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Jamie Lee Curtis si scusa per aver attaccato la Marvel: “Sarò migliore di così”

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Jamie Lee Curtis ha promesso di non attaccare più i Marvel Studios. La premio Oscar è recentemente diventato virale sui social media a causa di un’intervista del Comic-Con con MTV in cui le è stato chiesto di dire in quale fase si trova il Marvel Cinematic Universe in questo momento. La Curtis ha risposto: “Male“. “I miei commenti sulla Marvel sono stati stupidi e sarò migliore di così“, ha scritto la Curtis in una dichiarazione sui social media. “Ho contattato Kevin Feige e non giocherò più in quella sabbiera di competizione che chiamiamo internet, né mi impegnerò nella promozione della carta igienica o in un gioco che è progettato per i click e non per i contenuti“.

Se da un lato la Curtis ha ammesso di aver sbagliato a mettere pubblicamente in ombra la Marvel, dall’altro non ha necessariamente sbagliato a valutare il MCU. Se da un lato la Marvel è tornata in vetta al box office con “Deadpool & Wolverine“, che è destinato a superare il miliardo di dollari al box mondiale, dall’altro ha avuto il suo peggior anno di sempre nel 2023 con due flop al botteghino: “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” e “The Marvels“. Quest’ultimo titolo è diventato il film Marvel con il minor incasso della storia e ha incassato solo 84 milioni di dollari al botteghino nazionale.

Jamie Lee Curtis aveva già lanciato frecciatine ai Marvel Studios

Cutis ha anche lanciato una frecciatina alla Marvel nel 2023, quando il suo film sul multiverso “Everything Everywhere All at Once” è uscito nelle sale nello stesso periodo di “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” della Marvel. All’epoca l’attrice si scatenò sui social media proclamando che il suo film era il progetto multiverso superiore. “Non ho nulla contro la Marvel come entità. Ho visto molti film Marvel“, ha poi chiarito Curtis alla rivista People quando gli è stato chiesto della scherzosa faida.

Quello di cui parlavo è che ‘Everything Everywhere All at Once’ era un piccolo film che poteva… e siamo stati in grado di raccontare una storia di multiverso che ha davvero toccato le persone. Quello che stavo cercando di dire è che non deve essere necessariamente un film della portata della Marvel per essere uno spettacolo e per commuovere davvero“.

Jeremy Renner rivela che Robert Downey Jr. gli ha tenuto segreto il suo ritorno nel MCU

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Jeremy Renner ha recentemente dichiarato a US Weekly di essere rimasto spiazzato dall’annuncio del ritorno di Robert Downey Jr. nel Marvel Cinematic Universe. L’Occhio di Falco di Renner e l’Iron Man di Downey sono apparsi insieme in diversi film Marvel a partire da “The Avengers” del 2012. I due rimangono molto amici, ma Downey non ha fatto sapere a Renner o a nessuno degli attori originali degli “Avengers” (Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans e Scarlett Johansson) che sarebbe tornato nel MCU nel ruolo del cattivo Dottor Destino.

Come riportato da Variety, l’attore ha dichiarato: “No! Non ne avevo idea. Quel figlio di puttana non mi ha detto nulla“, ha detto Renner. “Siamo buoni amici. C’è la chiacchierata famiglia degli Avengers. I sei originali. Non ha detto una parola. Mi sono collegato e ho iniziato a fargli esplodere il telefono come per dire: ‘Cosa sta succedendo? Ce l’hai tenuto nascosto per tutto il tempo?”. È una notizia entusiasmante. Sono davvero, davvero entusiasta“.

Downey potrebbe però non essere l’unico a tornare alla Marvel nei prossimi due film dei “Vendicatori”: “Avengers: Doomsday” e “Avengers: Secret Wars“. Jeremy Renner, la cui ultima partecipazione al MCU è stata la serie Hawkeye su Disney+, ha dichiarato a US Weekly che probabilmente tornerà nei Vendicatori e affronterà il Dottor Destino di Downey, anche se è ancora presto per dirlo.

MCU The Avengers Fase 1
Una scena dal film del 2012 The Avengers

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti dai fratelli Russo, che fanno il loro ritorno nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

“Essere in grado di creare storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto il team Marvel per portare questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.

Film anni ’90: tutti i migliori titoli da vedere

Film anni ’90: tutti i migliori titoli da vedere

Se gli anni Ottanta sono stati caratterizzati dal ritorno del dominio dei grandi studios di produzione, nonché dalla realizzazione dei grandi blockbuster, gli anni Novanta hanno portato ancor più all’estremo questa tendenza a realizzare film estremamente ambiziosi capaci di affermarsi come campioni di incassi.

Allo stesso tempo, però, si è sempre più affermato anche il concetto di cinema indipendente, esistente da sempre ma che ha trovato in questo nuovo decennio le possibilità di affermarsi in modo più netto, grazie in particolare all’entrata in scena di nuovi registi ricchi di idee nuove e grande voglia di sperimentare. Per orientarsi in questi anni complessi del cinema, ecco un elenco dei migliori film anni ’90 da vedere:

Migliori film anni ’90 americani da vedere

Film anni '90 americani

Come anticipato, gli anni Novanta si sono più che mai caratterizzati per opere molto diverse tra loro, da grandi blockbuster ricchi di effetti speciali a film indipendenti che esulano dai canoni hollywoodiani, passando ovviamente per importanti film d’autore affermatisi tra i più grandi capolavori della storia del cinema. Ecco i migliori film anni ’90 americani da vedere:

  • Quei bravi ragazzi (1990). Un americano di origini italo irlandesi fa carriera nella mafia newyorchese degli anni 50, ma la vita da gangster riserva delle sorprese non previste. Martin Scorsese dirige Ray Liotta, Robert De Niro e Joe Pesci in questo film definitivo sul mondo dei gangster. Un racconto che compre un ampio arco temporale e che offre nuovi punti di vista sull’argomento.
  • Edward mani di forbice (1990). Un ragazzo, che si ritrova con delle lame di forbice al posto delle mani, rimane solo dopo la morte dello scienziato che lo ha creato, ma una famiglia lo adotta. La gente del paese lo evita a causa della sua diversità, ma questo non gli impedisce di trovare l’amicizia di una famiglia. Tim Burton realizza una delle sue favole più belle, qui alla sua prima collaborazione con Johnny Depp. Un’opera ricca di emozioni, visivamente straordianaria.
  • Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991). Il figlio di Sarah Connor, futuro capo della resistenza del genere umano contro le macchine, è nel mirino di un assassino indistruttibile proveniente dal futuro. Un vecchio modello di Terminator, però, è pronto ad aiutarlo. James Cameron realizza il sequel di Terminator, superandosi in ambizioni e risultato. Il giorno del giudizio è un capolavoro di tecnica e cuore, ancora oggi insuperato.
  • Gli spietati (1992). Un anziano pistolero, il suo ex partner e un giovane avventuriero si mettono sulle tracce di alcuni uomini, finendo coinvolti in uno scontro più pericoloso del previsto. Clint Eastwood si consacra come autore cinematografico con questo western crepuscolare, un’opera che rappresenta un momento di passaggio fondamentale per il genere che lo ha reso celebre. Premiato con l’Oscar al miglior film.
  • Schindler’s List (1993). La vera storia di Oscar Schindler, un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. Steven Spielberg realizza con questo film il suo capolavoro, un’opera attesa e pensata a lungo, attraverso cui ripercorrere una storia tanto dolorosa quanto importante. Ancora una volta nel suo cinema, chi salva una vita salva il mondo.
  • Jurassic Park (1993). Due paleontologi e un matematico sono tra le persone selezionate per partecipare a un giro organizzato a un parco a tema. Quando i dinosauri si animano e prendono il sopravvento, però, la visitasi trasforma presto in un incubo. Steven Spielberg porta i dinosauri sul grande schermo grazie alle prodezze della CGI. Il senso di meraviglia suscitato da questo film è ancora oggi unico.
  • Pulp Fiction (1994). Un killer si innamora della moglie del suo capo, un pugile rinnega la sua promessa e una coppia tenta una rapina che va rapidamente fuori controllo. Le loro storie si intrecceranno in modi impensabili. Con la sua opera seconda, Quentin Tarantino scrive una nuova pagina nella storia del cinema, offrendo nuove possibilità narrative ed estetiche.
  • Forrest Gump (1994). Seduto sulla panchina alla fermata dell’autobus di Savannah, Forrest Gump racconta con voce lenta della propria incredibile vita e dei problemi mentali e fisici che si porta dietro dalla nascita. Tom Hanks si consacra definitivamente grazie a questo film vincitore di diversi premi Oscar. Un film epico, tra i più amati del decennio.
  • Le ali della libertà (1994). Andy Dufresne viene condannato, benché innocente, a due ergastoli e al carcere duro. In prigione stringe amicizia con Red, sperimenta la brutalità della vita dietro le sbarre, si adatta, e vive 19 anni sognando la libertà. Tim Robbins e Morgan Freeman recitano in questo grande classico basato su un racconto di Stephen King. Un film sul carcere come pochi altri ne sono stati realizzati.
  • Toy Story (1995). La vita di Woody, un cowboy giocattolo e pupazzo preferito del suo piccolo padrono, è minacciata dall’arrivo di Buzz Lightyear, un nuovo robot colorato e pieno di luci. Toy Story è probabilmente il più importante film d’animazione del decennio, avendo rappresentato non solo il progresso delle tecnologie digitali ma avendo contribuito alla riqualificazione dell’animazione agli occhi del mondo intero.
  • Heat – La sfida (1995). Uno sfuggente maestro del crimine e la propria banda effettuano una serie di furti ad alto profilo, uno dei quali culmina in tre morti. L’uomo conosce un detective della omicidi e si sfidano, fino all’ultimo scontro finale.  Al Pacino e Robert De Niro si incontrano sul grande schermo grazie a Michael Mann, il quale dirige un thriller tra i migliori mai realizzati, ricco di ricerche introspettive ed esistenziali.
  • Titanic (1997). Il transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico ed il più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa dall’Inghilterra il dieci aprile del 1912 con oltre 1500 passeggeri a bordo per il suo viaggio inaugurale. I viaggiatori sono collocati in tre classi, riflesso delle differenze sociali. James Cameron dirige Leonardo DiCaprio e Kate Winslet in questo capolavoro vincitore di 11 premi Oscar, straordinario per ambizioni ed effetti speciali.
  • Will Hunting – Genio ribelle (1997). Will è un ventenne genio della matematica che lavora nelle pulizie e ha piccoli precedenti penali. Grazie all’aiuto di un terapista e di una ragazza, riuscirà a fare i conti con il oroprio passato e a sfruttare il proprio talento. Uno dei film più belli del decennio, un atipico coming of age interpretato da Matt Damon e Robin Williams, incentrato su temi come il senso di colpa, la paura dei rapporti umani e il desiderio di riscatto.
  • Salvate il soldato Ryan (1998). Nei giorni seguenti lo sbarco in Normandia, una madre americana sta per ricevere nello stesso giorno la notizia della morte di tre dei suoi figli su diversi fronti della guerra. Il comandante in capo generale Marshall dà ordine che il quarto fratello, Ryan, sbarcato in Normandia, venga rintracciato e portato a casa. Steven Spielberg si conferma re indiscusso degli anni Novanta con questo ennesimo capolavoro, fondato sull’importanza della salvezza dell’umanità.
  • La sottile linea rossa (1998). Il dramma della Seconda Guerra Mondiale vissuto dal punto di vista di una pattuglia di soldati americani giunti sull’isola di Guadalcanal. Il leggendario regista Terrence Malick torna al cinema dopo decenni d’assenza con quest’opera intrisa di filosofia e con un cast di grandi attori come Sean Penn, George Clooney, Adrien Brody e Jim Caviezel.
  • The Truman Show (1998). Truman Burbank scopre che i primi trent’anni della propria vita non sono stati altro che una messinscena. Inizia così a desiderare di fuggire da una realtà alienante che però sembra essere stata costruita su misura per lui. È se la realtà che viviamo non fosse altro che una messa in scena? La visione di questo iconico film con Jim Carrey ha suscitato in tutti questa domanda. The Truman Show è un film che ancora oggi parla di noi e della nostra società.
  • Matrix (1999). Esistono due realtà: una è l’esistenza che conduciamo ogni giorno, l’altra è nascosta. Neo vuole scoprire la verità su Matrix, mondo virtuale elaborato al computer creato per tenere sotto controllo le persone. Morpheus potrebbe aiutarlo. Matrix ha riscritto le regole del suo genere di riferimento, offrendo una visione nuova del mondo sempre più digitale in cui si stava all’epoca appena entrando. Keanu Reeves è l’eletto, protagonista di un film imprescindibile.
  • American Beauty (1999). Lester Burnham è un marito infelice che trascorre le giornate all’insegna della monotonia. Quando incontra Angela, amica adolescente di sua figlia, la sua vita cambia completamente. Uno dei film più importanti del decennio, interpretato da Kevin Spacey, che grazie al ruolo di Lester Burnham vinse il suo secondo Oscar. È questa un’opera impegnata ad offire l’altro volto della felice famiglia borghese statunitense.
  • Essere John Malkovich (1999). Un burattinaio e un’impiegata scoprono un tunnel che permettedi entrare mente e il corpo di John Malkovich per 15 minuti alla volta. Un altro esempio di film che, sul finire del secolo, porta verso nuovi orizzonti le possibilità del cinema. Spike Jonze dà vita ad una sceneggiatura di Charlie Kaufman incentrata sul concetto di identità, di celebrità e sui rapporti umani.
  • Fight Club (1999). Tyler Durden ed un nuovo amico sfogano la loro aggressività creando un club di combattimento, che assume rapidamente connotati rivoluzionari, fino a esporre la vera identità di Tyler Durden. David Fincher dirige Brad Pitt ed Edward Norton in questo film che, sul finire del secolo, ha contribuito alla ridefinizione di cinema post-moderno, affrontando tematiche e proponendo stili in modi del tutto inediti.

