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Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Recita da più di dieci anni Jack Quaid, ma solo negli ultimi cinque ha messo a segno una serie di ruoli in popolari film e serie che gli hanno permesso di ottenere grande notorietà. Spaziando dal dissacrante The Boys al thriller Scream, dal drammatico Oppenheimer al fantascientifico Companion e fino alla commedia d’azione Mr. Morfina, senza dimenticare il tanto doppiaggio svolto, Quaid si è affermato come uno dei più convincenti everyman dello schermo, dando continuamente prova di grandi capacità.

I film e i programmi TV di Jack Quaid

1. Ha recitato in noti film. L’attore debutta sul grande schermo con il film Hunger Games (2012), con protagonista Jennifer Lawrence. In seguito, recita in Just Before I Go (2014), Running Wild (2015) e Ithaca – L’attesa di un ritorno (2015), di Meg Ryan. Torna poi sul grande schermo con Tragedy Girls (2017), La truffa dei Logan (2017), Rampage – Furia animale (2018) e Scream (2022), dove recita accanto a Melissa BarreraJenna Ortega Mickey Madison. Nel 2023 recita in Oppenheimer di Christopher Nolan, mentre nel 2025 è protagonista di Companion Mr. Morfina.

2. È noto per aver recitato e doppiato alcune serie TV. All’inizio della sua carriera l’attore ha recitato nella serie comedy Sasquatch Sketch Comedy (2014-2015), per poi comparire anche in Criminal Crimes (2015), The Fantastic Adventures of Foolish Gentlemen (2016), Vinyl (2016), Workaholics (2017) e The Tap (2017). Nel 2019 assume il ruolo di Hughie Campbell nella serie The Boys, con Karl Urban Anthony Starr. Ha poi anche lavorato come doppiatore per le serie Harvey Girls per sempre! (2019-2020), Star Trek: Lower Decks (2020-2023), Star Trek Logs (2021-2022) e My Adventures with Superman (2023), dove dà voce proprio al supereroe protagonista.

Jack Quaid ha recitato in Hunger Games

3. Ha subito un infortunio prima delle riprese. Hunger Games è stato il primo progetto di Quaid, dove ha interpretato uno degli antagonisti. In un’intervista a IGN, l’attore ha raccontato la sua esperienza, che ha incluso un brutale infortunio prima delle riprese. Il giorno prima di esse, infatti, l’attore allora diciannovenne si stava allenando con una palla medica quando questa rimbalzò troppo in alto e gli ruppe il naso. L’attore ritiene che il suo naso “non abbia mai più avuto lo stesso aspetto” e ha persino sottolineato che in alcune scene si può notare come gli si gonfiasse per il trauma subito.

Jack Quaid in The Boys 

4. Il ruolo di Hughie era stato pensato per un altro attore. Il ruolo per cui oggi Quaid è maggiormente noto è quello di Hughie nella serie The Boys. In realtà, però, nel fumetto il personaggio ha le sembianze di Simon Pegg e doveva essere proprio lui ad interpretarlo in quello che doveva essere un film. Il progetto, tuttavia, tardò a svilupparsi e quando alla fine venne riadattato come una serie Pegg era ormai troppo anziano e quindi venne scelto per interpretare il ruolo del padre di Hughie.

5. Vorrebbe smettere di apparire nudo nella serie. Nel corso delle quattro stagioni ad oggi realizzate di The Boys, c’è sempre un momento in cui lo Hughie di Quaid finisce con il ritrovarsi nudo. In vista della quinta stagione, l’attore ha dunque affermato: “Oh, cavolo, vorrei che la nudità finisse. Il mio sedere ha avuto un sacco di tempo sullo schermo e non è un granché, capite cosa intendo“. Quaid ha inoltre rivelato di aver chiesto ai suoi genitori di non guardare la serie proprio per via della sua nudità.

Jack Quaid ha recitato in Oppenheimer

6. Ha interpretato un noto scienziato. In Oppenheimer, il film di Christopher Nolan premiato agli Oscar, Quaid ha interpretato Richard Feynman, fisico teorico che ha lavorato nella Divisione Teorica di Los Alamos e premio Nobel per la fisica nel 1965. L’attore, nei panni di questo importante scienziato, viene mostrato mentre suona i bonghi più volte durante il film. Oltre alle sue capacità nel campo della fisica, Feynman era infatti noto per essere un prolifico suonatore di bongo, cosa dunque riportata anche nel film.

Jack Quaid protagonista di Mr. Morfina

7. Ha imparato a non reagire al dolore. Per perfezionare il suo ruolo in Mr. Morfina, è stato necessario per Quaid acquisire un set di abilità non convenzionali. “Jack ha dovuto ricablare il suo cervello in modo da poter ricevere un pugno e non indietreggiare”, ha raccontato Robert Olsen, uno dei registi. “Per tutta la vita come attore, ti viene detto di vendere il colpo, e quando ricevi un pugno, trasali, vendi il dolore. Ha dovuto lavorare con il nostro coordinatore degli stunt, Stanimir Stamatov, per disabituarsi a questo”.

Il padre e la madre di Jack Quaid

8. È figlio di noti attori. Quaid è il figlio degli attori Meg Ryan e Dennis Quaid. La Ryan è nota per essere stata la protagonista di celebri commedie romantiche come Harry, ti presento Sally…Insonnia d’amore e C’è posta per te. Quaid è invece noto per i film Great Balls of Fire!Dragonheart, The Day After Tomorrow e Qua la zampa!, I due, sposatisi il 14 febbraio del 1991, hanno tuttavia poi divorziato il 16 luglio 2001.

Jack Quaid e la fidanzata Claudia Doumit

9. Ha una relazione con la sua collega di The Boys. Sebbene non sia chiaro quando Quaid e Claudia Doumit abbiano iniziato a frequentarsi, la coppia è decisamente nata sul set di The Boys, in cui Quaid interpreta Hughie Campbell e Doumit è invece Victoria Neuman. Ad ogni modo, i due starebbero insieme dal 2022 e si sono dimostrati da subito una coppia molto affiatata, mantenendo però anche una certa riservatezza sulla loro vita di coppia.

L’età e l’altezza di Jack Quaid

10. Jack Quaid è nato il 24 aprile 1992 a Los Angeles, California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,85 metri.

Fonti: IMDbPeopleIGN

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra gli attori migliori della sua generazione, Walton Goggins si è distinto negli ultimi trent’anni tra cinema e televisione, fornendo sempre grandi prove attoriali e dando vita a personaggi ormai iconici. Spesso sottoutilizzato da Hollywood, Goggins ha comunque avuto la sua buona dose di soddisfazioni lavorando con importanti registi e ad importanti progetti cinematografici e televisivi. Ora che la sua popolarità è ulteriormente cresciuta negli ultimi anni, si spera di poterlo vedere sempre più spesso e con ruoli di rilievo sullo schermo.

I film e i programmi TV di Walton Goggins

1. Ha lavorato al cinema con importanti registi. Goggins ha debuttato sul grande schermo nel 1992 con Amore per sempre. In seguito ha recitato in Karate Kid 4 (1994), L’apostolo (1997), Il corvo 3 – Salvation (2000), Pallottole cinesi (2000), The Bourne Identity (2002), La casa dei 1000 corpi (2003), Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike LeePredators (2010), Cowboys & Aliens (2011), Lincoln (2012), di Steven SpielbergDjango Unchained (2012), di Quentin TarantinoG. I. Joe – La vendetta (2013), Machete Kills (2013), The Hateful Eight (2015), anch’esso di Quentin TarantinoAmerican Ultra (2015), Lo stato della mente (2017), Maze Runner – La rivelazione (2018), Tomb Raider (2018), Ant-Man and the Wasp (2018), Quello che tu non vedi (2020), Fatman (2020) e Dreamin’ Wild (2022).

2. Ha recitato in celebri serie. L’attore trova fama sul piccolo schermo con la serie The Shield, dove recita dal 2002 al 2008. In seguito ha preso parte a serie come CSI – Scena del crimine (2007), Criminal Minds (2009), CSI: Miami (2009) e Justified (2010-2015), con cui ottiene ulteriore popolarità. Ha poi recitato nelle serie Sons of Anarchy (2012-2014), Community (2014), Vice Principals (2016-2017), Six (2017-2018) e Deep State (2019). Tra le ultime serie in cui ad oggi ha recitato si annoverano (2019-in corso), The Unicorn (2019-2021), Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey (2022), Fallout (2024) e The White Lotus (2025).

Walton Goggins è il Ghoul in Fallout

Fallout
Walton Goggins (The Ghoul) in “Fallout”. Courtesy of Prime Video

3. Lo ha attratto l’ironia della serie. Parlando di Fallout, l’attore ha spiegato cosa lo ha attratto di più del racconto proposto, affermando: “Gli spettacoli sulla fine del mondo sono stati fatti per un centinaio di anni. Ora, visto quanto sono spaventose le cose, possiamo esplorare questa squallida realtà con umorismo e parlare delle cose che accadono nel mondo… l’1% contro tutti gli altri”. Ad aver attratto l’attore, dunque, sarebbe il tono con cui si è scelto di raccontare di un dramma come la fine del mondo e la quasi estinzione della specie umana.

4. Si sottopone a cinque ore di trucco. Goggins è irriconoscibile nel ruolo del ghoul pistolero Cooper Howard, il cui trucco e le cui protesi hanno richiesto cinque ore di lavoro. Goggins ha poi spiegato di aver contribuito al design del personaggio del Ghoul e di aver avuto in mente un’estetica molto specifica quando si è trattato di realizzarla. “Volevamo che fosse attraente, che il pubblico si immedesimasse nel suo aspetto senza esserne respinto. Così mi sono chiesto: “Potresti fare Kris Kristofferson se avesse 250 anni, se avesse camminato nella terra desolata e se avesse bevuto tutta la notte?”.

Walton Goggins in The White Lotus

5. È stato morso da un serpente sul set. Nel terzo episodio della terza stagione di The White Lotus, Goggins libera un gruppo di serpenti velenosi in gabbia, con il risultato che la fidanzata del suo personaggio, Chelsea, viene morsa prima di essere portata d’urgenza in ospedale. Ma nella vita reale è stato Goggins a essere morso da un serpente. L’attore, che ha rivelato di essere terrorizzato dai serpenti, ha raccontato di come inizialmente gli sia stata medicata la ferita, ma – benché il serpente non fosse velenoso – su suggerimento dei produttori è poi stato portato in ospedale per un trattamento più specifico.

Walton Goggins in Django Unchained

6. Ha assunto i panni di un personaggio in più rispetto al previsto. In un’intervista a The Playlist, Walton Goggins ha rivelato come originariamente in Django Unchained egli dovesse ricoprire il solo ruolo di Billy Crash, per il quale aveva iniziato a prepararsi. Tuttavia, in questo personaggio è poi stato fatto confluire anche quello chiamato Ace Woody, che doveva essere interpretato prima da Kevin Costner e poi da Kurt Russell e che è poi dunque stato inserito nella parte di Goggins quando entrambi gli attori hanno dovuto rifiutare la parte, portando così l’attore a dover includere anche elementi caratteriali di questo nuovo personaggio.

Walton Goggins ha recitato in Maze Runner 

7. Ha avuto un particolare ruolo nell’ultimo film della trilogia. In Maze Runer – La rivelazione, Goggins è comparso nel ruolo di Lawrence, un leader della ribellione. Il personaggio, in quanto affetto da un virus, viene raffigurato come una creatura simile ad uno zombie con strane escrescenze simili a viti che sporgono dal corpo. Il Lawrence di Goggins, inoltre, è privo di naso, un aspetto che a posteriori lo ha reso simile al ghoul interpretato in Fallout.

Walton Goggins ha avuto un incidente ai denti

Walton Goggins in The White Lotus
Walton Goggins in The White Lotus. Foto di Fabio Lovino/HBO – © HBO

8. Ha dovuto ricostruire il proprio sorriso. Nel corso degli anni, Walton Goggins ha perfezionato il sorriso malvagio, sia in JustifiedThe Hateful Eight o ora in Fallout, ma da bambino aveva un sorriso molto diverso. L’attore ha infatti raccontato di un incidente della sua infanzia che gli ha causato la rottura di due denti anteriori. “Mi sono presentato in ritardo all’allenamento di baseball in quinta elementare, dovevo fare un giro e stavo correndo verso il centrocampo e tutto ciò che ho sentito è stato ‘Walton’”, ha condiviso Goggins. “Mi sono girato e ho preso una palla da baseball proprio in bocca e i miei due denti anteriori erano letteralmente a terra accanto a me”.

Chi è la moglie di Walton Goggins?

9. Si è sposato due volte. Nel 2001, Goggins ha sposato la canadese Leanne Kaun, proprietaria di un’attività di dogsitter a Laurel Canyon, in California. Nonostante l’allontanamento, i due sono rimasti sposati fino alla morte di lei, avvenuta il 12 novembre 2004. Goggins ha poi sposato in seconde nozze la regista Nadia Conners nell’agosto 2011 e insieme hanno un figlio. La coppia è però molto riservata e sta bene attenta a non condividere troppo della propria vita privata.

L’età e l’altezza di Walton Goggins

10. Walton Goggins è nato il 10 novembre 1971 a Birmingham, Alabama, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,78 metri.

Fonti: IMDbEWMen’sHealt

Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

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Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Tra le più iconiche attrici di fine anni Novanta e primi anni Duemila, Sarah Michelle Gellar è entrata nei cuori di un’intera generazione grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri, divenuta un modello imprescindibile. Oltre questo suo popolare lavoro, l’attrice è ricordata per la partecipazione ad alcuni film horror e thriller divenuti autentici cult, ma anche ad altri progetti che – seppur di minor rilievo – hanno dimostrato quanto i suoi fan siano sempre pronti a seguirla e sostenerla.

I film e i programmi TV di Sarah Michelle Gellar

1. Ha recitato in note serie TV. L’attrice ha iniziato a recitare per il piccolo schermo ottenendo una prima popolarità grazie alle soap opera Swans Crossing (1992) e La valle dei pini (1993-1995). Diventa però un’autentica celebrità interpretando il ruolo della protagonista in Buffy l’ammazzavampiri, andata in onda dal 1997 al 2003. Prende parte anche alle serie Angel (1999-2000) e Sex and the City (2000), per poi tornare sul piccolo schermo per Ringer (2011-2012), The Crazy Ones (2013-2014), dove recita accanto a Robin Williams e The Big Bang Theory (2019), prendendo parte all’ultimo episodio dell’ultima stagione.

2. Ha preso parte a noti film. Gellar ottiene una buona popolarità anche sul grande schermo prendendo parte ai film So cosa hai fatto (1997) e Scream 2 (1997). Successivamente ha recitato in Semplicemente irresistibile (1999), Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi (1999), Harvard Man (2001) e i film Scooby-Doo (2002) e Scooby-Doo 2 – Mostri scatenati (2004). Ha poi recitato negli horror The Grudge (2004) e The Grudge 2 (2006), per poi recitare in L’incubo di Joanna Mills (2006), Southland Tales – Così finisce il mondo (2006), Suburban Girl (2007), The Air I Breathe (2007), Possession (2009) e Veronika Decides to Die (2009).

I film e le serie di oggi di Sarah Michelle Gellar

Di recente, l’attrice è tornata sul grande schermo con un piccolo ruolo in Clerks III (2022) e il film Do Revenge (2022). Ha inoltre preso parte alle serie Wolf Pack (2023) e Dexter: Original Sin (2024-2025) e ha dato voce a Teela nella serie animata Masters of the Universe: Revelation (2021).

Sarah Michelle Gellar è Buffy l’ammazzavampiri

3. Inizialmente si era proposta per un altro ruolo. Sebbene oggi sia impossibile immaginarla in un ruolo diverso da quello di Buffy, Sarah Michelle Gellar ha raccontato di aver inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Cordelia Chase, mentre Charisma Carpenter, che ha poi interpreta Cordelia, ha fatto il provino per il ruolo di Buffy. I produttori della serie, infatti, ritennero più opportuno che invertire le due attrici, assegnando così il ruolo di Buffy alla Gellar.

4. Ha mantenuto un profilo basso. Sarah Michelle Gellar si è tenuta volutamente lontana dai riflettori durante le riprese, in modo che gli spettatori più giovani non vedessero immagini di lei – e dunque di Buffy – intenta a bere o fumare. L’attrice, consapevole del grande seguito tra le giovani generazione, decise di impegnarsi per non mandare loro messaggi sbagliati e non rischiare di far sì che i suoi ammiratori potessero acquisire abitudini sbagliate pur di imitarla.

5. Ha discusso con una sua collega. Nonostante lo studio di produzione fosse intenzionato a rinnovare la serie per un’ottava stagione, Sarah Michelle Gellar e Joss Whedon si dissero contrari. L’attrice ha poi annunciato che la settima stagione sarebbe stata l’ultima in un’intervista a Entertainment Weekly. Nessuno dei suoi compagni di cast ne era a conoscenza. Alyson Hannigan, in particolare, si arrabbiò molto e incolpò la Gellar di averle tolto il lavoro. C’è voluto un po’ di tempo per le due per riconciliarsi.

Sarah Michelle Gellar ha recitato in Scooby-Doo!

