Tutto il fandom di Star
Wars è eccitato all’idea di rivedere Ewan McGregor e Hayden Christensen nei panni, rispettivamente,
di Obi-Wan Kenobi e Anakin
Skywalker/Darth Vader. L’evento è atteso per il 25 maggio
su Disney+, nella serie limitata dedicata
al maestro Jedi. Entrambi gli attori, lo ricordiamo, hanno esordito
nel franchise con la trilogia prequel, che non ha ricevuto
un’accoglienza calorosa, all’epoca.
In una nuova intervista con
EW, Christensen e McGregor riflettono sul
contraccolpo ricevuto dai prequel e su come ci si sente a fare film
che a così tanti fan non sembrano piacere. Entrambi gli attori
erano all’inizio della loro carriera all’epoca e sia Christensen
che McGregor concordano sul fatto che, dopo aver messo così tanto
nelle loro interpretazioni, il contraccolpo non è stato facile da
affrontare.
Ewan McGregor:
“L’ho trovato piuttosto difficile. Per me è stato abbastanza
difficile affrontarlo e venire colpito così duramente. Inoltre, è
accaduto abbastanza all’inizio della mia carriera. Non sapevo
davvero come affrontarlo. Ero stato già coinvolto in cose che
semplicemente non creavano successo, ma è diverso dal creare
qualcosa che crea successo in negativo”.
Hayden Christensen:
“Quando sono usciti i film e i critici erano molto critici,
ovviamente è stata una cosa difficile, perché ci tieni così tanto a
questa cosa in cui hai investito così tanto di te stesso. Quindi,
di sicuro, è una sfida.”
Sembra chiaro però che alla luce del
malanimo seguito alla trilogia sequel, invece, c’è un sottile
movimento di rivalutazione dei prequel di Star Wars e il ritorno
dei due interpreti è sicuramente molto caldeggiato dai fan di tutto
il mondo.
Nikolaj
Coster-Waldau è uno di quegli attori che ha letteralmente
fatto la storia del cinema e delle serie televisive grazie alla sue
incredibili interpretazioni. L’attore, che ha iniziato a recitare
sin da giovane, ha sempre dimostrato di essere in grado di
scegliere i ruoli migliori per le sue abilità, diventando uno dei
più apprezzati in tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Nikolaj Coster-Waldau.
Nikolaj Coster-Waldau: i suoi
film
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attore inizia nel 1994 con il
film danese Il guardiano di notte. In seguito, lavora in
Bent (1997), Enigma (2001) e Black Hawk
Down (2001), che gli conferisce maggior popolarità. Da quel
momento recita in Wimbledon (2004), Le crociate – Kingdom of
Heaven (2005), Shadow of the Sword– La
leggenda del carnefice (2005), Firewall – Accesso
negato (2006) e Blackthorn – La vera storia di Butch
Cassidy (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono La madre (2013),
Oblivion (2013),
Mille volte Buona notte (2013), Tutte contro lui – The Other
Woman (2014), Second Chance (2014), Gods of Egypt (2016), La fratellanza (2017), Domino (2019), The
Silencing (2020) e Against the Ice (2022).
Inoltre, ha lavorato nelle serie New Amsterdam (2000) e
Il trono di
Spade (2011-2019).
2. È anche doppiatore,
produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera,
Coster-Waldau non prestato solo la sua opera di attore, ma anche
vestito i panni di altre professioni. Infatti, ha partecipato come
doppiatore, prestando la propria voce per il videogioco
GivingTales (2015), un episodio de I Simpson
(2017) e il video Game of Thrones Conquest & Rebellion: An
Animated History of the Seven Kingdom (2017). In quanto
produttore, invece, ha partecipato alla realizzazione dei corti
Autum (2012) e Livsforkortelses Ekspert (2014) e
dei lungometraggi Himmerland (2008), Upstart
(2014), 3 ting (2017) e Domino, mentre come
sceneggiatore ha lavorato alla stesura di Vildspor (1998)
e Against the Ice.
Nikolaj Coster-Waldau: la moglie e
le figlie
3. È sposato da molti
anni. L’attore si è sposato nel 1998 con l’attrice e
cantante groenlandese Nukaaka, ex miss
Groenlandia. I due sono una coppia da più di vent’anni e il segreto
della loro relazione, come ha ammesso l’attore stesso, è ridere
insieme. Inoltre, per lui è stato amore a prima vista, un amore che
da quel momento non ha mai cessato di esistere.
4. È padre di due
figlie. Dall’unione con sua moglie, Coster-Waldau è
diventato padre di due figlie: nell’ottobre del 2000 è nata infatti
la primogenita Filippa, mentre nel novembre del
2003 è nata Safina. L’attore si è detto molto
protettivo nei confronti delle due bambine, evitando che queste
possano subire una sovraesposizione mediatica data dalla sua
celebrità come uomo di spettacolo.
Nikolaj Coster-Waldau in Il
trono di spade
5. È stato uno dei
protagonisti della serie. Nella serie televisiva Il
Trono di Spade, tratta dai romanzi di Martin, il personaggio di
Jamie Lannister è interpretato dall’attore danese Coster-Waldau. In
questa trasposizione, la storyline del personaggio ricalca quella
narrata nei romanzi, fino al termine della terza stagione, a
partire dalla quale si distaccherà in modo sempre più marcato dalla
storia originale. L’attore ha poi continuato a partecipare alla
serie fino all’ottava e ultima stagione, per un totale di 55
episodi.
6. È stato nominato agli
Emmy. Per il suo ruolo di Jamie Lannister, l’attore ha
ricevuto una candidatura agli Emmy Award del 2018, per la categoria
del Miglior attore non protagonista in una serie drammatica.
Tuttavia, è stato battuto dal suo collega Peter Dinklage,
interprete di Tyrion Lannister, che gareggiava sempre per Il
Trono di Spade.
7. Avrebbe voluto avere più
occasioni. Per quanto riguarda il suo personaggio ne
Il Trono di Spade, l’attore ha dichiarato di essere
soddisfatto nel complesso, ma anche di dispiacersi per non aver
fatto più cose, soprattutto per maggiori dinamiche che si sarebbero
potute verificare con Cersei o con altri personaggi con i quali ha
avuto solo scambi fugaci.
Nikolaj Coster-Waldau non sarà Joel
in The Last of Us
8. I fan lo volevano come
interprete della serie. Come noto, l’apprezzatissimo
videogioco The Last of Us diventerà una serie
televisiva per la HBO. Per i ruoli dei due amati protagonisti,
Ellie e Joel i fan sognavano già l’attrice Kaitlyn
Dever (celebre per le serie L’uomo di casa,
Justified e Dopesick) e proprio Coster-Waldau.
Quest’ultimo era infatti ritenuto pressocché identico al
personaggio di Joel. Tuttavia, i produttori hanno dovuto deludere
queste aspettative avendo preferito assegnare i ruoli a
Bella Ramsey e Pedro
Pascal.
Nikolaj Coster-Waldau è su
Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. L’attore possiede un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,9 milioni di persone.
Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista tra
momenti di lavoro e svago, ma anche mentre lavora per la promozione
di campagne ambientaliste. Seguendolo si potrà dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità e attività.
Nikolaj Coster-Waldau: età e
altezza
10. Nikolaj Coster-Waldau è
nato il 27 luglio del 1970 a Rudkøbing, in Danimarca. La
sua altezza complessiva corrisponde a 188 centimetri.
Mercoledì scorso
abbiamo appreso la notizia che Aquaman and the
Lost Kingdom non uscirà più nel periodo di Natale
2022, ma che è stato posticipato al 17 marzo 2023. Ora, James Wan
ha ora fatto luce sulla questione, pubblicando sui social media, in
seguito alla modifica della data di uscita del film, un
aggiornamento sui VFX del film.
Wan ha confessato di essere
“grato per il tempo extra necessario per realizzare questa cosa
nel modo giusto”. Secondo lui, Aquaman 2 contiene quasi
tutte inquadrature con effetti visivi, e anche se finora è stato
sbalordito da ciò che è stato creato, è chiaro che c’è ancora molto
lavoro da fare.
Wan ha inoltre chiarito che gli
effetti visivi sono la ragione dietro il ritardo di Aquaman and the
Lost Kingdom in una risposta a un commento di
Steven Weintraub di Collider, scrivendo:
“Onestamente, non potrei fare l’uscita di dicembre nonostante
quanto ami lo slot di Natale. Ho letteralmente appena finito di
girare 2 mesi fa, a gennaio”.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
Aquaman and the Lost Kingdom uscirà il 17 maggio 2023.
Dopo le
ultime notizie relative a Florence Pugh in
trattative per entrare nel cast di Dune 2, anche Austin
Butler, che presto vedremo nei panni di Elvis nel film di Baz
Luhrmann, potrebbe entrare nel cast.
Secondo le prime voci, Butler
potrebbe interpretare il personaggio di
Feyd-Rautha nell’adattamento di Denis
Villeneuve. Il personaggio che,
come aveva assicurato il regista, tornerà sul grande schermo,
era stato già interpretato da Sting nell’adattamento di
David Lynch.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Sul palco del Middle East Film
and Comic Con ad Abu Dhabi (tramite
The Direct), Charlie Cox ho condiviso brevemente la
sua opinione sul ritratto di Matt Murdock da parte
di Ben Affleck. Mentre ha detto che gli è
piaciuta la performance di Affleck, non è stato così positivo sul
film stesso. Cox dice che il film sembrava eccessivamente saturo ed
era “confuso” dal punto di vista del tono, aggiungendo che in
realtà non è un fan di quel costume di
Daredevil.
“No, dopo che ho ottenuto il
ruolo. Non l’avevo visto prima di ottenere il ruolo. L’ho visto
quando ho ottenuto il ruolo e, per essere onesti… penso che Ben
Affleck interpreti un ottimo Matt Murdock, mi piace il suo Matt
Murdock… non amo il film… mi sembra che il film abbia cercato di
fare troppo e era un po’ confuso timbricamente. C’era chiunque nel
film, avevano Kingpin, avevano Bullseye, avevano Elektra, avevano
Karen Page, avevano Foggy. Era saturo e durava due ore. Quindi era
parte di quel problema. E il costume fa schifo!”
Charlie Cox è tornato a essere Matt Murdock in
Spider-Man:
No Way Home, inaugurando la sua presenza nel MCU e promettendo implicitamente ai
fan nuove storie di Daredevil all’interno della
continuity del Marvel Universe.
Factory
Entertainment ha creato una replica in metallo
meravigliosamente dettagliata del Batarang di The
Batman, disponibile per il preordine da
Zavvi. Il Batarang è una replica in scala 1:1 realizzata con
risorse digitali utilizzate nella produzione del film per renderlo
fedele rispetto a quello utilizzato da Robert Pattinson.
Inoltre, ogni Batarang presenta una
finitura patinata a mano, una scatola di presentazione di qualità
museale, una targa in metallo con il suo numero di edizione
limitata e un certificato di autenticità. La replica viene venduta
a $ 299,99 e dovrebbe essere spedita il 31 gennaio 2023.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Michael Keaton è
uno di quegli attori che ha fatto davvero la storia del cinema
grazie alla sue innumerevoli, indimenticabili e magnetiche
interpretazioni. L’attore, che ha una carriera lunghissima, ha
sempre dimostrato di scegliere i ruoli migliori per i suoi talenti,
diventando uno degli attori più amati ed apprezzati dal pubblico di
tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Michael Keaton.