I migliori film thriller degli anni ’90

Film anni '90 thriller

Se c’è un genere che ha avuto grande importanza negli anni ’90, questo è il thriller. Nel corso di questo decennio si sono infatti viste sul grande schermo opere di questo genere macchiate anche dal soprannaturale, dall’erotico e dall’azione, ma sempre incentrate su situazioni pericolose e con personaggio quanto mai indecifrabili. Ecco quali sono i film anni ’90 thriller da non perdere:

  • Il silenzio degli innocenti (1991). Uno psicopatico assassino è il terrore di giovani donne formose che aggredisce e scuoia. Solo Hannibal Lecter può aiutare a risolvere il caso, ma è detenuto in cella di isolamento in un manicomio criminale, essendo diventato uno psicopatico cannibale. Una giovane aspirante agente dell’FBI, Clarice Starling, prima ancora di completare il suo addestramento viene incaricata di contattare Lecter, per averne lumi intesi ad individuare e fermare il mostro. Anthony Hopkins e Jodie Foster sono i protagonisti di questo grande classico premiato agli Oscar.
  • Basic Instinct (1992). Il detective Nick Curran sta indagando su un omicidio. L’arma del delitto è un punteruolo da ghiaccio e la principale sospettata è la scrittrice di successo Catherin Tramell. Nel corso delle indagini l’uomo intraprende anche una relazione con la donna. Sharon Stone ottiene fama mondiale grazie a questo thriller erotico divenuto un cult senza tempo.
  • Seven (1995). Un anziano ed esperto detective vicino alla pensione viene affiancato da un giovane e irruento collega per indagare su un serial killer specializzato nei sette peccati capitali. David Fincher ottiene le meritate attenzioni grazie a questo thriller con Brad Pitt e Morgan Freeman. Quando si pensa ad un esempio di questo genere degli anni ’90, Seven è il primo nome che viene alla mente.
  • Mission: Impossible (1996). Ethan Hunt, un agente segreto ingiustamente accusato della morte di tutti gli agenti della sua squadra, sfugge ai killer del governo, penetrando negli archivi della CIA. Primo capitolo della saga attiva ancora oggi, questo film diretto da Brian De Palma e con protagonista Tom Cruise è un avvincente thriller d’azione ricco di suspence e adrenalina.
  • Il sesto senso (1999). Malcolm è uno psicologo infantile molto stimato e si trova doversi occupare del caso del piccolo Cole, un ragazzino di nove anni, ossessionato da spaventose apparizioni di spiriti. Bruce Willis è il protagonista di questo grande classico del thriller soprannaturale. Il sesto senso è stato per il suo regista, M. Night Shyamalan, la definitiva consacrazione come maestro del genere.

Le migliori commedia degli anni ’90

Film anni '90 commedie

Un altro genere tra i più popolari degli anni ’90 è quello della commedia, che grazie a nuovi registi e attori si è caratterizzato per storie nuove, che hanno spinto sempre più in territori demenziali, dissacranti e irriverenti. Gli anni Novanta hanno davvero fatto morire dalle risate il grande pubblico ed ecco i migliori film anni ’90 commedia da non perdere:

  • Mrs. Doubtfire (1993). Divorziato dalla moglie e impossibilitato a vedere i propri figli, un uomo decide di travestirsi da domestica per stare vicino a loro. Toccante film interpretato da Robin Williams, nei panni di uno dei padri migliori mai visti sul grande schermo. Si affronta qui il tema del divorzio e della genitorialità in una chiave divertente, che sa però trasmettere anche forti emozioni e grandi riflessioni.
  • Scemo & più scemo (1994). Due amici disoccupati, Lloyd e Harry, si trovano coinvolti in una avventura demenziale originata da una valigetta smarrita piena di dollari. Jim Carrey e Jeff Daniels recitano da protagonisti in questa popolarissima commedia anni ’90, un titolo che ha poi consacrato Carrey come re della commedia demenziale (e non solo) statunitense.
  • Il professore matto (1996). Il professor Sherman Klump è considerato da tutti il migliore del campus. Il suo unico problema è l’esagerata obesità. Per risolvere la questione inventa una formula che gli consente di perdere peso. Eddie Murphy si sdoppia per interpretare più personaggi di questo iconico film, tanto dissacrante quanto divertente, con scene e battute entrate nell’immaginario collettivo.
  • Tutti pazzi per Mary (1998). Dopo averla persa di vista per anni, il goffo e impacciato Ted, decide di ritrovare la donna della sua vita, Mary. Quel che Ted non sa, però, è che la concorrenza è numerosa e spietata. Ben Stiller, Cameron Diaz e Matt Dillon recitano in questa popolarissima commedia diretta dagli esperti del genere Peter e Bobby Farrelly.
  • American Pie (1999). Jim, Kevin, Paul e Chris sono quattro amici che stanno per diplomarsi al liceo e sono ossessionati dalla loro verginità. Dopo un’altra festa passata in bianco, decidono di stringere un patto di reciproco aiuto al fine di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’ultima occasione è la festa a casa di Stifler in riva al lago, dove tutti si recano dopo il ballo di fine anno. Commedia campione d’incassi nonché primo capitolo di una lunga saga, American Pie è un film tanto divertente quanto scorretto, dissacrante ed emozionante.

I migliori film romantici degli anni ’90

Film anni '90 romantici

Tra i generi cinematografici più popolari degli anni ’90 vi è senza dubbio quello della commedia romantica. Sono in quegli anni stati realizzati infatti titoli caratterizzati da sceneggiature brillanti, interpretati da grandi attori e con vicende amorose mai banali e sempre coinvolgenti. Ecco quali sono i film anni ’90 romantici da non perdere:

  • Pretty Woman (1990). Dietro l’aspetto affascinante e una solida fama di rubacuori, Edward Lewis nasconde un’abilità straordinaria e senza scrupoli nel campo della finanza. La sua specialità è comprare aziende dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo. Una sera, a Hollywood, conosce casualmente Vivian Ward, una prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui di una donna che lo accompagni nei suoi pranzi di lavoro. Per i due è l’inizio di un’inaspettata storia d’amore. Richard Gere e Julia Roberts recitano in questo film che non ha bisogno di presentazioni. Semplicemente un grande classico.
  • Insonnia d’amore (1993). Jonah ricorre a un programma radiofonico per trovare una compagna al padre, vedovo inconsolabile. Nell’ascoltare la trasmissione, una giornalista si commuove e gli scrive una lettera. Tom Hanks e Meg Ryan recitano per Nora Ephron in una delle commedie romantiche più iconiche degli anni ’90, che ha il merito di aver contribuito a rendere grande questo genere nel corso del decennio.
  • Qualcosa è cambiato (1997). Una cameriera di New York City, un pittore gay e un cane aiutano uno scrittore misantropo e ossessivo compulsivo a raggiungere un compromesso con se stesso. Film premiato agli Oscar, Qualcosa è cambiato è un’atipico racconto d’amore, con un Jack Nicholson straordinario nei panni di un uomo cinico che si apre piano piano a dei sentimenti nei confronti di una donna, interpretata da Helen Hunt.
  • C’è posta per te (1998). John e Kathleen sono rivali in affari: lui è proprietario di una catena di negozi di libri, lei di una piccola libreria per bambini. I due intrecciano una relazione su un sito di incontri al quale sono iscritti mantenendo l’anonimato. Tom Hanks e Meg Ryan tornano a recitare insieme per Nora Ephron in quest’altro grande classico del cinema romantico anni ’90. Una sceneggiatura brillante guida due attori in stato di grazia.
  • Notting Hill (1999). A Notting Hill il timido William è proprietario di un negozietto di libri dove un giorno entra Anna, diva di Hollywood, e tra i due scatta il colpo di fulmine. Julia Roberts e Hugh Grant sono i protagonisti di un’altra delle più celebri e amate commedie romantiche degli anni Novanta. Un film dove l’amore supera ogni differenza.

I migliori film per ragazzi degli anni ’90

Film anni '90 per ragazzi

Il cinema per ragazzi ha conosciuto negli anni Ottanta importanti rivoluzioni. Negli anni ’90 queste sono poi proseguite estendendosi anche a generi e racconti molto diversi tra loro. Il cosiddetto “film per famiglie” ha infatti trovato nel corso di questo decennio grande fortuna grazie a titoli campioni di incassi divenuti con il tempo grandi classici. Ecco allora i migliori film anni ’90 per ragazzi:

  • Mamma ho perso l’aereo (1990). Il piccolo Kevin viene lasciato in casa da solo a Natale e deve difendere l’abitazione da due malintenzionati che vogliono entrare. Per farlo impiega tutta la sua astuzia ed una serie apparentemente interminabile di trappole e di espedienti mirati a far desistere i due malcapitati ladri. Uno dei maggiori successi del decennio nonché uno dei film più iconici degli anni ’90. Mamma ho perso l’aereo è un film che tutti hanno visto almeno una volta.
  • La vita è un sogno (1993). Texas, 1976: è l’ultimo giorno di scuola e un gruppo di ragazzi da sfogo ai propri desideri organizzando una festa memorabile. Un racconto corale dove ciascuno dei protagonisti vive uno dei momenti più importanti nell’esistenza di ognuno, ossia il passaggio all’età adulta. Richard Linklater si fa cantore di un’intera generazione, ritraendola nel pieno della loro giovinezza, spensieratezza e gioia di vivere. La vita è un sogno esula dai canoni del film hollywoodiano per dar vita ad un flusso di situazioni, personaggi ed emozioni.
  • Ragazze a Beverly Hills (1995). Cher, la ragazza più popolare del liceo, cerca di far innamorare due insegnanti. Entusiasta del successo ottenuto, prova a fare lo stesso con due dei propri amici, ma i risultati non sono quelli sperati. Alicia Silverstone è la protagonista di questo classico per ragazzi anni ’90, un film che ha fatto scuola.
  • Jumanji (1995). Due bambini scoprono un magico gioco da tavolo nella loro soffitta. Mentre giocano, evocano animali feroci e un uomo pazzo, Alan, scomparso ventisei anni prima durante una partita. L’avventura è per loro appena iniziata. Altro grande classico degli anni ’90, Jumanji è in particolare ricordato per la sua atmosfera tra il cupo e il comico, ma ovviamente anche per la presenza dell’iconico Robin Williams.
  • Space Jam (1996). MIchael Jordan va in soccorso di Bugs Bunny e dei suoi amici che hanno bisogno di lui per vincere una partita di basket contro i malvagi Nerdluks, una banda di piccole e irritabili creature provenienti dallo spazio. Un cult per ragazzi degli anni ’90, rimasto memorabile tanto per l’uso della tecnica mista quanto per la presenza di un’icona come Michael Jordan nei panni di sé stesso.

I migliori film degli anni ’90 presenti su Netflix in questo momento

Film anni '90 su Netflix

Nei cataloghi delle piattaforme streaming oggi disponibili si possono ritrovare, oltre a titoli a noi più vicini nel tempo, anche opere meno recenti, spesso sconosciute ma meritevoli di essere riscoperti. Questi film permettono infatti di entrare in contatto con mondi cinematografici oggi non più in vigore ma che hanno sempre molto da insegnare. Ecco allora i migliori film anni 90 in streaming su Netflix:

  • Dracula di Bram Stoker (1992). Il conte Dracula, colpito da una maledizione che lo costringe a nutrirsi del sangue degli esseri viventi in cambio della vita eterna, è determinato a riunirsi con la propria amata. Per raggiungere i propri scopi, si reca a Londra. Francis Ford Coppola realizza il proprio adattamento del celebre romanzo di Bram Stoker, con Gary Oldman nel ruolo del leggendario vampiro. Un film tanto ricco di emozioni quanto affascinante a livello estetico.
  • The Game (1997). Uno spento uomo d’affari di mezza età, si fa convincere dal fratello minore ad iscriversi in un club che organizza giochi tanto realistici che lo faranno precipitare in un incubo senza fine. David Fincher realizza un nuovo thriller d’alto livello con protagonista Michael Douglas, dando vita ad un vero e proprio gioco mentale che sfida tanto i personaggi quanto lo spettatore.
  • The Jackal (1997). Il geniale killer “The Jackal” viene reclutato dalla mafia russa per uccidere una figura di altissimo livello della politica americana. Il prezzo pattuito è di settanta milioni di dollari. Richard Gere e Bruce Willis recitano in questo teso thriller anni ’90, liberamento tratto dal romanzo Il giorno dello sciacallo.
  • Il grande Lebowski (1998). Drugo è un disoccupato giocatore di bowling rimasto legato agli anni Settanta, che si trova coinvolto in un doppio complotto per un puro caso di omonimia. Cult diretto da Joel ed Ethan Coen, il film è reso memorabile in particolare dall’iconica interpretazione di Jeff Bridges nei panni di Jeffrey Lebowski.
  • Ragazze interrotte (1999). Una giovane donna con un disturbo di personalità borderline, passa diciotto mesi in un istituto psichiatrico alla fine degli anni 60. Qui conosce le altre pazienti, tra cui Lisa, una ragazza con cui stringerà una forte amicizia. James Mangold dirige Winona Ryder e Angelina Jolie in questo dramma biografico, basato sulle memorie della scrittrice Susanna Kaysen.

Dopo 12 anni, Marvel Studios capovolge completamente lo scenario di The Avengers

Alla luce degli annunci che Marvel Studios ha condiviso al San Diego Comic Con, a 12 anni da The Avengers, il futuro del Marvel Cinematic Universe sembra completamente capovolto.

Nel 2012, gli eroi più potenti della Terra si sono riuniti per la prima volta per fermare Loki, il Dio dell’inganno, mettendo in piedi il primissimo evento crossover della Fase 1 del MCU iniziato con Iron Man del 2008. Ora, l’MCU si sta preparando per un’importante inversione di tendenza che speriamo si rivelerà incredibilmente emozionante.

Al SDCC 2025 abbiamo appreso che Robert Downey Jr. tornerà nell’MCU come Dottor Doom, a partire da Avengers: Doomsday del 2026. Tuttavia, non è ancora chiaro se RDJ interpreterà una variante oscura di Iron Man che diventa Doom o un Victor von Doom autentico. In ogni caso, questo casting crea un affascinante colpo di scena per l’MCU e The Avengers del 2012, che è stato possibile soltanto grazie a anni di narrazione interconnessa e un multiverso di realtà diverse

In The Avengers Loki era il cattivo principale e Iron Man l’eroe chiave

Hanno combattuto per salvare il mondo dal dominio di Loki

LokiIn The Avengers del 2012, Loki di Tom Hiddleston torna sulla Terra dopo la sconfitta in Thor del 2011, dopo essersi alleato con Thanos per recuperare il Tesseract in cambio della conquista e del governo della Terra con gli eserciti Chitauri del Titano Pazzo. Ciò spinge Nick Fury di Samuel L. Jackson a riunire gli Avengers, un gruppo degli eroi più potenti della Terra per combattere battaglie che l’umanità non avrebbe potuto affrontare da sola. Ciò include in particolare Iron Man di Robert Downey Jr., il primissimo eroe dell’MCU a debuttare nell’universo interconnesso.

