Per Colin Farrell, interpretare il Pinguino in
The
Batman di Matt Reeves è stata solo la
“punta dell’iceberg” nella sua esplorazione del personaggio, che
continuerà con l’omonima
serie spin-off di HBO Max. Al galà di premiazione del Palm
Springs International Film Festival, Farrell ha parlato con
Marc Malkin di Variety di come è nata la serie
The
Penguin, dicendo che quando ha iniziato a girare The
Batman non aveva idea che il suo personaggio avrebbe ottenuto il
proprio show.
“L’unica cosa che avevo in
mente era che non avrei potuto esplorare il personaggio tanto
quanto avrei voluto”, ha detto Farrell sul tappeto rosso.
“Perché c’era tutto questo lavoro straordinario svolto da
[truccatori] Mike Marino e Mike Fontaine e il suo team, e ho
pensato che fosse solo la punta dell’iceberg, scusate il gioco di
parole, che avremmo dovuto fare le sei o sette scene che abbiamo
fatto nel film. Ero grato per loro, ma volevo di più.”Colin Farrell ha detto che poi “ci ha
pensato un po’” e ha parlato con il produttore Dylan Clark,
anch’egli entusiasta dell’idea. Ma ciò che gli ha davvero fatto
desiderare di fare lo spin-off è stato il lavoro dei truccatori
Marino e Fontaine, responsabili della scioccante trasformazione di
Farrell nel supercriminale.
“Onestamente, ogni pensiero che
avevo su una serie estesa aveva a che fare con il lavoro di Mike
Marino. Sapevo solo che c’era così tanto da fare: invecchialo,
invecchialo ‘, ha continuato Farrell. “È proprio un tale
genio, Mike, quindi è stato il suo lavoro a ispirarmi,
davvero.” In effetti, il look da pinguino di Farrell è stato
un travestimento così efficace che l’attore ha potuto permettersi
di andare da Starbucks durante il primo test di trucco senza essere
riconosciuto. La produzione della serie The
Penguin inizierà a febbraio, ha detto Farrell, e
durerà circa cinque o sei mesi. Colin Farrell è stato premiato al gala per il
suo lavoro in Gli Spiriti dell’Isola di Martin
McDonagh, per il quale il festival del cinema gli ha
conferito il Desert Palm Achievement Award per la recitazione.
Nicole Kidman si è unita al cast della
prossima serie Paramount+ di Taylor
SheridanLioness, come riferisce in
esclusiva Variety. La notizia amplifica il
ruolo di Kidman in relazione allo show, del quale già era
produttrice esecutiva.
Lioness è basato su
un programma della CIA nella vita reale. Secondo la descrizione
ufficiale della serie, segue “Cruz Manuelos (Laysla De
Oliveira), un giovane marine ruvido ma appassionato
reclutato per unirsi al Lioness Engagement Team della CIA per
aiutare a far cadere un’organizzazione terroristica
dall’interno”.
Il cast include anche Zoe Saldaña, Jill Wagner, Dave
Annable, LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert, Hannah Love
Lanier, Stephanie Nur e Jonah
Wharton.
La Kidman interpreterà
Kaitlyn Meade, descritta come “il supervisore
senior della CIA che ha avuto una lunga carriera nel fare politica.
Deve destreggiarsi tra le trappole dell’essere una donna nella
comunità dell’intelligence di alto rango, una moglie che desidera
ardentemente l’attenzione che lei stessa non può dare e un mentore
per qualcuno che si avvicina sospettosamente alla stessa strada
accidentata su cui si è trovata.”
Noah Schnapp, che interpreta l’adolescente
omosessuale Will Byers in
Stranger Things, la serie di maggior successo di tutti
i tempi su Netflix, si è dichiarato gay.
In un video pubblicato giovedì sul
suo account TikTok, l’attore 18enne ha
scritto: “Quando finalmente ho detto ai miei amici e alla mia
famiglia che ero gay dopo essere stato spaventato nell’armadio per
18 anni e tutto quello che hanno detto è stato ‘lo sappiamo’
“. Nella didascalia del suo video TikTok, Schnapp ha scritto:
“Immagino di essere più simile a Will di quanto
pensassi”.
Dopo essere stato uno dei
protagonisti di Stranger Things in quanto prima
vittima del Demogorgone nella prima stagione, il Will di Noah Schnapp è un elemento chiave dello show e
tornerà, insieme a tutti gli altri, nella quinta e ultima stagione
della serie.
Il caleidoscopio è
un semplice gioco di specchi, che con piccoli frammenti di vetro o
plastica, da vita ad una moltitudine di colori. Con i suoi episodi
colorati la serie tv Caleidoscopio unisce insieme
i pezzi per narrare il furto del secolo. Formata da una sola
stagione di otto puntate, di circa quaranta minuti l’una,
Caleidoscopio è una nuova miniserie scritta e
prodotta da Eric Garcia (Anonymous
Rex). Nel cast si ritrovano diverse figure ricorrenti in altre
ben note serie tv, partendo da Giancarlo Esposito (Gus Fring in
Breaking Bad) nel ruolo di Leo Pap, alias Ray. A questo si
aggiungono anche Jai Courtney (capitan Boomerang nei Suicide
Squad), Tati Gabrielle (Prudence in
Le terrificanti avventure di Sabrina) e Paz
Vega (The
OA).
Una rapina di riscatto
Caleidoscopio si
apre con un mini-episodio introduttivo, Nero, che spiega la
struttura della serie. Questa viene definita un’esperienza visiva
unica: ogni episodio, identificato da un colore, è un pezzo del
puzzle. La serie non segue un ordine cronologico, è Netflix stesso a dare un ordine casuale per la
visione delle puntate, ma non è quello obbligatorio: potete seguire
le vicende nell’ordine che più vi ispira, l’importante è lasciare
l’episodio Bianco, il gran finale, per ultimo.
L’episodio più datato nella
cronologia delle vicende è Viola, 24 anni prima del colpo. Ray, un
padre di famiglia, cerca di mantenere la figlia Hannah e la moglie
Lily facendo ciò che gli riesce meglio: rubare. Insieme all’amico e
collaboratore Graham mettono in atto dei colpi da maestro in varie
città d’America. Tutto, però, finisce per precipitare con il loro
ultimo ambizioso colpo.
Passando al presente, Leo Pap, nuovo
nome di Ray, vuole organizzare una rapina nella SLS, un’agenzia di
sicurezza guidata dall’imprenditore Roger Salas, con l’appoggio di
Hannah, figlia di Ray. Entrano a far parte della banda di
rapinatori Ava, nota avvocatessa di New York, Stanley, vecchio
compagno di cella di Ray, Judy, esperta di chimica, insieme al
marito Bob, violento ed arrogante. Pur con certi imprevisti, la
squadra porterà a termine l’impresa di rubare dei titoli dal valore
di sette miliardi di dollari dal caveau di SLS, ma il bottino
finisce per non essere quello sperato.
Caleidoscopio è una
serie avvincente ed interessante da seguire, con alcune specifiche
particolarità. Prima fra tutte, la struttura a puzzle, in cui ogni
episodio è un pezzo singolarmente distaccato della stessa storia. A
questo si aggiunge anche la curiosa idea di denominare ogni
episodio con un colore: giallo, verde, arancione, viola, blu,
rosso, rosa e bianco. Ogni colore viene, inoltre, spesso richiamato
nell’episodio stesso, spesso nella parte finale: il cappotto di Ava
nell’episodio Viola, il giallo della chiavetta usb.
Riguardo le vicende in sé, si tratta
di tematiche già presentati sul grande schermo in svariati altri
film e serie tv: si pensi alla serie spagnola La casa
di carta, accentrata su una banda di rapinatori che vogliono
derubare la zecca di stato. Altro esempio di Heist movies sono i
film della linea
Ocean’s, in cui il capo Danny Ocean, recluta una squadra per
diverse rapine. Nonostante la banalità della trama, caleidoscopio
non annoia lo spettatore, e lo sorprende con un plot twist finale
nell’episodio bianco.
Una storia di avidità e
vendetta
Caleidoscopio
presenta, parallelamente alle vicende riguardanti il colpo, tutta
una serie di dinamiche secondarie ma particolarmente rilevanti per
le vicende e per le vite dei personaggi. Primo fra tutti, il
rapporto padre- figlia tra Ray/Leo ed Hannah: per proteggerla da sé
stesso, la respinge fin da bambina dopo essere finito in carcere.
Dopo diciassette anni di silenzio, è Hannah inizialmente a
rifiutarlo come padre, ma, con una lunga e sincera lettera, Ray
riesce pian piano a ricucire il suo rapporto con la figlia, fino ad
accoglierla nel suo piano criminale. Hannah, lavorando per la SLS,
diventa una spia interna.
Per quanto sette miliardi di dollari
potrebbero sembrare per molti un motivo abbastanza valido per fare
una rapina, per Ray non è mai stata una questione di soldi, ma di
vendetta. L’avidità, fin dai tempi di Graham, non era mai stato il
motivo dei suoi furti: era solo un modo come un altro per garantire
il necessario per la sua famiglia, tanto da provare a rinunciarci
per darsi ad uno stile di vita più sicuro. In questo ultimo colpo
si racchiude il desiderio di riscatto per Ray, malato di Parkinson,
in modo tale da poter chiudere tutti i conti in sospeso, ed il
desiderio di giustizia: dopo aver perso tutto, la moglie, Hannah,
la propria libertà, abbandonato da Graham, vuole condannare il suo
nemico alla stessa fine.
