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Billions 5: Roma Maffia e Daniel Breaker nel cast

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Billions 5: Roma Maffia e Daniel Breaker nel cast

Arrivano i primo nomi di nuovi volti per Billions 5, l’annunciata quinta stagione della serie tv Billions firmata Showtime. Ebbene oggi Deadline rivela che due attori hanno fatto il loro ingresso nel cast.

Si tratta di Roma Maffia e Daniel Breaker che entreranno a far parte del gruppo di nuovi volti della serie. Maffia reciterà nel ruolo di Mary Ann Gramm, la brillante e dura procura distrettuale di Manhattan. Breaker è ricorrente nel ruolo di Scooter Dunbar, il brillante e bloccato capo dello staff del titano Michael Michael (Corey Stoll).

Billions 5

In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di Billions sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.

Billions è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, un personaggio amato dai fan apparirà nel film

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I fan non aspettano altro che l’arrivo di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker nelle sale, non solo perché si tratta del capitolo finale della trilogia sequel, ma anche perché il film segnerà ufficialmente la fine della saga degli Skywalker.

In una recente intervista con il magazine giapponese Sora News, il regista del film J.J. Abrams sembra aver confermato che in Episodio IX ci sarà una gradita sorpresa per tutti gli appassionati del franchise: si tratta del cameo di un personaggio dell’universo di Guerre Stellari molto amato dai fan, ossia Ahsoka Tano, apparso nel film d’animazione Star Wars: The Clone Wars, nella serie omonima e in Star Wars Rebels. 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Durante l’intervista è stato chiesto ad Abrams quale fosse il suo personaggio preferito della saga: il regista ha risposto Han Solo e ha poi rigirato la domanda al giornalista, che ha risposto menzionando la giovane Padawan Jedi di Anakin Skywalker. A quel punto Abrams ha dichiarato: “Mmm… Ahsoka, eh? Bene! Allora, probabilmente dovrai guardare con molta attenzione L’Ascesa di Skywalker!”

Le parole di J.J. Abrams confermano, dunque, che in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ci sarà un cameo – o comunque un riferimento di qualche tipo – ad Ahsoka Tano, anche se il modo in cui il personaggio verrà integrato all’interno della storia rimane ovviamente un segreto.

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Fonte: ComicBookMovie

L’Ordine Nero: le action figure dettagliate di Iron Studio

L’Ordine Nero: le action figure dettagliate di Iron Studio

Possiamo affermare, senza paura di essere smentiti, che l’Ordine Nero (i figli di Thanos) non è stato sfruttato a pieno, né in Avengers: Infinity War che in Avengers: Endgame. Nonostante siano stati protagonisti di alcune scene di battaglia davvero memorabili, è stato evidente che, a parte Ebony Maw, nessuno di loro ha avuto la gloria che meritava, sul grande schermo.

Tuttavia, la loro rappresentazione sullo schermo ha comunque richiesto un ingegno e un gesto artistico notevoli, per poterli realizzare per il grande schermo. Adesso, Iron Studios, ha dato loro giustizia in un magnifico set di action figure che li vede disposti in posa d’attacco accanto al loro “padre”, Thanos.

Il set prevede cinque pezzi in cui la statuina del Titano Pazzo risponde alla cifra di 199.99 dollari, mentre tre dei quattro membri dell’Ordine Nero, Corvus Glaive, Ebony Maw e Proxima Midnight, costano “solo” 129.99 al pezzo. A causa della stazza della statuina, Cull Obsidian costa 249.99 dollari.

Le statue, la loro grandezza e la loro fattura permettono di ammirare ogni piccolo dettagli dei costumi e delle fattezze che presentano nel film. Peccato che bisognerà aspettare finoad ottobre 2020 affinché queste piccole opere d’arte siano disponibili!

Thanos

Corvus Glaive

Ebony Maw

Proxima Midnight

Cull Obsidian

Il team

Power Rangers: ufficiale il nuovo reboot, ecco chi lo dirigerà

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Power Rangers: ufficiale il nuovo reboot, ecco chi lo dirigerà

Lo scorso luglio avevamo appreso che la Hasbro era intenzionata a proseguire con la saga cinematografica dei Power Rangers, nonostante i risultati poco incoraggianti del reboot del 2017 di Dean Israelite al box office mondiale.

Adesso, arriva la conferma che un nuovo reboot del franchise di Power Rangers è ufficialmente in sviluppo e che il progetto è stato affidato a Jonathan Entwistle, creatore della serie Netflix The End of the F***ing World.

Entwistle si occuperà della regia del nuovo film, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Patrick Burleigh, autore dello script di Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga.

Il nuovo film sarà l’ennesimo riavvio del franchise, quindi non sarà in alcun modo collegato alle pellicola del 2017 né tantomeno vedrà il ritorno del cast del film di Israelite che, ricordiamo, annoverava Dacre MontgomeryNaomi ScottRJ CylerTrini Kwan, Ludi Lin, Elizabeth Banks, Bryan Cranston e Bill Hader.

Al momento non sono stati rivelati dettagli sulla trama del nuovo film, ma stando alle prime indiscrezioni al centro della storia dovrebbe esserci un viaggio nel tempo: i teenager che scopriranno di avere la capacità di trasformarsi negli eroi del titolo verranno trasportati negli anni ’90 – epoca d’oro per il franchise – e dovranno riuscire a trovare un modo per ritornare nel presente.

LEGGI ANCHE – Power Rangers: recensione del film di Dean Israelite

Sbarcato nelle sale nella primavera del 2017 sgomitando contro la ricca concorrenza (vedi La Bella e la Bestia), la pellicola diretta da Dan Israelite era riuscita a racimolare “appena” 142 milioni di dollari, che confrontati ai 100 del budget sono davvero una cifra irrisoria.

L’esperimento è riuscito a catturare l’attenzione dei fan e soprattutto del cast originale dello show anni ’90, tanto che Jason David Frank Amy Jo Johnson, gli originali Green e Pink Rangers, hanno persino partecipato al film in un cameo.

Fonte: The Hollywood Reporter

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i Jedi Mind Tricks in una nuova clip!

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Dopo la clip che rivela l’incontro tra Kylo Ren e Palpatine, è stata distribuita in rete una nuova breve sequenza di Star Wars: L’ascesa di Skywalker, che rivela Poe, Finn e Rey in missione segreta, sopraffare gli Stormtrooper con blaster e con i famosi Jedi Mind Tricks, i trucchetti jedi che avevano aiutato anche Obi-Wan Kenobi in Una Nuova Speranza a “nascondere” i droidi alle truppe dell’Impero.

In questo caso, invece, è Rey che riesce a persuadere le guardie con l’armatura bianca: è perfettamente normale che un pilota della Ribellione, un disertore e una Jedi si trovino in quel posto! Ecco la clip:

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Marvel: Kevin Feige conferma che il prossimo grande crossover è in sviluppo

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A partire dal 2020, i fan dell’Universo Cinematografico Marvel vivranno un’annata davvero incredibile, non solo per l’avvio dell’attesissima Fase 4 ma anche per l’arrivo delle serie direttamente collegate al MCU che faranno il loro debutto su Disney+.

Ciononostante, non è ancora stato annunciato un nuovo ensemble movie, ossia un nuovo film in stile Avengers che vedrà riunita l’inedita squadra di vecchi e nuovi supereroi, né tantomeno sappiamo con precisione quando i personaggi degli X-Men o dei Fantastici Quattro verranno ufficialmente introdotti nel MCU.

A tal proposito, in una recente intervista in occasione del Brazilian Comic Con, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che ci sono già dei piani in corso per il prossimo grande crossover che riunirà tanto il passato quanto il futuro del MCU sul grande schermo.

“Nel MCU è tutto interconnesso, ma preferiamo concentrarci su un film alla volta. Stiamo realizzando il miglior film dedicato a Black Widow che potessimo fare… lo stesso discorso vale per Gli Eterni, Shang-Chi, Doctor Strange, Thor, Captain Marvel, Black Panther e per l’evoluzione delle loro storie.”

Feige ha poi aggiunto: “È chiaro, è sempre divertente vederli tutti insieme all’interno di un film più grande. Il che, lo giuro, è assolutamente nei nostri piani.”

LEGGI ANCHE – Marvel Studios: tutte le rivelazioni di Kevin Feige sul futuro del MCU

Ovviamente non ci è dato sapere nulla su questo nuovo grande crossover, né tantomeno se il progetto in questione sarà destinato al grande schermo o alla tv. La linea narrativa della Fase 4 inizierà a tracciarsi con l’uscita di Black Widow e a diventare ancora più chiara – probabilmente – con l’arrivo nelle sale del film dedicato agli Eterni.

Avengers: Endgame, i Giganti di Ghiaccio dovevano apparire nella battaglia finale

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La battaglia finale di Avengers: Endgame è stata una delle sequenze più epiche mai realizzate all’interno del MCU, dal momento che – tra eroi e villain – ha riunito quasi tutti i personaggi dell’Universo Marvel sul grande schermo.

