Ecco il primo trailer originale di
Respect, il biopic su Aretha
Franklin in cui Jennifer Hudson, già premio Oscar per
Dreamgirls, interpreterà la leggenda della musica,
Regina del Soul. La MGM ha diffuso un trailer che si focalizza
sull’ascesa di Franklin, dagli inizi difficili al successo e alla
grande connessione con il suo pubblico. Il trailer mostra anche
brevemente il contributo che Aretha Franklin apportò al movimento
per i Diritti Civili, includendo anche una sua frase, divenuta
ormai una citazione famosa: “Devi disturbare la pace, quando
non riesci ad ottenerla”.
Come accennato in precedenza,
l’attrice vincitrice del premio Oscar Jennifer Hudson interpreterà Aretha
Franklin. Hudson è affiancata da Forest Whitaker, che interpreta il padre di
Franklin, Marlon Wayans, nel ruolo di Ted
White (il primo marito di Franklin), insieme a
Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Saycon
Sengbloh, Hailey Kilgore e Skye Dakota
Turner. La sinossi ufficiale di Respect recita “A
seguito dell’ascesa della carriera di Aretha Franklin da bimba che
canta nel coro della chiesa di suo padre alla sua celebrità
internazionale, RESPECT è la straordinaria storia vera del viaggio
dell’icona della musica per trovare la sua voce”. RESPECT
arriverà nei cinema questo dicembre, a meno che la pandemia di
COVID-19 non abbia un impatto sulla data di uscita del film.
Abbiamo già detto che da oggi sarà disponibile in puntate su
Quibi un remake home made de La storia
fantastica, a cui hanno partecipato tantissime star che
hanno ricreato piccoli pezzi del film mentre erano in quarantena,
utilizzando solo oggetti e materiali che potevano reperire nelle
loro case. Oggi arriva il primo esilarante trailer del remake
casalingo collettivo in cui compaiono Tiffany
Haddish con Common, Hugh Jackman e il figlio, Jennifer Garner, Sophie Turner (visibilmente incinta!) con
Joe Jonas. Ecco il trailer:
Naturalmente tutta l’operazione non
è solo un simpatico divertimento, ma anche un modo per raccogliere
fondi e fornire pasti gratuiti a chi non può permetterseli negli
Stati Uniti ancora attanagliati dall’emergenza COVID-19.
Questa versione de La
Storia Fantastica vedrà esibirsi molte altre famose coppie
di Hollywood, tra cui Common e Tiffany Haddish, Neil
Patrick Harris e David Burtka, Chris Pine e
Annabelle Wallis. Ma anche nomi del calibro di
Hugh Jackman,
Jennifer Garner, Elijah Wood e avranno un ruolo.
Lo scorso sabato, per sponsorizzare
il concerto “Global
Goal: Unite for Our Future” destinato a celebrare il lavoro di
tutti gli operatori del settore sanitario, è stata organizzata una
reunion del cast di X-Men a
cui hanno partecipato Hugh Jackman (Wolverine), Patrick Stewart (Charles Xavier nella saga
originale), James McAvoy (Charles Xavier nella saga
reboot), Famke Janssen (Jean Grey nella saga
originale), Sophie Turner (Jean Grey nella saga reboot) e
Halle Berry (Tempesta).
Improvvisamente la reunion è stata
interrotta da Ryan Reynolds (Deadpool), che ha cercato di
convincere i suoi colleghi del fatto che anche lui, proprio grazie
al personaggio del Mercenario Chiacchierone, appartiene alla grande
famiglia degli X-Men. Purtroppo l’attore non è riuscito a
persuadere i suoi colleghi, che uno ad uno hanno iniziato ad
abbandonare la videochiamata. Sul finale, quando è rimasto soltanto
Jackman, è apparso improvvisamente Liev Schreiber (interprete di Victor
Creed/Sabretooth) che ha esclamato: “X-Men le origini,
riuniti!”, in riferimento al film di Gavin Hood in cui ha
recitato al fianco di Jackman.
Ryan Reynolds sarà ancora Deadpool!
Ricordiamo che dopo l’acquisizione
della Fox da parte della Disney, i personaggi degli X-Men
verranno ufficialmente introdotti nel MCU con nuove storie e nuovi attori
che interpreteranno gli iconici mutanti. Ad oggi, l’unico
personaggio che non subirà un recasting sarà proprio quello di
Deadpool, con Ryan Reynolds che tornerà nei panni del
Mercenario Chiacchierone nell’annunciato Deadpool 3, sul quale però non ci sono
ancora dettagli.
Deadpool è un personaggio molto
amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto
l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non
sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le
avventure di Wade Wilson sul grande schermo.
Il futuro di Sam Wilson/Falcon nel
MCU si prospetta estremamente
luminoso, dal momento che il personaggio interpretato da Anthony Mackie si appresta a raccogliere
l’eredità di Steve Rogers e a diventare il nuovo Captain America
(come lasciato anche intendere dal finale di Avengers:
Endgame). In attesa che la serie The Falcon and the Winter Soldier chiarisca di
più sul ruolo dell’ex criminale redento nell’universo condiviso, è
stato lo stesso Mackie a scagliarsi duramente contro i Marvel
Studios.
Come riportato da
Screen Rant, il tutto è avvenuto durante il celebre format
“Actors on Actors” organizzato da
Variety, in cui Anthony Mackie ha criticato l’atteggiamento
della Marvel nei confronti della diversità, non solo in riferimento
al cast dei film, ma anche e soprattutto alla troupe, quindi a
tutte le persone che lavorano sul set. Parlando con Daveed
Diggs (star della serie Snowpiercer e ospite del format insieme a lui), Mackie
ha spiegato: “Mi ha sempre irritato l’idea di aver fatto sette
film con la Marvel in cui ogni produttore, ogni regista, ogni
stuntman, ogni costumista, ogni assistente alla produzione… ogni
singola persona era bianca.”
L’attore ha poi parlato anche del
“caso” Black
Panther, sottolineando come fosse ancora più
“razzista” – dal suo punto di vista – il fatto che il cast e la
troupe del film erano composti essenzialmente da artisti e tecnici
di colore: “Poi hanno fatto Black Panther… con un regista nero,
un produttore nero, un costumista nero, un coordinatore degli stunt
nero. Se vogliamo, è una cosa ancora più razzista. Perché se assumi
i neri soltanto quando si tratta di un film sui neri, allora è come
se dicessi che non sono abbastanza degni per un film con un cast
composto principalmente da bianchi.”
La diversificazione all’interno del MCU
Al di là di Black
Panther, i Marvel Studios hanno iniziato ad
abbracciare sempre di più il concetto di diversificazione
all’interno delle loro produzioni: a tre donne è stata affidata la
regia di tre cinecomics (Anna Boden ha co-diretto Captain
Marvel, Cate Shortland ha diretto Black
Widow e Chloé Zhao ha diretto Gli
Eterni), mentre due registi non caucasici hanno
diretto due cinecomics (di nuovo Chloé Zhao per Gli
Eterni e Destin Daniel Cretton ingaggiato invece per
Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings).
L’attrice Selma
Blair, popolare negli Stati Uniti, si è negli anni resa
nota grazie ad una serie di titoli di buon successo Grazie a
questi, è stata indicata come una promessa della recitazione. In
particolare, è ricordata per il personaggio di Elizabeth Sherman
nei primi due film dedicati ad Hellboy. Ad oggi continua a prendere
parte a produzioni di vario tipo, evidenziando la versatilità che
da sempre la contraddistingue.
Ecco 10 cose che non sai di
Selma Blair.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il
film In & Out (1997), per poi guadagnare maggior notorietà
con titoli come Cruel Intentions (1999), con Sarah
Michelle Gellar, La rivincita delle bionde
(2001), Fuga da Seattle (2002), con Jared
Leto, ed Hellboy
(2004), con Ron Perlman e Rupert
Evans. Recita poi in In Good Company (2004),
The Fog – Nebbia assassina (2005), WΔZ
(2007), ed Hellboy: The Golden Army (2008), dove riprende
il suo ruolo. Negli ultimi anni ha invece recitato in film come
Questioni di famiglia (2011), Columbus Circle
(2012), Mothers and Daughters (2016), Mom and Dad
(2017), con Nicolas
Cage, After (2019) e After 2 (2020),
con Josephine
Langford.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attrice non ha mancato di recitare anche in alcuni prodotti
televisivi di buon successo. Il primo di questi è la serie TV
Zoe, Duncan, Jack & Jane (1999-2000). Successivamente
recita in alcuni episodi di titoli come Xena – Principessa
guerriera (2000), Friends (2002), Anger
Management (2012-2013), American Crime Story (2016),
Lost in Space
(2018-2019) e Another Life
(2019).
8. Ha vinto un premio
speciale. Il primo film a dare particolare popolarità
all’attrice è Cruel Intentions, dove ricopre il ruolo di
Cecile Caldwell. All’interno di questo, in particolare, l’attrice è
nota per la scena che la vede scambiarsi un appassionato bacio con
la protagonista Sarah Michelle Gellar. Proprio per questo, le due
hanno poi vinto il premio come “miglior bacio” agli MTV Movie
Awards. Ad oggi la loro premiazione è una delle più note della
categoria.
Selma Blair è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato seguito da 2,3 milioni di
persone. Qui la Blair è solita condividere prevalentemente immagini
relative a propri momenti di svago, il più delle volte in compagnia
della propria famiglia. Non mancano poi anche foto ricordo di set a
cui ha preso parte, come anche immagini promozionali dei suoi
progetti. Attraverso il proprio profilo, inoltre, l’attrice
condivide novità riguardo il suo stato di salute, dopo la malattia
annunciata nel 2018.
Selma Blair: la sua malattia
6. È affetta da sclerosi
multipla. Nell’ottobre del 2018, tramite il proprio
profilo Instagram, l’attrice rende noto di essere affetta da
sclerosi multipla, malattia che in breve tempo ha limitato le sue
capacità motorie portandola a dover camminare con un bastone.
Sempre tramite il social, la Blair ha tenuto aggiornati i suoi
follower sui progressi fatti nella battaglia contro tale male,
divenendo una vera e propria fonte di ispirazione per molti.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair in Anger
Management
5. Ha avuto un ruolo di
rilievo nella serie TV. Dal 2012 al 2013 l’attrice ha
interpretato il ruolo di Kate Wales nella sit-com Anger
Management. Questa è la terapista del protagonista Charlie,
con il quale intrattiene una relazione basata prevalentemente sul
sesso, non desiderando un ulteriore coinvolgimento emotivo. In
totale, la Blair ha recitato in più di cinquanta episodi, facendo
così affermare la serie come il suo titolo televisivo di maggior
successo.
4. Fu licenziata dalla
serie. Il rapporto tra l’attrice e la serie non si è però
concluso nel migliore dei modi. Dopo essersi infatti lamentata con
la produzione del comportamento poco professionale dell’attore
Charlie Sheen, protagonista dello show, questi ha
fatto di tutto affinché la Blair venisse allontanata dalla
produzione, minacciando di non tornare sul set finché non fosse
stata licenziata. La produzione, nel tentativo di salvaguardare la
serie, decise così di far uscire di scena il
personaggio dell’attrice.
Selma Blair in After
3. Ha recitato nei noti
film tratti dall’omonimo romanzo. Nel 2019 e nel 2020
l’attrice ha ricoperto il ruolo di Carol Young nei film
After e After 2. Questi sono la trasposizione
cinematografica degli omonimi romanzi di successo, di genere
sentimentali. Al centro della vicenda vi è la turbolenta relazione
tra Tessa Young, giovane studentessa universitaria, e il
ragazzaccio Hardin Scott. Il ruolo ricoperto dalla Blair è quello
della madre della giovane protagonista.
