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Black Adam: tutti gli eroi del DCEU nel nuovo trailer ufficiale “Legacy”

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La Warner Bros USA ha diffuso il nuovo intenso trailer di Black Adam nel quale appaiono tutti gli eroi visti al cinema fino ad oggi nel DCEU compreso il Batman di Ben Affleck e il Superman di Henry Cavill. Nello specifico sequenze di film come AquamanBirds of PreyBatman v Superman.

Black Adam, il film

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Le crociate: trama, cast e curiosità sul film di Ridley Scott

Le crociate: trama, cast e curiosità sul film di Ridley Scott

Regista versatile come pochi, Ridley Scott ha nei decenni dato vita a importantissimi film di diverso genere. Uno di quelli per cui è più ricordato, oltre alla fantascienza, è il colossal storico. Rientrano in questo titoli come Il gladiatore, I duellanti, Robin Hood e Exodus – Dei e re. Un altro suo acclamato lungometraggio di questo genere è anche Le crociate – Kingdom of Heaven, da lui diretto nel 2005. Un’opera in cui Scott ha nuovamente dato prova di tutta la sua grandezza, dando vita ad un’ossessiva cura per le immagini e per la ricostruzione storica e scenografica.

Un desiderio di grandezza che ha portato il film a superare le tre ore di durata, poi ridotte e a due e venti per la versione cinematografica. Il film che Scott vuole che sia ricordato è però proprio la Director’s Cut, all’interno della quale sono naturalmente presenti più scene ma anche più elementi utili al racconto e al suo cuore tematico. Tra impressionanti scene di battaglia e momenti più intimi e delicati, il film si configura così un ricco ritratto di eventi storici attualizzati a tematiche particolarmente contemporanee come il neocolonialismo, lo scontro tra civiltà, il rapporto tra comunità cristiana e mussulmana, il rifiuto degli estremismi e, naturalmente, anche le ripercussioni post 11 settembre 2001.

Le crociate – Kingdom of Heaven si affermò dunque come un film a suo modo anche controverso. Pur non replicando il successo di Il gladiatore, questo è da molti ritenuto un titolo particolarmente più importante e profondo, accuratezza storica o meno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Le crociate – Kingdom of Heaven: la trama del film

Ambientato nella Francia del 1184, il film ha per protagonista Baliano di Ibelin, un maniscalco francese ricercato per omicidio. Nel tentativo di nascondersi ed evitare una condanna, egli si imbatte nel padre Goffredo, cavaliere diretto in Terra Santa, dove si trovano i suoi possedimenti. Nel viaggio verso Gerusalemme, tuttavia, i due si trovano attaccati dai gendarmi francesi e Goffredo rimane ferito a morte. Prima di morire, tuttavia, egli fa pronunciare a suo figlio il giuramento del Cavaliere. Baliano si ritrova così insignito di tale titolo, che comporta anche il dovere di difendere il re di Gerusalemme. Giunto in Terra Santa, Baliano si unisce dunque alla crociata contro Saladino, intenzionato a dimostrare come la guerra religiosa sia risolvibile senza violenza.

Le crociate – Kingdom of Heaven: il cast del film

Per il suo colossal, Scott si è avvalso di numerosi attori di grande fama internazionale. Il primo tra questi, nei panni del protagonista Baliano, è l’attore Orlando Bloom. Egli, che aveva da poco terminato le riprese di Troy, era inizialmente restìo a recitare in un altro film storico. Si convinse solo quando seppe che il regista sarebbe stato Scott. Per assumere il ruolo di Baliano, egli si è poi allenato nell’uso della spada ed ha anche guadagnato diversi chili di muscoli per risultare più imponente. Nei panni della fascinosa principessa di Gerusalemme, Sibilla, vi è invece l’attrice Eva Green, mentre Liam Neeson è Goffredo, padre di Baliano. L’attore, che non sapeva nulla delle crociate, iniziò a studiarle dopo aver ottenuto il ruolo.

Nel film vi è poi il premio Oscar Jeremy Irons nei panni del conte Tiberias, personaggio ispirato a Raimondo III di Tripoli, mentre Saladino è impersonato dall’attore siriano Ghassan Massoud. Sono poi presenti anche David Thewlis nei panni del cavaliere ospitaliere e Marton Csokas in quelli di Guido di Lusignano. Brendan Gleeson è il sanguinario Rinaldo di Chatillon, mentre Ian Glen, noto per il ruolo di Jorah Mormont in Il Trono di Sapde, interpreta qui Riccardo I d’Inghilterra. Edward Norton è stato brevemente considerato per il ruolo di Guido, ma dopo aver letto la sceneggiatura ha fatto pressioni per il ruolo di Re Baldovino. Egli risulta però irriconoscibile, poiché ha il volto sfigurato e coperto da una maschera.

Le crociate - Kingdom of Heaven cast

Le crociate – Kingdom of Heaven: la vera storia e le differenze con il film

Come anticipato, nel dar vita al suo film Scott ha cercato di essere quanto più accurato e fedele possibile ai veri personaggi ed eventi qui raccontati. Nonostante ciò, diversi sono gli elementi romanzi e che si discostano dalla realtà storica. Ad esempio, il personaggio di Baliano è probabilmente quello più soggetto a modifiche dell’intero film. Il suo effettivo coinvolgimento nella difesa di Gerusalemme contro Saladino fu marginale, ma egli era un vero cavaliere piuttosto che il fabbro omicida mostrato nel film. Si racconta invece in modo accurato il suo probabile viaggio dall’Europa, descrivendo le sue interazioni diplomatiche con il leader saraceno, Saladino.

Quest’ultimo personaggio, invece, è rappresentato in modo molto fedele alla realtà storica, tanto nelle azioni quanto nelle sue idee. Tale ritratto ha infatti entusiasmato la comunità araba. Parte importante del film sono poi le rappresentazioni dei combattimenti medievali. In questi il film si dimostra estremamente accurato: armi, armature e equipaggiamento d’assedio sono ricreati con un’attenzione particolarmente acuta ai dettagli, mentre le scene di battaglia campale e d’assedio sono accurate nella rappresentazione della brutalità. I principi medievali della cavalleria sono ben rappresentati e danno agli spettatori un’eccellente percezione di come funzionava il sistema europeo.

Le crociate – Kingdom of Heaven: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Le crociate – Kingdom of Heaven è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Netflix, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 21 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, KoHvsHistory

 

Spider-Man: 10 personaggi di proprietà della Sony che starebbero meglio nel MCU

Con l’acquisizione della Fox da parte della Disney, i Marvel Studios hanno riacquistato i diritti su migliaia di personaggi delle serie degli X-Men e dei Fantastici Quattro. Che ci si creda o no, però, ci sono ancora più di 900 eroi e cattivi che rimangono off limits a causa del fatto che la Sony Pictures è proprietaria di Spider-Man e di tutti i personaggi associati all’arrampica-muri. Prevediamo che il Peter Parker di Tom Holland rimanga parte del MCU anche in futuro, ma se gli ultimi anni ci hanno insegnato qualcosa, è che non ci sono garanzie che l’accordo rimanga in vigore. Forse la mancanza più grande, però, è che i Marvel Studios non possono scegliere i personaggi che vogliono.

Con questo in mente, ComicBookMovie non ha potuto fare a meno di considerare i molti eroi e cattivi legati all’arrampica-muri che starebbero molto meglio se chiamassero casa lo stesso mondo dei Vendicatori. Se i Marvel Studios potessero riappropriarsi di questi personaggi, il loro futuro sarebbe molto più roseo e l’impatto che potrebbero avere sul MCU sarebbe significativo.

Spider-Gwen

Spider-Man Spider-Man: Un Nuovo UniversoSpider-Gwen (o Spider-Woman/Ghost-Spider, come è stata ribattezzata) è un personaggio che è chiaramente destinato a continuare ad avere un impatto nel franchise Spider-Verse. Tuttavia, immaginate quanto potrebbe essere grandiosa una serie Disney+ o un film live-action su di lei.

Se c’è qualcuno che potrebbe portarla con successo nello stesso mondo dell’arrampica-muri di Tom Holland, quello è Kevin Feige. È più che capace di guidare un’intera serie di spinoff di Spidey. La Sony, d’altra parte, ha dimostrato di non esserlo… basta guardare la scena post-credits di Morbius per averne la prova. Ci piacerebbe vedere una Gwen Stacy potenziata in Spider-Man 4 ma, allo stato attuale delle cose, un maggior numero di eroi dotati dei poteri di Spider-Man nel MCU sembra incredibilmente improbabile.

Silver Sable

Silver Sable doveva essere inserita in un film insieme a Black Cat, ma alla fine il progetto Silver & Black è stato scartato. Secondo quanto riferito, la Sony sta sviluppando un film da solista di cui nessuno ha davvero bisogno e questo non sembra comunque l’uso migliore che si potrebbe fare di questo personaggio.

Sable è un personaggio di supporto che può offrire molto di più e vederla combattere al fianco della nuova Vedova Nera, per esempio, sarebbe infinitamente più gratificante di qualsiasi altra cosa sia attualmente prevista per lei. È un personaggio che può funzionare benissimo anche senza l’arrampica-muri, e avrebbe un impatto notevole nel MCU. Ma come partner di Black Cat? Per noi sarebbe assolutamente un passo indietro.

Mayday Parker

Siamo nel bel mezzo della Saga del Multiverso, e questo ovviamente apre le porte a linee temporali alternative e realtà diverse. Alcune di queste sono già state esplorate, naturalmente, ma siamo sicuri che innumerevoli altre saranno presenti in futuro.

In un mondo ideale, questo significherebbe incontrare la futura figlia di Peter Parker, Mayday Parker, alias Spider-Girl. La Sony potrebbe fare qualcosa con l’eroina, ma non potremmo vedere le future versioni dei Vendicatori o quello che un giorno potrebbe diventare il MCU. Tuttavia, se gli altri Spider-Men dovessero tornare, c’è sempre la possibilità di scoprire che lo Spider-Man di Tobey Maguire ha una figlia.

Venom

Venom Marvel ComicsC’è ancora una buona possibilità che, in un momento preciso dei prossimi anni, vedremo l’Uomo Ragno incrociarsi con Venom. Da un lato, è facile entusiasmarsi per questo, ma dall’altro… beh, è la Sony a dettare legge!

La scena mid-credits di Spider-Man: No Way Home può aver rispedito Eddie Brock nel suo mondo, ma ha lasciato dietro di sé un pezzo del simbionte. Non sappiamo come possa arrivare dal Messico a New York, ma c’è sempre la possibilità che si incroci con una variante di Eddie nel MCU, il che significa che Spider-Man 4 metterà finalmente il cacciatore di ragnatele contro uno dei suoi più grandi nemici. Questo potrebbe essere solo un forte desiderio da parte nostra, ovviamente, ma sarebbe bello vedere la versione del MCU di questo iconico cattivo.

Scarlet Spider

La “Saga dei Cloni” francamente non è qualcosa che la Sony dovrebbe mai considerare di affrontare senza l’aiuto dei Marvel Studios. La maniera pesante e, a tratti, insensata in cui hanno cercato di impostare i Sinistri Sei in The Amazing Spider-Man 2 lo dimostra, e anche se siamo curiosi di vedere la versione di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Ben Reilly merita un trattamento live-action.

Portare Ben nel MCU sarebbe un modo affascinante per espandere l’eredità di Spidey e, sebbene Miles Morales sia un grande personaggio, sarebbe molto più interessante scoprire cosa ne sarà di Peter Parker quando gli verrà tolto tutto. Dato che Tom Holland potrebbe interpretare Ben, c’è la possibilità che questa storia si svolga nel MCU. Non ci scommettiamo, però.

Mister Negative

mister negativo spider-manIl videogioco di Spider-Man ha dimostrato che Mister Negative non è un personaggio su cui costruire un’intera storia (le cose non sono andate bene fino alla comparsa del Dottor Octopus), ma è comunque un personaggio che potrebbe dare molto a qualsiasi film o serie televisiva.

Mister Negative non deve necessariamente essere legato a Spider-Man e potrebbe invece essere un cattivo molto più efficace in qualsiasi altra proprietà. Potrebbe ad esempio comparire in un nuovo film su Shang-Chi ma la verità è che, da quando il mondo della malavita è stato esplorato da personaggi come Occhio di Falco ed Echo, questo cattivo potrebbe avere un grande impatto in qualsiasi parte del MCU. Conoscendo la Sony, però, presto avrà un film solista tutto suo e del tutto inutile.

Black Cat

Ultimate-Black-Cat-appears-in-Marvel-Comics.Come Silver Sable, anche Black Cat dovrebbe avere un film tutto suo, ma il fatto che farà parte di un mondo in cui Spider-Man non esiste è un vero peccato. I due personaggi hanno una grande storia sulla carta e ci sarebbe piaciuto vederla sul grande schermo. Esplorare la loro storia d’amore nel MCU sarebbe stato d’obbligo, mentre un arco di redenzione per Felicia Hardy avrebbe potuto persino portarla a unirsi ai ranghi di A-Force, se e quando ci sarà lo spinoff dei Vendicatori a conduzione femminile.

Nonostante il suo stretto legame con Peter Parker, Felicia potrebbe reggere da sola un’uscita in solitaria, anche se pensiamo che la sua storia funzionerebbe perfettamente su Disney+, per esempio. Questo non accadrà mai, anche se riteniamo che ci sia una possibilità che appaia nel MCU ad un certo punto.

Morbius

Che Morbius sia stato un vero disastro è un dato di fatto, c’è da aggiungere altro? Lo faremo, però, perché il vampiro vivente avrebbe potuto trarre grandi benefici dall’ingresso nel MCU. Per cominciare, con l’introduzione di Blade in un futuro non troppo lontano, questo personaggio avrebbe potuto essere facilmente collegato al suo ritorno, mettendo l’uno contro l’altro due premi Oscar come Mahershala Ali e Jared Leto.

Come villain di Spider-Man, Morbius è al massimo un villain di serie C, ma come attore secondario in Blade o in una delle tante altre storie soprannaturali che i Marvel Studios si apprestano a raccontare nella Fase 5 e oltre, forse avrebbe potuto regalarci qualcosa in più.

