Zack Snyder ha confermato che la Warner Bros.
non ha alcun interesse nella realizzazione di un sequel di Justice
League dopo l’uscita della Snyder
Cut. Dopo quasi quattro anni dall’uscita del film nelle
sale cinematografiche, i fan hanno finalmente raggiunto l’obiettivo
che si erano prefissati attraverso il lancio della campagna
#ReleaseTheSnyderCut: il prossimo 18 marzo, infatti, il taglio
originale del cinecomic ad opera di Snyder farà ufficialmente il
suo debutto sulla piattaforma di streaming HBO Max.
La Snyder Cut durerà ben
quattro ore, sarà vietata ai minori e – sostanzialmente – sarà un
film molto diverso da quello uscito nelle sale nel 2017. Tuttavia,
da quando il taglio ad opera di Snyder è stato annunciato, in molti
si sono chiesti cosa sarebbe successo dopo. Ricordiamo che,
inizialmente, il regista aveva pianificato ben cinque film dedicati
alla Justice
League. Il secondo sarebbe dovuto arrivare nelle
sale nel 2019, ma i problemi sorti durante la produzioni del film e
il relativo abbandono del progetto da parte di Snyder hanno
totalmente stravolto i piani della WB.
Ad oggi, nonostante l’arrivo della
Snyder Cut, sembra improbabile che le cose
cambino. Sono in molti a sperare che l’uscita del taglio originale
di Justice
League non segni necessariamente la fine dello
Snyder-Verse, ma durante una recente intervista con
I Minutemen (via
ComicBook), il regista ha confermato che, al di là dell’impegno
e del contributo da parte dello studio per la realizzazione della
Snyder Cut, la WB non sembra essere interessata ad un
sequel di Justice
League né ad un altro cinecomic diretto da lui
diretto.
“La realtà è che, per quanto ne
so, non c’è interesse e/o voglia da parte della Warner Bros. di
fare altri film con me. Però non pensavo nemmeno che avrei avuto la
possibilità di realizzare la mia versione di Justice League. Ho
fatto del mio meglio per portare a termine l’idea centrale di
questo progetto, ossia riunire queste differenti personalità e
creare la Justice League. È di questo che parla il film.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
In occasione del quinto anniversario
di Deadpool,
Ryan Reynolds ha ironizzato sul fatto che il
Mercenario Chiacchierone si sia unito al MCU condividendo la lettera
“perduta” di un fan, a cui non ha mai risposto. Nel 2016, nessuno
era pronto a scommettere che un film di supereroi vietato ai minori
potesse raggiungere il successo che Deadpool è
riuscito a conquistare quando è arrivato nelle sale a seguito di
una geniale campagna marketing. Il film entusiasmò la critica,
dominò il botteghino e lanciò un nuovo franchise degli X-Men
targato Fox parallelo a quello principale.
Sfortunatamente, il destino della
serie è cambiato in maniera alquanto repentina. Anche
Deadpool
2 si è rivelato un discreto successo, ma in seguito
all’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro della saga è
improvvisamente cambiato. In molti credevano che il franchise fosse
ufficialmente finito, e a lungo non ci sono più stati aggiornamenti
in merito al destino di Wade Wilson sul grande schermo. Tuttavia, i
Marvel Studios hanno confermato che sono attualmente al lavoro
proprio con Ryan Reynolds per sviluppare Deadpool 3, che sarà vietato ai minori e che
sarà totalmente integrato nel MCU. All’epoca dell’uscita del primo
film nessuno pensava che, un giorno, il Mercenario Chiacchierone si
sarebbe unito all’Universo Cinematografico Marvel, e ora è stato lo
stesso Reynolds a ironizzare sulla cosa.
In onore del quinto anniversario
dell’uscita del primo Deadpool, l’attore
canadese ha condiviso una lettera che aveva ricevuto da un fan nel
2016 e la sua risposta che non era mai stata inviata. La risposta
di Reynolds è chiaramente una presa in giro che ironizza proprio
sul ritardo nella risposta e, di conseguenza, su uno scenario che
ad oggi è totalmente diverso: l’attore, infatti, fa riferimento
all’inclusione del personaggio nel MCU (qualcosa di impensabile
all’epoca dell’uscita del primo film) e al fatto che ci sarebbero
stati tantissimi sequel (nella realtà, sappiamo che le cose sono
andate in maniera diversa).
“Cinque anni dopo, sono ancora
in soggezione di fronte ai fan di Deadpool”, ha scritto
Ryan Reynolds via
Twitter. “Hunter mi ha scritto questa lettera dopo l’uscita
di Deadpool e in qualche modo la mia risposta non è mai stata
spedita.”
1 di 2
Ricordiamo che Deadpool
3 sarà scritto da nuovo duo di
sceneggiatrici, Wendy
Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin, che andranno a sostituire gli
storici Rhett Reese e Paul
Wernick, che avevano firmato sia Deadpool che Deadpool
2 (quest’ultimo co-sceneggiato insieme a Reynolds).
È stato diffuso il nuovo trailer di
Justice League Snyder Cut, in cui oltre ad un
esaustivo sguardo a Darkseid, possiamo anche vedere, per la prima
volta, il Joker di Jared Leto nella versione
“aggiornata” voluta da Snyder stesso.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Il cinema si è sempre dimostrato
mezzo prediletto per raccontare le gesta di celebri personalità
della storia, e il genere definito “biopic” è ancora oggi tra i più
popolari, apprezzati e premiati. Tra i titoli maggiormente noti
degli ultimi due decenni vi è L’ultimo re di
Scozia, diretto nel 2006 da Kevin
Macdonald. Al centro di questo vi è il dittatore
Idi Amin Dada, ricordato per il sanguinario regime
che instaurò in Uganda negli anni Settanta. Attraverso una storia
di finzione, con diversi elementi di fantasia, si ripercorre così
una delle pagine più nere del paese africano, un periodo durante il
quale le libertà personali vennero ad essere quasi del tutto
soppresse.
Il film è basato sull’omonimo
romanzo di Giles Folden, nel quale intrecciando
finzione e realtà si esplorano così le drammatiche vicissitudini
del Paese. Il nome del libro, e del film, prende spunto dal titolo
nobiliare che lo stesso Amin si auto conferì, in perfetta
dimostrazione della sua follia e avidità di potere. Per realizzare
un lungometraggio su di lui, il regista ottenne dal presidente
Ugandese carta bianca, avendo così la possibilità di realizzare le
riprese in territorio ugandese e anche all’interno dello stesso
parlamento. Pur con un budget di soli 6 milioni, Macdonald riuscì
così a dar vita ad un’opera estremamente drammatica e
apprezzata.
Con un incasso globale di circa 50
milioni di dollari, L’ultimo re di Scozia divenne da
subito uno dei titoli più apprezzati del suo anno. Arrivò inoltre a
vincere diversi premi, tra cui l’Oscar al migliore attore
protagonista. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’ultimo re di Scozia: la trama del film
Alla base del film vi è la storia
del medico scozzese Nicholas Garrigan che, per una
serie di circostanze, diventa il dottore personale del leader
ugandese Idi Amin. Dopo la laurea decide infatti
di partire come volontario per l’Uganda non volendo finire a fare
il medico di paese come il padre. All’iniziale ammirazione e
fascinazione per il potere del dittatore, segue la consapevolezza
che Amin è uno spregevole sanguinario, di cui Garrigan sta
lentamente diventato complice. Davanti ai suoi occhi, infatti, si
rivela un paese in gravi condizioni, dilaniato dalla persecuzione
razziale e religiosa. A peggiorare il suo rapporto con Amin, vi è
inoltre la relazione segreta che il medico intrattiene con
Kay, una delle mogli del dittatore.
L’ultimo re di Scozia: il cast del
film
Fino a quel momento noto per film
come Good Morning Vietnam o Bird, l’attore
Forest Whitaker
ha conquistato popolarità mondiale proprio grazie al personaggio di
Idi Amin. Per interpretarlo, l’attore acquisì circa 22 chili di
grasso, al fine da raggiungere una maggiore somiglianza fisica con
il vero dittatore. Egli, inoltre, studiò approfonditamente la
figura di Amin, al fine di poter arrivare a muoversi e parlare come
lui. Whitaker decise inoltre di rimanere costantemente nei panni
del personaggio, anche al di fuori del set. Decise di fare ciò dopo
che, inspiegabilmente, non riuscì per un periodo di tempo a
rientrare nella mentalità di Amin. Per evitare che ciò ricapitasse,
decise di non abbandonarlo più sino al termine delle riprese.
L’attore JamesMcAvoy, noto per film come Espiazione
e X-Men – L’inizio, interpreta invece il medico Nicholas
Garrigan. Questo personaggio non è realmente esistito, ma è basato
sul dottore Bob Astles, che realmente servì Amin durante quegli
anni. Kerry
Washington, nota per il film Django Unchained, è
l’interprete scelta per il ruolo di Kay, una delle mogli di Amin.
Gillian Anderson,
celebre per le serie X-Files e Sex Education, è invece
Sarah Merrit, moglie del dottor Merrit, interpretato invece da
Adam Kotz. Il dottor Junju, mentore di Nicholas,
ha il volto di David Oyelowo, divenuto poi celebre
grazie a Selma – La strada per la
libertà. Simon McBurney, infine, è
l’ambasciatore britannico Nigel Stone.
L’ultimo re di Scozia: la vera
storia dietro il film
Personaggio quanto mai complesso e
megalomane, Idi Amin è considerato uno dei più
spietati e sanguinari dittatori della storia. Egli fu presidente
dell’Uganda dal 1971, quando salì al potere con un colpo di Stato,
fino al 1979. Come ogni nuovo governante, anche egli inizialmente
suscitò grande fiducia nel popolo ugandese, essendo Amin una
personalità formatasi dal nulla. Ben presto però, egli si dimostrò
particolarmente duro nei confronti della popolazione, portando il
suo nazionalismo a livelli estremi. In nome della patria, trascinò
il Paese in guerra contro le nazioni vicine, intraprendendo inoltre
una forte persecuzione nei confronti di diversi gruppi etnici
dell’Uganda, come anche nei confronti dei fedeli induisti e
cristiani.
L’ammontare delle vittime causate
dal suo regime non è mai stato realmente quantificato, ma secondo
alcune stime di Amnesty International si tratta di una cifra di
circa 500.000 persone. Verso gli ultimi anni del suo governo, Amin
fu sempre più soggiogato dalla sua paranoia, facendo uccidere
sempre più quanti erano sospettati di voler attentare alla sua
vita. Una serie di errori fu però per lui fatale, tra cui l’aver
concesso l’atterraggio in terra ugandese di un aereo ostaggio di
terroristi, e la guerra intrapresa contro la Tanzania. Quest’ultima
rispose però in modo particolarmente duro all’attacco, forte anche
dell’aiuto degli ugandesi esiliati. Nell’aprile del 1979 Amin si
ritirò in esilio in Arabia Saudita, e dove rimase fino alla sua
morte, avvenuta nel 2003. Non gli fu mai concesso di tornare in
Uganda, ma non pagò mai per i suoi crimini.
