“Finiscilo!” Il fermento è reale per Mortal Kombat 2, che arriverà nelle sale il 24 ottobre 2025. Basato sulla leggendaria serie di videogiochi, Mortal Kombat ha conquistato i cuori di molti grazie al suo mix selvaggio di personaggi giocabili, ognuno con le proprie abilità da duro, e, naturalmente, a quelle “Fatality” follemente sanguinose.
Il primo film di Mortal Kombat, in uscita nel 2021, segue Cole Young (Lewis Tan), un nuovo arrivato non presente nei giochi, che sogna di sfondare nelle MMA. La sua vita subisce una svolta quando scopre di essere stato scelto per il torneo di Mortal Kombat, un’antica competizione in cui i migliori guerrieri della Terra si scontrano con i mostruosi combattimenti di Outworld. La vittoria significa sicurezza per l’Earthrealm, ma la sconfitta è sinonimo di sventura, poiché l’Outworld si guadagna il diritto di invadere e conquistare.
Mortal Kombat 2 promette di dare ai fan ciò che vogliono
Parlando con Collider Lewis Tan ha svelato, “Tutto ciò che posso dire è che questo particolare produttore, Todd Garner, e lo studio ascoltano davvero i fan per quanto riguarda ciò che la gente twitta, ciò che la gente scrive, ciò di cui la gente parla, ciò che la gente ha apprezzato del primo film, ciò che non ha apprezzato del primo film. È un’IP difficile da affrontare. Ci sono centinaia di personaggi nel gioco che poi vengono trasposti nel film. Dove si va? Quante storie ci sono? È infinito. Se conosci la storia di Mortal Kombat, ti serve una laurea in Mortal Kombat per capire davvero tutto.”
Per il sequel posso promettere molti più combattimenti, molto più lunghi. È molto cruento, molto sanguinoso. Abbiamo Karl Urban che interpreta Johnny Cage. Abbiamo una mia cara amica, Adeline [Rudolph], che interpreta Kitana. Martyn Ford interpreta Shao Khan. C’è un torneo in questo film. È tutto quello che posso dire prima che si arrabbino con me. Ma guardate, hanno davvero ascoltato le persone e quello che abbiamo imparato dal primo film, e lo abbiamo migliorato di 100 volte nel secondo film. Non vedo l’ora che i fan lo vedano.
Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.
Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre al Johnny Cage di Karl Urban, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.
Attenzione SPOILER su House of the Dragon 2 UPDATE
Sono ormai molti episodi di House of the Dragon 2 che Daemon Targaryen è bloccato a Harrenhal, l’immenso castello in rovina chiave per le Terre dei Fiumi nella guerra fratricida tra Verdi e Neri. Arrivato al castello per prenderlo in nome della moglie, la regina Rhaenyra, Daemon rimane imprigionato lì, corroso dal rimorso e inseguito da visioni che non gli danno tregua.
Le visioni di Daemon ad Harrenhal offrono uno sguardo più attento nella mente del personaggio e prefigurano i principali eventi del libro che devono ancora avvenire. In quanto fratello minore di Re Viserys, Daemon Targaryen ritiene che sarebbe dovuto essere il primo in linea di successione nel caso in cui il re non avesse mai avuto un figlio maschio. Nonostante il suo risentimento verso la decisione di Viserys di nominare Rhaenyra come sua erede, Daemon sposa sua nipote e sostiene la sua pretesa al Trono di Spade. Tuttavia, c’è tensione tra Daemon e Rhaenyra, come esplorato nell’episodio 3.
Daemon Targaryen è forse il più grande jolly tra i personaggi di House of the Dragon. Dopo un’accesa discussione con Rhaenyra sull’incidente di Blood & Cheese durante la quale è stata messa in dubbio la sua lealtà, Daemon vola a Harrenhal per garantire l’influenza dei Neri sulle Terre dei Fiumi e portare più spade alla loro causa ma proverà a farsi re e a raccogliere un esercito tutto per sé. Mentre è lì, come dicevamo, è vittima di alcune visioni.
Quali sono le cause delle visioni di Daemon Targaryen a Harrenhal
Daemon è stato vicino a Alys River e a un albero-diga
Daemon Targaryen era fuori per una passeggiata notturna ad Harrenhal quando ha avuto una visione di una giovane Rhaenyra, interpretata dall’attrice della prima stagione di House of the Dragon, Milly Alcock. Durante la visione, piuttosto inquietante, Rhaenyra si sta prendendo cura del corpo di Jaehaerys Targaryen, l’erede di re Aegon II ucciso da Blood & Cheese all’inizio della stagione. Rhaenyra interroga Daemon sul fatto che va e viene sempre, dopodiché il principe Targaryen si sveglia dalla sua visione e si ritrova nel Parco degli Dei di Harrenhal.
Le visioni di Daemon continuano nell’episodio 4: vede di nuovo la Rhaenyra giovane; la sua moglie morta, Laena; e quello che inizialmente sembra Aemond, ma in realtà è Daemon stesso. Alcune cose possono spiegare le visioni di Daemon Targaryen a Harrenhal. In primo luogo, si dice che Harrenhal sia maledetto e, indipendentemente dal fatto che esista una vera maledizione che colpisce coloro che lo abitano, il castello è sinistro e sicuramente invita a incubi e visioni.
In secondo luogo, Daemon era vicino ad Alys Rivers che, secondo Fuoco & Sangue, molti credevano fosse una strega. L’influenza di Alys sulle visioni di Daemon è confermata direttamente nell’episodio 4, quando lei gli dà una sorta di pozione che influenza chiaramente la sua mente, ed è dopo aver bevuto che vede Laena. Tuttavia, la reale portata del suo controllo rimane sconosciuta.
Vale anche la pena notare che Daemon era vicino a un albero diga, un simbolo degli Dei Antichi di Westeros, durante la sua prima visione, e il suo letto è fatto di legno proveniente da tali alberi che sono stati abbattuti. Gli alberi diga sono associati alle visioni nell’universo de Il Trono di Spade, come si vede con i poteri di Bran nella serie originale.
Cosa significa la prima visione di Daemon di Rhaenyra di Milly Alcock
L’influenza di Daemon su Rhaenyra è cambiata nel corso degli anni.
La relazione tra Daemon e Rhaenyra non è in salute all’inizio di House of the Dragon 2, in particolare dopo che la regina Targaryen scopre che suo marito è responsabile della morte del figlio di Aegon. Sebbene Rhaenyra volesse vendicarsi per quello che era successo a Luke, non avrebbe mai approvato ciò che è invece stato fatto a Jaehaerys. Anche se Daemon apparentemente non ha ordinato di uccidere il bambino, ha agito senza consultare la sua regina. Ciò fa sì che Rhaenyra metta in dubbio la sua lealtà e il suo considerarla davvero la sua regina.
Daemon è tormentato e, invece di pensare a Rhaenyra come a una regina, preferisce ricordarla come la bambina ribelle che lo ammirava tanti anni fa. In un certo senso, Daemon vedendo la giovane Rhaenyra ricorda quando poteva controllarla – una versione più idealizzata della donna che ora è sua moglie e regina. Nel terzo episodio si riaccende un vecchio dibattito sulla questione se Daemon abbia mai veramente accettato Rhaenyra come erede di suo fratello, una decisione che inizialmente aveva preso come un insulto considerando che Viserys non aveva eredi maschi.
Perché Alys Rivers dice a Daemon che morirà ad Harrenhal
Daemon Targaryen muore ad Harrenhal come previsto da Alys Rivers, più o meno. Il marito di Rhaenyra muore tecnicamente nel cielo sopra il castello durante la battaglia a L’Occhio degli Dei contro Aemond Targaryen. Aemond e Ser Criston Cole marciano per la prima volta verso Harrenhal sperando di sconfiggere Daemon, che credono sia il simbolo della forza di Rhaenyra e che dovrebbe essere affrontato per primo. Anche se Daemon non è più lì quando Aemond arriva al castello, i Verdi lo occupano. Nei libri, Aemond miete molte vittime a Harrenhal, ma risparmia la vita di Alys, la quale dirà in seguito di essere incinta del principe.
Alla fine della Danza dei Draghi, Daemon torna ad Harrenhal su Caraxes e sfida Aemond in una battaglia che sarebbe diventata nota come La battaglia sopra l’Occhio degli dei. Una vera “danza dei draghi”, fu di proporzioni epiche. Si concluse con la morte di tutti i soggetti coinvolti, inclusi Caraxes, Vhagar, Aemond e Daemon (il cui corpo non fu mai ritrovato). La battaglia tra Daemon e Aemond è senza dubbio il culmine della guerra civile dei Targaryen e dovrebbe costituire un episodio fantastico, forse nella stagione 3 di House of the Dragon.
Perché Daemon Targaryen decapita la giovane Rhaenyra nella sua visione
Daemon vuole Rhaenyra morta?
Rhaenyra di Milly Alcock ritorna di nuovo nella serie in forma di visione ambientata nella sala del trono della Fortezza Rossa. Parla in Alto Valyriano a Daemon e mette a nudo il vero significato non solo della sua visione, ma di ciò che realmente lo tormenta e guida il suo intero arco narrativo: “Sei stato tu a crearmi, Daemon. Eppure ora sei deciso a distruggermi, tutto perché tuo fratello mi amava più di te.”
La storia di Daemon è tutta incentrata su Viserys, in un certo senso, e ora più che mai influenza la sua relazione con Rhaenyra, dal momento che lei è la sua regina. Ha agito in modo egoistico e impulsivo, e gran parte di ciò deriva dalla sua gelosia e insicurezza viene dal rapporto che aveva con suo fratello e dal non essere mai stato nominato suo erede.
Daemon decapita Rhaenyra alla fine della sua visione, un’immagine particolarmente inquietante che rivela quanto sia tormentato. Questo gesto si traduce nell’impossibilità di Deamon di risolvere i problemi se non con l’uso della spada. Daemon non parla dei suoi problemi, li uccide, anche quando si tratta di un problema matrimoniale, come visto quando uccide la sua prima moglie. Non ha la minima idea di come rispondere a parole a Rhaenyra.
Decapitare Rhaenyra è anche, forse, un ulteriore segno di come la distruggerà – o meglio, di come teme di distruggerla. È chiaro che Blood and Cheese hanno avuto un impatto negativo su Rhaenyra e sui Neri, non solo a causa del litigio tra loro, ma anche per il modo in cui il regno percepisce ciò che accade. Daemon ha attivamente danneggiato il tentativo di Rhaenyra di conquistare il Trono di Spade. Dice “questo è quello che hai sempre desiderato” dopo che lui le ha tagliato la testa, segno di quanto desiderasse il potere e di come mettesse i propri bisogni al primo posto.
Perché Deamon ha del sangue sulla mano una volta destato dalla visione?
Il breve momento è una delle sue visioni più strane
Dopo che Daemon “uccide” Rhaenyra, e la sua testa è immersa in una pozza di sangue, Daemon si sveglia nel letto e ha la mano sporca di sangue. Un attimo dopo il sangue scompare. Non è del tutto chiaro cosa sia successo, ma suggerisce una sfocatura dei confini, dimostrando che questi sono più di semplici sogni, ma visioni o allucinazioni molto più vivide che stanno avendo un impatto tangibile sul suo stato d’animo e sulle sue capacità.
In uno degli elementi più evidenti delle visioni di Harrenhal, Daemon segue quello che sembra essere Aemond Targaryen attraverso una serie di corridoi, finché non vede la sua faccia e si rende conto che non è Aemond, ma se stesso, che indossa anche la benda sull’occhio. Daemon e Aemond sono immagini speculari: secondogeniti che credono che avrebbero dovuto diventare re, grandi guerrieri che comandano feroci draghi e uomini pronti a fare qualsiasi cosa per ottenere ciò che vogliono.
La prefigurazione più grande, tuttavia, riguarda quello che potrebbe essere il momento più importante della stagione 3 di House of the Dragon: Daemon vs. Aemond. I due si affronteranno nel cielo sopra Harrenhal ed entrambi gli moriranno. Daemon che vede se stesso come Aemond è essenzialmente lui che vede il suo destino.
Qual è la bevanda o la pozione che Alys Rivers dà a Daemon Targaryen?
È simile a un paio di cose tratte dai libri di George R.R. Martin
Quando Alys gli prepara una pozione, le sue mani dopo aver usato uno degli ingredienti sembrano simili alla mano insanguinata di Daemon all’inizio dell’episodio, il che potrebbe essere un collegamento, o almeno un suggerimento su cosa sta succedendo con Daemon, tracciando un’altra linea sulle sue visioni e sulla strega. Quando beve ciò che lei gli dà, presumibilmente per aiutarlo a dormire, sembra perdere i sensi e avere un momento di down, quindi ha una visione della moglie morta, Laena.
In Fuoco & Sangue, anche se non viene detto quasi nulla sul tempo trascorso da Alys con Daemon ad Harrenhal, ci si chiede se sia qualcuno che usa veleni e pozioni per “legare gli uomini a lei, corpo e anima”. Si avvicina a Daemon nella scena, ma se stia davvero cercando di sedurlo a questo punto è un’altra questione. Ciò che sembra più certo è che lei stia intenzionalmente cercando di creare queste visioni.
Considerando la menzione degli alberi-diga, è possibile che quello che lei gli sta dando sia qualcosa di simile alla pasta di legno-diga dei libri. Questo viene donato dai figli della foresta per aiutare Bran con la sua vista ed è realizzato con semi e linfa di legno-diga. La pozione di Alys è più una bevanda, ma potrebbe essere una cosa simile. Potrebbe anche essere simile all’ombra della sera, la pozione consumata dagli stregoni di Qarth che ha un effetto allucinatorio, presa da Daenerys Targaryen prima delle sue visioni della Casa degli Eterni.
Daemon vede la sua ex moglie, Laena Velaryon
Nanna Blondell ritorna come una cameriera ad Harrenhal
Dopo aver ricevuto la pozione da Alys, Daemon vede brevemente la sua seconda moglie, Laena (Nanna Blondell). Ciò mostra ulteriormente come Daemon sia perseguitato dal suo passato e come ci siano così tante cose che non ha risolto. Daemon volta rapidamente pagina dopo che Laena si toglie la vita usando Vhagar, sposando Rhaenyra nello stesso episodio in cui ha avuto luogo il suo funerale. Potrebbe esserci un senso di colpa persistente per quello che è successo e per come è andato avanti, e un dolore che non ha elaborato.
