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Captain America: Brave New World, Tim Blake Nelson anticipa la sua trasformazione!

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Tim Blake Nelson è uno dei volti più iconici e caratteristici dei grande schermo, e ha collezionato una lunga lista di crediti impressionanti nel cinema e in televisione e lo vedremo presto anche in Captain America: Brave New World. Tuttavia, il suo ultimo progetto, Asleep in My Palm, vede l’attore offrire una delle sue migliori interpretazioni fino ad oggi.

Il film esplora la natura della genitorialità e della classe sociale mentre un padre e una figlia vivono fuori dagli schemi nelle zone rurali dell’Ohio, dove devono affrontare le sfide del risveglio sessuale di lei mentre lui fugge da un passato violento e conflittuale.

Diretto da Henry Nelson e caratterizzato da un’interpretazione straordinaria di Chloë Kerwin, è un film molto speciale che porta i suoi protagonisti, e il pubblico, in luoghi molto inaspettati. Proprio in occasione della presentazione di Asleep in My Palm, Tim Blake Nelson ha avuto modo di parlare anche del suo prossimo ruolo in Captain America: Brave New World, e del suo ritorno nei panni di Samuel Sterns, alias The Leader.

Nelson ha interpretato il personaggio per la prima volta nel film L’incredibile Hulk del 2008, con la scena finale che anticipava la sua trasformazione nell’iconico cattivo dei fumetti. Da allora il personaggio non è più stato visto, anche se un fumetto ha rivelato che Sterns è stato portato nello S.H.I.E.L.D. sotto la custodia di Vedova Nera.

Adesso ci si aspetta che sia lui il grande cattivo di Captain America: Brave New World e parlando con CBM, Nelson ha detto:“Sono davvero emozionato. Mi sono divertito moltissimo a filmarlo, e [io] ho lavorato con il team Marvel e con questo meraviglioso truccatore di nome David Atherton con il quale ho collaborato a una dozzina di film ormai. Penso che le persone saranno piuttosto entusiaste di come appare questo personaggio. E di cosa ha da dire e cosa fa”, ha scherzato. “Tutto il potere allo straordinario team della Marvel.”

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Road to Oscar 2024: miglior attore protagonista

Road to Oscar 2024: miglior attore protagonista

La corsa al miglior attore protagonista per gli Oscar 2024 è, forse, quella più competitiva e imprevedibile. I film del 2023 hanno offerto una serie di interpretazioni incredibilmente memorabili. Il pubblico ha assistito a una serie di performance che rimarranno sicuramente nella storia del cinema. A differenza dello scorso anno dove tutti facevano il tifo per Brendan Fraser in The Whale, quest’anno ci sono diversi attori per cui parteggiare tanto che anche per l’Academy è stato complicato scegliere la cinquina finale con Leonardo DiCaprio nel ruolo del grande escluso per la sua interpretazione in Killers of the Flower Moon.

Di seguito, ecco i candidati agli Oscar 2024 per la categoria miglior attore protagonista

Colman Domingo – Rustin

Rustin Colman DomingoColman Domingo si è assicurato una nomination come miglior attore agli Oscar 2024 grazie al suo lavoro in Rustin. Il film biografico di Netflix è incentrato sulla figura di Bayard Rustin, l’attivista gay per i diritti civili che contribuì a orchestrare la Marcia su Washington del 1963. L’attenzione per il film è stata grande fin dal suo debutto al Telluride Film Festival, e le lodi per l’interpretazione di Domingo, in particolare, sono cresciute da allora. Quando poi il film è stato distribuito sulla piattaforma l’opinione positiva riguardo l’interpretazione di Domingo è andata crescendo.

Purtroppo però quest’anno dovrà vedersela con dei veri giganti per cui le sue possibilità di vittoria sono davvero minime. Per Colman Domingo si tratta della prima nomination agli Oscar della sua carriera. Ci era già andato vicino in passato, come nel caso di Ma Rainey’s Black Bottom, ma il suo lavoro di supporto non era stato premiato. Di nuovo sotto la guida del regista George C. Wolfe questa volta con un ruolo da protagonista, Domingo ha ottenuto il suo riconoscimento.

Jeffrey Wright – American Fiction

Jeffrey Wright - American Fiction

Jeffrey Wright entra nella cinquina come miglior attore protagonista per gli Oscar 2024 grazie al suo lavoro in American Fiction. Il debutto alla regia di Cord Jefferson ha ricevuto grandi apprezzamenti al suo debutto al Toronto International Film Festival. Wright interpreta lo scrittore Thelonious “Monk” Ellison in questa commedia satirica che gli è valsa la sua prima nomination agli Oscar.

L’attore ha anche ottenuto le nomination ai Golden Globe, ai SAG Awards, ai Critics Choice Awards e ai National Society of Film Critics Awards, pur non avendo vinto in nessuno di questi. Purtroppo anche per lui la corsa agli Oscar 2024 sarà in salita ed è difficile che vinca. Nonostante lavori a Hollywood da decenni, questa è la sua prima nomination agli Oscar.

Bradley Cooper – Maestro

Maestro Bradley Cooper Leonard Bernstein

Bradley Cooper con la sua interpretazione del leggendario compositore Leonard Bernstein è stato nominato ancora una volta agli Oscar. Il tutto è iniziato quando Maestro ha debuttato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le recensioni hanno iniziato ad affermare la sua grande interpretazione.

Il lavoro di Cooper nel film non si è limitato alla sola regia ma a una completa immersione nel personaggio di Bernstein (compositore delle musiche di West Side Story). Ore di trucco per ricreare perfettamente i tratti tipici della figura del leggendario maestro hanno portato Cooper alla sua quarta nomination come miglior attore e potrebbe diventare anche la sua prima vittoria nonostante non sia il favorito, ma gli Oscar 2024 potrebbero diventare imprevedibili.

Paul Giamatti – The Holdovers

The Holdovers lezioni di vita recensione

Paul Giamatti, dopo la sua nomination ufficiale, è vicino a ottenere l’ambito premio come miglior attore protagonista agli Oscar 2024. Il suo ruolo in The Holdovers di Alexander Payne ha tutte le carte in regola per raccontare una delle storie più belle della stagione dei premi. La candidatura di Paul Giamatti all’Oscar come miglior attore per The Holdovers segna la sua seconda candidatura all’Academy, ma la prima in questa categoria.

In precedenza aveva ricevuto una nomination come miglior attore non protagonista nel 2006 per Cinderella Man. Ha già vinto ai Golden Globe, ai Critics Choice Awards e al National Board of Review ed è considerato il degno rivale di Cillian Murphy. La vittoria ai Golden Globe, però, arriva in una categoria diversa rispetto a Oppenheimer di Christopher Nolan: al momento i due attori sono al pari per statuette vinte e gli Oscar saranno di importante peso per i due attori e per i rispettivi film.

Cillian Murphy – Oppenheimer

Oppenheimer

Cillian Murphy ha interpretato J. Robert Oppenheimer in Oppenheimer di Christopher Nolan. Grazie a questo film ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar come miglior attore protagonista. Cillian Murphy, come Brendan Fraser lo scorso anno, potrebbe ottenere la statuetta alla prima nomination.

Grazie alla sua interpretazione intensa e ai numeri al botteghino della pellicola di Nolan, l’attore è stato il favorito dai gruppi di critici per gran parte della stagione dei premi, ma Paul Giamatti lo ha battuto ai Critics Choice Awards. La vittoria ai Golden Globe è stata certamente d’aiuto e la recente vittoria ai SAG Awards ha ulteriormente contribuito a renderlo il candidato con la maggiore probabilità di vincere come miglior attore agli Oscar 2024.

Oscar 2024: chi vincerà?

Oscar 2024

Durante la notte degli Oscar 2024, che si terranno il 10 marzo (saranno visibili anche in Italia) potrebbe succedere di tutto. Il favorito di questa edizione è sicuramente Cillian Murphy per il suo ruolo in Oppenheimer. È la prima volta di Murphy su tutti i fronti dato che dopo vent’anni di collaborazione con Christopher Nolan l’attore irlandese ha finalmente ottenuto un ruolo da protagonista in uno dei suoi film.

Murphy ha offerto la performance più importante della sua carriera per Oppenheimer, scienziato brillante e tormentato. La capacità dell’attore di mostrare la vita del protagonista in tutte le sue sfaccettature e la sua capacità di mostrarlo al meglio e al peggio hanno contribuito a definire una delle migliori interpretazioni del 2023 e probabilmente portarlo alla vittoria dell’Oscar.

Leggende Metropolitane: recensione del film di Stefano Meloncelli

Amici squattrinati, scommesse ippiche, partite di carte, fumo e donne oggetto. Con il suo film d’esordio, dal titolo Leggende Metropolitane, Stefano Meloncelli – regista di oltre 200 videoclip musicali di artisti della scena rap e trap (tra cui Gué Pequeno e Vacca) – accompagna il pubblico tra l’inettitudine e la nefandezza delle strade dimenticate delle periferie lombarde, quelle “fuori Milano”, dove le favole non hanno morale.

Il film, prodotto da James Dean Movie in collaborazione con SNOBLAB A.C. e con Portorico MNGMT & Provincia Kartel, è disponibile dal 1° marzo sulla piattaforma streaming Prime Video.

Leggende Metropolitane Trama

Sandro, Chico e Gigi sono tre amici perdigiorno che faticano a relazionarsi con il mondo esterno e a riscattarsi socialmente: Sandro (Mattia Travaini) è un impiegato comunale rude e sempre nervoso, Chico (Fabrizio Marchegiani) è un bidello che tutti credono muto ma in realtà è solo incompreso, e Gigi (Diego Paul Galtieri), invece, è un falso invalido, pigro e svogliato, un parassita sociale di cui le uniche certezze sono che “non è ricco, non è astemio e non ha fretta”. A questo trio si affiancano poi Giusy (Chiara Pollicino), una giovane donna in cerca di una relazione amorosa stabile, e Tini (Papa K Mensah), un colto ed elegante spacciatore extracomunitario.

Convinti di aver ricevuto la “soffiata del secolo” da Mario (Edoardo Costa), un miliardario generoso e misterioso, i tre amici decidono di scommettere una piccola somma su un cavallo che credono sicuro. Tuttavia, quando la scommessa va male, ritornano da Mario sperando di avere una spiegazione e un’altra opportunità. Invece, Mario affida loro un compito insolito: trovare Marietto, il figlio di ventisette anni scomparso da giorni.

Leggende metropolitane In foto (da sinistra a destra) gli attori Mattia Travaini, Diego Paul Galtieri e Fabrizio Marchegiani.

Una “favola” senza morale

“Voglio raccontarvi una favola urbana perché questo mondo ha bisogno di eroi, di sentimenti e di storie da raccontare”. È con questa frase che si apre Leggende Metropolitane, un film che si propone di essere una favola urbana ma che di fiabesco, in realtà, ha davvero poco e nulla, tantomeno gli eroi. Fin dalle prime scene, infatti, Meloncelli trasporta il pubblico tra le strade di una delle tante degradate periferie del nord Italia, evocata da suggestivi primi piani e campi lunghissimi che ne enfatizzano la bellezza e la solitudine.

Anche la narrazione, con tono comico e irriverente, si impegna a mostrare ed esaltare l’essenza più dolceamara e nefanda di una realtà trascurata, che fatica a stare al passo col mondo esterno. Quella di Leggende Metropolitane è, dunque, una storia tanto semplice quanto grottesca, in cui verosimiglianza e assurdità convivono per raccontare non solo i vizi e i cliché della periferia e di chi la abita, ma anche e soprattutto l’esasperante “sopravvivenza” di chi si trova ai margini della società.

Leggende Metropolitane | In foto (da sinistra a destra) gli attori Mattia Travaini e Edoardo Costa.

Un velo di amatorialità

Nonostante il titolo possa suggerire un’atmosfera quasi fantastica, in Leggende Metropolitane, Meloncelli sceglie di utilizzare il mezzo cinematografico come una piccola finestra sulla realtà, proponendo un racconto realistico e dettagliato sulla “classe sociale degli ultimi”, degli emarginati, di coloro che non riescono (né tentano) di riscattarsi socialmente.

Pur offrendo momenti grossolanamente divertenti e richiamando il paradigma della commedia all’italiana, Leggende Metropolitane non riesce a superare completamente quel limitante velo di “amatorialità”, lasciando una sensazione di incompiutezza nell’esplorare a fondo le emozioni e le esperienze dei suoi personaggi (a dir poco macchiettistici e unidimensionali), oltre che alla loro visione del mondo.

