Il regista di Hellboy, Guillermo del Toro è nel
Regno Unito per le riprese del suo atteso film su
Frankenstein. Ha messo insieme un cast incredibile
che comprende Jacob Elordi nel ruolo del mostro di
Frankenstein e Oscar Isaac in quello di Victor Frankenstein.
Il progetto, che dovrebbe essere un’esclusiva di Netflix, aveva
originariamente come protagonista Andrew Garfield di The Amazing
Spider-Man, prima che l’attore fosse costretto a ritirarsi a
causa dei conflitti di programmazione causati dagli scioperi di
Hollywood dello scorso anno.
Ora, però, abbiamo una prima
immagine proprio di Isaac sul set nel ruolo di Victor; come
previsto, si tratta di un film d’epoca e sarà presentato nello
stile unico di del Toro. I dettagli sulla trama del film non sono
stati rivelati, ma sappiamo che il regista ha scritto la
sceneggiatura insieme a J. Miles Dale, che è stato
produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities per
Netflix. Del Toro ha trascorso la maggior parte dei due decenni a
cercare di riportare Frankenstein sullo schermo e ha parlato più
volte di voler dare il suo tocco al classico romanzo di Mary
Shelley.
Come sicuramente saprete, il
personaggio interpretato da Oscar Isaac, Victor Frankenstein, è uno
scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un
esperimento mostruoso che alla fine porta alla rovina sia del
creatore che della sua tragica creazione. Di seguito, ecco la prima
immagine dell’attore:
Chi c’è nel cast del
Frankenstein di Guillermo del Toro?
Guillermo del Toro scrive, dirige e
produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale,
che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of
Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di
Mary Shelly segue la storia di Victor
Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una
creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla
distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del
Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso
tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato
sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il
suo punto di vista sul racconto classico.
Nel film Oscar
Isaac interpreterà Victor
Frankenstein, mentre Mia Goth sarà
la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora
sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles Dance. Andrew
Garfield era inizialmente stato scelto per
interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinunciare al film per via
di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero
svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione
prevista su Netflix per il 2025.
L’AFI Film Festival
ha annunciato che Juror No. 2, il nuovo thriller
prodotto dalla Warner Bros. del regista
premio Oscar Clint Eastwood, sarà presentato in anteprima
mondiale come film di chiusura domenica 27 ottobre. Lo studio di
produzione distribuirà poi il film, limitatamente ad alcune sale, a
partire da venerdì 1 novembre. Al momento non è noto quando il
nuovo progetto del regista di Million Dollar Baby e
Gran Torino, arriverà in Italia, anche se è lecito
presumere che non dovrebbe trascorrere molto tra la distribuzione
americana e quella italiana.
“C’è solo un Clint Eastwood – e
l’AFI è orgogliosa di presentare la prima mondiale di questo nuovo
capitolo della sua gloriosa carriera”, ha dichiarato
Bob Gazzale, presidente e CEO dell’AFI, in un
comunicato. “Siamo onorati di riunire ancora una volta la
comunità – artisti e pubblico – per celebrare un’icona
americana”. Con la data d’uscita finalmente nota, non resta
che attendere ulteriori dettagli sul film, a partire da un primo
trailer che ci offra uno sguardop più approfondito sulla vicenda
narrata.
Di cosa parla Juror No. 2?
Scritto da Jonathan
Abrams, il film segue Justin Kemp (Nicholas
Hoult) che, mentre presta servizio come giurato in un
processo per omicidio di alto profilo, si trova alle prese con un
grave dilemma morale – che potrebbe usare per influenzare il
verdetto della giuria e potenzialmente condannare o liberare
l’assassino accusato. Juror No. 2 è interpretato
anche dalla candidata all’Oscar Toni Collette
(”Hereditary“),
dal premio Oscar J.K. Simmons (”Whiplash“),
oltre che da Zoey Deutch, Chris Messina, Gabriel Basso,
Leslie Bibb e Kiefer Sutherland.
Alcuni rumor fino ad oggi circolati
in rete hanno suggerito che questo potrebbe essere il film
conclusivo della carriera di Eastwood. Non è certo se Juror
No. 2 sarà davvero il progetto finale del regista e
sebbene da alcuni isia etichettato come tale, Eastwood non ha
dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro.
Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che ha compiuto
94 anni ed ha oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è possibile
che questo possa davvero essere il suo ultimo film. Naturalmente,
ci auguriamo di poter continuare a gioire della sua maestria ancora
molto a lungo.
Inside Out
2 della Pixar arriverà in streaming su Disney+ il 25
settembre, come ha annunciato lo studio attraverso i suoi
canali social giovedì. Il film arriva così sulla piattaforma dopo
il sorprendente debutto nelle sale a giugno, che lo ha reso il film
di maggior incasso dell’anno con oltre 1,6 miliardi di dollari in
tutto il mondo. Il sequel, che segna il debutto alla regia di
Kelsey Mann, ha anche infranto i record diventando
il film d’animazione con i maggiori incassi di tutti i tempi,
nonché l’ottavo film con i maggiori incassi di tutti i tempi e il
primo film d’animazione a superare il miliardo di dollari
all’estero.
Di cosa parla Inside Out 2?
Inside Out
2 della Disney e della Pixar torna nella mente
dell’adolescente Riley, appena uscito dalla scuola, proprio mentre
il quartier generale sta subendo un’improvvisa demolizione per far
posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!”,
recita la sinossi ufficiale. “Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e
Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo a detta
di tutti, non sanno bene come sentirsi quando arriva Ansia. E
sembra che non sia sola”.
Il cast vocale di Inside Out 2
comprende Amy Poehler nel ruolo di Gioia,
Phyllis Smith nel ruolo di Tristezza,
Lewis Black nel ruolo di Rabbia, Tony
Hale nel ruolo di Paura, Liza Lapira nel
ruolo di Disgusto, Maya Hawke nel ruolo di Ansia, Ayo
Edebiri nel ruolo di Invidia, Adèle
Exarchopoulos nel ruolo di Ennui, Paul Walter
Hauser nel ruolo di Imbarazzo, Kensington
Tallman nel ruolo di Riley, Diane Lane
nel ruolo di Mrs. Anderson, Kyle MacLachlan nel
ruolo di Mr. Anderson, June Squibb nel ruolo di
Nostalgia, Ron Funches nel ruolo di Bloofy, Yvette Nicole Brown nel
ruolo di Coach Roberts e John Ratzenberger nel ruolo di Fritz.
Conosciuta per il ruolo di Bella
Swan nella saga di
Twilight, Kristen Stewart negli ha dimostrato di
essere perfettamente in grado di uscire dalla gabbia di quel ruolo
e quella saga per affermarsi come una beniamina del cinema
indipendente, capace di aggiudicarsi ruoli interessanti dei quali è
stata all’altezza e confermarsi così come una delle attrici più
interessanti e versatili della sua generazione.
Ecco dieci cose che forse non sapete su Kristen
Stewart.
2. Debutterà alla regia di
un lungometraggio. Oltre ad aver costruito una solida
carriera come attrice, la Stewart è ora pronta per distinguersi
anche come regista. Ha già ricoperto questo ruolo per il corto
Come Swim, per i video musicali Sage + The Saints:
Take Me to the South,Chvrches: Down Side of Me e
Boygenius: The Film, oltre che per un episodio della serie
Homemade. Al momento, l’attrice è però al lavoro sul suo
primo lungometraggio, The Chronology of Water,
adattamento di un romanzo che un romanzo che rinnova radicalmente
la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la
sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del
lutto e il superamento della sofferenza.
Kristen Stewart è Bella Swan in
Twilight
3. Fu la prima ad essere
ingaggiata. Dopo averla vista recitare nel film Into
the Wild – Nelle terre selvagge, la regista Catherine
Hardwicke decise di scegliere Kristen Stewart per il ruolo di
Bella, dato che nel volto dell’attrice aveva ritrovato il giusto
mix di desiderio e innocenza. L’attrice fu dunque sottoposta ad un
provino, che poi vinse battendo anche concorrenti come
Jennifer Lawrence, qui
subito scartata ma poi scelta come protagonista di Hunger Games.
4. Si è preparata in vari
modi per il ruolo. Nel film Spencer, Kristen
Stewart ha interpretato l’iconica Lady Diana. Per il ruolo, il
regista Pablo Larraín le ha fatto guardare
l’interpretazione di
Gena Rowlands in Una moglie (1974) per prepararsi.
Stewart si è poi allenata per sei mesi per perfezionare il suo
accento e ha rivelato di aver guardato The Crown (2016)
per prepararsi. Ha inoltre ammesso in alcune interviste di essersi
immedesimata talmente tanto nel personaggio della Principessa Diana
da aver avuto diversi crolli emotivi. Secondo l’attrice, infine,
alla fine della prima settimana di riprese sentiva che: “Questa
è la cosa migliore che abbia mai fatto. Non mi sono mai sentita
così viva”.
Kristen Stewart è oggi in Love
Lies Bleeding, il suo film del 2024
5. Il personaggio
protagonista è stato scritto pensando a lei. In Love
Lies Bleeding la Stewart interpreta Lou, una giovane che
gestisce una palestra ed ha un rapporto complicato con il padre,
trafficante d’armi. Per lei tutto cambia quando incontra
l’aspirante culturista Jackie, con la quale intraprende una storia
d’amore. Come rivelato dalla regista, Rose Glass,
il personaggio di Lou è stato scritto appositamente per Kristen
Stewart, che ha poi accettato il ruolo con entusiasmo.
Kristen Stewart è su Instagram
6. Non possiede un profilo sul
social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non
essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la
vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire
il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non
possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri
social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle
quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.
Kristen Stewart e Robert Pattinson
7. È celebre la sua relazione con
Robert Pattinson. Sul set di Twilight l’attrice conosce Robert Pattinson, con cui intraprende una
relazione. La storia tra di loro è durata all’incirca quattro anni,
finendo poi bruscamente 2013 dopo la pubblicazione di alcune
fotografie che insinuavano la presenza di una relazione tra
l’attrice e il regista di Biancaneve e il cacciatore, Rupert
Sanders. In seguito, la Stewart ha diretto il
cortometraggio Come Swim per riflettere sulla fine di
questa sua relazione.
8. Ha avuto alcune celebri
fidanzate. La prima relazione pubblica di Kristen Stewart con
una donna risale al 2014, CON Alicia Cargile. Le
due passarono due anni insieme, e si lasciarono nell’ottobre del
2016. In seguito, Kristen fece la sua comparsa con la cantante
St. Vincent al CFDA/Vogue Fashion Fund Show.
Kristen Stewart è stata poi fidanzata con la modella di Victoria’s
Secret Stella Maxwell. Attualmente, dal 2019 ha
una relazione con la sceneggiatrice Dylan
Meyer.
9. Kristen Stuart ha parlato
della bisessualità: “Non confonde per niente”. La
sessualità della Stewart è sempre stata molto chiacchierata. A
riguardo l’attrice ha detto che “è difficile parlarne. Non
voglio sembrare presuntuosa, perché ognuno ha un’esperienza
diversa. Il fatto è che la sessualità è una zona grigia. Io sto
cercando di riconoscere quella fluidità (…) che c’è sempre stata.
Ma forse è solo ora che possiamo cominciare a parlarne”.
Riguardo all’essere bisessuale, inoltre, ha aggiunto: “Non sei
confuso se sei bisessuale. Non è una cosa che confonde, per niente.
Per me, è piuttosto il contrario”.
L’età, l’altezza e il fisico di Kristen Stewart
10. Kristen Stewart è nata
il 9 aprile 1990 a Los
Angeles, California, StatiUniti. L’attrice è
alta complessivamente 1,65 metri. Una statura
dunque nella media, con un fisico che l’ha però resa una vera e
propria sex symbol. Attenta alla sua forma, l’attrice non ha
mancato di mettere in mostra il proprio corpo nei suoi film o nelle
premiere a cui prende parte, affermando di non avere problemi di
alcun tipo a riguardo.
Il filmThe Batman (qui
la recensione) contiene un gran numero di Easter
Eggs e riferimenti ai fumetti DC
originali che hanno ispirato il film. Dai
costumi alle note ai personaggi, passando per elementi della trama.
Anche i fan di Batman più devoti avranno bisogno di diverse visioni
per individuarli tutti. Di seguito, un compendio dei principali
riferimenti a fumetti e degli Easter Eggs interni a The
Batman, che aiuteranno a dare una lettura più profonda e
articolata al film di Matt Reeves con
Robert Pattinson,
Zoe Kravitz,
Jeffrey Wright, Paul Dano, John
Turturro e
Colin Farrell.
Batman: Ego
Scritto e disegnato dalla
leggenda dei fumetti Darwyn Cooke nel 2000,
Batman: Ego contrappone Batman e Bruce Wayne,
l’uno contro l’altro in una battaglia psicologica e filosofica dopo
una brutta notte di lavoro che lascia entrambe le personalità a
chiedersi se stanno davvero facendo la cosa giusta. Sebbene molti
fumetti abbiano esplorato la dualità dei supereroi e le loro
identità segrete, nessuno lo ha fatto con la stessa efficacia di
Batman: Ego. The Batman prende in
prestito molto dal concetto di base e dalla narrazione in prima
persona di Cooke nel trattamento di Bruce Wayne. Ciò è più evidente
nel finale del film, dove
Batman, come in Ego, decide di essere un simbolo di speranza oltre
che di paura.
Batman: The Long Halloween
Pubblicato originariamente
in 13 numeri nel 1996-1997 e recentemente adattato in un film
d’animazione in due parti, The Long Halloween dello
sceneggiatore Jeph Loeb e dell’artista Tim
Sale è ampiamente considerato una delle migliori storie di
Batman di tutti i tempi. Ambientato nel secondo anno della carriera
di Batman, la storia lo vede instaurare una timida collaborazione
con il tenente Jim Gordon e il procuratore distrettuale Harvey
Dent, mentre incrociano un misterioso assassino soprannominato
Holiday, che uccide i membri della famiglia criminale Falcone
durante le vacanze.
Pur non adattando esattamente la sua
storia, The
Batman è incentrato anche su una serie di omicidi che
prendono di mira le persone che gestiscono davvero Gotham City, con
il primo omicidio che si svolge la notte di Halloween. The
Batman approfondisce anche la difficile collaborazione tra
Batman e Jim Gordon e come si è sviluppato per la prima volta nel
legame indissolubile che hanno avuto negli anni successivi.
Batman: Anno Uno
Scritto da Frank
Miller con le illustrazioni di Dave
Mazzucchelli nel 1987, Batman: Year One
ha stabilito una nuova storia di origine per Batman dopo l’evento
Crisis on Infinite Earths che ha ripristinato la storia
della DC Comics. The Batman prende molto in
prestito da Batman: Year One nel suo sviluppo di
Selina Kyle, che ha lo stesso background della sua controparte a
fumetti. Zoë Kravitz sfoggia anche lo stesso
taglio di capelli corto che aveva Selena Kyle in Batman:
Year One e molti dei suoi costumi sembrano essere stati
presi direttamente dai disegni di Dave
Mazzucchelli.
Batman: Terra Uno
La linea Earth One
della DC Comics aveva lo scopo di raccontare nuove storie con i
famosi supereroi in un formato di graphic novel che era meno
dipendente dalla continuità e più accessibile ai nuovi lettori e ai
fan occasionali. La serie Batman: Earth One sviluppata
dall’ex CCO della DC Comics Geoff Johns e
dall’artista Gary Frank ha presentato l’idea che
l’omicidio dei genitori di Bruce Wayne potrebbe essere stato
politico e legato alla campagna di Thomas Wayne per il sindaco di
Gotham City.
The Batman presenta
la stessa idea, ma prende anche in prestito pesantemente da
Batman: Earth One la versione di Alfred
Pennyworth, che ha servito come capo dei dettagli di
sicurezza di Thomas Wayne piuttosto che essere il suo maggiordomo.
Alfred di Andy Serkis sfoggia una barba ben curata
che ricorda il design di Gary Frank per l’Alfred
di Terra Uno e viene anche mostrato mentre cammina con un
bastone. The Batmanprende
in prestito anche qualcosa dalla rappresentazione di Earth One
della relazione Bruce Wayne/Alfred Pennyworth e dalla sua versione
dell’Enigmista, che era un serial killer ossessionato da Batman,
piuttosto che un rapinatore amante degli enigmi.
Batman: The Telltale Series
Molti fumetti di Batman
alludevano al fatto che gli omicidi di Thomas e Martha Wayne
fossero legati al loro passato oscuro che fece sì che la loro
uccisione violenta fosse mascherata da comune rapina, ma nessuno di
loro alla fine suggerisce che i Wayne fossero colpevoli dei crimini
di cui erano stati accusati. I videogiochi Batman: The Telltale
Series sono stati unici nell’esplorare ciò che era stato solo
accennato nei fumetti, costringendo Bruce Wayne ad affrontare i
legami di suo padre con le famiglie della criminalità organizzata
di Gotham City e la rivelazione che sua figlia aveva abusato della
sua autorità di medico per conto dei suoi soci in affari.
The Batman esplora
anche l’idea che Thomas Wayne fosse un complice volontario di
Carmine Falcone e prende in prestito dallo sviluppo dei giochi
della storia d’amore tra Batman e Catwoman. Anche la scena finale
di The Batman, in cui Selina Kyle lascia Gotham City su una moto
dopo aver cercato di convincere Batman ad abbandonare Gotham City,
sembra essere stata ispirata dal finale del primo gioco di
Batman: The Telltale Series.
Batman: Anno Zero
Batman: Zero Year ha
stabilito una nuova storia per Batman dopo New 52, il riavvio del
2011 della continuità della DC Comics, derivando dai fumetti
mensili di Batman dello scrittore Scott Snyder e dell’artista Greg
Capullo. La scena finale di The Batman prende in
prestito un po’ da Zero Year, con l’esistenza di Batman
che viene rivelata al mondo e Batman che abbandona la vendetta in
favore della speranza. Anche il terzo atto del film, in cui il
piano sinistro dell’Enigmista si conclude con una Gotham City
allagata, è stato tratto direttamente dal finale di gioco
dell’Enigmista in Batman: Zero Year.
Batman: Year Two
Pubblicato originariamente
nel 1987 e scritto da Mike W. Barr con le
illustrazioni di Todd McFarlane e Alan
Davis, Batman: Year Two collocò Batman in
una difficile alleanza con le bande di Gotham City per fermare un
violento vigilante chiamato Reaper.
Oltre ad essere ambientato durante il secondo anno di Batman come
supereroe, The Batman trova anche l’Uomo Pipistrello che mette in
discussione i suoi metodi e lavora con criminali come Pinguino e
Catwoman per porre fine a un male più grande. Tuttavia, a
differenza del Batman dei fumetti, il Batman di Robert Pattison rimane fedele al suo
giuramento di evitare di usare le pistole.
Sal “Boss” Maroni
Nella scena di apertura di
The Batman, il sindaco in carica descrive i suoi
sforzi per screditare il boss Maroni, durante un dibattito
televisivo. Apparso per la prima volta in Detective Comics n. 66
nel 1942, Sal “Boss” Maroni è stato presentato come il
gangster responsabile di aver lanciato l’acido in faccia a Harvey
Dent, alimentando la sua trasformazione nel cattivo Due Facce.
Storie successive, come Batman: Year One e The Long
Halloween, portarono Maroni a capo di una delle principali famiglie
criminali di Gotham City, seconda al potere solo a Carmine Falcone.
The Batman suggerisce una relazione simile tra le
sue versioni di Carmine Falcone e Sal Maroni, che Falcone cita
quando Bruce Wayne gli chiede della morte dei suoi genitori.
La battuta “Io sono vendetta” di
Batman rende omaggio alla serie animata
Mentre la “voce” di Batman
viene ascoltata durante la narrazione di apertura di The
Batman, la prima volta che parla diegeticamente arriva
dopo aver impedito a una banda con la faccia dipinta da teschio di
uccidere un uomo in una stazione della metropolitana. Alla domanda
su chi sia, Batman risponde “Io sono vendetta“. Mentre una
scena simile si vede in Batman: Earth One, lo slogan “Io
sono vendetta” è stato pronunciato per la prima volta nell’episodio
“Nothing To Fear” di Batman: The Animated
Series, in cui Batman incontra per la prima volta lo
Spaventapasseri.
Dosato con la tipica tossina della
paura di Spaventapasseri, Batman inizia ad avere allucinazioni
della sua peggiore paura, uno spettrale Thomas Wayne che lo chiama,
una disgrazia per la loro famiglia. Alla fine, Batman è riuscito a
superare le visioni, concedendosi un discorso di incoraggiamento
ormai famoso in cui affermava “Io sono la vendetta! Io sono la
notte! Io sono Batman!”
Tim Drake di Titans è un membro di
una gang
La banda che Batman
contrasta nella sua prima apparizione nel film, presenta
un membro con una faccia semidipinta, che apparentemente sta per
subire la sua iniziazione nella banda uccidendo un innocente a
caso. Questo membro della gang è interpretato dall’attore
Jay Lycurgo, che è diventato un easter egg per via
del suo casting nella serie HBO Max Titans, dove
ha interpretato il ruolo del terzo Robin, Tim Drake nella terza
stagione della serie. Lycurgo ha completato il suo lavoro su
The Batman prima di essere scritturato in Titans,
ma il suo accordo di non divulgazione gli ha impedito di dire ai
produttori di Titans che aveva una posizione di rilievo nel
film.
Sebbene siano ruoli completamente casuali, molti fan di Titans
hanno fatto un doppio gioco nel riconoscere Lycurgo in The
Batman.