Nella crew, però, solo Ray agisce
per una “causa maggiore”, tutti gli altri bramano la ricchezza,
primo fra tutti Bob, noto fin da subito per la sua avidità.
Estremamente violento contro tutti i membri della squadra, a tratti
anche con Judy, cerca solamente di arraffare più denaro
possibile.
La magia ha goduto di buon successo
negli ultimi anni al cinema. Dopo film come The Illusionist,
The Prestige e Scoop, è arrivato
Now You See Me – I maghi del
crimine ad incantare il pubblico cinematografico. Uscito
in sala nel 2013 per la regia di Louis Leterrier,
al centro di questo vi è un gruppo di esperti maghi che utilizzano
i loro incredibili trucchi per commettere dei crimini altrettanto
inspiegabili. Dato il grande successo di questo primo capitolo, nel
2016 ne è stato realizzato un diretto sequel. Now You See Me
2(qui la recensione) ha un nuovo
regista, Jon M. Chu, ma vanta lo stesso cast di
grandi attori, più qualche gradita e sorprendente aggiunta.
Ricca di colpi di scena, è questa
una pellicola che per peculiarità e struttura si presenta come
un’opera pensata per divertire il pubblico, con l’unico imperativo
di intrattenere lo spettatore a suon di magie e giochi di
prestigio. Come il primo, anche questo secondo film si rivela un
grande successo, con un incasso di oltre 300 milioni. Nello stesso
anno viene annunciato che verrà realizzato un terzo film, che
chiuderà così la trilogia. Ancora senza una data d’uscita, questo
dovrebbe ad ogni modo veder tornare nei panni dei protagonisti gli
stessi attori dei precedenti film.
Prima di procedere ad una prima, o
nuova, visione di questo, sarà però certamente utile approfondire
alcune curiosità ad esso legate. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile scoprire ulteriori dettagli relativi alla
trama come anche al cast di
attori. Si potranno poi ritrovare anche informazioni sul
suo sequel e sulle piattaforme
streaming contenenti il film nel loro catalogo. Grazie a
queste sarà possibile godere di una comoda visione in streaming,
lasciandosi incantare dai numerosi trucchi di magia, dall’intricata
trama del film e dai suoi personaggi ricchi di carisma e
fascino.
Now You See Me 2: la trama del film
È trascorso un anno da quando
l’agente dell’FBIDylan Rhodes ha assoldato quattro abili maghi,
detti Quattro Cavalieri, per servire
l’organizzazione segreta dell’Occhio e vendicarsi di
Thaddeus Bradley. Rhodes raduna i cavalieri,
presentando la nuova arrivata Lula May, e gli
affida una nuova missione: fermare il traffico illegale di dati
dell’affarista Owen Case. Spacciandosi per
invitati alla lussuosa festa organizzata per il lancio del nuovo
software di Case, Rhodes e i Quattro Cavaliere si preparano ad
agire ma sono interrotti da un misterioso uomo che rivela a tutti i
presenti le loro vere identità. Costretti a fuggire, i maghi
vengono salvati dagli uomini di Walter Mabry, ex
socio di Case che finse la sua morte dopo essere stato estromesso
dalla compagnia.
Dopo averli introdotti nel negozio
di illusionismo di Li, Mabry ingaggia i Cavalieri
per distruggere Case, sottraendo un chip custodito in un casinò di
Macao. Sebbene i suoi compagni siano riluttanti,
Atlas accetta la missione con l’intento di
consegnare il dispositivo all’Occhio. Avendo intuito le intenzioni
del mago, Mabry manda a monte la missione scontrandosi con Rhodes.
Quest’ultimo scopre la verità sulla morte di suo padre e si trova a
dover fronteggiare un vecchio nemico: Arthur
Tressler. Avvalendosi della complicità di Li, membro
segreto dell’Occhio, Rhodes e i Cavalieri dovranno usare tutti i
loro trucchi per incastrare i loro rivali e fuggire delle forze
dell’ordine che danno loro la caccia.
Now You See Me 2: il cast del film
Protagonisti del film sono
nuovamente alcuni tra i più noti interpreti di Hollywood. Il primo
di questi è Jesse
Eisenberg, che interpreta qui J. Daniel Atlas, il più
famoso dei Quattro Cavalieri. Un personaggio superbo, maniaco del
controllo e con una grande arroganza. L’attore ha raccontato di
aver lavorato molto sul carattere di questo, cercando di farlo
risultare tanto intrigante quanto insopportabile. Accanto a lui,
Woody Harrelson
è Merrit McKinney, il più anziano dei Quattro Cavalieri, nonché il
più astuto e simpatico. Altro membro del gruppo è invece
Dave Franco, che dà vita al truffaldino Jack
Wilder. Questi è il più giovane del gruppo, e a causa della sua
poca esperienza risulta essere anche il più insicuro dei
quattro.
L’attrice IslaFisher, che nel primo film interpretava Henlery
Reeves, ha dovuto rinunciare al ruolo per via della sua gravidanza.
Il personaggio viene dunque sostituito da una nuova entrata nel
gruppo, Lula May, interpretata da Lizzy Caplan.
Riprendono invece i loro ruoli gli attori Morgan Freeman,
nei panni di Thaddeus Bradley, e Michael Caine
in quelli di Arthur Tressler. Mark Ruffalo a
sua volta torna nel ruolo dell’agente Dylan Rhodes. Nuovo ingresso
è invece quello di Daniel
Radcliffe, grande esperto di magia al cinema, che
interpreta qui Walter Mabry. Jay Chou è Li, un
altro illusionista, mentre Ben Lamb è presente nel
ruolo dell’affarista Owen Chase.
Now You See Mee 2: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Now You See Me
2 è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 5 gennaio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Dopo aver regalato al mondo i primi
due straordinari film della saga di Terminator,
il regista James
Cameron e l’attore Arnold
Schwarzenegger si riuniscono per un nuovo avvincente
film, cavalcando con esso il genere di spionaggio. Si tratta di
TrueLies, uscito al
cinema nel 1994 e affermatosi come il primo film nella storia del
cinema a superare i cento milioni di dollari di budget. Nato come
remake del francese La totale!, questo è poi divenuto
globalmente famoso come uno dei più importanti titoli dei suoi
anni. Ancora una volta, infatti, Cameron si è dimostrato maestro
senza eguali, capace come pochi di padroneggiare la macchina da
presa.
Con un titolo che è un ossimoro,
traducibile come “autentiche bugie”, il film si concentra
sulle vicende di Harry Tasker, una spia del governo che deve
cercare di mantenere un equilibrio tra il suo lavoro e la sua
normale vita domestica. A causa del suo alto budget, il film si
proponeva da subito come un rischio non indifferente, ma una volta
arrivato in sala questo venne scongiurato ben presto. True
Lies arrivò infatti a guadagnare un totale a livello mondiale
di quasi 380 milioni di dollari. Fu il terzo film dal maggior
incasso dell’anno, dietro solo a Il re leone e Forrest
Gump.
Dato questo grande successo, da
subito la Fox affidò a Cameron il compito di dar vita ad un sequel,
sempre con Schwarzenegger protagonista. Il regista si era però già
gettato nella realizzazione del suo grande capolavoro,
Titanic, e dovette perciò rimandare la lavorazione del
sequel di True Lies. Con l’inizio del nuovo millennio
sembrava infine tutto pronto per le riprese di questo, ma con
l’attacco terroristico dell’11 settembre il progetto si bloccò.
Cameron si disse infatti coontrario a realizzare un film incentrato
sul terrorismo dopo un evento di quel tipo. Resta ad ogni modo la
possibilità di godere del film del 1994, del quale proseguendo qui
nella lettura si potranno scoprire ulteriori curiosità.
True Lies: la trama del
film
La storia è quella di Harry
Tasker, un apparentemente semplice rappresentante di
strumenti informatici con una vita piuttosto noiosa e priva di
grandi eventi. Egli vive insieme a sua moglie
Helen e sua figlia Dana, le quali
a loro volta lo credono un uomo mite e lontano da ogni possibile
guaio. Ciò che nessuno sa, però, è che nella realtà Harry è
un’infallibile spia tutto muscoli e azione, dedito ad ogni tipo di
pericolo, per i quali sfoggia sempre un inimitabile coraggio. Egli
lavora per la Omega Sector, un’agenzia segreta della sicurezza del
governo degli Stati Uniti. Durante una delle sue missioni segrete,
egli è chiamato a recarsi in Svizzera, dove dovrà dare la caccia ad
una cellula terroristica guidata dal misterioso Salim Abu
Aziz.
Intraprendendo delle indagini, Harry
arriverà ad individuare la conturbante Juno
Skinner, una ricca mercante di antiquariato, come complice
del terrorista. Allo stesso tempo, egli dovrà fare i conti con i
sospetti di un tradimento da parte di sua moglie Helen. Desideroso
di recuperare i rapporti con questa, Harry le permette di vivere
una finta missione di spionaggio, evitando di rivelarle che quello
è il suo vero lavoro. Nel momento in cui il gruppo di Aziz si
intrometterà nella cosa, rapendo i due coniugi, per Harry sarà il
momento di scegliere se continuare con le sue bugie o esporsi in
prima persona, rivelando anche a sua moglie la sua vera natura.
