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XIII Emendamento: recensione del film di Ava DuVernay

XIII Emendamento: recensione del film di Ava DuVernay

Ava DuVernay è la prima regista afroamericana ad essere stata candidata all’Oscar per Selma – La Strada per la libertà nel 2014, film che ha poi vinto la statuetta per la miglior canzone. Si trattava di un ispirato lavoro che ripercorreva le lotte di Martin Luther King e del movimento per i diritti civili, culminate nel 1965 nelle storiche marce da Selma a Montgomery per il diritto al voto agli afroamericani. Due anni dopo, la regista si dedica a XIII Emendamento, documentario originale Netflix, oggi purtroppo di straordinaria attualità, dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, che ha da poco riportato alla ribalta l’eterna questione dei diritti negati ai neri, e a cui sono seguite manifestazioni di protesta in tutto il mondo, al grido di “Black lives matter”. È proprio questo il titolo della collezione recentemente proposta da Netflix, nella quale il documentario è inserito: un insieme di film, serie tv e doc sul tema della discriminazione razziale e sulla condizione dei neri in America. XIII Emendamento è senza dubbio un contributo validissimo a questa doverosa riflessione. Ha ricevuto una candidatura all’Oscar come miglior documentario e si è guadagnato un premio BAFTA nella stessa categoria.

Nel film sono accademici, attivisti e politici a parlare di come si sia passati dal XIII emendamento della costituzione Usa, quello per cui si batté Lincoln e che rendeva incostituzionale la schiavitù a metà dell’Ottocento, alla politica delle incarcerazioni di massa, legittimando la criminalizzazione dei neri, che costituiscono oggi buona parte della popolazione carceraria Usa. Per rendere l’idea delle dimensioni del fenomeno, basta dire che gli Stati Uniti contano il 5% della popolazione mondiale, ma hanno il 25% della popolazione carceraria. Dal 1972 ad oggi si è passati da 200.000 a 2.300.000 detenuti. Di questi, più del 40% è nero, sebbene le persone di colore rappresentino solo il 6.5% della popolazione americana.

Un documentario-inchiesta che analizza il fenomeno nella sua complessità

XIII EmendamentoXIII Emendamento è una visione densa e intensa. Una carrellata storico-politica piena di fatti, date, riscontri, immagini e interviste. Può sembrare anche troppo denso, talvolta. Ma tutto ciò che viene detto serve a dare il quadro della situazione. C’è davvero tanto materiale racchiuso e compresso in questa ora e quaranta di girato. Un’operazione di sintesi non facile, ma efficace.

Viene spontaneo partire dalla fine. È forse la parte più shockante del lavoro. Ovvero la lista interminabile di casi in tutto e per tutto simili a quello di George Floyd, di neri uccisi dalla polizia americana. Casi fotocopia, immagini che oggi ci risultano familiari e che si confondono con quelle appena viste nei tg. Uno per tutti, quello di Eric Gardner, che bloccato faccia a terra dai poliziotti, implora con le stesse parole di Floyd: “I can’t breathe!” Un muro pieno di nomi, date, persone morte per mano della polizia. Immagini troppo spesso e troppo presto dimenticate.

Ava DuVernay dà una lettura di come si sia arrivati a questo. Traccia un filo rosso che parte da quel XIII emendamento che aboliva la schiavitù – eccezion fatta per i criminali – per arrivare ai tanti casi simili a quello di Floyd. Lo fa attraverso tre livelli, restituendo al fenomeno la sua complessità. Da una parte, mostra i casi singoli di incarcerazioni, violenze e diritti negati che sono rimaste nella storia del movimento per i diritti degli afroamericani ed esemplificano il fenomeno delle incarcerazioni di massa. Storie potenti e momenti emotivamente intensi, come il racconto dell’attivista del movimento afroamericano Angela Davis, oggi professore emerito all’Università della California, arrestata agli inizi degli anni Settanta con gravissime accuse. Subì una lunga detenzione per poi essere assolta con formula piena in quanto innocente. Divenne un simbolo della lotta per i diritti civili e della contestazione ed oggi racconta la sua storia, assieme a filmati d’epoca.

Dall’altra, XIII Emendamento mostra come agiscano le lobby e le multinazionali che fanno profitto su questa politica. Evidenzia come esse lucrino sulla privazione della libertà e come facciano pressione per l’approvazione di leggi a loro favore. Qui s’innesta inevitabilmente il livello più eminentemente politico della vicenda. Ed ecco la carrellata storica dei governi che si sono succeduti e per garantirsi successo elettorale hanno spesso puntato sullo slogan “law and order”, da Nixon a Reagan, da Bush fino a Trump, ma anche il democratico Clinton, che nel 1994 con il Federal Crime Bill ha dato un contributo determinante all’espansione del sistema carcerario e alla militarizzazione del paese.

Aspetto visivo e commento sonoro in XIII Emendamento

Visivamente il documentario è molto ricco e vario. Le immagini integrano perfettamente la storia. Si tratta di immagini d’archivio scelte con un intenso lavoro di documentazione, basato su una pluralità di fonti. C’è molto bianco e nero, sia perché molte immagini risalgono a prima dell’avvento del colore, e sia per scelta registica e di fotografia – curata da Hans Charles e Kira Kelly – come si vede nel finale. Il colore però non manca. Estetica ed espressività sono curate. I filmati di repertorio chiariscono e non sono usati a sproposito, anzi ben collocati nel flusso del racconto a illustrare quanto detto nelle interviste. In questo caso il montaggio ha un ruolo fondamentale. Non per nulla, Spencer Averick è montatore, oltre ad essere sceneggiatore assieme ad Ava DuVernay.

Altrettanto ben scelto e calzante è il commento sonoro. Le musiche sono di Jason Moran. Essendo il racconto diviso in sezioni che abbracciano ciascuna un’epoca storica, ognuna di esse è introdotta da un brano, che esprime perfettamente lo spirito dell’epoca, per quel che riguarda la condizione degli afroamericani. A partire da Human di Rag’n’Bone Man, passando a Nina Simone con Work Song , fino ai Public Enemy di I Don’t believe the hype, per proseguire con tutte le declinazioni dell’hip-hop e del rap.

Un punto di vista che fa riflettere

Si potrebbe dire che il punto di vista espresso in XIII Emendamento sia di parte. A parlare sono attivisti per i diritti civili, molti dei quali sono stati anche in carcere. La maggior parte di loro è nera. Ma ci sono anche bianchi, ci sono politici repubblicani che ammettono gli errori del loro partito. C’è un filmato in cui il democratico Clinton ammette errori nella sua politica.

Ad ogni modo, il valore del lavoro resta indiscusso e Ava DuVernay si conferma una delle voci più talentuose, attive ed efficaci nel portare all’attenzione le tematiche relative ai diritti civili. Riesce ad essere precisa, circostanziata e al tempo stesso emotivamente coinvolgente, facendo perno su quell’aspetto visivo che deve essere sempre in prima linea nella settima arte. XIII Emendamento fornisce allo spettatore elementi che meritano di essere considerati e dà  molto materiale su cui riflettere. La visione è consigliata perché molto di ciò che racconta è ormai storia, dunque non più opinabile. Anzi, da sapere e da conoscere per essere cittadini del mondo consapevoli, anche alla luce di quanto accade oggi.

Melissa Roxburgh: 10 cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburgh: 10 cose che non sai sull’attrice

Attiva tanto per il cinema quanto per la televisione, la giovane attrice Melissa Roxburgh ha in breve tempo polarizzato su di sé le attenzioni dell’industria e del pubblico. Distintasi per la sua capacità di arricchire i ruoli ricoperti grazie al suo talento e al suo carisma, l’attrice è oggi considerata una promessa della recitazione, da cui aspettarsi molto in futuro.

Ecco 10 cose che non sai di Melissa Roxburgh.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburg JR Ramirez

Melissa Roxburgh: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film per il cinema. Il primo ruolo dell’attrice per il cinema è quello di Rachel per Diario di una schiappa 2 (2011). Successivamente, recita nel sequel Diario di una schiappa – Vita da cani (2012), con il ruolo di Heather Hills. Negli anni seguenti ha poi preso parte a Leprechaun: Origins (2014), Lost Solace (2016), Star Trek Beyond (2016), con Chris Pine, In God I Trust (2018) e nel film musicale Cosa mi lasci di te (2020), con Nathan Parsons.

9. Ha preso parte a celebri serie televisive. Negli anni l’attrice ha inoltre recitato in noti titoli televisivi come Arrow (2012-2013), con Stephen Amell, Supernatural (2012-2014), con Jared Padalecki, Legends of Tomorrow (2016), con Brandon Routh, Travelers (2017) e Valor (2017-2018). Dal 2018 ad oggi è protagonista della serie thriller Manifest, dove recita nel ruolo di Michael Beth Stone accanto all’attore Josh Dallas.

Melissa Roxburgh è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 168 mila persone. All’interno di questo la Roxburgh è solita condividere immagini relative a proprio momenti quotidiani o di svago, da sola o in compagnia di amici. Non mancano poi anche diverse immagini e promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche foto di backstage dai set a cui ha partecipato.

Melissa Roxburgh e Twitter

7. È presente sul noto social. La Roxburgh possiede un profilo verificato anche sul social network Twitter. Qui attualmente vanta circa 32 mila followers, con i quali condivide varie curiosità personali o meno. Prevalentemente, tuttavia, è solita aggiornare quanti la seguono circa le ultime novità sui propri progetti da interprete, come il rinnovo della serie Manifest o curiosità ad essa legate.

Melissa Roxburgh in Star Trek Beyond

6. Si è sottoposta ad ore di trucco per il proprio ruolo. Per dar vita al personaggio di Ensign Syl, membro dell’USS Entrprise, l’attrice ha raccontato di essersi dovuta sottoporre a numerose ore di trucco, necessarie per poter realizzare la particolare forma aliena della testa del personaggio. Per quanto tale tempo fosse di per sé stancante da sopportare, la Roxburgh ha aggiunto di non essersene mai lamentata, entusiasta di poter prendere parte al film.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburg Legends of Tomorrow

Melissa Roxburgh e JR Ramirez

5. Ha una relazione con un suo collega. Sul set della serie Manifest, la Roxburgh conosce l’attore JR Ramirez, il quale interpreta il ruolo del detective Jared Vasquez. Nella serie i due sono ex fidanzati, ma nella realtà formano realmente una coppia. Seppur non abbiano fatto alcun annuncio pubblico per loro, sono stati visti insieme in più occasioni e fonti a loro vicine hanno confermato la relazione, che sarebbe iniziata all’incirca durante l’estate del 2019.

4. Sono molto riservati. La notizia della loro relazione ha colto di sorpresa molti dei loro fan, i quali non sospettavano nulla a riguardo. I due attori sono infatti estremamente riservati e sui loro profili è difficile imbattersi in post che possano rivelare qualcosa della loro relazione. Ancora oggi che questa è stata resa nota, i due continuano a non rilasciare dichiarazioni, né elementi che potrebbero alimentare il dibattito sulla loro vita privata.