Nella Battaglia di New York del 2012, Iron Man e gli Avengers salvarono il mondo e Loki fu sconfitto, il loro primo cattivo sullo schermo. Tuttavia, Avengers: Endgame del 2019 e il suo uso del viaggio nel tempo hanno creato una variante di Loki, una che ruba il Tesseract e fugge dalla cattura nel 2012. Ciò crea una nuova linea temporale, con conseguente arresto del Dio dell’Inganno da parte della Time Variance Authority nel Loki del 2021. Ciò dà il via al dinamico arco eroico di Loki, visto nelle serie, che si concluse nella seconda stagione di Loki del 2023, dove il personaggio riscrive la sua storia, diventando il salvatore dell’intero multiverso tenendo insieme tutte le varie linee temporali, impedendone la distruzione.

12 anni dopo, i ruoli di Loki e Iron Man sembrano essersi invertiti

Combattere per salvare il multiverso dal Dottor Doom?

Robert Downey Jr.
Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for Disney)

Alla luce della notizia che RDJ diventerà Dottor Doom, sembra che i ruoli di Loki e Iron Man di Avengers del 2012 si siano effettivamente invertiti. 12 anni dopo, il personaggio di Tom Hiddleston è diventato un eroe che protegge il multiverso mentre RDJ sarà un cattivo che probabilmente tenterà di rifarlo a sua immagine o di smontarlo come principale antagonista di Avengers: Doomsday (e probabilmente anche di Secret Wars).

Se questo fosse un passo calcolato o meno, soprattutto in vista dell’incidente di percorso con il personaggio di Kang di Jonathan Majors, non ci è dato sapere. Tuttavia è molto interessante questo risultato di capovolgimento totale che si è potuta permettere una narrazione coerente e solida costruita nel corso di oltre dieci anni.

Capitan America: Brave New World, Tim Blake Nelson e Giancarlo Esposito condividono dettagli sui loro personaggi

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Non abbiamo più visto il Samuel Sterns di Tim Blake Nelson dalla sua trasformazione in Il Leader durante gli ultimi momenti de L’incredibile Hulk del 2008. Tuttavia, farà il suo atteso ritorno nel prossimo febbraio in Captain America: Brave New World. Parlando con GamesRadar+ al San Diego Comic-Con dello scorso fine settimana, l’attore ha condiviso la sua eccitazione per l’ingresso nel franchise di Capitan America, prima di confermare che il Leader “non è stato con le mani in mano” dall’ultima volta che lo abbiamo visto.

Nonostante i piani per portare in vita l’iconico cattivo di Hulk con effetti pratici, Nelson ha accennato fortemente a un’interpretazione accurata del cattivo nei fumetti. “Si può andare a vedere nei fumetti per capire cosa abbiamo in mente“, ha detto. “Penso che l’espansione di questo aspetto nel linguaggio cinematografico sarà sorprendente“. GamesRadar+ ha anche incontrato Giancarlo Esposito, che abbiamo appreso interpreterà Sidewinder, un personaggio che la star di Breaking Bad sembra entusiasta di approfondire nel MCU in più progetti.

Beh, sapete, nelle ricerche che ho fatto quando ho saputo che avrei interpretato il capo della Serpent Society, qualcuno che l’ha formata e la gestisce, ho voluto saperne di più“, spiega. “Volevo tornare indietro e capire quali sono i suoi poteri, che aspetto hanno, cosa fanno“. “Non credo che tutte queste cose saranno svelate in questo film, quindi credo che ci sarà più tempo a disposizione con Sidewinder… vedrete un personaggio complicato e molto interessante che avrà la possibilità di estendersi per un certo periodo di tempo“.

L’attore ha anche condiviso nuove informazioni sulla trama di Captain America: Brave New World e su come la Società del Serpente influirà su essi. “È tutta una questione di adamantio, è tutta una questione di sostanze chimiche“, rivela Esposito. “È tutta una questione di quale prezzo daremo a questa sostanza, di chi ne avrà di più e di chi la venderà. Quindi, in un certo senso, penso che molti dei personaggi di questo film, compreso Sidewinder, siano mercenari e stiano cercando il dollaro più alto e penso che stiano cercando a chi venderlo e penso che stiano cercando il potere“.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà il leader della Serpent Society, Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.

Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

The Madison: la serie sequel di Yellowstone ha un titolo e una trama

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Un nuovo spinoff di Yellowstone sarebbe in attesa di Kurt Russell, Michelle Pfeiffer e Patrick J. Adams per entrare nel cast. Il franchise neo-western è stato creato da Taylor Sheridan, che ora supervisiona la serie principale e diversi spinoff attualmente in onda e in fase di sviluppo. Yellowstone si concluderà alla fine di quest’anno, quando andrà in onda la seconda parte della quinta stagione, e uno spinoff ambientato dopo quegli eventi è da tempo in fase di sviluppo, e secondo alcuni rapporti potrebbe avere come protagonista Matthew McConaughey.

Ora, TVLine riporta che lo spinoff, precedentemente noto come 2024, si intitolerà The Madison. Russell, Pfeiffer e Adams sono tutti prossimi all’accordo per recitare nella serie, che seguirà la matriarca del clan Clyburn, Stacy, mentre trasferisce la famiglia nel Montana dopo la morte del marito e del cognato in un incidente aereo. La produzione inizierà alla fine del mese e la data di uscita è prevista per il 2025. Non è chiaro per quali ruoli Adams, Russell e Pfeiffer siano in trattativa.

AGGIORNAMENTO: 2024/08/02 13:19 EST DA ALEXANDER HARRISON

Un nuovo rapporto sostiene che The Madison è diverso dal sequel diYellowstone

Dopo che TVLine ha pubblicato la storia di The Madison, un nuovo rapporto di Matt Belloni di Puck sostiene che lo spinoff è stato inesattamente confuso con il sequel di Yellowstone precedentemente annunciato. Michelle Pfeiffer era stata presa in considerazione per il ruolo di protagonista femminile in quest’ultima serie, cosa che Belloni identifica come la probabile fonte di confusione. Inoltre, sostiene che, sebbene The Madison sia probabilmente parte dell’universo di Yellowstone , ciò non è ancora garantito.

Il suo rapporto conferma che le star di Yellowstone, Cole Hauser, Kelly Reilly e Luke Grimes, torneranno per il sequel della serie, ma Matthew McConaughey, che inizialmente era in trattative per il ruolo di protagonista, ora è improbabile che venga coinvolto.

Madison potrebbe tenere in vita Yellowstone

Uno spinoff contemporaneo è esattamente ciò di cui il franchise ha bisogno

Sebbene Yellowstone abbia trovato successo in spinoff come 1883 e 1923, l’attrattiva intrinseca dello show principale è la sua ambientazione moderna mescolata al suo atteggiamento da cowboy. La continuazione di questo aspetto ai giorni nostri sarà la chiave del successo futuro del franchise, che si è arenato a causa dell’uscita di scena di Kevin Costner dalla serie principale. Nonostante l’uscita di scena di Costner, però, si dice che alcuni membri del cast di Yellowstone torneranno in un futuro spinoff, anche se non è chiaro se in The Madison o in un’altra serie.

Ora, sembra che il clan Clyburn incarnerà la dinamica del pesce fuor d’acqua che la serie cita spesso.

Ciò che è chiaro è che The Madison aggiungerà una nuova dinamica alla formula dello show. Yellowstone ha preso in giro i furbetti di città che tentano di impadronirsi dell’etica dei cowboy, ma la serie è sempre stata incentrata sui Dutton che proteggevano la loro terra da quelle stesse persone, tra le altre. Ora sembra che il clan Clyburn incarnerà la dinamica del pesce fuor d’acqua che la serie cita spesso. Non è chiaro come possano essere collegati ai Dutton, ma sarà interessante vedere come The Madison colmerà il divario tra sé e Yellowstone.

Con TVLine che riporta che le riprese inizieranno quest’anno e l’uscita prevista per il 2025, sembra che la Paramount sia intenzionata a mantenere lo slancio del franchise dopo la fine di Yellowstone. Altre serie, come 1944 e 6666, sono attualmente in fase di sviluppo, ma sembra che la rete voglia accelerare i tempi per The Madison per garantire che l’interesse rimanga alto. Era già chiaro che il franchise di Yellowstone non sarebbe andato da nessuna parte, ma con star come Russell, Pfeiffer e Adams in prima linea in una nuova serie, la serie potrebbe ritrovarsi ancora una volta al vertice nonostante il finale tumultuoso dello show originale.

Citadel: Honey Bunny, Prime Video annuncia la data di uscita

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Citadel: Honey Bunny, Prime Video annuncia la data di uscita

Prime Video ha annunciato oggi che l’attesissima serie Original Citadel: Honey Bunny debutterà il 7 novembre. La serie indiana dal mondo di Citadel è diretta da Raj & DK (Raj Nidimoru e Krishna DK) e scritta da Sita R. Menon, insieme a Raj & DK. La serie è prodotta da D2R Films, Amazon MGM Studios e vede i Fratelli Russo, con la loro AGBO, come produttori esecutivi. Anthony Russo, Joe Russo, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes di AGBO, insieme a David Weil (Hunters) sono executive producer di Citadel: Honey Bunny e di tutte le serie nel mondo di Citadel.

Anche Midnight Radio è executive producer. La serie vede come protagonisti i talentuosi Varun Dhawane Samantha e il sempre più poliedrico Kay Kay Menon, affiancati da un cast d’eccezione, che include Simran, Saqib Saleem, Sikandar Kher, Soham Majumdar, Shivankit Parihar e Kashvi Majmundar. Citadel: Honey Bunny debutterà in esclusiva su Prime Video in India e in oltre 240 Paesi e territori nel mondo il 7 novembre.

Prime Video ha confermato la data di debutto della serie in occasione di un evento emozionante a cui hanno partecipato i fan di Varun, Samantha e Raj & DK, i quali hanno potuto assistere e partecipare all’originale e gigantesco svelamento della data di uscita della serie. Il servizio ha, inoltre, presentato un emozionante teaser che mostra una sequenza di azione autentica non-stop, performance impeccabili e la portata visiva della nuova serie che sarà per il pubblico come un giro sulle montagne russe quando uscirà a novembre. Citadel: Honey Bunny ha una trama avvincente, che fonde gli elementi adrenalinici di un grintoso action thriller di spionaggio con una toccante storia d’amore, il tutto ambientato nella vibrante cornice degli anni ‘90.

Siamo entusiasti di annunciare oggi la data di debutto dell’attesissima Citadel: Honey Bunny. La serie indiana dell’universo Citadel unisce il fascino degli anni ‘90 a una narrazione coinvolgente e alle interpretazioni davvero convincenti di Samantha nel ruolo di Honey, di Varun in quello di Bunny e dell’intero cast. La serie riporterà il pubblico alla genesi di questa agenzia clandestina internazionale di spionaggio, approfondendone la fondazione, le attività, l’influenza e l’ascesa con la firma distintiva e sensazionale di Raj & DK che il pubblico ha imparato ad amare, apprezzare e ammirare. È stato possibile toccare con mano la forte emozione per la serie tra i super fan di Varun e Samantha e la loro partecipazione a questo evento incredibile è davvero da considerarsi un’esperienza memorabile per tutti i presenti”, ha dichiarato Nikhil Madhok, Head of Originals, Prime Video, India.

Citadel: Honey Bunny è una miscela irresistibile di action, veloce e crudo, e drama coinvolgente con interpretazioni eccezionali. Siamo entusiasti di presentare Varun come audace action hero, mentre Samantha spinge il suo ruolo d’azione al livello successivo. Siamo inoltre entusiasti di aver potuto collaborare ancora una volta con il grande Kay Kay Menon e siamo fortunati ad avere un cast così incredibile”, hanno dichiarato Raj & DK. “Da quando la serie è stata annunciata, abbiamo ricevuto grande sostegno e appoggio da parte dei fan, e questo è stato davvero gratificante. Quindi, è stato naturale oggi volerli includere nel nostro svelamento della data d’uscita. La risposta al teaser è stata molto incoraggiante e crediamo che sia una riprova della dedizione dell’intero team. Non vediamo l’ora che il pubblico di tutto il mondo possa godersi uno dei nostri progetti più ambiziosi!”.

Campo di Battaglia, trailer e poster del film di Gianni Amelio

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Campo di Battaglia, trailer e poster del film di Gianni Amelio

Ecco il trailer e il manifesto di Campo di Battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio che sarà presentato in Concorso alla 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Scritto da Amelio con Alberto Taraglio, il film vede protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rossellini e Giovanni Scotti.

La trama di Campo di Battaglia

Sul finire della Prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.

Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo.

Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia.

C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Il poster di Campo di Battaglia

Luke Evans e Sung Kang nel primo trailer dell’ action Weekend In Taipei

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I fan dei film d’azione sono sempre alla ricerca del loro prossimo film preferito, ed è probabile che ne stia arrivando uno indimenticabile. Collider ha rivelare in esclusiva il trailer di Weekend a Taipei, un film d’azione interpretato da Luke Evans (Nine Perfect Strangers) e Sung Kang (Fast and Furious).

Le location di Weekend a Taipei saranno sicuramente uno dei punti di forza del film, e anche la storia è piuttosto avvincente: Evans interpreta John Lawlor, un agente della DEA che vive solo per il suo lavoro. Si impegna al massimo per catturare i cattivi, ma forse c’è un motivo per cui si è seppellito nel lavoro: 15 anni prima si è innamorato di una donna che è stata costretta a separarsi da lui a causa di alcuni eventi piuttosto oscuri legati al crimine e alla corruzione. Ora, però, John si ricongiunge con Joey Kang (Gwei Lun-mei), incontrata per caso durante un lavoro a Taipei, dove conosce anche il figlio di lei (Wyatt Yang).

Un altro membro importante del cast di Weekend a Taipei è Sung Kang. Uno dei personaggi più amati dai fan del franchise di Fast and Furious, Kang è stato co-protagonista con Evans in Furious 6. Nel franchise, Evans interpretava Owen Shaw, il fratello minore di Deckard (Jason Statham). Nella storia, Owen è indirettamente responsabile della morte di Han (Kang) e ci sono volute alcune puntate per risolvere la questione.

Weekend a Taipei è diretto da George Huang, al suo primo lungometraggio dopo How To Make a Monster del 2001. Huang ha scritto la sceneggiatura insieme a Luc Besson (Lucy). In una dichiarazione ufficiale, l’amministratore delegato della Ketchup Entertainment , Gareth West, ha affermato che Huang ha “diretto magistralmente” il film d’azione e lo ha definito “un film emozionante”.