Silvermane

Silvio Manfredi si è spesso scontrato con Spider-Man, ma non deve necessariamente essere un cattivo dell’Uomo Ragno. Si tratta di un feroce signore del crimine con un corpo robotico, dunque, chi non vorrebbe vederlo scontrarsi con eroi come Moon Knight, Daredevil ed Echo?

I Marvel Studios stanno abbracciando il soprannaturale nella Fase 5, ma ci sono anche molti supereroi di strada, quindi Silverman potrebbe avere un impatto nel MCU in molti modi diversi. Il ruolo di braccio destro di Kingpin è un’idea che viene subito in mente, soprattutto con Daredevil: Born Again (una serie che potrebbe tranquillamente essere incentrata sulla ricerca della Tavoletta della Vita da parte di Wilson Fisk).

Green Goblin

spider-manNonostante quanto visto in Spider-Man: No Way Home, la priorità dei Marvel Studios sembra essere quella di concentrarsi su cattivi mai visti prima sul grande schermo. Tuttavia, un tempo i fan erano convinti che Norman Osborn fosse il misterioso “Benefattore” di cui si parlava per la prima volta in Ant-Man and The Wasp. Ora sappiamo che nel MCU non c’è nemmeno un Norman, quindi questo, in parole povere, non accadrà mai.

Tuttavia, se i Marvel Studios avessero avuto accesso al villain fin dall’inizio, non possiamo neanche immaginarci ciò che avrebbero potuto fare con questo personaggio. Avremmo sicuramente scoperto di più sul Regno Oscuro così come sul suo periodo a capo dei Vendicatori Oscuri. In definitiva, però, non possiamo lamentarci troppo di ciò che ci ha regalato la stupenda performance di Willem Dafoe!

UCI Cinemas: dal 26 al 28 settembre arriva Moonage Daydream

UCI Cinemas: dal 26 al 28 settembre arriva Moonage Daydream

Dal 26 al 28 settembre negli UCI Cinemas arriva Moonage Daydream, un’esperienza cinematografica senza limiti di genere basata su una delle rockstar mondiali più iconiche di tutti i tempi, destinata a essere uno dei momenti culturali più importanti dell’anno.

Il regista candidato al premio Oscar Brett Morgen, autore di Cobain: Montage of Heck, realizza Moonage Daydream con molte immagini inedite di concerti, un’odissea spaziale audiovisiva che non solo illumina l’eredità enigmatica di David Bowie, ma rappresenta anche una guida per condurre una vita soddisfacente e significativa nel ventunesimo secolo. Il lungometraggio, distribuito da Universal Pictures, ha il pieno sostegno della David Bowie Estate e contiene molti dei suoi brani più importanti, oltre a filmati di concerti mai visti prima d’ora.

Le multisala che proietteranno Moonage Daydream dal 26 al 28 settembre sono: UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Casoria (NA), UCI Certosa (MI), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FE), UCI Firenze (FI), UCI Fiume Veneto (PN), UCI Fiumara (GE), UCI Seven Gioia del Colle (BA), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Perugia (PG), UCI Piacenza (PC), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano su Rubicone (FC), UCI Roma Est (RM), UCI Sinalunga (SI), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR), UCI Villesse (GO).

UCI Bolzano (BZ), UCI Catania (CT), UCI Palermo (PA) e UCI Luxe Palladio (VI) lo proietteranno il 26 e 27 settembre.

Serie turche: le migliori da vedere in Italia

Serie turche: le migliori da vedere in Italia

Oggi giorno è sempre più facile imbattersi in prodotti cinematografici o seriali provenienti da ogni parte del mondo. Grazie alla nuova ondata di interesse nei confronti delle produzione audiovisive di paesi fino a qualche anno fa trascurati, è infatti possibile imbattersi in prodotti provenienti dalla Corea del Sud, dall’India o, in particolare, dalla Turchia. Le serie turche, infatti, sono diventate sempre ricorrenti nei cataloghi delle principali piattaforme streaming o nei palinsesti televisivi. Si tratta di opere ricche di passioni, suspense e storie al confine tra passato e presente. Per non perdere i titoli migliori oggi esistenti, ecco un elenco delle migliori serie turche da vedere in Italia.

Serie TV turche su Netflix

Serie turche Netflix

Come noto, Netflix è sempre più impegnata nel proporre nel proprio catalogo prodotti provenienti da paesi e contesti diversi, favorendo così quello scambio culturale su cui si fonda la civiltà. Negli ultimi anni, in particolare, il celebre colosso dello streaming ha puntato molto sulle serie turche, le quali hanno trovato il loro posto di rilievo nell’ampio catalogo. Ecco un elenco delle migliori serie turche su Netflix:

  • The Protector. Dotato di poteri mistici grazie ad un talismano, un giovane commerciante si lancia in un’importante missione per combattere forze oscure e risolvere un mistero relativo al suo passato. Su Netflix è possibile ritrovare questa serie turca di genere fantascientifico, composta da 4 stagioni per un totale di 32 episodi. In breve, è diventata una delle produzioni seriali turche più apprezzate tra quelle presenti su Netflix.
  • Love 101. Un gruppo di adolescenti tenta in ogni modo di impedire alla loro amata insegnante di lasciare la città. I ragazzi decidono di aiutare la donna a cercare l’amore mentre provano a trovare la loro strada. Maggiormente adatta ad un pubblico di adolescenti, questa serie composta da 2 stagioni è un altro titolo di produzione turca particolarmente apprezzato facente parte del catalogo di Netflix.
  • Spinta dalla vendetta, Mia, umana diventata vampira, decide di battersi contro Dmitry, uno spietato capo dei vampiri in cerca di un oggetto che garantisce l’immortalità. Per chi è appassionato di vampiri e serie turche, Immortals è il titolo giusto da guardare. Tra horror, dramma, azione e tanta suspense, questa serie ad oggi composta da 8 episodi è una delle punte di diamante di Netflix.
  • Black Money Love. Omar, un ufficiale di polizia, ed Elif, figlia di un importante mafioso della città, si incontrano quando la fidanzata di lui e il padre di lei vengono uccisi. Insieme, cercano di capire le motivazioni di questi delitti. Black Money Love è in assoluto uno dei prodotti che, pur se a distanza di anni dalla sua conclusione, avvenuta nel 2015, ha trovato grande popolarità grazie al suo arrivo su Netflix.
  • Un’addetta alle pulizie disperata, alla ricerca del marito scomparso, inizia a scoprire il modo attraverso il quale poter ottenere le risposte di cui ha bisogno. Un giallo in piena regola, composto ad oggi da una sola stagione di sei episodi. Per tutti gli amanti del genere, Fatma è una delle migliori serie turche che si possono trovare su Netflix.
  • The Gift. Una giovane donna, che fa la pittrice ad Istanbul, intraprende un viaggio alla scoperta dei segreti universali di un sito archeologico in Anatolia, mentre fa luce sul suo passato. Serie thriller composta da 3 stagioni per un totale di 24 episodi, The Gift è un adattamento del romanzo Dünyanın Uyanışı di Şengül Boybaş, che offre affascinanti risvolti di genere thriller.
  • Mezzanotte a Istanbul. In uno storico hotel di Istanbul, un giornalista viene improvvisamente catapultato nel passato e deve impedire lo svolgimento di un complotto che potrebbe cambiare il destino della Turchia moderna. Serie turca prodotta nel 2022, Mezzanotte ad Istanbul è composta ad oggi di una sola stagione di otto episodi. Grazie alla sua storia ricca di suspense, è però divenuto in breve uno dei prodotti turchi più celebri su Netflix.
  • A Istanbul alcune persone trascendono le barriere socioculturali e stabiliscono profondi legami, mentre le loro paure e i loro desideri si intrecciano in modi inaspettati. Ethos è un’altra popolare serie turca, molto apprezzata in patria, dove ha però scatenato anche forti polemiche per via di riferimenti politici e sociali relativi alla Turchia.
  • Una giovane fan si insinua nella redazione di un conduttore veterano, ma presto si confronta con il lato oscuro dell’ambizione, dell’invidia e del desiderio di essere visti e conosciuti. Su Netflix dal giugno del 2022, anche questa serie ha avuto molto successo in Italia, in particolare per via del modo intrigante in cui esplora i lati oscuri della nostra contemporaneità.
  • The Club. Nella cosmopolita Istanbul degli anni ’50, una madre con un passato travagliato lavora in un locale notturno per ritrovare i contatti e aiutare la figlia ribelle che non è riuscita a crescere. Avvincente dramma storico ambientato in una Turchia profondamente diversa da quella odierna, The Club è in assoluto una delle serie turche più ammalianti tra quelle presenti nel catalogo di Netflix.

Serie TV turche da vedere in Italia

Serie turche da vedere in Italia

Negli ultimi anni le serie e le soap opere turche hanno ottenuto grande successo in Italia. Con le loro storie particolari, macchiate da quella cultura propria della Turchia che suscita da sempre un certo fascino, queste serie si sono affermate come vere e proprie rivali dei principali titoli italiani o statunitensi. Per chi ne è un appassionato, ecco le migliori serie turche da vedere in Italia:

  • Bitter Sweet – Ingredienti d’amore. Nazli è una giovane ed ambiziosa cuoca che sta ancora studiando per poter realizzare un giorno il suo grande sogno: aprire un ristorante giapponese. Il destino la mette di fronte a scelte e passioni non semplici. In assoluto la serie turca più conosciuta in Italia, che con la sua storia d’amore ha fatto innamorare innumerevoli spettatori. La serie, inoltre, ha il merito di aver fatto diventare l’attore Can Yaman un autentica celebrità nel nostro paese.
  • Daydreamer – Le ali del sogno. Sanem è una giovane neolaureata la cui vita prende una svolta radicale quando inizia a lavorare in una prestigiosa agenzia pubblicitaria. Lì incontrerà Can, uno dei figli del titolare dell’azienda di cui si innamorerà irrimediabilmente. Commedia romantica composta da 161 episodi, questa serie è stata trasmessa su Canale 5 fino al maggio 2021. Tra i protagonisti si ritrova il celebre Can Yaman e l’attrice Demet Özdemi.
  • Wrong – Lezioni d’amore. Ezgi è una ragazza determinata a trovare un po’ di stabilità nella vita, dopo essersi lasciata alle spalle tutte le sue relazioni sbagliate. Özgür, il suo vicino di casa nonché ricco barista, si offrirà di aiutarla a trovare l’amore dandole dei consigli ma, tra una chiacchera e un’altra, i due finiranno per innamorarsi. È questa un’altra delle più celebri soap opere turche che in Italia hanno trovato grande popolarità. Anche qui tra i protagonisti vi è Can Yaman, nel ruolo di Özgür.
  • Come Sorelle. Ipek, Deren e Cilem sono tre donne che, in seguito al ritrovamento di una misteriosa lettera, scoprono di essere sorelle. Incontrandosi per la prima volta, le tre decidono di scoprire come mai il loro rapporto sia state tenuto nascosto fino a quel momento. I segreti di famiglia, però, possono essere più pericolosi del previsto. Un’ottima serie turca di genere mistery che ha trovato in Italia grande successo.
  • Terra amara. Zuleyha e Yilmaz sognano di sposarsi, ma la loro vita si trasforma in un incubo quando un ricco criminale cerca di abusare della giovane donna e Yilmaz, proteggendola, uccide il criminale. Da quel momento, sono fuggiaschi in una terra di impunità. Tra le più popolari soap opere turche, Terra amara ha ottenuto grande successo in Italia grazie al suo passaggio su Canale 5, proponendo storie che uniscono melodramma e thriller.

Fabrique du Cinéma torna a Borgo Ripa

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Fabrique du Cinéma torna a Borgo Ripa

Il 23 settembre dalle ore 19:30 Fabrique du Cinéma torna a Borgo Ripa per la presentazione del 37esimo numero della rivista trimestrale del nuovo cinema italiano, con la copertina di Eduardo Scarpetta, uno dei giovani attori italiani più in ascesa degli ultimi anni. Fabrique inaugura l’autunno con un imperdibile evento dal vivo tra mostre di pittura e fotografia, proiezioni di cortometraggi e film alla presenza del cast, live concert e dj set.

Appuntamento alle ore 19:30 con l’aperitivo per l’inaugurazione delle mostre di quattro giovani artiste: Sara Zaffignani, Lucia Caputo, Claudia Montesi e Clementina Aliberti. Si continua alle ore 21:00 con la proiezione degli short-movie Nostos (2021), diretto da Mauro Zingarelli con Aurora Giovinazzo, e Diorama (2021) diretto da Camilla Carè.

A seguire la presentazione del film N.E.E.T. (2021) di Andrea Biglione con Caterina Murino, Pietro de Silva, Chiara Vinci e Alice Luvisoni e di Ti mangio il cuore (2022) di Pippo Mezzapesa – attesissimo debutto sul grande schermo di Elodie presentato alla Mostra del Cinema di Venezia – nel cast anche Francesco Patanè, Francesco Di Leva e Giovanni Anzaldo. Segue la presentazione del film Princess (2022) di Roberto De Paolis, film di apertura della sezione Orizzonti al festival di Venezia, e della serie Amazon Prime PRISMA di Ludovico Bessegato, presentata Fuori Concorso al Locarno Film Festival 2022.
Alla conduzione della serata la giovane attrice Paola Bettinaglio (Futura, Supereroi).

Alle ore 22:40 il concerto di Ainè, giovane punto di riferimento della scena RnB e soul italiana, e dalle ore 23:30 il dj set con i vinili di Valerio Diggiu. Su Fabrique du Cinéma N.37 la coppia di registi Andrea Brusa e Marco Scotuzzi con l’opera prima Le voci sole, protagonista un inedito Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Ampio spazio anche la fotografia con la consueta rubrica di Graziano Panfili, dedicata alle immagini di musicisti jazz scattate da Andrea Boccalini, e con un ritratto del fotografo e direttore della fotografia Marco Pieroni e l’anteprima del suo nuovo lavoro Black is white.

Inoltre: un focus di Stefania Covella su TikTok e il cinema, illustrato dalla brillante matita di Mattia Distaso, mentre Doralice Pezzola intervista il regista e drammaturgo Alessandro Blasioli, esponente di un teatro civile e impegnato. L’etichetta Four Flies Records, che recupera colonne sonore degli anni Sessanta-Settanta ed è amata da registi come Quentin Tarantino, è al centro dell’approfondimento di Silvio Grasselli. E ancora: riflettori puntati sui nuovi talenti della recitazione con Filippo De Carli, Emma Valenti, Aurora Moroni e Pierluigi Gigante ritratti da Gioele Vettraino.