True Lies: il cast del
film
Per il ruolo del protagonista Harry
Tasker, Cameron sapeva di potersi rivolgere unicamente all’amico
Arnold Schwarzenegger. Avendo già collaborato con
lui, sapeva perfettamente che l’attore poteva ricoprire nel
migliore dei modi un ruolo che prevedeva sia tanta azione che tanta
comicità. Schwarzenegger fu infatti entusiasta del progetto,
trovando che il personaggio di Tasker fosse perfettamente nelle sue
corde. L’attore naturalmente si sottopose ad un periodo di
allenamento intensivo, al fine di poter eseguire personalmente
quante più scene spericolate possibile. La più grande sfida, come
da lui ammesso, fu però quella di esibirsi in un tango.
Terrorizzato dall’idea di dover ballare, l’attore prese lezione per
oltre sei mesi al fine di risultare il più sciolto e realistico
possibile.
Accanto a lui, nel ruolo di Helen
Tasker, si ritrova Jamie Lee
Curtis, divenuta una star dopo essere stata
protagonista del film Halloween. L’attrice si è da subito
dichiarata particolarmente entusiasta di True Lies,
definendolo l’esperienza professionale più soddisfacente della sua
carriera. Per poter dar vita al suo personaggio, l’attrice si
esercitò ogni giorno al fine di essere fisicamente pronta anche per
le scene più complesse. Tra queste vi è il salvataggio tramite
elicottero, per il quale non ha voluto controfigure. Nel film è poi
presente l’attore Tom Arnold nel ruolo di Albert
Gibson, membro della squadra di Tasker. Art Malik,
invece, è il terrorista Salim Abu Aziz, mentre Tia
Carrere la conturbante Juno Skinner. Charlton
Heston è invece il direttore Spencer Trilby.
True Lies: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente, al momento il film
non è disponibile su nessuna delle principali piattaforme
streaming. True Lies potrebbe
tuttavia tornare nel catalogo di queste in futuro, e per il momento
sarà dunque possibile fruire del film solo in occasione dei suoi
passaggi televisivi. Il prossimo di questi sarà il giorno
giovedì 5 gennaio alle ore 21:15
sul canale La7.
Black Panther: Wakanda Forever si unirà ad
altri 16 film del Marvel Cinematic Universe ora in
streaming nel formato IMAX Enhanced su Disney+, per offrire agli abbonati una
maggiore quantità di immagini con un rapporto d’aspetto ampliato e
per un’esperienza di visione immersiva a casa (la disponibilità dei
contenuti varia a seconda del Paese).
In vista dell’imminente debutto del film in streaming, Proximity
Media, in collaborazione con Marvel Studios e Marvel Entertainment, ha pubblicato
“Wakanda Forever: The Official Black Panther Podcast”. Il pubblico
è invitato ad ascoltare e a conoscere l’entusiasmante ed emotivo
viaggio per la realizzazione del film nel corso di sei episodi. Il
primo episodio è disponibile sul sito “Wakanda Forever: The
Official Black Panther Podcast”, su tutte le principali piattaforme
di podcast e su
ProximityMedia.com. I restanti cinque episodi arriveranno ogni
settimana a partire dal 18 gennaio.
Nel film Marvel
Studios Black Panther: Wakanda
Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett),
Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira)
e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere
la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di
Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere
il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi
con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross
(Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel ruolo di Namor,
sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è interpretato
anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex
Livinalli. Black Panther: Wakanda Forever, diretto da Ryan
Coogler e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, è ora disponibile
al cinema.
Apple TV+
ha presentato oggi il trailer della terza stagione di Truth Be Told, la serie antologica vincitrice
del NAACP Image Award, con Il premio Oscar Octavia Spencer, che è anche produttrice
esecutiva, e la new entry, pluripremiata, Gabrielle
Union. La terza stagione, composta da 10 episodi, è stata
ideata dalla scrittrice, showrunner e produttrice esecutiva
Nichelle Tramble Spellman e vede la Spencer riprendere il ruolo di Poppy Scoville,
reporter investigativa trasformatasi in podcaster di cronaca nera,
per occuparsi di un nuovo caso.
https://youtu.be/MlXlSP3pznU
Truth Be Told: quando esce e dove vederla in
streaming
La nuova stagione di Truth Be Told farà il suo debutto su Apple TV+
il 20 gennaio con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio
ogni venerdì fino al 24 marzo.
Truth Be Told: trama e cast
Basata sul romanzo “While You Were
Sleeping” di Kathleen Barber, Truth Be Told offre uno sguardo unico
sull’ossessione americana per i podcast true crime e conduce il
pubblico a considerare quale sia il risvolto della medaglia quando
la ricerca della giustizia viene data in pasto all’opinione
pubblica. Nella terza stagione, Poppy (Octavia
Spencer), frustrata per la mancanza di attenzione da
parte dei media nei confronti della scomparsa di alcune giovani
ragazze nere, si allea con una preside dai modi poco ortodossi
(Gabrielle Union) per mantenere i nomi delle vittime ben visibili
agli occhi di tutti, mentre segue le tracce di un sospetto giro di
traffico sessuale di cui potrebbero essere rimaste vittime. Oltre a
Gabrielle Union, nel cast della terza stagione tornano
Mekhi Phifer, David Lyons, Ron Cephas Jones, Merle
Dandridge, Tracie Thoms, Haneefah Wood, Mychala Faith Lee
e Tami Roman.
Truth Be Told è creata da Nichelle
Tramble Spellman, che è anche produttrice esecutiva. Maisha Closson
è la showrunner della terza stagione. Tra i produttori esecutivi
insieme a Maisha Closson e Octavia Spencer ci sono Mikkel
Nørgaard, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per Hello Sunshine,
Peter Chernin e Jenno Topping per Chernin Entertainment e
Brian Clisham per Orit Entertainment. Truth Be Told è prodotto per Apple da Hello
Sunshine, Chernin Entertainment, Orit Entertainment e Fifth
Season.
Apple TV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+
è diventato il primo servizio di streaming completamente originale
a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i
documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 300
vittorie e 1.305 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar come
Miglior film di quest’anno “CODA”.
A trent’anni dal grande successo di
Io speriamo che me la cavo, diretto da
Lina Wertmüller, Noi ce la siamo
cavata, di Giuseppe Marco Albano,
racconta che ne è stato dei bambini che interpretavano la classe
del maestro Sperelli,
Paolo Villaggio, veri protagonisti assieme a lui di quel caso
cinematografico, targato 1992. Presentato in anteprima fuori
concorso al
40 Torino Film Festival, il film arriva dal 5 gennaio
al cinema.
La trama di Noi ce la siamo
cavata
Il documentario nasce dalla mente
del protagonista Adriano Pantaleo, assieme al
regista e produttore Giuseppe Marco Albano, che
poi hanno sceneggiato Noi ce la siamo cavata con Andrej Longo. È
Pantaleo, che nel film di Wertmüller interpretava il piccolo
Vincenzino – tra coloro che hanno proseguito nella carriera di
attori, come Ciro Esposito, Raffaele – a voler
rispondere alla domanda che spesso gli viene rivolta da chi lo
ferma per strada: che fine hanno fatto i tuoi “compagni di classe”
della terza B di Corzano? Inizia così il suo percorso, nel quale
ricontatta gli ex compagni di set – Luigi
L’Astorina, Totò, CarmelaPecoraro, Tommasina, Mario
Bianco, Nicola, Pier Francesco Borruto,
Peppiniello, Maria Esposito, Rosinella, tra gli
altri – per capire che strada hanno preso le loro vite, a 30 anni
di distanza da quel film.
Domanda loro e si domanda: ce la
siamo cavata? Vi sono anche le voci di chi interpretava gli adulti
che si muovevano attorno a questo vivacissimo gruppo di bambini.
Attori del calibro di Gigio Morra, il custode,
Isa Danieli, la preside, Paolo
Bonacelli, Ludovico, e ovviamente, il maestro,
Paolo Villaggio, che compare in alcune interviste
risalenti all’epoca del film. Gli autori inseriscono anche le voci
di molti tra coloro che avevano collaborato al progetto
Io speriamo che me la cavo. Dallo
sceneggiatore Andrej Longo, di cui si è detto,
all’assistente alla regia Stefano Antonucci, dal
produttore Ciro Ippolito alla responsabile del
casting MariarosariaCaracciolo,
al coach di recitazione che preparò i bambini. Non solo un bilancio
di esistenze a trent’anni di distanza, dunque, ma soprattutto un
omaggio a Io speriamo che me la cavo, alle forze creative che lo
resero possibile, prima fra tutte quella della sua vulcanica
regista, Lina Wertmüller, cui il film è
dedicato.