Negli ultimi anni la Ketchup Entertainment ha registrato una serie di successi. Oltre a Weekend In Taipei, di cui è distributore negli Stati Uniti, la società di distribuzione è impegnata in titoli come Memory, vincitore del Festival di Berlino, Ferrari di Michael Mann e il prossimo (e attesissimo) reboot Hellboy: The Crooked Man.
Weekend a Taipei uscirà nelle sale il 1° novembre.

Io sono nessuno 2 (Nobody 2): il film di Bob Odenkirk ha appena aggiunto una star al cast

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I fan sono stati felicissimi della notizia del ritorno di Bob Odenkirk per Io sono nessuno 2 (Nobody 2). Il film è stato costantemente aggiornato con l’aggiunta di star come Sharon Stone, Connie Nielsen e il regista Timo Tjahjanto. Ora c’è un altro motivo per rallegrarsi: l’attore veterano Christopher Lloyd è entrato a far parte del cast e riprenderà il ruolo del padre di Hutch (Odenkirk), David Mansell, come riporta Deadline.

Il film del 2021 segue un docile padre di famiglia, Hutch Mansell, che rivela la sua natura violenta dopo che la sua casa viene svaligiata, il che lo porta a una guerra con un boss del crimine russo. Lloyd interpreta il padre di Hutch e un agente dell’FBI in pensione, mentre Nielsen interpreta la moglie di successo Becca Mansell. Anche se i dettagli della trama sono tenuti strettamente nascosti, il casting indica una nuova direzione per la famiglia Mansell con volti familiari.

Cosa aspettarsi da Io sono nessuno 2 (Nobody 2)?

Tjahjanto dirigerà il film da una sceneggiatura di Derek Kolstad, Aaron Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. Visti i crediti di Tjahjanto in film horror e d’azione come May the Devil Take You e segmenti del franchise V/H/S, i fan possono aspettarsi che Nobody 2 offra la stessa eccitazione e azione al cardiopalma che i fan hanno adorato nell’originale. Tra i produttori del film figurano anche Kelly McCormick e David Leitch, che hanno prodotto anche il film del 2021 e che con la loro 87North hanno realizzato quest’anno il film d’azione The Fall Guy, per cui i fan possono prepararsi ad un’azione ad alto tasso di tensione.

Io Non sono nessuno (Nobody) è stato un successo inaspettato e ha visto l’evoluzione di Odenkirk da star della commedia a star dell’azione, che è stata elogiata da fan e critica. Il film era ambientato a Winnipeg e la produzione del sequel tornerà nel grintoso paesaggio della città alla fine dell’estate per iniziare le riprese. Visti i dettagli della produzione, sembra che il film manterrà il suo tono nel sequel in arrivo.

Il film originale ha offerto una nuova interpretazione del genere d’azione, mescolando senza soluzione di continuità umorismo nero e brutali coreografie di combattimento. Il film è diventato un successo al botteghino, incassando circa 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 16 milioni di dollari, il che pone le basi per il prossimo sequel. Il film ha un indice di gradimento del 94% su Rotten Tomatoes e vanta alcune interpretazioni stellari da parte di Lloyd, Aleksey Serebryakov, RZA e Nielsen.

Thunderbolts*: il trailer dal SDCC conferma un cambiamento importante per il Soldato d’Inverno

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Un membro del cast di Thunderbolts* sfoggerà un look inedito quando il film Marvel debutterà il prossimo anno. Thunderbolts* è stato uno dei tre film presentati dai Marvel Studios durante il panel della Hall H al San Diego Comic-Con sabato sera e il regista Jake Schreier e il cast erano presenti al SDCC e i presenti hanno potuto vedere il primo filmato dal film. Questa strana squadra di eroi, come confermato, è guidata dalla Yelena Belova di Florence Pugh e da Bucky Barnes/Soldato d’Inverno di Sebastian Stan. I fan hanno visto Bucky per l’ultima volta in The Falcon and the Winter Soldier, ma in Thunderbolts* tornerà ad avere un aspetto familiare.

Una descrizione del filmato proiettato al SDCC ha infatti rivelato che il Soldato d’Inverno tornerà a portare i capelli lunghi. Dopo Avengers: Endgame, Bucky Barnes si era tagliato i capelli corti per The Falcon and the Winter Soldier, ma sembra che il suo look originale tornerà con questo nuovo film. Al momento abbiamo solo la descrizione del filmato dei Thunderbolts* e dovremo aspettare fino a quando non verrà rilasciato un primo sguardo o un trailer ufficiale per sapere quanto saranno effettivamente lunghi i capelli di Bucky.

Nell’attesa, ecco la descrizione del filmato riportata da ComicBook: “Yelena bussa alla porta di Alexei. Lui si sta spaparanzando sul divano e cerca di mettere a posto la casa e se stesso prima di aprire la porta, ma è ancora molto, molto disordinato. Afferma di aver fatto dei passi avanti con molto lavoro e di essere soddisfatto, mentendo chiaramente. Le chiede cosa la porta qui. “C’è qualcosa di sbagliato in me”, risponde lei.

Bucky entra in un’aula di tribunale. L’agente americano guarda gli articoli di cronaca che lo riguardano. Yelena ha un combattimento in corridoio che ricorda quello di Vedova Nera in Iron Man 2. Indaga in una stanza, trova delle carte e viene colpita dall’agente americano. Ghost interviene in suo aiuto, mentre un altro nemico aiuta l’agente americano. “Bob” entra nella stanza indossando un camice da ospedale. Le porte della stanza si chiudono.

Yelena spiega di essere un’assassina su commissione e di aver capito che qualcuno li vuole tutti morti. La stanza si trasforma in una fornace. In una sala con lo scettro di Loki in una teca di vetro, Bucky non è felice di vedere Valentina. Indossa il suo braccio di Vibranio. La musica rende l’intero filmato un po’ delirante. I toni scuri dei colori lo rendono grintoso. C’è una scena in quella che potrebbe essere la Torre dei Vendicatori“.

Thunderbolts cast film
Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for Disney)

Tutto quello che c’è da sapere su Thunderbolts*

Diretto da Jake Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts* comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes, Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker, David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus ‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della serie Marvel Disney Plus Occhio di Falco).

Inoltre, Julia Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine, con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e Thor: Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts* arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.

Le Avventure di Jim Bottone: recensione del film di Dennis Gansel

Un mondo fantastico, due coraggiosi grandi amici, una locomotiva travestita da drago e un’avventura da sogno. Dal 1° agosto, distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film, arriva al cinema Le Avventure di Jim Bottone, un dolce film per famiglie diretto dal regista tedesco Dennis Gansel e ispirato all’omonimo racconto per ragazzi del celebre scrittore Michael Ende, autore tanto amato per alcune delle fiabe che hanno segnato l’infanzia di intere generazioni, come La Storia Infinita e Momo.

Le Avventure di Jim Bottone trama

C’era una volta, al di là del mare, la minuscola isola di Coloropoli, così piccola da avere spazio soltanto per una montagna con due vette: una più alta e una più bassa. Su questa montagna sorgeva un pittoresco palazzo reale, mentre ai suoi piedi si trovavano due case e una piccola stazione ferroviaria. Coloropoli ospitava solo quattro abitanti che vivevano in pace e armonia: il bizzarro Re Alfonso, Luca il macchinista, la dolce Signora Cosa e il brontolone Signor Manica.

Le Avventure di Jim Bottone – Foto del film

Il perfetto equilibrio di Coloropoli venne però scosso un giorno dall’arrivo di un curioso e inaspettato pacco contenente un bambino, Jim Bottone. Accudito dall’intera isola, il bambino crebbe felice tra l’emporio della Signora Cosa e la stazione ferroviaria di Luca e della sua amata locomotiva Emma. Tutto sembrava andare bene finché il Re Alfonso, preoccupato del sovrappopolamento di Coloropoli, ordinò a Luca di sbarazzarsi di Emma per fare spazio sull’isola.

Contrariato, Luca decise di mettersi in mare e abbandonare segretamente il suo paesino natio. Quando Jim lo scoprì, fece di tutto pur di seguirlo e vedere cosa c’era oltre la minuscola e confortevole Coloropoli. È da qui che inizia l’emozionante e tenero viaggio di Jim e Luca, un’avventura che presto si trasforma in una missione di salvataggio. Questa li porterà attraverso la Foresta delle Mille Meraviglie e oltre la Fine del Mondo, tutto per trovare la Città Nascosta dei Draghi e salvare la Principessa Li Si.

Le Avventure di Jim Bottone – In foto l’attrice Leighanne Esperanzate nei panni della Principessa Li Si.

Un viaggio alla ricerca di se stessi

Proprio come Emma la locomotiva, che dopo una vita su dei binari ben precisi prende improvvisamente una nuova strada, libera da qualsiasi traiettoria prestabilita, così Luca e Jim intraprendono un viaggio straordinario. Si ritrovano a esplorare luoghi esotici misteriosi verso i confini del mare e del deserto, combattendo contro crudeli pirati e spaventosi draghi, affezionandosi a giganti immaginari e conoscendo popoli e culture differenti. Jim, dopo aver trascorso dieci anni nella sicura e pacifica Coloropoli, sente il bisogno di riscoprire se stesso, di indagare sulle proprie origini e su ciò che lo ha portato tra le braccia amorevoli della Signora Cosa. Questo viaggio diventa per lui un percorso di auto-scoperta e di crescita personale, spinto dalla voglia di comprendere chi è veramente e di trovare il luogo che può chiamare davvero “casa”.

Dunque, se da una parte il grosso e caparbio Luca è mosso da un desiderio di ribellione ed evasione dalla monotonia e prevedibilità della sua vita quotidiana; dall’altra Jim è impegnato in un viaggio più interiore, alla ricerca di risposte profonde e intime. Insieme, i due amici affrontano le loro paure, scoprono nuovi mondi e, soprattutto, trovano un modo per crescere e cambiare attraverso le esperienze condivise.

Le Avventure di Jim Bottone – In foto il giovane attore Solomon Gordon e l’attore tedesco Henning Baum.

Il topos del viaggio dell’eroe non è l’unico tema affrontato. Le Avventure di Jim Bottone è, infatti, un racconto di formazione che ricorda, a grandi e piccini, l’importanza di accettare e abbracciare le diversità del prossimo. Inoltre, attraverso le vicende di Jim e Luca, il racconto esalta il valore della famiglia, non intesa solo come legame di sangue, ma come quella che ti cresce o che si sceglie. Il piccolo Jim, adottato e cresciuto dalla Signora Cosa, dimostra che la vera famiglia è quella che ti ama e ti sostiene, indipendentemente dalle origini biologiche. Questi temi sono particolarmente potenti in un mondo sempre più globalizzato e multiforme, dove l’inclusione, la tolleranza e l’empatia sono valori non solo cruciali, ma necessari.

Una fiaba classica e rincuorante

Pur avendo ridotto ai minimi termini un racconto e dei personaggi molto più ricchi e articolati nell’opera originale di Ende, il film di Gansel riesce a portare con estrema delicatezza e commozione una fiaba classica dai messaggi universali. Con scenografie ed effetti speciali teatrali, che contribuiscono alla creazione di un’atmosfera immaginaria “d’altri tempi”, le avventure di Jim e dei suoi amici non sono solo fisiche, ma anche, e soprattutto, emotive. Queste avventure guidano Jim e lo stesso pubblico attraverso un percorso di crescita personale semplice ma profondamente significativo.

Le Avventure di Jim Bottone, richiamando un mondo fantastico e nostalgico dove il bene trionfa sempre sul male, non solo intrattiene dignitosamente lo spettatore, ma si presenta anche come una storia senza tempo, capace di parlare al cuore di ogni generazione.

Loki ha interpretato il Vuoto meglio di Deadpool & Wolverine

Loki ha interpretato il Vuoto meglio di Deadpool & Wolverine

Dire che il Marvel Cinematic Universe è stato un po’ in difficoltà dopo l’uscita di Avengers: Endgame sarebbe un eufemismo. Dopo che molti degli amati membri del cast sono stati in grado di concludere la loro permanenza nei panni dei rispettivi personaggi con una nota positiva, il MCU è passato alla Saga del Multiverso, che è diventata molto confusa per coloro che non hanno una conoscenza approfondita del canone dei fumetti. Uno dei pochi vantaggi offerti dalla Saga del Multiverso è il concetto di Vuoto, un’area al di là delle linee temporali dove i resti di diversi universi tangenti vanno a morire. Il Vuoto può aver avuto un ruolo significativo nella storia di Deadpool & Wolverine, ma è stato gestito molto meglio in Loki.

Le critiche a Deadpool & Wolverine possono sembrare irrilevanti a questo punto; il film ha già infranto i record di incassi sia per i film R-Rated che per i film di supereroi e si appresta a diventare il primo film del MCU a superare il miliardo di dollari al box office globale dopo l’impressionante bottino di Spider-Man: No Way Home nel 2021. Sebbene l’accoglienza della critica sia stata un po’ più contrastante rispetto ai due precedenti film del franchise di Deadpool, il film sembra aver colpito il pubblico a cui era destinato, composto da aficionados del MCU semplicemente felici di vedere qualcosa di familiare. Tuttavia, Loki è un progetto superiore con una maggiore longevità perché ha utilizzato il Vuoto in modo creativo per far progredire gli archi dei personaggi.

Loki ha usato il Vuoto per avere una crisi esistenziale

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Credit © Disney/Marvel Studios

L‘uso del Vuoto in Loki è fondamentale per scatenare la crisi esistenziale del personaggio principale, una trama che ha dominato entrambe le stagioni dello show. Dopo aver ricevuto un’anteprima di come fosse la sua intera vita in un universo alternativo grazie alla tecnologia della Time Variance Authority, una variante di Loki (Tom Hiddleston) viene intrappolata nel Vuoto, dove incontra diverse versioni alternative di se stesso. Questo è stato un modo brillante per umiliare uno dei personaggi più notoriamente arroganti del MCU, dimostrandogli che non è poi così speciale come sosteneva un tempo. È attraverso le sue esperienze nel Vuoto che Loki impara il potere di riporre fiducia in se stesso e di lavorare per il miglioramento degli altri; dopo essere emerso dal Vuoto con un ritrovato senso dello scopo, Loki compie l’ultimo sacrificio alla fine della seconda stagione dello show, che rappresenta uno dei momenti più profondi del MCU fino ad ora.