6. Ha odiato il costume del suo personaggio. Nel film live-action Scooby-Doo! l’attrice ha interpretato Daphe. Per il ruolo, ha dovuto indossare una parrucca rossa – in quanto ancora impegnata sul set di Buffy l’ammazzavampiri. Ma ciò che ha davvero infastidito l’attrice è stato il costume viola, tipico del personaggio. In particolare, non sopportava gli stivali che era costretta ad indossare. Ogni volta che terminava una ripresa, dunque, se li toglieva per mettersi delle più comode sneakers.

Sarah Michelle Gellar in Dexter

7. Ha un ruolo ricorrente nella serie. In Dexter: Original Sinserie prequel di Dexter, l’attrice interpreta Tanya Martin, responsabile della scientifica della polizia di Miami che offre a Dexter un tirocinio. Per la Gellar partecipare a questo franchise è un sogno divenuto realtà, in quanto si è sempre detta fan della serie originale e di essere rammaricata per non avervi potuto prendere parte. Questa serie prequel, inoltre, le ha permesso di cimentarsi con un personaggio diverso da quelli che ha interpretato in passato. “È una donna d’affari. Inizierà ad aprirsi un po’ su cosa questo significhi e su quanto fosse difficile in quel periodo“.

Il marito e i figli di Sarah Michelle Gellar

8. Ha conosciuto suo marito sul set. Dal 1º settembre 2002 l’attrice è sposata con l’attore Freddie Prinze Jr., conosciuto nel 1997 sul set di So cosa hai fatto. I due avevano iniziato a frequentarsi nel 2000 e si erano ufficialmente fidanzati nel 2001. Il matrimonio si è tenuto in Messico a El Careyes Beach Resort. La coppia ha poi avuto due figli: Charlotte Grace, nata il 19 settembre 2009, e Rocky James, nato il 20 settembre 2012.

9. Hanno recitato insieme una seconda volta. Il regista di Scooby-Doo!, Raja Gosnell, voleva una coppia reale per interpretare Daphne e Fred. La sua prima scelta è stata proprio Sarah Michelle Gellar e Freddie Prinze Jr.. Inizialmente, però, Prinze Jr. non voleva fare il film perché riteneva che non sarebbe stato all’altezza dei cartoni animati di Scooby-Doo, ma la Gellar lo convinse a partecipare e poterono così condividere nuovamente il set.

L’età e l’altezza di Sarah Michelle Gellar

10. Sarah Michelle Gellar è nata il 14 aprile del 1977 a New York, New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.

Fonti: IMDbTVLine

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

L’attore Nathan Fillion ha costruito negli anni una carriera di tutto rispetto, partecipando a film di grandi autori e serie TV di successo. Grazie ai suoi ruoli ha saputo conquistare l’attenzione di critica e pubblico, venendo apprezzato per la sua capacità di cambiare in base al ruolo e al contesto. Apparso in film più celebri di quello che si potrebbe pensare, l’attore è oggi presenza ricorrente nell’industria hollywoodiana.

Ecco 10 cose che non sai di Nathan Fillion.

I film e i programmi TV di Nathan Fillion

The Rookie Nathan Fillion

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1998 con il film Salvate il soldato Ryan, di Steven Spielberg. Successivamente prende parte a Sbucato dal passato (1999), Dracula’s Legacy – Il fascino del male (2000), Serenity (2005), Slither (2006), Waitress – Ricette d’amore (2007), Trucker (2008), Super – Attento crimine!!! (2010), Molto rumore per nulla (2012), Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri (2013), Guardiani della Galassia Vol. 1 (2014) e Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017).

I film di oggi di Nathan Fillion

Tra i film più recenti in cui l’attore ha recitato si annoverano Night Hunter (2018), The Suicide Squad – Missione suicida (2021), Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023) e Superman (2025), diretto ancora una volta dall’amico James Gunn.

2. È noto per alcune serie TV. Altrettanto ricca è la carriera televisiva dell’attore, che ha inizio nel 1994 con la soap opera Una vita da vivere (1994). Successivamente è tra i protagonisti di Due ragazzi e una ragazza (1998-2001), e appare poi in alcune puntate delle serie Buffy l’ammazzavampiri (2003), Miss Match (2003), Firefly (2002-2003), e Desperate Housewives (2007-2008). Dal 2009 al 2016 ricopre il ruolo di protagonista della serie Castle, grazie al quale ottiene una grande fama. Partecipa inoltre anche a puntate di Community (2014), The Big Bang Theory (2015), Modern Family (2016-2018), Santa Clarita Diet (2017-2018) e Una serie di sfortunati eventi (2018). Dal 2018 è il protagonista della serie The Rookie, nel ruolo di John Nolan. Prossimamente sarà poi in in Lanterns.

3. Si è cimentato anche nel doppiaggio. L’attore è celebre anche come doppiatore, e negli anni ha prestato la sua voce a film d’animazione come Monster University (2013), Cars 3 (2017), The Death of Superman (2018) e il suo sequel Reign of the Supermen (2019). Ha inoltre doppiato Hal Jordan in diversi film DC animati, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo (2011), Justice League: Doom (2012), Justice League: The Flashpoint Paradox (2013) e Justice League – Il Trono di Atlantide (2015). Ha poi dato voce a Headpool in Deadpool & Wolverine (2024). Ha anche doppiato serie animate come Gravity Falls (2015), Rick and Morty (2017), Big Mouth (2017-2018) e American Dad! (2016-2021) e Monster & Co. la serie – Lavori in corso! (2024.

Nathan Fillion Guy Gardner

Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman

4. Non è la sua prima esperienza come “Lanterna Verde”. Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman, ma non è la sua prima esperienza con questo iconico corpo intergalattico. In passato, l’attore ha infatti dato voce a Hal Jordan – un’altra celebre Lanterna Verde – in diversi film d’animazione DC, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo e Justice League: Doom. Grande fan dell’universo DC, Fillion interpreta ora Guy Gardner, una Lanterna Verde nota per il suo atteggiamento arrogante e impulsivo. Questo segna il suo debutto in live-action nel DCU, aprendo la strada a un ruolo ricorrente anche nella serie Lanterns in sviluppo.

5. Ha lavorato attivamente all’aspetto del personaggio. Per prepararsi al ruolo di Guy Gardner in Superman, Fillion ha poi lavorato fianco a fianco con Gunn per costruire un personaggio fedele ai fumetti ma con un tocco personale.  L’attore ha dunque insistito per mantenere l’iconico taglio a scodella biondo di Gardner, ritenendolo essenziale per la fedeltà al look canonico. Fillion ha anche voluto che il costume avesse un aspetto volutamente “retrò” e kitsch, riflettendo l’ego ingombrante del personaggio e distinguendolo dalle altre Lanterne Verdi.

Nathan Fillion e i cameo in Guardiani della Galassia

6. Ha avuto un cameo in tutti e tre i film. Fillion ha avuto ruoli cameo in tutti e tre i film dei Guardiani della Galassia, diretti dall’amico James Gunn. Nel primo film presta la voce a un alieno mostruoso nella prigione di Kyln, che aggredisce Peter Quill. In Guardiani della Galassia Vol. 2 era stato girato un cameo come Simon Williams, alias Wonder Man, in alcuni finti poster cinematografici, poi tagliati dal montaggio finale. In Guardiani della Galassia Vol. 3 appare finalmente in carne e ossa come Maestro Karja, capo della sicurezza dell’Orgosfera, in una scena ricca d’umorismo.

Nathan Fillion e Stana Katic in Castle

7. Aveva un difficile rapporto con la sua co-protagonista. Nathan Fillion e Stana Katic sono stati i volti iconici della serie Castle, interpretando rispettivamente lo scrittore Richard Castle e la detective Kate Beckett, una coppia amatissima dal pubblico. Tuttavia, dietro le quinte il loro rapporto era tutt’altro che idilliaco. Diverse fonti hanno riportato che tra i due attori esisteva una forte tensione, al punto che arrivavano a non parlarsi nemmeno fuori dalle riprese. Sebbene ufficialmente si sia parlato di tagli di budget come causa della sua uscita, l’addio di Stana Katic dopo l’ottava stagione è stato attribuito anche a questi problemi personali irrisolti.

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Nathan Fillion in Modern Family

8. Era nervoso all’idea di dover interpretare un ruolo comico. Nathan Fillion ha interpretato Rainer Shine, un meteorologo vanesio e affascinante, in sei episodi di Modern Family tra stagione 8 e 9, tra cui “Weathering Heights” e “Thanksgiving Jamboree”. Phil Dunphy lo ammira come una celebrità locale, ma la trama si complica quando Shine inizia a frequentare sua figlia Haley, generando situazioni imbarazzanti e comiche. Curiosamente, Fillion ha ammesso di essere stato piuttosto nervoso prima della lettura in gruppo della sceneggiatura, nonostante la lunga carriera comica.

Nathan Fillion ha una moglie?

9. È single. Nathan Fillion non è mai stato sposato e, attualmente, è single. Nel corso degli anni ha avuto diverse relazioni importanti, tra cui con Vanessa Marcil, Mikaela Hoover, Christina Ochoa e Krista Allen, ma nessuna è sfociata in matrimonio. Da queste relazioni sentimentali, l’attore non ha avuto figli. Fillion ha ammesso in alcune interviste di sentirsi sfortunato in amore e di non aver ancora trovato la persona giusta, preferendo nel mentre dedicarsi alla carriera.

L’età e l’altezza di Nathan Fillion

10. Nathan Fillion è nato a Edmonton, Canada, il 27 marzo 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 187 centimetri.

Fonte: IMDb

Apple TV+ ha ricevuto un record di 81 nomination alla 77ª edizione degli Emmy Awards

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Apple TV+ ha ricevuto un record di 81 nomination alla 77ª edizione degli Emmy Awards distribuite su 14 titoli originali. Scissione è risultata la serie più nominata dell’anno, con 27 candidature, mentre The Studio ha fatto la storia diventando la comedy d’esordio più nominata di sempre, con 23 nomination totali.

Inoltre, grazie alle nomination per le migliori serie drammatiche (“Slow Horses”) e comedy (“Shrinking”), Apple TV+ è l’unica piattaforma ad aver ottenuto più titoli candidati contemporaneamente nelle categorie Miglior Serie Comica e Miglior Serie Drammatica.
Apple ha anche conquistato il maggior numero di nomination attoriali di qualsiasi altro network quest’anno, con 31 candidature nelle categorie di recitazione.

«Tutti in Apple stanno celebrando il talento, la creatività e il lavoro straordinario di tutti i nostri candidati agli Emmy», ha dichiarato Zack Van Amburg, responsabile Worldwide Video di Apple.

«“Scissione” e “The Studio” hanno superato ogni nostra aspettativa, ottenendo il maggior numero di nomination nelle categorie drama e comedy, insieme ai fenomenali “Shrinking” e “Slow Horses”.

Queste serie hanno saputo toccare il cuore del pubblico in tutto il mondo e siamo estremamente grati all’Academy of Television Arts & Sciences per aver riconosciuto l’ampiezza e la qualità delle storie che per noi è stato un onore sostenere. Rivolgiamo le nostre più sentite congratulazioni a tutti i candidati di oggi».

«Quest’anno da record rappresenta una pietra miliare per Apple e siamo particolarmente orgogliosi dell’impatto continuo che le nostre straordinarie serie candidate – “Scissione”, “The Studio”, “Shrinking” e “Slow Horses” – stanno avendo sul pubblico di tutto il mondo», ha dichiarato Jamie Erlicht, responsabile Worldwide Video di Apple. «Queste nomination celebrano una narrazione coraggiosa, performance eccezionali e un’artigianalità straordinaria, e siamo profondamente grati alla Television Academy per aver riconosciuto il lavoro di questi creatori visionari».

“Scissione” domina come la serie più nominata dell’anno, con 27 candidature totali, tra cui:

  • Miglior Serie Drammatica

  • Miglior Attore Protagonista per Adam Scott

  • Miglior Attrice Protagonista per Britt Lower

  • Miglior Regia per Ben Stiller e Jessica Lee Gagné

  • Miglior Sceneggiatura per Dan Erickson

La serie ha inoltre ottenuto riconoscimenti per le straordinarie interpretazioni di: Zach Cherry, Tramell Tillman, John Turturro, Patricia Arquette, Jane Alexander, Gwendoline Christie e Merritt Wever, oltre a diverse candidature in categorie tecniche legate alla produzione.

Con il maggior numero di nomination mai ottenute da una comedy d’esordio nella storia, oltre a quella per Miglior Serie Comica, “The Studio” ottiene le candidature per:

  • Miglior Attore Protagonista, Regia e Sceneggiatura per Seth Rogen

  • Miglior Attore Non Protagonista per Ike Barinholtz

  • Miglior Attrice Non Protagonista per Kathryn Hahn e Catherine O’Hara

La serie ha inoltre conquistato cinque delle sei nomination nella categoria Miglior Attore Ospite, inclusi i primi riconoscimenti attoriali di sempre per i registi Martin Scorsese e Ron Howard, accanto a Bryan Cranston, Dave Franco e Anthony Mackie. Anche Zoë Kravitz riceve una nomination come Miglior Attrice Ospite.

Come Closer: dal 28 Agosto al cinema con Fandango, ecco il trailer

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Vincitore del Viewpoints Award al Tribeca Film Festival 2024 – uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al cinema indipendente – Come Closer ha già ottenuto 14 nomination in festival internazionali in tutto il mondo. Tom Nesher è stata selezionata da Variety tra i “10 Directors to Watch” del 2025un riconoscimento che celebra i talenti emergenti del panorama cinematografico internazionale.

La ventenne Eden, dopo l’improvvisa morte dell’amato fratello, prende misure estreme per riempire il vuoto che si è creato nella sua vita. Quando scopre che il fratello aveva una ragazza di cui lei non sapeva nulla, queste misure assumono una svolta passionale e pericolosa.

La trama di Come Closer

Come Closer è una potente esplorazione del lutto, un intenso ritratto di dolore, desiderio e rinascita, ed è basato sulla storia autobiografica della regista Tom Nesher che firma anche la sceneggiatura.

Interpretata dalla giovane Lia Elalouf, al suo debutto sul grande schermo, Eden è una ragazza profondamente legata al fratello. La sua improvvisa scomparsa in un tragico incidente sconvolge ogni equilibrio. Nel tentativo disperato di colmare quel vuoto, Eden si immerge nella vita segreta del fratello, fino a incontrare la fidanzata di cui lui non le aveva mai parlato. Quello che nasce tra le due giovani donne è un legame tanto intenso quanto pericoloso, che sfida i confini del dolore, dell’identità e del desiderio.

Venice Immersive: la selezione ufficiale di Venezia 82

Venice Immersive: la selezione ufficiale di Venezia 82

Si è conclusa la selezione delle opere per Venice Immersive, la sezione dedicata alla XR – Extended Reality dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2025) della Biennale di Venezia. Inaugurata nel 2017, Venice Immersive rappresenta la prima competizione di opere in XR – Extended Reality realizzata nell’ambito di un festival internazionale. Il programma ufficiale si svolgerà alla Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio), a pochi minuti di distanza dal Lido di Venezia, nelle seguenti date:

● 26 agosto (pomeriggio): preview stampa
● 27 agosto – 6 settembre: apertura a tutti gli accreditati

Venice Immersive è interamente dedicata ai media immersivi e include tutti i mezzi di espressione creativa XR – Extended Reality: video immersivi, realtà virtuale e mista, mondi virtuali e installazioni immersive.

La sezione Venice Immersive dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si avvale del supporto di VRChat.

Venice Immersive presenterà 69 progetti da 27 paesi:
● 30 progetti in Concorso, con una selezione di 21 prime mondiali e 9 prime internazionali dei migliori lavori immersive del mondo;
● 34 progetti Fuori Concorso, i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra; questa sezione è suddivisa in:
o Best of Experiences, 11 progetti
o Best of Worlds, 23 progetti, creati da artisti indipendenti da tutto il mondo sulla piattaforma VRChat, un ecosistema di mondi virtuali presentati tramite visite guidate immersive;

● 5 progetti sviluppati nel corso di Biennale College Cinema – Immersive: 1 progetto realizzato grazie al grant della nona edizione, 4 progetti sviluppati nell’ambito delle precedenti edizioni del workshop internazionale.

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Realtà Virtuale (VR). La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, nella cornice dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded ha rappresentato nelle edizioni 2020 e 2021 un impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte anche in anni di necessario distanziamento. Con l’edizione 2022 la sezione, rinominata Venice Immersive, è tornata sull’isola, rinnovata e accresciuta. Fin dalle primissime edizioni, la sezione si è afferm
ata sulla scena come un evento unico, la più significativa manifestazione annuale dedicata alle arti e ai media immersivi.

