L’Italia sogna agli
Oscar 2023 con Le Pupille, diretto da
Alice Rohrwacher e prodotto da
Alfonso Cuaron, il cotrometraggio entrato nella
cinquina delle nomination agli Oscar che saranno assegnati il 13
marzo: per i betting analyst di Snai, l’opera è favorita per la
vittoria finale a 2,75, ma si prospetta una lotta a tre per la
statuetta, con “An Irish Goodbye” secondo a 3,25 e
“The Red Suitcase” offerto a 3,50. Più distanti
“Ivalu” a 5,50 e “Night Ride”,
ultimo in lavagna a 10 volte la posta.
L’Italia sarà
rappresentata anche da Aldo Signoretti nel team
del makeup e hairstyling di “Elvis” di Baz
Luhrmann, candidato nella categoria “Miglior trucco e
acconciature” e offerto a 3,50, dietro al favorito “The
Whale” a 1,75.
Disney+ ha diffuso il
trailer di Darby Harper: consulenza
fantasmi, il film originale targato 20th Century Studios che
debutterà venerdì 27 gennaio su Disney+ in Italia. Il film
originale 20th Century Studios Darby Harper: consulenza
fantasmi è una teen comedy soprannaturale che racconta la
storia di una studentessa del liceo che lavora in nero come
messaggero spirituale e sarà disponibile dal 27 gennaio in
esclusiva su Disney+ all’interno di Star in
ltalia.
Dopo aver vissuto un’esperienza di
pre-morte da piccola, Darby Harper (Riele Downs) ha acquisito la
capacità di vedere le persone defunte. Come conseguenza, è
diventata introversa e si è isolata dai suoi compagni di liceo,
preferendo passare il tempo a consigliare gli spiriti solitari che
hanno affari in sospeso sulla terra. Ma tutto cambia quando Capri
(Auli’i Cravalho), la reginetta del gruppo più esclusivo della
scuola, muore inaspettatamente in uno strano incidente con la
piastra per capelli, causando inevitabilmente l’annullamento del
suo imminente “Sweet 17”. Capri, tuttavia, implora Darby dall’altra
parte di intervenire e di convincere i suoi amici a organizzare la
festa come previsto. Per placare l’ira della diva non morta, Darby
deve uscire dall’esilio che si è autoimposta e reinventarsi,
trovando così una nuova gioia nella terra dei vivi.
Darby Harper: consulenza
fantasmi è interpretato da Riele Downs
(Henry Danger), Auli’i Cravalho (Oceania), Chosen Jacobs
(IT), Asher Angel (Shazam!), Wayne Knight
(Seinfeld), con Derek Luke (Tredici) e Tony Danza
(Casalingo Superpiù), ed è diretto da Silas Howard
(Dickinson). La sceneggiatura è di Becca Greene (Good
Vibes), basata su una storia di Wenonah Wilms (Fem
101), e i produttori sono Adam Saunders (Se ci
conoscessimo oggi) e Eddie Rubin (Blue Bayou), con
Michele Weisler (The Kissing Booth) e Mac Hendrickson come
executive producer.
Spielberg ha espresso entusiasmo per
le nomination agli Oscar per il miglior film dei due film più
importanti del 2022, Avatar: la Via dell’Acqua
e Top Gun: Maverick, sottolineando
quanto sia incoraggiante per i film di successo ricevere il
riconoscimento per il più grande premio di Hollywood negli ultimi
anni.
“Sono davvero incoraggiato dal
fatto che [Avatar: la Via dell’Acqua e Top
Gun: Maverick siano stati nominati per il miglior film]. È
un riconoscimento che arriva tardi per il film che sarebbe dovuto
essere nominato diversi anni fa, Il Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan. Quel film avrebbe sicuramente ottenuto una nomination per il
miglior film oggi, quindi avere questi due film di successo in
questa posizione è qualcosa che dovremmo tutti celebrare”.
Considerando la riflessione di
Spielberg sembra davvero probabile che, in questo momento storico,
un film come Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan avrebbe
potuto ambire almeno al riconoscimento della nomination,
considerando soprattutto il fatto che il film ha già portato a casa
diversi riconoscimenti importanti, tra cui due Oscar, uno postumo a
Heath Ledger e uno al montaggio sonoro, oltre a altre sei
nomination!
Il giovane Paul
Mescal ha all’attivo solamente una manciata di titoli tra
cinema e televisione, ma sono bastati questi a mettere in luce il
suo grande talento nonché la generosità con cui si approccia ad
ogni personaggio. Sempre più Mescal è sulla bocca di tutti, facendo
immaginare per lui un futuro particolarmente roseo. Ora che è sul
punto di consacrarsi e divenire ancor più popolare, meglio sapere
quanto più possibile su di lui.
Ecco 10 cose che non sai di
Paul Mescal.
Paul Mescal: i suoi film e le serie
TV
1.È stato
protagonista di una nota serie TV. Mescal ha fatto la sua
comparsa in televisione recitando in un episodio della serie
Bump (2019), per poi recitare in quattro episodi della
serie The Deceived (2020), nel ruolo di Sean McKeogh.
Nello stesso 2020 ottiene poi il ruolo che lo rende celebre, quello
di Connell, co-protagonista della serie Normal People, basata
sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.
3. Ha diversi progetti in
arrivo. Ora che è sempre più popolare, Mescal è anche
altrettanto richiesto. Sono infatti diversi i progetti in cui lo si
vedrà prossimamente, tra cui il dramma fantasy
Stranger,con Claire Foy e
Andrew Scott, e
il thriller Foe, dove reciterà accanto a Saoirse Ronan.
Tra gli altri progetti, in fase di pre-produzione, vi sono poi i
film The History of Sound,
The End of Getting Lost, A Spy By Nature e
l’annunciato Il gladiatore 2. Mescal è poi attualmente
impegnato nelle riprese del film Merrily We Roll Along,
del regista Richard Linklater, che sarà girato
nell’arco di 20 anni, con un uscita dunque prevista intorno al
2040.
Paul Mescal e gli Oscar
4. È stato candidato al
prestioso premio. Dopo aver guadagnato diverse nomination
importanti per il suo ruolo in Aftersun, tra cui quella
come miglior attore ai premi Bafta,
Mescal è stato candidato anche come miglior attore ai premi Oscar.
La sua candidatura, da molti auspicata, è stata una delle grandi
sorprese emerse durante l’annuncio delle nomination, in
quanto l’attore non era stato candidato né ai Golden Globe né ai
SAG Awards, importanti premi che anticipano le candidature
all’Oscar. Anche se la sua vittoria sembra improbabile, per
l’attore si tratta di una consacrazione, che lo porterà ad una
nuova fase della sua carriera.
Paul Mescal in Normal
People
5. Non avrebbe recitato
nella serie se non ci fossero state scene di nudo.
Parlando del suo ruolo nella serie Normal People, l’attore
ha raccontato che non avrebbe accettato di recitarvi se non fossero
state previste scene di nudo, poiché queste sono molto importanti
per il suo personaggio e la storia in sé. “Il libro da cui la
serie è tratta è così viscerale e crudo, e quando ll’ho letto i
personaggi erano chiaramente nudi per la maggior parte del tempo
nella mia immaginazione“. Chi ha visto la serie saprà dunque
che le richieste di Mescal sono state accontentate, poiché nella
serie sono diverse le scene di nudo presenti.
Paul Mescal in
Aftersun
6. Ha lavorato molto sul
rapporto con la co-protagonista. Nel film
Aftersun, Mescal interpreta Calum, padre di Sophie, il
quale trascorre con la figlia una vacanza estiva particolarmente
importante per il loro rapporto. Stando a quanto raccontato
dall’attore in alcune interviste, lui e Frankie
Corio, interprete di Sophie, i due hanno trascorso due
settimane insieme prima delle riprese in un hotel resort in vacanza
per formare il legame necessario per ritrarre la relazione
padre-figlia una volta iniziate le riprese. Hanno così raggiunto
quel grado di sintonia e complicità necessario alla riuscita del
film.
Paul Mescal sarà in Il gladiatore 2
7. Reciterà nell’atteso
sequel. Dopo anni di speculazioni, Ridley Scott
sembra pronto a realizzare Il gladiatore 2, sequel del
film campione d’incassi del 2000. Non ci sarà più, per ovvie
ragioni, Russell Crowe nei panni
di Massimo Decimo Meridio, poiché il regista avrebbe trovato il suo
nuovo protagonista proprio in Paul Mescal, il quale sarebbe in
trattative per ricoprire il ruolo di Lucio, il giovane figlio di
Lucilla, che ora è un uomo adulto dato che la storia si svolge anni
dopo il primo film. Sono tuttavia attesa maggiori conferme a
riguardo.
Paul Mescal e Phoebe Bridgers
8. Ha avuto una relazione
con la nota cantante. Nel maggio del 2020 sono iniziati a
circolare dei rumor circa una possibile relazione tra Mescal e la
cantante Phoebe Bridgers, specialmente in seguito
ad alcuni loro scambi di messaggi sui social. Nel dicembre dello
stesso anno, Mescal ha poi recitato nel videoclip del brano della
Bridgers Savior Complex, per la regia di Phoebe
Waller-Bridge. Solamente nel novembre del 2021, però,
i due hanno fatto il loro debutto insieme su un red carpet e da
quel momento la loro relazione divenne certezza. A distanza di un
anno, tuttavia, sul finire dunque del 2022 i due sembrano essersi
separati, senza però fornire maggiori dettagli a riguardo.
Paul Mescal non è su Instagram
9. Ha cancellato il proprio
account. Mescal, a differenza della maggior parte dei suoi
coetanei e dei suoi colleghi, non è presente su Instagram dopo aver
deciso di cancellare il suo account l’anno scorso. “Penso solo
che non sia particolarmente utile per le persone vedere, come sei,
letteralmente“, ha detto Mescal spiegando le motivazioni
dietro la scelta di abbandonare il social. Ad oggi, dunque, non vi
è un account ufficiale dell’attore su Instagram, ma si possono
ritrovare diverse fan page a lui dedicate dove poter ritrovare sue
foto e notizie a lui legate.
Paul Mescal: età e altezza
dell’attore
10. Paul Mescal è nato il 2
febbraio del 1996 a Maynooth, in Irlanda. L’attore è alto
complessivamente 1,80 metri.
Sebbene nulla sia stato confermato,
si ritiene che la minaccia “a livello di Superman” che i Thunderbolts dovranno
affrontare nel prossimo film dei Marvel Studios sia
Sentry, e ora potremmo avere un’idea migliore di
come il personaggio potrebbe influenzare la storia. Secondo
l’insider @CanWeGetToast, Sentry
fungerà davvero da principale “antagonista fisico”, ma la vera
mente che tira i suoi fili sarà la contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus).
Val dovrebbe mettere insieme la
squadra dei Thunderbolts,
ma sulla base di ciò che possiamo intendere dalle confuse notizie
che girano in questi giorni, alla fine verrà rivelata come la vera
grande cattiva, il che probabilmente non dovrebbe essere una grande
sorpresa dopo aver assistito ai suoi metodi ambigui in
Black Panther: Wakanda Forever.
Secondo quanto riferito, Val sarà
determinante nella “creazione” di Sentry (nei fumetti, è un
tossicodipendente di nome Robert Reynolds che ottiene il potere di
un milione di soli che esplodono) e, se dovessimo azzardare
un’ipotesi, tenterà di usarlo per proteggere Le riserve di vibranio
di Wakanda.
Resta da vedere dove si inseriscono
gli stessi Thunderbolts,
ma c’è una possibilità che Val li usi come capri espiatori o come
un modo per mantenere la sua copertura. Per quanto riguarda il
potenziale casting, c’è ancora qualche irriducibile su Internet che
sostiene Ryan Gosling (anche se abbiamo sentito
che stanno cercando qualcuno un po’ più giovane), e anche il nome
di Alexander Ludwig (Vikings) è saltato fuori.
Trattandosi di rumors, è importante comunque prendere queste
informazioni con le pinze.
In una recente intervista
con The Wrap, il regista
di Violent
Night, Tommy Wirkola ha confermato di aver
iniziato a sviluppare il sequel della commedia d’azione natalizia
guidata da David Harbour. Ha anche rivelato
che Violent Night 2 sarà ancora una
volta scritto dagli sceneggiatori originali Pat Casey e
Josh Miller, che in precedenza avevano lavorato insieme
nei film live-action di Sonic
the Hedgehog .
Wirkola ha preso in giro una delle
idee che hanno per il potenziale sequel, rivelando che hanno in
programma di espandere la storia del personaggio di Babbo Natale di
Harbour. “Abbiamo tempo per decifrare
davvero la sceneggiatura e capire la storia“, ha
detto. “E abbiamo alcune idee, io, Pat e Josh, e i
produttori. Abbiamo parlato di dove vogliamo portarlo e cosa
vogliamo vedere. Ci sono cose che abbiamo lasciato sul
pavimento come il Polo Nord, la signora Claus, gli elfi, ma dal
punto di vista della storia penso che abbiamo un’idea davvero,
davvero fantastica che si espande sul mondo e sulla portata,
mantenendo comunque quel tono che amiamo da il primo.”
Violent
Night è stato diretto da Tommy
Wirkola da una sceneggiatura scritta da Pat Casey e Josh
Miller. Al fianco di David Harbour c’erano John Leguizamo (John Wick),
Cam Gigandet (Without Remorse),
Alex Hassell (Cowboy Bebop),
Alexis Louder (The Tomorrow War), Edi
Patterson (The Righteous Gemstones) e Beverly
D’Angelo (Il franchise di National
Lampoon’s Vacation).
