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Oscar 2023, l’Italia sogna con Le Pupille, nella cinquina dei migliori cortometraggi

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L’Italia sogna agli Oscar 2023 con Le Pupille, diretto da Alice Rohrwacher e prodotto da Alfonso Cuaron, il cotrometraggio entrato nella cinquina delle nomination agli Oscar che saranno assegnati il 13 marzo: per i betting analyst di Snai, l’opera è favorita per la vittoria finale a 2,75, ma si prospetta una lotta a tre per la statuetta, con “An Irish Goodbye” secondo a 3,25 e “The Red Suitcase” offerto a 3,50. Più distanti “Ivalu” a 5,50 e “Night Ride”, ultimo in lavagna a 10 volte la posta.

L’Italia sarà rappresentata anche da Aldo Signoretti nel team del makeup e hairstyling di “Elvis” di Baz Luhrmann, candidato nella categoria “Miglior trucco e acconciature” e offerto a 3,50, dietro al favorito “The Whale” a 1,75.

Oscar 2023, tutte le nomination

Darby Harper: consulenza fantasmi, trailer del film in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer di Darby Harper: consulenza fantasmi, il film originale targato 20th Century Studios che debutterà venerdì 27 gennaio su Disney+ in Italia. Il film originale 20th Century Studios Darby Harper: consulenza fantasmi è una teen comedy soprannaturale che racconta la storia di una studentessa del liceo che lavora in nero come messaggero spirituale e sarà disponibile dal 27 gennaio in esclusiva su Disney+ all’interno di Star in ltalia.

Dopo aver vissuto un’esperienza di pre-morte da piccola, Darby Harper (Riele Downs) ha acquisito la capacità di vedere le persone defunte. Come conseguenza, è diventata introversa e si è isolata dai suoi compagni di liceo, preferendo passare il tempo a consigliare gli spiriti solitari che hanno affari in sospeso sulla terra. Ma tutto cambia quando Capri (Auli’i Cravalho), la reginetta del gruppo più esclusivo della scuola, muore inaspettatamente in uno strano incidente con la piastra per capelli, causando inevitabilmente l’annullamento del suo imminente “Sweet 17”. Capri, tuttavia, implora Darby dall’altra parte di intervenire e di convincere i suoi amici a organizzare la festa come previsto. Per placare l’ira della diva non morta, Darby deve uscire dall’esilio che si è autoimposta e reinventarsi, trovando così una nuova gioia nella terra dei vivi.

Darby Harper: consulenza fantasmi è interpretato da Riele Downs (Henry Danger), Auli’i Cravalho (Oceania), Chosen Jacobs (IT), Asher Angel (Shazam!), Wayne Knight (Seinfeld), con Derek Luke (Tredici) e Tony Danza (Casalingo Superpiù), ed è diretto da Silas Howard (Dickinson). La sceneggiatura è di Becca Greene (Good Vibes), basata su una storia di Wenonah Wilms (Fem 101), e i produttori sono Adam Saunders (Se ci conoscessimo oggi) e Eddie Rubin (Blue Bayou), con Michele Weisler (The Kissing Booth) e Mac Hendrickson come executive producer.

Il Cavaliere Oscuro: secondo Steven Spielberg, oggi riceverebbe la nomination agli Oscar per il Miglior Film

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All’indomani delle nomination agli Oscar 2023, che hanno valorizzato il suo lavoro con The Fabelmans, Steven Spielberg ha dichiarato che, secondo lui, fatto oggi, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan avrebbe potuto essere nominato in molte più categorie, compresa quella del Miglior Film.

Spielberg ha espresso entusiasmo per le nomination agli Oscar per il miglior film dei due film più importanti del 2022, Avatar: la Via dell’Acqua e Top Gun: Maverick, sottolineando quanto sia incoraggiante per i film di successo ricevere il riconoscimento per il più grande premio di Hollywood negli ultimi anni.

“Sono davvero incoraggiato dal fatto che [Avatar: la Via dell’Acqua e Top Gun: Maverick siano stati nominati per il miglior film]. È un riconoscimento che arriva tardi per il film che sarebbe dovuto essere nominato diversi anni fa, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Quel film avrebbe sicuramente ottenuto una nomination per il miglior film oggi, quindi avere questi due film di successo in questa posizione è qualcosa che dovremmo tutti celebrare”.

Considerando la riflessione di Spielberg sembra davvero probabile che, in questo momento storico, un film come Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan avrebbe potuto ambire almeno al riconoscimento della nomination, considerando soprattutto il fatto che il film ha già portato a casa diversi riconoscimenti importanti, tra cui due Oscar, uno postumo a Heath Ledger e uno al montaggio sonoro, oltre a altre sei nomination!

Paul Mescal: 10 cose che non sai sull’attore

Paul Mescal: 10 cose che non sai sull’attore

Il giovane Paul Mescal ha all’attivo solamente una manciata di titoli tra cinema e televisione, ma sono bastati questi a mettere in luce il suo grande talento nonché la generosità con cui si approccia ad ogni personaggio. Sempre più Mescal è sulla bocca di tutti, facendo immaginare per lui un futuro particolarmente roseo. Ora che è sul punto di consacrarsi e divenire ancor più popolare, meglio sapere quanto più possibile su di lui.

Ecco 10 cose che non sai di Paul Mescal.

Paul Mescal: i suoi film e le serie TV

1. È stato protagonista di una nota serie TV. Mescal ha fatto la sua comparsa in televisione recitando in un episodio della serie Bump (2019), per poi recitare in quattro episodi della serie The Deceived (2020), nel ruolo di Sean McKeogh. Nello stesso 2020 ottiene poi il ruolo che lo rende celebre, quello di Connell, co-protagonista della serie Normal People, basata sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.

2. Ha recitato in celebri film. Il primo film per il cinema in cui Mescal ha recitato è La figlia oscura (2021), diretto da Maggie Gyllenhaal e con protagoniste Olivia Colman e Dakota Johnson. Nel 2022 Mescal ha poi recitato in ben tre film: il drammatico God’s Creature, con Emily Watson, Carmen, con Elsa Pataky, e Aftersun, opera prima della regista Charlotte Wells, in Italia presentato nel corso della Festa del Cinema di Roma, dove Mescal e la Wells hanno incontrato il pubblico.

3. Ha diversi progetti in arrivo. Ora che è sempre più popolare, Mescal è anche altrettanto richiesto. Sono infatti diversi i progetti in cui lo si vedrà prossimamente, tra cui il dramma fantasy Stranger, con Claire Foy e Andrew Scott, e il thriller Foe, dove reciterà accanto a Saoirse Ronan. Tra gli altri progetti, in fase di pre-produzione, vi sono poi i film The History of Sound, The End of Getting Lost, A Spy By Nature e l’annunciato Il gladiatore 2. Mescal è poi attualmente impegnato nelle riprese del film Merrily We Roll Along, del regista Richard Linklater, che sarà girato nell’arco di 20 anni, con un uscita dunque prevista intorno al 2040.

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Paul Mescal e gli Oscar

4. È stato candidato al prestioso premio. Dopo aver guadagnato diverse nomination importanti per il suo ruolo in Aftersun, tra cui quella come miglior attore ai premi Bafta, Mescal è stato candidato anche come miglior attore ai premi Oscar. La sua candidatura, da molti auspicata, è stata una delle grandi sorprese emerse durante l’annuncio delle nomination, in quanto l’attore non era stato candidato né ai Golden Globe né ai SAG Awards, importanti premi che anticipano le candidature all’Oscar. Anche se la sua vittoria sembra improbabile, per l’attore si tratta di una consacrazione, che lo porterà ad una nuova fase della sua carriera.

Paul Mescal in Normal People

5. Non avrebbe recitato nella serie se non ci fossero state scene di nudo. Parlando del suo ruolo nella serie Normal People, l’attore ha raccontato che non avrebbe accettato di recitarvi se non fossero state previste scene di nudo, poiché queste sono molto importanti per il suo personaggio e la storia in sé. “Il libro da cui la serie è tratta è così viscerale e crudo, e quando ll’ho letto i personaggi erano chiaramente nudi per la maggior parte del tempo nella mia immaginazione“. Chi ha visto la serie saprà dunque che le richieste di Mescal sono state accontentate, poiché nella serie sono diverse le scene di nudo presenti.

Paul Mescal in Aftersun

6. Ha lavorato molto sul rapporto con la co-protagonista. Nel film Aftersun, Mescal interpreta Calum, padre di Sophie, il quale trascorre con la figlia una vacanza estiva particolarmente importante per il loro rapporto. Stando a quanto raccontato dall’attore in alcune interviste, lui e Frankie Corio, interprete di Sophie, i due hanno trascorso due settimane insieme prima delle riprese in un hotel resort in vacanza per formare il legame necessario per ritrarre la relazione padre-figlia una volta iniziate le riprese. Hanno così raggiunto quel grado di sintonia e complicità necessario alla riuscita del film.

Paul-Mescal-aftersun

Paul Mescal sarà in Il gladiatore 2

7. Reciterà nell’atteso sequel. Dopo anni di speculazioni, Ridley Scott sembra pronto a realizzare Il gladiatore 2, sequel del film campione d’incassi del 2000. Non ci sarà più, per ovvie ragioni, Russell Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, poiché il regista avrebbe trovato il suo nuovo protagonista proprio in Paul Mescal, il quale sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo di Lucio, il giovane figlio di Lucilla, che ora è un uomo adulto dato che la storia si svolge anni dopo il primo film. Sono tuttavia attesa maggiori conferme a riguardo.

Paul Mescal e Phoebe Bridgers

8. Ha avuto una relazione con la nota cantante. Nel maggio del 2020 sono iniziati a circolare dei rumor circa una possibile relazione tra Mescal e la cantante Phoebe Bridgers, specialmente in seguito ad alcuni loro scambi di messaggi sui social. Nel dicembre dello stesso anno, Mescal ha poi recitato nel videoclip del brano della Bridgers Savior Complex, per la regia di Phoebe Waller-Bridge. Solamente nel novembre del 2021, però, i due hanno fatto il loro debutto insieme su un red carpet e da quel momento la loro relazione divenne certezza. A distanza di un anno, tuttavia, sul finire dunque del 2022 i due sembrano essersi separati, senza però fornire maggiori dettagli a riguardo.

Paul Mescal non è su Instagram

9. Ha cancellato il proprio account. Mescal, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei e dei suoi colleghi, non è presente su Instagram dopo aver deciso di cancellare il suo account l’anno scorso. “Penso solo che non sia particolarmente utile per le persone vedere, come sei, letteralmente“, ha detto Mescal spiegando le motivazioni dietro la scelta di abbandonare il social. Ad oggi, dunque, non vi è un account ufficiale dell’attore su Instagram, ma si possono ritrovare diverse fan page a lui dedicate dove poter ritrovare sue foto e notizie a lui legate.

Paul Mescal: età e altezza dell’attore

10. Paul Mescal è nato il 2 febbraio del 1996 a Maynooth, in Irlanda. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Buzz, Cosmopolitan

Thunderbolts: nuovi rumors parlano del coinvolgimento di Sentry e del “vero cattivo” del film

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Sebbene nulla sia stato confermato, si ritiene che la minaccia “a livello di Superman” che i Thunderbolts dovranno affrontare nel prossimo film dei Marvel Studios sia Sentry, e ora potremmo avere un’idea migliore di come il personaggio potrebbe influenzare la storia. Secondo l’insider @CanWeGetToast, Sentry fungerà davvero da principale “antagonista fisico”, ma la vera mente che tira i suoi fili sarà la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus).

Val dovrebbe mettere insieme la squadra dei Thunderbolts, ma sulla base di ciò che possiamo intendere dalle confuse notizie che girano in questi giorni, alla fine verrà rivelata come la vera grande cattiva, il che probabilmente non dovrebbe essere una grande sorpresa dopo aver assistito ai suoi metodi ambigui in Black Panther: Wakanda Forever.

Secondo quanto riferito, Val sarà determinante nella “creazione” di Sentry (nei fumetti, è un tossicodipendente di nome Robert Reynolds che ottiene il potere di un milione di soli che esplodono) e, se dovessimo azzardare un’ipotesi, tenterà di usarlo per proteggere Le riserve di vibranio di Wakanda.

Resta da vedere dove si inseriscono gli stessi Thunderbolts, ma c’è una possibilità che Val li usi come capri espiatori o come un modo per mantenere la sua copertura. Per quanto riguarda il potenziale casting, c’è ancora qualche irriducibile su Internet che sostiene Ryan Gosling (anche se abbiamo sentito che stanno cercando qualcuno un po’ più giovane), e anche il nome di Alexander Ludwig (Vikings) è saltato fuori. Trattandosi di rumors, è importante comunque prendere queste informazioni con le pinze.

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen (?), Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

Violent Night 2 in lavorazione, ritorna tutto il team creativo del primo film!

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In una recente intervista con The Wrap, il regista di Violent Night, Tommy Wirkola ha confermato di aver iniziato a sviluppare il sequel della commedia d’azione natalizia guidata da David Harbour. Ha anche rivelato che Violent Night 2 sarà ancora una volta scritto dagli sceneggiatori originali Pat Casey e Josh Miller, che in precedenza avevano lavorato insieme nei film live-action di Sonic the Hedgehog .

Wirkola ha preso in giro una delle idee che hanno per il potenziale sequel, rivelando che hanno in programma di espandere la storia del personaggio di Babbo Natale di Harbour. “Abbiamo tempo per decifrare davvero la sceneggiatura e capire la storia“, ha detto. “E abbiamo alcune idee, io, Pat e Josh, e i produttori. Abbiamo parlato di dove vogliamo portarlo e cosa vogliamo vedere. Ci sono cose che abbiamo lasciato sul pavimento come il Polo Nord, la signora Claus, gli elfi, ma dal punto di vista della storia penso che abbiamo un’idea davvero, davvero fantastica che si espande sul mondo e sulla portata, mantenendo comunque quel tono che amiamo da il primo.”

