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MCU: i 10 momenti più alti dell’intera timeline

Il 2019 è stato un altro grande anno per il MCU, con Captain Marvel, Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home che hanno incassato cifre vertiginose e che hanno convinto anche la critica. Le persone stanno già contando i giorni prima che il franchise ritorni con il prossimo capitolo, il film da solista della Vedova Nera l’anno prossimo, e c’è la giustificazione è semplice: fino a questo momento è stato un viaggio bellissimo.

Con questo in mente, ecco i 10 momenti migliori, più alti, significativi ed emozionanti della timeline del MCU, fino a oggi.

NICK FURY INCONTRA CAPTAIN MARVEL

Il film di Captain Marvel è stato distribuito all’inizio di quest’anno e tra le maggiori rivelazioni dell’intero film c’è stato il fatto che la protagonista e Nick Fury si conoscono da un po’ di tempo. Anni, in effetti.

Fury incontra Carol Danvers sulla Terra durante i primi momenti del film mentre l’eroina è impegnata nella guerra dei Kree contro gli Skrull e arriva sul nostro pianeta cadendo in un vecchio negozio di Blockbuster, mentre insegue uno di quelli che crediamo essere i cattivi. Alla fine i due fanno squadra, si ribellano contro i Kree e si assicurano che gli Skrull sopravvissuti vivano in pace, lontano da qualsiasi minaccia. In questo momento scopriamo che Fury ha nascosto Captain Marvel lontano dal resto del mondo fino a quando il suo aiuto non si fosse rivelato necessario. Quel tempo è arrivato.

IO SONO IRON MAN

Iron Man è stato il film che ha dato il via al MCU, con Robert Downey Junior ad interpretare Tony Stark. E mentre la parabola narrativa del film vedeva necessario battere il cattivo Obadiah Stane, AKA Iron Monger, e mettere fine ai suoi piani, ciò che accade a fine film è ancora più emozionante dell’avventura in sè.

Durante una conferenza stampa, Stark annuncia al mondo di essere Iron Man. E questa dichiarazione si rivela una specie di invito aperto ai suoi nemici. E molti di essi, nel corso degli anni, hanno poi cercato di rovesciare lui e il suo impero tecnologico. Se Start avesse tenuto segreto il suo secondo lavoro, i Vendicatori avrebbero potuto passare più facilmente delle cose. Ma, dato che ha deciso di venire allo scoperto, offre ai suoi nemici l’opportunità per abbatterlo.

I VENDICATORI SI INCONTRANO

Sapevamo che l’arrivo dei Vendicatori era nell’aria già dall’epoca di The Incredible Hulk, nel 2008, quando Nick Fury informa Tony Stark che è diventato parte di un mondo più grande di lui. Pertanto, quando nel 2012 è uscito The Avengers, si sapeva che era destinato a diventare più grande.

E così è stato: nel film vediamo Iron Man, Captain America e Thor che si incontrano per la prima volta, con il pubblico che in precedenza aveva avuto la possibilità di conoscere i personaggi durante i rispettivi film da solista. Le cose iniziano male, con il trio che si scontra, l’uno contro l’altro, ma alla fine i tre eroi, insieme a Occhio di Falco, Vedova Nera e Hulk, mettono da parte le loro differenze e lavorano insieme per proteggere la Terra da Loki.

LA PRIMA VITTORIA

La prima volta che gli Avengers si incontrano è stata davvero epica, ma ciò che rende il loro incontro ancora più memorabile, è il fatto che vincono la loro prima battaglia insieme. Questo accade quando New York City si trova sotto l’attacco della flotta di Chitauri che è guidata da Loki in persona, per ordine di Thanos.

È l’inizio di qualcosa di speciale poiché ogni membro della squadra svolge un ruolo chiave nel proteggere la città e la sua popolazione dagli attacchi nemici. Alla fine è stato lasciato ad Iron Man il compito di salvare la situazione, con Tony Stark che lancia una bomba nucleare contro i Chitauri, sfiorando il sacrificio. Gli eroi poi vanno a cena insieme, ed è chiaro da questo momento in poi opereranno secondo la stessa tecnica: il gioco di squadra.

STEVE SCOPRE CHE BUCKY È VIVO

Steve Rogers pensava di aver visto l’ultima volta Bucky Barnes quando lo vede precipitare da un treno in corsa, in Captain America: Il Primo Vendicatore. Tuttavia, non è lì che Bucky incontra la morte! Il soldato diventa una cavia Hydra e viene trasformato nel Coldato d’Inverno, che diventa il cattivo del sequel intitolato appunto Captain America: The Winter Soldier.

Cap combatte disperatamente il suo ex amico, cercando di ripercorrere vecchi ricordi e farlo ritornare in sé. E questo è il film in cui abbiamo la chiara misura di quanto sia vitale la loro relazione non solo reciprocamente, ma anche per le dinamiche tra gli altri personaggi del MCU.

CIVIL WAR

La lealtà di Steve a Bucky e la determinazione a riportare il suo amico su una strada giusta e nobile porteranno poi al conflitto in Captain America: Civil War, del 2016. E la stessa Guerra Civile è un momento determinante per il fatto che mette in scena il momento in cui i Vendicatori si sciolgono e iniziano a operare separatamente, invece che insieme.

La cosa più devastante del film è il modo in cui Captain America e Iron Man combattono da parti opposte, rifiutando di mettere al primo posto il bene del mondo e scendendo invece in guerra per ragioni individualistiche. Questo momento sta anche a significare che i Vendicatori diventano più deboli, dando a Thanos un vantaggio, quando due anni dopo il Titano attacca la Terra mentre è alla ricerca delle Gemme. Se fossero rimasti insieme, avrebbero forse potuto combattere di nuovo fianco a fianco e vincere di nuovo.

LO SCHIOCCO

Lo schiocco è stato, senza dubbio, il momento più importante della storia del MCU prima dell’uscita di Avengers: Endgame. Si è trattato della prima volta che vediamo perdere i nostri eroi, mentre la metà dell’intero universo muore, quando Thanos riesce nella sua ricerca di schioccare le dita ed eliminare il 50% delle forme di vita nell’interno universo.

È un evento davvero rivoluzionario per due motivi. Per prima cosa, vede valorizzati eroi come Spider-Man, Star Lord, Black Panther, Doctor Strange e Bucky Barnes tutti letteralmente polverizzati. E poi perché rende il mondo un posto terribilmente confusionario per cinque anni, mentre l’umanità è incapace di venire a patti con il barbaro atto di crudeltà di Thanos.

ANT-MAN ENTRA NEL REGNO QUANTICO

Ant-Man and the Wasp non è uno dei migliori film del MCU. È una specie di parentesi comica molto gradita, però, dopo il drammatico Infinity War, con lo Scott Lang di Paul Rudd, il Luis di Michael Pena e persino l’Hank Pym di Michael Douglas, tutti rappresentati in maniera comica.

Questo non vuol dire che il film sia completamente inutile, tuttavia, soprattutto perché è questo il film che contiene l’importante scena di Hank Pym che si avventura nel Regno Quantico per salvare sua moglie, e di Scott che fanno lo stesso alla fine del film. Questa scena apre la strada ai viaggi nel tempo che, anche in un franchising fantasioso come quello del MCU, è qualcosa di speciale.

IL VIAGGIO NEL TEMPO

Avengers: Endgame è un film che dura poco più di tre ore e, poiché è così lungo, contiene molti momenti importanti. E probabilmente il secondo momento più grande di tutti all’intero del film è  quando Tony Stark trova un modo per viaggiare nel tempo.

In precedenza, Stark si era rifiutato di pensare all’idea che il tempo li avrebbe aiutati a riportare in vita le vittime spezzate di Thanos. Ed era stato abbastanza chiaro quando Captain America, Ant-Man e Vedova Nera si sono recati nella sua accogliente baita per cercare di parlargli. Tuttavia, la curiosità di Stark ha la meglio su di lui e la sua scoperta crea una scappatoia che rende plausibile la vittoria per i Vendicatori e correggere il torto subito cinque anni prima.

LA FINE DI UN’ERA

Il sacrificio di Iron Man alla fine di Avengers: Endgame è un grande momento della serie. Non solo perché con esso Thanos viene trasformato in polvere con uno schiocco delle dita, ma indica anche la fine di un’era.

Tony Stark interrompe il suo viaggio, mentre per Hulk si tratterà di far convivere le sue deu personalità, Thor si imbarca con i Guardiani, mentre Cap resta nel passato insieme alla sua Peggy. Vedova Nera, come Tony, si è sacrificata per il bene comune, e Occhio di Falco torna dalla sua famiglia. I Vendicatori Originali hanno compiuto la loro parabola.

Joker: Michael Moore osanna il film, “L’errore sarebbe non vederlo”

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Arriva da Michael Moore uno dei più sentiti e concitati endorsement a Joker, il film diretto da Todd Phillips vincitore del Leone d’oro a Venezia che vede protagonista Joaquin Phoenix nei panni dell’uomo che diventerà il clown principe del crimine. Il regista di Bowling for ColumbineFarenheit 9/11 ha infatti lodato senza mezzi termini la pellicola e gli argomenti che mette in discussione, dall’America di Trump alla reazione di una parte della stampa che lo definisce troppo violento.

Mercoledì sera ho partecipato al New York Film Festival e sono stato testimone di un capolavoro cinematografico, il film che il mese scorso ha vinto il primo premio come miglior film alla Mostra del Cinema di Venezia. Si chiama “Joker” – e tutti noi americani ne abbiamo sentito parlare come qualcosa da cui stare alla larga. Ci è stato detto che è violento, malato e moralmente corrotto. Ci è stato detto che la polizia sarà presente ad ogni proiezione in questo fine settimana in caso di “problemi”. Il nostro paese è in uno stato di profonda disperazione, la nostra costituzione è a pezzi, un maniaco del Queens ha accesso ai codici nucleari – ma per qualche ragione, Joker è un film di cui dovremmo avere paura […]

Leggi la recensione di Joker

[…] Suggerirei il contrario: il pericolo maggiore per la società sarebbe NON vedere questo film. Perché la storia che racconta e le questioni che solleva sono così profonde, così necessarie, che se distogli lo sguardo dal genio di quest’opera d’arte, perderai il dono dello specchio che ci offre. Sì, c’è un pagliaccio disturbato in quello specchio, ma non è solo – siamo lì accanto a lui. “Joker” non è un cinecomic. Il film è ambientato da qualche parte negli anni ’70 a Gotham/New York City, il quartier generale di tutti i mali: i ricchi che ci governano, le banche e le società che serviamo, i media che ci alimentano con una dieta “quotidiana” che pensano dovremmo assorbire. Ma questo film non parla di Trump. Riguarda l’America che ci ha dato Trump – l’America che non ha bisogno di aiutare gli emarginati, i poveri. L’America in cui i ricchi sporchi diventano sempre più ricchi e sporchi…

…Grazie allora Joaquin Phoenix, Todd Phillips, Warner Bros. e tutti coloro che hanno realizzato questo film importante per questo momento importante. Andate a vederlo, prendete i vostri figli e prendete la vostra decisione“.

