Sembra che
Netflix stia finalmente cercando un modo per
limitare gli account condivisi in più abitazioni. In merito è
infatti arrivato un importante annuncio da parte della società di
Reed
Hastings, lo scorso 16 marzo 2022, in cui si comunica
la volontà di arginare quello che ormai è un costume consolidato,
ovvero la condivisione dell’account al di fuori
della famiglia, ovvero con persone che vivono in altre case.
Nell’annuncio si legge che la possibilità di condividere gli
schermi di un account ha portato della confusione in merito
all’utilizzo corretto della funzione. Sottolineando che per un
unica sottoscrizione, c’erano più utenti in più case,
Netflix ha registrato anche un danno economico, di
investimento e di produzione di nuovi contenuti.
Contro la condivisione dell’account, il provvedimento
di Netflix
Per questo motivo,
l’azienda della grande N rossa ha deciso di porre
rimedio, continuando a permettere un account condiviso per più
case, ma pagando un sovrapprezzo per gli schermi differenti. I test
sono stati avviati in Cile, Perù e Costa Rica, e
dovranno condurre a risultati soddisfacenti, prima di diventare la
regola in tutti i Paesi dove è attivo il servizio.
Se questo dovesse
accadere, la piattaforma aggiungerà la feature Extra
Member, che permetterà di aggiungere al proprio account
Netflix fino a 2 account satelliti per chi abita
in altre case, con tanto di indirizzo email e di password separata.
In questo modo nessuno dovrà cambiare account ma ci saranno solo
delle piccole modifiche da fare sul proprio.
Per il momento si tratta
solo di prove, per cui, se la cosa dovesse diventare operativa
anche da noi, ci saranno gli opportuni annunci ufficiali.
Una versione alternativa del finale
di Spider-Man:
No Way Home prepara il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield nel MCU. I fan non hanno smesso di
parlare del film dalla sua uscita nelle sale nel dicembre 2021 e la
recente uscita digitale di No Way Home è servita
solo ad alimentare ulteriormente la conversazione. Sia Garfield che
Maguire hanno ripreso i loro ruoli di Spider-Man per il crossover
Sony/Marvel Studios, unendosi al Peter Parker di
Tom
Holland mentre navigavano tra i pericoli del
multiverso per riportare una serie di cattivi alle rispettive linee
temporali. Mentre il trio alla fine si è separato alla fine,
potrebbe esserci la possibilità che si riuniscano di nuovo in
futuro.
Nonostante le molteplici fughe di
notizie e le voci persistenti che hanno anticipato l’uscita del
film, nulla ha sminuito l’impatto di vedere Holland, Maguire e
Garfield insieme sul grande schermo. Tra tutti i pezzi commoventi
di Spider-Man: No Way Home, il regista Jon
Watts si è assicurato di ottenere il massimo da quella che
sembrava un’occasione unica per riunire tutti e tre gli attori.
Tuttavia, una scena eliminata dal trequel suggerisce che Maguire e
Garfield potrebbero tornare nell’MCU in futuro.
Nella scena, il trio dice i loro
addii finali e Holland scherza: “Ci vediamo dopo”.
Garfield poi risponde: “Sai dove trovarci”. Ciò stabilisce
effettivamente che il Peter di Tom Holland è in grado di contattare
quelli di Garfield e Maguire in qualsiasi momento, lasciando la
porta aperta per una riunione ad un certo punto in futuro.
Sam Raimi ha
recentemente incontrato
Empire per discutere di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e
ha accennato al ruolo di America Chavez nel film.
Il regista ha detto che Doctor Strange continuerà a esplorare il
Multiverso nel film, Multiverso attraverso il quale Chavez può
effettivamente viaggiare. Quindi, Strange sarà in una posizione in
cui dovrà “imparare da una bambina”, cosa insolita per un uomo
colto e fondamentalmente arrogante come lui.
“Strange sta ancora imparando a
conoscere il Multiverso. Ed ecco un personaggio che può
effettivamente attraversarlo. È un tale saccente tutto il tempo, e
deve imparare da una bambina che probabilmente è
intelligente.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Parlando con
KCRW mentre promuove Il Potere del Cane,
Benedict Cumberbatch ha commentato l’arco
narrativo di Doctor Strange nel MCU finora e come il personaggio è
cresciuto da quando è stato presentato. L’attore ha poi citato le
somiglianze tra il suo eroe stregone e Iron Man di
Robert Downey Jr. Entrambi sono geni, noti per il
loro sarcasmo, ma dietro questo comportamento egoriferito c’è il
loro sforzo per andare d’accordo con le altre persone.
Se non sei una persona
socievole, come faresti? Bene, voglio dire, l’irritabilità tipica
del marchio, il tipo di arguzia improvvisata e umiliante, il tipo
di ego dietro a questo personaggio, ma anche il suo aspetto
divertente, che è qualcosa che abbiamo visto molto prevalente con
Tony Stark, e in particolare l’incandescente interpretazione di
Downey di questa caratteristica, nella sua performance nell’ultimo
decennio. È sicuramente qualcosa in cui sento che questi due hanno
in comune molto più del loro pizzetto. C’è un modo in cui hanno
difficoltà con le altre persone o un modo in cui il loro ego ha la
meglio su di loro. E il loro spirito è qualcosa che esce a pieno
titolo in molte occasioni. Penso che in passato sia stato così con
Strange.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Un nuovo report di Deadline sul casting di Sydney Sweeney in Madame
Web, ha condiviso un confronto intrigante tra il
personaggio protagonista di questo film SONY, che sarà interpretato
da Dakota Johnson, e Doctor Strange.
Secondo gli addetti ai lavori impegnati nella realizzazione del
film che appartiene allo Spider-Verse, Madame Web è vista come il
Doctor Strange dell’Universo Spider-Man di Sony. Il report indica
che ciò è dovuto ai suoi poteri sensoriali psichici. È stato
riferito in precedenza che la Sony potrebbe alterare il personaggio
di Madame Web per adattarla meglio a Dakota
Johnson e ai loro piani per l’universo condiviso, e ora
sembra che il potere e l’importanza di Doctor Strange potrebbero
far parte del film.
Nel cast di Madame Web ci sono
Dakota Johnson e Sydney
Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo
l’uscita di
Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74
miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella
storia della Sony.
Giovanissima ma già con alcuni
importanti titoli cinematografici e televisivi nel suo curriculum,
l’attrice londinese Mimi Keene ha conquistato
tutti non solo con il suo fascino ma anche con un talento a dir
poco notevole. Capace di comunicare profonde emozioni con minimi
accenni del volto, è oggi un’attrice in rapida ascesa, molto
richiesta e con un futuro particolarmente promettente davanti a
lei.
Ecco 10 cose che forse non sai di Mimi
Keene.
Mimi Keene: i suoi film e le serie TV
1. È celebre per alcune
serie TV. La carriera da attrice della Keene ha avuto
inizio nel 2013 con un piccolo ruolo in un episodio della serie
Sadie J. Successivamente ha recitato nel film televisivo
Our Girl (2013) e in un paio di episodi della serie
Children in Need (2013-2014). Ottiene una prima popolarità
grazie alla soap opera EastEnders, dove ricopre il ruolo
di Cindy Williams. Nel 2016 appare in un episodio di
Casulty, mentre è nel 2019 che arriva la celebrità grazie
alla serie Sex Education. Qui,
accanto ad attori come Asa Butterfield
e Emma Mackey,
ricopre il ruolo di Ruby Matthews.
2. Ha recitato in alcuni
film. Ad oggi la Keene è apparsa solamente in due film per
il cinema, ma ha lasciato intendere di voler decisamente ripetere
l’esperienza in futuro. Ad oggi, dunque, i due lungometraggi in cui
si può ritrovare l’attrice sono Close (2019), un thriller
con protagonista Noomi Rapace, e
il biografico Tolkien (2019), basato sulla vita del
celebre scrittore, con protagonista Nicholas
Hoult.
3. Ha recitato anche per un
videogioco. Oltre ad essersi dedicata al cinema e alla
televisione, la Keene ha avuto modo di vivere un’esperienza che non
capita a tutti i suoi colleghi: recitare per un videogioco. Ha
infatti dato voce ai personaggi di Eurayle, Stheno e Medusa in
Castlevania: Lords of Shadow – Mirror of Fate (2013) e
Castlevania: Lords of Shadow 2 (2014). L’attrice non si è
però limitata a fornire la voce a questi personaggi, ma li ha anche
interpretati fisicamente grazie alla tecnica della motion
capture.
Mimi Keene in Sex Education
4. Ha fatto recitare il suo
cagnolino nella serie. Chi segue l’attrice sui social
saprà del suo grande amore per il suo chihuahua chiamato Baby. Un
cagnolino da cui l’attrice non si separa mai, a tal punto da aver
cercato di farlo comparire anche in Sex Education sin
dalla prima stagione. L’occasione è finalmente arrivata con la
terza stagione, dove il chihuahua fa finalmente la sua comparsa
accanto all’attrice. La Keene si è definita felicissima della cosa
e di come il cagnolino ha gestito le riprese che lo vedevano
coinvolto.
5. È entusiasta della
crescita del suo personaggio. Con la terza stagione della serie il
personaggio di Ruby ottiene molto più spazio e attenzioni. Gli
spettatori hanno infatti modo di scoprire molto di più di lei e
l’attrice ha potuto mettersi alla prova con una vera e propria
crescita emotiva e caratteriale del personaggio. La Keene è infatti
rimasta entusiasta di come Ruby sia cambiata rispetto alla prima
stagione, sentendosi sempre più legata a lei, gioendo dei suoi
successi e soffrendo per i suoi dolori.