I Daniels, premi Oscar per Everything Everywhere All at Once, hanno scelto il prossimo film

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I registi premi Oscar Daniel Kwan e Daniel Scheinert, conosciuti professionalmente come Daniels, hanno scelto il loro nuovo film da registi, che arriverà nel 2026 e farà seguito al grande successo di Everything Everywhere All at Once.

La Universal Pictures, che ha recentemente firmato un accordo esclusivo di first-look con i registi, ha aggiunto al suo calendario di uscita un “Film evento senza titolo diretto da Daniels” per il 12 giugno 2026. Non sono disponibili informazioni: nessun titolo, genere o attore sul film.

La folle commedia sci-fi d’avventura della coppia di registi Everything Everywhere All at Once è stata sostenuta da A24 ed è diventata il primo film indipendente dopo la pandemia a incassare 100 milioni di dollari al botteghino globale. Il film vede protagonista Michelle Yeoh nei panni della proprietaria di una lavanderia a gettoni in difficoltà che, mentre viene controllata dall’IRS, scopre di dover connettersi con versioni di se stessa in universi paralleli per prevenire una distruzione catastrofica. Il film ha vinto sette Oscar, compreso quello per il miglior film.

Sebbene il successo di Everything Everywhere All at Once li abbia catapultati nel mainstream, Daniels e Wong hanno creato un corpus di lavori che abbraccia musica, televisione e film. Sono diventati famosi per la prima volta dirigendo il video musicale virale di Turn Down for What di Lil Jon e successivamente hanno vinto il premio come miglior regia al Sundance Film Festival nel 2016 per Swiss Army Man, con Paul Dano e Daniel Radcliffe.

Superman: Legacy, James Gunn annuncia l’inizio delle riprese e un cambio nel titolo

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Con un post su Instagram, il regista James Gunn ha comunicato che oggi, 29 febbraio, sono ufficialmente iniziate le riprese del film Superman: Legacy. Nel post Gunn fa inoltre notare come, per pura coincidenza, queste abbiano avuto inizio proprio nel giorno del compleanno dell’iconico supereroe. Il post si rivela però ulteriormente interessante per altri due motivi: il regista ha infatti mostrato una foto di quello che sembra essere il logo ufficiale di Superman e del suo costume, ed ha inoltre rivelato che benché nelle prime versioni della sceneggiatura il film si chiamasse Superman: Legacy, al momento di chiudere la versione definitiva della sceneggiatura è divenuto per lui chiaro che il film si sarebbe dovuto semplicemente chiamare Superman. Di seguito, ecco il post pubblicato da Gunn su Instagram:

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Tron: Ares, Disney svela la prima foto ufficiale

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Tron: Ares, Disney svela la prima foto ufficiale

Disney ha presentato la prima foto di Tron: Ares, il terzo film del franchise fantascientifico Tron, che è entrato in produzione a Vancouver a gennaio. Guardate la foto qui sotto.

Interpretato da Jared Leto, Tron: Ares segue un programma altamente sofisticato, Ares, che viene inviato dal mondo digitale a quello reale per una missione pericolosa, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri A.I.. Alla regia di Tron: Ares c’è Joachim Rønning, che ha diretto sia Pirati dei Caraibi: Dead Men Tell No Tales che Maleficent – Signora del male per la Disney dopo il suo successo con Kon-Tiki del 2012. Jared Leto, Evan Peters, Jodie Turner-Smith e Greta Lee completano il cast del film scritto da Jesse Wigutow e Jack Thorne, la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto (dipendentemente dallo sciopero degli attori SAG-AFTRA). Emma Ludbrook, Jeffrey Springer e Leto produrranno, con Russell Allen come produttore esecutivo.

Jesse Wigutow e Jack Thorne hanno scritto la sceneggiatura di Tron: Ares, mentre Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger hanno prodotto insieme al produttore esecutivo Russell Allen. L’uscita del film è prevista per il 2025.

Il franchise di Tron è stato lanciato con l’omonimo film del 1982 con Jeff Bridges nei panni del creatore di videogiochi Kevin Flynn, che è stato lodato per i suoi effetti visivi e ha sviluppato un classico di culto dopo una difficile uscita nelle sale. A questo ha fatto seguito il sequel Tron: Legacy del 2010, che ha introdotto nel cast Garrett Hedlund e Olivia Wilde e che ha ottenuto poco più di 400 milioni di dollari al suo debutto durante le festività natalizie.

In una dichiarazione che accompagna la pubblicazione della prima immagine di Tron, Rønning ha dichiarato: “Sono entusiasta di far parte del franchise di TRON e di portare questo nuovo film ai fan di tutto il mondo. Tron: Ares” si basa sull’eredità di design, tecnologia e narrazione all’avanguardia. Ora più che mai, sembra il momento giusto per tornare alla Griglia“.

La prima foto di Tron: Ares

Tron: Ares film
Leah Gallo/Disney

Emily Blunt in trattative per il nuovo film di Benny Safdie con Dwayne Johnson

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Emily Blunt è in trattative per unirsi al cast di The Smashing Machine, che segnerà il debutto alla regia solista di Benny Safdie. Il film sarà un lungometraggio A24 con Dwayne Johnson nei panni del campione di MMA e UFC Mark Kerr. La produzione del film inizierà questa estate.

Emily Blunt è in trattative per interpretare Dawn Staples, la moglie di Kerr. Secondo lo studio, “Mentre cercano di costruire una nuova vita insieme, Dawn fatica a trovare il suo posto nel mondo caotico e contraddittorio di Mark”.

Il progetto riunirebbe Emily Blunt sia con Safdie, con cui ha recitato in Oppenheimer di Christopher Nolan, sia con Johnson, suo co-protagonista nel film Disney del 2021 Jungle Cruise.

La trama del film recita: “’The Smashing Machine’ è un dramma basato sulla storia di Mark Kerr, il leggendario combattente MMA dell’era senza esclusione di colpi dell’UFC all’apice della sua carriera. Lotta con la dipendenza, la vittoria, l’amore e l’amicizia nel 2000.”

Johnson e Safdie si sono collegati per la prima volta al progetto nel 2019, ma hanno perso i contatti e hanno sospeso il film a causa della pandemia. Anni dopo, durante una telefonata con Blunt, Johnson le ha rivelato il suo desiderio di riconnettersi con il progetto e interpretare Kerr. Dopo aver visto il documentario del 2002 “The Smashing Machine: The Life and Times of Extreme Fighter Mark Kerr”, Emily Blunt ha incoraggiato Johnson: “Devi fare questo film”.

Quando Blunt e Safdie hanno parlato sul set di Oppenheimer, è venuto fuori il nome di Johnson, e l’attrice ha spinto Safdie a riconnettersi con l’attore. Per la sua performance in Oppenheimer, Emily Blunt è attualmente nominata per un Academy Award.

Creed II: tutte le curiosità sul film

Creed II: tutte le curiosità sul film

Il film del 1976 Rocky è una delle più celebri pellicole della storia del cinema, un classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e sceneggiatore Sylvester Stallone. Il successo fu tale che si decise poi di realizzare ben quattro sequel, l’ultimo dei quali, Rocky Balboa, uscito nel 2006. Quello sembrò essere il capitolo conclusivo della saga, o quantomeno delle vicende con protagonista Rocky. Dieci anni dopo, nel 2016, è infatti stato realizzato lo spin-off Creed – Nato per combattere (qui la recensione), seguito da poi nel 2019 da Creed II (qui la recensione).

Questo sequel ha un valore piuttosto speciale, in quanto si collega direttamente agli eventi di Rocky IV, tra la morte di Apollo Creed e la minaccia di Ivan Drago. Il regista Ryan Coogler non ha però potuto occuparsi della regia di questo sequel, in quanto impegnato nella realizzazione di Black Panther. Il ruolo è dunque inizialmente stato affidato allo stesso Stallone, anche sceneggiatore del film, il quale ha però poi deciso di lasciare la regia a Steven Caple Jr., fattosi notare con il crime The Land successivamente chiamato a dirigere Transformers – Il risveglio. Al di là di questi cambi, tornano dunque in Creed II una serie di elementi del passato, tra cui alcuni degli attori simbolo di Rocky IV.

Nel dar vita in quello che è stato descritto come un Creed vs. Drago II, il film non ha mancato di ottenere un altro grande successo per la saga, cosa che ha poi permesso di realizzare anche un Creed III (qui la recensione) e più in generale diversi altri prodotti legati a questo franchise. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Creed II

Adonis Creed, che si è fatto un nome nel mondo della boxe sotto la guida di Rocky Balboa, è finalmente diventato campione del mondo dei pesi massimi. Tra il pugilato e il matrimonio con Bianca, tutto sembra dunque procedere bene per lui. I problemi, però, non tardano ad arrivare. Ivan Drago, il pugile russo che ha ucciso il padre di Adonis, Apollo, arriva a Philadelphia con suo figlio, Viktor, per sfidare il campione. Contro il parere di Rocky, Adonis accetta e ne paga le conseguenze in un incontro punitivo che vince solo per un cavillo. Ferito e demoralizzato, Adonis e Rocky dovranno trovare il modo di riaccendere il loro spirito combattivo per affrontare nuovamente il loro passato.

Creed II cast Ivan Drago

Il cast di Creed II, da Rocky ad Ivan Drago

Ad interpretare Adonis Creed vi naturalmente ancora una volta Michael B. Jordan. Ancora più di quanto fatto per il primo film, l’attore si è sottoposto per questo sequel a un allenamento fisico molto intenso per essere ulteriormente credibile come pugile e mostrare un evoluzione nel fisico di Adonis. Si è dunque allenato due o tre volte al giorno e ha seguito una dieta rigorosa. Nonostante ciò, le riprese degli incontri si sono rivelate così intense che in più occasioni Jordan ha rischiato di finire KO, proprio come avvenne a Sylverster Stallone durante le riprese di Rocky IV. Proprio con Creed II, Stallone ha interpretato Rocky per quella che si ritiene essere l’ultima volta nella sua carriera.

L’attrice Tessa Thompson riprende il ruolo di Bianca, moglie di Adonis e madre di sua figlia, mentre Phylicia Rashad interpreta Mary Anne Creed, vedova di Apollo e madre adottiva di Adonis. L’attore Dolph Lundgren torna ad interpretare il temibile Ivan Drago e per l’occasione si è a sua volta sottoposto ad un allenamento intensivo con il fine di raggiungere la massima possenza muscolare possibile. Lundgren ha inoltre collaborato con il regista Steven Caple Jr. per modificare il suo fisico e invecchiare esteticamente il personaggio di Drago per tradurre visivamente la povertà e le sofferenze subite, colorando di giallo i suoi denti. Milo Ventimiglia interpreta invece il figlio di Rocky, Rocky Jr.

La ricerca per l’interprete di Viktor Drago è durata diversi mesi e si è svolta in tutto il mondo. La produzione ha incontrato atleti di varie discipline come arti marziali, kickboxing, boxe e football americano. Dopo aver passato diversi mesi a visionare centinaia di foto, video e registrazioni di provini, Stallone ha scovato il pugile tedesco Florian Munteanu, scegliendo di affidare a lui il ruolo. Brigitte Nielsen, che riprende il ruolo di Ludmilla, ex moglie di Ivan Drago, da Rocky IV, è nella vita reale l’ex moglie di Stallone. I due si sono fidanzati durante le riprese di quel film, si sono sposati dopo la prima e hanno divorziato due anni dopo.

 

Creed II incontro finale

Creed II: l’incontro finale

Di particolare rilevanza, come sempre all’interno della saga di Rocky, è l’incontro finale, nel quale non solo si determina la conclusione del racconto ma si ripropone in modo accentuato quanto visto fino a quel momento nel film, portando dunque a compimento ogni aspetto del racconto e della sua messa in scena. Per quanto riguarda l’incontro finale di Creed II, questo si conclude con Ivan Drago che finalmente si rende conto che l’incolumità del figlio è più importante della vendetta o dell’accettazione da parte dell’élite russa, e getta dunque la spugna sul ring, ponendo dunque fine all’incontro e salvando suo figlio, il quale si sparebbe altrimenti spinto fino alla morte pur di non crollare a terra.