Selma Blair in Hellboy
2. Desiderava ardentemente
un terzo capitolo della trilogia.Hellboy II: The
Golden Army si concludeva con la rivelazione che Liz ed
Hellboy aspettavano una coppia di gemelli, come anche che
l’infernale antieroe era destinato a portare l’apocalisse nel
mondo. Parlando del mai realizzato terzo capitolo, l’attrice ha
dichiarato di avere il cuore spezzato per non poter contribuire
alla conclusione dell’arco narrativo dei personaggi. Ad oggi,
infatti, il progetto sembra essere definitivamente stato
abbandonato.
Selma Blair: età e altezza
1. Selma Blair è nata a
Southfield, nel Michigan, Stati Uniti, il 23 giugno 1972.
L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Nel 2011 Hanna ha il volto
dell’attrice Saoirse
Ronan, e accanto a lei vi sono Eric
Bana e Cate
Blanchett. Il film (qui la recensione),
che proponeva un nuovo punto di vista sul mondo dello spionaggio,
ebbe soltanto un tiepido riscontro di pubblico. Otto anni dopo,
quel titolo è divenuto una serie targata Amazon Prime Video. Hanna,
mantenendo il titolo e la base dell’originale lungometraggio, si è
riproposta da subito di espandere il potenziale di quel mondo
narrativo, permettendo così di esplorare molte delle affascinanti
tematiche rimaste in sospeso. Ideata da DavidFarr, la serie è ora giunta alla seconda stagione,
la quale risulta essere quella decisiva per dar vita al meglio di
sé.
Dopo gli eventi della prima
stagione, che hanno portato Hanna (Esme
Creed-Miles) a doversi separare dal padre (Joel
Kinnaman), questa continua a nascondersi nella
foresta, ancora ricercata dagli agenti della CIA facenti parte del
programma Ultrax, il cui è obiettivo è quello di dar vita a delle
super soldatesse. Costretta ad uscire allo scoperto, la ragazza si
ritroverà a far parte di quel mondo da cui era fino ad ora fuggita.
Qui dovrà comprendere bene le nuove dinamiche del gioco, capendo di
chi può fidarsi e da chi deve invece guardarsi le spalle.
Hanna: far parte di un mondo più
grande
I dubbi riguardo la serie erano
leciti. Ridare vita ad un prodotto che non ha beneficiato di una
calorosa accoglienza di pubblico poteva essere un idea poco
fruttuosa. La prima stagione, tuttavia, pur seguendo in modo
pressoché pedissequo il film di partenza, era riuscita a proporre
una serie di approfondimenti che lasciavano intravedere un nuovo
potenziale. Con i primi otto episodi, infatti, si poteva avere la
sensazione di stare assistendo ad un qualcosa di preparatorio in
funzione di maggiori risvolti futuri. Terminata la stagione, vi era
dunque grande attesa per ciò che di nuovo la serie avrebbe potuto
narrare.
Abbandonato, per forza di cose, il
riferimento alla pellicola del 2011, Hanna apre dunque la
sua seconda stagione continuando ad esplorare il più ampio mondo di
cui la combattiva protagonista ha scoperto di far parte. Prosegue
così la re-immaginazione di un genere notoriamente maschile, e che
trova invece ora nuovo respiro grazie ad un cast prevalentemente
femminile. Anche se non tutti i personaggi sono sviluppati come
meriterebbero, quelli di cui davvero importa dimostrano il carisma
necessario per assumere il ruolo loro richiesto, ponendosi come
delle spie e delle lottatrici particolarmente affascinanti e
convincenti.
Il loro potenziale rimane tuttavia
piuttosto inespresso a causa di una stagione eccessivamente
statica, che sembra non avere il coraggio di distaccarsi troppo
dalle dinamiche della precedente. Ciò porta inevitabilmente al
ripetersi di alcune situazioni, come al mancato sviluppo dei
rapporti tra i protagonisti, apparentemente rimandati ad un
eventuale successivo blocco di episodi. Nel suo concludersi,
infatti, questa seconda stagione lascia allo spettatore un
eccessivo sentimento di incompiutezza, senza che nulla di
particolarmente significativo sia accaduto.
Hanna: la recensione della seconda
stagione
Nel suo tracciare nuovi sentieri,
dunque, la stagione risulta poco incisiva rispetto a quello che
avrebbe invece dovuto dimostrare. Se il suo racconto può tuttavia
trovare compimento in un futuro prosieguo, resta comunque un
evidente problema nel suo ritmo. Appaiono essere troppi i momenti
in cui la narrazione si adagia, dilatando i suoi tempi in modo
controproducente. Per quanto alcune sequenze abbiano motivo per
fare ciò, andando ad indagare lati più intimi e privati dei
personaggi, la sensazione generale è quella di un mancato
equilibrio tra le varie componenti della stagione.
Questo risulta particolarmente
fastidioso nel momento in cui, invece, Hanna dimostra di
saper costruire una buona tensione, riconquistando lo spettatore
con i trucchi del genere. Altro grande merito è quello di dar vita
a spettacolari sequenze di combattimento, riprese in modo sempre
diverso e sempre coinvolgente. Non si avverte mai fatica nel
seguire i rapidi scontri tra i personaggi, che sono invece
coreografati con grande precisione e un fascino non comune in
televisione.
Ad oggi risulta dunque ancora
difficile rispondere alla domanda se Hanna sia o meno un
prodotto in grado di trovare una propria validità. Minacciata prima
dal peso del film di riferimento, e ora da uno svolgimento non
particolarmente soddisfacente, il giudizio sembra come la serie
rimanere ancora incerto. Una terza stagione, a questo punto,
potrebbe essere l’appuntamento ultimo di dimostrare il proprio
potenziale.
Dopo lo
spostamento della data d’uscita statunitense di
Tenet (dal 31 luglio al 12 agosto 2020), anche il
palinsesto italiano subisce una variazione e propone l’uscita del
film di Christopher Nolan il prossimo 26
agosto e non più il 3, come comunicato ufficialmente all’indomani
dell’annuncio del primo spostamento.
Ecco cosa ha commentato la WB in
merito al ritardo del film: “La Warner Bros si impegna a
portare Tenet al pubblico del cinema, in sala, sullo schermo,
quando gli esercenti saranno pronti e la salute pubblica dirà
ufficialmente che è tempo – ha dichiarato lo studio – In
questo momento abbiamo bisogno di essere flessibili, e non stiamo
trattando questo come una tradizionale uscita di un film. Stiamo
valutando di far uscire il film a metà settimana, per permettere al
pubblico di scoprire il film nei loro tempi, e pensiamo di
pianificarlo a lungo, per un periodo superiore alla norma, per
sviluppare una strategia di distribuzione differente ma di
successo.” Ricordiamo che il budget di Tenet è stato
ufficializzato per una cifra di 200 milioni di dollari.
Tenet
arriverà al cinema il 26 agosto 2020. Christopher
Nolan ed Emma Thomas producono, con
Thomas Hayslip come produttore esecutivo. Il team di Tenet
include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van
Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice
Jennifer Lame, lo scenografo Nathan
Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e
il supervisore del VFX Andrew Jackson.
Alzi la mano chi non ha pensato
almeno una volta nella vita, ascoltando un classico del rock
psichedelico di gruppi come i Grateful Dead, o i Pink Folyd, ma gli
stessi Beatles non disdegnarono la psichedelia, “Chissà cosa
dovevano aver preso per dar vita a un pezzo così!”.
Ebbene, in Un buon trip
– Avventure psichedeliche, documentario originale
Netflix, disponibile in streaming dall’11 maggio e
risultato di un lungo lavoro, lo confermano gli stessi
protagonisti. È Sting, comodamente seduto sul
divano di casa, a dire che: “Gli psichedelici non sono la
risposta ai problemi del mondo, ma possono aiutare”. “Puoi dire,
voglio fare quest’esperienza perché voglio scrivere una canzone, un
romanzo, o fare l’amore, o trattare meglio la mia famiglia […] Se
la intraprendi con in mente un obiettivo, sarai ricompensato. Se
vuoi solo sballarti, ti sballerai e basta. Questa è una cosa che
sconsiglio”.
Negli anni ’60, quando l’utilizzo
degli allucinogeni come LSD, mescalina e psilocibina si diffuse,
queste sostanze venivano considerate anche come un mezzo per
espandere il proprio universo, allargarne i confini attraverso
stati alterati di coscienza. Spalancare le “porte della
percezione”, di cui parlava Aldus Huxley
nell’omonimo saggio e a cui debbono il loro nome i Doors.
Il regista Donick Cary, autore de I
Simpson e Complete Savages,
scrittore e produttore – qui scrive, oltre a produrre insieme con
Ben Stiller e Stuart Cornfield –
fa raccontare quel tipo di esperienza da chi l’ha vissuta e
può parlarne per ciò che realmente è, nel bene e nel male, senza
esprimere giudizi a priori.
Una carrellata di star alle
prese con le sostanze psichedeliche
Ecco allora Bill
Kreutzman, batterista dei Grateful Dead – i cui
concerti vengono citati da molti degli intervistati come luogo
ideale per un’esperienza con psichedelici – raccontare le sue
avventure con gli allucinogeni. Presente anche Carrie
Fisher, la principessa Leila di Guerre
Stellari, scomparsa nel 2016. Qui parla della sua
gioventù psichedelica, raccontando la sua esperienza come
estremamente positiva: “Ho avuto solo un lungo buon trip”,
anche se ammette che la sua vita era condizionata dall’assunzione
di psichedelici.
Ben Stiller invece
ha un’unica esperienza da raccontare con l’LSD, che giudica
decisamente negativa. Intervistati anche la comica Sarah
Silverman, la coppia di musicisti Adam
Horovitz (Beastie Boys) e e
Kathleen Hanna (Bikini Kill), attori come
Rosie Perez, Brett Gelman e
NatashaLyonne, lo chef americano
Anthony Bourdain, anche lui purtroppo scomparso, e
il cantautore Donovan, che fu tra i primi ad
abbracciare la musica psichedelica con album come Sunshine
Superman ed oggi è un
sostenitore della sperimentazione sugli usi terapeutici degli
allucinogeni.
Gli effetti negativi
dell’assunzione di queste sostanze non vengono sottovalutati, così
come la possibilità di avere un “bad trip”,
ovvero un’esperienza negativa, uno stato allucinatorio che anziché
comunione con l’universo e senso di fusione con la natura e
l’ambiente circostante, porti con sé ansie e paranoie, amplifichi
paure e faccia pensare a chi lo prova che sta impazzendo e non
tornerà più normale. Questi in sostanza gli effetti più comuni di
un “brutto viaggio”, come li descrive chi li ha provati.
Animazioni, ricostruzioni,
parodie e materiale d’archivio
Il tema è delicato e la chiave
scelta è quella divertente della commedia e dell’ironia, ravvivata
dall’uso di animazioni ad opera di Sugarshack
Animation e ricostruzioni delle vicende raccontate dagli
intervistati. La grafica dell’animazione non può che essere in
stile psichedelico e rimanda alle copertine dei dischi dei
Grateful Dead o a quella del singolo Yellow
Submarine dei Beatles.
