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4×4: la spiegazione del finale del film

4×4: la spiegazione del finale del film

Chiunque avrebbe il timore di rimanere prigioniero in un ambiente che può rivelarsi fatale. È ciò che avviene nel thriller spagnolo del 2019 4×4, film che pone il suo protagonista alle prese con un pericoloso imprevisto legato ad un SUV. Il veicolo in questione è una Toyota Fortuner modificata, ispirata al popolare pick-up Toyota Hi-Lux. Diretto da , questo lungometraggio – che ha nel film del 2016 Monolith un suo simile – si mostra quale opera di tensione, ma le sue radici si possono ritrovare nella realtà e proprio a partire da essa si costruisce.

Lo sviluppo del film è infatti iniziato quando Cohn stava guardando la TV e ha trovato una notizia su un ladro che era rimasto intrappolato in un’auto che aveva cercato di rubare in Brasile, e successivamente a Córdoba, in Argentina. Il produttore e il regista volevano suscitare un dibattito sull’insicurezza, sulle sue vittime e sui criminali e hanno deliberatamente evitato di rappresentare il protagonista di questa storia come un ladruncolo stereotipato. Nasce così un film che al di là dell’intrattenimento che offre solleva anche riflesioni di carattere sociale.

Si tratta dunque di un film che può suscitare l’interesse di pubblici differenti, che troveranno qui molto di cui divertirsi e su cui riflettere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a 4×4. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

4x4 trama

La trama e il cast di 4×4

Protagonista del film è Ciro, un ladruncolo da quattro soldi che viene attirato da un potente e lussuoso SUV parcheggiato al lato di una via semi-deserta. Il colpo sembra alla sua portata e infatti riesce facilmente a scassinare la serratura, a entrare nel veicolo e a cercare di rubare tutto quello che vale la pena portarsi via dall’interno della macchina. Quello che Ciro non ha ben capito, però, è che si tratta di un mezzo di ultima generazione dotato di un sofisticato sistema di sicurezza.

Quando cerca di uscire dal SUV, il giovane capisce di essere finito in trappola: impossibile aprire le porte, impossibile infrangere i vetri. Si trova in una vera a propria gabbia blindata, una cassaforte a prova di bomba in cui è possibile entrare ma impossibile uscire. Inizia così il calvario di Ciro, in una nottata dove ne succederanno di tutti colori, tutto all’insegna della violenza e della follia.

Nel ruolo del delinquente di bassa lega Ciro Bermúdez vi è Peter Lanzani. Dady Brieva ricopre invece il ruolo del dottor Enrique Ferrari, un ostetrico di alta classe malato terminale, vittima di diversi atti criminali e proprietario del veicolo che Ciro scassina. Luis Brandoni interpreta Julio Amadeo, un mediatore di polizia in pensione che interviene durante la situazione. Completano il cast Noelia Castaño nel ruolo dell’agente L. Tapia, una pattuglia femminile in bicicletta e Alejandro Paker in quello del capo della polizia.

4x4 cast

La spiegazione del finale

Verso il finale del film, dopo aver aver sognato di essere riuscito a liberarsi dall’auto, Ciro si sveglia trovando Enrique in piedi di fronte a lui. Enrique cerca di portarlo via per punirlo ancora di più, ma Ciro riesce a scappare – solo per essere sottomesso ancora una volta nel suo stato di debolezza. Un agente di polizia interviene e la situazione degenera in uno stallo pubblico con Enrique che tiene Ciro in ostaggio. La polizia chiama a quel punto il negoziatore in pensione Julio Amadeo per parlare con Enrique.

Quest’ultimo, però, porta metà della comunità dalla sua parte quando parla di come nessuno si preoccupi di persone come lui o del quartiere quando le cose vanno male ed Enrique è costretto a gestire le cose da solo quando il governo non interviene. Con metà del quartiere schierato a favore dell’uccisione di Ciro da parte di Enrique e l’altra a favore della sua liberazione, Julio convince finalmente Enrique ad arrendersi e a rilasciare Ciro. Enrique sale in macchina e fa esplodere l’ordigno, uccidendo se stesso ed eventuali passanti nel fuoco incrociato.

Ciro guarda con la faccia triste nel retro di un’auto della polizia, finalmente liberato dalla prigionia, ma ora arrestato per il suo errore. I media parlano di Enrique e dell’evento che si è verificato, avendolo battezzato il “medico samurai” per le sue forti convinzioni di vedersi nel giusto; tutti parlano dei cambiamenti che dovrebbe apportare la comunità per evitare ulteriori calvari e ottenere il sostegno del governo. Si parla poi di Ciro, che ha ricevuto cure mediche ed è in attesa di giudizio per i fatti accaduti.

Il trailer di 4×4 e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 4×4 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 8 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Io sono leggenda: dal finale alle differenze con il libro, tutte le curiosità sul film

Celebre film post-apocalittico, Io sono leggenda ha raggiunto una popolarità tale da rimanere particolarmente impresso nell’immaginario comune, sia per la sua ambientazione sia per i suoi risvolti inquietanti, al limite dell’horror. Distribuita in sala nel 2007, la pellicola diretta da Francis Lawrence ha per protagonista assoluto, e quasi unico, l’attore Will Smith, ed è tratta dall’omonimo romanzo di Richard Matheson, incentrato su di un essere umano rimasto solo in un mondo di mostruose creature.

Pubblicato nel 1954, il libro era stato già adattato per il grande schermo con i film L’ultimo uomo della terra (1964) e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (1971). Il progetto per una terza trasposizione ha iniziato a prendere piede nella metà degli anni Novanta, quando legati al progetto vi erano il regista Ridley Scott e l’attore Arnold Schwarzenegger. Con il tempo però, l’idea passò di mano e suscitò l’interesse di Smith, il quale decise di sostenere il progetto con la propria casa di produzione, la Overbrook Entrartainment.

Il film si rivelò poi un grandissimo successo di pubblico, arrivando ad incassare a livello globale circa 585 milioni di dollari. Anche la critica finì con l’apprezzarlo, lodando l’atmosfera e l’interpretazione di Smith. In questo articolo, approfondiamo alcune curiosità relative a Io sono leggenda. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle differenze con il libro e all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Io sono leggenda finale alternativo

La trama e il cast di Io sono leggenda

La vicenda del film è ambientata in una deserta New York del 2012, dove il brillante virologo militare Robert Neville sta cercando di sviluppare un vaccino contro la spaventosa epidemia che ha trasformato tutti gli esseri umani in mutanti simili a vampiri. Insieme al suo cane Samantha, Neville vive unicamente con lo scopo di trovare un antidoto. Durante una perlustrazione mattutina, Robert riesce a intrappolare una delle donne infettate e a portarla nel suo laboratorio per testare il risultato del suo lavoro. Tale “rapimento” gli costerà però un brutale attacco da parte di alcuni mutanti e trovare al più presto una cura sarà l’unica possibilità di salvarsi.

Legato al progetto da molto prima della sua effettiva realizzazione, Will Smith si preparò a lungo per il ruolo di Robert Neville. Per poter risultare credibile e realistico nel ruolo del virologo, decise di parlare con alcuni scienziati del Centers for Disease Control, per imparare da loro le principali caratteristiche del mestiere. Fondamentale per lui fu anche dar vita agli effetti che la completa solitudine avevano sulla psicologia di Neville. Per riuscire in ciò, l’attore ebbe modo di parlare con alcuni detenuti, i quali gli dissero che l’unico modo per sopravvivere in una situazione del genere era quello di dar vita ad una rigida routine di attività.

Io sono leggenda sequel

 

Le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo di Matheson, gli sceneggiatori Akiva Goldsman e Mark Protosevich non hanno potuto non prendersi alcune libertà. Queste sono state operate sulla base di una maggior resa cinematografica della storia raccontata. La prima delle differenze rispetto al testo di partenza riguarda il personaggio di Neville. Nel libro questi è un civile alcolizzato e accanito fumatore, il quale si ritrova coinvolto suo malgrado negli eventi causati dalla pandemia. Nel film il personaggio diventa invece un esperto ricercatore dell’esercito americano, decisamente più qualificato nel poter affrontare una situazione come quella narrata. Inoltre, nel film appare chiaro che egli non è realmente l’ultimo essere umano rimasto al mondo, mentre ciò è invece vero nel romanzo.

Lo stesso svolgimento della storia presenta notevoli differenze. Mentre nel film lo scopo primario di Neville, oltre alla sopravvivenza, è quello di trovare una cura contro il virus, nel romanzo le sue intenzioni sono altre. Qui infatti egli passa il suo tempo andando a caccia dei vampiri, cercando di ucciderne quanti più possibile. Le stesse creature sono raccontate in modo particolarmente diverso. Nella pellicola hanno un comportamento animalesco e particolarmente violento, mentre nel romanzo si viene a scoprire l’esistenza di infetti che hanno trovato il modo di convivere con la malattia, e che dimostrano una maggior capacità di ragionare e parlare. Questi arrivano anche a dar vita ad una propria struttura sociale.

Il finale delle due opere, infine, è particolarmente diverso. Nel film, Neville si suicida facendosi esplodere insieme ad un gruppo di infetti, permettendo così agli umani sopravvissuti di fuggire con la cura. Nel romanzo, invece, il personaggio viene pubblicamente giustiziato dagli infetti, che lo ritengono responsabile dell’uccisione dei loro simili. Tale differenza tra i due finali fa così acquisire un significato diverso al loro titolo. Nel film Neville diventa leggenda poiché con il suo sacrificio offre speranza al genere umano, nel romanzo invece egli diventa una leggenda essendo diventato l’unico uomo in un mondo di vampiri, i quali sono ora la norma.

Io sono leggenda Will Smith

Il finale alternativo e il sequel di Io sono leggenda

Del film esiste anche un finale alternativo, inserito poi nell’edizione DVD. Questo presenta notevoli differenze rispetto a quello visto sul grande schermo. Se in quest’ultimo, infatti, Neville si fa esplodere insieme ad un gruppo di infetti, nella versione alternativa egli invece sopravvive. In esso accade infatti che il virologo decide di restituire agli infetti la vampira che aveva catturato per i suoi esperimenti. Questi, in cambio, lo lasciano in pace interrompendo l’attacco. A quel punto, Neville è libero di allontanarsi da New York con la ragazza e il bambino incontrati nel corso della storia. I tre sarebbero diretti verso la citata comunità di sopravvissuti, sull’esistenza della quale permangono però diversi dubbi.

Si tratta dunque di un finale particolarmente diverso da quello poi scelto per il montaggio ultimo del film, e che mantiene invece una più netta distinzione tra umani e vampiri. Come confermato, sarà proprio a partire dal finale alternativo che si sta sviluppando un sequel ad oggi noto semplicemente come Io sono leggenda 2. Il progetto, su cui si sa ancora poco, vedrà Will Smith riprendere il ruolo di Robert Neville e condividere lo schermo con Michael B. Jordan, in quello che probabilmente sarà un passaggio di testimone, lasciando a quest’ultimo il compito di guidare una nuova serie di film.

Il trailer di Io sono leggenda e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Io sono leggenda è infatti presente su Apple TV+ e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto di lunedì 8 luglio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb, ScreenRant

Cross: teaser e immagini della serie crime di Prime Video con Aldis Hodge

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Prime Video ha annunciato la data di uscita e svelato il poster della nuova e attesissima serie crime thriller Cross, con Aldis Hodge nel ruolo di Alex Cross. Tutti gli otto episodi debutteranno in oltre 240 Paesi e territori nel mondo il 14 novembre, in esclusiva su Prime Video. Prodotta da Paramount Television Studios e Skydance Television, Cross è una serie thriller adrenalinica, intensa e ricca di colpi di scena, creata dallo showrunner ed executive producer Ben Watkins e basata sui personaggi dei romanzi best-seller di James Patterson dedicati al detective Alex Cross. Prima ancora del suo debutto, il rinnovo della serie per una seconda stagione è stato annunciato da Prime Video in occasione del primo Upfront di Amazon.

Cross – il teaser trailer

Alex Cross è un detective e psicologo forense, straordinariamente abile nell’entrare nella psiche degli assassini e delle loro vittime, al fine di identificare – e infine catturare – i criminali. Hodge è protagonista e produttore della serie. Il cast di Cross è poi composto da Isaiah Mustafa, Juanita Jennings, Alona Tal, Samantha Walkes, Caleb Elijah, Melody Hurd, Jennifer Wigmore, Eloise Mumford e Ryan Eggold.

Cross – il poster

Watkins è showrunner ed executive producer della serie con la sua Blue Monday Productions. Come executive producer figurano anche Sam Ernst, Jim Dunn e Craig Siebels, insieme a James Patterson, Bill Robinson e Patrick Santa per la James Patterson Entertainment. David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost sono executive producer per Skydance Television. Cross è prodotta da Amazon MGM Studios, Paramount Television Studios e Skydance Television.

Collettivo Chiaroscuro: la presentazione al pubblico

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Collettivo Chiaroscuro: la presentazione al pubblico

Un momento di incontro e dialogo tra direttrici e direttori della fotografia di diverse generazioni, tra professionisti del settore e studenti: la presentazione del Collettivo Chiaroscuro, tenutasi la sera di sabato 29 giugno presso Il Lanificio di Roma, è stata questo e molto altro. Una festa dalla grande partecipazione per celebrare la nascita dell’associazione, che ad oggi conta 74 componenti, ma anche un momento utile a condividere i progetti e gli obiettivi che il CCS si propone.