Il finale di Creed II dialoga dunque con quello di Rocky IV, dove il personaggio interpretato da Stallone ottiene infine la sua vendetta in nome di Apollo. “Vendetta” che ottiene ora anche lo stesso Adonis, per il quale quell’incontro risuonava in modo ovviamente più personale. Un curioso dettaglio relativo al finale è invece la presenza tra il pubblico del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, che può essere visto in piedi nella fila dietro i posti vuoti al minuto 01:55:05, dopo che la madre di Drago ha lasciato l’arena. All’epoca delle riprese non era però ancora stato eletto come presidente dell’Ucraina ed era dunque ancora conosciuto semplicemente come attore.

Il trailer di Creed II e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Creed II grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Xavier Dolan presidente della giuria di Un Certain Regard a Cannes 77

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Il regista e attore Xavier Dolan è stato scelto per presiedere la Giuria di Un Certain Regard al 77° Festival di Cannes. Così si legge nel comunicato ufficiale:

È stata una scelta ovvia: il cinema di Xavier Dolan ha trovato la sua maturità nella sua estrema giovinezza e audacia, di quelle che aprono un mondo di possibilità, che credono più nei sogni che nella realtà, e che trovano il modo di elevarsi alla propria creative ambizioni.

“Sono onorato e felice di tornare a Cannes come presidente della giuria di Un certain Regard, ha dichiarato Xavier Dolan. Ancor più che fare film da solo, scoprire il lavoro di registi di talento è sempre stato al centro del mio percorso personale e professionale. Vedo, in questa responsabilità che mi è stata assegnata, l’opportunità di concentrarmi con i membri della giuria di Un certain Regard su un aspetto essenziale dell’arte cinematografica: le storie raccontate in modo veritiero.”

Greta Gerwig presiederà la giuria del 77° Festival di Cannes che si svolgerà da martedì 14 maggio a sabato 25 maggio 2024. La Selezione Ufficiale sarà annunciata giovedì 11 aprile 2024.

Addio a Paolo Taviani

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Addio a Paolo Taviani

Si è spento alle 18 di oggi a Roma nella clinica villa Pia il regista Paolo Taviani, 92 anni, dopo una breve malattia. Il regista si è spento vicino alla moglie Lina Nerli Taviani e ai figli Ermanno e Valentina.

Lunedì 4 marzo si terrà la cerimonia laica funebre alla Promototeca del Campidoglio dalle 10 alle 13.Nato a San Miniato l’8 novembre del 1931, insieme al fratello Vittorio, scomparso il 15 aprile del 2018, scese a Roma dalla Toscana negli anni ’50 dove divennero una delle coppie più affiatate del cinema.

Con 20 film alle spalle (senza contare documentari, pubblicità e qualche corto disperso come l’ultimo episodio di “Tu ridi”) altrettanti premi maggiori e un Leone d’oro alla carriera (nel 1986), i due fratelli hanno dimostrato che passione, costanza, rigore e fedeltà al reale possono essere premiati.

Appassionati di cinema fin da giovani, furono tra gli animatori del Cineclub di Pisa. Hanno un fratello minore di nome Franco Brogi Taviani, in arte Brogi. Trasferitisi a Roma verso la metà degli anni cinquanta, iniziarono a lavorare nel cinema e diressero alcuni documentari tra cui San Miniato luglio ’44, con il contributo alla sceneggiatura di Cesare Zavattini. Nel 1960 diressero insieme a Joris Ivens il documentario L’Italia non è un paese povero, mentre con Valentino Orsini firmarono i film Un uomo da bruciare (1962) e I fuorilegge del matrimonio (1963). Il loro primo film autonomo fu I sovversivi (1967), con il quale anticipavano gli avvenimenti del ’68. Con Gian Maria Volonté raggiunsero il grande successo con Sotto il segno dello scorpione (1969) in cui s’avvertono gli echi di Brecht, Pasolini e Godard.

Robbie e Stephen Amell combattono una forza di polizia corrotta in Codice 8: Parte 2

Codice 8: Parte 2 è alle porte, l’atteso sequel di Codice 8 di Robbie Amell e Stephen Amell del 2019. Dal novembre 2023, Netflix ha gradualmente svelato nuovi aspetti del sequel, rilasciando il primo teaser durante l’evento annuale Geeked Week. Inoltre, il pubblico ha potuto dare un’occhiata un po’ più approfondita a cosa aspettarsi dal film attraverso il suo poster ufficiale e una manciata di altre immagini. Ora vi proproniamo il trailer ufficiale di Codice 8: Parte 2 che ha debuttato ieri su 28 febbraio.

Diretto da Jeff Chan sulla base della sceneggiatura sua e di Chris Paré, Codice 8: Parte 2 è ambientato in una società in cui alcune persone hanno superpoteri e altre no. Tuttavia, coloro che hanno i poteri devono affrontare una vita più dura, relegati ai margini come emarginati forzati.

Inoltre, devono affrontare un’ulteriore discriminazione da parte delle forze di polizia tecnologicamente avanzate. Robbie Amell interpreta Connor, un uomo dotato di poteri che lotta per mantenere a galla economicamente se stesso e la madre malata. Per fare un po’ di soldi in fretta, Connor si lega a Garrett (Robbie Amell) e al suo gruppo di criminali, portando ovviamente a conseguenze negative.

Codice 8: Parte 2, la trama

Codice 8: Parte 2 riprende cinque anni dopo che Connor è stato rilasciato dal carcere in seguito alle sue precedenti attività. Cerca di tenere la testa bassa, ma quando una ragazza adolescente rimane invischiata con un sergente di polizia corrotto, Connor deve riunirsi a Garrett per aiutarla.

 Il tentativo di Connor di tenersi lontano dai guai naufraga quando è costretto ad aiutare la quattordicenne Pav (Sirena Gulamgaus) a fuggire da un gruppo di agenti corrotti guidati dal sergente King (Alex Mallari Jr.). King usa i nuovi cani robot per rintracciare Pav, mentre Connor si ritrova ancora una volta a chiedere aiuto a Garrett e alla sua squadra. Ma potrà fidarsi dell’uomo che lo ha fatto finire dietro le sbarre?

Durante il MegaCon di Orlando, gli Amells e Chan hanno parlato con Maggie Lovitt di Collider di Codice 8: Parte 2 e di cosa aspettarsi dal sequel. Dopo aver visto il trailer, hanno condiviso la loro eccitazione per l’aspetto generale del film, in particolare per gli effetti visivi e per il modo in cui la troupe ha contribuito a costruire il mondo. Robbie ha dichiarato: “Abbiamo sempre tutta la fiducia del mondo in Jeff e nella società degli effetti visivi, perché sono amici e sappiamo quanto talento hanno“. Per lui, il film ha avuto un’impressione di “solidità”, perché “i robot sembrano irreali, il cane è fantastico, i poteri sono fantastici”. Stephen ha aggiunto che, dato che sa cosa succede, molte delle “cose belle” non sono apparse nel trailer, “il che è sempre un buon segno”. Anche Chan è soddisfatto di come Netflix abbia contribuito a presentare il film nel modo giusto: “Penso che quando si fa un film, si spera che il tono sia catturato nel trailer, e penso che, lavorando con Netflix, abbiano fatto un ottimo lavoro, catturando quel tono. Inoltre, mi piace molto che non ci sia stato un trailer prima del trailer”, con clip mostrate prima dell’inizio del trailer vero e proprio.

Con un sequel, i personaggi subiscono dei cambiamenti, il che significa che anche l’approccio di Amells e Chan ai personaggi doveva adattarsi. Questa volta sono stati in grado di attingere da ciò che avevano già stabilito, costruendo su diversi tratti dei personaggi e rimanendo allo stesso tempo fedeli alle loro voci. Per Stephen, questi elementi si sono manifestati nella recitazione di scene che in seguito avrebbero avuto effetti visivi:

Nella prima parte c’è un grande processo di feeling. Ricordo che la prima scena che abbiamo girato era in una tavola calda, ma poi siamo passati quasi subito a quando addestro Robbie a usare i suoi poteri. Jeff mi parla e mi dice: “Va bene, prendi una lampadina da lì e portala a Robbie”. E io: “Ok, come?” Quindi, devi avere molta fiducia nel primo film – soprattutto quando uso i miei poteri in modo molto aggressivo – nel fatto che i VFX e la post-produzione [siano] in grado di farlo sembrare bello. Perché nel momento in cui lo fai, ti senti un idiota. Nel secondo film, invece, avevo un riferimento visivo in testa. E quindi credo che questo abbia reso tutto più facile“.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la leggendaria squadra originale in azione!

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Sony Pictures ha condiviso un’altra featurette di Ghostbusters: Minaccia glaciale per l’attesissimo sequel della commedia horror, offrendo ai fan uno sguardo dietro le quinte del leggendario ritorno del cast originale.

Il video presenta il cast principale, inclusi i veterani del franchise Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson, mentre anticipano cosa aspettarsi dal nuovo capitolo. Evidenzia anche la distinzione tra la squadra originale e la nuova generazione di Ghostbusters, che devono lavorare insieme per salvare il mondo da un altro antico cattivo. E’ stato diffuso anche nuovo trailer internazionale che trovare dopo la featurette.

Dai un’occhiata alla nuova featurette di Ghostbusters: Minaccia glaciale qui sotto:

E’ uscito inoltre anche un nuovo trailer internazionale che mostra un mostra un bel po’ di nuove immagini, vediamo la nuova squadra che si è riunita in Afterlife – Gary Grooberson (Paul Rudd), la figlia del defunto Egon, Callie Spengler (Carrie Coon), insieme ai suoi figli Trevor (Finn Wolfhard) e Phoebe (McKenna Grace), e i loro amici Lucky (Celeste O’Connor) e Podcast (Logan Kim) – uniscono le loro forze a quelle dei cacciatori di fantasmi tradizionali – Ray Stantz (Dan Aykroyd), Peter Venkmann (Bill Murray), Winston Zeddemore (Ernie Hudson) e Janine Melnitz (Annie Potts) – per fare ciò che sanno fare meglio: Distruggere i fantasmi.

Inoltre, possiamo dare un’altra occhiata al fantasma verde noto a tutti, Slimer, e alla risposta del film a Gozer il Gozariano, il demone di ghiaccio noto come Garraka. Lo spot televisivo riutilizza alcune delle stesse riprese, ma include anche un cenno alla serie animata The Real Ghostbusters con uno sguardo a quella che sembra essere la moto ECTO-C.

Il nuovo capitolo della saga è scritto da Jason Reitman e Gil Kenan ed è basato sul film del 1984 di Ivan Reitman Ghostbusters, scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis. Nel cast oltre Paul Rudd (Ant-Man and the Wasp: Quantumania), Carrie Coon (Boston Strangler), Finn Wolfhard (Stranger Things), Mckenna Grace (Ghostbusters: Legacy) ci sono anche Kumail Nanjiani (Eternals), Patton Oswalt (Eternals), Celeste O’Connor (Ghostbusters: Legacy), Logan Kim (The Walking Dead: Dead City), Dan Aykroyd (Ghostbusters), Ernie Hudson (Ghostbusters) e Annie Potts (Ghostbusters).

Ghostbusters: Minaccia glaciale sarà solo al cinema dall’11 aprile prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Ghostbusters: Minaccia Glaciale

In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.

The Mandalorian & Grogu: possibili dettagli sulla trama rivelati dal titolo della lavorazione

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Le riprese di The Mandalorian & Grogu inizieranno a Los Angeles nel corso dell’anno e, grazie a The Cosmic Circus, abbiamo appreso un titolo provvisorio per il prossimo film di Star Wars.

Questi titoli si usano quando le produzioni sono in fase di riprese e per dissuadere i fan o i paparazzi dal farsi vedere sul set. Daredevil: Born Again, ad esempio, ha usato “Out the Kitchen” come titolo provvisorio per depistare e assicurarsi che i più non sapessero che un importante progetto del MCU stava girando a New York.

Secondo il sito, il film The Mandalorian & Grogu utilizzerà il nome di “Thunder Alley”. Come si è scoperto, questo è rilevante per il più ampio franchise di Star Wars.

Ecco cosa dice Wookiepedia su un luogo apparso per la prima volta nelle pagine di Before The Storm, romanzo dell’Universo Espanso che costituiva il primo capitolo della Trilogia della Crisi della Flotta Nera:

Thunder Alley era una regione dello spazio lungo i confini della Nuova Repubblica che diverse flotte pattugliavano a rotazione. Nel 16 ABY, poco prima della Crisi della Flotta Nera, la Seconda Flotta pattugliava la Thunder Alley da più tempo tra le flotte prive di servizi interni e di cantieri navali.

