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Uncharted 2: Mark Wahlberg annuncia che la sceneggiatura è pronta

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Uncharted 2 ha appena ricevuto un sorprendente aggiornamento da Mark Wahlberg. ScreenRant ha infatti incontrato l’attore per un intervista, durante la quale a proposito dell’atteso sequel egli ha rivelato che: “In realtà, mi hanno chiamato proprio oggi per dirmi che hanno ricevuto la sceneggiatura. Non riesco a farmi crescere una vera barba e baffi, ma mi hanno detto: ‘Inizia a farti crescere i baffi. Ci vorrà un po’ di tempo’. Sarei interessato a vedere com’è la storia e dove ci porterà l’avventura. Ma sono entusiasta; so che il pubblico ha amato molto il primo film, quindi vedremo“.

Dopo l’aggiornamento fatto a dicembre da Wahlberg, dove si riportava che la sceneggiatura era in fase di scrittura, arriva dunque ora quello riguardo al completamento del testo. Questo sembrerebbe indicare che le cose stanno andando nella giusta direzione per Uncharted 2, considerando anche chea la Sony ha dichiarato di ritenere che Uncharted (qui la recensione del primo film) abbia le carte in regola per diventare un vero e proprio franchise.

Cosa sappiamo su Uncharted 2?

Uncharted è uscito nelle sale cinematografiche nel febbraio 2022. Diretto da Ruben Fleischer, il film è interpretato da Tom Holland nel ruolo di Nathan Drake, Antonio Banderas nel ruolo di Santiago Moncada, Sophia Ali nel ruolo di Chloe Frazer, Tati Gabrielle nel ruolo di Jo Braddock e Ruby Pankow nel ruolo di Sam Drake insieme a Mark Wahlberg. Uncharted ha guadagnato 407,1 milioni di dollari al botteghino mondiale a fronte di un budget di circa 120 milioni di dollari.

Le voci su un possibile Uncharted 2 sono rimaste relativamente contenute dopo l’uscita del primo film, anche se è stato riferito che la Sony stava appunto cercando di trasformare la proprietà in un franchise. Il produttore Charles Raven ha dichiarato a The Hollywood Reporter nell’agosto 2023: “Ci siamo divertiti molto con quel film. Il film è piaciuto molto ai fan e anche a chi non conosceva il gioco è piaciuto molto. Quindi stiamo sicuramente cercando di farne un altro“. Con la sceneggiatura di questo sequel ora apparentemente pronta, le riprese potrebbero avvenire già nel 2024.

Ballerina: Ian McShane rivela il motivo del rinvio

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Ballerina: Ian McShane rivela il motivo del rinvio

I fan di John Wick hanno ricevuto un sorprendente aggiornamento questa settimana, con la notizia che il film spinoff Ballerina non debutterà più nel 2024. Lionsgate ha ufficialmente posticipato Ballerina di quasi un intero anno solare, portandolo all’estate del 2025, il che significa che il pubblico dovrà aspettare ancora a lungo per vedere lo spinoff con protagonista Ana de Armas. In una recente apparizione a The One Show, l’attore Ian McShane, che riprenderà il ruolo di Winston in Ballerina, ha spiegato ulteriormente il motivo del ritardo. Come ha confermato McShane, il ritardo di Ballerina è dovuto all’aggiunta di ulteriori sequenze d’azione, per far sì che il film sia in linea con il più ampio franchise di John Wick.

Non si tratta di reshoots, ma di nuove riprese“, ha spiegato McShane. “Stanno girando per Ballerina, che è lo spinoff con Ana de Armas del franchise di John Wick. È come se dovessero proteggere il franchise. E ovviamente l’ho fatto, quando è stato? L’abbiamo fatto circa un anno fa, abbiamo fatto il film Ballerina e loro l’hanno guardato, ed è arrivato Chad Stahelski, il regista che ha diretto tutti i film di John Wick, e vogliono migliorarlo. Perché devono proteggerlo. Perché c’è anche Keanu e si svolge tra John Wick 3 e John Wick 4“. Stando alle parole dell’attore, dunque, sembrerebbe che quanto ad oggi realizzato non ha soddisfatto i produttori, portando così a nuove riprese per far cambiare aspetto al film.

Di cosa parla Ballerina?

Ballerina sarà ambientato tra gli eventi di John Wick: Capitolo 3 – Parabellum e John Wick: Capitolo 4, e seguirà la ballerina-assassina Rooney mentre dà la caccia agli assassini della sua famiglia. Il film sarà interpretato da Ana de Armas e dagli attori Ian McShane, Gabriel Byrne, Catalina Sandino Moreno, Norman Reedus e Lance Reddick, apparso nel film prima della sua morte nel 2023. Come confermato in più occasioni, sarà presente nella pellicola anche Keanu Reeves, di nuovo nel ruolo di John Wick, anche se non è chiaro in che misura egli sarà coinvolto nel progetto. La sceneggiatura di Ballerina è scritta da Shay Hatten e il film è prodotto da Basil Iwanyk, Erica Lee e Chad Stahelski.

Demon Slayer – Verso l’allenamento dei Pilastri: la recensione del film manga

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Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri è un vero e proprio regalo per tutti i fans della serie omonima e tratta, a sua volta, dal manga di Koyoharu Gotōge. Un evento sul grande schermo, grazie a Crunchyroll, che ripete quello già fatto a Marzo 2023, quando in sala è stato proiettato l’anime precedente Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Verso Il Villaggio Dei Forgiatori Di Katana. Questo nuovo capitolo cinematografico infatti  proietta prima il finale della terza stagione e poi rivelare l’anticipazione dell’inizio della quarta, in cui i Pilastri si uniscono per allenare i futuri cacciatori di demoni.

Demon Slayer: l’amore fraterno tra Tanjiro e Nezuko

I primi minuti del film d’animazione giapponese sono i riassunti musicati di rito delle precedenti stagioni, un modo anche per spiegare un po’ a chiunque, cosa racconta Demon Slayer. La storia è ambientata nel passato, in Giappone nei primi anni del 1900. Il protagonista è il giovane Tanjiro Kamado che vuole vendicare la sua famiglia sterminata e salvare la sorella minore Nezuko trasformata in un demone. Tuttavia, la ragazzina a differenza degli altri demoni, non è cattiva e agisce solo per proteggere il suo amato fratello maggiore.

Dopo l’intro ritroviamo Tanjiro nel bel mezzo di una difficile battaglia, in cui i suoi vari alleati hanno per una ragione o per l’altro dovuto farsi da parte. Intanto sta per sorgere il sole e questo crea il dubbio al protagonista che deve scegliere se combattere oppure proteggere la sorella indemoniata Nezuko, che rischierebbe di bruciare viva. Proprio quest’ultima prende in mano la situazione e si sacrifica. Il giovane sconvolto dalla scelta della sorellina, recupera tutte le forze, una nuova katana e distrugge definitivamente il malvaggio demone Hantengu, che prima di morire, rivede tutta la sua vita di quando era umano e un ladro.

Questa prima parte si conclude però con un colpo di scena in cui Nezuko è viva, al contrario di qualsiasi altro demone, perchè misteriosamente ha sviluppato una resistenza alla luce solare, creando una vera e propria immunità durante la battaglia contro Hantengu. Questo ovviamente non passerà inosservato neanche al nemico di Tanjiro cioè Kibutsuji Muzan. Il potente sovrano di tutti i demoni, che possiede l’abilità di iniettare alle sue vittime il suo sangue per trasformarle in demoni e ora dopo questa scoperta vuole assorbire il nuovo potere di Nezuko.

I Pilastri e la futura grande battaglia

La seconda parte di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri riprende dal termine della battaglia vinta da Tanjiro, che sfinito, sviene e viene ricoverato. Qui si cambia subito location e vengono presentati un gruppo di personaggi, che ovviamente chi ha letto il manga o visto la serie conosce da tempo come i Pilastri.

Questi guerrieri con la katana, sono un team di formidabili spadaccini, ognuno con abilità particolari, che sono i potenti della Squadra degli Ammazzademoni. Nove demon slayer d’èlite di questa antica organizzazione formata da centinaia di cacciatori, un gruppo che protegge l’umanità dai demoni anche se non è stato ufficialmente riconosciuto dal governo giapponese. In sostanza i Pilastri di Demon Slayer sono un po’ il corrispondente delle guerriere sailor dell’indimenticabile serie animata Sailor Moon, anche lei tratta da un omonimo manga, visto che ogni componente possiede un potere tratto da un’elemento naturale come il vento, la nebbia, l’acqua o la fiamma.

Quello che segue poi è una semplice preparazione degli eventi che si racconteranno nella prossima stagione ossia l’allenamento, citato nel sottotitolo, a cui i Pilastri dovranno partecipare. Allenamento che non si mostra se non per alcune poche scene finali, tutte prive dei giovani personaggi principali, tipo Tanjiro ancora a letto impeganto solo a mangiare tipici piatti giapponese, ma solo con allievi sconosciuti e futuri cacciatori di demoni.

Demon Slayer – un film ancora solo per i fans

Purtroppo Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri, come già è successo con i film precedenti della saga, non si conclude con un vero finale. Inutile negare che questo titolo non è altro che la fusione di due episodi, che visti sul grande schermo sono visivamente ancora più belli, per prepararsi poi al lancio della quarta stagione dell’anime di Demon Slayer e basata sui capitoli 128–136 del manga. Uno degli aspetti più riuscito di questa versione cinematografica è la perfetta unione tra i momenti tragici che vengono alternati con la tipica comicità dei manga che smorza i toni e riprende quella che si vede nella serie non tradendo mai fans più fedeli.

Deadpool & Wolverine: Tom Hiddleston risponde ai rumor sul suo coinvolgimento

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Nel finale della seconda stagione di Loki, il Dio dell’Inganno è diventato il Dio delle storie quando ha salvato il Multiverso ponendosi letteralmente al centro di esso. Ora Loki tiene dunque  insieme i tanti fili della realtà, condannandosi a un’infinità di tempo da trascorrere da solo mentre ogni linea temporale esistente prospera. Naturalmente, il Multiverso non rimarrà al sicuro per sempre, poiché la minaccia incombente delle incursioni e di Kang (o forse di Beyonder) è ancora in agguato. Si prevede dunque che Loki sia destinato a tornare in scena prima o poi e c’è chi suggerisce che ciò potrebbe avvenire già in Deadpool & Wolverine, dove si farà di nuovo visita all’Autorità per le Variazioni Temporali.

