L’ultima volta che abbiamo visto
Zemo, il temibile villain era riuscito a dividere in due team
opposti i Vendicatori. Dall’uscita di Captain
America: Civil War è passato molto tempo e ora Daniel Brühl si prepara a tornare nei panni
del personaggio grazie all’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier.
In attesa dell’arrivo dello show (il
cui primo episodio debutterà su Disney+ questo venerdì), l’attore
ispano-tedesco ha condiviso alcune nuove informazioni su Zemo e su
ciò che il cattivo ha combinato dalla sua cattura. “Ha passato
molto tempo prigioniero in quella e ha avuto modo di leggere,
pensare”, ha spiegato l’attore a Entertainment
Weekly. “Quindi, puoi star certo che non sta tramando
niente di buono.”
Brühl ha continuato rivelando che
nel 2019 Malcolm Spellman, lo showrunner della
serie Disney+, si è recato in Canada mentre
stava girando la serie The Alienist con una misteriosa
valigia che conteneva la classica maschera di Zemo. “È stato un
momento molto speciale ed emozionante per me. Avremmo finalmente
visto Zemo in quel vestito iconico”. Brühl ha poi aggiunto che
l’inclusione della maschera ha cambiato la sua interpretazione
nella serie, anticipando un “background aristocratico” per
il personaggio e ammettendo che “si sentiva come un
barone”.
Per quanto riguarda ciò che Zemo ha
pianificato in The Falcon e The Winter Soldier, sembra che
sia davvero in missione per porre fine ai supereroi dato quello che
è successo alla sua famiglia in Sokovia. “È vero che in
passato, e forse anche nel presente, Zemo è rigorosamente contro i
super soldati, perché ha visto il pericolo che questo può causare.
Ecco perché ha perso tutta la sua famiglia nella guerra di Sokov. È
qualcosa che infastidisce Zemo e lo fa riflettere molto.”
Sembra quindi che l’attesissima
serie Disney+ abbia in serbo per Zemo
qualcosa di molto speciale. La speranza è che lo show possa
finalmente gettare le basi per una maggiore inclusione a livello
narrativo del personaggio, che a tutte le carte in regola per
diventare una minaccia ricorrente all’interno del più ampio
MCU.
L’attore Elliot
Page ha rilasciato una lunga intervista alla prestigiosa
rivista Time in
cui ha parlato per la prima volta del suo coming out: lo scorso
dicembre, infatti,
Page aveva annunciato di essere transgender attraverso i suoi
profili social, ricevendo tantissimo sostegno non soltanto dal
mondo di Hollywood, ma anche dai suoi fan e dalla comunità
LGBTQ+.
Elliot Page è
salito alla ribalta grazie al ruolo di Kitty Pryde in X-Men: Conflitto finale del 2006. Da allora, è apparso
in tutta una serie di titoli di successo, tra cui
Juno (per il quale ha ricevuto anche una candidatura agli
Oscar), Inception,
To Rome with Love e
Freeheld. Più di recente, ha interpretato il ruolo di
Vanya nell’acclamata serie
The Umbrella Academy, che presto tornerà su Netflix con la terza attesissima stagione.
Parlando con la rivista Time, Elliot
Page ha ammesso che la sua transizione è stata
“complicata” e che è ancora “in corso”, ma al
tempo stesso ha spiegato di essere “davvero entusiasta”
all’idea di recitare ora che è ha “finalmente”
riacquistato la sua vera identità. Ha anche dichiarato che,
nonostante le nuove sfide dietro l’angolo, nulla è paragonabile
all’incredibile sensazione di essere se stessi.
“È un viaggio complicato e un
processo continuo… Sono davvero entusiasta di recitare, ora che
sono pienamente quello che sono, in questo corpo. Indipendentemente
dalle sfide e dai momenti difficili che ci saranno, niente equivale
a sentirsi come mi sento ora”, ha dichiarato Page.
Elliot Page e il messaggio alla
generazione di giovani trans
Attraverso il suo profilo Instagram,
Elliot Page ha condiviso la cover ufficiale del
Time a lui
dedicata e nella didascalia che ha accompagnato l’immagine ha
scritto: “Con profondo rispetto per coloro che sono venuti
prima di me, gratitudine per coloro che mi hanno sostenuto e grande
preoccupazione per la generazione di giovani trans che tutti
dobbiamo proteggere, per favore unitevi a me e denigrate la
legislazione anti-trans, l’odio e la discriminazione in tutte le
sue forme.”
La produttrice Deborah Snyder ha
anticipato che la
Snyder Cut di Justice
League mostrerà quanto è cambiato il mondo dei
supereroi dall’uscita de L’uomo
d’acciaio. L’attesissimo taglio del cinecomic uscito nel
2017 ad opera di
Zack Snyder arriverà finalmente domani 18 marzo
(anche in Italia).
Attraverso L’uomo
d’acciaio e
Batman v Superman, Snyder ha dato vita ad un mondo
decisamente guardingo nei confronti dei supereroi. Nello specifico,
il conflitto al centro di Batman v Superman è stato costruito attorno alla
sfiducia provata da Bruce Wayne nei confronti di Superman e di
altre persone come lui. Ciò era chiaramente in netto contrasto con
la cultura e la celebrazione degli eroi che in genere viene
mostrata sul grande schermo, con
Zack Snyder che alla fine ha dato vita ad una storia
dai toni decisamente più cupi. E sebbene quel tono sia stato
divisivo, alla fine è servito comunque a far distinguere il DCEU
dal resto della concorrenza, nel bene e nel male.
Tuttavia, nella
Snyder Cut di Justice
League la visione del mondo nei confronti dei
supereroi è cambiata, come spiegato dalla produttrice Deborah
Snyder. Date le nuove minacce apocalittiche che l’umanità dovrà
affrontare, come Darkseid e il suo esercito, la Terra è pronta ad
accogliere eroi come Superman e a riconoscere finalmente il loro
status. In un’intervista esclusiva con
Screen Rant, la produttrice ha parlato proprio di questo
cambiamento nell’universo del franchise e di come riflette il mondo
reale oggi.
“Penso che il mondo sia un posto
molto più oscuro. Penso che la cosa grandiosa del film siano
proprio questi cattivi e il fatto che il futuro del mondo sia a
rischio come non lo è mai stato prima. Sì, abbiamo avuto Zod, ma
questa volta è come se avessimo alzato la posta in gioco. Credo che
in un certo senso si tratti anche di comunità. Il che è
interessante, perché il film è stato realizzato proprio perché una
comunità che si è mobilitata. Penso anche che molti di questi
personaggi fossero dei solitari. Il fatto che si uniscono e
lavorano insieme per la prima volta ha un grande significato per
me, e spero che lo avrà anche per il pubblico. Soprattutto in un
momento come questo, in cui penso che tutti abbiamo bisogno di
sentirti uniti. È stato un anno veramente difficile, sotto tutti i
punti di vista, e penso che sia davvero il momento giusto per
questo film, tanto quanto è il momento giusto per
Superman.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueuscirà in streaming il 18
marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW
TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà
diviso in sei capitoli e un epilogo.
Con Cherry,
ultima sfida cinematografica dei fratelli Anthony e Joe
Russo al di fuori del Marvel Cinematic Universe
(The Winter Soldier, Civil War, Infinity
War e Endgame) Tom Holland offre una sensazionale prestazione
nei panni di un veterano di guerra, affetto dal Disturbo Post
Traumatico e caduto in una spirale di criminalità e droghe
sintetiche.
La trama di Cherry
Disponibile su Apple Tv dal 12
Marzo, Cherry,
basato sull’omonimo romanzo semi-autobiografico del 2018 di Nico
Walker, narra la storia di un ragazzo senza nome (Tom
Holland) che, finito il college e a seguito di una
delusione amorosa – la partner di Cherry, Emily, è interpretata da
una straordinaria Ciara Bravo, vera e propria rivelazione – decide
di arruolarsi come cadetto ai tempi della guerra in Iraq. Il film
segue il percorso di vita di Cherry dal
2002 fino al 2021, dall’inizio di un amore che risveglia intense
passioni, passando per gli anni della guerra, che lo segneranno a
vita, e i traumi che ne conseguiranno.
L’appellativo Cherry – nomignolo
designato a chi nell’esercito non ha ancora avuto esperienza in
prima linea – contraddistingue il personaggio interpretato da
Tom Holland, il cui percorso di crescita e
formazione è un vortice di sfide, timori, riflessioni,
disorientamento e tossicità. La fine del college, le speranze
future condivise con la compagna, l’innocenza della prima maturità,
tutto viene schiacciato dagli orrori della guerra e dal disturbo
post traumatico che ne deriva, che per Cherry è possibile
contrastare solo con l’ausilio di sostanze stupefacenti.
Viene inoltre sottolineato il
disinteresse di istituzioni e società nei confronti di individui
come Cherry,
soprattutto tramite la messa in scena e la scenografia; negli
ospedali, i cartellini dei dottori recano la dicitura “Dottore
qualcuno”, ed è così anche per i sergenti degli eserciti, mentre le
insegne delle banche che rapina Cherry recitano “Banca del cavolo”
o “Banca che frega gli americani”.
