Dread ha svelato il trailer
ufficiale di Among the Living, il suo
prossimo dramma horror indipendente, che arriverà in sale USA
selezionate il 30 settembre. Il video presenta un fratello
-e-sorella mentre lasciano la città e si recano in campagna a
seguito di un’epidemia di zombi. Among the
Living è scritto e diretto da Rob Worsey. Il
film indipendente post-apocalittico è interpretato d a Dean
Michael Gregory, George Newton e Melissa Worsey. Among the Living è
prodotto da Worsey, Kate Humphries e Oliver Mitchell. Al momento il
film non ha una distribuzione in Italia.
“Rimasto bloccato in campagna
all’indomani di un’epidemia mortale, il fratello maggiore Harry
combatte per proteggere sua sorella minore, Lily, mentre cerca
disperatamente di trovare rifugio con il padre“, si legge
nella sinossi. “Harry e Lily sono determinati a
sopravvivere al loro viaggio mentre si sforzano di evitare una
popolazione infetta con setedi sangue e la maggiore
minaccia di altri sopravvissuti“.
Amsterdam,
l’ultimo lungometraggio dell’acclamato regista e sceneggiatore
David O. Russel, arriverà il 27 ottobre
2022 nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney
Company Italia. Il video presenta le conseguenze di una scena
apparentemente caotica che coinvolge
Christian Bale,
John David Washington e i personaggi di
Margot Robbie. Mostra Malek che alza accidentalmente
la voce per impedire ai personaggi di
Anya Taylor-Joy e
Margot Robbie di litigare.
Il film dei 20th Century Studios
parla di tre amici, anche se il cast annovera molti nomi di spicco,
tra cui Christian Bale,
Margot Robbie,
John David Washington, Rami Malek, Zoe
Saldana, Mike Myers, Timothy Olyphant, Michael Shannon, Chris
Rock, Anya Taylor-Joy, Andrea Riseborough, Matthias Schoenaerts,
Alessandro Nivola, Taylor Swift e Robert De
Niro. Il film è ambientato all’inizio del 20° secolo, che
a giudicare del trailer mostrato nel corso del panel vanta
l’atmosfera rock-and-roll assurda e i picchi della commedia
poliziesca di Russell, American Hustle. L’uscita di Amsterdam
in Italia è prevista il 27 ottobre 2022.
Universal Pictures USA ha diffuso
il primo trailer di Knock
at the Cabin , l’annunciato nuovo horror di M.
Night Shyamalan, basato sul romanzo horror di Paul
Tremblay.
Knock At The Cabin sarà scritto e diretto da M.
Night Shyamalan, che di recente ha diretto il thriller drammatico
della Universal Old, che ha incassato oltre 90 milioni di
dollari in tutto il mondo. Il nuovo progetto sarà prodotto da
Shyamalan e Ashwin Rajan attraverso la loro Blinding Edge Pictures
insieme a Marc Bienstock e Steven Schneider.
Knock At The Cabin vedrà protagonista Dave Bautista, attualmente in produzione per
Guardiani della Galassia Vol.
3. Successivamente apparirà in altri film di
alto profilo come Thor:
Love and Thunder, Knives
Out 2 e Dune: Part
Two.
Il film
Knock At The Cabin segna l’ultima collaborazione
tra Shyamalan e la Universal con cui ha già lavorato in occasione
di
The Visit, Split e
Glass. I
contenuti di alto livello di Shyamalan hanno costantemente
catturato l’attenzione del pubblico di tutto il mondo per quasi due
decenni, avendo accumulato oltre 3,3 miliardi di dollari in tutto
il mondo. Tuttavia, non tutti i suoi film hanno ricevuto
feedback positivi poiché alcuni dei suoi lavori hanno ottenuto
recensioni negative sia dalla critica che dal pubblico, tra
cui Lady in the Water del
2006, The Happening del 2013
, The Last Airbender del 2010
e After Earth del 2013 .
Black
Adam è stato oggetto di polemiche a causa del
fatto che ha riportato riferimenti a Justice
League del 2017. Di recente è stato
rilasciato un nuovo trailer per il film con protagonista
Dwayne Johnson, il contributo video riportava
diversi filmati da altri film del DCEU: Aquaman, Birds
of Prey, Batman
v Superman e la versione originale di Justice
League. Tuttavia, il trailer è stato rimosso
dai social media e dal canale YouTube di Warner Bros.’ e
successivamente ricaricato senza tracce del film di squadra del
2017.
La mossa è arrivata dopo che il
trailer è stato accolto con critiche online a causa del filmato
della versione di Justice
League di Joss Whedon. In particolare,
un’inquadratura di Steppenwolf (Ciarán Hinds) che
attacca la Terra in tempi antichi, un assalto compiuto da Darkseid
nella Justice League di Zack Snyder. Alcuni fan
sono rimasti dispiaciuti dal trailer che ha riconosciuto quella
versione del film.
Dopo la pioggia di critica, la star
di Black
AdamDwayne
Johnson ha twittato una versione rivista del trailer,
scrivendo “corretto” nella didascalia insieme a un’emoji
“pugno”:“Corretto. Molto prima del mondo degli eroi e
dei cattivi, [‘Black
Adam’] governava tutto. Un dio senza pietà e potere nato dalla
rabbia. [L’uomo in nero] uscirà nei cinema di tutto il mondo… un
mese da oggi. 21 ottobre”.
Come accennato, la nuova versione
rimuove tutti i riferimenti a Justice
League. Tuttavia, non include nemmeno
filmati della
Justice League di Zack Snyder. Invece, sostituisce la
scena di
Steppenwolf con un’inquadratura di un fulmine che colpisce le
persone in una struttura simile a una grotta, che sembra provenire
da Black
Adam. L’aggiornamento è stato ben accolto da
molti utenti. La situazione apre una domanda interessante
riguardo al DCEU più ampio:
Il canone della Justice
League di Zack Snyder è al DCEU?
La canonicità di Justice League di Zack
Snyder è stato un argomento intrigante sin da prima
della sua uscita nel 2021. Il film è stato accolto molto meglio del
suo predecessore (detiene un voto “Fresco” del
71% su Rotten Tomatoes vs. 39% di Justice
League ” punteggio “Marcio” ). Ha anche offerto
un’esplorazione più approfondita del suo team titolare grazie alle
sue quattro ore di autonomia, il che lo farebbe sembrare il
candidato ideale da inserire nel DCEU principale.
Nonostante ciò, tuttavia, il film non fa effettivamente parte
della continuità del franchise. Lo ha confermato lo stesso
regista Zack Snyder, che ha spiegato durante un’intervista del
marzo 2021 a Deadline :
“Quando ho iniziato
questo processo, la Warner Bros mi ha detto che considerano il
taglio cinematografico come un canone per il loro universo DC che
vogliono costruire e che la mia versione sarà sempre come questa
versione non canonica del mondo esterno. Sono tipo, va bene, sai, è
la tua IP, è il tuo universo, ovviamente, questa è la tua
decisione. All’epoca in cui abbiamo realizzato il film, quando la
storia è stata scritta e in qualche modo sviluppata, il piano era
di realizzare altri due film di “Justice League” mentre questi
altri film da solista stavano girando”.
Inoltre, Rolling Stone ha
rivelato nell’agosto 2022 che la WB
considera Justice League del 2017 la
versione ufficiale del film: “In un segno
significativo di quanto lo studio stia cercando di prendere le
distanze da Snyder, una fonte dice che la regista di documentari
Leslie Iwerks ha recentemente chiesto la licenza clip della
“Justice League” del 2021 per un film sulla storia della DC e gli è
stato detto che c’è solo una “Justice League”: l’incarnazione del
2017″.
La prima clip del nuovo episodio di She-Hulk: Attorney at Law di domani è
ora online e sembra che tra Titania (Jameela Jamil) e Jennifer
Walters (Tatiana
Maslany) sia tutt’altro che finita con dopo
l’esito del caso giudiziario della scorsa settimana. L’influencer
superpotente si presenta al matrimonio di un’amica di Jen e non
perde tempo a inimicarsi la sua nemesi. Il cattivo gioca come se la
sua presenza fosse pura coincidenza, il che fa solo sembrare pazza
la reazione di Jen di fronte agli altri ospiti. Alla fine Jen
riuscirà a uscire da Hulk e a darci la rivincita che tutti stavamo
aspettando? Diciamo che è una scommessa abbastanza sicura!
She-Hulk: Attorney at Law è l’annunciata
serie tv
Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei
Marvel Comics che debutterà
su Disney+. La
serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con
protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark
Ruffalo.
La serie che racconta gli
avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili
a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica
Gao e si basa sul personaggio di Jennifer
Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono
diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al
fianco Kevin Feige. In She-Hulk:
Attorney at Law protagonisti sono Tatiana
Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim
Roth. Mark
Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce
Banner.
I Marvel Studios hanno
acquisito i diritti del franchise X-Men nel
2017 durante la fusione Disney/Fox. Sono
passati cinque anni, e mentre Kamala Khan è stato
confermato come il primo mutante conosciuto del MCU
in Ms.
Marvel, siamo ancora chiaramente
lontani dal vedere gli Uncanny X-Men in questo mondo
condiviso.Allo stato attuale, non pensiamo che il
team si riunirà in tempo per Avengers:
Secret Wars, ma una nuova voce
condivisa da Screen
Geekafferma di aver appreso alcune nuove
informazioni sui piani dei Marvel Studios.
Secondo il sito (e per ora lo prendiamo con le pinze),
gli Astonishing X-Men diJoss
Whedon e John Cassaday saranno usati come
base per l’eventuale riavvio. Inteso come una correzione di
rotta per la serie dopo la desolante corsa
di New X-Mendi Grant
Morrison, il titolo ha visto la squadra abbracciare di nuovo
l’essere supereroi, abbandonando la pelle nera per i costumi
colorati.Il roster era composto da Ciclope, Emma
Frost, Wolverine, Beast, Shadowcat e Colossus, mentre
la serie introduceva anche Armor. L’obiettivo
principale era la squadra che cercava di impedire a una razza
aliena di distruggere la Terra, insieme alla Danger Room che
prendeva vita per ucciderli e una cura mutante che veniva rivelata
al mondo.
Se Joss
Whedon non avesse lasciato cadere la palla al balzo
conJustice
League e fosse stato circondato
da affermazioni dannose su comportamenti inappropriati sui set dei
suoi film e programmi TV, siamo sicuri che ai Marvel Studios
sarebbe piaciuto che scrivesse e dirigesse
questo riavvio diX-Men.Dopotutto, ha
consegnato loro due successi con The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron.Contrapporre gli X-Men del MCU a una minaccia cosmica o persino
a una Danger Room senziente differenzierebbe questo film da quello
che Fox ha prodotto. Questo elenco sarebbe anche una boccata d’aria
fresca, mescolando personaggi che saranno familiari ai fan con
quelli che non hanno mai avuto la possibilità di brillare
prima. Vale anche la pena notare che il
Professor X non faceva parte di questa iterazione degli
X-Men.Cosa ne pensi di un film
ispirato a Astonishing
X-Men ?