Tutti gli accreditati della Mostra avranno accesso a tutti i titoli del programma. Inoltre, sarà disponibile uno speciale Accredito Venice Immersive riservato alle persone interessate, maggiori di 18 anni, che permetterà la visione dei progetti selezionati ed è disponibile in tre formati:
Accredito Venice Immersive (€ 40): valido per 2 giorni
Accredito Venice Immersive (€ 60): valido per 5 giorni
Accredito Venice Immersive (€ 100): valido dal 27 agosto al 6 settembre

Tutte le informazioni sugli accrediti Venice Immersive sono disponibili sul sito ufficiale al link: https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/accredito-venice-immersive

La Giuria internazionale di Venice Immersive 2025 è composta da:
● Eliza McNitt – presidente: (USA) McNitt è una scrittrice e regista. Una pioniera nello storytelling immersivo, finalista all’Emmy Award e vincitrice del Premio Miglior VR (Storia Immersiva) alla 75. Mostra del Cinema di Venezia. Tra astronauti e astrofisica, McNitt esplora la collisione cosmica di scienza e arte. È la creatrice di Spheres, un viaggio in realtà virtuale alla scoperta delle canzoni segrete che suonano nell’universo. Un progetto realizzato con la produzione esecutiva del regista Darren Aronofsky e con un cast stellare, tra cui Millie Bobby Brown, Jessica Chastain e Patti Smith. Spheres è stata un’opera che ha fatto la storia, poiché è stata la prima acquisizione di un’esperienza VR avvenuta nella cornice del Sundance. Il suo ultimo cortometraggio, Ancestra, è stato realizzato in collaborazione con Primordial Soup (casa di produzione di proprietà di Darren Aronofsky) e Google DeepMind. È un’opera che mescola la recitazione live-action insieme all�
�IA generativa, raccontando la storia di una madre incinta che, per salvare la vita di sua figlia, attinge alla forza cosmica della Storia: dalle matriarche del passato fino alle stelle morenti. Le opere di McNitt sono state presentate nei principali festival del mondo: Sundance, SXSW, AFI Fest, Cannes, CPH:DOX, Tribeca, Telluride, e Venezia.
● Gwenael François: (Francia/Lussemburgo) François è un regista e produttore, nonché cofondatore dello studio Skill Lab, in Lussemburgo. Ha diretto cortometraggi e videoclip musicali che mescolano creatività e tecnologia. Per la realtà virtuale ha diretto esperienze interattive, tra cui Errances, un viaggio a bordo di un treno futuristico, con musica elettronica del genere synthwave (Fivars 2023, Siggraph 2024, Bifan 2024), e Oto’s planet, un racconto spaziale interattivo che sta facendo il giro dei principali festival (Premio Speciale della Giuria Venice Immersive 2024, Ginevra 2024, Webby Awards 2025, Canadian Screen Awards 2025). Ora sta sviluppando una nuova esperienza in realtà estesa (XR) intitolata Tachychronia: un viaggio attraverso la percezione del tempo e la ricerca dell’amore. François collabora con artisti da tutto il mondo, e sviluppa la sua creatività attraverso l’innovazione.
● Boris Labbé: (Francia) Ex-allievo all’École supérieure d’art de Tarbes e all’École de cinéma d’animation d’Angoulême, i lavori di Labbé (francese, classe 1987) hanno compiuto rapidamente il giro del mondo, sia in occasione di mostre d’arte contemporanea che di festival cinematografici internazionali o concerti audiovisivi. Il suo cortometraggio La Chute è stato selezionato per una proiezione speciale alla Settimana della Critica del Festival di Cannes nel 2018. Nel 2020 ha poi collaborato con il coreografo Angelin Preljocaj e ha firmato la scenografia video dello spettacolo Il lago dei cigni. I suoi film e le sue installazioni video hanno ricevuto una settantina di premi e riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui il Golden Nica Animation all’Ars Electronica Festival di Linz e il Grand Prix al Japan Media Arts Festival di Tokyo. Tra il 2023 e il 2024 ha sviluppato e diretto due progetti immersivi: Ito Meikyū, la sua prima opera con la realtà virtuale (prodotta da Sacreb
leu Productions e Les Films Fauves) e Glass House, una scenografia video in collaborazione con il compositore Lucas Fagin (prodotta dall’Ensemble Cairn).
Nel 2024 Ito Meikyū ha ricevuto il Grand Premio Venice Immersive all’81. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La Giuria di Venice Immersive 2025 assegnerà i seguenti premi:
● Gran Premio Venice Immersive
● Premio Speciale della Giuria Venice Immersive
● Premio per la Realizzazione Venice Immersive

VENICE IMMERSIVE
In Concorso

LA MAGIE OPÉRA
di JONATHAN ASTRUC
Francia / 25’ / installazione, virtual reality

1968
di ROSE BOND
USA / 9’ / installazione, virtual reality

LA TRISTE HISTOIRE DE LA PETITE SOURIS QUI VOULAIT ABSOLUMENT DEVENIR QUELQU’UN (THE SAD STORY OF THE LITTLE MOUSE WHO WANTED TO BECOME SOMEBODY)
di NICOLAS BOURNIQUEL
Francia, Germania, Belgio / 30’ / virtual reality

CREATION OF THE WORLDS
di KRISTINA BUOŽYTĖ, VITALIJUS ŽUKAS
Lituania / 28’ / virtual reality

FACE JUMPING
di DANNY CANNIZZARO, SAMANTHA GORMAN
USA / 25’ / virtual reality

JEONYEOK 8SI WA GOYANGI (8PM AND THE CAT)
di MINHYUK CHE
Corea del Sud / 14’ / virtual reality

THE CLOUDS ARE TWO THOUSAND METERS UP
di SINGING CHEN
Taipei, Germania / installazione, virtual reality

DARK ROOMS
di MADS DAMSBO, ANNE SOFIE STEEN SVERDRUP
Danimarca, Germania, Taipei / 35’ / installazione, virtual reality

THE GREAT ORATOR
di DANIEL ERNST
Paesi Bassi / 40’ / virtual reality

HEARTBEAT – SON CŒUR A TROUVÉ SA CADENCE DANS LE SILENCE DES RENCONTRES
di FANNY FORTAGE
Francia / 10’ / installazione immersiva

THE BIG CUBE
di MENGHUI HUANG
Finlandia, Belgio, Cina, Portogallo / 7’ / virtual reality

MIRAGE
di NAIMA KARIM, ALEENA HANIF
Arabia Saudita, Paesi Bassi, Bosnia ed Erzegovina / 8’ / virtual reality

REFLECTIONS OF LITTLE RED DOT
di CHLOÉ LEE
Germania, USA / 40’ / installazione, mixed reality

L’OMBRE (THE SHADOW)
di BLANCA LI, EDITH CANAT DE CHIZY
Francia, Taipei / 60’ / installazione, mixed reality, performance live

ASTEROID
di DOUG LIMAN
USA, Canada / 30’ / installazione, virtual reality

THE TIME BEFORE
di LEO METCALF, MICHAEL GOLEMBEWSKI
Regno Unito / 15’ / virtual reality

DANSE DANSE DANSE – MATISSE (DANCE DANCE DANCE – MATISSE)
di AGNÈS MOLIA, GORDON
Francia / 10’ / virtual reality

LESS THAN 5GR OF SAFFRON
di NÉGAR MOTEVALYMEIDANSHAH
Francia / 7’ / virtual reality

EMPATHY CREATURES
di MÉLODIE MOUSSET
Svizzera / 10’ / installazione, virtual reality

LA FILLE QUI EXPLOSE VR (THE EXPLODING GIRL VR)
di CAROLINE POGGI, JONATHAN VINEL
Francia / 20’ / virtual reality

BLUR
di CRAIG QUINTERO, PHOEBE GREENBERG
Canada, Taipei / 50’ / installation, virtual reality, live performance

BLACK CATS & CHEQUERED FLAGS
di ELISABETTA ROTOLO, SIOBHAN MCDONNELL
Italia / 20’ / installazione, mixed reality, virtual reality

EDDIE AND I
di MAYA SHEKEL
Israele, Germania, Francia / 25’ / virtual reality

COLLECTIVE BODY
di SARAH SILVERBLATT-BUSER
Francia, USA / 20’ / installazione, virtual reality

ALIEN PERSPECTIVE
di JUNG AH SUH, CRISTINA RAMBALDI
USA, Italia / 15’ / installazione, virtual reality

THE GREAT ESCAPE
di JOREN VANDENBROUCKE
Belgio, Lussemburgo / 20’ / virtual reality

A LONG GOODBYE
di KATE VOET, VICTOR MAES
Belgio, Lussemburgo, Belgio / 35’ / installazione, virtual reality

IF YOU SEE A CAT
di ATSUSHI WADA
Giappone / 37’ / virtual reality

MULAN2125
di MO HUANG
Cina / 56’ / virtual reality

SENSE OF NOWHERE
di HSIN-HSUAN YEH
Taipei, Finlandia, Belgio, Portogallo, Francia / 30’ / virtual reality

Fuori Concorso
(i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra)

Best of Experiences

WALL TOWN WONDERS
di IVES AGEMANS
Belgio / 30’ / mixed reality

ONE TRUE PATH, PART 1
di BALTHAZAR AUXIETRE
Francia/ 90’ / virtual reality

SUBMERGED
di EDWARD BERGER PER APPLE
USA/ 17’ / film immersivo

GHOST TOWN
di FIREPROOF GAMES
Regno Unito / 300’ / virtual reality

ADVENTURE: ICE DIVE
di CHARLOTTE MIKKELBORG PER APPLE E ATLANTIC STUDIOS
USA, Iceland / 15’ / film immersivo

ANCESTORS
di STEYE HALLEMA
Paesi Bassi / 70’ / installazione immersiva

LILI
di NAVID KHONSARI, VASSILIKI KHONSARI
USA, Regno Unito, Francia / 30’ / installazione immersiva

ON THE OTHER EARTH
di WAYNE MCGREGOR
Regno Unito / 50’ / installazione immersiva, mixed reality

THE MIDNIGHT WALK
di OLOV REDMALM, KLAUS LYNGELED
Svezia, Brasile, India / 360’ / virtual reality

D-DAY: THE CAMERA SOLDIER
di CHLOÉ ROCHEREUIL
Francia, USA / 22’ / virtual reality

CONSTANTINOPOLIAD
di SISTER SYLVESTER, NADAH EL SHAZLY
Regno Unito, Grecia/ 55’ / installazione immersiva

Best of Worlds
NATURA’S QUEENDOM di Anders Fray, Starheart
CYBERLOVE | A7 di Artsy Glitch
UNCANNY LOUNGE di Christopher Lane Davis, Rick Treweek
RITUAL di DrMorro
THE COLONY – FLAT 804 di Glory Nya
EXHIBITION ⁄ BACK SEEING di haruki_haru
WHAT IS VIRTUAL ART – VOLUME 1 di Jessien
THE REALITY OF HOPE di Joe Hunting
NEURON di Juice…
YORUTOUGE di mikkabouzu / Kikuo
FLAT EARTH di Niko Lang
EXPERIENCE di NOOTAU
POWDERGAME di Pema Malling
LIGHT AQUARIUM di phi16
BREAK 15˸ ARCANUM di PK / rekluma
VENT. di Premium²
FZMZ POINT ZERO di ReeeznD
SCALE JOURNEY di S_Asagiri
SHINONOME BALLOON – di sakanaplus
DRACULA’S CASTLE di Tanner White
MIRAGE di TOKYO WAIYOZ
NEOWORLDS di Widget365
FLASHING WARNING di xlxxl

Biennale College Cinema – Immersive – Fuori Concorso

RI-LANCIA LUIGI BROGLIO (RE-LAUNCHING LUIGI BROGLIO)
di VINCENZO CAVALLO
Italia / 33’ / installazione, virtual reality
Sviluppato nell’ambito di Biennale College Cinema Immersive 9. edizione (2024/2025)

OUT OF NOWHERE
di KRIS HOFMANN, ANDREAS WUTHE
Austria, Germania / 10’ / virtual reality

HAPPY SHADOW
di PEI-YING LIN, TING-RUEI SU
Taipei / 25’ / installazione, virtual reality

MNEMOSYNE
di WUER
Giappone, Cina / 35’ / installazione, virtual reality

FIRST VIRTUAL SUIT
di KAZUKI YUHARA
Giappone / 35’ / installazione, virtual reality

VENICE PRODUCTION BRIDGE – VENICE IMMERSIVE MARKET

La quarta edizione del Venice Immersive Market (28 agosto – 3 settembre), organizzato nell’ambito del Venice Production Bridge, si terrà alla Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio).

Il Venice Immersive Market riunisce tutte le attività immersive del Venice Production Bridge che si svolgono durante la 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Queste attività includono: la presentazione dei progetti immersivi del Venice Gap-Financing Market e di Biennale College Cinema Immersive, tramite incontri one-to-one; presentazioni ed eventi di networking dedicati a tematiche specializzate; un’area espositiva per istituzioni, fondi pubblici e privati che sponsorizzano progetti VR/XR/AR, produttori, e società di produzione, distribuzione, vendita, effetti speciali e postproduzione connessi a contenuti immersivi.

L’isola ospiterà anche una serie di eventi, tra cui i Venice Production Bridge Panel e Cocktail. Saranno inoltre presenti stand internazionali che consentiranno ai partecipanti di provare personalmente esperienze e progetti immersivi, incontrare rappresentati di aziende interessate al settore e interagire con i loro servizi.

Nella sala denominata Spazio Incontri Immersivo saranno organizzati, dal 28 agosto al 3 settembre, panel e attività dedicati al mondo XR – Extended Reality.

I VPB Focus del 2025 sono il Regno Unito, con il supporto del British Film Institute; Cile, con il supporto del Ministerio de las Culturas, las Artes y el Patrimonio, Gobierno de Chile; e Marocco, con il supporto del Centre Cinématographique Marocain.

L’Isola sarà il luogo dove si potranno altresì incontrare i team (produttori e creator) dei progetti Immersive selezionati nell’ambito del Venice Gap-Financing Market (29 agosto – 31 agosto 2025):

14 PROGETTI DI STORIE IMMERSIVE:
14 progetti di Storie Immersive (11 europei e 3 da tutto il mondo), che includono progetti di finzione, documentari, di animazione e altre esperienze di installazioni interattive, compresi i 3 progetti dei VPB Focus del Regno Unito. Tutti i progetti hanno il 30% del proprio budget garantito. Questi 14 progetti terranno un live pitch nello Spazio Incontri Immersivo la mattina del 29 agosto.

10 PROGETTI BIENNALE COLLEGE CINEMA – IMMERSIVE:

10 progetti sviluppati durante il workshop di Biennale College Cinema Immersive, nona edizione, che si trovano in diverse fasi di sviluppo, dalla pre-produzione alla post-produzione. La lista completa dei progetti selezionati nell’ambito del Venice Gap-Financing Market è disponibile sul nostro sito.

(veniceproductionbridge.org/news/venice-gap-financing-market-2025-selected-projects)

I professionisti che acquistano l’accredito Industry Gold o Trade potranno richiedere incontri con i progetti selezionati, tramite il sito web ufficiale nell’area dedicata al VGFM (veniceproductionbridge.org).

Il Venice Immersive Market sarà il luogo dove incontrare istituzioni, professionisti, case di produzione, post-produzione e distribuzione, fondi pubblici e privati connessi al mondo Immersive.

Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche, la mostra al LIFF12 – Lamezia International Film Festival

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Inaugura domani, giovedì 17 luglio 2025, presso il Museo Archeologico Lametino, la mostra – prima e unica nel suo genere sul territorio – Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche.

Il LIFF12 – Lamezia International Film Festival è felice di annunciare una nuova e importantissima collaborazione, quella con Romics – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games. I due festival porteranno per la prima volta in Calabria e nel Sud dell’Italia l’arte di Dylan Dog e quella della sua curatrice.

L’esposizione è stata allestita per la prima volta a Roma, durante l’edizione 2025 del Romics, e sarà ora possibile ammirarla nuovamente a Lamezia Terme, presso il Museo Archeologico Lametino. Si tratta di un evento senza precedenti per il territorio, reso possibile grazie all’entusiasta partenariato con il museo e alla disponibilità di Romics, che si protrarrà per tutta l’estate e oltre.

Il LIFF, che da sempre racchiude in sé una doppia anima, e che oltre al cinema ha sempre ospitato eventi e personaggi di spicco del mondo del fumetto, intende omaggiare una grande autrice, nonché curatrice di uno dei fumetti più amati d’Italia, edito da Sergio Bonelli. Sotto la guida di Barbara Baraldi, l’Indagatore dell’Incubo sta percorrendo nuove, oscurissime strade, che siamo certi i tanti fan calabresi non vedono l’ora di visitare, anche attraverso la mostra Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche.

Il progetto espositivo coniuga i linguaggi della narrazione e della grafica alla valorizzazione del patrimonio culturale, insistendo nell’esplorazione della nona arte quale punto di vista per nuovi approcci alla contemporaneità.

Il Museo ancora una volta, attraverso la partecipazione al LIFF, conferma la volontà di creare reti con le associazioni e le manifestazioni culturali del territorio. Un’opportunità per dare impulso a nuove forme di comunicazione per un Museo accessibile ad un pubblico sempre più ampio”, afferma Simona Bruni Direttrice del Museo.

L’inaugurazione, alla presenza dell’autrice e curatrice Barbara Baraldi e di Franco Busatta, curatore della testata Dylan Dog Oldboy, è prevista per giovedì 17 luglio alle ore 17:30, in una serata ad ingresso gratuito. Al taglio del nastro seguiranno un talk e un firmacopie. La mostra sarà visitabile fino a ottobre presso il Museo Archeologico Lametino, al primo piano del Complesso San Domenico a Lamezia Terme.

Supergirl: al via la promozione!

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Supergirl: al via la promozione!

Con Superman appena sbarcato in sala e l’opinione pubblica tutto sommato positiva nei confronti dell’apripista del nuovo DCU, Jame Gunn guarda avanti e comincia “ufficialmente” la promozione di Supergirl che avrà un tono decisamente differente rispetto a quello del film dedicato al cugino kryptoniano.