L’Ammiraglio Gial Ackbar convinse il Capo di Stato Leia Organa Solo a ritirare la Seconda Flotta e a sostituirla con la Prima Flotta, che nello stesso periodo era in servizio come forza di difesa di Coruscant.

Non è facile capire cosa questo possa significare per The Mandalorian & Grogu. Tuttavia, leggendo tra le righe, si può Non è facile capire cosa questo possa significare per The Mandalorian & Grogu. Tuttavia, leggendo tra le righe, si può ipotizzare che alcuni elementi di questa storia verranno adattati, portando forse a uno scontro tra Din Djarin e il Grand’Ammiraglio Thrawn mentre l’Impero risorge dalle ceneri prima di diventare il Primo Ordine. che alcuni elementi di questa storia verranno adattati, portando forse a uno scontro tra Din Djarin e il Grand’Ammiraglio Thrawn mentre l’Impero risorge dalle ceneri prima di diventare il Primo Ordine.

Tra le altre notizie, il sito sostiene di aver confermato che Star Wars Episode X: A New Beginning è il titolo del film su Rey, interpretata da Daisy Ridley (“New Jedi Order” è l’attuale titolo provvisorio).

Altri addetti ai lavori hanno contestato questa notizia, ma se è esatta significa che la Saga degli Skywalker sta per aggiungere un altro capitolo che, potenzialmente, darà il via alla prossima trilogia di Star Wars.

È importante notare che non c’è nulla di confermato, ma questa sarebbe una mossa coraggiosa da parte della Lucasfilm. “È strano perché non pensavo che sarebbe stato così presto, e poi mi sembra che siano passati 11 anni da quando sono stato scritturato, e mi chiedo: “Ma non ho 60 anni?”. Il tempo passa troppo in fretta! Ma è meraviglioso“, ha detto recentemente Daisy Ridley a proposito del suo ritorno a Star Wars.

“Sento che tutti i ruoli che ho potuto fare sono così diversi e così meravigliosi, ma tutti sono fantastici. Ogni cosa che ho fatto è come se fosse stata meravigliosa”.

The Mandalorian & Grogu, tutto quello che sappiamo sul film

The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di taglie con l’elmetto Din Djarin, The Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo privo di vegetazione.

È lì che Din diventa un sicario della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“, ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e produttore di The Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.

Annabelle: la vera storia della bambola demoniaca

Annabelle: la vera storia della bambola demoniaca

La storia del cinema è ricca di bambole demoniache o con tendenze omicide. Dal celebre Chucky di La bambola assassina fino alla recente bambola robot di M3gan, passando anche per Slappy, l’inquietante pupazzo parlante di Piccoli brividi. Negli ultimi anni, però, ad aver suscitato particolare spavento è stata Annabelle, protagonista di una trilogia omonima facente parte della saga di The Conjuring. Il primo film a lei dedicato si intitola proprio Annabelle, uscito nel 2014 per la regia di John R. Leonetti, e come ogni film della saga è incentrato sui racconti dei due esperti dell’occulto Ed e Lorraine Warren, interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga nel franchise.

Quella di Annabelle, in particolare, è la storia di una bambola realmente esistente che si ritiene essere posseduta da uno spirito maligno. Il film costruisce a partire da ciò un racconto parzialmente ispirato alla realtà e parzialmente frutto di fantasia, sempre però con l’obiettivo di indagare ciò che può esserci di vero in tale vicenda. Già introdotta in L’evocazione – The Conjuring, Annabelle si è subito distinta come uno dei villain più affascinanti della saga, tanto da ottenere non solo questo spin-off ma anche due ulteriori film: il prequel Annabelle 2: Creation e il sequel puro Annabelle 3.

Per chi dunque è appassionato di film dedicati alla presenza demonica e a vicende paranormali, Annabelle rimane certamente uno dei film dell’ultimo decennio più interessanti a riguardo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Annabelle cast

La trama e il cast di Annabelle

John Form pensa di aver trovato il regalo perfetto per la sua moglie incinta Mia: una bellissima e rara bambola vintage che indossa un abito da sposa bianco candido. Ma la felicità di Mia per il dono della bambola, come anche la tranquillità dei due coniugi, è destinata a durare molto poco. Una notte, degli adepti di una setta fanno irruzione nella loro abitazione e pur riuscendo a salvarsi da morte certa, per i due coniugi nulla sarà più come prima. In particolare, proprio la bambola – a cui è stato dato il nome Annabelle – inizia a manifestare strani comportamenti, quasi come se fosse viva. Ben presto, i Form si accorgeranno di essere al cospetto di qualcosa di estramamente terrificante.

Ad interpretare i coniugi John e Mia Form vi sono gli attori Ward Horton e Annabelle Wallis. L’attrice Alfre Woodard interpreta invece Evelyn, la proprietaria di una libreria e vicina di casa dei Form, mentre Brian Howe e Kerry O’Malley interpretano i coniugi Higgins, a loro volta vicini dei Form. La loro figlia Annabelle, membro della setta che attaccherà i Form, è invece interpretata da Tree O’Toole. Completano poi il cast Eric Ladin nel ruolo del detective Clarkin, Tony Amendola in quelli di padre Perez e Ivan Brogger in quelli del dottor Burgher. Joseph Bishara, meglio noto come compositore e infatti autore anche delle musiche di Annabelle, interpreta invece il demone Malthus.

Annabelle storia vera

La vera storia dietro la bambola Annabelle e le differenze con il film

Come anticipato, Annabelle è un film ispirato ai racconti dei coniugi Warren, esperti dell’occulto. Rispetto al film, però, nella realtà Annabelle non ha l’aspetto inquietante che presenta nella pellicola, ma è invece una sorridente bambola di pezza con capelli rossi, occhi grandi e un triangolo rosso come naso. Un aspetto decisamente poco inquietante il suo, che al cinema avrebbe potuto non funzionare. Non esiste poi alcuna coppia di coniugi Form, in quanto sono personaggio totalmente inventati per il film. La vera bambola Annabelle fu infatti regalata da una madre alla figlia Donna, studentessa di infermieristica, che compiva 28 anni. La madre di Donna acquistò la bambola Raggedy Ann in un negozio di hobbistica nel 1970.

Quanto avviene nel film, dunque, è una libera reimmaginazione dell’esistenza della bambola vintage prima che la madre di Donna la acquistasse al negozio di hobbistica, offrendo dunque un resoconto fittizio di come il demone possa essere entrato e rimasto nella bambola. Donna, la sua compagna di stanza Angie e il fidanzato di quest’ultima, Lou, sono in ogni caso ritratti all’inizio del film mentre raccontano ai demonologi Ed e Lorraine Warren le loro esperienze con la bambola. Tutta la parte con protagonisti i Form, dunque, non trova un effettivo riscontro nella realtà. Nella vita reale, si dice che lo spirito che abiti Annabelle sia quello di una giovane ragazza innocente, morta quando era ancora una bambina.

Continuando con la storia vera di Annabelle, una volta che questa è entrata in possesso di Donna, la giovane e la sua compagna di stanza hanno dichiarato di aver iniziato a notare strani avvenimenti, riferendo che la bambola cambiava posizione rispetto a come veniva riposta, si muoveva per la casa e lasciava persino messaggi terrificanti alle ragazze, come alcuni che recitavano: “Aiutami, aiutaci“. Dopo circa un anno da queste prime strane e inquietanti manifestazioni, Donna e Angie hanno contattato gli Warren, che hanno a quel punto preso in custodia la bambola portandola nella loro abitazione. Questo trasferimento è poi raccontato nel film Annabelle 3.

Il trailer di Annabelle e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Annabelle grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 febbraio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: HistoryvsHollywood

L’uomo d’acciaio: trama, cast e sequel del film su Superman

L’uomo d’acciaio: trama, cast e sequel del film su Superman

Nell’immaginario collettivo, Superman è il supereroe per eccellenza. Caduto sulla terra da un pianeta lontano, egli usa i suoi incredibili poteri per combattere le minacce che mettono a repentaglio la vita della razza umana e della terra. Protagonista di una lunga lista di fumetti, film e cartoni animati, è da decenni a questa parte tra le icone più popolari della cultura di massa, un vero e proprio simbolo del bene che lotta contro il male. A sette anni dall’ultimo film, Superman Returns, questo è tornato al cinema nel 2013 con un reboot intitolato L’uomo d’acciaio (qui la recensione), diretto da Zack Snyder, poi autore anche di Batman v Superman e Justice League.

Il franchise venne così riavviato, spinto anche dal successo che in quegli anni circondava i cinecomic. Sulla scia del successo della trilogia di Batman di Christopher Nolan, Superman aveva così il compito di dar vita all’universo condiviso dei supereroi targati DC Comics. A lui sarebbero infatti seguito poi anche Wonder Woman e Aquaman. Per l’occasione, si cercò di seguire quanto tracciato dai film di Nolan, ovvero un ambientazione più realistica e cupa, in cui inserire una versione del supereroe diversa da tutte quelle viste fino a quel momento. I fan poterono dunque trovarsi davanti ad un film molto maturo, che esplorava nel dettaglio le origini di Superman e il suo legame tanto con la terra quanto con il pianeta di provenienza.

Arrivato in sala, il film si affermò come un grande successo, arrivando ad un guadagno globale di circa 668 milioni di dollari a fronte di un budget di 225. Ciò spinse la Warner Bros. a mettere in cantiere ulteriori film legati a quell’universo, dando di fatto vita al DC Extended Universe. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di L’uomo d’acciaio

La storia si apre sul pianeta Krypton, il quale sta per collassare a causa del suo nucleo instabile. Lo scienziato Jor-El tenta di avvisare i suoi compatrioti, ma viene interrotto dal colpo di stato del perfido generale Zod. Quest’ultimo è convinto che il codice genetico kryptoniano possa salvare il pianeta dall’imminente catastrofe, ed intende avvalersene. Per impedirglielo, consapevole della follia di Zod, Jor-El infonde il codice nel figlio Kal-El, spedendolo sulla Terra. Questi atterra a Smallville, piccola cittadina del Kansas, dove viene adottato dai contadini Jonathan e Martha Kent. Assunto il nome di Clark, il giovane cresce così per anni come un ragazzo qualsiasi.

Ormai adulto, però, egli si trova a doversi confrontare con una serie di abilità che lo rendono apparentemente invincibile. Sempre più in crisi sulla propria identità, Clark decide allora di scoprire di più sul proprio passato. La sua ricerca lo porterà infine alla verità, ma non ci sarà tempo per elaborarla. Il generale Zod si è infatti liberato dalla sua prigione ed è sbarcato sulla terra, che aspira a colonizzare. Per Clark Kent verrà così il momento di assumere i panni di Superman e lanciarsi nella battaglia, dando prova di tutti i suoi superpoteri. Sentendosi ormai un vero e proprio figlio della Terra, egli farà di tutto pur di salvare il proprio pianeta dalla distruzione.

L'uomo d'acciaio cast

L’uomo d’acciaio: il cast del film

Dopo Christopher Reeve è sempre stato difficile dare un volto nuovo al celebre supereroe. Con Henry Cavill, però, i fan hanno dimostrato una particolare soddisfazione. L’attore scelto rispecchiava particolarmente bene i canoni del personaggio, motivo per cui venne scelto dal regista. Per prepararsi al ruolo, Cavill dovette però sottoporsi ad un allenamento particolarmente intensivo, che lo portasse a guadagnare la muscolatura richiesta per il ruolo. A lui si deve anche un apparentemente banale ma importante rinnovamento nei confronti del personaggio. L’attore si rifiutò infatti di depilarsi il petto, spingendo così a superare l’idea di un Superman muscoloso e completamente glabro in favore di uno sdoganamento nei confronti dei peli sul petto. Egli è inoltre il primo attore non americano ad interpretare il ruolo.

Accanto a lui, nei panni dei genitori adottivi Jonathan e Martha Kent, si ritrovano gli attori Kevin Costner e Diane Lane. Jor-El, invece, ha il volto del premio Oscar Russell Crowe. L’attrice Amy Adams interpreta la giornalista Lois Lane. Questa rivelò di aver già sostenuto altri due provini per due diversi film su Superman, senza però ottenere la parte. Riuscita finalmente nell’intento, suggerì diverse modifiche al personaggio, rendendo Lois una giornalista molto più dinamica e intraprendente rispetto alle versioni precedenti. Michael Shannon è invece il generale Zod, il principale antagonista del film. Per interpretarlo, l’attore si concentrò sul non giudicarlo come un cattivo, bensì come un patriota che combatte in nome della sua gente. Laurence Fishburne, infine, è Perry White, il direttore generale del Daily Planet dove lavorano Clark e Lois.