Violent Night è stato diretto da Tommy Wirkola da una sceneggiatura scritta da Pat Casey e Josh Miller. Al fianco di David Harbour c’erano John Leguizamo (John Wick), Cam Gigandet (Without Remorse), Alex Hassell (Cowboy Bebop), Alexis Louder (The Tomorrow War), Edi Patterson (The Righteous Gemstones) e Beverly D’Angelo (Il franchise di National Lampoon’s Vacation).

Nel film quando una squadra di mercenari irrompe in un comprensorio di famiglie benestanti durante la vigilia di Natale, prendendo in ostaggio tutti i presenti, la squadra di criminali non è pronta ad affrontare un combattente che li sorprenderà: Babbo Natale (David Harbour, Vedova Nera, serie Stranger Things) è sul posto e sta per dimostrare che non è sempre un santo. Diretto dal graffiante regista norvegese Tommy Wirkola (Hansel & Gretel: Witch Hunters, Dead Snow franchise), Una Notte Violenta e Silenziosa è prodotto da Kelly McCormick, David Leitch e Guy Danella della 87North. La sceneggiatura originale è di Pat Casey e Josh Miller, gli autori di Sonic the Hedgehog.

Lucky Hank: teaser trailer del nuovo dramma AMCI con Bob Odenkirk

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AMC ha finalmente diffuso il teaser promo di Lucky Hank, l’imminente adattamento in serie del romanzo del 1997 dell’autore vincitore del Premio Pulitzer Richard Russo intitolato Straight Man. La serie dovrebbe debuttare negli USA il 19 marzo su AMC e AMC+. Il video anticipa il ritorno di Bob Odenkirk alla AMC, cinque mesi dopo che Better Call Saul ha concluso la sua serie di sei stagioni. Presenta l’attore vincitore di un Emmy che interpreta Hank, un professore universitario che sembra non piacere a nessuno.

Lucky Hank sarà incentrato su una storia di crisi di mezza età ambientata al Railton College. La storia sarà raccontata attraverso gli occhi di William Henry Devereaux, Jr. (Odenkirk), l’improbabile presidente del dipartimento di inglese in un college gravemente sottofinanziato nella cintura di ruggine della Pennsylvania.Bob Odenkirk sarà affiancato da Mireille Enos, Olivia Scott Welch, Suzanne Cryer, Diedrich Bader, Sara Amini e Cedric Yarbrough insieme a Kyle MacLachlan, Tom Bower e Chris Diamantopoulos.

La serie sarà adattata e prodotta da Aaron Zelman e Paul Lieberstein, con Peter Farrelly alla regia. I produttori esecutivi sono Odenkirk, Farrelly, Russo, Naomi Odenkirk e Marc Provissiero. È una produzione di TriStar TV e Gran Via di Sony Pictures. Questo segna l’ultima collaborazione di Odenkirk con AMC dopo aver lavorato con loro per oltre sette anni con la serie prequel di Breaking Bad, Better Call Saul . Per la sua interpretazione da protagonista nella serie AMC, ha ottenuto cinque nomination ai Golden Globe e dieci agli Emmy, inclusa quella come Miglior Attore in una Serie Drammatica.

A letto con Sartre, la recensione del film con Valeria Bruni Tedeschi

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A letto con Sartre è il film del 2022 diretto da Samuel Benchetrit con Joey Starr, Bouli Lanners, François Damiens, Ramzy Bedia, Vanessa Paradis, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Raphaelle Doyle, Constance Rousseau, Vincent Macaigne, Bruno Podalydès, Jules Benchetrit, Thierry Gimenez, Jean-Pierre Martinage. Il film è ambientato in una cittadina nei pressi di un porto a nord della Francia.

Lì le persone trascorrono la loro vita isolati e col tempo si sono abituati alla violenza. La loro esistenza viene sconvolta improvvisamente da arte e amore, che inizia a influenzarli fortemente. Tra di loro ci sono Jesus (Joey Starr) e Poussin (Bouli Lanners), impegnati a organizzare un party per la figlia adolescente del loro datore di lavoro. E Jacky (Gustave Kervern), uno scagnozzo che grazie all’amore per una donna scopre l’arte del teatro. È così che la poesia, l’arte e il teatro aiutano questi personaggi a dare un senso alla loro vita.

A letto con Sartre arriva al cinema dal 26 gennaio 2023. Delle traduzioni che il titolo originale del film – Cette musique ne joue pour personne – ha ricevuto quella in inglese è forse la più concreta: Love Songs for Tough Guys, Canzoni d’amore per uomini duri. Ci rendiamo conto dai primi minuti del film dell’enorme peso che hanno i personaggi nel gestire le loro vite nel fare i conti con vari tipi d’amore.

A letto con Sartre, la recensione

Il primo personaggio che notiamo subito per importanza in A letto con Sartre è Jeff, il boss locale, interpretato da François Damiens. Jeff scopre la poesia, una forma d’arte che compone la musica con le parole. Non è molto bravo, è più bravo a farsi rispettare, ad usare la violenza. In Jeff c’è molto del Tony Soprano de I Soprano: hanno entrambi le caratteristiche del boss, amano comandare e odiano non essere presi sul serio. In Jeff come in Tony sopraggiunge quella crisi di mezza età che colpisce la buona parte degli uomini adulti che lo porta a cercare se stesso. Per farlo dovrà perdersi, innamorandosi (come crede) della cassiera del supermercato.

Per lei, per quel breve surrogato di amore, inizia a seguire un corso di scrittura di poesie. Una specie di redenzione per uomini adulti, solo che Jeff non cerca redenzione ma vuole solo convincersi che così facendo sia considerato una persona migliore. Attorno a Jeff si aggirano i suoi scagnozzi: Jesus, Poussin, Jacky e Neptune interpretati rispettivamente da Joey Starr, Bouli Lanners, Gustave Kervern e Ramzy Bedia. Ai primi due è affidata la parte meno avvincente del film: devono assicurarsi la riuscita del compleanno della figlia del boss, Jessica, alla quale tengono particolarmente come se fosse figlia loro. Sono i tipi più duri del gruppo e dato che non hanno affetti riversano il loro amore verso la giovane Jessica che cercano in tutti i modi di non deludere organizzando per lei un compleanno perfetto.

A letto con Sartre filmJacky, invece, per amore è disposto a tutto. Non aveva programmato di trovare l’amore, non lo cercava. Era semplicemente lo scagnozzo più taciturno e solitario. Un giorno Jeff lo manda a riscuotere un debito e alla porta trova Suzanne (interpretata da Vanessa Paradis), se ne innamora all’istante. Lui l’uomo duro, braccio destro del boss locale, trova l’amore che lo spinge a cambiare vita. Non è una decisione che prende è semplicemente il motore che inizia a rombare nella sua vita, nel suo cuore e nella sua testa. Dopo aver fatto di tutto – tra cui uccidere tutti i membri dello spettacolo teatrale dove recita Suzanne – alla fine viene preso nel ruolo di Sartre – da qui il titolo del film A letto con Sartre.

“Chiudi gli occhi, pensami e dimmi cosa vedi”

Quando ami davvero qualcuno, immaginarlo, anche ad occhi chiusi dovrebbe essere semplice come bere un bicchiere d’acqua. Due volte nel corso di A letto con Sartre viene posta questa domanda e tutte le volte assume un significato diverso e nuovo. La prima volta Jeff lo chiede a Neptune. Gli chiede di chiudere gli occhi e pensare alla cassiera del supermercato – Roxene – e di dirgli cosa vede. Neptune stenta a farlo perché farlo significherebbe confermare quello che il suo cuore già gli diceva da tempo: lui ama Roxene, lo sa dal primo momento in cui l’ha vista. Neptune allora recita una brevissima poesia della quale Jeff reclama la proprietà, lui è il boss. Non aveva considerato una cosa però: le parole sono delle armi tanto potenti quanto le pistole e il risultato che hanno su Roxene è immediato.

La donna rimane colpita da questi versi – versi che in precedenza non aveva capito, troppo confusionari e scritti da Jeff. Queste parole le comprende e le arrivano dritte al cuore sa da chi provengono, ma non c’è bisogno di dirlo ad alta voce perché anche Jeff lo capisce. La presa di consapevolezza da parte di entrambi gli uomini arriva davvero come uno sparo di fucile a cielo aperto. L’idea di amore surrogato in cui era rimasto intrappolato Jeff svanisce come in una bolla e rimane dunque apparentemente solo. La seconda volta è sempre Jeff a porre la domanda ma questa volta a sua moglie – interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. La donna con gli occhi chiuse vede un caleidoscopio di colori, odori e sensazioni perdute che come da un sonno lungo 25 anni si risvegliano e la scuotono dal torpore in cui ha vissuto per tutto questo tempo.

A letto con Sartre Valeria Bruni TedeschiTutto può cambiare

Katia, il personaggio interpretato dalla Tedeschi, non lo saprà mai concretamente ma le parole che ha trovato dentro la spazzatura non erano indirizzate a lei, o forse lo sa ma è troppo innamorata, troppo cieca di questo amore da non accorgersene. Legge quello che vuole leggere e decide di sorprendere il marito: nuovo taglio, nuovi abiti, ed effettivamente riesce nel suo intento. In A letto con Sartre, Jeff, dunque, vede per la prima volta la moglie, anche lui come risvegliato da un lungo sonno. Per la prima volta è lui a chiudere gli occhi e pensa alla persona che ama. Se la immagina come una poesia dove le parole volano nell’aria leggere.

L’amore ha spinto i protagonisti di A letto con Sartre verso una sorta di elevazione interiore come se attraverso l’arte potessero espiare i propri peccati. Così Jacky trova l’amore grazie allo spettacolo teatrale ed è forse pronto a cambiare la sua vita, Jesus e Poussin hanno organizzato il compleanno perfetto per Jessica aiutandola anche a trovare l’amore, Jeff riabbraccia la moglie in un lungo ballo. Tutto è cambiato, forse il tempo della redenzione è finalmente giunto ed ha l’aspetto di una composizione musicale, una poesia, un caleidoscopio di colori.

Cesar 2023: le nomination, Louis Garrel guida le candidature

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Cesar 2023: le nomination, Louis Garrel guida le candidature

Con ben 11 nomination, L’innocent, il nuovo film di Louis Garrel, guida le nomination ai Cesar 2023, gli Oscar del cinema francese, annunciate oggi. La notte del 12, di Dominik Moll, segue con 10 nomination. Ecco di seguito tutti i nominati:

MIGLIOR FILM

  • Forever Young
  • Rise
  • The Innocent
  • The Night Of The 12th
  • Pacification

MIGLIOR REGISTA

  • Cedric Klapisch, Rise
  • Louis Garrel, The Innocent
  • Cedric Jimenez, November
  • Dominik Moll, The Night Of The 12th
  • Albert Serra, Pacification

MIGLIOR ATTRICE

  • Fanny Ardant, The Young Lovers
  • Juliette Binoche, Between Two Worlds
  • Laure Calami, Full Time
  • Virginie Efira, Paris Memories
  • Adele Exarchopoulos, Zero Fucks Given

MIGLIOR ATTORE

  • Jean Dujardin, November
  • Louis Garrel, The Innocent
  • Vincent Macaigne, Diary Of A Fleeting Affair
  • Benoit Magimel, Pacification
  • Denis Menochet, Peter von Kant

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Judith Chemla, Le Sixieme Enfant
  • Anais Demoustier, November
  • Anouk Grinberg, The Innocent
  • Lyna Khoudri, November
  • Noemie Merland, The Innocent

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Francois Civil, Rise
  • Bouli Lanners, The Night Of The 12th
  • Micha Lescot, Young Forever
  • Pio Marmai, Rise
  • Roschdy Zem, The Innocent

MIGLIOR ESORDIENTE DONNA

  • Marion Barbeau, Rise
  • Guslagie Malanda, Saint Omer
  • Rebecca Marder, A Radiant Girl
  • Nadia Tereszkiewicz, Forever Young
  • Mallory Wanecque, The Worst Ones

MIGLIOR ESOPRDIENTE UOMO

  • Bastien Bouillon, The Night Of The 12th
  • Stefan Crepon, Peter Von Kant
  • Dimitri Dore, Bruno Reidal, Confessions Of A Murderer
  • Paul Kircher, Winter Boy
  • Aliocha Reinert, Softie

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Eric Gravel, Full Time
  • Valeria Bruni Tedeschi, Noemie Lvovsky, Agnes de Sacy, Forever Young
  • Cedric Klapisch, Santiago Amigorena, Rise
  • Louis Garrel, Tanguy Viel, Naïla Guiguet, The Innocent
  • Alice Diop, Amrita David, Marie Ndiaye, Saint Omer

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Michel Hazanavicius, Final Cut
  • Thierry de Peretti, Jeanne Aptekman, Undercover
  • Gilles Marchand, Dominik Moll, The Night Of The 12th

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE

  • Irene Dresel, Full Time
  • Alexandre Desplat, Final Cut
  • Gregoire Hetzel, The Innocent
  • Olivier Marguerit, The Night Of The 12th
  • Marc Verdaguer, Joe Robinson, Pacifiction
  • Anton Sanko, The Passengers Of The Night

MIGLIOR SONORO

  • Cyril Moisson, Nicolas Moreau, Cyril Holtz, Rise
  • Laurent Benaim, Alexis Meynet, Olivier Guillaume, The Innocent
  • Cedric Deloche, Alexis Place, Gwennole Le borgne, Marc Doisne, November
  • François Maurel, Olivier Mortier, Luc Thomas, The Night Of The 12th
  • Jordi Ribas, Benjamin Laurent, Bruno Tarriere, Pacification

MIGLIOR FOTOGRAFIA

  • Julien Poupard, Forever Young
  • Alexis Kavyrchine, Rise
  • Patrick Ghiringhelli, The Night Of The 12th
  • Artur, Pacifiction
  • Claire Mathon, Saint Omer

MIGLIOR MONTAGGIO

  • Mathilde van de Moortel, Full Time
  • Anne-Sophie Bion, Rise
  • Pierre Deschamps, The Innocent
  • Laure Gardette, Novembre
  • Laurent Rouan, The Night Of The 12th

MIGLIORI COSTUMI

  • Caroline de Vivaise, Forever Young
  • Pierre-Jean Larroque, The Colours Of Fire
  • Emmanuelle Youchnovski, Waiting For Bojangles
  • Corinne Bruand, The Innocent
  • Praxedes de Vilallonga, Pacification
  • Gigi Lepage, Simone – Journey Of The Century

MIGLIOR SCENOGRAFIA

  • Emmanuelle Duplay, Forever Young,
  • Sebastian Birchler, The Colours Of Fire
  • Michel Barthelemy, The Night Of The 12th
  • Sebastian Vogler, Pacifiction
  • Christian Marti, Simone – The Voyage Of The Century

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

  • Guillaume Marien, The Five Devils
  • Sebastien Rame, Smoking Causes Coughing,
  • Laurens Ehrmann, Notre Dame On Fire
  • Mikael Tang Uy, November
  • Marco del Bianco, Pacifiction

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

  • Ernest and Celestine: A Trip to Gibberitia
  • My Sunny Maad
  • Little Nicholas

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Rookies
  • The Super 8 Years
  • Heart Of Oak
  • Jane By Charlotte
  • Returning To Reims

MIGLIOR OPERA PRIMA

  • Bruno Reidal, Confession Of A Murderer
  • Falcon Lake
  • The Worst Ones
  • Saint Omer
  • Le Sixieme Enfant

MIGLIOR FILM STRANIERO

  • The Beasts
  • Close
  • Boy From Heaven
  • EO
  • Triangle Of Sadness

Madonna: il suo biopic con Julia Garner è in pausa a tempo indeterminato

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L’atteso film biografico sulla leggenda della musica Madonna non si farà più. Il progetto, che l’icona avrebbe diretto lei stessa, non è più in fase di sviluppo presso la Universal Pictures, hanno riferito varie fonti a Variety.

