La cosa straordinaria della narrativa del MCU è che si tratta di una grande catena di eventi. L’attesissima serie Loki, che debutterà a giugno su Disney+, vedrà il Dio dell’Inganno al centro di una nuova avventura a spasso nel tempo, in cui rivisiterà regni come Asgard, la Terra e anche alcuni eventi accaduti nella medesima linea temporale. In attesa del suo debutto, Screen Rant ha raccolto 10 grandi eventi che hanno portato alla serie con Tom Hiddleston:
Odino scopre l’abbandono di Loki
Nessuna delle attività di Loki nel MCU sarebbe stata possibile se non fosse stato scoperto da Odino su Jotunheim. Nonostante fosse figlio di Laufey, Loki venne abbandonato e lasciato morire perché considerato piccolo e debole per il re dei Giganti di Ghiaccio.
Thor viene insultato dai Giganti di Ghiaccio
È interessante notare che i Vendicatori non si sarebbero mai formati se Thor non fosse stato ribattezzato “principessa” da uno dei Giganti di Ghiaccio su Jotunheim. Ciò lo ha spinto ad attaccare i Giganti del Ghiaccio, portando alla guerra tra Jotunheim e Asgard.
Lo stesso Loki non avrebbe scoperto la sua vera natura di Gigante di Ghiaccio se non fosse stato per il suo coinvolgimento durante la schermaglia su Jotunheim, dato che lo ha scoperto dopo essere riuscito a sfuggire proprio all’attacco di uno dei Giganti. Ciò lo ha portato alla fine ad attaccare la Terra in The Avengers e ad impostare la formazione del team del titolo.
L’esilio di Thor da parte di Odino
Loki non aveva pianificato di far bandire Thor da Asgard quando lasciò entrare i Giganti di Ghiaccio, poiché la sua intenzione era semplicemente quella di presentare Thor come un debole successore di Odino. Il “Padre del Tutto” alla fine bandì il suo primogenito sulla Terra, ponendo Loki come suo successore.
Questo ha fatto sì che Loki restasse deluso dall’idea di poter diventare re, poiché ha confessato di non aver mai realmente voluto il trono fino a quando non l’ha realmente ottenuto. Ma una volta fatto, Loki ha cercato di bandire definitivamente Thor sulla Terra.
Loki costringe Odino al “Sonno di Odino”
Col senno di poi, è più che probabile che Loki avrebbe potuto superare il suo disprezzo per Odino se quest’ultimo non fosse caduto nel “Sonno di Odino”. A causa di ciò, Loki non fu in grado di ascoltare appieno la versione della storia del “Padre del Tutto” in merito alla sua adozione e finì per giungere alle sue conclusioni, e cioè che Odino non lo amasse davvero.
Il rifiuto di Loki da parte di Odino
Loki è andato fuori controllo durante il suo piano per dimostrare a Odino che aveva deciso di commettere un genocidio contro Jotunheim. Questo lo mise in conflitto con Thor, con il risultato che entrambi i fratelli si trovavano precariamente ai margini del ponte Bifrost.
Odino è stato rianimato dall’evento ed è riuscito a entrare in contatto con il duo, ma ha anche respinto le affermazioni di Loki secondo cui lo aveva fatto dopo una sua approvazione. Di fronte alla realtà che suo padre non riconosceva ciò che aveva fatto per lui, Loki decise di lasciarsi cadere nello spazio, dove finì per incontrare Thanos.
La distruzione del Bifrost
La battaglia di New York non si sarebbe mai intensificata così tanto se gli Asgardiani fossero stati coinvolti. Tuttavia, questo non è stato possibile a causa della distruzione del Ponte Bifrost in Thor, il che significa che la civiltà più avanzata dei Nove Regni è stata tagliata fuori dall’accesso alla Terra.
La sua distruzione è dipesa dall’uso da parte di Loki del ponte Bifrost come un modo per cancellare Jotunheim. Per evitare che ciò accadesse, Thor scelse di demolire il ponte stesso, sventando così il piano di Loki e bloccando gli Asgardiani nel loro regno.