Avatar èstato rilasciato nel
lontano 2009, il che significa che saranno passati 13 anni quando
finalmente Avatar: la
via dell’acqua arriverà nelle sale
questo dicembre. C’è molta attesa intorno al sequel, anche se
non possiamo fare a meno di chiederci se il seguito arriverà troppo
tardi.
Dopotutto, ci sono bambini e
adolescenti che non erano nemmeno nati quando è stato lanciato il
primo film, mentre anche i fan più sfegatati del franchise sembrano
essersi allontanati da Pandora negli anni che sono
passati. I film sui supereroi sono anche molto più popolari ora
rispetto al 2009 (un anno dopo l’uscita diIron Man), quindi è ancora
possibile che Avatar: la
via dell’acqua abbia
successo? Come ci si potrebbe aspettare, il
regista James Cameron si è posto la stessa
domanda.
“Penso che avrei
potuto fare un sequel due anni dopo e farlo esplodere perché le
persone non si relazionavano con i personaggi o con la direzione
del film”, ha detto Cameron
al New York
Times“La mia esperienza
personale va in questo modo: ho realizzato un sequel chiamato
Aliens, sette anni dopo il primo film. È stato molto ben accolto.
Ho realizzato un sequel chiamato Terminator 2 sette anni dopo il
primo film. Ha fatto un ordine di grandezza di più, in entrate, di
il primo film”.“Ero un po’
preoccupato di aver allungato troppo il legame, nel nostro mondo
moderno e frenetico, con Avatar 2 in arrivo 12 anni
dopo”,
riconosce. “Fino a quando non abbiamo
rilasciato il teaser trailer e abbiamo ottenuto 148 milioni di
visualizzazioni in 24 ore. C’è quello che si vedeva poco ma ci si
chiedeva in linea di principio, che è: ‘Wow, non lo vediamo da
molto tempo, ma ricordo quanto sia bello era
allora.”“Questo gioca a nostro
favore? Non lo so”, ha concluso
Cameron. “Credo che lo
scopriremo.”
Per stuzzicare l’appetito del pubblico, Disney/20th Century
Studios rilascerà Avatar nelle sale il 23 settembre. Per quanto
riguarda Avatar: La via dell’acqua, che arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 16 dicembre.
Come molti di voi sapranno il riavvio dei Fantastici
Quattro dei Marvel Studios
ha recentemente trovato un regista in Matt Shakman
(WandaVision,
The Boys) e il film in uscita ha ora arruolato un
team di sceneggiatori per lavorare alla sceneggiatura.
Secondo Deadline,
Jeff Kaplan e Ian Springer hanno
aderito al progetto. Secondo quanto riferito, il duo di
sceneggiatori è stato coinvolto nel film da prima che Shakman fosse
scelto come timoniere della produzione e ha “delineato dove questa
prossima serie di film si inserirà nel Marvel Cinematic
Universe insieme al presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige“.
Kaplan e Springer sono i nuovi ragazzi del quartiere, ma si
usa definire due ragazzi emergenti ad Hollywood e sono descritti
come “una delle coppie di sceneggiatori più interessanti di
Hollywood che ha venduto una serie di copioni nell’ultimo anno”.
Uno di questi progetti è la commedia della Warner Bros.
Disaster Wedding, che ha recentemente arruolato il
regista di Palm SpringsMax Barbakow come
timoniere.
A che punto è il nuovo film sui Fantastici
Quattro
Le voci sul casting
circolavano da un po’, ma Feige ha chiarito durante il recente D23
Expo che nessuno era stato contattato per ricoprire i ruoli di Reed
Richards, Sue Storm, Ben Grimm, Johnny Storm o nessuno degli attori
di supporto. Il boss dei Marvel Studios ora si concentrerà sul
mettere insieme l’ensemble insieme a Shakman.La
grande domanda è:
John Krasinski tornerà come Mr. Fantastic dopo
essere apparso come personaggio in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.Sam Raimi ha definito il casting della star
di A Quiet
Place un “servizio per i fan”
durante il tour stampa del sequel, il che sembrerebbe suggerire che
verrà cercato un attore diverso per questo
riavvio. I dettagli della trama sono ancora un
mistero, ma Feige ha confermato che questa non sarà un’altra storia
di origine per la prima famiglia della Marvel.
Fantastici
Quattro, il film
Fantastici
Quattro uscirà nei cinema l’8 novembre 2024 e darà il
via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici
Quattro è in lavorazione da tempo, con il regista di
Spider-Man: No Way HomeJon
Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il
film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Il
pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici
Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
John Krasinski interpreta il Reed Richards
multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a
interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel
mistero.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.
Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Regista versatile come pochi,
Ridley Scott ha nei
decenni dato vita a importantissimi film di diverso genere. Uno di
quelli per cui è più ricordato, oltre alla fantascienza, è il
colossal storico. Rientrano in questo titoli come Il gladiatore, I duellanti,
Robin Hood e Exodus – Dei e re. Un altro
suo acclamato lungometraggio di questo genere è anche
Le crociate – Kingdom of Heaven, da lui
diretto nel 2005. Un’opera in cui Scott ha nuovamente dato prova di
tutta la sua grandezza, dando vita ad un’ossessiva cura per le
immagini e per la ricostruzione storica e scenografica.
Un desiderio di grandezza che ha
portato il film a superare le tre ore di durata, poi ridotte e a
due e venti per la versione cinematografica. Il film che Scott
vuole che sia ricordato è però proprio la Director’sCut, all’interno della quale sono naturalmente presenti
più scene ma anche più elementi utili al racconto e al suo cuore
tematico. Tra impressionanti scene di battaglia e momenti più
intimi e delicati, il film si configura così un ricco ritratto di
eventi storici attualizzati a tematiche particolarmente
contemporanee come il neocolonialismo, lo scontro tra civiltà, il
rapporto tra comunità cristiana e mussulmana, il rifiuto degli
estremismi e, naturalmente, anche le ripercussioni post 11
settembre 2001.
Le crociate – Kingdom of
Heaven si affermò dunque come un film a suo modo anche
controverso. Pur non replicando il successo di Il
gladiatore, questo è da molti ritenuto un titolo
particolarmente più importante e profondo, accuratezza storica o
meno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Le crociate – Kingdom of
Heaven: la trama del film
Ambientato nella Francia del 1184,
il film ha per protagonista Baliano di Ibelin, un
maniscalco francese ricercato per omicidio. Nel tentativo di
nascondersi ed evitare una condanna, egli si imbatte nel padre
Goffredo, cavaliere diretto in Terra Santa, dove
si trovano i suoi possedimenti. Nel viaggio verso Gerusalemme,
tuttavia, i due si trovano attaccati dai gendarmi francesi e
Goffredo rimane ferito a morte. Prima di morire, tuttavia, egli fa
pronunciare a suo figlio il giuramento del Cavaliere. Baliano si
ritrova così insignito di tale titolo, che comporta anche il dovere
di difendere il re di Gerusalemme. Giunto in Terra Santa, Baliano
si unisce dunque alla crociata contro Saladino,
intenzionato a dimostrare come la guerra religiosa sia risolvibile
senza violenza.
Le crociate – Kingdom of
Heaven: il cast del film
Per il suo colossal, Scott si è
avvalso di numerosi attori di grande fama internazionale. Il primo
tra questi, nei panni del protagonista Baliano, è l’attore
Orlando Bloom. Egli,
che aveva da poco terminato le riprese di Troy, era
inizialmente restìo a recitare in un altro film storico. Si
convinse solo quando seppe che il regista sarebbe stato Scott. Per
assumere il ruolo di Baliano, egli si è poi allenato nell’uso della
spada ed ha anche guadagnato diversi chili di muscoli per risultare
più imponente. Nei panni della fascinosa principessa di
Gerusalemme, Sibilla, vi è invece l’attrice Eva Green, mentre
Liam Neeson è Goffredo,
padre di Baliano. L’attore, che non sapeva nulla delle crociate,
iniziò a studiarle dopo aver ottenuto il ruolo.
Nel film vi è poi il premio Oscar
Jeremy Irons nei panni
del conte Tiberias, personaggio ispirato a Raimondo III di Tripoli,
mentre Saladino è impersonato dall’attore siriano Ghassan
Massoud. Sono poi presenti anche David Thewlis nei panni
del cavaliere ospitaliere e Marton Csokas in
quelli di Guido di Lusignano. Brendan Gleeson è il
sanguinario Rinaldo di Chatillon, mentre Ian
Glen, noto per il ruolo di Jorah Mormont in Il Trono
di Sapde, interpreta qui Riccardo I d’Inghilterra.
Edward Norton è stato
brevemente considerato per il ruolo di Guido, ma dopo aver letto la
sceneggiatura ha fatto pressioni per il ruolo di Re Baldovino. Egli
risulta però irriconoscibile, poiché ha il volto sfigurato e
coperto da una maschera.
Le crociate – Kingdom of
Heaven: la vera storia e le differenze con il film
Come anticipato, nel dar vita al suo
film Scott ha cercato di essere quanto più accurato e fedele
possibile ai veri personaggi ed eventi qui raccontati. Nonostante
ciò, diversi sono gli elementi romanzi e che si discostano dalla
realtà storica. Ad esempio, il personaggio di Baliano è
probabilmente quello più soggetto a modifiche dell’intero film. Il
suo effettivo coinvolgimento nella difesa di Gerusalemme contro
Saladino fu marginale, ma egli era un vero cavaliere piuttosto che
il fabbro omicida mostrato nel film. Si racconta invece in modo
accurato il suo probabile viaggio dall’Europa, descrivendo le sue
interazioni diplomatiche con il leader saraceno, Saladino.
Quest’ultimo personaggio, invece, è
rappresentato in modo molto fedele alla realtà storica, tanto nelle
azioni quanto nelle sue idee. Tale ritratto ha infatti entusiasmato
la comunità araba. Parte importante del film sono poi le
rappresentazioni dei combattimenti medievali. In questi il film si
dimostra estremamente accurato: armi, armature e equipaggiamento
d’assedio sono ricreati con un’attenzione particolarmente acuta ai
dettagli, mentre le scene di battaglia campale e d’assedio sono
accurate nella rappresentazione della brutalità. I principi
medievali della cavalleria sono ben rappresentati e danno agli
spettatori un’eccellente percezione di come funzionava il sistema
europeo.
Le crociate – Kingdom of
Heaven: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Le
crociate – Kingdom of Heaven è infatti disponibile
nel catalogo di Rakuten TV, Netflix, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno mercoledì 21 settembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Con l’acquisizione della
Fox da parte della Disney, i
Marvel Studios hanno
riacquistato i diritti su migliaia di personaggi delle serie degli
X-Men e dei Fantastici Quattro.
Che ci si creda o no, però, ci sono ancora più di 900 eroi e
cattivi che rimangono off limits a causa del fatto che la
Sony Pictures è proprietaria di
Spider-Man e di tutti i personaggi associati
all’arrampica-muri. Prevediamo che il Peter Parker
di Tom Holland rimanga parte del MCU anche in futuro,
ma se gli ultimi anni ci hanno insegnato qualcosa, è che non ci
sono garanzie che l’accordo rimanga in vigore. Forse la mancanza
più grande, però, è che i Marvel Studios non possono scegliere i
personaggi che vogliono.