Sebbene l’insipidezza visiva si sia insinuata in molte puntate del MCU, l‘uso del Vuoto in Loki ha contribuito a rendere la serie visivamente dinamica ed emozionante. A differenza di altri progetti Marvel, il Vuoto non presenta un “Big Bad” che gli eroi devono affrontare in una generica battaglia finale. Piuttosto, ha costretto Loki e il suo nuovo gruppo di alleati a lottare per la propria sopravvivenza, evitando forze apocalittiche determinate a fare piazza pulita della “spazzatura” dell’universo. L’ingegnosità visiva era giustificata dallo strano ruolo del Vuoto nel MCU, che permetteva di avvicinarsi nello stile a un episodio di Doctor Who o a un classico film d’avventura come Viaggio al centro della Terra piuttosto che a qualsiasi cosa vista nel multiverso fino a quel momento. Anche se tecnicamente è separato dalla Sacra Linea Temporale, il Vuoto ha fatto sembrare il MCU molto più piccolo.

Deadpool e Wolverine hanno fatto sentire il Vuoto insipido

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Credit © Disney/Marvel Studios

L’idea di vedere Wade Wilson (Ryan Reynolds) e Logan (Hugh Jackman) vivere una serie di avventure selvagge in un’area dell’universo Marvel che non rispetta le regole tradizionali che non rispetta le regole tradizionali è divertente, ma il segmento di Deadpool & Wolverine incentrato sul Vuoto è probabilmente la parte meno interessante del film. Loki ha incentrato la minaccia sul Vuoto stesso e sui pericoli ad esso inerenti, ma Deadpool & Wolverine lo ha usato semplicemente come un’opportunità per introdurre un nuovo cattivo, Cassandra Nova (Emma Corrin), il cui legame con il Professor Charles Xavier (Patrick Stewart) e con il più ampio franchise degli X-Men viene spiegato solo brevemente.

Deadpool avrebbe meritato di combattere contro una forza del male in grado di infrangere le regole come lui, ma il Vuoto è in definitiva solo un ripensamento in Deadpool & Wolverine. In effetti, il film risparmia la sua sequenza d’azione più emozionante per un momento successivo, in cui Deadpool & Wolverine fuggono dal Vuoto per rintracciare Mr. Paradox (Matthew Macfadyen) e affrontare i Deadpool Corps.

Deadpool & Wolverine fa apparire il Vuoto visivamente scialbo e privo di interesse, in quanto sembra irrilevante se paragonato ad altre location desertiche di proprietà fantascientifiche, come Tatooine nel franchise di Guerre Stellari o la landa post-apocalittica della serie Mad Max di George Miller. Shawn Levy non è un regista particolarmente fantasioso quando si tratta di mettere in scena location interessanti, ma l’ambiente del Vuoto sembra relativamente poco sviluppato, anche rispetto al modo in cui la TVA è stata rappresentata all’inizio del film. Se c’è mai stato un film del MCU che avrebbe potuto “diventare più strano”, è stato Deadpool & Wolverine. Purtroppo, Loki sembra indicare che le proprietà più idiosincratiche del franchise sono destinate a rimanere in televisione.

Il MCU ha bisogno di prendere più rischi come Loki

La moltitudine di camei di personaggi precedenti nei film Fox Marvel può essere stata sufficiente per far apprezzare Deadpool & Wolverine ad alcuni critici, ma il MCU ha un disperato bisogno di ritrovare il dramma rischioso e basato sui personaggi che ha fatto il successo di Loki. Loki è riuscito a sfidare le aspettative sul personaggio perché l’eroe titolare ha dovuto lottare con la propria eredità in tempo reale. L’uso del Multiverso ha reso difficile pensare che qualsiasi cosa nel MCU abbia una vera posta in gioco se qualsiasi personaggio può tornare per un cameo inaspettato, ma Loki è riuscito a mostrare lo sviluppo e l’attitudine al sacrificio del suo protagonista. Loki può essere nato come una serie di nicchia, ma è chiaro che è lo standard che il resto del MCU dovrebbe seguire.

Vision: Kevin Feige conferma che lo showrunner di Star Trek: Picard realizzerà la serie

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WandaVision ha generato più sequel di qualsiasi altra serie TV Disney+. La storia della Strega Scarlatta è proseguita in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, mentre a settembre uscirà Agatha All Along. Guardando ancora più lontano nel futuro, sta prendendo forma una nuova serie TV su Visione che promette di riprendere la storia dell’androide dopo la sua resurrezione da parte dello S.W.O.R.D., anche se senza le sue emozioni. Il progetto, inizialmente intitolato Vision Quest, sembra ora si intitolerà semplicemente Vision.

A riguardo, è opinione diffusa che vedremo il Vendicatore creare una nuova famiglia di androidi simile alla pluripremiata serie di fumetti Vision di Tom King. Parlando con Inverse, Kevin Feige ha confermato che Terry Matalas, autore della terza stagione di Star Trek: Picard, è stato scelto come showrunner della serie Disney+. “È così che l’ho conosciuto“, ha esordito il boss dei Marvel Studios. “È stato grazie al suo incredibile lavoro su Picard. Ho detto: È incredibile. Non so come faccia a esistere una cosa simile. Fatemi trovare la persona che l’ha realizzato“.

La terza stagione dello show ha ricevuto ampi consensi dalla critica e diversi premi. Feige è un noto trekkie e in precedenza è apparso con Matalas in un episodio di due ore del podcast di Star Trek Inglorious Treksperts. Sarà dunque molto interessante vedere dove andrà a finire la storia di Visione, soprattutto con altri due film sui Vendicatori all’orizzonte. Difficile dire se Visione potrebbe far parte di uno o entrambi quei film, poiché al momento non è noto se Vision uscirà prima o dopo tali progetti.

Paul Bettany tornerà in Vision

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che Paul Bettany ha detto qualcosa di concreto sul suo ruolo nel MCU, anche se all’inizio di quest’anno ha confermato il suo ritorno dicendo: “Beh, sì… voglio dire, perché non dovrei? Sì, al 100%“. Per quanto riguarda il modo in cui si è avvicinato al personaggio nel corso degli anni, l’attore ha aggiunto: “Il mio piano prevedeva che fosse una specie di ingenuo onnipotente quando è nato. Poi, man mano che diventa sempre più sofisticato con la quantità di dati che riceve, diventa più umano“.

Quando si tratta di robot, persone artificiali o altro, credo che le due storie siano davvero Pinocchio e Frankenstein. ‘Ora sono un bambino vero’ o ‘Chi mi ha creato e per quale motivo? Credo che siano le due storie. Quindi eravamo decisamente nel campo di Pinocchio. Ed è una storia molto divertente da interpretare“. “E come ho fatto a renderlo umano? Io sono uno di loro“, ha concluso Bettany. “E mi dipingono di viola e mi mettono in una tuta da robot. E io penso che quella roba sia già stata sistemata e mi concentro solo sulle cose umane“.

Netflix si prepara al Giorno del Giudizio con il nuovo trailer di Terminator Zero

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Netflix ha appena rilasciato il tanto atteso trailer completo di Terminator Zero, l’adattamento anime che sarà presentato in anteprima mondiale il 29 agosto. Questa data è particolarmente importante perché coincide con il famigerato Giorno del Giudizio nell’universo di Terminator, il giorno in cui Skynet prende coscienza di sé e inizia il suo devastante assalto all’umanità. Mentre ci prepariamo all’imminente apocalisse, possiamo almeno trovare conforto nei nuovi contenuti che ci distraggono.

Nel trailer appena rilasciato, ci viene presentata la voce di Sonoya Mizuno (House of the Dragon) nel ruolo di Eiko, una combattente della resistenza inviata dal futuro per prevenire la minaccia incombente di Skynet. L’impressionante cast vocale comprende anche Timothy Olyphant (Deadwood) nel ruolo di Terminator, André Holland (Moonlight) nel ruolo di Malcolm Lee, Rosario Dawson (Ahsoka) nel ruolo di Koroko e Ann Dowd (The Handmaid’s Tale) nel ruolo di The Prophet. Il trailer presenta un mix emozionante di battaglie futuristiche ad alto rischio, complessi dilemmi morali, esplosioni nucleari e viaggi nel tempo che sconvolgono la mente, promettendo un’esperienza accattivante sia per i fan veterani del franchise che per i nuovi arrivati. La serie, composta da otto episodi, è diretta da Mattson Tomlin, noto per il suo lavoro su Project Power e sul prossimo The Batman – Parte 2.

Di cosa parla Terminator Zero?

Terminator Zero è ambientato in due periodi critici: il futuro del 2022, devastato dalla guerra, in cui gli ultimi sopravvissuti umani combattono contro un assalto incessante di macchine, e l’anno cruciale del 1997, quando l’entità AI Skynet raggiunge l’autocoscienza e inizia la sua guerra contro l’umanità. La storia segue Eiko, un soldato del futuro, che viene inviato nel 1997 con la missione di proteggere Malcolm Lee, uno scienziato sul punto di creare un sistema di intelligenza artificiale in grado di competere con Skynet. Mentre Malcolm è alle prese con le implicazioni etiche del suo lavoro, lui e i suoi tre figli diventano il bersaglio di un implacabile Terminator inviato per eliminarli.

In questo futuro distopico, Il Profeta emerge come un faro di speranza, offrendo una guida filosofica all’umanità e ai combattenti della resistenza mentre navigano in un mondo avvolto dalla paura e dall’incertezza. Nonostante i temi oscuri, l’animazione promette di offrire un’esperienza visivamente straordinaria, aggiungendo un livello vibrante all’esplorazione della serie sulla resilienza umana contro l’intelligenza artificiale.

Segnate sul calendario il 29 agosto 2024 e preparatevi a immergervi in questo nuovo capitolo dell’universo di Terminator, in esclusiva su Netflix, sempre che non vi stiate nascondendo nei vostri bunker.

9-1-1: Lone Star 5, Il sostituto di Sierra McClain è al lavoro nel trailer ufficiale

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L’eroica squadra 126 di 9-1-1: Lone Star farà il suo atteso ritorno in autunno con 9-1-1: Lone Star 5, la quinta e forse ultima stagione dello show. E con questa nuova stagione arriva anche il sostituto dell’amata centralinista Grace, interpretata da Sierra McClain, che ha lasciato lo show a giugno. In una nuova anteprima condivisa su X (ex Twitter), il figlio di Judd (Jim Parrack), Wyatt (Jackson Pace), lavora come nuovo dispatcher, un percorso di carriera molto diverso dalle sue iniziali aspirazioni antincendio.

Creata per la Fox da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, 9-1-1: Lone Star è uno spin-off della serie drammatica procedurale 9-1-1 e ha debuttato il 19 gennaio 2020. Il cast è composto da un brillante ensemble che comprende Rob Lowe nel ruolo di Owen Strand, Liv Tyler nel ruolo di Michelle Blake, Ronen Rubinstein nel ruolo di Tyler Kennedy “TK” Strand, Natacha Karam nel ruolo di Marjan Marwani, Brian Michael Smith nel ruolo di Paul Strickland, Rafael L. Silva nel ruolo di Carlos Reyes, Julian Works nel ruolo di Mateo Chavez, Gina Torres nel ruolo di Tommy Vega e McClain e Parrack.

Non solo la quinta stagione di 9-1-1: Lone Star vedrà Wyatt interpretare un nuovo ruolo, ma i fan potranno anche aspettarsi di vedere Paul e Marjan competere per la posizione di capitano dopo le dimissioni temporanee di Judd dalla 126. Inoltre, le foto dietro le quinte pubblicate in precedenza dal cast e dalla troupe suggeriscono che Carlos seguirà le orme del suo defunto padre diventando un Texas Ranger. Vale anche la pena ricordare che Wyatt ha dovuto rinunciare alle sue ambizioni di pompiere dopo aver subito un incidente quasi mortale in bicicletta, che lo ha portato a sottoporsi a un intervento chirurgico alla spina dorsale nel penultimo episodio della quarta stagione.

Cosa succederà nella quinta stagione di “9-1-1: Lone Star”?

Sebbene 9-1-1: Lone Star sia stata rinnovata per una quinta stagione nel maggio 2023, solo questo mese la Fox ha fissato ufficialmente la data della première, con un ritardo dovuto allo sciopero SAG-AFTRA del 2023. Inoltre, non si sa ancora se la prossima stagione sarà l’ultima per la serie, ma i fan possono ancora sperare in qualcosa di più, visto che non è ancora stata cancellata. Per quanto riguarda il futuro della squadra 126, la sinossi ufficiale lo anticipa:

“Nell’imminente quinta stagione, i capitani Strand e Vega, insieme alla squadra 126, entrano in azione quando, in una trama di apertura multi-episodica, un catastrofico deragliamento del treno mette in pericolo diverse vite, comprese alcune delle loro. Con Judd che si dimette dal 126 per prendersi cura del figlio Wyatt, da poco disabile, Owen deve trovare un nuovo tenente per sostituire Judd e si trova di fronte a una decisione difficile quando sia Marjan che Paul si candidano per la promozione”.

9-1-1: Lone Star 5 debutterà il 23 settembre, dalle 20 alle 21. Date un’occhiata all’ultima anteprima qui sotto e restate sintonizzati con Cinefilos.it per ulteriori aggiornamenti sulla prossima puntata.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds rivela di sapere perché Thor stava piangendo

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Dopo il suo debutto nelle sale lo scorso fine settimana, Deadpool & Wolverine non solo ha battuto diversi record al botteghino, ma ha sollevato parecchie domande sul futuro del Marvel Cinematic Universe. A quanto pare, la risposta a una delle domande più scottanti varrà la pena di essere attesa. All’inizio di Deadpool & Wolverine, Mr. Paradox (Matthew Macfadyen) e l’Autorità per le Variazioni Temporali mostrano a Wade Wilson / Deadpool (Ryan Reynolds) il suo potenziale futuro come Vendicatore, compresa una tragica scena ambientata in un certo momento nel futuro.

In essa, si vede Thor (Chris Hemsworth) cullare un Deadpool ferito mentre piange, ma Paradox passa oltre prima che si possa avere un ulteriore contesto. Tale scena diventa oggetto di menzioni ricorrenti nel corso del film, con Deadpool che in più occasioni cerca di capire perché Thor stesse piangendo. Naturalmente, Reynolds sa perfettamente il perché. “So perché Thor stava piangendo”, scrive l’attore su X. “Non posso non saperlo“. Con tutta probabilità, in futuro anche il pubblico potrà scoprire il perché, anche se le teorie a riguardo non promettono bene per Deadpool.