Un film romanzo caratterizzato da
un nuovo sguardo registico
L’impianto narrativo di Cherry
consta di prologo, cinque capitoli ed epilogo: la struttura
apparentemente lineare del film viene però soppiantata da un
impianto registico piuttosto innovativo, in cui l’approccio
estetico, il ritmo del racconto e il montaggio mutano
continuamente, a seconda della situazione in cui si trovano i
personaggi e della loro condizione psichica. La cinepresa apre e
chiude parentesi a discrezione dell’occhio registico, si insinua in
maniera distorta e allucinata nelle insidie dei personaggi, prende
tutto lo spazio necessario per farci sondare la profondità
psicologica di Cherry.
Infatti, sebbene la materia
narrativa possa a tratti sembrare derivativa, già vista
(Full Metal Jacket, Point Break, Trainspotting…
numerosi sono i film che hanno affrontato queste tematiche) è la
continua variazione, anche di genere, a rendere Cherry un prodotto
vincente ed originale : si oscilla dal war movie al dramma, con
qualche tocco di love story e perfino di heist movie, declinato
anche in chiave comica; Cherry è un ibrido che riesce ad ergersi a
nuova modalità di racconto di una vita intera, un film-romanzo che
si innesta su diverse sfumature cromatiche e di vita, nonostante
una scrittura che rivela, a tratti, qualche incertezza. “Ancora
non capisco che cosa fanno le persone. È come se tutto questo fosse
costruito sul nulla, e non ci sia niente a tenerlo insieme”:
questa battuta pronunciata da Cherry ha una chiave di lettura
personale, inerente la storia del protagonista, ma si pone anche
come cifra stilistica del film. Cherry è,
infatti, imprevedibile, un prodotto filmico non perfettamente
incasellabile, tanto quanto il suo protagonista, che viene guidato
dal momento.
I capitoli dell’esistenza di Cherry
si colorano di tonalità più o meno vivide di rosso, il colore della
ciliegia, e la tonalità si intensifica in base ai cambiamenti
interiori e temporali. E lungo questo percorso di identificazione
tra uomo e frutto si staglia il percorso di maturazione del nostro
protagonista, da cadetto a soldato, da soldato a tossico, poi a
ladro e criminale, infine a prigioniero e Uomo; nel mezzo, un
vortice incessante di guerra, traumi, indecisioni, droghe, amore.
Le peripezie vissute da Cherry plasmano la sua identità, non
solo
tramite grandi eventi esterni ma
anche, e soprattutto, attraverso momenti di intimità, parentesi su
cui i fratelli Russo ci tengono a soffermarsi, che mettono al
centro la sensibilità del protagonista, suo tratto distintivo:
anche nei momenti più bui e apparentemente senza possibilità di
redenzione, Cherry
mantiene intatta la sensibilità e l’innocenza di cui subito veniamo
a conoscenza, tratto caratteriale inizialmente causa di diversi
problemi, ma che poi si dimostrerà risolutivo.
Cherry: nessuno si salva da
solo
Unico punto fermo nell’esistenza di
Cherry è Emily. Anche Emily si presenta come un personaggio
innocente – il fiocchetto bianco che porta al collo nella prima
parte del film ne è il correlativo oggettivo- tuttavia viene poi
risucchiata dal malessere psicofisico del compagno; anche la loro
storia è una lunga ed estenuante guerra, in cui, però, la presenza
dell’altro è necessaria e, sembra suggerirci il finale,
potenzialmente risolutiva. Nessuno si salva da solo, e questo film
ne è la conferma, fin dalla scintilla che scatta subito con Emily.
I due si completano, cambiano e si smarriscono, e l’incedere della
loro relazione, tanto passionale quanto disfattista, è enfatizzato
da una fotografia discontinua e di grande impatto che trasmette
ogni genere di emozioni percepite dai protagonisti. E, nonostante i
momenti peggiori, il tunnel della droga e della criminalità, le
scelte giuste o sbagliate, l’unico modo per soccombere al caos è
rimanere uniti, avere una casa dove poter far ritorno.
Menzione speciale alla magnifica
colonna sonora di Henry Jackman, che ci accompagna nell’iter alla
scoperta della consapevolezza di Cherry
fino all’ultimo brano, quel “Vissi d’arte, vissi d’amore” di
Puccini, nella versione di Maria Callas, che anticipa il confronto
finale fra Cherry e l’amata Emily.
Disponibile dal 16 marzo
su Netflix, Waffle + Mochi è la nuova
serie Netflix per bambini che si avventura nel mondo del cibo con
un approccio didattico ma divertente e leggero, perfetto per un
pubblico in età pre-scolare. La serie è prodotta da Higher
Ground, la casa di produzione di Barack e Michelle
Obama, e si mette perfettamente in scia con l’impegno che la
coppia, specialmente Michelle, profonde da anni nella promozione
dell’agricoltura biologica e dell’alimentazione naturale e sana.
Infatti famoso, durante la presidenza Obama, è stato l’orto di
Michelle alla Casa Bianca. Questa missione, che fa parte delle
tante cause che sposano gli Obama, è diventata Waffle +
Mochi, un’avventura in giro per il Mondo, e non solo, alla
scoperta dei cibi e delle ricette e del loro valore sociale.
Waffle + Mochi, la trama
Waffle, figlio di un
Waffle e di una Yeti, e Mochi, un mochi rosa, vivono in un paese in
cui è tutto ghiacciato. Il loro sogno è di diventare chef, ma è
difficile inseguire questo sogno quando tutto quello che puoi
cucinare sono ghiaccioli, granite e cubetti di ghiaccio. Un giorno
però dalla loro finestra, vedono avvicinarsi un furgoncino delle
consegne. Decidono così di tentare una fuga da quel paese
ghiacciato salendo a bordo del veicolo che li porta in un luogo
magico, colorato, che non avevano idea potesse esistere sulla loro
stessa terra: un supermercato. Qui incontrano la Signora Obama, che
gestisce il posto e che decide di dar loro la possibilità di un
impiego, affidandogli dei compiti da svolgere che porteranno Waffle
+ Mochi a scoprire tantissime cose sul cibo.
Scritta in maniera
semplice e diretta, Waffle + Mochi e una serie
principalmente didattica, che però riesce a coniugare leggerezza,
istruzione (in una certa forma), divertimento in una forma che è
complessa perché la sfrutta diversi stili: alle riprese in live
action si aggiungono inserti di animazione, mentre i due
protagonisti sono dei simpatici pupazzi che fanno del loro occhio
ingenuo il drive principale per far andare avanti gli episodi.
Dieci episodi da circa
30 minuti formano la prima stagione, un formato forse troppo
“impegnativo” per il pubblico di destinazione così giovane, ma che
è bilanciato da una vena davvero simpatica e coinvolgente.
Waffle + Mochi è un prodotto garbato, che fa della
didattica il suo scopo principale senza rimanere schiacciato da
questo compito che si autoimpone, ma sfruttandolo per visitare
luoghi, culture, stimolando la fantasia, la curiosità e…
l’appetito!
NOW TV rivela oggi
la sua nuova identità e il rinnovato look &
feel. Il nuovo nome NOW ne riflette l’essenza:
brillante semplicità che incontra l’intrattenimento allo
stato puro.
Gli utenti possono unirsi al
servizio in streaming di Sky per godere dei film tanto amati e
delle serie tv, degli show tra i più popolari al mondo, delle
produzioni Sky Original e
dei grandi eventi sportivi sia dal vivo che on demand. Un’identità
dall’elegante gamma di colore verde che utilizza l’illuminazione
grafica sulla “O” al centro del logo e apre un nuovo varco
verso il mondo dell’intrattenimento di NOW, nel cuore del
brand. La rinnovata identità si riflette anche nel carattere e
nella personalità del brand, che cambia posizionamento e accoglie
gli appassionati di intrattenimento come componenti di una grande
community.
Il rebranding di NOW,
guidato dal Regno Unito, prende il via oggi in contemporanea in UK,
Italia e in Irlanda.
Marina Storti, Managing
Director di NOW UK, ha commentato: “NOW è sempre stata
la casa dell’intrattenimento di qualità e l’evoluzione del nostro
brand fa in modo che nessuno debba perdersi i suoi contenuti di
intrattenimento preferiti. Passando da NOW TV a NOW, sposiamo
l’eccellente qualità del nostro intrattenimento con la semplicità
assoluta. Questa immediatezza dà vita ad una destinazione ideale,
nonché ad una comunità pronta ad accogliere tutti coloro che amano
l’intrattenimento di qualità”.
Claudia Avanzi,
Managing Director di NOW Italia, ha
commentato:“Sono orgogliosa di poter svelare oggi la
nostra nuova brand identity. È un giorno importante, che segna il
primo passo verso l’evoluzione di NOW e rappresenta la nostra
ambizione di diventare sempre di più la destinazione per gli
appassionati di intrattenimento di qualità. Questa è la prima di
una serie di novità importanti che arriveranno nei prossimi
mesi”.
A partire da oggi diventa ancora
più facile accedere ai contenuti del servizio in streaming. L’App
diNOW è infatti da oggi disponibile anche su vari
dispositivi Fire TV di Amazon, in particolare
Fire TV Stick, Fire TV Stick Lite
e Fire TV Stick 4K. Grazie all’integrazione di
Alexa nei dispositivi Fire TV Stick, i clienti possono trovare NOW
semplicemente attraverso la propria voce, pronunciando “Alexa, apri
NOW” o utilizzando lo spazio di ricerca.
