È stata finalmente rivelata la
durata di Black Widow, l’atteso
cinecomic dei Marvel Studios che dovrebbe arrivare nelle
sale cinematografiche il prossimo 7 maggio (anche se è altamente
probabile che venga posticipato ancora una volta). Il film
esplorerà il passato di uno dei personaggi più amati del MCU, ossia Natasha Romanoff
(Scarlett
Johansson), che si riunirà con la “famiglia” che si
era lasciata alle spalle, in Russia, prima di diventare a tutti gli
effetti un membro degli Avengers.
Il film, diretto da Cate
Shorland, vedrà nel cast anche Rachel Weisz nei panni di Melina Vostokoff,
Florence
Pugh nei panni di Yelena Belova e David
Harbour nei panni di Alexei Shostakov, ossia Red
Guardian. In origine, Black Widow sarebbe
dovuto arrivare nelle sale a maggio 2020: successivamente, è stato
posticipato diverse volte a causa della pandemia di Coronavirus.
Secondo gli ultimi report in materia di uscite al cinema,
Black Widow potrebbe
essere il prossimo grande blockbuster ad essere nuovamente
posticipato, dal momento che Disney e Marvel sembrano essere riluttanti a
distribuire il film direttamente su Disney+ (come già accaduto con
Mulan,
Soul e
come accadrà prossimamente anche con Raya e
l’ultimo drago).
In attesa di capire quale sarà il
destino di Black Widow, arriva
finalmente una conferma in merito all’attesissimo cinecomic.
Disney UK,
infatti, riporta la durata effettiva del film: 133 minuti, quindi 2
ore e 13 minuti. Black Widow durerà
di più dei precedenti film da solista di Captain America, Thor,
Iron Man, Doctor Strange, Ant-Man, Captain Americal e persino di
Spider-Man:
Homecoming. Tuttavia, è significativamente più breve
rispetto ai recenti titoli del MCU: ricordiamo, infatti, che
Avengers:
Infinity War durava due ore e mezza, mentre Avengers:
Endgame più di tre ore.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha
dichiarato che il pitch della regista e sceneggiatrice
Chloé Zhao per Gli Eterni, è stato
il migliore che gli sia mai stato presentato. La Fase 4 del
MCU introdurrà una nuova razza
cosmica sovrumana, nota appunto come gli Eterni. Anche se la
maggior parte del pubblico non ha idea di chi siano questi
personaggi, la Marvel sembra aver puntato molto
sul film, pronta a trasformarlo nel prossimo gigantesco franchise
dell’universo condiviso, come già fatto in passato con i Guardiani
della Galassia. Per alzare ulteriormente l’hype attorno al
progetto, la Casa delle Idee ha riunito un cast e una troupe di
incredibile talento.
L’ensemble de Gli Eterni, comprende
attori del calibro di Angelina
Jolie, Richard Madden,
Salma Hayek, Kit Harington, Kumail
Nanjiani e molti altri. Anche se i Marvel Studios non hanno ancora mostrato nulla
del film (fatta eccezione per alcuni concept art ufficiali), una
delle ragioni per cui il film suscita così interesse è sicuramente
il coinvolgimento di Chloé Zhao alla regia,
regista attiva soprattutto all’interno del circuito americano
indipendente, salita alla ribalta internazionale grazie a The
Rider del 2017 e tra le protagoniste indiscusse dell’attuale
stagione dei premi grazie al suo ultimo lavoro, Nomadland,
già vincitore del Leone d’Oro all’ultima Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia.
In un lungo articolo che
Rolling Stone ha dedicato proprio a Chloé
Zhao, viene riportato proprio una dichiarazione di
Kevin Feige, il boss dei Marvel Studios, a proposito del lavoro della
regista all’interno del MCU. Feige ha elogiato la capacità
di Zhao di creare piccoli film dal taglio assolutamente unico e
personale, e di pensare che, in “termini giganteschi”, possano
adattarsi anche a ciò che fa la Marvel. Feige ha anche rivelato che
il pitch presentato dalla regista allo studio era davvero
incredibile. La fonte riporta che il produttore ha definito “il
pitch di Zhao per il film il migliore che gli sia mai stato
proposto” e che il film sarà “una storia davvero grande,
travolgente, che si espande attraverso molti anni.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Sono molti i film in cui l’essere
umano è costretto a misurarsi con le dure condizioni imposte dalla
natura. Si tratta di una sfida quantomai impari, più volte
raccontata in titoli come Jungle, All Is Loste127 ore. Una
delle opere più brillanti a riguardo è però
Arctic, film scritto e diretto nel 2018
da Joe Penna. Contrariamente ai titoli citati,
questo non si svolge in una giungla, in mare aperto o nel deserto,
bensì nelle fredde terre di ghiaccio del circolo polare artico. Un
luogo che porta il protagonista a vivere sul confine tra la vita e
la morte, obbligandolo a misurarsi con una serie di scelte che
richiedono un enorme coraggio per essere prese.
Girato nelle fredde terre
dell’Islanda in soli 19 giorni, con una troupe ridotta e quasi un
unico attore presente in scena, il film è in seguito stato
presentato con successo al Festival di Cannes. Originariamente,
però, Penna aveva immaginato di ambientare il tutto su un
territorio ancor più estremo: il pianeta marte. La realizzazione
del film The Martian lo ha però
spinto a riconsiderare tale idea, spostandosi altrove. Il risultato
non è stato da meno, anzi. Arctic è infatti stato definito
come uno dei più grandi film di tensione di questo tipo,
dimostrando che per intrattenere non è necessario affidarsi al
dialogo.
Si tratta dunque di un film
estremo, che richiede allo spettatore una certa dose di pazienza e
predisposizione ad essere portato in territorio nuovi. Se si
accetta ciò, Arctic garantisce un’esperienza unica, che ci
ricorda una volta di più del potenziale che il cinema da sempre
vanta. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Arctic: la trama del film
Protagonista della vicenda è l’uomo
noto come Overgård, del quale non vengono forniti
dettagli su chi sia o come sia arrivato dove si trovi. Egli è
infatti bloccato nel circolo polare artico, in attesa di soccorsi
che potrebbero non arrivare mai. Nel frattempo, la sua routine
quotidiana consiste nel controllare le lenze da pesca, mappare
l’ambiente circostante e far funzionare un segnale di soccorso
alimentato da una dinamo a manovella. Il più delle volte è inoltre
costretto a doversi confrontare con la durezza dell’ambiente
circostante, in particolare proteggendosi dagli attacchi di orsi
polari in cerca di cibo.
La sua sorte sembra cambiare nel
momento in cui un elicottero riceve la sua richiesta di soccorso.
Nell’atterraggio, però, il velivolo si schianta uccidendo il pilota
e ferendo gravemente l’altra passeggera. Overgård si prende cura di
questa portandola nel suo rifugio, cercando di medicarle la ferita.
Il fatto di parlare lingue diverse, inoltre, non aiuta a risolvere
la situazione. Entrato in possesso di una mappa, questa rivela
all’uomo la presenza di un altro rifugio non molto distante.
Arrivare lì e cercare ulteriore soccorso sarà dunque la sola
possibilità per entrambi di avere salva la vita. Per riuscirci,
però, dovranno affrontare numerosi pericoli lungo il percorso.
Arctic: il cast del film
A dar volto al silenzioso
protagonista maschile del film, H. Overgård, è l’attore danese
Mads Mikkelsen. Celebre
per aver recitato nella serie Hannibal, e recentemente
visto in Another Round, questi
ha definito Arctic come il film più difficile della sua
carriera. L’attore si è infatti trovato a dover dar vita ad un
personaggio dal passato ignoto, che gli ha pertanto richiesto di
dar sfogo alla sua immaginazione per darvi vita e poter da questa
base costruirne il carattere. A metterlo ulteriormente in
difficoltà, però, sono state ovviamente le difficili condizioni
climatiche dei luoghi scelte per le riprese. Mikkelsen si è infatti
trovato in più occasioni a dover sopportare temperature ben al di
sotto lo zero.
In aggiunta a ciò, ha realmente
dovuto far pratica con le varie attività compiute dal personaggio.
Non utilizzando controfigure, questi ha perciò dovuto risultare
convincente nelle prove di sopravvivenza che lo vedevano coinvolto.
Accanto a lui, nel ruolo della ragazza ferita, vi è l’attrice
Maria Thelma
Smáradóttir. Allo stesso
modo, anche questa ha dovuto cimentarsi con le difficili prove di
resistenza richieste per il film. I due attori, pressoché gli unici
a comparire nel film, si sono dovuti inoltre misurarsi con la
presenza sul set di un vero orso polare. Il regista realizzò
infatti che, dato lo scarso budget, sarebbe stato più semplice
utilizzare un vero orso piuttosto che ricrearne uno tramite
CGI.
Arctic: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Arctic grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 26 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Jane Fonda riceverà il Cecil B.
DeMille Award, il premio alla carriera, ai Golden Globes
di quest’anno.
Il premio riconosce l’illustre
carriera di Fonda nel cinema, che l’ha vista in cima al botteghino
e ha consolidato il suo nome nella storia della settima arte
recitando in classici come Una squillo per l’ispettore
Klute, Sindrome Cinese e Dalle 9
alle 5… orario continuato.
Più recentemente, Fonda è apparsa
nelle serie Netflix Grace & Frankie, in
Book Club – Tutto può succedere e Youth –
La Giovinezza. I suoi altri film includono A piedi nudi nel parco, Il cavaliere
elettrico, Tornando a casa e
Giulia. Uno dei suoi più grandi successi
commerciali fu l’uscita nel 1982 del suo primo video di esercizi,
“Jane Fonda’s Workout”, che vendette 17 milioni di copie e generò
diversi follow-up.
Fonda è stata altrettanto famosa per
le sue posizioni politiche: protestare contro la guerra del
Vietnam, fare campagne per i diritti civili e sostenere cause
femministe. Attualmente, Fonda guida i venerdì delle esercitazioni
antincendio come parte di un movimento nazionale per aumentare la
consapevolezza sulla crisi climatica.
Il Cecil B. DeMille Award è il più
alto riconoscimento conferito dalla Hollywood Foreign Press
Association, l’organizzazione dietro i Globes. Trai vincitori dei
passati anni ci sono Robert De Niro, Sophia Loren, Sean
Connery, Oprah Winfrey, Martin Scorsese, Jodie Foster, Steven
Spielberg e Meryl Streep. Il vincitore
dello scorso anno è stato Tom Hanks.
“La Hollywood Foreign Press
Association è molto orgogliosa di conferire il Cecil B. DeMille
Award 2021 a Jane Fonda”, ha dichiarato in una dichiarazione
il presidente dell’HFPA Ali Sar. “Per più di
cinque decenni, l’ampiezza del lavoro di Jane è stato ancorato al
suo implacabile attivismo, utilizzando la sua piattaforma per
affrontare alcune delle più importanti questioni sociali del nostro
tempo. Il suo innegabile talento le ha fatto guadagnare il più alto
livello di riconoscimento e, sebbene la sua vita professionale
abbia preso molte svolte, il suo impegno incrollabile nell’evocare
il cambiamento è rimasto. Siamo onorati di celebrare i suoi
successi ai Golden Globe Awards 2021”.
Jane Fonda ha vinto sette Golden
Globes ed è stata candidata 15 volte. La trasmissione
televisiva della cerimonia dei Golden Globes andrà
in onda il 28 febbraio. La cerimonia di quest’anno sarà
probabilmente molto diversa rispetto alle passate edizioni a causa
della pandemia in corso.
Dopo il successo
planetario della serie animata di Iginio Straffi,
Winx Club, Netflix ha realizzato, in
collaborazione con Rainbow, Fate: The Winx Saga, produzione statunitense
che parte proprio dalla creatura di Straffi e ne racconta di nuovo
la storia, traducendola per un pubblico leggermente più adulto e
modernizzandone tempi e situazioni.
Nascosta in un mistico
mondo parallelo, la scuola di Alfea addestra le fate nelle arti
magiche da migliaia di anni. Bloom, studentessa della scuola, è una
fata diversa dalle altre: la ragazza è infatti cresciuta nel mondo
degli esseri umani, e, nonostante abbia un animo gentile, dentro di
sé nasconde un forte potere magico in grado di distruggere entrambi
i mondi. Per gestirlo, Bloom deve controllare le proprie emozioni,
ma la cosa si potrebbe rivelare complicata dovendo anche fare i
conti con le questioni adolescenziali. Con lei ci sono la brillante
Aisha, l’estroversa Terra, Musa, una fata delle emozioni, e Stella,
vera e propria principessa delle fate e particolarmente ostile,
all’inizio, alla nuova arrivata.
Fate: The Winx Saga – fate, sì, ma nel mondo
reale
Fate: The Winx
Saga è il primo ciclo di episodi di uno show che, a
giudicare dal successo che sta avendo sulla piattaforma, sarà
rinnovato per continuare a raccontare una vicenda che riesce a
mescolare tanti linguaggi e che si è chiusa, alla fine del sesto e
ultimo episodio, con un colpo di scena che non ha proprio niente a
che vedere con le serie colorata e rassicurante per bambini, che
guardavamo sui canali Rai qualche anno fa.
La prima caratteristica
dello show che balza agli occhi, soprattutto a quelli di chi ha
visto e amato la serie animata e i successivi film, è che
l’ideatore Brian Young si è reso conto che, parlando di
adolescenti, era necessario che i protagonisti fossero
rappresentati come veri quindicenni e sedicenni, e così è stato.
Gli studenti di Alfea, fate e specialisti, hanno a che fare con
sesso, droghe, bullismo, conflitti, piccole vendette, e tutto
rappresentato a dimensione di adolescente, diretto e ingenuo,
assolutamente efficace e realistico. E non c’è compiacimento “a là
Lolita” che invece si trova in abbondante quantità nella serie
dedicata alla streghetta Sabrina. Gli adolescenti che frequentano
Alfea sono preda di se stessi, spaventati dalla trasformazione dei
loro corpi e delle loro pulsioni, ma sempre pronti ad affrontare
con coraggio e spregiudicatezza l’ignoto.
Una
storia di formazione magica… e non solo
Queste giovani fate sono
coraggiose e sconsiderate e sono tutte alla cerca di un proprio
posto, di una propria dimensione e tutte vogliono raggiungere
l’armonia con i propri poteri, che poi altro non rappresenta che un
momento fondamentale per la crescita di persone ordinarie.