Michael Keaton film
1. Ha recitato in celebri
film. Keaton debutta sul grande schermo nel 1978 con
Rabbit Test, divenendo poi popolare grazie a
Beetlejuice – Spiritello porcello (1988) e, in
particolare, Batman (1989) e Batman – Il ritorno
(1992). Recita poi in Cronisti d’assalto (1994),
Jackie Brown (1997), Jack Frost (1998), Una
teenager alla Casa Bianca (2004),White
Noise – Non ascoltate(2005), Herbie – Il super
Maggiolino (2005) e I poliziotti di riserva (2010).
Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Sola nel buio (2013),
RoboCop
(2014), Need for speed(2014), Birdman (2014),
Il caso Spotlight
(2015), The Founder (2016),
Spider-Man: Homecoming
(2017), American Assassin
(2017), Dumbo (2019), Il processo ai Chicago
7 (2020), The Protégé (2021), Morbius (2022) e The
Flash (2022). Nel 2021 ha recitato anche nella serie
Dopesick – Dichiarazione di dipendenza.
2. È anche doppiatore,
produttore e regista. Nel corso della sua carriera, Keaton
non si è prestato sono in qualità d’attore. Egli, infatti, ha
lavorato spesso come doppiatore, prestando la propria voce per film
come Porco rosso (1992), Cars – Motori ruggenti
(2006), Toy Story 3 – La grande fuga (2010), Noah
(2012), Minions (2015) e Binki Nelson Unpacified
(2016). In quanto produttore, ha preso parte alla realizzazione dei
film Body Shots (1999), L’ultima occasione (2006)
e Sola nel buio (2013), mentre come regista ha diretto il
film The Merry Gentleman (2008).
Michael Keaton è Batman
3. Ha reso più cupa la voce
di Batman. Michael Keaton, che si definisce un “maniaco
della logica”, era preoccupato che l’identità segreta di Batman
sarebbe, in realtà, abbastanza facile da scoprire e ha discusso
divrse idee con Tim Burton per
camuffare meglio il personaggio, incluso l’uso delle lenti a
contatto. Alla fine, Keaton ha deciso di interpretare la voce di
Batman in un registro più basso rispetto a quando interpretava
Bruce Wayne. Questa tecnica è diventata poi un punto fermo dei
futuri ritratti di Batman in film, televisione e videogiochi, in
particolare quelli di Kevin Conroy e Christian
Bale.
4. Ha avuto dei problemi con
il costume. Mentre indossava il costume di Batman,
l’attore ha avuto diversi problemi, perché non riusciva a sentire
bene. Il lattice che gli copriva le orecchie, infatti, gli rendeva
molto difficile poter sentire suoni e parole intorno a lui. Un
effetto opposto a quello dei reali pipistrelli, che sentono
attraverso l’udito. Keaton ha però detto che la claustrofobia
generatasi da questo effetto lo ha aiutato a mettersi dell’umore
giusto per interpretare il personaggio.
Michael Keaton in Beetlejuice
5. Ha curato il look del
personaggio. Secondo Michael Keaton, il personaggio di
Beetlejuice gli è stato descritto dal regista Tim
Burton come “una personalità che ha vissuto in ogni
tempo e in nessun tempo“. Keaton ha usato questo come punto di
partenza per ideare il personaggio con caratteristiche come una
pettinatura shock, trucco a forma di muffa e denti grandi. Ha detto
che quando si è presentato per la prima volta sul set come
Beetlejuice, la troupe ha cantato: “Juice, Juice, Juice!”
Questo ha entusiasmato ancor di più Keaton per il suo ruolo.
Michael Keaton in
Birdman
6. Interpretare il
protagonista è stata una vera sfida. Nel film
Birdman Keaton ricopre il ruolo del protagonista, l’attore
Riggan. Pur essendo stato scritto proprio pensando a lui e alla sua
carriera nel mondo del cinema, Keaton ha affermato di aver trovato
notevole difficoltà nel calarsi nei panni del personaggio,
giudicato profondamente diverso a livello caratteriale. Allo stesso
tempo, il film è stata la sfida più complessa della sua carriera,
poiché prevedeva numerose prove e il dover girare intere sequenze
senza interruzioni. Grazie alla sua performance, l’attore ha poi
ricevuto la sua prima nomination agli Oscar per la categoria
Miglior attore protagonista.
Michael Keaton in
Spider-Man
7. Si è preparato in modo
particolare per il ruolo. Nel film Spider-Man: Homecoming, l’attore
ha avuto modo di interpretare il villain Avvoltoio. Come da lui
raccontato, l’unica ricerca fatta sul personaggio è stata parlare
con le figlie di un suo amico, le quali conoscono il personaggio
del fumetto e gli hanno raccontato tutto ciò che c’era da sapere.
Per Keaton, Adrian Toomes (vero nome dell’Avvoltoio) è “una
vittima. Egli si vede come un uomo messo da parte e per questo
prova molto risentimento, che lo porta poi a compiere azioni non
propriamente giuste.”
Michael Keaton moglie
8. È stato sposato una
volta. Nel 1982, l’attore si è sposato per la prima volta
con la collega Caroline McWilliams. I due, però,
hanno divorziato nel 1990, dopo otto anni di matrimonio. Dalla loro
unione è nato, nel 1983, il figlio Sean. Inoltre,
dal 1989 al 1995 ha avuto una relazione con la collega
Courtney Cox.
Michael Keaton: i suoi fratelli e sorelle
9. È l’ultimo di sette
fratelli. Figlio di un ingegnere civile, George A.
Douglas, e di una casalinga, Leona Elizabeth
Loftus, l’attore è l’ultimo di sette fratelli. Prima di
lui, infatti, i due genitori hanno avuto Pamel
Douglas, Robert Douglas, Joyce
Douglas, Diane Douglas,
George e Paul Douglas. Come si
sarà intuito, anche il vero cognome dell’attore è Douglas, ma egli
lo cambiò in Keaton (riferimento a Buster Keaton)
per non essere confuso con Michael
Douglas.
Michael Keaton: età e altezza
10. Michael Keaton è nato il
5 settembre del 1951a Coraopolis, in
Pennsylvania. La sua altezza complessiva corrisponde a 175
centimetri.
Da imbranati scagnozzi ai geni del
male, The Batman riunisce alcuni dei più noti
personaggi che animano le storyline del Crociato Incappucciato nei
fumetti. Possiamo infatti dire che una delle caratteristiche più
salienti di questa versione di Batman è la rappresentazioni inedita
dei personaggi più amati dai fan dei fumetti e, contemporaneamente,
l’introduzione di alcuni personaggi del tutto originali che si
adattano perfettamente all’universo più cupo e oscuro creato da
Matt Reeves.
E’ interessante classificare i
personaggi di questo nuovo Batman per grado di
intelligenza e astuzia, dal momento che Gotham è abitata da due
tendenze contrapposte: poliziotti e politici corrotti, ben poco
furbi e accorti, e personalità dall’intelligenza smisurata, nonché
gli individui più intelligenti e minacciosi…
Kenzie
Kenzie è uno dei
tanti poliziotti corrotti in The Batman, molto probabilmente il meno
intelligente. Di lui sappiamo che lavora in nero all’Iceberg Lounge
e se la prende continuamente con Batman, sapendo
bene che il Crociato Incappucciato mantiene un rapporto di stretta
vicinanza con Gordon, il suo collega; questa
antipatia sfocia spesso nelle botte, come testimoniato da una
concitata sequenza all’Iceberg Lounge.
Quel che è peggio, e dimostra
l’ingenuità del personaggio, è che Kenzie si aggira negli uffici
del Dipartimento di Polizia di Gotham City in maniera plateale,
sapendo benissimo che Batman sarebbe stato lì: doveva sicuramente
intuire che Batman avrebbe riconosciuto l’uomo che ha pestato a
sangue nel club, soprattutto considerando che il volto di Kenzie
era tutto malconcio e livido.
I gemelli
Fonte:
https://www.ladbible.com/
È quasi come se i gemelli non
avessero una cellula cerebrale in due, dato che nessuno dei due
riesce a prendere il controllo delle situazioni impervie in cui si
trovano, né riesce a pensare ragionevolmente. Il comportamento
davvero poco intelligente dei gemelli è esemplificato da una scena
in cui vediamo come Batman/Bruce Wayne riesca ad
entrare senza alcuna difficoltà all’Iceberg Lounge, nonostante i
due facciano da guardiani.
Di certo dovrebbero sapere che di
solito non bussano molti estranei alla porta sul retro dello
squallido club, specialmente non Batman o il miliardario Bruce
Wayne, tuttavia, quando il vigilante si presenta sulla porta,
gestiscono comunque la situazione in modo terribile; in poche
parole, o ricevono botte, o vengono comunque messi subito in fuori
gioco.
Gil Colson
Sia fisicamente che metaforicamente,
Gil Colson barcolla ogni giorno e notte della sua
vita, il che è inevitabilmente ciò che lo ha fatto uccidere. Per
cominciare, è il procuratore distrettuale di Gotham, una figura
alquanto potente e riconosciuta socialmente, ma frequenta il 44
Below, il club più squallido di Gotham, e pensa di poter passare
inosservato.
Quel che è peggio è che viene
sorpreso proprio nel club a drogarsi e, quando infine gli viene
messa una bomba al collo in stile Saw
dall’Enigmista, egli non riesce a rispondere a nessuno degli
indovinelli che gli pone il villain. In poche parole: Colson è
stato fin troppo fortunato a durare così a lungo nel ruolo di
procuratore distrettuale…
Alfred Pennyworth
Anche se Alfred è
il membro più importante della famiglia Wayne, non lo ha
esattamente dimostrato in The Batman tanto quanto nelle altre iterazioni
su schermo del personaggio. Per essere l’uomo che ha insegnato a
Batman tutto ciò che sa, che si tratti di combattere o risolvere
enigmi, e in qualità di ex agente delle operazioni speciali, Alfred
commette alcuni errori grossolani.
Alfred ha sì aiutato a decifrare il
primo indizio dell’Enigmista, ma successivamente
ha commesso un errore dopo l’altro, culminando con l’apertura del
pacco contenete una bomba che l’Enigmista aveva inviato a
Bruce. Il Maggiordomo ha sicuramente più intuito
di quello che ci è stato mostrato, e avrebbe dovuto sapere che
qualcosa non andava quando ha ritirato la scatola…
James Gordon
Per un personaggio che sarà presto
il commissario del dipartimento di polizia di Gotham City,
James Gordon è tutt’altro che il professionista
più intelligente del film: non c’è dubbio che l’aiuto di
Batman sia sempre stato essenziale per Gordon, ma
non è mai stato così dipendente dal Crociato Incappucciato come in
questo film.