Come rivelato di recente dall’artista Jerad S. Marantz, nella sequenza di Avengers: Endgame in questione avrebbero dovuto fare la loro apparizione anche i Giganti di Ghiaccio, gli abitanti del pianeta Jotunheim che appaiono all’inizio di Thor, il primo capitolo delle avventure dedicato al Dio del Tuono diretto nel 2011 da Kenneth Branagh.

Attraverso il suo account Instagram, Marantz ha spiegato: “Nella battaglia finale, stavano considerando l’idea di far tornare anche i Giganti di Ghiaccio. Nei concept che ho realizzato per il film, esploravo l’idea che grazie ai loro poteri riuscissero a generare delle armature di ghiaccio.”

Potete ammirare i concept di seguito:

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, il look di Ronin, dell’armatura di Rescue e del costume inedito di Vedova Nera nei nuovo concept

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris EvansScarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ComicBookMovie

WandaVision: le foto dal set anticipano un nuovo personaggio dei fumetti

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L’account Instagram Atlanta Filming ha condiviso nuove immagini dal set di WandaVision che potrebbero anticipare la presenza di un nuovo personaggio dei fumetti Marvel che farà il suo debutto nella serie.

Dopo la prima foto ufficiale della serie, che ritraeva Elizabeth Olsen e Paul Bettany come una coppia felice in una sit-com anni Cinquanta, queste nuove foto rubate sembrano suggerire la presenza di Agatha Harkness nello show Disney +.

Nelle foto si vede infatti Kathryn Hahn che, sotto alla giacca, indossa degli indumenti di colore viola, che rimandano al personaggio. Questo potrebbe anche non significare nulla, nel senso che magari la Hahn ha sotto la giacca solo un costume di scena generico, me potrebbe anche essere un indizio importante!

Come al solito lo sapremo soltanto a serie ultimata, ma visto che sappiamo che nella serie Wanda prenderà finalmente l’identità di Scarlet Witch, sembra probabile che la storia veda anche in azione la potente maga di oltre 20000 anni che nelle storie a fumetti è mentore di Wanda stessa.

Wandavision sarà una sitcom classica con la grandezza e l’epica tipiche della Marvel”, ha dichiarato uno dei registi Matt Shakman (Game of Thrones, The Boys), confermando le voci sul tono specifico dello show e l’ambientazione.

Non possiamo dire molto e in questo momento è praticamente tutto bloccato, ma sarà interessante esplorare la strana dinamica del rapporto tra l’eroina e l’androide. Visione non è umano ma forse è più umano di chiunque altro. Ha sempre cose sagge da dire e vede il mondo per quello che è, mentre Wanda è influenzata dai numerosi traumi subiti come la perdita di suo fratello e il fatto di essere un’orfana.” aveva raccontato il regista a variety. “Penso che tutto il team si stia concentrando su questa unione, frutto di un amore bizzarro, ma assolutamente giusto“.

Come rivelato da Charles Murphy nel nuovo episodio del suo podcast, la produzione dovrebbe partire il 4 novembre – e non a settembre – nei Pinewood Studios di Atlanta, la “casa” di quasi tutti i cinecomic Marvel. Nel report viene nominato anche il titolo di lavorazione dello show, “Big Red“.

Grease – Brillantina: Danny e Sandy di nuovo insieme!

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Grease – Brillantina: Danny e Sandy di nuovo insieme!

A 41 anni dall’uscita di Grease – Brillantina, Danny Zucko e Sandy Olsson sono di nuovo insieme. I due personaggi iconici, protagonisti del film di Randal Kleiser, uscito nel 1978, furono interpretati da John Travolta e Olivia Newton John, che in occasione della prima tappa del Meet ‘N’ Grease, hanno vestito di nuovo i panni dei due personaggi.

È la prima volta che i due interpretano di nuovo Danny e Sandy e ci aspettiamo che lo faranno anche durante le altre due tappe dell’evento, in tre città della Florida (West Palm Beach, Tampa e Jacksonville), che prevede la proiezione con la versione sing-a-long del film (ovvero il film con i testi delle canzoni in sovrimpressione, così che tutto il pubblico possa cantare).

Ecco le foto condivise da John Travolta sul suo account Instagram:

Anna Karina: morta la musa della Nouvelle Vague

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Anna Karina: morta la musa della Nouvelle Vague

Si è spenta all’età di 79 anni Anna Karina, una delle muse della Nouvelle Vague. A darne notizia è stato il suo agente che ha riferito che l’attrice danese soffriva da tempo di un tumore che l’ha uccisa.

Fu compagna e attrice per Jean-Luc Godard, con il quale lavorò in Le petit soldat (1960), La donna è donna (1961), Questa è la mia vita (1962), Band à part (1964), Agente Lemmy Caution, Missione Alphaville (1965), Il bandito delle undici (1965), Una storia americana (1966).

Al fianco di Serge Gainsbourg, Anna Karina portò avanti anche la carriera di cantante, che accostò a quella di attrice, con un discreto successo. Questo contribuì a fare di lei una vera e propria icona viva ancora oggi.

Avengers: Endgame, lo script rivela l’ultimo straziante pensiero di Tony Stark

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Mentre cresce l’attesa in merito alle prossime uscite dell’universo cinematografico Marvel, continuano ad arrivare curiosità sull’ultimo epico capitolo Avengers: Endgame

A maggio, come molti di voi già sapranno con l’uscita di Black Widow prenderà il via ufficialmente la Fase 4 e la nuova era continuerà con il film sugli Eterni. Tuttavia è ancora Avengers: Endgame a catalizzare l’attenzione soprattutto in vista del lancio di Disney Plus che in Italia avverrà nei primi mesi del 2020.

Ebbene, oggi  Brandon Davis ha condiviso un altro taglio della sceneggiatura che ha rivelato un cut che non è presente nella scena della morte di Tony Stark. Infatti da come possiamo vedere nella scena ormai divenuta iconica, Tony si lasciava ad alcun pensieri finali che non sono presenti nella versione che abbiamo visto al cinema, sebbene sia in linea con il personaggio di Stark. Dopotutto, come Iron Man, Tony è sempre stato gravato dall’idea che era sua responsabilità mantenere il mondo al sicuro mentre cercava di mantenere un impegno con la sua famiglia, e Endgame  lo vede sacrificare tutto ciò che ha amato per garantire un futuro per l’umanità.

Naturalmente, come spesso accade al cinema ci sono stati molti cambiamenti alla sceneggiatura del film durante lo sviluppo, quindi non è del tutto sorprendente scoprire che  questo particolare momento è stato tagliato. Dopotutto gli sceneggiatori inizialmente pensavano di lasciare vivere Tony Stark e hanno anche rimosso una scena che lo mostra nell’aldilà .

Avengers: EndgameAvengers: Endgame

Vi ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Avengers: Endgame è il film sui supereroi più atteso di tutti i tempi. Il cast vede Robert Downey Jr. nel ruolo di Iron Man, Chris Evans nel ruolo di Captain America, Mark Ruffalo nel ruolo di Bruce Banner, Chris Hemsworth nel ruolo di Thor, Scarlett Johansson nel ruolo di Vedova Nera, Jeremy Renner nel ruolo di Occhio di Falco, Brie Larson nel ruolo di Captain Marvel, Paul Rudd nel ruolo di Ant-Man, Don Cheadle nel ruolo di War Machine, Karen Gillan nel ruolo di Nebula e Danai Gurira nel ruolo di Okoye. Il film vede inoltre il ritorno di Gwyneth Paltrow nel ruolo di Pepper Potts, Jon Favreau nel ruolo di Happy Hogan, Benedict Wong nel ruolo di Wong e Tessa Thompson nel ruolo di Valchiria. Josh Brolin interpreta ancora una volta il famigerato antagonista del film, Thanos.

Il film Marvel Studios Avengers: Endgame è diretto dai registi vincitori dell’Emmy Award Anthony e Joe Russo a partire da una sceneggiatura originale scritta da Christopher Markus e Stephen McFeely. Kevin Feige è il produttore del film, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo, Trinh Tran, Jon Favreau, James Gunn e Stan Lee sono i produttori esecutivi.

La squadra creativa dei registi Anthony e Joe Russo comprende inoltre il direttore della fotografia Trent Opaloch (Avengers: InfinityWar, Captain America: Civil War), lo scenografo Charles Wood (Avengers: Infinity War, Matrix), i montatori Jeffrey Ford, ACE (Avengers: Infinity War, Captain America: Civil War) e Matthew Schmidt (Avengers: Infinity War, Captain America: The Winter Soldier), la costumista candidata a tre premi Oscar® Judianna Makovsky (Avengers: InfinityWar, Captain America: Civil War), il visual effects supervisor candidato all’Oscar Dan DeLeeuw (Avengers: InfinityWar, Captain America: Civil War), lo special effects supervisor candidato all’Oscar Dan Sudick (Avengers: Infinity War, Black Panther) e la stunt coordinator Monique Ganderton (Avengers: Infinity War, Atomica Bionda).