Mimi Keene in Tolkien
6. Ha interpretato un ruolo
chiave nel film. Nel film del 2019 Tolkien,
incentrato sulla vita e le opere del celebre scrittore
di Il Signore degli Anelli, la Keene interpreta la
versione da ragazza di Edith Bratt, di cui Tolkien è innamorato e
che diverrà poi sua moglie. La versione adulta del personaggio è
invece interpretata da Lily Collins.
Si è trattato di un ruolo molto importante per la Keene, che ha con
esso avuto modo di farsi notare da un pubblico sempre più
ampio.
Mimi Keene e Asa Butterfield
7. Potrebbe avere una
relazione con il collega. Buona parte della terza stagione
di Sex Education vede la Keene recitare a stretto contatto
con Asa Butterfield, interprete del protagonista
Otis Milburne. Impossibile notare una forte chimica tra i due e se
anche nella serie la loro relazione non finisce bene, alcuni indizi
lasciano pensare che nella realtà stiano invece davvero insieme. Di
recente, infatti, sui rispettivi social i due hanno pubbliacato
delle foto che sembrano essere scattate negli stessi luoghi. Ad
oggi non vi sono ancora conferme, ma sono in molti a pensare che
tra i due attori sia effettivamente nato qualcosa.
Mimi Keene: Instagram e Twitter
8. Ha un account molto
seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche la
giovane attrice ha aperto da qualche anno il proprio profilo
Instagram, seguito da circa 4,2 milioni di persone. Il suo profilo,
con attualmente circa 40 post, è un tripudio di foto che la
ritraggono protagonista tra momenti lavorativi e di svago.
Seguendola, si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività, dalla recitazione alla pubblicità, fino ai luoghi da lei
visitati e molto altro.
9. È presente anche su
Twitter. Oltre ad Instagram, l’attrice ha un proprio
profilo anche sul social Twitter, dove è seguita da oltre centomila
persone. Qui la Keene è meno attiva rispetto ad Instagram, ed è
principalmente solita ricondivedere tweet altrui che la riguardano
o rispecchiano il suo pensiero su determinate tematiche. Per chi
possiede un account anche su questa piattaforma, sarà possibile
seguirla e scoprire di più di lei.
Mimi Keene: età e altezza dell’attrice
10. Mimi Keene è nata il 5
agosto del 1998 a Londra, Inghilterra. L’attrice è alta
complessivamente 1.59 metri.
Sappiamo ormai da tempo che Rachel Zegler sarà una dei villain di Shazam! Fury
of the Gods, ma quello che non sappiamo ancora è se i
rumor che vogliono la presenza di Wonder Woman di Gal Gadot nel
film siano veritieri.
Impegnata nella produzione del
live action di Biancaneve proprio insieme a Gadot che
sarà la regina Grimilde, Rachel Zegler si è fatta sfuggire un commento.
Parlando con Empire Magazine, l’attrice ha detto che non è
la prima volta che incontra Gal Gadot su un set. Il che potrebbe
confermare il fatto che l’attrice israeliana abbia partecipato,
seppure brevemente, alle riprese di Shazam! Fury
of the Gods.
Cosa sappiamo di Shazam! Fury of
the Gods
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 12 dicembre 2023. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Sam Raimi, che ha
diretto la trilogia originale di Spider-Man della
Sony, esprime l’onore di vedere i suoi personaggi essere riportati
sul grande schermo in Spider-Man:
No Way Home.
La Marvel ha tenuto nascosto il
coinvolgimento di Tobey Maguire e Andrew Garfield durante la promozione, ma ha
reso cattivi come Doc Ock di Alfred Molina e Green Goblin di Willem Dafoe parti fondamentali della campagna
di marketing. Questa decisione è stata una celebrazione di tutti i
film di Spider-Man, rendendo omaggio a quasi 20
anni di storia del cinema. Per coloro che sono cresciuti con la
trilogia originale di Raimi, è stato emozionante rivedere quei
personaggi sul grande schermo.
Ecco cosa ha dichiarato Sam Raimi,
definendosi onorato di aver rivisto i suoi personaggi sullo schermo
ancora una volta:
“Sono stato onorato. È come se
qualcuno dicesse: ‘Conosci i tuoi vecchi amici che sono morti?
Abbiamo trovato un modo per riportarli indietro per un breve
periodo.’ Quasi come avere il potere del sole nel palmo
della tua mano, eh?” Che è una citazione da
Spider-Man 2!
Una Sing-Along di Encanto è in arrivo su
Disney+. Il musical animato è
diventato un successo straordinario sin dal suo debutto nelle sale
a novembre e con l’uscita su Disney+ il mese successivo.
Ambientato in Colombia, il film racconta la storia di una casa
incantata abitata dalla famiglia Madrigal. Grazie una candela
miracolosa, ogni membro della famiglia è dotato dei propri poteri
unici, ad eccezione di Mirabel, una figlia apparentemente normale
che desidera un dono tutto suo.
Basandosi sul successo di Encanto, Disney+ ha annunciato che una
versione da cantare del film uscirà venerdì 18 marzo. Secondo
Disney, questo sarà il primo di numerosi musical che lo studio
intende pubblicare entro la fine dell’anno. Altri film come
Frozen e Frozen 2, insieme alle
versioni animate e live-action di La bella e la bestia, saranno
ripubblicati con l’opzione Sing-Along.
Il film Walt Disney Animation
Studios Encanto arriverà il 24
novembre nelle sale italiane. ALVARO SOLER,
spagnolo di Barcellona ma tedesco di padre e di casa a Berlino
(dove si è trasferito nel 2015 per registrare il suo primo album
dopo aver vissuto 7 anni a Tokyo), ha totalizzato oltre 80 dischi
tra Oro e Platino (di cui 20 solo in Italia) e oltre 4 miliardi di
stream. L’artista, che ha pubblicato il suo ultimo disco
quest’estate intitolato Magia e ha ottenuto la certificazione Oro
per il singolo omonimo, ha dichiarato a proposito del suo
coinvolgimento in Encanto: “è stato un sogno divenuto
realtà. Da quando ho memoria canto le canzoni della Disney, sono un
grandissimo fan di tutte le colonne sonore come quella de Il
Re Leone o Tarzan. Oruguitas innamorate è una canzone
molto speciale e piena di magia, che spero vi piaccia come ha
incantato me fin da subito. Sono felicissimo di far parte di
quest’esperienza meravigliosa”.
In una nuova intervista con
Empire, Chloé Zhao ha rifiutato di commentare
la possibilità di tornare in casa Marvel per dirigere il sequel di
Eternals.
La sua semplice risposta alla domanda iniziale della rivista su un
potenziale ritorno al MCU è stata “nessun
commento“.
Ciò potrebbe essere dovuto al fatto
che lei e la Marvel non hanno ancora raggiunto
un accordo sul fatto che continueranno o meno a lavorare insieme in
futuro, che si tratti di un sequel di Eternals,
di uno spinoff o di un’altra proprietà del MCU. In ogni caso, la regista ha
anticipato la sua eccitazione nel vedere cosa nascerà dai molti
semi delle piante di Eternals,
anche se non dovesse essere coinvolta. Zhao ha detto:
“Ma come fan, una delle gioie è
potersi sedere e vedere come possono crescere i semi che pianti. E
ho piantato molti semi con questo film”.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Nella prima immagine di
Johnny & Clyde, la versione di Tom
DeNucci della storia di Bonnie e Clyde,
Megan Fox appare come un boss del crimine. Il
film in uscita promette una rilettura moderna sulla famigerata
coppia vista nel classico film del 1967 formata da Warren
Beatty e Faye Dunaway, oltre a molti
altri adattamenti da allora.
Nel settembre 2021, sia la Fox che
Tyson Ritter di Preacher si sono
uniti ufficialmente al film di DeNucci.
Megan Fox è forse più conosciuta per il suo ruolo
nel franchise di Transformers. Oltre a Johnny &
Clyde,
l’attrice apparirà anche nel prossimo film I
Mercenari 4 insieme alle star di ritorno
Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren
e Randy Couture.
Come riportato da Deadline, una
prima immagine di Johnny & Clyde mostra Megan Fox nei panni di un boss del crimine del
casinò Alana Hart. Nella foto, Fox siede su una sedia di pelle di
grandi dimensioni su una scrivania apparentemente vuota con i piedi
alzati. Il suo sguardo verso la quarta parete appare severo pur
mantenendo un atteggiamento cool ma senza fronzoli:
Il principale stregone del MCU interpretato da
Benedict Cumberbatch tornerà presto sul grande
schermo con il suo secondo film da solista, Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Diretto da Sam Raimi, il film racconta le
conseguenze causate dal coinvolgimento di Doctor Strange nei problemi di Peter Parker
(Tom Holland) in Spider-Man: No Way
Home. Prima di allora, tuttavia, il mago è stato anche
determinante nella sconfitta di Thanos (Josh
Brolin). Nonostante ciò, a quanto pare, non è un membro
ufficiale degli Avengers.
Stephen Strange è stato introdotto
nella parte finale della Infinity Saga. Il suo
arrivo nel MCU ha ufficialmente aperto la
sacca mistica dell’universo che viene ulteriormente esplorata nella
Fase 4 con il viaggio di Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen) nel diventare Scarlet Witch. Strange aveva
operato principalmente separatamente dall’universo più grande
facendo parte dei Maestri delle Arti Mistiche che proteggevano
silenziosamente la Terra dalle minacce interdimensionali. Ma,
quando Thanos e i suoi tirapiedi sono venuti a cercare le Gemme
dell’Infinito, ha dovuto collaborare con i Vendicatori e altri eroi
attivi del franchise per sconfiggere il cattivo.