Nel film quando una squadra di
mercenari irrompe in un comprensorio di famiglie benestanti durante
la vigilia di Natale, prendendo in ostaggio tutti i presenti, la
squadra di criminali non è pronta ad affrontare un combattente che
li sorprenderà: Babbo Natale (David Harbour, Vedova Nera, serie
Stranger Things) è sul posto e sta per
dimostrare che non è sempre un santo. Diretto dal graffiante
regista norvegese Tommy Wirkola (Hansel & Gretel: Witch Hunters,
Dead Snow franchise), Una Notte Violenta e Silenziosa è prodotto da
Kelly McCormick, David Leitch e Guy Danella della 87North. La
sceneggiatura originale è di Pat Casey e Josh Miller, gli autori di
Sonic the Hedgehog.
AMCha
finalmente diffuso il teaser promo diLucky
Hank, l’imminente adattamento in serie del
romanzo del 1997 dell’autore vincitore del Premio Pulitzer Richard
Russo intitolato Straight
Man. La serie dovrebbe debuttare negli USA il
19 marzo su AMC e AMC+. Il video anticipa il
ritorno di Bob Odenkirk alla AMC, cinque mesi dopo
che Better
Call Saul ha concluso la sua serie
di sei stagioni. Presenta l’attore vincitore di un Emmy che
interpreta Hank, un professore universitario che sembra non piacere
a nessuno.
Lucky
Hank sarà incentrato su una storia di
crisi di mezza età ambientata al Railton College. La storia
sarà raccontata attraverso gli occhi di William Henry Devereaux,
Jr. (Odenkirk), l’improbabile presidente del dipartimento di
inglese in un college gravemente sottofinanziato nella cintura di
ruggine della Pennsylvania.Bob
Odenkirk sarà affiancato da Mireille Enos,
Olivia Scott Welch, Suzanne Cryer, Diedrich Bader, Sara Amini e
Cedric Yarbrough insieme a Kyle MacLachlan, Tom
Bower e Chris Diamantopoulos.
La serie sarà adattata e
prodotta da Aaron Zelman e Paul Lieberstein, con Peter Farrelly
alla regia. I produttori esecutivi sono Odenkirk, Farrelly,
Russo, Naomi Odenkirk e Marc Provissiero. È una produzione di
TriStar TV e Gran Via di Sony Pictures.Questo segna
l’ultima collaborazione di Odenkirk con AMC dopo aver lavorato con
loro per oltre sette anni con la serie prequel diBreaking
Bad,Better Call
Saul . Per la sua interpretazione
da protagonista nella serie AMC, ha ottenuto cinque nomination ai
Golden Globe e dieci agli Emmy, inclusa quella come Miglior Attore
in una Serie Drammatica.
A letto con Sartre
è il film del 2022 diretto da Samuel Benchetrit
con Joey Starr, Bouli Lanners, François Damiens, Ramzy
Bedia, Vanessa Paradis, Gustave Kervern,
Valeria Bruni Tedeschi, Raphaelle Doyle, Constance Rousseau,
Vincent Macaigne, Bruno Podalydès, Jules Benchetrit, Thierry
Gimenez, Jean-Pierre Martinage. Il film è ambientato in
una cittadina nei pressi di un porto a nord della Francia.
Lì le persone trascorrono la loro
vita isolati e col tempo si sono abituati alla violenza. La loro
esistenza viene sconvolta improvvisamente da arte e amore, che
inizia a influenzarli fortemente. Tra di loro ci sono
Jesus (Joey Starr) e
Poussin (Bouli Lanners),
impegnati a organizzare un party per la figlia adolescente del loro
datore di lavoro. E Jacky (Gustave
Kervern), uno scagnozzo che grazie all’amore per una donna
scopre l’arte del teatro. È così che la poesia, l’arte e il teatro
aiutano questi personaggi a dare un senso alla loro vita.
A letto con Sartre
arriva al cinema dal 26 gennaio 2023. Delle traduzioni che il
titolo originale del film – Cette musique ne joue pour personne – ha
ricevuto quella in inglese è forse la più concreta: Love
Songs for Tough Guys, Canzoni d’amore per uomini
duri. Ci rendiamo conto dai primi minuti del film dell’enorme
peso che hanno i personaggi nel gestire le loro vite nel fare i
conti con vari tipi d’amore.
A letto con Sartre, la
recensione
Il primo personaggio che notiamo
subito per importanza in A letto con Sartre è
Jeff, il boss locale, interpretato da
François Damiens. Jeff scopre la poesia, una forma
d’arte che compone la musica con le parole. Non è molto bravo, è
più bravo a farsi rispettare, ad usare la violenza. In
Jeff c’è molto del Tony Soprano
de I Soprano: hanno entrambi le caratteristiche
del boss, amano comandare e odiano non essere presi sul serio. In
Jeff come in Tony sopraggiunge quella crisi di mezza età che
colpisce la buona parte degli uomini adulti che lo porta a cercare
se stesso. Per farlo dovrà perdersi, innamorandosi (come crede)
della cassiera del supermercato.
Per lei, per quel breve surrogato di
amore, inizia a seguire un corso di scrittura di poesie. Una specie
di redenzione per uomini adulti, solo che Jeff non
cerca redenzione ma vuole solo convincersi che così facendo sia
considerato una persona migliore. Attorno a Jeff si aggirano i suoi
scagnozzi: Jesus, Poussin, Jacky e
Neptune interpretati rispettivamente da
Joey Starr, Bouli Lanners, Gustave Kervern e
Ramzy Bedia. Ai primi due è affidata la parte meno
avvincente del film: devono assicurarsi la riuscita del compleanno
della figlia del boss, Jessica, alla quale tengono
particolarmente come se fosse figlia loro. Sono i tipi più duri del
gruppo e dato che non hanno affetti riversano il loro amore verso
la giovane Jessica che cercano in tutti i modi di
non deludere organizzando per lei un compleanno perfetto.
Jacky,
invece, per amore è disposto a tutto. Non aveva programmato di
trovare l’amore, non lo cercava. Era semplicemente lo scagnozzo più
taciturno e solitario. Un giorno
Jeff
lo manda a riscuotere un debito e alla porta trova
Suzanne
(interpretata da
Vanessa Paradis),
se ne innamora all’istante. Lui l’uomo duro, braccio destro del
boss locale, trova l’amore che lo spinge a cambiare vita. Non è una
decisione che prende è semplicemente il motore che inizia a rombare
nella sua vita, nel suo cuore e nella sua testa. Dopo aver fatto di
tutto – tra cui uccidere tutti i membri dello spettacolo teatrale
dove recita
Suzanne
– alla fine viene preso nel ruolo di Sartre – da qui il titolo del
film
A letto con Sartre.
“Chiudi gli occhi, pensami e dimmi
cosa vedi”
Quando ami davvero qualcuno,
immaginarlo, anche ad occhi chiusi dovrebbe essere semplice come
bere un bicchiere d’acqua. Due volte nel corso di A letto
con Sartre viene posta questa domanda e tutte le volte
assume un significato diverso e nuovo. La prima volta
Jeff lo chiede a Neptune. Gli
chiede di chiudere gli occhi e pensare alla cassiera del
supermercato – Roxene – e di dirgli cosa vede.
Neptune stenta a farlo perché farlo
significherebbe confermare quello che il suo cuore già gli diceva
da tempo: lui ama Roxene, lo sa dal primo momento
in cui l’ha vista. Neptune allora recita una
brevissima poesia della quale Jeff reclama la
proprietà, lui è il boss. Non aveva considerato una cosa però: le
parole sono delle armi tanto potenti quanto le pistole e il
risultato che hanno su Roxene è immediato.
La donna rimane colpita da questi
versi – versi che in precedenza non aveva capito, troppo
confusionari e scritti da Jeff. Queste parole le
comprende e le arrivano dritte al cuore sa da chi provengono, ma
non c’è bisogno di dirlo ad alta voce perché anche
Jeff lo capisce. La presa di consapevolezza da
parte di entrambi gli uomini arriva davvero come uno sparo di
fucile a cielo aperto. L’idea di amore surrogato in cui era rimasto
intrappolato Jeff svanisce come in una bolla e rimane dunque
apparentemente solo. La seconda volta è sempre
Jeff a porre la domanda ma questa volta a sua
moglie – interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. La donna con gli occhi
chiuse vede un caleidoscopio di colori, odori e sensazioni perdute
che come da un sonno lungo 25 anni si risvegliano e la scuotono dal
torpore in cui ha vissuto per tutto questo tempo.
Tutto
può cambiare
Katia, il personaggio interpretato
dalla Tedeschi, non lo saprà mai concretamente ma le parole che ha
trovato dentro la spazzatura non erano indirizzate a lei, o forse
lo sa ma è troppo innamorata, troppo cieca di questo amore da non
accorgersene. Legge quello che vuole leggere e decide di
sorprendere il marito: nuovo taglio, nuovi abiti, ed effettivamente
riesce nel suo intento. In A letto con Sartre,
Jeff, dunque, vede per la prima volta la moglie,
anche lui come risvegliato da un lungo sonno. Per la prima volta è
lui a chiudere gli occhi e pensa alla persona che ama. Se la
immagina come una poesia dove le parole volano nell’aria
leggere.
L’amore ha spinto i protagonisti di
A letto con Sartre verso una sorta di elevazione
interiore come se attraverso l’arte potessero espiare i propri
peccati. Così Jacky trova l’amore grazie allo
spettacolo teatrale ed è forse pronto a cambiare la sua vita,
Jesus e Poussin hanno organizzato
il compleanno perfetto per Jessica aiutandola
anche a trovare l’amore, Jeff riabbraccia la
moglie in un lungo ballo. Tutto è cambiato, forse il tempo della
redenzione è finalmente giunto ed ha l’aspetto di una composizione
musicale, una poesia, un caleidoscopio di colori.
Con ben 11 nomination, L’innocent, il nuovo film di Louis
Garrel, guida le nomination ai Cesar 2023, gli Oscar del
cinema francese, annunciate oggi. La notte del 12,
di Dominik Moll, segue con 10 nomination. Ecco di
seguito tutti i nominati:
MIGLIOR FILM
Forever Young
Rise
The Innocent
The Night Of The 12th
Pacification
MIGLIOR REGISTA
Cedric Klapisch, Rise
Louis Garrel, The Innocent
Cedric Jimenez, November
Dominik Moll, The Night Of The 12th
Albert Serra, Pacification
MIGLIOR ATTRICE
Fanny Ardant, The Young Lovers
Juliette Binoche, Between Two Worlds
Laure Calami, Full Time
Virginie Efira, Paris Memories
Adele Exarchopoulos, Zero Fucks Given
MIGLIOR ATTORE
Jean Dujardin, November
Louis Garrel, The Innocent
Vincent Macaigne, Diary Of A Fleeting Affair
Benoit Magimel, Pacification
Denis Menochet, Peter von Kant
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Judith Chemla, Le Sixieme Enfant
Anais Demoustier, November
Anouk Grinberg, The Innocent
Lyna Khoudri, November
Noemie Merland, The Innocent
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Francois Civil, Rise
Bouli Lanners, The Night Of The 12th
Micha Lescot, Young Forever
Pio Marmai, Rise
Roschdy Zem, The Innocent
MIGLIOR ESORDIENTE DONNA
Marion Barbeau, Rise
Guslagie Malanda, Saint Omer
Rebecca Marder, A Radiant Girl
Nadia Tereszkiewicz, Forever Young
Mallory Wanecque, The Worst Ones
MIGLIOR ESOPRDIENTE UOMO
Bastien Bouillon, The Night Of The 12th
Stefan Crepon, Peter Von Kant
Dimitri Dore, Bruno Reidal, Confessions Of A Murderer
Paul Kircher, Winter Boy
Aliocha Reinert, Softie
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Eric Gravel, Full Time
Valeria Bruni Tedeschi, Noemie Lvovsky, Agnes de Sacy, Forever
Young
Cedric Klapisch, Santiago Amigorena, Rise
Louis Garrel, Tanguy Viel, Naïla Guiguet, The Innocent
Alice Diop, Amrita David, Marie Ndiaye, Saint Omer
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Michel Hazanavicius, Final Cut
Thierry de Peretti, Jeanne Aptekman, Undercover
Gilles Marchand, Dominik Moll, The Night Of The 12th
MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
Irene Dresel, Full Time
Alexandre Desplat, Final Cut
Gregoire Hetzel, The Innocent
Olivier Marguerit, The Night Of The 12th
Marc Verdaguer, Joe Robinson, Pacifiction
Anton Sanko, The Passengers Of The Night
MIGLIOR SONORO
Cyril Moisson, Nicolas Moreau, Cyril Holtz, Rise
Laurent Benaim, Alexis Meynet, Olivier Guillaume, The
Innocent
Cedric Deloche, Alexis Place, Gwennole Le borgne, Marc Doisne,
November
François Maurel, Olivier Mortier, Luc Thomas, The Night Of The
12th
Jordi Ribas, Benjamin Laurent, Bruno Tarriere,
Pacification
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Julien Poupard, Forever Young
Alexis Kavyrchine, Rise
Patrick Ghiringhelli, The Night Of The 12th
Artur, Pacifiction
Claire Mathon, Saint Omer
MIGLIOR MONTAGGIO
Mathilde van de Moortel, Full Time
Anne-Sophie Bion, Rise
Pierre Deschamps, The Innocent
Laure Gardette, Novembre
Laurent Rouan, The Night Of The 12th
MIGLIORI COSTUMI
Caroline de Vivaise, Forever Young
Pierre-Jean Larroque, The Colours Of Fire
Emmanuelle Youchnovski, Waiting For Bojangles
Corinne Bruand, The Innocent
Praxedes de Vilallonga, Pacification
Gigi Lepage, Simone – Journey Of The Century
MIGLIOR SCENOGRAFIA
Emmanuelle Duplay, Forever Young,
Sebastian Birchler, The Colours Of Fire
Michel Barthelemy, The Night Of The 12th
Sebastian Vogler, Pacifiction
Christian Marti, Simone – The Voyage Of The Century
L’atteso film biografico sulla
leggenda della musica Madonna non si farà più. Il
progetto, che l’icona avrebbe diretto lei stessa, non è più in fase
di sviluppo presso la Universal Pictures, hanno riferito varie
fonti a Variety.