Selena Gomez: My Mind & Me, Apple annuncia il docufilm

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Selena Gomez: My Mind & Me, Apple annuncia il docufilm

Apple e Selena Gomez hanno annunciato che il documentario “Selena Gomez: My Mind & Me“, diretto e prodotto da Alek Keshishian (“A letto con Madonna”), uscirà in tutto il mondo il 4 novembre su Apple TV+.

Dopo anni sotto i riflettori, Selena Gomez raggiunge una fama inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.

Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45 miliardi di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno ha ricevuto una nomination ai Grammy per il suo primo EP interamente in spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo nella serie acclamata dalla critica “Only Murders in the Building“, in cui recita con Steve Martin e Martin Short.

Alek Keshishian ha diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.  Questo film segna il secondo progetto di Apple con i produttori Lighthouse Management + Media e Interscope Films, dopo la collaborazione per il documentario nominato agli Emmy Award “Billie Eilish: The World’s a Little Blurry”.

Dampyr: il trailer del primo film del Bonelli Cinematic Universe

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Dampyr: il trailer del primo film del Bonelli Cinematic Universe

Dopo l’annuncio dell’uscita in sala il prossimo 28 ottobre, ecco finalmente il trailer di Dampyr, il film che inaugura il Bonelli Cinematic Universe e che è basato sul personaggio inventato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Opera prima di Riccardo Chemello, Dampyr è stato scritto da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo e vede nel cast Wade BriggsStuart Martin (Army of Thieves)Frida Gustavsson (Vikings: Valhalla), Sebastian Croft (Heartstopper)David Morrissey (The Walking Dead).

Dampyr – il film

Svelati oggi il trailer e il poster del fantasy action Dampyr, l’opera prima di Riccardo Chemello, una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box, tratta dell’omonimo fumetto di culto.

Distribuito da Eagle Pictures, Dampyr uscirà nelle sale italiane il 28 ottobre, in contemporanea con la premiere mondiale con cast che si terrà al Lucca Comics and Games. Il film inaugurerà infatti la serata di apertura del celebre community event dedicato al mondo dell’entertainment.

Dampyr, girato interamente in lingua inglese, è una produzione impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer sono Roberto ProiaVincenzo SarnoAndrea Sgaravatti.

Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed, Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing Lines”) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The Batman).

Il film racconta la genesi del personaggio, pubblicata da Sergio Bonelli Editore nel 2000 sui primi due albi dei 300 di cui è finora composta la serie a fumetti in edicola ogni mese, lasciando così aperta la porta al primo franchise italiano completamente in lingua inglese. DAMPYR è ambientato durante la guerra dei Balcani, nei primi anni Novanta, e segue le vicende di Harlan. Perseguitato da orribili incubi, Harlan sbarca il lunario fingendosi un Dampyr (nella mitologia slava, un essere mezzo umano e mezzo vampiro) capace di liberare i villaggi da quelle che i superstiziosi abitanti ritengono ingenuamente terribili maledizioni legate al mondo dei vampiri. Ma quando viene convocato dai soldati attaccati da creature assetate di sangue, Harlan scopre la verità: lui è davvero un Dampyr. Mentre cerca di affrontare un terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a gestire i suoi poteri e scoprire le sue origini. Ad accompagnarlo una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.

Sergio Bonelli Editore (SBE) è uno degli editori di fumetto più importanti al mondo e DAMPYR è uno dei personaggi più longevi e di successo della Casa editrice, la cui direzione editoriale è affidata a Michele Masiero. Il Bonelli Cinematic Universe si inserisce nell’ambito del progetto di Bonelli Entertainment, il braccio produttivo dedicato allo sviluppo di progetti cinematografici e televisivi basati sui suoi personaggi, amati da generazioni di lettori, come la serie animata “Dragonero”, una co-produzione internazionale insieme a Rai Kids, Power Kids e NexusTV, e il live-action di 10 episodi in una coproduzione tra SBE e Atomic Monster di James Wan dedicato a Dylan Dog.

Appuntamento nelle sale cinematografiche di tutta Italia e a Lucca Comics & Games il 28 ottobre.

Andor: recensione della serie di Star Wars con Diego Luna

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Andor: recensione della serie di Star Wars con Diego Luna

Lo abbiamo visto per l’ultima volta affrontare la sua morte ineluttabile alla fine di Rogue One: A Star Wars Story, ma era chiaro che quel personaggio aveva molto da dire, e così dal 21 settembre, arrivano su Disney+ i primi tre episodi di Andor, la serie dedicata al ribelle Cassian (con il volto di Diego Luna), ancora prima che diventasse tale.

A differenza di tutti gli altri prodotti Lucasfilm per la piattaforma, Andor ha una struttura molto più articolata già in fase di annuncio, e questo fa sperare nell’esistenza di un piano articolato, sia produttivo che narrativo, per lo show. Si tratta di 24 episodi divisi in due stagioni, la prima delle quali ci posiziona in un mondo che non ha legami diretti con il franchise principale di Star Wars, e che racconta la storia presule di un in-betwee-quel, come all’epoca venne definito in maniera un po’ artificiosa Rogue One.

Quando è ambientato Andor?

Andor

Andor è uno spy-thriller, ambientato 5 anni prima degli eventi che vedranno protagonisti i ribelli rubare le mappe della Morte Nera, un’epoca piena di pericoli, inganni e intrighi, dove Cassian intraprenderà il cammino destinato a trasformarlo in un eroe ribelle.

A differenza di quanto visto con The Book of Boba Fett o con Obi-Wan Kenobi, più di recente, Andor esplora l’universo di Star Wars da un punto di vista diverso, insolito per un universo che racconta della grande battaglia tra Lato Chiaro e Lato Oscuro. Il focus di Andor è sulle persone comuni che subiscono impotenti l’influenza dell’Impero, sulle loro vite “piccole” ma che possono sovvertire le forze della galassia, dopotutto lo stesso Cassian è una piccola spia, un uomo che cerca di trovare la propria strada in un mondo difficile e ostile.

Un approccio realistico

L’approccio realistico della serie è una delle caratteristiche fondamentali che la differenzia dal resto della produzione Lucasfilm a tema Star Wars e il cui merito va rintracciato nella penna di Tony Gilroy, creatore dello show e già familiare con il personaggio interpretato da Diego Luna, dal momento che aveva firmato anche la sceneggiatura di Rogue One. La sua scrittura solida e ancorata alla realtà trova in Andor uno sbocco che sembra inedito ma che in realtà influenza e trasforma il punto di vista sulla galassia lontana lontana.

La serie sarà dunque, sì, popolata da creature, riferimenti e personaggi collaterali che riportano alla mente l’universo di riferimento, ma seguirà principalmente le vite di quelli su cui non si punterebbe mai, sui quali non pesano cammini e destini di Forza, e che sgomitano ogni giorno per trovare la propria via. Il look della serie è quindi ruvido, randagio, così come il nostro protagonista, che, al momento dell’incontro con il pubblico, è ben lungi dall’essere l’eroe che finirà per diventare.

Il cast di Andor

Accanto a Diego Luna, una costellazione di volti noti e meno noti che danno vita e corpo a personaggi ci faranno sentire a casa o che si faranno scoprire episodio dopo episodio: Stellan Skarsgård, Forest Whitaker, Denise Gough, Fiona Shaw, Genevieve O’Reilly, Adria Arjona e Faye Marsay.

Se il ritmo iniziale potrebbe scoraggiare lo spettatore, già dal secondo e terzo episodio la storia prende piede e diventa lo spy thriller promesso in fase di annuncio del progetto.

Andor è una vera e propria ventata d’aria fresca nell’ambito dell’universo di Star Wars e delle sue varie produzioni per lo streaming; lontano da spade laser e poteri della Forza, la serie si pone l’obbiettivo di raccontare tutto un’altro aspetto della galassia e lo fa con la solita impeccabile qualità produttiva, con una scrittura agile e accattivante e con degli interpreti dedicati ed efficaci.

Beast: recensione del film con Idris Elba

Beast: recensione del film con Idris Elba

Il regista islandese Baltasar Kormákur ha spesso e volentieri con i suoi film raccontato situazioni estreme, riflettendo attraverso di esse e i personaggi protagonisti, sui limiti del corpo umano. Film come The Deep, Everest e Resta con me sono esempi ideali a riguardo e a questi titoli si aggiunge ora anche Beast, con protagonista l’attore Idris Elba. Il film, al cinema dal 22 settembre, non prevede però pericolose scalate in montagna né viaggi in mare aperto ai limiti del possibile, bensì uno scontro con la natura selvaggia. Girato nella savana sudafricana, Beast porta infatti i protagonisti a scontrarsi con un ferocissimo leone.

Come ormai risaputo, non sono i leoni ad andare a caccia, bensì le leonesse. Ai leoni spetta invece il ruolo di difendere il branco, anche a costo della propria vita. Il leone protagonista del film fallisce questo intento e vede i suoi simili venire massacrati da un branco di bracconieri. L’animale sviluppa a questo punto un desiderio di vendetta tale nei confronti dell’essere umano, che inizia ad attaccare e uccidere senza distinzione chiunque finisca sul suo percorso. Tra i malcapitati vi sono anche il dottor Nate Samuels e le sue figlie Meredith e Nora, intenti a fare un safari insieme per metabolizzare la recente scomparsa della moglie e madre. Padre e figlie dovranno dunque trovare il modo di salvarsi mentre ricercano il loro legame perduto.

Beast film recensione

La natura sfida l’uomo, ma con qualche novità

Beast è ascrivibile ad un filone di film noti come “men vs. nature”, di cui uno dei massimi capolavori è proprio Lo squalo di Steven Spielberg. Da questo titolo ad oggi sono stati realizzati innumerevoli film di questa tipologia, ogni volta con animali diversi pronti a mettere a dura prova l’esistenza umana. Il leone è tra questi, essendo già stato al centro di film come Prey – La caccia è aperta (2007) e Prey – La preda (2016). Diverso è però il modo in cui viene raccontato nel film di Kormákur. Se nei due titoli poc’anzi citati questo è il vero e proprio elemento di rottura dell’equilibrio nella convivenza tra uomo e natura, in Beast tale elemento è invece incarnato dall’uomo.

Si tratta di un cambio non indifferente, certamente al tempo con le nuove sensibilità, che non demonizza l’animale ma va invece a ribadire la dannosità dell’azione umana quando si intromette nel regolare svolgersi della natura. L’oggetto di insulti da parte degli spettatori non sarà dunque il leone, che per quanto rappresenti la principale minaccia per i protagonisti è qui dotato di buone motivazioni per ciò che compie, bensì i bracconieri che hanno alterato il suo status quo. Visto da questa prospettiva, Beast acquisisce un valore in più, lasciando inoltre aperta la domanda su chi possa davvero essere la “bestia” del titolo.

Beast Idris Elba
Sharlto Copley, Iyana Halley, Idris Elba e Leah Sava Jeffries in una scena di Beast.

Leoni, padri e figlie… e i limiti della scrittura

Naturalmente Nate e le sue figlie non hanno alcuna colpa a riguardo e ciò consente al film di avere i suoi eroi umani per cui spingere a fare il tifo. Un tifo che potrebbe anche verificarsi, se non fosse che le azioni compiute dai tre personaggi sfidano fin troppo la sospensione dell’incredulità dello spettatore. Se c’è un punto su cui Beast è principalmente carente è proprio la costruzione dei suoi personaggi umani, i quali dicono e compiono cose fin troppo forzate, oltre ad essere guidati da una necessità di elaborare un lutto e le mancanze del padre che mal si incastrano con il resto del racconto, emergendo sempre in momenti inappropriati.

Ciò li porta a stridere in modo evidente rispetto a quanto sta avvenendo, poiché affrontati sempre di petto, in modo esplicito, senza che si abbia poi la sensazione di un effettivo progresso a riguardo. Un film a suo modo simile come Crawl – Intrappolati aveva saputo invece trattare molto meglio la dinamica tra padre e figlia. Da questo punto di vista, risulta dunque molto più convincente la caratterizzazione psicologica del leone. Fortunatamente Idris Elba, da bravo attore qual è, riesce a far avvertire meno questi limiti della sceneggiatura Jaime Primak Sullivan, il quale in generale non sembra riuscire a gestire le molteplici sfumature tematiche e di tono inserite nel racconto.

Beast, buon intrattenimento tra regia ed effetti speciali

Messi da parte questi problemi di scrittura, Beast riesce comunque ad offrire un godibile intrattenimento, merito in particolare della regia di Kormákur e della fotografia del premio Oscar Philippe Rousselot. I due trovano infatti il giusto modo di raccontare per immagini la difficile situazione dei protagonisti, puntando in particolare su di una serie di eleganti piani sequenza che permettono di conferire una certa continuità all’azione e allo spettatore di potersi sentire ancor di più accanto ai protagonisti, provando dunque paura insieme a loro. Ancor di più, però, si sfrutta il potenziale di uno spazio esteso come la savana, nella quale risulta difficile individuare il leone prima che questi sferri il suo attacco.

L’insegnamento di Lo squalo viene qui in parte recuperato, con il leone che meno si vede più fa paura. Gli attacchi non sono dunque molti e quelli che ci sono restituiscono nella maggior parte dei casi quel senso di sorpresa e terrore che ogni film di questo genere aspira a suscitare. È dunque un peccato che tali aspetti più legati all’azione non riescano ad amalgamarsi a dovere con le parti più introspettive del film. Il loro è uno scontro che, pur vedendo trionfare l’azione, limita fortemente il potenziale del film, che non riesce dunque ad essere più di quello che ci si aspetterebbe da un prodotto simile. Forse, però, vedere Idris Elba intento a fare a pugni con un leone potrebbe bastare a garantire a Beast una certa popolarità.