Contrariamente al presupposto che
Doctor Strange sia ora un Vendicatore,
Benedict Cumberbatch dice che non lo è. Parlando
con
KCRW mentre promuove Il Potere del Cane, l’attore ha spiegato
perché, tecnicamente, non è un Vendicatore, e ha qualcosa a che
fare con il suo mandato originale di Maestro delle Arti
Mistiche.
“No non lo sono (un Vendicatore,
ndr). Non sono alla Stark Tower con Nick Fury. No, è un po’ al di
fuori di quel regno, ma non penso che sia necessariamente un tratto
caratteriale. Penso che sia solo un titolo di lavoro. È lì per
proteggere la realtà dei Vendicatori in un modo diverso da quello
che hanno adottato fino al punto in cui tutto si scontra negli
ultimi due film dei Vendicatori, quindi mantiene la sua posizione
di adulto alla periferia di quel mondo, ma penso solo per il tempo
necessario. C’è sempre un momento in cui deve lavorare con le
persone e fare squadra. E sai, potremmo vederlo nel prossimo film;
devi aspettare e vedere.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Mentre Jared Leto sta per dare vita a Morbius al
cinema, l’attore di Suicide Squad e Justice League commenta la
possibilità di interpretare di nuovo il Joker nel DCEU. Dopo i
ritardi legati al COVID-19, a Leto manca meno di un mese per
tornare al genere cinecomic in Morbius,
l’ultimo capitolo dello Spider-Verse di Sony. Simile a
Venom, Morbius porta l’iconico
cattivo di Spider-Man nella rotta dell’antieroe con il famoso
Vampiro Vivente della Marvel che fa il suo debutto dal
vivo. Tuttavia, prima del suo ruolo alla Marvel, Leto aveva già
familiarizzato con il genere dei supereroi attraverso il DCEU.
Molti attori hanno dato vita al
Joker in vari progetti live-action nel corso dei decenni. Mentre la
Warner Bros. stava mettendo in funzione il DCEU, l’attore/musicista
ha ottenuto il ruolo del famoso acerrimo nemico di Batman in
Suicide Squad del 2016. Prima del naufragio di
Justice League, lo studio aveva in programma di
far comparire il Joker di Jared Leto in altri progetti DCEU. Poi
però è arrivato Joaquin Phoenix con la sua incarnazione del
personaggio al di fuori del DCEU mentre la parte di Leto è stata
gradualmente eliminata.
Mentre Jared Leto potrebbe essere impegnato con
le sue nuove avventure Marvel nei panni di
Morbius per i prossimi anni, sarebbe mai disposto
a riprendere il suo Joker in un futuro film DC? In
una nuova intervista con Variety, a Leto è stato chiesto
direttamente se fosse ancora interessato a interpretare il Clown
Principe del Crimine. Ecco cosa ha risposto Leto: “Mai dire
mai. Per me sono persone che vivono e respirano. So che non lo
sono, ovviamente, ma mi affeziono. È un peccato non farlo mai
più”. Abbiamo rivisto l’attore nei panni di
Joker nella scena finale della Snyder Cut
di Justice League.
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
In occasione della release in
digitale di Spider-Man: No Way Home, l’account
Twitter ufficiale del film ha diffuso un video che mostra i tre
protagonisti, Tom
Holland, Zendaya
e Jacob Batalon, reagire ai loro primo provini per
i ruoli di Peter Parker, MJ e Ned. Ecco il video di seguito:
Richard Linklater
ha spiegato come il suo nuovo film Apollo 10½: A Space Age
Childhood si connetta tematicamente con Harry Potter. Il nuovo film del regista di
Boyhood uscirà su Netflix il 1 aprile 2022.
I film di Linklater sono rinomati
per il loro stile distinto, spesso utilizzando narrazioni sciolte e
concentrandosi sugli effetti del tempo. In precedenza hanno
esplorato l’esperienza dell’infanzia e il processo e le sfide
associate alla crescita. Continuando con questo tema,
Apollo 10½: A Space Age Childhood sarà incentrato
sull’esperienza di un bambino (di dieci anni e mezzo) mentre viene
reclutato per unirsi a una missione segreta della NASA. Il film è
animato utilizzando il rotoscoping, seguendo le orme del film di fantascienza di Linklater del
2006 A Scanner Darkly, che è stato adattato
dall’omonimo romanzo di Philip K Dick.
Ora, Linklater ha condiviso con
Deadline il modo in cui Apollo 10½: A Space Age
Childhood si collega alla serie di Harry
Potter. Il regista ha spiegato che il film è stato
concepito riflettendo sulle fantasie della sua infanzia, quando
avrebbe immaginato di essere reclutato in un ruolo speciale. Ha
continuato confrontando l’idea con l’invito di Harry Potter a
frequentare Hogwarts:
“Ho pensato a quella fantasia
che avevo di essere reclutato, è quasi come una cosa di Harry
Potter… ogni bambino ha quella fantasia che forse sei speciale, hai
un ruolo da interpretare nel mondo che potrebbe essere
utile.”
Apollo 10½: A Space Age
Childhood arriverà il 1° aprile su Netflix e segna il
ritorno di Richard Linklater all’animazione, dopo Walking
Life e A Scanner Darkly. Nel cast vocale
originale del film ci sono Glen Powell, Jack Black, Zachary
Levi e Josh Wiggins. Guarda il
trailer:
La Marvel ha espresso il suo sostegno
alla comunità LGBTQ+ dopo che la società madre
dello studio, la Disney, ha ricevuto contraccolpi per la sua
controversa gestione del disegno di legge “Don’t Say Gay”
della Florida (ufficialmente noto come il disegno di legge sui
diritti dei genitori nell’istruzione).
La Disney si è trovata in cattive
acque ultimamente dopo aver omesso di esprimersi contro il
controverso disegno di legge in Florida che vieterebbe la
discussione sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere
con i bambini in età scolare sotto i 10 anni. Il CEO della Disney
Bob Chapek ha rilasciato una nota sulla mancanza
di una dichiarazione dell’azienda contro il disegno di legge,
sottolineando nuovamente il sostegno dell’azienda ai suoi
dipendenti LGBTQ+ e alle loro comunità. Tuttavia, questo gesto è
stato accolto con critiche da molti dipendenti Disney.
La scarsa risposta della Disney al
disegno di legge “Don’t Say Gay” e un recente rapporto dei
dipendenti della Pixar che afferma che la Disney ha censurato gli
sforzi per aumentare il materiale LGBTQ + nei progetti Pixar, ha
portato a uno sciopero di una settimana da parte dei dipendenti e
sostenitori LGBTQ+ Disney. Ciò ha messo sotto i riflettori le varie
filiali della Disney, inclusi Marvel Studios e Lucasfilm. Gli studi che
fanno parte della Disney li hanno associati alla risposta della
società, che non è riuscita a denunciare attivamente il disegno di
legge “Don’t Say Gay” nonostante le proteste dello staff Disney e
Pixar.
I Marvel Studios si sono rivolti ai social media
per annunciare che prendono le distanze dalle azioni della società
madre. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, la società ha
affermato di “denunciare con forza tutte le leggi che violano i
diritti umani fondamentali della comunità LGBTQIA+”. Lo studio
si impegna a continuare il suo “forte impegno” per essere
un alleato della comunità LGBTQ+ promuovendo “uguaglianza,
accettazione e rispetto”.
Gli anni tra il 2010 e il 2020 hanno
visto un successo sbalorditivo per i film basati sui fumetti, con
l’esempio lampante delle pellicole del Marvel Cinematic
Universe. È facile per i cinefili assumere che il
processo di adattamento segua sempre una precisa direzione,
partendo dai fumetti che, con la loro creatività e ingegno ispirano
trame e personaggi sviluppati poi compiutamente nei film.
Tuttavia, dagli anni ’60 ad oggi, ci
sono stati casi in cui, in realtà, il film ha preceduto l’ideazione
di fumetti, che fungono poi da sequel o prequel di questo,
ambientati nello stesso universo del film, o che ne rimodellano la
trama adattandola alle tipicità del fumetto.
2001: Odissea nello spazio
L’innovativo e suggestivo 2001: Odissea nello spazio (1968) di
Stanley Kubrick è considerato uno dei capolavori
della Settima Arte, la cui trama trae ispirazione da diverse opere
di Arthur C. Clarke; eppure, l’omonimo romanzo,
sempre a cura dello scrittore Clarke, uscì in realtà assieme al
film e non prima, come si suol credere.
Dato che i fumetti erano un modo per
il pubblico di assaporare l’universo cinematografico e l’esperienza
della sala, dopo che un film era uscito al cinema, non è una
sorpresa che il grandioso 2001: Odissea nello Spazio abbia ricevuto un
adattamento a fumetti. Ciò che è sorprendente è in realtà che
Jack Kirby, co-creatore di molti dei personaggi
più iconici della Marvel Comics, è colui che lo ha
scritto e disegnato.
Avatar
Il
film campione d’incassi del 2009 Avatar è
visivamente stupefacente, un vero e proprio spettacolo per gli
occhi, quindi non è affatto una sorpresa che abbia ricevuto la
propria serie a fumetti. Ciò che è invece stupefacente è quanto
tempo ci sia voluto per arrivarci: è stato infatti solo nel 2017
che il primo albo illustrato di Avatar è stato
rilasciato, ovvero una breve storia intitolata
“Brothers“, come parte del Free Comic Book
Day di quell’anno.
