La regista e fumettista iraniana
Marjane Satrapi presiederà la giuria del Concorso
Progressive Cinema della Festa del cinema di Roma
2022 affiancata da
Louis Garrel, Juho Kuosmanen, Pietro Marcello e Gabrielle
Tana. Carlo Verdone con Marisa Paredes e Teresa Mannino
assegneranno il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia, Julie
Bertuccelli con Roberto De Paolis e Daniela Michel il Premio
Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas
Marjane Satrapi presiederà la
giuria del Concorso Progressive Cinema, la nuova sezione
competitiva della Festa del Cinema di Roma. Lo annuncia la
Direttrice Artistica Paola Malanga, in accordo con Gian Luca
Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca
Via, Direttrice Generale.
La regista e fumettista iraniana,
autrice dell’acclamato film d’animazione Persepolis,
candidato all’Oscar®, e di opere come Pollo alle
prugne, La bande des Jotas, The
Voices e Radioactive, tutte presentate nei
maggiori festival internazionali, sarà affiancata dall’attore e
regista Louis Garrel, i registi Juho Kuosmanen e Pietro Marcello e
la produttrice Gabrielle Tana.
La giuria assegnerà ai film del
Concorso Progressive Cinema i seguenti riconoscimenti: Miglior
Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior
sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio
“Vittorio Gassman” al Miglior attore e il Premio speciale della
Giuria, a scelta fra le categorie fotografia, montaggio e colonna
sonora originale.
La Festa del Cinema ospiterà
inoltre il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia che sarà
assegnato da una giuria presieduta dal cineasta Carlo Verdone e
composta dall’attrice Marisa Paredes e dall’autrice e attrice
Teresa Mannino. L’opera vincitrice sarà scelta fra i titoli in
programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema e
Freestyle.
Particolare attenzione sarà data ai
giovani autori con il Premio Miglior Opera Prima BNL BNP
Paribas: una giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Julie
Bertuccelli e composta dal regista Roberto De Paolis e dalla
critica cinematografica Daniela Michel assegnerà il riconoscimento
a uno dei titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive
Cinema e Freestyle.
GIURIA CONCORSO PROGRESSIVE
CINEMA
Marjane Satrapi –
Presidente
Nata a Teheran nel 1969, Marjane
Satrapi frequenta le scuole superiori a Vienna. Ritorna in Iran per
completare gli studi universitari e infine si trasferisce in
Francia, dove inizia una carriera di successo come illustratrice.
Il suo romanzo a fumetti autobiografico Persepolis,
pubblicato in quattro volumi nel 2000, ottiene grande successo
internazionale. L’esordio al cinema avviene nel 2007, quando,
insieme a Vincent Paronnaud, dirige proprio un adattamento animato
di Persepolis, candidato all’Oscar® e unanimemente
lodato per la capacità di contrapporre la forza dei sentimenti alla
spinta oppressiva di ogni forma di totalitarismo. Il
successivo Pollo alle prugne (anch’esso
co-diretto da Paronnaud), struggente fusione di fiaba e tragedia, è
nuovamente tratto da un suo romanzo a fumetti ma questa volta
girato con attori in carne e ossa. Il suo primo film diretto in
solitaria è la scatenata commedia La bande des Jotas,
a cui fanno seguito la farsa macabra The
Voices (con Ryan Reynolds), che segna il suo esordio
negli Stati Uniti, e l’altrettanto
notevole Radioactive (con Rosamund Pike),
biografia della scienziata Marie Curie.
Louis Garrel
Proveniente da una famiglia
d’artisti (suo padre è il grande regista Philippe, suo nonno
paterno l’attore Maurice, sua madre l’attrice Brigitte Sy), Louis
Garrel, nato a Parigi nel 1983, esordisce come attore nel 1989
in Les baisers de secours, diretto dal padre.