Ciò si adatta anche alle sue attuali lotte con Rhaenyra. Daemon che vede Laena è solo un altro ricordo dei suoi fallimenti come marito, e tutto ciò potrebbe costringerlo non solo a provare rimorso per la prima volta nella sua vita, ma ad affrontarlo. Tutte queste visioni potrebbero spingere Daemon verso una riconciliazione con Rhaenyra e supportarla veramente nel modo di cui ha bisogno.
Perché Daemon sogna di fare sesso con sua madre
Alyssa Targaryen viene presentata nell’episodio 5 della seconda stagione di House Of The Dragon
Una delle visioni e dei sogni più strani di Daemon ad Harrenhal riguarda sua madre, Alyssa Targaryen. Figlia del re Jaehaerys I Targaryen e della regina Alysanne Targaryen, Alyssa morì nell’84 CA, circa tre anni dopo la nascita di Daemon. Ciò significa che non ha mai veramente conosciuto l’amore di una madre, cosa che lo ha chiaramente influenzato nei rapporti con suo fratello e anche con le sue mogli, e qui emerge in modo sorprendente.
La visione di Daemon prevede che lui faccia sesso con sua madre, il che anche per i Targaryen è qualcosa di estremo, abituati a accoppiarsi tra fratelli/consanguinei ma non tra genitori e figli. Ma è significativo che lei gli dica che era il suo figlio prediletto e che lui, non Viserys, sarebbe dovuto essere re. Daemon si è sempre sentito inferiore a suo fratello e ha lottato nella sua posizione di secondogenito, e quindi questa visione serve come senso di realizzazione del desiderio: può essere il figlio che ha ottenuto l’amore di sua madre, che è diventato re.
Ciò influisce sulla sua grande decisione nell’episodio, che è quella di fare un’offerta per diventare re, piuttosto che limitarsi a sostenere la pretesa di Rhaenyra di essere regina. Vedere sua madre lo incoraggia in questo. È quello che vuole veramente: una donna che lo sostenga come re, piuttosto che passare di nuovo in secondo piano. La visione che Daemon ha di sua madre è distorta e porta avanti il suo arco narrativo in modi inaspettati in House of the Dragon.
La spiegazione delle visioni di Viserys di Daemon in House Of The Dragon Stagione 2×06
Paddy Considine ritorna, e giustamente
Dopo Rhaenyra di Milly Alcock, sembrava inevitabile (o almeno speravamo che lo fosse) che Paddy Considine tornasse nei panni di Re Viserys I Targaryen in una delle visioni di Daemon. Per fortuna, l’episodio 6 offre proprio lui, Viserys, in ben due visioni. La prima ripropone Considine e riutilizza il dialogo dell’episodio pilota, in cui un Viserys arrabbiato rimprovera Daemon perché chiama suo figlio morto “erede per un giorno” e “ride con i suoi leccapiedi“. È una scena fantastica con Viserys e un momento decisivo nella relazione tra i fratelli e nell’intero arco narrativo di Daemon. Il “problema” della successione era già nell’aria, ma questo momento spinge sicuramente Viserys a nominare Rhaenyra come sua erede di Daemon.
La visione non è quella di Daemon che guarda indietro con rabbia, ma con rammarico. Sembra che Daemon stia riconoscendo il suo errore, e sa quanto si sbagliava e quanto gli è costato: non solo la corona, ma anche l’amore di suo fratello. È qualcosa che non può riavere indietro, ma questa consapevolezza potrebbe bastargli per fare ammenda con Rhaenyra?
La seconda visione di Viserys aggiunge ulteriore sostanza all’idea che Daemon possa tornare sui suoi passi e sostenere di nuovo la moglie. Il re sta piangendo sul corpo della moglie morta, la regina Aemma (Siân Brooke), e ha bisogno dell’aiuto di Daemon. Daemon, a sua volta, dice a suo fratello che è qui e lo stringe in un abbraccio mentre piange. È un momento che riflette la scena dell’episodio 1×08 in cui Daemon aiuta Viserys a salire al trono e raccoglie la sua corona. Si tratta di lui che è presente in un momento difficile per il fratello re e che lo sostiene, al di là delle pretese personali.
Le visioni dovrebbero dare a Daemon una parvenza di chiusura riguardo alla sua relazione con Viserys. Sfortunatamente per lui, sono solo sogni e non può correggere del tutto questi errori. Ma c’è ancora la possibilità di rispettare i desideri di Viserys e di onorare suo fratello. E non sarà cercando di prendere per sé Approdo del Re, ma stando al fianco di Rhaenyra e riconoscendola come Regina. Che poi lo faccia davvero oppure no è un altro discorso.
Il peso della corona
Viserys chiede a Daemon se è disposto a portarlo
La Semina Rossa
Quella che potrebbe essere a buon diritto l’ultima visione di Daemon vede il re Viserys, affaticato e malato, rivolgersi al fratello, chiedendogli se davvero vuole non la corona ma il suo peso, la responsabilità che arriva con esso. La visione si colloca nell’episodio 7 della seconda stagione di House of the Dragon e ci mostra ancora una volta il dubbio di Daemon. L’uomo è passato dal senso di colpa verso quello che ha fatto al piccolo erede di Aegon II, al tormento per il rapporto con Rhaenyra, passando per la sua ambizione al trono fino, adesso, alla resa del suo status di principe consorte. E quello che gli succede poi dopo, da sveglio, sembra confermare che, a malincuore, Daemon in fondo non vuole quel peso, ma solo essere visto e riconosciuto.
Nel confronto con il giovanissimo nuovo lord delle Terre dei Fiumi, il re consorte deve sottostare malvolentieri al fatto che riuscirà a unire i vessilli dei lord soltanto in nome di Rhaemyra e mai per se stesso. Questo percorso sembra concludere l’arco narrativo del personaggio che potrebbe riservare ben poche sorprese nel finale di stagione.
Visioni di Daemon Targaryen e perché alla fine si inginocchia davanti a Rhaenyra
Le visioni di Daemon includono Sangue di Corvo, il Re della Notte e Daenerys
Daemon Targaryen ha avuto diverse visioni ad Harrenhal durante la seconda stagione di House of the Dragon, ma la più importante di tutte è stata tenuta per ultima. Sollecitato a toccare l’albero diga, che ha nientemeno che il volto di George R.R. Martin, da Alys Rivers, Daemon riceve una visione che mostra il futuro della Casa Targaryen in Game of Thrones. Include diversi personaggi principali e sorprese e porta Daemon a inginocchiarsi davanti a Rhaenyra.
Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo, è il corvo a tre occhi
Il primo personaggio nella visione di Daemon è un uomo dall’aspetto Targaryen con una voglia sulla guancia, in cui appare anche un corvo. Ciò conferma essenzialmente l’identità del Corvo a tre occhi in Game of Thrones: è Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo. Brynden è un figlio bastardo di re Aegon IV Targaryen, ed è nato circa 45 anni dopo la seconda stagione di House of the Dragon. Il soprannome deriva da una voglia color vino rosso sulla guancia, che si dice assomigli quasi a un corvo, elemento che rivela la sua identità nella visione.
Brynden è una parte importante della storia dei Targaryen. Un bastardo legittimato, combatte in molteplici ribellioni, serve come Primo Cavaliere di due Targaryen (Aerys I e Maekar I), e poi alla fine viene mandato alla Barriera, dove diventa Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Scompare quando si aggira oltre la Barriera, ma quando Bran Stark incontra il Corvo a tre occhi, ci sono diversi indizi che rivelano chi è veramente, incluso il fatto che dice direttamente a Meera Reed che il suo nome è (o era) Brynden.
Game of Thrones non è mai stato davvero specifico riguardo all’identità del Corvo a tre occhi nello stesso modo, quindi non è mai stato chiaro se la versione che abbiamo visto nella serie madre dovesse essere Sangue di Corvo o meno. Tuttavia, la visione di Daemon non lascia dubbi sul fatto che sia così, con il corvo stesso che sostanzialmente lo conferma. Come Brynden diventi il Corvo a tre occhi è un’altra questione, ovviamente. Il personaggio fa parte delle storie di Dunk & Egg, prossimo spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight.
L’Estraneo e la connessione con il sogno di Aegon
La visione di Daemon si sposta poi sull’esercito dei morti, guidato da un Estraneo che, bisogna ammetterlo, assomiglia un po’ al Re della Notte. Non è chiaro se questo sia effettivamente il Re della Notte: di certo non gli somiglia, ma la presentazione della scena, con lui che guida l’esercito, lo suggerirebbe. In ogni caso, è un chiaro presagio di ciò che sta arrivando a Westeros e un promemoria della profezia di Aegon il Conquistatore, La canzone del ghiaccio e del fuoco.
È sufficiente per convincere Daemon che la profezia era giusta e che la minaccia dal Nord è davvero reale, e per gli spettatori è un promemoria di ciò che verrà dopo House of the Dragon in Game of Thrones, ovvero che nonostante tutti i litigi per il Trono di Spade, Westeros alla fine dovrà essere unita. Ciò che è interessante è che l’Estraneo ha dei capelli che sembrano quelli dei Targaryen. Il Re della Notte non era un Targaryen ma, mentre i Walker sono stati mostrati con i capelli in precedenza, questa sembra una decisione intenzionale per collegarsi alla Casa del drago.
Qual è il motivo? Poiché questa è la visione di Daemon, potrebbe mostrargli che, se non supporta Rhaenyra, causerà questa rovina. In alternativa, potrebbe riflettere più ampiamente gli errori di Casa Targaryen e come le loro azioni e lotte intestine portino alla loro stessa caduta. Che, spinti da una profezia che richiede un regno unito, lo hanno effettivamente indebolito; che la dinastia Targaryen crollerà e il sogno di Aegon andrà perduto a causa dei Targaryen stessi.
Il significato di Daenerys Targaryen nella visione di Daemon
Nella più grande sorpresa del finale, la visione di Daemon rivela Daenerys Targaryen. Si tratta della scena in cui Daenerys sorge viva e incolume dalla pira funeraria di Khal Drogo con tre draghi appena nati. Ovviamente, il personaggio è di spalle e non vediamo il volto di Emilia Clarke, forse proprio per evitare di coinvolgerla nelle riprese, ma non c’è dubbio: quel momento è così iconico che non potrebbe trattarsi di nessuno altro!
House fo the Dragon ha precedentemente rivelato la (possibile) origine delle uova di drago di Daenerys: Rhaenyra che le ha inviate alla Valle con Rhaena. Quelle uova di drago appaiono nella visione di Daemon; Rhaenyra aveva detto che erano il futuro della Casa Targaryen, e ora Daemon sta letteralmente vedendo quel futuro. Dato che questo avviene dopo la visione dell’Estraneo, ed è preceduto da una cometa rossa (che, nel libro, è un segno del Principe Che Fu Promesso), allora questo sembra confermare che Daenerys è il Principe Che Fu Promesso.
L’implicazione è che Dany sarà la salvatrice definitiva dei Sette Regni di Westeros. Questo può essere dibattuto: è Arya che ha ucciso il Re della Notte, e Dany non aveva ancora reclamato il Trono di Spade a quel punto. Tuttavia, senza dubbio lei fa la sua parte nell’unire il regno per sconfiggere l’esercito dei morti, e non sarebbe potuto accadere senza di lei.
La morte di Daemon e Rhaenyra sul Trono di Spade
Le visioni di Daemon tornano quindi a House of the Dragon, mostrando il corpo del suo drago, Caraxes, e poi lui stesso che giace morto in uno specchio d’acqua. Questo mostra a Daemon il suo futuro, poiché sia lui che il suo drago moriranno in una battaglia sul lago di Harrenhal.
La visione di Rhaenyra di Daemon, tuttavia, è più importante per il suo futuro immediato e la sua storia. È ciò che unisce tutto: per sconfiggere gli Estranei, per arrivare al futuro in cui Daenerys riporta i draghi nel mondo, Rhaenyra deve reclamare il Trono di Spade, e lui deve sostenerla. Questo, in un certo senso, è vero: è grazie a Rhaenyra e Daemon – e dal loro secondo figlio insieme, Viserys – che Casa Targaryen continua fino a Daenerys. Ecco perché si inginocchia, dicendo persino “L’inverno sta arrivando” in Alto Valyriano.
Come è entrata Helaena nella visione di Daemon e cosa significava il suo commento?
Helaena appare quindi a Daemon, nella sua visione, per dirgli che è “tutta una storia” e che lui conosce la sua parte in essa. Questo di per sé è intrigante e si adatta ai suoi commenti successivi sul fatto che il futuro non può essere cambiato. Suggerisce che sa che questi eventi sono accaduti, che l’inchiostro è asciutto e che Daemon e Aemond sono entrambi destinati a morire.
Ciò che è più interessante, tuttavia, è come Helaena sia nella visione di Daemon. Non è una persona con cui ha un forte legame, quindi non ha senso che appaia come abbiamo visto per Rhaenyra o Re Viserys, ad esempio. I suoi vestiti, nel frattempo, sono esattamente gli stessi che indossa quando la si vede fissare il vuoto, come se avesse una visione, prima di dire ad Aemond che morirà all’Occhio di Dio (ne parleremo più avanti).
Questo sembra significare che o Helaena era consapevolmente in grado di entrare nella visione di Daemon o, forse più probabilmente, stava avendo una visione simile esattamente nello stesso momento. Che mentre Alys stava mostrando a Daemon il suo destino, Helaena stava anche vedendo il futuro; che si tratti di qualcosa che le è stato mostrato dagli dei, un sogno di drago o se possiede un potere ancora più grande come la visione dell’oltre.
I fan si lamentano spesso dell’uso degli alieni come espediente per la trama di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, ma i visitatori ultraterreni visti nel film non sono tecnicamente alieni nel senso tradizionale del termine. Da Indy che sopravvive a un’esplosione nucleare nascondendosi in un frigorifero aShia LaBeouf che si muove nella giungla con un gruppo di scimmie in computer grafica, sono molte le sequenze de Il regno del teschio di cristallo che i fan di Indiana Jones hanno rifiutato.
Un famoso episodio di South Park ha usato una metafora scioccante per descrivere ciò che il Teschio di Cristallo ha fatto al franchise. Ma la scena che ha davvero perso l’affetto del pubblico è verso la fine, quando Indy incontra quella che sembra essere una cabala di alieni. Questo è il momento in cui Il regno del teschio di cristallo cambia genere, passando dal tipo di azione-avventura vecchia scuola alla fantascienza.
