Dopo i recenti successi di
Gli ultimi saranno ultimi e Beata
Ignoranza, Massimiliano Bruno
torna al cinema con Non ci resta che
il crimine, da lui diretto e scritto insieme a
Andrea Bassi, Menotti e Nicola Guaglianone,
già autori di Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film ha
per protagonisti Marco Giallini, Alessandro
Gassmann, Edoardo Leo, Gianmarco
Tognazzi e Ilenia Pastorelli, e fonde comicità e genere
poliziesco per un risultato lodevole e di buon intrattenimento.
Il film segue le vicende di Moreno
(Marco Giallini), Sebastiano (Alessandro
Gassmann) e Giuseppe (Gianmarco Tognazzi),
amici di lungo corso che per un imprevedibile scherzo del destino
si ritrovano catapultati nella Roma del 1982, ritrovandosi faccia
con Renatino (Edoardo
Leo), capo della banda criminale del quartiere. Nel
tentare di ritornare al presente, i tre saranno costretti a
vedersela con una serie di ostacoli e beffardi imprevisti.
La commedia diretta da Bruno
dichiara sin da subito il suo intento di riformulare l’immaginario
di un genere fondendolo con un tocco di comicità e fantasy. Questa
commistione di generi, di cui gli sceneggiatori avevano già
dimostrato capacità con Lo chiamavano Jeeg Robot,
si afferma ancora una volta come un’interessante chiave per
rielaborare la commedia italiana. A ciò il regista associa uno
stile registico che richiama in causa i film polizieschi degli anni
’80. Ricco di zoom, split screen, inquadrature deformanti ed
elaborati movimenti di macchina, il film riesce, sostenuto da una
buona regia, a trovare la propria identità.
Non ci resta che il
crimine resta però prima di tutto una commedia, e riesce
ad esserlo anche grazie al buon feeling tra gli attori
protagonisti. Ognuno di loro ha modo di portare avanti il proprio
percorso e il proprio arco narrativo, trovando nelle scene corali
l’occasione per gag comiche il più delle quali ben costruite e
riuscite. È però Edoardo Leo, nei panni inediti del cattivo, a
spiccare su tutti, dimostrando nuovamente grande versatilità e
riuscendo a convincere con il suo Renatino, mostrandone punti di
forza e punti di debolezza.
Non tutto funziona all’interno del
film, come alcuni risvolti di sceneggiatura che appaiono poco
convincenti, specialmente verso il terzo atto del film, o alcune
battute poco memorabili, ma Non ci resta che il
crimine riesce comunque ad inserirsi degnamente in un
filone di commedie che attraverso il genere ricercano una propria
originalità in un contesto generale sempre meno creativo. Puntando,
a ragione, sui propri protagonisti, e su di un immaginario
cinematografico celebre in Italia, il film guadagna in buon
intrattenimento e vince la sua sfida.
Di City of Lies – L’ora
della verità se n’è parlato spesso nell’ultimo periodo,
non tanto del film, quanto delle vicende che gli sono ruotate
intorno e che hanno visto protagonista Johnny
Depp. Lo scorso luglio, l’attore americano era stato
citato in giudizio per una presunta aggressioni ai danni di
Gregg Brooks, l’ex location manager sosteneva che
Depp lo avesse colpito per due volte alle costole.
Dopo aver avuto qualche problema
produttivo a seguito di questo incidente, il progetto è stato
bloccato in via preventiva negli Stati Uniti, mentre in
Italia usce il 10 gennaio del 2019, in anteprima mondiale,
grazie a Notorius Pictures.
In City of Lies – L’ora
della verità Depp interpreta Russell
Poole, un ex detective che ha dedicato la sua vita ad un
caso che ha mai visto la luce in fondo al tunnel e che riguarda due
omicidi che sembrano collegati tra loro: quelli delle due star del
rap, Tupac Shakur e The Notorius
B.I.G., avvenuti alla fine degli Novanta in circostanze
misteriose. Nei vent’anni trascorsi tra gli omicidi e il tempo
presente, anni fatti di tormenti personali e relativi al cold case,
Poole riceve la visiva di un reporter dell’ABC, che ai tempi degli
omicidi riuscì a dare delle teorie valide alla risoluzione del
caso, vincendo anche un Emmy Award.
Il film di Brad
Furman (The Lincoln Lawyer) non lavora
sul patteggiamento, non racconta fazioni: semplicemente, racconta
gli avvenimenti per quello che sono stati, lasciando allo
spettatore il compito di tirare le proprie conclusione della
vicenda. Una vicenda, dato che i due omicidi sono collegati, che
porta alla ribalta altre vicende decisamente rilevanti, ovvero la
forma di razzismo radicata nel profondo del corpo di polizia e
delle istituzioni losangeline (e non solo), della dedizione
all’insabbiamento delle vicende a loro scomode. Per non parlare del
senso del potere che in talune mani diventa una vera e propria arma
dal taglio negativo, usato per trarre sempre il meglio per se
stessi.
Sebbene si sia cercato di dare al
film un taglio narrativo e non documentaristico, unendo i fatti
narrativi con i momenti più rilassati, questi due mondi non
combaciano perfettamente. Il risultato, infatti, è quello di un
film che cambia quasi bruscamente registro mentre dovrebbe essere
senza soluzione di continuità. Il materiale narrativo è tanto e
condensare il tutto ha causato anche qualche problemino di
conciliazione narrativa: alcuni fatti sembrano combaciare male. In
talune sequenze le informazioni sono talmente tante che sembrano
vuotarsi a cascata addosso allo spettatore, concretizzando il
rischio di renderlo spaesato e di non far notare le piccole
incongruenze di cui sopra.
In questo film, tratto dal romanzo
LAbyrinth di Randall Sullivan (candidato
al Premio Pulitzer) e basato su fatti realmente accaduti, compare
un Johnny Depp in stato di grazia, nei panni di
un personaggio in cerca della verità assoluta, mosso dal desiderio
di giustizia. Era un po’ di tempo che Depp non riusciva dare vita a
un personaggio a tutto tondo, non per forza sopra le righe,
esprimendo tutto il tormento che strazia il detective Pool, passato
alla storia per aver indagato sugli assassinii dei rapper Tupac
Shakur e The Notorius B.I.G. rimasti ancora irrisolti.
Anche la Directors Guild of
America (DGA), ovvero il sindacato dei registi americani,
ha annunciato i nominati per il DGA Award 2019,
che vedrà assegnato il premio di categoria al regista che sarà
ritenuto il migliore dai registi stessi.
Proprio per questo motivo, così come
accade con le altre “gilde”, questi riconoscimenti di tecnici ai
tecnici hanno un valore spesso più importante di quello degli
Oscar, che invece si lascia influenzare da correnti “politiche” che
a volte esulano dal merito.
Di seguito i nominati nelle due
categorie del premio, quella dedicata al miglior regista e quella
dedicata al miglior regista esordiente. Come accaduto lo scorso
anno con Jordan Peele, anche quest’anno c’è un
esordiente che compare in doppia nomination, ovvero Bradley
Cooper con il suo A star is born.
Strano a dirsi, ma anche per
Peter Farrelly e per Spike Lee si
tratta dfella prima nomination al premio, mentre sia
Alfonso Cuaron e Adam McKay sono
alla seconda nomination, con il regista messicano che ha già vinto
il premio nel 2013 per Gravity.
Ecco una lunga featurette di
Captain Marvel in cui sentiamo cosa
hanno da dire su Carol Danvers sia la sua
interprete Brie Larson, che i registi del film
Anna Boden e Ryan
Fleck.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
La Cinema Audio
Society (CAS) ha annunciato i nominati per l’eccellenza
del sound mixing per il cinema degli ultimi 12
mesi. Nell’ambito dei film nominati, sembra quasi ovvio vedere come
i due film della stagione ambientati nel mondo della musica,
A star is born e Bohemian Rhapsody, siano stati nominati,
mentre il musical Il Ritorno di Mary
Poppins sia stati ignorato.