Raggiunge il successo internazionale sotto la guida di registi come
Bernardo Bertolucci (The Dreamers – I sognatori), Bertrand
Bonello (Saint Laurent), Arnaud Desplechin (I fantasmi
d’Ismael), Woody Allen (Rifkin’s Festival), Roman
Polanski (L’ufficiale e la spia) e Xavier Dolan (Gli
amori immaginari); dal 2008 (anno di Mes
copains) inizia l’attività di regista. Con film
come Due amici, L’uomo
fedele e La crociata, Garrel guarda tanto a
Balzac quanto all’eredità della Nouvelle
vague (specialmente Truffaut) per ritrarre con levità e
intelligenza inquietudini di un’umanità prigioniera di passioni e
desideri. Il suo nuovo film da regista, L’Innocent, è
stato presentato al Festival
di Cannes 2022 e sarà presentato alla prossima Festa del
Cinema.
Juho Kuosmanen
Dopo aver realizzato, come saggio
di laurea per la Università di Aalto, il
mediometraggio The Painting Sellers (proiettato
anche al Festival del Cinema di Cannes), il cineasta finlandese
Juho Kuosmanen (classe ‘79) dirige il lungometraggio La
vera storia di Olli Mäki, premiato a Cannes nella
sezione Un certain regard, girato in un corrusco e
sorprendente bianco e nero in 16mm e incentrato sull’eponimo
protagonista, un pugile emarginato dalla società ma dotato di
grande spirito di volontà. Caratteristiche che lo accomunano ai
protagonisti del successivo Scompartimento n. 6 – In
viaggio con il destino (anch’esso presentato a Cannes e
vincitore del Gran premio della giuria 2021), fondato sull’incontro
di due solitudini e sul viaggio come metafora della vita e della
necessità di fare i conti con la Storia. Kuosmanen ha inoltre
diretto anche spettacoli teatrali d’avanguardia e rappresentazioni
operistiche, oltre a essere il direttore artistico di un piccolo
festival cinematografico che ha sede nella sua città natale di
Kokkola.
Pietro
Marcello
Classe 1976, Pietro Marcello nasce
a Caserta e studia pittura all’Accademia delle belle arti di
Napoli. Dal 1998 al 2003 lavora come organizzatore e programmatore
della rassegna cinematografica Cinedamm presso il Damm di
Montesant. Con il radiodramma Il tempo dei
magliari e i
cortometraggi Carta, Scampia e Il
cantiere (vincitore del premio Libero Bizzarri) mette in
mostra un notevole talento confermato dal suo primo
lungometraggio Il passaggio della linea, presentato
alla Mostra del Cinema di Venezia, e dal successivo La
bocca del lupo (Miglior film al Festival di Torino, David
di Donatello e Nastro d’Argento per il miglior documentario).
Affermatosi come uno dei nomi più importanti del cinema italiano di
ricerca e tra gli autori di punta della corrente del cinema del
reale, nel 2015 realizza il sorprendente Bella e
perduta, dove tensione documentaria e invenzione poetica vanno
miracolosamente a braccetto, mentre nel 2019 dirige Martin
Eden (Coppa Volpi nel 2019 alla Mostra di Venezia per
Luca Marinelli), che reinventa l’omonimo romanzo di Jack London
riflettendo sul rapporto tra società e cultura. Nel 2022, ha aperto
la Quinzaine con L’Envol, girato interamente in
Francia: il film sarà presentato alla prossima Festa del
Cinema.
Gabrielle Tana
Produttrice britannica tra le più
apprezzate, Gabrielle Tana inizia la sua carriera negli anni
Novanta lavorando per la Disney per poi dedicarsi invece alla
produzione di film indipendenti o di maggior respiro autoriale (tra
cui Someone Else’s America del serbo Goran
Paskaljević), dividendo la sua attività tra Londra e New York. I
film da lei prodotti sono spesso in grado di fondere una precisa
visione registica con sceneggiature di squisito valore
letterario e un cast di star che si mettono pienamente al servizio
dell’opera. Tra esse figurano il sontuoso La
duchessa (con Kiera
Knightley), Coriolanus (diretto e interpretato
da Ralph Fiennes), uno dei più originali adattamenti shakespeariani
del cinema contemporaneo, il
divertente Mindhorn (co-prodotto anche da Ridley
Scott) e il sorprendente dramma storico La nave
sepolta (distribuito da Netflix). Nel 2013, con Philomena (diretto
da Stephen Frears e co-prodotto da Steve Coogan) ottiene quattro
nomination agli Oscar®. Tredici vite di Ron
Howard è l’ultimo film da lei prodotto, assieme al regista e a
Brian Grazer.
