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Bent – Polizia criminale: trama e cast del film con Karl Urban

Bent – Polizia criminale: trama e cast del film con Karl Urban

Oggi celebre per il personaggio di William “Billy” Butcher nella serie targata Amazon The Boys, l’attore Karl Urban vanta nella sua carriera diversi ruoli oggi iconici, tra cui Éomer nella trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli e Leonard “Bones” McCoy nei nuovi film di Star Trek. Uno dei suoi ultimi, e meno noti, ruoli cinematografici, è però quello nel thriller poliziesco Bent – Polizia criminale, diretto nel 2018 da Robert Maresco. Questi è meglio noto per essere stato lo sceneggiatore e il produttore di Crash – Contatto fisico, per il quale ha anche vinto un premio Oscar.

Sceneggiatore anche di questo suo nuovo lungometraggio, Maresco si è basato sul romanzo Deadly Codes, scritto da JP O’Donnell, dando vita ad un intricato crime dove bene e male non fanno che mescolarsi e confondersi continuamente. Il film, nonostante il cast e la produzione internazionale, è stato girato interamente in Italia, in particolare a Roma. Tale ambientazioni non fanno che conferire ulteriore fascino alla vicenda, la quale si presenta come una continua sorpresa per lo spettatore.

Pur se poco noto, anche a causa della sua distribuzione prevalentemente in home video, il film è un titolo che ogni amante del genere potrà apprezzare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Bent – Polizia criminale

Protagonista del film è Danny Gallagher, un detective della narcotici che, mentre sta indagando su un caso, si ritrova incastrato per un omicidio che non ha commesso: quello del suo fidato partner. Danny finisce dunque in prigione e alla sua scarcerazione, dopo un periodo di detenzione, la prima cosa che è intenzionato a fare è quella di elaborare un piano per vendicarsi di chi lo ha tradito. Prima di tutto deve scoprire come sono andati esattamente i fatti la notte in cui il suo compagno è rimasto vittima dell’omicidio. Durante la sua indagine, il detective, con l’aiuto del suo mentore Jimmy Murtha, un ex poliziotto in pensione e all’agente governativo Rebecca, scopre qualcosa di molto importante.

Egli individua infatti un filo rosso che collega l’omicidio del suo collega ad un altro, ovvero la morte misteriosa di una donna di nome Jennifer Pierce. Quest’ultima era la sorella di un allibratore di zona, sulla cui uccisione, regna ancora un alone di mistero. Più Danny andrà avanti con le indagini e più riuscirà a ricostruire un complicato puzzle, in cui emergerà come l’omicidio del suo collega non sia che uno dei tanti tasselli di un complicatissimo complotto internazionale. Ormai consapevole di star rischiando la vita, Danny dovrà andare fino in fondo a quella storia, cercando di far emergere la verità.

Bent - Polizia criminale cast

Bent – Polizia criminale: il cast del film

Come anticipato ad interpretare il protagonista Danny Gallagher vi è l’attore Karl Urban, dal regista considerato l’unico a poter fornire al personaggio la giusta ambiguità che lo rende sia tanto misterioso quanto carismatico. L’attore, inoltre, ha qui avuto la possibilità di condividere una scena con il figlio Indy. Il bambino, infatti, compare come figlio del personaggio di Dougie, che Danny va a trovare a circa un’ora dall’inizio del film. Accanto a lui, nei panni del mentore Jimmy Murtha vi è invece l’attore Andy Garcia, celebre per film come Gli intoccabili, Il padrino – Parte III e Ocean’s Eleven.

L’attrice Sofia Vergara, nota nota soprattutto per il ruolo di Gloria Delgado-Pritchett nella acclamata serie televisiva Modern Family, è qui l’agente governativo Rebecca. Stando a quanto da lei dichiarato, per Bent – Polizia criminale l’attrice si è trovata a dar vita alla sua prima scena di nudo, condivisa con Urban e ambientata all’interno della doccia. L’attore italoamericano Vincent Spano interpreta Charlie Horvath, mentre Grace Byers e Trai Byers sono rispettivamente Kate e Chuck. Questi ultimi due, come anche il cognome suggerisce, sono sposati nella realtà.

Bent – Polizia criminale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bent – Polizia criminale è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 4 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

https://www.youtube.com/watch?v=lUqvIu1gRC8

Fonte: IMDb

Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua: “In viaggio” è il tema della terza edizione

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Diventato un appuntamento imperdibile sulle rive del Garda, torna dal 21 al 25 giugno 2023 il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua per una terza edizione all’insegna del cinema e dell’intrattenimento di qualità in una location davvero unica. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino, con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, il BFF nelle edizioni precedenti ha ospitato grandi talenti del panorama cinematografico e culturale italiano e internazionale, consolidando la propria immagine come uno degli eventi principali dell’estate sul lago. Milena Vukotic, Pierfrancesco Favino, Mario Martone, Francesco Bruni, Cristiana Dell’Anna, Barbara Ronchi sono solo alcuni dei grandi ospiti che in questi anni hanno preso parte alla manifestazione.

Fil rouge del Bardolino Film Festival 2023 è il tema “In viaggio… sulla strada e nell’anima”. I percorsi narrativi proposti dai film in concorso evocheranno non solo una delle più classiche tematiche come il viaggio on the road, ma anche il viaggio nell’anima inteso come introspezione e scoperta del sé.

“Dopo le prime due edizioni intitolate “Re-Start” (dedicata alle ripartenze post-pandemia) e “Figli della terra” (sul rapporto fra uomo e ambiente), per questa terza edizione vogliamo esplorare il tema del viaggio, fisico o interiore. Cosa ci porta a spostarci da un luogo all’altro del mondo o della nostra anima? Cosa siamo prima di un viaggio e cosa diventiamo dopo averlo intrapreso? Cercheremo le risposte nei film dei due concorsi, cortometraggi e documentari. Ma anche nelle cinque serate di cinema con grandi ospiti in riva al lago” commenta Franco Dassisti, Direttore del Bardolino Film Festival.

Principale novità di quest’anno sarà il sempre maggiore coinvolgimento del territorio: lo splendido parco Carrara Bottagisio di Bardolino ospiterà infatti un villaggio del cinema, aperto al pubblico per l’intera giornata per tutta durata della manifestazione, con stand enogastronomici e non solo.

Per l’edizione 2023 Villa Carrara Bottagisio diventerà la venue principale del BFF, che oltre al villaggio del cinema sarà la location delle proiezioni serali vista lago.

“Il Bardolino Film Festival si conferma anche quest’anno l’appuntamento culturale che vede Bardolino dal 21 al 25 giugno location perfetta per le proiezioni di film ed incontri con i maggiori attori e registi della scena cinematografica nazionale nella suggestiva cornice del parco di Villa Carrara Bottagisio. La volontà dell’amministrazione è di creare un vero e proprio “Villaggio del cinema”, luogo di ritrovo e di confronto nei giardini di Villa Carrara prospicenti le sponde del lago di Garda, dove sarà possibile incontrare gli artisti, ascoltare presentazioni di libri e apprezzare le eccellenze enogastronomiche locali. E dove ogni sera, all’imbrunire, si potrà assistere alla proiezione sul grande schermo di uno dei migliori film della stagione e incontrarne i protagonisti” aggiunge Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino “Il mio intento è continuare ad investire in cultura e nello specifico nella cultura cinematografica perché credo fermamente che questa sia capace di incidere nel costume e nella ricerca di quei valori di cui la nostra società ha sempre più disperatamente bisogno” aggiunge Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino.

Resta confermata la struttura del festival con le due sezioni competitive internazionali, BFF Doc e BFF Short, per ognuna delle quali le giurie composte da personaggi del mondo del cinema e dell’audiovisivo assegneranno il Premio per il Miglior Film.

Ad accompagnare i concorsi, cinque serate speciali in riva al lago che vedranno protagonisti altrettanti ospiti d’eccezione che si racconteranno al pubblico del festival e presenteranno alcuni tra i film di questa stagione cinematografica che meglio hanno saputo declinare il tema dell’edizione.

Non mancherà inoltre la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri sempre percorrendo la traiettoria ideale tracciata dal tema della manifestazione. Le iscrizioni per le candidature dei film sono aperte al seguente indirizzo:
https://filmfreeway.com/BardolinoFilmFestival

Jafar Panahi libero, lo annuncia la moglie su Instagram

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Jafar Panahi libero, lo annuncia la moglie su Instagram

La signora Tahereh Saeidi, moglie del famoso regista cinematografico iraniano Jafar Panahi, ha annunciato in una telefonata a Mansour Jahani, reporter cinematografico indipendente e internazionale, che con gli sforzi del signor Saleh Nikbakht e Yusef Moulai, i suoi avvocati, alle 19.00 di venerdì 3 febbraio 2023, Jafar Panahi è stato rilasciato dalla prigione di Evin a Teheran.

Saleh Nikbakht, un noto avvocato iraniano, ha dichiarato in un’intervista a Mansour Jahani, un giornalista cinematografico indipendente, sull’ultimo stato del caso Jafar Panahi: “Sebbene io sia felice del rilascio del signor Panahi, va detto che la sua scarcerazione sarebbe dovuta avvenire tre mesi fa, a seguito dell’accoglimento della nostra opposizione alla sua precedente decisione giudiziaria. Sono sorpreso da questi “incontri a mazza” con il signor Panahi e altri artisti, scrittori, intellettuali e giornalisti e in generale i contestatori dello status quo. Poiché trascurano persino di attuare la decisione della massima autorità giudiziaria.”

La Dott.ssa Nikbakht ha continuato il suo discorso e ha detto: La decisione della Corte Suprema è stata emessa in seguito alla nostra obiezione alla precedente sentenza del Sig. Panahi il 18 ottobre 2022, e il Sig. Panahi avrebbe dovuto essere rilasciato immediatamente su cauzione.

https://www.instagram.com/p/CoNN07kN4wZ/

Il castello di vetro: trama, cast e le differenze tra il libro e il film

Ci sono storie personali talmente travagliate o ricche di eventi da risultare perfette per un romanzo o un film. Quella di Jeanette Walls è diventata prima l’uno e poi l’altro. Il suo romanzo The Glass Castle è infatti stato trasportato sul grade schermo nel 2017 con il titolo italiano Il castello di vetro. Scritto e diretto da Destin Daniel Cretton, già autore di Shot Term 12, questo è incentrato sulla difficile infanzia dell’autrice. In particolare si concentra sui continui spostamenti da un luogo all’altro e nel difficile rapporto con il padre alcolizzato. Viaggiando nella memoria, sarà così possibile tanto per la scrittrice quanto per lo spettatore trovare la cura ad ogni ferita.