Le speculazioni sul destino del film sono iniziate immediatamente dopo che Madonna ha annunciato, la settimana scorsa, un tour mondiale che abbraccia la carriera, uno che ha registrato il tutto esaurito a New York, Londra, Parigi e altre città in pochi minuti. Gli addetti ai lavori che hanno familiarità con Madonna hanno detto che il suo unico obiettivo è il tour, ma rimane impegnata a fare un film sulla sua vita, prima o poi. I rappresentanti di Madonna, Julia Garner (che avrebbe dovuto interpretare la popstar) e Universal Pictures hanno rifiutato di commentare la questione.

Sebbene annunciato nel 2020, lo sviluppo del film si è protratto fino alla fine del 2022. Madonna ha lavorato a due bozze della sceneggiatura che abbraccia lunghi periodi della sua vita creativa e personale. Una versione precedente è stata scritta con il premio Oscar Diablo Cody (le loro sessioni di scrittura sono state ampiamente documentate sui social media). Erin Cressida Wilson ha fatto un secondo passaggio. Lo scorso giugno, Variety ha dato la notizia che la vincitrice di Emmy e Golden Globe Julia Garner aveva vinto il ruolo dell’icona pop. È seguito a un’estenuante preparazione di settimane tra un gruppo di giovani attori (tra cui Florence Pugh, Alexa Demie, Odessa Young e Bebe Rexha) che hanno partecipato a un bootcamp di canto e ballo.

Madonna ha due lungometraggi al suo attivo come regista: Sacro e Profano, una commedia drammatica del 2008 ambientata nel Regno Unito, e W.E. del 2011, un dramma storico sull’abdicazione del re Edoardo VIII al trono britannico per sposare la divorziata americana Wallis Simpson.

Face/Off – Due facce di un assassino: trama, cast e sequel del film

Tra i più celebri film d’azione di fine anni Novanta vi è senza ombra di dubbio Face/Off – Due facce di un assassino, diretto dal noto regista cinese John Woo, affermatosi grazie a film action come A Better Tomorrow, Hard Boiled e Mission: Impossible II. Qui al suo terzo film statunitense, Woo costuisce un intricata vicenda che vede contrapposti un ligio agente dell’FBI e uno spietato terrorista. L’elemento alla base del film, come noto, è lo scambio di sembianze che questi due personaggi subiscono in seguito ad un intervento di chirurgia, punto di partenza per un racconto tanto avvincente quanto entusiasmante.

La sceneggiatura del film è stata scritta da Mike Werb e Michael Colleary, i quali la completarono nel 1990. Tra le fonti di ispirazione, i due hanno poi citato film come La furia umana Operazione diabolica. Per via degli ambiziosi risvolti narrativi ed elementi da loro descritti, tuttavia, nessuno sembrava disposto a finanziare il progetto. I due autori apportarono così numerose modifiche nel tempo, fino a quando non incontrarono Woo, che si disse particolarmente interessato a firmare la regia di quella storia. Con un budget di 80 milioni di dollari, Face/Off – Due facce di un assassino si rivelò poi un successo straordinario.

Il film raggiunse infatti un guadagno di circa 245 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenne particolari lodi per le interpretazioni dei protagonisti, per le dinamiche scene d’azione e per gli effetti speciali che arricchiscono il tutto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Face/Off – Due facce di un assassino

Protagonista del film è Sean Archer, un agente dell’FBI che da anni conduce una caccia senza tregua nei confronti del pericolosissimo terrorista Castor Troy. Nemici giurati, i due si sono più volte incontrati senza riuscire però a prevalere l’uno sull’altro. In uno dei loro scontri, tuttavia, è rimasto ucciso il figlio di Sean, che da quel momento ha giurato vendetta assoluta. Grazie ad un’imboscata ben architettata, infine, egli riesce a catturare sia Castor che il suo fratello minore Pollux Troy. Quest’ultimo viene arrestato e condotto in carcere, mentre il terrorista finisce in coma in seguito alla sparatoria.

Tutto sembra dunque essere giunto a conclusione per Archer, almeno fino a quando non scopre di una bomba batteriologica a tempo piazzata dai due fratelli in un luogo affolatto di Los Angeles. Per cercare di estorcere a Pollux le informazioni su dove questa sia nascosta, Archer accetta di sottoporsi ad un intervento che lo porta ad assumere il volto, la voce e l’aspeto di Castor. Così facendo, può continuare a condurre la sua indagine sotto copertura. Il terrorista, però, risvegliatosi dal coma, si ritrova a poter gestire la sua nuova identità, quella di Archer, per impossessarsi della vita professionare e sentimentlae del nemico, nel tentativo di distruggerlo.

Face-Off - Due facce di un assassino cast

Face/Off – Due facce di un assassino: il cast del film

Per i due personaggi protagonisti, i produttori erano alla ricerca di grandi star del cinema d’azione. Tra le coppie di interpreti presi in considerazione si annoverano Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone, Jean-Claude Van Damme e Steven Seagal, Harrison Ford e Michael Douglas, Alec Baldwin e Bruce Willis e Al Pacino e Robert De Niro. Alla fine, però, vennero scelti per i ruoli gli attori Nicolas Cage e John Travolta. Cage, inizialmente, aveva rifiutato il ruolo di Castor Troy, poiché non interessato ad interpretare un cattivo. Tuttavia, quando capì che avrebbe interpretato principalmente il “buono”, Cage accettò immediatamente di partecipare al film.

Travolta, invece, è Sean Archer, il quale acquista poi i panni di Castor. Per prepararsi ai ruoli e a dover interpretare l’uno i panni dell’altro, i due attori passarono due settimane a stretto contatto, studiandosi a vicenda e concordando diversi atteggiamenti e movenze. Accanto a loro nel film vi sono poi Joan Allen nel ruolo di Eve Archer e Alessandro Nivola in quelli di Pollux Troy. L’attore e regista Nick Cassavetes, celebre per aver diretto Le pagine della nostra vita, interpreta invece Dietrich Hassler. Colm Feore, oggi noto per il ruolo di Reginald Hargreeves in The Umbrella Academy, è il dottor Malcolm Walsh, colui che esegue l’operazione sui due protagonisti.

Face/Off – Due facce di un assassino: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dopo anni di speculazioni, nel 2019 la Paramount Pictures ha confermato l’intenzione di dar vita ad un remake del film, con un nuovo cast. Tuttavia, nel febbraio del 2021 è stato invece riportato che il film sarà un sequel diretto del titolo del 1997, ripresentando dunque gli stessi attori per protagonisti. A dirigere il film è stato chiamato Adam Wingard, regista già noto per i film Blair Witch, Death Note e Godzilla vs. Kong. Intervistato a riguardo, egli ha poi raccontato che si assicurerà che per il nuovo film vengano utilizzate tecnologie ed effetti speciali all’avanguardia, così da rendere il tutto ancor più realistico.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Face/Off – Due facce di un assassino è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 24 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Terezin – La recensione del film sulla Shoah

Terezin – La recensione del film sulla Shoah

Il Giorno della Memoria si avvicina e con esso l’esigenza di mantenere vivo il ricordo degli orrori della Shoah. Dal 26 Gennaio arriva al cinema Terezin, film che mostra la particolare realtà del campo di detenzione di Theresienstadt. Terezin è una coproduzione internazionale (Minerva Pictures, Rai Cinema e Three Brothers Production) diretta da Gabriele Guidi. Il film presenta un cast internazionale ricco di nomi cari alla fiction italiana: da Mauro Conte (Una questione privata, Sulla mia pelle), a Alessio BoniCesare Bocci e Antonia Liskova.

Terezin: la trama del film

terezin

1942. Antonio (Mauro Conte) è un clarinettista italiano che si è trasferito a Praga per studiare musica. Lì ha conosciuto Martina (Dominika Moravkova), una violinista cecoslovacca. I due si sono innamorati e vivono insieme. Lei è ebrea, come parte della famiglia di lui. Durante la Seconda guerra mondiale, Antonio Martina vengono deportati al ghetto di Terezin. Nel campo di concentramento di Theresienstadt i due entrano in contatto con tanti altri artisti come loro che, in quanto ebrei, sono costretti a vivere in condizioni ai limiti dell’umanità. Nel tentativo di mantenere viva l’arte – e con essa la speranza e la civiltà – i musicisti del campo mettono in piedi un’orchestra che, tra deportazioni e regole ferree, coinvolge uomini, donne, bambini e soldati nazisti.

Il ghetto degli artistiterezin

La vicenda descritta in Terezin è tratta da una storia vera: non solo la Seconda guerra mondiale, ma anche gli accadimenti del ghetto sono fatti storici. Il campo di Theresienstadt era uno spazio sfaccettato: le SS lo utilizzavano non solo come luogo d’internamento per gli ebrei, ma anche come centro di smistamento per i prigionieri verso i campi di sterminio di Auschwitz e Treblinka. Il luogo però era promosso dalla propaganda nazista come un esempio perfetto di insediamento ebraico. A Terezin c’erano quindi i lavori forzati, le celle, le punizioni e le deportazioni. Nonostante ciò, la vita culturale era viva all’interno del ghetto. Una scuola accoglieva la grande concentrazione di bambini, un’orchestra quella di musicisti e compositori come Viktor Ullman. 

Il campo di Terezin era quindi un mondo assurdo in cui alle minacce di deportazione e ai forni crematori si alternavano prove d’orchestra e concerti in grande stile. Questa contraddizione è resa bene dal film di Gabriele Guidi. Le scene drammatiche e quelle più distese si alternano continuamente, contaminandosi l’una con lo spirito dell’altra. Vedendo Terezin, si fatica a dare il giusto peso a tutto quello che viene rappresentato. La sensazione di inadeguatezza non è casuale ma esprime il vissuto dei deportati: artisti trasformati in braccianti, persone rese numeri, anime che diventano carne da macello.

Una produzione in pieno stile Rai

Il mondo assurdo del campo è sicuramente ben rappresentato in Terezin, ma non è l’unico elemento estraniante. I dialoghi enfatici e troppo esplicativi, uniti allo stridente autodoppiaggio degli attori italiani, danno quel tocco da fiction Rai che stona con una storia così profonda e delicata. Interpreti come Alessio BoniCesare Bocci e Antonia Liskova cedono spesso alla recitazione televisiva. In questo modo, la dimensione estraniante del film si trasforma spesso in dimensione melodrammatica e favolistica, qualcosa di molto lontano dal dramma storico della Shoah.

Anche le inquadrature e la fotografia di Terezin non si distaccano dal mondo della fiction: i movimenti di macchina sono semplici, la composizione dell’immagine è geometrica. Inoltre, il campo viene rappresentato quasi sempre nel suo aspetto più pulito e composto: i forni crematori sono censurati, come anche i luoghi più trasandati. Tutto ciò che potrebbe impressionare viene solo nominato ed è mascherato a livello visivo.

La musica come formula narrativa

terezin recensione film

Terezin è un film facilmente fruibile. Il lungometraggio è adatto anche ai più piccoli e alle scuole per che affronta in modo soft un argomento che di soft ha davvero poco. Ad ogni modo, il Giorno della Memoria serve a mantenere vivo il ricordo dell’orrore e ogni mezzo che s’impegna in questa causa è lodabile. Sicuramente, Terezin saprà ritagliarsi una fetta di pubblico.

Lockwood & Co: recensione della nuova serie Netflix

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Lockwood & Co: recensione della nuova serie Netflix

Immergendoci in una realtà da brivido, Lockwood & Co è una nuova serie teen tendente all’horror sovrannaturale. Formata per il momento da una sola stagione di otto episodi da circa 40 minuti l’uno, la serie è scritta e diretta dal regista britannico Joe Cornish (Attack the block, Antman), e tratta dall’omonima serie di romanzi di Jonathan Stroud. In particolare, questa prima stagione di Lockwood & Co racconta le vicende dei primi due romanzi, quindi è prevedibile (ed auspicabile) un seguito. Nel cast ritroviamo prevalentemente figure nuove ed emergenti, tra cui l’attrice Ruby Stokes (Francesca Bridgerton nella serie Bridgerton) nel ruolo di Lucy Carlyle, Cameron Chapman nei panni di Anthony Lockwood e Ivanno Jeremiah (Black Mirror: zitto e balla) come ispettore Barnes.