Un sodalizio del genere sarebbe
stato la premessa perfetta per un buddy-movie piuttosto
che un’investigazione poliziesca, dato che ha fatto apparire Gordon
quasi come una schiappa nel suo lavoro. La sua reazione allo
scoprire pian piano che quasi tutti i suoi colleghi sono corrotti è
quasi esilarante, proprio perché mette in evidenza la completa
ingenuità del personaggio. Tuttavia, Gordon rimane sicuramente uno
dei migliori personaggi dell’universo di Batman, specialmente
considerando l’ottima performance di Jeffrey Wright.
Selina Kyle
Selina Kyle ha un modo di agire che potremmo
definire opportunistico, dato che deruba i politici corrotti e i
delinquenti che visitano il 44 Below.
Tuttavia, l’abilità di
Catwoman non si limita solo ai piccoli furti: la
giovane eroina è infatti in grado di scassinare casseforti ed è
anche una specie di detective. Potremmo addirittura sostenere che,
tra lei e Batman, sia stata lei la più
intelligente, visto che ha autonomamente deciso di lasciare Gotham
e portare con sé un borsone pieno di soldi. Perché qualcuno
dovrebbe voler rimanere nella Gotham infestata dal crimine è una
domanda senza risposta, e Selina ha certamente avuto la giusta
intuizione, scegliendo di andarsene da lì il prima possibile.
Oswald Cobblepot
Il Pinguino non è
mai stato ritenuto dai fan uno dei villain più astuti, dal momento
che spesso agisce d’istinto e impulsivamente, guidato dalla rabbia
invece di progettare meticolosamente i suoi piani, come fa la
maggior parte dei rivali di Batman. Tuttavia, in
The Batman abbiamo incontrato una versione del
personaggio particolarmente educata e intelligente (a parte quando
viene inseguito in autostrada).
Anche se Batman e
Jim Gordon potrebbero aver avuto l’ultima parola
quando l’hanno lasciato legato sotto a un ponte mentre tentava
letteralmente di dimenarsi proprio come un Pinguino, è comunque
riuscito a mettere in imbarazzo il duo d’investigatori, che avevano
tradotto male un indizio in spagnolo dell’Enigmista, su cui il
Pinguino li ha illuminati.
L’Enigmista
Pattinson ha
rivelato che, prima di fare il provino per il ruolo di Batman, non
sapeva che la trama del film di Matt Reeves si
sarebbe concentrata sulle capacità investigative di Batman e su
come queste avrebbero condotto a una delle più interessanti
dinamiche viste su schermo tra eroe e cattivo nei film del
vigilante di Gotham.
L’Enigmista ha continuamente
provocato Batman tramite intricati indovinelli, e il Crociato
Incappucciato ha dovuto scavare in profondità nel sotterraneo mondo
criminale di Gotham per trovare le risposte. Tuttavia, anche se gli
indizi dell’Enigmista erano sicuramente pianificati con cura
meticolosa, questi non sono riusciti a bloccare effettivamente
Batman nell’indagine, il che ci fa pensare, assieme alla
breve sequenza con il Joker ad Arkham, che l’antagonista non
sia così intelligente quanto voglia far credere, oltre che
facilmente influenzabile.
Carmine Falcone
Falcone potrebbe
essere il cattivo più sadico e sinistro di tutti i film di
Batman, dato che ha ucciso la sua ex amante
soffocandola e ha quasi fatto la stessa cosa con sua figlia.
Tuttavia, è anche uno dei più intelligenti, poiché è riuscito da
solo ad avere in pugno l’intero dipartimento di polizia nonché una
manciata di politici, incluso Thomas Wayne.
Anche se
Batman Begins è uno dei migliori film di Batman, il
Falcone di questo film delle origini del 2005 sembra davvero molto
più maldestro rispetto alla versione di John Turturro in The
Batman. Inoltre, in un film in cui ogni morte sembra
essere opera delle stesse vittime, la morte di Falcone è trattata
in maniera completamente diversa.
Batman
The Batman rappresenta la prima volta in cui
il Crociato Incappucciato è stato effettivamente raffigurato come
il più grande detective del mondo; infatti, anche se avevamo già
conosciuto in precedenza un tipo di approccio più oscuro e
misterioso nei confronti del personaggio, è la narrazione in chiave
thriller/giallo poliziesco a sancirne la vera unicità. Nel nuovo
film, Batman sta letteralmente adempiendo alla
funzione di detective, analizzando file e dati, interrogando
diversi sospettati, scavando e cercando di scoprire uno dei più
grandi segreti di Gotham.
Inoltre, nella maggior parte dei
casi, risolve gli indovinelli dell‘Enigmista in
modo sorprendentemente rapido. Tuttavia, è importante ricordare che
non sarebbe arrivato così lontano senza un aiuto: è infatti
Alfred che ha decifrato il primo codice, è
Gordon che gli dà accesso alle scene del crimine,
ed è Catwoman che ottiene tutte le informazioni da
Colson.
I fan non vedono l’ora: il
25 marzo uscirà su Netflix
la seconda stagione del period drama
Bridgerton. Nel frattempo, sono stati
rilasciati una serie di poster divertenti e rivelatori sugli
episodi in arrivo. Grazie alle immagini, gli spettatori possono già
immaginare chi ci sarà nella stagione numero due e, soprattutto,
chi mancherà.
Tanti nuovi personaggi, come le
sorelle Sharma e Edwina, tante nuove relazioni
amorose e tanti intrighi: ecco cosa si evince dai poster di
Bridgerton 2.
Anthony è il personaggio
principale ed è supportato dai suoi fratelli
Alla fine della prima stagione di
Bridgerton,
Anthony si è trovato con il cuore infranto per il rifiuto
ricevuto da Sienna Rosso. Dal canto suo, Colin è
partito per un giro del mondo dopo essere stato scaricato da
Marina. A vedere il poster, sembra che nella
seconda stagione i ragazzi torneranno in
carreggiata, pronti a conquistare nuove fanciulle.
Anthony prenderà il centro
della scena e pare che troverà in Kate Sharma un nuovo
amore. Accanto a lui saranno presenti i fratelli Benedict
e Colin, anch’essi coinvolti in curiosi intrighi
amorosi.
Le sorelle Sharma
Il poster qui sopra introduce due
nuovi personaggi: le sorelle Sharma. Da quello che
vediamo, sembra che Kate e la sorella minore
Edwina siano abbastanza affiatate e il piccolo cane
Corgi tra loro allude ad un trio inseparabile.
Questo poster di Bridgerton
2 già ci dice qualcosa su Kate: sembra essere
esuberante e altezzosa. Resta da vedere come sarà la personalità di
Edwina e come il suo arco narrativo si dispiegherà
nella seconda stagione dello show. I fan possono essere certi di
una cosa: gli abiti saranno incredibili, come già è stato per
Daphne nella prima stagione.
Il triangolo amoroso
Come anche i libri suggeriscono, ci
sarà un grande triangolo amoroso nella seconda stagione di
Bridgerton. Questo poster ne è la conferma: un
Anthony fiero e sicuro di sé è al centro della scena, con
acanto da un lato Edwina, dall’altro Kate. Le
pose dei personaggi e le mazze da polo alludono ad una forte
tensione tra i personaggi.
Ci si aspetta
che Anthony, anche se destinato a stare con
Edwina, si innamorerà della sua vivace sorella maggiore. I
fan non vedono l’ora di scoprire il dramma, l’intrigo e il
romanticismo che scaturiranno da questo triangolo!
Penelope sarà ancora la misteriosa
Lady Whistledown
Sappiamo dalla prima stagione di
Bridgerton
che Penelope è in realtà la gossippara Lady
Whistledown. Il poster qui sopra lascia intuire che il
personaggio proseguirà con la sua attività preferita – spettegolare
– anche nella seconda stagione. Pare che Lady Whistledown
tornerà più potente e cattiva che mai, resta da vedere se sarà
smascherata.
Gli attori hanno affermato che
Penelope creerà guai per i nuovi innamorati e per le loro
famiglie. Se questo personaggio dominerà la seconda stagione, ci
sarà da ridere!
In Bridgerton 2
non ci saranno Daphne e Simon
Daphne e
Simon sono sicuramente tra i personaggi migliori della
prima stagione di Bridgerton.
Purtroppo però, non rivedremo la coppia nella seconda stagione.
Rege-Jean Page aveva già precedentemente
annunciato la sua assenza nella serie, ma il pubblico sperava
almeno di poter rivedere Daphne!
Purtroppo, stando ai poster
rilasciati da Netflix, sembra che non rivedremo nessun
membro della coppia, almeno non in modo consistente. Chissà, magari
rimarremo sorpresi da un cameo della
dolce Daphne…
L’amicizia tra Eloise e
Penelope
Eloise è un personaggio
forte di Bridgerton: è intelligente e avanti
rispetto ai tempi. Nel poster la vediamo accanto a
Penelope. Le due sembrano di buon umore: ciò lascia
intuire che Eloise non abbia ancora scoperto l’identità
segreta di Penelope.
In caso contrario, i due personaggi
potrebbero in questa stagione unire le forze e scrivere insieme il
tabloid. La coppia farebbe esplodere scandali e divertimento nel
mondo di Bridgerton.
Le matriarche di
Brigerton
Un poster con Lady
Bridgerton, Lady Featherington e Lady
Danbury lascia intuire che ci saranno tanti nuovi tè e
complotti tra le matriarche. Per la gioia dei fan, anche in assenza
di Simon, Lady Danbury sarà presente in
Bridgerton 2.
Cercare di far sposare le loro
figlie, salvare la tenuta di Featherington e fuggire da
Whistledown saranno argomenti all’ordine del giorno – o
dell’ora del tè – per queste signore.
Il ritorno di Queen Charlotte in
Bridgerton 2
Queen Charlotte ha un
poster tutto per sè. Com’è intuibile, il personaggio avrà un ruolo
di rilievo nella seconda stagione di Bridgerton.
L’abito non è granché, ma l’acconciatura non lascia dubbi: l’amore
– e lei stessa – guideranno le vicende della serie. La
Regina continuerà la caccia a Lady Whistledown,
ma accoglierà anche i nuovi arrivati Shondland.
L’amore è un gioco e non ha
regole
L’indizio più significativo nei
poster è l’onnipresente motto “L’amore non ha regole“. Le
mazze da croquet e le palline, che ritroviamo in ogni singolo
poster, rendono bene l’idea: il gioco sarà il grande collante di
Bridgerton 2.
Un gioco sul campo come nella vita:
le sorelle Sharma amano giocare a croquet, ma saranno
anche coinvolte in romantiche sfide sul piano amoroso. Se già la
storia di Simon e Daphne vi ha appassionato,
allora le questioni d’amore di questa stagione saranno ancora più
ingiuste, caotiche e avvincenti.
Se si esclude la categoria delle
attrici, è raro vedere una donna premiata agli
Oscar. L’industria cinematografica fatica ancora a
lasciare spazio alle figure femminili, nonostante la presenza di
sempre più donne nelle troupe cinematografiche. Quando si tratta di
competizione tra uomini e donne nelle mansioni dietro le quinte,
sulla sedia da regista o al tavolo dello sceneggiatore, c’è ancora
un grande sbilanciamento.