Invece di guardare in alto a una figura aspirazionale, con Kara dovremo abituarci a guardarci intorno, alla ricerca di un “disastro totale”. Ecco come James Gunn annuncia l’arrivo nel 2026 di Supergirl.

Quello che sappiamo su Supergirl

Oltre a Milly Alcock nei panni della protagonista, Supergirl vedrà anche la partecipazione di Eve Ridley (Il problema dei 3 corpi) nel ruolo di Ruthye Mary Knolle e Matthias Schoenaerts (The Old Guard) nel ruolo del malvagio Krem delle Colline Gialle. Più recentemente, la star di Aquaman Jason Momoa si è unita al cast nel ruolo di Lobo. Anche Krypto il Supercane dovrebbe avere un ruolo importante nella storia. Le ultime aggiunte al cast sono state David Krumholtz ed Emily Beecham nei ruoli dei genitori di Kara, Zor-El e Alura.

La Warner Bros. ha annunciato che la nostra nuova Ragazza d’Acciaio prenderà il volo il 26 giugno 2026.

Questa interpretazione di Kara Zor-El si dice sia una “versione meno seria e più provocatoria dell’iconica supereroina”, poiché Gunn cerca di allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in particolare dalla longeva serie CBS/CW interpretata da Melissa Benoist”.

Secondo una breve sinossi, questa storia seguirà Kara mentre “viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una ricerca omicida di vendetta”. L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta attualmente lavorando alla sceneggiatura di Supergirl. La regia verrà firmata da Craig Gillespie.

Supergirl ha esordito in Superman.

Stranger Things 5: il teaser trailer dell’ultima stagione

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Stranger Things 5: il teaser trailer dell’ultima stagione

È da oggi disponibile il teaser trailer della quinta stagione di Stranger Things. L’atteso capitolo conclusivo della serie debutterà su Netflix in tre volumi: il Volume 1 il 27 novembre (ep.1-4), il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre e il Finale il 1º gennaio 2026, tutti alle 2 del mattino (ora italiana).

Autunno 1987. Hawkins è rimasta segnata dall’apertura dei portali e i nostri eroi sono uniti da un unico obiettivo: trovare e uccidere Vecna, che è svanito nel nulla: non si sa dove si trovi né quali siano i suoi piani. A complicare la missione, il governo ha messo la città in quarantena militare e ha intensificato la caccia a Undici, costringendola a nascondersi di nuovo. Con l’avvicinarsi dell’anniversario della scomparsa di Will si fa strada una paura pesante e familiare. La battaglia finale è alle porte e con essa un’oscurità più potente e letale di qualsiasi altra situazione mai affrontata prima. Per porre fine a quest’incubo è necessario che il gruppo al completo resti unito, per l’ultima volta.

INFORMAZIONI SU STRANGER THINGS 5

Stranger Things 5 arriverà su Netflix in tre imperdibili appuntamenti: il Volume 1 (ep. 1-4) uscirà il 26 novembre, il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre e l’Episodio Finale il 1º gennaio. Tutti e tre i volumi saranno disponibili a partire dalle ore 02:00 del mattino (ora italiana).

Creata dai Duffer Brothers, Stranger Things è prodotta da Upside Down Pictures & 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori esecutivi, insieme a Shawn Levy di 21 Laps Entertainment e Dan Cohen.

Il cast include Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Jamie Campbell Bower (Vecna), Cara Buono (Karen Wheeler), Amybeth McNulty (Vickie), Nell Fisher (Holly Wheeler), Jake Connelly (Derek Turnbow), Alex Breaux (tenente Akers) e Linda Hamilton (dottoressa Kay).

After the Hunt: trailer del film di Luca Guadagnino con Julia Roberts

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Julia Roberts è una professoressa coinvolta in uno scandalo #MeToo nel trailer del prossimo dramma psicologico di Luca Guadagnino After the Hunt. Il film, vietato ai minori, vede la partecipazione anche di Andrew Garfield e della rivelazione di “The BearAyo Edebiri, oltre agli attori frequenti collaboratori di Guadagnino Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny in ruoli secondari. La sceneggiatura è di Nora Garrett.

Secondo la sinossi, After the Hunt segue una professoressa universitaria (Roberts) che “si trova a un bivio personale e professionale quando una studentessa modello (Edebiri) muove un’accusa contro uno dei suoi colleghi (Garfield), minacciando di rivelare un oscuro segreto del suo passato”.

Il trailer, teso, si apre con il personaggio di Garfield, Hank, che attacca la Generazione Z. “Tutta la vostra generazione ha paura di dire la cosa sbagliata”, dice. “Da quando offendere qualcuno è diventato il peccato capitale per eccellenza?” “Forse è più o meno nello stesso periodo in cui la vostra generazione ha iniziato a fare generalizzazioni radicali sulla nostra?”, ribatte Maggie di Edebiri.

Il trailer accenna alle ossessioni di Hank e Maggie per il professore di Roberts, prima di prendere una svolta quando Maggie si presenta alla sua porta in stato confusionale. Confida al personaggio di Roberts che Hank l’ha aggredita sessualmente, mentre lui sostiene che lei ha copiato in classe. Le accuse culminano in un acceso scandalo. “È semplicemente incredibile per me che una giovane donna nera possa essere aggredita e che tutti questi bianchi trovino il modo di farla passare per loro stessi”, dice Maggie di Edebiri nel trailer.

After the Hunt è stato prodotto da Guadagnino, Brian Grazer, Jeb Brody e Allan Mandelbaum. Tra i produttori esecutivi figurano Garrett, Karen Lunder, Justin Wilkes e Alice Dawson.

Il volto di Galactus è (quasi) completamente svelato nel nuovo spot di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

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L’ultimo spot televisivo di I Fantastici Quattro: Gli Inizi mostra ancora di più la Prima Famiglia Marvel in azione, mentre si raduna per combattere contro il Divoratore di Mondi, Galactus.

Guardate attentamente e, quando la Torcia Umana si accende e attacca il cattivo, otteniamo la nostra migliore occhiata al volto di Galactus. Ralph Ineson ha sicuramente l’aspetto giusto per la parte, e sappiamo che la star di Nosferatu ha anche la voce giusta per dargli vita sullo schermo.

Il promo mostra anche Mister Fantastic all’attacco e, nonostante l’evidente differenza di dimensioni, questa squadra darà chiaramente il massimo per sconfiggere l’essere Celestiale che minaccia il loro mondo.

Parlando del suo approccio all’interpretazione di Johnny Storm, l’attore Joseph Quinn ha recentemente dichiarato: “È un uomo che guida con molta spavalderia, il che a volte può essere un affronto. Ma è anche divertente. Io e [il capo dei Marvel Studios] Kevin [Feige] stavamo parlando delle sue precedenti interpretazioni e della nostra situazione culturale.”

“Era etichettato come un tipo donnaiolo e spensierato, ma è sexy oggigiorno? Non credo”, ha continuato. “Questa versione di Johnny è meno insensibile ai sentimenti altrui e, si spera, c’è una maggiore consapevolezza di ciò che lo spinge a cercare attenzioni.”

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

The Legend of Zelda: il live action ha trovato i suoi Zelda e Link

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Il film live-action di Nintendo “The Legend of Zelda” ha svelato i nomi di Zelda e Link. In un post sui social media di mercoledì, Shigeru Miyamoto di Nintendo ha rivelato che Bo Bragason interpreterà Zelda, mentre Benjamin Evan Ainsworth interpreterà Link, insieme a quelle che sembrano essere foto in anteprima degli attori in costume.

“Sono lieto di annunciare che per il film live-action di ‘The Legend of Zelda’, Zelda sarà interpretata da Bo Bragason-san e Link da Benjamin Evan Ainsworth-san”, ha scritto. “Non vedo l’ora di vederli entrambi sul grande schermo.”

L’attrice inglese Bragason è nota per i suoi ruoli nelle serie della BBC One “Three Girls” e “The Jetty”, così come in “Renegade Nell” di Disney+. L’anno scorso ha recitato nella commedia sui vampiri di Euros Lyn “The Radleys”. Ainsworth, anche lei inglese, ha prestato la voce a Pinocchio nel live-action di Robert Zemeckis “Pinocchio” e ha interpretato Miles nella serie Netflix “The Haunting of Bly Manor”.

L’uscita nelle sale di “The Legend of Zelda” è prevista per il 7 maggio 2027. Distribuito da Sony Pictures, il film sarà diretto da Wes Ball.

Odissea: Matt Damon in armatura fotografato sul set

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Odissea: Matt Damon in armatura fotografato sul set

Le riprese di Odissea sono attualmente in corso sulla costa del Moray Firth, in Scozia. Come riportato per la prima volta su SFFGazette.com, Matt Damon, che interpreta l’eroe greco Odisseo, è stato avvistato in costume completo sul set. Si pensa che anche Tom Holland e Zendaya siano presenti per girare alcune scene del film.

Questo nuovo sguardo non rivela molto, ma Damon appare decisamente a suo agio nell’armatura (qui la foto!). Mentre l’entusiasmo per il prossimo film di Christopher Nolan continua a crescere a un anno dalla sua uscita, il teaser trailer del film è stato proiettato in Italia in testa a alcune proiezioni, tra cui quelle di Superman.

Cosa mostra il teaser di Odissea

Ricordiamo che l’anteprima dell’Odissea si apre con un’inquadratura del mare e una voce che dice: “Oscurità. La legge di Zeus infranta. Un regno senza re dalla morte del mio signore. Sapeva che non era una guerra da vincere, e poi in qualche modo, in qualche modo, l’ha vinta”.

Si sente poi il personaggio di Jon Bernthal affermare: “Non so nulla di Odisseo, non da Troia”. Tom Holland, che interpreta chiaramente Telemaco, risponde: “Devo scoprire cosa è successo a mio padre. Quando l’hai visto l’ultima volta?”

Il volto dell’attore viene mostrato dopo inquadrature di una spiaggia e di uomini a cavallo che corrono verso un grande cavallo nero che potrebbe essersi staccato da una nave o qualcosa di simile. Sembra piangere mentre il personaggio di Bernthal (forse Antinoo) risponde gridando per la stanza: “Chi ha una storia su Odisseo? Tu? Hai una storia? Alcuni dicono che è ricco, altri che è povero. Alcuni dicono che è morto, altri che è in prigione. Tu cosa ne dici?”

“In prigione?” chiede Telemaco, spingendo il personaggio di Bernthal a dichiarare: “Che tipo di prigione può contenere un uomo così?” Dopo qualche altra inquadratura di soldati, vediamo l’Odisseo di Matt Damon in mare, che galleggia su un relitto – una zattera, forse – privo di sensi o morto.

Quello che sappiamo sul film Odissea di Christopher Nolan

Il film vanta un ricco cast composto da Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Jon Bernthal, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Himesh Patel, Mia Goth e Corey Hawkins. Per quanto riguarda la trama, questa segue Odisseo, il leggendario re greco di Itaca, nel suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia. La narrazione descrive i suoi incontri con esseri mitici come il ciclope Polifemo, le sirene e la maga Circe, culminando nel suo tanto atteso ricongiungimento con la moglie Penelope.

Ad oggi sappiamo unicamente che Matt Damon interpreta Odisseo, mentre Tom Holland è suo figlio Telemaco e Charlize Theron è la Maga Circe. L’identità dei personaggi degli altri interpreti è ad oggi segreta. Sappiamo inoltre che Nolan ha girato il film interamente in formato IMAX, avvalendosi di nuove tecnologie realizzate appositamente per Odissea. Il regista ha inoltre limitato quanto più possibile l’uso di CGI, con l’obiettivo di ricreare quanto più possibile in modo pratico l’epico mondo descritto da Omero con il suo poema epico.

Il film sarà distribuito al cinema da Universal Pictures dal 16 luglio 2026.

Samuel L. Jackson potrebbe tornare nei panni di Nick Fury in Avengers: Doomsday

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Il cast di Avengers: Doomsday è davvero impressionante, ma mancano anche alcuni grandi nomi. Tom Holland, Chris Pratt e Hugh Jackman erano tra gli assenti all’annuncio del casting di marzo, così come Samuel L. Jackson.

Il leggendario attore ha interpretato Nick Fury per la prima volta in Iron Man del 2008 e, nonostante sia stato al centro della scena in Secret Invasion e The Marvels, l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. è stato in gran parte assente dal franchise di Avengers da Age of Ultron.

Oggi, il reporter Alex Perez annuncia che Samuel L. Jackson tornerà nei panni di Fury in Avengers: Doomsday. Speriamo che sia in prima linea nell’aiutare gli eroi più potenti della Terra a combattere la minaccia che il Dottor Destino rappresenta per il Multiverso. L’ultima volta che abbiamo visto Fury, era ancora in orbita attorno alla Terra nella base di S.A.B.E.R. Scommettiamo che rimarrà alleato con Capitan Marvel, soprattutto se stanno ancora cercando la scomparsa Monica Rambeau.

Speriamo che questo significhi che siamo un passo più vicini a vedere Fury condividere lo schermo con gli X-Men, una squadra che non avremmo potuto immaginare nemmeno dieci anni fa.

“Sapevo di avere un contratto per nove film”, aveva detto Jackson in precedenza riguardo al suo ingresso nell’MCU. “[Il presidente dei Marvel Studios] Kevin [Feige] ha detto: ‘Vi offriremo un contratto per nove film’. Quanto tempo bisogna rimanere in vita per fare nove film? Non è il processo più veloce del mondo.”

“Non sapevo che avrebbero fatto nove film in due anni e mezzo”, ha ammesso. “È una follia! Oh merda, sto esaurendo i miei contratti. Ha funzionato.”

Secret Invasion Samuel L. Jackson e Cobie SmuldersAffermando in seguito di divertirsi ancora a interpretare la “cazzuta” di Fury, Samuel L. Jackson ha ribadito il suo interesse a portare l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. nella nazione natale di Black Panther, Wakanda. “Tutti i neri dell’Universo Marvel cercavano di capire: ‘Perché non possiamo andare in Wakanda?’ Io, Don, Anthony Mackie… ma ce l’hanno fatta. Sono andati a combattere. Io non ci sono ancora riuscito”, ha osservato. “Ho pensato a ‘Civil War’ quando i ragazzi litigavano. I ragazzi litigano e non posso farli andare nelle loro stanze? Che senso ha?”

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

Superman ha generato un massiccio aumento delle adozioni dei cani randagi

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Krypto potrebbe non essere un cane particolarmente bravo, ma l’adorabile super-cagnolino in prestito a Superman sembra aver riscosso un grande successo tra il pubblico.

Ci sono state delle reazioni negative quando è stato rivelato che Krypto sarebbe apparso nel Superman di James Gunn. Sebbene il cane con il mantello sia un pilastro dei fumetti, molti fan hanno ritenuto che includere un personaggio così stravagante potesse essere un passo verso una comicità troppo caricaturale. Le bizzarrie di Krypto non sono state certamente apprezzate da tutti, e il cane si è chiaramente rivelato un momento clou per molti spettatori.

Secondo The Wrap, l’interesse per l’adozione di cani è aumentato di oltre il 500% dopo l’uscita di Superman. Le ricerche su Google dopo la première includono:

▪️ “Adotta un cane vicino a me” — oltre il 513%

▪️ “Adozione di un cane da salvataggio vicino a me” — 163%

▪️ “Adotta uno Schnuzer” — 299%

▪️ “Adotta un cucciolo” — 31%

Krypto viene rapito da Lex Luthor dopo essersi infiltrato nella Fortezza della Solitudine. Poi viene presto salvato dall’Uomo d’Acciaio e gioca un ruolo significativo nell’aiutare l’eroe a sconfiggere Ultraman e salvare la città. Verso la fine del film, Kara Zor-El, interpretata da Milly Alcock, arriva a recuperare il suo animale domestico, ed entrambi torneranno nel film di Supergirl.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Rebel Moon: Zack Snyder rivela che un terzo film non è la sua priorità

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Rebel Moon – ad oggi composto da Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la recensione) e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice (qui la recensione) – è diventato rapidamente uno dei franchise di fantascienza più popolari e redditizi di Zack Snyder, dopo che il regista ha lasciato l’universo DC, ma potrebbe volerci un po’ prima che il pubblico possa vedere il prossimo capitolo. I primi due film sono stati distribuiti rispettivamente nel 2023 e nel 2024 e sono diventati rapidamente alcuni dei blockbuster più visti su Netflix.

Il cast include nomi come Sofia Boutella, Ed Skrein, Charlie Hunnam e Djimon Hounsou, e segue una colonia umana alla periferia dell’universo che si ritrova presa di mira da un nemico molto più grande e costretta a cercare aiuto dai pianeti vicini. Nonostante le recensioni contrastanti, il film è stato accolto molto calorosamente dai fan di Snyder.

Tuttavia, il regista ha recentemente rivelato che Rebel Moon non è attualmente la sua priorità. Parlando con Variety, il regista ha confermato che sta attualmente lavorando a un “film sulla SWAT della polizia di Los Angeles” per Netflix, che sta occupando la maggior parte del suo tempo e gli impedisce di tornare al franchise di fantascienza. Pertanto, non tornerà a Rebel Moon fino a quando questo ultimo film non sarà terminato.