In Un buon trip –
Avventure psichedeliche si riflette anche su come
molti dei filmati che parlavano di psichedelici, volti a
scoraggiarne l’assunzione, come ad esempio quelli che circolavano
negli anni ’80 nell’America reaganiana della lotta senza quartiere
contro le droghe, non siano realistici e per questo falliscano poi
nel loro scopo, finendo per rasentare il ridicolo. Per farlo il
regista ne propone un’efficace parodia che sceglie di alternare ad
interviste, animazioni e materiale di repertorio. Protagonista
Adam Scott – Parks and
Recreation, The Aviator
– che mostra ai giovani gli effetti nefasti di queste
droghe e li mette in guardia. A Nick Offerman –
Come ti spaccio la famiglia,
The founder, Parks and
Recreation, Fargo – un
altro simpatico cameo: quello di professore esperto di
psichedelici, che in un’aula scolastica istruisce lo spettatore sui
principali tipi di allucinogeni e i loro effetti, riportando un po’
alla mente per ruolo e fattezze il Jack Black di
School of Rock.
Questa commistione di
materiali e generi è ben pensata ed efficacemente realizzata,
grazie al montaggio di Gregory Steer e conferisce al lavoro un tono
leggero, godibile e per nulla didascalico.
Gli studi sugli usi
terapeutici
Un buon trip – Avventure
psichedeliche offre poi spunti interessanti di
riflessione sugli usi terapeutici degli allucinogeni.
CharlesGrob, docente di
Psichiatria alla UCLA, parla dei suoi studi sul tema, rivelando che
queste sostanze si sono dimostrate molto efficaci nel controllare
l’ansia in pazienti oncologici, trattare la depressione o nella
cura delle dipendenze. Secondo quanto sostiene il dottore, infatti,
esse sono meno tossiche di altri stupefacenti e non creano
dipendenza. Il suo studio, come altri che esplorano gli effetti
degli allucinogeni nella cura di alcune patologie, è stato
approvato dall’americana Food and Drug Administration dopo 50 anni
di illegalità di queste sostanze negli Usa. Questa inversione di
tendenza sembra dare ragione a quanti hanno dedicato la loro vita
allo studio e alla sperimentazione degli psichedelici a scopo
scientifico, come Timothy Leary, filosofo,
psicologo e attore, controverso personaggio che già agli inizi
degli anni Sessanta ipotizzava di poter curare le malattie mentali
attraverso queste sostanze. All’epoca però i tempi non erano maturi
perché le istituzioni appoggiassero questo tipo di sperimentazioni,
come spiega oggi il figlio Zack Leary.
Gli elementi per una riflessione più
matura sul tema oggi ci sono, con tutte le cautele del caso,
e la ricerca scientifica sembra pronta ad aprire le sue porte
all’esplorazione del mondo degli allucinogeni.
Arriverà nelle sale il 20 novembre
2020 il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar
Soul. Il
film diretto da Pete Docter e prodotto da
Dana Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio
inaspettato dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici
mai visti prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo
fantastico in cui tutti scoprono la propria personalità e
unicità!
Nella versione originale del film,
il cast di voci comprende Jamie
Foxx, che presta la voce a Joe
Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera
passione è suonare il jazz, e Tina Fey che
interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano
scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova
accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di
trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero
cosa significhi avere una personalità e un’anima.
Il musicista rinomato in tutto il
mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per
il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus
Ross (The Social
Network) della band Nine Inch Nails scriveranno
una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e
quello delle anime.
Sembra che la cancel cultur
sia arrivata anche ai film Marvel Studios e in particolare a
Captain America: Civil War. Secondo quanto emerso da
Twitter nelle ultime ore, il film con protagonista Chris Evans e Robert Downey Jr. avrebbe un rimando diretto
nel titolo ad un periodo storico davvero nefasto per la comunità di
colore negli Stati Uniti.
L’associazione è presto fatta: il
Civil War presente nel titolo è stato incriminato perché si collega
direttamente alla Civil War di cui gli Stati Uniti sono stati
teatro, che si è svolta tra il 1861 ed il 1865 e che aveva ai due
schieramenti opposti nordisti e sudisti, oppositori e difensori
della schiavitù.
C’è da dire che questo passo è forse
una delle estremizzazioni peggiori che in questi giorni stanno
vedendo film e serie tv bloccati, rimossi, censurati, sospesi per
via di una rappresentazione sbagliata, offensiva o ormai desueta
dei rapporti tra le etnie. C’è però da dire anche che il termine
“guerra civile” in questo caso incriminato, sta ad indicare una
guerra, un conflitto tra persone appartenente allo stesso gruppo
sociale. Anche l’Italia ha avuto la sua guerra civile durante la
liberazione dal fascismo, per esempio.
Oltretutto la Guerra Civile a cui si
fa riferimento nel film Marvel è chiaramente quella trai
Vendicatori, guidati da Captain America e Iron Man, quindi due eroi
appartenenti allo stesso gruppo (gli Avengers) che si scontrano,
portando dalla loro diversi membri del gruppo, termine mutuato dai
fumetti che lo adottano nella stessa accezione.
Non sappiamo se tale accusa di
linguaggio improprio sarà presa sul serio, ma sempre sostenendo le
lotte del movimento Black Lives Matter, ci permettiamo di
suggerire altri modi e altri prodotti da incriminare, per motivi
decisamente più importanti e sostanziali, rispetto all’utilizzo del
termine “guerra civile”!
HBO Max distribuirà la Justice League Snyder
Cut, la tanto attesa versione del film sulla Lega
della Giustizia così come lo aveva pensato Snyder, prima di essere
allontanato/licenziarsi dal progetto, passando così la palla a Joss
Whedon. Che cosa inserirà il regista del Wisconsin? Quale parte del
film approfondirà? Cosa cambierà? Ecco qualche spunto di
riflessione per capire cosa aspettarci dalla Justice League Snyder Cut.
Un tono diverso
La differenza più
evidente sarà nel tono del film. La Justice League Snyder
Cut era più in linea con Man of Steel e Batman v Superman. Dai trailer originali,
realizzati interamente con le riprese di Snyder, doveva esserci più
umorismo rispetto ai suoi film precedenti, ma sarebbe stato
comunque un risultato complessivamente più oscuro rispetto a ciò
che abbiamo avuto con Whedon. Sembrava addirittura che Silas Stone,
papà di Victor, dovesse morire a metà film.
Quando Joss Whedon è stato ingaggiato, parte del suo
lavoro consisteva nel rendere il film più leggero. Molte delle
battute però non si sono bene amalgamate al tessuto del film, tanto
che alcune sono affidate addirittura ad altri personaggi.
Nessun problema di baffi
Durante le riprese
aggiuntive di Justice League, Henry Cavill portava i baffi impostigli per
contratto dalla produzione di
Mission Impossible: Fallout. Warner Bros. chiese a
Paramount se potevano permettergli di radersi, offrendosi persino
di fare gli effetti visivi per aggiungere i baffi per il resto
delle loro riprese, poiché rimuovere i peli del viso con CGI
sarebbe più difficile che aggiungerli.
Ad ogni modo, la Paramount voleva
che Cavill tenesse i baffi. Quindi, l’attore ha
recitato le scene di Superman con i baffi,
che poi sono stati rimossi in post-produzione. Come è stato
ampiamente visto, ricreare un labbro superiore con la CGI non è
molto convincente. Per fortuna, la Justice League Snyder
Cut si servirà soltanto delle riprese di Cavilll prima che si facesse crescere i
baffi.
La storia di Cyborg
Inizialmente,
Cyborg doveva avere una storia molto più ampia.
Mentre alcune scene di Victor Stone, prima di diventare Cyborg,
erano stati visti nei trailer, il personaggio non ha avuto molto
spazio nel film. Le riprese diffuse però lo mostrano giocare a
football, mentre sua madre lo guarda con orgoglio dagli spalti.
Anche l’incidente che lo ha portato a diventare Cyborg sarebbe
stato incluso.
Ray Fisher, che ha
interpretato Cyborg, è da qualche tempo uno dei maggiori
sostenitori del Snyder Cut. Ha spesso twittato a riguardo o in
particolare sul personaggio. E con la distribuzione di questa
versione del film potrà finalmente avere anche lui la giustizia che
merita.
Personaggi di supporto
Molti personaggi
secondari sono stati tagliati dalla versione cinematografica del
film. Oltre a Karen Bryson nel ruolo di Elinore
Stone, avremmo avuto anche Willem Dafoe come Vulko prima della sua
apparizione in Aquaman.
Forse il taglio più notevole è stato però quello subito da Iris
West, che sarebbe in realtà fondamentale per la storia di
Flash!
Una scena cancellata che sarà
probabilmente inserita nella Snyder Cut avrebbe visto Barry Allen
che salva Iris da un incidente, con Iris interpretata da
Kiersey Clemons. Altri personaggi i cui ruoli
erano più importanti nella Snyder Cut erano Silas
Stone, Lex Luthor, Mera e Lois Lane.
Costume nero di Superman
L’abito nero di Superman,
noto come “Recovery Suit” nei fumetti, doveva essere indossato da
Superman dopo essere tornato in vita. Lo vediamo brevemente nella
Fortezza della solitudine in una scena cancellata, ma il Superman
della Snyder Cut lo indossa eccome. Lo stesso
Zack Snyder ha pubblicato una foto di Henry Cavill che indossa
un costume nero.
La versione cinematografica ha
scelto di rappresentare un Superman in blu e rosso, per il finale,
ma immaginiamo che Snyder vorrà tenere il suo eroe in tuta nera
anche fino alla fine.
Con la sua partitura già fatta, non
si sa se il compositore farà altre sessioni di registrazione per il
film. Ma considerando che ha composto la colonna sonora di un film
lungo tre ore e mezza, secondo quanto riferito, e che
Snyder Cut ha parlato di un film di quattro ore,
forse ci saranno nuove scene da registrare.
Steppenwolf più intenso
Il cattivo del film,
Steppenwolf, era originariamente destinato a diventare un
personaggio molto più spaventoso e più intenso di quanto visto.
Questo può essere brevemente anticipato nella scena di Batman v Superman, in cui Lex Luthor si mette
in contatto con uno Steppenwolf dall’aspetto più sinistro, appena
prima del suo discorso delirante a Batman, alla fine del film.
Ci doveva essere un’intera scena di
combattimento agli S.T.A.R. Labs contro Steppenwolf, E anche il suo
ruolo sarebbe stato più corposo, e non solo una minaccia casuale da
combattere per la Justice League. L’attore Ciaran
Hinds ha interpretato il personaggio e ha affermato che la versione
cinematografica non era quello su cui ha lavorato così duramente.
Ma la Snyder Cut mostrerà il suo duro lavoro.
Legami con il mondo
dell’Incubo
La sequenza dell’Incubo
in Batman v Superman sembrava fuori posto per
alcuni fan. Ma la versione cinematografica di Justice
League che rimuove la maggior parte dei riferimenti ad
essa ha reso la scena ancora più fuori posto. Justice
League Snyder Cut invece farà riferimento diretto ad essa,
con Batman che dice chiaramente di provare a impedire a quel futuro
di avverarsi. Presumibilmente, Flash avrebbe viaggiato indietro nel
tempo durante Justice League o uno dei suoi
sequel, concretizzando la visione di Bruce Wayne in Batman v Superman.
In questo modo avrebbe avuto senso
anche la battuta di Flash, che riferisce che “Lois Lane è la
chiave”. In BvS, nella sequenza dell’Incubo, Superman dice a Batman
che Lois era il suo mondo. Resta da vedere se vedremo accadere
qualcosa a Lois nella Snyder Cut, dal momento che non tutto ciò che
c’era nella sceneggiatura originale del film è stato girato,
tuttavia dovrebbe sicuramente esserci una connessione.
