Lady Gaga farà un’apparizione nella seconda
stagione di Mercoledì,
come hanno confermato le fonti di Variety. L’esatta
natura del ruolo di Gaga è stata tenuta nascosta, ma le fonti
dicono che si tratterà di un cameo durante la seconda stagione del
megahit show di Netflix, le cui riprese sono attualmente in
corso in Irlanda. Secondo le fonti, il team di produzione aveva
cercato di coinvolgere Gaga nello show per un ruolo più ampio nella
seconda stagione, ma alla fine la cosa non ha funzionato.
La star di Mercoledì,
Jenna Ortega aveva precedentemente dichiarato
a Variety che “sono sicura che Netflix vorrebbe”
che Gaga apparisse nella nuova stagione della serie dopo che una
scena di ballo presente nell’episodio 4 era esplosa su TikTok una
volta remixata con “Bloody Mary” di Gaga. Non resta a
questo punto che scoprire quale sarà il ruolo dell’artista
all’interno della serie.
Mercoledì
sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il
copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio
delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di
views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di
Netflix
per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie,
creata e diretta dalla mente geniale di
Tim Burton, tornerà solo su Netflix
con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.
Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di
Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e
Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez
e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione
vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande
Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la
partecipazione di Christopher Lloyd (La
famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della
serie.
Le nuove aggiunte
comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie
Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter
(Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor
(Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da Joanna
Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton
(Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The
Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky,
Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess,
Scream) e Joonas Suotamo.
La letteratura è ricca di detective
e agenti speciali e molti di questi sono poi arrivati con successo
anche sul grande o piccolo schermo. Basti citare James
Bond o Sherlock Holmes, tanto per
scomodare i più celebri, ma anche un progetto seriale come
Reacher è basato sul personaggio letterario di
Jack Reacher. Nell’attesa di rivedere in azione
tutti loro, è adesso il momento di Alex Cross di
richiamare su di sé le attenzioni degli appassionati del
genere.
Il detective nato dalla penna di
James Patterson (considerato uno dei più
importanti autori di thriller del nostro tempo) torna infatti ad
avere un proprio adattamento audiovisivo dopo i film Il collezionista (1997) e Nella morsa del
ragno (2001), in questi due interpretato da Morgan Freeman, e il prequel Alex Cross – La memoria del killer (2012),
dove è invece interpretato da Tyler Perry. Ad
assumere il ruolo del detective è ora Aldis Hodge,
protagonista dunque di questo adattamento che ci mostra subito
Cross alle prese con i dei suoi casi più difficili.
La trama di Alex Cross
Interpretata da Aldis
Hodge, Alex Cross ha per protagonista il
decorato detective del titolo, operante nella sezione omicidi di
Washington e psicologo forense. Egli si trova ad affrontare un
sadico serial killer che lascia una serie di corpi sparsi per la
città. Mentre Alex e il suo partner, John Sampson
(Isaiah Mustafa), si mettono sulle tracce
dell’assassino, appare una misteriosa minaccia dal passato di
Cross, che mira a distruggere ciò che ha fatto per tenere insieme
la sua famiglia in lutto, la sua carriera e la sua vita.
Isaiah Mustafa e Aldis Hodge in Alex Cross. Credit: Keri
Anderson/Prime Video
Alex Cross torna in azione
Per poter essere memorabile, ogni
detective della letteratura, del cinema o della televisione, deve
possedere un tratto distintivo, qualcosa che lo renda unico
rispetto ai suoi colleghi. Se Sherlock Holmes ha
un intuito straordinario, Jack Reacher possiede
invece un fisico imponente che lo rende una vera forza della
natura. Alex Cross, invece, integra la sua
attività di detective con le sue conoscenza di psicologia. Una
competenza che gli permette di addentrarsi nella mente dei serial
killer, prevedendo il loro modo di ragionare e cercando di
anticipare le loro mosse.
Questa caratteristica del
personaggio ci viene presentata sin dalla seconda scena (la prima,
invece, imposta quello che sarà il suo trauma primario nel corso
dell’intera stagione). Una scena in cui Alex Cross dimostra dunque
di possedere quel che occorre affinché risulti seducente,
divertente e convincente nei suoi modi di fare. Ben Watkins, ideatore
e sceneggiatore di alcuni episodi della serie, pone dunque subito
in chiaro i motivi per cui dovremmo seguirlo nella sua
indagine.