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Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Fonte: Michael Moore

Batman: 10 attori perfetti per interpretare i villain

A quanto pare The Batman, il film con Robert Pattinson in sviluppo con la regia di Matt Reeves, presenterà al pubblico ben quattro villain (i confermati dovrebbero essere Catwoman, Enigmista, Pinguino e Firefly), eppure la galleria di antagonisti del crociato di Gotham è talmente ricca che ci piacerebbe vederne ancora sul grande schermo sempre nel nuovo franchise in avvio.

E chi sarebbero gli attori perfetti per interpretarli? Di seguito qualche valido candidato:

Caleb Landry Jones – Joker

Mandatory Credit: Photo by Invision/AP/REX/Shutterstock (9210743z)
Caleb Landry Jones
NY Premiere of “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, New York, USA – 07 Nov 2017

Il nuovo Joker di Joaquin Phoenix è attualmente nelle sale, ma se l’universo DC riavviato da The Batman avesse bisogno di un altro clown principe del crimine, in quel caso c’è un attore pronto per la parte e fisicamente perfetto: Caleb Landry Jones. L’abbiamo ammirato in Scappa – Get Out, Tre manifesti a Ebbing Missouri e in alcuni episodi di Breaking Bad, e non vediamo l’ora di scoprire di cosa è capace in futuro.

Toby Jones – Pinguino

Toby Jones non ha soltanto l’aspetto giusto per interpretare Oswald Cobblepot ma anche una vasta gamma di caratteristiche drammatiche come attore per Pinguino, antagonista sfaccettato e complesso. Sappiamo che sono in corso delle  trattative con Jonah Hill per un ruolo non ancora specificato, e se alcune fonti sostengono che la Warner Bros. abbia pensato alla star di The Wolf of Wall Street per l’Enigmista, altre suggeriscono che sia proprio Pinguino il personaggio…

Eiza González – Catwoman

Diciamoci la verità: Eiza González (vista di recente in Hobbs & Shaw) sarebbe una Selina Kyle semplicemente perfetta: ha dimostrato di sapersi destreggiare in ruoli action e ha il look accattivante che l’originale eroina pretende. Basti pensare alle sue scene di Baby Driver, in cui intreccia una relazione con il personaggio di Jon Hamm che è molto simile a quella tra Catwoman e Batman…

Dave Bautista – Bane

dave bautista

Uno dei fanta-casting più gettonati sul web è quello di Bane interpretato da Dave Bautista, e non è difficile capire perché. L’attore è stato perfetto nei panni del possente Drax nel MCU, e altrettanto credibile come il replicante Sapper Morton in Blade Runner 2049, dimostrando di avere anche doti drammatiche in serbo, quindi perché non scegliere lui per affrontare l’eredità di Tom Hardy?

Oscar Isaac – Due Facce

Oscar Isaac

Oscar Isaac è uno dei migliori attori in circolazione ad Hollywood, e ha quel mix di carisma e talento innato che caratterizza tutte le star “affidabili”. Al cinema ha alternato piccoli ruoli in film indie a noti franchise come Star Wars e X-Men, quindi se dovessimo scegliere un personaggio della galleria di Batman che non sia Bruce Wayne, ci viene subito in mente Harvey Dent: il faro della speranza di Gotham diventato Due Facce sarebbe davvero azzeccato, o no?

Jackie Earle Haley – Spaventapasseri

È stato Rorschach in Watchmen, ma tutti ricordiamo Jackie Earle Haley nei panni di Freddy Krueger nel remake di A Nightmare on Elm Street del 2010. Eppure niente ci toglie dalla testa che l’attore potrebbe calarsi senza problemi nei panni di Spaventapasseri, il villain già interpretato da Cillian Murphy nel Batman di Christopher Nolan.

James McAvoy – Enigmista

james mcavoy

L’incursione di James McAvoy nel mondo dei cinefumetti è arrivata nel 2011 con X-Men: L’inizio che l’ha visto protagonista nei panni del giovane Charles Xavier (futuro professor X), e proseguita con X-Men: Giorni di un futuro passato, X-Men: ApocalisseDark Phoenix. Senza però dimenticare la parentesi supereroistica “atipica” di Split e Glass, i due capitoli della trilogia di M. Night Shyamalan dove ha interpretato Kevin Wendell Crumb aka L’Orda.

Cosa manca al curriculum dell’attore? Forse un ruolo in un film targato DC? L’ipotesi non sarebbe così sbagliata dal momento che è stato lo stesso McAvoy a confessare in una live su Instagram che gli piacerebbe giocare con il personaggio dell’Enigmista. “L’ho sempre amato quando ero più piccolo. Sarebbe forte interpretarlo. Inoltre penso che la DC abbia dei villain davvero validi“.

Hugh Laurie – Mr.Freeze

Abbiamo già visto Mr. Freeze sul grande schermo interpretato da Arnold Schwarzenegger, tuttavia la performance non proprio memorabile e il potenziale inutilizzato lasciano sperare che rivedremo il personaggio al cinema con un nuovo adattamento. E chi meglio di Hugh Laurie potrebbe dare un ottimo contributo alla causa?

Andy Serkis – Cappellaio Matto

Venom 2 Andy Serkis

Ulysses Klaue nel MCU e Gollum nella trilogia de Il Signore degli Anelli, Andy Serkis è un genio della recitazione in motion capture e ha un talento innegabile. E proprio la sua grande imprevedibilità in termini di performance drammatica lo renderebbero il giusto Cappellaio Matto per l’universo DC.

Jodie Comer – Poison Ivy

jodie comer

Fresca vincitrice di un Emmy come Miglior Attrice protagonista in una serie drammatica, la star di Killing Eve Jodie Comer ha le caratteristiche fisiche e le doti drammatiche e comiche praticamente ideali per interpretare Poison Ivy. Una sirena dal volto dolce che usa il suo fascino per controllare le menti delle persone, praticamente la versione più fumettosa di Villanelle (il personaggio della serie).

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Fonte: Screenrant

Thor: Love and Thunder, Natalie Portman non aveva idea che sarebbe ritornata

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Al Comic-Con di San Diego di quest’anno, abbiamo appreso che Natalie Portman interpreterà Thor nel Thor: Love and Thunder di Taika Waititi. Tuttavia, quando l’attrice è apparsa in The Tonight Show con Jimmy Fallon, ha rivelato di essere rimasta scioccata quanto i fan nel venire a parte del fatto che i Marvel Studios volevano che partecipasse di nuovo al franchise in quel ruolo.

“Non lo sapevo – confermò Portman – Voglio dire, ero consapevole che c’era una storia, ma non sapevo che in realtà stessero pianificando di portarla al cinema”.

Nel video che segue, Natalie Portman ammette anche che la grande rivelazione al Comic-Con è stata “snervante”, e confessa che sollevare Mjolnir per la prima volta sul palco è stata una vera esperienza. “Non ho potuto allenarmi in anticipo, quindi quando l’ho preso ho notato che era un po’ pesante!” ha dichiarato, ridendo.

Thor: Love And Thunder, spiegati i motivi del ritorno di Natalie Portman

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Infinity Saga: il box set Home Video da 550 dollari!

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A conclusione della Infinity Saga, Marvel Studios ha pianificato l’uscita di un box set Home Video per l’intera avventura cinematografica. Si tratta di una special edition in vendita negli USA a partire dal 15 novembre alla straordinaria cifra di 549,99 dollari. Un prezzo abbastanza alto, anche per una meraviglia del genere.

Come si può vedere di seguito, il box contiene tutti i 23 film Marvel Cinematic Universe su 4K UHD e Blu-ray, una lettera firmata da Kevin Feige, una litografia di Matt Ferguson, confezione esclusiva firmata da Chris Evans, Robert Downey Jr., Chris Hemsworth , Scarlett Johansson, Mark Ruffalo e Jeremy Renner, e un disco bonus con scene cancellate ed estese mai viste prima.

In attesa dell’annuncio ufficiale, ecco il prezioso cofanetto!

The Infinity Saga: ecco il trailer dei primi dieci anni di Marvel Studios

Justice League: le prove che era presente anche Martian Manhunter

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Non è un segreto che Zack Snyder avesse dei piani ambiziosi per Justice League, e ora il regista ha condiviso alcuni storyboard che offrono la prova che Martian Manhunter avrebbe dovuto fare la sua apparizione nel film sui personaggi DC Comics. A quanto pare, il personaggio sarebbe stato interpretato da Harry Lennix, l’attore che presta il volto al generale Swanwick. Questa idea era trai sospetti dei fan sin dai tempi de L’Uomo d’Acciaio.

Alla fine di quel film, Superman chiede a Swanwick perché è seguito da droni e dopo che il generale ha sottolineato che non era una sua decisione e che “Anche se fossi disposto a provare (a far togliere i droni), cosa ti fa pensare che ascolteranno?”, l’Uomo d’Acciaio risponde con un enigma: “Non lo so, Generale. Immagino che dovrò fidarmi di te.”

Come si può vedere nel post di Vero che riportiamo a seguire, Snyder rivela che in realtà aveva pensato sugli storyboard le scene di Martian Manhunter e che avrebbe aggiunto Lennix quando le riprese si sarebbero trasferite a Los Angeles.

Sarebbe stato fantastico da vedere e sarebbe stata ovviamente qualcosa che avrebbe avuto importanti conseguenze per il DC Extended Universe e per il franchise della Justice League. Sottolinea inoltre quanto fossero diversi i piani di Snyder per questo film prima che la Warner Bros affidasse il progetto a Joss Whedon.

Ecco di seguito le pagine di Vero di Snyder:

Abbiamo visto il personaggio comparire in Supergirl, la serie tv CBS sull’eroina DC con Melissa Benoist. Il personaggio era interpretato da David Harewood.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le carte da gioco mostrano i Cavalieri di Ren

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Sono state diffuse le trading card di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le carte da gioco che mostrano i protagonisti del film diretto da J.J. Abrams. Tra le varie versioni di Stormtrooper e di protagonisti del film, le carte ci mostrano anche un primo sguardo molto chiaro ai misteriosi Cavalieri di Ren, che pare proprio possano comparire in questo film, dopo tanta attesa e tante domande in merito alla loro natura.

Ecco di seguito le carte da gioco con i protagonisti del film:

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, diffusi nuovi rumor su Rey e Palpatine

Birds of Prey: è un Harley Quinn show sui banner promozionali

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Harley Quinn non sarà solo la protagonista di Birds of Prey, ma sembra anche l’unico personaggio intorno al quale si sta costruendo la campagna promozionale del film, in arrivo il prossimo febbraio. Ecco di seguito una serie di banner DC che omaggiando anche i famosi eroi protagonisti delle storie a fumetti dell’editore, ci mostra il personaggio interpretato da Margot Robbie in tutto il suo colorato splendore:

Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn), spin-off di Suicide Squad, vede protagonista la squadra di antieroine capitanate da Margot Robbie.

Il film, diretto da Cathy Yan arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).

La prima sinossi del film riporta:

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine.

Star Wars: gli attori del MCU che Kevin Feige dovrebbe portare nella saga

La notizia del coinvolgimento di Kevin Feige nel nuovo film di Star Wars, che il presidente dei Marvel Studios produrrà insieme a Kathleen Kennedy, ha scatenato l’euforia dei fan sotto forma di teorie e speculazioni sul futuro del franchise e sulla possibilità che alcuni attori del MCU entrino a far parte della galassia lontana lontana.

Ma se fosse davvero così, quali nomi Feige dovrebbe portare nella saga?

