Apprezzata interprete di musical teatrali, Idina Menzel si è negli anni distinta anche per le sue partecipazioni ad acclamati film e serie TV. In particolare, è divenuta nota per aver interpretato i brani del film d’animazioneFrozen. Con la sua voce ha infatti incantato numerosi spettatori, rimasti affascinati dalla sua grazia. Ecco 10 cose che non sai di Idina Menzel.
2Parte delle cose che non sai sull’attriceù
Idina Menzel in Frozen
5. Ha eseguito i celebri brani dei due film. Grazie alla sua partecipazione ai due film di Frozen, l’attrice ha potuto mettere ulteriormente in mostra le sue doti canore, eseguendo brani divenuti particolarmente celebri come, For the First Time in Forever, Some Things Never Change, Let It Go e Into the Unknown. Questi ultimi due sono stati inoltre nominati all’Oscar come miglior canzone, con Let It Go che ha poi vinto l’ambito premio.
4. I produttori si ricordavano di lei. Nel 2009 l’attrice si presenta ai casting per il doppiaggio del personaggio di Rapunzel in Rapunzel: L’intreccio della torre. Pur decidendo di non assegnarle la parte, i casting director e i produttori rimasero colpiti dalla performance della Menzel, tenendo in considerazione il suo nome per progetti futuri. Solo alcuni anni dopo l’avrebbero richiamata per Frozen.
Idina Menzel canta Into the Unknown
3. Si è esibita alla cerimonia dei premi Oscar. Nel 2020 l’attrice è stata tra le performer che ha dato vita ad un’esibizione canora durante la cerimonia dei premi Oscar. Qui ha infatti cantato il brano Into the Unknown, presente in Frozen II – Il segreto di Arendelle e candidato come miglior canzone originale. Il brano non ha tuttavia ottenuto la statuetta, andata ad Elton John per (I’m Gonna) Love me Again.
Idina Menzel in Glee
2. Si è ispirata ad una nota attrice per il suo ruolo. Nella serie Glee l’attrice compare nei ruolo di Shelby Corcoran, coach del gruppo Vocal Adrenaline. Per ricoprire il ruolo, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata al personaggio di Diana Christensen, interpretato dall’attrice Faye Dunaway nel film Network (1976). I due ruoli condividono infatti un carattere spregiudicato verso la materia di loro interesse.
Idina Menzel: età e altezza
1. Idina Menzel è nata a Syosset, nello stato di New York, Stati Uniti, il 30 maggio 1971. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Attrice prevalentemente televisiva, Monica Raymund ha consolidato la propria fama recitato in alcune note serie televisive. Apprezzata tanto dal pubblico quanto dalla critica, l’attrice è attualmente alla ricerca di nuovi ruoli che possano consolidare il periodo di grande attività che sta vivendo. Ecco 10 cose che non sai di Monica Raymund.
2Parte delle cose che non sai sull’attrice
Monica Raymund è fidanzata?
5. È stata sposata. Nel giugno del 2011 l’attrice annuncia il matrimonio con Neil Patrick Stewart, attore e regista teatrale. La loro relazione dura tuttavia poco, e nei primi mesi del 2013 annunciano la separazione, arrivando al divorzio nel 2014. La coppia ha fornito come motivazioni alcune differenze inconciliabili.
4. Ha fatto coming out. Nel dicembre del 2014 l’attrice annuncia pubblicamente tramite il proprio account Twitter di essere bisessuale, e che prima dell’annuncio lo è stata segretamente per oltre dieci anni. Sulla base di questa notizia, nel settembre del 2015 annuncia la sua relazione con Tari Segal.
Monica Raymund in Chicago Fire
3. Ha lasciato la serie. Nel 2018 l’attrice ha confermato che non avrebbe ripreso il suo ruolo nella settima stagione della serie Chicago Fire, motivando la scelta con la volontà di intraprendere nuovi percorsi. Comunicata per tempo la sua decisione, il finale della sesta stagione è stato costruito per permettere al personaggio di uscire di scena.
2. Ha ripreso il ruolo solo per un episodio. Nonostante l’addio alla serie, l’attrice ha acconsentito di ricomparire nel midseason finale dell’ottava stagione. Qui, infatti, il suo personaggio torna a Chicago per raccogliere fondi per l’associazione per cui lavora, e non mancherà di far visita ai suoi vecchi colleghi nella stazione dei vigili del fuoco.
Monica Raymund: età e altezza
1. Monica Raymund è nata a St. Petersburg, in Florida, Stati Uniti, il 26 luglio 1986. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Sulla scia di Stranger Things, Everything Sucks!, Sex Education e The End of the F***ing World,Netflix propone una nuova serie chiaramente indirizzata ad un pubblico di giovanissimi. Dallo scorso 27 febbraio, infatti, è disponibile sulla piattaforma di streaming I Am Not Okay With This, tratta dalla graphic novel di Charles Forsman.
Se non l’avete ancora iniziata, di seguito vi forniamo una serie di motivi per cui non dovreste perderla, approfittando magari della reclusione forzata – causa Coronavirus – che sta interessando tutta l’Italia in questi giorni particolarmente tristi e difficili:
La graphic novel e il team dietro la serie
I Am Not Okay with This è basata sull’omonima graphic novel di Charles Forsman pubblicato in Italia da 001 Edizioni. Di recente, aveva debuttato sulla piattaforma di streaming un’altra serie tratta da una graphic novel, Locke & Key, con la quale I Am Not Okay with This condivide la scelta di incentrare le proprie storie su un gruppo di giovani “avventurosi” protagonisti.
La serie è inoltre creata da Jonathan Entwistle, già regista della più celebre The End of the F***ing World (anche questa basata su un fumetto), e prodotta dai produttori dell’amatissima Stranger Things.
I due giovani protagonisti
I protagonisti di I Am Not Okay with This sono i giovani attori Sophia Lillis e Wyatt Oleff. Entrambi avevano già lavorato insieme: ricorderete infatti che hanno vestito i panni rispettivamente di Beverly Marsh e Stan Uris (nelle versioni adolescenti dei personaggi) in IT e IT – Capitolo Due, gli adattamenti cinematografici del popolare romanzo di Stephen King ad opera di Andy Muschietti.
In I Am Not Okay with This i due attori entrano molto più relazione rispetto ai due film di Muschietti, dimostrando una chimica straordinaria. Anche nella serie, proprio come nell’adattamento di IT, il personaggio interpretato da Oleff si chiama Stanley.
Sydney Novak come Carrie White
Sono numerosi gli omaggi che I Am Not Okay with This rende all’opera “Carrie – Lo sguardo di Satana” di Stephen King, radicato nell’immaginario collettivo grazie all’adattamento cinematografico di Brian De Palma con protagonista Sissy Spacek. La scena in cui Sydney corre per la strada totalmente ricoperta di sangue (immagine presente nei vari materiali promozionali e che ricorre spesso nei vari episodi), non può non riportare alla memoria il capolavoro di De Palma e il personaggio di Carrie White.
Parallelamente, esistono numerose affinità tra il personaggio di Sydney e quello di Carrie, due adolescenti alle prese con la scoperta di “misteriosi poteri” e con la conseguente presa di coscienza di ciò che in realtà sono. Inoltre, nell’episodio finale della serie, la scena ambientata durante il ballo della scuola è un altro palese omaggio alla storia di Carrie che noi tutti conosciamo e amiamo.