Oltre ai dispositivi Fire TV di
Amazon, NOW è accessibile da smartphone, tablet, PC/Mac,
smart tv, game console e dispositivi tv. La lista completa è
disponibile sul sito.
Entrare nella community di NOW è
facile con i Pass Entertainment, Pass Cinema in versione mensile e
Pass Sport in versione mensile o giornaliera. Per i nuovi iscritti
è valida la possibilità di sottoscrivere i Pass Cinema e
Entertainment a 3€ per il primo mese anziché 14,99€.
Il “Benvenuto nella nuova
NOW” verrà rivelato da una campagna di
comunicazione, on air dal 19 marzo e interamente realizzata
da Sky Creative Agency (SCA), l’agenzia creativa interna
di Sky.Il promo, declinato su TV,
Social e Video digital, porterà in vita in modo creativo il nuovo
look e il nuovo posizionamento raccontando con una sequenza
ritmata, il meglio della programmazione di NOW:
Intrattenimento allo stato puro.
Basato sul romanzo di J. M. Barrie
“Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere” (“Peter and Wendy”)
e ispirato al classico animato del 1953, Peter
Pan & Wendy è la storia senza tempo di
una giovane ragazza che, sfidando il desiderio dei suoi genitori di
farle frequentare il collegio, parte con i suoi due fratelli più
piccoli verso la magica Isola che non c’è. Lì incontra un
ragazzo che si rifiuta di crescere, una piccola fata e un malvagio
capitano pirata. Insieme si ritrovano presto a vivere
un’emozionante e pericolosa avventura molto molto lontano dalla
loro famiglia e dalle comodità di casa.
Peter
Pan & Wendy è interpretato da
Jude Law (Animali fantastici e dove
trovarli) nel ruolo di Capitan Uncino; Yara Shahidi
(Grown-ish) in quello di Trilli; Ever Anderson
(Black Widow) nel ruolo di Wendy e Alexander
Molony (The Reluctant Landlord) in quello di Peter Pan.
Molly Parker (House of Cards – Gli intrighi del potere) è
Mrs. Darling, mentre Alan Tudyk (Rogue One: A Star Wars
Story) è Mr. Darling. Nel cast anche gli esordienti
Joshua Pickering nel ruolo di John; Jacobi Jupe in quello di
Michael e Alyssa Wapanatâhk nel ruolo di Tiger Lily. Infine Jim
Gaffigan (The Jim Gaffigan Show) sarà Spugna.
“Peter Pan è stata a lungo una
delle mie storie preferite, in parte perché sono sempre stato
restio a crescere, ma anche per l’emozione, l’avventura e
l’immaginazione che rendono sempre così attuale il racconto
originale di J.M. Barrie”, afferma David Lowery. “Sono
entusiasta di avere l’opportunità di ridefinire i suoi personaggi
iconici per una nuova generazione e sono ancora più felice di
poterlo fare con un cast e una troupe così sensazionali”.
Negli Stati Uniti si comincia a
tornare alla normalità con l’arrivo del vaccino per il coronavirus
e così cominciano a riaprire le sale cinematografiche. La gioia di
questo evento è stata immortalata dal fotografo Mario
Anzuoni che, in una sala americana, ha scattato una foto a
Christopher Nolan, che si è recato in sala, con
mascherina, per vedere Judas and the Black
Messiah.
Il Festival di
Cannes è lieto di confermare che il regista americano
Spike Lee sarà il Presidente di Giuria della sua
74° edizione, che si terrà quest’anno dal 6 al 17 luglio 2021.
Fedele ai suoi impegni, il regista americano ha promesso di
sostenere il Festival al suo ritorno sulla Croisette.
Impedito l’anno scorso a causa
della crisi sanitaria, il Festival di
Cannes inaugura questo nuovo decennio con un
eccezionale Presidente di Giuria, uno dei più grandi registi della
sua generazione, nonché sceneggiatore, attore, montatore e
produttore. Per 30 anni, l’instancabile Spike Lee
è stato un astuto cronista degli interrogativi del suo tempo, con
un approccio risolutamente contemporaneo che non è mai privo di
leggerezza e divertimento.
“Durante i mesi di incertezza
che abbiamo appena attraversato, Spike Lee non ha
mai smesso di incoraggiarci. Questo supporto sta finalmente
arrivando a buon fine e non avremmo potuto sperare in una
personalità più potente per tracciare i nostri tempi
difficili”, afferma Pierre Lescure,
Presidente del Festival.
“Il suo entusiasmo e la sua
passione per il cinema ci hanno dato una grande spinta di energia
per preparare il grande Festival che tutti stavano aspettando. La
festa sarà fantastica, semplicemente non vediamo l’ora!”,
conferma Thierry Frémaux, Delegato Generale.
Dal 6 al 17 luglio 2021 sulla
Croisette, queste 12 giornate estive saranno una celebrazione
dell’arte e della creatività, e ricche di riunioni tanto attese.
Fervono i preparativi con un gran numero di film in visione dal
comitato di selezione. Il Festival avrà l’opportunità di delineare
più nel dettaglio la 74a edizione, nelle prossime settimane.
La selezione ufficiale e la
composizione della giuria saranno svelate all’inizio di giugno.
Circondato dai membri della sua giuria, Spike Lee
assegnerà la Palma d’Oro alla cerimonia di chiusura sabato 17
luglio.
Amazon Studios ha annunciato oggi
l’inizio delle riprese del primo film Amazon Original
italiano, la commedia young-adult Anni da
cane, diretta da Fabio Mollo
(Il sud è niente) e scritta da Mary Stella
Brugiati e Alessandro Bosi. Anni
da cane è prodotto da Notorious Pictures e sarà
disponibile, questo autunno, in esclusiva su Amazon Prime Video in oltre 240 paesi e territori
in tutto il mondo.
Anni da
cane racconta la storia di Stella, un’adolescente
impacciata, cinica, piena di immaginazione e tormentata. Dopo un
incidente in auto che le cambia la vita e in cui è coinvolto anche
un cane, si convince che i suoi anni vadano contati come quelli dei
cani: uno ne vale sette, e ora che sta per compiere sedici anni, in
realtà, è una centenaria. Per questa ragione, Stella crede che le
rimanga poco tempo da vivere e decide di stilare una lista di tutte
le cose che vuole fare prima di morire. Con l’aiuto dei suoi
migliori amici, Nina e Giulio, la ragazza comincia così a vivere la
sua vita al massimo, bruciando le tappe per paura di non avere
tempo per fare tutte le esperienze. Ma l’incontro casuale con
Matteo, un coetaneo timido e introverso, metterà tutto in
discussione, stravolgendo totalmente la sua prospettiva.
“Siamo felici di sostenere il crescente numero di
titoli scripted Amazon Original in Europa con questa
storia italiana così speciale” ha affermato Georgia Brown, Head of
European Originals, Amazon Studios. “Il nostro primo film Amazon
Original italiano, Anni da cane, si aggiungerà alla serie
di coinvolgenti show di fiction in produzione in Italia, tra cui
Bang Bang Baby, Everybody Loves Diamonds e
Vita da Carlo. Questa è una storia affascinante e speriamo
sarà per gli spettatori Prime Video nel mondo un film da non
perdere.”
“Anni da
cane rappresenta una tappa fondamentale per gli
Amazon Studios in Italia”, ha aggiunto Nicole Morganti, Head of
Amazon Originals, Italia. “Siamo entusiasti di far partire la
nostra prima produzione cinematografica con un partner prestigioso
come Notorious Pictures e un team creativo di giovani e talentuosi
filmmaker. Con il prezioso supporto di questa incredibile squadra
offriremo agli spettatori una storia unica nel suo genere, dai toni
di commedia, ma venata di tenerezza e sensibilità, capace di
parlare in maniera diretta al pubblico dei ragazzi, usando il loro
stesso linguaggio.”
Anni da
cane si unirà alle migliaia di serie e film già
presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni
italiane Amazon Original FERRO e Celebrity Hunted –
Caccia all’uomo, già disponibili sul servizio e LOL:
Chi ride è fuori in arrivo il 1 aprile; le serie
pluripremiate Fleabag e The Marvelous
Mrs. Maisel e i grandi successi come Jack Ryan,
The
Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio,
Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in
licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le
dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del
mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della
Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre serie Amazon
Original annunciate e in produzione sono Bang Bang Baby,
Vita da Carlo, Dinner Club, Everybody Loves
Diamonds, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Seconda
Stagione e All or Nothing: Juventus.
Marvel Comics celebra l’ottantesimo
anniversario di Captain America con una serie limitata dal
titolo “The United States of Captain America“.
Scritta da Christopher Cantwell e disegnata da Dale Eaglesham, la
serie vedrà Steve Rogers collaborare con alcuni dei Captain America
del passato – tra cui Bucky Barnes, Sam Wilson e John Walker – in
un viaggio attraverso l’America per ritrovare il suo scudo
perduto.
Durante il loro viaggio, il gruppo
entrerà in contatto con diverse persone comuni, di ogni estrazione
sociale, che hanno assunto il ruolo di Captain America nel corso
degli anni per difendere le loro comunità, a cominciare da
Aaron Fischer. “Aaron si ispira agli eroi
della comunità queer: attivisti, leader e gente comune che si
battono per una vita migliore”, spiega l’autore Joshua
Trujillo. “Rappresenta gli oppressi e i dimenticati.
