La resa dei conti fra i Vendicatori
e Thanos è alle porte, come l’uscita nelle sale di
Avengers:
Endgame, film culmine dell’universo cinematografico
Marvel e capitolo conclusivo della
Fase 3. Nel film i nostri eroi cercheranno di rimediare a quanto
accaduto durante l’epilogo di Infinity
War e ripristinare la realtà sconvolta dallo schiocco
delle dita del Titano Pazzo.
E se è stato appurato che i
sopravvissuti indosseranno nuove uniformi tecnologicamente avanzate
per affrontare viaggi nel tempo e
discese nel Regno Quantico, anche
il villain otterrà il suo personalissimo update dell’armatura, come
dimostra la copertina di Empire Spagna trapelata in rete nelle
ultime ore.
Non sappiamo ancora in quale momento
del film la vedremo, o se si tratta soltanto di un’immagine
promozionale per confondere i fan, tuttavia è possibile notare
qualche cambiamento nel look di Thanos, qui ancora più minaccioso e
imponente di quanto lo sia stato in Infinity War.
Avengers:
Endgame, 5 cose che non avete notato nel nuovo trailer
Presenza costante nei primi dieci
anni del Marvel Cinematic Universe, Thanos
ha rivelato se stesso in tutta la sua grandezza e pericolosità
soltanto durante la trama del terzo film sui Vendicatori
collezionando finalmente le gemme dell’infinito. Una volta
“schioccate” le dita, il Titano Pazzo si è ritirato nel suo ideale
paradiso rurale e non sappiamo quando e in che modo tornerà in
Avengers:
Endgame.
Voci di corridoio pensano che questa
potrebbe non essere la sua ultima apparizione nel MCU, ma che il personaggio dovrebbe
essere nel “cast” de Gli
Eterni, la cui uscita nelle sale è stata fissata
al 6 novembre 2020. Qualche tempo fa i rumor
parlavano della possibile presenza
di Eros/Starfox – fratello del villain
–Piper, Elysius, Gilgamesh, Ikaris, Sersi, Makkari, Thena e Zuras, ma
è probabile che ci sia spazio per volti noti del MCU legati a questi personaggi.
Sarà davvero così?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Non c’è pace per
Flash, lo standalone dedicato a Barry Allen e
annunciato dalla Warner Bros. dopo che il personaggio aveva
debuttato “ufficialmente” in una scena di Batman V
Superman: Dawn of Justice. A quanto pare, come riporta
in esclusiva l’Hollywood Reporter, Ezra
Miller starebbe riscrivendo la sceneggiatura del film
a quattro mani con il fumettista Grant Morrison perché in
disaccordo con la visione portata avanti dai due registi
John Francis Daley e Jonathan
Goldstein, “troppo leggera e scanzonata” per l’attore, che
invece preferirebbe un adattamento più dark e complesso.
La fonte fa notare come questo tipo
di approccio, sicuramente meno serioso del passato (vedi gli
esperimenti di Zack Snyder su Man of Steel,
Batman v Superman e in parte anche
Justice
League) non abbia portato grandi frutti in termini
economici, mentre con Aquaman – e si spera con
Shazam! – il
divertimento e la leggerezza hanno premiato gli sforzi produttivi
degli studios. Dunque è facile immaginare che la Warner stia
decidendo di continuare su questa pista adottando lo stesso
concetto su Flash.
Quindi da un lato ci sono Daley e
Goldstein, dall’altro Miller e Morrison, e nel mezzo una serie di
compromessi mai raggiunti: entrambi gli schieramenti stanno
scrivendo due script da consegnare entro e non oltre la prossima
settimana. Tuttavia il destino del personaggio, ma soprattutto
quello dell’attore, si deciderà a Maggio, data di scadenza del suo
contratto. Sarà ancora Miller l’interprete di Barry Allen sul
grande schermo, oppure la Warner Bros. lo sostituirà proprio come
accaduto a Ben Affleck?
“Ne stiamo parlando e
l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il
multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster
sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un
mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà
diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli
speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto
questo.“
Dopo mesi di discussioni e
incertezze e dopo che Gunn ha già trovato un’altra “casa” presso la
Warner Bros che gli ha affidato regia e scrittura di
Suicide Squad 2, ma si è detto felice
di tornare a lavorare con i Marvel Studios e con la Disney,
principale fautrice del suo licenziamento e della sua
ri-assunzione.
Sono tremendamente grato a ogni
persona lì fuori che mi ha supportato negli ultimi mesi. Sto
cercando di imparare e continuo o lavorare per essere il migliore
essere umano possibile. Apprezzo profondamente la decisione della
Disney e sono eccitato all’idea di continuare a fare film che
investigano i legami d’amore che ci legano tutti. Sono stato e
continuo ad essere incredibilmente onorato dal vostro amore e
supporto. Dal profondo del mio cuore, grazie. Vi amo
tutti.
Al momento, la lavorazione di
Guardiani della Galassia Vol. 3 è sospesa, mentre
la produzione aspetterà la conclusione di Suicide Squad
2 per mettere in condizione Gunn di lavorare al meglio sul
film del quale ha già firmato la
sceneggiatura.
Al momento il nucleo dei Guardiani
rimasti in vita si riduce al solo Rocket, che ha visto
polverizzarsi tra le sue braccia il giovane Groot, mentre Gamora è
stata uccisa da Thanos per entrare in possesso della Gemma
dell’Anima su Vormir, mentre gli altri membri della squadra si sono
polverizzati su Titano. Rimasta in vita anche Nebula, che come
abbiamo visto dal trailer di
Avengers: Endgame, si schiererà ufficialmente
dalla parte dei Vendicatori.
In base agli avvenimenti di
Endgame, potremmo capire in che modo e con quali protagonisti si
svilupperà Guardiani della Galassia Vol. 3.
Incredibile ma vero: James Gunn dirigerà
Guardiani della Galassia vol. 3 dopo il licenziamento
avvenuto la scorsa estate. A quanto pare la Disney sarebbe tornata
sui suoi passi già mesi fa, ma ora la notizia sarebbe ufficiale
come riporta Deadline.
La decisione di riassumere
Gunn – allontanato dalla regia del film a luglio a
causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo
Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e pedofilia
– è stata varata negli uffici della casa di Topolino in seguito a
diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei
Marvel Studios. A quanto pare, subito
dopo il licenziamento, è stato il presidente degli Walt
Disney Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn
per discutere della situazione e, convinto dalle scuse
dell’accusato e dal modo in cui stava gestendo la situazione,
avrebbe scelto di riportarlo al timone del progetto.
Nessuno difende i tweet
incriminati, ma il comportamento di un professionista che si è
sempre dimostrato disponibile a scusarsi descrivendo quei contenuti
come prodotto di una satira in un diverso periodo della sua
carriera e vita privata.
L’unica difficoltà del suo ritorno
alla regia di Guardiani della Galassia
Vol.3 si sarebbe riscontrata con l’ingresso di Gunn
nell’universo DC, per il quale ha scritto il sequel di
Suicide Squad. Secondo Deadline i Marvel Studios hanno accettato di
ritardare la produzione del terzo film e iniziare i lavori non
prima del completamento del cinecomic della Warner Bros.
Sembra che gli studios non abbiano
nemmeno contattato un altro candidato per sostituirlo, forse
consapevoli della manovre che si stavano muovendo insieme ai
dirigenti della Disney.
Non c’è dubbio che il ritorno di
Gunn nel team porterà soltanto entusiasmo: quello del cast, che ha
sempre sostenuto il suo leader con messaggi d’affetto e stima
professionale e quello dei fan, ammutoliti dopo il suo improvviso
licenziamento. La Marvel utilizzerà ovviamente lo
script che il regista aveva già completato mesi fa.
Tra le novità del gigante dello
streaming Netflix, questo mese troverete
Triple Frontier, un film d’azione che si avvale di
un cast di stelle di prim’ordine. Una cinquina vincente,
quella dei protagonisti di questo action, tra i quali spiccano
diversi candidati ad Oscar e Golden Globes. Da Ben Affleck a Oscar Isaac passando per Charlie Hunnam, il quintetto si chiude con
Pedro Pascal e Garret
Hedlund.
Triple Frontier è
stato girato da J.C. Chandor (All is Lost –
Tutto è perduto), e sceneggiato dal regista insieme
con Mark Boal (Zero Dark Thirty, The
Hurt Locker). Il termine “Triple Frontier” allude alla
zona di “triplo” confine tra Argentina, Brasile e Paraguay, luoghi
impervi e pieni di insidie che ben si prestano alla creazione e al
contrabbando di droghe illegali. Il soldato delle forze speciali
Santiago “Pope” Garcia (Isaac) viene a sapere da una soffiata dove
risiede Gabriel Lorea (Reynaldo Gallegos), il più
grande spacciatore della Colombia.
Richiama quindi all’appello i suoi
ex commilitoni della squadra Delta Force per attuare un piano al
limite della legalità: catturare Lorea e allo stesso tempo
derubarne l’enorme casale – cassaforte, le cui mura sono
letteralmente imbottite di soldi. Ma le cose degenereranno in un
crescendo di sventure e situazioni poco facili, dove nessuno dei
protagonisti può dirsi al sicuro. Le vicissitudini legate alla
produzione di Triple Frontier sono lunghe e
variegate. Il film era in cantiere già da dieci anni e avrebbe
dovuto essere diretto dalle mani
sicuramente sapienti di Kathrine Bigelow.
Anche la questione della scelta dei protagonisti non è stata
facile, essendosi fatti nomi come Tom Hanks e
Johnny Depp.
Il film è finito nelle mani di
J.C. Chander, che si limita a fare un buon
lavoro di stile e si avvale di effetti speciali di tutto rispetto.
Merito probabilmente di mamma Netflix, che batte cassa quando si
accorge di stare nel “trend” giusto. E all’indomani
dell’incredibile successo della serie Narcos (guarda caso proprietà
Netflix) e di film campioni di incassi al cinema come Sicario e Soldado (ora prontamente
visibili sulla piattaforma di streaming), un film basato sul
narcotraffico sudamericano sembrava una scelta sicura.
Triple Frontier è
in fondo un heist movie (film di rapina) in salsa
particolarmente action. Il reclutamento delle leve speciali da
scegliere per attuare il piano è il tipico momento alla
Ocean’s Eleven, dove ad ogni membro della squadra
è associata una particolare abilità senza la quale il gruppo non
potrebbe sopravvivere. Gli ex commilitoni sorvolano le Ande, si
addentrano nella giungla nera e lottano armati fino ai denti. Nulla
di nuovo sul fronte USA, ma pur se col solito mix il risultato
finale rende bene e regge l’attenzione dello spettatore.