Con questo in mente, ComicBookMovie non ha potuto fare
a meno di considerare i molti eroi e cattivi legati
all’arrampica-muri che starebbero molto meglio se chiamassero casa
lo stesso mondo dei Vendicatori. Se i Marvel
Studios potessero riappropriarsi di questi personaggi, il
loro futuro sarebbe molto più roseo e l’impatto che potrebbero
avere sul MCU sarebbe
significativo.
1Green Goblin
Nonostante quanto visto in Spider-Man: No Way Home, la priorità dei
Marvel Studios sembra essere quella di concentrarsi su cattivi mai
visti prima sul grande schermo. Tuttavia, un tempo i fan erano
convinti che Norman Osborn fosse il misterioso
“Benefattore” di cui si parlava per la prima volta in
Ant-Man and The Wasp. Ora sappiamo che nel
MCU non c’è
nemmeno un Norman, quindi questo, in parole povere, non accadrà
mai.
Tuttavia, se i Marvel Studios avessero avuto
accesso al villain fin dall’inizio, non possiamo neanche
immaginarci ciò che avrebbero potuto fare con questo personaggio.
Avremmo sicuramente scoperto di più sul Regno Oscuro così come sul
suo periodo a capo dei Vendicatori Oscuri. In definitiva, però, non
possiamo lamentarci troppo di ciò che ci ha regalato la stupenda
performance di Willem Dafoe!
Dal 26 al 28
settembre negli UCI Cinemas arriva Moonage
Daydream, un’esperienza cinematografica senza
limiti di genere basata su una delle rockstar mondiali più iconiche
di tutti i tempi, destinata a essere uno dei momenti culturali più
importanti dell’anno.
Il regista candidato al premio
Oscar Brett Morgen, autore di Cobain: Montage of Heck,
realizza Moonage
Daydream con molte immagini inedite di concerti,
un’odissea spaziale audiovisiva che non solo illumina l’eredità
enigmatica di
David Bowie, ma rappresenta anche una guida per condurre una
vita soddisfacente e significativa nel ventunesimo secolo. Il
lungometraggio, distribuito da Universal Pictures, ha il pieno
sostegno della David Bowie Estate e contiene molti dei suoi brani
più importanti, oltre a filmati di concerti mai visti prima
d’ora.
Le multisala che proietteranno
Moonage Daydream dal 26 al 28 settembre
sono: UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari
(BA), UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Meridiana
Casalecchio di Reno (BO), UCI Casoria (NA), UCI Certosa (MI), UCI
Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FE), UCI Firenze
(FI), UCI Fiume Veneto (PN), UCI Fiumara (GE), UCI Seven Gioia del
Colle (BA), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI
Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM),
UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI
Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Perugia (PG), UCI Piacenza
(PC), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna
Savignano su Rubicone (FC), UCI Roma Est (RM), UCI Sinalunga (SI),
UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR), UCI Villesse (GO).
UCI Bolzano (BZ), UCI Catania (CT),
UCI Palermo (PA) e UCI Luxe Palladio (VI) lo proietteranno
il 26 e 27 settembre.
Oggi giorno è sempre più facile
imbattersi in prodotti cinematografici o seriali provenienti da
ogni parte del mondo. Grazie alla nuova ondata di interesse nei
confronti delle produzione audiovisive di paesi fino a qualche anno
fa trascurati, è infatti possibile imbattersi in prodotti
provenienti dalla Corea del Sud, dall’India o, in particolare,
dalla Turchia. Le serie turche, infatti, sono
diventate sempre ricorrenti nei cataloghi delle principali
piattaforme streaming o nei palinsesti televisivi. Si tratta di
opere ricche di passioni, suspense e storie al confine tra passato
e presente. Per non perdere i titoli migliori oggi esistenti, ecco
un elenco delle migliori serie turche da vedere in
Italia.
Serie TV turche su Netflix
Come noto, Netflix è sempre più impegnata nel proporre nel
proprio catalogo prodotti provenienti da paesi e contesti diversi,
favorendo così quello scambio culturale su cui si fonda la civiltà.
Negli ultimi anni, in particolare, il celebre colosso dello
streaming ha puntato molto sulle serie turche, le quali hanno
trovato il loro posto di rilievo nell’ampio catalogo. Ecco un
elenco delle migliori serie turche suNetflix:
The Protector. Dotato di poteri mistici grazie
ad un talismano, un giovane commerciante si lancia in un’importante
missione per combattere forze oscure e risolvere un mistero
relativo al suo passato. Su Netflix è possibile ritrovare questa
serie turca di genere fantascientifico, composta da 4 stagioni per
un totale di 32 episodi. In breve, è diventata una delle produzioni
seriali turche più apprezzate tra quelle presenti su Netflix.
Love 101. Un gruppo di adolescenti tenta in
ogni modo di impedire alla loro amata insegnante di lasciare la
città. I ragazzi decidono di aiutare la donna a cercare l’amore
mentre provano a trovare la loro strada. Maggiormente adatta ad un
pubblico di adolescenti, questa serie composta da 2 stagioni è un
altro titolo di produzione turca particolarmente apprezzato facente
parte del catalogo di Netflix.
Spinta dalla vendetta, Mia, umana diventata vampira, decide di
battersi contro Dmitry, uno spietato capo dei vampiri in cerca di
un oggetto che garantisce l’immortalità. Per chi è appassionato di
vampiri e serie turche, Immortals è il titolo giusto da
guardare. Tra horror, dramma, azione e tanta suspense, questa serie
ad oggi composta da 8 episodi è una delle punte di diamante di
Netflix.
Black Money Love. Omar, un ufficiale di
polizia, ed Elif, figlia di un importante mafioso della città, si
incontrano quando la fidanzata di lui e il padre di lei vengono
uccisi. Insieme, cercano di capire le motivazioni di questi
delitti. Black Money Love è in assoluto uno dei prodotti
che, pur se a distanza di anni dalla sua conclusione, avvenuta nel
2015, ha trovato grande popolarità grazie al suo arrivo su
Netflix.
Un’addetta alle pulizie disperata, alla ricerca del marito
scomparso, inizia a scoprire il modo attraverso il quale poter
ottenere le risposte di cui ha bisogno. Un giallo in piena regola,
composto ad oggi da una sola stagione di sei episodi. Per tutti gli
amanti del genere, Fatma è una delle migliori serie turche
che si possono trovare su Netflix.
The Gift. Una giovane donna, che fa la
pittrice ad Istanbul, intraprende un viaggio alla scoperta dei
segreti universali di un sito archeologico in Anatolia, mentre fa
luce sul suo passato. Serie thriller composta da 3 stagioni per un
totale di 24 episodi, The Gift è un adattamento del
romanzo Dünyanın Uyanışı di Şengül Boybaş, che offre
affascinanti risvolti di genere thriller.
Mezzanotte a Istanbul. In uno storico hotel di
Istanbul, un giornalista viene improvvisamente catapultato nel
passato e deve impedire lo svolgimento di un complotto che potrebbe
cambiare il destino della Turchia moderna. Serie turca prodotta nel
2022, Mezzanotte ad Istanbul è composta ad oggi di una
sola stagione di otto episodi. Grazie alla sua storia ricca di
suspense, è però divenuto in breve uno dei prodotti turchi più
celebri su Netflix.
A Istanbul alcune persone trascendono le barriere
socioculturali e stabiliscono profondi legami, mentre le loro paure
e i loro desideri si intrecciano in modi inaspettati.
Ethos è un’altra popolare serie turca, molto apprezzata in
patria, dove ha però scatenato anche forti polemiche per via di
riferimenti politici e sociali relativi alla Turchia.
Una giovane fan si insinua nella redazione di un conduttore
veterano, ma presto si confronta con il lato oscuro dell’ambizione,
dell’invidia e del desiderio di essere visti e conosciuti. Su
Netflix dal giugno del 2022, anche questa serie ha avuto molto
successo in Italia, in particolare per via del modo intrigante in
cui esplora i lati oscuri della nostra contemporaneità.
The Club. Nella cosmopolita Istanbul degli
anni ’50, una madre con un passato travagliato lavora in un locale
notturno per ritrovare i contatti e aiutare la figlia ribelle che
non è riuscita a crescere. Avvincente dramma storico ambientato in
una Turchia profondamente diversa da quella odierna, The
Club è in assoluto una delle serie turche più ammalianti tra
quelle presenti nel catalogo di Netflix.
Serie TV turche da vedere in
Italia
Negli ultimi anni le serie e le
soap opere turche hanno ottenuto grande successo in Italia. Con le
loro storie particolari, macchiate da quella cultura propria della
Turchia che suscita da sempre un certo fascino, queste serie si
sono affermate come vere e proprie rivali dei principali titoli
italiani o statunitensi. Per chi ne è un appassionato, ecco le
migliori serie turche da vedere in Italia:
Bitter Sweet – Ingredienti
d’amore. Nazli è una giovane ed ambiziosa cuoca che sta
ancora studiando per poter realizzare un giorno il suo grande
sogno: aprire un ristorante giapponese. Il destino la mette di
fronte a scelte e passioni non semplici. In assoluto la serie turca
più conosciuta in Italia, che con la sua storia d’amore ha fatto
innamorare innumerevoli spettatori. La serie, inoltre, ha il merito
di aver fatto diventare l’attore Can Yaman un
autentica celebrità nel nostro paese.
Daydreamer – Le ali del
sogno. Sanem è una giovane
neolaureata la cui vita prende una svolta radicale quando inizia a
lavorare in una prestigiosa agenzia pubblicitaria. Lì incontrerà
Can, uno dei figli del titolare dell’azienda di cui si innamorerà
irrimediabilmente. Commedia romantica composta da 161 episodi,
questa serie è stata trasmessa su Canale 5 fino al maggio 2021. Tra
i protagonisti si ritrova il celebre Can Yaman e l’attrice
Demet Özdemi.
Wrong – Lezioni
d’amore. Ezgi è una ragazza determinata a trovare un po’
di stabilità nella vita, dopo essersi lasciata alle spalle tutte le
sue relazioni sbagliate. Özgür, il suo vicino di casa nonché ricco
barista, si offrirà di aiutarla a trovare l’amore dandole dei
consigli ma, tra una chiacchera e un’altra, i due finiranno per
innamorarsi. È questa un’altra delle più celebri soap opere turche
che in Italia hanno trovato grande popolarità. Anche qui tra i
protagonisti vi è Can Yaman, nel ruolo di
Özgür.
Come Sorelle.
Ipek, Deren e Cilem sono tre donne che, in seguito al ritrovamento
di una misteriosa lettera, scoprono di essere sorelle.
Incontrandosi per la prima volta, le tre decidono di scoprire come
mai il loro rapporto sia state tenuto nascosto fino a quel momento.
I segreti di famiglia, però, possono essere più pericolosi del
previsto. Un’ottima serie turca di genere mistery che ha
trovato in Italia grande successo.
