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America Latina: Elio Germano nella prima foto ufficiale

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America Latina: Elio Germano nella prima foto ufficiale

Svelata oggi la prima immagine di backstage dal set del nuovo film scritto e diretto da Damiano e Fabio D’innocenzoAMERICA LATINA.

La foto, scattata dai gemelli D’Innocenzo, è stata diffusa oggi dai registi stessi attraverso il loro profilo ufficiale di Instagram @fabiodinnocenzo. L’immagine ritrae il protagonista Elio Germano poco prima di un ciak. Le riprese del film, definito dagli stessi registi “una storia d’amore, e come tutte le storie d’amore quindi un thriller“, si stanno svolgendo in questi giorni a Latina. Nel cast, accanto a Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini e Massimo Wertmüller.

@fabiodinnocenzo

AMERICA LATINA è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution e Le Pacte.  AMERICA LATINA sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

Yellowstone: la prima stagione in chiaro su Paramount Network

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Yellowstone: la prima stagione in chiaro su Paramount Network

L’attesa è finita. Dal 19 marzo arriva in prima tv free to air su Paramount Network (sul 27 del digitale terrestre, sul canale 27 di Tivùsat anche in HD e sul 158 di Sky in HD), il brand di ViacomCBS Networks Italia dedicato agli amanti delle storie e casa delle grandi stelle, la prima stagione di Yellowstone con la straordinaria partecipazione di Kevin Costner. La serie sarà in onda ogni venerdì alle 21.10.

Yellowstone è la serie prodotta da Paramount, scritta a quattro mani dallo sceneggiatore candidato all’Oscar Taylor Sheridan (Sicario, Hell or High Water, I Segreti di Wind River) insieme a John Linson. Oltre a Kevin Costner, attore, regista e produttore con alle spalle tantissimi riconoscimenti tra cui premi Oscar, Golden Globe ed Emmy Award, Luke Grimes (American Sniper, 50 sfumature di grigio), la serie vanta un cast d’élite, tra cui Kelly Reilly (L’appartamento spagnolo, Bambole Russe, Orgoglio e Pregiudizio, Sherlock Holmes), Wes Bentley (Interstellar), Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merril, Jefferson White e Gil Birmingham.

John Dutton, il protagonista interpretato da Kevin Kostner, è il proprietario ambiguo, inarrestabile e seducente di Yellowstone, uno dei più importanti ranch americani e deve difenderlo da innumerevoli pericoli e nemici: attacchi dei nativi americani e da impresari edili e politici corrotti. Per farlo, si circonda di uomini fedeli che per lui darebbero la vita. Proteggere il ranch e la famiglia significa essere disposti a tutto, anche ad usare la forza e la violenza. Yellowstone è una serie dai molteplici intrecci, sembra raccontare soltanto le vicende di un ranch, invece affonda le radici nell’America più profonda e nella sua identità, diventando così una storia senza confini.

Un’avventura che scopre, puntata dopo puntata, la bellezza naturalistica dell’America: Yellowstone, un parco naturale di oltre 9.000 km quadrati in cima a una formazione vulcanica che si estende tra Wyoming, Montana e Idaho. Il viaggio parte proprio da qui, fra geyser, sorgenti termali multicolori, laghi montani, canyon profondi e cascate scroscianti.

Ma Yellowstone non è soltanto una storia di faide sanguinarie, uomini feroci e splendidi paesaggi, perché aggiunge tinte neo-western e thriller per approfondire valori come la conservazione della memoria, vicende familiari e segreti antichi. E per dare corpo a questa profondità, anche le donne della serie non sono meno grandiose e crude degli uomini, anzi, in molte circostanze sanno dimostrare più grinta e intelligenza. Beth, interpretata da Kelly Reilly, unica donna tra i quattro figli di John Dutton, è uno splendido personaggio femminile: la sua sicurezza, il carattere indomito e coraggioso, sono accompagnati da fragilità e ferite profonde con cui fare i conti.

Venerdì 19 marzo alle ore 21.10 va in onda il primo lungo episodio di Yellowstone, Un nuovo giorno, della durata di 90 minuti Nella prima puntata ci si trova in Montana, nei pressi della città di Bozeman, dove i membri della comunità indiana si trovano in contrasto con John Dutton – rappresentante del BLM (Ufficio per la Gestione del Territorio) – e i suoi figli Jamie, Lee e Beth, proprietari del ranch “Yellowstone” e di un vastissimo territorio che fa gola a molti.

Chloe Grace Moretz racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

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In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Chloë Grace Moretz sulla sua esperienza nel film di Tim Story, targato Warner.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).https://www.youtube.com/watch?v=WaFyb_RFgEI

Michael Pena racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

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In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Michael Peña sulla sua esperienza nel film di Tim Story, targato Warner.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

Filming Italy – Los Angeles, al via la VI edizione, dal 18 al 21 marzo

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Al via la sesta edizione di Filming Italy – Los Angeles con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles che si terrà da oggi 18 marzo fino al 21 marzo 2021 a Los Angeles con modalità al 90% in streaming, in collaborazione con APA (Associazione Produttori Audiovisivi) e sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.

Creato e organizzato da Tiziana Rocca, Agnus Dei e Valeria Rumori, Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, Filming Italy – Los Angeles oltre a promuovere l’Italia come set cinematografico e ponte tra la cultura italiana e americana, sostiene la crescita culturale italiana attraverso il suo cinema, l’internalizzazione dei prodotti dell’audiovisivo italiani e supporta le relazioni interculturali tra i vari registi, produttori ed artisti. Il Festival, che sarà introdotto dall’Ambasciatore d’Italia a Washington Armando Varricchio e verrà concluso da Silvia Chiave, Console Generale d’Italia a Los Angeles, quest’anno è dedicato alla memoria di Lorenzo Soria, ex presidente della HFPA, che ha sempre supportato la manifestazione fin dalla sua prima edizione.

Diverse le novità annunciate negli ultimi giorni: proprio ieri Matteo Garrone ha ricevuto dal vivo il Filming Italy Best Movie Award per la regia del film Pinocchio, candidato ai prossimi Premi Oscar per il Miglior Trucco e i Migliori Costumi. Il Festival avrà l’onore di avere come promozione del made in Italy i costumi del film Pinocchio, realizzati della Sartoria Tirelli e disegnati da Massimo Cantini Parrini, nominato come Best Costume Design agli Oscar 2021. Ma non sarà l’unico candidato agli Oscar di quest’anno che prenderà parte al festival: Edoardo Ponti riceverà infatti il Filming Italy Los Angeles Best Director per “The Life Ahead”, candidato con Laura Pausini nella categoria della Miglior canzone originale. Ai numerosi talent coinvolti nelle 26 masterclass si aggiunge anche l’attore americano Winston Duke. Carosello Carosone, film diretto da Lucio Pellegrini che racconta l’ascesa ai vertici delle classifiche internazionali di Renato Carosone, il musicista italiano più famoso al mondo, inaugurerà in festival oggi alle ore 20:00 (Pacific Time). Molte anche le scuole teatrali e cinematografiche che hanno aderito al festival, tanto che la sala virtuale è passata da 1500 a 2000 posti per permettere a tutti gli studenti di partecipare.

A SEGUIRE TUTTI I TALENT COINVOLTI NEI WEBINAR

Giovedì 18 marzo è la volta di: Oliver Stone; Edoardo Ponti, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “The Life Ahead”; Gabriele Salvatores, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Documentary per “Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown”; Tiziano Ferro, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Documentary per “Ferro”; Claudia Gerini, che riceverà il Filming Italy Award e il premio speciale “LAZIO TERRA DI CINEMA” consegnato dal Dott. Albino Ruberti “All’attrice che la Regione Lazio ha scelto per rappresentare l’Italia”; Sidney Sibilia insieme a Lucio Pellegrini; Giulio Base; Maria Sole Tognazzi; Paola Cortellesi, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress in a Tv Seriesper “Petra”.

Nelle masterclass di venerdì 19 marzo: Jackie Cruz; John Turturro; Carol Alt; Cecilia Peck, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Woman Power Tv Series per “Seduced: Inside the NXIVM Cult”; i Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che riceveranno il Filming Italy Los Angeles Achievement Award; Valentina Lodovini, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress per “10 giorni con Babbo Natale”; Gianmarco Tognazzi.

Sempre il 19 marzo è in programma il panel istituzionale: “Film, fiction e documentari “one off” alla prova dello streaming. Da necessità a virtù: come si è integrata la strategia distributiva nell’era della pandemia e quali le conseguenze sulla creatività e sulla produzione cinematografica”, a cui prenderanno parte Paolo Del Brocco (AD RAI Cinema), Steven Gaydos (Vice President, Executive Editor at Variety), Francesco Bruni (Presidente dell’Associazione 100Autori), Patrick Corcoran (Vice Presidente National Association of Theatre Owners), Giancarlo Leone (Presidente APA), Mario Lorini (Presidente ANEC), Carlo Verdone (Regista), Roberto Stabile (Responsabile delle Relazioni Internazionali  ANICA), Piera Detassis (Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello). Ci sarà anche un videomessaggio di Nicola Borrelli (Direzione Generale Cinema Audiovisivo – MiBACT), modererà l’incontro Nick Vivarelli di Variety.

Sabato 20 marzo si alterneranno: Jean Sorel; Vincent Spano; Stefania Sandrelli, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Achievement Award; Alice Rohrwacher e JR; e Susanna Nicchiarelli, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “Miss Marx”.

Chiuderanno il festival domenica 21 marzo: Elena Sofia Ricci, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress in a Tv Movie per “Rita Levi-Montalcini”; Bella Thorne, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress; Giovanni Veronesi, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “Tutti per 1 – 1 per tutti”; Margherita Buy, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Pomellato Award; Rocco Papaleo; e Winston Duke.

Nel corso di Filming Italy Los Angeles 2021, Carlo Verdone e Margherita Buy riceveranno il premio dell’Istituto di Cultura IIC Los Angeles Creativity Award, riconoscimento all’eccellenza italiana nel mondo in ogni settore creativo. Già assegnato a personalità di rilievo per il cinema – fra gli altri Monica Bellucci, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Claudia Gerini, Mario Martone, Gianfranco Rosi, Lina Wertmüller e Gabriele Salvatores – il premio consiste in un’opera originale creata appositamente per l’Istituto dal noto artista e stilista Emilio Cavallini, ispirata al soffitto del Pantheon di Roma.

Altri artisti invece saluteranno e presenteranno i propri film al pubblico prima delle proiezioni, tra questi: Serena Rossi, Giampaolo Morelli, Valeria Golino, Giorgio Pasotti, Marco Bocci, Fabio De Luigi, Pietro Castellitto; i fratelli D’Innocenzo, Lillo, Andrea Delogu, Ginevra Elkann, lo scenografo Dimitri Capuani, lo scrittore Stefano Pistolini e Maria Pia Ammirati, Direttore di RAI Fiction, che presenterà Carosello Carosone, film di apertura del festival. E inoltre: Thierry Frémaux, il Direttore del Festival di Cannes, che per celebrare i 125 anni dalla nascita del Cinema introdurrà con un video speciale il film Lumière! La scoperta del Cinema; Marco Tardelli, che presterà la sua voce per introdurre il docufilm su Paolo Rossi.

Più di 50 i titoli che verranno proiettati durante il Festival, tra film, serie televisive, cortometraggi e docu-film italiani, visti durante l’ultima stagione cinematografica e molti ancora inediti a livello mondiale.

“La decisione di far rientrare questa iniziativa nelle celebrazioni per i 160 anni dei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, vuole riconoscere il ruolo centrale che il cinema ha avuto, negli anni, nel rafforzare la salda amicizia tra i nostri Paesi. Innumerevoli storie, immagini, volti e paesaggi raccontati con la forza inimitabile racchiusa nella pellicola, hanno segnato il rapporto profondo tra i nostri Paesi e plasmato la cultura popolare delle due società. In questi momenti complessi, avremo l’occasione, tramite questo Festival, di riflettere su temi di grande attualità: dall’eguaglianza di genere al futuro delle giovani generazioni. Sono particolarmente lieto che anche in questo percorso saremo accompagnati, ancora una volta, dalla saggezza e dalla conoscenza tramandateci da Dante Alighieri grazie alle iniziative previste in occasione del DanteDi’, anche in collaborazione con Filming Italy – Los Angeles“, sottolinea l’Ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio.

“Il programma del Filming Italy Los Angeles di quest’anno è ricco e vario come non mai: avremo più di 50 titoli tra film, serie televisive, cortometraggi e docu-film italiani, molti dei quali ancora inediti in tutto il mondo. Abbiamo organizzato 26 masterclass e diversi panel con tantissimi ospiti e artisti italiani e internazionali, come Oliver Stone e Tiziano Ferro, in cui affronteremo il futuro della settima arte, messo così a repentaglio dalla pandemia e dal lockdown. E poi Matteo Garrone, con il suo Pinocchio candidato a due Premi Oscar e Edoardo Ponti candidato con Laura Pausini nella categoria della Miglior canzone originale in La vita davanti a sé. Ma parteciperà anche tutto l’indotto del cinema italiano e le arti, con le maggiori maestranze in rappresentanza, come i migliori costumi, le migliori scenografie e i migliori effetti visivi”, ha dichiarato Tiziana Rocca, che è anche Direttore artistico del Festival. “E poi sono particolarmente onorata che il Filming Italy Los Angeles sia stato scelto dall’Ambasciata d’Italia a Washington tra gli eventi per rientrare nelle celebrazioni per i 160 anni dei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, proprio per il ruolo centrale che il cinema ha avuto, negli anni, nel rafforzare la salda amicizia tra i due Paesi”.