Fate: The Winx Saga è quindi un efficace racconto
di formazione che accompagna le protagoniste (ma anche i giovani
protagonisti) attraverso i turbamenti, fisici e psicologici, che li
porteranno ad entrare nell’età adulta.
Lo stesso realismo viene
applicato in maniera coerente e precisa alla messa in scena:
storia, ambientazione, i poteri delle protagoniste, la
rappresentazione dei cattivi, il tono che senza paura vira su
sfumature orrorifiche e gore. Il tono della serie riesce ad essere
allegro, spensierato, come una feste tra adolescenti, ma allo
stesso tempo è anche oscuro e molto serio, quando in campo scendono
non solo forze magiche maligne, ma anche un passato oscuro, colpe e
peccati per i quali si deve scontare una pena nel presente, e
legami antichi e misteriosi.
Tra dialoghi brillanti e
momenti ottimamente scritti, Fate: The Winx Saga si presenta come
un prodotto molto più che dignitoso, soprattutto nella scansione in
episodi. Le sei puntate che compongono la prima stagione, sono dei
mini racconti, mostrano una unità narrativa che riesce in ogni
momento, anche nell’episodio finale, ad offrire un gancio per
l’episodio (o la stagione) successiva, una scena in sospeso, una
rivelazione.
Ecco le nuove Winx
Il cast è guidato da
Abigail Cowen, già vista in
Sabrina e in Stranger Things, e
che adesso, sempre su Netflix, trova il suo spazio come
protagonista, dotata di una bellezza non convenzionale di carisma,
è lei la rossa protagonista, potentissima fata del fuoco. Al suo
fianco ci sono le altre quattro Winx: Stella, interpretata da
Hannah van Der Westhuysen, fata della luce e la
principessa ereditaria di Solaria, bella e alla moda, molto snob,
ma anche molto fragile, come si scoprirà; Musa, Elisha
Applebaum, è una fata della mente, empatica ma introversa,
riesce a percepire le emozioni e gli stati d’animo degli altri e
questo la rende particolarmente schiva, perché non vuole soffrire
attraverso gli altri, ma imparerà a sfruttare il suo potere; Terra,
Eliot Salt, corpulenta e socievole, che nasconde
una grande insicurezza ma anche una profonda consapevolezza del suo
potere (è una fata della terra) che usa diventando anche letale,
riuscirà a trovare il suo spazio nel gruppo di amiche e si rivelerà
fondamentale; Aisha, Precious Mustapha, è una fata
dell’acqua, è diligente e ambiziosa, non mente mai e questo le
causerà qualche problema con le amiche, tuttavia imparerà a
scegliere con il cuore e anche lei sarà un membro fondamentale del
Winx Club.
Intorno a loro un gruppo di amici, nemici e personaggi
ambigui che danno grande dinamicità e colore alla storia, dagli
specialisti Sky e River, al personale della scuola, fino alla
infida Beatrix (Sadie Soverall), una strega
dell’aria molto giovane ma già molto potente.
Per quello che riguarda
gli effetti visivi che ovviamente hanno un ruolo importante nella
storia, data la natura magica delle abilità delle protagoniste,
sono usati con parsimonia, molto discretamente, e con un risultato
finale che rimane sempre credibile anche nei momenti di maggiore
esposizione, come nel finale a sorpresa con Bloom al centro della
scena.
Fate: The Winx
Club è inoltre una storia molto inclusiva, sia da un punto
di vista etnico e dell’orientamento sessuale, che da quello
tematico e soprattutto di genere, che abbraccia il teen drama, il
fantasy puro, ma anche l’azione e l’avventura. È un felice
miscuglio di diversi toni che si fa anche, alla fine, inno
all’amicizia, che appare come l’unico strumento che gli adolescenti
possiedono per sopravvivere alle difficoltà, che siano esse la
scuola, dei mostri terrificanti, il controllo delle proprie abilità
magiche o delle scorribande illecite che finiscono male.
La Retrospettiva della
74esima edizione del Locarno Film Festival (4-14 agosto), voluta
dal nuovo direttore artistico Giona A. Nazzaro e curata da Roberto
Turigliatto, sarà dedicata al regista Alberto Lattuada. Figura
centrale, eppure spesso sottovalutata, ha attraversato nel corso
della sua ricca e affascinante carriera oltre 40 anni di storia del
cinema italiano, dall’esordio nel 1943 con Giacomo
l’idealista, fino a Una spina nel cuore (1986).
Nel primo dopoguerra, inoltre, il “formalista” Lattuada è riuscito
a inserirsi nel cinema neorealista conservando però le radici colte
e raffinate della sua formazione, coniugandole con il gusto per i
generi e le narrazioni popolari.
Dopo le Retrospettive storiche
dedicate in passato alla Lux e alla Titanus, il Locarno
Film Festival torna dunque a esplorare la storia del
cinema italiano, attraverso Alberto Lattuada,
un regista che proprio in quelle due case di produzione ha lavorato
nella prima parte della sua carriera. Grazie alla presentazione
della sua filmografia completa (con molte opere ancora poco
esplorate anche dagli addetti ai lavori) si proverà a fare nuova
luce su un autore a tutt’oggi poco conosciuto, soprattutto fuori
dall’Italia, apparso spesso eccentrico e inclassificabile, e invece
artefice di un cinema di estrema modernità, colto e popolare al
tempo stesso. Intellettuale, architetto, critico e fotografo negli
anni della formazione, Lattuada è rimasto fedele al modernismo che
caratterizzava il vivace contesto culturale milanese, restando
sempre un osservatore lucido e anticipatore delle grandi
trasformazioni collettive del secondo Novecento. Grande regista, ha
lavorato con diversi degli attori italiani e internazionali più
importanti del periodo ed è stato anche scopritore di molti
interpreti talentuosi – in particolare, attrici come Jacqueline
Sassard, Catherine Spaak, Nastassja Kinski e Clio Goldsmith.
“Nulla è in grado di rivelare
come il cinematografo i fondamenti di una nazione”: così
Alberto Lattuada definiva ciò che per lui era la settima arte nel
1945 quando, con altri registi contribuiva a fare della sala
cinematografica un luogo di partecipazione civile, politica e
morale. La passione per il cinema era nata durante gli anni di
studio, grazie alle collaborazioni in qualità di cinefilo e critico
e all’organizzazione di rassegne cinematografiche. Esperienze che
lo porteranno presto tra i promotori della raccolta di film che
diventerà nel dopoguerra la Cineteca Italiana di Milano e a
lavorare con autori come Soldati e Poggioli. Dopo l’esordio alla
regia nel 1943 con Giacomo l’idealista,
in Il bandito (1946) Lattuada ha dimostrato in
un primo tempo un’adesione al neorealismo del tutto personale,
aperta alle contaminazioni e alle influenze del cinema di genere
hollywoodiano, con una particolare predilezione per il poliziesco e
il mélo, come testimonia il successivo Senza
pietà (1948). Allo stesso tempo, anche nelle molte opere
di matrice letteraria come Il mulino del
Po (1949), Lattuada ha saputo imprimere quell’attenzione
all’individuo e alle sue connotazioni sociali che trascende dalla
sensibilità neorealista. Negli anni Cinquanta, dopo la co-regia
di Luci del varietà (1950) con Federico Fellini,
il suo sguardo si è fatto più disincantato e attento all’umanità
umiliata dalle dinamiche economiche di quegli stessi anni,
tratteggiata con precisione in Il
cappotto (1952), La spiaggia (1954)
e Mafioso (1962). Allo stesso tempo, tuttavia,
si è anche aperto al vitalismo e alla sensualità come scoperta di
sé che caratterizza le protagoniste
di Anna (1951), Guendalina (1957)
e Dolci inganni (1960). La capacità di
rinnovarsi con costante freschezza creativa ha portato Lattuada a
mettere in scena altri adattamenti letterari, a solcare i territori
della satira di costume, del giallo, del film di guerra, fino agli
sceneggiati e ai film per la TV, come Cristoforo
Colombo(1985) e l’ultimo lavoro, Mano
rubata (1989).
Verso Lattuada e
Locarno74
Per accompagnare il pubblico di
Locarno verso la Retrospettiva, nel corso dei prossimi mesi sui
canali ufficiali del Festival verranno pubblicate delle video
pillole realizzate con alcuni degli studiosi e delle personalità
del cinema italiano e internazionale che maggiormente si sono
confrontati con Lattuada e la sua opera, andando così a comporre
una collezione di spunti e punti di vista che apriranno il
dibattito dal vivo che si svilupperà ad agosto. “Verso
Lattuada”, questo il titolo dell’iniziativa, verrà
inaugurata nel mese di febbraio con le riflessioni dei critici
cinematografici italiani Paolo Mereghetti e Maurizio Porro,
protagonisti delle prime due video pillole.
La Retrospettiva è organizzata dal
Locarno Film Festival in collaborazione con la Cinémathèque suisse,
la Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia, la Fondazione Cineteca di Bologna, la Fondazione
Cineteca Italiana e l’Istituto Luce-Cinecittà. Il progetto vede
inoltre coinvolte prestigiose istituzioni svizzere e internazionali
che assicureranno una circuitazione che farà viaggiare la
Retrospettiva fino al 2022. Fra le istituzioni già confermate:
Cinémathèque suisse; Cineteca Madrid; EYE Filmmuseum Amsterdam;
Filmpodium Zürich; I Mille Occhi a Trieste; Les Cinémas du Grütli a
Ginevra; Museo Nazionale del Cinema a Torino; National Gallery of
Art a Washington.
La 74esima edizione del Locarno
Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021. Il team
del Festival sta lavorando, nel pieno e rigoroso rispetto delle
norme sanitarie, nell’ottica di realizzare un’edizione completa
della manifestazione. Qualora le stesse norme lo imponessero, il
Festival si riserva la possibilità di apportare delle modifiche
organizzative, che verranno comunicate a tempo debito ai media e al
pubblico.
Sono state annunciate le nomination
agli Independent Spirit Award 2021, la cui
cerimonia di premiazione si svolgerà quest’anno il 22 Aprile
prossimo. Ecco di seguito tutta la lista dei nominati:
Best Feature
“First Cow”
“Ma Rainey’s Black Bottom”
“Minari”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Nomadland”
Best Director
Lee Isaac Chung (“Minari”)
Emerald Fennell (“Promising Young Woman”)
Eliza Hittman (“Never Rarely Sometimes Always”)
Kelly Reichardt (“First Cow”)
Chloé Zhao (“Nomadland”)
Best First Feature
“I Carry You With Me”
“The 40-Year-Old Version”
“The Sound of Metal”
“Miss Juneteenth”
“Nine Days”
Best Female Lead
Nicole Beharie (“Miss Juneteenth”)
Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Sidney Flanigan (“Never Rarely Sometimes Always”)
Julia Garner (“The Assistant”)
Frances McDormand (“Nomadland”)
Carey Mulligan (“Promising Young Woman”)
Best Male Lead
Riz Ahmed (“The Sound of Metal”)
Chadwick Boseman (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Rob Morgan (“Bull”) Steven Yeun (“Minari”)
Adarsh Gourav (“The White Tiger”)
Best Supporting Female
Alexis Chikaeze (“Miss Juneteenth”)
Yeri Han (“Minari”)
Valerie Mahaffey (“French Exit”)
Talia Ryder (“Never Rarely Sometimes Always”)
Yuh-jung Youn (“Minari”)
Best Supporting Male
Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Orion Lee (“First Cow”)
Paul Raci (“Sound of Metal”)
Glynn Turman (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Benedict Wong (“Nine Days”)
Best Screenplay
“Bad Education”
“Minari”
“The Half of It”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Promising Young Woman”
Best First Screenplay
Kitty Green (“The Assistant”)
Noah Hutton (“Lapsis”)
Channing Godfrey Peoples (“Miss Juneteenth”)
Andy Siara (“Palm Springs”)
James Sweeney (“Straight Up”)
Best Cinematography
Jay Keitel (“She Dies Tomorrow”)
Shabier Kirchner (“Bull”)
Michael Latham (“The Assistant”)
Hélène Louvart (“Never Rarely Sometimes Always”)
Joshua James Richards (“Nomadland”)
Best Editing
“I Carry You With Me”
“The Invisible Man”
“Residue”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Nomadland”
John Cassavetes Award
“The Killing of Two Lovers”
“La Leyenda Negra”
“Lingua Franca”
“Residue”
“Saint Frances”
Robert Altman Award
“One Night in Miami”
Best Documentary
“Collective”
“Crip Camp”
“Dick Johnson Is Dead”
“Time”
“The Mole Agent”
Best International Film
“Bacurau”
“The Disciple”
“Night of the Kings”
“Preparations to be Together for an Unknown Period of Time”
“Quo Vadis, Aida?”
Piaget Producers Award
Kara Durrett
Lucas Joaquin
Gerry Kim
Someone to Watch Award
David Midell (“The Killing of Kenneth Chamberlain”)
Ekwa Msangi “( Farewell Amor”)
Annie Silverstein (“Bull”)
Truer Than Fiction Award
Cecilia Aldarondo (“Landfall”)
Elegance Bratton (“Pier Kids”)
Best New Non-Scripted or Documentary Series
“Atlanta’s Missing and Murdered: The Lost Children”
“City So Real”
“Immigration Nation”
“Love Fraud”
“We’re Here”
Best Scripted Series
“I May Destroy You”
“Little America”
“Small Axe”
“A Teacher”
“Unorthodox”
Best Female Performance in a Scripted
Series
Elle Fanning (“The Great”)
Shira Haas (“Unorthodox”)
Abby McEnany (“Work in Progress”)
Maitreyi Ramakrishnan (“Never Have I Ever”)
Jordan Kristine Seamón (“We Are Who We Are”)
Best Male Performance in a Scripted Series
Conphidance (“Little America”)
Adam Ali (“Little America”)
Nicco Annan (“P-Valley”)
Amit Rahav (“Unorthodox”)
Harold Torre (“Zero, Zero, Zero”)
Best Ensemble Cast in a New Scripted Series
“I May Destroy You”
In una recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione della seconda stagione
di Jurassic World: Nuova Avventure, la serie animata
disponibile su Netflix, Colin Trevorrow ha parlato
dell’esperienza sul set dell’attesissimo Jurassic
World: Dominion, sicuramente cambiata in maniera
radicale in seguito allo scoppio della pandemia di Covid-19.