Basato sulla serie di fumetti Marvel pubblicata per la prima volta nel 1963, Avengers: Endgame è il proseguimento delle epiche avventure cinematografiche raccontate in Iron Man, L’Incredibile Hulk, Iron Man 2, Thor, Captain America – Il Primo Vendicatore, The Avengers, IronMan 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia, Avengers: Age of Ultron, Ant-Man, Captain America: Civil War, Doctor Strange, Guardiani della Galassia Vol. 2, Spider-Man: Homecoming, Thor: Ragnarok, Black Panther, Ant-Man and The Wasp, Avengers: Infinity War, Captain Marvel e l’acclamato Spider-Man: Far From Home.

Jamie Foxx: 10 cose che non sai sull’attore

Jamie Foxx: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per il suo ritratto del musicista Ray Charles, l’attore Jamie Foxx ha da quel momento continuato ad affermare la propria fama, partecipando a film di successo arricchiti dai personaggi da lui interpretati. Capace di sfoggiare tanto sfumature comiche quanto drammatiche, Foxx si è negli anni affermato grazie alla sua versatilità, elemento che gli ha permesso di ottenere anche ottimi riscontri di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Jamie Foxx.

Jamie Foxx: i suoi film

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1992, con il film Toys – Giocattoli, per poi recitare anche in Ogni maledetta domenica (1999) e Alì (2001). Nel 2004 diventa celebre per i suoi ruoli nei film Collateral e Ray, ricevendo nomination agli Oscar per entrambi e vincendo come miglior attore con il secondo dei due. Forte della fama ottenuta, l’attore recita poi in importanti film come Jarhead (2005), Miami vice (2006), Dreamgirls (2006), Il solista (2009), Appuntamento con l’amore (2010), Parto col folle (2010), Come ammazzare il capo… e vivere felici (2011) e Django Unchained (2013), con cui riconferma la propria celebrità. Negli ultimi anni l’attore ha poi avuto ruoli di rilievo nei film The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014), Annie – La felicità è contagiosa (2014), Baby Driver – Il genio della fuga (2017), Robin Hood – L’origine della leggenda (2018) e Il diritto di opporsi (2019), dove recita accanto all’attore Michael B. Jordan.

2. Ha recitato anche in televisione. Agli inizi della sua carriera l’attore ha recitato nel ruolo di George nella serie Roc (1992-1993), per poi affermarsi con un ruolo di rilievo nella serie In Living Color (1991-1994). Qualche anno più tardi l’attore è protagonista della serie The Jamie Foxx Show (1996-2001). Successivamente l’attore concentra invece la sua produzione nella carriera cinematografica.

3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Negli anni l’attore è stato anche produttore per alcuni dei progetti a cui ha preso parte o verso cui nutriva un semplice interesse. Tra questi si annoverano le serie The Jamie Foxx Show, Laffapalooza, From G’s to Gents, In the Flow with Affion Crockett e White Famous.

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Jamie Foxx: la sua vita privata

4. È stato fidanzato con una celebre attrice. Nel 2013 l’attore intraprende una relazione con l’attrice Katie Holmes, all’epoca fresca di divorzio dal marito Tom Cruise. La loro relazione è tuttavia stata resa nota soltanto nell’estate del 2017. I due si sono poi separati nell’agosto del 2019.

Jamie Foxx in Ray

5. Ha suonato realmente i brani al pianoforte. L’attore è rinomato per essere anche un talentuoso pianista, a tal punto da aver eseguito personalmente i brani al pianoforte presenti nel film, senza ricorre all’utilizzo di controfigure.

6. Ha indossato delle lenti che lo rendevano quasi del tutto non vedente. Per riuscire a calarsi meglio nel ruolo del musicista non vedente Ray Charles, l’attore si è avvalso dell’utilizzo di alcune particolari lenti a contatto che gli limitavano in modo massiccio la vista. Per sopperire a tale mancanza, l’attore ha inoltre preso lezioni di Braille, per riuscire a calarsi ancor di più nel ruolo.

Jamie Foxx in Django Unchained

7. Consigliò il ruolo da protagonista ad un suo amico. Originariamente il ruolo del celebre Django era stato scritto da Quentin Tarantino per l’attore Will Smith, il quale tuttavia rifiutò. Foxx, venuto a conoscenza del progetto, consigliò allora all’amico Idris Elba di accettare la parte. Tuttavia, dopo un colloquio con il regista, fu proprio Foxx ad essere scelto, merito anche della sua pregressa esperienza nell’equitazione.

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Jamie Foxx: il suo fisico

8. È noto per il suo fisico possente. Nel film Django Unchained l’attore appare più volte svestito, sfoggiando un fisico particolarmente scolpito e possente. Dopo essere apparso in tali vesti, l’attore ha potuto aggiungere anche tale aspetto di sé ai motivi della sua celebrità.

Jamie Foxx: il suo patrimonio

9. È un attore particolarmente ricco. Grazie ai suoi ruoli in film di successo, e ai numerosi premi vinti nel corso della carriera, Foxx detiene ad oggi un patrimonio stimato di circa 100 milioni di dollari.

Jamie Foxx età e altezza

10. Jamie Foxx è nato a Terrell, in Texas, Stati Uniti, il 13 dicembre 1967. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Abigail Spencer: 10 cose che non sai sull’attrice

Abigail Spencer: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Abigail Spencer ha saputo dar vita a personaggi di rilievo in alcune delle più note serie TV degli ultimi anni. Con la fama acquisita ha potuto debuttare anche al cinema, prendendo parte ad alcuni film di successo. Ad oggi l’attrice è in cerca del ruolo che possa consacrarne la carriera, e nel frattempo si può godere gli apprezzamenti ricevuti da parte della critica.

Ecco 10 cose che non sai di Abigail Spencer.

Abigail Spencer: i suoi film

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo nel 2001 con il film Campfire Stories. Successivamente prende parte a Truth and Dare (2003), Jekyll (2007) e In My Sleep (2010). Nel 2011 ottiene un ruolo di rilievo nel film Cowboys & Aliens (2011), per poi recitare in Una spia non basta (2012), Chasing Mavericks (2012), The Haunting in Connecticut 2: Ghosts of Georgia (2013) e in Il grande e potente Oz (2013). Negli ultimi anni è apparsa al cinema nei film This Is Where I Leave You (2014), The Forger (2014) e Bastardi insensibili (2015).

2. È nota per i ruoli televisivi. La Spencer è particolarmente nota per i suoi ruoli televisivi, in particolare nelle serie La valle dei pini (1998-2000), Angela’s Eyes (2006), Mad Men (2009), Hawthorne – Angeli in corsia (2010), Childrens Hospital (2010-2012), Burning Love (2012-2013), How I Met Your Mother (2007 e 2014), True Detective (2015), Rectify (2013-2016), Timeless (2016-2018), Suits (2011-2019), Grey’s Anatomy (2017-2019) e Reprisal (2019).

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Abigail Spencer – in the SundanceTV original series “Rectify” – Photo Credit: James Minchin

Abigail Spencer è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo seguito da 536 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dedicate ai suoi progetti da interprete.

Abigail Spencer ha un ex marito

4. È divorziata.  L’attrice sposò Andrew Pruett nel 2004. Nel 2008 la coppia diede vita al loro unico figlio. Nel febbraio del 2012 annunciano la separazione per incompatibilità con i rispettivi stili di vita, giungendo poi al divorzio nel 2013.

Abigail Spencer al Royal Wedding

5. Era tra gli invitati al matrimonio reale. Nel maggio del 2019 si svolge il matrimonio tra il principe Harry e l’attrice statunitense Meghan Markle. La Spencer figura tra gli invitati al matrimonio, in quanto amica della sposa. L’abito sfoggiato quel giorno è inoltre stato indicato come uno dei più belli visti al matrimonio.

Abigail Spencer in How I Met Your Mother

6. Ha interpretato un personaggio divenuto celebre. Pur comparendo soltanto in due episodi della serie How I Met Your Mother, l’attrice è rimasta celebre per aver interpretato una delle fiamme di Ted Mosby, nota come Blah Blah, poiché il protagonista non riusciva a ricordare il suo nome ma soltanto il suo essere logorroica.

Abigail Spencer in True Detective

7. Ha interpretato un personaggio nella seconda stagione. Nella seconda stagione della serie antologica, l’attrice ricopre il ruolo di Gena, moglie del personaggio di Ray, interpretato dall’attore Colin Farrell. L’attrice ha definito il suo personaggio non come una vittima ma come una sopravvissuta ai terribili eventi che circondano la sua storia nella stagione.

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Abigail Spencer in Suits

8. È tornata nella serie a distanza di tempo. L’attrice ha annunciato che sarebbe tornata a recitare in Suits dopo anni dall’ultima apparizione. La Spencer ha così ripreso il ruolo di Scottie, vecchia compagna di studi del protagonista Harvey, con il quale condivide una lunga storia d’amore.