“Black Panther”
Production Mixer: Peter Devlin, CAS
Re-recording Mixer: Steven Boeddeker
Re-recording Mixer: Brandon Proctor
Scoring Mixer: Christopher Fogel, CAS
ADR Mixer: Doc Kane, CAS
Foley Mixer: Scott Curtis
“Bohemian Rhapsody”
Production Mixer: John Casali
Re-recording Mixer: Paul Massey
Re-recording Mixer: Tim Cavagin
Re-recording Mixer: Niv Adiri, CAS
“First Man”
Production Mixer: Mary H. Ellis, CAS
Re-recording Mixer: Jon Taylor, CAS
Re-recording Mixer: Frank A. Montaño
Scoring Mixer: Ai-Ling Lee, CAS
ADR Mixer: Thomas J. O’Connell
Foley Mixer: Richard Duarte
“A Quiet Place”
Production Mixer: Michael Barosky
Re-recording Mixer: Brandon Proctor
Re-recording Mixer: Michael Barry, CAS
Scoring Mixer: Tyson Lozensky
ADR Mixer: Bob Lacivita
Foley Mixer: Peter Persuad, CAS
“A Star is Born”
Production Mixer: Steven A. Morrow, CAS
Re-recording Mixer: Tom Ozanich
Re-recording Mixer: Dean Zupancic
Scoring Mixer: Jason Ruder
ADR Mixer: Thomas O’Connell
Foley Mixers: Richard Duarte
MOTION PICTURE – ANIMATED
“Dr. Seuss’ The Grinch”
Original Dialogue Mixer: Michael Miller, CAS
Re-recording Mixer: Gary A. Rizzo, CAS
Re-recording Mixer: Juan Peralta
Scoring Mixer: Noah Scot Snyder
Foley Mixer: Blake Collins, CAS
“Incredibles 2”
Original Dialogue Mixer: Vince Caro, CAS
Re-recording Mixer: Michael Semanick, CAS
Re-recording Mixer: Nathan Nance
Scoring Mixer: Joel Iwataki
Foley Mixer: Scott Curtis
“Isle of Dogs”
Original Dialogue Mixer: Darrin Moore
Re-recording Mixer: Christopher Scarabosio
Re-recording Mixer: Wayne Lemmer
Scoring Mixer: Xavier Forcioli
Scoring Mixer: Simon Rhodes
Foley Mixer: Peter Persaud, CAS
“Ralph Breaks the Internet”
Original Dialogue Mixer / Re-recording Mixer: Gabriel Guy, CAS
Re-recording Mixer: David E. Fluhr, CAS
Re-recording Mixer: Alan Meyerson, CAS
ADR Mixer: Doc Kane, CAS
Foley Mixer: Scott Curtis
“Spider-Man: Into the Spider-Verse”
Original Dialogue Mixers: Brian Smith, Aaron Hasson, Howard London,
CAS
Re-recording Mixer: Michael Semanick, CAS
Re-recording Mixer: Tony Lamberti, CAS
Scoring Mixer: Sam Okell
Foley Mixer: Randy K. Singer, CAS
MOTION PICTURE – DOCUMENTARY
“Fahrenheit 11/9”
Production Mixer: Mark Ray
Re-recording Mixer: Andy Kris
Re-recording Mixer: Lee Salevan
Re-recording Mixer: Skip Lievsay, CAS
“Free Solo”
Production Mixer: Jim Hurst
Re-recording Mixer: Tom Fleischman, CAS
Re-recording Mixer: Ric Schnupp
Scoring Mixer: Tyson Lozensky
ADR Mixer: David Boulton
Foley Mixer: Joana Niza Braga
“Quincy”
Production Mixer: Al Hicks
Re-recording Mixer: Jonathan Wales, CAS
“They’ll Love Me When I’m Dead”
Production Mixer: Rob Filmore, CAS
Re-recording Mixer: Brian Riordan, CAS
“Won’t You Be My Neighbor?”
Re-recording Mixer: Pete Horner
Re-recording Mixer: Jeff King
Arriverà al cinema il 21,
22, 23 gennaio Mathera, il documentario
che è una vera e propria ode alla città nell’anno in cui è Capitale
europea della Cultura. Il film è il terzo documentario distribuito
da Magnitudo Film con
Chili.
Il documentario Mathera diretto da
Francesco Invernizzi e prodotto da MAGNITUDO FILM, racconta del
riscatto e della rinascita di Matera, dalle sue origini ad oggi. Un
viaggio attraverso ricordi e aneddoti, da quando la città venne
definita “vergogna d’Italia” sino ai giorni nostri che vedono
questo centro abitato una delle mete turistiche più desiderate
d’Italia. La città si trova al centro di un territorio estremamente
dinamico dove la tradizione e la modernità si fondono in un viaggio
tra il passato, il presente e il futuro dell’intera umanità. Il
documentario propone una riflessione sulle bellezze e la storia di
Matera rivelate dalle voci e dai volti dei suoi abitanti, in un
affresco corale unico nel suo genere reso possibile dalla
tecnologia delle immagini in 8k.
Warner Bros ha diffuso il nuovo
trailer italiano di The Lego
Movie 2. Il cast vocale originale del film comprende:
Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will
Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie
Daye Tiffany Haddish. Inoltre
Jonah Hill è Lanterna Verde, Channing
Tatum è Superman, Will Arnett è
Batman.
Nel 2014, The LEGO
Movie divenne un enorme successo, con recensioni
prevalentemente positive e un incasso di 469 milioni su un budget
di 60, quello che si definisce un vero successo. A scrivere e
dirigere c’erano Phil Lord e Chris Miller. Il
film ha generato subito un universo condiviso, con altri film del
genere usciti nel corso di questi 4 anni: The LEGO Movie
Batman e The LEGO Ninjago Movie.
Il titolo completo sarà The
LegoMovie 2 e c’è da aspettarsi
che riprenderà la formula del primo film, con citazioni
dall’universo LEGO, con tutti i personaggi della
cultura pop di cui i mattoncini colorati detengono i diritti.
Ora che Zack Snyder
non è più coinvolto nel DC Extended
Universe, i fan sono ansiosi di sapere cosa c’è nel
futuro del regista. Resta da vedere se Snyder si senta pronto per
tornare nel regno dei blockbuster, che ha lasciato in fretta e
furia lasciando Justice League a metà, o se deciderà
di spostare la sua carriera su un cammino completamente
diverso.
Oggi però Zack
Snyder ha annunciato la sua nuova compagnia di produzione,
The Stone Quarry, rendendo un po’ più chiaro a
tutti il suo futuro nell’industria del cinema. Si tratta di un
rebranding del suo logo Cruel & Unusual Films (che
era associato a 300, Watchmen, Man of Steel e gli
altri suoi film del DCEU), e si dice che si occuperà film, TV e
progetti animati.
Snyder si è dimesso dalla regia di
Justice League poco
dopo la morte di sua figlia e da allora ha ammesso di non aver mai
visto il film che è stato accolto da recensioni negative e da un
box office davvero irrisorio rispetto ai costi stimati del film.
Con un po’ di fortuna, i piani futuri di Snyder inizieranno a
prendere forma dopo la rivelazione di questa “nuova identità”.
Di seguito il logo della nuova casa
di produzione che dovrebbe riportare Snyder alla visibità e al
cinema di alto profilo (che sia di blockbuster o di film più
“piccoli”).
Kevin Feige è la
mente dietro all’Universo Marvel al cinema. Il produttore
conosce molto bene il mondo dei fumetti ed è stato capace, con i
Marvel Studios, di portarlo sul
grande schermo in una maniera che ha coinvolto ed entusiasmato
pubblico e critica, creando una vera e propria epoca d’oro per i
supereroi e per i fumetti stessi, che ormai sono letti da
moltissime più persone e sono usciti dalla nicchia.
Non sorprende quindi sapere che
Feige è andato al cinema per vedere Aquaman di
James Wan, film DC Comics che racconta delle
origini del personaggio interpretato da Jason
Momoa. Il produttore ha dichiarato di essersi molto
divertito in sala e di aver apprezzato molto il film di Wan,
dichiarandosi ai microfoni di MTv da sempre sostenitore della DC al
cinema.
Questa affermazione trova sostegno
nelle parole che Feige spese a suo tempo per Wonder Woman, che pure
apprezzò molto, e per quelle di incoraggiamento, sempre positive,
nei confronti di Justice League, che
invece fu criticato aspramente non solo dalla critica, ma anche dal
pubblico, che non lo ha per niente premiato al box office.
Nel caso di Aquaman,
Kevin Feige ha detto la sua, sostenuto anche da un
grande successo al botteghino che il film sta avendo in tutto il
mondo.
È sembrato normale, a Josh
Horowitz di MTv, chiedere a Feige cosa pensa del possibile
passaggio di Aquaman alla
Warner Bros, in qualità di regista di Suicide Squad 2. Il produttore, come
suo solito, ha commentato sbandierando grande stima per il regista
che ha lavorato alla Marvel e ha diretto due film del
MCU, Guardiani della Galassia e
il suo sequel.
“Non vedo rivalità – ha
commentato Kevin Feige– Vedo bei film che
vengono realizzati e quello che so di James è che fa bei
film.”
Quando James
Gunn è stato allontanato dalla Marvel, a causa dei
Tweet che hanno fatto decidere alla Disney di licenziarlo,
Feige si è schierato dalla parte dello studio, pur ribadendo la sua
stima professionale nei confronti del regista.
Per quello che riguarda il futuro
di Gunn e di Suicide Squad
2, dobbiamo solo aspettare per ricevere qualche
notizia in più. Aquaman
è stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista
Jason Momoa. Con lui ci sarà
Amber Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e
Willem
Dafoe.
Il due volte premio Oscar
Denzel Washington (Miglior attore non protagonista per
Glory, 1989; Miglior attore protagonista per Training
Day, 2001) fa ritorno in uno dei suoi ruoli chiave nel primo
sequel della sua carriera, con il thriller The Equalizer 2 –
Senza perdono, crudo e dal cuore pulsante, dal 9 gennaio
2019 in Dvd, Blu-ray, 4K Ultra HD e Digital HD insieme a Universal
Pictures Home Entertainment Italia.
Insieme al regista Antoine
Fuqua (Training Day), Denzel
Washington torna nei panni di Robert McCall, che serve
giustizia imparziale per gli oppressi e i meno fortunati, ma quanto
in là si spingerà nella sua vendetta senza esclusione di colpi
quando la vittima è qualcuno che lui ama? The Equalizer 2 –
Senza perdono vede all’interno del cast anche Pedro
Pascal (Kingsman:
Il cerchio d’oro), Ashton Sanders (Moonlight),
Bill Pullman (Independence Day) e la
vincitrice del premio Oscar Melissa Leo (Miglior
attrice non protagonista,
The Fighter, 2010).
