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Sofia Scalia: 10 cose che non sai di lei

Sofia Scalia: 10 cose che non sai di lei

Meglio noto come la Sofì dei Me contro Te, Sofia Scalia è oggi una vera e propria celebrità, divisa tra il mondo di YouTube, il cinema, la televisione e numerose altre attività nel mondo dello spettacolo. Sempre di più il duo di cui fa parte è una solida certezza nel mondo dell’intrattenimento, capace come pochi di far presa sulle fasce più giovani degli spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Sofia Scalia.

Sofia Scalia: i suoi film e l’attività su YouTube

1. È diventata celebre grazie al canale YouTube. La fonte principale della fama dei Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando qui i loro video, il duo ha formato un proprio riconoscibilissimo stile, guadagnando nel giro di pochi anni un numero di iscritti attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video, pubblicati con grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai contenuti più disparati, pensati, anche nel linguaggio, per intrattenere un pubblico di bambini.

2. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi Calagna e Scalia, il film è stato prodotto dalla Warner Bros., in collaborazione con la Me Contro Te Production. La trama ruota intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il padrone del Mondo. Nel 2021 è poi uscito il sequel, intitolato Me contro Te – Il film: Il mistero della scuola incantata. Il 1° settembre 2021 hanno poi annunciato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Me contro Te – Il film: Persi nel tempo, il quale uscirà in sala il 1° gennaio del 2022.

3. La TV ha contribuito al successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube, i Me contro Te sono stati assunti come protagonisti della serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show – Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso diverse prove da superare. Queste significative incursioni televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della coppia.

Sofia Scalia film

Sofia Scalia è su Instagram

4. Ha un account personale. Sofia Scalia è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è semplicemente @sofi.scalia. All’interno di questo vanta attualmente 727 mila follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 270 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

5. È presente anche sul profilo dei Me contro Te. Oltre al profilo personale di Sofia, è possibile trovare su Instagram anche l’account ufficiale dei Me contro Te, seguito ad oggi da 1,5 milioni di persone. In questo, con oltre 1.600 post, il duo è solito condividere fotografie inerenti alle loro attività, dai viaggi ai progetti realizzati e in via di realizzazione. Tutti i loro fan non possono dunque non seguire tale account, rimanendo informati su tutto ciò che riguarda i Me contro Te.

Sofia Scalia e Luigi Calagna

6. Sono fidanzati nella realtà. Come noto, Sofia Scalia e Luigi Calagna sono una coppia anche al di fuori delle loro attività nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, i due si sono conosciuti nel 2012 grazie al cugino di lei, amico di Luigi. Hanno poi frequentato insieme la facoltà di Scienze della Comunicazione. In seguito, i due hanno tramutato la loro comune passione nel loro lavoro, dando vita alla Me contro Te Srl.

7. La Chimica li ha avvicinati. Dopo essersi conosciuti, ad unire ancor di più i due ci ha pensato la materia scolastica “chimica”. Luigi, che all’epoca frequentava la facoltà di Farmacia, ha infatti aiutato Sofia a migliorare i propri voti in questa. In seguito, lui ha lasciato la facoltà iscrivendosi nella medesima di lei. A quel punto, però, la chimica di coppia tra i due era diventata così forte da renderli inseparabili.

Sofia Scalia età

Sofia Scalia e i Me contro Te

8. È nota anche per le canzoni del duo. Uno degli ambiti in cui i Me contro Te hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me contro Te, posizionatosi per due settimane al primo posto in classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino. Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto una vera e propria hit.

9. Possiede anche altri canali. Quello di Sofia e Luigi è diventato un vero e proprio brand, che su YouTube si è esteso attraverso l’apertura di altri due canali collegati in modo indissolubile a quello principale. Si tratta di “Me contro Te Music”, seguito da 1,42 milioni di persone, all’interno del quale il duo pubblica i video relativi alle canzoni da loro composte ed eseguite. Vi è poi “Me contro Te Extra”, con un totale di 627 mila iscritti, dove si possono invece trovare altri contenuti, definiti appunto “extra”, relativi alla celebre coppia.

Sofia Scalia: età e luogo di nascita

10. Sofia Scalia è nata a Palermo, in Sicilia, il 14 maggio 1997, ed ha oggi 24 anni.

No Time to Die: Ben Whishaw vorrebbe un attore gay come nuovo 007

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No Time to Die, attualmente nelle sale italiane, è il film che segnerà l’ultima apparizione di Daniel Craig nei panni iconici di 007. I produttori del franchise hanno già chiarito che l’erede dell’attore britannico al ruolo verrà annunciato soltanto nel corso del 2022 e, ovviamente, tutti hanno un’opinione su chi dovrebbe raccogliere l’imponente eredità, incluso Ben Whishaw, interprete del personaggio di Q da Skyfall del 2012.

Durante una recente intervista con Just for Vanity, l’attore ha espresso le sue opinioni sul futuro della saga e sulla direzione che pensa dovrebbe prendere. “Se vogliono continuare a portare avanti il franchise e la storia di questo personaggio, potenzialmente si può esplorare e fare qualsiasi cosa. Non so esattamente che strada dovrebbero intraprendere, ma di sicuro dovrebbe essere qualcosa di estremamente radicale, qualcosa di veramente diverso. Viviamo in un’epoca diversa ora. Ci sarà sempre quella fetta di pubblico che spera che Bond non cambi mai. E da una parte è giusto, perché amano questi film da tantissimo tempo. Dall’altra, però, credo che si possano fare entrambe le cose. Onorare il personaggio e la tradizione, ma anche guardare al futuro, in avanti. Penso che bisogna farlo, se non Bond diventerà soltanto una specie di pezzo da museo.”

In un’altra intervista con Attidue, invece, Whishaw, dichiaratamente omesessuale, ha condiviso le sue speranze in merito al fatto che un attore gay possa essere scelto per il ruolo di 007 un giorno. “Credo davvero che dovremmo lavorare per un mondo in cui chiunque possa interpretare qualsiasi cosa. Sarebbe davvero elettrizzante se non fosse importante la sessualità di qualcuno per ottenere un ruolo del genere. Penso che sarebbe un grande passo avanti. Ma vedremo… Vedremo a che punto siamo. Sono stupito da quanto sia cambiato nel mondo dell’industria del cinema soltanto negli ultimi cinque o sei anni, quindi vedremo.”

A questo punto, Ben Whishaw ha fatto i nomi di due attori britannici apertamente gay che vorrebbe vedere nei panni di 007, ossia Luke Evans (La bella e la bestia) e Jonathan Bailey (Bridgerton): “Sono due attori che sembrano davvero adatti per la parte. Sarebbero entrambi un casting ideale. Sarebbe elettrizzante vedere almeno uno di loro nel ruolo.” 

In realtà, non molto tempo fa, proprio Evans aveva espresso il desiderio di interpretare Bond dopo Craig, dichiarando: “Interpretare 007 dopo Daniel Craig sarebbe un compito arduo per qualsiasi attore, ma al momento nessuno sa quali siano i piani. È un processo top secret, ma se mi venisse offerta la possibilità, cogliere l’occasione al volo, come penso farebbero molti attori al mio posto. Sarà un momento davvero emozionante l’annuncio del nuovo casting per la produzione di Bond e auguro buona fortuna a chiunque riesca ad ottenere la parte.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

What If…?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Ultron

L’ottavo episodio di What If…? ha visto lo scontro tra l’Osservatore e Ultron, quest’ultimo alimentato dal potere delle Gemme dell’Infinito, anticipando un gran finale con alcuni divertenti crossover tra le realtà del MCU precedentemente mostrate. Come da tradizione, l’episodio pone una serie di interrogativi alquanto interessanti, soprattutto in merito alla vera natura e al vero equilibrio del potere nell’universo condiviso. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Ultron è davvero più forte di Thanos?

Dopo aver conquistato la Terra, nell’ottavo episodio di What If…? Ultron liquida Thanos in quattro e quattr’otto. Il Titano Pazzo è in possesso di cinque Gemme dell’Infinito durante lo scontro, rispetto all’unica che possiede Ultron, ma non ha ancora risposta all’attacco dell’intelligenza artificiale essendo stato rapidamente diviso in due da un’esplosione della Gemma della Mente.

Essendo stato dimostrato nel MCU che Thanos è potente e astuto – capace anche di sopravvivere ai colpi delle magiche armi asgardiane di Thor -, la sua morte improvvisa è più che scioccante. Sembrerebbe suggerire che Ultron sia semplicemente il cattivo più potente, ma è davvero così o ha semplicemente colto Thanos alla sprovvista?

La Gemma della Mente è davvero la più potente?

Una delle migliori spiegazioni di come Ultron sia in grado di sconfiggere Thanos così rapidamente potrebbe essere che la Gemma della Mente è più forte delle altre Gemme dell’Infinito. Gli eventi di film come Guardiani della Galassia e Doctor Strange – che mettono in evidenza altre gemme – sembrano demolire in modo significativo questa teoria. Tuttavia, non si può restare indifferenti di fronte ad un’esplosione laser che è capace di tagliare a metà il Titano Pazzo prima ancora che abbia la possibilità di parlare.

Una spiegazione potrebbe essere che la Gemma della Mente non è in realtà più forte: semplicemente, Ultron ha soltanto un controllo migliore su di essa, in quanto parte della sua essenza principale. Ad ogni modo, sembra che la Gemma della Mente sia molto più incredibile di quanto si pensasse in precedenza.

Perché l’Osservatore è così sorpreso da Ultron?

Nell’episodio, l’Osservatore dice che può vedere ogni cosa mai successa e tutto ciò che ancora deve accadere. Allora, com’è possibile che l’ascesa al potere di Ultron sia così scioccante per lui?

Non c’è nulla in Ultron che indichi che l’A.I. esiste oltre il normale piano di esistenza nel MCU. Inoltre, se il Multiverso è veramente infinito, devono esserci molte altre realtà in cui è riuscito ad acquisire le Gemme dell’Infinito… Tutte cose che l’Osservatore avrebbe dovuto vedere. Il finale di stagione potrebbe offrire alcuni chiarimenti in merito, ma in questo momento è difficile non percepire la sorpresa dell’Osservatore come qualcosa di diverso da un buco di trama.

In che modo Vedova Nera e Occhio di Falco sono sopravvissuti a Ultron?