L’ultimo re di Scozia: il trailer e
dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di L’ultimo
re di Scozia grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 13 febbraio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Mentre la fase di pre-produzione di
Captain
Marvel 2 entra nel vivo,
Deadline informa che il film con Brie
Larson ha trovato il suo grande antagonista. Si
tratta di Zawe Ashton, che è stata assunta da
Marvel Studios per interpretare il
villain nel film diretto da Nia DaCosta. Né
Disney, né Marvel hanno commentato la notizia.
Megan McDonnell, la
story editor di WandaVision, ha firmato la
sceneggiatura di Captain
Marvel 2, nel quale compariranno Iman
Vellani e Teyonah Parris da Mrs. Marvel.
Mentre non si sa ancora nulla del personaggio che interpreterà
Ashton, siamo consapevoli che l’identità del personaggio potrebbe
rimanere segreta fino all’uscita del film.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia
del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e
Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie
Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Autore di alcuni tra i più celebri
film action degli ultimi decenni, tra cui Arma Letale e Last
Action Hero, il regista e sceneggiatore Shane Black è
tornato alla ribalta nel 2016 con un film che omaggia tale genere e
la cultura pop degli anni Settanta. Si tratta di The NiceGuys, incentrato su due improbabili
detective alla ricerca di una ragazza misteriosamente scomparsa.
Per questo film Black ha così dato vita ad un concentrato di
comicità e azione, arricchendo il tutto con i colori e le
caratteristiche di una città, Los Angeles, sempre più dedita al
peccato e alla lussuria.
L’idea per tale storia nacque in
Black in seguito al film da lui realizzato nel 2005, Kiss
Kiss Bang Bang. Interessato a sviluppare un
nuova detective story, lo sceneggiatore lavorò per
diversi anni al progetto, cambiandone spesso forma e tono. Dopo
averlo immaginato come serie televisiva, decise tuttavia di fare
marcia indietro e tornare ad un lungometraggio per il cinema.
Vagamente basato sul romanzo del 1973 Blue Murder, di
Michael Shayne, The Nice Guys prese
infine vita avvalendosi di luoghi, costumi e personaggi che
richiamavano il più possibile l’atmosfera degli anni in cui è
ambientato il film. Nonostante il grande apprezzamento di critica,
il film non riuscì però ad affermarsi in modo particolarmente
positivo al momento della sua distribuzione.
A fronte di un budget di 50 milioni,
questo arrivò infatti a guadagnarne appena 62 in tutto il mondo. Si
tratta di un film sottovalutato che è però uno dei maggiori
gioielli recentemente visti sul grande schermo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo potenziale
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Nice Guys: la trama del
film
Nella Los Angeles del 1977, il
frustrato detective privato Holland March viene
assunto alla signora Glenn per indagare sulla
morte di sua nipote, l’attrice pornografica Misty
Mountains. La donna, infatti, sostiene che la ragazza sia
ancora viva e Holland ritiene che possa esserci stato uno scambio
di identità con la scapestrata Amelia Kutner.
Avendo scoperto che March è sulle sue tracce, la ragazza assolda
l’intimidatorio Jackson Healy. Quando quest’ultimo
scopre che Amelia è diventata il bersaglio dei gangster
Blue Face e il Vecchio, chiede a
Holland di aiutarlo a scoprire la verità. Gli investigatori
scoprono infatti che Amelia e Misty stavano lavorando ad una nuova
pellicola porno e che tutti coloro che sono collegati al progetto
stanno velocemente venendo uccisi da un misterioso mandante.
The Nice Guys: il cast del
film
I ruoli di Holland March e Jackson
Healy furono da subito offerti agli attori Ryan Gosling e
Russell Crowe,
che accettarono subito entusiasti di poter lavorare insieme. I due,
entrambi attori sin da bambini, cercavano da tempo un film da poter
realizzare insieme, e hanno in seguito raccontato di aver da subito
sfoggiato un ottima sintonia sul set. Crowe, in particolare, ha
affermato che di tutti i personaggi da lui interpretati, quello di
Healy è l’unico che riprenderebbe volentieri per un sequel. Darvi
vita non fu però facile per lui, che si trovò a dover assumere
diverso peso. Crowe era infatti convinto che per rendere più
minaccioso il suo personaggio era necessario conferirgli un aspetto
più massiccio.
Accanto a loro, nel film, sono poi
presenti diversi altri noti interpreti di Hollywood. La prima di
questi è la premio Oscar Kim Basinger,
qui presenti nei panni di Judith Kutner, madre della scomparsa
Amelia. Per lei si tratta del primo film, dopo L.A.
Confidential del 1997, in cui recita nuovamente al fianco di
Crowe. MargaretQualley, nota per
C’era una volta a…
Hollywood, dà volto ad Amelia Kutner, mentre la pornostar
Misty Mountains è Murielle Telio. La giovane
Angourie Rice, nota per il film Spider-Man:
Homecoming, interpreta invece Holly March, la tenace figlia di
Holland. Beau Knapp è invece il gangster Blue
Face, e il noto attore Matt Bomer
ricopre il ruolo del letale sicario John Boy. Yata
DaCosta, infine, è Tally, assistente di Judith.
The Nice Guys: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Ancor prima che il film uscisse in
sala, il regista si è dichiarato aperto alla possibilità di
realizzare un suo sequel. Ha però affermato che per avere notizie
più concrete era necessario attendere il risultato critico ed
economico del film. La sua speranza era infatti che un buon
risultato di entrambi spingesse lo studios di produzione a dare il
via libera per un sequel. Nel 2018 Black ha ribadito la sua
disponibilità a realizzare un secondo The Nice Guys, e gli
stessi attori protagonisti si sono dichiarati pronti a riprendere i
propri ruoli. Lo scarso risultato al box office, però, non ha
permesso che si prendesse più in seria considerazione l’idea di un
nuovo capitolo. Attualmente, infatti, non sembrano esserci
programmi a riguardo.
In attesa di un potenziale sequel, è
possibile fruire di The Nice Guys grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 12 febbraio alle ore
21:100 sul canale 20
Mediaset.
Il Noir in
Festival, che si svolgerà online su MYmovies e sui social
del festival dall’8 al 13 marzo prossimo, con una speciale giornata
di pre-apertura dedicata ai film finalisti per il Premio Caligari
il 7 marzo, quest’anno raddoppia i propri appuntamenti. Non solo
grandi incontri con ospiti nazionali e internazionali durante le
date di marzo ma anche una serie di speciali incontri
“pre-festival”, gratuiti e aperti a tutti, che da un lato
festeggeranno il trentennale e dall’altro faranno da trampolino di
lancio all’evento. Ad accompagnarci in questo viaggio tanti ospiti
e i giornalisti delle testate media-partner del festival. Ecco il
calendario dei prossimi appuntamenti.
Incontro I FILM DEL NOIR: 30 ANNI DI
BRIVIDI Sabato 13 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube
Il musicista e scrittore Boosta,
l’attore Vinicio Marchioni e
l’attrice Valentina Lodovini raccontano
la loro esperienza al Noir in Festival e alcuni dei film cult che
hanno fatto la storia del genere, in una chiacchierata informale
sul genere e le sue tante rappresentazioni cinematografiche.
Moderano l’incontro i giornalisti Chiara Guida (Cinefilos.it) e Giuseppe Grossi
(Movieplayer.it).
I finalisti del Premio Caligari 2020 Lunedì 15 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Giacomo Cimini, regista de Il talento del
calabrone, intervistato da Chiara Guida (Cinefilos.it)
Incontro NOIR IN FESTIVAL: UNA STORIA DI
IMMAGINI Sabato 20, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Valentina Vannicola (fotografa e autrice
dell’immagine scelta per il manifesto 2011), Giacomo
Costa (artista specializzato nell’uso di tecnologie
digitali che ha firmato l’immagine del 2013), Claudio
Chiaverotti (autore di fumetti della scuderia SBE e
creatore di Morgan Lost, protagonista della locandina del 2015)
e Mario Alberti (disegnatore e
illustratore che ha realizzato il manifesto celebrativo di
quest’anno) raccontano il Noir attraverso le sue molteplici forme
visive. Moderano l’incontro la giornalista Chiara Guida (Cinefilos.it) e Francesco Bonerba (Noir
in Festival).
I finalisti del Premio Caligari 2020 Martedì 23 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Alessandro Tonda, regista di The
Shift, intervistato da Cinecittà News
Incontro SERIE TV & NOIR Sabato 27, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Gabriella Giliberti (Lega
Nerd), Marco Villa e Diego
Castelli (Serial Minds) raccontano il panorama
contemporaneo delle serie TV dal punto di vista del Noir,
accompagnandoci alla scoperta di alcune “chicche” imperdibili.
I finalisti del Premio Caligari 2020 Lunedì 1 marzo, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Ivano De Matteo, regista di Villetta con
ospiti, intervistato da Cinecittà News
to be continued…
30° anniversario GLI ARCHIVI DEL NOIR
Un ambizioso progetto, lanciato in concomitanza con il trentennale,
che durante tutto il 2021 guiderà il pubblico attraverso la storia
del genere Noir, sia letterario che cinematografico. A guidarci in
questo viaggio i direttori del festival, Giorgio Gosetti e Marina
Fabbri, che dal quartier generale del Noir racconteranno libri,
personaggi, film ed epoche storiche di un genere senza tempo,
distillandoli in 20 pillole dai 5 ai 10
minuti ciascuna, rese disponibili sotto forma di video
su YouTube e in versione podcast
su Spotify. Si comincia a Febbraio
con Mary Shelley ed Edgar
Allan Poe.
“Festeggiare il trentennale del festival in un anno così
complicato e sofferto”, dicono Giorgio
Gosetti e Marina
Fabbri, “ha rappresentano una sfida consistente,
che abbiamo deciso di affrontare non scoraggiandoci e rilanciando
la posta in palio, cercando di sfruttare ampiamente le opportunità
offerte da una tecnologia che ci rende (quasi!) ubiqui.
Chiacchierare con nuovi e vecchi amici del festival attraverso
formule inedite e raccontare la storia del Noir a chi forse la
conosce per la prima volta significa per noi valorizzare il
patrimonio umano e culturale raccolto dal festival in trent’anni di
attività e proiettarci verso il futuro e le nuove
generazioni.”