Lockwood & Co: gli spettri visitatori

In una realtà in cui i fantasmi, detti visitatori, popolano le strade e le case di Londra, tanti giovani supervisionati dagli adulti si occupano di combatterli. Molti bambini e teenagers hanno sviluppato dei poteri di percezione degli spettri, tali da poterli individuare e sconfiggere con più facilità. Tra questi, Lucy Carlyle, di appena 13 anni, viene costretta dalla madre a lavorare per un’agenzia locale di acchiappa fantasmi; dopo anni di allenamento ed amicizia con la compagna Norrie, un triste incidente in una casa infestata convince Lucy ad abbandonare la propria casa per una nuova vita a Londra. Qui viene accolta nella Lockwood & Co, una piccola agenzia di acchiappafantasmi formata da soli due ragazzi, Anthony Lockwood e George Karim, senza alcun supervisore adulto. I tre avranno insieme tante avventure da brivido in cui affermeranno la loro bravura dinnanzi anche all’ispettore Barnes, ed in cui Lucy conoscerà meglio il suo grande potere.

Le avventure dei nuovi ghostbusters

Il tema dei fantasmi è molto noto e popolare sia nella narrativa che nel cinema. Basti pensare a Ghostbusters, noto cult del 1984 con Bill Murray e Dan Aykroyd. A differenza della commedia degli acchiappafantasmi, in Lockwood & Co la narrazione riguardo i visitatori assume delle tinte più dark. Tutti gli episodi sono costellati di scene che trasmettono allo spettatore una certa suspense, tale quasi da rasentare l’horror. Un esempio figura durante una delle missioni dei tre in una magione stregata fuori Londra, dove in un sotterraneo vengono circondati da una moltitudine di fantasmi di antichi monaci. Trattandosi di una serie teen, la trama e le tematiche affrontate bilanciano la presenza di queste scene sinistre.

Sembra essere centrale già dai primi episodi di Lockwood & Co una certa affinità tra Lucy e lo stesso Lockwood. Questa particolare sinergia si nota molto anche durante le loro avventure a caccia di fantasmi, e diventa così forte da far sentire George escluso dai due. Pur non essendo ancora ben definita la relazione tra i due, negli ultimi episodi sono presenti vari momenti topici, i classici attimi prima del bacio, che portano lo spettatore a considerarli una nuova ship nella serie.

Lockwood & Co serie netflixLockwood & Co: visitatori e poteri sovrannaturali

L’elemento sovrannaturale è sviluppato nella serie con effetti speciali relativamente semplici, soprattutto nella rappresentazione dei visitatori, ma comunque in maniera efficace. Ad ogni modo, il clima generale di mistero è accentuato dalla presenza di molti elementi celati agli occhi dello spettatore. Nella serie si accenna a come i visitatori non siano sempre stati parte della quotidianità di Londra. E’ chiaro che in un particolare momento storico non troppo passato, forse cinquanta o sessant’anni prima, il “Problema” ha avuto inizio. Lo stesso George si dimostra scettico sulle motivazioni date dal governo e crede in una qualche forma di cospirazione, o di causa segreta che non è stata resa nota ai cittadini, ed ovviamente neanche a noi spettatori.

Riguardo i  poteri dei giovani ed i fantasmi, il pubblico può raccogliere sempre più informazioni con il proseguire degli episodi. Non è presente una voce narrante che pone una qualche forma di antefatto, ma è comunque possibile comprendere da altre vie. Ad esempio, viene reso noto allo spettatore come i poteri di percezione non sono definitivi, ma con gli anni svaniscono. Inoltre già dai primi episodi possiamo scoprire la classificazione dei visitatori in tre tipologie.

Anthony Lockwood: tra sorrisi e segreti

Un’aura di mistero circonda anche lo stesso Lockwood. Pur risultando coraggioso e protettivo nei confronti di George, e soprattutto di Lucy, sono molti i segreti che nasconde riguardo al suo passato, rinchiusi nella porta sopra le scale della Lockwood & Co. Lucy lo aiuta ad aprirsi con loro, lo fa sentire amato.

Ma sono ancora molti gli interrogativi che restano senza risposta alla fine di questa stagione: come ha avuto inizio il Problema? Che segreti cela Lockwood? Si attende una seconda stagione con ansia per scoprirlo!

Un matrimonio esplosivo, la recensione del film con Jennifer Lopez e Josh Duhamel

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Una nuova commedia romantica si aggiunge al palmares di Jennifer Lopez e Josh Duhamel che guidano – letteralmente – il film Un matrimonio esplosivo. La pellicola di Amazon Prime Video sarà disponibile sulla piattaforma dal 27 gennaio. Il regista, Jason Moore, presenta questo film a tratti audace che ha a tutti gli effetti le caratteristiche di una classica romcom americana ma che si trasforma presto in un bad-ass movie. Darcy e Tom riuniscono le loro famiglie per un matrimonio di gruppo, ma la cerimonia viene sospesa quando degli uomini armati prendono tutti in ostaggio. “Finché morte non ci separi” assume un significato del tutto nuovo in questa esilarante e adrenalinica avventura, quando Darcy e Tom dovranno salvare i loro cari, se non si uccideranno prima a vicenda.

Un matrimonio esplosivo, la trama

Jennifer Lopez dopo Marry Me – Sposami torna in una commedia romantica un po’ fuori dagli schemi. Ci troviamo nelle Filippine e L-O-V-E di Nat King Cole risuona nelle nostre orecchie. Sembrerebbe andare tutto bene, le dinamiche sono abbastanza semplici: la futura sposa affronta i problemi pre-matrimonio, una suocera invadente (Jennifer Coolidge), una madre contrariata (Sônia Braga) e l’ex fidanzato storico che si presenta senza avvisare (Lenny Kravitz). Ci troviamo in un resort esclusivo delle Filippine che data la presenza della Coolidge confondiamo Un matrimonio esplosivo con un episodio di The White Lotus. La coppia formata dalla Lopez e da Duhamel capovolge gli stereotipi di genere: Tom vuole un matrimonio in pompa magna, lo organizza alla perfezione creando dei centro tavola a forma di ananas luccicanti invidiabili. Darcy, avvocato di carriera, non sogna nulla del genere, anzi predilige una cerimonia intima con l’amore della sua vita.

Un matrimonio esplosivo vira presto sul “bad-ass movie” quando parallelamente a una crisi coniugale tra la coppia compaiono i pirati e rapiscono gli ospiti. Il crescendo di suspence verso quello che accadrà nel film è ovviamente avvolto da tutte le questioni interne tra la coppia. Da una parte, dunque, ci sono i parenti e amici degli sposi rapiti dai pirati che chiedono un riscatto stranamente abbastanza salato. Dall’altra Darcy e Tom che litigano su chi dei è pronto a fare il sacrificio più grande per salvare la relazione. “Non tutto è una questione di soldi!“, esclama la futura sposa Darcy alla cena di prova del suo idilliaco matrimonio, ma effettivamente presto lo diventerà.

Un matrimonio esplosivo Lenny Kravitz

Un piano con un solo passaggio

Mentre cercano di risollevare le sorti della loro storia d’amore – apparentemente – tormentata – Darcy e Tom si improvvisano killer di pirati. Il compito gli riesce molto bene dato che, per una serie di coincidente fortuite, riescono a far fuori parte della banda di pirati che li ha colpiti. Il regista Jason Moore (Pitch Perfect) cerca dare una nuova luce al genere delle commedie romantiche aggiungendo sangue, violenza e omicidi. Un matrimonio esplosivo va controtendenza anche rispetto alle pellicole proposte quest’anno che tentano di fare una critica alla borghesia moderna. Prima con The Menu e poi con Triangle of SadnessLa critica è velata pressoché inesistente dato che sono sempre i “buoni” ad avere la meglio.

Oltre alla parte cruenta in Un matrimonio esplosivo una buona dose di umorismo è portata in scena da Jennifer Coolidge che sembra non aver mai abbandonato il ruolo di The White Lotus e rende comici anche i momenti di massima tensione del film. In più di una occasione le risate sono affidate al suo personaggio di mamma chioccia. Darcy e Tom riescono in qualche modo a cavarsela e le varie peripezie che affrontano per avere la meglio sui pirati si muovono parallelamente alla risoluzione del loro rapporto. Ci sono, infatti, diversi momenti chiarificatori della loro storia d’amore che aiuteranno i due ad accettare le differenze l’uno dell’altro.

Un matrimonio esplosivo Jennifer Coolidge

Pirati, amore e fantasia

Ma se fino a questo punto di Un matrimonio esplosivo abbiamo visto soltanto sequenze di combattimento arrangiate accompagnate da una buona dose di fortuna, arriva lo sconvolgimento di trama. Sean, interpretato da Lenny Kravitz, è in realtà il mandante di questo rapimento. Tom è il primo a smascherarlo con un atto di coraggio e mettendo a repentaglio la sua vita. Sean ha affidato ai mercenari balinesi di attaccare il matrimonio di Darcy per chiedere un riscatto a Robert (Cheech Marin), il padre della sposa. Ma come se non fosse abbastanza: la compagna di Robert è in realtà complice di questo attacco, palesa la sua vera identità e cerca in tutti i modi di uccidere i due futuri coniugi.

L’amore in Un matrimonio esplosivo è centrale e viene narrato sotto le sue più contrastanti sfaccettature. Quello per i figli, l’amore per la famiglia, per il partner. L’amore più vanitoso, più ricercato, più nascosto, ma non è totalizzante. Non si riesce a entrare in empatia o quanto meno a simpatizzare per Darcy e Tom. A causa della scarsa chimica che riecheggia per tutto il film tra gli stessi attori la loro relazione appare piatta. Per cui alla fine, quando il risvolto di trama è il consueto E vissero per sempre felici e contenti, l’unica cosa che rimane impressa è l’immagine di Jennifer Coolidge con un mitra in mano che fa un agguato ai pirati.

5 cinecomics che avrebbero meritato l’Oscar

5 cinecomics che avrebbero meritato l’Oscar

Siamo nel bel mezzo della stagione dei premi e, dato che i cinecomics vengono spesso trascurati da questo punto di vista, ecco cinque titoli che avrebbero meritato un maggiore successo… inclusa la vittoria come “Miglior Film” agli Oscar!

Da The Avengers, con cui possiamo dire sia iniziato “tutto” fino al più recente The Batman, che ha regalato uno sguardo inedito al Crociato Incappucciato di Gotham City, ecco 5 cinecomics che pensiamo avrebbero meritato più nomination agli Oscar.

The Avengers

the Avengers mcuThe Avengers ha ottenuto una nomination agli Oscar per i miglior effetti speciali, ma sembra che l’impatto di questo film non sia stato valorizzato quanto avrebbe dovuto. I Marvel Studios hanno lanciato una serie di franchise di supereroi in solitaria in un periodo in cui i film tratti dai fumetti non erano assolutamente popolari.

In seguito, hanno riunito con successo questi personaggi – nel bel mezzo dell’acquisizione da parte della Disney – in un blockbuster diretto da un regista conosciuto soprattutto per il suo lavoro televisivo, ed è stato magnifico. Con un incasso di oltre 1 miliardo di dollari in un periodo in cui questa cifra era una rarità, The Avengers è stato, per molti versi, il vero capitolo iniziale del MCU così come lo conosciamo. Anche se non stiamo dicendo che il cast avrebbe dovuto essere sul palco ad accettare l’Oscar come “miglior film” nel 2013 questo è stato un film speciale e, come tale, andava riconosciuto.

Spider-Man 2

Spider-Man 2 cinecomicsVincitore di un Oscar per i suoi effetti speciali, Spider-Man 2 è un perfetto esempio di come i cinecomics siano tipicamente riconosciuti solo nelle categorie tecniche. Questo rivoluzionario sequel del regista Sam Raimi è uscito nel 2004, ma è ancora considerato uno dei migliori adattamenti di fumetti mai realizzati sul grande schermo.

Tra l’eccezionale interpretazione di Alfred Molina nei panni del Dottor Octopus, una storia forte sull’amore e l’amicizia e una grafica diversa da qualsiasi altra cosa vista prima sullo schermo, Spider-Man 2 è un film che serve a ricordare perché anche i blockbuster meritano di essere riconosciuti.

Watchmen

Ozymandias Watchmen cattivi cinecomicsWatchmen ha fatto un lavoro fantastico di adattamento dell’iconica graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbon. Sebbene sia vero che lo stile di Zack Snyder non sia adatto a tutti, questo film è stato innegabilmente straordinario dal punto di vista visivo.

Non stiamo necessariamente dicendo che Watchmen sia uno dei cinecomics degni dell’Oscar, ma sembra che il film sia stato trascurato solo perché la storia non è troppo facile da digerire. È densa, a volte un po’ troppo complicata e contorta, e brutalmente violenta, ma il tutto si risolve in un modo che… funziona.

Avengers: Endgame

Avengers: Endgame cinecomicsQuesta epopea di tre ore funziona sotto ogni aspetto, raccontando una storia potente e commovente che culmina con la celebrazione del franchise di maggior successo di tutti i tempi. Avengers: Endgame non è stato solo un film, ma un’esperienza. Robert Downey Jr. meritava sicuramente un riconoscimento maggiore, così come Josh Brolin per la sua stratificata e affascinante interpretazione di Thanos.

Naturalmente, entrambi sono stati aiutati da effetti visivi, quindi è stato facile per questo cinecomic del 2019 essere trascurato e, in molti casi, ignorato.

The Batman

The BatmanThe Batman è stato distribuito con recensioni estremamente positive lo scorso marzo, ma nei mesi successivi è stato ampiamente dimenticato. Non sappiamo se dare la colpa alla scarsa attenzione degli spettatori o a un livello di familiarità con il personaggio che ha fatto sì che il film passasse troppo rapidamente in secondo piano.

Dato il suo tono adulto, l’avvincente storia poliziesca e le fantastiche interpretazioni da cima a fondo, non vediamo alcun motivo per cui The Batman non sia in primo piano in manifestazioni come i Golden Globe e gli Oscar: i cinecomics del Batverse meritano sicuramente di più.

Darby Harper: consulenza fantasmi, l’incontro con il cast del film Disney+

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Disponibile dal 2 dicembre su Disney+ Darby Harper: consulenza fantasmi (Darby and the Deadè il nuovo film originale della piattaforma che racconta in maniera insolita il delicato momento dell’adolescenza, del trovare la propria voce e il proprio posto trai coetanei, che sembrano sempre più svegli, vivaci, inseriti. A porsi queste domande è Darby, interpretata da Riele Downs, presente, insieme a tutto il cast, alla conferenza stampa ufficiale del film. Con lei anche Auli’i Cravalho, che nel film interpreta Capri, la reginetta della scuola, che si troverà costretta ad avvalersi dell’aiuto di Darby.