Annette Bening

captain marvel

Annette Bening ha interpretato la Dottoressa Wendy Lawson aka Mar-Vell in Captain Marvel (oltre a rappresentare il volto della Suprema Intelligenza), ma sembra che la quattro volte nominata all’Oscar abbia ormai esaurito il suo percorso nel MCU. Se così fosse, perché non arruolarla per un altro iconico ruolo nella saga di Guerre Stellari? Potrebbe vestire i panni di un generale, oppure di un maestro jedi o di un villain!

Winston Duke

Il franchise di Star Wars è ormai solito lanciare nel firmamento hollywoodiano nuovi talenti  (vedi Daisy Ridley), e Winston Duke rientra perfettamente nella categoria di giovani promesse. L’attore ha debuttato al cinema nei panni di Makaku in Black Panther ed è stato uno dei protagonisti dell’horror Noi di Jordan Peele convincendo pubblico e critica…

Chris Evans

Chris Evans ha appena concluso un capitolo della sua carriera (forse il più importante) interpretando per quasi dieci anni Captain America nel MCU, e sebbene abbia dimostrato di saper brillare anche in piccoli progetti indie, sarebbe davvero perfetto per Star Wars e ha già mostrato il suo interesse. Feige realizzerà i desideri dell’attore?

Laurence Fishburne

Dopo un salto nell’universo DC, Laurence Fishburne è entrato a far parte del MCU interpretando il dottor Bill Foster in Ant-Man and the Wasp, personaggio misterioso di cui sappiamo ancora poco. L’attore potrebbe tornare in Matrix 4, ma niente esclude che possa abbracciare anche la saga di Guerre Stellari ereditando il lascito di Samuel L. Jackson

Danai Gurira

Avengers: Infinity War

Già idolo dei fan di The Walking Dead, Danai Gurira ha conquistato il cuore degli spettatori cinematografici vestendo i panni della guerriera Okoye in Black Panther. L’attrice ha le qualità giuste per Star Wars, combinando la presenza incredibile e il lato emotivo, quindi speriamo di ritrovarla anche in un ruolo altrettanto potente nella galassia.

Daniel Kaluuya

Ancora un attore di Black Panther, talento indiscusso che ha saputo stupirci in Scappa – Get Out di Jordan Peele: parliamo ovviamente di Daniel Kaluuya, che potrebbe sfruttare la scia del collega britannico John Boyega nel franchise di Star Wars. D’altronde ha tutte le carte in regola per interpretare sia un eroe che un anti-eroe…

Brie Larson

Captain Marvel

Tra i papabili c’è anche Brie Larson, che negli ultimi giorni ha perfino pubblicato una foto in cui appariva vestita da cavaliere jedi e che rispondeva in qualche modo a tutte le voci sul suo presunto casting in un capitolo della saga proprio grazie all’ingresso di Feige. Il premio oscar protagonista di Captain Marvel si è sempre dichiarata una grande fan dell’universo di George Lucas, partecipando di recente all’apertura del parco a tema a Los Angeles, quindi non sorprende che il suo nome venga associato a Guerre Stellari.

Evangeline Lilly

ant-man and the wasp

Dopo l’exploit in Ant-Man and The Wasp Evangeline Lilly merita più spazio sul grande schermo, perché è semplicemente nata per interpretare un’eroina tosta e dinamica. Elfa coraggiosa nella trilogia de Lo Hobbit, sensibile sopravvissuta in Lost, l’attrice dovrebbe entrare nella saga di Star Wars subito!

Kurt Russell

Kurt Russell nello spazio…ma non è già successo in Guardiani della Galassia Vol.2? La leggenda di Hollywood è stato un Ego perfetto nel secondo capitolo del franchise di James Gunn, quindi sarebbe interessante vederlo all’opera in un ruolo diverso ma ugualmente sfaccettato anche in Star Wars.

Tilda Swinton

Chiudiamo questa lista di desiderata con l’unica, incomparabile Tilda Swinton, straordinaria nei panni dell’Antico in Doctor Strange e casting da sogno per qualsiasi saga e franchise. Kevin Feige potrebbe trovare il ruolo più adatto all’attrice, nota per i suoi travestimenti grazie ai quali riesce a scomparire nei panni dei personaggi…

Leggi anche – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 5 teorie che potrebbero avverarsi

Fonte: Cinemablend

Fantastici 4: Matthew Vaughn vorrebbe dirigere un film per il MCU

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Matthew Vaughn ha già mostrato di sapersi destreggiare nel duro ambiente dei cinecomic firmando il primo film del riavvio della saga di X-Men, e non ha mai nascosto il suo interesse per i personaggi dell’universo Marvel rivelando i suoi piani per una trilogia mai realizzata in seno alla Fox sui Mutanti. Proprio il regista è intervenuto di recente al Comic-Con di New York, confessando di essere pronto per dirigere un film su dei personaggi molto attesi dai fan dopo l’accordo siglato da Disney e lo studio concorrente…

Ho sempre amato l’idea di girare un adattamento sui Fantastici 4 rispettando la fonte originale. Si tratta di uno dei miei fumetti preferiti e in realtà penso sarebbero perfetti per incrociare la strada di Spider-Man […]

[…] Credo che le qualità dei Fantastici 4 e di Spider-Man possano coincidere e che se sei un ragazzo puoi immaginare di far parte della famiglia dei supereroi” ha spiegato Vaughn, “Quindi sì, penso che un film sui Fan-Four sarebbe il progetto più entusiasmante al quale lavorare“.

Kevin Feige ascolterà le “preghiere” del regista di Kick Ass e Kingsman?

Leggi anche – Fantastici 4: dieci “consigli” per un buon film nel MCU

Di recente MCU Cosmic era tornato a parlare di Fantastici 4, Galactus e Tyrant come obiettivi principali in vista della recente fuzione tra Disney e Fox che ha permesso la cessione dei diritti sui personaggi finora blindati (X-Men compresi).

Il sito riportava le voci secondo cui lo studio di Feige sarebbe già al lavoro per portare queste tre importati novità al cinema: Galactus lo conosciamo bene, perché è uno dei villain più importanti della storia dei fumetti Marvel, mentre per quanto riguarda Tyrant la scelta è senza dubbio interessante. Il personaggio è stato creato da Ron Lim, Ron Marz e Tom Christopher nei primi anni ’90 come creazione dello stesso Galactus, e tra i due si consumò una guerra epica che distrusse intere galassie, prima dell’esilio di Tyrant nello spazio profondo.

L’antieroe ha poi incrociato la strada di di Silver Surfer, Beta Ray Bill e Gladiator, tutte interazioni che potrebbero facilmente adattarsi alla narrazione condivisa del MCU sul versante cosmico. Resta da capire in che modo la squadra di Kevin Feige deciderà o meno di introdurre questi personaggi: magari sfruttando il sequel di Captain Marvel, Guardiani della Galassia Vol.3 o l’ipotetico film su Nova? Senza contare Gli Eterni, terreno perfetto per l’arrivo di Galactus a causa della sua connessione con i Celestiali.

Fonte: CBM

L’ispettore Gadget: Disney al lavoro sul nuovo live action

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Come riportato dall’Hollywood Reporter, la Disney è attualmente al lavoro sulla versione in live action de L”ispettore Gadget, la serie animata degli anni ’80 incentrata sul maldestro ispettore di polizia cyborg. Mikey Day e Streeter Seidell, coppia di sceneggiatori del Saturday Night Live, scriveranno la sceneggiatura (ma stanno sviluppando anche il rebbot di Mamma ho perso l’aereo per Disney +) mentre Dan Lin e Jonathan Eirich, produttori dell’ultimo Aladdin, faranno parte del team.

Ovviamente non si tratta del primo adattamento delle avventure del personaggio, dopo numerosi spin-off e videogiochi e la pellicola uscita nel 1999 che vedeva Matthew Broderick nei panni del protagonista e Rupert Everett in quelli di Sanford Scolex aka Dr. Artiglio.

Nel cartone animato originale l’ispettore Gadget affrontava a modo suo tutti i casi che gli venivano assegnati commettendo errori su errori e scambiando innocenti per nemici o viceversa, caratteristica a cui rimediava usando uno dei suoi tanti inaffidabili gadget o ricorrendo all’aiuto della nipotina Penny e del cane Bravo.

Fonte: THR

Joker: tutti gli indizi per un possibile sequel

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su JOKER

Joker è arrivato pochi giorni fa nelle nostre sale ed è destinato a far discutere ancora per molto, ma sebbene il regista Todd Phillips abbia escluso – al momento – qualsiasi possibilità di realizzazione di un sequel, nel film sono presenti diversi indizi sulla trama di un secondo capitolo in cui rivedere in azione il clown principe del crimine interpretato da Joaquin Phoenix.

Quali sono? Scopriamoli qui sotto:

Il giovane Bruce Wayne

Iniziamo con l’indizio più scontato ma comunque rilevante: Arthur, il protagonista, incontra nel corso del film il futuro Batman, ovvero un giovanissimo Bruce Wayne poco prima della morte dei suoi genitori. C’è poi la trama lasciata aperta sulla presunta parentela dei due (essendo Thomas Wayne il padre biologico di Arthur, ma non è del tutto confermato), quindi niente esclude un futuro faccia a faccia…

Un Joker “diverso”

joker

Diverse teorie suggeriscono che l’Arthur Fleck di Joaquin Phoenix sia semplicemente l’ispirazione per l’attuale Joker, e che sarà lui a confrontarsi con il nuovo Batman di Robert Pattinson. Phillips ha già smentito, tuttavia le azioni del personaggio nel film sembrano aver fomentato i criminali di Gotham e una rivolta che coinvolge centinaia di cittadini…forse una tra queste persone potrà assumere l’eredità di Joker un decennio più tardi, nello stesso periodo in cui Bruce Wayne vestirà i panni del crociato?

L’assassinio di Thomas e Martha Wayne

Joker si appoggia, come avrete visto, alla mitologia di Batman dei fumetti rappresentando in modo molto fedele l’omicidio dei genitori di Bruce Wayne. Nel finale un criminale ispirato dalle azioni di Arthur al Murray Franklin Show decide di assassinare Thomas Wayne, colpevole di aver contribuito al degrado della città, quindi questo potrebbe essere un indizio concreto di ciò che vedremo nell’ipotetico sequel

Il finale

Joker recensione film

Arriviamo al finale ambiguo, o almeno aperto all’interpretazione: Arthur lascia Gotham in fiamme e diventa effettivamente il Joker, ma subito dopo lo ritroviamo ricoverato ad Arkham mentre parla con un terapeuta: è la realtà, oppure una fantasia creata dal personaggio? Sappiamo quanto inaffidabile sia Fleck, quindi questa riflessione ci porta ad immaginare un sequel in cui ogni cosa verrà spiegata.

L’ultima inquadratura di Bruce

Concludiamo questa lista di teorie con l’inquadratura finale di Bruce Wayne in piedi tra i corpi dei suoi genitori uccisi, un evento a cui Arthur non ha mai assistito e che però risuona nella sua mente. È possibile che ne abbia sentito parlare da qualcuno? Questo mistero verrà risolto nel nuovo film di Batman?