Secondo The
Wrap, quest’anno le donne nominate agli
Oscar sono solo il 28%. Ciò significa che nemmeno
60 figure femminili sono presenti nella lista delle centinaia di
personalità candidate. Le donne che lavorano dietro le quinte
candidate sono una cinquantina: vediamo alcune delle nominate.
Ari Wegner – Il potere del
cane
Candidata per la categoria Migliore
fotografia
Ari Wegner ha
trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando come
direttore della fotografia per cortometraggi e spot pubblicitari.
Essendo un’artista molto versatile, Wegner ha
partecipato a progetti diversissimi tra loro: dalle campagne
pubblicitarie per Apple fino al film western di Jane
Campion, Il potere del cane. Grazie al suo operato,
Wegner è la seconda donna nella storia degli
Oscar ad essere nominata per la categoria Miglior
fotografia.
In un’intervista con The
Creative Review, Wegner ha detto di amare
la sperimentazione e di non sentirsi vincolata ad un particolare
stile, sostenendo che ”se si ha l’abilità tecnica si può utilizzare
praticamente qualsiasi stile.” L’artista ha lavorato anche a film
come Lady Macbeth (2016) e Zola (2020).
Jane Campion – Il potere del
cane
Candidata per le categorie Miglior
regia, Miglior film e Migliore sceneggiatura non originale
Ari Wegner va a
comporre con la regista Jane
Campion il duo che ha lavorato alla messa in scena de
Il potere del cane. La coppia mostra agli
Oscar 2022 la forza delle donne nell’industria
cinematografica. Quest’anno, Campion concorre
in tre diverse categorie. Inoltre, è l’unica donna ad aver ricevuto
due nomination per la categoria Miglior film: la prima è stata nel
1993 con Lezioni di piano, film per il quale ha anche vinto un
Oscar alla Migliore sceneggiatura originale.
Non a caso, Jane
Campion è considerata una delle più grandi registe di
tutti i tempi: tra le sue opere ricordiamo anche Top of the
Lake con Elisabeth Moss, Holy Smoke! –
Fuoco sacro con Kate Winslet e Ritratto
di signora con Nicole Kidman. La regista ha
rivelato a The Guardian che fare cinema le ha permesso di trovare
sé stessa e di conoscere la libertà.
Jenny Beavan – Cruella
Candidata per la categoria Migliori
costumi
Cruella non è un film che
ha avuto grande successo a livello di critica, ma ha comunque
ricevuto una nomination agli Oscar grazie al
lavoro di Jenny Beavan. L’artista è una leggenda
nel mondo dei costumi: in totale è stata nominata 11 volte agli
Academy Awards. Beavan non ha
sempre vinto, ma ha ricevuto un BAFTA nel
2016 per Mad Max: Fury Road.
Beavan, con i suoi
abiti incredibilmente adatti al contesto, riesce a mettere davvero
la ciliegina sulla torta di film e spettacoli già eccelsi. Ha
partecipato alle produzioni di opere come Mad Max: Fury
Road, Camera con vista, Sherlock Holmes e
Il discorso del re.
Jacqueline West – Dune
Candidata per la categoria Migliori
costumi
Jacqueline West è
una costumista ben nota.Tra i suoi lavori più importanti ci sono
film come Il curioso caso di Benjamin Button, The tree
of Life, The Revenant, e infine anche
l’acclamato Dune.
Questa è per West la quarta nomination agli
Academy Awards per la categoria Migliori costumi.
Inoltre, l’artista ha già vinto un Satellite Award
per il suo lavoro ne Come l’acqua per gli
elefanti.
Brad Pitt ha lavorato un paio di volte con
West. L’attore ha descritto a
sheknows la precisione e il metodo della costumista nel suo
operato. Nella stessa intervista, West ha rivelato
un segreto sulla scelta degli abiti, “Dicono che quando si conosce
un personaggio abbastanza bene, si è in grado di vestirlo.”
Jessica Kingdon – Ascension
Candidata per la categoria Miglior
documentario
Jessica Kingdom ha
studiato cinema alla Columbia University. Ha
iniziato la sua carriera lavorando come sceneggiatrice, produttice
e regista di cortometraggi, sia documentari che narrativi. Nel
2017, Filmmaker Magazine l’ha inserita tra le “25
nuove facce del cinema indipendente.”
La critica ha già apprezzato il
lavoro di Kingdom in Commodity City
(2017), film per cui ha vinto un premio all’Ashland
Independent Film Festival nel 2018.
Ascension è la prima nomination agli
Oscar per Kingdom. Inoltre, il
film ha già ricevuto un premio come Miglior documentario al
Tribeca Film Festival.
Pamela Martin – King Richard: Una
famiglia vincente
Candidata per la categoria Miglior
Montaggio
Pamela Martin ha
lavorato a circa 28 progetti cinematografici. Quest’anno è
candidata agli Oscar per la categoria Miglior
montaggio con il biopic King Richard. In precedenza,
Martin ha ricevuto una nomination per l’editing
del film The Fighter. Gli spettatori possono anche
riconoscere il lavoro dell’artista in Hitchcock e
Little Miss Sunshine.
Martin ha amato
lavorare al montaggio di King
Richard, e si vede la passione messa nell’opera: la
capacità di Martin di usare la musica, il suono e
il montaggio contribuisce a rendere questa storia così
profonda.
Tamara Deverell – La fiera delle
illusioni
Candidata per la categoria Migliore
scenografia (Production designer)
Tamara Deverell ha
oltre trent’anni di esperienza alle spalle nel settore del set
design. Ha lavorato a scenografie di tutte le epoche e di tutti i
generi. Non è la prima volta
che Deverell collabora con il regista
Guillermo
del Toro: la loro produzione insieme è
iniziata nel 1997 con Mimic. Gli spettatori
potrebbero riconoscere il suo lavoro anche in Star Trek:
Discovery, X-Men e The Strain.
Ne La fiera delle illusioni,
Deverell è riuscita a ricreare un favolistico
carnevale anni ’30. Sono servite un sacco di ricerche per costruire
le scene. In un’intervista a
SlashFilm, Deverell ha detto che
“ Tutto è stato costruito ad hoc. È stato davvero un
lavoro personalizzato.“
Nancy Haigh – Macbeth
Candidata per la categoria Migliore
scenografia (Arredatrice di scena)
Nancy Haigh è il
cervello dietro al set di alcuni dei film più amati dalla società e
quest’anno concorre agli Oscar con
Macbeth. L’arredatrice di scena ha già vinto la statuetta
per i film Bugsy e C’era una volta a
Hollywood, mentre le nomination totali ammontano a
otto. Haigh è la mente dietro alla creazione
dei mondi di grandi film come Forrest Gump, The Truman Show e Il Grinta.
Maggie Gyllenhaal – The Lost
Daughter
Candidata per la categoria Migliore
sceneggiatura non originale
The Lost Daughter segna il debutto alla regia e alla
sceneggiatura di Maggie Gyllenhaal.
Maggie, come il fratello Jake, è
già un’attrice affermata: la vediamo recitare in film come
Donnie Darko e Il cavaliere
oscuro.
The Lost Daughter è
l’adattamento del libro omonimo di Elena Ferrante.
Con il film, la regista ha già vinto il Premio Miglior
Sceneggiatura alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia. La critica sembra quindi
apprezzare Gyllenhaal per il suo fedele
adattamento.
Sara Murphy – Licorice Pizza
Candidata per la categoria Miglior
Film (Producer)
Il film di
formazione Licorice
Pizzaè tra i nominati per la categoria Miglior film
agli Academy Awards di quest’anno. Sara
Murphy ha lavorato alla produzione del lungometraggio.
Tra i lavori di
Murphy si contano opere come Viaggio al
nord, Hunter Gatherer e Anima. Tra l’altro,
la producer ha già collaborato in ambito musicale con la
protagonista del film Alana Haim. L’attrice è
anche una nota cantante statunitense: fa parte del gruppo
Haim con le sorelle Este e
Danielle.
Sono bastate due stagioni alla
serie The
Boys(qui la recensione della seconda
stagione) per affermarsi non solo come uno dei titoli più
popolari della piattaforma Amazon Prime Video, ma anche come uno
dei più apprezzati prodotti incentrati sulla figura del supereroe.
Una figura che viene qui demitizzata e mostrata sotto punti di
vista nuovi, andando ad immaginare cosa accadrebbe se questi esseri
imbattibili fossero al servizio di forza tutt’altro che positive.
In attesa di poter vedere l’annunciata terza stagione di questa
serie basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e
Darick Robertson, Amazon ha reso disponibile a
partire dal 4 marzo lo spin-off animato intitolato
The
Boys Presents: Diabolical.
Ideata da Eric Kripke durante la pandemia e
con episodi sceneggiati da personalità come Seth Rogen,
Evan Goldberg, Awkwafina,
Andy Samberg e Justin Roland
(autore di Rick and Morty), questa serie di natura
antologica si compone di otto episodi di circa 15 minuti l’uno. In
ognuno di questi si racconta di eventi e personaggi diversi legati
all’universo di The Boys, con storie che si possono
collocare cronologicamente tra la seconda e la terza stagione della
serie live action. Si assiste così allo svelamento di quanto
accaduto tra di esse, ma anche all’introduzione di nuovi
personaggi, ognuno con le proprie particolarità e stranezze.
TheBoys: sempre
più irriverente, sempre più violento, sempre più diabolico
Una delle caratteristiche che da
subito ha contraddistinto The Boys rispetto ai tanti altri
prodotti dedicati ai supereroi, è certamente la sua brutalità. La
serie ha infatti abituato sin da subito i suoi spettatori ad un
tasso di violenza spesso scioccante, con episodi splatter
particolarmente memorabili. La violenza, che è qui utilizzata anche
per connotare in modo più evidente il divario esistente tra questi
supereroi e tutti gli altri che siamo abituati a conoscere, non
poteva dunque non far parte anche di questa serie animata. Chi di
The Boys apprezza questo aspetto, lo ritroverà in
Diabolical all’ennesima potenza, complici le possibilità
date dall’animazione.
Ogni episodio è infatti
caratterizzato da improvvisi picchi di violenza, venduti come unica
soluzione possibile ai problemi dei personaggi e sempre trattati
con grande (macabro) umorismo. La comicità è infatti qui un
elemento molto più forte rispetto alla serie principale, la quale
va a suo modo a stemperare situazioni altrimenti piuttosto pesanti.
I vari episodi, infatti, presentano per lo più dei protagonisti
emarginati, colmi di problematiche che vanno dal difficile rapporto
con i genitori fino all’incapacità di accettare sé stessi e il
proprio aspetto esteriore. Guardando oltre la violenza e la
comicità, già di loro elementi non adatti a tutti, si possono
dunque riscontrare tematiche coerenti con la serie live action.
The Boys Presents:
Diabolical, la recensione della serie
Le serie animate per adulti si
stanno rivelando una tipologia di prodotti sempre più popolari,
capaci di arrivare lì dove quelle live action spesso non possono.
