Mentre qualcosa del genere potrebbe effettiva far parte dei piani, lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaJeff Loveness ha aggiornato sui suoi progressi con la sceneggiatura di The Kang Dynasty, rivelando alcune sorprendenti informazioni. “Sì, è decisamente una cosa complicata”, ha detto quando gli è stato chiesto della sfida di scrivere un film con così tanti personaggi. “Ma proprio come quando ho accettato il lavoro per Ant-Man, non posso concentrarmi davvero sulle questioni esterne. Devo dunque solo gettare le basi di una buona storia, si spera, e trovare i personaggi con cui voglio raccontarla.”
Loveness ha poi proseguito affermando che “a quel punto diventa una partita a ping pong con le altre persone. Come chiunque si presenti e faccia Fantastici Quattro o Blade o… potrei nemmeno usare quei personaggi. Terrò però le orecchie aperte, nel caso qualcuno mi dica ‘Ehi, se Blade vuole entrare, fallo entrare'”. Sebbene sia del tutto possibile che Loveness si sia semplicemente corretto per evitare potenziali spoiler, lo sceneggiatore ha dunque lasciato intendere che non tutti i personaggi visti finora potrebbero apparire nell’atteso film. Sarebbe certamente sorprendente se, ad esempio, i Fantastici Quattro, non facessero parte del film, a meno che questo non abbia proporzioni diverse a quello che ci si aspetta.
Salvo Ficarra e Valentino Piconeci tengono a sottolineare cheIncastrati 2è l’ultimo capitolo, in sei episodi, del loro primo esperimento nella serialità televisiva. Dunque, non si faccia illusioni su un possibile proseguimento, chi ha apprezzato questo lavoro. Quello che è certo, è che sarà possibile seguire le vicende di Salvo e Valentino, sempre invischiati in questioni di mafia più grandi di loro e non solo, dal 2 marzo in esclusiva su Netflix.
La trama di Incastrati 2
Salvo (Salvo Ficarra) e Valentino (Valentino Picone) cercano di riprendere la loro vita di sempre. Mentre stanno andando a lavoro col furgone, però, una distrazione è fatale e succede qualcosa di inaspettato. I due incroceranno la latitanza di Padre Santissimo (Maurizio Marchetti), accompagnato da Tonino – Cosa Inutile (Tony Sperandeo) e da lì prenderà il via una nuova girandola di vicende. I due si troveranno di nuovo in pericolo, a doversi districare tra i dictat del boss e la volontà di proteggere le donne che amano, con le quali i rapporti non sono affatto facili. Salvo ed Ester (Anna Favella) sono separati, in seguito al tradimento di lei, ma entrambi non hanno abbandonato le speranze di ricostruire la loro storia. Mentre, Valentino e Agata (Marianna di Martino) stanno per andare a vivere insieme, ma non saranno soli. Assieme a loro ci sarà, infatti, anche Robertino (Luca Morello), il figlio di Agata. La donna è impegnata, poi, nelle indagini sull’ omicidio Gambino e a questo si aggiunge l’uccisione di due operai, ancora avvolta nel mistero. Anche la mafia di Padre Santissimo, poi, avrà i suoi rompicapi, dovendo estinguere un debito niente meno che coi messicani.
Incastrati 2 ha un buon ritmo, anche grazie al montaggio di Claudio Di Mauro. Gode, certo, dell’affiatamento ormai trentennale della coppia Ficarra – Picone. Le gag divertono e si ride, i tempi comici sono buoni e più che rodati. Ma non è solo per questo che sono efficaci. Mentre si ride, infatti, spesso si riflette, il che non guasta. Merito anche della scrittura, che ha visto il duo comico collaborare con Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Fabrizio Testini in un lavoro d’equipe riuscito.
Un’ironia trasversale, che non risparmia nulla
L’ironia e lo sberleffo in Incastrati 2 spaziano su ogni argomento e spesso sono ficcanti. Si ride sulla mafia, ma anche sulla collusione mafiosa, ben più sottile, sulla sanità, col balletto tra pubblico e privato – il dottor Tantillo, interpretato da Gino Astorina, ne è esempio perfetto. Si ironizza sul circo mediatico, ovvero sul giornalismo sensazionalistico, esemplificato perfettamente dai due caratteri opposti di Sergione (Sergio Friscia) e Bellomo (Matteo Contino). Non vengono risparmiate neanche le stesse serie tv – se nella prima serie c’era The touch of the killer, in questa seconda c’è il prequel, The look of the killer. La comicità e l’ironia non risparmiano neppure i rapporti di coppia, quelli genitori-figli, e ovviamente, gli stereotipi legati al sud.
La commistione dei generi in Incastrati 2
Diversi sono i generi cinematografici che si fondono in Incastrati 2, ognuno evidentemente amato e ripreso con precisione nei codici. Thriller, ovviamente, ma anche western, action movie, film romantico, vanno ad arricchire la commedia. Si potrebbe pensare che questa sorta di insalata di generi disturbi, invece è ben orchestrata e diverte.
Le musiche di Paolo Buonvino e la fotografia di Daniele Ciprì
Le musiche di Paolo Buonvino sono trascinanti e si percepisce come si sia divertito a spaziare tra i generi. I violini accompagnano egregiamente tutta la serie, a partire dalla sigla iniziale, fumettistica. Ogni situazione ha musiche appropriate: da quella romantica, con canzoni d’amore, al western, all’azione, alla suspense. La fotografia di Daniele Ciprì ha i colori vividi che si adattano alla commedia ed esaltano il sole della Sicilia, richiamato dal furgone giallo dei protagonisti.
Gli omaggi in Incastrati 2
Del tributo al genere western si è detto sopra e lo spettatore lo apprezzerà senz’altro. Ma tra gli omaggi schietti a capolavori e artisti del nostro cinema, spicca sicuramente quello a Massimo Troisi. In particolare, a Non ci resta che piangere. Si parte dal Padre Santissimo, che non può non ricordare il Santissimo Savonarola, fino ad arrivare al “Grazie Salvo!”, che riprende il “Grazie Mario!” di Non ci resta che piangere. I due autori, registi e sceneggiatori assicurano poi che vi sarà un’altra, più corposa, citazione del genio di Massimo Troisi, voluta per omaggiare il regista e attore da loro tanto amato. Incastrati 2 ha dunque gli ingredienti giusti per offrire un buon intrattenimento da vedere sul piccolo schermo, divertendosi, ma anche riflettendo. Prodotta da Tramp Limited, la serie originale Netflix, che sarà distribuita in 190 paesi, è disponibile sulla piattaforma dal 2 marzo.
I Marvel Studios hanno introdotto l’esistenza di SHIELD già nell’Iron Man del 2008 interpretato da Robert Downey Jr.e diretto da Jon Favreau. All’epoca, però, la pratica di aggiungere ulteriori scene dopo i titoli di coda non era particolarmente comune e dunque in molti si sono persi la comparsa in scena di Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury. Come ormai noto, in tale scena questo racconta a Tony Stark del progetto “Avengers”, ponendo dunque le basi per la formazione dei più potenti eroi della Terra.
A distanza di 15 anni, Favreau ha ora rivelato l’esistenza di una versione alternativa di quella celebre scena post-credits. Intervistato al Jimmy Kimmel Live! per parlare della terza stagione di The Mandalorian, il regista ha infatti spiegato di aver chiesto a Jackson una ripresa alternativa “per puro divertimento” che sapeva non sarebbe mai stata utilizzata per il film. In questa si può osservare uno scambio di battute tra Fury e Stark simile a quello che tutti conosciamo. Alla domanda di Stark su chi egli sia, Fury risponde però “Nick Fury, motherf***er“.
Si tratta di un divertente riferimento al fatto che è questa una delle esclamazioni più ricorrenti fatte da Jackson nei film da lui interpretati. Mostrata durante lo show di cui era ospite Favreau, la scena ha naturalmente mandato in visibilio tutti i fan di Jackson e dell’MCU. Come noto, si potrà ora ritrovare l’attore nei panni di Nick Fury nell’attesa serie Secret Invasion, la quale sarà distribuita su Disney+nel corso di quest’anno. Nel mentre, ecco di seguito il link per poter vedere la divertente scena presentata da Favreau.
Anche se probabilmente bisognerà aspettare un po’ per qualsiasi nuovo annuncio di casting importante per l’annunciato The Batman – Parte 2, diretto ancora una volta da Matt Reeves, si ha già la conferma che un attore del primo film riprenderà il ruolo lì interpretato. Si tratta di Andy Serkis, il quale nel film del 2022 aveva dato volto ad un inedito Alfred Pennyworth. Il suo confermato potrebbe non apparire come una grande sorpresa, ma considerando quanto piena sia l’agenda dell’attore, non era da escludere un suo possibile addio al personaggio.
Addio che però non ci sarà, specialmente considerando che il ruolo avuto da Alfred in The Batmanera stato piuttosto ridotto, mentre con il sequel sarà possibile esplorare ulteriormente la sua storia e il suo carattere. Il personaggio, inoltre, ha lasciato in sospeso diversi misteri ancora da risolvere e sui quali sarà possibile indagare ulteriormente. Reeves ha sempre dichiarato che Serkis, con il quale aveva già collaborato per Apes Revolution e The War – Il pianeta delle scimmie, era la sua prima e unica scelta per interpretare il fedele alleato di Bruce Wayne.
Ora che un nuovo tassello si è aggiunto nella costruzione di questo The Batman – Parte 2, non resta dunque che attendere maggiori informazioni, sia per quanto riguarda ulteriori nuovi interpreti che andranno ad aggiungersi al cast e i personaggi che andranno ad interpretare, sia per quanto riguarda la trama e la data di uscita. Questa è attualmente fissata al 3 ottobre 2025, ma non è da escludere che possa essere anticipata o posticipata, come spesso avvenuto per altri film simili nell’ultimo periodo.
Star Trek 4 è bloccato nell’inferno dello sviluppo, e mentre il franchise continua a riscuotere successo in televisione, sembra che la Paramount Pictures stia davvero lottando per decifrare il destino della proprietà nei cinema. I primi sforzi in sala hanno dato il loro risultato, ovviamente, ottenendo recensioni per lo più positive e incassi al botteghino abbastanza solidi. Tuttavia, con i blockbuster che ormai per poter competere mirano a raggiungere guadagni da $ 1 miliardo per essere considerati un vero successo, non sorprende che il risultato globale di $ 344 milioni di Star Trek: Beyond sia stato considerato una delusione.
Parlando con Esquire, l’attore del Capitano Kirk Chris Pine ha condiviso i suoi pensieri su come stanno le cose con il franchise e sostiene che è stato un errore aspettarsi che Star Trek facesse i numeri del Marvel Cinematic Universe. “Non sono sicuro che Star Trek sia mai stato costruito per fare quel tipo di attività”, dice. “Ho sempre pensato, perché non facciamo solo appello a questo gruppo di fan davvero rabbioso e realizziamo il film a un buon prezzo e andiamo per la nostra strada, invece di cercare di competere con il Marvel Universe?”.