Certo rimane sospeso il quesito:
con un cast del genere e una Bigelow al timone,
una simile operazione avrebbe potuto prendere strade differenti e
toccare tematiche più sensibili, soprattutto alla luce
dell’attualissima polemica trumpiana sulle frontiere
sudamericane?
Tim Burton riceverà
il Premio alla Carriera – David for Cinematic Excellence 2019 nel
corso della 64a edizione dei Premi David di
Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e
Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi
David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo. Il
riconoscimento sarà consegnato mercoledì 27 marzo nell’ambito della
cerimonia di premiazione, in diretta in prima serata su RAI 1
condotta da Carlo Conti.
Il nuovo e atteso
lungometraggio del cineasta statunitense, Dumbo,
rivisitazione in chiave live-action dell’amato classico
d’animazione Disney, sarà nelle sale italiane dal 28 marzo
distribuito da The Walt Disney Company Italia.
“È un grandissimo onore per noi
consegnare il Premio alla Carriera a Tim Burton – ha detto
Piera Detassis – celebrando così la sua
straordinaria energia creativa e il talento multiforme espresso in
tanti capolavori come Edward mani di forbice, Ed
Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, La fabbrica di
cioccolato, La sposa cadavere, per citarne solo alcuni. Burton
è certamente uno dei grandi innovatori della storia del cinema e la
sua opera è la visionaria prosecuzione di una grande tradizione
culturale che parte da Edgar Allan Poe, attraversa l’espressionismo
e il surrealismo, l’illustrazione e il fumetto, per arrivare fino
all’arte digitale: il risultato è una sintesi personale di profonda
poesia in cui emerge, con malinconica ironia, il racconto di figure
e temi attualissimi, su tutti la paura dell’altro, e insieme
l’empatia con il diverso, il ‘mostro’, la difficoltà e la necessità
di trovare una conciliazione con gli esclusi e gli
incompresi”.
Della squadra di creativi che hanno
lavorato a Captain
Marvel c’è anche Andy Park, da nove
anni nella scuderia dei Marvel Studios per quanto riguarda la
realizzazione dei concept utilizzati nei vari film, come i costumi
di Vedova Nera, Scarlet Witch, Hela, Mantis, Nebula, Wasp e
ovviamente quelli di Carol Danvers nel cinecomic arrivato nelle
sale il 6 Marzo.
Proprio l’artista ha svelato tutti i
segreti delle uniformi indossate da Brie
Larson nello standalone che vi riportiamo di
seguito:
Il rosso, il blu e l’oro simboleggiano il suo carattere
audace
Rosso, blu e oro sono le componenti
principali dell’aspetto cromatico del costume di Carol Danvers nei
fumetti e al cinema, e in merito Park ha spiegato che l’ispirazione
maggiore proviene dal carattere della protagonista:
“Il tema del film è rialzarsi
dopo una caduta, sempre, dalla bambina all’adulta alle quali è
stato sempre detto che non può fare questo o quello. Quindi quando
Carol diventa Captain Marvel, è lei che abbraccia
completamente chi è, chi è sempre stata e sarà, una persona audace
e forte.“
I triangoli sono una parte fondamentale del design
Uno dei dettagli nelle linee del
costume sono quelle continue forme triangolari che si ripetono
lungo tutto il tessuto, e questo è ciò che ha spiegato a riguardo
Park:
“Captain Marvel, o meglio ancora, Carol
Danvers, rappresenta la forza, e non quella derivata dai suoi
poteri, ma quella che sempre avuto fin da giovane cadetto
nell’esercito, poi membro della Starforce e successivamente
supereroina. In questo senso il triangolo è la forma più forte ed
equilibrata di tutte e in varie sfaccettature assume i contorni di
una stella con le quali volevo creare qualcosa che rafforzasse la
forza del personaggio“.
Il design personalizzato di ogni membro della Starforce
Come mostrato nell’immagine qui
sopra, ognuno dei membri della Starforce (il team di
guerrieri Kree selezionati dalla Suprema
Intelligenza e guidati da Yon-Rogg)
ha il suo costume personalizzato da un simbolo.
Oltre ad essere la forza militare
d’élite del pianeta Hala, i Kree sono anche una sorta di celebrità
per il popolo, lo ispirano e diventano per loro icone da
imitare.
Le differenze tra l’uniforme Kree e il costume di Captain
Marvel
Nel film la protagonista indossa due
versioni della stessa uniforme: la prima è quella Kree verde, la
seconda invece è quella modificata per abbracciare la sua nuova
identità nel confronto finale con la Starforce e
Yon-Rogg.
Sul cambiamento di look Park ha rivelato:
“La seconda divisa perde un paio
di pezzi dell’originale, cioè le strisce sui fianchi e l’armatura
sul ginocchio. Per quanto riguarda i colori, ho concentrato la
quantità di oro nelle aree di scelta per aiutare il pubblico a
focalizzarsi sull’icona che Carol è diventata. Volevo creare un
design più complesso per le avventure con la Starforce e rendere
Capitan Marvel più pulita e più
lucida“.
Protezione e praticità
Protezione dai pericoli esterni e
praticità nel movimento sono state le parole chiave da seguire nel
processo di elaborazione dei costumi della supereroina.
“Sebbene cerchiamo sempre di
idealizzare la forma umana nei nostri progetti, sia per i
personaggi maschili che femminili, siamo sempre consapevoli di
dover essere rispettosi e non vogliamo mai essere gratuiti; quindi
per ogni forma o linea, cerchiamo di rimanere fedeli al fumetto, ma
anche pratici nei confronti dell’attore che lo indosserà“.
La somiglianza con Captain America e le idee per Age of
Ultron
Un più che lecito parallelismo
avvicina i personaggi di Captain Marvel e Captain
America perché entrambi vengono dall’ambiente militare
e indossano un costume con il simbolo della stella sul petto.
Inoltre, sappiamo che Joss
Whedon voleva introdurre Carol Danvers già in Age of
Ultron, idea poi scartata, proprio alla fine del film,
ma quello non sarebbe stato il modo più adeguato di presentarci
l’eroina nel MCU. E a quanto pare Park aveva già
sviluppato dei concept a riguardo…
L’elmetto e il taglio alla mohicana
“Adoro qualsiasi costume che
richiede un casco” ha detto Andy Park, e per Captain
Marvel è stato disegnato un particolare elmetto con la
celebre pettinatura alla mohicana dei fumetti.
“La reazione iniziale fu del
tipo ‘ok, non sembra molto credibile’, eppure abbiamo esplorato
molte versioni senza i capelli che le uscivano dal casco e nessuna
funzionava. Ma essendo lei un’aliena può aver avuto accesso a
avanzate tecnologie simili a quella di Starlord, e tutto avrebbe
funzionato!“
Un dettaglio poco pratico è stato escluso
L’iconica fascia rossa legata in
vita dei fumetti non è stata inclusa nel look del personaggio del
film per una ragione specifica, almeno a detta di Park:
“Lì ha quell’oggetto perché la
grafica è in 2D, ed è un dettaglio molto bello da vedere proprio
come un mantello che fluttua nello spazio quando qualcuno vola. Nel
MCU non ci sembrava pratica così si
è optato per altro.”
È dal 2012, anno di Killing
Them Softly, che lo sceneggiatore / regista Andrew
Dominik non si rimette dietro alla macchina da presa, ed
ora arriva il suo nuovo progetto, Blonde, un biopic
su
Marilyn Monroe che ha trovato in Ana de
Armas la sua protagonista.
L’attrice di Blade Runner 2049,
secondo Collider, è vicina al finalizzare il contratto per
interpretare la Monroe, nel film che sarà basato sul romanzi
Blonde
di Joyce Carol Oates. Il libro ha usato fonti biografiche e
storiche per raccontare una nuova storia incentrata sulla vita
interiore di Norma Jeane Baker, la donna dietro
l’idolo dello schermo e la tragica star. Emerge il ritratto di una
giovane donna fragile e dotata di un talento per la reinvenzione,
che ha usato quelle abilità per superare le grandi avversità.
Il libro è stato finalista sia per
il Premio Pulitzer che per il National Book Award, e Dominik ne è
stato talmente preso da scrivere l’adattamento della sceneggiatura
senza avere ancora i diritti, di getto. Da allora, il film è stato
nel limbo dello sviluppo, con varie possibilità per il nome
dell’attrice protagonista, da Naomi Watts a
Jessica Chastain.
Netflix sta al momento supportando il progetto, ma
Collider specifica che Ana de Armas deve ancora
firmare un accordo per accettare il ruolo e il servizio di
streaming non ha ancora dato la green light alla sceneggiatura.
Nonostante l’incertezza, il progetto di Dominik non è mai stato
tanto vicino alla concretizzazione come in questo momento.
Il mondo si è innamorato di
Ana de Armas in Blade Runner 2049, e
abbiamo visto di recente l’attrice nel nuovo cortometraggio
Campari, Entering the Red
(potete vederlo a questo link), diretto da
Matteo Garrone e ambientato in un’affascinante
Milano notturna.
Vedremo presto Ana de Armas in
Yesterday di
Danny Boyle, ma anche in The
Informer di Andrea Di Stefano e in
Knives Out, il nuovo film di Rian
Johnson (Star Wars: Gli Ultimi
Jedi).
Attenti a non rivelare nulla di
specifico sulla trama del film, i Marvel Studios hanno diffuso ieri a sorpresa
il nuovo trailer di
Avengers:
Endgame, capitolo conclusivo della Fase 3 che vedrà al
centro la resa dei conti tra gli eroi e Thanos.
Eppure ci sono dei dettagli che potrebbero esservi sfuggiti.
Scopriamo insieme quali sono:
Tute da Regno Quantico?
Iniziamo con una teoria relativa
alle uniformi “Advanced Tech” degli eroi mostrate sia da alcuni
concept leak, sia dal merchandise, che hanno debuttato
ufficialmente nell’ultimo trailer di
Endgame: è pensiero comune dire che i
Vendicatori indosseranno queste speciali divise per entrare nel
Regno
Quantico, ma se non fosse così e si trattasse
dell’ennesima ipotesi errata?
Tempo fa era stato Joe
Russo a spiegare che circa il 99%” delle immagini dei
giocattoli e action figure non fornisce dettagli precisi sul film,
e che spesso sono più fuorvianti che altro. Dunque la domanda
resta: a cosa serviranno esattamente questi costumi?
Regno Quantico? Viaggi nel tempo?
Oppure, risposta più banale, i nostri eroi ne avranno bisogno per
avventurarsi nello spazio?
D’altronde Thanos è ancora il centro
della trama di Endgame e
ora che ha raggiunto il suo obiettivo (riportare l’equilibrio
nell’universo spazzando via metà delle vite) non ha alcun motivo di
rimanere sulla Terra. Magari l’unica speranza per i Vendicatori è
affrontarlo ovunque si trovi, anche in territori finora esplorati
nel MCU, e per farlo servirà un
equipaggiamento adatto.
