale (interpreta un’assistente sociale), ma va detto di aver
fatto parte di un grande cast e di aver condiviso sia il set che lo
schermo con una delle attrici più famose e pazzesche del mondo del
cinema e delle serie: si parla di Maggie Smith.
Infatti, il film è incentrato
direttamente su di lei che sulla Foy stessa, facente parte di una
narrazione tratta da una storia vera: nella metà degli anni
Settanta, Miss Shepherd vive in un furgone malconcio che parcheggia
di volta in volta presso le dimore delle strade di un quartiere
residenziale di Londra. Sarà il commediografo Alan Bennett a
offrirle una sistemazione nel proprio vialetto.
Claire Foy in Vampire Academy
Nel febbraio del 2013 venne
annunciato il cast che avrebbe fatto parte di Vampire Academy, film che sfrutta i diritti della
serie L’accademia dei Vampiri. Diretto da Mark
Waters, il film vede Claire Foy nei panni di Sonya Karp,
uno dei personaggi protagonisti: infatti, grazie a questa
pellicola, la Foy recita al fianco di Zoey Deutch, Lucy
Fry, Dominic Sherwood e Olga Kurylenko.
In Italia il film uscì nel 2014 in
poche copie, eppure Vampire Academy, terzo lungometraggio
per la Foy, andrebbe rivisto sotto un’altra luce e ampiamente
rivalutato: la storia è quella di un’amicizia tra Rose e Lissa
appartenenti a diverse famiglia di vampiri, una di stirpe reale e
l’altra no. Entrambe dovranno combattere contro gli Strigoi,
vampiri malvagi, ed evitare di tornare nei loro luoghi di
origine.
Eppure, se Gosling ha vestito i
panni del protagonista, e cioè quelli di Neil
Armstrong, la Foy ne ha interpretato la moglie, dando vita
a un ruolo da non protagonista che, invece, è molto di più. È
proprio lei, con il suo sguardo espressivo ed occhi magnetici, che
fa parte delle migliori scene in cui viene raccontato l’uomo e non
l’astronauta.
Per poter interpretare al meglio il
ruolo di Janet Armostrong, la Foy si è preparata leggendo il libro
che ha ispirato il film First Man: The Life of Neil
Armstrong di James R. Hansen e si è
concentrata sulla voce, sul timbro e sulle diverse espressioni,
cercando di esprimere, tramite la sua interpretazione, il carattere
tenace e tutte le sfumature del personaggio. Il film è diretto da
Damien Chazelle, regista prodigio, che è tornato ad aprire il
Festival di Venezia dopo l’enorme
successo (e sei premi Oscar vinti) di La La Land.
Claire Foy Ivy Rose Moore
Ivy Rose Moore è la figlia nata nel
settembre 2015 dal matrimonio tra Claire Foy e Stephen Campbell
Moore che dopo quattro anni di matrimonio hanno divorziato. In
merito al loro matrimonio hanno dichiarato: «Ci siamo lasciati e
viviamo separati da un po’ di tempo», ha fatto sapere l’attrice in
una nota a Metro.Co.UK. «Continuiamo però a essere grandi amici,
con il massimo rispetto reciproco».
Olivia Colman è
una delle attrici britanniche che negli ultimi anni ha avuto una
notevole popolarità. Unica e fuori dagli schemi, si è fatta
conoscere per aver partecipato a diverse serie tv, come The Night Manager e Broadchurch, ma anche grazie a diversi film come A
Royal Weekend e Assassinio sull’Orient Express.
Le sue doti recitative sono
pazzesche e nonostante la sua ascesa continui da diversi anni, la
Colman è sempre rimasta una persona umile, conscia del proprio
lavoro, delle proprie responsabili nell’interpretare personaggi di
rilievo, riuscendo a farsi amare dal pubblico di tutto il
mondo.
Ecco quello che non
sapevate di Olivia Colman.
Olivia Colman in Doctor Who
La carriera di
Olivia Colman è cominciata nel 2019 ed è costellata da
numerose serie tv alle quali l’attrice ha partecipato. Una di
queste è proprio Doctor Who: ha recitato solo in
L’Undicesima Ora, primo episodio della quinta stagione
della nuova serie ed episodio di debutto di Matt Smith come undicesimo dottore.
In seguito non ha più partecipato
alla serie, ma nel corso dell’estate del 2017 il nome della Colman
è girato parecchio sulle bocche di tutti. La decima stagione era
l’ultima e avrebbe visto la presenza di
Peter Capaldi per l’ultima volta nei panni del
dodicesimo dottore. Ai tempi non era stato ancora rivelato chi
avrebbe potuto raccogliere l’eredità del dottore e tra le ipotesi
più accreditate vi era quella che una donna sarebbe potuta essere
la protagonista.
Nella fattispecie, il nome più
citato e ipotizzato era proprio Olivia Colman: tuttavia David Tennant, interprete del decimo dottore e
al fianco dell’attrice nella serie Broadchurch, aveva asserito che
Olivia non sarebbe potuta essere il tredicesimo dottore, poiché gli
sembra l’attrice più impegnata sulla Terra. In seguito, poi, il
ruolo di tredicesimo dottore è andato a Jodie Whittaker.
Olivia Colman e i social
Olivia Colman non nessun tipo di
social network e, quindi, non ha nessun profilo Twitter ufficiale.