Le edizioni di The Equalizer
2 – Senza perdono contengono oltre un’ora di contenuti
extra ricchi di azione, tra cui “Modalità Punizione”, scene estese
ed eliminate ed esclusive featurette del dietro-le-quinte.
“Modalità punizione”, il seguito di “Modalità vendetta” contenuto
in The Equalizer, permette ai fan di guardare il film
insieme a Denzel Washington e Antoine Fuqua, portandoli insieme a
loro nel processo di produzione delle loro scene d’azione
preferite, con commenti e conversazioni esclusive. Nella featurette
“Denzel nei panni di McCall: Secondo round”, Denzel Washington
descrive il suo ritorno nei panni di Robert McCall e il perché
questo sequel era tanto importante per lui”.
Altre quattro featurette sono
disponibili nelle edizioni di The Equalizer 2 – Senza
perdono, tra cui lo spot TV della NBA. Questo sequel
conviene più pugni, esplosioni e proiettili dell’originale, ed in
“A pochi secondi dalla morte: descrizione dell’azione” il cast e la
troupe analizza alcuni dei momenti più intensi e ricchi d’azione,
dalle prove alla produzione. Ci vuole un certo tipo di attore per
stare di fronte alla cinepresa insieme a Denzel Washington e in
“Attraverso l’obiettivo di Antoine: il cast” Antoine e Denzel
parlano del ritorno del cast e del perché questa fosse una parte
tanto importante del successo di questo sequel, così come lo è
stato lavorare con la parte nuova del cast e con nuovi
personaggi.
Diretto da Antoine Fuqua e scritto
da Richard Wenk, The Equalizer 2 – Senza perdono, è
tratto da una serie televisiva di Michael Sloan e Richard Lindheim.
Il film è prodotto da Todd Black, Jason Blumenthal,
Denzel Washington, Antoine Fuqua, Alex Siskin, Steve Tisch,
Mace Neufeld, Tony Eldridge e Michael Sloan, con Molly Allen e
David Bloomfield serving nel ruolo di produttore esecutivo.
Per non perdersi neanche un attimo
d’azione, Universal Pictures Home Entertainment Italia ha
realizzato delle imperdibili collection di The
Equalizer, con entrambi i film del vendicatore Denzel
Washington disponibili sempre dal 9 gennaio nei formati DVD,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Sia The Equalizer 2 – Senza
perdono che le The Equalizer collection
rientrano nel concorso Ready For Action, lo speciale concorso di
Universal Pictures Home Entertainment per gli amanti
dell’adrenalina e del migliore cinema d’azione.
All’interno di ogni confezione dei
tre titoli home video oggetto della promozione (Skyscraper,
Mission: Impossible – Fallout e The Equalizer 2 – Senza
perdono), segnalata da uno sticker on-pack, è inserita una
cartolina contenente le indicazioni per partecipare al concorso e
un codice univoco necessario per la partecipazione. Valido dal
14/11/2018 al 15/03/2019, partecipare è semplicissimo: basterà
recarsi sul sito www.vinciconuniversal.it,
accedere alla sezione dedicata al concorso, ed eseguire la
registrazione inserendo il codice di partecipazione.
Universal Pictures Home
Entertainment Italia mette in palio 10 droni TwoDots Falcon Pro, 5
hoverboard TwoDots WildBoard XL Camo ed 1 e-bike TwoDots E-X-Cycle
Black Edition.
Anime Factory, etichetta di
proprietà di Koch Media ha diffuso il trailer ufficiale
di Dragon Ball Super: Broly, il nuovo
capitolo della saga scritto da Akira Toriyama, il
leggendario papà di Dragon Ball.
Dragon Ball Super: Broly,
trama
Un pianeta distrutto, una potente
razza ridotta in cenere. Dopo la devastazione del pianeta Vegeta,
tre Saiyan furono dispersi nello spazio, costretti a diversi
destini. Mentre due di loro hanno trovato casa sulla Terra, il
terzo è stato cresciuto con un ardente desiderio di vendetta,
sviluppando così un potere incredibile.
Il momento per questa vendetta è
finalmente arrivato! I tre destini si incroceranno in una battaglia
che scuoterà l’intero universo! Goku è tornato ad allenarsi
duramente per poter affrontare i nemici più potenti che le galassie
hanno da offrire, e Vegeta non è da meno. Ma quando improvvisamente
i due si troveranno di fronte un ignoto Saiyan, scopriranno una
forza atroce e devastante.
Il film, come suggerisce il titolo,
è incentrato su Broly. Più precisamente si tratta di
un reboot completo del personaggio, non collegato ai
precedenti film del franchise (Il Super Saiyan della
leggenda, Sfida alla
leggenda e L’irriducibile bio-combattente)
Mentre cresce l’attesa e la
curiosità per Glass,
il nuovo film di M. Night Shyamalan che chiuderà
la sua trilogia sui supereroi (con Unbreakable e
Split), arriva in rete, via
Comicbookmovie, la prima clip dal film in cui vediamo
Elijah e Kevin confrontarsi.
I due personaggi, rispettivamente
interpretati da Samuel L. Jackson e James
McAvoy, saranno i due villain del film, contro cui si
staglierà la figura eroica di David Dunn, che sarà ancora una volta
interpretato da Bruce Willis.
Dunn (Bruce Willis) sta dando
la caccia alla Bestia, controparte sovrumana di Crumb (James
McAvoy), scontrandosi con lui in maniera sempre più aspra. Intanto
Price (Samuel L. Jackson) emerge dall’ombra, nascondendo dei
segreti che si riveleranno pericolosi per entrambi.
Interpretato da
Samuel L. Jackson,
James McAvoy,
Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden
Globe
Sarah Paulson, Glass porta
avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato (2000) eSplit (2016),
entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass
vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin
Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri
sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo
de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti
decisivi per entrambi gli uomini.
Uno dei
passatemi preferiti dei fan di Star
Wars è formulare teorie su tutto ciò che è
legato alla saga creata da George Lucas,
riflettendo su ogni scena, dettaglio o
battuta dell’universo cinematografico, seriale e
letterario.
Di seguito però trovate le più assurde e mai realizzate sulla
famiglia Skywalker:
Anakin è il prescelto
Dopo l’uscita di Episodio
IX: Gli Ultimi Jedi, l’idea che l’ordine dei cavalieri
jedi non fosse poi così grande è diventata molto più popolare tra i
fan della saga ed ha anche portato a un ulteriore rilettura della
profezia del “Prescelto” (quella secondo cui un individuo
speciale avrebbe portato equilibrio nella Forza, e secondo
Qui-Gon Jinn era Anakin
Skywalker).
Ma mentre il resto dei Jedi non
sembrava convinto, il tradimento finale di Anakin ha di fatto
confermato questa ipotesi: non si è mai trattato del prescelto.
Oggi alcuni teorici puntano sulla citazione di
Yoda che dice “Una profezia, quella fraintesa,
avrebbe potuto essere“…forse è davvero così?
Esistono due Luke
Anakin e
Padme sono in realtà genitori di non due, ma tre
Skywalker? Questa stravagante teoria suppone che
ci sia altro erede della famiglia e che sia la copia quasi esatta
di Luke, diffusa nel 1985 dopo che decine di fan
avevano ossessivamente riguardato la cassetta di Star
Wars alla ricerca di nuovi indizi (ricordatevi che era un’epoca
senza internet e social network…).
Questo perché alcuni notarono strane
incongruenze nell’altezza di Luke da una scena all’altra, e
formularono la teoria del “Canon Luke“, o
“Luke Prime” o “Bigger Luke”
esistenti nell’universo; altri invece si focalizzarono sulla
“Hamill Hypothesis” che sosteneva la presenza di
mutaforma come nuova potenza della Forza.
Padme ha avuto una relazione con Obi-Wan
Nel mondo di fan di Star
Wars ci sono moltissimi sostenitori della fantomatica o
presunta relazione tra Padme e
Obi-Wan, convinti che questa storyline avrebbe
notevolmente migliorato la trilogia prequel e che il cavaliere Jedi
avrebbe potuto diventare il vero padre di Luke e Leia.
D’altronde se si guarda la
fisionomia di Luke, il personaggio somiglia molto
più al suo maestro che a Anakin, per altezza,
corporatura e colore dei capelli, mentre Leia
somiglia decisamente a sua madre.
Anakin è un Gray Jedi
“Gray Jedi“, per i
cultori della saga, può significare due cose: la prima ammette
un’interpretazione secondo cui chi è sensibile alla forza opera
nell’area grigia tra la luce e il buio, mentre la seconda sostiene
che sia un Jedi che segue lo stile di vita dell’Ordine ma non
necessariamente le regole del Concilio. Personaggi come
Qui-Gon Jinn potrebbero quindi rientrare in questa
categoria.
Un teorico ha ritenuto che anche
Anakin fosse in realtà un Gray Jedi, che ha
compiuto si atti malvagi ma per una buona causa più grande.
