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Blade: il personaggio di Mahershala Ali è già diverso da quello di Wesley Snipes

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Cambiando l’attore di Blade da Wesley Snipes a Mahershala Ali nell’imminente film della Marvel, il personaggio avrà probabilmente punti di forza e di debolezza completamente diversi rispetto a quanto già visto.

Blade di Wesley Snipes era un personaggio fisicamente molto forte, con scene di combattimento corpo a corpo costanti ispirate alla storia di Snipes con le arti marziali e come eroe di film d’azione. Mahershala Ali non ha lo stesso background, ma è un attore eccellente di per sé, il che potrebbe portare a una visione meno fisica, ma più interessante del personaggio.

Mahershala Ali è noto agli spettatori dei fumetti per il suo ruolo di Cottonmouth nella prima stagione di Luke Cage e per la voce di Aaron Davis in Spider-Man: Into The Spider-Verse. Entrambi i personaggi sono complessi ed emotivamente impegnativi, e Ali offre interpretazioni molto credibili. Mentre Ali è attratto dalla complessità, i personaggi di Wesley Snipes degli anni ’80 e ’90 erano molto più diretti. Il Blade dell’MCU potrebbe non essere in grado di competere con queste intense sequenze d’azione, anche se il pubblico potrebbe apprezzare una lettura più diretta del personaggio.

Blade, quando iniziano le riprese?

Le riprese dovrebbero iniziare provvisoriamente a novembre, con il tanto atteso film sui supereroi già fissato per la data di uscita del 3 novembre 2023, ma ora non è chiaro se la produzione o la data di uscita verrà posticipata o meno.  Oltre ad Ali, Delroy Lindo (Da 5 BloodsMalcolm X) e Aaron Pierre (KryptonMufasa: Il re leone) sono stati recentemente scelti nel film, in ruoli che al momento non sono stati rivelati.  Secondo le loro fonti, anche la sceneggiatura è in fase di revisione. La sceneggiatura originale è stata scritta da Stacy Osei-Kuffour (Watchmen; The Morning Show ) e Tariq, ma ha subito diverse riscritture nei mesi successivi, con Beau DeMayo (The Witcher;  Moon Knight ) incaricato di scrivere la bozza più recente.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé.

Nicholas Hoult in trattative per entrare nel cast id Nosferatu di Eggers

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Nicholas Hoult è in trattative per unirsi all’ensemble del prossimo film di Robet Eggers, Nosferatu, prodotto da Focus Features. Bill Skarsgard è stato scelto per interpretare il personaggio principale, con Lily-Rose Depp in trattative per recitare nel film. Eggers dirige e scrive la sceneggiatura. Jeff Robinov, John Graham, Robert Eggers, Chris Columbus ed Eleanor Columbus sono i produttori.

Eggers scriverà, dirigerà e produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo, dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo (Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la perseguita, portando orrore con lui. Il film Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus e Eleanor Columbus.

Nel 2017, Variety ha riferito in esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da Werner Herzog – con Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The Northman.

Dopo che il COVID-19 ha ritardato la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.

Ora, con Skarsgard e Deep in trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha recitato in The Northman. Per Hoult, sarà la prima volta in cui reciterà per Eggers.

Ferrari: le prime foto del film di Michael Mann, ecco Adam Driver

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Michael Mann, candidato quattro volte all’Oscar, porta sulle strade e sui circuiti d’Italia le riprese del suo nuovo attesissimo film Ferrari, interpretato dal candidato all’Oscar Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari, dalla vincitrice dell’Oscar Penélope Cruz nel ruolo di Laura Ferrari, da Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi, da Patrick Dempsey nel ruolo del pilota di auto da corsa Piero Taruffi, da Jack O’Connell nel ruolo del pilota di auto da corsa Peter Collins, da Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian e da Gabriel Leone nel ruolo del carismatico Fon De Portago.

Per le riprese di Ferrari Mann ha selezionato una illustre squadra di collaboratori come il direttore della fotografia Premio Oscar Erik Messerschmidt, la scenografa candidata all’Oscar Maria Djurkovic, e ha affidato i costumi a Massimo Cantini Parrini – due volte candidato agli Oscar – e il montaggio a Pietro Scalia, vincitore di due Premi Oscar.

credit Lorenzo Sisti
credit Lorenzo Sisti

Mann dirige il film la cui sceneggiatura è firmata da Mann stesso e da Troy Kennedy Martin la sceneggiatura sua e di Troy Kennedy Martin (The Italian Job), basata sul libro di Brock Yates, “Enzo Ferrari – The Man and the Machine”. Mann produce il film con la sua società Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk e John Lesher, oltre a John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher, Gareth West e Thomas Hayslip, con l’importante supporto dei produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi tramite la loro produzione esecutiva ILBE e il supporto del produttore esecutivo Niels Juul.

Ferrari è ambientato nell’estate del 1957. L’ex pilota Ferrari è in crisi. La bancarotta ha messo in ginocchio l’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. La loro relazione è messa a dura prova dalla perdita di un figlio e dal riconoscimento di un altro. Ferrari decide così di colmare le varie perdite cui la vita l’ha messo di fronte scommettendo tutto su una gara automobilistica che per 1000 miglia avrebbe percorso tutta l’Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Con orgoglio Michael Mann gira in Italia e porta con sé la passione per i personaggi intensi che uniscono le immagini in movimento alla potenza tipica della Ferrari, creando un’esperienza cinematografica epica, ambientata nel rischioso e pericoloso mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta.

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Il veterano del cinema Clint Eastwood è noto, oltre che come attore, per aver diretto numerosi film di grande successo o impatto culturale. La maggior parte di questi sono racconti di genere western, come Gli spietati, o poliziesco, come L’uomo nel mirino. Negli ultimi anni ha invece intrapreso un percorso di riflessione sulla società statunitense con opere biografiche come American Sniper e Richard Jewell. In mezzo a questi film così attaccati al reale, si ritrova però anche un vero e proprio unicum, ovvero un film che sfocia nel fantastico e nell’ultraterreno. Si tratta di Hereafter (qui la recensione), scritto da Peter Morgan e uscito al cinema nel 2010.

Prodotto, tra gli altri, anche da Steven Spielberg, il film si presenta dunque come un’opera molto diversa da quelle a cui Eastwood ha abituato il suo pubblico. Il regista, in particolare, fu attratto tanto dalle tematiche trattate quanto dal modo in cui eventi reali venivano riproposti nel racconto per divenire parte di qualcosa di più grande. Ad oggi questo rimane l’unico titolo di questo genere nella filmografia di Eastwood, poi proseguita con i già citati film biografici. Pur avendo ottenuto pareri critici contrastanti, Hereafter si è comunque affermato come un buon successo di pubblico, guadagnando oltre cento milioni di dollari.

Di particolare fascino, oltre alla presenza di Eastwood alla regia, vi sono poi gli effetti speciali, candidati anche al premio Oscar nella relativa categoria. Ancora oggi è probabilmente un’opera meno nota del regista, che merita di essere riscoperto in tutta la sua bellezza e complessità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hereafter: la trama del film

Hereafter racconta tre storie parallele di persone geograficamente distanti tra loro ma accomunate dal desiderio di poter comprendere il mistero dell’aldilà. La prima storia ha per protagonista la giornalista televisiva francese Marie LeLay, la quale durante un servizio in Thailandia viene coinvolta da un devastante tsunami. Salvata dai soccorsi, Marie ritorna in vita dopo essere passata attraverso uno stato di pre-morte, in cui ha avuto una visione dell’aldilà. Tornata a Parigi, l’esperienza quasi mortale non fa che interferire con il suo lavoro, spingendola a scrivere un libro sull’accaduto. Nel frattempo, a Londra, i gemelli adolescenti Jason e Marcus si prendono cura della madre eroinomane.

Quando un terribile incidente toglie la vita a Jason, Marcus si ritrova però strappato alla sua quotidianità per essere dato in affido. A San Francisco, invece, vive George Lonegan, sensitivo fin da bambino capace di contattare i morti semplicemente toccanto un parente del defunto. Cercando una tregua da quella che ormai considera una vera e propria maledizione, George si prenderà una vacanza per visitare la Fiera del Libro di Londra. Lì il suo destino si incrocierà in modo inaspettato con quello di Marie e di Marcus. Tutti e tre dovranno ora arrivare ad una maggior comprensione di quell’aldilà tanto temuto.

Hereafter cast

Hereafter: il cast del film

Per il ruolo del sensitivo George Lonegan, Eastwood considerò da subito l’attore Matt Damon, con il quale aveva già lavorato in Invictus – L’invincibile. Damon, tuttavia, stava per iniziare le riprese del film I guardiani del destino e pertanto suggerì ad Eastwood alcuni altri attori come alternativa. Il regista fu però irremovibile e riorganizzò le riprese di Hereafter così da permettere a Damon di poter partecipare al suo film. Per il ruolo, poi, l’attore si documentò molto sull’attività di coloro che affermano di poter comunicare con l’aldilà, al fine di comprendere meglio quel mondo e poter essere più credibile in tale ruolo. Nel film, poi compare l’attrice Bryce Dallas Howard nei panni di Melanie, amica di George.

L’attrice belga Cécile de France, recentemente vista nelle serie The Young Pope e The New Pope, interpreta invece la giornalista Marie LeLay. Lo tsunami in cui rimane coinvolta nel film è quello reale verificatosi nel 2004 in Thailandia (e a cui è stato dedicato anche il film The Impossible). L’attrice si è documentata molto su quel evento drammatico, al fine di poter comprendere meglio cosa voglia dire sopravvivere ad una cosa del genere. Per i ruoli dei giovani Marcus e Jason, invece, sono stati scegli gli esordienti Frankie e George McLaren, fratelli anche nella realtà. Completano poi il cast gli attori Thierry Neuvic nei panni di Didier, fidanzato di Marie, Lyndsey Marshal in quelli di Jackie e Jay Mohr nel ruolo di Billy, fratello di George.

Hereafter: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Hereafter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, recensione dell’episodio

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L’Occhio senza palpebra è una definizione che è diventata simbolica e rappresentativa di Sauron in persona, nella mitologia condivisa trai fan di Tolkien e il fatto che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07 si intitoli proprio The Eye, l’occhio appunto, è indicativo di quello che vuole portarci a scoprire: l’identità di Sauron.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, cosa succede

Per arrivare alla rivelazione che, vi tranquillizziamo, non viene svelata in questo episodio, bisogna però percorrere ancora della strada. All’indomani della grande Battaglia per le Terre del Sud, gli schieramenti raccolgono i superstiti, ormai all’ombra di quello che è inequivocabilmente il Monte Fato.

La montagna vulcanica ruggente e minacciosa ha coperto di cenere e fuoco l’aria delle terre a meridione della Terra di Mezzo, delineando un territorio preciso e ben noto. All’interno di queste terre ormai abbandonate dalla luce del sole, gli orchi di Adar sono in grado di muoversi liberamente, senza mantelli elmi o altre protezioni dagli “orribili salubri raggi solari” e, allo stesso modo, i numenoreani superstiti, guidati da Elendil e dalla regina reggente Miriel, cercano di radunarsi in un luogo sicuro, per sfuggire alla coltre minacciosa.

Per gli uomini la battaglia è persa e, mentre Galadriel ritrova con Theo la strada verso l’accampamento, a nord, nel ventre di Kazhad-dum, Durin IV deve trovare una via tra la fedeltà al suo popolo e il volere di suo padre il re, Durin III e la devozione verso Elrond, quest’ultimo “gioca sporco” facendo leva proprio sui sentimenti duri come la roccia dell’amico nano. Anche su questo fronte, la battaglia, più tattica e mentale, è ancora aperta. Intanto, nelle pianure centrali, la dolce e volitiva Nori fa un incontro inaspettato, si confronta con il suo futuro e fa una scelta coraggiosa in nome dell’affetto che nutre per lo Straniero.