Attento nel trattare eventi e tematiche tanto delicate, il film offre così una storia famigliare particolarmente coinvolgente, capace di essere tanto specifica quanto universale. Per raccontare la sua storia, il regista sceglie di strutturare il tutto su due piani temporali, spostandosi continuamente dal presente al passato per mostrare gli effetti del secondo sul primo. Lo stretto intrecciarsi delle due narrazioni permette così di dar vita ad un intenso dramma, dove il cuore si ritrova nell’arte di perdonare e saper rimediare. Girato nello stato della Virginia Occidentale, Il castello di vetro esalta dunque la fragilità presenti in ognuno di noi, accentuate o meno dal proprio vissuto.

Apprezzato per le interpretazioni dei protagonisti, è questo un film che troverà negli amanti di storie intime e personali il suo pubblico di riferimento. Passato in sordina al cinema, Il castello di vetro chiede ora di essere riscoperto in ogni suo più affascinante aspetto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il castello di vetro

Protagonista del film è Jeannette, seconda di quattro fratelli, la quale si ritrova a cresce con la madre Rose Mary Walls dal carattere particolarmente immaturo, e con il padre Rex Walls, affettuoso ma con gravi problemi di alcolismo, a causa dei quali non riesce a mantenere neanche un lavoro. Quando non è ubriaco, Rex si getta in progetti sconsiderati, elabora complesse strategie di guadagno e infarcisce la mente dei figli di aneddoti bizzarri e fantasiosi, che col tempo alle due sorelle maggiori non bastano più. Spostandosi da un luogo all’altro, la famiglia sarà costretta a riflettere sulla propria esistenza, trovandosi a scegliere tra il rimanere o lo scappare e tentare di sopravvivere. Ormai cresciuta, Jeannette si trova a ripensare alla propria infanzia, ricercandovi un ordine attraverso cui poter giungere a nuove consapevolezze.

Il castello di vetro: il cast del film

Originariamente, ad interpretare i protagonisti avrebbero dovuto essere gli attori Jennifer Lawrence, nei panni dell’adulta Jeannette, e Mark Ruffalo e Claire Danes in quelli dei genitori Rex e Rose. Tuttavia, a causa di diversi ritardi nella produzione, i tre si sono trovati a dover rinunciare ai ruoli. Il regista decise allora di affidare la parte dell’adulta Jeannette alla premio Oscar Brie Larson, con la quale aveva già lavorato per il suo precedente film. L’attrice accettò entusiasta il ruolo, e si preparò a questo intrattenendo lunghe conversazioni con la vera Jeannette. Parlando con lei ebbe infatti modo di apprendere tutti i maggiori retroscena sulla vicenda da raccontare, calandosi emotivamente in quel contesto. Ad interpretare Jeannette da bambina vi è invece Ella Anderson, già nota per la serie Henry Danger.

Il candidato all’Oscar Woody Harrelson è invece presente nei panni del padre Rex. Per l’attore è stato particolarmente affascinante dar vita ad un personaggio tanto complesso, che presenta tanto aspetti positivi quanto altri più negativi. Naomi Watts è invece la madre Rose Mary, mentre i tre fratelli Lori, Brian e Maureen sono interpretati da Sarah Snook, Josh Caras e Bridgette Lundy-Paine. La versione adolescente di Lori ha il volto dell’attrice Sadie Sink, divenuta celebre per aver interpretato Max nella serie Netflix Stranger Things. Iain Armitage, ora celebre per il ruolo di Sheldon Cooper in Young Sheldon, è invece Brian all’età di 6 anni.

Il castello di vetro: le differenze tra il libro e il film

Nell’approcciarsi all’adattamento della Walls, gli autori del film hanno deciso di mantenersi quanto più fedeli possibile a quanto da lei raccontato. Ciò è dovuto anche al fatto che, trattandosi di una storia vera ed estremamente personale, sarebbe stato particolarmente irrispettoso attuare cambiamenti che snaturassero la storia e le sue tematiche. Vi sono però ovviamente alcune differenze, dovute alla necessità di adattare il romanzo ai canoni del racconto cinematografico. Mentre il libro procede in ordine cronologico, partendo dall’infanzia della protagonista fino ad arrivare alla sua vita da adulta, il film procede invece in ordine differente. Il regista ha infatti scelto, come anticipato, di dar vita a due linee narrative che permettessero di vedere tanto la giovane quanto la adulta Jeannette.

Il film, inoltre, sceglie di concentrarsi sul turbolento rapporto della protagonista con il padre. Ciò ha naturalmente portato a sacrificare una serie di dettagli ed eventi relativi alla madre e ai fratelli. Alcuni degli eventi relativi al padre e alla figlia sono inoltre confluiti in episodi più brevi, come quello relativo ai tentativi di Rex di insegnare a sua figlia a nuotare. Similmente a quanto raccontato nel libro è invece l’episodio relativo alla richiesta di Jeannette al padre di smettere di bere. Piccole differenze si ritrovano anche nei vari spostamenti della famiglia, con Rex che nel film viene raramente visto lavorare. Nel romanzo, invece, viene più ampiamente descritto come questi cercasse continuamente lavoro, faticando però a tenerne uno in modo stabile.

Il castello di vetro: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il castello di vetro grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 febbraio alle ore 21:10 su canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, Bustle, Refinery29

Debito di sangue: libro, trama e cast del film di Clint Eastwood

Debito di sangue: libro, trama e cast del film di Clint Eastwood

Dopo aver realizzato nel corso degli anni Novanta film come La recluta, Un mondo perfetto, I ponti di Madison County, Potere assoluto e, in particolare, Gli spietati, il regista premio Oscar Clint Eastwood è entrato nel nuovo millennio da vera e propria leggenda del cinema mondiale. Nel nuovo decennio realizzerà poi ulteriori grandi opere come Mystic River, Million dollar Baby e Gran Torino. Prima di queste, però, Eastwood ha portato al cinema Debito di sangue, un nuovo thriller poliziesco sulla scia di quelli già interpretati nei precedenti anni. Arrivato in sala nel 2002, questo ha inoltre permesso al regista di tornare a vestire i panni di un antieroe duro e senza regole, personaggio ricorrente nella sua filmografia.

Dagli anni Settanta in poi, infatti, Eastwood ha in più occasioni recitato nei panni del detective o dell’agente di polizia, e ad attrarlo di Debito di sangue vi era proprio la possibilità di dar vita, per l’ultima volta, ad un nuovo personaggio di questo genere. Fu così che con la sua casa di produzione, la Malpaso Productions, egli acquisì i diritti dell’omonimo romanzo di Micheal Connelly, pubblicato nel 1998. Pur seguendo inizialmente la trama di questo, il film finisce però con il discostarsene in modo netto, giungendo anche ad un diverso finale. Molti dei cambiamenti, in particolare, furono attuati per permettere ad Eastwood di poter interpretare il protagonista, nel romanzo in realtà molto più giovane.

Girato con la classica rapidità per cui il regista è noto, Debito di sangue venne terminato in soli 38 giorni. Il risultato in sala non fu però dei migliori, arrivando un incasso di soli 31 milioni di dollari a fronte di un budget di 50. Ad oggi è considerato un film minore del regista, eppure si tratta di un film con una serie di caratteristiche che provano l’esatto contrario. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Debito di sangue

Protagonista del film è Terry McCaleb, veterano dell’FBI e tra i migliori agenti di questa nonostante la sua età. Questi è ora sulle tracce di un pericoloso serial killer, il quale lo provoca con messaggi cifrati scritti con il sangue delle sue vittime. Grazie alla sua esperienza, McCaleb riesce a ottenere importanti indizi, arrivando ad un passo dalla cattura dell’assassino che è intanto divenuto noto come “The Code”. A rovinare i suoi piani, però, arriva un infarto improvviso, che lascia esamine l’agente e al killer la possibilità di scappare. Salvato grazie ad un tempestivo trapianto di cuore, McCaleb decide di riconoscere quello come un segnale inequivocabile della sua sopraggiunta anzianità.

Decide pertanto di abbandonare il proprio mestiere e ritirarsi in pensione. Ha così per lui inizio una tranquilla esistenza sul porto di San Diego, dove vive nella sua barca. Il richiamo della sua precedente vita non manca però di manifestarsi in più occasioni, in particolare attraverso la visita di Graciella Rivers. Questa chiede infatti all’ex agente di aiutarla a trovare l’assassino di sua sorella, il cui cuore batte ora nel petto di McCaleb. Deciso ad onorare questo debito di sangue, l’uomo torna così a vestire i panni del detective, riprendendo la sua ricerca di “The Code”. Affiancato dal collega Buddy Noone, ha così per lui una caccia all’uomo altamente rischiosa.

Debito di sangue cast

Debito di sangue: il cast del film

Consapevole di non essere più giovanissimo, Clint Eastwood ha fatto in modo di poter rendere evidente la differenza che intercorre tra l’agente Terry McCaleb da quelli precedentemente interpretati. Per l’attore si è trattata infatti di una sfida non da poco, che lo ha portato a dover rendere credibili i problemi di cuore del personaggio, impossibilitato anche per età a fare molte delle cose che Eastwood era solito fare. Ad oggi si tratta dell’ultimo agente di polizia da lui interpretato, anche proprio a causa dell’età raggiunta e che rende difficile dar vita a personaggio di questo tipo. Accanto a lui, nei panni del collega Buddy Noone si ritrova invece l’attore Jeff Daniels. Questi conobbe Eastwood giocando a golf nel corso degli anni Novanta, e il regista si disse interessato a lavorare con lui in futuro.

Ad interpretare la cardiologa Bonnie Fox vi è invece la premio Oscar Anjelica Huston. Qualche anno prima Eastwood aveva realizzato il film Cacciatore bianco, cuore nero, dedicato proprio al padre dell’attrice, John Huston. Per lei fu dunque un grande onore poter lavorare con colui che aveva interpretato il genitore con tanto rispetto. L’attrice Wanda De Jesus, nota per le serie CSI: Miami Sons of Anarchy, interpreta Graciella Rivers, mentre Dylan Walsh è il detective John Waller. L’attore Rick Hoffman, celebre in particolare per la serie Suits, è qui James Lockridge, e Tina Lifford la detective Jaye Winston. Infine, con un piccolo cameo nei panni di una giornalista, è presente anche la ex moglie del regista, Dina Eastwood.