Terra amara.
Zuleyha e Yilmaz sognano di sposarsi, ma la loro vita si trasforma
in un incubo quando un ricco criminale cerca di abusare della
giovane donna e Yilmaz, proteggendola, uccide il criminale. Da quel
momento, sono fuggiaschi in una terra di impunità. Tra le più
popolari soap opere turche, Terra amara ha ottenuto grande
successo in Italia grazie al suo passaggio su Canale 5, proponendo
storie che uniscono melodramma e thriller.
Il 23 settembre
dalle ore 19:30 Fabrique du Cinéma torna a
Borgo Ripa per la presentazione del 37esimo numero
della rivista trimestrale del nuovo cinema italiano, con la
copertina di Eduardo Scarpetta, uno dei giovani
attori italiani più in ascesa degli ultimi anni.
Fabrique inaugura l’autunno con un imperdibile
evento dal vivo tra mostre di pittura e fotografia, proiezioni di
cortometraggi e film alla presenza del cast, live concert e dj
set.
Appuntamento alle ore 19:30 con
l’aperitivo per l’inaugurazione delle mostre di quattro giovani
artiste: Sara Zaffignani, Lucia Caputo, Claudia Montesi e
Clementina Aliberti. Si continua alle ore 21:00 con la proiezione
degli short-movie Nostos (2021), diretto
da Mauro Zingarelli con Aurora Giovinazzo, e
Diorama (2021) diretto da Camilla
Carè.
A seguire la presentazione del film
N.E.E.T. (2021) di Andrea
Biglione con Caterina Murino, Pietro de Silva, Chiara Vinci e
Alice Luvisoni e di Ti mangio il cuore (2022) di Pippo
Mezzapesa – attesissimo debutto sul grande schermo di
Elodie presentato alla Mostra del Cinema di
Venezia – nel cast anche Francesco Patanè, Francesco Di Leva e
Giovanni Anzaldo. Segue la presentazione del film Princess
(2022) di Roberto De Paolis, film di apertura della sezione
Orizzonti al festival di Venezia, e della serie Amazon Prime
PRISMA di Ludovico Bessegato,
presentata Fuori Concorso al Locarno Film Festival 2022.
Alla conduzione della serata la giovane attrice Paola
Bettinaglio (Futura, Supereroi).
Alle ore 22:40 il concerto di
Ainè, giovane punto di riferimento della scena RnB
e soul italiana, e dalle ore 23:30 il dj set con i vinili di
Valerio Diggiu. Su Fabrique du Cinéma N.37 la
coppia di registi Andrea Brusa e Marco Scotuzzi
con l’opera prima Le voci sole, protagonista un inedito
Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Ampio spazio
anche la fotografia con la consueta rubrica di Graziano Panfili,
dedicata alle immagini di musicisti jazz scattate da Andrea
Boccalini, e con un ritratto del fotografo e direttore
della fotografia Marco Pieroni e l’anteprima del
suo nuovo lavoro Black is white.
Inoltre: un focus di Stefania
Covella su TikTok e il cinema, illustrato dalla
brillante matita di Mattia Distaso, mentre Doralice Pezzola
intervista il regista e drammaturgo Alessandro
Blasioli, esponente di un teatro civile e impegnato.
L’etichetta Four Flies Records, che recupera
colonne sonore degli anni Sessanta-Settanta ed è amata da registi
come Quentin Tarantino, è al centro dell’approfondimento di Silvio
Grasselli. E ancora: riflettori puntati sui nuovi talenti della
recitazione con Filippo De Carli, Emma Valenti, Aurora
Moroni e Pierluigi Gigante ritratti da Gioele
Vettraino.
Apple e Selena Gomez hanno annunciato che il
documentario “Selena Gomez: My Mind & Me“, diretto
e prodotto da Alek Keshishian (“A letto con Madonna”), uscirà in
tutto il mondo il 4 novembre su Apple
TV+.
Dopo anni sotto i riflettori,
Selena Gomez raggiunge una fama
inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una
svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario
unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni
attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di
singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45
miliardi di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno
ha ricevuto una nomination ai Grammy per il suo primo EP
interamente in spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo
nella serie acclamata dalla critica “Only
Murders in the Building“, in cui recita con Steve Martin e
Martin Short.
Alek Keshishian ha
diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico
film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora
oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.
Questo film segna il secondo progetto di Apple con i produttori
Lighthouse Management + Media e Interscope Films, dopo la
collaborazione per il documentario nominato agli Emmy Award “Billie
Eilish: The World’s a Little Blurry”.
Dopo l’annuncio dell’uscita in sala
il prossimo 28 ottobre, ecco finalmente il trailer di Dampyr,
il film che inaugura il
Bonelli Cinematic Universe e che è basato sul personaggio
inventato da Mauro Boselli e Maurizio
Colombo.
Opera prima di Riccardo
Chemello, Dampyr è stato scritto da
Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto
Ostini e Mauro Uzzeo e vede nel cast
Wade Briggs, Stuart Martin (Army
of Thieves), Frida Gustavsson (Vikings:
Valhalla),Sebastian Croft
(Heartstopper), David Morrissey (The Walking
Dead).
Dampyr – il film
Svelati oggi il trailer e
il poster del fantasy action Dampyr,
l’opera prima di Riccardo Chemello, una co-produzione Eagle
Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di
fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon
Box, tratta dell’omonimo fumetto di culto.
Distribuito da Eagle
Pictures, Dampyr
uscirà nelle sale italiane il 28 ottobre, in contemporanea con la
premiere mondiale con cast che si terrà al Lucca Comics and Games.
Il film inaugurerà infatti la serata di apertura del celebre
community event dedicato al mondo dell’entertainment.
Dampyr,
girato interamente in lingua inglese, è una produzione
impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo
primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte
le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer
Giorgio Gregorini, Premio Oscar per il Miglior
Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer
Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur),
Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer
(Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”),
Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator
(“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of
Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume
Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer
sono Roberto Proia, Vincenzo
Sarno, Andrea Sgaravatti.
Il film, basato sulla
serie a fumetti creata da Mauro Boselli e
Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro
Boselli, Giovanni Masi, Alberto
Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto
internazionale in cui Dampyr
è Wade Briggs (Still Star Crossed,
Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart
Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing
Lines”) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld
Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco,
David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The
Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian
Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories:
The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke
Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates
of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The
Batman).
Il film racconta la
genesi del personaggio, pubblicata da Sergio Bonelli Editore nel
2000 sui primi due albi dei 300 di cui è finora composta la serie a
fumetti in edicola ogni mese, lasciando così aperta la porta al
primo franchise italiano completamente in lingua inglese.
DAMPYR è ambientato durante la guerra dei Balcani, nei primi
anni Novanta, e segue le vicende di Harlan. Perseguitato da
orribili incubi, Harlan sbarca il lunario fingendosi un Dampyr
(nella mitologia slava, un essere mezzo umano e mezzo vampiro)
capace di liberare i villaggi da quelle che i superstiziosi
abitanti ritengono ingenuamente terribili maledizioni legate al
mondo dei vampiri. Ma quando viene convocato dai soldati attaccati
da creature assetate di sangue, Harlan scopre la verità: lui è
davvero un Dampyr. Mentre cerca di affrontare un
terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a
gestire i suoi poteri e scoprire le sue origini. Ad accompagnarlo
una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.
Sergio Bonelli
Editore (SBE) è uno degli editori di fumetto più importanti al
mondo e DAMPYR è uno dei personaggi più longevi e di
successo della Casa editrice, la cui direzione editoriale è
affidata a Michele Masiero. Il Bonelli Cinematic Universe si
inserisce nell’ambito del progetto di Bonelli Entertainment, il
braccio produttivo dedicato allo sviluppo di progetti
cinematografici e televisivi basati sui suoi personaggi, amati da
generazioni di lettori, come la serie animata “Dragonero”, una
co-produzione internazionale insieme a Rai Kids, Power Kids e
NexusTV, e il live-action di 10 episodi in una coproduzione tra SBE
e Atomic Monster di James Wan dedicato a Dylan
Dog.
Appuntamento nelle sale
cinematografiche di tutta Italia e a
Lucca Comics & Games il 28 ottobre.
Lo abbiamo visto per
l’ultima volta affrontare la sua morte ineluttabile alla fine di
Rogue One: A Star Wars Story, ma era chiaro che quel
personaggio aveva molto da dire, e così dal 21 settembre, arrivano
su Disney+ i primi tre episodi di
Andor, la serie dedicata al
ribelle Cassian (con il volto di Diego Luna), ancora prima che diventasse
tale.
A differenza di tutti
gli altri prodotti Lucasfilm per la piattaforma,
Andor ha una struttura molto più articolata già in
fase di annuncio, e questo fa sperare nell’esistenza di un piano
articolato, sia produttivo che narrativo, per lo show. Si tratta di
24 episodi divisi in due stagioni, la prima delle quali ci
posiziona in un mondo che non ha legami diretti con il franchise
principale di Star
Wars, e che racconta la storia presule di un
in-betwee-quel, come all’epoca venne definito in maniera
un po’ artificiosa
Rogue One.
Quando è ambientato Andor?
Andor è uno
spy-thriller, ambientato 5 anni prima degli eventi che vedranno
protagonisti i ribelli rubare le mappe della Morte Nera, un’epoca
piena di pericoli, inganni e intrighi, dove Cassian intraprenderà
il cammino destinato a trasformarlo in un eroe ribelle.
A differenza di quanto
visto con The
Book of Boba Fett o con Obi-Wan
Kenobi, più di recente, Andor esplora
l’universo di Star Wars da un punto di vista
diverso, insolito per un universo che racconta della grande
battaglia tra Lato Chiaro e Lato Oscuro. Il focus di Andor è sulle
persone comuni che subiscono impotenti l’influenza dell’Impero,
sulle loro vite “piccole” ma che possono sovvertire le forze della
galassia, dopotutto lo stesso Cassian è una piccola spia, un uomo
che cerca di trovare la propria strada in un mondo difficile e
ostile.
Un approccio realistico
L’approccio realistico
della serie è una delle caratteristiche fondamentali che la
differenzia dal resto della produzione Lucasfilm a
tema Star Wars e il cui merito va rintracciato nella penna di
Tony Gilroy, creatore dello show e già familiare
con il personaggio interpretato da Diego Luna, dal momento che aveva firmato
anche la sceneggiatura di
Rogue One. La sua scrittura solida e ancorata alla
realtà trova in Andor uno sbocco che sembra
inedito ma che in realtà influenza e trasforma il punto di vista
sulla galassia lontana lontana.
La serie sarà dunque,
sì, popolata da creature, riferimenti e personaggi collaterali che
riportano alla mente l’universo di riferimento, ma seguirà
principalmente le vite di quelli su cui non si punterebbe mai, sui
quali non pesano cammini e destini di Forza, e che sgomitano ogni
giorno per trovare la propria via. Il look della serie è quindi
ruvido, randagio, così come il nostro protagonista, che, al momento
dell’incontro con il pubblico, è ben lungi dall’essere l’eroe che
finirà per diventare.