Nonostante voglia tornare nei panni di Kirk, Chris Pine sembra pensare che con questa iterazione di Star Trek possa ancora divertirsi. “Dopo che l’ultimo è uscito e non ha fruttato il miliardo di dollari che tutti volevano che facesse, e poi Anton è morto, non lo so, sembrava solo…” Dopo una pausa per un momento di commozione, ha ammesso che il franchise “sembra che sia maledetto”. Per quanto riguarda dove andranno le cose dopo – che JJ Abrams ha fatto l’annuncio che il cast originale sarebbe tornato per un nuovo film, nel frattempo ha perso il regista Matt Shakman – e ora sempra che l’attore non sappia lo stato delle cose:
“Non so niente. Nella terra di Star Trek, gli attori sono di solito le ultime persone a scoprire qualcosa. Conosco costumisti che hanno letto le sceneggiature prima degli attori”, spiegaChris Pine. “Direi che è frustrante. Non promuove davvero il massimo senso di collaborazione, ma è così che è sempre stato. Amo il personaggio. Amo le persone. Amo il franchise”.
Da quando Star Trek: Beyond è stato rilasciato nel 2016, un’idea popolare includeva una riunione tra il Capitano Kirk di Chris Pine e suo padre, interpretato inStar Trek del 2009 da Chris Hemsworth. Il regista di Defenders SJ Clarkson una volta era collegato al progetto per a dirigere quel film, mentre la Paramount da allora ha preso in considerazione le idee su film di Noah Hawley (Fargo) e del leggendario regista Quentin Tarantino.
Il produttore di Ghostbusters: Legacy 2, Jason Reitman, ha condiviso una nuova foto del dietro le quinte del prossimo sequel, fornendo uno sguardo al ritorno della classica caserma dei pompieri del franchise. Dopo che questo ha avuto inizio per la prima volta nel 1984 con Ghostbusters – Acchiappafantasmi, il film del 2021 Ghostbusters: Legacy è servito come sequel diretto, ovvero introducendo nuovi personaggi per portare avanti la storia, presentando però anche un ritorno di Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson. Dopo il successo di quel film, è poi stata annunciata la realizzazione di un sequel, diretto stavolta da Gil Kenan.
La data di uscita di Ghostbusters: Legacy 2 è ancora molto lontana, con il film che non dovrebbe arrivare nei cinema prima di dicembre. Tuttavia, un recente post su Instagram di Reitman ha contribuito ad aumentare l’interesse sul film, fornendo anche uno sguardo dietro le quinte sul ritorno della già citata iconica location, grande protagonista dei primi due film del franchise. Certo, la foto non rivela troppo su ciò che il pubblico può aspettarsi da questo prossimo sequel, ma quantomeno conferma che la caserma dei pompieri tornerà, presumibilmente, ad essere la base operativa degli acchiappafantasmi.
Dopo che una versione fatiscente del luogo era apparsa brevemente nella scena dopo i titoli di coda del precedente film, questa potrebbe dunque tornare ora ad avere il ruolo centrale che merita, magari sfoggiando anche qualche gradita novità. Per quanto riguarda i dettagli della trama, invece non è stato ancora rivelato nulla a riguardo, ma ci si può aspettare che il nuovo film introdurrà una minaccia completamente inedita per i protagonisti. In attesa di maggiori informazioni, qui di seguito si può ritrovare la foto pubblicata da Reitman.
L’attore Michael B. Jordan, star di Creed e di Black Panther, ha ufficialmente ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Il 1 marzo, la Camera di commercio di Hollywood ha infatti consegnato all’attore e regista la 2.751esima stella. I partecipanti alla cerimonia includevano Jonathan Majors, co-protagonista di Jordan in Creed III, e il regista Ryan Coogler, che ha diretto l’attore in Fruitvale Station, Creed, Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever. “E pensare che questa star non è cresciuta sognando di diventare un attore! Fortunatamente per noi, ha cambiato idea e ora sarà onorato con una stella iconica sulla Hollywood Walk of Fame“, ha dichiarato la produttrice della Hollywood Walk of Fame. Ana Martínez.
Jordan aveva infatti iniziato a lavorare come modello per aziende come di articoli sportivi prima di apparire in alcuni show televisivi. L’attore ha poi ricevuto il suo primo ruolo cinematografico al fianco di Keanu Reevesin Hardball del 2001. Da lì ha poi avuto inizio la sua carriera come attore, consolidatasi poi grazie ai successi della trilogia di Creed, dove Jordan interpreta il figlio di Apollo Creed, ai film di Black Panther dove interpreta il villain Killmonger m anche a film come Il diritto di opporsi e Senza rimorso. I suoi recenti successi hanno dunque spinto la celebre istituzione hollywoodiana a riconoscergli tale tributo, di cui l’attore si è detto naturalmente molto grato.
La prestigiosa stella arriva poi per lui proprio nei giorni in cui il film Creed III è pronto ad arrivare in sala. In questo terzo capitolo l’attore non si limita però solo ad interpretare il pugile Adonis Creed, chiamato a scontrarsi sul ring con un vecchio amico d’infanzia, ma ricopre anche il ruolo di regista in quello che è dunque il suo debutto in tale ruolo. Il film sarà nelle sale italiane a partire dal 2 marzo e la stella ora ricevuta dall’attore non è che un motivo in più per andarlo a vedere.
Uno degli attori del momento, Brendan Fraser, candidato al premio Oscar grazie alla sua interpretazione in The Whale, ha recentemente raccontato di uno spaventoso incidente avvenuto sul set di La mummia. Rilasciato nel 1999, il celebre film d’avventura aveva per protagonista Rick O’Connell, un avventuriero che affronta una mummia risvegliatasi da un sonno millenario e determinata ora a ricongiungersi con il suo amore perduto da tempo. Il film, che è stato un successo straordinario e in seguito al quale sono stati realizzati due sequel diretti, ha rappresentato una sfida fisica su più fronti per Fraser, il quale ha anche rischiato di morire soffocato sul set.
In una recente intervista, Fraser ha infatti ricordato un particolare incidente avvenuto su quel set e che lo ha portato ad essere asfissiato fino all’incoscienza. Questo è avvenuto durante le riprese della sequenza dell’impiccagione, quando la persona incaricata di tenere la corda non ha retto quest’ultima a sufficienza. “Sono stato soffocato accidentalmente. Stephen, il regista, mi disse che non avevo reso abbastanza l’effetto dell’essere strozzato e voleva girarne un’altra. Quindi il tizio che teneva la corda l’ha alzata ancor di più e io sono rimasto bloccato, senza poter poggiare i piedi a terra”.
“Lui tirava in alto e io andavo in basso. Ad un certo punto si è fatto tutto scuro e quando mi sono risvegliato il mondo era di traverso e c’era della ghiaia nei miei denti e tutti erano davvero silenziosi.” L’attore ha poi anche raccontato che non appena ebbe ripreso conoscenza, la prima cosa che gli venne detta è stata “Congratulazioni, sei nel club – la stessa cosa è successa a Mel Gibson in Braveheart”. Un brutto incidente, dunque, che non ha però impedito all’attore di portare a termine le riprese del film, con il quale si è poi definitivamente consacrato nell’ambiente Hollywoodiano.
Possiamo finalmente dare un primo sguardo a Hypnotic, il thriller di prossima uscita dell’acclamato regista Robert Rodriguez. Un’immagine esclusiva del film è infatti stata rivelata e mostra l’attoreBen Affleck, protagonista del film, in azione. Mentre i dettagli sulla trama del film rimangono per lo più scarsi e vaghi, con Affleck che dovrebbe interpretare un detective che sta indagando su una serie di inspiegabili crimini mentre cerca la figlia scomparsa, la prima foto ufficiale del film ci permette di avere un’idea di come sarà il personaggio protagonista.
La foto rivela un Affleck preoccupato in viso, intento a mostrare quella che sembra essere una foto polaroid di sua figlia. Oltre ad Affleck, Hypnotic avrà un cast corale composto da Alice Braga, JD Pardo, Hala Finley, Dayo Okeniyi, Jeff Fahey, Jackie Earle Haley e William Fichtner. Anche in questo caso, non si sa molto sui personaggi che tali attori interpreteranno, a parte Finley, la quale darà volto alla figlia scomparsa di Affleck. Del film Hypnotic, inoltre, sappiamo che si tratta di un progetto verso cui Rodriguez nutre una forte passione.
Il regista, noto per film ad alto budget come Sin City e Spy Kids, ha raccontato di aver voluto realizzare Hypnotic da ben due decenni ormai. Ha inoltre descritto il film come “un thriller di Hitchcock sotto steroidi“, aggiungendo che in esso saranno presenti “molti colpi di scena, molti turni e molta energia“. Il film, infine, sarà prodotto dalla Troublemaker Studios, dalla Studio 8 e dalla Racer Rodriguez. Attualmente, non vi è ancora una data di uscita ufficiale, la quale verrà però certamente annunciata nel corso dei prossimi mesi.
Avete presente il libro I do. Do I? scritto da Carrie Bradshaw in Sex and The City 2? Ecco, Sex/Life 2 potrebbe benissimo essere il volume successivo. La serie targataNetflix, basata sul romanzo 44 Chapters About 4 Men di BB Easton, ha debuttato l’anno scorso facendo una disamina sul matrimonio e sul desiderio femminile, attirando un pubblico prevalentemente femminile (soprattutto per i suoi toni pruriginosi).
Per questo nuovo capitolo, l’ideatrice Stacy Rukeyser affronta lo step successivo alla crisi coniugale, il divorzio, a cui segue un senso di riscatto da parte della protagonista principale. Billie riuscirà ad accantonare il passato e guardare al presente con più ottimismo? Sex/Life 2 ha il compito di rispondere a questa domanda. Al pubblico non resta che attendere il 2 marzo.
Sex/Life 2, la trama
Dopo la separazione con Cooper (Mike Vogel), Billie (Sarah Shahi) si trasferisce a New York, pronta a cominciare una nuova vita lontana dal Connecticut. Raggiunto Brad (Adam Demos), speranzosa di poter ricongiungersi con l’amore della sua vita, riceve da quest’ultimo una doccia gelata: non solo è fidanzato, ma la compagna è persino incinta. Aiutata dalla storica amica Sasha (Margaret Odette), – che nel frattempo è alle prese con passato che ritorna – Billie riesce a voltare pagina, trovando perfino un equilibrio interiore. La sua quotidianità viene però stravolta dalla conoscenza di Majid, proprietario di un ristorante di lusso, il quale la porterà nella sua focosa e movimentata vita, pronto a farle vivere emozioni indimenticabili. Anche se l’ombra di Brad minaccia continuamente il suo umore…
Oh, New York!