A partire dal più importante, la formazione. Alla serata sono stati infatti presenti gli allievi di alcune delle più illustri scuole di cinema (CSC, Gian Maria Volontè, Roma Film Academy, Rossellini, Rufa, Naba, Shot Academy, IED, LAC – Laboratori d’Arte Cinematografica), a cui ampio spazio è stato dedicato grazie ad un Q&A con alcuni soci, tra cui il Presidentedel Collettivo Chiaroscuro Paolo Carnera, la Vicepresidente Daria D’Antonio, Francesca Amitrano, Emilio Costa, Debora Frizzi, Fabrizio Lucci, Maura Morales, Stefano Paradiso e Sara Purgatorio.

Collettivo Chiaroscuro LOGO

«Una delle ragioni per cui abbiamo fondato il Collettivo Chiaroscuro è per raccontare a voi studenti come siamo riusciti a costruire delle immagini, cosicché possiate imparare più in fretta di noi e diventare delle direttrici e dei direttori della fotografia migliori». Queste le parole di Paolo Carnera, che in più occasioni ha sottolineato quanto sia fondamentale il dialogo con i giovani, una vera e propria mission per l’associazione.

Collettivo Chiaroscuro – CCS: l’associazione dei direttori della fotografia italiani

«Collettivo Chiaroscuro è nato perché c’era un vuoto: non esisteva uno strumento di comunicazione tra di noi. Era fondamentale quindi incontrarsi e conoscersi. Sapevamo meglio quello che facevano i nostri colleghi stranieri rispetto a ciò che facevamo noi. Perciò abbiamo creato un collettivo: perché abbiamo bisogno di una struttura collegiale per lavorare. In quest’ottica infatti non credo di essere un presidente, ma un portavoce. Il trasferimento dell’esperienza è il centro di questo collettivo, sia tra noi colleghi, che con i giovani. La comunicazione è importante anche con i colleghi degli altri reparti, perché l’immagine si costruisce insieme e la collaborazione che c’è sul set deve continuare prima e dopo. Vogliamo inoltre raccontare l’attualità della fotografia italiana: si parla sempre della fotografia del passato, del nostro grande cinema, ma esiste anche il presente. Ed è necessario per creare un ponte verso il futuro. Ma soprattutto il collettivo serve a non restare in silenzio di fronte alla crisi del nostro cinema. Chiaroscuro deve essere un baluardo a difesa del cinema: uniti con i nostri colleghi affinché quest’arte continui ad esistere» dichiara ancora Carnera.

Tanti gli altri argomenti affrontati assieme agli aspiranti professionisti, dalle qualità che deve avere un buon direttore della fotografia al rapporto tra tecnica e sensibilità. Non sono mancati inoltre momenti di riflessione sulla difficoltà delle donne in questo campo, considerata l’attenzione che l’associazione pone e vuole continuare a porre in merito al tema, a partire dalla forte composizione femminile interna al proprio organico.

CCS – FOTO DI GRUPPO – Foto di Pamela Stinga

Giunta la presentazione ufficiale del Collettivo e del suo Manifesto, oltre al Presidente, sono saliti sul palco il Vicepresidente Luca Ciuti, Alessandro Chiodo, Martina Cocco, Stefano De Pieri, Sara Purgatorio e Carlo Rinaldi per illustrare i progetti dell’associazione strutturata fluidamente in diversi gruppi di lavoro, presentare il sito che è un portale ricco di risorse e contributi dei membri del CCS, e raccontare il funzionamento dei profili social e il podcast di Chiaroscuro, già disponibile su Spotify con confronti con i professionisti della categoria.

La serata di presentazione del Collettivo Chiaroscuro, che ha visto in direzione artistica Timoty Aliprandi, uno dei direttori della fotografia del CCS, è stata organizzata anche grazie al prezioso contributo e sostegno degli sponsor, tra cui figurano Adcom, Angénieux, Arri, Canon, Cartoni, Daylight, D-Vision Movie People, Edizioni Artdigiland, Flat Parioli, Fowa, Frame by frame, Kiwii, Leitz, M74, Panalight, Reel One, REC, Sony, TAV (Trans Audio Video).

The Lion King: Disney e Balmain celebrano il 30° anniversario alla Royal Albert Hall

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Lo scorso venerdì 5 luglio Disney e Balmain hanno dato vita a una serata celebrativa alla Royal Albert Hall di Londra, come parte del lancio globale della collezione Disney x Balmain: The Lion King e del 30° anniversario del classico dei Walt Disney Animation Studios Il Re Leone.

All’interno del leggendario auditorium della Royal Albert Hall, i partecipanti hanno potuto assistere a una serata ricca di arte, musica e moda. Olivier Rousteing, Creative Director di Balmain, ha presentato il film di Femi Oladigbolu, girato in Sudafrica, che mette in luce la nuova collezione. Il film è stato seguito da una performance memorabile da parte dell’artista, cantautrice e musicista Leigh-Anne, che ha eseguito “Can You Feel The Love Tonight” dal vivo, in uno spettacolo che ha registrato il quasi tutto esaurito.

Mufasa: teaser trailer ufficiale del prequel de Il Re Leone

La serata ha visto la partecipazione di redattori di riviste di moda, modelli, musicisti, attori e molti altri. Insieme a Rousteing e Leigh-Anne erano presenti anche la modella britannica Jourdan Dunn, la modella e conduttrice televisiva britannica Leomie Anderson, l’attore britannico-giamaicano Micheal Ward, e le modelle Sia e Gabriella Gomes.

Hanno inoltre preso parte all’evento Tasia Filippatos – President of Disney Consumer Products, Claire Terry – SVP Disney Consumer Products EMEA, Liz Shortreed – SVP of Global Softlines & Global Brand Strategy for Disney and Pixar at Disney Consumer Products, Joss Hastings – VP of Global Marketing Strategy and Campaign Management for Disney Consumer Products.

La serata celebrativa di Disney e Balmain è stata la prima di due proiezioni in concerto programmate de Il Re Leone: la colonna sonora di Hans Zimmer, premiata con l’Academy Award®, è stata eseguita dal vivo dalla Chineke! Orchestra e dal London Community Gospel Choir, condotti da Sarah Hicks. Eventi che precedono l’imminente uscita nelle sale di Mufasa: Il Re Leone, che arriverà al cinema a dicembre.

Il lancio della Collezione Disney x Balmain: The Lion King prende il via oggi 8 luglio, online su Balmain.com e in tutto il mondo presso i monomarca Balmain e le principali boutique di moda al mondo. L’8 luglio presso il Saks Fifth Avenue Beverly Hills di Los Angeles e l’11 luglio all’Harbor City di Hong Kong aprono anche due boutique pop-up dedicate alla collezione. A Londra la collezione sarà disponibile sia da Selfridges che da Harrods. A Parigi, le grandi vetrine dello store di Balmain in Rue Saint Honoré saranno dedicate all’intera collezione. Per maggiori informazioni sulle location pop-up dedicate alla collezione, è possibile visitare il sito Balmain.com o i social account di Balmain.

Libre, le prime immagini del nuovo film di Mélanie Laurent

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Libre, le prime immagini del nuovo film di Mélanie Laurent

Prime Video ha svelato le prime immagini di Libre, il nuovo film diretto da Mélanie Laurent (Il ballo delle pazze), con Lucas Bravo (Emily in Paris), Léa Luce Busato (Alex Hugo) e Yvan Attal (Immortal Ad Vitam). Nel cast del film anche Rasha Vukvic (Breathe), Steve Tientcheu (Aka), David Murgia (La notte del 12), Léo Chalié (Reign Supreme) e Slimane Dazi (Ourika). Libre sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo dal 1° novembre.

Libre, le prime immagini del nuovo film di Mélanie Laurent

Ispirato dalle audaci imprese di un leggendario fuorilegge nella Francia tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, Libre segue l’appassionante storia di Bruno Sulak (Lucas Bravo), un criminale gentile e audace che, oltre alle ricchezze, ha rubato anche molti cuori. Conosciuto per il suo fascino e la sua eleganza, Sulak ha messo a punto coraggiose rapine senza sparare un solo colpo. Tuttavia, col crescere della sua fama, cresce anche l’incessante caccia da parte di George Moréas (Yvan Attal), un tenace commissario di polizia con un talento speciale nel superare i criminali in astuzia. Mentre Moréas si avvicina, le fughe di Sulak dal carcere diventano leggendarie, alimentate dalla brama di libertà e da un ardente desiderio nei confronti della sua amante Annie (Léa Luce Busato). Nel caos della loro follia criminale, Sulak e Annie diventano simboli estremi di ribellione nel più eccitante gioco del gatto e topo che ha attanagliato la nazione.

Scritto da Mélanie Laurent e Chris Deslandes (Il ballo delle pazze), Libre è prodotto da Alain Goldman.

Rhaenys Targaryen: la spiegazione della sua scelta e le sue conseguenze nel quarto episodio di House of the Dragon

Attenzione SPOILER sull’episodio 4 di House of the Dragon 2 – Il drago rosso e il drago dorato

Alla fine del nuovo episodio di House of the Dragon 2, dal titolo Il drago rosso e il drago dorato, assistiamo a una svolta importante quando Rhaenys Targaryen prende una decisione che avrà un prezzo molto caro. In chiusura dell’episodio, assistiamo alla battaglia di Riposo del Corvo, dove Ser Criston Cole guida la forza di fanteria dei Verdi lungo la costa nella speranza di isolare Roccia di Drago e Driftmark dalla terraferma di Westeros. In tal modo, convince la fazione Nera di Rhaenyra a inviare un cavaliere di draghi per attaccare le forze d’invasione, consentendo ad Aemond Targaryen e al suo drago Vhagar di colpire. Alla fine, il piano di Cole funziona, anche se non senza perdite.

Tra i tanti draghi presenti in House of the Dragon, Vhagar è senza dubbio il più grande e il più esperto. Tuttavia, affronta Rhaenys Targaryen e il suo drago, Meleys. Rhaenys e Meleys sono stati legati più a lungo di qualsiasi altro cavaliere e drago vivente, e hanno combattuto con valore contro il molto più grande Vhagar. Aegon II e Sunfyre sorprendono tutti entrando nel conflitto, e Rhaenys e Meleys hanno la meglio quasi subito, causando gravi danni al drago d’oro del re.

Perché Rhaenys Targaryen e Meleys non sono fuggiti dalla battaglia quando ne hanno avuto la possibilità

Rhaenys si rassegna al suo destino e attacca Aemond e Vhagar

La morte di Rhaenys Targaryen potrebbe essere stata uno shock per il pubblico, dal momento che la serie perde un personaggio a metà stagione e la fazione dei Neri un potente alleato. L’aspetto più scioccante, forse, è che dopo il confronto iniziale con Aegon e Sunfyre, Rhaenys ha l’opportunità di sopravvivere, visto che il Signore dei Sette Regni viene mandato a terra, ferito e potenzialmente morto. Ma lei si volta e fa un altro tentativo contro Aemond e Vhagar, apparentemente rassegnata al suo destino.

Perché? Rhaenys sa che Vhagar è un drago molto più grande di Meleys, ma rischia, alla fine se la cava abbastanza bene finché non viene colta di sorpresa durante la sua eventuale via di fuga. Questa decisione avrebbe potuto essere presa con l’intento di porre sostanzialmente fine alla guerra, poiché l’eliminazione di Vhagar avrebbe schiacciato i Verdi. Tuttavia, la decisione di Rhaenys Targaryen sembra contenere anche un elemento di rassegnazione e abnegazione. Rhaenys potrebbe essere in grado di vedere dove sta andando la guerra e ritenere che sia meglio provare a porre fine al conflitto lì, o almeno porre fine alla sua parte in esso.

Come muore Rhaenys Targaryen nel libro

Rhaenys subisce un’imboscata da parte di Aemond e Aegon insieme

House of the Dragon è basato sul libro Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, ma richiede libertà creative nel decidere i dettagli minori pur rimanendo fedele agli eventi più significativi. La morte di Rhaenys è uno di quegli eventi e avviene in modo relativamente simile nei romanzi. Nella battaglia, lei e Meleys subiscono un’imboscata da parte di Aemond e Aegon con i loro draghi, e lei elimina Aegon prima di cadere. Anche questo faceva parte del piano di Criston Cole nei libri, ma se ci sono alcune differenze nel modo in cui le cose accadono.

Le modifiche al libro continuano ad accumularsi, mentre la Battaglia di Riposo del Corvo cambia principalmente la parte che Aegon vi ha recitato. Nel libro, la battaglia è pianificata da Cole e Aemond per cogliere di sorpresa il cavaliere dei draghi dei Neri e, nella serie, re Aegon partecipa di propria iniziativa, volendo mettersi alla prova. Anche la decisione di Aemond di tradire Aegon è del tutto originale per lo show e altera drasticamente lo svolgimento della battaglia. Se non fosse stato per Rhaenys tornata indietro per combattere Aemond, avrebbe potuto essere una vittoria eccezionale per la squadra di Rhaenyra.

Cosa significa la morte di Rhaenys Targaryen

Rhaenyra dovrà affrontare delle divisioni tra i suoi ranghi

La morte di Rhaenys ha implicazioni grandiose per House of the Dragon che vanno oltre la semplice perdita di un membro principale del cast. È un duro colpo per i Neri, che hanno perso uno dei loro cavalieri di draghi più potenti, e probabilmente li porterà ad accogliere nuovi cavalieri per cercare di rivendicare i draghi selvaggi che si aggirano tra Roccia di Drago e il Driftmark. Per quanto riguarda il suo Concilio Ristretto, Rhaenyra ha perso uno dei suoi più accaniti sostenitori, e questo semina anche una futura divisione tra lei e Corlys Velaryon, il lord marito di Rhaenys. Dopotutto, è stata Rhaenys a portare la Casata Velaryon ai Neri.