Il distretto di Jim Gordon fa
riferimento alle origini di Batman
Quando Batman viene convocato sulla
scena dell’omicidio del sindaco, viene rivelato che il tenente Jim
Gordon opera fuori dal 39° distretto di Gotham City. Questo è un
riferimento alla prima storia di Batman che è stata pubblicata nel
maggio 1939. Oltre ad essere la prima apparizione di Batman,
Detective Comics #27 è stata anche la prima apparizione a fumetti
di Jim Gordon.
Wayne Tower, The Iceberg Lounge e
altri monumenti di Gotham City
The Batman fa
riferimento a una serie di luoghi di spicco di Gotham City visti
nei fumetti, con i chyron delle notizie che elencano i quartieri
importanti come Gotham Heights, Port Adams e Grant Park. La
versione di Batman della Batcaverna si trova in un seminterrato
segreto della Wayne Tower piuttosto che in una grotta sotto Wayne
Manor, imitando la base operativa di Batman come si vede nei
fumetti di Batman dell’età del bronzo, dove voleva essere più
vicino alla città.
Il club del Pinguino, l’Iceberg
Lounge, gioca un ruolo di primo piano in The
Batman, anche se sembra essere un club per il
divertimento piuttosto il sofisticato club dei fumetti. Infine,
Pinguino menziona il penitenziario di Blackgate, una prigione
dell’isola che funge da versione di Alcatraz di Gotham City, quando
Carmine Falcone viene arrestato.
William Kenzie era un poliziotto
disonesto nei fumetti
L’indagine di Batman porta
alla sua scoperta che un agente di polizia, William Kenzie, è
corrotto. Un poliziotto disonesto di nome William Kenzie ha avuto
un ruolo di primo piano nella trama del fumetto Gotham Central,
incentrato sulle sfide uniche affrontate dagli agenti di polizia di
Gotham City. Dato che uno spinoff sul GCPD basato su
The
Batman è una delle nuove serie TV DC in pre-produzione
per HBO Max, c’è la possibilità che Kenzie possa tornare come parte
del cast.
La storia di Thomas Wayne e di
Carmine Falcone fa riferimento a Il lungo Halloween
Quando Bruce Wayne incontra
Carmine Falcone, il gangster ricorda come una volta Thomas Wayne
gli ha salvato la vita e come ha ricordato di aver visto un giovane
Bruce Wayne assistere all’operazione da una balconata della casa.
Questa scena è stata mostrata per la prima volta in un flashback in
Batman: The Long Halloween. Una versione estesa della
scena può essere vista nell’adattamento animato di Il lungo
Halloween, con Falcone in via di guarigione che dice a
Bruce Wayne che i criminali sono superstiziosi per natura prima di
offrirgli il suo portafortuna.
L’architettura di Gotham onora gli
autori di fumetti
Mentre i titoli di coda di
The Batman onorano molti dei grandi creatori di
fumetti il cui lavoro ha ispirato il film, ad alcuni
viene dato un riconoscimento specifico all’interno del film. Uno
dei video dell’Enigmista mostra una lettera dello studio legale di
Miller e Moore, in un apparente omaggio al creatore di Batman:
The Dark KnightFrank Miller e all’autore di
Batman: The Killing JokeAlan Moore. Il
co-creatore di Batman Bob Kane viene menzionato
quando la posta di Bruce Wayne rivela che la Wayne Tower si trova
in Kane Street. Infine, durante l’inseguimento in auto in cui
Batman insegue il Pinguino, un segnale stradale indica la strada
per Robinson Bridge, in riferimento a Jerry
Robinson, co-creatore di Robin e Joker.
Il busto di Shakespeare
Un busto di William
Shakespeare può essere visto sullo sfondo dell’ufficio di Bruce
Wayne in The Batman. Questo è un riferimento alla
serie televisiva Batman del 1966, in cui il Bruce Wayne di
Adam West accedeva alla Batcaverna attraverso un
interruttore abilmente nascosto nascosto all’interno del busto di
William Shakespeare nel suo ufficio a Wayne Manor.
Entrambe le mani sulla
Bat-corda
Un altro cenno allo
spettacolo di Batman del 1966 arriva più avanti nel film, quando
Batman corre lungo il lato di un edificio con l’aiuto di un cavo di
decelerazione. Si tratta di un’eco ironica delle molte volte che
Batman di Adam West e Robin di Burt
Ward si sono arrampicati lentamente sui lati degli edifici
nella serie televisiva.
Il cognome da nubile di Martha
Wayne e la storia della famiglia Arkham
Nella maggior parte delle
versioni della storia di Batman, il nome da nubile di Martha Wayne
era Kane, ovvero il nome di un’altra delle cinque famiglie
fondatrici di Gotham City, prima di sposare Thomas Wayne.
Batman: Earth One ha cambiato questa consuetudine, con
Martha Wayne che originariamente era Martha Arkham e aveva alle
spalle una storia di malattia mentale. The Batman
prende in prestito quest’eco per raccontare la sua versione della
madre di Bruce Wayne.
Edward Elliot è stato messo a
tacere
Uno dei video
dell’Enigmista rivela che un giornalista di nome Edward Elliot è
stato misteriosamente assassinato mentre lavorava a una storia
sulla malattia mentale di Martha Wayne. Successivamente viene
confermato che Carmine Falcone era responsabile dell’uccisione di
Edward Elliot, avendo frainteso la richiesta di Thomas Wayne di far
tacere Elliot. Questo, insieme all’uso della parola “zittire”,
sembra impostare l’introduzione di
Thomas “Hush” Elliot nell’universo di Batman. Questo è in
qualche modo ironico, poiché il Hush del fumetto voleva vendicarsi
della famiglia Wayne perché Thomas Wayne aveva sventato
accidentalmente il piano di Tommy Elliot di uccidere i suoi
genitori.
“Il più grande detective del
mondo”
Colin Farrell è Oswald Coppelbot in The Penguin
A un certo punto Jim Gordon e Batman
si confrontano con il Pinguino riguardo alla loro convinzione che
lui sia l’informatore responsabile della caduta di Boss Maroni.
Dopo aver indicato una ragione piuttosto ovvia per cui gli indizi
dell’Enigmista non potevano riferirsi a lui, il Pinguino chiama
sarcasticamente Batman e Gordon “i più grandi investigatori del
mondo“. Nei fumetti, Batman è chiamato il più grande detective
del mondo, tra gli altri titoli onorifici come il Cavaliere Oscuro
e il Crociato Incappucciato.
La storia di Selina Kyle è un altro
cenno a Il lungo Halloween
Uno dei colpi di scena più
sorprendenti di Batman arriva quando Selina Kyle rivela di essere
la figlia illegittima di Carmine Falcone. Questa rivelazione è meno
sorprendente per i lettori di fumetti, tuttavia, poiché la ricerca
di Selina Kyle per confermare l’identità di suo padre è stata una
delle principali sottotrame di The Long Halloween e dei
suoi sequel, Batman: Dark Victory e Catwoman: When In
Rome.
La lotta di Selina con Falcone
La lotta di Selina Kyle con
Carmine Falcone in The Batman replica un momento
iconico di Batman: Year One, che per primo ha stabilito
l’animosità tra la gatta ladra e suo padre criminale, anche prima
che fosse confermato come suo padre. Selina graffia la guancia di
Falcone imitando l’animale che diventerà il suo omonimo. La stessa
cosa accade nel film, con Zoë Kravitz che ferisce il boss del crimine di
John Turturro nello stesso identico modo.
Batman usa il veleno e prefigura
Bane?
Mentre affronta i seguaci
dell’Enigmista nel climax di The Batman, il Cavaliere Oscuro si
inietta una sostanza verde che sembra rivitalizzarlo, ma gli fa
anche perdere il controllo della rabbia e picchiare quasi a morte
un delinquente. Sebbene non sia identificata per nome, la sostanza
sembra simile al veleno, la droga che è stata utilizzata da Bane
per aumentare temporaneamente la sua forza e resistenza. Tuttavia,
prima che Bane fosse introdotto nei fumetti nel 1993, Batman
divenne dipendente da una droga simile nella trama del 1991
Batman: Venom.
Il pipistrello e il gatto
Nella scena finale di The
Batman, Selina Kyle si riferisce a se stessa e Batman come
“Il pipistrello e il gatto”, dicendo che i nomi suonano bene
insieme. Oltre ad essere la cosa più vicina al nome Catwoman in
The Batman, la battuta sembra essere un richiamo
ai fumetti romantici di Batman dello scrittore Tom
King, che spesso vedevano Bruce Wayne e Selina Kyle
semplicemente riferirsi l’un l’altro come “Pipistrello” e
“Gatto”.
Bludhaven
Prima di lasciare Gotham
City, Selina Kyle dice a Batman che intende andare a nord dello
stato e che potrebbe fermarsi in una città chiamata Blüdhaven.
Forse l’unica città sulla Terra peggiore di Gotham City in termini
di corruzione, Blüdhaven è anche il protettorato di Nightwing nei
fumetti. Dick Grayson ha adottato Blüdhaven come sua nuova casa
nella serie Nightwing del 1996 e continua a proteggerla
nell’attuale serie Nightwing dello scrittore Tom
Taylor e dell’artista Bruno Redondo.
Il nuovo amico dell’Enigmista
Mentre l’Enigmista incarcerato si
lamenta del fatto che la stampa sia diventata così concentrata
sulle vite che Batman ha salvato da essersi completamente
dimenticati di lui, viene confortato da una figura invisibile nella
cella accanto, che assicura l’Enigmista che ha fatto abbastanza
bene, riflettendo sul fatto che “Un giorno sei in cima, quello
dopo sei un clown. Beh, lascia che te lo dica, ci sono cose
peggiori da fare”.Matt Reeves
ha confermato che questa figura invisibile è Joker, ma afferma
di non aver ancora deciso se il Clown Principe del Crimine apparirà
nel sequel di The Batman o in una delle
prossime serie spin-off di HBO Max.
Il finale di The
Batman (qui
la recensione) conclude la prima storia del nuovo universo di
Batman di Matt Reeves e Robert Pattinson, ma il viaggio del Cavaliere
Oscuro è tutt’altro che finito. L’atteso film introduce
un nuovo Bruce Wayne/Batman sul grande schermo dopo essere stato
originariamente pensato come spinoff di Batman V Superman: Dawn of Justice e Justice
League, dove il personaggio era interpretato da Ben Affleck. Le cose sono però cambiate nel
2017 e The Batman è diventato l’origine di un
nuovo universo separato, che però è solo all’inizio.
La trama di The Batman
Apparentemente ambientato ai giorni
nostri, The Batman segue Bruce Wayne nel suo
secondo anno di lotta contro il crimine come Crociato con il
Cappello di Gotham City. Con Alfred Pennyworth come confidente e
alleato, Batman cerca di risolvere il mistero degli omicidi
dell’Enigmista e di capire come tutto ciò si colleghi ai suoi
genitori, Thomas e Martha Wayne. Naturalmente, essendo
relativamente nuovo nel lavoro e non avendo mai affrontato prima
cattivi come l’Enigmista, il Pinguino e Falcone, Batman è un po’
fuori dalla sua portata. Sta ancora imparando e l’esperienza
complessiva lo cambia per sempre.
Gran parte del finale di The
Batman è poi dedicato a gettare le basi per il futuro
dell’eroe, così come per il futuro della polizia e della malavita
di Gotham. È tutto piuttosto lineare, con poche cose lasciate in
sospeso a livello macroscopico. Tuttavia, nel finale di The
Batman si sviluppano diverse storie minori che potrebbero
complicare la prossima avventura di Bruce Wayne come Cavaliere
Oscuro. Esploriamole qui di seguito in questa spiegazione
del finale.
Il vero piano dell’Enigmista in The
Batman
Uno dei più grandi colpi di scena di
The Batman è la ragione degli omicidi
dell’Enigmista. Apparentemente stava dando la caccia a politici e
poliziotti corrotti, ma il motivo della loro corruzione è stato
rivelato solo in seguito. Il film propone
l’idea che l’Enigmista sia proprio come il Cavaliere Oscuro, ma
invece di essere entrambi vigilanti che cercano di fare del bene,
rappresentano due facce di una stessa medaglia: orfani in cerca di
vendetta contro Gotham, ognuno dei quali esegue la propria forma di
giustizia. La spiegazione del piano dell’Enigmista è
fondamentalmente legata a Thomas Wayne e al suo obiettivo di
ricostruire Gotham.
Da bambino, Edward Nashton rimase
orfano e crebbe in povertà, diventando infine un contabile da
adulto. È grazie al suo lavoro che scopre cosa è successo con
Renewal, il piano di ricostruzione delle infrastrutture della città
messo in atto dalla famiglia Wayne. Dopo la morte di Thomas, il
piano cadde nel dimenticatoio, ma invece di essere sciolto
completamente, il denaro finì per essere arraffato da Carmine
Falcone. Il signore del crimine ha approfittato dell’opportunità:
ha usato le sue conoscenze sugli affari di droga del suo rivale per
far arrestare Salvatore Maroni, e poi ha usato il denaro per
installare un regime fantoccio a Gotham City.
Poiché anche Edward era destinato a
beneficiare del Renewal, egli si vendicò contro le persone che gli
avevano fatto un torto indiretto, diventando l’Enigmista per
combattere l’ingiustizia. La sua ultima vittima sarebbe stata Bruce
Wayne, un altro orfano che riteneva avesse ricevuto attenzioni
immeritate dopo la morte di Thomas e Martha. La gente dimenticò
infatti rapidamente il piano di Renewal e si concentrò interamente
su Bruce Wayne, un ragazzo che aveva tragicamente perso i genitori;
nel frattempo, tutti gli altri orfani della città continuavano a
soffrire.
Agli occhi dell’Enigmista, Bruce è
dunque il catalizzatore della caduta del Renewal, mentre Falcone e
tutti gli altri rappresentavano null’altro che l’effetto domino che
aveva portato a quel risultato. L’ultimo tassello della punizione
dell’Enigmista consisteva dunque nel distruggere le mura di Gotham
e nell’inondare la città, costringendo così a un “vero
cambiamento”: lavare via la corruzione e ricominciare da capo. Un
piano che nel finale egli riesce in parte ad attuare. La sua
tempestiva cattura, però, permette a Batman di arginare i
danni.
Il legame tra l’Enigmista e
Batman
L’idea che Batman abbia un effetto
su Gotham, buono o cattivo che sia, si concretizza nel finale del
film,
in particolare dopo che Jim Gordon lo trattiene dall’uccidere uno
degli scagnozzi dell’Enigmista sopra il maxischermo. Quando lo
scagnozzo viene smascherato, guarda Batman e dice: “Io sono la
vendetta”. Il suo volto potrebbe non sembrare troppo
familiare, ma è lo stesso che Bruce Wayne incontra al funerale
all’inizio del film, quello che esprime malcontento nei confronti
dei funzionari di Gotham.
La sua affermazione di essere
“vendicatore” è una condanna della crociata di Batman a Gotham,
oltre che un testamento ai cattivi della città. All’inizio del
film, Batman ha combattuto una banda di clown, presumibilmente
ispirata a Joker, e ora un altro criminale si è attaccato
all’Enigmista, l’ultimo supercriminale della città. Il fatto è che,
come diventa chiaro nel resto del film, Batman non ha impedito alle
persone di diventare criminali, perché non ha realizzato nulla che
potesse combattere il motivo per cui si sono dati al crimine in
primo luogo. E in un atto di terrore contro gli abitanti di Gotham,
il sicario ha combattuto per la propria vendetta, appropriandosi
quindi delle parole di Batman.
Il Pinguino prende il posto di
Falcone
Il primo spinoff di The
Batman sarà la serie The
Penguin, incentrata sul Pinguino. Sebbene il suo
passato con Carmine Falcone e Salvatore Maroni non sia descritto in
dettaglio nel film, non è necessario per la trama o per il nascente
universo di Gotham. La serie spinoff sarà infatti ambientata
all’indomani di The Batman e dell’allagamento di
Gotham. Il finale del film implica
fortemente, attraverso le azioni di Pinguino e la voce fuori campo
del sindaco, che il cattivo diventerà un nuovo signore del crimine
e riempirà il vuoto di potere lasciato da Falcone. Il crimine deve
esistere a Gotham perché ci sia un Batman, dopotutto.
Presumibilmente, la serie The
Penguin prenderà ispirazione dalla storia a fumetti
Batman: No Man’s Land, in cui Gotham subisce un terremoto
catastrofico che lascia la città in macerie. Per ripristinare
l’ordine e la ricostruzione, la maggior parte dei cittadini viene
evacuata e la città viene lasciata vuota, diventando una terra di
nessuno. Naturalmente, i cattivi più feroci di Batman colgono
l’occasione per conquistare parti di Gotham e stabilire nuovi
territori, portando così a una guerra totale tra il Cavaliere
Oscuro e i suoi arcinemici. Parte di questa storia può essere
adattata allo spinoff con Colin Farrell, che mostra cosa succede alla
malavita di Gotham dopo la morte di Falcone.
Catwoman parte per Bludhaven (la
città di Nightwing)
Analogamente a Il cavaliere oscuro – Il ritorno, in cui Catwoman
chiede a Batman di venire via con lei e lui rifiuta (anche se alla
fine accetterà), Catwoman parte per la sua strada nel finale di
The Batman dopo avergli chiesto di lasciarsi
Gotham alle spalle. La sua partenza non è la parte più intrigante
della scena, perché potrà sempre tornare in The
Batman – Parte 2 se la storia lo richiederà.
Piuttosto, è il fatto che nomina Bludhaven come la città in cui sta
andando. Nei fumetti, Bludhaven è il luogo in cui Dick Grayson si
reca quando si mette in proprio e diventa Nightwing, abbandonando
la sua identità di Robin e spalla di Batman.
È improbabile che Nightwing esista
già, perché prima dovrebbe diventare Robin e Bruce Wayne è Batman
solo da due anni. Considerando che il film si
conclude con una nota di speranza, con Batman che si apre alla
gente di Gotham e si affaccia alla luce, senza contare che Bruce
Wayne viene a patti con Alfred Pennyworth e la sua famiglia, è
possibile che The
Batman – Parte 2 introduca un giovane Dick Grayson. I
semi sono stati piantati per la realizzazione della storia. La
menzione di Bludhaven da parte di Catwoman è stata solo un modo
semplice per far sì che la storyline fosse presente nella mente dei
fan, perché non è detto che Bludhaven non possa esistere senza
Nightwing.
Naturalmente, la domanda è: e se, in
questo universo batmaniano, Nightwing esistesse già separatamente
da Batman? The Batman ha incluso diverse
informazioni che hanno cambiato il mito del supereroe (Catwoman è
qui la figlia di Falcone, per esempio), quindi non sarebbe
inverosimile che anche Nightwing abbia una nuova origine.
Dopotutto, se la storia della Corte dei Gufi avrà luogo in The
Batman – Parte 2, Nightwing dovrebbe farne parte,
visti i suoi legami con quel gruppo nei fumetti.
Chi ha ucciso i genitori di Bruce
Wayne?
Gli omicidi di Thomas e Martha Wayne
sono sempre stati un punto focale della storia delle origini di
Batman, ma The Batman adotta un approccio diverso.
Il film non si sofferma sul fatto che la loro morte lo abbia
ispirato a diventare un vigilante, né mostra la loro morte in modo
esplicito. Invece, il mistero su chi li ha uccisi (e su chi ha
ordinato i loro omicidi) diventa una sottotrama mentre si dipana il
puzzle dell’Enigmista. Di solito, Joe Chill è la persona che uccide
i genitori di Bruce Wayne nei fumetti e nella maggior parte delle
storie, come in Batman Begins.
Ma in The Batman,
gli omicidi dei Wayne possono essere attribuiti a due persone:
Carmine Falcone e Salvatore Maroni. Entrambi erano i maggiori boss
del crimine di Gotham, ma Falcone aveva un rapporto più stretto con
Thomas Wayne. Così, quando Thomas si rivolse a Falcone chiedendogli
di occuparsi di un giornalista, Falcone fece assassinare il
giornalista e presumibilmente avrebbe usato le informazioni per
ricattare Thomas. A seconda della prospettiva, è possibile che
Maroni abbia fatto uccidere Thomas Wayne (e Martha) per impedire a
Falcone di controllare i Wayne.
Tuttavia, poiché Thomas ha
minacciato di rivolgersi alla polizia, è anche possibile che
Falcone abbia fatto uccidere i genitori di Bruce per evitare di
finire in prigione. In definitiva, il mistero rimane irrisolto nel
film,
ma è ragionevole che Falcone abbia fatto uccidere i Waynes; il
fatto che abbia tramato per controllare l’élite di Gotham dopo aver
eliminato Maroni dall’equazione dimostra che è qualcuno con il
potere e il know-how per farlo funzionare – e non ha paura di
sporcarsi le mani di tanto in tanto.
Il significato dell’ultima scena di The Batman
Ciò che impedisce a Batman di
andarsene con Catwoman è la visione del Batsegnale nel cielo. Forse
non è stato il fattore decisivo, ma ha rappresentato un
riconoscimento della sua crociata, che Catwoman ha compreso
appieno. È per questo che i due si separano una volta lasciato il
cimitero e Batman la guarda attraverso lo specchietto laterale
della moto. Lei ha contribuito a cambiarlo senza saperlo. È stata
in parte responsabile della sua apertura e dell’avergli fatto
capire gli errori commessi. A questo punto della storia, lui non è
più “vendetta”; è qualcosa di più, qualcosa di meglio, e lei è
stata una delle tante persone che lo hanno spinto in quella
direzione.