Dopo che Ultron ha conquistato la Terra e si è trasferito su altri mondi, i suoi droni devono ancora vedersela con due sopravvissuti: Vedova Nera e Occhio di Falco. Ma come hanno fatto questi due, rispetto agli altri Vendicatori, ad uscirne vivi? Il fatto che lavorino da soli implica che nessun altro eroe del MCU è riuscito a superare l’attacco nucleare di Ultron.

Ma come hanno fatto a sopravvivere senza superpoteri quando personaggi come Hulk, Iron Man e Thor, chiaramente, non ci sono riusciti? È possibile che siano riusciti a rifugiarsi in una specie di bunker segreto dello S.H.I.E.L.D., ma allora perché non hanno cercato di salvare anche i loro amici? Niente di tutto sembra avere senso…

Perché Occhio di Falco ha un braccio robotico?

Sebbene Occhio di Falco sopravviva alla furia iniziale di Ultron sulla Terra, di certo non ne esce totalmente indenne. Infatti, Occhio di Falco ha ora un braccio robotico, il che significa che è rimasto gravemente ferito durante la battaglia contro Ultron.

L’ottavo episodio non offre alcun chiarimento sul perché Occhio di Falco abbia un braccio robotico, ma è probabile che il suo infortunio sia avvenuto durante la versione della sua realtà della Battaglia di Sokovia.

In che modo Ultron viaggia nel Multiverso?

Forse la più grande domanda lasciata in sospeso dall’episodio 8 di What If…? è come Ultron sia in grado di attraversare il Multiverso. Possiede tutte e sei le Gemme, che gli conferiscono un potere inimmaginabile, ma non più grande di quello che Thanos aveva alla fine di Infinity War.

Anzi, Thanos non ha mai mostrato alcun segno di maggiore consapevolezza dimensionale o la capacità di trascendere gli universi. È possibile che Ultron abbia acquisito il potere dopo aver impugnato le Gemme dell’Infinito per un lungo periodo di tempo, cosa che Thanos non ha mai fatto. Tuttavia, l’episodio non conferma in alcun modo questa teoria.

A chi ha fatto giuramento l’Osservatore?

L’Osservatore fa molteplici riferimenti al suo giuramento di non interferenza nell’episodio, qualcosa che è chiaramente molto importante per lui. Alla fine, però, rompe il giuramento e combatte personalmente contro Ultron, ma l’episodio non approfondisce quali conseguenze potrebbero esserci per il personaggio.

Sarebbe utile se il MCU rivelasse a chi esattamente l’Osservatore ha prestato giuramento, ma ciò non avviene. L’Osservatore dei fumetti, di nome Uatu, è solo uno di un’intera specie aliena, che vive secondo un codice di non interferenza. Ciò potrebbe essere vero anche nel MCU, ma per ora il retroscena dell’Osservatore rimane un mistero.

Cosa è successo alle altre Gemme dell’Infinito?

Nel loro duello, Ultron ha la meglio sull’Osservatore abbastanza facilmente, in gran parte a causa delle sei Gemme dell’Infinito a sua disposizione. Ma perché l’Osservatore non usa le Gemme dell’Infinito? Ogni realtà del Multiverso del MCU ha un proprio set di Gemme, quindi dovrebbe essere facile per l’Osservatore acquisirne alcune, nell’interesse di fermare il regno del terrore di Ultron.

Ha senso il motivo per cui non le aveva a portata di mano all’inizio del combattimento, poiché non era preparato al fatto che Ultron lo trovasse, ma ora che l’Osservatore ha un momento per riprendere fiato, potrebbe essere nel suo interesse cercare il suo set di Gemme dell’Infinito per la rivincita.

In che modo l’Osservatore sconfiggerà Ultron?

Con o senza le Gemme dell’Infinito, l’Osservatore avrà il suo bel da fare per cercare di sconfiggere Ultron. È già diventato un potente alleato della versione malvagia di Doctor Strange vista nel quarto episodio, mentre Vedova Nera sta ancora lavorando al suo piano di conquista dell’A.I. con Arnim Zola dell’HYDRA. Tuttavia, considerato il suo potere e un esercito così vasto a sua disposizione, probabilmente ci vorrà più di questo per abbattere l’Ultron potenziato dalle Gemme dell’Infinito.

Il promo del finale di stagione di What If…? ha anticipato un team-up ancora più grande tra gli eroi più potenti del Multiverso. Se ciò accadesse davvero, allora bisogna aspettarsi un finale davvero emozionante per la prima stagione della serie.

The Batman: Zoe Kravitz sulle aspettative dei fan e sul provino per Catwoman

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Tra i numerosi personaggi che appariranno nell’attesissimo The Batman, figura anche l’iconica Catwoman, che questa volta sarà interpretata da Zoe Kravitz, nota per essere apparsa nell’acclamata miniserie Big Little Lies e per aver recitato in Mad Max: Fury Road e nelle saghe di Divergent e Animali Fantastici. 

In una recente intervista con AnotherMag, l’attrice ha parlato della pressione e delle aspettative che gravitano attorno ad un progetto e ad un ruolo così imponenti, commentando anche l’approccio del regista Matt Reeves all’universo del Cavaliere Oscuro. “I fan sono irriducibili e proprio perché li rispetto davvero tanto, ho scelto di non pensare alle loro aspettative durante la realizzazione del film”, ha spiegato Kravitz. “Se mi fossi concentrata sul desiderio di piacere a tutti, e soprattutto ai fan, non avrei mai dato vita ad un personaggio reale. Matt ha scritto una storia veramente interessante, con personaggi e relazioni davvero complesse. Tutto quello che volevo fare era onorare quella storia.”

“A volte, quando si tratta di questi film così grandi, può sembrare che tu sia soltanto un burattino o una piccola parte di qualcosa di molto più grande”, ha aggiunto l’attrice. “La realtà è che questo sembrava un film indipendente per quanto cuore e anima avesse, e per quanto ragionamento ci fosse dietro ad ogni fase del processo e ad ogni scena. È stato davvero un lavoro di squadra. Matt è davvero preciso. Gli ci è voluto un intero anno per portarlo a termine a causa del Covid. Passare un anno intero della tua vita su un film è un molto impegnativo, soprattutto dal punto di vista fisico. Dovevo essere in una certa forma fisica, e c’era una pandemia in corso. Mi hanno infilato questa tuta, ogni giorno dalle 7 del mattino. Lavoravo in media 12 ore al giorno, poi tornavo a casa e mi allenavo. È stata un’esperienza molto, molto intensa, ma incredibile.”

Zoe Kravitz sulla Catwoman di The Batman: “Sapevo che doveva essere una persona reale”

Sempre nel corso della medesima intervista, Zoe Kravitz ha ricordato il provino per la parte di Catwoman e il suo approccio all’amatissimo personaggio. “Il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Stanno facendo un nuovo film su Batman. C’è anche Catwoman. Sei nella lista delle attrici che stanno valutando’. Se non ricordo male, la prima cosa successa è stata che sono andata a Los Angeles e ho incontrato Matt Reeves. Ho letto la sceneggiatura e abbiamo parlato tanto. Voleva conoscere i miei pensieri a proposito del personaggio e capire se eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Quando si presentano queste grandi opportunità, questi ruoli così grandi, è straziante se vuoi ottenerli davvero e non ci riesci, perché ci metti davvero tanta energia.”

“Ho visto tutti i film precedenti, certo. Ho letto anche alcuni fumetti. Tuttavia, il mio obiettivo non era pensare a lei in quanto Catwoman, ma in quanto donna. Non volevo creare uno stereotipo o alimentare un feticismo. Sapevo che doveva essere una persona reale”, ha concluso.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Angelina Jolie aveva rifiutato un noto supereroe prima di Eternals

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Di recente, Kit Harington ha rivelato di aver rifiutato un ruolo in un film di supereroi molto prima di accettare di prendere parte a Eternals. A quanto pare, la stessa cosa è accaduta al premio Oscar Angelina Jolie.

Durante una recente intervista (via The Direct), l’attrice, che nell’attesissimo film di Chloé Zhao interpreterà Thena, ha rivelato di aver rifiutato il ruolo di un famoso supereroe in passato, senza però rivelare quale. Inoltre, ha anche spiegato perché ha deciso di accettare di prendere parte a Eternals.

“In generale, non sono proiettata verso i film di supereroi o di fantascienza. Non sono generi che mi interessa esplorare”, ha spiegato Angelina Jolie. “Tuttavia, sembrava che stesse accadendo qualcos’altro con questo film. È molto incentrato sui personaggi. Questi ragazzi non sono Spider-Man o Captain America o Hulk. Anche i fan più accaniti potrebbero non sapere chi sono gli Eterni. Presentarli tutti in una volta non è facile.”

In un’altra intervista con Total Film, invece, l’attrice non ha potuto rivelare nulla in merito al suo futuro nel franchise (“Non credo di poterne parlare”, ha detto), ma ha comunque deciso di condividere alcuni dettagli sui poteri del suo personaggio e di come si è preparata al ruolo. “Mi è stato conferito il potere di far apparire le armi direttamente nelle mie mani. Gran parte del mio allenamento è stato molto divertente, anche perché dovevo cercare di capire come riuscire a combattere in quel modo.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Ron – Un Amico Fuori Programma: trailer del film d’animazione

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Ron – Un Amico Fuori Programma: trailer del film d’animazione

Guarda il trailer di Ron – Un Amico Fuori Programma, la nuova avventura d’animazione, targata 20th Century Studios e Locksmith Animation, arriverà il 21 ottobre nelle sale italiane, distribuita da The Walt Disney Company Italia.

Ron – Un Amico Fuori Programma è la storia di Barney, un impacciato studente delle medie, e di Ron, il suo nuovo dispositivo tecnologico che cammina, parla, si connette e che dovrebbe essere il suo “migliore amico pronto all’uso”. Nell’era dei social media, gli esilaranti malfunzionamenti di Ron lanciano i due in un viaggio ricco di azione in cui il ragazzo e il robot fanno i conti con la meravigliosa confusione della vera amicizia.

Il film Ron – Un Amico Fuori Programma è diretto da Sarah Smith e dal veterano di Pixar Jean-Philippe Vine, e co-diretto da Octavio E. Rodriguez; la sceneggiatura è firmata da Peter Baynham & Smith. Il film è prodotto da Julie Lockhart, anche co-fondatrice di Locksmith, e da Lara Breay, mentre la presidente di Locksmith Elisabeth Murdoch, Smith e Baynham sono i produttori esecutivi.