Melissa Roxburgh in Supernatural

3. Ha interpretato due ruoli diversi. All’interno della serie Supernatural, l’attrice è comparsa in doppie vesti. Nel 2012, infatti, recita nel ruolo di Lila Taylor nell’episodio Time after Time, della settima stagione. Questo suo personaggio viene ricordato per essere stato l’amante del dio Chronos. Due anni dopo, nel 2014, la Roxburgh ha invece recitato nell’episodio Bloodlines della nona stagione, nei panni di Violet Duval, la quale ha la particolarità di essere un licantropo.

Melissa Roxburgh in Legend of Tomorrow

2. È stata guest star della celebre serie. Nel 2016 l’attrice prende parte all’episodio Night of the Hawk, l’ottavo della prima stagione di Legends of Tomorrow. Qui interpreta il ruolo di Betty Seaver, compagna di Tommy Fuller. Per l’attrice si è trattata della seconda incursione nell’universo televisivo della DC Comics denominato Arrowverse. Pochi anni prima aveva infatti recitato, con un personaggio differente, in due episodi della serie Arrow.

Melissa Roxburgh: età e altezza

1. Melissa Roxburgh è nata a Vancouver, in Canada, il 10 dicembre 1992. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Globi d’Oro 2020, ecco le nomination

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Globi d’Oro 2020, ecco le nomination

Sono stati annunciati i nominati ai Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le nomination.

Le nomination ai Globi d’Oro 2020

Miglior Film
Pinocchio
Volevo nascondermi
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia

Migliore Regia
Giorgio Diritti, Volevo nascondermi
Matteo Garrone, Pinocchio
Damiano e Fabio D’Innocenzo, Favolacce

​​​Miglior Opera Prima
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata​

​​​​Miglior Attrice
Paola Lavini, Volevo nascondermi
Marta Castiglia, Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia
Valeria Bruni Tedeschi, Aspromonte – La Terra degli Ultimi

​​​​Miglior Attore
Elio Germano, Volevo nascondermi
Luca Marinelli, Martin Eden
Pierfrancesco Favino, Hammamet

Premio Giovane Promessa
Virginia Apicella, Nevia

Migliore Sceneggiatura
Volevo Nascondermi, Giorgio Diritti, Tania Pedroni, Fredo Valla
Favolacce, Damiano e Fabio D’Innocenzo
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata e Catena Fiorello

​​Miglior Fotografia
Volevo nascondermi, Matteo Cocco
Pinocchio, Nicolaj Bruel
Aspromonte – La Terra degli Ultimi, Stefano Falivene

Gran Premio della Stampa Estera
Carlo Poggioli, costumista

Premio alla Carriera
Sandra Milo

Miglior Serie Tv
Diavoli
L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome
The New Pope

Miglior Commedia
Tolo Tolo, Checco Zalone
Odio l’estate, Massimo Venier
7 ore per farti innamorare, Giampaolo Morelli

​​​Miglior Colonna Sonora​
Marco Biscarini, Volevo nascondermi
Pericle Odierna, Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia
Nicola Piovani, Aspromonte – La Terra degli Ultimi

​​​​Miglior Documentario
La passione di Anna Magnani, Enrico Cerasuolo
Vulnerabile bellezza, Manuele Mandolesi
La Mafia non è più quella di una volta, Franco Maresco

Miglior Corto
Gli occhi dell’altro, Rosario Errico
Delitto naturale, Valentina Bertuzzi
L’amore oltre il tempo, Emanuele Pellecchia

La cerimonia di premiazione si terrà il 15 luglio.

Pride: domenica 21 giugno la rassegna cinematografica su Mio Cinema

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Nel mese tradizionalmente dedicato al Pride, Miocinema propone ai suoi spettatori una rassegna cinematografica che veste i colori della comunità arcobaleno. 22 film che raccontano un mondo che ha dovuto lottare e che ancora lotta per vedere riconosciuti i propri diritti. Storie che permettono di avvicinarsi e conoscere da vicino la comunità LGBTQ+, racconti di grandi battaglie che hanno fatto la storia del movimento, ma anche di vicende di affermazione quotidiana, di coming out e di scoperta: in una parola, di orgoglio.

Che si tratti di commedia o di dramma, i 22 titoli sono accomunati dalla volontà di mostrare con forza il diritto di amare a prescindere dal sesso e l’uguaglianza di individui che una parte della società fatica ancora a comprendere e riconoscere, insistendo nella discriminazione.

Il cinema, come strumento culturale e sociale, di integrazione e dialogo, ha nel tempo dedicato grande spazio alla tematica omosessuale, mostrandone sfaccettature e profondità, con grandi risultati di critica e di pubblico.

Appuntamento domenica 21 giugno, alle ore 20.30. A presentare la rassegna Vladimir Luxuria, attivista dei diritti Lgbt e direttrice artistica del Lovers Film Festival. A dialogare con lei Andrea Occhipinti, fondatore, produttore e distributore Lucky Red,  Claudio De Pasqualis (Efisio Mulas), autore e conduttore radiofonico.

Composta da produzioni piccole e grandi, presentate e premiate in festival di livello internazionale o apparse purtroppo rapidamente nelle sale cinematografiche, la rassegna sarà su Miocinema da domani, 21 giugno 2020.

Pride – i titoli della rassegna su Mio Cinema

Pride

Girl di Lukas Dhont (2018)

Le Ereditiere di Marcelo Martinessi (2017)

120 Battiti al minuto di Robin Campillo (2017)

La terra di Dio di Francis Lee (2017)

Moonlight – Tre storie di una vita di Barry Jenkins (2016)

Mademoiselle di Chan-wook Park (2016)

Carol di Todd Haynes (2015)

Io&Lei di Maria Sole Tognazzi (2015)

Stonewall di Roland Emmerich (2015)

Eisenstein in Messico di Peter Greenaway (2015)

Pride di Matthew Warchus (2014)

Lo sconosciuto del lago di Alain Guiraudie (2013)

La vita di Adele di Abdellatif Kechiche (2013)

Tomboy di Céline Sciamma (2011)

Weekend di Andrew Haigh (2011)

I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko (2010)

A Single Man di Tom Ford (2009)

Milk di Gus Van Sant (2008)

Ai confini del paradiso di Fatih Akin (2007)

Shortbus – Dove tutto è permesso di John Cameron Mitchell (2006)

Reinas – Il matrimonio che mancava di Manuel Gómez Pereira (2005)

I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee (2005)

Cambio tutto!, la recensione del film con Valentina Lodovini

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Cambio tutto!, la recensione del film con Valentina Lodovini

Arrivato il 18 giugno su Amazon Prime Video, Cambio tutto! è la nuova commedia one woman show con Valentina Lodovini che, partendo da una condizione comune a molte donne nella società odierna, prova a offrire un riscatto, una vita d’uscita, un modo nuovo, diverso, indipendente di affrontare la vita e i problemi.

Cambio tutto! cerca di fotografare una realtà estremamente comune per molte donne lavoratrici, una condizione di vita che si basa sul preconcetto che la donna, nella coppia, nella società, nel lavoro, è l’essere paziente, sottomesso, docile, che abbraccia qualsiasi difficoltà con modestia e mansuetudine, arrivando a farsi mettere i piedi in testa. È così per molte donne che non riescono ad emanciparsi da questa situazione quotidiana, ed è così anche per Giulia, una bella quarantenne un po’ sciatta, non certo per volontà sua, ma per uno stile di vita che le impedisce di prendersi cura di sé come vorrebbe.

La donna deve essere generosa e mansueta: Cambio tutto!

Ha un compagno assente, pigro e supponente, che vive a casa sua e che si è portato dietro anche il figlio adolescente al quale si rifiuta di fare da padre e che Giulia prova ad aiutare come può; ha un lavoro in cui è brava, ma per il quale non è gratificata né da un punto di vista economico né umano, tanto che viene addirittura superata, per decisione aziendale, da una ventenne influencer che vorrebbe toglierle il posto; ha un’ossessione per il suo peso, nonostante sia una donna più che normale; ha amiche distratte e sorelle poco attente; ha vicini molesti e ogni giorno fa i conti con tutto questo da sola, mentre il mondo le rema contro. Fino al giorno in cui decide di dare una svolta alla sua vita, rivolgendosi ad un guru che le insegnerà a distruggere la sua vita e a costruirsene una nuova, in cui sarà lei artefice del cambiamento che vuole nel mondo.

Cambio tutto! percorre nella maniera più tradizionale possibile gli step della storia di formazione, solo che in questo caso non si tratta di un adolescente che diventa adulto, ma di una donna che prende coscienza di sé, del suo valore, del suo merito e della sua volontà, imparando a non subire, a non dipendere da uomini che non la valorizzano e non sanno starle accanto. Giulia dovrà urlare, lottare e sgomitare, ma per fortuna, sebbene in alcuni casi la sceneggiatura sia ai limiti della banalità, riesce sempre ad evitare l’isteria che tanto frequentemente dilaga in certo cinema italiano. La Lodovini è fin troppo bella e carismatica per interpretare la donna in difficoltà, sottomessa e mansueta, e per fortuna, da metà film in poi, esplode in tutta la sua femminilità.

Qualche cliché ma consapevolezza della storia

Punteggiato di cliché e qualche situazione non troppo originale, Cambio Tutto! riesce però a conservare una sua autenticità, soprattutto in alcune scelte e dialoghi nella parte finale del film, che mostra identità e consapevolezza della storia che si voleva raccontare e soprattutto chiarezza nel messaggio che si vuole consegnare: l’autodeterminazione è una conquista individuale.

10 anni di Inception, il 17 luglio uscita speciale e anteprima di Tenet

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Warner Bros. Pictures in collaborazione con gli esercenti cinematografici, invita il pubblico di tutto il mondo a celebrare il 10° anniversario dell’acclamato capolavoro di Christopher Nolan Inception con un’uscita speciale il 17 luglio. In occasione di questo evento cinematografico il pubblico potrà assistere a dei filmati inediti dell’attesissimo film di Nolan Tenet, che debutterà nei cinema italiani il 3 agosto. Gli spettatori assisteranno inoltre ad un’anteprima esclusiva delle imminenti uscite della Warner Bros.

“In questo contesto complesso e in rapido cambiamento, siamo particolarmente entusiasti di portare ‘Tenet’ di Christopher Nolan, un film di sorprendenti dimensioni, ambizioni e livello, nelle sale di tutto il mondo il 31 luglio” ha affermato Toby Emmerich, Presidente di Warner Bros. Pictures Group. “È passato più tempo di quanto potessimo immaginare dall’ultima volta  che abbiamo visto un film sul grande schermo, e per omaggiare i fan di Chris in attesa dell’uscita di ‘Tenet’, siamo altrettanto entusiasti di riportare il suo capolavoro ‘Inception’ nelle sale il 17 luglio, in occasione del suo decimo anniversario”.

Inception torna al cinema e anticipa Tenet

John David Washington è il nuovo Protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan Tenet. Armato di una sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il mondo crepuscolare dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione del flusso del tempo. Nel film recitano anche Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, con Michael Caine e Kenneth Branagh.