Le speculazioni sul destino del film
sono iniziate immediatamente dopo che Madonna ha
annunciato, la settimana scorsa, un tour mondiale che abbraccia la
carriera, uno che ha registrato il tutto esaurito a New York,
Londra, Parigi e altre città in pochi minuti. Gli addetti ai lavori
che hanno familiarità con Madonna hanno detto che il suo unico
obiettivo è il tour, ma rimane impegnata a fare un film sulla sua
vita, prima o poi. I rappresentanti di
Madonna, Julia
Garner (che avrebbe dovuto interpretare la
popstar) e Universal Pictures hanno rifiutato di commentare la
questione.
Sebbene annunciato nel 2020, lo
sviluppo del film si è protratto fino alla fine del 2022.
Madonna ha lavorato a due bozze della
sceneggiatura che abbraccia lunghi periodi della sua vita creativa
e personale. Una versione precedente è stata scritta con il premio
Oscar Diablo Cody (le loro sessioni di scrittura
sono state ampiamente documentate sui social media). Erin
Cressida Wilson ha fatto un secondo passaggio. Lo scorso
giugno, Variety ha dato la notizia che la vincitrice di Emmy e
Golden Globe Julia Garner aveva vinto il ruolo
dell’icona pop. È seguito a un’estenuante preparazione di settimane
tra un gruppo di giovani attori (tra cui Florence Pugh, Alexa Demie,
Odessa Young e Bebe Rexha) che
hanno partecipato a un bootcamp di canto e ballo.
Madonna ha due lungometraggi al suo
attivo come regista: Sacro e Profano, una commedia
drammatica del 2008 ambientata nel Regno Unito, e
W.E. del 2011, un dramma storico sull’abdicazione
del re Edoardo VIII al trono britannico per sposare la divorziata
americana Wallis Simpson.
Tra i più celebri film d’azione di
fine anni Novanta vi è senza ombra di dubbio Face/Off –
Due facce di un assassino, diretto dal noto regista
cinese John Woo, affermatosi grazie a film action
come A Better Tomorrow, Hard Boiled e
Mission: Impossible II. Qui al suo terzo film
statunitense, Woo costuisce un intricata vicenda che vede
contrapposti un ligio agente dell’FBI e uno spietato terrorista.
L’elemento alla base del film, come noto, è lo scambio di sembianze
che questi due personaggi subiscono in seguito ad un intervento di
chirurgia, punto di partenza per un racconto tanto avvincente
quanto entusiasmante.
La sceneggiatura del film è stata
scritta da Mike Werb e MichaelColleary, i quali la completarono nel 1990. Tra le
fonti di ispirazione, i due hanno poi citato film come La
furia umana e Operazione diabolica. Per via
degli ambiziosi risvolti narrativi ed elementi da loro descritti,
tuttavia, nessuno sembrava disposto a finanziare il progetto. I due
autori apportarono così numerose modifiche nel tempo, fino a quando
non incontrarono Woo, che si disse particolarmente interessato a
firmare la regia di quella storia. Con un budget di 80 milioni di
dollari, Face/Off – Due facce di un assassino si rivelò
poi un successo straordinario.
Il film raggiunse infatti un
guadagno di circa 245 milioni di dollari in tutto il mondo e
ottenne particolari lodi per le interpretazioni dei protagonisti,
per le dinamiche scene d’azione e per gli effetti speciali che
arricchiscono il tutto. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e all’annunciato sequel. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Face/Off – Due
facce di un assassino
Protagonista del film
è Sean Archer, un agente dell’FBI che da anni
conduce una caccia senza tregua nei confronti del pericolosissimo
terrorista Castor Troy. Nemici giurati, i due si
sono più volte incontrati senza riuscire però a prevalere l’uno
sull’altro. In uno dei loro scontri, tuttavia, è rimasto ucciso il
figlio di Sean, che da quel momento ha giurato vendetta assoluta.
Grazie ad un’imboscata ben architettata, infine, egli riesce a
catturare sia Castor che il suo fratello minore Pollux
Troy. Quest’ultimo viene arrestato e condotto in carcere,
mentre il terrorista finisce in coma in seguito alla
sparatoria.
Tutto sembra dunque essere giunto a
conclusione per Archer, almeno fino a quando non scopre di una
bomba batteriologica a tempo piazzata dai due fratelli in un luogo
affolatto di Los Angeles. Per cercare di estorcere a Pollux le
informazioni su dove questa sia nascosta, Archer accetta di
sottoporsi ad un intervento che lo porta ad assumere il volto, la
voce e l’aspeto di Castor. Così facendo, può continuare a condurre
la sua indagine sotto copertura. Il terrorista, però, risvegliatosi
dal coma, si ritrova a poter gestire la sua nuova identità, quella
di Archer, per impossessarsi della vita professionare e
sentimentlae del nemico, nel tentativo di distruggerlo.
Face/Off – Due facce di un
assassino: il cast del film
Per i due personaggi protagonisti, i
produttori erano alla ricerca di grandi star del cinema d’azione.
Tra le coppie di interpreti presi in considerazione si annoverano
Arnold Schwarzenegger e
Sylvester
Stallone, Jean-Claude Van Damme e
Steven Seagal, Harrison Ford e
Michael
Douglas, Alec Baldwin e
Bruce Willis e
Al Pacino e
Robert De Niro.
Alla fine, però, vennero scelti per i ruoli gli attori Nicolas Cage e
John Travolta.
Cage, inizialmente, aveva rifiutato il ruolo di Castor Troy, poiché
non interessato ad interpretare un cattivo. Tuttavia, quando capì
che avrebbe interpretato principalmente il “buono”, Cage accettò
immediatamente di partecipare al film.
Travolta, invece, è Sean Archer, il
quale acquista poi i panni di Castor. Per prepararsi ai ruoli e a
dover interpretare l’uno i panni dell’altro, i due attori passarono
due settimane a stretto contatto, studiandosi a vicenda e
concordando diversi atteggiamenti e movenze. Accanto a loro nel
film vi sono poi Joan Allen nel ruolo di Eve
Archer e Alessandro
Nivola in quelli di Pollux Troy. L’attore e regista
Nick Cassavetes, celebre per aver diretto Le
pagine della nostra vita, interpreta invece Dietrich Hassler.
Colm Feore, oggi noto per il ruolo di Reginald
Hargreeves in The Umbrella Academy, è il dottor Malcolm
Walsh, colui che esegue l’operazione sui due protagonisti.
Face/Off – Due facce di un
assassino: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dopo anni di speculazioni, nel 2019
la Paramount Pictures ha confermato l’intenzione di dar vita ad un
remake del film, con un nuovo cast. Tuttavia, nel febbraio del 2021
è stato invece riportato che il film sarà un sequel diretto del
titolo del 1997, ripresentando dunque gli stessi attori per
protagonisti. A dirigere il film è stato chiamato
AdamWingard, regista già noto
per i film Blair Witch, Death Note e Godzilla vs.
Kong. Intervistato a riguardo, egli ha poi raccontato che si
assicurerà che per il nuovo film vengano utilizzate tecnologie ed
effetti speciali all’avanguardia, così da rendere il tutto ancor
più realistico.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Face/Off – Due facce
di un assassino è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 24
gennaio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Il Giorno della
Memoria si avvicina e con esso l’esigenza di mantenere
vivo il ricordo degli orrori della Shoah. Dal26 Gennaio arriva al cinema
Terezin, film che mostra la
particolare realtà del campo di detenzione di
Theresienstadt.Terezin è una
coproduzione internazionale (Minerva
Pictures, Rai CinemaeThree Brothers Production)
diretta da Gabriele Guidi. Il
film presenta un cast internazionale ricco di nomi cari
alla fiction italiana: da Mauro
Conte (Una questione privata,
Sulla mia pelle), a Alessio
Boni, Cesare Bocci
e Antonia Liskova.
Terezin: la trama del film
1942. Antonio (Mauro Conte) è
un clarinettista italiano che si è trasferito a Praga per
studiare musica. Lì ha conosciuto
Martina (Dominika Moravkova), una
violinista cecoslovacca. I due si sono innamorati e vivono insieme.
Lei è ebrea, come parte della famiglia di lui. Durante la Seconda
guerra mondiale,
Antonio e Martina vengono
deportati al ghetto di Terezin. Nel campo di
concentramento di Theresienstadt i due entrano in contatto
con tanti altri artisti come loro che, in quanto ebrei, sono
costretti a vivere in condizioni ai limiti dell’umanità. Nel
tentativo di mantenere viva l’arte – e con essa la speranza e la
civiltà – i musicisti del campo mettono in piedi un’orchestra che,
tra deportazioni e regole ferree, coinvolge uomini, donne, bambini
e soldati nazisti.
Il ghetto degli
artisti
La vicenda descritta
in Terezin è tratta da una storia vera: non
solo la Seconda guerra mondiale, ma anche gli accadimenti del
ghetto sono fatti storici. Il campo di
Theresienstadt era uno spazio sfaccettato: le SS lo
utilizzavano non solo come luogo d’internamento
per gli ebrei, ma anche come centro di smistamento
per i prigionieri verso i campi di sterminio di Auschwitz e
Treblinka. Il luogo però era promosso dalla propaganda nazista come
un esempio perfetto di insediamento ebraico. A
Terezin c’erano quindi i lavori forzati, le celle,
le punizioni e le deportazioni. Nonostante ciò, la vita culturale
era viva all’interno del ghetto. Una scuola accoglieva la grande
concentrazione di bambini, un’orchestra quella di musicisti e
compositori come Viktor Ullman.
Il campo di
Terezin era quindi un mondo assurdo
in cui alle minacce di deportazione e ai forni crematori si
alternavano prove d’orchestra e concerti in grande stile. Questa
contraddizione è resa bene dal film di Gabriele
Guidi. Le scene drammatiche e quelle più distese si
alternano continuamente, contaminandosi l’una con lo spirito
dell’altra. Vedendo Terezin, si fatica a dare il
giusto peso a tutto quello che viene rappresentato. La sensazione
di inadeguatezza non è casuale ma esprime il vissuto dei deportati:
artisti trasformati in braccianti, persone rese numeri, anime che
diventano carne da macello.
Una produzione in pieno stile
Rai
Il mondo assurdo del campo è
sicuramente ben rappresentato in Terezin, ma
non è l’unico elemento estraniante. I dialoghi enfatici e troppo
esplicativi, uniti allo stridente autodoppiaggio degli attori
italiani, danno quel tocco da fiction Rai che
stona con una storia così profonda e delicata. Interpreti come
Alessio Boni, Cesare
Bocci e Antonia
Liskova cedono spesso alla recitazione
televisiva. In questo modo, la dimensione estraniante del film si
trasforma spesso in dimensione melodrammatica e favolistica,
qualcosa di molto lontano dal dramma storico della Shoah.
Anche le inquadrature e la
fotografia di Terezin non si distaccano dal
mondo della fiction: i movimenti di macchina sono semplici, la
composizione dell’immagine è geometrica. Inoltre, il campo
viene rappresentato quasi sempre nel suo aspetto più pulito e
composto: i forni crematori sono censurati, come anche i luoghi più
trasandati. Tutto ciò che potrebbe impressionare viene solo
nominato ed è mascherato a livello visivo.
La
musica come formula narrativa
Terezin è un film
facilmente fruibile. Il lungometraggio è adatto anche ai più
piccoli e alle scuole per che affronta in modo soft un argomento
che di soft ha davvero poco. Ad ogni modo, il Giorno della
Memoria serve a mantenere vivo il ricordo dell’orrore e
ogni mezzo che s’impegna in questa causa è lodabile.
Sicuramente, Terezin saprà ritagliarsi una
fetta di pubblico.
Immergendoci in una realtà da
brivido, Lockwood & Co è una nuova serie teen
tendente all’horror sovrannaturale. Formata per il momento da una
sola stagione di otto episodi da circa 40 minuti l’uno, la serie è
scritta e diretta dal regista britannico Joe
Cornish (Attack
the block, Antman),
e tratta dall’omonima serie di
romanzi di Jonathan Stroud. In particolare, questa prima
stagione di Lockwood & Co racconta le vicende dei
primi due romanzi, quindi è prevedibile (ed auspicabile) un
seguito. Nel cast ritroviamo prevalentemente figure nuove ed
emergenti, tra cui l’attrice Ruby Stokes
(Francesca Bridgerton nella serie
Bridgerton) nel ruolo di Lucy Carlyle, Cameron
Chapman nei panni di Anthony Lockwood e Ivanno
Jeremiah (Black
Mirror: zitto e balla) come ispettore Barnes.
Lockwood & Co: gli spettri
visitatori
In una realtà in cui i fantasmi,
detti visitatori, popolano le strade e le case di Londra, tanti
giovani supervisionati dagli adulti si occupano di combatterli.
Molti bambini e teenagers hanno sviluppato dei poteri di percezione
degli spettri, tali da poterli individuare e sconfiggere con più
facilità. Tra questi, Lucy Carlyle, di appena 13 anni, viene
costretta dalla madre a lavorare per un’agenzia locale di acchiappa
fantasmi; dopo anni di allenamento ed amicizia con la compagna
Norrie, un triste incidente in una casa infestata convince Lucy ad
abbandonare la propria casa per una nuova vita a Londra. Qui viene
accolta nella Lockwood & Co, una piccola agenzia
di acchiappafantasmi formata da soli due ragazzi, Anthony Lockwood
e George Karim, senza alcun supervisore adulto. I tre avranno
insieme tante avventure da brivido in cui affermeranno la loro
bravura dinnanzi anche all’ispettore Barnes, ed in cui Lucy
conoscerà meglio il suo grande potere.