Peter Mullan (King Durin III), Robert Aramayo (Elrond), Owain Arthur (Prince Durin IV)

The Eye tira il fiato, dopo Udun

Dopo i fasti dell’episodio precedente, Udun, The Eye ci riporta a un livello meno concitato di storia e azione, in cui dopo l’esplosione della battaglia, le pedine si devono riposizionare per il gran finale. Non siamo sull’orlo di un’altra battaglia, ma siamo più dalle parti della grande rivelazione, mentre i vari protagonisti e le storyline parallele si preparano alla pausa che ci sarà tra la prima e la seconda stagione, entrata in produzione a Londra.

Il sapore di questo episodio di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è quello del citazionismo, della nostalgia, della rievocazione. Sono molti i momenti in cui viene ricalcata l’opera di Peter Jackson, e non solo, come è stato fino a questo momento, nella riproposizione di un look o di un’inquadratura, ma anche nelle dinamiche trai personaggi, nelle loro decisioni di fare una cosa invece di un’altra, proprio nel modus di affrontare determinate situazioni che vengono poste davanti ai loro passi.

Dopo l’egregio lavoro fatto con l’episodio 6, Charlotte Brändström si conferma capace di portare avanti i personaggi che, purtroppo, non sono riusciti, non tutti almeno, a insediarsi nel cuore dello spettatore. Perché se da una parte è vero che Galadriel è l’eroina che tutti vogliamo, Nori e la sua famiglia sono la casa che tutti desideriamo, e Durin e Elrond rappresentano l’aspetto comico e politico dell’intera storia, e tutti questi personaggi hanno delle motivazioni chiare e comprensibili, tutti i personaggi umani sono invece lasciati a margine dell’approfondimento psicologico.

Markella Kavenagh (Elanor ‘Nori’ Brandyfoot), Lenny Henry (Sadoc Burrows),

Quando gli orchi hanno più spessore degli uomini

Halbrand, Bronwyn, tutti gli uomini del Sud, Miriel e Elendil sono pedine di un gioco che non si è curato di dare loro spessore e credibilità, con il risultato che non capiamo davvero perché Miriel abbraccia la causa di Galadriel, perché Halbrand dovrebbe essere riconosciuto come Re dagli uomini del Sud, perché Bronwyn diventa leader della resistenza? Sono domande che ci poniamo di fronte a un flusso narrativo che non ha altra giustificazione se non quella di dover procedere per forza in quel modo.

Non si può dire lo stesso invece degli orchi, di Adar che li guida. Come abbiamo detto anche nella recensione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, questi orchi, cattivi, osceni nella loro deformità e nelle loro intenzioni, sono comunque raccontati come creature viventi che hanno uno scopo e un desiderio, per quanto possa essere nefasto, e questo li rende compresi e capiti, nonostante siano sempre comunque respinti dai popoli liberi della Terra di Mezzo.

Quello che ci aspetta nel finale di stagione è facilmente intuibile: potremmo avere qualche conferma in più su chi è Sauron, su quale sarà il suo percorso per adempiere al suo oscuro obbiettivo, soprattutto come l’alleanza tra elfi e uomini potrà provare a contrastare una battaglia che, lo sappiamo bene, sarà vinta soltanto temporaneamente. Per colpa degli uomini, di nuovo.

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Kate Jackson sembra essersi ormai definitivamente ritirata dalle scene, ma la popolarità acquistata negli anni Settanta le permette di essere ancora oggi ricordata come una vera e propria icona. Nella sua lunga carriera ci sono diversi titoli, principalmente per la televisione, che l’hanno resa celebre, dando prova di tutte le sue qualità come attrice.

Ecco 10 cose che non sai su Kate Jackson.

Kate Jackson: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le sue serie TV. L’attrice ottiene una prima popolarità recitando nel ruolo di Daphne Harridge nella soa opera Dark Shadows (1970-1971). In seguito recita in A tutte le auto della polizia (1972-1976), per poi consacrarsi grazie al ruolo di Sabrina Duncan in Charlie’s Angels (1976-1979). In seguito ha recitato in modo ricorrente nella serie Top Secret (1983-1987), per poi comparire in alcuni episodi di serie come Ally McBeal (1997), Sabrina, vita da strega (2002), Squadra emergenza (2004) e Criminal Minds (2007).

2. Ha recitato anche per il cinema. La Jackson ha inoltre avuto l’occasione di recitare anche per il cinema, apparendo nei film La casa delle ombre maledette (1971), Limbo (1972), Inferno in Florida (1977), Diabolico imbroglio (1981) e Making Love (1982), ricordato come uno dei primi film hollywoodiani ad affrontare il tema dell’omosessualità e del coming out. In seguito ha recitato in Seduttore a domicilio (1989), Errore di giudizio (1999) e Larceny (2004).

3. È stata anche regista e produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice non si è occupata solo di recitazione, ma in alcune occasioni ha anche ricoperto il ruolo di regista e produttrice. Ha infatti diretto due episodi della serie Top Secret, dove recitava anche. In particolare ha diretto nel 1986 gli episodi Unfinished Business e The Pharoah’s Engineer. Nel 1999 ha invece diretto l’episodio The Womanizer, della serie Dead Man’s Gun. Come produttrice si è invece occupata dei film televisivi Topper (1979), Child’s Cry (1986) e Morte sottozero (1996). Ha poi co-prodotto la serie Top Secret (1983).

Kate Jackson Charlie's Angels

Kate Jackson in Charlie’s Angels

4. Ha suggerito il titolo della serie. Inizialmente la serie si sarebbe dovuta chiamare “Alley Cats“. Tale termine tuttavia si scoprì avere un significato dispreggiativo nei confronti di alcune tipologie di detective. I produttori si decisero così a cambiarlo e chiesero consiglio anche alle attrici protagoniste. La Jackson, dopo aver visto una foto di alcuni angeli nell’ufficio del produttore Aaron Spelling, suggerì Charlie’s Angels come titolo. Il resto è storia.

5. Era la protagonista di maggior rilievo. Nella serie l’attrice interpretava il personaggio di Sabrina Duncan, recitando accanto a Jaclyn Smith nei panni di Kelly Garrett e Farrah Fawcett in quelli di Jill Munroe. La Jackson era però la più apprezzata delle tre, tanto da ottenere anche due nomination ai premi Emmy. In quanto più nota, l’attrice era anche pagata il doppio rispetto alle sue colleghe. Quando la Jackson abbandonò la serie dopo la terza stagione, gli ascolti di questa calarono drasticamente e Charlie’s Angels non ebbe più il successo di prima.

6. Le fu impedito di accettare un ruolo molto importante. Divenuta popolare grazie alla serie, Kate Jackson era stata scelta per interpretare Joanna Kramer in Kramer contro Kramer (1979). Le riprese del film interferivano però con quelle della serie. Fu richiesto un permesso speciale per aggirare questo problema, ma la cosa non venne accettata. La Jackson fu così costretta a rinunciare alla parte e ciò l’ha spinta a diventare ostile sul set della serie, cosa che l’ha infine portata ad essere licenziata. La Jackson afferma ancora che se avesse avuto il ruolo in Kramer v. Kramer, avrebbe potuto avere una carriera come Meryl Streep, attrice che ha poi ricoperto il ruolo di Joanna Kramer.

Kate Jackson oggi

Kate Jackson: la sua vita privata, il marito Tom Hart e il figlio Charles Taylor

7. Ha avuto diverse relazioni con celebrità. Nel corso della sua vita la Jackson ha intessuto relazioni sentimentali con personalità come gli attori Edward Albert, Dirk Benedict, Nick Nolte e Warren Beatty. Nel 1978 ha poi sposato l’attore Andrew Stevens, dal quale divorzia però nel 1981. Mentre era in vacanza ad Aspen, in Colorado, nel 1989, la Jackson ha incontrato Tom Hart, il proprietario di una baita nello Utah, e la coppia si è sposata nel 1991. I due hanno però poi divorziato nel 1993.

8. Ha adottato un figlio. Nonostante le diverse relazioni e i diversi matrimoni, l’attrice non ha mai avuto un figlio nato da uno di questi legami. Dopo il divorzio da Tom Hart, nel 1995 l’attrice ha deciso di adottare un bambino di nome Charles Taylor Jackson. Sulla vicenda l’attrice ha però mantenuto grande riserbo, evitando di condividere come la cosa si sia svolta. Ancora oggi sia la Jackson che il figlio ormai cresciuto mantengono un profilo di vita lontano dalla notorietà.

Kate Jackson: oggi

9. Si è ritirata dalle scene. A partire dal 2009 l’attrice si è ritirata dalle scene e da quel momento non è più comparsa né in televisione né ad altri eventi di gala. Uno dei motivi dietro tale scelta sarebbe la causa intentata nel 2010 contro il suo manager, il quale l’avrebbe condotta alla bancarotta. Non ci sono dunque notizie su cosa faccia oggi l’attrice, uscita ormai da ogni radar.

Kate Jackson: età e altezza dell’attrice

10. Kate Jackson è nata a Birmingham, Alabama, Stati Uniti, il 29 ottobre del 1948. L’attrice è alta complessivamente 1.77 metri.

Fonte: IMDb

The Fabelmans di Steven Spielberg alla Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città

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Il nuovo straordinario film di Steven SpielbergThe Fabelmans, sarà presentato in anteprima italiana nel programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città. L’attesissima opera del maestro statunitense, uno degli autori più influenti del cinema, sarà proiettata per il pubblico mercoledì 19 ottobre alle ore 20.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e alle ore 21 all’Auditorium Conciliazione. Il film, che ha vinto il Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival, è scritto da Spielberg assieme al drammaturgo Premio Pulitzer Tony Kushner, storico collaboratore del regista, due volte candidato all’Oscar per le sceneggiature di Lincoln Munich. I produttori sono la candidata all’Oscar Kristie Macosko Krieger, Spielberg e Kushner.

The Fabelmans, il film

The Fabelmans, uno spaccato intenso e personale dell’infanzia americana del XX secolo, è il racconto di formazione di un giovane che scopre uno sconvolgente segreto di famiglia e un’esplorazione del potere dei film nell’aiutarci a vedere la verità sull’altro e su noi stessi. The Fabelmans è interpretato dalla quattro volte candidata all’Oscar Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle e dal candidato all’Oscar Judd Hirsch, con le musiche del premio Oscar John Williams, la fotografia del premio Oscar Janusz Kaminski e il montaggio dei premi Oscar Michael Kahn e Sarah Broshar. The Fabelmans, un film Amblin Entertainment, sarà distribuito in Italia da Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e 01 Distribution.

MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, presentata la nuova edizione

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Il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, sotto la nuova direzione di Gaia Tridente, presenta il programma della sua ottava edizione che si svolgerà a Roma dall’11 al 15 Ottobre 2022 a Palazzo Barberini e al Cinema Barberini.
Nato nel 2015 per volontà di ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Giancarlo Leone, il MIA è oggi il più importante evento di settore in Italia ed è entrato a pieno titolo nell’agenda internazionale degli appuntamenti dedicati ai professionisti dell’audiovisivo che ne riconoscono la peculiarità di mercato concepito con cura editoriale. È attesa una grande partecipazione di top-players internazionali, tra cui le grandi piattaforme (Amazon, AppleTV+, Netflix, Paramount+, Tubi) e un ensemble di produttori, autori, distributori, agenti, studios che parteciperanno a un ricco programma di attività volte a sostenere le co-produzioni internazionali, la circolazione delle opere e dei talenti.
Diverse le novità di questa edizione, come la nuova divisione editoriale dedicata all’Animazione che si va ad aggiungere a quelle dedicate a Doc&Factual, Drama e Film. E ancora il B2B Exchange, programma a supporto dell’industria audiovisiva Ucraina, la partnership con COMICON per l’individuazione di nuovi contenuti dal mondo del fumetto che possano diventare produzioni audiovisive e un ricco programma dedicato all’Innovazione per le Industrie creative.
Anche quest’anno sarà attiva la piattaforma MIA Digital che consentirà agli accreditati di accedere anche da remoto a tutte le sessioni (in diretta e on-demand).
I CONTENT SHOWCASE

 

Anche quest’anno i content showcase del MIA con le sezioni C EU SOON, GREENLit, Italian Animation Showcase, Italians DOC it Better, Italian Factual Showcase e What’s Next Italy, presenteranno in anteprima i titoli più attesi e interessanti della prossima stagione.