Vi invitiamo a notare che
nell’inquadratura non compaiono Thor e Captain
Marvel, probabilmente occupati in un’altra parte del
piano, o forse capaci di attraversare l’universo senza l’aiuto di
divise particolari, e Rocket (troppo piccolo
per essere visto?).
Ma torniamo un attimo ai fumetti per
schiarirci le idee. Nella storyline-evento di
Infinity, una delle maggiori ispirazioni di
Avengers:
Infinity War, Captain America guida la squadra nello
spazio per affrontare una minaccia, e i personaggi coinvolti
indossano i loro rispettivi costumi modificati solo con un
ulteriore strato di armatura avanzata. Lì combattevano contro
un’antica razza aliena, ma in Endgame quel nemico potrebbe essere
Thanos.
Chi è la ragazzina che interagisce con Clint Barton?
Un’altra scena che desta qualche
dubbio è quella che vede protagonista Clint Barton
aka Occhio di
Falco insieme ad una ragazzina che per molti potrebbe
essere la reincarnazione di Kate Bishop, nei
fumetti conosciuta anche come Hawkeye.
Per altri invece il personaggio è
senza dubbio Lila Barton, la primogenita di Clint,
e la sequenza del trailer sembra avere luogo nella fattoria segreta
dell’eroe introdotta nel 2015 in Avengers: Age of
Ultron. Ma se guardiamo attentamente, sullo sfondo
compaiono Laura Barton (la moglie interpretata da Linda
Cardellini) e i figli Cooper e Nathaniel. È altamente
probabile che qualcosa di tragico accadrà alla famiglia e che lo
schiocco di Thanos abbia coinvolto anche loro, tanto da spingere
Occhio di Falco a intraprendere la nuova strada del vendicativo
Ronin.
Forse questa scena è un flashback
precedente alla Decimazione, ed ecco spiegato perché Clint Barton è
così felice, mentre nei trailer di
Endgame è parso arrabbiato e assetato di
sangue. Tuttavia c’è qualcosa che non torna a livello cronologico,
perché se è vero che gli eventi di Age of
Ultron si sono svolti nel 2015, e quelli di Infinity
War nel 2017, la Lila che avevamo conosciuto era
notevolmente più giovane rispetto all’adolescente del trailer…
Rocket ha rubato qualcosa dal costume di Bucky?
Nel corso del MCU ci siamo abituati al fatto che
Rocket
Raccoon abbia un debole per l’arte del rubacchiare
oggetti e protesi di altre persone (come l’ occhio che regalerà a
Thor) e in Avengers:
Infinity War il procione aveva adocchiato il braccio
di metallo di Bucky Barnes mettendo subito in
chiaro che doveva averlo ad ogni costo.
Ora, sappiamo che Bucky è rimasto
vittima della Decimazione insieme al suo braccio, ma se Rocket
fosse riuscito in qualche a conservare un oggetto della sua divisa?
Secondo alcuni si tratta di una teoria plausibile basandosi su un
dettaglio del costume visto nel nuovo trailer di Avengers:
Endgame.
Aggrappatosi a War
Machine (proprio come era solito fare con Groot), Rocket è
pronto all’azione e in cima alla testa indossa gli occhiali che il
Soldato d’Inverno ha sfoggiato in Captain America:
The Winter Soldier. Ma come sono arrivati a lui? Forse
i Vendicatori aveva conservato l’oggetto da qualche parte? Forse si
trovavano già nel Wakanda dove Bucky ha vissuto per lungo
tempo?
Chi è Tony P. Henderson?
Altro mistero, altra corsa: ciò che
potrebbe sembrare un quesito inutile è per i fan materiale ghiotto
per speculazioni sulla trama del film, come quel nome scritto sui
manifesti attaccati davanti casa di Cassie Lang e inquadrati in una
scena del trailer di
Endgame. Ma chi diavolo è Tony P.
Henderson?
Scott Lang è
presumibilmente appena uscito dal Regno Quantico e scopre in che
condizioni ha lasciato il mondo reale dopo lo schiocco di Thanos.
Vi ricordiamo che dei protagonisti di Ant-Man and The
Wasp lui è l’unico sopravvissuto, mentre Hope, Janet e
Hank sono rimasti vittime. La strada sembra deserta e la casa
abbandonata tra le erbacce, mentre su un palo del telefono sono
incollati i volantini con i nomi dei “dispersi”. Tutti
indecifrabili, tranne uno: Tony P. Henderson
Nei fumetti non c’è traccia di
questo personaggio, dunque è da escludere qualche riferimento
particolare, tuttavia potrebbe riferirsi ad un vecchio amico di
Scott (ecco spiegata l’espressione scioccata dell’eroe) o a
qualcuno che conosceva, oppure si tratta semplicemente di un nome
inventato dai Marvel Studios per il trailer…
L’attacco al quartier generale dei Vendicatori
Concludiamo questa galleria del
mistero prendendo in esame un’inquadratura di Scott
Lang alle cui spalle potrebbero esserci i segni di un
attacco al quartier generale dei Vendicatori ripreso nelle fasi
iniziali del film. C’è Ant-Man che si guarda
intorno minacciosamente e in seguito altre interazioni tra
personaggi nello stesso luogo (come quella fra
Thor e Captain
Marvel), ma quello che colpisce sono le massicce
“palle di fuoco” esplose in secondo piano al minuto 1.34.
Più tardi sempre Ant-Man
miniaturizzato sta cercando di sfuggire a un’esplosione circondato
da tutti i tipi di materiale per ufficio, tra cui una matita che
usa come trampolino, forse proprio il momento seguente a quello di
cui sopra?
Uno dei set Lego
aveva confermato (?) che ci sarebbe stato un attacco alla base dei
Vendicatori, con protagonisti Hulk, Ant-Man, Nebula, Iron Man, e
Captain Marvel, ma a cosa dobbiamo
credere?
Il trailer del film Once
Upon a Time in Hollywood di Quentin
Tarantino è stato valutato e dovrebbe arrivare molto
presto. Tarantino, ovviamente, si è fatto un nome nei primi anni
’90 con i film Le Iene e Pulp
Fiction, e si è evoluto da nuovo arrivato promettente nel
mondo del cinema indipendente a un cineasta pluripremiato, nel
corso degli anni.
Il suo ultimo film, l’oscuro western
The Hateful Eight, è uscito nei cinema alla fine
del 2015, e Tarantino tornerà quest’estate con un film che si
preannuncia molto diverso, ambientato tra gli anni ’60 e ’70, a
Hollywood.
Leonardo DiCaprio e
Brad Pitt (che in precedenza hanno lavorato con
Tarantino in Django Unchained e
Inglourious Basterds, rispettivamente)
condivideranno lo schermo in Once Upon a Time in
Hollywood nei panni dell’ex star della serie televisiva
western Rick Dalton e la sua controfigura,
Cliff Booth. Il film segue la coppia mentre cerca
di andare avanti a Hollywood nel 1969, sullo sfondo della
rivoluzione contro-culturale degli anni ’60 a L.A. e degli omicidi
di Charles Manson.
Quelli che non vedono l’ora di avere
un assaggio del nono film di Quentin Tarantino,
non dovranno aspettare molto però, perché a quanto pare il primo
trailer arriverà lunedì 18 marzo. Secondo Trailer Track, Sony,
che distribuisce il film, intende allegare il trailer a
Noi, di Jordan Peele, in arrivo al
cinema il 21 marzo.
Inizialmente si pensava che
Once Upon a Time in Hollywood si sarebbe
focalizzato specificamente sugli omicidi di Manson, prima che
Tarantino spiegasse che il film tratta davvero di vita e cultura
durante la fine degli anni ’60 in generale. Sappiamo però che
Margot Robbie interpreterà un ruolo importante nel
film, ovvero quello di Sharon Tate, che sembra
sarà la vicina di casa di Rick (DiCaprio).
Le prime immagini del
film suggeriscono che Tarantino e la sua troupe – tra cui la
costumista Arianne Phillips
(Kingsman) e la scenografa Barbara
Ling (Ho cercato il tuo nome) – stiano
davvero cercando di ricreare il “look and feel” del 1969, quindi
sarà interessante vedere se ciò trasparirà anche dal teaser.
La storia
si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota Fanning, Nicholas
Hammond,Emile Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael Madsen. Rumer
Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret
Qualley, Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson.
Il film sarà anche
l’ultima apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale
di Once
Upon a Time In Hollywood è fissata
al 9 agosto 2019.
Dopo le devastanti perdite in tutto
l’universo in Avengers: Infinity War, gli
Eroi più Potenti della Terra sono disposti a fare “tutto il necessario”
per ripristinare ciò che Thanos ha spezzato. E in Avengers: Endgame, vedremo
finalmente gli eroi affrontare il combattimento contro il Titano
Pazzo.
Ma ci sono un sacco di domande sul
futuro del Marvel Cinematic Universe,
soprattutto in merito a chi continuerà a farne parte, e chi invece,
con questo capitolo conclusivo della Fase 3, dirà per sempre addio
al MCU.
“Ho appena visto il nuovo trailer di
Avengers: Endgame 5 volte negli ultimi 10 minuti e c’è qualcosa di
strano in proposito. Se riuscite a ricordare, c’è stata una teoria
in corso secondo cui solo 2 dei 6 Avengers originali
sopravviveranno alla fine di Endgame.
E se si ascolta il nuovo trailer,
si nota che 4 dei Vendicatori originali ripetono la battuta
“A ogni costo“. I 4
che la ripetono sono Capitan America, Vedova Nera, Occhio di Falco
/ Ronin e infine Iron Man. Potrebbero essere questi i 4 membri
originali che sacrificano le loro vite per salvare tutti?
Scopriamolo!
Il contratto di Chris
Evans è finito dopo questo film, lo stesso vale per quello
di RDJ. I fratelli Russo hanno detto che Occhio di Falco avrebbe
avuto un grande successo in Avengers: Endgame e che tutti i fan del
personaggio avrebbero apprezzato (quale arco narrativo più grande
che quello di sacrificare la tua vita per riportare in vita la tua
famiglia?) E per Vedova Nera, il suo film standalone in produzione
sarà un prequel (forse anbientato a Budapest?).
I Russo hanno anche detto
Captain America: Civil
War sarà una parte fondamentale per Endgame. I 4
Vendicatori che hanno ripetuto quella frase nel nuovo trailer sono
presenti anche in Civil War mentre gli altri 2 Avengers originali
(Thor e Hulk) che non hanno ripetuto la frase, non sono nel film.