Da Sex and The City a Gossip Girl, passando per Friends: tante sono le serie che ci hanno fatto sognare New York, la città che non dorme mai. Una città che, come tutte le cose belle di cui ci innamoriamo, nasconde un lato oscuro e proibito. Party, luci stroboscopiche e ristoranti che trasudano ricchezza incorniciano una New York magica, a tratti surreale, che pone sempre davanti a un bivio: o danzi con lei finché i piedi non bruciano o resti a guardarla, incantato e consumato dalla sua bellezza. Ma mai insoddisfatto. Billie torna da questa New York, quella che vive sotto le note di Empire State of Mind, perfetta descrizione del suo spirito selvaggio. Da una città che due figli e un matrimonio prima, aveva vissuto fino all’ultimo respiro, con l’anima infiammata e il cuore gonfio. L’unica dalla quale far ritorno per poter (forse) ristabilire un equilibrio interiore.
Con chi passerai la tua vita?
La Grande Mela riprogramma tutta la vita della protagonista. Se nel primo capitolo Billie si trovava davanti a un bivio, matrimonio felice o vita sessuale appagante, ora è consapevole di poter avere entrambi. Un traguardo importante per lei, che però non è retto da un concreto sviluppo narrativo. Non si riesce mai ad avere un quadro completo degli eventi, spesso frammentati e irrisolti. Anche quando sembra aver trovato la pace con Majid, Billie è messa di fronte a scelte cruciali, considerazioni intime e fasi di introspezione già esplorate in precedenza e che stridono con il suo nuovo percorso. Nessuna di queste poi scalfisce quella superficie che, come nella prima stagione, risulta avere la corazza molto dura e insapore. Fra sesso sulla ruota panoramica, confessioni licenziose e grand soirée, Sex/Life 2 dichiara sin dalle prime battute la sua natura: un prodotto statico, tremolante di fronte al progresso e ingolfato di plot twist mediocri.
Fermo al mostrare solo scene hardcore e restio a scavare in profondità, a cui dovrebbe seguire una costruzione tridimensionale dei personaggi e un maggior impegno di scrittura. C’è solo un susseguirsi di dinamiche sconnesse, che riempiono un calderone privo di una storia funzionale. Molte sono le scene filler – spesso quelle a sfondo hot – introdotte per dilatare i tempi degli episodi, e la vuotezza e mancanza di verve dei personaggi non permette un coinvolgimento partecipe dello spettatore. Manca la messa in discussione, il coraggio di sbilanciarsi e, soprattutto, un glow up decisivo che conduca i protagonisti verso la maturità. Una maturità posticcia che arriva all’improvviso nel climax ondivago conclusivo solo per fini narrativi, e che non è supportato da eventi incisivi che lo giustifichino.
Sasha, l’unica sorpresa della stagione
L’unica a salvarsi in questa spenta carovana di Sex/Life 2 è Sasha Snow, in grado perfino di rappresentare il leitmotiv della serie: l’empowerment femminile. Sasha impugna la sua vita, libera la sua immagine dall’essere oggetto di mercificazione e, in contemporanea, affronta il suo passato sentimentale con consapevolezza. È il personaggio meno stereotipato, oltre a essere quello meglio costruito a livello di sceneggiatura: Sasha infatti affronta gradualmente quella metamorfosi da bruco a farfalla che, nelle logiche della trama, sarebbe spettata a Billie. Peccato che sia la sola.
Terminati i sei episodi di Sex/Life 2, il pensiero ultimo è che la seconda stagione sia andata avanti per inerzia. Mancante di nuovi argomenti e forse anche di volontà da parte dei suoi autori di darle spessore, risulta essere un prodotto scialbo e sbiadito, a cui si aggiungono delle recitazioni molto grigie. Una serie che all’inizio aveva fatto ingolosire il pubblico per la sua nota piccante, diventata ora scontata e piena di retorica.
Lo sceneggiatore di Ant-Man and The Wasp: Quantumania e Avengers: The Kang Dynasty, Jeff Loveness, ha rivelato dettagli intriganti su come sconfiggere il Consiglio dei Kang nell’universo cinematografico Marvel. Il misterioso gruppo di varianti di Kang, che include Immortus e il Faraone Rama-Tut, ha fatto il suo debutto in una delle due scene dei titoli di coda di Quantumania. Qui, il Consiglio dei Kang ha convocato innumerevoli altre varianti di Kang in un’arena ultraterrena, prefigurando la loro imminente battaglia con i più potenti eroi della Terra durante la Fase 5 e la Fase 6dell’MCU.
Ora che Quantumania è finalmente nelle sale, Jeff Loveness ha discusso apertamente di come il titolo del film si collegherà a The Kang Dynasty.In una recente intervista con Polygon, Loveness ha infatti descritto la minaccia che il Consiglio dei Kang rappresenta per l’MCU, nonché l’unico personaggio che può fermarla: “Se si torna indietro e si guarda il film e si ascolta quello che Kang sta dicendo, siamo in un sacco di guai, perché lui era l’unica cosa che può fermare queste varianti”. Discutendo di Kang il Conquistatore di Jonathan Majors, Loveness ammette che dunque il cattivo non mentiva quando ha detto a Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer) di essere il solo a poter far fronte a questa minaccia.
Se il Kang il Conquistatore visto in Ant-Man and the Wasp è davvero l’unico personaggio in grado di sconfiggere il Consiglio dei Kang, i Vendicatori potrebbero ritrovarsi a dover fare affidamento sul loro ex nemico per la salvezza del multiverso, in quanto condividono un nemico comune. Se i commenti di Loveness si riveleranno veri, i Vendicatori dovranno mettere da parte le loro divergenze con Kang per sconfiggere le sue varianti molto più pericolose in The Kang Dynasty. Tutto ciò, dunque, potrebbe anticipare alcuni degli eventi che si potrebbero ritrovare alla base del prossimo grande film sugli Avengers.
Le recensioni sono disponibili per la terza stagione di The Mandalorian e questo significa che la serie Disney+ ha ottenuto un punteggio Rotten Tomatoes e a giudicare dal gradimento ottenuto è eclatante. Due episodi sono stati forniti alla critica prima del lancio dello show (letteralmente solo poche ore prima del debutto), ma questa prima ondata di verdetti ha portato a un punteggio impeccabile del 100%.
C’è una buona probabilità che questo cambi nei prossimi giorni, ovviamente, ma non possiamo immaginare che scenda troppo in basso in base alla prima e alla seconda rata di Steller. Entrando nella terza stagione, non abbiamo potuto fare a meno di chiederci se alcuni critici potrebbero criticare The Mandalorian. Dopotutto, la premessa dello spettacolo è cambiata notevolmente e viene diffuso sulla scia di Andor, una serie costantemente elogiata da alcuni per essere migliore dell’universo Star Wars. Per fortuna, le avventure di Din Djarin e Grogu insieme rimangono amate. La premiere della terza stagione di The Mandalorian ha incluso anche un cenno a sorpresa a Star Wars Rebels. Ha anche rivelato il destino di Cara Dune che viene finalmente svelato.
Nella terza stagione continuano i viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.
The Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è interpretata da Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i co-executive producer.
La prima stagione di LOKI si è conclusa con un enorme cliffhanger, con il dio del male bloccato in una linea temporale in cui Kang governa apertamente l’autorità di variazione del tempo. Non sappiamo dove andrà a finire questa storia, ma la scena post-crediti diAnt-Man and The Wasp: Quantumania ha anticipato quella che sembra essere una caccia alle varianti di Kang attraverso il Multiverso seguendo Loki e Mobius riuniti.
L’attrice scozzese Kate Dickie (The Green Knight) è stata scelta come antagonista nella seconda stagione, con voci precedenti che suggerivano che potesse essere un’altra variante di Loki/Sylvie. Il fidato insider @MyTimeToShineH ha condiviso alcune nuove informazioni, incluso il fatto che Dickie “sta interpretando un generale malvagio che vuole che i suoi soldati, ex agenti della TVA, distruggano le nuove linee temporali create dopo la morte di He Who Remains”.
Ciò non significa necessariamente che non sia Sylvie, ma il cattivo in realtà suona più come un agente della TVA scontento che spera di ristabilire l’ordine dopo che la linea temporale sacra ha iniziato a espandersi. È difficile dire come Kang influirà su questo, ma i fan nutrono grandi speranze per la seconda stagione di LOKI mentre ci addentriamo più a fondo nella saga del multiverso. Lo scooper ha anche condiviso nuove informazioni sul personaggio di Ke Huy Quan, rivelando che si chiama “Ouroboros” ed è “il principale tecnico della TVA”.
Sembra che sia un personaggio importante nella seconda stagione e speriamo che non passerà molto tempo prima che i Marvel Studios condividano nuovi dettagli su LOKI prima del suo previsto ritorno quest’estate. Eric Martin prende il posto di Michael Waldron come capo sceneggiatore perché ha lavorato su Doctor Strange nel Multiverso della Follia ed è sopratutto impegnato a scrivere Avengers: Secret Wars.
Dopo aver riferito che Robert De Niro avrebbe dovuto recitare in una prossima serie limitata per Netflix intitolata Zero Day, lo streamer ha ufficialmente ordinato il progetto, confermando che la serie andrà avanti nello sviluppo. La serie TV sarà composta da sei episodi. Il progetto proviene dai produttori Eric Newman e Noah Oppenheim e sarà un thriller politico che vede Robert De Niro interpretare un ex presidente degli Stati Uniti. De Niro sarà anche produttore esecutivo della serie, insieme a Newman e Oppenheim.
Secondo una trama della serie, “Zero Day pone la domanda nella mente di tutti: come possiamo trovare la verità in un mondo in crisi, apparentemente lacerato da forze al di fuori del nostro controllo? E in un’era piena di teorie del complotto e sotterfugi, quante di quelle forze sono il prodotto delle nostre stesse azioni, forse anche della nostra stessa immaginazione?”
“Sono un fan da sempre di Robert De Niro. Averlo come partner di produzione e star in questo spettacolo va oltre i miei sogni più sfrenati“, ha dichiarato il creatore Eric Newman. “E Lesli Linka Glatter ha diretto tanti dei miei episodi televisivi preferiti; è stata la nostra chiara prima scelta per dirigere questo spettacolo. Sono grato a Netflix per la loro continua fiducia e supporto ed entusiasta di essere in affari con il fantastico team creativo di Noah, Lesli e Jonathan in questa serie tempestiva (e terrificante)”.
Questo segna il primo ruolo televisivo regolare della carriera incredibilmente lunga e leggendaria di De Niro. Spesso acclamato come uno dei più grandi attori della storia di Hollywood, la sua carriera è piena di ruoli e film iconici, inclusi titoli come Taxi Driver, Toro scatenato, Il Padrino Part II, Il cacciatore e molti altri. Durante la sua carriera, De Niro ha vinto numerosi premi, tra cui due Academy Awards e un Golden Globe. Più di recente, De Niro è apparso nel film Amsterdamdel 2022 di David O. Russell e apparirà nel prossimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon del 2023 .