Cravalho ha spiegato in che cosa somiglia al suo personaggio: “Non credo di essere troppo simile al mio personaggio, ma dirò che è stato molto facile per me diventare lei. Quindi, non ne sono davvero sicura. Forse ci sono pezzi di me che hanno deciso di mostrarsi con Capri. Adoro la sua sicurezza e sì, è stato davvero divertente. L’intero cast è della Gen Z, quindi tutti ci siamo trovati negli altri, è stato davvero davvero bello.”

Riele Downs ha parlato del suo lavoro con Cravalho che è a tutti gli effetti una sua antagonista: “È impossibile odiare Auli’i. È così divertente, così divertente, così talentuosa. Quindi, è stato molto facile recitare, perché ha talento. Ma allo stesso tempo, è stato difficile perché nessuno di noi due era avversa all’altra. Per quello che riguarda le somiglianze, immagino di essere in qualche modo come il mio personaggio, in alcuni modi. Sono un po’ più introversa. Mi piace fare le cose da sola a volte o molto spesso. Ma in termini stilistici, sento di essere più vivace di lei, mi piace fare ogni tipo di esperienza.”

Chosen Jacobs interpreta invece Alex, un personaggio molto simile a Darby e tutto da scoprire: “Ogni volta che guardo una sceneggiatura, guardo solo se la sceneggiatura ha personaggi genuini e interessanti. Non importa se sarà un uomo o una donna. E leggendo la sceneggiatura di questo film, ho capito che ogni personaggio è completamente sviluppato. Ogni personaggio sarebbe potuto essere protagonista di uno spin-off. Cerco sempre nelle storie che ogni personaggio abbia davvero un vero ruolo stratificato. Quindi, sapere che sarò in un film con i personaggi di Auli’i e Riele e quelli di Asher e di tutti, era una bella sensazione. È stato eccitante poter recitare con così tante persone diverse e dal fantastico talento. Questo presupposto porterà sempre un prodotto interessante, e penso che ce l’abbiamo fatta.”

Noto per essere Billy Baston di Shazam!, Asher Angel interpreta invece James, il bello e tenebroso della scuola, per il quale Darby ha una cotta: “Tutti i nostri personaggi stanno attraversando le loro esperienze, e penso che essere un attore e riuscire a tuffarsi in questo contesto sia qualcosa di super speciale. Ed è una delle cose che amo davvero fare. E lavorare con Riele, Auli’i e Chosen, e guardarli fare le loro cose ogni giorno, e guardarli venire sul set e interpretare il personaggio è stata una grande esperienza. Perché è bello essere in un ambiente in cui puoi imparare dagli altri.”

A dirigere il film è stato chiamato Silas Howard: “Adoro questo cast, la troupe, il team e i produttori. E dovevo davvero fare nostra questa storia. Per me, da uomo trans, era importante raccontare una classica storia del liceo, dove non ho mai avuto visibilità. Non c’era nemmeno un vero linguaggio per rappresentarmi all’epoca, ecco quanti anni ho! È stato davvero importante, anche con il supporto dello studio, siamo riusciti a trovare questo momento di intimità con tutti i giovani attori. E mi sento come se facessi parte del cast, dobbiamo rendere questi ruoli nostri e adattarli su misura e non è sempre semplice, non viene automatico, richiede fiducia reciproca e fiducia in me, e soprattutto una scrittura molto forte.”

E il film risente senza dubbio di questo impegno e di questa vitalità che i giovani interpreti hanno infuso in tutti i loro personaggi. Darby Harper: consulenza fantasmi arriverà su Disney+ il 2 dicembre.

Oscar 2023: ecco tutte le nomination!

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Oscar 2023: ecco tutte le nomination!

Sono state annunciate le nomination agli Oscar 2023, la 95° edizione degli Academy Awards, la cui cerimonia di apertura si svolgerà a Los Angeles al Dolby Theatre il 12 marzo 2023 e verrà presentata da Jimmy Kimmel.

Le nomination, annunciate da Allison Williams e Riz Ahmed, hanno visto “trionfare” per numero di menzione Everything Everywhere All at Once  con 11 nomination e Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Gli Spiriti dell’Isolacon 9 nomination, entrambi nominati anche nella categoria Miglior film, insieme a Avatar: la Via dell’Acqua,, Elvis, The Fabelmans, Tár, Top Gun: Maverick, Triangle of Sadness e Women Talking.

Oscar 2023: ecco tutti le nomination!

Miglior film

Migliore regia

Migliore attore protagonista

Migliore attrice protagonista

Migliore attore non protagonista

Migliore attrice non protagonista

Migliore Sceneggiatura adattata

Migliore Sceneggiatura originale

Miglior fotografia 

Miglior montaggio

Miglior film internazionale

Miglior film d’animazione

Migliori costumi

Miglior trucco e parrucco 

Miglior sonoro

Migliore colonna sonora

Miglior canzone originale

Migliore scenografia 

Migliori Effetti Visivi

Miglior cortometraggio animato

  • “The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse” (Apple TV+
  • “The Flying Sailor”
  • “Ice Merchants”
  • “My Year of Dicks”
  • “An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It”

Miglior cortometraggio in live action

  • “An Irish Goodbye” (Floodlight Pictures) 
  • “Ivalu” (M&M Productions)
  • “Le Pupille” (Disney+)
  • “Night Ride”
  • “The Red Suitcase” (Cynefilms)

Miglior documentario

  • “All That Breathes” (HBO Documentary Films) 
  • All the Beauty and the Bloodshed” (Neon)
  • “Fire of Love” (National Geographic Documentary Films/Neon)
  • “A House Made of Splinters”
  • “Navalny” (CNN/Warner Bros.)

Miglior corto documentario 

  • “The Elephant Whisperers” (Netflix)
  • “Haulout”
  • “How Do You Measure a Year?” (Jay Rosenblatt Films)
  • “The Martha Mitchell Effect” (Netflix)
  • “Stranger at the Gate”

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, lo sceneggiatore rivela la sorprendente ispirazione per M.O.D.O.K.

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Il trailer completo di Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha debuttato all’inizio di questo mese, dandoci la possibilità di una prima vera occhiata a M.O.D.O.K. in azione. I fan avevano già un’idea di come sarebbe stato “Mental Organism Designed Only for Killing (Organismo mentale progettato solo per uccidere)” grazie ad alcuni promo art trapelati in rete, ma il trailer ci ha offerto una rapida occhiata al cattivo megalomane senza la sua maschera, rivelando un design molto più accurato.

“MODOK è forse la mia singola cosa preferita che ho fatto nel film”, ha detto lo scrittore Jeff Loveness alla rivista SFX. “Ovviamente siamo molto fedeli ai fumetti con il design e l’aspetto, ma poi c’è un po’ di extra che gli abbiamo aggiunto. Forse verrò licenziato da The Kang Dynasty quando la gente lo vedrà, ma alcuni dei miei momenti preferiti vengono da MODOK e dalle sue dinamiche.”

“Dirò solo che è stato ispirato da Kevin Kline in Un pesce di nome Wanda e Frank Grimes in un vecchio episodio dei Simpsonquesto uomo davvero ipocrita, egoista, presuntuoso ma anche profondamente triste e insicuro che sa di avere una vita di merda da affrontare e sta cercando di trarne il meglio”. “Il suo ego si sgretolerà nel momento in cui viene sfidato, ma poi, come Kevin Kline in Un pesce di nome Wanda, è piuttosto bravo a uccidere le persone”, aggiunge Loveness. “È una vera mina vagante, e mi sono divertito moltissimo con lui.”  Sebbene il suo casting non sia ancora stato ufficializzato, M.O.D.O.K. sarà portato in vita da Corey Stoll, che ha interpretato Yellowjacker nel primo Ant-Man (supponiamo che i due personaggi siano collegati).

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

L’arte della gioia: prima foto della serie di Valeria Golino

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L’arte della gioia: prima foto della serie di Valeria Golino

Riprese quasi concluse per la nuova serie Sky Original L’arte della gioia, il debutto assoluto da regista di una serie TV di Valeria Golino (Miele, Euforia), prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i Paesi in cui Sky opera in Europa.

Dall’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (in libreria con Einaudi), rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a raggiungere il successo all’estero, L’arte della gioiaprodotta da Sky e da Viola Prestieri per HT Film – racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto.

Dal set siciliano arrivano le primissime foto di scena, che ritraggono i protagonisti annunciati oggi: Tecla Insolia (La bambina che non voleva cantare, 5 minuti prima) nei panni della giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa; Jasmine Trinca (Fortunata, Marcel!, Supereroi, La dea fortuna) in quelli di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino (Il Miracolo, Fai bei sogni, 1992-1993-1994) sarà Carmine, l’uomo che gestisce le terre della villa del Carmelo, dimora dei Brandiforti, la famiglia nobile e benestante di Leonora; Alma Noce (Brado, La ragazza ha volato, Gli anni più belli) interpreta Beatrice, la più giovane erede della famiglia Brandiforte, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi (I villeggianti, Forever Young – Les Amandiers, Estate ’85, La pazza gioia). Nel cast anche Giovanni Bagnasco (Finalmente l’alba) che sarà Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti, e Giuseppe Spata (La mafia uccide solo d’estate – Parte II, La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata, Tutta colpa di Freud) nei panni di Rocco, il loro autista.

L’arte della gioia, la trama

Scritta da Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo, L’arte della gioia racconta la sua drammatica e avventurosa vita: nata il primo gennaio del 1900 da una povera famiglia della Sicilia rurale, Modesta fin dall’infanzia ricerca la felicità senza soccombere ai condizionamenti della società. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento dove, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Successivamente approda alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile acquistando sempre maggiore potere a palazzo. Questo incessante movimento di emancipazione si accompagna ad un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a scoprire e rivendicare il diritto al piacere e alla felicità.

L’arte della gioia è stata realizzata con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission.

Drops of God, la nuova dramedy ispirata al manga bestseller di Tadashi Agi e Shu Okimoto

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Apple TV+ ha annunciato oggi l’acquisizione di “Drops of God“, la nuova dramedy multilingue franco-giapponese di Legendary Entertainment, adattata dall’omonima serie manga giapponese bestseller del New York Times, creata e scritta dal pluripremiato Tadashi Agi, con artwork di Shu Okimoto e pubblicata da Kodansha. Composta da otto episodi, “Drops of God” è interpretata da Fleur Geffrier (“Das Boot”, “Elle”) nei panni di Camille Léger e Tomohisa Yamashita (“The Head”, “Tokyo Vice”, “Alice in Borderland”) nei panni di Issei Tomine ed è prodotta da Les Productions Dynamic in associazione con 22H22 e Adline Entertainment.

Drops of God, la trama

La serie si apre con il mondo della gastronomia e dei vini pregiati in lutto perché Alexandre Léger, creatore della famosa Léger Wine Guide e figura emblematica dell’enologia, è appena morto nella sua casa di Tokyo all’età di 60 anni. Il compianto Alexandre lascia una figlia, Camille (Fleur Geffrier), che vive a Parigi e non vede il padre dalla separazione dei suoi genitori, avvenuta quando lei aveva nove anni. Camille vola a Tokyo per assistere alla lettura del testamento di Léger e scopre che suo padre le ha lasciato una straordinaria collezione di vini, la più grande al mondo secondo gli esperti. Ma, per rivendicare l’eredità, Camille deve competere con un giovane e brillante enologo, Issei Tomine (Tomohisa Yamashita), che suo padre ha preso sotto la sua ala protettrice e che nel testamento di Léger viene indicato come il suo “figlio spirituale”. Ma la sua connessione con Issei è realmente solo spirituale?

Scritto e ideato da Quoc Dang Tran (“Marianne”, “Parallel”), prodotto da Klaus Zimmermann (“Borgia”, “Trapped”) e diretto da Oded Ruskin (“No Man’s Land”, “Absentia”), “Drops of God” uscirà nel 2023 su Apple TV+, Giappone escluso. La serie è presentata in collaborazione con France Télévisions e Hulu Japan.

Kodansha, una delle più grandi case editrici giapponesi, è stata fondata nel 1909 e a oggi vanta una vasta gamma di attività editoriali. Da sempre impegnata nella promozione della lettura, offre numerosi premi letterari, come il Premio Noma e il Premio Yoshikawa, che riconoscono agli autori di maggior talento i contributi per il miglioramento della cultura editoriale.

21 di Robert Luketic

21 di Robert Luketic

“21” è una pellicola del 2008 diretta Robert Luketic, basata sulle vicende reali del MIT Blackjack Team. Questo gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology è salito alle cronache per essere riuscito a sbancare diversi casinò di Las Vegas utilizzando il calcolo delle probabilità. Sulla vicenda nel 2002 era già stato pubblicato un libro intitolato: “Bringing Down the House: The Inside Story of Six MIT Students Who Took Vegas for Millions“, scritto da Ben Mezrich. Il testo ispirerà il film, che segue le vicende di Ben Campbell, interpretato da Jim Sturgess, brillante studente che si trova ad affrontare diverse sfide. Vari avvenimenti lo porteranno a riflettere profondamente sulle conseguenze delle proprie azioni.

Ben Campbell è uno studente del Massachusetts Institute of Technology, che vuole entrare a far parte della scuola di medicina della Harvard Medical School. Ha tutte le carte in regola per questo percorso accademico, viene infatti ammesso agli studi, ma ha gravi problemi finanziari. Come poter pagare i 300.000 dollari di iscrizione? Ben decide di candidarsi per ricevere la borsa di studio Robinson, finanziamento che gli permetterebbe di coprire interamente tutte le spese di iscrizione, ma questa viene assegnata ogni anno a un solo studente. Ben parla con il direttore, che lo informa del fatto che la borsa di studio verrà assegnata allo studente capace di raccontare l’esperienza di vita più interessante. Ben riflette allora sulla sua vita: lui ha sacrificato molta della sua giovinezza dedicandola allo studio, mettendo da parte il divertimento e molte delle esperienze tipiche dell’adolescenza. Non ha una storia particolare da raccontare, non sa proprio cosa poter dire per farsi notare dalla commissione. Tuttavia, in quel periodo Ben partecipa al corso di matematica del professore Micky Rosa, interpretato da Kevin Spacey, professore fuori dagli schemi e di grande carisma. Il professore nota il talento matematico di Ben e gli propone di risolvere il problema di Monty Hall. Lo studente risolve il problema brillantemente e il professore di matematica gli fa una proposta molto particolare.