Poi, tra gennaio e agosto 2019,
Avatar: Tsu’tey’s Path è stata rilasciato come
mini-serie, a cui è seguita poi un’edizione brossurata a cura della
Dark Horse Comics. Con Avatar
2 che dovrebbe approdare nelle sale a dicembre 2022, è
probabile che uscirà qualche nuovo fumetto ma, per ora, questo è
tutto ciò che è stato rilasciato.
Final Destination
Ammettiamolo: il fulcro dei film di
Final Destination sono le scene di morte,
parte di ciò che ha fatto andare avanti il franchise con ben cinque
film nel corso di 11 anni, e il motivo per cui i cinefili lo
ricordano in primo luogo.
Prima c’è stato il fumetto
auto-conclusivo “Sacrifice“, uscito nel 2006, che
è stato poi seguito da una miniserie, Spring
Break, ambientata in Messico. Entrambe sono state raccolte
in edizione brossurata, e sembrano adattarsi perfettamente
all’universo cinematografico in cui la Morte arriva per coloro che
sfuggono alla sua presa la prima volta: un ottimo acquisto per i
fan di Final Destination e dei fumetti horror in
generale.
The Fountain
Il film di Darren
Aronofsky del 2006 The Fountain racconta
la storia avvincente di un uomo alla ricerca di una cura per la
malattia di sua moglie, con altre due fantasiose storyline minori
che si intrecciano alla narrazione principale: la prima di queste
riguarda gli antichi Maya, mentre l’altra riguarda i futuri viaggi
nello spazio.
La Vertigo Comics
ha adattato la sceneggiatura iniziale di Aronofsky dopo che il
primo tentativo di produzione di The Fountain è
fallito, pensandola come una mini-serie che potesse raccontare la
storia inizialmente destinata al grande schermo. Anche se è uscito
nel 2005 il fumetto, che rielabora la trama della sceneggiatura
surreale di Aronosky, non è stato in realtà fonte di ispirazione
per il film del 2006.
Ghostbusters
Quando il film Ghostbusters di Ivan Reitman
è uscito nel 1984, è diventato immediatamente un successo di
critica e di botteghino, e anche se i film successivi non sono
stati considerati allo stesso livello dell’originale, i film del
franchise sono ancora oggi riconosciuti come un’impressionante
miscela di commedia, azione e horror.
Anche se la serie animata
The Real Ghostbusters ha goduto di un fumetto
dedicatogli, è stato solo nel 2004 che il franchise cinematografico
ne ha ricevuto uno proprio. Tuttavia, a causa di problemi di
licenza, sembra quasi impossibile che l’editoria americana possa
ottenere i diritti della serie di film. Fortunatamente, però, la
IDW ha pubblicato la propria graphic novel, Ghostbusters:
The Other Side, nel 2009, che ha riproposto alcuni dei
migliori personaggi dei Ghostbusters originali.
Interstellar
I film di Christopher
Nolan si basano fondamentalmente su due elementi chiave:
idee e immagini, qualità che si riscontrano anche nel prezioso
fumetto autoconclusivo scritto da Nolan stesso, chiamato
“Absolute Zero“.
Rilasciato esclusivamente attraverso
il sito web della rivista Wired, la storia segue il Dr.
Mann – interpretato nel film Interstellar da Matt Damon –
mentre indaga sul pianeta che è stato mandato a studiare per una
potenziale abitabilità. Per i fan del film, si tratta di una
lettura obbligatoria, ma per chi ha seguito la filmografia di Nolan
e ne apprezza la poetica registica, il fumetto offre uno sguardo
interessante alle abilità che il regista potrebbe dimostrare,
qualora si cimentasse nella stesura di fumetti.
John Wick
Le scene d’azione della serie
John Wick sono riconosciute come alcune delle
migliori dello scorso decennio, un vero e proprio spettacolo visivo
che doveva essere “adattato” anche su carta. John Wick sì è prestato a questo tipo di
trasposizione dal settembre del 2017 al gennaio dell’anno seguente,
in una serie limitata di cinque numeri anch’essa dal titolo
“John Wick“.
Rilasciata per aumentare l’hype
verso John Wick: Capitolo 2, il film utilizza la
struttura tipica del prequel, fornendoci alcuni retroscena della
gioventù di John Wick e della sua iniziazione al
mondo del crimine e degli omicidi, tematica introdotta al pubblico
proprio dal primo film del 2014.
Mad Max: Fury Road
Uscito 30 anni dopo Mad Max
oltre la sfera del tuono, Mad Max: Fury Road del 2015 è uno dei film più
acclamati degli anni 2010, e anche del cinema del 21° secolo nel
suo complesso. Tuttavia, esso esiste nella stessa continuità dei
film precedenti, e la serie di fumetti entra in gioco proprio per
sottolineare queste connessioni.
I fumetti di Mad Max: Fury Road sono usciti da maggio ad
agosto 2015, subito dopo la prima cinematografica del film, e
forniscono una backstory a molti dei personaggi principali della
pellicola. Purtroppo, questo non è stato accolto con l’entusiasmo
desiderato, probabilmente a causa di alcune ingenuità di scrittura;
nonostante ciò, la qualità grafica e artistica dell’opera è
innegabile, e il fumetto meriterebbe una lettura solo per
questo.
The Matrix
In generale, i film d’azione con
protagonista Keanu Reeves sembrano meritarsi di
diritto degli spin-off a fumetti, almeno quelli che hanno
avuto un grande successo nella cultura popolare, e The
Matrix l’ha certamente avuto.
Pubblicati inizialmente dal 1999 al
2003, i fumetti sono una serie di corti ambientati nel mondo di
Matrix, tra cui uno scritto dal celebre
Neil Gaiman. Molte delle storyline si concentrano
su personaggi secondari e danno forma all’universo che abbiamo
conosciuto nel film. Tutti i fumetti sono stati poi raccolti e
pubblicati nel 2019 nell’edizione The Matrix Comics: 20th
Anniversary Edition, che li ha nuovamente resi disponibili
ai lettori più affezionati.
Se7en
Se7en di David Fincher
presenta una delle sequenze finali più inquietanti della storia del
cinema, e questa è una delle ragioni principali per cui il film è
rimasto così a lungo nella cultura popolare, anche se è uscito 27
anni fa. Pubblicata da settembre 2006 a ottobre 2007 come una serie
limitata di sette numeri, gli avvenimenti dei fumetti di Se7en si svolgono in concomitanza con il film
originale del 1995.
La differenza, tuttavia, è che si
concentrano sulla figura di John Doe, l’assassino
del film: infatti, ogni numero è basato su un peccato mortale che
Doe punisce nel film, ed è gestito da un team creativo separato.
Anche se è difficile battere l’originale, essi preservano comunque
la sua natura estremamente inquietante.
L’attesissima serie Secret Invasion, targata MCU
e che approderà su Disney+,
promette di cambiare il franchise per sempre, dato che
alcuni personaggi Marvel di lunga data si rivelano
essere stati degli Skrull per tutto il tempo e
partecipano ad un’invasione aliena in incognito sulla Terra.
La premessa della serie prevede che
Nick Fury e Maria Hill
cercheranno di fermare questa invasione, ma forse questa sinossi
non è così scontata come si pensava. Infatti, ci sono diversi
indizi nascosti in precedenti progetti del MCU
che potrebbero indicare che Nick Fury stesso è
stato in realtà uno Skrull per tutto il tempo.
Fette di pane
In Captain Marvel notiamo fugacemente che
Nick Fury, per chissà quale motivo, non riesce a
mangiare un toast che sia stato tagliato in diagonale.
Apparentemente, si tratta di una caratteristica piuttosto futile
inerente le abitudini del personaggio, eppure rimane un tratto
distintivo che un Skrull potrebbe non riconoscere.
La sorpresa è giunta quando alcuni
fan si sono resi conto che, in Age of Ultron, dunque 20 anni dopo che
Fury ha confessato la sua abitudine di mangiare i
toast in un certo modo, lo vediamo invece addentare una fetta di
pane tostato… tagliata in diagonale! Certo, questo
potrebbe essere un semplice e piccolo errore di produzione… ma
rimane la possibilità che la Marvel stia suggerendo che
Fury è stato un impostore per anni.
Amici e famiglia
Grazie ai numerosi film del MCU,
i fan hanno potuto approfondire la conoscenza dei personaggi,
compreso ciò che riguarda le loro relazioni personali e la vita
familiare. Nick Fury, tuttavia, non ha una
famiglia né amici con cui passare il tempo, dunque si tratta di una
figura dal passato piuttosto misterioso.
Nonostante sia apparso in undici
film del MCU,
Nick Fury non ha ancora mostrato di avere una vita
al di fuori del suo lavoro; ha fatto sì molteplici riferimenti al
fatto di avere una madre e un nonno, ma nessuno di questi
personaggi è mai apparso sullo schermo. Forse la mancanza di una
vita privata di Nick potrebbe indicare che l’uomo che sostiene
di essere non esiste affatto, ma è invece un impostore
alieno.
“Nick”
Poco dopo il loro primo incontro in
Captain Marvel, Nick Fury
rivela a Carol Danvers, uno dei suoi più potenti
alleati, che la gente lo chiama sempre e solo
“Fury“. Nel corso del film, questa è proprio la
parola in codice che viene utilizzata per cercare gli impostori
Skrull all’interno dello SHIELD.
Tuttavia, la regola “Fury” non sembra essere applicata in nessun
altro caso eccetto questo.
Non solo molti dei collaboratori di
Nick Fury non si riferiscono a lui esclusivamente
come “Fury“, anzi, sembra che molto più
frequentemente venga chiamato da tutti “Nick“.