Abigail Spencer in Grey’s Anatomy

9. Ha partecipato alla celebre serie medical drama. L’attrice ha ricoperto il ruolo della dottoressa Megan Hunt nella celebre serie, salvo poi allontanarsi dalla trama centrale e ricomparire nella quindicesima stagione della serie.

Abigail Spencer età e altezza

10. Abigail Spencer è nata a Gulf Breeze, in Florida, Stati Uniti, il 4 agosto 1981. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Il terzo omicidio al cinema dal 19 Dicembre

Il terzo omicidio al cinema dal 19 Dicembre

Debutterà dal 19 Dicembre il thriller Il terzo omicidio diretto dal pluripremiato regista giapponese Hirokazu Kore’eda.

Il terzo omicidio: trailer

La trama del film Il terzo omicidio

Shigemori, un avvocato di successo, assume la difesa di Misumi, un uomo di mezza età accusato di aver brutalmente ucciso e derubato il pro- prio capo. Il presunto assassino aveva già scontato una lunga pena de- tentiva per un duplice omicidio di cui si era macchiato 30 anni prima. Le possibilità di Shigemori di evitare la condanna a morte per il suo assistito sono poche, dato che l’uomo ha già ammesso chiaramente la propria colpevolezza.

Mentre approfondisce il caso, ascoltando le testimonianze dei cono- scenti di Misumi, dei familiari della vittima e dello stesso indiziato, Shige- mori inizia a dubitare che l’uomo sia davvero colpevole.

Il terzo omicidio è un dramma processuale ricco di suspense. Da dove ha tratto l’ispirazione?

In primo luogo, volevo rappresentare in modo corretto il lavoro di un legale. Poi, quando ho parlato con gli avvocati e con il supervisore le- gale di Father and Son, tutti mi hanno detto: «La corte non è il luogo dove stabilire la verità». Mi dissero che nessuno può conoscere la ve- rità. Ho pensato che fosse un argomento interessante e ho sentito di voler fare un lm di genere forense in cui la verità non viene rivelata.

Durante la stesura della sceneggiatura è incappato in molti passi falsi…

In passato, ho realizzato lm da una prospettiva in cui i personaggi non venivano giudicati. In altre parole, ho lmato senza una prospetti- va onnisciente. Tuttavia, i lm di suspense e i drammi processuali non funzionano senza una prospettiva di questo tipo. Nonostante questo, non ne volevo adottare una, perciò ho lottato con questo con itto.

Hirokazu Kore’eda: il pluripremiato regista giapponese

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È nato il 6 giugno 1962 a Tokyo. Dopo la laurea alla Waseda University nel 1987, Hirokazu Kore’eda è entrato nella TV Man Union dove ha diretto diversi programmi di documentari vincitori di vari premi. Nel 2014 ha lanciato la sua casa di produzione BUN-BUKU.

Del 1995 è il suo debutto come regista di lm con Maborosi – tratto dal romanzo di Miyamoto Teru, vincitore del Premio Osella al 52° Festival di Venezia – una storia dalle tinte fosche e inquietanti che vedeva nel cast l’allora emergente attore Asano Tadanobu. Segue un altro racconto dalla cornice fantastica, After Life (1998), ambientato in una sorta di limbo tra cielo e terra. Il lm viene distribuito in oltre 30 nazioni e porta Hirokazu Kore’eda all’attenzione internazionale.

Nel 2001, Distance, imperniato sull’elaborazione del lutto da parte di un gruppo di persone divenute loro malgrado conoscenti, è stato selezionato in competizio- ne al Festival di Cannes. Il protagonista del suo quarto lavoro Nessuno lo sa (2004), il tredicenne Yagira Yūya, ha raccolto grande attenzione come il più giovane attore ad aver ricevuto il premio per la miglior interpretazione nella storia del Festival di Cannes. Il lm è ispirato a un fatto di cronaca (una madre che abbandona improv- visamente i propri gli per scappare con un uomo) che scosse il Giappone negli anni ‘90.

Hirokazu Kore’eda: tutti i suoi film

Nel 2006, Hana, un lm di samurai sul tema della vendetta, è stato il suo primo lm in costume. Nel 2008, Kore-eda ha presentato Still Walking; il lm, in parte autobiogra co, vede la partecipazione della star giapponese Abe Hiroshi, con cui formerà un sodalizio artistico, e verte su una riunione di famiglia nella provincia giapponese. Nel 2009, con Air Doll, presentato a Un Certain Regard al 62° Festival di Cannes, Kore-eda opera la sua prima incursione nel mondo dei manga trattan- do il tema della solitudine e delle fantasie sessuali dei giapponesi. Nel 2011, con I Wish, il regista torna a dirigere, dopo Nessuno lo sa, un gruppo di attori bambini, questa volta con una storia più solare che ruota attorno ai fuochi d’arti cio. Il lm ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura al 59° Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián.

Nel 2012, ha debuttato come regista di una serie tv in Going Home che vede ancora una volta nel cast il dato Abe Hiroshi. Father and Son (2013), vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes, ha ricevuto il Premio del Pubblico ai festival di San Sebastián, Vancouver e San Paolo e ha segnato un nuovo record di incassi, nella lmogra a del regista, in diverse nazioni. La vicenda ruota attorno a due famiglie che vengono a contatto quando si scopre che i rispettivi gli sono sta- ti scambiati per errore alla nascita. Nel 2015 è nuovamente in concorso al Festival di Cannes con Little Sister, nuovamente tratto da un manga, che ha ricevuto vari Japan Academy Award tra cui quello per Miglior Film e Miglior Regia, così come il

Premio del Pubblico al Festival di San Sebastián. Nel 2016, Ritratto di famiglia con tempesta, di nuovo con Abe Hiroshi questa volta nella parte di un detective priva- to, ha esordito nella sezione Un Certain Regard al 69° Festival di Cannes. Nel 2017 il regista collabora per la prima volta col celebre attore Yakusho Kōji nel dramma processuale Il terzo omicidio, presentato in concorso al Festival di Venezia. A Can- nes, Kore-eda è stato insignito della Palma d’oro con il lm Un affare di famiglia, mentre nel 2019 ha aperto il Festival di Venezia con la sua prima co-produzione internazionale, Le verità, girato in Francia e con un cast che vanta Catherine De- neuve, Juliette Binoche ed Ethan Hawke. La storia verte sul rapporto altalenante tra una madre, diva del cinema, e la glia sceneggiatrice.

Hirokazu Kore’eda è stato anche produttore per giovani registi giapponesi. Kakuto, diret- to da Iseya Yūsuke, ha debuttato all’International Film Festival Rotterdam nel 2003. Wild Berries, dello stesso anno, è stato scritto e diretto da Nishikawa Miwa, il cui se- condo lungometraggio, Sway, è stato mostrato alla Semaine de la critique di Can- nes nel 2006. Il documentario Ending Note: Death Of Japanese Salesman (2011), rmato da Sunada Mami, ha raccolto consensi di pubblico a livello internazionale. Kore-eda Hirokazu è stato recentemente insignito del premio Cineasta Asiatico dell’Anno al Busan International Film Festival del 2019.

Villetta con ospiti: il nuovo film di Ivano De Matteo

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Villetta con ospiti: il nuovo film di Ivano De Matteo

Arriverà al cinema il 30 Gennaio dal Villetta con ospiti, il nuovo film di Ivano De Matteo con protagonisti Marco Giallini e Michela Cescon.

Il primo è tratto da un soggetto e sceneggiatura di IVANO DE MATTEO e VALENTINA FERLAN ed è prodotto da MARCO POCCIONI, MARCO VALSANIA, una coproduzione italo-francese RODEO DRIVE con RAI CINEMA e LES FILMS D’ICI, ed è distribuzione da  ACADEMY TWO 

Nel cast oltre ai due citati ci sono anche MASSIMILIANO GALLO, ERICA BLANC, CRISTINA FLUTUR, MONICA BILLIANI, TIBERIU DOBRICA e con BEBO STORTI e con la partecipazione di VINICIO MARCHIONI.t

Di giorno le nostre signore e i loro mariti ostentano pubblica virtù ai tavolini dei caffè. Poi, di notte, la commedia scivola nel noir ed esplode il lato oscuro della provincia in un susseguirsi di meschinità e violenze.

La trama del film Villetta con ospiti

Ventiquattr’ore per raccontare una splendida famiglia borghese e una ricca cittadina del nord Italia.  Di giorno le nostre signore e i loro mariti ostentano pubblica virtù ai tavolini dei caffè. Poi, di notte, la commedia scivola nel noir ed esplode il lato oscuro della provincia in un susseguirsi di meschinità e violenze.

I sette vizi capitali incarnati dai sette protagonisti si palesano ai nostri occhi quasi con innocenza. Nessuno è accusabile di nulla anche se, tutti insieme, si macchieranno del peggiore dei peccati.