Questa particolare capacità di Cross
non viene però mai proposta come un “superpotere”, cosa che
permette di contemplare anche il suo fallimento dinanzi al gioco
che gli verrà proposto dal serial killer con cui è chiamato a
scontrarsi. Se per qualcuno questo aspetto potrà risultare poco
attraente rispetto alle premesse iniziali, va però notato che
consente di stabilire una maggior connessione con il personaggio
(non che con gli altri detective citati non sia possibile, anzi).
L’Alex Cross di Aldis Hodge, dunque, si afferma
come un personaggio meritevole di essere seguito episodio dopo
episodio.
Ryan Eggold e Aldis Hodge in Alex Cross. Credit: Keri
Anderson/Prime Video
Nella mente del serial killer
Naturalmente buona parte delle
attenzioni verso questa prima stagione (una seconda è già stata
confermata) sono per il caso che propone. Anche in questo
Alex Cross garantisce una serie di elementi ben
orchestrati che portano avanti un intreccio che coinvolge Cross su
due piani diversi. Se da un lato c’è infatti una vicenda che sembra
colpirlo personalmente al cuore (la famiglia), dall’altro si ha
invece il caso più “di facciata”, che ci porta a confrontarci con
il personaggio interpretato da Ryan Eggold.
Certo, il suo personaggio,
Ed Ramsey, che acquisce un’importanza crescente
nel corso della stagione, sembra un imitatore del Patriota di
Antony Starr di The
Boys (ricordandolo non solo nell’aspetto ma anche
nell’atteggiamento), ma riesce in ogni caso a dimostrare anche lui
il carisma giusto per intrigare ed invogliare a proseguire nella
visione. Le vicende che legano Ramsey e Cross possiedono a loro
volta gli ingredienti giusti per appassionare, per quanto talvolta
il loro caso sembri più diluito del dovuto.
Forse è questo il limite della
serie, il prendersi dei tempi più lunghi del necessario per
raccontare certe vicende, talvolta ricorrendo ad escamotage non del
tutto convincenti per portarle avanti. Fortunatamente non mancano
però i momenti in cui il ritmo si fa più serrato, la tensione
aumenta e gli stessi personaggi dimostrano di poter compiere quello
scarto necessario alla loro evoluzione. Si giunge così ad un climax
tanto atteso e che conferma i meriti della serie, in attesa di
poter rivedere Cross in azione con la seconda stagione.
Disney Italia ha annunciato le voci
italiane di Oceania
2, il nuovo lungometraggio animato targato
Walt Disney Animation Studios che arriverà nelle
sale italiane il prossimo 27 novembre.
Sarà Giorgia a dare
voce a Matangi, figura misteriosa che si inserisce tra i nuovi
personaggi di Oceania
2, interpretando anche il nuovo brano “Perditi”.
Dopo il primo film tornano Emanuela Ionica che
darà voce ai dialoghi di Vaiana e Chiara Grispo
che interpreterà le canzoni della protagonista, Fabrizio
Vidale (Maui), Angela Finocchiaro (Nonna
Tala) e molti altri.
Il cast completo di voci italiane
comprende:
– Emanuela lonica è Vaiana
(dialoghi)
– Chiara Grispo è Vaiana (canzoni)
– Fabrizio Vidale è Maui
– Danilo Salpietro, è Moni, il cantastorie
– Giulia Luzi è Loto, inventrice con un grande cuore
– Marco Mete è Kele, membro dell’equipaggio di Vaiana
– Giorgia, è Matangi, una figura misteriosa
– Luna Tosti, è Simea, sorella minore di Vaiana
– Roberto Pedicini, è Capo Tui, papà di Vaiana e rispettatissimo
leader di Motunui
– Micaela Incitti è Sina, mamma di Vaiana e rispettatissima leader
di Motunui
– Angela Finocchiaro è Nonna Tala
– Dario Oppido è Tautai Vasa, antico antenato di Vaiana e della sua
famiglia
– Alistair Abell è Heihei, il gallo sprovveduto grande fan di
Vaiana
– Roberto Fidecaro è Nalo, il dio delle tempeste
– Sophie Murgia, Giulietta Rebeggiani & Emma Puccio sono i
Vaianabes
L’annuncio di Giorgia:
Giorgia è Matangi, una figura misteriosa che mette in
discussione tutto ciò che Vaiana pensa di sapere su se stessa.