Debito di sangue: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Debito di sangue grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

1923 rinnovato per la seconda stagione da Paramount+

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1923 rinnovato per la seconda stagione da Paramount+

Il prequel di “Yellowstone” di Taylor Sheridan 1923 che ha come protagonisti Harrison Ford nei panni del patriarca di Dutton Jacob e Helen Mirren nei panni della moglie di origine irlandese Cara è stato rinnovato per una seconda stagione da Paramount+. La serie segue la loro generazione della famiglia Dutton mentre affrontano pandemie, siccità e la fine dell’era del proibizionismo nel Montana degli anni ’20.

1923 si è rivelato un successo fin dall’inizio, diventando la premiere di Paramount+ più vista di tutti i tempi negli Stati Uniti con 7,4 milioni di spettatori. Ha anche ricevuto recensioni positive. Oltre a Ford e Mirren, lo spettacolo è interpretato da Brandon Sklenar, Darren Mann, Michelle Randolph, James Badge Dale, Marley Shelton, Brian Geraghty, Aminah Nieves, Jerome Flynn e Julia Schlaepfer. Robert Patrick, Sebastian Roché e Kerry O’Malley sono i personaggi ricorrenti e le guest star hanno incluso quest’anno volti del calibro di James Badge Dale, Jennifer Ehle, Tim DeKay, Nick Boraine, Alexandra Grossi, Michael Spears, Amelia Rico, Jessalyn Gilsig, Peter Stormare e Jacques Schembri.

1923 è prodotto da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions, e prodotto dal co-creatore di “Yellowstone” Taylor Sheridan, David C. Glasser, John Linson, Art Linson, Ron Burkle, David Hutkin, Bob Yari e Ben Richardson.

La lista di show Paramount+ firmati da Sheridan include anche altri prequel di “Yellowstone” “1883”, “Mayor of Kingstown” e Tulsa King”. Ha tre spettacoli in fase di sviluppo: “Bass Reeves“, “Lioness” e “Land Man”. “1923” ritornerà con un nuovo episodio il 5 febbraio 2023.

Thomasin McKenzie: 10 cose che non sai sull’attrice

Thomasin McKenzie: 10 cose che non sai sull’attrice

Alla giovane attrice Thomasin McKenzie sono bastati una manciata di ruoli per affermarsi come un’interprete dotata di carisma e capacità di passare con naturalezza da un genere all’altro, sperimentando dunque ogni volta con personaggi e contesti nuovi. Ad oggi è dunque considerata uno dei giovani promettenti volti della recitazione e i diversi film di rilievo in cui ha avuto modo di recitare con successo sembrano confermare tale previsione.

Ecco 10 cose che non sai di Thomasin McKenzie.

Thomasin McKenzie: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Il primo film cui l’attrice ha recitato è stato Existence (2012), ottiene poi un piccolo ruolo in Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014), con Martin Freeman, per poi ottenere grande popolarità grazie a Senza lasciare traccia (2018) e Jojo Rabbit (2019), con Scarlet Johansson. In seguito ha poi recitato in Il re (2019), con Timothe Chalamet, The Kelly Gang (201), con George MacKay, Lost Girls (2020), Old (2021) e The Justice of Bunny King (2021). Ottiene poi un piccolo ruolo in Il potere del cane (2021), con Benedict Cumberbatch, e recita poi in Ultima notte a Soho (2021) ed Eileen (2023).

2. Ha preso parte anche ad alcune serie TV. Oltre ad aver recitato per il cinema, la McKenzie si è distinta anche per alcuni progetti televisivi a cui ha partecipato. Si annoverano tra questi la soap opera Shortland Street (2015), e serie come End of Term (2015), Bright Summer Night (2016), the Cul De Sac (2017) e Lucy Lewis Can’t Lose (2017). Nel 2022 è invece tra le protagoniste della serie Life After Life, dove interpreta Ursula.

Thomasin McKenzie in Jojo Rabbit

3. Conosceva il regista da tempo. Prima di sceglierla per il ruolo di Elsa Korr nel suo film Jojo Rabbit, Taika Waititi conosceva la McKenzie sin da quando era molto piccola, poiché amico dei suoi genitori, provenienti dalla scena teatrale neozelandese. Dopo averle assegnato la parte, Waititi l’ha poi incaricata di guardare Schegge di follia (1988), per farle capire l’atmosfera che stava cercando per il suo personaggio.

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4. È stata candidata ad un importante premio. Grazie alla sua interpretazione in Jojo Rabbit, la McKenzie ha avuto modo non solo di ottenere grande popolarità, ma anche di ricevere una candidatura come miglior giovane interprete ai prestigiosi Critics’ Choice Awards. A vincere il premio poi stato il giovane Roman Griffin Davis, suo collega nel film di Waititi, ma anche solo il fatto di essere stata candidata ha permesso alla McKenzie di farsi notare ulteriormente e ottenere nuovi importanti ruoli.

Thomasin McKenzie in Old

5. Ha avuto una parte importante nel film. Nel film thriller Old, la McKenzie ricopre il ruolo di Maddox all’età di 16 anni. Il suo personaggio è la figlia maggiore dei due adulti protagonisti, interpretati da Gael Garcia Bernal e Vicky Krieps. Benché interpreti una fase di passagio del suo personaggio, l’attrice ha dato vita alla versione di Maddox che compare per più tempo in scena, partecipando dunque ai principali risvolti narrativi.

Thomasin McKenzie in Ultima notte a SoHo

6. Ha guardato diversi film per prepararsi al ruolo. Dopo averla vista in Senza lasciare traccia, il regista Edgar Wright ha fortemente voluto la McKenzie per il ruolo di Eloise, personaggio co-protagonista del film insieme alla Sandie di Anya Taylor-Joy. Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha guardato, su consiglio di Wright, i 50 film preferiti del suddetto regista. La McKenzie ha però affermato di averli visti tutti tranne uno, Suspiria (1977) diretto da Dario Argento, grande ispirazione nella carriera cinematografica di Wright, ma da lei giudicato troppo spaventoso.

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Thomasin McKenzie in Lo Hobbit

7. Ha avuto una parte nel terzo film della trilogia. In Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate, il terzo film della trilogia diretta da Peter Jackson, la McKenzie, in una delle sue prime prove come attrice, compare brevemente nei panni di Astrid, giovane abitante di Ponte Lago Lungo. Per lei fu un esperienza particolarmente importante, che le permise di confrontarsi con un set imponente. L’attrice ha inoltre raccontato che proprio su quel set ha sviluppato una forte passione per gli elfi, aspirando ad interpretarne uno un giorno.

Thomasin McKenzie ha un fidanzato?

8. È molto riservata. Da quando è diventata popolare grazie a Jojo Rabbit e Senza lasciare traccia, la McKenzie si è da subito distinta per il suo tenerci molto affinché la propria vita privata rimanga estranea ai riflettori della notorietà. Non ha infatti mai condiviso molti dettagli sulla propria vita personale e ancor meno su quella sentimentale. Ad oggi infatti non si sa nulla riguardo possibili relazioni passate, né di eventuali attualmente in corso.

Thomasin McKenzie è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 391 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Thomasin McKenzie: età e altezza dell’attrice

10. Thomasin McKenzie è nata il 26 luglio del 2000 a Wellington, in Nuova Zelanda. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, Screenrant

Gli Spiriti dell’Isola: recensione del film con Colin Farrell

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Gli Spiriti dell’Isola: recensione del film con Colin Farrell

Dopo la parentesi americana di grande successo, Martin McDonagh si ritira nella sua Irlanda con il nuovo film, The Banshees of Inisherin, che in Italia uscirà con il titolo di Gli Spiriti dell’Isola e che vede protagonista la straordinaria coppia di suoi connazionali formata da Colin Farrell e Brendan Gleeson, che aveva già diretto in In Bruges – La coscienza dell’assassino, del 2008. 

Gli Spiriti dell’Isola, la storia

Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, Gli Spiriti dell’Isola segue le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm, che si ritrovano in un’impasse quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, sbalordito, non accetta questo rifiuto e tenta di ricucire la relazione, aiutato dalla sorella Siobhan e da Dominic, un giovane isolano tormentato. I ripetuti sforzi di Padraic, tuttavia, non fanno che rafforzare la determinazione dell’ex amico e, quando Colm lancia un disperato ultimatum, gli eventi precipitano rapidamente, con conseguenze scioccanti.

Se indagare nelle paure e nei dubbi della psiche umana è un’abitudine dello sceneggiatore e regista irlandese, con Gli Spiriti dell’Isola McDonagh racconta anche quel sottile confine che traccia la separazione tra ingenuità e inettitudine, tra depressione e noia, attraverso i personaggi di Farrell e Gleeson che proprio non riescono a trovare un terreno di incontro di fronte a un cambiamento dello status quo.

Colm e Padraic, tra profondità e superficie

È questo il gap che si crea trai due: Colm, forse perché più anziano e più prossimo alla morte, sente avvicinarsi la fine e con essa l’urgenza e la necessità di lasciare qualcosa al mondo, vuole sopravvivere a se stesso e non gli basta il ricordo e l’affetto di chi lo ha conosciuto. Vuole creare musica e rimanere trai vivi, come è successo, ad esempio, a Mozart, che viene più volte citato nel film. Padraic invece si esaurisce nel qui e ora, si trascina lungo le coste dell’isola, beve birra, intrattiene conversazioni futili con chi incontra e questo lo soddisfa, perché non ci sono domande o paure, nella sua vita, almeno non fino a che Colm non comincia ad ignorarlo.

The Banshees of Inisherin
Photo by Jonathan Hession. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved

I due interpreti regalano due performance misurate ed eleganti, dando corpo a due personaggi quasi antitetici che prendono la vita molto diversamente ma che sono entrambi sovrastati dalla paura del domani. Se da una parte c’è chi sente l’approssimarsi della fine, dall’altra non ci si pone nessun tipo di domanda e si prova ad andare avanti come se niente fosse, come se la vita fosse immobile in un eterno presente senza prospettive né cambiamenti. Cosa che non sta bene alla sorella di Padraic che invece vuole lasciare l’isola e costruire qualcosa per se stessa, per la sua vita e il suo futuro.

Martin McDonagh firma anche la sceneggiatura

La scrittura di Martin McDonagh è ancora una volta ironica e drammatica allo stesso tempo, tratteggia con grande precisione non solo i protagonisti, ma anche tutti i personaggi di contorno, creando un microcosmo realistico e coerente seppure immerso in un mondo ai margini che sembra non essere mai esistito e su cui aleggia un velo di antica magia. La decisione scatenante di Colm fa piombare Padraic in una depressione travolgente che non conosce rimedio se non la continua ricerca del confronto, la richiesta di spiegazioni e, di fronte al rifiuto dell’altro, la frustrazione totale.

Gli Spiriti dell’Isola The Banshees of Inisherin
Photo Courtesy of Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved.