Le avventure dei nuovi
ghostbusters
Il tema dei fantasmi è molto noto e
popolare sia nella narrativa che nel cinema. Basti pensare a
Ghostbusters, noto cult del 1984 con
Bill Murray e
Dan Aykroyd. A differenza della commedia degli
acchiappafantasmi, in Lockwood & Co la narrazione
riguardo i visitatori assume delle tinte più dark. Tutti gli
episodi sono costellati di scene che trasmettono allo spettatore
una certa suspense, tale quasi da rasentare l’horror. Un esempio
figura durante una delle missioni dei tre in una magione stregata
fuori Londra, dove in un sotterraneo vengono circondati da una
moltitudine di fantasmi di antichi monaci. Trattandosi di una serie
teen, la trama e le tematiche affrontate bilanciano la presenza di
queste scene sinistre.
Sembra essere centrale già dai primi
episodi di Lockwood & Co una certa affinità tra
Lucy e lo stesso Lockwood. Questa particolare sinergia si nota
molto anche durante le loro avventure a caccia di fantasmi, e
diventa così forte da far sentire George escluso dai due. Pur non
essendo ancora ben definita la relazione tra i due, negli ultimi
episodi sono presenti vari momenti topici, i classici attimi prima
del bacio, che portano lo spettatore a considerarli una nuova ship
nella serie.
Lockwood & Co: visitatori
e poteri sovrannaturali
L’elemento sovrannaturale è
sviluppato nella serie con effetti speciali relativamente semplici,
soprattutto nella rappresentazione dei visitatori, ma comunque in
maniera efficace. Ad ogni modo, il clima generale di mistero è
accentuato dalla presenza di molti elementi celati agli occhi dello
spettatore. Nella serie si accenna a come i visitatori non siano
sempre stati parte della quotidianità di Londra. E’ chiaro che in
un particolare momento storico non troppo passato, forse cinquanta
o sessant’anni prima, il “Problema” ha avuto inizio. Lo stesso
George si dimostra scettico sulle motivazioni date dal governo e
crede in una qualche forma di cospirazione, o di causa segreta che
non è stata resa nota ai cittadini, ed ovviamente neanche a noi
spettatori.
Riguardo i poteri dei giovani
ed i fantasmi, il pubblico può raccogliere sempre più informazioni
con il proseguire degli episodi. Non è presente una voce narrante
che pone una qualche forma di antefatto, ma è comunque possibile
comprendere da altre vie. Ad esempio, viene reso noto allo
spettatore come i poteri di percezione non sono definitivi, ma con
gli anni svaniscono. Inoltre già dai primi episodi possiamo
scoprire la classificazione dei visitatori in tre tipologie.
Anthony Lockwood: tra sorrisi e
segreti
Un’aura di mistero circonda anche lo
stesso Lockwood. Pur risultando coraggioso e protettivo nei
confronti di George, e soprattutto di Lucy, sono molti i segreti
che nasconde riguardo al suo passato, rinchiusi nella porta sopra
le scale della Lockwood & Co. Lucy lo aiuta ad
aprirsi con loro, lo fa sentire amato.
Ma sono ancora molti gli
interrogativi che restano senza risposta alla fine di questa
stagione: come ha avuto inizio il Problema? Che segreti cela
Lockwood? Si attende una seconda stagione con ansia per
scoprirlo!
Una nuova commedia romantica si
aggiunge al palmares di Jennifer Lopez e Josh Duhamel che guidano – letteralmente – il
film Un matrimonio esplosivo. La pellicola di
Amazon Prime Video sarà disponibile sulla
piattaforma dal 27 gennaio. Il regista, Jason
Moore, presenta questo film a tratti audace che ha a
tutti gli effetti le caratteristiche di una classica romcom
americana ma che si trasforma presto in un bad-ass movie.
Darcy e Tom riuniscono le loro
famiglie per un matrimonio di gruppo, ma la cerimonia viene sospesa
quando degli uomini armati prendono tutti in ostaggio. “Finché
morte non ci separi” assume un significato del tutto nuovo in
questa esilarante e adrenalinica avventura, quando
Darcy e Tom dovranno salvare i
loro cari, se non si uccideranno prima a vicenda.
Un matrimonio esplosivo, la
trama
Jennifer Lopez dopo Marry Me – Sposami torna in una commedia
romantica un po’ fuori dagli schemi. Ci troviamo nelle Filippine e
L-O-V-E di Nat King Cole risuona nelle nostre orecchie. Sembrerebbe
andare tutto bene, le dinamiche sono abbastanza semplici: la futura
sposa affronta i problemi pre-matrimonio, una suocera invadente
(Jennifer
Coolidge), una madre contrariata (Sônia
Braga) e l’ex fidanzato storico che si presenta senza
avvisare (Lenny
Kravitz). Ci troviamo in un resort esclusivo delle
Filippine che data la presenza della Coolidge confondiamo
Un matrimonio esplosivo con un episodio di
The White Lotus. La coppia formata dalla
Lopez e da Duhamel capovolge gli
stereotipi di genere: Tom vuole un matrimonio in
pompa magna, lo organizza alla perfezione creando dei centro tavola
a forma di ananas luccicanti invidiabili. Darcy,
avvocato di carriera, non sogna nulla del genere, anzi predilige
una cerimonia intima con l’amore della sua vita.
Un matrimonio
esplosivo vira presto sul “bad-ass movie” quando
parallelamente a una crisi coniugale tra la coppia compaiono i
pirati e rapiscono gli ospiti. Il crescendo di suspence verso
quello che accadrà nel film è ovviamente avvolto da tutte le
questioni interne tra la coppia. Da una parte, dunque, ci sono i
parenti e amici degli sposi rapiti dai pirati che chiedono un
riscatto stranamente abbastanza salato. Dall’altra
Darcy e Tom che litigano su chi
dei è pronto a fare il sacrificio più grande per salvare la
relazione. “Non tutto è una questione di soldi!“, esclama
la futura sposa Darcy alla cena di prova del suo
idilliaco matrimonio, ma effettivamente presto lo diventerà.
Un piano con un solo passaggio
Mentre cercano di risollevare le
sorti della loro storia d’amore – apparentemente – tormentata –
Darcy e Tom si improvvisano
killer di pirati. Il compito gli riesce molto bene dato che, per
una serie di coincidente fortuite, riescono a far fuori parte della
banda di pirati che li ha colpiti. Il regista Jason
Moore (Pitch
Perfect) cerca dare una nuova luce al genere delle
commedie romantiche aggiungendo sangue, violenza e omicidi.
Un matrimonio esplosivo va controtendenza anche
rispetto alle pellicole proposte quest’anno che tentano di fare una
critica alla borghesia moderna. Prima con The
Menu e poi con
Triangle of Sadness. La critica è velata
pressoché inesistente dato che sono sempre i “buoni” ad avere la
meglio.
Oltre alla parte cruenta in
Un matrimonio esplosivo una buona dose di umorismo
è portata in scena da Jennifer Coolidge che sembra
non aver mai abbandonato il ruolo di The White
Lotus e rende comici anche i momenti di massima tensione
del film. In più di una occasione le risate sono affidate al suo
personaggio di mamma chioccia. Darcy e
Tom riescono in qualche modo a cavarsela e le
varie peripezie che affrontano per avere la meglio sui pirati si
muovono parallelamente alla risoluzione del loro rapporto. Ci sono,
infatti, diversi momenti chiarificatori della loro storia d’amore
che aiuteranno i due ad accettare le differenze l’uno
dell’altro.
Pirati, amore e fantasia
Ma se fino a questo punto di
Un matrimonio esplosivo abbiamo visto soltanto
sequenze di combattimento arrangiate accompagnate da una buona dose
di fortuna, arriva lo sconvolgimento di trama.
Sean, interpretato da Lenny
Kravitz, è in realtà il mandante di questo rapimento.
Tom è il primo a smascherarlo con un atto di
coraggio e mettendo a repentaglio la sua vita.
Sean ha affidato ai mercenari balinesi di
attaccare il matrimonio di Darcy per chiedere un
riscatto a Robert (Cheech Marin),
il padre della sposa. Ma come se non fosse abbastanza: la compagna
di Robert è in realtà complice di questo attacco, palesa la sua
vera identità e cerca in tutti i modi di uccidere i due futuri
coniugi.
L’amore in Un matrimonio
esplosivo è centrale e viene narrato sotto le sue più
contrastanti sfaccettature. Quello per i figli, l’amore per la
famiglia, per il partner. L’amore più vanitoso, più ricercato, più
nascosto, ma non è totalizzante. Non si riesce a entrare in empatia
o quanto meno a simpatizzare per Darcy e
Tom. A causa della scarsa chimica che riecheggia
per tutto il film tra gli stessi attori la loro relazione appare
piatta. Per cui alla fine, quando il risvolto di trama è il
consueto E vissero per sempre felici e contenti, l’unica
cosa che rimane impressa è l’immagine di Jennifer
Coolidge con un mitra in mano che fa un agguato ai
pirati.
Siamo nel bel mezzo della stagione
dei premi e, dato che i cinecomics vengono spesso trascurati da questo
punto di vista, ecco cinque titoli che avrebbero meritato un
maggiore successo… inclusa la vittoria come “Miglior Film” agli
Oscar!
Da The Avengers, con cui possiamo dire sia
iniziato “tutto” fino al più recente The Batman, che ha regalato uno sguardo
inedito al Crociato Incappucciato di Gotham City, ecco 5 cinecomics
che pensiamo avrebbero meritato più nomination agli
Oscar.
The Avengers
The
Avengers ha ottenuto una nomination agli
Oscar per i miglior effetti speciali, ma sembra
che l’impatto di questo film non sia stato valorizzato quanto
avrebbe dovuto. I Marvel Studios hanno
lanciato una serie di franchise di supereroi in solitaria in un
periodo in cui i film tratti dai fumetti non erano assolutamente
popolari.
In seguito, hanno riunito con
successo questi personaggi – nel bel mezzo dell’acquisizione da
parte della Disney – in un blockbuster diretto da
un regista conosciuto soprattutto per il suo lavoro televisivo, ed
è stato magnifico. Con un incasso di oltre 1 miliardo di dollari in
un periodo in cui questa cifra era una rarità, The Avengers è stato, per molti versi, il vero
capitolo iniziale del MCU
così come lo conosciamo. Anche se non stiamo dicendo che il cast
avrebbe dovuto essere sul palco ad accettare
l’Oscar come “miglior film” nel 2013 questo è
stato un film speciale e, come tale, andava riconosciuto.
Spider-Man 2
Vincitore di un Oscar per i
suoi effetti speciali, Spider-Man 2 è un perfetto esempio di come i
cinecomics siano tipicamente riconosciuti solo nelle categorie
tecniche. Questo rivoluzionario sequel del regista Sam
Raimi è uscito nel 2004, ma è ancora considerato uno dei
migliori adattamenti di fumetti mai realizzati sul grande
schermo.
Tra l’eccezionale interpretazione di
Alfred Molina nei panni del Dottor
Octopus, una storia forte sull’amore e l’amicizia e una
grafica diversa da qualsiasi altra cosa vista prima sullo schermo,
Spider-Man 2 è un film che serve a ricordare
perché anche i blockbuster meritano di essere riconosciuti.
Watchmen
Watchmen
ha fatto un lavoro fantastico di adattamento dell’iconica graphic
novel di Alan Moore e Dave
Gibbon. Sebbene sia vero che lo stile di Zack
Snyder non sia adatto a tutti, questo film è stato
innegabilmente straordinario dal punto di vista visivo.
Non stiamo necessariamente dicendo
che Watchmen sia uno dei cinecomics degni
dell’Oscar, ma sembra che il film sia stato trascurato solo perché
la storia non è troppo facile da digerire. È densa, a volte un po’
troppo complicata e contorta, e brutalmente violenta, ma il tutto
si risolve in un modo che… funziona.
Avengers: Endgame
Questa epopea di tre ore
funziona sotto ogni aspetto, raccontando una storia potente e
commovente che culmina con la celebrazione del franchise di maggior
successo di tutti i tempi. Avengers: Endgame non è stato solo un film, ma
un’esperienza. Robert Downey Jr. meritava sicuramente un
riconoscimento maggiore, così come Josh Brolin per la sua stratificata e
affascinante interpretazione di Thanos.
Naturalmente, entrambi sono stati
aiutati da effetti visivi, quindi è stato facile per questo
cinecomic del 2019 essere trascurato e, in molti casi,
ignorato.
The Batman
The
Batman è stato distribuito con recensioni estremamente
positive lo scorso marzo, ma nei mesi successivi è stato ampiamente
dimenticato. Non sappiamo se dare la colpa alla scarsa attenzione
degli spettatori o a un livello di familiarità con il personaggio
che ha fatto sì che il film passasse troppo rapidamente in secondo
piano.
Dato il suo tono adulto,
l’avvincente storia poliziesca e le fantastiche interpretazioni da
cima a fondo, non vediamo alcun motivo per cui The Batman non sia in primo piano in
manifestazioni come i GoldenGlobe e gli Oscar: i cinecomics
del Batverse meritano sicuramente di più.
Disponibile dal 2
dicembre su Disney+Darby Harper: consulenza
fantasmi (Darby and the
Dead) è il nuovo film originale della
piattaforma che racconta in maniera insolita il delicato momento
dell’adolescenza, del trovare la propria voce e il proprio posto
trai coetanei, che sembrano sempre più svegli, vivaci, inseriti. A
porsi queste domande è Darby, interpretata da Riele
Downs, presente, insieme a tutto il cast, alla conferenza
stampa ufficiale del film. Con lei anche Auli’i
Cravalho, che nel film interpreta Capri, la reginetta
della scuola, che si troverà costretta ad avvalersi dell’aiuto di
Darby.