Il cast di Andor
Accanto a Diego Luna, una costellazione di volti noti e
meno noti che danno vita e corpo a personaggi ci faranno sentire a
casa o che si faranno scoprire episodio dopo episodio:
Stellan Skarsgård, Forest Whitaker, Denise
Gough, Fiona Shaw, Genevieve O’Reilly, Adria Arjona e
Faye Marsay.
Se il ritmo iniziale
potrebbe scoraggiare lo spettatore, già dal secondo e terzo
episodio la storia prende piede e diventa lo spy thriller promesso
in fase di annuncio del progetto.
Andor
è una vera e propria ventata d’aria fresca nell’ambito
dell’universo di Star Wars e delle sue varie
produzioni per lo streaming; lontano da spade laser e poteri della
Forza, la serie si pone l’obbiettivo di raccontare tutto un’altro
aspetto della galassia e lo fa con la solita impeccabile qualità
produttiva, con una scrittura agile e accattivante e con degli
interpreti dedicati ed efficaci.
Il regista islandese Baltasar Kormákur ha spesso e
volentieri con i suoi film raccontato situazioni estreme,
riflettendo attraverso di esse e i personaggi protagonisti, sui
limiti del corpo umano. Film come The Deep, Everest e Resta con me sono
esempi ideali a riguardo e a questi titoli si aggiunge ora anche
Beast, con protagonista l’attore Idris Elba. Il
film, al cinema dal 22settembre,
non prevede però pericolose scalate in montagna né viaggi in mare
aperto ai limiti del possibile, bensì uno scontro con la natura
selvaggia. Girato nella savana sudafricana, Beast porta
infatti i protagonisti a scontrarsi con un ferocissimo leone.
Come ormai risaputo, non sono i
leoni ad andare a caccia, bensì le leonesse. Ai leoni spetta invece
il ruolo di difendere il branco, anche a costo della propria vita.
Il leone protagonista del film fallisce questo intento e vede i
suoi simili venire massacrati da un branco di bracconieri.
L’animale sviluppa a questo punto un desiderio di vendetta tale nei
confronti dell’essere umano, che inizia ad attaccare e uccidere
senza distinzione chiunque finisca sul suo percorso. Tra i
malcapitati vi sono anche il dottor Nate Samuels e
le sue figlie Meredith e Nora,
intenti a fare un safari insieme per metabolizzare la recente
scomparsa della moglie e madre. Padre e figlie dovranno dunque
trovare il modo di salvarsi mentre ricercano il loro legame
perduto.
La natura sfida l’uomo, ma con qualche novità
Beast è ascrivibile ad un
filone di film noti come “men vs. nature”, di cui uno dei
massimi capolavori è proprio Lo squalo di
Steven Spielberg. Da questo titolo
ad oggi sono stati realizzati innumerevoli film di questa
tipologia, ogni volta con animali diversi pronti a mettere a dura
prova l’esistenza umana. Il leone è tra questi, essendo già stato
al centro di film come Prey – La caccia è aperta (2007) e
Prey – La preda (2016). Diverso è però il modo in cui
viene raccontato nel film di Kormákur. Se nei due titoli poc’anzi
citati questo è il vero e proprio elemento di rottura
dell’equilibrio nella convivenza tra uomo e natura, in
Beast tale elemento è invece incarnato dall’uomo.
Si tratta di un cambio non
indifferente, certamente al tempo con le nuove sensibilità, che non
demonizza l’animale ma va invece a ribadire la dannosità
dell’azione umana quando si intromette nel regolare svolgersi della
natura. L’oggetto di insulti da parte degli spettatori non sarà
dunque il leone, che per quanto rappresenti la principale minaccia
per i protagonisti è qui dotato di buone motivazioni per ciò che
compie, bensì i bracconieri che hanno alterato il suo status quo.
Visto da questa prospettiva, Beast acquisisce un valore in
più, lasciando inoltre aperta la domanda su chi possa davvero
essere la “bestia” del titolo.
Sharlto Copley, Iyana Halley, Idris
Elba e Leah Sava Jeffries in una scena di Beast.
Leoni, padri e figlie… e i limiti della scrittura
Naturalmente Nate e le sue figlie
non hanno alcuna colpa a riguardo e ciò consente al film di avere i
suoi eroi umani per cui spingere a fare il tifo. Un tifo che
potrebbe anche verificarsi, se non fosse che le azioni compiute dai
tre personaggi sfidano fin troppo la sospensione dell’incredulità
dello spettatore. Se c’è un punto su cui Beast è
principalmente carente è proprio la costruzione dei suoi personaggi
umani, i quali dicono e compiono cose fin troppo forzate, oltre ad
essere guidati da una necessità di elaborare un lutto e le mancanze
del padre che mal si incastrano con il resto del racconto,
emergendo sempre in momenti inappropriati.
Ciò li porta a stridere in modo
evidente rispetto a quanto sta avvenendo, poiché affrontati sempre
di petto, in modo esplicito, senza che si abbia poi la sensazione
di un effettivo progresso a riguardo. Un film a suo modo simile
come Crawl –
Intrappolati aveva saputo invece trattare molto
meglio la dinamica tra padre e figlia. Da questo punto di vista,
risulta dunque molto più convincente la caratterizzazione
psicologica del leone. Fortunatamente Idris Elba, da
bravo attore qual è, riesce a far avvertire meno questi limiti
della sceneggiatura Jaime Primak Sullivan, il
quale in generale non sembra riuscire a gestire le molteplici
sfumature tematiche e di tono inserite nel racconto.
Beast, buon intrattenimento tra regia ed effetti
speciali
Messi da parte questi problemi di
scrittura, Beast riesce comunque ad offrire un godibile
intrattenimento, merito in particolare della regia di Kormákur e
della fotografia del premio Oscar Philippe
Rousselot. I due trovano infatti il giusto modo di
raccontare per immagini la difficile situazione dei protagonisti,
puntando in particolare su di una serie di eleganti piani sequenza
che permettono di conferire una certa continuità all’azione e allo
spettatore di potersi sentire ancor di più accanto ai protagonisti,
provando dunque paura insieme a loro. Ancor di più, però, si
sfrutta il potenziale di uno spazio esteso come la savana, nella
quale risulta difficile individuare il leone prima che questi
sferri il suo attacco.
L’insegnamento di Lo
squaloviene qui in parte recuperato, con il
leone che meno si vede più fa paura. Gli attacchi non sono dunque
molti e quelli che ci sono restituiscono nella maggior parte dei
casi quel senso di sorpresa e terrore che ogni film di questo
genere aspira a suscitare. È dunque un peccato che tali aspetti più
legati all’azione non riescano ad amalgamarsi a dovere con le parti
più introspettive del film. Il loro è uno scontro che, pur vedendo
trionfare l’azione, limita fortemente il potenziale del film, che
non riesce dunque ad essere più di quello che ci si aspetterebbe da
un prodotto simile. Forse, però, vedere Idris Elba
intento a fare a pugni con un leone potrebbe bastare a garantire a
Beast una certa popolarità.
In Wanna, la nuova
serie Netflix in arrivo sulla piattaforma dal 21 settembre,
viene raccontata la storia dal boom al crollo della regina delle
televendite, Wanna Marchi. Divisa in quattro episodi, la
miniserie di Alessandro Garramone appare come
l’ultima grande televendita che la Marchi – insieme alla figlia
Stefania Nobile – mette in scena. Il mondo delle
televendite ci viene mostrato in tutto il glorioso sfarzo degli
anni ’80, delle prime reti private e la comparsa dei primi
esponenti di questo settore.
Wanna Marchi,
presuntuosa, eccentrica e testarda è stata la prima donna in un
mondo dominato da uomini a entrare di prepotenza all’interno degli
schermi televisivi. La sua vita è sempre stata caratterizzata
dall’umiltà e dalla povertà, figlia di una famiglia di contadini di
cui, ci tiene lei stessa a specificare, va molto fiera. La Marchi
si sposa giovane, appena 18 anni, con Raimondo
Nobile, un rappresentante di liquori. Inizia così la
scalata sociale di Wanna Marchi tra eccessi,
ricatti e sofferenza.
Wanna, la trama
Lungo i quattro episodi che
compongono la miniserie Netflix ci sentiamo come trasportati agli
inizi degli anni ’80. I racconti dei colleghi della
Marchi sono tutti diversi. Raccontano che Wanna
all’inizio poteva apparire così sfrontata e talvolta anche
maleducata nei confronti della sua clientela ma il rovescio della
medaglia era tutt’altro. La Marchi, con la sua
personalità dalle mille sfaccettature, ha imparato a farsi strada
da sola. Si inventa il lavoro pur di portare a casa i soldi
necessari per il mantenimento dei suoi figli. Così inizia a
truccare i defunti all’obitorio, poi lavora nei centri estetici,
fino a quando non apre un negozio tutto suo a Ozzano. Il piccolo
paesino nel cuore dell’Emilia-Romagna non è pronto, però, a tutte
queste eccentricità. Una sua collaboratrice racconta che le persone
entravano in negozio e venivano screditate dalla stessa Marchi per
determinate problematiche fisiche.
Wanna Marchi ha
costruito se stessa sulla base di questo personaggio così fuori
dalle righe. Ed è così che ha costruito anche il personaggio della
figlia Stefania Nobile. Cresciuta a pane e
televendite la figlia maggiore della Marchi inizia la sua carriera
all’età di 15 anni. Stefania è solo una delle
tante persone che sono finite – più o meno consapevolmente – nella
rete di Wanna
Marchi. Ma nella serie non si parla solo della truffa
per la quale è stata poi giudicata in tribunale. In quattro episodi
assistiamo a un vero e proprio album dei ricordi. Alcuni positivi
altri negativi, ma sempre vissuti a testa alta dalla
Marchi. Dal tentato omicidio da parte del marito
fino all’associazione con la criminalità organizzata, la regina
delle televendite ha avuto a che fare con un mondo molto più grande
di lei.
La capacità di catturare il
pubblico
L’innegabile arte oratoria della
Marchi l’ha resa non solo la regina delle
televendite ma l’amica delle casalinghe degli anni ’80-’90. Non
c’era una sola persona all’epoca che non avesse acquistato le sue
promesse o che avesse sposato i suoi ideali. Così Wanna
Marchi entra prepotentemente nelle case degli italiani,
nei salotti televisivi più importanti incontrando esponenti di
spicco come Maurizio Costanzo e Pippo Baudo. Ma questo castello di
carte si scontra presto con le prime difficoltà. Giunti al giro di
boa della miniserie assistiamo al fallimento dell’attività della
Marchi, una delle sue tante attività. I debiti sono talmente tanti
da coprire che è costretta a chiudere il negozio di Ozzano.
Questo fallimento sarà solo un
pretesto per spingersi più in alto. Arriviamo così alla costruzione
di una nuova vita per Wanna Marchi e
Stefania Nobile. Entrate nelle grazie di un nobile
conosciuto in Sardegna, madre e figlia si re-inventano non
abbandonando il loro palcoscenico principale: le televendite.