Un elemento importante della storia è senza dubbio l’ambientazione, che grazie all’occhio di McDonagh si mostra sempre come essenziale e fondamentale. Perché abbraccia le storie narrate, perché si erge a sfondo e testimone impassibile e perché il regista stesso riesce a sfruttarne la bellezza selvaggia senza farne una cartolina dell’azienda Soggiorno e Turismo ma rendendo il territorio uno strumento narrativo. Le lunghe traversate delle colline verdi e desolate sembrano simboleggiare la noia, la fatica, l’insoddisfazione che regna in quei luoghi, nonostante la bellezza naturale, e ogni personaggio, anche gli splendidi comprimari, trova il suo momento e il suo spazio per brillare, immerso com’è in una natura che dialoga con chi la abita.

Gli Spiriti dell’Isola racconta di un’amicizia, di chi è capace di porsi nel mondo in maniera critica e di chi invece si lascia soltanto trascinare dalla contingenza, il film di Martin McDonagh lo fa con realismo, intelligenza e delicatezza, dimostrandosi una delle opere più coese e compiute del regista. Un film piccolo con lo spirito di una bellissima novella.

Maria Antonietta: trailer della nuova serie SKY

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Maria Antonietta: trailer della nuova serie SKY

SKY ha diffuso il trailer di Maria Antonietta, la nuova serie che racconta la storia della giovane regina austriaca che sconvolse la corte di Francia per la sua mentalità moderna e all’avanguardia. Creata e scritta da Deborah Davis, sceneggiatrice del film La Favorita (per cui è stata candidata agli Oscar del 2018), e con protagonista l’attrice tedesca Emilia Schüle, la serie in 8 episodi andrà in onda in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 15 febbraio, con due nuovi episodi ogni mercoledì su Sky Serie (disponibili anche on demand).

https://youtu.be/Oe90RziBhuA

La trama di Maria Antonietta

Maria Antonietta, attraverso uno sguardo contemporaneo, esplora il lato oscuro e misogino della corte di Versailles della seconda metà del XVIII secolo, quando la futura regina, allora solo 14enne, lasciò l’Austria per diventare la moglie del Delfino di Francia (Luigi XVI). All’inizio inibita dallo stretto protocollo di corte, dalle rigide regole imposte dalla società, e sotto la pressione di una nazione straniera che avrebbe dovuto accettarla come sovrana, Maria Antonietta riuscì a rivoluzionare la sua immagine, grazie alla sua indole testarda e il suo grande carisma. Con coraggio e dignità la regina si scagliò contro il sistema decidendo di vivere in modo innovativo malgrado il disappunto francese.

Il cast

Nel cast anche James Purefoy (A Discovery of Witches), Jack Archer (The Bay), Roxane Duran (Riviera), Jasmine Blackborow (Shadow and Bone) e Louis Cunningham (Bridgerton). Maria Antonietta è prodotta da Alban Étienne e Stéphanie Chartreux di Banijay Studios France, Claude Chelli e Aude Albano di Capa Drama e Christophe Toulemonde di Les Gen

FCP conferma il trend positivo del 2022 e 2023 al cinema

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FCP conferma il trend positivo del 2022 e 2023 al cinema

Ancora una volta le 3 Concessionarie (DCA, MovieMedia, Rai Pubblicità) che curano il mezzo cinema in Italia si sono riunite per raccontare in modo coeso il ‘valore’ del media e del sistema cinema stesso e le prospettive per i prossimi mesi, alla luce dei positivi segnali del 2022 appena concluso e dei trend significativi che stanno emergendo per la nuova stagione cinematografica.

La proiezione in prima visione del pluricandidato agli Oscar Gli Spiriti dell’Isola, dal 2 febbraio in sala distribuito da The Walt Disney Company Italia, è stata l’occasione per l’evento tenutosi ieri 2 febbraio presso il Notorious Cinemas di Sesto San Giovanni alla presenza di centinaia di ospiti provenienti da Aziende e Centri Media e organizzato da FCP – Federazione Concessionarie Pubblicità in collaborazione con ANEC e Anica, Associazioni che rappresentano l’esercizio e la distribuzione cinematografica.

Durante la serata sono stati presentati alcuni dati relativi alla scorsa stagione e all’anno appena iniziato direttamente dai Responsabili delle Concessionarie – Alessandro Maggioni (DCA), Fabio Poli (MovieMedia) e Vittorio Perina (Rai Pubblicità) – che gestiscono gli spazi sullo schermo e nei foyer di tutta Italia.

Emerge in prima istanza dai dati rilevati da CINETEL il ritorno del pubblico al cinema, con un + 81% di presenze 2022 vs 2021, con un trend in continua crescita dallo scorso luglio a dicembre, e anche il mese di gennaio 2023 continua a confermare il trend positivo; un aumento di prodotti usciti in sala – 498 nuovi film al cinema nel 2022 (+141 vs 2021) e 126 contenuti complementari extra-film (+45 vs 2021); infine un maggior numero di strutture censite 1.121 cinema e 3.412 schermi, ossia un numero superiore al 2021 (+33 cinema, +63 schermi) grazie anche all’uso del tax credit per le sale e le produzioni.

Relativamente ai trend di fine 2022 e inizio 2023 si può affermare che Avatar La via dell’Acqua ha riacceso l’attenzione sul 3D, il cinema italiano continua ad ottenere importanti risultati e di quota di mercato sul totale box-office grazie ai recenti successi de Il Grande Giorno, Le Otto Montagne, Tre di Troppo, Grazie Ragazzi e altri titoli. Avatar La via dell’Acqua è stato un successo planetario nonostante la situazione odierna così differente rispetto al primo film: in Italia ad oggi è a oltre 43 milioni di incasso destinati ancora a crescere ed è il 7 incasso di sempre, nel mondo è a oltre 1.7 miliardi di dollari).

Nel 2023 aumenteranno però anche i dati di profilazione da mettere a disposizione dei possibili investitori: la novità più importante riguarda infatti CINEXPERT, un progetto di ricerca realizzato da Cinetel a cui Audimovie ha aderito. Il monitoraggio settimanale di CINEXPERT ha lo scopo di profilare nel dettaglio chi frequenta le sale e che cosa sceglie per la visione in sala, anche in relazione alle variabili storiche del momento. Per la sua realizzazione sono state utilizzate le metodologie di rilevazione e di analisi più accreditate a livello internazionale, anche attraverso il coinvolgimento di importati operatori stranieri. L’obiettivo è fornire un’analisi del mercato completa, integrando le informazioni quantitative sul numero di spettatori con dati qualitativi.

Miss Fallaci: al via le riprese della serie Paramount in Italia con Miriam Leone

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Paramount+ annuncia l’inizio delle riprese di Miss Fallaci, la nuova serie Paramount+ original con protagonista Miriam Leone, che debutterà prossimamente in esclusiva sul servizio di streaming.

Miss Fallaci è la serie in 8 episodi prodotta da Paramount e Minerva Pictures che racconta un periodo molto intenso e poco esplorato della vita di Oriana Fallaci, quando, alla fine degli anni ’50, inizia a viaggiare tra New York e Hollywood per intervistare le star del cinema, prima di diventare la prima inviata di guerra e una delle più importanti scrittrici e firme del giornalismo italiano nel mondo, con 20 milioni di copie vendute e tradotte in 25 lingue.

Nella serie, ambientata tra il 1956 e il ‘59 tra Milano, New York, Los Angeles, Roma, Londra, Firenze, Oriana Fallaci – interpretata da Miriam Leone – è una giovane inviata de L’Europeo, intelligente, brillante, dal piglio polemico e insofferente alle dinamiche di una redazione di soli uomini che possono occuparsi di politica mentre lei è relegata al ruolo della “ragazza del cinema”. Grazie alla sua determinazione, Oriana riesce a ottenere un viaggio a New York, con la promessa di intervistare la star più ambita e irraggiungibile: Marilyn Monroe.

Mettere a soqquadro la città, tuttavia, non l’aiuta a trovare l’attrice. Scrive invece di come non ce l’ha fatta, un articolo che le fa assegnare una serie di reportage da Hollywood. Con sguardo disincantato e l’inconfondibile stile caustico e irriverente della sua penna, Oriana racconta la “fabbrica dei divi”, smascherando le contraddizioni della società americana, in bilico tra moralismo ed emancipazione.

Miss Fallaci_Miriam LeoneMiss Fallaci è la storia degli inizi della brillante carriera di Oriana, che affronta e racconta per la prima volta la società americana degli anni Cinquanta. Ma è anche la storia di come una giovane e testarda donna di Firenze diventerà l’impavida reporter per cui è oggi ricordata e di che cosa ha sacrificato sulla strada del successo. Seguiremo Oriana nel suo viaggio per diventare una giornalista politica, un’autrice di best seller, un’icona mondiale che ha reinventato il giornalismo e la scrittura, documentando il mondo con l’obiettivo di cercare la verità, in una società dominata principalmente dagli uomini.

Miss Fallaci è una coproduzione Paramount e Minerva Pictures, prodotta da Santo Versace e Gianluca Curti, in associazione con RedString. La serie è basata su eventi raccontati dalla stessa Fallaci ne “I sette peccati di Hollywood” e “Penelope alla guerra”, editi da Rizzoli.

Scritta da un team internazionale, guidato dai creator e head writer Viola Rispoli (CIRCEO, “Il commissario Ricciardi”, “Doc nelle tue mani”, “Non uccidere”) e Thomas Grieves (“Safe Space”, “Dracula), di cui fanno parte la stessa Miriam Leone, Laura Grimaldi (“Nero a metà”, “Mental”), Alice Urciuolo (“Skam”, “Prisma”), e Alessandra Gonnella, autrice e regista di “A cup of coffee with Marilyn, il corto vincitore del Nastro d’Argento sulla giovane Fallaci che cerca di intervistare l’imprendibile diva, che ha ispirato la serie. Edoardo Perazzi, nipote ed erede di Oriana Fallaci, è tra i consulenti del progetto. Produttore creativo Francesca de Michele. Head Director è Luca Ribuoli, che dirige i primi 4 episodi, mentre la regia degli altri è affidata a Giacomo Martelli (episodi 5-7-8) e Alessandra Gonnella (episodio 6). Ivan Casalgrandi è direttore della fotografia, Eva Coen è la costumista, Paolo Bonfini lo scenografo. Casting di Maurilio Mangano, Montaggio di Pietro Morana, Marco Spoletini.  Produttore associato Diego Loreggian. Head Line Producer Gabriele Guidi, produttore Gianluca Curti.