Danny Aiello: morto l’attore di Fa’ la cosa giusta

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Danny Aiello, che ha recitato ne Il Padrino – Parte II, Stregata dalla Luna e soprattutto Fa’ la cosa giusta, si è spento all’età di 86 anni giovedì in una struttura medica del New Jersey a seguito di una malattia improvvisa.

La sua morte è stata confermata dal portavoce Tracey Miller, che ha rilasciato questa dichiarazione: “È con profondo dolore che riferiamo che Danny Aiello, amato marito, padre, nonno, attore e musicista, è morto ieri sera dopo una breve malattia. La famiglia chiede privacy in questo momento. Gli accordi di servizio saranno annunciati in un secondo momento.”

La svolta cinematografica di Aiello arrivò nel 1973 con un ruolo secondario nel film drammatico sul baseball Bang the Drum Slowly, con Robert De Niro. Un ruolo importante arrivò l’anno seguente quando interpretò il mafioso Tony Rosato nel film premio Oscar Il Padrino – Parte II.

Oltre a ben quattro film con Woody Allen, Danny Aiello è ricordato per C’era una volta in America (1984), Harlem Nights (1989), Hudson Hawk (1991), Ruby (1992), Léon: The Professional (1994), 2 Days in the Valley (1996), Lucky Number Slevin (2006).

La sua interpretazione del testardo Sal in Fa’ la cosa giusta di Spike Lee ha riscosso un successo ancora maggiore, ottenendo nomination per un Golden Globe e un Oscar.

Sorry We Missed You, trailer del nuovo film di Ken Loach

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Sorry We Missed You, trailer del nuovo film di Ken Loach

Ecco il trailer italiano di Sorry We Missed You, il nuovo film di Ken Loach presentato al Festival di Cannes 2019 e in arrivo in Italia il prossimo 2 gennaio distribuito da Lucky Red.

Leggi la recensione di Sorry We Missed You

In merito a come è nata l’idea di un film come Sorry We Missed You, il regista ha rivelato:  Quando abbiamo finito Io, Daniel Blake, ho pensato “Chissà, forse questo è il mio ultimo film”. Ma quando eravamo andati ai banchi alimentari per svolgere le nostre ricerche per quel film, ci eravamo resi conto che molte delle persone che li frequentavano avevano un impiego, part time o con contratti a zero ore. È un nuovo tipo di sfruttamento.

La cosiddetta gig economy (il modello economico basato sul lavoro accessorio), i lavoratori autonomi o a chiamata dalle agenzie, la precarietà dell’impiego, sono temi che hanno continuato a caratterizzare le ininterrotte conversazioni quotidiane tra Paul [Laverty] e me. E pian piano è emersa l’idea che forse valeva la pena di fare un altro film, non esattamente complementare a Io, Daniel Blake , ma comunque legato al primo.”

Sorry we missed you: trama

Newcastle. Ricky e la sua famiglia combattono contro i debiti dopo il crack finanziario del 2008. Una nuova opportunità? appare all’orizzonte grazie a un furgone nuovo che offre a Ricky la possibilità? di lavorare come corriere per una ditta in franchise. Si tratta di un lavoro duro, ma quello della moglie come badante non e? da meno. L’unita? familiare e? forte ma quando entrambi prendono strade diverse tutto sembra andare verso un inevitabile punto di rottura.

1984: perché sembra essere l’anno preferito da Hollywood?

1984: perché sembra essere l’anno preferito da Hollywood?

A giudicare da alcuni titoli che arriveranno in sala e sul piccolo schermo (o che abbiamo già visto di recente), Hollywood sembra ossessionata dall’anno del Signore 1984. Basti pensare a Wonder Woman 1984, oppure ad American Horror Story 1984, che non solo sono ambientati in quell’anno ma lo portano scritto anche nel titolo, a mo di dichiarazione d’amore.

Ma cosa ha in particolare questo anno? Insieme a WW84 e AHS 1984, altri film e serie TV recenti ambientate nel 1984 includono Black Mirror: Bandersnatch, il film biografico su Gary Hart del regista Jason Reitman, The Front Runner, la stagione 2 di Stranger Things e la stagione 5 di The Americans. Parti di Bohemian Rhapsody, Motley di Netflix Anche il film biografico di The Dirt, Terminator: Genisys e Cobra Kai sono ambientati nel 1984.

Infatti, Terminator: Genisys ricrea scene dell’originale The Terminator di James Cameron, uscito nel 1984, mentre Cobra Kai è un sequel diretto di The Karate Kid del 1984 , con Johnny Lawrence (William Zabka) che raccontava anche gli eventi del film dal suo punto di vista, dipingendo Daniel LaRusso (Ralph Macchio) come il vero cattivo.

Uno dei motivi principali che legano Hollywood agli anni ’80 in generale è la nostalgia. Ma questo potrebbe valere per l’intero decennio, mentre qui si parla di un anno in particolare!

Mentre il 1984 sembra un “periodo più semplice” rispetto al 2019, un anno a cui si guarda appunto con nostalgia e con una semplicità romantica, si è trattato di un anno molto tumultuoso. A causa della guerra fredda, l’Unione Sovietica ha boicottato le Olimpiadi estive del 1984 tenutesi a Los Angeles. Il 1984 ha visto una controversa elezione presidenziale in cui Ronald Reagan ha vinto un secondo mandato su Walter Mondale, il virus dell’AIDS è stato scoperto e reso pubblico, il primo ministro indiano Indira Gandhi è stato assassinato e la minaccia della guerra nucleare è caduta sul mondo. Il 1984 non ha avverato l’oscura profezia che George Orwell aveva fatto nel suo romanzo (1984, appunto), ma quell’anno è stato un periodo spaventoso, a modo suo, e molti film e serie TV ambientati nel 1984 riflettono sicuramente quella sensazione di terrore e disagio.

1984 – l’ossessione di Hollywood

Eppure, il 1984 è stato anche un anno significativo per la cultura pop che ha creato molti franchising duraturi. Ghostbusters, Gremlins e The Terminator sono stati proiettati per la prima volta quell’anno e continuano a lasciare il segno una generazione dopo; Ghostbusters: Legacy di Jason Reitman promette di essere la vera continuazione del franchise mentre James Cameron stesso è tornato finalmente a produrre un sequel di The Terminator, Terminator: Destino Oscuro, diretto da Tim Miller.

I giocattoli di Transformers e l’annesso cartone animato sono arrivati ​​nel 1984, Hulk Hogan (che presto sarà interpretato da Chris Hemsworth in un film biografico) è diventato campione della WWE e ha contribuito a cambiare per sempre il wrestling professionale, Bruce Springsteen ha pubblicato il suo iconico album Born In The USA e Apple ha presentato in anteprima il famigerato spot ispirato a George Orwell che annunciava il personal computer Macintosh.

Il 1984 è un periodo molto antecedente allo sviluppo di internet e dei social media, in cui nessuno aveva uno smartphone e le persone non erano costantemente connesse, il che offre maggiori opportunità ai cineasti di oggi che ambientano le loro storie in quel periodo di incorporare mistero e tensione nella loro narrazione. La tecnologia del 1984 era lungimirante ma ancora primitiva per gli standard odierni, e la fantascienza si appoggiava ancora più sulla “finzione” che sulla “scienza”.

E, grazie in gran parte al romanzo di Orwell, il 1984 porta con sé un’aura minacciosa che lo separa dagli altri anni del decennio. In realtà, il 1984 è un terreno fertile per film e serie TV avvincenti per tutti, e Hollywood sta raccogliendo con intelligenza i benefici di quel fatidico anno.

Avengers: Endgame, il look di Ronin, dell’armatura di Rescue e del costume inedito di Vedova Nera nei nuovo concept

Continuano a fioccare concept art relative ad Avengers: Endgame in cui scopriamo il processo creativo dietro ad alcune scelte estetiche del film. Soprattutto, scopriamo come i filmmaker sono arrivati a raggiungere i risultati che abbiamo visto sul grande schermo in merito ad armature, pettinature e scenografie.

In particolare ecco di seguito quattro serie di concept art che ci mostrano la messa a punto del look di Rescue, alias Pepper Potts con indosso l’armatura ideata da Tony Stark per difenderla, l’aspetto di Ronin, il nuovo alter ego vendicativo di Clint Barton, i diversi modelli di tute per il viaggio nel tempo e infine la scelta del costume e del look per Vedova Nera:

Rescue

Le tute per il viaggio nel tempo

Ronin

Il look di Vedova Nera

DCEU: 10 errori di continuity nei film che nessuno ha notato

DCEU: 10 errori di continuity nei film che nessuno ha notato

La storia del DCEU è stata parecchio travagliata: non soltanto ha dovuto fare i conti con l’eredità lasciata da Christopher Nolan e dalla sua trilogia de Il Cavaliere Oscuro, ma anche e soprattutto con i maggiori consensi che è riuscito a raccogliere – soprattutto in termini di incasso – l’Universo Cinematografico Marvel.