Nei precedenti film di Indiana Jones erano presenti elementi soprannaturali. Alla fine de I predatori dell’arca perduta, l’apertura dell’Arca dell’Alleanza scatena l’ira di Dio che scioglie i volti dei nazisti. Nel Tempio maledetto, il culto dei Thuggee sacrifica gli esseri umani al proprio dio strappando loro il cuore dal petto e calandoli nelle fiamme dell’inferno. Ne L’ultima crociata, Indy trova il cavaliere fantasma che custodisce il Santo Graal e usa la coppa magica per salvare la vita di suo padre. Ma alieni e astronavi sembravano un passo troppo lungo. Il film si è lasciato alle spalle il misticismo dei primi film a favore della fantascienza più spinta.
George Lucas concepì la storia de Il regno del teschio di cristallo come un cenno ai film di fantascienza di serie B degli anni Cinquanta. Secondo WhatCulture, una prima bozza della sceneggiatura si intitolava Indiana Jones e gli uomini del disco di Marte. Lucas era intenzionato a inserire gli omini verdi nel quarto film di Indiana Jones fin dalle prime fasi di sviluppo. Ma le creature che appaiono nel film finale non sono tecnicamente alieni. Per accontentare il regista Steven Spielberg, Lucas ha modificato la loro storia in modo che non fossero effettivamente alieni.
Il Regno del Teschio di Cristallo contiene davvero degli alieni?
Tecnicamente, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo non contiene alieni. Nella sequenza culminante, Indy si infiltra in un antico tempio e trova un gruppo di creature simili agli alieni che lasciano la Terra a bordo di un UFO. Ma i personaggi sono attenti a distinguere che non si tratta di alieni, bensì di esseri interdimensionali. Il motivo per cui le creature dal teschio di cristallo sono state rappresentate come esseri interdimensionali invece che come alieni è stato principalmente quello di alleviare l’esitazione di Spielberg a lavorare al progetto.
Steven Spielberg era riluttante a fare un altro film sugli alieni dopo aver esplorato l’argomento in Incontri ravvicinati del terzo tipo (su alieni pacifici che entrano in contatto con la Terra), E.T. l’extra-terrestre (su un alieno pacifico che vuole tornare a casa) e La guerra dei mondi (su feroci tripodi marziani che attaccano la Terra).
Secondo l’extra del DVD “Il ritorno di una leggenda”, Lucas convinse Spielberg ad accettare l’idea usando la parola “interdimensionale” invece di “extraterrestre”. Questo accorgimento tecnico è stato sufficiente perché Spielberg superasse la somiglianza con gli altri suoi progetti e firmasse per una quarta avventura di Indiana Jones.
Il design di questi esseri si basa sull’immagine tradizionale dell’uomo dello spazio: pelle grigia, occhi molto distanziati, testa allungata. Viaggiano persino in un disco volante. Ma queste creature provengono da un’altra dimensione, non da un altro pianeta. Gli esseri interdimensionali (che non hanno un nome ufficiale oltre a “esseri interdimensionali”) sono umanoidi alti un metro e mezzo. Hanno uno scheletro costituito da una proprietà cristallina magnetica, da cui il mistico teschio di cristallo attorno al quale ruota l’intero film.
Si dice che questi viaggiatori multiversali abbiano influenzato le prime civiltà umane. La tribù sudamericana degli Ugha li venerava come divinità. Gli stessi temi e idee sono stati successivamente approfonditi nel prequel diAlien, Prometheus di Ridley Scott, che ha introdotto gli “Ingegneri” che hanno creato la vita intelligente. Gli esseri del Regno del Teschio di Cristallo sono alieni nel senso che non sono di questo mondo, ma non sono venuti dallo spazio.
Da dove provengono gli esseri?
Secondo l’esperto di teschi di cristallo Harold Oxley, questi esseri non vengono dallo spazio, ma dallo “spazio tra gli spazi”. Nel libro The Complete Making of Indiana Jones, Lucas ha fornito ulteriori dettagli sugli esseri interdimensionali del Regno del Teschio di Cristallo. Ha spiegato che il tempo si muove in modo diverso nello spazio tra gli spazi.
Un’ora nel loro mondo è come mille anni nel mondo di Indy. Il periodo tra l’invasione di Francisco de Orellana nel XVI secolo e la permanenza degli esseri interdimensionali nell’Area 51 nel 1947 non è sembrato loro così lungo. Sulla base di queste informazioni, questo spazio tra gli spazi assomiglia molto al Regno Quantico.
Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Il giustiziere della notte, Reprisale il più recente Trauma Center – Caccia al testimone. Al centro di questo vi è il tentativo da parte di due criminali di eliminare l’unico testimone in grado di accusarli, il quale dal canto suo potrà contrare sulla protezione di un inossidabile poliziotto. A dirigere il film, distribuito prevalentemente per il mercato home video nel 2019, è il regista Matt Eskandari. Di origini iraniane, questi si è distinto negli anni per aver diretto diversi film d’azione, collaborando con Willis anche per Survive the Night eHard Kill.
Come anche gli altri titoli girati da Willis nel periodo recente, anche Trauma Center – Caccia al testimone si è avvalso di un budget estremamente ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film, infatti, è stato girato in soli 12 giorni nella città di San Juan, a Porto Rico. Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura come un buon prodotto di genere, capace di intrattenere lo spettatore grazie ad una serie di risvolti inaspettati e ricchi di suspence. Per gli amanti della produzione recente dell’attore noto per la saga di Die Hard, si tratta dunque di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un insolito humor.
Il film risulta ancora oggi inedito in Italia, e non è facile ritrovarlo. Vi sono tuttavia diverse possibilità a riguardo, che permetteranno di poter fruire del titolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Trauma Center
Protagonista del film è Madison Taylor, la quale si ritrova suo malgrado coinvolta in un brutale scontro a fuoco. Ad aver causato questo sono due poliziotti corrotti, di nome Pierce e Tull. I due erano infatti intenti a dar vita ad un ennesimo crimine sotto copertura, e non prevedevano la presenza della donna sul luogo. Questa, involontariamente, diventa così essere l’unica testimone in grado di identificare i due, condannandoli al carcere. Finita in ospedale in seguito alla ferita riportata, Madison capirà ben presto che per lei l’incubo non è ancora finito.
I due poliziotti si presentano infatti nell’edificio, proprio in cerca di lei. La loro intenzione è naturalmente quella di metterla a tacere per sempre, così da garantirsi la possibilità di continuare ad operare nel crimine. La donna si trova così a dover sfuggire ai due, i quali non sono disposti ad accettare ostacoli lungo il loro percorso. Per sua fortuna, Madison potrà contare sulla presenza di Steve Wakes, un rispettato ed anziano poliziotto, assegnato come suo protettore in vista del processo. Grazie a lui, e al desiderio di sopravvivenza che la contraddistingue, la donna potrà sperare di sopravvivere alla notte.
Il cast del film
Ad interpretare il poliziotto Steve Wakes, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche alcune delle acrobazie più complesse. Accanto a lui, nel film, si ritrovano gli attori Steve Guttenberg nei panni del dottor Jones, e Lynn Gilmartin in quelli dell’infermiera Crystal.
Ad interpretare il poliziotto corrotto Tull vi è l’attore Texas Battle. Questi è noto in particolare per aver recitato nella celebre soap opera Beautiful nei panni di Marcus Walton Forrester, ruolo per il quale ha ottenuto fama internazionale e numerosi riconoscimenti. Tito Ortiz è invece l’interprete dell’altro agente corrotto, Pierce. Ortiz è prevalentemente noto come lottatore di arti marziali, essendo stato uno dei campioni più vincenti e premiati nella storia della UFC, la più importante organizzazione in tale campo. Infine, l’attrice australiana Nicky Whelan interpreta la protagonista femminile, Madison. La Whelan è nota in particolare per aver recitato nei panni di Heidi Steiger nella soap opera Neighbours.
Dove vedere Trauma Center in streaming e in TV
È possibile fruire di Trauma Center – Caccia al testimone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Nel corso della sua storia il cinema ha dato vita a personaggi oggi talmente iconici da essere diventati immortali. Uno di questi è certamente l’archeologo protagonista dei film di Indiana Jones, interpretato dall’attore Harrison Ford. I cinque lungometraggi a lui dedicati sono oggi considerati una delle migliori saghe d’avventura di tutti i tempi, merito anche degli autori Steven Spielberg e George Lucas, e la sua influenza culturale è oggi talmente ampia da aver dato vita ad un vero e proprio franchise. Ad aver dato inizio a tale iconica saga, è stato nel 1981 l’acclamato film I predatori dell’arca perduta. Nel 2008 è infine arrivato il quarto capitolo, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
Tale nuovo progetto era promesso ed atteso da anni. Spielberg, Lucas e Ford dichiararono in più occasioni che si stava parlando del quarto film, con una sceneggiatura scritta e riscritta più volte da più sceneggiatori. Alla fine, dopo anni di continui rimandi, la versione di David Koepp ottenne l’approvazione del regista e dei produttori, permettendo così al film di concretizzarsi. Naturalmente, dato il passaggio degli anni, anche per la storia da raccontare si considerò l’idea di rappresentare un Indiana Jones ormai invecchiato. Un’idea poi accettata e portata sul grande schermo.
Anche Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo si affermò come un grande successo, arrivando ad un incasso globale di oltre 786 milioni di dollari. Con grandi effetti speciali e tanta nostalgia nei confronti dei primi film, è ancora oggi un film particolarmente apprezzato, pur con le sue novità. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Nonostante sia invecchiato, Indiana Jones è sempre pronto all’avventura. È il 1957, i nazisti sono stati sconfitti, ma la minaccia della Guerra Fredda aleggia ora sul mondo. Rapito da agenti sovietici, Jones si ritrova infatti faccia a faccia con Irina Spalko, la quale lo costringe a recuperare dei misteriosi resti mummificati. Jones riesce tuttavia a fuggire, ma è ora sospettato dall’FBI di essere in combutta con i russi e per questo si trova a dover abbandonare l’università dove ha sempre insegnato. Pronto a lasciare per sempre gli Stati Uniti, viene tuttavia fermato dal giovane ribelle Mutt Williams.
Questi gli chiede di aiutarlo nel salvare il loro amico in comune, il professor Harold Oxley. L’uomo è infatti stato rapito dagli agenti di Irina Spalko, i quali vogliono che li aiuti a trovare il leggendario teschio di cristallo, oggetto che sembra nascondere un potere indicibile. Richiamato così all’avventura, Jones dovrà fare i conti con i nuovi pericolosi nemici, potendo però contare anche su vecchi alleati, come l’amata Marion. Scoprire la verità sui teschi di cristallo sarà per lui l’unico modo di salvare sé stesso e il mondo, riportando alla luce antichissimi miti.
Il cast del film
Ad interpretare Indiana Jones vi è naturalmente Harrison Ford, il quale rifiutò di tingersi i capelli poiché il fascino del personaggio non è per lui da ritrovarsi nella sua bellezza quanto nell’immaginazione e nelle infinite risorse. Mantenutosi in forma nonostante l’età avanzata, Ford ebbe modo di dare personalmente vita a tutti i suoi stunt e alle acrobazie più rischiose, utilizzando anche una vera frusta invece di lasciare questa agli effetti speciali. Accanto lui, nei panni di Mutt Williams, vi è l’attore Shia LaBeouf, reduce dal successo di Transformers. Per prepararsi al ruolo l’attore si documentò sul periodo degli anni Cinquanta, ed imparò bene a maneggiare il coltello, abilità poi inserita nella pellicola.
Nei panni di Irina Spalko, antagonista del film, vi è l’attrice premio Oscar Cate Blanchett. Questa fu entusiasta del personaggio, che le offriva la possibilità di interpretare un ruolo da cattiva. Grande fan della serie, la Blanchett trovò con il set di questo film l’occasione per incontrare Ford per la prima volta. Sono poi presenti John Hurt nei panni di Harold Oxley, mentre Jim Broadbent è Charles Stanforth, professore universitario amico di Jones. Vi è infine Ray Winstone nei panni di George “Mac” McHale e Karen Allen, la quale riprende il ruolo di Marion, personaggio fino a quel momento visto soltanto nel primo film della saga.
Le location del film
Per quanto riguarda le location, la prima parte del film è stata girata nel Nuovo Messico, nelle vicinanze di Deming. La produzione ha utilizzato una vecchia base aerea militare della II Guerra Mondiale che conteneva ancora degli hangar completamente intatti. La seconda parte del film è ambientata invece nella foresta pluviale peruviana, ma le riprese sono in realtà avvenute nell’angolo sudorientale di Big Island, nelle Hawaii. Nei Downey Studios sono infine stati creati infine diversi set, come quelli per i sotterranei del cimitero peruviano e alcune sequenze esterne del bunker militare.
Il sequel Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Dato il grande successo del quarto film, si è poi subito iniziato parlare anche di un possibile quinto capitolo. Dopo continui dubbi, ritardi e cambiamenti, le riprese avrebbero infine dovuto avere inizio nell’aprile del 2020, ma nel febbraio dello stesso anno Spielberg rinuncia al ruolo di regista.Viene così assunto James Mangold, regista di Logan – The Wolverine. Indiana Jones e il Quadrante del Destino, questo il titolo del film, è poi arrivato al cinema nel 2023, con attori come Mads Mikkelsen e Phobe-Waller Bridge unitisi al cast accanto a Ford. Il film, quinto capitolo della saga, è stato confermato quale ultimo lungometraggio di cui Indiana Jones sarà protagonista.
Il trailer di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Paramount+, Disney+, Now ePrime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
Considerato uno dei più grandi maestri dei generi thriller ed horror, John Carpenter ha nel corso della sua carriera realizzato alcuni grandi capolavori del cinema. Tra questi si annoverano Brigate della morte, Halloween, 1997: Fuga da New Yorke Essi vivono. Uno dei suoi massimi risultati artistici è però La cosa, film di fantascienza del 1982 con ancora oggi impressionanti elementi horror. Al centro della storia vi è infatti un parassita extraterrestre che si insinua tra un gruppo di ricercatori in Antartide, mutando continuamente il proprio aspetto. Scoprire l’entità dell’essere diventa dunque l’unica possibilità di sopravvivenza.