Hulk: 60 incredibili anni nelle fumetterie

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Hulk: 60 incredibili anni nelle fumetterie

Hulk, l’amatissimo personaggio Marvel creato dai geniali Stan Lee e Steve Ditko, lo scorso anno ha compiuto 60 anni e – per celebrare questo grande traguardo – Panini Comics presenta Hulk: 60 incredibili anni, un imperdibile volume dedicato alla sua storia editoriale e alle sue avventure più importanti, disponibile in libreria, fumetteria e su panini.it.

Nato per caso durante un esperimento fallito coi raggi gamma, Hulk è l’alter ego del dottor Bruce Banner, uno scienziato mite e riservato che si trasforma, contro la sua volontà, nel gigante dalla pelle verde quando è sottoposto a particolare stress e pressione. Ispirato allo sdoppiamento della personalità di Jekyll/Hyde e connotato da tratti di potenza incontrollata, il Golia Verde è in realtà un personaggio la cui rabbia nasconde una profonda tristezza. Inevitabilmente spinto a mescolarsi agli umani, infatti, Hulk rivela un cuore di mostro buono, capace di difendere i più deboli e appianare i torti come di lasciare una scia di distruzione dietro di sé.

Ma chi è Hulk? Un mostro in grado di devastare qualunque cosa sul suo cammino o un uomo maledetto dai suoi stessi traumi? Hulk: 60 incredibili anni, realizzato dalla collaudata coppia formata da Marco Rizzo e Fabio Licari – già autori di alcuni volumi retrospettivi come Marvel: 80 meravigliosi anni, Capitan America: I primi 80 anni e Spider-Man: 60 stupefacenti anni – cerca di dare una risposta a questa domanda, ripercorrendo i sessant’anni di avventure del personaggio attraverso la sua storia editoriale e i grandi autori che l’hanno raccontato, come Bill Mantlo, Peter David e Al Ewing. Grazie a interviste, retroscena, curiosità e un apparato formato da infografiche di approfondimento e immagini rare, il volume è un must have che non potrà mancare nella libreria di ogni vero appassionato Marvel. 

GLI AUTORI

Marco Rizzo, giornalista e scrittore, è editor Panini Comics dal 2009, per cui cura le testate del mondo degli X-Men, gli eventi Marvel e altro ancora. Come sceneggiatore è tra gli autori italiani più rappresentativi nel filone del “graphic journalism”. Ha ricostruito, a fumetti, le vite di Peppino Impastato, Che Guevara, Marco Pantani, Jan Karski, Mauro Rostagno e Ilaria Alpi, principalmente in collaborazione con il disegnatore Lelio Bonaccorso. Sempre con Bonaccorso ha pubblicato due reportage a fumetti, Salvezza, racconto dell’esperienza a bordo di una nave di soccorso migranti, e …A casa nostraCronaca da Riace, inchiesta sul sistema accoglienza. Rizzo è anche autore di fiabe di impegno civile su mafia, immigrazione ed ecologia, ha fondato il sito di critica Comicus la rivista di fumetti sperimentale Mono e ha firmato numerosi articoli sul fumetto, oltre a saggi, inchieste, testi teatrali e il romanzo Lo scirocco femmina.

Fabio Licari è nato nel 1967 a Palermo e, dal 1988, è giornalista della Gazzetta dello Sport. Le sue passioni sono diventate il suo lavoro: il calcio (segue la Nazionale, la Champions League, il campionato) e i fumetti. È il supervisore delle collane allegate alla Gazzetta e al Corriere della Sera e ha curato Le Grandi Saghe Marvel, LeggendeMarvel, Super Eroi Il Mito, Leggende Avengers, Ultimate Spider-Man Collection, Le Grandi Battaglie Marvel, Spider-Man La Grande Avventura, Thor La Saga del Tuono, X-Men Le Storie Incredibili e Super Eroi Classic.

Dinner Club: trailer della seconda stagione in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer e le prime immagini della seconda stagione dell’innovativo food travelogue Original di produzione italiana Dinner Club, disponibile in esclusiva su Prime Video dal 17 febbraio 2023 con i primi quattro episodi, seguiti dagli ultimi due il 24 febbraio.

Dopo il successo della prima stagione, Dinner Club torna per la seconda stagione con lo Chef stellato Carlo Cracco in viaggio per l’Italia assieme a quattro compagni speciali, gli attori Antonio AlbanesePaola CortellesiMarco Giallini e Luca Zingaretti, alla scoperta delle ricette e dei tesori più nascosti del nostro Paese. Mete di questo nuovo viaggio sono la Sila in Calabria, la Romagna, il Sud Tirolo e la Sicilia. Una volta rientrati al Dinner Club, i viaggiatori si uniranno a cena con le due socie onorarie Sabrina Ferilli Luciana Littizzetto regalando sei puntate piene di rivelazioni, buona cucina e tante risate. Dinner Club è prodotto da Banijay Italia per Amazon Studios, scritto da Magda Geronimo, Alessandro Saitta e Ugo Ripamonti e diretto da Riccardo Struchil e Caterina Pollini. 

La prima stagione di Dinner Club con Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Pierfrancesco Favino, Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto e Valerio Mastandrea è disponibile su Prime Video.   La seconda stagione di Dinner Club si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1 e S2; le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Jack Ryan, The Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre produzioni Original già annunciate sono la serie Original italiana dall’universo Citadel, Everybody Loves Diamonds e The Ferragnez – La Serie Stagione 2.

Colin Farrell rivela quanti episodi aspettarsi dallo spin-off di The Penguin

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Colin Farrell si appresta ad affrontare per la prima volta in carriere una nomination all’Oscar, grazie alla performance nell’acclamato film Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin), che abbiamo avuto il piacere di vedere e recensire all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Ebbene l’attore è tutt’ora impegnato in varie interviste in vista dell’attesissima serata a Los Angeles e mentre l’attore è in attesa, come molti di voi già sapranno – l’attore si sta preparando a riprendere il ruolo di Oz – alias il Pinguino – per la serie The Penguin, lo spin-off televisivo di “The Batman” di Matt Reeves, che inizierà a girare il 28 febbraio.

Sarà una cosa in otto parti“, ha detto Colin Farrell al podcast del circuito di premi di  Variety . “Racconterà l’ascesa al potere di Oz, che ha riempito quel vuoto di potere creato quando Falcone è stato ucciso. L’idea di Matt era di far iniziare lo spettacolo The Penguin circa una settimana dopo la fine del film di Batman. E se funziona, se la traiettoria è interessante, e il pubblico lo accetta, e noi facciamo bene il nostro lavoro, il secondo lungometraggio riprenderà da dove finirà lo show della HBO.”

Come coloro che ci seguono sapranno in realtà due giorni fa i DC Studios hanno confermato che The Batman – Parte 2 arriverà al cinema nel 2025, e non dipenderà proprio dal successo della menzionata serie. In questo episodio del podcast, Farrell discute di aver ricevuto la sua prima nomination all’Oscar per aver interpretato Pádraic, il coltivatore di latte con un adorabile asino in “Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin)“. Inoltre, la star irlandese 46enne parla del suo anno di successi, che includeva acclamate interpretazioni in “After Yang”, “Thirteen Lives” e appunto “The Batman”, dove ha interpretato il malvagio Pinguino.

Cosa sappiamo sulla serie tv The Penguin

The Penguin è una serie limitata di prossima uscita e uno spin-off di The Batman che sarà presentato in anteprima su HBO Max. La serie seguirà Oswald Cobblepot mentre tenta di impossessarsi della malavita criminale di Gotham City all’indomani degli eventi del film.

Infiesto, la recensione del film thriller spagnolo di Netflix

Infiesto, la recensione del film thriller spagnolo di Netflix

Infiesto è l’ultimo film Netflix che uscirà sulla piattaforma il 3 febbraio. Due detective vengono chiamati in una piccola città mineraria sulle montagne delle Asturie dove una giovane donna, data per morta da mesi, è improvvisamente apparsa. Mentre il mondo si sgretola, i detective si rendono presto conto che il virus potrebbe non essere l’unica forza oscura all’opera. Scritto e diretto da Patxi Amezcua, interpretato da Isak Férriz, Iria del Río e Luis Zahera, viene girato in diverse località della zona mineraria asturiana e della Galizia.

Infiesto, la recensione

Un piccolo paesino della Spagna di cui sappiamo poco. Una ragazza si muove verso la telecamera, visibilmente sconvolta. Tutto a partire dall’atmosfera, i colori e la colonna sonora non lasciano intendere altro: siamo di fronte a un thriller Netflix in piena regola. L’unica eccezione: il film è ambientato a Marzo 2020 all’alba della pandemia da Covid-19. La narrazione del Covid però non ha nulla a che vedere con la trama, in realtà il film si concentra su un altro argomento. La storia di Infiesto è raccontata attraverso le indagini di due detective che vanno in contro a un soggetto spietato che rapisce giovani donne e giovani uomini. Questi ultimi diventano le vittime di un sacrificio in nome di un “potere superiore”. Presto, il film si concentra proprio sulla caccia all’uomo e nel giro di un’ora e mezza porta a compimento l’indagine – con alcuni colpi di scena discutibili.

Alcuni aspetti secondari della trama sono lanciati nel marasma di informazioni investigative e successivamente vengono abbandonate. Nonostante, a volte, manchi di un filo conduttore lineare, Infiesto si presenta allo spettatore come un thriller dai colori freddi che vuole trasmettere a chi lo guarda la sensazione di immersione in un mondo surreale. La trama che scrive e dirigere Patxi Amezcua cammina su un lungo e sottile filo sfidando gli eventi. Isak Férriz e Iria del Río danno i volti ai protagonisti di questo film come due agenti di cui sappiamo poco. A eccezione di qualche informazione lasciata intendere, avrebbe fatto comodo una caratterizzazione dei personaggi.

Infiesto recensione

Questo è solo l’inizio

Infiesto, che arriverà su Netflix dal 3 febbraio, è un thriller a tutti gli effetti. Il genere che più su tutti trionfa sulla piattaforma che porta sul piccolo schermo il mix di azione, suspense e adrenalina. Il film spagnolo, infatti, intrattiene lo spettatore – complice i 90 minuti di cui si compone la pellicola – che però non può non porsi delle domande. La città che fa da ambientazione al film è deserta, sembra un mondo post-apocalittico dove da un momento all’altro potrebbe comparire uno zombie. Mentre i due agenti, Garcia e Castro lavorano incessantemente al caso della ragazza ritrovata, i giorni di isolamento aumentano e i primi casi di Covid mettono a tappeto la piccola città dell’Asturia.