Fortunatamente, dall’uscita di cinecomic come Aquaman, Shazam! e soprattutto Joker, sembra che il DCEU si stia lentamente avviando verso una nuova e gloriosa fase. Ciononostante, i titoli dell’Universo DC contengono errori non soltanto a livello di storia e di tono, ma anche a livello di continuity.

Abbiamo raccolto di seguito 10 errori di continuity nel DCEU che forse non avete mai notato:

Il mistero dell’autobus 6370

L’Uomo d’Acciaio ha portato sullo schermo una nuova incarnazione dell’amatissimo eroe kryptoniano. Superman si è ritrovato al centro di un film alimentato da profonde questioni; un film che ha abbracciato un tono più oscuro e che alla fine è emerso come una pellicola decisamente più matura rispetto ai film del passato.

Zack Snyder è riuscito a regalare al pubblico un film di Superman molto diverso dal solito, ma è innegabile che al suo interno ci siano presenti alcuni errori abbastanza palesi. Ad esempio, durante la battaglia di Metropolis, un autobus targato 6370 viene distrutto; più tardi, quello stesso autobus riapparirà in un parcheggio.

La ferita di Zod

Una delle sequenze memorabili de L’Uomo d’Acciaio doveva essere la sequenza di apertura su Krypton, ma così non è stato! Durante il combattimento tra Jor-El e il generale Zod, quest’ultimo subisce un colpo che gli provoca una ferita sul volto; nelle scene successive, a causa di un lavoro di montaggio non particolarmente accurato, la ferita tenderà ad apparire e scomparire.

Problemi di archiviazione

Dire che Batman v Superman: Dawn of Justice abbia letteralmente diviso il pubblico è un mero eufemismo. Le scelte creative, insieme al risultato finale, hanno provocato disappunto tra i fan, nonostante ci sia una grossa fetta di pubblico innamorata della visione dell’universo creato da Zack Snyder.

In una scena del film vediamo Diana ricevere una email da Bruce Wayne in cui l’uomo la mette al corrente che è venuto a conoscenza del mondo dei Metaumani. Nella scena, la dimensione totale dell’allegato e-mail è di 24 MB; tuttavia, quando l’allegato si apre, la dimensione totale di ogni singolo file contenuto al suo interno è pari a 800 MB… di gran lunga maggiore!

Il barattolo magico 

Il rapporto tra la Senatrice Finch e Lex Luthor è uno dei più strani all’interno del DCEU. Ogni volta che li abbiamo visti insieme, c’era sempre una strana tensione, con il pubblico che spesso si è sentito a disagio.

Ecco perché anche la morte della Senatrice Finch doveva apparire agli occhi dello spettatore come altrettanto strana: prima che un’esplosione la uccidesse, le venne consegnato un bicchiere contenente dell’urina con sopra scritto “Tea alla Pesca della Nonna”. Stranamente, il barattolo appare sigillato da un coperchio in alcuni frangenti, mentre in altri è “magicamente” assente.

Alterare la storia

Batman v Superman e Wonder Woman sono collegati tra loro grazie alla foto scattata a Diana e al suo esercito durante la Prima Guerra Mondiale. Chi avrebbe mai immaginato che questa foto avrebbe scatenato una delle più grandi critiche che siano mai state rivolte al DCEU?

Purtroppo, la foto presenta un grande errore di continuity. Nell’immagine, infatti, Diana ha una tracolla per il suo lazo posta sul lato destro; quando la foto viene effettivamente scattata, però, appare sul suo lato sinistro.

Una questione di unghie

Con la sua Harley Quinn, Margot Robbie ha finalmente portato sul grande schermo uno dei personaggi più amati dell’universo di Batman. Dopo anni di racconti a fumetti, è arrivata al cinema un’iterazione in carne ed ossa della Mattacchiona che i fan hanno letteralmente adorato: non a caso, la performance della Robbie in Suicide Squad è stato uno degli elementi più apprezzati del film di David Ayer.

Sfortunatamente, anche in merito ad Harley Quinn sono stati commessi alcuni errori di continuity, che riguardano il costume e il trucco. Ad esempio, nella scena del film in cui la supercriminale controlla il telefono, vediamo che un’unghia è dipinta, mentre nella sequenza immediatamente successiva non lo è.

Il nome misterioso

Un altro personaggio molto amato di Suicide Squad è stato sicuramente quello di Amanda Waller, interpretato da Viola Davis, nonostante non si tratti di un supereroe o di un membro del gruppo di mercenari.

Nella scena in cui la Waller si trova a cena con i consiglieri militare per decidere chi saranno i membri della Squadra Suicida, uno dei militari seduti al tavolo viene identificato come Ammiraglio MacKensie. Nei titoli di cosa però, il nome dell’attore che interpreta il personaggio è stato sostituito con quello di qualcuno di nome “Olsen”…

Errori legati alla slow-motion 

Justice League è quel film che molti fan hanno addirittura paura di menzionare. La controversa relazione nata tra Zack Snyder e la Warner Bros., e tra lo stesso regista e i fan, è stata al centro di un enorme dibattito, attivo ancora oggi a causa della “Snyder-Cut”, ossia la versione del film com’era stato inizialmente concepito dal regista.

Era inevitabile che tutti i problemi legati alla produzione e alla post-produzione del film avrebbero avuto un’effetto devastante sul prodotto finale. In una scena, infatti, The Flash utilizza i suoi poteri per salvare tutti: la scena in questione è stata realizzata in slow-motion. Prima di quella scena, Wonder Woman aveva cercato di raccogliere con la mano sinistra la sua spada; quando The Flash entra in azione e si avvicina per toccarne la punta con un dito, vediamo che Diana la brandisce con la mano destra.

Tutta colpa dell’oro

Per molti fan Aquaman ha rappresentato un vero e proprio riavvio del DCEU, nonostante anche Wonder Woman avesse raccolto numerosi consensi, soprattutto tra i fan. Cionostante, anche il cinecomic di James Wan presenti un errore di continuity: in una scena, un soldato paga Black Manta per il suo lavoro, lanciandogli una borsa d’oro; quando vediamo Black Manta nel frame successivo, l’oro è stato già posizionato alle sue spalle.

Lo zaino funzionale

Shazam! è uno dei film di supereroi più divertenti di sempre. L’energia del protagonista, i colori vivaci e lo stile tipicamente anni ’80 hanno fatto sì che il film con Zachary Levi conquistasse il cuore dei fan. Purtroppo, però, neanche questo titolo è privo di errori di continuity: quando Billy si trasforma nel suo alter ego adulto, strappa accidentalmente lo zaino: più avanti, però, ritroviamo lo stesso zaino che non sembra aver subito alcun danno.

Fonte: Screen Rant

Avengers: Endgame, uno spettacolare concept della A-Force all’attacco

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È stato un momento rapidissimo nel corso della battaglia conclusiva di Avengers: Endgame, eppure quello in cui la A-Force si schiera contro le truppe di Thanos e va all’attacco è stata una delle scene più applaudite del film dei Fratelli Russo.

La squadra di eroine Marvel si unisce intorno a Captain Marvel, giunta in soccorso di Spider-Man che stringe il Guanto dell’Infinito. La scena in questione ha dato adito a molte speculazioni in merito all’eventualità che la Marvel stia sviluppando un film sulla squadra al femminile, ipotesi corroborata da molte delle attrici coinvolte nella scena.

Ecco di seguito il concept spettacolare di Andy Park che ha messo al centro dell’azione Captain Marvel, circondandola con le altre eroine, da sinistra verso destra: Nebula, Valchiria, Gamora, Wasp, Nakia, Scarlet Witch, Mantis, Rescue, Shuri e Okoye.

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Per quanto riguarda invece il tenerissimo personaggio del mondo di Star Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre, il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la nostra memoria collettiva.

Martin Scorsese suggerisce di non guardare The Irishman sullo smartphone

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Poco prima dell’arrivo di The Irishman su Netflix, Martin Scorsese aveva rilasciato un’intervista al noto giornalista americano Peter Travers durante il quale aveva affrontato una questione particolare spinosa: è possibile fruire della visione di un prodotto audiovisivo attraverso lo schermo di uno smartphone?

All’epoca dell’intervista, Scorsese aveva dichiarato: “Non ci ho mai pensato. Negli ultimi 20 anni ho fatto film sia per la televisione che per il cinema, in termini di dimensioni dello schermo, intendo… ma mai per il telefono. Non saprei neanche come fare. Mi piacerebbe, ma non so come si fa. È una cosa che non capisco. Sono consapevole che ci sono film concepiti anche per quel tipo di dispositivo, ma mi sento di suggerire, se qualcuno dovesse avere voglia di guardare un mio film o il film di qualsiasi altro regista, di non guardarlo su un telefonino. Guardatelo su un iPad… un iPad grande, almeno!”. 