Trevorrow ha iniziato definendola
“diversa da qualsiasi esperienza che io abbia mai vissuto e
probabilmente mai vivrò”, affermando che tutto è dipeso dal
fatto che i membri del cast e della troupe si sono ritrovati a
lavorare a distanza ravvicinata per la maggior parte delle riprese.
Tuttavia, come sottolineato dal regista, ciò ha permesso agli
attori di scavare ancora più a fondo nei loro personaggi.
“Ho vissuto con il mio cast per
quattro mesi mentre giravamo questo film e ci siamo conosciuti
tutti molto, molto bene. Siamo stati in grado di approfondire il
film e lavorare su ciascuno di questi personaggi in un modo che non
avrei mai avuto l’opportunità di fare. Quel tipo di immersione
costante non è proprio il modo in cui sono fatti i film, dove le
persone vivono tutte in luoghi separati e poi le vedi direttamente
sul set”, ha spiegato Trevorrow.
“È un film ricco di emozioni e
anche di tematiche. Ha molte cose all’interno della sua struttura
narrativa, e tutti noi abbiamo in qualche modo contribuito. Penso
che questo film capisca ognuno di questi personaggi meglio di
quanto abbiamo mai fatto, perché ognuno di questi attori li
interpreta da così tanto tempo che sono l’autorità suprema sul
proprio personaggio.”
Poi ha aggiunto: “In un modo
molto simile a quello che ho fatto in Safety Not Guaranteed, ho
davvero dato a tutti gli attori l’opportunità – attraverso diversi
livelli – di scrivere, di scavare e trovare la verità in ciascuno
di questi personaggi. E il prodotto finale è qualcosa che non avrei
mai potuto fare da solo. È davvero un film speciale.”
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Settimana dopo settimana,
WandaVision si avvicina sempre più alla rivelazione
dell’esistenza della versione dello SWORD del MCU. Nei fumetti, si tratta di una divisione
dello SHIELD che ha il compito di proteggere la Terra dalle minacce
intergalattiche. Sembra che la versione dell’organizzazione che
vedremo nel MCU possa essere basata su tutto
ciò che viene considerato “anormale” o “disumano”.
La serie ha già mostrato che alcuni
membri del MCU si sono uniti al gruppo. Jimmy
Woo, Monica Rambeau e Darcy Lewis sono stati tutti presenti nel
materiale promozionale collegato allo SWORD. Sebbene ci siano molti
agenti dei fumetti che devono ancora essere utilizzati sul grande
schermo, al tempo stesso ci sono anche molti eroi del MCU che potrebbero tranquillamente
essere dei membri dell’organizzazione, come sottolineato da
Screen Rant:
Jesse Fletcher
Jesse Fletcher potrebbe
essere uno di quei personaggi con cui la maggior parte del pubblico
non ha molta familiarità. Apparso nella prima stagione di
Agents of Shield, Jesse è sempre stato una sorta di genio
della tecnologia. Probabilmente è stato preso dallo SHIELD,
diventando uno dei suoi agenti nel corso degli anni, dopo il suo
incontro con loro.
Ciò che è interessante notare è che
lo stesso attore interpreta Norm in WandaVision. Potrebbe
ovviamente essere una semplice coincidenza, ma con altri attori di
Agents of Shield che compariranno nella serie dei
Marvel Studios, potrebbe anche essere che
vecchie reclute si siano unite a questa nuova divisione.
Daisy Johnson
I fan hanno chiesto a gran
voce di assistere al ritorno di Daisy Johnson nel MCU in qualche modo. Grazie al nome
in codice Quake, questo ex Secret Warrior è diventato un membro
significativo dello SHIELD, essendo un esperto nell’affrontare
minacce soprannaturali ed extraterrestri.
Sarebbe stato molto divertente
vedere Daisy tornare in scena: sicuramente avrebbe lavorato bene
insieme ai membri affermati dello SWORD. Le sue abilità
testimoniano che la sua potenza di fuoco, insieme alla sua mente
tattica, potrebbero essere un’aggiunta al gruppo particolarmente
utile.
Phil Coulson
Phil Coulson è un altro
personaggio che per ora è esistito principalmente al di fuori del
MCU, ma questo certamente non
potrebbe impedirgli di tornare. Il superpotere di Coulson sembra
essere uno soltanto: non può mai morire. Trova sempre il modo per
tornare in una forma diversa.
La versione meccanica dell’ex agente
SHIELD potrebbe essere utile per la squadra. Potrebbe essere
coinvolto in situazioni troppo pericolose per gli umani; inoltre,
possiede una sconfinata conoscenza in termini di alieni, realtà
alternative e persino del sapone blu dell’Hydra. Il personaggio si
è evoluto davvero tanto da quando è stato visto l’ultima volta nel
MCU.
Gli Inumani
Gli Inumani sono stati
quasi dimenticati nel MCU. Tuttavia, nonostante il flop
rappresentato dalla serie tv a loro dedicata, c’è ancora speranza
per questo gruppo di esperimenti di Kree nel futuro del franchise.
Dopotutto, ci sono alcuni personaggi veramente interessanti nel
gruppo.
L’idea che forse qualcuno possa
tornare come consigliere è sicuramente convincente. Medusa, ad
esempio, era un leader saggio e forte. Avrebbe molto da offrire
riguardo ad altri individui superpotenti e inumani in tutta la
Terra.
Everett Ross
Everett Ross è un fedele
funzionario del governo. Ha visto come il governo ha gestito una
serie di minacce significative per la Terra e potrebbe desiderare
di avere un ruolo ancora più significato. Ha anche sperimentato
diversi lati dell’Universo Marvel.
Ross potrebbe tranquillamente essere
l’uomo a capo dello SWORD. L’organizzazione ha bisogno di un leader
per guidarlo davvero e Ross potrebbe essere l’uomo giusto. Tra
tutte le opzioni del MCU, Ross è forse quella che più
probabilmente verrà aggiunta allo SWORD.
Jane Foster
Taika Waititi sta
ringiovanendo il personaggio di Jane Foster. Potrebbe ancora fare
un cameo più piccolo nel MCU prima di assumere il ruolo di
Mighty Thor. È la migliore amica di Darcy e una scienziata
estremamente esperta.
Foster potrebbe essere in grado di
offrire una guida su ciò che sta accadendo con Wanda. In un ruolo
di consulenza con lo SWORD, Jane Foster potrebbe fare un cameo per
organizzare il suo ritorno molto più grande e dimostrare quando
possa ancora essere il “cervello” della situazione.
Talos
Gli Skrull non sono
esattamente ritratti come nei fumetti. I film del MCU hanno infatti messo da parte la
loro vena malvagia, anche se potrebbero aver influenzato un
possibile futuro adattamento di Secret Invasion. Tuttavia, con
Talos ancora sulla Terra, che aiuta Nick Fury mentre è nello
spazio, lo SWORD potrebbe essere il suo nuovo incarico.
La maggior parte delle volte
potrebbe anche impersonare qualcun altro per mantenere la sua
copertura. Ci sono molti collegamenti con Captain Marvel grazie alla presenza di
Monica Rambeau, che avrebbe già familiarizzato con lo Skrull.
Samuel Sterns
Sembra che la serie
She-Hulk riporterà in vita molti personaggi dimenticati
dal passato del MCU. Uno dei grandi dettagli che i
fan conoscono a proposito della serie è che la presenza di Abominio
è già stata confermata. E forse, chissà… anche il suo creatore
tornerà sullo schermo?
Samuel Sterns era
già una delle persone più intelligenti al mondo. La sua
trasformazione nel Leader potrebbe averlo reso ancora più
intelligente. Nonostante sia stato probabilmente rinchiuso per i
crimini commessi contro l’umanità, potrebbe essere coinvolto nello
SWORD per condividere la sua profonda e sconfinata
conoscenza.
Lady Sif
Lady Sif non si vede da un
po’ di tempo. Asgard è stata distrutta, il che significa che
potrebbe dover trovare un nuovo ruolo da interpretare.
Probabilmente non ha molta familiarità con il sovrano della Nuova
Asgard, quindi potrebbe non fare la sua prima rinnovata apparizione
nella sua nuova casa.
Invece, Sif è sempre stata
appassionata nel tentativo di aiutare l’umanità. In quanto ex
alleata dello SHIELD, è ragionevole suggerire che abbia trattato lo
SWORD con un rispetto simile. La squadra ha bisogno di più eroi per
rafforzare le sue difese e Sif potrebbe essere la donna giusta,
essendo sia una guerriera che una custode della conoscenza
galattica.
Carol Danvers
Nick Fury probabilmente
avrebbe dovuto contattare Captain Marvel innumerevoli volte nel corso
degli anni. Lo SWORD potrebbe essere l’occasione che stava cercando
per riportarla sulla Terra, un’organizzazione che – tra l’altro –
vede coinvolta anche la sua amica di lunga data Monica Rambeau.
laSarebbe abbastanza facile
immaginare l’ex pilota militare Carol Danvers collegarsi a un altro
progetto governativo che cerca di proteggere la Terra dalle minacce
che di solito affronta da sola.
Richard Kelly, lo
sceneggiatore e regista di Donnie Darko , ha anticipato in maniera
alquanto velata un possibile sequel del film. Considerato in
origine un fallimento al botteghino, il thriller psicologico di
fantascienza uscito nel 2001 è diventato da allora un vero e
proprio cult.
Donnie Darko è incentrato su un adolescente di
nome Donnie, interpretato da un giovanissimo Jake Gyllenhaal, che è ossessionato dalle
visioni di un coniglio demoniaco di nome Frank che lo avverte circa
un imminente giorno del giudizio. Frank guida Donnie a commettere
vari crimini, mentre uno psichiatra gli diagnostica una
schizofrenia paranoica. Mentre i crimini di Donnie si
intensificano, le previsioni di Frank sembrano avverarsi, anche se
il film è noto per la sua complessa narrativa e il suo finale
decisamente ambiguo.
In una recente intervista con
ComingSoon.net, Richard Kelly ha parlato di un
possibile sequiel di Donnie Darko. Il regista e sceneggiatore ha
fatto riferimento allo sviluppo di un’altra storia ambientata nello
stesso universo, il che significa che il nuovo eventuale film
potrebbe parlare di una storia completamente diversa, piuttosto che
essere un riavvio o un prosieguo con lo stesso personaggio. Kelly
non ha potuto condividere molto dettagli in merito, ma ha lasciato
comunque intendere che qualcosa bolle in pentola.
“Beh, probabilmente non mi è
permesso dire molto. Tutto quello che posso dire è che è completata
un’enorme quantità di lavoro. Spero che potremmo esplorare
nuovamente quel mondo in un modo ancora più grande ed emozionante.
Ma vedremo cosa succederà. Ma è stato fatto molto lavoro. È stato
fatto davvero molto lavoro.”
I 20 anni di Donnie Darko
Di recente, Jake Gyllenhaal ha celebrato
il ventesimo anniversario di Donnie
Darko condividendo le foto della sceneggiatura
originale e di altri fantastici reperti. Ad oggi, esistono dei veri
e propri devoti di Donnie
Darko, che oltre ad aver reso celebri alcune
citazioni presenti all’interno del film, si sono divertiti anche a
condividere le loro strambe teorie sul vero significato della
pellicola.
Sembra sia trascorsa davvero
un’eternità da quando Tom Holland ha ottenuto il ruolo di
Spider-Man nel MCU. Sicuramente, l’attore e la sua iterazione
dell’iconico arrampicamuri hanno avuto un impatto notevole
sull’universo condiviso, fin dalla prima entusiasmante apparizione
in
Captain America: Civil War.
Sappiamo che per ottenere la parte,
Holland ha sostenuto un provino insieme a Robert Downey Jr. e ora, in occasione del
recente format “Actors on Actors” di
Variety, il giovane attore ha ricordato com’è stato
quell’esperienza. “Eravamo io e altri sei ragazzini. C’era
anche Robert Downey Jr. e ognuno di noi ha provato con lui. È stata
una cosa pazzesca”, ha spiegato Holland.
“È stato il miglior provino che
abbia mai fatto. Io e Robert eravamo davvero in sintonia. I miei
agenti mi avevano detto che alla Marvel vogliono che tu impari le
battute a memoria… non amano l’improvvisazione. E poi, al primo
ciak, Robert aveva semplicemente cambiato tutta la scena. Così
abbiamo iniziato a improvvisare e, nonostante mi sentissi un
coglione, poi ho chiamato mia madre e le ho detto che credevo di
aver ottenuto la parte.”
Nel corso della medesima
intervista, Tom Holland ha anche spiegato che, dopo aver
finito di lavorare a Civil
War, ha avuto la sensazione che avrebbe perso la
possibilità di continuare a recitare nel MCU. Naturalmente, c’è un motivo
ben preciso per cui si sono scatenati questi pensieri nella mente
di Holland:
“Dal momento delle riprese di
Captain America: Civil War fino a Spider-Man: Homecoming, ero
convinto che mi avrebbero licenziato. Non so perché. Civil War non
era ancora uscito e non avevo sentito niente da nessuno. Non riesco
davvero a spiegarlo. Era orribile, ma non lo fecero – ovviamente. È
stato pazzesco, amico. Ho amato ogni minuto di
quell’esperienza.”
Tom Holland sarà ancora Peter
Parker in Spider-Man 3
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 –
si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Secondo quanto riportato da
Deadline, Misha Green è stata ingaggiata per
scrivere e dirigere Tomb Raider 2, attesissimo
sequel del film del 2018
con protagonista il premio Oscar Alicia Vikander nei panni di Lara Croft, la
celebre esploratrice al centro delle avventure della serie di
videogiochi nata nel lontano 1996.
Misha Green è nota
per aver ideato la serie
Lovecraft Country – La terra dei demoni, basata
sull’omonimo romanzo di Matt Ruff e prodotta
da J.J. Abrams e Jordan Peele. La
serie, che annovera nel cast anche Jurnee Smollett(Birds
of Prey), ha debuttato ad agosto dello scorso anno su
HBO negli Stati Uniti e ad ottobre su Sky Atlantic e NOW TV in
Italia.
Tomb Raider 2
rappresenterà il debutto di Green alla regia di un lungometraggio.