Sappiamo che la TVA ora sorveglia tutte le diverse linee temporali (invece di potarle), ma resta da vedere cosa voglia dal mercenario Deadpool. Inutile dire che è molto probabile che Loki venga citato in qualche modo, ma Tom Hiddleston  rimane molto vago circa la sua effettiva presenza in scena. “Non lo so, e se lo sapessi… potrei non essere autorizzato a dirvelo. Non lo so davvero, la Marvel protegge correttamente le sue informazioni“. Come già emerso in passato, si dice che gli eventi di questo film porteranno direttamente ad Avengers 5, quindi una sorta di tessuto connettivo con la più ampia saga del Multiverso è sicuramente inevitabile. Non resta allora che attendere l’arrivo in sala del film per scoprire se e in che modo Loki potrebbe comparire o essere menzionato nel racconto.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Scream: Melissa Barrera doveva essere al centro di un arco di tre film

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Con il licenziamento di Melissa Barrera da Scream VII, la serie dovrà, secondo quanto riferito, apportare alcune importanti modifiche alla trama del nuovo film, poiché la star del film originale Skeet Ulrich (interprete di Billy Loomis) sostiene che l’attrice doveva essere al centro di un arco di tre film. In Scream del 2022, la Sam Carpenter di Barrera è diventata il punto focale, in quanto ha scoperto di essere la figlia del Billy Loomis, l’assassino del primo film, e l’arco narrativo doveva esplorare il modo in cui si confrontava con queste sue origini. Scream VI, uscito nel 2023, esplorava ulteriormente la sua tentazione verso il male, con la maschera di Ghostface che sembrava evocare il suo lato omicida.

L’uscita di scena della Barrera dal settimo film, così come anche l’assenza della sorella di Sam, Tara (per via di altri impegni della sua interprete Jenna Ortega), significa che la narrazione dovrà probabilmente reimmaginare completamente il suo futuro. Parlando con Screen Rant della possibilità di esplorare meglio la psiche di Sam, Ulrich ha confermato: “Speravo proprio in questo, ed è l’idea che mi è stata proposta un paio di anni fa. Che si trattasse di un arco di tre film, con questo obiettivo in mente. Ora, non ho mai visto nessuna delle bozze del 7 o di qualsiasi altra cosa… E non so, voglio dire, è possibile che non includesse nulla di tutto ciò. Ma sì, la mia speranza era che se avesse avuto un significato, avrebbe avuto un impatto diretto sulla trama“.

Scream VII: tutto quello che sappiamo sul film

Dopo mesi di attesa, è stato confermato che Scream VII è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel 2022, il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto la guida del duo di registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I due hanno diretto sia Scream del 2022 che Scream VI del 2023, che è diventato il capitolo di maggior incasso del franchise a livello nazionale. Gillett e Bettinelli-Olpin, membri del collettivo Radio Silence, che comprende anche il produttore Chad Villella, non dirigeranno il film ma rimarranno però a bordo del progetto come produttori esecutivi.

Il regista di Auguri per la tua morte e Freaky, Christopher Landon, era stato inizialmente ingaggiato per dirigere il Scream VII, ma ha poi abbandonato il progetto. Un nuovo regista non è ancora stato ingaggiato per dirigere il prossimo film. Con l’uscita di scena anche di Barrera, licenziata per le sue dichiarazioni sulla guerra tra Hamas e Israele, e Ortega, impegnata invece in altri progetti, ad oggi il film è sprovvisto di questo figure chiave. La produzione sarebbe interessata a riportare in scena la Sydney Prescott di Neve Campbell, assente nel sesto film, ma l’attrice si è detta disponibile solo se ci saranno le giuste condizioni.

Il cassetto segreto, recensione del film di Costanza Quatriglio

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Il cassetto segreto, recensione del film di Costanza Quatriglio

Il cassetto segreto, diretto da Costanza Quatriglio, è un’opera documentaristica che fonde memoria personale e memoria collettiva in un intenso viaggio attraverso la storia e la cultura della Sicilia, dell’Italia e del mondo. Il film prende forma dall’imponente lavoro di catalogazione e donazione dell’archivio del padre della regista, Giuseppe Quatriglio, giornalista di fama storica e figura centrale nel panorama culturale siciliano.

Il cassetto segreto, la nascita del progetto

“La scoperta di oltre 60.000 negativi fotografici scattati da mio padre dal 1947 in poi, decine di bobine 8mm e centinaia di ore di registrazioni sonore, mi ha fatto comprendere che avevo la possibilità straordinaria di realizzare un film che ponesse al centro un intreccio di vicende e vite vissute che riverberano nella storia di noi tutti – ha dichiarato la regista Costanza QuatriglioCosì la casa dove sono cresciuta è divenuta il set per un racconto personale e articolato che si dipana dalle sue mura per abbracciare la Sicilia, l’Europa e il mondo, in un secolo di storia.”.

La Sicilia, il mondo, una casa, una biblioteca. Nel gennaio 2022 Costanza Quatriglio torna nella casa dov’è cresciuta, chiusa da tempo, e apre le porte ad archivisti e bibliotecari per donare alla Regione Sicilia l’universo di conoscenza appartenuto al padre giornalista. È la biblioteca e l’archivio di Giuseppe Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di uomini di cultura del Novecento. Comincia così un viaggio sentimentale attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate dal padre dagli anni ‘40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi novantenne. La memoria personale e la memoria collettiva si mescolano in un fitto dialogo tra presenza e assenza, dove il punto di osservazione diventano Palermo e la Sicilia.

Aprire, sfogliare, catalogare, scoprire

Il documentario si apre con una registrazione del padre della regista che la apostrofa, fintamente risentito, dicendole che è andata ad aprire proprio “quei cassetti segreti”, ovvero quegli archivi personali che daranno poi inizio alla storia, che si rivelerà ricchissima, densa e soprattutto universale. All’inizio del racconto, Costanza/personaggio/voce narrante ritorna nella casa in cui è cresciuta, chiusa da tempo, per dare inizio al processo di donazione dell’archivio del padre alla Regione Sicilia. Il gesto di aprire, sfogliare, catalogare il lavoro di una vita di suo padre dà inizio a un viaggio sentimentale attraverso fotografie, registrazioni sonore, bobine 8mm e altre testimonianze del lavoro e della vita di Giuseppe Quatriglio. Attraverso questo viaggio, il film esplora non solo la vita del giornalista, ma anche la storia e la cultura della Sicilia, offrendo uno sguardo intimo e toccante sulla memoria collettiva dell’isola.

Uno degli strumenti più efficaci nelle mani di Quatriglio è senza dubbio il montaggio che utilizza con destrezza per creare un flusso narrativo coerente, accompagnando lo spettatore in un viaggio emotivo attraverso le varie tappe della vita e della carriera di Giuseppe Quatriglio. Il documentario offre infatti uno sguardo unico sulla storia del Novecento, dai momenti di gioia e di celebrazione ai periodi più bui e tumultuosi.

Un racconto personale che diventa universale

A questo aspetto, che mette in evidenza la componente pubblica e collettiva del racconto, la regista alterna l’auto-rappresentazione di sé nel gesto di aprire, sfogliare, ascoltare, guardare, leggere. Immersa nelle carte paterne, Quatriglio diventa Costanza che ascolta i suoi vagiti, guarda le sue foto, ricostruisce i momenti in cui lei, bimba, posava per i famosi artisti che frequentavano la sua casa.

In questo perfetto equilibrio tra le parti, Il cassetto segreto è sì un omaggio commovente a papà Giuseppe, ma anche una testimonianza dell’intellettuale Quatriglio e del suo lascito in termini di osservazione e contributo alla siciliana e italiana. Attraverso le parole e le immagini lasciate dall’uomo, il film celebra il suo spirito avventuroso, la sua passione per il giornalismo e la sua dedizione alla memoria e alla storia.

Superman: Legacy, il probabile logo sembra rimandare ad un preciso fumetto

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Un’immagine emersa online potrebbe aver rivelato l’aspetto del nuovo logo di Superman in Superman: Legacy. Se tale logo fosse confermato come quello ufficiale del film e del personaggio, potrebbe rivelare alcuni collegamenti ad una storia dei fumetti molto amata sull’Uomo d’acciaio. L’immagine con il logo arriva grazie a Isabela Merced, che nel film interpreta Hawkgirl e che in occasione della lettura collettiva della sceneggiatura ha scattato una foto della targhetta con il suo nome e il suo ruolo, dove è però presente anche quello che sarebbe dunque il logo.

I fan di Superman dall’occhio di falco hanno immediatamente riconosciuto che il simbolo è molto simile a quello indossato da Superman in Kingdom Come di Mark Waid e Alex Ross del 1996. In quella serie di fumetti, la storia è ambientata in un futuro alternativo dell’Universo DC, dove una nuova generazione di eroi è diventata sconsiderata e violenta come i cattivi che combatte. Si arriva così allo scontro fra questi e i supereroi della “vecchia guardia” Superman, Wonder Woman, Batman e gli altri membri della Justice League, in un conflitto che definirà cosa sia veramente l’eroismo e determinerà il futuro del pianeta.

Si tratta di una serie molto apprezzata, anche per i suoi toni cupi e violenti. Se davvero il riferimento al logo del Superman di Kingdom Come fosse confermato, potrebbe spiegare la grande presenza di personaggi con superpoteri nel film e l’eventuale introduzione di una prima squadra di eroi. Se anche il rimando fosse confermato, però, non è però detto che il racconto del film segua fedelmente il fumetto, il quale non è mai stato citato tra le fonti di ispirazione.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Only Murders in the Building: Eva Longoria nel cast della quarta stagione

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Secondo quanto appreso da Variety, l’attrice Eva Longoria si è unita alla quarta stagione di “Only Murders in the Building” su Hulu con un ruolo ricorrente. Longoria è l’ultimo nuovo membro del cast annunciato per la nuova stagione della popolare serie comica, con Molly Shannon che apparirà accanto ai protagonisti della serie Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez. Anche Meryl Streep riprenderà il suo ruolo dalla terza stagione. I dettagli esatti sul personaggio che la Longoria interpreterà sono ad ora stati tenuti nascosti, così come la maggior parte dei dettagli sulla trama della nuova stagione. Si sa però che la quarta stagione vedrà i protagonisti fare un viaggio a Los Angeles prima di tornare a New York.

Longoria è nota soprattutto per il suo ruolo di protagonista nella serie di successo della ABC “Desperate Housewives“, per il quale ha ottenuto una nomination ai Golden Globe nel 2006. È nota anche per aver recitato in serie come “The Young and the Restless” e “Telenovela“, di cui è stata anche produttrice esecutiva. Prossimamente sarà protagonista della serie Apple TV+Land of Women“, di cui è anche produttrice esecutiva. Negli ultimi anni la Longoria è stata sempre più attiva dietro la macchina da presa, avendo prodotto come executive show come “Devious Maids“, “Grand Hotel” e “Gordita Chronicles“. Ha anche diretto episodi di questi e di altri show, mentre ha fatto il suo debutto alla regia nel 2023 con il film “Flamin’ Hot“.

Only Murders in the Building: tutto quello che c’è da sapere

Only Murders in the Building ha dimostrato di essere molto popolare per Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi. La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11 milioni di spettatori lineari.