Corlys era scettico nei confronti di Rhaenyra e Daemon sin dalla prima stagione, ma questo scetticismo crescerà ancora di più andando avanti con la perdita di sua moglie. Probabilmente incolperà l’inazione di Rhaenyra per la morte di Rhaenys. Con questa premessa, sarà affascinante vedere come si svilupperà il futuro di Corlys in House of the Dragon.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Agatha All Along: il primo trailer dello spin-off Disney+

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Agatha All Along: il primo trailer dello spin-off Disney+

La Marvel ha svelato il primo trailer di Agatha All Along, il prossimo spin-off di WandaVision, la serie di successo Disney+. Kathryn Hahn riprende il ruolo di Agatha Harkness nella serie spin-off di “WandaVision”. Jac Schaeffer, capo sceneggiatore di “WandaVision”, è produttore esecutivo e capo sceneggiatore dello show.

La trama ufficiale recita: “La famigerata Agatha Harkness si ritrova senza potere dopo che un’adolescente goth sospettosa l’ha aiutata a liberarsi da un incantesimo distorto. Il suo interesse viene stuzzicato quando lui la implora di portarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una magica sfida di prove che, se superata, premia una strega con ciò che si sta perdendo. Insieme, Agatha e questa misteriosa adolescente mettono insieme una congrega disperata e si mettono in viaggio lungo la Strada.”

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

Aemond Targaryen: cosa diavolo ha combinato nel quarto episodio di House of the Dragon 2?

Attenzione SPOILER sull’episodio 4 di House of the Dragon 2 – Il drago rosso e il drago dorato

Aemond Targaryen cerca di uccidere suo fratello, re Aegon II Targaryen, nel quarto episodio di House of the Dragon 2, dal titolo Il drago rosso e il drago dorato, in una svolta scioccante che avrà importanti ripercussioni sul futuro. Anche se lo show lascia tutto in sospeso, si può presumere che Re Aegon non sia morto alla fine dell’episodio, ma comunque resterà fuori combattimento per un po’, e c’è molto da spiegare in merito a quello che ha fatto Aemond e perché lo ha fatto.

Il principe, ovviamente, non è estraneo agli omicidi tra parenti. Aemond ha ucciso suo nipote, Lucerys Velaryon, nel finale della prima stagione di House of the Dragon, e in realtà riesce ad uccidere un altro membro della sua famiglia visto che uccide indirettamente Rhaenys Targaryen, sempre con l’aiuto di Vhagar, che morde la testa di Meleys, facendoli precipitare entrambi verso la morte. Ma è il tentato omicidio di Aegon ad essere più intrigante.

Aemond cerca di uccidere Aegon per vendetta

House of the Dragon aveva seminato questa decisione del principe

La semina del tentato omicidio di Aegon da parte del fratello minore Aemond Targaryen è avvenuta nell’episodio precedente, quando il re ha trovato suo fratello in un bordello, mentre giaceva con Slvyi. Aegon si è affrettato a deridere e cercare di umiliare suo fratello, e ciò che accade ad Aemond nell’unico posto in cui si permette chiaramente di essere effettivamente vulnerabile lo rende particolarmente pericoloso, tanto che gli fa desiderare di vendicarsi di quella presa in giro da parte del fratello maggiore e suo re. La verità, però, è che questo odio trai due è molto più profondo ed è stato impostato sin dalla loro prima apparizione.

La dinamica tra Aegon e Aemond non era molto diversa quando erano più giovani. Aegon sapeva essere crudele nei confronti del fratello minore e lo prendeva in giro incessantemente per la sua mancanza di un drago (più di quanto facessero i nipoti figli di Rhaenyra). Ci sono anni di insulti, offese e un risentimento generale che hanno portato ​​​​a questo momento, con Aemond che finalmente ha avuto la possibilità di vendicarsi di suo fratello maggiore.

Aemond crede che lui, e non Aegon, dovrebbe essere re

Aemond Targaryen ha a lungo pensato che sarebbe stato un sovrano migliore per Westeros

L’attentato di Aemond alla vita di Aegon non è solo motivato dalla vendetta, ma anche perché crede davvero che sarebbe un re migliore. Questo è chiaro da tempo – allo stesso modo in cui credeva che sarebbe stato un marito migliore per la loro sorella Helaena – Aemond non ha mai nascosto i suoi sentimenti verso suo fratello e quanto pensa che sia inadatto a governare i Sette Regni di Westeros. Questo aspetto è stato particolarmente evidenziato nella stagione 1 di House of the Dragon, nell’episodio 9, quando Aemond va alla ricerca di Aegon per permettere alla madre e al nonno di incoronarlo re.

“Eccomi qui, a vagabondare per la città, sempre il buon soldato alla ricerca di un perdigiorno che non si è mai interessato minimamente dei suoi diritti di nascita. Sono io il fratello minore che studia storia e filosofia, sono io che mi alleno con la spada, che cavalca il drago più grande del mondo… sono il prossimo nella linea di successione al trono. Se dovessero venire a cercarmi, intendo essere trovato.”

Quest’ultimo episodio dello show funge da continuazione di questo discorso, ma rende la differenza tra loro ancora più netta. È Aemond, non Aegon, a pianificare la guerra con Criston Cole. È Aemond, non Aegon, a parlare fluentemente l’Alto Valyriano. Ed è Aemond, non Aegon, che volerà in battaglia sul suo drago. Aemond non solo pensa che dovrebbe essere re, ma sta iniziando a comportarsi come se lo fosse già, e se è arrivato a quel punto allora, la sua certezza, combinata con la sete di vendetta, lo ha spinto ad agire in quel modo.

Aemond tenta di uccidere Aegon nel libro?

C’è un altro cambiamento in Fuoco & Sangue di George R.R. Martin

Aemond che tenta di uccidere suo fratello è una modifica a quanto accade in Fuoco & Sangue di George R.R. Martin. La battaglia a Riposo del Corvo è un po’ più semplice nel libro, e prevede Aegon e Aemond in agguato come parte del piano, che usano i loro draghi per attaccare Rhaenys insieme. Tutti e tre si schiantano al suolo, uccidendo Rhaenys e Meleys, mentre Aegon riporta ferite e ustioni su tutto il corpo. Naturalmente è possibile che la storia si riveli essere proprio questa.

Cosa succede ad Aemond Targaryen dopo aver tentato di uccidere Aegon

Il libro rivela cosa fa Aemond dopo

Aemond potrebbe non riuscire a uccidere Aegon, ma riesce a raggiungere il suo obiettivo di salire sul Trono di Spade. Nel libro, le ferite di Aegon lo tengono costretto a letto per circa un anno, spesso addormentato e bisognoso del latte di papavero. Aemond prende la sua corona, il Trono di Spade, e governa come Principe Reggente in quel periodo. Ciò includerà, alla fine, che lui e Cole metteranno insieme un esercito per marciare contro Daemon Targaryen e Harrenhal, anche se ciò potrebbe non corrispondere completamente a quello che accadrà nella seire.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Jon Landau: anche Leonardo DiCaprio esprime il suo cordoglio

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Jon Landau: anche Leonardo DiCaprio esprime il suo cordoglio

Anche Leonardo DiCaprio ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Jon Landau, produttore cinematografico visionario e mente dietro alla produzione di Titanic, che ha dato a DiCaprio la statura di star internazionale. Landau, produttore dei film premiati con l’Oscar Titanic e Avatar, è morto sabato all’età di 63 anni, suscitando un’ondata di ricordi da parte dei suoi numerosi amici e colleghi.

Jon Landau: muore a 63 anni il produttore di “Titanic” e “Avatar” premiato con l’Oscar

Oggi DiCaprio ha rilasciato la sua dichiarazione: “Jon era un’anima incredibilmente gentile, saggia ed empatica, che non voleva creare altro che un impatto positivo su chiunque o qualsiasi cosa si avvicinasse. La sua eredità e la sua leadership vivranno per sempre. Le mie condoglianze vanno a tutta la sua famiglia. Riposa in pace; ci mancherai profondamente.”

Anche Kate Winslet, e ovviamente James Cameron, amico e collaboratore di una vita, hanno espresso il loro ricordo e la loro tristezza per la morte di Landau. 

Il Gladiatore II: le foto ufficiali e il poster del film di Ridley Scott

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Ecco le foto ufficiali di Il Gladiatore II. Il sequel ha come nuovo protagonista Paul Mescal, che interpreta la versione adulta di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da Joaquin Phoenix nel film originale). Oltre al protagonista Mescal, le foto mostrano anche Denzel Washington, Pedro Pascal, Joseph Quinn . Nel film anche Connie Nielsen che torna nei panni di Lucilla.

Il Gladiatore II – il poster

Il Gladiatore II poster
Il Gladiatore II poster

Il Gladiatore è uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo cinque Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.

Il Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.

Il Gladiatore II, il film

  • PRODUTTORI ESECUTIVI – Walter Parkes, Laurie MacDonald, Raymond Kirk, Aidan Elliott
  • PRODOTTO DA – Douglas Wick, Ridley Scott, Lucy Fisher, Michael Pruss, David Franzoni
  • BASATO SU PERSONAGGI DI – David Franzoni
  • STORIA DI – Peter Craig e David Scarpa
  • SCENEGGIATURA DI – David Scarpa
  • DIRETTO DA – Ridley Scott
  • INTERPRETI – Paul Mescal, Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, Lior Raz, Derek Jacobi, con Connie Nielsen e Denzel Washington

House of the Dragon 2, recensione dell’episodio 4 “Il drago rosso e il drago dorato”

Quando tutte le pedine sono state posizione, la danza dei draghi può effettivamente cominciare. Già prima della messa in onda di questo quarto episodio, il titolo ci aveva avvisato “Il drago rosso e il drago dorato”, ed effettivamente questa danza c’è stata e ha portato con sé dei morti. Siamo praticamente al giro di boa di House of the Dragon 2 e un po’ di azione è quello che stavamo aspettando dall’inizio della serie. Le strategie, la politica, tutto per arrivare a questo momento: il momento in cui la guerra inizia e i draghi vengono chiamati in causa. Il disperato tentativo di Rhaenyra di intrufolarsi ad Approdo del Re per parlare con Alicent non ha sortito l’effetto sperato ma ha lasciato nella regina madre dei dubbi, rendendola ancora più instabile (e con una gravidanza indesiderata).

**Questa recensione contiene spoiler dell’episodio 4 di House of the Dragon 2 “Il drago rosso e il drago dorato**

Sicuramente uno dei più intensi fin ora, Il drago rosso e il drago dorato ci porta alla stessa tensione del finale della prima stagione che ha visto la morte della giovane Lucerys. Anche questa volta, come allora, il protagonista è Aemond che con il suo mostruoso drago, Vhagar, potrebbe aver causato la morte di altri due personaggi: re Aegon e Rhaenys. Questa battaglia rappresenta un passaggio cruciale nel libro di George R.R. Martin, che anche questa volta si prende delle libertà artistiche differenti, ma non per questo cattive. Anzi. Come anticipato, questo episodio vede la possibile dipartita del Re Aegon che per tutto l’episodio non fa altro che manifestare il suo dissenso. Si rende conto che il fratello Aemond e Ser Criston Cole hanno coordinato la missione senza di lui e sull’orlo della pazzia, come già lo abbiamo visto più volte, intraprende una missione segreta lui stesso insieme al suo drago.

Dall’altra parte, i Neri non sono sereni. Rhaenyra tornata a Roccia del Drago deve far i conti con il figlio Jace, così desideroso di vendicare il fratello morto e avere finalmente giustizia. La fine dello scorso episodio ha posto le basi per la battaglia, Rhaenyra ha provato una sorta di patteggiamento con Alicent che non ha funzionato e lei stessa ammette di dover mandare in campo i draghi, come metafora dell’inizio della guerra. A questa dolorosa scelta, trova l’appoggio della principessa Rhaenys con il suo drago, Meleys.

House of the Dragon 2 episodio 4 A Dance of Dragons

La follia di Daemon

Ad Harrenhal, Daemon continua a fare sogni inquietanti sulla giovane Rhaenyra seduta sul Trono di Spade. La sala del trono ancora una volta è al centro delle visioni, così come in quelle di Daenerys in Game of Thrones così anche la giovane Rhaenyra viene assassinata dall’uomo che ama. Ma le visioni di Daemon non si riducono solo a questo, pare essere destinato alla follia dato che il castello di Harrenhal è infestato. Questo non fa altro che allontanarlo sempre di più dal campo di battaglia come il Primo Cavaliere Cole sta raccogliendo il suo esercito, sempre più numeroso. Tutti i piccoli borghi dei Sette regni si stanno alleando con i Verdi, in seguito alla morte del piccolo Targaryen di cui Rhaenyra è stata accusata.

La prima vera battaglia di Fuoco e Sangue

Ci aspettavamo una danza da questo quarto episodio e una danza abbiamo ottenuto. Il drago rosso e il drago dorato che ha visto Rhaenys e Meleys, Aemond e Vhagar ed Aegon e Sunfyre. Quest’ultimo il più piccolo tra i draghi per dimensione. Infatti, durante il primo scontro o, meglio, durante il primo passo di danza, tra Meleys e Sunfyre è chiaramente in vantaggio per le dimensioni del suo drago. Nessuno aveva considerato l’arrivo di Aemond e Vhagar soprattutto Re Aegon che viene immolato da un dracarys di Vhagar, con drago e cavaliere che precipitano impotenti al suolo.