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Brie Larson anticipa il ritorno di Captain Marvel nel MCU

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Brie Larson anticipa il ritorno di Captain Marvel nel MCU

Nonostante sia stato generalmente ben accolto dalla critica, The Marvels è stato un disastro al botteghino per i Marvel Studios, rendendo molto scarse le possibilità di un sequel diretto. Tuttavia, è quasi certo che prima o poi rivedremo le tre eroine del titolo nel MCU. Parlando con The Playlist, a Brie Larson è infatti stato chiesto se fosse in programma una reunion con le co-protagoniste Iman Vellani (Kamala Khan) e Teyonah Parris (Monica Rambeau).

Mi è piaciuto tantissimo stare con loro“, ha risposto la premio Oscar. “E penso che il sentimento di questo film sia così giusto per me ed è molto più vicino al punto in cui mi trovo nella mia vita, ovvero che non c’è un solo supereroe che possa salvarci. Ci vogliono tutti i tipi di persone che hanno le loro abilità speciali e la capacità di capire che l’orlo del disastro non può essere fermato da uno solo. È necessario che tutti noi ci uniamo. Perciò questo mi sembra davvero giusto“.

Per quanto riguarda il futuro, ci sono cose che so, ma non posso dirvi“, conclude poi l’attrice. Quando le è stato chiesto se queste “cose” che conosce potrebbero coinvolgere Carol Danvers in Avengers: Doomsday e/o Avengers: Secret Wars, la Larson ha deciso di non rivelare ulteriori dettagli. “Non posso dire nulla e non posso nemmeno dire che non so nulla, perché questo potrebbe significare che c’è qualcosa da dire o da non dire“, ha detto. “Quindi dirò solo che non posso dirlo“.

A proposito di Avengers: Doomsday, a Brie Larson è stato anche chiesto se sapesse qualcosa del recente annuncio del SDCC che Robert Downey Jr. sarebbe tornato nel MCU nei panni del cattivo Dottor Destino. “Voglio essere chiara. Ero con Kevin [Feige]. Era lo stesso giorno. E lui mi ha detto: ‘Oh sì, faremo una cosa al Comic-Con’. Non l’ha detto affatto! Per niente!“. Ad ogni modo, da quanto rivelato – o non rivelato – dall’attrice, è lecito supporre che rivedremo la sua Captain Marvel in uno dei prossimi Avengers.

The Marvels recensione film 2023
Una scena dal film The Marvels

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti dai fratelli Russo, che fanno il loro ritorno nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

“Essere in grado di creare storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto il team Marvel per portare questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.

Sakamoto Days, L’atteso anime ottiene il primo trailer e la finestra di uscita su Netflix

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Netflix ha presentato oggi il trailer e la finestra di uscita di Sakamoto Days, una nuova serie anime in arrivo nel catalogo dello streamer. La serie è incentrata su Taro Sakamoto (doppiato da Tomokazu Sugita), un ex sicario che era considerato il migliore nella sua professione, fino a quando non ha deciso di smettere, mettere su famiglia e gestire un minimarket. La serie anime è prevista per l’inizio del 2025.

Il trailer di Sakamoto Days mette in risalto il contrasto tra le vecchie abitudini di Sakamoto e la sua vita attuale, e sembra che questa differenza sarà un tema ricorrente nella serie. Mentre il passato del protagonista ha un aspetto serio e quasi privo di colori, il presente di Sakamoto è vivace e ricco di momenti d’azione e di commedia. Questo significa, ovviamente, che i fan di Sakamoto Days avranno due serie in una. Insieme al trailer, Netflix ha svelato anche il poster della serie, un’opera in bianco e nero che mostra entrambe le versioni del protagonista come una carta di un mazzo.

Allo stesso tempo, c’è molto potenziale per le sequenze d’azione nel presente di Sakamoto, dato che il personaggio non ha dimenticato tutte le arti marziali e le armi da fuoco che lo hanno reso il migliore nel suo campo. Tuttavia, la comicità dello show deriverà dal fatto che i nemici di Sakamoto lo sottovaluteranno perché sembra essere invecchiato e rammollito da quando ha smesso di uccidere. Come sottolinea il trailer, tuttavia, Sakamoto sarà ancora un avversario formidabile che potrebbe essere ancora più pericoloso di quello di un tempo, perché ora è in gioco la sicurezza della sua famiglia.

Sakamoto Days è basato su un manga?

Sakamoto Days è basato sulla serie manga dell’autore Yuto Suzuki. I capitoli del manga sono iniziati nel 2020 e attualmente il titolo ha 5 milioni di copie in circolazione. Gli episodi della serie anime sono diretti da Masaki Watanabe (Seikaisuru Kado), che all’inizio di questo mese ha condiviso un messaggio con i fan per rivelare la sua eccitazione per l’adattamento e ciò che spera di ottenere con la casa di produzione TMS Entertainment (Dr. Stone, Lupin the Third). Ha scritto:

“Quando ho letto il manga Sakamoto Days, ricordo di essere stato entusiasta delle scene d’azione dinamiche. Per l’anime, vorremmo incanalare quell’eccitazione attraverso l’azione e la velocità, utilizzando il “movimento”, il “colore” e il “suono” unici dell’animazione. Speriamo di preservare l’umorismo disseminato nella storia, pur rappresentando appieno il personaggio di Sakamoto come il killer no-kill amante della famiglia che è. L’intero staff di produzione è attualmente al lavoro, quindi vi invitiamo a pazientare fino alla prima della serie!”.

Netflix presenterà Sakamoto Days nel gennaio 2025. In deroga alla sua strategia di rilascio, lo streamer rilascerà gli episodi con cadenza settimanale. Lo streamer non ha ancora rivelato una data di uscita specifica. È possibile vedere il trailer qui sotto:

Star Wars: Skeleton Crew, svelata la data di uscita e le prime immagini della serie

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Alcune immagini e un poster trapelati di recente ci hanno permesso di dare un primo sguardo ai personaggi principali della prossima serie live-action di Star Wars della Lucasfilm, Star Wars: Skeleton Crew, e grazie ad alcune foto promozionali ufficiali, ora abbiamo uno sguardo molto più chiaro sul misterioso Jod Na Nawood di Jude Law e sui bambini che prende sotto la sua protezione.

Mi sono divertito moltissimo a realizzarlo con tutte le persone coinvolte“, ha dichiarato l’attore in un’intervista a People, parlando della collaborazione con i suoi giovani compagni di cast. “I quattro in particolare che hanno lavorato a stretto contatto con me sono stati divertentissimi e incredibilmente professionali, e sono immensamente orgoglioso di far parte della loro squadra“.

I creatori della serie Jon Watts e Christopher Ford hanno fatto eco a questi sentimenti. “Poiché è sempre con i ragazzi, si è sentito come un co-regista, un co-produttore e un co-allenatore, dando consigli ai ragazzi, che guardavano a lui. È diventato una sorta di mentore per i ragazzi“, ricorda il regista di Spider-Man: No Way Home. Ford aggiunge: “E non era obbligato a farlo, lo faceva solo perché era bello e avrebbe fatto funzionare le cose alla grande“.

I dettagli specifici sul personaggio di Law non sono ancora stati resi noti, ma voci precedenti hanno indicato che potrebbe essere un ex Jedi o, per lo meno, un utilizzatore della Forza di qualche tipo. Law ha anche suggerito che potrebbe non essere così eroico come sembra. Di seguito, ecco le prime immagini ufficiali della serie, la quale ha ora finalmente anche una data di uscita ufficiale.

Quando arriverà Star Wars: Skeleton Crew su Disney+?

Quando quattro ragazzi fanno una misteriosa scoperta sul loro pianeta natale apparentemente sicuro, si perdono in una galassia strana e pericolosa“, secondo la sinossi ufficiale dello show. “Trovare la strada di casa, incontrare improbabili alleati e nemici sarà un’avventura più grande di quanto abbiano mai immaginato“.

Oltre a Jude Law, l’equipaggio del film sarà composto da Ravi Cabot-Conyers nel ruolo di Wim, Kyriana Kratter nel ruolo di KB, Robert Timothy Smith nel ruolo di Neel e Ryan Kiera Armstrong nel ruolo di Fern. Abbiamo anche notizie di un nuovo membro del cast, Nick Frost, che presterà la voce a un droide chiamato SM 33. “È una specie di vecchio droide arrugginito e scorbutico che aiuta i ragazzi con riluttanza“, dice Frost del suo personaggio. “L’altra cosa che lo riguarda è che è il primo ufficiale di una nave misteriosa“.

Star Wars: Skeleton Crew debutterà su Disney+ il 3 dicembre.

Dragon Ball Daima, ecco quando uccirà l’attesissimo evento

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Dragon Ball Daima, ecco quando uccirà l’attesissimo evento

Mentre l’attesissimo Dragon Ball Daima dovrebbe arrivare a ottobre, senza che sia stata ancora divulgata una data precisa, ComicBook ha una notizia entusiasmante per i fan. Come riportato, è stato annunciato un evento in anteprima mondiale per la serie anime, che si terrà all’inizio del mese della première originale in Giappone e si intitolerà “Dragon Ball Daimatsuri”, dove i partecipanti potranno vedere il primo episodio della serie. Una bella sorpresa per i fan più accaniti, che solo una settimana fa hanno avuto un assaggio di ciò che accadrà in questo anime grazie a un nuovissimo trailer.

Dragon Ball Daimatsuri, l’evento su invito, si terrà il 6 ottobre e prevede la partecipazione della doppiatrice di Son Goku Masako Nozawa. Inoltre, ci saranno alcuni aggiornamenti importanti per i giochi di Dragon Ball, come Dragon Ball Sparking Zero, Dragon Ball Z Dokkan Battle, Dragon Ball Legends e Dragon Ball Super Divers.

Serie prequel di Dragon Ball Super, Dragon Ball Daima si svolgerà dopo la morte di Kid Bu ma prima dell’arrivo di Whis e Beerus. Analogamente a Dragon Ball GT, l’anime di ottobre vedrà un desiderio espresso sulle Sfere del Drago, che trasformerà Goku e i suoi collaboratori in versioni “Mini” di loro stessi. Come si legge nella sinossi: “A causa di una cospirazione, Goku e i suoi amici sono diventati piccoli. Per sistemare le cose, partiranno per un nuovo mondo! Si tratta di una grande avventura con un’azione intensa in un mondo sconosciuto e misterioso. Poiché Goku deve compensare le sue dimensioni minuscole, utilizza il suo Power Pole per combattere, cosa che non si vedeva da molto tempo”.

Dragon Ball Daima svela il nuovo Dragon Ball in un trailer

Circa una settimana fa, è stato pubblicato un nuovo trailer per il prossimo capitolo del franchise di Dragon Ball , che offriva un punto di vista diverso su Goku. Non sorprende che il trailer prometta la più grande avventura che verrà, con il protagonista che viaggerà attraverso pianeti e aree mai viste prima. Inoltre, l’anteprima ha presentato agli spettatori un nuovo tipo di Dragon Ball, illuminato di blu, che si differenzia notevolmente da quelli dorati visti in passato con Shenron.

Inoltre, essendo l’ultimo adattamento anime aggiunto all’acclamato franchise, Dragon Ball Daima introdurrà una nuova direzione mai vista prima nel manga o nell’anime. Il franchise nella sua interezza è stato creato dal compianto Akira Toriyama nel 1984, a partire dall’omonimo manga scritto e illustrato da Toriyama.

Dragon Ball Daima andrà in onda in Giappone il 6 ottobre, ma nel frattempo è possibile seguire la serie sequel Dragon Ball Super su Crunchyroll.

Lanterns: emergono nuovi dettagli sull’inizio della produzione e il casting di Hal Jordan

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Il mese scorso è stata diffusa la notizia che Lanterns, prodotto dei DC Studios, è stato acquisito dalla HBO. Non più dunque un’esclusiva dello streaming di Max e tutto lascia perciò pensare che questo sia il reboot di Lanterna Verde che abbiamo atteso per oltre un decennio. Chris Mundy (True Detective: Night Country) sarà showrunner e produttore esecutivo e scriverà Lanterns insieme a Damon Lindelof (Watchmen) e allo sceneggiatore di fumetti Tom King (Supergirl).

Per coloro che non l’hanno seguita troppo da vicino (dopo tutto, sono state programmate diverse iterazioni dal 2011), Lanterns dei DC Studios segue la nuova recluta John Stewart e la leggenda delle Lanterne Hal Jordan, due poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America. Oggi, Nexus Point News riporta la notizia che la produzione dell’atteso reboot inizierà nel gennaio 2025 e si protrarrà fino a giugno dello stesso anno.

Il che presumibilmente significa che è possibile immaginare una première alla fine del 2025/inizio 2026. Il sito aggiunge che, mentre i piani originali prevedevano che le riprese di Lanterns si svolgessero nel Regno Unito, la serie si sta invece preparando per essere girata ad Atlanta. Si dice anche che il casting sia in corso e, come abbiamo sentito in precedenza, l’idea attuale è che Hal Jordan sia un quarantenne e John Stewart un trentenne più giovane.

Poiché il primo è chiaramente destinato a essere una Lanterna Verde veterana, non possiamo fare a meno di chiederci se Parallax sia da qualche parte nel suo futuro. È difficile dire quanto i fan saranno contenti di vederlo così presto sulla strada dei cattivi. In ogni caso, secondo questo rapporto, “il ruolo di Hal Jordan è destinato a un nome degno di nota. Il casting per Hal Jordan è attualmente la priorità, mentre quello per John lo seguirà. È probabile che si tratti di potenziali letture di chimica per il duo“.

Lanterna Verde film
Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna Verde

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman“.

Battlestar Galactica: la serie reboot ha appena ricevuto un aggiornamento sconvolgente

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Sembra che questa volta i Cylon abbiano avuto la meglio. Secondo Variety, l’ambizioso reboot di Battlestar Galactica di Peacock e Sam Esmail è stato cancellato dopo anni di sviluppo infernale. Originariamente annunciato come serie originale per la piattaforma di streaming, il progetto del creatore di Mr. Robot non è mai stato lanciato, nonostante qualche mese fa avesse ottenuto la collaborazione dello scrittore Derek Simonds.

In precedenza, alcuni rapporti hanno suggerito che la visione di Sam Esmail per il nuovo show di Battlestar Galactica si sarebbe svolta nella stessa continuità della popolarissima iterazione del 2004, che è ricordata come una delle versioni più prolifiche e amate dell’IP. Al momento non è dato sapere se lo show sarebbe stato un prequel, un midquel o un sequel della serie vincitrice di un Emmy. C’è qualche speranza, perché secondo quanto riferito il reboot di Battlestar Galactica di Sam Esmail ha la possibilità di cercare un nuovo distributore, quindi solo il tempo ci dirà se vedremo mai la visione di Esmail prendere vita su un’altra piattaforma.