“L’edizione 2021 dell’atteso Filming Italy Los Angeles è un’edizione unica, la prima interamente digitale e offrirà quest’anno un panorama ancora più ricco del cinema italiano”, afferma Valeria Rumori, Direttore dell’Istituto di Cultura di Los Angeles. “Vedrà coinvolti noti artisti italiani ed internazionali, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’Italia, la sua lingua, la sua arte ed i suoi territori. L’Istituto di Cultura dedica particolare attenzione nel corso dell’anno alla promozione del cinema italiano, con iniziative dedicate nel Sud Ovest degli Stati Uniti, presentate anche con partner italiani e locali. A Los Angeles si commemoreranno inoltre i 700 anni dalla morte di Dante con diverse manifestazioni organizzate dall’Istituto durante tutto l’anno, tra queste l’originale Dante on Film sull’importanza del poeta nel cinema americano.

Il 25 marzo sarà infatti la giornata ufficiale dedicata a Dante Alighieri in Italia e nel mondo, e verrà presentato il Filming Italy LA: Dante 700: una rassegna che includerà la proiezione del film muto L’inferno di Francesco Bertolini con la Cineteca di Bologna, oltre ad esclusive letture dantesche da parte di ospiti d’eccezione. Tra questi: Danny Huston, William Baldwin, Gina Lollobrigida, Michele Placido, Monica Guerritore, Claudia Gerini, Monica Bellucci e Salvatore Esposito. Le iniziative sono organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles con Agnus Dei Production sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia di Los Angeles. Filming Italy LA: Dante 700 sarà presentato in collaborazione anche con gli Istituti Italiani di Cultura di Chicago, New York, San Francisco e Washington”.

Tiziano Ferro ha dichiarato: “Esserci al Filming Italy ha tanti significati per me. Come italiano nel mondo, onorato di portare l’Italia nel cuore e nei miei progetti. E come uomo che, trasferitosi a Los Angeles, ha bisogno di sentire l’Italia vicina. Il mio documentario è una fotografia, un’esperienza dettata da un’urgenza, quella di raccontare ‘la soluzione’. Ricevere questo premio è un privilegio inaspettato, che aggiunge valore a questa esperienza unica”.

“Sono molto felice di partecipare per il secondo anno consecutivo al Filming Italy Los Angeles, che mi ha portato tanta fortuna, perché nonostante il Covid sto attraversando un momento di grande trasformazione, evoluzione e creatività”, ha dichiarato Claudia Gerini, Presidente onorario di questa edizione. “Il mondo della cultura, sia italiano che internazionale, ha bisogno di sostegno, bisogna mandare un segnale di ripartenza e speranza per il futuro, perché, nonostante io abbia preso parte a numerose produzioni quest’anno, il teatro e tutta la categoria degli attori, come tante altre, sta attraversando un momento di grande difficoltà. Questo Festival è una testimonianza di forza e di impegno, coniugata soprattutto al femminile. Con la passione che abbiamo per il nostro lavoro, ci uniamo tutti insieme per parlare di cinema, storia e cultura in questo contenitore così prestigioso. Sono al fianco di Tiziana Rocca in questa bellissima iniziativa culturale: grazie Tiziana per avermi dato questa opportunità”. L’attrice italiana aprirà il festival con una speciale masterclass in streaming. Il Presidente onorario in rappresentanza degli Stati Uniti sarà l’attore Harvey Keitel.

I temi che il Festival approfondirà quest’anno, attraverso le proiezioni di film, serie TV, docufilm inediti e non inediti, cortometraggi e anche all’interno delle masterclass, saranno i diritti umani, il futuro dei giovani, le pari opportunità con la valorizzazione delle donne nel mondo del Cinema e la ripartenza della macchina cinematografica e televisiva dopo il lockdown. Confermata anche quest’anno la collaborazione con Women in Film, TV & Media Italia. Nato a Los Angeles, WIF sostiene le donne che lavorano nel mondo del cinema e dietro la macchina da presa dal 1973. Oggi le organizzazioni WIF in tutto il mondo stanno lavorando per un settore più equo attraverso programmi di sensibilizzazione, incentivi e sostegno legale. Da questa partnership è nato il premio “Woman Power Award”, per supportare le donne del mondo del cinema: sceneggiatrici, attrici e produttrici di talento.

Filming Italy – Los Angeles, in modalità quasi interamente digitale, si terrà sulla piattaforma streaming MyMovies, che creerà per l’occasione una sala virtuale da 1500 posti per il pubblico di Los Angeles, che comprende anche produttori, distributori, artisti e dipartimenti di italiano e cinema di università locali.  Le proiezioni online saranno visibili solo negli Stati Uniti e rispetteranno i parametri previsti di sicurezza e protezione informatica con Hollywood Grade DRM.

Tra i premiati delle scorse edizioni del Filming Italy: Gina Lollobrigida, Rosario Dawson, Monica Bellucci, Abrima Erwiah, Paz Vega, Danny Huston, Vincent Spano, Oliver Stone, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Cecilia Peck, Jonàs Cuaròn, Jeremy Renner, Andie MacDowell, Nat Wolff, Zack Peck, Lola Karimova, Spike Lee, David Cronenberg, Claudia Cardinale, Edward James Olmos, Raoul Bova, Nolan Funk, Bella Thorne, Halston Sage, Steven Gaydos, Salvatore Esposito.

Al Filming Italy Los Angeles 2021 la Regione Lazio presenta le opportunità messe in campo per il mondo dell’audiovisivo, un comparto che ha visto in questi anni crescere nel Lazio la presenza delle coproduzioni internazionali grazie alle tante misure di sostegno al settore, tra cui il bando “Lazio Cine-International”, giunto alla quinta annualità con uno stanziamento complessivo di 43.817.534 euro. Con “Lazio Cine- International” sono state sostenute importanti pellicole girate nelle location del Lazio, meravigliosi set naturali sempre più ricercati da grandi registi e interpreti di livello internazionale. Ben 116 finora le coproduzioni tra case cinematografiche del Lazio in partnership con aziende audiovisive straniere finanziate dalla Regione Lazio: lungometraggi, fiction, documentari e film di animazione che hanno vinto 86 premi tra festival nazionali e internazionali e ottenuto 134 nomination. Con il sostegno al cinema la Regione Lazio dà valore alle produzioni cinematografiche e a tutto il settore, per valorizzare, anche in un periodo storico così complesso, un settore centrale nella vita culturale, sociale ed economica del nostro paese.

Anche quest’anno, Filming Italy – Los Angeles si avvale della partnership con Italy for Movies(www.italyformovies.it), il portale delle location e degli incentivi alla produzione coordinato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiBACT, gestito da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Italian Film Commissions, disponibile anche su app e scaricabile sugli store digitali. Il portale fornisce tutte le informazioni utili su location e incentivi disponibili per chi vuole girare in Italia il proprio film, oltre a tantissime curiosità e suggerimenti di viaggio per gli appassionati che vogliono visitare i luoghi dei film.

Il Filming Italy – Los Angeles avrà il supporto delle maggiori case di produzione e distribuzione italiane e Major nazionali, come RAI Cinema, RAI Fiction, SKY Italia, Vision, Cattleya, Groenlandia, Eagle Pictures, Notorious Pictures, Discovery Italia, Fandango, Altre Storie, The Match Factory, True Colours, Taodue, Rodeo Drive, Istituto Luce, HBO Sports, Medusa, Minerva Pictures, House of Film e diverse altre produzioni indipendenti italiane, spesso in coproduzioni internazionali con Netflix e Amazon.

Per le tematiche inerenti e collegate alla salvaguardia ambientale, Filming Italy – Los Angeles rinnova la sua collaborazione con FareAmbiente, movimento ecologista europeo per lo sviluppo sostenibile, di cui è presidente il filosofo Vincenzo Pepe.

Filming Italy – Los Angeles è attento alla cura e la salvaguardia dell’ambiente, facendo realizzare infatti tutti i premi con materiali eco-sostenibili e di riciclo, per promuovere la tutela ambientale e dimostrare che anche in queste occasioni si può avere un’attenzione per il pianeta utilizzando materie come il vetro, un “green carpet” e materiali riciclati.

Il Festival quest’anno gode anche della collaborazione di Never Alone, iniziativa della CHOPRA FOUNDATION che si pone l’obiettivo di aiutare i giovani con disturbi e disagi, grazie a delle comunità in cui parlare ed affrontare i problemi. In questa occasione sarà proiettato un video del suo fondatore, il medico pioniere della medicina integrativa, Deepak Chopra.

Organizzato da Tiziana Rocca, Agnus Dei e Valeria Rumori, Istituto Italiano di Cultura Los Angeles.

  • Con il patrocinio di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dello Sviluppo Economico e MiBACT “Con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo”
  • Sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.
  • In collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.
  • In collaborazione con APA – Associazione Produttori Audiovisivi.
  • Con la partnership della Regione Lazio.
  • Con il supporto di S.N.C.C.I. – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
  • Con il patrocinio di: Agenzia ICE – Italian Trade & Investment Agency, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane,  ANICA – Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali, CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ITALY FOR MOVIES, ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema, CNA Cinema e Audiovisivo, Women in Film, TV & Media Italia, WIF Los Angeles, 100autori – Associazione della Autorialità Cinetelevisiva, ROMA LAZIO FILM COMMISSION, FareAmbiente.
  • MEDIA PARTNERS: Affaritaliani.It, Best Movie, Box Office, Cinecittà News, Cinematografo.It, Corriere della Sera, Film 4 Life, Fred Radio, Grazia, MyMovies, Rai Movie, Rai Cinema Channel, Variety.
  • CHARITY PARTNERS: FareAmbiente, Telethon, Never Alone.
  • PARTNER TECNICI: Making Beauty Master Academy di Chiara Corsaletti, Vanini – Icam, Simone Belli, Cotril.

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A:

  • La Cineteca di Bologna, che ci ha dato la possibilità di proiettare in occasione del “Filming Italy: Dante 700” il film restaurato dalla Cineteca “L’inferno” diretto da Francesco Bertolini nel 1911.
  • Pomellato, brand di gioielli fondato nel 1967 a Milano, che con la sua iniziativa ‘Pomellato For Women’, lanciata per celebrare i 50 anni della Maison, evidenzia l’importanza della leadership femminile, oltre ad ascoltare, favorire l’empowerment, promuovere l’inclusione e raggiungere la parità di genere.
  • Cioccolato Vanini e l’azienda leader nel settore ICAM, da sempre molto vicina alla crescita delle persone, in particolare dei giovani, che ha voluto sostenere il Festival e il settore cinematografico, particolarmente colpito dalla pandemia.
  • La produttrice Adriana Chiesa Di Palma per la sua costante dedizione al cinema indipendente europeo di qualità, che si riflette nell’attività della società ACEK Srl.
  • La Sartoria Tirelli, caposaldo nella storia dello spettacolo italiano, che ha realizzato capi e costumi per i più grandi film e opere teatrali internazionali e ha concorso alla popolarità di celebri costumisti italiani. Dino Trappetti e la Sartoria Tirelli si congratula con Matteo Garrone per il premio Filming Italy Los Angeles Best Movie: “Pinocchio ha incantato tutti noi. E cogliamo l’occasione per rallegrarci ancora una volta con Massimo Cantini Parrini per la Nomination all’Oscar per i migliori costumi. Siamo onorati di aver potuto realizzare questi speciali costumi con la dedizione e la qualità che ci hanno sempre contraddistinto”.
  • Le penne stilografiche Montegrappa, piccoli capolavori made in Italy e sintesi perfetta di tradizione e innovazione fin dal 1912, con cui verranno premiati diversi artisti di questa edizione.
  • San Benedetto, che con le sue lattine ecologiche e bottiglie di vetro, è tra le prime aziende sempre più attente al rispetto dell’ambiente e al problema della plastica in eccesso.
  • EDI – Effetti Digitali Italiani, società made in Italy leader nel settore degli effetti visivi, che utilizza solo energie rinnovabili.

Justice League Snyder Cut: nella versione in bianco e nero una scena alternativa col Joker

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In una recente intervista, Zack Snyder ha svelato l’esistenza di una scena alternativa della Snyder Cut di Justice League con protagonista il Joker di Jared Leto: la scena in questione farebbe parte dell’annunciata versione in bianco e nero del suo taglio.

La Snyder Cut di Justice League è disponibile da oggi sia in America (su HBO Max) che in numerosi altri paesi del mondo: in Italia è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. La nuova versione del cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017 è stata accolta in maniera positiva dalla critica, nonostante alcuni giornalisti non abbiano esitato a palesare le loro perplessità in merito al minutaggio (ricordiamo che il film dura 242 minuti, quasi quattro ore).