Titoli recenti come Disincanto, La leggenda di Vox Machina
e Invincible sono un esempio perfetto. Ma più che a queste
Diabolical sembra essere debitore, per ammissione degli
ideatori, al film del 2003 The Animatrix e, si
potrebbe aggiungere, a Love, Death & Robots. Con
quest’ultima, Diabolical condivide la presenza di un
diverso stile per ogni episodio, passando dall’anime giapponese
all’animazione francese, da quella ispirata ai Looney
Tunes a quella resa celebre da Justin Roland con il suo
Rick and Morty.
Complice anche la brevità dei suoi
episodi, la serie è un vero piacere da guardare. Rinnovandosi
episodio dopo episodio questa regala continue sorprese, sia a
livello visivo che narrativo. Pur se molto semplici, le storie
raccontate permettono di esplorare ulteriormente un mondo che già
nella serie live action si intuiva avere molto altro da raccontare
rispetto alla vicenda centrale. Ci sono gag, situazioni e
personaggi che sarebbe infatti bello poter rivedere nel futuro di
The Boys. Nell’attesa di poter vedere la terza stagione,
che promette di superare ogni aspettativa, Diabolical si
afferma un perfetto prodotto per rientrare in quell’atmosfera e in
quel contesto.
Il profilo Instagram dei
Marvel Studios ha diffuso tre character poster per
Moon
Knight che raffigurano ognuno una delle tre
personalità del personaggio interpretato da Oscar
Isaac. A seguire, invece, un video dal backstage con i
protagonisti che parlano di come hanno lavorato alla serie Disney+.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che
debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
La storia inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di Star
Wars: La Vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la
sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo
migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il
malvagio Signore dei Sith Darth Vader. Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah
Chow, già regista di due acclamati episodi della prima stagione
di The Mandalorian. La serie segna anche il
ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che
interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Cobie Smulders è
una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il volto dei
cinecomic e il mondo delle serie tv grazie alle sue diverse,
quanto incisive interpretazioni. L’attrice ha iniziato a praticare
la professione sin da ragazza, dimostrando subito il suo talento e
l’abilità di saper scegliere i ruoli migliori per sè.
2. Ha recitato per la
televisione ed è anche doppiatrice. Nel corso della sua
carriera, l’attrice ha avuto modo di prendere parte anche a diverse
popolari serie TV, che le hanno permesso di farsi conoscere
ulteriormente. Tra queste si annoverano Veritas: The Quest
(2003-2004), Smallville (2004), The L Word (2005)
e How I Met Your Mother
(2005-2014), che l’ha consacrata. In seguito ha recitato in
Agents of S.H.I.E.L.D.S. (2013-2015), Compagni di
università (2017-2019), Una serie di sfortunati
eventi(2017), Arrested Development (2019),
Stumptown (2019-2020), American Crime Story
(2021) e Secret Invasion (2022). Inoltre,
ha lavorato come doppiatrice, prestando la propria voce per i film
The LEGO Movie (2014) e
The LEGO Movie 2 – Una nuova
avventura (2019) e per le serie Nature Cat (2018)
e What If… ? (2021).
Cobie Smulders è Maria Hill in
Avengers
3. Ha battute altre colleghe
per ottenere il ruolo. Prima che venisse scritturata per
il personaggio di Maria Hill nel Marvel Cinemati Universe, l’attrice
aveva delle avversarie non di poco conto che concorrevano per lo
stesso ruolo. Queste concorrenti erano Morena Baccarin, Amanda Peet,
Jessica Lucas e Mary Elizabeth
Winstead. Alla fine, però, è stata la Smulders ad
aggiudicarsi il personaggio.
4. Ha esaudito un
desiderio. L’attrice aveva dichiarato, prima di iniziare a
girare Avengers: Age of Ultron, di
volere il suo personaggio fuori dall’ufficio e in campo di
battaglia, per vederla più coinvolta e in azione. E, a giudicare
dalle performance successive, è possibile dire che il suo desiderio
sia stato esaudito. Per prepararsi al film, inoltre, ha assunto un
maestro di arti marziali che allena squadre SWAT a Los Angeles.
Grazie a lui, ha anche imparato a smontare e rimontare diverse
armi.
Cobie Smulders: il marito e le figlie
5. È sposata da diversi anni. Nel settembre del
2012, Smulders ha sposato Taran Killam, suo
collega con cui aveva una storia da sette anni e con cui era
fidanzata ufficialmente da tre. Per ironia della sorte, i due sono
nati nello stesso anno, il 1982, con due giorni di differenza. La
coppia ha poi dato luce a due bambine, la prima nata nel 2009 e
chiamata Shaelyn Cado, e la seconda nata nel 2015
e chiama Joelle.
Cobie Smulders in How I Met Your Mother
6. È la serie che l’ha resa
celebre. Ad aver reso popolare a livello mondiale
l’attrice ci ha pensato la serie How I Met Your Mother,
dove recita nei panni di Robin Scherbatsky. Nonostante il suo
personaggio fosse molto diverso da lei (a differenza di Robin, la
Smulders non ama le armi e ha sempre desiderato avere figli), per
l’attrice calarsi in tali panni non è stato difficile, complice
anche il clima d’amicizia che si è generato sin da subito sul
set.
7. Ha scoperto di essere
incinta durante il set. Sia Alyson
Hannigan, interprete di Lily, che Cobie Smulders,
interprete di Robin, hanno scoperto di essere incinte durante la
quarta stagione. Poiché per i loro personaggi non erano previste
gravidanze, insieme ai costumisti hanno individuato alcuni abiti
larghi che permettessero di nascondere la pancia sempre più
evidente, così da poter continuare a recitare fino a quando
possibile.
Cobie Smulders ha avuto un cancro
8. Ha sconfitto una brutta
malattia. Nel 2015, l’attrice ha rivelato che le era stato
diagnosticato un cancro alle ovaie all’età di 25 anni, mentre
girava la terza stagione di How I Met Your Mother, nel
2007. Si è poi sottoposta ad un intervento chirurgico per rimuovere
due tumori dalle ovaie, ma il cancro si era ormai diffuso ai suoi
linfonodi, con conseguente necessità di più operazioni nel corso di
due anni. Nell’agosto 2019, la Smulders ha infine rivelato di
essere in remissione e in via di guarigione.
Cobie Smulders è su Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio
account Instagram che è seguito da qualcosa come 2 milioni di
persone. La sua bacheca è un’immensa raccolta di foto che la vedono
protagonista tra momenti si svago e di lavoro. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività e novità dentro
e fuori dal set.
Cobie Smulders: età e altezza
10. Cobie Smulders è nata il
3 aprile del 1982a Vancouver, in Canada.
La sua altezza complessiva corrisponde a 173 centimetri.
Marisa Tomei è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema moderno grazie
alle sue incredibili interpretazioni, diventando molto amata in
tutto il mondo. L’attrice ha iniziato a recitare sin da
giovanissima e non ha mai smesso di farlo, senza avere il timore di
cimentarsi in ruoli diversi o molto lontani da lei.
2. Ha lavorato in alcune
serie tv ed è anche produttrice. L’attrice non ha prestato
la propria opera solo sul grande schermo, lavorando spesso nelle
serie tv. Nel 1984 è comparsa nella soap opera Così gira il
mondo, per poi lavorare nelle serie tv Tutti al
college (1987-1988), Seinfeld (1996), Rescue
Me (2006), Empire (2015) e The Handmaid’s
Tale (2018), oltre che nei film tv My Own Country
(1998), Da quando te ne sei andato (1998) e Only
Love (1998). Inoltre, ha vestito i panni della produttrice,
partecipando alla realizzazione del film Loitering with
Intent (2014) e del documentario Seed: The Untold
Story (2016).
Marisa Tomei: la sua vita privata e
i figli
3. Non si è mai
sposata. Qualche anno fa, l’attrice ha dichiarato di non
essere una grande fan riguardo al matrimonio inteso come
istituzione e, infatti, non si è mai sposata. Inoltre, ha anche
ammesso che una donna, per sentirsi completa, non deve per forza
sposarsi o mettere al mondo dei figli.
4. Ha avuto diversi
fidanzati famosi. Sembra che, per ora, l’attrice non stia
frequentando nessuno, ma in passato ha avuto alcuni fidanzati
conosciuti ai più. Nel 1994 si è frequentata per qualche mese con
Robert Downey
Jr., mentre tra il 2001 e il 2004 è stata fidanzata
con Frank Pugliese. Dal 2006 al 2008 ha avuto una
storia con Nicholas Carpenter, mentre tra il 2008
e il 2012 la Tomei ha avuto una lunga storia con Logan
Marshall-Green. Successivamente le sono stati attribuiti
dei flirt con Josh Radnor,Lenny
Kravitz e Christian Slater.
Marisa Tomei in
Spider-Man
5. Interpreterà zia May fino
a quando lo vorranno. Scelta per interpretare l’amatissima
ia May nei nuovi film di Spider-Man, lattrice ha
dichiarato di volerla interpretare quante più volte possibile fino
a quando ce ne sarà bisogno e di essere molto contenta di dare il
proprio volto ad un personaggio così iconico. Inoltre, ha ammesso
di non aver visto le performance precedenti di Rosemary
Harris e Sally Field per non lasciarsi
influenzare.
6. È rimasta sconvolta nel
sapere che zia May è più anziana nei fumetti. Quando Tomei
ha appreso che il suo personaggio era molto più anziano di lei, è
rimasta scioccata. Tuttavia, suo fratello Adam, un fan della
Marvel, le ha spiegato che May non
era parente di sangue di Peter Parker e le ha fatto capire che May
poteva essere in età adulta, senza specificarne l’anzianità.
Marisa Tomei e gli Oscar
7. Ha vinto un
Oscar. Nel 1993, Tomei ha vinto un Academy Award per la
Miglior Attrice non Protagonista grazie alla sua interpretazione di
Mona Lisa Vito in Mio cugino Vincenzo, battendo colleghe
del calibro di Judy Davis, Joan Plowright, Vanessa Redgrave e
Miranda Richardson. A lungo si è pensato che la
sua vittoria fosse stata dettata da un errore causato dal
presentatore di quella categoria, che avrebbe letto il nome
sbagliato. In seguito tale circostanza è stata smentita.
8. È stata candidata altre
due volte. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha poi
ricevuto altre due nomination agli Oscar, sempre per la Miglior
attrice non protagonista. Nel 2002 è infatti stata candidata per
In the Bedroom, mentre nel 2009 ha ricevuto la nomination
per la sua performance in The Wrestler. Pur non vincendo
in queste occasioni, l’attrice ha dimostrato di sapersi
continuamente rinnovare e riaffermare all’interno del panorama
cinematografico.
Marisa Tomei è su Instagram
9. Ha un profilo
seguitissimo. L’attrice ha un account Instagram ufficiale
che è seguito da 2,2 milioni di persone. La sua bacheca è un
tripudio di immagini che la vedono quasi sempre protagonista tra
momenti di lavoro, svago e quotidianità, sempre sorridente e
serena. Seguendola si potrà dunque rimanere sempre aggiornati sulle
sue attività dentro e fuori dal set.