È il turno di Rhaenys che scampata ad Aemond e al suo drago, decide di provare nuovamente ad attaccare l’esercito di Cole. Come se sapesse già il destino che l’aspetta Rhaenys insiste ma trova la trappola di Aemond e Vhagar. Drago e principessa si scambiano un ultimo sguardo prima di precipitare entrambi al suolo, mentre il corpo di Meleys va in fiamme. L’episodio finisce senza che si conoscano effettivamente le condizioni dei due rimasti feriti in battaglia e, ovviamente, anche il trailer non ci dice molto di più. Vediamo un Daemon forse pronto a combattere e Sir Cole tornano ad Approdo del Re, dopo aver scampato l’ennesima morte. Comunque, la Danza è ormai iniziata e altre teste dovranno cadere prima della fine di questa stagione.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

John Cena dice addio al wrestling e si concentra sulla recitazione

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Il Money in the Bank PLE della WWE si è svolto ieri sera a Toronto, in Canada e la Hall of Famer della WWE Trish Stratus ha sorpreso i fan dando il benvenuto a John Cena dopo un’altra pausa per concentrarsi sulla sua carriera di attore.

Dopo aver ricevuto un’enorme ovazione dai fan, Cena ha fatto sul serio e ha confermato che si ritirerà dalle azioni sul ring nel 2025. La notizia era attesa ormai da un po’, con la star di Peacemaker concentrata su Hollywood che aveva menzionato in diverse interviste che il suo tempo come wrestler professionista sarebbe finito a breve finito.

John Cena dice addio al wrestling

“La Royal Rumble del 2025 sarà la mia ultima”, ha detto John Cena davanti a un pubblico tutto esaurito. “L’Elimination Chamber del 2025 sarà la mia ultima. E sono qui stasera per annunciare che a Las Vegas, WrestleMania 2025 sarà l’ultima WrestleMania a cui parteciperò. Voglio ringraziarvi.” “RAW farà la storia l’anno prossimo quando verrà trasferito su Netflix. Non ho mai fatto parte di RAW su Netflix”, ha continuato il 16 volte campione WWE. “Questa è storia, è la prima volta, e io sarò lì.”

Mentre molti fan inizialmente presumevano che l’ultima partita di Cena sarebbe stata a WrestleMania, una conferenza stampa post-spettacolo lo ha visto rivelare che intende lavorare per almeno 30-40 date nel 2025 fino alla fine del prossimo anno. Ha anche suggerito che nel suo futuro potrebbe esserci il 17esimo regno del titolo mondiale.

“La gente dice che se ne vanno e due anni dopo tornano. Voglio mettere le cose in chiaro adesso, ho finito. Questo è tutto”, ha detto Cena in conferenza stampa. “Se mai volessi far parte di questo per l’ultima volta, farò in modo che sia il più grande possibile e lotterò contro tutti e speriamo che veniate a goderti il ​​divertimento.”

Cena ha anche detto alla stampa che, quando si ritirerà, ritirerà anche le sue tute brevettate. Invece, indosserà un costume durante le future apparizioni in WWE! L’attore ha girato la seconda stagione di Peacemaker quest’anno e, anche se probabilmente avrà tempo per alcuni ruoli di recitazione nel 2025, immaginiamo che questi passeranno in secondo piano durante la sua ultima corsa in WWE.

Deadpool & Wolverine: svelata una nuova variante del Mercenario Chiacchierone!

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Deadpool & Wolverine è sempre più vicino alla sua uscita al cinema, mentre i protagonisti hanno cominciato il tour promozionale del film. Tuttavia alcune foto dal set del film ci avevano già anticipato che nel film esisterà un Deadpool bello, con i capelli lunghi, un look da samurai e senza cicatrici sul viso, una Variante di Wade Wilson molto bella. Non avendo un corrispettivo ufficiale nei fumetti, i fan hanno soprannominato quella variante: Deadpool Samurai.

Durante una recente intervista con la rivista SFX, il regista di Deadpool & Wolverine Shawn Levy ha esaltato il trequel quando ha detto: “Ci sono alcuni momenti in questo film in cui, se riesci anche solo a sentire il dialogo sopra le risate, abbiamo fallito”, ha aggiunto.“L’abbiamo analizzato nella sala di montaggio, quando dico a Ryan che ogni volta che mostriamo una certa scena non puoi sentire le tre battute perché il pubblico sta ancora ridendo della battuta precedente.” “Ogni volta che avevamo questo dibattito molto fraterno. Ryan di solito vinceva. Lui diceva, ‘Fantastico, dovranno vedere di nuovo il film!'”

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Alicent Hightower: cosa beve in Il drago rosso e il drago dorato e qual è il vero significato di quel gesto?

Attenzione SPOILER sull’episodio 4 di House of the Dragon 2 – Il drago rosso e il drago dorato

Nel quarto episodio di House of the Dragon stagione 2, Alicent Hightower beve un “te”, o meglio una pozione che le viene portata dal Gran Maestro. Una scena che, per quanto meno interessante della poderosa battaglia tra draghi, ha un’importanza fondamentale nel corso della storia. La rivelazione della relazione tra Alicent e Criston Cole è stata sorprendente e forse tutti sono rimasti sorpresi dal rendersi conto che questo rapporto continua anche ora che Cole è in guerra.

È proprio alla luce di quella relazione che assistiamo a un momento breve ma cruciale nell’episodio, ovvero la scena in cui ad Alicent viene data una bevanda chiamata tè della luna dal Gran Maestro Orwylle. Certo, non si tratta di una scena importante come il finale dell’episodio, però dà di che pensare ai fan.

Il Maestro prepara il tè della luna ad Alicent Hightower nell’episodio 4 della seconda stagione di House Of The Dragon

Alicent era incinta del bambino di Criston Cole?

Il Gran Maestro Orwyle dà ad Alicent Hightower il tè della luna. Sappiamo che questa bevanda viene utilizzato in tutti i Sette Regni di Westeros per prevenire o interrompere le gravidanze ed è preparato mescolando insieme erbe chiamate tanaceto e mentuccia insieme ad alcuni altri ingredienti, come menta e miele. Ciò significa che Alicent era incinta, o era preoccupata di rimanere incinta di Ser Criston.

Nella prima stagione, la stessa Alicent ha dato il tè della luna alla sguattera Dyana, che era stata aggredita sessualmente da Aegon, quindi è certamente ben consapevole dell’utilizzo della bevanda e di ciò che causa. La sua relazione con Cole sembra andare avanti solo poche settimane, quindi è più probabile che si tratti di una misura precauzionale da parte sua, ma il fatto che si tenga la pancia mentre beve indica la possibilità che lei sappia di essere incinta.

In quanto dama di alto lignaggio, ex regina e attuale regina madre, Alicent non può avere figli al di fuori del matrimonio, poiché ciò le porterebbe grande vergogna e disgrazia. Il fatto che il Lord Comandante della Guardia Reale fosse sia padre non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose (anche se non lo avesse mai rivelato, avrebbe dovuto convivere con quella consapevolezza), dal momento che le Cappe Bianche dovrebbero osservare il voto di castità. Questo spiega perché Alicent beve il tè della luna, ma c’è di più.

Il significato più profondo di Alicent Hightower che beve il tè della luna

C’è un interessante parallelo con Rhaenyra

La prima volta che il tè della luna viene usato in House of the Dragon fu in realtà per Rhaenyra, che lo ricevette dal Gran Maestro Mellos per ordine di Re Viserys. Alicent apprende da Larys Strong che a Rhaenyra è stato dato il tè della luna e deduce che aveva mentito sul fatto di non aver fatto sesso con Daemon Targaryen – il che era vero solo a metà, dato che in realtà era con Cole che era andata a letto.

Ora, anni dopo, è Alicent Hightower a bere il tè della luna dopo aver fatto sesso con Cole. La situazione mette a nudo la sua ipocrisia ed espone la sua rettitudine, proprio come accaduto a Rhaenyra nella prima stagione. Un simile parallelo presumibilmente non è sfuggito nemmeno alla stessa Alicent. Da una parte dovrebbe alimentare il suo disprezzo per se stessa e per la sua relazione con il Lord Comandante (e Primo Cavaliere), dall’altra Alicent ricorda bene che fu a seguito di quell’avvenimento che il suo rapporto con Rhaenyra si incrinò del tutto, e quindi adesso potrebbe assumere una posizione revisionista sul suo operato.

House Of The Dragon 2, episodio 4: la spiegazione del finale di “Il drago rosso e il drago dorato”

Attenzione SPOILER sull’episodio 4 di House of the Dragon 2 – Il drago rosso e il drago dorato

L’episodio 4 di House of the Dragon 2, dal titolo Il drago rosso e il drago dorato, è ricco di azione, con un sacco di materiale da analizzare. La serie prequel della HBO è basata sul libro Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, che esamina l’apice della dinastia Targaryen quando la famiglia governava Westeros con il potere dei draghi. Dopo la morte di re Viserys I e la sua successione messa in discussione, il regno cade nel caos mentre la famiglia si divide in Neri e Verdi entrambi convinti di rappresentare il legittimo erede: Rhaenyra Targaryen o Aegon II Targaryen.

Il finale della prima stagione di House of the Dragon ha visto il primo tributo di sangue da parte di Aemond Targaryen, che uccide (anche se accidentalmente) Lucerys Velaryon, dando inizio a un ciclo sanguinoso e violento che si protrarrà nella seconda stagione. Nell’episodio 4, che si intitola Il drago rosso e il drago dorato, la serie TV mostra la prima grande battaglia trai poderosi animali, alla battaglia di Riposo del Corvo, dove la guerra (e la serie) è ufficialmente all’altezza del suo nome. Ma cosa è accaduto alla fine della violenta battaglia? Ecco la spiegazione del finale di “Il drago rosso e il drago dorato“.

Aegon è morto nel finale di Il drago rosso e il drago dorato?

Aegon non muore in questo momento nel libro, quindi è improbabile che sia morto nello show

La Danza dei DraghiRe Aegon II non faceva parte del piano di Criston Cole e Aemond di tendere un’imboscata ai Neri a Riposo del Corvo, ma arriva alla battaglia di propria iniziativa. Aegon cavalca Sunfyre, considerato il più bello tra i draghi della Casa del Drago per le sue vibranti scaglie dorate. Sfortunatamente per il re, la bestia viene fatta a pezzi abbastanza rapidamente da Rhaenys e Meleys, e l’arrivo di Aemond non fa altro che suggellarne la fine, poiché il principe più giovane tradisce suo fratello maggiore con il fuoco del drago, mandandolo a terra.

L’episodio si chiude con un mistero in sospeso in merito alle condizioni di Aegon, sarebbe però sorprendente se il giovane fosse effettivamente morto. In Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, Aegon viene ferito gravemente in quella battaglia, ma non viene ucciso. Sarebbe un’enorme deviazione dalla storia se Aegon venisse ucciso così presto, e probabilmente non sarebbe una scelta che lo spettacolo apprezzerebbe. La serie ha apportato molte modifiche al libro, ma in termini di eventi chiave ha costantemente seguito il progetto delineato da George R.R. Martin.

Perché Aemond ha tentato di uccidere Aegon (due volte)?

Se Aegon muore, Aemond diventa re

Come spesso capita tra fratelli e sorelle di House of the Dragon e Il Trono di Spade, non c’è amore tra Aemond e Aegon. Aemond considera suo fratello maggiore uno sciocco indegno della corona, mentre lui ha lavorato instancabilmente, fatto sacrifici e corso enormi rischi per trasformarsi in un’arma per la sua fazione. Questa relazione non è molto diversa di quella che c’era tra Daemon e Viserys, sebbene Daemon ammirasse profondamente suo fratello maggiore.

Aemond disprezza Aegon e vede la battaglia di Riposo del Corvo come un’opportunità per uccidere suo fratello maggiore e attribuire la colpa a Rhaenys. Dopo lo scontro, si avvicina ad Aegon, caduto insieme al suo drago, per suggellarne la sorte con la sua spada, se la caduta stessa non l’ha ucciso. Se Aegon morisse, Aemond diventerebbe re, poiché ormai è troppo tardi per i Verdi accettare che Rhaenyra diventi regina. In questo momento, Aemond ha tutto da guadagnare e niente da perdere dalla morte di suo fratello.

La morte di Rhaeny e cosa significa per Rhaenyra

Rhaenys si rassegna al suo destino e muore difendendo la roccaforte di Riposo del Corvo

Rhaenys Targaryen entra in battaglia per i Neri e fa un ottimo lavoro nell’infliggere un duro colpo ai Verdi, eliminando centinaia di forze armate e mandando a terra Re Aegon a cavallo del suo Sunfyre. Avrebbe potuto lasciare il campo, a quel punto, e questo avrebbe reso le sue gesta una vittoria sorprendente per i Neri nonostante la perdita della roccaforte, ma La Regina che non fu decide di voltarsi e mantenere la sua posizione, affrontando il molto più grande Vhagar. È un rischio enorme, ma Rhaenys sembra rassegnata al suo destino e decide di combattere.