Mi sono lasciato distrarre da questo progetto – non distrarre, sono tutti problemi di lusso, come si suol dire – per Netflix, sto lavorando a un film sulla SWAT della polizia di Los Angeles […] Quindi mi sono detto: “Ok, bene, lascerò che il mondo di ‘Rebel Moon’ ribolla per un po’ e mi dedicherò a questo”. E francamente, è stato un processo molto faticoso e lungo realizzare i due film insieme. Quindi è stato bello prendersi una piccola pausa. Lo adoro alla follia, ma è bello prendersi una piccola pausa. Quindi sì, vedremo dopo che avrò finito questo, quando tornerò, a che punto saremo con tutto”, sono le parole di Snyder.

Vedremo mai un terzo film di Rebel Moon?

Anche se non dovrebbe essere una sorpresa, dato i pochi aggiornamenti che ci sono stati su Rebel Moon ultimamente, i recenti commenti di Snyder dimostrano effettivamente che non tornerà al franchise fino a quando i suoi impegni con Netflix non saranno completati. Anche in quel caso, il prossimo progetto di Snyder potrebbe finire per diventare un nuovo franchise e sostituire completamente la saga fantascientifica se sarà accolto positivamente. Le recensioni negative di Rebel Moon avranno invece comprensibilmente reso Netflix riluttante a tornare al franchise, anche se Snyder sembra chiaramente desideroso di portare a compimento quel racconto.

Il suo uso dell’espressione “distratto” dimostra efficacemente dove risiede la sua vera passione, ma è anche giusto dire che il regista aveva bisogno (e meritava) una pausa da un processo di produzione così impegnativo. Sappiamo che il piano originale prevedeva ben 6 film. I fan sperano però a questo punto che possa essere realizzato almento un terzo capitolo che porti a conclusione la complessa vicenda. In ogni caso, non ci sono conferme che ciò avverrà davvero. Le parole di Snyder lasciano intendere che, una volta liberatosi dal suo attuale progetto, dovrà capire se c’è davvero l’interesse a realizzare un ulteriore film della saga.

James Gunn aggiorna sul futuro di Batman e Wonder Woman nel DCU

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James Gunn aggiorna sul futuro di Batman e Wonder Woman nel DCU

James Gunn e David Zaslav hanno condiviso nuovi aggiornamenti sul DC Universe relativi ai film The Brave and The Bold e Wonder Woman. Il franchise DCU è partito alla grande, con Superman (qui la recensione) ora nelle sale cinematografiche e altri film e serie TV DCU sono in lavorazione, tra cui quello con Batman quello su Wonder Woman. In una nuova intervista al NY Times, il CEO della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dunque discusso del successo iniziale di Superman, elogiando il lavoro di Gunn e del co-CEO della DC Studios, Peter Safran, per ciò che stanno facendo con il DCU.

Durante l’intervista, Zaslav ha ribadito che sono in lavorazione i rispettivi reboot di Wonder Woman e Batman: “La nostra più grande opportunità strategica era che la DC era sottosviluppata. Ora abbiamo Gunn e Safran che stanno lavorando a un piano decennale. “Supergirl” è già stato girato. Stanno lavorando a Wonder Woman. Stanno lavorando a Batman. In un’altra intervista con Urbana Play, è stato proprio James Gunn a chiarire quando il pubblico della DCU potrà vedere Diana Prince e Bruce Wayne nel franchise.

Non sarà prima che la sceneggiatura sia pronta. Entrambe le sceneggiature sono in fase di scrittura e, se saranno buone, passeremo immediatamente alla produzione. Quindi dipende davvero da come riusciremo a completare le sceneggiature. Perché l’unica cosa che non farò è iniziare la produzione senza una sceneggiatura che ritengo fantastica, specialmente per quei personaggi, che meritano il meglio. Preferisco aspettare un anno piuttosto che affrettarmi”.

Cosa la dichiarazione di James Gunn ci dice sul futuro di Batman e Wonder Woman

Le rispettive dichiarazioni di Gunn e Zaslav dimostrano che, dopo l’accoglienza riservata a Superman, la strategia per i film di Batman e Wonder Woman seguirà lo stesso percorso. Piuttosto che cercare di correre contro il tempo, la DC Studios rimane impegnata a dare ai team creativi il tempo necessario per creare storie perfette prima ancora di iniziare il casting. Anche se ci vorranno alcuni anni, l’attesa ne varrà chiaramente la pena. Batman e Wonder Woman sono alcuni dei personaggi più importanti della DC, soprattutto per il franchise DCU che mira a evitare gli errori della timeline dei film DCEU.

Ci sono anche altri progetti DCU in arrivo che manterranno il pubblico interessato al franchise nel frattempo, consentendo ad altri personaggi di brillare. Oltre al già citato Supergirl, sono infatti in lavorazione la serie Lanterns, il film horror Clayface e la seconda stagione di Peacemaker in arrivo il prossimo mese. Gunn ha inoltre confermato che sono attualmente in sviluppo diversi progetti ancora non annunciati. Sapere che tra quelli su cui si sta attivamente lavorando ci sono anche i film su Batman e Wonder Woman è certamente motivo di gioia per i fan.

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Aaron Taylor-Johnson protagonista di Werwulf per Robert Eggers

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Aaron Taylor-Johnson protagonista di Werwulf per Robert Eggers

Sta prendendo forma una vera e propria reunion di Nosferatu. Aaron Taylor-Johnson, che ha recitato nel film sui vampiri del regista Robert Eggers, tornerà a collaborare con lui per il suo prossimo film, Werwulf. Anche Lily-Rose Depp, che ha guidato il cast dell’horror gotico del 2024, è in trattative per unirsi al progetto.

Eggers dirigerà l’horror sui licantropi da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Sjón (il duo ha già collaborato alla sceneggiatura di The Northman del 2022). L’uscita del film in Nord America è prevista per Natale 2026. Tim Bevan ed Eric Fellner di Working Title sono i produttori insieme a Eggers e Sjón, mentre Chris ed Eleanor Columbus di Maiden Voyage sono i produttori esecutivi.

Focus Features ha recentemente finanziato e distribuito Nosferatu, l’horror gotico di Eggers, acclamato dalla critica. Eggers e Focus hanno collaborato a tutti i suoi film fino ad oggi.

Rivisitazione del film muto espressionista tedesco del 1922 di F. W. Murnau, Nosferatu vede Depp nei panni di una giovane donna che diventa l’oggetto del desiderio del terrificante vampiro Conte Orlok (Bill Skarsgård). Aaron Taylor-Johnson interpreta Friedrich Harding, uno scettico sui vampiri. Nel cast anche Nicholas Hoult, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney e Willem Dafoe. Il film è stato un successo al botteghino, incassando ben 40 milioni di dollari al debutto natalizio, quasi il doppio delle aspettative pre-uscita. Alla fine ha incassato oltre 181 milioni di dollari in tutto il mondo.

Aaron Taylor-Johnson è apparsa di recente in 28 anni dopo. Tra i suoi precedenti ruoli figurano “Kraven il cacciatore“, “Professione pericolo“, “Bullet Train“, “Tenet”,Animali notturni” e “Godzilla”. Nexus Point News è stata la prima a rivelare il casting.

So cosa hai fatto: recensione del film che rinnova la saga

So cosa hai fatto: recensione del film che rinnova la saga

Il tentativo era legittimo, e forse inevitabile, da parte della Columbia che, dopo essersi ritrovata per le mani un inatteso cult in grado di assicurare proventi per anni, oggi prova a dare nuova vita al So cosa hai fatto del 1997 con un sequel omonimo… e con esiti discutibili. E a poco giovano il replicare quel modello, affidandosi a un quintetto di giovani promesse come il principe Eric della Little Mermaid Jonah Hauer-King e la Quinn di The Studio (già nell’horror comedy Bodies Bodies Bodies) Chase Sui Wonders, o a un paio di grandi sopravvissuti del massacro originale come Freddie Prinze Jr. e Jennifer Love Hewitt. Che ritroverete sullo schermo a partire dal 16 luglio 2025 – data di uscita del film distribuito da Eagle Pictures – ma soprattutto nel prossimo capitolo.

La trama di So cosa hai fatto – 2025

La festa di fidanzamento di Danica Richards e Teddy Spencer è l’occasione perfetta per riunire tutto il gruppo di amici di infanzia e, perché no, far sì che Ava Brucks e Milo Griffin si ritrovino dopo tanti anni. La serata è un successo, tanto che ai quattro si unisce anche Stevie, una quinta componente del nucleo storico, per andare ad ammirare i fuochi d’artificio del 4 di luglio dalla panoramica quanto pericolosa Curva del Mietitore. Dove purtroppo Teddy causa involontariamente un incidente d’auto, nel quale il guidatore del pick-up coinvolto resta ucciso senza che i cinque denuncino l’accaduto. Ma il patto di omertà stretto quella sera non è destinato a durare, visto che un anno dopo il passato torna a tormentare i cinque. Qualcuno sa quello che hanno fatto la scorsa estate ed è deciso a vendicarsi, perseguitandoli uno a uno e ripercorrendo quanto accaduto in occasione del leggendario “Massacro di Southport” del 1997. I sopravvissuti del quale potrebbero aiutarli a non restare vittime di questo nuovo assassino.

La storia si ripete, ma non è la stessa storia

C’è un pizzico (anche qualcosa in più) di furbizia nello scegliere un titolo identico a quello dello slasher per teen di quasi trent’anni fa per questo nuovo capitolo della saga derivatane. Un tentativo naturale di approfittare del carisma di quel film – diventato un cult – e dei suoi protagonisti – in alcuni casi delle icone del genere – per cercare di bendisporre i fan o chissà incuriosire il pubblico di spettatori più distratti. Forse un tentativo che sarebbe stato meglio supportare con una maggior attenzione alla realizzazione della vicenda, alla caratterizzazione dei personaggi, ai dialoghi e via dicendo.

Una attenzione che sulla carta, almeno produttivamente e nel casting principale, aveva portato a scegliere la regista di un paio di teen comedy come la romantica Someone Great con Brittany Snow e la più dark Do Revenge con Maya Hawke (oltre che co-sceneggiatrice di Thor: Love and Thunder, con Taika Waititi) e un giornalista e scrittore come Sam Lansky per la sceneggiatura. Che al di là dei loro meriti o meno – e di un doppiaggio italiano non particolarmente convincente – non aiuterà certo gli interpreti a fare di questa prova il trampolino che era normale si augurassero.

Non sanno cosa hanno fatto

Sebbene alcune delle leggerezze nei comportamenti dei personaggi vengano poi giustificate (alcune, non molte) e il succedersi di finali sempre più forzati di buono abbia il tentativo di dare tutte le risposte o annodare i fili lasciati sciolti, la sensazione generale è quella di una grande confusione. Approssimazione, persino. Che qui e lì si cerca di mascherare come possibile (meglio le prevedibili citazioni tipo “Cosa stai aspettando?!” che l’utilizzo inutilmente stordente di musica e sonoro) o ammiccando a quanto fatto – meglio – dalla saga di Scream. I risultati sono insufficienti, spiace dirlo, da appassionati, sconcertati da battute superflue, spesso a chiudere delle scene al limite del ridicolo, in alcuni casi condizionati dalla necessità programmatica a rispettare dei parametri figli di una sensibilità moderna, sempre più diffusa fortunatamente, presente anche nella serie tv del 2021 (su Prime Video), che almeno tentava una via diversa.

Empowerment o debolezza?

Ci si chiede se questo tentativo di ‘educare’ il grande pubblico o le nuove generazioni a un maggior rispetto nei confronti del femminile, in questo modo, tirando in ballo il concetto di female empowerment in maniera tanto forzata, non risulti fastidioso, oltre che ridicolo e privo di reale senso. Uno scimmiottamento, nella rappresentazione di alcuni personaggi femminili o nel ripetersi di battute – nella migliore delle ipotesi autoironiche, spesso piuttosto didascaliche – che fa il paio con l’inserimento di personaggi omosessuali (donne, in molti casi) che ricordano un cinema nel quale il ‘gay’ era utilizzato come elemento folcloristico, o per alzare il livello di pruriginosità generale. Paradossale, per altro, in un film nel quale il moralismo fa continuamente capolino (più di quanto le regole del genere richiedano, anche solo per determinare le vittime del maniaco di turno) e il cui miglior pregio sembra la scelta fatta nel gestire le uccisioni in modo da arrivare alla conclusione, al Redde Rationem, con diverse possibilità di Final Girl cui affidare la soluzione o anche soltanto il prossimo film. Che già annuncia di pescare dal secondo capitolo della serie, il primo sequel ufficiale, che speriamo il sequel del sequel di questo nuovo corso non punti a imitare pedissequamente.

Anora debutta in prima tv su SKY e in streaming su NOW

Anora debutta in prima tv su SKY e in streaming su NOW

Arriva in prima TV su Sky Cinema l’acclamato film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024 e trionfatore agli Oscar 2025, Anora, in onda il 16 luglio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Vincitore di cinque premi Oscar – Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio a Sean Baker e Miglior Attrice Protagonista a Mikey Madison – ANORA ha conquistato pubblico e critica grazie a uno stile visivo audace, una regia sensibile e una narrazione che mescola realismo urbano, ironia e profondità emotiva.

Scritto e diretto da Sean Baker, regista noto per opere indipendenti come Tangerine, Un sogno chiamato Florida e Red Rocket, ANORA è una moderna fiaba urbana che rilegge la fiaba di Cenerentola in chiave contemporanea, ambientata tra i club di Manhattan, le strade di Brighton Beach e i casinò scintillanti di Las Vegas.

ANORA è un racconto intenso e provocatorio d’identità e di libertà, girato in pellicola 35mm e interpretato da un cast di grande carisma, in cui si fondono realismo e un senso profondo di umanità.

La trama di Anora

Anora, una giovane lavoratrice del sesso di Brooklyn, si imbatte nella possibilità di vivere la fiaba di Cenerentola, dopo aver incontrato e sposato, senza grandi dubbi, il figlio di un oligarca. Una volta che la notizia arriva in Russia, l’esperienza da sogno è minacciata dall’arrivo a New York dei suoceri, intenzionati a far annullare il matrimonio.

I mercenari: dal cast ai sequel, le curiosità sul film di Sylvester Stallone

Vi sono attori divenuti vere e proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel 2010, tutti questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The Expendables (qui la recensione), scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di film come Rambo e Rocky ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico, capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi indimenticabili protagonisti. Il cast riunisce infatti attori come Arnold Schwarzenegger, interprete di Terminator, Bruce Willis, interprete di Die Hard, e Jason Statham, noto per più recenti film d’azione.

L’idea per il film nacque dallo sceneggiatore Dave Callaham, che sottopose poi il progetto a Stallone. Questi era intenzionato a realizzare un vero e proprio ensemble d’azione, e decise di curare il titolo sotto più punti di vista, facendolo diventare un vero e proprio omaggio al genere reso grande da lui e i suoi amici e colleghi. Data la grande presenza di azione nel film, Stallone dichiarò che si trattava del progetto più difficile della sua carriera, e che molte situazioni ebbero bisogno di grande preparazione affinché risultassero come previsto. Il film riuscì infine ad arrivare in sala, suscitando critiche contrastanti, dove però si elogiava il grande intrattenimento messo in scena.

Costato 80 milioni di dollari, il film riuscì a guadagnarne oltre 274 in tutto il mondo. Tale grande successo, basato in particolare sull’affetto degli spettatori verso gli attori protagonisti, spinse i produttori e lo stesso Stallone a realizzare dei sequel, ai quali si sono aggiunti nuovi celebri attori e dove è stata garantita l’azione e la violenza che hanno contraddistinto il primo capitolo. Numerose sono le curiosità legate a tale titolo, da quelle relative al cast a dove trovare e vedere il film in streaming. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò e anche molto altro.

I mercenari film
Sylvester Stallone, Jet Li, Jason Statham, Terry Crews e Randy Couture in I mercenari – The Expendables

La trama di I mercenari – The Expendables

Protagonisti del film sono il gruppo di mercenari noti come Expendables, i quali svolgendo tale mestiere vivono nell’ombra, agendo lì dove altri falliscono. Come suggerisce anche il loro nome, questi sono coloro che possono essere sacrificati. Si tratta di agenti che uccidono su commissione della CIA e che vengono inviati ad operare in situazioni ad alto rischio di morte. La squadra è capitanata da Barney Ross, e al suo interno vi sono alcuni dei più abili combattenti del mondo. Questi sono Lee Christmas, il reduce Yin Yang, l’esperto d’armi Hale Ceaser e l’appassionato di esplosivi Toll Road. Inviati a salvare un membro della CIA preso in ostaggio, questi offre poi al gruppo una nuova missione.

Si tratta di rovesciare il dittatore dell’isola di Vilena, un piccolo stato nel golfo del Messico, i cui traffici illeciti non fanno che deturpare la vita del luogo. Giunti sul luogo, i mercenari scoprono però che qualcuno ha già tolto il potere dalle mani del dittatore Garza. Si tratta di James Munroe, ex agente federale ora corrotto. La missione sembra dunque saltare, ma una vecchia conoscenza di Ross, il cui nome è Tool, lo convincerà a rimanere sull’isola per cercare di ristabilire l’ordine. Mentre architettano un piano per portare a termine quanto stabilito, il gruppo scopre però che tra di loro vi è un traditore, e che a causa di questo rischiano tutti di andare in contro a morte certa. La missione più difficile per il gruppo di Expendables ha così inizio.