Di cosa parla Battlestar Galactica?

Se si unisse il desiderio di esplorazione spaziale di Star Trek con le sequenze di battaglie intergalattiche di Star Wars, si otterrebbe Battlestar Galactica. Concepita per la prima volta nel 1978, Battlestar Galactica si svolge in un futuro lontano, dove la maggior parte dell’umanità ha colonizzato le stelle e ha quasi dimenticato la propria storia antica. La creazione dei Cyloni, una razza incredibilmente avanzata di intelligenza artificiale robotica che, come prevedibile, si ribella all’umanità, segna inavvertitamente il loro destino. Un giorno fatidico, i Cyloni conducono un attacco a sorpresa sulla capitale umana di Caprica, massacrando miliardi di persone e sfollando migliaia di persone.

I pochi umani sopravvissuti si sono rifugiati su enormi astronavi in un convoglio collegato. Il leader di questo convoglio è la Battlestar Galactica, un’enorme nave militare guidata dal rispettabile ammiraglio Adama (Edward James Olmos). I due trovano un raggio di speranza quando vengono a conoscenza di un pianeta chiamato Terra, che scoprono essere il luogo di nascita originale dell’umanità. Tuttavia, gli umani continuano a preservare l’umanità mentre lottano per la sopravvivenza ed eludono i Cyloni che danno loro la caccia. Ben presto scopriranno anche che i Cyloni si sono evoluti per creare pupazzi umanoidi e che anche i personaggi più fedeli della serie potrebbero essere agenti dormienti robotici sotto mentite spoglie.

Mentre il futuro del reboot di Sam Esmail è incerto, la serie Battlestar Galactica del 2004 è disponibile in streaming su Prime Video.

Deadpool & Wolverine, un membro del cast parla del suo ritorno: “Un sogno diventato realtà”

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Come ormai noto a chi ha visto il film Deadpool & Wolverine, Chris Evans è tornato nel MCU ma con il ruolo non di Captain America bensì del primo supereroe da lui interpretato, ovvero Johnny Storm, la Torcia Umana di I Fantastici 4. Ora, Evans ha condiviso una storia sul suo profilo Instagram per ringraziare Ryan Reynolds per avergli permesso di interpretare nuovamente tale personaggio dopo una pausa di 17 anni. Suo è infatti uno dei più sorprendenti camei del film.

Grazie a Ryan Reynolds, Hugh Jackman e Shawn Levy per avermi permesso di far parte di un film così incredibile!”. Ha scritto Evans accanto a una foto di loro quattro sul set di Deadpool & Wolverine. “Sono tre dei ragazzi più simpatici che si possano incontrare. Un ringraziamento speciale a Ryan per aver reso possibile tutto questo. Interpretare di nuovo Johnny è stato un sogno che si è avverato e lui avrà sempre un posto speciale nel mio cuore”.

Chris Evans è la Torcia Umana in I Fantastici 4

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

House of the Dragon: il leak del finale di stagione ha spinto la HBO a un “monitoraggio aggressivo” degli spoiler

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La HBO è di nuovo alle prese con le fughe di notizie: l’attesissimo finale di stagione di House of the Dragon è stato pubblicato prematuramente sui social media. Alcuni spezzoni dell’episodio, originariamente previsto per la prima ufficiale del 4 agosto, sono stati pubblicati online martedì sera. Il filmato, catturato filmando uno schermo con un dispositivo secondario, è stato rapidamente diffuso su piattaforme come TikTok e altri siti di social media. In risposta, la HBO ha rilasciato una dichiarazione in cui riconosce la fuga di notizie.

“Siamo consapevoli che alcuni spezzoni del finale di stagione di House of the Dragon sono stati diffusi sui social media. Le clip sono state pubblicate dopo un rilascio involontario da parte di un distributore internazionale di terze parti. La HBO sta monitorando e rimuovendo aggressivamente le clip da internet, e i fan potranno vedere l’episodio nella sua interezza questa domenica sera su HBO e Max”.

Questo incidente segna il secondo finale di stagione consecutivo di House of the Dragon che trapela prima del previsto. Anche il franchise di Game of Thrones, compresa la serie prequel, ha una storia nota di fughe di notizie, che di solito si verificano nella settimana precedente l’uscita ufficiale di un episodio, quando il contenuto viene inviato ai partner internazionali della HBO per scopi quali il doppiaggio dei sottotitoli e la distribuzione regionale. Dato l’interesse globale per la serie, gli episodi vengono distribuiti simultaneamente in più regioni, il che rende difficile prevenire tali fughe di notizie.

Quali altre fughe di notizie hanno afflitto “Game of Thrones”?

L’ultima fuga di notizie sul finale di stagione di House of the Dragon non è un incidente isolato, ma fa parte di uno schema che ha afflitto la serie. La quinta stagione di Game of Thrones ha subito una violazione significativa quando i primi quattro episodi sono trapelati online prima della messa in onda della stagione. Queste fughe sono state attribuite a screeners forniti a recensori e media, che sono stati poi condivisi su siti web di pirateria.

Forse l’incidente più noto si è verificato durante la stagione 7. Il quarto episodio, intitolato “The Spoils of War”, è stato diffuso da un partner di distribuzione della HBO in India. L’episodio trapelato si è rapidamente diffuso online, anche prima della sua messa in onda ufficiale, portando a una pirateria diffusa. Inoltre, il sesto episodio della stagione, “Beyond the Wall”, è stato accidentalmente trasmesso dalla HBO Spagna per un’ora intera prima di essere tolto, dando ai pirati tutto il tempo di catturare e distribuire l’episodio.

Anche la stagione finale non è stata immune da fughe di notizie. Punti chiave della trama e scene sono apparsi online prima degli episodi, comprese descrizioni dettagliate e filmati parziali. Si è ipotizzato che queste fughe di notizie provenissero da fonti interne o da canali di distribuzione internazionali.

Il finale della seconda stagione di House of the Dragon sarà disponibile domenica alle 21.00 sulla HBO.

Squid Game – Stagione 2 ottiene finalmente una data di uscita

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Squid Game – Stagione 2 ottiene finalmente una data di uscita

Netflix ha annunciato ufficialmente che Squid Game – Stagione 2, l’attesissima seconda stagione di Squid Game debutterà il 26 dicembre. In uno sviluppo entusiasmante per i fan, il gigante dello streaming ha anche confermato che il popolare drama coreano è stato rinnovato per una terza e ultima stagione, il cui debutto è previsto per il 2025.

L’annuncio è stato fatto attraverso uno speciale comunicato video, che conteneva anche una lettera accorata del creatore, regista e produttore esecutivo della serie Hwang Dong-hyuk. Nella lettera, Hwang ha espresso il suo entusiasmo e la sua gratitudine per il viaggio della serie. Ha scritto: “Sono entusiasta di vedere il seme piantato nella creazione di un nuovo Squid Game crescere e dare i suoi frutti fino alla fine di questa storia”.

Squid Game – Stagione 2 vedrà il ritorno di Lee Jung-jae come protagonista, Player 456, insieme a Lee Byung-hun, Wi Ha-jun e Gong Yoo. L’espansione del cast include nuovi volti come Yim Si-wan, Kang Ha-neul, Park Gyu-young e altri ancora, che promettono di aggiungere un nuovo punto di vista con ulteriori intrighi alla serie. Secondo la descrizione ufficiale, la storia riprende tre anni dopo la vittoria di Gi-hun nei giochi mortali. Consumato dal desiderio di smantellare la sinistra organizzazione che sta dietro ai giochi, Gi-hun usa la sua nuova ricchezza per dare la caccia all’inafferrabile figura che recluta i partecipanti giocando a ddakji nella metropolitana. Tuttavia, approfondendo la questione, scopre che il percorso per porre fine ai giochi è irto di pericoli ancora più grandi, che lo costringono a rientrare nella competizione letale.

Quanto successo ha avuto Squid Game?

Squid Game 2
Squid Game | In foto l’attore protagonista Lee Jung-jae. Credit: Netflix

La prima stagione di Squid Game era incentrata su un gruppo di 456 partecipanti, tutti alle prese con gravi difficoltà finanziarie, che vengono invitati a partecipare a una serie di giochi per bambini in cambio di un sostanzioso premio in denaro. Tuttavia, questi giochi apparentemente innocenti hanno un risvolto mortale: perdere una partita comporta la morte del giocatore. La competizione si svolge in una località remota e segreta, gestita da guardie mascherate sotto la supervisione di un misterioso supervisore noto come Front Man.

Squid Game è stato un fenomeno culturale, diventando la serie più vista di Netflix con un numero di spettatori da record. La prima stagione ha ottenuto 14 nomination agli Emmy e sei vittorie, tra cui quella per la miglior regia di Hwang Dong-hyuk e quella per il miglior attore in una serie drammatica di Lee Jung-jae. Il successo della serie non solo ha evidenziato il fascino dei contenuti internazionali, ma ha anche aperto la strada a una narrazione più diversificata nei media tradizionali.

Squid Game – Stagione 2 tornerà su Netflix il 26 dicembre.

Jonathan Majors ha “il cuore spezzato” per la sostituzione di Kang con il Dottor Destino

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Lo scorso fine settimana al San Diego Comic-Con, i Marvel Studios hanno ufficialmente detto addio ad Avengers: The Kang Dynasty dando il benvenuto ad Avengers: Doomsday. Questo significa, ovviamente, che la Marvel ha probabilmente chiuso con il Kang il Conquistatore di Jonathan Majors, dato che il finale della seconda stagione di Loki permette allo studio cinematografico di concludere la storyline di Kang/TVA senza lasciare nulla in sospeso.

Sembra che TMZ abbia incontrato Majors a West Hollywood nella prima mattinata di ieri, dove ha chiesto all’attore cosa ne pensa del fatto di essere stato sostituito dal Victor von Doom di Robert Downey Jr. nei prossimi due film degli Avengers. “Ho il cuore spezzato”, ha detto Majors in risposta alla domanda. “Certo, ho il cuore spezzato. Amo Kang. Certo, il Dottor Destino è malvagio”.

Il giornalista di TMZ ha poi chiesto se Majors ritenesse ingiusto il fatto che a Robert Downey Jr., con una condanna per possesso di droga e armi sulla sua fedina penale, sia stata data questa seconda opportunità, mentre Majors, con un reato minore, sia per ora estromesso dal futuro del MCU. Tuttavia, Majors non ha abboccato all’amo e ha scelto con cura la sua risposta.

Credo sia giusto che il signor Downey sia stato accolto con pazienza, curiosità e amore e che [Ezra] Miller abbia ricevuto lo stesso trattamento. E che sia stato permesso loro di lavorare con la loro arte e di essere creativi a quel livello… a me non è stato concesso”, ha affermato Jonathan Majors.

Il giornalista di TMZ ha continuato a interrogare Majors, cercando chiaramente di fargli dire che è stato trattato ingiustamente a causa del colore della sua pelle, ma Majors non ha abboccato. Alla fine Jonathan Majors ha rivelato che sarebbe ancora disposto a tornare nel MCU nei panni di Kang, dichiarando: “Diavolo, sì”, quando gli è stato chiesto se avrebbe ripreso il suo vecchio lavoro. “Se è quello che vogliono i fan, se è quello che vuole la Marvel, andiamo avanti”.

Robert Downey Jr. Marvel Comic Con
Gentile Concessione © Marvel Studios

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti dai fratelli Russo, che fanno il loro ritorno nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

“Essere in grado di creare storie ed esplorare personaggi all’interno dell’Universo Marvel ha realizzato il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una potente connessione con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e tutto il team Marvel per portare questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno dichiarato Joe e Anthony Russo dopo il panel del SDCC.

Spider-Noir: una new entry nel cast della serie Prime Video

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Spider-Noir: una new entry nel cast della serie Prime Video

La serie live-action Spider-Noir di Prime Video ha scelto Abraham Popoola come personaggio fisso, come ha appreso Variety.

Popoola si unisce al protagonista precedentemente annunciato Nicolas Cage nella serie, così come ai membri del cast Lamorne Morris, Brendan Gleeson e Li Jun Li. Lo show, attualmente intitolato “Spider-Noir“, è stato formalmente ordinato per la serie a maggio con Cage nel ruolo principale.

Secondo la sinossi ufficiale, lo show “racconta la storia di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, che è costretto a confrontarsi con la sua vita passata come unico supereroe della città”.

Spider-Noir: tutto quello che sappiamo sulla serie

Spider-Noir è prodotto da Oren Uziel e Steve Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal, che saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale con Sony.

Confermati nel cast Nicolas Cage, Brendan Gleeson e Lamorne Morris. Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe andato avanti.

The Belko Experiment: la spiegazione del finale del film

The Belko Experiment: la spiegazione del finale del film

Se poteste uccidere i vostri colleghi, lo fareste? Questa è la premessa di base di The Belko Experiment, il thriller psicologico di Greg McLean, che mette gli impiegati della misteriosa Belko Industries gli uni contro gli altri, con una voce dall’alto che li sfida ad essere predatori o diventare prede. Il film sfrutta dunque questo concetto per tutto il suo valore, mostrando la graduale disgregazione della forza lavoro in difficoltà in parti frammentate che lottano per rimanere in vita nei loro modi unici. Naturalmente, non si tratta di una semplice festa del gore, c’è un preciso commento sociale sornione in gioco.

Ad aver ideato questo racconto è stato James Gunn, il regista della trilogia di Guardiani della Galassia e ora dell’atteso Superman. Come da lui dichiarato, ha iniziato a scrivere il film intorno al 2007, dopo essersi svegliato da un sogno in cui si vedeva un edificio adibito a ufficio chiuso da pareti metalliche e si sentiva una voce che ordinava ai dipendenti di uccidersi a vicenda. Inizialmente il film avrebbe dovuto essere diretto dallo stesso Gunn, il quale però si tirò indietro per dedicarsi alla regia di altri progetti e firmare dunque qui unicamente come sceneggiatore e produttore.

Chi conosce il cinema di Gunn, sa dunque quanto egli sia capace di gestire commedia e horror, dando vita ad un’opera tanto bizzarra quanto irresistibile, divenuta nel tempo un piccolo cult. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Belko Experiment. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Belko Experiment trama

La trama e il cast di The Belko Experiment

A Bogotà, capitale della Colombia, è insediata la Belko Industries, importante azienda statunitense. Qui, un giorno, gli 80 impiegati si ritrovano improvvisamente intrappolati negli uffici della società. I malcapitati stanno per diventare a loro insaputa vittime di un terribile e sadico esperimento, che viene annunciato loro da una voce sconosciuta. Ai dipendenti viene infatti ordinato di uccidere un certo numero di colleghi entro un periodo di tempo specificato, altrimenti i dispositivi esplosivi che sono stati impiantati nelle loro teste  verranno fatti esplodere a distanza.