Per la divisione Drama, torna GREENLit, l’evento glossy della sezione Drama, che presenta in anteprima internazionale uno showcase dedicato ai titoli italiani scripted più attesi della prossima stagione. Tra questi: La Storia, serie TV tratta dal capolavoro di Elsa Morante diretta da Francesca Archibugi e prodotta da Picomedia e Thalie Images in collaborazione con Rai Fiction, il crime-thriller Brennero, una coproduzione Rai Fiction-Cross Productions diretta da Davide Marengo e Giuseppe Bonito. Sky Studios presenta la serie che racconta il feroce omicidio senza movente di Luca Varani, uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti degli ultimi anni. Attualmente in sviluppo, la serie Sky Original La città dei vivi, una produzione Sky con CinemaUndici e Lungta Film, tratta dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia. Presentata anche la serie dramedy Sky Original prodotta da Sky e Groenlandia, Hanno ucciso l’uomo ragno–La vera storia degli 883 diretta da Sydney Sibilia, al suo debutto alla regia di una serie TV. La serie è ispirata alla vera storia di Max Pezzali e Mauro Repetto che hanno dato vita agli 883.

Per la divisione Animazione sarà presentato l’Italian Animation Showcase appuntamento dedicato all’industria dell’animazione italiana. I titoli selezionati, quattro serie e tre film di lungometraggio, sono: KlincusBaby Puffins & BunnyThe Sound CollectorMini Pet Pals & Mini Dinos, Bartali’s BicycleLinda Veut du pouletCopperbeak.

Per la divisione DOC & Factual saranno presentati i progetti selezionati per Italians Doc it Better, lo showcase di documentari italiani ultimati nell’ultimo anno e non ancora distribuiti all’estero. Questi i titoli selezionati. L’estate di Joe, Liz e Richard di Sergio Naitza; A.P. Giannini- Bank to the Future di Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto; Amate sponde di Egidio Eronico; Aiutami a fare da solo. L’idea Montessori di Maurizio Sciarra; Nel nome di Gerry Conlon di Lorenzo Moscia; Kill me if you can di Alex Infascelli; La scelta di Maria di Francesco Micciché; Lotta Continua di Tony Saccucci; Margherita. La voce delle stelle di Samuele Rossi; Sarura di Nicola Zambelli; Le ultime parole del boss di Raffaele Brunetti; Il tempo dei giganti di Lorenzo Conte e Davide Barletti.  Per l’area factual invece all’interno della selezione Italian Factual Showcase saranno presentati alcuni tra i migliori format realizzati in Italia nell’ultimo anno, insieme a format originali inediti. Questi i titoli selezionati: Falegnami ad alta quota di Katia Bernardi, Davide Valentini; Re-Born di Daniele Cantalupo e Simone Cutri; The Clan of Classics di Fabrizio Razza.

Per la divisione Film torna l’appuntamento storico con What’s Next Italy, il programma work-in-progress dedicato ai film italiani più recenti. I buyer internazionali avranno l’opportunità di vedere in anteprima trailer o scene dei film presentati dai registi, produttori e distributori. La selezione presenta tre opere prime e due opere seconde. I Titoli: Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda PatitucciPatagonia, debutto al lungometraggio di Simone Bozzelli. Giuseppe Battiston, al suo esordio alla regia con Io vivo altrove. Enrico Maria Artale è al suo secondo lungo in El Paraíso. Rossosperanza, opera seconda di Annarita Zambrano e Superluna di Federico Bondi.

PROGRAMMA UFFICIALE MIA 2022

Questi alcuni dei panel del programma dei 5 giorni del MIA.

La sezione Animation presenterà Defining The World Markets sulla produzione di animazione in Africa. Nel panel Working as Partners si parlerà di modelli e strategie per creare una co-produzione di successo. Nel panel Money & Soul interverranno gli executive dei maggiori network europei. Nell’incontro The Art of Releasing Contents si discuterà di “global vs local” nella produzione di contenuti di animazione e nelle strategie legate alla distribuzione. Alcune tra le maggiori società di produzione ed emittenti italiane discuteranno di un ecosistema industriale italiano dedicato a contenuti di animazione e live action nel panel New Models and Scenarios for the Italian Industry.

La sezione Doc&Factual avrà un focus particolare sulle storie locali per audience globali. Si parlerà di come raccontare gli antieroi reali, di documentari sportivi e di film-making in zone di guerra in Film-making within a war dedicato all’Ucraina.

I panel della divisione Drama  riflettono sul tema delle produzioni globali per mercati locali. Si parlerà anche del potenziale del metaverso come spazio che favorisce la creazione di contenuti in grado di rivolgersi a spettatori molto giovani, e come nuova forma di business e di sfruttamento di IP e si rifletterà sul nuovo modello FAST, la televisione free ad-supported, e sulla continua ascesa dei servizi di streaming AVOD.

Tra i temi chiave dei panel della divisione Film, l’ecosistema globale di produzione di cinema indipendente, il futuro della distribuzione internazionale, lo stato dell’arte del cinema italiano.

Una serie di panel trasversali, aperti a tutti i generi e formati presenti al  MIA, va ad arricchire il programma con alcuni degli appuntamenti chiave dell’edizione 2022. Mai come in questa edizione sarà chiave la presenza dei broadcaster e delle piattaforme internazionali. The Alliance, l’alleanza dei broadcaster pubblici tra RaiFrance Télévisions e ZDF, presenterà lo slate dei progetti realizzati e in via di sviluppo. Tra gli appuntamenti internazionali di questa edizione anche The Future of Storytelling in cui si analizzerà il percorso di Netflix fino ad oggi. Altro importante appuntamento sarà l’incontro con Amazon Studios. Grande spazio alle donne dell’audiovisivo nel panel Women’s Empowerment in Creative Industries.

B2B EXCHANGE PROGRAM. A SUPPORT PLAN FOR THE UKRAINIAN AUDIOVISUAL INDUSTRY

Quest’anno, nell’ottica di mantenere uno sguardo attento anche alla situazione geo-politica internazionale, il MIA ha intrapreso una iniziativa a sostegno dell’industria dei media e dell’intrattenimento Ucraina. Un ricco programma di contenuti, eventi e attività di mercato che coinvolgono i professionisti ucraini, e li pongono nuovamente al centro di conversazioni tra colleghi dell’industria audiovisiva globale. Il MIA ha realizzato un Ukrainian Hub all’interno di Palazzo Barberini, un ampio spazio gestito direttamente dalla delegazione ucraina e dedicato a ospitare business meeting, conversazioni con partner istituzionali ma anche più in generale come base di lavoro per tutti i professionisti ucraini presenti a Roma al MIA.

I PREMI

Nel corso della cerimonia di premiazione verranno assegnati riconoscimenti a opere che partecipano al mercato di co-produzione del MIA. I partner dei premi sono: Paramount, ILBE, ARTEWomen in Film, Television and Media Italia-WIFTMI. Per i Content Showcase italiani sarà assegnato il premio Lazio Frames e per C EU Soon verrà scelto il progetto vincitore dello Screen International Buyers’ Choice Award. Tra i premi ospitati anche quello de La Bottega della Sceneggiatura promosso da Netflix e Premio Solinas. La cerimonia di premiazione sarà l’evento conclusivo della manifestazione e avrà luogo Sabato 15 ottobre presso il Cinema Barberini.

Grey’s Anatomy 19 dal 2 novembre su Disney+

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Grey’s Anatomy 19 dal 2 novembre su Disney+

Disney+ ha annunciato che la diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy, dell’executive producer Shonda Rhimes, debutterà il 2 novembre in Italia in esclusiva sulla piattaforma streaming. La nuova stagione si aggiunge a tutte le precedenti del medical drama di successo già disponibili sulla piattaforma streaming, confermando Disney+ come la casa di Grey’s Anatomy. La diciannovesima stagione riprende sei mesi dopo il finale della diciottesima e vede cinque nuovi specializzandi unirsi allo staff del Grey Sloan Memorial Hospital: Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis infatti si aggiungono al cast.

Vincitrice del Golden Globe Award nel 2007 come migliore serie drama e nominata per diversi Emmy, Grey’s Anatomy è considerata una delle serie più popolari del nostro tempo. Il medical drama segue Meredith Grey e il team di medici del Grey Sloan Memorial che si trovano ad affrontare quotidianamente decisioni di vita o di morte. I protagonisti cercano conforto l’uno nell’altro creando, a volte, più di una semplice amicizia. Insieme scoprono che nella medicina e nelle relazioni non tutto può essere bianco o nero. La diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy si aggiunge alla lista di titoli autunnali di Disney+ da vedere in streaming, tra cui The Old ManThe BearCandy: Morte in Texas (12 ottobre) e la terza stagione di War of the Worlds (19 ottobre).

Disney+ è disponibile al prezzo di 8,99 euro al mese, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di disdire in qualsiasi momento. Ci sono contenuti per tutti, con nuove serie TV, film di successo e titoli originali esclusivi in arrivo nel corso di tutto l’anno dei sei brand principali: Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star. Tra le serie in streaming in esclusiva su Disney+ ci sono Desperate Housewives This Is Us. Con un’infinita library di intrattenimento, che spazia dai documentari ai film drammatici acclamati dalla critica, dalle commedie ai classici d’animazione, su Disney+ sono disponibili molte delle storie che il pubblico si aspetta e molte altre che non si aspetterebbe.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti, trailer dell’atteso sequel di Come d’incanto

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È disponibile il trailer della nuovissima commedia musicale live action Come per disincanto e vissero infelici e scontenti. L’atteso sequel di Come d’incanto, che riunisce i membri del cast originale Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden, Idina Menzel, oltre a Maya Rudolph, Gabriella Baldacchino, Yvette Nicole Brown e Jayma Mays, è diretto da Adam Shankman e include nuove canzoni di Alan Menken e Stephen Schwartz. Come per disincanto e vissero infelici e scontenti sarà disponibile in streaming dal 24 novembre, in esclusiva su Disney+.

La trama del film

Sono passati 15 anni dal matrimonio di Giselle (Amy Adams) e Robert (Patrick Dempsey), ma Giselle è ormai disillusa dalla vita in città, così i due decidono di trasferirsi con la loro famiglia in crescita nella tranquilla comunità suburbana di Monroeville alla ricerca di una vita da favola. Sfortunatamente questa soluzione non è così semplice come Giselle aveva sperato. La periferia ha delle regole completamente nuove e un’ape regina locale, Malvina Monroe (Maya Rudolph), che fa sentire Giselle più fuori posto che mai. Frustrata dal fatto che il suo “e vissero per sempre felici e contenti” non sia stato così facile da raggiungere, si rivolge alla magia di Andalasia per chiedere aiuto, trasformando accidentalmente l’intera città in una fiaba e mettendo a rischio la felicità futura della sua famiglia. Ora Giselle deve affrontare una corsa contro il tempo per annullare l’incantesimo e scoprire cosa significhi davvero “e vissero felici e contenti” per lei e la sua famiglia.

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è interpretato da Amy Adams, Patrick Dempsey, Maya Rudolph, Yvette Nicole Brown, Jayma Mays, Gabriella Baldacchino, con Idina Menzel e James Marsden. Diretto da Adam Shankman, da una sceneggiatura di Brigitte Hales e un soggetto di J. David Stem & David N. Weiss e Richard LaGravenese, Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è prodotto da Barry Josephson, Barry Sonnenfeld e Amy Adams, mentre Jo Burn, Sunil Perkash e Adam Shankman sono gli executive producer. Il film include canzoni con le musiche del compositore otto volte vincitore del premio Oscar® Alan Menken e testi del paroliere tre volte vincitore dell’Oscar® Stephen Schwartz, il cui lavoro per Come d’incanto ha ottenuto tre candidature agli Academy Award®. La colonna sonora è di Alan Menken. Il film Disney Come per disincanto e vissero infelici e scontenti sarà disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ dal 24 novembre 2022.