Marisa Tomei: età e altezza
10. Marisa Tomei è nata il 4
dicembre del 1964 a Brooklyn, New York. La sua altezza
complessiva corrisponde a 164 centimetri.
Claudia
Gerini è Emma nel poster ufficiale di
TAPIRULÀN, il film che segna l’esordio
alla regia dell’attrice romana e
cheverrà presentato in anteprima
mondiale, in concorso, nella sezione “Panorama
Internazionale” della tredicesima edizione del
Bifest- Bari International Film&Tv Festival in
programma a Bari dal 26 marzo al 2 aprile. Il film arriverà, poi,
nelle sale, a fine aprile.
Per Claudia Gerini
TAPIRULÀN non rappresenta solo la sua opera prima, ma anche una
delle prove attoriali più complesse. L’attrice veste i
panni di Emma, una counselor che lavora da casa
correndo ogni giorno sul suo tapis roulant. Emma sblocca le vite
degli altri mentre la sua resta immobile. Non esce mai di casa, e
non fa entrare nessuno nella sua vita. Ma questo illusorio
equilibrio si spezza quando sua sorella, dopo 26 anni di silenzio,
irrompe nella sua fortezza con una richiesta insostenibile, che
costringerà Emma ad affrontare i fantasmi del passato.
TAPIRULÀN – le foto
1 di 4
“Fare la regista mi è
piaciuto molto, è stata un’ esperienza entusiasmante, molto
impegnativa che mi ha permesso di fare un viaggio creativo a
360°” ha affermato Claudia
Gerini.
Nel cast del film sono
presenti – tra i vari interpreti diretti e guidati da Claudia
Gerini – Claudia Vismara, Stefano Pesce, Maurizio Lombardi, Corrado
Fortuna, Daniela Virgilio, Lia Grieco, Fabio Morici, Marcello
Mazzarella e Antonio Ferrante.
“TAPIRULÀN” è prodotto da
Stefano Bethlen per Milano Talent Factory in associazione con
Attitude e Big Tree Movie Entertainment, in associazione con
Christian Candela per Identivisuals e Roberto Righi per ML, in
collaborazione con Rai Cinema e in collaborazione con Sky Cinema.
Il soggetto e la sceneggiatura portano le firme di Antonio Baiocco
e Fabio Morici con la collaborazione di Claudia Gerini. Il
produttore creativo del progetto è Fabio Guaglione, mentre lo story
editor è Luca Speranzoni. I Main partner sono BuddyBank,
Identivisuals, Tecnobody e Chateau d’Ax a cura di Silene Mosticchio
per Tilt. Media partner, Radio Italia.
Dylan O’Brien conferma che non sarà nel film
di Teen Wolf e spiega perché. La serie horror
per adolescenti prodotta da MTv, con Tyler Posey
nei panni di Scott McCall, era basato sul film originale del 1985
interpretato da Michael J. Fox, ed è andato in
onda per sei anni prima di concludersi nel 2017.
Dopo essere stato morso da un lupo
mannaro alfa, McCall aveva bisogno di bilanciare la sua nuova
identità con la sua vita da studente delle superiori. Ma nonostante
fosse il protagonista principale dello show, la serie dedicava
anche una notevole attenzione al migliore amico di McCall,
Stiles.
I fan sono comprensibilmente delusi
dal fatto che Dylan O’Brien non sarà nel film di
Teen Wolf. In una nuova intervista con Variety,
l’attore ha spiegato come mai non farà parte del film:
“È stata una decisione
difficile. Ci sono volute molte cose. La serie non potrebbe essermi
più cara. È stata la prima cosa che ho fatto io e così tante
persone mi sono estremamente care. Era qualcosa che stavo provando
per far funzionare la mia carriera, ma è successo tutto molto
velocemente. Non sapevamo davvero se il film si sarebbe realizzato
o meno, è stato tutto molto veloce, il che va bene perché tutti
amiamo la serie.”
“Alla fine, ho deciso che quello sarebbe stato il mio posto e ho
deciso di lasciarlo lì, spero che faranno la cosa più bella del
mondo e andrò a vedere il film la sera della
prima.”
Will Forte e
Lana Condor si sono uniti al cast in live action
di Coyote vs Acme, il nuovo film che vedrà
protagonista
John Cena, reduce dal successo di Peacemaker per HBO Max.
Il progetto è basato sul personaggio
dei Looney Tunes Wile E. Coyote, che debuttò nel
1949 con il cortometraggio a cartoni animati Fast and
Furry-ous. Wile E. è tipicamente raffigurato
come un coyote astuto, subdolo e spesso affamato i cui ripetuti
tentativi di catturare il Road Runner falliscono
comicamente. Per sostenere i suoi sforzi per catturare il
Road Runner, Wile E. viene
solitamente visto usare una varietà di articoli ordinati per
corrispondenza da società che sono tutte chiamate Acme
Corporation.
Il film è diretto da Dave
Green, noto soprattutto per il suo lavoro alla regia di
Teenage
Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows.
James
Gunn, che ha recentemente collaborato con Cena nella
serie TV Peacemaker e che lo farà di nuovo per la
seconda stagione, si occuperà della produzione. Il film uscirà
esclusivamente nelle sale il 21 luglio 2023, a differenza delle
precedenti versioni WB del 2021 che hanno visto un’uscita ibrida
HBO Max.
Secondo The Hollywood Reporter,
John Cena ha ora firmato per interpretare un
antagonista nel film Coyote vs Acme, che secondo
quanto riferito è un film ibrido di animazione live-action/CG.
Attualmente, a scrivere il film è lo sceneggiatore Samy
Burch, sebbene Gunn abbia anche contribuito in precedenza
alle versioni della sceneggiatura. La storia è basata su un
articolo del New Yorker intitolato “Coyote v. Acme” di
Ian Frazier, pubblicato per la prima volta nel
1990.
Il nuovo film di Red Sonja incontra un’altra grande battuta
d’arresto poiché secondo quanto riferito sia il regista
Joel Soloway che la protagonista Hannah
John-Kamen hanno lasciato il progetto.
Quasi un anno dopo essere stata
scelta per il ruolo principale, Hannah John-Kamen ha lasciato il
ruolo, almeno da quello che riferisce The Illuminerdi.
Inoltre, secondo quanto riferito, anche il regista Joel Soloway ha
lasciato il progetto, sebbene le fonti non abbiano fornito una
ragione per quanto riguarda le loro partenze. L’outlet riporta
anche che MJ Bassett è stato scelto come nuovo
regista per il film e la produzione prevede una data di inizio
riprese alla fine del 2022.
Screen Rant ha contattato il produttore Millennium Films e
l’addetto stampa di John-Kamen per un commento, ma non ha ricevuto
risposta.
I numerosi tentativi di riportare
Red Sonja al cinema
Il personaggio di Red
Sonja aveva debuttato sul grande schermo nel 1985,
nell’omonimo film interpretato da Brigitte
Nielsen al fianco di Arnold
Schwarzenegger. Da allora, numerosi sono stati i
tentativi di riportare l’eroina al cinema. Al Comic-Con del 2008
venne annunciato che Robert
Rodriguez avrebbe diretto e prodotto un nuovo
film che avrebbe visto Rose McGowan nei
panni della diavolessa con la spada, ma quel progetto venne poi
cancellato.
Diversi anni dopo, nel
2018, Bryan
Singer (la saga di X-Men)
venne ufficializzato alla regia di un nuovo adattamento, ma dopo le
accuse di violenza sessuale e cattiva condotta del regista, il film
è passato ufficialmente nella mani di Soloway e ora in quelle di
MJ Bassett.
Nel corso di un’intervista con
NYT, Al Pacino
ha ricordato alcuni dei momenti migliori sul set de Il Padrino, del quale quest’anno ricorre il
50° anniversario. Uno dei più grandi film della storia del cinema
non lo è di certo in fase di realizzazione, nel senso che solo
l’accoglienza e il tempo concedono questo tipo di investiture,
eppure, Pacino ricorda l’esatto momento in cui ha pensato che stava
contribuendo a realizzare un capolavoro.
Il suo ricordo risale al giorno in
cui stavano girando la scena del funerale di Don Vito Corleone,
Marlon Brando, e di quando vide Francis
Ford Coppola piangere perché voleva il tempo di una
ripresa in più:
“Ricordi la scena del funerale
di Marlon, quando l’hanno stroncato? Era finita per la sera, il
sole stava tramontando. Quindi, naturalmente, sono felice perché
posso andare a casa e bere qualcosa. Stavo andando al mio camper,
dicendo, beh, sono stato abbastanza bene oggi. Non avevo battute,
né obblighi, andava bene. Ogni giorno senza battute è un buon
giorno. Quindi torno al mio camper. E lì, seduto su una lapide, c’è
Francis Ford Coppola, che piange come un bambino. Piangeva a
profusione. E sono andato da lui e gli ho detto, Francis, cosa c’è
che non va? Cosa è successo? Dice: “Non mi daranno un’altra
possibilità”. Ciò significa che non gli avrebbero permesso di
filmare un’altra inquadratura. E ho pensato: va bene. Immagino di
essere in un buon film qui. Perché lui aveva questo tipo di
passione ed eccola lì.”
La sensazione di Al Pacino, di essere in buone mani, si è poi
trasformata in una certezza, dal momento che Il Padrino, a oggi, è uno dei più grandi
prodotti cinematografici della storia.
In una conversazione con THR,
John
Turturro, che interpreta Carmine Falcone in
The
Batman, ha rivelato di “non avere idea” che
Colin Farrell si nascondesse dietro tutto il
trucco utilizzato per creare il look del Pinguino.
Turturro ha commentato quanto
fossero realistiche le protesi di Farrell, scherzando sul fatto che
semplicemente “pensava che fosse un ragazzo dall’aspetto
ruvido”. La star ha continuato facendo eco ai sentimenti di
molti e dicendo che nel complesso la trasformazione è stata
“piuttosto incredibile”.
“Non avevo idea che fosse lui
– ha dichiarato Turturro – pensavo solo che fosse un
ragazzo dall’aspetto rude. Lo stavo solo fissando. È stato davvero
incredibile.”
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Già dal titolo lo avevamo capito, ma
questo nuovo poster di Animali
fantastici – I segreti di Silente mette in chiaro
le cose: quella che era nata come una saga “leggera” con
protagonisti le creature magiche e Newt Scamander
sta diventando a poco a poco una storia molto più cupa, con
protagonista principale Albus Silente. Ecco il
nuovo poster:
Animali
fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros.
Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da
J.K. Rowling. Animali
fantastici – I segreti di Silente presenta un cast
guidato dal premio Oscar
Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte
candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il
talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler,
Alison Sudol, Callum Turner,
Jessica Williams,
Katherine WaterstoneMads Mikkelsen.David Yates
ha diretto Animali fantastici – I segreti di
Silente, un film scritto da J.K. Rowling
e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di
J.K. Rowling. I produttori del film sono
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel
Wigram e Tim Lewis, mentre Neil
Blair, Danny Cohen, Josh
Berger, Courtenay Valenti e
Michael Sharp sono i produttori esecutivi.
