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Wonka, al via le riprese del film con Timothée Chalamet

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Wonka, al via le riprese del film con Timothée Chalamet

Al via le riprese di “Wonka” della Warner Bros. Pictures con protagonista il candidato all’Oscar® Timothée Chalamet (“Dune”, “Chiamami col tuo nome”), diretto dal pluripremiato regista Paul King (i film di “Paddington”). I produttori del film sono il candidato all’Oscar® David Heyman (“C’era una volta… a Hollywood”), che ha prodotto i film di “Harry Potter”, “Animali fantastici” e “Paddington”;Luke Kelly, che ha prodotto il recente adattamento cinematografico de Le Streghe di Roald Dahl e l’imminente “Matilda”, e Alexandra Derbyshire produttrice esecutiva dei film di “Paddington” e l’imminente “Jurassic World: Dominion”. “Wonka” è basato sui personaggi di Roald Dahl, in particolare su uno dei suoi personaggi più amati, Willy Wonka, e si svolge prima degli eventi de La fabbrica di cioccolato.

Il cast di Wonka con Timothée Chalamet

Al fianco di Chalamet nel film recitano Rowan Atkinson (i film di “Johnny English” e “Mr. Bean”, “Love Actually – L’amore davvero”), Mathew Baynton (“The Wrong Mans”, “Ghosts”), Jim Carter (“Downton Abbey”), l’attrice Premio Oscar® Olivia Colman (“La Favorita”), Tom Davis(“Paddington 2”, “King Gary”), Simon Farnaby (i film di “Paddington”, “Rogue One: A Star Wars Story”), Rich Fulcher (“Storia di un matrimonio” , “Disincanto”), la candidata all’Oscar® Sally Hawkins(“La forma dell’acqua – The Shape of Water”, i film di “Paddington”, “Spencer”), Kobna Holdbrook-Smith (“Paddington 2”, “Zack Snyder’s Justice League”, “Il ritorno di Mary Poppins”), Paterson Joseph(“Vigil”, “Noughts + Crosses”), il vincitore dell’Emmy e del Peabody Award Keegan-Michael Key (“The Prom”, “Schmigadoon”), Calah Lane (“Verrà il giorno…”), Matt Lucas (“Paddington”, “Little Britain”), Colin O’Brien (“The Mothership”), Natasha Rothwell (“The White Lotus”, “Insecure”), Rakhee Thakrar (“Sex Education”, “Four Weddings and a Funeral ”) ed Ellie White (“The Other One”, “The Windsors”).

Il regista Paul King è anche sceneggiatore della pellicola insieme al co-autore di “Paddington 2” Simon Farnaby (insieme a Simon Rich, Simon Stephenson, Jeff Nathanson e Steven Levenson). Michael Siegel e Rosie Alison sono i produttori esecutivi.

Il team creativo di King include il direttore della fotografia nominato all’Oscar® Seamus McGarvey (“Anna Karenina”, “Espiazione”); lo scenografo candidato all’Oscar® Nathan Crowley(“Tenet”, “Dunkirk”); il montatore Mark Everson (i film di “Paddington”); e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (i film di “Paddington”, “Topsy-Turvy – Sottosopra”). Neil Hannon della band The Divine Comedy sta scrivendo le canzoni originali per il film.

Le riprese di “Wonka” si stanno svolgendo nel Regno Unito, il film uscirà nelle sale nel 2023 distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Breeders: recensione della serie con Martin Freeman

Breeders: recensione della serie con Martin Freeman

Pochi attori sanno veramente regalare sostanza, spessore al ruolo dell’uomo comune: a colui che potresti incontrare in fila al supermercato, oppure avere come anonimo vicino di casa. Martin Freeman è a nostro avviso uno di questi attori. Forse il migliore insieme a Paul Giamatti. Come aveva già confermato con Sherlock e Fargo, può inoltre esplicitare i lati più oscuri e controversi di tali personaggi. Era quindi con malcelata trepidazione che attendevamo di vederlo interpretare un normale padre di famiglia in Breeders, serie arrivata negli Stati Uniti grazie a FX e di cui sono già state trasmesse due stagioni da dieci episodi. 

L’idea alla base di Breeders

L’idea di partenza non potrebbe essere più semplice in quanto racconta la vita quotidiana di una coppia con due figli ancora piccoli, ovvero le difficoltà che due genitori possono incontrare dovendo gestire una famiglia nella Londra di oggi. Accanto a Freeman nel ruolo di Paul troviamo Daisy Haggard, la quale col personaggio di Ally affronta al meglio il primo vero ruolo da protagonista.

Nato da un’idea dello stesso Freeman, Breeders riesce con ammirevole adesione al reale nell’intento di mescolare commedia e dramma: basta vedere il pilot della prima stagione intitolato No Sleep, interamente incentrato sulla difficoltà di riuscire a dormire quando i tuoi pargoli proprio non vogliono saperne. Sviluppato attraverso trovate di sceneggiatura che conducono a un finale tanto parossistico quanto esilarante, l’episodio riesce a far sorridere lo spettatore a proposito di momenti e situazioni che in un altro contesto potrebbero risultare tutt’altro che divertenti. Ed è proprio questa la forza che lo show sviluppa nel corso delle due stagioni: pur mantenendo molto spesso toni lievi Breeders abbraccia con pienezza la scelta di mostrare psicologie e personalità problematiche, contraddittorie, umanissime coi loro difetti anche notevoli. Il Paul interpretato da Freeman è ad esempio un padre amorevole e pieno di buone intenzioni che però non sempre riesce a comprendere quello che attraversano i propri figli, in particolar modo il primogenito Luke.

Un perfetto equilibrio tra commedia e dramma

Cresciuto da genitori depositari di valori passati, difficilmente adattabili al presente, l’uomo nel corso delle puntate diventa sempre più consapevole del divario creatosi tra lui e il figlio maggiore, e ciò si trasforma in una fonte di frustrazione che pian piano mina le sue certezze. In particolare nella seconda stagione – che inizia dopo un ellisse temporale di qualche anno – Paul dovrà fare definitivamente i conti con l’incapacità di gestire emozioni anche contrastanti. Ed ecco che allora Breeders si mostra per quello che veramente è: un dramma familiare travestito da commedia, il quale episodio dopo episodio rivela la sua vera natura spingendo lo spettatore a confrontarsi con personaggi che sono specchi fedeli e non conciliatori del nostro modo di comportarci, di risolvere oppure ignorare i problemi che ci si presentano.

Breeders è quanto di più sincero e attuale sia stato prodotto in questi anni sul tema della famiglia e delle sue dinamiche interne: oltre a Freeman gli altri due creator Chris Addison e Simon Blackwell – coinvolti anni fa in un’altra serie di culto come The Thick of It – hanno ideato una serie che sa intrattenere mettendo in scena il quotidiano e con la stessa elevata dose di efficacia stimola il pubblico a riflettere su quanto la nostra vita di tutti i giorni sia composta da scelte, errori, rimpianti, dubbi, piccoli successi e grandi ipocrisie. L’uso sapiente di flashback sparsi nei vari episodi mostra anche come Paul e Ally all’inizio della loro relazione avessero sogni, piani e idee che poi si sono confrontati/scontrati con la realtà della vita, con i compromessi e le scelte che si deve fare per il bene comune, in particolar modo quello dei propri figli. E questo rende lo show ancor più malinconico, se non addirittura struggente. Perché ciò che conta in fondo è arrivare a fine giornata sapendo di aver fatto il possibile. Anche quando potrebbe non bastare. 

Breeders affronta problemi e situazioni fortemente legati al nostro presente: religione, sessualità, isolamento, educazione ed altri temi principali diventano occasione di confronto tra i personaggi protagonisti, attraverso una narrazione che sviluppa conflitti il cui terreno di scontro rimane sempre e comunque il nucleo familiare. Impossibile non affezionarsi e parteggiare per Paul e Ally, genitori imperfetti e adulti probabilmente ancora incompiuti. Le interpretazioni perfette di Haggard e di Freeman dotano i rispettivi personaggi di innumerevoli sfumature, lasciando trasparire dietro il gesto più piccolo e comune l’enorme peso psicologico ed emotivo del ruolo di genitori.

Due figure tratteggiate con una precisione difficilmente riscontrabile nella fiction odierna. Se non soprattutto, è senza dubbio anche grazie ai due attori protagonisti che Breeders è uno show da non perdere. Che siate genitori o anche soltanto figli, capirete qualcosa in più su come funziona una famiglia. E, possiamo garantirvelo, lo farete con un sorriso a denti stretti…

Noir in Festival: Christopher Bollen presenta Il gioco della distruzione

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Il Noir in Festival, appuntamento letterario e cinematografico dedicato al genere Noir, presenta nell’ambito della quarta edizione di Milano MovieWeek (4 – 10 ottobre) un imperdibile appuntamento letterario con Christopher Bollen; lo scrittore newyorkese presenterà in esclusiva a Milano, il 7 ottobre, ore 18.30, nella Libreria Rizzoli Galleria, il suo nuovo romanzo Il gioco della distruzione, edito da Bollati Boringhieri, conversando con Annarita  Briganti.

L’evento sarà introdotto dai direttori del Noir in Festival, Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, che sveleranno al pubblico milanese le prime anticipazioni sulla 31a edizione, in programma a Milano dal 10 al 15 dicembre 2021.

L’ingresso all’incontro è libero con prenotazione obbligatoria al numero 02.86461071 o su profilo instagram @rizzoligalleria con messaggio in direct.

CHRISTOPHER BOLLEN, autore di Orient (2018) e di Un crimine bellissimo (2020), entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri, è editor-at-large presso la rivista «Interview». I suoi lavori sono apparsi su «GQ», «The New York Times», «New York magazine» e «Artforum».

IL GIOCO DELLA DISTRUZIONE

Al suo arrivo nella bellissima isola greca di Patmos, Ian Blesoe è al verde, in fuga, e umiliato dalle conseguenze della morte di suo padre. Ma quel luogo incantato nasconde un lato oscuro, e presto il sogno di riscatto di Ian comincerà ad andare in pezzi. Maestro nel cogliere lo spirito del luogo – come già il Long Island in Orient e Venezia in Un crimine bellissimo – Bollen ci accompagna tra le pieghe di un intreccio appassionante e le sfaccettature di personaggi poco prevedibili, costruendo un indimenticabile thriller letterario sulla seduzione del denaro e la vulnerabilità delle amicizie più consolidate.