Circondata da pipistrelli e volpi volanti, Matangi è un tutt’uno
con il suo esercito alato, il che rende un po’ complicato lavorare
con lei. “Amo Matangi”, afferma il regista David Derrick
Jr. “È stato Nalo a darle quel ruolo per impedire a chiunque di
raggiungere Motufetú. Non le piace essere intrappolata e vuole la
sua libertà”.
Emanuela Ionica e Chiara Grispo
interpretano rispettivamente i dialoghi e le canzoni di Vaiana, la
stessa giovane donna tenace che, diventata una navigatrice, aveva
attraversato l’oceano e affrontato il fuoco e i pericoli di Te Kā
per trovare e liberare Te Fiti. Leader entusiasta e devota della
sua isola di Motunui, Vaiana continua a guardare ai suoi antenati
per capire chi è e da dove proviene. Il suo legame con il mare è
forte, ma la sua nuova missione la costringerà a fare appello a una
forza interiore che non è sicura di avere.
Fabrizio Vidale è Maui che torna a
essere un semidio formidabile, brandendo il magico amo da pesca che
gli permette di trasformarsi in vari animali a seconda di ciò che
la situazione richiede. Dopo l’avventura che gli ha cambiato la
vita al fianco di Vaiana ha continuato a fare ciò che fanno i
semidei, incrociando le strade di altri semidei e cercando
avventure. Ma quando Vaiana ha bisogno che si unisca a lei nel suo
viaggio più impegnativo di sempre, Maui accetta. Chee-hoo!
Angela Finocchiaro è Nonna Tala, il
cui spirito resta con Vaiana, soprattutto quando si trova di fronte
alle scelte più difficili. “Nonna Tala è uno dei nostri
personaggi più speciali”, afferma lo sceneggiatore Jared Bush.
“Ha lasciato un’impronta indelebile nel primo film ed è ancora
una volta fondamentale per il viaggio di Vaiana”.
Oceania 2 – I Faraglioni
di Capri rispondono al Richiamo
La seconda stagione di
The Night Agent, prodotta da Sony Pictures
Television, tornerà su Netflix il 23 gennaio 2025. È ora disponibile
anche il teaser trailer ufficiale.
La prima stagione di The
Night Agent è stata la serie più vista nel 2023 (per
visualizzazioni) ed è attualmente al 7° posto tra le serie in lingua inglese
più popolari di tutti i tempi su Netflix, con ben 98,2 milioni
di visualizzazioni nei suoi primi 91 giorni. Inoltre, è stata alla
#1 della Global Top 10 per quattro settimane consecutive,
raggiungendo il primo posto nella Top 10 di 87 Paesi.
Tratto dal romanzo di
Matthew Quirk, The Night Agent è un sofisticato thriller d’azione
che ha come protagonista un agente dell’FBI di
basso livello, Peter Sutherland (Gabriel Basso). I suoi sforzi per
salvare il Presidente nella prima stagione gli hanno fatto
guadagnare l’opportunità di diventare un Night Agent nella seconda
stagione. Ma lavorare nell’organizzazione segreta del Night Action
porterà Peter in un mondo dove il pericolo è ovunque e la fiducia
scarseggia.
Creatore / Showrunner / Produttore
esecutivo: Shawn Ryan (The Shield, S.W.A.T.) con MiddKid Productions.
Produttori esecutivi della seconda stagione: Marney Hochman, Paul
Bernard, Munis Rashid, Guy Ferland, Exhibit A Films: Seth Gordon,
Julia Gunn, Project X Entertainment: David Beaubaire, Paul
Neinstein, William Sherak, Nicole Tossou, James Vanderbilt.