In Animali
fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus
Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert
Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo
del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente
affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di
guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso
Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano
vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di
seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a
lungo Silente potrà restare in disparte?
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della fotografia George
Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo
vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le
relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e
“Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”),
la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood
(“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”,
“Animali fantastici e dove
trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates,
Mark Day (“Animali
fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film
di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar®
James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i
crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”,
“Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).
La Warner Bros. Pictures presenta
una produzione Heyday Films, un film di David Yates,
Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film
sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e
l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile
2022.
Al posto di una seconda stagione
della serie, i Marvel Studios hanno annunciato lo sviluppo di
Captain America 4, dal momento che
alla fine della prima stagione, Sam Wilson ha indossato il costume
di Cap e il film dovrebbe continuare il suo viaggio come nuova
iterazione dell’eroe nel MCU. A parte Mackie, le uniche
persone legate a Captain America 4 sono gli
sceneggiatori Malcolm Spellman e Dalan
Musson; ma il film non ha ancora nemmeno un regista.
Molti si sono chiesti se Sebastian Stan si riunirà con Mackie per
continuare la storia da dove l’aveva interrotta The Falcon and the Winter Soldier, ma come ha
detto, in occasione di un evento di presentazione per Pam &
Tommy, non sa ancora se avrà una parte nel film. Tuttavia,
ha poi scherzato sul fatto che c’è un grosso ostacolo che potrebbe
intralciarlo: lo stesso Mackie.
“Non lo so, proprio non lo so.
Spero davvero che Anthony Mackie non abbia voce in capitolo. Perché
se ha voce in capitolo, non sono in Captain America 4. Lo amo! Lo amo. Lui è il
migliore.”
Captain America 4, quello che sappiamo
Captain America 4 sarà scritto da
Malcolm Spellman e da Dalan
Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte
desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande
schermo.
Del cast di Captain America 4 non si sa ancora
niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche
per Sebastian
Stan (Bucky), Emily
VanCamp (Sharon Carter), Wyatt
Russell (John Walkers) e Daniel
Bruhl (Zemo).
Andy
Serkis ha rivelato in un’intervista a THR che aver
caratterizzato il suo Alfred, in The
Batman, in maniera poco paterna rispetto a
Bruce Wayne, lo ha reso più capace di reagire al
personaggio in maniera appropriata, per come è stato raccontato nel
film. Un’altra differenza rispetto alle altre rappresentazioni del
maggiordomo di casa Wayne, voluta dal regista Matt Reeves, è
l’aggiunta del bastone con cui Alfred cammina per denotare un’aspra
vita passata.
Serkis ha anche suggerito l’idea di
mostrare cicatrici sul viso di Alfred per indicare che oltre a
Batman, Alfred è anche un personaggio che ha incontrato persone
pericolose. Di seguito è possibile leggere una dichiarazione
completa di Andy
Serkis in merito al retroscena di Alfred e al rapporto
con Bruce Wayne:
“Alfred è davvero fuori di
testa. Essendo un militare, è abituato a regole e regolamenti,
struttura e precisione. Volevo che avesse quella solidità militare
nel modo in cui si vestiva e si comportava, che è scombussolato dal
nichilismo di Bruce e si rifiuta di ascoltarlo ancora. È una
relazione costruita su sabbie mobili”.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il regista di Black
Panther, Ryan Coogler, è stato
ingiustamente arrestato dalla polizia dopo che un tentativo di
prelievo dal suo conto era stato scambiato per una tentata rapina
in banca. Il celebre regista è ad Atlanta per lavorare al sequel
del successo della Marvel, Black
Panther: Wakanda Forever.
Variety riporta che nel gennaio di
quest’anno, il regista di Black Panther è entrato
in una sede della Bank of America di Atlanta e ha richiesto un
prelievo di $ 12.000 tramite una nota scritta a mano, che
richiedeva anche che il cassiere usasse discrezione nel contare i
soldi, secondo un presunta lettera riportata da TMZ. Questa
richiesta ha innescato un allarme, l’impiegata della Bank of
America ha informato il suo superiore e insieme hanno chiamato la
polizia per fermare Coogler. Due persone che stavano aspettando il
regista fuori dalla banca sono state arrestate dalle autorità e lo
stesso Coogler è stato portato fuori dalla struttura in manette. Un
portavoce della Bank of America ha commentato l’errore, dicendo che
si sono scusati con Coogler, ma la polizia di Atlanta non ha ancora
commentato. Secondo TMZ, Ryan Coogler ha affermato che la cosa non
sarebbe mai dovuta succedere, che è un fatto grave, ma che la Bank
of America ha chiesto scusa e ha affrontato la situazione con
professionalità.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel
Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Questo spostamento di data mette il
film con
Zachary Levi direttamente in competizione al box
office con Avatar
2, previsto per la stessa settimana. Alla luce di
questa notizia, David F. Sandberg, regista di
Shazam
2, ha scherzato su Twitter, dicendo che James
Cameron starà tremando alla notizia di doversi scontrare
con il suo film al botteghino.
La battuta è chiaramente una forma
di riconoscimento di superiorità per Cameron e per il suo titanico
lavoro per i sequel di Avatar.
Going up against Avatar 2. Poor James
Cameron must be shaking in his boots right now….
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 12 dicembre 2022. Nel cast è confermato il ritorno
di Asher Angel, mentre i villain saranno
interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
ATTENZIONE: L’articolo
contiene spoiler del film The
Batman.
È uno dei personaggi preferiti dai
fan dei supereroi in generale e nello specifico di Batman
e della DC.Joker è un cattivo iconico, conosciuto da tutti e
amato in ogni sua versione: fumetti, film live-action, cartoni
animati. Nel corso degli anni, abbiamo visto numerosi attori
prestare il proprio volto per interpretare il pagliaccio malefico:
è dal 1940 che sceneggiatori, artisti, animatori e creativi
lavorano sul nemico di Batman.
Joker piace
soprattutto per l’intrigante storia legata alla sua origine. La
maggior parte delle versioni sostiene che il clown fosse
originariamente un piccolo criminale che, dopo essere stato gettato
in una vasca piena di sostanze chimiche da Batman, è
cambiato nella forza e nell’aspetto. Anche l’origine creativa
è contestata: Bob Kane e Jerry
Robinson rivendicano il diritto d’autore e
riconoscono a Bill Finger solo alcuni contributi
alla scrittura del personaggio.
Joker era
inizialmente destinato ad essere ucciso quasi subito, ma gli autori
hanno di tenerlo in vita e di farlo diventare l’arcinemico di
Batman. Nel corso del tempo, la relazione tra i due
personaggi si è sviluppata fino a diventare una delle più complesse
nel mondo dei supereroi: Batman ha bisogno di
Joker e viceversa.
Anche Matt Reeves,
con il nuovissimo film DCThe Batman ci
presenta la sua idea di Joker. Arrivati a questo
punto, sembra doveroso fare un recap di tutti gli attori che hanno
interpretato The Joker in live-action.
Cesar Romero è
Joker in Batman (1966)
Anche se Batman ha
fatto il suo ingresso nel mondo audiovisivo negli anni 40, l’eroe
affronta per la prima volta Joker nella serie cult
degli anni Sessanta. In Batman il ruolo dell’arci-nemesi
del Cavaliere Oscuro (Adam West) è
interpretato da Cesar Romero. L’attore ricopre il
ruolo per tre stagioni e lo riprende per il film
spin-off del 1966.
Il Joker di
Romero ha in sé molti tratti della figura del
clown. È bizzarro, scherzoso, adora ironizzare e dire bufale sugli
omicidi che commette. L’attore, persona vanitosa, sceglie di non
radersi i baffi, dettaglio che si nota anche sotto al cerone bianco
del pagliaccio. Tutto sommato, questa prima versione live-action di
Joker è divertente ma lontana dall’oscuro
personaggio che vedremo negli anni successivi sui vari media.
Jack Nicholson è
Joker nel film Batman (1989)
L’opinione pubblica su
Joker cambia definitivamente nel 1989: Jack Nicholson interpreta il villain nel
Batman di Tim Burton. Grazie alla star,
il cattivo diventa “degno” e “avvincente” agli occhi dei critici
snob e, sulla scia del successo del film,
Nicholson viene addirittura nominato per un
Golden Globe e un BAFTA.
Nicholson è un Joker
fenomenale: anarchico, bizzarro, spietato, sadico e diabolicamente
gioioso. Accanto al Batman di Micheal
Keaton, la versione del clown malefico di
Nicholson diventa un modello per la
rappresentazione live-action dei cattivi.
il Joker di
Nicholson era destinato a tornare per un’ultima
volta in Batman Unchained. Sarebbe stato il quinto film
della serie Tim Burton/Joel
Schumacher. Purtroppo, visto lo scarso successo di
Batman & Robin (1997), lo studio ha deciso di andare in
una direzione diversa. Cancellando Batman Unchained, la
Warner Bros. ha eliminato per sempre la
possibilità di rivedere Nicholson nell’iconico
ruolo.
Heath
Ledger è The Joker ne Il cavaliere oscuro
Jack Nicholson avrà
anche ricevuto complimenti e nominations per la sua versione di
Joker, ma il compianto Heath Ledger ha addirittura vinto un
Academy Award per aver interpretato il ruolo ne
Il cavaliere oscuro di Christopher
Nolan (2008). Anche
Ledger contribuisce allo sviluppo del
personaggio in live-action, alzando ancora un po’ l’asticella per
gli interpreti successivi. Nolan sceglie di
ambientare il mito di Batman in un mondo più violento
e attuale rispetto alla media dei film di supereroi. In tutto ciò,
il Joker di Heath Ledger è
la personificazione di una delle più grandi paure dell’America: il
terrorismo. Il personaggio è alquanto terrificante ma trasmette
ancora il contorto senso dell’umorismo intrinseco alla figura.
La prematura morte per overdose di
Ledger, prima dell’uscita de Il
cavaliere oscuro, non ha permesso all’attore di
godere del successo del suo personaggio e nemmeno di ritirare il
suo Oscar. Visti i problemi di dipendenza
dell’attore, c’è chi ha iniziato a sminuire la sua interpretazione.
Alcuni membri della troupe hanno voluto evidenziare che
Ledger era molto orgoglioso del suo lavoro per il
film e che si è goduto l’esperienza immensamente, lasciando i suoi
problemi al di fuori della performance. In ogni caso, il peso della
morte di Ledger e la successiva arringa dei
media ha continuato ad influenzare l’opinione pubblica. Tutto ciò
ha messo in circolo l’idea erronea e preoccupante secondo cui, per
riuscire a interpretare Joker così bene, un attore
debba trovarsi in pericolo di vita.
Jared Leto è The
Joker in Suicide Squad e in Justice League
Quando la DC, per
stare al passo con l’MCU della
Marvel, inizia a stabilire il proprio universo
cinematografico, sceglie Jared Leto per
interpretare Joker. Il personaggio dovrebbe
debuttare in Batman v Superman: Dawn of
Justice ma viene rimosso: Leto
fa la sua comparsa in Suicide Squad di David Ayer.
L’attore, con la sua professionalità e intensità, contribuisce a
sdoganare l’idea che interpretare Joker possa
causare danni psicologici.