L'uomo d'acciaio film

L’uomo d’acciaio: il costume di Superman

Per questo nuovo film il celebre costume di Superman è stato ridisegnato dai celebri James Acheson e Michael Wilkinson. I due hanno conservato molti elementi di quello visto nei fumetti, adottando però dei toni più scuri maggiormente in linea con l’atmosfera del film. Una scelta complessa riguardante la realizzazione del costume è stata quella riguardo l’inclusione o meno dei celebri mutandoni rossi che il supereroe indossa sopra i pantaloni. Snyder tentò in tutti i modi di mantenere questo dettaglio, valutando migliaia di varianti, senza però trovarne una che lo convincesse. Alla fine la cosa venne accantonata in nome di una voluta modernità nel costume. Lo stesso Cavill si disse favorevole a tale decisione, affermando che quelle mutande oggi non sarebbero più state credibili.

L’uomo d’acciaio 2: ci sarà mai il sequel?

Nell’ottobre 2014 venne annunciato un sequel del film di Snyder, ma questo venne ritardato per dare precedenza a Batman v. Superman e Justice League. Nel 2020, tuttavia, lo sviluppo di L’uomo d’acciaio 2 è stato bloccato. Snyder in seguito ha dichiarato che i piani per la trama includevano Brainiac e i Kryptoniani che erano stati intrappolati nella Zona Fantasma alla fine del film. In seguito all’acquisizione della Warner da parte di Discovery il progetto è stato riproposto, e a ottobre 2022 Cavill ha annunciato il suo ritorno come Superman. A dicembre dello stesso anno, però, dopo la presentazione della lista di progetti per il DC Universe da parte di James Gunn e Peter Safran, il progetto è stato nuovamente accantonato a favore di un reboot intitolato Superman: Legacy, atteso ora in sala per l’11 luglio 2025.

L’uomo d’acciaio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film del 2013 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo d’acciaio è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 29 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Black Widow: Ray Winstone definisce “come prendere un calcio nelle palle” il metodo Marvel

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Le riprese Marvel sono spesso state oggetto di critiche da parte di diversi attori che vi hanno preso parte e Ray Winstone, che ha interpretato il cattivo Dreykov in Black Widow, si è unito al gruppo.

L’approccio del “lo aggiustiamo in post” è stato più volte criticato e ora Winstone, uno degli attori coinvolti nel processo, è effettivamente entrato nei dettagli su cosa questo approccio implichi un danno per il lavoro dell’attore.

Ray Winstone, che è apparso in Black Widow del 2021 nei panni del cattivo Dreykov, il capo dell’organizzazione della Stanza Rossa che ha addestrato le Vedove Nera, tra cui Natasha Romanoff, ha detto a Radio Times del Regno Unito che, sebbene si sia trovato “bene” a lavorare al film, le riprese aggiuntive che sono state necessarie sono state offensive per lui come attore perché coinvolgevano un certo numero di dirigenti che scendevano sul set per indicare quello che non capivano della sua performance. Le riprese si sono concluse nell’ottobre 2019, il film è poi stato visionato dai dirigenti della produzione Marvel, che hanno suggerito le “riprese pianificate aggiuntive” programmate mesi dopo, all’inizio del 2020.

Winstone era così scoraggiato per come sono andate le riprese che ha chiesto alla Marvel di riformulare il suo personaggio perché sentiva che l’essenza di ciò che aveva portato nel film era andata perduta. Ha ceduto per paura di essere portato in tribunale per violazione del contratto, ma i suoi sentimenti erano chiari: il metodo Marvel non è per tutti.

“Andava bene finché non dovevi fare le riprese aggiuntive. Poi scopri che alcuni produttori sono venuti giù, e la tua performance è eccessiva, è troppo forte… Questo è il modo in cui funziona la Marvel. Può essere distruttivo per l’anima perché ti senti come se stessi facendo un ottimo lavoro. In realtà ho detto: “Dovresti riformularlo perché era quello che faceva per me”. E finisci per rifarlo perché sei obbligato a farlo. Altrimenti finisci in tribunale. È come prendere un calcio nelle palle.”

Dalla mia finestra 3: Guardando te, la spiegazione del finale del film Netflix

Dalla mia finestra: Al di là del mare si conclude con la rottura tra Raquel e Ares a causa della morte di Yoshi. Il gioco delle colpe ha portato ad un’amara conclusione di una relazione piuttosto appassionata e Raquel sospetta già che Ares abbia una relazione con Vera, ma nel frattempo la protagonista inizia a mostrare interesse per Gregory, un suo vecchio compagno di classe all’università. Per risolvere questo racconto rimasto in sospeso arriva ora su Netflix Dalla mia finestra 3: Guardando te, terzo e ultimo film di questa trilogia a sua volta tratto da un romanzo omonimo di Ariana Godoy. Quest’ultimo capitolo della saga new adult porta dunque a conclusione la storia di Raquel e Ares. Scopriamo allora cosa succede nel finale.

Perchè Raquel e Ares non si parlano all’inizio di Dalla mia finestra 3: Guardando te?

Dalla mia finestra 3 Guardando te attori

Raquel e Ares in questo terzo film all’inizio non si parlano più e rimangono distaccati e ristretti nelle rispettive camere da letto. Purtroppo però le finestre delle loro stanze si affacciavano sempre l’una sull’altra, ed evitarsi è difficile, anche perché lei dà sempre un’occhiata alla stanza di Ares e lui viceversa. Raquel inizia però una relazione con Gregory, che organizza una piccola festa a casa sua e invita anche Ares e la sua ragazza Vera, oltre ad altri amici. A Raquel non piace l’idea di avere Ares tra i piedi, ma Gregory insiste che lei rimanga comunque amica del suo ex a causa del loro passato. Ares e Raquel durante il party continuano però a non rivolgersi neanche una parola ma la tensione tra i due è palpabile, mettendo entrambi a disagio per il resto della serata.

Perché Raquel e Gregory si lasciano?

Dalla mia finestra 3 Guardando te Gregory Raquel
© 2022 Netflix, Inc. Foto: MICHAEL OATS/NETFLIX © 2022

 

Il rapporto tra Raquel e Gregory non ha tuttavia vita lunga. Raquel ha difficoltà a scrivere il seguito del suo romanzo perché è ancora scossa dalla rottura con Ares. L’editore insiste perché il secondo libro offra una storia estensione del primo libro e dunque Raquel finisce con lo scrivere qualcosa basato sulla sua breve esperienza come fidanzata di Ares. Gregory, però, legge alcuni estratti dal suo computer portatile, il che rappresenta per lei una grave violazione della sua privacy. Visibilmente turbato dai capitoli, Gregory poi affronta Raquel riguardo i suoi sentimenti e lei non smentisce ciò che ancora prova per Ares. Dopo questa discussione, Gregory lascia dunque Raquel. La rottura è però significativa per la protagonista, perché gli permette di non concentrarsi solo sull’essere un’autrice, ma anche di guardare da lontano la relazione tra Vera e Ares senza sensi di colpa.

Raquel e Ares hanno poi una relazione in Dalla mia finestra 3: Guardando te?

Dalla mia finestra 3 Guardando te cast
© 2022 Netflix, Inc. Foto: MICHAEL OATS/NETFLIX © 2022

 

Dopo la rottura di Raquel con Gregory, Ares si ferma nella sua camera attraverso la finestra, come era solito fare fin dall’inizio della loro relazione. Raquel rivela a quel punto all’ex che la sua relazione con Gregory è finita e questo dà a entrambi un motivo sufficiente per iniziare una relazione, dato che l’amore tra loro non si è mai spento. Poiché Ares sta ancora con Vera, però, lui e Raquel devono tenere segreta la loro relazione per un po’. Alla fine, entrambi scelgono però di interrompere quella loro relazione clandestina anche perché Raquel ha capito che Ares non l’avrebbe mai resa pubblica. Ares, scettico a causa dei rapporti commerciali della sua famiglia con quella di Vera, prende una decisione difficile e accetta di porre fine alla relazione con Raquel.

Cosa succede alla festa di Capodanno?

Dalla mia finestra 3 Guardando te Gregory
© 2022 Netflix, Inc. Foto: MICHAEL OATS/NETFLIX © 2022

In Dalla mia finestra 3: Guardando te, durante la notte di Capodanno, Ares decide però di tornare sui suoi passi, ponendo fine alla sua relazione con Vera e impegnandosi completamente, e finalmente, con Raquel, riconoscendo così pubblicamente la loro relazione. Ares, venuto a conoscenza della relazione di Vera con il suo vecchio amante, Diego, trova dunque il pretesto per porre fine al suo rapporto con lei. Sebbene l’amore di Ares per Raquel sia sincero, Vera vuole però continuare a stare con Ares e Diego allo stesso tempo. Nel frattempo, Ares che è sempre stato un ragazzo ribelle e vuole vivere alle sue condizioni, si allontana e manda un messaggio a Raquel per chiedergli se vuole continuare a stare con lui. Nel mentre, però, Raquel è alla festa per la pubblicazione del suo libro. Ha bevuto un po’ più del previsto e pur leggendo il messaggio di Ares non riesce a rispondergli, in quanto sviene improvvisamente.

Come si riconciliano Raquel e Ares?

Dalla mia finestra 3 Guardando te Ares e Raquel
© 2022 Netflix, Inc. Foto: MICHAEL OATS/NETFLIX © 2022

Ares alla fine aspetta tutta la notte la risposta di Raquel, ma che non riceverà mai. Il giovane quindi pensa che la loro relazione sia finita per sempre. Sulla via del ritorno a Stoccolma, fa però un’ultima telefonata di addio, nella speranza di ricevere una risposta. Risposta che arriva, ma dal tono di voce di Raquel, Ares si chiede se fosse la ragazza non sia nei guai. Dopo averla trovata, caduta accidentalmente in piscina mentre era ubriaca e sonnolenta, Ares pur essendo allergico al cloro si tuffa e riesce a salvare l’amata, scambiandosi un bacio con lei prima di svenire entrambi. Ares si risveglia a quel punto in ospedale e cerca freneticamente Raquel, chiedendosi se lei fosse già andata via.

I due, però, si ritrovano e si riconciliarono in ospedale mentre lui si sta riprendendo dalle reazioni allergiche. Anche se hanno provato ad allontanarsi e a stare con altre persone, Ares e Raquel riconoscono di non essere fatti per stare lontani e che il destino li ha fatti rincontrare nel modo più bizzarro. Dalla mia finestra 3: Guardando te si conclude dunque con Raquel che gira il Paese con il suo nuovo libro e Ares che l’accompagna ovunque. Ares è orgoglioso dei suoi risultati e continua a starle accanto senza più essere insicuro. La protagonista alla fine annuncia che non ci sarà un seguito e non intende più scrivere o pubblicare nulla sulla sua vita privata. Alla fine, Ares e Raquel si trasferiscono insieme in città e intraprendono un viaggio insieme.

Matthew Vaughn alla produzione di The Stuntman, ambientato nell’universo di Kick-Ass

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Matthew Vaughn è già impegnato nella produzione del suo prossimo lungometraggio, un nuovo film intitolato The Stuntman. Diretto dallo stuntman diventato regista Damien Walters, il film racconta la storia di due fratelli che diventano entrambi stuntmen.

Il film, attualmente in produzione, proviene dalla Marv Studios di Vaughn insieme alla Zebbo Productions di Walters. Lo scorso ottobre, hanno girato nell’Hampshire, dove un giornale locale ha riferito che nel parco del villaggio era stata installata una “fiera dei divertimenti in stile anni ’70”, completa di trampolino e ruota panoramica.
The Stuntman punta a una presentazione a Toronto entro la fine dell’anno o al Sundance nel 2025 e fa parte di una nuova trilogia di Kick-Ass, secondo Vaughn.

Il primo film della trilogia, anch’esso prodotto da Vaughn e diretto da Walters, si chiamava School Fight e raccontava la storia di un adolescente che litiga con un rivale amoroso a scuola. Si è concluso un paio di anni fa, ma nonostante le anticipazioni delle riprese al London Action Film Festival del 2022, non è ancora stato distribuito.

In un’intervista con Collider il mese scorso, Vaughn ha parlato in modo criptico di un film con lo pseudonimo a cui si riferiva come Vram, che è attualmente in produzione e destinato a diventare il secondo film della trilogia, con il terzo film che sarà il suo tanto atteso riavvio della serie.