Ma nel momento successivo,
nell’inquadratura finale di The Batman, si dedica
completamente ad essere un nuovo Batman per Gotham City. Invece di
considerare le azioni dell’Enigmista come un fallimento
fondamentale da parte sua, le vede semplicemente come una
conseguenza da correggere. La scena finale in cui vede Catwoman
scomparire nella nebbia e poi guarda avanti ricorda il finale de
Il cavaliere oscuro, in cui Batman scompare nella
notte su una moto. Tuttavia, invece di scomparire per diversi anni
come il Batman di Christian Bale, l’uomo pipistrello di Robert Pattinson si prepara a continuare il
suo viaggio.
La spiegazione del messaggio
dell’Enigmista nella scena post-credits
The
Batman evita la tradizionale scena post-credits a
favore di un messaggio finale dell’Enigmista. Proprio alla fine dei
titoli di coda, sullo schermo appare infatti un messaggio che dice
al pubblico “Addio”, ma prima che lo schermo diventi nero,
un’immagine lampeggia per un breve momento. Può essere difficile
capire cosa dice il messaggio, ma si tratta del sito web
dell’Enigmista che compare nel film: Rata Alada. Si tratta di un
sito web divertente che permette agli spettatori di cimentarsi in
tre indovinelli, con una ricompensa se si risponde correttamente a
tutti gli indovinelli.
Gli indovinelli e le ricompense sono
già cambiati alcune volte, quindi è possibile che cambino ancora. È
interessante notare che non è la prima volta che un progetto di
Batman fa qualcosa di simile. Nel 1966, una stazione radiofonica di
Los Angeles collaborò con la 20th Century Fox per realizzare una
promozione che premiava una persona con un pranzo nel lotto dello
studio con Batman e Robin stessi se la persona indovinava il numero
del Batphone.
Il vero significato del finale
di TheBatman
In The
Batman, Bruce Wayne cerca di vendicarsi per gli
omicidi dei suoi genitori e per la corruzione generale di Gotham
City, ma tutto gli si ritorce contro. Batman ha delle regole – non
usa pistole e non uccide – ma in generale questo è tutto ciò che lo
separa dall’Enigmista, che si crede un vigilante in cerca di
vendetta. Come Bruce, Edward Nashton era un orfano, ma mentre lui
era costretto a vivere in un orfanotrofio mal finanziato in cui i
bambini morivano ogni inverno, Bruce Wayne è cresciuto nella
ricchezza della Wayne Tower. E per finire, Bruce non ha fatto nulla
per aiutare la città, cosa di cui il nuovo sindaco di Gotham lo
accusa direttamente.
Per la maggior parte del film, il
tema di fondo è dunque la vendetta, perché sia Batman che
l’Enigmista perseguono la vendetta contro la città che ha fatto
loro un torto, ma in modi diversi. Per Bruce, Gotham e i suoi
politici, poliziotti e criminali corrotti dovevano pagare per gli
omicidi dei suoi genitori – e che fosse o meno la sua vera
intenzione, Bruce cercava di compiere l’eredità di suo padre perché
Thomas non poteva farlo – mentre l’Enigmista voleva che le stesse
persone pagassero per averlo deluso, personalmente, dopo che era
rimasto orfano – non prima, come nel caso di Bruce.
Il cupo senso di inutilità che
entrambi hanno provato da orfani li ha spinti a diventare ciò che
sono in The
Batman. Ma a causa delle azioni e delle accuse
dell’Enigmista nei confronti di Bruce Wayne come persona, Batman
passa dalla vendetta alla speranza. È per questo che raggiunge
fisicamente e metaforicamente il sindaco di Gotham all’interno
dell’arena, non solo per salvarla e proteggerla, ma anche per
essere una luce guida per la gente di Gotham, un vero faro di
speranza.
All’inizio del film, il Batsegnale
incuteva paura ai criminali e, sebbene alla fine sia ancora così,
ora ha avuto un impatto anche su tutti gli altri. Batman ha davvero
avuto un effetto sulla città, di cui i suoi genitori potrebbero
essere orgogliosi. Bruce Wayne si trasforma dunque da un recluso
che si nasconde dietro una maschera – il suo vero volto – a
qualcuno che può diventare l’uomo che suo padre voleva che fosse (e
qualcuno che non eviterà più le persone a lui più vicine); e Batman
si trasforma da un simbolo di paura e vendetta a un simbolo di fede
e speranza. In definitiva, tutto si riduce a un rinnovamento, per
Gotham, Bruce Wayne e Batman.
Il film del 1976 Rocky è una
delle più celebri pellicole della storia del cinema, un classico
intramontabile del genere sportivo capace di vincere l’Oscar come
miglior film e lanciare la carriera del suo attore e sceneggiatore
Sylvester
Stallone. Il successo fu tale che si decise poi di
realizzare ben quattro sequel, l’ultimo dei quali,
Rocky Balboa, uscito nel 2006. Quello sembrò essere il
capitolo conclusivo della saga, o quantomeno delle vicende con
protagonista Rocky. Dieci anni dopo, nel 2016, è infatti stato
realizzato lo spin-off Creed
– Nato per combattere (qui
la recensione), seguito da poi nel 2019 da Creed
II e nel 2023 da Creed III.
Questo terzo capitolo
segna inoltre il debutto alla regia di
Michael B. Jordan, sempre più legato al franchise. Di
questo Creed III egli ha detto che era interessato
ad affrontare il tema della “natura contro educazione”, ma
anche “come si presenta questo aspetto in uno dei nostri eroi?
Come viene messo alla prova in modo reale? Che aspetto ha il trauma
infantile per noi? Che aspetto ha per noi la mascolinità tossica?
Che aspetto ha l’essere emotivi, vulnerabili e parlarne? Che
aspetto ha l’amore? Che aspetto ha la famiglia? Ci sono così tanti
temi che volevo raccontare e abbiamo avuto la possibilità di farlo
in modo organico”.
Anche questo terzo capitolo si
è poi affermato come un successo di critica e pubblico,
entusiasmando per le interpretazioni e la regia di Jordan. Per gli
appassionati della saga, dunque, si tratta di un film assolutamente
da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Creed
III. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al futuro della saga. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Dopo aver dominato il mondo della
boxe, Adonis Creed ha prosperato sia nella
sua carriera che nella vita familiare. Ora si è però ritirato dal
ring per potersi concentrare sulla sua famiglia e sul rapporto con
la figlia Amara. Quando però un suo amico
d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian “Diamond Dame”
Anderson, riemerge dal passato dopo aver scontato una
lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il suo
posto tra i campioni. Per regolare i conti con il passato, Adonis
dovrà dunque mettere in gioco il suo futuro contro Damian, un
combattente che non ha nulla da perdere.
Ad interpretare Adonis Creed, per la
terza volte, vi è l’attore
Michael B. Jordan. Anche per questo sequel egli si è
sottoposto a un allenamento fisico molto intenso per essere
ulteriormente credibile come pugile. Nel ruolo di Bianca
Taylor-Creed, sua compagna, vi è l’attrice
Tessa Thompson, mentre nel ruolo di Damian “Diamond
Dame” Anderson vi è Jonathan Majors, noto
per essere stato Kang il Conquistatore nel MCU. Recitano poi nel film
Mila Davis-Kent nel ruolo di Amara Creed,
Wood Harris in quello di Tony “Little Duke”
Evers, Florian Munteanu in quello di Viktor
Drago e José Benavidez Jr. in quello di Felix
Chavez.
Perché il Rocky di Stallone non è nel film?
Uno degli elementi più discussi del
film è stata l’assenza di Sylvester Stallone nel
ruolo di Rocky. Ciò ha reso Creed III il primo
film della saga a non vantare la presenza dell’iconico personaggio.
Tuttavia, come rivelato dallo stesso Stallone durante il
tour promozionale di Tulsa King, la serie Paramount+ di cui è protagonista, la scelta di non
comparire è stata proprio sua. “Creed è un
progetto differente. In realtà sono io a essermi ritirato perché,
semplicemente, non sapevo se ci fosse una parte per me. La mia
assenza porterà la storia in una direzione diversa“, aveva
dichiarato. Un discorso sensato, ma la sua assenza ha comunque
avuto un peso nei fan.
Nel finale del film, Damian sfida
Adonis in un incontro e quest’ultimo accoglie l’invito decidendo di
ritornare alla boxe e riprendersi il titolo mondiale. Al momento
dello scontro, Adonis affronta Dame in un’estenuante sfida ad armi
pari. Nel round finale, per vincere, utilizza il consiglio di Duke
di lasciar andare la paura e il senso di colpa e approfitta della
stanchezza di Dame, mettendo KO l’avversario, e vincere l’incontro
e il titolo mondiale. In seguito, Adonis si riconcilia con Dame ed
entrambi ammettono che non è stata colpa di nessuno dei due. Nella
scena finale Adonis raggiunge Bianca e Amara sul ring nello stadio
vuoto, dove finge di boxare con Amara.
In seguito al successo del film, nel
febbraio 2023, Jordan ha confermato che un quarto film di Creed si
farà “di sicuro” e che sono stati presi in considerazione anche
degli spin-off.[ Quando gli è stato chiesto del futuro del
franchise cinematografico di Creed in un’intervista con ScreenRant
Plus, Jordan ha detto: “Ma vedrete il Creed-verse continuare a
crescere ed espandersi. Solo che non so ancora in quale
forma”. Nel novembre 2023, il produttore Irwin
Winkler ha confermato che un quarto film è in fase di
sviluppo, con il ritorno di Jordan come regista. L’attore ha anche
espresso interesse per il ritorno di Stallone, ritenendo che c’è
sempre spazio per il ritorno di Rocky.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Creed
III grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV
e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 12
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Nizza, Marsiglia, Parigi, sono solo
alcune delle bellissime città francesi divenute luoghi ideali per
dar vita a film thriller di alto profilo. Titoli come
Ronin, Taxxi, The Transporter o
Taken sono solo alcuni
dei più celebri lungometraggi di questo genere girati in Francia.
Ad essi nel 2016 si è aggiunto anche Bastille Day – Il
colpo del secolo (qui la recensione), diretto da
James Watkins,
(regista anche del horror The Woman in Black). Si tratta di un’esplosivo
racconto che sfrutta la ricorrenza della presa della Bastiglia per
dar vita ad una serie mozzafiato di inseguimenti, complotti e
tentativi di salvare la situazione.
Scritto dallo stesso Watkins insieme
ad Andrew Baldwin, il film propone dunque
dinamiche narrative certamente semplici ma arricchite
dall’interpretazione dei due attori protagonisti e da luoghi
particolarmente affascinanti. Il regista decise infatti di girare
non solo nei posti più celebri di Parigi, ma anche in ambienti e
zone meno note della città, così da conferire ad essa un look
inedito. Watkins ha poi citato film come Serpico o Il
braccio violento della legge come fonti primarie di
ispirazione, riproponendo infatti in Bastille Day – Il
colpo del secolo quel contatto con la città tanto
fondamentale.
Il film non si è poi affermato come
un titolo di gran successo, ma ha ugualmente guadagnato spettatori
nel corso degli anni. Per gli appassionati di questa tipologia di
film, che offrono intrattenimento tra elaborate rapine e antieroi
pronti a sventarle, questo è il film giusto. In questo articolo
approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Bastille Day –
Il colpo del secolo
A Parigi, nei giorni antecedenti la
ricorrenza della presa della Bastiglia, le strade di Sean
Briar, agente della CIA in servizio a Parigi, e
Michael Mason, incallito ed abile borseggiatore,
vengono ad incrociarsi dopo che quest’ultimo, inconsapevolmente,
ruba una borsa contenente una bomba, che poi esplode in una piazza
di Parigi, causando quattro morti. L’attacco viene rivendicato da
una misteriosa organizzazione criminale, che promette ulteriori
attentati. Inizia così un’escalation di violenza e disordini in
tutta Parigi: in tutto questo clima di tensione, Sean e Michael
verranno a conoscenza di qualcosa che non avrebbero dovuto
scoprire.
I disordini causati, in realtà, non
sono altro che un diversivo per consentire ad una squadra corrotta
di agenti francesi della RAID di attuare il colpo del secolo:
svaligiare la Banca di Francia. Mentre si valuta
se cancellare o meno la festa nazionale, il “Bastille Day”, i due
si troveranno dunque a dover far squadra per impedire che la rapina
abbia luogo. Il tempo a disposizione è molto poco e le differenze
caratteriali tra Briar e Mason rischiano di compromettere la
riuscita dell’operazione. Per entrambi, però, si tratta
dell’occasione per dar prova del loro valore. Un’occasione che non
possono perdere.
Il cast del film
Ad interpretare l’agente Sean Briar
vi è l’attore Idris Elba, il
quale per prepararsi al suo personaggio ha studiato antieroi del
cinema come quelli protagonisti dei film Ispettore Callaghan: il caso
Scorpio è tuo! e Il braccio violento della
legge. Ad interpretare il borseggiatore Michael Mason vi è
invece l’attore Richard Madden,
il quale ottenne il ruolo dopo aver dimostrato di poter risultare
sia pericoloso che seducente, qualità fondamentali del personaggio.
Madden ha poi imparato i principali trucchi dei borseggiatori al
fine di potersi calare meglio nei panni del suo personaggio,
potendoli poi eseguire all’interno del film.
I due attori si sono poi sottoposti
ad un duro allenamento, al fine di poter eseguire da soli quanti
più stunt possibili, senza ricorrere a controfigure. Elba e
Madden, inoltre, hanno avuto grande libertà di improvvisare, cosa
che gli ha permesso di costruire la sintonia richiesta tra i loro
due personaggi. Accanto a loro, si ritrova poi l’attrice
Charlotte Le Bon nei panni di Zoe Naville, una
manifestante antifascista. Kelly Reilly interpreta
l’agente CIA Karen Dacre, José Garica è Victor
Gamieux, direttore del DGSI e Thierry Godard
ricopre il ruolo di Rafi Bertrand, un comandante corrotto
dell’unità RAPID della polizia nazionale francese.
Nel finale, quando una folla di
manifestanti si ammassa davanti alla banca – come previsto dai
cospiratori – Gamieux assegna la squadra RAPID di Bertrand
all’edificio per garantire la sicurezza interna, facilitando così
la rapina digitale dell’intera riserva monetaria (mezzo miliardo di
euro). Arrivato alla banca, Briar si traveste da agente RAPID e
riesce ad accedere all’edificio prima di essere scoperto. Sentendo
la sua situazione attraverso la radio del loro furgone della
polizia rubato, Zoé e Mason scatenano una rivolta tra i
manifestanti, che prendono d’assalto la banca e sopraffanno i
poliziotti della RAPID che si stanno avvicinando a Briar.
Briar si infiltra quindi nel caveau
e ingaggia Bertrand e il suo scagnozzo rimanente. Bertrand fugge
con la chiavetta USB su cui è stato scaricato il denaro, ma Briar
contatta Mason, che ruba la chiavetta a Bertrand. Accortosi del
furto, Bertrand prende in ostaggio Zoé. Gamieux, nel tentativo di
salvare il suo piano, ordina a una squadra di poliziotti di sparare
e uccidere Bertrand, mentre Mason fugge con la chiavetta. Zoé
sopravvive. Qualche tempo dopo, Mason, in collaborazione con Briar
e le forze dell’ordine francesi, incontra Gamieux con la scusa di
scambiare la chiavetta per un passaporto e un passaggio fuori dal
paese, il che porta all’arresto di quest’ultimo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bastille Day – Il colpo del secolo grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 12settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
I migliori film lasciano
deliberatamente alcune domande senza risposta, e The
Batman (qui
la recensione) non fa eccezione. Il film ha ottenuto un
riscontro più che positivo sia da parte della critica che da parte
del pubblico e oggi sappiamo che nel 2026 arriverà al
cinema The
Batman – Parte 2, che dovrà rispondere ai diversi
importanti quesiti che il film ha lasciato irrisolti. Sono domande
che riguardano il modo in cui Batman e il pantheon
di personaggi introdotti da Matt Reeves si
svilupperanno in futuro, quali nuove personalità verranno
introdotte e su cosa si concentreranno le prossime storyline del
Crociato Incappucciato interpretato da Robert Pattinson.
Chi è il nuovo “amico”
dell’Enigmista?
Ciò di cui siamo sicuri il sequel
si occuperà è l’introduzione di un personaggio che abbiamo iniziato
a conoscere verso l’epilogo di The Batman, quando
L’Enigmista viene incarcerato ad Arkham. E’
proprio qui che questi fa infatti conoscenza con una figura
misteriosa nella cella accanto. “Risolvi questo indovinello”, dice
lo sconosciuto prigioniero, “meno ne hai di questi, più
uno vale”. Con un sorriso, l’Enigmista risponde immediatamente: “Un
amico”. La scena si chiude con una risata inquietante che
riecheggia nel corridoio fuori dalle loro celle.
Il candidato più ovvio per il ruolo
di questo nuovo, squilibrato amico dell’Enigmista introdotto alla
fine di The Batman è, ovviamente, il
Joker. Ma questo solleva una serie di altre
domande: come ha fatto il Joker a finire dietro le sbarre? Ha già
affrontato Batman ed è stato sconfitto da lui?
Perché Bruce si incolpa
della morte dei suoi genitori?
In seguito al tentativo
dell’Enigmista di uccidere Bruce
Wayne, Alfred viene lasciato in ospedale
dopo aver rischiato la morte avendo ritirato il pacco
esplosivo intestato a Bruce, che conteneva la bomba
inviata dal villain. Quando si sveglia, lui e
Bruce hanno una conversazione che getta un po’ di
luce sul loro passato e sul rapporto instabile che i due hanno, e
una cosa che Alfred menziona di sfuggita è che sa che Bruce incolpa
se stesso per la morte dei suoi genitori.
La possibilità più ovvia è che si
stia riferendo al semplice senso di colpa del
sopravvissuto, che si legherebbe alla rappresentazione
sofferta del Batman, personaggio cupo che deve
gestire livelli diversi di dolore. Ma potrebbe esserci di
più nel senso di colpa di Bruce: infatti, nella trilogia del
Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, un elemento che rendeva la
storia di Bruce Wayne molto più avvincente della maggior parte
degli adattamenti cinematografici di Batman era il fatto che Bruce
aveva un motivo per incolpare se stesso per la morte dei suoi
genitori.
Ai suoi occhi, è stato infatti
proprio lui a farli uscire dal cinema, causandone conseguentemente
la morte. Questa stessa backstory non viene mostrata in The
Batman, ma qualcosa di simile sarebbe potuto accadere al
vigilante di Gotham di Matt Reeves… Si tratterebbe
comunque di un senso di colpa fuori luogo e ingiustificato, ma che
suona fedele a ciò che un sopravvissuto potrebbe provare nella vita
reale.
Catwoman
ritornerà?
Selena Kyle, alias
Catwoman (interpretata da Zoe Kravitz) è probabilmente la seconda
protagonista di The Batman, con una bussola morale
molto diversa però dal vigilante di Gotham. La sequenza finale del
film mostra i due che si separano, con Selena che spiega che ha
rinunciato a Gotham e sta partendo per andare da qualche parte al
nord; tuttavia, è lecito chiedersi se la Catwoman di The
Batman se ne sia davvero andata. Sicuramente questa non
può essere l’ultima volta che Bruce la vedrà.
Questo porta a chiedersi chi o cosa
potrebbe attirarla di nuovo a Gotham in futuro. Catwoman ha passato
la sua vita a confondersi con le fazioni criminali di Gotham, ed è
probabile che abbia ancora degli affari in sospeso; senza dubbio ha
poi ancora bisogno di tempo per piangere la perdita di
Annika (che potrebbe essere stata o meno la sua
ragazza), ma essere sincera sulle proprie intenzioni non è qualcosa
che Selina sa fare bene. Inoltre, un’abile ladra di gatti non
sembra il tipo di persona che va semplicemente in pensione…
Gordon quando diventerà
commissario di polizia?
Il commissario James
Gordon è uno dei personaggi più famosi nelle avventure di
Batman, in quanto principale contatto del Crociato
Incappucciato con la polizia. Ma, in linea con la versione più
giovane di Batman che ci viene presentata da Reeves in The
Batman, Gordon è ancora un semplice tenente di polizia
nella trama del film di Reeves. È certamente in
attesa di una promozione dopo aver aiutato a catturare il boss del
crimine Falcone, ma potrebbe anche essere
surclassato ora che Falcone è stato assassinato.
Dopo la macabra scomparsa dell’ex
commissario di polizia, c’è sicuramente un posto vacante nella
polizia di Gotham, ma non è chiaro se Gordon sia il prossimo in
linea, dato che ci sono altri che potrebbero ottenere prima il
grado di commissario. Se non è Gordon, è giusto chiedersi se il
nuovo commissario sarà un aiuto o un ostacolo per le indagini di
Batman, dato che ci sono sicuramente altri poliziotti corrotti in
giro per Gotham, pronti a scatenare un putiferio.
Cosa si è iniettato
Batman?
Nella clamorosa sequenza finale,
mentre Batman combatte un’orda di terroristi che
indossano maschere dell’Enigmista, è colpito da un
colpo di fucile al petto e, sebbene venga salvato grazie alla sua
armatura, viene comunque messo fuori gioco e lo vediamo sofferente.