Altri eroi DC
Mentre il gruppo principale
di sei eroi era lo stesso anche per la Snyder Cut, altri eroi
sarebbero apparsi nella versione originariamente prevista. Tra
questi eroi ci sarebbe J’onn J’onzz alias Martian Manhunter, che
sarebbe stato rivelato essere la vera identità del generale
Swanwick, interpretato da Harry Lennix) in Man of Steel e BvS. Ryan Zheng sarebbe stato
visto nei panni di Ryan Choi negli S.T.A.R. Labs, colui che sarebbe
diventato Atom dopo Ray Palmer nei fumetti.
L’attore Sam Benjamin ha dichiarato
di far parte di una sottotrama militare che è stata tagliata dal
film, con molti che suggeriscono che fosse Hal Jordan, la prima
Lanterna Verde della Terra. Questa voce è supportato da una scena
post-crediti prevista in cui le Lanterne Verdi, Kilowog e Tomar-Re,
parlano a Batman.
Darkseid
Darkseid è stato menzionato
solo una volta in Justice League, ma non è apparso nel film.
Sarebbe dovuto apparire nella Snyder Cut interpretato da Ray
Porter, e sarebbe apparso anche Desaad di Apokolips. L’apertura del
film ha avuto anche un pieno flashback della guerra a cui si fa
riferimento, con la spiegazione della backstory di Darkseid.
Una differenza notevole è l’aspetto
di Darkseid alla fine del film. Steppenwolf era destinato a morire
diversamente, con Wonder Woman che lo decapitava. La sua testa
sarebbe quindi rotolata su un Boom Tube, dove la Justice League
avrebbe visto brevemente Darkseid. Lo stesso Snyder ha persino
condiviso l’inquadratura della Lega sul set che guarda quello che
era destinato a essere Darkseid.
Qualche mese fa è stato celebrato il
secondo anniversario dall’uscita di Avengers: Infinity War, pellicola che ha
riunito una moltitudine di supereroi Marvel in un epico culmine
di dieci anni di narrazione, fornendo allo stesso tempo un finale
strabiliante che ha cambiato il corso degli eventi del
Marvel
Cinematic Universe.
Come molti di voi sapranno
Avengers: Infinity War e gran
parte del catalogo Marvel erano disponibili sul servizio
streaming Netflix, ma parte di quei film sono migrati
ovviamente su Disney+.
Da oggi, arriva sulla piattaforma streaming della casa di Topolino
anche Avengers:
Infinity War, e per festeggiare, la Disney ha offerto
uno sguardo approfondito sugli oggetti cosmici la cui storia è
stata raccontata nel corso del 22 film dell’Infinity
Saga: le Infinity Stones.
Attraverso il profilo ufficiale
social sono stati diffusi sei nuovi video informativi che parlano
nel dettaglio di tutte e sei le Gemme dell’Infinito. I brevi video
includono informazioni dettagliate sulle pietre, compreso il loro
aspetto, dove sono apparse e il loro stato attuale. Di seguito
tutti i materiali diffusi. Alla fine del pezzo troverete anche il
video.
The Tesseract: la Gemma dello Spazio
Il Cubo Cosmico (o Tesseract. La
prima apparizione risale all’albo Tales of Suspense n.79 (7/1966),
pubblicato per la prima volta in Italia su Capitan America n.7 (Ed.
Corno, 7/1973). Gli autori erano Stan Lee e Jack Kirby. Rende il
possessore in grado di essere in qualsiasi luogo nello stesso
momento rendendolo onnipresente.
I personaggi che l’hanno posseduta:
Il Corridore, Thanos,
Nebula, Carol Danvers, Adam Warlock, Pip Il Troll,
Magus, Rune, Loki, Galactus, Iron Man, Hood, Odeni, Namor, Pantera
Nera, Nick Fury, Hulk (MCU), Iron Man (MCU).
Scettro di Loki/Vision: la Gemma della Mente
Dona al possessore la capacità di
accedere a tutte le menti di qualsiasi essere vivente e di
controllarle. Il Gran Maestro sembra aver scoperto che la Gemma è
una manifestazione del subconscio dell’universo.
I personaggi che l’hanno posseduta:
Gran Maestro, Loki, Thanos,
Nebula, Adam Warlock, Dragoluna, Magus, Rune,
Primevil, Professor X, Odeni, Hood, Ms. Marvel, Bestia, Visione,
Ultron (MCU), Hulk (MCU), Iron Man (MCU).
L’Aether: la Gemma della Realtà
Permette al possessore di
realizzare qualsiasi desiderio, anche se questo è in contraddizione
con le leggi scientifiche. Le sue potenzialità sono direttamente
proporzionali alla capacità del possessore di controllarla. È stata
definita occasionalmente come la più potente delle Gemme,
soprattutto se usata senza le altre cinque che bilanciano il suo
potere alterante in modo che non vada fuori controllo.
I personaggi che l’hanno posseduta:
Malekith, Straniero, Il Collezionista, Thanos,
Nebula, Adam Warlock, Rune, Night Man, Loki, Galactus,
Freccia Nera, Hood, Odeni, Iron Man, Jane Foster, Hulk (MCU), Iron
Man (MCU).
L’Orb: la Gemma del Potere
Conferisce l’accesso a
tutto il potere esistente e la capacità di duplicare qualsiasi
superpotere o qualunque abilità (sia fisica che intellettiva).
I personaggi che l’hanno posseduta:
Il Campione dell’Universo, Thanos,,
Nebula, Adam Warlock, Drax il Distruttore, Thor,
Magus, Rune, Lord Pumpkin, Loki, Galactus, Donna Invisibile,
Star-Lord, Ronan, Scarlet Witch, She-Hulk, Titania, Mister
Fantastic, Odeni, Hood, Hulk Rosso, Xiambor, Namor, Hulk (MCU),
Iron Man (MCU).
L’Occhio di Agamotto: la Gemma del Tempo
Originariamente arancione, consente
di avere il controllo totale del passato, del presente e del
futuro. Permette di viaggiare nel tempo, far invecchiare o
ringiovanire, piegare il tempo rallentandolo o velocizzandolo e
creare un loop temporale. Nel suo pieno potenziale dona
l’onniscienza.
I personaggi che l’hanno posseduta:
Adam Warlock, Il Giardiniere, Intermediario, Thanos,, Nebula, Conte Abyss, Magus, Rune,
Odeni, Gemini, Syphonn, Galactus, Dottor Strange, Hulk (MCU), Iron
Man (MCU).
Anima: la Gemma dell’Anima
Originariamente Verde,
rende il possessore capace di rubare, controllare o manipolare le
anime di vivi e morti. La Gemma dell’Anima viene considerata la più
potente di tutte, nonché la più pericolosa poiché è la sola capace
di “divorare” l’anima del possessore se considerato indegno.
I personaggi che l’hanno posseduta:
Il Giardiniere, Thanos, Nebula, Adam Warlock, Odeni, Gamora,
Maxam, Magus, Rune, Hardcase, Namor, Thor, Mister Fantastic,
Teschio Rosso (MCU), Occhio di Falco (MCU), Hulk (MCU), Iron Man
(MCU)
Per quanto riguarda il destino
effettivo delle gemme, al momento non ci è dato sapere ma con i
progetti futuri e l’imminente film Gli
eterni probabilmente apprenderemo maggiori
dettagli sulla storia dell’universo cinematografico Marvel, è
siamo quasi certi che otterremo maggiori informazioni sulle origini
di questi oggetti cosmici e sul perché sembrano essere così
attratte dal piccolo pianeta blu chiamato Terra. Ecco il video:
Star
Wars ha sottilmente confermato che il primo Jedi non serviva
affatto il Lato Chiaro della Forza; piuttosto, sembra che quei
cavalieri primordiali fossero “agenti dell’equilibrio”. La trilogia
sequel ha illuminato in modo affascinante l’antica storia
dell’Ordine Jedi. In
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Luke Skywalker si era
nascosto sulla remota isola di Ahch-To, sito del primo tempio Jedi.
Lì, gli spettatori hanno intravisto di sfuggita un murale che
rappresenta il Primo Jedi – il primo Maestro Jedi, fondatore
dell’ordine.
Il murale rivelava che il Primo Jedi
era un membro di una razza sconosciuta, probabilmente legata a una
specie chiamata Zeffo, ed è raffigurato con una spada laser in
mano. Uno degli aspetti più interessanti di questo murale è che il
Primo Jedi era raffigurato a immagine di una filosofia
apparentemente differente rispetto a quella portata avanti da Luke.
Nell’immagine, Luce e Oscurità ricevono uguale spazio, tanto che vi
era luce nell’oscurità e oscurità nella luce. In altre parole, il
Primo Jedi sembrava essere “un agente
dell’equilibrio”.
Il tie-in Secrets of the Jedi,
pubblicato di recente, sembra supportare tale visione. Si tratta di
un libro di aneddoti sull’universo, presumibilmente scritto dal
Maestro Jedi Skywalker stesso, e contiene note che risalgono alla
sua morte. Naturalmente, c’è una prima sezione dedicata alla
discussione sulla Forza, in cui Luke che discute l’idea
dell’allineamento della Forza. “Quelli di noi intrinsecamente
inclini a sfruttare le vaste energie della Forza devono fare una
scelta difficile”, osserva Luke. “Usare i suoi poteri per il bene
superiore o per il tornaconto personale.” Questo costituisce
la base per la strutturazione del Lato Chiaro e del Lato Oscuro.
Quasi a ripensarci, Luke passa a discutere l’idea di equilibrio,
suggerendo che c’è una lezione preziosa da trovare in questo.
Significativamente, allega un’immagine del murale del Primo Jedi
come parte della sezione sull’equilibrio. La chiara conseguenza è
che associa il Primo Jedi non a bene o male, ma all’equilibrio.
Questo si adatta perfettamente
all’audiolibro di Cavan Scott Dooku: Jedi Lost, in
cui si suggerisce al vecchio Jedi di vedere l’equilibrio come un
aspetto distinto della Forza, come la luce o l’oscurità. Dooku
aveva imparato un vecchio mantra, insegnatogli dal Primo Jedi e
progettato per essere usato come parte della meditazione:
“Chiediamo il tre: luce,
oscurità ed equilibrio vero. Uno non è più grande degli altri.
Insieme, si uniscono, restaurano, centrano e rinnovano. Camminiamo
nella luce, riconosciamo l’oscurità e troviamo l’equilibrio dentro
di noi La Forza è forte”.
I segreti degli Jedi suggeriscono
che Luke Skywalker non ha accettato questo insegnamento, altrimenti
avrebbe fatto molto di più sull’equilibrio della Forza. Ma Rey ha
imparato dagli antichi testi Jedi, quelli che risalgono alla
fondazione stessa dell’Ordine Jedi, e quindi
probabilmente avrà assorbito queste prime idee. Ci sono stati
alcuni suggerimenti in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, in cui
alcuni nuovi poteri della Forza – il potere di guarigione e la
Diade della Forza – sono associati all’equilibrio, spiegando così
perché non sono mai stati visti prima nel canone. In tal caso, si
spera che Star Wars rivelerà più avanti come appare il nuovo Ordine
Jedi di Rey, che sarà molto più simile all’insegnamento del Primo
Jedi.
Come molti di voi già sapranno ad
Amanda Seyfried durante lo sviluppo di
Guardiani della Galassia fu offerto il ruolo
di Gamora, prontamente rifiutato dall’attrice
dopo un primo incontro con
Kevin Feige. Ebbene a distanza di molti anni l’attrice
è tornata a parlare della cosa rivelando finalmente il vero motivo
che l’ha portata a rifiutare un ruolo che poi si è rivelato di
enorme successo che ha contribuito ad aumentare al notorietà alla
sua interprete odierna, Zoe Saldana.