La regista e sceneggiatrice ha confermato il suo coinvolgimento nel
progetto attraverso il suo profilo
Twitter ufficiale. Green andrà così a sostituire Ben
Wheatley, regista di High-Rise, Free Fire e del
più recente Rebecca, che sarà invece impegnato con la regia del
sequel di Shark – Il primo squalo con Jason Statham.
Lo scorso ottobre la MGM aveva
ufficialmente rimosso Tomb Raider 2 dal proprio
calendario delle uscite, lasciando presagire che il sequel era
forse stato accantonato. Considerato l’annuncio del coinvolgimento
di Misha Green, ad oggi sembra che il progetto sia
ufficialmente tornato in sviluppo e che un data di uscita ufficiale
verrà annunciata a breve.
Di cosa parlerà il sequel di Tomb
Raider?
In merito alla trama del sequel, ad
oggi sappiamo davvero poco riguardo la direzione delle prossime
avventure di Lara Croft al cinema. Vi ricordiamo che il film
del 2018 si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il
ritorno della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity
che si è infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia
lasciatole in eredità dal padre.
La candidata all’Oscar Keira Knightley ha dichiarato che non reciterà
più in scene di nudo in nessuno dei suoi film, clausola che – a
quanto pare – è stata inserita nei suoi contratti a partire già dal
2015. Avendo interpretato una verità di ruoli (alcuni anche molto
acclamati) nel corso della sua carriera, è probabile che
l’esperienza della maternità o anche del #MeToo abbiano modificato
la percezione che l’attrice ha di sé stessa e di cosa è
accettabile, per lei, sul grande schermo.
Sebbene Hollywood abbia ancora molta
strada da fare in termini di uguaglianza e di inclusività, negli
ultimi anni sono stati comunque apportati molti cambiamenti,
certamente in positivo. L’impatto del movimento #MeToo è stato
molto importante e ha sicuramente accesso una nuova luce sul modo
in cui le donne vengono trattate sia dentro che fuori dalle
produzioni cinematografiche; tutto questo, a sua volta, ha
contribuito a garantire che sentimenti come la sensibilità e il
rispetto siano componenti essenziali all’interno dell’industria
dell’intrattenimento.
Non c’è dubbio che Hollywood stia
cambiando, e anche se alcuni potrebbero pensare che le cose non
stiano accadendo in maniera rapida, le differenze tra come stanno
le cose attualmente e come erano anche solo cinque anni fa sono
davvero sostanziali. La condanna e l’incarcerazione del magnate del
cinema
Harvey Weinstein è stata a tutti gli effetti un monito, un
avvertimento per tutti coloro che potrebbero abusare del loro
potere e della loro posizione privilegiata. Ad oggi, la vita
post-Weinstein offre sicuramente uno scenario aperto al
cambiamento.
Keira Knightley: “Oggi,
preferisco non trovarmi nuda di fronte ad un gruppo di
uomini.”
Essendo una delle attrici più famose
di Hollywood, Keira Knightley non è estranea ad assumere
ruoli impegnativi. Ma quando si tratta di nudità sullo schermo, la
celebre star non sembra essere più interessata alla cosa. Come
riportato da BBC,
Knightley ha rivelato di recente che non girerà mai più scene di
nudo con un regista maschio. La scelta è probabilmente parte di una
clausola in vigore nei suoi contratti dal 2015, da quando cioè
l’attrice è diventata madre. Nello specifico, ecco cosa ha
dichiarato Knightley al riguardo:
“In parte è vanità, in parte si
tratta dello sguardo maschile. Mi sento molto a disagio ora.Non voglio prendere parte a quelle orribili scene di sesso in
cui sei tutto sudato e dove tutti grugniscono. Non mi interessa più
farlo. Sono consapevole che i registi siano alla ricerca di
qualcuno che sembri sexy per girare determinate scene che
potrebbero anche essere belle, ma la verità è che possono usare
semplicemente qualcun altro. Sono troppo vanitosa e il mio corpo ha
già affrontato due gravidanze. Oggi, preferisco non trovarmi nuda
di fronte ad un gruppo di uomini. Naturalmente, non è un divieto
assoluto, ma sicuramente non voglio più farlo con registi
uomini.”
Secondo John Boyega, i principali franchise
cinematografici come Star Wars possono essere una sorta di prigione
di lusso per gli attori. Nonostante l’attore britannico-nigeriano
sia salito alla ribalta per la prima volta grazie alla sua
interpretazione nella commedia fantascientifica del 2011
Attack the Block, è diventato una star a livello mondiale
interpretando Finn nella trilogia del sequel di
Star Wars. Introdotto ne
Il Risveglio della Forza del 2015, Boyega ha interpretato
l’ex Stormtrooper che si trasforma in combattente della Resistenza
fino a
L’ascesa di Skywalker, episodio che nel 2019 ha
ufficialmente concluso la Saga degli Skywalker.
Nel corso degli ultimi mesi,
John Boyega ha compiuto uno sforzo cosciente
per cercare di alimentare le discussioni attorno al tema
dell’inclusività nei franchise di Hollywood, partendo proprio dalla
sua esperienza e iniziando a muovere tutta una serie di critiche
all’arco narrativo del personaggio di Finn nella saga di
Star Wars. Narrativamente, Boyega ritiene che la trilogia
sequel non sia mai stata realmente consapevole del potenziale di
alcuni suoi personaggi, tra cui il Poe Dameron di Oscar Isaac e la Rose Tico di Kelly Marie Tran, nonostante abbia fatto un
uso massiccio delle loro immagini nel materiale promozionale.
Inoltre, Boyega ha anche criticato
la Disney per non aver fatto di più per proteggere i suoi attori
dalle reazioni negative e dai commenti razzisti di una fetta di
pubblico: secondo l’attore, la multinazionale avrebbe dovuto
difendere i suoi artisti e non cedere alle pressioni minimizzando i
loro ruoli nei film. Questi commenti hanno portato a lunghe
discussioni tra Boyega e Kathleen Kennedy (il presidente di
Lucasfilm) che,
per ammissione dello stesso attore, sono state state
costruttive, “oneste e trasparenti”.
Tuttavia, essere soddisfatto di come
la Disney ha risposto alle sue opinioni e al suo malcontento non
sembra aver cambiato l’insoddisfazione di John Boyega nei confronti dei franchise in
generale. In un recente Q&A in occasine della promozione della
serie antologica Small Axe di Steve McQueen, Boyega ha detto a
CinemaBlend che il suo coinvolgimento in Star Wars è stato accompagnato da tutta una
serie di svantaggi creativi.
“Essere in un grande franchise,
a volte è un po’ come essere in una prigione di lusso per un
attore, soprattutto quando vuoi fare qualcos’altro. Perché ricorda,
in un franchise lavori su un personaggio per molti anni, il che può
far morire di fame gli altri muscoli. Nel frattempo c’era la voglia
di voler essere parte di qualcosa in cui sapevo che avrei
interpretato un diverso tipo di ruolo, un diverso tipo di uomo.
Così ho conosciuto Steve McQueen… siamo tutti parte della stessa
industria, quindi ho sentito parlare del suo stile di regia… Ero
davvero molto curioso ed entusiasta di avere comunque l’opportunità
di farne parte. E quando è uscito ho pensato: ‘Questo è il mio
momento’.”
John Boyega e la sua esperienza con
Star Wars
Questi commenti offrono la
possibilità di leggere le precedenti critiche di Boyega a Star Wars
sotto una luce differente, critiche che – a quanto pare – non
riguardavano soltato l’approccio al tema della diversità da parte
della saga. Lavorare in un franchise richiede un impegno per
diversi anni anni, che non si esaurisce certamente una volta che la
produzione di quel determinato film è terminata.
Anche se alcuni attori potrebbero
apprezzare l’opportunità di interpretare un personaggio per così
tanto tempo, altri potrebbero invece sentirsi soffocati da esso,
specialmente quando il suo arco narrativo rimane per gran parte del
tempo stagnante. Per questo è importante considerare le ragioni
dietro l’emarginazione di Finn ne
L’ascesa di Skywalker: quanto accaduto è stato
probabilmente abbastanza per far sentire frustrato Boyega da un
punto di vista creativo, cosa che ha sicuramente contribuito a
fargli percepire l’esperienza con la saga come negativa.
Zack Snyder ha finalmente rivelato il vero
motivo per cui all’epoca decise di abbandonare Justice
League nel bel mezzo della produzione del film. Quando
venne inaugurato il DCEU, Snyder era uno degli architetti chiave
dell’intero universo, avendo diretto ben tre film all’interno del
franchise. La sua terza esperienza, Justice
League appunto, doveva rappresentare un’occasione
unica, dal momento che avrebbe riunito sul grande schermo i più
celebri personaggi DC per la prima volta in assoluto. Purtroppo,
Snyder ha dovuto lasciare il progetto nel bel mezzo della
produzione a causa di una tragedia familiare; da allora, si è in
gran parte tenuto lontano dal DCEU, tranne che per i suoi doveri di
produttore.
Joss Whedon è stato incaricato di completare
Justice
League e, così facendo, ha cambiato praticamente tutto
ciò che Snyder aveva pianificato. All’epoca dell’uscita in sala del
film, i fan si sono opposti al taglio di Whedon e hanno lanciato
una campagna indirizzata alla Warner Bros. per chiedere la
distribuzione della versione originale del film di Snyder. Ci sono
voluti diversi anni, ma alla fine gli sforzi dei fan sono stati
ripagati lo scorso anno, quando Snyder ha confermato che il suo
taglio di Justice
League debutterà ufficialmente su HBO Max. Sebbene una
data di uscita non sia ancora stata ufficializzata, Snyder ha
lasciato intendere che il suo Justice
Leaguearriverà sulla piattaforma di streaming a
marzo.
Sean O’Connell, giornalista di
Cinema Blend, ha scritto un libro che racconta l’intera epopea
della
Snyder Cut, intitolato “Release the Snyder Cut”. Nel
libro, O’Connell ha parlato con Snyder delle vere ragioni che
all’epoca lo spinsero ad abbandonare la produzione di Justice
League. La spiegazione data in precedenza era legata
alla tragica morte di sua figlia, ma ora Snyder ha rivelato che, in
realtà, c’è stato un altro motivo che lo ha spinto a prendere le
distanze dal progetto.
“In un certo senso, avevo
finito. Sapevo che la mia famiglia aveva bisogno di me più di
queste stronzate. Avevo solo bisogno di onorarli e fare il meglio
che potevo per guarire quel mondo. Non avevo energie per combattere
lo studio e lottare per il film. Le mie energie erano pari a zero,
letteralmente. Penso davvero che questo sia stato il motivo
principale. Penso che ci sia un mondo diverso in cui sono rimasto e
in cui credo di aver provato. E sono sicuro che avrei potuto…
perché ogni film è una lotta, giusto? Ci ero abituato. Ma non avevo
energie. Non c’era spirito di combattimento in me. Ero stato
sconfitto da quello che stava succedendo nella mia vita e io
semplicemente non ne volevo sapere più niente, non mi importava…
questo è il più o meno il periodo che ho attraversato.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Iniziano oggi, lunedì 25 gennaio, a
Napoli le riprese di Con
tutto il cuore, il nuovo film di Vincenzo
Salemme. Il film vede come protagonisti principali
Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina
Donadio, con la partecipazione di Maurizio
Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio
Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino,
Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Gino Rivieccio,
Marcello Romolo.
Con
tutto il cuore è una coproduzione Chi è di
scena – Medusa Filmrealizzata da Chi è di
scena. La sceneggiatura di Vincenzo Salemme,
Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli, Antonio Guerriero
è tratta dall’opera teatrale “Con tutto il cuore” di Vincenzo
Salemme, e racconta la storia di Ottavio Camaldoli, un professore
di latino e greco. Una brava persona. Onesto e galantuomo, “un
fesso” insomma, questa è la considerazione che hanno di lui le
persone che lo circondano. Ma cosa accadrebbe se a questo uomo
indifeso, vittima dei piccoli soprusi quotidiani, nella vita
sociale, sul lavoro e persino in famiglia venisse trapiantato il
cuore di un altro? Soprattutto se quest’altro, il donatore, fosse
stato un delinquente efferato dal sinistro soprannome di “‘O
Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo averne ereditato il cuore si
trasformerebbe automaticamente in un malfattore? La scienza ci dice
che queste sono solo sciocche ed antiche credenze. Ma se invece
donna Carmela, la spietata mamma del Barbiere, fosse convinta che
il figlio sia ancora vivo grazie al cuore che batte adesso nel
petto del professore? Insomma, il nostro protagonista, dopo il
trapianto, diventerà Antonio Carannante detto “‘O Barbiere” o
resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato professore?
CON TUTTO IL CUORE sarà girato
interamente a Napoli per 6 settimane. Il film uscirà nelle sale
cinematografiche in autunno distribuito da Medusa
Film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano il trailer italiano dell’attesissimo faccia a
faccia tra due icone nell’avventura epica Godzilla
vs. Kong diretta da Adam Wingard.
Due leggende si scontrano in
“Godzilla
vs. Kong“: questi mitici avversari si affronteranno
infatti in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il
destino del mondo in bilico. Kong e i suoi protettori
intraprenderanno un viaggio pericoloso per trovare la sua vera
casa, e con loro c’è Jia, una giovane ragazza orfana con la quale
ha stretto un legame forte ed unico. Ma si troveranno
inaspettatamente sul cammino di un Godzilla infuriato, che sta
seminando distruzione in tutto il mondo. L’epico scontro tra i due
titani, istigato da forze invisibili, è solo l’inizio del mistero
che giace nel profondo della Terra.
Il film è interpretato da
Alexander Skarsgård (“Big Little Lies”, “La
tamburina”),
Millie Bobby Brown (“Stranger Things”),
Rebecca
Hall (“Christine”, “La genesi di Wonder Woman”), Brian
Tyree Henry (“Joker”, “Spider-Man: Un nuovo universo”), Shun Oguri
(“Weathering with You – La ragazza del tempo”), Eiza González
(“Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Julian Dennison (“Deadpool 2”),
con Kyle Chandler (“Godzilla II: King of the Monsters”) e Demián
Bichir (“The Nun: La vocazione del male”, “The Hateful Eight”).