Cravalho ha spiegato in
che cosa somiglia al suo personaggio: “Non credo di essere
troppo simile al mio personaggio, ma dirò che è stato molto facile
per me diventare lei. Quindi, non ne sono davvero sicura. Forse ci
sono pezzi di me che hanno deciso di mostrarsi con Capri. Adoro la
sua sicurezza e sì, è stato davvero divertente. L’intero cast è
della Gen Z, quindi tutti ci siamo trovati negli altri, è stato
davvero davvero bello.”
Riele
Downs ha parlato del suo lavoro con Cravalho che è a tutti
gli effetti una sua antagonista: “È impossibile odiare Auli’i.
È così divertente, così divertente, così talentuosa. Quindi, è
stato molto facile recitare, perché ha talento. Ma allo stesso
tempo, è stato difficile perché nessuno di noi due era avversa
all’altra. Per quello che riguarda le somiglianze, immagino di
essere in qualche modo come il mio personaggio, in alcuni modi.
Sono un po’ più introversa. Mi piace fare le cose da sola a volte o
molto spesso. Ma in termini stilistici, sento di essere più vivace
di lei, mi piace fare ogni tipo di esperienza.”
Chosen Jacobs
interpreta invece Alex, un personaggio molto simile a Darby e tutto
da scoprire: “Ogni volta che guardo una sceneggiatura, guardo
solo se la sceneggiatura ha personaggi genuini e interessanti. Non
importa se sarà un uomo o una donna. E leggendo la sceneggiatura di
questo film, ho capito che ogni personaggio è completamente
sviluppato. Ogni personaggio sarebbe potuto essere protagonista di
uno spin-off. Cerco sempre nelle storie che ogni personaggio abbia
davvero un vero ruolo stratificato. Quindi, sapere che sarò in un
film con i personaggi di Auli’i e Riele e quelli di Asher e di
tutti, era una bella sensazione. È stato eccitante poter recitare
con così tante persone diverse e dal fantastico talento. Questo
presupposto porterà sempre un prodotto interessante, e penso che ce
l’abbiamo fatta.”
Noto per essere Billy
Baston di Shazam!, Asher Angel
interpreta invece James, il bello e tenebroso della scuola, per il
quale Darby ha una cotta: “Tutti i nostri personaggi stanno
attraversando le loro esperienze, e penso che essere un attore e
riuscire a tuffarsi in questo contesto sia qualcosa di super
speciale. Ed è una delle cose che amo davvero fare. E lavorare con
Riele, Auli’i e Chosen, e guardarli fare le loro cose ogni giorno,
e guardarli venire sul set e interpretare il personaggio è stata
una grande esperienza. Perché è bello essere in un ambiente in cui
puoi imparare dagli altri.”
A dirigere il film è
stato chiamato Silas Howard: “Adoro questo
cast, la troupe, il team e i produttori. E dovevo davvero fare
nostra questa storia. Per me, da uomo trans, era importante
raccontare una classica storia del liceo, dove non ho mai avuto
visibilità. Non c’era nemmeno un vero linguaggio per rappresentarmi
all’epoca, ecco quanti anni ho! È stato davvero importante, anche
con il supporto dello studio, siamo riusciti a trovare questo
momento di intimità con tutti i giovani attori. E mi sento come se
facessi parte del cast, dobbiamo rendere questi ruoli nostri e
adattarli su misura e non è sempre semplice, non viene automatico,
richiede fiducia reciproca e fiducia in me, e soprattutto una
scrittura molto forte.”
E il film risente senza
dubbio di questo impegno e di questa vitalità che i giovani
interpreti hanno infuso in tutti i loro personaggi. Darby Harper: consulenza fantasmi arriverà su
Disney+ il 2 dicembre.
Sono state annunciate le nomination
agli Oscar 2023, la 95° edizione degli Academy
Awards, la cui cerimonia di apertura si svolgerà a Los Angeles
al Dolby Theatre il 12 marzo 2023 e verrà presentata da
Jimmy Kimmel.
Il trailer completo di Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha
debuttato all’inizio di questo mese, dandoci la possibilità di una
prima vera occhiata a M.O.D.O.K. in azione. I fan avevano già
un’idea di come sarebbe stato “Mental Organism Designed Only
for Killing (Organismo mentale progettato solo per uccidere)”
grazie ad alcuni promo art trapelati in rete, ma il trailer ci ha
offerto una rapida occhiata al cattivo megalomane senza la sua
maschera, rivelando un design molto più accurato.
“MODOK è forse la mia singola
cosa preferita che ho fatto nel film”, ha detto lo scrittore
Jeff Loveness alla rivista SFX. “Ovviamente
siamo molto fedeli ai fumetti con il design e l’aspetto, ma poi c’è
un po’ di extra che gli abbiamo aggiunto. Forse verrò licenziato da
The Kang Dynasty quando la gente lo vedrà, ma alcuni dei miei
momenti preferiti vengono da MODOK e dalle sue dinamiche.”
“Dirò solo che è stato ispirato
da Kevin Kline in Un pesce di nome Wanda e Frank Grimes in un
vecchio episodio dei Simpson – questo uomo davvero
ipocrita, egoista, presuntuoso ma anche profondamente triste e
insicuro che sa di avere una vita di merda da affrontare e sta
cercando di trarne il meglio”. “Il suo ego si sgretolerà nel
momento in cui viene sfidato, ma poi, come Kevin Kline in Un pesce
di nome Wanda, è piuttosto bravo a uccidere le persone”,
aggiunge Loveness. “È una vera mina vagante, e mi sono
divertito moltissimo con lui.” Sebbene il suo casting
non sia ancora stato ufficializzato, M.O.D.O.K. sarà portato in
vita da Corey Stoll, che ha interpretato
Yellowjacker nel primo Ant-Man
(supponiamo che i due personaggi siano collegati).
Il nuovo film Marvel StudiosAnt-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il
via alla Fase 5 del Marvel Cinematic
Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane,
distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura
presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora:
Kang il Conquistatore.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi
Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a.,Ant-Man
and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Riprese quasi concluse per la nuova
serie Sky Original L’arte della gioia, il debutto
assoluto da regista di una serie TV di Valeria Golino (Miele,
Euforia),
prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in
tutti i Paesi in cui Sky opera in Europa.
Dall’omonimo romanzo postumo di
Goliarda Sapienza (in libreria con Einaudi),
rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a
raggiungere il successo all’estero, L’arte della
gioia – prodotta da Sky e da Viola Prestieri per
HT Film – racconta la storia di una ragazzina della
Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di
una vita migliore di quella che ha sempre avuto.
Dal set siciliano arrivano le
primissime foto di scena, che ritraggono i protagonisti annunciati
oggi: Tecla Insolia (La bambina che non voleva
cantare, 5 minuti prima) nei panni della giovanissima
Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa;
Jasmine Trinca (Fortunata,
Marcel!, Supereroi, La dea fortuna) in
quelli di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta
verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino (Il Miracolo, Fai
bei sogni, 1992-1993-1994) sarà Carmine, l’uomo che
gestisce le terre della villa del Carmelo, dimora dei Brandiforti,
la famiglia nobile e benestante di Leonora; Alma
Noce (Brado, La ragazza ha volato,
Gli anni più belli) interpreta Beatrice, la più giovane
erede della famiglia Brandiforte, guidata dalla principessa Gaia,
interpretata da Valeria Bruni Tedeschi (I
villeggianti, Forever Young – Les Amandiers,
Estate ’85, La pazza gioia). Nel cast anche
Giovanni Bagnasco (Finalmente l’alba) che
sarà Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti, e
Giuseppe Spata (La mafia uccide solo d’estate
– Parte II, La mossa del cavallo – C’era una volta
Vigata, Tutta colpa di Freud) nei panni di Rocco, il
loro autista.
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Foto di Paolo
Ciriello
Foto di Paolo
Ciriello
Foto di Valeria
Glorioso
Foto di Paolo
Ciriello
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Glorioso
L’arte della gioia, la trama
Scritta da Valeria Golino, Luca
Infascelli, Francesca Marciano,
Valia Santella e Stefano Sardo,
L’arte della gioia racconta la sua drammatica e
avventurosa vita: nata il primo gennaio del 1900 da una povera
famiglia della Sicilia rurale, Modesta fin dall’infanzia ricerca la
felicità senza soccombere ai condizionamenti della società. Dopo un
tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta
in un convento dove, grazie alla sua intelligenza e caparbietà,
diventa la protetta della Madre Superiora. Successivamente approda
alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà
indispensabile acquistando sempre maggiore potere a palazzo. Questo
incessante movimento di emancipazione si accompagna ad un percorso
di maturazione personale e sessuale, che la porta a scoprire e
rivendicare il diritto al piacere e alla felicità.
L’arte della gioia è stata realizzata con il
sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, Sport e
Spettacolo – Sicilia Film Commission.
Apple TV+
ha annunciato oggi l’acquisizione di “Drops of
God“, la nuova dramedy multilingue franco-giapponese
di Legendary Entertainment, adattata dall’omonima serie manga
giapponese bestseller del New York Times, creata e scritta dal
pluripremiato Tadashi Agi, con artwork di Shu Okimoto e
pubblicata da Kodansha. Composta da otto episodi,
“Drops of God” è interpretata da
Fleur Geffrier (“Das Boot”, “Elle”) nei panni di
Camille Léger e Tomohisa Yamashita (“The Head”,
“Tokyo Vice”, “Alice in Borderland”) nei panni di Issei Tomine
ed è prodotta da Les Productions Dynamic in associazione con
22H22 e Adline Entertainment.
Drops of God, la
trama
La serie si apre con il mondo della
gastronomia e dei vini pregiati in lutto perché Alexandre Léger,
creatore della famosa Léger Wine Guide e figura emblematica
dell’enologia, è appena morto nella sua casa di Tokyo all’età di 60
anni. Il compianto Alexandre lascia una figlia, Camille (Fleur
Geffrier), che vive a Parigi e non vede il padre dalla separazione
dei suoi genitori, avvenuta quando lei aveva nove anni. Camille
vola a Tokyo per assistere alla lettura del testamento di Léger e
scopre che suo padre le ha lasciato una straordinaria collezione di
vini, la più grande al mondo secondo gli esperti. Ma, per
rivendicare l’eredità, Camille deve competere con un giovane e
brillante enologo, Issei Tomine (Tomohisa Yamashita), che suo padre
ha preso sotto la sua ala protettrice e che nel testamento di Léger
viene indicato come il suo “figlio spirituale”. Ma la sua
connessione con Issei è realmente solo spirituale?
Scritto e ideato da Quoc Dang Tran (“Marianne”, “Parallel”),
prodotto da Klaus Zimmermann (“Borgia”, “Trapped”) e diretto da
Oded Ruskin (“No Man’s Land”, “Absentia”), “Drops of God” uscirà
nel 2023 su Apple TV+,
Giappone escluso. La serie è presentata in collaborazione con
France Télévisions e Hulu Japan.
Kodansha, una delle più grandi case editrici giapponesi, è stata
fondata nel 1909 e a oggi vanta una vasta gamma di attività
editoriali. Da sempre impegnata nella promozione della
lettura, offre numerosi premi letterari, come il Premio Noma e il
Premio Yoshikawa, che riconoscono agli autori di maggior talento i
contributi per il miglioramento della cultura editoriale.
“21” è una
pellicola del 2008 diretta Robert Luketic, basata
sulle vicende reali del MIT Blackjack Team. Questo
gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology è
salito alle cronache per essere riuscito a sbancare diversi casinò
di Las Vegas utilizzando il calcolo delle probabilità. Sulla
vicenda nel 2002 era già stato pubblicato un libro
intitolato: “Bringing Down the House: The Inside Story of Six
MIT Students Who Took Vegas for Millions“, scritto da
BenMezrich. Il testo ispirerà il
film, che segue le vicende di Ben Campbell,
interpretato da Jim Sturgess, brillante studente
che si trova ad affrontare diverse sfide. Vari avvenimenti lo
porteranno a riflettere profondamente sulle conseguenze delle
proprie azioni.
Ben Campbell è uno
studente del Massachusetts Institute of Technology, che
vuole entrare a far parte della scuola di medicina della
Harvard Medical School. Ha tutte le carte in regola per
questo percorso accademico, viene infatti ammesso agli studi, ma ha
gravi problemi finanziari. Come poter pagare i 300.000 dollari di
iscrizione? Ben decide di candidarsi per ricevere la borsa
di studio Robinson, finanziamento che gli permetterebbe di
coprire interamente tutte le spese di iscrizione, ma questa viene
assegnata ogni anno a un solo studente. Ben parla con il direttore,
che lo informa del fatto che la borsa di studio verrà assegnata
allo studente capace di raccontare l’esperienza di vita più
interessante. Ben riflette allora sulla sua vita: lui ha
sacrificato molta della sua giovinezza dedicandola allo
studio, mettendo da parte il divertimento e molte
delle esperienze tipiche dell’adolescenza. Non ha una storia
particolare da raccontare, non sa proprio cosa poter dire per farsi
notare dalla commissione. Tuttavia, in quel periodo Ben partecipa
al corso di matematica del professore Micky Rosa,
interpretato da
Kevin Spacey, professore fuori dagli schemi e di grande
carisma. Il professore nota il talento matematico di Ben e gli
propone di risolvere il problema diMonty
Hall. Lo studente risolve il problema brillantemente e il
professore di matematica gli fa una proposta molto particolare.
Il professor Rosa invita Ben a
unirsi alla squadra di blackjack dell’MIT. Gli
studenti di questo gruppo ricorrono alle loro spiccate abilità
matematiche per vincere importanti somme di denaro nei più
importanti casinò di Las Vegas. Inizialmente, Ben non è molto
convinto della proposta, non pensa che la cosa faccia per lui.