Viene salvato da Catwoman ma, poco dopo, anche lei
si trova in pericolo; frettolosamente, Batman tira fuori una
siringa e si inietta qualcosa prima di entrare in azione, aiutando
a sua volta Catwoman e aggredendo il suo assalitore: qualunque cosa
ci fosse nella siringa, sicuramente si trattava di un liquido
alquanto potente.
La possibilità più ovvia è che
fosse semplicemente adrenalina, ma questa ipotesi non è stata
confermata, anzi, alcuni spettatori hanno notato che il colore
verde della siringa ricorda il veleno, sostanza assuefacente usata
dal cattivo Bane nei fumetti per ottenere la sua
nota forza sovrumana. Questo spiegherebbe anche perché la sostanza
ha mandato Batman su tutte le furie; dato che gran parte della
storia di The Batman ruota intorno a un narcotico
noto come “gocce”, è una scelta interessante mostrare che anche
Batman fa uso di droghe, anche se chiaramente le utilizza solo come
ultima risorsa.
Questo aggiunge anche maggior
significato in più ad una scena precedente, in cui Batman teme che
l’Enigmista conosca la sua vera identità di Bruce
Wayne. In questa scena, l’Enigmista parla degli orfani di
Gotham che hanno fatto ricorso all’uso di droghe, dicendo con
disprezzo che è un mondo di cui Bruce Wayne non sa niente.
In ogni caso, l’Enigmista chiaramente non sa così tanto come vuole
far credere…
Come farà il Pinguino a
diventare il nuovo boss del crimine di Gotham?
Colin Farrell in una scena di The Penguin
La morte di Carmine
Falcone ha lasciato un significativo vuoto di potere nella
malavita di Gotham e, senza dubbio, i cattivi lotteranno per
cercare di rivendicare il primato di boss del crimine di
Gotham. Cobblepot, alias Il
Pinguino, sembra già in una buona posizione per prendere
il comando e, come braccio destro del defunto Falcone, avrà
sicuramente gli occhi puntati su questo obiettivo, il che viene
confermato dalla sequenza finale del film, mentre
Batman espone una vivida descrizione della città.
Come potrebbe farlo, tuttavia, rimane un grosso
quesito.
Il Pinguino è
lontano dall’essere il più forte dei molti villain di Batman; nella
maggior parte delle storie del Crociato di Gotham, rimedia alla
mancanza di forza e destrezza usando carisma, influenza e denaro. È
improbabile che il Pinguino abbia successo da solo, quindi senza
dubbio vorrà reclutare un altro cattivo per aiutarlo, e molte sue
conoscenze potrebbero provenire dal centro psichiatrico di Arkham.
Nei fumetti, ha fatto squadra con numerosi altri cattivi, incluso
il Joker ma chi potrebbe scegliere in un sequel di
The Batman, tuttavia, resta da vedere. Nel mentre,
l’imminente serie The Penguin potrebbe rispondere
a molti di questi quesiti.
Alfred era una guardia del corpo di Thomas
Wayne?
Alfred è
conosciuto come il maggiordomo su cui Bruce Wayne
fa affidamento in molti modi, ma sembra esserci qualcosa di più
nell’Alfred di The Batman rispetto alle solite
iterazioni cinematografiche. Nella scena dell’ospedale, dice
infatti che proteggere i genitori di Bruce era il suo lavoro, e
parla anche di come ha insegnato a Bruce a combattere; questa
versione di Alfred non è una figura paterna e, con il suo aspetto
più rozzo e meno curato, sembra che possa anche essere più di un
semplice maggiordomo.
Non sarebbe compito di un
maggiordomo proteggere Thomas e Martha
Wayne, e il modo in cui Alfred dice questa frase
suggerisce che questo era molto più di un semplice sentimento di
responsabilità… Sembra che The Batman abbia preso
in prestito frammenti dai fumetti di Terra Uno, dove
Alfred era una guardia del corpo, non un maggiordomo: questo
spiegherebbe certamente perché Batman ha uno stile di combattimento
così brutale.
Batman mostrerà abilità
più eroiche e meno investigative?
L’arco del personaggio di Batman in
The Batman è tutto incentrato sull’apprendimento
del fatto che ha bisogno di essere qualcosa di più della semplice
rappresentazione di “vendetta“. Se ne rende conto quando
sente dire la stessa cosa da uno dei terroristi dell’Enigmista,
dopo la violenta scena di combattimento finale di Batman, nel
momento in cui, quando gli viene chiesto chi è, anche il terrorista
risponde che lui è vendetta. La consapevolezza di essere
così simile alle persone che ha combattuto lascia Batman scosso e
attonito e il suo monologo di chiusura riflette su questo, parlando
di come anche lui abbia bisogno di speranza. Il sequel di
The Batman vedrà probabilmente Bruce cercare di
trovare questo equilibrio.
Gli atteggiamenti di Batman
cambiano lentamente nel corso del film; all’inizio, si preoccupa
più di fermare i criminali che di salvare le persone, ma le sue
azioni diventano sempre più eroiche man mano che la storia procede,
in particolare dopo aver scoperto che i suoi genitori non erano le
persone che pensava fossero. Nel finale, riesce a salvare un’intera
arena piena di persone dal diluvio programmato
dall’Enigmista, un danno irreparabile che avrebbe potuto facilmente
ucciderlo. Se il Batman di Pattinson tornerà in futuro, è giusto
domandarsi se la prossima sceneggiatura di Reeves si concentrerà
più sull’eroismo che sul vigilantismo del personaggio.
Come farà l'”amico”
dell’Enigmista a fuggire da Arkham?
Reeves ha confermato che l’amico
“sconosciuto” dell’Enigmista che vediamo nella
sequenza di Arkham è proprio il Joker, il che ci
fa pensare che Il Clown Principe del Crimine sarà un personaggio
importante nella trama del sequel di The Batman.
Chiaramente, però, avrà bisogno di scappare da Arkham in qualche
modo, e probabilmente avrà anche bisogno di qualcuno all’esterno
che lo aiuti; una possibilità è il Pinguino, che è
noto per aver fatto squadra con Joker nelle
storyline dei fumetti, e avrebbe sicuramente le giuste connessioni
per far sì che ciò accada.
Altrimenti, una possibilità più
audace, sarebbe il villain Bane. Infatti, come
riportato prima, se la sostanza che Batman si è iniettato è davvero
veleno, questo suggerisce che Bane potrebbe fare una futura
apparizione nei film sequel di Batman. Gli spettatori si
ricorderanno del personaggio di Bane da Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno ma la storia a
fumetti del 1993 per cui Bane è diventato veramente noto tra i fan
è Batman: Knightfall, che vede Bane liberare tutti
i più temuti cattivi di Gotham dall’ospedale psichiatrico di
Arkham, cercando di portare Batman allo sfinimento e poterlo
sconfiggere: una storia brutale come questa si adatterebbe bene
all’atmosfera che The Batman ha mostrato
finora.
Wicked
– Parte 2 ha cambiato la sua data di uscita, vedendosi
ora anticipato di cinque giorni, ovvero al 21 novembre 2025. In
precedenza, il sequel era infatti previsto per il 26 novembre 2025,
il che lo avrebbe messo a confronto con “Zootopia
2” della Disney. A luglio, il primo “Wicked” ha subito
un cambiamento di programma molto simile, passando dal 27 al 22
novembre (dopo un’apertura natalizia inizialmente prevista). Questo
spostamento ha messo il film musical davanti a “Oceania
2” della Disney. Ora, Wicked
– Parte 1 condivide la data di uscita con “Il
Gladiatore II”.
Tutto quello che sappiamo su
Wicked
Divisa in due parti per motivi di
tempo, la prima metà di Wicked presenterà al pubblico
Galinda Upland (Grande) ed Elphaba Thropp (Erivo), due nuove
studentesse della Shiz University che non potrebbero essere più
diverse – o almeno così pensano. Galinda ha conosciuto solo una
vita di popolarità e rosa, mentre Elphaba è sempre stata vista come
un’emarginata, soprattutto grazie alla sua pelle verde. I loro
mondi si scontrano all’università magica ed entrambe le giovani
donne si influenzano a vicenda, stringendo un’amicizia che le
porterà nella Città di Smeraldo, dove incontreranno il Mago di Oz.
Ma le cose non sono come sembrano e presto le strade delle due
donne si separeranno mentre lottano contro le ingiustizie che le
circondano.
Cynthia Erivo e
Ariana Grande ricoprono i ruoli di Elphaba (alias
la Strega Malvagia dell’Ovest) e Glinda (la Buona). Sapevamo che il
cast di Wicked sarebbe stato molto ricco, soprattutto
quando Erivo e Grande hanno firmato, ma la lista dei partecipanti è
cresciuta fino a diventare qualcosa di più grande dell’ego di Oz
stesso. Al cast di quello che sarà senza dubbio uno dei film più
importanti dell’anno partecipano Michelle Yeoh (Everything
Everywhere All at Once), Jeff Goldblum (Thor:
Ragnarok), Jonathan Bailey (Fellow Travelers),
Ethan Slater (Fosse/Verdon), Peter Dinklage (Game of
Thrones), Bowen Yang (Saturday Night
Live) e altri ancora.
Finalmente Max ha svelato il primo
trailer di
Salem’s Lot, l’adattamento del classico romanzo sui
vampiri di Stephen King del 1975, diretto da
Gary Dauberman, annunciando che il film sarà
proiettato in anteprima sullo streamer giovedì 3 ottobre. In
Salem’s Lot, lo scrittore Ben Mears (Lewis
Pullman) torna nella sua casa d’infanzia di Jerusalem’s
Lot in cerca di ispirazione per il suo prossimo libro, solo per
scoprire che la sua città natale è predata da un vampiro assetato
di sangue.
Dauberman ha diretto il film da una
sua sceneggiatura ed è stato produttore esecutivo. Tra i produttori
figurano James Wan e Michael Clear per
Atomic Monster, Roy Lee per Vertigo e Mark
Wolper. Nel cast figurano anche Alfre
Woodard, Makenzie Leigh, Bill
Camp, Spencer Treat Clark, Pilou Asbæk e John
Benjamin Hickey. Mentre alcuni temevano che il titolo
della New Line sarebbe stato accantonato dalla Warner Bros
Discovery dopo aver abbandonato le sale cinematografiche, come nel
caso di Batgirl, il progetto è stato ufficialmente
programmato per debuttare su Max a marzo.
Salem’s Lot di Stephen King
Pietra miliare dell’opera del
maestro dell’horror Stephen King, Salem’s
Lot ha segnato la prima grande incursione dell’autore
nella narrativa sui vampiri e il suo secondo romanzo pubblicato,
dopo Carrie. Il libro ha gettato le basi per l’universo
condiviso di King, poiché i personaggi e i luoghi di questo romanzo
sarebbero apparsi in opere successive come la serie La Torre
Nera. Il libro è stato precedentemente adattato in una
miniserie della CBS, diretta da Tobe Hooper nel
1979.
A volte, guardando un film, ci si
dice che avrebbero dovuto fare un documentario. Il film
Bandida – La numero uno di João Wainer
(originariamente intitolato Bandida: A Número Um) non è diverso. Il
regista ha cercato di girare il film in formato documentario per
farlo sembrare il più realistico possibile, ma una narrazione
disarticolata rovina tutto. Si vede chiaramente che non c’è alcuna
storia.
La sceneggiatura salta
opportunamente da un periodo all’altro per mostrare le diverse fasi
della vita del protagonista e, dopo un certo punto, diventa
abbastanza evidente che non è successo granché nel mezzo. Alla fine
dei conti, Bandida – La numero uno sembra
più un video casalingo montato su Windows Movie Maker utilizzando
tutti i filtri disponibili nel software. Non ho letto il libro di
Raquel de Oliveira, da cui il film è tratto, ma per quanto ho colto
dal film, mi è sembrato l’ennesimo tentativo di fare City of
God. Personalmente, avrei voluto un documentario appassionato
sulla vita di Rebeca, ma credo che dovremo aspettare ancora. Mi
dispiace annoiarvi con le mie opinioni; sono certa che nulla di
tutto ciò sia importante, quindi esploriamo gli eventi di
Bandida – La numero uno di Netflix e
discutiamo del suo finale.
Rebeca voleva uccidere il
padrino Amoroso?
Non possiamo scegliere i nostri
genitori o la famiglia in cui nascere. Rebeca lo ha capito molto
presto nella vita. All’inizio degli anni ’70, Rebeca viveva con la
madre “single” a Rocinha, una favela di Rio de Janeiro. Fin da
piccola, Rebeca aveva visto il peggio che la vita poteva offrire.
Sua madre lavorava come donna delle pulizie nella casa di un uomo
ricco e non poteva portare Rebeca sul posto di lavoro perché la
ricca signora le aveva chiesto di tenere lontana la figlia. Rebeca
fu lasciata in compagnia della crudele nonna Weasel. Quest’ultima,
dipendente dal gioco d’azzardo, vendette Rebeca a un signore della
malavita locale di nome Amoroso per saldare il suo debito.
Amoroso gestiva una serie di
traffici illegali a Rocinha. Era una specie di Padrino che vendeva
marijuana e prendeva i soldi da tutti quelli che avevano
un’attività nella zona. L’amicizia di Amoroso con i poliziotti lo
aveva reso piuttosto invincibile e li pagava bene perché non lo
disturbassero. Tuttavia, Amoroso aveva anche una debolezza. Gli
piaceva andare a letto con donne più giovani. A volte, ragazze
persino più giovani di Rebeca, e questo era il motivo per cui
l’aveva comprata in fretta, non appena la nonna aveva perso qualche
soldo nel casinò locale.
E anche se il braccio destro di
Amoroso, Zildo, aveva portato via Rebeca per prepararla alla sua
prima notte, lei sfuggì alle grinfie dei suoi rapitori e raggiunse
la casa di una donna Yoruba che tutti, compreso Amoroso, temevano.
La donna yoruba profetizzò che Rebeca era figlia della loro
divinità, Oxum Apara (la grafia potrebbe essere diversa), e che
quindi sarebbe stata protetta dagli stessi dei. Quando Amoroso e
Zildo si presentarono alla sua porta per riprendersi Rebeca, la
donna Yoruba li informò che era sotto la protezione di Ogun e che
nessuno avrebbe dovuto metterle le mani addosso. In poche parole,
Amoroso non avrebbe osato toccarla, ma quell’uomo voleva i suoi
soldi, che aveva dato alla nonna di Rebeca, e quindi aveva mandato
Rebeca a scuola perché lo aiutasse a gestire i conti.
Rebeca aveva sempre imparato in
fretta. Aveva solo bisogno di un po’ di sostegno per mostrare al
mondo di cosa era capace. Circa 7 anni dopo, nel 1984, Rebeca
imparò tutti i dettagli dell’attività di Amoroso e lo aiutò persino
ad espandersi e a trattare con il suo rivale Del Rey, un rapinatore
di banche appena rilasciato che aveva iniziato a vendere cocaina
nella zona. Era evidente che, anche se Del Rey non corrompeva la
polizia militare, era molto più intelligente e ambizioso del
piacione Amoroso. E Amoroso aveva commesso uno dei peggiori errori
della sua vita cercando di domare uno spirito feroce come Rebeca.
La giovane si era presa una cotta per il nipote di Zildo, Para, ma
Amoroso voleva che sposasse un uomo di sua scelta. Amoroso
organizzò un appuntamento tra Rebeca e Feliciano, dove l’uomo cercò
di violentarla, ma vide il fuoco che divampava dentro Rebeca e che
un giorno avrebbe bruciato l’intera Rocinha.
Rebeca sparò a Feliciano con la
pistola che le aveva dato Amoroso e decise poi di sparare anche ad
Amoroso per liberarsi per sempre dalle sue catene. Ma prima che
potesse farlo, Para sparò ad Amoroso al cuore e lo uccise sul
posto. La sera della grande festa, Del Rey aveva incaricato i suoi
uomini, Avvoltoio (inizialmente chiamato Carara) e la nuova recluta
Para, di sparare ad Amoroso. Il compito di sparare ad Amoroso
spettava ad Avvoltoio, che però si spaventò, così Para prese il
comando ed eseguì il lavoro. In precedenza, Amoroso aveva umiliato
Para e lo aveva minacciato di stare lontano da Rebeca, quindi
l’uomo già ardeva dal desiderio di vendicarsi e di riconquistare la
sua ragazza. Così, alla fine, anche se Rebeca non ha potuto sparare
al suo arcinemico, ha almeno assistito alla sua morte davanti ai
suoi occhi.
Tutti questi nuovi ragazzi, Para,
Avvoltoio, Faccia Triste (Cara Murcha) e Big Mouth, che ora
spadroneggiano a Rocinha, un tempo facevano parte dell’infanzia di
Rebeca. Tutti questi adolescenti volevano fare qualcosa di grande
nella vita, ma a causa della mancanza di istruzione e di una guida,
finirono per diventare gangster spietati, che si uccidevano a
vicenda per la droga e il potere. Tra questi, l’Avvoltoio era il
più ambizioso.
Fu uno dei primi a unirsi alla
banda di Del Rey e si aspettava di scalare i ranghi al momento
opportuno. Dopo la morte di Amoroso, Rocinha ebbe un nuovo leader,
anche se il suo regno non durò a lungo. Del Rey contrabbandava
cocaina dalla Colombia (presumo) e, come già detto, non corrompeva
la polizia militare né la coinvolgeva nel suo giro di sale bianco.
Quindi, i ragazzi in uniforme si sono sentiti un po’ scavalcati.
Fecero irruzione nella favela, arrestarono Del Rey e lo misero
dietro le sbarre, dopodiché Gil, il braccio destro di Del Rey,
prese il comando. Del Rey governava Rocinha dall’interno, mentre
Gil si occupava dell’importazione e dell’esportazione di cocaina e
gestiva la banda all’esterno. Quello fu il periodo più tranquillo
della storia di Rocinha, fino a quando il cocainomane Para non
uccise accidentalmente Gil.
Perché l’Avvoltoio ha fatto la spia sul gruppo?
Uno degli amici d’infanzia di
Rebeca, Saurio, aprì una trappola segreta e iniziò a vendere droga
ai clienti di Gil. Tutti sapevano che la situazione sarebbe finita
in modo violento, e così è stato. Gil e la sua banda attaccarono il
nascondiglio di Saurio, ma quando cercò di scappare, Para, che era
fatto da tre giorni, scivolò e sparò a Gil. La banda avrebbe
impiccato vivo Para per un simile errore, ma Rebeca intervenne e
mentì loro che era stato Saurio a uccidere Gil. Per il momento
salvò il marito, ma dopo la morte di Gil nulla fu più come prima.
L’Avvoltoio si aspettava che Del Rey lo nominasse capo per
sostituire Gil, ma scelse invece Para. Del Rey, rinchiuso in una
cella, non aveva idea di cosa stesse accadendo all’esterno. Para
aveva perso la testa e non era in grado di governare, ma Del Rey
ricordava solo il suo atto coraggioso di prendere la pistola
all’Avvoltoio e sparare alla sua peggior nemesi, Amoroso. Tutti,
compresa Rebeca, sapevano che Para non era in grado di gestire
l’azienda e quindi Rebeca doveva tirare le fila dall’ombra in modo
che nessuno osasse mettere in discussione il regno di Para.
Sotto il governo di Rebeca, tutto
tornò alla normalità. Le cose erano calme e la pace prevaleva.
Anche l’Avvoltoio non aveva problemi con Para e, quindi, teneva da
parte le sue ambizioni e aiutava la banda a prosperare. Tuttavia,
Para, essendo un ignorante, spesso non capiva le conseguenze delle
sue azioni. Nella sua stupidità, rilasciò un’intervista a una
rivista che offese le autorità di polizia. Subito dopo la
pubblicazione dell’intervista, le forze dell’ordine buttarono giù
ogni singola porta di Rocinha per arrestare o sparare ai
contrabbandieri. Fu allora che Para, Rebeca e l’intera banda
fuggirono da Rocinha per nascondersi fino a quando le acque non si
fossero calmate. La banda si stava divertendo in una fattoria di
Guaratiba quando arrivò l’Avvoltoio con del cibo. Poco dopo il suo
arrivo, la polizia militare si presentò alla loro porta e sparò a
tutti tranne che all’Avvoltoio e a Rebeca. Para aiutò Rebeca a
fuggire, mentre l’Avvoltoio fu protetto dagli stessi poliziotti, il
che rese evidente che aveva fatto la spia ai suoi amici. Ora, il
film non spiega il motivo esatto per cui lo ha fatto, ma si può
ipotizzare che l’Avvoltoio sia stato arrestato dalla polizia a
Rocinha e che a quel punto abbia fatto un accordo con la polizia.
Già odiava Para e i motivi per cui lo aveva tradito, quindi non è
stata una sorpresa. In seguito, l’Avvoltoio si unì alla nuova banda
di Saurio, che aveva preso il controllo di Rocinha dopo la morte di
Para. Saurio seguiva i vecchi metodi di Amoroso, che era solito
collaborare con la polizia e corromperla quando possibile affinché
non interferisse con gli affari. E anche se in quel momento tutto
sembrava perfetto, l’Avvoltoio si era inevitabilmente fatto uno dei
peggiori nemici della sua vita, che non si sarebbe calmato finché
non si fosse vendicato della morte del suo amante.
Perché la polizia ha attaccato Rebeca e la sua
banda?