Ora, in una recente intervista con la YouTuber Wonder Mega, Zack Snyder ha rivelato l’esistenza di una sequenza con il Joker di Jared Leto girata esclusivamente per la versione in bianco e nero del film. Durante l’intervista, è stato chiesto a Snyder della famigerata battuta di Leto presente nel primo trailer ufficiale della Snyder Cut, ossia “We Live in a Society”. La YouTuber ha chiesto al regista se quella battuta precedesse, in realtà, un momento che stato successivamente tagliato dal film, e Zack Snyder ha così fornito un contesto più ampio in relazione proprio alla battuta e alla scena:

“C’era un’altra versione di quella scena”, ha detto il regista. “Quello che stavo cercando di fare era una seconda versione di Justice League, in bianco e nero. Volevo avere un secondo finale per il film, una versione alternativa della scena con Jared Leto leggermente diversa. Ho incluso quella battuta nella scena.”

Snyder ha spiegato che all’inizio l’interpretazione di Leto era basata su una caratterizzazione più fredda e imperturbabile del Joker. Tuttavia, alla fine ha scelto di procedere con una sorta di smascheramento emotivo dell’iconico cattivo. “Mi è piaciuto tanto anche il Joker rotto, ingannato e vulnerabile che si vede nel film”, ha spiegato. “È stato un compresso.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Paolo Bonolis racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

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In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Paolo Bonolis, che ha un piccolo cameo nel film Warner Bros.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

Tom & Jerry: intervista… ai protagonisti animati!

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Tom & Jerry: intervista… ai protagonisti animati!

In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa hanno avuto da dire sul film i due protagonisti animati!

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

Love and Monsters: trailer del film Netflix con Dylan O’Brien

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Love and Monsters: trailer del film Netflix con Dylan O’Brien

Netflix ha diffuso il trailer di Love and Monsters il film che vede protagonisti Dylan O’Brien, Jessica Henwick, Michael Rooker diretti da Michael Matthew. In arrivo su Netflix dal 14 aprile.

In Love and Monsters Sette anni dopo un’apocalisse di mostri, l’umanità è costretta a vivere in colonie sotterranee. Quando Joel Dawson (Dylan O’Brien) si ricollega via radio con Aimee, la sua ragazza del liceo che vive sulla costa a 130 chilometri di distanza, i sentimenti per lei riemergono. Joel si rende conto di non avere alcun motivo per rimanere sottoterra e nonostante tutti i pericoli presenti sul cammino decide di uscire allo scoperto per seguire il suo vero amore.

Ryan Reynolds ha finalmente visto Lanterna Verde

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Ryan Reynolds ha finalmente visto Lanterna Verde

Ryan Reynolds ha annunciato di aver finalmente visto Lanterna Verde, per la prima volta, in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League. Prima di interpretare Wade Wilson sul grande schermo, nel fortunatissimo franchise di Deadpool, l’attore canadese aveva vestito i panni di Hal Jordan nel film Lanterna Verde del 2011, diretto da Martin Campbell.

Purtroppo, quel film si è rivelato un disastro su tutta la linea, stroncato della critica e quasi del tutto ignorato dal pubblico, arrivando ad incassare solo 219,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 200 milioni. Sulla scia di tale clamoroso insuccesso, nel corso degli anni Lanterna Verde è diventato uno degli adattamenti tratti dai fumetti più famigerati della storia, al punto che lo stesso Ryan Reynolds non solo ha ammesso di non aver mai visto la versione finale del film, ma più e più volte ha ironizzato sul ruolo e sul progetto.

Dopo tutti questi anni, non sembrava esserci alcun motivo per l’attore canadese di dare finalmente un’occhiata ad una delle tappe meno felici della sua carriera, ma in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max, l’attore ha finalmente deciso di “godersi” la sua unica incursione (ad oggi) nell’universo DC. Nella giornata di ieri, infatti, Reynolds ha dichiarato via Twitter che avrebbe guardato Lanterna Verde, condividendo la ricetta del drink ideale da sorseggiare durante la visione, realizzato con l’Aviation Gin da lui prodotto.

Fra le numerose reazioni al post di Reynolds, c’è stata anche quella del regista Zack Snyder, che ha risposto al tweet dell’attore ironizzando su una futura possibile doppia visione di Justice League/Lanterna Verde. Il commento di Snyder non è casuale: proprio di recente, infatti, il regista ha confermato che inizialmente aveva pensato di inserire l’iterazione di Lanterna Verda ad opera di Reynolds nel suo taglio di Justice League.

Justice League Snyder Cut, recensione dell’atteso film di Zack Snyder

Dopo averla invocata da ogni angolo del pianeta con hashtag, petizioni, live e dibattiti, finalmente, a quattro anni dall’uscita al cinema di Justice League, arriva la Justice League Snyder Cut, la versione della storia vista, pensata e immaginata da Zack Snyder.

Il travagliato viaggio della Justice League Snyder Cut

Nel 2017 il regista de L’Uomo d’Acciaio abbandonò il set del film che stava seguendo e sognando da tanto tempo a causa di un grave lutto in famiglia, al suo posto fu messo Joss Whedon (Buffy vi dice nulla?). Per ragioni che non sono molto chiare e che forse non lo saranno mai, il film che ne conseguì fu un disastro, sia da un punto di vista dell’accoglienza della critica, sia per quanto riguarda i risultati al box office e il gradimento degli spettatori. 

All’uscita in sala del film, vuoi per la fretta in fase di produzione dopo il cambio di timoniere, vuoi per reindirizzamenti sui toni e sulle intenzioni, vuoi anche per il fatto che Whedon è un filemaker molto diverso rispetto a Snyder, le critiche non tardarono ad arrivare e oltre ai fan arrabbiati per l’esito del film, dopo poco tempo anche gli attori protagonisti del film iniziarono ad avere cose da dire in merito alla produzione. A partire dalle dichiarazioni di Ray Fisher (Cyborg) che si è scagliato contro la Warner e contro Whedon per il trattamento subito sia da lui che dal suo personaggio, tutto il cast e la crew, chi più chi meno, ha avuto da lamentare una produzione non troppo felice, un clima sul set niente affatto sereno, insomma, niente che potesse assicurare un esito positivo della produzione.

#ReleasetheSnyderCut

A quel punto Snyder ha colto la palla al balzo e ha deciso di provare a rivendicare il suo diritto alla regia di Justice League. #ReleasetheSnyderCut è diventato trend topic sui social, tutto il cast principale ha sposato questa iniziativa e alla fine, l’anno scorso, la Warner Bros ha appoggiato Snyder, stanziando un budget di 70 milioni per completare il film, tra riprese aggiuntive, effetti speciali e nuovo montaggio. Dal canto suo, Snyder ha deciso di rinunciare al suo compenso. Settimane di lavoro che hanno portato, alla fine, ad un montaggio finale di quattro ore, una vera e proprio riscrittura di quello che era il film visto al cinema, e immaginiamo anche una rielaborazione di quello che era il progetto all’inizio. Dopotutto il film arriva in streaming, non al cinema, e questa piattaforma ha dato a Snyder lo spazio di cui aveva bisogno, per dispiegare il suo grande affresco della Lega della Giustizia. Da Giovedì 18 marzo, alle 8 del mattino, in prima assoluta su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW TV e disponibile on demand, in contemporanea assoluta con l’uscita negli Stati Uniti, Justice League Snyder Cut è pronta per mostrarsi al mondo, nella versione pensata e voluta dal Snyder. 

Justice League Snyder Cut recensioneTornano i toni e i temi cari a Snyder

Il film che si dipana di fronte ai nostri occhi è la summa della visione di Snyder nella sua rappresentazione degli eroi DC Comics al cinema, tutto, nel film, racconta il suo sguardo epico, romantico, cupo, drammatico, eroico. I colori plumbei del primo trailer del film sono stati ripristinati, dai dialoghi al colore, ogni momento del film è specchio di quanto già visto in L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman. Non solo, anche la forza e la retorica con cui Snyder mette sul piatto i sentimenti di coraggio e speranza che quei personaggi portano da sempre con sé sulle pagine dei fumetti sono state ripristinate rispetto alla versione “semplificata” di Whedon. 

Zack Snyder gioca con la camera, con gli attori, dispiega tutto il suo esercito visivo e lo fa con la complicità di tutto il suo cast principale, che torna a brillare di quella luce eroica che sono quei corpi scultorei, belli e perfetti riescono ad avere, e che neanche le battutine della versione del 2017 avevano offuscato. 

Dal 2017 a oggi, l’universo cinecomic è cambiato moltissimo, c’è stato il terremoto Avengers: Infinity War e il suo seguito Avengers: Endgame, due film che per scala e produzione hanno battuto ogni record di ambizione, ma Zack Snyder gioca tutte le sue carte e pur lavorando con un concept vecchio di 4 anni, riesce comunque a trasmettere la sua idea di cinema con una regia che mette al centro l’azione e i corpi degli eroi, in una posizione quasi di idolatria. Dopotutto se gli eroi Marvel sono dei superuomini, quelli DC sono dei veri e propri dei, e il regista statunitense non lo dimentica mai. 

Cyborg è il cuore della storia

Le quattro ore annunciate qualche settimana prima dell’uscita di Justice League Snyder Cut sembravano eccessive, ma Snyder ha voluto usare tutto ciò che aveva, dividendo il racconto in sei capitoli, cospargendo tutto con forse troppi rallenty, reiterati temi musicali di Wonder Woman, tracce audio nuove di zecca, con una colonna sonora firmata da Tom Holkenborg (JunkieXL), e una CGI che rende sicuramente più giustizia ai cattivi di questa storia. 

Da un punto di vista della storia, gli elementi fondamentali che cambiano sono due, da una parte il cuore del racconto si sposta su Cyborg, che effettivamente era stato molto penalizzato dalla theatrical release, e poi Steppenwolf, che al netto di una CGI arricchita, è comunque un cattivo bidimensionale, di fronte all’oscurità totale e minacciosa di Darkseid, che qui fa la sua comparsa. 

Fa la sua entrata in scena il Superman nero che tanto era stato annunciato e anticipato, e lo stile di Snyder conferisce sicuramente più eticità e drammaticità alla scena della sua rinascita, facendo anche leva sul significato potente che Superman rappresenta, per gli uomini e per i suoi compagni di squadra: lui è la Speranza. Una speranza consapevole e letale, che cerca comunque il sole prima di addentrarsi nell’oscurità per abbatterla.

Si prospetta uno SnyderVerse?

Questa recensione di Justice League Snyder Cut non può fare a meno di citare tutti i personaggi in più che sono stati inseriti nel film, a partire dall’attesissimo Joker di Jared Leto, che qui ha la possibilità, seppure per breve tempo, di rielaborare un personaggio amatissimo dai fan e al quale non era stata resa troppa giustizia in Suicide Squad di David Ayer. Con lui però citiamo anche Iris West e Deathstroke, personaggi che sono molto importanti nelle storie dei singoli eroi e che potrebbe far pensare alla realizzazione di uno SnyderVerse che si appoggia proprio su HBO Max, ora che la piattaforma sta conquistando spazio e pubblico, grazie anche (purtroppo) alla pandemia. 

Justice League Snyder Cut continuerà a creare dibattito, sarà osannato dai fan del regista e criticato aspramente dai suoi detrattori. Quello che però si può dire senza dubbio del cinema di Zack Snyder e di questo film lungo una vita è che è il frutto di una visione riconoscibile, di una poetica, di un senso del racconto e dell’immagine, un’epica personale che dalle inquadrature ai corpi caratterizza tutto il suo cinema e ne fa un interessante oggetto di studio. 

Justice League Snyder Cut dedicato ad Autumn

La dedica finale a Autumn, sua figlia scomparsa, sembra chiudere il cerchio di un’esperienza difficile e dolorosa, che ha trovato una catarsi e una conclusione nella realizzazione di una visione ambiziosa e personale.

Black Widow, uscita in sala: per il CEO della Disney sarà una decisione “last minute”

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Bob Chapek, CEO della Disney, ha specificato che la decisione in merito all’uscita nelle sale di Black Widow verrà probabilmente discussa all’ultimo minuto. Il tanto atteso film che doveva originariamente uscire a maggio 2020 e dare il via alla Fase 4 del MCU, dovrebbe adesso arrivare nelle sale il prossimo 7 maggio, ma in molti sono convinti che l’uscita del cinecomic verrà nuovamente posticipata a causa dell’incertezza che circonda l’industria cinematografica e la relativa riapertura delle sale.

La distribuzione del vaccino anti-Covid e la ripartura delle sale in alcuni dei mercati principali come Los Angeles e New York fa ben sperare per un’uscita di Black Widow tra poco più di un mese. Tuttavia, la strada per un ritorno alla normalità è ancora molto lunga e, secondo gli esperti, pare ci vorrà ancora molto tempo prima che le persone si sentano di nuovo pronte a tornare al cinema. Proprio per questo, i calendari delle principali major continuano a mutare di giorno in giorno, e purtroppo nessuna uscita può essere considerata come definitiva.

Ad oggi, Black Widow resta confermato al prossimo 7 maggio, ma ciò potrebbe cambiare in qualsiasi momento. Parlando con Bloomberg, Bob Chapek ha discusso della possibilità che Black Widow esca in data stabilita, sottolineando però che la Disney è aperta a qualsiasi improvviso cambiamento, considerate le circostanze. “La nostra situazione e le nostre condizioni cambiano di giorno in giorno”, ha spiegato Chapek. “Solo poche settimane fa, i cinema di Los Angeles e New York erano ancora chiusi. Ora, all’improvviso, hanno riaperto. Quindi, stiamo aspettando per capire come i potenziali spettatori reagiranno a queste riaperture. Restiamo flessibili. È molto probabile, quindi, che ci ritroveremo a decidere all’ultimo minuto per quanto riguarda i prossimi film in uscita, che si tratti di Black Widow o di qualsiasi altro titolo.” 