Come in un film di John Hughes
Se John Hughes – indimenticabile regista di cult adolescenziali come Sixteen Candles, Breakfast Club e Una pazza giornata di vacanza – fosse ancora vivo, probabilmente avrebbe diretto una serie come I Am Not Okay with This, o forse contribuito alla sua produzione in qualche modo.
Al di là dei personaggi, dei dialoghi e dei torni che compongono l’assetto narrativo dello show (molto affine alle peculiarità che hanno sempre distinto la commedia tipicamente americana di Hughes), l’episodio numero 5 (“Un altro giorno in paradiso”) è a tutti gli effetti un bellissimo e nostalgico omaggio a Breakfast Club, cult diretto dal compianto regista nel 1985, considerato ancora oggi la vetta più alta del cinema adolescenziale statunitense degli anni ’80.
Il numero di episodi e la durata
La prima stagione di I Am Not Okay with This (con finale aperto che lascia presagire un rinnovo per una seconda parte in tempi relativamente brevi) si compone “soltanto” di 7 episodi della durata – più o meno – di 30 minuti ciascuno. In genere, le serie targate Netflix tendono ad avere una durata di circa un’ora (se non di più): in un epoca in cui il beingwatch la fa da padrone, la fruibilità così immediata e veloce di I Am Not Okay with This è decisamente un punto a favore dello show.
Il creatore della serie Jonathan Entwistle ha spiegato di considerare ogni stagione come un vero e proprio lungometraggio, e che a mano a mano ogni nuovo ciclo di episodi andrà a comporre il suo “film in miniatura”.
Se amate le serie tv tratte da graphic novel…
I Am Not Okay with This non è certamente l’unica serie disponibile su Netflix ad essere tratta da una graphic novel. Se siete degli appassionati di “romanzi a fumetti”, sulla piattaforma di streaming potete trovare anche Daybreak (basata sull’omonima serie a fumetti di Brian Ralph), Locke & Key (basata sull’omonima serie di comic book di Joe Hill), The End of the F***ing World (basata sul fumetto di Charles Forsman, lo stesso autore di I Am Not Okay with This) e Le Terrificanti Avventure di Sabrina (tratta dalla serie a fumetti della Archie Comics con lo stesso nome).
Stando a quanto dichiarato di recente da Peter Sarsgaard, il personaggio che interpreterà in The Batmandi Matt Reeves sarà un politico di Gotham senza scrupoli, una persona sgradevole che “adora” mentire.
Per molto tempo si è parlato della possibilità che l’attore avrebbe interpretato Harvey Dent nel film, ma un comunicato ufficiale della Warner Bros. ha poi confermato che Sarsgaard avrebbe vestito i panni di Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.
Adesso, in una recente apparizione allo show di Stephen Colbert, l’attore ha parlato del suo coinvolgimento nel film e del suo “nuovo personaggio creato appositamente per la storia”:“Sono un procuratore distrettuale… in pratica sono un politico che ha difficoltà a dire la verità.”
Colbert ha poi scherzato sul fatto che anche la moglie di Peter Sarsgaard, l’attrice Maggie Gyllnehaal, ha recitato in un film dedicato a Batman (era infatti Rachel Dawes ne Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan). Colbert ha chiesto ironicamente a Sarsgaard quale personaggio tra Gil e Rachel preferiranno i loro figli, e l’attore ha risposto asserendo che Colson è “una persona piuttosto disgustosa.”
Potete vedere il video dell’intervista di seguito:
HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
The Walt Disney Studios ha acquisito i diritti per la distribuzione a livello mondiale del documentario dedicato ai Beatles dell’acclamato regista Peter Jackson. Il documentario mostrerà il calore, lo spirito di squadra e l’umorismo durante la realizzazione dell’album della leggendaria band, “Let It Be”, e il loro ultimo concerto dal vivo: l’iconica esibizione sul tetto a Savile Row, Londra. The Beatles: Get Back sarà distribuito da The Walt Disney Studios negli Stati Uniti e in Canada il 4 settembre 2020, seguiranno maggiori dettagli sulla distribuzione a livello globale del film. L’annuncio è stato dato oggi da Robert A. Iger, Executive Chairman, The Walt Disney Company, al meeting annuale degli azionisti.
“Nessuna band ha avuto lo stesso impatto che hanno avuto i Beatles sul mondo, e The Beatles: Get Back è un posto in prima fila sui meccanismi interni di questi geniali creatori in un momento fondamentale della storia della musica, con scene straordinariamente restaurate che sembrano girate ieri” – ha commentato Iger. – “Io stesso sono un grande fan, quindi non potrei essere più felice che Disney possa condividere lo splendido documentario di Peter Jackson con il pubblico mondiale a settembre”.
The Beatles: Get Back, presentato da The Walt Disney Studios in associazione con Apple Corps Ltd. e WingNut Films Productions Ltd., è un’entusiasmante nuova collaborazione tra i Beatles, la band più influente di tutti i tempi, e il regista vincitore di tre Premi Oscar Peter Jackson (la trilogia de Il Signore degli Anelli). Realizzato grazie a oltre 55 ore di filmati inediti, girati da Michael Lindsay-Hogg nel 1969, e 140 ore di registrazioni audio, in gran parte mai ascoltate, delle sessioni di registrazione dell’album “Let It Be”, The Beatles: Get Back è diretto da Jackson e prodotto dallo stesso Jackson,Clare Olssen (They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani) e Jonathan Clyde, mentre Ken Kamins e Jeff Jones di Apple Corps sono i produttori esecutivi.
I filmati sono stati straordinariamente restaurati dalla Park Road Post Production di Wellington, Nuova Zelanda, e sono stati montati da Jabez Olssen, che ha collaborato con Jackson per They Shall Not Grow Old – Per sempre giovanidel 2018, l’innovativo film che mostra immagini d’archivio della Prima Guerra Mondiale restaurate e colorizzate. Le musiche del film saranno mixate da Giles Martin e Sam Okell presso Abbey Road Studios a Londra. Grazie a questo restauro incontaminato, The Beatles: Get Back darà vita a un’esperienza intensa, felice e immersiva per il pubblico.
“Lavorare a questo progetto è stata una gioiosa scoperta” – afferma Peter Jackson. – “Ho avuto il privilegio di essere come una mosca sul muro mentre la più grande band di tutti i tempi lavorava, suonava e creava capolavori. Sono entusiasta che Disney si sia fatta avanti come nostro distributore. Non potrebbe esserci di meglio per far vedere il nostro film al maggior numero di persone possibile”.
“Sono davvero felice che Peter si sia immerso nei nostri archivi per realizzare un film che mostri la verità sui Beatles quando registravano insieme” – afferma Paul McCartney. – “Viene trasmessa l’amicizia e l’amore tra di noi e mi ricorda dei bellissimi e folli momenti passati insieme”.