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista del film, Barney Ross, è dunque Sylvester Stallone, il quale ebbe non pochi problemi a ricoprire tale parte. Date le numerose scene e acrobazie d’azione, egli arrivò infatti a riportare ben quattordici infortuni, tra cui una grave frattura al collo che lo costrinse ad operarsi. Accanto a lui vi è poi Jason Statham nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di Yin Yang e Terry Crews nel ruolo di Hale Caesar. Vi è poi il celebre Dolph Lundgren, noto per aver interpretato Ivan Drago in Rocky IV, che dà qui volto a Gunnar Jensen, mercenario con problemi di droga e poco incline al rispetto dell’autorità. Infine, Mickey Rourke interpreta Tool, membro “in pensione” del gruppo che tornerà a dare una mano ai colleghi. L’attore ha dichiarato di aver accettato di partecipare al film per sdebitarsi di un favore che Stallone gli fece anni prima.

Particolarmente celebre è anche il cameo dell’attore Arnold Schwarzenegger, che compare nei panni del capo di un gruppo di mercenari rivale di quello di Ross. L’attore Bruce Willis è invece l’agente della Cia Church, il quale ingaggia gli Expendables per la rischiosa missione. Questi due attori accettarono di comparire a titolo gratuito nel film, in quanto amici di vecchia data di Stallone. Questo è anche il primo film che li vede recitare tutti e tre insieme. Infine, nel film compaiono anche Eric Roberts nei panni del corrotto James Munroe, il wrestler Stone Cold Steve Austin nel ruolo di Dan Payne e Giselle Itié, la quale interpreta Sandra, donna che il gruppo di mercenari si troverà a dover salvare da morte certa.

Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari - The Expendables
Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari – The Expendables

I sequel di I mercenari – The Expendables

Dato il grande successo del film, nel 2012 è stato portato al cinema il suo sequel diretto, I mercenari 2. Stallone ha per questo lasciato il posto di regista per dedicarsi esclusivamente a riprendere il ruolo di Barney Ross. Il film ha poi visto l’introduzione di nuovi celebri volti del cinema d’azione, come Jean-Claude Van Damme e Chuck Norris. Due anni dopo esce poi il terzo film della serie, I mercenari 3, a cui si aggiungono ulteriori grandi icone del genere action. Questi sono Antonio Banderas, Kellan Lutz, Wesley Snipes, Harrison Ford e Mel Gibson, il quale interpreta il ruolo dell’antagonista principale.

Nel 2023 è poi uscito I Mercenari 4 (Expend4bles), il quarto capitolo della saga action che riunisce ancora una volta le più iconiche star del cinema d’azione. Nel cast ritroviamo Jason Statham, Sylvester Stallone, Dolph Lundgren e Randy Couture, affiancati da new entry come Megan Fox, Andy Garcia e Tony Jaa. La trama segue stavolta il team dei Mercenari impegnato in una nuova missione per fermare un trafficante di armi che minaccia di scatenare una guerra nucleare. Azione, sparatorie e combattimenti corpo a corpo dominano ancora una volta il ritmo adrenalinico del film.

Il trailer di I mercenari – The Expendables e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. I mercenari – The Expendables è infatti presente su Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, e Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 4 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Breaking In: la spiegazione del finale del film

Breaking In: la spiegazione del finale del film

Nel 2018 il regista James McTeigue, noto per aver firmato il cult V per Vendetta e per le sue incursioni nel thriller d’azione, torna dietro la macchina da presa con Breaking In, un film che mescola suspense e adrenalina, rientrando nel filone dei cosiddetti home invasion. Questa pellicola rappresenta un ritorno alle atmosfere tese e ai ritmi serrati che avevano già caratterizzato altri lavori di McTeigue, seppur con un impianto narrativo più contenuto e domestico. A differenza di produzioni più complesse e stilizzate, come Ninja Assassin, qui il regista si concentra su un ambiente ristretto e su una dinamica famigliare, cercando di costruire la tensione con un uso mirato dello spazio e del tempo.

Il genere home invasion, da sempre fertile terreno per l’horror e il thriller, si presta a riflessioni sul concetto di sicurezza domestica e sul ribaltamento dei ruoli tra vittime e aggressori. In questo senso, Breaking In si inserisce sulla scia di film come The Strangers, Panic Room e You’re Next, ma lo fa adottando una prospettiva originale: al centro della vicenda non c’è solo la difesa della casa, ma una madre disposta a tutto pur di proteggere i suoi figli. L’elemento survival è quindi particolarmente marcato, con una protagonista interpretata da Gabrielle Union che diventa eroina d’azione, costretta a usare ingegno e determinazione per ribaltare una situazione di svantaggio.

Nel corso dell’articolo analizzeremo più nel dettaglio la trama e il cast del film, concentrandoci in particolare sul finale e sul suo significato all’interno del racconto. Breaking In si presenta infatti come un thriller che, pur muovendosi all’interno di schemi narrativi noti, cerca di introdurre spunti personali e una visione familiare del coraggio. La spiegazione del finale permetterà di comprendere meglio le scelte della protagonista e il messaggio che il film intende trasmettere.

Gabrielle Union and Billy Burke in Breaking In
Gabrielle Union e Billy Burke in Breaking In. Foto di Paul Sarkis – © Universal Pictures

La trama di Breaking In

Protagonista del film è Shaun Russell (Gabrielle Union). Dopo l’omicidio del padre Isaac, la donna torna nella casa d’infanzia insieme ai suoi due figli, Jasmine e Glover (Ajiona Alexus e Seth Carr), con l’intenzione di sistemare l’eredità e vendere la proprietà isolata. La casa è dotata di un sofisticato sistema di sicurezza, inizialmente disattivato ma riattivato poco dopo il loro arrivo. Ciò che Shaun ignora è che quattro criminali – Eddie (Billy Burke), il loro leader, insieme a Peter (Mark Furze), Sam (Levi Meaden) e Duncan (Richard Cabral) – si sono già introdotti nell’abitazione.

Mentre i figli vengono presi in ostaggio all’interno, Shaun rimane fuori e riesce a sfuggire a un’aggressione, immobilizzando uno dei malviventi nei boschi. Utilizzando il sistema di interfono, Shaun scopre che i criminali sono alla ricerca di una cassaforte contenente quattro milioni di dollari, somma che credono il padre abbia nascosto prima di morire. Con il tempo che scorre – la polizia interverrà solo dopo 90 minuti dal taglio della linea telefonica – Shaun dovrà superare ogni limite per salvare i suoi figli e sopravvivere all’incubo.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Breaking In, la tensione raggiunge il suo apice quando Shaun riesce a penetrare nella casa e avvia un rischioso piano di salvataggio. Dopo aver dato istruzioni alla figlia Jasmine, la protagonista affronta i criminali con astuzia, cercando di guadagnare tempo e confondere le loro intenzioni. Quando però Eddie minaccia i bambini, Jasmine lo conduce alla cassaforte, mentre Shaun torna con Peter, tenendolo in ostaggio con un coltello alla gola. Tuttavia, Eddie uccide Peter senza esitazione, rivelando che ciò che cercava era in realtà una chiavetta USB contenente un codice d’accesso.

Con il denaro finalmente in mano, Eddie decide di eliminare ogni prova, pianificando di bruciare la casa con i bambini dentro. Shaun riesce a creare una distrazione attivando la musica con un telecomando di sicurezza, dando così il via a una frenetica sequenza d’azione. Il climax culmina sul tetto della casa, dove Shaun affronta Duncan e Sam. Dopo una breve colluttazione, Shaun riesce a far cadere Sam dal tetto, uccidendolo, e recupera le chiavi del suo camion. Nel frattempo, Jasmine riesce a liberarsi insieme al fratellino, e i tre si ricongiungono.

Gabrielle Union and Ajiona Alexus in Breaking In
Gabrielle Union e Ajiona Alexus in Breaking In. Foto di Paul Sarkis – © Universal Pictures

Nella fuga, Shaun investe Duncan, ma Eddie spara alle gomme del camion, costringendoli a tornare alla casa. L’illusione di essere finalmente al sicuro svanisce quando Eddie attacca Justin, il marito di Shau appena giunto sul posto. Lei allora, in un’ultima mossa disperata, minaccia di dare fuoco al denaro per fermarlo. Eddie sembra arrendersi, ma Duncan lo pugnala a morte per poi tentare di violentare Shaun e Jasmine. Proprio quando la situazione sembra senza via d’uscita, Shaun riesce a reagire e ad ucciderlo con il suo stesso coltello. La polizia arriva poco dopo, e la famiglia può riunirsi in un abbraccio liberatorio.

Il finale di Breaking In è dunque una dichiarazione esplicita del tema centrale del film: la resilienza e la forza di una madre disposta a tutto per proteggere la propria famiglia. Shaun non è un’eroina addestrata o una combattente professionista, ma una donna comune che, di fronte a una minaccia estrema, riesce a superare i propri limiti. La battuta finale – “Hai scelto la casa sbagliata” – non è solo una rivendicazione di sopravvivenza, ma anche un’affermazione d’identità: il nemico ha sottovalutato la forza di chi è motivato dall’amore e dall’istinto di protezione. In questo senso, il film rovescia la tradizionale dinamica del thriller domestico, mostrando una figura femminile che non solo resiste, ma vince.

Metaforicamente, Breaking In rappresenta inoltre una lotta per il controllo del proprio spazio vitale. La casa, normalmente simbolo di sicurezza, viene violata e trasformata in un campo di battaglia. Shaun riappropriandosi progressivamente dell’ambiente – dai sotterranei al tetto, fino all’ultima stanza – si riappropria anche del suo ruolo di madre e di figura dominante. Il film propone così una lettura più intima e sociale: non si tratta solo di fuggire o combattere, ma di difendere ciò che si è costruito, anche a costo della propria vita.

Endangered Species – Caccia mortale: la storia vera dietro il film

Endangered Species – Caccia mortale è un thriller d’azione del 2021 diretto da M.J. Bassett, regista britannica nota per la sua predilezione per storie ambientate in territori ostili, dove la natura diventa teatro di violenza e sopravvivenza. Bassett ha costruito la propria carriera su un linguaggio visivo ruvido e dinamico, come dimostrano titoli precedenti quali Solomon Kane e Rogue, quest’ultimo ambientato anch’esso in Africa e incentrato su un gruppo di soldati alle prese con un leone assetato di sangue. Con questo suo nuovo film, la regista continua a esplorare il rapporto tra essere umano e natura selvaggia.

Il film si inserisce perfettamente all’interno del sottogenere man vs nature, dove l’ambiente ostile diventa non solo lo sfondo, ma un vero e proprio antagonista. Come in The Grey con Liam Neeson o in Beast con Idris Elba, la lotta per la sopravvivenza si carica di tensioni psicologiche e morali, mettendo alla prova i legami tra i personaggi e il loro senso di identità. In Endangered Species – Caccia mortale, tuttavia, Bassett arricchisce la componente avventurosa con una critica sociale, toccando temi come il bracconaggio, lo sfruttamento ambientale e l’arroganza occidentale nei confronti dei territori africani.

L’incontro con la natura selvaggia, più che una sfida fisica, diventa un percorso di espiazione e trasformazione per i protagonisti. Nel prosieguo dell’articolo analizzeremo la trama e i momenti più intensi del film, per poi concentrarci su una delle domande più ricorrenti tra gli spettatori: Endangered Species – Caccia mortale è ispirato a fatti realmente accaduti? La narrazione realistica, il contesto africano e la brutalità delle situazioni sembrano suggerire un legame con vicende autentiche. Cercheremo di chiarire se la sceneggiatura poggia su eventi veri o se si tratta di una fiction costruita per sensibilizzare lo spettatore attraverso l’intrattenimento e la suspense.

Endangered Species - Caccia mortale cast

La trama di Endangered Species – Caccia mortale

Protagonista del film una benestante famiglia americana che giunge in Kenya per un safari. Jack Halsey, sua moglie Lauren, i figli Noah e Zoe, accompagnata da suo ragazzo Billy, hanno deciso di concedersi un’avventurosa vacanza sotto il cocente sole della savana africana nella speranza di riavvicinarsi e superare le costanti e crescenti tensioni che mettono a dura prova la loro famiglia.

Ma quello che sembra cominciare come un soggiorno da sogno si trasforma nel peggiore degli incubi. Partiti senza guida verso la zona più selvaggia del paese, a causa di un imprevisto rimangono senza mezzo di trasporto, senza acqua né viveri e senza possibilità di comunicare con il resto del mondo. Per i cinque inizierà una disperata lotta per la sopravvivenza in un ambiente che li vede in fondo alla catena alimentare.

La storia vera dietro il film

Partiamo con il dire che Endangered Species – Caccia mortale non è tratto da una storia vera. La regista e sceneggiatrice M.J. Bassett ha scelto di scriverlo come thriller avventuroso in formato “what if”, ispirandosi però a rischi reali incontrati durante un safari nel 2019: un rinoceronte che ha quasi investito la sua auto ha fornito il catalizzatore per la scena iniziale, ma la trama nel complesso nasce da pura fiction. Quella della famiglia protagonista del film è infatti una vicenda puramente inventata o, comunque, non basata su situazioni realmente verificatesi.

Endangered Species - Caccia mortale finale

Tuttavia, Bassett inserisce nella narrazione un contesto molto reale: il bracconaggio in Africa e la crisi delle specie in pericolo. Nel film, si vedono rinoceronti e elefanti vittime di bracconieri per corni e avorio, cifre che nelle scene finali vengono confermate con dati veritieri – tra cui circa 2.000 rinoceronti uccisi nel periodo 2015–2019, e 20.000 elefanti all’anno. Questi numeri non sono invenzione cinematografica, bensì fonti ufficiali su scala globale. È proprio nella ricostruzione di questo contesto che emerge la realtà oltre il film.

Per quanto non si basi su un singolo fatto realmente accaduto, Endangered Species – Caccia mortale incrocia dunque il genere survival col tema “man vs. nature”, creando un prodotto che, pur di finzione, risuona con reali emergenze ambientali.  Film legati a eventi autentici includono Spiriti nelle tenebre (1996), basato sui leoni di Tsavo che tra il 1898 e il 1899 uccisero decine di lavoratori durante la costruzione della ferrovia kenyota – un esempio storico di uomo messo in pericolo dalla fauna selvatica.

Allo stesso modo, il cinema ha spesso declinato il survival ambientale a partire da eventi tragici, anche se in modo interpretato o romanzato, come successo con gli attacchi veri da parte di animali predatori, usati per suspence e tensione. Endangered Species – Caccia mortale propone dunque una storia originale, non un adattamento biografico: un ibrido thriller d’azione e denuncia, pensato per sensibilizzare sulle piaghe del bracconaggio e sui pericoli reali che minacciano sia le famiglie in safari sia la fauna africana.

100 litri di birra: recensione del film di Teemu Nikki

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100 litri di birra: recensione del film di Teemu Nikki

Dopo il Noir in Festival del 2021 con NIMBY e la Festa di Roma con La morte è un problema dei vivi, il finlandese Teemu Nikki sceglie di nuovo il festival della Capitale per portare in Italia il suo ultimo film, 100 Litri di Birra, una tragicommedia che ci porta nel cuore della Finlandia rurale.

La trama di 100 Litri di Birra

Due sorelle, Taina e Pirkko, si imbarcano in un’avventura tanto assurda quanto disperata. Alla richiesta della sorella minore in procinto di sposarsi, le due protagoniste promettono di produrre ben 100 litri di sahti, una birra tradizionale e opaca, unica nel suo genere. Tuttavia, questa impresa apparentemente semplice diventerà per loro una lotta tra obblighi familiari, passione per l’alcol e conti irrisolti col passato, il tutto avvolto in un’atmosfera tanto surreale quanto malinconica. Dopo aver prodotto i migliori 100 litri di sahti della loro vita, le due lo bevono tutto, e dovranno affrontare un’impresa eroica per procacciarseli di nuovo entro la data del matrimonio.

Teemu Nikki è conosciuto per il suo stile provocatorio e ironico, già evidente nei suoi film precedenti (NIMBY è un piccolo gioiello delirante). In 100 Litri di Birra, il regista continua a esplorare temi di emarginazione e di dipendenze, attraverso la sua lente grottesca. L’alcol non è solo un vizio per Taina e Pirkko: lo sahti, prodotto tradizionale della loro famiglia, è parte della loro identità e del loro legame con un padre severo e spesso irraggiungibile. Quindi la sfida è doppia, perché le due donne non solo devono procurarsi di nuovo i 100 litri consumati nella loro folle notte di bagordi, e vogliono riuscire a ricreare la perfezione del sapore dello sahti paterno, simbolo di un traguardo che sembra sempre più lontano e impossibile da raggiungere, ma si sentono anche in obbligo con la sorella minore, verso la quale nutrono un enorme senso di colpa.