In attesa di aggiornamenti, ricordiamo che Black Widow esplorerà il passato di Natasha Romanoff, essendo ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. Si dice che il personaggio di Florence Pugh, Yelena Belova, raccoglierà l’eredità di Nat diventando la nuova Vedova Nera del MCU: in effetti, è stata già confermata la sua presenza in un altro futuro progetto del MCU, ossia la serie Hawkeye, attualmente in produzione.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Hourman: Warner Bros. e DC al lavoro sul film

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Hourman: Warner Bros. e DC al lavoro sul film

Warner Bros. e DC Films stanno sviluppando un nuovo film dedicato a Hourman. Negli ultimi anni, i due studio hanno lavorato instancabilmente alla creazione di un universo cinematografico condiviso dedicato ai più celebri personaggi DC, iniziato ufficialmente nel 2013 con L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, ma ampliatosi poi seguendo una direzione molto diversa rispetto ai piani inizialmente stabiliti che avrebbero dovuto vedere proprio il coinvolgimento di Snyder almeno fino allo scorso anno.

Allo stato attuale, ci sono dozzine di film DC in sviluppo, ma solo per una manciata di questi è stata ufficializzata una data di uscita. Da oggi è finalmente disponibile la Snyder Cut di Justice League, in esclusiva in Italia su Sky e NOW, mentre il prossimo agosto arriverà l’atteso The Suicide Squad di James Gunn, in contemporanea al cinema e su HBO Max. Nel 2022, invece, arriveranno The Batman, The Flash e anche Aquaman 2, mentre per il 2023 è atteso l’arrivo di Shazam: Fury of the Gods. Altri progetti in cantiere sono Black Adam con Dwayne Johnson (che non ha ancora una data di uscita ufficiale) e un film dedicato a Blue Beetle.

Ora, stando a quanto riportato da Deadline, Warner Bros. e DC Films hanno ufficialmente messo in sviluppo un film dedicato a Hourman che sarà sceneggiato da Gavin James e Neil Widener, che in passato erano stati ingaggiati per occuparsi degli script di San Andreas 2 e Now You See Me 3. Al momento non è chiaro quale sarà l’iterazione di Hourman che verrà rappresentata sul grande schermo, dal momento che nei fumetti ci sono stati numerosi personaggi che hanno assunto l’identità del supereroe. Alla produzione del film collaborerà anche  Chernin Entertainment, già dietro il reboot de Il pianeta delle scimmie. 

La storia di Hourman nei fumetti DC

Per chi non conoscesse Hourman, si tratta di un personaggio dei fumetti apparso per la prima volta nel 1940. Ken Fitch e Bernard Baily lo hanno introdotto per la prima volta in “Adventure Comics #48”. L’identità originale di Hourman corrisponde a quella di Rex Tyler, un chimico che riesce a creare una sintesi in grado di conferirgli alcuni superpoteri per la durata di un’ora circa. Il film di Rex, Rick Tyler, ha assunto in seguito il ruolo di protagonista e ad oggi è la versione più conosciuta di Hourman. Esiste anche una versione alternativa di Hourman, un androide modellato sul DNA di Rex e conosciuto come Matthew Tyler.

Black Panther 2: Martin Freeman non credeva che sarebbe stato realizzato

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Martin Freeman ha ammesso che non credeva che Black Panther 2 sarebbe stato realizzato dopo la tragica morte di Chadwick Boseman. Il film originale ha ottenuto numerosi elogi da parte della critica e battuto diversi record al botteghino, senza considerare il suo enorme impatto culturale.

Nonostante la scomparsa di Boseman, i Marvel Studios hanno confermato i piani per Black Panther 2, specificando fin da subito che l’attore non sarebbe stato sostituito e che T’Challa non sarebbe stato ricreato in CGI. Ad oggi sappiamo che Black Panther 2, la cui uscita è prevista per maggio del 2022, si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel. Naturalmente, uno dei compiti del nuovo film sarà quello di rendere omaggio all’eredità di Chadwick Boseman.

Da quando l’attore aveva debuttato nel ruolo di T’Challa in Captain America: Civil War del 2016, era diventato praticamente sinonimo del ruolo. Per questo motivo, l’idea di realizzare un sequel di Black Panther senza di lui è stata molto difficile da comprendere per la maggior parte dei fan. Tuttavia, la curiosità di vedere cosa racconterà il nuovo film e come affronterà le conseguenze della dipartita del suo eroe è altissima.

Martin Freeman conferma che sarà in Black Panther 2

In una recente intervista con Collider, Martin Freeman, che nel MCU interpreta Everett Ross (apparso sia in Civil War che nel primo Black Panther), ha rivelato che per un certo periodo ha pensato che il sequel non avrebbe mai visto la luce. “Poco prima che Chadwick morisse, se la memoria non mi inganna, la sceneggiatura era già stata presentata”, ha spiegato Freeman. “Ci stavano quindi lavorando, ma poi Chadwick è morto. E allora ho pensato: ‘Come si può fare un film su Pantera Nera senza Pantera Nera?’. Ancora non so come sarà. Prima che Chad morisse, l’idea di farlo senza di lui era semplicemente inconcepibile. Sarebbe stato da folli. È stato scioccante. È davvero strano che non sia più con noi. Sono molto curioso di vedere come sarà il sequel. Ad oggi, tutto quello che so è che ci sarò.”

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Justice League Snyder Cut doveva includere Ryan Reynolds come Lanterna Verde

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Il momento che tutti i fan stavano aspettando ormai da anni è finalmente arrivato: da oggi, la Snyder Cut di Justice League è finalmente disponibile, in Italia, su Sky e NOW. Nel corso delle ultime settimane, grazie alle numerose interviste rilasciate da Zack Snyder in merito al suo taglio del cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017, sono stati molti gli aneddoti rivelati non solo in merito alla nuova versione del film ma anche alla travagliata produzione della versione theatrical portata a compimento da Joss Whedon.

Come ormai sappiamo da parecchio tempo, nella Snyder Cut troveremo tutta una serie di personaggi che sono stati tagliati dalla versione cinematografica. Per molto tempo si è parlato della possibile presenza anche di Lanterna Verde, nella versione portata sul grande schermo da Ryan Reynolds nel 2011. Tuttavia, già prima dell’arrivo ufficiale del taglio di Snyder, era stato lo stesso Reynolds a confermare che non sarebbe apparso nei panni di Hal Jordan. Ora, però, veniamo a conoscenza del fatto che Snyder aveva davvero pensato di includere l’iterazione di Reynolds nel film.

Intervistato da THR proprio in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista ha spiegato che c’erano effettivamente dei piani per includere all’interno del suo taglio non solo il personaggio di Lanterna Verde, ma anche la versione di Reynolds apparsa nel film di Martin Campbell. “Avevo un’idea per Lanterna Verde, ma si trattava di Ryan”, ha spiegato Snyder. “Tuttavia, se avessimo davvero seguito quella strada, ho pensato che avrei dovuto avere Ryan come Lanterna Verde aggiuntiva. Ma questa è un’altra storia.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Chris Evans di nuovo Captain America? Kevin Feige nega i rumor

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Chris Evans di nuovo Captain America? Kevin Feige nega i rumor

Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha negato le voci secondo cui Chris Evans sarebbe in trattative per tornare nei panni di Captain America nel MCU. L’ultima volta che abbiamo visto l’attore nei panni del Vendicatore è stato in Avengers: Endgame, film che ha ufficialmente concluso l’arco narrativo di Steve Rogers all’interno del più ampio universo condiviso.

L’uscita del cinecomic di Anthony e Joe Russo aveva quindi segnato non solo la fine della Saga dell’Infinito, ma anche la conclusione delle storyline di alcuni tra i personaggi più amati del MCU, come Iron Man, Vedova Nera e Captain America, appunto. Tuttavia, lo scorso gennaio è arrivata da Deadline (quindi da una fonte più che autorevole!) la notizia che Chris Evans era in trattative per tornare a vestire i panni dell’iconico personaggio che gli aveva regalato la fama a livello mondiale.

Eppure, in una recente intervista con EW in occasione della promozione dell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier (il cui primo episodio debutterà domani su Disney+), il boss dei Marvel Studios ha categoricamente smentito il possibile ritorno di Evans nei panni di Cap. “Raramente rispondo a tutti i vari rumor che circolano sul nostro universo, perché ci sono sempre delle sorprese dietro l’angolo, che spesso colpiscono anche me”, ha commentato Feige. “Ma questo rumor in particolare mi pare sia stato smentito dallo stesso Evans, anche piuttosto velocemente”. In molti erano pronti a scommettere che Evans sarebbe tornato proprio in The Falcon and the Winter Soldier (soprattutto per via del tipo di storia che verrà raccontata nello show), ma a quanto pare non sarà così.

Chris Evans di nuovo Captain America: sì o no?

Anche se l’idea di un ritorno di Evans è inevitabilmente allettante, alla fine non sarebbe così giusto per il personaggio tornare nel MCU, soprattutto in considerazione della conclusione del suo arco narrativo, ma anche dell’attuale processo di ricostruzione dell’intero universo cinematografico, che con l’avvio della Fase 4 di sta preparando a regalare ai suoi spettatori tutta una serie di storie e personaggi nuovi ai cui potersi appassionare esattamente come accaduto in precedenza con le avventure di Steve Rogers.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

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Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Sono ormai diversi decenni che Tom & Jerry, la coppia di gatto e topo più famosa del mondo, si inseguono, si picchiano, si schiacciano, si acchiappano a vicenda e in qualche modo il loro modo di farlo e soprattutto il fatto che alla fine trovano sempre il modo di fare pace, non è mai invecchiato. Sarà per questo che la Warner Bros ha deciso di riportarli al cinema, in un lungometraggio che è disponibile dal 18 marzo per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Nonostante le recensioni negative del film del 1993, i nostri due eroi non si sono fermati, e adesso si ripropongono in una versione mista, live-action e animazione, per raccontare una nuova avventura che, seppure ha per cornice una storia più articolata, ha sempre al centro della scena la slapstick comedy del gatto e del topo, con tanto di marchingegni complicati per acchiappare il topo e buchi di tane che vengono spostati per far sbattere al muro il gatto. 

Tom & Jerry, la trama

La storia racconta una ragazza in cerca di lavoro, un topo in cerca di una casa e di un gatto che sogna di suonare un pianoforte. Insomma, destini apparentemente differenti che in qualche modo si incrociano e trovano il modo di lavorare insieme. Trai protagonisti in carne e ossa ci sono Chloë Grace Moretz e Michael Peña, amatissimi dal pubblico giovane e della commedia, ma anche dagli appassionati dei cinecomic, dato il meraviglioso Luis che Peña interpreta nel MCU. 

Il film è un ibrido, quindi, e il regista Tim Story, insieme al team creativo, in fase di pre-produzione, si sono dati una semplice regola: tutti gli animali sono in CGI mentre le persone sono interpretate da attori in carne e ossa. Ad interagire con gli attori in fase di riprese ci saranno dei pupazzi, e non le solite palline da tennis, il che rende l’interazione con le figure animate molto più realistica. Lo sforzo si nota. 

Due protagonisti inossidabili

Il più grande pregio che Tom & Jerry propone è il fatto che i due protagonisti non sono stati snaturati, anzi il loro design è perfettamente fedele alla tradizione. Certo, sono state aggiunte delle ombre e il contorno nero spesso che li contraddistingue è stato tolto, per aggiungere un po’ di profondità e diminuire l’effetto bidimensionale, ma il cuore dei personaggi è rimasto intonso. Anche in questo caso, come nei cartoni animati Hanna e Barbera, i due sono muti, ma questo ostacolo comunicativo è stato aggirato drammatizzando l’iniziale incomprensione dei due con la protagonista Moretz. 

Il film è una rocambolesca avventura per le stanze di un lussuoso albergo di New York e per le strade della grande mela, un grande film per tutta la famiglia che poteva anche durare meno ma che si lascia guardare grazie all’irresistibile presenza dei protagonisti Tom & Jerry. 

The Falcon and The Winter Soldier: due supereroi sull’orlo di una crisi di nervi

Orfani di WandaVision non disperate, finalmente un’altra grande serie Marvel sta per arrivare ad allietare i nostri venerdì, infatti The Falcon And The Winter Soldier sarà disponibile dal 19 marzo su Disney+.

L’operazione della Marvel, dopo lo straordinario successo di WandaVision, è ormai chiara, quella di farci incontrare piano piano tutta una serie di “amici”, vivere con loro delle esperienze bellissime e poi salutarli. Doloroso? Alquanto. Ne vale la pena? Certamente.

Di sicuro The Falcon And The Winter Soldier racconta un’altra storia rispetto alla prima serie tv presentata su Disney+, ma in egual misura, dopo la visione del primo episodio, si può dire che questi personaggi stanno combattendo delle battaglie, stanno soffrendo per la perdita di qualcuno, stanno cercando qual è il loro posto nel mondo. 