“Sono davvero entusiasta per questo film” – afferma Ringo Starr. – “Peter è eccezionale ed è stato veramente fantastico guardare tutti quei filmati. C’erano ore e ore di immagini mentre ridevamo e suonavamo. C’era molta allegria e credo che Peter la trasmetterà. Penso che in questa versione ci sarà molta più pace e amore, rispecchiando come eravamo veramente”. The Beatles: Get Back è stato realizzato anche con il supporto entusiasta di Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison. Anche se il film originale Let It Be – Un giorno con i Beatles, diretto da Michael Lindsay-Hogg, e l’album che lo ha accompagnato sono stati girati e registrati nel gennaio del 1969, non sono stati rilasciati fino a maggio del 1970, tre settimane dopo l’ufficiale scioglimento dei Beatles. A quel tempo, la reazione al film da parte del pubblico e della critica è stata fortemente associata a quell’annuncio. Durante i 15 mesi tra le riprese e l’uscita di Let It Be – Un giorno con i Beatles, i Beatles hanno registrato e rilasciato il loro ultimo album in studio “Abbey Road”, uscito a settembre 1969.
Girato in 16mm e riadattato in 35mm, il film di 80 minuti Let It Be – Un giorno con i Beatles è stato realizzato a partire da 3 settimane di riprese, inclusa una versione editata del concerto sul tetto. L’album vincitore del GRAMMY “Let It Be” è stato in vetta alle classifiche negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Il nuovo documentario porta alla luce molto di più delle sessioni di registrazione private della band per “Let It Be” e la loro esibizione integrale di 42 minuti sul tetto degli uffici della Apple a Savile Row, Londra. Anche se non mancano materiali sui lunghi tour dei Beatles durante la loro carriera, The Beatles: Get Back presenta solo significativi filmati della band al lavoro in studio, mostrando John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr mentre creano da zero la loro canzone diventata ora un classico, ridendo, chiacchierando e scherzando con la telecamera.
Tenutosi il 30 gennaio 1969, il concerto a sorpresa dei Beatles sul tetto ha rappresentato la quinta esibizione dal vivo della band in oltre due anni e il loro ultimo concerto insieme dal vivo. I filmati catturano le interazioni tra i membri della band, le reazioni dei fan e dei lavoratori delle aziende vicine, e il comico tentativo di fermare il concerto da parte di due giovani poliziotti londinesi, chiamati per delle lamentele in merito al rumore. Una versione completamente restaurata del film originale Let It Be – Un giorno con i Beatles sarà resa disponibile successivamente.
Una nuova fan art ad opera del celebre Bosslogic ci mostra come sarebbe Jason Momoa – l’amatissimo Aquaman del DCEU – nei panni del villain Kraven il Cacciatore, che potrebbe apparire come antagonista principale dell’Uomo Ragno nell’atteso Spider-Man 3.
Spider-Man: Far From Home si è concluso con la vera identità dell’Uomo Ragno che è stata rivelata al mondo intero: nella scena post-credit, Peter e MJ vedono sullo schermo gigante di un grattacielo J. Jonah Jameson del Daily Bugle che mostra un video registrato e manipolato da Quentin Beck, che incrimina Spider-Man per la morte di Mysterio, rivelando pubblicamente la vera identità del supereroe.
Naturalmente, i fan si chiedono adesso come questa grande rivelazione influenzerà gli eventi che saranno al centro di Spider-Man 3. Inoltre, è da tempo ormai che si vocifera che l’antagonista principale del nuovo capitolo sarà proprio Kraven il Cacciatore.
L’artista Bosslogic ha immaginato come sarebbe Jason Momoa se venisse scelto dai Marvel Studios per interpretare il ruolo. Guardate la fan art e diteci se non pensate anche voi che l’attore statunitense possa essere perfetto…
Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già direttoSpider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno. Le riprese del film dovrebbero partire quest’estate.
Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecominge Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.
Josh Boone, regista dell’attesissimo The New Mutants, ha rivelato che Antonio Banderas avrebbe dovuto interpretare il villain principale nel sequel del cinecomic in arrivo nelle sale americane il prossimo 3 aprile. Il regista e il co-sceneggiatore del film Knate Lee avevano già pensato ad un possibile sequel della pellicola, ma la travagliatissima produzione del film – con l’acquisizione della Fox da parte della Disney nel mezzo – ha ovviamente stravolto tutti i piani.
In una recente intervista con EW, Boone ha spiegato che Antonio Banderas avrebbe dovuto interpretare Emmanuel da Costa, il padre del personaggio di Roberto da Costa/Sunspot, interpretato nel film da Henry Zaga, nonché spietato uomo d’affari che ha legami con il Club Infernale.
L’attore avrebbe dovuto fare il suo esordio nella scena post-credit del film, che poi non è stata mai girata: “Il fatto che non l’abbiamo più girata è stato intenzionale”, ha spiegato Boone. “Adesso la Marvel detiene i diritti sugli X-Men e farà le sue cose. Quindi, non c’era motivo di girare quella scena.
Ricordiamo, a proposito di Antonio Banderas, che di recente l’attore è stato ufficializzato come membro del cast di Uncharted, l’adattamento targato Sony dell’omonimo videogioco che avrà come protagonisti Tom Holland e Mark Wahlberg.
The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.
Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga.
ll film è prodotto da Simon Kinberg, Karen Rosenfelt e Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee e Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.
Jeffrey Wright, l’attore che interpreta Jim Gordon nell’atteso The Batman, ha condiviso via Instagram una foto in cui si prepara a “studiare” la miniserie “Batman: Il Lungo Halloween“, anticipando forse che il cinecomic di Matt Reeves prenderà ispirazione proprio dal fumetto di Jeph Loeb e Tim Sale.
Ad oggi non sappiamo ancora da quali fumetti prenderà realmente ispirazione la storia pensata da Reeves: “Batman: Il Lungo Halloween” – da tempo associato alla possibile trama del film – potrebbe essere soltanto una delle tante fonti d’ispirazione, dal momento che in passato lo stesso regista sembrava avesse confermato che anche “Batman: Anno Uno“, la miniserie a fumetti che narra le origini dell’Uomo Pipistrello, scritta da Frank Miller e disegnata da David Mazzucchelli, servirà come base per la storia.
Nel post condiviso da Wright, è possibile vedere la cover del celebre fumetto, accompagnata dalla didascalia: “Un altro, per cultura”. Non è la prima volta che l’attore condivide sul suo profilo la cover di uno dei fumetti dedicati all’Uomo Pipistrello: in passato, infatti, aveva condiviso anche la cover di “Batman: The Golden Age“, accompagnata dalla didascalia: “Dietro le quinte, si legge per cultura. Alle origni…”.
HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
Dopo il primo calciatore di Serie A, Daniele Rugani, e gli scrittori Luis Sepulveda e Carmen Yáñez, il coronavirus si palesa anche nelle star di Hollywood. Il primo colpito è Tom Hanks, che insieme alla moglie Rita Wilson, è attualmente in isolamento in un ospedale australiano.
La celebre coppia è risultata positiva al COVID-19 mentre era in Australia per l’inizio delle riprese del film biografico su Elvis. Al momento non si hanno maggior dettagli sulle loro condizioni, ma le autorità australiane hanno stabilito che i due si sono ammalati negli Stati Uniti e poi hanno viaggiato dall’altra parte del mondo.
“Salve gente. Rita e io siamo giù in Australia. Ci sentiamo un po’ stanchi, come se avessi il raffreddore, e dolori al corpo. Rita ha i brividi che vanno e vengono. Un po’ di febbre. Per dirla chiaramente, cosa di cui il mondo ha bisogno ora, ci siamo sottoposti al test del coronavirus e siamo stati trovati positivi.