“
Per quanto la teoria sembri campata
in aria, è quasi dato per certo che Cap muoia mentre Tony Stark
trovi il modo di allontanarsi, magari non con la morte ma con un
congedo. Le perdite di Occhio di Falco e di Vedova Nera sono invece
più azzardate, sebbene sarebbero davvero apprezzate da un punto di
vista drammaturgico, per quanto invece possano essere dolorose per
i fan.
Chris Evans ha mandato i fan in
delirio l’anno scorso dopo aver terminato le riprese di
Avengers: Endgame, postando un messaggio sincero
sui social media, scrivendo: “È stata una giornata a dir poco
emozionante: interpretare questo ruolo negli ultimi 8 anni è stato
un onore: per tutti davanti alla telecamera, dietro la macchina da
presa e tra il pubblico, grazie per i ricordi!”
Evans ha rapidamente fatto marcia
indietro sulle implicazioni di quel post durante un’apparizione
pubblica all’ACE Comic Con di Chicago. “Dovrei chiarire che so
di aver tweettato qualcosa che ha fatto pensare a molte persone che
in qualche modo fosse uno spoiler – ha detto Evans –
Dovrei chiarire che, a prescindere da come finisce Avengers
4, avrei twittato esattamente la stessa cosa: quell’ultimo
giorno di riprese è stato un giorno molto emozionante ed è stato il
culmine di quasi 10 anni di riprese e 22 film, per questo
incredibile affresco.”
Robert Downey Jr.
ha anche chiarito che non interpreterà Iron Man per sempre,
parlando con Empire Magazine del suo ruolo lo scorso anno,
spiegando che avrebbe potuto fare qualsiasi gioco di prestigio con
il personaggio, ma che dovrà andare avanti con la sua carriera.
Millie Bobby Brown
sarà la protagonista di The Thing About Jellyfish,
adattamento cinematografico del romanzo young adult scritto da
Ali Benjamin e pubblicato nel 2015 che vedrà alla
regia Wanuri Kahiu (qui al suo debutto in un
lungometraggio) e alla sceneggiatura Molly Smith
Metzler (Shameless, Orange is the new black,
Casual).
La storia originale riprende il
tradizionale percorso di crescita e consapevolezza di sé di
un’adolescente, Suzy, nel suo coming of age mentre si
appresta a frequentare le scuole medie. Ma quando il suo ex
migliore amico muore annegato, la ragazza non riesce a credere alla
casualità degli eventi ed è convinta che la vera ragione di questa
tragedia si nasconde dietro l’attacco di una misteriosa medusa.
Stretta nel suo straziante dolore,
Suzy preferirà nascondersi nel silenzioso mondo della sua
immaginazione iniziando a mettere in piedi un piano di evidenze per
dimostrare la sua teoria. E il libro di Benjamin, a cui il film si
ispira, segue proprio il viaggio della protagonista in questa
scoperta delle idee di vita e di morte, della fragilità delle
amicizie e della speranza che possiamo trovare nella porta
accanto.
Tra i produttori di The
Thing About Jellyfish figurano anche Reese
Witherspoon e Bruna Papandrea.
Vi ricordiamo che l’attrice tornerà
presto al cinema con Godzilla: King of
the Monsters (dal 31 maggio in sala) al fianco di
Vera Farmiga, blockbuster diretto da
Michael Dougherty che vede nel
cast Bradley Whitford, Thomas Middleditch, O’Shea
Jackson Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
In estate invece sarà la volta della
terza attesa stagione di Stranger Things, serie originale
Netflix ideata dai fratelli Matt e Ross Duffer in
arrivo sulla piattaforma streaming il 4 Luglio 2019 con i nuovi
episodi. Insieme alla Brown ci saranno, ovviamente, Wynona
Rider, David Harbour, Finn
Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb
McLaughlin, Noah Schnapp, Charlie
Heaton e Natalia Dyer.
Il “nuovo” commissario Jim
Gordon interpretato da J.K. Simmons ha
debuttato ufficialmente nel DCEU (progetto che ad oggi non sembra
più una priorità assoluta in casa Warner Bros., almeno non nella
concezione di universo condiviso) in Justice
League con pochissime scene. Il flop economico e la
dura accoglienza della critica hanno spinto gli studios a
riconsiderare le proprie strategie editoriali concentrandosi sugli
standalone in uscita (vedi Aquaman e Shazam!) e sui titoli
collaterali a basso budget come Joker e Birds of Prey.
Ma che fine farà Gordon e che
destino verrà riservato a Simmons oltre lo spettro di Justice League? Alcune voci parlavano di un
possibile coinvolgimento dell’attore nell’imminente
The
Batman di Matt Reeves, film che
riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema senza Ben
Affleck, mai confermate e ora commentate dal diretto
interessato in un’intervista con ET Online.
“Vorrei avere qualcosa da
offrirvi in merito, ma se davvero ne sapessi di più probabilmente
mi sparerebbero. Non so nulla. Ho firmato un contratto di tre film,
potenzialmente, e spero ce ne siano altri due. Che si tratti di
Batman, Justice League o di un altro Suicide Squad, o dovunque il Commissario Gordon
potrebbe finire, sono aperto a qualsiasi possibilità. Di certo non
aspetterò seduto a casa in attesa che il telefono squilli nel
frattempo, ma spero che in futuro ci sia più spazio per il
personaggio“
“Se il bat-phone suonerà, io risponderò“, ha concluso
Simmons.
Le dichiarazioni dell’attore premio
Oscar fanno però riflettere: se davvero è stato firmato un accordo
per tre potenziali film, il commissario Gordon dovrà
obbligatoriamente comparire in almeno altri due titoli del
franchise? Che ci sia all’orizzonte un cameo forse, magari partendo
da Birds of Prey (lo spin-off ora in fase di
riprese con Margot Robbie), oppure dal
Joker con Joaquin Phoenix,
terminato qualche settimana fa a New York? Difficile a dirsi vista
la politica di segretezza nella quale gravitano gli artisti.
“Nulla è cambiato dalla fine
della produzione. Ci sono delle conversazioni in corso che
ovviamente non renderò pubbliche, ma per quanto ne so non c’è
alcuna possibilità, almeno nell’immediato futuro, che io ritorni
nei panni del commissario Gordon. Tuttavia continuo ad essere
ottimista e a rimanere fiducioso sul fatto che potrebbe accadere di
nuovo.“
Il trailer di
Avengers: Endgame arrivato a sorpresa ieri in
rete ha entusiasmato, emozionato, eccitato i fan di tutto il mondo,
dandoci la possibilità di vedere qualche altro piccolo pezzo del
film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Sempre ieri è stato diffuso il primo
poster del film, una composizione più o meno classica in cui
compaiono tutti, ma proprio tutti i protagonisti del film: da
Rocket a Thanos, passando per Captain America che
campeggia al centro del poster, tutti hanno un posto sul cartellone
e tutti i loro nomi sono riportati in cima. Tutti tranne quello di
Danai Gurira.
All’uscita del poster, infatti,
molti hanno notato che nonostante la guerriera Okoye fosse presente
sul poster, l’unico nome che mancava all’appello era quello della
sua interprete. Immediatamente si è scatenata la polemica in rete,
e la Marvel, ammettendo la “colpa”, ha
sistemato la mancanza e pubblicato un poster corretto, con tanto di
nome della Gurira.
Ecco il dettaglio della prima
versione del poster:
Robert Downey Jr., Chris
Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don
Cheadle, Paul Rudd, Brie Larson, Karen Gillan, con la voce
di Bradley Cooper e con Josh
Brolin nei panni di Thanos. Come potete vedere, manca
soltanto Danai Gurira.
Nella correzione dello Studio, ecco
come appare ora il poster:
Come si nota chiaramente, tra
Karen Gillan e la voce di Bradley
Cooper è stato aggiunto il nome di Danai
Gurira.
Dimenticare proprio il nome
dell’unica attrice donna di colore che compare nel film (a questo
punto supponiamo che Shuri e la madre di T’Challa siano state
polverizzate), di questi tempi, sembra un errore imperdonabile.
Quale sia stato il motivo di una tale dimenticanza non ci è dato
saperlo, ma è probabile che un grafico distratto sia stato appena
licenziato dallo Studio!
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nuovo titolo e release ufficiali per
il prequel de I Soprano, annunciato nei mesi
scorsi e che verrà prodotto dalla New Line Cinema e sceneggiato da
David Chase, già ideatore e co-creatore dello show
capolavoro andato in onda per sei stagioni dal 1999 al 2007 su
HBO.
Come riporta in esclusiva The Wrap
infatti, il film potrebbe intitolarsi semplicemente
Newark, e non The Many Saints of
Newark(questo il nome originale del progetto) mentre la
data di uscita nelle sale è stata fissata al 25 settembre
2020.
A più di dieci anni dalla messa in
onda dell’ultimo episodio, per alcuni tra i più controversi della
storia del piccolo schermo, Chase e il regista Alan
Taylor torneranno a raccontare la genesi della famiglia
malavitosa e della guerra fra bande criminali nella Newark a
cavallo fra i ’60 e i ’70. Non sappiamo molto della trama, tranne
il fatto che avrà come protagonista un giovane Tony Soprano
(interpretato dal figlio di James Gandolfini,
Michael) e che nel cast figureranno anche Ray
Liotta, Jon Bernthal, Vera
Farmiga, Alessandro Nivola, Corey
Stoll e John Magaro.
Qualche dettaglio trapelato in rete
ha rivelato che il film seguirà i disordini nella città del titolo
nel 1967, un periodo già mostrato nell’episodio della prima
stagione dei Soprano “Down Neck” sugli scontri tra afroamericani e
italiani.
I Soprano – al via la produzione del prequel
Nel corso della sua storia
televisiva, i Soprano è riuscita a conquistare dal 1999 al 2007
tutti i maggiori riconoscimenti possibili: più di 5 Golden Globes,
per un totale di 82 premi principali (tra cui l’Emmy Award del 2007
come Miglior Serie Drammatica, Miglior Regia e Miglior
Sceneggiatura) ricevendo 211 nomination, così da essere ancora oggi
show americano più premiato di sempre.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
DA CAPTAIN MARVEL
La prima avventura in solitaria di
Captain
Marvel continua a macinare successi, e il film diretto
da Anna Boden e Ryan Fleck sembra
aver introdotto nella maniera migliore la supereroina nel MCU con il benestare del pubblico e
della critica. Sappiamo inoltre che il personaggio tornerà in
azione tra poco più di un mese in Avengers:
Endgame, dove il suo contributo sarà indispensabile
per sconfiggere Thanos e ripristinare l’equilibrio
dell’universo.