Anthony Mackie e Sebastian Stan tornano nei panni che li hanno accompagnati negli ultimi anni, il primo (Sam Wilson), combattivo come sempre, pronto all’azione e riflessivo, il secondo (Bucky Barnes), in piena crisi esistenziale, lo vediamo andare dallo psicologo e mentire spudoratamente, fare incubi e cimentarsi con un appuntamento. Cosa li accomuna? L’assenza di Capitan America, che pesa come un macigno sulle loro vite, facendoli sentire orfani in cerca di affetto e di un obbiettivo da perseguire.

Alla presentazione alla stampa insieme ai due interpreti erano presenti la regista Kari Skogland, il creatore Malcolm Spellman e il Presidente Marvel Studios Kevin Feige.

The Falcon and The Winter Soldier, l’incontro con i protagonisti

Questa è il secondo progetto che arriva su Disney+, perché c’era bisogno di approfondire questa storia?

Kevin Feige: “Abbiamo voluto dimostrare che non è perché è in TV non significa che non sarà così grande come potrebbe essere un film, ci abbiamo lavorato altrettanto duramente mettendoci tutto il sangue, il sudore e le lacrime. Ecco perché questo primo episodio inizia davvero con il botto. Continuavamo a dire: “Se vogliamo fare una serie con Falcon e Winter Soldier, dobbiamo almeno iniziare con la migliore azione che abbiamo mai visto”. In più ora puoi scoprire chi sono, sappiamo qualcosa di Bucky Barnes e di quello che aveva passato, mentre di Sam Wilson a parte che gli piace il lavoro, e ha dei principi morali fortissimi, che è un uomo che ha prestato servizio e ha lavorato con una PTSD, non ne sapevamo molto. Questa è un’opportunità per andare in profondità e scoprire chi sono questi due personaggi”.

Kari, come hai lavorato alla serie per garantire lo stesso intrattenimento del MCU ai fan?

“Mi sono approcciata come se fosse un film di 6 ore, capendo dove tagliare per dividere gli episodi. Con Malcom abbiamo visto tanti show e film che potessero fare riferimento alle tematiche della serie, tipo Un Uomo da Marciapiede, anche se può sembrare da pazzi come accostamento. Prendo ispirazione da tante cose, metto tutto in una pentola, provo a mescolarlo e inventare qualcosa che possa essere una firma unica per il nostro show. Era importante ricordarsi che saremmo stati nella prospettiva delle persone e quindi dovevamo davvero entrare nel profondo ed essere in grado di poterlo sostenere. Questo comprendeva il capire come muovere la macchina da presa, come avvicinarci ai personaggi, per esempio quando Bucky è in terapia, il modo in cui alterniamo la camera è per entrare in contatto con lui e comprenderlo il più possibile.”

Malcom: “C’è stata una guerra civile di circa 12 secondi in cui sembra che ogni singolo fan della Marvel, Kevin Feige, e tutti i suoi partner sapessero che questi due ragazzi sarebbero stati in grado di supportare film o franchise. Il tono della serie è stato ispirato da tante cose, si passa dal grintoso a grintoso come in 48 ore, al comico come in Due Mine Vaganti, ma nel mezzo c’è una sorta di primo Arma Letale e del primo Bad Boys. 

Ci piaceva questa idea, che poi permette anche a Sebastian e Anthony di fare quello che fanno e creare quella magia, ma permette anche una creatività più ampia, hai bisogno di affrontare un problema reale o se hai bisogno di entrare in qualcosa che riguarda il mondo Marvel. È una forma di narrazione molto, molto durevole.”

Cosa avete pensato quando avete letto la sceneggiatura?

Anthony Mackie: “Ho pensato che fosse fantastico. Sam Wilson si è sempre evoluto nel mondo dei fumetti Marvel e ora si è evoluto anche nell’universo cinematografico Marvel. 

Quando conosciamo Sam nei fumetti, è un semplice imbroglione di Harlem, poi, quando la cultura afroamericana si è evoluta, Stan Lee lo ha fatto crescere nel fumetto in diverse incarnazioni di se stesso. Sono entusiasta che tutti vedano il nuovo, e migliorato, Sam Wilson”.

Sebastian Stan: “Io imparo sempre qualcosa su me stesso da questo personaggio. Ho trascorso 10 anni in sua compagnia e alla fine cresci e ti evolvi con il personaggio. Pensavo di conoscere Bucky, ero molto a mio agio e familiare nei film, quando ci poi siamo inoltrati in questa avventura ho pensato “Va bene e com’è adesso?”.

È stato bellissimo concentrarci sul suo senso dell’umorismo, fa parte del tono stesso della serie e della sua dinamica con Sam Wilson.

Questo nuovo Bucky da vivere è stato ed eccitante. Finalmente stiamo approfondendo la sua ricerca di identità e, la sua voglia di accettare davvero il passato, rieducarsi, e adattarsi al mondo in cui si trova adesso.” 

Il primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier arriverà venerdì su Disney+, e a seguire, ogni venerdì per sei settimane. 

Blade Runner 2049: trama, cast e curiosità sul film con Ryan Gosling

Con l’arrivo al cinema nel 1982 di Blade Runner, noir e fantascienza si univano per cambiare per sempre. Regista visionario, Ridley Scott ha infatti dato vita ad un’opera monumentale, che ancora oggi riesce a risultare attuale nella sua disperata ricerca dell’umanità. A distanza di ben 35 anni è infine stato realizzato un diretto sequel di quell’opera, attraverso cui le tematiche sono state ulteriormente aggiornate e approfondite. Si tratta di Blade Runner 2049, diretto dal regista canadese Denis Villeneuve, che già con il precedente Arrival aveva dato prova di saper padroneggiare il genere, utilizzando la fantascienza per raccontare qualcosa di più sull’essere umano.

Prima del rilascio del film sono stati pubblicati tre cortometraggi che anticipano il contesto narrativo poi ritrovato nel lungometraggio. Si tratta di 2036: Nexus Dawn, 2048: Nowhere To Run e Blade Runner: Black Out 2022. Già in questi si può ritrovare ciò che il film presenta poi in tutta la sua magnificenza. Gli elementi distintivi dell’opera del 1982 vengono riproposti e resi ancor più attraenti, decadenti. Con effetti speciali e scenografie candidati agli Oscar, Blade Runner 2049 lega strettamente le maggiori trovate visive alle tematiche trattate. La domanda più ricorrente, ancora una volta, ruota intorno alla definizione di umanità.

Costato 150 milioni di dollari, il film si rivelò una cocente delusione al box office, con un incasso di soli 260 milioni. Anche il suo predecessore non fu fortunato al momento dell’uscita in sala, divenendo poi un cult negli anni. Nell’attesa che ciò avvenga anche per Blade Runner 2049, il quale merita di essere riscoperto in tutta la sua grandiosità, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al possibile sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Blade Runner 2049: la trama del film

Sono passati trent’anni dagli eventi del primo film, il mondo è un luogo profondamente cambiato. I replicanti prodotti dalla Tyrell sono stati messi al bando, mentre una serie di carestie dovute al cambiamento climatico hanno messo in ginocchio la popolazione. Infine, un black out ha fatto perdere le tracce di ogni dato digitale fino a quel momento presente. A governare nell’ombra in tale contesto vi è il misterioso Neander Wallace, il quale con la sua società ha dato vita ad una nuova generazione di replicanti, più fedeli all’uomo e dalla longevità indefinita. Tra questi vi è l’agente K, il cui compito è rintracciare ed eliminare i vecchi modelli ancora in circolazione.

Nella sua ricerca si imbatterà in Sapper Morton, il quale prima di morire lascerà K con una serie di pericolosi dubbi. A partire da questi l’agente darà vita ad una ricerca che lo porterà ad imbattersi con un passato di cui non pensava di avere memoria. Le nuove scoperte devono però essere insabbiate quanto prima, rivelandosi quanto mai dannose per la stabilità raggiunta tra umani e replicanti. Al momento di dover compiere il suo dovere, K nutrirà però sempre più dubbi sulla moralità del proprio lavoro. Per andare fino in fondo alla questione c’è solo un uomo che può aiutarlo, l’agente Rick Deckart, svanito nel nulla trent’anni prima senza lasciare alcuna traccia.

Blade Runner 2049 cast

Blade Runner 2049: il cast del film

Per il ruolo dell’agente K, l’unico attore considerato fu Ryan Gosling. Questi non aveva mai lavorato prima in un film con un budget tanto elevato, non entusiasta di simili progetti. Accettò tuttavia di recitare in Blade Runner 2049 per la possibilità di lavorare con Villeneuve, come anche perché riponeva totale fiducia nella storia che si andava a raccontare. Accanto a lui, nei panni dell’intelligenza artificiale olografica Joy vi è l’attrice Ana de Armas. All’epoca ancora poco nota, questa si presentò in più occasioni per i provini per il film, riuscendo infine ad ottenere la parte. Per questa accettò anche di prendere parte a scene di nudo, rifiutandosi però di tagliarsi i capelli.

Altro noto attore presente nel film è Jared Leto, interprete di Neander Wallace. Il ruolo era stato inizialmente pensato per David Bowie, ma a causa della scomparsa di questi fu Leto ad ottenerlo. Per calarsi meglio nei panni del personaggio non vedente, l’attore decise di indossare delle speciali lenti a contatto che gli offuscavano la vista. Sono poi presenti le attrici Sylvia Hoeks nei panni della spietata Luv, Robin Wright in quelli del tenente Joshi e Mackenzie Davis in quelli della misteriosa Mariette. Lennie James interpreta Mister Cotton, mentre l’ex wrestler Dave Bautista è il replicante Sapper Morton. Grande ritorno è quello di Harrison Ford, che riprende i panni dell’agente Rick Deckard, apparendo però nel film non prima di un’ora e quaranta minuti.

Blade Runner 2049: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Quello di Blade Runner è un universo narrativo potenzialmente espandibile all’infinito. Non deve dunque sorprendere se al momento della realizzazione di questo secondo film si è parlato dei possibili ulteriori sviluppi. Sia Scott, che Ford che Villeneuve si sono dichiarati disponibili a realizzare un ulteriore capitolo, che possa esplorare ulteriormente le tematiche trattate. Secondo il regista dell’originale, alcune bozze di storie sarebbero già pronte, in attesa di ulteriori sviluppi. L’insuccesso economico del film ha però rappresentato una battuta d’arresto per tali discorsi. Nonostante questo, Scott ha recentemente dichiarato che spera ancora di poter dare un seguito al film, mentre Villeneuve si è detto più interessato a realizzare uno spin-off.

In attesa di poter vedere un seguito, è possibile fruire di Blade Runner 2049 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Fast and Furious 9: uscirà al 12 luglio 2021 al cinema

Fast and Furious 9: uscirà al 12 luglio 2021 al cinema

Universal Pictures Italia ha annunciato che Fast and Furious 9 uscirà nel nostro paese il 12 luglio 2021, “solo al cinema”. Di seguito potete leggere l’annuncio ufficiale sull’account Instagram dello Studio:

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 12 luglio 2021, solo al cinema.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Fast and Furious 9 è un film d’azione diretto da Justin Lin con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael Rooker, Nathalie Emmanuel, Helen Mirren e Charlize Theron. Il film è un sequel di The Fate of the Furious del 2017, sarà la nona puntata del franchise.

Il Confine: al via le riprese del nuovo film di Vincenzo Alfieri

Il Confine: al via le riprese del nuovo film di Vincenzo Alfieri

Iniziano il 18 marzo le riprese de Il Confine, diretto da Vincenzo Alfieri con Edoardo Pesce e Massimo Popolizio. Vincenzo Alfieri, dopo I Peggiori e Gli uomini d’oro, torna alla regia con un thriller denso di colpi di scena, una storia che varca ogni confine.

Le riprese si svolgeranno in diverse località dell’entroterra laziale con inizio il 18 marzo 2021. Il confine sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

La trama

Uno sperduto paese al limite del bosco, un rave, due giovani scomparsi, l’incubo di un mostro che torna dal passato. Indagano i carabinieri Meda, un uomo sconfitto dalla vita e Rio, il capitano inflessibile e rigoroso. Ma questa volta il mostro ha rapito la persona sbagliata.

Il Confine, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, è una produzione Italian International Film – Gruppo Lucisano e Vision Distribution, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Glaviano (Marsilio Editore) ed è sceneggiato da Vincenzo AlfieriFabrizio Bettelli e Giorgio Glaviano.

The Investigation: recensione della serie di Tobias Lindholm

The Investigation: recensione della serie di Tobias Lindholm

In un mondo dove ogni giorno di più si perde la fiducia nei confronti della giustizia, una serie come The Investigation non può che arrivare al momento giusto. Basata su un fatto realmente accaduto, noto alle cronache come il caso del sottomarino, questa va infatti a sottolineare quanto importante sia poter avere fiducia nelle istituzioni preposte all’esercizio della legge. Ma, allo stesso modo, anche quanto sia complesso far sì che questa si attui in modo insindacabile in favore dei bisognosi. Ideata da Tobias Lindholm, sceneggiatore di Il sospetto, Un altro giro, ma anche di alcuni episodi di Borgen – Il potere e Mindhunter, la serie si configura così come un crime capace tanto di offrire un’indagine avvincente, quanto più in generale di offrire spunti di riflessione sull’attualità.