Leggi la recensione di Joker

Fonte: CBM

Avengers: Endgame, scovato un riferimento al primo Iron Man

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Trovare tutti i riferimenti e le easter egg in Avengers: Endgame è diventato il passatempo preferito dei fan, e uno tra loro è pronto a stupirci con qualcosa che non avremmo mai immaginato (o almeno individuato al primo sguardo): stavolta si tratta di un bellissimo richiamo ad Iron Man del 2008, il film che ha aperto ufficialmente le porte del Marvel Cinematic Universe, e in particolare della scena in cui Tony Stark (Robert Downey Jr.) dialoga nella grotta dei terroristi insieme a Ho Yinsen (Shaun Toub) mentre realizza la prima versione del reattore ad arco che lo farà sopravvivere.

Ed è proprio lo scambio di battute tra i personaggi al centro della discussione, con Yinsen che ricorda a Tony che il reattore potrebbe alimentare il suo cuore per altre “50 vite” e il protagonista che risponde spiegando che quel dispositivo sarà in grado di alimentare “qualcosa di grosso” per 15 minuti. Da qui si passa al fatale momento dello schiocco in Endgame, suggerendo che sia stato il reattore di Stark che alla fine gli ha permesso di impugnare il guanto con tutte e sei le gemme dell’Infinito (al contrario di Hulk, che invece è rimasto debilitato dallo schiocco).

Quanti di voi se ne erano accorti?

Or something REALLY big for 15 seconds. It just dawned on me how Tony was able to not only wield the stones but also do so without immediately being incapacitated like the Hulk was. His Arc reactor took the bulk of the energy.
by inmarvelstudios

Leggi anche – Avengers: Endgame, le scene eliminate che lo avrebbero migliorato

CORRELATI:

Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, Avengers: Endgame è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul BettanyElizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh BrolinChris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, la Disney lancia la campagna per gli Oscar

Fonte: Reddit

James Gunn risponde al commento di Martin Scorsese sui cinecomic

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Il commento negativo di Martin Scorsese sui cinecomic e in generale sul fenomeno Marvel Studios sta facendo discutere la platea del web, e tra le personalità di Hollywood coinvolte nel grande progetto di Kevin Feige c’è chi non sembra d’accordo con quanto affermato dal regista, tra poco nelle sale con il suo ultimo film The Irishman. Su Twitter infatti è comparsa la risposta di James Gunn alle parole di Scorsese (“I cinecomic non sono cinema, e la cosa più vicina a questo tipo di produzioni sono i parchi a tema […] è un cinema dove gli esseri umani non cercano di trasmettere esperienze emotive veicolandole ad altri esseri umani“), deluso da quanto letto nell’intervista con Empire:

Martin Scorsese è uno dei miei cinque cineasti viventi preferiti. Ero indignato quando la gente criticava L’ultima tentazione di Cristo senza aver visto il film. Sono rattristato dal fatto che ora stia giudicando i miei film allo stesso modo. Detto questo, amerò sempre Scorsese, sarò grato per il suo contributo al cinema e non vedo l’ora di vedere The Irishman.”

Gunn fa riferimento al modo in cui l’autore americano aveva esordito nell’affermazione, dicendo di non aver visto i film in questione e che aveva provato a farlo senza successo.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1180158383070105606?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1180158383070105606&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2481615%2Fmartin-scorsese-has-some-blunt-thoughts-on-marvel-movies-and-james-gunn-is-sad-about-it

Attualmente impegnato con le riprese di The Suicide Squad, sequel (o reboot?) di Suicide Squad commissionato dalla Warner Bros., James Gunn tornerà presto al timone di Guardiani della Galassia Vol.3, cinecomic che con molte probabilità farà parte della Fase 5 del MCU non ancora annunciata. Sembra però che il franchise su Star-Lord, Gamora e gli altri terminerà la sua corsa dopo il terzo film e che Gunn non dirigerà altri capitoli per i Marvel Studios, come confermato dallo stesso regista su Instagram.

Su quest’ultimo progetto sappiamo pochissimo, e lo scorso marzo si era detto che la produzione non sarebbe iniziata prima del 2021. Tuttavia un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i propri eroi sul grande schermo.

Sedicicorto, si parte con Lanthimos, gli alieni e Philip K. Dick

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Sedicicorto International Film Festival Forlì apre l’edizione 2019, la sedicesima, con una tre giorni tutta da vivere, tra un maestro del cinema mondiale, un artista internazionale e il compleanno di un cult movie. Oltre ai lavori dei filmmaker in concorso per Cortoinloco.

Si intitola Nimic il cortometraggio che Yorgos Lanthimos ha realizzato in collaborazione con Mini e che Sedicicorto presenta in contemporanea con il Milano Film Festival e il Sitges Festival Internacional de Cinema Fantastico de Catalunya. Dodici minuti in cui il regista greco, candidato quest’anno al premio Oscar per la miglior regia de La favorita, racconta del surreale incontro in metropolitana che un violoncellista, interpretato da Matt Dillon, e una misteriosa donna. Presentato in anteprima al Locarno Film Festival 2019 lo scorso agosto, Nimic è in programma domenica 6 ottobre alle 17:00.

Subito dopo si parlerà di un altro maestro del cinema, Ridley Scott, e di uno dei suoi capolavori. Compie infatti quarant’anni Alien, che uscì nelle sale italiane il 25 ottobre del 1979. Per festeggiarlo, naturalmente un cortometraggio, Alien: Ore, uno dei sei piccoli film che la Twentieth Century ha prodotto per l’anniversario. E un libro, “Alien – Misteri, inquietudini e segreti del film di Ridley Scott“, presentato dall’autore, il critico cinematografico Stefano Cocci.

Alle 18:00 di venerdì 4 ottobre, inaugura invece la mostra di Antonello Silverini, “Nello spazio e nel tempo”. Silverini, illustratore di fama mondiale, collaboratore La Lettura, l’inserto culturale del Corriere della Sera, autore delle copertine dei romanzi di Ian McEwan per Einaudi e di Philip K. Dick per Fanucci Editore. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 13 ottobre ed è stata realizzata anche grazie al supporto dell’Associazione Regnoli 41 e della Fondazione CariRomagna.

Questo primo fine settimana sarà dedicato al concorso Cortinloco, riserva alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker. Un programma arricchito dai due forum di sabato 5 ottobre (ore 10:30) e domenica 6 (ore 10:00), presso la Sala Nassirya, dove si potranno incontrare gli autori dei film che si contenderanno I premi della giuria e il premio del pubblico Mini.

Sedicicorto International Film Festival Forlì 2019 si terrà dal 4 al 13 ottobre2019 a Forlì ed è realizzato con il contributo di Mibact – Direzione Generale Cinema, MIUR, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Intesa San Paolo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli e della Romagna e in collaborazione di Mini e Cantine Drei Donà.

Festa del cinema di Roma 2019: il programma ufficiale

33 film e documentari nella selezione ufficiale, 15 incontri ravvicinati con registi, attori, scrittori e personalità del mondo dell’arte, 15 “duelli” a tema cinema tra le novità della prossima edizione: sono questi i numeri con i quali il direttore artistico Antonio Monda presenta il programma ufficiale della Festa del cinema di Roma 2019 che si svolgerà dal 17 al 27 Ottobre presso l’Auditorium parco della Musica. “Elegante e adolescenziale“, così  lo descrive la presidente della fondazione cinema Laura Delli Colli, spaziando tra ritratti femminili e generi.

Tra i titoli più attesi spiccano ovviamente The Irishman di Martin Scorsese (che arriverà nella capitale insieme ad una delle sue star), Downton Abbey, Honey Boy (la pellicola che racconta l’infanzia di Shia La Beouf), Hustlers (la commedia con Jennifer Lopez), Judy (il biopic con Renée Zellweger) e il documentario su Pavarotti diretto da Ron Howard.

Nella sezione Incontri Ravvicinati invece si segnalano nomi come Viola Davis e Bill Burray, con entrambi gli attori che riceveranno il Premio alla carriera, Fanny Ardant, Olivier Assayas, Benicio Del Toro, Ethan Coen, John Travolta e molto altro.

PRE-APERTURA

FILM D’APERTURA

SELEZIONE UFFICIALE

  • 438 Dagar di Jesper Ganslandt
  • 1982 di Oualid Mouaness
  • The Aeronauts di Tom Harper
  • Antigone di Sophie Deraspe
  • Deux – Two Of Us di Filippo Meneghetti
  • Downton Abbey di Michael Engler
  • Drowning di Melora Walters
  • The Farewell di Lulu Wang
  • Fete De Famille – Happy Birthday di Cedric Kahn
  • Honey Boy di Alma Har’el
  • Hustlers – Le ragazze di Wall Street di Lorene Scafaria
  • The Irishman di Martin Scorsese
  • Judy di Rupert Goold
  • Kohtunik – Your Honor di Andres Puustusmaa
  • Il ladro di giorni di Guido Lombardi
  • Le Meilleur Reste a Venir di Matthieu Delaporte, Alexandre de La Patelliere
  • Military Wives di Peter Cattaneo
  • Mytify: Michael Hutchence di Richard Lowenstein
  • Nomad. In the footsteps of bruce Chatwin di Werner Herzog
  • On Air di Manno Lanssens
  • Pavarotti di Ron Howard
  • Rewind di Sasha Joseph Neulinger
  • Santa Subito di Alessandro Piva
  • Run with the hunted di John Swab
  • Scary Stories to Tell in the Dark di André Ovredal
  • Tantas Almas – Valley of Souls di Nicolas Rincon Gille
  • Trois jours et une vie di Nicolas Boukhrief
  • Vrba – Willow di Milcho Manchevski
  • Waves di Trey Edward Shults
  • Western Stars di Thom Zimny, Bruce Springsteen
  • Where’s my Roy Cohn? di Matt Tyrnauer
  • Your mum and dad di Klaartje Quirinjns

TUTTI NE PARLANO

  • La Belle Eopque di Nicolas Bedos
  • Share di Pippa Bianco
  • The vast of Night di Andrew Patterson

INCONTRI RAVVICINATI

  • Bill Murray
  • Viola Davis
  • Fanny Ardant
  • Olivier Assayas
  • Ethan Coen
  • Benicio Del Toro
  • Bret Easton Ellis
  • Ron Howard
  • Kore-Eda Hirokazu
  • Edward Norton
  • Bertrand Tavernier
  • John Travolta
  • Jia Zhabgke e Zhao Tao

Spider-Man: le 5 storyline possibili per il terzo film

I fan di Spider-Man si stanno sicuramente rallegrando per la notizia che il loro eroe è rientrato a far parte del MCU. Adesso non resta che capire come la storia del tessi ragnatele continuerà, soprattutto alla luce del grande colpo di scena in chiusura di Far From Home.

Di seguito, ecco alcune congetture su quello che potrebbe accadere in Homecoming 3, così come è provvisoriamente chiamato il film che vedrà tornare Tom Holland nei panni di Spider-Man.

RIPULIRE IL SUO NOME

La via più ovvia sembra quella che impone a Peter Parker di ripulire il nome di Spider-Man e di provare a smentire le dichiarazioni di JJJ, che hanno smascherato la sua identità segreta.

Lo scenario più probabile è che Peter Parker sparisce per un po’ dalla circolazione, mentre Spider-Man viene proprio cacciato dalla città. Ciò porterebbe Peter a trovare un lavoro al Daily Bugle al fine di influenzare il giornale per cercare di mettere Spider-Man sotto una luce positiva. Infine, l’aggiunta di un antagonista per Spider-Man potrebbe essere la chiave per ripulire il nome dell’eroe agli occhi della città.