Il rapimento del Tesseract
Lo stato del Tesseract è una delle domande più longeve a cui la serie Loki dovrebbe rispondere, dal momento che è proprio il Tesseract la causa della scomparsa del Loki originale. Avrebbe dovuto essere distrutto su Asgard in Thor: Ragnarok, ma Loki non riuscì a trattenersi dal prenderlo prima dell’evacuazione.
Alla fine, Loki sigillò il proprio destino attraverso questa mossa, quando Thanos divenne consapevole della posizione del Tesseract e lo rintracciò fino agli Asgardiani nello spazio. Fu estraendo la Gemma dello Spazio dal Tesseract che Thanos alla fine completò lo Snap e diede il via al piano degli Avengers di tornare indietro nel tempo.
Tutti i tradimenti di Loki
Sebbene i dettagli completi siano ancora scarsi, ciò che si sa finora della serie Loki è che la Time Variance Authority ha posto il personaggio del titolo sotto la custodia di Mobius M. Mobius a causa dei suoi numerosi tradimenti nel corso degli anni. Tutti i peccati di Loki sono tornati a perseguitarlo da quando la TVA lo considera indispensabile.
Se non fosse stato per l’abitudine di Loki a pugnalare le persone alle spalle, non sarebbe stato solo e senza amici, il che alla fine ha contribuito alle sue insicurezze. Per non parlare del fatto che la redenzione dai suoi modi traditori è il tema principale della serie…
La morte di Loki per mano di Thanos
Nonostante quello che è successo tra i due, Thor e Loki si consideravano fratelli, e Loki morì nel suo tentativo di proteggere proprio Thor. In Avengers: Infinity War, Loki ha compiuto un ultimo disperato tentativo per uccidere Thanos pugnalandolo con una lama nascosta, soltanto per ritrovarsi ad essere lui la vittima.
Thor venne consumato dalla vendetta per la morte di suo fratello e scelse di non uccidere subito Thanos a Wakanda, optando per perforargli il petto e dirgli in faccia che lo avrebbe fatto soffrire per aver ucciso Loki. Ciò ha permesso a Thanos di completare lo Snap, che ha messo poi in moto il piano dei Vendicatori, portando infine alla fuga del Loki alternativo dopo la battaglia di New York. In sostanza, la morte del Loki originale ha assicurato la sopravvivenza di quello alternativo.
Hulk che prende le scale
Nel MCU, l’unico modo in cui la serie Disney+ è stata possibile è perché a Hulk è stato negato di prendere l’ascensore in Avengers: Endgame. Dopo la battaglia di New York, Hulk fu costretto a prendere le scale, irrompendo così nella sala dove poi il Tesseract, fuoriuscendo dalla valigetta, arrivò direttamente nelle mani del Dio dell’Inganno.
Loki ha colto questa come la sua opportunità di fuga, alterando così la linea temporale, dal momento che avrebbe dovuto essere portato ad Asgard. È questa frattura della sequenza temporale che ha portato Loki sul radar della Time Variance Authority e questa variante di Loki è il fulcro dello spettacolo Disney+.


La prima volta che i Guardiani si riuniscono come squadra è quando sono tutti rinchiusi nel Kyln e decidono di scappare in modo da poter portare Orb nell’Ovunque e dividersi la ricompensa.
Ciò che inizialmente unisce i Guardiani è l’enorme ricompensa che condivideranno dopo aver venduto la Gemma del Potere. Tuttavia, diventano davvero una squadra quando Quill li galvanizza per aiutare a salvare Xandar dall’ira di Ronan l’Accusatore.
Durante la battaglia finale del primo film dei Guardiani della Galassia, gli eroi riescono a infiltrarsi nella nave di Ronan e ad abbatterla. Groot inizia a far crescere i suoi rami per dare ai suoi nuovi amici un bozzolo che li proteggerà dall’impatto dello schianto.
Quando la nave di Ronan si schianta su Xandar e il cattivo Kree si prepara a usare la Gemma del Potere per distruggere l’intero pianeta, Quill lo distrae con alcuni passi di danza sulle note di “O-o-h Child” dei Five Stairsteps.
Quando Rocket sta per lasciare il pianeta di Ego mentre Quill si trova ancora laggiù, dà a Yondu l’unica tuta spaziale e, senza dire una parola, capisce il sacrificio che sta per compiere.