L’occasione per ritornare a parlare
della vicenda è stata la promozione del suo ultimo film in uscita
You Should Have Left e durante l’intervista ha
spiegato cosa è accaduto e perché ha poi deciso di declinare
l’offerta: “Ci penso spesso. Non sono davvero una grande
spettatrice dei film Marvel, il che
penso, sia il motivo per cui all’epoca ho pensato tipo: “Ah, non
voglio essere verde. È davvero così tanto lavoro.” Ricordo di aver
parlato una volta di Jennifer Lawrence, e abbiamo discusso di
quanto tempo impiegava a diventare blu, e io ho subito pensato
“Sembra un inferno sulla terra”, perché poi arrivi sul set e sei lì
solo per un paio d’ore, e poi devi toglierti tutto. il vero motivo
per cui rifiutai era letteralmente quello”.
Che dire probabilmente alla fine
tutte le cose sono andate a loro posto perché la Gamora di Zoe Saldana è a dir poco perfetta dunque non
riusciamo davvero ad immaginare il personaggio senza il suo volto
non trovate? Intanto sappiamo che rivedremo Zoe Saldana nell’annunciato terzo capitolo
della saga di Guardiani della Galassia che sarà
diretto ancora una volta da James
Gunn, dopo il suo reintegro. Guardiani della
Galassia 3 dovrebbe partire non appena il regista ultimerà
il suo lavoro nell’Universo DC con The Suicide Squad.
In merito al terzo capitolo della
saga, sappiamo che il film era già stato scritto proprio da
James Gunn e che i ritardi sono dovuti
principalmente alla vicenda del suo licenziamento e il successivo
reintegro.
La storia
fantastica, il film fantasy del 1987, quest’estate sarà
oggetto di un remake casalingo contro la pandemia. Il film
originale è interpretato da Cary Elwes,
Robin Wright, Mandy Patinkin e altri, tra cui un
irriconoscibile Billy Crystal, e segue gli eroi
protagonisti, uno squinternato improbabile terzetto, in una
missione mentre cercano di salvare la principessa Bottondoro,
mentre la storia è in realtà la rappresentazione di una fiaba che
un nonno legge a suo nipote malato.
Variety riferisce che il
remake del film sarà distribuito in capitoli sulla piattaforma
video mobile Quibi, a partire da lunedì 29 giugno. Nuovi capitoli
del film saranno condivisi ogni giorno per due settimane. Il film è
stato realizzato dagli stessi membri del cast a casa usando i loro
telefoni. Il remake mostrerà molti aspetti del film originale che
sono stati reinventati, tra cui Sophie Turner e Joe Jonas che
fanno un cambio di ruolo e lei interpreta Westley e lui la
principessa Bottondoro.
Questa versione de La
Storia Fantastica vedrà esibirsi molte altre famose coppie
di Hollywood, tra cui Common e Tiffany Haddish, Neil
Patrick Harris e David Burtka, Chris Pine e Annabelle
Wallis. Ma anche nomi del calibro di Hugh Jackman,
Jennifer Garner, Elijah Wood e avranno un ruolo. Nel
frattempo, il regista originale Rob Reiner
interpreterà “Il nonno” e Fred Savage interpreterà
“Il nipote”, riprendendo il suo ruolo dal film originale.
Da marzo a luglio, ed ora ad agosto 2020. Sembra che non ci sia
tregue per Mulan,
prossimo atteso live action che la Disney sta cercando di far
uscire nel modo più propizio possibile ad un buon risultato al box
office. Il film infatti fa parte di quel vasto gruppo di
blockbuster che stanno evitando l’uscita in digital e che
rincorrono una favorevole uscita in sala, nonostante la
pandemia.
Così, il live action diretto da
Niki Caro sulla guerriera cinese arriverà in sala,
adesso, il 21 agosto 2020, facendo aspettare ancora un mese i fan
dell’originale che non vedono l’ora di rivedere sul grande schermo
le avventure di Mulan,
in un film che si preannuncia ad
altissimo tasso di adrenalina.
Liu
Yifei (Il Regno Proibito, Once Upon
a Time) interpreta la protagonista del film DisneyMulan,
che vede nel cast anche Donnie
Yen (Rogue One: A Star
Wars Story) nel ruolo del Comandante
Tung, Jason Scott Lee (Crouching
Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan
e Yoson An (Shark – Il Primo
Squalo) nel ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione
di Gong Li (Memorie di una
Geisha, Lanterne Rosse) nel ruolo di Xianniang e
di Jet Li (Shao Lin
Si, Arma Letale 4) nel ruolo dell’Imperatore. La
sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda Silver e da
Elizabeth Martin & Lauren Hynek.
La popolarità
dell’universo cinematografico
Marvel ha raggiunto il picco nel corso degli
anni. Il franchise di successo ha una infinità di storie
interconnesse, che ospita molti personaggi interessanti. Di
conseguenza la merce legata al film è stata una parte importante
del marketing del film, con Funko Pops che ha
avuto un ruolo chiave nelrappresentare diversi eroi e
cattiviin adorabili action figure in vinile tutte da
collezionare.
Da una semplice replica del
personaggio alla ricostruzione di scene memorabili di film
MCU, c’è
stata una vasta gamma di Funko
Pops nel corso di Infinity Saga. Ma oggi un altro di questi
fantastici figure si è unito alla crescente lista di figure in
vinile, e questa aggiunta dovrebbe entusiasmare non poco fan della
MCU.
Funko ha
presentato ufficialmente la sua ultima offerta Marvel sotto forma
di una figura in vinile Dancing Groot da 18
pollici. La preziosa action figure arriverà a settembre 2020,
l’adorabile Funko Pop è oradisponibile per il
pre-ordineal prezzo di $
99,99. Ci sono state molte iterazioni di Groot
durante il suo tempo nel Marvel Cinematic
Universe, ma molti sarebbero d’accordo sul fatto che
la più iconica è la versione “Baby Groot” di Guardiani della Galassia Vol. 2, ma la scena più
memorabile è senz’altro quella post credits del primo film,
nel quale lo vediamo danzare.
Amazon Prime Video ha annunciato oggi che la
seconda stagione della serie satirica sui supereroi The
Boys debutterà con i primi tre episodi venerdì 4
settembre 2020. Gli episodi successivi saranno poi disponibili ogni
venerdì fino all’epico finale di stagione il 9 ottobre. La notizia
arriva subito dopo la reunion del cast in un evento virtuale
presentato da un ospite d’eccezione della seconda stagione: Patton
Oswalt, che ha ripercorso la prima stagione fornendo alcuni indizi
su quella in arrivo. La serie Amazon Original in otto episodi sarà
disponibile in più di 200 paesi in tutto il mondo ed è prodotta
dagli Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios con Point
Grey Pictures, Kripke Enterprises e Original Film.
Nell’evento in streaming di oggi
c’è stata anche una sneak peek della nuova stagione, con il cast e
il produttore Eric Kripke che ne hanno rivelato le
prime scene.
Il creatore ed executive producer
Eric Kripke ha affermato “Non vediamo l’ora di mostrarvi la seconda
stagione. Sarà ancora più pazza, strana, estrema ed emozionante. In
effetti è troppo forte – tanto che il Surgeon General** ha
insistito perché facessimo debuttare i primi tre episodi il 4
settembre e i successivi cinque nelle settimane seguenti. Vogliamo
lasciarvi il tempo per dare di matto, digerire, discutere e
riprendervi dalla botta, prima di darvene un’altra dose. Abbiamo
solo a cuore il vostro benessere. Speriamo che amerete la nuova
stagione tanto quanto noi.”
**No, a dire il vero, non l’ha
fatto.
Questa seconda stagione ancora più
forte e folle vede i Boys in fuga dalla legge, con i Supes a dargli
la caccia, mentre cercano disperatamente di riunirsi e combattere
la Vought. Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk (Laz Alonso),
Frenchie (Tomer Capon) e Kimiko (Karen Fukuhara) rimangono nascosti
e cercano di adattarsi a questa nuova normalità, mentre Butcher
(Karl Urban) sembra introvabile. Nel frattempo, Starlight (Erin
Moriarty) deve trovare il suo nuovo ruolo nei Seven ora che
Homelander (Antony Starr) punta ad acquisirne il controllo
completo. Il suo potere è minacciato dall’arrivo nel team di
Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di social media,
anche lei con le proprie mire. Per giunta, la minaccia dei
Supervillain diventa cruciale con la Vought che prova a sfruttare a
proprio vantaggio la paranoia della nazione.
Tra i Supes dei Seven si annoverano
anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train (Jessie T.
Usher), The Deep (Chace Crawford) e Black Noir (Nathan Mitchell).
Nel cast della seconda stagione si vedranno anche Claudia Doumit,
Goran Visnijc, Malcolm Barrett, Colby Minifie, Shantel VanSanten,
Cameron Crovetti, PJ Byrne, Laila Robbins e Giancarlo Esposito, che
ritorna nel ruolo del capo della Vought, Stan Edgar.
The
Boys offre una versione divertente e irriverente di
ciò che accade quando i supereroi – più famosi delle
celebrity, influenti come politici e venerati come dei –
abusano dei propri poteri invece di usarli per fare del bene. I
“senza-potere” si scontrano con i “super-potenti”, mentre i Boys
portano avanti un’impresa eroica per svelare la verità sui Seven e
sulla Vought – la società multi miliardaria che gestisce questi
supereroi e che copre tutti i loro sporchi segreti.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, The
Boys è stato sviluppato dallo showrunner Eric
Kripke (Supernatural), anche autore ed executive producer
della serie. Al suo fianco, gli executive producer Seth Rogen
(Preacher), Evan Goldberg (Preacher), James
Weaver (Preacher) di Point Grey Pictures, Neal H. Moritz
(Prison Break) e Pavun Shetty (New Girl) di
Original Film, come anche Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Rebecca
Sonnenshine, Ken Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono
anche co-executive producer con Michael Saltzman.
I clienti Prime possono guardare in
streaming The
Boys in esclusiva tramite l’app di Prime Video
per TV, dispositivi connessi come Fire TV, dispositivi mobili e
online. I clienti possono anche scaricare gli episodi per la
visione offline sui dispositivi mobili senza costi aggiuntivi
all’abbonamento. La serie sarà disponibile per i clienti Prime
Video in più di 200 paesi nel mondo a
questo indirizzo.
Con una carriera divisa tra cinema
e televisione, l’attrice Julianna Margulies è oggi
uno dei volti più noti e premiati del piccolo schermo. Affermatasi
grazie al suo ruolo da protagonista in alcuni celebri titoli, ha
dato negli anni prova di grande versatilità, conquistando il cuore
del pubblico e le attenzioni della critica. Ad oggi è ancora uno
dei nomi che più di altri riesce ad orientare il successo dei
progetti a cui prende parte.
Ecco 10 cose che non sai di
Julianna Margulies.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Julianna Margulies: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. La Margulies debutta al cinema nel 1991 con
il film Giustizia a tutti i costi, per poi distinguersi in
titoli come Paradise Road (1997), Newton Boys
(1998), con Matthewn
McConaughey,L’ultimo gigolò (2001), Nave
fantasma (2002), Beautiful Ohio (2006), Snakes on
a Plane (2006), con Samuel L.
Jackson, City Island (2009), con Andy
Garcia, Uomini di parola (2012), Sempre
amici (2017), con Bryan
Cranston e Kevin
Hart e Three Christs (2017).