Tale pellicola è tratta dal racconto La cosa da un altro mondo, scritto nel 1938 da John W. Campbell e già alla base dell’omonimo film del 1951. Nel realizzare il remake di quest’ultimo, Carpenter decise però di rimanere più fedele al racconto letterario, puntando in particolare sulla paranoia che si viene a generare tra i personaggi. Proprio per il suo essere un rifacimento di un grande classico, il film faticò inizialmente ad ottenere successo. Negli anni, tuttavia, La cosa è stato rivalutato positivamente e ancora oggi è considerato come uno dei più paurosi prodotti cinematografici mai realizzati.
Con effetti speciali pratici e particolarmente inquietanti, e con un’ormai iconica colonna sonora firmata da Ennio Morricone, il film è celebre anche per il suo ambiguo finale, che risulta particolarmente spaventoso proprio per il suo non offrire chiare risposte. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La cosa. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle teorie sul finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di La cosa
La vicenda si svolge in Antartide, all’interno di una base scientifica dove un team di ricercatori conduce una serie di sperimenti in totale isolamento. La loro noiosa routine viene interrotta dall’arrivo di un cane, che il gruppo decide di accogliere tra loro. A loro spese, scopriranno – quando è però ormai troppo tardi – di aver fatto entrare tra di loro una creatura extraterrestre, in grado di assumere sembianze varie mimetizzandosi tra i presenti. Per sopravvivere, questi dovranno dunque necessariamente scoprire quanto prima chi tra loro non è chi dice di essere. Un compito che si rivelerà tuttavia più arduo del previsto.
Il cast del film
Protagonista del film è il personaggio del pilota MacReady. Per dare volto a questo, Carpenter considerò numerosi attori, ma preferì infine affidarsi aKurt Russell, con il quale aveva già lavorato in passato. Particolarmente entusiasta del ruolo, Russell apportò diversi contributi a questo, ideandone anche le origini. Fu infine lo stesso attore a suggerire al regista il finale del film, oggi divenuto celebre per la sua ambiguità. Tuttavia, nel momento in cui vide per la prima volta La cosa, egli era convinto che gli effetti speciali per il mostro avrebbero finito con il rovinare la credibilità del tutto. In seguito ammise di essersi ricreduto a riguardo.
L’attore WilfordBrimbley, per via del suo aspetto da uomo comune, venne invece scelto per il ruolo di Blair, mentre Keith David, all’epoca attore prevalentemente di teatro, venne invece scelto per la parte di Childs. L’attore Richard Masur era inizialmente stato chiamato ad interpretare la parte di Garry, ma preferì invece ricoprire quella di Clark, apprezzando maggiormente i dialoghi di quest’ultimo. Infine, si ritrovano gli attori T. K. Carter nei panni di Nauls, Richard Dysart in quelli di Garry, e Charles Hallahan come Vance Norris.
Le teorie sul finale del film
Una volta giunti al finale, dunque, rimangono in vita solo MacReady o Childs e la maggior parte delle persone vuole sapere se uno di loro è la Cosa o se il mostro è stato realmente ucciso. Quando il film si conclude, ci sono quattro possibili finali. Il primo è che sia Childs che MacReady sono esseri umani che hanno sacrificato tutto per salvare il pianeta dall’alieno morphing. La loro è dunque una morte triste ma onorevole. La possibilità successiva è che Childs sia davvero il mostro, e MacReady lo sa e sa che la sua lotta sarà inutile. Così beve un ultimo bicchiere e ne offre uno prima della fine.
Può però essere vero anche il contrario. Quando Childs si sistema accanto a MacReady, sa che MacReady è il mostro e che è solo questione di tempo prima che muoia, quindi beve un drink come suo ultimo gesto. Un’ultima possibilità è che entrambi siano stati infettati e che dunque c’è ancora possibilità che l’alieno diffonda la sua invasione. A suo merito, John Carpenter non ha mai spiegato il finale o dato una risposta concreta, lasciando invece al pubblico la possibilità di decidere da solo cosa credere.
Il prequel del film di John Carpenter
Nel 2011 viene realizzato un prequel del film, intitolato anch’esso La cosa (leggi qui l’approfondimento dedicato al film). Diretto da Matthijs van Heijningen, il film è interpretato dagli attori Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton e UlrichThomsen. Pur presentando una trama simile al film del 1982, questo non è un remake bensì un prequel. La storia narrata si svolge infatti tre giorni prima degli eventi narrati nell’opera di Carpenter, ed è incentrato sull’equipaggio norvegese che per primo scoprì il mostruoso alieno e su ciò che dunque avvenne prima che questo arriva nella base statunitense.
Il trailer di La cosa e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di La cosa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.
Alien: Romulus sembra destinato a riportare la longeva serie di film di fantascienza alle sue radici horror, e la prima clip del film è un vero e proprio spettacolo da brivido.
In questo film vediamo la Kay di Isabela Merced che cerca di sfuggire a uno Xenomorfo che la insegue. Deve mantenere il silenzio e la calma, cosa più facile a dirsi che a farsi, vista la terrificante creatura in libertà che vuole il suo sangue.
A proposito dell’alieno protagonista, abbiamo anche un nuovo sguardo all’iconica creatura grazie alla copertina di una nuova rivista.
“Quando stavamo facendo i reshoot, Fede Álvarez mi ha dato l’iPad dove guarda la riproduzione, e aveva il film in primo piano“, ha detto Merced in una recente intervista. “Così gli ho detto che volevo vederne alcune parti e lui me le ha mostrate. Ero io a tenere l’iPad e intorno a me c’erano dieci persone che lo guardavano“.
“C’è una scena in cui sono presente e tutti hanno dovuto girarsi dall’altra parte. Nessuna persona è rimasta a guardare quell’iPad perché era così disgustoso. E io lo guardavo come… ero così eccitato [ride]“.
“Adoro la fantascienza, davvero. Così mi ha lasciato guardare metà del film sull’iPad. Ho detto [a Fede]: ‘Se l’iPad è pesante, posso portarlo io per te. Posso tenerlo in mano‘”, ha continuato. “Quindi sono molto, molto eccitato per questo. Ancora una volta, ho la fortuna di partecipare a questi progetti con il meglio del meglio. Non posso crederci. Sono così sotto shock e non so quando mi sveglierò“.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.
La Disney ha aggiornato la sua lista di film Marvel, rimuovendo un film precedentemente programmato per il 24 luglio 2026, quindi quell’anno vedrà l’uscita di soli tre titoli MCU, ma potrebbe finalmente essere arrivato il momento di Spider-Man 4.
Sappiamo che Avengers: Doomsday uscirà il 1° maggio 2026, mentre sembra molto probabile che Blade verrà posticipato al 13 febbraio 2026. Per quanto riguarda la data del 6 novembre 2026, rimane un mistero. Come ci si potrebbe aspettare, ci sono molte domande su cosa significhi tutto questo per Spider-Man 4. Sono già passati quasi tre anni da quando Spider-Man: No Way Home ha raggiunto la cifra record di 1,9 miliardi di dollari e, in base ai resoconti passati, la Sony Pictures deve iniziare la produzione di quel quarto capitolo entro settembre prossimo per mantenere i diritti del franchise.
Spider-Man 4, i nuovi slot Disney prefigurano l’uscita del film?
Poiché Spider-Man 4 non è tecnicamente un film dei Marvel Studios, potrebbe comunque essere rilasciato l’anno prossimo. In effetti, la Disney potrebbe aver regalato quello slot del 24 luglio alla Sony Pictures perché è sempre stato uno slot privilegiato per il lanciatore di ragnatele sul grande schermo.
Febbraio e novembre non sembrano una buona soluzione e, se dovesse essere posticipato al 2027, Spider-Man 4 dovrà uscire tra Avengers: Doomsday eAvengers: Secret Wars, una decisione destinata ad avere conseguenze importanti sulla sua storia.
Scommetteremmo che il film uscirà il prossimo luglio, ma la Sony deve ancora rendere note le sue intenzioni. Lo studio rimane in partnership con i Marvel Studios e, sebbene gli scioperi dell’anno scorso non abbiano aiutato, sembra che tutte le parti coinvolte potrebbero avere difficoltà a mettere in piedi la storia del film. Abbiamo già sentito dire che la Sony vuole un’altra avventura Multiversale mentre la Marvel è desiderosa di uno scontro a livello di strada con The Kingpin.
Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire.
Wesley Snipes è diventato ufficialmente l’attore più longevo nella storia del cinecomic. Prima di lui Patrick Stewart e Hugh Jackman avevano detenuto tale record.
Stewart e Jackman partivano dallo stesso “livello”. Hanno debuttato entrambi nel 2000 nel mondo dei cinecomic con X-Men di Bryan Singer, e nel 2017 erano alla pari per longevità. Nonostante il maggior numero di presenza di Hugh Jackman, nel 2022 il cameo di Patrick Stewart in Doctor Strange nel Multiverso della Follia gli ha regalato il primato dell’attore da cinecomic più longevo in assoluto.
Wesley Snipes è l’attore più longevo nel mondo dei cinecomic
Nel 2024, Hugh Jackman gli ha rubato il primato, con il suo ritorno in Deadpool & Wolverine. Ma nel film assistiamo a un altro ritorno: Wesley Snipes torna nei panni di Blade, ruolo che ha cominciato a interpretare nel 1998, tornando nel 2002 e nel 2004. Così, con 26 anni contro 24, Snipes strappa il titolo di attore da cinecomic più longevo della storia a Hugh Jackman.
Riuscirà l’attore australiano a ritagliarsi un altro ruolo o cameo nel futuro del MCU per riprendersi il suo titolo?
Intanto Deadpool & Wolverine si prepara per un secondo fine settimana trionfale in sala, continuando a collezionare record al botteghino, incassando 800 milioni di dollari in tutto il mondo dopo appena una settimana dall’uscita nelle sale.
“I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungeranno le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen(Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.
Le Olimpiadi di Parigi si concluderanno in grande stile l’11 agosto, con Tom Cruise che sarà protagonista della cerimonia di chiusura. Questa mossa rispecchia il momento iconico delle Olimpiadi di Londra del 2012, quando Danny Boyle utilizzò James Bond nella cerimonia di apertura, fondendo il glamour hollywoodiano con la grandezza dei Giochi. Tom Cruise, attualmente impegnato nelle riprese di Mission:Impossible 8 in Europa, è stato una figura di spicco ai Giochi, partecipando a eventi come la ginnastica femminile e il nuoto.
Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della prestigiosa Legione d’Onore francese, a conferma del suo legame con la nazione ospitante. All’inizio di quest’anno, Cruise è stato visto girare una scena su una moto adornata con una grande bandiera lungo gli Champs-Élysées, aumentando l’attesa per il suo ruolo nella cerimonia di chiusura. Si prevede che Cruise consegnerà simbolicamente la bandiera olimpica a Los Angeles, città ospitante dei Giochi del 2028.
I fan ricorderanno anche che non è la prima volta che Cruise si esibisce in un’audace acrobazia sopra Parigi; gli spettatori più appassionati ricorderanno il suo paracadutismo mozzafiato sopra la Città delle Luci in Mission:Impossible – Fallout. (Ok, forse era sopra il deserto del Mojave, ma dai, vale lo stesso, no?).
Come sarà la cerimonia di chiusura?
La cerimonia, intitolata “Records”, si svolgerà su un palco di 2.800 metri quadrati allo Stade de France. Gli organizzatori promettono un viaggio nel tempo, esplorando la ricca storia delle Olimpiadi dalle origini nell’Antica Grecia fino ai giorni nostri. Ciò fa seguito a una controversa cerimonia di apertura che ha suscitato dibattiti per la rappresentazione di Dioniso e delle drag queen, che alcuni spettatori hanno paragonato a “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci.
Nonostante l’accoglienza contrastante, l’inaugurazione è stata celebrata per il suo approccio innovativo ed è stata finalista agli IBC Innovation Awards. L’evento di chiusura mira a ricreare la magia dell’emozionante performancedi Celine Dion alla Torre Eiffel e del dinamico numero di cabaretdi Lady Gaga lungo la Senna. Con un programma che comprende artisti di fama mondiale e oltre un centinaio di acrobati, ballerini e artisti circensi, l’ambientazione al coperto garantisce che non si ripetano i problemi meteorologici che hanno afflitto la cerimonia di apertura all’aperto.
Mentre i Giochi si avvicinano alla fine, gli organizzatori sono pronti a regalare un finale indimenticabile. Con Tom Cruise che porterà la sua presenza ricca di azione, la cerimonia promette di combinare lo spettacolo cinematografico con la celebrazione olimpica, assicurando una chiusura memorabile dei Giochi di Parigi 2024 mentre la torcia olimpica inizia il suo viaggio di quattro anni verso Hollywood.
Arriva il prossimo 7 agosto in sala Borderlands, l’adattamento cinematografico dell’omonima serie di videogiochi Action RPG, sviluppati da Gearbox Software e pubblicati da 2K Games a partire dal 2009. Distribuito in Italia da Eagle Pictures, il film vanta un cast di superstar, guidato da Cate Blanchette Jamie Lee Curtis. Con loro Kevin Hart, Jack Blacke Edgar Ramirez.
A cimentarsi nell’impresa di portare al cinema il videogame di successo c’è Eli Roth, che ha co-scritto e diretto il film. Ma quanti, prima di lui, hanno tentato l’impresa di portare in sala un videogioco di successo? Ecco di seguito quelli che, secondo noi, sono i migliori adattamenti da videogiochi:
Borderlands
Arriva al cinema con la promessa di accompagnare gli spettatori in un viaggio travolgente. Lilith (Cate Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Edgar Ramirez), l’uomo più potente dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti, con i quali dovrà sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi, scoprendo uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.
La mente creativa di Eli Roth è riuscita a portare sullo schermo non solo l’estetica cartoonesca del videogioco ma soprattutto l’ironia che caratterizza l’originale. Soprattutto il film si avvale di una delle più grandi attrici viventi in un ruolo del tutto inedito. Imperdibile.
Sonic – Il Film
Non solo il riccio blu antropomorfo ha offerto una grande avventura cinematografica nel 2020, ma ha generato anche due sequel (il terzo è previsto per la fine del 2024). Basato sul famosissimo franchise videoludico Sega, Sonic – Il Film racconta la storia del riccio più veloce del mondo e della sua incredibile avventura nella sua ‘nuova casa’, la Terra. Nel film, Sonic e il suo nuovo migliore amico Tom (James Marsden) si uniscono per difendere il pianeta dal genio malvagio, il Dr. Robotnik (Jim Carrey) e dai suoi diabolici piani per il dominio del mondo.