Le visioni di Leia sulla madre sono create dalla forza
Episodio III: La vendetta
dei Sith fornì all’epoca altre linee di continuità con la
trilogia originale rivelando che Padme morì dopo
aver dato alla luca i gemelli Luke e Leia; di fatto, come
raccontato in Il Ritorno dello Jedi, Leia afferma
di non ricordare affatto la madre ma di aver avuto strane
visioni.
Che fosse in realtà la Forza a
generare quelle visioni? Yoda dice a Luke che, attraverso la Forza,
i jedi poteva avere delle suggestioni del passato e Leia, sensibile
a questo potere, potrebbe aver avuto visioni di Padme.
Leia completerà l’addestramento di Rey
Il personaggio di
Rey è stato introdotto in Episodio VII: Il
Risveglio della Forza, presentata come orfana in cerca
della propria identità; da lì l’ipotesi che si trattasse di
un’erede della famiglia Skywalker o che il suo addestramento Jedi
sarebbe stato completato da Leia, mentore e figura chiave della
nuova trilogia.
Un teorico ha ipotizzato che la
sensibilità alla Forza di Leia avrebbe influenzato Rey in
Gli Ultimi Jedi, anche in vista di
Episodio IX…non è detto che questo scenario non
possa realizzarsi, ma staremo a vedere.
Luke ha mangiato i Porg
A tutti i fan dei
Porg: ci dispiace informarvi che si,
Luke ha sicuramente cacciato, arrostito e mangiato
qualcuno di questi simpatici animali mentre viveva come un eremita
su Ahch-To. D’altronde anche Chewie ha fatto la
stessa cosa in Episodio VIII: Gli Ultimi Jedi
no?
Il primo indizio di questa teoria
arriva da Star Wars Made Easy, un libro che
descrive le caratteristiche di questa specie di uccelli e usa il
termine “gustosa” per parlare dei custodi dell’isola.
Rey è stata clonata da Luke
Tra tutte le teorie sull’identità di
Rey, questa è probabilmente la più plausibile,
anche se piuttosto stramba: e se la ragazza fosse un clone di
Luke?
Certo il personaggio non assomiglia
affatto all’originale, tuttavia i sostenitori di questa teoria
hanno una risposta: la mano tagliata da Darth
Vader a Luke durante il combattimento de L’impero
colpisce ancora potrebbe essere la chiave di ogni
cosa…
Il sangue Skywalker è maledetto
È evidente che gli
Skywalker siano destinati ad essere
protagonisti di una grande epica familiare ricca di azione e
sconvolgimenti, tuttavia potrebbe esserci un’ulteriore spiegazione
che arriva dall’Universo Esteso di Star Wars.
Tutto fa riferimento ad una
citazione dei fumetti dell’Imperatore nel Dark Empire, prima che
l’ultimo clone di Lord Sith venga ucciso da Luke rivelandogli un
messaggio agghiacciante: “Se sarò sconfitto, la mia maledizione
vivrà sul sangue di Skywalker per sempre!“.
Dunque la serie di eventi tragici
che hanno colpito la famiglia in seguito sarebbero la conseguenza
della morte di Palpatine?
Luke è la chiave dei Jedi fantasma
Nell’universo dei prequel di Star
Wars, lo scrittore Lore Fitzgerald Sojberg ha
rivisitato l’originale trilogia rileggendo il viaggio di Luke e il
suo addestramento come cavaliere jedi. Qui si ipotizza che il vero
potere del personaggio non fosse la sensibilità alla Forza, ma
quello di riuscire a trasformare – inconsapevolmente – gli uomini
moribondi in spiriti.
Star Trek: Discovery
2 è l’attesissima seconda stagione della serie tv Star
Trek Discovery creata da Bryan Fuller
e Alex Kurtzman per il network americano della
CBS, in Italia
trasmessa da Netflix.
Star Trek: Discovery
2: quando esce e dove vederla in streaming
Star Trek: Discovery
2 di 14 episodi è stata rilasciata dal 17 gennaio al 18
aprile 2019 sul servizio di streaming CBS All Access. In Italia
Star Trek: Discovery 2 in streaming ha debuttato su
Netflix. Star Trek: Discovery 2 in streaming
è disponibile su Paramout+
La trama e il cast di Star
Trek: Discovery 2
La serie inizia circa dieci anni
prima degli eventi di Star Trek: The Original Series, quando le
azioni del comandante Michael Burnham danno inizio a una guerra tra
la Federazione Unita dei Pianeti e l’ Impero Klingon.
Nella second stagione In rotta
verso Vulcano per prendere il suo nuovo capitano dopo che Gabriel
Lorca ha tradito l’equipaggio durante la Guerra Federazione –
Klingon , la USS Discovery riceve una chiamata di soccorso dalla
USS Enterprise . Il capitano Christopher Pike prende il comando di
emergenza, spiegando che l’ Enterprise ha subito danni catastrofici
mentre indagava su sette misteriosi segnali sparsi per la galassia.
Da allora sei segnali sono scomparsi e quando la Discovery arriva
alla settima posizione, scompare anche lei. Lì, l’equipaggio scopre
il relitto della USS Hiawatha , che si credeva perduto durante la
guerra, su un asteroide composto da materia non barionica .
All’interno trovano l’ingegnere capo Jett Reno che allatta gli
ultimi sopravvissuti. Mentre li aiuta a lasciare l’asteroide, il
comandante Michael Burnham vede quello che lei descrive come un
“angelo rosso”. Burnham visita l’ Enterprise per perquisire gli
alloggi del suo fratello adottivo Spock , che Pike rivela essere in
congedo dalla Flotta Stellare. Scopre un file dal diario di Spock
che descrive gli incubi dei sette segnali che ha avuto fin
dall’infanzia.
Il cast di Star Trek:
Discovery 2
Sonequa Martin-Greeninterpreta Michael
Burnham, primo ufficiale della Discovery ,
insieme al ritorno di Doug Jones , Anthony
Rapp , Mary Wiseman e Shazad
Latif . A loro si uniscono l’ex guest star
ricorrente Wilson
Cruz e Anson Mount nel
ruolo del Capitano Christopher
Pike dell’Enterprise . La stagione è stata
ufficialmente ordinata nell’ottobre 2017 e ha introdotto
l’ Enterprise e il suo equipaggio, inclusa la
guest star ricorrente Ethan Peck nei
panni di Spock e la guest star Rebecca
Romijn nei panni di Numero Uno, per aiutare ad
allineare la serie al più ampio franchise di Star
Trek , poiché quei personaggi hanno avuto origine
sulla serie originale.
I design per
l’ Enterprise e le sue uniformi furono aggiornati
per adattarsi allo stile più moderno della Discovery . Le riprese
si sono svolte a Toronto, in Canada , da aprile a
dicembre 2018. Il co-creatore Kurtzman ha scelto di
utilizzare lenti anamorfiche nella stagione per renderla
più cinematografica, e ha preso il posto di
showrunner Gretchen J.
Berg e Aaron della prima
stagione. Harberts dopo essere stati licenziati durante
la produzione. La stagione si collega alla serie di
cortometraggi Star Trek: Short Treks.
Un componente della troupe di
Star
Wars: Episodio IX ha diffuso via Reddit delle
immagini che ritraggono il regalo di fine riprese del film
(wrap gift). Si tratta di un
sacchetto di carta con il logo provvisorio del film, un biglietto
di ringraziamento, firmato dal regista J.J.Abrams,
dalla presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy, dalla produttrice Michelle
Rejwan e il produttore esecutivo Callum
Greene. Nel sacchetto due ampolle di vetro, contenenti
sabbia e… fagioli!
Sul cartoncino firmato dai
produttori del film, si legge: “Cari cast e crew di Episodio
IX: non ci sono parole per esprimere la nostra gratitudine e il
nostro piacere. Il vostro lavoro è stato spettacolare, ad un
livello altissimo, e lo avete svolto tutto con gentilezza e
rispetto. Non ci sono parole. Ma ci sono giacche!”
Evidentemente, nel sacchetto, era
contenuta, come regalo, anche una giacca magari griffata con i
loghi di Lucasfilm e Star Wars. Ma per quanto
riguarda le due ampolle con sabbia e fagioli, il membro della crew
di Star Wars: Episodio IX che ha condiviso la foto
ha anche spiegato:
“Per chi si stesse chiedendo del
contenuto delle due bottiglie: la sabbia è una sabbia molto sottile
che viene da un posto sacro su un pianeta familiare. I fagioli hano
qualcosa a che fare con “un Jedi che mangia”, qualsiasi cosa voglia
dire. Sarà tutto più chiaro a dicembre, e accordi di non
divulgazione a parte, davvero non so cosa vogliano dire, a parte
che sono i regali più fichi che abbia mai ricevuto!”
Ecco la foto:
Oltre a quelli che sicuramente sono
indizi sibillini sul film, questa foto ci informa anche che le
riprese principali di Episodio IX si sono
concluse. Sembra quindi probabile ipotizzare che presto sapremo di
più sul film.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi
Ackie e Richard E. Grant, insieme ai
veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Le nomination agli Oscar
2019 saranno annunciate il prossimo 22 gennaio, mentre i
Golden Globes
2019 sono stati già assegnati, e conosciamo già i
titoli che concorrono per i WGA 2019 (il
premio del sindacato degli sceneggiatori).