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Nel 1994 l’attrice prende parte alla nota
serie TV medical drama E.R. – Medici in prima linea,
recitando nel ruolo di Carol Hathaway. Tale ruolo le ha
permesso di diventare estremamente celebre, e la Margulies è
rimasta a far parte della serie fino al 2000. In seguito, ha preso
parte a titoli televisivi come Le nebbie di Avalon (2001),
Scrubs
(2004), I Soprano (2006-2007), con James
Gandolfini, e la serie The Good
Wife (2009-2016), grazie alla quale è diventata
ulteriormente popolare. Negli ultimi anni ha invece recitato in
alcuni episodi di Dietland (2018), The Hot Zone
(2019) e Billions (2020), con Paul
Giamatti.
8. Ha prodotto la serie che
l’ha resa celebre.The Good Wife è probabilmente
il titolo che ha dato maggior prestigio all’attrice, permettendole
di sfoggiare tutto il suo talento e ottenere importanti
riconoscimenti. Particolarmente legata al progetto, la Margulies ha
deciso di ricoprire il ruolo di produttrice per circa 103 episodi
della serie, coprendo un periodo che va dal 2009 al 2016.
Julianna Margulies è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato seguito da 29 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere immagini
relative a tematiche sociali, come anche diversi scatti ritraenti
suoi momenti di svago quotidiano. Non mancano tuttavia anche
immagini o video promozionali dei suoi futuri progetti, come anche
vecchie foto di backstage di set ormai passati.
Julianna Margulies e suo marito
Keith Lieberthal
6. Ha sposato un
avvocato. Dopo una relazione durata dal 1991 al 2003 con
l’attore Ron Eldard, nel 2006 l’attrice conosce ad un party
l’avvocato Keith Lieberthal, figlio del noto Kenneth. I due
intraprendono da subito una relazione che nel novembre del 2007 li
porta al matrimonio. Pochi mesi dopo, nel gennaio del 2008
diventano genitori del loro primo figlio.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Julianna Margulies in Scrubs
5. È stata guest star della
celebre sit-com. Già nota per la serie E.R. – Medici
in prima linea, l’attrice viene scelta nel 2004 per comparire
in due episodi della celebre sit-com Scrubs. Questi sono
La mia difficile decisione e I miei guai con le
donne, rispettivamente il nono e il decimo della quarta
stagione. Il suo personaggio è quello di Neena Broderick, una
spietata avvocatessa che causa non pochi guai all’interno
dell’ospedale dove lavorano i protagonisti, intrecciando anche una
breve relazione con J.D.
Julianna Margulies in The Good
Wife
4. Ha vinto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo in The Good
Wife, l’attrice diventa una candidata abituale di alcuni tra i
più prestigiosi premi di Hollywood. È infatti stata regolarmente
candidata dal 2010 al 2015 al Golden Globe come miglior attrice in
una serie drammatica, vincendo il premio proprio nel 2010. Vanta
poi quattro nomination agli Emmy nella medesima categoria, dove ha
vinto nel 2011 e nel 2014.
3. Era la terza scelta per
il ruolo. Ad oggi appare impossibile immaginare il
personaggio di Alicia Florrick con un volto diverso da quello della
Margulies. Eppure, l’attrice nel 2014 ha raccontato di essere stata
soltanto la terza scelta per tale ruolo. Prima di lei vennero
infatti considerate le attrici Ashley Judd
e la premio Oscar Helen Hunt. Entrambe
tuttavia rifiutarono la parte, e venne così contattata la
Margulies, che in quel momento era proprio alla ricerca di un nuovo
ruolo da protagonista.
2. È stato il set più
impegnativo della sua carriera. Per prendere parte alla
serie, l’attrice ha raccontato di aver speso sul set circa
quattordici ore al giorno per cinque giorni la settimana e nove
mesi l’anno. Per lei si è trattato di un set particolarmente
impegnativo e stancante, e gran parte delle riprese furono spostate
a New York, così da permetterle di non dover stare troppo a lungo
lontano da casa e dal figlio appena nato.
Julianna Margulies: età e
altezza
1. Julianna Margulies è
nata a New York, Stati Uniti, l’8 giugno 1966. L’attrice è
alta complessivamente 168 centimetri.
Ecco la nostra intervista con
Will Ferrell, protagonista di
Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga,
il film musicale che lo vede recitare accanto a Rachel McAdams e che è disponibile su Netflix dal 26 giugno.
La storia racconta dl duo islandese
i Fire Saga, interpretati da Will Ferrell e Rachel McAdams, che ha l’opportunità di
rappresentare il loro paese all’Eurovision Song Contest. Inseguendo
i loro sogni, i due si misurano con un contest musicale di
proporzioni mondiali che li mette alla prova con esibizioni, fuori
programma e un’alta posta in palio.
Eurovision Song Contest: La
storia dei Fire Saga è un film del 2020 diretto da
David Dobkin. Tra gli interpreti principali
figurano Will Ferrell,
Rachel McAdams, Pierce Brosnan, Dan Stevens e
Demi Lovato.
Margot Robbie sarà la protagonista di una
versione al femminile di Pirati dei Caraibi per la
Disney, insieme a Christina Hodson, già autrice
della sceneggiatura di Birds of Prey, che firmerà
lo script.
La Disney è nelle fasi iniziali
dello sviluppo del film e questo film, guidato da Robbie e Hodson,
sarà un progetto riverso rispetto a
quel Pirati dei Caraibi che era stato annunciato
ad ottobre e che vede Ted Elliott e
Craig Mazin, creatore di
Chernobyl, allo sviluppo della storia.
Jerry Bruckheimer, che ha prodotto tutti e cinque
i film del franchise fino ad oggi, si occuperà della produzione di
entrambi i progetti.
Margot Robbie, nuovo pirata dei Caraibi
I cinque precedenti film sono stati
tutti un successo mondiale di grandi proporzioni, e sono stati
tutti caratterizzati dalla presenza di Johnny Depp nel panni del capitano Jack
Sparrow.
Margot Robbie è reduce da una nomination agli
Oscar per il suo ruolo in Bombshell e ha interpretato di recente Sharon
Tate in
C’era una volta a Hollywood di Quentin
Tarantino. Oltre ad essere tornata nel ruolo di Harley
Quinn all’inizio dell’anno, per Birds of Prey,
sarà di nuovo il folle giullare in The
Suicide Squad.
Il Regno, il film
diretto da Francesco Fanuele, con protagonisti
Stefano Fresi, Max Tortora, Silvia D’amico e
Fotini Peluso, prodotto da
FANDANGO con RAI CINEMA, è disponibile da
oggi, 26 giugno, sulle principali piattaforme streaming tra
cui: Itunes, Google Play, Chily, Sky prima fila, Rakuten,
CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e #iorestoinSALA.
Il Regno: la trama
Tranquilli: è una commedia. Eppure
trent’anni fa, Giacomo, poco più che dodicenne, viene rinnegato dal
padre e cacciato dal casale di campagna che gli ha dato i primi
natali. La storia inizia quando il vecchio avvocato del padre,
l’eccentrico Bartolomeo Sanna, invita Giacomo a tornare al casale
per i funerali dell’odiato genitore. L’uomo si reca al cancello
della sua vecchia dimora e nota con stupore che l’avvocato lo è
andato a prendere in carrozza. Strano. Ancora più strano è prendere
atto che il funerale si tiene all’interno della tenuta, con un
prete che parla solo in latino e una folla di contadini vestiti di
nero (“amici di papà”, spiega Sanna). Sembra uno scherzo ma non lo
è! infatti, Giacomo scopre di aver ereditato Il
Regno del padre. In che senso? Presto detto: nei suoi
terreni c’è una comunità di persone che ha scelto di tornare a una
vita più umile, modesta, senza gli assilli della tecnologia. (“Ma
che è? Il medioevo?”, domanda l’ignaro erede al trono). Non capita
tutti i giorni di ereditare dei sudditi pronti a darti cieca
obbedienza, prosperose ancelle ben disposte a insaponarti la
schiena e soprattutto il potere di legiferare a proprio piacimento.
Ma Giacomo non è affatto come il padre, che fu un prepotente
autocrate tutto d’un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci
vuole fare amicizia. Grosso errore, nessuno vuole un monarca
compagnone, ma lui è così. Riuscirà il re più strampalato della
storia a farsi rispettare e diventare l’uomo che non è mai riuscito
ad essere?
Sarà disponibile dal 1° luglio su
NetflixSotto il sole di Riccione,
la nuova commedia romantica estiva che ci porta sul litorale
romagnolo da un soggetto di Enrico Vanzina,
scritto da Enrico Vanzina, Caterina Salvadori, Ciro
Zecca e diretto da YouNuts! Protagonisti
del film i veterani Isabella Ferrari, Luca
Ward e Andrea Roncato accanto ai giovani
Cristiano Caccamo, Davide Calgaro, Matteo Oscar Giuggioli,
Ludovica Martino, Saul Nanni, Fotinì Peluso, Claudia
Tranchese e Lorenzo Zurzolo, che
rappresentano il vero cuore del film, che da subito si rivela
essere un omaggio a Sapore di Mare, proprio dei
Vanzina.
Sotto il sole di Riccione è un omaggio a Sapore di Mare
Ed è lo sceneggiatore e regista a
prendere per primo la parola, dicendo: “Non avrei mai
immaginato di rimettere piede negli ambienti di Sapore di mare,
così speciali per me e mio fratello. Quando Carlo, ormai due anni
fa, se n’è andato, Netflix e Lucky Red mi hanno chiesto di
sviluppare qualcosa partendo dalla canzone di Tommaso Paradiso e i
TheGiornalisti. Ci ho pensato molto e ho accettato per due motivi:
il primo è perché il film è un omaggio a mio fratello, non potevo
fare una cosa più bella di questa per lui. In secondo luogo perché
la forza di Sapore di mare passava anche dalla sua musica e in
questo caso, tutta la produzione dei TheGiornalisti è
straordinaria.”
Il film racconta le avventure estive
di un gruppo di ragazzi che per caso si trova in vacanza nello
stesso stabilimento e fa amicizia. Amori, storie, segreti, piccoli
tradimenti e primi batticuore, la freschezza e la gioia di
un’estate è consegnata perfettamente, ma non solo. “Questo film
è il racconto dell’estate in Italia, non solo dal putno di vista
generazionale, ma anche sentimentale – ha continuato Vanzina –
Volevamo realizzare un film, che a fine visione, comunica
quanto è bella la vita. E facendo questo, abbiamo scavato in una
generazione che tende a nascondere i propri sentimenti, nonostante
ne abbia tantissimi.”
L’omaggio a Carlo Vanzina e il “ritorno” di Selvaggia
L’omaggio a Sapore di
Mare è un discorso che viene ripreso di continuo e
infatti, per Enrico Vanzina è proprio il punto di
partenza per arrivare a raccontare la generazione di oggi, sempre
nel ricordo del compianto fratello: “Il risultato finale è un
mix tra la generazione di Sapore di mare e quella di oggi, un film
che porta un senso di speranza e di allegria malinconica. L’ho
fatto pensando ogni giorno a Carlo, non potevo sbagliarlo. È un
film bellissimo.”
Oltre a Vanzina, simbolo
del legame del film con Sapore di Mare è
Isabella Ferrari, che non è più la giovanissima e
bellissima Selvaggia, ma la preoccupata Irene, madre single di un
ragazzo disabile. Per lei Sapore di Mare è stato l’inizio, ma Sotto
il sole di Riccione è diventata la proposta a cui non si poteva
rinunciare: “Sapore di Mare è il film che ha cambiato il corso
della mia vita. Ricordo il primo giorno di set quando non sapevo
nemmeno cosa fosse un personaggio. Avevo tanta paura, ma poi le
cose sono cambiate e ho imparato. È stato il mio romanzo di
formazione. Dopo 35 anni, la telefonata di Enrico, la sceneggiatura
scritta da lui, non ho esitato un attimo a dire di sì. È stato come
chiudere un cerchio in maniera leggera, per Carlo.”