Dopo la morte di Para, Rebeca aveva
perso la strada. Non aveva più alcuna ambizione nella sua vita e
aspettava solo che la sua vita finisse il più presto possibile. Per
arginare il suo dolore, Rebeca divenne una tossicodipendente,
proprio come il suo defunto amante. Una notte, gli uomini di Del
Rey trovarono Rebeca per strada e la portarono in una casa sicura
dove un uomo di nome German le disse che il suo defunto marito
aveva lasciato cinque chili di cocaina con lui. Del Rey voleva che
Rebeca usasse la scorta per riconquistare la favela e uccidere i
suoi nemici nel modo peggiore possibile. Rebeca tornò finalmente a
Rocinha e, dalle ceneri, creò una nuova banda pronta a uccidere e
morire per lei. Con l’aiuto di Del Rey, Rebeca comprò l’arma più
letale per la sua banda, in modo che non dovessero togliere le mani
dal grilletto finché non avessero massacrato ogni singolo nemico
nella zona di battaglia.
Ma anche se Rebeca aveva a
disposizione un tale potere, non attaccò per prima. Sapeva che
sarebbe stato un errore attaccare il territorio di Saurio e,
quindi, escogitò un piano per far uscire la preda dalla sua tana,
in modo da poterla uccidere quando sarebbe stata nel suo stato più
vulnerabile. Per farlo, Rebeca iniziò a vendere cocaina pura a un
prezzo molto più basso di quello di Saurio. Era una cosa che Rebeca
aveva imparato dal suo padrino, o forse da sua nonna. Amoroso aveva
detto a Rebeca che se c’era qualcosa che aveva imparato da sua
nonna, Weasel, era che i tossicodipendenti scambiano una dose con
un’altra. Con la cocaina pura disponibile a un prezzo più basso sul
mercato, i tossicodipendenti hanno rapidamente cambiato i loro
acquirenti, il che ha provocato Vulture e Saurio, che sono arrivati
nel territorio di Rebeca con l’intenzione di ucciderla.
Non appena entrarono nella zona di
Rebeca, i suoi uomini aprirono il fuoco su Vulture e Saurio e li
uccisero sul posto. Ma Rebeca sapeva che la sua vittoria non
sarebbe durata a lungo. Come già detto, Saurio si era schierato con
i poliziotti per riprendersi la favela da Del Rey e quindi, in caso
di morte di Saurio, i poliziotti decisero di vendicarsi della boss
che aveva osato abbattere il loro uomo. Poco dopo l’attacco, la
polizia arrivò a casa di Rebeca e aprì il fuoco, uccidendo la
maggior parte dei suoi uomini. Rebeca viene colpita, ma riesce a
fuggire.
Il finale di Bandida – La
numero uno suggerisce che Rebeca non sia sopravvissuta al colpo di
pistola. Per tutto questo tempo, aveva registrato la sua
storia su un registratore e alla fine non le rimase nessuna bobina.
Ciò simboleggiava che la sua vita e la storia della sua vita si
erano concluse proprio con quella cassetta, e che non era rimasto
molto da raccontare ulteriormente. Rebeca non aveva figli e non
aveva più una famiglia, quindi si potrebbe ipotizzare che Raquel de
Oliveira, la persona che ha scritto un libro su di lei e su
Rocinha, abbia forse trovato la cassetta di Rebeca intitolata
“Numero Uno” che evidenziava la sua ascesa al potere e la sua
caduta. O forse è tutto inventato e Raquel ha solo sentito parlare
di una donna boss. Alla fine, anche se Rebeca ha governato su
Rocinha per un periodo di tempo molto breve, ha lasciato una sua
eredità. Il suo ruolo nell’aiutare i signori della droga a salire
al potere non poteva essere ignorato. Credo che questa sarebbe
diventata una grande storia solo se fosse stata raccontata in modo
migliore. Comunque sia, almeno abbiamo conosciuto una fuorilegge
che un tempo era temuta da tutta Rocinha.
La serie revival e stagione
5 di Prison Break si è conclusa dopo nove
episodi, e se da un lato i fan hanno avuto un lieto fine,
dall’altro potrebbero essere rimasti a grattarsi la testa. Proprio
come la serie originale, il revival è complicato e pieno di colpi
di scena, tutti racchiusi in soli nove episodi. Quindi, una volta
terminata la serie, cosa è successo esattamente? Se avete domande,
noi abbiamo le risposte.
L’episodio finale “Behind The Eyes” ha ripreso pochi minuti
prima che l’episodio precedente si concludesse con il suo
cliffhanger pieno di sangue. Michael (Wentworth
Miller) è tornato sul suolo americano, dopo aver scoperto che
il nuovo marito di Sara (Sarah
Wayne Callies), Jacob (Mark Feuerstein), è in realtà
il disonesto e pericoloso agente della CIA Poseidon. Lincoln
(Dominic
Purcell) è stato ucciso e dato per morto, Whip
(Augustus Prew) si è riunito al padre T-Bag (Robert Knepper),
scomparso da tempo, e tutto sta per precipitare quando gli ultimi
segreti vengono alla luce.
L’agenda di Jacob
Cominciamo con Jacob e la sua lunga
truffa ai danni di Sara. Il finale inizia con Jacob che lega Sara a
una sedia mentre lei lo definisce (giustamente) uno psicopatico.
Jacob (o Poseidon) è in realtà un agente della CIA, ma non solo ha
guidato una cellula segreta chiamata 21 Void, ma ha anche lavorato
contro la CIA stessa e ha persino ucciso il vice direttore Harlan
Gaines.
Jacob ha “reclutato” Michael contro
la sua volontà, prima imprigionando Sara (prima della rinascita) e
poi incastrandolo per l’omicidio di Gaines. Ha usato la sua
influenza su Michael per collocarlo in varie prigioni al fine di
far evadere i prigionieri che il governo vuole usare per i propri
scopi – e quando ha finito, lo ha mandato nella prigione dello
Yemen come Kanil Outis. Non era per far evadere qualcuno, anche se
questo era ciò che aveva detto a Michael. Invece, Jacob voleva che
Michael morisse lì, chiudendo le sue questioni in sospeso e
lasciando Jacob con la famiglia di Michael.
Il piano, però, è fallito e ora
Michael è tornato e Sara sa che il marito le ha mentito per anni.
Di conseguenza, Jacob ha un nuovo piano diabolico: ucciderà sia
Sara che Michael, bruciando lei e facendosi sparare in testa da uno
dei suoi agenti. (E quando Michael e Sara si dimostreranno
difficili da uccidere? Consegnerà Michael come Kanil Outis e lo
farà imprigionare a vita.
Jacob, tuttavia, ha il suo bel da
fare e Sara scopre una verità fondamentale quando dice al marito
che Michael è molto più intelligente di lui. Dalla notte in cui
Michael è stato incastrato per l’omicidio, sta tramando la sua
vendetta e tutto sta per concretizzarsi.
Per prima cosa, ha messo da parte il sangue dell’omicidio e ha
inviato copie dei nastri di sicurezza a un “jolly” che ama
costruire diorami ossessivamente dettagliati. In questo episodio,
T-Bag e il suo figlio a sorpresa (!) Whip vengono inviati a
raccogliere sia il sangue che il jolly, portandoli a Michael. Poi,
ha criptato i tatuaggi delle sue mani e ha mandato Jacob a fare un
giro allo zoo, mentre lui si è introdotto nell’ufficio segreto
della CIA di Jacob. Come sempre, sono i tatuaggi a salvarlo, poiché
Michael rivela che i punti e le ombre sul dorso delle sue mani si
uniscono per assomigliare al volto di Jacob e ingannare il suo
scanner di riconoscimento facciale. Poi ha preso il sangue
dell’omicidio e lo ha messo nell’ufficio di Jacob.
Infine, ha attirato Jacob in un
altro punto di incontro dicendogli che aveva i suoi hard disk
segreti pieni di prove incriminanti. Lì è riuscito a condurre Jacob
in un inseguimento attraverso il magazzino, lasciando che Jacob
prendesse intenzionalmente la sua pistola e gli “sparasse”… in una
replica a grandezza naturale della scena del delitto di Gaines. La
replica (costruita dal suo socio amante dei diorami) è stata creata
all’interno di un camion e Michael ha caricato la sua pistola a
salve. Di conseguenza, ora ha un video in cui Jacob sembra
commettere l’omicidio che in realtà ha commesso sette anni fa e per
il quale ha incastrato Michael.
Il suo gioco finale è
particolarmente intelligente: confessare tutto quello che è
successo, compreso il fatto che Jacob ha costretto Michael a
lavorare per lui, e inviare via e-mail i fotogrammi “mancanti” del
filmato dell’omicidio al direttore della CIA per dimostrare la
colpevolezza di Jacob. Insieme alle prove di sangue nell’ufficio
segreto di Jacob e alla testimonianza di uno dei complici di Jacob
che è stato fatto fuori da Lincoln, tutto ciò è sufficiente per
liberare Michael, che finalmente se ne va da uomo libero.
La lunga odissea di Michael è
finita. Dopo anni passati a far evadere la gente di prigione, a
essere incastrato per crimini che non ha commesso e a vivere in
fuga, può finalmente avere la vita “noiosa” che desidera.
Le scene finali mostrano Michael
seduto con Lincoln, che riflette sul fatto che è tutto finito. Le
sue mani non vengono mostrate, ma la sua clavicola appare priva di
tatuaggi, il che suggerisce che potrebbe essersi sottoposto a un
intervento laser per cancellare la sua storia. Mentre i fratelli
parlano, guardano Sara e Mike nel parco con un pallone da calcio,
che chiacchierano con Sheba (Inbar Lavi), che presumibilmente ora
ha una relazione con Lincoln. Nonostante l’allegria di questa
scena, c’è una certa tristezza sotto la superficie – e Michael ci
metterà molto tempo a riprendersi dal suo lungo calvario.
Per quanto riguarda gli altri
personaggi, la serie si conclude con una nota sorprendentemente
morale: i buoni continuano a vivere la loro vita, i cattivi vengono
puniti. Sucre e C-Note non si vedono nel finale, ma presumibilmente
sono tornati a vivere le vite che avevano all’inizio del revival. I
due agenti del Void sono morti: Van Gogh (Steve Mouzakis) è stato
ucciso dal suo partner e la sua compagna A&W (Marina Benedict)
è stata colpita al collo da T-Bag. L’unico finale ingiusto è stato
quello di Whip, che è stato colpito da un proiettile allo stomaco
ed è morto tra le braccia del padre che aveva appena conosciuto, il
quale è stato poi arrestato per la morte di A&W.
L’epilogo dopo il finale
Naturalmente, c’è una ragione per
la perdita di T-Bag, e viene fuori nella coda finale. Il revival
della serie si conclude dove tutto è iniziato: nel penitenziario di
Fox River. Jacob, arrestato per i suoi crimini, viene condotto in
una cella. È ancora malconcio per l’incontro con Michael, quindi
presumibilmente è in attesa del processo – e non sembra
preoccupato. Anzi, ha un sorriso sornione sul volto e dice alla
guardia che non resterà lì a lungo. Ovviamente, Jacob pensa di
poter uscire di nuovo e probabilmente ricomincerà a creare problemi
a Michael.
Ma non avrà mai questa possibilità.
Non è del tutto chiaro se questo faccia parte di un piano di
Michael o meno, ma il compagno di cella di Jacob è nientemeno che
T-Bag. T-Bag, che è un assassino confermato e che ha trascorso la
maggior parte del finale a parlare del risveglio del suo istinto
omicida e del possibile piano di Michael per fargli uccidere Jacob.
T-Bag, il cui figlio è morto tra le sue braccia dopo essere stato
colpito dall’agente di Jacob. L’inquadratura zooma sul volto di
Jacob, in preda al panico, prima di allontanarsi dalla cella,
lasciando che lo spettatore senta le sue urla mentre T-Bag si
vendica e la saga si conclude in modo violento.
Esplorare generi, stili e
autori/autrici, in un vero e proprio viaggio tra le tavole, per
individuare le eccellenze della Nona Arte pubblicate in Italia
nell’ultimo anno: è questo lo scopo a cui è stato chiamato il
Comitato dei Lettori e delle Lettrici di Lucca Comics & Games,
composto dai contributori e contributrici culturali del festival,
che ha selezionato le 32 opere finaliste (tra
oltre 330 candidature pervenute), tra le quali la giuria
deiLucca Comics Awardssceglierà i vincitori e le vincitrici, che verranno
annunciati nel corso della cerimonia ufficiale del 31 ottobre al
Teatro del Giglio.
Per presentare questi titoli, così
vari nella loro composizione, sono stati scelti tre partner
d’eccezione: Librerie Feltrinelli,
Robinson – la Repubblica e
Fumettologica che insieme al festival
racconteranno le motivazioni del Comitato, con approfondimenti per
mettere in luce storie, qualità autoriali, tecniche artistiche e
visive.
Dal dibattito e confronto tra i
membri dello staff culturale del festival, è stata decretata la
lista dei 32 titoli selezionati (riportati in
ordine rigorosamente alfabetico): #DRCL – Midnight
Children – J-POP Manga – di Shin’ichi Sakamoto, A
Vicious Circle – Panini Comics – di Mattson Tomlin e Lee
Bermejo, Aula alla deriva – Star Comics – di Kazuo
Umezz, Clementine – saldaPress – di Tillie Walden,
Comfortless – Canicola – di Miguel Vila,
Darwin’s Incident – Dynit Manga – di Shun Umezawa,
Diario (Journal) – Tunué – di Fabrice Neaud,
Diario di una cagna – Oblomov – di Céline Tran e
Grazia La Padula, Doctor Strange: Alba e Tramonto
– Panini Comics – di Tradd Moore e Heather Moore,
Ducks. Due anni nelle sabbie bituminose – Bao
Publishing – di Kate Beaton, Funny Things – Una biografia a
strisce su Charles M. Schulz – BeccoGiallo – di Luca Debus
e Francesco Matteuzzi, Hirayasumi – J-POP Manga –
di Keigo Shinzo, I moti celesti – Coconino
Press/Fandango – di Michele Peroncini, Il Saraceno
– Rizzoli Lizard – di Vincenzo Filosa, La lucina –
Feltrinelli Comics – di Grégory Panaccione dal romanzo di Antonio
Moresco, La separazione del maschio – Feltrinelli
Comics – di Francesco Piccolo e Fumettibrutti, La
strada – Coconino Press/Fandango – di Manu Larcenet,
Lovesick – Edizioni BD – di Luana Vecchio,
Metax – add editore – di Antoine Cossé,
Monica – Coconino Press/Fandango – di Daniel
Clowes, Nemici del popolo – Tunué – di Emiliano
Pagani e Vincenzo Bizzarri, Night Fever –
saldaPress – di Ed Brubaker e Sean Phillips, Odio
l’estate – Rulez – di Kalina Muhova,
Perpendicolare al sole – Coconino Press/Fandango –
di Valentine Cuny-Le Callet, Quando muori resta a
me – Bao Publishing – di Zerocalcare,
Riflesso perfetto – Sergio Bonelli Editore – di
Mattia Surroz, Rive Lontane– Bao Publishing – di
Anaïs Flogny, Shubbek Lubbek. Ogni tuo desiderio –
Coconino Press/Fandango – di Deena Mohamed, Stacy
– Coconino Press/Fandango – di Gipi, The Corner Store – Una
vecchia drogheria – Toshokan – di Ruan Guang-min,
Tokyo Higoro – Giorno per giorno – J-POP Manga –
di Taiyo Matsumoto, Tutta sola al centro della
terra – Bao Publishing – di Zoe
Thorogood.
Un arduo compito quello che attende
ora la giuria di questa edizione, chiamata a scegliere i vincitori
e vincitrici, composta da Francesca Ghermandi,
autrice e vincitrice del Gran Guinigi per il miglior disegno nel
2023; Marco Nucci, autore e vincitore del Gran
Guinigi per il miglior fumetto breve o raccolta nel 2023;
Michela “Sonno” Rossi, autrice e vincitrice del
Gran Guinigi per un’iniziativa editoriale – “Premio Stefano Beani”
nel 2023; Ilaria Ravarino, giornalista per Il
Messaggero; Pio Corveddu, membro dello Staff
Culturale del festival.
Sei le categorie a cui concorrono
le 32 opere e i rispettivi autori e autrici, che saranno
premiati durantel’imminente edizione di Lucca
Comics & Games (che si svolgerà dal 30 ottobre al 3 novembre),
nel corso della cerimonia di premiazione prevista il 31
ottobre al Teatro del Giglio: Yellow Kid
Fumetto dell’anno, Yellow Kid Autore/Autrice dell’anno, Gran
Guinigi Miglior Fumetto Breve o Raccolta, Gran Guinigi Miglior
Fumetto Seriale, Gran Guinigi Miglior Disegno, Gran Guinigi Miglior
Sceneggiatura.
Durante la serata del 31 ottobre
saranno consegnati anche i Lucca Comics Awards che, per la
loro unicità e particolarità, sono indipendenti dalla selezione
dell’anno: Yellow Kid Maestra/Maestro Del Fumetto, Gran
Guinigi Miglior Esordio, Gran Guinigi per un’iniziativa Editoriale
– Premio Stefano Beani.
All’apparenza, Uno di
noi (Let Him Go) di Thomas Bezucha è una
storia lenta e metodica sul tentativo di una coppia di salvare il
nipote da una famiglia poco raccomandabile nelle Badlands del North
Dakota. George e Margaret Blackeledge, interpretati magistralmente
da Kevin Costner e Diane Lane, passano gran parte dell’adattamento
del romanzo di Larry Watson del 2013 a cercare di superare la
morte del figlio avvenuta anni prima e a fare i conti con la
possibilità di non rivedere mai più il nipote, portando a un finale
intenso e soddisfacente che lascia molto all’interpretazione.
Qual è il significato del titolo
Uno di noi (Let Him Go) e a chi si
riferisce? È Jimmy Blackledge, il nipote strappato alla vita dei
nonni? È il figlio dei Blackledge, James? Oppure si tratta di
qualcun altro Di seguito analizzeremo i diversi modi in cui il
titolo può essere interpretato, cosa hanno da dire il regista e
l’autore del romanzo originale e cosa succede nel finale di
Uno di noi (Let Him Go).
Cosa succede alla fine di
Uno di noi (Let Him Go)
Dopo quasi due ore in cui Margaret
e George Blackledge hanno affrontato la morte del figlio, hanno
visto la vedova e la madre del nipote iniziare una nuova vita con
un uomo violento che li ha portati via di notte e hanno cercato di
seguire i canali appropriati per riportarlo a casa, il finale di
Uno di noi (Let Him Go) vede
il film seguire un percorso simile a quello di Gli Spietati di Clint Eastwood.
Dopo che i Weboys, guidati dalla
matriarca della famiglia Blanche (Lesley
Manville), tendono un’imboscata ai Blackledges e inviano
loro un messaggio molto raccapricciante (che prevede la perdita
di alcune dita per il povero George), la coppia, che non ha
ancora superato la morte del figlio avvenuta anni prima, porta la
lotta alla famiglia solitaria e spietata.
Dapprima George si intrufola nella
tenuta dei Weboy e tenta di portare via il nipote e la madre del
ragazzo, Lorna (Kayli Carter), senza fare una
scenata, ma il piano esplode rapidamente prima che la casa venga
avvolta dalle fiamme proprio all’arrivo di Margaret. Alla fine del
film, tuttavia, tutti, tranne Margaret, Jimmy e Lorna, sono morti,
compreso George.
Quando il
film termina e i Blackledge sopravvissuti si allontanano dallo
spargimento di sangue che si sono lasciati alle spalle, Margaret si
aggrappa a suo nipote proprio come ha sempre sognato. Ma rimane
comunque una domanda: chi è il “Lui” di Uno di noi
(Let Him Go)?
Charlie Vickers in Il Signore
degli Anelli: Gli anelli del potere - Stagione 2, Episodio 5 -
Cortesia di Prime Video
Anche voi vi siete persi la visione
dei Nani e dei Númenoreani in Il Signore degli Anelli:Gli Anelli del Potere la
scorsa settimana come me? Beh, siete fortunati! So che è lo stesso
problema della
stagione 1, in cui l’ensemble era così ampio che non avevamo il
tempo di seguire tutti i personaggi di settimana in settimana. Ma
nella scorsa stagione le storie erano generalmente così intrecciate
da risultare meno evidenti. Certo, ora sono ancora intrecciate, in
quanto hanno tutti a che fare con l’effetto a catena degli stessi
grandi eventi, e la minaccia di Sauron sottolinea efficacemente
tutto questo, ma più le storie dei personaggi si allontanano, più
iniziano a sembrare trame distinte. Ma non teniamoci ancora lontani
da loro!
L’episodio 5inizia a Khazad-dûm, dove sono stati
consegnati i sette anelli per i Signori dei Nani. Re Durin
(Peter Mullan) è il primo a prendere il suo, anche
se voci minacciose lo chiamano da tutti gli altri. Mentre gli Elfi
possono sentire e vedere cose che prima non potevano vedere ora che
hanno gli anelli, vale la pena notare che i loro anelli non hanno
la stessa aria di malvagità intorno a loro, almeno non
inizialmente. Forse Elrond (Robert Aramayo)
aveva intuito qualcosa, dopotutto.
Narvi (Kevin
Eldon) porta il Re nelle miniere per mostrargli i loro
sforzi per trovare nuovi alberi solari, ma nota che non sta andando
bene, in quanto stanno solo rendendo la montagna più instabile.
Narvi e il Principe Durin (Owain Arthur) seguono
il Re su una delle creste, dove egli sceglie con sicurezza un punto
e dice loro di scavare lì. La sicurezza, si scopre, non
nasce dalla conoscenza innata della loro casa, ma dall‘anello che ora sfoggia – un anello che
dice a Re Durin di ordinare agli altri di scavare direttamente in
un muro portante. Il Re prende sul personale le proteste del figlio
e prende un piccone per farlo lui stesso quando il figlio
esita.