Il professor Rosa invita Ben a unirsi alla squadra di blackjack dell’MIT. Gli studenti di questo gruppo ricorrono alle loro spiccate abilità matematiche per vincere importanti somme di denaro nei più importanti casinò di Las Vegas. Inizialmente, Ben non è molto convinto della proposta, non pensa che la cosa faccia per lui. Tuttavia, si rende conto del fatto che prendendo parte a questo gruppo potrebbe guadagnare una grande somma di denaro molto velocemente, riuscendo quindi a pagare la retta universitaria. Decide allora di accettare la proposta del professor Rosa e inizia ad allenarsi insieme agli altri studenti, studiando a fondo le strategie di gioco e le tecniche di conteggio delle carte, in modo tale da applicare il calcolo delle probabilità al blackjack. La conta delle carte è una delle tecniche più famose per ottenere risultati al tavolo verde. Seguendo questa tecnica si può avere un’idea del valore delle carte rimaste nel mazzo, in modo tale da ricavarne un vantaggio quando ci sono carte di grande valore, aumentando quindi le probabilità di avvicinarsi al 21 o di ottenere un blackjack. La maggior parte dei giocatori esperti di blackjack ricorre quindi alla matematica, più esattamente alla statistica, per conseguire grandi risultati.

Gli studenti dell’MIT Blackjack Team, dopo essersi intensamente allenati partono in incognito alla volta di Las Vegas. Oggi il blackjack è uno dei giochi più amati al mondo e questo è avvenuto anche grazie al successo di grandi piattaforme di gaming online  che hanno reso molto popolare e fruibile un gioco che un tempo era relativamente di nicchia. Non è un caso, infatti, che i protagonisti di una storia ambientata tra il 1980 e il 1990 debbano prendere l’aereo e volare fino a Las Vegas per portare il loro gioco a livelli competitivi. Una volta giunti a Las Vegas gli studenti incontrano grandi campioni e iniziano a raccogliere somme non indifferenti al tavolo verde. Ben è entusiasta dei suoi successi. Eppure le cose iniziano a complicarsi, la sua vita inizia a prendere una strana piega.

Robert Luketic è un regista e sceneggiatore di origini croate e siciliane, nato a Sidney nel 1973. Ha diretto altri film di successo come “La rivincita delle bionde” (Legally Blonde) del 2001, “Quel mostro di suocera” (Monster-in-Law) del 2005 e “Il potere dei soldi” (Paranoia) del 2013. “21” è stato un film accolto generalmente bene dal pubblico e dalla critica, apprezzato particolarmente per la performance attoriale di Kevin Spacey. Ovviamente è diventato un film di culto per gli amanti del blackjack, rappresentando una delle pellicole preferite dagli amanti del genere.

Sam Worthington ricorda il “terribile” provino per James Bond

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Sam Worthington ricorda il “terribile” provino per James Bond

Sam Worthington, ancora in sala nei panni blu di Jake Sully in Avatar: la Via dell’Acqua, ha ricordato il suo provino per James Bond, che lui stesso ha definito “terribile”. Quando Pierce Brosnan concluse il suo ciclo nei panni di James Bond, nel 2002, con Die Another Day, si aprì la caccia al suo successore.

Il casting di Daniel Craig è stato una sorpresa con tantissimi giornalisti scettici, ma nel corso di cinque film, l’attore si è dimostrato più che degno di interpretare l’iconica spia di Ian Fleming. Analogamente a quanto sta accadendo ora, i produttori di franchising Barbara Broccoli e Michael G. Wilson hanno trascorso due anni alla ricerca di un nuovo Bond, e Sam Worthington era tra quelle prese in considerazione. Sfortunatamente per l’attore australiano, il suo provino non è andato bene.

“Ho scelto Bond. Sono andato e ho fatto l’audizione con Martin Campbell, che ha finito per dirigere Casino Royale”, ha rivelato Worthington durante un’intervista al programma radiofonico Fitzy & Whipper (tramite ActioNewz.com). Ma Worthington ha spiegato che non è riuscito a ottenere l’incantesimo adatto affinché la parte diventasse sua: “Ho provato a fare un accento britannico. Ho detto loro che volevo indossare lo smoking bianco come Roger Moore. Volevo portare indietro quel tipo di immaginario, e mi hanno guardato come se fossi pazzo”. “Ho detto, ‘Se faccio un [accento] australiano, sarò il prossimo George Lazenby.’ Ha fatto solo un [film, 1969 Al servizio segreto di Sua Maestà], e io non volevo essere così. Quindi ho provato l’inglese. È stato terribile”, ha aggiunto Worthington. “Suonavo come Dick Van Dyke di Mary Poppins. Ricordo che Martin disse: ‘Fai solo la tua voce normale, è tutto fantastico, amico.'”

Worthington avrebbe continuato a trovare successo a Hollywood, anche se Terminator: Salvation non gli ha fatto un favore, in carriera, e si è preso una bella pausa dal cinema, prima di tornare in sala con Avatar 2. Con quello che si è rivelato un successo da $ 2 miliardi, speriamo di vedere molto di più di Worthington al cinema, anche se probabilmente non nei panni di James Bond.

Oscar 2023: dove e quando guardare le nomination in diretta

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Oscar 2023: dove e quando guardare le nomination in diretta

Manca pochissimo all’annuncio delle nomination agli Oscar 2023, la 95° edizione degli Academy Awards. Allison Williams e Riz Ahmed saranno i presentatori che leggeranno le nomination martedì 24 gennaio alle 14.30. Ma dove vedere in diretta l’annuncio delle nomination agli Oscar 2023?

I social degli Academy Awards hanno risposto a questa domanda. L’annuncio delle nomination saranno visibili su:

Ricordiamo che la cerimonia di premiazione degli Oscar 2023 si svolgerà a Los Angeles al Dolby Theatre il 12 marzo 2023 e verrà presentata da Jimmy Kimmel.

Animali Fantastici: Eddie Redmayne non sa nulla di un quarto capitolo

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Il franchise di Animali Fantastici era nato, alla Warner Bros, per cercare di sfruttare al meglio la ricca eredità che Harry Potter aveva lasciato allo studio. Un vero e proprio ritorno nel mondo magico che aveva stregato milioni di fan era quello che lo studio si aspettava, eppure le cose sono andate diversamente rispetto a quanto ci si era aspettati dal progetto.

Mentre Animali fantastici e dove trovarli è stato innegabilmente un esperimento divertente, i sequel hanno registrato un importante calo della qualità, con un notevole peggioramento della scrittura e il crollo di quella struttura inossidabile e inattaccabile che aveva fatto parte della fortuna del franchise originale. Nel progetto originale, il franchise di Animali Fantastici doveva essere composto da 5 film, e al momento sono stati distribuiti 3 film.

Durante una recente intervista con NME (tramite SFFGazette.com), alla star principale della saga, Eddie Redmayne, che interpreta Newt Scamander, è stato chiesto se Animali fantastici 4 verrà realizzato. “Voglio dire, al momento, non c’è nulla di cui sono a conoscenza”, ha confermato l’attore britannico. “Quindi, da quello che so, non è qualcosa che per il momento si farà.” Questi commenti fanno seguito a un report dello scorso novembre in cui si diceva che il franchise era stato eliminato dalla Warner Bros. Discovery.

La notizia è senza dubbio deludente per i fan del Wizarding World, ma sia I crimini di Grindelwald che I segreti di Silente sono stati una delusione al botteghino, e per il nuovo regime dello studio continuare ad andare avanti con quei sequel non sarebbe proprio una mossa furba.

I Segreti di Silente si concludeva con una partita aperta tra Silente e Grindelwald, ma chissà se vedremo mai quel famigerato duello trai due che ha forgiato la storia del mondo magico e ha fatto sentire la sua eco anche nell’avventura di Harry Potter!

Mare fuori 3: presentata la terza stagione in onda su Raiplay il 1° febbraio

Mare fuori 3 sta arrivando. Con un cast ricchissimo tra cui Carolina Crescentini, Carmine Recano, Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo, Valentina Romani e Maria Esposito, la serie tv targata Rai, diretta da Ivan Silvestrini, ha iniziato il suo percorso in sordina nel 2020. Nel corso degli anni ha raggiunto record pressoché inaspettati con milioni di visualizzazioni sulla piattaforma italiana e un target di spettatori al di sotto di venticinque anni. Così come il giovanissimo gruppo di attori che vive ogni emozione portandola alle estreme conseguenze, con tutto quello che può conseguirne: considerando che l’ambientazione è sempre l’Istituto di detenzione minorile. In anteprima esclusiva su RaiPlay dal 1° febbraio, sarà poi in onda in prima serata su Rai2 dal 15.

Durante la presentazione a Roma dell’intero cast di Mare fuori 3, il primo a prendere la parola è l’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, che elogia la serie ritenendola la testimonianza di un cambiamento della storica rete televisiva italiana che può iniziare a parlare a un pubblico giovane: «Lo dobbiamo fare con modelli distributivi e linguaggi adeguati», dichiara Fuortes, «oggi è una festa. Ringrazio tutti voi qui presenti, perché insieme siamo riusciti a fare una cosa molto grande. Stiamo parlando anche del successo straordinario delle due precedenti edizioni di Mare fuori».

Il microfono passa poi alla direttrice Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, che segue a ruota l’entusiasmo e la sensazione di aria d’innovazione che porta Mare fuori: «La grande accoglienza che il pubblico ha riservato alla serie è data dal tipo di racconto scritto magnificamente dagli sceneggiatori Cristiana Farina e Maurizio Careddu. È aderente alla realtà, è polifonico: segue tante strade e tantissime voci che però non generano disordine o rumore, ma limpidezza. E un altro tema importantissimo che emerge è quello della libertà. Tutti i ragazzi aspirano alla libertà: ad affrancarsi dalla famiglia, a rompere pregiudizi e tabù, a vivere l’amore – inteso come passione – nella sua incandescenza giovanile».

Dando continuità al flusso di ammirazione, interviene Roberto Sessa per Picomedia che coproduce la serie: «Io bazzico da queste parti (gli studi Rai, n.d.r.) da parecchi decenni e posso dire che un evento così sia decisamente raro, per cui: ringrazio tutti per lo strepitoso lavoro. Eravamo partiti all’avventura, all’inizio è stata una serie complicata. Abbiamo fortemente voluto quella nota di realismo di cui parlava Maria Pia, che è stata la chiave vincente per arrivare dove siamo oggi. E la complessità è stata la ricerca di un equilibrio tra il messaggio che volevamo che passasse e i lacci e lacciuoli della televisione generalista. Passo per passo abbiamo conquistato terreno e oggi siamo lontani dall’angolo. Siamo in prima linea e sulle prime pagine dei giornali, ed è grazie a voi, ragazzi. Abbiamo una grande responsabilità in mano, è una storia che potrà avere nuove stagioni e dipende solo da noi: gruppo creativo e di produzione. La serie ha avuto successo all’estero, che è un aspetto decisivo, per quanto ci riguarda. Siamo in 25 Paesi, abbiamo avuto delle trattative in Europa per degli eventuali adattamenti. Ciò significa che non è stato solo apprezzato il prodotto, ma anche l’idea che abbiamo costruito».

Elena Capparelli, direttore RaiPlay e Digital, aggiunge che, sempre dal 1° febbraio su piattaforma, sarà disponibile un contenuto originale in forma di mockumentary: 25 episodi da 7 minuti nei quali i protagonisti, mantenendo il ruolo dei loro personaggi, raccontano i momenti più significativi vissuti nelle prime due stagioni.

Per quanto riguarda l’eventualità di nuove stagioni future, la domanda viene posta direttamente all’ideatrice di Mare fuori, la sceneggiatrice Cristiana Farina: «Stiamo lavorando alla quarta, ma anche alla quinta e sesta, stagione. Essendo un progetto polifonico, le voci sono tante e abbiamo un tracciato infinito da poter seguire. Lo spunto per Marefuori mi era venuto diversi anni fa, mentre lavoravo per Un Posto al Sole. Ero andata a fare un seminario proprio nell’Istituto di detenzione minorile e conobbi dei ragazzi appassionandomi alle loro storie. E oggi è molto emozionante vedere tutti i personaggi scritti e pensati avere il volto di questi incredibili attori». All’emozione di Farina per Mare fuori 3, si accoda quella di Carolina Crescentini, che accenna alla gioia di vedere i giovani attori tutti insieme in grande spolvero alla conferenza stampa: «Sono abituata a vederli sul set conciati come degli scappati di casa», esclama generando la fragorosa risata dei più.

Matthias Schoenaerts: 10 cose che non sai sull’attore

Matthias Schoenaerts: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore belga Matthias Schoenaerts si è nel corso dell’ultimo decennio distinto come uno dei più validi e talentuosi attori europei, capace di portare il proprio successo anche sul suolo statunitense. Tra grandi produzioni e progetti più autoriali, egli ha sempre dato prova di saper costruire i propri personaggi con grande cura, regalando interpretazioni di grande intensità.

Ecco 10 cose che non sai di Matthias Schoenaerts.

Matthias Schoenaerts: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Un primo ruolo importante Schoenaerts lo ottiene per il film Black Book (2006). Ottiene poi fama internazionale grazie a Bullhead – La vincente ascesa di Jacky (2011), opera candidata all’Oscar al miglior film straniero. Recita da quel momento in film che lo rendono sempre più celebre come Un sapore di ruggine e ossa (2012), con Marion Cotillard, Chi è senza colpa (2014), Le regole del caos (2014), con Kate Winslet, Suite francese (2014), con Michelle Williams, Via dalla pazza folla (2015), The Danish Girl (2015), A Bigger Splash (2015), Red Sparrow (2018), con Jennifer Lawrence, Fratelli nemici – Close Enemies (2018), Kursk (2018), The Mustang (2019), La vita nascosta (2019), Panama Papers (2019) e The Old Guard (2020). Nel 2022 è invece in Amsterdam.