GIURIA PREMIO “UGO
TOGNAZZI” ALLA MIGLIOR COMMEDIA
Carlo Verdone –
Presidente
Regista, attore, sceneggiatore e
scrittore, Carlo Verdone ha cesellato una vera e propria
radiografia dei cambiamenti del costume italiano degli ultimi
quarant’anni attraverso maschere e personaggi ormai divenuti
celebri. Erede di Sordi ma anche della tradizione dell’Atellana e
del teatro popolare e figlio del critico cinematografico Mario,
Verdone nasce a Roma nel 1950. Nel 1974 si diploma in regia al
Centro Sperimentale di Cinematografia e l’anno dopo si laurea in
Lettere Moderne. Dopo aver diretto i primi cortometraggi
sperimentali, nel’77 esordisce sul palco del teatro Alberichino con
lo spettacolo Tali e quali, prima del suo esordio in
TV nel varietà di Enzo Trapani Non stop (1978).
L’esordio alla regia avviene nel 1980 con Un sacco
bello a cui segue l’anno successivo Bianco,
rosso e Verdone, nei quali interpreta i personaggi del suo
repertorio teatrale e televisivo. Nel 1982
dirige Borotalco, il primo film in cui veste i panni
di un unico personaggio. Da qui in avanti, realizza (quasi sempre
anche interpretandole) numerose opere di successo e valore,
lavorando con lo stesso Sordi, Ornella Muti, Sergio Castellitto e
tanti altri, guadagnando il successo di pubblico e critica e
vincendo anche 7 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento.
Teresa Mannino
Attrice, autrice, cabarettista e
conduttrice televisiva, Teresa Mannino, nata a Palermo nel 1970 ma
milanese d’adozione, dopo la laurea in Filosofia frequenta la
scuola europea di recitazione del teatro Carcano di Milano.
Partecipa poi ad alcune produzioni teatrali prima di approdare sul
palco che le darà la notorietà: quello del locale milanese Zelig e
successivamente quello del programma televisivo
notturno Zelig Off, poi divenuto Zelig
Circus e trasmesso in prima serata dalla stagione
2007-08. I suoi monologhi, brillanti e dissacranti, vertono
principalmente sulle differenze inconciliabili tra uomo e donna e
sull’eterno conflitto tra Nord e Sud. Il debutto al cinema avviene
nel 2008 nella commedia Amore, bugie e
calcetto di Luca Lucini, a cui fanno seguito La
fidanzata di papà di Enrico Oldoini e Meno male
che ci sei di Luis Prieto. Nel 2011 è al fianco di Enrico
Brignano in Ex – Amici come prima! di Carlo
Vanzina. Nel 2018 intraprende un tour per i teatri di tutta Italia
con lo spettacolo da lei scritto, Sento la Terra
girare, che riscuote un grande successo di critica e
pubblico.
Marisa Paredes
Tra i volti più noti del panorama
cinematografico internazionale, Marisa Paredes porta in ogni suo
ruolo un’intensità e una capacità di aderire a ogni minima
sfumatura dei personaggi che l’hanno resa una delle attrici più
famose e apprezzate nella storia del cinema spagnolo. Nata a Madrid
nel 1946, studia recitazione presso il Conservatorio d’Arte
Drammatica. Dopo aver preso parte ad alcuni spettacoli teatrali,
nel 1960 esordisce al cinema con 091 Policía al
habia di José María Forqué. Il successo arriva a partire
dagli anni Ottanta soprattutto in virtù del sodalizio con Pedro
Almodóvar, che la dirige in L’indiscreto fascino del
peccato (1983), Tacchi a
spillo (1991), Il fiore del mio
segreto (1995), Tutto su mia
madre (1999), Parla con lei (2002)
e La pelle che abito (2011). Famosa interprete
anche di La vita è bella (1997) di Roberto
Benigni, dove è la suocera del protagonista, e di La spina
de diavolo (2001) di Guillermo del Toro, dove è una
crudele istitutrice, nel 2000 presiede la giuria del Festival di
Berlino e nel 2018 viene insignita del Goya alla carriera.