Operazione
Vendetta, titolo italiano di The Amateur. Il
thriller di spionaggio ricco di azione uscirà nelle sale italiane
il 10 aprile 2025. Il pubblico ha potuto vedere per la prima volta
un trailer del film che presenta Charlie Heller (Malek), un
brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA la
cui vita viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un
attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si
rifiutano di agire, l’uomo prende in mano la situazione e si
imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare
i responsabili e vendicare la moglie.
Oggi, i
20th Century Studios hanno condiviso il primo trailer ufficiale
di Operazione Vendetta (The Amateur).
Guardatelo qui sotto:
James
Bond 26 riceve un nuovo intrigante aggiornamento dalla
produttrice del franchise Barbara Broccoli, che rivela le
condizioni per il prossimo attore. Dopo aver interpretato per la
prima volta il personaggio in Casino Royale del 2006, Daniel Craig ha dato l’addio alla serie di
film di spionaggio di successo con No Time To
Die nel 2021. Da allora non c’è stato nessun attore
ufficialmente scelto come suo sostituto, ma Internet e i social
media sono inondati di voci e speculazioni su chi sarà il prossimo
a interpretare l’iconica superspia britannica nel confermato
James Bond 26.
In una recente intervista con
The Independent, Broccoli ha fornito un aggiornamento
sul processo di casting per James Bond 26, rivelando il
tipo di attore che il pubblico può aspettarsi per prendere il
mantello. Il rapporto afferma, ad esempio, che l’attore
sarà un uomo, probabilmente sulla trentina. Non è
necessario che l’attore sia bianco, ma è necessario che si impegni
per almeno un decennio di film.
“È una decisione
importante”, afferma Broccoli. Broccoli rivela inoltre che
lei e il collega produttore Michael G. Wilson si aspettano
che il pubblico non sia subito d’accordo con la scelta,
ricordando che c’erano “sciocchezze anti-Daniel” quando
Craig è stato scelto per la prima volta. Wilson ha condiviso il suo
aggiornamento sul processo, anticipando una nuova versione del
franchise:
Ogni volta che scritturiamo un
nuovo attore, i film cambiano.È l’emozione di un nuovo
Bond, di una nuova direzione.Ognuno di questi attori che ha
accettato il ruolo ha offerto qualcosa di nuovo e diverso”.
Cosa significa per il film
l’aggiornamento del casting di James Bond 26
L’aggiornamento di Broccoli e
Wilson non esclude alcuni degli apparenti candidati al ruolo, in
particolare Aaron Taylor-Johnson. Taylor-Johnson,
che ha 34 anni, si era detto per la prima volta in lizza per il
ruolo all’inizio del 2023, ma da allora non è emerso alcun
annuncio ufficiale. Lo stesso attore ha offerto un aggiornamento
criptico lo scorso agosto, dichiarando a Esquire: “Non
spetta a me dire nulla.
Tra gli altri attori trentenni che
sono o sono stati considerati potenziali candidati ci sono
Regé-Jean Page, Jack Lowden, Richard Madden e
James Norton, tutti trentenni. Questo
aggiornamento sembra significare che altri aspiranti Bond come
Henry Cavill,
Idris Elba, Tom Hardy e
Tom Hiddleston, che hanno tutti più di 40 anni,
potrebbero non essere in lizza. L’articolo dell’Independent
suggerisce, tuttavia, che la presenza di attori trentenni è
preferibile piuttosto che assolutamente necessaria.
Dite quello che volete delle serie
di Ryan Murphy, ma non sono mai noiose. Anzi,
spesso fanno di tutto per sorprendere e scioccare con alcuni dei
colpi di scena più audaci che si possano vedere sullo schermo.
Sapendo questo, si potrebbe pensare che non sia più facile
toglierci il tappeto da sotto i piedi, eppure Grotesquerie, l’ultima serie horror di
Murphy che ha debuttato su Disney+, ha fatto
esattamente questo alla fine dell’episodio 7 con il colpo di scena
più selvaggio di tutti.