De Il gioco della distruzione hanno detto: “Un thriller letterario dalla scrittura nitida e puntuale, pervaso dallo stesso brivido che troviamo in Patricia Highsmith”. «The Washington Post»; “Bella gente in visita a luoghi affascinanti, in tutta la loro genialità del male”. «The New York Times»; “Grande fan di Agatha Christie – come dimostra l’avvincente intreccio della trama – Bollen è anche un acuto psicologo dei suoi personaggi e uno scrittore di straordinaria bravura”. «Vogue»; “Un thriller letterario sui giochi sporchi legati al denaro”.«Entertainment Weekly».

Quentin Tarantino e l’ossessione per i piedi: “Si tratta di saper dirigere”

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Nel corso degli anni, è stato sottolineato più volte da giornalisti, critici e fan quanto Quentin Tarantino si diverta a inserire nei suoi film le inquadrature di piedi, in particolare piedi femminili.

Di recente, quando il regista ha parlato con GQ del suo romanzo basato sul suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, ha avuto anche la possibilità di rispondere a chi lo ha sempre accusato di soffrire di feticismo dei piedi.

“Non prendo la cosa sul serio”, ha ammesso. “Ci sono molti piedi in molti film di bravi registi. Si tratta soltanto di saper dirigere. Ad esempio, prima di me, anche Luis Buñuel era stato definito un feticista dei piedi, ed era un altro regista. Anche Hitchcock ne fu accusato, così come Sofia Coppola.”

Di recente, Tarantino ha valutato apertamente la possibilità di ritirarsi dal cinema dopo l’uscita nelle sale del suo decimo, attesissimo, film. Chiaramente, l’attenzione è tutta sulla storia che il celebre regista deciderà di affrontare. Una cosa è certa, però: al di là della trama, il pubblico dovrà sicuramente aspettarsi un sacco di inquadrature di piedi.

Per quanto riguarda il romanzo basato su C’era una volta a Hollywood, il libro è disponibile in Italia, in libreria e online, dallo scorso 1 luglio, edito da La nave di Teseo. Il romanzo espande la storia dei protagonisti Cliff Booth e Rick Dalton e include anche diverse scene e personaggi che non abbiamo visto al cinema.

MCU: 10 riferimenti nascosti che non riguardano film di supereroi

Il MCU si è sempre divertito a fare riferimento ad altri film del franchise, attraverso easter egg da scovare in ogni singola inquadratura. Ciò è sicuramente uno degli aspetti che rende questi film di supereroi così divertenti. Tuttavia, i cinecomic della Marvel sono anche pieni di riferimenti a classici della storia del cinema che non hanno nulla a che vedere con la saga.

Il grande Lebowski (Avengers: Endgame)

Ci sono un sacco di riferimenti in Avengers: Endgame che riguardano film sui viaggi nel tempo, come Ritorno al futuro e persino Un tutto nel passato. Tuttavia, un riferimento non prettamente “fantascientifico” arriva quando molti dei Vendicatori si rendono conto dello stato in cui versa un ormai totalmente cambiato Thor, che ha smesso di preoccuparsi del suo aspetto fisico o della sua igiene.

Nel film, quando Thor non si toglie mai gli occhiali da sole e inizia a ciondolare con addosso un cardigan, Tony non può fare a meno di notare la somiglianza con il protagonista de Il grande Lebowski. Tuttavia, poiché nel film vediamo il Dio del Tuono bere della birra, sarebbe stato altrettanto divertente vederlo sorseggiare un White Russian, il drink preferito dal Drugo di Jeff Bridges. 

True Lies (Captain Marvel)

Poiché Captain Marvel è ambientato negli anni ’90, c’è una scena assai nostalgica che si svolge all’interno di un Blockbuster, dove è possibile vedere un cartonato di Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis in True Lies, commedia di spionaggio degli anni ’90 in cui i due attori interpretano una squadra di spie composta da marito e moglie.

Tuttavia, Captain Marvel trasforma il duo in un one woman show. Il fotone di Carol Danvers, infatti, fa esplodere la testa di cartone di Arnold quando sospetta, erroneamente, che lui e la sua pistola siano una minaccia.

Metropolis (Guardiani della Galassia Vol. 2)

Non tutti i fan del MCU potrebbero aver notato questo riferimento in Guardiani della Galassia Vol. 2, poiché Metropolis è stato rilasciato nel 1927, quasi un secolo fa.

Metropolis è un’ambiziosa epopea futuristica e una delle immagini più spettacolari del film è il robot Maria. Ayesha, l’Alta Sacerdotessa che tenta di abbattere i Guardiani con la sua flotta di simulatori di volo, ha un look e un trono che ricordano in larga parte il robot del film.

This Is Spinal Tap (Captain America: Civil War)

Dato che Peter Parker è come qualsiasi adolescente che vuole soltanto stare a casa guardare film, conosce tantissimi riferimenti alla cultura pop. Da Alien  in Avengers: Infinity War a L’impero colpisce ancora in Captain America: Civil War, Peter usa sempre i film per dare credito ai suoi piani. Ma c’è un altro film a cui Spidey fa riferimento in Civil War che passa generalmente inosservato.

Spidey dice a Tony che le sue abilità possono arrivare “fino a 11”, un chiaro riferimento ad una delle battute di This Is Spinal Tap, classica commedia targata 1984. Il film è un mockumentary su una rock band e la maggior parte dei dialoghi è stata improvvisata. La battuta pronunciata da Peter Parker è una delle battute più leggendarie mai citate in una commedia.

King Kong (The Avengers)

King Kong è stato rifatto più volte dal 1933. Per questo motivo, la scena della scimmia che scaccia gli aeroplani in cima all’Empire State Building è diventata iconica.

È stato fatto riferimento a quella scena in film e serie tv innumerevoli volte, ma il meglio arriva in The Avengers, quando nientemeno che Hulk arrivare ad imitare quella scena. Durante la battaglia di New York, quando Loki sta invadendo la Terra, Hulk si ritrova in cima al grattacielo, dove si sta aggrappando allo stesso modo di Kong.

L’impero colpisce ancora (Guardiani della Galassia)

L’Impero colpisce ancora è stato citato più e più volte nel Marvel Cinematic Universe. In effetti, è stato fatto riferimento a quel film in ogni film del franchise. Ad esempio, Peter (Spider-Man) è stato spinto a sconfiggere Ant-Man in Civil War allo stesso modo in cui i Rebel Fighters abbattono gli AT-AT. Tuttavia, i riferimenti finiscono per andare ben oltre.

In alcuni film, il braccio di qualcuno di solito viene sempre tagliato, proprio come il braccio di Luke Skywalker nel film di Star Wars. In Guardiani della Galassia, invece, è Groot a farsi tagliare il braccio. Non solo, ma i Guardiani vedono anche Ronan parlare con un ologramma di Thanos, proprio come Darth Vader parla con un ologramma dell’Imperatore Palpatine.

Una pazza giornata di vacanza (Spider-Man: Homecoming)

Non è un segreto che Jon Watts sia stato influenzato dai film degli anni ’80 diretti da John Hughes tanto quanto dai precedenti film di Spider-Man. Proprio come quei film degli anni ’80, Spider-Man: Homecoming è un coming-of-age su un adolescente che lotta per trovare la sua identità.

Come omaggio, c’è una scena in Homecoming che è quasi identica al finale di Una pazza giornata di vacanza, quando Ferris sta correndo per tornare a casa prima dei suoi genitori. Il protagonista salta tra le recinzioni e corre nei cortili dei suoi vicini, viene inseguito dai cani e inciampa nei giocattoli lasciati all’aperto dai bambini. La stessa cosa accade quando Spider-Man incontra per la prima volta Avvoltoio, poiché è all’aperto senza nulla a cui poter aggrappare le sue ragnatele.

Men in Black (Captain America: Il primo Vendicatore)

Oltre a Chris Evans, Captain America: Il primo Vendicatore è interpretato anche da Tommy Lee Jones, nei panni del colonnello Phillips. Rispetto al suo iconico personaggio dell’Agente K, c’è una scena in quel film della Marvel che è quasi identica a quella del primo film del la saga di Men in Black del 1997.

Phillips preme un pulsante rosso sull’aereo dell’Hydra con la lettera K e le parole “non spingere”, in tedesco. Quando Phillips preme il pulsante, l’aereo accelera lungo la pista. La stessa identica cosa accade in Men in Black quando l’Agente J preme il pulsante rosso nell’auto dell’Agente K.

Star Wars (Capitan America: The Winter Soldier)

È stato rivelato all’inizio di Captain America: The Winter Soldier che da quando Steve si è risvegliato ai giorni nostri, ha tenuto una lista di cose che ha bisogno di tenere sotto controllo e alle quale ha dovuto rinunciare. Nella lista figurano i Nirvana e il cibo thailandese, ma c’è anche Star Wars. Il nome del franchise è cancellato dalla lista, il che significa che Steve deve aver visto i film in quel momento della storia.

Tuttavia, non è rimasto sorpreso dal fatto che Mace Windu sia identico a Nick Fury, colui che ha reclutato Steve e che ha trascorso tanto tempo con lui fino a quel momento. Ci sono molte teorie plausibili dei fan per un crossover tra Star Wars e il MCU, e questa potrebbe essere una di queste.

Point Break (Thor: Ragnarok)

In Thor: Ragnarok, la password per sbloccare il Quinjet è “Point Break”. La password è stata creata da Tony: si tratta di uno scherzo rivolto a Thor per la sua strana somiglianza con Bodhi. Insieme al fatto che Tony che chiama Thor “Lebowski” in Endgame, sembra che il filantropo miliardario si diverta a deridere il Dio del Tuono per il suo aspetto.

Tuttavia, questo non è il primo riferimento a Point Break presente nel MCU. In Iron Man 3, Tony e Rhodey mangiano pesce al famoso ristorante sulla spiaggia di Los Angeles, Neptune’s Net, proprio come facevano Bodhi e Johnny Utah nel film del 1991.