Only Murders in the Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!

Tom Cruise protagonista del prossimo film di Alejandro G. Iñárritu

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Deadline riporta che Warner Bros. e Legendary Entertainment sono in trattative per un film ancora senza titolo del due volte premio Oscar Alejandro G. Iñárritu con protagonista Tom Cruise. Il progetto segnerebbe il primo film in lingua inglese di Iñárritu dopo il suo successo del 2015 con Leonardo DiCaprio, The Revenant. Il film è prodotto e diretto da Iñárritu con una nuova sceneggiatura che ha co-scritto nel 2023 con Sabina Berman e con Alexander Dinelaris e Nicolas Giacobone, suoi co-sceneggiatori in Birdman. Questo è anche il primo film per Cruise (che sarà anche produttore) dopo l’annuncio della sua partnership strategica con la Warner Bros il mese scorso.

Questo progetto è stato trattato come top secret e non sono ad ora disponibili dettagli sulla trama, se non che si tratta di una nuova storia originale ideata dallo stesso Iñárritu. Quello che si sa è che nelle ultime settimane il regista premio Oscar ha incontrato alcuni attori selezionati e Cruise è stato uno dei primi. L’attore si sarebbe detto molto interessato adi incontrare il regista una volta saputo che stava procedendo con il suo prossimo grande film in studio e non appena l’incontro è terminato, Cruise è salito a bordo del progetto.

Il progetto sembrerebbe essere è in linea con quanto Cruise, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery David Zaslav e i capi degli studios della Warner Bros. Michael De Luca e Pam Abdy avevano in mente quando Cruise ha firmato la sua partnership strategica il mese scorso, in particolare qualcosa di originale e destinato a essere visto sui più grandi schermi del mondo. Il film segnerà dunque anche il primo grande film in studio di Iñárritu dopo la regia di The Revenant, a seguito del quale si è preso una pausa per dirigere poi nel 2022 Bardo, un progetto che desiderava realizzare da tempo. Non resta ora che scoprire di cosa tratterà questo suo nuovo film.

Tom Cruise, dove lo vedremo prossimamente

Reduce dal film Mission: Impossible – Dead Reckoning, Tom Cruise tornerà nei panni dell’agente Ethan Hunt nel 2025 con l’ottavo film della saga, ad oggi intitolato Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due. Da tempo però l’attore sta lavorando anche ad un film ancora senza titolo da girare nello spazio, come anche ad un sequel di Edge of Tomorrow. Nell’ultimo periodo, infatti, Cruise si è dedicato quasi esclusivamente ai grandi blockbuster, ragion per cui il suo coinvolgimento nel nuovo progetto di un regista tanto talentuoso quanto interessante come Alejandro G. Iñárritu si preannuncia come un nuova entusiasmante sfida nella sua carriera, che lo riporterà idealmente anche verso un cinema più autoriale.

Quell’estate con Irène, recensione del film di Carlo Sironi

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Quell’estate con Irène, recensione del film di Carlo Sironi

Dopo che la sua opera prima, Sole, ha debuttato in concorso nella sezione Orizzonti alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Carlo Sironi torna sul grande schermo con Quell’estate con Irène, presentato alla 74° Berlinale. Si tratta di un’opera cinematografica che declina in una luce nuova un’intensa età di passaggio, dall’adolescenza all’età adulta, raccontando un’estate particolare, che potrebbe essere quella vissuta da ognuno di noi, ma che si arricchisce anche del racconto di una malattia, un destino segnato e ineluttabile.

Quell’estate con Irène, la trama

Ambientato nell’estate del 1997, il film offre uno sguardo delicato sul viaggio emotivo di due ragazze, Clara e Irène, che si incontrano durante una gita organizzata dall’ospedale che le sta curando. Pur provenendo da mondi diversi, le due ragazze sono unite, oltre che dal fatto di essere coetanee, dalla sfida comune di vivere con una malattia che getta un’ombra costante sulle loro vite.

In Quell’estate con Irène, Sironi dipinge un quadro sospeso eppure verosimile di questa insolita amicizia, focalizzandosi sui dettagli intimi e sui momenti rubati che definiscono la loro esperienza, momento quotidiani, piccoli gesti, piccole confessioni, abbracci, sorrisi. Il regista sceglie l’unità di misura del primo piano per catturare l’essenza di una giovinezza in bilico, vissuta con grande consapevolezza, una giovinezza doppiamente effimera per le giovani protagoniste, come le loro vite (una volta di più) e come la stagione stessa. Questo sentimento di precariato dell’esistenza non impedirà loro di affrontare piccole sfide con determinazione né di gioire delle scoperte del mondo. Semplicemente, per loro, la malinconia della fine dell’estate si carica di una malinconia di fine imminente.

La grande chimica tra le protagoniste

Noée Abita e Camilla Brandenburg (Skam 6), nelle loro interpretazioni rispettivamente di Irène e Clara, portano vita e profondità ai loro personaggi, trasmettendo la complessità dei loro sentimenti e il desiderio di libertà e normalità. Il regista indugia molto anche sui loro corpi, con affetto e tenerezza, esaltando questa fisicità esile, che spezza le promesse che dovrebbe poter fare una vita giovane. E la chimica tra le due attrici è palpabile, accentuata anche dalle differenze, di colori, di carattere, di approccio alla vita. Hanno in comune il desiderio di costruirsi per loro un’esperienza indimenticabile, un ricordo prezioso, sono assetate di tutta la vita che possono conquistarsi, senza guardare mai al futuro, ma sempre all’oggi.

Non solo per una componente linguistica, ma anche per scelte fotografiche e paesaggistiche, il cinema di Carlo Sironi e questo Quell’estate con Irène ricorda una certa cinematografia francese, Rohmer e Assayas, una componente che rende il film ancora più raffinato principalmente dal punto di vista della qualità visiva. Il suo sguardo si conferma unico, nitido, personale nel panorama italiano.

Quell’estate con Irène è una meditazione garbata e toccante sulla natura effimera del tempo e della vita, che si anima nei corpi e nelle menti di due giovanissime donne che cercano un tempo in cui non sentirsi provvisorie, nonostante tutto.

Blade: arrivano nuovi incoraggianti dettagli sul film

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Blade: arrivano nuovi incoraggianti dettagli sul film

Blade è decisamente uno dei film dei Marvel Studios più problematici di sempre, passato – e ad oggi non ancora del tutto uscito – attraverso diversi conflitti produttivi, diversi team creativi, rinvii nella date di uscita e ai malumori del suo protagonista, Mahershala Ali. Sono passati quattro anni da quando il film è stato annunciato, con la pandemia che ha naturalmente contribuito ai ritardi accumulatisi. Sembra però che le cose potrebbero andare meglio d’ora in avanti, con l’insider Daniel Richtman che riporta alcuni incoraggianti aggiornamenti sul film.

Non solo le affermazioni secondo cui il premio Oscar Ali avrebbe lasciato Blade sarebbero false, ma Richtman conferma anche che Michael Green (Blade Runner 2049) sta riscrivendo la sceneggiatura. Ali sarebbe soddisfatto dei cambiamenti apportati e sembra che sarà il regista Yann Demange (’71, Cocaine – La vera storia di White Boy Rick) a dirigere il film, portandolo finalmente in sala. Richtman riporta anche che il film sui Midnight Sons sarebbe ancora in lavorazione, con una squadra composta da personaggi che non si sono riuniti al fianco dei Vendicatori. Di conseguenza, è improbabile che Doctor Strange compaia.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Ad oggi non è noto quando il film arriverà in sala.

Fantastici Quattro: i Marvel Studios cercano un comico per il ruolo di H.E.R.B.I.E.

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Ora che il cast principale del film Fantastici Quattro è stato svelato, si attendono annunci riguardo a chi interpreterà i villain – i vociferati ma ancora non confermati Galactus e Dottor Destino -, o altri ruoli secondari. Con la conferma che nel film sarà presente anche il robot H.E.R.B.I.E., ci si chiede ora chi potrebbe dargli voce. Secondo quanto riportato dall’insider Daniel Richtman, per tale personaggio i Marvel Studios sarebbero alla ricerca di un comico o una comica. Al tweet con la notizia riportato da Fantastic Four Updates ha prontamente riposto l’irriverente Ricky Gervais, commentando con “Posso imprecare?”. Non è chiaro se ciò dovrebbe far pensare a sue possibili trattative con i Marvel Studios, ma sarebbe certamente interessante il suo coinvolgimento nel film.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Superman: Legacy, una location sembra preannunciare la Hall of Justice

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Secondo il Dipartimento per lo Sviluppo dell’Ohio, il film Superman: Legacy di James Gunn dovrebbe essere girato sia a Cleveland che a Cincinnati. La cosa è interessante, in quanto queste due città hanno dei precedenti con l’Uomo d’Acciaio e i fan si stanno infatti già chiedendo se alcuni specifici edifici potrebbero comparire nel film. Cleveland, innanzitutto, è dove è nato Superma per mano di Jerry Siegel e Joe Shster, ma a destare particolare interesse è la scelta di Cincinnati, dove si trova il Cincinnati Union Terminal, struttura architettonica che è già stata l’ispirazione visiva per la Hall of Justice di Super Friends (un insieme di serie televisive animate basate sui personaggi dei fumetti della Justice League of America).

Una versione modificata dell’edificio è stata anche utilizzata nell’Arrowverse per le riprese esterne della Hall of Justice negli eventi “Invasion!” e “Crisis on Infinite Earths“. Sarebbe dunque strano scegliere Cincinnati come luogo delle riprese e non includere tale edificio. La sua presenza nel film potrebbe anticipare risvolti futuri e l’ingresso nel DC Universe del gruppo di eroi principale per questo universo condiviso. Dopo una prima foto di gruppo del cast scattata a seguito della prima lettura della sceneggiatura, con le riprese previste ora a marzo ci si attende di poter avere qualche dettaglio in più sul film e magari anche proprie sulle location che verranno effettivamente utilizzate.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

L’arcano incantatore: recensione del film cult di Pupi Avati

L’arcano incantatore è il film del 1996 di Pupi Avati con protagonisti Stefano Dionisi, Carlo Cecchi, Eliana Miglio, Vittorio DuseConsuelo Ferrara.

La trama del film L’arcano incantatore

L’arcano incantatore: XVIII secolo. Giacomo (Stefano Dionisi), giovane seminarista colpevole d’aver ingravidato e costretto all’aborto una giovane, deve lasciare Bologna per sfuggire a una pesante condanna. Stringe un patto di sangue con una misteriosa dama (può vederne soltanto gli occhi) che lo invia in una sperduta contrada appenninica presso il maniero di un Monsignore (Carlo Cecchi) malvisto dalla Curia per i suoi interessi esoterici.