Tuttavia, si rende conto del fatto che prendendo parte a questo
gruppo potrebbe guadagnare una grande somma di denaro molto
velocemente, riuscendo quindi a pagare la retta
universitaria. Decide allora di accettare la proposta del
professor Rosa e inizia ad allenarsi insieme agli altri studenti,
studiando a fondo le strategie di gioco e le tecniche di
conteggio delle carte, in modo tale da applicare il
calcolo delle probabilità al blackjack. La conta
delle carte è una delle tecniche più famose per ottenere risultati
al tavolo verde. Seguendo questa tecnica si può avere un’idea del
valore delle carte rimaste nel mazzo, in modo tale da ricavarne un
vantaggio quando ci sono carte di grande valore, aumentando quindi
le probabilità di avvicinarsi al 21 o di ottenere un blackjack. La
maggior parte dei giocatori esperti di blackjack ricorre quindi
alla matematica, più esattamente alla statistica,
per conseguire grandi risultati.
Gli studenti dell’MIT Blackjack
Team, dopo essersi intensamente allenati partono in incognito
alla volta di Las Vegas. Oggi il blackjack è uno dei giochi più
amati al mondo e questo è avvenuto anche grazie al successo di
grandi piattaforme di gaming online che hanno reso
molto popolare e fruibile un gioco che un tempo era relativamente
di nicchia. Non è un caso, infatti, che i protagonisti di una
storia ambientata tra il 1980 e il 1990 debbano prendere l’aereo e
volare fino a Las Vegas per portare il loro gioco
a livelli competitivi. Una volta giunti a Las Vegas gli studenti
incontrano grandi campioni e iniziano a raccogliere somme non
indifferenti al tavolo verde. Ben è entusiasta dei suoi successi.
Eppure le cose iniziano a complicarsi, la sua vita inizia a
prendere una strana piega.
Robert Luketic è
un regista e sceneggiatore di origini croate e siciliane, nato a
Sidney nel 1973. Ha diretto altri
film di successo come “La rivincita delle bionde”
(Legally Blonde) del 2001, “Quel mostro di
suocera” (Monster-in-Law) del 2005 e “Il
potere dei soldi” (Paranoia) del 2013. “21” è
stato un film accolto generalmente bene dal pubblico e dalla
critica, apprezzato particolarmente per la performance attoriale di
Kevin Spacey. Ovviamente è diventato un film di
culto per gli amanti del blackjack, rappresentando una
delle pellicole preferite dagli amanti del genere.
Sam Worthington, ancora in sala nei panni blu
di Jake Sully in Avatar: la Via dell’Acqua, ha ricordato il suo
provino per James
Bond, che lui stesso ha definito “terribile”. Quando
Pierce Brosnan concluse il suo ciclo nei panni di James Bond, nel
2002, con Die Another Day, si aprì la caccia al suo successore.
Il casting di Daniel Craig è stato una sorpresa con tantissimi
giornalisti scettici, ma nel corso di cinque film, l’attore si è
dimostrato più che degno di interpretare l’iconica spia di
Ian Fleming. Analogamente a quanto sta accadendo
ora, i produttori di franchising Barbara Broccoli e Michael
G. Wilson hanno trascorso due anni alla ricerca di un
nuovo Bond, e Sam Worthington era tra quelle prese in
considerazione. Sfortunatamente per l’attore australiano, il suo
provino non è andato bene.
“Ho scelto Bond. Sono andato e ho
fatto l’audizione con Martin Campbell, che ha finito per dirigere
Casino Royale”, ha rivelato Worthington durante un’intervista al
programma radiofonico Fitzy & Whipper (tramite ActioNewz.com). Ma
Worthington ha spiegato che non è riuscito a ottenere l’incantesimo
adatto affinché la parte diventasse sua: “Ho provato a fare un
accento britannico. Ho detto loro che volevo indossare lo smoking
bianco come Roger Moore. Volevo portare indietro quel tipo di
immaginario, e mi hanno guardato come se fossi pazzo”. “Ho detto,
‘Se faccio un [accento] australiano, sarò il prossimo George
Lazenby.’ Ha fatto solo un [film, 1969 Al servizio segreto di Sua
Maestà], e io non volevo essere così. Quindi ho provato l’inglese.
È stato terribile”, ha aggiunto Worthington. “Suonavo come Dick Van
Dyke di Mary Poppins. Ricordo che Martin disse: ‘Fai solo la tua
voce normale, è tutto fantastico, amico.'”
Worthington avrebbe continuato a
trovare successo a Hollywood, anche se Terminator: Salvation non gli ha fatto un
favore, in carriera, e si è preso una bella pausa dal cinema, prima
di tornare in sala con Avatar 2. Con quello
che si è rivelato un
successo da $ 2 miliardi, speriamo di vedere molto di più di
Worthington al cinema, anche se probabilmente non nei panni di
James Bond.
Manca pochissimo all’annuncio delle
nomination agli Oscar 2023, la 95° edizione degli
Academy
Awards. Allison Williams e Riz Ahmed saranno i presentatori che
leggeranno le nomination martedì 24 gennaio alle 14.30. Ma dove
vedere in diretta l’annuncio delle nomination agli Oscar 2023?
I social degli Academy Awards hanno
risposto a questa domanda. L’annuncio delle nomination saranno
visibili su:
Ricordiamo che la cerimonia di
premiazione degli Oscar 2023 si svolgerà a Los Angeles al Dolby
Theatre il 12 marzo 2023 e verrà presentata da Jimmy
Kimmel.
Il franchise di Animali
Fantastici era nato, alla Warner Bros, per cercare di
sfruttare al meglio la ricca eredità che Harry
Potter aveva lasciato allo studio. Un vero e proprio
ritorno nel mondo magico che aveva stregato milioni di fan era
quello che lo studio si aspettava, eppure le cose sono andate
diversamente rispetto a quanto ci si era aspettati dal
progetto.
Mentre Animali
fantastici e dove trovarli è stato innegabilmente un
esperimento divertente, i sequel hanno registrato un importante
calo della qualità, con un notevole peggioramento della scrittura e
il crollo di quella struttura inossidabile e inattaccabile che
aveva fatto parte della fortuna del franchise originale. Nel
progetto originale, il franchise di Animali
Fantastici doveva essere composto da 5 film, e al momento
sono stati distribuiti 3 film.
Durante una recente intervista con
NME (tramite SFFGazette.com), alla star principale della saga,
Eddie Redmayne, che interpreta Newt Scamander, è
stato chiesto se Animali fantastici 4 verrà realizzato. “Voglio
dire, al momento, non c’è nulla di cui sono a conoscenza”, ha
confermato l’attore britannico. “Quindi, da quello che so,
non è qualcosa che per il momento si farà.” Questi
commenti fanno seguito a
un report dello scorso novembre in cui si diceva che il
franchise era stato eliminato dalla Warner Bros. Discovery.
La notizia è senza dubbio deludente
per i fan del Wizarding World, ma sia I crimini di Grindelwald che I segreti di Silente sono stati una delusione
al botteghino, e per il nuovo regime dello studio continuare ad
andare avanti con quei sequel non sarebbe proprio una mossa
furba.
I Segreti di Silente si concludeva
con una partita aperta tra Silente e
Grindelwald, ma chissà se vedremo mai quel famigerato duello
trai due che ha forgiato la storia del mondo magico e ha fatto
sentire la sua eco anche nell’avventura di Harry Potter!
Mare fuori
3 sta arrivando. Con un cast ricchissimo tra cui
Carolina Crescentini, Carmine
Recano, Nicolas Maupas,
Massimiliano Caiazzo, Valentina
Romani e Maria Esposito, la serie tv
targata Rai, diretta da Ivan Silvestrini, ha
iniziato il suo percorso in sordina nel 2020. Nel corso degli anni
ha raggiunto record pressoché inaspettati con milioni di
visualizzazioni sulla piattaforma italiana e un target di
spettatori al di sotto di venticinque anni. Così come il
giovanissimo gruppo di attori che vive ogni emozione portandola
alle estreme conseguenze, con tutto quello che può conseguirne:
considerando che l’ambientazione è sempre l’Istituto di detenzione
minorile. In anteprima esclusiva su RaiPlay dal 1°
febbraio, sarà poi in onda in prima serata su Rai2
dal 15.
Durante la presentazione
a Roma dell’intero cast di Mare fuori 3, il
primo a prendere la parola è l’amministratore delegato Rai,
Carlo Fuortes, che elogia la serie ritenendola la
testimonianza di un cambiamento della storica rete televisiva
italiana che può iniziare a parlare a un pubblico giovane: «Lo
dobbiamo fare con modelli distributivi e linguaggi adeguati»,
dichiara Fuortes, «oggi è una festa. Ringrazio tutti voi qui
presenti, perché insieme siamo riusciti a fare una cosa molto
grande. Stiamo parlando anche del successo straordinario delle due
precedenti edizioni di Mare fuori».
Il microfono passa poi
alla direttrice Rai Fiction, Maria Pia Ammirati,
che segue a ruota l’entusiasmo e la sensazione di aria
d’innovazione che porta Mare fuori: «La grande
accoglienza che il pubblico ha riservato alla serie è data dal tipo
di racconto scritto magnificamente dagli sceneggiatori Cristiana
Farina e Maurizio Careddu. È aderente alla realtà, è polifonico:
segue tante strade e tantissime voci che però non generano
disordine o rumore, ma limpidezza. E un altro tema importantissimo
che emerge è quello della libertà. Tutti i ragazzi aspirano alla
libertà: ad affrancarsi dalla famiglia, a rompere pregiudizi e
tabù, a vivere l’amore – inteso come passione – nella sua
incandescenza giovanile».
Dando continuità al
flusso di ammirazione, interviene Roberto Sessa
per Picomedia che coproduce la serie: «Io bazzico da queste
parti (gli studi Rai, n.d.r.) da parecchi decenni e posso dire che
un evento così sia decisamente raro, per cui: ringrazio tutti per
lo strepitoso lavoro. Eravamo partiti all’avventura, all’inizio è
stata una serie complicata. Abbiamo fortemente voluto quella nota
di realismo di cui parlava Maria Pia, che è stata la chiave
vincente per arrivare dove siamo oggi. E la complessità è stata la
ricerca di un equilibrio tra il messaggio che volevamo che passasse
e i lacci e lacciuoli della televisione generalista. Passo per
passo abbiamo conquistato terreno e oggi siamo lontani dall’angolo.
Siamo in prima linea e sulle prime pagine dei giornali, ed è grazie
a voi, ragazzi. Abbiamo una grande responsabilità in mano, è una
storia che potrà avere nuove stagioni e dipende solo da noi: gruppo
creativo e di produzione. La serie ha avuto successo all’estero,
che è un aspetto decisivo, per quanto ci riguarda. Siamo in 25
Paesi, abbiamo avuto delle trattative in Europa per degli eventuali
adattamenti. Ciò significa che non è stato solo apprezzato il
prodotto, ma anche l’idea che abbiamo costruito».
Elena
Capparelli, direttore RaiPlay e Digital, aggiunge che,
sempre dal 1° febbraio su piattaforma, sarà disponibile un
contenuto originale in forma di mockumentary: 25 episodi da 7
minuti nei quali i protagonisti, mantenendo il ruolo dei loro
personaggi, raccontano i momenti più significativi vissuti nelle
prime due stagioni.
Per quanto riguarda
l’eventualità di nuove stagioni future, la domanda viene posta
direttamente all’ideatrice di Mare fuori, la
sceneggiatrice Cristiana Farina: «Stiamo
lavorando alla quarta, ma anche alla quinta e sesta, stagione.
Essendo un progetto polifonico, le voci sono tante e abbiamo un
tracciato infinito da poter seguire. Lo spunto per Marefuori mi era
venuto diversi anni fa, mentre lavoravo per Un Posto al Sole. Ero
andata a fare un seminario proprio nell’Istituto di detenzione
minorile e conobbi dei ragazzi appassionandomi alle loro storie. E
oggi è molto emozionante vedere tutti i personaggi scritti e
pensati avere il volto di questi incredibili attori».
All’emozione di Farina per Mare fuori 3, si accoda
quella di Carolina Crescentini, che accenna alla gioia
di vedere i giovani attori tutti insieme in grande spolvero alla
conferenza stampa: «Sono abituata a vederli sul set conciati
come degli scappati di casa», esclama generando la fragorosa
risata dei più.
L’attore belga Matthias
Schoenaerts si è nel corso dell’ultimo decennio distinto
come uno dei più validi e talentuosi attori europei, capace di
portare il proprio successo anche sul suolo statunitense. Tra
grandi produzioni e progetti più autoriali, egli ha sempre dato
prova di saper costruire i propri personaggi con grande cura,
regalando interpretazioni di grande intensità.
2. Ha recitato anche per la
televisione. Molto meno frequentemente che per il cinema,
l’attore ha recitato in alcune occasioni anche per la televisione.
Ciò è avvenuto all’inizio della sua carriera, quando ha preso parte
ad alcuni episodi di Flikken (2001) e Stille
Waters (2002), serie di produzione belga. Torna poi sul
piccolo schermo nel 2008 per De smaak van De Keyser,
mentre nel 2009 recita nella serie Los zand. Nel 2021
prende parte ad un episodio della serie Lockdown, ma è
solo nel 2023 che dà vita ad una significativa partecipazione
televisiva recitando da protagonista nella serie Django.
3. Ha vinto importanti
premi. Nel corso della sua carriera Schoenaerts ha vinto
numerosi premi di prestigio, prevalentemente sul suolo europeo. Ha
ad esempio ricevuto premi come miglior attore ai Lumières Award e
ai Magritte Award per il film Un sapore di ruggine e ossa,
e per lo stesso film ha anche vinto il César Award come Miglior
promessa maschile. Ha poi ottenuto riconoscimenti vari anche per il
suo ruolo nel film Bullhead e come rivelazione dell’anno
al Capri-Hollywood International Film Festival per il film The
Danish Girl.