Inizialmente tutti credono che si tratti di uno macabro scherzo, ma quando gli ordigni esplosivi iniziano a causare la morte di diverse persone, si scatena il panico. Ben presto, emergono due fazioni contrapposte: una guidata da Mike Milch, che si rifiuta di partecipare a questo gioco al massacro e un’altra guidata da Barry Norris, pronta a seguire le istruzioni ricevute pur di salvare la propria vita. Ben presto, il conflitto tra le due fazioni si intensifica s’intensifica sempre più, portando violenza e morte.

Nel film ritroviamo l’attore John Gallagher Jr. nel ruolo di Mike Milch, impiegato delle Belko Industries, mentre Tony Goldwyn è Barry Norris, direttore generale ed ex soldato delle forze speciali. Fanno poi parte del cast anche Adria Arjona nel ruolo di Leandra Florez, assistente di Norris e interesse amoroso di Mike, John C. McGinley nel ruolo di Wendell Dukes, un alto dirigente e Sean Gunn nel ruolo di Marty Espenscheid, addetto alla mensa. Infine, Melonie Diaz è Dany Wilkins, una nuova assunta, David Dastmalchian è Alonso “Lonny” Crane, addetto alla manutenzione e Michael Rooker è Bud Melks, capo della manutenzione di Belko.

The Belko Experiment sequel

La spiegazione del finale del film

La Belko è un’organizzazione no-profit con sede in Colombia che aiuta le aziende sudamericane ad assumere lavoratori statunitensi. Attraverso gli occhi del nuovo dipendente Dany abbiamo un assaggio della loro procedura di assunzione: dopo aver firmato un contratto che dà pieni poteri all’azienda, ognuno degli espatriati viene dotato di un localizzatore che permette all’azienda di trovarli nel caso in cui qualcosa vada storto nel pericoloso paese.

Il film non rivela che tipo di lavoro svolgano gli impiegati, oltre a quello di reclutamento di base, dando al lavoro una sensazione generica, che si collega anche al fatto che la Belko non è quello che sembra. Come appare subito evidente nel film, il vero scopo di Belko è quello di fungere da scenario per un esperimento sociologico incredibilmente letale. L’esperimento è istigato dall’arrivo di misteriosi agenti di sicurezza armati, dal blocco di tutte le forme di comunicazione, dalla chiusura completa dell’edificio stesso e da un annuncio che ordina ai dipendenti di uccidersi a vicenda.

Al culmine del film, finalmente riceviamo una parvenza di spiegazione, anche se breve. La Voce rivela di far parte di un’organizzazione internazionale composta dai più grandi pensatori e scienziati sociali del mondo, che hanno usato denaro e influenza per creare laboratori elaborati dove poter eseguire esperimenti complessi, liberi dai confini morali e sociali standard. In questo caso si voleva esaminare come le diverse persone reagiscono sotto pressione. Ma questo non è ancora il quadro completo, come rivela l’inquadratura finale.

Dopo aver ucciso i suoi rapitori, Mike inciampa all’esterno e l’angolazione si sposta su una telecamera a circuito chiuso, rivelando che in realtà è ancora sorvegliato. E non è l’unico: la telecamera zooma ulteriormente per mostrare una serie di schermi che monitorano vari sopravvissuti solitari a esperienze simili in altre sedi Belko in tutto il mondo – almeno 30 – quando una voce inquietante e nuova annuncia che è il momento della “Fase 2”. Questo cambia la precedente spiegazione di ciò che sta accadendo.

The Belko Experiment cast

Anche se è probabile che la Voce fosse pienamente informata quando ha divulgato i vaghi dettagli dell’organizzazione e dell’esperimento, il suo intervento su un singolo edificio era solo una piccola parte di una trama molto più grande. In effetti, sembra che la sua morte fosse in qualche modo prevista, o quantomeno desiderata; il vero successo di Mike agli occhi dei suoi nuovi osservatori è che è riuscito a continuare a “giocare” anche dopo la sua annunciata vittoria in ufficio. Presumibilmente, se non avesse ucciso la Voce e i soldati, sarebbe stato eliminato.

Invece, vive per far parte della Fase 2, il che significa essenzialmente che ciò che abbiamo visto è solo l’inizio, con il vero test che deve ancora arrivare su scala più ampia – l’intero film era fondamentalmente un processo di selezione per trovare chi inserire nel prossimo gioco. The Belko Experiment utilizza dunque la sua narrazione intrisa di sangue per esplorare diversi temi interessanti relativi alla vita moderna. Il fulcro dell’esplorazione è lo scopo in-universo dell’esperimento, per vedere come varie persone affrontano situazioni di estrema pressione e il peso della possibilità di togliere la vita a un’altra persona.

Attraverso la violenza, il film non solo pone una domanda classica, ma fornisce un commento su come operano le grandi aziende. Persino Barry si trova impotente di fronte al cambiamento istigato dai piani alti, incapace di comandare la sua forza lavoro nel panico e in difficoltà nel mettere in atto i suoi piani senza cuore. L’intero fronte di Belko può essere letto come un’interpretazione sadica di come le aziende senza volto possano incasinare le vite dei loro dipendenti, spingendoli sempre più in là grazie alla distanza emotiva consentita da una struttura manageriale a più livelli.

The Belko Experiment 2: il sequel si farà?

Dato il suo finale estremamente aperto, il film sembra anticipare ulteriori capitoli di questo racconto. Tuttavia, dal 2016 ad oggi non sembrano essere in programma dei sequel che raccontino cosa accaduto dopo la fine di questo primo film. The Belko Experiment, pur vantando un basso budget di 5 milioni di dollari, è arrivato ad un guadagno di soli 11 milioni, che non sarebbe dunque stato giudicato sufficiente a giustificare la realizzazione di ulteriori film. Lo stesso Sean Gunn, nel 2018, aveva già rivelato l’assenza di piani per un sequel.

Il trailer di The Belko Experiment e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Belko Experiment grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Belfast: la storia vera dietro al film di Kenneth Branagh

Belfast: la storia vera dietro al film di Kenneth Branagh

Il film Belfast (qui la recensione), premiato agli Oscar, è stato elogiato per il suo senso di autenticità, che viene naturale in quanto il film è basato sull’esperienza reale del regista Kenneth Branagh. Pur non essendo un’autobiografia vera e propria, Belfast tocca l’esperienza di Branagh, cresciuto in Irlanda del Nord, e la storia reale dei disordini del 1969 e del conseguente periodo noto come Troubles. La comprensione della storia reale di Belfast aiuta a far luce sul dilemma affrontato dalla famiglia di Buddy.

Girato per lo più in bianco e nero, Belfast ha ricevuto il plauso della critica e una serie di nomination agli Oscar, tra cui quella per il Miglior film, vincendo poi quello per la Miglior Sceneggiatura Originale. Lo stretto legame personale di Branagh con la storia potrebbe spiegare perché il film ha avuto un successo di critica maggiore rispetto alla maggior parte dei suoi recenti lavori da regista. Si tratta infatti di un film particolarmente sentito, intenso, che emoziona e commuove mentre offre un preciso punto di vista su un evento storico particolarmente turbolento.

La trama e il cast di Belfast

Il film racconta la storia di Buddy, un bambino di 9 anni che vive con i genitori e i suoi nonni, due arzilli anziani, nel North Belfast. La sua famiglia appartiene alla working class, ma dove abita tutti si conoscono e questo fa sì che la famiglia di Buddy sia un po’ in tutta Belfast. Quando la tranquillità respirata a Belfast viene soppiantata da un malcontento generale, che vede schierarsi cattolici contro protestanti, iniziano rivolte e attacchi, finché tutta la città non diventa lo scenario di un conflitto che porterà inevitabilmente ai tumulti della guerra civile, segnando l’infanzia di Buddy.

Il cast comprende la candidata al Golden Globe Caitriona Balfe nel ruolo della madre di Buddy e Jamie Dornan, celebre per la trilogia di 50 sfumature di grigio, in quelli del padre. La premio Oscar Judi Dench e Ciaran Hinds interpretano invece i due nonni. Per i loro ruolo, entrambi sono poi stati candidati all’Oscar rispettivamente come Miglior attrice non protagonista e Miglior attore non protagonista. Il film, infine, introduce Jude Hill nel ruolo di Buddy. Per catturare i momenti di spontaneità, Branagh spesso girava di nascosto la telecamera su scene che Hill pensava fossero solo prove.

Belfast trama

La storia vera dietro il film

Come la vita di Kenneth Branagh ha ispirato Belfast

Come Buddy, anche Kenneth Branagh è cresciuto a Belfast, figlio di protestanti della classe operaia. Avrebbe avuto più o meno la stessa età di Buddy durante i disordini del 1969, che si verificano all’inizio di Belfast, e Branagh ha parlato di come le sue esperienze infantili abbiano influenzato la sua rappresentazione di quel luogo nel film. Le scene a Belfast che utilizzano il colore per rappresentare l’incanto di Buddy per il mondo del cinema potrebbero anche rappresentare l’ispirazione reale di Branagh a diventare un regista.

Anche la famiglia di Branagh si è trovata di fronte alla scelta di rimanere in una Belfast dal futuro incerto o di trasferirsi. Come la famiglia di Buddy, anche i genitori di Branagh hanno deciso di trasferirsi quando lui aveva nove anni, trasferendosi a Reading, in Inghilterra. Branagh ha raccontato di essere stato vittima di bullismo a scuola a causa del suo accento irlandese e di aver dovuto prendere lezioni di pronuncia per parlare con un’inflessione più tradizionale.

Nonostante queste somiglianze, Branagh ha dichiarato che il film non è una pura autobiografia e che gli eventi della vita di Buddy non rispecchiano del tutto la sua vita individuale. Il regista ha detto che intendeva catturare un’esperienza più generale della comunità in cui è cresciuto, utilizzando nomi generici come “Buddy” e “Pa” per creare un senso di universalità. Tuttavia, ha anche descritto Belfast come il suo film più personale, affermando che “mi girava intorno da 50 anni, una sorta di comprensione di un certo tipo di vita che era stata tracciata per me all’età di 9 anni, dove avevo assolutamente capito chi ero”.

Belfast cast

Quali furono le rivolte all’inizio di Belfast?

Una delle scene più memorabili di Belfast si svolge all’inizio del film, quando il gioco bucolico dell’infanzia di Buddy viene interrotto da una folla inferocita che brandisce sassi, catene e bombe molotov. Branagh utilizza una panoramica a 360 gradi per rappresentare un senso di caos mentre la strada scende nel panico intorno a Buddy. Questa scena di apertura introduce il conflitto principale di Belfast, ma si basa anche su un evento reale.

La storia vera alla base della scena d’apertura di Belfast è quella dei disordini dell’agosto 1969. Questi iniziarono il 12 agosto a Derry, quando i manifestanti che si battevano per ottenere maggiori diritti per gli irlandesi cattolici si scontrarono con gruppi protestanti e con le forze di polizia, in gran parte protestanti. Il caos si diffuse presto a Belfast e in altre città dell’Irlanda del Nord. Il 14 agosto, il Regno Unito inviò l’esercito britannico per aiutare a sedare le rivolte, una presenza che sarebbe durata 37 anni.

Sebbene i disordini si siano conclusi il 18 agosto, oggi sono considerati l’inizio di una lotta più ampia, generalmente chiamata Troubles, che si è protratta a lungo. Sebbene ci fossero state precedenti proteste e rivolte negli anni ’60 in Irlanda del Nord, i disordini del 1969 furono di gran lunga i più dannosi. Si conclusero con 8 morti, oltre 750 feriti e più di 150 case distrutte, con gli irlandesi cattolici che subirono la maggior parte delle perdite. Entrambe le parti del conflitto videro i disordini come un’indicazione di ulteriori violenze a venire e formarono gruppi di milizia dedicati, come il Provisional Irish Republican Army e l’Ulster Defense Association.

Belfast location

Come Belfast racconta i Troubles

Belfast non cerca di catturare la totalità dei Troubles, un conflitto pluridecennale troppo complesso per essere riassunto in un solo film o articolo. In breve, tuttavia, il conflitto ha le sue radici nella colonizzazione britannica dell’Irlanda, spesso brutale, dal XVI al XX secolo. In questo periodo, molte persone di etnia inglese si stabilirono nella provincia irlandese più settentrionale dell’Ulster. Quando l’Irlanda raggiunse l’indipendenza attraverso una rivoluzione armata nel 1922, la Gran Bretagna e i leader del movimento indipendentista irlandese negoziarono un trattato che manteneva l’Ulster parte del Regno Unito come Irlanda del Nord.

Questa concessione fu così impopolare tra i nazionalisti irlandesi che causò una guerra civile di un anno all’interno della neonata Repubblica e continua a essere oggetto di forti tensioni politiche. Durante i Troubles, queste tensioni sfociarono nella violenza tra gli Unionisti, a maggioranza irlandese-cattolica, che volevano che l’Ulster diventasse parte della Repubblica d’Irlanda, e i Lealisti, a maggioranza anglo-protestante, che volevano che l’Irlanda del Nord rimanesse nel Regno Unito.

Invece di un conflitto aperto, i gruppi di miliziani clandestini di entrambe le parti hanno condotto la guerra attraverso bombardamenti, violenza di gruppo e intimidazioni, con i civili spesso presi di mira o coinvolti nel fuoco incrociato. I Troubles si sono sostanzialmente conclusi con l’accordo del Venerdì Santo nel 1998, ma non prima che oltre 3500 persone perdessero la vita, tra cui si stima 1840 civili. La politica e la cultura nordirlandese sono ancora fortemente divise tra gruppi unionisti e lealisti.

Belfast fornisce solo una visione parziale di questo conflitto, dal punto di vista di un bambino protestante nei primi giorni dei Troubles. Tuttavia, i titoli di coda del film, che lo dedicano sia a “coloro che sono rimasti” che a “coloro che se ne sono andati”, suggeriscono che la scelta che la famiglia di Buddy ha dovuto affrontare era molto comune nella Belfast di quell’epoca. Senza dubbio molti bambini cercarono di fuggire e molti genitori sia cattolici che protestanti dovettero fare la scelta di lasciare le loro case per un luogo più sicuro.

Il trailer di Belfast e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Belfast grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Mediaset Infinity, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 luglio alle ore 21:20 sul canale Iris.