Il noto sito Deadline, ha affrontato lo stato di produzione dell’imminente serie prequel di HBO Max Dune: The Sisterhood e ha rivelato che lo show è attualmente in pausa di produzione poiché ha subito cambiamenti creativi, tra cui l’uscita di uno dei suoi registi e attrici principali. È stato confermato che il produttore esecutivo di Chernobyl Johan Renck ha ufficialmente lasciato il team di regia del progetto a causa di divergenze creative.
Anche la candidata ai BAFTA Shirley Henderson, che inizialmente aveva ottenuto il ruolo principale di Tula Harkonnen, è uscita dal cast di Dune: The Sisterhood. Il casting è attualmente in corso per la nuova attrice protagonista destinata a interpretare il personaggio di Henderson. “Poiché Dune: The Sisterhood è entrato in una pausa programmata, sono state apportate alcune modifiche creative alla produzione nel tentativo di creare la migliore serie possibile e rimanere fedele al materiale originale“, ha dichiarato il portavoce di HBO Max in una dichiarazione. “Johan Renck ha completato il suo lavoro sulla serie e verrà assunto un nuovo regista; di comune accordo, Johan si sta muovendo per perseguire altri progetti. Inoltre, Shirley Henderson uscirà dalla serie e non interpreterà più Tula Harkonnen.
La serie sarà interpretata da Emily Watson, Indira Varma, Sarah-Sofie Boussnina, Shalom Brune-Franklin, Faoileann Cunningham, Aoife Hinds, Chloe Lea, Travis Fimmel, Mark Strong, Jade Anouka, Chris Mason, Josh Heuston e Edward Davis. Ambientato 10.000 anni prima dell’ascensione di Paul Atreides, Dune: The Sisterhood seguirà le Harkonnen Sisters mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la leggendaria setta nota come Bene Gesserit.
La serie tv Dune: The Sisterhood
Dune: The Sisterhoodè ambientato 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides e segue le sorelle Harkonnen, interpretate da Watson e Henderson, mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la favolosa setta nota come Bene Gesserit. Diane Ademu-John è a bordo come creatrice, scrittrice, co-showrunner e produttrice esecutiva, con Alison Schapker come co-showrunner ed EP. Johan Renck dirigerà il primo episodio e sarà produttore esecutivo, mentre il regista di Dune parte 1 e parte 2 Denis Villeneuve sarà anche produttore esecutivo.
Un altro universo cinematografico sembra prossimo all’arrivo sul grande schermo. Stiamo parlando di Il Signore degli Anelli, che, dopo l’annuncio da parte della Warner Bros. di voler realizzare ulteriori film, sembra diventerà un enorme franchise, con l’intenzione di imitare il successo dell’universo diStar Wars. Concentrandosi sulle molte storie della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli ha già avuto, come noto, diversi spin-off, tra cui la trilogia cinematografica diLo Hobbit e la serie Amazon Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. Sebbene dunque Frodo e Sam abbiano finito di raccontare le loro storie, è noto come il mondo ideato da Tolkien abbia ancora molto da poter raccontare.
Considerando dunque le tante storie a disposizione, non è impensabile né dovrebbe essere troppo difficile sviluppare idee per nuovi film de Il Signore degli Anelli. Ulteriori opere che attraverseranno l’intera Terra di Mezzo e la sua vasta linea temporale sono dunque attualmente oggetto di discussione. Certo, con Amazon impegnato su Gli Anelli del Potere, un pezzo della sequenza temporale concepita da Tolkien potrebbe non essere disponibile, ma ci sono ancora molte epoche da poter esplorare. Oltre al rimanere fedeli ai testi di Tolkien, però, esiste anche un’ulteriore possibilità, ovvero quello di dar vita a storie inedite.
Con gran parte del lavoro di Tolkien è infatti stato già raccontato e con Gli Anelli del Potere che si ispira fortemente al Il Silmarillion, la costruzione di un nuovo bacino di storie potrebbe aiutare ad espandere il panorama de Il Signore degli Anelli per gli anni a venire. Non è ad esempio da escludere la possibilità che vengano realizzati veri e propri spin-off su personaggi molto amati quali Gandalf, Aragorno Legolas. Indipendentemente da ciò, se la Warner Bros. Discovery e Amazon vorranno davvero creare un universo de Il Signore degli Anelli simile a Star Wars, dovranno farlo con molta attenziona, data l’affezione dei fan a tale franchise.
Amazon Studios ha diffuso il primo teaser trailer di Dead Ringers per l’imminente adattamento in serie limitata dell’omonimo thriller del 1988 di David Cronenberg. Il remake sarà disponibile in streaming il 21 aprile, esclusivamente su Prime Video.
Il video ci offre il nostro primo sguardo al premio Oscar Rachel Weisz nel doppio ruolo delle gemelle Elliot e Beverly Mantle, originariamente interpretato da Jeremy Ironsnel film. Questo segna il primo grande progetto televisivo della Weisz dopo oltre un decennio da quando è apparso nel film TV della BBC Page Eight.
Dead Ringers di Prime Video è descritto come una versione moderna del film cult di Cronenberg. Insieme a Weisz nel dramma di sei episodi ci sono Britne Oldford (The Umbrella Academy) nei panni di Genevieve, Poppy Liu (Better Call Saul) nei panni di Greta, Michael Chernus (Severance) nei panni di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty) nei panni di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce) nel ruolo di Susan.
“La serie segue Elliot e Beverly Mantle, ginecologi gemelli che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio impenitente di fare tutto il necessario, incluso spingere i confini dell’etica medica, nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare l’assistenza sanitaria delle donne a in prima linea”, si legge nella sinossi.
Dead Ringers è creato, scritto e prodotto esecutivamente da Alice Birch (Normal People), che è anche la showrunner. I produttori esecutivi sono Weisz, Stacy O’Neil, Sue Naegle, Sean Durkin, Ali Krug, Erica Kay, Anne Carey, Polly Stokes, James G. Robinson, David Robinson e Barbara Wall. Prodotta da Amazon Studios e Annapurna Television.
Empire of Light è una storia incentrata sul potere dei legami umani in tempi burrascosi. Ambientato nei primi anni Ottanta all’interno e nei dintorni di un vecchio cinema sbiadito in una cittadina costiera dell’Inghilterra, il film segue Hilary (Olivia Colman), una donna che gestisce il cinema e deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen (Micheal Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità.
Il film Searchlight Pictures Empire of Light è interpretato dalla vincitrice dell’Academy Award® Olivia Colman, il vincitore del BAFTA Micheal Ward, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow e Crystal Clarke, con Toby Jones e il premio Oscar® Colin Firth. Al cinema dal 2 marzo distribuito da The Walt Disney Company Italia.
I Coldplay hanno annunciato oggi una speciale edizione cinematografica dello spettacolare concerto della band Music Of The Spheres World Tour, filmato alla fine dello scorso anno durante le dieci serate sold out allo stadio River Plate di Buenos Aires.
Il film concerto sarà proiettato in migliaia di sale cinematografiche in tutto il mondo il 19, 20 e 21 aprile. L’elenco delle sale sarà disponibile dall’8 marzo quando apriranno le prevendite cinematografiche (i dettagli verranno pubblicati su coldplaycinema.live e nexodigital.it).
La proiezione offrirà ai fan di tutto il mondo la possibilità di vivere l’acclamato spettacolo dal vivo del Music Of The Spheres World Tour dei Coldplay, che ha venduto più di 6 milioni di biglietti e ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte di fan e critici. Il Guardian lo ha definito “genuinamente sbalorditivo”, il New York Post “una serata da libri di storia” e il Glasgow Evening Times ha parlato del “più grande spettacolo sulla Terra”.
Coldplay – Music Of The Spheres: Live At River Plate è la versione definitiva dello spettacolo trasmesso in diretta in tutto il mondo lo scorso ottobre, con audio remixato e rimasterizzato e immagini straordinarie, realizzate con 30 telecamere, droni e tecniche di ripresa a 360° dal regista Paul Dugdale, vincitore di un BAFTA e nominato ai Grammy.
Il film include una serie di filmati che non sono stati mostrati durante l’evento in diretta, quando il concerto è stato proiettato in 81 paesi conquistando le classifiche dei botteghini di tutto il mondo. Questa nuova edizione per il cinema includerà anche esclusivo materiale backstage e nuove interviste alla band.
Il concerto vede i Coldplay alle prese coi classici successi della loro carriera, tra cui Yellow, The Scientist, Fix You, Viva La Vida, A Sky Full Of Stars e My Universe, in uno stadio di luci, laser, fuochi d’artificio e braccialetti LED. Tra le chicche anche la partecipazione della pluripremiata H.E.R. e di Jin dei BTS, che si esibisce al fianco dei Coldplay per il debutto dal vivo del suo singolo da record The Astronaut.
L’album Music Of The Spheres è già certificato oro in Italia e ha venduto oltre 1,7 milioni di copie in tutto il mondo. L’evento è distribuito nei cinema italiani in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione coi media partner Radio Deejay e MYmovies.it, Live Nation e Warner Music Italy.
Un week end denso di successi per The Whale, l’ultimo emozionante film di Darren Aronofsky che ha debuttato in Italia con la miglior apertura europea dopo UK: 650.923€ con una media copia di 2.070€ in 312 schermi, con ottimi risultati anche nei giorni feriali fino a ottenere un incasso di 806.777€ nei sei giorni. E in attesa degli Oscar, Brendan Frasersi aggiudica il premio come miglior attore protagonista agli Screen Actors’ Guild Award per il personaggio di Charlie – divenuto già iconico – che l’attore ha definito “il ruolo della vita” e che gli ha regalato una nomination agli Academy Awards, oltre a numerosissimi altri premi e riconoscimenti.
Dal Tribute Award assegnato al Toronto International Film Festival, al Palm Springs International Film Festival e al Santa Barbara International Film Festival;dal premio come miglior attore protagonista ai Critics Choice Award e tributi della Hollywood Critics Association, della Las Vegas Film Critics Society, dei Black Film Critics Circle Awards e dei Women Film Critics Circle Awards. E poi ancora una pioggia di riconoscimenti: Critics Association of Central Florida Awards, Discussing Film Critics Awards, Internet Film Critic Society, Nevada Film Critics Society, North Texas Film Critics Association, Oklahoma Film Critics Circle Awards, Philadelphia Film Critics Circle Awards, Phoenix Critics Circle, Phoenix Film Critics Society Awards, St. Louis Film Critics Association, Capri Actor Award, nonché la candidatura ai Golden Globe e ai Bafta, per citarne solo alcuni.
La struggente tenerezza di Charlie,l’insegnante di letteratura tormentato dai fantasmi del passato e affetto da una grave forma di obesità, ha toccato il cuore del pubblico italiano ottenendo un ottimo risultato al botteghino, oltre al plauso della critica, tanto che dal 2 marzo, seconda settimana di uscita,The Whalesarà in 400 sale italiane (elenco qui) rispetto alle 312 copie Cinetel del primo week end.