Matthias Schoenaerts in
Django
4. È il protagonista della
serie. La serie Django, co-produzione
italo-francese e in arrivo dal 17 febbraio su Sky Atlantic, si
configura come una rivisitazione dell’omonimo film italiano
di Sergio Corbucci. Ambientata nel Texas di
fine 1800, questa vede Schoenaerts recitare nei panni del
protagonista, il pistolero Django, il quale è in cerca della figlia
Sarah, unica superstite all’assassinio di tutta la sua famiglia.
Nella serie, l’attore si trova a recitare accanto
all’attrice Lisa Vicari, interprete di Sarah,
e Noomi Rapace,
presente nei panni della religiosa Elizabeth Thurmann.
5. Ha cercato di rendere
umano il suo personaggio. Parlando del suo Django,
l’attore ha affermato di non aver cercato di reinventare attraverso
di esso il concetto di mascolinità nel genere western, quanto di
far emergere debolezze e fragilità che spesso non venivano mostrate
in questo tipo di personaggi. Il Djano di Schoenaerts, dunque, si
configura come un essere umano mostrato a 360 gradi, attraverso
tutte le sue sfumature possibili.
Matthias Schoenaerts in
Amsterdam
6. Ha avuto un ruolo nel
film. Con Amsterdam, film che unisce commedia,
dramma e thriller, l’attore è tornato a recitare in una produzione
statunitense. Ha qui interpretato il detective Lem Getwiller,
partner del detective Hiltz e incaricato insieme a quest’ultimo di
risolvere l’omicidio alla base del racconto. Il film ha dunque
permesso a Schoenaerts di distinguersi in mezzo ad un cast composto
da noti attori come Christian Bale,
Margot Robbie,
John David Washington e
Anya Taylor-Joy.
Matthias Schoenaerts in The
Danish Girl
7. Come il suo personaggio
nel film, è un appassionato d’arte. Nel film in costume
The Danish Girl, dedicato alla seconda persona ad essersi
identificata come transgender e a essersi sottoposta a un
intervento di riassegnazione sessuale, Schoenaerts interpreta
l’impresario d’arte Hans Axgil. Come il suo personaggio, l’attore
ha raccontato di essere a sua volta un appassionato d’arte,
dedicandosi nel tempo libero alla pittura e all’arte dei
graffiti.
Matthias Schoenaerts è su
Instagram
8.Ha un
profilo sul social network. L’attore è naturalmente
presente sul social network Instagram, con un profilo seguito
attualmente da 163 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad
oggi pubblicato quasi 2000 post, in parte relativi alle sue
attività come attore o modello, potendo dunque ritrovare diverse
immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto
promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche altre
tipologie di immagini, relative a luoghi ed esperienze fatte
dall’attore. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Matthias Schoenaerts: chi è la sua
fidanzata
9. È molto
riservato. Schoenaerts è da sempre molto restio a
condividere informazioni relative alla sua vita sentimentale, ma è
noto che fino a qualche tempo fa era legato ad una donna di nome
Alexandra Schouteden, di professione avvocato.
Negli ultimi due anni, tuttavia, sembra abbia una relazione con
Pia Miller, modella, attrice e conduttrice
televisiva australiana di origini cilene. Nonostante alcuni scambi
di messaggi sui social, nessuno dei due ha confermato la loro
eventuale relazione, né si hanno molte notizie recenti sullo stato
della loro storia d’amore.
Matthias Schoenaerts: età, altezza
e fisico dell’attore
10. Matthias Schoenaerts è
nato l’8 dicembre 1977 a Antwerp, Belgio. L’attore è alto
complessivamente 1,88 metri. Data la sua altezza, Schoenaerts non
passa di certo inosservato ed è noto anche per un fisico
particolarmente imponente, che non ha mancato di mostrare in alcuni
suoi film per i quali era richiesta una grande fisicità.
AVVISO
SPOILER: questa intervista contiene spoiler
dall’episodio 2 di “The Last of
Us“, ora in streaming su HBO Max. In Italia su SKY
ATLANTIC e in Streaming su NOW.
L’ultimo episodio di “The Last of
Us” della HBO ha scatenato una creatura terrificante
che farebbe dimenare persino il Demogorgone di “Stranger
Things“. I mostruosi clicker infetti hanno fatto il loro
debutto televisivo nell’episodio 2 di “The Last of
Us“, appropriatamente intitolato
“Infected”. Queste creature barcollanti sono state così
infettate dal fungo cordyceps che i gambi dei funghi sono esplosi
attraverso i loro volti e li hanno resi ciechi, costringendoli a
emettere rumori agghiaccianti come una forma di ecolocalizzazione
per catturare la loro preda.
Nel videogioco originale
“The Last of
Us“, pubblicato per PlayStation 3 nel 2013, affrontare
un clicker impreparato significava una morte quasi certa. Un
giocatore deve aggirare furtivamente i mostri o sparare diversi
colpi di pistola direttamente sui loro teschi ricoperti di
vegetazione per abbatterli. Nell’episodio di domenica sera,
Joel (Pedro Pascal) Ellie (Bella
Ramsey) e Tess (Anna
Torv) hanno difficoltà a sconfiggere solo due dei
mostri e, come già sapevano i fan del videogioco, lo scontro porta
alla morte di Tess.
“Infected” adatta diversi livelli
iniziali del gioco, in cui Joel, Ellie e Tess devono sgattaiolare
attraverso strade bombardate, un hotel allagato e un museo
abbandonato per lasciare Ellie con i ribelli
Firefly. Dopo che Tess è stata morsa da un clicker,
nasconde la sua ferita mortale finché non raggiungono il punto
d’incontro del Campidoglio. Ma invece di trovare soldati
Firefly, tutto ciò che attende il trio sono cadaveri
infetti. In un ultimo atto di eroismo, Tess esorta Joel a
portare Ellie avanti per trovare una cura per il cordyceps usando
l’immunità di Ellie.
Mentre gli umani infetti si precipitano
verso Tess, lei rimane perfettamente immobile e tenta di accendere
un deposito di benzina con un accendino. In uno scioccante
allontanamento dal videogioco, un maschio infetto si avvicina a
Tess, con sottili viticci fungini che gli escono dalla bocca, e le
pianta un bacio disgustoso, proprio mentre l’accendino fa scintille
e provoca un’esplosione di fuoco.
In un’altra sorprendente espansione dal
gioco “The Last of
Us“, l’episodio inizia con un flashback a Giacarta, in
Indonesia, nel 2003, dove un micologo scopre una delle prime
persone a morire di cordyceps. È la prima volta che
“The Last of
Us” svela un po’ del mistero dietro le origini del
fungo, fornendo una nuova, anche se breve, prospettiva su come il
resto del mondo è stato colpito dall’epidemia. I
creatori Craig Mazin e Neil
Druckmann hanno parlato del flashback
a Variety, così come di quel grottesco bacio
clicker, sostituendo le spore del cordyceps con viticci
fungini e altro dall’episodio 2.
Come hai deciso di aprire con questo flashback a
Jakarta?
Craig Mazin: È iniziato
con una conversazione che io e Neil stavamo avendo all’inizio, in
cui gli avrei posto alcune delle mie domande brevettate e
fastidiose. Uno di questi era “Cosa sta succedendo nel resto
del mondo?” Una delle cose di cui Neil parla sempre è come nel
gioco la tua prospettiva sia davvero completamente connessa a Joel
o Ellie, a seconda di chi stai muovendo con il tuo
controller. Non ce l’abbiamo, quindi la domanda è: “Che
aspetto ha il resto del mondo?” Inizialmente, avremmo avuto
una visione molto più internazionale delle cose, ma penso che dove
siamo andati fosse solo parlare di dove è iniziato e radicare le
persone nella scienza come meglio potevamo.
Neil Druckmann:
Volevamo che fosse molto incentrato sui personaggi, quindi ci
siamo concentrati su questo scienziato, e sul terrore e la
realizzazione quando capisce che siamo fottuti.
Quali altri elementi internazionali c’erano?
Mazin : Avevamo un
montaggio di cui avremmo parlato e che non abbiamo fatto, ma in
realtà non voglio dire troppo perché, sai, le cose potrebbero
andare bene e potremmo riuscire a riutilizzare alcuni dei quelle
pagine.
Vedremo mai le origini del fungo o rimarrà sempre un
mistero?
Druckmann: Tutto quello
che abbiamo visto nel gioco era dal punto di vista di tre
personaggi: [la figlia di Joel] Sarah, Joel ed Ellie, tutto
qui. Qui, abbiamo la possibilità di lasciare quei personaggi e
mostrare altre cose, ma è sempre stato importante non dire mai:
“OK, ecco il paziente zero, l’origine esatta”. Molto si basa
su suggerimenti. Craig veniva da me con le sue milioni di
domande, come “Come si è diffusa questa cosa?” Abbiamo avuto
un accenno nel gioco, nel giornale che prendi come Sarah, dove
implica che c’erano prodotti contaminati. Abbiamo parlato
di: come si diffonderebbe? Da dove
inizierebbe?Stiamo rivelando sempre di più dal primo episodio, in
cui abbiamo dato suggerimenti su cose che sarebbero andate molto
diversamente per i Miller se avessero fatto quei pancake. Ora,
possiamo vedere un po’ di più su come è iniziata questa
cosa.
La gente ha notato nel primo episodio che Joel e Sarah
evitavano di mangiare cibi con farina, come la torta di compleanno,
i pancakes ei biscotti del vicino. Jakarta ha anche uno dei
più grandi mulini del mondo, che sembra collegare il fungo diffuso
con la farina contaminata. Questa teoria è
corretta?
Mazin: Penso che sia
piuttosto esplicito.
Druckmann: Sì, abbiamo
praticamente detto di sì.
MazinQuando
parla di dove lavoravano queste persone e di cosa stava succedendo
in quella fabbrica – sì, è abbastanza chiaro che è quello che sta
succedendo. Ci è piaciuta l’idea di quella scienza e facciamo del
nostro meglio per assicurarci che tutte le nostre ricerche siano
collegate. [Il micologo] chiede dove sia successo, e il tizio
dice una fabbrica di farina nella parte ovest della
città. Stiamo assolutamente parlando – c’è il più grande
mulino del mondo a Jakarta – quindi questa è una bella teoria e
penso che le persone dovrebbero continuare a seguirla.
Un’altra delle libertà dal gioco sono i viticci di
cordyceps. Da dove è nata
quell’idea ?
Druckmann: È iniziato
con Craig che odiava gli zombi, sto scherzando. Ma avevamo
parlato di come siamo in un genere popolare e ci sono molte
versioni diverse di storie di un’epidemia. Abbiamo fatto del
nostro meglio per trovare ciò che è unico nella nostra storia e nel
nostro mondo. Per i nostri clicker, li abbiamo rimossi dal
gioco e li abbiamo tenuti così come sono. Ma per gli infetti
più recenti, abbiamo avuto molte conversazioni su cos’altro
possiamo fare con il vettore oltre ai morsi. Abbiamo esaminato
i concept art in cui c’è questa implicazione del fungo che cresce
sotto la pelle. E se fosse questo il punto? Non si tratta
tanto del morso, hanno solo bisogno che questi viticci passino da
un ospite all’altro ed è così che l’infezione si diffonde.
Mazin: Se ascolti
attentamente, viene menzionata la parola “spore”. Non so
necessariamente se questa volta vedremo delle spore, ma dire che il
nostro mondo ne è privo non sarebbe accurato. Non lo sappiamo
ancora bene: fa parte del divertimento dell’adattamento e lasciare
questi bordi sfocati della mappa ai nostri personaggi da scoprire
mentre l’avventura continua.
Ti aspettavi un simile contraccolpo da parte dei
fan?
Druckmann: Ho imparato
ad aspettarmi un contraccolpo dagli starnuti. Penso che parli
al tipo di fan che abbiamo, che sono così protettivi e amano così
tanto il mondo e questi personaggi che tutto ciò che vedono come
una deviazione, senza il contesto completo di ciò che significa,
presumono il peggio e respingono su di essa. Penso che
l’aggiunta sia qualcosa di utile. In realtà è una di quelle
aggiunte in cui dico: “Oh amico, vorrei che ce l’avessimo per il
gioco. Vorrei che ci avessimo pensato anni fa, perché mi piace
così tanto.
Mazin: Va bene se le
persone ne sono sconvolte, non le biasimo. Tutti sognano di
lavorare su qualcosa in cui il coinvolgimento dei fan sia a questo
livello, in cui le persone discuteranno su queste cose o si
sentiranno appassionate. A volte mi sento, se solo vedi come
va, penso che starai bene. Sono successe molte cose, ma ci
saranno sicuramente anche persone che diranno “Sei incasinato” e lo
capisco. Sicuramente non renderemo tutti felici, questo lo
so.
Che tipo di direzione hai dato agli attori del clicker con
i loro movimenti e le loro voci?