Spero che la sua storia d’esordio abbia un riscontro tra i lettori
e aiuti ad ispirare la prossima generazione di eroi.”
L’artista Jan
Bazaldua si unirà a lui per espandere le origini di
Fischer. “Voglio ringraziare moltissimo l’editore Alanna Smith
e Joshua Trujillo per avermi chiesto di creare Aaron”, ha
detto Bazaldua. “Mi è davvero piaciuto disegnarlo e, come
persona transgender, sono felice di poter presentare una persona
apertamente gay che ammira Captain America e combatte contro il
male per aiutare coloro che sono quasi invisibili agli occhi della
società. Mentre lo disegnavo, pensavo: ‘Cap combatte contro esseri
superpotenti e salva il mondo quasi sempre, ma Aaron aiuta chi
cammina da solo per strada, con i problemi che deve affrontare ogni
giorno’. Spero che alla gente piaccia il risultato
finale!”
The United States of Captain
America arriverà il 12 giugno. Di seguito
una copertina alternativa del fumetto ad opera di Nick
Robles e il design originale di Aaron Fischer ad opera di
Jan Bazaldua.
Lady Driver è il
film del 2020 diretto da Shaun Paul Piccinino con
protagonisti Grace Van Dien, Sean Patrick Flanery e
Christina Moore.
Lady Driver: in
streaming
Lady Driver in
streaming è disponibile sulla piattaforma
NOW
Lady Driver: la trama
Nel film una giovane ribelle va
alla ricerca delle sue radici e scopre di avere talento per le auto
da corsa. Protagonisti della vicenda sono Grace Van Dien come Ellie
Lansing, Sean Patrick Flanery come Tim Lansing, Christina Moore
come Jessie Lansing Dickson, Casper Va Dien come Elliot Lansing,
Amanda Detmer come Loretta, David Gridley nei panni di Buck
McCreadie e Jack Kelly nel ruolo dello Sceriffo Cooper.
Lady Driver: il trailer
https://www.youtube.com/watch?v=rGBlFvb3Hyc
Le curiosità sul film
Questo film è stato girato sul
posto a Petaluma Speedway, in California, nell’ottobre del
2017.
Il garage utilizzato in lady
driver è anche lo stesso uso del garage nel film Dirt del 2018
Nella giornata di ieri sono state
annunciate le
nomination degli Oscar 2021. Al di là dei
tradizionali discorsi sugli “esclusi” e sui “dimenticati”, le
candidature della 93esima edizione hanno battuto diversi record in
termini di diversità e rappresentazione, due aspetti su cui
l’Academy è stata più volte criticata in passato. Ma quali sono,
nello specifico, tutti questi record infranti? Scopriamolo insieme,
grazie a Screen
Rant:
Più nomination per le donne rispetto alle passate edizioni
Gli Oscar 2021 hanno
battuto il record per il maggior numero di nomination femminili in
qualsiasi categoria, con ben 70 donne che hanno ricevuto ben 76
nomination in quest’edizione. Ciò riflette indubbiamente una
maggiore attenzione nei riguardi delle donne dietro la macchina da
presa, con ruoli in cabina di regia e alla produzione che,
storicamente, sono per la maggior parte stati affidati per lo più
agli uomini.
In particolare, i risultati più
importanti sono stati raggiunti nella categoria miglior regista e
miglior film (in quest’ultima, in particolare, è possibile trovare
ben sette produttrici candidate). Nomadland
e Promising Young Woman sono certamente i due titoli degni
di nota: entrambi, infatti, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti
sotto la guida creativa delle regista Chloé Zhao ed Emerald
Fennell.
Per la prima volta, due donne
candidate alla miglior regia
Insieme all’aumento
complessivo delle nomination che includono artiste donne, gli Oscar
2021 hanno fatto la storia anche per un altro motivo. Per la prima
volta, ben due donne figurano nella cinquina del miglior regista:
Chloé Zhao è stata nominata per Nomadland,
mentre Emerald Fennell è stata nominata per Promising Young
Woman.
Tali storiche candidature arrivano
in seguito ad un anno in cui il 27% di tutti i titoli idonei a
contendere per la categoria miglior film sono stati diretti da
donne, un record a tutti gli effetti. Se anche agli Oscar Nomadland
seguirà il percorso già tracciato dai Golden Globes, Zhao potrebbe
essere pronta a scrivere nuovamente la storia.
Hollywood e l’Academy hanno ancora
tanta strada da fare in termini di equità razziale, ma l’elenco di
quest’anno è tuttavia un momento significativo e fondamentale che,
si spera, segnerà una vera e propria tendenza in futuro.
Viola Davis è l’attrice nera più nominata agli Oscar
Grazie alla nomination come
miglior attrice per Ma
Rainey’s Black Bottom, Viola Davis è diventata l’attrice
nera più nominata nella storia degli Oscar, nonché l’unica attrice
nera ad aver ricevuto due nomination come miglior attrice
protagonista.
La Davis è stata precedentemente
nominata come migliore attrice non protagonista per le sue
interpretazioni in Barriere (per il quale ha vinto l’ambita statuetta) e
per Il dubbio. È stata invece nominata come migliore
attrice protagonista per il ruolo di Aibileen Clark in The
Help. Davis si è affermata come una delle migliori interpreti
di Hollywood nel corso degli anni: tale riconoscimento si riflette
debitamente nella sua quarta storica nomination.
Chloé Zhao è la donna più nominata agli Oscar in un solo
anno
Chloé Zhao sta battendo
diversi record grazie agli Oscar 2021. Oltre ad essere una delle
due donne nominate nella categoria miglior regia, Zhao ha fatto la
storia grazie alle sue quattro nomination totali, il più alto
numero in assoluto per una donna, agli Oscar, in un solo anno.
Le altre tre nomination ricevute da
Zhao sono per il miglior film, la migliore sceneggiatura non
originale e il miglior montaggio, tutte ovviamente per Nomadland.
Zhao è anche la prima donna di origine asiatica ad essere stata
nominata nella categoria miglior regia. Ad oggi, Nomadland è
considerato il favorito per trionfare come miglior film.
Steven Yeun è il primo asioamericano candidato
come miglior attore
Dopo aver trionfato come
miglior film straniero ai Golden Globes, Minari ha
ricevuto sei nomination all’Oscar, tra cui niglior film e miglior
attore protagonista per Steven Yeun. Yeun è, in assoluto, il primo
attore asioamericano ad essere in lizza per il premio: prima di
lui, c’erano stati soltanto due attori di sola discendenza asiatica
ad essere candidati, ossia Ben Kingsley e Yul Brynner (entrambi
hanno anche vinto l’ambita statuetta).
La performance di Yeun è stata
ampiamente elogiata da pubblico e critica, e l’impatto culturale di
Minari
potrebbe essere l’inizio di una sorta di rinascita per la star dopo
la sua ascesa grazie alla popolare serie The Walking
Dead.
Youn Yuh-Jung è la prima coreana
candidata ad una Oscar per la recitazione
Steven
Yeun non è l’unica star di Minari che
ha aperto tutta una serie di nuovi orizzonti all’interno delle
candidature degli Oscar 2021. Youn Yuh-jung, che interpreta la
nonna Soon-ja nel film, è la prima attrice coreana ad essere
nominata per un Academy Award (nonostante abbia vinto quattro Oscar
nel 2019, Parasite
non ha ricevuto alcuna nomination per quanto riguarda le categorie
attoriali).
Youn è da decenni un nome di spicco
nel panorama cinematografico e televisivo coreano: il
riconoscimento da parte degli Oscar è indubbiamente meritato.
Riz Ahmed è il primo musulmano candidato come miglior
attore
Grazie alla sua interpretazione inSound of
Metal,Riz Ahmed è
diventato il primo interprete musulmano a ricevere una candidatura
agli Oscar come miglior attore protagonista. Il film ha ricevuto
ben 6 nomination, incluso quella per il miglior film.
Nonostante una vasta carriera nel mondo
dell’arte (dal cinema alla musica), Ahmed è diventato noto a
livello internazionale soltanto quando ha debuttato nell’universo
di Star
Wars grazie allo spin-off Rogue
One: A Star Wars Story. Ahmed è da tempo sostenitore di
una maggiore rappresentanza dei musulmani nel cinema: si spera,
quindi, che il successo di Sound of
Metal possa essere un passo significativo in quella
direzione.
Netflix ha il maggior numero di nomination agli Oscar di
sempre
Per il secondo anno
consecutivo, Netflix è riuscito ad ottenere il maggior numero di
nomination all’Oscar rispetto a qualsiasi altro studio. Anche se
non così inaspettato, il successo di Netflix è emblematico in
merito alla sempre più costante distribuzione dei titoli in
streaming.
Questa tendenza si è ovviamente
amplificata nel 2020, in seguito alla chiusura delle sale in tutto
il mondo a causa della pandemia di Covid-19. Tuttavia, è
improbabile che questa stessa tendenza si attenui dopo che la
pandemia si sarà placata.