Prodotto da A24 e da Darren Aronofsky per Protozoa Pictures, The Whale è diretto dallo stesso Aronofsky su una sceneggiatura di Samuel D. Hunter basata sulla sua omonima opera teatrale. Il film è interpretato da Brendan Fraser, con Sadie Sink (protagonista della serie di culto “Stranger Things”), Hong Chau, candidata all’Oscar e già vincitrice del New York Film Critics Online Award per The Whale, Ty Simpkins, Samantha Morton.
The Whale è candidato a tre premi Oscar, miglior attore protagonista Brendan Fraser, miglior attrice non protagonista Hong Chau, miglior trucco e acconciatura Anne Marie Bradley, Judy Chin e Adrien Morot. Il film è distribuito in Italia da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
Ecco il trailer di Terra e Polvere l’emozionante love story cinese che porta la firma di Li Ruijun. Il film arriverà al cinema il 30 marzo distribuito da Tucker Film, una storia che ha incantato la 72ª Berlinale e il Far East Film Festival di Udine. Terra e Polvere ci racconta l’amore tenero e complicato di Youtie e Guiying. Due anime fragili in un mondo, il nostro, che delle fragilità non sembra più sapersi prendere cura.
Terra e polvere è prodotto da Hucheng no.7 Films Productions, Qizi Film Ltd., Beijing J.Q.Spring Pictures Co. Ltd., Aranya Pictures, Shanghai Shigu Film, Dream Media Co. Ltd e uscirà al cinema distribuito da Tucker Film.
Terra e Polvere, la trama
Il matrimonio combinato di Youtie e Guiying, un uomo e una donna che vivono vite difficilissime, sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini. Di due povertà (sociali, emotive, affettive). Ma da questo incontro, tenero e pudico, prenderà forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso… Return to Dust, titolo-rivelazione della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, dove ha vinto il Black Dragon Award e il Silver Mulberry Award, racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale. Un’opera dolce e dolente che ha il sapore della terra e delle stagioni. Se Li Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying ad un’attrice di grande esperienza come Hai Qing (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), a farle da controcanto ha invece chiamato un absolute beginner come Wu Renlin, cioè un vero contadino (nonché zio dello stesso Li). Una scelta che imprime ulteriore naturalezza alla dimensione, aspra e sospesa, di Terra e polvere: un film così lontano dal rumore della civiltà e così vicino all’anima degli spettatori.
Presentato in anteprima mondiale all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, dove ha trionfato aggiudicandosi il Premio Orizzonti per la migliore regia e il Premio Orizzonti per la miglior attrice, VERA arriva nelle sale italiane con Wanted dal 23 marzo. Diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel (La Pivellina), il film vede protagonista Vera Gemma con Sebastian Dascalu, Annamaria Giancamerla e Daniel de Palma e l’amichevole partecipazione di Asia Argento.
Vera vive all’ombra di un padre famoso, il carismatico attore Giuliano Gemma, ereditando il look western di tanti suoi personaggi. Stanca della propria vita e delle proprie relazioni superficiali, vaga nell’alta società̀ romana. Quando, in un incidente automobilistico in una zona di periferia, ferisce un bambino di otto anni, inizia con lui e con suo padre un’intensa relazione. Ma presto si rende conto che, anche in questo mondo, lei non è che uno strumento per gli altri.
Lo sguardo sensibile dei documentaristi Tizza Covi e Rainer Frimmel rende il ritratto di Vera intimo e profondo. Una donna protagonista di un affresco a cavallo tra documentario e finzione che scava nelle pieghe più nascoste della sua vita pubblica e privata.
Tizza Covi e Rainer Frimmel hanno detto del film (da una intervista rilasciata a Gianpiero Raganelli): “Vera ci ha affascinato andando oltre l’apparenza. Quando l’abbiamo vista per la prima volta ci siamo detti: «Ma chi è questa?» e non siamo stati molto simpatici con lei. Due settimane dopo ci siamo ritrovati a una cena insieme e l’abbiamo trovata incredibile, sincera, divertente, colta. Ci siamo chiesti come mai giudicassimo ancora dalle apparenze. Abbiamo visto che tutti la giudicano dalle apparenze e ci è sembrata una cosa molto ingiusta. Abbiamo cominciato a trovarci con Vera e a stabilire un’amicizia. L’abbiamo conosciuta nel 2015, è stato un lungo conoscersi. Ci sembrava una cosa importante, dopo anni di lavoro, avere una protagonista come lei. Per noi Vera è una donna molto forte, al contempo debole come ogni persona che sta cercando l’amore perché sta cercando una cosa che è molto difficile da trovare.”
VERA sarà nelle sale italiane distribuito da Wanted da giovedì 23 marzo.
Paramount+ ha svelato oggi il teaser trailer ufficiale e le immagini della prossima serie originale Attrazione Fatale (FATAL ATTRACTION). Subito dopo il debutto in USA e Canada, il 1°maggio la serie debutterà ufficialmente in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, America Latina, Italia, Germania, Svizzera, Austria, Francia e successivamente in Corea del sud.
Dopo la prima, i nuovi episodi della prima stagione saranno disponibili in streaming ogni lunedì su Paramount+. Gli ultimi due episodi saranno disponibili sul servizio lunedì 29 maggio.
Attrazione Fatale (FATAL ATTRACTION) è una rivisitazione approfondita del classico thriller a sfondo psico-sessuale e punto di riferimento della cultura anni ’80. La nuova serie esplorerà l’attrazione fatale e i temi senza tempo del matrimonio e dell’infedeltà attraverso una chiave di lettura moderna sugli atteggiamenti nei confronti delle donne forti, sui disturbi della personalità e sul controllo coercitivo.
La serie è interpretata da Joshua Jackson nel ruolo di Dan Gallagher, Lizzy Caplan nel ruolo di Alex Forrest, Amanda Peet nel ruolo di Beth Gallagher, Alyssa Jirrels nel ruolo di Ellen Gallagher, Toby Huss nel ruolo di Mike Gerard, Reno Wilson nel ruolo del detective Earl Brooker e Brian Goodman nel ruolo di Arthur Tomlinson.
Alexandra Cunningham (“Dirty John”, “Chance”) è scrittrice, showrunner e produttrice esecutiva della serie insieme al produttore esecutivo Kevin J. Hynes (“Perry Mason”), con cui la Cunningham ha co-sceneggiato la serie, e ai produttori esecutivi Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television. Silver Tree è anche produttore esecutivo e ha diretto cinque episodi.
Il regista belga Olivier Masset-Depasse si era affermato a livello internazionale nel 2010 con il dramma Illégal, anche proposto come candidato del Belgio per l’Oscar al miglior film straniero. Dopo otto anni di silenzio, egli è poi tornato al cinema con Doppio sospetto, un thriller psicologico impegnato nel ritrarre in modo sottile e viscerale l’istinto materno e ciò che questo può generare. Presentato al Toronto International Film Festival, anche questo nuovo lungometraggio del regista si è affermato come un titolo particolarmente apprezzato dalla critica e dal pubblico.
Il racconto di Doppio sospetto è vagamente ispirato al romanzo Behind theHatred, scritto da Barbara Abel e pubblicato nel 2012. Questo ha rappresentato per Masset-Depasse il punto di partenza per dar vita ad un film che gli permettesse di scavare in modo approfondito nella psicologia femminile, portando alla luce risvolti cinematograficamente appassionanti. Il successo del film si confermò poi in occasione dei Magritte Awards, il più prestigioso premio cinematografico del Belgio. Qui Doppio sospetto arrivò a vincere ben nove premi su dieci candidature, incluso quello per il miglior film e il miglior regista, stabilendo un record senza precedenti.
Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un’opera da non perdere, in cui si potranno trovare naturalmente anche diversi riferimenti al thriller hollywoodiano. E proprio ad Hollywood Masset-Depasse girerà un remake di questo suo film, con protagoniste Anne Hathaway e Jessica Chastain. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Doppio sospetto: la trama del film
La vicenda narrata nel film è ambientata agli inizi degli anni Sessanta ed è la storia di due donne, AliceBrunelle e Céline Geniot, e delle loro famiglie. Le due donne abitano in due case a schiera perfettamente identiche e, oltre a essere vicine di casa, sono molto amiche tra di loro. Condividono tutto e si raccontano qualsiasi cosa accada nelle loro vite. Questa profonda amicizia e questa forte intesa viene meno nel giorno in cui il figlio di Céline, Maxime, muore a causa di un incidente e casualmente Alice vede l’accaduto, senza poter far nulla per evitare il peggio.
In preda alla disperazione, Céline accusa Alice di non aver evitato la morte del figlio e sembra addirittura pronta a vendicarsi contro quell’amica ora diventata il nemico numero uno della sua vita. Da qui ha inizio un perverso gioco di sospetti e ripercussioni, che porterà le due donne a sperimentare l’istinto materno anche nelle sue forme più estreme e violente. In un crescendo di paranoia e tensione, le loro vite sono destinate ad intrecciarsi in modi inaspettati, giungendo sino al punto in cui nulla potrà mai essere più come prima.
Doppio sospetto: il cast del film e altre curiosità
Per comporre il cast del suo film, Masset-Depasse si è affidato ad alcuni attori belgi particolarmente popolari. La prima di questi è Veerle Baetens, celebre per il film Alabama Monroe, qui presente nel ruolo di Alice Brunelle. Nel ruolo di Céline Geniot vi è invece Anne Coesens, attrice che aveva già recitato con il regista in Illégal e per il quale aveva vinto il premio come miglior attrice al premio Magritte. Nei ruoli dei mariti delle due donne, Damien Geniot e Simon Brunelle, vi sono rispettivamente gli attori Arieh Worthalter e Mehdi Nebbou. Quest’ultimo è noto anche all’estero per i film statunitensi Munich e Nessuna verità. Nel ruolo di Maxime, il figlio di Céline, vi è invece Luan Adam, mentre Jules Lefebvres è Theo, il figlio di Alice.
Nel costruire i personaggi protagonisti del suo film, il regista ha fortemente puntato sul dar vita all’ambiguità circa quale delle due donne protagoniste sia davvero la “cattiva” di turno. Alice e Céline sono inoltre state scritte con ispirazioni profondamente diverse. La prima è di natura polanskiana, rosa dalla paranoia e dalla malattia psicologica, mentre la seconda sfoggia aspetti hitchcockiani e molteplici facce. Di particolare importanza è stata inoltre la ricerca del giusto interprete per il ruolo di Theo. Il regista ha infatti incontrato numerosi candidati, arrivando infine a scegliere Jules Lefebvre. A convincerlo, vi era la capacità del bambino di sembrare angelico, ma anche di lasciar intravedere potenziali aspetti demoniaci.