COMBATTERE AL FIANCO DI IRON LAD

Possiamo scommetterci: se Spider-Man non fosse stato introdotto nel MCU, Harley Keener sarebbe stata la persona prescelta per essere il figlioccio di Iron Man. L’apparizione di Harley al funerale di Tony in Avengers: Endgame ha ravvivato l’interesse per il personaggio e avrebbe senso per lui stringere un’amicizia con Peter.

I personaggi hanno più o meno la stessa età, quindi potrebbe essere facile per loro incrociarsi e svelare insieme ulteriori segreti sull’armatura di Iron Man. Questa amicizia potrebbe sfociare in una vera e propria collaborazione tra i due, un rapporto in cui Harley assume il soprannome di Iron Lad, con Peter che riveste i panni di un mentore improvvisato.

SOCCORRERE MORKAN STARK

In realtà, una delle soluzioni più plausibili potrebbe essere quella di una trama molto semplice ma profondamente personale per il terzo film. Come sappiamo, la figlia di Pepper e Tony, Morgan, è rimasta senza padre alla fine di Avengers: Endgame, il che la rende vulnerabile per i nemici di Tony che sono ancora molti.

Questo potrebbe essere ciò su cui il film potrebbe soffermarsi, visto Spider-Man potrebbe essere il difensore e salvatore perfetto per la bambina che per lui è una sorta di sorella acquisita, visto che Tony, padre di Morgan, è stato una specie di padre anche per Peter. I fan adorerebbero assolutamente questo punto di vista, in quanto renderebbe Peter in grado di agire come un fratello maggiore per Morgan, oltre a completare il legame di Peter con gli Stark, legame che ha caratterizzato i primi due film con Tom Holland.

COMBATTERE CONTRO UN ULTRON RISORTO

Questa è la soluzione più estrema, ma anche una delle migliori possibilità. Ultron ha visto la sua creazione per mano di Tony e nonostante l’ostilità lo considerava come suo padre; lo stesso Peter considerava Tony come una figura paterna, solo in una percezione positiva, ovviamente.

Ciò potrebbe portare a far riemergere un frammento di Ultron superstite dal secondo film dei Vendicatori, con l’intenzione di sterminare il “figlio” di Tony a causa dei suoi sentimenti di risentimento e abbandono. Potrebbe essere visto come un confronto tra due diversissime creazioni di Stark, con Ultron che rappresenta il peggio di Tony e Spider-Man che rappresenta il suo meglio.

LOTTARE CONTRO KRAVEN IL CACCIATORE

Spider-ManPrima che Spider-Man fosse momentaneamente “cacciato” dal MCU, si parlava della possibilità che Kraven il Cacciatore fosse il cattivo del terzo film. Se dovesse accadere questo, la storia sarebbe semplice.

Kraven si sarebbe presentato a New York in cerca della sua più grande preda, qui trova Spider-Man come obiettivo perfetto. Potrebbe anche esserci un colpo di scena dettato dal fatto che Kraven possa essere addirittura assunto dai vertici cittadini per catturare Spider-Man a causa delle accuse mosse da Mysterio, e la storia potrebbe far sì che Kraven agisca come un cacciatore di taglie.

Fonte

Catherine Deneuve: 10 cose che non sai sull’attrice

Catherine Deneuve è una delle più apprezzate e premiate attrici della storia del cinema. Ha partecipato a film diventati classici e ha incantato il grande pubblico con alcuni ruoli divenuti iconici. L’attrice, ancora oggi in attività, continua a regalare grandi interpretazioni, mantenendo la sua aura di diva d’altri tempi.

Ecco 10 cose che non sai su Catherine Deneuve.

Catherine Deneuve film

1. Ha una vasta filmografia. L’attrice ha debuttato al cinema nel 1956 nel film Le collegiali. Da quel momento prende parte a diverse pellicole, raggiungendo una prima fama con il film Les Parapluies de Cherbourg (1964). Con questo film ha inizio la sua vera carriera cinematografica, che la vede protagonista di numerosi film. Per citare solo i più famosi, si annoverano Repulsione (1964), Bella di giorno (1967), La mia droga si chiama Julie (1969), La cagna (1972), L’ultimo metrò (1980), Speriamo che sia femmina (1985), Indocina (1992), Dancer in the Dark (2000), Dio esiste e vive Bruxelles (2015), Quello che so di lei (2017) e Le verità (2019).

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Catherine Deneuve vita privata

2. Si è sposata solo una volta. Nonostante i tanti amori della sua vita, l’attrice si è sposata soltanto una volta, con il fotografo britannico David Bailey. Il loro matrimonio è durato dal 1965 al 1972.

3. Ha due figli. L’attrice ha avuto due figli da due diverse relazione. La prima, avuta con il regista Roger Vadim, le fa avere nel 1963 il primo figlio Christian. La seconda figlia, Chiara Mastroianni, è invece il frutto della lunga relazione avuta con l’attore Marcello Mastroianni. Entrambi i figli sono attori.

4. Aveva una sorella attrice. L’attrice era sorella di Françoise Dorléac, la quale aveva a sua volta intrapreso la carriera d’attrice, arrivando a lavorare con registi come François Truffaut e Roman Polanski. Sfortunatamente la Dorléac morì prematuramente a 25 anni, nel 1967, in seguito ad un incidente automobilistico.

Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni

5. Si conobbero sul set. L’attrice conobbe Marcello Mastroianni sul set del film La cagna di Marco Ferreri. I due intrecciarono una relazione dal 1971 al 1975 da cui nacque la figlia Chiara. L’attrice ha in seguito sempre ricordato Mastroianni come uno dei più grandi amori della sua vita.

Catherine Deneuve Festival di Venezia

6. Ha partecipato all’edizione 2019. L’attrice era in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film Le verità, del regista giapponese Hirokazu Kore’eda. Nel film l’attrice duetta con Juliette Binoche, mentre sul red carpet si è fatta apprezzare nuovamente come icona di stile.

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7. Vinse un premio nel 1998. La Deneuve era già stata protagonista al Festival di Venezia, dove nel 1998 vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile per il film Place Vendome.

Catherine Deneuve Instagram

8. Non ha un proprio account. L’attrice non è presente sul social network Instagram, probabilmente per tenere maggiormente privata la propria vita al di fuori dal set. Tuttavia vi sono diverse pagine a lei dedicate, dove è possibile trovare le ultime foto o notizie riguardanti l’attrice e i suoi progetti.

Catherine Deneuve oggi

9. Recita ancora. Nonostante sia vicino ai 76 anni l’attrice non accenna a ritirarsi dalle scene, ed è al contrario ancora oggi molto attiva. Nel 2019 è stata protagonista del film Le verità, mentre sembra già avere in programma nuovi film per i prossimi anni.

Catherine Deneuve età e altezza

10. Catherine Deneuve è nata a Parigi, il 22 ottobre 1943. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Luca Barbareschi: 10 cose che non sai sull’attore

Attore, produttore, regista e anche politico, Luca Barbareschi ha vestito numerosi ruoli durante la sua carriera, affermandosi come volto di punta sia al cinema che in televisione. Negli ultimi anni la sua attività nell’industria cinematografica sembra essersi fatta particolarmente viva, con numerosi progetti nei quali appare in vesti sempre differenti.

Ecco 10 cose che non sai di Luca Barbareschi.

Luca Barbareschi film

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo con il film Da Corleone a Brooklyn (1979) e raggiunge una prima notorietà con Cannibal Holocaust (1980). Successivamente prende parte a film come Impiegati (1985), Via Montenapoleone (1986), Teresa (1987), Le cose cambiano (1988), La bionda (1992), Il cielo è sempre più blu (1996), Il trasformista (2002), Noi Credevamo (2010), Something Good (2013) e Dolceroma (2019).

2. Ha recitato anche in TV. Noto anche per i suoi ruoli televisivi, Barbareschi debutta in Casa Cecilia (1984), per poi apparire in serie o film TV come Buio nella valle (1984), La sorpresa (1986), La famiglia ricordi (1993), Cronaca nera (1998), Giorni da Leone (2002), La maledizione dei templari (2005), Nebbie e delitti (2005-2009), Pietro Mennea – La freccia del Sud (2015) e L’Aquila – Grandi speranze (2019).

3. È anche regista e produttore. Negli anni Barbareschi ha inoltre realizzato tre opere da regista: Ardena (1997), Il trasformista (2002) e Something Good (2013). Si è inoltre costruito anche la fama di produttore, con all’attivo la serie La strada di casa (2017-2019) e i film Dolceroma L’ufficiale e la spia (2019), del regista Roman Polanski, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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Luca Barbareschi Instagram

4. Non è presente sul social network. L’attore ha confermato di non avere un proprio profilo su Instagram, preferendo mantenere privata la propria vita fuori dalle scene. Sono invece presenti degli account di Barbareschi sui social network Facebook e Twitter.

Luca Barbareschi moglie e figli

5. È stato sposato. L’attore è stato sposato con Patrizia Fachini, con la quale ha avuto le figlie Beatrice, Eleonora e Angelica. La coppia ha in seguito ufficializzato il divorzio.

6. Le nuove relazioni. Dopo il matrimonio, Barbareschi ha avuto per 7 anni in una relazione con l’attrice Lucrezia Lante della Rovere. Attualmente è invece legato a Elena Monorchio, dalla quale ha avuto due figli: Maddalena e Francesco.

Luca Barbareschi politica

7. Ha avuto una carriera politica. Oltre al cinema, Barbareschi si è sempre interessato anche di politica. Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto come deputato, rimanendo in carica fino al 2013.

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Luca Barbareschi e la Eliseo Cinema

8. Ha una sua casa di produzione. Particolarmente attivo anche come produttore, Barbareschi ha fondato la Eliseo Cinema, con cui ha prodotto alcune commedie come Se mi vuoi bene e Modalità aereo, entrambi di Fausto Brizzi. Tra i film prodotti si annoverano anche Dolceroma di Fabio Resinaro L’ufficiale e la spia, di Roman Polanski, dimostrando così di essere interessato ad una produzione variegata e aperta a tutti i generi.

Luca Barbareschi Dolceroma

9. Ha recitato nel film di Fabio Resinaro. L’attore era inizialmente intenzionato a dirigere il film, ma ha poi lasciato tutto nelle mani del regista Fabio Resinaro, occupandosi soltanto della produzione e interpretando il ruolo del temibile produttore Oscar Martello. Per tale ruolo l’attore ha ricevuto numerose lodi da parte della critica.

Luca Barbareschi età e altezza

10. Luca Barbareschi è nato a Montevideo, in Uruguay, il 28 luglio 1956. L’altezza complessiva dell’attore è di 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Ang Lee: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più apprezzati e premiati registi cinesi, Ang Lee ha dimostrato di poter conquistare anche Hollywood, realizzando film ormai classici. Alternandosi tra film intimisti e grandi progetti, il regista ha sempre portato avanti la sua autorialità attraverso il confronto tra l’innovazione e la tradizione, ottenendo in cambio il favore di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Ang Lee.