2. Ha recitato anche per la televisione. Molto meno frequentemente che per il cinema, l’attore ha recitato in alcune occasioni anche per la televisione. Ciò è avvenuto all’inizio della sua carriera, quando ha preso parte ad alcuni episodi di Flikken (2001) e Stille Waters (2002), serie di produzione belga. Torna poi sul piccolo schermo nel 2008 per De smaak van De Keyser, mentre nel 2009 recita nella serie Los zand. Nel 2021 prende parte ad un episodio della serie Lockdown, ma è solo nel 2023 che dà vita ad una significativa partecipazione televisiva recitando da protagonista nella serie Django.

3. Ha vinto importanti premi. Nel corso della sua carriera Schoenaerts ha vinto numerosi premi di prestigio, prevalentemente sul suolo europeo. Ha ad esempio ricevuto premi come miglior attore ai Lumières Award e ai Magritte Award per il film Un sapore di ruggine e ossa, e per lo stesso film ha anche vinto il César Award come Miglior promessa maschile. Ha poi ottenuto riconoscimenti vari anche per il suo ruolo nel film Bullhead e come rivelazione dell’anno al Capri-Hollywood International Film Festival per il film The Danish Girl.

Matthias-Schoenaerts-Instagram

Matthias Schoenaerts in Django

4. È il protagonista della serie. La serie Django, co-produzione italo-francese e in arrivo dal 17 febbraio su Sky Atlantic, si configura come una rivisitazione dell’omonimo film italiano di Sergio Corbucci. Ambientata nel Texas di fine 1800, questa vede Schoenaerts recitare nei panni del protagonista, il pistolero Django, il quale è in cerca della figlia Sarah, unica superstite all’assassinio di tutta la sua famiglia. Nella serie, l’attore si trova a recitare accanto all’attrice Lisa Vicari, interprete di Sarah, e Noomi Rapace, presente nei panni della religiosa Elizabeth Thurmann.

5. Ha cercato di rendere umano il suo personaggio. Parlando del suo Django, l’attore ha affermato di non aver cercato di reinventare attraverso di esso il concetto di mascolinità nel genere western, quanto di far emergere debolezze e fragilità che spesso non venivano mostrate in questo tipo di personaggi. Il Djano di Schoenaerts, dunque, si configura come un essere umano mostrato a 360 gradi, attraverso tutte le sue sfumature possibili.

Matthias Schoenaerts in Amsterdam

6. Ha avuto un ruolo nel film. Con Amsterdam, film che unisce commedia, dramma e thriller, l’attore è tornato a recitare in una produzione statunitense. Ha qui interpretato il detective Lem Getwiller, partner del detective Hiltz e incaricato insieme a quest’ultimo di risolvere l’omicidio alla base del racconto. Il film ha dunque permesso a Schoenaerts di distinguersi in mezzo ad un cast composto da noti attori come Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington e Anya Taylor-Joy.

Matthias Schoenaerts in The Danish Girl

7. Come il suo personaggio nel film, è un appassionato d’arte. Nel film in costume The Danish Girl, dedicato alla seconda persona ad essersi identificata come transgender e a essersi sottoposta a un intervento di riassegnazione sessuale, Schoenaerts interpreta l’impresario d’arte Hans Axgil. Come il suo personaggio, l’attore ha raccontato di essere a sua volta un appassionato d’arte, dedicandosi nel tempo libero alla pittura e all’arte dei graffiti.

Matthias-Schoenaerts-The-Danish-Girl

Matthias Schoenaerts è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 163 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato quasi 2000 post, in parte relativi alle sue attività come attore o modello, potendo dunque ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche altre tipologie di immagini, relative a luoghi ed esperienze fatte dall’attore. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Matthias Schoenaerts: chi è la sua fidanzata

9. È molto riservato. Schoenaerts è da sempre molto restio a condividere informazioni relative alla sua vita sentimentale, ma è noto che fino a qualche tempo fa era legato ad una donna di nome Alexandra Schouteden, di professione avvocato. Negli ultimi due anni, tuttavia, sembra abbia una relazione con Pia Miller, modella, attrice e conduttrice televisiva australiana di origini cilene. Nonostante alcuni scambi di messaggi sui social, nessuno dei due ha confermato la loro eventuale relazione, né si hanno molte notizie recenti sullo stato della loro storia d’amore.

Matthias Schoenaerts: età, altezza e fisico dell’attore

10. Matthias Schoenaerts è nato l’8 dicembre 1977 a Antwerp, Belgio. L’attore è alto complessivamente 1,88 metri. Data la sua altezza, Schoenaerts non passa di certo inosservato ed è noto anche per un fisico particolarmente imponente, che non ha mancato di mostrare in alcuni suoi film per i quali era richiesta una grande fisicità.

Fonte: IMDb, Instagram

The Last of Us, i creatori affrontano il secondo episodio: i clicker e i cambiamenti dal gioco [Spotlight]

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AVVISO SPOILER:  questa intervista contiene spoiler dall’episodio 2 di “The Last of Us“, ora in streaming su HBO Max. In Italia su SKY ATLANTIC e in Streaming su NOW.

L’ultimo episodio di “The Last of Us” della HBO ha scatenato una creatura terrificante che farebbe dimenare persino il Demogorgone di “Stranger Things“. I mostruosi clicker infetti hanno fatto il loro debutto televisivo nell’episodio 2 di “The Last of Us“, appropriatamente intitolato “Infected”. Queste creature barcollanti sono state così infettate dal fungo cordyceps che i gambi dei funghi sono esplosi attraverso i loro volti e li hanno resi ciechi, costringendoli a emettere rumori agghiaccianti come una forma di ecolocalizzazione per catturare la loro preda.

Nel videogioco originale “The Last of Us“, pubblicato per PlayStation 3 nel 2013, affrontare un clicker impreparato significava una morte quasi certa. Un giocatore deve aggirare furtivamente i mostri o sparare diversi colpi di pistola direttamente sui loro teschi ricoperti di vegetazione per abbatterli. Nell’episodio di domenica sera, Joel (Pedro Pascal) Ellie (Bella Ramsey) e Tess (Anna Torv) hanno difficoltà a sconfiggere solo due dei mostri e, come già sapevano i fan del videogioco, lo scontro porta alla morte di Tess.

“Infected” adatta diversi livelli iniziali del gioco, in cui Joel, Ellie e Tess devono sgattaiolare attraverso strade bombardate, un hotel allagato e un museo abbandonato per lasciare Ellie con i ribelli Firefly. Dopo che Tess è stata morsa da un clicker, nasconde la sua ferita mortale finché non raggiungono il punto d’incontro del Campidoglio. Ma invece di trovare soldati Firefly, tutto ciò che attende il trio sono cadaveri infetti. In un ultimo atto di eroismo, Tess esorta Joel a portare Ellie avanti per trovare una cura per il cordyceps usando l’immunità di Ellie.

Mentre gli umani infetti si precipitano verso Tess, lei rimane perfettamente immobile e tenta di accendere un deposito di benzina con un accendino. In uno scioccante allontanamento dal videogioco, un maschio infetto si avvicina a Tess, con sottili viticci fungini che gli escono dalla bocca, e le pianta un bacio disgustoso, proprio mentre l’accendino fa scintille e provoca un’esplosione di fuoco.

The Last of Us - Episodio 2
The Last of Us – Episodio 2 © HBO

In un’altra sorprendente espansione dal gioco “The Last of Us“, l’episodio inizia con un flashback a Giacarta, in Indonesia, nel 2003, dove un micologo scopre una delle prime persone a morire di cordyceps. È la prima volta che “The Last of Us” svela un po’ del mistero dietro le origini del fungo, fornendo una nuova, anche se breve, prospettiva su come il resto del mondo è stato colpito dall’epidemia. I creatori Craig Mazin e Neil Druckmann hanno parlato del flashback a Variety, così come di quel grottesco bacio clicker, sostituendo le spore del cordyceps con viticci fungini e altro dall’episodio 2.

  • Come hai deciso di aprire con questo flashback a Jakarta?

Craig Mazin: È iniziato con una conversazione che io e Neil stavamo avendo all’inizio, in cui gli avrei posto alcune delle mie domande brevettate e fastidiose. Uno di questi era “Cosa sta succedendo nel resto del mondo?” Una delle cose di cui Neil parla sempre è come nel gioco la tua prospettiva sia davvero completamente connessa a Joel o Ellie, a seconda di chi stai muovendo con il tuo controller. Non ce l’abbiamo, quindi la domanda è: “Che aspetto ha il resto del mondo?” Inizialmente, avremmo avuto una visione molto più internazionale delle cose, ma penso che dove siamo andati fosse solo parlare di dove è iniziato e radicare le persone nella scienza come meglio potevamo.

Neil Druckmann: Volevamo che fosse molto incentrato sui personaggi, quindi ci siamo concentrati su questo scienziato, e sul terrore e la realizzazione quando capisce che siamo fottuti.

  • Quali altri elementi internazionali c’erano?

Mazin : Avevamo un montaggio di cui avremmo parlato e che non abbiamo fatto, ma in realtà non voglio dire troppo perché, sai, le cose potrebbero andare bene e potremmo riuscire a riutilizzare alcuni dei quelle pagine.

The Last of Us episodio 2
The Last of Us – Episodio 2 © HBO
  • Vedremo mai le origini del fungo o rimarrà sempre un mistero?

Druckmann: Tutto quello che abbiamo visto nel gioco era dal punto di vista di tre personaggi: [la figlia di Joel] Sarah, Joel ed Ellie, tutto qui. Qui, abbiamo la possibilità di lasciare quei personaggi e mostrare altre cose, ma è sempre stato importante non dire mai: “OK, ecco il paziente zero, l’origine esatta”. Molto si basa su suggerimenti. Craig veniva da me con le sue milioni di domande, come “Come si è diffusa questa cosa?” Abbiamo avuto un accenno nel gioco, nel giornale che prendi come Sarah, dove implica che c’erano prodotti contaminati. Abbiamo parlato di: come si diffonderebbe? Da dove inizierebbe?Stiamo rivelando sempre di più dal primo episodio, in cui abbiamo dato suggerimenti su cose che sarebbero andate molto diversamente per i Miller se avessero fatto quei pancake. Ora, possiamo vedere un po’ di più su come è iniziata questa cosa.

  • La gente ha notato nel primo episodio che Joel e Sarah evitavano di mangiare cibi con farina, come la torta di compleanno, i pancakes ei biscotti del vicino. Jakarta ha anche uno dei più grandi mulini del mondo, che sembra collegare il fungo diffuso con la farina contaminata. Questa teoria è corretta?

Mazin: Penso che sia piuttosto esplicito.

Druckmann: Sì, abbiamo praticamente detto di sì.

Mazin  Quando parla di dove lavoravano queste persone e di cosa stava succedendo in quella fabbrica – sì, è abbastanza chiaro che è quello che sta succedendo. Ci è piaciuta l’idea di quella scienza e facciamo del nostro meglio per assicurarci che tutte le nostre ricerche siano collegate. [Il micologo] chiede dove sia successo, e il tizio dice una fabbrica di farina nella parte ovest della città. Stiamo assolutamente parlando – c’è il più grande mulino del mondo a Jakarta – quindi questa è una bella teoria e penso che le persone dovrebbero continuare a seguirla.

  • Un’altra delle libertà dal gioco sono i viticci di cordyceps. Da dove è nata quell’idea ?

Druckmann: È iniziato con Craig che odiava gli zombi, sto scherzando. Ma avevamo parlato di come siamo in un genere popolare e ci sono molte versioni diverse di storie di un’epidemia. Abbiamo fatto del nostro meglio per trovare ciò che è unico nella nostra storia e nel nostro mondo. Per i nostri clicker, li abbiamo rimossi dal gioco e li abbiamo tenuti così come sono. Ma per gli infetti più recenti, abbiamo avuto molte conversazioni su cos’altro possiamo fare con il vettore oltre ai morsi. Abbiamo esaminato i concept art in cui c’è questa implicazione del fungo che cresce sotto la pelle. E se fosse questo il punto? Non si tratta tanto del morso, hanno solo bisogno che questi viticci passino da un ospite all’altro ed è così che l’infezione si diffonde.

Mazin: Se ascolti attentamente, viene menzionata la parola “spore”. Non so necessariamente se questa volta vedremo delle spore, ma dire che il nostro mondo ne è privo non sarebbe accurato. Non lo sappiamo ancora bene: fa parte del divertimento dell’adattamento e lasciare questi bordi sfocati della mappa ai nostri personaggi da scoprire mentre l’avventura continua.

  • Ti aspettavi un simile contraccolpo da parte dei fan?

Druckmann: Ho imparato ad aspettarmi un contraccolpo dagli starnuti. Penso che parli al tipo di fan che abbiamo, che sono così protettivi e amano così tanto il mondo e questi personaggi che tutto ciò che vedono come una deviazione, senza il contesto completo di ciò che significa, presumono il peggio e respingono su di essa. Penso che l’aggiunta sia qualcosa di utile. In realtà è una di quelle aggiunte in cui dico: “Oh amico, vorrei che ce l’avessimo per il gioco. Vorrei che ci avessimo pensato anni fa, perché mi piace così tanto.

Mazin: Va bene se le persone ne sono sconvolte, non le biasimo. Tutti sognano di lavorare su qualcosa in cui il coinvolgimento dei fan sia a questo livello, in cui le persone discuteranno su queste cose o si sentiranno appassionate. A volte mi sento, se solo vedi come va, penso che starai bene. Sono successe molte cose, ma ci saranno sicuramente anche persone che diranno “Sei incasinato” e lo capisco. Sicuramente non renderemo tutti felici, questo lo so.

  • Che tipo di direzione hai dato agli attori del clicker con i loro movimenti e le loro voci?