Vaughn e Walters, che è anche un freerunner ed ex ginnasta, hanno un rapporto di lavoro di lunga data, hanno collaborato più recentemente al film di spionaggio di Vaughn Argylle, per il quale Walters è stato regista della seconda unità. Walters ha anche lavorato come stuntman in film tra cui Jurassic World – il Dominio, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la serie di Vaughn Kingsman e il film originale Kick-Ass.

Dune: Sting ha offerto a Austin Butler le sue braghe di Feyd-Rautha

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Austin Butler è terrificante nei panni del micidiale Feyd-Rautha in Dune – Parte Due, che è al cinema dal 28 febbraio. Tuttavia, è considerevolmente più vestito di quanto lo fosse il personaggio interpretato da Sting nella versione della storia di David Lynch – e proprio la pop star si è offerta di dare una mano. Butler ha incontrato il musicista e attore occasionale alla première londinese del film, e in quell’occasione ha offerto a Butler un cimelio unico.

“È venuto da me dopo la premiere – ha detto Austin Butler – ed era così, così, adorabile e semplicemente disinvolto. Gli ho chiesto di [parlarmi del film originale Dune] e ha detto che ha ancora la braghetta dell’originale, ha detto che lo laverà a secco e me la lascerà indossare, se voglio.”

Dune – Parte Due, leggi la recensione

Nel film di Lynch, Feyd-Rautha ha una scena memorabile in cui indossa nient’altro che un bizzarro paio di slip alati dall’aspetto futuristico, che è diventata una delle immagini più durature del film.

Sebbene noto soprattutto per la musica, sia da solista che come membro dei Police, Sting ha un curriculum di recitazione piuttosto ampio. Ha fatto il suo debutto cinematografico nel musical Tommy degli Who e ha continuato a recitare in Brimstone and Treacle di Dennis Potter, il film horror The Bride (nel ruolo del Dr. Frankenstein), il neo-noir di Melanie Griffith Stormy Monday e il debutto alla regia di Guy Ritchie Lock, Stock, and Two Smoking Barrels. Più di recente, è apparso nel ruolo di una versione romanzata di se stesso come sospettato di omicidio (e avvelenamento di cani) in Only Murders in the Building di Hulu.

Cosa aspettarsi da Dune – Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune – Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed è nei cinema dal 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Christopher Nolan dichiara che l’idea originale per Inception era per un film horror

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Christopher Nolan si sta godendo la stagione dei premi che lo vede protagonista grazie al suo lavoro magistrale sull’epico film biografico Oppenheimer. Il film, basato sulla vita del fisico teorico J. Robert Oppenheimer, è una miscela di molti generi diversi. Nel progetto iniziale, tra questi generi c’era anche un tocco horror che raccontava la rivelazione seguita dalla creazione della bomba.

Recentemente Christopher Nolan ha parlato del suo desiderio di realizzare un film horror, ma tramite The Telegraph e Syfy, il regista ha rivelato che il suo thriller fantascientifico Inception è stato originariamente concepito pensando al genere horror. “All’inizio pensavo ad un film horror, ma alla fine è diventato questo progetto (Inception).” Nolan ha detto prima di spiegare: “Stavo cercando un espediente grazie al quale i sogni diventassero importanti per la storia, e il pensiero che qualcuno possa invadere lo spazio dei tuoi sogni e rubare un’idea è immensamente avvincente per me. Il concetto che i sogni sembrano reali mentre siamo dentro ad essi è alla base dell’intero film”.

Il prodotto finale, interpretato da Leonardo DiCaprio e Elliot Page, vedeva un ladro con la capacità di entrare nei sogni delle persone. Ciò gli ha permesso di rubare i loro segreti più profondi e oscuri. La sua esecuzione, abbinata allo strabiliante bagliore visivo di Nolan, aveva più in comune con James Bond e i classici film di spionaggio che con qualsiasi altra cosa.

Tuttavia, questi commenti intriganti ci ricordano molto bene che il contesto può cambiare l’intera storia. Ciò che Nolan descrive susciterà sicuramente l’interesse di ogni fan di Nightmare on Elm Street. Il cattivo protagonista di questo iconico franchise, Freddy Krueger, sarebbe a suo agio nella visione originale di Nolan di ciò da cui è nato Inception. Il thriller è uscito lo stesso anno dell’ultimo film Nightmare, nel 2010, e i fan dell’horror ucciderebbero per vedere una follia omicida di Freddy diretta da Nolan. Alcuni direbbero che sarebbe… un sogno.

Mentre i fan stanno ancora aspettando un vero film horror di Nolan, il regista ha una chiara ammirazione per il genere, basta guardare le sequenze di Batman Begins dedicate allo Spaventapasseri.

Deadpool e Wolverine, svelato il personaggio di Emma Corrin?

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Deadpool e Wolverine, svelato il personaggio di Emma Corrin?

Con il successo del trailer, 365 milioni di visualizzazioni in 24 ore, è chiaro che l’attesa per Deadpool e Wolverine ha raggiunto il massimo storico e i fan non vedono l’ora di vedere sul grande schermo Ryan Reynolds e Hugh Jackman insieme, per il loro ingresso nel MCU. Il film nasconde ancora tanti misteri ma sembra che uno di essi, legati all’identità del personaggio interpretato da Emma Corrin, potrebbe essere stato risolto.

Secondo un nuovo rapporto, l’attrice di The Crown, scelta per interpretare un misterioso villain, è stata elencata come Cassandra Nova dal Copyright Office degli Stati Uniti. Il personaggio è noto nei fumetti per essere un nemico degli X-Men di Charles Xavier.

Né la Disney né nessun altro coinvolto nel film deve ancora corroborare la notizia del ruolo di Corrin, ma l’aggiunta di Cassandra si vociferava da tempo e il trailer sembrava addirittura anticipare l’arrivo del personaggio. Introdotta per la prima volta in New X-Men n. 114, Cassandra Nova è un parassita noto come Mummudrai che esiste sul piano astrale ed è legato a Xavier come sua sorella gemella con gli stessi poteri psichici. A differenza del Professor X, tuttavia, è votata alla distruzione perché è il suo totale opposto ideologico. È spinta a vendicarsi di Xavier e di coloro che lo circondano, e sembra che avrà una nuova forma creata per affrontare Deadpool e Wolverine. Se le notizie sono vere, questo sarà il debutto live-action di Cassandra, e sarà sicuramente caotico.

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Ecco il trailer di Deadpool e Wolverine

Deadpool e Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio e segna l’introduzione del Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds nell’universo cinematografico Marvel (con un rating decisamente diverso rispetto ai primi due capitoli). Soprannominandosi “Marvel Jesus”, Deadpool arriva nel MCU dopo essere stato rapito dalla Time Variance Authority, i manager del multiverso visti l’ultima volta in Loki, e si ritrova nello stesso mondo dei Vendicatori.

Sebbene il suo volto non si veda nel trailer, anche Wolverine di Hugh Jackman passa dall’universo di X-Men al MCU. Diretto da Shawn Levy, il film comprende anche Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.

Austin Butler sul suo desiderio di essere James Bond: “Ma cosa avevo in mente?”

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Austin Butler riflette sul suo desiderio di essere il primo James Bond americano. Basato sul personaggio creato da Ian Fleming, il primo film di Bond, Dr. No, uscì nel 1962, con Sean Connery nel ruolo da protagonista. Da allora, altri cinque attori hanno assunto il ruolo di 007, il più recente è stato Daniel Craig, che ha abbandonato il franchise alla fine di No Time To Die nel 2021.

Mentre l’attesa per Bond 26 continua, Austin Butler è stato ospite al The Tonight Show Starring Jimmy Fallon per promuovere Dune: Parte Due e durante l’intervista, Fallon ha mostrato una clip dal servizio fotografico per la copertina di Teen Vogue del 2012 in cui Butler esprimeva interesse ad essere “il primo James Bond americano”.

“È pazzesco”, dice Butler, reagendo alla clip. “Cosa stavo pensando?” continua: “Sono cresciuto amando James Bond“. Quando Fallon afferma che Butler sarebbe un ottimo Bond, lui ribatte dicendo: “No, deve essere britannico“.

Una pallottola spuntata: il remake con Liam Neeson ha una data d’uscita

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Il remake di Una pallottola spuntata ha ricevuto un aggiornamento molto atteso, dopo che il film è rimasto in un inferno di sviluppo per oltre un decennio. La serie parodistica diventata un cult con Leslie Nielsen nei panni dell’ufficiale di polizia di buon cuore ma ottuso Frank Drebin, racconta le sue avventure che lo vedono difendere la famiglia reale, prevenire bombardamenti nucleari e sfuggire a un assassinio. Annunciato nel 2009 e dopo aver intrapreso molte incarnazioni, il film attualmente pianificato avrà come protagonista Liam Neeson nei panni di Frank Drebin Jr., con Seth MacFarlane come produttore.

Variety fornisce finalmente un aggiornamento attendibile sul riavvio di Una pallottola spuntata dopo anni di false partenze, rivisitazioni e piani scartati falliti. Con il riaffermato coinvolgimento di MacFarlane e Neeson nel film diretto da Akiva Schaffer, è stata confermata una data di uscita provvisoria. Il film uscirà il 18 luglio 2025, anche se al momento non è chiaro quando inizieranno le riprese.

Con lo stile comico unico di Una pallottola spuntata, potrebbe essere difficile immaginare come un regista possa eguagliare l’umorismo frenetico del film originale, in cui il pubblico è rapidamente sottoposto a una battuta dopo l’altra a un ritmo travolgente. Dal primo momento in cui Drebin da solo smantella un incontro segreto dei più grandi oppositori degli Stati Uniti del 20° secolo, il pubblico è bombardato da battute che vanno dal crudo e assurdo, al più lungo e prolungato slapstick. Tuttavia, essendo Schaffer un veterano esperto di varie produzioni comedy tra cui SNL e Brooklyn Nine-Nine, il regista potrebbe avere la possibilità di creare il proprio modo di portare quella comicità nel nostro contemporaneo.

La sfida più difficile da affrontare dal riavvio di Una pallottola spuntata potrebbe essere quella legata al suo protagonista: Frank Drebin Jr. sarà all’altezza dell’eredità di suo padre? Il ritratto di Frank Derbin da parte di Nielsen ha visto l’attore cambiare strada dai suoi precedenti ruoli seri verso un personaggio comico e assurdo che è diventato leggenda. Liam Neeson potrebbe essere un attore ideale per il ruolo, avendo dalla sua un curriculum di uomini di legge seri e orientati all’azione che ha già parodiato in The Lego Movie e Derry Girls, dimostrando di poter sovvertire questi ruoli.

La sala Professori, recensione del film tedesco candidato all’Oscar

Una congrega di ansia e odio che aumenta di intensità con il passare del tempo e disattiva gradualmente il pensiero razionale delle persone coinvolte, trasformandosi in una guerra aperta in cui le strategie più sporche e ingannevoli sono all’ordine del giorno. È così che si potrebbe riassumere The Teacher’s Lounge (La sala Professori), film diretto da Ilker Catak, presentato al Festival del Cinema di Berlino 2023 e candidato all’Oscar nella categoria del miglior film internazionale.

Al centro della trama di La sala Professori vi è un incidente scolastico particolare, che mette in scena una complessa e terrificante radiografia sociale, in cui il diritto alla privacy, la responsabilità accademica e la stigmatizzazione sociale vengono passati al microscopio, con una sapiente critica all’idiosincrasia e alle politiche di tolleranza zero prevalenti in Germania.

La sala Professori, la trama: caccia al colpevole

Nella scuola dove Carla insegna matematica ed educazione fisica, gli insegnanti e il personale sono preoccupati. Da qualche tempo si verificano una serie di furti di denaro che non riescono a risolvere e cominciano a diventare paranoici. A modo loro, cercano di convincere gli studenti a collaborare, ma questa richiesta li trasforma in qualche modo in potenziali informatori, cosa che Carla trova eticamente problematica. Ma come risolvere il problema?

Le autorità scolastiche e l’insegnante hanno opinioni diverse sulla situazione. Non esitano a entrare in classe e a chiedere agli studenti di mostrare il contenuto dei loro portafogli, cosa di cui Carla è inorridita. Allo stesso tempo, la scuola deve mantenere un fronte unito e non mostrare alcuna esitazione di fronte a potenziali “ladri”. Come affronteranno la situazione? Ben presto la stessa insegnante inizia a dubitare di tutti, ma se a rubare fossero gli insegnanti o il personale anziché i ragazzi?