Inception, un film d’azione di fantascienza del 2010 scritto e diretto da Nolan, che ha anche prodotto con Emma Thomas, vede protagonista Leonardo DiCaprio nei panni di un professionista abile nell’estrarre informazioni infiltrandosi nel subconscio dei suoi obiettivi. Gli viene così offerta la possibilità di cancellare la sua storia criminale, ma in cambio dovrà impiantare un’idea di una persona nel subconscio di un bersaglio. Il cast comprende anche Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Dileep Rao, Cillian Murphy, Tom Berenger e Michael Caine.

David Giuntoli: 10 cose che non sai sull’attore

David Giuntoli: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre per aver ricoperto ruoli da protagonista in note serie televisive, l’attore David Giuntoli è oggi un volto particolarmente noto e apprezzato dal grande pubblico. Passando con disinvoltura da un ruolo ad un altro, ha inoltre dimostrato di possedere la versatilità giusta per poter affermare sempre di più il proprio status all’interno dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di David Giuntoli.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Giuntoli Bilsie Tulloch

David Giuntoli: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in un noto film. Nella carriera si Giuntoli si annoverano anche alcuni titoli per il grande schermo. Il primo di questi è Weather Girl (2009), seguito da 6 Month Rule (2011), Caroline and Jackie (2012), 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi (2016), con John Krasinski e dove interpreta Scott Wickland, Buddymoon (2016) e Mother’s Little Helpers (2019).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Giuntoli ha iniziato la propria professione recitando in titoli per la televisione come Ghost Whisperer – Presenze (2007), Veronica Mars (2007), Grey’s Anatomy (2008), con Ellen Pompeo, Privileged (2008), e Private Practice (2010), ideato da Shonda Rhimes. Dal 2011 al 2017 ha poi ricoperto il ruolo che lo ha reso celebre, quello di Nick Burkhardt nella serie Grimm. Dal 2018 è invece Eddie Saville nella serie A Million Little Things (2018-2020).

8. Ha scritto e prodotto un film. Il 2016 è un anno importante per l’attore, che debutta come sceneggiatore e produttore per il film Buddymoon. Questo è incentrato sulla vicenda di David, interpretato dallo stesso Giuntoli, che dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza soltanto pochi prima del matrimonio viene costretto dal suo amico ad andare in luna di miele con lui. Quella che doveva essere una vacanza per risollevare il proprio morale, diventerà un’inaspettata avventura comica.

David Giuntoli e Bilsie Tulloch

7. Ha sposato una sua co-protagonista. Tramite il proprio account Twitter, nel 2014 Giuntoli conferma la propria relazione con l’attrice Bitsie Tulloch. I due si sono conosciuti sul set della serie Grimm, dove lei dà vita al personaggio di Juliette Silverton. All’interno della serie, i loro personaggi condividono una storia d’amore, cosa che ha probabilmente portato allo sbocciare di un sentimento anche al di fuori del set. I due si sono poi sposati nel giugno del 2017, e nel 2019 hanno dato vita alla loro prima figlia.

David Giuntoli è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 469 mila persone. All’interno di questo è solito condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lui legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte. Giuntoli è inoltre utilizzare il profilo per promuovere i suoi più recenti progetti da interpreti, con foto o video a riguardo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Giuntoli Grimm

David Giuntoli ha origini italiane

5. Ha dei parenti originari dell’Italia. L’attore è particolarmente apprezzato e seguito in Italia, a maggior ragione per via delle sue origini, che lo legano al Bel Paese. Suo padre è infatti discendente di italiani poi trasferitisi negli Stati Uniti intorno alla metà dell’900. Giuntoli ha più volte dichiarato di nutrire un affetto speciale nei confronti dell’Italia, e di recarvisi ogni volta che gli è possibile.

David Giuntoli in Grimm

4. Ha diretto un episodio della serie. Grazie alla serie Grimm, che l’ha reso celebre e a cui Giuntoli è particolarmente legato, l’attore ha avuto modo di debuttare dietro la macchina da presa. Ha infatti diretto l’episodio intitolato Oh Captain, My Captain, terzo della sesta stagione. Per Giuntoli questa è un’esperienza ad oggi ancora non replicata, ma che ha affermato avergli dato numerose consapevolezze in più su tale ruolo.

3. Adora il suo personaggio per un motivo particolare. Nella serie l’attore interpreta il detective della Omicidi Nick Burkhardt, il quale si scopre essere parte della lunga dinastia dei Grimm, cacciatori di creature malvagie. Parlando del personaggio, Giuntoli ha affermato di sentirsi come se venisse pagato per rimuginare. Ciò è dovuto alle grandi riflessioni a cui Nick si abbandona nel tentativo di risolvere i suoi casi.

2. Rimase particolarmente colpito dalla prima lettura del copione. Giuntoli ha affermato che è difficile vedere serie di questo tipo, poiché spesso si tende a preferire storie più realistiche come ad esempio i medical drama. Dopo la lettura del copione del primo episodio, rimase infatti particolarmente entusiasta del progetto, accettando subito di farne parte. Anche se non aveva idea se avrebbe avuto successo o meno, sentiva che era una storia che meritava di essere realizzata.

David Giuntoli: età e altezza

1. David Giuntoli è nato a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 18 giugno del 1980. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Ian Holm, morto l’interprete di Alien e de Il Signore degli Anelli

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Ian Holm, il versatile attore che ha interpretato androidi, hobbit, passando per Harold Pinter e Re Lear, si è spento a 88 anni. A darne conferma a The Guardian il suo agente.

“È con grande tristezza che confermo che l’attore, Sir Ian Holm, è passato a miglior vita all’età di 88 anni. Si è spento in pace, all’ospedale con la sua famiglia a prendersi cura di lui. Affascinante, gentile e ferocemente talentuoso, mancherà tantissimo.” Gli ultimi giorni dell’attore sono stato documentati da una serie di ritratti eseguiti dalla moglie, Sophie de Stempel.

Holm, che ha vinto un BAFTA ed è stato nominato all’Oscar per il suo ruolo in Momenti di Gloria, nel 1981, ha costruito una lunghissima carriera su personaggi secondari, ma si è guadagnato una foltissima schiera di fan di seconda generazione grazie al suo ruolo di Bilbo Baggins nella trilogia de Il Signore degli Anelli.

All’inizio del mese aveva pubblicamente espresso la sua tristezza per essere impossibilitato a partecipare alla reunion virtuale de Il Signore degli Anelli: “Mi dispiace di non vedervi in persona, mi mancate molto e spero che le vostre avventure vi abbiano portato in molti posti, sono in lockdown nella mia casa hobbit.”

Trai suoi ruoli che rimangono nella leggenda, oltre alla mole di spettacoli teatrali a cui ha partecipato, compaiono quelli in Alien, Il Quinto Elemento, Momenti di Gloria e La follia di re Giorgio.

Marvel: i 10 supereroi con i poteri più disgustosi

Marvel: i 10 supereroi con i poteri più disgustosi

Essere un supereroe è qualcosa che in tanti sognano, indipendentemente dall’età. Dopo tutto, avere dei poteri speciali ed essere capaci di aiutare le persone sarebbe la cosa più bella che potrebbe accadere a chiunque… o forse no! Se da un lato la vita da supereroe ha  indubbiamente il suo fascino, non è perfetta come i fumetti a volte vorrebbero farci credere. I supereroi non solo affrontano molti pericoli sotto varie forme, ma il più delle volte hanno anche problemi a fare coincidere la loro vita personale con la loro identità segreta. E ancora, spesso i loro superpoteri non sono poi così… grandi!. In alcuni casi, c’è addirittura chi potrebbe considerarli ripugnanti, come messo in evidenza da CBR, che ha raccolto i 10 supereroi Marvel dai poter più disgustosi:

Maggott

Maggott è uno degli eroi della Marvel meno conosciuti, e forse la ragione è che i suoi superpoteri sono alquanto disgustosi, così come il sistema di funzionamento del suo corpo. I poteri di Maggott derivano dal suo sistema digestivo anormale, formato da due giganti lumache mutanti che vivono all’interno del suo corpo.

Le lumache possono lasciare il suo corpo, assorbire il potere di qualsiasi oggetto, quindi ritornare al corpo di Maggott e conferirgli così potere. La cosa ancora più disgustosa a riguardo? Che tutto il processo avviene attraverso la pelle dello stesso eroe.

Zeitgeist

Zeitgeist, alter ego di Alex Cluney, non ha decisamente i poteri migliore. La sua abilità consiste nell’essere capace di vomitare un liquido acido dalla bocca, visivamente disgustoso come sembra.

Alex ha appreso la verità circa il suo “sfortunato” potere durante un appuntamento con una ragazza: ha vomitato su di lei e le ha ustionato il viso, ma fortunatamente per entrambi è sopravvissuta! È facile immaginare quanto questo tipo di potere renda molto difficile la vita personale e le relazioni amore di Alex…

Anarchist

Anarchist è un membro del team di supereroi noto come X-Statix. Stranamente, il suo potere è più o meno simile a quello di Zeitgeist: l’Anarchico non vomita liquido acido, ma ha invece il potere di secernere sudore acido.

Se da un lato un potere del genere può essere utile quando si combattono i nemici, dall’altro rende Anarchist un personaggio molto distante dall’essere considerato user-friendly. Forse, lui e Zeitgeist dovrebbero unire le forze e formare un proprio duo “acido” utile a combattere i cattivi… 

Tar-Baby

Tar-Baby non ha avuto una vita facile ed p andato incontrato ad una fine decisamente raccapricciante. I suoi poteri non hanno fatto altro che complicare le cose. Vittima di una mutazione genetica, ciò gli ha permesso di secernere una sostanza simile al catrame e dotata di grande adesività.

Ciò significava che Tar-Baby può attaccarsi a qualsiasi oggetto o persona avesse scelto come sua preda. Venne però catturato dal programma Weapon X e successivamente ucciso.

Dead Girl

Alcuni supereroi non hanno dei nomi in codice molto fantasiosi. Dead Girl è una di quelli. I suoi poteri si attivarono quando morì e poi tornò in vita.

Può rianimare il suo cadavere ogni volta che lo desidera e poiché – tecnicamente – non è più viva (da qui il suo nome!), non ha bisogno di mangiare, respirare o bere. Ma la parte veramente disgustosa è che può controllare parti recise del proprio corpo…

Big Bertha

Big Bertha è in realtà uno dei supereroi più potenti presenti in questa lista, ed è anche un membro dei Great Lakes Avengers. Può ingrassare a piacimento e usare il suo peso extra per schiacciare i suoi avversari, il che la rende una persona con cui la gente non dovrebbe mai arrabbiarsi…

La parte disgustosa è che Big Bertha, quando vuole tornare al suo stato originale, invece di lasciare semplicemente sparire tutto il peso in eccesso, deve letteralmente epurare la maggior parte del suo corpo… 

Deadpool

I poteri di Deadpool sono senza dubbio utili e riflettono la personalità del Mercenario Chiacchierone, anche se spesso molti nemici amano prendersene gioco. Deadpool è praticamente immortale a causa della sua capacità rigenerativa.

Anche se qualcuno dovesse tagliarlo a pezzi o strapparli la testa, Deadpool sarebbe in grado di rimettere insieme tutti i “suoi” pezzi. E forse proprio in questo che consiste la parte più disgustosa… immaginare Deadpool che lentamente si ricompone…

The Corruptor

Jackson Day ha un potere decisamente complicato che gli consente di controllare l’azione degli altri e di renderli soggetti alla sua volontà. Secerne una forte droga psicoattiva attraverso le sue ghiandole sudoripare e quando la usa sulle persone, queste fanno tutto ciò che egli chiede loro di fare.