C’è però un dettaglio trapelato
nelle ultime ore che mette in discussione il finale del cinecomic
con Brie
Larson, a quanto pare rivisto in sede di sceneggiatura
e cambiato per favorire un percorso più lineare e deciso nei
confronti di Carol Danvers e del suo prossimo obiettivo. A
rivelarlo è stata la montatrice Debbie Berman (che
per la Marvel ha editato anche Spider-Man:
Homecoming e Black
Panther) in un’intervista esclusiva con ET:
“Ho soltanto suggerito alcune
modifiche per l’epilogo del film, che originariamente vedeva Carol
volare nello spazio da sola e che trovavo un po’ stridente con ciò
che si era raccontato prima. Dove stava andando esattamente e cosa
avrebbe fatto? Mi sembrava che avessimo bisogno di una visione più
forte per giustificare la sua partenza e soprattutto la sua assenza
nel MCU fino a Endgame“.
Nella scena finale infatti vediamo
Captain Marvel salutare l’amica Maria Rambeau,
la figlia Monica e Nick Fury per aiutare gli Skrull sopravvissuti a
trovare una casa sicura nello spazio. Carol scorterà quindi la nave
di Mar-Vell nel viaggio verso l’universo insieme agli alieni.
“Così abbiamo deciso di
aggiungere Talos e la sua famiglia nella loro astronave che
aspettavano Carol per volare via insieme.” ha continuato la Berman,
“Così le abbiamo dato uno scopo preciso e un motivo per farci
credere che il personaggio ha lasciato la sua nuova vita sulla
Terra perché doveva occuparsi di persone a cui voleva bene di una
missione più specifica.“
Per alcuni, questa decisione apre le
porte alla possibile realizzazione della trama
di Secret Invasion nell’universo
cinematografico Marvel, con l’ipotetico ritorno
degli Skrull e la loro infiltrazione nei sistemi governativi del
nostro pianeta dopo che qualcosa, e non sappiamo bene cosa
esattamente, andrà storto nella guerra con i Kree (sconfitti
dall’eroina ma rancorosi e accecati di vendetta).
Captain Marvel è nelle nostre sale dal
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Il film del 1994 del regista
Robert Zemeckis, Forrest
Gump – con Tom
Hanks nei panni del protagonista – sarà oggetto di un
remake di Bollywood. Mentre come ogni film, Forrest
Gump ha i suoi detrattori, l’adattamento di Zemeckis
dell’omonimo romanzo del 1986 di Winston Groom è
riuscito a catturare il cuore degli spettatori al momento della sua
uscita.
Realizzato con un budget di $ 55
milioni, Forrest Gump è arrivato fino a quasi $
700 milioni al botteghino mondiale, un totale sbalorditivo per un
film che pochi si aspettavano essere un successo.
Forrest Gump è
stato anche uno dei film preferiti della critica, andando a vincere
sei premi Oscar, incluso il miglior film. Molti sostengono che
Le ali della libertà o Pulp
Fiction meritassero di più il premio, ma c’è anche chi
arriva a dire che Forrest Gump è proprio un brutto
film. Inoltre, il film di Zemeckis è stato selezionato per la
conservazione nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel
2011, un onore dato solo a meno di 1000 film, fino ad oggi.
Anche considerando l’enorme successo
di Forrest Gump nel 1994, è improbabile che molti
si aspettassero di leggere oggi le notizie di THR che il film
drammatico di Zemeckis sarà rifatto da Bollywood, l’industria
cinematografica indiana in lingua hindi. Come ormai molti dei fan
del cinema sanno, l’India produce effettivamente più film di
qualsiasi altro mercato, a volte anche 2000 all’anno. Ora,
Bollywood si prepara a una nuova versione del film la cui battuta
più famosa recita “la vita è come una scatola di
cioccolatini“.
A interpretare la versione indiana
di Forrest ci sarà Aamir Khan, il cui curriculum
vanta già dozzine di film. La pellicola si intitolerà Lal
Singh Chadha e sarà diretta da Advait Chandan. Chissà cosa
ne pensavo Zemeckis e Tom Hanks!
Dopo aver attraversato le trincee e
la distruzione in Europa durante la prima guerra mondiale, le
avventure di Diana Prince in Wonder Woman
1984 si sposteranno dall’altra parte dell’oceano,
negli Stati Uniti, ma in un’epoca completamente diversa da ciò che
Patty
Jenkins ci aveva mostrato nel primo film: gli anni
Ottanta della Guerra Fredda. Ed è proprio questo cambiamento a
rendere il progetto non il “classico” sequel ma qualcosa che prende
le distanze da un’etichetta del genere.
A definirlo così è il produttore
Charles Roven, intervistato da Vulture, spiegando
che si, il cinecomic porterà in scena lo stesso personaggio grazie
al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del
precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un
seguito tradizionale definendo Wonder Woman 1984 “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
La descrizione di Roven fa subito
pensare ad un approccio creativo simile a quello del franchise di
James
Bond, dove ogni titolo ha la sua trama indipendente e
conserva in ogni occasione lo spirito che caratterizza il
protagonista e il suo modo di agire nel mondo. Questo ovviamente
permette a Wonder Woman di saltare da un’epoca all’altra con grande
facilità, proprio come nei fumetti, senza però tradire se stessa e
i valori in cui crede fermamente (la bontà, la fiducia nell’essere
umano, l’antimilitarismo, l’altruismo).
Vi ricordiamo inoltre che l’ordine
cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman.
Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta a
Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain
Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo
Steve Trevor) e Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
Nonostante non mostri molto, il
nuovo trailer di
Avengers: Endgame ha destato una ventata di
emozione ed energia da parte dei fan Marvel, che non vedono l’ora di
assistere alla disfatta di Thanos.
Il trailer non offre molti spunti,
ma ci sono diversi momenti che possono invitare a una riflessione
in merito a ciò che accadrà nel film, a chi si schiererà con chi, a
quanto tempo passerà tra lo stato delle cose all’azione vera e
propria.
Tony Stark
Come per gli altri
trailer, anche questo comincia con la voce di Tony che registra il
suo messaggio a Pepper. Sembra che tutta la vita di Stark sia stata
condizionata dall’amore per la donna, da quando è diventato Iron
Man a quel momento. Tony dice che voleva fare alla sua amata
un’ultima sorpresa, forse la proposta di matrimonio, ma che
probabilmente non ne avrà occasione.
Le immagini del presente, di lui
nello spazio, si confondono con quelle del passato, della sua
“carriera” da Iron Man. Lo stesso espediente sarà
utilizzato per ritrarre gli altri personaggio, da Steve
Rogers a Thor, un flashback molto
evocativo, in bianco nero e rosso, che serve a rendere ancora più
drammatica la situazione in cui versano i nostri eroi.
Natasha e Clint
Dopo la drammatica voce
di Tony, perso nello spazio, ascoltiamo Natasha. Nonostante sia
stata sempre considerata una specie di Avengers
secondario, Natasha è il cuore del gruppo, è quella che cerca
sempre di trovare un punto d’incontro e di conciliare i maschietti.
Lei è quella che riesce a prendere la decisione giusta, per quanto
sia difficile, nella Guerra Civile.
In questo caso, sarà lei a “salvare”
Clint Barton. Procediamo per ipotesi: lo schiocco di Thanos ha
ucciso tutta la famiglia Barton; lui è diventato Ronin, un essere
di puro odio vendicativo; Natasha è l’unica che riesce a riportare
l’amico e collega nel gruppo di Vendicatori, per aiutarlo a mettere
la sua vendetta al servizio di un bene superiore.
Kate Bishop?
Sappiamo che Kate
Bishop è una specie di nuova incarnazione di Occhio di
Falco. Sarebbe plausibile se la figlia di Clint diventasse poi
la sua erede anche nella squadra dei Vendicatori, una volta che i
nostri riusciranno ad invertire l’effetto dello snap di Thanos.
Nel trailer vediamo Clint alle prese
con la ragazzina, probabilmente la figlia, appunto. Si tratterebbe
di un passaggio di testimone simile a quello ipotizzato per Scott
Lang con la figlia Cassie Lang.
Thor si sente responsabile
Come ben sa chi ha visto
Avengers: Infinity War, Thor
“avrebbe dovuto mirare alla testa”. Armato di Stormbreaker, il Dio del
Tuono colpisce Thanos al collo, lasciandogli però libero l’uso
della testa e della mano, cosa che gli permette di compiere
l’infame gesto.
Il trailer ci mostra Thor che si
guarda intorno, sulle pianure del Wakanda, mentre tutti i suoi
compagni si inceneriscono. Sembra probabile che in Endgame il
personaggio possa avere a che fare con delle sensazioni non proprio
felici per lui, un senso di colpa che vorrà alleviare a tutti i
costi, partecipando alla non meglio precisata missione di
salvataggio organizzata dai Vendicatori.
I capelli di Natasha
Per quanto possano
rappresentare un elemento frivolo, in realtà i capelli di Natasha
ci dicono molto sul tempo che scorre nel film. Nella scena post
credits di Captain Marvel e nella scenetta finale del
trailer, in cui Thor incontra Carol, Natasha ha i capelli biondi e
corti, proprio come erano in Infinity War. Questo
ci dice che quei due avvenimenti si svolgono immediatamente dopo
quei fatti.
Successivamente la vediamo cambiare
pettinatura, mentre i suoi capelli ricrescono lunghi e rossi. Il
personaggio infatti è una rossa naturale e la tinta bionda che
doveva servire a camuffarne l’identità in Infinity
War (in quanto era una fuggitiva dopo Civil War e i
trattati di Sokovia) sta andando via. Nelle ultime scene del
trailer la vediamo chiaramente con i capelli intrecciati e
con le punte dell’acconciatura bionde.
Ai fini della trama questo ci dice
che il tempo che trascorrerà tra l’arrivo di Carol e l’azione vera
e proprio sarà considerevole.
Rocket fa squadra con War
Machine
Tra le tante riprese di
personaggi in azione, ci sembra doveroso sottolineare che Rocket si
aggrappa alla spalla di War Machine per scendere
in battaglia. Il procione parlante ha perso il suo amico Groot
nella Decimazione e adesso lotta per riaverlo indietro, lui come
tutti gli altri membri della sua famiglia di Guardiani.
Vederlo aggrappato alla spalla di
War Machine da un lato ci ricorda la sua classica posa da battaglia
sulle spalle di Groot, ma anche il suo essere entrato in una nuova
famiglia di eroi, lui che prima era un essere solitario. Riuscirà
Rocket a rimettere insieme i Guardiani?
A ogni costo
“A ogni costo”.
Lo ripete Steve, lo dice Natasha, lo dice Clint, persino Tony dallo
spazio. A ogni costo gli eroi proveranno a dare battaglia e a
sistemare le cose. Un monito e un’incitazione ma anche un
avvertimento: quale sarà il vero costo?
Sembra chiaro che il costo sarà la
vita di qualcuno, forse di più di un membro della squadra: Steve
Rogers, che si è liberato della barba di Nomad e che è pronto
a riprendere lo scudo di Cap, è in cima alla lista dei
“sacrificabili”, un po’ per questioni contrattuali, un po’ perché è
giusto che un capitano dia tutto per la sua squadra, soprattutto
alla luce del fatto che è in città un nuovo capitano.