Dunque, ora. Cosa fare? Gli ufficiali medici hanno un protocollo che va seguito. Noi Hank dobbiamo essere testati, osservati, e isolati per quanto tempo sarà opportuno secondo la salute pubblica. Non c’è molto da fare che agire giorno per giorno, giusto?
A Quiet Place 2 arriverà nelle sale americane il prossimo 20 marzo, mentre in Italia uscirà “soltanto” il 16 aprile. Eppure, nonostante il film non sia ancora arrivato al cinema, John Krasinski ha rivelato di avere già alcune idee per un ipotetico terzo capitolo. A rivelarlo è stato lo stesso regista e sceneggiatore in una recente intervista con Collider.
Krasinski ha spiegato di aver avuto delle idee per un terzo film già durante la lavorazione di A Quiet Place 2:“È interessante. Quando ho girato il primo film non avevo mai pensato ad un prosieguo. Invece, quando ho girato il secondo film, mi sono fatto una serie di domande su un possibile terzo capitolo”, ha dichiarato l’attore.
John Krasinski ha poi dichiarato di aver preso nota di tutte queste idee nate durante la lavorazione di A Quiet Place 2, nel caso un terzo episodio gli venisse ufficialmente commissionato. L’attore ha anche rivelato di considerare una trilogia come la naturale progressione della storia alla base dell’universo che ha creato: secondo Krasinski, un terzo film potrebbe essere la naturale conclusione del franchise.
A Quiet Place 2 arriverà nelle sale americane il 20 marzo 2020. In Italia uscirà invece il 16 aprile. Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.
John Krasinski ha spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di vivere era davvero troppo pericolosa…”
Mandatory Credit: Photo by Erik Pendzich/Shutterstock (10546908g)
Harvey Weinstein
Harvey Weinstein trial, New York, USA - 03 Feb 2020
Harvey Weinstein è stato condannato a 23 anni di prigione nello stato di New York, essendo stato ritenuto colpevole delle accuse di aggressione sessuale e stupro di terzo grado. Sarà formalmente registrato come molestatore sessuale. Si tratta del momento culminante della rovinosa caduta dell’uomo che per decenni è stato tra le più influenti a Hollywood.
Prima che la sentenza fosse letta, Weinstein si era rivolto a un’aula di tribunale di Manhattan gremita di persone, dichiarando di essere attanagliato da un “profondo rimorso”. In un discorso sconclusionato, ha anche respinto il movimento #MeToo, sottintendendo che si è spinto troppo oltre, accostando alle sue accuse il suo impegno nella beneficenza.
“Sono totalmente confuso – ha detto – Penso che gli uomini siano confusi in merito a tutto questo… questo sentimento di migliaia di uomini e donne che stanno perdendo il giusto processo, sono preoccupato per questo paese (…) Questa non è la giusta atmosfera negli Stati Uniti d’America”, ha aggiunto Weinstein.
Weinstein ha affermato di avere “amicizie serie” con le due principali accusatrici nel caso, Miriam Haley e Jessica Mann. Entrambe le donne hanno rilasciato delle dichiarazioni prima che il giudice Burke emettesse la sentenza.
Haley, che afferma di essere stata aggredita sessualmente da Weinstein nel suo appartamento nel 2006, ha detto al giudice che è stata lasciata emotivamente danneggiata dall’incidente. “Mi ha spaventato profondamente, mentalmente ed emotivamente – ha aggiunto – Ciò non solo mi ha spogliato della mia dignità di essere umano e di donna, ma ha schiacciato la mia fiducia.”
Mann, che ha testimoniato che Weinstein l’ha violentata nel corso di una relazione violenta, ha affermato che anche il suo abuso ha avuto un impatto negativo sulla sua vita. “Non so come spiegare gli orrori di essere stati violentati da qualcuno che ha potere – ha aggiunto Mann – L’impatto sulla psiche è profondo. Lo stupro non è solo un momento… è per sempre. “
La città incantataè il capolavoro di Hayao Miyazaki. Per quanto ci possano essere tanti altri film, della filmografia del grande maestro giapponese che rientrano trai nostri preferiti, il film del 2001 è sicuramente il più complesso, riuscito, compiuto.
Da poche settimane, insieme a molta altra produzione dello studio Ghibli, La città incantata è disponibile su Netflix e si conferma uno dei film più visti degli ultimi giorni, complice anche la clausura necessaria a contrastare l’imperversare del coronavirus su territorio nazionale (mondiale!).
Proprio per questo, per apprezzare ancora di più il film e per carpirne qualche segreto nascosto, ecco quello che forse non sai su La città incantata:
1Una scena riciclata
La scena alla fine del film in cui Chihiro e i suoi genitori stanno camminando attraverso il tunnel per tornare in macchina è esattamente la stessa scena dell’inizio del film, solo invertita.
L’enigma dei nomi
I personaggi de La città incantata riflettono la loro essenza nei loro nomi. “Bô”, l’enorme figlio di Yubaba, significa ragazzino o figlio, “Kamaji” significa vecchia caldaia, “Yubaba” significa strega da bagno e “Zeniba” significa strega da soldi. Il nome dell’eroina “Chihiro” significa un migliaio di braccia o ricerche, mentre il suo nome da sguattera “Sen” significa solo mille.
La città incantata streaming
Il film è disponibile in streaming su Netflix, insieme a tutto il catalogo Ghibli. La storia narra l’avventura di Chihiro, una bambina che, dopo aver perso i genitori in un incidente alquanto inquietante (a tratti disgustoso), intraprende un’avventura che la porterà a lavorare in uno stabilimento balneare, a incontrare streghe, draghi, misteriosi spiriti, fino a ritrovare i suoi genitori.
Come tutti gli altri eventi collettivi e festivalieri che prevedono assembramenti, anche il Festival di Cannes 2020 corre il rischio di una cancellazione, a causa della minaccia del coronavirus, che sta incalzando anche in Francia, nonostante i numeri siano ancora contenuti.
In una intervista a Le Figaro, il presidente Pierre Lescure ha dichiarato che se l’emergenza legata al nuovo virus non migliorerà entro aprile, la manifestazione verrà annullata. Secondo le sue parole, il festival rimane “ragionevolmente ottimistico nella speranza che il picco epidemico venga raggiunto alla fine di marzo e che potremo tirare un respiro di sollievo ad aprile”.
Ha però anche spiegato che si è ben consci della minaccia e che non sarà certo un problema annullare la manifestazione per il bene collettivo. Inoltre, ha anche affrontato la questione legata al rifiuto dell’organizzazione del festival di un’offerta di copertura assicurativa da parte della Circle Group, notizia riportata da diversi giornali di settore, come Variety.
“Questa offerta ci è stata fatta circa 10 giorni fa, ma era totalmente sproporzionata” ha detto Lescure. “Ci hanno offerto 2 milioni di euro quando il nostro budget è di 32. Praticamente, noccioline. La compagnia si stava comportando come un cacciatore di taglie e così abbiamo declinato la proposta”.
Se, come in tutto il mondo si spera, marzo sarà il picco dell’infezione e ad aprile la situazione si sarà contenuta, il Festival di Cannes 2020 si svolgerà dal 12 al 23 maggio, con l’annuncio del programma previsto per il 16 aprile a Parigi.