Casadilego esordisce al cinema con My Soul Summer

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Casadilego esordisce al cinema con My Soul Summer

Sono partite in questi giorni le riprese di My Soul Summer per la regia di Fabio Mollo, prodotto da Bartleby Film e Fidelio con Rai Cinema.

My Soul Summer è l’estate di Anita, 17 anni e tutto ancora da scoprire. L’incontro con un famoso cantante in una estate diversa da tutte le altre le farà conoscere il suo talento e la sua vera passione: la musica.

My Soul Summer è il terzo lungometraggio di Fabio Mollo – molto attivo anche nelle serie tv: «My Soul Summer è un romanzo di formazione – dichiara il regista. È quell’estate che capita una volta sola nella vita.  È l’estate di Anita, che trova in sé una voce che non pensava di avere, e che la cambierà per sempre».

Anita è interpretata da Casadilego, talento musicale già vincitrice di X Factor 2020, ora al suo esordio nel cinema, affiancata da Tommaso Ragno nel ruolo di Vins, Luka ZunicAgnese Claisse, con Anna Ferzetti e con la partecipazione di Lunetta Savino.

Il film, le cui riprese sono in corso in Calabria per concludersi a Roma a fine ottobre, è una produzione Bartleby Film e Fidelio con Rai Cinema ed è prodotto da Massimo Di RoccoLuigi Napoleone per Bartleby Film, Silvio Maselli e Daniele Basilio per Fidelio. Il film è scritto da Doriana Leondeff e Antonio Leotti, la fotografia è di Daniele Ciprí, il montaggio di Filippo Montemurro, i costumi di Sara Fanelli e Camilla Giuliani, la scenografia di Eleonora Devitofrancesco.

Casadilego e il regista Fabio Mollo

Marvel Studios: circa 31 progetti sarebbero in fase di sviluppo

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Marvel Studios: circa 31 progetti sarebbero in fase di sviluppo

Uno dei dirigenti della Marvel ha confermato che lo studio ha ben 31 progetti in sviluppo. Nonostante la pandemia abbia rallentano i piani dei Marvel Studios in relazione al proprio universo condiviso, la realtà è che i lavori per cercare di accrescere ancora di più il longevo franchise (ora espanso anche alla serialità), non si sono mai fermati.

Quando il MCU è stato lanciato per la prima volta nel 2008 con il primo Iron Man, i fan si sono abituati ad uno standard di circa un film all’anno, a volte due. Dopo The Avengers, la prassi per i Marvel Studios è diventata quella di distribuire due film all’anno. In seguito, con l’arrivo di Guardiani della Galassia Vol. 2, si è passati a ben tre film del MCU all’anno. Dall’uscita di Black Widow è stata inaugurata ufficialmente la Fase 4, che prevede invece la release di ben quattro titoli all’anno.

Nelle ultime ore, The Playlist ha portato all’attenzione una dichiarazione particolarmente audace di uno dei dirigenti dei Marvel Studios, Victoria Alonso, la quale ha affermato – parlando con la stazione radio argentina 221 Radio – che lo studio ha circa 31 progetti attualmente in fase di sviluppo. Entro la fine del 2021, la Marvel avrà rilasciato un totale di 32 film, il che significa che, se le dichiarazioni di Alonso corrispondono al vero, lo studio sta già pianificando di raddoppiare la sua produzione rispetto agli ultimi 13 anni.

Tuttavia, c’è una domanda che dovrebbe sorgere spontanea: quanti di questi 31 progetti la Marvel ha già reso pubblici? Contando i nove film rimanenti della Fase 4 (che terminerà con il reboot dei Fantastici Quattro), i due film della Fase 5 già annunciati (Blade e Captain America 4) e ben nove serie tv che devono ancora debuttare su Disney+ (tra cui Ms. Marvel, Moon Knight e She-Hulk), il numero si riduce a circa 20. Ciò significa che ci sono almeno altri 11 progetti che la Marvel non ha ancora annunciato ufficialmente.

Henry Cavill amerebbe interpretare un villain nella saga di Bond

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Henry Cavill amerebbe interpretare un villain nella saga di Bond

No Time to Die, il quinto e ultimo film della saga di James Bond che vedrà Daniel Craig nei panni di 007, arriva oggi nelle sale italiane. Per il momento, il futuro del longevo franchise rimane un mistero, in quanto i produttori hanno già fatto sapere che nessuna decisione su chi raccoglierà l’eredità di Craig sarà presa almeno fino al 2022.

Il mandato di Craig come Bond è iniziato nel 2006: prima, era solo uno dei tanti attori considerati per il ruolo. Tra questi c’era anche Henry Cavill, scartato alla fine perché il regista Martin Campbell riteneva che fosse troppo giovane all’epoca. Nonostante abbia perso la possibilità di interpretare l’iconico protagonista, l’attore sembra essere comunque aperto alla possibilità di unirsi al franchise, non necessariamente nei panni della celebre spia, ma anche in quelli di uno dei suoi nemici.

Durante una recente intervista ripostata da The Movie Dweeb (via CBR), Henry Cavill ha ammesso che sarebbe disposto ad interpretare tanto 007 quanto uno dei cattivi di Bond, quindi l’antagonista della storia. “Se Barbara [Broccoli] e Michael [G. Wilson] fossero interessati a me, allora sì che ne parlerei volentieri con loro. Sarebbe qualcosa che sarei molto ansioso di esplorare.”

Anche se molti vorrebbero che Cavill interpretasse James Bond, anche il ruolo del cattivo potrebbe tranquillamente essere nelle sue corde. L’attore, infatti, ha già interpretato una super spia internazionale in Operazione U.N.C.L.E. nel 2015, mentre in Mission: Impossible – Fallout del 2018 ha vestito proprio i panni dell’antagonista.

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Venom: La furia di Carnage, l’approccio di Woody Harrelson a Cletus Kasady

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La prima volta che abbiamo incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena post-credit di Venom. Ora, il personaggio interpretato da Woody Harrelson si prepara a fare il suo ingresso trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo alter ego.

Come lo stesso titolo del sequel preannuncia, nel nuovo film Kasady avrà un ruolo decisamente chiave. Grazie ai vari trailer, abbiamo visto che all’inizio il serial killer si troverà nel braccio della morte. Quando verrà poi intervistato da Eddie, tramite un processo che per ovvie ragioni non è ancora stato svelato, si legherà ad un simbionte rosso noto come Carange. I due fuggiranno dalla prigione e inizieranno a scatenare il caos, con Eddie e Venom che saranno costretti a farsi avanti per cercare di fermarli.

I fan di Carnage sono entusiasti di vedere finalmente l’iconico personaggio sul grande schermo, e di certo Woody Harrelson è consapevole della responsabilità che un ruolo così amato comporta. Parlando con Collider, il celebre attore ha parlato di come si è preparato per calarsi al meglio nei panni del serial killer/simbionte, cercando di mettere da parte il pensiero dell’enorme fanbase e di concentrarsi esclusivamente sul ruolo.

“Se avessi pensato alla grande fanbase della Marvel, di certo sarebbe stato molto difficile per me”, ha spiegato Harrelson. “Quindi mi sono approcciato al personaggio come, in generale, farei con qualsiasi altro ruolo, anche se sono consapevole che avere a che fare con una proprietà Marvel alza inevitabilmente la posta in gioco. È stato bello leggere tutti quei vecchi fumetti e cercare di capire cose gli fosse capitato di così orribile durante la sua infanzia al punto da spingerlo a diventare uno squilibrato, un serial killer. È stato molto utile.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

The Batman: Robert Pattinson anticipa grandi sorprese al DC FanDome

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Il prossimo 16 ottobre si terrà la seconda edizione del DC FanDome, il grande evento targato DC e dedicato a tutti i progetti della Warner Bros. in arrivo. È stato già confermato che in occasione dell’evento – che si terrà online – verranno presentate le prime immagini ufficiali di Black Adam e The Flash, ma anche uno sguardo al dietro le quinte dei sequel di Aquaman e Shazam!.

Ovviamente, uno dei grandi protagonisti dell’evento sarà anche The Batman, l’attesissimo film di Matt Reeves che vedrà Robert Pattinson nei panni dell’iconico uomo pipistrello, posticipato di quasi un anno a causa della pandemia di Covid-19. Durante l’evento dovrebbe essere mostrato ai fan il nuovo trailer ufficiale del film, ma a quanto pare ci saranno tantissime altre sorprese.

Parlando con Variety, infatti, è stato proprio Pattinson a dichiarare: “Io e Zoë Kravitz abbiamo fatto delle cose. Sarà qualcosa di piccolo, ma estremamente divertente. Ci sono un sacco di piccole sorprese in arrivo. Ho da poco visto un po’ del film ed è veramente. Davvero molto fico.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

No Time to Die, la recensione del film con Daniel Craig

No Time to Die, la recensione del film con Daniel Craig

L’attesa è finita. Dopo tanti rinvii, arriva finalmente nelle sale, No Time to Die, nuovo capitolo della saga di James Bond, l’ultimo che vede Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso al mondo. A quindici anni dal suo esordio nel ruolo con Casino Royale, l’attore lascia il personaggio che lo ha reso famoso presso il grande pubblico, e lo fa in grande stile. 

No Time to Die: la trama

In No Time to Die Bond, Daniel Craig, vorrebbe solo godersi la pensione da ex agente segreto, in compagnia di Madeleine, Léa Seydoux, ma non è così facile. Il rivale di sempre, Blofeld, Christoph Waltz, non ha rinunciato all’idea di ucciderlo e gli tende una trappola. Scampato, Bond sospetta che Madeleine l’abbia tradito, la lascia e decide di rientrare in gioco. Anche perchè l’MI6 e Mallory, Ralph Fiennes, avranno ancora bisogno di lui. Cinque anni dopo, infatti, da un laboratorio segreto inglese viene rubata una nuova arma potentissima, che in mani sbagliate può distruggere milioni di vite. Nel dare la caccia allo scienziato russo corrotto che può portarlo a chi ha commissionato il furto, Bond ritroverà il suo vecchio amico Felix Leiter, Jeffrey Wright, agente della CIA. Passerà per Cuba, dove si farà aiutare dalla bella e capace Paloma, Ana De Armas, ma conoscerà anche lo 007 Nomi, Lashana Lynch, la donna che ha ormai preso il suo posto e con cui dovrà collaborare. C’è però anche un altro nemico da sconfiggere, Lyutsifer Safin, Rami Malek, desideroso di vendicarsi con Blofeld e con la Spectre e ideatore di un diabolico piano criminale che minaccia tutti. Bond si ritroverà faccia a faccia con Blofeld, avrà a che fare ancora con Madeleine e con una novità inaspettata. Riuscirà a portare a termine la sua missione con successo anche stavolta? 