Il Mammone: trailer della commedia con Diego Abatantuono

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Il Mammone: trailer della commedia con Diego Abatantuono

È stato diffuso oggi il trailer di Il Mammone, divertente commedia che racconta le vicende dei coniugi Bonelli, alle prese con un figlio adulto decisamente troppo attaccato ai genitori. Basato sulla storia originale e sul film “Tanguy” diretto da Etienne Chatiliez e scritto da Laurent Chouchan e Etienne Chatiliez, il film – per la regia di Giovanni Bognetti – vede protagonisti, nella parte di Piero e Anna Bonelli, Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro. Andrea Pisani interpreta il figlio Aldo, mentre Michela Giraud è Amalia, un personaggio che sul suo cammino incontrerà la famiglia Bonelli.

Il film – prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia e Colorado Filmdal 7 novembre sarà disponibile in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

La trama del film Il Mammone

L’antico proverbio giapponese “Quando sei mamma lo sei per sempre” è un mantra nella famiglia Bonelli. Aldo, figlio unico di Piero e Anna, nonostante i suoi 35 anni suonati, l’indipendenza economica, una brillante carriera accademica come professore universitario e innumerevoli occasioni di lavoro all’estero, vive ancora felicemente a casa con la madre e il padre. Un giorno però i genitori realizzano quello che mai avrebbero pensato: non lo sopportano più. Inizia in casa una vera e propria guerra fredda, nella quale i coniugi Bonelli cercano di far emancipare Aldo e metterlo alla porta con ogni mezzo a loro disposizione. Il ragazzo però ha delle risorse inaspettate e non è un tipo che si arrende facilmente.

Il piacere è tutto mio: trailer della sex commedia con Emma Thompson

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BIM ha diffuso il trailer italiano del film Il piacere è tutto mio (tit. orig. Good luck to you, Leo Grande), film di Sophie Hyde con protagonisti la due volte Premio Oscar Emma Thompson e Daryl McCormack, arriva al cinema il 10 novembre con BiM Distribuzione. Dopo aver conquistato la critica internazionale alla Berlinale – Festival Internazionale del Film e al Sundance Film Festival il film verrà presentato alla Festa de cinema di Roma.

Nel film Nancy Stokes (Emma Thompson) è un’insegnante in pensione, vedova, con alle spalle un matrimonio solido e rigoroso a cui però è sempre mancato un po’ di brivido. Ormai sola, Nancy decide di cercare quello che nella vita di coppia non ha mai trovato: una soddisfacente esperienza sessuale. Si rivolge così a un’agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande(Daryl McCormack). Giovane e affascinante, Leo Grandesembra essere tutto quello per cui Nancy è pronta a pagare: un uomo in grado di realizzare le sue fantasie. Ma nel corso di tre incontri in una camera di hotel le dinamiche cambiano: Leo si dimostra non solo come un uomo con cui fare dell’ottimo sesso, ma anche una persona con cui parlare e nonostante la differenza d’età, tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa…

The White Lotus 2: il trailer della seconda stagione anticipa una vacanza da morire

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HBO ha rilasciato il trailer ufficiale dell’attesissima seconda stagione di The White Lotus, che dovrebbe fare il suo ritorno il 30 ottobre. Il video ci dà il benvenuto nella lussuosa filiale del resort titolare in Sicilia, in Italia. Il trailer della seconda stagione di White Lotus ci offre anche un primo assaggio dei problemi che emergeranno tra il nuovo gruppo di ospiti caotici della serie. Il video continua a evidenziare il ritorno di Jennifer Coolidge, che ha recentemente vinto un Emmy come migliore attrice non protagonista in una miniserie per la sua interpretazione nella prima stagione.

The White Lotus 2, la trama

The White Lotus 2 si svolgerà in una nuova location e introdurrà un set di personaggi completamente nuovo. Il capitolo successivo lascia le Hawaii alle spalle e segue un diverso gruppo di vacanzieri mentre volano verso un’altra proprietà di White Lotus e si stabiliscono temporaneamente tra i suoi abitanti. È ambientato in un esclusivo resort siciliano e segue le gesta di vari ospiti e dipendenti nell’arco di una settimana.

Il cast di The White Lotus 2

Il nuovo cast include Michael Imperioli come Dominic Di Grasso, Aubrey Plaza come Harper Spiller, F. Murray Abraham come Bert Di Grasso, Tom Hollander come Quentin, Adam DiMarco come Albie Di Grasso, Haley Lu Richardson come Porta, Theo James come Cameron, Meghann Fahy nei panni di Daphne, Will Sharpe nei panni di Ethan e il nuovo arrivato Leo Woodall nei panni di Jack. Jennifer Coolidge, all’attrice della prima stagione, riprenderà anche il ruolo di Tanya McQuoid.

The White Lotus è stato creato, scritto e diretto da Mike White ( Enlightened ). I produttori esecutivi sono White, David Bernard, Mark Kamine e Nick Hall. La prima stagione è stata interpretata da Murray Bartlett, Connie Britton, Natasha Rothwell, Steve Zahn, Sydney Sweeney, Brittany O’Grady, Jake Lacy, Alexandra Daddario, Molly Shannon, Jennifer Coolidge e Fred Hechinger.

Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

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Edgar Wright rivela il suo contributo a Top Gun: Maverick

Edgar Wright non è estraneo alla cura delle colonne sonore dei suoi film, ma in una recente intervista con The Hollywood Reporter, Wright ha rivelato che in realtà aiuta anche con le colonne sonore di altri film, tra cui Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi di questa estate. Nell’intervista è stato detto che Edgar Wright è entrato a far parte di un gruppo di registi che si aiutano a vicenda durante il processo di post-produzione dei film. Per Top Gun: Maverick, il co-sceneggiatore e produttore Christopher McQuarrie ha chiesto a Wright se avesse qualche idea per una canzone per una prima sequenza di battute nel film. Wright ha finito per consigliare “Slow Ride” di Foghat, che suona mentre i piloti si incontrano per la prima volta in un bar.

“Non avevo [altre] note su Top Gun: Maverick “, ha detto Wright dell’interazione. “L’ho visto per la prima volta nel 2020. Chris McQuarrie e Tom Cruise me l’hanno mostrato, ed è stato praticamente il film ad essere uscito, meno la canzone di Lady Gaga. E per quanto riguarda Foghat, avevano bisogno di una canzone. Il testo dei miei sogni da ricevere era Chris McQuarrie che diceva: ‘Ehi, abbiamo bisogno di una nuova canzone per la scena del bar in Top Gun: Maverick. Cosa puoi pensare che sia come…?’ Ed era come, ‘Oh, dammi 45 minuti!’ Penso di avere ancora quella playlist su Spotify; era il “Bar Maverick”. Quindi quella roba è semplicemente divertente per me.

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast di Top Gun: Maverick ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick è al cinema dal 25 maggio.

Kingdom of the Planet of the Apes: Eka Darville si unisce al cast

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Dopo il suo annuncio la scorsa settimana, sono state rilasciate informazioni sul casting per Kingdom of the Planet of the Apes, rivelando che Eka Darville reciterà nel film. Darville si unirà al sequel (tramite The Hollywood Reporter) in un ruolo ancora sconosciuto. Darville è meglio conosciuto per il suo ruolo nella serie Marvel e Netflix Jessica Jones, dove è apparso nei panni del migliore amico di Jones, Malcolm Ducasse, un investigatore privato che ha aiutato a trovare informazioni per Jones. È apparso anche nella serie thriller antologica Tell Me a Story, così come nella serie televisiva di successo Empire.

Kingdom of the Planet of the Apes  sarà scritto da Josh Friedman, Rick Jaffa e Amanda Silver, l’ultima delle quali è stata anche sceneggiatrice di  Rise of the Planet of the Apes . Il film sarà prodotto da Patrick Aison, Joe Hartwick Jr., Jaffa, Silver e Jason Reed. Il pianeta delle scimmie  è uno dei franchise di fantascienza più iconici e leggendari della storia del cinema, oltre ad essere una parte indelebile dell’eredità del nostro studio”, ha affermato il presidente di 20th Century Studios Steve Asbell. “Con  Kingdom of the Planet of the Apes,  abbiamo il privilegio di continuare la tradizione della serie di cinema fantasioso e stimolante e non vediamo l’ora di condividere la straordinaria visione di Wes per questo nuovo capitolo con il pubblico nel 2024″.

L’ultimo film della serie Il pianeta delle scimmie, The War – Il Pianeta delle Scimmie – Film del 2017 , ha visto la conclusione della serie rilanciata dal regista Matt Reeves con L’alba del pianeta delle scimmie con Andy Serkis, Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film è stato presentato in anteprima con il plauso della critica e ha incassato quasi $ 500 milioni al botteghino. Ha ottenuto nomination per i migliori effetti visivi e i migliori effetti speciali visivi agli Academy Awards.

Run Sweetheart Run: il peggior appuntamento nel trailer dell’horror Prime Video

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Amazon Studios e Blumhouse hanno pubblicato un trailer ufficiale di Run Sweetheart Run, il thriller in uscita con Ella Balinska e Pilou Asbæk. Il film sarà disponibile per lo streaming il 28 ottobre su Prime VideoIl trailer di Run Sweetheart Run presenta Cherie di Balinska mentre va ad un appuntamento al buio con un affascinante sconosciuto di nome Ethan. Tuttavia, il suo appuntamento notturno perfetto si trasforma lentamente in un incubo quando Ethan si rivela uno psicopatico che ha intenzione di fare un gioco pericoloso con Cherie.

Run Sweetheart Run è diretto da Shana Fester da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Keith Josef Adkins e Kellee Terrell. Il film è interpretato da Ella Balinska (Resident Evil), Pilou Asbæk (Il Trono di Spade), Shohreh Aghdashloo (House of Sand and Fog), Aml Ameen (Sense8), Dayo Okeniyi (The Hunger Games), Betsy Brandt (Breaking Bad) e Clark Gregg (Agenti dello SHIELD).

“Inizialmente preoccupata quando il suo capo insiste per incontrare uno dei suoi clienti più importanti, la mamma single Cherie è sollevata ed eccitata quando incontra il carismatico Ethan”, si legge nella sinossi. “L’influente uomo d’affari sfida le aspettative e spazza via Cherie dai suoi piedi. Ma alla fine della notte, quando i due sono soli insieme, rivela la sua vera natura violenta. Maltrattata e terrorizzata, fugge per salvarsi la vita, iniziando un incessante gioco del gatto e del topo con un assalitore assetato di sangue deciso a distruggerla completamente. In questo thriller oscuro al limite del tuo posto, Cherie si ritrova nel mirino di una cospirazione sconosciuta e più malvagia di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

Run Sweetheart Run è prodotto da Feste, Effie T. Brown, Jason Blum e Brian Kavanaugh-Jones. Il film è stato presentato in anteprima mondiale lo scorso 2020 al Sundance Film Festival.

Non siamo soli: il thriller con Maika Monroe da domani su Paramount+

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Il nuovo film thriller originale Paramount+ Non siamo soli(titolo originale SIGNIFICANT OTHER) presentato in anteprima mondiale al New York Comic Con 2022, sarà disponibile sul servizio di streaming In Italia da sabato 8 ottobre. Prodotto da Paramount+ in associazione con l’etichetta Players di Paramount Pictures, NON SIAMO SOLI segue una giovane coppia, Harry (Jake Lacy, “White Lotus“) e Ruth (Maika Monroe, “It Follows“), che intraprende un viaggio con zaino in spalla attraverso il Nord-ovest Pacifico, ma le cose prendono una piega oscura quando si rendono conto che potrebbero non essere soli.

La prima mondiale di NON SIAMO SOLI si è tenuta giovedì 6 ottobre al Comic Con 2022 presso il Javits Convention Center, a New York. Dopo la proiezione, il cast e i registi Dan Berk and Robert Olsen hanno parlato della realizzazione di questo emozionante thriller. Prodotto dalla label Players di Paramount Pictures, NON SIAMO SOLI è scritto e diretto da Dan Berk e Robert Olsen. Il film è prodotto da Dan Kagan e prodotto esecutivamente da Dan Berk, Robert Olsen, Maika Monroe e Kevin Sullivan.