Wonder Woman 1984 arriva oggi in Italia,
direttamente in streaming sulle principali piattaforme a pagamento
(tra cui Amazon Prime Video, Apple Tv, YouTube, Google
Play, TIMVISION, Chili e Rakuten TV). Ovviamente, il sequel
presenta una serie di elementi all’interno della trama posizionati
in modo tale da poter essere tranquillamente esplorati nel terzo
capitolo già confermato.
Screen Rant ha raccolto 10 modi in cui WW84
ha già impostato la possibile narrativa della terza avventura di
Diana Prince sul grande schermo:
Diana si separa da Steve
Non c’è dubbio che la
separazione da Steve faccia parte della lunga lista di cose
spiacevoli che Wonder Woman ha dovuto sopportare, ma almeno
Wonder
Woman 1984 ha confermato che Diana si allontanerà da
lui. Si tratta di un cambiamento rispetto alla norma, poiché tutte
le apparizioni di Diana finora hanno fatto affidamento sul fatto
che i due fossero in qualche modo legati.
Il terzo film non
tratterà questo aspetto, visto che Diana ha già avuto il finale che
lei e Steve si meritano e di cui forse entrambi avevano bisogno.
Anche se Steve si presenterà nel terzo film, Diana non sarà
certamente più schiava del suo ricordo.
Il ritorno di Asteria
L’armatura di Asteria è
stato uno dei migliori abiti indossati da Wonder Woman nel film,
sebbene sia presente anche un’apparizione dello stesso personaggio.
La leggendaria guerriera è ancora tra gli umani, il che significa
che c’è una possibilità che riemerga nel terzo film.
Inoltre, l’aspetto di Asteria indica
il possibile ritorno di altre figure leggendarie che avrebbero
dovuto essere morte, come mostrato nel primo Wonder
Woman. Con la rivelazione dello stato di Asteria, il
prossimo film è pronto ad affrontare questo mistero.
Un ruolo da leader
Wonder Woman non ha mai
preso davvero il controllo della situazione nel primo film, con
Steve che la guidava e in un certo senso la comandava. Sebbene ci
siano stati degli accenni ad un ruolo da leadership in Justice
League, il sequel ha fatto sì che Diana si facesse davvero
carico delle sue decisione.
Questa volta è stata lei a guidare
Steve fino alla fine, oltre ad essere una sorta di mentore per
Barbara prima della sua svolta malvagia. Con Wonder Woman che
impara a ispirare il mondo, il terzo film è pronto a completare la
sua transizione in leader a tutti gli effetti.
Le macchinazioni di Trickster
Nonostante tutto
l’antagonismo che ha mostrato nei confronti di Wonder Woman,
Cheetah è rimasta una figura comprensiva a causa della sua mente
corrotta dal Dreamstone. Trickster, il Dio dietro la pietra, è
stato solo menzionato, ma considerando l’impatto che il Dreamstone
ha avuto nella storia, è probabile una sua apparizione nel terzo
film.
È altamente possibile che gli Dei
Antichi appariranno nel prossimo film, visto che l’esistenza di
Trickster ha confermato che gli dei erano ancora intorno alla Terra
in qualche modo. Proprio per questo, il threequel è impostato per
un’apparizione di questi esseri.
La possibilità di futuri alternativi
Nei momenti culminanti di
Wonder Woman 1984, Max Lord non aveva alcuna intenzione di
fermare il caos fino a quando Diana non gli ha mostrato una visione
di suo figlio. Si trattava di un futuro alternativo che mostrava il
ragazzo in grave pericolo, che fu scongiurato dopo che Lord aveva
rinunciato ai suoi desideri.
I futuri alternativi sono stati
confermati in Batman v Superman: Dawn of Justice attraverso
l’apparizione di Flash a Bruce Wayne, il che significa che
Wonder Woman 1984 ha anche suggerito la possibilità
di immergersi in questo aspetto in modo più dettagliato per il
terzo film.
La conoscenza dell’aldilà
C’è una possibilità che
Diana scopra come riportare Steve in vita in modo permanente,
questa volta senza essere egoista al riguardo. Questo perché le è
stato detto dallo stesso Steve che c’è un’aldilà nel DCEU, anche se
non riusciva a ricordare esattamente dove era andato.
Con Diana che è a conoscenza di ciò
ora, il terzo film potrebbe presentare i suoi tentativi di
resuscitare Steve o in qualche modo di andare lei stessa
nell’aldilà. I fan non dovrebbero sottovalutare la possibilità che
l’aldilà venga raccontato in futuro, poiché il legame di Wonder
Woman con gli dei è un modo per lei di accedervi.
Eventi vicini alla cronologia odierna
L’impostazione della
timeline nel 1984 non aveva davvero senso nel film, poiché mostrare
quel periodo non ha concretamente portato a nulla. Ora, con il
primo film ambientato un secolo dopo, il terzo film sarà
sicuramente ambientato ai giorni nostri.
La
cosa fantastica di ciò è il fatto che Wonder Woman non è stata più
vista – cronologicamente parlando – da molto tempo. La sua ultima
apparizione è stata in Justice
League, che è ormai di parecchi anni fa. L’ambientazione
odierna quindi sarà perfetta per completare lo sviluppo del
personaggio di Wonder Woman.
La conferma di altre guerrieri amazzoni
Un aspetto che il film ha
preso dai fumetti sono state le Olimpiadi dell’Amazzonia, che hanno
dato il via agli eventi. Ha anche confermato che ci sono molte
altre guerriere in Themyscira, che dovrebbero essere prese in
considerazione il prossimo film, poiché non hanno avuto un ruolo in
Wonder Woman 1984.
A causa di uno spin-off pianificato
incentrato sulle Amazzoni, il terzo film è in una posizione
privilegiata per mostrare le ricadute degli eventi dello spin-off.
Per non parlare dell’elevata probabilità che altre amazzoni
arrivino nel mondo umano…
Wonder Woman esplora i suoi poteri
La rivelazione che Wonder Woman possa rendere
le cose invisibili ha cambiato il futuro della saga, poiché ci sono
buone possibilità che questo potere riemerga. Non solo, ma anche
l’idea di Wonder Woman che esplora i suoi poteri è destinata ad
essere esplorata.
Ha imparato ad accedere alla sua
abilità di volo alla fine di
Wonder Woman 1984, e con altri poteri ancora in attesa di
essere sbloccati, il prossimo film dovrebbe mostrare Diana che
finalmente impara e sfrutta tutto il suo potenziale.
Le attività di Diana sotto la sua identità civile
Il primo film mostrava solo
Diana che assumeva l’identità di Prince, mentre
Wonder Woman 1984 mostra anche le sue attività sotto
la sua identità civile. Ora che le basi sono state poste, il terzo
film ha la strada spianata per mostrare integralmente la vita
civile di Diana.
Dal momento che sarà ambientato ai
giorni nostri, ci sono buone probabilità che la sua identità civile
includa il mescolarsi con le identità civili dei suoi compagni di
squadra della Justice League.
Dopo Game of
Thrones e Star
Wars, Pedro Pascal approda al
franchise della DC Comics, interpretando Maxwell Lord, il villain
di Wonder Woman 1984. Ecco la nostra intervista al
cattivo del film disponibile in digital dal 12 febbraio.
Warner Bros. Entertainment Italia
annuncia l’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film diretto da
Patty Jenkins con protagonista
Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
Dalla regista Patty
Jenkins e con protagonista
Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder
Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80,
dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini
nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è
alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e
Cheetah.
In Wonder
Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in
pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo.
Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana
Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e
scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di
possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi
poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti
e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso,
Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza,
alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un
mondo in pericolo di vita.
Nel film sono protagonisti anche
Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor,
Kristen Wiig in quello di Cheetah,
Pedro Pascal è Max Lord, Robin
Wright è Antiope e Connie Nielsen come
Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder,
Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il
film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins,
Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i
produttori esecutivi.
Jenkins ha diretto da una
sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave
Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi
della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston.
Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri
della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della
fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline
Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming
(“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson
(“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del
compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion
King”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty
Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il mondo da
Warner Bros. Pictures.
Arriva da oggi 12 febbraio su
MioCinema The
Dissident, presentato al
Sundance Film Festival 2020 dove è stato accolto con una
standing ovation. Il film porta alla luce la storia
dell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi
ricostruita dal premio Oscar Bryan Fogel.
Finanziato dalla Human Rights
Foundation, The
Dissident è un documentario sconvolgente, un’indagine
dettagliata che mette a nudo le colpe del regime saudita e che
commuove portando sul grande schermo la vicenda umana, oltre che
politica, del grande giornalista. Lucido, potente e diretto, è
l’intimo ritratto di un uomo che ha sacrificato tutto quello che
aveva in nome della libertà di parola. Con questo film coraggioso,
Fogel si unisce a un gruppo di sognatori di tutto il mondo che non
dimenticano il lavoro di un uomo che, anche dopo la morte, continua
a sfidare coloro che hanno cercato di metterlo per sempre a
tacere.
The Dissident, la trama
The Dissident è un
documentario che mostra i meccanismi del potere ai più alti
livelli, denunciando il labirinto di falsità dietro cui si cela
l’assassinio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi
all’interno dell’ambasciata saudita di Istanbul. Offrendo un
impressionante numero di filmati inediti e le testimonianze
esclusive portate dalle persone più coinvolte nella vicenda,
compresa Hatice Cengiz, la fidanzata di Khashoggi, le forze
dell’ordine, i pubblici ministeri turchi e il giovane dissidente
saudita con cui Khashoggi stava lavorando. The Dissident è
una storia di denaro, tirannia e tecnologia fuori controllo. Ogni
singola prova porta direttamente al Principe ereditario saudita
Mohammed bin Salman, che non si è fermato davanti a niente pur di
occultare la vicenda in tutto il mondo. Al centro del film c’è la
figura di Khashoggi, un riformatore di sani principi che cercava di
far nascere una società più giusta e più aperta nel suo paese
d’origine, l’Arabia Saudita. The Dissident mostra che, nel
mondo odierno, nessuno che si opponga ai poteri forti è realmente
al sicuro.
Un San Valentino all’insegna di
Un Amore Così Grande, il film che vede la
partecipazione del giovane trio Il Volo. Da oggi
disponibile su Amazon Prime
Video.