Il film, pensato per ragazzi e famiglie vede tra gli altri la partecipazione di Tika Sumpter nei panni di Annie Wachowski, moglie dello sceriffo Tom. In tutto il franchise cinematografico, splende Jim Carrey in una delle sue preziosissime interpretazioni.
Super Mario Bros – Il Film
È forse il personaggio più famoso dei videogiochi in tutto il mondo e il suo ultimo adattamento cinematografico lo ha reso anche il più remunerativo. Super Mario Bros. – Il Film (2023), diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic, ha inizio quando i due fratelli idraulici Mario e Luigi, durante il tentativo di riparare una tubatura sotterranea, si ritrovano catapultati in un universo magico, attraverso un misterioso condotto.
Ma quando i due si separano, Mario intraprende una frenetica avventura alla ricerca del fratello perduto. Fortunatamente nella sua missione può contare sull’amicizia di Toad, abitante del Regno dei Funghi, e sui saggi consigli della determinata guerriera Principessa Peach, alle prese con l’imminente invasione del cattivissimo Bowser. Mario dovrà fare appello a tutte le sue forze non solo per ritrovare Luigi, ma anche per fermare l’attacco di Bowser, trovando altri alleati. Il film, accolto con favore dalla stampa e dal pubblico, ha prodotto un sequel attualmente in lavorazione.
Silent Hill
Facciamo un passo indietro nel tempo fino al 2006 quando Christophe Gans ha portato al cinema il primo adattamento del videogioco survival horror Silent Hill. I coniugi Rose e Christopher De Silva sono preoccupati per la loro figlia adottiva Sharon, che da qualche tempo manifesta sintomi di sonnambulismo accompagnati dall’ossessiva ripetizione del nome ‘Silent Hill’.
Convinta che la risposta a questi turbamenti sia proprio in quella città, Rose decide di partire nonostante l’opposizione di suo marito. Ma la donna ha un incidente, perde i sensi e si risveglia avvolta da una coltre di nebbia e cenere. Mentre si addentra a Silent Hill, Rose assiste a fenomeni inspiegabili e agghiaccianti, prima di rendersi conto che è completamente isolata e le è impossibile tornare indietro.
La nebbia è uno degli aspetti più caratteristici del gioco e del film, che li lega in maniera indissolubile e ha contribuito negli anni a renderli parte della cultura di massa. Non solo, le atmosfere di suspance del gioco, mutuate in maniere puntuale dal film, lo rendono uno dei migliori adattamenti di videoghi mai realizzati.
Pokémon: Detective Pikachu
Senza dubbio uno degli adattamenti più originali del passato recente, basato su un videogioco che è stato più un fenomeno di massa per ragazzini. I Pokemon hanno davvero segnato un’era e sono ancora estremamente popolari trai bambini. Quest’adattamento inaspettato, che parte dei simpatici animaletti per costruire una storia di avventura adatta a tutta la famiglia, senza risparmiarsi per quello che riguarda l’aspetto del divertimento, è stato davvero una sorpresa, quando è arrivato al cinema nel 2019.
L’adolescente Tim si imbarca in un’avventura per scoprire cosa sia successo, quando suo padre, il geniale detective privato Harry Goodman, scompare misteriosamente. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry,Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso. Equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, Tim e Pikachu uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero.
Oggetto di un paio di progetti cinematografici divenuti iconici nel tempo con protagonista Angelina Jolie, il franchise si è poi rinnovato con un adattamento del 2018 in cui l’impavida Lara Croft è più giovane, meno prosperosa e decisamente più realistica. Il compito è stato affidato ad Alicia Vikander che ha portato al cinema una convincente protagonista di un film d’avventura molto buono. In questo caso, più che un lavoro di adattamento fedele al videogame (la versione del 2013), si tratta di un buon film d’avventura con una protagonista femminile estremamente in gamba e affascinante.
La 21enne Lara Croft, fiera ed indipendente figlia di un eccentrico avventuriero, non ha grilli archeologici per la testa, non filtra gli eventi con intuito e sarcasmo, e tra una lezione e l’altra all’università, non sa ancora cosa fare del proprio futuro. I modi incerti ed empatici della giovane Lara, estranei alla versione più matura del personaggio, rimandano a una base di inesperienza e problemi irrisolti. Uno fra tutti: la scomparsa di suo padre, eccentrico archeologo partito in missione alcuni anni prima e mai più ritornato. Lara, spinta dalla convinzione che il genitore sia ancora vivo, si imbarcherà in un lungo viaggio per mare, che la porterà sulle coste di un’isola misteriosa al largo del Giappone alla ricerca di una tomba leggendaria, ultima destinazione nota di suo padre prima della sua misteriosa scomparsa.
Resident Evil
Datato 2002 è sicuramente uno dei film più noti basati su una serie di videogiochi, oltre ad aver generato il franchise più longevo in termini di tenuta nel tempo. La serie originale si concentra su videogiochi survival horror e include film live action, film di animazione, fumetti, libri, drammi audio e merchandising. In generale, la storia segue focolai di zombi e altri mostri generati da esperimenti sfuggiti al controllo della Umbrella Corporation.
La verità però è che oltre alla generale semplicità ed efficacia della storia, il franchise cinematografico si fonda sull’iconica Milla Jovovich, che presta il volto all’eroina Alice, appositamente creata per il film e vera e propria eroina che si scontra con la Umbrella Corporation, le cui armi biologiche hanno scatenato un’apocalisse zombie.
Prima del previsto, la famiglia si riunirà di nuovo per un ultimo giro di pista in Fast and Furious 11. Iniziata nel 2001 con il suo primo capitolo, The Fast and The Furious, la serie Fast and Furious è diventata la settima serie di film di maggior incasso di tutti i tempi. Dopo dieci lungometraggi distinti che abbracciano diverse storie, il franchise è pronto a tagliare il traguardo ancora una volta. Tuttavia, l’attesissimo undicesimo capitolo ha recentemente ricevuto un incerto aggiornamento della sceneggiatura da parte della star di lunga data e colonna portante del franchise, Tyrese Gibson.
Il clamore attorno al prossimo film del franchise ruota attorno a come abbiamo lasciato le cose in Fast X. Alla fine del film, la ricerca di vendetta di Dante (Jason Momoa) contro Dominic Toretto (Vin Diesel) aveva lasciato il destino di gran parte della famiglia sconosciuto. Parlando del prossimo film in una conversazione sul podcast Happy, Sad, Confused , Gibson ha rivelato di non aver ancora visto il copione di Fast and Furious 11. L’attore ha però aggiunto che non ha ancora visto il copione. L’attore ha tuttavia aggiunto di essere in costante comunicazione con la co-star Diesel e con il regista Louis Leterrier e di essere pronto a mettersi al volante in qualsiasi momento. I commenti di Gibson recitano:
“Non ho ancora letto un copione.Ho parlato con il regista, sono costantemente in contatto con Vin Diesel e fanno davvero bene a tenere a galla questo franchise e nel momento in cui riceverò la chiamata, mi presenterò e cercherò di fare il mio lavoro, sperando che siano ancora contenti di quello che porto in tavola”.
Un Rodeo Finale
Sebbene possa sembrare una notizia poco incoraggiante, non c’è motivo di farsi prendere dal panico. All’inizio dell’anno, Gibson, in una conversazione separata, ha rivelato che le riprese di Fast and Furious 11 inizieranno all’inizio dell’anno prossimo, dando ai creativi del film tutto il tempo necessario per mettere insieme una sceneggiatura degna per l’ultimo film. “A causa dello sciopero, di entrambi gli scioperi, ci sono stati dei veri e propri ritardi nella scrittura e nel mettere in piedi il film. Ho sentito dire che lo faremo partire proprio nel 2025, all’inizio dell’anno“, spiegò Gibson all’epoca. “Penso che in questo momento la pressione sia quella di elevare il film e portarlo ad altri livelli”. E ha aggiunto: “Come avete visto, Gal Gadot e The Rock sono tornati, il che è entusiasmante“.
Oltre a iniziare le riprese all’inizio del prossimo anno, Fast and Furious 11 è ora previsto per l’estate del 2026, dopo essere stato posticipato di un anno. Per l’ultima uscita, il franchise intende tornare “alle origini”, anche se nelle ultime settimane il protagonista della serie Diesel ha sfoggiato una collezione di muscle car Dodge nere, mentre inizia ad allenarsi per tornare a vestire i panni di Dom Toretto.
Eagle Pictures ha diffuso un nuovo inedito e intenso spot di Borderlands, il film scritto e diretto da Eli Roth e basato sull’omonimo videogioco. Il film ha per protagonisti Cate Blanchett, Kevin Hart, Jack Black, Ariana Greenblatt e Jamie Lee Curtis arriva al cinema dal 7 Agosto 2024.
Il popolare gioco di Gearbox ha venduto oltre 75 milioni di copie, con un fatturato netto di oltre un miliardo di dollari. I fan sono entusiasti di vedere la serie di videogiochi di culto adattata per il grande schermo e molti sono curiosi di sapere come la produzione sarà in grado di realizzare il raro stile visivo. Le texture disegnate a mano e i colori luminescenti danno vita a una giocabilità fuori dal comune: ci sono pochi giochi come questo e, da quanto è stato detto sul film, l’esperienza cinematografica sarà ineguagliabile.
In Borderlands Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis (Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente. Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia. Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS. Ad agosto solo al cinema!
Le riprese del film Superman, scritto e diretto da James Gunn si sono concluse da poco e la curiosità nei confronti di questo progetto è alle stelle. Ancora non sappiamo quando sarà possibile vedere un primo trailer, ma di foto dal set ne sono state condivise a bizzeffe sui social. L’unica immagine ufficiale, però, ad oggi resta quella di David Corenswet con indosso il costume di Superman. Un costume che ha fatto a lungo discutere, dividendo i fan in chi lo trova interessante e chi invece una schifezza.
Ad offrire la propria opinione sul costume arriva ora anche un regista che di Superman ne sa qualcosa, ovvero Zack Snyder, che ha portato al cinema il personaggio in L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League. Parlando con The Hollywood Handle, a Snyder è stato chiesto di condividere i suoi pensieri sulla super-tuta molto che vedremo nel Superman di James Gunn. “Io dico: vediamola nel film“, ha risposto in modo un po’ diplomatico.
“Sono interessato a vedere come funziona, sai, come pezzo di narrazione. Sì, ma sono eccitato. Non vedo l’ora di vederlo“. Snyder sembra dunque approvare il costume, suggerendo un dettaglio molto interessante, ovvero che per capire se davvero tale elemento sarà valido bisognerà attendere di vederlo contestualizzato nel film. Solo allora si capirà infatti cosa può davvero raccontarci di questo Superman. Non resta allora che attendere l’uscita del film per poter esprimere un giudizio più completo.
Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Diretta nel 2018 da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, la commedia Metti la nonna in freezer (qui la recensione) rientra nel genere della black comedy, giocando sul confine labile tra legalità e illegalità, tra precariato e sotterfugi, tra sensi di colpa e necessità di sopravvivenza. Tutti elementi che lo hanno reso questo film piacevole e divertente in grado di affascinare il pubblico con leggerezza e irriverenza, pur sollevando una serie di riflessioni sull’attuale società italiana e alcune delle sue problematiche. Anche per questo, il film ha saputo riscuotere un grande successo nelle sale.
Fontana e Stati, una coppia di giovani registi e autori diventati famosi grazie ad alcuni video virali diffusi sul web e ad una serie di cortometraggi, hanno dunque debuttato sul grande schermo della sala cinematografica con quest’opera, distintasi come tra le più apprezzate tra quelle prodotte in Italia nel suo anno. Il film, inoltre, ha il merito di aver proposto una riuscitissima coppia di protagonisti: quella formata da Fabio De Luigi e Miriam Leone.
Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, capace di divertire e far riflettere. n questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Metti la nonna in freezer. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Metti la nonna in freezer
Il film ha per protagonisti Simone Recchia, un finanziere impacciato ma incorruttibile, pronto a perseguire giustizia a tutti i costi, e Claudia, una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna, mentre aspetta da tempo di essere pagata dallo Stato per il lavoro svolto. Quando l’anziana signora improvvisamente muore, Claudia deve trovare un escamotage per evitare la bancarotta e riuscire a sbarcare il lunario. Così, con la complicità delle sue amiche, pianifica una truffa che le permetta di continuare a incassare la pensione della nonna.
Ad interpretare Simone Recchia vi è Fabio de Luigi. L’attore è sempre stato la prima scelta per il ruolo, ma – al momento della proposta – era già impegnato in altri progetti. I due registi hanno dunque aspettato che fosse libero e disponibile per poterlo avere nel ruolo e realizzare il film. Ad interpretare Claudia, invece, vi è Miriam Leone. Per la sua interpretazione, è stata poi candidata ai Nastri d’Argento come Miglior attrice protagonista. Recitano poi nel film Lucia Ocone nel ruolo di Rossana, Marina Rocco in quello di Margie.
Maurizio Lombardi in quello di Rambaudo e Francesco Di Leva in quello di Gennaro. Infine, l’attrice Barbara Bouchet interpreta il ruolo della nonna di Claudia. A riguardo, l’attrice ha dichiarato che, non appena i registi le hanno proposto tale ruolo, ha accettato immediatamente. Stando a quanto da lei chiacchierato, l’attrice voleva infatti liberarsi una volta per tutte dell’etichetta di sex symbol, ottenuta con i suoi ruoli di gioventù, e calarsi invece cnel ruolo di una “vecchia” signora, dimostrando così di saper e poter fare anche altro.
Le location del film: ecco dove è stato girato
Per quanto riguarda le location dove si sono svolte le riprese, la villa dove Claudia abita con la nonna si trova in Via di Ronciglione, a Sutri, in provincia di Viterbo, dove la maggior parte delle scene sono state girate. Nel comune di Castel Sant’Elia, invece, è stata girata la scena in cui Claudia comunica qualcosa di importante alle sue colleghe restauratrici, nella Basilica di Sant’Elia. Il primo incontro tra Simone e Claudia, nel palazzo della Soprintendenza alle Belle Arti, avviene a Roma, nella Casa Madre dei Mutilati e delle Vedove di Guerra. Sempre nella capitale si ritrovano come location il Parco dei Daini e il Cimitero Flaminio.