Il trailer di Non siamo soli

Avatar 4: il primo atto è stato già girato!

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Avatar 4: il primo atto è stato già girato!

Nonostante il secondo film non uscirà nemmeno tra un paio di mesi, i lavori per il quarto film Avatar sono già iniziati, secondo uno dei suoi produttori. Parlando durante una conferenza stampa al Busan International Film Festival giovedì, il produttore Jon Landau ha rivelato che “la maggior parte del primo atto” di Avatar 4 è già stato già girato. Anche se può sembrare scioccante, Landau ha affermato che c’erano ragioni logistiche per cui non è entrato nel merito. Abbiamo completato la maggior parte del primo atto di Avatar 4 e c’erano ragioni logistiche per cui dovevamo farlo”, ha detto Landau (tramite Variety). “Abbiamo progettato la maggior parte dell’intero film per ‘Avatar 4‘, ma in realtà non l’abbiamo girato tutto, solo il primo atto“.

Landau ha anche parlato di ciò che i fan possono aspettarsi dal futuro del franchise di Avatar, facendo eco ai commenti passati del regista James Cameron secondo cui il futuro dei film esplorerà altri biomi e ambienti sul vasto pianeta di Pandora.  Non avremmo potuto offrire ciò che la gente vedeva oggi, cinque anni fa, otto anni fa, nove anni fa. Avevamo bisogno di tempo per portarlo al livello che siamo in grado di offrire alle persone oggi… “Con ogni sequel, introdurremo il pubblico a nuove culture e nuovi biomi. Non ci lasciamo alle spalle le culture che abbiamo incontrato”, ha detto Landau.

Nonostante il sequel di AvatarAvatar : La via dell’acqua , non verrà rilasciato prima della fine dell’anno, il franchise di Avatar nel suo insieme è stato impegnato al lavoro. Le riprese sia del sequel che del terzo film sono iniziate contemporaneamente nel 2017, con la conclusione delle riprese nel 2020. Da allora, sembra che le menti dietro il franchise abbiano già iniziato a lavorare su ciò che verrà dopo. Con Avatar 4 e Avatar 5 che hanno già avuto il via libera, tuttavia, e con in mente le finestre di rilascio per tutti loro, non è troppo scioccante vedere i film iniziare presto.

Black Adam, nuovo spot: ecco come potrebbe apparire il Superman di Henry Cavill nel film?

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Black Adam uscirà nei cinema alla fine di questo mese e gli spot televisivi stanno diventando più frequenti. Questo ultimo teaser mette in luce un bel po’ di nuovi filmati di Man in Black di Dwayne Johnson in azione, mentre i membri della Justice Society fanno del loro meglio per abbattere il mega-potente antieroe. Nel mentre diventano sempre più insistenti le voci ad Hollywood secondo cui Henry Cavill potrebbe apparire come Superman nel film, e anche lo stesso Dwayne Johnson ha lasciato intendere che potrebbero esserci alcune sorprese in serbo. Ora, un paio di addetti ai lavori abbastanza affidabili affermano che l’Uomo d’Acciaio farà la sua comparsa.

Secondo MyTimeToShineHello , “Cavill è tornato, ha il classico abito con la colonna sonora di John Williams e dice ‘dobbiamo parlare, Black Adam‘”. Se è vero, suona molto come la scena post-crediti del film, ma questo non è stato ancora chiarito.

Black Adam, il film

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Margot Robbie rompe il silenzio su Lady Gaga che interpreterà Harley Quinn in Joker: Folie A Deux

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Harley Quinn è passata ufficialmente dalla pagina dei fumetti per la prima volta al live-action in Suicide Squad del 2016,  dove è stata interpretata da Margot Robbie. L’attrice ha ripreso il ruolo in Birds of Prey (e la fantastica emancipazione di Harley Quinn) del 2020 e in The Suicide Squad del 2021. Il regista di quest’ultimo  ha recentemente confermato che Robbie tornerà nel DC Extended Universe come Harley Quinn in futuro. Nel frattempo, però, Lady Gaga interpreterà il personaggio di Joker: Folie A Deux, l’attesissimo annunciato sequel del film del 2019 Joker che ha permesso a Joaquin Phoenix di vincere l’oscar. 

I film di Joker diretti da Todd Phillips non si svolgono nella continuità del DC Extended Universe, quindi il ritratto di Gaga del personaggio sarà completamente disconnesso da quello di Robbie. Non è una rifusione diretta, né una sostituzione. Sebbene il casting della cantante diventata attrice per il ruolo di Harley Quinn nel sequel di Joker sia stato confermato ad agosto, solo ora sentiamo l’opinione di Margot Robbie in merito. Nonostante quello che potresti aver sentito sui tabloid sul fatto che l’attrice non sia stata molto contenta del fatto che Gaga sia stata ingaggiata per ruolo, Margot Robbie sembra elettrizzato dall’idea di vederla in azione come ha ammesso in una recente intervista con MTV. Considera il ruolo di Harley Quinn un mantello da passare da un attore all’altro simile a James Bond o nientemeno che Batman, notando che non ci sono molti ruoli femminili del genere.

“Mi rende così felice, perché ho detto fin dall’inizio che tutto ciò che voglio è che Harley Quinn sia uno di quei personaggi, il modo in cui Macbeth o Batman vengono sempre passati da grande attore a grande attore”, ha spiegato Robbie. “È un po’ come se qualcuno potesse fare il suo Batman, o qualcuno potesse fare il suo Macbeth. Sento che, in non molti casi, sono personaggi femminili – la regina Elisabetta I, ma oltre a questo, devo avere una possibilità anche fuori, cosa che sono stato onorato di fare. Ero tipo, “Wow! Cate Blanchett ha fatto la regina Elisabetta I. Ora arrivo a”. È un tale onore aver costruito una base abbastanza solida che Harley possa ora essere uno di quei personaggi che gli altri attori possono provare a interpretare. E penso che farà qualcosa di incredibile con questo”. Che dire? non ci resta che aspettare di saperne di più su Joker: Folie à Deux!

In Joker: Folie à DeuxJoaquin Phoenix e Zazie Beetz riprenderanno i rispettivi ruoli di Arthur Fleck e Sophie Dummond, e recentemente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast .Joker: Folie à Deuxuscirà il 4 ottobre 2024.

Il Signore degli Anelli: sia HBO che Netflix hanno considerato di adattare il romanzo!

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Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere è ufficialmente il programma TV più costoso mai realizzato, e non siamo rimasti stupiti quando Amazon ha annunciato la serie sarebbe potuta diventare un mega-successo per Prime Video a livello di The Mandalorian o Stranger Things. Ebbene oggi non siamo troppo sorprese di apprendere che portare il franchise di JRR Tolkien sul piccolo schermo era uno di quei progetti a cui molti streamer erano interessati. Tuttavia, non tutti avevano le migliori idee per l’amata proprietà.

In un report diffuso dal THR  viene spiegato che è stato nel 2017 Amazon Studios ha deciso ha deciso di presentare proposte per uno show televisivo Il Signore degli Anelli la casa detentrice dei diritti di Tolkein,  nel momento ideale in cui tutti stavano cercando di lanciare “il prossimo Game of Thrones“. Il presidente di Amazon Jeff Bezos è un grande fan di Tolkien, quindi ha reso la vittoria una priorità assoluta, anche se ha dovuto comunque competere con con molti studios rivali.

La HBO, ad esempio, ha proposto di rivisitare la “Terza era” della Terra di Mezzo. In altre parole, stavano cercando di rifare sostanzialmente la trilogia di film di Peter Jackson, un approccio che siamo sicuri si sarebbe rivelato divisivo. Ci sono membri della proprietà di Tolkien a cui l’idea non piaceva o apprezzavano la visione di Jackson a tal punto da non voler rifare qualcosa che era già perfetto.  Netflix, nel frattempo, ha proposto di realizzare diversi spettacoli, come serie autonome che ruotano attorno a personaggi come Gandalf e Aragorn. Un insider ha rivelato che avevano proposto un “approccio Marvel, e questo ha completamente spaventato i proprietari”.

Alla fine, è stata Amazon a vincere. Avevano promesso di fare qualcosa di nuovo e avevano i soldi per corteggiare la famiglia di Tolkien. Ciò alla fine ha portato a Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, uno spettacolo che è stato un successo sia dalla critica che in termini di spettatori (si dice che abbia battuto House of the Dragon, per numero di spettatori).  È sempre divertente pensare a cosa sarebbe potuto essere, anche a giudicare dalle proposte sembra si proprio che sia stata presa la decisione giusta. Di recente, ci sono state voci su nuovi film ambientati nella Terra di Mezzo, potenzialmente incentrati su personaggi come quelli menzionati sopra, ma solo il tempo dirà se anche questi progetti supereranno il giudizio della famiglia e verranno realizzati

BRZRKR: Keanu Reeves rivela che potrebbe dirigere il film per Netflix

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Grazie al  franchise di John Wick, Keanu Reeves sta vivendo una seconda vita a Hollywood negli ultimi anni e, dopo aver ripreso il ruolo di Neo in The Matrix Resurrections, tornerà anche come Hellblazer della DC Comics in Constantine 2. Un altro grande progetto all’orizzonte per l’attore è l’adattamento di Netflix del suo fumetto e di Matt Kindt e Ron Garney, BRZRKR. Keanu Reeves è comprensibilmente coinvolto per interpretare il personaggio che condivide la sua somiglianza sulla pagina, ma potrebbe anche decidere di mettersi dietro la macchina da presa per dirigere il film Netflix?

Lo sceneggiatore di Batman, Mattson Tomlin, ha recentemente finito di scrivere la sceneggiatura e il progetto ha bisogno di un regista! Parlando con Collider, Reeves ha detto: “Ho ricevuto [la sceneggiatura] ieri o due giorni fa. Non l’ho ancora letto”. Ha continuato dicendo che sono ancora “primi giorni” quando si tratta di trovare un regista, ma ha sottolineato che c’è un “33%” di lui possa scegliere di farsi carico del film. Per l’attore non sarebbe proprio un debutto da regista, dato che ha già diretto nel 2013 Man of Tai Chi.

“So quanto ci sia un sacco di lavoro, ma il film che ho diretto, Man of Tai Chi, è nato e sono diventato il regista perché facevo parte del processo di scrittura e non volevo cederlo. Ho era come, oh, ok. Devo dirigere questo. Non sono ancora arrivato in “BRZRKR”. Devo leggere la sceneggiatura, ma sono anche interessato ad avere un collaboratore e vedere cosa potrebbero apportare. “

Non siamo sicuri di quanto Keanu Reeves sia serio nel voler dirigere BRZRKR e scommettiamo che l’attore alla fine sceglierà un regista con cui sarà felice di lavorare. Tuttavia, sarebbe molto divertente per lui essere così pratico con quello che è chiaramente un progetto personale, e siamo sicuri che Netflix sarebbe felice di vedere l’attore sia davanti che dietro la telecamera.

BRZRKR, che film sarà? 

BRZRKR al momento non ha un regista, una data di uscita o un cast oltre a Reeves come protagonista, quindi è ancora presto per sapere di più. Presumiamo che l’attore inserirà il progetto nella sua programmazione dato che è stato confermato che ritornerò nell’annunciato Constantine 2, anche se rimane impegnato come non mai dopo la sua rinascita grazie al franchise di John Wick della Lionsgate.

“L’uomo conosciuto solo come B. è per metà mortale e per metà Dio, maledetto e costretto alla violenza… anche al sacrificio della sua sanità mentale”, recita la descrizione ufficiale della serie di fumetti. “Ma dopo aver vagato per il mondo per secoli, i Berzerker potrebbero aver finalmente trovato un rifugio, lavorando per il governo degli Stati Uniti per combattere battaglie troppo violente e troppo pericolose per chiunque altro”. “In cambio, a B. sarà concessa l’unica cosa che desidera: la verità sulla sua infinita esistenza intrisa di sangue… e come porvi fine.”

Madame Web: nuove foto dal set mostrano un cattivo in costume!