Nel cast del film, oltre a Ferrari,
ci sono Cristiano Caccamo, Davide Calgaro, Matteo Oscar
Giuggioli, Ludovica Martino, Saul Nanni, Fotinì Peluso, Claudia
Tranchese, Lorenzo Zurzolo, Andrea Roncato e Luca
Ward. Sotto il sole di Riccione arriverà
il 1° luglio su Netflix.
Di recente abbiamo appreso la
notizia – assolutamente a sorpresa! – che il Batman interpretato da Michael Keaton farà il suo ritorno
in The
Flash di Andy Muschietti con Ezra Miller, con l’attore candidato all’Oscar
per Birdman che tornerà nei panni del ruolo che alla fine
degli anni ’80 gli regalò la fama internazionale. Il ritorno del
Bruce Wayne interpretato da Keaton dovrebbe essere possibile – in
base alle recenti voci – grazie all’introduzione nel film del
Multiverso DC. In attesa di maggiori dettagli,
ComingSoon.net ha raccolto i 10 migliori momenti di Keaton nei
panni del Cavaliere Oscuro tratti dai due film del 1989 e del 1992
diretti da Tim
Burton:
A scuola di guida da Oswald
Cobblepot (Batman – Il ritorno)
In Batman –
Il ritorno del 1992, il Pinguino interpretato da
Danny
DeVito entra in possesso delle cianografie della
Batmobile. Ad un certo punto, nel film, Oswald ottiene il pieno
controllo del veicolo e dei suoi dispositivi di sicurezza… il tutto
mentre Batman non è presente. Si tratta di uno dei rarissimi
momenti in cui il Cavaliere Oscuro si è veramente sentito in
trappola, ed è notevolmente in preda al panico mentre Pinguino lo
scarrozza per le strade di Gotham, scatenando il panico.
Fortunatamente, Batman riesce a
riacquistare il controllo dell’auto e ad eludere la polizia. La
ciliegina sulla torna arriva però quando la Batmobile si trasforma
nel Batciclo: in più di un’occasione, la Batmobile di Keaton è
riuscita a fissare determinati standard cinematografici.
I palloni da parata del Joker (Batman)
In Batman
del 1989, il Joker di Jack Nicholson usa dei palloncini per provare
ad uccidere gli abitanti di Gotham City in occasione dell’annuale
parata. Il Clown Principe del Crimine interpretato da Nicholason è
iconico per diverse ragioni. È un avversario degno del crociato
incappucciato. Raramente lo vediamo entrare in agitazione o
sentirsi frustrato.
C’è qualcosa di davvero
soddisfacente – per lo spettatore – nel vedere il Batwing
trascinare via i palloncini, con il Joker che esclama: “Ha
rubato i miei palloncini! Perché nessuno mi ha detto che aveva uno
di quegli affari?”, proprio prima di sparare in testa al suo
scagnozzo, Bob.
Uguali ma diversi (Batman – Il ritorno)
Alla fine di Batman –
Il ritorno, Catwoman è intenzionata ad uccidere
Shreck. Batman le dice che dovrebbe semplicemente consegnarlo alla
polizia, in quanto entrambi non sono al di sopra della legge. Prega
Selina di tornare a casa con lui, dicendole: “Sono uguali,
divisi, proprio nel mezzo”, prima di togliesi la maschera.
La dicotomia tra i due personaggi
viene accentuata magnificamente in questo momento: un tragico
promemoria di quanto possiamo essere simili eppure al tempo stesso
così diversi (alla fine Selina uccide Shreck).
La trasformazione dell’eroe (Batman)
Nel climax di Batman (poco
prima dello scontro con il Joker), Vicki Vale si presenta alla
Batcaverna. La donna chiede a Bruce: “Perché non mi lasci
entrare?”, e lui le risponde che in realtà è già entrata. Poi
Vicki gli chiede se proveranno ad avere una relazione. “Mi
piacerebbe, ma adesso è là fuori e devo andare a lavoro”.
La scena seguente, in cui Bruce si
prepara a diventare Batman, colpisce tutte le note giuste:
dall’apertura del caveau che rivela il costume, fino alla presa
d’assalto nella Batmobile.
Il Bat-Segnale (Batman – Il ritorno)
All’inizio di
Batman –
Il ritorno, vediamo Bruce Wayne seduto a Villa Wayne.
Sembra annoiato e senza un obiettivo… almeno fino a quando il
Bat-Segnale non si illumina. Quindi vediamo Michael Keaton alzarsi e, ancora una
volta, indossare il mantello e il cappuccio. Lui è
Batman!
“Piacere, sono Bruce Wayne.” (Batman)
All’inizio di Batman,
Vicki Vale partecipa ad una raccolta fondi organizzata a Villa
Wayne. Mentre la donna e Alexander Knox esplorano la villa,
prendendo in giro il conto in banca di Bruce Wayne, quest’ultimo
appare proprio dietro di loro. Divertito, continua ad ascoltare la
loro beffa prima di introdursi nella conversazione.
“Tu chi sei?”, chiede Knox.
“Bruce Wayne”. Il momento enfatizza quanto Keaton sia
stato il più carismatico e sobrio Bruce Wayne di sempre. In un
certo senso, è Keaton che interpreta Keaton.
“Dove diavolo prende tutti
quei meravigliosi giocattoli?” (Batman)
Questa è probabilmente la seconda
battuta più citata nella storia di Keaton come Batman. Mentre il
Joker infastidisce Vicki Vale in merito al Cavaliere Oscuro nel
primo film di Burton, il Crociato di Gotham si schianta contro il
soffitto, salva in picchiata Vale e la fa uscire dal museo. Questo
spinge il Joker a chiedersi: “Dove diavolo prende tutti
quei meravigliosi giocattoli?”
La morte del Joker (Batman)
Batman di solito non uccide… a meno
che non stiamo parlando del Batman di Michael Keaton, allora va
bene (lancia persino un candelotto di dinamite contro uno scagnozzo
in Batman – Il
ritorno). Nella resa dei conti finale con Jack Napier, aka
il Joker, in Batman,
l’eroe rilancia al supercriminale una delle sue battute più
iconiche: “Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?”,
poi lo colpisce in faccia e gli dice: “Ti ucciderò”.
Ha diversi motivi per farlo: Napier
ha ucciso i genitori di Bruce Wayne e, a sua volta, Batman aveva
gettato Napier in una vasca di acido. Non attendevano altro che
sfidarsi l’un l’altro. Alla fine, la loro resa dei conti ha visto
la disfatta del Joker.
Il ballo di Bruce e Selina (Batman – Il ritorno)
Il Bruce
Wayne di Keaton ha avuto i migliori interessi amorosi di qualsiasi
altro Batman rappresentato sul grande schermo. Dalla Vicki Vale di
Kim Basinger alla Selina Kyle di Michelle Pfeiffer. La sua
relazione con Catwoman è la forza trainante di Batman –
Il ritorno. Quando si incontrano per la prima volta,
Catwoman lecca Batman dopo che egli esclama: “Sai, il
vischio può essere mortale se lo si mangia”. La
risposta di lei: “Ma un bacio può essere ancora
più letale se fai sul serio”… si tratta di uno dei
dialoghi più iconici del film.
Più tardi, Bruce e
Selina ballano in occasione di un ballo di beneficenza. Selina dice
a Bruce che intende uccidere Max, ossia Shreck. Poi si baciano
sotto un altro vischio, ripetendo le stesse battute pronunciate in
precedenza e rivelando le loro identità segrete. La scena è fatta
così bene che Il
cavaliere oscuro – Il ritorno le rende omaggio quando
Bruce Wayne e Selina Kyle ballano di nuovo… venti anni
dopo.
“Io sono Batman.” (Batman)
La rivelazione di Bruce Wayne come
Batman nel film del 1989 è stata replicata raffinatamente in
Batman
Begins del 2005. Tuttavia, al posto dei corridori della
droga, il Batman di Keaton si scontra con un duo di criminali che,
dopo aver derubato una famiglia innocente, discutono sulle voci
circa l’esistenza di un “uomo pipistrello”.
Il più squallido dei due spara a
Batman due volte prima di afferrare il malvivente ed esclamare:
“Non ho intenzione di ucciderti. Voglio che tu mi faccia un
favore: voglio che tu parli di me a tutti i tuoi amici”. “Chi sei
tu!?”.“Io sono Batman”. Un momento iconico nella
storia del personaggio e sicuramente il più memorabile di
Keaton.
Penny On M.A.R.S.
3, la terza attesissima stagione della serie di grande
successo dove sogni, segreti, amicizia e amore vivono a ritmo di
musica, arriverà su Disney+ da venerdì 3
luglio. Ma le sorprese non finiscono qui:
dallo stesso giorno sarà disponibile sulla piattaforma di
streaming tutta la serie completa con le prime due
amatissime stagioni.
Penny On M.A.R.S. 3: la trama e il cast
In un nuovo anno scolastico in cui
le sue certezze in amore e amicizia vengono messe a dura prova,
Penny decide di anteporre a sé stessa i bisogni degli altri, da una
parte aiutando sua madre, che ha subito uno shock, a rimettersi in
piedi e a lottare per l’affido di Pete; dall’altra spronando Vicky,
ballerina talentuosa, ma sfigurata, a mettersi in
gioco al M.A.R.S. e a maturare, trasformandosi da brutto
anatroccolo a cigno. Per farlo è disposta a sacrificare il
successo personale al saggio scolastico e anche a mettere a rischio
il suo trionfo al talent, consapevole che la vittoria va oltre la
competizione e i trofei.
Anche questa nuova stagione, come le precedenti, è una
produzione originale italiana. Girata a
Milano, è diretta da Claudio Norza – già regista della
serie tv Alex & Co. diventata un vero e proprio fenomeno di
costume – ed è prodotta da 3Zero2Tv in collaborazione con The Walt
Disney Company Italia. A interpretare Penny il pubblico ritroverà
la carismatica Olivia Mai-Barret, mentre la vulcanica Shannon
Gaskin tornerà nel ruolo di Camilla e Finlay MacMillan sarà ancora
una volta il bello e talentuoso Sebastian. Ma non mancheranno anche
tante sorprese per il pubblico affezionato alla serie.
Se la produzione di The
Batman non fosse stata interrotta, probabilmente
avremmo avuto modo di dare un primo sguardo alla Catwoman di
Zoe Kravitz nell’attesissimo film di
Matt Reeves. La speranza è che le riprese del
nuovo adattamento dedicato al Crociato di Gotham possano ripartire
il prima possibile.
Durante una recente intervista con
Variety, Kravitz ha parlato nel dettaglio del suo
co-protagonista, Robert Pattinson, definendolo la scelta
perfetta per interpretare Bruce Wayne. “Robert ha iniziato come
idolo delle teenager, poi ha dimostrato di essere un attore che
attraverso il suo lavoro aveva tanto da dimostrare. E ciò lo lega
molto al personaggio di Batman, in un certo senso”, ha
spiegato l’attrice.
“Abbiamo l’illusione di Bruce
Wayne, e poi abbiamo Batman che agisce nell’ombra e che deve
sbrigare tutta una serie di faccende molto più complicate… penso
che in questo esista una connessione tra Robert e il personaggio E
poi sta benissimo con il costume. Al di là di tutto, però, è solo
un grande attore che si impegna in tutto ciò che fa… penso che il
suo sia un casting perfetto… assolutamente perfetto.”, ha
aggiunto Kravitz.