I minatori vengono saggiamente
allontanati e sembra che i loro timori di un crollo siano
giustificati, finché la scommessa non dà i suoi frutti e la luce
del sole si diffonde nella miniera. Questo non è di buon auspicio
per le future proteste legate all’anello, ma per il momento
l’anello guida Re Durin in un numero sufficiente di punti
per far entrare il sole che, almeno per ora, allevia i
problemi di Khazad-dûm. Il Principe Durin è sollevato, ma la
Principessa Disa (Sophia Nomvete) lo è molto
meno. Il suo canto di pietra potrebbe non averli aiutati a trovare
i pozzi, ma cosa le sta dicendo ora la montagna?
Sauron vuole forgiare anelli
per uomini in ‘Gli anelli del potere’, stagione 2, episodio
5
A Eregion, Celebrimbor
(Charles Edwards) festeggia il successo
degli anelli nanici con Narvi e un piccolo gruppo di
persone. Per celebrare la loro collaborazione, i due inaugurano le
Porte di Durin, il nuovo cancello occidentale della montagna che
risulterà terribilmente familiare a chiunque ricordi che una certa
Compagnia dell’Anello decise di prendere una scorciatoia
attraverso le Miniere di Moria. Mentre gli Elfi e i Nani
festeggiano, Annatar (Charlie Vickers) si
allontana per tenere il broncio sul balcone.
Si mette in mostra, dicendo a
Celebrimbor che il suo stato d’animo è dovuto al fatto che sta
pensando a coloro che in questo momento stanno soffrendo di più per
mano di Mordor: Gli uomini. Celebrimbor capisce la sua linea di
pensiero – non ha ancora abbandonato l’idea degli “anelli
per gli uomini” – ma è ancora riluttante a fare qualcosa
per loro e richiama Annatar per i suoi tentativi di psicologia
inversa. Discutono sul valore degli uomini, con Celebrimbor che
sostiene che tutti coloro che provengono dalle Terre del Sud e che
non hanno aiutato Adar (Sam Hazeldine)
nella sua conquista hanno ricevuto nuove case dai Númenoreani, e
Annatar che ribatte che Númenor è così instabile da essere la fonte
delle sue preoccupazioni.
Gli Anelli per gli Uomini
stabilizzerebbero Númenor, sostiene Annatar, ma Celebrimbor è
irremovibile nel dire che non possono farlo perché qualsiasi
cosa buona possa derivarne è superata dai potenziali danni che
causerebbe, corruttibili come sono gli uomini. Il metodo principale
di coercizione di Annatar non è la psicologia inversa, come
suggerisce Celebrimbor, ma piuttosto dire abbastanza cose vere da
far sembrare una verità inconfutabile anche la cosa manipolatoria.
In questo caso, cita un numero sufficiente di esempi di Uomini
buoni e non corrotti che si sono sollevati quando le cose erano al
loro massimo splendore, e suggerisce di scegliere a mano
chi riceverà gli anelli questa volta, assicurandosi che siano
nobili e puri di cuore. Prosegue poi suggerendo di
scegliere nove re degli Uomini – la perfezione dei Tre Elfi,
moltiplicata per tre – ed è qui che la sua argomentazione crolla,
perché “cuore puro” e “monarchia assoluta” non vanno generalmente
di pari passo. Nonostante questa argomentazione, Celebrimbor
continua a pensare che sia un rischio troppo grande e Annatar
accetta il suo rifiuto, dicendo che si limiterà a creare gli anelli
da solo.
Elendil è coinvolto in una
lotta per il potere in “Gli anelli del potere”, stagione 2,
episodio 5
E a proposito di monarchi assoluti
che non sono affatto nobili o puri di cuore, questo sembra un buon
momento per fare un salto da Pharazôn (Trystan
Gravelle). Sfoggiando un completo bianco e rosso – ha
rubato il trono a Miriel (Cynthia Addai-Robinson)
e un’ idea mia – riflette su come l’immortalità sia fuori
dalla portata degli uomini, cosa che sembra far suonare un
campanello d’allarme anche per suo figlio Kemen (Leon
Wadham). Kemen lo esorta a sfruttare al massimo il
suo trono, invece di aspirare a cose ancora più alte, e a
Pharazôn questo non piace. Racconta a Kemen che, quando era
piccolo, sua madre gli aveva profetizzato il suo destino, ma si
rifiuta di dire altro a suo figlio finché non avrà portato a
termine un compito per lui.
Nel frattempo, nella sua torre,
Miriel si sta ancora riprendendo dal caos della sua fallita
incoronazione. Elendil (Lloyd Owen) le
assicura che molte persone sono ancora dalla sua parte e che la
Guardia del Mare la servirebbe se lei glielo ordinasse. Lei lo
ferma mettendogli una mano sul petto, in una mossa che dura diversi
battiti di troppo perché lei stia solo cercando di percepire dove
si trova lui nel suo spazio. Lo sanno anche entrambi, perché nel
momento in cui lui allunga la mano, lei la restituisce con uno
scatto, e nel caso ve lo steste chiedendo: sì, questi cinque
secondi sono abbastanza lunghi da permettermi di conficcarmi le
unghie in faccia in un’agonia da shipper. Lei gli chiede cosa ha
visto quando ha toccato il Palantir ed Elendil le dice di
aver visto se stesso allontanarsi dalla città a cavallo,
ma niente di più. Sebbene per lui sia vaga, la visione è
incoraggiante per Miriel, che gli dice che tutto ciò che ha visto
per anni è la rovina della loro città, e se la visione è cambiata,
allora il dominio di Pharazôn deve essere parte di quel
cambiamento.
Con questa nuova svolta duramente
sinistra verso il “tutto accade per una ragione”, Miriel
incoraggia Elendil a non fare nulla per il momento , se
non rimanere calmo di fronte a qualsiasi cosa gli venga lanciata
contro, e gli ordina di tornare alla sua nave per affrontare la
tempesta. Mi congratulo con lei per aver giocato a lungo per vedere
come si evolve la situazione, ma mi chiedo se a entrambe sia venuto
in mente che il motivo per cui Elendil si stava allontanando dalla
città potrebbe essere che questa era già caduta. Non sembra il tipo
da non andare a combattere, ma se ci fossero state delle
circostanze attenuanti? Al porto, Elendil arriva e vede la Guardia
del Mare che consegna le proprie uniformi sotto gli occhi vigili di
Kemen ed Eärien (Ema Horvath). Valandil
(Alex Tarrant) spiega che tutti coloro che
sono ritenuti fedeli a Miriel sono stati privati del loro
grado per ordine di Eärien. Elendil non è affatto
impressionato dalla scalata sociale della figlia a spese di qualcun
altro, ma lei sostiene che tutto ciò che fa lo fa per il dolore del
fratello. Capisco il risentimento che nasce dal dolore, ma devo
chiedermi quanto profondo sarà il buco che Eärien si scaverà prima
di capire che Pharazôn non è la soluzione che sembra pensare.
In segno di lealtà, e perché
nessuno sano di mente si schiererebbe comunque dalla parte di
Pharazôn, Elendil consegna la spada e si volta per andarsene. Il
resto degli ex membri della Guardia del Mare in attesa salutano il
loro capitano mentre se ne va, e Kemen fa notare che in realtà non
è più il loro capitano. Credo che se mi fossi appena inimicato
un’intera flotta di marinai che ora non hanno più nulla da perdere,
non me ne starei lì a farli arrabbiare apertamente, ma credo anche
di essere molto più intelligente di Kemen. Elendil
riconosce di non essere più il loro capitano, ma questo non fa
altro che farli salutare più forte, ignorando
completamente Kemen. Eärien cerca di fare appello a Valandil,
dicendo che può chiedere al re di toglierlo dalla lista, ma lui
respinge la sua offerta. La faccia di Kemen fa capire che non gli
piace nemmeno il modo in cui Eärien tocca il braccio di Valandil,
quindi possiamo aggiungere il termine “incel” alla lista dei suoi
peccati. A dimostrazione che l’ipocrisia è viva e vegeta,
Pharazôn decide di consultare il Palantir.
Gli Anelli del Potere portano
problemi a Elfi e Nani nella Stagione 2 Episodio 5
Tornata a Khazad-dûm, Disa sta
ancora lottando con i suoi sentimenti per la nuova capacità di Re
Durin di trovare i pozzi del sole. Per Disa, il Re, che ha saltato
una vita di apprendimento per dialogare con la montagna, come fanno
i cantori di pietra, sembra un imbroglio – non posso credere che la
conversazione GenAI sia arrivata anche nella Terra di Mezzo – ma
Durin sostiene che suo padre sa cosa sta facendo. Questa
affermazione viene messa alla prova quasi subito, quando la coppia
va a fare acquisti per il regalo di compleanno della figlia e
scopre che i prezzi al mercato sono raddoppiati – i nani, sono
proprio come noi! – a causa della nuova legge del Re, che richiede
che per ogni moneta guadagnata da un mercante, una moneta vada
anche alla corona. Riescono a contrattare un prezzo migliore per un
cristallo di accordatura perfettamente rotondo, ma Disa lo fa
accidentalmente cadere e questo rotola dritto attraverso il mercato
e giù in un tunnel. Disa si avventura in modo comico nel tunnel e
si imbatte in una caverna sconosciuta con un lago al centro. Prova
a cantare alla pietra, ma i suoi sforzi risvegliano
qualcosa nell’acqua.
Nel frattempo, Durin riunisce gli
emissari degli altri regni nanici per presentare loro il resto
degli anelli, per riportare la notizia ai loro padroni e per dire
loro che gli anelli e il relativo potere hanno un prezzo. Dopo
l’incontro, il Re si riunisce con Narvi per pianificare i futuri
siti di scavo e gli dice di ignorare tutte le precedenti
restrizioni di sicurezza in nome di scavi più profondi – ora la
cosa sta diventando ridicola. Si accorge che manca il suo anello e
inizialmente si scaglia contro Narvi, finché quest’ultimo non gli
fa notare che il Re si è tolto l’anello da solo, dicendo che gli
sembrava pesante. Gli Elfi possono fare affidamento sui loro
anelli, ma una cosa che non sembrano condividere è la
stessa qualità di assuefazione che hanno gli anelli dei
Nani. Narvi sta per andarsene, quando il Principe Durin
arriva per avvertirli di ciò che Disa ha visto sotto le miniere,
definendo la creatura un “male antico”, ma il Re dice a Narvi di
ordinare ai minatori di scavare comunque. Insiste che Disa si
sbaglia nel dire che c’è un pericolo sotto le miniere,
concentrandosi solo sui gioielli e sui tesori che si possono
trovare lì.
A Eregion, Celebrimbor viene avvisato dei problemi da
Mirdania (Amelia Kenworthy), uno dei suoi fabbri.
Si precipita nella fucina e vede gli attrezzi muoversi di loro
spontanea e violenta volontà, dopo che Annatar gli ha detto che
Mirdania stava cercando di ridimensionare un nuovo anello che
avevano progettato. Solo catturando uno degli utensili riesce a
risalire a Mirdania stessa, che indossa l’anello e di
conseguenza è diventata invisibile. Dice loro di aver
visto uno spazio molto simile alla fucina, ma buio, nebbioso e
contenente una creatura fatta di fiamme – probabilmente percependo
il Sauron nella stanza. Celebrimbor chiede loro cosa hanno cambiato
nel progetto e Mirdania spiega che hanno aggiunto più mithril per
compensare la natura corruttrice dell’anello.
Il fabbro elfico sa che questa non è la risposta per riparare
l’anello, ma ora improvvisamente non riesce a ricordare quale
sia la risposta giusta. Annatar cerca di spingerlo a
consigliarli, ma Celebrimbor non riesce a rispondere. Proprio
quando intuisce che qualcosa non va, riceve la notizia che il
Principe Durin è lì per vederlo e rifiuta l’offerta di Annatar di
andare al suo posto. Durin spiega a Celebrimbor i
cambiamenti che ha visto in suo padre, ma il fabbro
respinge l’idea che il cambiamento di personalità sia dovuto agli
anelli. Allora Durin suggerisce che il problema deriva invece da
Annatar.
Mentre parlano, Annatar si sofferma sopra di loro sul balcone,
probabilmente per origliare, ma non si trattiene a lungo perché ha
altre faccende da sbrigare, in particolare il gioco di
seduzione con Mirdania. Mentre nella prima stagione
Galadriel (Morfydd Clark) aveva bisogno che
Halbrand fosse un focoso, forte, potenziale Re degli Uomini,
Mirdania beneficia maggiormente di un orecchio comprensivo in un
ambiente ad alto stress, e Annatar si è adattato magnificamente a
questa esigenza. Le dice che anche lui ha visto il Mondo
Invisibile e distorce la comprensione della sua visione per
suggerirle che in realtà si riferiva allo stato mentale ridotto di
Celebrimbor, risultato della forgiatura degli anelli, e poi le fa
promettere di non dire a nessuno ciò che le ha detto. Una volta che
lei l’ha fatto, lui aggiunge senza problemi che, alla luce del
fuoco, lei assomiglia esattamente a Galadriel, e dubito che lei sia
consapevole di ciò che sta accadendo con questa sua vecchia
relazione, ma non sembra nemmeno dispiaciuta di sentirlo.
A Númenor, molti Fedeli – tra cui Elendil e Valandil – si
riuniscono al santuario più antico della città per piangere coloro
che hanno perso la vita durante i combattimenti. La cerimonia viene
interrotta dall’arrivo di Kemen, che annuncia che il santuario è
ora inagibile e verrà abbattuto per costruire un nuovo acquedotto.
La maggior parte dei presenti se ne va, ma prima che Elendil possa
farlo, Kemen lancia una frecciata su Eärien che si vergogna di suo
padre. Elendil sta per affrontare Kemen, quando Valandil lo ferma
e, prima di andarsene, Elendil dice che accompagnerà fuori anche il
sacerdote. Il sacerdote, però, non vuole andarsene senza la sua
reliquia, che Kemen spacca davanti al sacerdote con un sorriso
compiaciuto sul volto. Come se non pensassi che Elendil non fosse
già abbastanza sexy, dà un pugno in faccia a
Kemen. In realtà, la mia unica critica è che non ha fatto
seguire a quell’unico pugno altri sei o sette.
Kemen fa immobilizzare Elendil dai
suoi uomini per poterlo colpire a sua volta – così coraggioso –
quando Valandil interviene e scaraventa Kemen contro una delle
colonne. Questa scena è davvero molto soddisfacente, fino al
momento in cui Valandil punta la spada alla gola di Kemen, ma si
ferma su richiesta di Elendil. Capisco che si sarebbe trovato in un
mare di guai se avesse ucciso o mutilato Kemen, ma almeno non
sarebbe morto, come invece diventa Valandil quando Kemen lo pugnala
alla schiena. Almeno ha spezzato il braccio a Kemen prima che
lasciasse questa spoglia mortale, quindi è già qualcosa. Come se
Kemen non avesse già causato abbastanza problemi, fa
arrestare Elendil per averli provocati.
Tornato a Eregion, Celebrimbor
insiste privatamente sulla validità dell’affermazione di Durin
secondo cui l’anello sta corrompendo suo padre, insistendo che c’è
qualcosa di sbagliato in loro. Annatar avverte Celebrimbor che
forse è stato manipolato… che ne dite? Chiede ad Annatar se ha
fatto qualcosa agli anelli e Annatar risponde che non è stato
lui, ma loro, mentendo a Gil-galad su ciò
che stavano facendo nella fucina, macchiandoli così della sua
disonestà. Dice a Celebrimbor di andare a Lindon e di confessare
ciò che ha fatto. Celebrimbor cerca di parlare con i fabbri dei
difetti del progetto, ma Mirdania respinge la critica, dicendo che
sono stati precisi nel loro lavoro. Preoccupato che il gruppo formi
altri anelli difettosi senza di lui, dice che il gruppo
forgerà i Nove Anelli insieme e che qualsiasi fallimento
da parte loro li vedrà licenziati. Annatar fa loro un discorso
motivazionale, mentre Celebrimbor si ritira nel suo ufficio,
chiaramente terrorizzato da ciò che gli sta accadendo. I problemi,
però, sono dietro l’angolo: gli Orchi sono praticamente alle
porte.
Le cose non vanno molto meglio a
Khazad-dûm, dove Durin cerca di convincere il padre che
qualcosa non va con gli anelli, ma il re non è disposto ad
ascoltare. Al contrario, ringrazia il figlio per aver collaborato
con gli Elfi per ottenere gli anelli e gli chiede di stare al suo
fianco, reintegrando il suo titolo e la sua eredità. È ciò che
Annatar aveva suggerito che potesse accadere, quindi ha ottenuto
ciò che voleva, ma a quale costo? Torna a casa da Disa, che ora
indossa di nuovo il collare principesco, e le dice che suo padre
non lo ascolterà. Lei gli fa giurare di non prendere mai uno degli
anelli per sé e lui glielo giura. Almeno questo è quanto.
A Lindon, Gil-galad
(Benjamin Walker) riceve la lettera piena di bugie
di Celebrimbor su come non stia più forgiando anelli, e il suo
Comandante lo esorta a rivolgere la sua attenzione ad Adar e a ciò
che sta facendo a Mordor. L’Alto Re sembra però bloccato, poiché
il suo anello continua a garantirgli visioni di
distruzione e dell’ascesa di Sauron. Più tardi, quando
Elrond arriva finalmente per avvertire il Re che gli Orchi non sono
a Mordor, ma piuttosto diretti a Eregion, lo esorta a inviare i
loro eserciti per aiutarli. Gil-galad gli dice che non può farlo,
perché l’esercito non può affrontare da solo sia Adar che Sauron. A
proposito di Adar, nel suo accampamento di Mordor è arrivata
Galadriel, che non è stata portata come ostaggio, ma per
trattare con Adar, dato che il loro nemico comune risiede
nell’Eregione. Stiamo entrando nella parte finale della
stagione e finalmente sembra che la maggior parte delle trame
stiano convergendo di nuovo.
Sono state diffuse nuove immagini
di Grey’s Anatomy 21, la stagione 21 di
Grey’s Anatomy, che rivelano il
ritorno di Meredith (Ellen
Pompeo) al Grey Sloan Memorial e che anticipano le
uscite di scena di due personaggi. I prossimi episodi arrivano dopo
l’intenso finale della ventesima stagione di Grey’s
Anatomy, che ha visto Meredith
rendere pubblica la sua ricerca sull’Alzheimer, mentre Catherine
Fox (Debbie
Allen) ha licenziato tre personaggi importanti
dall’ospedale. I teaser per la stagione 21 lasciano intendere
grandi tensioni per il futuro, mentre il cast ha a che fare con i
casi medici di cui si deve occupare.
Collider ha pubblicato nuove immagini della première
della stagione 21 di Grey’s Anatomy, che rivelano
il ritorno di Meredith che si prepara a una battaglia legale con
Catherine dopo aver reso pubblica la sua ricerca
sull’Alzheimer. In un’immagine si vede Catherine in piedi in un
ufficio, che si guarda indietro e sorride a qualcuno. Altre
immagini vedono Levi Schmitt (Jake Borelli) in un
bar e Mika Yasuda (Midori Francis) nello
spogliatoio, entrambi i personaggi destinati a partire entro la
fine della stagione. Date un’occhiata alle nuove immagini qui
sotto:
MEREDITH GREY! New promotional photos of
Ellen Pompeo in Grey’s Anatomy for the new season. 💙 pic.twitter.com/8x8yZYtVa1
Cosa significano le nuove
immagini di Grey’s Anatomy per la stagione 21
La 21esima stagione di Grey’s
Anatomy preparerà le basi per una stagione straziante nella
sua première: le immagini implicano che le uscite di scena di Levi
e Mika saranno estremamente importanti per l’inizio dello show.
Sia Borelli che Francis sono stati confermati per un ruolo
ricorrente e si prevede che lasceranno la serie dopo
averla vista solo per pochi episodi in questa stagione. Ma i
destini dei loro personaggi non sono gli unici in bilico, dal
momento che Catherine ha licenziato Amelia Shepherd (Caterina
Scorsone), Owen Hunt (Kevin
McKidd) e Teddy Altman (Kim
Raver) nel finale della 20° stagione.
La tensione all’interno
dell’ospedale sarà alta: l’ultimo trailer della stagione 21 di
Grey’s Anatomy mostra Miranda (Chandra
Wilson) che schiaffeggia Catherine davanti a una folla
di medici. Sembra che l’urologa dovrà affrontare molte
critiche per le decisioni prese ultimamente, rese ancora
più complesse da una potenziale battaglia legale con Meredith. Dal
momento che è diventata una figura centrale che si inimica da tutte
le parti, è possibile che la partenza di Levi e Mika abbia a che
fare con un conflitto tra loro e lei.
Tim Minear,
showrunner della stagione 8 di 9-1-1,
anticipa un cambiamento nel rapporto tra Eddie e Buck. Eddie Diaz
(Ryan
Guzman) ed Evan Buckley (Oliver
Stark) hanno entrambi già vissuto cambiamenti
significativi, in vista dell’ottava stagione di 9-1-1.
Eddie sta vivendo la sua vita da solo, mentre Buck si dichiara
bisessuale e inizia una relazione con Tommy Kinard, interpretato da
Lou Ferrigno Jr. Entrambe le storie avranno un impatto quando il
drama della ABC tornerà tra qualche settimana.