Cap in difficoltà
Una delle immagini più
intense è quella di Steve Rogers, di nuovo Captain
America, con scudo ed elmetto, completamente sporco di
fuliggine della battaglia e seriamente in difficoltà. Non sappiamo,
di nuovo, a che cosa si riferisce esattamente quella scena, nel
trailer.
Sappiamo che non fa parte dei
flashback, che sono rigorosamente in bianco e nero (+ rosso),
sappiamo però che il costume è quello aggiornato, che vediamo anche
sull’epico poster del film. In che situazione si è cacciato Steve?
Chi potrà mai aiutarlo? Morirà davvero?
Ant-Man in azione
Uno degli shot più
sorprendenti di questo nuovo trailer di Avengers: Endgame è l’inquadratura
di Scott Lang che guarda una serie di manifesti di persona
scomparse. Ovviamente è un effetto della Decimazione, ma dopo Scott
troverà il modo di raggiungere Steve e gli altri e di dare una
mano.
Non solo, il piccolissimo eroe sarà
probabilmente la chiave per la salvezza del mondo e lo vediamo in
azione, saltare sopra ad una… matita, mentre il mondo intorno
sembra distruggersi! In che modo l’aiuto di
Ant-Man sarà fondamentale sul campo di
battaglia?
I nuovi costumi
La scena più
entusiasmante del trailer è quella che finalmente mostra i
Vendicatori di nuovo uniti in partenza per la missione,
immaginiamo. I protagonisti indossano i nuovi costumi, le
divise bianche per il viaggio nel Reame
Quantico.
Si potrebbe anche trattare delle
nuove divise che Tony Stark mette a punto per portare i nostri eroi
nello spazio e per raggiungere il campo di battaglia, dove si
svolgerà la resa dei conti contro Thanos. Una piccola nota ci fa
sottolineare che in questa scena non c’è (o non viene mostrata?)
Captain Marvel.
Nebula e Tony
Sempre la scena in cui
vediamo per la prima volta i costumi bianchi, ci mostra
inequivocabilmente la presenza di Tony e di Nebula nello
schieramento. Inoltre vediamo i capelli di Natasha di nuovo rossi e
lunghi abbastanza da essere intrecciati.
Sembra quindi passato diverso tempo
dall’inizio del film e Tony e Nebula hanno trovato il modo di
tornare sulla Terra per unirsi alla squadra e unire le forze contro
Thanos, questa volta in maniera definitiva.
Carol incontra Thor
La scena post credits di
Captain Marvel ci ha fatto vedere
che Carol arriva sulla Terra appena sente la chiamata di Fury. La
potente guerriera si schiera quindi con i Vendicatori e li incontra
tutti. Il trailer mostra, nel finale, anche quello che potrebbe
essere il suo primo incontro con Thor.
Impassibile a
Stormbreaker, Carol sorride al Dio del Tuono che
dà la sua “benedizione” alla nuova arrivata. Proprio come era
accaduto con Visione, anche Carol, per Thor, è immediatamente
qualcuno di cui fidarsi. Ricordiamo che i poteri di Carol sono in
qualche modo legati alla Gemma dello Spazio nel cuore del Tesseract, mentre quelli
di Visione erano legati alla Gemma della Mente, sulla sua fronte.
Sembra pertanto naturale, per Thor, fidarsi di chi ha a che fare
con il potere delle Gemme.
Per celebrare l’80° anniversario
della creazione di Batman la Warner Bros.
ha riservato si suoi fan il più gradito dei regali: il ritorno
nelle sale della trilogia de Il Cavaliere Oscuro
di Christopher
Nolan il prossimo 30 marzo presso l’Universal Cinema
AMC di Hollywood a CityWalk.
Tutti e tre i film – Batman
Begins, The Dark
Knight e The Dark Knight
Rises – verranno quindi proiettati in formato
IMAX 70mm e lo stesso Nolan parteciperà all’evento
con un Q&A insieme al pubblico tra lo screening della seconda e
della terza pellicola. E sommando la durata dei suoi lavori più il
dibattito, l’evento assumerà la forma di una vera e propria
maratona a tema per tutti gli appassionati del crociato di
Gotham.
“Christopher Nolan ha aperto
nuovi orizzonti per Batman con la sua trilogia e questa che
proporremo è un’opportunità più unica che rara per i fan di
guardare questi straordinari film così come dovrebbero essere
visti“, ha spiegato in una nota ufficiale il presidente della
distribuzione nazionale della Warner Jeff
Goldstein. “Inoltre avere il privilegio di ascoltare
gli aneddoti e i segreti della lavorazione direttamente da Chris in
prima persona rende questa opportunità davvero
incredibile“.
Dopo l’evento a Los Angeles la
Warner Bros. porterà la maratona speciale de Il Cavaliere Oscuro
anche sulla costa opposta, il 13 aprile a New York all’Amc Lincoln
Square, mentre altre proiezioni si prevedono per la fine di aprile
presso l’AMC Metreon di San Francisco, il Cinesphere Ontario Place
di Toronto e l’IMAX Theatre dell’Indiana State Museum di
Indianapolis. In tutte le serata verrà trasmessa la registrazione
del Q&A di Nolan sul maxischermo.
Dov’era Captain Marvel quando i Chitauri
hanno invaso New York? Dov’era quando la Sokovia veniva distrutta?
Dov’era quando Thanos ha schioccato le dita e distrutto metà delle
forme di vita nella Galassia?
Tutte queste domande stanno
risuonando nel web da quando il film di Anna Boden
e Ryan Fleck è arrivato al cinema. Ben 23
anni senza Carol Danvers sulla Terra, lei che avrebbe potuto
sconfiggere Thanos con grande facilità.
A rispondere in parte a questo
quesito è intervenuto Kevin Feige. “Non c’è un flashback
esaustivo dei 23 anni di Carol in Avengers: Endgame. E non voglio
dire nulla del film, ma dirò, come stabilito da questo film, che
lei si è presa la responsabilità per quei posti che non sono la
Terra, che non hanno Nick Fury e gli Avengers (…) Una volta che le
persone vedranno il film, la risposta a queste domande è in parte
lì. Lei sta cercando di fermare questa guerra tra Kree e Skrulls, e
ad un certo punto c’è un riferimento nel film, si è votata ad
aiutarli a trovare una casa, si è votata a dare la caccia alla
Suprema Intelligenza. Quindi, quanto ci è voluto e quanto è stato
difficile, potrebbe senza dubbio essere una risposta a quelle
domande.”
Come al solito, Feige riesce a non
dire nulla, rivelando molti segreti e dettagli del “suo” universo
condiviso, e questo perché ne è profondo conoscitore e soprattutto
perché pruima di tutto è un fan di questi personaggi.
Captain
Marvel è arrivato nelle sale lo scorso 6 Marzo
portando con sé le origini della supereroina più potente del
MCU e anche molte domande sul suo
passato, presente e futuro che potranno trovare risposta nei
prossimi capitoli.
Ecco le più intriganti:
Quali sono i poteri di Carol?
Nel MCUCaptain
Marvel ottiene i suoi superpoteri dopo
l’esplosione di un congegno su cui stava lavorando Mar-Vell e che
sfruttava l’energia del Tesseract ovvero il
contenitore della gemma dello spazio. Ma nello specifico, di quali
poteri stiamo parlando?
Sappiamo che può sprigionare dalle
mani qualcosa di incredibilmente forte, che può volare e assorbire
energia dall’esterno (sfociando nella forma Binary dei fumetti), ma
il fatto che sia ricomparsa nella scena post credits
dopo gli eventi di Infinity
War per nulla invecchiata ci suggerisce che ci sia
altro da esplorare su questa potentissima eroina…
Come ha fatto Mar-Vell a ottenere il Tesseract?
Grazie a Captain
Marvel abbiamo appreso qualcosa in più sul
passato del Tesseract nascosto per
anni in Norvegia prima di essere trovato da Teschio Rosso,
smarrito e poi recuperato da Howard Stark mentre
cercava Steve Rogers. Più
tardi l’abbiamo rivisto nella mani dello SHIELD, quindi è possibile
che sia stato Stark senior a consegnarlo ai suoi capi.
Un altro grande mistero relativo al
personaggio di Captain
Marvel gira intorno alla sua vita sulla Terra prima di
essere catturata dai Kree e trasformata in una guerriera. Certo il
film rivela qualche memoria del suo passato, come le sfide
d’infanzia sui go-kart e il tempo trascorso nell’accademia militare
con Maria
Rambeau, ma dei suoi genitori cosa sappiamo veramente?
Che fine hanno fatto?
È chiaro dai retroscena forniti che
qualcosa è successo alla madre di Carol e che suo padre non ha
avuto influenze positive nella sua vita, ma c’è speranza di vedere
altro nei prossimi film?
Qual è il vero aspetto della Suprema Intelligenza?
Proprio all’inizio del film è
Yon-Rogg (interpretato
da Jude Law) a spiegare a Vers
(identità Kree di Carol Danvers) che la Suprema
Intelligenza prende le sembianze della persona che più
si ammira legata alla vita privata di ognuno, dunque non sappiamo
realmente quale sia il suo vero aspetto.
Nei fumetti, questa entità cosmica
che comanda l’Impero Kree viene ritratta come una gigantesca faccia
verde con tentacoli e occhi multipli…
Come farà Carol a sconfiggere l’impero Kree?
L’epilogo di Captain
Marvel lascia spazio all’immaginazione riguardo il
futuro del conflitto tra Kree, Skrull e Carol Danvers, più forte
che mai e consapevole dei suoi poteri. L’eroina ha sconfitto la
Starforce, debellato
l’attacco di Ronan l’Accusatore alla Terra e
portato in salvo gli Skrull sopravvissuti fino ai confini
dell’universo, dunque cosa accadrà nei successivi capitoli del
franchise?
Ora che Ronan, Yon-Rogg e la
Suprema Intelligenza sono stati avvertiti della la
grave minaccia che incombe, l’Impero Kree è in pericolo e come
questa dinamica verrà affrontata è il vero mistero (insieme al
percorso che porterà Ronan a diventare un fanatico
separatista)…
Chi è la figlia di Talos?
L’ultimo punto della lista è più una
teoria suggerita dal film che una domanda irrisolta. Da tempo si
pensa che i Marvel Studios vogliano portare sullo schermo
la trama di Secret
Invasion, evento crossover in cui gli alieni mutaforma
riescono a infiltrarsi nei maggiori sistemi governativi della Terra
combattendo contro i Vendicatori.