Inoltre, la versione di
Leto si stacca da tutti le precedenti. Tatuato e
ingioiellato, questo Joker sembra un pappone più
che un clown. Leto però, piace più alla
critica che ai fan della DC: non tutti apprezzano
il rapporto tossico tra il pagliaccio e Harley Quinn.
Anche se Jared Leto manca in Suicide Squad di James
Gunn, riprende il suo ruolo in Justice League di Zack Snyder.
Cameron
Monaghan è Jerome e Jeremiah nella serie Gotham
La serie televisiva di
FoxGotham esplora a fondo le vicende
della città di Bruce Wayne. Nel corso delle cinque
stagioni, lo show mostra sulla scena personaggi come Jim
Gordon, un giovane Bruce Wayne e ben due nuove versioni di
Joker. Interpretati entrambi da Cameron
Monaghan, i gemelli Jerome e Jeremiah
Valeska sono i predecessori culturali del vero
Joker.
Anche se Cameron
Monaghan non è propriamente Joker, le sue
interpretazioni piacciono ai fan. Con i suoi due personaggi,
Monogham mostra una versione del cattivo
estremamente attuale: un leader sociale che impersona
quell’insoddisfazione politica e quell’inquietudine sentita in gran
parte dell’America.
Joaquin
Phoenix è il protagonista di Joker
Con Joker di Todd Phillips, la DC punta su
una fetta di pubblico diversa. A differenza dei film di supereroi
del DCEU o di quelli MCU, il film
di Phillips mette al centro della scena un
cattivo e si rivolge ai maggiorenni. Più simile a un thriller
psicologico, Joker è un successo al botteghino e viene
apprezzato anche dalla critica, diventando il primo film vietato ai
minori in grado di incassare più di un miliardo di dollari.
Come era accaduto per Heath
Ledger, anche Joaquin Phoenix riesce
a vincere un Academy Award per il ruolo. La
recitazione di Phoenix è generalmente elogiata
perché, essendo al tempo stesso crudele e emozionante, riesce a
rendere Joker un anti-eroe. Il successo
del film ha aperto la possibilità di un sequel:
Phillips e Phoenix hanno già
espresso il loro entusiasmo, anche se finora non sono stati fatti
annunci ufficiali. In ogni caso, è probabile che il film porti
un’ondata di
nuovi lungometraggi ispirati ai fumetti e vietati ai minori.
Per la gioia di tutti gli uomini rimasti un poi bambini.
Barry
Keoghan è Joker in The Batman
In The Batman di Matt Reeves vengono
introdotte nuove versioni di personaggi come L’Enigmista
(Paul Dano), Pinguino (Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e c’è anche spazio per un nuovo
Joker. In realtà, Barry
Keoghan compare solo in un breve cameo: dietro ad una
porta di una cella di Arkham, vediamo un ”internato
sconosciuto” che tenta di sedurre l’Enigmista per una
collaborazione futura, che forse vedremo in Batman 2 o più
in là ancora. Il ruolo di Keoghan è stato tenuto
segreto fino all’uscita del film: il
suo Joker resta per ora senza nome, ma la
risata inconfondibile e i segni sul volto sfregiato offrono indizi
non indifferenti sul ruolo dell’attore.
Anche Reeves ha poi
confermato il cameo di Joker in The
Batman, ma non ha voluto alludere a un ritorno del
personaggio nel sequel. Keoghan resta
nascosto nell’ombra, ma la sua versione del clown malefico sembra
molto sfregiata, non solo intorno alla sua bocca. Ciò suggerisce
che il suo Joker potrebbe ispirarsi a quello di
New 52 che, dopo la morte della sua famiglia, si strappa
tutta la faccia nel tentativo di dimostrare la sua identità anche
senza aver indosso maschera. Visti i fatti di The
Batman, avrebbe senso se questo Joker si
alleasse con il personaggio di Dano.
Altri interpreti di Joker
Oltre a coloro che hanno
interpretato il ruolo in live-action, ci sono una serie di
interpreti del personaggio che compaiono in altri prodotti
mediatici: film d’animazione, serie tv, videogiochi. La voce più
iconicamente associata al cattivo è quella di Mark
Hamil, attore che ha doppiato il personaggio in
Batman, nei videogiochi di Arkham, in
Justice Leaguee in Batman:
The Killing Joker.
Hamil non è però il
solo ad avere segnato Joker con la sua
interpretazione. Nella serie animata Harley Quinn,
Alan Tudyk dà voce al
personaggio, Troy Baker, è
Joker in Batman Unlimited: Monster Mayhem, mentre
Zach Galifianakis ricopre il ruolo in The LEGO
Batman Movie. Altri nomi importanti associati al clown
malefico sono John DiMaggio (Batman: Sotto The
Red Hood) e Kevin Michael Richardson (The
Batman Vs. Dracula). Infine, con i podcast
DCBatman: Unburied e Batman:
The Audio Adventures, la lista di nomi è solo destinata a
crescere.
Warner Bros. ha spostato le uscite
di alcuni dei suoi titoli più importanti ed attesi, compresi
Black
Adam, The
Flash, Wonka, Aquaman
2.
Aquaman 2
and the Lost Kingdom e The
Flash sono stati spostati entrambi al 2023 a causa di
ritardi accumulati nella fase di lavorazione degli effetti visivi
dovuti al COVID. Il film con
Jason Momoa uscirà ora il 17 marzo 2023, invece che il
16 dicembre 2022. Mentre The
Flash con
Ezra Miller uscirà il 23 giugno 2023, al posto del 4
novembre di quest’anno.
Black
Adam con
Dwayne Johnson è stato spostato di tre mesi, al
21 ottobre 2022, mentre
DC League of Super Pets arriverà il 29 luglio 2022,
data che inizialmente era stata prevista per Black
Adam, mentre Super Pets, in cui lo
stesso Johnson presta la voce a Krypto, il cane di
Superman, era previsto per il 20 maggio 2022.
Shazam! Fury
of the Gods con
Zachary Levi è l’unico film che invece è stato
anticipato al 12 dicembre 2022, giusto in tempo per la stagione
natalizia, mentre era previsto per il 2 giugno 2023.
Per quanto riguarda invece i film
che non raccontano di supereroi la storia di origine di
Willy Wonka con Timothée Chalamet è stata spostata dal 17
marzo al 15 dicembre 2023. Infine, Finally, Meg 2: The
Trench, con Jason Statham, arriverà il 4
agosto 2023.
Termina con
C’era una volta il Criminela trilogia
firmata da Massimiliano Bruno e iniziata con il
Non ci resta che il crimine del 2019. Un capitolo finale
che prende le mosse direttamente dal precedente Ritorno al crimine, dove il quadro al centro della
vicenda era un Van Gogh e nel quale già si accennava a un incontro
con i fascisti in marcia su Roma, ma soprattutto si progettava il
‘colpo’ che vediamo messo in atto nel film in sala dal 10 marzo. Un
impegno importante per la 01 Distribution, che
punta a compensare la mancata uscita nei cinema del precedente con
le 500 copie annunciate e che evidentemente crede molto nelle
possibilità della storia e dei suoi protagonisti.
Registrata la grave
perdita di Carlo
Buccirosso, ai crowd-pleaser
Marco Giallini, GianMarco
Tognazzi ed
Edoardo Leo si aggregano Giampaolo
Morelli e Carolina Crescentini, mentre al
fianco di Massimiliano Bruno torna Giulia
Bevilacqua, in versione Q… ma anche un po’ Lara Croft. Non
l’unica citazione di un’immaginario collettivo che va da
Rambo alle Sturmtruppen o di un
gotha personale del regista, che si toglie la soddisfazione di
mescolare la indimenticabile Curva Sud della Roma a Sandro
Pertini e la sua pipa. Come in precedenza,
inevitabilmente, sono molti i riferimenti a un passato nostalgico,
ma degli anni ’80, non di certo del drammatico ‘ventennio’ che qui
– anzi – viene sottoposto a un autocritico ‘fact-checking’ e
ridicolizzato. A partire dai suoi principali responsabili.
Cosa
succede in C’era una volta il Crimine
Nel terzo capitolo della
saga, infatti, i nostri eroi tornano al 1943 per rubare la Gioconda
ai francesi. Un furto che ci viene raccontato con una minimale
quanto riuscita animazione, sulla quale scorrono i titoli di testa,
che ci lascia in una terra di nessuno con Claudio, Moreno e
Giuseppe in fuga dai nazisti e costretti a rifugiarsi a casa di
Adele (Carolina Crescentini), la giovane nonna di
Moreno, dove l’uomo incontra anche sua madre Monica, bambina.
Proprio la piccola finisce nelle mani dei tedeschi, obbligando la
banda a cercare di salvarla, finendo per attraversare un’Italia
devastata dalla Seconda Guerra Mondiale alla vigilia
dell’Armistizio.
Ovviamente, sempre senza
perdere di vista l’appuntamento con il prossimo portale temporale
disponibile, per tornare al presente, e l’obiettivo del piano. Che
però potrebbe cambiare insieme ai protagonisti della vicenda, e
alle loro priorità. A cambiare è senza dubbio la squadra –
inizialmente vincente – invece delle premesse, che ne avrebbero
avuto maggiormente bisogno. Se nel primo capitolo, infatti, il
gioco del ‘Ritorno al futuro’ aveva una sua freschezza, lo
sviluppo ulteriore della trilogia continua a perdere più di quanto
le aggiungano gli incontri e le interazioni tra i personaggi (o il
lessico più ‘colorito’ del solito del Moreno di Giallini).
Non
bastano solide fondamenta a sostenere uno sviluppo
obbligato
Come spesso accade, una
idea divertente sulla carta non sortisce molto di più di un
prodotto commerciale che faccia da vetrina al solito gruppo di
attori-amici, pronti a divertirsi sul set e a soddisfare il proprio
pubblico di aficionados. Il desiderio di “scrivere un
film che possa rientrare nella categoria della Commedia
all’Italiana”, come dichiara Bruno, e di riportare in vita il
Mondo che lo ha “formato da ragazzo”, le sue “problematiche
socio-politiche, le tavole rotonde e i dibattiti” resta
encomiabile, e commovente per i suoi coetanei, ma sullo
schermo…
Al netto di ottime
location e di scenografie accurate, si riaffacciano alcuni
‘classici’ di molti nostri prodotti, spesso in difficoltà con la
ripresa di scene ‘di massa’ o presunte tali, o nelle quali il campo
si allarghi a includere un minimo di azione, soprattutto quanto a
verosimiglianza e credibilità. Qualcosa che nel film manca, ma non
per la scelta di un tono tra il fantastico e il fumettistico (la
traccia di benzina in fondo fa ‘casereccio’) quanto piuttosto per
alcune mancanze annoverabili più tra i difetti di sceneggiatura se
non fossero state sicuramente pensate, considerata la qualità degli
autori. Un bene, in sintesi, che la trilogia si sia chiusa e che
Bruno possa tornare a dedicarsi alla prossima opera originale,
quanto ai viaggi nel tempo e agli scontri coi nazisti, speriamo nel
prossimo Indiana
Jones 5!