Non ci è concesso empatizzare con i due protagonisti: dobbiamo volutamente saper poco delle loro storie. Il detective Castro cerca di arrivare brevemente alla soluzione di questo violento crimine mentre il compagno contrae il Covid. A parte questo accenno, non si entra in merito alle dinamiche dei governi o alla gestione internazionale della pandemia. Il Covid scandisce il racconto della storia dividendo il film nelle varie giornate di lockdown. Il crimine che ha colpito la città, infatti, si svolge nei primi 10 giorni di reclusione forzata dovuta alla diffusione crescente del virus.

Anche la storia di Garcia, interpretato da Isak Férriz, è poco articolata. Sappiamo che accudisce la madre in una casa di riposo e che ha un passato tormentato che riemerge in una delle scene più cruente del film. La violenza con cui interrogherà uno dei principali sospettati dell’indagine di rapimento sarà un campanello dall’allarme per le sorti del suo personaggio.

La fine del mondo

Parallelamente alla velocità con cui si diffonde il virus in Infiesto, il mistero riguardo la ragazza scomparsa si infittisce. I detective tentano di seguire le tracce partendo dal luogo di ritrovamento dell’adolescente. Partendo da quello e seguendo una lunga scia di possibili sospettati, subito all’occhio dell’attento spettatore si percepisce qualcosa che non va. Fuori da ogni logica che prevede l’inclusione della polizia locale all’interno di questo tipo di indagine, proprio un poliziotto (che non vedremo mai a volto scoperto, se non alla fine) si dimostra disponibile ad aiutare i detective – addirittura da fornire un biglietto da visita ai detective.

Dopo una serie di colpi di scena più o meno apparenti, in Infiesto l’adrenalina sale perché stiamo per trovarci di fronte l’indiziato numero uno: Il Profeta – ovvero proprio quel Ramos che ci era parso così strano. La storia di questo Profeta, così si fa chiamare, appartiene a un tempo passato dove aveva già colpito numerose vittime. Come una sorta di Charles Manson riusciva ad attirare a sé giovani uomini e donne nella sua setta. Inizialmente, però tutto avveniva in maniera consensuale fino a quando non è arrivata la pandemia. Da quel momento, il Profeta – come chiamato da questo suo dio – ha lavorato per un bene superiore, un fanatico che marchiava a fuoco le sue vittime.

La fine del mondo è vicina ed è rappresentata dagli ultimi istanti del film, nello scontro finale. È quel viaggio al centro della terra che Castro compie nell’ascensore della miniera che porta Castro al centro degli Inferi, nel nucleo della terra. Lì il personaggio di Iria del Río affronterà il Profeta in un combattimento non molto avvincente, anzi abbastanza lineare e scontato. Infiesto inizialmente sfrutta bene i primi colpi di scena, un crescendo che rende l’indagine abbastanza articolata, seppur con qualche sbavatura. La realizzazione però lascia a desiderare ed è in balia dello spettatore che si trova alla fine del film vista senza una spiegazione che non sia riferita al classico “bene superiore”.

I nostri ieri, recensione del film con Peppino Mazzotta

I nostri ieri, recensione del film con Peppino Mazzotta

Il nuovo film di Andrea Papini, I nostri ieri, presentato ad Alice nella città, nella diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, è in uscita il 9 febbraio. Dopo un thriller e un noir, il regista sceglie una storia di riscatto e seconde possibilità, ambientata all’interno di un carcere, e affida ancora un ruolo centrale a Peppino Mazzotta (Anime nere, Il commissario Montalbano), come nei suoi precedenti lavori La misura del confine e La velocità della luce. Papini cura anche il soggetto e la sceneggiatura, quest’ultima con Emanuela Tovo, oltre a produrre il lavoro con la sua Atomo Film.

La trama de I nostri ieri

Luca, Peppino Mazzotta, è un documentarista prestato all’insegnamento in carcere. In questo contesto nasce l’idea di coinvolgere un gruppo di detenuti in prima persona, come attori, in un film che ricostruisca le vicende che hanno portato ciascuno di loro dietro le sbarre. Il primo a dover raccontare e mettere in scena la sua storia è il nuovo arrivato, Beppe, Francesco di Leva. È così che questo detenuto schivo si apre al racconto di quanto commesso, l’omicidio di una ragazza, descrivendo luoghi e persone.

Sulla scorta di questo racconto, Luca si reca a fare le riprese in esterna nelle location indicate. Qui, incontra per caso Lara, Daphne Scoccia, che scopre essere la sorella della vittima, oltre che una talentuosa fotografa. Luca conosce poi la moglie di Beppe, Teresa Saponangelo, e la sua famiglia, che non ha più avuto contatti con lui da quando è in carcere. Nel frattempo, Luca riceve anche la visita di sua figlia Greta, Denise Tantucci, che non vede da molto e che gli annuncia la volontà di andare a studiare in America. Ecco che il film in lavorazione diventa un’occasione per il protagonista, Beppe, per il regista Luca, e per tutti quanti sono coinvolti nel progetto, per riannodare i fili con il proprio passato, magari rileggendolo alla luce di ciò che sono oggi.

Il potere catartico del cinema

Ne I nostri ieri Papini mette in scena una visione del cinema come elemento catartico. I protagonisti, in particolare Beppe, rappresentando le vicende che li riguardano si riconciliano col loro passato. Beppe riesce a restituire il proprio punto di vista su ciò che accadde nel giorno che segnò la sua vita per sempre. Non è in discussione la sua colpevolezza, ma Beppe riesce in qualche modo a rappacificarsi col passato. Anche Lara, la sorella della ragazza uccisa da Beppe, lo fa, grazie a quell’incontro casuale con Luca. Il film è un’occasione per rielaborare il suo dolore.

Accostarsi per la prima volta alla realtà del carcere, le fa capire che questo dolore lo condivide in qualche modo con loro, che non è l’unica a soffrire. Lì c’è una sofferenza che non può ignorare e che non vale meno della sua. La moglie di Beppe, invece, grazie a questo progetto, trova finalmente il coraggio di parlare col marito dopo tanto tempo. Anche Luca, il regista, fa un passo in più nella sua storia personale. Quel passo che non era riuscito a fare con il suo film autobiografico. Questo lo aiuta anche nel rapporto con la figlia.

Un universo carcerario non stereotipato ne I nostri ieri

I nostri ieri è il secondo film che in questo periodo approda nelle sale per affrontare il tema del carcere in modo non convenzionale, dopo Grazie Ragazzi di Riccardo Milani. Questi due lavori raccontano il mondo del carcere in modi diversi, con budget diversi, essendo il primo un film indipendente, con due registri diversi, uno comico, l’altro drammatico, ma entrambi danno la parola ai detenuti. Entrambi attraverso la recitazione fanno sì che il mondo del carcere non resti chiuso fra quattro mura, ma si apra all’esterno e che lo spettatore possa entrarvi in contatto.

Entrambi non giudicano e invitano a non giudicare, a guardare a queste storie cercando di capire. Perché anche chi è in carcere è persona, con debolezze, errori che sta pagando, ma pur sempre persona. Con I nostri ieri il cinema si conferma finestra sul mondo, anche mondi chiusi. In particolare, qui si insiste sul mondo “fuori” che entra all’interno del carcere, mentre nel lavoro di Milani sono i detenuti ad uscire. Fa piacere, ad ogni modo, che entrambi i film affrontino il tema del carcere distaccandosi dallo stereotipo del mondo carcerario come luogo truce, di violenza e umanità perdute, per abbracciare una visione più umanamente autentica.

Un dramma minimalista e un cast ben scelto

La scelta di Papini nel raccontare il dramma e il delitto è quella di farlo con molta delicatezza e pudore, tanto che il momento dell’omicidio commesso da Beppe non viene mostrato, ma lasciato all’immaginazione dello spettatore. Una corsa sulla spiaggia è tutto ciò che egli vede. È una forma di rispetto da apprezzare. Non si cerca la spettacolarizzazione. Papini, che viene dal noir e dal thriller, poi, riesce bene a creare curiosità e aspettativa.

Lo spettatore vuole sapere cosa è successo davvero, man mano che si ricostruisce la vicenda. Poi, il regista scioglie efficacemente la tensione in maniera elegante e minimalista. Si avvale poi di un cast ben scelto e in particolare, oltre alle interpretazioni solide di Mazzotta, Saponangelo e Di Leva, da segnalare sono le caratterizzazioni dei detenuti, cui danno corpo, tra gli altri, Marta Pizzigallo e Domenico Gennaro. Anche Daphne Scoccia caratterizza bene il ruolo di Lara. I nostri ieri non è solo una riflessione sul potere catartico del cinema, ma anche un invito allo spettatore a guardare senza pregiudizi al mondo del carcere e ad affrontare i propri traumi, anziché metterli da parte o rimuoverli. Solo così è possibile superarli e iniziare un nuovo percorso di vita.

Dove e quando vedere I nostri ieri

I nostri ieri è al cinema dal 9 febbraio, prodotto da Atomo Film del regista Andrea Papini con il sostegno di MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Emilia Romagna Film Commission, Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.

The Palace: HBO rivela il primo sguardo a Kate Winslet

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The Palace: HBO rivela il primo sguardo a Kate Winslet

HBO ha rilasciato un primo sguardo alla sua prossima serie limitata “The Palace”, che vedrà protagonista Kate Winslet. La nuova serie “racconta la storia di un anno tra le mura del palazzo di un moderno regime europeo mentre inizia a disfarsi“, secondo la sua logline ufficiale.

Diretta da Stephen FrearsJessica Hobbs , la nuova serie è interpretata anche da Matthias Schoenaerts, Guillaume Gallienne, Andrea Riseborough, Martha PlimptonHugh GrantWill Tracy è lo sceneggiatore, produttore esecutivo e showrunner.Seth Reiss, Juli Weiner, Jen Spyra, Gary Shteyngart e Sarah DeLappe stanno scrivendo insieme a TracyWinslet, Frears, Hobbs, Frank Rich e Tracey Seaward sono anche produttori esecutivi.

James Gunn chiarisce: cosa significa che The Flash “farà un reset” del DCU?

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In occasione della presentazione dei progetti DC Studios, James Gunn aveva annunciato che l’arrivo di The Flash con Ezra Miller avrebbe resettato il DCEU e avrebbe fatto partire il DCU. Ma cosa significa, esattamente?

Lo stesso Gunn lo ha spiegato meglio (anche se non a soddisfazione), nelle risposte al suo ultimo post di Instagram. The Flash resetterà gran parte di quell’universo. Alcuni personaggi rimarranno, tipo Amanda Waller per la quale è stata annunciata una serie, e altri saranno rivoluzionati. Ecco di seguito il testo originale:

Leggi qui tutti gli annunci del DC Universe!