No Time to Die film recensione
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Scenari mozzafiato, spettacolarità e azione

E’ stato un lungo viaggio”, dice Daniel Craig, nella breve clip che precede l’inizio della pellicola, riferendosi evidentemente non solo ai ritardi che hanno posticipato l’uscita del film, ma anche alla sua lunga militanza nel ruolo di Bond, che qui si conclude. E sottolinea l’importanza dell’arrivo del film sul grande schermo, “il luogo a cui appartiene”.

Non si può dargli torto. No Time to Die è indubbiamente bello scenicamente, dai panorami mozzafiato di Matera e Gravina di Puglia, alla spettacolarità delle scene in cui dominano ghiaccio, fuoco e acqua. Chi poi ama la spettacolarità dell’azione, non resterà deluso: inseguimenti, sparatorie, scontri, fughe rocambolesche, assieme alle armi mirabolanti da sempre in dotazione a Bond, non mancano. Aspetti questi, che avrebbero risentito molto di una fruizione in un luogo diverso dalla sala, togliendo al film gran parte del suo fascino.

Tra gli elementi d’indubbio impatto va poi citata la colonna sonora, con il tema principale del film interpretato ottimamente da Billie Eilish.

Una sceneggiatura ipertrofica e un villain che non convince per un (troppo) lungo addio

Il problema di questo No Time to Die, 25esimo episodio della saga di James Bond è l’ipertrofia. Dentro, c’è troppo. Più la narrazione procede, più si ha l’impressione che il regista – anche sceneggiatore con Neal Purvis, Robert Wade e Phoebe Waller-Bridge – per l’ultima interpretazione di Craig nei panni di Bond abbia voluto strafare e accompagnare gli spettatori in un lunghissimo addio. No time to die conta almeno quattro location e quattro intrecci, con risvolti non sempre chiari. Poi c’è la sfera personale, che acquisisce un’importanza mai avuta prima, alla quale si dà spazio con un Bond a tratti perfino romantico. Ciò comporta una durata fuori dal comune, che sfiora le tre ore e finisce per risultare eccessiva.

No Time to Die film 2021
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Altra nota stonata, Rami Malek, scialbo e inespressivo, che non riesce a far suo il ruolo del villain ed è l’unico, grosso neo in un cast con nomi eccellenti. Al fianco di Craig troviamo Ralph Fiennes e Christoph Waltz, assieme a tre figure femminili cui viene dato ampio spazio e che affiancano il protagonista con grinta e carattere: Léa Seydoux, Lashana Lynch e Ana De Armas, senza dimenticare Naomie Harris, che veste di nuovo i panni di Miss Moneypenny. 

Gli elementi sopra citati forse non disturberanno più di tanto chi voleva godersi fino all’ultima goccia il Bond di Daniel Craig, tra i più amati dal pubblico, ma obiettivamente non rendono un buon servigio al film. Il 25esimo episodio della saga di Bond, No time to die, è in sala da giovedì 30 settembre, distribuito da Universal Pictures.

No Time to Die opinioni
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Il Gladiatore 2, Ridley Scott: “Pronto a partire dopo il film su Napoleone”

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È da tempo ormai che si parla di un possibile sequel de Il Gladiatore, celebre film di Ridley Scott che vedeva contrapporsi il gladiatore Russell Crowe contro l’imperatore Joaquin Phoenix. Essendo il personaggio di Massimo Decimo Meridio morto alla fine della pellicola originale, in molti hanno cominciato a chiedere in che modo l’ipotetico sequel avrebbe fatto i conti con il destino dell’iconico personaggio.

Le ultime news in merito al sequel risalgono al 2018, quando Scott aveva dichiarato che sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando alla sceneggiatura con Peter Craig (ad oggi, però, non sappiamo se sarà ancora lui ad occuparsi dello script). La storia dovrebbe raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie Nielsen nel film del 2000: sarà ambientata 25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di riferimento il sacrificio di Massimo.

Ora, in una recente intervista con Empire in occasione della promozione di The Last Duel, Ridley Scott è tornato sulla questione, rivelando di essere intenzionato a girare il sequel de Il Gladiatore subito dopo Kitbag, il biopic su Napoleone Bonaparte che avrà come protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix. “Sto già facendo scrivere la sceneggiatura del sequel del Gladiatore, proprio ora”, ha confermato il regista. “Quando avrò concluso i lavori sul film dedicato a Napoleone, il Gladiatore sarà pronto a partire.”

Per quanto riguarda Kitbag, il film si concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto instabile con sua moglie Giuseppina. Nel cast ci sarà anche Jodie Comer, che ha già lavorato con Scott nel sopracitato The Last Duel, in arrivo nelle sale italiane dal 14 ottobre dopo essere stato presentato, Fuori Concorso, alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Luigi Calagna: 10 cose che non sai su di lui

Luigi Calagna: 10 cose che non sai su di lui

Meglio noto come il Luì dei Me contro Te, Luigi Calagna è oggi una vera e propria celebrità, diviso tra il mondo di YouTube, il cinema, la televisione e numerose altre attività nel mondo dello spettacolo. Sempre di più il duo di cui fa parte è una solida certezza nel mondo dell’intrattenimento, capace come pochi di far presa sulle fasce più giovani degli spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Luigi Calagna.

Luigi Calagna: i suoi film e l’attività su YouTube

10. È diventato celebre grazie al canale YouTube. La fonte principale della fama dei Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando qui i loro video, il duo ha formato un proprio riconoscibilissimo stile, guadagnando nel giro di pochi anni un numero di iscritti attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video, pubblicati con grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai contenuti più disparati, pensati, anche nel linguaggio, per intrattenere un pubblico di bambini.

2. Hanno recitato in alcuni film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi Calagna e Scalia, il film è stato prodotto dalla Warner Bros., in collaborazione con la Me Contro Te Production. La trama ruota intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il padrone del Mondo. Nel 2021 è invece uscito un nuovo film del duo, intitolato Me contro Te – Il film: Il mistero della scuola incantata. Il 1° settembre 2021 hanno poi annunciato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Me contro Te – Il film: Persi nel tempo, il quale uscirà in sala il 1° gennaio del 2022.

3. La TV ha contribuito al successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube, i Me contro Te sono stati assunti come protagonisti della serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show – Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso diverse prove da superare. Queste significative incursioni televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della coppia.

Luigi Calagna film

Luigi Calagna e i Me contro Te

4. È noto per le canzoni del duo. Uno degli ambiti in cui i Me contro Te hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me contro Te, posizionatosi per due settimane al primo posto in classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino. Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto una vera e propria hit.

5. Possiede un sito di merchandising. Una delle maggiori fonti di guadagno per il duo è il sito “mecontroteshop.it“. Qui sono infatti disponibili per l’acquisto una vasta gamma di prodotti legati al marchio dei Me contro Te. È infatti possibile trovare dai libri ai dischi, dalle magliette alle felpe e fino agli zaini. Sul sito si possono poi ritrovare tutte le informazioni per quanto riguarda l’acquisto e la consegna.

Luigi Calagna e Sofia Scalia

6. Sono fidanzati nella realtà. Come noto, Luigi Calagna e Sofia Scalia sono una coppia anche al di fuori delle loro attività nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, i due si sono conosciuti nel 2012 grazie al cugino di lei, amico di Lugi. Hanno poi frequentato insieme la facoltà di Scienze della Comunicazione. In seguito, i due hanno poi tramutato la loro comune passione nel loro lavoro, dando vita alla Me contro Te Srl.

7. La Chimica li ha avvicinati. Dopo essersi conosciuti, ad unire ancor di più i due ci ha pensato la materia scolastica “chimica”. Luigi, che all’epoca frequentava la facoltà di Farmacia, ha infatti aiutato Sofia a migliorare i propri voti in questa. In seguito, lui ha lasciato la facoltà iscrivendosi nella medesima di Sofia. A quel punto, però, la chimica di coppia tra i due era diventata così forte da renderli inseparabili.

Luigi Calagna Sofia Scalia

Luigi Calagna è su Instagram

8. Ha un account personale. Luigi Calagna è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è semplicemente @luigi.calagna. All’interno di questo vanta attualmente e556 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 100 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

9. È presente anche sul profilo dei Me contro Te. Oltre al profilo personale di Luigi, è possibile trovare su Instagram anche l’account ufficiale dei Me contro Te, seguito ad oggi da 1,5 milioni di persone. In questo, con oltre 1.600 post, il duo è solito condividere fotografie inerenti alle loro attività, dai viaggi ai progetti realizzati e in via di realizzazione. Tutti i loro fan non possono dunque non seguire tale account, rimanendo informati su tutto ciò che riguarda i Me contro Te.

Luigi Calagna: età e luogo di nascita

10. Luigi Calagna è nato a Palermo, in Sicilia, il 6 dicembre del 1992 ed ha oggi 28 anni.

WarnerMedia: il CEO riflette sulla distribuzione “day and date”

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WarnerMedia: il CEO riflette sulla distribuzione “day and date”

La decisione di WarnerMedia di distribuire l’intero catalogo dei film della Warner Bros. attesi per il 2021 in contemporanea nelle sale e in streaming su HBO Max, è qualcosa che ha fatto molto discutere e subito numerosi contraccolpi anche da parte di numerosi registi, che pubblicamente hanno criticato la strategia della major.

Basti pensare a Christopher Nolan (Tenet) e Denis Villeneuve (Dune), mentre di recente la regista Patty Jenkins ha definito l’uscita congiunta di Wonder Woman 1984 “un’esperienza straziante”. Ora, anche Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha ammesso i suoi dubbi in merito alla decisione presa, riconoscendo che probabilmente ci sarebbe dovuto essere un maggiore dialogo tra lo studio e i registi coinvolti.