What If…?: l’head writer risponde alle critiche sulle ripetute morti di Iron Man

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A.C. Bradley, creatore di What If…?, ha commentato le continue lamentale da parte dei fan in merito alle ripetute morti del personaggio di Iron Man all’interno della serie animata.

Tony Stark ha sempre avuto un ruolo di primo piano nello show, nonostante il suo destino sia stato alquanto disastroso in alcuni episodi. Stark è stato ucciso da Hank Pym nel terzo episodio (per avvelenamento), e poi di nuovo da Killmonger nel sesto episodio (per accoltellamento).

Nonostante Iron Man sia morto nella timeline del MCU a seguito degli eventi di Avengers: Endgame, i fan erano comunque entusiasti del suo ritorno in versione “animata”, ma purtroppo sono stati costretti a rivivere la morte del personaggio ancora una volta, in maniera ripetuta.

Ora, in una recente intervista con Entertainment Weekly, A.C. Bradley ha commentato le molte persone che, attraverso i social, si sono proclamate sconvolte per la morte di Stark. L’head writer ha specificato che si tratti di colpi di scena dai risvolti dark che appartengono al fascino intrinseco della serie, e che sono liberatori in termini di scrittura, proprio perché si tratta di avvenimenti che gli spettatori non vedrebbero mai sul grande schermo.

“L’aspetto più liberatorio di una serie come What If…? è stato proprio il poter scrivere cose che il pubblico non vedrà mai nei film, e ciò include anche la possibilità di uccidere i nostri eroi, porre fine al mondo, sfogarti in un certo senso”, ha spiegato Bradley. “Sono eccitato all’idea che le persone capiranno che le nostre scelte sono state consapevoli, che c’è un piano dietro molto più grande. Sono consapevole che molti degli episodi finiscono tragicamente, ma potrebbe esserci una ragione. Spero che la gente abbia comunque apprezzato il viaggio finora, e che il finale di stagione dia loro tutto ciò che abbiamo promesso.”

The Batman: Jeffrey Wright sull’essere il primo Jim Gordon di colore

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Nell’attesissimo The Batman ci sarà anche James Gordon, il ben noto commissario del Dipartimento di polizia di Gotham City, che per la prima volta sarà interpretato da un attore di colore, ossia Jeffrey Wright.

In una recente intervista con Haute Living, l’attore – attualmente nelle nostre sale con No Time to Die – ha avuto modo di riflettere proprio sul suo casting, sottolineando come il suo coinvolgimento non dovrebbe essere percepito come una novità, dal momento che la stessa tradizione di Batman è alquanto progressista.

“Se ci pensi, Batman e i personaggi di Gotham City sono creature fluide e in continua evoluzione”, ha spiegato Jeffrey Wright. “Non sarebbe corretto nei confronti di queste storie e della tradizione restare ancorati alla versione originale. Quando Shakespeare scriveva personaggi femminili, questi venivano poi interpretati da ragazzini. Dovremmo ancora oggi attenerci a quella tradizione solo perché all’epoca non c’erano alternative? È ridicolo. E poi, Gordon è un personaggio ricco di sfumature. È legato a Gotham City, a Batman, alla giustizia, alla corruzione… Nessuna di queste cose richiede che sia bianco.”

“Nella sua prima iterazione risalente al 1939, Gotham City è stata modellata su una metropoli americana molto simile a New York o Chicago. Nel 1939, New York era al 90% bianca. La struttura di potere nelle forze dell’ordine in quella città, in quel momento, non sarebbe stata comprensiva di qualcuno che mi potesse somigliarmi… Questo è un fatto storico”, ha aggiunto l’attore.

“Ma poiché queste storie si sono costantemente evolute nel corso dei decenni, non solo attraverso i fumetti ma anche attraverso i film, sono state reinterpretate da sceneggiatori, registi e attori per essere più vicine ai tempi. In questo momento, se dovessimo immaginare una Gotham City basata su una metropoli americana, pensarla come un luogo abitato solo da bianchi sarebbe piuttosto idiota. Sentirsi in debito con la realtà demografica dell’America urbana del 1939… A quale scopo?”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Doctor Strange 2: Sam Raimi spiega perché ha accettato la regia

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Doctor Strange 2: Sam Raimi spiega perché ha accettato la regia

Sono trascorsi quasi 15 anni dall’ultima volta che Sam Raimi si è impegnato dietro la macchina da presa per dirigere un film di supereroi, ossia Spider-Man 3, il capitolo finale della sua trilogia dedicata all’iconico eroe dei fumetti che, ancora oggi, è considerato l’episodio più debole dell’intero trittico.

A seguito delle critiche che vennero mosse al film, lo studio decise di annullare la realizzazione di Spider-Man 4 e da allora Raimi ha diretto soltanto due film (l’ultimo, Il grande e potente Oz, risale al lontano 2013). Il 2022, quindi, segnerà il ritorno in grande stile del regista, non solo perché Doctor Strange in the Multiverse of Madness sarà il suo primo film in ben 9 anni, ma anche perché segnerà il suo ritorno ufficiale nell’universo dei supereroi Marvel. L’attesa, chiaramente, è alle stelle.

In una recente intervista con Collider, Sam Raimi ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare di dirigere il sequel di Doctor Strange (ricordiamo che Raimi è subentrato a Scott Derrickson, regista del primo film che ha abbandonato il sequel a causa di alcune divergenze creative con i Marvel Studios).

“Non pensavo di poter affrontare di nuovo un’esperienza del genere, proprio per come erano andate le cose con Spider-Man 3”, ha dichiarato Raimi. “Internet stava impazzendo e alla gente quel film non era mai piaciuto… Di certo, avrebbero trovato un modo per ribadirlo. È stato difficile accettare di tornare, fino a quando non ho scoperto che l’atteggiamento nei confronti del sequel di Doctor Strange era totalmente diverso.”

Sam Raimi su Doctor Strange 2: “Non avrei mai pensato di fare un altro film di supereroi”

“Il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Stanno cercando un regista alla Marvel, per questo film, ed è saltato fuori il tuo nome. Saresti interessato?’. E allora ho pensato: ‘Posso farlo di nuovo?’. Quando si tratta di questi film, sono davvero esigenti. E allora mi sono detto: ‘È un motivo sufficiente.'”

“Mi è sempre piaciuto molto il personaggio di Doctor Strange”, ha concluso il regista. “Non era il mio preferito, ma era sicuramente tra quelli che amavo di più. Ho amato il primo film. Penso che Scott Derrickson abbia fatto un lavoro meraviglioso, davvero incredibile. Quindi, alla fine, ho detto: ‘Sì’. Non avrei mai pensato di fare un altro film di supereroi. E invece è successo.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Scarlett Johansson e Disney trovano un accordo: risolta la disputa legale

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Sembra che Scarlett Johansson e Disney siano finalmente giunti ad un accordo dopo che l’attrice aveva intentato una causa allo studio per via di una violazione del contratto legato a Black Widow, il cinecomic dei Marvel Studios uscito nelle sale e in contemporanea su Disney+ lo scorso luglio.

Sebbene i termini dell’accordo transattivo non siano stati resi noti, Deadline ha svelato che lo stesso dovrebbe superare i 40 milioni di dollari, che a quanto pare non saranno pagati in un’unica soluzione. In una nota ufficiale, Scarlett Johansson ha dichiarato: “Sono felice di aver risolto le divergenze con la Disney. Sono estremamente orgogliosa del lavoro che abbiamo svolto insieme nel corso degli anni e ho sempre apprezzato molto il mio rapporto creativo con il team. Non vedo l’ora di continuare la nostra collaborazione negli anni a venire.”

Alan Bergman, presidente dei Walt Disney Studios, ha aggiunto: “Sono molto contento che siamo stati in grado di raggiungere un accordo reciproco con Scarlett Johansson riguardo a Black Widow. Apprezziamo il suo contributo al Marvel Cinematic Universe e non vediamo l’ora di lavorare di nuovo insieme ad una serie di progetti imminenti, tra cui Tower of Terror della Disney”.

Ad oggi, Black Widow ha incassato oltre 378 milioni di dollari in tutto il mondo e si dice che abbia guadagnato altri 67 milioni tramite gli Accessi Vip di Disney+. Si tratta di una somma assolutamente rispettabile, considerato il budget di produzione di 200 milioni, ma ovviamente è un incasso ben diverso da quello che il film diretto da Cate Shortland avrebbe potuto guadagnare se fosse stato distribuito esclusivamente nelle sale.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

No Time to Die: intervista al cast di Bond 25

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No Time to Die: intervista al cast di Bond 25

Rami Malek, Lashana Lynch, Ben Wishaw, Léa Seydoux, Naomie Harris hanno risposto alle nostre domande in merito a No Time to Die, il venticinquesimo film di James Bond, al cinema dal 30 settembre.

No Time to Die, la recensione

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

L’uomo dei ghiacci – The Ice Road: trailer del film con Liam Neeson

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BIM distribuzione annuncia l’uscita nelle sale italiane dal 25 novembre del film L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, diretto da Jonathan Hensleigh (già regista di The Punisher e sceneggiatore di Armageddon, Jumanji, Die Hard: duri a morire e Coin Air). L’iconico Liam Neeson torna ad essere protagonista accanto a Laurence Fishburne di un action thriller ambientato nell’estremo nord del Canada. In un ambiente impervio e ostile si sviluppa la storia ricca di adrenalina che vede Neeson interpretare un autista di camion esperto di guida sul ghiaccio alle prese con una missione di salvataggio impossibile. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…

Nel cast di L’uomo dei ghiacci – The Ice Roadanche Ray McKinnon (Le Mans ’66 – La Grande Sfida), Marcus Thomas (The Forger – Il Falsario), Benjamin Walker (La Leggenda del Cacciatore di Vampiri) e Amber Midthunder (Hell Or High Water). L’uomo dei ghiacci – The Ice Road sarà nei cinema italiani con BIM Distribuzione dal 25 novembre.