La Fase 4 del MCU inizierà finalmente quest’anno con l’arrivo di Black Widow. Tuttavia, a novembre, avremo finalmente la possibilità di vedere uno dei film più attesi, ma anche più misteriosi, di questa nuova fase: Gli Eterni.
Il film sarà diretto da Chloé Zhao e vedrà la partecipazione – tra gli altri – di Angelina Jolie, Kumail Nanjianie Richard Madden. La storia è quella di un gruppo di antichi esseri cosmici che vivono tra gli esseri umani da migliaia di anni. Sulla trama vige ancora il più assoluto mistero, ma i rumor – come da tradizione – non hanno fatto altro che susseguirsi nel corso di questi mesi.
Ecco alcune voci su Gli Eterni che speriamo siano vere e altre che speriamo siano false:
1Le basi per il futuro del MCU (speriamo sia falso!)
La cosa che rende Gli Eterni un progetto così affascinante è sicuramente la sua ambiziosità, soprattutto in termini narrativi e di continuity. Dai personaggi che sono praticamente sconosciuti all’enorme linea temporale, fino alle nuove emozionanti storyline, sembra che ci sia davvero molta carne al fuoco per un unico film. Alcune voci suggeriscono che questo film avrò lo scopo di dare il via a un nuovo capitolo nel MCU, tanto da essere stato più volte paragonato al primo Iron Man in termini di importanza per la saga. C’è sicuramente tanta pressione attorno al progetto: speriamo soltanto che il film funzioni in quanto tale, e non perché si sia posto obiettivi forse troppo grandi…
Distintosi per i suoi ruoli televisivi, l’attore Taylor Kinney è ad oggi l’affermato protagonista di una serie di successo come Chicago Fire, ma negli anni ha partecipato anche ad importanti pellicole cinematografiche. Collaborando con noti attori e registi, Kinney ha avuto modo di maturare il proprio talento, diventando una delle star più seguite della televisione. Ecco 10 cose che non sai di Taylor Kinney.
2Parte delle cose che non sai sull’attore
Taylor Kinney in Yoü and I
5. Ha recitato nel videoclip di Lady Gaga. L’attore ha avuto un ruolo particolarmente rilevante nel videoclip Yoü and I, dove in modo metaforico dà vita ad un amore tormentato, fatto di passione ma anche di violenza. A proposito delle scene con l’attore, Gaga ha infatti affermato che esse enfatizzano il fatto che i rapporti certe volte non vanno alla grande, ma che è sempre lecito provarci.
Taylor Kinney e la sua nuova fidanzata
4. Ha una nuova fiamma. A partire dal 2018 l’attore sembrerebbe impegnato in una relazione con Alanna DiGiovanni, di professione radiologa. Non si sa molto sui due, particolarmente impegnati a tenere privata la loro vita sentimentale, ma in diverse occasioni sono stati avvistati insieme, condividendo momenti lontano dal lavoro.
Taylor Kinney non è autore di libri
3. Non ha scritto romanzi. Numerosi fan si sono chiesti se Kinney fosse l’autore di romanzi erotici come Maddox. Tuttavia, si tratta solo di un omonimo, e l’attore non ha nulla a che fare con la scrittura, tantomeno con questi romanzi in particolare. Divenuto piuttosto noto il loro autore, tuttavia, ciò ha comprensibilmente destato l’interesse dei fan.
Taylor Kinney in Chicago Fire
2. È il co-protagonista della serie. In Chicago Fire, l’attore ricopre il ruolo di Kelly Severide, comparso in un totale di oltre 180 episodi. Nel corso delle varie stagioni il suo personaggio si distingue per il suo eroismo, ma anche per la sua sfortunata vita sentimentale. In breve è diventato tra i personaggi più apprezzati della serie da parte del pubblico.
Taylor Kinney: età e altezza
1. Taylor Kinney è nato a Lancaster, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 15 luglio 1981. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
Arriva da Variety la notizia che la Disney ha ufficialmente trovato gli interpreti dell’annunciato live action di Peter Pan, il cui titolo ufficiale sarà Peter Pan and Wendy.
Come apprendiamo dalla fonte, l’esordiente Alexander Molony avrà il ruolo di Peter, mentre l’esordiente Ever Anderson sarà Wendy. La Anderson è la figlia di Milla Jovovich e del regista Paul W.S. Anderson, ed è apparsa brevemente in Resident Evil: The Final Chapter nei panni di una giovanissima Alice.
Peter Pan and Wendy sarà diretto da David Lowery, già regista del live action de Il Drago Invisibile. Secondo un rumor di circa un mese fa, la Disney avrebbe offerto a Joaquin Phoenix (premio Oscar per Joker) il ruolo di Hook nell’annunciato live action: al momento non sappiamo se l’attore reciterà davvero nel film.
Trovati i protagonisti del live action di Peter Pan
Peter Pan and Wendy potrebbe arrivare al cinema o – come già accaduto con Lilli e il Vagabondo – potrebbe essere invece destinato a Disney+, il servizio di streaming della multinazionale statunitense che in Italia arriverà a partire dal prossimo 24 marzo.
Il film d’animazione originale, prodotto da Walt Disney e basato sull’opera teatrale “Peter e Wendy” di J. M. Barrie, è il 14° Classico Disney e venne distribuito nei cinema americani il 5 febbraio 1953.
Maisie Williams ha confermato che in The New Mutants vedremo una storia d’amore LGBTQ, ma l’attrice ha promesso che non sarà uno “sterile” espediente narrativo. Il film di Josh Boone arriverà finalmente nelle sale americane il prossimo 3 aprile, dopo una travagliatissima produzione dovuta essenzialmente all’acquisto della Fox da parte della Disney (come spiegato di recente dallo stesso regista).
In una recente intervista con EW, Boone ha confermato che Wolfsbane (il personaggio della Williams) e Mirage (il personaggio interpretato da Blu Hunt) vivranno una “bellissima storia d’amore”, che servirà da “spina dorsale per il personaggio”, oltre a servire come “focus” su alcune delle scelte che verranno prese dallo stesso. Parallelamente, la Williams ha spiegato che i superpoteri del suo personaggio le consentiranno di formare un legame tanto mentale quanto emotivo con Mirage, legame che le avvicinerà ancora di più nel corso del film:
“Rahne e Danielle hanno una connessione telepatica nei fumetti. Volevamo estendere questa cosa anche al film e connetterla con la realtà. Se davvero potessero capirsi a quel livello, probabilmente finiresti per innamorarti con quella persona.”
L’attrice però ha anche specificato quanto segue: “Il film non racconterà di questi due personaggi che iniziano a prendere coscienza della loro sessualità. Non è incentrato su questo. Non sentono la necessità di etichettare il loro amore. Nessun altro lo fa e nessuno mette in discussione il loro legame.”
The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.
Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga.
The New Mutants è prodotto da Simon Kinberg, Karen Rosenfelt e Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee e Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.