La vicenda, narrata dal punto di vista di chi condusse le indagini, ha per protagonista il capo della Omicidi della polizia di Copenaghen Jens Møller (Søren Malling). Durante un briefing mattutino con i suoi colleghi, questi viene a conoscenza di uno strano caso. Un sottomarino artigianale, che trasportava la giornalista svedese Kim Wall e l’inventore dello stesso, è scomparso. Quando il sottomarino viene ritrovato più tardi nel corso della giornata, solo l’inventore viene salvato prima che affondi improvvisamente. Ora Jens e il suo team di investigatori devono decidere rapidamente come affrontare il caso, perché Kim è ancora dispersa e il sottomarino è in fondo al mare.

In dubio pro reo, l’importanza dei fatti

La serie ideata dallo sceneggiatore e regista danese si apre sulla decisione di una giuria di assolvere un accusato di omicidio. Una decisione che fa male, tanto ai famigliari della vittima quanto al pubblico ministero Jakob Buch-Jepsen (Pilou Asbæk). Questa scena, apparentemente scollegata da quello che sarà poi il focus della serie, presenta in realtà tutto ciò che occorre sapere di The Investigation. Nonostante la colpevolezza di qualcuno possa sembrare ovvia, non lo sarà per la legge fintanto che non verranno fornite prove valide a riguardo. In dubio pro reo, ovvero: finché esisterà il dubbio, questo ricadrà a favore dell’imputato.

Compreso ciò, la lunga corsa dei protagonisti alla ricerca di prove concrete sarà allora quanto mai chiara. La storia della giornalista Kim Wall si sarebbe potuta raccontare in molti modi diversi e da più punti di vista. Lindholm sceglie però di dare spazio a quello di chi ha condotto le indagini, perché gli consente di raccontare molto più di quanto sembrerebbe. Egli ripercorre in modo estremamente preciso gli eventi che si svolsero tra l’agosto 2017 e l’aprile 2018, facendo avvertire il peso crescente del passare dei giorni. Ogni episodio è dunque incentrato su una precisa scoperta, un passo in più verso la giustizia.

Ma sostenere un accusa di omicidio richiede prove precise e il caso del sottomarino ha quanto mai messo in difficoltà da questo punto di vista. Lo spettatore è trascinato all’interno di un gioco che costringe più volte a ripartire da capo. La frustrazione provata dai personaggi viene condivisa con gli spettatori, coinvolgendo questi ultimi a dir poco efficace. Ci si emoziona per ogni conquista, ci si innervosisce per ogni sconfitta. Ma soprattutto, si arriva a comprendere davvero l’importanza del non lasciare nulla al caso, del non dar adito a voci che non siano supportate da fatti. In un contesto odierno dove il “tribunale popolare” gode di un’autorità illegittima, ricordare tutto ciò è sempre più urgente.

The Investigation serie

The Investigation: ciò che non si vede spaventa di più

Con The Investigation prende dunque vita sul piccolo schermo un caso particolarmente complesso, che si rivela contenere una serie di tematiche estremamente attuali. Dalla già citata importanza delle prove alla fiducia nella giustizia, dalla violenza sulle donne al peso dei media. Ognuno di questi aspetti trova il suo giusto momento nella serie, colpendo lo spettatore in modo non retorico né esplicito. E proprio su ciò che è giusto mostrare o meno Lindholm sembra interrogarsi a lungo. Una serie crime che aspira alla spettacolarità avrebbe probabilmente mostrato il corpo della vittima, l’interrogatorio al carnefice o l’interno del tanto nominato sottomarino.

Nulla di tutto ciò trova invece spazio in The Investigation, per il semplice motivo che ciò che non vediamo ci spaventa molto di più. Impossibilitati a familiarizzare con l’omicida, che non è mai neanche chiamato per nome, questi può assumere qualsiasi aspetto, mantenendo intatta la sua minacciosità. Non c’è una sola goccia di sangue nella serie, che appunto sembra puntare su quegli aspetti meno spettacolari di un caso del genere. A farla da padrone sono i fascicoli, le ricerche in mare (interpretate dai veri sommozzatori che parteciparono all’indagine), le riunioni tra i poliziotti.

Elementi potenzialmente “noiosi” ma che assumono qui enorme forza grazie a molteplici elementi. Da una scrittura impeccabile ad una regia minimalista e fino interpretazioni contenute che lasciano intravedere il mondo interiore dei personaggi. Lindholm conferma il grande talento che Paesi come Svezia e Danimarca hanno nel raccontare storie di questo genere, arricchendole della capacità di parlare a livello universale. The Investigation, infatti, non è solo un omaggio a quanti condussero le indagini e alla giornalista Kim Wall, ma anche un monito generale che ricorda di come “più si diventa civilizzati, più si avverte il bisogno di guardare nell’oscurità”.

Justice League Snyder Cut: cosa ci aspettiamo che venga sistemato

Finalmente il giorno è arrivato, dopo tante proteste, richieste, critiche e attesa, Justice League Snyder Cut arriverà in tutti il mondo e, per tranquillizzare i fan italiani, anche da noi. Il film sarà infatti disponibile a partire dalle 8 di mattina di giovedì 18 marzo su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW TV e on demand in contemporanea assoluta con l’uscita negli Stati Uniti.

Ma cosa aspettarci, in fin dei conti, da questo film che ha ormai assunto una dimensione epica? Cosa chiedere ad un film che nella versione cinematografica ha deluso quasi tutti ma che ha avuto una seconda possibilità per farsi vedere nella veste pensata originariamente dal suo “padre” creativo? Ecco, di seguito, le parti che ci aspettiamo vengano sistemate dalla Justice League Snyder Cut di Zack Snyder rispetto al film firmato da Joss Whedon nel 2017.

La lotta di Atlantide

James Wan ha fatto un ottimo lavoro nell’aggirare l’ostacolo delle scene subacquee di Aquaman, ma così non è stato per le scene sottomarine di Justice League. Sembra chiaro che all’epoca dell’uscita, la Warner Bros non abbia speso abbastanza per realizzare quelle scene che anche da un punto di vista dell’appeal sul pubblico potevano essere “appetitose”.

Steppenwolf parla ripetutamente con “madre”

Justice League fa un pessimo lavoro nello spiegare cosa sono le Scatole Madre, che i fan dei fumetti sanno essere in realtà supercomputer con coscienza. È ancora più strano quando Steppenwolf di tanto in tanto parla ad alta voce rivolgendosi a una tale “Madre”, dicendole (?) che le darà da mangiare presto. Il film non spiega mai che le scatole sono effettivamente vive e sono così legate ai loro proprietari che si autodistruggeranno se la persona a cui sono legate viene uccisa. Speriamo che la Snyder Cut ponga rimedio a tutto ciò.

“Per Darkseid!”

I fan che sanno qualcosa su Steppenwolf sanno che in realtà è un luogotenente di Darkseid, un arcinemico supercriminale della Justice League che è deciso a conquistare l’universo. Per tutti gli altri, Steppenwolf è un personaggio piuttosto oscuro, quindi la sua unica menzione al fatto che sta agendo “per Darkseid” è facile da non cogliere a pieno, soprattutto se non sai chi è Darkseid. Dal momento che Darkseid era il protagonista del sequel nell’idea di Snyder, dobbiamo immaginare, come anticipato anche dai trailer, che sarà lui a scendere in campo nel film.

#Supermouth (hashtag che si è diffuso in merito alla bocca di Superman)

Secondo le notizie circolate nel 2017, la Paramount non avrebbe permesso a Henry Cavill di radersi i baffi di Mission: Impossible – Fallout durante le riprese di Justice League, quindi la Warner Bros. ha deciso di provare a rimuoverli digitalmente in post-produzione. E il risultato è assolutamente orribile. È peggio della CGI sul defunto Peter Cushing in Rogue One. Sicuramente Zack Snyder ha colto questa occasione per correggere quell’orrore.

Quella scena di apertura di Superman

Superman logoQuesto strano piccolo segmento di filmino fatto in casa di un bambino che parla con Superman è un doppio smacco di dolore esistenziale. Innanzitutto, balza subito agli occhi la questione della bocca di Cavill, poi si vede Superman che si rifiuta di rispondere alla domanda del ragazzo su quale sia la sua cosa preferita della vita sulla Terra. Non c’è alcun pay off per questa scena, in avanti nel film, sembra non avere alcun senso. Speriamo che sia stata totalmente eliminata.

Clark e Lois in un campo di grano in computer grafica

Una delle scene in teoria più commoventi di Justice League è sicuramente quella del ricongiungimento di Lois e CLark, peccato che sia stata fatta con una pessima CGI. I due sono in piedi in un campo di grano in Kansas che è estremamente, ovviamente, non reale. Il colpevole è probabilmente quel magnifico tramonto abbagliante che rende i contorni dei personaggi un po’ troppo evidenti. L’emozionante riunione di Lois e Clark viene seriamente minata dal fatto che non si riesce a smettere di pensare al fatto che i due si trovano su un palcoscenico.

A nessuno importava davvero del ritorno di Superman

Justice League fa i conti la morte di Superman. È un tale colpo per il mondo che la criminalità e il terrorismo sono in aumento grazie alla semplice mancanza di speranza che l’eroe incarnava. Quindi resuscitare Superman a metà film dovrebbe avere pesanti conseguenze, soprattutto perché è un evento a cui testimoniano molti civili, tra cui i poliziotti che intervengono sulla scena. Eppure sembra che al mondo non importi affatto che Superman sia tornato. Inoltre … anche Clark Kent era morto. Superman d’ora in poi rinuncerà alla sua versione terrestre?

Nessuno sembra avere la minima idea di quello che stanno facendo

Quando la Justice League decide di usare una Scatola Madre per resuscitare Superman, sembra abbastanza ovvio che così facendo attirerà l’attenzione del cattivo che ha trascorso l’intero film cercando di radunare tutte le tre Scatole Madre. A quanto pare però la conseguenza immediata della loro decisione sembra ovvia per noi, ma non per gli eroi, perché non menzionano mai la possibilità che Steppenwolf si faccia vedere e sembrano stranamente sorpresi quando fa la sua comparsa per rubare la scatola proprio sotto il naso di tutti. Chissà che Snyder non rappresenti i suoi eroi un pelino più furbi di quanto fatto da Whedon.

Cyborg è decisamente poco attento

zack snyder justice leagueCyborg (Ray Fisher) indossa una felpa con cappuccio quando esce, ma non fa quasi nulla per contenere il fatto che ha luci incandescenti estremamente evidenti sul viso e sul petto. Emette anche un sacco di ronzii meccanici molto inquietanti. Quindi è stato piuttosto difficile capire che stava spiando furtivamente Diana Prince e Bruce Wayne per scoprire il loro accordo prima di unirsi alla nascente Justice League, dato che era a pochi metri di distanza, faceva un sacco di strani suoni robotici e non passava certo inosservato. Ce lo aspettavamo più cauto e speriamo che Snyder ne tenga conto.

Riepilogo senza senso delle origini di Cyborg

Introdurre Cyborg in un film di squadra non è mai stata una grande idea, ma ci vuole un bel po’ prima che in Justice League venga spiegato cosa gli è accaduto. I fantastici superpoteri di Vic Stone sono il risultato dell’interferenza di una delle strane Scatole madre di Steppenwolf. L’apparentemente senziente supercomputer di incredibile potenza in realtà ha rimodellato i miglioramenti cyborg all’avanguardia che suo padre Silas gli ha dato per salvargli la vita dopo un incidente. Il risultato è che Cyborg non sa nemmeno quali siano le sue capacità e, inoltre, nessuno gli spiega chi è o perché è un robot alieno fino a circa metà del film.

Cyborg non può controllare il suo sistema di difesa

Gli eroi resuscitano Superman, che non la prende troppo bene. E in un momento che è completamente fuori tempo con il resto del film, le parti meccaniche di Cyborg iniziano a fare cose indipendentemente dalla sua volontà. Non c’era stato alcun accenno prima di allora che ciò potesse accadere, e non accade di nuovo per tutto il film, anche se Cyborg non sembra prendere alcuna misura per evitare che quella situazione si ripresenti una seconda volta. Non c’è nemmeno nessuno di loro che si chiede se la cosa può verificarsi di nuovo o meno. Sembra troppo strano.

Gli antichi che seppellivano una Scatola Madre in un buco profondo un metro vicino a un fiume

La prima volta che Steppenwolf ha cercato di conquistare la Terra nel lontano passato, è stato sconfitto da un’alleanza di Antichi Dei, Amazzoni, Atlantidei e umani, e alla fine della battaglia, ogni civiltà ha preso in consegna una Scatola per custodirla. Gli Atlantidei misero i loro nell’oceano; la Amazzoni costruirono una gigantesca volta in pietra; e gli umani invece scavano una buca di un metro vicino a un fiume e vi seppelliscono la scatola, scelta che non sembra proprio furba. E infatti non sembra affatto strano che questa Scatola sia stata quella trovata per prima.

La famiglia russa su cui il film indugia

Zack Snyder's Justice LeagueCapita spesso che nei film di supereroi i civili siano in pericolo. In Justice League però si è scelto di indugiare su una famiglia che vive nei pressi della postazione apocalittica di Steppenwolf. Durante il film si torna spesso su questa famiglia, soltanto per farci vedere che è in difficoltà, ma senza che ci venga mai raccontato nulla di quello che effettivamente fa. Diciamo che se l’intenzione era farci affezionare a queste persone per desiderare che poi vengano salvati dai protagonisti, l’intento non è stato soddisfatto. Chissà se Snyder riuscirà a rimediare anche a questo.