Un Amore Così Grande: la
trama
Chi, nella sua vita, non ha sognato
di vivere un grande amore. Un amore viscerale, passionale, che va
contro tutti e tutto pur di essere vissuto. Un amore come quello di
Romeo e Giulietta che ha reso Verona la città dell’amore per
eccellenza. Ed è proprio Verona la cornice dell’amore raccontato
nel film Un Amore Così Grande. Il film che vede la partecipazione
del giovane trio Il Volo, i quali concedono la loro canzone Un
amore Così Grande come colonna sonora del film omonimo. Verona, una
città che con la sua Arena diventa una città artistica di altissimo
livello. E così amore e arte si incrociano per diventare una cosa
sola. Tutto questo viene raccontato con maestria nel dramma
romantico che da oggi è disponibile su Amazon Prime Video con il catalogo si CG
Entertainment. Un film ideale per chi si vuole emozionare in questo
weekend di San Valentino.
Un Amore Così
Grande diretto da Cristian De Mattheis, vede protagonista
Vladimir (Giuseppe Maggio) un figlio d’arte. Il giovane ragazzo
parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma
(Daniela Giordano) alla volta dell’Italia, Verona, alla ricerca del
padre (Franco Castellano), un musicista, che non aveva mai
conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San
Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra
Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un industriale
(Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui
nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli
e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica che tenta di
ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i
ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager. Sarà proprio lui a
convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento
della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia
sentito. Così come l’amore anche il suo lancio da cantante lirico è
travagliato. Purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla
loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore
bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.
Un Amore Così
Grande distribuito da Blue Penguin Film e
prodotto da A.C. Production, nato da un’idea di
Francesca Andreoli e scritto da Cristian
De Mattheis, Cristiano Malacrino, vede la partecipazione
di Giuseppe Maggio, Francesca
Loy, Piero Barone, Ignazio
Boschetto, Gianluca Ginoble per il trio
Il Volo, Eleonora Brown,
Riccardo P. Carbonelli, Fioretta
Mari, Franco Castellano e Daniela
Giordano.
Dopo l’esordio nel 2016 in
Batman v Superman: Dawn of Justice, Gal
Gadot torna a indossare il costume della principessa
amazzone Diana Prince in Wonder Woman 1984, dal 12
febbraio disponibile in digital su tutte le piattaforme.
Warner Bros. Entertainment Italia
annuncia l’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film diretto da
Patty Jenkins con protagonista
Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
Dalla regista Patty
Jenkins e con protagonista
Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder
Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80,
dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini
nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è
alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e
Cheetah.
In Wonder
Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in
pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo.
Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana
Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e
scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di
possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi
poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti
e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso,
Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza,
alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un
mondo in pericolo di vita.
Nel film sono protagonisti anche
Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor,
Kristen Wiig in quello di Cheetah,
Pedro Pascal è Max Lord, Robin
Wright è Antiope e Connie Nielsen come
Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder,
Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il
film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins,
Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i
produttori esecutivi.
Jenkins ha diretto da una
sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave
Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi
della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston.
Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri
della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della
fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline
Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming
(“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson
(“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del
compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion
King”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty
Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il mondo da
Warner Bros. Pictures.
Spider-Man: Un
Nuovo Universo è considerato da molti il miglior
film sull’Uomo Ragno mai realizzato, al di là del fatto che si
tratti di un film d’animazione. Proprio per questo, c’è molta
eccitazione attorno all’attesissimo sequel, che purtroppo arriverà
nelle sale soltanto nel 2022.
Al momento non si conoscono ancora i
dettagli sulla trama del sequel, ma è stato confermato che nel
nuovo film vedremo molte altre iterazioni del simpatico
arrampicamuri, oltre naturalmente al ritorno di Miles Morales,
Spider-Ham, Spider-Man Noir, Peni Parker e Spider-Woman. Adesso,
però, sembra che sia stata rivelata l’identità di uno dei cattivi
principali del film…
Secondo quanto riportato da
Murphy’s Multiverse, infatti, il “villain chiave” del sequel di
Spider-Man: Un
Nuovo Universo potrebbe essere Macchia, alter ego
di Jonathan Ohnn. Nei fumetti, si tratta di uno dei criminali al
servizio di Kingpin. La principale capacità di Macchia è quello di
poter spostare se stesso o parti del suo corpo
ovunque, attraversando la dimensione a pois per mezzo di
varchi che può piazzare dove preferisce.
Murphy’s Multiverse è una fonte generalmente attendibile, ma la
stessa sottolinea che al momento si tratta soltanto di un semplice
rumor e che non esiste alcuna conferma ufficiale. In attesa di
nuovi dettagli, ricordiamo che il sequel di Spider-Man: Un
Nuovo Universo, inizialmente previsto per aprile del
2022, è stato posticipato al 7 ottobre dello stesso anno a causa
della pandemia di Covid-19.
Le info su Spider-Man: Un Nuovo Universo
Spider-Man: Un
Nuovo Universo racconta le vicende del teenager
Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove
più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di
un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e
unico nel suo genere.
Il film è diretto
da Bob Persichetti, Peter
Ramsey e Rodney Rothman,
con Shameik Moore e Jake
Johnson. È uscito al cinema il 25 dicembre 2018 e ha vinto
l’Oscar nel 2019 come miglior film d’animazione. Il cast di
doppiatori americano comprendere gli attori Shameik
Moore, Hailee
Steinfeld, Mahershala
Ali, Jake
Johnson, Liev
Schreiber, Brian Tyree Henry, Luna Lauren
Velez e Lily Tomlin.
Arriva da Variety la notizia che
Adam Wingard, regista dell’attesissimo
Godzilla
vs. Kong, dirigerà il sequel di Face/Off,
action fantascientifico diretto nel 1997 da John
Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage.
All’inizio si pensava che il nuovo
film potesse essere un reboot, ma in seguito è stato lo stesso
Wingard a chiarire attraverso il suo profilo Instagram
che il suo progetto sarà un sequel diretto della pellicola
originale. La sceneggiatura porterà la firma del regista e di
Simon Barret, che per Wingard aveva già scritto la
maggior parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli horror
You’re Next, V/H/S e Blair Witch.
“Non potrei mai reimmaginare
Face/Off o farne un remake”, ha dichiarato il regista. “È
un action movie perfetto. Io e Simon Barrett stiamo scrivendo un
sequel diretto”. Una prima versione della sceneggiatura del
sequel di Face/Off era stata abbozzata da Oren
Uziel (21 Jump Street). Ad oggi non sappiamo quanto di
quello script verrà incorporato all’interno del nuovo trattamento
di Wingard e Barret per conto della Paramount. David
Permut, produttore del film originale, sarà coinvolto nel
sequel in qualità di produttore esecutivo.
Il grande successo dell’originale Face/Off
La trama di Face/Off
(uscito in Italia col sottotitolo Due facce di un assassino) è
incentrata sui personaggi di Sean Archer (Travolta), un agente
dell’FBI, e Castor Troy (Cage), un terrorista, che a seguito di un
intervento di chirurgia plastica all’avanguardia assumono
rispettivamente l’uno le sembianze dell’altro. All’epoca della sua
uscita in sala, il film riscosse un grandissimo successo sia di
critica che di pubblico, incassando circa 245 milioni di dollari in
tutto il mondo. Ottenne una candidatura agli Oscar del 1998 per il
miglior montaggio sonoro.
Arriva da
Deadline la notizia dell’ingresso nel cast di Rhys
Ifans e altri attori nel cast di House
of the Dragon, l’attesissimo prequel di Game of
Thrones. Le altre aggiunte sono Steve Toussaint, Eve
Best e Sonoya Mizuno che si uniscono ai già annunciati
Paddy Considine, Olivia Cooke, Matt Smith ed
Emma D’Arcy nel prequel de Il Trono di Spade
creato da George RR Martin, Ryan Condal e Miguel Sapochnik.
Ifans interpreterà Otto
Hightower Primo Cavaliere del Re, Ser Otto serve lealmente e
fedelmente sia il suo re che il suo regno. Per come la vede la
Mano, la più grande minaccia per il regno è il fratello del re,
Daemon, e la sua posizione di erede al trono.
La migliore è la Principessa
Rhaenys Velaryon Cavaliere di draghi e moglie di Lord Corlys
Velaryon, “La regina che non fu mai” è stata tramandata come erede
al trono al Gran Consiglio perché il regno ha favorito suo cugino,
Viserys, semplicemente per essere maschio.
Mizuno interpreta Mysaria
che è venuta a Westeros senza nulla ed è stata venduta più volte di
quanto possa ricordare. Avrebbe potuto appassire … ma invece è
salita per diventare l’alleata più fidata – e più improbabile – del
principe Daemon Targaryen, l’erede al trono.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia
di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine
di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha
co-creato la serie con Ryan Condal, con lo
spettacolo basato sul libro di Martin “Fire &
Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno
co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards”
e “Winds of Winter”.
Dopo l’enorme successo di
Avengers:
Endgame, i fan del MCU non vedono l’ora che i fratelli
Russo tornino alla regia di uno dei prossimi progetti dell’universo
condiviso. Tuttavia, i due regista sono attualmente molto
impegnati, quindi potrebbero trascorrere diversi anni prima che di
rivederli al timone di un cinecomic della Casa delle Idee.
Sappiamo che Anthony e Joe Russo amerebbero molto adattare
“Secret
Wars” per il grande schermo, e sarebbe decisamente folle da
parte di Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, non concedere
al duo questa possibilità. Tuttavia, secondo Joe, al momento la più
grande priorità dello studio deve essere
Wolverine. Il regista e sceneggiatore è molto
legato al personaggio e in una recente ospitata all’interno del
podcast Lights,
Camera, Barstool ha ribadito ancora una volta che trovare il
sostituto di Hugh Jackman non sarà un’impresa
facile.
“Portare quel personaggio sullo
schermo è molto difficile, perché la performance di Hugh Jackman è
ormai quella definitiva”, ha detto il regista di Avengers:
Endgame.“È come Batman: devi pensare a un modo… devi
trovare davvero l’attore giusto… devi portare una visione diversa
di quel personaggio. Tuttavia, mi piacerebbe davvero vederlo di
nuovo al cinema.”
Wolverine nel MCU: trovare l’attore giusto…
Joe ha inoltre sottolineato che i
Marvel Studios dovrebbero prendersi del tempo prima di introdurre
ufficialmente Wolverine nel loro universo condiviso. “Penso che
la cosa migliore sia prendere una pausa, senza ombra di
dubbio”, ha aggiunto. “È come se avessi bisogno di
qualcosa per ripulire il palato, di lavare un asciugamano sporca…
bisogna lasciare che tutti si godano ancora ciò che Wolverine è
stato, prima di inventare qualcosa di nuovo. Cosa che, prima o poi,
ancora noi adoreremmo vedere.”
Al momento non sappiamo ancora chi
raccoglierà l’eredità di Hugh
Jackman nel MCU. Chiunque si ritroverà ad
interpretare il personaggio di Wolverine
avrà ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con il
ritratto dell’attore australiano, che ancora oggi è uno dei più
popolari e dei più amati per quanto riguarda i film di
supereroi.