Le dichiarazioni di Martin Scorsese sono balzate nuovamente all’attenzione negli ultimi giorni, quando Ryan Reynolds – in occasione della promozione di 6 Underground, il nuovo film di Michael Bay disponibile sempre su Netflix da oggi – ha avuto modo di commentarle alle pagine di Variety. La star di Deadpool avrebbe dichiarato: “Dovresti poter guardare quel che c***o ti pare su qualsiasi c***o di dispositivo che ti pare. È così che vanne le cose”. 

A quanto pare, però, le parole dell’attore sono state totalmente fraintese! È stato infatti lo stesso Reynolds a riprendere l’articolo di Variety sul proprio profilo Twitter e a specificare – sempre con la tradizionale ironia che lo contraddistingue – che le sue dichiarazioni non erano nella maniera più assoluta una risposta a quelle di Scorsese: “Più che altro stavo parlando delle preferenze del pubblico”, ha scritto Ryan Reynolds su Twitter. “Non volevo mancare di rispetto a Martin Scorsese, Variety! Ma sono comunque emozionato per quella che credo sarà l’unica volta che il mio nome e quello di Scorsese appariranno insieme sui titoli dei giornali.”

LEGGI ANCHE – The Irishmanrecensione del film di Martin Scorsese #RomaFF14

Serata conclusiva della due Giorni Venticinque anni Senza/Con Gian Maria Volonté

Venticinque anni fa, il 6 Dicembre del 1994, Gian Maria Volonté finiva l’esperienza terrena nella città di Florina, in Grecia, mentre si trovava sul set del film “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulos. Il suo funerale si svolge a Velletri, dove risiedeva; le sue spoglie riposano, come da sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero de La Maddalena, in Sardegna. Venerdì 13 Dicembre, per rendere il doveroso omaggio all’immenso patrimonio artistico e d’impegno civile che è nostro compito custodire e vitalizzare, nello spazio culturale Brancaleone torna l’appuntamento romano di “Io sto con Volonté” rassegna itinerante nata nel 2008 e dedicata all’attore.

Per questa edizione 2019 è stata scelta la location del Brancaleone nel quartiere Tufello, sito in un municipio che da qualche tempo è protagonista di una nuova sferzata culturale grazie all’impegno costruito da esperienze nate basso come Grandecomeunacittà, Astracult  e divenute punto di riferimento e di fruizione culturale di un’intera comunità. Sarà un momento di aggregazione popolare per celebrare il più grande attore italiano per quanto donato alla collettività, un appuntamento di riattivazione della memoria, ringraziandolo per aver messo il suo straordinario talento d’attore al servizio dell’impegno civile, con la caparbietà e un’attitudine alla verità della narrazione che gli ha permesso insieme a Petri, Montaldo ecc. di essere elemento di spicco della rivoluzione culturale degli anni Settanta; ciò in un paese che con l’affievolirsi delle avanguardie di lotta non ha esitato a presentargli il conto, spingendolo dagli anni ‘80 a cercare lavoro all’estero.  Ancora oggi i suoi personaggi sono attuali e utili per decifrare l’anima di una collettività nel pieno di una crisi sociale e di una perdita di memoria.

Questo 2019, in cui ricorre il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Volonté, è un solco importante nel nostro paese: quest’anno, infatti, sono passati cinquant’anni dalla strage di Piazza Fontana e dall’omicidio  dell’anarchico Pinelli, particolare sincronismo rammentato in “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli”, unico documento cinematografico esistente che ripercorre con esatta verità la storia dell’omicidio del Pinelli, avvenuto il 16 dicembre 1969 nella questura di Milano.

Venerdì 13 dicembre il pubblico sarà accolto dalla mostra fotografica “Gian Maria Volonté, il personale e il politico” a cura di Marco Geppetti che, insieme alla MGMC, gestisce l’archivio dello storico fotografo Marcello Geppetti.  A seguire la presentazione libro di Giovanni Savastano “Gian Maria Volonté, Recito Dunquesono”

Seguirà la proiezione in Anteprima Nazionale del cortometraggio indipendente dedicato a Volonté  intitolato “I Giochi” testo di Christian Raimo, idea scenica e interpretazione di Alessandra Magrini, regia e montaggio video di Valentina D’amore e Stefano Torreggiani, produzione LabTv.

A seguire incontro partecipato con: Antonio Medici, coordinatore della scuola “Gian Maria Volonté”, saggista e direttore del premio Zavattini; Christian Raimo, scrittore e ideatore del fenomeno culturale “Grandecomeunacittà”; Federico Fiume, attore bambino nel film di Elio Petri “La classe operaia va in paradiso”; Giovanni Savastano, autore del libro “Gian Maria Volonté, recito dunque sono”; Artisti 7607 realtà di  fondamentale importanza per i diritti  degli artisti; Astracult. Nel corso della serata saranno proiettate alcune delle esperienze cinematografiche indipendenti del nostro cinema, da cui è possibile intuire le radici del pensiero e l’origine dell’impegno politico da cui scaturisce il grande cinema politico degli anni 70. “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli” è uno short-film del 1970 diretto da Elio Petri e Nelo Risi, prodotto da Silvio Clementelli.. L’appuntamento proseguirà dando spazio alle giovani generazioni di cineasti che “sotto il segno di Volonté” portano avanti il difficile percorso dell’arte indipendente. Per l’occasione sarà proiettato il promo, in anteprima nazionale, di “12/12 Piazza Fontana” (2019) di Matteo Bennati e Maurizio Scarcella, e “Dimenticata Militanza” Premio Zavattini 2016 di Patrizio Partino. A seguire andrà in scena il reading musicale “Io sto con Volonté”, scritto e interpretato da Alessandra Magrini con Antonio Carboni alla chitarra.

Programma:

* ore 18:00 mostra fotografica “Gian Maria Volonté, il personale e il politico” a cura di Marco Geppetti che, insieme alla MGMC (Marcello Geppetti Media Company – Lens Forward), gestisce l’archivio dello storico fotografo Marcello Geppetti, uno dei maggiori fotografi del ‘900.

* ore 19:00 presentazione libro di Giovanni Savastano “Gian Maria Volonté, Recito Dunque sono”

* ore 20:30 proiezione di “Dimenticata Militanza” di Patrizio Partino (2016, 15’), Premio Zavattini – 2016

* ore 21:00 incontro con:
· Antonio Medici, saggista e direttore del premio Zavattini;
· Christian Raimo, scrittore, assessore alla cultura del Municipio III e attivista di Grande come una città;
· Artisti 7607, Federico Fiume (attore bambino nel film di Elio Petri: “La classe operaia va in paradiso”),   Alessandra Magrini attrice, curatrice di “Io sto conVolonté”
· Giovanni Savastano, autore del libro “Gian MariaVolonté, recito dunque sono”;
· Matteo Bennati e Maurizio Scarcella registi di “12/12 – Piazza Fontana”;
· Patrizio Partino regista di “Dimenticata Militanza”
· Astracult

* ore 22:30 Christian Raimo introduce “Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli”, unoshort-film del 1970 diretto da Elio Petri e Nelo Risi, prodotto da Silvio Clementelli.

* ore 23:00 proiezione di “12/12 Piazza Fontana” (2019) di Matteo Bennati e Maurizio Scarcella, e “Dimenticata Militanza” Premio Zavattini 2016 di Patrizio Partino.

Reading musicale “Io sto con Volonté”, scritto e interpretato da Alessandra Magrini con Antonio Carboni alla chitarra , con la partecipazione di Federico Fiume.

Avengers: Endgame, il cameo tagliato di un villain del MCU

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Avengers: Endgame, il cameo tagliato di un villain del MCU

Proprio ieri vi abbiamo mostrato dei concept che mostravano un incontro alternativo tra Hulk e l’Antico in Avengers: Endgame, e non sorprende che un film con una storia produttiva così complessa, continui a riservare sorprese.

Adesso abbiamo la possibilità di sbirciare una pagina dello script del film che invece ci mostra che nel film era previsto un cameo di Dormammu, il villain di Doctor Strange che, nella sua prima apparizione nel 2016 non era stato troppo amato dai fan.

Nello script si legge che l’Antico del 2012, in Endgame, avrebbe dovuto mostrare a Hulk un futuro possibile attraverso lo spostamento della Gemma del Tempo. Questo futuro possibile avrebbe dovuto mostrare Dormammu e avrebbe anche potuto aiutare a mostrare tutte le ramificazioni degli spostamenti delle Gemme nel corso della storia.

Sicuramente, nonostante il risultato generale eccellente, c’è qualcosa in più che si può fare con i villain del MCU, qualcosa che potrebbe portare alla luce, sul grande schermo, altre figure del calibro di Loki oppure, ovviamente, dello stesso Thanos.

Ecco lo script!

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Per quanto riguarda invece il tenerissimo personaggio del mondo di Star Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre, il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la nostra memoria collettiva.

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Star Wars: il miglior duello con le spade laser tagliato da Episodio III

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A quanto pare, George Lucas avrebbe tagliato il miglior duello con le spade laser mai visto all’interno della saga di Star Wars da Episodio III – La Vendetta dei Sith.