Ang Lee film

1. Ha diretto film molto premiati. Il primo film del regista è Pushing Hands, del 1992. Dirige poi Il banchetto di nozze, del 1993, che gli permette di ottenere una buona fama anche oltre oceano. Successivamente realizza Mangiare bere uomo donna (1994), Ragione e sentimento (1995), Tempesta di ghiaccio (1997), Cavalcando col diavolo (1999), e La tigre e il dragone (2000). Dirige poi Hulk (2003), e I segreti di Brokeback Mountain (2005), che segna una nuova importante tappa nella sua filmografia e gli frutta il primo Oscar. Seguono i film Lussuria – Seduzione e tradimento (2007), Motel Woodstock (2009), Vita di Pi (2012), Billy Lynn – Un giorno da eroe (2016) e Gemini Man (2019), con protagonista Will Smith.

2. È anche sceneggiatore e produttore. Lee è noto oltre che come regista anche per altri ruoli. Egli ha infatti scritto le sceneggiature dei suoi primi tre film, e del film Tortilla Soup, remake americano del suo Mangiare bere uomo donna. Lee ha inoltre ricoperto il ruolo di produttore per i suoi film La tigre e il dragone, Vita di Pi e Billy Lynn – Un giorno da eroe.

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Ang Lee Oscar

3. È stato nominato numerose volte. Quasi ogni suo film lo ha portato a ricevere candidature ai premi Oscar. La prima risale al 1994, nella categoria miglior film straniero per Il banchetto di nozze. Nella stessa categoria verrà poi nominato Mangiare bere uomo donna e La tigre e il dragone, con quest’ultimo che risulterà poi vincitore. Sempre per questo film Lee verrà nominato anche come miglior regista e per il miglior film. Nel 2006 vince invece l’Oscar come miglior regista per il film I segreti di Brokeback Mountain. Nel 2013 vince nuovamente nella stessa categoria per Vita di Pi, con cui viene anche nominato per il miglior film.

Ang Lee Hulk

4. Il film fu un insuccesso. Nel 2003 il regista si cimenta con la trasposizione del film Hulk, tratto dai celebri fumetti Marvel. Nonostante l’approccio originale alla materia narrativa e la regia sperimentale, il film si rivela un insuccesso di critica e pubblico, i quali evidenziano problemi di sceneggiatura e di tecnica. Con questo film Lee realizza dunque il primo passo falso della sua carriera.

Ang Lee I segreti di Brokeback Mountain

5. È il suo più grande successo. Nonostante il flop di Hulk, due anni dopo il regista realizza il film I segreti di Brokeback Mountain. Nonostante la storia fosse lontana dal mondo cinematografico di Lee, questi ha dichiarato di essersi sentito attratto dal mistero in essa contenuto, desiderando di poterlo realizzare. Il film si è in seguito rivelato un successo di critica e pubblico, divenendo il più celebre racconto cinematografico di un amore omosessuale.

6. Ha vinto premi molto importanti. Il film fu presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse il Leone d’Oro. Successivamente ottenne otto nomination ai premi Oscar, riportando tre vittorie. Il film è stato inoltre premiato ai Golden Globe, ai Bafta e ai Critics Choice Awards.

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Ang Lee Lussuria – Seduzione e tradimento

7. Ha vinto il Leone d’Oro a Venezia. Il film fu presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse infine il Leone d’Oro, il secondo per Lee.

8. Ha subito una forte censura. Il film ha incontrato diversi problemi di distribuzione in molti paesi per via delle sue prolungate ed esplicite scene di sesso. In Cina il film ha subito numerosi tagli, perdendo così parte del suo potenziale e della sua atmosfera.

Ang Lee Vita di Pi

9. Ha avuto un grande budget. Per girare il film Vita di Pi il regista si è avvalso di un budget di circa 120 milioni di dollari. Gran parte di questi sono stati spesi per la realizzazione tecnica del film, tra cui la costosa CGI della tigre protagonista nonché degli ambienti. Lee ha in seguito dichiarato che questo è stato senza dubbio il suo film più ambizioso.

Ang Lee età e altezza

10. Ang Lee è nato a Pingtung, Taiwan, il 23 ottobre 1954. L’altezza complessiva del regista è di 170 centimetri.

Fonte: IMDb

The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film

Tolto il costume, Batman è solo un uomo come tanti. Quando lo indossa diventa un abile combattente che però ha bisogno di una ricca varietà di potenti gadget, armi e veicoli per assicurarsi di poter affrontare i più cattivi criminali di Gotham City. Ma quali sono quelli che vorremmo vedere in The Batman, il film di Matt Reeves con Robert Pattinson che riavvierà le sorti del personaggio al cinema? Ecco qualche idea:

Bat-Rampino

Questo è dei pochi dispositivi visti nella serie di videogiochi Arkham di Rocksteady, ovvero il Bat-Rampino, gadget iconico usato in molte copertine di fumetti per mostrare Batman che oscilla sulle strade di Gotham City. E se la storia del nuovo film abbraccerà davvero l’intera città, allora il rampino è ciò che servirà a Batman per spostarsi da un edificio all’altro e catturare i nemici.

Palline di fumo

Utilizzate per stordire i nemici o semplicemente fuggire da loro, le palline di fumo di Batman hanno svolto un ruolo importante sia nella serie di videogiochi Rocksteady che nei fumetti nel corso degli anni. Quando è circondato da un gruppo di teppisti armati, il crociato di Gotham si serve di questi dispositivi per mascherare la sua fuga e apparire dietro di loro pochi secondi dopo.

Bat-Aereo

Dopo la versione vista in Justice League, c’è spazio per una versione alternativa del Bat-Aereo anche qui, prendendo spunto dalle storie di Scott Snyder e Greg Capullo, permettendo al detective di volare sopra Gotham più velocemente degli avversari.

Gel esplosivo

Visto nella serie di videogiochi Arkham, il gel esplosivo (sparato da una piccola pistola e spruzzato a forma di pipistrello) viene usato da Batman per abbattere i muri e persino eliminare i criminali da lontano quando si trovano nelle immediate vicinanze.

Il potere della deduzione

Sebbene non sia effettivamente un gadget materiale, il potere della deduzione è di sicuro l’ elemento della personalità del cavaliere oscuro che l’ha reso iconico nella galleria di personaggi della DC Comics. Batman v Superman e Justice League non gli hanno dato la possibilità di indagare sui crimini insieme a Jim Gordon, ma sappiamo per certo che questo aspetto cambierà nel film di Matt Reeves.

Cintura avanzata

Batman è sempre stato equipaggiato con la sua speciale cintura dove raccoglie gran parte dell’arsenale di armi, come il rampino, i Batarang, le capsule di fumo descritte sopra e molto altro.

Bat-Nave

Nel corso degli anni Batman ha utilizzato la Bat-Nave per viaggiare sia sopra che sott’acqua, che poi è qualcosa che non si vede spesso sul grande schermo, almeno nei film sul cavaliere oscuro. Magari grazie a questo veicolo raggiungerà l’Iceberg Lounge galleggiante di Pinguino, uno dei villain annunciati…

Batmobile

Non c’è film di Batman senza Batmobile, e questo sodalizio dovrebbe continuare anche nel nuovo reboot di Matt Reeves. Qualsiasi cosa accade, ci piacerebbe vedere altre versioni dell’iconico mezzo di trasporto, diverse da quelle avute finora nella trilogia di Nolan e negli adattamenti di Zack Snyder.

Bat-Computer

Il Bat-computer è un altro di quei gadget iconici di Bruce Wayne che l’eroe sfrutta insieme ad Alfred nella sua base. Ne abbiamo avuto un’anteprima nei film di Christopher Nolan, ed è possibile che il prossimo capitolo ci offra uno sguardo inedito sul dispositivo e ancora più aggiornato.

Anello di kryptonite

Sarebbe stato più utile nella trama di Batman v Superman: Dawn of Justice, tuttavia questo anello di kryptonite potrebbe tornare utile al nostro protagonista nella trama di The Batman come regalo ai fan e omaggio all’universo dei fumetti DC.

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Fonte: CBM

Ant-Man 3: Michelle Pfeiffer è possibilista

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Michelle Pfeiffer è possibilista in merito ad un eventuale Ant-Man 3. L’attrice si è unita al Marvel Cinematic Universe lo scorso anno grazie a Ant-Man & the Wasp di Peyton Reed, film in cui interpreta Janet van Dyne – moglie di Hank Pym (Michael Douglas) e madre di Hope van Dyne (Evangeline Lily). È lei la Wasp originale, dispersasi nel Reame Quantico dopo essere diventata subatomica per una missione.

La donna è rimasta nel Regno Quantico fino a che Scott Land (Paul Rudd) non ha offerto a Pym e a sua figlia uno spunto che ha permesso ai due di tornare a sperare di rivedere la donna. In Ant-Man & the Wasp, infatti, i tre si avventurano in una missione di salvataggio.

L’evento ha lasciato molte domande in sospeso, in particolare per quanto riguarda le nuove abilità di Janet e le sue esperienze nella dimensione alternativa. Ma con gli eventi di Avengers: Infinity War prima e di Endgame dopo, tutta l’attenzione del mondo si è concentrata su Thanos, sulla sua momentanea vittoria e sulla sua terribile sconfitta dopo.

Chi ha la memoria più lunga, però, non vuole cedere e vuole ancora sapere quali sono stati i cambiamenti subiti da Janet. Questo argomento potrebbe essere il nodo della trama di un eventuale Ant-Man 3.

A breve, vedremo Michelle Pfeiffer in Maleficent – La signora del Male, nuovo film Disney con Angelina Jolie, e in occasione della premiere, l’attrice ha parlato di questa eventualità ai microfoni di Variety. A quanto pare non si sa nulla del film Marvel Studios, ma nel caso in cui dovesse essere confermato, Michelle ha dimostrato molto entusiasmo e una sicura adesione:

Negli annunci all’ultimo Comic Con di San Diego, il film che chiude la trilogia dell’Uomo Formica non è stato annunciato, lasciando quindi i fan nel dubbio che forse non c’è interesse, da parte dei Marvel Studios, a realizzare un terzo film.

Più probabilmente, il nuovo corso del MCU dovrà assumere prima una forma definita e poi cominciare a reinserire tutti i personaggi che già conosciamo, accanto a quelli che invece saranno una vera e propria novità per il pubblico.

Avatar sequel: fuoco (in CGI) e acqua (reale) nelle nuove foto dal set

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Anche se in sordina, continua il certosino lavoro di James Cameron al suo enorme progetto dei sequel di Avatar. Il lavoro, che occuperò il regista per almeno i prossimi sei anni, sarà incentrato ad esplorare l’eredità dei personaggi di Jake e Neytiri, dei loro figli e della loro tribù, espandendo il mondo di Pandora.

La nuova immagine dal set dei sequel, diffusa dall’account Twitter ufficiale di Avatar, mostra James Cameron usare una camera 3D. Cameron sembra alle prese con una scena che comprende riprese subacquee mentre la scena stessa include fiamme in CGI. Potete vedere l’immagine di seguito:

https://twitter.com/officialavatar/status/1179435523573600258?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1179435523573600258%7Ctwgr%5E363937393b70726f64756374696f6e&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favatar-2-photo-cgi-fire-real-water%2F

La storia nei sequel di Avatar racconterà dunque di Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.

Avatar 2 debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 19 dicembre 2025.