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Avatar sequel, anticipazioni: un salto temporale in “Avatar 4” e l’ambientazione della Terra in “Avatar 5”

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Mentre “Avatar: La via dell’acqua” continua a dominare il botteghino mondiale (è attualmente il quarto film di maggior incasso di tutti i tempi con 2,13 miliardi di dollari), il futuro del franchise Na’vi di James Cameron sta diventando sempre più chiaro. Cameron ha già girato Avatar 3” e parti di “Avatar 4” e “La via dell’acqua” si è comportato abbastanza bene al box office, il che rende sempre più probabile che anche “Avatar 5” vada avanti.

In una nuova intervista con la rivista Empire , il produttore di “Avatar” Jon Landau ha rilasciato alcuni nuovi dettagli su ciò che i fan possono aspettarsi dai prossimi tre sequel. James Cameron aveva anticipato che “Avatar 3” avrebbe introdotto una razza più antagonista dei Na’vi. Landau ha detto che quel gruppo sarà “il popolo delle ceneri”, descritto da Empire come “una razza aggressiva e vulcanica” di Na’vi il cui leader è Varang, interpretato dalla star di “Game of Thrones” e nipote di Charlie Chaplin, Oona Chaplin.

Ci sono umani buoni e ci sono umani cattivi“, ha detto Landau. “È la stessa cosa nei Na’vi. Spesso le persone non si considerano cattive. Qual è la causa principale di come si evolvono in ciò che percepiamo come cattivo? Forse ci sono altri fattori di cui non siamo a conoscenza“. Sebbene il casting di Oona Chaplin sia noto da un po’ di tempo, questa è la prima conferma che i fan hanno ottenuto che lei avrà un ruolo da leader del Popolo delle Ceneri. Oona Chaplin ha elogiato il franchise di “Avatar” nel 2018 e lo ha descritto come “cinema a cavallo di Troia” a causa del modo in cui Cameron utilizza il cinema ad alto budget “per esplorare cose che trova importanti… come il nostro rapporto con la natura, il nostro rapporto con le persone, il nostro rapporto con noi stessi e lo spirito”.

Nell’intervista a Empire Landau ha anche rivelato che ci sarà “un grande salto temporale” per “Avatar 4“, che porterà poi ad “Avatar 5” e alla sua ambientazione parziale sulla Terra. Il produttore aveva precedentemente confermato che “Avatar 5” avrebbe visitato la Terra , dicendo: “Ci dirigeremo in modo da aprire gli occhi delle persone, aprire gli occhi di Neytiri, a ciò che esiste sulla Terra“.

Come sarà esattamente la Terra nel mondo di “Avatar”?

Sappiamo già che nel franchise la Terra sta morendo, motivo per cui la Resources Development Administration (RDA) è arrivata su Pandora per creare un nuovo pianeta sostenibile per gli umani. Landau ha detto a Empire “c’è una sovrappopolazione e un esaurimento delle nostre risorse naturali che rendono la vita più difficile” nella versione della Terra di “Avatar”. Ma non vogliamo dipingere un quadro desolante per dove sta andando il nostro mondo”, ha aggiunto il produttore. “I film parlano anche dell’idea che possiamo cambiare rotta“. Avatar: La via dell’acqua è tuttora nelle sale cinematografiche.

L’esorcista: scelta la nuova Regan per il sequel del film di Friedkin?

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Il progetto che nel 2023 riporterà L’esorcista al cinema ha scelto l’attrice che potrebbe interpretare la nuova vittima di Pazuzu. Il film – che arriverà nelle sale il 13 ottobre – sarà diretto da David Gordon Green e si presenta come l’inizio di una trilogia di sequel del classico del 1973, proprio come la trilogia di Halloween iniziata nel 2018 sempre a firma Gordon Green. Il progetto attualmente senza titolo vede protagonista Leslie Odom Jr. nei panni di un padre il cui figlio è afflitto dalla possessione di forze demoniache che lo portano a credere che potrebbe aver bisogno di un esorcista.

Secondo Deadline, Lidya Jewett è stata appena scelta per un ruolo importante L’esorcista. La giovane attrice si unisce a una formazione che include anche la star di Hereditary e The Handmaid’s Tale Ann Dowd. Il suo personaggio non è stato ancora specificato, ma considerando che Jewett è il primo giovane attore ad essere scelto per il film, potrebbe benissimo interpretare la figlia posseduta di Odom Jr., ossia una nuova Regan.

Spider-Gwen: una convincente fan-art immagina Milly Alcock nei panni dell’eroina

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In vista dell’uscita di giugno di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Bosslogic ci regala una bellissima e convincente fan-art di Milly Alcock, la giovane Rhaenyra Targaryen, nei panni di Spider-Gwen.

Il franchise animato sullo Spider-Verse è iniziato con Spider-Man: Un nuovo universo, vincitore del premio Oscar nel 2018. Il film ha presentato il personaggio principale Miles Morales a diverse varianti di Spider-Man dal multiverso, inclusa Spider-Gwen. Dal suo debutto in Spider-Verse, il personaggio è stato da subito amatissimo e la curiosità su chi potrebbe interpretarlo in live action enorme. Ora, sappiamo che a darle la voce è Hailee Steinfeld, ma è molto improbabile che l’attrice di Bumblebee possa interpretare il personaggio in carne e ossa.

L’artista digitale Bosslogic ha condiviso su Instagram una fan art di come potrebbe apparire Milly Alcock come Spider-Gwen dal vivo.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Seth Rogen su i film Marvel sono “orientati verso” i bambini: “Non sono per me”, un adulto senza figli

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In qualità di produttore di “The Boys” per Prime Video, Seth Rogen ha avuto una serie di esperienze nel mondo degli adattamenti di fumetti. In una nuova intervista con la rivista Total Film, l’attore ha ammesso che “The Boys” “non esisterebbe né sarebbe interessante” senza il Marvel Cinematic Universe, ma ciò non significa che guardi i film Marvel. L’attore ha detto che da adulto senza figli, trova difficile entrare nel MCU, perché è un po’ troppo “orientato verso” i bambini per i suoi gusti personali.

Penso che Kevin Feige sia un ragazzo brillante, e penso che molti dei cineasti che ha assunto per realizzare questi film siano grandi cineasti“, ha detto Rogen. “Ma come qualcuno che non ha figli… È [tutto] orientato verso i bambini, sai? Ci sono momenti in cui dimenticherò. Guarderò una di queste cose, da adulto senza figli, e dirò, ‘Oh, questo non fa per me.”

Parte del motivo per cui Seth Rogen  voleva che la sua società di produzione lanciasse “The Boys” è dovuto al fatto che si era reso conto che gli adulti non avevano film a fumetti o spettacoli con una prospettiva adulta e più matura. Tuttavia, non è un colpo contro la Marvel. E mentre l’MCU ha i suoi detrattori di alto profilo, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, Rogen affronta il dibattito sui film con una prospettiva più distensiva.

In verità, senza la Marvel, ‘The Boys’ non esisterebbe né sarebbe interessante. Ne sono consapevole”, ha detto Rogen. “Penso che se fosse solo Marvel [sul mercato], sarebbe un male. Ma penso che non lo sia – chiaramente. Un esempio che cito sempre è che c’è un punto nella storia in cui un gruppo di cineasti sarebbe rimasto seduto a dire: “Pensi che faremo mai più un film che non sia un western?” Tutto è un western! I western dominano i fottuti film. Se non ha un cappello, una pistola e una carrozza, la gente non andrà più a vederlo.’

La situazione, purtroppo, è che ora abbiamo due campi separati: c’è l’intrattenimento audiovisivo mondiale e c’è il cinema“, ha aggiunto Rogen. “Si sovrappongono ancora di tanto in tanto, ma sta diventando sempre più raro. E temo che il dominio finanziario di uno venga utilizzato per emarginare e persino sminuire l’esistenza dell’altro”. The Boys non solo tornerà per la sua quarta stagione entro la fine dell’anno, ma riceverà anche la sua prima serie spin-off live-action. La serie si intitolerà “Gen V” e sarà ambientata al college e dovrebbe debuttare su Prime Video nel corso di quest’anno.

James Gunn non esclude Ezra Miller e Gal Gadot dai futuri piani del DCU

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James Gunn continua a parlare dei suoi annunci per il DCU e continua anche a essere molto generoso con i fan che lo tartassano di domande. In un nuovo post di Instagram, in cui il regista, sceneggiatore e co-CEO dei DC Studios condivideva la sua emozione per il progetto Creature Commandos, Gunn si è trovato a dare alcuni indizi su quello che potrebbe essere il futuro di Ezra Miller e Gal Gadot nel franchise.

Di seguito potete leggere sia il post originale, sia lo scambio tra Gunn e i suoi follower in cui dice chiaramente che se il film di Miller è già stato girato e uscirà, Gal Gadot è tra coloro che il regista ha incontrato e con le quali vuole lavorare, anche se non sa ancora in che modo.

Leggi qui tutti gli annunci del DC Universe!

Will Smith: Serena Williams commenta il gesto di Will Smith agli Oscar 2022

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Quasi un anno dopo l’ormai famigerato scontro tra Will Smith e Chris Rock agli Academy Awards del 2022, la leggenda del tennis Serena Williams condivide i suoi pensieri sugli eventi che hanno portato Smith alla vittoria dell’Oscar per Una famiglia Vincente – King Richard. Il film è una biografia in cui Smith recita nei panni di Richard Williams, il padre delle iconiche sorelle giocatrici di tennis Serena (Demi Singleton) e Venus Williams (Saniyya Sidney).

La tennista ormai ritiratasi dall’attività ha detto che pensava che King Richard fosse un film incredibile e che l’incidente ha sicuramente messo in ombra il film di Ahmir “Questlove” Thompson, Summer of Soul, che ha vinto il premio al miglior documentario subito dopo l’incidente di Smith. Ha anche affermato che è importante che tutti passino oltre ciò che è accaduto e ha invitato le persone a comprendere l’errore di Smith. Il suo messaggio morale era di amore, pace e accettazione.

“Ho pensato che fosse un film così incredibile, e sento che quel gesto in quel momento ha messo in ombra il film di Questlove che ha vinto subito dopo. Ma sento anche di essere stata in una posizione in cui sono stata molto sotto pressione e ho commesso un’enorme quantità di errori, e sono il tipo di persona che dice: “Ci sono stato”. Ho commesso un errore. Non è la fine del mondo.’ Siamo tutti imperfetti, e siamo tutti umani, e cerchiamo solo di essere gentili gli uni con gli altri. Spesso viene dimenticato.”