Per gestire al meglio i suoi poteri, però, deve far passare le sue mani sudate sull’altra persona, cosa che sicuramente non è né piacevole né bella da vedere…

Husk

Un po ‘simile a Big Bertha, anche Husk perde rinunciare ad un parte di se stessa quando usa i suoi poteri.

Paige Guthrie ha infatti la capacità di cambiare forma e di celarsi dietro la sua stessa pelle, utilizzando qualsiasi materiale ed avendo così un chiaro vantaggio sul campo di battaglia. Per trasformarsi, però, deve strapparsi via la sua vecchia pelle, che è solita poi abbandoanre per terra…

Debrii

Deborah Fields, nota anche come Debrii, ha il potere di muoversi attraverso una grande quantità di immondizia usando le sue abilità telecinetiche.

Fondamentalmente, agisce come una calamita vivente per la spazzatura, e una volta accumulatane abbastanza, lo usa per scagliarla contro i suoi nemici. È sicuramente utile in una rissa, ma rende anche difficile avvicinarsi a lei a causa del cattivo odore…

The Suicide Squad: James Gunn anticipa il ruolo di John Cena

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The Suicide Squad: James Gunn anticipa il ruolo di John Cena

Il regista di The Suicide Squad, James Gunn, ha recentemente anticipato il ruolo di John Cena nel tanto atteso film DC Comics. Mentre rispondeva ai suggerimenti di casting di un fan su Twitter, James Gunn ha detto che la gente “impazzirà per quanto incredibile” John Cena sia “come il personaggio” che interpreta nel film. Mentre Gunn non ha confermato chi sia quel personaggio, si dice che Cena interpreti Christopher Smith, un personaggio dei fumetti meglio conosciuto come Peacemaker.

Il ruolo di John Cena in The Suicide Squad era originariamente destinato Dave Bautista, ma l’attore che è già stato diretto da Gunn in Guardiani della Galassia 1 e 2 e con il quale tornerà a collaborare il regista, non ha potuto partecipare al film per problemi di programmazione.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1273677859802890241?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1273677859802890241&ref_url=https%3A%2F%2Fheroichollywood.com%2Fjames-gunn-john-cena-the-suicide-squad-role%2F

CORRELATE: 

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn Cena, Peter Capaldi, Sean Gunn, David DastmalchianStorm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Dune: le riprese aggiuntive si terranno ad Agosto

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Dune: le riprese aggiuntive si terranno ad Agosto

Oscar Isaac ha confermato che le riprese aggiuntive di Dune di Denis Villeneuve avranno luogo il prossimo agosto, precisamente a metà mese. Ancora molto poco sappiamo dell’atteso adattamento, se non che arriverà nelle sale a dicembre e che sarà diviso in due parti.

Come capita spesso quando si tratta di grandi blockbuster, anche Dune sarà soggetto ad una massiccia sessione di riprese aggiuntive. Intervistato da Deadline (via Heroic Hollywood), Oscar Isaac – che nel film interpreterà il Duca Leto Atreides, ha confermato che le riprese aggiuntive sono state programmate per metà agosto a Budapest, in Ungheria:

“Faremo delle riprese aggiuntive a metà agosto.. dicono a Budapest, in Ungheria. Ho visto alcune cose montante insieme e sembra davvero incredibile. Denis è un vero artista e sarà entusiasmante vederlo tornare sul set. È un po’ strano che ci prepariamo a girare nuove scene a pochi mesi dall’uscita in sala, ma è successo anche con Star Wars.”

Quando vedremo il primo trailer di Dune

Di recente abbiamo appreso che il primo trailer ufficiale di Dune dovrebbe essere ufficialmente presentato in occasione del Comic-Con at Home, che si svolgerà tra il 22 e il 26 luglio. Successivamente, il trailer dovrebbe essere associato alle copie statunitense di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan in arrivo nelle sale il 31 luglio.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Captain America: tutti i pugni incassati nel MCU

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Captain America: tutti i pugni incassati nel MCU

Un nuovo video fan-made raccoglie tutte le voce che il personaggio di Captain America è stato preso a pugni nei film dell’Universo Cinematografico Marvel. L’iconico eroe ha fatto il suo debutto nei fumetti nel lontano 1941: dopo la serie animata degli anni ’60, sono arrivati i film in live action della CBS TV degli anni ’70 e, successivamente i film degli anni ’90 con Matt Salinger – figlio del più celebre J.D. – ad interpretare Cap.

Con la nascita del MCU e l’uscito del primo Iron Man nel 2008, anche il personaggio di Captain America è tornato sul grande schermo e, dal 2011, con l’uscita di Captain America – Il primo vendicatore, l’eroe ha vissuto una nuova vita cinematografica grazie all’incarnazione di Chris Evans, da subito entrato nel cuore dei fan.

Da sempre parte integrante dell’universo condiviso, il percorso narrativo di Captain America al cinema si è ufficialmente concluso con il campione d’incassi Avengers: Endgame, alla fine del quale abbia visto Cap rinunciare alla sua vita da eroe, consegnare lo scudo a Sam Wilson e tornare nel passato per vivere finalmente la sua vita con la sua amata Peggy.

Un nuovo video fan-made realizzato dallo YouTube Mr. Sunday Movies mette in luce un particolare aspetto dell’illustre mandato di Evans nei panni del Captain America del MCU, ossia la capacità di Cap di sferrare un pugno… ma anche di incassarlo! In effetti, come mostra la clip, la mascella di Rogers viene colpita molte volte nel corso delle numerose apparizioni del personaggio in circa un decennio di film condivisi. Potete ammirare il video di seguito: 

Chi ha colpito di più Captain America nel MCU?

Non sorprende che la maggior parte dei pugni ricevuti da Capitan America provengano da Bucky Barnes, ex amico di Steve Rogers che divenne il cattivo (ed in seguito eroico) Soldato d’Inverno. Anche Teschio Rosso ha fatto la sua parte ne Il Primo Vendicatore, così come Thanos in Avengers: Infinity War, mentre Iron Man ha contribuito con la sua buona parte di colpi in Captain America: Civil War. La clip termina con Rogers che si alza da terra dopo essere stato abbattuto ripetutamente… un bel tributo alla resilienza del personaggio.

Weta Digital di Peter Jackson apre una divisione d’animazione

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Peter Jackson si sta dedicando all’animazione. La società di effetti speciali del regista, Weta Digital, sta lanciando una divisione d’animazione. Il veterano del settore Prem Akkaraju fungerà da amministratore delegato. La società con sede in Nuova Zelanda ha dichiarato che la creazione di una divisione che si occuperà solo di animazione era un sogno di Jackson e Fran Walsh, che scriveranno, produrranno e dirigeranno diversi progetti animati per l’azienda. I dettagli di tali progetti non sono stati resi noti.

“Siamo grandi fan della narrazione animata in tutte le sue forme, ma può essere un modo lungo, lungo e spesso costoso di fare film – ha dichiarato Jackson in una nota – Questo è, in parte, il motivo per cui abbiamo creato questa società – per cambiare il modello e aprire le porte a registi e narratori che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di mostrare cosa possono fare.” Weta Animated lavorerà in tandem con la Weta Digital per l’industria cinematografica e televisiva e inizierà a produrre contenuti originali per la prima volta nei suoi 25 anni di storia.

Weta Digital si dà all’animazione

La compagnia ha inaugurato la sua attività nel 1994, con Creature dal Cielo, film di Peter Jackson. Con uno staff composto da 1.550 artisti e ingegneri, Weta Digital ha vinto sei Oscar per gilm effetti visivi, 10 Oscar Sci-Tech e sei BAFTA Awards nella stessa categoria. Tra i progetti più importanti ricordiamo Avatar, La trilogia de Il Signore degli Anelli, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Game of Thrones, Ad Astra e i prossimi progetti Mulan e Black Widow.

“Weta Digital ha iniziato con una macchina da presa e un solo artista che insieme hanno creato gli effetti digitali in Creature dal Cielo – ha affermato Walsh – Nessuno di noi sapeva cosa stessimo facendo, ma anche in quei primi giorni potevamo vedere l’incredibile potenziale di questa nuova tecnologia. Da allora, quello dei VFX è diventato un enorme settore, ma il nostro obiettivo è rimasto lo stesso: dare vita alle storie, attraverso il potere dell’immaginazione. Se puoi sognarlo, possiamo crearlo.”

Adesso non resta che ammirare le meraviglie che la Weta Digital riuscirà a portare a compimento anche nel campo dell’animazione.

Fonte: Variety

Spider-Man: lo sparagnatele organico era un’idea di James Cameron

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Il famoso sparagnatele organico visto nello Spider-Man di Sam Raimi è stata in realtà un’idea di James Cameron. Il film del 2002 si è concesso una serie di libertà sui personaggi rispetto ai fumetti, ed uno dei cambiamenti più chiacchierati è stato proprio lo spararagnatele di Peter Parker: a differenza dei fumetti, nel film di Raimi le ragnatele spuntano dai polsi di Peter Parker in maniera organica e non vengono fabbricate dallo stesso attraverso un’apposito dispositivo meccanico. 

Ma cosa c’entra James Cameron con Spider-Man? Forse non tutti sanno (o ricordano) che il regista di Titanic e Avatar avrebbe voluto realizzare un suo film dedicato all’Uomo Ragno e, nella sua versione del film, le ragnatele spuntano dai polsi di Peter Parker in maniera organica, idea che poi è stata ripresa anche dal film di Raimi.

A rivelarlo è stato lo sceneggiatore David Koepp – autore dello script di Spider-Man del 2002 – in una recente intervista con IGN. L’idea dello spararagnatele organico proveniva da un trattamento di 45 pagine che James Cameron aveva scritto proprio perché intenzionato a realizzare un suo film dedicato all’uomo ragno. Koepp ha rivelato di essere da sempre un fan di quel trattamento di Cameron, perché affrontava con maggiore seriamente il personaggio di Spider-Man/Peter Parker, trattandola come “una persona reale con problemi reali”.

Per quanto riguarda lo spararagnatele, Koepp ha ammesso, “… questa era l’idea di James ed ero felice di poterla usare”. Dopo la trilogia di Sam Raimi, sia  The Amazing Spider-Man che la versione dell’Uomo Ragno interpretata da Tom Holland nel MCU hanno utilizzato nuovamente lo spararagnatele originale, ossia ispirato ai fumetti e concepito da Peter.

I piani originale di David Koepp per la trilogia di Spider-Man

Sempre a proposito di Spider-Man, di recente David Koepp aveva anche rivelato i quali erano i suoi piani originali per la trilogia di Raimi. In particolare, lo sceneggiatore ha spiegato che avrebbe voluto uccidere Gwen Stacy nel bel mezzo di Spider-Man 2, personaggio che abbiamo poi visto in Spider-Man 3, interpretato da Bryce Dallas Howard.