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Madame Web: nuove foto dal set mostrano un cattivo in costume!

Sono state diffuse nuove foto dal set di Madame Web e sembrano offrire una prima occhiata al cattivo del film. E se ve lo state chiedendo, sì, sembra proprio Aaron Taylor-Johnson, ma non è Kraven the Hunter a prendere di mira Madame Web di Dakota Johnson, bensì il personaggio sconosciuto di Celeste O’Connor.

Nessuno dei due è in costume, anche se Madame Web indossa la giacca rossa caratteristica di Julia Carpenter.  Per quanto riguarda quel cattivo, è Tahar Rahim, e si pensa che l’attore interpreti Ezekiel Sims. Nei fumetti, era un alleato di Peter Parker, ma alla fine ha mostrato i suoi veri colori quando è stato rivelato che stava usando Spider-Man solo per proteggersi. Se le recenti fughe di notizie sulla trama sono vere, questa versione vuole uccidere Mary Parker e impedire a Peter di nascere.

Secondo Just Jared , “uno stuntman per il personaggio di Celeste O’Connor stava combattendo un possibile cattivo mentre uno stuntman per il personaggio di Dakota Johnson era sdraiato sulla trave ferito, secondo i fotografi che hanno catturato le foto”. Se Madame Web ha intenzione di spiegare perché non c’è Spider-Man nella realtà abitata da Venom e Morbius, questo è sicuramente… un punto di vista unico. Speriamo solo che non influisca negativamente in alcun modo sul lanciatore di ragnatele dell’MCU, ad esempio rivelando che è stato mandato lì da Madame Web da bambino (è già abbastanza grave che il povero Vulture sia ora bloccato nell’Universo Marvel di Sony). Staremo a vedere ma Ezekiel non indossava un costume nei fumetti, quindi questo nelle foto è decisamente una novità. Ecco le foto dal set:

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscito ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Emma Roberts, Adam Scott, Zosia Mamet e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony. Il film arriverà in sala il 16 febbraio 2024. Madame Web sarà diretto da S.J. Clarkson (Dexter) e basato su una sceneggiatura firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless (Morbius).

The Flash: Ezra Miller torna sul set per girare alcune scene “pickup”

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La decisione del capo della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, di portare avanti The Flash e di non intraprendere alcuna azione disciplinare contro la star Ezra Miller non è andata bene a molte persone, ma il film è ancora sulla buona strada per uscire nelle sale il prossimo giugno con Ezra Miller si prepara a vestirsi come l’uomo più veloce del mondo. I numerosi contatti dell’attore con la legge per ogni tipo di comportamento problematico hanno provocato molte reazioni e polemiche, ma la dichiarazione di Ezra Miller in merito, in cui ha promesso di cercare aiuto, è stata evidentemente sufficiente per lo studio.

Ora, The Wrap riporta che Ezra Miller è tornato sul set per girare un solo giorno di pickup la scorsa settimana. Questo è stato interpretato erroneamente come una riprese completa da alcune fonti, ma in realtà era un pickup che sono sessioni di riprese che comportano solo piccole alterazioni per aumentare il minutaggio di un filmato che è già stato girato e probabilmente non comporteranno cambiamenti significativi nella trama.

A che punto è il film su The Flash?

Un rapporto separato indica che The Flash è ora nella fase cosiddetta “picture locked”, il che significa sostanzialmente che il processo di post-produzione è quasi completo, che manca solo il missaggio del suono e/o le riprese VFX da aggiungere. Secondo quanto riferito, The Flash è andato molto bene durante le proiezioni di prova. Ad ogni modo, il debutto da solista di Scarlet Speedster è in arrivo, quindi sarà molto interessante vedere come verrà accolto quando uscirà nei cinema. Ora la domanda è Ezra Miller rimarrà legato al ruolo in futuro? Dobbiamo credere che sia altamente improbabile, ma probabilmente dipenderà anche da come se la caverà questo film e se alla fine farà qualcosa per alterare la percezione negativa dell’attore da parte del pubblico.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

The Super Mario Bros. Movie, il trailer del film

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The Super Mario Bros. Movie, il trailer del film

Anche se il casting di Chris Pratt per il ruolo del piccolo idraulico arzillo di Guardiani della Galassia ha provocato un bel po’ di contraccolpo, il film animato di Super Mario Bros. sta arrivando! Nintendo e Illumination hanno pubblicato il primo teaser trailer.

Sebbene lo stesso Mario venga mostrato solo dal retro insieme ad alcuni adorabili Toad, questo poster suggerisce sicuramente che i fan avranno una ricreazione abbastanza fedele del vasto mondo dei videogiochi classici. Nella versione originale Chris Pratt sarà affiancato  dall’ex di Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa Peach, Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek e Sebastian Maniscalco come Spike.

Il compianto Bob Hoskins e John Leguizamo hanno interpretato rispettivamente Mario e Luigi nel film live-action del 1993 criticato dalla critica. Super Mario Bros. sarà prodotto dal fondatore di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto di Nintendo. Il film doveva uscire nelle sale il 21 dicembre 2022, ma è stato recentemente posticipato ad aprile 2023.

“Mario e Luigi sono due degli eroi più amati in tutta la cultura popolare e siamo onorati di avere l’opportunità unica di lavorare così a stretto contatto con Shigeru Miyamoto e il team di Nintendo per dare vita a questi personaggi in un film d’animazione. , a differenza di qualsiasi film che Illumination abbia realizzato fino ad oggi”, ha dichiarato Meledandri in una dichiarazione quando il progetto è stato annunciato.

La vita è una danza, la recensione del film con Marion Barbeau

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La vita è una danza, la recensione del film con Marion Barbeau

Cédric Klapish dirige il suo nuovo lungometraggio immergendosi ancora una volta nel mondo del balletto classico. La vita è una danza, in sala dal 6 ottobre, racconta della ballerina Elise che subisce un grave infortunio proprio durante uno spettacolo ma, da quel momento in poi, la sua vita cambierà totalmente.

Il regista e sceneggiatore francese ha un rapporto con il ballo che risale a più di dieci anni fa, quando aveva diretto il documentario su Aurélie Dupont uscito nel 2010, a cui sono seguiti vari progetti e contatti con ballerini e coreografi, come la realizzazione di Four contemporary dancers del 2018, durante la quale ha fatto la conoscenza di Hofesh Shechter, che in questo film interpreta se stesso. Celebre è diventato anche il suo cortometraggio Dire merci uscito durante il lockdown: un montaggio di video che i ballerini dell’Opera di Parigi hanno girando riprendendosi con i propri smartphone mentre ballano in casa.

Ma Cédric Klapish era già famoso dal 2002 nella scena internazionale grazie a L’appartamento spagnolo, fama che gli ha fatto toccare anche la serialità con Chiami il mio agente! esilarante ritratto del capriccioso mondo dei talent scout.

La vita è una danza è una sintesi dello stile di Cédric Klapish

La vita è una danza è dunque tutto questo: una perfetta sintesi dello stile del regista, che narra la storia di una ragazza dalla bravura eccezionale, e lo fa tuffando la macchina da presa tra i movimenti tesi e muscolari, delicati e fluttuanti a partire delle prime sequenze, appena assistiamo all’impatto con la fragilità del corpo di Elise (Marion Barbeau, prima ballerina dell’Opera di Parigi), fino ad arrivare ad un divertimento spiazzante, grazie ad attori come Pio Marmaï in coppia con Souheila Yacoub, o François Civil, che interpreta un fisioterapista ispirato a niente meno che Brad Pitt in Burn after reading.

Quindi la giovane Elise troverà e proverà se stessa misurandosi con quell’infortunio alla caviglia, che la condurrà verso un nuovo lavoro, dove conoscerà nuove persone e – forse – un nuovo mondo di danzare la vita, il ballo, la musica e, naturalmente, il suo corpo.

La traduzione del titolo evoca un aspetto metaforico, che in lingua originale è En corps, suggerimento ancora più profondo del viaggio che la giovane protagonista dovrà intraprendere fuori e dentro di sé, ma sempre unite a quelle punte di comicità quasi grottesca che caratterizzano il regista francese.

L’aspetto interessante del film di Cédric Klapish è infatti la leggerezza con cui attraversa fino ad atterrare su una tematica che nella sua semplicità, alla fine, risulta essere un fondamento: scoprire che qualunque cosa di bello si sappia fare, non rappresenta mai una destinazione finale, perché al centro c’è sempre l’unicità del proprio modo di essere, che può essere quindi declinata anche in direzioni diverse e, soprattutto, inaspettate.

Elise dovrà fare fisioterapia, riprendere a muoversi con cautela, cercando di affrontare la paura di fratturarsi di nuovo, o che la spaccatura subita continuerà a restarle dolorante. E tutto questo, ovviamente, non riguarderà certo solo la sua caviglia.

La fascinazione per i corpi

Cédric Klapish è palesemente affascinato dai corpi, dalla capacità che un essere umano ha di creare un’opera d’arte a partire da se stesso, dai propri arti, nervi, e quel modo incredibile, quasi inspiegabile, di riuscire a muoverli così. Con le lunghe sequenze dei balli, anche quelle colte nei momenti di gioco tra i personaggi, lo sguardo della macchina da presa resta in silenzio a guardare, seguendo gli scatti, la lentezza di mani, gambe e piedi, che con armonia seguono la musica e, attraverso l’uso della commedia e di qualche nota romantica, raccontano che il talento ha la missione di trasmettere una bellezza che altrimenti resterebbe muta. A dispetto di quel che possa sembrare, La vita è una danza scende in profondità e parla di quanto ognuno sia fondamentalmente insostituibile, con l’urgenza di rispondere a quel richiamo che riecheggia dentro ciascuno: usare quel dono, allenandosi, giorno dopo giorno.

Christopher Scarver: cosa c’è da sapere sull’assassino di Jeffrey Dahmer

Dopo l’uscita di Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer, il pubblico ha iniziato a voler conoscere maggiori dettagli sull’assassino di Dahmer, Christopher Scarver. La serie televisiva di Ryan Murphy con protagonista Evan Peters, disponibile su Netflix, offre uno sguardo completo sulla vita di Dahmer, dal suo regno del terrore alla sua morte per mano di Scarver.

Christopher Scarver, interpretato da Furly Mac nella serie Netflix, uccise Dahmer nella palestra della prigione approfittando di un momento in cui non erano sorvegliati. L’atto fu accolto da reazioni contrastanti da parte del pubblico: alcuni osannarono l’omicidio, mentre altri ritennero che Dahmer meritasse di scontare la sua pena in prigione. Ciononostante, dopo l’omicidio Scarver è finito sotto i riflettori dell’opinione pubblica, portando alla luce i dettagli del suo oscuro passato.

Chi è Christopher Scarver? Perché è stato in prigione?

Christopher Scarver è stato condannato all’ergastolo nel 1990 per l’omicidio di Steven Lohman. Scarver e Lohman lavoravano entrambi per il Wisconsin Conservation Corps. All’incirca all’epoca dell’omicidio di Lohman, si dice che Scarver abbia iniziato a sentire delle voci che lo proclamavano “il Prescelto”; è stato poi licenziato dal suo lavoro e ha sparato a Lohman tre volte dopo una disputa su dei soldi che gli avrebbe dovuto.

La serie Netflix Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer non approfondisce molto il passato di Scarver, a parte le sue interazioni con Dahmer. Si sa però che Scarver aveva abbandonato le scuole superiori prima di entrare nel Conservation Corps con l’intento di diventare un falegname.

Perché Christopher Scarver ha ucciso Jeffrey Dahmer

DahmerNel 2015 Scarver ha rilasciato un’intervista al New York Post in cui spiega perché ha ucciso Jeffrey Dahmer. Ha dichiarato di essersi inizialmente tenuto a distanza da Dahmer, adducendo come motivazione il suo strano comportamento e la mancanza di rimorso.

Il 28 novembre 1994, lui, Dahmer e un altro detenuto erano al lavoro per pulire la palestra quando Scarver decise di affrontare Dahmer. Ha notato che aveva conservato un giornale che descriveva i crimini di Dahmer e la sua repulsione per i famigerati omicidi lo ha spinto a colpire Dahmer con una barra di metallo, uccidendolo.