Daniel Kaluuya, che in
Black Panther ha interpretato il personaggio di
W’Kabi, afferma che il sequel ha il dovere di onorare l’eredità di
Chadwick Boseman, morto tragicamente a 43 anni
per un cancro al colon. L’attore aveva sempre tenuto nascosta la
sua diagnosi e la sua improvvisa scomparsa ha scosso non solo
l’industria di Hollywood, ma anche la comunità di fan che avevano
visto nell’interpretazione di Boseman un vero e proprio simbolo di
identità e rappresentanza.
Sappiamo che Black
Panther 2 non impiegherà un altro attore per il ruolo
di T’Challa, né tantomeno Boseman verrà ricreato attraverso
l’utilizzo della CGI. Sappiamo anche il sequel si concentrerà sui
luoghi ancora inesplorati di Wakanda, ma al tempo stesso i Marvel Studios stanno cercando un
modo per onorare la memoria dell’attore scomparso e l’eredità del
personaggio all’interno della storia. Ad oggi non si conoscono
ancora i dettagli sulla trama del sequel, ma pare che il
personaggio di Shuri interpretato da Letitia Wright giocherà un ruolo
chiave.
In una recente intervista con
The Ringer, Daniel Kaluuya ha parlato proprio del sequel
di
Black Panther. Senza fornire troppi dettagli, la star
di Scappa – Get
Out ha spiegato che è compito del nuovo film onorare
la memoria di Chadwick Boseman, dal momento che l’attore –
grazie al ruolo di T’Challa, ma non solo – ha avuto un impatto
incredibile su tantissime persone. “Per me, ciò che è
importante non è l’eredità di Black Panther, ma l’eredità di
Chadwick Boseman, perché stiamo parlando di un essere umano, di uno
spirito che è reale”, ha commentato l’attore. “Come
possiamo onorarlo? Black Panther farà quello che fa Black Panther,
ma è un uomo che ha vissuto per noi. Lo ha fatto per noi, lo ha
fatto per i nostri nipoti, i nostri figli. È nostro dovere onorare
quell’uomo nel modo in cui lui ha onorato noi.”
Black
Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto
da Ryan
Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di
recente è stato annunciato che l’attore Tenoch
Huerta è in trattative con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il
ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos:
Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti
di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo
del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul
personaggio che l’attore interpreterà nel sequel
di Black
Panther non sono stati svelati.
Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia
Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
I fratelli Russo hanno rivelato che
il loro momento preferito di Avengers:
Endgame è quando Capitan America impugna il
martello di Thor.
Anthony e Joe Russo hanno lavorato per la prima volta con la
Marvel dirigendo Captain America: The Winter Soldier del 2014, uno dei
film del MCU più apprezzati di sempre. Da allora, sono stati
coinvolti in altri tre progetti, fino all’epico finale di
Endgame uscito
nel 2019. Essendo il ventiduesimo film dell’intero franchise,
Endgame è
stato il culmine della Saga dell’Infinito e la fine dell’arco
narrativo di alcuni dei personaggi più amati.
Tra i momenti più emozionati del
film non si può non annoverare Capitan America (Chris
Evans) che per la prima volta impugna il martello di
Thor (Chris
Hemsworth), l’iconico Mjolnir. I fan del MCU sanno
bene che solo chi è ritenuto “degno” può effettivamente brandire il
martello, e durante l’intero franchise, soltanto una piccola
manciata di personaggi ha ricevuto quell’onore. Il fatto che Cap
potesse usare il martello ha aggiunto ancora più credito e
rispettabilità al suo personaggio, e rapidamente quella scena è
diventata una delle migliori di Endgame.
Durante un’intervista in occasione
del podcast
Lights Camera Barstool, i fratelli Russo hanno avuto la
possibilità di parlare dei loro momenti preferiti del MCU. Senza
esitare, hanno dichiarato che la loro scena preferita di Avengers:
Endgame è proprio quando Cap riesce ad impugnare il
martello di Thor. Secondo i due registi, che hanno diretto ben due
delle tre avventure in solitaria dedicate all’eroe, quel momento
rappresenta la “chiusura di un cerchio”. Di seguito le
loro dichiarazioni complete:
“Probabilmente Cap con il
martello, perché per noi è un cerchio che si chiude. Abbiamo
lavorato con quel personaggio per molto tempo ed è stata una grande
ricompensa per il personaggio. Il modo in cui Evans ha interpretato
Cap è pieno d’integrità. Proprio la sua interpretazione lo ha reso
uno dei grandi personaggi della storia del cinema… e alla fine vuoi
solo vederlo trionfare. Vuoi solo fare il tifo per questo ragazzo.
E quel momento ha cambiato le sorti di quella battaglia… sai, è
come se Rocky si alzasse dal tappeto nel round 12. È qualcosa che
ti ispira.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Bob Chapek, CEO della Disney, ha
confermato che Black Widow arriverà nelle
sale. Il cinecomic interamente dedicato al personaggio di Vedova
Nera interpretato da Scarlett
Johansson avrebbe dovuto dare il via ufficiale
alla Fase 4 del MCU, ma a causa della pandemia di
Covid-19 è stato posticipato addirittura di un anno: inizialmente
previsto per maggio 2020, il film arriverà ora nelle sale il
prossimo maggio.
Sulla scia della controversa morte
del personaggio in Avengers:
Endgame, i Marvel Studios sperano di chiudere
adeguatamente l’arco narrativo di Nat tramite il film diretto da
Cate Shortland. Per aggirare il “problema” la sua
scomparsa, si è scelto di non ambientare Black Widow dopo gli eventi
del film campione d’incassi, ma bensì tra quelli di Captain
America: Civil War e Avengers: Infinity
War. Il film con Johansson introdurrà tutta una
serie di personaggi chiave legati al passato di Nat, tra cui Alexei
Shoskatov/Red Guardian di (David
Harbour), Yelena Belova (Florence
Pugh) e Melina (Rachel
Weisz), mentre Taskmaster figurerà in qualità di
villain principale.
Nonostante il rinvio di un anno
esatto e tutti i rumor che si sono avvicendati negli ultimi mesi,
pare che la Disney non sia per nulla intenzionata a distribuire
l’atteso cinecomci su Disney+. Durante un Investor’s Call di
Disney (via
Screen Rant), il CEO Bob Chapek ha affermato che il nuovo film
dei Marvel Studios è destinato ad arrivare nelle sale. Detto
questo, non è possibile escludere ancora nulla, considerando quanto
sia instabile la situazione. “Userò ancora una volta la parola
flessibilità… tuttavia, il nostro obiettivo è ancora quello di far
uscire il film al cinema”, ha spiegato Chapek.
Il destino di Black Widow: sala o streaming?
Allo stato attualmente, se entro
maggio i cinema non dovessero riaprire, le opzioni sono
essenzialmente due: distribuire Black Widow su Disney+ con Accesso VIP (come fatto già
con Mulan e
come accadrà anche con Raya e
L’ultimo drago) o posticiparlo ancora una volta. Tuttavia,
qualora il film dovesse essere nuovamente rinviato, si tratterebbe
di modificare ancora una volta l’intero calendario delle uscite
Marvel, dal momento che nei prossimi mesi sono previsti anche
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, Gli Eterni e
Spider-Man 3.
Un’altra opzione, qualora non tutte
le sale degli Stati Uniti dovessero riaprire, potrebbe essere
quella di adottare la strategia ibrida messa in atto di recente da
Warner Bros. con
Wonder Woman 1984, quindi distribuire Black
Widow contemporaneamente nelle sale aperte e in
streaming su Disney+.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Da sempre indicato come uno dei
grandi romanzi dell’Ottocento, Ragione e
sentimento è stato adattato in più occasioni tanto
per il cinema quanto per la televisione. Numerose sono infatti le
versioni e le riletture realizzate di questo, ma una delle più
note, apprezzate e premiate è senza ombra di dubbio quella diretta
dal due volte premio Oscar Ang Lee nel 1995. Primo
film in lingua inglese per il regista taiwanese, con questo egli ha
potuto dimostrare di saper padroneggiare come pochi i delicati
sentimenti trattati, dando vita ad un’opera ancora oggi
ineguagliata per tatto ed inventiva.
La sceneggiatura, premiata con
l’Oscar, è stata scritta dall’attrice Emma
Thompson, la quale vi si è dedicata per ben cinque anni
prima di giudicarla ultimata. Lee venne infine scelto come regista,
anche se questi non aveva grande famigliarità con Jane
Austen, autrice del romanzo da cui il film è tratto. La
scelta ricadde però su di lui per via dei suoi precedenti film,
dove si trattavano contesti famigliari complessi anche in relazione
alla società intorno a questi, tematiche dunque simili a quelle
presenti nel libro. La scelta di Lee permise inoltre al film di
acquisire un fascino particolare, in grado di parlare ad un
pubblico più ampio.
A fronte di un budget di soli 16
milioni di dollari, Ragione e sentimento arrivò ad
incassarne ben 135 in tutto il mondo, accolto anche da un grande
favore di critica. Un grande successo coronato da ben sette
nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze tra il
romanzo e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Ragione e sentimento: la trama del
film
Protagoniste del film sono le
sorelle Elinor e Marianne,
appartenenti al ramo povero della famiglia Dashwood. La prima,
orgogliosa e riservata, cerca di mandare avanti la famiglia mentre
deve reprimere l’amore per Edward, un parente
ricco. La seconda, più romantica e istintiva, si abbandona alla
passione senza remore. Il senso del dovere impedisce a Elinor di
realizzarsi sentimentalmente, mentre la passionalità di Marianne la
espone a inganni. Ben presto, in seguito alla scomparsa del padre,
le due e l’intera famiglia si ritroveranno sul lastrico per via di
alcune problematiche nella successione. Ha per loro inizio un
periodo di grandi difficoltà, dove ancor di più saranno divise tra
la ragione e il sentimento.
Ragione e sentimento: il cast del
film
Ad interpretare il ruolo di Elinor
è proprio l’attrice e sceneggiatrice Emma Thompson.
All’epoca della produzione del film, questa aveva però 35 anni e
non si sentiva adatta a dar vita ad un personaggio di neanche
vent’anni. Per permetterle di poter interpretare il ruolo, i
produttori la convinsero a modificare l’età di questa da 19 a 27.
L’attrice fu poi spinta ad accettare anche per via del grande
desiderio di essere ulteriormente coinvolta in quel progetto a
lungo cullato. A dar volto a Marianne è invece la premio Oscar
Kate Winslet.