In vista della première
dell’ottava
stagione di 9-1-1 , giovedì 26 settembre alle
20:00 EST sulla ABC, Minear ha parlato con Entertainment Weekly di cosa aspettarsi dai prossimi
episodi. Per quanto riguarda il duo interpretato da Stark e Guzman,
il co-creatore e showrunner ha detto che Buck e Tommy sono ancora
insieme, ma Eddie potrebbe sentirsi un po’
escluso. Minear, che ha creato lo show insieme a Ryan
Murphy e Brad Falchuk, ha anticipato che Buck non avrà
molto tempo libero. Leggete la citazione completa qui
sotto:
Ma vediamo che [Buck e Tommy]
sono più a loro agio insieme.Li definiremmo sicuramente una
coppia.Ovviamente si trovano a loro agio con Eddie, ma
quando fai coppia con qualcuno, ti ruba un po’ di tempo, e questo
lascia Eddie un po’ al freddo.Beh, non al freddo, ma Buck
non ha più tanto tempo libero come prima, diciamo così.
Cosa potrebbe significare il
cambiamento della stagione 8 di 9-1-1 per Eddie e Buck?
Anche se Minear non entra nei
dettagli su cosa significhino esattamente i prossimi episodi per
Eddie Diaz, sembra che si tratti di un’inversione di fortuna basata
sul finale della
stagione 7 di 9-1-1. Christopher, il figlio di Eddie
(Gavin McHugh), è andato a vivere con i nonni, in
parte perché arrabbiato con Eddie per avergli mentito su una donna
quasi identica alla madre morta di Christopher. Eddie è da solo,
scapolo per la prima volta da molto tempo, e potrebbe non gestirlo
troppo bene.
Naturalmente, nei primi episodi
della stagione 7 di 9-1-1 , Buck non era molto
contento del fatto che Eddie fosse diventato rapidamente amico di
Tommy e si mostrava apertamente geloso. Sia Tommy che la
sorella di Buck, Maddie (Jennifer Love Hewitt), hanno ipotizzato
che Buck fosse geloso perché provava dei sentimenti irrisolti per
Eddie, ma da allora questo argomento non è stato più ripreso.
L’accoppiata popolare tra Eddie e Buck è stata sostenuta da
molti spettatori di 9-1-1 fin
dall’introduzione di Eddie nella seconda stagione, intensificandosi
solo quando i due amici si sono avvicinati nelle stagioni
successive e Buck è diventato una sorta di secondo padre per Chris.
C’è la possibilità di rivedere questa possibilità, con
Eddie che si sente trascurato e isolato. Ma se il
drama di successo inizierà finalmente a rispondere a una richiesta
frequente del pubblico, probabilmente non rovinerà la sorpresa in
anticipo.
Il teaser di Dexter:Original
Sin offre un primo sguardo al nuovo show. Lo show
è un prequel di Dexter, che vedeva protagonista Michael C. Hall nel ruolo del sociopatico e
analista forense che usava il suo istinto omicida per uccidere
pericolosi criminali. L’imminente Dexter:Original
Sin seguirà Dexter, interpretato da Patrick Gibson ma sempre
con un monologo interno di Hall, nei suoi primi giorni come
stagista presso il Dipartimento di Polizia di Miami, con un cast
che comprende anche Molly Brown,
Christian Slater,
Patrick Dempsey, James Martinez, Christina Milian, Alex
Shimizu, Reno Wilson e Sarah Michelle Gellar.
Il teaser ufficiale di
Dexter:Original Sin è stato lanciato
sull’account YouTube di Dexter on Paramount+ with Showtime. Il teaser rivela
anche che la serie debutterà sulla piattaforma il 13
dicembre. Guardate il video qui sotto:
La trama di Dexter: Original
Sin
Nella Miami del 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN
segue Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer
vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più
essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità
interiore. Con la guida del padre Harry (Slater), adotta un codice
che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere
eliminate dalla società senza entrare nel radar delle forze
dell’ordine. Una sfida particolare per il giovane Dexter, che
inizia uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di
Polizia di Miami.
DEXTER: ORIGINAL SINè prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart
Studios. Tra i produttori esecutivi figurano lo showrunner Clyde
Phillips (DEXTER, Nurse Jackie), Scott Reynolds (Jessica Jones),
Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony
Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll), oltre a
Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da Robert
Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). è produttore
esecutivo.
Aspettatevi una conclusione molto
emozionante per la quarta stagione di Superman
& Lois: le star della DC hanno anticipato
l’imminente finale della serie. L’Arrowverse
si concluderà ufficialmente quest’autunno, dato che la quarta
stagione di Superman & Lois è l’ultima serie rimasta del
franchise televisivo DC di Greg Berlanti. In programma lunedì 7
ottobre, la
quarta stagione di Superman & Lois ha solo 10 episodi
per concludere la storia, il che la rende la stagione più breve
della serie.
In una nuova intervista con
Entertainment Weekly,
Tyler Hoechlin, Elizabeth Tulloch e lo showrunner
Brent Fletcher hanno parlato della quarta stagione
di Superman
& Lois, anticipando anche la conclusione della
serie. Pur essendo tutti dispiaciuti di vedere la serie terminare
dopo solo quattro stagioni, il trio ha promesso un finale di serie
estremamente emozionante e sorprendente, dichiarando quanto
segue:
Tyler Hoechlin:
Non conoscevo ancora il finale vero e proprio finché non ci siamo
avvicinati.Avevamo discusso dei potenziali finali nel corso
delle varie stagioni, di quello che pensavamo sarebbe stato bello,
e anche fino a circa metà stagione mi chiedevo quale direzione
avrebbero preso.Penso che abbiano fatto un ottimo lavoro
per dire qualcosa di toccante,
Brent Fletcher:
Non credo che la gente penserà che stiamo concludendo lo show nel
modo in cui lo stiamo facendo.Quando finirà e i titoli di
coda arriveranno, rimarranno sorpresi.
Elizabeth
Tulloch: [È] un episodio molto emozionante.Ci sarà
una chiusura e tutti piangeranno nell’episodio finale della
serie.Io l’ho fatto.
Che cosa significa per la quarta stagione di Superman &
Lois?
Un aspetto fondamentale da
ricordare di Superman & Lois fin dalla sua nascita è come
il team creativo abbia sempre sfidato le aspettative di una serie
basata sull’Uomo d’Acciaio e Lois Lane. Con questo show incentrato
su Clark e Lois molto più avanti nella loro vita, compresi i
genitori di ragazzi adolescenti, Superman & Lois ha sempre
avuto la libertà di giocare con la mitologia aggiungendovi i propri
strati. Ecco perché i commenti di Fletcher sul fatto di dare al
pubblico un finale di serie “sorprendente” non sono
affatto uno shock, il che potrebbe significare diverse cose per la
fine di Superman & Lois.
Anche se si tratta di una semplice
teoria, non sarebbe uno shock se la storia della quarta stagione di
Superman & Lois si concludesse con la decisione di Clark
di abbandonare il ruolo di Uomo del Domani e magari lasciare che
Jordan Kent inizi a raccogliere la sua eredità. Da quando ha
ottenuto i suoi poteri, Superman & Lois ha fatto di tutto
per far sì che Jordan diventasse un eroe e imparasse da suo padre.
Avrebbe perfettamente senso se il finale di Superman &
Lois vedesse Clark diventare essenzialmente un mentore per
Jordan come nuovo Superman del mondo e iniziare lentamente il suo
pensionamento, da cui il commento di Fletcher: “Non
credo che la gente penserà che stiamo concludendo lo show nel modo
in cui lo stiamo facendo”.
Con solo una manciata di episodi
per la stagione finale, il tempo ci dirà come il pubblico
risponderà al finale della serie Superman & Lois. Sebbene
non sia ancora stata fissata una data, la quarta stagione di
Superman & Lois si concluderà probabilmente a novembre o
dicembre. Per il momento, il pubblico della DC può attendere la
première della quarta stagione di Superman &
Lois, della durata di due ore, che si terrà su tra
meno di un mese.
La Sony Pictures Entertainment ha
appena diffuso il trailer finale di Venom: The
Last Dance, al cinema dal 24 ottobre, che porterà per
l’ultima volta (o almeno ad oggi così è stato riferito) il
simbionte Venom legato all’Eddie Brock di Tom Hardy. La sinossi ad oggi diffusa recita:
“In
Venom: The Last Dance, Tom Hardy torna a interpretare Venom, uno
dei più celebri e complessi personaggi della Marvel. Nel film conclusivo della
trilogia, Eddie e Venom sono in fuga. Mentre il cerchio si stringe
attorno a loro, i due protagonisti sono costretti a prendere una
decisione sconvolgente che farà calare il sipario sul loro “ultimo
ballo”.
Tutto quello che sappiamo su
Venom: The Last Dance
Venom: The
Last Dancesegue i successi al
botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502
milioni di dollari a livello globale) e Venom
del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly
Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e
scriverà il trequel.
Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post,
scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia
orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara
amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi
riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo
istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie
Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita
Venom, la trama effettiva del terzo capitolo è
ancora grossomodo segreta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di
Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro
quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include Morbius,Kraven
Il Cacciatore e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire nel film.
The Hunger Games, Divergent e The Maze Runner hanno
fatto furore negli anni 2010, ma un’altra serie di libri distopici
era altrettanto amata in quel periodo.
Uglies di Scott
Westerfeld uscì nel 2006 e i lettori non potevano fare a
meno di sfogliare le pagine per scoprire cosa sarebbe successo a
Tally dopo aver compiuto 16 anni. Nel romanzo, il personaggio era
portato a credere che avrebbe dovuto aspettare pazientemente di
raggiungere quell’età per sottoporsi a un intervento di chirurgia
plastica ed essere considerata bella. Sebbene la protagonista non
sia sicura di attenersi alle norme di bellezza, è solo dopo che le
vengono mostrate opzioni alternative per il suo futuro che
riconsidera l’idea di sottoporsi all’intervento.
Dopo anni dalla pubblicazione del
romanzo, divenuto un successo, Joey King è pronto a dare vita a Tally
attraverso un adattamento cinematografico di prossima uscita. Per
conoscere tutti i dettagli di questa attesa uscita, ecco una guida
dettagliata con tutte le informazioni finora note sul progetto.
Uglies ha una data di
uscita?
C’è! Anni dopo che McG ha acquisito
i diritti di Uglies,
l’adattamento dal libro allo schermo sta finalmente per arrivare in
streaming. Mancano pochi giorni alla data della première, che
avverrà il 13 settembre 2024.
Invece di uscire nelle sale, il
titolo distopico arriverà direttamente su Netflix.
Ciò significa che per guardare l’ultimo progetto di King, è
necessario essere abbonati al servizio di streaming. Oltre a
Uglies, a settembre la piattaforma proporrà molti nuovi
film e programmi televisivi, tra cui Emily in Paris Stagione 4 Parte
2, The Perfect Couple e Rebel Ridge.
C’è un trailer per
Uglies?
Il trailer ufficiale del film è
uscito l’8 agosto 2024, dando agli spettatori uno sguardo interno a
Joey King che interpreta Tally. La protagonista sta per compiere 16
anni e spera di sottoporsi a un intervento per essere considerata
bella agli occhi della società, un desiderio che ha da sempre. La
clip la mostra addirittura mentre fissa una simulazione di come
sarà il suo viso dopo la chirurgia plastica, una visione di cui
sembra soddisfatta. In una conversazione con il suo migliore amico,
Tally gli fa promettere di non cambiare la sua personalità,
indipendentemente dalla bellezza che avrà dopo il trattamento
estetico. Tuttavia, è più facile dirlo che farlo. Al termine
dell’operazione, l’amico torna irriconoscibile e la protagonista si
chiede se valga la pena essere bella.
Come si evince dal trailer, la
protagonista decide di fuggire da un mondo pieno di standard di
bellezza e di andare in un luogo dove le persone sono orgogliose di
uno stile di vita semplice, dimostrando che nella vita c’è molto di
più delle apparenze. Tuttavia, la sua decisione di allearsi con un
gruppo avverso rende lei e i suoi nuovi amici bersagli di un
sistema più grande che non possono sopraffare. In queste difficili
circostanze, Tally dovrà rivalutare se rimanere “brutta” o cedere
alla procedura.
Chi è il protagonista di
“Uglies”?
Come già detto, la King interpreta
Tally e la storia del film sarà raccontata attraverso il suo punto
di vista. Prima di questo ruolo, l’attrice era nota per aver
interpretato la protagonista di un franchise di Netflix intitolato
The Kissing Booth. Quest’anno, la King è
stata vista anche al fianco di
Nicole Kidman e
Zac Efron in Un affare di
famiglia, e al fianco di Logan
Lerman in una serie di Hulu intitolata We Were
the Lucky Ones. L’attrice è stata scritturata per
Uglies nel 2020, essendo la prima persona dell’ensemble ad
essersi legata al progetto. L’attrice ha rivelato di essere una
grande fan del libro che ha ispirato il film, avendolo letto quando
aveva 11 anni.
Inoltre, Chase
Stokes, attore di Outer Banks, interpreterà Peris, il
migliore amico d’infanzia di Tally che sceglie di sottoporsi al
trattamento cosmetico. In un’intervista con TUDUM, l’attore ha raccontato cosa
il pubblico può aspettarsi dal suo personaggio:
“Peris è una sorta di tre
personaggi in uno, poiché lo vediamo cambiare nel corso del
film.Parla delle fasi della crescita.Ci
spostiamo.Ci troviamo in spazi che a volte ci sembrano
sconosciuti, ma credo che se la tua testa e il tuo cuore sono lì
dentro, riesci a ritrovare te stesso.L’ho sentito
profondamente con lui e mi è piaciuto molto giocare in quello
spazio”.
Laverne Cox
avrà il ruolo della dottoressa Cable, che ha il compito di
operare gli adolescenti una volta raggiunti i 16 anni. Tra gli
altri membri del cast, Brianne Tju (I Know
What You Did Last Summer) nel ruolo di Shay, Keith
Powers (The Tomorrow War) nel ruolo di David,
Jan Luis Castellanos (13 Reasons Why) nel
ruolo di Croy, Jay Devon Johnson (Bad Boys:
Ride or Die) nel ruolo di Az e Charmin Lee
(The 5th Wave) nel ruolo di Maddy.
“In un mondo futuristico che
impone un intervento di chirurgia estetica a 16 anni, Tally non
vede l’ora che arrivi il suo turno per unirsi al resto della
società.Ma quando un’amica scappa, Tally intraprende un
viaggio per salvarla che stravolge tutto ciò che pensava di
volere”.
Chi sta producendo
“Uglies”?
McG è il regista che porterà Uglies
dalla pagina allo schermo. Il regista responsabile del franchise
Charlie’s Angels ha diretto
l’adattamento distopico dopo aver precedentemente collaborato con
Netflix per il film natalizio Family
Switch. McG ha lavorato a stretto contatto con
Westerfeld per garantire che il prodotto finale fosse il più vicino
possibile al materiale di partenza e alla visione dell’autore. Ecco
cosa ha dichiarato a Netflix:
“Ho parlato a lungo con Scott
del libro e volevo assicurarmi che fosse fatto bene.È stato
un collaboratore meraviglioso in ogni fase della lavorazione.Siamo stati fortunati ad avere Scott a bordo.È nel film,
per chi riesce a trovare il momento”.
Westerfeld è stato produttore
esecutivo, il che assicura ai lettori del libro che il film avrà la
benedizione del romanziere. Tra gli altri produttori esecutivi
figurano King, Jamie King (Murdoch
Mysteries) e John Fox (The
Equalizer).
I piani originali per il sequel
di Doctor Strange prevedevano il ritorno del regista
Scott Derrickson. Il film del 2016 vantava effetti
visivi mai vista prima nel MCU e offriva un atto finale
intelligente che, pur essendo sempre ricco di VFX, giocava con il
concetto di tempo in un modo che contrastava ampiamente con quanto
fino a quel momento visto in un progetto dei Marvel Studios. Purtroppo, le
divergenze creative hanno portato Derrickson a separarsi dal
progetto. I fan però non hanno avuto molto tempo per essere delusi,
perché il regista della trilogia di Spider-Man,
Sam Raimi è stato presto arruolato per sostituirlo
su Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.
Anche lo sceneggiatore di
Loki,Michael Waldron è salito a bordo
per riscrivere la sceneggiatura di Jade Halley
Bartlett (Miller’s Girl) e a quanto ne sappiamo
stava ancora scrivendo mentre le telecamere giravano. Forse anche
per questo Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha
finito per essere un po’ un pasticcio, con riprese che hanno
cambiato il destino di personaggi chiave e alcuni – come Rintrah,
che ha avuto un ruolo importante nel merchandise – sono rimasti per
lo più sul pavimento della sala di montaggio.
Per quanto riguarda gli Illuminati,
la formazione è stata cambiata più volte in vista dell’uscita del
sequel nel 2022. Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH ha condiviso alcune
informazioni su ciò che era originariamente previsto per
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
(supponiamo che questo sia avvenuto quando Derrickson era ancora a
bordo) e sembra un po’ meno divisivo di ciò che abbiamo poi visto.
“Come alcuni di voi sanno, ho accesso alle prime informazioni
attraverso le concept art. Ecco qual era il piano originale per
Multiverse of Madness”, esordiscono.
“Il film è nato inizialmente con
Wanda come eroe e non come cattivo. L’antagonista originale era
Nightmare e Wanda avrebbe dovuto aiutare Doctor Strange a
raggiungerlo e sconfiggerlo”. Il prolifico leaker aggiunge:
“Tuttavia Feige e Waldron hanno deciso di cambiare la trama.
Waldron, che non aveva visto WandaVision, voleva che Wanda fosse
l’antagonista. Questo ha portato a una completa revisione della
trama. A un certo punto, anche Chthon avrebbe avuto un ruolo
significativo nel film, ma Feige ha voluto conservarlo per un
secondo momento (forse per un film su Scarlet Witch)”.
Questo coincide con gran parte di
ciò che abbiamo sentito sui primi piani per il seguito di Doctor
Strange e probabilmente sembra un film migliore, anche se gli
elementi multiversali sarebbero stati messi da parte.
Il cast di Doctor Strange
nel Multiverso della Follia
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
vede
Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen
Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vede
anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
La sceneggiatura del film porta la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Nel cast vi sono anche
John Krasinski nel ruolo di Mister Fantastic e
Patrick Stewart nel ruolo di Charles
Xavier. Hayley
Atwellcompare invece come Captain Carter.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
uscito al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e hanno avuto luogo anche a New
York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel appare in un cameo anche
Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi.
Milano capitale del cinema del reale per quattro
giorni, da oggi giovedì 12 a domenica 15 settembre con il
10°Festival Internazionale del
Documentario Visioni dal Mondo, l’atteso appuntamento
annuale con il cinema documentario ideato, fondato e diretto da
Francesco Bizzarri, con la direzione artistica di
Maurizio Nichetti.
“Non c’è
più tempo” è il tema scelto da Festival Visioni dal Mondo
per il decimo anniversario. Un tema provocatorio, un invito
all’azione, alla riflessione, un richiamo all’impegno, alla
fermezza e alla determinazione, esplorando attraverso le proiezioni
in anteprima le questioni più urgenti e pressanti del nostro tempo.
Il coraggio, la forza, la parità di genere, l’ambiente, la
giustizia sociale, la memoria storica, le guerre, la ragione e la
follia umana, la sicurezza, la libertà, il disturbo dello spettro
autistico, questi i temi dei 38filmdocumentari italiani e
internazionali selezionati che con differenti
orizzonti narrativi offriranno uno sguardo profondo e stimolante
sulla realtà che ci circonda.
In
programma domani 13 settembre al Teatro Litta:Fuochi regia di Ruben Gagliardini, Ugualmente
Diversi regia di Federika Ponnetti, Wansati – as flores do
Mundo regia di Alessio Garlaschelli, Arte vs. Guerra –
Banksy e C215 a Borodyanka, Ucraina regia di Michele Pinto,
La TV nel Pozzo regia di Andrea Porporati
Alla
Cineteca Milano Arlecchino saranno proiettati:
Phantoms of Sierra Madreregia di Håvard
Bustnes, Brief Tender Light regia di Arthur Musah,
Black Snow regia di Alina Simone.
Le
sezioni di Visioni dal Mondo 2024
Concorso
Italiano dedicato ai cineasti italiani con due categorie,
lungometraggi e new talent opera prima. 21 i film
documentari in Concorso per i premi:
– Premio
Visioni dal Mondo Concorso Lungometraggi Italiani del
valore di 5.000 euro, assegnato da giurati, quali: Domizia
De Rosa, presidente di Women in Film, Television & Media
Italia, Giannandrea Pecorelli, produttore
cinematografico e televisivo, e Gianfranco
Rinaldi, avvocato di diritto di cinema e audiovisivo,
docente, membro di film commissions e commissioni ministeriali.
– Premio
GKSD Investment Holding New Talent Opera Prima del valore
di 2.500 euro, conferito da una giuria composta da studenti delle
facoltà e delle scuole di cinema milanesi Civica Scuola di Cinema
Luchino Visconti, IED – Istituto Europeo di Design e Centro
Sperimentale di Cinematografia.
I lungometraggi
in Concorso concorreranno anche al Riconoscimento Rai
Cinema, dedicato a Franco Scaglia che prevede
l’acquisizione dei diritti televisivi per le Reti Rai.