Questa volta non vendono più “scioglipancia” e prodotti estetici,
vendono la magia e consigli di vita. Ad aiutarle in questo loro
nuovo percorso si aggiunge una terza figura: Mario Pacheco
do Nascimento. Il benessere dell’anima e la fortuna queste
sono le promesse che il sodalizio composto da
Marchi-Nobile-Nascimento promette ai telespettatori.
La caduta dell’impero
Il nuovo impero del trio televisivo
si sgretola presto. Nel 1996, dopo una lunga battaglia con il
magnate e politico Capra de Carrè decidono di mettersi in proprio
ma la loro sfida è appena iniziata. Dopo un periodo burrascoso che
li ha visti intricati con alcuni affari di politica, la
Marchi e la sua squadra esplode di popolarità.
Principalmente il loro introito maggiore veniva dai numeri del
lotto fortunati che il maesto di vita do Nascimento sorteggiava per
le telespettatrici. Le immagini di quel futuro, che sembrava
lontano, del 2006 iniziano a farsi sempre più pressanti. Vediamo
parti del processo con delle immagini prese dalla trasmissione
Un giorno in pretura e lì assistiamo al vero gioco
a carte scoperte di Stefania e Wanna.
Il ricatto psicologico al quale
sottoponevano le telespettatrici viene a galla dalle parole di una
persona anonima intervistata a volto coperto per l’occasione. Far
leva sugli affetti più cari per estorcere denaro tramite le
continue chiamate che ogni settimana intasavano i centralini.
Passano gli anni e mentre la truffa va avanti entra in gioco
Striscia la Notizia. Nel 2001, infatti, parte
l’operazione di Striscia che si serve di un gancio per smascherare
la Marchi e la Nobile. Con orgoglio e spavalderia – tanto da
paragonare se stessa a Buscetta – Stefania Nobile
rifarebbe tutto. Così la favola che avevano costruito madre e
figlia giunge alla conclusione. Non esiste un lieto fine per loro
nel mondo della giustizia.
Stefania Nobile
diventa il volto principale dei raggiri telefonici ai danni delle
anziane vedove, Wanna Marchi rimane il volto delle
televendite e do Nascimento è un personaggio
costruito ad hoc per avere un ritorno economico non indifferente.
Nel gennaio del 2002 inizia il penultimo atto della vita di
Stefania e Wanna. L’inchiesta e
in seguito il processo ha poi avuto il suo esito che tutti
conosciamo: condannate per associazione a delinquere finalizzata
alla truffa. Per anni madre e figlia hanno venduto illusioni e
speculato sui sentimenti. Così sulle note di Cinque minuti di te
cantata da Daniela Peroni le due donne sfondano la quarta parete e
sorridono alle telecamere come hanno fatto per tutta la vita,
mettendo in scena l’ultimo atto della loro ultima televendita.
Continua a tenere banco ad
Hollywood la questione Ezra Miller e oggi il noto sito americano
Vanityfair ha diffuso
un dettagliato resoconto degli ultima anni di condotta dell’attore
che rivelano nuovi retroscena sulla sua via. L’approfondimento
entra nel dettagli della vicenda passando dalle
scuse alla Warner Bros alla possibile causa dietro alla sua
condotta scellerata. L’articolo parte ovviamente dal 2020,
dall’evento da cui partì tutto, ovvero dalle prime notizie sul
fatto che avesse provato a strangolare una sua fan.
Proprio in merito all’incidente
avvenuto a. Reykjavik Vanityfair
spiega che Ezra Miller all’epoca si giustificò con la
Warner dicendo di esser stata la parte lesa. L’agente di Ezra Miller ha poi spiegato che non si è
trattato di uno strangolamento ma di una “reazione spontanea” dopo
diverse provocazioni da parte di un “gruppo di adolescenti”.
Secondo una ricostruzione fatta da tre persone a Vanity Fair,
l’incidente in Islanda è avvenuto a seguito del crescente stress
dovuto al divorzio dei genitori di Miller avvenuto nel 2019, dopo
decenni di Matrimonio. Secondo quello che ha rivelato un amico
intimo dell’attore “Ha iniziato a perdere il controllo il
pubblico e ad andare in escandescenza prima che questo accadesse.
Dopo l’incidente in Islanda, è successo sempre più volte”
In merito al divorzio il sito ha
tentato di contattare i genitori per un commento ma il padre
dell’attore si è rifiutato, mentre l’unica a dare una risposta
seppur breve è stata la madre che è stata lapidaria: “Il
tradimento compiuto dalla stampa è incredibile. Dovrebbe essere il
vostro compito separare le notizie false da quelle vere”. Il
26 settembre Miller apparirà davanti a un’udienza prelminare in
Vermon per rispondere all’accusa di furto con scasso.
Vi ricordiamo che Ezra Miller sarà presto al cinema con
The
Flash, attualmente programmato per uscire al cinema il
23 giugno 2023. Secondo le prime indiscrezioni da chi a visto il
film pare sia considerata l’opera della rinascita del DCEU, i
giudizi sono stati tutti entusiasti.
Il film vede
Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice League e sarà affiancato da
Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei
panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in
Batman Il Ritorno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash con Ezra Miller
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Un nuovo spot TV per Black
Adam è stato diffuso online e
contiene un sacco di nuovi filmati ricchi di azione.Il promo presenta Teth Adam ( Dwayne
Johnson) che affronta i vari membri della
Justice Society, che stanno chiaramente lottando per
sottomettere il furioso Man in Black. Ad un certo punto, Adam
avverte i suoi nemici che “non c’è nessuno su questo pianeta che
può fermarmi”.
Forse ci vorrà qualcuno da un altro pianeta? Si dice che
Superman apparirà nel film, ma i rapporti
indicano che sarà un altro cameo “senza volto” come l’apparizione
dell’ultimo minuto dell’Uomo
d’Acciaio in Shazam! Se
accurato, è difficile immaginare un confronto reale tra questi due
personaggi mega-potenti. Dai un’occhiata al nuovo spot
qui sotto e facci sapere se non vedi l’ora che arrivi
Black
Adam nella sezione
commenti.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.
Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Probabilmente c’è solo una manciata di registi che lavorano
oggi che potrebbero fare una mossa di potere come questa, e
James Cameron è uno di loro!Durante un’intervista al New York
Times, il leggendario regista ha rivelato
che i dirigenti della 20th Century Fox volevano
ridurre il tempo di esecuzione di Avatarrimuovendo
una sequenza chiave. James Cameron è stato irremovibile
sul fatto che la scena rimanesse nel film e si è assicurato che i
superiori tornassero sui loro passi. Il regista lo ha fato
ricordando un gentile promemoria allo studios che deve molto del
suo successo alla popolarità dei suoi film, in particolareTitanic.
“Penso di aver sentito, in quel momento, che ci siamo
scontrati su alcune cose”, ha detto
Cameron. “Ad esempio, lo studio ha
ritenuto che il film dovesse essere più breve e che ci fossero
troppe cose in giro sull’ikran, quelle che gli umani chiamano le
banshee. Bene, si scopre che è ciò che il pubblico ha amato di
più, in termini di polling di uscita e raccolta di dati. E
quello è un posto in cui ho appena tracciato una linea sulla sabbia
e ho detto: ‘Sai una cosa? Ho fatto “Titanic”. Questo
edificio in cui ci incontriamo proprio ora, questo nuovo complesso
da mezzo miliardo di dollari nel tuo lotto? “Titanic” ha
pagato per questo, quindi posso farlo.'”
Nonostante la sua lunga durata,
Avatar alla
fine ha guadagnato oltre $ 2 miliardi per lo studio e rimane il
film con il maggior incasso di tutti i tempi al botteghino mondiale
(in base all’inflazione), quindi diremmo che quei dirigenti hanno
fatto una mossa intelligente fidandosi dell’istinto di Cameron!
“E dopo, mi hanno ringraziato”, ha
aggiunto. “Sento che il mio lavoro è proteggere il
loro investimento, spesso anche contro il loro stesso giudizio. Ma
finché proteggo il loro investimento, tutto è perdonato”.
James Cameron ha sviluppato una sorta di
reputazione per essere un regista “difficile” con cui lavorare nel
corso degli anni, ma è impossibile non rimanere colpiti dal suo
carattere. Il primo Avatarè tornato in sale nei formati IMAX e 3D prima dell’uscita del
primo sequelAvatar:
le vie dell’acquache arriverà il 16
dicembre.
Nonostante siano passati molti anni
dal film L’Uomo
d’Acciaio e ormai Zack Snyder è uscito definitivamente dal
DCEU, continuano ad arrivare notizie in merito al
suo percorso all’interno di quell’universo. Su Zack Snyder si può dire tutto quello che si
vuole ma non che non sia un grande fan della DC Comics e della sua
storia. Il regista ha dimostrato di avere un gusto particolarmente
oscuro dato che ha adattato le storie con maggiore cupezza al
cinema, come ad esempio in
Batman v Superman: Dawn of
Justicefortemente ispirato
da Il
ritorno del cavaliere oscuro. Tuttavia non si può certo
dire che con L’Uomo
d’Acciaio non abbia introdotto chiaramente il concetto
di SPERANZA.
Ebbene, oggi un nuovo retroscena
sulla gestazione del reboot di Superman è emerso dalle ceneri
e a farlo è stato l’artista dello storyboard de L’Uomo
d’Acciaio Jay Oliva che recentemente ha risposto
a una domanda di un fan sui social media in merito proprio al tema
musicale del film: “Sia io che Zack adoravamo quel tema, ma
lo studio non ci ha permesso di usarlo perché volevano qualcosa di
nuovo per questo Superman. Si è rivelata una buona cosa perché il
tema [di Hans Zimmer] era perfetto”.
Come sottolinea Oliva, questa è
stata davvero un’ottima decisione da parte della Warner Bros. (per
una volta). Il regista
caduto in disgraziaBryan Singer aveva già utilizzato il tema di
Williams in Superman
Returns quando ha tentato di
realizzare un sequel dei film classici con Christopher
Reeve. Nonostante una seria interpretazione di
Brandon Routh, quel film ha deluso su più
fronti, quindi un nuovo inizio è stato sicuramente per il meglio
con Man of Steel.
Il tema di Superman di Zimmer si è rivelato a dir poco
epico e un brano musicale di cui abbiamo sentito molto parlare
negli ultimi dieci anni dall’uscita del film.Sfortunatamente,
non c’è ancora alcuna indicazione che la Warner Bros.
Discovery abbia intenzione di andare avanti con un
sequel de L’Uomo
d’Acciaio con protagonista Henry Cavill, e le voci secondo cui l’attore
si sta dirigendo verso l’MCU
persistono.
La star di Captain America: New World OrderAnthony
Mackie non è estraneo alle critiche che piovono da
Internet, in particolare perché è il primo attore nero ad
interpretare
Captain America sullo schermo. Sfortunatamente, proprio come
Mackie è stato preso di mira dai fan
razzisti,She-Hulk:
Attorney at Law è stato preso di mira da
quelli sessisti (questo non vuol dire che tutti
quelli a cui non piace la serie siano sessisti,
ovviamente).