Wanna: recensione della docuserie Netflix su Wanna Marchi

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Wanna: recensione della docuserie Netflix su Wanna Marchi

In Wanna, la nuova serie Netflix in arrivo sulla piattaforma dal 21 settembre, viene raccontata la storia dal boom al crollo della regina delle televendite, Wanna Marchi. Divisa in quattro episodi, la miniserie di Alessandro Garramone appare come l’ultima grande televendita che la Marchi – insieme alla figlia Stefania Nobile – mette in scena. Il mondo delle televendite ci viene mostrato in tutto il glorioso sfarzo degli anni ’80, delle prime reti private e la comparsa dei primi esponenti di questo settore.

Wanna Marchi, presuntuosa, eccentrica e testarda è stata la prima donna in un mondo dominato da uomini a entrare di prepotenza all’interno degli schermi televisivi. La sua vita è sempre stata caratterizzata dall’umiltà e dalla povertà, figlia di una famiglia di contadini di cui, ci tiene lei stessa a specificare, va molto fiera. La Marchi si sposa giovane, appena 18 anni, con Raimondo Nobile, un rappresentante di liquori. Inizia così la scalata sociale di Wanna Marchi tra eccessi, ricatti e sofferenza.

Wanna, la trama

Lungo i quattro episodi che compongono la miniserie Netflix ci sentiamo come trasportati agli inizi degli anni ’80. I racconti dei colleghi della Marchi sono tutti diversi. Raccontano che Wanna all’inizio poteva apparire così sfrontata e talvolta anche maleducata nei confronti della sua clientela ma il rovescio della medaglia era tutt’altro. La Marchi, con la sua personalità dalle mille sfaccettature, ha imparato a farsi strada da sola. Si inventa il lavoro pur di portare a casa i soldi necessari per il mantenimento dei suoi figli. Così inizia a truccare i defunti all’obitorio, poi lavora nei centri estetici, fino a quando non apre un negozio tutto suo a Ozzano. Il piccolo paesino nel cuore dell’Emilia-Romagna non è pronto, però, a tutte queste eccentricità. Una sua collaboratrice racconta che le persone entravano in negozio e venivano screditate dalla stessa Marchi per determinate problematiche fisiche.

Wanna Marchi ha costruito se stessa sulla base di questo personaggio così fuori dalle righe. Ed è così che ha costruito anche il personaggio della figlia Stefania Nobile. Cresciuta a pane e televendite la figlia maggiore della Marchi inizia la sua carriera all’età di 15 anni. Stefania è solo una delle tante persone che sono finite – più o meno consapevolmente – nella rete di Wanna Marchi. Ma nella serie non si parla solo della truffa per la quale è stata poi giudicata in tribunale. In quattro episodi assistiamo a un vero e proprio album dei ricordi. Alcuni positivi altri negativi, ma sempre vissuti a testa alta dalla Marchi. Dal tentato omicidio da parte del marito fino all’associazione con la criminalità organizzata, la regina delle televendite ha avuto a che fare con un mondo molto più grande di lei.

La capacità di catturare il pubblico

L’innegabile arte oratoria della Marchi l’ha resa non solo la regina delle televendite ma l’amica delle casalinghe degli anni ’80-’90. Non c’era una sola persona all’epoca che non avesse acquistato le sue promesse o che avesse sposato i suoi ideali. Così Wanna Marchi entra prepotentemente nelle case degli italiani, nei salotti televisivi più importanti incontrando esponenti di spicco come Maurizio Costanzo e Pippo Baudo. Ma questo castello di carte si scontra presto con le prime difficoltà. Giunti al giro di boa della miniserie assistiamo al fallimento dell’attività della Marchi, una delle sue tante attività. I debiti sono talmente tanti da coprire che è costretta a chiudere il negozio di Ozzano.

Questo fallimento sarà solo un pretesto per spingersi più in alto. Arriviamo così alla costruzione di una nuova vita per Wanna Marchi e Stefania Nobile. Entrate nelle grazie di un nobile conosciuto in Sardegna, madre e figlia si re-inventano non abbandonando il loro palcoscenico principale: le televendite. Questa volta non vendono più “scioglipancia” e prodotti estetici, vendono la magia e consigli di vita. Ad aiutarle in questo loro nuovo percorso si aggiunge una terza figura: Mario Pacheco do Nascimento. Il benessere dell’anima e la fortuna queste sono le promesse che il sodalizio composto da Marchi-Nobile-Nascimento promette ai telespettatori.

La caduta dell’impero

Il nuovo impero del trio televisivo si sgretola presto. Nel 1996, dopo una lunga battaglia con il magnate e politico Capra de Carrè decidono di mettersi in proprio ma la loro sfida è appena iniziata. Dopo un periodo burrascoso che li ha visti intricati con alcuni affari di politica, la Marchi e la sua squadra esplode di popolarità. Principalmente il loro introito maggiore veniva dai numeri del lotto fortunati che il maesto di vita do Nascimento sorteggiava per le telespettatrici. Le immagini di quel futuro, che sembrava lontano, del 2006 iniziano a farsi sempre più pressanti. Vediamo parti del processo con delle immagini prese dalla trasmissione Un giorno in pretura e lì assistiamo al vero gioco a carte scoperte di Stefania e Wanna.

Il ricatto psicologico al quale sottoponevano le telespettatrici viene a galla dalle parole di una persona anonima intervistata a volto coperto per l’occasione. Far leva sugli affetti più cari per estorcere denaro tramite le continue chiamate che ogni settimana intasavano i centralini. Passano gli anni e mentre la truffa va avanti entra in gioco Striscia la Notizia. Nel 2001, infatti, parte l’operazione di Striscia che si serve di un gancio per smascherare la Marchi e la Nobile. Con orgoglio e spavalderia – tanto da paragonare se stessa a Buscetta – Stefania Nobile rifarebbe tutto. Così la favola che avevano costruito madre e figlia giunge alla conclusione. Non esiste un lieto fine per loro nel mondo della giustizia.

Stefania Nobile diventa il volto principale dei raggiri telefonici ai danni delle anziane vedove, Wanna Marchi rimane il volto delle televendite e do Nascimento è un personaggio costruito ad hoc per avere un ritorno economico non indifferente. Nel gennaio del 2002 inizia il penultimo atto della vita di Stefania e Wanna. L’inchiesta e in seguito il processo ha poi avuto il suo esito che tutti conosciamo: condannate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Per anni madre e figlia hanno venduto illusioni e speculato sui sentimenti. Così sulle note di Cinque minuti di te cantata da Daniela Peroni le due donne sfondano la quarta parete e sorridono alle telecamere come hanno fatto per tutta la vita, mettendo in scena l’ultimo atto della loro ultima televendita.

Ezra Miller: nuovi retroscena, dalle scuse alla Warner alla possibile causa dietro la sua condotta

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Continua a tenere banco ad Hollywood la questione Ezra Miller e oggi il noto sito americano Vanityfair ha diffuso un dettagliato resoconto degli ultima anni di condotta dell’attore che rivelano nuovi retroscena sulla sua via. L’approfondimento entra nel dettagli della vicenda passando dalle scuse alla Warner Bros alla possibile causa dietro alla sua condotta scellerata. L’articolo parte ovviamente dal 2020, dall’evento da cui partì tutto, ovvero dalle prime notizie sul fatto che avesse provato a strangolare una sua fan.

Proprio in merito all’incidente avvenuto a. Reykjavik Vanityfair  spiega che Ezra Miller all’epoca si giustificò con la Warner dicendo di esser stata la parte lesa. L’agente di Ezra Miller ha poi spiegato che non si è trattato di uno strangolamento ma di una “reazione spontanea” dopo diverse provocazioni da parte di un “gruppo di adolescenti”. Secondo una ricostruzione fatta da tre persone a Vanity Fair, l’incidente in Islanda è avvenuto a seguito del crescente stress dovuto al divorzio dei genitori di Miller avvenuto nel 2019, dopo decenni di Matrimonio. Secondo quello che ha rivelato un amico intimo dell’attore “Ha iniziato a perdere il controllo il pubblico e ad andare in escandescenza prima che questo accadesse. Dopo l’incidente in Islanda, è successo sempre più volte”

LEGGI ANCHE: Ezra Miller fa pubbliche scuse, stanno cercando un trattamento per “complessi problemi di salute mentale”

In merito al divorzio il sito ha tentato di contattare i genitori per un commento ma il padre dell’attore si è rifiutato, mentre l’unica a dare una risposta seppur breve è stata la madre che è stata lapidaria: “Il tradimento compiuto dalla stampa è incredibile. Dovrebbe essere il vostro compito separare le notizie false da quelle vere”. Il 26 settembre Miller apparirà davanti a un’udienza prelminare in Vermon per rispondere all’accusa di furto con scasso.

Vi ricordiamo che Ezra Miller sarà presto al cinema con The Flash, attualmente programmato per uscire al cinema il 23 giugno 2023. Secondo le prime indiscrezioni da chi a visto il film pare sia considerata l’opera della rinascita del DCEU, i giudizi sono stati tutti entusiasti.

Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Black Adam: nuovo spot tv con molte scene inedite!

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Black Adam: nuovo spot tv con molte scene inedite!

Un nuovo spot TV per Black Adam è stato diffuso online e contiene un sacco di nuovi filmati ricchi di azione. Il promo presenta Teth Adam ( Dwayne Johnson) che affronta i vari membri della Justice Society, che stanno chiaramente lottando per sottomettere il furioso Man in Black. Ad un certo punto, Adam avverte i suoi nemici che “non c’è nessuno su questo pianeta che può fermarmi”.

Forse ci vorrà qualcuno da un altro pianeta? Si dice che Superman apparirà nel film, ma i rapporti indicano che sarà un altro cameo “senza volto” come l’apparizione dell’ultimo minuto dell’Uomo d’Acciaio in Shazam! Se accurato, è difficile immaginare un confronto reale tra questi due personaggi mega-potenti. Dai un’occhiata al nuovo spot qui sotto e facci sapere se non vedi l’ora che arrivi Black Adam nella sezione commenti.

Black Adam, il film

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Avatar: James Cameron rivela gli scontri con lo studios per la durata del film

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Probabilmente c’è solo una manciata di registi che lavorano oggi che potrebbero fare una mossa di potere come questa, e James Cameron è uno di loro! Durante un’intervista al New York Times, il leggendario regista ha rivelato che i dirigenti della 20th Century Fox volevano ridurre il tempo di esecuzione di Avatar rimuovendo una sequenza chiave. James Cameron è stato irremovibile sul fatto che la scena rimanesse nel film e si è assicurato che i superiori tornassero sui loro passi. Il regista lo ha fato ricordando un gentile promemoria allo studios che deve molto del suo successo alla popolarità dei suoi film, in particolare Titanic.

“Penso di aver sentito, in quel momento, che ci siamo scontrati su alcune cose”, ha detto Cameron. “Ad esempio, lo studio ha ritenuto che il film dovesse essere più breve e che ci fossero troppe cose in giro sull’ikran, quelle che gli umani chiamano le banshee. Bene, si scopre che è ciò che il pubblico ha amato di più, in termini di polling di uscita e raccolta di dati. E quello è un posto in cui ho appena tracciato una linea sulla sabbia e ho detto: ‘Sai una cosa? Ho fatto “Titanic”. Questo edificio in cui ci incontriamo proprio ora, questo nuovo complesso da mezzo miliardo di dollari nel tuo lotto? “Titanic” ha pagato per questo, quindi posso farlo.'”

Nonostante la sua lunga durata, Avatar alla fine ha guadagnato oltre $ 2 miliardi per lo studio e rimane il film con il maggior incasso di tutti i tempi al botteghino mondiale (in base all’inflazione), quindi diremmo che quei dirigenti hanno fatto una mossa intelligente fidandosi dell’istinto di Cameron! “E dopo, mi hanno ringraziato”, ha aggiunto. “Sento che il mio lavoro è proteggere il loro investimento, spesso anche contro il loro stesso giudizio. Ma finché proteggo il loro investimento, tutto è perdonato”. James Cameron ha sviluppato una sorta di reputazione per essere un regista “difficile” con cui lavorare nel corso degli anni, ma è impossibile non rimanere colpiti dal suo carattere. Il primo Avatar è tornato in sale nei formati IMAX e 3D prima dell’uscita del primo sequel Avatar: le vie dell’acqua che arriverà il 16 dicembre.

L’Uomo d’Acciaio: Warner Bros. non ha permesso a Zack Snyder di usare il tema di Superman di John Williams

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Nonostante siano passati molti anni dal film L’Uomo d’Acciaio e ormai Zack Snyder è uscito definitivamente dal DCEU, continuano ad arrivare notizie in merito al suo percorso all’interno di quell’universo. Su Zack Snyder si può dire tutto quello che si vuole ma non che non sia un grande fan della DC Comics e della sua storia. Il regista ha dimostrato di avere un gusto particolarmente oscuro dato che ha adattato le storie con maggiore cupezza al cinema, come ad esempio in Batman v Superman: Dawn of Justice fortemente ispirato da Il ritorno del cavaliere oscuro. Tuttavia non si può certo dire che con L’Uomo d’Acciaio non abbia introdotto chiaramente il concetto di SPERANZA.

Ebbene, oggi un nuovo retroscena sulla gestazione del reboot di Superman è emerso dalle ceneri e a farlo è stato l’artista dello storyboard de L’Uomo d’Acciaio Jay Oliva che  recentemente ha risposto a una domanda di un fan sui social media in merito proprio al tema musicale del film: “Sia io che Zack adoravamo quel tema, ma lo studio non ci ha permesso di usarlo perché volevano qualcosa di nuovo per questo Superman. Si è rivelata una buona cosa perché il tema [di Hans Zimmer] era perfetto”.

Come sottolinea Oliva, questa è stata davvero un’ottima decisione da parte della Warner Bros. (per una volta). Il regista caduto in disgrazia Bryan Singer aveva già utilizzato il tema di Williams in Superman Returns quando ha tentato di realizzare un sequel dei film classici con Christopher Reeve. Nonostante una seria interpretazione di Brandon Routh, quel film ha deluso su più fronti, quindi un nuovo inizio è stato sicuramente per il meglio con Man of Steel.

Il tema di Superman di Zimmer si è rivelato a dir poco epico e un brano musicale di cui abbiamo sentito molto parlare negli ultimi dieci anni dall’uscita del film. Sfortunatamente, non c’è ancora alcuna indicazione che la Warner Bros. Discovery abbia intenzione di andare avanti con un sequel de L’Uomo d’Acciaio con protagonista Henry Cavill, e le voci secondo cui l’attore si sta dirigendo verso l’MCU persistono. 