La morte di Rhaenys è confermata e avrà implicazioni maggiori per Rhaenyra in futuro. Rhaenys è la moglie di Corlys Velaryon, l’alleato più potente di Rhaenyra, il quale sarà piuttosto sconvolto dalla morte della moglie. Questo potrebbe mettere in discussione la sua fedeltà a Rhaenyra. Dopotutto, è già diffidente nei confronti della Regian e di suo marito Daemon, ed è stata Rhaenys a spingere affinché i Velaryon si schierassero con i Neri. Per non parlare del fatto che la loro fazione ha perso uno dei suoi cavalieri di draghi più potenti, indebolendo la loro posizione in futuro.

Perché Rhaenyra racconta a Jacaerys del Sogno di Aegon

In Il drago rosso e il drago dorato, La Danza dei Draghi è iniziata e Rhaenyra deve garantire la sicurezza del regno

Con la guerra iniziata e lo scoppio del caos, Jacaerys deve conoscere la posta in gioco. All’inizio della Battaglia di Riposo del Corvo, vediamo una scena in cui Rhaenyra racconta a Jacaerys della profezia del Sogno di Aegon, che le è stata tramandata da Viserys nella prima stagione. Jacaerys è l’erede di Rhaenyra, ed è plausibile che lei glielo dica ad un certo punto, ma il fatto che lo faccia proprio ora è cruciale. Sta mandando in guerra un cavaliere di draghi, aumentando la posta, e vuole assicurarsi che il Sogno di Aegon sia protetto nel miglior modo possibile.

In che modo Il drago rosso e il drago dorato cambia il libro

Aemond non tradisce Aegon nel libro

In Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, Aegon è complice del piano di Cole e Aemond di tendere un’imboscata ai Neri a Riposo del Corvo, e cavalca con suo fratello per attaccare Rhaenys. Mentre combattono entrambi i fratelli, Rhaenys e Meleys riescono comunque a sferrare un colpo quasi fatale a re Aegon, ma alla fine cadono nelle mani di Aemond. Il cambiamento più grande nell’episodio è che Aemond tradisce suo fratello, sperando di impossessarsi della corona. Inoltre, Rhaenys non viene mai descritta come se avesse l’opportunità di scappare dopo aver abbattuto Aegon.

La Danza dei Draghi è iniziata: cosa succederà?

Ci saranno altre battaglie, discorsi politici e nuovi cavalieri dei draghi in arrivo

Addam of Hull
Addam di Hull

Con la Battaglia di Riposo del Corvo, in Il drago rosso e il drago dorato la Danza dei Draghi è ufficialmente iniziata, mettendo in moto ancora più eventi. Da entrambe le parti ci aspettiamo un discorso politico dopo l’evento. Con Aegon gravemente ferito, Aemond governa Approdo del Re al suo posto, conferendo ai Verdi maggiore competenza e rendendoli più pericolosi. Per i Neri, Corlys Velaryon sarà piuttosto scontento della perdita di sua moglie, il che probabilmente porterà a tensioni tra lui e Rhaenyra.

Ci saranno altre battaglie in arrivo, ma Riposo del Corvo è probabilmente il palcoscenico principale della seconda stagione, e il resto della stagione dovrebbe trascorrere con i Neri che cercano di ricostituire la loro forza di cavalieri di draghi. Ci sono molti draghi selvaggi che vagano per Roccia di Drago e per il Driftmark, e i Neri hanno già detto di aver accolto potenziali cavalieri per cercare di reclamarli. Molti dei nuovi personaggi della stagione 2 di House of the Dragon tenteranno di cavalcare i draghi, rendendoli immediatamente protagonisti cruciali nella guerra.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Captain America: Brave New World, il ruolo di Giancarlo Esposito potrebbe essere stato rivelato

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Dopo essere stato la scelta preferita dei fan per diversi ruoli di supereroi/cattivi nel corso degli anni, Giancarlo Esposito (Breaking Bad, The Boys, The Mandalorian) si è recentemente unito al Marvel Cinematic Universe in un ruolo ancora misterioso.

Sappiamo che Giancarlo Esposito farà il suo debutto in Captain America: Brave New World, ma nonostante le foto dal set ci diano una buona visuale del personaggio, non eravamo ancora sicuri di chi interpreterà. Fino a questo momento. Secondo il famoso scooper MTTSS  Esposito interpreterà George Washington “G.W.” Bridge!

Nei fumetti, Bridge iniziò come membro del gruppo mercenario noto come Wild Pack (in seguito Six Pack), guidato da Cable. In seguito sarebbe diventato un membro di alto rango dello S.H.I.E.L.D. come agente di collegamento per gli affari mutanti. Non crediamo che qualcuno abbia mai pensato a questo particolare personaggio, dal momento che generalmente si presumeva che Esposito avrebbe interpretato un cattivo in piena regola. Naturalmente, resta da vedere come Bridge verrà rappresentato sullo schermo, personaggio moralmente discutibile ma in definitiva eroico.

Captain America: Brave New World e l’ossessione per Giancarlo Esposito

captain america brave new world harrison-ford-anthony-mackieEsposito ha recentemente commentato il suo personaggio, definendolo come uno “tosto” e indicando che lo vedremo essere più coinvolto fisicamente nell’azione rispetto ai suoi progetti precedenti.

Le prime immagini ufficiali del film sono state rilasciate un paio di settimane fa, con Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson equipaggiato con l’iconico scudo in vibranio di Steve Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che incontra l’attuale presidente “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford), che incaricherà Wilson di riformare gli Avengers.

Nel filmato proiettato al CinemaCon il mese scorso, Ross dà il benvenuto a Wilson alla Casa Bianca per lodarlo per il suo eroismo passato, ma presto scoppia il caos quando una musica in filo-diffusione attiva alcuni agenti assassini dormienti, tra cui Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di eliminare il Presidente.

Captain America Brave New WorldQuello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Lobo: il film dovrebbe essere in sviluppo ai DC Studios. Ci sarà Jason Momoa?

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Il Main Man sarà finalmente scatenato sul grande schermo? È quello che sembrano indicare le ultime indiscrezioni: Lobo sarà il prossimo personaggio dei fumetti DC ad arrivare nel DCU.

CBM ha sentito dire che la star di Aquaman Jason Momoa è in trattative o ha ottenuto il ruolo di Lobo ormai da un po’ di tempo, e anche se gli aggiornamenti sono stati scarsi nel 2024, una nuova voce di MTTSH sostiene che un film solista con l’ultra – violento cacciatore di taglie intergalattico è in fase di sviluppo presso i DC Studios.

Non si fa menzione di Momoa, ma diremmo che il suo coinvolgimento è una scommessa abbastanza sicura considerando i precedenti rapporti commerciali e i suggerimenti dell’attore stesso, anche se vale la pena notare che lui non ha mai detto di essere specificamente disponibile per il ruolo di Lobo.

“Quindi Lobo era… colleziono fumetti, e non faccio più molto, ma è sempre stato il mio preferito, e ho sempre voluto interpretare Lobo, perché ero perfetto per il ruolo”, ha detto Momoa in un’intervista lo scorso dicembre. “Voglio dire, ascolta. Se chiamano e mi chiedono di interpretarlo, è un ca**o, sì. Non ho ricevuto quella chiamata, quindi non voglio mettere in giro nessuna notizia falsa, ma se mai mi chiamassero per chiedermi di interpretarlo, o anche per fare un’audizione, io sono lì.”

Aquaman - Jason MomoaStranamente, Jason Momoa in realtà pensava di essere stato scelto come Lobo quando Zack Snyder lo ha scelto come Aquaman. “Pensavo che avrei interpretato Lobo fin dall’inizio”, ha spiegato. “Ho fatto il provino per Batman, e quasi non mi presentavo, perché pensavo, ‘È stupido. Non sarò io. Perché faccio il provino per Batman?’ Ma era solo un’audizione ordinaria, e poi vengo chiamato subito dopo l’annuncio di Affleck, e dico, ‘Oh, cazzo, certo, interpreterò il cattivo tipo.’ Quindi ho pensato, ‘Sì, entrerò, li picchierò [Batman e Superman] e morirò, come faccio io.'” “Mi hanno chiamato in ufficio e mi sono detto, ‘Beh, sai chi interpreterai?’ Io dico: “Sì, Lobo! Certo, è l’unico che può combattere Batman e Superman”. [Il regista Zack Snyder era] confuso, e allora mi chiedo, ‘Cosa? Chi diavolo dovrei interpretare?’ E poi, vorrei che l’avesse registrato, perché ha detto “Aquaman” e io ho messo su una faccia delusa.”

Chi è Lobo nei fumetti DC?

Lobo, come ben sanno i fan della DC, è un cacciatore di taglie a pagamento proveniente dal pianeta Czarnia. Si tratta di un personaggio profondamente malvagio, che antepone la violenza brutale e insensata a tutto il resto, che non rinuncia però occasioni per divertirsi, cosa che comprende l’ubriacarsi pesantemente e l’avere rapporti sessuali in lungo e in largo nell’universo. Un personaggio dunque controverso, che in Jason Momoa troverebbe il giusto interprete, essendosi già distinti come un ottimo e dissacrante Aquaman. Si devono però attendere notizie ufficiali in merito al suo coinvolgimento, solo a quel punto si potrà scoprire come l’attore sceglierà di caratterizzare Lobo.

House of the Dragon 2 episodio 5: il trailer

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House of the Dragon 2 episodio 5: il trailer

Dopo lo straordinario episodio 4 di House of the Dragon 2, La Danza dei Draghi, HBO diffonde il trailer della quinta puntata della serie ambientata nel mondo di George R.R. Martin, che dovrà confrontarsi con le conseguenze dell’episodio precedente.

Sia i Verdi che i Neri sembrano molto preoccupati dal momento che la Battaglia di Riposo del Corvo potrebbe aver causato vittime illustri da entrambe le parti, e la guerra è ormai inevitabile.

House of the Dragon 2: il quarto episodio mantiene quello che la serie aveva promesso da due anni

In otto nuovi episodi, la seconda stagione di House of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della prima Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

New-entry nel cast della nuova stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard Thorne.

I crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

House of the Dragon 2: il quarto episodio mantiene quello che la serie aveva promesso da due anni

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Attenzione SPOILER sull’episodio 4 di House of the Dragon 2 – Il drago rosso e il drago dorato

L’episodio 4 di House of the Dragon 2 è davvero strabiliante, e finalmente dà inizio alla storyline che tutti gli spettatori stavano aspettando dall’inizio dello show, nel 2022.

La timeline della serie parte 200 anni prima de Il Trono di Spade e la serie prequel prometteva all’inizio uno sguardo nuovo sull’universo fantasy di George R.R. Martin, prefiggendosi di esaminare la dinastia dei Targaryen all’apice del suo potere. Alla luce di ciò, la serie ha presentato fino a questo momento una narrativa incentrata principalmente sulle dinamiche familiari, una impostazione narrativa molto diversa rispetto all’ampia epica politica de Il Trono di Spade.

Il finale della prima stagione ha annunciato un guerra a venire, inevitabile, che incombe su Westeros, con la formazione di due fazioni, i Neri e i Verdi, all’indomani della morte di Re Viserys. L’uccisione di Lucerys Velaryon, figlio di Rhaenyra, da parte di Aemond Targaryen dà il via a un ciclo di sangue con i Neri che contrattaccano assassinando il piccolo Jaehaerys. I negoziati sono falliti, troppo sangue è stato versato, e l’episodio 4 di House of the Dragon mostra i risultati: è finalmente guerra!

In Il drago rosso e il drago dorato La Danza dei Draghi è finalmente cominciata

La serie mette in scena una battaglia con tanto di scena Drago contro Drago

House of the Dragon aveva promesso molto di più che drammi familiari. Uno dei punti principali della serie era la possibilità di vedere più draghi e cavalieri Targaryen (e non solo) affrontare la guerra a cavallo di questi formidabili animali. Con la battaglia di Riposo del Corvo, la Danza dei Draghi è finalmente cominciata. I Verdi hanno lanciato un debole attacco sul castello, sperando di isolare Roccia di Drago dalla costa. Criston Cole ha adescato i Neri, costringendoli a scendere in campo con i draghi per difendere Riposo del Corvo, facendoli cadere nell’imboscata di Vhagar.

Il drago è il più vecchio e il più grande dei draghi della serie, è il più esperto, il che rende il suo cavaliere, Aemond Targaryen, una grande minaccia per gli avversari. Rhaenys e Meleys sono bene allenate e molto legate e sono in grado di affrontare una buona battaglia contro l’enorme bestia, tanto che alla fine riescono a scampargli. Anche Aegon II e Sunfyre fanno il loro ingresso in scena ma il loro tentativo di affrontare Rhaenys e il suo drago è debole, subito prima che Aemond lo tradisca.

Il drago rosso e il drago dorato è già una puntata epica

L’episodio 4 di House of the Dragon 2 è epico quanto Il Trono di Spade

L’episodio di questa notte rivaleggia con qualsiasi altra scena di combattimento con i draghi vista ne Il Trono di Spade, poiché è la prima volta che le due serie mostrano correttamente i cavalieri di draghi Targaryen che si affrontano in combattimento. È solo una delle tante battaglie epiche che probabilmente arriveranno nella Danza, e il sapore aggiunto di Aemond che tradisce Aegon dimostra la sfumatura costante che sarà in gioco durante tutta la guerra. La casa dei Targaryen può anche essersi spaccata in due fazioni, ma la serie ha reso chiaro che nessuna motivazione individuale verrà messa da parte.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

James Cameron e Kate Winslet commemorano Jon Landau, produttore di Titanic e Avatar

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James Cameron è in lutto per la morte di un caro amico e collaboratore Jon Landau. Al suo cordoglio si unisce anche Kate Winslet, che sotto la guida di Landau ha recitato in Titanic e in Avatar: La via dell’acqua.