Giacomo prende il posto di Nerio, precedente servitore del religioso, morto avvolto da un alone sinistro. Il giovane fuggiasco aiuta il Monsignore nei suoi esperimenti esoterici,  lo aiuta nella compilazione e nello smistamento di lunghi messaggi cifrati, nelle ricerche tra gli scaffali della sconfinata libreria. Giacomo, incalzato da un prete investigatore inviato dalla Curia – vuole usarlo per saperne di più sull’oscuro sacerdote – e tormentato da visioni ricorrenti di presunte vittime di Nerio, si trova incastrato in una ragnatela di dubbi e timori, non senza cominciare a provare un po’ d’affetto verso il cupo e affascinante Monsignore. Tuttavia, proprio cercando di aiutare il padrone, Giacomo giunge a una sconvolgente rivelazione, destinata a legarlo per sempre al patto di sangue stretto all’inizio del suo sinistro esilio…

L’horror fantasy di Pupi Avati

C’è lo spaghetti western, c’è il tortellini horror-fantasy: ed è cosa di Pupi Avati. Le puntate del prolifico cineasta bolognese nei territori del brivido e del sovrannaturale non sono frequenti, ma ben distribuite in una quarantennale filmografia generalmente sviluppata su altri toni (ma inaugurata cercando di procurare qualche tremore con Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati).

L’arcano incantatore, uscito nel 1996, è il penultimo lavoro di questo filone (Il nascondiglio, del 2007, è il più recente). Dominato dalla performance di Carlo Cecchi, capace di dare ambigua e tenebrosa consistenza al Monsignore, L’arcano incantatore di Avati riesce a tener desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine: il buio di Giacomo è il buio di chi guarda, difficile quindi annoiarsi. La vicenda è raccontata dal protagonista, imprigionato nel patto demoniaco stipulato prima di lasciare Bologna, a un frate che speranzoso lo interroga sulla sua vicenda; in altre parole, la storia principale è un lungo flashback che s’ingenera da un’esile cornice, incarnandosi in immagini e suoni a partire dalla voce sofferente del protagonista.

Il cattolico Pupi elegge la Chiesa a solido scoglio e luce, nonostante tutto; la verità e la quiete, alla fine, altro non sono che il recinto buono di una parrocchia. Nessuna voglia di negare il trascendente e ridurlo ad allucinazione, incubo, visione; né di radiosi sollievi razionali. Anzi: c’è il Maligno, diffuso nella campagna e nel mondo, lesto a far leva sugli errori e le sviste degli uomini, a offrirsi in qualità di servo – come si dice ne L’arcano incantatore – per farsi subito padrone.

Qualche assonanza con Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (su temi ed elementi assai rilevanti anche nel romanzo di Eco): la biblioteca buia e un po’ labirintica, i messaggi in codice, la conturbante presenza delle converse (in una casa poco distante dal maniero) che richiama l’animalesca foga dell’indemoniata che inizia Adso ai piaceri della carne.

Le converse – espulse dal convento, rifiutate dalla loro case – sono terreno fertile per richiamare l’amato (da Pupi) Fellini: vesti svolazzanti di candore, fianchi torniti, sorrisi. E le ostie vivacemente impastate e ritagliate dalle giovani si offrono ingannevoli alla cinepresa, per pochi istanti, come grasse e non sacre sfoglie pronte a chiudersi su un ripieno di carne, saziando l’ossessione culinaria dell’autore e quasi facendo esclamare: “Mancan sol Gianni Cavina e il jazz”.

Le Cronache di Narnia: Greta Gerwig fornisce aggiornamenti sui film

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La regista e sceneggiatrice Greta Gerwig è attualmente impegnata con la stagione dei premi, in vista degli Oscar che si svolgeranno il 10 marzo dove il suo film Barbie è candidato a 8 Oscar, di cui quello per lei stessa nella categoria Miglior sceneggiatura originale. Una volta conclusosi questo periodo, però, Gerwig avrà da occuparsi dei due film di Le Cronache di Narnia che realizzerà per Netflix. L’anno scorso la regista aveva dichiarato di essere adeguatamente spaventata dall’idea di adattare i romanzi sacri di C.S. Lewis, ma all’epoca ha anche osservato: “Penso che quando ho paura sia sempre un buon segno. Forse quando smetterò di avere paura, sarà come dire: ‘Forse non dovrei farlo’. No, ne sono terrorizzata. È straordinario. Ed è emozionante“.

Ora, nella sua nuova intervista alla rivista Time, Gerwig ha rivelato di aver completato una bozza della sceneggiatura prima ancora che iniziassero le riprese di Barbie. “Sapere che avevo gettato le basi per ‘Narnia’ e che volevo tornarci, probabilmente è qualcosa che mi sono imposta psicologicamente“, ha detto la Gerwig. “Perché so che la cosa giusta, per me comunque, è continuare a fare film. Qualunque cosa accada, buona o cattiva, devi continuare ad andare avanti. Non mi stupisce mai che qualcuno ti dia dei soldi per fare un film“. La Gerwig ha poi sottolineato di aver voluto fare i film di Narnia perché attratta dalla qualità “euforicamente onirica” della scrittura di Lewis.

È legato al folklore e alle storie di fate dell’Inghilterra, ma è una combinazione di tradizioni diverse“, ha detto. “Da bambino, accetti tutto: sei in questa terra di Narnia, ci sono i fauni e poi arriva Babbo Natale. Non ti viene nemmeno in mente che non sia schematico. Mi interessa abbracciare il paradosso dei mondi creati da Lewis, perché è questo che li rende così avvincenti”. Proseguono dunque i lavori sui due film, con le riprese che dovrebbero svolgersi già nel 2024. Ad oggi non si hanno informazioni riguardanti il cast ma è possibile che degli annunci a riguardo verranno fatti nei prossimi mesi.

Le Cronache di Narnia arriva su Netflix

Nel 2018 Netflix aveva firmato un accordo pluriennale con la The C.S. Lewis Company per poter sviluppare film e serie televisive basati su tutti e sette i romanzi di Narnia. “È meraviglioso sapere che le persone di tutto il mondo non vedono l’ora di vedere di più su Narnia e che i progressi nella tecnologia di produzione e distribuzione ci hanno permesso di far riprendere vita alle avventure di Narnia portandole tutto il mondo“, aveva dichiarato Douglas Gresham, figliastro di Lewis. Ad ora sono stati annunciati solo i due film affidati a Greta Gerwig, ma gli accordi originali prevedono anche una serie televisiva, quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.

True Detective rinnovata per una quinta stagione

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True Detective rinnovata per una quinta stagione

A qualche giorno dalla messa in onda dell’ultimo episodio della quarta stagione (qui la recensione e qui la spiegazione del finale), True Detective è ora stata rinnovata dalla HBO per una quinta stagione, stando a quanto riportato da Variety. Issa López, già autrice della quarta stagione nota come True Detective: Night Country, si occuperà di gestire anche la prossima appena annunciata. Un rinnovo che non risulta una grande sorpresa, dato che Night Country, interpretata da Jodie Foster e Kali Reis è stata la più vista finora, con 12,7 milioni di spettatori su più piattaforme. Il finale di stagione del 18 febbraio è stato poi l’episodio più visto della stagione, con 3,2 milioni di spettatori su HBO e Max. Si tratta di un aumento del 57% rispetto alla prima puntata di gennaio.

Dalla concezione alla realizzazione, ‘Night Country’ è stata la collaborazione e l’avventura più bella di tutta la mia vita creativa“, ha dichiarato López. “La HBO si è fidata della mia visione fino in fondo e l’idea di dare vita a una nuova incarnazione di ‘True Detective’ con Casey, Francesca e tutta la squadra è un sogno che si realizza. Non vedo l’ora di ripartire“. “Issa Lopez è un talento unico e raro che parla direttamente allo spirito creativo della HBO“, ha aggiunto Francesca Orsi, vicepresidentessa esecutiva della programmazione HBO e responsabile delle serie drammatiche e dei film HBO.

Ha diretto ‘True Detective: Night Country” dall’inizio alla fine, senza mai vacillare dalla sua lodevole visione e ispirandoci con la sua resilienza sia sulla pagina che dietro la macchina da presa. Insieme alle impeccabili interpretazioni di Jodie e Kali, ha reso questo capitolo del franchise un enorme successo, e siamo davvero fortunati ad averla come parte della nostra famiglia“. Non resta ora che attendere maggiori informazioni su questa quinta stagione, a partire da quali attori verranno scelti come protagonisti e con quale vicenda si troveranno ad avere a che fare.

Cosa succede in True Detective: Night Country?

In True Detective: Night Country, quando la lunga notte polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson; Cathy Tagnak Rexford; Sam Breckman.

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Detective KnightSurvive the Night, Reprisal, I predoni e Trauma Center – Caccia al testimone, questi sono solo alcuni dei film a cui ha preso parte l’attore Bruce Willis negli ultimi anni. Si tratta per lo più di thirller d’azione a basso costo, nei quali Willis ha in realtà spesso e volentieri dei ruoli marginali, ma che i suoi fan apprezzano per il genuino gusto per l’intrattenimento che essi offrono. Tra questi suoi ultimi titoli prima del ritiro forzato, si annovera anche Midnight in the Switchgrass, film del 2021 anche noto con il sottotitolo Caccia al serial killer, diretto da Randall Emmett e basato sulla vera storia di uno dei più crudeli assassini degli Stati Uniti.

Willis, che ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile, si è trovato con Midnight in the Switchgrass a prendere ad un film più impegnativo rispetto agli altri in cui ha recitato in questi ultimi anni. Si tratta inoltre del suo ultimo film uscito al cinema, in quanto quelli venuti dopo sono tutti stati distribuiti direttamente in home-video. Tra thriller, detective story ed elementi orrorifici, questo suo nuovo prodotto è dunque un titolo che i suoi fan non possono perdersi.

Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di Midnight in the Switchgrass, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Midnight in the Switchgrass cast

La trama e il cast di Midnight in the Switchgrass

La tranquilla cittadina di Pensacola, in Florida, viene improvvisamente sconvolta da una serie di brutali omicidi. Le forze dell’ordine danno allora il via ad una frenetica operazione di ricerca, con l’obiettivo di svelare chi si nasconde dietro quei raccapriccianti delitti. Ad interessarsi del caso è anche l’agente Byron Crawford, convinto che si tratti dell’opera di un serial killer che sta ricercando da anni. Nel frattempo, però, l’agente dell’FBI Karl Helter e la sua partner sotto copertura Rebecca Lombardi sono impegnati su un caso di traffico sessuale. Ben presto, si renderanno conto di star inseguendo la medesima persona e uniranno le forze per cercare di trovarla e arrestarla.