“Sarò il primo a dirlo, e me ne assumo la piena responsabilità. Col senno di poi, avremmo dovuto prenderci più tempo per avere quelle 170 conversazioni necessarie – è questo è il numero di partecipanti alle pellicole del nostro listino del 2021”, ha ammesso Kilar durante la Code Conference di Vox Media (via The Hollywood Reporter). Abbiamo cercato di fare tutto in un lasso di tempo estremamente compresso, meno di una settimana, perché eravamo consapevoli che ci sarebbe stata una fuga di notizie e tutti avrebbero inevitabilmente detto la loro circa quello che avremmo o non avremmo dovuto fare.”

“Abbiamo detto dall’inizio che avremmo trattato ogni singolo film come un blockbuster, dal punto di vista economico, per i partecipanti, che saremmo stati onesti e generosi, che avremmo fatto la cosa giusta”, ha aggiunto. “La buona notizia è che l’abbiamo fatto, abbiamo lavorato veramente sodo per farlo. Ora siamo in un momento favorevole”.

Nicola Guaglianone: intervista allo sceneggiatore di Freaks Out

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Nicola Guaglianone: intervista allo sceneggiatore di Freaks Out

Ecco un estratto di una nostra chiacchierata con lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, che ha firmato lo script dell’attesissimo Freaks Out, di Gabriele Mainetti, e che aveva messo la sua firma anche sulla sceneggiatura di Lo chiamavano Jeeg Robot, primo film del regista romano. Tra ispirazioni e futuro, ecco cosa ci ha raccontato Guaglianone.

Get Lost – Perditi nelle grandi storie, il cinema fa bene alla mente e al corpo

Get Lost: perdersi nell’esperienza di un film al cinema e ritrovarsi migliorati nello spirito e nel corpo. Viaggiare lontano con la mente e con la fantasia comodamente seduti sulla propria poltrona, circondati dal suono, a luci spente e di fronte al grande schermo. Una sfida e una missione contro il multitasking, la vita always on fatta di continue distrazioni davanti a display e monitor, tra notifiche, squilli e chat. L’invito a disconnettersi dal mondo e tuffarsi nella magia della sala arriva da The Space Cinema, circuito presente in Italia con 36 multiplex, che lancia oggi il suo film manifesto, creato da Joint Agency London, in collaborazione con Ridley Scott, che appare anche nel film, diretto da suo figlio Jake.

“Get Lost mostra quanto sia prezioso sapersi perdere in una grande storia – commenta Francesco Grandinetti, General Manager di The Space CinemaÈ una fuga dalla routine che arricchisce la quotidianità. Alcune storie sono pensate per essere viste in un solo modo: al cinema, per permettere davvero a chi le guarda di immergersi completamente nei suoni e nelle immagini. Ogni energia, ogni attenzione e ogni investimento di The Space va in questa direzione: arricchire e rendere uniche quelle poche ore fuori dal mondo, lontani dalla realtà. Un messaggio che oggi è ancora più importante che in passato.   

E oltre la magia, c’è anche la scienza a confermare i benefici fisici, mentali ed emotivi dell’esperienza cinematografica in sala. A dirlo è l’University College of London, che ha pubblicato i risultati della ricerca commissionata da Vue International (gruppo proprietario del circuito The Space Cinema) per esplorare cosa succede al corpo e alla mente durante la visione di un film al cinema.

La ricerca suggerisce tre elementi specifici e particolarmente distintivi dell’esperienza cinematografica: l’attività focalizzata, la socialità condivisa e l’elemento culturale.

“Esperienze culturali come andare al cinema offrono al nostro cervello l’opportunità di dedicare la nostra completa attenzione per periodi di tempo prolungati – ha commentato il Dr Joseph Devlin, Professore di Neuroscienze Cognitive all’UCL – Al cinema nello specifico, non c’è altro da fare se non immergersi. La nostra capacità di mantenere la concentrazione e l’attenzione gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra resilienza mentale, perché la risoluzione dei problemi richiede in genere uno sforzo concentrato per superare gli ostacoli, e questo ci rende più produttivi. Le attività con un focus sociale condiviso, d’altra parte, aumentano la nostra creatività, le prestazioni di squadra e il legame con gli altri, ed è stato anche dimostrato che riducono i sentimenti di solitudine e depressione.”

Allo studio, condotto dalla Facoltà di Psicologia Sperimentale dell’Università londinese, ha partecipato un gruppo di volontari che ha preso parte alla proiezione di un film della durata di due ore indossando dei sensori biometrici, con i quali i ricercatori sono stati in grado di misurare un notevole aumento della frequenza cardiaca dei partecipanti durante la visione: un ritmo 

equivalente a un’attività cardio leggera. Il monitoraggio ha rilevato anche un progressivo allineamento dei battiti degli spettatori, quasi fino a sovrapporsi per andare all’unisono. I test sulla cute hanno mostrato inoltre che in alcuni momenti più coinvolgenti nella trama si è innescato un aumento dei livelli di eccitazione emotiva.

“Uno dei sintomi della nostra cultura, fissata con lo smartphone, è che ci stiamo sempre più ritirando in esperienze solitarie sui nostri dispositivi. Non sorprende quindi che la solitudine sia una sensazione sempre più frequente in tutte le fasce d’età, specialmente in questi ultimi tempi – aggiunge Tanya Goodin, fondatrice di Time to Log Off e autrice del libro Off – Siamo diventati più connessi che mai e il multitasking è diventato la norma. Anche se spesso pensiamo che sia produttivo, tutte le prove dimostrano che in realtà questa attitudine rallenta le prestazioni del cervello e abbassa il QI. Per anni gli psicologi hanno conosciuto gli effetti positivi dell’essere completamente immersi in un’esperienza o in uno ‘stato di flusso’. È riposante e rigenerante per il nostro cervello iperstimolato, esattamente come perdersi in un film sul grande schermo.”

“Tra il destreggiarsi tra più dispositivi e il vivere in un mondo in cui non siamo quasi mai offline, spegnere tutto non è mai stato così importante – ha concluso Tim Richards, CEO di Vue International – Il cinema è uno degli ultimi posti in cui ci si può davvero perdere, e questa ricerca conferma che non è solo un modo di dire, ma che gli effetti benefici sono persino misurabili scientificamente.” 

Get Lost è stato proiettato ufficialmente per la prima volta martedì 28 settembre in occasione dell’anteprima italiana di No Time To Die, al The Space Cinema Moderno di Roma, da poco ristrutturato e rinnovato e, sempre dal 28 Settembre, è on air anche su tutti i canali social di The Space Cinema, che lo proietterà in tutte le sale a partire da Giovedì 30 settembre.

Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, dal 14 ottobre al cinema

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Dopo aver ricevuto il plauso della critica e ottenuto oltre 50.000 spettatori nei cinema italiani con ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA, che indagava l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso straordinarie immagini, Fondazione Stensen e Valmyn sono lieti di portare nei cinema anche il secondo capitolo della colossale opera sull’ambiente realizzata da Jennifer Baichwal ed Edward Burtynsky: Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, uno straordinario documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre nella formazione e nello sviluppo dei Popoli.

L’acqua costituisce oltre il 70% del pianeta e del nostro corpo, attorno a lei sono nate la società e la tecnologia e si sono sviluppate le grandi civiltà. Probabilmente per il suo controllo combatteremo le guerre del futuro. Watermark – L’acqua è il bene più prezioso è un ritratto di grande attualità, che restituisce un quadro visivamente affascinante della complessità della situazione attuale, che spazia dalle gigantesche infrastrutture costruite dall’uomo ai sempre più numerosi disastri ambientali (esondazioni, allagamenti, erosione delle coste…), dagli sprechi del mondo ricco fino all’ingegno storico di conservazione e mantenimento di un bene così prezioso per la vita.

Il percorso dei registi porta lo spettatore tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, al cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, nel delta del deserto dove si arena il possente fiume Colorado, tra le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche agli Open di Surf di Huntington Beach negli Stati Uniti e al Kumbh Mela ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel sacro Gange. Ulteriori immagini accompagnano gli scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del sottosuolo della Groenlandia e tra coloro che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale.

Questi sono solo alcuni degli straordinari luoghi filmati e raccontati nel documentario WATERMARK – L’acqua è il bene più prezioso, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 14 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione Ambientale.

MiC, Uffizi e Lucca Comics & Games insieme nel segno del fumetto

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Le premesse sono state gettate nel 2020, quando Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha partecipato a Lucca ChanGes, l’edizione segnata dalla pandemia di Lucca Comics & Games. Oggi il Ministero della Cultura, le Gallerie degli Uffizi e Lucca Comics & Games si alleano in nome del fumetto, partendo dall’iniziativa ministeriale Fumetti nei Musei, che proprio il festival lucchese, nel 2018, premiò come migliore iniziativa editoriale.

52 autoritratti di alcuni tra i più brillanti fumettisti della scena italiana entrano nella collezione delle Gallerie degli Uffizi. Le opere – realizzate con tecniche, formati e stili diversi – saranno presentate a Lucca Comics & Games 2021 dall’8 ottobre al 1 novembre nell’ambito della mostra “Fumetti nei musei | Gli autoritratti degli Uffizi” a cura di Mattia Morandi e Chiara Palmieri. La mostra – dedicata a Tuono Pettinato, fumettista recentemente scomparso e autore per Fumetti nei Musei dell’albo ambientato alla Galleria dell’Accademia di Firenze – è una delle iniziative previste dal protocollo d’intesa siglato dalle Gallerie degli Uffizi e da Lucca Crea per favorire lo sviluppo e la promozione del fumetto in Italia e all’estero. L’intesa prevede, inoltre, la partecipazione degli Uffizi e del Ministero della Cultura alla designazione del Maestro del Fumetto di Lucca Comics & Games nell’ambito dei Lucca Comics Awards e l’ingresso, ogni anno, dell’autoritratto del vincitore nella collezione degli autoritratti del museo fiorentino. L’accordo avrà durata biennale e sarà rinnovabile: nel suo ambito potranno essere intraprese iniziative condivise di svariate tipologie: oltre alle esposizioni anche eventi, produzioni culturali, partnership creative, didattiche, di natura scientifica e molto altro ancora.