Diana “fa Flash” e poi dimentica di poterlo fare per il resto del film

La scena introduttiva di Wonder Woman (Gal Gadot) in Justice League è in realtà piuttosto interessante. Un gruppo terroristico prende il controllo di una banca con l’intento di far esplodere una bomba che spazzerà via diversi isolati della città. Diana interviene, mettendo KO tutti. Fino a quando il leader terrorista punta una mitragliatrice sugli ostaggi. Invece di portarlo fuori, Wonder Woman si muove molto velocemente per bloccare tutti i proiettili che spara con il suo bracciale. Sappiamo che Wonder Woman ha un sacco di doti, e a questo punto anche la super-velocità, tale da permetterle di bloccare i proiettili. Tuttavia, quando si trova a combattere fianco a fianco con Flash, sembra che Diana non sappia più usare questo potere e debba ricorrere all’aiuto di Barry. Perché?

Tom & Jerry in uscita, ecco i primi 10 minuti

Tom & Jerry in uscita, ecco i primi 10 minuti

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da domani, giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film:

Nel film Tom & Jerry, che sarà impreziosito da un cameo di Paolo Bonolis e la partecipazione vocale di Luca Laurenti, una delle rivalità più amate della storia si riaccende quando Jerry si trasferisce nel miglior hotel di New York alla vigilia del “matrimonio del secolo”, costringendo il disperato organizzatore dell’evento ad assumere Tom per sbarazzarsi di lui. La conseguente battaglia tra gatto e topo minaccia di distruggere la sua carriera, il matrimonio e forse l’hotel stesso. Ma presto, sorge un problema ancora più grande: uno staff diabolicamente ambizioso che cospira contro tutti e tre.

Una miscela strabiliante di animazione classica e live action, la nuova avventura di Tom e Jerry rappresenta un nuovo orizzonte per questi personaggi iconici e li costringe a fare l’impensabile…lavorare insieme per salvare la situazione.

ToTom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

Il film è diretto da Tim Story (“I Fantastici 4”, “Think Like a Man”, “Barbershop”) e prodotto da Chris DeFaria (“The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura”, “Ready Player One”, “Gravity”). Scritto da Kevin Costello, basato sui personaggi creati da William Hanna e Joseph Barbera.  I produttori esecutivi sono Tim Story, Adam Goodman, Steven Harding, Sam Register, Jesse Ehrman, ed Allison Abbate. Il team creativo include il direttore della fotografia Alan Stewart, lo scenografo James Hambidge, al montaggio Peter S. Elliot, la costumista Alison McCosh. La musica è composta da Christopher Lennertz. Warner Bros. Pictures e Warner Animation Group presentano, un film di Tim Story, “Tom & Jerry”, distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Governance – Il prezzo del potere dal 12 aprile su Prime Video

Governance – Il prezzo del potere dal 12 aprile su Prime Video

Sarà disponibile a partire dal 12 aprile in anteprima su Amazon Prime Video, distribuito da Adler Entertainment, Governance – Il prezzo del potere, opera seconda del regista Michael Zampino (L’Erede).

Governance – Il prezzo del potere è una coproduzione italo-francese, ed è prodotto da Alba Produzioni, Panoramic Film per l’Italia e Loin Derrière l’Oural LDO per la Francia, con il sostegno del Mibac-DG Cinema e di Lazio Cinema International.

Governance – Il prezzo del potere racconta quanto sia difficile la ricerca della verità quando quest’ultima interferisce con gli interessi economici e personali. Un’implacabile parabola sul potere del denaro che vede tra i protagonisti Massimo Popolizio, Vinicio Marchioni e Sarah Denys. 

Governance – Il prezzo del potere, la trama

Renzo Petrucci (Massimo Popolizio), manager brillante e senza scrupoli, è il direttore generale di un importante gruppo petrolifero. Dopo un’inchiesta per corruzione è costretto a lasciare la prestigiosa carica convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi (Sarah Denys). Renzo prepara la sua vendetta coinvolgendo suo malgrado l’amico di famiglia Michele Laudato (Vinicio Marchioni), ma la situazione gli sfugge di mano…

SnyderVerse: ecco perché Zack Snyder non ha mai voluto imitare il modello MCU

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Zack Snyder ha spiegato perché non ha mai voluto ispirarsi alla formula del MCU quando stava lavorando al suo SnyderVerse. Dopo l’uscita de L’uomo d’acciaio nel 2013, che ha dato ufficialmente il via al DCEU, il regista è stato impegnato con Warner Bros. e DC Films fino alla metà del 2017. Tuttavia, a causa di un crescente conflitto creativo con entrambi gli studi e anche per colpa di una tragedia familiare, alla fine Snyder ha deciso di abbandonare la produzione di Justice League dopo aver terminato le riprese principali e di mettere da parte i suoi piani relativi all’universo condiviso.

Nonostante sia L’uomo d’acciaio che Batman v Superman  abbiano performato bene al box office, entrambi i film sono stati parecchio divisivi: alcuni fan hanno approcciato l’approccio unico del regista ai celebri supereroi, mentre altri non hanno visto di buon occhio la sua visione dark. Tuttavia, la Warner Bros. non sembrava convinta dello stile adottato da Snyder, con il regista che non ha mai fatto mistero delle continue pressioni ricevute durante la lavorazione di Justice League, che lo studio voleva fosse molto più simili ai modelli canonizzati e universalmente apprezzati del MCU.

In una recente intervista con il New York Times in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, è stato proprio Zack Snyder a riflettere sulla sua esperienza con Warner Bros. e con il DCEU. Il regista ha spiegato di aver sempre voluto differenziarsi dal MCU e di essersi sempre sentito a suo agio in merito al modo in cui aveva concepito i suoi film: cambiare stile o tipo di approccio, avrebbe soltanto compromesso la sua personale visione.

“Lo sapevo da prima di Bvs, quando abbiamo realizzato L’uomo d’acciaio. La Marvel stava facendo qualcos’altro. Stanno facendo, ai massimi livelli, una popolare commedia d’azione con tanto cuore. E ci sono riusciti alla grande. Sforzarsi di duplicare tale modello sarebbe da folli, perché ci sono già loro ad essere così bravi”, ha spiegato il regista. “Quello che la DC aveva era la mitologia ad un livello veramente epico. Stavamo per prendere questi personaggi e renderli protagonisti di un viaggio incredibile. Onestamente, ero l’unico a pensarla così. Dopotutto, non saprei come altro approcciarmi a questo genere. Un regista ha una sola abilità: il suo punto di vista. È tutto ciò che hai. Se stai cercando di imitare un altro modo di fare film, allora sei davvero su un terreno scivoloso.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Prison Break: 10 cose che non sai sulla serie

Prison Break: 10 cose che non sai sulla serie

Prison Break è una di quelle serie tv che hanno contribuito a cambiare il panorama serie grazie alla sua struttura narrativa e visiva.

La serie si è rivelata essere totalmente originale nel suo genere, diventando una delle più fortunate e di successo dei primi anni Duemila e anche in tempi recenti, grazie alla ripresa della serie con la quinta e la sesta stagione. Ecco dieci cose da sapere su Prison Break.

Prison Break: la serie

prison break

1. Tutto è nato da un’idea. Paul Scheuring, creatore della serie tv, ha dichiarato che il concetto iniziale delle serie (cioè un uomo che si era deliberatamente fatto sbattere in prigione per poter scappare di nuovo) gli era stato suggerito da una sua collega, Dawn Parouse. Pensò che fosse una buona idea, ma inizialmente era perplesso sul motivo per cui qualcuno avrebbe intrapreso una missione così strana e anche su come avrebbe potuto estendere l’idea abbastanza a lungo per uno show televisivo.

2. Personaggi dai nomi importanti. Diversi personaggi della serie prendono il nome da presidenti e da politici. Ad esempio, Lincoln Burrows e Theodore “T-Bag” Bagwell prendono il nome dai presidenti Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Michael Scofiel, Benjamin Miles “C-Note” Franklin e Alexander Mahone prendono il nome dai politici Edward Scofield, Benjamin Franklyn e William Mahone. Anche Paul Kellerman prende il nome da Roy Kellerman, l’agente dei servizi segreti che stava guidando nella limousine del presidente John F. Kennedy la momento del suo assassinio.

3. Inizialmente, la serie non sarebbe dovuta esistere. In origine, la proposta di Prison Break era stata presentata alla Fox nel 2003, ma era stata rifiutata dal momento che, secondo loro, sarebbe stato difficile tramutare il progetto in una serie tv. In seguito, si è considerato di creare una miniserie di 10 puntate, cambiando poi idea e sostenendo la produzione di uno show a lungo termine, sulla scia del successo di 24 e Lost.

Prison Break 6 si farà?

Dopo il successo della quinta stagione le voci su una potenziale sesta stagione si sono susseguite ma recentemente il presidente della Fox Entertainment Michael Thorn ha rivelato: “Continuiamo a parlare di 24 e Prison Break come potenziali spin-off. Non c’è nulla che sia pronto ad annunciare su entrambi i fronti, ma se c’è un modo per farne altri 24 , saremmo entusiasti di farlo. Ma deve sembrare speciale e degno di essere fatto rispetto a solo un’altra stagione “. Altro su Prison Break 6.

Prison Break: gli episodi

4. Una serie lunga cinque stagioni. Prison Break è una serie che si è stata rinnovata ben cinque volte e che si è sviluppata per un totale di 90 episodi di 42 minuti l’uno. La trama della serie Prison Break ruota attorno a due fratelli: uno che è stato condannato a morte per un crimine che non ha commesso e suo fratello minore, un genio che escogita un piano elaborato per aiutarlo a fuggire dalla prigione. I fratelli, insieme ad altri sei prigionieri al Fox River State Penitentiary , riescono a scappare

Prison Break 2

La seconda stagione segue una massiccia caccia all’uomo che insegue il gruppo. Soprannominato il Fox River Eight, il gruppo si divide ei membri vanno per la loro strada individuale, incontrandosi di tanto in tanto per aiutarsi a vicenda. Lottano per sfuggire alla polizia evitando un gruppo segreto di multinazionali chiamato The Company , che le vuole tutte morte.

Prison Break 3

Dopo che Michael Scofield è stato portato a Sona per la morte di William Kim , Michael scopre che la compagnia ha Sara Tancredi e LJ Burrows . Scopre in seguito con le informazioni di suo fratello, Lincoln Burrows, che deve sfondare James Whistler . Michael deve evadere Whistler come parte di uno scambio di ostaggi per salvare LJ dalla Compagnia.

Prison Break 4

Nella quarta stagione Sarah Wayne Callies ritorna nei panni di Sara Tancredi , che in precedenza si pensava fosse morta. La stagione riguarda la vendetta e l’abbattimento della Compagnia , e presenta nuovi personaggi che li aiutano e li ostacolano nella loro ricerca. L’agente per la sicurezza nazionale Donald Self promette a Michael , Lincoln , Bellick , Mahone , Sucre e un altro criminale di nome Rolandlibertà se raccolgono Scilla – una fonte di informazioni di alto valore per la Società. Ad aiutarli è Sara Tancredi .

Prison Break 5

Sono passati sette anni da quando MICHAEL SCOFIELD (Wentworth Miller) è stato ritenuto morto, ma quando gli indizi suggeriscono che potrebbe ancora essere vivo, LINCOLN BURROWS (Dominic Purcell) si riunisce con SARA TANCREDI (Sarah Wayne Callies) per aiutare a rintracciare la verità. Il percorso conduce Lincoln nello Yemen, mentre SUCRE (Amaury Nolasco), T-BAG (Robert Knepper) e C-NOTE (Rockmond Dunbar) vengono riportati in azione per progettare la più grande fuga della serie

5. Tra la quarta e la quinta stagione sono passati anni. Questa serie è andata in onda per la prima volta nel 2005 ed è durata per quattro stagioni, terminando nel 2009. Tuttavia, nel 2017 si è dato avvio ad una quinta stagione, per poi essere rinnovata anche per una sesta stagione.

Prison Break: The Final Break

Prison Break: The Final Break è un film per la televisione diretto da Brad Turner e da Kevin Hooks che inizialmente determinava la fine della serie televisiva Prison Break. Prison Break: The Final Break in streaming è disponibile su Netflix.

Il film copre gli eventi che si sono verificati tra la caduta di The Company e la rivelazione del film di Michael Scofield (Wentworth Miller) Morte. Descrive in dettaglio l’arresto manipolato e l’incarcerazione di Sara Tancredi (Sarah Wayne Callies) per l’omicidio di Christina Scofield (Kathleen Quinlan), il piano di fuga finale che Michael escogita per Sara ei dettagli che circondano la morte di Michael. Rivela anche il destino finale di Gretchen Morgan ( Jodi Lyn O’Keefe ). Al termine dei titoli di coda i due episodi sono indicati come le puntate 23 e 24 della quarta stagione.

Prison Break: dove vederla streaming

6. È disponibile in streaming online. Vedere o rivedere Prison Break è possibile grazie alla sua presenza sulla piattaforma di streaming digitale legale di Netflix.

Prison Break: il cast di protagonisti

Prison Break: il cast

7. Wentworth Miller è stato scelto per ultimo. L’attore è stato scelto per la serie praticamente all’ultimo secondo. Infatti, ha iniziato a girare circa una settimana dopo aver fatto il provino ed essere stato scritturato. Inoltre, ha dovuto passare diverso tempo in reparto trucco, poiché ci volevano 4 ore e mezza ogni volta per applicare i tatuaggi del personaggio.