Sinossi: dopo il crollo di una remota miniera di diamanti nell’estremo nord del Canada, un autista di camion esperto di guida su ghiaccio (Liam Neeson) deve condurre un’impossibile missione di salvataggio. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY, dal 4 al 7 novembre al cinema

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Dopo il successo della presentazione al Locarno Film Festival 2021 arriva nelle sale italiane dal 4 al 7 novembre l’atteso nuovo film del pluripremiato regista di animazione Alessandro Rak, YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY. Un film potente, prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema e distribuito nelle sale da Nexo Digital, che fonde arte e fantasia per ripensare alle urgenze ambientali e ai valori sui quali si fonda la nostra società.

YAYA E LENNIE – The Walking Liberty, la trama

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY ci trasporta in un tempo in cui, in seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de “L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione. Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.

Con YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY, Alessandro Rak riporta sullo schermo il suo immaginario poetico e coraggioso, che lo ha consacrato come uno dei talenti più innovativi del cinema europeo d’animazione, grazie a lavori come L’arte della felicità (2013), che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Best European Animated Film agli European Film Awards 2014, e Gatta Cenerentola (2017), vincitore di due David di Donatello. Le immagini di Yaya e Lennie – The Walking Liberty entrano in risonanza con quanto è stato vissuto a livello globale nell’ultimo biennio: Yaya e Lennie sono i protagonisti che si muovono in un futuro apocalittico, in cui Napoli e il mondo intero si sono trasformati, a causa di una serie di catastrofi ecologiche, in una foresta impenetrabile. Nella giungla del nuovo mondo, tramite la storia di due ragazzi, si rimetteranno in discussione i valori sui quali dovrà reggersi la (nuova) civiltà.

Le voci dei personaggi sono quelle di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri, Francesco Pannofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno, Fabrizio Botta, Federica Altamura, Fabio Balsamo, Shalana Santana, Antonio Brachi.

La colonna sonora del film sarà disponibile negli store digitali proprio dal 4 novembre, in concomitanza con l’uscita al cinema di YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY. Le musiche sono di Alessandro Rak, Enzo Foniciello e Dario Sansone, frontman dei Foja, già in original soundtrack de L’Arte della Felicità e Gatta Cenerentola. L’uscita della release digitale, e di una successiva versione deluxe, sarà preceduta il 29 ottobre dal singolo “Duje comme nuje”, accompagnato da un video ufficiale con immagini inedite del film

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il contributo della Regione Campania e la collaborazione di FCRC.

Wonka, al via le riprese del film con Timothée Chalamet

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Wonka, al via le riprese del film con Timothée Chalamet

Al via le riprese di “Wonka” della Warner Bros. Pictures con protagonista il candidato all’Oscar® Timothée Chalamet (“Dune”, “Chiamami col tuo nome”), diretto dal pluripremiato regista Paul King (i film di “Paddington”). I produttori del film sono il candidato all’Oscar® David Heyman (“C’era una volta… a Hollywood”), che ha prodotto i film di “Harry Potter”, “Animali fantastici” e “Paddington”;Luke Kelly, che ha prodotto il recente adattamento cinematografico de Le Streghe di Roald Dahl e l’imminente “Matilda”, e Alexandra Derbyshire produttrice esecutiva dei film di “Paddington” e l’imminente “Jurassic World: Dominion”. “Wonka” è basato sui personaggi di Roald Dahl, in particolare su uno dei suoi personaggi più amati, Willy Wonka, e si svolge prima degli eventi de La fabbrica di cioccolato.

Il cast di Wonka con Timothée Chalamet

Al fianco di Chalamet nel film recitano Rowan Atkinson (i film di “Johnny English” e “Mr. Bean”, “Love Actually – L’amore davvero”), Mathew Baynton (“The Wrong Mans”, “Ghosts”), Jim Carter (“Downton Abbey”), l’attrice Premio Oscar® Olivia Colman (“La Favorita”), Tom Davis(“Paddington 2”, “King Gary”), Simon Farnaby (i film di “Paddington”, “Rogue One: A Star Wars Story”), Rich Fulcher (“Storia di un matrimonio” , “Disincanto”), la candidata all’Oscar® Sally Hawkins(“La forma dell’acqua – The Shape of Water”, i film di “Paddington”, “Spencer”), Kobna Holdbrook-Smith (“Paddington 2”, “Zack Snyder’s Justice League”, “Il ritorno di Mary Poppins”), Paterson Joseph(“Vigil”, “Noughts + Crosses”), il vincitore dell’Emmy e del Peabody Award Keegan-Michael Key (“The Prom”, “Schmigadoon”), Calah Lane (“Verrà il giorno…”), Matt Lucas (“Paddington”, “Little Britain”), Colin O’Brien (“The Mothership”), Natasha Rothwell (“The White Lotus”, “Insecure”), Rakhee Thakrar (“Sex Education”, “Four Weddings and a Funeral ”) ed Ellie White (“The Other One”, “The Windsors”).

Il regista Paul King è anche sceneggiatore della pellicola insieme al co-autore di “Paddington 2” Simon Farnaby (insieme a Simon Rich, Simon Stephenson, Jeff Nathanson e Steven Levenson). Michael Siegel e Rosie Alison sono i produttori esecutivi.

Il team creativo di King include il direttore della fotografia nominato all’Oscar® Seamus McGarvey (“Anna Karenina”, “Espiazione”); lo scenografo candidato all’Oscar® Nathan Crowley(“Tenet”, “Dunkirk”); il montatore Mark Everson (i film di “Paddington”); e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (i film di “Paddington”, “Topsy-Turvy – Sottosopra”). Neil Hannon della band The Divine Comedy sta scrivendo le canzoni originali per il film.

Le riprese di “Wonka” si stanno svolgendo nel Regno Unito, il film uscirà nelle sale nel 2023 distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Breeders: recensione della serie con Martin Freeman

Breeders: recensione della serie con Martin Freeman

Pochi attori sanno veramente regalare sostanza, spessore al ruolo dell’uomo comune: a colui che potresti incontrare in fila al supermercato, oppure avere come anonimo vicino di casa. Martin Freeman è a nostro avviso uno di questi attori. Forse il migliore insieme a Paul Giamatti. Come aveva già confermato con Sherlock e Fargo, può inoltre esplicitare i lati più oscuri e controversi di tali personaggi. Era quindi con malcelata trepidazione che attendevamo di vederlo interpretare un normale padre di famiglia in Breeders, serie arrivata negli Stati Uniti grazie a FX e di cui sono già state trasmesse due stagioni da dieci episodi. 

L’idea alla base di Breeders

L’idea di partenza non potrebbe essere più semplice in quanto racconta la vita quotidiana di una coppia con due figli ancora piccoli, ovvero le difficoltà che due genitori possono incontrare dovendo gestire una famiglia nella Londra di oggi. Accanto a Freeman nel ruolo di Paul troviamo Daisy Haggard, la quale col personaggio di Ally affronta al meglio il primo vero ruolo da protagonista.

Nato da un’idea dello stesso Freeman, Breeders riesce con ammirevole adesione al reale nell’intento di mescolare commedia e dramma: basta vedere il pilot della prima stagione intitolato No Sleep, interamente incentrato sulla difficoltà di riuscire a dormire quando i tuoi pargoli proprio non vogliono saperne. Sviluppato attraverso trovate di sceneggiatura che conducono a un finale tanto parossistico quanto esilarante, l’episodio riesce a far sorridere lo spettatore a proposito di momenti e situazioni che in un altro contesto potrebbero risultare tutt’altro che divertenti. Ed è proprio questa la forza che lo show sviluppa nel corso delle due stagioni: pur mantenendo molto spesso toni lievi Breeders abbraccia con pienezza la scelta di mostrare psicologie e personalità problematiche, contraddittorie, umanissime coi loro difetti anche notevoli. Il Paul interpretato da Freeman è ad esempio un padre amorevole e pieno di buone intenzioni che però non sempre riesce a comprendere quello che attraversano i propri figli, in particolar modo il primogenito Luke.

Un perfetto equilibrio tra commedia e dramma

Cresciuto da genitori depositari di valori passati, difficilmente adattabili al presente, l’uomo nel corso delle puntate diventa sempre più consapevole del divario creatosi tra lui e il figlio maggiore, e ciò si trasforma in una fonte di frustrazione che pian piano mina le sue certezze. In particolare nella seconda stagione – che inizia dopo un ellisse temporale di qualche anno – Paul dovrà fare definitivamente i conti con l’incapacità di gestire emozioni anche contrastanti. Ed ecco che allora Breeders si mostra per quello che veramente è: un dramma familiare travestito da commedia, il quale episodio dopo episodio rivela la sua vera natura spingendo lo spettatore a confrontarsi con personaggi che sono specchi fedeli e non conciliatori del nostro modo di comportarci, di risolvere oppure ignorare i problemi che ci si presentano.

Breeders è quanto di più sincero e attuale sia stato prodotto in questi anni sul tema della famiglia e delle sue dinamiche interne: oltre a Freeman gli altri due creator Chris Addison e Simon Blackwell – coinvolti anni fa in un’altra serie di culto come The Thick of It – hanno ideato una serie che sa intrattenere mettendo in scena il quotidiano e con la stessa elevata dose di efficacia stimola il pubblico a riflettere su quanto la nostra vita di tutti i giorni sia composta da scelte, errori, rimpianti, dubbi, piccoli successi e grandi ipocrisie. L’uso sapiente di flashback sparsi nei vari episodi mostra anche come Paul e Ally all’inizio della loro relazione avessero sogni, piani e idee che poi si sono confrontati/scontrati con la realtà della vita, con i compromessi e le scelte che si deve fare per il bene comune, in particolar modo quello dei propri figli. E questo rende lo show ancor più malinconico, se non addirittura struggente. Perché ciò che conta in fondo è arrivare a fine giornata sapendo di aver fatto il possibile. Anche quando potrebbe non bastare. 

Breeders affronta problemi e situazioni fortemente legati al nostro presente: religione, sessualità, isolamento, educazione ed altri temi principali diventano occasione di confronto tra i personaggi protagonisti, attraverso una narrazione che sviluppa conflitti il cui terreno di scontro rimane sempre e comunque il nucleo familiare. Impossibile non affezionarsi e parteggiare per Paul e Ally, genitori imperfetti e adulti probabilmente ancora incompiuti. Le interpretazioni perfette di Haggard e di Freeman dotano i rispettivi personaggi di innumerevoli sfumature, lasciando trasparire dietro il gesto più piccolo e comune l’enorme peso psicologico ed emotivo del ruolo di genitori.