Durante una recente intervista con
IMDb, a Anthony Mackie è stato chiesto di sviluppare
Sam Wilson in vista del prossimo film di Captain America e ha elogiato
l’ultima serie
TVMCU su Disney+. “Sono
entusiasta, She-Hulk
è stata fantastica! L’ultima serie uscita su Disney+”,
dice. “È solo diverso dalla loro norma. Potresti
vedere la Marvel dare agli scrittori l’opportunità di aprire le ali
e guardare l’Universo Marvel in un modo diverso. Quindi, Malcolm
Spellman e io siamo andati avanti e indietro. È davvero unico
vedere come il personaggio e l’universo si stanno
evolvendo”.
Spellman, che è stato sceneggiatore
capo di The
Falcon and The Winter Soldier e ora sta scrivendo
Captain America: New World Order con Dalan
Musson, ma Mackie ha chiaramente giocato un ruolo fondamentale nel
percorso successivo della storia di questo
eroe. Nell’intervista, Anthony Mackie ha anche menzionato il suo
ricordo più divertente dal set di un progetto MCU.
“Direi che quello che mi fa più schifo sarebbe
probabilmente [quando] stavamo facendo l’inseguimento in macchina
sul ponte e [Sebastian Stan] infila la mano attraverso il vetro e
strappa via il volante. Se blocchi l’inquadratura la faccia che ho
fatto era così ridicola”.“Era così ridicolo. Era
così infantile senza pretese. Come l’eccitazione sul mio
viso”, continua. “Quello è stato
probabilmente quello che mi ha fatto impazzire di
più.”
Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe
Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel
Cinematic Universe dai tempi di Captain America: New World Order,
guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il
cast del quarto film di “Captain America” includerà anche
Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake
Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny
Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi
nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di
Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.
Lo sviluppo di Captain America
4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore
dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore
Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.
Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui
era presente Screen Rant, la Marvel ha
rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo
ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è
stato chiamato Julius Onah.
HULU ha diffuso
finalmente il primo trailer ufficiale originale di Hellraiser,
l’annunciato reboot del cult dell’horror con Jamie
Clayton nei panni del nuovo
Pinhead. La star di Sense8
che ha assunto il ruolo di Hell Priest ha sorpreso
alcuni, in parte a causa del fatto che Pinhead è stato interpretato
da Doug Bradley nel film originale, ma il
personaggio è stato effettivamente scritto come androgino nel
romanzo originale di BarkerThe Hellbound
Heart.
Il teaser inizia con il
personaggio di Goran Visnjic che incoraggia uno sfortunato giovane
a risolvere un Lament Configuration Box rinnovato. Quando uno
spuntone spara e preleva del sangue, i Cenobiti vengono a
raccogliere. Abbiamo quindi una rapida occhiata a Pinhead e ad
alcuni dei suoi amici sadici mentre iniziano a tormentare la nostra
nuova protagonista, Riley (Odessa A’Zion).Guarda il
trailer qui sotto insieme a un nuovo poster e facci sapere cosa ne
pensi.
L’adattamento del 1987 di
Barker della sua stessa novella ha introdotto uno dei mostri
cinematografici più riconoscibili e duraturi del cinema in Pinhead,
il leader di un gruppo di esseri demoniaci conosciuti come
Cenobites. Il film ha continuato a raggiungere lo status di
cult, generando numerosi sequel inferiori, una serie TV di breve
durata, fumetti e altro ancora.
I dettagli specifici su
questa nuova versione sono ancora pochi e rari, ma il regista
David Bruckner ha recentemente dato un’idea
migliore di cosa aspettarci.“È la storia di
una giovane donna, alle prese con la dipendenza e il comportamento
compulsivo, che entra accidentalmente in contatto con la scatola e
purtroppo inizia a dilettarsi con essa. E ne deriva il
caos”.
Di recente abbiamo avuto un
primo assaggio dell’armatura MKII che Riri Williams
(Dominique Thorne) indosserà in Black
Panther: Wakanda Forever tramite alcune
illustrazioni di merchandising Hasbro, e ora diamo uno sguardo
molto più da vicino all’armatura e alle varie armi che utilizzerà
il personaggio del film grazie alla confezione di action figure
Marvel Legends di Ironheart.
Come puoi vedere, questo costume si
discosta abbastanza da tutti gli abiti che abbiamo visto nei
fumetti e il design è stato paragonato a quello dei Power Rangers,
Guyver e molti altri personaggi degli anime. Di certo sarà molto
più impressionante nel live-action, però, e queste immagini danno
un’idea di come apparirà la Williams con i suoi formidabili
attaccamenti schierati. Riri potrebbe benissimo debuttare con la
sua più riconoscibile armatura rosa e gialla nella serie
Disney+Ironheart,
ma indosserà questo abito più elegante e leggermente più
futuristico nel prossimo sequel del MCUBlack
Panther: Wakanda Forever.
FONTE: Embed from Twitter
@ironhnewsFONTE: Embed from Twitter
@ironhnews
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Quella di Terminator è una delle
saghe fantascientifiche più note di sempre, e ancora oggi i primi
due film sono considerati degli imprescindibili capisaldi di tale
genere. Negli anni, infatti, l’universo e i personaggi qui
rappresentati sono diventati parte della cultura popolare, la quale
non è mai più stata la stessa dopo la loro uscita. Il secondo film,
in particolare, è unanimemente indicato come il vero capolavoro
della saga, ricco di azione, una grande messa in scena ed effetti
speciali estremamente innovativi. Dopo i sequel Le macchine
ribelli (2003), Salvation (2009) e
Genisys (2015), nel 2019 è
arrivato in sala Terminator – Destino
oscuro (qui la recensione).
Sesto capitolo della saga, questo
vede il ritorno di James Cameron,
regista dei primi due film, qui in chiave di produttore. Tornato in
possesso dei diritti su Terminator, Cameron ha affidato a
Tim Miller (regista già di Deadpool) la regia di
questo nuovo film, che ignora i precedenti tre per configurarsi
proprio come un diretto sequel del secondo titolo della saga,
Il giorno del giudizio.
Nonostante le buone premesse, però, Destino oscuro si è
rivelato come un cocente flop al box office, incassando a livello
globale appena 261 milioni di dollari a fronte di un budget di
oltre 185.
Questo risultato ha dunque
scoraggiato Cameron dal proseguire con i piani di quella che
inizialmente doveva essere una nuova trilogia dedicata all’universo
narrativo di Terminator. Mentre il
futuro di questa è incerto, i fan possono nel frattempo riscoprire
quest’ultimo mal compreso film. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi potenziali sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Terminator – Destino
oscuro: la trama del film
Sono ormai passati più di 20 anni da
quando Sarah Connor ha sventato la fine del mondo,
cambiato il futuro e riscritto il destino del genere umano.
Dani Ramos, vive una vita tranquilla a Città del
Messico insieme al fratello e al padre quando un Terminator di
nuova generazione programmato per uccidere, un
Rev-9, compie un viaggio a ritroso nel tempo per
darle la caccia e ucciderla. La sua sopravvivenza dipende ora dalla
sua alleanza con altre due guerriere: Grace, una
donna cyborg proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor.
Mentre il Rev-9 stermina senza pietà chiunque si frapponga tra sé e
Dani, le tre si faranno aiutare da un T-800,
proveniente dal passato di Sarah, che potrebbe essere la loro
ultima speranza.
Terminator – Destino oscuro: il cast del film
Il film è caratterizzato dal grande
ritorno dell’attrice Linda Hamilton nei panni di
Sarah Connor. Per prepararsi a riprendere il ruolo della combattiva
Sarah, l’attrice si è cimentata a partire da un anno prima delle
riprese in allenamenti fisici di vario tipo, ma anche in diete
prive di carboidrati. Una volta sul set, la Hamilton sembrerebbe
essersi divertita talmente tanto che il regista ha dovuto chiederle
di non sorridere mentre era intenta a sparare con le armi da fuoco.
In seguito al flop del film, tuttavia, l’attrice ha dichiarato di
sperare di aver chiuso per sempre con la saga. Accanto a lei, nei
panni di Dani Ramos, futuro capo della resistenza, vi è l’attrice
Natalia Reyes.
L’attrice Mackenzie
Davis, vista anche in The Martian e
Blade Runner 2049,
interpreta invece Grace, un soldato della resistenza del 2042
potenziata in cyborg. Per interpretare tale personaggio
l’attrice si è sottoposta ad un
duro allenamento che ne ha particolarmente trasformato il fisico.
La Davis è infatti stata seguita da un team di allenatori che
l’hanno aiutata a guadagnare massa muscolare, così da poter
prendere parte alle sequenze d’azione previste dal film. Ad
interpretare il nuovo avanzato terminator Rev-9 vi è invece
l’attore Gabriel Luna. Infine, Arnold Schwarzenegger
torna ad interpretare l’iconico T-800, venendo però sostituito da
alcune controfigure per le parti più complesse.
Terminator – Destino
oscuro: i sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Come anticipato, Destino
oscuro doveva essere il primo di una nuova trilogia nella saga
di Terminator, la quale sarebbe interamente stata curata
da Cameron. I due sequel avrebbero dovuto concentrarsi sul rapporto
tra gli umani e l’intelligenza artificiale, portando infine ad una
risoluzione della guerra. A causa dello scarso risultato economico
ottenuto da Destino oscuro, però, i piani per i successivi
due film sembrano essere del tutto stati accantonati. Ad oggi non
vi sono ulteriori notizie in merito e non è dunque certo se in
futuro ci sarà un nuovo capitolo della saga o se questa è
definitivamente terminata.
Nell’attesa di scoprirlo, è
possibile fruire di Terminator – Destino
oscuro grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 20 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Drew Goddard si è
affermato nel panorama cinematografico e televisivo statunitense
come una personalità alla continua ricerca di sperimentazioni e
novità narrative e visive. Noto come sceneggiatore di film come
Cloverfield, Sopravvissuto – The Martian, e di serie come
Buffy l’ammazzavampiri, Alias e Lost, egli si è
in due occasioni cimentato anche con la regia. La prima volta
risale al 2011, quando realizzò l’ingegnoso horror Quella casa
nel bosco, mentre nel 2018 è tornato sul grande schermo con
7 sconosciuti a El Royale, da lui anche
scritto e prodotto, all’interno del quale torna a giocare con il
genere, i suoi canoni e le possibilità di decostruzione attraverso
cui dar vita a qualcosa di inedito.
Il film (qui la recensione), il cui
titolo originale è Bad Times at the El Royale si configura
come un thriller neo-noir composto da un cast di grandi celebrità
hollywoodiane. Anche in questo caso Goddard gioca con la storia per
ottenere sempre risvolti inaspettati. In particolare, ciò che
emerge, è il ritratto di un’umanità ricca di complessi,
continuamente scissa tra bene e male, con forti crisi di fede in
atto. Visivamente accattivante, con colori e scenografie che si
fanno specchio dell’animo dei personaggi, il film è poi stato
accolto in modo molto positivo dalla critica.