GIURIA PREMIO MIGLIOR OPERA
PRIMA BNL BNP PARIBAS
Julie Bertuccelli –
Presidente
Nata a Boulogne-Billancourt nel
1968, figlia d’arte e laureata in filosofia, dal 1991 Julie
Bertuccelli collabora con il padre Jean-Louis, che le chiede di
aiutarlo a dirigere Aujurd’hui peut-être…,
interpretato da Giulietta Masina. Nel 1993 comincia a realizzare
documentari per gli Ateliers Varan, centro di formazione per
documentaristi, mentre lavora come aiuto regista per autori quali
Otar Ioseliani, Krzysztof Kieślowski e Bertrand Tavernier.
L’esordio alla regia avviene nel 2003 con Da quando Otar è
partito, vincitore del Grand Prix Semaine de la Critique a
Cannes, che dimostra una sensibilità straordinaria nel raccontare i
grandi drammi individuali al confronto con le ferite della storia.
Qualità che troveranno conferma nei
successivi L’albero (che lambisce i toni del
realismo magico), Squola di Babele [n.b. sì, è
“Squola”] e lo struggente Tutti i ricordi di Claire.
Nel 2022 ha presentato al Festival di Cannes il
documentario Jane Campion, la femme cinéma che
sarà anche alla Festa del Cinema 2022.
Roberto De
Paolis
Nato a Roma nel 1980, Roberto De
Paolis si diploma al Liceo Classico, studia alla London Film School
e poi fa rientro in Italia, dove nel 2003 intraprende l’attività di
fotografo (tenendo mostre ed esposizioni in tutto il mondo) a cui
affianca la professione di attore, venendo scritturato per una
parte di contorno in Movimenti (2004) di Claudio
Fasuti e Serafino Murri. Muove i primi passi alla regia con i
cortometraggi Bassa marea (2010)
e Alice (2011), entrambi proiettati alla Mostra
del Cinema di Venezia, mentre nel 2017 scrive e dirige il suo primo
lungometraggio Cuori puri, che rinnova profondamente
le modalità di racconto delle periferie urbane (il film è
ambientato a Tor Sapienza) e trova un equilibrio sorprendente nel
mettere in scena una storia d’amore in un contesto di marginalità.
Una limpidezza di sguardo che trova conferma nel
successivo Princess (2022),
che aperto la sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2022, e che
racconta, ancora una volta, una storia di derelitti senza retorica
ma con grande empatia.
Daniela Michel
Critica cinematografica e
direttrice di festival, Daniela Michel si è laureata in Lingua e
Letteratura Inglese presso la Facoltà di Filosofia e Lettere
dell’UNAM (Universidad Nacional Autónomia de México). Ha iniziato
la sua carriera collaborando con quotidiani e periodici messicani e
internazionali. Nel 2003 fonda il Morelia International Film
Festival, che si svolge ogni anno nell’ultima settimana di ottobre
e si pone l’obiettivo di promuovere i talenti messicani emergenti,
creare incentivi e opportunità culturali per il pubblico (anche
internazionale) e mostrare la ricchezza culturale del Michoacán, lo
stato che ospita la manifestazione. È stata membro di giuria di
numerosi festival internazionali, tra questi il Festival di Cannes
nella sezione Un Certain Regard, il Festival di Berlino, la Mostra
del Cinema di Venezia, il Sundance Film Festival e il Festival di
Locarno.