In
C’erano una serie di grandi team-up nell’ambizioso evento crossover Avengers: Infinity War, ma il più allettante è stato quello di Thor che aspettava di unirsi ai Guardiani della Galassia.



La scena di apertura di Zack Snyder’s Justice League contiene una potenza drammatica importantissima. Siamo messi di fronte agli eventi che chiudono
La Wonder Woman di
Il personaggio di Arthur Curry/Aquaman è quello che forse esce più penalizzato da questa avventura di gruppo. Sebbene
Si tratta di una scena molto breve ma significativa perché in essa ognuno dei 5 membri della squadra rivela la sua indole e la sua funzione all’interno della formazione. La scena si apre con Cyborg, quello che sa le cose, che spiega qual è la natura della scatola madre, qual è il suo potere, ovvero quello del cambiamento: “Se bruci una casa, le particelle esistono ancora, particelle di casa sono diventate particelle di fumo”. Da qui l’intuizione di Diana, il cervello, il collante del gruppo: “Chiunque con un fiammifero può trasformare una casa in fumo”. “Metterlo nella scatola…” dice Arthur, il compagno leale, la spalla su cui si può sempre contare nella mischia, guardando la scatola madre e riferendosi a quel fumo. “… trasforma quel fumo di nuovo nella casa” conclude Bruce, il leader. “So che stiamo pensando la stessa cosa adesso. Chi lo dirà? Io non lo dirò.” Conclude Barry, ironico e chiacchierone. A questo punto, Cyborg proietta un ologramma di Superman che spicca il volo, mentre il tema di Hans Zimmer da L’Uomo d’Acciaio conferisce eticità e potenza all’intera scena, una panoramica a 360°, che inquadra insieme, senza stacchi, i volti dei 5 eroi, pronti a tutto per riportare indietro il migliore di loro.
Lo abbiamo conosciuto in
Sappiamo che la squadra decide di riportare in vita Superman con il potere della scatola madre. Sappiamo che Bruce dice: “Siamo in sei, non in cinque”. Sappiamo che la presenza di Superman farà la differenza contro Steppenwolf. Ma non eravamo pronti all’epicità che Snyder ha regalato alla rinascita di Superman. Non ci riferiamo allo scontro ai piedi del monumento a lui dedicato, quando un intontito Clark si scaglia contro la Justice League, ma a quando lo stesso Clark, con le idee più chiare, torna sulla sua nave kryptoniana nei ghiacci e indossa, finalmente, il costume nero.
Cancellato quasi completamente dalla versione cinematografica di Joss Whedon, Cyborg è effettivamente il cuore della Snyder Cut. Lui conosce le scatole, sa come si comportano, conosce il suo nemico ed ha un potere a dir poco illimitato, in un mondo completamente informatizzato. La scena che però lo definisce come eroe è quella in cui mostra la sua bontà d’animo. Si tratta di un passaggio obbligato per ogni personaggio, dei fumetti e non, che acquisisce delle abilità superiori: scegliere in che modo utilizzare queste abilità. Succede a Spider-Man, succede allo stesso Superman, e Zack Snyder ci mostra in che modo succede a Cyborg.
Si tratta forse del momento più sorprendente dell’intero film, quello che nessuno si aspettava e che ha regalato al Barry Allen di
Nell’epilogo di Zack Snyder’s Justice League scopriamo che un altro personaggio, marginale nella versione del 2017, diventa fondamentale nella lettura di Snyder. Si tratta di Silas Stone, il papà di Victor, che lo ha salvato grazie al potere della scatola. Il messaggio postumo che Victor ascolta è la perfetta conclusione del viaggio, è ciò che Snyder vuole dire agli spettatori, è una considerazione sui mali del mondo e su ciò che ci serve a superarli, ma è anche, azzardiamo, un messaggio che Snyder rivolge a se stesso, a quella figlia perduta per sempre, a quel lutto nero e terribile che il regista ha affrontato, ad un periodo nella sua vita che ha cambiato sicuramente l’uomo, ma ha cambiato anche l’artista, il regista.
Chiude questo elenco del migliori momenti di Zack Snyder’s Justice League il