Due figure tratteggiate con una precisione difficilmente riscontrabile nella fiction odierna. Se non soprattutto, è senza dubbio anche grazie ai due attori protagonisti che Breeders è uno show da non perdere. Che siate genitori o anche soltanto figli, capirete qualcosa in più su come funziona una famiglia. E, possiamo garantirvelo, lo farete con un sorriso a denti stretti…

Noir in Festival: Christopher Bollen presenta Il gioco della distruzione

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Il Noir in Festival, appuntamento letterario e cinematografico dedicato al genere Noir, presenta nell’ambito della quarta edizione di Milano MovieWeek (4 – 10 ottobre) un imperdibile appuntamento letterario con Christopher Bollen; lo scrittore newyorkese presenterà in esclusiva a Milano, il 7 ottobre, ore 18.30, nella Libreria Rizzoli Galleria, il suo nuovo romanzo Il gioco della distruzione, edito da Bollati Boringhieri, conversando con Annarita  Briganti.

L’evento sarà introdotto dai direttori del Noir in Festival, Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, che sveleranno al pubblico milanese le prime anticipazioni sulla 31a edizione, in programma a Milano dal 10 al 15 dicembre 2021.

L’ingresso all’incontro è libero con prenotazione obbligatoria al numero 02.86461071 o su profilo instagram @rizzoligalleria con messaggio in direct.

CHRISTOPHER BOLLEN, autore di Orient (2018) e di Un crimine bellissimo (2020), entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri, è editor-at-large presso la rivista «Interview». I suoi lavori sono apparsi su «GQ», «The New York Times», «New York magazine» e «Artforum».

IL GIOCO DELLA DISTRUZIONE

Al suo arrivo nella bellissima isola greca di Patmos, Ian Blesoe è al verde, in fuga, e umiliato dalle conseguenze della morte di suo padre. Ma quel luogo incantato nasconde un lato oscuro, e presto il sogno di riscatto di Ian comincerà ad andare in pezzi. Maestro nel cogliere lo spirito del luogo – come già il Long Island in Orient e Venezia in Un crimine bellissimo – Bollen ci accompagna tra le pieghe di un intreccio appassionante e le sfaccettature di personaggi poco prevedibili, costruendo un indimenticabile thriller letterario sulla seduzione del denaro e la vulnerabilità delle amicizie più consolidate.

De Il gioco della distruzione hanno detto: “Un thriller letterario dalla scrittura nitida e puntuale, pervaso dallo stesso brivido che troviamo in Patricia Highsmith”. «The Washington Post»; “Bella gente in visita a luoghi affascinanti, in tutta la loro genialità del male”. «The New York Times»; “Grande fan di Agatha Christie – come dimostra l’avvincente intreccio della trama – Bollen è anche un acuto psicologo dei suoi personaggi e uno scrittore di straordinaria bravura”. «Vogue»; “Un thriller letterario sui giochi sporchi legati al denaro”.«Entertainment Weekly».

Quentin Tarantino e l’ossessione per i piedi: “Si tratta di saper dirigere”

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Nel corso degli anni, è stato sottolineato più volte da giornalisti, critici e fan quanto Quentin Tarantino si diverta a inserire nei suoi film le inquadrature di piedi, in particolare piedi femminili.

Di recente, quando il regista ha parlato con GQ del suo romanzo basato sul suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, ha avuto anche la possibilità di rispondere a chi lo ha sempre accusato di soffrire di feticismo dei piedi.

“Non prendo la cosa sul serio”, ha ammesso. “Ci sono molti piedi in molti film di bravi registi. Si tratta soltanto di saper dirigere. Ad esempio, prima di me, anche Luis Buñuel era stato definito un feticista dei piedi, ed era un altro regista. Anche Hitchcock ne fu accusato, così come Sofia Coppola.”

Di recente, Tarantino ha valutato apertamente la possibilità di ritirarsi dal cinema dopo l’uscita nelle sale del suo decimo, attesissimo, film. Chiaramente, l’attenzione è tutta sulla storia che il celebre regista deciderà di affrontare. Una cosa è certa, però: al di là della trama, il pubblico dovrà sicuramente aspettarsi un sacco di inquadrature di piedi.

Per quanto riguarda il romanzo basato su C’era una volta a Hollywood, il libro è disponibile in Italia, in libreria e online, dallo scorso 1 luglio, edito da La nave di Teseo. Il romanzo espande la storia dei protagonisti Cliff Booth e Rick Dalton e include anche diverse scene e personaggi che non abbiamo visto al cinema.

MCU: 10 riferimenti nascosti che non riguardano film di supereroi

Il MCU si è sempre divertito a fare riferimento ad altri film del franchise, attraverso easter egg da scovare in ogni singola inquadratura. Ciò è sicuramente uno degli aspetti che rende questi film di supereroi così divertenti. Tuttavia, i cinecomic della Marvel sono anche pieni di riferimenti a classici della storia del cinema che non hanno nulla a che vedere con la saga.

Il grande Lebowski (Avengers: Endgame)

Ci sono un sacco di riferimenti in Avengers: Endgame che riguardano film sui viaggi nel tempo, come Ritorno al futuro e persino Un tutto nel passato. Tuttavia, un riferimento non prettamente “fantascientifico” arriva quando molti dei Vendicatori si rendono conto dello stato in cui versa un ormai totalmente cambiato Thor, che ha smesso di preoccuparsi del suo aspetto fisico o della sua igiene.

Nel film, quando Thor non si toglie mai gli occhiali da sole e inizia a ciondolare con addosso un cardigan, Tony non può fare a meno di notare la somiglianza con il protagonista de Il grande Lebowski. Tuttavia, poiché nel film vediamo il Dio del Tuono bere della birra, sarebbe stato altrettanto divertente vederlo sorseggiare un White Russian, il drink preferito dal Drugo di Jeff Bridges. 

True Lies (Captain Marvel)

Poiché Captain Marvel è ambientato negli anni ’90, c’è una scena assai nostalgica che si svolge all’interno di un Blockbuster, dove è possibile vedere un cartonato di Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis in True Lies, commedia di spionaggio degli anni ’90 in cui i due attori interpretano una squadra di spie composta da marito e moglie.

Tuttavia, Captain Marvel trasforma il duo in un one woman show. Il fotone di Carol Danvers, infatti, fa esplodere la testa di cartone di Arnold quando sospetta, erroneamente, che lui e la sua pistola siano una minaccia.

Metropolis (Guardiani della Galassia Vol. 2)

Non tutti i fan del MCU potrebbero aver notato questo riferimento in Guardiani della Galassia Vol. 2, poiché Metropolis è stato rilasciato nel 1927, quasi un secolo fa.

Metropolis è un’ambiziosa epopea futuristica e una delle immagini più spettacolari del film è il robot Maria. Ayesha, l’Alta Sacerdotessa che tenta di abbattere i Guardiani con la sua flotta di simulatori di volo, ha un look e un trono che ricordano in larga parte il robot del film.

This Is Spinal Tap (Captain America: Civil War)

Dato che Peter Parker è come qualsiasi adolescente che vuole soltanto stare a casa guardare film, conosce tantissimi riferimenti alla cultura pop. Da Alien  in Avengers: Infinity War a L’impero colpisce ancora in Captain America: Civil War, Peter usa sempre i film per dare credito ai suoi piani. Ma c’è un altro film a cui Spidey fa riferimento in Civil War che passa generalmente inosservato.

Spidey dice a Tony che le sue abilità possono arrivare “fino a 11”, un chiaro riferimento ad una delle battute di This Is Spinal Tap, classica commedia targata 1984. Il film è un mockumentary su una rock band e la maggior parte dei dialoghi è stata improvvisata. La battuta pronunciata da Peter Parker è una delle battute più leggendarie mai citate in una commedia.

King Kong (The Avengers)

King Kong è stato rifatto più volte dal 1933. Per questo motivo, la scena della scimmia che scaccia gli aeroplani in cima all’Empire State Building è diventata iconica.

È stato fatto riferimento a quella scena in film e serie tv innumerevoli volte, ma il meglio arriva in The Avengers, quando nientemeno che Hulk arrivare ad imitare quella scena. Durante la battaglia di New York, quando Loki sta invadendo la Terra, Hulk si ritrova in cima al grattacielo, dove si sta aggrappando allo stesso modo di Kong.

L’impero colpisce ancora (Guardiani della Galassia)

L’Impero colpisce ancora è stato citato più e più volte nel Marvel Cinematic Universe. In effetti, è stato fatto riferimento a quel film in ogni film del franchise. Ad esempio, Peter (Spider-Man) è stato spinto a sconfiggere Ant-Man in Civil War allo stesso modo in cui i Rebel Fighters abbattono gli AT-AT. Tuttavia, i riferimenti finiscono per andare ben oltre.

In alcuni film, il braccio di qualcuno di solito viene sempre tagliato, proprio come il braccio di Luke Skywalker nel film di Star Wars. In Guardiani della Galassia, invece, è Groot a farsi tagliare il braccio. Non solo, ma i Guardiani vedono anche Ronan parlare con un ologramma di Thanos, proprio come Darth Vader parla con un ologramma dell’Imperatore Palpatine.

Una pazza giornata di vacanza (Spider-Man: Homecoming)

Non è un segreto che Jon Watts sia stato influenzato dai film degli anni ’80 diretti da John Hughes tanto quanto dai precedenti film di Spider-Man. Proprio come quei film degli anni ’80, Spider-Man: Homecoming è un coming-of-age su un adolescente che lotta per trovare la sua identità.

Come omaggio, c’è una scena in Homecoming che è quasi identica al finale di Una pazza giornata di vacanza, quando Ferris sta correndo per tornare a casa prima dei suoi genitori. Il protagonista salta tra le recinzioni e corre nei cortili dei suoi vicini, viene inseguito dai cani e inciampa nei giocattoli lasciati all’aperto dai bambini. La stessa cosa accade quando Spider-Man incontra per la prima volta Avvoltoio, poiché è all’aperto senza nulla a cui poter aggrappare le sue ragnatele.