Chi altro ha ucciso Christopher Scarver

Oltre agli omicidi di Jeffrey Dahmer e Steven Lohman, Scarver ha ucciso anche un altro detenuto. Pochi istanti dopo aver ucciso Dahmer, Scarver ha infatti ferito gravemente anche Jesse Anderson, che è morto pochi giorni dopo l’aggressione. Anche Anderson era un assassino detenuto che ha ucciso brutalmente la moglie pugnalandola al volto e alla testa per cinque volte.

Si è accoltellato al petto quattro volte, ma alla fine è sopravvissuto. Anderson ha tentato di dare la colpa dell’attacco a due uomini di colore, scatenando ulteriori tensioni razziali nel Wisconsin dopo che Dahmer aveva ucciso diversi uomini di colore nella zona. Nonostante i notevoli collegamenti, gli attacchi fatali di Christopher Scarver a entrambi gli uomini non sono stati considerati a sfondo razziale.

Che cosa è successo a Christopher Scarver dopo aver ucciso Jeffrey Dahmer?

Christopher Scarver sta attualmente scontando altre due condanne all’ergastolo proprio per gli eventi descritti nella serie Netflix Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer. Più precisamente, si trova in un istituto di correzione in Colorado. Oltre alla notevole intervista rilasciata al New York Post, Scarver ha iniziato a scrivere e pubblicare poesie mentre era in carcere. Ha anche un figlio di 27 anni, nato dopo la sua prima condanna. Da allora, i due hanno instaurato un legame, scambiandosi spesso lettere.

Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer è stato un grande successo per Netflix, nonostante i contraccolpi e le polemiche: la visione unica e vivida di Murphy sul regno del terrore dell’assassino ha conquistato un vasto pubblico, affascinato da eventi oscuri accaduti più di trent’anni fa.

Nina dei Lupi: al via in Trentino le riprese del nuovo film targato Genoma Films

La casa di produzione e distribuzione Genoma Films è lieta di annunciare l’avvio delle riprese di Nina dei Lupi, il nuovo lungometraggio diretto e co-sceneggiato da Antonio Pisu, che ritorna alla regia dopo il pluripremiato EST – Dittatura Last Minute del 2020. 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo dell’autore Alessandro Bertante (Marsilio, 2011; nottetempo, 2019), candidato al Premio Strega 2011 e Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi, Pierpaolo de Mejo e lo stesso Antonio Pisu ne hanno firmato la sceneggiatura; è prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu in associazione con JC Bits Productions, con il contributo del MIBACT e con il sostegno della Trentino Film Commission. 

Protagonisti principali sono Sara Ciocca, Sergio Rubini, Cesare Bocci, Davide Silvestri e Sandra Ceccarelli. Nel cast anche Tiziana Foschi e Caterina Gabanella.

Le riprese del film dureranno sette settimane e si svolgeranno in Trentino; in particolare nel Comune di Ala e nel Comune di Vallarsa. La produzione si impegnerà inoltre all’ottenimento della certificazione Green Film, il protocollo ideato e promosso dalla Trentino Film Commission che incentiva la sostenibilità ambientale nella produzione audiovisiva.

Sinossi del film: Un’improvvisa tempesta solare rende inutilizzabile qualsiasi apparecchiatura elettronica in tutto il pianeta. Lo stesso giorno, una neonata che si chiama Nina viene ritrovata sulla montagna nei pressi di un piccolo paese sperduto. Dopo il catastrofico e misterioso evento atmosferico che tutti chiamano “la sciagura”, la civiltà come la conosciamo si sgretola, le risorse scarseggiano e ovunque e tra gli esseri umani vige la legge del più forte. In questa desolazione il paese di Nina resta però miracolosamente un mondo a parte, i suoi pochi abitanti vivono una vita senza tecnologia e Nina cresce con un forte legame con la natura, che neanche lei stessa riesce a comprendere e che la porta a essere vista da molti come strega per via degli strani fenomeni che accadono in sua presenza. Ma quando una banda di predoni invaderà il paese, decimando brutalmente la popolazione e soggiogando i superstiti, Nina ormai adolescente riuscirà a fuggire nei boschi, a imparare la sopravvivenza in montagna e la convivenza con i lupi e a comprendere i poteri che ha dentro di sé per salvare la sua gente.

GENOMA FILMS di Paolo Rossi Pisu è una società di produzione e distribuzione italiana che ha al suo attivo diversi film tra cui la commedia di successo Nobili Bugie, Est – Dittatura Last Minute, Gianni Schicchi e alcuni restauri come Italiani Brava Gente di Giuseppe de Santis e Pasqualino Sette Bellezze di Lina Wertmuller che, presentato a Cannes nel 2019, ha dato il via al riconoscimento dell’Oscar alla Carriera per la regista. Paolo Rossi Pisu, Antonio Pisu e Marta Miniucchi sono i suoi 3 soci fondatori.

Brado, Kim Rossi Stuart racconta il suo western esistenzialista

Brado, Kim Rossi Stuart racconta il suo western esistenzialista

diKim Rossi Stuart presenta il suo Brado alla stampa. Il suo “western esistenzialista” come lo chiama durante la conferenza è un adattamento del suo romanzo Le guarigioni. Brado è un film drammatico che uscirà in sala a partire dal 20 ottobre. Una storia che parla d’amore che viene raccontata dai personaggi di Kim Rossi Stuart, Renato, e Saul Nanni, Tommaso. I due interpretano padre e figlio in una relazione complicata che li metterà a nudo l’uno di fronte all’altro. Nel film anche Viola Sofia Betti nel ruolo di Anna alla sua prima esperienza sul grande schermo, Federica Pocaterra nel ruolo di Viola e Barbora Bobulova nel ruolo di Stefania, la moglie di Renato.

Brado, la trama

Quella di Brado è una storia d’amore tormentata che segue padre e figlio in un rapporto apparentemente ai ferri corti. A causa di un incidente, Tommaso si vede costretto ad aiutare il padre a mandare avanti il ranch di famiglia. I due si ritrovano per addestrare un cavallo recalcitrante per portarlo a vincere una competizione. La rabbia, il rancore e le ostilità che avevano impedito loro di stare vicini inizia a sciogliersi. Si tratta di un difficile percorso a ostacoli che i due dovranno affrontare per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto.

Brado è un film di genere, come lo stesso regista e attore conferma in conferenza: “Un western esistenzialista. È un film di genere che mi cattura soprattutto nel momento in cui ha dei risvolgi psicologici. Ho utilizzato il film per veicolare l’argomento del rapporto padre e figlio, anche scomodando il complesso di Edipo. In questo film c’è un padre che pone un fardello pesante sulle spalle del figlio e questo fardello obbliga Tommaso a cercare continuamente una sua identità, scollandosi di dosso il peso che porta e guarire. Non mi dispiace neanche descriverlo come un film d’amore perché padre e figlio lottano per ritrovare quella tenerezza perduta“.

La terza volta alla regia per Kim Rossi Stuart

Un cast giovanissimo quello di Brado che oltre vede affiancati Kim Rossi Stuart con un giovanissimo Saul Nanni. Reduce dalla sua esperienza in Love & Gelato di Netflix e nell’attesissimo Io sono l’abisso di Donato Carrisi, il giovane racconta la sua esperienza sul set del film di Kim Rossi Stuart: “È stata una esperienza incredibile. Kim mi ha dato l’opportunità di interpretare questo ragazzo così pieno di vita. Nonostante il mio background familiare sia caratterizzato da pace e serenità grazie a Kim ho avuto un ruolo diverso. Tommaso è stato reso maturo dal padre fin da bambino. Il loro amore è qualcosa di viscerale. Anche se inizialmente lo credono perduto hanno poi la forza di prendere in mano le redini e rispolverare i vecchi dissapori. Kim in questo mi ha accompagnato per tutto film e non lo ringrazierò mai per avermi spinto sempre a dare il massimo“.

Brado è il terzo film di Kim Rossi Stuart segue un po’ i precedenti, Libero va bene (2006) e Tommaso (2016), come se si trattasse di una trilogia. Il regista ci tiene però a precisare: “È vero alcuni nomi ricorrono spesso soprattutto in questi tre film, uno spettatore più assiduo del mio cinema potrebbe trovare dei legami. Però sono film che hanno una autonomia, sono separati. Il primo è un film di pancia, il secondo un film di cervello e questo è un film di polmoni. Il respiro ritorna spesso nelle scene del film anche e soprattutto in quelle più intense, come si vede nel finale. Ci sono tre/quattro minuti del film belli tosti ma sono fondamentali così come è fondamentale accettare i momenti bui nella nostra vita”. 

Cavalli selvaggi

Nel film un altro protagonista principale di Brado, che serve da veicolo per attenuare le divergenze tra i due personaggi, è sicuramente il cavallo, Travor. “Il selvaggio Travor serve da metafora simbolica per evidenziare la differenza tra umano e animale. Ho scelto il cavallo alla genesi del progetto. Nasceva dalla tematica che mi emozionava parecchio cioè quella di far rivivere allo spettatore cose che avevo vissuto io in gioventù“. Kim Rossi Stuart dedica il film al padre Giacomo: “Fortunatamente la relazione con mio padre non era così ai ferri corti. Mio padre è stato il primo a regalarmi l’autonomia ed è un tema su cui io oggi da padre mi interrogo molto spesso. Massimo Gaudioso – sceneggiatore del film – mi ha aiutato tantissimo a trovare una scrittura che fosse funzionale per il film“.

Festa del cinema di Roma 2022: annunciata la giuria ufficiale!

Festa del cinema di Roma 2022: annunciata la giuria ufficiale!

La regista e fumettista iraniana Marjane Satrapi presiederà la giuria del Concorso Progressive Cinema della Festa del cinema di Roma 2022 affiancata da Louis Garrel, Juho Kuosmanen, Pietro Marcello e Gabrielle Tana. Carlo Verdone con Marisa Paredes e Teresa Mannino assegneranno il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia, Julie Bertuccelli con Roberto De Paolis e Daniela Michel il Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas

Marjane Satrapi presiederà la giuria del Concorso Progressive Cinema, la nuova sezione competitiva della Festa del Cinema di Roma. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, in accordo con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.

La regista e fumettista iraniana, autrice dell’acclamato film d’animazione Persepolis, candidato all’Oscar®, e di opere come Pollo alle prugneLa bande des JotasThe Voices e Radioactive, tutte presentate nei maggiori festival internazionali, sarà affiancata dall’attore e regista Louis Garrel, i registi Juho Kuosmanen e Pietro Marcello e la produttrice Gabrielle Tana.

La giuria assegnerà ai film del Concorso Progressive Cinema i seguenti riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore e il Premio speciale della Giuria, a scelta fra le categorie fotografia, montaggio e colonna sonora originale.

La Festa del Cinema ospiterà inoltre il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia che sarà assegnato da una giuria presieduta dal cineasta Carlo Verdone e composta dall’attrice Marisa Paredes e dall’autrice e attrice Teresa Mannino. L’opera vincitrice sarà scelta fra i titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema e Freestyle.

Particolare attenzione sarà data ai giovani autori con il Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas: una giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Julie Bertuccelli e composta dal regista Roberto De Paolis e dalla critica cinematografica Daniela Michel assegnerà il riconoscimento a uno dei titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema e Freestyle.

GIURIA CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA

Marjane Satrapi – Presidente

Nata a Teheran nel 1969, Marjane Satrapi frequenta le scuole superiori a Vienna. Ritorna in Iran per completare gli studi universitari e infine si trasferisce in Francia, dove inizia una carriera di successo come illustratrice. Il suo romanzo a fumetti autobiografico Persepolis, pubblicato in quattro volumi nel 2000, ottiene grande successo internazionale. L’esordio al cinema avviene nel 2007, quando, insieme a Vincent Paronnaud, dirige proprio un adattamento animato di Persepolis, candidato all’Oscar® e unanimemente lodato per la capacità di contrapporre la forza dei sentimenti alla spinta oppressiva di ogni forma di totalitarismo. Il successivo Pollo alle prugne (anch’esso co-diretto da Paronnaud), struggente fusione di fiaba e tragedia, è nuovamente tratto da un suo romanzo a fumetti ma questa volta girato con attori in carne e ossa. Il suo primo film diretto in solitaria è la scatenata commedia La bande des Jotas, a cui fanno seguito la farsa macabra The Voices (con Ryan Reynolds), che segna il suo esordio negli Stati Uniti, e l’altrettanto notevole Radioactive (con Rosamund Pike), biografia della scienziata Marie Curie.