Pur non ottenendo un buon successo
economico, questo ha guadagnato una propria schiera di fan, che
ancora oggi non mancano di parlarne e di analizzarlo in ogni suo
più piccolo aspetto. Per gli amanti dei film che non sono quello
che sembrano, questo è un titolo da non perdere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
7 sconosciuti a El Royale: la trama del film
La vicenda si svolge nell’hotel El
Royale, situato al confine tra il Colorado e il Nevada. Qui si
incontrano sette personaggi, ognuno con il proprio vissuto e i
propri scheletri nell’armadio. Tra questi vi sono l’agente FBI
Dwight Broadbeck, incaricato di risolvere alcuni
misteri legati a quel luogo, la hippie Emily
Summerspring e il prete cattolico Daniel
Flynn. A loro si aggiungeranno poi anche l’impiegato
dell’hotel Miles Miller, la giovane afroamericana
Darlene e Rose, sorella di Emily.
I tesi rapporti tra di loro inizieranno a farsi sempre più
complicati nel momento in cui un nuovo elemento si presenterà a El
Royale, ovvero il sadico Billy Lee. I reali motivi
della presenza di ognuno di loro in quell’hotel verranno dunque ben
presto alla luce.
7 sconosciuti a El Royale: il cast del film
Come anticipato, il film è
interpretato da alcuni tra i più noti interpreti del momento a
Hollywood. Tra questi si ritrovano Jon Hamm,
celebre per la serie Mad Men e qui impegnato nei panni
dell’agente Dwight Broadbeck, un ruolo inizialmente pensato per
l’attore Russell Crowe. L’attore ebbe solo un
giorno per leggere la sceneggiatura e una settimana per
memorizzarla. Il prete Daniel Flynn è invece interpretato dal
premio Oscar JeffBridges, il quale era la prima scelta del
regista e che accettò di partecipare al film subito dopo aver letto
la sceneggiatura. Per il ruolo di Darlene è invece stata scelta
l’attrice Cynthia Erivo. Celebre anche come
cantante, questa chiese al regista di aggiungere un monologo per il
suo personaggio, così da conferire anche a questo un suo momento di
valore.
Nel ruolo del criminale Billy Lee si
ritrova invece Chris
Hemsworth, il quale aveva già collaborato con Goddard
per Quella casa nel bosco. Reduce da uno dei film di
Thor, l’attore aveva in quel momento un fisico
particolarmente imponente. Al suo personaggio è assegnato il colore
rosso, che rappresenta la sua voglia di sangue e morte. Per
assumere il nuovo ruolo, dunque, si trovò a dover perdere circa 15
chili di muscoli. Primaria fonte di ispirazione per il suo
personaggio è stato il celebre assassino Charles Manson. Nel film
si ritrovano poi l’attrice Dakota Johnson
nei panni di Emily Summerspring e Cailee Spaeny in quelli di sua sorella
Rose. L’attore Lewis Pullman è l’impiegato Miles
Miller, mentre il regista canadese Xavier Dolan ha
un piccolo ruolo come Buddy Sunday. Completano poi il cast
Shea Whigham nei panni del dottor Woodbury
Laurence e Nick Offerman in quelli di Felix
O’Kelly.
7 sconosciuti a El Royale:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di 7
sconosciuti a El Royale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 20 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Battuto il primo ciak in Sardegna
per Vangelo
secondo Maria, tratto dall’omonimo romanzo di
Barbara Alberti. Un film Sky
Original prodotto da La Luna, Indigo Film e Vision
Distribution in collaborazione con Sky, diretto da
Paolo Zucca, con protagonisti Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann.
A quarant’anni dall’uscita del
libro di Barbara Alberti, – che rappresentò un
vero e proprio caso per la scelta inedita di narrare la vicenda del
Vangelo dal punto di vista femminile – questo film racconta Maria
non più come spettatrice, ma come coraggiosa artefice della propria
esistenza. Una donna che si interroga sul significato di una morale
che costringe alla rinuncia di sé, negando all’umanità la
conoscenza completa e il diritto alla costruzione di una propria
verità sul mondo. “Vangelo secondo Maria” segna il ritorno alla
regia per Paolo Zucca (L’arbitro) dopo il
successo di critica e di pubblico riscontrato del suo precedente
film L’uomo che comprò la luna. Accanto ai protagonisti
Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann, nel cast anche
Lidia Vitale, Leonardo Capuano, Giulio Pranno, Maurizio
Lombardi, Fortunato Cerlinoe Andrea
Pittorino. La sceneggiatura è firmata da Paolo
Zucca, Barbara Alberti e Amedeo
Pagani, la fotografia è di Simone
D’Arcangelo, la scenografia di Luciano
Cammerieri, i costumi di Beatrice
Giannini e il montaggio di Marco
Spoletini.
La Palestina arcaica e mitologica
della storia è stata ricreata in Sardegna, dove sono in corso le
riprese che dureranno otto settimane.
La trama
Maria – Benedetta Porcaroli- è una
ragazzina di Nazareth, che si è appassionata per le storie della
Bibbia, come don Chisciotte coi romanzi d’avventura. Tutto le è
proibito come donna, anche imparare a leggere e scrivere, ma lei in
sinagoga si entusiasma dei profeti, che chiedono conto a Dio da
pari a pari. Sogna la libertà, la sapienza, l’impresa, la fuga. E
si ribella al disegno di Dio, fino all’estrema disobbedienza.
Giuseppe – Alessandro Gassmann – è suo maestro e complice, un uomo
bello e forte, diverso dal vegliardo curvo dei dipinti sacri.
Il regista Paolo
Zucca ha dichiarato: A differenza dei miei film
precedenti, “Vangelo secondo Maria” non è una commedia, eppure la
mia ambizione è quella di realizzare un’opera capace di divertire,
nelle diverse accezioni di questa parola. Divertire in senso
etimologico, e cioè quello di ‘vertere altrove’, di andare in
direzione diversa rispetto all’immaginario ormai consunto di un
presepe mediorientale fatto di turbanti e palmizi. E io ho scelto
di vertere in modo molto convinto verso la Sardegna e la ricchezza
della sua storia millenaria. Divertire nel senso di far sorridere,
perché non mi sono precluso alcuni momenti di alleggerimento
narrativo. Divertire in senso lato, e cioè coinvolgere emotivamente
gli spettatori in un viaggio interiore ed estetico che vuole
toccare le corde dell’anima, attraverso il racconto in prima
persona delle avventure di una giovane ribelle di duemila anni
fa.
Barbara Alberti ha
dichiarato: Perché ci abbiamo messo tanti anni a fare un film
dal “Vangelo secondo Maria”? Gli ostacoli si sono rivelati
travestimenti del meraviglioso: il film non si poteva fare perché
Benedetta Porcaroli non era ancora nata come attrice. Solo lei
poteva essere Maria, la ribelle. Per talento e grazia, malizia,
furore, innocenza, e per lo sguardo. Non ci voleva un’interprete,
ma una reincarnazione.
Antonella d’Errico, EVP
Programming Sky ha dichiarato: Siamo orgogliosi di
annunciare questo nuovo progetto Sky Original, assieme a Vision
Distribution, Indigo Film e La Luna, un film in cui il gusto e la
professionalità di un regista come Paolo Zucca sono al servizio di
una storia potente, nata dalla creatività coraggiosa e originale di
Barbara Alberti. “Vangelo secondo Maria” è la rilettura dal punto
di vista femminile della vicenda più nota al mondo. Un racconto – a
quarant’anni dalla sua stesura – più che mai attuale, che fa ancora
oggi riflettere. Siamo altrettanto orgogliosi di poter contare sul
talento fresco e vitale di Benedetta Porcaroli e la profondità e
l’esperienza di Alessandro Gassmann, che interpreteranno Maria e
Giuseppe.
Amedeo Pagani per La Luna e
Nicola Giuliano per Indigo Film hanno dichiarato:
Siamo molto felici e orgogliosi di coprodurre il nuovo
lungometraggio di Paolo Zucca dopo l’avventura piena di
soddisfazioni che ci ha regalato il suo precedente “L’uomo che
comprò la luna”. Questo nuovo lavoro, che ha solide basi
nell’omonimo e intelligente romanzo di Barbara Alberti da cui è
tratto, siamo sicuri prenderà, grazie a Paolo Zucca, una forma
cinematografica capace di dare a questa storia millenaria uno
sguardo inedito in grado di sorprenderci per originalità, poesia e
immaginazione.
Massimiliano Orfei, CEO di
Vision Distribution, ha dichiarato: “Vangelo secondo
Maria” è un progetto che per noi rappresenta una sfida che siamo
orgogliosi di proporre insieme a Sky. Paolo Zucca continua a
confermarsi un regista curioso e originale anche nell’affrontare il
tema più tradizionale di sempre: l’annunciazione a Maria e il suo
conseguente rapporto con Giuseppe, con un trattamento estremamente
contemporaneo. Tutto questo grazie alla penna di Barbara Alberti,
un’autrice capace già quaranta anni fa di tratteggiare dei
personaggi così innovativi. Voglio ringraziare Nicola Giuliano e
tutta la Indigo per averci dato la possibilità di collaborare a un
film di cui si sentirà parlare.
“Vangelo secondo
Maria” arriverà in prima assoluta prossimamente su
Sky e in streaming su NOW.
Il film è realizzato con il
contributo della Regione Sardegna,
Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali,
Informazione Spettacolo e Sport e con il sostegno della
Fondazione Sardegna Film Commissione del Comune di Cagliari.
Paul Newman e Joanne Woodward
sono i protagonisti dell’immagine ufficiale della diciassettesima
edizione della Festa del Cinema, che si svolgerà
dal 13 al 23 ottobre 2022 presso l’Auditorium Parco della Musica
coinvolgendo numerosi altri luoghi e realtà culturali della
Capitale. La celebre coppia, una delle più amate e iconiche della
storia del cinema, è ritratta nel proprio appartamento newyorkese
presso il Greenwich Village, all’inizio degli anni ‘60.
La Festa del
Cinema renderà inoltre omaggio a
Paul Newman e Joanne Woodward con la presentazione di
The Last Movie Stars di
Ethan Hawke, una docu-serie di sei puntate che
ripercorre la vita e la carriera dei due grandi artisti, visibile
prossimamente su Sky.
Paul Newman e Joanne Woodward saranno, infine, al
centro di un’ampia retrospettiva, a cura di Mario Sesti. I quindici
titoli in programma mostreranno al pubblico i principali successi
della coppia, da La donna dai tre volti, che valse a
Woodward il premio Oscar, a Lo spaccone e Hud il
selvaggio che fecero conoscere Newman a livello globale; dai
film che li hanno visti recitare sullo stesso set, come La
lunga estate calda e Missili in giardino, fino alle
pellicole dirette da Newman e interpretate da Woodward, come La
prima volta di Jennifer e Gli effetti dei raggi gamma sui
fiori di Matilda.
Melissa Newman,
una delle tre figlie della coppia, inaugurerà il programma della
retrospettiva e sarà ospite della Festa del Cinema in occasione
della serata di apertura della manifestazione.