Il rituale dello sahti e la Finlandia rurale

Nikki ci offre uno sguardo autentico sulla cultura dello sahti, lontano dalla concezione di una semplice birra. Prodotto con ginepro e privo di bollicine, la bevanda è più vicino a un’esperienza rituale che a un drink vero e proprio. È scuro, torbido, ha un tasso alcolico elevato (tra il 7% e il 12%) e accompagna ogni festa e ricorrenza della zona di Sysmä, piccola cittadina di 3500 abitanti dove Nikki stesso è nato. Questo legame con la Finlandia rurale conferisce al film un’atmosfera fortemente territoriale, e allo stesso tempo astratta e poetica, che richiama le luci e i paesaggi lussureggianti del Nord. Nonostante la semplicità della trama, l’ambiente crea un contesto in cui i personaggi, e soprattutto le loro emozioni, sembrano quasi sospesi in un limbo tra passato e presente.

100 Litri di Birra procede a ritmo di tragicommedia, ricordando, non solo per il tasso alcolemico, il realismo malinconico di Thomas Vinterberg in Un altro giro, sebbene Nikki si orienti più verso un umorismo nero, che mette in risalto le vicende tragiche delle protagoniste con toni dissacranti. Il film offre una serie di situazioni paradossali: le sorelle, tra furti maldestri, bevute monumentali e crisi di panico, oscillano tra l’autocommiserazione e il desiderio di riscatto.

100 Litri di Birra – Elina Kinhtilä e Pirjo Lonka-photo credit Rami Rusinen

Una slapstick comedy e un legame traumatico

Nikki fa qui un uso marcato della comicità fisica piuttosto che del dialogo. Il film si concentra sui movimenti goffi, le cadute, i disastri che sfiorano il grottesco, distanziandosi dalla profondità dei dialoghi che caratterizzava personaggi come Risto e Arto in La morte è un problema dei vivi, ma allo stesso tempo aderendo alla natura quasi picaresca del film che nella seconda parte diventa davvero un on the road sbilenco. L’ironia non nasce tanto dalla battuta, quanto dalle interazioni fisiche e dalla disperazione di due personaggi che cercano di sopravvivere a un’esistenza senza scopo, affidandosi all’unico appiglio emotivo che hanno: l’alcol.

Questo aspetto comico archetipico si fonde però con una relazione tra sorelle basata su un amore incondizionato e allo stesso tempo tossico: le due sono legate da un trauma nel quale si dovrebbe ricercare la causa della loro precarietà emotiva. La dinamica tra Taina e Pirkko nasconde un lato cupo e umano che si svela piano piano, oltre i litri di birra e le situazioni assurde in cui le due si cacciano.

La leggerezza dentro il dramma

Un aspetto fondamentale del film, che rappresenta la cifra fondamentale di Teemu Nikki e della sua visione del mondo è la capacità di non perdere mai la leggerezza anche di fronte alla messa in scena del dramma, perché persino in 100 Litri di Birra alla fine il dramma arriva, e colpisce durissimo, senza mai far perdere il sorriso.

Sicuramente Teemu Nikki non è un regista per tutti, ma una volta abbracciato il suo punto di vista sull’umanità e il suo modo personale e distintivo di mettere in scena le miserie umane, non si può non rimanere ammaliati dal suo cinema e 100 Litri di Birra costituisce un altro prezioso tassello della sua rappresentazione del mondo.

Emmy 2025: tutte le nomination

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Emmy 2025: tutte le nomination

La corsa agli Emmy 2025 è finalmente iniziata, con il tortuoso dramma lavorativo di Apple “Scissione” in testa a tutte le serie con 27 nomination. La serie HBO sui supercriminali DC “The Penguin” segue a ruota con 24 candidature, seguita dalla satira hollywoodiana di Apple e Seth RogenThe Studio” e dal thriller vacanziero di HBO “The White Lotus” con 23 candidature ciascuna.

Vedi l’elenco completo delle nomination agli Emmy 2025

Best Drama Series

Andor
The Diplomat
The Last of Us
Paradise
The Pitt
Severance
Slow Horses
The White Lotus

Best Comedy Series

Abbott Elementary
The Bear
Hacks
Nobody Wants This
Only Murders in the Building
Shrinking
The Studio
What We Do in the Shadows

Best Limited or Anthology Series

Adolescence
Black Mirror
Dying for Sex
Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
The Penguin

Best Television Movie

Bridget Jones: Mad About the Boy
The Gorge
Mountainhead
Nonnas
Rebel Ridge

Best Reality Competition Program

The Amazing Race
RuPaul’s Drag Race
Survivor
Top Chef
The Traitors

Best Talk Series

The Daily Show
Jimmy Kimmel Live!
The Late Show With Stephen Colbert 

Best Scripted Variety Series

Last Week Tonight With John Oliver
Saturday Night Live

Best Actor in a Drama Series

Sterling K. Brown, Paradise
Gary Oldman, Slow Horses
Pedro PascalThe Last of Us
Adam Scott, Severance
Noah Wyle, The Pitt

Best Actress in a Drama Series

Kathy Bates, Matlock
Sharon Horgan, Bad Sisters
Britt Lower, Severance
Bella Ramsey, The Last of Us
Keri Russell, The Diplomat

Best Supporting Actor in a Drama Series

Zach Cherry, Severance
Walton GogginsThe White Lotus
Jason Isaacs, The White Lotus
James Marsden, Paradise
Sam Rockwell, The White Lotus
Tramell Tillman, Severance
John Turturro, Severance

Best Actor in a Limited or Anthology Series or Movie

Colin FarrellThe Penguin
Stephen Graham, Adolescence
Jake Gyllenhaal, Presumed Innocent
Brian Tyree Henry, Dope Thief
Cooper Koch, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story

Best Supporting Actress in a Drama Series

Patricia Arquette, Severance
Carrie Coon, The White Lotus
Katherine LaNasa, The Pitt
Julianne Nicholson, Paradise
Parker Posey, The White Lotus
Natasha Rothwell, The White Lotus
Aimee Lou Wood, The White Lotus

Best Guest Actor in a Drama Series

Giancarlo Esposito, The Boys
Scott Glenn, The White Lotus
Shawn Hatosy, The Pitt
Joe Pantoliano, The Last of Us
Forest Whitaker, Andor
Jeffrey Wright, The Last of Us

Best Guest Actress in a Drama Series

Jane Alexander, Severance
Gwendoline Christie, Severance
Kaitlyn Dever, The Last of Us
Cherry Jones, The Handmaid’s Tale
Catherine O’Hara, The Last of Us
Merritt Wever, Severance

Best Actress in a Comedy Series

Uzo Aduba, The Residence
Kristen Bell, Nobody Wants This
Quinta Brunson, Abbott Elementary
Ayo Edebiri, The Bear
Jean Smart, Hacks

Best Actor in a Comedy Series

Adam Brody, Nobody Wants This
Seth Rogen, The Studio
Jason Segel, Shrinking
Martin Short, Only Murders in the Building
Jeremy Allen White, The Bear

Best Supporting Actor in a Comedy Series

Ike Barinholtz, The Studio
Colman Domingo, The Four Seasons
Harrison FordShrinking
Jeff Hiller, Somebody Somewhere
Ebon Moss-Bachrach, The Bear
Michael Urie, Shrinking
Bowen Yang, Saturday Night Live

Best Supporting Actress in a Comedy Series

Liza Colón-Zayas, The Bear
Hannah Einbinder, Hacks
Kathryn Hahn, The Studio
Janelle James, Abbott Elementary
Catherine O’Hara, The Studio
Sheryl Lee Ralph, Abbott Elementary
Jessica Williams, Shrinking

Best Guest Actor in a Comedy Series

Jon Bernthal, The Bear
Bryan Cranston, The Studio
Dave Franco, The Studio
Ron Howard, The Studio
Anthony MackieThe Studio
Martin Scorsese, The Studio

Best Guest Actress in a Comedy Series

Olivia ColmanThe Bear
Jamie Lee Curtis, The Bear
Cynthia Erivo, Poker Face
Robby Hoffman, Hacks
Zoë KravitzThe Studio
Julianne Nicholson, Hacks

Best Actress in a Limited or Anthology Series or Movie

Cate BlanchettDisclaimer
Meghann Fahy, Sirens
Rashida Jones, Black Mirror
Cristin Milioti, The Penguin
Michelle Williams, Dying for Sex

Best Supporting Actor in a Limited or Anthology Series or Movie

Javier Bardem, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
Bill Camp, Presumed Innocent
Owen Cooper, Adolescence
Rob Delaney, Dying for Sex
Peter Sarsgaard, Presumed Innocent
Ashley Walters, Adolescence

Best Supporting Actress in a Limited or Anthology Series or Movie

Erin Doherty, Adolescence
Ruth Negga, Presumed Innocent
Deirdre O’Connell, The Penguin
Chloë Sevigny, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
Jenny Slate, Dying for Sex
Christine Tremarco, Adolescence

Best Writing for a Comedy Series

Quinta Brunson, Abbott Elementary
Lucia Aniello, Paul W. Downs, Jen Statsky, Hacks
Nathan Fielder, Carrie Kemper, Adam Locke-Norton, Eric Notarnicola, The Rehearsal
Hannah Bos, Paul Thureen, Bridget Everett, Somebody Somewhere
Seth Rogen, Evan Goldberg, Peter Huyck, Alex Gregory, Frida Perez, The Studio
Sam Johnson, Sarah Naftalis, Paul Simms, What We Do in the Shadows

Best Writing for a Drama Series

Dan Gilroy, Andor
Joe Sachs, The Pitt
R. Scott Gemmill, The Pitt
Dan Erickson, Severance
Will Smith, Slow Horses
Mike White, The White Lotus

Best Writing for a Limited or Anthology Series or Movie

Jack Thorne, Stephen Graham, Adolescence
Charlie Brooker, Bisha K. Ali, Black Mirror
Kim Rosenstock, Elizabeth Meriwether, Dying for Sex
Lauren LeFranc, The Penguin
Joshua Zetumer, Say Nothing

Best Directing for a Comedy Series

Ayo Edebiri, The Bear
Lucia Aniello, Hacks
James Burrows, Mid-Century Modern
Nathan Fielder, The Rehearsal
Seth Rogen, The Studio

Best Directing for a Drama Series

Janus Metz, Andor
Amanda Marsalis, The Pitt
John Wells, The Pitt
Jessica Lee Gagné, Severance
Ben Stiller, Severance
Adam Randall, Slow Horses
Mike White, The White Lotus

Best Directing for a Limited or Anthology Series or Movie

Philip Barantini, Adolescence
Shannon Murphy, Dying for Sex
Helen Shaver, The Penguin
Jennifer Getzinger, The Penguin
Nicole Kassell, Sirens
Lesli Linka Glatter, Zero Day

Almost Cops, spiegazione del finale: Guido è vivo o morto?

Almost Cops, spiegazione del finale: Guido è vivo o morto?

In “Almost Cops” di Netflix, gli agenti di servizio alla comunità Ramon e Jack si fanno strada nel cuore dell’impero della droga di Rotterdam, ma scoprono con sorpresa che il loro nemico finale è qualcuno molto più vicino a casa. Mentre gli amici si trasformano in nemici, Jack fatica a fare le scelte giuste, ma alla fine trova stabilità nella sua nuova compagna. Nel frattempo, Ramon affronta il trauma del suo passato e trova la spinta per andare avanti e realizzare i suoi sogni. Quando ogni speranza sembra perduta, il protagonista sovverte le aspettative standard del genere, usando un metodo unico per sconfiggere il suo avversario. Azione ed emozioni si fondono in questo finale avvincente, che impreziosisce i suoi elementi con una stratificazione di simbolismo, arricchendo ulteriormente la narrazione. SPOILER IN ARRIVO.

La trama di Almost Cops

La storia inizia con Ramon, un agente di servizio alla comunità, che sogna un mondo in cui gestire una rapina in banca non con la violenza ma con le parole, facendo sentire i rapinatori visti e accettati. La sua realtà è molto più spietata, con un lavoro ingrato e una sensazione di disagio a casa. Il suo unico rifugio sembra essere suo fratello Kevin, un agente della Criminal Investigation Department (CID), e il loro sogno comune di creare un rifugio per bambini senza droghe. Questo è in linea con la visione del suo defunto padre, un agente di polizia morto durante una rapina in banca. Nel presente, Kevin e il suo socio Jack sorvegliano un deposito di cocaina e arrestano quello che sembra essere un gruppo di bambini che rubano la droga. Durante il viaggio di ritorno, tuttavia, vengono presi di mira da aggressori armati, che rubano tutta la refurtiva e stordiscono Jack, prima di uccidere Kevin.

La notizia della morte di Kevin colpisce profondamente Ramon, che cerca di nasconderla immergendosi sempre di più nel suo lavoro. Altrove, Jack, traumatizzato dalla morte dell’amico, brama vendetta, ma viene mandato al CSO per calmarsi. Qui, viene affiancato a Ramon e scopre presto che il vero motivo della sua presenza è proteggere il fratello di Kevin dal pericolo. Mentre le loro due personalità si fondono, Ramon acquisisce un più profondo senso di autoaffermazione. Nel frattempo, i due conducono un’indagine segreta sull’omicidio, e il protagonista alla fine lo riconduce a Smits, un capo di una banda di narcotrafficanti. I due cercano quindi di catturarlo durante il suo incontro in un parco divertimenti abbandonato, ma finisce per creare un vero e proprio scompiglio. Qui, il protagonista scopre che anche suo fratello era affiliato a Rits, che non è l’assassino.

Un Ramon affranto cerca di affrontare la rivelazione, ma viene interrotto da una granata a mano, che quasi uccide lui e Jack. In seguito, i due seguono il loro misterioso assassino fino alla sede della CID, ma vengono rapidamente rapiti dai colleghi poliziotti, Guido e la sua banda. Si scopre che loro, insieme a Kevin, gestivano la parte di polizia del narcotraffico. Tuttavia, il desiderio di Kevin di abbandonare il lavoro rischiava di compromettere l’intera operazione, così Guido lo uccide. Infuriato, Ramon si libera, ma non riesce a catturare l’assassino di suo fratello. Più tardi, lui e Jack si rendono conto che il vero capo delle bande di narcotrafficanti opera dalla cima della torre van der Vloed. Ramon cerca di catturare Guido, ma fallisce e viene catturato. Alla fine, Jack interviene in suo soccorso e i due fanno un ultimo tentativo per la vittoria.

Finale di Almost Cops: Guido è vivo o morto?

Lo scontro finale tra Ramon e Guido non è solo la sconfitta di un agente, ma porta con sé il peso della morte di Kevin. Guido non perde tempo a riconoscerlo, ricordando ripetutamente i suoi ultimi momenti con Kevin, che a quanto pare ha anche lui combattuto coraggiosamente. Mentre l’antagonista crede che le sue parole possano spezzare lo spirito di Ramon e aiutarlo a prendere il sopravvento, il piano gli si ritorce contro. Quest’ultimo, invece, usa ogni grammo delle sue energie per vendicare il fratello, con una raffica di pugni che spinge l’avversario oltre il bordo dell’edificio. Mentre il protagonista cerca di tenerlo stretto, la mano di Guido alla fine gli sfugge e lui precipita per diversi piani prima di atterrare sul tetto di un furgone. Data l’altezza della caduta, la sua morte è quasi certa, e la reazione di Ramon ne è un ulteriore esempio.

La sequenza culminante è ricca di immagini. Innanzitutto, c’è la collana a cui Guido cerca di aggrapparsi come ultima risorsa, finendo per portarsela via. Quella collana è il bene più prezioso di Ramon, poiché gli è stata donata da suo padre pochi istanti prima di morire. A sua volta, ha affidato la collana a Kevin, la cui scomparsa le conferisce un significato ancora più profondo. In quanto tale, il fatto che sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella morte di Guido è poetico. Lo stesso vale per il furgone, che Kevin e Jack stavano guidando prima che l’antagonista lo sbattesse contro. Il fatto che cada in modo simile, presumibilmente verso la morte, è un altro modo in cui la narrazione chiude il cerchio. In un certo senso, le sue stesse azioni e le relative conseguenze portano alla sua rovina.

Tuttavia, sebbene improbabile, c’è anche la possibilità che sopravviva. Potrebbe essere che il furgone attutisca il colpo del fall, in seguito al quale rimane gravemente ferito, ma vivo. In tal caso, l’esito finale è comunque cupo per Guido, poiché anche con una completa guarigione, cadrebbe direttamente nelle mani delle autorità e verrebbe punito severamente per i suoi crimini. Alla fine, il desiderio dell’antagonista di iniziare una nuova vita sostenuto dalla ricchezza del suo capo va in fumo, così come tutto il sangue versato nel suo percorso verso la vetta. Questo riflette la natura miope delle sue azioni, in contrasto con la costante e costante spinta al bene dimostrata da Ramon. Essendo un ex amico di Guido, Jack rappresenta il punto intermedio dello spettro e dimostra quanto sia facile voltarsi dalla parte sbagliata. Fortunatamente, si rifiuta di cedere e diventa invece un agente della giustizia.

Chi c’è dietro le bande di narcotrafficanti? Come fanno Ramon e Jack a fermarlo?

Guido e la sua banda non sono gli unici attori in gioco; infatti, in una scena precedente, affermano di essere protetti da figure molto più potenti di quanto Ramon e Jack immaginino. Questa figura si rivela essere Richard van der Vloed, uno degli uomini più ricchi del paese. Ufficialmente, il proprietario della van der Vloed Enterprises, Richard, gestisce segretamente il suo impero della droga, che apparentemente affonda le sue radici in tutta Rotterdam. Usando le sue risorse, controlla le due più grandi bande di narcotrafficanti della città, ovvero i Rits e i Bhukaris, e gestisce un’intera rete di attività criminali che si rivolgono ai più vulnerabili. In quanto tale, la torre van der Vloed, destinata a diventare la struttura più alta della città, funge da emblema del suo potere e del suo controllo sulla città, con tutti i suoi loschi affari che si svolgono ai piani più alti.