A sganciare la bomba è stato Nick Gillar – coordinare degli stunt e delle coreografie dei combattimenti della trilogia prequel di Star Wars – in una recente intervista con Entertainment Weekly.

Gillar ha parlato dei migliori scontri presenti all’interno dei tre film della trilogia diretta da George Lucas: ad un certo punto, lo stunt-man ha rivelato di nutrire un po’ di risentimento nei confronti di una battaglia con le spade laser tagliata dal montaggio finale di Episodio III che, a suo dire, sarebbe stata in assoluto la più epica della saga.

Secondo quanto rivelato da Gillar, nel film avremmo dovuto assistere ad un combattimento particolarmente complesso tra Obi-Wan Kenobi e le guardie del Generale Grievous. Gillar ricorda che Ewan Mcgregor si allenò tantissimo per riuscire ad imparare la difficile coreografia, dal momento che nella scena in questione doveva essere da solo ad affrontare le guardie.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Gillar ha spiegato che quando arrivò il momento di girare la scena, George Lucas si rese conto di essere fortemente in ritardo sulla tabella di marcia: così, visto che lo scontro non era davvero importante ai fini della trama, il regista decise di tagliarlo.

La soluzione finale, come ricordato anche da Gillar, fu quella di far usare la Forza a Obi-Wan, mettendo fuori gioco le guardie attraverso un container che veniva sganciato su di loro: “Era lo scontro più complicato su cui avessimo mai lavorato”, ha spiegato Nick Gillar. “George mi disse: ‘Mi dispiace, farò schiacciare le guardie da un container’.”

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Tenet: Christopher Nolan vuole spingere il cinema oltre i suoi confini

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In attesa delle prime immagini ufficiali di Tenet, Aaron Taylor-Johnson – tra i membri del cast del film – ha parlato dell’attesissima ultima fatica cinematografica di Christopher Nolan in una recente intervista con Collider.

Ovviamente, la star di Godzilla e Animali Notturni non ha potuto rivelare alcun dettaglio in merito alla trama di Tenet, limitandosi a raccontare il lavoro sul set e spiegando che Christopher Nolan sta letteralmente allargando gli orizzonti del cinema con il suo lavoro:

“Amo i film di Christopher Nolan”, ha spiegato Aaron Taylor-Johnson. “Quando c’è stata l’opportunità di ottenere una parte nel film, sono stato il primo ad alzare la mano e a dire ‘Fatemi provare!’. Mi sento veramente fortunato a far parte del cast di Tenet. John David Washington (il protagonista del film, NdR) è un attore incredibile, fenomenale… un ragazzo meraviglioso e genuino. Diventerà una star! Robert Pattinson (altro co-protagonista del film, NdR) è grandioso, brillante. Ho amato lavorare con lui”.

“Per quanto riguarda Nolan”, continua Taylor-Johnson “lavorare con lui significa lavorare con una leggenda. Significa avere la possibilità di osservare come funziona la sua mente, che tipo di regista è. Il modo in cui lavora è semplicemente straordinario. È uno che non si risparmia mai e con Tenet sta certamente provando a spingere il cinema oltre i suoi confini. Lo fa ricorrendo a concetti elevati e fantascientifici. Il lato cinematografico del suo lavoro rimane qualcosa di davvero straordinario da guardare. È stato un vero onore, oltre che un piacere, essere al suo cospetto e lavorare in questo film. Non posso dire di più!”

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La Warner Bros ha annunciato che sono iniziate le riprese di Tenet, che ora è ufficialmente il titolo del prossimo film segreto di Christopher Nolan. Lo Studio ha anche aggiunto che Michael Caine, Kenneth BranaghDimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy si sono uniti al cast, guidato da John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Per questa volta, la colonna sonora del film di Christopher Nolan sarà composta da Ludwig Göransson, vincitore del premio Oscar per la colonna sonora di Black Panther.

Tenet, una produzione Warner Bros. Pictures, per la regia di Christopher Nolan, è un film epico d’azione che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Nolan dirige il film da una sua sceneggiatura originale, e verrà realizzato con un mix di IMAX e pellicola in 70mm. Il cast internazionale coinvolto è formato da John David Washington al fianco di Robert Pattinson, Elizabeth DebickiDimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, con Michael Caine e Kenneth Branagh. Tenet è prodotto da Christopher Nolan ed Emma Thomas, con Thomas Hayslip in veste di produttore esecutivo. Il team creativo di Nolan che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson. Musiche ad opera del compositore Ludwig Göransson. Warner Bros. Pictures distribuirà Tenet in tutto il mondo.

David Benioff e D.B. Weiss: dopo l’addio a Star Wars, arriva un film su Lovecraft

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Dopo aver abbandonato l’universo di Star Wars – il duo artistico avrebbero dovuto sviluppare una nuova trilogia -, David Benioff e D.B. Weiss, creatori di Game of Thrones, hanno finalmente trovato il loro prossimo progetto cinematografico.

Stando a quanto riportato da Deadline, infatti, David Benioff e D.B. Weiss si occuperanno della realizzazione di un thriller/horror ancora senza titolo basato su Lovecraft, graphic novel di Hans Rodionoff. Il film sarà sceneggiato da Phil Hay (Destroyer) e Matt Manfredi (Ride Along 2).

I dettagli sulla trama non sono stati ancora svelati, ma stando alle prime indiscrezioni la storia ruoterà attorno ad una serie di interrogativi come “Cosa accadrebbe se H.P. Lovecraft avesse raccontato la verità durante tutti i suoi anni di attività? E se tutti i mostri partoriti dalla sua mente fossero reali?”. Il film sarà ambientato nel 1920 ed ingloberà al suo interno anche il mito di Cthulhu, creatura immaginaria ideata proprio dallo scrittore statunitense.

Pare che Benioff e Weiss fossero in trattative con la Warner Bros. per sviluppare il progetto da diversi anni, ma gli impegni con Game of Thrones non li hanno mai permesso di iniziare ufficialmente a lavorare sul progetto. Tra i produttori esecutivi figura anche Karyn Kusama, regista di AEon Flux e Destroyer.

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Black Widow: quale sarà il ruolo di Yelena nel MCU?

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Black Widow: quale sarà il ruolo di Yelena nel MCU?

L’attrice Florence Pugh, che nell’attesissimo Black Widow interpreterà Yelena Belova, non diventerà la nuova Vedova Nera nel MCU.

Nei fumetti, il personaggio di Yelena ha seguito lo stesso programma di addestramento di Natasha Romanoff. All’inizio, Yelena è stata la concorrente diretta di Natasha, avendo ottenuto risultati migliori nel programma della Red Room e prendendo il suo posto quando Natasha decise di lasciare l’organizzazione; più tardi, quando Natasha morì, Yelena assunse ufficialmente l’identità di Vedova Nera.

Dopo l’uscita del primo trailer di Black Widow, molti fan hanno iniziato a speculare sul fatto che il personaggio di Yelena interpretato dalla Pugh potesse diventare la nuova spia dopo la tragica morte di Natasha in Avengers: Endgame.

Ebbene, in una recente intervista con UPROXX, è stata la stessa Florence Pugh ad affrontare la questione. All’attrice è stato infatti chiesto se Black Widow servirà per passare il titolo di Vedova Nera da Natasha a Yelena. Questa la risposta dell’attrice:

“No. In realtà già da quando stavamo girando il film, non c’era niente di tutto ciò in programma. Quando stavamo girando non mi è sembrato assolutamente che fosse un film basato su un passaggio di testimone.”

L’attrice – che vedremo prossimamente anche in Piccole Donne – ha poi dichiarato che spera che il film renderà giustizia alla storia di Natasha, essendo consapevole che i fan dell’assassina biopotenziata hanno atteso per tantissimi anni un film interamente dedicato al personaggio.

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: Kylo Ren incontra Palpatine nella nuova clip

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Un enorme spoiler sulla trama di Star Wars – L’Ascesa di Skywalker è stato rivelato grazie ad una nuova clip tratta dal film di J.J. Abrams. La clip ha come protagonista il personaggio di Kylo Ren interpretato da Adam Driver.

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER!

L’ultima clip di Star Wars – L’Ascesa di Skywalker ci mostra Kylo Ren che arriva su un oscuro pianeta che sembra ospitare il nascondiglio dell’Imperatore Palpatine. Ben Solo brandise la spada laser e Darth Sidious rivela al ragazzo di essere l’artefice dietro le voci nella sua testa che lo hanno sempre tormentato, mentre lo sentiamo assumere prima l’identità del Leader Supremo Snoke e poi quella di Darth Vader.

Ciò conferma che il Leader Supremo Snoke non era altri che Palpatine e che la forza oscura generata dall’elmo distrutto di Darth Vader ne Il Risveglio della Forza non era Anakin Skywalker ma bensì il malvagio Sith che anni prima aveva portato il nonno di Kylo al Lato Oscuro della Forza.

Potete ammirare la clip di seguito:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=63&v=BoOrt05GxuA&feature=emb_title

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Fonte: ComicBookMovie