Kumail Nanjiani, star dell’attesissimo Gli Eterni, ha rivelato che in precedenza ha rifiutato una serie di ruoli di supporto in alcuni cinecomic, nella speranza – un giorno – di poter interpretare un ruolo da protagonista. La confessione è stata fatta dall’attore in occasione di una recente intervista con Men’s Health, il celebre mensile americano dedicato alla salute e al benessere maschile, che proprio all’attore di origine pakistana ha dedicato un recente speciale vista la sua incredibile trasformazione fisica per il film Marvel in arrivo nelle sale a novembre.
Ne Gli Eterni,Kumail Nanjianiinterpreta Kingo, un essere potente ed immortale che cerca di tenere nascosta la sua identità sulla Terra diventando un attore di Bollywood. Durante l’intervista, Nanjianiha rivelato che, fino a qualche tempo fa, pensare di entrare a far parte di un film del MCU era per lui un “sogno impossibile”. Una volta che diversi attori comici – come Chris Pratt e Paul Rudd – sono entrati a far parte della grande famiglia Marvel, Kumail ha spiegato di aver ben pensato di mettere in atto una “vera strategia” a proposito dei ruoli nei film di supereroi: l’attore ha ammesso di aver rifiutato tanti ruoli di supporto in diversi cinecomic, aspettando l’occasione giusta di interpretarne uno che sarebbe effettivamente stato il protagonista (o uno dei protagonisti) di quel determinato progetto.
Sempre nel corso della medesima intervista, Nanjiani ha anche rivelato di aver sostenuto un provino per la serie Marvel Agents of SHIELD, molti anni prima che entrasse a far parte del cast di Silicon Valley (la serie HBO che gli ha regalato grande popolarità).
In occasione dello speciale che Men’s Health ha dedicato a Kumail Nanjiani, l’attore è stato anche protagonista di un bellissimo photoshoot: in una delle immagini del servizio fotografico – condiviso anche attraverso il suo account Instagram – giusto per restare in tema di supereroi, lo vediamo vestire i panni di Wolverine, l’iconico personaggio dei fumetti interpretato sul grande schermo per tantissimi anni da Hugh Jackman.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.
Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che, in seguito al grande successo ottenuto negli Stati Uniti da L’Uomo Invisibile, la Blumhouse Production di Jason Blum ha ufficialmente messo in cantiere un nuovo adattamento cinematografico dedicato al personaggio di Dracula.
Il nuovo film sarà diretto da Karyn Kusama, regista statunitense nota per aver diretto AEon Flux con Charlize Theron, Jennifer’s Body con Megan Fox e Destroyer con Nicole Kidman. Il nuovo film sarà una versione in chiave “moderna” dell’iconica storia del celebre Conte della letteratura: proprio come L’Uomo Invisibile, anche il nuovo Dracula punterà ad un budget moderato.
Matt Manfredi e Phil Hay, che avevano già lavorato con la Kusama al sopracitato Destroyer, si occuperanno della sceneggiatura. La storia sarà ambientata ai giorni nostri. Di recente la Kusama si è occupata della regia di alcuni episodi della miniserie HBO The Outsider, basata sull’omonimo romanzo di Stephen King.
L’Uomo Invisibile con Elisabeth Moss è stato un grande successo al box office americano. Proprio di recente, il regista Leigh Whannellaveva espresso il desiderio di realizzare un reboot in chiave moderna dell’iconico personaggio partorito dalla mente di Bram Stoker.
Ne L’Uomo Invisibile (che in Italia è stato rimandato a causa della chiusura dei cinema in seguito all’emergenza Coronavirus), Cecilia scappa nel cuore della notte e scompare, vivendo nascosta con l’aiuto della sorella (Harriet Dyer), un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge) e la sua figlia adolescente (Storm Reid). Ma quando il violento ex di Cecilia muore lasciandole una ingente fetta della sua vasta fortuna, lei comincia a sospettare che la sua morte sia solo una messa in scena. Mentre una serie di misteriose coincidenze diventano letali minacciando le vite delle persone che ama, la sanità mentale di Cecilia comincia a vacillare mentre cerca disperatamente di provare di essere minacciata da qualcuno che nessuno può vedere.
La nuova Batmobile che vedremo nell’atteso The Batman di Matt Reeves nasconde all’interno della sua struttura l’iconico simbolo dell’Uomo Pipistrello. La cosa è stata confermata su Twitter (via ComicBook) dall’utente @GeekyAndGrumpy: quest’ultimo è convinto che il design della nuova Batmobile nasconda un riferimento ben preciso all’iconico simbolo del Crociato di Gotham.
A sostegno della sua teoria, @GeekyAndGrumpy ha condiviso una foto della Batmobile (la stessa condivida da Reeves alcuni giorni fa), tracciando – in bianco – la forma del motore che, in realtà, rivela proprio il simbolo in questione. Subito dopo la condivisione del tweet, il concept artist Ash Thorp, coinvolto nel film, ha confermato la teoria dell’account, spiegando che il simbolo nascosto all’interno dell’automobile era intenzionale.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
Divenuto celebre per i suoi ruoli televisivi, Jesse Spencer è ad oggi un volto noto della televisione, apprezzato per i suoi personaggi e le sue interpretazioni. In particolare si è potuto distinguere grazie alla sua partecipazione a Dr. House e Chicago Fire, dove ha ricoperto ruoli di rilievo che gli hanno permesso di mettere in mostra le sue doti attoriali. Ecco 10 cose che non sai di Jesse Spencer.
2Parte delle cose che non sai sull’attore
Jesse Spencer è su Twitter
5. Ha un account sul noto social network. L’unico social su cui l’attore sembra essere presente con un profilo ufficiale è Twitter. Qui vanta un totale di oltre 286 mila follower, ed è solito condividere le ultime notizie riguardo gli show in cui recita. A tal proposito, non manca di condividere curiosità su questi con i suoi fan.
Jesse Spencer in Dr. House
4. Ha richiesto differenti origini per il suo personaggio. Inizialmente il personaggio di Robert Chase avrebbe dovuto essere inglese, ma i produttori avevano in mente di renderlo americano. L’attore, tuttavia, si impose richiedendo che venisse scritto come originario dell’Australia, paese dal quale proviene l’attore. Ciò al fine di portare in televisione un personaggio australiano che uscisse dai soliti stereotipi.
3. Ha preso dei souvenir dal set. Al momento del termine delle riprese della serie, l’attore ha affermato di essersi portato a casa degli oggetti a cui era particolarmente legato. Questi sono la penna che ha usato per tutte e otto le stagioni, come anche il badge del dottor Chase.
Jesse Spencer in Chicago Fire
2. È il protagonista della serie. Dopo aver concluso con Dr. House, l’attore è stato scelto come uno dei protagonisti della serie Chicago Fire, dove interpreta Matthew Casey, pompiere del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Chicago, leader naturale nonché determinato a salvare quante più vite possibile da situazioni di pericolo.
Jesse Spencer: età e altezza
1. Jesse Spencer è nato a Melbourne, in Australia, il 12 febbraio 1979. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.
Un nuovo spin-off di Spider-Man ancora senza titolo è stato ufficialmente messo in sviluppo alla Sony Pictures, con Roberto Orci, co-sceneggiatore di The Amazing Spider-Man 2, ingaggiato per scrivere la sceneggiatura. La Sony continua ad espandere il proprio Spider-Verse al di là del MCU e dei film con protagonista Tom Holland: Venom è arrivato nel 2018, con il sequel attualmente in fase di produzione; l’attesissimo Morbiusarriverà nelle sale il prossimo luglio.