Anche se questo potrebbe essere semplicemente un errore da parte
del team di scrittura di Captain Marvel, potrebbe anche
indicare che la versione di Fury che il
pubblico ha visto in quel film è completamente diversa dal Nick
Fury degli altri film Marvel, che non ha mai fatto
accenno al fatto che la gente lo chiami sempre e solo
“Fury“.
La lunga storia con gli Skrull
Una delle sorprese maggiori per i
fan Marvel è stato scoprire, quando è
uscito Captain Marvel, che gli
Skrull non sarebbero stati presentati come degli
antagonisti, ovvero come sono tipicamente ritratti nei fumetti. Di
conseguenza, Carol Danvers e Nick
Fury hanno dimostrato di aver creato dei legami forti e
fiduciosi con il popolo Skrull, un rapporto che sembra essere
persistito fino ai giorni nostri del MCU.
Anche se Nick Fury
non è solito rifiutare l’amicizia di un potente alleato, sembra un
po’ troppo, e misteriosamente, propenso a fidarsi di una razza di
alieni mutaforma: potrebbe benissimo essere che la sua fiducia
intrinseca negli Skrull derivi dal fatto che Fury stesso è uno
di loro. Qualora non lo fosse, allora Secret Invasion potrebbe dimostrare che la
decisione di Fury di fidarsi apertamente di questi mutaforma è
stata assolutamente sconsiderata.
Tecnologia senza precedenti
Anche Steve Rogers
e Bruce Banner sono rimasti sorpresi nel vedere
l’Helicarrier dello SHIELD alzarsi in volo in
The Avengers, mostrando l’incredibile arsenale di
tecnologia di altissimo livello dello SHIELD. Da allora,
l’organizzazione segreta gestita da Fury è sempre
sembrata essere dieci passi avanti al resto del mondo quando si
trattava di tecnologia – forse in modo in realtà sospetto.
Se Fury era davvero
uno Skrull, questo spiegherebbe la fornitura
apparentemente infinita di armi di alta qualità a sua disposizione.
Gli Skrulls, anche se non sono un popolo tecnologicamente avanzato
come i Kree, disporrebbero sicuramente di
attrezzature superiori a quelle terrestri, di cui Fury potrebbe
servirsi come direttore dello SHIELD.
Una lunga e misteriosa
“scomparsa”
Dopo la caduta dello SHIELD in
Captain America: The Winter Soldier e un breve
incontro con i Vendicatori in Age of Ultron, Nick Fury è
scomparso dal MCU
per diversi anni, ricomparendo soltanto nella scena post-credit di
Infinity War. Cosa abbia fatto durante questo
intervallo di tempo di tre anni rimane un mistero.
La scomparsa di
Fury non ha senso, a meno che, ovviamente, non ci
sia stato qualcosa di più dietro a questa assenza rispetto a quanto
si pensasse inizialmente. Si è visto molto poco di
Fury dalla caduta dello SHIELD, il che forse
indica che ha avuto un passato oscuro e segreto che il MCU
non è ancora pronto a rivelare ai fan – forse una backstory che
include anche i suoi fratelli Skrull.
“Di nuovo qui sulla Terra”
Molti
fan si sono affrettati a sottolineare un apparente scivolone da
parte della Marvel che avvalorerebbe
l’ipotesi dell’identità Skrull di Nick Fury, durante la
sua conversazione con i Vendicatori in Age of
Ultron. Mentre li incoraggia a continuare la lotta contro
Ultron, Fury curiosamente si riferisce al fatto di essere “tornato”
sulla Terra, una frase che ha sollevato il sopracciglio di non
pochi fan.
Anche se Fury
potrebbe aver parlato in modo iperbolico, o forse riferendosi alla
breve escursione di Tony Stark nello spazio nel
precedente film degli Avengers, sembra una curiosa scelta di
parole. Potrebbe però, come i fan pensano, anche trattarsi di
un lapsus freudiano da parte di Fury, che si riferirebbe al fatto
che la Terra non è affatto il suo pianeta natale.
La sua assenza dalla battaglia
della Terra
Ci sono un sacco di interrogativi
riguardo a Nick Fury, e il maggiore forse è dove
si trovasse quando la Battaglia della Terra ha
avuto luogo. In una battaglia che includeva la stragrande
maggioranza dei supereroi introdotti nel primo decennio del
MCU,
di Nick Fury non vi era nessuna traccia: è forse
possibile?
Fury può non
possedere abilità sovrumane come molti dei Vendicatori, ma ha
dimostrato in più occasioni di essere abbastanza esperto nel
combattimento, il che rende la sua assenza dalla battaglia più
cruciale nella storia dell’universo piuttosto insolita. Forse
Wong e Doctor Strange, che hanno condotto
personalmente gli eserciti sul campo di battaglia, erano
consapevoli della natura ambigua di Fury, e quindi hanno scelto
di lasciarlo fuori dalla battaglia.
Far From Home
Uno dei maggiori indicatori del
fatto che l’identità di Nick Fury potrebbe essere
più complessa di quanto si pensasse inizialmente è la scena
post-credits di Spider-Man: Far From Home,
dove viene rivelato che il Fury e Maria
Hill rappresentati nel corso del film erano in realtà
impostori Skrull che hanno sempre comunicato con il vero
Fury.
Questa rivelazione potrebbe avere
molteplici interpretazioni. Alcuni l’hanno interpretata come
un’indicazione del fatto che Fury e Hill sono stati forse degli
Skrull nelle loro ultime apparizioni nel MCU;
altri hanno sottolineato che Fury potrebbe essere stato un
impostore Skrull fin dalla sua introduzione in Iron
Man del 2008, avendo rimpiazzato Talos
dopo gli eventi di Captain Marvel. In ogni caso, Secret Invasion darà sicuramente ai
fan una linea temporale più definita dello swap tra Fury e
Talos.
Secret Invasion
Nel 2008, l’evento crossover
Secret Invasion ha sconvolto l’Universo
Marvel, rivelandosi una storyline
molto apprezzata dai lettori di fumetti, ecco perchè l’evento
sembrava inevitabile nel MCU una volta che gli Skrull sono
stati finalmente introdotti. Tuttavia, una cosa che ancora non ha
senso è perché proprio Fury stesso sia protagonista della
serie del MCU
che adatterà questa storyline dei fumetti.
Sebbene Nick Fury
sia un personaggio importante nel MCU,
sembra strano che l’invasione Skrull sia relegata esclusivamente
alle sue avventure, piuttosto che a quelle degli stessi
Vendicatori. Forse il suo status di protagonista della storia
suggerisce che Fury stesso potrebbe aver nascosto qualcosa per
tutto questo tempo; una cosa è certa: Secret
Invasion rivelerà senza dubbio perchè Fury è da ritenere
centrale in questo evento – e da che parte sta veramente.
Dopo una lunga attesa
arriva finalmente in sala Licorice Pizza, l’ultimo
film di Paul Thomas Anderson, a quattro anni
da quel Il Filo Nascosto che aveva incantato il
mondo con l’ultima interpretazione di Daniel Day
Lewis. E da un attore che abbandona le scene con un ultimo
guizzo d’artista, Anderson si affida a due esordienti, per
raccontare una storia caotica ed estremamente personale, ambientata
in quel fazzoletto di mondo dove anche lui è cresciuto, come i suoi
protagonisti, e che ricorda per episodi e impressioni, tutti
infilati dentro un film apparentemente anarchico.
La trama di Licorice Pizza
Durante una sessione
fotografica per l’annuario della scuola, Gary Valentine,
quindicenne con alle spalle una carriera da attore-bambino,
incontra Alana Kane, l’assistente del fotografo. I due si conoscono
e fanno amicizia, forse è qualcosa di più, almeno per Gary, si
perdono di vista e si ritrovano, mettendo in piedi tante imprese,
sognando futuri gloriosi, insieme, ma non per forza. Sullo sfondo
la Los Angeles degli anni ’70, la crisi del petrolio con le auto in
coda, a secco, e la campagna elettorale di Joel Wachs per la
poltrona di sindaco.
Un racconto sospeso nello spazio
Licorice
Pizza è la storia di un amore che si sposta nel tempo
lontano da ogni riferimento fisso, da ogni consecutio, da ogni
rapporto causa effetto. Il film ha
una struttura quasi episodica, con i due protagonisti fautori di
mille imprese, dalla vendita di materassi ad acqua, alle carriere
di attori, passando per episodi bizzarri, le elezioni comunali, la
crisi del petrolio, le liti, i riavvicinamenti, i genitori assenti,
la fame di vita, i percorsi a ritroso, tutto di corsa. Lo stesso
titolo del film è un riferimento a un negozio di dischi molto in
voga trai giovani nella San Fernando Valley, negli anni ’70. L’idea
dietro Licorice Pizza sembra quasi essere quella
di un racconto della memoria, in cui Paul Thomas
Anderson ripercorre degli episodi della propria giovinezza
proprio come se fossero racconti sospesi, impressioni di luoghi,
personaggi, storie e aneddoti che hanno caratterizzato la sua vita
di ragazzo nella Valley.
Una voglia di vivere incontenibile
Là dove Il Filo nascosto
era una sontuosa geometria di azioni, situazioni e comportamenti,
Licorice Pizza ha una natura apparentemente caotica in cui la
normale struttura narrativa viene messa da parte, perché come si
possono contenere Gary e Alana? I due ragazzi, che pure hanno 10
anni di differenza all’inizio della storia, sono i fari della
narrazione, il filo rosso che tiene unito ogni momento a quello
successivo, due anime alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, che si
corrono incontro, si rincorrono, si acchiappano, sopra tutto il
trambusto e le contingenze che attraversano. Anche quando si
perdono, non si lasciano mai per davvero, e anche quando non si
parlano, come nella splendida scena in cui si telefonano senza
rivolgersi la parola, comunicano mille pensieri e mille
desideri.