Oltre ai premi degli sceneggiatori,
tutte le categorie tecniche legate al mondo del cinema hanno il
proprio riconoscimento di sindacato, e così tutti annunciano in
queste ore i propri titoli nominati, che verranno assegnati nel
corso del mese di febbraio.
Ecco di seguito i nominati per il
miglior montaggio, ACE – American Cinema Editors
(il premio sarà assegnato l’1 febbraio), i nominati per la migliore
scenografia, Art Directors Guild (il
premio sarà assegnato il 2 febbraio), i nominati per la migliore
fotografia, Annual ASC Outstanding Achievement
Awards (il premio sarà consegnato il 9 febbraio):
Metro Goldwyn Mayer Pictures (MGM)
e Warner Bros. Pictures presentano Creed
II, interpretato da Michael B. Jordan
e Sylvester Stallone, che riprendono
rispettivamente i ruoli di Adonis Creed e Rocky
Balboa. Creed II uscirà nelle sale italiane
il prossimo 24 gennaio, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Creed
II è la continuazione della saga di Rocky, e il sequel
del grande successo di pubblico e di critica del 2015 Creed – Nato per combattere, che ha incassato oltre
170 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Ryan
Coogler (Black
Panther), che ha diretto il primo film, torna a far parte del
franchise in veste di produttore esecutivo di Creed II. La
regia di questo nuovo film è di Steven Caple Jr.,
che ha diretto l’acclamato dramma del 2016 The Land.
Creed II: cast
La vita di Adonis Creed è diventata
un equilibrio tra gli impegni personali e l’allenamento per il suo
prossimo grande combattimento: la sfida della sua vita. Affrontare
un avversario legato al passato della sua famiglia, non fa altro
che rendere più intenso il suo imminente incontro sul ring. Rocky
Balboa è sempre al suo fianco e, insieme, Rocky e Adonis si
preparano ad affrontare un passato condiviso, chiedendosi per cosa
valga la pena combattere, per poi scoprire che nulla è più
importante della famiglia. Creed II è un ritorno alle origini, alla
scoperta di ciò che un tempo ti ha reso un campione, senza
dimenticare che, ovunque andrai, non puoi sfuggire al tuo
passato.
Il film vede
protagonisti anche Tessa Thompson nei panni di Bianca,
Wood Harris in quelli di Tony “Little Duke”
Burton, Russell Hornsby è Buddy Marcelle, con
Phylicia Rashad nei panni di Mary Anne, e
Dolph Lundgren in quelli di Ivan Drago, Florian
“Big Nasty” Munteanu ritrae Viktor Drago.
Steven Caple Jr.
dirige il film da una sceneggiatura di Juel Taylor e
Sylvester Stallone, da una storia di Sascha Penn e
Cheo Hodari Coker. Il film è prodotto da Irwin
Winkler, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler Kevin
King-Templeton e Sylvester Stallone. Ryan Coogler,
Michael B. Jordan e Guy Riedel sono i produttori
esecutivi.
Ha collaborato con Caple Jr. una
squadra creativa composta dal direttore della fotografia Kramer
Morgenthau; lo scenografo Franco Giacomo Carbone; i montatori Dana
E. Glauberman, Saira Haider e Paul Harb; il compositore Ludwig
Göransson; i supervisori alle musiche Fam Udeorji e Jen Malone; il
produttore esecutivo musicale Mike Will Made-It; la costumista Lizz
Wolf; il supervisore degli effetti visivi Crystal Dowd e il
co-produttore Udi Nedivi. Casting di Mary Vernieu e Lindsay Graham.
Le riprese si sono svolte principalmente a Filadelfia, con
ulteriori location nel New Mexico.
Creed – Nato per combattere, diretto da Ryan Coogler,
è stato distribuito dalla Metro Goldwyn Mayer Pictures, dalla
Warner Bros. Pictures e dalla New Line Cinema nel novembre del
2015, ed è valso a Stallone vari premi, tra cui un Golden Globe per
la Migliore Interpretazione di un attore in un Ruolo non
Protagonista, e una nomination all’Oscar come Miglior Attore Non
Protagonista.
Creed II sarà distribuito nelle
sale statunitensi da MGM, mentre la Warner Bros. Pictures
distribuirà il film a livello internazionale.
Il 2019 sarà un anno ricco di
sorprese dal punto di vista cinematografico e una lista dei
film horror più attesi non poteva assolutamente
mancare. I titoli sono tanti, così come l’hype, ma con assoluta
dovizia si sono selezionati quelli più succosi.
Da It: Capitolo Due a Hellboy,
passando per Pet Sematary e Noi, c’è da aspettarsi un anno letteralmente da paura.
Pronti a lanciare già per aria i popcorn e a coprirvi gli occhi
dallo spavento? Perché i prossimi titoli mettono i brividi già da
soli.
IT: Capitolo Due
La seconda parte di It arriverà finalmente al cinema il 5 settembre del
2019 e Pennywise ha già scaldato i motori per ritornare a Derry. Se
il
primo capitolo di It era ambientato negli anni ’80 e
il giovani membri del Club dei Perdenti cercavano di districarsi da
tutti i problemi tra cui quello maggiore, un’entità che vive nelle
fogne di Derry e che li perseguita nei panni di un clown, la
seconda parte vedrà i perdenti ormai adulti e sempre intenti a
combattere It.
Il primo film, uscito al cinema il
19 ottobre 2017, ha incassato qualcosa come più di 700 milioni di
dollari in tutto il mondo e ha messo d’accordo pubblico e critica,
suscitando un enorme interesse riguardo il seguito. Seguito che
sarà sempre diretto da Andrés Muschietti e che
vedrà interpreti diversi e adatti per i membri del
Club dei Perdenti ormai adulti (mentre Pennywise sarà
intepretato ancora da Bill Skasgard): così James McAvoy sarà Bill, Jessica
Chastain sarà Beverly, Bill Hader sarà
Richie, Isaiah Mustafa interpreterà Mike,
Andy Bean vestirà i panni di Stanley, mentre
Jay Ryan e James Ransone
vestiranno quelli di Ben ed Eddie.
Pet Sematary
Per il 9 maggio
2019 è previsto l’arrivo di Pet Sematary, nuovo adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Stephen King. Il film, diretto da
Kevin Kölsch e Dennis Widmyer,
vede Jason Clarke nei panni di Louis Creed,
affiancato da Amy Seimetz e John
Lithgow che interpretano, rispettivamente, la moglie di
Louis e Jud Crandall, un vicino.
Pet Sematary racconta la
storia del dottor Louis Creed che scopre l’esistenza di un cimitero
nascosto nel bosco vicino alla sua nuova casa, dopo essersi
trasferito da Boston in una zona rurale del Maine con la moglie e i
due figli. Le cose cambieranno quando un’improvvisa tragedia
colpisce la sua famiglia: Louis si rivolge al suo singolare vicino,
Jud Crandall, portandolo a commettere delle azioni che scateneranno
delle malefiche conseguenze.
Benvenuti a Zombieland 2
Le riprese partiranno nel mese di
gennaio 2019, ma l’uscita è già prevista per l’ottobre dello stesso
anno. Si sta parlando di Zombieland
2, sequel di quel pazzo film, ovvero Benvenuti a
Zombieland, che il pubblico ebbe modo di scoprire in quel 2009
che sembra tanto lontano.
Gli attori del primo film saranno
presenti e ad essi si aggiungeranno Zoey Deutch e,
probabilmente, lo faranno anche Bill Murray e Dan Aykroyd.
Sembra che questo
secondo capitolo sarà ambientato dieci anni dopo gli eventi del
primo, riprendendo le sorti dei quattro protagonisti che si trovano
a vivere in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è ampiamente
evoluta.
La Llorona – Le Lacrime
del Male
Prendere carta e penna e segnarsi
la data del 18 aprile 2019 diventa necessario se
ci si tiene alla propria pelle. Sì, perché in tale data uscirà nei
nostri cinema La Llorona – Le lacrime del male, film
targato Warner Bros, prodotto da Emile Gladstone, Gary
Dauberman e
James Wan, diretto da Michael Chaves
e interpretato da Linda Cardellini, Patricia Velasquez,
Raymond Cruz, Marisol Ramirez, Sean Patrick Thomas, Jaynee-Lynne
Kinchen eRoman Christou.
Il
film porterà sul grande schermo una leggenda messicana senza
tempo che narra di Llorona, la donna che piange. Quella che si
manifesta è un’apparizione terrificante, intrappolata da il
Paradiso e l’Inferno, di una donna segnata da un destino terribile
che si è creata con le proprie mani. La sua colpa? Aver annegato
i figli in preda ad un raptus di gelosia e di rabbia, per poi
gettarsi nello stesso fiume, piangente e disperata. Ma la Llorona è
ancora lì, andando a caccia di bambini, nel tentativo di
sostituirli ai suoi.
Hellboy
Il 12 aprile 2019
sarà una data clou, perché uscirà nei cinema Hellboy.
Questo nuovo film è diretto da Neil Marshall e
sarà legato agli elementi horror dei fumetti di Mignola.
Il film vede tra i protagonisti
David Harbour, Ian McShane, Milla Jovovich, Sasha Lane,
Penelope Mitchell e Daniel Dae Kim.