La storia vera dietro al film
In molti, guardando il film, si sono chiesti se fosse ispirato ad una storia vera. Lo sceneggiatore del film, Fabio Bonifacci, ha rivelato che l’idea iniziale del film è effettivamente stata tratta da uno spunto realmente verificatosi, a partire dal quale Nicola Giuliano, autore del soggetto della pellicola, ha poi concepito il racconto del film e i suoi personaggi. L’uomo, infatti, molto tempo prima aveva letto un articolo su una nonna di Cuneo che era stata messa letteralmente in freezer perché i familiari potessero continuare a ricevere i soldi della sua pensione.
Il trailer di Metti la nonna in freezer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Metti la nonna in freezergrazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Rai Play, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1.
Marvel rimuove un titolo del 2026, “A Real Pain” di Searchlight si sposta a novembre in un importante aggiornamento della programmazione delle uscite cinematografiche della Disney. La Casa di Topolino ha diffuso un aggiornamento importante rispetto al suo calendario di uscita dei film che comprende 11 date di uscita nel 2027 per progetti senza titolo dello studio principale e di Marvel, Pixar e Disney Animation.
per titoli più prossimi, invece, il successo di Sundance di Searchlight “A Real Pain” dello scrittore-regista-star Jesse Eisenberg uscirà ora in edizione limitata il 1° novembre, rispetto al 18 ottobre precedentemente annunciato.
La Marvel ha anche abbandonato un film senza titolo che era stato programmato per il 24 luglio 2026, il che è in linea con il nuovo mandato della divisione del CEO della Disney Bob Iger di ridurre la sua produzione a due o tre lungometraggi all’anno. Insieme a “Doomsday”, la Marvel ha anche film senza titolo programmati per il 13 febbraio 2026 e il 6 novembre 2026.
Curiosamente, “Blade” della Marvel rimane datato per il 7 novembre 2025, anche se il film, annunciato per la prima volta al Comic-Con nel 2019 con la star Mahershala Ali, al momento non ha un regista. Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha affermato che lo studio intende continuare a sviluppare la sceneggiatura per il progetto finché non riterrà che sia pronto, e Feige non ha menzionato “Blade” al Comic-Con quando ha discusso della lista di film Marvel del 2025.
Nel frattempo, la Disney ha ora tre film senza titolo del suo studio principale programmati per l’uscita nel 2025, il che potrebbe preparare il terreno per la presentazione da parte dell’azienda dei suoi prossimi progetti alla D23 Expo il 9 agosto. Ecco l’aggiornamento completo della Disney al suo calendario:
“A REAL PAIN” (Searchlight) previously dated on 10/18/24 moves to 11/1/24 (Limited)
“THUNDERBOLTS*” is the updated title of “THUNDERBOLTS” dated on 5/2/25
UNTITLED DISNEY previously dated on 3/7/25 is removed from schedule
Nel corso della sua filmografia il regista Daniele Luchetti si è distinto per una serie di opere con cui ha esplorato i legami famigliari e sentimentali e ciò che essi provocano di buono e di feroce nell’animo umano. Titoli come Mio fratello è figlio unico, La nostra vita o il suo ultimo Confidenzane sono un esempio. Anche il film realizzato prima di quest’ultimo, Lacci (qui la recensione) – tratto dall’omonimo romanzo del 2014 di Domenico Starnone – esplora tale argomento.
“Quando ho letto per la prima volta Lacci ho trovato domande che mi riguardavano e personaggi nei quali era difficile non identificarsi. Attraverso una storia familiare che dura trent’anni, due generazioni, legami che somigliano più al filo spinato che a lacci amorosi, si esce con una domanda: hai permesso alla tua vita di farsi governare dall’amore? Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non è solo l’amore a unire le persone, ma anche ciò che resta quando l’amore non c’è più.“
E ancora il regista dichiara: “Si può stare insieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l’amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di accompagnarci“. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Lacci. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Lacci
Il film segue la storia di Aldo e Vanda. Siamo a Napoli, dove i due si sposano giovanissimi, per amore e per desiderio d’indipendenza. Dalla loro unione nascono due bambini, Sandro e Anna. Con il passare del tempo, però, Aldo si sente soffocare, crede che il matrimonio lo abbia imprigionato limitando la sua libertà. Attratto così da una giovane studentessa di nome Lidia, all’età di trent’anni, Aldo decide di seguire ciò che lo appassiona davvero: scappa a Roma e abbandona improvvisamente sua moglie e i suoi figli, pur sapendo che quest’avventura non avrà futuro e che il suo posto è a casa con la sua famiglia.
Verso il finale del film, di fronte alla difficoltà di dividersi tra due vite, quella a Roma con Lidia e quella a Napoli con i figli, e soprattutto di fronte alle manifestazioni di malessere da parte di Anna, che soffre per la separazione dal padre, Aldo decide di lasciare Lidia e di tornare da Vanda, con cui resterà fino alla vecchiaia, conservando tuttavia il ricordo della sua amante e continuando a tradire la moglie con altre donne. I “lacci” che avrebbero dovuto tenere insieme la famiglia sono dunque le “armi” di cui marito e moglie si sono serviti per farsi del male a vicenda, procurando sofferenza anche ai propri figli.
Nell’ultima scena di Lacci, questi ultimi, ormai adulti, si recano a casa dei genitori, partiti per una breve vacanza, per dar da mangiare al gatto Labès. Qui hanno modo di confrontarsi sulle proprie vite e sul dolore che le scelte ipocrite dei genitori hanno loro procurato. Nel giungere a nuove consapevolezze a riguardo, Sandro e Anna istintivamente sfasciano la casa di Aldo e Vanda, come forma di sfogo e di vendetta. Sono però consapevoli che nessuno sfogo potrà mai realmente pagarli della spensieratezza di cui sono stati derubati.
Il trailer di Lacci e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Lacci grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Now, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Bastano due parole per capire che il classico del crimine di Brian De Palma del 1987, The Untouchables – Gli intoccabili, si ispira alla realtà: Al Capone.
Nel film, il famoso boss mafioso, interpretato da Robert De Niro, è inseguito da una banda di agenti speciali dell’U.S. Bureau of Prohibition soprannominati The Untouchables – Gli intoccabili. Un gruppo guidato da Eliot Ness, interpretato nel film da Kevin Costner. Gli altri Intoccabili sono Sean Connery nel ruolo di Jim Malone, Andy Garcia nel ruolo di George Stone e Charles Martin Smith nel ruolo di Oscar Wallace.
La sceneggiatura, scritta da David Mamet, è basata sull’omonimo libro di memorie di Ness e Oscar Fraley. Ness morì nel maggio del 1957, poco prima dell’uscita del libro. La sua fama postuma ha raggiunto nuove vette dopo l’uscita del film. Che siate nuovi al film o che vi stiate accontentando di rivederlo, ecco uno sguardo alle storie vere (e non così vere) che stanno dietro a The Untouchables – Gli intoccabili.
Il proibizionismo
Negli Stati Uniti il proibizionismo durò dal 1920 al 1933. Il fuorilegge degli alcolici ha dato potere e ricchezza a criminali organizzati come Capone, che in quel periodo controllava più o meno tutta Chicago. Il film di De Palma inizia con un giornalista che chiede a Capone perché si dichiari semplicemente sindaco.
Nel gennaio 1919 fu approvato il 18° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che vietava la produzione, la vendita e la distribuzione di alcolici. Più tardi, nello stesso anno, i legislatori approvarono il National Prohibit Act, che delineava le modalità di applicazione della nuova legge. La gente la soprannominò subito Volstead Act, in onore del deputato del Minnesota Andrew Volstead, che dirigeva la Commissione Giudiziaria della Camera e supervisionò l’approvazione della legge.
La legge istituì anche la Prohibition Unit, una divisione dell’IRS responsabile dell’applicazione della legge. Secondo The Mob Museum:
[L’unità era composta da agenti che non erano tenuti a sostenere esami di servizio civile, lasciando la porta aperta ai membri del Congresso e ai politici locali per nominare i loro amici, compresi i candidati con un passato discutibile.
Naturalmente, questo lasciava spazio alla corruzione nel processo. E i boss mafiosi come Capone potevano operare con un certo livello di protezione.
L’Ufficio del proibizionismo
Per tutti gli anni Venti, i membri dell’Unità per il Proibizionismo, spesso con l’assistenza delle forze dell’ordine locali, si misero al lavoro per reprimere i contrabbandieri. Il Mob Museum fa notare che alcuni di questi agenti ottennero fama nazionale e altri furono ripresi nei cinegiornali dei cinema.
Nel 1930, l’Unità per il Proibizionismo passò dal Dipartimento del Tesoro al Dipartimento di Giustizia. Assunse un nuovo nome: Bureau of Prohibition. Il Mob Museum osserva che l’escalation di crimini violenti precipitò questo trasferimento al Dipartimento di Giustizia, che era meglio equipaggiato per affrontare mafiosi come Capone.
I veri The Untouchables – gli Intoccabili
Una delle stelle del Bureau fu l’agente speciale Eliot Ness. A soli 26 anni, fu nominato nuovo capo investigativo dell’ufficio di Chicago del Bureau. Secondo l’Enciclopedia Britannica, l’età di Ness era proprio il motivo per cui il Bureau era interessato ad assumere uomini come lui. La loro giovinezza li rendeva “estremamente impegnati e non corruttibili”. Così nacque il soprannome “gli Intoccabili”.
La banda degli Intoccabili era composta da circa 10-15 uomini. L'”ultimo degli uomini di Ness”, Albert Wolff, è morto nel 1998 a 95 anni. Il suo necrologio sul New York Times riporta le sue parole:
Non sono nato per vendermi, non sono fatto così. La paga non era buona, ma non ero costretto a lavorare, ero felice di farlo. A quell’epoca non c’erano molti del mio genere nel dipartimento, e ne ero orgoglioso”.
Negli ultimi anni, Wolff ha lavorato come consulente tecnico per il film di Brian De Palma, mostrando persino a Kevin Costner come impugnare correttamente una pistola. Ma quando il film fu proiettato, si oppose ad alcune rappresentazioni. Riferendosi al famoso incontro di Ness con Capone nel film, Wolff avrebbe detto: “Non è che uno si imbatte in uno come Capone per strada”.
Questo fu solo l’inizio del complicato rapporto del film con la realtà.
Chi era il vero Elliot Ness?
Come i suoi antenati, anche Ness amava la stampa, come mostra De Palma nel film. Lo storico Alex von Tunzelmann nota in un saggio per il Guardian che Ness “era un auto-pubblicitario di prim’ordine”. Ma, come continua von Tunzelmann, questa era praticamente una delle uniche rappresentazioni accurate del vero Ness nel film.
Nel 2014, Neel Tucker ha scritto sul Washington Post che il libro di Ness “è quasi tutta finzione”. La storia degli Intoccabili è riemersa quell’anno dopo che un gruppo di senatori statunitensi ha proposto di intitolare a Ness la sede del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives. Come ha detto l’autore Daniel Okrent al Post, “tanto valeva intitolarla a Batman”.
Il Post riporta che gran parte del racconto di Ness è mitizzato e iperbolico. Nel libro, Ness “evita i proiettili di un sicario, si tuffa da un’auto che cerca di investirlo, prende a pugni dei malviventi, scambia battute con prostitute saccenti e prosciuga l’enorme operazione di Capone”. È il tipo di eroismo audace descritto nel film.
Ness scrisse anche che Capone chiese ai suoi amici di uccidere Ness. A proposito di tali affermazioni, il Post osserva che:
Erano praticamente tutte sciocchezze, ma la gente le amava.
Quindi cosa è successo davvero?
La strategia fiscale
Ness fu un funzionario delle forze dell’ordine molto influente, spesso accreditato di aver contribuito a modernizzare il lavoro investigativo. E ha danneggiato gravemente le operazioni di Capone a Chicago. La verità, tuttavia, diventa oscura quando si discute di quanto merito abbia Ness.
Nel film, Ness è al centro dell’azione: lavora con i procuratori, escogita l’idea della frode fiscale (con l’aiuto di Oscar Wallace) e in seguito convince il procuratore a rimanere sul caso. Ma le cose non sono andate proprio così.
Secondo il Post, Ness e i suoi uomini passarono i “primi sei mesi del 1931 a razziare le birrerie nascoste di Capone”. In seguito si misero al lavoro su un’accusa di contrabbando di 5.000 capi d’accusa contro Capone. Tuttavia, Johnson, il procuratore degli Stati Uniti, che “amava il lavoro di Ness”, optò per un approccio diverso.
I giurati, ragionò Johnson, amavano bere. Ma odiavano le persone che imbrogliavano sulle tasse. Così, piuttosto che tentare l’approccio al contrabbando di Ness, si mise contro Capone per evasione fiscale. La giuria condannò Capone per cinque capi d’accusa e il giudice lo condannò a 11 anni di carcere.
Torna il giorno della settimana da Mediaset dedicato alla cinematografia turca. Dopo Mio figlioe Annem, è ora la volta del film del 2016 Una seconda occasione, scritto, diretto e interpretato da Özcan Deniz. Se i primi due film citati si concentravano però sul rapporto padre-figlio e su quello madre-figlia, in questo caso la vicenda si concentra su due possibili amanti ostacolati però dal proprio passato e da precedenti scottature emotive. Anche in questo caso, dunque, tra leggerezza e dramma si costruisce una vicenda che fa delle passioni umane il proprio motore primario.
Gli appassionati di questo genere potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta, capace di emozionare e far riflettere sull’amore in tutte le sue sfumature. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Una seconda occasione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Una seconda occasione
La vicenda ruota intorno a Yasemin, una professoressa di matematica con un divorzio alle spalle e una figlia adolescente: Cicek. Cemal è invece l’affascinante proprietario di un ristorante di successo, anche lui divorziato. Ha un figlio, Mahmut, che solo di recente è entrato nella sua vita. Scottata da un matrimonio fallito, Yasemin non cerca nuove compagnie maschili, mentre Cemal frequenta numerose donne molto più giovani di lui. Incontratisi in circostanze casuali, dopo un’iniziale ostilità reciproca tra i due sembra nascere un idillio, ma quando lui le chiede di sposarlo, Yasemin sembra intenzionata a respingere la proposta, spaventata all’idea di rivivere ciò che ha già passato col suo primo marito.