La doppia vita segreta di Richard è alimentata dalla facciata che mantiene nella sfera pubblica. A livello locale, è un uomo molto rispettato, noto principalmente per il successo della sua azienda. Nel corso della storia, Richard viene visto viaggiare in bicicletta, il che sembra strano data la sua capacità di viaggiare anche sui veicoli più eleganti. Se il suo mezzo di trasporto potrebbe essere un altro tassello della sua facciata, pensato per emanare un’aria di umiltà e comunanza con le masse, potrebbe anche essere un segno del suo lato oscuro, lontano dalle nefaste pratiche commerciali. Questa distinzione diventa cruciale per contestualizzare la sua conclusione a lungo termine. Ciononostante, le avventure di Richard in bicicletta lo mettono spesso in conflitto con il CSO, che in due occasioni lo fa cadere dai pedali e lo trascina in alcune esilaranti prove.

La prospettiva positiva di Ramon salva Richard da una vita criminale

Pur essendo di natura umoristica, le interazioni di Richard con il CSO servono da fondamento per l’idea più ampia della storia: un uomo potente come Richard può essere facilmente fermato da semplici agenti di servizio alla comunità, un destino che si rivela vero grazie al lavoro investigativo di Ramon e Jack. Inizialmente, Ramon annota mentalmente la presenza dell’uomo d’affari vicino a ogni scena del crimine importante, il che evidenzia una possibile connessione. Quando i due finalmente incontrano Richard sulla torre e ne confermano la colpevolezza, questi sembra il più innocuo degli antagonisti, soprattutto rispetto a un poliziotto come Guido. Tuttavia, nel bel mezzo dell’azione, l’uomo d’affari aspetta il momento opportuno e presto esce allo scoperto, puntando una pistola contro i due protagonisti.

Tuttavia, invece di rispondere con la violenza, Ramon sceglie di intraprendere la via della pace. Con cautela, si apre a Richard e gli ricorda che non è mai troppo tardi per schierarsi dalla parte del bene. Inoltre, gli dimostra la sua empatia, dichiarando di avergli dato una profonda comprensione, prima di suggerirgli l’idea finale di ascoltare il proprio cuore. Queste parole sembrano funzionare e, dopo un periodo di riflessione, Richard depone la pistola e accetta il suo arresto. Le parole di Ramon, che cambiano il corso della storia, non sono un caso isolato; le ripete mentalmente all’inizio della serie, riflettendo il suo obiettivo di alleviare la criminalità nel mondo con pazienza ed empatia, che, in questo caso, danno i loro frutti.

Perché Ramon e Jack scelgono di rimanere nel CSO?

Dopo l’enorme successo nello smantellare l’intera operazione antidroga cittadina, Ramon e Jack diventano eroi locali e ricevono una grande festa dai loro cari. Alla festa, vengono accolti da Daphne De Koning, un membro anziano della CID, e da Jack, il loro capo. È lei che inizialmente aveva mandato l’agente a questo corso. Tuttavia, quando gli chiede di tornare e portare con sé l’altrettanto talentuoso Ramon, rimane sorpresa dalla risposta. Entrambi rifiutano la sua offerta, citando la libertà e la comodità che derivano dal loro lavoro al CSO. A differenza delle istituzioni superiori, dove la ricerca è segnata da corruzione e burocrazia, il loro lavoro come agenti di servizio alla comunità è una boccata d’aria fresca, che offre la flessibilità necessaria per risolvere i crimini in modo efficiente.

La decisione di Ramon e Jack di rimanere ha anche un altro motivo, che si ripresenta a posteriori. I primi giorni di Jack come CSO sono segnati da disgrazie apparentemente continue. L’accoglienza pubblica degli ufficiali subisce un cambiamento importante

elift dopo il loro successo nello smantellare il giro di droga, e quindi, i due probabilmente si rendono conto del potenziale del loro lavoro nel costruire e guarire le comunità. Pertanto, operare dalla strada li aiuta a mantenere la massima sensibilità alla causa. Questo è esemplificato dal modo in cui il desiderio di Ramon di creare un locale dove i bambini possano divertirsi senza droghe si realizza in modo molto più ampio. Finisce per liberare l’intera città dalla droga, il che rende ora la cura dei suoi cittadini la sua nuova priorità.

Ramon e Dilan si mettono insieme?

Le cose finiscono bene per Ramon su tutti i fronti, poiché le scene finali, che si svolgono dopo un breve salto temporale, rivelano che lui e Dilan hanno una relazione. Questo sviluppo ha la sua giusta dose di storia, fino all’inizio del film, quando il protagonista cerca di chiedere a Dilan di uscire. Inizialmente lei sembra reattiva, ma per paura, lui cambia il suo invito con un semplice pasto in mensa, che la delude. Questo comportamento è un altro indizio dei difetti di Ramon nelle prime parti del film. Il suo tentativo di essere eccessivamente gentile e innocuo lo priva della capacità di instaurare legami sicuri e organici con le persone, persino con quelle a cui tiene di più, come lei. L’approccio di Ramon alla vita cambia dopo la sua relazione con Jack, e trova un sano equilibrio tra autoaffermazione ed empatia.

La metamorfosi di Ramon è rappresentata al meglio dal cambiamento della sua dinamica con Dilan. Per tutta la narrazione, lei sembra cauta, ma anche vagamente favorevole alle audaci iniziative di Ramon, dimostrando che una parte di lei incoraggia la crescita della sua personalità e ciò che fa per il miglioramento della città. Questo rappresenta un momento di ispirazione per Dilan e il resto della CSO, che prendono parte all’attacco contro le guardie del corpo di Richard. Quando la situazione si calma, lei e Ramon probabilmente confessano i loro sentimenti reciproci. Nel presente, la loro storia d’amore sembra palpabile, mentre i due siedono in un caldo abbraccio, con il protagonista che progetta una casa tutta per sé. Così, le prove e le tribolazioni che Ramon affronta alla fine danno i loro frutti, aiutandolo a realizzare tutti i suoi sogni nella vita.

Stranger Things – Stagione 5: Netflix anticipa l’arrivo del trailer con un poster!

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Tramite i propri canali socialNetflix ha annunciato per la giornata di domani un primo teaser trailer della quinta stagione di Stranger Things. Per farlo, ha condiviso un poster in cui è riportata la tagline “Un’ultima avventura“, con il minaccioso volto di Vecna che getta la sua cupa ombra su Hawkins e i giovani protagonisti. Non resta a questo punto che attendere la giornata di domani per poter vedere il trailer, intanto ecco qui di seguito il poster:

Tutto quello che sappiamo sulla Stagione 5 di Stranger Things

La quarta stagione di Stranger Things si è conclusa con un finale drammatico e cupo, lasciando i fan in attesa di un epilogo all’altezza della posta in gioco. Dopo aver scoperto che Vecna altri non è che Henry Creel/Numero Uno, Undici e i suoi amici hanno affrontato una battaglia disperata per fermarlo, ma senza riuscire ad annientarlo completamente. Hawkins è stata gravemente danneggiata: il portale tra il Sottosopra e il mondo reale si è aperto in modo permanente, scatenando una distruzione visibile a occhio nudo. I protagonisti si ritrovano finalmente riuniti, ma la sensazione è che la guerra sia appena cominciata, con la realtà che inizia a contaminarsi sempre più con l’oscurità dell’altra dimensione.

La trama della quinta stagione riprenderà direttamente dagli eventi della precedente, senza salti temporali. I fratelli Duffer, creatori della serie, hanno anticipato che la Stagione 5 sarà l’ultima e si concentrerà sullo scontro finale tra Undici e Vecna per la salvezza di Hawkins e, forse, dell’intero pianeta. L’ambientazione tornerà a essere più concentrata sulla cittadina dell’Indiana, come nella prima stagione, ma con un tono epico e definitivo. Verranno svelati i segreti rimasti in sospeso sul Sottosopra, sul laboratorio di Hawkins e sul legame psichico tra Undici e le creature che lo abitano.

Il cast della quinta stagione vedrà il ritorno di tutti i volti principali. Millie Bobby Brown sarà ancora Undici, pronta a usare i suoi poteri in una battaglia decisiva. Fanno poi parte del cast Finn Wolfhard (Mike), Noah Schnapp (Will), Gaten Matarazzo (Dustin), Caleb McLaughlin (Lucas), Sadie Sink (Max) e Natalia Dyer (Nancy), Joe Keery (Steve), Charlie Heaton (Jonathan), Maya Hawke (Robin), Winona Ryder (Joyce) e David Harbour (Hopper). Grande attesa anche per il ritorno di Jamie Campbell Bower nel ruolo di Vecna/Henry, ancora più potente e vendicativo.

I fratelli Duffer hanno anche dichiarato che questa stagione sarà la più intensa e commovente dell’intera saga, promettendo un finale all’altezza delle aspettative. La posta in gioco è altissima: la chiusura di una delle serie più amate dell’ultimo decennio porterà con sé risposte definitive, ma anche inevitabili addii. L’ultimo capitolo di Stranger Things non sarà solo una resa dei conti, ma un evento narrativo e culturale atteso da milioni di fan in tutto il mondo.

La distribuzione della quinta stagione su Netflix sarà così ripartita:

  • Volume 1: 27 novembre
  • Volume 2: 26 dicembre
  • Finale: 31 dicembre

Harry Potter: una prima foto di Nick Frost nei panni di Hagrid!

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Harry Potter: una prima foto di Nick Frost nei panni di Hagrid!

Dopo aver annunciato lunedì che la produzione della serie su Harry Potter è ufficialmente iniziata e aver pubblicato una foto di Dominic McLaughlin nei panni del maghetto protagonista, HBO ha ora rivelato una prima immagine di Nick Frost nel ruolo dell’adorabile mezzo gigante Rubeus Hagrid. L’attore di L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz segue così le orme di Robbie Coltrane, che ha interpretato il guardiacaccia e giardiniere di Hogwarts in tutti gli otto film di Harry Potter. Ecco di seguito la foto diffusa:

Nick Frost è Hagrid nella serie Harry Potter
Nick Frost è Hagrid nella serie Harry Potter. Foto di Aidan Monaghan/HBO.

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Altri membri del cast includono: John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.

Gli altimi annunci sono quelli di Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madam Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Infine, Bel Powley e Daniel Rigby interpreteranno Petunia e Vernon Dursley.

È stato inoltre confermato che la serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max, dove disponibile.

Superman: 8 Easter Egg, Riferimenti e Cameo da Non Perdere

Superman: 8 Easter Egg, Riferimenti e Cameo da Non Perdere

Superman è arrivato al cinema e, con il regista James Gunn al timone, probabilmente non vi sorprenderà scoprire che il film è pieno di Easter Egg, riferimenti e cameo facili da non notare.

Il primo film del DCU è relativamente indipendente (non si preoccupa certo di preparare il terreno per il futuro), ma Gunn ha colto l’occasione per dare corpo a questo mondo condiviso. Ha anche creato un Universo DC vivo e pulsante, dando l’idea che i fumetti stiano prendendo vita.

In questo elenco degli Easter Egg, non ci addentreremo nei dettagli più evidenti come il cameo di Supergirl o le scene post-credit. Piuttosto, scopriremo i modi in cui Gunn ha fatto riferimento ai fumetti, ha dato corpo a questo mondo e ha incluso cameo e omaggi al materiale originale, che erano facili da non notare a una prima visione.

Un’anticipazione del Presidente Luthor

Superman si conclude con Lex Luthor che viene mandato a Belle Reve per essere punito a seguito del suo ruolo nell’orchestrare l’invasione di Jarhanpur da parte di Boravia. Tuttavia, scommettiamo che alla fine il cattivo riuscirà a uscire da quella situazione di disagio e a tornare più forte che mai.

Nei fumetti, Luthor diventa Presidente degli Stati Uniti, una storia che è stata adattata nella serie animata Justice League. La serie in due parti del 2003 si intitolava “Un mondo migliore”, e nel suo ufficio vediamo che il libro di Lex ha lo stesso titolo. Coincidenza o un indizio che Gunn intenda esplorare l’ascesa al potere di Lex in futuro? Bisognerà aspettare e vedere.

The Mighty Crabjoys

Lois Lane sghignazza quando Superman insinua che molte persone amano la band immaginaria The Mighty Crabjoys. Più tardi, vede che il suo ragazzo è tra loro, visto che il poster del gruppo è appeso alla parete della sua cameretta d’infanzia.

Questa non è la prima volta che i Mighty Crabjoys vengono menzionati nel DCU, però. Eric Frankenstein di Creature Commandos indossava una maglietta con il gruppo quando affrontò la Sposa durante uno dei suoi tanti tentativi di farla innamorare di sé.

Gotham City

Arkham AsylumSuperman presenta molti supereroi, ma Batman non è tra questi. Il Crociato Incappucciato non viene neanche menzionato, nonostante sia il principale protettore di Gotham City e un alleato di lunga data dell’Uomo di Domani nella pagina.

Continuano a circolare voci secondo cui Gunn intenda esplorare la loro amicizia in un film di successo, e questo Easter Egg potrebbe essere il nostro primo indizio. Quando Metropolis viene evacuata, si vede un cartello stradale che punta verso Gotham City. Tuttavia, non siamo sicuri di quanto sia intelligente cercare rifugio nella casa di Arkham Asylum…

Cameo da un battito di ciglia

Gunn ha arruolato molti dei suoi amici per ruoli minori in Superman, anche se immaginiamo che almeno alcuni di loro vi siano sfuggiti. Per cominciare, i veterani del franchise dei Guardiani della Galassia Michael Rooker e Pom Klementieff hanno doppiato i robot di Superman nella Fortezza della Solitudine.

Tuttavia, il nostro preferito è stato quando la ragazza di Lex Luthor, Eve Teschmacher, viene rinchiusa nella prigione dell’universo tasca del cattivo. La guardia dei Raptor (che dice: “Mandare selfie sexy alle spalle di Lex Luthor? Deve essere la più grande idiota del mondo“) è interpretata nientemeno che dalla star di Smallville ed ex Lex, Michael Rosenbaum!

Alcune aziende note

Superman (2025)Metropolis è piena di Easter Egg della DC Comics, tra cui le pubblicità del Big Belly Burger (l’equivalente di McDonald’s nell’universo DC), di Jitters (che siamo sicuri i fan di Flash tra voi ricorderanno) e di Chocos (lo snack ispirato agli Oreo preferito di Martian Manhunter).

Quando il mondo scopre perché Superman è stato davvero mandato sulla Terra dai suoi genitori kryptoniani, l’eroe si rifugia nelle Stagg Industries. Questo è un chiaro presagio per l’introduzione di Metamorpho, dato che la madre di suo figlio, Joey, è la figlia di Simon Stagg, Sapphire. Di certo non sembra il figlio di un miliardario, quindi è possibile che Gunn abbia deciso di abbandonare quel tocco di tradizione fumettistica.

Will Reeve

Christopher ReeveSapevamo da tempo che Will Reeve, il figlio della star di Superman: The Movie, Christopher Reeve, avrebbe fatto un’apparizione in Superman. Per chi se lo fosse perso, lo vediamo mentre è in servizio per GBS News mentre l’Uomo di Domani cerca di fermare la furia dei Kaiju scatenata su Metropolis da Lex Luthor.

Reeve, che nella vita reale è un corrispondente di ABC News, ha recentemente dichiarato: “Penso di essere molto consapevole del fatto di vivere la mia vita, di prendere le mie decisioni, sapendo che se prendo la decisione giusta, onorerò i miei genitori, e penso che sia stata la decisione giusta in un certo senso, onorare i miei genitori”.

Segretaria Crawley

Una delle più grandi sorprese di Superman (che è estremamente facile non notare) arriva quando Tinashe Kajese torna nei panni di Florence “Flo” Crawley di The Suicide Squad. In quel film, lavorava per l’A.R.G.U.S. come coordinatrice di missione per la Task Force X ed era l’assistente di Amanda Waller.

Ha tradito Waller per aiutare la squadra a sconfiggere Starro, ed è scomparsa nella prima stagione di Peacemaker. Chiaramente, ha fatto carriera quando la incontriamo nei panni della Segretaria Crawley in Superman.

La troviamo tra coloro che Lex sta cercando di convincere ad arruolare Planetwatch per sconfiggere Superman. Lei non sembra particolarmente convinta dal miliardario, mentre lui sembra altrettanto indifferente al burocrate che gli si para davanti.

La Justice Society

Nella Hall of Justice, si può ammirare un murale raffigurante famosi Metaumani del passato. È difficile osservarli attentamente, ma la maggior parte sembra essere composta da supereroi della Seconda Guerra Mondiale, la Justice Society.

Ci sono Jay Garrick/Flash, Wesley Dodds/Sandman, Ted Grant/Wildcat, Gardner Grayle/Atomic Knight, Jon Valor/Black Pirate, Dominic Mndawe/Freedom Beast, Brian Kent/Silent Knight, Amethyst e Paco Ramone/Vibe.

I Metaumani esistono da trecento anni nel DCU, il che significa che Gunn ha ancora molto da raccontare in questo mondo condiviso.