Tuttavia, di recente il suo hashtag è molto inflazionato e questo
non può che essere un buon segno: infatti, significa che l’attrice
è conosciuta ai più e che il suo nome circola per il mondo.
Olivia Colman: il film
Ultimamente vi sono diversi suoi
progetti che sono pronti a fare faville: prima di tutto c’è molta
attesa per il suo ultimo film, La Favorita di Yorgos Lanthimos (che ha conquistato l’ultima
edizione della Mostra del Cinema di Venezia), in cui la Colman
interpreta la Regina Anna che viene contesa dai personaggi
interpretati da Emma Stone e Rachel Weisz.
In seconda istanza, la Colman sarà
protagonista assoluta della terza stagione di The Crown: infatti, interpreterà la
Regina Elisabetta II, raccogliendo il testimone datole da
Claire Foy, recitando al fianco di Helena Bonham Carter. Non è stata rivelata
ancora nessuna data di uscita da Netflix, ma uscirà sicuramente nel corso del 2019.
Ecco, quindi, che pur non avendo un account di nessun tipo, della
Colman si parla comunque e sempre in maniera del tutto
positiva.
Olivia Colman in Broadchurch
Nel 2012 Olivia Colman ha iniziato
le riprese di Broadchurch, una serie televisiva Britannica ideate da
Chris Chibnall e trasmessa dal 2013 al 2017.
Broadchurch è un piccolo centro marittimo inglese e la serie inizia
con Alec Hardy (David Tennant)
che è appena stato promosso al grado di ispettore di polizia: nello
stesso momento viene ritrovato sulla spiaggia il cadavere di un
bambino.
Inizia la prima indagine in cui
Alec viene affiancato da Ellie Miller, ovvero
Olivia Colman. La serie, che si compone di 3 stagione con 8 episodi
ciascuna, è stata un trampolino di lancio perfetto per la Colman,
che ha avuto l’occasione per farsi conoscere in tutto il mondo. Nel
corso dei 5 anni che vanno dalla realizzazione della prima alla
terza stagione, la Colman ha più volte dichiarato di adorare il
personaggio di Ellie, che non è stato facile trovare una
connessione che la unisse con lei e di vedere in lei una persona
con ottimi principi.
Ellie lavora nella forza di polizia
per servire la sua comunità e lo fa duramente: proviene da quel
paese, conosce tutti e ama la sua cittadina. Inoltre, l’attrice
inglese ha ammesso anche di apprezzare il tipo di rapporto che si
crea tra Ellie e Alec: i due all’inizio si scontrano ma devono
lavorare insieme e nel corso degli episodi il loro rapporto cresce
e si evolve in vera amicizia, senza scivoloni in cliché
romantici.
Olivia Colman: Oscar e Bafta
Nel corso della sua carriera,
Olivia Colman ha ricevuto numerose candidature a tanti premi
diversi e sicuramente ne riceverà anche in futuro: quello che la
rende particolare è che è riuscita a vincere ben tre premi
BAFTA in due anni consecutivi. Infatti, nel 2013 ha vinto
il BAFTA come Miglior Attrice non Protagonista per la serie
britannica Accused e il premio come Miglior Attrice in
Programma TV commedia per Twenty Twelve.
Nel 2014 la Colman ha replicato,
vincendo nella categoria di Miglior Attrice per la serie
Broadchurch: con questa vittoria, l’attrice inglese è
letteralmente scoppiata in lacrime definendo la sua vittoria,
successiva alla due dell’anno precedente, e le sue lacrime come una
cosa poco cool. Questi premi sono la prova che la sua fama e la sua
bravura sono ormai conclamate e in continua crescita.
Nel 2018 ha ricevuto il plauso
della critica per la sua interpretazione della Regina Anna di Gran
Bretagna nel film biografico La favorita, grazie a cui si è
aggiudicata il Premio Oscar nella sezione di miglior attrice alla
sua prima candidatura, la Coppa Volpi per la migliore
interpretazione femminile al Festival di Venezia, il Golden Globe per
la migliore attrice in un film commedia o musicale e il BAFTA alla
migliore attrice protagonista.
Olivia Colman: The Crown
Infatti, anche se è qualche
anno che non fa parte del giro dei premi, sicuramente il 2019 e il
2020 saranno per lei due anni di riscatto e sicuramente sarà
anche protagonista di diverse cerimonie, quasi sicuramente anche
dei BAFTA. Basti pensare alla terza stagione di The Crown (della quale non è conosciuta la data di
uscita e che concorrerà sicuramente ai premi del 2020) e al film
La Favorita: per la sua interpretazione ha già ricevuto
una candidatura per la Miglior Attrice in un Film o Commedia
Musicale ai prossimi
Golden Globe e non è detto che non ne riceva altre.
Olivia Colman nel 2021
Nel 2021 ha ricevuto la sua seconda
candidatura al Premio Oscar nella sezione migliore attrice non
protagonista per la sua interpretazione nel film
The Father – Nulla è come sembra. Nel 2021 interpreterà
Susan Edwards nella serie annunciata Landscapers. Semppre nello
stesso hanno ha interpretato Leda in The Lost Daughter,
Mrs. Niven in Mothering Sunday e ha prestato la voce a PAl
nel film d’animazione I Mitchell contro le macchine.
Dovrebbe far parte del cast di Secret
Invasion, l’annunciata e attesa serie prodotta dai
Marvel Studios e in arrivo su
Disney+ nel 2022.