Un appassionato viaggio a
ritroso
Noi ce la siamo
cavata è un film sentito, perché racconta qualcosa
che ha veramente cambiato le vite di tutti i piccoli protagonisti
che vi hanno partecipato. Non solo di chi poi ha fatto della
recitazione il suo mestiere. Adriano Pantaleo è il
primo a raccontare in modo appassionato la sua storia, a sentirsi
baciato dalla fortuna nell’essere stato scelto per interpretare
Vincenzino. C’è in tutti i protagonisti ed è evidente, l’emozione
autentica nel rivedersi bambini sul set, nel tornare in un attimo
indietro nel tempo. Ci si muove sul filo della memoria e anche un
po’ della nostalgia. Tuttavia, a Giuseppe Marco
Albano – autore di cortometraggi apprezzati in diversi
festival e del lungometraggio
Una domenica notte, del 2012 – non interessa un
ricordo nostalgico e fine a sé stesso. Gli interessa invece il
valore di un passato capace di proiettarsi verso il futuro. Alcuni
giovani protagonisti fanno anche un po’ di critica a posteriori,
specie Pantaleo ed Esposito, che
affermano di aver sentito su di sé, con il successo del film, la
responsabilità di essere presi ad esempio dagli altri, ed
evidenziano come questo li abbia fatti crescere in fretta. Tutti,
però, ripeterebbero senza esitazione l’esperienza.
Omaggio a Lina Wertmüller
e Paolo Villaggio
Emerge poi il ritratto di
Wertmüller come la regista di grande carattere
nota al suo pubblico, dal metodo rigoroso e dai modi gentili, ma
schietti, che pretendeva molto anche dai piccoli interpreti e
vedeva in loro quella “pulizia di cuore” che a suo parere
poteva rappresentare il vero valore aggiunto del film.
Paolo Villaggio appare invece desideroso di
esperienze attoriali diverse, che lo portassero lontano dal
personaggio di Fantozzi. Emerge la sua voglia di partecipare a un
film dove poter mostrare capacità diverse e diverse sfumature del
suo carattere. Noi ce la siamo cavata è
senz’altro un omaggio a queste due grandi figure del nostro
cinema.
Napoli ieri e oggi
Affiora, infine, il ricordo di una
Napoli fuori dallo stereotipo, in cui sembrava esserci ancora una
speranza, riposta, nonostante tutto, proprio nei piccoli
protagonisti. Una Napoli piena di contraddizioni e criticità, ma
viva e vitale, come di fatto la città è, contrapposta a quella
Napoli unicamente buia e tetra, spietata e disperata, che oggi
emerge spesso dagli schermi. Noi ce la siamo
cavata è forse anche un invito a tornare a guardare
la città con uno sguardo disincantato, sì, ma non disperato,
nonostante tutto ottimista, come quello di Lina Wertmüller,
conoscitrice profonda di Napoli e convinta delle sue infinite
capacità di rigenerazione. La stessa speranza di rigenerazione e
rinnovamento è nutrita dal regista Albano, e la nuova generazione
nata da coloro che un tempo furono i piccoli protagonisti di Io
speriamo che me la cavo, ne è il simbolo.
Dove e quando vedere Noi ce la
siamo cavata
Noi ce la siamo
cavata di Giuseppe Marco Albano è
prodotto da Mediterraneo Cinematografica e
Terra Nera, con il contributo della
Regione Campania, in collaborazione con Lo
Scrittoio e la Film Commission Campania.
È al cinema dal 5 gennaio 2023.
Renfield
uscirà nelle sale il 14 aprile 2023 e si concentrerà
sul personaggio del titolo (interpretato da
Nicholas Hoult), che “si è ammalato e stanco dei suoi
secoli come lacchè di Dracula (Nicolas
Cage). Lo scagnozzo trova una nuova prospettiva di
vita e forse persino la redenzione quando si innamora della
grintosa e perennemente arrabbiata poliziotta Rebecca Quincy
(Awkwafina).
Ryan Ridley ha
scritto la sceneggiatura, che si basa su una trama originale di
Robert Kirkman. McKay produrrà anche insieme
a Samantha Nisenboim e al team cinematografico di
Skybound Entertainment composto da Kirkman, David Alpert,
Bryan Furst e Sean Furst.
Nel romanzo classico di
Bram Stoker, RM Renfield
è stato presentato come uno dei detenuti del dottor Seward prima
che la sua storia passata rivelasse che era in realtà l’avvocato di
Dracula e il predecessore di Jonathan Harker. Fatto impazzire dal
malvagio Conte, Renfield
divenne il suo accolito volontario, credendo che un giorno gli
sarebbe stato dato il dono della vita eterna.
Il personaggio è apparso nella
maggior parte degli adattamenti del racconto ed è stato
interpretato da artisti del calibro di Dwight Frye
nel Dracula del 1931 e
Tom Waits nella versione del
1992 di Francis Ford Coppola.
Dopo un finale burrascoso
con un colpo di scena non troppo inaspettato, Ginny &
Georgia tornano su Netflix con una nuova
intera stagione in cui madre e figlia dovranno imparare a gestire
il loro rapporto alla luce di rivelazioni che spezzerebbero
chiunque, forse persino loro due. Ideata da Sarah
Lampertla serie sembra
continua a indagare la forza di e la creatività di queste due donne
che fanno di tutto per rimanere a galla, pur scontrandosi con
traumi, un passato oscuro e delle contingenze
complicate.
Ginny & Georgia stagione 2: dove eravamo
rimasti?
Dopo essere scappata di
casa insieme al fratelli Austin, Ginny si trova a vivere dal padre,
dove passa le sue giornate rinchiusa in camera, assumendo un
atteggiamento pacifico ma non comunicativo con il padre che è
all’oscuro delle motivazioni che hanno portato la ragazza a
scappare dalla madre. Ma è chiaro che Ginny non riesce a stare
senza Georgia e viceversa. Le due troveranno modo di riavvicinarsi,
prima con la forza, costrette da una circostanza precisa, poi
attraverso uno spiraglio di comunicazione, che sembra offrire una
chiave di lettura a tutta la seconda stagione.
Brianne Howey e Antonia Gentry sono tornate e sono più
agguerrite di prima. E mentre le loro vicende personali si
complicano ma si aprono anche a nuove possibilità, il loro rapporto
viene sfidato dalle contingenze. La leggerezza e l’intrigo che
avevano reso divertente e accattivante la prima stagione sono state
messe da parte per fare spazio a toni che strizzano l’occhio
addirittura alla dark comedy
e al dramma. Le problematiche che vengono messe in gioco sono
importanti e oggetto di grande conversazione, sempre con tatto e
con realismo, tuttavia l’impressione è che nella seconda stagione
di Ginny & Georgia si sia persa un po’ della vitalità che aveva
fatto la fortuna del primo ciclo e che tutto avvenga perché deve
avvenire.
La perdita delle leggerezza
Spiegando meglio: tutti
gli incidenti di percorso, le condizioni, i problemi, le afflizioni
dei giovani protagonisti sembrano spuntare le caselle di un manuale
di inclusione che sembra necessitare di tanti piccoli pezzetti per
dare un quadro completo della realtà, in un tentativo
ultra-democratico di dare voci a ogni difficoltà che può affrontare
un adolescente: dalla scena dei crampi mestruali, completamente
accessoria e inserita proprio per dare voce a quella condizione in
cui si ritrovano moltissime ragazze, alla battaglia contro le
malattie mentali e ai disagi psicologici che, in alcuni personaggi,
conducono proprio il flusso narrativo.
Come accadeva anche nella
prima stagione, migliore in campo è Brianne Howey.
La sua Georgia è imprevedibile, irrefrenabile, a tratti
terrificante, una madre corazzata dalle disgrazie della vita che
come un treno, carica a testa bassa qualsiasi ostacolo per spianare
la strada ai propri figli. Un fiume in piena che ha a cuore
soltanto il loro benessere a discapito di tutto. Ma questa
dedizione feroce non è per forza una cosa totalmente positiva, come
imparerà la stessa Ginny nel corso di questa turbolenta
stagione.
Antonia
Gentry, dal suo canto, fa quello che può con un ruolo che
si complica notevolmente in questo secondo ciclo, con sfaccettature
inaspettate per il suo personaggio che cresce a dismisura sotto gli
occhi spaventati della madre e quelli stupiti e colmi di meraviglia
di Austin, il fratellino interpretato dal tenerissimo
Diesel La Torraca.
I conti restano aperti,
con storie che si chiudono, altre che si aprono e personaggi che si
rivelano pozzi di mistero e meraviglia. Quello che sembra sicuro è
che per Ginny & Georgia non è mai nulla scontato e
che il loro rapporto non è quello normalmente conflittuale tra
madre è figlia. È una battaglia all’ultimo segreto e all’ultimo
abbraccio, una battaglia portata avanti in nome dell’amore
totalizzante e della volontà di libertà. Chi avrà la meglio?
Jeremy Renner ha
fornito ai fan un altro aggiornamento di prima mano
direttamente dall’ospedale mentre si riprende dall’incidente con lo
spazzaneve che lo ha lasciato in condizioni critiche. Oltre 24 ore
dopo aver pubblicato
un selfie sui social media dal suo letto d’ospedale, Renner ha
pubblicato il suo primo aggiornamento video. L’attore ha un occhio
gonfio e chiuso e tiene sul viso una maschera per l’ossigeno, ma
appare di buon umore mentre i membri della sua famiglia si prendono
cura di lui. “Una giornata in terapia intensiva” non
eccezionale “, trasformata in una fantastica giornata in spa con
mia sorella e mia mamma”, ha scritto Renner nella didascalia.