In una recente intervista, il
regista Zack Snyder ha spiegato di essersi
volutamente appoggiato ad una caratterizzazione divisiva del
Cavaliere Oscuro in Batman v Superman: Dawn of Justice. Il film
del 2016 è stato incentrato sulle crescenti tensioni tra i due eroi
di punta della DC. All’epoca dell’uscita in sala, il film venne
stroncato dalla critica, che non ne apprezzò il ritmo irregolare e
la costruzione dei personaggi, così come il tono dark della
storia.
Parlando con il
New York Times in occasione della promozione della Snyder
Cut di Justice League (in arrivo in tutto il
mondo, Italia inclusa, il prossimo 18 marzo), il regista Zack Snyder ha parlato della possibilità
che la critica non sia riuscita a comprendere pienamente la sua
interpretazione di Batman. Facendo riferimento alle critiche mosse
al film, Snyder ha dichiarato: “Quando ho realizzato Watchmen,
è stato decostruzionista. È un film che scova le falle nei nostri
eroi. E Batman v Superman è la stessa cosa. Batman
si ubriaca, prende antidolorifici, va a letto con una sconosciuta.
È un uomo distrutto. Si traveste da pipistrello, esce la sera e fa
a pugni con la gente. Ha i suoi problemi. Penso che il film sia
arrivato in un momento in cui nessuno voleva davvero quel Batman.
Volevano che il Batman fosse il classico monaco guerriero, il
solito personaggio cool. Io, personalmente, sono in pace con la mia
versione.”
Zack Snyder sembra ormai essere abituato alle
reazioni contrastanti che inevitabilmente sorgono di fronte ai suoi
nuovi progetti, in particolare quando si tratta di un universo di
supereroi così amato come quello DC. Anche se il regista non si è
lasciato scalfire – almeno all’apparenza – dalle critiche ricevute
in passato dalla stampa, sarà interessante vedere come il pubblico
risponderà alla
Snyder Cut di Justice
League, visto e considerato che il Batman di
Ben Affleck sarà ancora una volta una
parte fondamentale della storia.
Batman v Superman: in arrivo una
nuova versione IMAX rimasterizzata
A proposito di Batman
v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a
lavoro su una nuova
versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà
direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione
includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno
riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo
attesissimo taglio di Justice
League, che ha potuto contare su un budget – senza
precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.
Il 7°Festival Internazionale del Documentario Visioni dal
Mondo, ideato, fondato e diretto da Francesco
Bizzarri con la direzione artistica di Maurizio
Nichetti in calendario a Milano dal 16 al 19 settembre,
annuncia l’apertura del bando per la selezione di
progetti documentari work in progress in concorso
a Visioni Incontra 2021, sezione Industry del
Festival.
Dedicata ai professionisti del
settore ed esclusivamente a inviti, Visioni Incontra torna in
presenza, compatibilmente con l’evoluzione della situazione
sanitaria, nei primi due giorni della
manifestazione,giovedì 16 e venerdì 17
settembre.
Novità dell’edizione 2021 di
Visioni Incontra è l’apertura del concorso a progetti
internazionali work in progress in cerca di
finanziamento.
A conferma infatti della vocazione
del Festival e della sua dimensione sempre più internazionale, gli
organizzatori hanno deciso di aprire il concorso, fino alla scorsa
edizione rivolto a progetti esclusivamente italiani, anche a
progetti indipendenti stranieri. Una decisione che si allinea
perfettamente ai principali obiettivi del Festival come quello di
far crescere il genere del cinema documentario, il cinema della
realtà.
Il bando di concorso Visioni
Incontra 2021 e il form di iscrizione è disponibile da
oggi, 16 marzo, sul sito del Festival
www.visionidalmondo.it. Il termine ultimo per l’iscrizione al
concorso è il 7 giugno 2021.
Potranno partecipare al concorso
produzioni e co-produzioni indipendenti e già finanziate per il 30%
del budget preventivato. Il concorso Visioni Incontra selezionerà
progetti di film documentari italiani e internazionali con
particolare riferimento alla realtà contemporanea che dimostreranno
qualità artistica del progetto, unicità di contenuto, rilevanza
dell’argomento, potenziale di distribuzione internazionale così
come fattibilità finanziaria.
I progetti selezionati saranno
presentati in una sessione di pitching a un pubblico di
professionisti dell’audiovisivo. Seguiranno appuntamenti
individuali fra le parti – incontri one to one – per finanziamenti,
co-produzioni e accordi di distribuzioni.
In Avengers:
Endgame, quando Hulk rintracciò Thor a New Asgard, il
gigante di Giada incontrò un Dio del Tuono molto diverso da quello
che ricordava. Tuttavia, si è anche ricongiunto con il gladiatore
Korg, il personaggio interpretato da Taika Waititi in
Thor: Ragnarok, impegnato in una partita su Fortnite con
il misterioso “NoobMaster69”.
Nel corso degli anni ci sono state
molte teorie divertenti su chi potesse celarsi dietro
“NoobMaster69”, e ora un nuovo promo della serie The Falcon and the Winter Soldier realizzato
in collaborazione con Xbox ha finalmente rivelato l’identità
dell’utente. Nel promo, Sam Wilson (Anthony
Mackie) parla con lo stesso dipendente dell’Apple
Store (Aaron, interpretato dal comico D.C.
Pierson) che Steve Rogers e Natasha Romanoff avevano
incontrato in
Captain America: The Winter Soldier.
I due iniziano a discutere di “roba
da supereroi” e della nuova Xbox, ma il video termina con Aaron che
dice a Falcon che il gamertag altri non è che “NoobMaster69”. Ecco,
quindi, che l’identità del misterioso giocatore menzionato in
Endgameè
stata finalmente rivelata. Potete ammirare il promo di seguito:
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Arriva da
Deadline la notizia Kingsley Ben-Adir è
entrato a far parte del cast di Secret
Invasion, l’annunciata nuova serie Marvel Studios in arrivo per Disney+. La star di One
Night In Miami Kingsley Ben-Adir reciterà al
fianco di
Samuel L. Jackson e
Ben Mendelsohn in Secret
Invasion, la prossima serie Marvel per Disney+. Ben-Adir
interpreterà un cattivo protagonista nello show. Attualmente nono
sono stati rivelati ulteriori dettagli, dunque non resta che
aspettare ulteriori sviluppi.
Nella serie tv Samuel L.
Jackson torna nei panni di Nick Fury accanto a Ben
Mendelsohn, che da Captain Marvel, torna ad interpretare
lo Skrull Talos. La serie originale Marvel Studios sarà disponibile su
Disney+.
Nella serie protagonisti
sono
Samuel L. Jackson torna nei panni di Nick Fury accanto
a
Ben Mendelsohn, che da Captain Marvel, torna ad
interpretare lo Skrull Talos. Kingsley Ben-Adir
interpreterà il Villain, ancora non reso noto.
Matt Shakman, il regista di
WandaVision,
ha commentato la discrepanza esistente tra il Darkhold visto nella serie Disney+ e quello apparso in Agents
of SHIELD. Nell’episodio finale della serie con
Elizabeth Olsen e Paul Bettany, mentre spiega a Wanda la sua
natura di Scarlet Witch, Agatha Harkness legge direttamente dal
famigerato libro degli incantesimi noto come Darkhold. Oltre ad
essere radicato nella tradizione dei fumetti, il Libro dei dannati
è apparso anche nella serie Agents of SHIELD.
Tuttavia, molti fan hanno notato
che il
Darkhold apparso in WandaVision non
assomiglia affatto a quello visto nella serie ABC, suggerendo così
che il popolare show televisivo (che si concluso lo scorso anno)
non fosse “canonico”. Lo stesso Darkhold visto in Agents of
SHIELD è apparso anche nella serie Runaways,
quindi la Marvel avrebbe potuto utilizzare lo
stesso design anche per
WandaVision, ma per un motivo sconosciuto ha
deciso di non farlo. All’inizio, Agents of
SHIELD era una serie fortemente radicata nel canone del
MCU: tuttavia, col passare del
tempo, i collegamenti tra lo show e il più ampio universo
cinematografico sono diventati sempre più sporadici.
In un’intervista con
Screen Rant, Matt Shakman, regista di WandaVision,
ha parlato proprio del collegamento tra il Darkhold visto nella serie Disney+ e quello apparso in Agents
of SHIELD. In realtà, non esiste alcun tipo di
collegamento: sebbene si tratti dello stesso libro, i creatori di
WandaVision non
hanno guardato alle precedenti raffigurazioni prima di progettare
la versione del Libro dei dannati che sarebbe poi apparsa nella
serie Disney+.
“Sì, l’abbiamo progettato da
capo”, ha spiegato Shakman. “Non abbiamo guardato gli
altri Darkhold che erano stati realizzati. Fa parte dell’Universo
Marvel, quindi immagino che sia lo
stesso libro. Non so esattamente come sia stato utilizzato negli
altri show, perché non sono mai stato uno spettatore regolare, ma
il Darkhold ha un’origine fumettistica. La sua mitologia continuerà
a essere sviluppata.”
Il problema del “canone” da Agents
of SHIELD a WandaVision
Sebbene il
Darkhold di WandaVision non
assomigli affatto a quello di Agents
of SHIELD, sarà comunque una fonte di conflitto. La
Marvel ha l’abitudine di
incorporare elementi sia dei fumetti che dei programmi televisivi,
senza mai dichiarare qualcosa di canonico in maniera assoluta.