Alana Haim e Cooper
Hoffman genuini protagonisti
Alana
Haim e Cooper Hoffman riempiono lo
schermo con delle interpretazioni istintive e genuine e anche loro,
come la storia, gli avvenimenti, i luoghi, appartengono
all’intimità di Paul Thomas Anderson. Lei,
cantante, ha un gruppo insieme alle sorelle (che interpretano
proprio le sorelle di Alana nel film), Le
Haim, e per loro, Paul ha diretto tanti videoclip. Lui
è il figlio di Philip Seymour Hoffman, che fu attore
prediletto da Anderson, e che riporta sullo schermo la stessa
dolcezza e lo stesso impaccio del padre, a un livello più grezzo,
s’intende. Vedere recitare insieme Hai e Hoffman è un vero e
proprio regalo che il regista ha fatto prima a se stesso, e poi a
tutto il pubblico che non può rimanere indifferente di fronte a
questi giovani così presi a vivere i loro sogni da risultare
superiori, ad un livello altro rispetto al resto delle persone che
incrociano e che semplicemente portano avanti le loro vite, un
passo davanti all’altro, stancamente.
Ma non c’è stanchezza nei
loro passi, né nello sguardo di Paul Thomas
Anderson, dove semmai si rintraccia una leggerezza che
riporta alla mente Ubriaco d’amore, e più da
lontano Magnolia, una frenesia di raccontare e di
vivere, come se con il mondo chiuso in casa, in lockdown, lui
avesse avuto la possibilità di esplorare di nuovo quei posti,
attraverso gli occhi di questi due ragazzi diversamente innamorati,
per i quali non si può non fare il tifo.
Certe mostruose creature sembrano
poter esistere soltanto nelle opere di finzione, eppure in alcuni
angoli del mondo vi sono esemplari rari, se non unici, che
risultano altrettanto spaventosi e pericolosi. Con il film del 1975
Lo squalo si è dimostrato
come questi possano essere fonte di grande interesse, dando vita ad
uno scontro tra uomo e natura senza fine. Negli anni sono stati
realizzati innumerevoli film di questo tipo, tra anaconda, ragni e
coccodrilli. Proprio quest’ultimo è protagonista assoluto del film
del 2007 Paura primordiale, diretto da
Michael Katleman. Per quanto l’esemplare mostrato
nel film sembri esagerato, esiste invece realmente.
Si tratta del coccodrillo rinominato
Gustave, un esemplare di Crocodylus niloticus, generalmente
residente lungo il fiume Nilo. Di grandi dimensioni, questo è lungo
oltre 7 metri e pesante una tonnellata. Gustave, in particolare,
nelle foreste del Burundi. Qui si narra che abbia nel tempo
divorato più di 300 persone, un numero secondo alcuni esagerato ma
secondo altri inferiore rispetto alla realtà. L’animale, inoltre,
si è dimostrato capace di catturare e divorare anche grossi
mammiferi come ippopotami e bufali. Ad oggi non si sa nulla circa
l’età del coccodrillo né sulla sua aspettativa di vita media.
L’ultimo avvistamento di Gustave risale al 2015, ma è certo che
egli sia ancora lì fuori, pronto ad uccidere.
Divenuto popolare in tutto il mondo
proprio la sua unicità, si è naturalmente deciso di trarre un film
a riguardo, poi affermatosi come un buon successo di pubblico.
Ancora oggi, per gli amanti del brivido e di questa tipologia di
film, è un titolo particolarmente affascinante. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast
di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Paura primordiale: la trama del film
Protagonista del film è il celebre
giornalista televisivo Tim Manfrey, caduto in
disgrazia dopo aver mandato un servizio rivelatosi infondato. Per
punirlo e allontanarlo dai riflettori della vergogna, il network
per cui lavora decide di inviarlo in Burundi, insieme al fidato
cameraman Steven Johnson, al fine di documentare
la ricerca e la cattura di un gigantesco coccodrillo, terrore degli
abitanti della zona. Considerato una creatura leggendaria e quasi
divina, l’esemplare è stato rinominato Gustave, ed ha attirato
nuovo interesse su di sé dopo aver sbranato un’antropologa forense,
in quei luoghi per indagare su uno scontro tra etnie.
Alla spedizione di cattura,
incaricata di porre definitivamente fine ai massacri, partecipano
l’esperto naturalista Matthew Collins, il
cacciatore Jacob Krig, a cui Gustave ha appena
ucciso la moglie, il giovane autoctono Jojo e la
giornalista Aviva Masters. Quest’ultima si trova
lì per documentare un altro enorme pericolo, che da tempo sta
seminando il panico tra la popolazione e che metterà a dura prova
il team. Questo è rappresentato dalle stragi compiute da un signore
della guerra rinominato Piccolo Gustave, impegnato a favorire le
stragi tra le tribù del luogo. Tra pericoli naturali e umani, la
troupe dovrà dunque cercare di sopravvivere.
Paura primordiale: il cast
del film
Protagonista del film, nei panni del
giornalista Tim Manfrey, è l’attore Dominic
Purcell. Egli è particolarmente noto per aver interpretato
Lincoln Burrows nella serie Prison Break e il
supercriminale Heat Wave in Legends of Tomorrow. Per
prepararsi al ruolo, Purcell si è non solo allenato fisicamente, ma
ha anche approfondito la professione del giornalista e ciò che si
sa di Gustave. Il contratto dell’attore stabiliva che doveva sempre
avere tre o quattro bottoni della sua camicia sbottonati in ogni
momento, indipendentemente dalla situazione in cui si trovavano.
Brooke Langton, nota per la serie Melrose Place,
interpreta invece la giornalista Aviva Masters.
Nei panni del fidato amico di Tim e
cameraman Steven Johnson, vi è invece l’attore Orlando
Jones, celebre per le serie American Gods e
Sleepy Hollows, dove ha interpretato Frank Irving.
L’attore tedesco Jürgen Prochnow, noto come caratterista
solito interpretare ruoli di autorità o di antagonisti, è qui il
cacciatore Jacob Krieg. L’attore Gideon Emery,
attivo principalmente come doppiatore di videogiochi, è l’esperto
naturalista Matthew Collins. Jojo, il ragazzo del villaggio del
Burundi, è interpretato dall’esordiente Gabriel
Malema, mentre il criminale noto come Piccolo Gustave ha
il volto di DumisaniMbebe.
Paura primordiale: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Paura primordiale
è infatti disponibile nel catalogo di Disney+, nella sezione
Star, con prodotti per un pubblico adulto. Per
vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento al servizio, avendo
così modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 16 marzo alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Considerato il genere
cinematografico statunitense per eccellenza, il western ha goduto
di grandissima popolarità sin dagli inizi del Novecento, vedendo
però modificarsi nel corso dei decenni molte delle sue
caratteristiche di base. Rispetto ai primi western, sono poi stati
realizzati una serie di titoli revisionisti che hanno sovvertito i
canoni originali, proponendo nuove letture della fondazione degli
Stati Uniti e delle sue frontiere. Dopo anni in cui il genere aveva
però perso l’interesse del pubblico, nel 1990 il film
Balla coi lupi riuscì a riconquistare
quanto perduto, offrendo un racconto classico e moderno allo stesso
tempo.
Diretto da Kevin Costner,
qui al suo debutto come regista, il film riprende infatti tutti i
canoni del western, tranne il punto di vista sugli indiani quali
selvaggi cattivi. Questi sono invece i buoni, che insegnano al
protagonista a ritrovare sé stesso e il proprio rapporto con la
terra. Tratto dall’omonimo romanzo di Michael
Blake, qui autore anche della sceneggiatura, Balla dei
lupi è uno dei più celebri film della storia del cinema, uno
dei soli tre titoli western ad aver vinto il premio Oscar come
miglior film (gli altri sono Cimarron, del 1931, e
Gli spietati, del 1992)
e la pellicola a cui si deve la rivitalizzazione del suo genere di
riferimento.
Oltre all’Oscar principale, il film
ne vinse poi anche altri sette, tra cui miglior regista, miglior
sceneggiatura non originale, miglior fotografia, miglior montaggio
e miglior colonna sonora. Si tratta semplicemente di un titolo
imperdibile, capace ancora oggi di comunicare un senso di libertà e
giustizia decisamente rari. Prima di intraprendere una visione del
film, sarà utile approfondire alcune delle sue principali
curiosità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al libro, al cast di attori
e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Balla coi lupi: la trama
del film e il libro da cui è tratto
Ambientato nel 1863, nel pieno della
Guerra di secessione, il film ha per protagonista l’ufficiale
John Dunbar, il quale si ritrova ferito sul campo
di battaglia. Mentre viene trasferito nelle frontiere dell’Ovest,
un attacco da parte dei nativi Pawnee lo fa rimanere isolato e
condannato a morte certa. La sua salvezza, inaspettatamente, arriva
però grazie all’incontro con una tribù di indiani Sioux Lakota, i
quali lo accolgono presso di loro e gli conferiscono il nome di
Balla Coi Lupi. Ripudiando il suo passato da soldato, John
abbraccia sempre di più la cultura indiana, innamorandosi anche di
Alzata Con Pugno. Agli occhi dell’Esercito
Confederato egli è però ora un traditore e in quanto tale deve
essere punito. Per John, dunque, arriverà il momento di scegliere
da che parte stare.