Anthony Mackie elogia She-Hulk: Attorney at Law, e anticipa il suo futuro!

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La star di Captain America: New World Order Anthony Mackie non è estraneo alle critiche che piovono da Internet, in particolare perché è il primo attore nero ad interpretare Captain America sullo schermo. Sfortunatamente, proprio come Mackie è stato preso di mira dai fan razzisti, She-Hulk: Attorney at Law è stato preso di mira da quelli sessisti (questo non vuol dire che tutti quelli a cui non piace la serie siano sessisti, ovviamente).

Durante una recente intervista con IMDb, a Anthony Mackie è stato chiesto di sviluppare Sam Wilson in vista del prossimo film di Captain America e ha elogiato l’ultima serie TV MCU su Disney+“Sono entusiasta, She-Hulk è stata fantastica! L’ultima serie uscita su Disney+, dice. “È solo diverso dalla loro norma. Potresti vedere la Marvel dare agli scrittori l’opportunità di aprire le ali e guardare l’Universo Marvel in un modo diverso. Quindi, Malcolm Spellman e io siamo andati avanti e indietro. È davvero unico vedere come il personaggio e l’universo si stanno evolvendo”.

Spellman, che è stato sceneggiatore capo di The Falcon and The Winter Soldier e ora sta scrivendo Captain America: New World Order con Dalan Musson, ma Mackie ha chiaramente giocato un ruolo fondamentale nel percorso successivo della storia di questo eroe.  Nell’intervista, Anthony Mackie ha anche menzionato il suo ricordo più divertente dal set di un progetto MCU. “Direi che quello che mi fa più schifo sarebbe probabilmente [quando] stavamo facendo l’inseguimento in macchina sul ponte e [Sebastian Stan] infila la mano attraverso il vetro e strappa via il volante. Se blocchi l’inquadratura la faccia che ho fatto era così ridicola”. “Era così ridicolo. Era così infantile senza pretese. Come l’eccitazione sul mio viso”, continua. “Quello è stato probabilmente quello che mi ha fatto impazzire di più.”

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: New World Order, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura. Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

Hellraiser: trailer del film con Jamie Clayton nei panni del nuovo Pinhead

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HULU ha diffuso finalmente il primo trailer ufficiale originale di Hellraiser, l’annunciato reboot del cult dell’horror con Jamie Clayton nei panni del nuovo Pinhead. La star di Sense8 che ha assunto il ruolo di Hell Priest ha sorpreso alcuni, in parte a causa del fatto che Pinhead è stato interpretato da Doug Bradley nel film originale, ma il personaggio è stato effettivamente scritto come androgino nel romanzo originale di Barker The Hellbound Heart.

Il teaser inizia con il personaggio di Goran Visnjic che incoraggia uno sfortunato giovane a risolvere un Lament Configuration Box rinnovato. Quando uno spuntone spara e preleva del sangue, i Cenobiti vengono a raccogliere. Abbiamo quindi una rapida occhiata a Pinhead e ad alcuni dei suoi amici sadici mentre iniziano a tormentare la nostra nuova protagonista, Riley (Odessa A’Zion). Guarda il trailer qui sotto insieme a un nuovo poster e facci sapere cosa ne pensi.

Il nuovo Hellraiser

L’adattamento del 1987 di Barker della sua stessa novella ha introdotto uno dei mostri cinematografici più riconoscibili e duraturi del cinema in Pinhead, il leader di un gruppo di esseri demoniaci conosciuti come Cenobites. Il film ha continuato a raggiungere lo status di cult, generando numerosi sequel inferiori, una serie TV di breve durata, fumetti e altro ancora.

I dettagli specifici su questa nuova versione sono ancora pochi e rari, ma il regista David Bruckner ha recentemente dato un’idea migliore di cosa aspettarci. “È la storia di una giovane donna, alle prese con la dipendenza e il comportamento compulsivo, che entra accidentalmente in contatto con la scatola e purtroppo inizia a dilettarsi con essa. E ne deriva il caos”.

Hellraiser è interpretato anche da Brandon Flynn (13 Reasons Why, Ratched) Drew Starkey (Outer Banks, Love, Simon) Adam Faison (Everything’s Gonna Be Okay, Into the Dark), Aoife Hinds (Normal People, Anne Boleyn) e Hiam Abbass (Blade Runner 2049, Successione).

Black Panther: Wakanda Forever, ecco l’armatura MKII di Ironheart

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Di recente abbiamo avuto un primo assaggio dell’armatura MKII che Riri Williams (Dominique Thorne) indosserà in Black Panther: Wakanda Forever tramite alcune illustrazioni di merchandising Hasbro, e ora diamo uno sguardo molto più da vicino all’armatura e alle varie armi che utilizzerà il personaggio del film grazie alla confezione di action figure Marvel Legends di Ironheart.

Come puoi vedere, questo costume si discosta abbastanza da tutti gli abiti che abbiamo visto nei fumetti e il design è stato paragonato a quello dei Power Rangers, Guyver e molti altri personaggi degli anime. Di certo sarà molto più impressionante nel live-action, però, e queste immagini danno un’idea di come apparirà la Williams con i suoi formidabili attaccamenti schierati. Riri potrebbe benissimo debuttare con la sua più riconoscibile armatura rosa e gialla nella serie Disney+ Ironheart, ma indosserà questo abito più elegante e leggermente più futuristico nel prossimo sequel del MCU Black Panther: Wakanda Forever.

Ironheart in Black Panther: Wakanda Forever
FONTE: Embed from Twitter @ironhnews
Ironheart in Black Panther: Wakanda Forever
FONTE: Embed from Twitter @ironhnews

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

7 sconosciuti a El Royale: trama e cast del film di Drew Goddard

7 sconosciuti a El Royale: trama e cast del film di Drew Goddard

Drew Goddard si è affermato nel panorama cinematografico e televisivo statunitense come una personalità alla continua ricerca di sperimentazioni e novità narrative e visive. Noto come sceneggiatore di film come Cloverfield, Sopravvissuto – The Martian, e di serie come Buffy l’ammazzavampiri, Alias e Lost, egli si è in due occasioni cimentato anche con la regia. La prima volta risale al 2011, quando realizzò l’ingegnoso horror Quella casa nel bosco, mentre nel 2018 è tornato sul grande schermo con 7 sconosciuti a El Royale, da lui anche scritto e prodotto, all’interno del quale torna a giocare con il genere, i suoi canoni e le possibilità di decostruzione attraverso cui dar vita a qualcosa di inedito.

Il film (qui la recensione), il cui titolo originale è Bad Times at the El Royale si configura come un thriller neo-noir composto da un cast di grandi celebrità hollywoodiane. Anche in questo caso Goddard gioca con la storia per ottenere sempre risvolti inaspettati. In particolare, ciò che emerge, è il ritratto di un’umanità ricca di complessi, continuamente scissa tra bene e male, con forti crisi di fede in atto. Visivamente accattivante, con colori e scenografie che si fanno specchio dell’animo dei personaggi, il film è poi stato accolto in modo molto positivo dalla critica.

Pur non ottenendo un buon successo economico, questo ha guadagnato una propria schiera di fan, che ancora oggi non mancano di parlarne e di analizzarlo in ogni suo più piccolo aspetto. Per gli amanti dei film che non sono quello che sembrano, questo è un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

7 sconosciuti a El Royale: la trama del film

La vicenda si svolge nell’hotel El Royale, situato al confine tra il Colorado e il Nevada. Qui si incontrano sette personaggi, ognuno con il proprio vissuto e i propri scheletri nell’armadio. Tra questi vi sono l’agente FBI Dwight Broadbeck, incaricato di risolvere alcuni misteri legati a quel luogo, la hippie Emily Summerspring e il prete cattolico Daniel Flynn. A loro si aggiungeranno poi anche l’impiegato dell’hotel Miles Miller, la giovane afroamericana Darlene e Rose, sorella di Emily. I tesi rapporti tra di loro inizieranno a farsi sempre più complicati nel momento in cui un nuovo elemento si presenterà a El Royale, ovvero il sadico Billy Lee. I reali motivi della presenza di ognuno di loro in quell’hotel verranno dunque ben presto alla luce.

7 sconosciuti a El Royale: il cast del film

Come anticipato, il film è interpretato da alcuni tra i più noti interpreti del momento a Hollywood. Tra questi si ritrovano Jon Hamm, celebre per la serie Mad Men e qui impegnato nei panni dell’agente Dwight Broadbeck, un ruolo inizialmente pensato per l’attore Russell Crowe. L’attore ebbe solo un giorno per leggere la sceneggiatura e una settimana per memorizzarla. Il prete Daniel Flynn è invece interpretato dal premio Oscar Jeff Bridges, il quale era la prima scelta del regista e che accettò di partecipare al film subito dopo aver letto la sceneggiatura. Per il ruolo di Darlene è invece stata scelta l’attrice Cynthia Erivo. Celebre anche come cantante, questa chiese al regista di aggiungere un monologo per il suo personaggio, così da conferire anche a questo un suo momento di valore.

7 sconosciuti a El Royale cast

Nel ruolo del criminale Billy Lee si ritrova invece Chris Hemsworth, il quale aveva già collaborato con Goddard per Quella casa nel bosco. Reduce da uno dei film di Thor, l’attore aveva in quel momento un fisico particolarmente imponente. Al suo personaggio è assegnato il colore rosso, che rappresenta la sua voglia di sangue e morte. Per assumere il nuovo ruolo, dunque, si trovò a dover perdere circa 15 chili di muscoli. Primaria fonte di ispirazione per il suo personaggio è stato il celebre assassino Charles Manson. Nel film si ritrovano poi l’attrice Dakota Johnson nei panni di Emily Summerspring e Cailee Spaeny in quelli di sua sorella Rose. L’attore Lewis Pullman è l’impiegato Miles Miller, mentre il regista canadese Xavier Dolan ha un piccolo ruolo come Buddy Sunday. Completano poi il cast Shea Whigham nei panni del dottor Woodbury Laurence e Nick Offerman in quelli di Felix O’Kelly.

7 sconosciuti a El Royale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 7 sconosciuti a El Royale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 20 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Vangelo secondo Maria: al via le riprese del nuovo film con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann

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Battuto il primo ciak in Sardegna per Vangelo secondo Maria, tratto dall’omonimo romanzo di Barbara Alberti. Un film Sky Original prodotto da La Luna, Indigo Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky, diretto da Paolo Zucca, con protagonisti Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann.

A quarant’anni dall’uscita del libro di Barbara Alberti, – che rappresentò un vero e proprio caso per la scelta inedita di narrare la vicenda del Vangelo dal punto di vista femminile – questo film racconta Maria non più come spettatrice, ma come coraggiosa artefice della propria esistenza. Una donna che si interroga sul significato di una morale che costringe alla rinuncia di sé, negando all’umanità la conoscenza completa e il diritto alla costruzione di una propria verità sul mondo. “Vangelo secondo Maria” segna il ritorno alla regia per Paolo Zucca (L’arbitro) dopo il successo di critica e di pubblico riscontrato del suo precedente film L’uomo che comprò la luna. Accanto ai protagonisti Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann, nel cast anche Lidia Vitale, Leonardo Capuano, Giulio Pranno, Maurizio Lombardi, Fortunato Cerlino e Andrea Pittorino. La sceneggiatura è firmata da Paolo Zucca, Barbara Alberti e Amedeo Pagani, la fotografia è di Simone D’Arcangelo, la scenografia di Luciano Cammerieri, i costumi di Beatrice Giannini e il montaggio di Marco Spoletini.

La Palestina arcaica e mitologica della storia è stata ricreata in Sardegna, dove sono in corso le riprese che dureranno otto settimane.

La trama

Maria – Benedetta Porcaroli- è una ragazzina di Nazareth, che si è appassionata per le storie della Bibbia, come don Chisciotte coi romanzi d’avventura. Tutto le è proibito come donna, anche imparare a leggere e scrivere, ma lei in sinagoga si entusiasma dei profeti, che chiedono conto a Dio da pari a pari. Sogna la libertà, la sapienza, l’impresa, la fuga. E si ribella al disegno di Dio, fino all’estrema disobbedienza. Giuseppe – Alessandro Gassmann – è suo maestro e complice, un uomo bello e forte, diverso dal vegliardo curvo dei dipinti sacri.

Il regista Paolo Zucca ha dichiarato: A differenza dei miei film precedenti, “Vangelo secondo Maria” non è una commedia, eppure la mia ambizione è quella di realizzare un’opera capace di divertire, nelle diverse accezioni di questa parola. Divertire in senso etimologico, e cioè quello di ‘vertere altrove’, di andare in direzione diversa rispetto all’immaginario ormai consunto di un presepe mediorientale fatto di turbanti e palmizi. E io ho scelto di vertere in modo molto convinto verso la Sardegna e la ricchezza della sua storia millenaria. Divertire nel senso di far sorridere, perché non mi sono precluso alcuni momenti di alleggerimento narrativo. Divertire in senso lato, e cioè coinvolgere emotivamente gli spettatori in un viaggio interiore ed estetico che vuole toccare le corde dell’anima, attraverso il racconto in prima persona delle avventure di una giovane ribelle di duemila anni fa.

Barbara Alberti ha dichiarato: Perché ci abbiamo messo tanti anni a fare un film dal “Vangelo secondo Maria”? Gli ostacoli si sono rivelati travestimenti del meraviglioso: il film non si poteva fare perché Benedetta Porcaroli non era ancora nata come attrice. Solo lei poteva essere Maria, la ribelle. Per talento e grazia, malizia, furore, innocenza, e per lo sguardo. Non ci voleva un’interprete, ma una reincarnazione.

Antonella d’Errico, EVP Programming Sky ha dichiarato: Siamo orgogliosi di annunciare questo nuovo progetto Sky Original, assieme a Vision Distribution, Indigo Film e La Luna, un film in cui il gusto e la professionalità di un regista come Paolo Zucca sono al servizio di una storia potente, nata dalla creatività coraggiosa e originale di Barbara Alberti. “Vangelo secondo Maria” è la rilettura dal punto di vista femminile della vicenda più nota al mondo. Un racconto – a quarant’anni dalla sua stesura – più che mai attuale, che fa ancora oggi riflettere. Siamo altrettanto orgogliosi di poter contare sul talento fresco e vitale di Benedetta Porcaroli e la profondità e l’esperienza di Alessandro Gassmann, che interpreteranno Maria e Giuseppe.