L’incidente dello schiaffo di Will SmithChris Rock ha gettato una luce negativa sul film, soprattutto dopo che lo stesso Smith ha vinto il suo primo Oscar dopo 5 candidature. Quello che doveva essere un momento toccante sia per l’attore che per la famiglia Williams improvvisamente è stato un grande momento per tutte le ragioni sbagliate. In un modo bizzarro, lo schiaffo ha dato al film più pubblicità, poiché lo schiaffo è stato il momento di cui si è parlato di più nella recente storia degli Oscar.

Indiana Jones e la Ruota del Destino: Antonio Banderas emozionato sul set accanto a Harrison Ford

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Dopo il grande successo riscosso da Il Gatto con Gli Stivali: l’Ultimo desiderio, Antonio Banderas è pronto a tuffarsi nell’avventura insieme a Harrison Ford in Indiana Jones e la Ruota del Destino.

In una conversazione con il podcast Inside di Total Film (tramite Collider), Antonio Banderas ha fornito alcuni dettagli del personaggio per il suo ruolo imminente nel quinto film del franchise Lucasfilm. Ha anche discusso della sua esperienza di lavoro con Harrison Ford.

“È stato bello anche solo essere vicino a [Harrison Ford]. Alcuni intervistatori oggi mi dicono: “Oh mio Dio, avevo 7 anni quando è uscito Shrek 2, quindi ora ne ho 27 e ti sto intervistando e da allora guardo i tuoi film”. Ma la stessa cosa è successa a me con Harrison. Ricordo la prima volta che ho visto Indiana Jones e sono andato fuori di testa. Quindi solo essere lì, è stato bellissimo. Il mio personaggio è molto piccolo. Non è un cattivo ragazzo, è un amico di Indiana, a cui chiede aiuti a un certo punto del film. Ma non è molto grande.”

Banderas aveva già avuto modo di dire che il suo personaggio era marginale, nel film, ma se da un lato sappiamo che il suo carisma ne farà sicuramente un altro ruolo incredibile, dall’altro scalda il cuore vedere quando, anche ai massimi livelli dell’industria cinematografica, l’emozione di essere accanto a Harrison Ford accomuna personaggi famosi e fan comuni.

Indiana Jones 5: ecco il primo trailer e il titolo originale!

Indiana Jones e la Ruota del Destino è in gestazione da diversi anni, con il progetto inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e Logan James Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con Harrison Ford confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero.

Con lui ci sono Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Pain and Glory), John Rhys-Davies (Raiders of the Lost Ark), Shaunette Renee Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (Jurassic World: Fallen Kingdom), Boyd Holbrook (Logan), Oliver Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortel) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici: I Segreti di Silente). Il film ha una data d’uscita attualmente fissata al 30 giugno 2023.

Cosa ha fatto Scott Lang negli anni passati tra Avengers: Endgame e Ant-Man and the Wasp: Quantumania?

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I Marvel Studios hanno diffuso un nuovissimo teaser di Ant-Man and the Wasp: Quantumania che rivela cosa ha fatto Scott Lang nel periodo intercorso tra gli eventi di Avengers: Endgame e quelli che vedremo svolgersi nel prossimo film MCU.

La Fase 5 dell’MCU sta per iniziare con il trequel diretto da Peyton Reed, e il film continuerà l’esplorazione del Team Ant-Man del Regno Quantico. Questa volta alla banda si unisce anche Cassie Lang, la figlia di Scott, e la relazione tra i due è una dinamica centrale nel film.

Mentre il marketing per continua per vie classiche, Marvel sta tentando anche strade insolite e un nuovo teaser di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stato diffuso dalla Marvel Entertainment per rivelare ciò che Scott ha fatto dai tempi Avengers: Endgame.

Come dice Paul Rudd nella clip, il libro intitolato Look Out For The Little Guy sarà una release tie-in con Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Questo racconta che dopo essere diventato una superstar pubblica in seguito alla sconfitta di Thanos in Avengers: Endgame, Scott ha dedicato il suo tempo e i suoi sforzi a raccontare la sua storia attraverso un’autobiografia.

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Michael B. Jordan conferma che arriverà anche un Creed 4

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Michael B. Jordan conferma che arriverà anche un Creed 4

In un’intervista con IGN, Michael B. Jordan afferma che Creed 4 ci sarà “sicuramente”. L’attore protagonista e regista di Creed 3 non conferma alcun progetto specifico, ma afferma di voler espandere l’universo dei film e di questo personaggio che, dal primo film si è rivelato vincente.

Gli eventi di Creed 2 hanno visto Adonis approcciarsi con cautela al ring per scontrarsi con Viktor Drago, il figlio di Ivan Drago. La storia del franchise ci insegna che tra Creed e Drago non corre decisamente buon sangue, dal momento che Ivan ha sconfitto e ucciso Apollo sul ring, in Rocky IV, e questo rendeva la sfida di Creed 2 molto emozionante. Il prossimo film sarà ambientato diversi anni dopo da quegli eventi, creando una nuova sfida in Creed 3 che potrebbe portare a spin-off o follow-up diretti. “Voglio solo espandere il franchise di Creed entro limiti ragionevoli – ha spiegato Michael B. Jordan – ma mi aspetto sicuramente altre cose intorno a Creed.”

Creed 3 – la trama ufficiale

Dopo aver dominato il mondo della boxe, Adonis Creed (Michael B. Jordan) ha prosperato sia nella sua carriera che nella vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors), riemerge dopo aver scontato una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il suo posto sul ring. Il confronto tra ex amici è più di una semplice rissa. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il suo futuro per combattere Damian, un combattente che non ha nulla da perdere.

Michael B. Jordan si siede per la prima volta dietro la macchina da presa per dirigere questo terzo capitolo del franchise drammatico di boxe. Tessa Thompson e Phylicia Rashad riprenderanno i rispettivi ruoli, ma Sylvester Stallone non tornerà come Rocky Balboa. Zach Baylin e Keenan Coogler hanno scritto la sceneggiatura. Prodotto da Irwin Winkler, pga, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler, Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Elizabeth Raposo, Jonathan Glickman e Sylvester Stallone, Creed 3 uscirà nei cinema 2 marzo 2023. Distribuito da Warner Bros. Pictures.

James Gunn elenca i suoi fumetti di riferimento per le storie che racconterà nel DC Universe

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James Gunn ha fatto il suo annuncio, e ora il mondo è semplicemente in attesa, febbrile, di quello che verrà (qui tutti gli annunci). Dopo aver dato ai fan i titoli su cui sta lavorando insieme a Peter Safran e alla squadra dei DC Studios, Gunn ha anche elencato i fumetti originali che ha usato come base di partenza per le storie che racconterà al cinema.

In un post su Twitter, James Gunn ha spiegato che, dopo aver parlato molto di Woman of Tomorrow, che racconterà la storia di Supergirl, quelli che mostra in foto sono i fumetti che hanno fornito una prima ispirazione per i film in sviluppo. “Questo non significa che adatteremo proprio quelle storie, ma che il mood di partenza è questo”. Ecco il tweet di seguito:

Pokémon: Detective Pikachu, ci sono inaspettate novità per il sequel

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Pokémon: Detective Pikachu 2 è stato oggetto di un aggiornamento sorprendentemente positivo da Legendary Entertainment. Primo film dedicato ai Pokémon in live-action, Detective Pikachu segue Justice Smith nei panni di un aspirante allenatore che si allea con il Pokemon elettrico del titolo (doppiato da Ryan Reynolds) per risolvere il mistero del padre scomparso. Mesi prima dell’uscita del film nel 2019, Legendary stava già sviluppando un sequel con Oren Uziel di 22 Jump Street assunto per scrivere la sceneggiatura. Tuttavia, da allora non ci sono stati aggiornamenti sostanziali.

Ora, Pokémon: Detective Pikachu 2 ha ricevuto un aggiornamento sorprendentemente promettente. Secondo un rappresentante di Legendary Entertainment (tramite Polygon), il progetto è ancora “in fase di sviluppo attivo”. I rappresentanti di Uziel hanno dichiarato che lo sceneggiatore non è più coinvolto, sebbene abbia già consegnato una sceneggiatura. Tuttavia, Legendary è rimasta in silenzio su chi sta attualmente lavorando Pokémon: Detective Pikachu 2.

Pokémon: Detective Pikachu, la trama del film

La storia inizia quando il geniale detective privato Harry Goodman scompare misteriosamente, costringendo il figlio di 21 anni Tim a scoprire cosa sia successo. Il giovane, che aveva da sempre desiderato diventare un allenatore di Pokémon si trova dunque ora alle prese con qualcosa di molto più grande e pericoloso del previsto. Ad aiutarlo nelle indagini, vi è però proprio un Pokémon ed ex compagno di Harry, il Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino sé stesso. Dato che Tim è l’unico essere umano in grado di parlare con Pikachu, i due decidono di unire le loro forze in un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero.

I due si trovano così ad inseguire gli indizi lungo le strade illuminate al neon di Ryme City, una moderna e disordinata metropoli dove umani e Pokémon vivono fianco a fianco in un iperrealistico mondo live-action. Pikachu, tuttavia, non ha memoria di cosa sia accaduto al padre di Tim e dovrà dunque indagare attivamente con lui per scoprire cosa si nasconde dietro quella morte misteriosa. Nel corso delle loro indagini incontreranno una serie di Pokémon, alcuni pacifici altri meno, scoprendo una trama sconvolgente che potrebbe distruggere la loro coesistenza pacifica con gli umani e minacciare l’universo stesso dei Pokémon.

 

Old Thor, ecco come potrebbe apparire secondo Chris Hemsworth

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Old Thor, ecco come potrebbe apparire secondo Chris Hemsworth

Chris Hemsworth ha dimostrato grande attaccamento al ruolo di Thor, riuscendo in quello in cui altri suoi colleghi hanno fallito, cioè a reinventarsi il personaggio e ad aprirlo ad una serie di possibilità infinite, complice anche la collaborazione con Taika Waititi che ne ha plasmato e promosso la natura comica.

Adesso, Hemsworth ipotizza come potrebbe apparire un Old Thor sempre interpretato da lui con delle simpatiche foto modificate su Instagram. L’attore appare invecchiato, sia in compagnia della moglie, l’attrice Elsa Pataky, sia da solo che con il costume di Thor. Che ne pensate?

Chris Hemsworth interpreta Thor dal 2011, anno di uscita del primo Thor del MCU diretto da Kenneth Branagh. Nel corso degli anni ha partecipato a ben otto film del franchise, promettendo sempre più avventure, dopo la conclusione di Thor: Love and Thunder in cui compare affiancato da una figlia adottiva che si presta molto bene allo sviluppo di ulteriori viaggi e missioni per il Dio del Tuono.

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