Samuel Stern n°8, in edicola dal 30 giugno, scritto da Andrea Guglielmino

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“Quando una vita umana è in gioco, quando forse, per la prima volta, non tutto è bianco o nero, potrebbe non essere così semplice scegliere tra le due facce della medaglia”. Un’altra avventura per il fumetto edito da Bugs Comics, Samuel Stern che, anche in questa occasione, si troverà ad affrontare forze demoniache insieme a padre Ducan.

Le avventure del libraio di Edimburgo continuano con il numero 8, Il secondo Girone, in edicola dal prossimo 30 giugno, con i disegni di Stefano Manieri. In questo albo vedremo l’esordio come sceneggiatore sulla testata, di Andrea Guglielmino, giornalista, saggista e critico cinematografico, dall’eclettico curriculum. “I lettori troveranno tante citazioni cinematografiche nella storia – promette– ma lascio a loro il piacere di scoprirle”.

Laureato in Filosofia con indirizzo antropologico e storico-religioso. Lavora come vice Capo Servizio nella redazione del portale di notizie cinematografiche ‘CinecittàNews’, daily ufficiale di Istituto Luce Cinecittà, e come redattore esperto presso la rivista ‘8 ½-Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano. Come sceneggiatore di fumetti collabora regolarmente con Bugs Comics per le riviste Mostri, Alieni e Gangster e per il mensile horror da edicola ‘Samuel Stern’, di cui è direttore responsabile.

Nel suo curriculum molti premi, tra i quali quello per il racconto ‘Maniaci seriali’ che si è aggiudicato il primo premio al concorso ‘Dipendenze’ indetto dalla casa editrice MdS nel 2017, e il premio Domenico Meccoli Scriveredicinema 2015 per il saggio ‘Antropocinema – La saga dell’uomo attraverso i film di genere’Samuel Stern ha recentemente vinto, nell’ambito del premio Coco 2020 speciale MegaNerd, come fumetto rivelazione dell’anno!

“Siamo molto soddisfatti di come Samuel stia procedendo nel suo percorso editoriale – commenta Gianmarco Fumasoli, direttore editoriale di Bugs Comics e padre di Samuel Stern insieme a Massimiliano Filadoro – e di come sia stato accolto dai lettori, che hanno dato vita a una community appassionata che cresce di mese in mese. L’entusiasmo che ogni giorno mettiamo in campo nel nostro lavoro e il sostegno dei nostri lettori faranno in modo che si superi il momento difficile che il paese sta vivendo e si ritorni a crescere assieme al nostro amato libraio di Edimburgo”.

Tenet: nuove foto e nuovi dettagli sui personaggi

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Tenet: nuove foto e nuovi dettagli sui personaggi

Il nuovo numero di Entertainment Weekly è interamente dedicato a Tenet, l’ultima attesissima fatica di Christopher Nolan che arriverà nelle sale americane il prossimo 31 luglio. Sulla trama del film non si conoscono ancora tantissimi dettagli (e probabilmente sarà così fino all’uscita in sala), ma parlando con la celebre rivista il regista ha svelato nuovi particolari tanto sulla storia quanto sui personaggi.

“Non è un film sui viaggio nei tempo”, ha specificato Nolan. “Riguarda il tempo e i vari modi in cui lo stesso può funzionare. Non mi sono mai voluto mettere a fare una lezione di fisica, ma l’inversione è un concetto in cui un materiale vede invertita la propria entropia, quindi si ritrova a tornare indietro nel tempo rispetto a noi.”

Parlando del personaggio di John David Washington, ha spiegato: “Il film è ambientato nel mondo dello spionaggio e delle identità nascoste. John David Washington interpreta un agente che tutti conoscono con il termine ‘Protagonista’. Tenet è il nome dell’organizzazione in cui il ‘Protagonista’ viene introdotto. È ovviamente il cuore del film, ma al contrario di un James Bond è emotivamente molto più accessibile.”

Parlando invece dei personaggi di Robert Pattinson e di Elizabeth Debicki ha aggiunto: “Il personaggio di Robert potrebbe chiamarsi Neil (ride). Con tutte queste identità, non sai mai veramente cosa è vero e cosa no. È una sorta di furfante che opera all’interno di quello che nel film viene definito ‘un ambiente nella penombra’, popolato da agenti dei servizi segreti molto diversi tra loro. Elizabeth, invece, interpreta la ex moglie dell’oligarca russo interpretato da Kenneth Branagh. I due resteranno coinvolti in una situazione molto complicata. Inoltre, ha una relazione con il ‘Protagonista’ molto ambigua…”

Il mistero del personaggio di Aaron-Taylor Johnson in Tenet

Parlando invece del misteriosissimo personaggio che interpreterà Aaron Taylor-Johnson, Nolan ha dichiarato: “Posso confermare che è nel film, anche se non lo avete ancora visto, e che ha un ruolo importante. Potete vederlo di sfuggita nell’ultimo trailer, ma è completamente irriconoscibile. Succede davvero di tutto nel film a mano a mano che la storia procede. Non voglio rovinare nulla.”

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

Mark Hamill rivela quale “destino” avrebbe voluto per Luke Skywalker

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L’arco narrativo del personaggio di Luke Skywalker all’interno della saga di Star Wars non si è concluso nel modo in cui molti fan – e lo stesso Mark Hamill – speravano. Dopo aver voltato le spalle alla Forza in seguito ad un momento di debolezza in cui aveva anche considerato di uccidere suo nipote, il Cavaliere Jedi è tornato per affrontare Kylo Ren, morendo alla fine del celebre scontro sul finale de Gli Ulimi Jedi

Ci sono ancora diverse lacune nella storia del personaggio che devono essere colmate. Semmai un giorno lo stesso dovesse ritornare sul grande schermo, è quasi certo che il tutto avverrà tramite l’ingaggio di un attore più giovane (Sebastian Stan resta il favorito dai fan!), o magari attraverso romanzi e videogiochi. D’altra parte, Hamill sembra aver ufficialmente archiviato il ruolo di Luke, ma durante un recente scambio sui social media ha condiviso alcuni commenti decisamente interessanti…

Alla domanda su cosa crede che Luke Skywalker farebbe se non fosse mai diventato uno Jedi, il leggendario attore ha risposto: “Mi piacerebbe pensare che sarebbe stato un insegnante”.

Il percorso narrativo di Luke Skywalker nella saga di Star Wars

Le parole di Hamill potrebbero far riferimento anche a ciò che l’attore sperava di vedere in merito alla storia di Luke nei sequel di Star Wars, poiché l’opzione narrativa più logica per il suo personaggio sarebbe stata quella di vederlo nei panni di maestro per una nuova generazione di Jedi.

Sfortunatamente, le cose sul grande schermo sono andate diversamente, e anche se L’Ascesa di Skywalker ha in un certo qual modo riscattato il percorso dell’eroe attraverso il personaggio di Rey, i danni che molti credono siano stati fatti da Gli Ultimi Jedi sono purtroppo difficili da dimenticare…

Dopo la conclusione della “saga degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di L’Ascesa di Skywalker, la saga continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv, tra cui The Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.

Nel futuro cinematografico della saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che, attraverso le loro storyline, dovrebbero andare a costituire l’assetto di una nuova mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi film del franchise sarà diretto da Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e JoJo Rabbit).

Edgar Wright dirigerà il thriller The Chain per Universal

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Edgar Wright dirigerà il thriller The Chain per Universal

Arriva da Deadline la notizia che Edgar Wright, regista della Trilogia del Cornetto e di Baby Driver, dirigerà per conto della Universal Pictures il film The Chain, adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Adrian McKinty.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jane Goldman (X-Men: L’inizio, Kingsman: Il cerchio d’oro). Al centro della storia il personaggio di Rachel, una madre all’apparenza come tante, che sarà costretta a rapire una bambina a causa di una terribile catena che le impone di compiere quel gesto terribile con la speranza di riavere suo figlio. Alla madre della bambina rapita da Rachel toccherà lo stesso destino.

The Chain è solo l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in cantiere dopo l’uscita nelle sale dell’atteso Last Night in Soho. Lo scorso aprile, infatti, avevamo appreso che il regista e sceneggiatore britannico dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Il romanzo mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright.

Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, l’uscita della pellicola è stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19: il film sarebbe dovuta arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre, ma adesso è stato posticipato al 23 aprile 2021. Il cast annovera Anya Taylor-Joy, Thomasin McKenzieMatt Smith

La sinossi di The Chain, romanzo sul quale sarà basato il prossimo progetto cinematografico di Edgar Wright

In attesa di nuovi dettagli su The Chain, ecco la sinossi ufficiale del romanzo: “Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa…”.

The Batman: Zoe Kravitz impegnata nella lettura di “Anno Uno”

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The Batman: Zoe Kravitz impegnata nella lettura di “Anno Uno”

Zoe Kravitz, che nell’attesissimo The Batman di Matt Reeves interpreterà il ruolo di Catwoman, ha rivelato quali sono i fumetti che sta leggendo per meglio prepararsi al ruolo: la star di Big Little Lies e High Fidelity ha spiegato di essere impegnata nella lettura dell’arco narrativo “Batman: Anno Uno” di Frank Miller.

Non è la prima volta che questa run viene associata al film di Reeves: già in passato, infatti, il regista, in occasione del compleanno di Bruce Wayne, aveva condiviso via Twitter una tavola di “Batman: Anno Uno“, lasciando intendere – senza ovviamente confermare – quali sarebbero potute essere le atmosfere che avrebbe seguito la sua pellicola.

Nonostante la produzione del film sia al momento sospesa, l’uscita nelle sale di The Batman è ancora fissata per il 2021. Il film sarà scritto e diretto da Reeves, e seguirà un giovane Bruce Wayne durante il suo secondo anno nei panni dell’iconico vigilante. Kravitz è stata ingaggiata per il ruolo di Selina Kyle, meglio conosciuta come Catwoman. Secondo i rumor emersi negli ultimi mesi, The Batman sarà una detective story, e sarà ispirata da diversi classici a fumetti con protagonista il Crociato di Gotham, tra cui anche l’iconico “Anno Uno” di Miller.

Zoe Kravitz si prepara al ruolo di Catwoman in The Batman leggendo “Anno Uno” di Frank Miller

Intervistata durante il podcast Happy Sad Confused di Joshua Horowitz, Zoe Kravitz ha confermato che sta attualmente leggendo “Batman: Anno Uno“, inizialmente pubblicato nel 1987, per meglio prepararsi aul ruolo. La Kravitz ha anche rivelato ad Horowitz di aver trascorso la quarantena a Londra insieme al marito Karl Glusman e che proprio durante i giorni di reclusione si è dedicata alla lettura della serie a fumetti di Miller, definendola “fantastica e… tosta!”

Sempre nella stessa intervista, Zoe Kravitz ha parlato anche del costume di Catwoman, rivelando che, se la produzione non fosse stata sospesa per via della pandemia, sarebbe già stato ufficialmente rivelato, come accaduto per quello di Robert Pattinson/Batman.