Men in Black (Captain America: Il primo Vendicatore)

Oltre a Chris Evans, Captain America: Il primo Vendicatore è interpretato anche da Tommy Lee Jones, nei panni del colonnello Phillips. Rispetto al suo iconico personaggio dell’Agente K, c’è una scena in quel film della Marvel che è quasi identica a quella del primo film del la saga di Men in Black del 1997.

Phillips preme un pulsante rosso sull’aereo dell’Hydra con la lettera K e le parole “non spingere”, in tedesco. Quando Phillips preme il pulsante, l’aereo accelera lungo la pista. La stessa identica cosa accade in Men in Black quando l’Agente J preme il pulsante rosso nell’auto dell’Agente K.

Star Wars (Capitan America: The Winter Soldier)

È stato rivelato all’inizio di Captain America: The Winter Soldier che da quando Steve si è risvegliato ai giorni nostri, ha tenuto una lista di cose che ha bisogno di tenere sotto controllo e alle quale ha dovuto rinunciare. Nella lista figurano i Nirvana e il cibo thailandese, ma c’è anche Star Wars. Il nome del franchise è cancellato dalla lista, il che significa che Steve deve aver visto i film in quel momento della storia.

Tuttavia, non è rimasto sorpreso dal fatto che Mace Windu sia identico a Nick Fury, colui che ha reclutato Steve e che ha trascorso tanto tempo con lui fino a quel momento. Ci sono molte teorie plausibili dei fan per un crossover tra Star Wars e il MCU, e questa potrebbe essere una di queste.

Point Break (Thor: Ragnarok)

In Thor: Ragnarok, la password per sbloccare il Quinjet è “Point Break”. La password è stata creata da Tony: si tratta di uno scherzo rivolto a Thor per la sua strana somiglianza con Bodhi. Insieme al fatto che Tony che chiama Thor “Lebowski” in Endgame, sembra che il filantropo miliardario si diverta a deridere il Dio del Tuono per il suo aspetto.

Tuttavia, questo non è il primo riferimento a Point Break presente nel MCU. In Iron Man 3, Tony e Rhodey mangiano pesce al famoso ristorante sulla spiaggia di Los Angeles, Neptune’s Net, proprio come facevano Bodhi e Johnny Utah nel film del 1991.

Casadilego esordisce al cinema con My Soul Summer

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Casadilego esordisce al cinema con My Soul Summer

Sono partite in questi giorni le riprese di My Soul Summer per la regia di Fabio Mollo, prodotto da Bartleby Film e Fidelio con Rai Cinema.

My Soul Summer è l’estate di Anita, 17 anni e tutto ancora da scoprire. L’incontro con un famoso cantante in una estate diversa da tutte le altre le farà conoscere il suo talento e la sua vera passione: la musica.

My Soul Summer è il terzo lungometraggio di Fabio Mollo – molto attivo anche nelle serie tv: «My Soul Summer è un romanzo di formazione – dichiara il regista. È quell’estate che capita una volta sola nella vita.  È l’estate di Anita, che trova in sé una voce che non pensava di avere, e che la cambierà per sempre».

Anita è interpretata da Casadilego, talento musicale già vincitrice di X Factor 2020, ora al suo esordio nel cinema, affiancata da Tommaso Ragno nel ruolo di Vins, Luka ZunicAgnese Claisse, con Anna Ferzetti e con la partecipazione di Lunetta Savino.

Il film, le cui riprese sono in corso in Calabria per concludersi a Roma a fine ottobre, è una produzione Bartleby Film e Fidelio con Rai Cinema ed è prodotto da Massimo Di RoccoLuigi Napoleone per Bartleby Film, Silvio Maselli e Daniele Basilio per Fidelio. Il film è scritto da Doriana Leondeff e Antonio Leotti, la fotografia è di Daniele Ciprí, il montaggio di Filippo Montemurro, i costumi di Sara Fanelli e Camilla Giuliani, la scenografia di Eleonora Devitofrancesco.

Casadilego e il regista Fabio Mollo

Marvel Studios: circa 31 progetti sarebbero in fase di sviluppo

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Marvel Studios: circa 31 progetti sarebbero in fase di sviluppo

Uno dei dirigenti della Marvel ha confermato che lo studio ha ben 31 progetti in sviluppo. Nonostante la pandemia abbia rallentano i piani dei Marvel Studios in relazione al proprio universo condiviso, la realtà è che i lavori per cercare di accrescere ancora di più il longevo franchise (ora espanso anche alla serialità), non si sono mai fermati.

Quando il MCU è stato lanciato per la prima volta nel 2008 con il primo Iron Man, i fan si sono abituati ad uno standard di circa un film all’anno, a volte due. Dopo The Avengers, la prassi per i Marvel Studios è diventata quella di distribuire due film all’anno. In seguito, con l’arrivo di Guardiani della Galassia Vol. 2, si è passati a ben tre film del MCU all’anno. Dall’uscita di Black Widow è stata inaugurata ufficialmente la Fase 4, che prevede invece la release di ben quattro titoli all’anno.

Nelle ultime ore, The Playlist ha portato all’attenzione una dichiarazione particolarmente audace di uno dei dirigenti dei Marvel Studios, Victoria Alonso, la quale ha affermato – parlando con la stazione radio argentina 221 Radio – che lo studio ha circa 31 progetti attualmente in fase di sviluppo. Entro la fine del 2021, la Marvel avrà rilasciato un totale di 32 film, il che significa che, se le dichiarazioni di Alonso corrispondono al vero, lo studio sta già pianificando di raddoppiare la sua produzione rispetto agli ultimi 13 anni.

Tuttavia, c’è una domanda che dovrebbe sorgere spontanea: quanti di questi 31 progetti la Marvel ha già reso pubblici? Contando i nove film rimanenti della Fase 4 (che terminerà con il reboot dei Fantastici Quattro), i due film della Fase 5 già annunciati (Blade e Captain America 4) e ben nove serie tv che devono ancora debuttare su Disney+ (tra cui Ms. Marvel, Moon Knight e She-Hulk), il numero si riduce a circa 20. Ciò significa che ci sono almeno altri 11 progetti che la Marvel non ha ancora annunciato ufficialmente.

Henry Cavill amerebbe interpretare un villain nella saga di Bond

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Henry Cavill amerebbe interpretare un villain nella saga di Bond

No Time to Die, il quinto e ultimo film della saga di James Bond che vedrà Daniel Craig nei panni di 007, arriva oggi nelle sale italiane. Per il momento, il futuro del longevo franchise rimane un mistero, in quanto i produttori hanno già fatto sapere che nessuna decisione su chi raccoglierà l’eredità di Craig sarà presa almeno fino al 2022.

Il mandato di Craig come Bond è iniziato nel 2006: prima, era solo uno dei tanti attori considerati per il ruolo. Tra questi c’era anche Henry Cavill, scartato alla fine perché il regista Martin Campbell riteneva che fosse troppo giovane all’epoca. Nonostante abbia perso la possibilità di interpretare l’iconico protagonista, l’attore sembra essere comunque aperto alla possibilità di unirsi al franchise, non necessariamente nei panni della celebre spia, ma anche in quelli di uno dei suoi nemici.

Durante una recente intervista ripostata da The Movie Dweeb (via CBR), Henry Cavill ha ammesso che sarebbe disposto ad interpretare tanto 007 quanto uno dei cattivi di Bond, quindi l’antagonista della storia. “Se Barbara [Broccoli] e Michael [G. Wilson] fossero interessati a me, allora sì che ne parlerei volentieri con loro. Sarebbe qualcosa che sarei molto ansioso di esplorare.”

Anche se molti vorrebbero che Cavill interpretasse James Bond, anche il ruolo del cattivo potrebbe tranquillamente essere nelle sue corde. L’attore, infatti, ha già interpretato una super spia internazionale in Operazione U.N.C.L.E. nel 2015, mentre in Mission: Impossible – Fallout del 2018 ha vestito proprio i panni dell’antagonista.

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Venom: La furia di Carnage, l’approccio di Woody Harrelson a Cletus Kasady

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La prima volta che abbiamo incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena post-credit di Venom. Ora, il personaggio interpretato da Woody Harrelson si prepara a fare il suo ingresso trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo alter ego.

Come lo stesso titolo del sequel preannuncia, nel nuovo film Kasady avrà un ruolo decisamente chiave. Grazie ai vari trailer, abbiamo visto che all’inizio il serial killer si troverà nel braccio della morte. Quando verrà poi intervistato da Eddie, tramite un processo che per ovvie ragioni non è ancora stato svelato, si legherà ad un simbionte rosso noto come Carange. I due fuggiranno dalla prigione e inizieranno a scatenare il caos, con Eddie e Venom che saranno costretti a farsi avanti per cercare di fermarli.

I fan di Carnage sono entusiasti di vedere finalmente l’iconico personaggio sul grande schermo, e di certo Woody Harrelson è consapevole della responsabilità che un ruolo così amato comporta. Parlando con Collider, il celebre attore ha parlato di come si è preparato per calarsi al meglio nei panni del serial killer/simbionte, cercando di mettere da parte il pensiero dell’enorme fanbase e di concentrarsi esclusivamente sul ruolo.

“Se avessi pensato alla grande fanbase della Marvel, di certo sarebbe stato molto difficile per me”, ha spiegato Harrelson. “Quindi mi sono approcciato al personaggio come, in generale, farei con qualsiasi altro ruolo, anche se sono consapevole che avere a che fare con una proprietà Marvel alza inevitabilmente la posta in gioco. È stato bello leggere tutti quei vecchi fumetti e cercare di capire cose gli fosse capitato di così orribile durante la sua infanzia al punto da spingerlo a diventare uno squilibrato, un serial killer. È stato molto utile.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

The Batman: Robert Pattinson anticipa grandi sorprese al DC FanDome

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Il prossimo 16 ottobre si terrà la seconda edizione del DC FanDome, il grande evento targato DC e dedicato a tutti i progetti della Warner Bros. in arrivo. È stato già confermato che in occasione dell’evento – che si terrà online – verranno presentate le prime immagini ufficiali di Black Adam e The Flash, ma anche uno sguardo al dietro le quinte dei sequel di Aquaman e Shazam!.

Ovviamente, uno dei grandi protagonisti dell’evento sarà anche The Batman, l’attesissimo film di Matt Reeves che vedrà Robert Pattinson nei panni dell’iconico uomo pipistrello, posticipato di quasi un anno a causa della pandemia di Covid-19. Durante l’evento dovrebbe essere mostrato ai fan il nuovo trailer ufficiale del film, ma a quanto pare ci saranno tantissime altre sorprese.