Stando a quanto riportato da The Wrap, il nuovo film sceneggiato da Orci si focalizzerà su un personaggio dell’Universo dell’Uomo Ragno non ancora noto. Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul progetto, se non che il film farà ovviamente parte dello Spider-Verse della Sony (al quale appartengono i già citati Venom e Morbius) e non del MCU.
Giusto ieri vi abbiamo riportato la notizia che l’attore Michael Mando, interprete di Mac Gargan in Homecoming, avrebbe anticipato via Twitter il ritorno di Scorpion. E se il film di Roberto Orci fosse proprio una pellicola interamente dedicata a quel personaggio?
In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che le riprese di Spider-Man 3dovrebbero partire ufficialmente quest’estate. Il film vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già direttoSpider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno.
Affermatosi grazie ai suoi ruoli televisivi, in particolare quello nella serie Gossip Girl, l’attore Ed Westwick si è negli anni confermato come un interprete di qualità, maturando grazie alla sua collaborazione con importanti attori e registi. Ha così in poco tempo raggiunto una buona popolarità presso un ampio pubblico, affezionatosi in particolare ai suoi personaggi televisivi. Ecco 10 cose che non sai di Ed Westwick.
2Parte delle cose che non sai sull’attore
Ed Westwick, le sue fidanzate e Tamara Francesconi
5. Ha avuto relazioni con alcune colleghe. Pur se l’attore cerca di tenere privata la propria vita sentimentale, sono note le sue relazioni con l’attrice Jessica Szohr, sua co-star nella serie Gossip Girl nel ruolo di Vanessa Abrams, durata dal 2008 al 2010; e con l’attrice Jessica Serfaty, la cui storia è durata dal 2017 al 2018. Dal 2019 ha invece una relazione con la modella sudafricana Tamara Francesconi.
Ed Westwick in Gossip Girl
4. Non è un fan del suo personaggio. L’attore ha rivelato di non piacersi molto in Gossip Girl, poiché ritiene il suo personaggio fastidioso per i suoi comportamenti. Benché con il progredire delle stagioni abbia imparato a comprenderlo di più, Westwick si è spesso tenuto a distanza dall’identificarsi con la corruzione tipica del personaggio.
3. Aveva sostenuto il provino per un altro ruolo. Originariamente l’attore si era presentato ai casting di Gossip Girl interessato alla parte di Nate Archibald. Tuttavia, la produzione ritenne che i suoi lineamenti si addicevano di più a quelli di un personaggio antagonista, e, colpiti dal suo provino, decisero di affidargli il ruolo di Chuck Bass.
2. Ha lavorato sull’accento del suo personaggio. Di origini inglesi, l’attore ha studiato a lungo per poter conferire al suo personaggio un accento americano. Tra le fonti di ispirazione dichiarate dall’attore vi è quella del di Carlton Banks in Willy, il principe di Bel-Air, poiché l’attore considera molto simili i due personaggi.
Ed Westwick: età e altezza
1. Ed Westwick è nato a Stevenage, in Inghilterra, il 27 giugno 1987. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
Scarlett Johansson ha rivelato che inizialmente non era intenzionata a realizzare Black Widow dopo Avengers: Endgame. Il nuovo numero di Entertainment Weekly contiene un’intervista esclusiva all’attrice candidata all’Oscar, la quale ha rivelato numerosi dettagli inediti a proposito dell’atteso film in solitaria su Natasha Romanoff.
Nel corso dell’intervista sono emersi diversi aneddoti a proposito delle sensazioni della Johansson in merito al progetto. L’attrice ha spiegato che inizialmente non sentiva l’esigenza di prendere parte ad uno standalone dedicato a Vedova Nera: la regista Cate Shortland l’avrebbe poi convinta a fare il film. Scarlett ha spiegato che realizzare un film “soddisfacente da un punto di vista creativo” era il requisito fondamentale.
“Anche se i giornalisti e i fan continuavano a chiedere alla Johansson quando il film avrebbe visto la luce, l’attrice non era sicura che fosse qualcosa che voleva realmente. “Continuavo a pensare di essere brava”, ha ammesso Scarlett. “Se lo avessimo fatto, doveva essere soddisfacente da un punto di vista creativo. Lavoro in quest’industria da tanto tempo e devo sentirmi come se qualcuno mi stesse sfidando. Non voglio fare le stesse cose che ho già fatto in passato.”
Sempre nel corso della medesima intervista con EW, Scarlett Johansson ha rivelato che lei e Kevin Feige hanno parlato per la prima volta di un film in solitaria su Vedova Nera nel 2012, durante il tour promozionale di The Avengers. L’attrice ha spiegato che all’epoca era soltanto “una piccolissima idea”.
La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.
Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.
Ecco il nuovo trailer italiano di Jungle Cruise. Ispirata all’omonima storica attrazione di Disneyland in California, la nuova entusiasmante avventura Disney Jungle Cruise arriverà nelle sale italiane il prossimo 12 agosto.
Dwayne Johnson veste i panni di Frank Wolff, il carismatico capitano di un battello fluviale, e l’attrice premiata con il Golden Globe® Emily Blunt interpreta la dottoressa Lily Houghton, una determinata esploratrice in una missione di ricerca. Il cast del film comprende anche Edgar Ramirez e Jack Whitehall, con Jesse Plemons e Paul Giamatti.
Diretto da Jaume Collet-Serra, Jungle Cruise è prodotto da John Davis, John Fox, Dwayne Johnson, Hiram Garcia, Dany Garcia e Beau Flynn, mentre Doug Merrifield è il produttore esecutivo.
Giovane attrice di origine belghe, Eline Powell si è negli anni affermata grazie alla sua partecipazione a film e serie TV in costume, genere da lei particolarmente apprezzato. In breve tempo ha dimostrato una notevole maturazione come interprete, lasciando sperare per un florido futuro nel mondo della recitazione. Ecco 10 cose che non sai di Eline Powell.
2Parte delle cose che non sai sull’attrice
Eline Powell in Siren
5. Si è ispirata ad una celebre cantante. L’attrice ha dichiarato che uno dei suoi modelli è la cantante Bjork, da cui ha tratto ispirazione per il suo ruolo in Siren per via delle caratteristiche e della sua musica dalle sonorità fatate.
4. Ha stretto un’ottima amicizia con la co-protagonista. Nella serie l’attrice sfoggia un’ottima chimica di coppia con l’attrice Rena Owen, che ricopre il ruolo di Helen. Le due hanno infatti stretto un forte legame durante le riprese, tanto che ad oggi la Powell la definisce un modello per la sua carriera da interprete.
3. Non è l’interprete della theme song. Durante una conferenza stampa al Comic Con di San Diego, l’attrice ha interpretato il brano Call of the Siren, tema portante di Siren. Tuttavia, non è lei la cantante originale, e infatti per la serie il brano è cantato da Mariana Berreto.
Eline Powell in Il Trono di Spade
2. Ha recitato nella celebre serie. L’attrice compare per la prima volta in Il Trono di Spade nell’episodio The Door. Qui interpreta Bianca, attrice di pantomima incaricata di rappresentare Sansa Stark durante un rifacimento teatrale della Battaglia dei Cinque Re. Il personaggio scatenerà inoltre i sospetti di Arya, convinta che si stata Bianca ad assoldare l’assassino senza volto.