Dopo la morte del produttore di Titanic e Avatar, James Cameron il regista premio Oscar ha reso omaggio al suo defunto partner della Lightstorm Entertainment in una sentita dichiarazione.

“La famiglia Avatar è addolorata per la perdita del nostro amico e leader Jon Landau”, ha esordito in una dichiarazione condivisa con Deadline. “Il suo umorismo demenziale, il suo magnetismo personale, la grande generosità di spirito e la sua feroce volontà hanno mantenuto il centro del nostro universo di Avatar per quasi due decenni.

Jon Landau: muore a 63 anni il produttore di “Titanic” e “Avatar” premiato con l’Oscar

“La sua eredità non risiede solo nei film che ha prodotto, ma anche nell’esempio personale che ha dato:  indomito, premuroso, inclusivo, instancabile, perspicace e assolutamente unico. Ha prodotto grandi film, non esercitando il potere ma diffondendo il calore e la gioia di fare cinema. Ha ispirato tutti noi a essere e a dare il meglio di noi, ogni giorno. Ho perso un caro amico e il mio più stretto collaboratore da 31 anni. Una parte di me è stata strappata via”, ha aggiunto Cameron.

Anche Kate Winslet ha ricordato il suo produttore di Titanic e Avatar: La via dell’acqua, Jon Landau, dopo la notizia della sua morte, esclamando che “la sua passione per il cinema si è approfondita solo con l’età”. Winslet ha detto di conoscere Landau “da quando avevo 20 anni”.

L’attrice britannica, che prima di Titanic era nota per film d’autore come Ragione e sentimento e Creature del cielo, è balzata al successo con il film diretto da James Cameron nel 1997, e prodotto proprio da Landau, sul tragico affondamento del transatlantico, che per un po’ divenne il film di maggior incasso film di sempre a 2,2 miliardi di dollari (titolo ceduto solo  a Avatar di Cameron a 2,92 miliardi di dollari). Titanic ha fatto guadagnare a Winslet la sua seconda nomination all’Oscar in carriera e la prima nomination come miglior attrice. In Titanic, Winslet interpretava la passeggera di alto rango Rose DeWitt Bukater.

Avatar: la via dell’acqua, il produttore Jon Landau racconta il ritorno su Pandora con James Cameron

Winslet è tornata a collaborare con Landau e Cameron in Avatar: La via dell’acqua del 2022 nei panni di Ronal nel sequel che ha incassato 2,3 miliardi di dollari. Nel film, Ronal, un membro del clan del mare Metkayina, offre rifugio a Jake Sully (Sam Worthington) e alla sua famiglia mentre fuggono dai conquistatori umani.

Winslet ha detto a Deadline stasera: “Jon Landau era il più gentile e il migliore degli uomini”. Aggiunge: “Era un uomo ricco di compassione ed eccezionale nel supportare e coltivare team di persone creative fenomenali”. “La sua forza nella vita era conoscere l’importanza della famiglia, a casa e al lavoro”, ha continuato Winslet. “Era sempre pieno di sorrisi e gratitudine. Non posso credere che sto scrivendo questo, non posso credere che se ne sia andato.”

Kissing Gorbaciov, in streaming su OpenDDB dall’8 luglio

Kissing Gorbaciov, in streaming su OpenDDB dall’8 luglio

Sarà possibile vedere in streaming da lunedì 8 luglio Kissing Gorbaciov di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, il film documentario che ha riunito i CCCP Fedeli alla Linea nell’anno del loro 40° anniversario, sulla piattaforma OpenDDB. Il film, intanto, continua ininterrottamente dallo scorso novembre il suo tour nei cinema di tutta Italia, nelle sale e nelle arene estive: ad oggi sono più di 450 le proiezioni, con oltre 25 mila spettatori.

Il film è una produzione SMK Factory, in collaborazione con AAMOD – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, ed è distribuito da OpenDDB. Dopo l’anteprima al 64° Festival dei Popoli a Firenze, Kissing Gorbaciov è stato in lizza nella cinquina dei finalisti ai Nastri d’Argento 2024. il film è ora disponibile anche in formato dvd.

Kissing Gorbaciov, la storia

Tutto parte dal Salento, da Melpignano, nel 1988: alcune rock band sovietiche suonano per la prima volta oltre la cortina di ferro, “il primo sbarco ufficiale della nuova armata musicale russa”. Con loro sul palco anche band italiane, tra cui i CCCP Fedeli alla Linea. Da qui inizia un viaggio di 8 giorni tra Mosca e Leningrado: l’incredibile storia di un tour tra due Mondi che non sarebbero stati più gli stessi. Prima della caduta del muro, l’ultimo ponte costruito a suon di punk, attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti, i racconti, gli archivi inediti ed esclusivi e la ricostruzione di quegli incredibili giorni.

Gorbaciov era stato eletto nel marzo dell’85 come presidente del PCUS e, all’alba della prossima caduta del muro di Berlino, ci si trovava in un momento in cui, sia la Storia che le storie di chi era sul palco, stavano cambiando per sempre: il festival viene subito chiamato “Le Idi di Marzo”. Dalle allora aride terre salentine, una bizzarra delegazione italiana, tra cui i CCCP e Litfiba, imbarcandosi su un pericolante “Aeroflot”, arrivò a esibirsi in Unione Sovietica in due concerti.

Il documentario copre più di 3.500 km tra Melpignano e San Pietroburgo, passando per la rossa Emilia e Mosca. Dai ricordi e dal materiale d’archivio, il passo alla voce viva e al racconto di chi c’era è breve e doveroso. In “Kissing Gorbaciov” sono protagonisti, e ospiti d’eccezione, i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti al completo dopo numerosi anni con la loro storica formazione, con Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Guidici e Danilo Fatur, come gli organizzatori di quel pazzo viaggio dalla Puglia a Mosca, ovvero Antonio Princigalli e Sergio Blasi (ideatore della Notte della Taranta in Salento). Ancora, tra gli altri, compariranno gli artisti dell’epoca che si esibirono sul palco a Melpignano, come alcune tra le band sovietiche che parteciparono al progetto e gli italiani RATS, Wilko Zanni e Gabriele “Pedro” Pedrini, e i Mista & Missis.

Un oggi alla volta: trailer e poster dell’esordio di Nicola Conversa

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Un oggi alla volta, l’opera prima del regista Nicola Conversa, con Tommaso Cassissa, al suo primo ruolo da protagonista, e Ginevra Francesconi, arriva al cinema dal 25 luglio, distribuita da Vision Distribution.

Un teen movie che racconta l’incontro inusuale tra Marco e Aria che dà vita a una storia non solo d’amore, ma anche di crescita personale, che ci ricorda quanto sia emotivamente difficile essere giovani al giorno d’oggi ma anche come il peso della vita si alleggerisca con le persone giuste al nostro fianco. Un inno alla bellezza dei piccoli attimi, quelli vissuti offline, un monito a vivere la vita così come viene o, meglio, “un oggi alla volta”, proprio come la frase che Aria ha deciso di tatuarsi sul braccio. Realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission, il film è interamente girato nella provincia di Trento.

Nel cast, al fianco di Tommaso Cassissa e Ginevra Francesconi troviamo Francesco Centorame, Katia Follesa, Marilù Pipitone, Edoardo Pagliai, Federica Pagliaroli, Cesare Bocci ed Elisabetta de Palo. Un oggi alla volta è una produzione One More Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Rai Cinema, in collaborazione con Sky.

Un oggi alla volta, la trama

Marco è un ansioso diciannovenne prossimo alla maturità, con 3 materie da recuperare, una madre che vive con lo smartphone in mano ed un fratello che sogna di fare il cantante indie. È a-social e vorrebbe amare come si faceva un tempo.

Aria si è diplomata l’anno precedente, ha tatuato sul braccio “un oggi alla volta” e vive ogni giorno come se fosse l’ultimo. A seguito di un numero di telefono memorizzato male, Marco e Aria si conoscono ed iniziano a piacersi…

Marco però non sa che Aria vive un oggi alla volta, non perché bellissima e ribelle come vuole dimostrare di essere, ma per colpa di una malattia degenerativa che la fa andare a dormire senza sapere se un domani ci sarà veramente.

Un teen love drama divertente e appassionante, che racconta il viaggio incredibile e sorprendente che i protagonisti si troveranno a fare. Il tutto per riuscire in una cosa talmente semplice da essere diventata complicata oggi: innamorarsi.

Un oggi alla volta, il poster

L’immaginario: recensione del nuovo film Netflix

L’immaginario: recensione del nuovo film Netflix

Catapultando lo spettatore in un mondo in cui la fervida fantasia infantile incontra la realtà, L’immaginario è il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di A.F. Harrold. Prodotto dallo Studio Ponoc e diretto da Yoshiyuki Momose (Porco Rosso, La città incantata) e scritto da Yoshiaki Nishimura (Il castello errante di Howl) , il film riprende marcatamente lo stile dello Studio Ghibli e di Miyazaki stesso. Presentato  al festival di animazione di Annecy, L’immaginario è il secondo lungometraggio realizzato dallo Studio Ponoc, dopo Mary e il fiore della strega. La distribuzione, originariamente programmata per l’estate del 2022, è stata successivamente rimandata al 15 maggio 2024 per il Giappone e al  5 luglio in piattaforma.

L’immaginario: un amico speciale

Amanda è una bambina come tante: va a scuola, gioca, ha una madre amorevole. Ciò che però la contraddistingue è una forte immaginazione, più potente di quella di altri bambini. Lei ha dato vita al suo amico Rudger, il quale vive con lei tante avventure nel mondo della sua immaginazione.

THE IMAGINARY – Studio Ponoc’s The Imaginary will premiere on Netflix later this year. Cr: Netflix © 2023 Ponoc

Tutto però inizia a cambiare nel momento in cui uno strano signore, il signor Bunting si presenta alla porta della libreria della madre di Amanda. Bunting porta con se il suo immaginario: una terrificante figura di una bambina, vestita di nero e dalla carnagione grigiastra. Pur di mantenere viva la sua immaginazione anche da adulto, il signore si nutre di anime di amici immaginari ed è alla ricerca di Rudger.

La madre di Amanda continua a non credere alla presenza di Rudger e questo porta a una lite tra le due: Amanda finirà  per respingere il suo amico. I due si separeranno il giorno dopo in seguito a un incidente. Nonostante le nuove avventure vissute con gli altri immaginari, Rudger farà di tutto per ritornare dalla sua amica.

Il  miracolo dell’immaginazione

 L’elemento chiave de L’immaginario è proprio il potere del fantastico, del saper vedere oltre la semplice realtà davanti ai nostri occhi. Questa è una caratteristica tanto affascinante quanto affrontata nel cinema e nella letteratura: nel vedere il film risulta chiaro allo spettatore più attento un parallelismo con il concetto stesso del Fanciullino pascoliano. Amanda, con la sua fervida fantasia, non riesce solo a creare mondi diversi dalla realtà, ma anche a  vedere cose e persone che sono invisibili per gli adulti. Allo stesso modo il fanciullino ideato da Giovanni Pascoli è parte di tutti noi, e permette di scoprire il mondo con una meraviglia e immaginazione differente. Col tempo, però, ogni persona cresce e matura, e il fanciullino resta solamente una parte recondita e dimenticata; allo stesso modo, ne L’immaginario, ogni bambino finisce per dimenticarsi degli amici immaginari e smette di vedere la magia nel mondo.

THE IMAGINARY – Studio Ponoc’s The Imaginary will premiere on Netflix later this year. Cr: Netflix © 2024 Ponoc

Ma ciò che cade nel dimenticatoio non ci resta necessariamente per sempre: la spensierata immaginazione dei bambini può tornare anche da adulti e con essa gli amici immaginari dell’infanzia. Un chiaro esempio è proprio il ritorno di Frigo, immaginario della madre di Amanda: nel momento in cui la donna lo ricorda, il suo amico fedele fa ritorno da lei.

Un immaginario con sentimenti reali

Una delle cose che affascina maggiormente del modo in cui gli amici immaginari sono rappresentati nel film è proprio la loro realisticità. Un amico nato  dal solo frutto dell’immaginazione di un bambino dovrebbe rispecchiarne al massimo il carattere e il modo di pensare, proprio perché non si tratta di un’entità individuale ma dipendente dal suo amico umano. Rudger invece, pur essendo fortemente legato a Amanda, ha le sue idee e il suo carattere, alle volte contrastante con quello della bambina. A rafforzare questo elemento è anche la scelta di utilizzare come voce narrante all’inizio del film proprio quella di Rudger.

THE IMAGINARY – Studio Ponoc’s The Imaginary will premiere on Netflix later this year. Cr: Netflix © 2023 Ponoc

La fantasia come evasione

Fin da subito, il signor Bunting afferma di voler divorare Rudger perché lo considera un immaginario speciale, ma fino alla fine non è ben chiaro il motivo della sua particolarità. Rudger, a differenza di molti altri come lui, non viene creato dalla sola gioia e fantasia, ma anche dalla tristezza di Amanda. Non riuscendo ad affrontare da sola la triste realtà, Amanda crea Rudger per colmare il dolore della sua perdita, come una sorta di meccanismo di difesa psicologico.

L’immaginario si presenta come una pellicola di animazione con diversi livelli di comprensione e interpretazione. Agli occhi di un bambino il film incanta con la fantasia, ma la visione da parte di uno spettatore adulto permette di ricavare vari spunti di riflessione.