Amedeo Pagani per La Luna e Nicola Giuliano per Indigo Film hanno dichiarato: Siamo molto felici e orgogliosi di coprodurre il nuovo lungometraggio di Paolo Zucca dopo l’avventura piena di soddisfazioni che ci ha regalato il suo precedente “L’uomo che comprò la luna”. Questo nuovo lavoro, che ha solide basi nell’omonimo e intelligente romanzo di Barbara Alberti da cui è tratto, siamo sicuri prenderà, grazie a Paolo Zucca, una forma cinematografica capace di dare a questa storia millenaria uno sguardo inedito in grado di sorprenderci per originalità, poesia e immaginazione.

Massimiliano Orfei, CEO di Vision Distribution, ha dichiarato: “Vangelo secondo Maria” è un progetto che per noi rappresenta una sfida che siamo orgogliosi di proporre insieme a Sky. Paolo Zucca continua a confermarsi un regista curioso e originale anche nell’affrontare il tema più tradizionale di sempre: l’annunciazione a Maria e il suo conseguente rapporto con Giuseppe, con un trattamento estremamente contemporaneo. Tutto questo grazie alla penna di Barbara Alberti, un’autrice capace già quaranta anni fa di tratteggiare dei personaggi così innovativi. Voglio ringraziare Nicola Giuliano e tutta la Indigo per averci dato la possibilità di collaborare a un film di cui si sentirà parlare.

“Vangelo secondo Maria” arriverà in prima assoluta prossimamente su Sky e in streaming su NOW.

Il film è realizzato con il contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione Spettacolo e Sport e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e del Comune di Cagliari.

Paul Newman e Joanne Woodward nel poster della Festa del cinema 2022

Paul Newman e Joanne Woodward sono i protagonisti dell’immagine ufficiale della diciassettesima edizione della Festa del Cinema, che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2022 presso l’Auditorium Parco della Musica coinvolgendo numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale. La celebre coppia, una delle più amate e iconiche della storia del cinema, è ritratta nel proprio appartamento newyorkese presso il Greenwich Village, all’inizio degli anni ‘60.

La Festa del Cinema renderà inoltre omaggio a Paul Newman e Joanne Woodward con la presentazione di The Last Movie Stars di Ethan Hawke, una docu-serie di sei puntate che ripercorre la vita e la carriera dei due grandi artisti, visibile prossimamente su Sky.

Paul Newman e Joanne Woodward saranno, infine, al centro di un’ampia retrospettiva, a cura di Mario Sesti. I quindici titoli in programma mostreranno al pubblico i principali successi della coppia, da La donna dai tre volti, che valse a Woodward il premio Oscar, a Lo spaccone e Hud il selvaggio che fecero conoscere Newman a livello globale; dai film che li hanno visti recitare sullo stesso set, come La lunga estate calda e Missili in giardino, fino alle pellicole dirette da Newman e interpretate da Woodward, come La prima volta di Jennifer e Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda.

Melissa Newman, una delle tre figlie della coppia, inaugurerà il programma della retrospettiva e sarà ospite della Festa del Cinema in occasione della serata di apertura della manifestazione.

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda, trailer del film

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Whitney: Una Voce Diventata Leggenda, trailer del film

Le prime immagini di Whitney: Una Voce Diventata Leggenda il film diretto da Kasi Lemmons sulla vita e la carriera di Whitney Houston, interpretata da Naomi Ackie. Nel cast anche Stanley Tucci,, Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke Peters.

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda sarà dal 22 dicembre solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda, la trama

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un film sull’icona della musica, Whitney Houston. Naomi Ackie interpreta l’artista nel biopic musicale che racconta l’incredibile vita e la carriera di una delle voci più amate di sempre. Diretto da Kasi Lemmons e scritto dal candidato al Premio Oscar® Anthony McCarten, Whitney: Una Voce Diventata Leggenda farà vivere al pubblico un viaggio nelle emozioni e nell’energia della star americana.

Marvel e Motive Studio collaborano per un nuovissimo videogioco su Iron Man

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EA ha annunciato che un nuovissimo videogioco su Iron Man per giocatore singolo, in terza persona, d’azione e avventura è ora in fase di sviluppo iniziale presso Motive Studio con sede a Montreal. Il team è guidato da Olivier Proulx, che porta la sua esperienza avendo lavorato su titoli Marvel del passato come Guardiani della Galassia, ed è affiancato da un team dedicato di appassionati veterani del settore tra cui Ian Frazier, Maëlenn Lumineau e JF Poirier.

Sviluppato in collaborazione con Marvel Games, il gioco sarà caratterizzato da una trama originale che attinge alla ricca storia di Iron Man, incanalando la complessità, il carisma e il genio creativo di Tony Stark e consentendo ai giocatori di provare com’è giocare davvero nei panni di Iron Man.

“Siamo entusiasti di collaborare con il talentuoso team di Motive Studio per portare la loro visione originale di uno dei personaggi più importanti, potenti e amati della Marvel”, ha affermato Bill Rosemann, vicepresidente e direttore creativo di Marvel Games. “La loro esperienza nel fornire mondi di intrattenimento consolidati e un gameplay emozionante, combinata con la loro autentica passione per l’icona corazzata, alimenterà la nostra ricerca per consegnare una lettera d’amore a un eroe leggendario sotto forma del videogioco Iron Man definitivo”. Motive Studio porta il suo talento e la sua eccitazione nel creare mondi preferiti dai fan che i giocatori possono esplorare ed essere il proprio eroe, con l’esperienza nello sviluppo di titoli come Star Wars: Squadrons e il prossimo remake di Dead Space il 27 gennaio 2023.

“È un onore e un privilegio avere l’opportunità di realizzare un videogioco basato su uno dei più iconici Supereroi dell’intrattenimento di oggi”, ha affermato Olivier Proulx, produttore esecutivo. “Abbiamo una grande opportunità per creare una storia nuova e unica che possiamo chiamare nostra. La Marvel ci sta incoraggiando a creare qualcosa di fresco. Abbiamo molta libertà, il che è così coinvolgente per la squadra”.

Maya Hawke: 10 cose che non sai sull’attrice

Maya Hawke: 10 cose che non sai sull’attrice

Figlia d’arte, la giovanissima Maya Hawke ha dimostrato nel giro di pochi anni di aver ereditato tutto il talento dei suoi celebri genitori, affermandosi dunque non per la sua provenienza bensì per un’effettiva bravura. Con una presenza scenica straordinaria e la capacità di passare con naturalezza dal dramma alla commedia, la Hawke è davvero una delle nuove giovani attrici da tenere d’occhio per il futuro, poiché ci si può attendere davvero grandi cose da lei.

Ecco 10 cose che non sai di Maya Hawke.

Maya Hawke: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a diversi noti film. Il primo ruolo cinematografico della Hawke lo si ha nel 2018 in Ladyworld, liberamente ispirato al romanzo Il signore delle mosche. Ottiene poi un piccolo ruolo in C’era una volta a… Hollywood (2019), mentre recita poi accanto a Marisa Tomei e Liev Schreiber nei film Il capitale umano – Human Capital (2019). Nel 2020 è accanto ad Andrew Garfield in Nessuno di speciale, mentre nel 2022 recita accanto a Camila Mendes in Do Revenge, nuovo film Netflix. Prossimamente invece la Hawke sarà in Asteroid City, con Margot Robbie, e in Maestro, con Bradley Cooper.

2. Ha recitato anche in celebri serie. Il primo ruolo da attrice lo si ha nella miniserie del 2017 Piccole donne, dove interpreta Jo March. Nel 2019 ha ottenuto grande popolarità grazie alla serie Netflix Stranger Things, dove recita accanto a Millie Bobby Brown, Winona Ryder e David Harbour. In seguito ha anche recitato in un episodio di The Good Lord Bird – La storia di John Brown (2020) e nel film TV Fear Street Parte 1: 1994 (2021).

Maya Hawke: i suoi genitori Uma Thurman e Ethan Hawke

3. È la figlia dei due grandi attori. Come ormai noto ai più, Maya Hawke è la figlia degli attori Uma Thurman e Ethan Hawke. La prima è nota in particolare per aver recitato in Pulp Fiction e i due Kill Bill, mentre Ethan è celebre per film come L’attimo fuggente, Training Day e Boyhood. I due si erano conosciuti sul set di Gattaca – La porta dell’universo (1997), per poi sposarsi nel 1998, anno in cui è nata Maya. Hanno poi però divorziato nel 2005, non prima di dare alla luce un altro figlio, Levon, nato nel 2002.

4. Sono stati due genitori protettivi. Come spesso avviene nel mondo dello spettacolo, la Thurman e Hawke hanno cercato sin da subito di evitare che Maya subisse un’eccessiva esposizione al mondo di Hollywood. Quando la figlia era ancora piccola hanno dunque evitato di coinvolgerla troppo nel loro lavoro. Una volta divenuta grande e decisasi a seguire le orme dei due genitori, i due non le hanno mai fatto mancare il loro supporto, incoraggiandola e sostenendola per ogni progetto da lei intrapreso.

Maya Hawke Instagram

Maya Hawke e il videoclip di Therese

5. Ha realizzato un videoclip che ha fatto molto discutere. Oltre ad essere un’attrice, la Hawke si è dedicata anche al mondo della musica, rilasciando ad oggi due album. Il secondo di questi, Moss, contiene un brano divenuto molto celebre dal titolo Thérèse. A suscitare particolare scalpore, in realtà, è stato il videoclip relativo al brano, nel quale la Hawke compare nuda mentre viene arrestata dopo aver partecipato ad un’orgia nei boschi. La canzone, come raccontato dalla Hawke, parla «degli spazi segreti che ci costruiamo per essere liberi di essere noi stessi in un mondo che tende a non comprenderci».

Maya Hawke in C’era una volta a… Hollywood

6. Quentin Tarantino l’ha voluta nel suo film. Come noto, Uma Thurman è una delle attrici feticcio di Quentin Tarantino, avendo recitato per lui in Pulp Fiction, Kill Bill – Volume 1 e Kill Bill – Volume 2. Quando il regista ha saputo che anche la figlia di Uma, Maya, si era lanciata nel mondo della recitazione, l’ha voluta subito per un piccolo ruolo nel suo film C’era una volta a… Hollywood. Qui la Hawke interpreta “Flowerchild”, una delle giovani facenti parte della famiglia Manson, che all’ultimo deciderà però di non partecipare all’aggressione a Cielo Drive.

Maya Hawke in Stranger Things

7. È una dei protagonisti della serie. A partire dalla terza stagione di Stranger Things la Hawke interpreta il personaggio di Robin Buckley, una ragazza bella, forte e brillante, coetanea di Nancy con cui nella quarta stagione diventerà amica. Lavora con Steve presso la gelateria Scoops Ahoy dello Starcourt Mall nella terza stagione e poi, dopo la distruzione del centro commerciale e sempre con lui, al Family Video, una videoteca cittadina nella quarta stagione. Parla quattro lingue, fa parte della banda della Hawkins High School ed è lesbica.

Maya Hawke Stranger Things

8. Sa esattamente cosa vorrebbe le succedesse nella quinta stagione. Con la quarta stagione da poco conclusasi, l’attrice ha rivelato cosa le piacerebbe che accadesse al suo personaggio nella quinta ed ultima. «Mi piacerebbe morire e avere un momento da eroe. Mi piacerebbe morire con onore, come farebbe qualsiasi attore. Ma amo il modo in cui i Duffer Brothers amano i loro attori. Il motivo per cui scrivono così bene per me e per tutti gli altri è perché si innamorano dei loro attori e dei loro personaggi e non vogliono ucciderli. Penso che sia una bella qualità che hanno, e non lo butterei via».

Maya Hawke è su Instagram

9. Ha un profilo sul celebre social. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 10.3 milioni di persone. All’interno di questo, con oltre 500 post, la Hawke è solita pubblicare immagini relativi a suoi progetti da attrice, modella o cantante, promuovendoli così tra i suoi followers. Allo stesso tempo non mancano però anche immagini tratte da sue attività quotidiane in compagnia di amici o colleghi, ma anche post relativi a cause sociali da lei sostenute.

Maya Hawke: età e altezza dell’attrice

10. Maya Hawke è nata a New York, Stati Uniti, l’8 luglio del 1998. L’attrice è alta complessivamente 1,72 metri.

Fonte: IMDb, Variety, Collider

Do Revenge: recensione del film con Camila Mendes e Maya Hawke

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Do Revenge: recensione del film con Camila Mendes e Maya Hawke

La dark-comedy di Netflix, Do Revenge, fa ufficialmente il debutto sulla piattaforma di streaming. Jennifer Kaytin Robinson è la regista di questo film ambizioso che mescola commedia, dramma e romanticismo in una storia di vendetta adolescenziale che riesce a esplorare in modo approfondito una serie di temi e idee interessanti.

Ogni personaggio è allo stesso tempo l’eroe e il cattivo e questo secondo la regista è stato il suo modo per dipingere con varie sfumature i colori dell’adolescenza. Le protagoniste sono Drea, interpretata da Camila Mendes di Riverdale, ed Eleanor, interpretata da Maya Hawke di Stranger Things.

Do Revenge, la trama

Drea Torres è un personaggio variegato. Una moderna Regina George senza vestire di rosa il mercoledì, una giovane Blaire Waldorf ma di umili origini. Drea è una adolescente popolare a scuola ma allo stesso tempo odiata e invidiata. La sua vita appare perfetta e patinata mentre terrorizza le sue compagne di liceo. Ma scopriamo ben presto che non è così. Drea è una ragazza “fai da te”, non è nata da una famiglia benestante ma si è costruita questo personaggio tassello dopo tassello. Sogna di andare a Yale ed è disposta a tutto per riuscirci.