Come anticipato, il film di Costner
si basa sul libro del 1988 dall’omonimo titolo. Blake, l’autore,
immaginò la storia di questo incontro/scontro tra popoli
profondamente diversi ma da cui emergono poi elementi comuni e
universali, pensando da subito di trarne un film. Fu Costner a
suggerirgli di pubblicare questo racconto come libro, per
permettergli di ottenere una prima notorietà. Nonostante il valore
del messaggio, infatti, nessuno sembrava disposto a portare al
cinema tale storia, in particolare per via del poco interesse verso
il western dilagante in quegli anni. Quandò infine Blake riuscì a
pubblicare il romanzo, poi divenuto un grande successo, Costner
acquisì subito i diritti su di esso, potendo così dar vita alla sua
trasposizione cinematografica.
Balla coi lupi: il cast
del film e la colonna sonora
Oltre ad essere regista del film,
Costner compare anche nei panni del protagonista John
Dunbar. Particolarmente devoto al suo personaggio, egli
eseguì personalmente tutte le scene a cavallo, senza farsi
sostituire da controfigure. Per la sua interpretazione, fu anche
candidato come miglior attore, senza però ottenere il premio. Egli
si dedicò poi molto a fare del film un ritratto quanto più
realistico possibile dell’epoca e degli indiani Sioux. Questi
ultimi, colpiti dalla delicatezza con cui vengono raccontati nel
film, adottarono Costner come membro onorario. Accanto a lui si
ritrovano poi gli attori Graham Green come Uccello
Scalciante e Rodney A. Grant nei panni di Vento
Nei Capelli, membri dei Sioux con cui il protagonista stringe un
legame molto forte.
Ad interpretare l’amata Alzata con
Pugno vi è invece l’attrice Mary McDonnell, anche
lei poi candidata all’Oscar per la sua interpretazione. Qui in una
delle sue prime esperienze cinematografiche, la McDonnell era molto
nervosa per la scena d’amore con Costner. Per sentirsi meno a
disagio, ottenne che questa venisse ridotta drasticamente. Tutti
gli attori coinvolti nel ruoli degli indiani Sioux non parlavano
ovviamente la lingua di questi e dovettero essere istruiti a
riguardo. Nei panni del guerriero capo Pawnee vi è invece il
celebre attore Wes Studi, il quale appartiene però
all’etnia dei Cherokee. Completano il cast gli attori
Robert Pastorelli nei panni del mulattiere Timmons
e Charles Rocket in quelli del tenente Elgin.
Maury Chaykin ha invece il ruolo del maggiore
Fambrough.
Del film è poi particolarmente
memorabile la sua colonna sonora, composta da John
Barry, che grazie ad essa vinse il suo quarto Oscar. Come
noto, egli accettò di comporre le musiche per il film
immediatamente dopo aver finito di leggere la sceneggiatura. Egli
si era talmente tanto innamorato della storia di Balla coi
lupi da scoppiare in lacrime durante la registrazione del tema
principale del film. Egli, inoltre, si preparò ascoltando molta
musica indiana, lasciandosi influenzare da questa senza però
includerla nella colonna sonora. Ciò perché, dal suo punto di
vista, le musiche dovevano comunque far riferimento al punto di
vista del protagonista, solamente accennando le sonorità della
cultura a cui egli si avvicina nel corso del film.
Balla coi lupi: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Balla coi lupi grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 16 marzo alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Sydney Sweeney
entra a far parte del cast di Madame
Web, lo spin-off della Sony incentrato sul personaggio
dello Spider-Verse. SJ Clarkson
dirigerà il film, che fa parte della crescente scuderia di film di
Sony basati sui personaggi Marvel.
Introdotto negli anni ’80 in
The Amazing Spider-Man n. 210,
Madame
Web è una mutante chiaroveggente specializzata
nella predizione del futuro dei supereroi nell’universo di
Spider-Man, avendo fatto da mentore non solo all’alter ego di Peter
Parker, ma anche a più generazioni di eroi che si fanno chiamare
Spider-Woman. Tradizionalmente raffigurata come una vecchia cieca e
paralizzata, è circondata da una macchina simile a una ragnatela
necessaria per mantenerla in vita, il che implica che rimane
lontana dal conflitto diretto e invia terzi in missione per suo
conto.
Matt Sazama e
Burk Sharpless, che hanno già firmato lo script di
Morbius,
hanno scritto la sceneggiatura. Madame
Web segna la consacrazione al grande schermo per
l’attrice che abbiamo visto in Euphoria e in The White Lotus di recente.
Madame
Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo
studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i
diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati,
ha già distribuito Venom
(2018) e Venom: La
furia di Carnage (2020) e il film con
Jared Leto,Morbius,
uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere
Kraven il Cacciatore con la star Aaron
Taylor-Johnson. Lo studio si trova in una posizione di
forza dopo l’uscita di
Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74
miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella
storia della Sony.
Questa
recensione di Acque profonde – Deep Water
potrebbe non incontrare il favore di molti che la leggeranno,
perché il ritorno alla regia (ci piacerebbe dire “al cinema”, ma
non è questo il caso) di Adrian Lyne si occupa di
una storia che sembra non curarsi del momento storico in cui arriva
nel mondo. Il film, dal 17
marzo su Prime Video, prodotto da Hulu, potrebbe infatti pagare
il prezzo di temi di difficile lettura in un mondo in cui le
relazioni si vedono solo attraverso la lente, che divide nettamente
buoni e cattivi, dell’opinione pubblica.
La trama di Acque Profonde – Deep Water
E così la storia di
Vic e Melinda sembra totalmente fuori dal nostro
tempo. Sono una coppia bellissima, con circa dieci anni di
differenza, lui è un genio dell’elettronica, ricchissimo, riservato
e distinto, lei fa la moglie, è bellissima, giovane, esuberante e
adora farsi nuovi amici. Disinibita e spregiudicata, Melinda non
perde occasione di passare del tempo con il biondino di turno,
anche sotto gli occhi del marito, che però di fronte a lei decide
di comportarsi con distacco e fiducia: non vuole essere quel tipo
di persona, non vuole soffocare la moglie esuberante, non vuole
limitarla nella sua propensione a bere e a far festa. Però, in
occasione di uno di questi party a cui partecipano sempre insieme,
Vic ci tiene ad avvicinare il suddetto biondino, raccontandogli la
storia di un altro vecchio amico di Melinda, un uomo che è sparito.
Il giovanotto si sente minacciato, si spaventa, si allontana.
Contemporaneamente quel vecchio amico di Melinda viene ritrovano
morto. Chi è stato? Chi vuole incastrare Vic? Perché Vic ha pensato
fosse divertente minacciare il biondino?
Ci importa davvero dell’aspetto
thriller?
La storia procede poi
schematicamente, con Melinda che colleziona un amico dopo l’altro e
Vic che cerca sempre di mantenere il suo atteggiamento distaccato e
fiducioso nei confronti dell’avvenente moglie. Ma chi è stato ad
ammazzare quell’uomo? Importa davvero a Lyne di celare il mistero e
calcare la mano sull’aspetto thriller della storia?
Quello che veramente
interessa al regista, pare, è la messa in scena di un amore malato
che però sembra funzionare per i diretti interessati. Vic, che ha
l’impassibilità di Ben Affleck, incassa ogni provocazione, in
attesa che la moglie gli dedichi un po’ di attenzione. Melinda, che
ha la bellezza folgorante di Ana De Armas, prova piacere a provocare il
marito attirando l’attenzione degli altri uomini, ma allo stesso
tempo cercando la reazione ingelosita in Vic, unico comportamento
che lei percepisce come di interessamento nei suoi confronti.
In Acque Profonde – Deep Water
tutto è in superficie
Adrain
Lyne ci propone una coppia che vive, molto solidamente, di
un equilibrio malato e sadomasochista, che funziona per i due
protagonisti. Il regista non va a pescare nelle “acque profonde”
della storia, perché tutto quello che c’è da sapere è in
superficie, ed è sfacciato, gridato, chiarissimo, non si nasconde
dietro nessuna metafora né vuole costruire un mistero laddove non
ce n’è bisogno.
Acque profonde –
Deep Water può risultare disturbante allo spettatore che
non è disposto a lasciare da parte il suo senso etico e farsi
trascinare dalla storia, dal momento che rappresenta una finestra
nel privato di una coppia, meglio nel “nascosto” di una vita
matrimoniale che non tutti sono disposti a considerare
ammissibile.
L’eco di Gone Girl – Amore
Bugiardo
Acque profonde – Deep Water ha dei punti di
contatto con Gone Girl – L’Amore Bugiardo, che non
si esauriscono nella presenza di Ben Affleck nei panni di un marito tutto
sommato inadeguato, ma che si estendono anche all’assunto
fondamentale alla base della storia: non si conosce mai davvero una
persona, nemmeno se la si sposa e si vive accanto a lei. Quello
sguardo ricambiato nel finale tra Vic e Melinda, ricorda molto
quello tra Amy e Nick, uno sguardo di accettazione dello status
quo, di consapevolezza della persona che si ha davanti, in cui i
due coniugi finalmente “si vedono”.
Forse non è proprio il
tempo per storie così, che sarebbero state accolte meglio qualche
anno fa, all’epoca di Attrazione
Fatale, per intenderci, ma è anche giusto, e grazie a
Hulu che ha prodotto il film possibile, che si tengano ancora a
mente le profondità dell’essere umano, che ci si ricordi, in un
modo o nell’altro, che le relazioni sono tutte diverse, complesse,
qualche volta persino incomprensibili, tuttavia, a modo loro
legittime. Non si sta qui giustificando il comportamento dei
protagonisti, lo si sta solo ammettendo in quanto plausibile nella
vita reale. In un momento in cui la polarizzazione delle opinioni
sta diventando la norma, Adrian Lyne con Acque profonde – Deep Water ci ricorda che
esiste una scala di grigi che troppo spesso si tende a
nascondere.