CORRELATE: 

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

7500, recensione del film con Joseph Gordon-Levitt

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7500, recensione del film con Joseph Gordon-Levitt

Presentato in anteprima al Festival di Locarno e disponibile dal 18 giugno su Amazon Prime Video, 7500 è l’esordio al lungometraggio del regista tedesco Patrick Vollrath, che aveva già fatto parlare di sé al Festival di Cannes, dove aveva presentato il cortometraggio Alles Wird Gut. Per la sua opera prima, Vollrath si affida a Joseph Gordon-Levitt, star hollywoodiana dalla carriera sicuramente particolare. Di indiscusso talento ed estrema curiosità, porta avanti una carriera misurata, operando scelte mai scontate e abbracciando causa e film che potrebbero essere considerati rischiosi. È il caso di 7500 che racconta di un attentato terroristico a bordo di un aereo con il conseguente tentativo di dirottamento.

Tobias (Joseph Gordon-Levitt) è il co-pilota di un volo commerciale che da Berlino è diretto a Parigi, ha una relazione con una delle hostess a bordo dello stesso volo, che è anche madre di suo figlio. Non appena il volo raggiunge l’alta quota, si palesano a bordo dei terroristi, integralisti religiosi, che tentano di dirottare l’aereo. Tutto il racconto è concentrato su Tobias, che da una parte vorrebbe intervenire attivamente per abbattere gli assalitori e difendere non solo i passeggeri ma soprattutto la donna che ama, dall’altra sente la responsabilità del comando, come un capitano coraggioso che nella tempesta si impegna a far approdare la nave in porto, non importa a quale costo.

In 7500, Joseph Gordon-Levitt è un eroe per caso

7500 si inserisce pienamente nella tradizione del thriller claustrofobico, ambientato interamente in uno spazio angusto che, in questo caso, non è soltanto l’aereo in volo, isolato dal resto del mondo, ma è proprio la cabina di pilotaggio, lo spazio della sopravvivenza e della responsabilità. L’eroe per caso di Joseph Gordon-Levitt porta sulle sue spalle tutto il film, non solo le sorti dei passeggeri a bordo dell’aereo, e dalla sua postazione privilegiata, si comporta come un assediato all’interno di un castello: la porta della cabina viene percossa in continuazione, per tutta la durata del film, tanto che il rumore sembra il suono di un ariete che tenta di sfondare le protezioni dall’assedio. Il monitor, che gli mostra i movimenti nello spazio antistante alla cabina, è l’occhio che gli permette di essere al corrente di ciò che accade fuori, ma questa conoscenza se da un lato lo mette in controllo della situazione, dall’altro lo rende anche terribilmente consapevole di quello che potrebbe succedere, del pericolo effettivo che corrono gli ostaggi (e la sua amata).

Il pregio più grande di 7500 è il sapiente uso che Vollrath fa dello spazio, attraverso lunghi piani sequenza tesi a restituire il tempo reale dell’attacco e del suo epilogo, in maniera sempre più concitata, aderendo pienamente al genere. Nulla di nuovo, quindi, ma è chiaro che siamo di fronte ad un giovane di talento che ha confezionato un prodotto perfettamente inserito nei canoni, un vero e proprio gioiellino per gli appassionati del genere.

Justice League Snyder Cut: il primo teaser trailer!

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Justice League Snyder Cut: il primo teaser trailer!

È Jason Momoa il primo a condividere un brevissimo teaser trailer di Justice League Snyder Cut, la versione di Justice League che uscirà soltanto su HBO Max e che rispecchia la visione originale del regista che a fine lavorazione ha lasciato il progetto, cedendo la sedia di regia a Joss Whedon.

Di seguito, vediamo il brevissimo video in cui Diana Prince/Wonder Woman si trova al cospetto di un affresco che raffigura Darkseid, il vero nemico della Justice League che era stato anticipato in Batman v Superman: Dawn of Justice e che poi non ha mai fatto la sua comparsa sul grande schermo, visto che il villain di Justice League è Steppenwolf. Mentre è confermato che vedremo il trailer esteso al DC FanDome , ecco un assaggio.

Un teaser per Justice League Snyder Cut

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 

The Great: recensione della serie con Elle Fanning

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The Great: recensione della serie con Elle Fanning

Non si può non cominciare a scrivere la recensione di The Great senza prima osservare che lo show Hulu, disponibile in Italia su Starzplay, è il secondo, negli ultimi mesi, che prova a portare in scena la grande sovrana russa che, nel ‘700, portò avanti uno dei migliori esempi di monarchia illuminata che la Storia ricordi, guidando l’impero russo al massimo del suo splendore. A differenza della miniserie con Helen Mirren, la scelta di questa versione della storia è quella di cominciare da quando la vergine ed inesperta Caterina arriva in Russia dalla Germania, promessa sposa dell’imperatore Pietro III, figlio di Pietro il Grande.

La storia, che solo per sommi capi coincide con La Storia, è quella di questa giovane donna, sprovveduta di fronte alla vita matrimoniale e a quella di corte, che però trova il suo percorso e il suo scopo, forte di una mente aperta, colta e lungimirante, che le permetterà di passare alla storia come La Grande, da cui il titolo della serie. In dieci episodi si percorre quindi il cammino di Caterina, da ragazza in balìa degli eventi a donna consapevole che con uno sparuto gruppo di sodali porta a compimento il colpo di stato che la vedrà spodestare l’inetto marito per assumere il controllo della corte e della nazione.

In The Great assistiamo all’ascesa di Caterina di Russia

A chi si aspetta un dramma storico in costume tradizionale diciamo subito che The Great è un miscuglio vivace ed originale di toni, e spazia dalla commedia nera al dramma storico, inserendo nel suo tessuto delle riflessioni e delle motivazioni che attualizzano gli eventi narrati, soprattutto in merito al ruolo della donna nella società e alla sua capacità di essere artefice e consapevole del suo destino, senza per forza essere al seguito di un uomo.

A firmare la serie c’è Tony McNamara, già co-sceneggiatore de La Favorita, che porta nello show lo stesso tipo di linguaggio e di tono visti nel film di Yorgos Lanthimos. Le dinamiche di potere a palazzo, la corte bizzarra e violenta, le stranezze e le crudeltà che vengono rappresentate disorientano di continuo lo spettatore che pensa di trovarsi al cospetto di una farsa, se non fosse che in altri momenti i toni diventano drammatici e di tanto in tanto sfiorano anche il melodramma.

Sempre con grande gusto ed eleganza nella forma, The Great è una vivacissima rilettura romanzata di una pagina della Storia interessante e forse non troppo conosciuta. Nel 2020, raccontare di una donna che cospira contro suo marito e prevarica il suo imperatore assume i toni di un’epopea eroica che noi viviamo attraverso gli occhi vibranti di Elle Fanning, che dà corpo ad una Caterina intelligente, vivacissima e capace di infervorare gli animi dei suoi a seguirla in un’impresa apparentemente suicida.  Al suo fianco, nei panni di Pietro III, sciocco, infantile ed inetto imperatore, un Nicholas Hoult forse mai tanto convincente a giocare sopra le righe con un personaggio assolutamente insopportabile, bloccato nell’adolescenza e completamente vittima del suo ruolo di sovrano e del suo senso di inferiorità rispetto all’illustre padre, che la Storia infatti ricorda come “il Grande”.

La grande Storia raccontata con i toni della farsa

Pietro non riuscirà ad eguagliare la fama e la grandezza del defunto genitore, ma ci riuscirà la sua consorte, quella Caterina la Grande di Russia di cui parlano i manuali di Storia e che rappresenta un altissimo modello di sovrana illuminata, un passaggio necessario verso l’abolizione della monarchia assoluta nella storia evolutiva della società umana.

The Great è un divertente miscuglio linguistico, che cede il passo a licenze di modernità ma che torna costantemente al luogo e alle circostanze dei fatti, con azioni e battute e che mantiene sempre un’arguzia nel linguaggio e una finezza nella forma, catturando e stimolando lo spettatore con grande maestria.

Quali sono le scene più epiche della storia del cinema?

Quali sono le scene più epiche della storia del cinema?

La storia del cinema è piena di scena che sono rimaste nell’immaginario collettivo e che, anche da sole, potrebbe servire a descrivere quanto grande sia stato l’impatto di quella determinata pellicola sul pubblico. Buzz Feed ha chiesto ai suoi utenti di votare le scene più iconiche del cinema. Scopritele di seguito e fateci sapere se questi momenti corrispondono agli stessi che, anche a voi, hanno fatto venire la pelle d’oca durante la visione:

Avengers: Endgame

https://www.youtube.com/watch?v=fP2w_UAK6B4&feature=emb_title

Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo, oltre ad aver battuto ogni record d’incasso, ha anche segnato la fine dell’Universo Cinematografico Marvel così come l’abbiamo conosciuto.

La scena dei portali è fondamentale proprio a sostegno di quanto esplicitato poc’anzi: 10 anni di storie collegate tra loro che culminano in unico, emozionante, momento. La regia dei Russo, combinati agli effetti visivi, al tema portate dei Vendicatori  e alla già iconica battuta “Assemble” pronunciata da Captain America, hanno regalato al pubblico un momento cinematografico straordinario.

Non è un paese per vecchi

Non è un paese per vecchi è sicuramente uno dei film più apprezzati della filmografia dei Fratelli Coen. Basato sull’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, il film è uscito nel 2007 e ha vinto 4 premi Oscar, incluso quelli al miglior film e alla miglior regia.

La scena del lancio della moneta è probabilmente una delle sequenze più memorabili del film; sicuramente uno dei momenti in grado di mettere in luce non soltanto la brillante scrittura dei Coen ma anche la silenziosa e ossessiva performance di Javier Bardem, premiato a ragione con l’Oscar come miglior attore non protagonista.

Parasite

Film rivelazione della passata stagione cinematografica, Parasite del sudcoreano Bong Joon-ho ha scritto la storia degli Academy Awards diventando il primo film non americano a vincere la statuetta più importante di tutte, quella al miglior film, appunto.

Anche se le scene memorabili di questo capolavoro contemporaneo sono impossibile da contare sulle dita di una mano, il momento in cui Ki-woo scopre che Da-hye ha un’allergia molto seria alle pesche e ne approfitta per far credere alla signora Park che la donna soffra di tubercolosi, è sicuramente uno dei più iconici, complice anche la bustina di ketchup che viene rovesciata sopra ad un fazzoletto che la governante ha appena buttato via.

Spider-Man: Un Nuovo Universo

Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, non è solo una delle pellicole dedicate al simpatico arrampicamuri più amate di sempre, ma anche uno dei film d’animazione più apprezzati dell’ultimo decennio.

Tra i momenti più emozionanti del film, vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione, figura sicuramente la scena in cui Miles salta giù da un edificio e impara a fidarsi di se stessa… talmente bella da togliere il fiato!

Hereditary – Le radici del male

Esordio alla regia di Ari Aster, Hereditary – Le radici del male è stato accolto positivamente tanto dalla critica quanto dal pubblico. Tra i vari meriti del film, c’è sicuramente quello di aver riportato all’attenzione lo straordinario talento di Toni Collette, tra le attrici più incredibili della sua generazione, troppo spesso sottovalutata.

La scena con l’intera famiglia riunita per cena è sicuramente uno dei momenti più efficaci, ma anche disturbanti, dell’intera pellicola. La recitazione, la fotografia, la sceneggiatura… ogni pezzo del puzzle è semplicemente al suo posto!