Originariamente, Lee non era convinto di lei e pensava di affidarle
un ruolo molto minore. L’attrice però pretese di sostenere almeno
un provino per la parte, e dopo aver letto alcune battute convinse
tutti delle sue qualità, ottenendo la parte. Fu proprio grazie a
questa che divenne poi una celebrità.
Il ruolo di Edward Ferrars è invece
stato scritto dalla Thompson appositamente pensando all’attore
Hugh Grant.
L’attore, entusiasta della sceneggiatura, accettò con grande
piacere, venendo però criticato per essere troppo bello per il
ruolo di Edward. Alan Rickman dà
invece volto al Colonnello Brandon, un ruolo da lui particolarmente
apprezzato, specialmente per la possibilità di recitare insieme ad
un considerevole numero di cani ammaestrati. Gemma
Jones è Mrs. Dashwood, mentre l’attore Tom
Wilkinson è l’interprete di Mr. Dashwood. Greg
Wise da volto a John Willoughby, e proprio su questo set
conobbe la Thompson, che sarebbe poi divenuta sua moglie nel 2003.
Sono infine presenti anche Imelda Staunton nel
ruolo di Charlotte Jennings Palmer e Hugh Laurie
in quelli di Mr. Palmer.
Ragione e sentimento: le
differenze tra il libro e il film
Nell’adattare il celebre romanzo
della Austen, la Thompson decise di mantenersi quanto più fedele
possibile allo svolgersi degli eventi, ma sua intenzione era quella
di aggiornare alcuni dei personaggi e delle tematiche alla
contemporaneità. La sceneggiatrice ha infatti alternato alcuni dei
tratti distintivi dei personaggi al fine di renderli più
comprensibili. In particolare, il contrasto tra le due sorelle
protagoniste è stato accentuato attraverso l’aggiunta di alcune
scene, tanto relative al loro privato quanto a situazioni più
pubbliche. Ad essere stati protagonisti di un aggiornamento sono
stati anche i personaggi di Edward e Brandon. Questi vengono
infatti presentati con l’intento di mostrare anche il loro animo
più sensibile, al fine di renderli più in linea con gli attuali
canoni dei personaggi maschili.
Proprio questi due nel romanzo
risultano inoltre assenti dalla scene per periodi di tempo
piuttosto lunghi. Per il film la sceneggiatrice ha invece cercato
di rimediare a ciò, rendendoli più protagonisti delle situazioni.
Ulteriori differenze si ritrovano invece nell’omissione di alcune
situazioni o personaggi. Per quanto riguarda i primi, nel film
vengono a mancare una serie di episodi relativi ad Edward, come il
presunto tradimento di questi. Personaggi che invece non compaiono
sono quelli di Lady Middleton e i suoi figli, come anche Ann Steele
e la sorella di Lucy. Infine, la sceneggiatura della Thompson ha
esaltato la ricchezza dei Dashwood, così da rendere poi più
evidente e drammatica la loro nuova condizione di povertà.
Ragione e sentimento: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Ragione e
sentimento grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 11 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Music
è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel
suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la
leggendaria artista musicale mondiale Sia ha
reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico
musical.
Star mondiale
multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award,
due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte
definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar
del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad
incredibili performance live.
Protagoniste del
film, Maddie Ziegler, musa della cantante e
protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”)
e Kate
Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden
Globe per il film Quasi famosi.
Music, la
trama
MUSIC parla della magia che può
nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra
persone capaci di ascoltare col cuore. La storia ha inizio quando
Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione
a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere
nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music
(Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro
autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le
sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un
vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende
manifestando non solo compassione, ma anche una profonda
comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è
una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare
molto. MUSIC fonde un sentito racconto sulla
forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e
immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace
scorcio della vita interiore dei personaggi.
Quando Tom
Holland ha fatto il suo debutto nei panni di
Peter Parker in
Captain America: Civil War, è diventato il terzo
Spider-Man a onorare il grande schermo nello spazio di un decennio.
L’Holland di Spidey è decisamente migliore dell’iterazione di
Andrew Garfield, ma forse non ha ancora raggiunto la
grandezza del ritratto definitivo del personaggio offerta da
Tobey Maguire nella trilogia originale di Sam
Raimi. Holland ha comunque svolto un lavoro fantastico con il ruolo
di Spidey e probabilmente ha un futuro brillante davanti a sé nei
panni del simpatico arrampicamuri.
Screen Rant ha raccolto 5 motivi per cui Holland è un
grande Peter Parker e altri 5 per cui è ancora Maguire la
migliore iterazione del personaggio.
Tom Holland: l’ingenuità
Tom
Holland è in grado di catturare, attraverso la sua
interpretazione, l’ingenuità e la timidezza di Peter Parker in
maniera sbalorditiva. Anche il Peter di Maguire era geniale in modo
autentico, ma è come se Holland riuscisse a cogliere l’umorismo in
ogni situazione – anche la più drammatica – in cui Peter si trova
coinvolto.
A differenza di Holland,
l’iterazione di Maguire era forse più indulgente in determinati
contesti (come ad esempio quando si è ritrovato preda dei
simbionti). Inoltre, quel senso di “imbarazzo” tipico del
personaggio traspare anche in alcuni dei momenti più romantici che
vedono coinvolto il Peter di Holland prima con Liz e poi con
MJ.
Tobey Maguire: l’origine del personaggio
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, ha evitato saggiamente di raccontare la storia
delle origini di Spider-Man con il primo film da solista del
personaggio nel MCU, perché era già
stato raccontato due volte nell’arco di 15 anni e praticamente
tutti ne erano ormai a conoscenza. Ma l’origine è un fattore
cruciale nella storia del personaggio, e il primo film di Sam Raimi
su Spider-Man ha saputo raccontarla in maniera egregia.
Non solo Raimi ha catturato i
momenti più importanti della sua storia di origine – l’omicidio di
zio Ben, “Da un grande potere derivano grandi
responsabilità”, Peter che scopre le sue capacità, ecc. -, ma
Maguire ha saputo catturare la trasformazione di Peter da
adolescente mite e goffo a sovrumano che deve compiere scelte
difficili nella lotta alla giustizia.
Tom Holland: la “doppia vita” di Peter
L’aspetto più divertente e
comico delle storie di Spidey deriva dal fatto che deve nascondere
la sua identità. Mentre Tony Stark può facilmente lasciare una
riunione del consiglio per salvare delle vite in qualità di Iron
Man, Peter Parker deve nascondere il fatto che è Spider-Man a tutti
quelli che conosce – e al resto di New York. Di conseguenza, questa
doppia vita può diventare piuttosto frenetica.
L’iterazione di Holland nei panni
di Peter cattura perfettamente tale frenesia. Il giovane attore ha
in parte modellato la sua performance sul ritratto di Marty McFly
di Michael J. Fox, che era sempre agitato a causa
delle bizzarrie legate ai viaggi nel tempo.
Tobey Maguire: la voce narrante
Nei fumetti di Spider-Man,
i pensieri di Spidey sono costantemente espressi attraverso i
tradizionali balloon, offrendo ai lettori uno sguardo privilegiato
su come il personaggio si sente riguardo agli eventi della
storia.
Queste balloon non possono essere
replicati letteralmente sullo schermo nelle trasposizioni
live-action (sebbene il team dietro il film d’animazione
Spider-Man: Un Nuovo Universo ci sia riuscito alla
perfezione!). Tuttavia, Sam Raimi è stato il più vicino a replicare
il modo in cui i balloon dei fumetti collegano il lettore a Peter,
attraverso la voce fuori campo di Tobey Maguire.
Tom Holland: un adolescente credibile
Il problema principale con
le precedenti iterazioni di Spider-Man – e che i Marvel Studios
speravano di risolvere con il loro interprete di Peter – era che
Tobey Maguire e Andrew Garfield erano entrambi del tutto poco
convincenti da adolescenti.
Tom Holland in realtà non aveva 15
anni quando ha iniziato a interpretare Spider-Man, ma era molto più
giovane dei suoi predecessori e in realtà sembrava perfetto per la
parte. Il fatto che lo Spidey di Holland commetta costantemente
errori, come farebbe qualsiasi quindicenne, lo rende ancora più
riconoscibile.
Tobey Maguire: i rapporti con i nemici
Il Peter di Holland ha
condiviso relazioni personali con i suoi nemici e si è relazionato
con loro in diversi modi – lo stesso background della classe
operaia con Avvoltoio, l’intelligenza come Mysterio, ecc. -,
ma i cattivi del Peter di Maguire erano come delle figure paterne o
come dei migliori amici.
Dal padre del suo migliore amico
che lo ha preso sotto la sua ala protettrice allo scienziato
finanziato da Harry che gli ha dato consigli e lo ha spinto a porsi
domande, il Peter di Maguire ha sempre dovuto combattere contro le
persone a cui teneva, il che ha dato vita a delle scene di
combattimento ricche di emotività.
Tom Holland: la chimica con Zendaya
Uno dei punti deboli della
trilogia di Spider-Man di Sam Raimi è stato certamente il
personaggio di Mary Jane, scritto parecchio male.
Kirsten Dunst è una grande attrice, ma non aveva molta
chimica con
Tobey Maguire, mentre gli script richiedevano
essenzialmente che fosse o una ragazza tormentata o la classica
damigella in pericolo.
Al contrario, gli interessi amorosi
nei film di Spider-Man con Holland sono stati molto più avvincenti,
specialmente con la MJ interpretata da
Zendaya. Holland e
Zendaya condividono una sintonia palpabile sullo
schermo e, a differenza della storia d’amore della trilogia di
Raimi, i fan sono davvero entusiasti all’idea di scoprire come
andrà a finire tra loro.
Tobey Maguire: la scena della metropolitana
Ciò che rende Spider-Man un
personaggio così eccezionale è che, in definitiva, è solo un
ragazzo normale. Gli sono stati dati i suoi superpoteri per caso e,
per il semplice fatto di essere una brava persona, vuole usare quei
poteri per sempre. Ma è un adolescente, quindi è irrimediabilmente
impreparato per il compito. Tuttavia, fa del suo meglio e per
questo è un simbolo di speranza a New York.
Il momento del franchise di Sam
Raimi che meglio rappresenta tutto questo è la scena della
metropolitana in
Spider-Man 2. Doc Ock lascia Spidey con un treno in corsa
verso un ponte incompiuto, con l’eroe che rischia la sua vita nel
tentativo di evitare la catastrofe. I passeggeri lo riportano sul
treno e lo vedono senza maschera, realizzando che in effetti si
tratta soltanto di un ‘bambino’, di uno che potrebbe avere l’età
dei loro figli…
Tom Holland: il rapporto con gli altri supereroi
La più grande differenza
tra lo Spider-Man di Maguire e quello di Holland è che il primo era
autonomo, mentre il secondo fa parte di un universo cinematografico
più ampio. Da quando la trilogia di Raimi è arrivata prima di
Iron Man, non ha mai cercato di creare un mondo più ampio
da riempire di spin-off.