Isabelle
L’uscita nei nostri cinema ancora è
sconosciuta, ma è certo che Isabelle sarà in grado di
suscitare certe paure. Il film di Robert Heydon,
con Adam Brody e Amanda Crew,
racconta la storia di una giovane coppia che, dopo essersi
trasferita nella casa ideale nel quartiere ideale del New England,
decide che è arrivato il momento di realizzare il proprio sogno:
mettere su famiglia.
Ma, piano piano, questo sogno si
infrange e i due ragazzi cadono nella più completa paranoia: nello
stesso tempo, entrambi dovranno cercare di sopravvivere ad uno
spettro che sembra non volere altro che le loro vite.
Noi
Il 15 marzo 2019
uscirà nelle nostre sale Noi (Us), il nuovo
film scritto e diretto da Jordan Peele, che ritorna dopo il successo di
Scappa – Get Out. Il film, che vede tra i protagonisti
Lupita Nyong’o, Winston Duke,
Elisabeth Moss e Tim Heidecker, parla
di un trauma passato ed irrisolto di Adelaide, che sente crescere e
materializzarsi la sua ossessione, capendo che qualcosa di brutto
sta per accadere alla sua famiglia.
Dopo una giornata trascorsa in
spiaggia con i loro amici, i Tyler, Adelaide e la sua famiglia
tornano a casa. Ma quando cala l’oscurità, i Wilson vedono sul
vialetto di casa la sagoma di quattro figure che si tengono per
mano. Noi traccia la contrapposizione fra una famiglia americana
molto affettuosa e una terrificante e misterioso avversario: i
sosia di ciascuno di loro.
Grudge
Bisognerà aspettare giugno
2019 per poter andare al cinema e vedere The
Grudge. Diretto da Nicolas Pesce, con
Andrea Riseborough, il film racconta la storia di
un uomo che uccide la sua famiglia quando scopre che la moglie si è
innamorata di un altro uomo.
Ma gli spiriti dei membri di questa
famiglia, ormai defunta, sono così potenti che torneranno
dall’oltretomba per uccidere l’artefice di tali omicidi.
The Turning
Non c’è ancora una precisa data
d’uscita, ma tra i film horror del 2019 ci sarà sicuramente anche
The Turning, adattamento del classico di Henry
James, Giro di vite.
Diretto da Floria
Sigismondi e interpretato da Finn Wolfhard (un anno pieno per lui, visto
che sarà anche in It: capitolo due e nella terza stagione
di Stranger Things) e Mackenzie Davis, il film racconta la storia di
una tata che viene assunta per accudire due bambini orfani in una
casa che lei inizia a credere sia infestata da delle presenze
maligne.
Il titolo ufficiale del quarto
capitolo sui Vendicatori non è stato rivelato “ufficialmente” fino
all’arrivo del primo trailer, ma i più attenti ricorderanno che la
parola Endgame veniva pronunciata da
Doctor Strange alla fine di
Infinity War dopo la battaglia con Thanos sul
pianeta Titano.
A quanto pare la battuta del
personaggio è stata del tutto intenzionale e non casuale, come
dichiarato di recente dal presidente dei Marvel StudiosKevin
Feige:
“Il titolo Avengers: Endgame era stato scelto ancor
prima che iniziassimo a sviluppare il film. O forse mentre ci
stavamo lavorando…quindi Doctor Strange dice quella frase
intenzionalmente, perché sapevamo che era quello il
titolo.“
Per mesi il pubblico ha speculato
sul titolo ufficiale del cinecomic, eppure sembra che anni fa sia
stato proprio Robert Downey Jr. a
fornire un indizio per quello che sarebbe poi
diventato Avengers: Endgame. A ipotizzarlo è
un video di un’intervista
risalente alla promozione di Avengers: Age of Ultron,
dove l’attore si riferisce ad Ultron come la chiave per ottenere
una vita “normale” e arrivare alla “fine dei giochi”. Puro caso o
scelta consapevole?
Questo comprometterebbe l’ipotesi
che Endgame viene menzionato per la prima volta dal personaggio di
Doctor Strange in Infinity War…
Dopo i Golden Globes
2019 (tutti i vincitori qui), la
stagione dei premi è ufficialmente entrata nel vivo, e mentre
aspettiamo le nomination agli Oscar 2019, che
verranno annunciate il 22 gennaio prossimo, ecco
in arrivo l’elenco dei titoli che concorreranno per i WGA
2019, il premio del sindacato degli sceneggiatori che
assegna il proprio riconoscimento alla migliore sceneggiatura
originale, alla migliore sceneggiatura non originale e alla
migliore sceneggiatura da documentario.
I premi verranno assegnati il 17
febbraio. Rispetto agli Oscar, dal momento che è presenta una
categoria in più e che i criteri di selezione sono differenti, è
probabile che ci sarà un esito diverso, già a partire dalle
nomination. Di seguito, i nominati ai WGA
2019:
MIGLIOR SCENEGGIATURA
ORIGINALE
Eight Grade, di Bo Burnham
Green Book, di Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter
Farrelly
A Quiet Place,
di Bryan Woods, Scott Beck e John Krasinski
Allontanato dal set a poche
settimane dalla fine delle riprese, Bryan Singer
figura ancora come regista di Bohemian
Rhapsody, il biopic dedicato al frontman dei Queen
Freddie Mercury che domenica notte ha conquistato
due importanti riconoscimenti durante la cerimonia dei Golden Globes 2019
(Miglior Film Drammatico e Miglior Attore Protagonista nella
categoria Drama).
La reazione di Singer, grande
assente della serata, non ha tardato ad arrivare: sul suo profilo
Instagram ufficiale infatti, è stata pubblicata una foto dal dietro
le quinte della pellicola con la didascalia “Che onore, grazie
Hollywood Foreign Press“.
Vi ricordiamo che il regista è
stato licenziato dalla 20th Century Fox mentre era ancora in corso
la lavorazione a causa di divergenze creative insanabili.
Sarebbe stato davvero difficile
prevederlo, eppure i Golden Globes
2019 si sono chiusi con la più grande delle
sorprese: A Star Is
Born, dato per favorito nelle categorie principali,
soprattutto Migliore Attrice Drammatica e Miglior film Drammatico,
ha ceduto il passo a concorrenti insospettabili, accontentandosi
del premio alla migliore canzone originale. Ebbene sì, perché
se Lady Gaga ha dovuto, e a ragione,
cedere il posto a Glenn Close, che
con The Wife – Vivere nell’ombra, porta a
casa il suo primo Golden Globe per un ruolo
cinematografico, Rami
Malek e Bohemian
Rhapsody hanno portato via a Bradley Cooper e al
film stesso i premi nelle categorie ‘drama’.
Il biopic su Freddie
Mercury e sui Queen, che sarebbe più corretto
definire un film-omaggio alla band inglese, ha vinto a sorpresa,
sbaragliando una concorrenza alquanto importante. Non
solo A Star is Bron, ma anche i
bellissimi Blackkklansman e Se
la Strada potesse parlare, oltre al cinecomic Marvel, Black
Panther.
Intervistato sul red carpet dei
Golden Globes 2019, dove ha
accompagnato la carovana di Black Panther durante
la cerimonia di premiazione, Kevin Feige ha avuto
modo di parlare brevemente del futuro dei Marvel Studios, dei nuovi progetti e della
campagna marketing di Avengers: Endgame, insieme a
Captain Marvel il
titolo più atteso della stagione.
“Mostrerà soltanto i primi
quindici-venti minuti del film, e definirei questa scelta piuttosto
accurata. Nel caso di Endgame, come in passato per gli altri titoli
del MCU, il trailer è stato in grado di
generare entusiasmo senza rivelare alcun segreto. Ecco perché penso
che il team marketing della Disney sia il migliore del
mondo.“
Dopo Blade
Runner 2049, Dave Bautista tornerà a
lavorare con Denis Villeneuve in Dune.
L’attore, come confermato da Variety nelle ultime ore, è
ufficialmente entrato nel cast del film, nuovo adattamento del
romanzo di Frank Herbert (già portato
sul grande schermo da David Lynch nel
1984) che sarà appunto diretto dall’autore franco-canadese.
Timothée Chalamet ricoprirà lo stesso
ruolo interpretato da Kyle
MacLachlan nella pellicola originale, mentre dei
personaggi di Bautista e Rebecca Ferguson non
abbiamo ancora aggiornamenti.
Il regista, reduce da Blade
Runner 2049, aveva specificato tempo fa che il film
non sarà un remake dell’originale di Lynch ma una lettura personale
del testo di riferimento. Nel frattempo Villeneuve, con le ultime
dichiarazioni al Rendez-Vous du Cinema
Quebecois (dove ha tenuto delle lezioni di cinema),
ha svelato dettagli sulla lavorazione e forse sulla possibilità che
Dune
possa diventare un franchise: “Probabilmente ci vorranno due
anni per finire Dune.
L’obiettivo però è realizzare almeno due film“.
Questo invece il suo commento delle
scorse settimane riguardo l’errata definizione di remake: “Il
film non sarà in nessun modo collegato a quello del 1984. Tornerò
al romanzo e cercherò di tirare fuori le immagini che le pagine mi
ispireranno” ha commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il
massimo rispetto per David Lynch, che considero tra i più grandi
registi viventi, però ricordo che all’epoca il suo adattamento
aveva deluso le mie aspettative e tradito i miei sogni. Per questo
proverò a fare il film dei miei sogni“.