“Grazie mille.”
L’incidente è avvenuto il 1 gennaio dopo che Jeremy
Renner aveva cercato di aiutare a rimuovere l’auto di un
membro della sua famiglia che era bloccata nella neve. Lo
spazzaneve dell’attore ha finito per investirlo e ferirlo
gravemente. Renner ha subito due interventi chirurgici il giorno
successivo dopo aver subito un trauma toracico contusivo e lesioni
ortopediche. Lo spazzaneve dell’attore era un PistenBully o
Sno-Cat, un pezzo estremamente grande di attrezzatura per la
rimozione della neve del peso di almeno 14.330 libbre (oltre 6
tonnellate). Qui tutti i dettagli.
Guarda l’ultimo aggiornamento
dell’ospedale di Renner nel video qui sotto.
A “not no great” ICU DAY, turned to amazing
spa day with my sis and mama❤️. Thank you sooooo much pic.twitter.com/pvu1aWeEXY
George Lucas con
il primo Star
Wars nell’oramai lontano 1977, non poteva
immaginare che avrebbe creato un’intera saga capace di produrre
storie negli anni a seguire, supportata dall’amore e dalla fedeltà
di moltissimi appassionati. Il materiale per realizzare nuove opere
è stato tanto e ha dato l’opportunità di continuare a far viaggiare
gli amanti del franchise in quella galassia immaginaria popolata da
umani e diverse bizzarre specie provenienti da mondi
sconosciuti.
Seppur l’ultimo capitolo della
trilogia dei sequel abbia sollevato un polverone di polemiche,
parliamo di L’ascesa di Skywalker (2019), uscito su Disney+
dopo l’acquisto nel 2012 dei diritti della Walt Disney
Company, la piattaforma non ha mai smesso di sfornare
prodotti a tema Star
Wars, tanto che le serie tv inerenti a questa
misteriosa galassia sono state molte.
Il 2023 di
Disney+
apre perciò le porte al suo pubblico – in trepidante attesa – con
una vasta gamma di appuntamenti imperdibili da dover segnare sul
calendario, fra novità in arrivo e attesissimi ritorni. Scopriamo
quindi insieme le uscite per quest’anno.
Star Wars: The Bad Batch Stagione
2
Uno dei primi rinnovi è quello
della serie
Star Wars: The Bad Batch, ritornata con la seconda stagione il
4 gennaio. Ogni mercoledì sarà disponibile un episodio, fino al 29
marzo con gli ultimi due. La storia continua a seguire le gesta dei
Clone Force 99 a seguito della vittoria
dell’Impero nella galassia, cercando al contempo di sopravvivere e
provare ad adattarsi in questa nuova realtà.
La stagione riserva anche delle
sorprese: il trailer ufficiale ha infatti svelato l’apparizione
dell’Imperatore Palpatine e il ritorno del giovane Jedi Gungi.
The Mandalorian Stagione 3
Probabilmente è la più attesa sulla
piattaforma inerente al mondo di Star Wars. La
stagione 3 di The
Mandalorian continuerà a seguire le vicende di
Din Djarin (Pascal), affiancato dai suoi compagni
d’avventura Greef Karga e Bo-Katan, e tornerà con
il racconto delle storie di Grogu, alias il Piccolo.
La cultura mandaloriana verrà
esplorata ancor più nel dettaglio, mentre il trailer mostra che ci
saranno delle tensioni fra Din Djarin e Bo-Katan
Kryze, a causa del fatto che Din ha ancora il controllo
della Darksaber, che in teoria gli dà il diritto di governare
Mandalore. La terza stagione approderà in piattaforma dal 1 marzo
con un episodio ogni mercoledì.
Star Wars: Visions Stagione 2
La serie antologica
Star Wars: Visions prodotta da sette studi di animazione
giapponese, è approdata su Disney+ nel 2021 e fa il suo grande
ritorno per quest’anno con la seconda stagione. A differenza degli
altri prodotti del franchise, questo offre una prospettiva
completamente nuova, filtrata da personaggi e
ambientazioni molto differenti. Non si conosce la data precisa
dell’uscita, per il momento si sa solo che dovrebbe uscire in
primavera.
Young Jedi Adventures
Rimanendo nell’universo
dell’animazione, il 2023 porta un frutto tutto nuovo: si tratta del
debutto di Young Jedi Adventures, nuova serie
rivolta specificatamente ai bambini e alle famiglie. La storia
ruota attorno ad un gruppo di aspiranti Jedi durante l’Era
dell’Alta Repubblica. La novità è proprio nel periodo
d’ambientazione della serie: Disney+ Star Wars è la prima volta che
porta in scena l’Era dell’Alta Repubblica.
Quest’epoca, infatti, non è mai
stata esplorata se non nel mondo editoriale dove ha avuto persino
un enorme successo. Anche per Young Jedi
Adventures non si conosce la data specifica di uscita, ma
dovrebbe essere prevista nella primavera.
Ahsoka
Altro progetto più che atteso dal
pubblico di Star Wars è
Ahsoka, comparsa nella seconda stagione di The Mandalorian, e ora pronta ad avere uno
show tutto per sé. Di questa serie tv live-action non si hanno
grosse notizie, ciò che si sa è che sarà un sequel della serie Star
Wars Rebels e avrà luogo nella stessa timeline di The
Mandalorian.
Ad interpretare Ahsoka Tano un’impeccabile
Rosario Dwason. La produzione della serie è iniziata a maggio
2022, quindi si potrebbe supporre che ne vedremo il debutto
nell’autunno del 2023.
Star Wars: Skeleton Crew
Un altro prodotto dall’alto hype è
Star
Wars: Skeleton Crew, annunciato in occasione della
Star Wars Celebration del 2022. La serie, seppur
non abbia ancora una data d’uscita, è prevista per il 2023 e avrà
come protagonista
Jude Law.
La trama si impianta su alcune
vicende di un gruppo di ragazzi che si perdono nella galassia di
Star Wars e devono ingegnarsi per poter far ritorno a casa. La
timeline è simile a quella di The
Mandalorian e Ahsoka e si svolge
dopo Il ritorno dello Jedi.
The Acolyte
Per ultimo abbiamo Star Wars: The Acolyte, anch’esso nella
categoria di prodotti super attesi in piattaforma. L’ambientazione
è, come per Young Jedi Adventures, l’Alta Repubblica e sarà la
prima live-action dell’epoca su Disney+. La trama segue le
vicende dei Sith, mentre l’Acolyte sarà interpretato, fra
gli altri, da Amandla Stenberg, Dafne Keen, Carrie-Ann Moss, Manny
Jacinto e Lee Jung-jae.
La produzione di The
Acolyte è iniziata a novembre 2022, non si conosce la data
d’uscita ma potrebbe rientrare fra le serie disponibili in
streaming per questo 2023, anche se non è da escludere che slitti
al 2024.
Ecco la nostra intervista a
Lukas Dhont, rilasciata in occasione dell’uscita
in sala di Close, il suo secondo film distribuito da
Lucky Red e al cinema dal 4 gennaio 2023. Il film
è stato presentato in concorso al 75° Festival
di Cannes, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria, e
nella sezione della Festa del Cinema di Roma Alice nelle
città, è candidato ai
Golden Globes 2023 come Miglior Film
Straniero e ha ricevuto quattro nomination agli European Film Awards 2022 (Miglior regista,
Miglior attore, Miglior sceneggiatore e Miglior film europeo).
Dopo l’acclamato esordio
con
Girl (2018), selezionato per rappresentare il Belgio ai
premi Oscar 2019 e insignito del premio Camera d’Or al 71°
Festival
di Cannes, il regista fiammingo Lukas Dhont torna al
cinema con una profonda storia di amicizia e sulla ricerca
dell’identità, raccontata attraverso il legame tra due ragazzi di
13 anni, Léo e Rémy, uniti da un affetto fraterno. Un evento
inaspettato cambierà per sempre le loro vite, mettendo in
discussione il loro legame. Close è
un profondo e toccante coming of age, una storia di formazione che
racconta il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza,
interpretata con grazia e naturalezza dai due giovani
protagonisti.
“Un giorno sono andato
a visitare la mia vecchia scuola elementare” – ha dichiarato
il regista Lukas Dhont – “I ricordi sono
tornati alla mente, facendo riemergere quel tempo in cui era
davvero difficile essere me stesso, senza filtri. I ragazzi si
comportavano in un modo, le ragazze in un altro, mi sono sempre
sentito come se non appartenessi a nessun gruppo. Essere intimo con
un altro ragazzo sembrava solo confermare le supposizioni che altri
avevano sulla mia identità sessuale. Ho cercato di fare ordine tra
questi sentimenti, mettendo qualche parola nero su bianco:
amicizia, intimità, paura, mascolinità… e ne è emerso
Close”.