Do Revenge ci mostra subito come la vita di Drea viene stravolta da un evento traumatico. Il suo fidanzato del liceo pubblica un video privato che ritrae Drea in atteggiamenti sensuali. Nonostante i rapporti sulla politica progressista della Gen-Z, questo film ne mette in scena anche i difetti: l’iper consapevolezza in materia di sessualità, consenso e mascolinità tossica. Ma anche la voglia di rivincita e la presa di coscienza di un futuro incerto che aleggia intorno a questa generazione.

DO REVENGE – (L-R) Maya Hawke as Eleanor and Camila Mendes as Drea in Do Revenge. Cr. Kim Simms/Netflix © 2022.

La vendetta che unisce e distrugge le anime solitarie

Eleonor è la controparte di Drea. Insieme le due ragazze escogitano un piano che sfiora l’illegalità. Boicottare il sistema dall’interno, questo è il progetto di vendetta che si sono prefissate. Prima Eleonor riesce a vendicarsi dalla sua nemesi, prima sarà il turno di Drea con Max. La Mendes e la Hawke parlano, apparentemente, la stessa lingua. Sono due anime solitarie che il destino della vendetta ha unito. Le cose iniziano a precipitare per Drea che vede sparire il suo futuro a Yale, il suo piano non ha sortito i frutti sperati ed Eleonor funge da sacco da box per il suo imminente crollo.

La vendetta, che così le aveva unite, adesso pian piano le separa. Il mondo sofisticato dal quale Eleonor è sempre fuggita in realtà si trasforma in un nascondiglio comodo. Una culla dove poter avverare tutti i suoi desideri. Per tutta la vita è stata la ragazza esclusa ed emarginata ma adesso non più. Si ritrova accanto delle persone che può chiamare amici. Ma è solo un castello di vetro, alla prima crepa si sfalda e crolla su sé stesso, vittima del Do Revenge.

Il colpo di scena

Le carte iniziano a essere scoperte, siamo su un tavolo da gioco dove è lo spettatore la pedina inerme dei sotterfugi di Do Revenge. Così scopriamo che Eleonor ha messo su il suo piano personale per farla pagare alla sua vera nemesi, Drea. Il ritratto – talvolta poco lusinghiero – che viene fatto delle giovani adolescenti è portato in scena proprio dal personaggio di Eleonor: “Siamo adolescenti, siamo psicopatiche”. Ma Eleonor e Drea sono due facce della stessa medaglia. A questo punto l’una non può esistere senza l’altra.

Do Revenge succede di qualche anno al Promising Young Woman. Tanto nella forma quanto nella sostanza, il personaggio di Eleonor somiglia alla Cassandra del film con Carey Mulligan. La sua totale mancanza di controllo è guidata da motivi reali, l’esecuzione del piano però si appresta ad essere fagocitato dalla brama di vendetta.

Così come uno specchio a poco a poco cadono anche i veli di Drea. La maschera cade, la bolla esplode, ed è tutto circoscritto al suo vero Io. Così il do revenge così arzigogolato che viene portato avanti come filo conduttore del film si fa ancora più intricato. Drea ottiene finalmente la sua vendetta, anche se il raggiungimento del suo obiettivo le fa rivalutare la sua stessa vita. Le due amiche ormai ritrovate si allontanano cantando in macchina “Bitch” di Meredith Brooks, lungo l’autostrada come due giovani Thelma e Louise.

Do Revenge è commedia sull’amicizia guidata dalla vendetta. Drea ed Eleonor sono due personaggi complicati e dalle mille sfaccettature, non ambiscono a diventare le eroine del film. Sono due giovani donne che non hanno assolutamente idea di cosa fare della loro vita e a loro va bene così. Se per raggiungere questa sorta di stato di grazia hanno dovuto quasi mettere in scena un omicidio, non importa perché “siamo adolescenti, siamo psicopatiche”.

She-Hulk: tutti gli Easter egg dell’episodio 5

She-Hulk: tutti gli Easter egg dell’episodio 5

Il quinto episodio della serie She-Hulk: Attorney at Law è disponibile su Disney+ ed è ricco di Easter egg e riferimenti all’Universo Marvel. L’episodio 5 è una surreale meditazione sul concetto di identità nell’epoca odierna, in cui tutto può essere registrato. Anche se Jennifer Walters (Tatiana Maslany) non ha mai voluto il nome “She-Hulk“, si trova costretta a proteggere la sua identità da eroina. L’episodio 4 si era concluso con Jennifer che scopre che Titania ha registrato un marchio a nome ”She-Hulk”. Naturalmente, nell’episodio 5 le due donne si scontrano in tribunale.

Piuttosto che scegliere un nuovo nome da supereroe, She-Hulk sceglie di lottare per difendere quello che le è stato imposto. La trama dell’episodio va oltre l’atmosfera da commedia e da serie legal, c’è qualcosa di decisamente profondo nei temi trattati. Non mancano poi i riferimenti all’Universo Marvel e all’industria televisiva e dei supereroi. Scopriamo allora i principali Easter egg dell’episodio 5 di She-Hulk.

Il nome She-Hulk nasce per motivi di brand

She-Hulk Titania

Il processo in aula tra Jennifer Titania è particolarmente meta-narrativo, dato che la Marvel ha realmente creato She-Hulk per motivi di marketing. Nel 1980, il successo del TV show The Incredibile Hulk su CBS ha portato la Marvel Comics a creare un personaggio spin-off. C’era la preoccupazione di battete sul tempo la CBS, che avrebbe potuto realizzare una serie TV spin-off senza dover coinvolgere la Marvel (che non avrebbe posseduto i diritti di un personaggio nuovo). Può sembrare una preoccupazione infondata, ma in realtà ABC aveva appena fatto un’operazione simile con uno spin-off di The Six-Million Dollar Man chiamato The Bionic Woman.

Sono parecchi i processi legati ai nomi dei supereroi: l’esempio classico è quello “Capitan Marvel“, creato dalla Fawcett Comics come una copia femminile di Superman. Il marchio è scaduto negli anni ’60 e la Marvel ha creato una nuova versione per garantirne i diritti. Considerando tutto ciò, l’episodio 5 della serie si occupa di un problema presente nel mondo reale.

L’episodio 5 riflette sul potere del merchandising

She-Hulk costumi supereroi

Anche se si crede che tutto il successo economico di un film (o franchise) dipenda dal cast e dalle prestazioni al botteghino, il merchandising è ciò che oggi fa girare la maggior parte dei soldi attorno ai blockbusters. Il quinto episodio di She-Hulk: Attorney at Law si concentra su questa dinamica, inserendo riflessioni sui prodotti originali (Jennifer) e quelli non originali (Titania). C’è anche un Easter egg che rimanda all’episodio 2 e alle scarpe “Iron Man Three”.

Chi è realmente “Alonzo” per i Marvel Studios?

Pug in She-Hulk

Pug fa un riferimento al suo “intermediario”, Alonzo. Il nome è probabilmente un riferimento a Victoria Alonso, presidente dei reparti Physical, Post Production, VFX e Animation dei Marvel Studios. Il cognome fa anche riferimento alla Marvel Comics, perché Axel Alonso è l’ex redattore capo della casa dei fumetti.

Mallory Book è un personaggi essenziale di She-Hulk

Mallory Books

Il quinto episodio di She-Hulk: Attorney at Law introduce il personaggio di Renée Elise Goldsberry: Mallory Book, un avvocato che rappresenta Jennifer Walters nell’umiliante battaglia in tribunale contro Titania. Mallory arriva direttamente dai fumetti, dove il personaggio prima è uno dei principali rivali di Jennifer e alla fine diventa il suo capo. Nell’episodio 5, la donna apre gli occhi a She-Hulk con verità dure che andavano dette. Speriamo che Mallory resti anche per i prossimi episodi…

Lo stilista è un Easter egg incredibile

Luke Jacobson

Luke Jacobson di Griffin Matthews strizza l’occhio a Edna Mode, la famosa stilista di supereroi degli Incredibili. Questo Easter egg di She-Hulk funziona su più livelli, dato che Luke Jacobson è in realtà un personaggio presente anche nei fumetti: nella Marvel Comics è associato al detective Dakota North. Inoltre, il suo assistente, interpretato da Brandon Stanley, nei titoli di coda è chiamato ”Eugene Patilio”, il supereroe Frog-Man dei fumetti.

I capezzoli di Batman

She-Hulk Batman

Nell’emporio della moda di Luke Jacobson c’è un manichino con addosso un body nero. Ironicamente, la telecamera indugia sulla mano di Luke mentre si poggia sul petto del manichino. Gli spettatori attenti noteranno sicuramente capezzoli ben plasmati sul busto, un cenno ai famigerati Bat-Nipples di Batman Forever. Infatti, il costumista del film Jose Fernandez ha dichiarato che per la reazione del costume è stato influenzato sia dai disegni romani, sia dalla natura folle degli abiti nei fumetti di Batman.

Gli abiti di She-Hulk

She-Hulk Episodio 5 abiti

She-Hulk nell’MCU deve affrontare il problema degli abiti, che si devono adattare ai costanti cambiamenti di dimensioni. Nei fumetti, la questione viene risolta dalle “molecole instabili” inventate da Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro e rese disponibili alla maggior parte dei supereroi. L’abbigliamento fatto di molecole instabili si restringe e si allarga per adattarsi alla struttura di chi lo indossa.

Visti gli abiti sformati che Jennifer è costretta ad indossare nella serie, si spera che She-Hulk avrà accesso alle molecole instabili non appena i Fantastici Quattro faranno il loro debutto nell’MCU. Inoltre, il problema del vestiario, evidenziato più volte nell’episodio, sarebbe la premessa perfetta per permettere al team di supereroi di interagire con i personaggi MCU.

L’Easter egg di Daredevil

She-Hulk Daredevil maschera

Nell’episodio 5 di She-Hulk non compare Daredevil, ma non mancano i ferimenti al vigilante. Uno dei membri dello staff di Luke Jacobson ha accidentalmente dimenticato in giro una maschera dipinta di giallo. Si tratta di un Easter egg: anche se il colore non corrisponde all’originale, il design dell’oggetto ricorda molto la maschera di Daredevil che si è vista più volte nella serie TV Marvel su Netflix.

I titoli di coda

Scarpe

Il quinto episodio di She-Hulk si conclude con una lista di Easter egg incredibili.  I credits di She-Hulk: Attorney at Law sono sempre divertenti. In particolare, in questo episodio un’immagine allude ironicamente alla merce associata agli eroi Marvel, anche  a quelli non ancora apparsi nell’MCU. Ci sono scarpe con disegni evocativi di Doctor Strange, un accurato fumetto con Falcon, Doctor Doom, Capitan America (o forse America Chavez). Compaiono anche Nova, Capitan Marvel di Carol Danvers, la Cosa, Deadpool, il Goblin Verde, il supereroe Kree Capitan Marvel e persino il ciclope degli X-Men. Infine, il riferimento a Spider-Man è nel personaggio Scarlet Spider (un clone di Peter Parker).

12 attori che hanno rifiutato un ruolo da supereroe solo per interpretarne uno diverso

Con l’uscita di Black Adam il 21 ottobre, Pierce Brosnan vestirà i panni del supereroe Dottor Destino ma, in precedenza, all’attore irlandese era stato offerto un altro ruolo nell’universo DC, quello di Batman… che Brosnan rifiutò. Pierce Brosnan non è l’unico attore ad aver provato questa sensazione: tanti attori, che inizialmente hanno rifiutato un ruolo offertogli in cinecomics, hanno poi cambiato idea o trovato il ruolo in un film di fumetti che gli si addice. Da Tom Hardy a Joaquin Phoenix, i 12 attori che vi presentiamo hanno – dopo iniziali resistente – interpretato ruoli nel sempre più vasto Marvel Cinematic Universe, nel DC Extended Universe o addirittura in film originali di supereroi.

Tom Hardy

venom attori dceuIl talentuoso Tom Hardy ha avuto la fortuna di partecipare a due diversi franchise di supereroi. È stato Bane in Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno e attualmente interpreta Venom nel Sony-Verse dei film Marvel.

Tuttavia, oltre a questi due ruoli, Tom Hardy stava anche per entrare nel DC Extended Universe. Secondo Collider, era davvero entusiasta di poter interpretare Rick Flag in Suicide Squad di David Ayer ma, a causa della sovrapposizione della produzione del film con le riprese di The Revenant, Hardy ha dovuto rifiutare il ruolo. Joel Kinnaman lo ha sostituito, mentre anni dopo Hardy ha continuato a brillare nel ruolo dell’antieroe Eddie Brock/Venom nella propria serie di film.

Jessica Chastain

jessica chastain attori cinecomics

Secondo quanto riportato da SlashFilm, anche Jessica Chastain figura nella lista degli attori che avrebbero rifiutato ben due volte di recitare nel MCU. Inizialmente avrebbe dovuto interpretare Maya Hansen in Iron Man 3, ma ha dovuto rinunciare perché impegnata in altri progetti. In seguito, ha rifiutato un altro ruolo come Christine Palmer in Doctor Strange, con una motivazione precisa: avrebbe dato la sua disponibilità se le fosse stato offerto un ruolo in un cinecomic che le permettesse di usare la sua formazione di ballerina.

In un’apparente svolta degli eventi, Jessica Chastain è stata finalmente in grado di interpretare un personaggio dei fumetti: Vuk in Dark Phoenix del 2019, che è stato uno dei film degli X-Men più criticati. Forse verrà un altro giorno in cui Jessica Chastain tornerà a far parte del mondo Marvel o DC?

Pierce Brosnan

pierce brosnan attori dceuUna lunga lista di attori è stata presa in considerazione per il Batman di Tim Burton prima che Michael Keaton ottenesse il ruolo. Tra i potenziali attori che sono quasi diventati Batman si annoverano Kurt Russell, Willem Dafoe e persino Bill Murray. Inoltre, Burton si avvicinò nientemeno che l’attore di James Bond: Pierce Brosnan.

All’epoca, i supereroi non erano il colosso di Hollywood che sono oggi, quindi è comprensibile che alcuni attori abbiano rinunciato al ruolo. Nel 2014, Brosnan ha confermato il suo incontro con Burton in un Reddit AMA e ha rivelato che inizialmente non amava l’idea del “fare un film in costume” sui supereroi, che considerava ridicoli. Tuttavia, Brosnan ha cambiato questa mentalità dal momento che sta per unirsi al DCEU come Dottor Destino in Black Adam.