Questa non è la prima volta che l’inclusione di un oggetto di scena
ha causato incongruenze nella continuity (basti pensare al
“falso” Guanto dell’Infinito nel caveau di Odino?). WandaVision potrebbe
non aver preso in considerazione il
Darkhold di Agents of
SHIELD, ma c’è ancora tempo per far sì che la sua storia
diventi canonica.
Zack Snyder ha commentato per la prima volta
le accuse secondo cui Joss Whedon avrebbe assunto un
comportamento anti-professionale sul set delle riprese aggiuntive
di Justice
League. Whedon è subentrato a Snyder dopo che il
regista ha dovuto abbandonare il progetto a causa di una tragedia
familiare. La mossa della Warner Bros. non è mai stata approvata da
Snyder, i cui piani originali per il film sono stati letteralmente
stravolti.
Il film arrivato nelle sale nel
2017, infatti, era tutto fuorché la versione che Snyder aveva in
mente di realizzare. La durata del film era stata drasticamente
ridotta e il tono narrativo era diventato certamente più “leggero”
rispetto a quelli più dark a cui Snyder aveva da sempre abituato il
suo pubblico. Dopo alcuni anni, e grazie al sostegno dei fan, la
Warner Bros. ha deciso di finanziare e distribuire la
Snyder Cut, ossia la versione del cinecomic
che rispecchierà al 100% la visione di Snyder. Il debutto di questo
nuovo taglio è ormai imminente: arriverà in contemporanea in
America e nel resto del mondo (Italia inclusa) a partire dal
prossimo 18 marzo.
La scorsa estate, l’attore Ray Fisher, che in Justice
League interpreta il ruolo di Cyborg, ha rivelato che
Joss Whedon ha agito in modo non professionale
durante i reshoot del film. Le accuse di Fisher hanno portato non
solo ad altre accuse contro il regista di The Avengers(da parte di altri attori
che avevano lavorato con lui in passato), ma anche ad un’indagine
interna alla Warner Bros. che alla fine si è conclusa con una
misteriosa “azione correttiva” sulla quale non sono mai stati
forniti maggiori dettagli.
Zack Snyder parla del comportamento
di Joss Whedon sul set di Justice League
Di recente
Zack Snyder ha parlato con il
New York Times della tanto attesa
Snyder Cut di Justice
League e, per la prima volta, ha commentato brevemente
le accuse che sono state mosse a Joss Whedon e ciò che è accaduto durante
le riprese aggiuntive del cinecomic. A Snyder è stato chiesto se
fosse a conoscenza di ciò che stava accadendo, con il regista che
ha risposto: “Non in quel momento”. Tuttavia, ha condiviso
il suo sostegno nei confronti del cast e della troupe del film.
“L’ultima cosa che volevano fare
era chiamarmi, lamentandosi del fatto che avevano difficoltà a
girare”, ha dichiarato Snyder. “Ma, guardando al passato,
mi dispiace che abbiano dovuto affrontare tutto ciò. Mi dispiace
davvero. Questi ragazzi sono miei amici, sono attori fantastici e
sono persone molto forti. Voglio che si prendano cura di loro e che
possano lavorare in un ambiente sano. Ad ogni modo non ero
presente, quindi la tua opinione è probabilmente valida quanto la
mia.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueuscirà in streaming il 18
marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW
TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà
diviso in sei capitoli e un epilogo.
Tuttavia, nonostante le riprese
siano in corso dalla fine di gennaio, ad oggi non ci sono ulteriori
dettagli sulla trama del film. Eppure, attorno a Love and
Thunder gravitano tutta una serie di aspettative, dovute
non solo al ritorno di Waititi dietro la macchina da presa, ma
anche alla presenza di attori come
Natalie Portman e Christian Bale nel cast: la prima tornerà nei
panni di Jane Foster dopo la sua assenza in Ragnarok (e sappiamo già che assumerà l’identità di
Mighty Thor); il secondo, invece, darà vita al celebre villain
Gorr il Macellatore di Dei.
In una recente intervista con
GQ Australia, è stato proprio Chris
Hemsworth ha parlare di tutte queste aspettative
e della pressione riscontrata nel lavorare al nuovo capitolo del
franchise Marvel. “C’è ancora più
pressione rispetto al passato”, ha spiegato l’attore. “C’è
una sorta di eccitante energia nervosa che ci sta motivando tutti a
spingerci un tantino oltre, ad assicurarci di coprire tutte le basi
e ad approcciarsi alla scena da ogni tipo di angolazione”. Dal
momento che Ragnarok è considerato uno dei migliori film
del MCU, dalle parole di Hemsworth si
evince che l’attore non è l’unico a sentire quella pressione…
Chris Hemsworth “intimidito” da
Chris Pratt sul set di Thor: Love and Thunder
Nel corso della medesima intervista,
Chris
Hemsworth ha avuto anche la possibilità di
Chris Pratt, che tornerà a vestire i panni di
Peter Quill/Star-Lord nel film, elogiando il suo humor e ammettendo
di essere in parte intimidito dall’attore: “Chris è un ragazzo
incredibilmente spontaneo. Il suo umorismo e le cose che gli
vengono in mente sono impressionante. È divertente, stimolante e
anche intimidatorio.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto
“The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta
combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con
la prima Thor femmina dell’universo“.
Secondo quanto riportato, nella
Snyder
Cuti personaggi di Batman e del Joker saranno
protagonisti di un vero e proprio faccia a faccia che avrà luogo
all’interno della linea temporale del Knightmare. Tuttavia,
parlando con
CINEMA-Magazin, la produttrice Deborah Snyder, parlando delle
difficoltà riscontrate nello girare un film nel bel mezzo di una
pandemia mondiale, ha rivelato che Ben Affleck e Jared Leto non sono stati in grado di girare
fisicamente la loro scena nello stesso luogo. Parlando del
complesso processo di produzione, ha spiegato:
“La cosa più difficile è stata
che abbiamo avuto soltanto tre giorni per girare. Abbiamo girato la
scena di Batman e del Joker e poi abbiamo fatto un paio di altre
riprese. Ma nessuno era insieme, letteralmente. È stato molto
difficile dal punto di vista della programmazione, ed è stato anche
difficile pianificare, perché molti stavano appena iniziando a
tornare a girare dopo il lockdown. Stavamo ancora cercando di
capire quali fossero le restrizioni e come lavorare in
sicurezza.”
La travagliata produzione di Justice League
Dalla produzione iniziale di
Justice League nel 2016, la sceneggiatura del film ha
subito numerose modifiche. Dopo aver terminato le riprese
principali, Zack Snyder è uscito ufficialmente dal
progetto a causa di una tragedia familiare. Quando Joss Whedon è subentrato per portare a
compimento il film, il regista di The Avengers e Avengers:
Age of Ultron ha revisionato gran parte dello script e
supervisionato le riprese aggiuntive, aggiungendo un tono più
leggero e riducendo drasticamente la durata.
Dopo l’arrivo di Justice
League nelle sale di tutto il mondo, i fan hanno lanciato
una petizione online chiedendo la distribuzione della versione
originale del cinecomic, quella che Snyder aveva sempre avuto
intenzione di realizzare. Finalmente, nel 2020, la Warner Bros. ha
confermato la decisione di finanziare e distribuire la Snyder
Cut di Justice
League.
Zack
Snyder’s Justice Leagueuscirà in streaming il 18
marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW
TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà
diviso in sei capitoli e un epilogo.
Con il film del 2003
Underworld ha avuto inizio quella che è
oggi considerata tra le più
importanti saghe di genere horror degli ultimi anni. Composta
da cinque film, questa ha portato sul grande schermo lo scontro tra
vampiri e licantropi, creature fantastiche che ben prima di
Twilight hanno mostrato qui tutto il loro potenziale.
Il primo film, diretto da Len Wiseman, è oggi
considerato un vero e proprio cult del suo genere, capace di
combinare al suo interno numerosi generi per dar vita ad una storia
quantomai avvincente. Nel 2009 è poi arrivato al cinema il terzo
film della saga, Underworld – La ribellione dei
Lycans, diretto stavolta da Patrick
Tatopoulos, principalmente noto come scenografo ed esperto
di effetti speciali.
Dopo che i primi due capitoli della
saga hanno raccontato le gesta della vampira Selene nella sua
guerra contro i licantropi, questo terzo si configura invece come
un vero e proprio prequel. Abbandonata temporaneamente la storia
principale, il focus qui è sull’origine della guerra tra vampiri e
Lycans, avvenuta centinaia di anni prima degli eventi visti nei
precedenti due film. Nonostante questo cambio, non mancano anche in
Underworld – La ribellione dei Lycans quegli elementi che
hanno reso celebre la saga. Un atmosfera cupa e la violenza
dilagante la fanno infatti da padroni, andando a sottolineare la
brutalità del conflitto tra le due mostruose fazioni.