Dall’inizio del nuovo millennio ad
oggi, James Wan si è imposto come uno dei più
importanti registi e produttori di film horror. È grazie a lui se
negli ultimi anni sono stati realizzati alcuni dei titoli di
maggior successo di questo genere, merito anche di una reinvenzione
dei canoni e dell’iconografia horror. Wan è oggi considerato una
vera e propria garanzia, dalla cui attività hanno preso vita alcune
delle saghe più solide e spaventose viste al cinema negli ultimi
anni. Ogni suo film, diretto o solo prodotto, diventa dunque un
vero e proprio evento.
3. È stato detentore di un
record. Grazie al film Fast & Furious 7, Wan ha
stabilito un record, ovvero quello di regista del film capace di
raggiungere il traguardo del miliardo di dollari d’incasso nel
minor lasso temporale. Il settimo capitolo della celebre saga ha
infatti raggiunto tale cifra in soli 17 giorni. Tale record è però
durato solo un paio di mesi, venendo poi superato da Jurassic World, che
raggiunse il miliardo in 13 giorni. Il detentore è però oggi
Avengers: Endgame, con
soli 5 giorni necessari a ottenere tale risultato. Wan, ad ogni
modo, si conferma un regista particolarmente redditizio.
James Wan e Saw
4. Ha faticato a farsi
produrre il film. Oggi Saw, il primo film
dell’omonima saga, è considerato un vero e proprio classico
contemporaneo del genere horror. Prima di riuscire a realizzarlo,
però, Wan dovette scontrarsi con diversi rifiuti da parte di
produttori australiani. Nel tentativo di realizzare il film, egli
decise poi di inviare la sceneggiatura ad Hollywood, girando anche
un cortometraggio ispirato alla storia del film per poter
guadagnare ulteriori attenzioni. Il tentativo si rivelò fruttuoso e
Wan ottenne i finanziamenti necessari a girare il film, pur dovendo
accontentarsi di poche location e di appena 18 giorni per girare il
tutto.
5. Le riprese del film sono
state molto complesse. Farsi produrre il film non è stato
semplice, ma anche girarlo è stata un’esperienza molto complicata.
Avendo a disposizione pochi giorni e pochi ambienti, Wan dovette
rinunciare ad alcune idee che avrebbero a suo dire reso il film più
simile ad un thriller hitchcockiano. Dovendo eliminare dal
programma molte inquadrature e tecniche di ripresa particolari,
Saw finì con il caratterizzarsi per uno stile grezzo e
approssimativo, che divenne però non solo elemento di fascino e
fortuna del film, ma anche il tratto distintivo della saga.
James Wan e Dylan Dog
6. Produrrà una nuova serie
TV sul personaggio. Nel 2019 Wan ha annunciato che uno dei
suoi prossimi progetti come produttore sarà la realizzazione di una
serie TV su Dylan
Dog. Questa vedrà collaborare Wan e la sua casa di
produzione, la Atomic Monster, con la Sergio Bonelli
Editore, detentrice dei diritti sul personaggio. A lungo non
si è però più saputo nulla a riguardo, fino a quando nel dicembre
del 2022 Wan ha confermato che la serie è ancora in fase di
sviluppo e che dunque l’intero progetto è ancora vivo. Il regista
non sa quando questo entrerà effettivamente in produzione, ma
sembra essere solo questione di tempo.
James Wan e il film horror Malignant
7. Non è basato sulla sua
graphic novel. Nel 2011 Wan ha pubblicato una graphic
novel dal titolo Malignant Man, incentrata su un uomo che
sviluppa poteri a partire da un cancro terminale, ingaggiando una
guerra contro creature maligne. Inizialmente Wan aveva annunciato
di voler realizzare un film basato su quest’opera e quando
Malignant è arrivato al cinema nel 2021, si pensò che
fosse l’adattamento promesso. Il film, in realtà, non ha nulla a
che vedere con la graphic novel ed è invece una storia horror del
tutto originale, ideata e poi diretta dallo stesso Wan.
James Wan, Patrick Wilson e The Conjuring
8. È affascinato dalla
storia dietro la saga. Quando gli è stato proposto di
dirigere il film L’evocazione – The Conjuring, basato sui
racconti della coppia di ricercatori del paranormale
Ed e Lorraine Warren, Wan ha
accettato subito con entusiasmo. Egli dichiarò infatti di essersi
interessato al progetto per via del suo essere basato su eventi
realmente accaduti. Proprio per via del rispetto nei confronti
della storia degli Warren, il regista decise di mantenersi quanto
più fedele possibile a quanto da loro raccontato, apportando a tal
fine anche alcune modifiche alla sceneggiatura. Wan ebbe inoltre
modo di incontrare la vera Lorraine, ma si rifiutò di visitare la
vera abitazione al centro delle vicende narrate, in quanto
spaventato da questo tipo di storie.
9. È tornato a collaborare
con un suo attore ricorrente. Questo primo film della saga
di The Conjuring ha riunito Wan con l’attore
Patrick Wilson, divenuto nel tempo uno dei suoi
attori feticcio. I due avevano infatti già lavorato insieme per
Insidious e Oltre i
confini del male – Insidious 2. Wilson ha poi recitato anche
negli altri capitoli della saga di The Conjuring, sempre
prodotta da Wan. Il regista ha poi deciso di affidare proprio a
Wilson la regia del nuovo film della saga di Insidious,
attualmente intitolato Insidious: Fear the Dark.
James Wan e l’idea per M3gan
10. È lo sceneggiatore del
film. Attualmente in sala, M3gan è il primo film
horror uscito nei cinema italiani nel 2023. Oltre ad essere
prodotto da Wan con la sua Atomic Monster, il film è da lui anche
stato ideato insieme a Akela Cooper. Wan ha
raccontato di aver sviluppato la storia di una bambola assassina
che però, a differenza di Annabelle, non punta
sull’elemento soprannaturale bensì su quello tecnologico. Per il
regista, il film è infatti una riflessione sulla società odierna,
nella quale si tende a fare troppo affidamento sulla
tecnologia.
Le prime immagini
di Gran Turismo, il nuovo film Sony Pictures
diretto da Neill Blomkamp con David Harbour e Orlando Bloom. Il film, tratto dalla celebre
saga dei racing game, si ispira alla storia vera di un giovane
giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che
vincendo una serie di gare competitive del videogioco riesce a
diventare un pilota professionista nella realtà.
Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli
Anelli), Archie Madekwe
(I Miserabili) nel ruolo del
protagonista, Darren Barnet (Non ho
mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond –
Diamanti di sangue) e Geri
Halliwell-Horner (Spice Girls – Il
film). Gran
Turismo sarà quest’anno solo al cinema prodotto da
Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Gran Turismo, la trama
Ispirato da una storia vera, il film
racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un
giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alle sua abilità
di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per diventare
un pilota professionista.
Il 2 febbraio 2023
arriverà nelle sale italiane, distribuito da Notorious
Pictures, Asterix & Obelix – Il Regno di Mezzo,
l’attesissimo quinto film sulla serie francese di culto, diretto da
Guillaume Canet. I due celebri galli sono lo
stesso Guillaume Canet (Asterix) e Gilles
Lellouche (Obelix), insieme a loro il premio Oscar®
Marion Cotillard nei panni di Cleopatra,
Vincent Cassel in quelli di Cesare e un
inedito Zlatan Ibrahimović nel ruolo del romano
Caius Antivirus.
In questa nuova storica avventura, i
due valorosi guerrieri dovranno aiutare Fu Yi, l’unica figlia
dell’imperatore cinese Han Xuandi, fuggita dalle grinfie di un
principe malvagio e arrivata in Gallia in cerca del loro aiuto.
Disney+ ha inaugurato il nuovo anno
insieme ai fan del Marvel Cinematic Universe,
annunciando che Black
Panther: Wakanda Forever debutterà in streaming il 1°
febbraio. Black
Panther: Wakanda Forever si unirà ad altri 16
film del Marvel Cinematic Universe ora in
streaming nel formato IMAX Enhanced su Disney+, per offrire agli abbonati una
maggiore quantità di immagini con un rapporto d’aspetto ampliato e
per un’esperienza di visione immersiva a casa (la disponibilità dei
contenuti varia a seconda del Paese).
Nel film Marvel StudiosBlack
Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye
(Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano
per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali
dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda
cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli
eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o)
e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per
il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel
ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è
interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena
e Alex Livinalli. Black
Panther: Wakanda Forever, diretto da Ryan Coogler e
prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, è ora disponibile al
cinema.
Dal 23 febbraio,
solo al cinema, arriva THE
OFFERING, esordio alla regia di Oliver
Parker su sceneggiatura di Hank Hoffman, che ha
dichiarato: “Una delle mie precedenti professioni è stata
di leggere preghiere per i defunti in un obitorio ebraico, da
mezzanotte alle sei del mattino, da solo. Quindi ho molta
esperienza in questo campo. Per il tempo che ho
trascorso in quell’obitorio, posso dire che esiste un’energia. Una
presenza“. Quando il regista Oliver Park ha letto per la
prima volta la sceneggiatura, ha notato la sua incredibile
profondità e il fatto che ogni personaggio avesse una propria
storia
. “Stavo leggendo un
horror classico, mi mancano quei film con cui sono cresciuto e dove
il dramma viene prima di tutto e c’è ricchezza nella storia” –
racconta Park. Un altro aspetto che lo ha interessato è stato
il tema di come le diverse religioni affrontano la possessione
demoniaca. Oliver afferma che per lui è stato affascinante
immergersi nell’ebraismo. Secondo lui, la natura ebraica del film
lo caratterizza fortemente e la familiarità dell’entità demoniaca
permette al pubblico di entrare davvero nel film, di comprendere
dove si trovano e goderselo. Anche se non erano necessariamente
interessati a essere calati in una comunità che non hanno mai visto
prima o che non capiscono.