GOYO: recensione del romance argentino di Netflix

GOYO: recensione del romance argentino di Netflix

Sensibile, gentile, intelligente, bello, esperto di storia dell’arte – con una grande passione per Van Gogh – e dotato di un sorprendente talento per la pittura. Gregorio Villanueva, chiamato affettuosamente da tutti Goyo, è davvero speciale. Non sembra affatto come tutti gli altri uomini comuni… perché effettivamente non lo è.

GOYO, la trama del romance argentino di Netflix

Goyo, interpretato dall’affascinante attore uruguaiano Nicolás Furtado (Bandidos, Felices los 6), è un giovane affetto dalla sindrome di Asperger che lavora come guida presso il Museo Nacional de Bellas Artes a Buenos Aires, distante pochi minuti dalla casa in cui vive con i suoi due bizzarri fratelli maggiori: il cuoco Matute (Pablo Rago), che lo incoraggia a vivere la sua normalità senza rimorsi o limiti, e la sorella Saula (Soledad Villamil), un’affermata pianista che si prende cura di Goyo con il tipico apprensivo istinto materno.

La sua equilibrata e monotona quotidianità, condivisa solo con i due fratelli, viene improvvisamente sconvolta dall’arrivo di una nuova addetta alla sicurezza, la cinquantenne Eva Montero (Nancy Dupláa). Dal momento in cui lo sguardo di Goyo si posa sulla irrequieta e affascinante donna, la sua vita assume le tinte e le forme del più bel quadro di Van Gogh. Mentre Goyo si innamora giorno dopo giorno, Eva è però impegnata a rimettere a posto la sua famiglia e a fare i conti con un matrimonio al capolinea a causa del marito violento.

Questa è la storia di Goyo, il tenero e commovente dramma romantico argentino – disponibile dal 5 luglio su Netflixscritto e diretto dal regista Marcos Carnevale (Grandine, Crazy Heart).

Goyo. In foto (da sinistra a destra) gli attori Nancy Dupláa (Eva) e Nicolás Furtado (Goyo). Cr. Cleo Bouza. Netflix ©2024
Goyo | In foto (da sinistra a destra) gli attori Nancy Dupláa (Eva) e Nicolás Furtado (Goyo). Cr. Cleo Bouza. Netflix ©2024

Un altro modo di amare ed essere amati

Con toni delicati e semplici, Goyo racconta una storia autentica e sincera di un amore che non è poi così diverso da quelli narrati da Nicholas Sparks. Pur non avendo lo stesso immancabile pathos e passione del celebre scrittore, Carnevale si propone di esplorare l’amore di un uomo affetto da sindrome di Asperger nelle sue fasi di infatuazione, desiderio e ossessione, dimostrando come la diversità sia un concetto che risiede più negli occhi di chi la osserva che in quelli di chi la vive.

Goyo ed Eva sono accomunati dalla stessa profonda solitudine e dal bisogno di comprensione, sentimenti che diventano, fin dal loro primo incontro, il filo rosso che lega le loro anime. Goyo, nonostante il suo impegno a vivere una vita normale, è visto dagli altri principalmente come un uomo affetto da autismo, meritevole più di compassione che ascolto. Nel frattempo, Eva cerca di proteggere i suoi due figli adolescenti e se stessa da un matrimonio malato e tossico, che provoca loro solo dolore e sofferenza.

Goyo. In foto l'attore Nicolás Furtado nei panni di Goyo. Cr. Cleo Bouza. Netflix ©2024
Goyo | In foto l’attore Nicolás Furtado nei panni di Goyo. Cr. Cleo Bouza. Netflix ©2024

Con una narrazione delicata e toccante, Carnevale riesce a mostrare chiaramente allo spettatore le varie sfumature delle intense emozioni di Goyo, emozioni così forti e irruente che quando le si incontra nella vita reale (come in soggetti con disturbi neurologici) spesso risultano difficili e faticosi da interpretare. Grazie al suo personaggio – reso magnificamente dalla intensa e nobile interpretazione di Nicolás Furtado – il regista dimostra dunque come l’amore possa sbocciare anche nei contesti più inaspettati e complessi, anche tra persone apparentemente distanti anni luce l’una dall’altra. Ma la storia di Goyo ed Eva non è solo una storia d’amore, è anche una riflessione sulla capacità e la sensibilità di trovare bellezza e speranza nelle circostanze più difficili. Attraverso le loro esperienze ed emozioni, il regista invita gli spettatori a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la forza dell’empatia e della comprensione reciproca.

Un romance semplice dalle nuance profonde

Oltre alla trama e ai dialoghi molto semplici ed essenziali, il romance di Carnevale si regge su simbologie e metafore che creano un costante parallelismo tra arte e vita, binomio chiave attraverso cui lo spettatore può vedere (almeno in parte) il mondo come lo vede Goyo. Questo si nota soprattutto nella scena onirica che apre e chiude il film, realizzando un cerchio perfetto in cui le emozioni di Goyo trovano la loro massima espressione. In questa scena, Goyo cammina felice con tela e cavalletto alla mano attraverso un immenso campo di grano, che richiama i paesaggi dei celebri quadri vangoghiani. Il caldo del giallo si alterna poi, nel corso della storia, al freddo del blu, espresso particolarmente nelle scene in cui Goyo appare in apnea sul fondo di una piscina, come se cercasse di estraniarsi dal mondo per poter “riprendere fiato”. Ma l’utilizzo del giallo e del blu non sono gli unici elementi ricorrenti che alludono all’iconica ed emozionante arte di Van Gogh: Carnevale, infatti, introduce alcune ripetitive scene emblematiche in cui Goyo, guardando Eva, ridipinge la vita e ciò che lo circonda proprio come farebbe il pittore olandese.

GOYO
Goyo. (L to R) Nicolás Furtado as Goyo, Cecilia Roth as Magda in Goyo. Cr. Cleo Bouza/Netflix ©2024

Inoltre, il nome dato al protagonista e al film stesso potrebbe essere un ulteriore rimando alla sfera artistica: l’abbreviativo “Goyo”, infatti, ricorda il celebre artista Francisco Goya, considerato uno dei più importanti pittori e incisori spagnoli.

Tenero e speciale come Goyo

Nonostante alcune forzature dialogiche e cliché tipici del melodramma romantico, Goyo è un film che si fa apprezzare per la sua straordinaria delicatezza e onestà. Carnevale, infatti, non cerca di intrattenere il pubblico con colpi di scena e amori travolgenti, ma tenta piuttosto di offrire una riflessione semplice e chiara, mostrando un punto di vista differente e talvolta scomodo che non sempre si è disposti a comprendere. Invitando gli spettatori a guardare il mondo con gli occhi di Goyo (e di chi gli sta intorno) e a riconoscere la bellezza nelle piccole cose e nelle diversità, Goyo si afferma come un film che ricorda quanto l’amore e la connessione umana possano emergere come le forze più potenti, capaci di legare e trasformare vite, dando colore e valore anche ai momenti più bui.

Jon Landau: muore a 63 anni il produttore di “Titanic” e “Avatar” premiato con l’Oscar

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Jon Landau, il produttore premio Oscar di “Titanic” e di entrambi i film di “Avatar” è morto di cancro. Aveva 63 anni.

Landau, da sempre partner di James Cameron nella produzione, è stato dietro a tre dei quattro film di maggior incasso di tutti i tempi. Landau ha contribuito a fare la storia con “Titanic“, il primo film a superare il miliardo di dollari al botteghino mondiale. Ha superato il record di incassi di quel film due volte, con “Avatar” del 2009 e il suo sequel, “Avatar: La via dell’acqua” del 2022.

Prima della sua morte, Landau è stato profondamente coinvolto nella produzione dei sequel di “Avatar“. Cameron sta pianificando di riempire il suo franchise fantascientifico con cinque film in totale, con il quinto che dovrebbe uscire nel 2031.

Parlando con Variety alla prima di “La via dell’acqua“, Landau ha ricordato di aver proiettato il film per il cast principale. “Quando li ho visti piangere, ho dovuto piangere anch’io“, ha detto.

Jon Landau: muore a 63 anni il produttore di “Titanic” e “Avatar” premiato con l’Oscar

Negli anni ’90, Landau è stato vicepresidente esecutivo della produzione di lungometraggi presso la 20th Century Fox, che nel 1995 ha stretto un accordo di first look con la Lightstorm Entertainment di James Cameron, dove Landau è stato direttore operativo. Alla 20th Century, Landau ha supervisionato film come “Die Hard 2”, “Power Rangers”, “True Lies” e “L’ultimo dei Mohicani”.

È inoltre l’architetto dei progetti secondari di Lightstorm, come i fumetti di Dark Horse Comics e i vari spinoff di “Avatar” stampati da Penguin Random House. Landau è stato anche consulente per la creazione di “Avatar: Frontiers of Pandora”, l’apprezzato gioco Ubisoft uscito a dicembre, e di un gioco di ruolo multigiocatore online di Level Infinite di Tencent Games chiamato “Avatar: Reckoning”.

Avatar: la via dell’acqua, il produttore Jon Landau racconta il ritorno su Pandora

Tra gli altri crediti produttivi di Landau figurano “Campus Man” del 1987, “Solaris” del 2002 e “Alita: Battle Angel” del 2019.

Parliamo a nome di tutto il team di Wētā FX quando diciamo che siamo devastati dalla perdita di Jon Landau. Jon non era solo una figura monumentale nell’industria cinematografica, ma anche un caro collaboratore e amico“, hanno dichiarato Peter Jackson e Fran Walsh, la cui società Wētā FX è stata la casa di effetti visivi per i film di “Avatar”. “Jon ha portato una passione senza pari nei progetti a cui ha lavorato e la sua influenza continuerà a ispirare per gli anni a venire. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari di Jon, così come a Jim e al team di Lightstorm Entertainment”.

La zona morta: trama, cast e le differenze tra il libro e il film

Le innumerevoli opere scritte dal celebre Stephen King sono da sempre fonte di grande ispirazione per il cinema e moltissime di queste hanno poi trovato il loro adattamento sul grande schermo. Dal celebre Stand by Me a Le ali della libertà, da Carrie – Lo sguardo di Satana fino alla più recente serie televisiva The Stand. Quello realizzato dallo scrittore del brivido è un bacino di storie senza eguali, contenenti tutti i sentimenti e i temi più ricorrenti nell’esistenza umana. Uno dei film più belli, e di cui forse si parla meno, tratti da una sua opera è La zona morta (qui la recensione), diretto nel 1983 dal celebre regista David Cronenberg.

Realizzato dopo Videodrome e prima di La mosca, questo si presentò da subito come un progetto estremamente nelle corde del regista canadese. La storia infatti non presenta elementi particolarmente fantastici o orrorifici quanto le precedenti scritte, ma si concentra in modo particolare sull’evoluzione del protagonista e sul suo rapporto con il potere acquisito. La prima versione della sceneggiatura era stata scritta dallo stesso King, ma rimaneva talmente fedele al romanzo da essere grossomodo inadattabile per il grande schermo. Venne così chiamato Jeffrey Boam, che riscrisse il tutto riuscendo ad ottenere il consenso dello scrittore.

Divenuto negli anni un vero e proprio cult, La zona morta è ancora oggi considerato uno dei migliori adattamenti da un romanzo di King. Pur con le dovute modifiche, il film riesce infatti a mantenere vivo il cuore del romanzo, come anche tutti i suoi aspetti più affascinanti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La zona morta trama

La trama di La zona morta

Protagonista del film è l’insegnante Johnny Smith, il quale in seguito ad un incidente rimanere per ben cinque anni in coma. Al suo risveglio si scopre in possesso dello straordinario potere di leggere il passato e il futuro delle persone semplicemente toccandole. Grazie a ciò può letteralmente cambiare il corso degli eventi ancora da verificarsi. Dopo aver fatto l’abitudine a tale capacità, Johnny inizia ad usare questa per evitare varie disgrazie ed aiutare il prossimo. Così facendo, egli spera di potersi lasciare il passato alle spalle e ricominciare da capo, conducendo un’esistenza tranquilla. Ma quando stringe la mano al politico Greg Stillson e ne vede il futuro, capisce di dover intervenire per evitare che quanto visto diventi realtà.

 

Il cast del film

Per dar volto al protagonista del film King indicò come sua personale scelta l’attore Bill Murray, Cronenberg invece propose un altro attore, ma ad avere l’ultima parola fu il produttore Dino De Laurentis, il quale affidò la parte al premio Oscar Christopher Walken in quanto in quegli anni all’apice del suo successo. Accanto a lui, nei panni della sua ex fidanzata vi è l’attrice Brooke Adams, nota per Terrore dallo spazio profondo, mentre il celebre Tom Skerritt è lo sceriffo Bannerman. Herbert Lom è invece il dottor Sam Weizak, e Nicholas Campbell il serial killer Frank Dodd. Ad interpretare il politico Greg Stillson vi è invece l’attore Martin Sheen.

La zona morta cast

Le differenze tra il libro e il film

Come anticipato, La zona morta non è un film particolarmente fedele al romanzo di King. Per quanto la storia sia grossomodo la stessa, cambiano infatti una serie di eventi, dettagli o la stessa struttura narrativa. Il libro, infatti, segue due storie parallele che convergevano poi soltanto con il sopraggiungere del finale. Questa struttura, inizialmente presente nella sceneggiatura di King, venne poi abbandonata in favore di una narrazione più lineare, suddividendo le avventure del protagonista in tre atti attraverso i quali è più evidente l’evoluzione emotiva e psicologica del personaggio. Ciò è tornato utile specialmente considerando che molti degli episodi che evidenziano il dramma di Johnny sono necessariamente stati sintetizzati per il film.