Zoe Kravitz parla del supporto
delle altre attrici che hanno interpretato Catwoman al cinema
Sembra dunque che in
The
Batman avremo una grande nuova incarnazione del
Cavaliere Oscuro, ma per quel che riguarda Catwoman? Solo il tempo
ci sarà una risposta, ma il talento della Kravitz è innegabile;
inoltre, l’attrice ha anche il supporto di Michelle Pfeiffer, che aveva interpretato
Selina Kyle in Batman – Il ritorno.
“Ho parlato con Michelle.
Eravamo sedute allo stesso tavolo ai Golden Globes, ma l’avevo
incontrata già diverse volte negli anni a causa di David. E.
Kelley. È sempre stata carina con me”, ha ricordato l’attrice.
“Ero appena stata ingaggiato per il ruolo, quindi ero molto
nervosa all’idea di stare in sua presenza, ma lei è stata veramente
dolcissima. Mi ha abbracciato forte e mi ha detto: ‘Sarai
fantastica’. È stato un momento incredibile.”
La Kravitz ha poi aggiunto:
“Anche Halle Berry e Anne Hathaway sono state molto dolci con me, su
Instagram e Twitter. Mi hanno mandato dei messaggi molto dolci,
incoraggianti quando è stato annunciato che avrei interpretato
Catwoman. Mi sento supportate dalla attrici che sono venute prima
di me.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Intervistato di recente da
Variety in occasione della promozione della serie
Stateless,Jai Courtney ha avuto la
possibilità di parlare anche di The Suicide
Squad, l’attesissimo cinecomic DC scritto e diretto da
James
Gunn, in cui l’attore tornerà nei panni di Captain
Boomerang dopo il film del 2016 di David Ayer.
Naturalmente, l’attore non ha
potuto rivelare dettagli sulla trama, ma ha svelato alcuni aneddoti
sulla realizzazione di una scena particolarmente divertente:
“Non posso dire molto sul film, ma c’è una scena in particolare
in cui, insieme ad altre persone, mi sono bagnato un bel po’. È
stato un momento molto divertente. Quando trascorri ore ed ore
immerso in una vasca piena d’acqua, mentre cerchi di stare a galla
con tantissime altre persone, con il polistirolo inserito in ogni
angolo del tuo costume per ridurre il peso, alle 4 del mattino, le
cose diventano per forza esilaranti.”
L’attore ha poi parlato anche di
James
Gunn, lodando il lavoro del regista: “Questo film
ha un sapore totalmente diverso. Ci sono tantissimi personaggi
nuovi e James
Gunn ha un approccio alle cose che è suo, soltanto suo. Ha
aggiunto il proprio tocco al mondo della Squadra Suicida. Credo sia
il regista adatto e sono certo che il pubblico si divertirà
tantissimo.”
I primi materiali ufficiali di The
Suicide Squad in esclusiva al DC Fandome?
Per quanto riguarda l’uscita nelle
sale di The Suicide
Squad, il film resta confermato ad oggi per il 6
agosto 2021. Le riprese del cinecomic si erano concluse poco prima
dello scoppio della pandemia di Covid-19. Durante la quarantena
obbligatoria dovuta all’emergenza Coronavirus, James
Gunn ha lavorato alla post-produzione del film da
remoto. Di recente è stato confermato che il regista e il cast
interverranno durante il DCFandome del prossimo 22 agosto, dove quasi
certamente saranno mostrati i primi materiali ufficiali del
film.
Il cast ufficiale di The Suicide
Squad comprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new
entry Idris
Elba, Michael
Rooker, Nathan
Fillion, Taika
Waititi, John Cena, Peter Capaldi,
Sean Gunn, David Dastmalchian e Storm
Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego
Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland,
Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
A quanto pare, gli amici e i
conoscenti di Paul
Rudd lo hanno preso in giro quando hanno scoperto
che l’attore era stato scelto per interpretare Ant-Man
nel MCU. Dopo il debutto nel film
omonimo del 2015 diretto da Peyton Reed, l’attore è tornato nei
panni del personaggio in altri tre titoli dell’universo condiviso:
Captain
America: Civil War, Ant-Man &
the Wasp e il campione d’incassi Avengers:
Endgame.
Adesso, ci si aspetta che Ant-Man sarà
uno degli eroi della seconda generazione a portare avanti il team,
dal momento che gli archi narrativi di alcuni dei Vendicatori
originali si sono ufficialmente conclusi. Tuttavia, l’attore ha
spiegato che inizialmente è stato preso in giro quando ha
comunicato che i Marvel Studios lo avevano ufficialmente ingaggiato
per il ruolo di Scott Lang.
Mentre i fan attendono di sapere
cosa il MCU ha in serbo per il futuro di Ant-Man, Paul Rudd ha
parlato del ruolo in una recente conversazione con il collega
Chris Evans avvenuta durante il celebre format
“Actors on Actors at Home” di
Variety. L’attore ha spiegato che, dopo aver saputo del
casting, non solo la gente lo prendeva in giro, ma pensavano anche
che non si trattasse di un superoere dai poteri così straordinari.
Ciononostante, Rudd ha sempre preso il ruolo molto seriamente,
appunto perché conosceva la ricca storia del personaggio nei
fumetti.
Paul Rudd su Ant-Man: “Volevo
creare un personaggio… un supereroe che fosse anche una persona
normale.”
“Dicevo: ‘Ho ottenuto la parte.
Interpreterò Ant-Man’, e le persone mi dicevano: ‘Che cosa fa
Ant-Man?’. E allora io rispondevo: ‘Ha la capacità di ridursi alle
dimensioni di una formica mantenendo comunque la sua forza… ma può
anche controllare le formiche, parlare con le formiche’. E le
persone ridevano mentre lo spiegavo”, ha spiegato
l’attore.
“Non sono esattamente il primo
nome a cui la gente pensa quando si tratta di interpretare un
grande supereroe. Volevo provarci. Volevo creare un personaggio… un
supereroe che fosse anche una persona normale. L’intero mondo de
supereroi mi sembrava così opprimente. Tutto si riduceva a: ‘Che
cosa fa questo personaggio?’. Io volevo che fosse
riconoscibile.”
L’attore ha poi concluso dicendo:
“Questi personaggi sono importanti per molte persone e l’unica
cosa che vuoi è trattarli con rispetto e rendere giustizia. E
certamente, il personaggio – quando è stato creato da Jack Kirby e
Stan Lee e da tutti alla Marvel – era in circolazione da un
po’.”
Ricordiamo che Paul Rudd
tornerà a vestire i panni di Scott Lang in Ant-Man 3, che sarà diretto ancora una volta
da Peyton Redd. Oltre a tornare nei panni del
protagonista, Rudd collaborerà anche alla sceneggiatura del film
insieme a Jeff Loveness (Rick and Morty). Al
momento il film non ha ancora una data di uscita.
In una recente intervista con
Entertainment Weekly, Dan Aykroyd ha parlato
di Ghostbusters:
Legacy, attesissimo nuovo capitolo della saga sugli
Acchiappafantasmi che sarà direttamente collegato ai primi due film
originali degli anni ’80. Il nuovo episodio, che sarebbe dovuto
arrivare in sala quest’estate, è stato posticipato al 5 marzo 2021
a causa della pandemia di Covid-19.
Alle pagine della celebre rivista,
Aykroyd ha spiegato che Jason Reitman, figlio di Ivan (regista dei
primi due film del franchise) e regista di Legacy,“passerà il DNA dei primi due film direttamente ad una nuova
generazione”. Aykroyd, che tornerà nel nuovo film insieme
agli altri membri del cast originale (Bill Murray,
Sigourney Weaver, Ernie Hudson e Annie
Potts), ha spiegato che il nuovo film getterà le basi per
una nuova generazione di acchiappafantasmi, che potrà essere
esplorata in eventuali nuovi sequel, in cui altri potranno unirsi
al famoso gruppo di investigatori del paranormale.
“Jason passerà il DNA dei primi
due film direttamente ad una nuova generazione. È molto divertente
vedere questi fantastici giovani attori che imbracciano la vecchia
Cadillac e hanno l’attrezzatura in mano. La storia che si sviluppa
è spaventosa, divertente… è una sincera, di cuore. E alimenta la
possibilità di ulteriori sequel con questo gruppo e con altri che
vorranno unirsi”, ha spiegato Dan
Aykroyd.
Dan Aykroyd promette che Harold
Ramis verrà onorato in Ghostbusters: Legacy
Nel film ovviamente non ci sarà
Harold Ramis, interprete di Egon nei due film
originali, scomparso nel 2014. Sempre nel corso della medesima
intervista, però, Aykroyd ha specificato che Legacy
renderà omaggio all’amico e collega. L’attore non ha potuto
rivelare in che modo il personaggio di Egon verrà rappresentato, ma
ha specificato che, indipendentemente dalla forma in cui Ramis
verrà omaggiato, la decisione è stata frutto di un’attenta
considerazione. “Avere la formazione originale senza Harold è
stato qualcosa su cui abbiamo discusso seriamente”, ha detto
Aykroyd. “Sarà rappresentato al meglio nel nuovo film, ve lo
posso assicurare. Verrà ricordato onorevolmente.”
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
A causa di una tragedia familiare,
il regista Zack
Snyder dovette abbandonare la produzione di
Justice
League. Il film venne completato da Joss
Whedon, ma il risultato finale venne bocciato tanto
dalla critica quanto dal pubblico, dal momento che il film non
rispecchiava assolutamente la visione originale di Snyder.
Fortunatamente, la passione dei fan ha fatto sì che, attraverso la
campagna #ReleaseTheSnyderCut, fosse resa
giustizia al film originale, che il prossimo anno verrà
ufficialmente rilasciato su HBO Max.
In una recente intervista con
Variety, Henry
Cavill ha parlato proprio dell’imminente arrivo della
Snyder
Cut di Justice
League. A quanto pare, però, l’attore non sembra
conoscere molti dettagli sul taglio originale di Snyder: “Non
posso veramente dire nulla, a parte il fatto che la HBO Max farà
uscire il film. Sarà la versione finale di Zack, ma più di questo
non so.”, ha spiegato Cavill.
“Sono soltanto felice che Zack
abbia finalmente realizzato la sua visione del film”, ha
continuato l’attore. “Penso che sia importante per un regista e
per uno storyteller vedere la propria visione di qualcosa
finalmente rilasciata e mostrata al mondo. Anche io non vedo l’ora
di vederla. È stato decisamente un calvario.”
Cavill ha poi aggiunto: “Con
Justice League si è verificato un mix di
visioni ed è per questo che il film non è stato ben accolto. E poi,
negli anni successivi, c’è stata una grande spinta per poter
finalmente vedere la leggendaria Snyder Cut. Ora è giunto il
momento! Penso che sarà molto bello vedere Zack che finalmente ha
la possibilità di rilasciare la sua versione del film.”
Henry Cavill sarà ancora una volta
Superman nel DCEU
Di recente Henry
Cavill ha parlato del suo futuro nei panni di Superman, rivelando che spera
di poter interpretare il personaggio ancora a lungo. È stato
confermato che l’attore è ufficialmente in trattative per tornare
nei panni dell’eroe kryptoninao nel DCEU: il ritorno in questione
però sarà relegato ad un ruolo di supporto in uno dei prossimi film
in uscita (non è stato ancora rivelato quale); quindi, almeno per
ora, non ci sono possibilità di vedere un’eventuale sequel de
L’Uomo d’Acciaio di Zack
Snyder.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.