Doppio sospetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Doppio sospettoè infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Prime Video ha deciso di ritardare l’uscita del trailer della sua serie di spionaggio globale “Citadel” a seguito di un incidente ferroviario in Grecia. Le informazioni sulla nuova attesa serie non sono stati ancora resi noti, ma settimana scorsa abbiamo potuto dare primo sguardo alle star Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden pronte a combattere in quello che sembra essere un treno di lusso. Si ritiene che il trailer, che avrebbe dovuto essere lanciato oggi, ritragga un incidente ferroviario.
Comprensibilmente, Prime Video sarà cauto nel lanciare il trailer dato che un devastante incidente ferroviario in Grecia martedì notte ha finora ucciso almeno 36 persone, secondo la BBC. Il treno passeggeri trasportava 350 persone quando si è scontrato con un treno merci vicino alla città di Larissa, nel nord della Grecia.
In una nota ai giornalisti mercoledì mattina, Prime Video ha dichiarato: “In segno di rispetto per la nostra comunità internazionale e a causa [delle] devastanti ultime notizie dalla Grecia, continuiamo rispettosamente a condividere il trailer ufficiale di ‘Citadel’“. Lo streamer ha detto che condividerà una nuova data di lancio del trailer nei prossimi giorni.
Prime Video scommette molto su “Citadel” e lo posiziona come un evento televisivo globale. Lo streamer sta lanciando uno spettacolo “mothership” insieme a due serie considerate “satellite” in lingua locale ambientate in India e in Italia. Prodotto esecutivo da AGBO dei fratelli Russo e showrunner David Weil, Citadel è interpretato anche da Stanley Tucci, Lesley Manville e una serie di star internazionali come Varun Dhawan e Matilda De Angelis. “Citadel” sarà presentato in anteprima il 28 aprile.
Questa serie epocale è prodotta da AGBO dei Fratelli Russo e dallo showrunner David Weil, e interpretata da Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, con Stanley Tucci e Lesley Manville. Citadel sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
La trama: Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.
Richard Madden interpreta Mason Kane, al suo fianco Priyanka Chopra Jonas veste i panni di Nadia Sinh, Stanley Tucci quelli di Bernard Orlick, Lesley Manville è Dahlia Archer, mentre Osy Ikhile è Carter Spence, Ashleigh Cummings è Abby Conroy, Roland Møller impersona Anders Silje e Davik Silje, Caoilinn Springall interpreta Hendrix Conroy, e ancora tanti altri. Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.
Dopo l’evento di Campovolo dello scorso giugno, che ha visto Ligabue tornare sul palco a distanza di due anni dall’ultimo concerto a causa dell’emergenza sanitaria, l’incredibile esperienza di quella serata arriva al cinema.
Ligabue. 30 anni in un giorno porta sul grande schermo tutte le emozioni del live del 4 giugno 2022 alla presenza di oltre 100.000 fan. Non un semplice film del concerto, ma il racconto di una vera e propria festa a Campovolo, nella nuova RCF Arena di Reggio Emilia, che celebra i 30 anni di carriera del Liga.
I momenti di live, la sua preparazione, i retroscena di quella incredibile giornata si alternano alle parole di Ligabue che ripercorre la sua vita professionale, dagli esordi fino ad oggi, e dei tanti amici che lo hanno accompagnato in questo percorso.
Non mancano alcuni dei momenti salienti della serata che hanno visto sul palco, accanto al cantautore di Correggio, alcuni degli amici che hanno segnato la sua vita su e giù da un palco: Elisa, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Loredana Bertè, Gazzelle, Mauro Pagani.
Prodotto da Marco Belardi per Bamboo Production in collaborazione con Claudio Maioli per Riservarossa e Ferdinando Salzano per Friends & Partners, realizzato da Eventidigitali con Crossmediafilms e diretto da Marco Salom, Ligabue. 30 anni in un giorno arriverà in sala per tre giornate esclusive il 20, 21, 22 marzo 2023 distribuito da Vision Distribution.
Sono attualmente in corso a Gasperina (CZ), le riprese del film Runner, diretto da Nicola Barnaba, con gli attori Matilde Gioli e Francesco Montanari. Nel cast accanto ai due protagonisti, anche gli interpreti locali Ilenia Calabrese, Saverio Malara, Vincenzo Scuruchi. Prodotto da Camaleo con il sostegno della Calabria Film Commission e distribuito da Plaion Pictures, il film è un action thriller con protagonista Lisa una giovane di25 anni con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida carriera.
È finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja, protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla vita? Cosa potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più impensato. Accusata dell’omicidio di Sonja, la ragazza è infatti costretta a scappare. Per salvarsi la vita, dovrà trovare le prove che la scagionino e permettano di condannare il vero assassino. Il film si preannuncia dunque particolarmente adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un albergo isolato dal mondo e con fonti d’ispirazione film come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“.
Ed è proprio all’interno dell’albergo dove si stanno svolgendo le riprese che ha avuto luogo una prima conferenza stampa di presentazione del film, aperta dal regista NicolaBarnaba con le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo film. “Io sono cresciuto in provincia e il cinema era l’unica evasione possibile dalla vita di tutti i giorni. – racconta il regista- Mi riferisco principalmente ad un cinema d’intrattenimento che va dai mostri degli anni Cinquanta fino ai grandi blockbuster d’azione degli anni Ottanta, dai vari Arma Letale a Die Hard. Un po’ dalla voglia di fare cinema, un po’ dalla voglia di ricostruire questo tipo di avventure e sensazioni, ho iniziato ad ideare Runner.”
Matilde Gioli in una scena del film Runner. Foto fornita dall’ufficio stampa Echo.
Runner, un adrenalinico thriller sul cinema
“Ho trovato in Roberto Cipullo, creative producer di Camaleo, un complice che ha deciso che questa idea matta era il caso di provare a realizzarla, – ha continuato poi Barnaba – dando così vita ad un omaggio a quei film che sono ormai delle pietre miliari del cinema d’azione. Sono poi stato fortunato a trovare altri due complici, Matilde Gioli e Francesco Montanari, che si sono prestati con ironia e simpatia nel cercare di dar vita a questo progetto”. La parola passa poi proprio a Matilde Gioli, interprete di Lisa, la quale esordisce affermando che “è sempre una gioia per un’attrice donna ricevere la proposta di un ruolo principale. – afferma l’attrice – La storia del film parla poi del nostro settore, svolgendosi su un set e raccontandone dinamiche reali.”
“Sono poi naturalmente stata attratta dalla componente action del film. – racconta la Gioli – Quando ho letto le cose che avrebbe dovuto fare Lisa mi sono subito gasato e non ci ho pensato due volte ad accettare. Dopodiché, l’idea di venire a girare in Calabria, una terra che non conoscevo, mi ha entusiasmato perché trovo sempre bello scoprire luoghi nuovi e devo dire di aver trovato qui un’accoglienza incredibile. In ultimo, desideravo da tempo lavorare con Francesco, che ha qui un ruolo da cattivo che gli viene proprio bene”. Non può che prendere la parola lo stesso Montanari a questo punto, affermando che “Sono stato un cattivo, sono stato un cacciatore, ma non ero mai stato un cattivo cacciatore”.
Francesco Montanari in una scena del film Runner. Foto fornita dall’ufficio stampa Echo.
L’importanza dei film di genere e la nuova richiesta di contenuti
“Ho apprezzato da subito l’idea di questo film perché va contro la convinzione che in Italia si possano fare solo film drammatici o commedie. – spiega poi Montanari – In Italia c’è questa convinzione che ogni paese deve avere un proprio genere di riferimento e che porta un prodotture a non rischiare, un regista ad avere un gusto ma a nasconderlo e un attore a non avere il coraggio di cimentarsi con qualcosa di nuovo. Dietro il genere, però, c’è sempre una storia di relazioni umane. Poi è come la inquadri o come la scrivi che denota un genere rispetto ad un altro. Quindi credo che questo pregiudizio debba morire!”.
“A riguardo, io credo che la voglia di intrattenimento sia sempre attuale. – afferma Barnaba – Attuale e in crescita. Con le tante piattaforme esistenti oggi c’è una grande richiesta di contenuti, che si trasforma anche in maggiori possibilità di sperimentare. I film d’azione, ovviamente, richiedono una certa calma e molto tempo, elementi che di solito su un set mancano. Fortunatamente Matilde è stata straordinaria da questo punto di vista, cimentandosi personalmente e senza pensarci troppo anche con le scene più pericolose”. “Dopo Matilde, c’è solo Tom Cruise!”, afferma Montanari, concludendo la conferenza stampa.
Anche quest’anno Sky Cinema è la casa degli Oscar, con la cerimonia di premiazione della 95ª edizione degli Academy Awards che sarà in diretta su Sky e in streaming su NOW.
Anche quest’anno Sky Cinema per celebrare l’attesissimo appuntamento con la 95ª edizione degli Academy Awards, dedica un intero canale al meglio della cinematografia da Oscar. Per due settimane, da sabato 4 a venerdì 17 marzo Sky Cinema Collection (canale 303) diventa Sky Cinema Oscar, con oltre 100 titoli premiati nelle precedenti edizioni, tra cui quattro dell’edizione 2022, e tre film in prima visione tra quelli in gara nel 2023. Una programmazione che culminerà nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 marzodalle 23.15 con la diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles proprio degli Academy Awards: su Sky Cinema Oscar, Sky Uno, in chiaro su TV8 e in streaming su NOW. Mentre lunedì 13 marzo l’appuntamento sarà con IL MEGLIO DELLA NOTTE DEGLI OSCAR 2023, alle 21.15 su Sky Cinema Oscar e Sky Uno, in seconda serata su TV8 e in streaming su NOW. I film saranno disponibili anche in streaming su NOW e on demand su Sky.
Da non perdere, lunedì 13 marzo, la prima visione ELVIS(ore 21.15 su Sky Cinema Uno e ore 23.00 su Sky Cinema Oscar) il biopic musicale diretto da Baz Luhrmann, interpretato da Austin Butler e Tom Hanks, e candidato a cinque statuette nel 2023: miglior film, miglior attore protagonista, miglior montaggio, miglior scenografia e miglior fotografia. Mentre sabato 4 e giovedì 9 marzo arriveranno le prime visioni LIVING (ore 21.15 su Sky Cinema Due e in seconda serata su Sky Cinema Oscar) con Bill Nighy candidato come migliore attore e Kazuo Ishiguro per la sceneggiatura non originale, e CLOSE (ore 21.15 su Sky Cinema Due e in seconda serata su Sky Cinema Oscar), nominato agli Oscar 2023 come miglior film internazionale.
Disponibili sul canale anche quattro film premiati nell’edizione 2022: il trionfatore dell’ultima edizione, CODA – I SEGNI DEL CUORE, remake del francese La famiglia Bélier (tre statuette per miglior film, miglior attore non protagonista e migliore sceneggiatura non originale); il biopic con Will Smith sulle sorelle tenniste Venus e Serena Williams, UNA FAMIGLIA VINCENTE – KING RICHARD (premiato Will Smith come miglior attore protagonista); la pellicola scritta e diretta da Kenneth BranaghBELFAST (Oscar per la miglior sceneggiatura originale); il toccante road movie di Ryûsuke Hamaguchi DRIVE MY CAR (premiato come miglior film internazionale).