Con un budget di 35 milioni di
dollari ed un incasso di 91, questo terzo capitolo ha confermato
l’interesse nei confronti della saga. La storia inizia così ad
espandersi sempre di più, lasciando già da qui intravedere alcuni
risvolti futuri che non faranno che generare ulteriore attesa e
coinvolgimento. Prima di intraprendere una visione di questo
secondo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Underworld – La ribellione dei
Lycans: la trama del film
La storia ha inizio nel Medioevo,
dove l’anziano vampiro Viktor regna incontrastato
su un vasto territorio controllato dai Vampiri. La sua specie è
però attualmente in guerra con i lupi della stirpe di
William. In tale contesto, una giovane licantropo
dà alla luce un bambino umano. Questi conserva il patrimonio
genetico del lupo, ma non sembra essere schiavo della loro
maledizione. Bramoso di controllare la nuova specie, che ha in
questo neonato il suo capostipite, Viktor decide di allevarlo nel
suo castello, conducendo anche una serie di esperimenti su di lui.
Divenuto adulto, questi ha assunto il nome di
Lucian, conducendo una vita quasi da schiavo
sempre alla corte del potente vampiro.
Crescendo, però, Lucian ha iniziato
a prendere confidenza con il proprio potere. Egli è infatti il
primo dei Lycan, esseri che, a differenza dei lupi mannari, hanno
la capacità di riprendere la propria forma umana dopo essersi
trasformati in lupi. Per evitare che possa diventare un pericolo,
Viktor decide di fargli applicare uno speciale collare, la cui
chiave è posseduta unicamente dal vampiro. A preoccupare in
particolare quest’ultimo, è la relazione che sembra sempre più
stringersi tra Lucian e sua figlia Sonja, ignaro
però di quanto il loro legame vada ben oltre la semplice amicizia.
Il loro amore proibito sarà però sempre più messo a dura prova,
costringendo Lucian a progettare una pericolosa ribellione.
Underworld – La ribellione dei
Lycans: il cast del film
Ad interpretare il potente Lycan
Lucia, vi è nuovamente l’attore MichaelSheen. Questi aveva già interpretato il
personaggio nel primo film, ed aveva gradito talmente tanto
l’esperienza da dichiararsi particolarmente interessato a
ritornarne per un sequel. Per l’occasione, l’attore si è sottoposto
ad un allenamento intensivo, al fine di poter eseguire
personalmente anche alcune delle scene più complesse di battaglia.
Durante la lavorazione del film, inoltre, era impegnato anche con
le riprese di Frost/Nixon. Noto è infatti l’episodio in
cui, dopo essere stato sporcato di sangue per una scena del film
Underworld, si è recato senza pulirsi sul set dell’altro
progetto per registrare alcune battute.
Accanto a lui, nei panni del
vampiro Viktor torna nuovamente l’attore Bill
Nighy. Anche questi si è detto entusiasta di poter
esplorare nuovi aspetti di un personaggio tanto longevo e
affascinante. Nei panni di sua figlia Sonja vi è invece l’attrice
Rhona Mitra, celebre in particolare per le serie
The Last Ship, Boston Legal e Supergirl.
Originariamente, il personaggio di Kraven, già visto anche nei
precedenti film, avrebbe dovuto avere un ruolo di rilievo. La sua
presenza fu però sostituita con il personaggio Andrea Tanis,
interpretato da Steven Mackintosh. Sono poi
presenti gli attori Kevin Grevioux e David
Aston nei panni di Raze e Coloman. Elizabeth
Hawthorne, infine, interpreta Orsova.
Underworld – La ribellione dei
Lycans: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
Come anticipato, il grande successo
dei precedenti film ha permesso la realizzazione di una vera e
propria saga cinematografica. Dopo questo terzo, film prequel, ci
si è nuovamente concentrati sulle vicende attuali della battaglia
tra vampiri e Lycan. Nel 2012 è infatti uscito al cinema Underworld – Il risveglio, con Kate Beckinsale
di nuovo presente come protagonista. Dopo cinque anni di attesa,
nel 2017 è infine uscito Underworld: Blood Wars, attualmente capitolo
conclusivo della saga. È in realtà stato annunciato anche un sesto
film, ma la Beckinsale, protagonista di tutti i sequel, sembrerebbe
aver dichiarato di non avere intenzione di riprendere il ruolo di
Selene.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Underworld – Evolution grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 15 marzo alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Manish Dayal, che
interpreta il dottor Devon Pravesh in The
Resident, risponde alle domande sulla quarta stagione
della serie disponibile sul canale Star di Disney+.
Dopo l’annuncio delle nomination,
entra nel vivo il countdown verso la Notte degli Oscar 2021, che si
terrà domenica 25 aprile al Dolby Theatre di Los
Angeles. Tra i candidati anche gli italiani Laura
Pausini, per la canzone “Io sì” in
La vita davanti a sé di Edoardo Ponti e
Pinocchio di Matteo Garrone che ha ottenuto
due nomination per i costumi e il make up.
Pinocchio è disponibile on demand per i
clienti Sky e in streaming su NOW TV.
Anche quest’anno, la cerimonia di
premiazione della 93ª edizione degli Academy Awards sarà in onda
in diretta su Sky, sul canale dedicato Sky
Cinema Oscar, canale 303, che si accenderà da
sabato 17 a venerdì 30 aprile, con oltre 90
film premiati nelle precedenti edizioni.
Notte degli Oscar 2021 in
streaming
Notte degli Oscar 2021 in streaming
sarà disponibili anche on demand su Sky e NOW TV.
Tra i titoli trasmessi sul canale,
sei film premiati nell’edizione 2020: il
trionfatore dell’ultima edizione con quattro Oscar, miglior film,
miglior regista, migliore sceneggiatura originale, miglior film
straniero,
PARASITE di Bong Joon-ho; C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD il film campione
d’incassi di Quentin Tarantino, premiato con due Oscar, per la
miglior scenografia e per il miglior attore non protagonista a Brad
Pitt, che recita al fianco di Leonardo DiCaprio e Margot Robbie; il
biopic con Christian Bale e Matt Damon LE MANS ‘66 – LA GRANDE SFIDA, vincitore di
due Oscar (montaggio e montaggio sonoro); la favola nera di Taika
Waititi con Scarlett Johansson e Sam Rockwell JOJO RABBIT, Oscar alla sceneggiatura; la
rilettura di un classico diretto da Greta Gerwig PICCOLE DONNE, premiato con l’Oscar per i
costumi e interpretato da Saoirse Ronan, Emma Watson, Laura Dern e
Meryl Streep; e JUDY, il film biografico su Judy
Garland, interpretata da Renée Zellweger che grazie a questo ruolo
ottiene il suo secondo Oscar.
Tra le altre pellicole premiate
segnaliamo successi recenti come il commovente racconto di
formazione MOONLIGHT – TRE STORIE DI UNA VITA (tre
Oscar®); i due film firmati da Damien Chazelle
WHIPLASH (3 Oscar®) e LA LA LAND
(6 Oscar®) con Ryan Gosling; il miglior film straniero agli Oscar®
2014 LA GRANDE BELLEZZA (versione integrale)
diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni Servillo. Tra i
grandi classici e i film che ormai sono entrati nella storia del
cinema, BALLA COI LUPI (7 Oscar®),
SCHINDLER’S LIST (7 Oscar®)
CASABLANCA (3 Oscar®), TUTTI GLI UOMINI
DEL PRESIDENTE (4 Oscar®) e la commedia a episodi con
Marcello Mastroianni e Sophia Loren IERI, OGGI,
DOMANI (Oscar® per il miglior film straniero).
Disney+ ha
rilasciato oggi un nuovo trailer della serie originale Marvel StudiosThe Falcon And The Winter Soldier, facendo
crescere l’attesa per il suo debutto sulla piattaforma streaming a
partire da venerdì 19 marzo. Tutti gli occhi sono puntati sullo
scudo, mentre Sam Wilson, alias The Falcon, e Bucky Barnes, alias
The Winter Soldier (Il Soldato d’Inverno), a causa di una nuova
minaccia globale, si trovano coinvolti in una missione inaspettata
che potrebbe colpirli molto da vicino. Decidono così di fare
squadra, o meglio, di lavorare insieme.
Diretta da Kari Skogland con Malcolm
Spellman come capo sceneggiatore, la serie in sei episodi vede
protagonisti Anthony Mackie, Sebastian Stan, Wyatt Russell, Emily
VanCamp e Daniel Brühl. Nel cast anche Erin Kellyman, Georges St.
Pierre, Amy Aquino, Adepero Oduye e Danny Ramirez. The Falcon And The Winter Soldier debutta
venerdì 19 marzo 2021 su Disney+.
“Volevo ringraziare
tutti i ragazzi che hanno partecipato a questa serie, però in
particolare uno su tutti, Pietro, ha cercato di farmi uscire come
sono veramente. Ho scoperto delle cose di me che non sospettavo di
avere. Grazie a tutti, la serie va vista perché è simpatica e allo
stesso tempo emozionante” Così Francesco
Totti ringrazia i realizzatori di Speravo de morì prima, la serie Sky che racconta la vita
del calciatore giallo rosso nel momento in cui è costretto ad
abbandonare il campo e il calcio. Nel cast Pietro Castellitto, citato da Totti nel suo
videomessaggio, è Francesco, Greta Scarano è Ilary
Blasi, Gianmarco Tognazzi interpreta Spalletti,
mentre Monica Guerritore e Giorgio
Colangeli sono Fiorella e Enzo, i genitori di Francesco.
Alla sceneggiatura Stefano Bises, Michele Astori e
Maurizio Careddu.