Il cast del film
Tra i protagonisti del film si ritrova Özcan Deniz, che oltre a interpretare il ruolo di Cemal, è anche il regista del film. Al di là della passione per la recitazione, il 52enne è un affermato musicista e cantante e ha anche pubblicato molti album musicali di genere pop e folk. Egli ha avviato la sua carriera nel mondo della recitazione solo nei primi anni del Duemila diventando uno dei volti più popolari del grande e piccolo schermo nel suo paese.
Nurgül Yeşilçay, invece, ricoprequi il ruolo di Yasemin, dopo aver debuttato come attrice di teatro per poi approdare anche sul piccolo e grande schermo. Nel corso della sua carriera ha infatti preso parte a molti film per il cinema e serie tv. L’attrice Afra Saraçoglu interpreta invece Cicek, la figlia di Yasemin, mentre Mesut Can Tomay interpreta Mahmut, il figlio di Cemal.
Dove vedere Una seconda occasione in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Trai film cult che ha contribuito a fare la storia del cinema anni ’80, lanciando la carriera di un giovanissimo Kevin Costner, il film Gli intoccabili, diretto da Brian De Palma è interpretato da Costner, Sean Connery, Andy Garcia e Robert De Niro. Ispirato all’autobiografia dell’agente federale Eliot Ness, che aveva già dato vita alla serie televisiva Gli intoccabili con Robert Stack. Ma quali sono i segreti del film di De Palma e quanti dettagli si conoscono del cult datato 1987? Ecco alcune curiosità sul film:
La crudeltà di Al Capone
La scena in cui Al Capone (Robert De Niro) tira fuori una mazza da baseball durante una cena e improvvisamente colpisce a morte uno dei suoi uomini si basa su un fatto reale avvenuto il 7 maggio 1929. Due dei più temuti sicari di Capone, Alberto Anselmi e Giovanni Scalise, avevano ordito un complotto per uccidere Capone e prendere in consegna la sua banda. Capone avuto sentore del tradimento ha invitato tutti i suoi associati ad una cena, tra cui Anselmi e Scalise. Nel mezzo della festa Capone ha tirato fuori una mazza da baseball è a colpito a morte entrambi gli uomini. Una versione diversa della storia vede invece Tony “Joe Batters” Accardo, uno degli sgherri di Capone come l’uomo che ha bastonato a morte i traditori.
Bob Hoskins quasi Al Capone
Brian De Palma ha incontrato Bob Hoskins per un drink a Los Angeles per discutere il ruolo di Al Capone, nel caso la sua prima scelta, Robert De Niro, non avesse accettato il ruolo. Dal momento che De Niro non aveva ancora detto di sì, Hoskins disse a De Palma che era disponibile. Quando De Niro ha finalmente accettato il ruolo, De Palma ha inviato ad Hoskins un biglietto di ringraziamento e lo studio ha pagato Hoskins, che aveva un contratto che includeva un pagamento a prescindere dall’assegnazione del ruolo, la cifra di 200.000$.
Robert De Niro ha insistito per indossare lo stesso stile di biancheria intima di seta che Al Capone indossava, anche se non si sarebbe mai vista su schermo. I produttori conoscendo la reputazione di De Niro come attore ligio al “metodo” lo hanno accontentato. Inoltre rintracciò i sarti originali di Al Capone e si fece confezionare degli abiti identici per il film.
Quattro nomination agli Oscar per Gli Intoccabili
Il film ha ricevuto 4 nomination all’Oscar: Miglior scenografia, costumi, colonna sonora e Miglior attore non protagonista a Sean Connery che svetta su tutti aggiudicandosi l’unica statuetta vinta dal film.
L’incorruttibile Eliot Ness
In una scena, una busta viene lasciata sulla scrivania di Eliot Ness. Si presume che sia una tangente, ma l’importo al suo interno non viene mai rivelato. Nella vita reale, Al Capone promise a Eliot Ness che due banconote da 1.000 dollari sarebbero state sulla sua scrivania ogni lunedì mattina se avesse chiuso un occhio sulle sue attività di contrabbando (un’enorme quantità di denaro all’epoca; più di 30.000 dollari oggi). Ness rifiutò la tangente e negli ultimi anni ebbe difficoltà economiche. Morì quasi senza un soldo all’età di cinquantaquattro anni.
Questione di stile
Il primo piano di Malone e Ness nella scena del giuramento di sangue è stato girato usando una diottria a fuoco diviso. Si tratta di un vetro semiconvesso davanti alla lente vera e propria per rendere una metà miope e l’altra ipermetrope. Il risultato è che il primo piano e lo sfondo (quindi entrambi gli attori) sono a fuoco. L’effetto può essere ottenuto solo quando non ci sono quasi attori né movimenti della telecamera, ed è spesso usato per creare più mistero. Brian De Palma lo ha usato in molti dei suoi film.
Chui Mui Tan, la regista e protagonista di Barbarian Invasion, prima donna protagonista del cinema malese, e Laura Citarella, l’acclamata autrice e produttrice argentina, protagonista alla Mostra del 2022 con Trenque Lauquen e che i Cahiers du Cinéma segnalano come la più potente voce femminile del nuovo cinema argentino, sono le registe 2024 del progetto “Miu Miu Women’s Tales”. I loro film brevisaranno presentati alle Giornate degli Autori sabato 31 agosto alla Sala Perla del Palazzo del Casinò.
Il progetto Miu Miu Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al femminile. Ogni anno Miu Miu, come Creative Partner delle Giornate degli Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti vengono proiettati durante la Mostra, alla presenza delle registe e del cast.
Miu Miu Women’s Tales 2024
La proiezione è seguita nei due giorni successivi da quattro conversazioni, ospitate nello Spazio della Regione del Veneto all’Hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello spettacolo dialogano con il pubblico sul proprio mestiere da un punto di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni: Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara, Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple, Kate Bosworth, Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel, Carla Simón, Maggie Gyllenhaal.
I due film di quest’anno, parte di una collezione ormai diventata un simbolo di eccellenza artistica, sono:
#27 I AM THE BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR di Chui Mui Tan
Malesia, Italia, 2024, 21’
Con Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean Seizure
Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita. Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare liberando la sua forza interiore.
#28 EL AFFAIRE MIU MIU di Laura Citarella
Argentina, 2024, anteprima mondiale
Con Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
Spregelburd, Guillermina Villa Simon
Produzione: HiProduction, El Pampero Cine
In El affaire Miu Miu si raccontano una storia, una donna e un mistero. Una fusione tra un personaggio, un abito e un luogo.
Esordio alla regia di Josh Margolin, THELMA è una struggente commedia d’azione che offre alla candidata all’Oscar® June Squibb (NEBRASKA) il suo primo ruolo da protagonista a fianco di Richard Roundtree (SHAFT). La Squibb, che non ha utilizzato controfigure per gran parte del film, interpreta Thelma Post, un’esuberante nonna di 93 anni che viene raggirata da un truffatore telefonico che si finge suo nipote (Fred Hechinger di The White Lotus). Parte così per una ricerca insidiosa per le strade di Los Angeles, accompagnata da un amico (Roundtree) e dal suo scooter, per reclamare ciò che le è stato sottratto. Nel cast anche Parker Posey, Clark Gregg, Nicole Byer e Malcolm McDowell.
La trama di Thelma
Ispirato a un’esperienza vissuta della nonna di Margolin, THELMA dà un’interpretazione astuta a film action come MISSION: IMPOSSIBLE, mettendo sotto i riflettori una nonna anziana come improbabile eroina d’azione. Con un umorismo contagioso, Margolin utilizza i cliché del genere d’azione in modi esilaranti e adeguati all’età, per affrontare l’invecchiamento con spirito d’iniziativa. Nel primo ruolo da protagonista della sua carriera settantennale, la Squibb interpreta la volitiva Thelma con grinta e determinazione, dimostrando di essere più che capace di prendersi cura degli affari, nonostante ciò che la figlia Gail (Posey), il genero Alan (Gregg) o il nipote Danny credano.
L’idea che un affascinante miliardario sia un viscido patentato non è poi così campata in aria, ma Channing Tatum (The Lost City) alza davvero l’asticella delle stranezze reali nel secondo trailer di Blink Twice. Zoë Kravitz (Big Little Lies) festeggia il suo debutto alla regia con questo thriller horror che segue due donne ignare che si trovano al centro di un gioco perverso sull’isola privata di un depravato magnate della tecnologia. Con la candidata ai BAFTA Naomi Ackie (Whitney Houston: I Wanna Dance with Somebody) nel ruolo di co-protagonista accanto a Tatum, l’ultimo trailer di Blink Twice anticipa l’1% di horror che negli USA il 23 agosto.
Nel nuovo trailer di Blink Twice, Slater King (Tatum) siede per un’intervista in cui rivela al conduttore di essersi preso una pausa dagli occhi del pubblico perché ha trovato il paradiso sulla sua isola privata. Mentre Slater spiega il come e il perché del suo nuovo stile di vita rilassato, gli spettatori vengono introdotti alla Frida di Ackie e alla sua amica Jess (Alia Shawkat). Lavorando come cameriere di cocktail, le donne colgono al volo l’opportunità di una vita quando Slater le invita a trascorrere una vacanza sull’isola con lui e i suoi ricchi amici. Quando la coppia di amici arriva a destinazione, spuntano più di un campanello d’allarme, ma i due continuano a ignorarli come “cose da ricchi” (assolutamente giusto). Tuttavia, mentre le cose si fanno sempre più strane (parliamo di Haley Joel Osment che suona l’ukulele a bordo piscina) e la loro memoria a breve termine inizia a svanire, le due donne iniziano a capire che le loro vite potrebbero essere in pericolo.
Scopri il cast del debutto alla regia di Zoë Kravitz
Certo, la Kravitz è figlia di un’icona del rock e di un’attrice nominata agli Emmy Award (nonché dea assoluta), quindi forse ha avuto un vantaggio nell’entrare nel settore, ma il suo talento ha parlato da solo. Tenendo conto di ciò, non c’è da stupirsi che sia riuscita a coinvolgere così tanti nomi di alto livello per Blink Twice. A completare l’elenco dei candidati sono Christian Slater (Intervista col vampiro), Simon Rex (Red Rocket), Adria Arjona (Hit Man), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Geena Davis (A League of Their Own) e Levon Hawke (The Crowded Room).
Guardate il secondo trailer di Blink Twice qui sopra.
Mentre Longlegs ha stabilito che il 14 è un compleanno sfortunato, i fan nati il 14 avranno una sorpresa. Per celebrare il successo al botteghino del thriller horror di Osgood Perkins, NEON e Atom Tickets offriranno a coloro che sono nati il 14 di un dato mese un biglietto gratuito per l’attuale fenomeno horror. L’offerta esclusiva è disponibile dall’1 al 4 agosto e gli spettatori il cui compleanno cade il 14 (indipendentemente dal mese) devono solo recarsi da Atom per assicurarsi un biglietto gratuito utilizzando i rispettivi codici promozionali.
Definito uno dei film più spaventosi dell’anno, il film horror – scritto e diretto da Perkins – ha raccolto un’enorme attenzione grazie alle sue impressionanti e terrificanti campagne di marketing. Da terrificanti teaser trailer e annunci sui giornali a un sito web inquietante e a un numero di telefono per una rapida conversazione con “l’uomo del piano di sotto”, il team creativo dietro Longlegs ha davvero fatto un passo avanti nel marketing, stabilendo uno standard di marketing inquietantemente alto per tutti i film horror a venire.
Naturalmente, a parte le campagne di marketing, il film è molto orgoglioso delle sue star principali, Nicolas Cage e Maika Monroe. Cage, che ha recitato in Longlegs nel ruolo dell’assassino titolare, non è nuovo a interpretazioni di film horror. Nel frattempo, la Monroe – che interpreta l’agente dell’FBI Lee Harker – è stata acclamata come una delle regine dell’urlo contemporanee, nota soprattutto per il suo ruolo nell’horror soprannaturale It Follows del 2014.
Longlegs è diventato a sorpresa un horror di successo
Longlegs ha continuato a battere record fin dal suo debutto, avendo recentemente superato il titolo di Parasite come film NEON con il maggior incasso al botteghino nazionale di tutti i tempi – un risultato che non era stato raggiunto da nessuna uscita NEON da quando l’acclamata dark comedy thriller di Bong Joon-ho era uscita nelle sale nel 2019. Durante la sua terza settimana di permanenza nelle sale, il film da record è diventato anche il film horror indie che ha incassato di più negli ultimi 10 anni, superando Hereditary e Talk to Me di A24. Con un budget dichiarato inferiore ai 10 milioni di dollari, Longlegs è riuscito ad accumulare 60 milioni di dollari a livello nazionale e 12 milioni di dollari a livello internazionale, per un incasso globale complessivo di poco inferiore ai 73 milioni di dollari.
In un mondo in cui il cinema è spesso ingiustamente diviso in “arte seria” e “intrattenimento”, il MarvelCinematicUniverse si erge come un faro imponente di integrità artistica e gravitas. Non sorprende quindi che quando Harrison Ford, un esempio di eccellenza teatrale, è entrato nel mondo dei supereroi in Captain America: Brave New World, l’ha affrontato con la solennità e la venerazione che merita. Come ha detto eloquentemente lo stesso Ford durante una recente intervista al Comic-Con, il processo di trasformazione in Hulk rosso ha comportato il “fregarsene” e l'”essere un idiota per soldi”.
Le osservazioni ironiche di Ford, catturate al Comic-Con di San Diego, offrono una risposta in linea con i suoi commenti spesso satirici sui suoi principali ruoli in franchising. Parlando con Angelique Jackson di Variety, Harrison Ford ha rivelato le sfumature profonde e filosofiche dell’indossare una tuta di motion-capture per interpretare un personaggio in CGI: “È stato necessario essere un idiota per soldi, cosa che ho già fatto in passato“. Questa profonda intuizione del mestiere di attore ricorda a tutti noi che, proprio come i nobili giullari di un tempo, a volte bisogna abbracciare la follia per rivelare verità più grandi.
Ma non confondiamo l’apertura di Harrison Ford con l’irriverenza. Il MCU, dopo tutto, è il palcoscenico shakespeariano del nostro tempo, dove i più grandi della nostra generazione si confrontano con quesiti morali, lottano con minacce esistenziali e, occasionalmente, diventano verdi e spaccano le cose – o, come può fare Deadpool, indossano due pugni di Hulk e “vanno in città” su se stessi. Ford, un veterano di Hollywood, sa che questi ruoli non richiedono solo abilità fisica, ma anche un profondo impegno nella parte. Immaginate la preparazione psicologica necessaria per incarnare un personaggio la cui motivazione principale è quella di scatenarsi in un colossale mostro rosso e arrabbiato. Stanislavski sarebbe orgoglioso.