Tra le altre pellicole premiate con l’Oscar proposte sul canale, anche successi dell’ultimo decennio come: il capolavoro bellico di Sam Mendes con George MacKay1917 (premiato per fotografia, effetti speciali, sonoro); il musical di Damien Chazelle con Ryan Gosling ed Emma StoneLA LA LAND, vincitore di sei statuette: regia, attrice protagonista, fotografia, scenografia, colonna sonora, canzone originale; il thriller di Steven Spielberg scritto dai fratelli Coen IL PONTE DELLE SPIE, interpretato da Tom Hanks e Mark Rylance, quest’ultimo premiato come miglior attore non protagonista; il western di Quentin Tarantino con Christoph Waltz, Jamie Foxx e Leonardo DiCaprioDJANGO UNCHAINED, insignito con le statuette per il miglior attore non protagonista e la sceneggiatura originale; l’action post-apocalittico con Tom Hardy e Charlize Theron, diretti da George Miller, MAD MAX: FURY ROAD (premiato per scenografia, montaggio, sonoro, montaggio sonoro, costumi, trucco); il biopic su Alan Turing, interpretato da Benedict Cumberbatch, THE IMITATION GAME , migliore sceneggiatura non originale; e la pellicola di Martin Scorsese con Asa Butterfield e Ben Kingsley HUGO CABRET , che ha ricevuto cinque premi, per scenografia, fotografia, montaggio sonoro, sonoro e effetti speciali.
Non mancheranno poi i film che hanno fatto la storia del cinema e sono entrati nell’immaginario collettivo. Tra questi: VIA COL VENTO, AMARCORD, L’ULTIMO IMPERATORE, CHINATOWN, IL CACCIATORE, THE UNTOUCHABLES – GLI INTOCCABILI, LE RELAZIONI PERICOLOSE, BRAVEHEART – CUORE IMPAVIDO, CASA HOWARD, PULP FICTION, AMERICAN BEAUTY, A BEAUTIFUL MIND, NON È UN PAESE PER VECCHI, IL LABIRINTO DEL FAUNO, E.T. – L’EXTRA-TERRESTRE, SALVATE IL SOLDATO RYAN, e, in occasione del 90° compleanno di Michael Caine, che per questo ruolo ha vinto l’Oscar® come miglior attore non protagonista, LE REGOLE DELLA CASA DEL SIDRO.
Il grande cinema degli Oscar sarà protagonista anche su TV8 e Cielo, con la prima visione in chiaro del vincitore dell’ultima edizione, CODA – I SEGNI DEL CUORE, domenica 12 marzo alle 21.20 su TV8; mentre su Cielo, all’interno del ciclo UNA NOTTE DA OSCAR, domenica 12 marzo alle 21.15 sarà proposto UN ALTRO GIRO, vincitore nel 2021 dell’Oscar® per il miglior film in lingua straniera.
Dopo il successo della prima stagione,Salvo Ficarra e Valentino Picone presentano a Roma Incastrati 2, serie originale Netflix, che li vede nuovamente dietro la macchina da presa, come registi, alla scrittura, insieme a Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Fabrizio Testini, e davanti alla camera in qualità di protagonisti. Comicità e azione si mescolano ad una satira trasversale che non risparmia nessuno, innanzitutto la mafia.
Ficarra e Picone nel mondo delle serie tv
Alla vigilia della conclusione della prima serie televisiva di Ficarra e Picone, Incastrati, la cui seconda stagione uscirà contemporaneamente in tutto il mondo, in 190 paesi, è lecito chiedere al duo comico siciliano di tracciare un bilancio dell’esperienza. Salvo Ficarra: “Incastrati nasce come un progetto in due stagioni, la seconda delle quali sarebbe stata conclusiva. Per noi la serialità è stata un modo per affrontare un’altra maniera di stare in scena. Avere la possibilità di giocare con un tempo più lungo, portare avanti i personaggi in una nuova forma. Era una cosa che volevamo sperimentare. Ringraziamo Netflix per averci dato questa possibilità.”. Valentino Picone: “L’esperienza con la serialità è stata molto bella, però comandano sempre le storie. Incastrati non poteva essere una storia cinematografica. […] Nasce per il piccolo schermo. Magari incontreremo una storia per cui vale la pena pensare alla serialità. Noi vogliamo assolutamente ripetere l’esperienza perché ci è piaciuto moltissimo, anche con Netflix perché ci siamo trovati benissimo. Siamo in attesa che una storia ci caschi addosso”.
L’ironia sulle serie tv in Incastrati 2
Il fatto che l’esperienza di Incastrati sia stata per Ficarra e Picone molto positiva, poi, non ha impedito loro di ironizzare anche sui meccanismi della serialità, sulla sua struttura, portando sulla scena una serie nella serie. Nella prima stagione, The touch of the killer, nella seconda, The look of the killer, di cui il personaggio di Salvo è appassionato. Picone commenta così la scelta: “Ci sembrava normale ironizzare con una serie dentro la serie tv. […] Se c’è una cosa che a me e a Salvo fa troppo ridere è quando fanno i prequel. […] VediBreaking bad, che è bellissimo, è LA serie. Poi ti fanno Better call Saul, dove lui però invecchia, […] lo ringiovaniscono. […] Noi abbiamo esasperato questo aspetto in The look of the killer”.
Cinema e streaming possono coesistere?
Ficarra è ottimista: “Tutto si evolve. […] Io, da pubblico, vedo tante cose in streaming, ma questo non mi impedisce di andare al cinema quando sento che c’è un film che mi attrae. Penso che le due cose possano assolutamente coesistere”. Prosegue poi rimarcando la dimensione internazionale che è propria delle piattaforme di streaming e quindi della serialità: “Ci ritroviamo a vedere serie di altre nazioni: spagnole, coreane, cinesi, francesi, conoscendo attori e realtà che non avremmo conosciuto. La serialità ci permette di misurarci anche con un mercato internazionale. Quando sentiamo che Incastrati deve uscire in 190 paesi, c’è un piccolo brivido”.
Ficarra si dice sicuro che questa coesistenza sia un fattore positivo e conferma l’amore per il cinema, portatore di esperienze uniche: “Ci sono film che visti in sala ti regalano un emozione enorme. Non credo nella morte della sala, anzi credo che continuerà a vivere e in un brevissimo futuro riprenderà centralità”. Ficarra e Picone sono, tra l’altro, reduci dal grande successo del film La stranezza di Roberto Andò, che Ficarra commenta così: “Non eravamo soli, c’era un grandissimo attore,Toni Servillo, un grandissimo regista come Roberto Andò, una storia che secondo me era molto affascinante. È stato un insieme di cose che ha coinvolto il pubblico. […] Ha colpito l’immaginario e ha portato la gente al cinema. Siamo stati molto contenti per noi, per le sale, perché venivano da un periodo buio”. Conclude assicurando che li rivedremo al cinema a Natale del 2023.
La maggiore e più ficcante ironia di Incastrati, però, è sicuramente riservata alla mafia, presa in giro in ogni modo possibile. Picone commenta così questa scelta rinnovata: “Prendere in giro la mafia è un dovere. Tra l’altro i mafiosi non amano tanto essere presi in giro. Si prendono molto sul serio. Abbiamo cominciato a farlo da Nati stanchi, il nostro primo film. […] Ogni tanto mettiamo da parte l’ironia e la affrontiamo un po’ più seriamente” Sui risultati ottenuti oggi nella lotta alla mafia e sulla maggiore consapevolezza maturata nella cittadinanza, dopo le stragi di mafia, aggiunge: “Oggi però siamo andati avanti. […] Chi fa il giornalista, chi come me fa l’attore, molti sono diventati magistrati, siamo stati influenzati da quelle stragi”. Poi, un’ultima considerazione: “Ci si deve spaventare, però, quando la mafia non si vede. […] Il diavolo non si presenta col forcone e con la coda. Dovete stare attenti: ad avere accanto un mafioso, è un attimo”. Ficarra stempera subito con una battuta: “Fra l’altro, tutte le battute sulla mafia le scrive Picone, è di una cattiveria!” A chi domanda qual è il più bel film sulla mafia mai visto, risponde Picone: “Si deve ancora fare. Perché attribuiamo ai mafiosi un’intelligenza che non hanno. Il giorno in cui li rappresenteremo come sono, sarà più un documentario che un film”.
L’arresto di Matteo Messina Denaro e il dovere di non dimenticare
Dopo aver chiarito che la scrittura e la realizzazione della serie sono avvenute prima della cattura del boss, Ficarra commenta con una battuta la lunga latitanza: “Dicevano: è latitante da trent’anni. Può essere mai che è lì, dove lui abitava? Quindi lo cercavano in tutto il mondo e si erano dimenticati di cercare lì”. Picone si fa più serio: “Era la speranza di tutti che prima o poi finisse questa latitanza. Noi ci abbiamo giocato. […] Ci è piaciuto raccontare, sia in questa seconda stagione che nella prima, una cosa importante. […] Non dobbiamo dimenticare quello che è successo. […] Noi cerchiamo di non far dimenticare. […] I ragazzi che sono nati dopo le stragi non sanno quello che è successo. Anche una serie tv può dare l’occasione di parlare dell’importanza di non dimenticare”.
A sottolineare come l’idea di affrontare l’argomento mafia sia arrivata proprio per questo motivo, aggiunge: “Non avremmo mai messo la mafia nella serie, se non avessimo avuto una cosa nuova, per il nostro percorso, da dire, cioè di non dimenticare”. Nel ringraziare poi la Polizia di Stato per il suo aiuto concreto durante la realizzazione della serie, Ficarra aggiunge: “Abbiamo avuto anche il piacere di ospitare in una scena […] la teca della macchina della scorta di Falcone, […] che ci è stata data – ringraziamo la signora Montinaro [vedova dell’agente di scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro ndr.] in particolare – per un omaggio a tutte le vittime cadute in quegli agguati. Abbiamo poi citato un discorso di Borsellino, […] ricordando così entrambi”.
La Sicilia tra paura della mafia e passi avanti
Se, dunque, è vero che anche a causa delle stragi di mafia, molto è cambiato nella Sicilia di oggi, ci si chiede se sussista ancora un clima di paura e omertà. Picone risponde così: “E’ normale che ci sia la paura, sarebbe strano il contrario. Non è connaturata al territorio, dipende da come si manifesta la mafia”. Per quanto riguarda l’omertà, invece: “Omertà è un termine antico. È meglio dire solo paura. Quando un popolo vede che ci vuole tanto per arrivare a dei risultati, quando vengono fuori processi che dimostrano trattative […], la chiami omertà o paura? È complicata da ragionare. Vivendo nel territorio in cui la mafia si manifesta, a differenza di altri territori dove si manifesta meno, […] è chiaro che si ha paura” . Conclude: “non si può chiedere a tutti di essere degli eroi”, rimarcando comunque i passi avanti fatti in questi anni.