Come anticipato, Bruce Willis è presente nel ruolo dell’agente Karl Helter, mentre la sua partner Rebecca Lombardi è interpretata da Megan Fox, attrice divenuta celebre grazie alla saga di Transformers. Emile Hirsch, noto in particolare per il film Into the Wild – Nelle terre selvagge, interpreta invece l’aggente Byron Crawford. Fanno poi parte del cast gli attori Lukas Haas nel ruolo di Peter, Colson Baker in quelli di Calvin e Michael Beach nei panni della detective Yarbrough. Completano il cast Caitlin Carmichael nei panni di Tracey Lee e Welker White come Georgia Kellogg. Sistine Stallone, figlia di Sylvester Stallone e qui al suo secondo film, è invece Heather.

Midnight in the Switchgrass è ispirato ad una storia vera?

Il film – pur spostando in Florida la vicenda – è basato sulla storia vera del più pericoloso serial killer del Texas, Robert Benjamin Rhoades, noto anche come The Truck Stop Killer (L’assassino dell’autogrill). Serial killer e stupratore americano, è stato confermato che Rhoades ha torturato e ucciso almeno due coppie in Illinois e in Texas nel 1989 e nel 1990, ed è inoltre sospettato di aver torturato, stuprato e ucciso più di cinquanta donne tra il 1975 e il 1990, sulla base dei dati relativi ai percorsi dei suoi camion e alle donne scomparse in quegli anni che corrispondevano al profilo delle sue vittime preferite.

La prima parte della vita di Rhoades è stata relativamente normale, a parte problemi sociali durante gli anni scolastici. Partecipava però attivamente alle attività extrascolastiche delle scuole che frequentava e si impegnava in vari sport e altri programmi, tra cui calcio, wrestling, coro e club di francese. Durante questo periodo, le attività criminali di Rhoades si limitavano ad un arresto nel 1961 all’età di 16 anni per manomissione di un veicolo e ad un arresto per rissa in pubblico nel 1962 all’età di 17 anni. Dopo essersi diplomato alla Thomas Jefferson High School di Council Bluffs nel 1964, si è arruolato nel Corpo dei Marines, ma venne poi congedato con disonore per il suo coinvolgimento in una rapina.

Midnight in the Switchgrass storia vera

Le sue attività da serial killer vengono poi alla luce a partire dal 1990, quando l’agente Tim Miller, insospettito dal camion di Rhoades, va a perquisirlo e vi ritrova una donna nuda e ammanettata. Miller procedette subito con l’arresto del proprietario e dopo ulteriori indagini si stabilì un collegamento con alcuni casi precedenti di omicidi. Tra le vittime identificate di Rhoades vi sono la ventiquattrenne Patricia Candace Walsh e il marito ventiseienne Douglas Scott Zyskowski, la quattordicenne Regina Kay Walters e il fidanzato diciottenne Ricky Lee Jones. La diciottenne Shana Holts aveva invece avvisato le autorità di essere stata adescata da Rhoades ma ha poi rifiutato di sporgere denuncia, ritenendo che non sarebbe stata creduta nonostante le numerose prove.

Nel 1994, Rhoades è stato condannato per l’omicidio di primo grado di Regina Kay Walters e all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di Chester, Illinois. In seguito Rhoades è stato estradato in Texas per l’omicidio di Walters e Jones, dove Rhoades, in cambio dell’annullamento della pena di morte, si è dichiarato colpevole della loro morte e ha ricevuto una seconda condanna all’ergastolo. Rhoades, oggi 78enne, continua ancora adesso a scontare la sua condanna all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di massima sicurezza di Chester, Illinois.

Il trailer di Midnight in the Switchgrass e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Midnight in the Switchgrass grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 23:30 sul canale Rai 4.

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Il cinema statunitense non tarda mai a celebrare i propri eroi, ma non quelli in calzamaglia della Marvel e della DC, bensì i veri eroi di tutti i giorni dimostratisi pronti a sacrificare la propria vita per salvare quella degli altri in momenti di pericolo. Film come Deepwater – Inferno sull’oceano, Richard Jewell o Boston – Caccia all’uomo sono solo alcuni esempio di questo tipo, tra i quali si può ritrovare però anche Fire Squad – Incubo di fuoco. Diretto nel 2017 da Joseph Kosinski (regista poi divenuto celebre per aver diretto Top Gun: Maverick), questo film ripercorre l’incredibile dimostrazione di coraggio di un gruppo di vigili del fuoco, disposti a tutto pur di fermare l’avanzata di un terrificante incendio.

Un’altra storia vera portata al cinema dunque, con un film che dà un lato mira dunque a celebrare l’eroicità dei coinvolti, ma dall’altro evidenzia anche la forza della natura e il delicato equilibrio che occorre preservare tra questa e l’uomo. Interpretato da noti attori di Hollywood, Fire Squad – Incubo di fuoco è dunque un epico racconto di coraggio, che tuttavia al momento della sua uscita in sala – nonostante sia stato accolto positivamente dalla critica – si è rivelato un cocente flop al box office. A distanza di qualche anno, è tuttavia un film da recuperare e riscoprire, specialmente per la forza del racconto proposto.

Per gli appassionati di queste storie e di questo genere è dunque un titolo da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo permette di riportare notorietà su uno dei più tragici disastri naturali della storia degli Stati Uniti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fire Squad - Incubo di fuoco cast

La trama e il cast di Fire Squad – Incubo di fuoco

Protagonista è Eric Marsh, sovrintendente dei vigili del fuoco di Prescott, in Arizona, il quale forma una nuova squadra di pompieri di prima linea con giovani reclute. Grazie a tanti sacrifici, determinazione e all’aiuto del capo divisione Duane Steinbrink, Eric riesce dunque a formare la sua squadra, nota come l’élite dei Granite Mountain Hotshot. Le capacità e il coraggio di questi uomini verranno però messi a dura prova durante l’incendio del 2013 noto come lo Yarnell Hill Fire, che minaccia di arrivare fin dentro Prescott. Il gruppo di diciannove eroici pompieri – tra cui spicca il giovane Brendan McDonough – cercherà dunque in ogni modo di proteggere le proprie case e le vite dei propri cari.

Ad interpretare il ruolo di Eric Marsh vi è l’attore Josh Brolin, mentre nel ruolo di Brendan McDonough si ritrova Miles Teller. L’altro grande nome presente nel cast è quello di Jeff Bridges, nel ruolo di Duane Steinbrink, ma anche quello dell’attrice premio Oscar Jennifer Connelly, nel ruolo di Amanda Marsh. Recitano poi nel film James Badge Dale nel ruolo di Jesse Steed, Alex Russell in quello di Andrew Ashcraf, Dylan Kenin nel ruolo di Robert Caldwell e Taylor Kitsch in quello di Christopher MacKenzie. Completano il cast Geoff Stults nei panni di Travis Carter, Ryan Busch in quelli di Dustin DeFord e Sam Quinn in quelli di Grant McKee.

La storia vera dietro Fire Squad – Incubo di fuoco

Il film si basa sull’articolo No Exit scritto dal giornalista Sean Flynn, che racconta la vera storia dell’incendio di Yarnell Hill del 2013 in Arizona, in cui persero la vita alcuni membri della squadra dei pompieri che cercavano di domare le fiamme. Tutto ebbe inizio quando alle 17.36 del 28 giugno 2013 un fulmine innescò un incendio sulle terre del Bureau of Land Management, vicino a Yarnell in Arizona, una città di circa 700 abitanti a circa 120 chilometri a nord-ovest di Phoenix. Il 30 giugno il forte vento, che raggiungeva più di 35 km/h, spinse il fuoco da 120 ettari a oltre 800 ettari. Una prolungata siccità che interessò l’area conitribuì poi alla rapida propagazione dell’incendio e al suo comportamento irregolare.

Fire Squad - Incubo di fuoco storia vera

Hanno così avuto inizio massicce operazioni di contenimento dell’incendio come anche di salvataggio dei civili rimasti bloccati per via di questo nelle proprie residenze. L’incendio venne poi dichiarato estinto del tutto solo il 10 luglio. Nel corso delle operazioni iniziali, il 30 giugno, 19 membri dell’interagenzia Granite Mountain Hotshots dei Vigili del Fuoco di Prescott sono stati sopraffatti e uccisi dalle fiamme. L’unico sopravvissuto della squadra di 20 uomini era Brendan McDonough, di 21 anni. Lui e Brian Frisby, il sovrintendente degli hotshot di Blue Ridge, stavano spostando i veicoli della squadra in un luogo più sicuro al momento dell’intrappolamento della squadra dei Granite Mountain.

L’incendio di Yarnell Hill è  stato il più letale evento di questo genere avvenuto negli Stati Uniti dall’incendio di East Bay Hills del 1991, che ha ucciso 25 persone, e il più letale incendio boschivo per i vigili del fuoco degli Stati Uniti dall’incendio del Griffith Park del 1933, che ha ucciso 29 vigili del fuoco civili improvvisati. È stato anche il più fatale incidente di qualsiasi tipo che abbia coinvolto i vigili del fuoco statunitensi dopo gli attentati dell’11 settembre, che hanno ucciso 343 persone. Oltre ai 19 pompieri rimasti uccisi, si contano 23 feriti, 600 sfollati, 129 edifici distrutti e un’area di 3.400 ettari andata a fuoco.

Il trailer di Fire Squad – Incubo di fuoco e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Fire Squad – Incubo di fuoco grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

James Gunn condivide la prima foto del cast di Superman: Legacy

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James Gunn condivide la prima foto del cast di Superman: Legacy

Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha condiviso su Instagram la prima foto del cast del film, scattata subito dopo il primo “tavolo di lettura”. Nella didascalia si legge: “Dopo il tavolo di lettura di Superman con il cast. Eve, Mr. Terrific, Superman/Clark, Otis, Lex, il produttore Peter Safran, Jimmy, Metamorpho, Lois, Hawkgirl, me, Guy, The Engineer tutti insieme per la prima volta! Che giorno meraviglioso!”

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 

Anna: tutto quello che c’è da sapere sul film di Luc Besson

Anna: tutto quello che c’è da sapere sul film di Luc Besson

Il regista francese Luc Besson ha dato vita con i suoi film ad alcuni tra i più avvincenti personaggi femminili degli ultimi decenni. Titoli come Nikita, Léon, Il Quinto Elemento, Lucy o il più recente Valerian e la città dei mille pianeti vantano figure di donne complesse, in grado di rubare la scena a quanti gli stanno intorno. Anche il suo ultimo film, Anna, uscito nel 2019, è dominato da una protagonista ricca di risorse e imprevedibile tanto nel pensiero quanto nelle azioni. Anna è infatti una letale assassina, degna erede delle donne al centro dei poc’anzi citati titoli del regista francese.

Al di là della sua protagonista, Anna si configura dunque come un puro action thriller come solo Besson, anche sceneggiatore del film, sa realizzarli. In particolare, questo suo nuovo lungometraggio vanta numerose somiglianze proprio con quel Nikita che tanta fortuna e popolarità portò a Besson a inizio anni Novanta. Sfortunatamente, Anna è stato influenzato negativamente dalle accuse di cattiva condotta morale emerse nei confronti dello stesso regista. A causa di ciò il film è stato poco pubblicizzato, passando quasi inosservato. Eppure, Anna meriterebbe di essere guardato a prescindere da tali circostanze, in quanto esempio di buon film di genere.