Wingard (“The Guest”, “You’re
Next”) ha diretto il film da una sceneggiatura di Eric Pearson
(“Thor: Ragnarok”) e Max Borenstein (“Godzilla II: King of the
Monsters”, “Kong: Skull Island”), da una storia di Terry Rossio
(“Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar”) e Michael Dougherty
& Zach Shields (“Godzilla II: King of the Monsters”), basato sul
personaggio “Godzilla” di proprietà e creato da TOHO CO., LTD . Il
film è stato prodotto da Mary Parent, Alex Garcia, Eric McLeod, Jon
Jashni, Thomas Tull e Brian Rogers, mentre Jay Ashenfelter, Herbert
W.Gains, Dan Lin, Roy Lee, Yoshimitsu Banno e Kenji Okuhira sono i
produttori esecutivi.
Il team creativo del regista, che
ha lavorato dietro le quinte, comprende il direttore della
fotografia Ben Seresin (“La mummia”, “World War Z”), gli scenografi
Owen Paterson (“Jumanji: Benvenuti nella giungla”, “Godzilla”) e
Thomas S. Hammock (“Blair Witch”), il montatore Josh Schaeffer
(“Godzilla II: King of the Monsters”), la costumista Ann Foley
(“Skyscraper”) e il supervisore agli effetti visivi John “DJ” Des
Jardin (l’imminente “Zack Snyder’s Justice League”).
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano una
produzione Legendary Pictures, un film di Adam Wingard:
Godzilla vs.
Kong. Il film uscirà al cinema nel 2021.
Nel corso degli anni, il MCU ha continuato ad evolversi in qualcosa di
molto simile ai fumetti. Pertanto, non ha evitato la
rappresentazione di alcuni dei luoghi più fantastici che si possono
trovare nella tradizionale Terra-616. Dall’ex quartier
generale dell’Hydra ai mitici palazzi di Asgard, ci sono molti
edifici nell’universo cinematografico che ritraggono magnificamente
quanto sia davvero diversificata la proprietà Marvel. Con alcuni fantastici
design visivi, legati all’architettura dei fumetti stessi, ci sono
alcuni edifici davvero impressionanti nei film e nelle serie tv.
Screen Rant ha raccolto i 10 migliori:
Il Triskelion
Il Triskelion è diventato
un edificio molto importante nella storia dello S.H.I.E.L.D.
Essendo uno dei suoi quartier generali chiave, in questa struttura
si sono verificati molti eventi cruciali. L’edificio si è evoluto a
mano a mano che il MCU è cresciuto ed è persino
apparso in tutti i tipi di linee temporali.
Dagli Helicarrier che vi si
schiantarono contro durante il culmine dell’ascesa dell’Hydra,
all’acquisizione da parte dell’Hydra della struttura grazie al
Framework, molto è successo all’interno del Triskelion. È stato
distrutto innumerevoli volte e ha persino sfoggiato il logo
dell’Hydra, ma sarà per sempre una struttura impressionante e
intimidatoria.
Il palazzo reale di Válaskjálf
Asgard ospita molti splendidi edifici. In
effetti, mentre i fan possono sperare che alcuni amati personaggi
tornino inLoki,sarebbe sicuramente spettacolare
vedere una versione di Asgard sul piccolo schermo ancora una volta,
dopo la sua distruzione per mano di Surtur.
La
posizione chiave tra tutte queste meravigliose strutture è quella
del Palazzo di Valaskjalf. La casa di Odino e della sua famiglia, è
un edificio cerimoniale in cui Thor e Loki sono cresciuti. È la
base del trono e forse uno dei luoghi più memorabili di tutto il
MCU.
Il Raft
Neanche il più affascinante
e carismatico dei cattivi poteva uscire vivo dal Raft. Struttura
nota per tenere prigionieri i criminali più pericolosi di tutto il
MCU, i fan hanno visto nel corso
degli anni personaggi come Occhio di Falco e Falcon tenuti
prigionieri tra le sue mura.
Con Abominio e altri cattivi simili
che si dice siano tenuti chiusi lì, la prigione può davvero
contenere chiunque. La cosa più impressionante di questa struttura,
però, è che può immergersi sott’acqua, rendendo una vera impresa
l’essere in grado di entrare o uscire.
Il quartier generale dei Nova Corps
I Nova Corps sono la
polizia del loro angolo di galassia, che cerca di proteggere una
moltitudine di pianeti da alcune delle minacce più terrificanti
dell’universo. Il loro quartier generale era davvero qualcosa di
incredibile. Il Nova Corps ha modellato una struttura che potrebbe
funzionare in molti modi.
Ospita una prigione, una struttura
lavorativa e sfoggia persino il suo impressionante logo. È una
struttura potente che sfortunatamente si è ritrovata sul percorso
del distruttivo Thanos. Tuttavia, si spera che possa tornare in
qualche forma, forse anche nello speciale di Natale sui Guardiani
della Galassia che la Marvel sta pianificando.
La cittadella di Wakanda
Wakanda è noto per le
sue meraviglie tecniche. Grazie alla presenza del Vibranio
questa civiltà è riuscita a creare una serie di strutture
imponenti, che hanno un numero affascinante di usi. Per la famiglia
reale, c’è la Cittadella, una struttura progettata per essere
utilizzata all’interno della politica della nazione, che funge da
luogo di speranza e democrazia.
Si fonde bene con il resto della
città: mentre Shuri continua a sviluppare la propria tecnologia nei
costumi della Pantera Nera, le sue scoperte vengono spesso
applicate all’architettura di Wakanda.
Il Sanctum Sanctorum
Il Sanctum Sanctorum è uno
dei luoghi più vitali di tutto il MCU. Non solo è un adattamento
diretto del famoso indirizzo di Bleecker Street dove Doctor Strange
abita, ma è anche una parte della barriera mistica molto più grande
che protegge la Terra.
Edificio legato ad altri in tutto il
mondo, anche a Londra e ad Hong Kong, il Sanctum Sanctorum è
un’incredibile combinazione di architettura moderna in pieno stile
New York e innovazione mistica. I fan sono certamente curiosi di
vederne di più nel futuro del MCU.
Avengers Tower/Star Tower Complex
Prima che diventasse
l’Avengers Tower, lo Star Tower Complex era il punto centrale del
MCU. Situato a New York, è sempre
cambiato in base a come l’universo decideva di espandersi.
Attualmente è in attesa di nuovi
residenti (voci recedenti parlavano di Norman Osborn o,
addirittura, dei Fantastici Quattro). Inutile dire che non solo
questa torre è parecchio vitale per la narrativa del MCU, ma anche la sua struttura è
impressionante. È diventato davvero un simbolo cinematografico
iconico.
Il Palazzo del Gran Maestro
Il Gran Maestro è tante
cose. Anche se i fan non conoscono proprio tutto di lui, la sua
personalità è davvero molto evidente. È odioso, rumoroso e ama
avere il controllo. Il suo palazzo personale riesce a rappresentare
magnificamente tutte queste cose.
La struttura stessa riesce a
contenere molti easter egg che i fan si possono divertire a
scovare. È anche abbastanza intimidatoria rispetto al resto di
Sakaar, con il Gran Maestro che ovviamente dimostra quale sia il
suo ruolo nella società. I colori e il design stravaganti rendono
questo edificio assolutamente unico.
Il quartier generale degli Avengers
L’Avengers Mansion potrebbe
non essere ancora stato presentato; né tantomeno l’Avengers Island.
L’Avengers Tower è stata svenduta, il che significa che il team ha
bisogno di un nuovo quartier generale. Tony Stark ha messo insieme
due varianti del moderno quartier generale.
Entrambe hanno una serie di
somiglianze, anche se la seconda versione era appena terminata nel
suo rimodellamento prima di essere fatta a pezzi da Thanos. Non è
chiaro dove si sistemerà il gruppo, anche se questa struttura era
davvero il quartier generale dei sogni della squadra.
La base operativa dell’HYdra
La base operativa
dell’Hydra sembra torturare Scarlet Witch anche adesso, come una
volta facevano i Vendicatori. Situata a Sokovia, è una struttura
intimidatoria. Sembra che il castello sia sempre stato creato per
essere una prigione.
Non solo è facilmente difendibile,
grazie al suo alto posizionamento su una montagna, ma sembra quasi
indistruttibile. Ha ovviamente senso che l’Hydra scelga un posto
così terrificante in cui stabilirsi per l’organizzazione.
Eddie Redmayne ha parlato delle riprese di Animali
Fantastici 3. Seguendo le orme di Daniel Radcliffe,
Redmayne è diventato il nuovo eroe principale del Wizarding World
di J.K. Rowling grazie al ruolo di Newt Scamander nella saga
prequel di Animali Fantastici. Il nuovo franchise segue il
magizoologo Newt mentre indaga su una serie di creature magiche e
viene coinvolto in una guerra tra potenti. Finora, ci sono stati
due film di Animali Fantastici, con altri tre già in
programma che dovrebbero uscire nei prossimi anni.
Gran parte del chiacchiericcio che
ad oggi circonda Animali
Fantastici 3 riguarda il recasting del cattivo
della saga, Gellert Grindelwald. Per i primi due episodi, Johnny Depp ha interpretato il mago oscuro che
si stava chiaramente preparando per avere un ruolo ancora più
importante nel resto della serie. Tuttavia, a seguito delle
travagliate vicende personali che hanno coinvolto Depp negli ultimi
mesi, la Warner Bros. gli ha chiesto di dimettersi dal ruolo. In
seguito, Mads Mikkelsen è stato scelto per interpretare
Grindelwald in Animali
Fantastici 3 e nei film a venire.
In occasione dello speciale format
“Actors on Actors” di
Variety, Animali
Fantastici 3 ha regalato una piccola
anticipazione su ciò che i fan possono aspettarsi dal terzo
Animali Fantastici. Non ha potuto rivelare nulla sulla
trama, ma ha invece parlato di alcune delle scene che ha girato e
di quanto le cose siano diventate più complicate a causa dei
ritardi dovuti alla pandemia di Covid-19. Redmayne ha spiegato:
“Non posso dire nulla a parte il fatto che il fatto che mi
aspettano delle riprese notturne a Watford, agli studi Leavesden,
in Inghilterra, che dovevamo inizialmente girare in estate, in
acqua. Ma ovviamente, a causa del lockdown e della chiusura dei
set, abbiamo dovute girarle all’inizio di dicembre. E
all’improvviso ti ritrovi a nuotare all’aperto in pieno inverno
inglese.”
Viva Productions
(tra gli altri, Bene ma non benissimo, Un nemico che
ti vuole bene) e il Produttore Pier Paolo
Piastra annunciano con orgoglio l’inizio riprese, oggi 25
gennaio, di
The Christmas Show, scritto e diretto da Alberto
Ferrari (Un figlio di nome Erasmus, La terza
Stella). Cinque settimane di riprese, sullo sfondo della bella
città di Lecce, per una divertente storia natalizia, in bilico tra
il reality e la magia del quotidiano.
Il film schiera un cast di attori
del calibro diRaoul
Bova, Serena Autieri, Tullio
Solenghi, Claudio Gregorio “Greg” e un
atteso ritorno sul grande schermo, Ornella Muti.
Insieme a loro i giovani e talentuosi Alice Ferrari e Giulio
Nunziante. Con la Produzione Creativa curata da Maria Rosa Capelli
e quella esecutiva da Giangi Foschini, The Christmas
Show si avvale della collaborazione della Apulia
Film Commission e il Patrocinio della città di Lecce.
“Lecce è una città stupenda che ama
il cinema. Grazie ad una grande squadra, abbiamo trasformato in
pochi giorni gli spazi di una bella villa in un magnifico set
cinematografico da ‘Cinecittà’ grazie alle maestranze e alle
professionalità di grande qualità che abbiamo trovato qui, nel
Salento” ha sottolineato il produttore Pier Paolo
Piastra, che dal 25 gennaio e fino all’ultimo ciak seguirà
insieme alla produttrice creativa del film, la compagna
Maria Rosa Capelli, le riprese di
The Christmas Show.
“Un film dal ‘realismo magico’,
ispirato alle commedie di Frank Capra, un po’ Truman Show un po’
vita di tutti i giorni, che racconta le emozioni che possono
appartenere a chiunque e in qualunque angolo del mondo” ha aggiunto
il regista e autore della scenografia Alberto
Ferrari.
Ernie Hudson, che
riprenderà il ruolo di Winston Zeddemore in Ghostbusters:
Legacy, ha definito “un errore” il reboot al femminile
del 2016. Hudson ha recitato al fianco di
Bill Murray, Harold Ramis e Dan
Aykroyd nei due film originali della saga usciti nel
anni ’80. Il franchise è ancora oggi uno dei più amati e celebrati,
ed il suo incredibile successo ha contribuito alla nascita di
tantissime opere correlate, tra cui cartoni animati, fumetti e
giocattoli.
Dopo il rifiuto di Murray di tornare
per un sequel e la morte di Ramis nel 2014, i responsabili dello
studio hanno optato per un riavvio tutto al femminile della serie
con Ghostbusters,
uscito nel 2016.
Melissa McCarthy, Kristen
Wiig, Leslie Jones e
Kate McKinnonhanno recitato nei panni dei membri della
squadra di investigatori del paranormale. Il film è stato alquanto
divisivo, non tanto per la sua qualità, ma perché molti fan erano
sconvolti dal fatto che fosse un riavvio e non un sequel.
Parlando con
Living Life Fearless, Ernie Hudson ha fatto
eco all’opinione che il riavvio del franchise sia stato un passo
falso. Hudson ha specificato che il film gli è piaciuto:
“Quello con le donne – che in realtà mi è piaciuto molto”,
ha detto. La rovina del film, a suo parere, è stata proprio la sua
definizione: il concetto di reboot implicava la cancellazione del
film originale, quando – alla fine – è stata raccontata di nuovo la
stessa storia.
Secondo l’attore, il riavvio di un
classico senza tempo significava che il film non poteva essere
giudicato in base ai suoi meriti, generando confronti che non era
davvero necessario fare. “Un reboot, per me, significa che stai
cercando di rifare un film. Un’altra versione di quello che è già
stato fatto. E penso che sia stato un errore. Non era una
continuazione o un’estensione di qualcosa. In qualche modo c’era un
universo diverso lì. Sai cosa intendo? Era come se fossimo noi…
anche se non eravamo davvero noi.”