E sebbene abbia mantenuto la storia
incentrata su Peter, è un peccato che non siamo riusciti a vedere
lo Spidey di Maguire interagire con altri supereroi, perché le sue
squadre nei fumetti sono sempre state molto divertenti. Lo Spidey
di Holland, invece, ha sviluppato dinamiche esilaranti con un
gruppo di altri eroi, tra cui Iron Man, Doctor Strange, i
Guardiani della Galassia e Captain Marvel.
Tobey Maguire: il rapporto con zio Ben
“Da un grande potere
deriva una grande responsabilità”. Una parte enorme di ciò che
rende Peter Parker quello che è è il suo rapporto con lo zio Ben,
sia prima che dopo la sua morte, e lo Spidey di Maguire aveva un
toccante legame padre-figlio con il Ben di Cliff Robertson. Ha
vissuto secondo la saggezza che Ben gli ha donato quando era in
vita e l’arco del personaggio è stato definito dal suo senso di
colpa relativo alla morte di Ben.
Il Peter di Holland, d’altra parte,
non ha una relazione con lo zio Ben. Non è nemmeno chiaro se ci sia
mai stato uno zio Ben; è stato accennato solo in un un paio di
battute veloci e in alcuni easter egg.
Il Festival di Berlino di
quest’anno, Berlinale 2021, ha svelato la sua line-up, la
programmazione che l’edizione di quest’anno offre al suo pubblico.
Un’edizione, lo sappiamo già, che sarà differente dalle altre.
I film annunciati non saranno
proiettati per un pubblico fisico fino a giugno, quando è in
programma un’edizione in presenza. I compratori e la stampa
potranno però vedere i film in remoto, durante gli eventi del
Berlin’s European Film Market di marzo, dall’1 al 5.
Di seguito i 15 titoli del Concorso
Berlinale 2021, e a seguite le proiezioni speciali, tra le quali
spicca anche Per Lucio, il nuovo film di
Pietro Marcello, che dopo Martin Eden ha un profilo internazionale del
tutto nuovo.
Berlinale 2021 Concorso:
Albatros, Xavier Beauvois
Bad Luck Banging Or Loony Porn, Radu
Jude
Ballad Of The White Cow, Behtash
Sanaeeha and Maryam Moghaddam
Fabian, Dominik Graf
Forest – I See You Everywhere, Bence
Fliegauf
Mr Bachmann And His Class, Maria
Speth
I’m Your Man, Maria Schrader
Introduction, Hong Sangsoo
Memory Box, Joana Hadjithomas, Khalil
Joreige
Natural Light, Denes Nagy
Next Door, Daniel Bruhl
Petite Maman, Celine Sciamma
Una Pelicula De Policias, Alonso
Ruizpalacios
What Do We See When We Look At
TheSky?, Aleksandre
Koberidze
Anthony e Joe Russo hanno
anticipato i primi dettagli sul ruolo del villain che
Chris Evans ricoprirà nel loro nuovo film,
The Grey Man, che sarà il film con il budget più
alto mai realizzato da Netflix. Il film sarà l’adattamento
dell’omonimo romanzo di Mark Greaney del 2009 e
pare che i due fratelli fossero interessati a portarlo sul grande
schermo già nel 2014, poco dopo l’uscita nelle sale di Captain
America: The Winter Soldier.
In base a quanto riferito, Netflix
ha stanziato un budget maggiore di 200 milioni di dollari per
finanziare l’action/thriller. Oltre a Evans, il cast del film vedrà
coinvolti anche
Ryan Gosling e Ana de Armas.
Ora, sono stati proprio i Russo a svelare i primi dettagli sul
progetto e anche sul ruolo di Evans in una recente intervista
durante il podcast Lights Camera
Barstool.
Secondo i due registi, sarà “un
grande film della cultura pop intriso di tematiche e politiche
moderne”. Parlando nello specifico di Evans, invece,
Joe Russo ha anticipato che sarà il villain della
storia e che si tratterà di un ruolo alquanto atipico per l’attore
statunitense: “Si tratta di un personaggio davvero unico, Chris
sarà un cattivo, una figura davvero interessante. Credo che in
questo ruolo sarà molto diverso dal solito”.
The Grey
Man sarà prodotto dalla AGBO dei Russos e si baserà
su una sceneggiatura scritta da Joe
Russo, al fianco di Christopher
Markus e Stephen McFeely, che
hanno già sceneggiato i film Captain
America e Avengersdiretti
da Russo. I due sceneggiatori sono anche co-presidenti del comparto
story della AGBO. Il film si baserà sul romanzo di Mark Greaney del
2009 che introduceva le vicende de “L’uomo grigio“, un
assassino indipendente ed ex agente della CIA di
nome Court Gentry.
Anthony e
Joe Russo hanno rivelato che le idee scartate per
Avengers:
Endgame potrebbero essere utilizzate nei progetti
futuri del MCU. Endgame
è stato il culmine di oltre un decennio di narrazione e,
naturalmente, la Marvel ha cercato di realizzare il miglior film
possibile. Sia Endgame
che il suo predecessore, Avengers:
Infinity War, presentavano alcune sequenze d’azione
davvero spettacolari, soprattutto grazie al fatto che entrambi i
film hanno riunito la maggior parte degli attori dell’ormai longevo
franchise.
Ovviamente, considerata la mole di
un progetto così ambizioso come Endgame
(che ha coinvolto all’interno della sua narrativa anche il concetto
di viaggio nel tempo), è naturalmente che molte delle idee
inizialmente concepite per il film, alla fine siano state scartate.
Ad oggi, però, non sappiamo esattamente cosa sia stato tagliato
dalla versione del cinecomic che abbiamo visto sul grande
schermo.
Intervistati durante il
podcast Lights, Camera,
Barstool, i due registi hanno rivelato di aver avuto una
miriade di idee in merito al film che però non sono poi state
incluse nel prodotto finale. Tuttavia, nessuno dei due ha potuto
rivelare nello specifico di quali idee si trattasse. Ma sembra
esserci una ragione specifica dietro questo “rigoroso silenzio”:
pare, infatti, che alcune di queste idee potrebbero essere
impiegate nei futuri progetti della Marvel. “Questa per noi è
una domanda difficile a cui rispondere, perché sono tra le cose che
amiamo di più e che ci appassionano di più… inoltre, c’è ancora una
possibilità che appaiano un giorno. Quindi non possiamo ancora
parlarne pubblicamente.”
Alcuni dettagli su ciò che è stato
lasciato fuori dal film, tuttavia, erano già trapelati in
precedenza. Pare che fosse stata pianificata un’intera sequenza di
battaglia su Vormir, con Thanos che sarebbe dovuto arrivare mentre
Vedova Nera e Occhio di Falco cercavano di recuperare la Gemma
dell’Anima. Tuttavia, una scena del genere non potrà mai più essere
ricreata: Vedova Nera è ormai morta e al momento non c’è un motivo
valido per tornare su Vormir. Ad ogni modo, le dichiarazioni dei
Russo lasciano intendere che le scene in questione erano state
almeno abbozzate in fase di pre-produzione.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Bella come Afrodite
e intelligente come Atena. Più forte di
Ercole e più veloce di Mercurio.
Diana Prince nasce da una statuetta d’argilla,
plasmata dagli dei e dotata di poteri straordinari. Nei panni di
Wonder Woman difende i deboli e gli oppressi,
portando il suo messaggio di pace in nome di Themyscira, l’isola
delle Amazzoni. In occasione dell’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film Warner Bros. Pictures
diretto da Patty Jenkins con protagonista GalGadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, Panini Comics presenta alcuni dei più
appassionanti volumi DCComics
che raccontano le storie della Principessa delle
Amazzoni.
In un mondo in larga parte dominato
dai maschi, WonderWoman arriva
nel 1941 come un fulmine a ciel sereno. La sua essenza unica è allo
stesso tempo tradizionale e infusa di una dirompente carica
rivoluzionaria che la porta subito ad essere una delle più amate
icone pop. Nel volume antologico Il grande libro di
Wonder Woman si raccolgono le avventure più celebri e
rappresentative della sua lunghissima carriera, ripercorrendo la
sua evoluzione, sempre al passo con il sentire comune dell’epoca
che ha attraversato, dal suo esordio negli anni 40 alle
interpretazioni più recenti, come quelle di BrianAzzarello e CliffChiang. Assieme al creatore William
Moulton Marston, tra i grandi autori e disegnatori
raccolti in queste pagine ci sono anche Harry G.
Peter, George Pérez, Gene
Colan, Ross Andru, John
Byrne, Mike Deodato Jr., Yanick
Paquette, Phil Jimenez e Greg
Rucka.
C’è poi Wonder Woman vs.
Cheetah, una raccolta degli scontri tra Wonder
Woman e la sua nemica-amica per eccellenza,
Cheetah. Dietro un grande eroe c’è sempre una
grande nemesi e, infatti, “la donna ghepardo” è la villain
per eccellenza nella lunga carriera della principessa delle
Amazzoni. Il modello di perfezione femminile pensato con
l’ideazione di Wonder Woman aveva bisogno di contrapporsi a una
figura invidiosa, imprevedibile, selvaggia. Cheetah incarna tutte
queste imperfezioni e diventa la principale nemesi della
principessa di Themyscira, passando attraverso diverse incarnazioni
e oscillando in più occasioni tra un’amicizia ritrovata e il pieno
scontro. In questo volume ci sono alcune delle storie più
rappresentative del dualismo Wonder Woman/Cheetah, ripercorso fin
dai suoi esordi senza dimenticare anche le evoluzioni artistiche e
iconografiche.
Gli appassionati del
MultiversoDC non possono
perdersi una chicca che arriva direttamente dagli anni 70, scritta
da GerryConway e con i disegni
di Josè Luis Garcia-Lopez: Superman vs
Wonder Woman (nella collana DC Limited
Collector’s Edition, in formato “gigante” che rispetta le
proporzioni dell’originale). Il tema alla base di questa storia è
quello della bomba atomica e della scoperta, da parte dei due
potentissimi eroi, del cosiddetto Progetto Manhattan. Questa mitica
storia vede infatti l’Uomo d’Acciaio e l’Amazzone alle prese con le
contraddizioni, i controsensi e i segreti della guerra, e i dilemmi
morali che ne scaturiscono. Lo scontro è inevitabile!