Domani andrà in onda l’ultima
puntata della seconda stagione della serie campione di ascolti di
RAI 1 ” Doc
– Nelle tue mani” diretta da Beniamino Catena e
Giacomo Martelli, una produzione Lux Vide in collaborazione con Rai
Fiction con Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Alice
Arcuri, Sara Lazzaro, Simona Tabasco, Alberto Malanchino, Beatrice
Grannò, Marco Rossetti, Elisa Di Eusanio, Silvia Mazzieri, Giovanni
Scifoni, Gaetano Bruno, Gianmarco Saurino e Giusy Buscemi.
A seguire trovate una clip di
anticipazione della puntata finale di stagione che andrà in onda
domani, 17 marzo 2022.
Chloé Zhao è
l’unica regista premio Oscar ad aver lavorato con i Marvel Studios, per ora, dirigendo Eternals,
arrivato in sala lo scorso autunno. Il film però non ha raccolto
pareri troppo favorevoli, risultando forse ostico per il suo ritmo
inedito per un film MCU.
Parlando con la rivista
Empire, Chloé Zhao ha commentato le recensioni
controverse ricevute da Eternals.
La regista spiega che è consapevole della risposta dicotomica al
suo film ma non ne è affatto preoccupata.
“Proprio come è un ostacolo per
vivere una vita autentica come persona. Ho ricevuto un po’ di
consenso e di opposizione sul mio lavoro. Nessuno dei due ha una
reale influenza su di me come artista, perché ogni volta che sono
abbastanza fortunato da creare, imparo dal processo… Ma quel
processo di apprendimento è un affare molto intimo. Tutto ciò che
va oltre, per me, è solo una parte dell’ecosistema che esiste a
causa della natura del settore in cui siamo dentro. Come un fiore o
una roccia, riconosco e apprezzo la loro presenza.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
In un video di Corridor Crew, il
coordinatore degli stuntman di Captain America: Civil
War e controfigura di Winter Soldier, James
Young, rivela che la scena del combattimento in aeroporto
tra le due fazioni di eroi è stata inizialmente pianificata
attraverso settimane in cui si è rimasti seduti a un tavolo e si è
giocato con le action figure.
Young spiega come si è seduto con i
registi, i fratelli Russo, il presidente della Marvel, Kevin Feige, i responsabili
degli effetti visivi e i coreografi mentre il gruppo usava i
giocattoli per parlare di ogni possibile scenario del
combattimento. Hanno anche sperimentato le combinazioni differenti,
cambiando le formazioni delle squadre per vedere come funzionava
meglio lo scontro.
“Abbiamo progettato questo
combattimento per un lungo periodo, anche prima di iniziare la
preparazione fisica, come entrare e iniziare le previsualizzazioni
[VFX]. Io e Sam Hargrove, il coordinatore del film, ci siamo seduti
con Kevin [Feige], Joe e Antony [Russo], Dan DeLeeuw e… il capo
degli effetti visivi e siamo rimasti lì per una settimana, forse
due all’inizio, sei, sette ore al giorno a un tavolo con le action
figure… e praticamente la prima settimana è stata come ‘va bene,
parliamo della composizione della squadra in termini di storia e
mettiamo questi ragazzi l’uno contro l’altro e facciamo un elenco
di centinaia di cose che potrebbero accadere.’ Come se avessimo
appena tirato fuori solo un’enorme quantità di elenchi di “e se
Natasha avesse combattuto contro Cap” e inizialmente avesse
combattuto con lui sul tetto, in realtà abbiamo girato il
combattimento, quindi sì, queste squadre cambiavano
costantemente”.
Captain America: Civil
War si svolge subito dopo gli eventi di
Avengers: Age of
Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti
ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per
proteggere il mondo. Dopo che la città di Lagos, in Nigeria,
viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede
coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce
un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che
decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova
dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di
proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.
JK Simmons tornerà a vestire i panni di Jim Gordon in
Batgirl e, in
una recente intervista con Discussing Film, ha parlato un
po’ di più del suo ruolo nel film. Come ha già detto il vincitore
dell’Oscar, la sua parte è in realtà molto più ampia di quanto non
fosse in Justice League. Per questo motivo, ha
avuto modo di esplorare un lato nuovo di zecca del personaggio e ha
anticipato qualcosa:
È molto più di quello che ho
dovuto fare nel mio breve periodo come Commissario Gordon nel film
di Zack Snyder. E davvero, è stato divertente
perché era un lato completamente diverso del Commissario Gordon.
Tutto ciò che abbiamo visto nei piccoli frammenti di
Justice League di ZackSnyder, sia nell’originale che nel taglio
brillante e ampliato di Zack, era solo il commissario Gordon che
era un uomo d’ufficio e aveva bisogno dell’aiuto di Batman. In
questo film, penso di poter dire che dal momento che è incentrato
su Batgirl, vediamo molto di più del Commissario Gordon a
casa.
In merito alla questione del
multiverso, che anche il DCEU si prepara ad affrontare in vista
dell’arrivo di The
Flash al cinema, JK Simmons, che
continua a essere anche J. Jonah Jameson nello
Spider-verse, ha dichiarato:
È fantastico esserci, e che ci
sia spazio nell’Universo Marvel, come abbiamo visto, e
nell’Universo DC per questi universi o realtà alternative o
qualunque cosa siano, non lo so… non ne ho idea. Loro scrivono le
sceneggiature e io imparo le battute. Il regista mi dice cosa fare,
non so altro.
Cosa sappiamo di Batgirl
Batgirl
è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah
con Leslie Grace,
JK Simmons,
Michael Keaton e
Brendan Fraser.
È stato annunciato che Leslie Grace
interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo
cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the
Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di
Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà
J.K. Simmons torna
nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in
Justice League di Zack Snyder.
Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non
rivelato e Brendan Fraser
interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.
Ivory Aquino si è unita al cast nel ruolo di
Alysia Yeoh
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
Sebbene i dettagli su ciò che
Stephen Strange e Wanda Maximoff
incontreranno nei loro viaggi interdimensionali siano stati tenuti
strettamente nascosti, sono sempre più frequenti le anticipazioni
di Doctor
Strange nel Multiverso della Follia, mentre il film si
avvicina alla sua uscita.
Ora, uno dei produttori del film
fornisce un suggerimento su cosa significhi esattamente il titolo
“multiverso della follia” per i supereroi. In un’intervista con
Empire, Richie Palmer suggerisce come gli
eventi personali “esasperati” che circondano i protagonisti avranno
un impatto sulle loro decisioni e azioni.
“La follia ha molte definizioni
diverse. È esasperante per il dottor Strange dover guardare l’amore
della sua vita sposare qualcun altro. Ed è esasperante per Wanda
sentirsi dire: “C’è un libro, e c’è un capitolo su di te in quel
libro che dovresti leggere, e segreti che non conosci di te
stesso”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Come ormai tutti sanno, Ewan McGregor tornerà a essere Obi-Wan
Kenobi nella serie limitata Disney+, disponibile sulla piattaforma
dal 25 maggio prossimo. Sebbene l’attore sia stato ben felice di
ritornare nel personaggio che lo ha reso famoso a Hollywood, ha
anche ricordato come, all’epoca del casting, avesse pensato che
forse non era la mossa giusta, per lui.
Mentre Ewan McGregor è tornato felicemente nel ruolo,
ha detto a Entertainment Weekly che all’epoca de
La Minaccia Fantasma era preoccupato per l’idea di
unirsi a un enorme franchise in cui avrebbe interpretato la
versione più giovane di un personaggio già affermato. L’attore
ammette di aver interrogato se stesso durante il processo di
casting, anche se gareggiava per il ruolo. Il suo scetticismo era
radicato nel nel fatto che in quel momento della sua carriera non
era esattamente un personaggio da Hollywood:
“Star
Wars non mi sembrava un franchise giusto per me. Inizialmente
ero piuttosto scettico sul farlo. Pensavo continuamente al fatto
che ero un attore di cinema indipendente, urbano e sgangherato. Non
credevo di essere questo tipo di ragazzo.'”
E invece, per fortuna, Ewan McGregor ha abbracciato il ruolo e la sua
spada laser e lo ha portato nella modernità per una nuova schiera
di fan.
In Obi-Wan
Kenobiprotagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che
interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
In una recente intervista con Kevin
McCarthy, Zoe Saldana rivela di essere stata in
grado di vedere i primi venti minuti di Avatar
2 e questo l’ha commossa fino alle lacrime. Dice che
ha visto questo pezzetto di film “subito prima della fine dell’anno
scorso” e ha ammesso che la visione l’ha lasciata senza parole,
continuando a menzionare che anche James Cameron è
finito in lacrime. Saldana afferma che Avatar 2 ha
una storia molto avvincente e sarà “un salto” rispetto a ciò che il
pubblico conosce dal primo film, arrivato nel 2009.
“Mi si spezza il fiato solo a
parlarne, perché sono stata in grado di vedere solo 20 minuti della
seconda parte poco prima della fine dell’anno, l’anno scorso. E
sono rimasto senza parole, mi sono commossa fino alle lacrime. Una
cosa che nessuno sa davvero di Jim [Cameron] è che è anche un
grande banditore, quindi… [ride] […] Questa storia sarà avvincente.
Avatar 2 è sicuramente ad una spanna da Avatar 1, quindi penso che
bisogna arrivarci preparati, ma sarà un’avventura che non
dimenticherai.”
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.