MCU: i segreti più interessanti dal dietro le quinte

Il MCU è ricco di segreti nascosti tra le pieghe dei film, e da più di dieci anni continua a stupire il pubblico per la maniera in cui questi vengono perfettamente celati. Alcuni sono semplici easter egg utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altri vere e proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i fan.

Ecco allora di seguito 10 segreti che probabilmente non sapevate dal backstage delle prime tre fasi:

Il ruolo di Thanos è stato riscritto in una seconda stesura di The Avengers

thanos

Mentre stava scrivendo The Avengers, Joss Whedon sentiva che doveva esserci un cattivo più potente di Loki, qualcuno il cui obiettivo era conquistare la Terra attraverso tanti seguaci. Perciò solo in un secondo momento suggerì di introdurre Thanos ai Marvel Studios come signore cosmico che permea tutto il MCU e che avrebbe assunto pian piano un ruolo sempre più importante riapparendo nei titoli di coda di Age of Ultron.

Endgame doveva chiamarsi Infinity War – Part 2

avengers: endgame

Non tutti sanno che originariamente Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame erano stati concepiti come due parti dello stesso film, e avrebbero dovuto intitolarsi Infinity War Parte 1 e 2. È così che vennero annunciati da Kevin Feige durante i Comic Con, prima della conferma ufficiale dei titoli che conosciamo oggi.

Ant-Man e Wasp dovevano comparire in The Avengers

evangeline lilly ant-man 3

L’idea iniziale di Joss Whedon per The Avengers era includere nel team anche Ant-Man e Wasp (membri originali dei Vendicatori nei fumetti, tuttavia furono i Marvel Studios a rimandare l’ingresso in scena della coppia per dare più spazio ai personaggi nel film solista.

Tom Holland e Robert Downey Jr. hanno improvvisato la scena della morte di Spider-Man

La devastante morte di Peter Parker in Infinity War ha lasciato in lacrime i fan. E se il film è ricco di momenti spensierati, quel “I do not wanna go” pronunciato da Tom Holland fra le braccia di Robert Downey Jr. rappresenta l’altro lato di un racconto ben più maturo delle aspettative.

Ciò che rende così incredibile la scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta. I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi morire“. Così Holland ha preso questo suggerimento alla lettera e il gioco è fatto…

Endgame si è parzialmente ispirato a Star Trek

Non è un segreto che Kevin Feige sia un fan sfegatato di Star Trek, e lui stesso ha confermato che Avengers: Endgame è stato parzialmente influenzato dal finale della serie di Star Trek: The Next Generation, da molti considerato come uno dei i più grandi episodi mai realizzati nella storia del piccolo schermo. Un altro omaggio è stata la presenza dei sei autografi dei membri principali del cast dei Vendicatori nei titoli di coda, ripresa da Star Trek VI: The Undiscovered Country.

James Spader era l’unica scelta di Joss Whedon per Ultron

Al contrario di quanto si pensi, Joss Whedon ha sempre avuto in mente un solo attore per il ruolo di Ultron nel secondo film dei Vendicatori: James Spader.Spader è stata la mia prima e unica scelta” avrebbe dichiarato in seguito il regista, “Ha quella voce ipnotica che può essere stranamente calma e avvincente, ma è anche molto umana e divertente.”

Josh Brolin ha indossato una “testa” di gomma piuma per interpretare Thanos

Le scene di Infinity War ed Endgame in cui gli attori interagiscono con Thanos sono risultate tra le più convincenti e cariche di emozioni, e la cosa più incredibile è che il cast ha dovuto recitare al cospetto di un Josh Brolin ornato con una testa di gomma piuma gigante per simulare la vera altezza del Titano.

La protesi di Chris Evans per la scena dello shawarma

Nell’iconica scena post-credits di The Avengers che mostra i supereroi in un fast food, molti avranno notato che Captain America è l’unico a non toccare cibo. E che dire della sua faccia? Ebbene, visto che la sequenza fu girata dopo le riprese principali, i produttori dovettero nascondere la barba di Chris Evans con una protesi che gli impediva qualsiasi movimento.

Scarlett Johansson era incinta durante le riprese di Age of Ultron

Molti fan sono rimasti delusi dal ruolo quasi marginale di Vedova Nera in Avengers: Age of Ultron, ma a quanto pare questo dettaglio potrebbe aver avuto a che fare con la gravidanza di Scarlett Johansson durante le riprese che non le ha reso possibile fare tutte le necessarie acrobazie.

“Ti voglio bene 3000” è stata un’idea di Robert Downey Jr.

iron man

È stato Anthony Russo, in un’intervista, a rivelare il vero retroscena dietro la celebre battuta, e quanto pare l’ispirazione è stata fornita dallo stesso Robert Downey Jr.

L’attore ha infatti raccontato ai registi un aneddoto circa quel “Ti voglio bene 3000” detto  a lui da uno dei suoi bambini, convincendoli che fosse il modo migliore per arricchire la sceneggiatura. D’altronde non è la prima volta che Downey contribuisce personalmente a modificare o aggiungere qualche sfumatura al personaggio, che nel corso degli ultimi undici anni è cresciuto sullo schermo insieme al suo interprete diventando la figura più iconica del franchise.

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Army of the Dead: Zack Snyder rivela i dettagli della trama

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Zack Snyder ha dichiarato che il suo action-zombie movie, Army of the Dead, uscirà nell’inverno 2020 e ha rivelato alcuni dettagli della trama del film, fino a questo momento ammantata di mistero.

Dopo aver trascorso una parte significativa degli ultimi dieci anni lavorando nel mondo della DC, il regista sta tornando al genere che in primo luogo lo ha reso famoso. In effetti, quelli con la memoria lunga potrebbero ricordare che Sndyer ha fatto il suo debutto come regista nel 2004, con L’alba dei morti viventi, un remake del classico horror di George A. Romeo.

Intitolato Army of the Dead, il nuovo progetto di Snyder ha trovato spazio sulla piattaforma di Netflix, dopo che una versione precedente del film (che Snyder doveva produrre solo) non era riuscita a decollare alla Warner Bros. alla fine degli anni 2000. La produzione è ufficialmente iniziata in estate, con Snyder alla regia di un cast guidato da Dave Bautista, Ella Purnell, Theo Rossi, Hiroyuki Sanada, Chelsea Edmundson e Raúl Castillo.

Durante il Preston & Steve Fun Size Podcast, in occasione dello spostamento ad Atlantic City delle riprese, Snyder ha rivelato che la storia di Army of the Dead inizia con una Las Vegas colpita da una apocalisse zombi, contenuta in un recinto di container costruiti intorno alla città. Sei anni dopo, tuttavia, uno dei proprietari di un casinò di Las Vegas ancora in vita recluta una squadra di “soldati zombi” (guidati dal personaggio di Bautista) per entrare nella città in quarantena e recuperare i suoi soldi da una cassaforte nel suo vecchio casinò. Snyder ha anche confermato che Netflix sta attualmente pianificando di far uscire Army of the Dead nell’inverno 2020, con una data da stabilire.

I nuovi dettagli si allineano con quanto riportato dalla prima sinossi che recita: “L’avventura è ambientata durante un’epidemia di morti viventi a Las Vegas, quando un uomo decide di radunare un gruppo di mercenari per compiere un ultimo grande colpo nella zona di quarantena e mettere a segno la più grande rapina mai tentata.

Nel cast del film ci sono Dave Bautista, Ella Purnell, Garret Dillahunt, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Nora Arnezeder e Chris D’Elia.

Birds of Prey: Harley Quinn ha influenzato i costumi della squadra

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Warner Bros. ha esposto i costumi di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) al New York Comic Con 2019, rivelando l’influenza di Harley Quinn su un altro membro del team.

Il film è una specie di spin-off di Suicide Squad, in cui la storia ruota intorno al personaggio interpretato da Margot Robbie. Descritto come un’avventura di una gang di ragazze rating R, il film segue Harley mentre si lascia alle spalle la storia con Joker e cerca di stabilire una relazione molto meno tossica con i suoi nuovi amici, le Birds of Prey, appunto.

Il marketing del film (incluso il trailer ufficiale che è uscito questa settimana) si è concentrato principalmente su Harley, e la sua estetica personale squilibrata sembra influenzare pesantemente l’aspetto e lo stile di Birds of Prey nel suo insieme. In effetti, il “marchio” di Harley è persino evidente negli abiti delle sue compagne di squadra.

Trai costumi del film, esposti alla convention di New York, spicca infatti quello di Renee Montoya. Un abbigliamento che potremmo definire “civile” nasconde un dettaglio molto particolare. Il corpetto sotto alla camicia del personaggio altro non è che un chiaro omaggio al costume da giullare di Harley Quinn, il più classico dei suoi outfit! Ecco l’immagine di seguito:

Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn), spin-off di Suicide Squad, vede protagonista la squadra di antieroine capitanate da Margot Robbie.

Il film, diretto da Cathy Yan arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).

La prima sinossi del film riporta:

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine.

Doctor Doom: il film è in un limbo alla Marvel

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Noah Hawley ha fornito un aggiornamento sul suo lungometraggio dedicato al Doctor Doom, spiegando che l’acquisizione della Fox da parte della Disney ha lasciato il film nel limbo ai Marvel Studios.

Il progetto è stato annunciato per la prima volta al Comic Con di San Diego nel 2017, e la sceneggiatura di Hawley è stata oggetto di grande interesse per i fan del cattivo della Marvel, ma anche per i fan di Hawley, che aveva già fatto un ottimo lavoro con Legion, serie basata sugli omonimi fumetti.

Hawley sembrava aver stretto un accordo con Fox nell’estate del 2018, quando il personaggio di Doctor Doom era ancora di proprietà dello studio. Dal momento che nessuna delle due incarnazioni cinematografiche del personaggio proposte in precedenza hanno soddisfatto i fan, un terzo adattamento incentrato solo su questo personaggio poteva rappresentare una scappatoia per dargli giustizia.

Poi però l’accordo Marvel-Fox è stato concluso e tutti i personaggi sono stati trasferiti alla Disney, con un conseguente rallentamento dei progetti in corso.

Ora, in un’intervista con Uproxx, Hawley ha rivelato che c’è ancora speranza per il suo film su Doctor Doom, anche se sembra molto esile. In un incontro con Kevin Feige, il capo dei Marvel Studios ha chiesto direttamente a Hawley se stava ancora lavorando al progetto. Hawley replicò: “Dovrei ancora lavorarci su? Presumo che abbiate un piano in un cassetto da qualche parte per I Fantastici Quattro”. L’unica risposta di Feige fu un sorriso enigmatico, anche se in realtà è stato confermato che una versione MCU di I Fantastici Quattro è ufficialmente in arrivo. Se questi piani includano il Doctor Doom di Hawley rimane poco chiaro.

James Franco: la sua scuola di recitazione accusata di sfruttamento sessuale

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La scuola di recitazione di James Franco, Studio 4, sta affrontando una causa intentata dai suoi studenti per sfruttamento sessuale. Franco è riconosciuto come un attore le cui ricerche artistiche e creative lo hanno portato in molti campi dell’espressione artistica, dal cinema, alla pittura, alla scrittura. A causa del corpus imponente di lavoro di cui è autore, tuttavia, la legge dei grandi numeri impone che non tutti i suoi sforzi si traducono in opere valide dal punto di vista artistico.