Parlando con Variety, infatti, è stato proprio Pattinson a dichiarare: “Io e Zoë Kravitz abbiamo fatto delle cose. Sarà qualcosa di piccolo, ma estremamente divertente. Ci sono un sacco di piccole sorprese in arrivo. Ho da poco visto un po’ del film ed è veramente. Davvero molto fico.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

No Time to Die, la recensione del film con Daniel Craig

No Time to Die, la recensione del film con Daniel Craig

L’attesa è finita. Dopo tanti rinvii, arriva finalmente nelle sale, No Time to Die, nuovo capitolo della saga di James Bond, l’ultimo che vede Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso al mondo. A quindici anni dal suo esordio nel ruolo con Casino Royale, l’attore lascia il personaggio che lo ha reso famoso presso il grande pubblico, e lo fa in grande stile. 

No Time to Die: la trama

In No Time to Die Bond, Daniel Craig, vorrebbe solo godersi la pensione da ex agente segreto, in compagnia di Madeleine, Léa Seydoux, ma non è così facile. Il rivale di sempre, Blofeld, Christoph Waltz, non ha rinunciato all’idea di ucciderlo e gli tende una trappola. Scampato, Bond sospetta che Madeleine l’abbia tradito, la lascia e decide di rientrare in gioco. Anche perchè l’MI6 e Mallory, Ralph Fiennes, avranno ancora bisogno di lui. Cinque anni dopo, infatti, da un laboratorio segreto inglese viene rubata una nuova arma potentissima, che in mani sbagliate può distruggere milioni di vite. Nel dare la caccia allo scienziato russo corrotto che può portarlo a chi ha commissionato il furto, Bond ritroverà il suo vecchio amico Felix Leiter, Jeffrey Wright, agente della CIA. Passerà per Cuba, dove si farà aiutare dalla bella e capace Paloma, Ana De Armas, ma conoscerà anche lo 007 Nomi, Lashana Lynch, la donna che ha ormai preso il suo posto e con cui dovrà collaborare. C’è però anche un altro nemico da sconfiggere, Lyutsifer Safin, Rami Malek, desideroso di vendicarsi con Blofeld e con la Spectre e ideatore di un diabolico piano criminale che minaccia tutti. Bond si ritroverà faccia a faccia con Blofeld, avrà a che fare ancora con Madeleine e con una novità inaspettata. Riuscirà a portare a termine la sua missione con successo anche stavolta? 

No Time to Die film recensione
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Scenari mozzafiato, spettacolarità e azione

E’ stato un lungo viaggio”, dice Daniel Craig, nella breve clip che precede l’inizio della pellicola, riferendosi evidentemente non solo ai ritardi che hanno posticipato l’uscita del film, ma anche alla sua lunga militanza nel ruolo di Bond, che qui si conclude. E sottolinea l’importanza dell’arrivo del film sul grande schermo, “il luogo a cui appartiene”.

Non si può dargli torto. No Time to Die è indubbiamente bello scenicamente, dai panorami mozzafiato di Matera e Gravina di Puglia, alla spettacolarità delle scene in cui dominano ghiaccio, fuoco e acqua. Chi poi ama la spettacolarità dell’azione, non resterà deluso: inseguimenti, sparatorie, scontri, fughe rocambolesche, assieme alle armi mirabolanti da sempre in dotazione a Bond, non mancano. Aspetti questi, che avrebbero risentito molto di una fruizione in un luogo diverso dalla sala, togliendo al film gran parte del suo fascino.

Tra gli elementi d’indubbio impatto va poi citata la colonna sonora, con il tema principale del film interpretato ottimamente da Billie Eilish.

Una sceneggiatura ipertrofica e un villain che non convince per un (troppo) lungo addio

Il problema di questo No Time to Die, 25esimo episodio della saga di James Bond è l’ipertrofia. Dentro, c’è troppo. Più la narrazione procede, più si ha l’impressione che il regista – anche sceneggiatore con Neal Purvis, Robert Wade e Phoebe Waller-Bridge – per l’ultima interpretazione di Craig nei panni di Bond abbia voluto strafare e accompagnare gli spettatori in un lunghissimo addio. No time to die conta almeno quattro location e quattro intrecci, con risvolti non sempre chiari. Poi c’è la sfera personale, che acquisisce un’importanza mai avuta prima, alla quale si dà spazio con un Bond a tratti perfino romantico. Ciò comporta una durata fuori dal comune, che sfiora le tre ore e finisce per risultare eccessiva.

No Time to Die film 2021
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Altra nota stonata, Rami Malek, scialbo e inespressivo, che non riesce a far suo il ruolo del villain ed è l’unico, grosso neo in un cast con nomi eccellenti. Al fianco di Craig troviamo Ralph Fiennes e Christoph Waltz, assieme a tre figure femminili cui viene dato ampio spazio e che affiancano il protagonista con grinta e carattere: Léa Seydoux, Lashana Lynch e Ana De Armas, senza dimenticare Naomie Harris, che veste di nuovo i panni di Miss Moneypenny. 

Gli elementi sopra citati forse non disturberanno più di tanto chi voleva godersi fino all’ultima goccia il Bond di Daniel Craig, tra i più amati dal pubblico, ma obiettivamente non rendono un buon servigio al film. Il 25esimo episodio della saga di Bond, No time to die, è in sala da giovedì 30 settembre, distribuito da Universal Pictures.

No Time to Die opinioni
Credit: Nicola Dove.© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Il Gladiatore 2, Ridley Scott: “Pronto a partire dopo il film su Napoleone”

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È da tempo ormai che si parla di un possibile sequel de Il Gladiatore, celebre film di Ridley Scott che vedeva contrapporsi il gladiatore Russell Crowe contro l’imperatore Joaquin Phoenix. Essendo il personaggio di Massimo Decimo Meridio morto alla fine della pellicola originale, in molti hanno cominciato a chiedere in che modo l’ipotetico sequel avrebbe fatto i conti con il destino dell’iconico personaggio.

Le ultime news in merito al sequel risalgono al 2018, quando Scott aveva dichiarato che sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando alla sceneggiatura con Peter Craig (ad oggi, però, non sappiamo se sarà ancora lui ad occuparsi dello script). La storia dovrebbe raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie Nielsen nel film del 2000: sarà ambientata 25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di riferimento il sacrificio di Massimo.

Ora, in una recente intervista con Empire in occasione della promozione di The Last Duel, Ridley Scott è tornato sulla questione, rivelando di essere intenzionato a girare il sequel de Il Gladiatore subito dopo Kitbag, il biopic su Napoleone Bonaparte che avrà come protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix. “Sto già facendo scrivere la sceneggiatura del sequel del Gladiatore, proprio ora”, ha confermato il regista. “Quando avrò concluso i lavori sul film dedicato a Napoleone, il Gladiatore sarà pronto a partire.”

Per quanto riguarda Kitbag, il film si concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto instabile con sua moglie Giuseppina. Nel cast ci sarà anche Jodie Comer, che ha già lavorato con Scott nel sopracitato The Last Duel, in arrivo nelle sale italiane dal 14 ottobre dopo essere stato presentato, Fuori Concorso, alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Luigi Calagna: 10 cose che non sai su di lui

Luigi Calagna: 10 cose che non sai su di lui

Meglio noto come il Luì dei Me contro Te, Luigi Calagna è oggi una vera e propria celebrità, diviso tra il mondo di YouTube, il cinema, la televisione e numerose altre attività nel mondo dello spettacolo. Sempre di più il duo di cui fa parte è una solida certezza nel mondo dell’intrattenimento, capace come pochi di far presa sulle fasce più giovani degli spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Luigi Calagna.

Luigi Calagna: i suoi film e l’attività su YouTube

10. È diventato celebre grazie al canale YouTube. La fonte principale della fama dei Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando qui i loro video, il duo ha formato un proprio riconoscibilissimo stile, guadagnando nel giro di pochi anni un numero di iscritti attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video, pubblicati con grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai contenuti più disparati, pensati, anche nel linguaggio, per intrattenere un pubblico di bambini.

2. Hanno recitato in alcuni film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi Calagna e Scalia, il film è stato prodotto dalla Warner Bros., in collaborazione con la Me Contro Te Production. La trama ruota intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il padrone del Mondo. Nel 2021 è invece uscito un nuovo film del duo, intitolato Me contro Te – Il film: Il mistero della scuola incantata. Il 1° settembre 2021 hanno poi annunciato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Me contro Te – Il film: Persi nel tempo, il quale uscirà in sala il 1° gennaio del 2022.

3. La TV ha contribuito al successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube, i Me contro Te sono stati assunti come protagonisti della serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show – Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso diverse prove da superare. Queste significative incursioni televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della coppia.

Luigi Calagna film

Luigi Calagna e i Me contro Te

4. È noto per le canzoni del duo. Uno degli ambiti in cui i Me contro Te hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me contro Te, posizionatosi per due settimane al primo posto in classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino. Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto una vera e propria hit.

5. Possiede un sito di merchandising. Una delle maggiori fonti di guadagno per il duo è il sito “mecontroteshop.it“. Qui sono infatti disponibili per l’acquisto una vasta gamma di prodotti legati al marchio dei Me contro Te. È infatti possibile trovare dai libri ai dischi, dalle magliette alle felpe e fino agli zaini. Sul sito si possono poi ritrovare tutte le informazioni per quanto riguarda l’acquisto e la consegna.

Luigi Calagna e Sofia Scalia

6. Sono fidanzati nella realtà. Come noto, Luigi Calagna e Sofia Scalia sono una coppia anche al di fuori delle loro attività nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, i due si sono conosciuti nel 2012 grazie al cugino di lei, amico di Lugi. Hanno poi frequentato insieme la facoltà di Scienze della Comunicazione. In seguito, i due hanno poi tramutato la loro comune passione nel loro lavoro, dando vita alla Me contro Te Srl.