Per verificare se ha ragione, Carla (Leonie Benesch) prenderà una decisione difficile. Dopo averlo messo in bella vista nella sala del personale, lascerà il portafoglio con i soldi nella tasca del cappotto e se ne andrà in classe. Farà un’altra cosa, altrettanto o più complicata: lascerà il computer aperto, affinchè la webcam possa riprendere tutto ciò che accade. Quando torna dalla lezione, come sospettava, è stata derubata. Gli indizi a cui risale dalla registrazione della webcam – un braccio, una felpa dal design preciso – le bastano per arrivare a una presunta soluzione e, senza troppi problemi, va ad accusare quella che ritiene essere la diretta interessata: è qui che iniziano i veri problemi.

Un’indagine sul sistema scolastico con ribaltamento di ruoli

La sala Professori immagina una situazione complessa in cui non esistono soluzioni o vie d’uscita facili. Dalla denuncia in poi, le cose si complicheranno ulteriormente in tutta la scuola: è etico riprendere il personale con una webcam all’insaputa di tutti? È possibile accusare qualcuno con avendo un indumento come unica prova? Quali sono le principali conseguenze di questo modo di lavorare con gli studenti e di educarli a un sistema di denuncia?

Ben presto, tutto diventa una sorta di guerra. Da un lato, tra studenti e insegnanti, soprattutto con Carla. Per quanto si sforzi di essere “comprensiva”, peggio la situazione diventa per lei. Dall’altro, tra insegnanti e autorità, che non riescono a trovare un accordo sull’atteggiamento da tenere nei confronti della situazione. Non compaiono né i soldi né i colpevoli e l’accusata non solo assicura che non si tratta di lei, ma si rivolge aggressivamente contro i suoi accusatori, coinvolgendo altre persone. Persone che forse non hanno tanti elementi per gestire la situazione.

Çatak riesce a dare al film un’interessante ambiguità. Non ci sono eroi o cattivi, almeno non in termini assoluti. Ci sono diversi gruppi di persone che adottano atteggiamenti discutibili ma, allo stesso tempo, comprensibili per la loro specifica situazione nell’ecosistema scolastico. I bambini iniziano a ribellarsi all’autorità, gli insegnanti non hanno le idee chiare su cosa fare (e non riescono a mettersi d’accordo tra loro) e quella bella scuoletta che abbiamo visto all’inizio in cui si canta una canzone del “buongiorno” si trasforma in un luogo dove dove botte, spintoni, urla, vetri rotti e minacce aggressive sono all’ordine del giorno.

The Teacher's Kounge, Oskar

L’immagine in tensione di La sala Professori

Con echi di altri film a sfondo scolastico come Essere e avere, L’onda e La classe – Entre les murs, il racconto di The Teacher’s Lounge, che si svolge interamente all’interno dell’edificio scolastico, presenta un’escalation di controversie la cui vittima principale non è tanto l’insegnante accusata o Carla – affiancata contemporaneamente dalla pressione irriverente dei ragazzi e dall’intransigenza dogmatica dei colleghi – ma la verità.

Ilker Catak ambienta il suo nuovo film in una scuola per analizzare nel dettaglio non solo il comportamento dei bambini, ma anche quello degli adulti che li educano. Piano piano, La sala Professori rivela la sua natura di thriller con uno spirito da mitragliatrice, che spara continui dilemmi morali allo spettatore senza dargli il tempo di digerirli. Gli insegnanti si tolgono presto le maschere di cordialità con cui nascondono il loro turpiloquio, la loro profonda mancanza di umanità, il loro egoismo e la loro scarsa capacità di educare gli alunni; i genitori fanno di tutto per ripulire la buona immagine dei figli, anche a costo di negare le loro colpe; i più giovani replicano il comportamento dei più anziani con inquietante cattiveria.

Per questo motivo, Catak opta per una messa in scena di tipo documentaristico che utilizza la camera a mano, i movimenti veloci e i primi piani soffocanti come strumenti per mettere in tensione l’immagine, fino ai titoli di coda, fino a trasformare lo schermo nel più spaventoso degli incubi; fino a trasformare, insomma, la sala cinematografica in una cantina di tortura.

Tartarughe Ninja: Caos mutante 2 ha una data d’uscita!

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Tartarughe Ninja: Caos mutante 2 ha una data d’uscita!

Tartarughe Ninja: Caos mutante 2 ha ora ufficialmente una data di uscita. Basato sui personaggi creati da Peter Laird e Kevin Eastman, il sequel sarà diretto da Jeff Rowe ed è uscito nei cinema lo scorso anno. Il film è stato un successo di critica e commerciale, soprattutto negli USA, ed è stato confermato che Michelangelo, Donatello, Leonardo e Raffaello sarebbero tornati tutti in un sequel.

Ora, Variety riporta che la data di uscita di Tartarughe Ninja: Caos mutante 2 è stata fissata per il 9 ottobre 2026. Il report conferma anche che Rowe tornerà alla guida del sequel, prodotto da Point Gray Pictures. Oltre a questo, non ci sono altri dettagli su quello che racconterà il film o sul un eventuale cast arricchito.

Tartarughe Ninja: Caos mutante, la recensione

Dall’eterno adolescente Seth Rogen, il 30 agosto è arrivato al cinema Tartarughe Ninja: Caos Mutante. Dopo anni di addestramento nelle arti marziali, i giovani fratelli Tartaruga emergono dal loro covo sotterraneo per salvare la città di New York da un gruppo di criminali che ha preso il controllo delle strade. Con l’aiuto della loro nuova amica April O’Neil, i fratelli useranno tutte le loro abilità per lottare contro un esercito di mutanti e dimostrare il loro valore come eroi. Tartarughe Ninja: Caos Mutante uscirà il 30 agosto solo al cinema.

Il film è diretto da Jeff Rowe e Kyle Spears da una sceneggiatura scritta da Rowe, Seth Rogen , Evan Goldberg, Dan Hernandez e Benji Samit. È prodotto da Rogen, Goldberg e James Weaver. I produttori esecutivi sono Ramsay McBean e Josh Fagen.

The Acolyte esplorerà per la prima volta l’era dell’Alta Repubblica

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La nuova serie dell’universo di Star Wars, The Acolyte, sarà la prima serie in live action del franchise a raccontare l’era dell’Alta Repubblica. Si prevede che gli eventi di questo show si svolgeranno in modo tale che La Minaccia Fantasma sarà una sorta di prequel e un progetto che probabilmente getta nuova luce su come i Sith sono tornati al potere. Continuano a circolare anche delle voci secondo cui uno dei protagonisti di The Acolyte sarà destinato a diventare nientemeno che Darth Plagueis, maestro di Palpatine.

C Magazine (tramite SFFGazette.com) ha recentemente parlato con Amandla Stenberg e l’attrice ha ammesso di “provare un po’ più trepidazione di quanto pensassi” all’idea di unirsi all’universo di Star Wars, e sembra che la showrunner di The Acolyte, Leslye Headland (Russian Doll), le abbia presentato la serie in un modo che ha reso difficile rifiutarla.

“Tutti i concept della serie sono stati realizzati con le mie fattezze e Leslye diceva: ‘Ci sto lavorando da circa tre o quattro anni per te. Non so cosa farò se non lo fai”. Fallo. Nessuna pressione.” Sarà Stenberg la Jedi Padawan da cui prende il nome The Acolyte e l’attrice e musicista ha continuato ad anticipare la portata della storia che la serie racconterà, suggerendo che ci vuole un tuffo profondo nei meccanismi interni della Forza e di coloro che la usano.

“Nel contesto dell’universo di Star Wars, in teoria è un momento di grande pace”, dice dell’era dell’Alta Repubblica. “È anche il momento di un’istituzione, ed è un momento in cui le concezioni intorno alla Forza sono molto rigide. E penso che ciò che stiamo cercando di esplorare all’interno del nostro spettacolo è quando un’istituzione ha una concezione singolare di come il potere può essere utilizzato. Cerchiamo di fornire molte prospettive e risposte diverse a questa domanda. L’idea è quella di onorare l’etica di Star Wars e le idee sulla Forza e anche sfidarle, si spera in modo armonioso.”

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte

Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Tutti i film e le serie tv in arrivo a Marzo 2024 su Disney+

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Tutti i film e le serie tv in arrivo a Marzo 2024 su Disney+

Disney+ è la casa dedicata allo streaming di film e serie di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star, compresi gli esclusivi Disney+ original.

Dal 6 marzo, I Simpson tornano con la 34a stagione completa, solo su Disney+. Un nuovo film originale intitolato Madu è in arrivo il 29 marzo solo su Disney+. Il film segue il dodicenne Anthony Madu mentre lascia la sua casa in Nigeria per studiare in una delle più prestigiose scuole di danza classica del mondo. Il suo viaggio è una storia di coraggio, crescita, ostacoli straordinari, una complicazione inaspettata che minaccia i suoi sogni e, infine, la sua ricerca di appartenenza. What We Do in the Shadows, la serie televisiva comedy- horror targata FX, tornerà con la sua quinta e ultima stagione il 20 marzo su Disney+.

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Tutti i film in arrivo a Marzo 2024 su Disney+

Taylor Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version)

Il film originale in esclusiva su Disney+ dal 15 marzo

Taylor Swift: The Eras Tour

Taylor Swift | The Eras Tour (Taylor’s Version), il film concerto per la prima volta in versione integrale e che include il brano “cardigan” e quattro canzoni acustiche aggiuntive, farà il suo debutto in streaming il 15 marzo 2024, solo su Disney+. L’esperienza cinematografica dell’artista 14 volte vincitrice di un GRAMMY, Taylor Swift | The Eras Tour, diretto da Sam Wrench, ha incassato più di 260 milioni di dollari al botteghino mondiale, diventando il film concerto con il più alto incasso di tutti i tempi.

Le serie tv in arrivo a Marzo 2024 su Disney+

Morte e altri dettagli

La prima stagione completa in streaming dal 5 marzo

Morte e altri dettagli

Morte e altri dettagli è incentrato sulla brillante e irrequieta Imogene Scott (Violett Beane), che si ritrova nel posto sbagliato/nel momento sbagliato (ok, è stata un po’ colpa sua) e diventa la prima sospettata in un misterioso omicidio. L’ambientazione? Un transatlantico del mediterraneo sontuosamente restaurato. I sospetti? Ogni ospite e ogni membro dell’equipaggio. Il problema? Per dimostrare la sua innocenza, deve collaborare con un uomo che disprezza: Rufus Cotesworth (Mandy Patinkin), il più grande detective del mondo.

EXTRAORDINARY

La seconda stagione completa della serie originale in streaming dal 6 marzo su Disney+

Dopo le rivelazioni della prima stagione, il gruppo di ragazzi si impegna nel difficile percorso verso l’età adulta. Mentre Carrie e Kash riallacciano il loro rapporto platonico e cercano di trovare la propria strada individualmente, Jizzlord tenta di scoprire quale sia il suo vero obiettivo. Jen, invece, si impegna a migliorare se stessa, sfida non semplice vista la sua tendenza all’autosabotaggio.

X-Men ‘97

La nuova serie Marvel Animation in streaming dal 20 marzo

X-Men '97

X-Men ’97 dei Marvel Studios è il seguito dell’amato classico degli anni ‘90 X-Men: The Animated Series, con storie inedite sui mutanti più amati dal pubblico. Beau DeMayo è produttore esecutivo e capo-sceneggiatore.

Nell – Rinnegata

La serie originale in streaming dal 29 marzo con tutti gli episodi

Nell - Rinnegata serie tv 2024

Nell Jackson, una giovane donna scaltra e coraggiosa, si ritrova incastrata per un omicidio e diventa inaspettatamente la più famosa fuorilegge dell’Inghilterra del XVIII secolo. Ma quando appare uno spirito magico chiamato Billy Blind, Nell capisce che il suo destino è più grande di quanto avesse mai immaginato.

I TITOLI DI MARZO DI NATIONAL GEOGRAPHIC

GENIUS: MLK/X

La nuova stagione completa della serie originale National Geographic in streaming dal 13 marzo

La nuova stagione della serie antologica vincitrice del premio Emmy, intitolata GENIUS: MLK/X, si concentra su due figure iconiche: Martin Luther King Jr. (interpretato da Kelvin Harrison Jr.) e Malcolm X (interpretato da Aaron Pierre). La serie ripercorre gli anni della formazione influenzati da padri forti e ingiustizie, e le storie complesse e complementari che hanno plasmato le loro identità e rendendoli il cambiamento che desideravano vedere nel mondo.