Adesso però sulla testa di James Franco si addensano delle nubi. Il New York Times riferisce che la stella di Pineapple Express deve affrontare delle azioni legali, a seguito di accuse. Due ex studentesse della defunta scuola di recitazione di Franco, Studio 4, hanno presentato azioni legali, sostenendo che Franco e i suoi compagni nella scuola “hanno intrapreso un diffuso comportamento inappropriato nei confronti delle studentesse”. Queste accuse sono sorte per la prima volta nel gennaio 2018 (accuse che costarono a James Franco la nomination all’Oscar come migliore protagonista per The Disaster Artist), con cinque donne che si sono fatte avanti per dire che sentivano che James Franco aveva abusato del suo potere e si era comportato in modo inappropriato.

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Le due ex studentesse, Sarah Tither-Kaplan e Toni Gaal, sostengono di aver ricevuto promesse di audizioni esclusive per i progetti di Franco, promesse disattese poi in fase di casting che venivano aperti anche agli studenti che non avevano pagato le tasse della scuola.

Sostengono anche che la scuola offriva una “master class” in scene di sesso, al costo di $ 750, con gli attori tenuti a fare audizioni su una videocassetta e firmare la loro liberatoria su queste registrazioni. In entrambe le audizioni per questi corsi, le donne affermano di essere state incoraggiate a spingersi oltre le loro comfort zone in “atti sessuali simulati che andavano ben oltre gli standard del settore”. 

Martin Scorsese pensa che i film Marvel “non siano cinema”

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Martin Scorsese afferma che sebbene abbia provato a guardarli, pensa che i film Marvel non siano cinema. Con oltre mezzo secolo di film al suo attivo, Scorsese occupa innegabilmente il suo posto trai grandi registi della storia del cinema. Un cinefilo nel vero senso della parola, Scorsese è sempre stato un amante dei film e la sua produzione risente di questo folle amore per la settima arte.

Proprio per questa stagione cinematografica è atteso il prossimo film di Martin Scorsese, l’attesissimo The Irishman, che riunisce due leggende della recitazione come Robert De Niro e Al Pacino, per la prima volta in scena insieme, e il collaboratore di lunga data di Scorsese, Joe Pesci.

Il regista newyorkese è famoso per le sue liste di film da vedere assolutamente, quelle pellicole immancabili nella cultura cinematografica di chiunque. Più di recente durante un’intervista con Empire, Scorsese ha rivelato le sue opinioni su uno dei più grandi fenomeni dell’industria dell’ultimo decennio: i film Marvel. L’opinione del regista è severa, ma non per questo non condivisibile:

“Non li vedo. Ci ho provato, sai? Ma questo non è cinema. Onestamente, la cosa più vicina  a questo genere di film che mi viene in mente, con gli attori che fanno la loro parte in quel modo, è un parco a tema. Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano.”

Sicuramente qualcuno non sarà d’accordo e certamente essersi fermati ai primi film Marvel Studios limita la conoscenza e l’esperienza, visto che nel corso degli anni questi prodotti si sono evoluti e stratificati parecchio. L’idea di Martin Scorsese però non è del tutto priva di fondamento, ma come al solito la ragione sta nel mezzo.

Michela Andreozzi e il suo cast al femminile presentano Brave ragazze

Ispirato a una storia vera, Brave ragazze, in sala dal 10 ottobre, racconta di quattro donne di provincia, interpretate da Serena Rossi, Ambra Angiolini, Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli, che dopo l’ennesimo rovescio della sorte, decidono di dare una svolta alle loro vite, in modo non proprio ortodosso: rapinando la banca del paese. Nel cast anche Luca Argentero, Massimiliano Vado, Stefania Sandrelli e Max Tortora.

La regista Michela Andreozzi racconta così la genesi del suo secondo lungometraggio, dopo Nove lune e mezza: “La prima idea del film nasce tantissimi anni fa assieme ad Alberto Manni. Abbiamo iniziato con un ritaglio di giornale: un’intervista a una delle rapinatrici, uscita dal carcere, che raccontava cosa le era rimasto di quell’esperienza. C’erano situazioni così paradossali e soprattutto, queste donne cavalcavano un pregiudizio: che le donne non facciano certe cose e quindi, se ci travestiamo da uomini non ci beccherà nessuno. Questo elemento è andato a colpire in un punto a me caro, la questione della realizzazione femminile”. “Dopo Nove lune e mezza abbiamo riletto questo vecchio progetto con i produttori [Paco Cinematografica ndr] e abbiamo deciso di farlo, anche se era un azzardo, perché due anni e mezzo fa non c’era l’attenzione che c’è in questo momento al femminile”.

Il film ricostruisce la provincia italiana degli anni ’80. La regista spiega il motivo di questa ambientazione e la scelta di Gaeta: “questa storia è successa davvero negli anni ’80 […] I colpi che le rapinatrici hanno messo a segno allora, con la tecnologia che c’è adesso non sarebbero possibili. Poi mi interessava capire quanto la condizione della donna di quegli anni sia cambiata o rimasta la stessa. Le cose sono purtroppo cambiate poco, soprattutto per una certa fascia sociale.

Ho deciso di girare a Gaeta perché lì ho passato i miei anni ’80. Ho negli occhi scorci di mia madre che cammina con mio fratello e mia sorella. Il gioco di Anna coi figli è molto legato al ricordo che ho di mia madre in quegli anni. Ho innestato i miei anni ’80 e la provincia che conoscevo con la storia vera, accaduta in una zona centrale della Francia, vicino ad Avignone, né Parigi, né Costa Azzurra. Allo stesso modo, Gaeta è centrale, senza essere né Roma, né Napoli. Poi gli anni ’80 secondo me sono fichissimi! […] L’idea di travestirsi da uomini, di essere una “boy band” è stata di Ambra, ispirata ai Duran Duran, e l’ho accolta subito”.

La regista individua poi il cuore del film nello spirito di gruppo, nella solidarietà tra le protagoniste, a suo avviso perfetta per veicolare un messaggio: “il fatto che insieme si funziona come un organismo unico, si è più forti e si possono anche fare cose sbagliate, ma grandi cose”. E spiega così la scelta delle componenti di questo affiatato cast: “Le ho individuate perché le ho viste nella mia testa mentre scrivevo. Erano loro. […] Mi sono innamorata in modi diversi di ciascuna. […] Sono state scelte per il loro temperamento, perché hanno quattro caratteristiche diverse che si sposavano bene con le loro caratteristiche umane: Ambra Angiolini, una pasionaria; una … com’è Ilenia Pastorelli? Originale. Serena Rossi accogliente, e Silvia D’Amico un pezzo raro”. Mentre per la componente maschile: “Luca Argentero per me rappresenta gli uomini positivi”. “Il suo personaggio è un uomo che non ha pregiudizi; mentre è stato divertente dirigere mio marito (Massimiliano Vado ndr) in un ruolo abominevole [quello di un uomo rozzo e violento nei confronti della moglie Maria, interpretata da Serena Rossi, ndr], perché avendolo in casa, sapevo dove potevo andare a spingere”.

Ecco invece come gli attori vedono i propri personaggi. Ambra Angiolini descrive Anna come “una donna indipendente dalla formalità, da ciò che si dovrebbe fare se hai due figli, […] una che si inventa la vita senza farne per forza una fiaba e non la racconta neanche ai suoi figli questa storia per forza a lieto fine, spera che accada e giorno per giorno inventa qualcosa di diverso”. Per l’attrice il tratto peculiare della pellicola è la gentilezza: “E’ un film gentile e la gentilezza è abbastanza rara di questi tempi. […] Tutta questa schifezza che si trova in giro, sui social. La gentilezza non c’è, per cui è un film futurista, è quello che dovremmo tornare a essere, pur trattando argomenti sbagliati come le rapine in banca. Il film non è gli anni ’80, è quello che dovremmo essere nel 2020”.

Serena Rossi ci tiene a sottolineare che sul set  “c’è stato un grande rispetto di tutte verso tutte”. La sua Maria, la cui storia, dice, “mi commuove sempre”, “è una donna devota alla Madonna, alla famiglia, al marito violento, cattivissimo, spaventosissimo e ha questo gruppo di amiche che in qualche modo la salva. Tutte la vogliono proteggere, ma è lei che non si protegge da sola, perché pensa che quella sia la sua condizione, la sua normalità, cosa purtroppo comune a tante donne anche oggi. Però, grazie all’amicizia di altre femmine riesce a trovare la forza di fare un gesto eclatante. Attraverso questo percorso lei capirà quello che vuole davvero, che può avere anche altro dalla vita, che merita di più. […] Io l’ho amata molto, ho avuto anche un sacco di dolori per colpa sua. Ero così tesa nelle scene con Massimiliano, che il giorno dopo avevo dolori dappertutto”.

Ilenia Pastorelli afferma che Chicca è stato per lei “un personaggio bellissimo perché ha molte sfaccettature, anche un po’ diverso: in genere faccio sempre la fidanzata o l’amica di, sono sempre subordinata a una figura maschile. Invece in questo caso il mio personaggio fa parte di un gruppo di donne, è ribelle, arriva a farsi molte domande su sé stessa, sulla sua sessualità. […] Mi ha permesso di togliere quella parte femminile in eccesso”. Con essa, anche i tacchi, per indossare con disinvoltura i più comodi camperos vintage della regista.

Per Silvia D’Amico, che nel film è Caterina, sorella di Chicca, la forza del quartetto di attrici e di personaggi di cui fa parte “sono le diversità”. “Il messaggio nuovo del film è che l’unione di un gruppo di donne può dare forza e può portare a un certo tipo di realizzazione, nonostante le grandissime differenze e le difficoltà che ci sono. Noi abbiamo vissuto questo davvero mentre eravamo a Gaeta, perché non ci conoscevamo prima, ed è successa questa magia. Michela è stata una bravissima direttrice d’orchestra. È bello avere una regista donna che ha capito i nostri punti deboli e i punti di forza. Ci ha spinte ad osare in certe direzioni che probabilmente nessuna di noi aveva mai provato prima”.

Luca Argentero si dice orgoglioso di far parte del progetto e convinto sostenitore del punto di vista della regista sul cinema, della sua voglia di raccontare al femminile. “Un’esigenza che forse c’è perché lo sguardo di Michela è molto attento e preciso. Nulla è lasciato al caso, anche per un personaggio strumentale alla storia come il mio. C’è questa dovizia di particolari, l’essere scrupolosa, che contrasta con l’euforia di un gruppo di donne scalmanate”. “Non dovrebbe esserci l’esigenza di sottolinearlo, ma è importante che ci sia una donna così oggi, qui, a presentare questo film”. Altro motivo che lo ha convinto ad accettare il ruolo dell’ispettore Morandi, aggiunge l’attore, è stata “la possibilità di fare un’altra piccola trasformazione, che per gli attori è sempre divertente. Michela mi mandava foto di Tom Selleck e William Hurt, mentre io guardavo l’album di famiglia e vedevo mio padre, sono uguale a lui negli anni ’90”. “Il cuore del film”, dice infine, “per me è il coraggio: lo stesso Morandi ha il coraggio di prendere in mano la sua vita. È una storia in cui i protagonisti decidono di prendere in mano la loro vita e renderla migliore di quello che è”.

Diretto da Michela Andreozzi, Brave Ragazze è in sala dal 10 ottobre, distribuito da Vision Distribution.