7. La Chimica li ha avvicinati. Dopo essersi conosciuti, ad unire ancor di più i due ci ha pensato la materia scolastica “chimica”. Luigi, che all’epoca frequentava la facoltà di Farmacia, ha infatti aiutato Sofia a migliorare i propri voti in questa. In seguito, lui ha lasciato la facoltà iscrivendosi nella medesima di Sofia. A quel punto, però, la chimica di coppia tra i due era diventata così forte da renderli inseparabili.

Luigi Calagna Sofia Scalia

Luigi Calagna è su Instagram

8. Ha un account personale. Luigi Calagna è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è semplicemente @luigi.calagna. All’interno di questo vanta attualmente e556 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 100 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

9. È presente anche sul profilo dei Me contro Te. Oltre al profilo personale di Luigi, è possibile trovare su Instagram anche l’account ufficiale dei Me contro Te, seguito ad oggi da 1,5 milioni di persone. In questo, con oltre 1.600 post, il duo è solito condividere fotografie inerenti alle loro attività, dai viaggi ai progetti realizzati e in via di realizzazione. Tutti i loro fan non possono dunque non seguire tale account, rimanendo informati su tutto ciò che riguarda i Me contro Te.

Luigi Calagna: età e luogo di nascita

10. Luigi Calagna è nato a Palermo, in Sicilia, il 6 dicembre del 1992 ed ha oggi 28 anni.

WarnerMedia: il CEO riflette sulla distribuzione “day and date”

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WarnerMedia: il CEO riflette sulla distribuzione “day and date”

La decisione di WarnerMedia di distribuire l’intero catalogo dei film della Warner Bros. attesi per il 2021 in contemporanea nelle sale e in streaming su HBO Max, è qualcosa che ha fatto molto discutere e subito numerosi contraccolpi anche da parte di numerosi registi, che pubblicamente hanno criticato la strategia della major.

Basti pensare a Christopher Nolan (Tenet) e Denis Villeneuve (Dune), mentre di recente la regista Patty Jenkins ha definito l’uscita congiunta di Wonder Woman 1984 “un’esperienza straziante”. Ora, anche Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha ammesso i suoi dubbi in merito alla decisione presa, riconoscendo che probabilmente ci sarebbe dovuto essere un maggiore dialogo tra lo studio e i registi coinvolti.

“Sarò il primo a dirlo, e me ne assumo la piena responsabilità. Col senno di poi, avremmo dovuto prenderci più tempo per avere quelle 170 conversazioni necessarie – è questo è il numero di partecipanti alle pellicole del nostro listino del 2021”, ha ammesso Kilar durante la Code Conference di Vox Media (via The Hollywood Reporter). Abbiamo cercato di fare tutto in un lasso di tempo estremamente compresso, meno di una settimana, perché eravamo consapevoli che ci sarebbe stata una fuga di notizie e tutti avrebbero inevitabilmente detto la loro circa quello che avremmo o non avremmo dovuto fare.”

“Abbiamo detto dall’inizio che avremmo trattato ogni singolo film come un blockbuster, dal punto di vista economico, per i partecipanti, che saremmo stati onesti e generosi, che avremmo fatto la cosa giusta”, ha aggiunto. “La buona notizia è che l’abbiamo fatto, abbiamo lavorato veramente sodo per farlo. Ora siamo in un momento favorevole”.

Nicola Guaglianone: intervista allo sceneggiatore di Freaks Out

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Nicola Guaglianone: intervista allo sceneggiatore di Freaks Out

Ecco un estratto di una nostra chiacchierata con lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, che ha firmato lo script dell’attesissimo Freaks Out, di Gabriele Mainetti, e che aveva messo la sua firma anche sulla sceneggiatura di Lo chiamavano Jeeg Robot, primo film del regista romano. Tra ispirazioni e futuro, ecco cosa ci ha raccontato Guaglianone.

Get Lost – Perditi nelle grandi storie, il cinema fa bene alla mente e al corpo

Get Lost: perdersi nell’esperienza di un film al cinema e ritrovarsi migliorati nello spirito e nel corpo. Viaggiare lontano con la mente e con la fantasia comodamente seduti sulla propria poltrona, circondati dal suono, a luci spente e di fronte al grande schermo. Una sfida e una missione contro il multitasking, la vita always on fatta di continue distrazioni davanti a display e monitor, tra notifiche, squilli e chat. L’invito a disconnettersi dal mondo e tuffarsi nella magia della sala arriva da The Space Cinema, circuito presente in Italia con 36 multiplex, che lancia oggi il suo film manifesto, creato da Joint Agency London, in collaborazione con Ridley Scott, che appare anche nel film, diretto da suo figlio Jake.

“Get Lost mostra quanto sia prezioso sapersi perdere in una grande storia – commenta Francesco Grandinetti, General Manager di The Space CinemaÈ una fuga dalla routine che arricchisce la quotidianità. Alcune storie sono pensate per essere viste in un solo modo: al cinema, per permettere davvero a chi le guarda di immergersi completamente nei suoni e nelle immagini. Ogni energia, ogni attenzione e ogni investimento di The Space va in questa direzione: arricchire e rendere uniche quelle poche ore fuori dal mondo, lontani dalla realtà. Un messaggio che oggi è ancora più importante che in passato.   

E oltre la magia, c’è anche la scienza a confermare i benefici fisici, mentali ed emotivi dell’esperienza cinematografica in sala. A dirlo è l’University College of London, che ha pubblicato i risultati della ricerca commissionata da Vue International (gruppo proprietario del circuito The Space Cinema) per esplorare cosa succede al corpo e alla mente durante la visione di un film al cinema.

La ricerca suggerisce tre elementi specifici e particolarmente distintivi dell’esperienza cinematografica: l’attività focalizzata, la socialità condivisa e l’elemento culturale.

“Esperienze culturali come andare al cinema offrono al nostro cervello l’opportunità di dedicare la nostra completa attenzione per periodi di tempo prolungati – ha commentato il Dr Joseph Devlin, Professore di Neuroscienze Cognitive all’UCL – Al cinema nello specifico, non c’è altro da fare se non immergersi. La nostra capacità di mantenere la concentrazione e l’attenzione gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra resilienza mentale, perché la risoluzione dei problemi richiede in genere uno sforzo concentrato per superare gli ostacoli, e questo ci rende più produttivi. Le attività con un focus sociale condiviso, d’altra parte, aumentano la nostra creatività, le prestazioni di squadra e il legame con gli altri, ed è stato anche dimostrato che riducono i sentimenti di solitudine e depressione.”

Allo studio, condotto dalla Facoltà di Psicologia Sperimentale dell’Università londinese, ha partecipato un gruppo di volontari che ha preso parte alla proiezione di un film della durata di due ore indossando dei sensori biometrici, con i quali i ricercatori sono stati in grado di misurare un notevole aumento della frequenza cardiaca dei partecipanti durante la visione: un ritmo 

equivalente a un’attività cardio leggera. Il monitoraggio ha rilevato anche un progressivo allineamento dei battiti degli spettatori, quasi fino a sovrapporsi per andare all’unisono. I test sulla cute hanno mostrato inoltre che in alcuni momenti più coinvolgenti nella trama si è innescato un aumento dei livelli di eccitazione emotiva.

“Uno dei sintomi della nostra cultura, fissata con lo smartphone, è che ci stiamo sempre più ritirando in esperienze solitarie sui nostri dispositivi. Non sorprende quindi che la solitudine sia una sensazione sempre più frequente in tutte le fasce d’età, specialmente in questi ultimi tempi – aggiunge Tanya Goodin, fondatrice di Time to Log Off e autrice del libro Off – Siamo diventati più connessi che mai e il multitasking è diventato la norma. Anche se spesso pensiamo che sia produttivo, tutte le prove dimostrano che in realtà questa attitudine rallenta le prestazioni del cervello e abbassa il QI. Per anni gli psicologi hanno conosciuto gli effetti positivi dell’essere completamente immersi in un’esperienza o in uno ‘stato di flusso’. È riposante e rigenerante per il nostro cervello iperstimolato, esattamente come perdersi in un film sul grande schermo.”

“Tra il destreggiarsi tra più dispositivi e il vivere in un mondo in cui non siamo quasi mai offline, spegnere tutto non è mai stato così importante – ha concluso Tim Richards, CEO di Vue International – Il cinema è uno degli ultimi posti in cui ci si può davvero perdere, e questa ricerca conferma che non è solo un modo di dire, ma che gli effetti benefici sono persino misurabili scientificamente.” 

Get Lost è stato proiettato ufficialmente per la prima volta martedì 28 settembre in occasione dell’anteprima italiana di No Time To Die, al The Space Cinema Moderno di Roma, da poco ristrutturato e rinnovato e, sempre dal 28 Settembre, è on air anche su tutti i canali social di The Space Cinema, che lo proietterà in tutte le sale a partire da Giovedì 30 settembre.

Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, dal 14 ottobre al cinema

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Dopo aver ricevuto il plauso della critica e ottenuto oltre 50.000 spettatori nei cinema italiani con ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA, che indagava l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso straordinarie immagini, Fondazione Stensen e Valmyn sono lieti di portare nei cinema anche il secondo capitolo della colossale opera sull’ambiente realizzata da Jennifer Baichwal ed Edward Burtynsky: Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, uno straordinario documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre nella formazione e nello sviluppo dei Popoli.

L’acqua costituisce oltre il 70% del pianeta e del nostro corpo, attorno a lei sono nate la società e la tecnologia e si sono sviluppate le grandi civiltà. Probabilmente per il suo controllo combatteremo le guerre del futuro. Watermark – L’acqua è il bene più prezioso è un ritratto di grande attualità, che restituisce un quadro visivamente affascinante della complessità della situazione attuale, che spazia dalle gigantesche infrastrutture costruite dall’uomo ai sempre più numerosi disastri ambientali (esondazioni, allagamenti, erosione delle coste…), dagli sprechi del mondo ricco fino all’ingegno storico di conservazione e mantenimento di un bene così prezioso per la vita.

Il percorso dei registi porta lo spettatore tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, al cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, nel delta del deserto dove si arena il possente fiume Colorado, tra le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche agli Open di Surf di Huntington Beach negli Stati Uniti e al Kumbh Mela ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel sacro Gange. Ulteriori immagini accompagnano gli scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del sottosuolo della Groenlandia e tra coloro che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale.

Questi sono solo alcuni degli straordinari luoghi filmati e raccontati nel documentario WATERMARK – L’acqua è il bene più prezioso, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 14 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione Ambientale.

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