Pietro Castellitto, che questa’anno ha
esordito dietro alla macchina da presa come regista per I
Predatori, nasce però attore di grande talento, e nel
commentare il videomessaggio di Totti, dichiara: “A partire
dalle parole del Capitano, quando dice che ‘ha scoperto qualcosa
che non conosceva’, la sfida era riuscire a creare una maschera che
lo stupisse. Il cinema è evocazione, non imitazione. Non avevo mai
incontrato Totti, l’ho conosciuto grazie alla serie. Sono cresciuto
con Totti, ero piccolo e lui era un uomo, avevo il suo poster in
camera.” Un momento quindi molto intenso della carriera di
attore del giovane Castellitto, che ha anche aggiunto di essere
cresciuto tantissimo come interprete sul set di Luca
Ribuoli, regista della serie.
Speravo de morì
prima – la conferenza allo Stadio Olimpico
“Sono arrivata quando la macchina era
rodata” racconta invece Greta Scarano, che
interpreta l’amata Ilary “Pietro ha interpretato Totti con una
grazia e una semplicità che non è da tutti. Quella tra Ilary e
Francesco è una relazione pubblica e lunga, raccontiamo anche un
grande amore. Mi è piaciuta la coerenza di IIary, che gli sta
vicino anche in un momento così difficile. L’ho vissuto come un
dramma shakespeariano, perché è costretto a lasciare il mondo a cui
appartiene”. A Gianmarco Tognazzi è toccato
‘l’ingrato’ ruolo di Luciano Spalletti, visto in qualche misura
come l’antagonista della storia sportiva di Totti: “Ho cercato
di trovare un filo conduttore che ho identificato nel disagio di
dover gestire una serie di non detti che si sono portati dietro,
non mi piaceva l’idea dell’antagonista e del cattivo. Nella serie
si racconta la versione di Totti, sappiamo che scatenerà
dibattito”.
Molto intenso anche il
ritratto che Guerritore e Colangeli fanno dei genitori di
Francesco: da una parte Fiorella, forte e volitiva, prima tifosa
che sente, nelle parole dell’attrice, di aver partorito due volte
il figlio quando ne scopre il talento, guerriera pronta allo
scontro per difenderlo e incoraggiarlo; dall’altra papà Enzo, che è
sparito pochi mesi fa, più mite ma sempre solido e che, nelle
parole di Colangeli, contribuiva ogni giorno a mantenere familiare
e distesa l’atmosfera della squadra di suo figlio.
La serie Sky Original
Speravo de morì prima è prodotta da Mario Gianani per
Wildside, del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment di Virginia
Valsecchi, The New Life Company e Fremantle, tratta da “Un
capitano” di Francesco Totti e Paolo Condò, edito da Rizzoli Libri
S.p.a., arriverà su Sky e Non Tv a partire dal 19 marzo.
Marvel Studios Assembled: Il dietro le quinte
di WandaVision,
il nuovo speciale in stile documentario che mostra agli spettatori
i retroscena della serie di successo dei Marvel Studios WandaVision,
è ora in streaming in esclusiva su Disney+.
Disponibile anche il trailer.
Il primo episodio di questa
innovativa serie di speciali in stile documentario presenta
Elizabeth Olsen, Paul Bettany e il team creativo di WandaVision mentre
invitano gli spettatori dietro le quinte della loro emozionante
serie. Guarda come il concetto sorprendente della produzione ha
preso forma ispirandosi alle sitcom classiche. Assisti a come la
troupe ha fatto di tutto per emulare i vari metodi cinematografici
utilizzati durante i primi anni della televisione. Scopri le sfide
uniche e l’esito finale della messa in scena di un intero episodio
di fronte a un pubblico in studio dal vivo. Trascorri del tempo con
le nuove arrivate nell’Universo Cinematografico Marvel, come Teyonah Parris e
Kathryn Hahn, insieme ai grandi ritorni come Kat Dennings e Randall
Park. Marvel Studios Assembled: Il dietro
le quinte di WandaVision getta
uno sguardo avvolgente alla prima, e probabilmente più insolita,
serie in streaming dei Marvel Studios.
WandaVision
WandaVision
di Marvel Studios unisce televisione
classica e Marvel Cinematic Universe e vede
protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di
super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che
iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.
WandaVision,
la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva
per Disney+, ha per
protagonisti Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e Paul
Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e Teyonah Parris
è Monica Rambeau, personaggio che è stato presentato al pubblico in
Captain Marvel. Kat Dennings riprenderà
il suo ruolo di Darcy da Thor e Thor: The Dark World, mentre
Randall Park tornerà a vestire i panni di Jimmy Woo da Ant-Man
and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac
Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove episodi,
WandaVision è disponibile su Disney+.
“Greyhound,” Odin Benitez, Jason King,
Christian P. Minkler, Michael Minkler, Jeff
Sawyer
“Mank,” Ren Klyce,
Jeremy Molod,
David Parker, Nathan Nance, Drew Kunin
“News of the
World,” John Pritchett,
Mike Prestwood Smith, William Miller, Oliver Tarney, Michael
Fentum
“Soul,” Coya
Elliott, Ren Klyce, David Parker, Vince
Caro
“Sound of
Metal,”Phillip
Bladh, Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc,
Carlos Cortés, Carolina Santana
Migliore sceneggiatura adattata
“Borat
Subsequent Moviefilm,”
Peter Baynham,
Sacha Baron Cohen, Jena Friedman, Anthony Hines, Lee Kern, Dan
Mazer, Nina Pedrad, Erica Rivinoja,
Dan Swimer
Dopo 40 anni di
attivitàlo scorso 28 febbraio 2021, a causa
dell’emergenza di Covid-19, la storica sala di Roma diretta
dal regista Silvano Agosti ha spento per sempre i
suoi proiettori, stroncata dalla crisi pandemica. Aperto nel
1983, il Cinema Azzurro Scipioni è stato
e rimarrà per sempre il simbolo di un cinema indipendente e
d’autore, preservato, promulgato e diffuso da
Agosti con tutte le sue forze. Un luogo fondamentale per
tutti coloro siano legati al settore della cinematografia e la cui
attività, è stata omaggiata dal video realizzato da Alberto
Molinari.
In onore a Silvano Agosti e
al suo continuo lavoro di divulgatore della
cultura del cinema, la collecting Artisti
7607, che svolge l’attività di amministrazione e
intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore spettanti
agli artisti interpreti ed esecutori, ha reso omaggio ad Agosti ed
alla sala in Via degli Scipioni, «Un punto di
riferimento per il vero cinema», dichiara
Silvano nella video-intervista diretta da
Molinari e, prosegue, «Bisogna consolarsi tutti perché
io non credo che si possa uccidere la cultura. Non si uccide
l’oceano dando delle coltellate all’acqua».
L’intervista ha ripreso gli
ultimi momenti di vita del luogo, attraverso immagini intimistiche
ma con uno spirito anche documentaristico. Nella
video-anteprima pubblicata su YouTube sul canale
della collecting, Agosti racconta e si racconta
all’interno della sala azzurra per l’ultima volta, pochi giorni
prima della chiusura di un luogo che resterà per sempre nella
memoria di tutti i cinefili e i lavoratori legati al mondo del
cinema. In un ulteriore passaggio Silvano, con tono
poetico, sottolinea quanto sia stata fondamentale per lui
l’attività, dichiarando che, «L’Azzurro Scipioni ha
creato me e io ci sono e sono come sono perché è nato l’Azzurro
Scipioni» e ringraziando la collecting per il gesto
fatto nei confronti del cinema. «Artisti 7607 è stata
l’unica associazione che ha avuto, senza che nessuno glielo
chiedesse, la generosità di contribuire a tenere un po’ più a lungo
in vita questa sala e per questo, io offro un fiore. Uno dei 30
fiori che ho messo tra le 100 poltrone su cui era possibile sedersi
per vedere un film. Perché io mi ero illuso che bastasse un
fiore».
Dopo il debutto durante i
Grammy Awards 2021 di questa notte, The Walt
Disney Company ha rilasciato un nuovo contenuto e tre immagini
aggiuntive del lungometraggio Disney live action Crudelia,
interpretato dalle vincitrici dell’Academy Award® Emma Stone ed Emma Thompson. Diretto da Craig
Gillespie, il film arriverà a maggio nei cinema italiani.
La vincitrice dell’Academy Award®
Emma Stone (La La Land) è la protagonista del nuovo film
Disney live action Crudelia,
che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più
celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la
leggendaria Cruella De Vil (Crudelia De Mon).
Ambientato durante la rivoluzione
punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le
vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza
intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue
creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che
apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a
costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento
di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von
Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e
terribilmente raffinata, interpretata dall’attrice due volte premio
Oscar® Emma Thompson (Casa Howard, Ragione e sentimento). Ma la
loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che
portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare
la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.
Crudelia è diretto da
Craig Gillespie (Tonya) e prodotto da Andrew Gunn
(Quel pazzo venerdì), Marc Platt (Il ritorno di Mary
Poppins) e Kristin Burr (Ritorno al Bosco dei 100
Acri), mentre Emma Stone e Michelle Wright (Baby Driver –
Il genio della fuga) sono le produttrici esecutive. La
costumista due volte vincitrice del premio Oscar® Jenny Beavan
(Mad Max: Fury Road, Camera con vista) ha creato
gli affascinanti e fantasiosi costumi.