Le opere che andranno in mostra a Lucca sono state generosamente donate dagli artisti che hanno partecipato a Fumetti nei Musei, il progetto ideato dal Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango.

Dalla ‘A’ di ALTAN alla ‘Z’ di ZUZU, il nuovo nucleo di autoritratti, che spazia tra numerosi linguaggi e diverse generazioni, sarà un vero e proprio atlante del fumetto italiano contemporaneo che arricchirà la collezione di autoritratti delle Gallerie degli Uffizi, notoriamente la più ricca e prestigiosa al mondo: queste opere verranno esposte nelle nuove sale dedicate agli autoritratti che apriranno nei prossimi mesi al primo piano del museo vasariano.

Grazie alle artiste e agli artisti per questa importante donazione che rappresenta un’ulteriore evoluzione di un percorso di valorizzazione del fumetto contemporaneo che nasce attorno all’ambizioso progetto Fumetti nei Musei. Questo nuovo fondo è una novità importante per il panorama artistico contemporaneo italiano: gli Uffizi divengono così uno dei primi musei di arte classica a scommettere sulla vitalità e la forza creativa della nona arte”, dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

“Con questa inedita, innovativa alleanza tra gli Uffizi e Lucca Comics, una delle manifestazioni del fumetto più importanti al mondo, l’obiettivo è ribadire un concetto chiave: la cultura è pop e deve raggiungere con efficacia quante più persone possibili. L’accordo che presentiamo oggi è il primo del suo genere al mondo: sono convinto che darà vita a grandi risultati e farà da apripista a tanti altri ‘crossover’ fruttiferi di idee, creatività e spunti per il futuro”, commenta il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

Grande soddisfazione per la collaborazione è espressa anche dalla Presidente di Lucca Crea, Francesca Fazzi, a cui fanno eco le parole del Direttore Generale Emanuele Vietina:
“Anche l’edizione più difficile di Lucca Comics & Games ha generato frutti entusiasmanti. La presenza di Eike Schmidt sul palco del Teatro del Giglio ha segnato l’avvio di una collaborazione, che oggi si concretizza in un’iniziativa che porterà, ogni anno, il Maestro del Fumetto incoronato a Lucca all’interno delle Gallerie degli Uffizi. È un grande riconoscimento per il Festival e per tutto il fumetto italiano”

Fumetti nei Musei è un progetto ideato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero della Cultura, realizzato in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango e con il supporto di Ales S.p.A. La collana editoriale, nata per avvicinare i ragazzi al mondo museale, è composta da 51 storie a fumetti che raccontano la contemporaneità di 51 musei italiani. Gli albi sono anche distribuiti in omaggio ai ragazzi che partecipano ai laboratori e alle attività educative dei musei coinvolti. Nel 2018 Fumetti nei Musei ha vinto il premio ‘Gran Guinigi’ nell’ambito dei Lucca Comics Awards come migliore iniziativa editoriale dell’anno con queste motivazioni: “Un’operazione che raccoglie i migliori nuovi talenti della scena italiana con un’impeccabile veste editoriale. Un prodotto di altissimo livello che sposa le intenzioni educative all’amore per la narrativa sequenziale”. Nel corso degli anni, Fumetti nei Musei è stato protagonista di numerose esposizioni: le tavole originali sono attualmente in mostra nel Santuario dell’Ercole Vincitore di Villa d’Este a Tivoli. Fumetti nei Musei è stato presentato nei principali saloni del libro italiani e nei festival del fumetto, ed è stato al centro, nel 2020, della Settimana della Lingua Italiana nel mondo organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Tutte le informazioni sul sito www.fumettineimusei.it

I Lucca Comics Awards sono i premi dedicati al fumetto di Lucca Comics & Games, i principali in Italia. L’obiettivo dei Lucca Comics Awards è premiare le migliori opere a fumetti e i loro autori, indipendentemente da nazionalità, formato editoriale e modalità di distribuzione. Nell’ambito dei Lucca Comics Awards il riconoscimento principale è quello dedicato al Maestro del Fumetto, che avrà, ogni anno, l’opportunità di realizzare un autoritratto per le Gallerie degli Uffizi.

Me Contro Te: il nuovo film dal 5 ottobre su tutte le piattaforme

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Warner Bros. Pictures presenta una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te, Me Contro Te Il Film – Il Mistero della Scuola Incantata.

Me Contro Te Il Film – Il Mistero della Scuola Incantata, la trama

SINOSSI – Una bellissima scuola sta per riaprire dopo molti anni e Luì e Sofì (Me contro Te) sono gli ospiti d’eccezione della festa di inaugurazione, ad attenderli lì il loro amico Pongo. La scuola potrebbe però nascondere un mistero e, ancora una volta, i Me contro Te dovranno affrontare con coraggio il malefico Signor S e cercare di sabotare i suoi perfidi piani nel nome dell’amicizia. Nella scuola, per la prima volta, Luì e Sofì potrebbero venire a conoscenza di un importante segreto sul loro passato. Una nuova “magica” avventura per Luì e Sofì, in un mondo tutto fatato, con tante sorprese e divertimento per i loro piccoli fan e tutte le famiglie.

Da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Il Mistero della Scuola Incantata è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia. Il film è diretto da Gianluca Leuzzi.

La fotografia del film è di Davide Crippa, il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film sono di Stefano Della Casa. Me contro Te Il Film – Il Mistero della Scuola Incantata è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.

Il film sarà disponibile dal 5 Ottobre per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity.

Me contro Te – il film: Il mistero della scuola incantata, trailer ufficiale

Cry Macho – Ritorno a casa: trailer del nuovo film Clint Eastwood

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Dalla Warner Bros. Pictures, è in arrivo il nuovo intenso film drammatico del regista/produttore Clint Eastwood, Cry Macho – Ritorno a casa.

Clint Eastwood è anche protagonista del film, nel ruolo di Mike Milo, ex stella del rodeo e ora allevatore di cavalli in declino, che nel 1979 accettò l’incarico di un ex boss di riportare a casa il figlio dal Messico. Costretto a percorrere strade secondarie nel loro viaggio verso il Texas, l’improbabile coppia affronta un viaggio inaspettatamente arduo, durante il quale l’allevatore di cavalli, ormai stanco di tutto, trova dei legami imprevisti oltre che il suo senso di riscatto.

Del film fanno parte anche Eduardo Minett nel ruolo del ragazzo, Rafo, al suo debutto cinematografico, Natalia Traven (“Collateral Damage”, “Soulmates” per la TV) in quello di Marta, Dwight Yoakam (“Logan Lucky”, “Sling Blade”) interpreta l’ex impiegato di Mike, Howard Polk. Il cast include inoltre Fernanda Urrejola (“Blue Miracle”, “Narcos: Mexico” per Netflix) nel ruolo di Leta e Horacio Garcia-Rojas (“Narcos: Mexico” per Netflix, “La querida del Centauro” per la TV) in quello di Aurelio.

Il premio Oscar Clint Eastwood, ha diretto il film da una sceneggiatura di Nick Schenk e N. Richard Nash, ispirata al romanzo di Nash. Eastwood, Albert S. Ruddy, Tim Moore e Jessica Meier sono i produttori del film, con David M. Bernstein come produttore esecutivo. Il team dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia nominato ai premi BAFTA, Ben Davis (“Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, “Captain Marvel”), lo scenografo Ron Reiss (arredatore in, “Richard Jewell” e “The Mule”), il montatore premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven”), che ha editato moltissimi film del regista, il montatore David Cox (“Den of Thieves”, assistente al montaggio in “Richard Jewell” e “The Mule”), e la costumista, sua collaboratrice di lungo corso, Deborah Hopper. Le musiche sono di Mark Mancina (“Oceania”). La Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso/Albert S. Ruddy, “Cry Macho – Ritorno a casa”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures. L’uscita nelle sale italiane è prevista per il 2 dicembre 2021.

The Harder They Fall: trailer del film Western Netflix

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The Harder They Fall: trailer del film Western Netflix

Guarda il trailer ufficiale di The Harder They Fall, l’attesto western originale Netflix in arrivo quest’anno. In questo western, il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) viene a sapere che il suo nemico Rufus Buck (Idris Elba) sta per essere rilasciato di prigione e riunisce la gang per rintracciarlo e vendicarsi.

Diretto da Jeymes Samuel con la sceneggiatura di Samuel e Boaz Yakin e prodotto da Shawn Carter, James Lassiter, Lawrence Bender e Jeymes Samuel, The Harder They Fall vanta una colonna sonora irresistibile e un cast stellare mozzafiato, in cui brillano Jonathan Majors, Zazie Beetz, Delroy Lindo, LaKeith Stanfield, Danielle Deadwyler, Edi Gathegi, R.J. Cyler, Damon Wayans Jr., Deon Cole, Regina King Idris Elba. Mai come in questo caso, la vendetta è un piatto da servire freddo!

James McAvoy sugli X-Men nel MCU: “Da fan, sono entusiasta”

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James McAvoy sugli X-Men nel MCU: “Da fan, sono entusiasta”

Di recente, James McAvoy ha parlato della possibilità di tornare ad interpretare Charles Xavier nel MCU, argomento che è stato nuovamente toccato dall’attore in un’intervista con ComicBook. È probabile che non lo rivedremo mai più nei panni del Professor X, ma se dovesse mai accadere, per McAvoy tutto dovrebbe sempre dipendere dalla sceneggiatura.

“Ogni volta che mi viene offerta una buona sceneggiatura, sono sempre entusiasta, quindi sarebbe lo stesso anche con Charles, nonostante senta di avergli regalato un degno finale. Ho avuto la possibilità di esplorare alcuni aspetti davvero validi della sua storia e della sua personalità, soprattutto con i primi due film degli X-Men che ho fatto”, ha dichiarato. “Se il mio tempo è davvero finito, posso ritenermi comunque soddisfatto per quello che ho fatto. Se dovesse arrivare una buona sceneggiatura e se mi vorranno di nuovo a bordo, io sarò disponibile. Ma ribadisco: la storia dovrebbe essere davvero valida.”