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Matthew Lewis,
l’attore che ha interpretato Neville Paciock nella saga di Harry Potter, ha rivelato di avere dei
problemi a riguardare i film oggi. Lewis ha recitato in tutti gli
otto film del franchise e, a mano a mano che la serie andava
avanti, il suo ruolo è diventato sempre più importante. Neville è
stato a lungo la controparte dello stesso Harry: una volta si
pensava addirittura che Neville potesse essere il soggetto della
profezia durante lo snodo cruciale della serie, con la sua vita che
sarebbe potuto cambiare per sempre.
Neville Paciock è stato introdotto
come personaggio alquanto fastidioso, ma nel corso degli anni è
diventato importante quanto il resto del cast. Quando Harry,
Hermione e Ron scappano nella prima parte de
I Doni della Morte, Neville è colui che porta avanti
l’eredità di Harry a Hogwarts. Ciò culmina con Neville che
brandisce la spada di Godric Grifondoro durante la battaglia di
Hogwarts, decapitando l’amato serpente di Voldemeort e l’ultimo
horcrux, Nagini.
Nonostante l’evoluzione del suo
personaggio, però, Matthew Lewis ha spiegato in
una recente intervista con il
New York Times che in genere non ha problemi a rivedersi sul
grande schermo, ma che ad oggi non riesce a riguardarsi nei film
della saga di Harry Potter. Lewis trova addirittura
“doloroso” rivedersi in quei film. “Trovo abbastanza difficile
quando in un personaggio inizia ad emergere troppo di me. È più
facile quando posso interpretare qualcuno di completamente diverso,
come un agente di polizia a Londra o una persona ricca… A volte è
doloroso vedere quanto di me c’è in Neville. Quando riguardo i
film, spesso penso: ‘Quello non è Neville. Sei tu’.”
Non è così atipico per un attore
sentirsi a disagio nel guardarsi sullo schermo. In effetti, sembra
quasi che ciò rappresenti la regola, piuttosto che l’eccezione. Non
solo Lewis, ma anche
Daniel Radcliffe,
Rupert Grint e Emma Watson sono letteralmente cresciuti sul
set. Nel corso degli anni, il loro passaggio dall’infanzia
all’adolescenza è stato catturato in maniera unica dalla macchina
da presa. La maggior parte degli attori potrebbe anche peccare di
modestia quando si tratta di mettere in discussione il proprio
talento, ma nel caso di Lewis le sensazioni del giovane attore
britannico sembrano essere assolutamente genuine.
Joel
Kinnaman, che ritroveremo nei panni di Rick Flag
nell’attesissimo The Suicide
Squad di James Gunn, ha parlato nuovamente dell’atteso
cinecomic in arrivo quest’anno. Il precedente tentativo da parte di
Warner Bros. e DC Films di portare al cinema la celebre Task Force
X dei fumetti, non è riuscito ad impressionare il pubblico. Per il
sequel, la scelta di Gunn come regista e sceneggiatore ha reso
chiara fin da subito la volontà di portare la storia di una
direzione totalmente diversa rispetto a quanto fatto nel 2016 da
David Ayer.
A metà tra sequel e reboot, The Suicide
Squad riporterà sul grande schermo personaggi già
apparsi nella precedente iterazione e, al tempo stesso, introdurrà
tutta una serie di volti nuovi. Secondo le prime indiscrezioni
sulla trama, ci saranno due team distinti che saranno impegnati in
una missione per distruggere un laboratorio durante l’era nazista.
In base a quanto anticipato da James Gunn negli ultimi mesi, pare che il suo
film sarà davvero ciò che i fan sperano di vedere.
Durante un nuovo episodio di
The Playlist Podcast, Joel
Kinnaman è tornato a parlare di The Suicide
Squad, elogiandone il suo tono unico. L’interprete di
Rick Flag ha descritto il progetto come “il film vietato ai
minori con il più grande budget che sia mai stato realizzato”
e ha anticipato che, nonostante l’umorismo, sarà anche pieno zeppo
di forti emozioni.
“Non credo che Gunn abbia dovuto
compromettere un briciolo della sua visione”, ha spiegato.
“Ha davvero avuto modo di fare esattamente quello che voleva. E
sarà sicuramente il film vietato ai minori con il più grande budget
che sia mai stato realizzato. Sarà vietato ai minori e sarà carico
di umorismo. Un umorismo quasi infantile che lascerà comunque
spazio ad alcuni momenti davvero profondi, in cui c’è anche il
rischio di commuoversi. Sarà super violento, ma anche tanto
stupido. Ogni personaggio è veramente ridicolo.”
Joel Kinnaman su Suicide Squad e
sulla visione del Joker da parte di David Ayer
Nel corso della medesima intervista,
Kinnaman ha avuto anche la possibilità di parlare della sua prima
esperienza con Suicide
Squad e dell’interferenza della Warner Bros. nel
lavoro di David Ayer: “Vuoi sempre vedere il taglio
del regista. È sempre un peccato quando la visione del regista non
arriva al cinema. Certo, ci sarà sempre un compromesso. Penso che
più alto è il budget, maggiore sarà il compromesso. Di solito è
così che funziona. Sono sicuro che il taglio di Ayer sarebbe molto
più interessante. La visione di David del Joker era davvero
pazzesche e purtroppo non è venuta fuori nel film che abbiamo visto
al cinema.”
Sulla scia della tragica morte di
Chadwick Boseman lo scorso anno, i fan
hanno cominciato a chiedersi come i Marvel Studios avrebbero gestito la cosa in
vista della produzione di Black
Panther 2. In occasione dell’ultimo Investor Day di
Disney, è stato proprio Kevin Feige a confermare che il ruolo di
T’Challa non sarebbe stato né interpretato da un altro attore né
ricreato tramite la CGI.
I fan sono concordi sul fatto che
questa sia la strada più intelligente da percorrere, e a quanto
pare è della stessa opinione anche
Angela Bassett, la celebre attrice che nel primo film
ha interpretato il ruolo di Ramonda, madre del re di Wakanda. In
una recente intervista con
ET, a Bassett è stato proprio chiesto un commento sulla
decisione da parte di Feige e del suo team di andare avanti con il
sequel di Black Panther senza il personaggio di
T’Challa.
Naturalmente, l’attrice candidata
all’Oscar non ha potuto rivelare nulla a proposito del sequel, ma
si è detta fiduciosa nei confronti dei Marvel Studios e del regista Ryan Coogler: “È stata una perdita
tremenda, ma la Marvel, Kevin Feige, il regista
Ryan Coogler, che aveva già scritto il primo film, si sono
impegnati a raccontare una storia che in qualche modo era già stata
pianificata. Quindi non vediamo l’ora. Non vediamo l’ora di
scoprire cosa hanno escogitato.”
L’impatto dell’eredità di Chadwick
Boseman su Black Panther 2
Bassett ha spiegato che Feige,
Coogler e tutti i creativi coinvolti nel film si sono ritrovati a
dover fare i conti con una svolta importante ed imprevista.
Parlando nello specifico della scomparsa di Boseman, ha poi
aggiunto: “Nostro fratello non ha mai voluto parlare della sua
malattia. La sua eredità, la sua perdita, il suo amore… tutto
l’apprezzamento che nutriamo per ciò che è stato e che ha condiviso
con noi non potranno mai essere sostituiti. Chadwick è stato
apprezzato da tutti. Ci mancherà sempre e proprio per questo non
potrà essere ricreato in CGI. È praticamente
insostituibile.”
Black
Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto
da Ryan
Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di
recente è stato annunciato che l’attore Tenoch
Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain
principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro
Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo
anno sarà tra i protagonisti di The Forever
Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise
horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che
l’attore interpreterà nel sequel di Black
Panther non sono stati svelati.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che
T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel. Letitia
Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
Le primissime immagini dal set in
costruzione di Thor: Love and
Thunder potrebbero aver anticipato che nel film
si parlerà delle origini del villain principale, Gorr il
Macellatore di Dei. Non molto tempo fa sembrava che il franchise di
Thor stesse volgendo al termine, ma
Thor: Ragnarok è riuscito ad alimentare nuovamente, e
con grande successo, l’interesse nei confronti del Dio del Tuono:
il supereroe interpretato da Chris
Hemsworth è adesso il primo personaggio del
MCU ad aver avuto ben quattro film
da solista.
Thor: Love and
Thunder vedrà il ritorno del regista Taika Waititi dietro la macchina da presa e
riporterà nel MCU anche i personaggi di Jane
Foster (Natalie
Portman), Valchiria (Tessa
Thompson) e persino i Guardiani della Galassia. Il
cattivo principale del film sarà invece Gorr il Macellatore di
Dei.
Alla fine del 2020, la Marvel ha confermato che sarà il
premio Oscar Christian Bale a vestire i panni del potente
antagonista di Thor, il cui unico scopo è uccidere gli dei
dell’universo. Poiché Gorr ha un design tipicamente alieno nei
fumetti, molti fan non vedono l’ora di scoprire quale sarà il look
della sua controparte cinematografica. Ora, con la produzione del
film che inizierà ufficialmente questa settimana in Australia, le
possibilità di avvistare Bale sul set sono chiaramente in
aumento.
Il pianeta natale di Gorr nelle
foto dal set in costruzione di Thor: Love and Thunder?
La prima ondata di foto dal set in
costruzione di Thor: Love and
Thunder non mostra chiaramente Bale nei panni
Gorr, ma sembra in qualche modo anticipare che nel film si parlerà
delle origini del personaggio. Il
Daily Mail ha diffuso online alcune immagini dei set in
costruzione a Sydney, che rappresenterà per Thor
4 una sorta di versione australiana del Centennial
Park.
Le foto sembrano anticipare la
costruzione di una location particolarmente arida e aspra, con una
serie di terreni rocciosi che, inevitabilmente, lasciano pensare al
pianeta natale di Gorr, che verrà poi perfezionato attraverso
l’impiego di CGI e di nuove tecnologie rivoluzionarie (già
utilizzate per la serie
The Mandalorian). Potete vedere tutte le immagini
cliccando
qui.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Haaz Sleiman, star
dell’attesissimo Gli
Eterni, ha condiviso alcuni dettagli sulla prima
storia d’amore gay del MCU. Scritto e diretto da
Chloé Zhao, Gli Eterni si concentrerà su
un’immortale razza aliena che si riunisce per proteggere l’umanità
dalla sua controparte malvagia. Il film presenta un ensemble di
attori davvero unico, tra cui spiccano Angelina
Jolie, Salma Hayek, Barry
Keoghan, Brian Tyree Henry, Gemma Chan, Kit Harington, Kumail
Nanjiani e Richard
Madden.
Gli Eterni è uno dei titoli più
attesi della Fase 4 del MCU, non soltanto per il cast
imponente, ma anche per la curiosità di vedere un’acclamata regista
indipendente come Zhao alle prese con un cinecomic Marvel. Tuttavia, negli ultimi mesi
si è parlato molto del film anche in relazione all’annunciata
storia gay che coinvolgerà i personaggi di Phastos (Henry) e suo
marito (interpretato, appunto, da Sleiman). Ora, in una nuova
intervista, è stato proprio Sleiman a parlare della relazione tra i
due personaggi.
Parlando con New Now
Next (via
Screen Rant) in occasione della promozione del suo nuovo film
Breaking Fast, a Sleiman è stato chiesto se avesse già
visto Gli Eterni.
L’attore ha risposto di no, anche se ha condiviso alcuni dettagli
sul suo personaggio, dichiarando di essere entusiasta di far parte
del cast del film. Nonostante le sue parole lusinghiere, però,
Sleiman ha sottolineato che la Marvel ha ancora molta strada da
fare per migliorare la sua narrativa in termini di
rappresentazione.
“Non ho ancora visto il film.
Non sono Angelina Jolie o Salma Hayek, quindi no. Non l’ho visto. È
il mio primo film Marvel, e ovviamente sono
entusiasta. Il mio istinto mi dice che i fan ne saranno orgogliosi.
Ciò che la Marvel è stata in grado di
realizzare… sono così orgoglioso di loro, perché si sono
approcciati a quel mondo in punta di piedi, e Phastos sarà
uno dei più grandi supereroi del film. Nel film interpreto suo
marito, un architetto; abbiamo un figlio. Anche se avrei voluto
essere il supereroe… quando vedremo un attore arabo musulmano
apertamente gay interpretare un supereroe? Non vedo l’ora di
vederlo.”
Gli Eterni e il primo bacio gay nel MCU
Ricordiamo che tempo fa Haaz
Sleiman aveva già confermato nel film ci sarà anche un
bacio tra i due personaggi. All’epoca aveva spiegato: “Oh sì,
assolutamente, ed è un bacio bellissimo e molto commovente. Tutti
hanno pianto sul set. Per me è molto importante mostrare quanto
possa essere amorevole e bella una famiglia diversa. Brian Tyree
Henry è un attore straordinario e ha portato tanta bellezza in
questo ruolo, e nei suoi occhi ho visto l’entusiasmo di un bambino.
Credo sia importante ricordare al mondo che anche gli appartenenti
alla comunità queer sono stati bambini.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Ecco il primo trailer ufficiale di
Godzilla
vs. Kong, lo scontro epico del Monsterverse
che arriverà in cinema selezionati negli USA il prossimo 26
marzo.
Due leggende si scontrano in
“Godzilla vs Kong”: questi mitici avversari si affronteranno
infatti in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il
destino del mondo in bilico. Kong e i suoi protettori
intraprenderanno un viaggio pericoloso per trovare la sua vera
casa, e con loro c’è Jia, una giovane ragazza orfana con la quale
ha stretto un legame forte ed unico. Ma si troveranno
inaspettatamente sul cammino di un Godzilla infuriato, che sta
seminando distruzione in tutto il mondo. L’epico scontro tra i due
titani, istigato da forze invisibili, è solo l’inizio del mistero
che giace nel profondo della Terra.
Arriva in prima assoluta su
Sky e NOW TV una commedia esilarante per tutta la famiglia
con un cast davvero stellare. Nonno questa volta è
guerra, tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi
scritto da Robert Kimmel Smith, descrive la “guerra” all’ultimo
scherzo tra nonno e nipote per la conquista della stanza dove i due
si ritrovano, loro malgrado, a convivere. A interpretare i due
Robert De Niro e Oakes Fegley
(Il drago
invisibile) per un cast che comprende, tra gli altri,
anche Uma Thurman e Christopher
Walken, diretti da Tom Hill.