Manca ormai pochissimo all’uscita
nelle sale di Glass,
ultimo lavoro firmato da M. Night
Shyamalan che chiude la trilogia formata
da Unbreakable e Split.
Il film del regista di Philadelphia vedrà
tornare Bruce Willis, Samuel L.
Jackson e James McAvoy nei
panni dei personaggi che hanno già interpretato, rispettivamente,
David Dunn, Elijah Price/L’Uomo di Vetro e Crumb/La
Bestia/L’Orda.
Proprio Shyamalan ha svelato in una
recente intervista che Glass vedrà il ritorno di un noto
personaggio di Unbreakablee
scene mai viste prima della pellicola del 2000:
“Ci sarà anche Joseph, il
figlio di David, interpretato dallo stesso attore. Spencer ora ha
30 anni ed è stato meraviglioso e molto potente vedere la stessa
persona cambiare davanti a te. Certo, non voglio svelare troppo, ma
vedrete scene originali di Unbreakable e il percorso di un attore
lungo 18 anni…“
Vi ricordiamo che
Glass arriverà al cinema il 18 Gennaio 2019,
distribuito dalla Universal Pictures in collaborazione con Blumhouse. Il film, terzo di una trilogia,
sarà un horror-thriller e vedrà nel cast Bruce
Willis, Samuel L.
Jackson, James
McAvoy, Anya Taylor-Joy, Spencer Treat
Clark e Charlayne Woodard.
Qui la prima sinossi: Dunn
(Bruce Willis) sta dando la caccia alla Bestia, controparte
sovrumana di Crumb (James McAvoy), scontrandosi con lui in maniera
sempre più aspra. Intanto Price (Samuel L. Jackson) emerge
dall’ombra, nascondendo dei segreti che si riveleranno pericolosi
per entrambi.
Interpretato da
Samuel L. Jackson,
James McAvoy,
Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden
Globe
Sarah Paulson, Glass porta
avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato (2000) eSplit (2016),
entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass
vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin
Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri
sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo
de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti
decisivi per entrambi gli uomini.
È Variety a confermare la notizia
che circolava già da diversi mesi: la Sony è ufficialmente al
lavoro sul sequel di Venom, la
cui trama è stata “seminata” nella scena post-credits
(dove abbiamo visto la comparsa di Carnage, il nuovo antagonista
del simbionte).
Kelly Marcel, una degli
sceneggiatori del primo film, lavorerà allo script mentre
Tom Hardy e Michelle Williams
dovrebbero tornare nei rispettivi ruoli di Eddie Brock e Anne
Weying. Woody Harrelson, che era apparso nel cameo
finale, interpreterà – come promesso – Carnage, prossimo
antagonista di Venom.
Nessun aggiornamento per quanto
riguarda la regia: Ruben Fleischer potrebbe
rinunciare perché impegnato con la produzione di Zombieland
2, e l’uscita del sequel dovrebbe essere stata fissata
al 2020.
A parte un sequel diretto di Venom
– che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con
la rivelazione del personaggio
di Cletus Kasady aka Carnage interpretato
da Woody Harrelson – la Sony sta anche
programmando una serie di altri progetti che ruotano attorno a
personaggi di Spider-Man, come Morbius il Vampiro
Vivente di Jared
Leto e Silver Sable e Black
Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a
questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man
di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe concretizzarsi. Lo
stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom e Spider-Man sia
inevitabile.
Questo inatteso successo al box
office mondiale dunque potrebbe ridurre le possibilità che la Sony
ceda completamente i diritti
di Spider-Man e dei personaggi a lui
correlati ai Marvel Studios. Con il film
con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente dato
inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a meno
di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte dei
critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo dei
fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è possibile
realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.
Il piano SONY ha fruttato allo
studio un incasso che ha
superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente a
far pensare a un sequel, già preparato dalla scena
post credits di questo primo film. Questa notizia sembra
molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona
per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere
completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello
che sta succedendo con gli X-Men e
i Fantastici Quattro alla Fox.
I Marvel Studios sanno come farci ingannare
l’attesa per l’uscita di Captain Marvel (fissata a Marzo) e
rilasciano il terzo trailer ufficiale del film con scene mai viste
prima, tantissima azione e siparietti comici tra Carol Danvers e
Nick Fury.
Tra uno sguardo ravvicinato agli
alieni Skrull, i mutaforma che hanno invaso la Terra, e uno
all’addestramento della protagonista e alla gestione dei suoi
incredibili poteri, potete dare un’occhiata al trailer qui sotto
insieme a tre nuove locandine.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale
di Polar, il nuovo thriller diretto
da Jonas Åkerlund e con
protagonisti Mads Mikkelsen
eVanessa
Hudgens.
Polar, la trama
Duncan Vizla, alias Black Kaiser,
l’assassino più esperto del mondo, ha deciso di ritirarsi a vita
privata quando il suo ex capo dichiara che rappresenta una minaccia
per l’organizzazione. Contro la sua volontà, rientra nel giro
affrontando un esercito di sicari più giovani, veloci e spietati di
lui che non si fermeranno di fronte a nulla pur di metterlo a
tacere.
Diretto da Jonas Åkerlund, Polar è scritto da
Jayson Rothwell e prodotto da Jeremy Bolt, Robert Kulzer e Hartley
Gorenstein. Il cast di Polar comprende Mads
Mikkelsen, Vanessa Hudgens, Katheryn Winnick, Matt Lucas, Ruby O.
Fee, Fei Ren, Anthony Grant, Josh Cruddas, Robert Maillet, Julian
Richings, Johnny Knoxville e Richard Dreyfuss.Polar è basato sulla graphic novel della Dark Horse
“Polar: Came from the Cold” di Victor Santos.
Il regista e sceneggiatore
Massimiliano Bruno apre la conferenza stampa
raccontando la genesi del film, che sin dal titolo richiama un
classico della coppia composta da Troisi e Benigni. “Il film è
un omaggio a Non ci resta che piangere. Volevamo
fare un viaggio nel tempo, e abbiamo pensato di farlo attraverso
una commistione di generi.
Non ci resta che il crimine è un po’ come
Ritorno al futuro che incontra Romanzo
criminale. Ci sono elementi di fantascienza e del genere
poliziesco. Per la regia mi sono ispirato allo stile tracciato dai
cult di questi generi, ricchi di zoom, split screen e inquadrature
deformanti dal basso. Abbiamo ricostruito un certo tipo di
fotografia cupa che richiama gli anni ’80, sia da un punto di vista
cinematografico sia per quanto riguarda la pesantezza di quegli
anni di piombo.”
Bruno passa poi a parlare del
lavoro svolto sui personaggi, dichiarando che “dirigere gli
attori è stato più complicato del solito visto che alcuni di loro
affrontavano un ruolo per loro inedito. Basta pensare ad
Edoardo Leo, per la prima volta nei panni del
cattivo, Gassmann, che stavolta aveva il ruolo
dell’ingenuo. Giallini si è calato perfettamente
nel ruolo del cialtrone navigato, mentre Tognazzi
ha reso in maniera credibile un pusillanime che impara a tirare
fuori il carattere, e infine Ilenia Pastorelli è
stata bravissima nel ruolo della paracula bomba sexy. Siamo stati
attenti a rispettare i ruoli di tutti.
Parlando dei personaggi,
Edoardo Leo prende la parola per raccontare il suo
Renatino, pericoloso criminale del film. “C’è un vasto
immaginario di riferimento per questi ruoli, ma per costruire il
mio ho deciso di accantonare tutto ciò e invece di ricercare una
biografia del personaggio ho cercato di esasperare ciò che c’era
già nella sceneggiatura. Ho puntato sulla gelosia del personaggio,
elemento che poteva allo stesso tempo svelarne fragilità e
pericolosità.”
Gli autori del film,
Bruno e gli altri sceneggiatori Nicola Guaglianone e
Andrea Bassi, vengono poi chiamati a raccontare il
loro film e le scelte fatte nella stesura della sceneggiatura di
questo. E’ Guaglianone a prendere la parola è a dichiarare che
“la storia è spesso un pretesto per raccontare qualcos’altro.
Qui abbiamo tre amici che partono alla ricerca di un tesoro
materiale e invece ne trovano un altro ben più importante, che è
quello dell’amicizia.”
“Nel nostro lavoro ci
interroghiamo spesso su quale sia il senso di ciò scriviamo e su
cosa realmente vogliamo raccontare. – continua Andrea
Bassi – “Qui oltre all’amicizia ci interessava
raccontare il gioco perverso che ruota intorno alla sete di potere.
I personaggi di questo film sono stritolati da questa sete. Anche
il titolo è molto indicativo e ironico a riguardo. Spesso il
crimine viene visto in modo erroneo come un porto sicuro, come
l’ultima spiaggia, ma non lo è, e nel film questo è molto
evidente.”