Parlando invece dell’introduzione dei mutanti nel Marvel Cinematic Universe, McAvoy ha invece dichiarato: “Alla Marvel sono persone intelligenti. Sono davvero bravi a mettere insieme le loro cose. Sanno come incastrare tutto, anche se questo vuol dire non coinvolgere più gli attori del passato. In fin dei conti, potrebbe essere una completa rivisitazione. Da fan, sarei entusiasta allo stesso modo, soprattutto di scoprire cosa accadrà. Se dovessimo essere coinvolti, sarebbe bello, ma non so cosa abbiano in mente. Da fan sono entusiasta di vedere qualunque cosa faranno.”

Finora, non c’è stata ancora nessuna conferma ufficiale su quando e come gli X-Men saranno incorporati nel celebre franchise di successo, nonostante Kevin Feige abbia menzionato brevemente il franchise quando ha annunciato la lista dei titoli della Fase 4 al SDCC 2019. È probabile che i Marvel Studios vogliano andarci con i piedi di piombo in merito ai loro piani sui mutanti, il che ha senso considerando la sfilza di progetti già confermati.

Aspettando No Time to Die: i migliori momenti di Daniel Craig nei panni di Bond

No Time to Die sarà l’ultimo film di Daniel Craig nei panni di James Bond. Sebbene all’inizio il casting dell’attore fosse stato accolto con scetticismo, negli anni Craig si è dimostrato all’altezza dell’iconico ruolo, tant’è che ad oggi è considerato da molti il ​​miglior 007. In attesa di vederlo per l’ultima volta nei panni dell’agente segreto più amato del grande schermo, ripercorriamo insieme i migliori momenti di Craig nei panni di Bond, da Casino Royale del 2006 a Spectre del 2015.

Lasciar andare Green (Quantum of Solace)

Quantum of Solace è considerato all’unanimità il film minore della saga di Bond con protagonista Craig, è ciò è dovuto essenzialmente al grande cattivo del film, Dominic Green. Tuttavia, la scena finale di Bond con Green rappresenta decisamente un momento culminante.

Dopo che Green ha rivelato a Bond tutto ciò che sa sulla sua organizzazione malvagia, 007 mantiene la sua promessa e lo lascia andare. Lo porta nel deserto e gli dice che d’ora in avanti sarà libero. Gli fornisce anche una lattina di olio per motori, nel caso avesse sete. È un momento sorprendentemente brutale per il nostro eroe.

Il Giorno dei Morti (Spectre)

Nonostante Sam Mendes sia tornato alla guida del franchise, Spectre è un altro film che molti considerano non all’altezza dei precedenti, soprattutto di Skyfall. Tuttavia, il film si apre con una scena davvero incredibile che vede Bond nel bel mezzo delle celebrazioni del Giorno dei Morti nella Città del Messico.

Sembra che Mendes, con quella scena, si sia preparato per quello che avrebbe poi realizzato con 1917, dato che il film inizia con uno sbalorditivo long take che segue Bond per le strade e che culmina con un’emozionante sequenza d’azione. È un peccato che il resto del film non sia riuscito a viaggiare sui medesimi standard.

Tornare al lavoro (Skyfall)

Skyfall è considerato uno dei film di Bond più maturi di sempre, e ciò è dovuto in parte alla performance di Craig, che probabilmente in questo film ha davvero raggiunto il suo apice. Dopo essere scomparso per un po’, Bond torna all’MI6 per salvare ancora una volta la situazione.

Tuttavia, non è lo stesso uomo. Mentre Bond viene sottoposto all’esame fisico, è debole, stanco e disorientato. Questo momento rappresenta un nuovo affascinante sguardo all’eroe che sembra essere sempre un passo avanti rispetto a tutti gli altri.

Lo scontro con Mr. Hinx (Spectre)

Un altro momento clou del deludente – per alcuni – Spectre è sicuramente il ruolo di Dave Bautista nel panni del silenzioso scagnozzo Mr. Hinx. Nonostante non abbia quasi battute, Bautista riesce ad incarnare alla perfezione un personaggio che, a tutti gli effetti, rappresenta una minacciosa forza della natura.

Hinx e Bond vengono finalmente alle mani in un’emozionante battaglia in treno. Hinx si lancia in come un toro, senza alcun preavviso,: il combattimento va avanti con un’energia brutale e intensa fino alla divertente conclusione. È anche bello vedere Bond che di tanto in tanto viene preso a calci da un nemico più potente.

L’inseguimento sul treno (Skyfall)

Ogni film di Bond si apre con una grande sequenza d’azione che stabilisce quasi sempre quale sarà il tono di questa nuova avventura. Anche Skyfall, chiaramente, segue questa tradizione, regalando una delle sequenze d’apertura più intense della serie.

Bond e Moneypenny inseguono un uomo che ha rubato un hard disk contenente tutte le identità degli agenti NATO infiltrati nelle maggiori organizzazioni terroristiche e criminali mondiali. L’inseguimento porta Bond a guidare una motocicletta su un treno, quindi a combattere il nemico in cima ad esso. L’inquadratura di Bond che si sistema i gemelli dopo essere salito a bordo è decisamente un tocco di classe.

La tortura (Casino Royale)

Casino Royale ha offerto una versione finalmente più radicata e brutale di Bond dopo che il franchise stava iniziando seriamente a perdere colpi. La scena della tortura tra Bond e Le Chiffre ne è un ottimo esempio.

Invece di usare squali o laser, Le Chiffre spoglia Bond nudo e usa una corda annodata per colpirlo nelle parti basse. È di certo scomodo guardare un nuovo lato affascinante di Bond. Di solito non lo vediamo mai così brutalizzato. Eppure, riesce ancora a ridere in faccia al nemico.

Il mio nome è Bond (Casino Royale)

Casino Royale ha cercato di evitare alcuni dei più grandi cliché del franchise, come la battuta del Martini. Tuttavia, riserva la linea più iconica di Bond per i momenti finali del film, è bisogna dire che vale davvero la pena aspettare.

Bond rintraccia Mr. White, l’uomo misterioso dietro tutto quello che accade. Dopo avergli sparato ai piedi, Bond appare con una pistola enorme e dice a lui, e al mondo: “Il nome è Bond. James Bond”.

Il combattimento a Shanghai (Skyfall)

Avere un regista come Sam Mendes al lavoro su Skyfall ha davvero aiutato a dare al franchise un mode completamente nuovo. Insieme all’acclamato direttore della fotografia Roger Deakins, Mendes ha dato vita ad alcune immagini davvero impressionanti.

Probabilmente, la sequenza più bella arriva quando Bond rintraccia un sospettato a Shanghai. Mentre si trovano su un grattacielo, i due uomini combattono stagliati contro immagini oniriche proiettate fuori dalla finestra. È un momento che ha dimostrato che questi film potrebbero dare agli spettatori qualcos’altro, oltre le scene d’azione.

L’inseguimento a piedi (Casino Royale)

Oltre a introdurre una versione più grintosa di Bond, Casino Royale offre anche alcune delle migliori scene d’azione del franchise. Forse la più impressionante di tutte è l’inseguimento a piedi in stile parkour all’inizio del film.

Come il resto del film, l’inseguimento è violento, disordinato e mette in mostra la natura implacabile di Bond. È il classico esempio di scena d’azione in cui lo spettatore resta con il fiato sospeso fino alla fine. Molti film hanno provato a replicarla, ma nessuno è mai riuscito a restituire quell’aspetto così elettrizzante.

Lo status di 007 (Casino Royale)

Casino Royale mostra Bond nella sua prima missione come agente 00, ma la scena più memorabile del film mostra proprio come ha raggiunto questo status. Bond rintraccia un uomo che ha venduto segreti del governo al miglior offerente.

La scena si alterna con immagini di Bond che affronta con calma quest’uomo e altre in cui uccide il suo contatto. È l’introduzione perfetta alla versione di Bond di Craig, poiché lo vediamo come l’assassino soave e freddo, nonché un uomo che non ha paura di sporcarsi le mani.

Squid Game: trama, cast, episodi e streaming

Squid Game: trama, cast, episodi e streaming

Squid Game è la nuova serie survival Originale Netflix coreana scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk. La serie di nove episodi, con Lee Jung-jae , Park Hae-soo e Wi Ha-joon , racconta la storia di un gruppo di 456 persone che sono invitate a rischiare la vita in un misterioso gioco di sopravvivenza con un patrimonio di 45,6 miliardi di ( US $ 38,7 milioni).

Squid Game: quando esce e dove vederla in streaming

Squid Game in streaming sarà disponibile dal 17 settembre 2021 su Netflix.

Squid Game: trama e cast

Un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?

In Squid Game protagonisti sono Lee Jung-jae come Seong Gi-hun (n. 456). Autista e dipendente dal gioco d’azzardo, vive con sua madre e lotta per sostenere finanziariamente sua figlia. Partecipa al Gioco per saldare i suoi numerosi debiti. Park Hae-soo come Cho Sang-woo (n. 218). Il capo del team di investimento in una società di titoli, era un junior di Gi-hun, ed era uno studente dotato che è entrato alla Seoul National University , ma ora è ricercato dalla polizia per aver rubato denaro ai suoi clienti. Oh Yeong-su come Oh Il-nam (n. 001). Un uomo anziano con un tumore al cervello che preferisce giocare al Gioco piuttosto che aspettare di morire all’esterno. HoYeon Jung come Kang Sae-byeok (n. 067). Un disertore nordcoreano che entra nel Gioco per pagare un intermediario in grado di trovare e recuperare i suoi familiari sopravvissuti dal paese. Heo Sung-tae come Jang Deok-su (n. 101). Un gangster che entra nel Gioco per saldare i suoi enormi debiti di gioco. Anupam Tripathi come Abdul Ali (n. 199).Un lavoratore straniero dal Pakistan che entra nel Gioco per provvedere alla sua giovane famiglia dopo che il suo datore di lavoro si è rifiutato di pagarlo per mesi. Kim Joo-ryoung come Han Mi-nyeo (n. 212). Una donna misteriosa e manipolatrice che afferma di essere una povera madre single. 