Ulteriore differenza si ritrova poi nella rappresentazione delle visioni che il protagonista ha, e che rappresentano la zona morta che dà il titolo all’opera. Nel romanzo di King queste vengono descritte come dei frammenti estremamente poco chiari, che lasciano interamente al protagonista il compito di ricostruire il loro significato. Nel film, invece, tali visioni appaiono estremamente più chiare nel loro svolgersi, rendendo più semplice il compito del protagonista. In particolare, la visione principale, quella relativa al personaggio di Stillson, si spinge in dettagli particolarmente importanti. Il finale, invece, risulta essere lo stesso tanto per il film quanto per il libro.

La zona morta: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La zona morta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 5 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Midnight in Paris: il significato del film di Woody Allen

Midnight in Paris: il significato del film di Woody Allen

Midnight in Paris (qui la recensione) è tra i film più apprezzati tra gli ultimi realizzati dal regista Woody Allen. Dopo essere stato a Londra e a Barcellona, l’autore newyorkese si dirige a Parigi per dar vita ad una commedia sentimentale in quella che è tutt’ora considerata la capitale dell’amore. Come sempre, Allen confeziona una sceneggiatura brillante, ricca di umorismo e riflessioni sull’esistenza. In poco più di novanta minuti riesce così a dar vita ad una storia leggera, spensierata, che non ha mancato di attrarre il pubblico e la critica internazionale.

Ideato e scritto a partire dalla passione di Allen per la Parigi degli anni Venti, dove si concentrava una fervida attività culturale comprendente alcuni tra i maggiori artisti dell’epoca, il film venne poi presentato in anteprima al Festival di Cannes, nella sezione Fuori Concorso. Qui ottenne recensioni entusiastiche, che elogiavano la scrittura, le interpretazioni e l’atmosfera generale del film. Uscito poi in sala, il film si rivelò essere il maggior incasso nella filmografia del regista. Con un budget di soli 17 milioni di dollari, Midnight in Paris arrivò a guadagnarne complessivamente 154 a livello mondiale.

Numerosi furono poi i riconoscimenti tributati ad Allen, agli attori principali e al film in sé. Il titolo divenne infatti uno dei grandi protagonisti della stagione dei premi, guadagnando nomination ai Critic’s Choice Award, al premio Goya,  agli Indipendent Spirit Award, ai Satellite Award, ai Bafta Awards e ai Golden Globe. A quest’ultimo si aggiudicò il premio per la migliore sceneggiatura originale. Nella stessa categoria vincerà anche al premio Oscar, dove era candidato anche come miglior film, miglior regia e migliore scenografia. Con la statuetta vinta, Allen ha così raggiunto il record di ben tre premi alla sceneggiatura.

La trama di Midnight in Paris

La vicenda si svolge a Parigi, dove lo sceneggiatore statunitense Gil Pender si trova in vacanza con la sua fidanzata e promessa sposa Inez. Con loro, vi sono inaspettatamente anche i genitori di lei, i quali non nascondono un certo astio verso il fidanzato della figlia. A Gil però importa soltanto di poter visitare e lasciarsi conquistare dalla magica capitale francese. Egli non nasconde infatti il desiderio di trasferirsi a vivere lì, stanco della vita e del mondo di Hollywood, e di dar finalmente luce al romanzo che progetta da tempo. Le sue aspirazioni trovano però l’opposizione della stessa Inez, la quale sminuisce l’opera letteraria considerando la carriera da sceneggiatore ben più remunerativa.

Per Gil, però, Parigi ha in serbo ancora numerose sorprese. Rimasto a passeggiare da solo fino a notte tarda, allo scoccare della mezzanotte questi si ritrova ad accettare un passaggio su un’affascinante auto d’epoca. Come per incanto, da qui si ritrova trasportato nella mitica Parigi degli anni Venti, dove ha modo di incontrare personalità come Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Salvador Dalì, Pablo Picasso e Luis Buñuel. A colpirlo in special modo, però, sarà l’affascinante Adriana. Desideroso di rivederla, Gil ogni notte a mezzanotte si farà trovare nel punto in cui quella magia ha avuto inizio, pronto a vivere nuovamente quel periodo per lui straordinario e grazie al quale potrà capire cosa desidera davvero per sé.

Il cast del film

Per il film, Allen aveva pensato al protagonista Gil come ad un intellettuale della costa East degli Stati Uniti, con tutte le influenze culturali che ciò portava con sé. Gli attori pensati originariamente per la parte, però, si rivelarono occupati in altri progetti. A quel punto, Allen decise di offrire il ruolo ad Owen Wilson. Il suo ingresso portò a riscrivere il personaggio come appartenente alla cultura californiana, e in particolare all’ambiente di Hollywood. Wilson raccontò di aver incontrato Allen soltanto al momento delle riprese a Parigi, e di aver quindi dovuto lavorare da sé sul carattere del personaggio. Per sua fortuna, la descrizione fatta dal regista in sceneggiatura era talmente precisa che non gli fu necessario inventarsi molto di più.

Nel film sono poi presenti una grande quantità di interpreti particolarmente famosi nei ruoli delle personalità che il protagonista incontra. Si ha infatti Kathy Bates nei panni di Gertrude Stein, Adrien Brody in quelli di Salvador Dali, e Alison Pil nel ruolo di Zelda Williams. Celebre è poi la presenza di Corey Stoll nel ruolo di Ernest Hemingway. L’attore raccontò di essersi sentito molto a disagio nell’interpretare il celebre scrittore, non sentendosi la scelta giusta. Fu però smentito dalle lodi ricevute da Allen stesso, il quale è noto per non complimentarsi mai con i suoi attori. Tom Hiddleston è invece il volto di Francis Scott Fitzgerald. All’attore, il regista non disse nulla riguardo al film, ma soltanto quale personaggio avrebbe interpretato.

Infine, la premio Oscar Marion Cotillard dà vita all’affascinante Adriana. L’attrice raccontò di essere rimasta sbalordita nel ricevere la chiamata di Allen, e di aver accettato subito di partecipare al progetto senza neanche sapere di cosa parlasse. Per i personaggi appartenenti al presente, invece, si ritrovano le attrici Rachel McAdams nei panni di Inez, Carl Bruni in quelli di una guida di un museo, e Léa Seydoux in quelli della bella Gabrielle. La McAdams fu entusiasta di partecipare, e decise anche di prendere lezioni di francese per potersi calare ulteriormente nel contesto. La Bruni, invece, all’epoca delle riprese era la first lady francese, in quanto moglie dell’allora presidente Sarkozy.

Midnight in Paris: il significato del film

Midnight in Paris è, oltre ad una brillante commedia, un film incentrato in modo inequivocabile sulla nostalgia. Tale tema viene trattato nel corso dell’intera narrazione, sino a trovare massima espressione con il “viaggio nel tempo” del protagonista. Dimostratosi sin da subito appassionato di un’epoca che non esiste più, né per i suoi modi né per la sua cultura, Gil appare essere un personaggio perfettamente fuori dal suo tempo. Questa tensione verso un passato mai vissuto ma ugualmente desiderato, gli impedisce però di vivere appieno il presente, e di comprendere le varie fratture che sempre più si manifestano nella sua vita.

Questo viene reso esplicito grazie a due precisi eventi. Il primo è la scoperta del tradimento di Inez. Occupato ad ammirare il passato, Gil non si accorge di quanto accade nel presente. Vivendo, qui letteralmente, in due epoche diverse, finisce con il non essere realmente presente né in una né nell’altra. Il secondo momento è invece la scoperta che come lui anche Adriana guarda con desiderio al passato, provando un sentimento di insoddisfazione per quegli anni Venti che invece lui ammira. Mentre dunque lei sceglie di inseguire il passato, lui comprende l’importanza del presente, unica epoca in cui è dato esistere.

Così, accettando infine di vivere il presente, Gil si accorge finalmente di quanto questo possa essere altrettanto ricco di fascino e occasioni. Terminata l’asfissiante relazione con Inez, ha modo di perseguire i suoi sogni, rincontrando sul suo percorso la bella Gabrielle già precedentemente incontrata. Sarà proprio lei a suggellare l’importanza di non rimanere incastrati in nulla che non sia il presente. Tra alti e bassi, ciò che conta si troverà sempre lì. In un momento storico in cui si guarda con fin troppa facilità al passato come ad un periodo brillante e migliore, Allen ricorda dunque che è proprio questa distrazione a fare del presente un luogo meno sicuro. Concentrarsi su di esso potrebbe risolvere tanti problemi dell’umanità, e dell’animo.

Il trailer di Midnight in Paris e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Midnight in Paris è infatti presente su Rakuten TV, Apple TV+, Infinity, Now e Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione sabato 6 luglio alle ore 21:15 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Deadpool & Wolverine: ecco la condizione posta da Ryan Reynolds per il suo ritorno

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Ryan Reynolds, star di Deadpool & Wolverine, ha posto una condizione per il suo ritorno nei panni di Deadpool. SFX Magazine è riuscito a carpire il segreto dal regista Shawn Levy. Il regista di Free Guy ha spiegato che Reynolds sarebbe tornato a vestire i panni di Deadpool solo se dietro la macchina da presa ci fosse stato proprio Levy stess. Gli è piaciuto così tanto il periodo trascorso su quel film e sull’altro da loro realizzato insieme, The Adam Project, che voleva portare avanti questo sodalizio. Inoltre, il fatto che Reynolds, Levy e Hugh Jackman abbiano un’amicizia di lunga data ha permesso di coinvolgere anche quest’ultimo.

Stavo girando The Adam Project con Ryan a Vancouver“, ha ricordato Levy. “E lui mi dice: ‘Ok, so che mi dirai di no, ma rifarò Deadpool solo se lo dirigerai tu’. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto molto dirigere quel film, perché la verità è che se lavori nello spazio cinematografico delle grandi opere, come ho fatto io dopo i film di Notte al Museo, è un sogno poter raccontare una storia su quel tipo“. Il regista ha poi dichiarato: “Sono sempre stato un fan dei film Marvel, ed ero già un fan di Deadpool e un grande fan di Wolverine, quindi l’opportunità di unirmi al franchise di Deadpool ma di fare qualcosa di notevolmente diverso era irresistibile“.

Deadpool 3 Shawn Levy
Shawn Levy, Ryan Reynolds e Hugh Jackman in un’immagine promozionale di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber è presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) nel ruolo di Cassandra Nova e Matthew Macfadyen (Succession) in quello di Mr. Paradox. Inoltre, come ormai noto, la TVA, sarà coinvolta nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Deadpool & Wolverine: Aaron Stanford parla del suo ritorno nel ruolo di Pyro

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Se da un lato Deadpool & Wolverine ha fatto un ottimo lavoro per mantenere segreti alcuni dei suoi grandi camei, dall’altro è stato abbastanza aperto nello spoilerare alcuni altri ritorni. Ad esempio, un recente teaser ha mostrato il Sabretooth di Tyler Mane e le immagini hanno rivelato il ritorno di Lady Deathstrike, tra gli altri. Il primo trailer di Deadpool & Wolverine ha inoltre fornito una rapida occhiata ad Aaron Stanford, che ha dunque ripreso il ruolo di Pyro dal film X-Men 2 e X-Men: Conflitto finale, e ora l’attore ha parlato pubblicamente del suo ritorno nel franchise degli X-Men e di ciò che i fan possono aspettarsi da Pyro.

Durante un’intervista con Entertainment Weekly, Stanford ha infatti rivelato alcuni segreti strettamente custoditi su ciò che fa nel film. “Il primo set che ho visto era una gigantesca landa deserta con tutti questi pezzi pratici che si estendevano per tutta la lunghezza di un campo da football“, ha detto Stanford a EW. “Mi sarei certamente aspettato che una cosa del genere fosse tutta in green screen, ma il lavoro che è stato fatto e la quantità di risorse e di manodopera che sono state impiegate per costruire fisicamente questo mondo mi hanno assolutamente stupito“.

Il set della terra desolata a cui si riferisce Stanford è apparso nel marketing di Deadpool & Wolverine. Pyro viene mostrato come un seguace della Cassandra Nova di Emma Corrin, la cattiva del film degli X-Men. Tra gli oggetti mostrati nella landa desolata ci sono il logo dell’ex studio degli X-Men, la 20th Century Fox, e un casco gigante di Ant-Man che funge da quartier generale di Cassandra. Uno dei punti salienti del ritorno di Aaron Stanford nei panni di Pyro è che avrà finalmente un suo costume.

Ero solo molto felice di avere un costume“, ha detto Stanford. “Nei film originali degli X-Men, Pyro viene davvero penalizzato in termini di costume … In X-Men 2, iniziamo con Pyro nella scuola per mutanti dotati di Xavier… La squadra SWAT irrompe nel cuore della notte e noi dobbiamo fuggire. Quindi per metà del film sono in pigiama. Non ho mai avuto la tuta tattica in pelle che indossano tutti gli X-Men. E in X-Men: Conflitto finale ero vestito con un completo preso da Hot Topic, praticamente. Quindi, fargli indossare un vero e proprio costume da supereroe, tratto dai fumetti, è stato molto bello“.

Deadpool Pyro
Aaron Stanford è Pyro nel trailer di Deadpool & Wolverine

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber è presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) nel ruolo di Cassandra Nova e Matthew Macfadyen (Succession) in quello di Mr. Paradox. Inoltre, come ormai noto, la TVA, sarà coinvolta nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

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