Fino a quel momento, gli spettatori
avevano seguito la detective Lois Tryon (Niecy
Nash-Betts) mentre lavorava con Suor Megan
(Micaela Diamond) per indagare su orrendi omicidi
nella loro zona. Nel farlo, la coppia ha combattuto anche i propri
demoni personali. Lois, in particolare, ha lottato per rimanere
forte mentre suo marito, Marshall (Courtney B
Vance), giaceva in ospedale in coma da cui non riusciva a
svegliarsi.
Non ci saremmo aspettati che Murphy
rivelasse che un Marshall in coma era l’artefice di tutti i macabri
omicidi che affliggevano la comunità. Ma no, Grotesquerie è molto
più audace di così. Invece, l’episodio 7 ha rivelato che è Lois,
non Marshall, a essere stata in coma per tutto questo tempo. Sì,
davvero.
Questo significa che tutto quello
che è successo fino a quel momento era solo un sogno. Gli omicidi,
i colpi di scena, persino alcuni dei personaggi che abbiamo
conosciuto, facevano tutti parte di un colpo di scena molto più
grande. Niente di tutto ciò era reale. Ma quando Lois si sveglia,
la vita reale inizia a riflettere i sogni che ha vissuto durante il
coma, compresi alcuni nuovi macabri omicidi…
Con il decimo e ultimo episodio,
Grotesquerie rivelerà finalmente chi è il vero assassino? Lois
otterrà finalmente le risposte di cui ha bisogno? O ci siamo solo
sognati tutta questa serie?
Spiegato il finale di
Grotesquerie:L’assassino è finalmente
svelato?
Il finale inizia come spesso accade
in questi casi: con le premesse di una coppia. Lois torna a casa e
trova Marshall e Cherry Redd (Lesley Manville) con
dei drink e un’offerta che non può rifiutare. Solo che lo fa. Dopo
tutto quello che Lois ha passato, un ulteriore dramma è l’ultima
cosa di cui ha bisogno. La Redd rivela poi di sapere tutto su
Marshall che va a letto con altri, e la situazione precipita quando
la sua lezione viene interrotta da Megan (Micaela
Diamond) e Gale (Brooke Smith), che lo
arrestano per le accuse di violenza sessuale mosse da uno dei suoi
studenti.
Dopo che Marshall tenta di
togliersi la vita, Ed Laclan (Travis M Kelce) si
approfitta di lui nel momento più basso, invitandolo a partecipare
a un gruppo di uomini che lo ha aiutato a cambiare le cose.
Sfortunatamente, il gruppo di uomini in questione è in realtà un
gruppo per i diritti degli uomini che si oppone ai pronomi, al
movimento #MeToo e, in sostanza, a qualsiasi mondo in cui le donne
siano trattate alla pari. Ci sono anche il dottor Charlie Mayhew
(Nicholas Alexander Chavez) e i terapisti di Lois,
perché è ovvio che ci siano.
Lois si reca da uno dei suoi
terapeuti nel timore che anche questa realtà possa non essere
reale. È una reazione comprensibile. Chi può dire che questo mondo
non sia solo un altro strato del suo sogno in coma? Il medico,
però, lo nega, perché è ovvio che lo farebbe. Invece, diagnostica a
Lois la sindrome di Cotard, un raro disturbo cerebrale per cui il
paziente si crede morto quando non lo è affatto.
Ma Lois non ha finito. Poi sostiene
che Charlie ha fatto delle orge nella sua stanza mentre lei era
intrappolata nel coma e che ha persino ingravidato un’altra
paziente incosciente dello stesso ospedale. Ecco perché era una
bestia arrapata nei suoi sogni.
I colpi di scena si susseguono
quando Lois torna nella sua stanza di motel e scopre che tutte le
prove raccolte sulla morte di Justin Blake (Spenser
Granese) sono sparite. Megan è l’ovvia sospettata,
soprattutto dopo che Lois l’ha vista con sospetto uscire con
Glorious McKall (Lillias White), ma Megan nega di
essere coinvolta.
Quando Lois suggerisce che
Grotesquerie deve lavorare in medicina perché l’assassino ha avuto
accesso ai suoi file, il dottor Witticomb ribalta la questione e
sostiene che probabilmente l’assassino è Lois. Questo significa che
il dottore buono è un dottore non tanto buono? Forse, ma in ogni
caso questo non aiuta Lois che finisce per essere rinchiusa in un
reparto psichiatrico.