La trama
Nella speranza di
riconciliarsi con il padre ebreo ortodosso, il figlio di un
impresario funebre torna a casa insieme alla moglie in dolce
attesa. Ma le sue intenzioni vengono messe alla prova quando
l’obitorio di famiglia riceve il corpo di un misterioso cadavere
posseduto da un’antica entità che ha in serbo un terribile e
infausto piano per il bambino in arrivo…
Agents of Fandom ha
condiviso una nuova foto da Guardiani
della Galassia Vol. 3 in cui possiamo vedere
Drax, Star Lord, Mantis e Nebula in un full look galattico, con le
nuove divise della squadra fedeli a quelli blu e rosse che abbiamo
conosciuto nei fumetti del team.
A new still from Guardians of the Galaxy
Volume 3 has been released.
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto
fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita
di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non
completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani
come li conosciamo.
Un nuovo rapporto suggerisce quali
franchise esistenti rimarranno parte del futuro del DCU come parte dell’opera di reebot del franchise
da parte di James
Gunn e Peter Safran. I co-CEO di DC
Studios stanno formulando piani per come sarà il DCU per i prossimi anni.
Alcune informazioni hanno già
iniziato a venire alla luce, tra cui le novità relative a Wonder Woman 3 che non andrà avanti come aveva
progettato Patty Jenkins nella sua sceneggiatura, bocciata dallo
studio, e a Henry Cavill che non è più Superman, dal
momento che il nuovo film sull’Azzurrone, al momento in fase di
scrittura per mano di James Gunn stesso, si
concentrerà su una età più giovane del personaggio.
È stato anche confermato che
Black Adam di Dwayne Johnson non farà parte dell’immediato
futuro del progetto e che il franchise di The Batman di Matt Reeves
rimarrà separato dal franchise. Tuttavia, ci sono ancora tantissime
domande su cosa verrà mantenuto dei progetti esistenti o se ci sarà
un riavvio completo di tutto ciò che è sul piatto.
All’inizio di questo nuovo anno, ci
sono molte speculazioni su cosa succederà ai film DC del 2023 e su
qual è il loro potenziale di franchising. Secondo un report di Variety, i piani di
James Gunn e Peter Safran sono
per un “ripristino ampio ma non totale” dell’Universo DC.
Ciò includerà un nuovo Superman, come ha confermato Gunn in
passato. Ma questo nuovo report rileva che franchise esistenti come
Aquaman e Shazam e la serie
HBO Max Peacemaker potrebbero essere mantenuti
come parte del ripristino, così come l’imminente Blue
Beetle. C’è anche un suggerimento che Ezra Miller potrebbe rimanere dopo The
Flash. Nessuna di queste proprietà è stata confermata
per essere mantenuta e James Gunn potrebbe
rispondere rapidamente a questo rapporto sui media.
Peter & I have a DC slate ready to go, which
we couldn’t be more over-the-moon about; we’ll be able to share
some exciting information about our first projects at the beginning
of the new year.
USA Today ha
rivelato una nuovissima immagine di Scream
6 in cui vediamo Ghostface prendere il controllo della
città. L’immagine non rivela molto, ma segnala che, anche se i
protagonisti principali stanno cercando di lasciarsi alle spalle
gli eventi passati di Scream del 2022, un nuovo
killer di Ghostface può emergere ovunque vadano.
Dopo gli ultimi omicidi di
Ghostface, i quattro sopravvissuti si lasciano
alle spalle Woodsboro e iniziano un nuovo capitolo. In
Scream 6, Melissa Barrera (“Sam
Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy
Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad
Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e
Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a
ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry
Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony
Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.
PRODOTTO DA William Sherak, James
Vanderbilt, Paul Neinstein. PRODOTTO ESECUTIVAMENTE DA Kevin
Williamson, Gary Barber, Peter Oillataguerre, Chad Villella,
Courteney Cox, Ron Lynch, Cathy Konrad, Marianne Maddalena.
Protagonisti sono Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Jack
Champion, Henry Czerny, Mason Gooding, Liana Liberato, Dermot
Mulroney, Devyn Nekoda,
Jenna Ortega, Tony Revolori, Josh Segarra, Samara Weaving con
Hayden Panettiere e Courteney
Cox.
La nuova foto di Spider-Man: Across The Spider-Verse pubblicata
da Agents of
Fandom è un vero e proprio ritratto di famiglia.
Nell’immagine si può vedere infatti Miles Morales
in compagnia della sua multietnica famiglia, insieme a Gwen
Stacy. Eccola di seguito:
A new still from Spider-Man: Across The
Spider-Verse has been released.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per
dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta
da Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione
con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Ezra Miller potrebbe continuare a interpretare
The
Flash nell’idea di DCU di James
Gunn e Peter Safran anche dopo l’uscita del suo film da
solista. Nonostante sia stato annunciato la prima volta nel 2014,
il film ha impiegato quasi un decennio per essere realizzato a
trovare finalmente spazio per la distribuzione.
Con Miller nei panni del
Velocista Scarlatto, The
Flash ha attraversato diversi stadi di sviluppo. Tutti
processi che hanno condotto a una data di uscita nell’estate del
2023. Tra problemi di produzione e ritardi dovuti alla scelta del
regista, e non ultimo l’impatto della pandemia, il film era già
parecchio in difficoltà, ma quello che lo ha messo davvero in
pericolo è stato il 2022 a dir poco turbolento di
Ezra Miller. Mentre l’attore ha chiesto pubbliche
scuse per il suo comportamento ed è ora in cui presso una struttura
per la salute mentale, il titolo rimane controverso per la WB
Discovery.
Tutto questo, sommato al cambio di
vertice nella direzione del DCU, ha portato a credere che per Ezra
Miller il capitolo The
Flash fosse chiuso, e invece sembra che un nuovo
report di Variety
abbia rimesso in discussione questa informazione.
Sembra che vari dirigenti della
Warner Bros. siano “disponibili a continuare con l’attore”
dopo The
Flash. Non è chiaro se i dirigenti in questione siano
il CEO David Zaslav o i capi della Warner Bros.
Pictures Michael De Luca e Pam
Abdy. Nonostante i loro problemi legali, c’era stata
incertezza sul fatto che Miller avrebbe continuato a interpretare
Barry Allen dopo il film da solista. Al momento della
pubblicazione, né Miller, né i loro rappresentanti, né nessuno alla
Warner Bros. Discovery ha commentato il report di
Variety.
Il film
The Flash
The
Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno
2023. Il film vede
Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice League e sarà affiancato da
Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei
panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in
Batman Il Ritorno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash con Ezra Miller
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Guardiani
della Galassia Vol. 3 si preannuncia come un vero e
proprio addio a molti dei personaggi che formano la squadra
cinematografica originale del franchise e tra questi anche Dave
Bautista è pronto a dire addio al suo Drax il
Distruttore, dopo quasi un decennio che lo interpreta sul
grande schermo.
Sebbene l’attore debba moltissimo al
personaggio e a James
Gunn che lo ha voluto nei panni dell’alieno assetato
di vendetta contro Thanos, Dave
Bautista ha esternato il grande sollievo che prova a
dire addio al personaggio, dal momento che per lui è un piacevole
divertimento interpretarlo e che invece vorrebbe avere dei ruoli
più impegnativi.
“Sono così grato a Drax, lo
amo – ha dicharato Dave Bautista a GQ – Ma c’è del
sollievo nel fatto che sia finito. Non è sempre stato piacevole,
era difficile interpretare quel personaggio. Il processo di make-up
mi abbatteva. E non so se voglio che Drax sia il mio lascito, è una
performance stupidina, e io voglio più ruoli drammatici.”
Sicuramente nelle sue incursioni
esterne ai film Marvel, Dave
Bautista ha dimostrato del potenziale da attore
drammatico davvero insospettate, per un attore che sembra puntare
tutto sulla fisicità, eppure ha dimostrato di avere talento e
potenziale. Staremo a vedere cosa gli riserva il futuro del
cinema.
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto
fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita
di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non
completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani
come li conosciamo.
Secondo
la Film & Television
Industry Alliance, la produzione dell’annunciato
prequel senza titolo targato Warner Bros. Discovery è
imminente. Il nuovo film che saràinterpretato
da Margot Robbie e Ryan Gosling, dovrebbe iniziare il prossimo 6
marzo. L’elenco afferma inoltre che il progetto è un remake del
film originale del 1960 Ocean’s
11 .
Il prequel senza
titolo di Ocean’s Eleven sarà
diretto da Jay Roach da si baserà su una
sceneggiatura scritta da Carrie Solomon. Il progetto è prodotto da
Gary Ross, Josey McNamara, Michelle Graham, Tom Ackerley e
Olivia Milch.Finora,
Robbie e
Gosling sono gli unici due membri confermati del cast
dell’ultima commedia sulla rapina, che si svolgerà nell’Europa
degli anni ’60. Questo segna l’ultima
collaborazione tra le due star di primo piano dalle
riprese dell’attesissimo film live-action su Barbie di
Greta
Gerwig, che arriverà nelle sale entro la fine
dell’anno.