In un raro momento di serietà, Harrison Ford ha riconosciuto le peculiarità del processo di recitazione del MCU: “Sto solo dicendo che devi fare certe cose che normalmente tua madre non vorrebbe che tu facessi – o il tuo insegnante di recitazione, se ne hai uno”. Per amore del mestiere, a volte bisogna sacrificare la dignità, come infilarsi in una tuta di motion-capture aderente che lascia poco all’immaginazione“. Ford ha aggiunto che non era sua intenzione denigrare il lavoro e che è rimasto entusiasta dell’accoglienza riservata al primo trailer del film.
In conclusione, noi, umili spettatori, dobbiamo avvicinarci al MCU con lo stesso rispetto e la stessa ammirazione che esso suscita nei suoi attori. L’imminente interpretazione di Ford nei panni del Presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross, un ruolo precedentemente ricoperto con gravitas dal compianto William Hurt, promette di essere una performance epica e vivificante. Mentre Ford dà vita a Hulk il Rosso, ci viene ricordato che anche gli attori più iconici devono a volte danzare con la tecnologia digitale e la sensibilità dei blockbuster.
Quindi, brindiamo al MCU: un terreno sacro in cui i veri attori, come Ford, possono esplorare le profondità del loro mestiere, trasformandosi occasionalmente in giganteschi mostri di rabbia rossa. Captain America: Brave New World uscirà il 14 febbraio 2025.
La serie, che al Lido di Venezia verrà mostrata in tutti i suoi otto episodi, è diretta da Joe Wright (L’ora più buia, Espiazione, Cyrano) e prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle, CINECITTÀ S.p.A. e Sky.
Arriverà nel 2025 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i territori in cui Sky opera in Europa. La distribuzione internazionale è di Fremantle.
A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello, del Nastro d’Argento, della Coppa Volpi a Venezia e del prestigioso Shooting Stars Award al Festival di Berlino.
Come il romanzo, la serie racconterà la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri. Ripercorrerà la Storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Offrirà, inoltre, uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca.
Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti con accuratezza storica, con ogni evento, personaggio, dialogo e discorso storicamente documentato o testimoniato da più fonti.
La colonna sonora è composta da Tom Rowlands, noto anche per essere parte del duo britannico di musica elettronica The Chemical Brothers, tra i pionieri che hanno portato il big beat in prima linea nella cultura pop, scalando le classifiche di tutto il mondo. Pluripremiati, hanno all’attivo 6 Grammy Awards, 1 Brit Award, 1 MTV Europe Music Award e un NMA Award.
Accanto a Marinelli nel cast Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, The Good Mothers, Favolacce) nei panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti (Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico Majorana (Prisma, Favolacce, Padre Pio) interpreta Amerigo Dumini; Lorenzo Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è invece Italo Balbo. E ancora Federico Mainardi (Il ritorno di Casanova, Il mammone) che interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi (The Young Pope, The New Pope, 1992, Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco Vettori (La Belva, Briganti, Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon (Rapito, Esterno notte, Qui rido io, 1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di Giacomo Matteotti; Gianluca Gobbi (Fabrizio De Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi; Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato (La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta Vittorio Emanuele III.
Not Just Music, casa di produzione indipendente e autonoma firma il suo primo lungometraggio di animazione 3D in full CGI “PAPmusic – Animation for Fashion” scritto e diretto dalla cantautrice e artista che infiamma le giovani generazioni sui social LeiKiè, in uscita al cinema dal 26 settembre. “PAPmusic – Animation for Fashion”offre uno sguardo ironico e affascinante sulle dinamiche di una giovane azienda di moda, aprendo una finestra unica sul vibrante mondo della moda milanese. E’ proprio a Milano, capitale della moda italiana, che prende vita l’originale storia della casa di moda PAPmusic il cui nome trae origine dall’abbreviazione comunemente utilizzata nel mondo della moda, “P-A-P”, che sta per prêt-à-porter.
La foto di PAPmusic – Animation for Fashion
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A prestare la voce ai protagonisti del film ci sono alcuni tra i talent più celebri del panorama artistico italiano, tra questi Luca Ward (doppiatore di Il Gladiatore, James Bond) nel ruolo di Giuseppe, CEO dell’azienda, Rudy Zerbi (talent scout, produttore discografico, DJ e conduttore TV) Voce Narrante del film, Marco Mazzoli (attore, conduttore radiofonico e televisivo noto per Lo Zoo di 105) nel ruolo di LUI, LeiKiè, regista del film, nel ruolo di LEI, Jake La Furia (rapper del gruppo Club Dogo e giudice di X Factor) nel ruolo di Max, export manager e miglior amico di LUI, e Tamara Donà (attrice e conduttrice televisiva) voce di Mamita, receptionist dell’azienda e figura sensitiva e misteriosa.
Una commedia romantica e musicale animata curata nei minimi dettagli con uno stile narrativo unico nel suo genere che trascina lo spettatore in un’avventura travolgente realizzata con la tecnica CGI, pronta a conquistare il pubblico con la sua combinazione di moda, musica e comicità. Un lavoro durato più di 10 anni dall’ideazione, allo sviluppo dello storyboard fino alla produzione di oltre 50 personaggi, centinaia di comparse, ricerca di look stravaganti ispirati ai colori e al mood della Pop Art. Inoltre alcuni dei più iconici centri urbani italiani da Roma, alle antiche rovine di Pompei fino al romantico Ponte dei Sospiri di Venezia sono stati ricreati in maniera spettacolare e con un’attenzione ai dettagli che offre una rappresentazione visiva unica.
PAPmusic – Animation for Fashion, il poster
Questa combinazione di elementi visivi accattivanti con una colonna sonora ispirata alla musica pop italiana rendono “PAPmusic” un’esperienza cinematografica immersiva che cattura l’essenza dello stile italiano, omaggiando la creatività e l’innovazione che hanno reso l’Italia un punto di riferimento mondiale nel settore della moda e dell’arte. Una storia “universale” di passione, creatività e collaborazione.
“PAPmusic – Animation for Fashion” rappresenta un connubio unico tra Musica, Moda, Design, Animazione e Patrimonio Artistico Italiano, creando una narrativa coinvolgente e vibrante che riflette l’energia e la creatività del settore della moda e invita il pubblico a riconoscere e valorizzare l’unicità di ogni individuo e la bellezza delle differenze, trasmettendo un messaggio che esalta le diversità e incoraggia tutti a credere nei propri sogni. È un invito a celebrare la moda come forma d’arte ed espressione personale, promuovendo al contempo un messaggio di inclusività e innovazione.
La trama di PAPmusic – Animation for Fashion
Una nuova casa di moda italiana PAPmusic, insieme al suo giovane team eclettico e divertente, lancia una nuova collezione moda. Amori, contrasti caratteriali e dinamiche lavorative si intrecciano continuamente, sostenute da ritmo incalzante e divertente, con numerosi colpi di scena. Al centro della storia c’è il rapporto amoroso ma sempre conflittuale tra LUI e LEI che sono rispettivamente il direttore commerciale e la stilista dell’azienda. Episodi divertenti, intrecci amorosi, dinamiche lavorative e tanta musica accompagnano una narrativa giovane e serrata, catalizzando la visione del film dall’inizio alla fine
Generazione Fumetto esplora il mondo di questo universo immaginario attraverso interviste ad alcuni degli artisti più rappresentativi e seguiti del panorama italiano, diversi per stili e background, ma tutti nati negli anni ’80 e che sono stati in grado di utilizzare il proprio lavoro come veicolo di espressione personale, critica politica e sociale e identità individuale: Mirka Andolfo, Giacomo Bevilacqua, Rita Petruccioli, Sara Pichelli, Maicol & Mirco, Sio e Zerocalcare.
Video Credits Valmyn
Generazione Fumetto permette di avvicinarsi ai fumettisti non solo come artisti talentuosi e unici, ma anche come persone con passioni, sogni, valori forti e particolarità: le interviste avverranno prima nelle loro abitazioni, per coglierli nella loro quotidianità e osservarli durante le fasi operative del processo creativo, per poi spostarsi nelle fumetterie di fiducia, dove gli artisti sveleranno opinioni, fonti di ispirazione e motivazioni, creando un dialogo virtuale anche con altri nomi del mondo del fumetto italiano e internazionale.
Ma il viaggio non si limiterà ai soli artisti; il documentario farà conoscere da vicino anche le loro fanbase, i loro editori, gli specialisti, i curatori e le figure di maggiore spicco di questo mondo/industria che, quasi unico nel panorama culturale e letterario, ogni anno accresce la sua influenza e popolarità, rendendo il fumetto uno dei linguaggi fondamentali per raccontare il nostro presente.
Generazione fumetto, la trama
Generazione Fumetto è un documentario intimo e approfondito che esplora l’evoluzione, l’influenza e le prospettive del fumetto italiano contemporaneo. Partendo da 7 artisti emblematici della nuova generazione – Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua (Keison), Michael Rocchetti (Maicol & Mirco), Simone Albrigi (Sio), Mirka Andolfo, Sara Pichelli e Rita Petruccioli – il film indaga lo status del fumetto come linguaggio artistico, la sua evoluzione, il suo impatto sulla cultura, e le possibili traiettorie future.
M. Night Shyamalan arriva nelle sale il prossimo fine settimana con il suo ultimo thriller claustrofobico: Trap. Invece di intrappolare il pubblico in un rifugio nella foresta come Bussano alla porta o in uno zoo sotterraneo come in Split, stavolta il regista gioca con l’ambientazione affollata di una sala da concerto. Trap segue Cooper (Josh Hartnett), un padre che porta la figlia adolescente Riley (Ariel Donoghue) a un concerto della pop star immaginaria Lady Raven (Saleka Shyamalan). Come rivelato nei trailer, l’intero concerto è in realtà un’operazione di stangata per catturare Cooper, che in realtà è un serial killer noto come “Il Macellaio”.
A differenza della maggior parte dei thriller con assassini, il pubblico entra dunque in Trap sapendo fin dall’inizio chi è l’assassino. Parlando con ComicBook, il regista M. Night Shyamalan, ha spiegato la decisione di rivelare la sua identità giò nel materiale di marketing, sottolineando che la trama del film è sempre stata concepita in modo che le vere intenzioni di Cooper fossero trasparenti fin dall’inizio. “La parte veramente interessante e malvagia del film è che voi siete lui“, ha detto Shyamalan.
La storia, infatti, raccontata attraverso la prospettiva di Cooper, ovvero dell’assassino a cui si dà la caccia. “Questa è stata la cosa che mi ha spinto a farlo. Abbiamo visto milioni di storie di serial killer, ma dire che tu sei lui e che questa è la tua vita nel giorno in cui potresti essere catturato è una novità“. Non resta a questo punto che attendere l’uscita del film in sala per scoprire come è stato gestito questo processo di immedesimazione e a quali risultati porterà.
Josh Hartnett in Trap.
Tutto quello che sappiamo su Trap
Il film ruota intorno ad un padre e una figlia adolescente che partecipano a un concerto pop e si rendono conto di essere al centro di un evento oscuro e sinistro, dove il protagonista si svelerà essere qualcosa di diverso dal genitore affettuoso che si credeva. Come classico nel cinema di Shyamalan, c’è però da attendersi qualche altro colpo di scena e plot twist che scuota le certezze degli spettatori.
Scritto e diretto da M. Night Shyamalan, Trap è interpretato da Josh Hartnett, Ariel Donoghue, Saleka Shyamalan, Hayley Mills e Allison Pill. Il film è prodotto da Ashwin Rajan, Marc Bienstock e M. Night Shyamalan. Il produttore esecutivo è Steven Schneider. Il direttore della fotografia è Sayombhu Mukdeeprom (“Chiamami col tuo nome“). La production designer è Debbie de Villa (“Ti odio, anzi no, ti amo!“).
Il montaggio è di Noëmi Preiswerk e le musiche sono di Herdĭs Stefănsdŏttir (“Bussano alla porta“). Il supervisore musicale è Susan Jacobs (“Old“); la costumista è Caroline Duncan (“Old“). Il casting è a cura di Douglas Aibel (“Asteroid City“). Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e arriverà nelle sale italiane a partire dal 7 agosto 2024.
Maia Mitchell, Belmont Cameli e Peter Stormare sono entrati a far parte del cast di Until Dawn, l’adattamento cinematografico di Sony Screen Gems e PlayStation Productions del videogioco horror di successo. Come riportato da THR, tre si aggiungono a Ella Rubin, Michael Cimino, Ji-young Yoo e Odessa A’zion nel cast della produzione, le cui riprese inizieranno a metà agosto. David F. Sandberg, che ha diretto l’ultima volta Shazam! Furia degli Dei, torna al genere horror con questo progetto e si riunisce al suo sceneggiatore-produttore di Annabelle 2: Creation, Gary Dauberman.
Di cosa parla Until Dawn?
Uscito per la prima volta nel 2015, Until Dawn è un videogioco horror interattivo che segue otto amici e nemici che vengono riuniti in un remoto rifugio di montagna. Con scenari di vita o di morte che presentano un misterioso assassino, wendigo cannibali, una funivia e una grotta mineraria di vecchia data che si riverbera nel presente, i membri del gruppo devono lottare contro le loro paure se vogliono sperare di superare la notte tutti interi.
Non è chiaro come la versione cinematografica affronterà il compito di tradurre i numerosi percorsi e scenari di Until Dawn, ma l’adattamento è stato descritto come una terrificante lettera d’amore al genere horror, incentrata su un cast corale. Non è chiaro nemmeno chi Maia Mitchell e Belmont Cameli interpreteranno. Tuttavia, secondo gli addetti ai lavori, Stormare riprenderà il ruolo del terapeuta Dr. Hill, in un richiamo al gioco.
“Desideravo tornare a fare horror dopo Lights Out e Annabelle 2: Creation, e questo film esplora i molti grandi sottogeneri dell’horror per creare l’esperienza più terrificante possibile”, ha detto Sandberg in una dichiarazione a The Hollywood Reporter. “Catturando l’essenza del gioco ma con nuovi personaggi, serve come una grande introduzione stand-alone al mondo per i nuovi arrivati e offre qualcosa di nuovo che i fan del gioco apprezzeranno“.