Nonno questa volta è guerra: in streaming
Il film sarà in prima tv
lunedì25 gennaioalle
21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Family,
disponibile anche on demand su Sky e in streaming
su NOW TV.
Nonno questa volta è guerra: la trama e il cast
LA TRAMA – Nonno
Ed (R. De Niro) e suo nipote dodicenne, Peter (O. Fegley), hanno un
rapporto molto stretto. Quando però il nonno è costretto a
trasferirsi nella casa dove vive Peter con sua madre Sally (U.
Thurman), suo padre Arthur (R. Riggle) e le due sorelle Mia e
Jenny, le cose si complicano. Come se non fosse già sufficiente la
sua terribile invadenza, il nonno si è appropriato della camera di
Peter, costringendo il ragazzo a vivere nel solaio. Per
controbattere e riprendersi quanto gli appartiene, Peter architetta
un piano che prevede di combinare un dispetto dietro l’altro per
costringere nonno Ed a fare i bagagli e tornare nella sua vera
casa. Ma il nonno non è incline ad accettare le azioni
intimidatorie che il nipote ha pensato contro di lui. Risponde con
spirito guerrigliero a ogni malefatta di Peter: quella ingaggiata
tra i due è una battaglia senza esclusione di colpi, tra scherzi,
dispetti, marachelle e punizioni. Una lotta senza quartiere per la
conquista dell’agognata cameretta.
Robert De Niro, Uma Thurman, Christopher Walken e il giovane
Oakes Fegley protagonisti di una divertente commedia per tutta la
famiglia Quando nonno Ed è costretto a trasferirsi nella camera del
nipote, tra i due inizia una guerra senza freni per la conquista
della stanza
Dopo aver diretto l’autobiografico
Guida per riconoscere i tuoi santi, e lo sportivo
Fighting, il regista Dito Montiel porta
al cinema nel 2011 un crime investigativo particolarmente
ambizioso, arricchito da un grande cast di attori. Si tratta di
The Son of No One, frutto di un’idea
originale, con protagonista un giovane poliziotto che rischia di
veder distrutta la propria carriera per via di alcuni segreti. Ha
così inizio un gioco particolarmente complesso tra passato e
presente, dove non mancano colpi di scena, grande tensione e un
buon intrattenimento in grado di soddisfare anche gli spettatori
più esigenti.
Piuttosto che al cinema, questa
storia avrebbe originariamente dovuto essere raccontata da Montiel
su carta. Questi, infatti, è anche un apprezzato scrittore, e aveva
iniziato a lavorare a The Son of No One in formato di
romanzo. Decise tuttavia di abbandonare quest’intenzione,
utilizzando la storia come spunto per il suo nuovo film. Girato nel
Queens, popolare quartiere di New York, questo è in seguito stato
presentato al Sundance Film Festival, dove è stato accolto da
opinioni contrastanti.
Sfortunatamente il film non ha poi
ottenuto un ampia distribuzione, e ancora oggi non sono in molti ad
averlo visto. Si tratta tuttavia di un film da non lasciarsi
sfuggire, specialmente per gli amanti del genere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Son of No One: la trama del
film
La vicenda qui narrata si svolge
nella città di New York, nel 2002. Protagonista del film è il
giovane poliziotto Jonathan “Milk” White, il quale
si ritrova assegnato al commissariato del Queens, il quartiere dove
è nato e cresciuto. Qui fa la conoscenza del capitano
Marion Mathers, agli occhi del quale desidera
apparire come un agente particolarmente dedito al suo lavoro.
L’equilibrio di questa situazione viene però ad essere compromesso
nel momento in cui una serie di segreti sul suo passato vengono
improvvisamente riportati alla luce. Una fonte anonima rivela
infatti di come da ragazzo Jonathan si sia macchiato di
omicidio.
Il poliziotto si trova così al
centro di uno scandalo, che rischia di essere alimentato
dall’indagine della giornalista Lauren Bridges, la
quale intende andare fino in fondo a quella storia. Ben presto,
Jonathan capirà di essere finito al centro di un gioco più grande
di lui, e dovrà scoprire quanto prima chi intende distruggere la
sua carriera, così da poterlo fermare. Per riuscirci, dovrà
rivolgersi all’anziano detective Charles Stanford,
amico e collega del padre di Jonathan, che si occupò all’epoca del
caso. Prima che se ne accorga, però, il passato sarà tornato ad
essere presente, con tutti i suoi fantasmi e scheletri
nell’armadio.
The Son of No One: il cast del
film
Per il ruolo del poliziotto
Jonathan White, Montiel si è affidato all’attore Channing Tatum,
con il quale aveva già collaborato per i suoi due precedenti film.
Questi si è da subito dimostrato particolarmente interessato alla
storia e al personaggio, e per interpretarlo si è preparato a
lungo. In particolare, ha avuto modo di parlare con diversi veri
poliziotti del Queens, apprendendo da loro la routine tipica del
quartiere e le tradizioni del luogo. Accanto a lui, nel ruolo
dell’amico d’infanzia Vinnie, avrebbe dovuto originariamente
esserci l’attore Terrence
Howard. Questi dovette però tirarsi fuori dal progetto
a causa di altri impegni, e a sostituirlo è arrivato Tracy
Morgan, noto per la sua interpretazione comica in 30
Rock.
Ray Liotta,
celebre per Quei bravi ragazzi, dà invece vita al capitano
di polizia Marion Mathers, mentre ad interpretare il detective
Stanford era stato chiamato il due volte premio Oscar Robert De Niro.
Anche questi dovette però abbandonare il film, e ad assumere il
ruolo è allora stato l’amico Al Pacino.
Juliette
Binoche, premio Oscar per Il paziente
inglese, interpreta invece la giornalista Lauren Bridges.
Originariamente questo personaggio era stato scritto per essere un
uomo, ma venne cambiato in seguito alla disponibilità dell’attrice.
Questa, però, accettò la parte a condizione che i dialoghi non
venissero riscritti solo perché cambiava il sesso del personaggio.
Infine, l’attrice Katie Holmes è
presente nei panni di Kerry White, moglie di Jonathan.
The Son of No One: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Son of No
One è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili Cinema e Now TV. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno sabato 23
gennaio alle ore 21:30 sul canale
Spike.
Hanno invaso il grande schermo da
oltre un decennio, la pandemia in corso li ha rallentati ma non
fermati, visto che si stanno facendo spazio sul piccolo schermo
(via Disney+), sono amati, acclamati e…
letti da tutto il mondo, sono i Supereroi Marvel!
C’è stato un tempo in cui questi
personaggi erano destinati ad una piccola nicchia di lettori di
fumetti, ma adesso che il cinema li ha sdoganati, influenzando
anche le loro storie su carta (si veda la trasformazione di Nick
Fury, per esempio), sono diventati appetibili per un pubblico molto
più vasto.
Ma trai Supereroi Marvel c’è una gerarchia
oggettiva? Esistono delle classifiche attendibili che ci
indicano chi è più forte di chi? Si tratta solo di un futile
giochino, ma ecco che di seguito abbiamo provato a fare una
lista dei Supereroi Marvel più forti di sempre
(tra quelli apparsi al cinema) e di quelli che, bene o male,
costituiscono un gruppo omogeneo sullo sfondo, a coprire le spalle
ai Big Ten dei cinecomic.
Falcon – Sam Wilson, trai principali alleati di
Steve Rogers, è comparso come un eroe “secondario” anche se il suo
futuro appare luminoso, visto che sarà il protagonista di una serie
Disney+ dedicata a
lui e a Bucky Barnes. Inoltre è anche l’erede del manto di Captain
America, come lo stesso Rogers ha stabilito alla fine di
Avengers: Endgame, consegnandogli il suo scudo. È
interpretato da
Anthony Mackie.
Occhio di Falco – Compare nel novero dei cosiddetti
Original Six, ha avuto una storyline travagliata e, nel tempo, ha
assunto l’identità di Ronin, un ninja giustiziere, quando ha dovuto
fare i conti con il dolore causato dalla perdita di tutta la sua
famiglia a seguito dello Snap di
Thanos. Il suo futuro lo vede fare da mentore a una giovane
Kate Bishop in una delle prossime serie tv Disney+. È
interpretato da
Jeremy Renner.
Vadova Nera – Trai personaggi più amati della serie
cinematografica, Natasha Romanoff compare per la prima volta in
incognito in Iron
Man 2, nei panni di una giovane segretaria messa alle
dipendenze di Stark dallo SHIELD per monitorare lo scapestrato Iron
Man. Comparsa in molti episodi delle tre Fasi del MCU, arriverà a
breve il film a lei dedicata. Grazie al suo sacrificio, i
Vendicatori sono riusciti a sconfiggere
Thanos. È interpretata da Scarlett Johansson.
Wasp – Una delle eroine di più recente acquisizione
del MCU è la
socia di Ant-Man, allegra, sagace, fortissima e che non ha paura di
mostrarsi spettinata e sudata sotto al casco del costume, dopo un
lungo combattimento. L’abbiamo vista nel finale di Endgame, accanto
a Scott Lang, e nei due film dedicati a lui, nei quali si è
ritagliata uno spazio da co-protagonista, tanto da apparire a buon
diritto nel titolo. È interpretata da Evangeline Lilly.
Ant-Man – Simpatico fannullone, è diventato il
Vendicatore con il quale è più facile entrare in relazione, data il
suo spiccato atteggiamento da fan-boy nei confronti dei Supereroi
Marvel, in particolare per Cap. Lui
rappresenta la scintilla che mette in moto la trama di Endgame,
nonostante che la sua presenza nel Marvel Cinematic
Universe sia stata introdotta come quella di un piccolo
ladruncolo che fa di tutto per la figlia. È interpretato da Paul
Rudd.
Iron Man – Vero e proprio “padre” del Marvel Cinematic
Universe è stato l’apripista di questa avventura
e il cuore pulsante del franchise, il grande avversario di
Thanos il quale infatti alla fine soccombe di fronte
all’eroismo puro di Tony Stark, che nel suo ultimo gesto disperato,
mette per la prima volta da parte se stesso e si sacrifica per gli
altri. Vendicatore Amatissimo da tutti i fan del Marvel Cinematic
Universe, è interpretato da
Robert Downey Jr.
Captain America – Il primo Vendicatore è il personaggio
preferito di molti. Da granitico soldato si trasforma pian piano in
scaltro combattente, anche grazie alle vicissitudini che
attraversano il suo cammino nel corso dei suoi oltre 80 anni. Come
Iron Man, anche lui dovrebbe aver concluso la sua
parabola nel MCU, con un gesto
“egoistico” che gli ha finalmente regalato quel ballo che aveva
promesso anni prima alla sua Peggy Carter. È interpretato da
Chris Evans.
Black Panther– Re di
Wakanda, ha segnato la storia del cinema come primo protagonista di
colore in un blockbuster ad alto budget con tutto il cast e la crew
di colore. Elemento fondamentale della trama di
Civil War e di
Infinity War, ha rivisto la luce in Endgame, quando le sue
truppe sono state schierate in difesa della Terra, contro le orde
di
Thanos. Interpretato da
Chadwick Boseman, tragicamente scomparso alla fine del 2020, il
personaggio sarà messo a riposo dallo Studio e non sarà scelto un
altro attore per interpretare la Pantera Nera di
Wakanda.
Soldato d’Inverno – Bucky Barnes è uno dei
personaggi più importanti della saga cinematografica Marvel. Intorno a lui viene
costruito quello che in molti considerano il film migliore del
franchise,
Captain America: The Winter Soldier, e intorno a lui si
struttura
Civil War. Il più vecchio amico di Steve Rogers, sempre
al suo fianco, tornerà in una serie tv insieme a Sam Wilson/Falcon.
È interpretato da
Sebastian Stan.
Wolverine – Lui e Iron Man sono i Supereroi
Marvel con più apparizioni
cinematografiche, con Wolverine che detiene il record di essere
apparso in tutti i film sugli
X-Men con l’eccezione dell’ultimo,
Dark Phoenix. Protagonista anche di una trilogia tutta per
lui, ha chiuso la sua parabola cinematografica nel 2017, con il
bellissimo
Logan – The Wolverine. È interpretato da
Hugh Jackman.
Rogue – Sottovalutatissima nei film, rappresenta
comunque un elemento fondamentale per la trama del primo dei film
sugli
X-Men, in quanto diventa l’obbiettivo di Magneto per mutare
tutti i leader mondiali e trasformarli in mutanti. È interpretata
da
Anna Paquin.
Tempesta – Dea dei venti, è una degli
X-Men più potenti ed è stata da subito trai protagonisti dei
film che hanno adattato le storie dei fumetti. Nel corso degli anni
ha avuto due interpreti, la prima è
Halle Berry, che è stata Tempesta all’inizio del franchise, e
la seconda è
Alexandra Shipp che invece interpreta una Tempesta più giovane,
negli adattamento più recenti.
Okoye – Straordinaria combattente del Dora Milaje,
la guardia personale del Re di Wakanda, è una fedelissima
servitrice del trono e di T’Challa, rimanendo sempre al suo fianco
e combattendo con lui fino alla fine durante la battaglia contro
Thanos. È interpretata da
Danai Gurira.
War Machine – Braccio destro di Tony Stark,
all’inizio del franchise ha sempre svolto una funzione
“contenitiva” dell’esuberanza del ricco amico. Con il passare del
tempo si è poi unito ai Vendicatori, grazie alle armature
realizzate per lui da Stark. È stato interpretato da Terrence
Howard, e ora è interpretato da
Don Cheadle.
Quicksilver – Fratello gemello di Scarlet Witch, ha
avuto due rappresentazioni differenti nel franchise Fox e in quello
Marvel. Nel primo, con il volto di
Evan Peters, è stato uno dei migliori elementi della formazione
aggiornata in
X-Men: Giorni di un Futuro Passato, nel secondo caso, con
le fattezze di
Aaron Taylor-Johnson, ha avuto vita breve e poco tempo per
“splendere”, sacrificandosi per salvare Occhio di Falco e un bimbo,
durante la distruzione della Sokovia da parte di Ultron.
Mistica – Personaggio incredibile dei fumetti, ha
avuto una efficacissima rappresentazione cinematografica nei primi
film del franchise, quando faceva parte dei cattivi e aveva il
volto di Rebecca Romijn Stamos. Il personaggio ha perso potenza
nella scrittura quando è stato affidato a
Jennifer Lawrence, negli adattamenti successivi più
recenti.