8. Un attore ha passato del tempo in un penitenziario. Stacy Keach, che interpreta il custode delle prigione, ha davvero trascorso sei mesi in una prigione britannica e ha modellato il suo personaggio in base alla persone che ricopriva davvero quella posizione lavorativa.

9. Tra due attori, ha vinto il terzo. In origine, per il ruolo di Lincoln Burrows in Prison Break la scelta era tra gli attori Johnny Messner ed Eric Dane. Tuttavia, la Fox non riusciva a decidere tra i due attori, tanto che alla fine la scelta è ricaduta su Dominic Purcell.

Prison Break: tutti i premi della serie tv

10. Ha vinto diversi premi. Nel corso del suo sviluppo, la serie ha avuto diverse nomination, riuscendo a vincere anche diversi premi come il People’s Choice Award nel 2006. Inoltre, nello stesso anno, la serie si aggiudicata anche due Golden Globe, un Eddie Award, due Saturn Award, un Television Critics Association e un Primetime Emmy Award.

Fonte: IMDb

The Falcon and the Winter Soldier: i 10 migliori momenti di Bucky Barnes nel MCU

In attesa dell’arrivo di The Falcon and the Winter Soldier, il cui primo episodio debutterà su Disney+ il 19 marzo, ripercorriamo grazie a ComicBookMovie i 10 migliori momenti di Bucky Barnes (Sebastian Stan) nel MCU.

Eliminare Nick Fury

Captain America: Il primo Vendicatore aveva molto storyline da sviluppare, e probabilmente Bucky non ha ricevuto l’attenzione che avrebbe meritato. Ovviamente, sapevamo che sarebbe tornato nei panni del Soldato d’Inverno nel sequel, con i fratelli Russo lo hanno da subito introdotto come un’inarrestabile forza della natura inarrestabile.

Prendendo di mira Nick Fury, l’assassino dell’HYDRA ha portato a termine la sua missione. In effetti, il fatto che Fury sia riuscito a scappare è stata pura e semplice fortuna, dal momento che il Soldato d’Inverno gli ha dato molto filo da torcere. Era importante rendere il migliore amico di Cap un avversario formidabile nel film, sottolineando la potente arma che era diventato grazie alle macchinazioni dell’HYDRA.

 “Un applauso per Captain America”

È facile dimenticarsi di questo dettaglio, ma Bucky è stato in realtà la prima persona a chiamare Steve Rogers con l’appellativo “Captain America”. È successo poco dopo che Steve ha deciso di abbandonare lo show della United Service Organizations e salvare il suo migliore amico dalle grinfie dell’HYDRA.

Tornato al campo, Steve ha ricevuto il benvenuto tipico di un eroe dai suoi commilitoni. Bucky, che era stato torturato e sottoposto ad esperimenti (poco ancora sapevamo in merito a ciò che sarebbe accaduto in seguito), riuscì comunque a sostenere il suo migliore amico, radunando le truppe ed esclamando: “Un applauso per Captain America!”.

Bucky ottiene un nuovo braccio

Alla fine di Captain America: Civil War, Bucky che è stato nuovamente ibernato, questa volta affinché la sua programmazione HYDRA fosse rimossa una volta per tutte. Nel momento in cui è arrivato nelle sale Avengers: Infinity War, l’ex Soldato d’Inverno aveva finalmente trovato la pace, ma è stato allora che T’Challa ha invocato il suo aiuto.

Presentando a Bucky un nuovo braccio di vibranio, Black Panther ha spiegato che era di nuovo necessario un suo intervento. Nonostante tutto quello che aveva già passato, alla fine l’eroe ha sacrificato la sua felicità per tornare in azione. Questo la dice lunga sul personaggio in quanto eroe, e nessuno avrebbe potuto incolpare l’ex assassino di aver rinunciato per sempre alla sua vecchia vita e di aver abbracciato il suo nuovo ruolo di White Wolf.

Il team-up con Rocket

In quanto Soldato d’Inverno, Bucky ha visto davvero molte cose lungo il suo cammino, ma forse non si era mai imbattuto in un procione parlante. Nell’epica battaglia finale di Avengers: Infinity War, la collaborazione di Bucky con Rocket Raccoon è stata un momento culminante innegabile.

Dopo che il membro dei Guardiani della Galassia ha tentato di acquistare il braccio di Bucky, i due si sono ritrovati a combattere l’uno accanto all’altro, mentre si preparavano a contrastare i soldati Chitauri.

“Puoi alzare il sedile?”

Questo memorabile scambio di battute in Captain America: Civil War ha giocato un ruolo fondamentale nello stabilire una certa dinamica tra Sam e Bucky. Costretti a dividere un auto oggettivamente piccola insieme a Steve, Bucky e Sam guardarono il loro amico mentre si intrattiene con Sharon Carter.

Tuttavia, prima che Steve e Peggy si scambino un bacio, i due hanno un brevissimo litigio sulla disposizione dei posti a sedere. “Puoi alzare il sedile?”, chiede Bucky a Sam con un tono di palese disprezzo. “No!” è la risposta del suo futuro partner, con il medesimo livello di fastidio. È una scena divertente e di cui i fan parlano ancora oggi.

Brandire lo scudo

Ci sono diverse occasioni in cui Bucky brandisce lo scudo di Capitan America. La prima volta è durante la Seconda Guerra Mondiale, sul treno dal quale l’eroe alla fine cade. La seconda volta, dopo aver tentato di assassinare Nick Fury per la seconda volta, il Soldato d’Inverno lo raccoglie on grande stupore da parte di Steve. Il migliore, tuttavia, arriva durante quella battaglia perfettamente coreografata per le strade di Washington.

I fratelli Russo hanno dimostrato tutti il loro talento in qualità di registi di film d’azione grazie a questa sequenza: il momento in cui l’assassino dell’HYDRA tiene lo scudo è diventata semplicemente iconici. All’epoca sembrava che i Marvel Studios volessero anticipare il suo futuro come Captain America, ma ovviamente ora sappiamo che i piani, in realtà, non sono mai stati quelli.

Salvare Steve Rogers

Come menzionato prima, Bucky non ha avuto molto tempo per brillare in Captain America: Il primo Vendicatore del 2011. Quello era un film su Cap, ma i Marvel Studios hanno comunque fatto tutto il possibile per farci accettare l’amicizia che Steve Rogers e Bucky Barnes condividevano.

Proprio per questo, era logico che quest’ultimo si presentasse per salvare il suo migliore amico proprio nel momento in cui veniva attaccato da alcuni teppisti. Eravamo pienamente d’accordo sul fatto che questi due fossero amici, ed era chiaro che Bucky vedeva Steve non solo come un amico, ma anche come un fratello. Questo avrebbe continuato a funzionare negli anni a venire.

Sam e Bucky affrontano Spider-Man

A quanto pare, i Marvel Studios sapevano che The Falcon and the Winter Soldier un giorno sarebbero diventato realtà. In occasione del debutto di Spider-Man nel MCU in Captain America: Civil War, sono stati Bucky e Sam a dove affrontare il giovane arrampicamuri.

Ciò ha portato a molti momenti davvero divertenti ed è stato sicuramente un ottimo suggerimento in merito a ciò che bisogna aspettarsi dai futuri team-up del duo. Anche se Bucky e Sam sono stati sopraffatti dal loro superpotente avversario, hanno sicuramente regalato a Spidey una bella occasione per mettersi in gioco.

La battaglia con Iron Man

In Captain America: Civil War è stato rivelato che il Soldato d’Inverno era responsabile della morte di Howard e Maria Stark, e la decisione di Steve di tenerlo nascosto a Iron Man ha distrutto la loro alleanza. Sapendo che Bucky non aveva il controllo delle sue azioni in quanto Soldato d’Inverno, Cap non poteva stare a guardare Tony uccidere il suo amico sulla scia della rabbia: proprio per questo, ci fu una fantastica battaglia due contro uno.

Sopraffatto dalla tecnologia di Iron Man, Steve e il suo più vecchio alleato si sono letteralmente spinti oltre i limiti, con Bucky che ha persino perso il suo braccio (di nuovo). Alla fine, il duo è riuscito a sopraffare Tony, con Cap che stava quasi per per abbattere il suo compagno Avenger. Questa è stata una battaglia epica, con una squadra davvero fantastica.

Salvare Steve Rogers… di nuovo

Steve ha fatto tutto il possibile per entrare in contatto con il suo migliore amico mentre l’Elivelivolo precipitava sulla Terra, e alla fine ha messo da parte il suo scudo e ha lasciato che il Soldato d’Inverno lo picchiasse quasi a morte. Per fortuna, questo ha portato Bucky a liberarsi della sua programmazione e quando entrambi sono caduti nell’acqua, l’ex assassino dell’HYDRA ha tirato Steve fuori e lo ha salvato ancora una volta.

Se ne andò in fretta e furia, ma questo lasciò una porta aperta ai due amici che si sarebbero riuniti da qualche parte prima o poi. Questa lotta rimane la migliore del MCU, e questo è stato un ottimo modo per stuzzicare i fan prima che Steve e Bucky si trovassero a combattere ancora una volta fianco a fianco in Captain America: Civil War.

Ancora più Bello e Sempre più Bello: in lavorazione i sequel di Sul più bello

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Inizieranno Venerdì 9 aprile tra Torino e Parigi le riprese di Ancora più Bello e Sempre più Bello i due sequel del fortunato film Sul più bello, che, uscito ad Ottobre 2020, fu l’ultimo film a conquistare il numero 1 del botteghino prima della chiusura delle sale.

Nel cast ritroviamo Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Riccardo Niceforo e le new entry Giancarlo Commare, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia e Diego Giangrasso.

Entrambi i film saranno diretti da Claudio Norza (Un medico in famiglia, La squadra, Compagni di scuola, Cuori rubati). I soggetti sono di Roberto Proia e le sceneggiature sono scritte da Roberto Proia e Michela Straniero. Le riprese dureranno 10 settimane, fino a fine giugno. I film sono prodotti da Eagle Pictures con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Ancora più Bello sarà nelle sale a settembre 2021 e Sempre più Bello a San Valentino 2022.

Andrea Goretti, Amministratore Delegato di Eagle Pictures ha dichiarato: “Siamo molto contenti, ma non sorpresi, che il pubblico abbia richiesto a gran voce di continuare la storia di Marta, moderna Amelie. Per Eagle Pictures la trilogia di “Sul Piu Bello” è un progetto importante e a dimostrazione di ciò per i prossimi due episodi abbiamo messo in campo risorse economiche ancora più ingenti per poter dare alla “saga” la conclusione che merita”.

Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

Ancora più Bello film 2021La trama

Sono passati esattamente 12 mesi e proprio sul più bello, la storia tra Marta (Ludovica Francesconi) e Arturo è finita. “In amore gli opposti si attraggono ma alla fine si lasciano” si ripete Marta, che giura a se stessa di voler rimanere da sola per un po’ e continua a convivere con ottimismo con la malattia che da sempre l’accompagna. Ma quando arriva Gabriele (Giancarlo Commare), un giovane disegnatore tanto dolce e premuroso quanto buffo e insicuro, Marta riconosce che potrebbe essere lui l’anima gemella che non riusciva a trovare in Arturo. Ma prima di farsi coinvolgere del tutto in una nuova storia, è sempre meglio aver chiuso definitivamente con quella precedente. Approfittando di un temporaneo trasferimento di Gabriele a Parigi, Marta cerca di schiarirsi le idee anche grazie all’aiuto dei suoi amici di sempre Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura). Mentre ormai è sempre più convinta a lasciarsi andare alla storia con Gabriele, il ragazzo in preda alla gelosia commette un errore imperdonabile, che li farà separare. Quando tutto sembra andare storto arriva però una telefonata dall’ospedale che cambia le priorità di tutti: c’è un donatore compatibile per Marta.

Jared Leto irriconoscibile sul set di House of Gucci di Ridley Scott

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Alcune nuove immagini dal set di House of Gucci ci mostrano l’incredibile trasformazione del premio Oscar Jared Leto per il ruolo di Paolo Gucci. Le riprese del film di Ridley Scott, che vanta nel cast anche le acclamate star Lady Gaga e Adam Driver, sono attualmente in corso in Italia. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Il film segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. In House of Gucci, che racconterà dell’omicidio dell’imprenditore Maurizio Gucci (interpretato da Driver) ordinato nel 1995 dall’ex moglie Patrizia Reggiani (interpretata da Gaga), reciternno anche Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons.

Grazie a E! Online, sono arrivate online delle nuove immagini dal set dell’attesissimo progetto che ci permettono di dare un primissimo sguardo a Jared Leto nei panni di Paolo Gucci, cugino di Maurizio ed ex vicepresidente e amministratore delegato della casa di moda italiana. Paolo morì all’età di 64 anni, pochi mesi dopo l’assassinio di Maurizio. Ecco alcuni scatti:

Le foto dal set ci mostrano l’ennesima incredibile trasformazione fisica di Leto, una sorta di marchio di fabbrica quando si parla della filmografia dell’attore, come dimostrato anche nel recente Fino all’ultimo indizio, dove ha interpretato il serial killer Albert Sparma, ruolo per il quale ha ricevuto numerosi consensi da parte della critica (inclusa una candidatura come miglior attore non protagonista ai Golden Globes e agli Screen Actors Guild).

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

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