Di fatto il finale di Captain
Marvel mostra l’eroina prendere le parti del
comandante Skrull Talos e della
sua famiglia, rinnegando i Kree e scegliendo di proteggerli nella
ricerca di una nuova casa. È qui che veniamo a conoscenza della
giovane figlia dell’alieno.
Ma solo chi ha letto i fumetti saprà
che l’invasione Skrull viene guidata da una principessa separatista
di nome Veranke, bandita dal mondo natale per le
sue invettive fanatiche sulla conquista della Terra. Dunque le
esperienze della bambina, unite a quelle di Talos, faranno crescere
in lei obiettivi pericolosi? Il personaggio è la versione del
MCU di Veranke?
The Hollywood Reporter riferisce la
notizia che il regista Bryan Singer non è più
legato al film Red Sonja in fase di sviluppo
presso la Millennium Films. Secondo il giornale, Singer è stato
licenziato dal progetto, non a causa delle notizie di aggressione
sessuale dei ragazzi minorenni, ma perché la compagnia di
produzione non poteva assicurarsi un distributore negli Stati Uniti
con Singer coinvolto, quindi le accuse a suo carico sono la causa
indiretta del suo allontanamento.
Non è chiaro se il progetto
procederà rapidamente con una sostituzione del regista, come quando
Singer è stato licenziato da Bohemian Rhapsody, o
se Red Sonja tornerà di nuovo nel limbo dello
sviluppo ancora una volta. Ashley Edward Miller
(X-Men: First Class, Thor, Big Trouble in Little China) ha scritto
la sceneggiatura.
Il personaggio di Red Sonja è stato
creato da Robert E. Howard, lo scrittore
Roy Thomas e l’artista Barry Windsor
Smith per la Marvel Comics nel 1973. I fumetti Red
Sonja vengono ancora pubblicati oggi attraverso Dynamite
Entertainment. Dopo il successo di Wonder Woman della Warner Bros, il
progetto sul film ha subito un’accelerazione, che sembra adesso
frenare.
Un film lungometraggio di Red Sonja
era stato annunciato da Robert Rodriguez undici
anni fa con Rose McGowan destinata ad assumere il
ruolo da protagonista. Anni dopo Simon West è
stato associato a una versione del film con Amber
Heard in trattative per diventare la protagonista. Nessuna
delle due versioni è mai decollata.
L’unico film arrivato al cinema è
quello del 1985 conBrigitte Nielsen nei panni
della protagonista e al suo fianco Arnold
Schwarzenegger. Il personaggio è stato introdotto nel 1934
nel racconto di Robert E. Howard “La leggenda dell’avvoltoio”.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Alla fine di Captain Marvel, nella prima scena
post credits, la Carol Danvers di Brie Larson
torna sulla Terra e si unisce agli eroi sopravvissuti allo schiocco
di Thanos. Una fanart la mostra mentre viaggia nello spazio insieme
a Cap, Vedova Nera, Rocket e War Machine.
Dopo aver debuttato ufficialmente
nel film di Anna Boden e Ryan
Fleck, l’eroe più forte dell’MCU si unirà presto agli Eroi più
potenti della Terra e ai loro alleati mentre cercano di abbattere
Thanos (Josh Brolin) e ristabiliscono l’ordine e
la pace nell’universo dopo gli eventi di Avengers: Infinity War.
Marvel Studios sta mantenendo i dettagli della
trama per Endgame strettamente sotto controllo. Nonostante la
diffusione di un
trailer e di uno spot durante il Super
Bowl, è ancora difficile valutare come andranno le cose nel
capitolo conclusivo della Fase 3. La descrizione di alcune scene
del film, mostrate alla riunione degli azionisti Disney, tuttavia,
offre ai fan più contesto su cosa aspettarsi.
Secondo queste descrizioni, Carol si
siede con gli eroi del quartier generale dei Vendicatori che stanno
escogitando un modo per trovare Thanos, sicuri che questa volta
avranno la meglio, con Carol dalla loro parte. Questa descrizione è
stata l’ispirazione per una fan art che mostra la squadra che
viaggia nello spazio.
Grazie a ultraraw26, su Instagram arriva
un’illustrazione che vede Captain Marvel co-pilotare un’astronave con
Rocket (Bradley Cooper) con Captain America
(Chris Evans), Vedova Nera (Scarlett Johansson) e War Machine
(Don Cheadle) in Endgame. La didascalia del
creatore aggiunge un tocco divertente all’immagine con il Guardiano
Rocket che presumibilmente sta chiedendo ai passeggeri a bordo di
non vomitare nella sua nave – un richiamo al tempo in cui lui,
Yondu (Michael Rooker) e Baby Groot (Vin
Diesel) hanno fatto un balzo spaziale, con l’alberello che
ha finito per vomitare nell’astronave, in Guardiani della Galassia Vol.
2.
Il Tesseract è
tornato protagonista nel cinecomic prequel del MCU, Captain
Marvel, ambientato nel 1995, e già nei mesi scorsi si
erano diffuse alcune
voci sulla presenza dell’artefatto (poi confermate, e chi
ha visto il film saprà a cosa ci riferiamo).
Quale migliore occasione allora per
ripercorrere e ricostruire la storia della gemma dello spazio
nell’universo condiviso?
Tønsberg, Norvegia
Le leggende della mitologia norrena
affermano che un tempo il Tesseract era il
gioiello della stanza del tesoro di Odino che intorno al 965 d.C.
venne portato via da Asgard e consegnato alla Terra.
Non è chiaro il motivo per cui gli
Asgardiani abbiano lasciato l’artefatto a
Tønsberg, in Norvegia, anche se presumibilmente il
nostro pianeta era la casa perfetta visto che ospitava già un’altra
gemma, quella dell Tempo (racchiusa nell’occhio di
Agamotto). In ogni caso per oltre un millennio il
Tesseract è rimasto al sicuro e lontano da mani sbagliate, fino
allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
HYDRA
Arriviamo dunque al 1942, quando
Johann Schmidt a.k.a. futuro Teschio
Rosso, arriva in quel di Tønsberg per prelevare il
Tesseract da un antico tempio. Inizialmente si
pensava che fosse all’interno della bara di un guerriero morto da
tempo, ma presto ci si rese conto che quello era solo un falso e
che il vero Tesseract era nascosto altrove.
Dopo aver ucciso il custode della
chiesa e aver ordinato ai suoi uomini di distruggere Tønsberg,
Schmidt ingaggia il dottor Arnim Zola per
sviluppare un’arma di distruzione di massa sfruttando il potere del
Tesseract e separando così l’HYDRA dal controllo del
Terzo Reich.
Più tardi, nel 1945, Teschio Rosso
userà l’energia della gemma del tempo per alimentare numerose bombe
che intendeva far cadere in vari paesi, compresi gli Stati Uniti,
piano che fallì costringendolo a migrare su Vormir dove si prese
cura della gemma dell’anima.
Howard Stark
Il Tesseract arriva dunque sulla
Terra cadendo sul fondo dell’oceano dove a trovarlo è Howard
Stark, che in passato aveva già studiato le fonti di
energia alternative in Captain America:
Il primo vendicatore con risultati a dir poco
incoraggianti.
Sappiamo che il padre di Tony
Stark avrebbe continuato le sue ricerche anche negli
anni successivi alla guerra, aiutando proprio il figlio a a
scoprire un nuovo elemento che sintetizzato alimenterà il reattore
ad arco dell’armatura di Iron
Man.
Progetto PEGASUS
Sappiamo che Howard Stark fu uno dei
membri fondatori dello S.H.I.E.L.D., quindi si suppone che anche il
governo degli Stati Uniti abbia avuto accesso al Tesseract e questo
dettaglio spiegherebbe come mai, alla fine degli anni ’80, il
manufatto finirà nelle mani del Progetto
P.E.G.A.S.U.S. a cui ha lavorato la Dottoressa Wendy
Lawson aka Mar-Vell.
Come abbiamo appreso in Captain
Marvel, la Lawson era in realtà uno scienziato Kree
disertore che voleva creare un motore a velocità ridotta per
aiutare gli Skrull a trovare
una nuova casa. Ad alimentarlo era proprio il Tesseract.
Dopo che la nave di Mar-Vell viene
abbattuta dalla Starforce e la donna uccisa da Yon-Rogg, Carol
Danvers seguirà le sue istruzioni prima distruggendo il motore
(l’incidente le farà acquistare i suoi superpoteri), poi
raggiungendo la base segreta nello spazio e scortando gli alieni
nella ricerca del nuovo pianeta da abitare.
SHIELD
Come suggerito dalla seconda
scena post credits di
Captain
Marvel, il Tesseract ingoiato dal gatto
Goose alla fine del film si trova ora nelle
mani di Nick Fury, dunque al cospetto dello
S.H.I.E.L.D., l’organizzazione di spionaggio che ha protetto la
gemma durante gli studi del Progetto P.E.G.A.S.U.S.
Dopo gli eventi di
Thor, Fury ha infatti reclutato il Dr.
Erik Selvig con la speranza di accelerare la ricerca.
Loki
Arriviamo agli eventi di The
Avengers: dopo aver raggiunto un accordo con Thanos in
seguito al suo esilio da Asgard, Loki
sbarca sul nostro pianeta armato di uno speciale scettro, che
Avengers: Age of
Ultron avrebbe rivelato come il contenitore della
gemma della mente.
Ottenuto un esercito di
Chitauri con cui avrebbe potuto conquistare la
Terra, Loki ha il compito di consegnare il Tesseract al Titano
Pazzo, ed effettivamente riesce a impossessarsene prelevandolo dal
Progetto P.E.G.A.S.U.S. con facilità all’inizio del film con
l’aiuto di Erik Selvig.
Sfortunatamente per Loki, la squadra
dei Vendicatori ostacola il suo piano e sebbene fosse stato
sottoposto al lavaggio del cervello, Selvig riuscì comunque a
inserire un difetto che permise allo scettro di attraversare il
campo di forza per proteggere il Tesseract e chiudere il
portale.
Asgard
Con il Bifrost ancora distrutto,
dopo la battaglia di New York Thor
sfrutta il Tesseract per trasportare se stesso e Loki ad Asgard.
Più di mille anni dopo, l’oggetto prezioso torna nel luogo
d’origine riposando nel caveau di Odino.
Più tardi, con il ritorno di
Hela a casa, l’altra figlia di Odino si reca nella
cripta di Odino dove in molti credono si trovi la versione fasulla
del Tesseract. E quando Asgard viene distrutta da Surtur, il
destino del manufatto è di nuovo messo in discussione…
Thanos
Thanos è
inarrestabile, e dopo aver distrutto Xandar per ottenere la gemma
del potere, dedica tutti i suoi sforzi alla gemma dello spazio che
individua sulla nave che trasporta Thor, Loki, Valchiria, Hulk,
Korg, Miek e i sopravvissuti asgardiani. Siamo all’inizio di
Infinity
War e da una nuova tragedia continua il piano
diabolico del Titano Pazzo.