Uomo Ghiaccio – Trai protagonisti della prima serie
di film Fox sugli
X-Men, il personaggio rappresenta uno dei mutanti più potenti
della storia dei fumetti, anche se i film hanno riaggiustato questa
caratteristica rendendolo un gradevole comprimario. È interpretato
da Shawn Ashmore.
Colosso – Capace di trasformare in metallo tutto il
suo corpo, è un personaggio amatissimo nei fumetti, che fa parte
della formazione degli
X-Men ed è comparso anche nei film di
Deadpool. È interpretato da Daniel Cudmore e da Andre
Tricoteux.
Deadpool – Protagonista di due film di grande
successo, il Mercenario Chiacchierone è l’esempio che i cinecomic
funzionano anche solo per gli adulti. Malato di tumore, si
sottopone a una cura sperimentale che lo trasforma in una creatura
assolutamente fuori dal comune e che poi diventerà Deadpool, una
sorta di insolito eroe politicamente scorretto. È interpretato da
Ryan Reynolds.
Kitty Pride – Elemento fondamentale della seconda
squadra di X-Men nei fumetti, è un personaggio secondario
all’inizio del franchise fino a
X-Men: Giorni di un futuro passato, quando viene
utilizzata come strumento per mandare indietro nel tempo Wolverine.
È interpretata da
Elliot Page.
Supereroi Marvel – i più
forti
10 Hulk
Hulk è un personaggio dei
fumetti creato nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby e pubblicato negli
Stati Uniti dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione è in
The Incredible Hulk (vol. 1) n. 1 del maggio 1962. Il sito web IGN
ha inserito Hulk alla nona posizione nella classifica dei cento
maggiori eroi della storia dei fumetti dopo Wally West e prima di
Daredevil. Nel 2008 la rivista Wizard classificò Hulk come settimo
miglior personaggio Marvel Comics mentre Empire lo posizionò come
il quattordicesimo miglior personaggio dei fumetti in generale e il
quinto dei
personaggi Marvel.
Il personaggio è fra i più noti
dell’universo Marvel e ha avuto trasposizioni
televisive e cinematografiche: è stato protagonista di serie
televisive, di film per la televisione, di serie a cartoni animati,
di lungometraggi e di videogiochi. È interpretato da
Mark Ruffalo, che ha preso il posto di
Edward Norton apparso in The Incredible Hulk.
9 Magneto
Magneto, il cui vero nome
è Max Eisenhardt anche conosciuto come Erik Magnus Lehnsherr, è un
personaggio del fumetti creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby
(disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. Apparso per la prima volta sulle
pagine di X-Men (vol. 1) n. 1 (settembre 1963) e noto anche come
Signore del magnetismo, è un mutante in grado di generare e
controllare campi magnetici e attraverso di essi controllare e
manipolare i metalli, soprattutto ferrosi. Tra i più potenti ed
influenti mutanti della Terra, nella sua storia editoriale ha
ricoperto diversi ruoli: inizialmente un supercriminale che è stato
la principale nemesi degli X-Men, successivamente è diventato un
loro membro ed un supereroe; ultimamente ricopre la figura di
antieroe assieme a Ciclope (l’ex leader degli X-Men, diventato nel
frattempo un ricercato dalle autorità).
La storia della creazione del
personaggio è stata paragonata al leader dei diritti civili Malcolm
X e al fondatore della Lega di Difesa Ebraica Meir Kahane. Magneto
si è classificato al primo posto nella classifica dell’IGN dei
cento più grandi antieroi della storia dei fumetti. È stato
inserito al 17º posto nella classifica dei 100 più grandi antieroi
mai creati da Wizard, ed è stato classificato come il 9°
personaggio dei fumetti più grande nella lista dei 200 migliori
personaggi, risultando il secondo miglior antieroe in quella lista.
Amatissimo dagli spettatori, è stato interpretato da
Ian McKellen e da
Michael Fassbender.
8 Visione
Visione (Vision) è un
personaggio immaginario dei fumetti creato da Roy Thomas (testi) e
John Buscema (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. Esordisce sul n. 57 (ottobre
1968) della testata The Avengers (vol. 1). La Timely Comics,
precedente denominazione della Marvel, aveva già pubblicato storie
con un omonimo supereroe nel periodo noto come Golden Age.
Creato da Ultron come strumento di
vendetta, Visione è un androide sintezoide capace di alterare a
piacimento la propria massa e solidità corporea, nonché di
riprodurre qualsiasi funzione organica di un essere vivente,
incluso il pensiero autonomo, cosa che lo ha portato a ribellarsi
al suo creatore divenendo un membro di spicco dei Vendicatori.
Costantemente in lotta per affermare e mantenere la propria
precaria umanità, la più grande paura di Visione è che un giorno
possa perderla.
Nella classifica stilata nel 2011
da Wizard si è posizionato al 124º posto come più grande
personaggio della storia dei fumetti. Nei film la sua origine è un
insieme di elementi: Tony Stark e Bruce Banner, Ultron, Jarvis e la
Gemma della Mente, che rimane sulla sua fronte. È interpretato da
Paul Bettany ed è il protagonista della serie tv
WandaVision.
7 Scarlet Witch
Scarlet (Scarlet Witch), il
cui vero nome è Wanda Maximoff, è un personaggio dei fumetti,
creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), pubblicato dalla
Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene
in X-Men (vol. 1) n. 4 (marzo 1964).
Potentissima superumana dotata di
immense capacità di alterazione della realtà, Scarlet è la sorella
gemella di Quicksilver; inizialmente una supercriminale avversaria
degli X-Men, è successivamente diventata una supereroina tra i
principali membri dei Vendicatori. È ritenuta la mutante più
potente del multiverso, spiccando nella classifica dei mutanti di
livello omega. Nonostante per anni si sia creduto che lei e il
fratello fossero mutanti figli di Magneto, tale parentela è stata
successivamente smentita ed è stato rivelato come in realtà i
poteri dei due derivino dagli esperimenti dell’Alto
Evoluzionario.
Nei film, Wanda, come il fratello
Pietro, non ha origine mutante, fino a questo momento, ma, per
usare il linguaggio usato nella scena post credits di Captain
America: The Winter Soldier, dove esordiscono i gemelli Maximoff, è
un “miracolo” ovvero l’unica sopravvissuta degli esperimenti del
Hydra sugli umani con lo scettro di
Loki (e la Gemma della Mente in esso incastonata). Interpretata
da Elizabeth Olsen, Scarlet Witch è la
protagonista di WandaVision.
6 Xavier
Il Professor X, il cui
vero nome è Charles Francis Xavier, è un personaggio dei fumetti
creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1963, pubblicato dalla Marvel Comics. È il fondatore del gruppo degli
X-Men, che ha come principio l’esistenza pacifica tra i mutanti e
gli esseri umani.
È un potente telepate che può
leggere, controllare e influenzare le menti umane e creare
illusioni. Genio naturale, è anche un’autorità nel campo della
genetica, delle mutazioni e dei poteri psichici. La sua opinione è
reputata favorevolmente anche in altri campi delle scienze
biologiche, fisiche, tecnologiche e chimiche e possiede grandi
capacità anche nella realizzazione di equipaggiamenti per
utilizzare e potenziare i poteri psichici. Lungimirante, Xavier ha
dedicato la sua vita ad aiutare i mutanti ad imparare a convivere
con i propri poteri e ad aiutare gli esseri umani privi di poteri a
convivere pacificamente con loro, senza paura uno dell’altro.
Sebbene sia un personaggio
positivo, in storie più recenti stanno emergendo alcuni lati oscuri
del suo passato, in cui pare che il suo comportamento non sia stato
sempre irreprensibile. Ha un fratellastro di nome Cain Marko alias
il Fenomeno che per anni è stato nemico degli X-Men prima di
redimersi. Il sito web IGN ha inserito il Professor X alla 22ª
posizione nella classifica dei cento maggiori eroi della storia dei
fumetti, dopo The Spirit e prima di Raffaello. È stato interpretato
da
Patrick Stewart e da
James McAvoy.
Supereroi Marvel – i più
forti
5 Silver Surfer
Silver Surfer, alter ego di
Norrin Radd, è un personaggio immaginario dei fumetti creato da
Jack Kirby nel 1966 e pubblicato dalla casa editrice statunitense
Marvel Comics. Esordisce nella serie The
Fantastic Four (vol. 1) n. 48 del 1966, nella Trilogia di Galactus,
il cui riscontro positivo da parte del pubblico porta a dedicargli
una sua serie personale nel 1968 disegnata da John Buscema, che,
seppur di breve durata, vince nel 1968 e nel 1969, il prestigioso
premio Alley.
Il sito web IGN ha inserito Silver
Surfer alla 41ª posizione nella classifica dei cento maggiori eroi
della storia dei fumetti. Il personaggio ha avuto finora una
trasposizione cinematografica nel 2007, ma ne avrà un’altra
dedicata esclusivamente a lui in futuro. Doug Jones ha interpretato
il personaggio in
I Fantastici Quattro e Silver Surfer.
4 Thor
Thor Odinson (letteralmente
Thor figlio di Odino) è un personaggio immaginario dei fumetti
creato da Stan Lee, Larry Lieber (testi) e Jack Kirby (disegni),
pubblicato negli Stati Uniti dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene
in Journey into Mystery (vol. 1) n. 83 di agosto 1962.
Ispirato all’omonima divinità della
mitologia norrena, Thor, noto come il Dio del Tuono (God of
Thunder) o Il Tonante (The Thunderer), è l’erede al trono di
Asgard, figlio di Odino e di Gea. Grazie ai poteri derivatigli dal
suo doppio retaggio e dal martello incantato Mjolnir, Thor è uno
dei più forti e più importanti protettori di entrambi i mondi, un
supereroe membro fondatore dei Vendicatori e uno degli esseri più
potenti dell’Universo Marvel.
Nella classifica stilata nel 2011
da IGN, si è posizionato al 14º posto come più grande eroe della
storia dei fumetti, dopo Jean Grey e prima di Sogno. Nel MCU, Thor è interpretato da
Chris Hemsworth.
3 Doctor Strange
Dottor Strange (Doctor
Strange), il cui vero nome è Stephen Vincent Strange, è un
personaggio immaginario dei fumetti creato da Stan Lee e dal
disegnatore Steve Ditko, pubblicato negli Stati Uniti d’America
dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene
in Strange Tales (vol. 1) n. 110 (luglio 1963), tradotto in Italia
dall’Editoriale Corno su L’Uomo Ragno 24 del 18 marzo 1971.
Rinomato neurochirurgo la cui
carriera venne irreparabilmente distrutta a causa di un incidente
d’auto, il Dottor Strange diventa lo “Stregone Supremo”, o “Mago
Supremo” (Sorcerer Supreme), principale protettore della Terra
contro minacce di natura magica e mistica grazie alla sua immensa
conoscenza di potenti incantesimi e arti occulte e a due artefatti
magici: la Cappa della Levitazione (Cloak of Levitation) e l’Occhio
di Agamotto (Eye of Agamotto). Strange, noto anche come “Signore
delle Arti Mistiche” (Master of the Mystic Arts), risiede in un
palazzo denominato Sanctum Sanctorum al 177A di Bleecker Street nel
Greenwich Village assieme al suo assistente Wong e un vasto
assortimento di oggetti mistici.
Nella classifica stilata nel 2011
da IGN, si è posizionato al 38º posto come più grande eroe della
storia dei fumetti, dopo il Corvo e prima di Ciclope. Doctor
Strange è interpretato da
Benedict Cumberbatch nel Marvel Cinematic
Universe.
Carol Susan Jane Danvers è
un personaggio dei fumetti creato da Roy Thomas e Gene Colan nel
1968 e pubblicato dalla Marvel Comics. Il personaggio nasce
inizialmente sulle pagine di Marvel Super-Heroes n. 13 (marzo
1968) come ufficiale dell’aeronautica statunitense e diventa nel
1977 la supereroina Ms. Marvel. Nella sua carriera il
personaggio ha assunto anche le identità di Binary, Warbird e, a
partire dal 2012, quella di Capitan Marvel. Nel Marvel Cinematic Universe, il
personaggio è interpretato dal premio Oscar
Brie Larson.
1 Fenice
Jean Grey è un personaggio
dei fumetti creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni),
pubblicato dalla Marvel Comics e apparsa per la prima volta
sulle pagine di X-Men n. 1 (settembre 1963).
È una mutante di livello omega
appartenente al gruppo degli X-Men, di cui è stata una dei membri
fondatori, per poi co-fondare X-Factor. Durante la sua storia
editoriale ha cambiato diverse volte nome in codice, iniziando con
Marvel Girl per poi passare a
Fenice (Phoenix), che divenne Fenice Nera (Dark
Phoenix) dopo che l’omonima entità cosmica prese la sua
identità e il suo posto negli X-Men volgendosi però ad azioni
malvagie. Infine Jean, dopo la sua morte e congiunzione con il
luogo di incubazione cosmico della Fenice, è stata definita Fenice
Bianca della Corona (White Phoenix of the Crown) e in questo ruolo
ha salvato e riscritto per un’ultima volta la storia della
Terra.
Jean è il personaggio che conta il
più alto numero di morti e rinascite[2] sotto vari aspetti nella
storia del gruppo mutante; altra caratteristica è quella di essere
un’importante figura di riferimento nella vita di tutti coloro che
le sono stati accanto: moglie e primo amore di Ciclope, “figlia” e
discepola di Charles Xavier, principale interesse sentimentale di
Wolverine, “sorella” e migliore amica di Tempesta, madre (effettiva
o adottiva) di Rachel Summers, Cable e Nate Grey e mentore di
numerosi altri giovani mutanti.
Nei panni di Fenice Nera si è
posizionata nona nella classifica dei più grandi villain della
storia dei fumetti, mentre la Saga di Fenice Nera viene considerata
unanimemente tra i migliori crossover nella storia della Marvel comics. Il sito web IGN l’ha inserita
alla tredicesima posizione nella classifica dei cento maggiori eroi
della storia dei fumetti, dopo Iron Man e prima di Thor. Nei film
sugli
X-Men, Jean Grey è stata interpretata da
Famke Janssene da
Sophie Turner.