“Gli più speciali della vita di
ognuno di noi sono quelli che vanno dai 12 ai 20. – aggiunge
poi Bruno – “Ci siamo confrontati per riportare alla luce tutte
le icone pop della generazione degli anni ’80. Questo è stato fatto
attraverso la moda, gli oggetti e soprattutto la musica, dai
Kiss ai The Clash.”
Bruno conclude poi ribadendo
l’importanza dell’operazione fatta con questo film. “Stiamo
cercando di realizzare sempre cose nuove e originali. Guaglianone
lavora molto per la commistione di generi, e penso che con questo
film siamo riusciti a raggiungere un buon risultato a
riguardo”.
Non ci resta che il
criminesarà nei cinema a partire dal 10 gennaio,
prodotto dalla Italian International Film e
Rai Cinema e distribuito da 01
Distribution.
Weekend molto ricco al box office
italiano, dove trionfa Ralph
Spacca Internet seguito da Aquaman e La
Befana vien di notte. Il fine settimana
dell’Epifania si è rivelato molto ricco al botteghino italiano, a
partire dal primo film in classifica. Infatti Ralph Spacca Internet conquista il
box office con ben 4 milioni di euro incassati in 677 sale a
disposizione, registrando una strepitosa media per sala che sfiora
i seimila euro.
Ottimo risultato anche per Aquaman che apre in seconda posizione
incassando 3,7 milioni in 540 copie, ottenendo una media per sala
stellare pari a 6800 euro.La
Befana vien di notte scende al terzo posto con
1,9 milioni con cui arriva a quota 6,8 milioni.Fresco vincitore del
Golden Globe come Miglior film drammatico e Miglior attore
protagonista in un film drammatico, Bohemian
Rhapsody raccoglie 1.249.000 euro e giunge
alla bellezza di 23,3 milioni di euro.
Moschettieri del Re conferma la
quinta posizione dell’esordio con 1.241.903 euro incassati in
questo weekend, per un totale di 4,2 milioni. Grande debutto per
Van Gogh – Sulla soglia
dell’eternità con Willem Dafoe, vincitore
della Coppa Volpi alla Mostra di Venezia, che apre con 1.241.021
euro incassati in 256 sale disponibili, registrando un’eccezionale
media per sala pari a 4800 euro.
Il Ritorno di Mary
Poppins scende al settimo posto con altri
968.000 euro con cui giunge a quota 11,6 milioni. Vice – L’uomo nell’ombra esordisce
con 645.000 euro, mentre Amici come
prima raccoglie altri 516.000 euro e supera il tetto
degli 8 milioni. Chiude la top10 Suspiria di Luca Guadagnino che
debutta con 421.000 euro in meno di 230 copie.
Si avvicina l’uscita di
Avengers: Endgame, capitolo che
chiuderà definitivamente la Fase 3 del MCU e spalancherà le porte ad un
futuro ricco di nuove storie e personaggi. Ma cosa sappiamo della
trama e quali previsioni possiamo azzardare?
Ecco di seguito 10
personaggi che potrebbero morire alla fine del film:
Vedova Nera
Con la conferma dello standalone su
Vedova Nera, in
molti hanno ipotizzato che l’eroina interpretata da
Scarlett Johansson morirà alla
fine di Endgame e tornerà nel suo film ambientato
negli anni Cinquanta.
Questa storyline avrebbe certamente
senso, visto che Natasha Romanoff ha dato tutta se stessa nel corso
del MCU come parte dei Vendicatori,
quindi non sorprenderebbe vederla lasciare i colleghi come
sacrificio ultimo alla causa.
Drax
Drax è già
morto dopo lo schiocco di Thanos alla fine di
Infinity War, tuttavia c’è chi pensa che una morte
“permanente” verrà raccontata nel prossimo film del MCU e che il personaggio figurerà
tra gli addi definitivi.
Sebbene abbia trovato una nuova
famiglia accanto ai Guardiani della Galassia, l’eroe ha
sempre voluto vendicare la sua famiglia originale, e un epilogo
appropriato a questa storyline sarebbe farlo ricongiungere ai suoi
cari nell’aldilà. Inoltre Dave Bautista
ha dichiarato che non tornerà mai nel franchise dei Guardiani senza
James
Gunn...
War Machine
War Machine è stato
ad un passo dalla morte diverse volte, come quando Rhodes viene
quasi ucciso in Captain America: Civil
War, sopravvivendo per miracolo fuori schermo; dunque
non stupirebbe se i Marvel Studios decidessero di eliminare il
personaggio proprio alla fine di Endgame, capitolo
conclusivo della Fase 3.
Occhio di Falco
Uno dei personaggi più amati dai fan
dell’universo Marvel ha forse subito il
trattamento peggiore nel passaggio dai fumetti al grande schermo.
Parliamo ovviamente di Clint
Barton aka Occhio di Falco, la
cui ultima apparizione risale a Captain America: Civil
War e che rivedremo il prossimo anno
in Avengers: Endgame al fianco dei
Vendicatori dopo la triste assenza in Infinity
War.
Il primo trailer
di Avengers: Endgame ha inoltre
confermato una delle teorie più gettonate sul film, ovvero quella
riguardante la “trasformazione” di Occhio di
Falco in Ronin. Tornando
in azione nei panni di un samurai spietato, verrà
presumibilmente richiamato al quartier generale dei Vendicatori da
Vedova Nera e affronterà la morte di persone a lui care (ecco il
motivo del lutto): questo significa che dovrà sacrificarsi per
ottenere ciò che vuole?
Hulk
Tutti gli elementi intavolati da
Avengers: Infinity War
lasciano pensare che la fine di Hulk sia
imminente: nel film abbiamo visto soltanto la sua controparte
“umana”, Bruce Banner, incapace di trasformarsi davanti al nemico
perché traumatizzato dall’incontro con Thanos, e questo problema
non potrebbe sbloccarsi in Avengers: Endgame con
un finale emozionante e tragico?
Forse Bruce combatterà valorosamente
nella sua ultima battaglia come Hulk, terminando la corsa del
personaggio del MCU; d’altronde a causa di strani
obblighi contrattuali, l’eroe non può apparire in uno standalone,
quindi ucciderlo sarebbe una soluzione piuttosto ovvia e
“comoda”.
Happy Hogan
Happy Hogan è
nel MCU dall’inizio, con Iron Man, ed è
apparso nel franchise di Tony Stark, in Spider-Man: Homecoming e
ovviamente in Avengers: Infinity War. Ora però c’è
da chiedersi quale destino verrà riservato al fedele assistente di
Iron Man: morirà in Endgame o sopravviverà allo
scontro finale? Ma soprattutto: è vivo dopo lo schiocco di
Thanos?
Nebula
C’è chi pensa che lo sviluppo del
personaggio non sia stato adeguato o in linea con gli altri
supereroi, tuttavia l’arco narrativo di Nebula è
apparso ugualmente interessante e più tormentato di tanti altri; e
dall’antagonista che abbiamo conosciuto in Guardiani della
Galassia Vol.1, la figlia di Thanos si è trasformata in
una vendicativa e protettiva sorella dal potenziale immenso.
Nebula è sopravvissuta allo
schiocco, e dopo tre film la sua ricerca di redenzione è diventata
molto importante nel MCU. E come ogni viaggio, ha
bisogno di una fine. Che arrivi proprio in Avengers:
Endgame?
Rocket Raccoon
Ciò che è riuscito a fare James Gunn con
i personaggi di Guardiani della Galassia è
incredibile: immedesimarci in supereroi un po’ sfigati e rigettati
dalla società non è mai stato così facile, come trovarsi
perfettamente allineati con un procione che piange quando realizza
che esiste un mondo più grande anche grazie a lui.
Per molti Rocket Raccoon
è stato il cuore del franchise di Guardiani della Galassia. e ora
che ha perso tutto, i suoi amici, le speranze, qualsiasi cosa,
l’eroe non ha niente da perdere e potrebbe sacrificarsi per il bene
comune alla fine di Endgame.
Thor
Se ci pensate bene, le ragioni per
cui Thor potrebbe
morire in Avengers: Endgame sono abbastanza ovvie:
è uno dei Vendicatori originali, oltre che personaggio iconico del
MCU, e la sua spavalderia unita
all’eroismo lo renderebbero protagonista di un bellissimo
sacrificio finale. Inoltre Chris Hemsworth ha già
preso parte alla trilogia sul Dio del Tuono più altri tre film del
franchise.
Di certo c’è che a differenza di
alcuni dei suoi colleghi, l’attore non ha mai detto di essere
stanco del personaggio, specialmente dopo Thor: Ragnarok, dove ha trovato nuova
energia creativa verso il ruolo…come andranno le cose?
Captain America
Chiudiamo questa carrellata con la
più prevedibile delle ipotesi (e anche una delle più tristi): il
pessimismo ci travolge ogni volta che si menziona Captain
America tra i papabili personaggi che moriranno
alla fine del film, tuttavia sembra un evento inevitabile visto
anche il messaggio di addio postato da
Chris Evans qualche mese fa.
Guardando la cosa in prospettiva,
Steve Rogers ha mostrato tutte le sue qualità e la nobiltà d’animo
dalla seconda guerra mondiale ad oggi, sacrificando se stesso per
salvare i suoi compagni. E non importa il modo in cui accadrà, né
chi sarà il responsabile, perché il nome di Cap rimarrà per sempre
nella memoria degli spettatori e del MCU.