Gli appassionati di questa tipologia di film, in cui si possono annoverare titoli simili come Atomica Bionda o Red Sparrow, potranno trovare infatti diversi elementi dal grande fascino, oltre ad una storia ricca di colpi di scena e attori di grande popolarità internazionale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Anna

Il film è ambientato nella Mosca del 1985, ancora sotto il dominio dell’URSS. Protagonista della storia di Anna, una giovane dalla straordinaria bellezza con un violento passato alle spalle. Dietro il suo volto d’angelo, la ragazza nasconde però un grande segreto: è un temibile killer del KGB. Dopo aver terminato l’addestramento, Anna si vede affidata a Olga, che di volta in volta le affida compiti e mansioni con un solo fine: l’omicidio. Dopo anni di servizio, però, Anna non desidera altro che la libertà e una vita tranquilla, ma Vassiliev, capo del KGB, non è affatto disposto a lasciarla andare.

Mentre lavora sotto copertura come modella ad una nuova missione, viene però fermata e interrogata dall’agente della CIA Leonard, che le chiede di collaborare con loro per uccidere Vassiliev. In cambio Anna riceverebbe una nuova identità e l’esistenza che ha sempre desiderato, lontano dall’URSS e sotto un programma di protezione alle Hawaii. La bellissima killer russa dovrà dunque decidere se accettare di fare il doppio gioco contro il suo stesso paese o rimanervi fedele. Nel clima di sempre maggiore tensione che si genererà, Anna dovrà inoltre capire di non potersi fidare di nessuno e di poter contare solo su sé stessa per ottenere ciò che vuole.

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Anna: il cast di attori del film

Come si può intuire dalla trama, buona parte dei personaggi del film sono di nazionalità russa. L’unica attrice effettivamente russa a recitare in Anna è però Saša Luss, una supermodella qui al suo primo ruolo da protagonista in un film. È lei a dare vita all’assassina Anna, ruolo per il quale si è addestrata duramente, seguendo per diversi mesi allenamenti volti a farle acquistare l’agilità e la forza proprie del suo personaggio. Accanto a lei, nei panni di Olga, vi è invece la premio Oscar Helen Mirren, la quale pur essendo inglese vanta alcuni antenati russi. L’attore Eric Godon, invece, interpreta Vassiliev, capo del KGB.

Lera Abova, qui al suo debutto come attrice, interpreta Maude, modella che Anna conosce durante la sua nuova missione, mentre il ruolo dell’agente della CIA Leonard Miller è interpretato dall’attore Cillian Murphy. Di quest’ultimo, la Luss ha raccontato una divertente curiosità: ogni loro conversazione avuta al di fuori delle riprese riguardava sempre la moglie dell’attore o il suo cane. Murphy, inoltre, in seguito all’emergere delle accuse nei confronti di Besson, si è detto scioccato della cosa, rifiutandosi di guardare il film finito. Infine, l’attore Luke Evans è presente nei panni di Alex Tchenkov, agente del KGB che scopre il talento di Anna.

Ci sarà un sequel di Anna?

Nel finale del film, Anna esprime la sua gratitudine a Olga ma rivela di aver conservato le prove del suo coinvolgimento nell’omicidio di Vassiliev nel caso in cui la sua vecchia responsabile tradisca il loro accordo. Olga sorride ammirata e procede allora alla cancellazione del file di Anna dal database ufficiale del KGB. Per quanto si tratti di un finale piuttosto autoconclusivo, Besson ha detto di non escludere la possibilità di realizzare un sequel, richiamando dunque in azione la letale assassina. Ad oggi, però, non sembrano esserci piani per un sequel e il regista non è più tornato sull’argomento.

Il trailer di Anna e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Anna grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Le uscite al cinema del 22 Febbraio: arriva La zona d’interesse

Le uscite al cinema del 22 Febbraio: arriva La zona d’interesse

Le uscite al cinema di questa settimana sono davvero numerose tra cui spicca il titolo di un candidato a ben cinque premi Oscar 2024. Il film in questione è l’acclamato La zona d’interesse scritto e diretto da Jonathan Glazer. La pellicola acclamata dalla critica, è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2014 scritto da Martin Amis, ed è stata presentata in concorso al Festival di Cannes 2023. Ma in questo giovedì non c’è spazio solo per vere e atroci accadute in passato ma anche per ridere, con il debutto alla regia dell’attrice italiana Margherita Buy.

Vediamo insieme le uscite al cinema di questa quarta settimana di Febbraio

Bob Marley – One Love

Bob Markey: One Love film 2024Il primo titolo di le uscite al cinema di febbraio è Bob Marley: One Love del regista Reinaldo Marcus Green. Questo biopic musicale è un omaggio alla figura e alla carriera di Bob Marley, interpretato dal britannico Kingsley Ben-Adir, icona della musica che ancora oggi ispira le nuove generazioni.

La storia si concentra sugli anni in cui il re del reggae decise di auto esiliarsi a Londra, dopo l’attentato subito con la moglie Rita in Giamaica, dopo il concerto a Kingston che nelle intenzioni di Marley avrebbe dovuto contribuire a riappacificare i due principali partiti politici del Paese. Nel cast ci sono anche James Norton, Lashana Lynch, Michael Gandolfini e Anthony Welsh.

Demon Slayer – Verso l’allenamento dei pilastri

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Verso L'Allenamento Dei PilastriDemon Slayer – Verso l’allenamento dei pilastri al cinema è un è vero evento per i numerosi fans della serie anima giapponese che si possono godere sul grande schermo i loro beniamini. Questo film proietta prima il finale della terza stagione e poi si anticipa l’inizio della quarta in cui i Pilastri, Demon slayers più potenti, si radunano per allenare i futuri cacciatori di demoni e per sconfiggere il demone Muzan.

Emma e il giaguaro nero

La protagonista di Emma e il giaguaro nero è un’adolescente cresciuta in Amazzonia con i genitori appassionati ambientalisti. Dopo la morte della madre Emma si trasferisce a New York con il padre, ma quando viene a sapere che il giaguaro nero, con cui era cresciuta, ora rischia di essere catturato dai bracconieri come specie rara, scappa e ritorna nella foresta per salvare il suo amico felino.

La zona d’interesse

La zona d'interesse Sandra Hüller
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse

La Zona d’interesse mostra la quotidiana quiete di una famiglia tradizionale tedesca, un marito, una moglie e il loro cinque figli immersi in un bucolico Eden, fatto di tuffi in piscina, domeniche trascorse a pescare in riva al fiume. Solo che il pater familias all’anagrafe si chiamava Rudolph Hoss, il criminale militare di guerra tedesco, membro delle SS e primo comandante del campo di Auschwitz.

La loro deliziosa villetta infatti si trovava oltre un muro, quello dove ogni giorno venivano sterminati con il gas i prigionieri del campo di concentramento, ma la sola preoccupazione della famiglia Hoss era continuare a vivere nella loro splendida cornice. I coniugi Hoss sono interpretati da Christian Friedel e da Sandra Hüller, l’attrice protagonista di Anatomia di una caduta.

Martedì e Venerdì

Martedì e venerdì film 2024

Il cantante Fabrizio Moro torna dietro la macchina da presa con il drammatico Martedì e Venerdì scritto e diretto con Alessio De Leonardis. La trama racconta di Marino, l’attore Edoardo Pesce, è in un momento particolare della sua vita, infatti si è appena separato da sua moglie Simona e può vedere sua figlia soltanto due giorni a settimana, martedì e venerdì.

A causa di vecchie tasse non pagate, è costretto a chiudere la sua officina motociclistica, ma le difficoltà economiche crescenti e l’incapacità di far fronte lo spingono a unirsi alla banda di un amico criminale.

Night Swim

In le uscite al cinema c’è anche spazio per l’horror Night Swim di Bryce McGuire. Il protagonista di questo film è Ray Waller, interpretato da Wyatt Russell, un ex giocatore di baseball della Major League costretto al ritiro anticipato a causa di una malattia degenerativa, che si trasferisce in una nuova casa con una bellissima piscina insieme alla premurosa moglie Eve, l’attrice Kerry Condon, alla figlia adolescente Izzy e al figlio Elliot. Ma un oscuro segreto nel passato della casa scatenerà una forza maligna che trascinerà la famiglia negli abissi di un terrore profondissimo.

The Cage – Nella gabbia

The Cage - Nella Gabbia

The Cage – Nella gabbia vede protagonista Giulia, Aurora Giovinazzo, ex promessa dell’MMA femminile, che ha lasciato il mondo degli incontri dopo un tragico incidente avvenuto proprio durante uno dei suoi combattimenti.

Lavora in un piccolo zoo insieme al fidanzato Alessandro, ma la sua nuova vita è scossa dal forte desiderio di ritornare sul ring per ottenere la sua rivincita contro Beauty Killer, l’atleta che è stata causa del suo abbandono. Ad aiutarla ed incoraggiarla c’è Serena, Valeria Solarino, la sua nuova allenatrice. Il loro legame profondo aiuterà Giulia ad affrontare le sue paure liberandola dalla gabbia all’interno della quale rischia di rimanere rinchiusa.

Volare

Volare recensione

Le uscite al cinema si conclude con Volare, che esplora la fobia di prendere l’aereo, un timore irrazionale condiviso da molte persone. La protagonista AnnaBì, l’attrice Margherita Buy, è un’attrice costretta a rinunciare a numerose opportunità a causa di questa paura che la blocca.

Quando sua figlia decide di partire per studiare negli Stati Uniti, la donna si trova di fronte alla necessità di affrontare questo problema si iscrive ad un corso insieme a un gruppo variegato di ansiosi come lei, tutti desiderosi di vincere il loro timore di salire su un aereo. Nel cast del film, oltre alla regista Buy, troviamo Elena Sofia Ricci, Giulia Michelini, Anna Bonaiuto, Euridice Axen, Francesco Colella e Matteo Oscar Giuggioli.

The Boys: ecco quando uscirà la quarta stagione su Prime Video

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The Boys: ecco quando uscirà la quarta stagione su Prime Video

Prime Video ha annunciato che la serie drama di successo mondiale, vincitrice dell’Emmy, The Boys, sarà disponibile con la sua quarta stagione dal 13 giugno 2024. La diabolica serie drama ritornerà con tre episodi strabilianti il 13 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana, fino all’epico finale di stagione giovedì 18 luglio. La quarta stagione in otto episodi di The Boys uscirà in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Per celebrare il compleanno di Homelander, Prime Video ha inoltre svelato il nuovo artwork dell’attesissima quarta stagione.