Casablanca

Tra i capolavori indiscussi della storia del cinema mondiale, Casablanca di Michael Curtiz, tratto dall’opera teatrale “Everybody Comes to Rick’s” di Murray Burnett e Joan Alison, è una delle pellicole hollywoodiane più celebri di tutti i tempi.

Nella scena in questione, i nazisti iniziano a cantare il loro inno: per cercare di coprire le loro voci, tutti i presenti nel locale iniziano ad intonare La Marsigliese. È un momento che serve a connotare perfettamente tutti i personaggi della storia e a mettere in evidenza con maggiore impatto i temi affrontati dal film.

Fa’ la cosa giusta

Fa’ la cosa giusta, scritto e diretto da Spike Lee nel 1989, è considerato il capolavoro del regista americano, da sempre impegnato nella “causa afroamericana”. All’epoca della sua uscita in sala, il film suscitò numerose polemiche: secondo alcuni critici, infatti, la pellicola era un’istigazione alla rivolta da parte dei giovani afroamericani dei quartieri popolari.

Tra i momenti più significativi del film c’è sicuramente la scena in cui vengono descritti gli stereotipi razzisti. Un film che potrebbe essere stato girato ieri; ancora oggi – purtroppo – profondamente attuale.

Chiamami Col Tuo Nome

Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di André Aciman, Chiamami Col Tuo Nome ha contribuito a rilanciare la carriera di Luca Guadagnino, regista non particolarmente apprezzato nel suo paese natale, ma amatissimo dagli americani.

Nel bellissimo e struggente racconto della storia d’amore tra Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer), il momento forse più significativo e toccante è affidato al padre di Elio, interpretato da Michael Stuhlbarg: con il cuore spezzato per la partenza di Oliver, Elio torna a casa e trova rifugio nelle braccia del padre, che con un commovente discorso invita il figlio a riflettere su quanto sia stato prezioso il legame instauratosi con Oliver e a non fuggire dal dolore che sta provando, in quanto espressione della profondità del sentimento vissuto.

La La Land

Omaggio al musical prodotto tra gli anni ’50 e ’60, La La Land è probabilmente uno dei casi più recenti di film riuscito a trasformarsi in vero e proprio fenomeno culturale. Vincitore di 6 premi Oscar (su 14 nomination ricevute), il film racconta la storia d’amore tra un musicista jazz e un’aspirante attrice, interpretati rispettivamente da Ryan Gosling ed Emma Stone.

L’epilogo del film è probabilmente uno dei finale più belli e potenti della recente storia del cinema: Mia immagina come sarebbe potuta essere la loro vita se la relazione con Sebastian avesse funzionato; il senso di ciò che sarebbe potuto essere raccolto in un “what if” geniale, nostalgico e assolutamente emozionante.

Ratatouille

Acclamato come uno dei migliori film mai realizzati dalla Pixar, Ratatouille di Brad Bird e Jan Pinkava, uscito nel 2007, viene ricordato anche, e soprattutto, per la trascinante colonna sonora.

Tra le scene più belle ed emozionanti del film, c’è sicuramente quella in cui il protagonista Alfredo Linguini esclama: “Non tutti possono diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque.”

Il Cavaliere Oscuro

https://www.youtube.com/watch?v=E679XJellLs&feature=emb_title

La trilogia de Il Cavaliere Oscuro ha ridefinito i contorni tanto estetici quanto narrativi del genere supereroistico. Universalmente riconosciuto come il miglior film della trilogia, Il Cavaliere Oscuro del 2008 ci ha anche regalato la più grande interpretazione del compianto Heath Ledger, premiato con un Oscar postumo per la sua incredibile incarnazione del Joker.

La sequenza d’apertura del film, quando ci viene presentato il Clown Principe del Crimine nel bel mezzo di una rapina in banca, è una scena che probabilmente non ha eguali. Indimenticabile la battuta: “Io credo semplicemente che quello che non ti uccide, ti rende più… strano!”

Ben-Hur

Colossal a tema storico, ispirato all’omonimo romanzo del generale Lew Wallace, Ben-Hur di William Wyler è, al pari di Casablanca, uno dei più grandi successi della storia del cinema, oltre ad essere uno dei film più premiati di sempre: venne infatti premiato con il maggior numero di Oscar, ben 11, record mantenuto per ben 38 anni, fino all’uscita di Titanic nel 1997, e nuovamente eguagliato nel 2003 da Il Signore degli anelli – Il ritorno del Re.

L’intera sequenza della corsa delle bighe è uno spettacolo tanto pungente quanto emozionante, capace di stupire e di regalare brividi ancora oggi, dopo oltre 60 anni.

Cantando sotto la pioggia

https://www.youtube.com/watch?v=D1ZYhVpdXbQ&feature=emb_title

Cantando sotto la pioggia, diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, interpretato dallo stesso Kelly al fianco di Donald O’Connor e Debbie Reynolds, è probabilmente uno dei musical più celebri della storia. Il film è ambientato alla fine degli anni ’20, nel periodo di passaggio dal cinema muto al sonoro.

La sequenza in cui Don Lockwood interpreta l’omonimo brano della colonna sonora non è iconica… è semplicemente storia del cinema! “What a glorious feeling and I’m happy again…”

Bastardi senza gloria

Insieme a Pulp Fiction, Bastardi senza gloria è sicuramente uno dei film più apprezzati della filmografia di Quentin Tarantino. Un vero e proprio instant cult, pieno zeppo di grandi star, violenza tipicamente tarantiniana e battute esilaranti.

La scena iniziale del film sono 20 minuti di puro dialogo, testimonianza di quanto la vera forza di Tarantino si nasconda nella scrittura brillante, armoniosa e perfezionista.

Harry ti presento Sally

Grande successo di pubblico e critica, Harry ti presento Sally, diretto da Rob Reiner e interpretato da Meg Ryan e Billy Crystal, è ancora oggi considerata una delle più grandi  commedia romantica di tutti i tempi.

Insieme all’iconica scena dell’orgasmo al ristorante, uno dei momenti più belli del film è sicuramente il suo finale: Harry comprende i suoi sentimenti nei confronti di Sally e anche Sally capisce di amare Harry; i due si baciano appassionatamente, avendo compreso di non essere più amici, bensì innamorati.

Psycho

Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Bloch, Psyco non è solo uno dei più celebri film del maestro del brivido Alfred Hitchcock, ma anche uno dei più grandi horror di tutti i tempi (il film ha da poco compiuto 60 anni!).

La scena in cui veniamo finalmente a conoscenza della vera identità della madre di Norman è sicuramente uno dei momenti più inquietanti della storia del cinema. Eppure, all’epoca dell’uscita in sala, l’accoglienza da parte della critica non fu unanime, a dimostrazione che lo status di “capolavoro” viene soltanto stabilito dallo scorrere del tempo.

Jurassic Park 

https://www.youtube.com/watch?v=WSM8GcShChk&feature=emb_title

Tra i più grandi successi commerciali della storia del cinema, Jurassic Park di Steven Spielberg è ancora oggi uno dei esempi più esaustivi quando si parla di grande cinema d’intrattenimento capace di mescolare pura adrenalina ed autentica emozione.

La scena in cui il T. rex fugge, fino a quando non spinge la macchina con all’interno i protagonista, è tanto perfetta quanto iconica. Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla sua uscita in sala, resta uno dei più grandi film che hanno definito la storia del cinema.

The Truman Show

https://www.youtube.com/watch?v=Gn5kuDdeGzs&feature=emb_title

Altro esempio di film che sembra non essere invecchiato di un solo giorno. The Truman Show è una satira fantascientifica ispirata alla moda (nascente all’epoca e preponderante oggi) di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show.

Alla fine del film, Truman non cade nella tentazione di Christof e al falso Eden preferisce la cruda verità. Salutando scherzosamente il suo pubblico: «Casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!», Truman, oramai giunto all’uscita dell’enorme set, si avvia verso la vera vita…

8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd su Sky

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8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd su Sky

Un sussurro di disperazione che diventa urlo di protesta e denuncia contro le discriminazioni razziali nelle piazze di tutto il mondo. Il 25 maggio a Minneapolis l’afroamericano George Floyd è stato bloccato a terra da un poliziotto bianco con un ginocchio sul collo per 8 minuti e 46 secondi, interminabili e terrificanti, togliendogli il fiato e la vita. 8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd, è l’instant doc prodotto da Sky che racconta quei terribili momenti e l’ondata di indignazione e proteste globali che ne è seguita al grido di Black Lives Matter, in onda giovedì 18 giugno alle 21 su Sky TG24, alle 23.05 su Sky Atlantic e Sky Arte e disponibile on demand. In streaming anche su NOW TV.

Al centro del racconto di 8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd, un video, ripreso con un telefono e diffuso sui social, ha mostrato al mondo intero la vicenda di George Floyd. La morte dell’uomo ha portato in poche ore migliaia di persone prima nelle strade di Minneapolis, poi in quelle di tutti gli Stati Uniti e del resto del mondo. Manifestanti neri e bianchi insieme, giorno dopo giorno sempre più numerosi, per chiedere giustizia ma soprattutto per dire basta alle discriminazioni razziali. Con la voce narrante dell’attore e regista IDRIS ELBA e i contributi di diverse personalità, tra cui il politico e religioso statunitense JESSE JACKSON, la scrittrice e attivista ILYASAH SHABAZZ, figlia di Malcom X, la scrittrice BONNIE GREER e l’attivista del movimento Black Lives Matter ZELLIE IMANI, lo speciale ricostruisce dettagliatamente la vicenda e cerca di comprendere se la morte di George Floyd sarà un momento cruciale per le rivendicazioni del movimento antirazzista – di cui ripercorre la storia nelle sue battaglie principali – e per la presa di coscienza del mondo occidentale, oppure rimarrà ancora una volta solo un altro orrendo episodio di morte di un giovane nero per mano di un ufficiale di polizia bianco.

Su Sky è inoltre disponibile on demand la collezione di film e documentari #BlackLivesMatter. Tra questi, oltre all’instant doc di Sky, il film Malcom X di Spike Lee e i vincitori di premi Oscar Green Book, A spasso con Daisy, Se la strada potesse parlare e Mississippi Burning – Le radici dell’odio, ma anche documentari legati al mondo dello sport, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella lotta alle discriminazioni razziali, come gli speciali di Federico Buffa #SkyBuffaracconta Jesse Owens, #SkyBuffaracconta Muhammad Alì e #SkyBuffaracconta Rewind – I Pugni Neri Di Messico ’68.

Da parte del gruppo Sky, in sinergia con la capogruppo Comcast e con NBCU negli Stati Uniti, c’è un impegno concreto a supportare la lotta contro il razzismo e ad aumentare l’inclusione e sostenere il valore della diversity. Sky investirà 10 milioni di sterline ogni anno per i prossimi tre anni in ognuno dei mercati in cui è presente per aumentare la rappresentanza delle minoranze etniche a tutti i livelli, per fare la differenza nelle comunità impattate dal razzismo e utilizzare il potere della voce di Sky e della sua piattaforma affinché le ingiustizie non vengano ignorate.