Heath Ledger

heath ledger attori dceuDa Cillian Murphy a Henry Cavill, molti attori hanno cercato di ottenere il ruolo di Batman in Batman Begins di Christopher Nolan. Secondo NME, Nolan ha confermato che Heath Ledger era in lizza, ma ha rifiutato l’occasione perché non era interessato ai film sui supereroi.

Il successo di Batman Begins sembrò far ricredere Ledger, che avrebbe poi interpretato il Joker nel sequel, vincendo l’Oscar. Purtroppo, questo sarebbe stato l’ultimo ruolo di Heath Ledger prima della sua tragica scomparsa, avvenuta non molto tempo prima dell’uscita del film, ma il pubblico continua a ricordare la sua eredità come Joker, la cui performance ci ha regalato alcune delle battute più memorabili del personaggio.

Will Smith

will smith attori dceuAlla fine degli anni ’90, Will Smith era una mega-star in ascesa e questo lo ha portato a partecipare a diversi blockbuster giganteschi. Come tanti grandi attori dell’epoca, ha anche rifiutato molti ruoli, compresa la possibilità di interpretare Superman in Superman Returns. Tramite Comicbookmovie.com, ha dichiarato di aver rifiutato il ruolo a causa del possibile clamore che avrebbe potuto suscitare l’interpretazione di Superman da parte di un attore nero. Will Smith ha poi interpretato un ruolo simile a quello di Superman nel sottovalutato film originale sul supereroe, Hancock. Successivamente, Smith si è unito al DCEU nel ruolo di Deadshot in Suicide Squad di David Ayer.

Jude Law

Jude Law è uno degli altri attori che erano stati presi in considerazione per interpretare Superman: fece un provino per il ruolo, ma alla fine Brandon Routh divenne il supereroe titolare in Superman Returns del 2006. Law avrebbe rifiutato l’opportunità di indossare il mantello rosso, letteralmente! Secondo Variety, Law non amava infatti il suo aspetto nella tuta rossa e decise semplicemente che non faceva per lui. Tuttavia, più di dieci anni dopo, è entrato nel mondo dei supereroi con il ruolo di Yon-Rogg in Captain Marvel del MCU.

Josh Brolin

Secondo Deadline, è ormai noto che Josh Brolin aveva quasi ottenuto il ruolo del “Batman anziano” in Batman V Superman: Dawn Of Justice. Tuttavia, nel suo caso, ha semplicemente perso il ruolo a favore di Ben Affleck, non lo ha rifiutato. Secondo NME, Zack Snyder avrebbe infatti fatto un’offerta a Josh Brolin per interpretare Lex Luthor, ma Brolin avrebbe rifiutato.

Brolin si sarebbe poi unito a due diversi universi Marvel subito dopo il tentativo fallito nell’universo DC. Ha debuttato come il Titano Pazzo noto come Thanos in Guardiani della Galassia ed ha interpretato il villain più iconico del MCU per il resto della Saga dell’Infinito. In seguito, Josh Brolin ha interpretato Cable nel franchise di Deadpool, che ha persino finito per parodiare l’universo DC.

Angelina Jolie

Eternals angelina jolieDa agenti segreti a cacciatori di tesori internazionali, Angelina Jolie ha interpretato molti ruoli di eroine action, ma sorprendentemente è entrata nel mondo dei supereroi solo nel 2021. Nel ruolo di Thena in Eternals del MCU, la Jolie ha interpretato un’elegante guerriera che ha ispirato figure come Atena.

Anche se sembra sconcertante che la Jolie non sia mai apparsa in un film di supereroi, ha raccontato che le era stato offerto un ruolo molto prima di diventare Thena. Tuttavia, non ha mai specificato di quale personaggio si trattasse, tenendo nascosti i dettagli per non distogliere i riflettori all’attrice effettivamente protagonista del film. Ciononostante, alcuni hanno iniziato a ipotizzare quale fosse il ruolo, e si dice che Angelina Jolie stesse per vestire i panni della guerriera amazzonica Wonder Woman (via MovieWeb).

Jason Momoa

Aquaman e il regno perdutoJason Momoa ha contribuito a redimere Aquaman dopo che serie come Super Friends avevano trasformato l’eroe in un oggetto di scherno. Prima di Aquaman, però, Jason Momoa era stato notato per il ruolo di Drax il Distruttore in Guardiani della Galassia. Secondo IGN, il ruolo non piaceva particolarmente a Jason Momoa e lo ha rifiutato perché il personaggio era troppo simile ad altri suoi ruoli passati. La cosa ha funzionato bene, dato che Dave Bautista ha assunto il ruolo di Drax, mentre Jason ha stupito i fan della DC con la sua affascinante interpretazione del sovrano di Atlantide.

Joaquin Phoenix

Joker film-a-fumettiNon è un segreto che Joaquin Phoenix non sia un attore da grandi franchise, anche se non ha nulla contro di essi. Ma quando la Marvel stava cercando il suo Doctor Strange, a un certo punto a Phoenix è stato offerto di interpretare il famoso stregone. Molti fan concordano sul fatto che sarebbe stato perfetto nei panni del personaggio, ma secondo CinemaBlend, Phoenix avrebbe rifiutato, aprendo così le porte a Benedict Cumberbatch per il ruolo.

Phoenix sarebbe poi entrato nell’universo dei supereroi con Joker del 2019, interpretando il cattivo titolare nella storia della sua genesi. Dopo aver interpretato l’antieroe, le opinioni di Phoenix sono cambiate: non solo il Joker gli ha fruttato un Oscar, ma riprenderà anche il ruolo per un imminente sequel – la prima volta in assoluto che vi partecipa.

Edward Norton

Come Joaquin Phoenix, Edward Norton partecipa raramente a grandi franchise, ma questo non ha impedito agli studios di cercare di ingaggiarlo. Prima che venisse affidato a Ben Affleck, a Edward Norton è stato offerto di interpretare l’eroe principale della Marvel e avvocato Matt Murdock nel film Daredevil del 2003. Secondo IGN, Norton ha rifiutato il ruolo per concentrarsi sulla sceneggiatura e sulla regia. Cinque anni dopo, è diventato Hulk nel film L’incredibile Hulk (2008), il secondo film del Marvel Cinematic Universe. Purtroppo, il suo ruolo di Bruce Banner/Hulk è durato poco ed è stato sostituito da Mark Ruffalo, che da allora ha portato avanti il ruolo.

Sylvester Stallone

Dopo il successo del primo Rocky nelle sale, Sylvester Stallone è diventato immediatamente una delle maggiori star di Hollywood, tanto che quando Superman: The Movie stava iniziando la produzione, lo studio puntò su Stallone per il ruolo principale. Alla fine, Sylvester Stallone ritenne che interpretare Superman non fosse nel suo stile e rifiutò.

Da allora, Stallone è apparso in tre diversi ruoli di supereroi. Ha avuto un breve ruolo in Guardiani della Galassia Vol. 2, ha rubato scene e cuori nel ruolo di King Shark in Suicide Squad di James Gunn e recentemente ha interpretato un supereroe in pensione in Samaritan, disponibile su Prime Video. Ironicamente, il suo ruolo in Samaritan ricorda la forza e i poteri di Superman, quindi potremmo dire che il cerchio si è in qualche modo chiuso.

The Good Doctor 6: promo dalla sesta stagione

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The Good Doctor 6: promo dalla sesta stagione

La ABC ha diffuso il promo di The Good Doctor 6, l’annunciata sesta stagione della serie tv The Good Doctor. La sesta stagione di The Good Doctor uscirà negli USA il 3 ottobre 2022. Freddie Highmore interpreta Shaun Murphy, un giovane chirurgo affetto da autismo e sindrome da savant, che si trasferisce da una tranquilla vita di campagna per unirsi all’unità chirurgica di un prestigioso ospedale. Solo al mondo e incapace di connettersi personalmente con coloro che lo circondano, Shaun usa le sue straordinarie doti mediche per salvare vite e sfidare lo scetticismo dei suoi colleghi.

The Good Doctor 6

The Good Doctor 6 è la sesta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC.

In The Good Doctor 6 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.

La serie è di Sony Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.

Prisma: recensione della serie Prime Video

Prisma: recensione della serie Prime Video

Mattia Carrano è Marco, ma anche Andrea, lui l’esordiente assoluto scelto da Ludovico Bessegato per interpretare la coppia di gemelli protagonisti di Prisma, la nuova serie Prime Video dal 21 settembre in streaming dopo la presentazione al Locarno Film Festival. E’ lui la principale sorpresa di un racconto in otto episodi che ambisce dichiaratamente a essere romanzo di formazione, affrontando il tema – sempre più dibattuto – della ricerca di identità, in questo caso non solo di genere, non solo sessuale.

Dopo tanto dibattere di Gender Fluidity, regista e sceneggiatrice (Alice Urciolo) – reduci dal successo di Skam Italia e desiderosi di mettersi alla prova con qualcosa di “loro” e di originale – hanno tentato di far parlare i ragazzi, più spesso in cerca di risposte che confusi, come sembrano agli adulti. E questo è quello che emerge dal risultato di tanto impegno.

Alla scoperta di sé, e degli altri

Merito anche – chi più chi meno – dei vari Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo Scattaretico, Zakaria Hamza, Riccardo Afan de Rivera Costaguti, Flavia del Prete, Asia Patrignani, Elena Falvella Capodaglio, Andrea Giannini e Nico Guerzoni che compongono il cast e affiancano o incrociano il protagonista, nelle sue due diverse caratterizzazioni. E di una scrittura che pur concedendo qualcosa al già visto – prevedibile o evitabile, che sia – riesce a non impantanarsi negli snodi più delicati e a creare empatia con le criticità che più o meno tutti attraversano.

Dubbi, tormenti e scoperte del gruppo di adolescenti di Latina che seguiamo ruotano intorno alla complessa relazione tra identità, aspirazioni, aspetto fisico e orientamenti sessuali, ma non solo. Il percorso di scoperta di sé dei due gemelli – ora gioioso, ora turbolento – coinvolge allo stesso modo anche i loro amici, tutti alla ricerca del proprio posto in un mondo in continuo divenire. E in questo senso, come ribadito dal regista, è ben calibrata la scelta di una location come quella della città fondata dal fascismo e simbolo di cambiamento, oggi – politicamente – come ieri (nata come Littoria, divenne poi Latinia prima della denominazione attuale).

Prisma da vedere insieme, facile da seguire e utile per capire

La regia segue i ragazzi rispettandone gli spazi e gli sbandamenti, eppure riuscendo a lasciare il segno. Lo schermo televisivo diventa un enorme smartphone, sul quale vengono visualizzati i messaggi e i continui flashback grazie ai quali seguiamo la vita parallela dei protagonisti, quella che si sviluppa tra chat e profili anonimi. Vere e proprie notifiche che lo spettatore riceve durante la visione per decrittare alcuni snodi fondamentali delle interazioni in corso, informazioni che la serie fornisce per meglio comprendere le motivazioni dei personaggi, quello che li aspetta e il il percorso che a quel punto li ha portati.

O per motivare i processi attraverso i quali essi stessi sviluppano una maggior comprensione di sé. Il famoso “conosci te stesso” tanto caro a Socrate, cui tutti ambiscono, e molti raggiungono, presto o tardi. Non c’è un tempo ‘debito’, impossibile stabilire uno standard, una normalità, come la serie si adopera a sottolineare. Sempre con equilibrio, che non manca mai (o quasi), anche nei vari coming out, affidati a ellissi che riducono il rischio di stereotipi.

Una maniera intelligente di adattare il modello ’13’ alla nostra realtà e cultura, senza per altro fare del dramma estremo il cardine di tutto, ma regalando il giusto spazio a ogni diversa faccia del Prisma. Compresa quella degli adulti, anche se mediamente bidimensionali e un po’ tonti, e quella della poetessa trans Giovanna Cristina Vivinetto, che con la sua storia e il suo libro (Dolore minimo) ha ispirato Bessegato e Urciolo, forse un po’ troppo presente, tra camei e citazioni al limite del product placement.

All American 5: trailer della quinta stagione

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All American 5: trailer della quinta stagione

Il network americano The CW ha diffuso il trailer di All American 5, l’annunciata quinta stagione della serie tv All American. La quinta stagione debutterà negli USA il 10 ottobre 2022.

Nella quinta stagione quando un giocatore di football in ascesa del liceo del sud di Los Angeles viene reclutato per giocare per la Beverly Hills High, le vittorie, le sconfitte e le lotte di due famiglie provenienti da mondi molto diversi, Crenshaw e Beverly Hills, iniziano a scontrarsi. Ispirato alla vita del giocatore di football professionista Spencer Paysinger.

All American 5

All American 5 è la quinta stagione della serie tv All American creata da April Blair e trasmessa sull’emittente televisiva americana The CW.

La serie racconta di quando un giocatore di football delle scuole superiori della South L.A. viene reclutato per giocare alla Beverly Hills High, le vittorie, le perdite e le lotte di due famiglie di mondi molto diversi, iniziano a scontrarsi.

In All American 4 protagonisti sono Daniel Ezra nel ruolo di Spencer James, basato su Spencer Paysinger. Bre-Z nel ruolo di Tamia “Coop” Cooper, amica lesbica di Spencer di Crenshaw High. Greta Onieogou nel ruolo di Layla Keating, una studentessa del Beverly High che mostra anche interesse per Spencer. Samantha Logan nel ruolo di Olivia Baker, la figlia di Billy che sviluppa un interesse per Spencer. Michael Evans Behling nei panni di Jordan Baker, figlio di Billy, fratello gemello di Olivia e quarterback di Beverly High. Cody Christian nel ruolo di Asher Adams, ampio destinatario della squadra di football americano Beverly High e fidanzato di Layla. Karimah Westbrook nel ruolo di Grace James, la madre di Spencer che conosceva segretamente Billy molto tempo fa e aveva una notte con lui. Monet Mazur nel ruolo di Laura Fine-Baker, la moglie di Billy che è avvocato e anche la madre di Olivia e Jordan. Taye Diggs nel ruolo di Billy Baker, l’allenatore della squadra di football americano di Beverly Hills High che recluta Spencer. Jalyn Hall nel ruolo di Dillon James, fratello minore di Spencer.

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