La trama di The Boys 4

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Homelander, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader di The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. La quarta stagione accoglierà, inoltre, Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.  

The Boys è basata sul fumetto best-seller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

La zona d’interesse: recensione del film di Jonathan Glazer

La zona d’interesse: recensione del film di Jonathan Glazer

Era dalla Mostra del Cinema di Venezia del 2013 che non si avevano notizie di Jonathan Glazer, il quale dopo l’Under the Skin con Scarlett Johansson continuava a rimandare la presentazione di questo suo nuovo film. Prima di arrivare al Festival di Cannes 2023, infatti, si era già parlato di La zona d’interesse tra i titoli papabili per le precedenti edizioni delle kermesse del Lido e della Croisette, dove finalmente è approdato. Interpretato dalla coppia Christian Friedel-Sandra Hüller, il film offre uno sguardo diverso della tragica quotidianità e dell‘orrore dei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e attraverso lo sguardo dei protagonisti della teorizzata soluzione finale alla base dell’Olocausto.

Camera con vista, sull’Inferno

Ne La zona d’interesse Rudolf Höss e sua moglie Hedwig sono una coppia di coniugi tedeschi, divisi tra famiglia – numerosa – e lavoro quotidiano, dentro e fuori la loro bella casa. Quel che li rende unici è il fatto di vivere a ridosso del perimetro del Campo di concentramento di Auschwitz, del quale lui è il comandante. Un militare ambizioso e senza scrupoli che, per motivi di carriera, sembra esser pronto a lasciare la cosiddetta “zona di interesse” (la Interessengebiet di circa 40 chilometri, che circonda la triste struttura) e la villetta con giardino nella quale la donna continua a crescere i loro cinque figli, a godere di una vita perfetta e della speranza di un brillante futuro e a fare finta di non vedere cosa accade al di là delle mura di recinzione.

La zona d'interesse Sandra Hüller
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse

L’orrore suggerito, più che raccontato

Le prime immagini di La zona d’interesse  fanno ripensare al Suburbicon del 2017 diretto da George Clooney, non per il tono né tanto meno per la sostanza del narrato, quanto piuttosto per la superficie di normalità che nasconde altro. Lì un conflitto prossimo a esplodere, qui una tragedia della quale conosciamo l’entità, ma che Glazer mostra attraverso una serie di indizi lasciati sullo sfondo, impossibili da ignorare.

Lo spunto è quello offerto dal romanzo omonimo di Martin AmisLa zona d’interesse“, storia d’amore e burocrazia che l’immagine filmata supera e potenzia nella sua possibilità di mostrare – senza soffermarsi troppo – il fumo e le fiamme che fuoriescono dalle ciminiere delle famigerate docce. Anche il sonoro segue la stessa direttrice, con la macchina da presa a restituire il suono della scena ripresa, senza mai indulgere in sottolineature, ma senza nascondere i colpi di pistola e gli ordini urlati sullo sfondo.

La zona d'interesse

La zona d’interesse, la vita che continua

Sordi e ciechi all’inconcepibile, i protagonisti, intanto, continuano la loro vita. Fatta anche di riunioni con gli ingegneri del Reich, arrivati a proporre nuove tecnologie e più funzionali soluzioni per il funzionamento dei forni crematori, o con gli altri direttori dei vari campi, convocati per organizzare lo smaltimenti dei prossimi arrivi dall’Ungheria. Una normalità, di nuovo, che si specchia nella pulizia formale di un racconto familiare qualsiasi e insieme in quella degli ambienti di Auschwitz oggi.

Dopo i lunghi minuti di total black con i quali si apre La zona d’interesse , quasi a suggerirci di aguzzare l’udito più che la vista, improvvisamente il salto nel futuro, il nostro presente, ci mostra per l’unica volta cosa resta di quelle vittime: scarpe, bagagli abbandonati, vestiti, oggetti preziosi. Non la vita, della quale resteranno depredati in eterno. Una sorte che continua a capitare anche nelle nostre società civili, giusto fuori dal nostro giardino, mentre molti continuano a erigere muri di protezione dando mostra di non aver imparato ad aprire gli occhi sui limiti della nostra stessa coscienza.

Il Tatuatore di Auschwitz: teaser trailer della nuova serie SKY

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Il Tatuatore di Auschwitz: teaser trailer della nuova serie SKY

Rilasciato oggi il teaser trailer de Il Tatuatore di Auschwitz, una nuova serie Sky Original che sarà disponibile prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Basata sul romanzo bestseller internazionale di Heather Morris, la serie in sei episodi è ispirata alla storia vera di Lali e Gita Sokolov, due prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale.

La storia di Il tatuatore di Auschwitz

Il tatuatore di Auschwitz è la storia di un uomo, Lali (Jonah Hauer-King), un ebreo slovacco, che, nel 1942, viene deportato ad Auschwitz, il campo di concentramento dove oltre un milione di ebrei furono uccisi durante l’Olocausto. Poco dopo l’arrivo, Lali diventa uno dei Tätowierer (tatuatori), incaricato di marchiare i compagni di prigionia con i numeri di identificazione. Un giorno incontra Gita (Hanna Próchniak), una ragazza appena arrivata nel campo di concentramento, e se ne innamora all’istante. Inizia così una storia coraggiosa e indimenticabile. Sotto costante sorveglianza da parte di un instabile ufficiale nazista delle SS Stefan Baretzki (Jonas Nay), Lali e Gita sono determinati a mantenersi in vita a vicenda.

Circa 60 anni dopo, Lali (Harvey Keitel), ormai ottantenne, incontra l’aspirante scrittrice Heather Morris (Melanie Lynskey). Rimasto vedovo da poco, Lali trova il coraggio di raccontare al mondo la sua storia. Raccontando il suo passato a Heather, Lali finalmente affronta i fantasmi traumatici della sua giovinezza e rivive i suoi ricordi di un amore nato nei luoghi più oscuri.

Diretta da Tali Shalom-Ezer, IL TATUATORE DI AUSCHWITZ è prodotta esecutivamente da Claire Mundell attraverso la sua società Synchronicity Films in associazione con Sky Studios e All3Media International. Jacquelin Perske è produttrice esecutiva e sceneggiatrice principale, insieme ai co-sceneggiatori Evan Placey (produttore associato) e Gabbie Asher. Serena Thompson è produttrice esecutiva per Sky Studios. La colonna sonora è stata creata dal pluripremiato Hans Zimmer e Kara Talve.

NBCUniversal Global TV Distribution e All3Media International gestiscono congiuntamente le vendite internazionali della serie. Stan, il principale streamer locale australiano, sta acquisendo i diritti originali della serie nel proprio territorio, con SkyShowtime che sarà licenziataria dei diritti della serie per Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Svezia. La serie è un’esclusiva Sky e NOW in tutti I territori Sky in Europa (Reg

Apple TV+ svela il trailer e la data d’uscita di Earthsounds: i suoni del pianeta

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Apple TV+ ha svelato oggi il trailer e la data d’uscita di Earthsounds: i suoni del pianeta, la nuova docuserie in 12 parti narrata dal vincitore del Golden Globe e candidato all’Emmy Tom Hiddleston. Girata per oltre 1.000 giorni nell’arco di tre anni e mezzo, la serie mostra il nostro pianeta come mai prima d’ora: un mondo che brulica di storie sonore sorprendenti, sconosciute e mai raccontate perché non siamo stati in grado di catturarne i suoni, fino ad ora.

Dove vedere in streaming Earthsounds: i suoni del pianeta

Grazie a oltre 3.000 ore di audio, registrato utilizzando tecnologie all’avanguardia, e girata in 20 Paesi di tutti e sette i continenti, Earthsounds: i suoni del pianeta farà il suo debutto con tutti gli episodi il 23 febbraio su Apple TV+.

«Ho amato narrare “Earthsounds: i suoni del pianeta“», ha dichiarato Tom Hiddleston. «Offspring Films e Apple TV+ hanno creato qualcosa di assolutamente unico. Vedere e sentire il mondo della Natura cogliendone i dettagli più intimi e straordinari è assolutamente emozionante. Ispira meraviglia e stupore.»

Di cosa parla Earthsounds: i suoni del pianeta?

Earthsounds: i suoni del pianeta esplora habitat spettacolari, tra cui la foresta pluviale del Queensland, la banchisa antartica, le dune della Namibia, le barriere coralline tropicali e altro ancora. Tra le scoperte e le registrazioni dei suoni più rari offerte al pubblico dalla serie ci sono leopardi delle nevi che cantano canzoni d’amore, il chiacchiericcio intimo dei pulcini di struzzo dall’interno delle loro uova, ragni musicali, richiami di corteggiamento subacqueo dei trichechi e molto altro. Ma non sono solo gli animali a emettere rumori insoliti; la serie cattura anche gli ipnotici suoni segreti del nostro pianeta, tra cui il ronzio dei deserti, gli alberi che bevono e il misterioso ronzio dell’aurora boreale.

“Earthsounds: i suoni del pianeta” è prodotta dal pluripremiato team di Offspring Films e prodotta esecutivamente da Alex Williamson e Isla Robertson. Sam Hodgson è il produttore della serie e il regista è Tom Payne. La serie è la seconda collaborazione tra Offspring Films e Apple TV+ dopo “Il pianeta notturno a colori” che ha ottenuto la nomination a quattro premi BAFTA.

Spider-Man: la Sony starebbe sviluppando altri due film animati

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Spider-Man: la Sony starebbe sviluppando altri due film animati

Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse sono stati grandi successi di critica e di pubblico, con il primo che ha vinto l’Oscar come “Miglior film d’animazione” e il secondo attualmente nominato nella medesima categoria. I fan sono ora ansiosi di vedere come si concluderà la storia nel film Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, ancora senza una data di uscita, ma oltre quel film sembra ci siano già piani per ulteriori film animati dedicati a Spider-Man.

In passato si è sentito parlare di piani per uno spin-off su Spider-Gwen, ma sembra il progetto non sia andato molto in là per via di quanto tempo è stato dedicato agli ultimi film dello Spider-Verse. Recentemente si è invece parlato di film d’animazione che ruotano attorno a personaggi come Spider-Punk e Venom e si è persino parlato di uno o di entrambi con un rating R. Arriva però ora, tramite l’insider Daniel Richtman, un aggiornamento su ciò che potrebbe esserci all’orizzonte.

Richtman afferma infatti che la Sony Animation sta effettivamente sviluppando almeno altri due film d’animazione su Spider-Man. Purtroppo, non sono stati forniti ulteriori dettagli ma questi non dovrebbero avere come protagonista Miles Morales, la cui storia dovrebbe concludersi con Beyond the Spider-Verse. Non resta dunque che attendere per scoprire se tale rumor si rivelerà fondato ed eventualmente su chi o su cosa saranno incentrati questi film. Prima però, si attendono novità su Beyond the Spider-Verse, inizialmente previsto in sala per l’aprile 2024 ma ora rimandato a data da destinarsi.