“8 MINUTI E 46 SECONDI: L’ASSASSINIO DI GEORGE FLOYD”, IN ONDA GIOVEDÌ 18 GIUGNO ALLE 21 SU SKY TG24, ALLE 23.05 SU SKY ATLANTIC E SKY ARTE E DISPONIBILE ON DEMAND E SU NOW TV

AriAnteo, il cinema all’aperto targato Anteo

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AriAnteo, il cinema all’aperto targato Anteo

La programmazione estiva di Anteo ha preso il via lunedì 15 giugno con il primo appuntamento di AriAnteo nella storica e suggestiva location del Chiostro dell’Incoronata, in via Milazzo, accanto all’Anteo Palazzo del Cinema. La prima serata è stata un successo dal punto di vista delle presenze, contando più di 150 spettatori. Il 16 giugno si è acceso lo schermo di AriAnteo Palazzo Reale con il film L’ufficiale e la spia di Roman Polanski; il 17 giugno di AriAnteo Triennale con il film La belle époque di Nicolas Bedos.

La grande novità di quest’anno riguarda la collaborazione con Zelig Media Company, grazie alla quale AriAnteo potrà diventare anche cabaret: a partire da martedì 23 giugno in AriAnteo Palazzo Reale, a seguire mercoledì 24 giugno in AriAnteo Chiostro dell’Incoronata, giovedì 25 giugno in AriAnteo Triennale, venerdì 26 giugno in AriAnteo Villa Reale di Monza, sabato 4 luglio in AriAnteo Parco della Biblioteca di Treviglio – una volta a settimana per ciascuna arena – ci sarà uno spettacolo con un artista di Zelig prima della visione del film in programma.

Gli spettacoli inizieranno alle ore 21 prima della proiezione del film in programma (h 21.45). Prezzi // Spettacolo Zelig + proiezione film / € 12.00 – Solo proiezione film / € 7.50. Biglietti acquistabili preferibilmente online su www.spaziocinema.info o presso le casse del cinema e delle arene. Prevista l’assegnazione dei posti, in modo da permettere il distanziamento sociale di un metro tra uno spettatore e l’altro.

Programmazione spettacoli Zelig MILANO
AriAnteo Palazzo Reale

  • martedì 23 giugno // spettacolo di Davide Calgaro A seguire il film Joker di Todd Phillips
  • martedì 30 giugno // spettacolo di Max Angioni
    A seguire il film Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen

AriAnteo Chiostro dell’Incoronata / SALA 2

  • mercoledì 24 giugno // spettacolo di Ippolita Baldini A seguire il film Martin Eden di Pietro Marcello

AriAnteo Triennale

  • giovedì 25 giugno // spettacolo di Andrea Di Marco A seguire il film Parasite di Bong Joon-ho

MONZA

AriAnteo Villa Reale

  • venerdì 26 giugno // spettacolo di Giovanni D’Angella A seguire il film Emma di A. de Wilde
  • venerdì 3 luglio // spettacolo di Ippolita Baldini A seguire il film Richard Jewell di Clint Eastwood
  • venerdì 10 luglio // spettacolo di Davide Calgaro
    A seguire il film Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores
  • venerdì 17 luglio // spettacolo di Daniele Raco A seguire il film Pinocchio di Matteo Garrone

TREVIGLIO

  • AriAnteo Parco della Biblioteca di Treviglio
  • sabato 4 luglio // spettacolo di Davide Calgaro
    A seguire il film La dea fortuna di Ferzan Ozpetek
  • sabato 11 luglio // spettacolo di Giovanni D’Angella A seguire il film Downton Abbey di M. Engler
  • sabato 18 luglio // spettacolo di Daniele Raco
    A seguire il film C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino

Per informazioni dettagliate rispetto a tariffario, abbonamenti e per informazioni su orari, misure di sicurezza da adottare per pubblico e operatori, consultare il sito web www.spaziocinema.info.

Sul più bello: teaser trailer del teen drama italiano

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Sul più bello: teaser trailer del teen drama italiano

Eagle Pictures festeggia il ritorno sul set di Sul più bello, teen drame dy prodotto da Eagle Pictures e diretto da Alice Filippi, rilasciando il teaser trailer con le prime immagini realizzate poco prima della chiusura causata dal Covid. Il film, ambientato a Torino ed in sala il prossimo autunno, nasce da un soggetto di Roberto Proia (Come non detto) che ha scritto la sceneggiatura con Michela Straniero; gode inoltre del sostegno della Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Weekend Films.

Sul più bello: la trama

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà vedersela con Beatrice (Eleonora Gaggero), una temuta rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore.

L’assistente della Star con Dakota Johnson al cinema e in streaming

Debutterà il 26 Giugno sia in streaming che al cinema L’assistente della Star, la nuova commedia diretta da Nisha Ganatra e con protagonisti Dakota Johnson, Tracee Ellis Ross, Kelvin Harrison Jr., Ice Cube, Zoe Chao, Eddie Izzard Bill Pullman e Diplo.

Ambientato nella scintillante scena musicale di Los Angeles, L’assistente della Star racconta le vicende di Grace Davis (Tracee Ellis Ross), una superstar che ha portato il proprio talento, e conseguentemente il proprio ego, a vette incredibili. Maggie (Dakota Johnson) è la sovraccarica assistente personale di Grace, rimasta invischiata fra le sue continue richieste, ma ancora speranzosa di poter realizzare il sogno d’infanzia di diventare una produttrice musicale. Quando il manager di Grace (Ice Cube) le presenta l’opportunità che potrebbe cambiare il corso della sua carriera, arriva il momento che le due donne realizzino un piano che possa avere un impatto definitivo anche sulle loro vite.

Una clip dal film

Candyman: un incredibile teaser animato annuncia l’arrivo dell’horror

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La regista Nia DaCosta ha scelto Twitter per condividere un nuovo promo per il suo prossimo reboot di Candyman, ma invece di condividere un teaser classico, ha mostrato ai suoi fan un bellissimo cortometraggio in animazione.

Il cortometraggio racconta le origini del cattivo del titolo, utilizzando burattini di carta per creare una visione inquietante di come viene creato un mostro dei nostri giorni. Il corto dimostra grande gusto per l’immagine e la tecnica ma anche un cambiamento in ottica promozionale del film.

https://twitter.com/NiaDaCosta/status/1273293842113089536?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1273293842113089536&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Famp%2Fhorror%2Fcandyman-director-nia-dacosta-reveals-the-villains-modern-day-origin-in-haunting-new-teaser-a176133

LEGGI ANCHE – Candyman: il trailer del film prodotto da Jordan Peele

Il cast di Candyman annovera Yahha Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).

Yahha Abdul Mateen II ha vestito i panni di Black Manta in Aquaman, il cinecomic campione di incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie The Get Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel thriller Noi diretto dallo stesse Peele.

Per quanto riguarda Candyman, la regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.

L’uscita nelle sale americane è prevista il 25 settembre 2020.

Jurassic Park: spiegata l’origine di una celebre battuta del film

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Dopo la notizia che le riprese di Jurassic World: Dominion dovrebbero ripartire ufficialmente a Londra il prossimo luglio, arrivano dei dettagli inediti relativi al primo leggendario Jurassic Park diretto da Steven Spielberg, grazie allo sceneggiatore David Koepp, impegnato in questi giorni con la promozione del suo ultimo film, You Should Have Left. 

Intervistato da CinemaBlend, lo sceneggiatore ha svelato i particolare dietro l’originale ci una celebre battuta presente nel film, ossia “Allacciate le cinture” (“Hold on to your butts”), pronunciato dal personaggio di Ray Arnold interpretato da Samuel L. Jackson: “Una delle battute che le persone ricordano maggiormente è composta da quattro semplici parole, dette in maniera tale da imprimersi nell’immaginario collettivo. Stavo finendo La Morte ti fa Bella quando stavo scrivendo Jurassic Park e dovevo fare i conti con un finale che non era stato accolto bene durante uno di quegli orribili test screening che non fanno altro che demoralizzarti. Avevamo urgenza di pensare ad un nuovo finale, perché mancava davvero poco all’uscita. Dovevamo lavorare ai giornalieri delle riprese aggiuntive senza alcuna possibilità di ulteriori modifiche. Praticamente, tutto doveva andare per il verso giusto. Guardavamo i giornalieri e all’improvviso Robert Zemeckis se ne uscì dicendo: ‘Hold onto your butts’. Amai da subito quell’espressione e la misi immediatamente nella sceneggiatura di Jurassic Park. E poi Samuel L. Jackson l’ha recitata. Credo di non aver mai rivelato di questo aneddoto a Zemeckis, ma il merito di quella battuta è suo!”

Koepp ha anche parlato di una scena eliminata dal film: “Mi stavano mostrando un po’ degli storyboard che avevano realizzato. Alcuni sono finiti nel film in maniera sostanzialmente identica. Poi c’era questa scena con il T-Rex e i ragazzini che aveva un’ambientazione fluviale e mi spiegato che non l’avremmo realizzata. Si trattava di una scena che è stata eliminata durante le prime fasi di sviluppo del film. Era veramente complicata, soprattutto perché dovevano ancora capire come implementare le varie tecnologie nel film. E l’idea di aggiungere anche l’acqua… fece capire a Spielberg che era troppo complicato!”

Di recente, sempre in occasione della promozione di You Should Have Left, David Koepp ha anche spiegato i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare Indiana Jones 5, di cui avrebbe dovuto curare la sceneggiatura, e svelato i piani iniziale per la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi.

Guardiani della Galassia: Kevin Bacon commenta la citazione di Footloose

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Guardiani della Galassia contiene tantissimi riferimenti alla cultura pop, ma l’amore del personaggio di Star-Lord per Kevin Bacon e il cult Footloose (che Peter Quill ritiene sia il più grande film mai realizzato) ha davvero occupato un posto speciale nel cuore dei fan. Ad un certo punto, in molti si aspettavano addirittura che l’attore finisse per apparire in un cameo nell’Universo Cinematografico Marvel, soprattutto perché Bacon aveva lavorato con James Gunn nel film Super – Attento crimine!!!. 

Soltanto il tempo ci dirà se qualcosa di simile potrà accadere in Guardiani della Galassia Vol. 3 (e se Peter Quill avesse rintracciato Bacon mentre era di ritorno sulla Terra in Avengers: Endgame?). Nel frattempo, durante una recente intervista con ComicBook.com, la star di Sleepers e X-Men: L’inizio ha condiviso i suoi pensieri proprio in merito a questo easter egg. 

“C’era questa menzione in Guardiani che pensavo fosse piuttosto sorprendente”, ha spiegato Kevin Bacon. “Non ne sapevo davvero nulla. Poi sono andato a sedermi al cinema e qualcuno mi ha detto: ‘Hai già visto quel film?’ E io ho risposto: ‘No! Ci andrò, ma non l’ho ancora visto’. Ero seduto al cinema e pensavo: ‘Wow, deve essere da urlo!’.”

Kevin Bacon “citato” in Guardiani della Galassia e Avengers: Infinity War

I riferimenti in Guardiani della Galassia e Avengers: Infinity War hanno sicuramente contribuito a cementare l’immagine di Kevin Bacon come uno degli attori più iconici di sempre, e anche se negli ultimi anni lo abbia visto sempre di meno al cinema, un altro grande ruolo di successo potrebbe sempre arrivare un domani (basti pensare alla rinascita di Keanu Reeves dopo l’uscita di John Wick).

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

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