Un altro grande classico di
Wonder Woman è l’immortale ciclo di
GregRucka che, già nel primo
volume, apre le danze allo scontro epocale tra la principessa delle
Amazzoni e Batman. Una serie di pericolosi nemici, come il Dottor
Psycho e Silver Swan, attaccano Wonder Woman da ogni fronte, ed è
la pubblicazione del suo libro che pone Diana al centro delle
macchinazioni di una nuova, letale avversaria: Veronica Cale. Gli
eventi messi in moto coinvolgono anche gli dei dell’Olimpo e
finiscono per colpire direttamente il luogo che Wonder Woman chiama
casa, Themyscira.
Per un viaggio nelle origini della
principessa di Themyschira, c’è Wonder Woman:
L’Amazzone, un’emozionante e toccante rivisitazione
magistralmente narrata e illustrata dalla talentuosa Jill
Thompson. Prima di diventare l’inarrestabile forza della
natura che tutti conosciamo, infatti, Wonder Woman era la
principessaDiana, figlia di
Ippolita, la regina delle Amazzoni. Una figlia molto particolare,
predestinata fin dalla sua nascita (anch’essa molto particolare) e
cresciuta in un luogo leggendario. Questo volume racconta la storia
della sua nascita ma anche gli anni cruciali della sua giovinezza e
dell’evento che la portò a diventare Wonder Woman.
Una Wonder Woman inedita e calata
nel contesto alternativo di un futuro distopico (per la linea
DCBlack Labeldedicata a storie fuori continuity)
si può scoprire in Wonder Woman: Terra
Morta di MikeSpicer e Daniel Warren Johnson
(miniserie in 4 parti, il cui finale sarà disponibile a partire da
marzo). Quando Wonder Woman si risveglia dopo un sonno secolare e
scopre che il mondo è ridotto a una terra desolata radioattiva,
capisce di aver fallito. Intrappolata in un futuro oscuro e
pericoloso, Diana deve proteggere l’ultima città umana da mostri
titanici mentre cerca di scoprire il segreto di questa Terra morta…
e perché potrebbe esserne responsabile.
Infine, tre spillati arricchiti da
cover d’autore realizzate da grandi matite italiane.
Wonder Woman
1, con la cover d’autore dal Maestro
MiloManara che ha ambientato la
sua WonderWoman sull’iconico balcone della Casadi Giulietta, a Verona;
Wonder Woman
8, che raccoglie lo storico traguardo del 750° numero
originale della sua serie, con la variant cover realizzata dalla
giovane disegnatrice FedericaCroci;
Wonder Woman
Alfa, un albo celebrativo contenente tre storie
imprescindibili per scoprire il personaggio, con la cover d’autore
realizzata da MirkaAndolfo (e
disponibile anche in versione variant gold metallizzata).
Brock Rumlow è
stato presentato come agente dell’HYDRA che lavora sotto copertura
per lo SHIELD in Captain America: The Winter Soldier, film che ha posto
le basi per la futura trasformazione del personaggio in
Crossbones, di fatto avvenuta poi in Captain
America: Civil War. Tuttavia, l’arco narrativo dello spietato
sicaro nel MCU è stato abbastanza
limitato.
Dopo aver tentato di far saltare in
aria sé stesso (e Captain America), Crossbones è stato fatto fuori
dalla Scarlet Witch, evento che ha messo la parola fine al suo
coinvolgimento nell’universo condiviso. Abbiamo poi rivisto il
personaggio in Avengers:
Endgame, quando gli eroi più potenti della Terra sono
tornati indietro nel tempo fino al 2012, ma ciò non ha in alcun
modo aperto la porta ad un ipotetico ritorno permanente
dell’antagonista.
Ora, in una recente intervista con
Variety, l’attore Frank Grillo ha confermato
che, dopo la serie What If… ? (in cui tornerà a prestare
la voce al personaggio), il suo tempo come Crossbones è
ufficialmente finito. “Hanno chiuso con me”, ha detto
l’attore. “A causa del modo in cui le storie sono state
raccontate e quanto sono diventate grandi. Semplicemente,
Crossbones non ha mai fatto davvero parte del futuro dei
Vendicatori.”
È innegabile che la cosa appaia come
una grossa opportunità mancata per i Marvel Studios, soprattutto
perché Rumlow aveva il potenziale necessario per diventare una
minaccia ricorrente nel MCU, e non soltanto in relazione a Captain
America. Ad esempio, sarebbe stato perfetto per la serie The Falcon and the Winter Solsider, visto e
considerato che Sam Wilson è il responsabile del suo volto
sfregiato…
Come sappiamo ormai da tempo, la
cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 è stata
rinviata di due mesi a causa della pandemia di Covid-19. Ora, come
riportato da
Variety, arrivano anche i primi dettagli su quello che sarà
l’effettivo svolgimento della serata: la fonte annuncia che la
93esima edizione degli Academy Awards si svolgerà dal vivo, ma da
location diverse.
Tra queste, ovviamente, ci sarà
anche il Dolby Theatre di Los Angeles, che dal 2001 ormai ospita
l’appuntamento più importante per l’industria cinematografica
hollywoodiana. In risposta alla chiusura delle sale
cinematografiche a causa dell’emergenza sanitaria, l’Academy aveva
già modificato – temporaneamente – il suo regolamento interno per
includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato la
sala cinematografica e che sono arrivati direttamente in
streaming.
“In questo anno
unico che ha chiesto così tanto a così tanti di noi, l’Academy è
determinata a presentare una cerimonia degli Oscar come nessun
altra, dando la priorità alla salute pubblica e alla sicurezza di
tutti coloro che parteciperanno”,ha
detto un portavoce dell’Academy in una nota ufficiale.“Per creare il
tradizionale show in presenza che il nostro pubblico globale vuole
vedere, adattandosi chiaramente ai requisiti della pandemia, la
cerimonia sarà trasmessa in diretta da più location, incluso il
famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto
maggiori dettagli.”
Lo scorso settembre, sempre a causa
dell’emergenza sanitaria, già la cerimonia degli
Emmy aveva proposto una formula ibrida che ha
coinvolto tanto lo spettacolo dal vivo quanto lo streaming. Più di
recente, è stato confermato che anche la cerimonia dei
Golden Globes si svolgerà da due differenti
location: le due conduttrici, Tina Fey e Amy Poehler, infatti,
presenteranno rispettivamente da New York e da Los Angeles.
Le nomination degli Oscar
2021 verranno annunciate ufficialmente il prossimo 15
marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo, invece, la sera del
25 aprile. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della
conduzione, mentre la produzione sarà a cura di Jesse Collins,
Stacey Sher e Steven Soderbergh.
La HBO e
Naughty Dog hanno finalmente ufficializzato i
protagonisti di The Last of
Us, l’attesa serie televisiva basata sull’omonimo
videogames. A Darne conferma è stato il noto sito
Deadline.
Pedro Pascal interpreterà Joel, il protagonista
tormentato da traumi e fallimenti passati, deve attraversare
un’America devastata dalla pandemia, proteggendo nel contempo una
ragazza che rappresenta l’ultima speranza dell’umanità. Bella
Ramsey nota per il suo ruolo di Lyanna Mormont in Game of Thrones
interpreterà Ellie.
The Last Of Us, la serie tv
The Last of
Us si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è
stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti
pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel
viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14
anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come
un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato
poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la
sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su
HBO Max.
The Last of
Us è scritta dal creatore di ChernobylCraig Mazin al fianco diNeil
Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di
Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da
PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e
Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan
Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation
Productions.
Tom
Holland ha rivelato di aver avuto difficoltà a
dimenticare il suo ruolo in Uncharted
durante le riprese di Spider-Man 3. Tra i giovani interpreti più
richiesti di Hollywood, Holland sarà protagonisti di alcuni dei
titoli più attesi della prossima stagione cinematografica. Tra
questi figurati sicuramente il travagliato adattamento del
videogioco Uncharted,
in cui interpreterà un giovane Nathan Drake, e il nuovo capitolo
dell’avventure cinematografiche dell’Uomo Ragno collegato al
MCU, il
misteriosissimo Spider-Man
3.
Nell’ultimi mesi Holland è stato
occupato proprio con la produzione di entrambi i film. La
produzione di Uncharted
era stata bloccato a causa della pandemia di Covid-19: il film è
stato poi girato da luglio a ottobre dello scorso anno. Dopo
pochissimi giorni, Holland è tornato di nuovo sul set per iniziare
la produzione di
Spider-Man 3, il nuovo capitolo delle avventure di Peter
Parker, attesissimo da tutti i fan del MCU non solo per il finale
del precedente Far From Home (in cui la vera identità del
personaggio è stata rivelata al mondo intero), ma anche per la
connessione che avrà con il Multiverso.
Ora, Tom
Hollandha avuto la possibilità
di riflettere proprio sul passaggio così repentino dal ruolo di
Nathan Drak a quello di Peter Parker. Parlando con
Screen Daily in occasione della promozione del film
Cherry,
Holland ha spiegato che inizialmente ha avuto qualche difficoltà a
passare da un personaggio all’altro, e che il suo disagio a quanto
pare è stato notato anche dalla produttrice Amy Pascal e dal
regista di
Spider-Man 3, Jon Watts.
“Stavo girando questa scena di
Spider-Man 3 in cui dovevo entrare in un edificio. Mi stavano
riprendendo da dietro e Amy Pascal mi ha preso da parte e mi ha
detto: ‘Perché cammini così? Stai camminando come un uomo, quando
invece dovresti camminare come un ragazzo’. Tornai indietro,
guardai il monitor ed effettivamente mi accorsi che stavo
camminando con spavalderia e sicurezza. Jon Watts allora disse: ‘Va
bene, sta facendo Nathan Drake. Risolveremo questo problema e
avremo di nuovo Peter Parker’.”
Tutte le info su Uncharted e Spider-Man 3
Ricordiamo che Uncharted,
inizialmente previsto per il 16 luglio 2021, arriverà nelle sale
americane l’11 febbraio 2022. Il film sarà diretto da Ruben
Fleischer, reigsta di Zombieland e
Venom, e vedrà nel cast anche Mark
Wahlberg (nei panni di Victor Sullivan) e
Antonio Banderas (in un ruolo che non è stato
ancora rivelato).
Per quanto riguarda
invece Spider-Man
3, l’uscita del film nelle sale americane è ancora
fissata per il 17 dicembre 2021. Diretto ancora una volta da
Jon Watts, già regista di
Homecoming e Far From Home,
il film vedrà il ritorno anche di Zendaya e di
Jacob Batalon. Sappiamo, inoltre, che
Benedict Cumberbatch riprenderà il ruolo di Doctor
Strange mentre Jamie Foxx e Alfred
Molina intepreteranno nuovamente Electro e Doctor
Octopus.