Cosa sappiamo di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse?

Il film che precede Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse, è uscito all’inizio di quest’anno. È stato diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Il film presenta le voci di Shameik Moore nel ruolo di Miles Morales, Hailee Steinfeld nel ruolo di Gwen Stacy, Jake Johnson nel ruolo di Peter B. Parker, Issa Rae nel ruolo di Spider-Woman, Daniel Kaluuya nel ruolo di Spider-Punk, Karan Soni nel ruolo di Spider-Man India, Oscar Isaac nel ruolo di Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nel ruolo di The Spot, Brian Tyree Henry nel ruolo di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nel ruolo di Rio Morales, Greta Lee nel ruolo di Lyla, Andy Samberg nel ruolo di Scarlet Spider e altri ancora.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è stato prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood, e il regista del primo film, Peter Ramsey, alla produzione esecutiva. Il film non ha ancora una data di uscita. L’uscita era inizialmente prevista per il 29 marzo 2024, ma è stata tolta dal calendario.

Johnny Depp ha visitato il Museo Nazionale del Cinema di Torino

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Johnny Depp ha visitato il Museo Nazionale del Cinema di Torino

Johnny Depp ha visitato in forma strettamente privata e a porte chiuse il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la mostra Il Mondo di Tim Burton, unica attività extra lavorativa durante il suo soggiorno a Torino.

Johnny Depp, in città per le riprese del suo nuovo film Modì che lo vede per la seconda volta dietro la macchina da presa, è stato accolto dai vertici del museo: il presidente Enzo Ghigo, il vicepresidente Gabriele Molinari, il consigliere Alessandro Bollo e dal direttore Domenico De Gaetano. Con loro Marco Fallanca che in questi mesi ha tenuto i rapporti con l’attore e il suo entourage.

Johnny Depp, accompagnato da alcuni dei suoi storici collaboratori, è rimasto affascinato dalla struttura della Mole Antonelliana e dall’allestimento della mostra, perfettamente integrata con l’ardito verticalismo dell’edificio. Accompagnato dal direttore, ha percorso tutta la rampa, rivivendo il viaggio nell’immaginifico mondo di Tim Burton e nella mente di un genio creativo, l’esplorazione definitiva della sua produzione artistica e del suo stile inimitabile.

Depp è rimasto estasiato dalla mostra, quasi emozionato nel rivedere tutti questi i materiali relativi ai film delle sue numerose collaborazioni con Tim Burton. Dai primi bozzetti di Edward Mani di Forbice, a Sweeney Todd e Dark Shadows, fino ad arrivare alla lettera autografa di Tim Burton nella quale il registra gli propone delle modifiche alle sue battute nel film La Fabbrica di Cioccolato. Questa lettera ha rievocato in lui molti ricordi e ha voluto essere ritratto lì accanto così fa poterla mandare a Tim Burton.

La visita si è conclusa con la suggestiva salita al Tempietto grazie all’ascensore panoramico completamente trasparente che gli ha ricordato l’ascensore di cristallo di Willy Wonka. Lì ha potuto godere della stupenda vista della città dall’alto, comprendendone la bellezza e il fascino e dimostrandosi molto interessato alla storia e all’architettura della capitale subalpina.

Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

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Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

Un anno fa, a marzo 2023, NAVALNY di Daniel Roher vinceva l’Oscar® come Miglior Documentario. Distribuito da I Wonder Pictures e IWONDERFULL nel 2022, il documentario di Roher segue, con il ritmo appassionante di un thriller, il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, avvocato, attivista, politico, fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione Anti-corruzione, strenuo oppositore di Vladimir Putin: Alexei Navalny è la dimostrazione che non si possono uccidere le idee.

Qui l’elenco delle sale in cui sarà disponibile Navalny

A distanza un anno, la vicenda è tragicamente superata dall’attualità e la recente notizia della morte di Navalny, imprigionato in Siberia dal 2021, sconvolge il mondo. In seguito alle numerose richieste da parte delle sale italiane, il film torna al cinema per una serie di proiezioni evento.

NAVALNY di Daniel Roher, potente e pura testimonianza dell’operato dell’attivista, è un’indagine approfondita condotta grazie a testimonianze dirette degli eventi successivi all’agosto 2020, quando Alexei Navalny si ammalò all’improvviso su un volo tra Tomsk e Mosca. Dopo un atterraggio di emergenza a Omsk, Navalny fu ricoverato in ospedale, dove cadde in coma. Trasportato d’urgenza a Berlino, ulteriori accertamenti hanno rilevato tracce di avvelenamento. Il film ricostruisce l’indagine che ha portato a scoprire la verità sull’accaduto.

Alexei Navalny nel corso degli anni ha svelato molte verità scomode attorno al governo russo e ai potenti oligarchi che lo compongono e lo sostengono, non ultima la rete di corruzione e l’enorme giro di denaro e potere attorno a queste figure, a partire da Vladimir Putin. Rientrato in Russia il 17 gennaio del 2021 e incarcerato con l’accusa mai provata di appropriazione indebita, Navalny non è mai stato rilasciato, fino al tragico epilogo della sua morte il 16 febbraio 2024.

Quando abbiamo deciso di distribuire in Italia Navalny – spiega dalla Berlinale Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures – sapevamo di lavorare su una storia molto attuale e che per la stessa volontà del protagonista sarebbe finita come inizia, cioè con il suo omicidio. Il film è una grande opportunità per capire qualcosa di più di quanto da trent’anni sta succedendo in Russia. Il documentario – prosegue Romeo – è anche un oggetto cinematografico originalissimo, e credo che l’Oscar per vinto l’anno scorso celebri adeguatamente un’opera cinematograficamente unica e importante“.

Vincitore dell’Audience Award e del Festival Favourite Award al Sundance Film Festival 2022, NAVALNY di Daniel Roher è oggi una preziosa testimonianza dell’impegno di Navalny e del suo impegno verso la verità e la libertà e per questo torna sul grande schermo.

Kang il Conquistatore: Colman Domingo parla della possibilità di assumere il ruolo

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Da quando Jonathan Majors è stato licenziato dai Marvel Studios, i fan hanno subito indicato l’attore Colman Domingo come il sostituto ideale per il ruolo di Kang il Conquistatore. Ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora annunciato chi sostituirà Majors né quale sarà il ruolo effettivo del villain nel resto della Saga del Multiverso. Mentre si attende di saperne di più, è ora lo stesso Domingo a rompere il silenzio a riguardo durante un’intervista con Vanity Fair. “Il mio team ha avuto conversazioni con la Marvel su alcuni aspetti del MCU per anni. So che questo [il recasting] è vero o no? In realtà non lo so. Il mio team non mi porta qualcosa se non è reale. Quindi non lo so“.

Potrei essere in conversazione, ma non ne sono sicuro. Sarei felice di parlarne. Qualunque cosa stiano elaborando con Jonathan [Majors] e la sua eredità nel MCU, sento di dover rimanere nella mia corsia, qualunque essa sia. Ci sono voci, ci sono conversazioni, ma non ne sono nemmeno sicuro perché sento che non mi viene in mente nulla finché non c’è qualcosa di reale. Ma sarei d’accordo“. L’attore, pur affermando di non sapere nulla a riguardo, rimane dunque cauto e sembra non rivelare più del dovuto.

Chi potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore?

I fan hanno ad oggi fatto diversi nomi per sostituire Majors nei panni di Kang il Conquistatore e se alcuni di loro, come John Boyega o Denzel Washington, potrebbero essere molto interessanti, Domingo – ora candidato all’Oscar per il film Rustin risulta essere la scelta migliore per il ruolo del villain del MCU. L’attore ha esperienza nell’interpretare un cattivo in un grande franchise, essendo stato un Victor Strand particolarmente avvincente e ricco di sfumature in Fear The Walking Dead, con l’attore che ha dimostrato di essere in grado di presentare diversi aspetti di un personaggio, proprio come Majors ha fatto per ogni variante di Kang.

Joe Manganiello rivela che James Gunn gli ha suggerito di “lasciar perdere” Deathstroke

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C’è stato un tempo in cui il Deathstroke di Joe Manganiello era in lizza per un ruolo importante nel DCEU. I piani originali prevedevano infatti che il villain venisse a conoscenza dell’identità segreta di Batman nella scena post-credits di Justice League (per gentile concessione di Lex Luthor), ponendo così le basi per il loro scontro in The Batman. I piani sono però cambiati quando Ben Affleck ha deciso di non dirigere il film, facendo dunque finire il progetto in un limbo solo per poi essere del tutto cancellato con la fine del DCEU. Per un certo periodo, si era persino parlato di uno spin-off incentrato su Deathstroke.

Manganiello ha espresso più volte il suo interesse a riprendere il ruolo nel nuovo DCU, ma sembra che l’attore abbia ora gettato la spugna. “James Gunn è un mio amico, e io e lui ne abbiamo parlato perché Jim Lee della DC Comics voleva che creassi una serie di graphic novel basate sulla sceneggiatura che ho scritto per il film sulle origini di Deathstroke“, ha raccontato l’attore a ComicBook.com. “Quando hanno iniziato a smantellare il DCEU, anche questo è però andato in fumo“, ha continuato Manganiello.

Jim l’ha letto e voleva che diventasse una serie di graphic novel, ma nessuno poteva assicurarmi che, se avesse attirato l’attenzione di registi e produttori, avrei potuto essere coinvolto. Così ho dovuto lasciar perdere. James Gunn mi ha detto: “Lascia perdere”“. L’attore si riferirebbe in realtà solo a questo progetto di graphic novel, ma ampliando il suo discorso si può benissimo dedurre che Manganiello abbia deciso di lasciar perdere con Deathstroke in generale, il quale almeno per ora non sarà coinvolto nel nuovo DC Universe ideato da Gunn.

Joe Manganiello interpreterà ancora Deathstroke?

Gunn non ha tuttavia escluso un futuro ingresso del personaggio nel suo universo condiviso, lasciando intendere di avere dei suoi piani per Deathstroke nel DCU, anche se questi potrebbero non coinvolgere Manganiello. Come noto, nei fumetti Deathstroke è un mercenario assassino altamente qualificato, introdotto originariamente come avversario dei Teen Titans. Noto per le sue eccezionali capacità di combattimento, per la forza, l’agilità e l’intelletto potenziati e per il suo genio tattico, egli possiede anche un fattore di guarigione rigenerativo che ne aumenta la durata e la longevità.

Nonostante il suo status di cattivo, Deathstroke è spesso rappresentato come un antieroe, con un codice morale complesso e un senso dell’onore. Le sue motivazioni variano, ma in genere è spinto dal desiderio di potere, ricchezza o vendetta personale. Un personaggi dunque decisamente affascinante, che potrebbe magari in futuro trovare il giusto spazio sul grande schermo, che sia Manganiello o un altro attore ad assumere il ruolo.