Incastrati 2 e l’ironia sul giornalismo sensazionalistico
Altro bersaglio dell’ironia di Incastrati eIncastrati 2 è spesso il mondo del giornalismo e dei media. Picone: “Quando costruiamo le storie tendiamo a prendere in giro tutto, a partire da noi stessi. È chiaro che in questo caso, anche il giornalismo. Come già ne L’ora legale, anche qui c’è quella morbosità”. “La morbosità della gente viene inseguita da alcuni giornalisti. […] Ad esempio non mi darò mai pace su come siamo stati capaci a non interrompere lo show durante la pandemia. Non si è messa da parte neanche in quel momento”.
Le protagoniste femminili di Incastrati 2 e la loro esperienza sul set
Marianna di Martino presenta così il personaggio di Agata: “In questa seconda stagione Agata è molto più incastrata rispetto alla prima stagione. C’è un lato familiare che era solo di coppia nella prima stagione, mentre qui entra in gioco il figlio – Luca Morello interpreta Robertino. […] Le cose si complicano su tutti i piani della sua vita”. Del lavoro con Ficarra e Picone racconta: “Abbiamo parlato tantissimo di mafia anche in preparazione. […] Mi sono felicemente sorpresa di che conoscitori della storia della mafia e dell’antimafia siano. Ho imparato tantissimo e da catanese era una mia mancanza grave. […] Tutte le domande che avete fatto sulla mafia sono figlie di quanto loro siano studiosi di questo argomento. Nulla è lasciato al caso. Le puntate sono fitte di riferimenti. […] Di questo sono stata estremamente felice”.
Anna Favella parla di Ester: “Avrà un’evoluzione divertente e buffa rispetto alla prima stagione, in cui […] con Salvo erano su due mondi diversi. È un personaggio che mi ha insegnato tantissimo anche dal punto di vista personale. Mi ha dato uno sguardo più ironico sulla realtà e sulle relazioni. […] Mi ha insegnato ad apprezzare le imperfezioni nelle relazioni, che sono ciò che caratterizza gli esseri umani. In questo senso è stato catartico interpretarla”. Sul lavoro con Ficarra e Picone afferma: “Come Anna mi sono sentita parte della famiglia Ficarra-Picone. Lavorare con loro è bellissimo […]. Ho visto l’entusiasmo per il lavoro che fanno, per la sceneggiatura, […] la professionalità, la dedizione, il perfezionismo, quasi maniacale a volte […]. Vi è un’aspetto di grande devozione per questo mestiere, che è contagiosa anche osservandoli. Fanno riaccendere delle scintille che, per quel che mi riguarda, magari ogni tanti si spengono”.
L’omaggio a Massimo Troisi
Anna Favella rivela poi un particolare omaggio presente nella serie, in cui è coinvolto il suo personaggio: “Mi hanno fatto un regalo bellissimo, perché c’è un omaggio a un colosso, un maestro del cinema: Massimo Troisi. È stato un momento che è nato così, come nascono le magie nel cinema, che non puoi prevedere”. Valentino Picone aggiunge: “C’è un’inquadratura che ha fatto Troisi. Ci siamo divertiti a rifarla, perché era bellissima. Sono quelle cose che fanno bene più a noi. Le fai perché dichiari un amore”.
La seconda stagione di Incastrati è disponibile su Netflix dal 2 marzo.
Dopo la parentesi seriale La legge di Lidia Poet, Matteo Rovere torna alla produzione per la sua Groenlandia con Mixed by Erry, pellicola diretta dal co-fondatore nonché amico Sydney Sibilia. Il regista si riposiziona dietro la macchina da presa per raccontare un’altra storia vera, quella di Enrico Frattasio. A Napoli, dove è ambientato il film, è ancora leggenda. Nel resto d’Italia è conosciuto come Mixed by Erry, il dj i cui mixtape hanno accompagnato l’adolescenza di tantissimi ragazzi, partenopei e non. A Enrico Frattasio è inoltre affiancato un fatto di cronaca abbastanza famoso: negli anni ’80 è stato colui che ha battezzato le musicassette contraffatte, diventando queste il primo eclatante caso di pirateria musicale.
Ma se per le istituzioni Mixed by Erry è un ragazzo che si è costruito un business criminale da contrastare, per molti giovani – ora adulti – è una figura legata al periodo della gioventù e della spensieratezza. Nonostante le sue operazioni siano state illegali, gli va comunque riconosciuto il merito di essere stato fra quelli che hanno contribuito a far conoscere nel nostro Paese talenti musicali che, magari, avrebbero faticato di più a raggiungere la vetta del successo.
Per capire meglio lo stato d’animo con cui molti affronteranno il film, riportiamo le parole di Sydney Sibilia: “Quando ero piccolo, a Salerno, se volevi comprare qualsiasi tipo di musica c’erano solo due scelte, o compravi una compilation Mixed by Erry o compravi la copia pirata di una compilation Mixed by Erry. Qualche anno dopo scopro che dietro questa confusione c’era una storia bellissima e ho deciso di farci un film.” Mixed by Erry è stato prodotto in collaborazione con Netflix e Rai Cinema. Uscirà nelle sale cinematografiche il 2 marzo.
Mixed by Erry, la trama
1991. Arrivato in carcere, Enrico Frattasio (Luigi D’Oriano) è accolto con calore dai carcerati, che lo trattano come se fosse un re. Alla domanda di uno di loro “Io sto dentro da vent’anni, ma si può sapere chi sei?”, torniamo nella Napoli del 1976. Enrico, Angelo (Emanuele Palumbo) e Peppe (Giuseppe Arena) aiutano il padre a imbottigliare del tè nelle bottiglie di whisky vuote che vengono poi rivendute alla Stazione di Piazza Garibaldi. Il mediano, per l’appunto Enrico, passa però spesso le giornate in un negozio di dischi, con la musica nelle orecchie, sognando di fare il dj.
Diventato adulto, Enrico inizia a realizzare delle compilation che uso personale. Resosi conto del successo che però hanno, decide di proporre a Peppe di lavorare insieme per provare a venderle. Da qui nascerà l’impero di Mixed by Erry, con l’apertura di decine di laboratori che porteranno l’Italia ad avere a che fare con il primo caso di contraffazione di musicassette, dopo il quale verrà istituita la Federazione contro la pirateria musicale nel 1996.
Musica, sogni e passioni
Quante volte è capitato di rifugiarsi nella musica? Le canzoni, in particolare, permettono di evadere dalla realtà. A volte sembrano parlare di te, tanto che alcune si trasformano nella colonna sonora della tua vita. La musica diventa un’amica, ti segue come un’ombra finché di lei non puoi farne a meno. In qualche modo detta il ritmo della tua esistenza mentre affronti il mondo che, sotto al tuo sguardo, si trasforma. Mixed by Erry usa l’impatto che la musica ha nella nostra società come impalcatura per costruire una storia basata sulle passioni. Sibilia, al suo quinto film, vuole portare sul grande schermo un tema universale, sentito da tutti, attraverso una storia molto specifica: quella di un ragazzo che “voleva fare il dj” (lo ripeterà spesso Enrico), e che per inseguire il suo sogno è finito in galera. Perché quando si ha una passione e la si sente pulsare continuamente nelle vene, come nel caso del protagonista, nessuno è in grado di interromperti.
A volte però per inseguire un sogno si diventa ciechi (pensiamo anche a Whiplash di Chazelle) e ci si spinge al di là del limite consentito fino a bruciarsi le ali come Icaro. È su questa scia che il regista orchestra l’intero film, con il nostro Enrico sempre in bilico fra la gloria e la caduta, mentre la sua società discografica diventa un impero. All’inizio Enrico, come i fratelli con i quali lavora, è ignaro dell’illegalità delle sue azioni, ma quando ne diventa consapevole non può più fermarsi. È già oltre. Perché la musica, si troverà a dire, non si ferma mai. E lui con lei. Anche di fronte alla contraffazione di ben 180 milioni di musicassette. Ma in fondo, a pensarci bene, quando si vive per una passione, chi è davvero capace a fare dietrofront?
La musica diventa così una delle cifre dominanti di Mixed by Erry. Un tripudio di canzoni accompagna i fratelli Frattasio nel loro percorso di ascesa, e chi è nato negli anni ’80 si troverà a fare un bel tuffo nel passato. In questo viaggio musicale, che scorre in parallelo alla vera storia dei Frattasio, il film diviene egli stesso una delle compilation realizzate da Enrico: i brani di quegli anni diventano protagonisti a loro volta e inondano ogni sequenza filmica dalla patina vintage. Sono quelli che hanno fatto – e continuano a fare – la storia della musica nazionale ed estera, e che ancora oggi sono cantati, dedicati e ballati. Ed è proprio per questo che Mixed by Erry, al quale all’inizio si attribuisce erroneamente un target specifico, è destinato a un pubblico eterogeneo, poiché capace con la sua semplicità di abbracciare tutte le generazioni e dialogare con loro.
Una storia di rivoluzione
Sfruttando queste tematiche, Mixed by Erry si impegna anche ad essere un film informativo, raccontando la storia della pirateria musicale in Italia a cui è legato il passaggio dalla cassetta al compact disc (CD). Non è un caso che per narrare questi due momenti storici Sibilia si affidi al personaggio di Enrico Frattasio. Questo perché il regista, proprio come ne L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, non si accontenta della mera esposizione didascalica di un fatto di cronaca italiana: vuole mostrarne l’atteggiamento rivoluzionario (in questi specifici casi) che sta alla base.
I personaggi che sceglie di sciorinare sono infatti tutti in conflitto con le istituzioni. Alcuni l’illegalità la sfiorano, altri invece ci cadono dentro con tutte le scarpe. Ma quello che li accomuna, e che ne caratterizza regia e vezzi, è il desiderio di cambiare il mondo, di lasciare un segno, di rincorrere un’utopia, di essere qualcuno che lotta per i propri ideali (L’incredibile storia dell’Isola delle Rose), per la propria indipendenza economica (Smetto quando voglio) o, come dicevamo, per i propri sogni (Mixed by Erry).
Sibilia firma anche la sceneggiatura, scritta a quattro mani insieme ad Armando Festa, regalando al suo affezionato pubblico un altro prodotto frizzante, ritmico e dal taglio ironico. Spicca poi la messa in scena curata al dettaglio, catturata dalla fotografia pulita di Valerio Azzali, in una ricostruzione fedele degli anni Ottanta e Novanta. Un film, dunque, godibilissimo, volto a intrattenere e divertire, ma che si lascia anche andare a momenti di nostalgia per i tempi passati. Si nota la sfumatura personale del regista, dalle battute in napoletano alle sfilate nel centro di Napoli per il Dio Maradona. Un “ritorno al passato” che fa di Mixed by Erry una pellicola dalla fattura semplice e genuina, che chiude il suo sipario lasciandoci con questa consapevolezza.