Questa serie offre uno sguardo intimo sulle loro vite, mostrandoli non solo come leader pubblici, ma anche come mariti, padri, fratelli e figli, mettendo in luce la loro umanità dietro le iconiche figure. Con le loro formidabili mogli, Coretta Scott King (interpretata da Weruche Opia) e Betty Shabazz (interpretata da Jayme Lawson), al loro fianco, King e X emergono come due visionari che hanno guidato un movimento.

QUEENS: LE REGINE DELLA NATURA

La prima stagione completa della docuserie National Geographic in streaming dal 5 marzo.

I luoghi più selvaggi del pianeta hanno sempre ospitato potenti leader, ma questa è la storia di un nuovo eroe: feroce, intelligente, resistente e… femminile. QUEENS: LE REGINE DELLA NATURA racconta le matriarche e le leader di tutto il mondo per mostrare una storia di sacrificio e resilienza, ma anche di amicizia e amore. Queste regine non sono sempre gentili o delicate e non lasciano che nulla si frapponga tra loro e il successo e la sicurezza delle loro famiglie. Guidata dalla potente narrazione della pluripremiata attrice Angela Bassett, QUEENS: LE REGINE DELLA NATURA mette a fuoco per la prima volta il mondo naturale attraverso la lente femminile.

La serie, realizzata in quattro anni e con un team di produzione composto da donne provenienti da tutto il mondo – una novità assoluta nel settore della storia naturale – si avvale di tecnologie all’avanguardia per rivelare come le popolazioni femminili del mondo naturale salgono al potere, spesso affidandosi alla cooperazione e alla saggezza piuttosto che alla forza. L’episodio finale della serie celebra le donne che si sono spinte fino ai confini della Terra e hanno dedicato la loro vita a documentare e proteggere le regine animali. Non per niente viene chiamata Madre Natura. Rendiamo omaggio alle regine.

IN GROENLANDIA CON ALEX HONNOLD

Tutti gli episodi della serie targata National Geographic in streaming dal 27 marzo.

Alex Honnold (Free Solo) si imbarca in un’epica ricerca di pareti mai scalate prima in uno degli angoli più remoti della Groenlandia, un paese in prima linea nella crisi climatica. Honnold ha sempre sognato di esplorare la Groenlandia e le sue vette. Ora, insieme agli scalatori di fama mondiale Hazel Findlay e Mikey Schaefer, tenta di raggiungere la vetta dell’Ingmikortilaq, una falesia artica mai scalata che si erge da una regione selvaggia e ghiacciata e oltre 300 metri più alta rispetto a El Capitan di Free Solo.

Per Honnold, da tempo attivista per il clima, questa spedizione non è solo un’arrampicata. È un’opportunità per testimoniare in prima persona l’impatto del cambiamento climatico su una regione selvaggia di vitale importanza per il futuro del pianeta. Con l’aiuto della dottoressa Heïdi Sevestre, una glaciologa che lavora con l’Arctic Monitoring and Assessment Program, della guida groenlandese Adam Kjeldsen e del famoso esploratore Aldo Kane, il team utilizza uno speciale radar per misurare in tempo reale la profondità e la densità di una sezione raramente studiata della calotta glaciale della Groenlandia. IN GROENLANDIA CON ALEX HONNOLD è una spedizione scientifica in tre parti condotta da uno dei più grandi scalatori del mondo per inseguire il sogno di una vita.

Photographer

Tutti gli episodi della serie targata National Geographic in streaming dal 19 marzo.

Photographer è una docuserie in sei episodi realizzata dai registi Jimmy Chin e Chai Vasarhelyi, vincitori di un Academy Award e di un Emmy Award, che guida il pubblico in un viaggio al fianco dei più straordinari narratori visivi del mondo. Ogni episodio, della durata di un’ora, segue la vita di un fotografo iconico, dai primi anni della sua infanzia e carriera fino alla sua vita e alle sue imprese attuali.

Attraverso l’intreccio di retroscena, archivi, interviste e filmati veritieri delle loro missioni attuali, gli spettatori potranno approfondire il processo creativo di ogni fotografo, scoprendo come si sono avvicinati alla fotocamera e come hanno dato vita a immagini diventate iconiche.

Daredevil: Born Again, Hunter Doohan di Mercoledì sarà Muse

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Daredevil: Born Again, Hunter Doohan di Mercoledì sarà Muse

Le riprese dal set di Daredevil: Born Again a New York ci hanno fornito davvero tantissimi spoiler, indiscrezioni e conferme per quello che succederà e soprattutto per chi ci sarà nella nuova serie Disney+. Abbiamo visto una possibile morte di un personaggio importante, il ritorno di The Punisher, uno scontro tra Daredevil e Bullseye, Tigre Bianca in azione e qualcuno che somigliava moltissimo a Muse.

Ora, abbiamo un aggiornamento sul casting che getta nuova luce su chi si nasconde sotto la sinistra maschera del cattivo. Per mesi circolavano voci che attribuivano il ruolo a Hunter Doohan (Mercoledì, Your Honor) e ora sembra che il piano sia confermato.

Muse è una creazione relativamente nuova nel mito di Daredevil che, nei fumetti, è un artista squilibrato che schernisce le forze dell’ordine e l’Uomo Senza Paura mettendo in scena elaborate scene del crimine con i resti delle sue vittime. A giudicare da ciò che abbiamo visto nelle foto dal set, la versione del MCU ha anche un problema con Kingpin, cosa che lascia potenzialmente l’Uomo Senza Paura intrappolato tra i due cattivi. Ci sono un sacco di cattivi classici che i Marvel Studios avrebbero potuto scegliere per questa serie; e così accanto ai classici Wilson Fisk e Bullseye, ci saranno anche altri personaggi oscuri e contorti.

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Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, sarebbe salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, ma la notizia non è ancora stata ufficializzata.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

MCU: gli ultimi rumors su Captain America: Brave New World e Young Avengers

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Sebbene i Marvel Studios abbiano un solo film MCU in uscita nei cinema nel 2024 (Deadpool e Wolverine), i prossimi due anni si preannunciano come un periodo molto impegnativo per l’universo cinematografico Marvel, mentre ci avviamo verso il prossimo film collettivo di Avengers.

Anche se negli ultimi tempi gli aggiornamenti ufficiali sui prossimi progetti sono stati pochi e sporadici, via CBM abbiamo alcune voci interessanti da condividere. Secondo l’affidabile insider Daniel Richtman, il gruppo di supercriminali noto come Serpent Society è stato completamente rimosso da Captain America: Brave New World durante quelle che sembrano riprese piuttosto estese. Non è la prima volta che sentiamo questo rumor, ma altri scooper hanno affermato che lo screening time della squadra è stato semplicemente ridotto, non tagliato del tutto.

Sembra lecito supporre che questi personaggi non avrebbero avuto un ruolo importante nel film, in ogni caso, e rimuovere un’intera sottotrama in uno stadio così avanzato della produzione non è certamente un evento regolare (sebbene anche Daredevil: Born Again abbia subito importanti cambiamenti creativi). Sembra che anche la battaglia finale di Brave New World sia stata modificata in modo significativo.

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Richtman sostiene inoltre che il progetto Young Avengers attualmente in sviluppo sarà sicuramente un film e non una serie Disney+ o una presentazione speciale, e ha sentito che la Marvel sta lavorando su una nuovissima IP per il debutto nel 2026. Non abbiamo altri dettagli, ma si ritiene che questo progetto riguardi un personaggio che deve ancora apparire nel MCU.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Shōgun: recensione dei primi due episodi della serie Disney+

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Shōgun: recensione dei primi due episodi della serie Disney+

La cultura tradizionale giapponese ha sempre instillato una certa curiosità nel pubblico europeo. Shōgun, già dai suoi primi due episodi dimostra l’intento di voler rappresentare, nella maniera più fedele possibile, il Giappone del 600. La serie, formata al momento da una stagione da dieci episodi, è una trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di James Clavell, il quale a sua volta è ispirato a fatti realmente accaduti.

La distribuzione, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, è stata programmata con l’uscita di un episodio ogni settimana, con l’arrivo del finale di stagione previsto il 23 aprile. Nel cast ritroviamo figure già note nel panorama cinematografico nazionale e internazionale. L’attore e cantautore americano Cosmo Jarvis qui interpreta John Blackthorne, un navigatore inglese che riesce a trovare la rotta nascosta per il Giappone, mentre Hiroyuki Sanada (Bullet Train, John Wick 4) qui è nel ruolo del nobile Yoshii Toranaga.

Shōgun: l’arrivo nel nuovo mondo

La narrazione si apre su un vascello, nel 1600. La nave olandese, ormai persa nel lungo viaggio verso il nuovo mondo conquistato dai portoghesi cattolici, è ormai abbandonata a sé stessa. Lo stesso capitano, sentendosi sconfitto si suicida; i pochi marinai rimasti sono allo stremo delle forze. Finalmente, trasportato dalla corrente, il vascello giunge in Giappone: ciò che trovano qui è, però, molto diverso da ciò che i “civilizzati” europei si aspettavano.

La società giapponese non sembra certo essere barbara e selvaggia, bensì è caratterizzata da una forte organizzazione. Qui l’onore e l’osservanza della giusta forma sembrano avere un’importanza di gran lunga maggiore rispetto ai paesi europei. Tra tutti i momenti in cui i marinai inglesi e olandesi potevano giungere nel nuovo mondo questo sembra essere il peggiore: alla presenza ostile dei portoghesi, determinati a mantenere il proprio controllo sui ricchi territori, si aggiungono le viscerali lotte politiche interne. Alla morte dell’imperatore, in mancanza di un erede abbastanza grande da governare, un consiglio di reggenti è stato istituito. Ogni membro finisce inevitabilmente a pensare solamente ai propri interessi, portando discordia e instabilità: il primo membro ad essere isolato è Toranaga.

Le vicende di John Blackthorne e di Toranaga finiranno per intrecciarsi, portando nuovi risvolti nei giochi di potere giapponesi.

Shōgun recensone episodio 1

Ognuno è barbaro per l’altro

Un elemento che può far riflettere in Shōgun è il modo in cui si percepiscono a vicenda i nuovi arrivati europei e i giapponesi. Si tratta di due popoli differenti, con tradizioni e usanze molto diverse tra loro.

Appena approdato in Giappone, John Blackthorne è convinto di avere a che fare con dei selvaggi incivili ed ignoranti, tanto da cercare di imporsi pur trovandosi in minoranza. L’arroganza tipica dei colonizzatori europei sembra emergere violentemente, finché lo stesso inglese realizzerà la grande importanza per i valori e la fermezza di questo popolo. Un momento epocale si riscontra sicuramente nella scena in cui Kashigi Yabushige, buttatosi da una scogliera per salvare un navigatore spagnolo, sta per annegare in mare e, non vedendo via di scampo alla morte, estrae la spada per uccidersi.

Dall’altro lato, gli stessi giapponesi guardano Blackthorne con un certo disprezzo, misto a curiosità. Ciò porta lo spettatore a riflettere su come l’essere umano percepisca in prima battuta il diverso come sempre peggiore. Nel corso del secondo episodio si vedrà invece come il navigatore inglese inizi a comprendere la cultura giapponese, e come anche gli stessi giapponesi inizino ad ascoltare ciò che John ha da dire e a trattarlo degnamente.

Shōgun recensone episodio 1

La rappresentazione della cultura giapponese

In Shōgun è chiara fin da questi primi due episodi la grande attenzione per i dettagli, garantendo una rappresentazione il più fedele possibile del Giappone del 600. Ciò si nota sia nei costumi tradizionali, nelle armature, ma anche nelle scenografie. L’ambiente creato sembra così essere estremamente coinvolgente per lo spettatore.

A questo si aggiunge anche la cura con cui viene presentata la cultura stessa giapponese: l’importanza del rispetto e della devozione ai propri superiori. Un esempio di ciò si ritrova nel primo episodio di Shōgun: un giovane al servizio di Toranaga interviene in sua difesa al cospetto del consiglio dei reggenti per difenderlo e nell’offendere il reggente Ishido deve sacrificare il proprio figlio, per porre fine alla propria discendenza.

I primi due episodi di Shōgun hanno gettato le basi per una narrazione molto interessante, e lo stesso finale del secondo lascia così tanto in sospeso da instillare il forte desiderio di proseguire nella visione, ma per farlo non resta che aspettare con ansia il 5 marzo per il terzo episodio!