Successivamente è il confronto
diretto con i due fratelli sgardiani al centro della scena: Thanos
tortura Thor per convincere Loki a rinunciare al Tesseract, prima
uccidendo il Dio dell’Inganno, poi inserendo la gemma nel guanto
dell’infinito.
Ora Thanos può teletrasportarsi
ovunque desideri attraverso l’universo.
La relazione tra Albus Silente eGellert Grindelwaldè stata al centro delle
discussioni prima, durante e dopo l’uscita al cinema di Animali
Fantastici 2, soprattutto alla luce delle
dichiarazioni di J.K.Rowling risalenti al 2007, quando
la scrittrice aveva rivelato un dettaglio sull’orientamento
sessuale del preside di Hogwarts.
Il passato dei giovani maghi torna
di nuovo protagonista grazie alle parole della Rowling contenute
nell’edizione homevideo
del film in cui si accenna ad una dimensione “sessuale” della
profonda amicizia e al lato emotivo della questione che prevale sul
resto delle teorie:
“Il loro rapporto è stato pieno
di passione, proprio come un rapporto d’amore. Ma come accade in
qualsiasi relazione, gay o etero o qualsiasi altra etichetta, non
puoi mai sapere veramente cosa provi l’altra persona. Non
puoi sapere, ma puoi credere di sapere.“
“In generale sono meno
interessata al lato sessuale” ha specificato la Rowling,
“anche se non posso negare che ci sia una dimensione di quel
tipo tra Silente e Grindelwald. Mi interessano di più le emozioni
che provavano l’uno per l’altro, che alla fine è la cosa più
affascinante di tutte relazioni umane.“
Vi ricordiamo che sull’argomento si era
pronunciato anche Jude Law, interprete del
giovane Silente nel franchise, raccontando in un’intervista con il
New York Times che secondo lui “Il mondo è pronto per un’icona
gay per bambini come Silente, e se non lo è ancora, beh dovrebbe
esserlo“.
Non è detto che questo scenario non
venga sfruttato nel seguito della saga, magari già a partire dal
terzo capitolo, come non è scontato che diventi il cardine della
rappresentazione dei personaggi, affascinanti e straordinari non
per il loro orientamento ma per gli equilibri che portano
all’interno della trama e dell’universo magico.
Nel cast Johnny
Depp, Eddie
Redmayne, Jude
Law, Katherine
Waterston, Dan
Fogler, Alison
Sudol, Ezra Miller, Zoë
Kravitz, Callum
Turner, Claudia
Kim, William
Nadylam, Kevin
Guthrie, Carmen
Ejogo e Poppy Corby-Tuech.
Il film è stato diretto
da David Yates, sceneggiato
da J.K. Rowling e prodotto
da David Heyman, J.K. Rowling, Steve
Kloves e Lionel Wigram.
Lucasfilm conferma ufficialmente che
ci sarà un panel di Star
Wars: Episodio IX alla Star Wars
Celebration di Chicago, il prossimo mese. Per quanto sia
difficile da credere, quest’anno vedrà l’uscita dell’ultimo film
del franchise, che rappresenta il culmine della trilogia sequel e
della saga degli Skywalker nel suo complesso.
Il regista J.J.
Abrams ha terminato le riprese principali a febbraio, ed è
diventato un punto di riferimento per la nuova trilogia presso la
Lucasfilm, mentre i dettagli ufficiali sul progetto rimangono
nascosti.
I primi report riferiscono che il
primo trailer dell’episodio IX sarà presentato in anteprima ad
aprile, che coincide con il mese durante il quale si svolge la
prossima Star Wars Celebrazione.
Le due precedenti puntate della
trilogia sequel hanno visto il debutto di nuove anteprime durante
la convention, quindi era presumibile che avvenisse lo stesso per
il gran finale. Quindi molto presto avremo la possibilità di dare
un primo sguardo al capitolo finale, oltre ad avere un titolo.
L’account ufficiale di Star Wars Celebration di
Twitter ha pubblicato la conferma del panel di Episodio
IX, che si terrà venerdì 12 aprile.
Ovviamente, Abrams sarà lì per parlare del film, anche se non
sappiamo se saranno presenti altri talent. Oscar
Isaac ha recentemente confermato che sarà alla
Celebration, quindi non sarebbe fuori discussione se altri attori
si unissero ad Abrams e alla produzione.
Dato il successo al box office de
Il Risveglio
della Forza e de Gli Ultimi
Jedi, non sorprende affatto che la
Lucasfilm voglia puntare su una strategia
promozionale simile per presentare ai fan il terzo capitolo della
trilogia sequel.
Nel cast di Star Wars: Episodio
IX torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John
Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie
Tran, Joonas Suotamo e Billie
Lourd insieme ai veterani del
franchise Mark
Hamill e Anthony
Daniels. Le new entry sono invece Matt
Smith, Naomi Ackie e Richard E.
Grant.
Quinto riavvio cinematografico del
supereroe DC, The
Batman di Matt Reeves porterà al
cinema l’ennesima versione del crociato di Gotham raccogliendo
l’eredità di Tim Burton, Joel
Schumacher, Christopher Nolan e
Zack Snyder e dei rispettivi attori che vi hanno
preso parte (l’ultimo è stato Ben
Affleck, che originariamente avrebbe dovuto dirigere
il film).
Come il suo protagonista, anche gli
altri personaggi avranno bisogno di un nuovo interprete che
abbracci la visione di Reeves in questo universo parallelo al DCEU,
e sembra che sia già arrivata la prima proposta da qualcuno che ha
già familiarità con il mondo dei supereroi (o quasi).
Intervistato da HeyUGuys,
Ralph Fiennes si è detto disponibile a vestire i
panni del fidato maggiordomo Alfred – il braccio destro di Bruce
Wayne e custode dei suoi tesori da combattimento – dopo averlo
doppiato in The Lego Batman
Movie:
“Si, certo, mi piacerebbe
interpretare Alfred. Moli ottimi attori mi hanno preceduto, quindi
sarei felice di seguire le loro orme“.
Prima di Fiennes il ruolo è stato
interpretato da Jeremy Irons in Batman v
Superman: Dawn of Justice e Justice
League, Sean Pertwee nella serie
Gotham, Michael Caine nella
trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan e da
Michael Gough in Batman,
Batman Il ritorno, Batman Forever
e Batman & Robin.
E considerando che per il nuovo
ritratto di Bruce Wayne la produzione sta cercando un attore
relativamente giovane, almeno rispetto ad Affleck, l’età di Fiennes
sarebbe perfetta sotto ogni punto di vista. Purtroppo ne sapremo di
più nei prossimi mesi, a ridosso dell’inizio della produzione
fissata a Novembre 2019.
Vi ricordiamo che al
momento non c’è alcun frontrunner per il ruolo da protagonista e
nemmeno una shortlist ufficiale. I nomi comparsi online nei giorni
scorsi sono il risultato di una lista con i cinque attori più
scontati che chiunque potrebbe assemblare con Google e una minima
conoscenza di giovani attori da tenere d’occhio, come spiegato da diverse
fonti.
Altre indiscrezioni
riportano che il regista vorrebbe introdurre nel film non uno,
bensì quattro antagonisti tratti dalla galleria di villain dei
fumetti su Batman. Molti di questi sono già stati portati sul
grande schermo nei precedenti adattamenti di Tim
Burton, Christopher
Nolan e Zack Snyder (vedi
Pinguino, Joker, Spaventapasseri, Catwoman, Poison Ivy, Enigmista e
Due Facce).
Nonostante la segretezza che
circonda Wonder Woman 1984, alla Warner
Bros, la new entry del prossimo film DC Comics con Gal
Gadot, Pedro Pascal, è stato messo in
condizione di dover spiegare il suo ruolo, tuttavia il risultato
non è stato quello sperato!
Il sequel del film di Patty
Jenkins del 2017 porta Diana (Gal Gadot)
in un territorio completamente sconosciuto, sostituendo la Prima
Guerra Mondiale con la Guerra Fredda – da qui il titolo ispirato a
George Orwell. Nel corso del film, l’eroina si
riunirà con Steve Trevor (Chris Pine), affrontando
il principale cattivo del film, Cheetah (Kristen
Wiig), e compirà le gesta previste per il secondo capitolo
di una trilogia, già annunciata.
Tuttavia, ci sono ancora molti pezzi
del puzzle di Wonder Woman 1984 che devono ancora
essere risolti – in particolare l’identità del personaggio di
Pascal. A parte una singola foto del suo personaggio in cui sfoggia
un completo a tre pezzi in stile anni ’80, poco altro è stato
rivelato.
Quindi, naturalmente, quando Pascal
è stato recentemente interrogato sul suo personaggio, ha fatto
molta fatica a tacere. Durante una puntata del format di
Wired su Youtube, l’Autocomplete interview a cui
ha partecipato insieme ad Oscar Isaac per
promuovere Triple Frontier, Pedro
Pascal è stato fortemente tentato di risolvere l’identità
misteriosa del suo personaggio.
Il format prevede che le star
rispondano alle domande più cercate su Google dai loro fan o dagli
utenti del World Wide Web, e una delle domande più cercate su
Pascal è proprio quella relativa all’identità del suo ruolo in
Wonder Woman 1984.
In risposta, Pascal si è irrigidito
ed è caduto dalla sedia, provocando l’ilarità di Isaac, al suo
fianco, che ha affermato: “L’hai ucciso, Google”. Quando
Pascal si è rialzato e rimesso a sedere, ha detto: “La Warner
Bros. mi ha messo un chip in testa e il mio cervello esplode se
dico qualcosa!”.
Anche se ci sono molte domande che
circondano Wonder Woman 1984, Jenkins ha lasciato
alcuni indizi su ciò che il film riserverà agli avidi fan. Ad
esempio, ha rivelato il fatto che Steve ritornerà, quale sia la
motivazione del Cheetah a diventare cattiva, e soprattutto il fatto
che nel film ci sarà una scena che dovrebbe rivaleggiare con
l’epica sequenza “No Man Land” di Wonder
Woman.
Anche se Jenkins ha spiegato che
sarà una scena “totalmente diverso” dalla sequenza originale, ci
sono momenti che dovrebbero suscitare reazioni simili. Per quanto
riguarda il personaggio di Pascal, molte teorie sono circolate
suggerendo chi potrebbe interpretare, ma si tratta solo di ipotesi
per ora. Il ruolo più accreditato è quello di Maxwell Lord, ma
potrebbe anche facilmente interpretare qualcun altro.
Wonder Woman
1984 vedrà ancora come protagonista Gal
Gadot opposta a Kristen Wiig,
scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del
cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il
personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la
sceneggiatura è stata curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.