Concorso
Internazionale, rivolto alle produzioni indipendenti
straniere, con la proiezione in anteprima italiana di
10 film documentari che concorreranno al:
– Premio
Visioni dal Mondo Miglior Documentario Internazionale, del
valore di 3.000 euro, assegnato da giurati internazionali quali:
Heidi Groenauer, direttrice di ZeLIG, scuola per
documentari, televisione e new media, Bettina
Hofmann, co-direttrice dell’area documentari di RTS Radio
Televisione Svizzera francese, e Gudula Meinzolt,
produttrice internazionale;
– Premio
Amici Cineteca Milano, conferito da una giuria composta
dai possessori di Cinetessera 2024 della Cineteca Milano
Arlecchino.
Inoltre, tutti i
titoli del Concorso italiano e internazionale fruibili anche su
MYmovies concorreranno al Premio MYmovies, il
premio del pubblico assegnato dalla community di cinefili iscritti
alla piattaforma MYmovies ONE. Il Premio prevede per il film
documentario vincitore la proposta di distribuzione SVOD su
MYmovies ONE per 18 mesi con una flat fee di € 2.000 e la
comunicazione per un valore media di pari importo nel caso di
distribuzione cinematografica.
Visioni
Incontra. Visioni Incontra, la sezione Industry del
Festival curata da Cinzia Masòtina, Head of
Industry, aprirà la manifestazione e si terrà giovedì 12 e venerdì
13 settembre. La sezione, esclusivamente dedicata al settore, a
inviti e per soli accreditati, prevede il Concorso Visioni
Incontra, dedicato ai progetti documentari ancora nella fase work
in progress o in final development, gli incontri one on one con
potenziali finanziatori, commissioning editors, coproduttori,
distributori, film commissions, fondi, panel e roundtable.
In Concorso
18 progetti italiani e internazionali che
concorreranno ai premi:
Premio Visioni Incontra Miglior Progetto
Documentario del valore di 2.500 euro;
Premio sottotitoli Lo Scrittoio, assegnato al
progetto che meglio racconti la globalità e
l’interculturalità;
Premio Archivio Documentario Luce, il premio
consiste nella fornitura di materiale di Archivio del Luce, per un
massimo di 10 minuti, al progetto ritenuto dai responsabili del
Luce il più interessante per il suo utilizzo dell’Archivio;
Premio La Compagnia costituito dalla selezione
di un progetto che, una volta ultimato, verrà inserito nella
programmazione del Cinema La Compagnia di Firenze, l’unica
sala in Italia dedicata esclusivamente al cinema documentario;
Premio Bio to B costituito dalla selezione di
un progetto che potrà partecipare al Bio to B – Industry Days,
appuntamento annuale che Biografilm Festival (Bologna) dedica al
networking business to business tra professionisti
dell’audiovisivo;
Premio CoPro – The Israeli Coproduction
Market, costituito dalla selezione di un progetto che
potrà partecipare a CoPro – The Israeli Coproduction Market, punto
di riferimento nell’industria cinematografica israeliana.
Inoltre,
fuori concorso il progetto Storie per
Sandro, regia di Giacomo Boeri, prodotto da The Blink
Fish, produttore Carlo Alpeggiani, vincitore del Premio Visioni
Incontra al Bio to B – Industry days 2024 del Biografilm Festival,
in partnership con l’evento bolognese.
Visioni
VR. Giunta alla terza edizione, è la sezione del Festival
interamente dedicata alla realtà virtuale. Nata dalla
collaborazione tra Visioni dal Mondo e il Museo Nazionale Scienza e
Tecnologia Leonardo da Vinci, con l’obiettivo di promuovere la
creatività ‘virtuale’ del settore documentario e offrire al
pubblico esperienze sempre più immersive, vede quest’anno la
partecipazione di 6 documentari che spaziano
dall’attualità alla pedagogia, dal viaggio fisico a quello
interiore fino al racconto di avvenimenti cruciali della storia
recente e concorreranno al Premio speciale Visioni dal
Mondo decretato da una giuria popolare del valore di 1.000
euro.
Il programma completo del 10°
Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo è
disponibile sul sito:www.visionidalmondo.it
Michael B.
Jordan ha scelto il suo secondo lavoro da regista,
scegliendo di dirigere una rivisitazione di “The Thomas
Crown Affair”. Jordan era già stato segnalato come
protagonista della produzione degli Amazon MGM Studios nel 2016.
Come riportato da Variety, l’attore produrrà anche
attraverso la sua Outlier Society insieme a Elizabeth
Raposo. I dettagli sulla trama non sono stati resi noti,
ma Jordan dirigerà da una sceneggiatura di Drew
Pearce. Una bozza precedente era stata scritta da
Wes Tooke e Justin Britt-Gibson,
basata sul film originale del 1968 con Steve McQueen.
Questo nuovo film è la terza
versione della classica storia di rapina romantica, dopo il remake
del 1999 con Pierce Brosnan e Rene Russo.
Patrick McCormick e Marc Toberoff
saranno anche produttori di “Thomas Crown Affair”.
Alan Trustman, sceneggiatore del film del 1968, è
produttore esecutivo. Outlier Society ha stipulato un accordo per
un film in prima visione e un accordo televisivo globale con gli
Amazon MGM Studios, nell’ambito del quale Jordan ha interpretato,
prodotto e diretto “Creed
III”. Il trequel del film sulla boxe è stato un successo,
con un incasso record di 58,6 milioni di dollari in patria e un
guadagno di 276 milioni di dollari al botteghino mondiale.
In un profilo in vista della sua
cerimonia sulla Hollywood Walk of Fame dello scorso anno, Michael B.
Jordan ha dichiarato a Variety che la realizzazione di
“Creed
III” è stata un’“esperienza di trasformazione – come
uomo, come regista, come attore, come figlio, come fratello”.
Nonostante i risultati ottenuti finora nella sua carriera, la
superstar sentiva di avere qualcosa da dimostrare. “Mi sento
ancora uno sfavorito”, ha detto. “Mi sento come se fossi
appena arrivato, come se fossi appena arrivato, e ho gli strumenti
e le cose intorno a me per essere davvero un po’
all’attacco”.
Jordan ha certamente mantenuto il
piede sull’acceleratore, con una serie di progetti in sviluppo nel
corso degli anni, tra cui il prossimo film di John
Clark “Rainbow Six” e un sequel di “Io sono
leggenda” con Will Smith all’orizzonte. Più nell’immediato,
Jordan si è riunito con il collaboratore di lunga data Ryan
Coogler (“Fruitvale Station”, “Creed” e
“Black Panther”) per un misterioso film di genere, che ha
scatenato un’intensa guerra di offerte. Il film è stato girato in
Louisiana all’inizio dell’anno ed è stato programmato per un’uscita
IMAX il 7 marzo 2025 dalla Warner Bros.
Quando si è diffusa la notizia che
Josh Brolin era stato pensato per il ruolo di
Hal Jordan in Lanterns,
era evidente che i DC Studios avevano dei piani piuttosto
particolari per il personaggio nel DCU. Da allora abbiamo appreso che la star di
Avengers: Infinity War
ha rifiutato la serie HBO, così come Matthew McConaughey.
La cosa non sorprende più di tanto,
soprattutto se si considera che il franchise è ancora così
stigmatizzato dal film Lanterna Verde del 2011 (pur
essendo divertente, le ripetute battute di Ryan Reynolds a suo
discapito hanno fatto sì che rimanesse nella mente del pubblico
come un vero e proprio disastro). Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH è intervenuto per affermare che
“Ewan McGregor è il prossimo e poi Chris Pine”.
Quindi, la star di Obi-Wan
Kenobi è in cima alla lista dei DC Studios e, se dovesse
rifiutare, la scelta ricadrebbe sul James T. Kirk di Star
Trek. Se anche la star di Wonder Woman dovesse
declinare l’offerta – e non ha mai mostrato grande interesse nel
recitare in un altro progetto supereroistico dopo quello e
Spider-Man: Into the Spider-Verse – per James Gunn si tornerà al tavolo da
disegno.
Recentemente è stato riferito che
“hanno messo gli occhi su Josh Brolin perché la loro visione di
Hal Jordan è quella di un mentore anziano, burbero e senza fronzoli
per un più giovane e spericolato John Stewart. E come sappiamo,
Brolin eccelle nell’interpretare il tipo burbero”. All’epoca,
il DCU veniva anche descritto come un “mondo molto diverso dal
nostro e molto distante dal DCEU. Gli eroi esistono da sempre e
vedremo come hanno influenzato la storia di questo mondo e come
hanno plasmato il DCU”.
Cosa sappiamo di Lanterns?
La serie Lanterns
segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta
John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia
vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro
mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore
dell’America, una premessa molto intrigante che promette una
miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e
qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.
James Gunn e Peter Safran,
Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo
entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO
con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono
due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in
vita in una storia poliziesca originale che è una parte
fondamentale delDCUunificato
che lanceremo la prossima estate con Superman”.
Il creatore di Lost e
Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon
Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio
pilota insieme allo showrunner di OzarkChris
Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom
King. Si dice che anche Justin
Britt-Gibson, Breannah Gibson e
Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la
notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns
dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il
che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.
Una battaglia legale che si
trascinava da anni sta per arrivare al processo: l’Alta Corte di
Londra ha infatti stabilito che la Tyburn Film
Productions può procedere con la causa contro la
Disney/Lucasfilm per l’utilizzo delle sembianze del defunto
Peter Cushing nel film Rogue One: A Star Wars Story del
2016.
Il film diretto da Gareth
Edwards – che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in
tutto il mondo – ha visto il ritorno del cattivo Grand Moff Tarkin
di Una nuova speranza, con l’avanzata
tecnologia di generazione computerizzata della Industrial Light &
Magic utilizzata per “resuscitare” il leggendario attore per
diverse scene.
Si è trattato di uno dei primi
esempi di utilizzo da parte di uno studio di quella che è stata
definita “negromanzia digitale” per riportare sullo schermo il
personaggio di un attore deceduto, ma non è stato l’ultimo, e ha
sempre provocato una notevole quantità di reazioni. Di recente, le
sembianze del defunto Ian Holm sono state utilizzate per un androide
in Alien:
Romulus, e abbiamo anche visto tornare lo spirito
di Egon Spengler di Harold Ramis in
Ghostbusters:Afterlife.
Nel 2019, la Tyburn Film
Productions – gestita da uno dei più vecchi amici di Cushing, Kevin
Francis – ha affermato che la società aveva stipulato un accordo
con l’attore prima della sua morte, che avrebbe impedito la
riproduzione delle sue sembianze attraverso gli effetti speciali
senza il suo consenso. La Disney ha tentato più volte di far
decadere l’offerta, ma ora un giudice ha deciso che il caso andrà
in giudizio.
Nella sua sentenza, il giudice ha
affermato che, pur essendo “tutt’altro che persuaso” che la Tyburn
Film Productions avrebbe avuto successo nella sua richiesta, il
caso non era “indiscutibile” ed era necessaria “un’indagine
completa sui fatti”.
Dopo una serie di lunghi ritardi,
abbiamo finalmente una data ufficiale per il riadattamento di
Salem’s Lot di Stephen King da parte della Warner Bros. e
della New Line.
Max ha annunciato
che il film debutterà sul servizio di streaming il 3 ottobre. Sono
passati due anni da quando questo film avrebbe dovuto arrivare
nelle sale, e il regista Gary Dauberman ha ora
rivelato che Stephen King è stato determinante
nell’assicurare una distribuzione in streaming.
Sembra che questo tweet del 2023
del leggendario scrittore abbia smosso le acque. “Sono
estremamente grato per il sostegno di Steve”, ha
dichiarato il regista a Total Film. Quando gli sono stati chiesti
ulteriori dettagli, Dauberman ha aggiunto: “Diciamo solo
che ha fornito un supporto d’urto per alcune delle parti più
accidentate di questo viaggio e lasciamo perdere”.
The Warner Bros remake of SALEM’S LOT,
currently shelved, is muscular and involving. It has the feel of
“Old Hollywood,” when a film was given a chance to draw a breath
before getting to business. When attention spans were longer, in
other words.
Di seguito una nuova immagine di
Lewis Pullman nei panni di Ben Mears.
🚨 Exclusive image 🚨
Here’s a new look at Lewis Pullman in the upcoming adaptation of
Stephen King’s Salem’s Lot from the new issue of Total Film.
Inside, director Gary Dauberman reveals how King helped him get his
movie released – https://t.co/y02DJOUGEA@WarnerBrosUKpic.twitter.com/N1EJBBK6G2
“Salem’s Lot è un libro
così speciale perché contiene molti temi macro-sociali.Non è solo un libro dell’orrore”, ha detto Pullman
di questa nuova versione della storia in una recente intervista.
“Il modo in cui Gary l’ha affrontato è stato quasi come
dire: questo non è un film dell’orrore.Questo è
un film su una piccola città americana in cui accade qualcosa di
orribile.Stava anche cercando di riaccendere il
fuoco della mistica dei vampiri.Negli ultimi due
decenni sono cambiati in molti modi diversi in termini di cultura
pop.Credo che Gary volesse davvero tornare a
questa visione misteriosa, quasi mitologica, di loro”.
L’anno scorso, abbiamo saputo che
la Warner Bros. aveva posticipato Salem’s Lot al 21 aprile
2023, dopo averne pianificato l’uscita il 9 settembre 2022. Da
allora, il film sembrava essere stato rimosso del tutto dal
programma e si temeva che potesse essere accantonato in seguito
alla decisione di David Zaslav di cancellare il film su
Batgirl.
Poi, a marzo, la New Line ha
confermato l’indiscrezione secondo cui il film horror sui vampiri
salterà completamente le sale e debutterà sul servizio di streaming
Max. Precedenti rapporti commerciali hanno fatto notare che questo
“non è un riflesso della qualità del film, ma è dovuto al
fatto che lo sciopero SAG-AFTRA in corso ha creato un bisogno
crescente di contenuti Max”.
Il romanzo di King racconta la
storia di uno scrittore di nome Ben Mears che torna nella sua città
d’infanzia, Jerusalem’s Lot, solo per ritrovarsi attratto da una
vecchia casa che lo ha traumatizzato da bambino. La Casa Marsten è
un luogo malvagio e un luogo malvagio attira uomini malvagi.
Purtroppo per Ben e per il resto della città, questa volta gli
uomini malvagi in questione sono il potente vampiro Kurt Barlow e
il suo subdolo familiare Richard Straker.
L’embargo sulle recensioni del
remake di Universal Pictures e Blumhouse dell’inquietante film
horror danese Speak No Evil è scaduto oggi e il
consenso della critica è (per lo più) molto positivo, anche se
sembra che siano state apportate alcune modifiche significative
all’implacabile e tetro originale.
Con 44 recensioni contate, il film
si trova attualmente a un impressionante 88% su Rotten
Tomatoes.
Il thriller, molto divertente,
segue una famiglia americana che fa amicizia con un medico
britannico apparentemente socievole (la star di X-Men:
L’inizio
James McAvoy), sua moglie e suo figlio durante una vacanza e
accetta di andare a stare da loro per il weekend. In poco tempo, la
facciata amichevole comincia a scivolare e diventa presto chiaro
che qualcosa non va nella famiglia.
Le reazioni sono tutte piene di
elogi per l’interpretazione di McAvoy e la maggior parte delle
persone che hanno visto il film sembra ritenere che
attenuare/alterare alcuni elementi dell’originale sia stata la
mossa giusta per questo adattamento. Se avete visto il film danese,
saprete a cosa ci riferiamo.
The American remake of the shocking horror
movie #SpeakNoEvil ends up
holding its own, finding new ways to engage with familiar material.
Here’s our review. https://t.co/oopebGv75j
‘Even a Hollywood tone-down can’t draw the
venom from this remake of a truly nihilistic Danish horror.’
Our verdict on James McAvoy horror ‘Speak No Evil’ ⭐⭐⭐⭐https://t.co/5gjTTEEI67
#SpeakNoEvil is
actually a pretty good. James McAvoy carries this movie & is both
horrifying & entertaining to watch. Loved the uncomfortable & eerie
rabbit hole are leads were taken on. Dark but SATISFYING ending.
While not a hard bar to hit it’s the best Blumhouse movie of 2024
pic.twitter.com/O9Z2smILG2
The remake of Speak No Evil transforms one
of the decade’s most depressing films into a fun, nasty studio
thriller – it’s not as powerful as the original, but it never feels
like a watered down Hollywood affair. My review for @awards_watch: https://t.co/EnAQaNqDLz
SPEAK NO EVIL may strip most of the subtlety
out of the original, but it’s still an effective reminder of how
deeply frightening english people are with a hell of a james mcavoy
performance at its centre https://t.co/1XikhnisGg
SPEAK NO EVIL may strip most of the subtlety
out of the original, but it’s still an effective reminder of how
deeply frightening english people are with a hell of a james mcavoy
performance at its centre https://t.co/1XikhnisGg
Speak No Evil is a wild ride at the movies.
It plays incredibly well with a crowd. James McAvoy is as insane as
you’d expect. It knows the exact tone to strike for a given scene.
Its grip tightens as you get to the third act. Incredibly fun,
highly recommend. #SpeakNoEvilpic.twitter.com/sgIxjITAXU
#SpeakNoEvil is a
suspenseful, thrilling, & surprisingly funny play on
horror/thriller movie clichés. James McAvoy’s masterful, eerie
performance anchors the film; which itself focuses more on
entertaining rather than surprising its audience. The theater
engagement was GREAT! pic.twitter.com/n8E9Rr8BQV
Tutto quello che sappiamo sul
remake Speak No Evil – Non parlare con gli
sconosciuti
Quando una famiglia americana viene
invitata a trascorrere il fine settimana nell’idilliaca tenuta di
campagna di un’affascinante famiglia inglese con cui ha fatto
amicizia in vacanza, ciò che inizia come una vacanza da sogno si
trasforma presto in un incubo psicologico. Dalla Blumhouse, la casa
produttrice di The Black Phone, Get Out e L’uomo
invisibile, arriva un intenso thriller di suspense per la
nostra epoca moderna, interpretato dal vincitore del premio BAFTA
James McAvoy (Split,Glass) in
una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario
della tenuta, maschio alfa, la cui sfrenata ospitalità nasconde
un’indicibile oscurità.
Speak No
Evil – Non parlare con gli sconosciuti è interpretato
anche da Mackenzie Davis
(Terminator:Dark Fate, Halt
and Catch Fire) e il vincitore del premio SAG
Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place
Part II) nei panni della coppia americana Louise e
Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West
Lefler; The Good Nurse, Riverdale),
accettano l’invito per il fine settimana di vacanza di Paddy
(McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Game
of Thrones, The Fall) e del loro furtivo e muto
figlio Ant (il nuovo arrivato Dan Hough).
Scritto per lo schermo e diretto da
James Watkins, lo scrittore e regista di Eden
Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici
The Woman in Black, Speak No
Evil è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del
2022 Gæsterne, scritto da Christian
Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish
Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.
Speak No
Evil – Non parlare con gli sconosciuti è prodotto da
Jason Blum (Five Nights at Freddy’s,
M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie
(McMafia, The Ipcress File) ed è prodotto
esecutivamente da Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e
Christian Tafdrup.
Sembra che Colin Farrell si sia un po’ perso nella sua
ultima interpretazione del Pinguino. Il candidato all’Oscar ha
recentemente ricordato l’estenuante processo di trucco che ha
portato in vita il suo villain di The
Batman per la serie spin-off del film di Matt
Reeves del 2022 e risponde alla domanda sull’eventualità
di rimettersi in gioco con le protesi per un’eventuale seconda
stagione della serie a lui dedicata, The
Penguin.
“Non lo so, amico. Non
fraintendetemi, mi è piaciuto molto, ma mi ha un po’
stancato”, ha detto Farrell a Total Film. “Alla fine, mi
stavo lamentando e lamentando con chiunque mi ascoltasse che volevo
che finisse. Ho cercato di ricordare loro che avevo una
‘gratitudine scontrosa’. Ero comunque grato e onorato: sono
cresciuto guardando Burgess Meredith [che interpretava il ruolo
nella serie televisiva degli anni ’60], e poi Danny DeVito [nel
film
Batman – Il ritorno (1992)] è stato il mio Pinguino, quindi far
parte della stirpe di quella storia mi ha fatto sentire davvero
privilegiato. Ma alla fine…”.
Ha continuato: “Non è che non
sapessi chi ero e andassi in giro a bruciare macchine e cose del
genere, ma… se prendi quello che Matt Reeves ha creato e poi quello
che Lauren [LeFranc, showrunner] ha fatto e quello che Mike
[Marino, progettista delle protesi e del trucco] ha fatto e li
metti tutti insieme, è stata un’esperienza davvero potente”.
Farrell aveva già interpretato il cattivo di Gotham al fianco del
Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson in The
Batman. Ambientato una settimana dopo il film,
The
Penguin segue il suo omonimo Oswald ‘Oz’ Cobblepot
nella sua ascesa al potere nella malavita della città.
Se Farrell abbia o meno un’altra
stagione di Cobblepot resta da vedere, ma non è sicuro di riuscire
a immaginare (letteralmente) di tornare nel personaggio.
“Lauren mi ha detto: “Senti, se riuscissi a trovare un
modo che abbia senso, ne parleresti?”. E io ho risposto:
‘Assolutamente sì’”, ha raccontato Farrell. “E forse tra
un anno lo farò. Ma quando ho finito ho pensato: ‘Non voglio mai
più mettermi quel fottuto vestito e quella fottuta
testa‘”.
La serie riprenderà subito dopo gli
eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo
l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo
spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle
motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti
che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua
infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente
disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di
Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell
ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in
mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono
molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà
molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.