Il film originale del 1960 è
stato diretto da Lewis Milestone. Ha interpretato i membri del
famoso Rat Pack, tra cui Frank Sinatra, Sammy Davis Jr.,
Peter Lawford e Joey Bishop. Il film è stato diretto
anche dall’attrice veterana vincitrice di Emmy e Golden Globe Angie
Dickinson.
Sony Pictures ha
rilasciato la prima anteprima del film Gran
Turismo, dandoci una prima occhiata a come sarà
l’imminente adattamento del videogioco di corse. “Basato sulla
storia vera di Jann Mardenborough, il film è l’ultima storia di un
sogno che si realizza di un adolescente giocatore di Gran
Turismo le cui abilità di gioco hanno vinto una
serie di competizioni Nissan per diventare un vero pilota
professionista di auto da corsa”, recita la sinossi.
L’ adattamento cinematografico
di Gran
Turismo è diretto da Neill Blomkamp
da una sceneggiatura scritta dai coproduttori esecutivi Jason Hall
e Zach Baylin. Nel cast
David Harbour, Archie Madekwe,
Orlando Bloom, Darren Barnet,
Djimon Hounsou, Geri Halliwell-Horner, Daniel Puig, Josha
Stradowski e l’attore tedesco Thomas
Kretschmann. Dai
un’occhiata all’anteprima del film
Gran Turismo qui
sotto:
Gran Turismo è
prodotto da Asad Qizilbash, Carter Swan, Doug Belgrad e Dana
Brunetti, con il creatore del gioco Kazunori Yamauchi come
produttore esecutivo. Il film è attualmente previsto per l’uscita
nelle sale l’11 agosto 2023.
Apple ha condiviso
oggi un’anteprima della seconda stagione della serie di successo
Fondazione.
Il prossimo capitolo dell’epica saga prodotta da David S.
Goyer e Skydance Television farà il suo debutto
quest’estate su Apple
TV+.
Basato sui pluripremiati racconti
di Isaac Asimov, il monumentale adattamento di
Fondazione
racconta il viaggio di un gruppo di esuli per ricostruire la
civiltà nel pieno della caduta dell’Impero Galattico: personaggi
cruciali che trascendono lo spazio e il tempo, superando crisi
mortali, lealtà mutevoli e relazioni complicate, da cui dipende il
destino dell’umanità.
Fondazione
vede protagonisti il vincitore del SAG Award e candidato all’Emmy
Jared Harris nel ruolo del Dr. Hari Seldon; il
candidato all’Emmy Lee Pace nel ruolo di Brother Day, Lou
Llobell nei panni di Gaal Dornick, Leah
Harvey in quelli di Salvor Hardin, Laura
Birn nel ruolo di Demerzel, Terrence Mann
nel ruolo di Brother Dusk e Cassian Bilton in
quello di Brother Dawn. A completare il cast della seconda
stagione ci saranno Isabella Laughland
che interpreterà Brother Constant, Kulvinder Ghir
che vestirà i panni di Poly Verisof, Sandra Yi
Sencindiver in quelli di Enjoiner Rue, Ella-Rae
Smith nel ruolo di Regina Sareth di Cloud Dominion,
Dimitri Leonidas che interpreterà Hober Mallow,
Ben Daniels che vestirà i panni di Bel Roise,
Holt McCallany nel ruolo di Warden Jaegger Fount,
Rachel House nei panni di Tellem Bond e
Nimrat Kaur in quelli di Yanna Seldon.
Fondazione
è prodotto per Apple da Skydance Television sotto la guida dallo
showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer, insieme a Robyn
Asimov, Alex Graves, David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost.
È lo sguardo sperso,
assente, di Laure Calamy ad accoglierci negli spogliatoi
di una fabbrica come tante nel prologo di Un vizio di
famiglia (L’origine du mal), dramma familiare dalle tinte
thriller che Sébastien Marnier aveva presentato a
Venezia 79. Il suo terzo film – dopo
Irréprochable (2016) e L’ultima
ora (2018) – è nei cinema dal 4 gennaio, distribuito
da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, chiamato
a scontrarsi con i carri armati in testa al Box Office e con un
paio di titoli interessanti per vari motivi come
Godland e Close. Ma attenzione a sottovalutarlo, o a
escluderlo dalle vostre scelte, sarebbe un peccato.
Nato come “fiaba”, almeno
nelle intenzioni del regista, che voleva parlare “della fine del
patriarcato” e ha affidato a un cast di quasi sole donne la
storia, il racconto è ben lungi dall’essere una commedia dark, come
spesso si ama sintetizzare un film che racconti di intrighi con una
certa dose di thriller, ma senza affidarsi al cruento.
Un vizio di famiglia: Chi è Stéphane? Chi è suo
padre?
Nel presentarlo, sono in
molti a sottolineare i colpi di scena, o ‘de théâtre’, che portano
avanti la vicenda di Stéphane, la protagonista interpretata
dall’attrice di Call my Agent, già premiata alla Mostra
del Cinema di Venezia 2022 come Miglior attrice per Full
Time – Al cento per cento. Forse troppi, in alcuni
casi non del tutto necessari a portare avanti la narrazione molto
strutturata che si sviluppa nella lussuosa villa della famiglia
Dumontet nel “posto più bello del mondo”, l’isola di Porquerolles,
al largo della costa mediterranea della Francia, tra Tolone e Saint
Tropez.
Qui vive suo padre Serge,
con la moglie sillogomane Louise, la figlia George, impegnata a
risollevare l’impero economico di famiglia, la nipote ribelle
Jeanne e la ambigua e scostante cameriera Agnès (nell’ordine,
Jacques Weber, Dominique Blanc, Dora Tillier
di La Belle Époque, Céleste Brunnquell e Véronique
Ruggia Saura). Un gineceo, in apparenza, dietro la cui facciata
crescono odio e vendetta, un contesto di bugie nel quale Stéphane
sembra volersi inserire, o dal quale farsi accettare. A ogni
costo.
Non c’è famiglia senza
vizi. Chi è senza peccato…
L’origine del male del
titolo originale, stando a quanto dichiarato dal regista, dovrebbe
essere il burbero, maschilista, prevaricatore e male in arnese
padre ritrovato, unica figura maschile ed eterosessuale del novero,
eppure a ordire i piani migliori – o peggiori – è la cosiddetta
altra metà del cielo, anche in barba al supposto e tanto decantato
spirito di solidarietà femminile. Le donne sono le protagoniste
assolute della pièce, tanto più considerando la musa di Xavier
Dolan, Suzanne Clément, che come compagna di Stéphane
vediamo attendere gli eventi dal carcere in cui è rinchiusa.
Il bello del cinema è che
ciascuno può avere una sua idea di quel che vede, anche sbagliata
(in genere, sbagliata), anche in disaccordo con quel che sostiene
l’autore. Che in questo caso ci presenta un altro personaggio –
dopo i film precedenti – dai processi mentali poco chiari, dalla
socialità contorta e che mette in pratica decisioni discutibili.
Come quelle che scopriamo via via o che creano l’intreccio di un
film che potrebbe piacere ai fan di Agatha Christie come di
Claude Chabrol.
E che ha poco a che fare
con l’amore, nonostante siano citati tanti e diversi tipi di
relazioni e rapporti, ma a molto a che fare con il bisogno e
l’affermazione di sé. Non solo femminile, ovviamente. E’ un
continuo gioco di ruolo, e di sguardi, da quello iniziale della
Calamy a quello sarcastico e disincantato del padre, a quello
sospettoso o superiore o quasi fanciullesco delle altre figure di
una famiglia che definire disfunzionale sarebbe riduttivo. E che in
parte viene dalla stessa esperienza personale di Marnier, che non a
caso fa dire al suo alter-ego (la giovane aliena) che
“Non c’è niente di peggio della famiglia“.
Una matassa intricata
Nonostante le tante
svolte e rivelazioni, il percorso di Un vizio di
famiglia scorre lineare, anche per una caratterizzazione
piuttosto netta dei personaggi coinvolti, meno complessi del
previsto, eppure perfettamente adeguati e funzionali nel loro
affrontare l’invasione di Stéphane, un raggio di sole che minaccia
di bruciare quanto seminato da ciascuno, secondo le proprie
priorità. Alla fine – stante la prova magnifica della Calamy (e la
Blanc “della Comédie-Française”) – è la ragnatela stessa la
protagonista principale di un film che continua a offrire finali e
conclusioni fino al limite dell’accettabile, e oltre, per quanto
giustificabili.
Una ragnatela nella quale
ci accorgiamo di invischiarci sempre più, senza che la generale
leggerezza del tono usato ce ne faccia percepire i pericoli (altro
merito da ascrivere al film e al regista, che si diverte a
utilizzare degli split screen multipli in maniera
interessante e persino simbolica, per una volta). Anche quando il
labirinto di passioni, tradimenti e convenienze in cui siamo
invitati a vivere per le due ore necessarie ci mostri i suoi lati
più brutali, folli, violenti.