Druckmann: Avevamo le registrazioni della partita e guardavamo i movimenti. Abbiamo lavorato con Barrie e Sarah Gower, che hanno il miglior team di protesi del mondo, per studiare il gioco e fare una versione che non solo cerchi di replicare qualcosa che abbia tutti questi dettagli pazzi e meravigliosi, ma ci assicuri anche che la persona all’interno la protesi può muoversi liberamente e contorcersi e muoversi in uno spazio in un modo davvero unico per questo parassita. Cerchiamo attori di movimento in grado di replicare quel movimento e siamo molto fortunati ad aver trovato alcuni attori che adorano il gioco. Quando abbiamo visto Sam, il nostro clicker principale, in un video, ricordo che questa persona si muoveva come un clicker fuori dal gioco. Non solo, ho sentito dei ticchettii, come se usassero un suono del gioco mentre lo fanno. Ma no, stava emettendo i suoni del clicker e poi il video finisce e mostra una copia del gioco e dice come è stato un fan per così tanto tempo. Questo è un altro esempio di come eravamo circondati da persone che sono solo fan del materiale e volevano rendergli giustizia. Per quanto riguarda la direzione, trattarli come animali in un certo senso, qualcosa di molto primordiale e istintivo e dare loro una direzione come “inseguire”, “catturare” perché la cosa che stanno facendo è cercare di diffondere ulteriormente l’infezione.

  • Da dove viene quel bacio con il clicker?

Mazin: Stavamo facendo delle prime ricerche su come i funghi appaiono nella realtà, e avevamo un ottimo modello per come appariva nel gioco. Volevamo andare oltre e dire: “OK, quali sono le diverse forme e funzioni?” Ho trovato questa immagine che un artista aveva creato di qualcuno che era stato assorbito da un fungo e nella sua bocca c’erano dei funghi. Stavamo già parlando dei viticci che escono e ci ponevamo queste domande filosofiche: “Perché le persone infette sono violente? Se lo scopo è diffondere il fungo, perché devono essere violenti?” Siamo atterrati sul fatto che non lo fanno. Sono violenti perché resistiamo, ma se non lo fai? Che effetto fa se rimani perfettamente immobile e lasci che ti facciano questo?

Poi siamo atterrati su questo carburante da incubo. È inquietante ed è violento. Penso che sia molto primordiale nel modo in cui invade il tuo stesso corpo. Per usare una parola abusata, sta innescando. È una combinazione straordinaria tra la regia di Neil, la recitazione di Anna Torv quando ovviamente non c’è nulla e il nostro dipartimento di effetti visivi che fa questo lavoro meraviglioso per far sì che tutto si unisca e sembri reale e terribile.

Druckmann : In parte è stata la deviazione dal gioco, in cui Tess viene uccisa dai soldati. Abbiamo avuto una lunga conversazione su ciò che è tematicamente più appropriato per questo episodio, che si chiama “Infected” e riguarda la minaccia dall’esterno. Abbiamo lasciato la zona di quarantena e questo ha portato a quest’altra versione in cui sta dando un’apertura per scappare a Joel ed Ellie facendo esplodere un gruppo di infetti. Poiché siamo crudeli con i personaggi che amiamo così tanto, sembrava che lei sapesse di essere finita, e poi l’accendino non funziona, e l’abbiamo portata fino al limite dell’orrore prima di darle finalmente una via d’uscita .

  • Quali altre differenze volevi introdurre in questi clicker che non erano nel gioco?

Druckmann: L’altra cosa che è emersa dalle nostre conversazioni è la rete di infetti che vedete in questo episodio. Sono connessi ed è più spaventoso quando sembra che stiano lavorando come un’unità piuttosto che come individui. Toccarne uno potrebbe innescare quelli che sono a miglia di distanza per inseguirti. Questo rende il mondo ancora più spaventoso. Dico sempre a Craig: “Figlio di puttana, è una di quelle cose che renderebbero un gameplay fantastico. Vorrei che lo avessimo nel gioco.

Mazin: Avresti dovuto assumermi, Neil.

  • Cosa eri più entusiasta di fare nello show che non avevi nel gioco?

Druckmann : Quella che compare molto tardi nella stagione è la mamma di Ellie. Avevo scritto un racconto dopo che avevamo già spedito il gioco. Doveva essere un cortometraggio animato, ma è andato in pezzi e non è stato realizzato. C’è stato un momento in cui l’abbiamo quasi realizzato come DLC , ma è andato in pezzi. Nelle nostre conversazioni, ne ho parlato con Craig e lui ne è stato immediatamente entusiasta, o come direbbe lui “attivato”. L’abbiamo portato in vita nel modo più bello e poetico, che è Ashley Johnson che interpreta la madre di Ellie e lei era l’attore originale per Ellie.

  • Tra Tess e Joel, chi decide nella relazione? Joel è il nostro personaggio principale, ma sembra che Tess sia davvero quella che comanda .

Druckmann: Ho visto molte persone sottolineare che Joel è il cucchiaino.

Mazin: Lui è il cucchiaino. Non so se si tratta di chi chiama i colpi tanto quanto di quando si trattava di Ellie, Tess era quella a cui guardava. Tess era quella con cui si collegava. Joel non era qualcuno con cui aveva una connessione istintiva. Ci sono questi momenti strani e istintivi in ​​cui si rivolge a Joel, ma la sua ammirazione è per Tess. Guarda con chi parla, con chi è in piedi accanto, con chi cammina, e parte di ciò era proporre questa trama alternativa in cui non è Tess che incontra la sua morte, è Joel. E poi lo spettacolo parla di Tess ed Ellie. Questa è forse la storia che Ellie sta immaginando nella sua mente, il che rende ciò che accade ancora più tragico e frustrante. Joel non la vuole e lei non vuole lui.

  • Ho adorato il riferimento a Ellie che non è in grado di nuotare in hotel. La vedremo imparare a nuotare in questa stagione?

Mazin : C’è un intero episodio in cui la portiamo dal galleggiare a remare alla pecorina. È davvero noioso, ragazzi. Sono 60 minuti solidi di sole lezioni di nuoto. Quanto sarebbe fantastico se lo facessimo e basta? Fanculo, lo stiamo facendo.

Druckmann : Ora qualcuno sarà deluso dal fatto che non lo stiamo facendo.

Mazin : La nostra filosofia generale sugli Easter Eggs è che non facciamo mai cose solo per dire “Ehi, fan, guardate qui”. C’è sempre qualche motivo interessante per questo, o contribuisce a una relazione di carattere. In quel caso, volevamo stabilire una connessione con il modo in cui Ellie era stata stranamente protetta. È di più, ecco un bambino che non è mai stato in una piscina perché non esistono. Poiché non può lasciare la zona di quarantena, non può nemmeno nuotare nell’oceano. È strano quanto stiano crescendo le loro vite in questo nuovo mondo. Durante questo episodio, Joel inizia a capire cosa fa e cosa non sa Ellie, e inizia a parlare di cosa fa e cosa non sa. Questa è una cosa interessante da sperimentare per Joel perché non ha un figlio suo in questo nuovo mondo.

  • E il DVD “Curtis and Viper” della premiere?

Druckmann : Immagino che quando c’è l’opportunità di fondere i due mondi del gioco e dello spettacolo, ci buttiamo al volo. È come, “OK, vogliamo guardare un film. Qual è il film che guarderebbero? Oh, in questo caso potremmo stabilire una connessione con “The Last of Us Part II“. Non ci soffermiamo troppo su di loro, ma è lì per i fan. Hanno una connessione più profonda a causa di ciò.

Netflix ha acquisito i diritti del film horror “Run Rabbit Run”

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Netflix ha acquisito i diritti del film horror “Run Rabbit Run”

Netflix ha acquisito i diritti internazionali del thriller horror Run Rabbit Run (da questo accordo sono esclusi i territori di Benelux, Portogallo, Europa orientale, Medio Oriente, America Latina, Hong Kong, India, Indonesia, Filippine, Paesi nordici e Taiwan).

In Run Rabbit Run protagonisti sono Sarah Snook (Succession, The Beautiful Lie), Lily LaTorre, Damon Herriman (Thai Cave Rescue – Salvati dalla grotta, The Serpent, C’era una volta a… Hollywood) e Greta Scacchi (Darby & Joan, Shepherd).

La pellicola è diretta da Daina Reid (Shining Girls, The Handmaid’s Tale, The Outsider) e si basa su una sceneggiatura scritta da Hannah Kent (La donna del bosco, Devotion, Ho lasciato entrare la tempesta). Il film è prodotto da Sarah Shaw e Anna McLeish (Relic, Partisan, Snowtown). Produzione esecutiva: Nate Bolotin, Maxime Cottray, Nick Spicer e Aram Tertzakian (XYZ Films), Deanne Weir, Olivia Humphrey, Jack Christian, D.J. McPherson, Daina Reid, Sarah Snook, Jake Carter e Katie Anderson.

Nel film Sarah Snook interpreta una specialista di fertilità che crede nella distinzione netta tra la vita e la morte, ma dopo aver notato lo strano comportamento della figlia piccola, deve mettere in discussione i propri valori e affrontare uno spettro del passato. Run Rabbit Run sarà disponibile su Netflix nel 2023.

Le riprese di Run Rabbit Run sono state fatte in loco a Melbourne, stato di Victoria, e nella regione Riverland dello stato Australia Meridionale. Il film si aggiunge all’elenco sempre più folto di storie create in Australia per Netflix, come il documentario premiato agli Emmy Pallino e le meraviglie della barriera corallina, la serie di successo Heartbreak High e il dramma crime The Stranger. Tra i titoli in arrivo troviamo la serie dramedy Wellmania con Celeste Barber, il suo speciale comico da tutto esaurito Celeste Barber: Fine, Thanks, una miniserie che adatta l’iconico romanzo australiano di Trent Dalton Ragazzo divora universo, il film biografico su Jessica Watson True Spirit e infine le nuove stagioni di Heartbreak High e Surviving Summer – Un’estate travolgente.

Fair Play: Netflix compra il thriller con Phoebe Dynevor al Sundance

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Fair Play, uno dei film più interessanti presentati in anteprima al Sundance Film Festival di quest’anno, è stato venduto a Netflix dopo la conclusione di un “enorme affare” da 20 milioni di dollari. La piattaforma ha comprato i diritti globali del film. Data la calorosa accoglienza, il film ha scatenato una guerra di offerte tra diversi distributori , tra cui Searchlight e Neon. Non è l’unico film a suscitare un forte interesse: anche “Flora and Son” di John Carney, un dramma musicale con Eve Hewson e Joseph Gordon-Levitt, sta attirando diversi offerenti, secondo Variety.

Chloe Domont ha diretto Fair Play nel suo primo lungometraggio. Nel thriller psicologico, l’esordiente Phoebe Dynevor di “Bridgerton” e la star di “Solo” Alden Ehrenreich interpretano una coppia appena fidanzata che mantiene segreta la loro relazione perché lavorano insieme in un hedge fund spietato. Quando il personaggio di Dynevor, Emily, viene promosso al posto di Luke di Ehrenreich, la dinamica di potere della coppia cambia irrimediabilmente.

“Pensavo che [la finanza] fosse un ottimo sfondo perché la posta in gioco è matura per il dramma”, ha detto Chloe Domont a Variety dopo la premiere del film. “Si nutre della tossicità della relazione e viceversa.” In una recensione entusiastica, il principale critico cinematografico di Variety Owen Gleiberman ha elogiato “Fair Play” per avere “molto da dire sul mondo post-#MeToo e si diverte molto a dirlo”. “È uno dei rari film del Sundance che potrebbe sfondare totalmente nel mondo reale“, ha scritto. “E in un’epoca in cui film come ‘Tár’ e ‘The Fabelmans’ hanno faticato, questo lo rende un bene speciale.

Ci è voluto del tempo prima che il mercato del Sundance si surriscaldasse, ma c’erano tanti affari in rampa di lancio al Park City. All’inizio della settimana, Magnolia ha acquisito i diritti mondiali del documentario “Little Richard: I Am Everything” e Netflix ha ottenuto i diritti di “Run Rabbit Run“, un thriller con Sarah Snook.

Fair Play” è il debutto cinematografico di Chloe Domont dopo aver diretto cortometraggi ed episodi televisivi di “Billions”, “Suits” e “Ballers”. Rian Johnson e Ram Bergman di T-Street sono stati i produttori esecutivi del film, sostenuto da MRC. I produttori includono Leopold Hughes e Ben LeClaire di T-Street, così come Tim White, Trevor White, Allan Mandelbaum di Star Thrower Entertainment.

Chris Evans supporta Jeremy Renner, “Qualcuno ha controllato lo stato del gatto delle nevi?”

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Mentre Jeremy Renner si riprende dalle oltre le 30 fratture riportate dopo uno strano incidente che ha coinvolto il suo spazzaneve, Chris Evans  ha mandato il suo supporto all’attore e suo co-protagonista di “Avengers”. Evans ha risposto ad una foto postata da Renner mentre fa riabilitazione dopo l’incidente, sostenendo che qualcuno dovrebbe controllare lo stato del Gatto delle Nevi, dopo essersi “scontrato” contro il roccioso Jeremy Renner

Renner ha postato la foto dichiarando “Voglio ringraziare TUTTI per i loro messaggi e la loro premura. Tanto amore e apprezzamento a tutti voi. Queste oltre 30 ossa rotte si ripareranno, diventeranno più forti, proprio come l’amore e il legame con la famiglia e gli amici si approfondiscono”. Chris Evans ha risposto: “Questa è una cosa difficile“, ha risposto Evans a una foto di Renner in convalescenza. “Qualcuno ha controllato il gatto delle nevi??? ti mando così tanto amore”.

 

Jeremy Renner ha risposto scherzando a Evans: “Ti amo fratello … ho controllato il gatto delle nevi, ha bisogno di carburante”.

Renner ha rivelato durante il fine settimana di aver rotto oltre 30 ossa nell’incidente dello spazzaneve del 1 gennaio che lo ha lasciato ricoverato in ospedale con trauma toracico contusivo e lesioni ortopediche. Nel tentativo di aiutare un membro della famiglia la cui auto era rimasta bloccata nella neve, Renner finì per essere investito dal suo PistenBully o Sno-Cat, un macchinario estremamente grande del peso di almeno 14.000 libbre.