Gli episodi della prima stagione Squid Game

  • Stagione 1, episodio 1: Sperando di vincere soldi facili, un Gi-hun al verde e disperato accetta di prendere parte a un gioco enigmatico. Non molto tempo dopo il primo round, si verificano orrori imprevisti.
  • Stagione 1, episodio 2: Diviso se continuare o uscire, il gruppo tiene un voto. Ma le loro realtà nel mondo esterno potrebbero rivelarsi spietate quanto il gioco.
  • Stagione 1, episodio 3:  Alcuni giocatori entrano nel turno successivo – che promette dosi uguali di dolce e mortale – con vantaggi nascosti. Nel frattempo, Jun-ho si intrufola dentro.
  • Stagione 1, episodio 4: Quando si formano alleanze tra i giocatori, nessuno è al sicuro nel dormitorio dopo lo spegnimento delle luci. Il terzo gioco sfida la squadra di Gi Hun a pensare in modo strategico.
  • Stagione 1, episodio 5: Gi-hun e la sua squadra, a turno, fanno la guardia per tutta la notte. Gli uomini mascherati incontrano problemi con i loro co-cospiratori.
  • Stagione 1, episodio 6: I giocatori si accoppiano per la quarta partita. Gi-hun è alle prese con un dilemma morale, Sang-woo sceglie l’autoconservazione e Sae-byeok condivide la sua storia non raccontata.
  • Stagione 1, episodio 7: Il leader mascherato accoglie gli ospiti VIP nella struttura per una visione in prima fila dello spettacolo. Nel quinto gioco, alcuni giocatori crollano sotto pressione.
  • Stagione 1, episodio 8: In vista dell’ultimo turno, sfiducia e disgusto sono profondi tra i finalisti. Jun-ho scappa, determinato a svelare gli sporchi segreti del gioco.
  • Stagione 1, episodio 9: Il round finale presenta un’altra prova crudele ma questa volta come andrà a finire dipende da un solo giocatore. Il creatore del gioco esce dall’ombra.

No Time to Die: le foto della premiere a Londra

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No Time to Die: le foto della premiere a Londra

Si è tenuta nella serata di ieri la world premiere dell’atteso No Time to Die, il nuovo capitolo del franchise di 007 che vede protagonista Daniel Craig nei panni dell’iconico agente speciale James Bond. Alla premiere tenutasi alla Royal Albert Hall a Londra, presenti oltre al protagonista tutto il cast: Léa Seydoux, Naomie Harris , Ben Whishaw, Rory Kinnear, Rami Malek e Ana de Armase ovviamente immancabilmente la famiglia reale. Di seguito alcune foto per gentile concessione di Universal Pictures.

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Venom: Tom Hardy commenta le critiche negative al primo film

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Venom: Tom Hardy commenta le critiche negative al primo film

Le prime reazioni a Venom: La furia di Carnage sono state abbastanza positive finora. Tuttavia, le cose sono andate in maniera leggermente diversa quando il primo film con protagonista Tom Hardy venne distribuito nel 2018.

Il film detiene un punteggio su Rotten Tomatoes pari al 30% e ora è stato proprio Hardy ad affrontare la questione in una recente intervista con CinemaBlend. Alla domanda sull’accoglienza negativa riservata al primo film, l’interprete di Eddie Brock ha sottolineato che Venom è stato un successo molto più grande in termini di reazione dei fan, cosa difficile da contestare in quanto il film è stato, effettivamente, un grande successo al botteghino.

“Penso che quando fai qualcosa che ti sta a cuore, vuoi sempre cercare di portare a casa il risultato”, ha spiegato Hardy. “Purtroppo i critici non l’hanno apprezzato. Anzi, ci hanno letteralmente massacrato. Il pubblico, invece, è andato a vederlo in massa. Tutto ciò è stato bellissimo. È stato come vedere qualcuno considerato un perdente che, piano piano, viene apprezzato e considerato per ciò che realmente è.”

“Così abbiamo telefonato subito a Tom Rothman della Sony e gli abbiamo detto: ‘Guarda, possiamo provare a buttare giù una bozza per il secondo film, perché davvero non vediamo l’ora di prendere ciò che abbiamo imparato grazie al primo e metterlo nel secondo, provando a spingerci oltre'”, ha concluso l’attore.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Shang-Chi: il personaggio di Wenwu ha ancora un futuro nel MCU?

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Shang-Chi: il personaggio di Wenwu ha ancora un futuro nel MCU?

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è stato un grande successo al botteghino e la dinamica tra l’eroe eponimo e suo padre Wenwu si è rivelata uno dei elementi più interessanti, nonché essenziali, della storia. Il leader dei Dieci Anelli ha fatto sentire la sua presenza nel Marvel Cinematic Universe in grande stile, nonostante alla fine sia morto per proteggere il figlio dal Divoratore di Anime.

L’attore Tony Leung ha regalato una performance incredibile nel film: è un vero peccato che la sua corsa nei panni del “Mandarino” sia già giunta al termine. E se i piani dei Marvel Studios fossero diversi? Se Leung avesse davvero la possibilità di tornare nei panni del personaggio? Il giornalista Jeff Yang, che ha lavorato come consulente culturale durante le riprese di Shang-Chi, è stato ospite all’interno del podcast They Call Us Bruce (via Murphy’s Multiverse) e ha condiviso alcuni suoi pensieri sul film della Fase 4.

È stato proprio durante quella parte della conversazione che Yang ha lasciato intendere che potrebbe ancora esserci un futuro per Wenwu nel MCU. “Dato che avevano a disposizione un attore come Tony Leung, speravo che rendessero più chiaro il fatto che ci saranno altri posti del MCU in cui lo ritroveremo”, ha anticipato. “Meglio non dire altro e lasciare le cose come stanno.”

Non ci aspettiamo che Wenwu resusciti dopo gli eventi di Shang-Chi, ma considerando il fatto che il personaggio esiste da migliaia di anni, ci sono molti altri progetti in cui potrebbe effettivamente tornare. Uno di questi è sicuramente Eternals, ma solo il tempo ci dirà se sarà davvero così.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

The Great 2 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

The Great 2 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

The Great 2 è la seconda stagione della serie The Great creata da Tony McNamara e liberamente ispirato l’ascesa al potere di Caterina la Grande, imperatrice di tutte le Russie.

The Great 2: quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione di The Great  sarà presentata in anteprima il 19 novembre 2021 negli USA, su HULU. The Great 2 in streaming sarà disponibile su Starzplay.

The Great 2

The Great 2: trama e cast

The Great è un dramma satirico e comico sull’ascesa di Caterina la Grande da estranea alla sovrana più longeva nella storia della Russia. La serie è romanzata e ritrae Caterina nella sua giovinezza e il matrimonio con l’imperatore Pietro III concentrandosi sulla trama per uccidere il marito depravato e pericoloso.

Protagonisti di The Great 2 sono Elle Fanning come Caterina la Grande, Nicholas Hoult come Pietro III di Russia, Phoebe Fox come Marial, Sacha Dhawan come Conte Orlo, Charity Wakefield come Georgina Dymova, Gwilym Lee come Grigor Dymov, Adam Godley come arcivescovo “Archie”, Douglas Hodge come Generale Velementov, Belinda Bromilow come zia Elizabeth, Bayo Gbadamosi come Arkady, Florence Keith-Roach come Tatyana, Danusia Samal come Lady Antonia Svenska e Sebastian de Souza come Leo Voronsky.

The Great è creato e scritto da Tony McNamara che ne è anche il produttore esecutivo, gli altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dalla Civic Center Media in associazione con MRC Television.

Nei ruoli ricorrenti troviamo anche Louis Hynes come Vlad Freddie Fox come re Hugo di Svezia Jamie Demetriou nel ruolo del dottor Chekov Christophe Tek come Tartar Nick Charlie Price come Ivan Alistair Green come Conte Smolny Abraham Popoola come Alexei Rostov James Smith come Conte Gorky Stewart Scudamore come Tolsten Phill Webster come guardia di palazzo Adam Darlington come capo cameriere Dustin Demri-Burns nel ruolo di Voltaire Christianne Oliveira come contessa Belanova.

The Great 2

Gli episodi di The Great 2

Gli episodi della seconda stagione non sono stati resi noti ancora.

Spawn: ecco perché il reboot non sarà una storia di origini

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Spawn: ecco perché il reboot non sarà una storia di origini

Il reboot cinematografico di Spawn ad opera di Todd McFarlane è ormai in sviluppo da molto tempo. Nel corso degli anni il fumettista canadese ha mostrato una certa ostinata determinazione a voler far decollare a tutti i costi il progetto, assicurandosi non soltanto il coinvolgimento della Blumhouse di Jason Blum alla produzione, ma anche quello del premio Oscar Jamie Foxx in qualità di protagonista.

Era da un po’ che non avevamo aggiornati sul film, e adesso è stato proprio McFarlane a parlare del progetto in una recente intervista con CBR. Stando a quanto rivelato dal fumettista, che sarà coinvolto nel riavvio di Spawn in qualità di regista, il film non sarà una storia di origini, dal momento che quel tipo di approccio è stato già impiegato dall’adattamento del 1997 con protagonista Michael Jai White. McFarlane, infatti, vuole che il reboot sia molto diverso e, soprattutto, rivelando per il pubblico di oggi.

“Per il mio film, non volevo adattare la storia delle origini raccontata nei primi numeri del fumetto”, ha spiegato. “Abbiamo cercato diversi sceneggiatori che potessero dare vita a qualcosa di molto diverso, senza però spiegare loro nulla di quello che volevamo. Sfortunatamente, l’80-90% di questi sceneggiatori si è adagiato ed è caduto nella trappola di raccontare una storia di origini. Ma la verità è che abbiamo già visto quel film… È uscito più di 20 anni fa. Questo reboot deve invece essere interessante e rivelante per il mondo di oggi, sia in termini di cinema che di contenuti social.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

La Brea 1×02: promo e trama dall’episodio

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La Brea 1×02: promo e trama dall’episodio

Il network americano NBC ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×02, il secondo episodio della nuova serie tv La Brea.

In La Brea 1×02 che si intitolerà  “Day Two” Con la vita di Josh in pericolo, Eve attraversa il pericoloso deserto fino alla radura per salvarlo. Nel disperato tentativo di avviare una missione di salvataggio, Gavin e Izzy lavorano per dimostrare che ci sono sopravvissuti vivi all’interno della dolina mentre gli agenti del governo seguono ogni loro mossa.

La Brea 1×02

La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.

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