Louis Garrel

Proveniente da una famiglia d’artisti (suo padre è il grande regista Philippe, suo nonno paterno l’attore Maurice, sua madre l’attrice Brigitte Sy), Louis Garrel, nato a Parigi nel 1983, esordisce come attore nel 1989 in Les baisers de secours, diretto dal padre. Raggiunge il successo internazionale sotto la guida di registi come Bernardo Bertolucci (The Dreamers – I sognatori), Bertrand Bonello (Saint Laurent), Arnaud Desplechin (I fantasmi d’Ismael), Woody Allen (Rifkin’s Festival), Roman Polanski (L’ufficiale e la spia) e Xavier Dolan (Gli amori immaginari); dal 2008 (anno di Mes copains) inizia l’attività di regista. Con film come Due amiciL’uomo fedele e La crociata, Garrel guarda tanto a Balzac quanto all’eredità della Nouvelle vague (specialmente Truffaut) per ritrarre con levità e intelligenza inquietudini di un’umanità prigioniera di passioni e desideri. Il suo nuovo film da regista, L’Innocent, è stato presentato al Festival di Cannes 2022 e sarà presentato alla prossima Festa del Cinema.

Juho Kuosmanen

Dopo aver realizzato, come saggio di laurea per la Università di Aalto, il mediometraggio The Painting Sellers (proiettato anche al Festival del Cinema di Cannes), il cineasta finlandese Juho Kuosmanen (classe ‘79) dirige il lungometraggio La vera storia di Olli Mäki, premiato a Cannes nella sezione Un certain regard, girato in un corrusco e sorprendente bianco e nero in 16mm e incentrato sull’eponimo protagonista, un pugile emarginato dalla società ma dotato di grande spirito di volontà. Caratteristiche che lo accomunano ai protagonisti del successivo Scompartimento n. 6 – In viaggio con il destino (anch’esso presentato a Cannes e vincitore del Gran premio della giuria 2021), fondato sull’incontro di due solitudini e sul viaggio come metafora della vita e della necessità di fare i conti con la Storia. Kuosmanen ha inoltre diretto anche spettacoli teatrali d’avanguardia e rappresentazioni operistiche, oltre a essere il direttore artistico di un piccolo festival cinematografico che ha sede nella sua città natale di Kokkola.

Pietro Marcello

Classe 1976, Pietro Marcello nasce a Caserta e studia pittura all’Accademia delle belle arti di Napoli. Dal 1998 al 2003 lavora come organizzatore e programmatore della rassegna cinematografica Cinedamm presso il Damm di Montesant. Con il radiodramma Il tempo dei magliari e i cortometraggi CartaScampia Il cantiere (vincitore del premio Libero Bizzarri) mette in mostra un notevole talento confermato dal suo primo lungometraggio Il passaggio della linea, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e dal successivo La bocca del lupo (Miglior film al Festival di Torino, David di Donatello e Nastro d’Argento per il miglior documentario). Affermatosi come uno dei nomi più importanti del cinema italiano di ricerca e tra gli autori di punta della corrente del cinema del reale, nel 2015 realizza il sorprendente Bella e perduta, dove tensione documentaria e invenzione poetica vanno miracolosamente a braccetto, mentre nel 2019 dirige Martin Eden (Coppa Volpi nel 2019 alla Mostra di Venezia per Luca Marinelli), che reinventa l’omonimo romanzo di Jack London riflettendo sul rapporto tra società e cultura. Nel 2022, ha aperto la Quinzaine con L’Envol, girato interamente in Francia: il film sarà presentato alla prossima Festa del Cinema.

Gabrielle Tana

Produttrice britannica tra le più apprezzate, Gabrielle Tana inizia la sua carriera negli anni Novanta lavorando per la Disney per poi dedicarsi invece alla produzione di film indipendenti o di maggior respiro autoriale (tra cui Someone Else’s America del serbo Goran Paskaljević), dividendo la sua attività tra Londra e New York. I film da lei prodotti sono spesso in grado di fondere una precisa visione registica con sceneggiature  di squisito valore letterario e un cast di star che si mettono pienamente al servizio dell’opera. Tra esse figurano il sontuoso La duchessa (con Kiera Knightley), Coriolanus (diretto e interpretato da Ralph Fiennes), uno dei più originali adattamenti shakespeariani del cinema contemporaneo, il divertente Mindhorn (co-prodotto anche da Ridley Scott) e il sorprendente dramma storico La nave sepolta (distribuito da Netflix). Nel 2013, con Philomena (diretto da Stephen Frears e co-prodotto da Steve Coogan) ottiene quattro nomination agli Oscar®. Tredici vite di Ron Howard è l’ultimo film da lei prodotto, assieme al regista e a Brian Grazer.

GIURIA PREMIO “UGO TOGNAZZI” ALLA MIGLIOR COMMEDIA

Carlo Verdone – Presidente

Regista, attore, sceneggiatore e scrittore, Carlo Verdone ha cesellato una vera e propria radiografia dei cambiamenti del costume italiano degli ultimi quarant’anni attraverso maschere e personaggi ormai divenuti celebri. Erede di Sordi ma anche della tradizione dell’Atellana e del teatro popolare e figlio del critico cinematografico Mario, Verdone nasce a Roma nel 1950. Nel 1974 si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e l’anno dopo si laurea in Lettere Moderne. Dopo aver diretto i primi cortometraggi sperimentali, nel’77 esordisce sul palco del teatro Alberichino con lo spettacolo Tali e quali, prima del suo esordio in TV nel varietà di Enzo Trapani Non stop (1978). L’esordio alla regia avviene nel 1980 con Un sacco bello a cui segue l’anno successivo Bianco, rosso e Verdone, nei quali interpreta i personaggi del suo repertorio teatrale e televisivo. Nel 1982 dirige Borotalco, il primo film in cui veste i panni di un unico personaggio. Da qui in avanti, realizza (quasi sempre anche interpretandole) numerose opere di successo e valore, lavorando con lo stesso Sordi, Ornella Muti, Sergio Castellitto e tanti altri, guadagnando il successo di pubblico e critica e vincendo anche 7 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento.

Teresa Mannino

Attrice, autrice, cabarettista e conduttrice televisiva, Teresa Mannino, nata a Palermo nel 1970 ma milanese d’adozione, dopo la laurea in Filosofia frequenta la scuola europea di recitazione del teatro Carcano di Milano. Partecipa poi ad alcune produzioni teatrali prima di approdare sul palco che le darà la notorietà: quello del locale milanese Zelig e successivamente quello del programma televisivo notturno Zelig Off, poi divenuto Zelig Circus e trasmesso in prima serata dalla stagione 2007-08. I suoi monologhi, brillanti e dissacranti, vertono principalmente sulle differenze inconciliabili tra uomo e donna e sull’eterno conflitto tra Nord e Sud. Il debutto al cinema avviene nel 2008 nella commedia Amore, bugie e calcetto di Luca Lucini, a cui fanno seguito La fidanzata di papà di Enrico Oldoini e Meno male che ci sei di Luis Prieto. Nel 2011 è al fianco di Enrico Brignano in Ex – Amici come prima! di Carlo Vanzina. Nel 2018 intraprende un tour per i teatri di tutta Italia con lo spettacolo da lei scritto, Sento la Terra girare, che riscuote un grande successo di critica e pubblico.

Marisa Paredes

Tra i volti più noti del panorama cinematografico internazionale, Marisa Paredes porta in ogni suo ruolo un’intensità e una capacità di aderire a ogni minima sfumatura dei personaggi che l’hanno resa una delle attrici più famose e apprezzate nella storia del cinema spagnolo. Nata a Madrid nel 1946, studia recitazione presso il Conservatorio d’Arte Drammatica. Dopo aver preso parte ad alcuni spettacoli teatrali, nel 1960 esordisce al cinema con 091 Policía al habia di José María Forqué. Il successo arriva a partire dagli anni Ottanta soprattutto in virtù del sodalizio con Pedro Almodóvar, che la dirige in L’indiscreto fascino del peccato (1983), Tacchi a spillo (1991), Il fiore del mio segreto (1995), Tutto su mia madre (1999), Parla con lei (2002) e La pelle che abito (2011). Famosa interprete anche di La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, dove è la suocera del protagonista, e di La spina de diavolo (2001) di Guillermo del Toro, dove è una crudele istitutrice, nel 2000 presiede la giuria del Festival di Berlino e nel 2018 viene insignita del Goya alla carriera.

GIURIA PREMIO MIGLIOR OPERA PRIMA BNL BNP PARIBAS

Julie Bertuccelli – Presidente

Nata a Boulogne-Billancourt nel 1968, figlia d’arte e laureata in filosofia, dal 1991 Julie Bertuccelli collabora con il padre Jean-Louis, che le chiede di aiutarlo a dirigere Aujurd’hui peut-être…, interpretato da Giulietta Masina. Nel 1993 comincia a realizzare documentari per gli Ateliers Varan, centro di formazione per documentaristi, mentre lavora come aiuto regista per autori quali Otar Ioseliani, Krzysztof Kieślowski e Bertrand Tavernier. L’esordio alla regia avviene nel 2003 con Da quando Otar è partito, vincitore del Grand Prix Semaine de la Critique a Cannes, che dimostra una sensibilità straordinaria nel raccontare i grandi drammi individuali al confronto con le ferite della storia. Qualità che troveranno conferma nei successivi L’albero (che lambisce i toni del realismo magico), Squola di Babele [n.b. sì, è “Squola”] e lo struggente Tutti i ricordi di Claire. Nel 2022 ha presentato al Festival di Cannes il documentario Jane Campion, la femme cinéma che sarà anche alla Festa del Cinema 2022.

Roberto De Paolis

Nato a Roma nel 1980, Roberto De Paolis si diploma al Liceo Classico, studia alla London Film School e poi fa rientro in Italia, dove nel 2003 intraprende l’attività di fotografo (tenendo mostre ed esposizioni in tutto il mondo) a cui affianca la professione di attore, venendo scritturato per una parte di contorno in Movimenti (2004) di Claudio Fasuti e Serafino Murri. Muove i primi passi alla regia con i cortometraggi Bassa marea (2010) e Alice (2011), entrambi proiettati alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre nel 2017 scrive e dirige il suo primo lungometraggio Cuori puri, che rinnova profondamente le modalità di racconto delle periferie urbane (il film è ambientato a Tor Sapienza) e trova un equilibrio sorprendente nel mettere in scena una storia d’amore in un contesto di marginalità. Una limpidezza di sguardo che trova conferma nel successivo Princess (2022), che aperto la sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2022, e che racconta, ancora una volta, una storia di derelitti senza retorica ma con grande empatia.

Daniela Michel

Critica cinematografica e direttrice di festival, Daniela Michel si è laureata in Lingua e Letteratura Inglese presso la Facoltà di Filosofia e Lettere dell’UNAM (Universidad Nacional Autónomia de México). Ha iniziato la sua carriera collaborando con quotidiani e periodici messicani e internazionali. Nel 2003 fonda il Morelia International Film Festival, che si svolge ogni anno nell’ultima settimana di ottobre e si pone l’obiettivo di promuovere i talenti messicani emergenti, creare incentivi e opportunità culturali per il pubblico (anche internazionale) e mostrare la ricchezza culturale del Michoacán, lo stato che ospita la manifestazione. È stata membro di giuria di numerosi festival internazionali, tra questi il Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, il Festival di Berlino, la Mostra del Cinema di Venezia, il Sundance Film Festival e il Festival di Locarno.

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