Druckmann: Avevamo le
registrazioni della partita e guardavamo i movimenti. Abbiamo
lavorato con Barrie e Sarah Gower, che hanno il miglior team di
protesi del mondo, per studiare il gioco e fare una versione che
non solo cerchi di replicare qualcosa che abbia tutti questi
dettagli pazzi e meravigliosi, ma ci assicuri anche che la persona
all’interno la protesi può muoversi liberamente e contorcersi e
muoversi in uno spazio in un modo davvero unico per questo
parassita. Cerchiamo attori di movimento in grado di replicare
quel movimento e siamo molto fortunati ad aver trovato alcuni
attori che adorano il gioco. Quando abbiamo visto Sam, il
nostro clicker principale, in un video, ricordo che questa persona
si muoveva come un clicker fuori dal gioco. Non solo, ho
sentito dei ticchettii, come se usassero un suono del gioco mentre
lo fanno. Ma no, stava emettendo i suoni del clicker e
poi il video finisce e mostra una copia del gioco e dice come è
stato un fan per così tanto tempo. Questo è un altro esempio
di come eravamo circondati da persone che sono solo fan del
materiale e volevano rendergli giustizia. Per quanto riguarda
la direzione, trattarli come animali in un certo senso, qualcosa di
molto primordiale e istintivo e dare loro una direzione come
“inseguire”, “catturare” perché la cosa che stanno facendo è
cercare di diffondere ulteriormente l’infezione.
Da dove viene quel bacio con il clicker?
Mazin: Stavamo facendo
delle prime ricerche su come i funghi appaiono nella realtà, e
avevamo un ottimo modello per come appariva nel
gioco. Volevamo andare oltre e dire: “OK, quali sono le
diverse forme e funzioni?” Ho trovato questa immagine che un
artista aveva creato di qualcuno che era stato assorbito da un
fungo e nella sua bocca c’erano dei funghi. Stavamo già
parlando dei viticci che escono e ci ponevamo queste domande
filosofiche: “Perché le persone infette sono violente? Se lo
scopo è diffondere il fungo, perché devono essere
violenti?” Siamo atterrati sul fatto che non lo
fanno. Sono violenti perché resistiamo, ma se non lo
fai? Che effetto fa se rimani perfettamente immobile e lasci
che ti facciano questo?
Poi siamo atterrati su questo carburante
da incubo. È inquietante ed è violento. Penso che sia
molto primordiale nel modo in cui invade il tuo stesso
corpo. Per usare una parola abusata, sta innescando. È
una combinazione straordinaria tra la regia di Neil, la recitazione
di Anna Torv quando ovviamente non c’è nulla e il nostro
dipartimento di effetti visivi che fa questo lavoro meraviglioso
per far sì che tutto si unisca e sembri reale e terribile.
Druckmann : In
parte è stata la deviazione dal gioco, in cui Tess viene uccisa dai
soldati. Abbiamo avuto una lunga conversazione su ciò che è
tematicamente più appropriato per questo episodio, che si chiama
“Infected” e riguarda la minaccia dall’esterno. Abbiamo
lasciato la zona di quarantena e questo ha portato a quest’altra
versione in cui sta dando un’apertura per scappare a Joel ed Ellie
facendo esplodere un gruppo di infetti. Poiché siamo crudeli
con i personaggi che amiamo così tanto, sembrava che lei sapesse di
essere finita, e poi l’accendino non funziona, e l’abbiamo portata
fino al limite dell’orrore prima di darle finalmente una via
d’uscita .
Quali altre differenze volevi introdurre in questi clicker
che non erano nel gioco?
Druckmann: L’altra cosa
che è emersa dalle nostre conversazioni è la rete di infetti che
vedete in questo episodio. Sono connessi ed è più spaventoso
quando sembra che stiano lavorando come un’unità piuttosto che come
individui. Toccarne uno potrebbe innescare quelli che sono a
miglia di distanza per inseguirti. Questo rende il mondo
ancora più spaventoso. Dico sempre a Craig: “Figlio di
puttana, è una di quelle cose che renderebbero un gameplay
fantastico. Vorrei che lo avessimo nel gioco.
Mazin: Avresti dovuto
assumermi, Neil.
Cosa eri più entusiasta di fare nello show che non avevi
nel gioco?
Druckmann : Quella
che compare molto tardi nella stagione è la mamma di
Ellie. Avevo scritto un racconto dopo che avevamo già spedito
il gioco. Doveva essere un cortometraggio animato, ma è andato
in pezzi e non è stato realizzato. C’è stato un momento in cui
l’abbiamo quasi realizzato come DLC , ma è
andato in pezzi. Nelle nostre conversazioni, ne ho parlato con
Craig e lui ne è stato immediatamente entusiasta, o come direbbe
lui “attivato”. L’abbiamo portato in vita nel modo più bello e
poetico, che è Ashley Johnson che interpreta la madre di Ellie e
lei era l’attore originale per Ellie.
Tra Tess e Joel, chi decide nella relazione? Joel è il
nostro personaggio principale, ma sembra che Tess sia davvero
quella che comanda .
Druckmann: Ho visto
molte persone sottolineare che Joel è il cucchiaino.
Mazin: Lui è il
cucchiaino. Non so se si tratta di chi chiama i colpi tanto
quanto di quando si trattava di Ellie, Tess era quella a cui
guardava. Tess era quella con cui si collegava. Joel non
era qualcuno con cui aveva una connessione istintiva. Ci sono
questi momenti strani e istintivi in cui si rivolge a Joel, ma la
sua ammirazione è per Tess. Guarda con chi parla, con chi è in
piedi accanto, con chi cammina, e parte di ciò era proporre questa
trama alternativa in cui non è Tess che incontra la sua morte, è
Joel. E poi lo spettacolo parla di Tess ed Ellie. Questa
è forse la storia che Ellie sta immaginando nella sua mente, il che
rende ciò che accade ancora più tragico e frustrante. Joel non
la vuole e lei non vuole lui.
Ho adorato il riferimento a Ellie che non è in grado di
nuotare in hotel. La vedremo imparare a nuotare in questa
stagione?
Mazin : C’è un
intero episodio in cui la portiamo dal galleggiare a remare alla
pecorina. È davvero noioso, ragazzi. Sono 60 minuti
solidi di sole lezioni di nuoto. Quanto sarebbe fantastico se
lo facessimo e basta? Fanculo, lo stiamo facendo.
Druckmann : Ora
qualcuno sarà deluso dal fatto che non lo stiamo facendo.
Mazin : La nostra
filosofia generale sugli Easter Eggs è che non facciamo mai cose
solo per dire “Ehi, fan, guardate qui”. C’è sempre qualche motivo
interessante per questo, o contribuisce a una relazione di
carattere. In quel caso, volevamo stabilire una connessione con il
modo in cui Ellie era stata stranamente protetta. È di più, ecco un
bambino che non è mai stato in una piscina perché non esistono.
Poiché non può lasciare la zona di quarantena, non può nemmeno
nuotare nell’oceano. È strano quanto stiano crescendo le loro vite
in questo nuovo mondo. Durante questo episodio, Joel inizia a
capire cosa fa e cosa non sa Ellie, e inizia a parlare di cosa fa e
cosa non sa. Questa è una cosa interessante da sperimentare per
Joel perché non ha un figlio suo in questo nuovo mondo.
E il DVD “Curtis and Viper” della premiere?
Druckmann :
Immagino che quando c’è l’opportunità di fondere i due mondi
del gioco e dello spettacolo, ci buttiamo al volo. È come,
“OK, vogliamo guardare un film. Qual è il film che
guarderebbero? Oh, in questo caso potremmo stabilire una
connessione con “The
Last of Us Part II“. Non ci soffermiamo troppo su di loro,
ma è lì per i fan. Hanno una connessione più profonda a causa
di ciò.
Netflix ha acquisito i diritti
internazionali del thriller horror
Run Rabbit Run(da
questo accordo sono esclusi i territori di Benelux, Portogallo,
Europa orientale, Medio Oriente, America Latina, Hong Kong, India,
Indonesia, Filippine, Paesi nordici e Taiwan).
In
Run Rabbit Run protagonisti sono Sarah
Snook (Succession,
The Beautiful Lie), Lily
LaTorre, Damon Herriman (Thai Cave
Rescue – Salvati dalla grotta, The Serpent, C’era una volta a…
Hollywood) e Greta
Scacchi (Darby &
Joan, Shepherd).
La
pellicola è diretta da Daina Reid (Shining
Girls, The Handmaid’s Tale, The Outsider) e si
basa su una sceneggiatura scritta da Hannah
Kent (La donna
del bosco, Devotion, Ho lasciato entrare la
tempesta). Il film
è prodotto da Sarah
Shaw e Anna McLeish (Relic,
Partisan, Snowtown).Produzione
esecutiva: Nate
Bolotin, Maxime Cottray, Nick Spicer e Aram Tertzakian (XYZ Films),
Deanne Weir, Olivia Humphrey, Jack Christian, D.J. McPherson, Daina
Reid, Sarah Snook, Jake Carter e Katie Anderson.
Nel film
Sarah Snook interpreta una specialista di
fertilità che crede nella distinzione netta tra la vita e la morte,
ma dopo aver notato lo strano comportamento della figlia piccola,
deve mettere in discussione i propri valori e affrontare uno
spettro del passato.
Run Rabbit Run sarà disponibile su Netflix
nel 2023.
Le
riprese diRun
Rabbit Runsono
state fatte in loco a Melbourne, stato di Victoria, e nella regione
Riverland dello stato Australia Meridionale. Il film si aggiunge
all’elenco sempre più folto di storie create in Australia per
Netflix, come il documentario premiato agli Emmy
Pallino e le meraviglie della barriera corallina, la
serie di successoHeartbreak
Highe il
dramma crimeThe
Stranger. Tra i
titoli in arrivo troviamo la serie dramedyWellmaniacon
Celeste Barber, il suo speciale comico da tutto esauritoCeleste
Barber: Fine, Thanks, una
miniserie che adatta l’iconico romanzo australiano di Trent
DaltonRagazzo
divora universo, il film
biografico su Jessica WatsonTrue
Spirite infine
le nuove stagioni diHeartbreak
HigheSurviving
Summer – Un’estate travolgente.
Fair
Play, uno dei film più interessanti presentati in
anteprima al Sundance Film Festivaldi
quest’anno, è stato venduto a Netflix dopo la conclusione di un “enorme affare” da
20 milioni di dollari. La piattaforma ha comprato i diritti globali
del film. Data la calorosa accoglienza, il film ha scatenato una
guerra di offerte tra diversi distributori , tra cui
Searchlight e Neon. Non è l’unico film a
suscitare un forte interesse: anche “Flora and Son” di
John Carney, un dramma musicale con Eve Hewson e
Joseph Gordon-Levitt, sta attirando diversi offerenti,
secondo
Variety.
Chloe Domont ha diretto
Fair
Play nel suo primo lungometraggio. Nel thriller
psicologico, l’esordiente Phoebe Dynevor di “Bridgerton”
e la star di “Solo” Alden
Ehrenreichinterpretano una coppia
appena fidanzata che mantiene segreta la loro relazione perché
lavorano insieme in un hedge fund spietato. Quando il
personaggio di Dynevor, Emily, viene promosso al posto di Luke di
Ehrenreich, la dinamica di potere della coppia cambia
irrimediabilmente.
“Pensavo che [la finanza] fosse un ottimo
sfondo perché la posta in gioco è matura per il dramma”, ha
detto Chloe Domont a Variety dopo la
premiere del film. “Si nutre della tossicità della
relazione e viceversa.” In una recensione entusiastica,
il principale critico cinematografico di Variety Owen
Gleiberman ha elogiato “Fair Play” per avere “molto da dire sul
mondo post-#MeToo e si diverte molto a dirlo”. “È uno dei
rari film del Sundance che potrebbe sfondare totalmente nel mondo
reale“, ha scritto. “E in un’epoca in cui film come
‘Tár’ e ‘The Fabelmans’ hanno faticato, questo lo rende un bene
speciale.“
Ci è voluto del tempo prima che il mercato
del Sundance si surriscaldasse, ma c’erano tanti
affari in rampa di lancio al Park City. All’inizio della settimana,
Magnolia ha acquisito i diritti mondiali del documentario
“Little Richard: I Am Everything” e
Netflix ha ottenuto i diritti di “Run
Rabbit Run“, un thriller con Sarah
Snook.
“Fair Play” è il debutto
cinematografico di Chloe Domont dopo aver diretto
cortometraggi ed episodi televisivi di “Billions”,
“Suits” e “Ballers”. Rian Johnson e Ram
Bergman di T-Street sono stati i produttori esecutivi del
film, sostenuto da MRC. I produttori includono Leopold
Hughes e Ben LeClaire di T-Street, così come Tim
White, Trevor White, Allan Mandelbaum di Star Thrower
Entertainment.
Mentre Jeremy
Renner si riprende dalle oltre le 30 fratture
riportate dopo uno strano incidente che ha coinvolto il suo
spazzaneve, Chris Evans ha mandato il suo
supporto all’attore e suo co-protagonista di “Avengers”.
Evans ha risposto ad una foto postata da Renner mentre fa
riabilitazione dopo l’incidente, sostenendo che qualcuno dovrebbe
controllare lo stato del Gatto delle Nevi, dopo essersi “scontrato”
contro il roccioso
Jeremy Renner.
Renner ha postato la foto dichiarando “Voglio
ringraziare TUTTI per i loro messaggi e la loro premura. Tanto
amore e apprezzamento a tutti voi. Queste oltre 30 ossa rotte si
ripareranno, diventeranno più forti, proprio come l’amore e il
legame con la famiglia e gli amici si approfondiscono”.Chris Evans ha risposto: “Questa è una cosa
difficile“, ha risposto Evans a una foto di Renner in
convalescenza. “Qualcuno ha controllato il gatto delle nevi???
ti mando così tanto amore”.
That’s one tough mf’er. Has anyone even
checked on the snowcat???
Renner ha
rivelato durante il fine settimana di aver rotto oltre 30 ossa
nell’incidente
dello spazzaneve del 1 gennaio che lo ha lasciato ricoverato in
ospedale con trauma toracico contusivo e lesioni
ortopediche. Nel tentativo di aiutare un membro della famiglia
la cui auto era rimasta bloccata nella neve,
Renner finì per essere investito dal suo PistenBully o
Sno-Cat, un macchinario estremamente grande del peso di almeno
14.000 libbre.