Eline Powell: età e altezza
1. Eline Powell è nata a Lovanio, in Belgio, il 12 aprile 1990. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Nonostante le norme restrittive e una premiere più rigida e formale del solito, causa minaccia coronavirus che imperversa in tutto il mondo, ormai, Yifei Liu ha presenziato alla premiere di Mulan.
La protagonista del prossimi live action della Disney ha sbalordito tutti i presenti con il look da vera principessa Disney, firmato Elie Saab (Fall/Winter 2019 Haute Couture Collection).
Liu Yifei (Il Regno Proibito, Once Upon a Time) interpreta la protagonista del film DisneyMulan, che vede nel cast anche Donnie Yen (Rogue One: A Star Wars Story) nel ruolo del Comandante Tung, Jason Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e Yoson An (Shark – Il Primo Squalo) nel ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong Li (Memorie di una Geisha, Lanterne Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet Li (Shao Lin Si, Arma Letale 4) nel ruolo dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda Silver e da Elizabeth Martin & Lauren Hynek.
Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.
Brillante conduttore e autore televisivo, Pif, nome d’arte di Pierfrancesco Diliberto, è oggi tra le personalità più richieste del mondo dello spettacolo. Negli anni si è distinto per il suo impegno politico, che lo ha portato con la leggerezza della commedia a trattare in modo originale il problema della mafia in Italia. Distintosi in seguito anche come regista, i suoi film hanno ottenuto importanti riconoscimenti, consolidandone il successo. Ecco 10 cose che non sai su Pif.
2Parte delle cose che non sai sull’attore
Pif e Le Iene
5. È stato uno dei più noti inviati del programma. A partire dal 2001 Pif, inizialmente tra gli autori del programma Le Iene, ne diventa uno degli inviati principali. Celebri, in particolare, sono i suoi servizi realizzati nel corso di feste della Lega Nord o in Sicilia, dove si finge un abitante dell’Italia settentrionale. È così divenuto noto per le sue inchieste politiche, tratto distintivo del suo interesse come autore.
4. Ha condotto il programma. A partire dal gennaio del 2016 viene annunciato come conduttore ufficiale del programma, ruolo che riveste insieme alla collega Nadia Toffa. Con loro il programma conosce una nuova popolarità, anche grazie alla capacità di Pif di portare alla luce alcuni tra gli aspetti più trascurati della società italiana.
Pif in Il testimone
3. Ha ideato il noto programma. Dal 2007 Pif porta in televisione il programma Il testimone, da lui ideato e condotto. Questo si propone di raccontare storie, eventi e persone attraverso l’occhio della telecamera che lo stesso conduttore porta con sé durante i reportage. Questa tecnica di ripresa permette allo spettatore una visione della realtà concreta, trasmettendo il messaggio sociale presente in ogni puntata.
Pif: l’origine del suo nome d’arte
2. Ha rivelato l’origine del suo celebre soprannome. Divenuto celebre con il nome di Pif, questi è un nome d’arte assegnatogli dal collega Marco Berry de Le Iene. Sembra che Pif altro non sia che un’originale abbreviazione di Pierfrancesco, vero nome dell’attore e conduttore.
Pif: età e altezza
1. Pif è nato a Palermo, in Sicilia, Italia, il 4 giugno 1972. L’attore e conduttore è alto complessivamente 183 centimetri.
L’universo di Star Wars è pieno di villain iconici: Boba Fett, Generale Grievous, Asajj Ventress, Darth Maul, Jabba the Hutt e Moff Gideon. Senza dubbio, però, i due cattivi più grandi dell’intera saga sono Darth Vader e Palpatine. Il primo è stato elogiato come uno dei cattivi più raffinati del grande schermo fin dalla sua prima apparizione in Una Nuova Speranza del 1977, mentre l’Imperatore si è rivelato essere il burattinaio che controllava le sue azioni.
Stiamo parlando dei due malvagi Sith che hanno distrutto la Repubblica e l’hanno trasformata nell’Impero. Ecco cinque motivi per cui Darth Vader è il miglior cattivo della saga di Star Wars e cinque per cui potrebbe essere Palpatine:
1Palpatine: il maestro di Darth Vader
Per quanto Darth Vader sia iconico, non possiamo negare il fatto che Palpatine abbia insegnato a Vader tutto ciò che egli conosce sul Lato Oscuro della Forza. Obi-Wan Kenobi gli ha insegnato le vie della Forza, ma Palpatine gli ha insegnato molte abilità che alcuni considerano innaturali. In un certo senso, ciò rende Sheev automaticamente superiore a Vader. Proprio quando sembrava che Vader fosse la mente malvagia responsabile dell’Impero nella trilogia originale, si è scoperto che stava semplicemente eseguendo gli ordini di un una mente ancora più perfida e potente, che in realtà manipolava tutto.
Tra le più note attrici italiane, Claudia Pandolfi si fa inizialmente notare con la sua partecipazione al concorso di Miss Italia. Con la visibilità qui ottenuta, inizia ad essere scritturata per alcuni importanti film, dove ha modo di collaborare con noti registi e attori, maturando come interprete.Ecco 10 cose che non sai di Claudia Pandolfi.
2Parte delle cose che non sai sull’attrice
Claudia Pandolfi ha una sorella minore
5. Ha recitato con sua sorella. Nel 1997 l’attrice è tra i protagonisti del film Ovosodo, diretto da Paolo Virzì. Qui ricopre il ruolo di Susy Susini, interesse amoroso e poi moglie del personaggio principale. Per poter rappresentare il personaggio in età diverse fu scritturata la sorella dell’attrice, che ricoprì così la Susy adolescente. Ciò portò le due a recitare nello stesso film, pur non condividendo la scena.
Claudia Pandolfi in Baby
4. Si è rivista nelle giovani attrici. Nel suo film d’esordio, Le amiche del cuore, l’attrice interpretava una giovane nella sua routine in un constesto periferico, degradato. Un tipo di personaggio che ha dichiarato di aver ritrovato nelle giovani protagoniste di Baby, rivedendo così sé stessa nell’interpretazione delle giovani attrici della serie, pur con le dovute differenze generazionali.
3. Ha costruito il personaggio come fosse un adolescente. In Baby la Pandolfi ricopre il ruolo di Monica, insegnante di educazione fisica sposata con un uomo che la trascura. Per ritrovare un brio nella sua vita, intraprenderà una relazione con uno degli studenti. Per tale risvolto, l’attrice ha dichiarato di aver lavorato sul personaggio esaltando la sua volontà di sentirsi ancora una ragazza, dando sfogo al lato adolescenziale che è in lei.
Claudia Pandolfi in Un medico in famiglia
2. Temeva di essere identificata solo con il suo personaggio nella serie. Per oltre 70 episodi l’attrice è stata Alice in Un medico in famiglia, e molti spettatori l’hanno sempre associata a quel ruolo. Pur riconoscendo che quello fu uno dei successi che più le hanno aperto le porte dello spettacolo, l’attrice ha dichiarato che per un periodo ha temuto che sarebbe rimasta nota solo per quella specifica parte.
Claudia Pandolfi: età e altezza
1. Claudia Pandolfi è nata a Roma, in Italia, il 17 novembre 1974. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.