Megan viene a trovarla e ammette di
aver mentito su quanto accaduto a Justin. Secondo lei, Lois lo ha
ucciso davvero, cospirando con Glorious per ripulire le prove
perché Megan aveva bisogno di aiuto per un crimine ancora più
grande che coinvolgeva vittime conosciute da entrambe.
Oof. È molto. Ma non abbiamo ancora
finito. Alla fine, Lois arriva sulla scena del crimine e scopre che
Charlie è morto. È stato crocifisso per motivi non molto chiari, se
non il fatto che l’immaginario religioso è legato all’intera serie,
quindi perché fermarsi ora?
Le altre vittime sono per lo più
uomini senza nome, a parte una, Mary Colsby, che guarda caso è la
studentessa che aveva accusato Marshall di violenza sessuale in
precedenza, nello stesso episodio.
Con questa rivelazione, Lois ha
capito esattamente chi è l’assassino. Quindi eccoci qua.
Grotesquerie non è altro che… Oh, aspetta. Lois dice che lo dirà ai
suoi colleghi tra un’ora, quando si incontreranno di nuovo nel suo
vecchio ufficio. Solo che non abbiamo un’altra ora perché
l’episodio finisce lì.
Come ha potuto Ryan
Murphy farci questo? Il fatto di nascondere l’identità
dell’assassino qui alla fine potrebbe essere ancora più scioccante
del grande colpo di scena dell’episodio 7 (ed è sicuramente più
crudele).
È anche piuttosto coraggioso, visto
che la seconda stagione non è ancora stata confermata. Ma forse è
proprio su questo che Murphy conta: che questo filo sospeso
convinca FX a rinnovare Grotesquerie per il secondo ciclo, in modo
da poter finalmente ottenere le risposte che cerchiamo.
Grotesquerie avrà una seconda stagione?
A proposito della seconda stagione,
Niecy Nash-Betts ha parlato con Deadline dopo la messa in onda del finale per discutere
di come potrebbero essere le cose per Lois in futuro.
“La cosa principale che credo di
attendere con ansia [in una potenziale seconda stagione] è: chi è
Grotesquerie? Durante la terapia, il dottore dice che Grotesquerie
è un’amalgama di tutti i mali che sono accaduti nel mondo nella
[sua] mente, ma poi questi crimini iniziano a verificarsi
letteralmente.
“Ci sono ancora alcune domande a
cui sto aspettando una risposta e, se tutto fosse perfetto, avremmo
una stagione 2 per risolvere il problema. In caso contrario,
significa che mi siederò a cena con Ryan per ore per dirmi dove ha
pianificato di andare a parare questa storia”.
Chi pensiamo sia l’assassino?
Scommettiamo su un personaggio a caso di Ryan Murphy proveniente da
un’altra serie, perché no a questo punto?
Dopo Il
ritorno di Casanova, il regista premio Oscar
per Mediterraneo,
Gabriele Salvatores,
torna al cinema con Napoli – New York, racconto
che prende forma a partire da un soggetto rimasto sino ad oggi
irrealizzato di Federico Fellini e Tullio
Pinelli. Racconto che nelle mani di Salvatores acquista il
sapore e l’aspetto di una fiaba, attraverso la quale riportare sul
grande schermo una serie di valori italiani da riscoprire e
difendere, dall’arte di arrangiarsi alla solidarietà, e che
acquistano qui quell’universalità grazie a cui tutti potranno
ritrovarvisi, da Napoli a New York.
Nell’immediato dopoguerra, tra le
macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine
(Antonio Guerra) e Celestina (Dea
Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi
a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave
diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina
emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti
emigranti italiani in cerca di fortuna in
America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose
peripezie, impareranno a chiamare casa.
Un film che permette dunque a
Salvatores di tornare nella sua Napoli, che della città racconta:
“Io sono a Napoli, in via solitaria, e se nasci a Napoli, non
te la levi mai di dosso. Napoli è uno state of mind. Penso che ai
miei genitori avrebbe fatto piacere vedere questo film, ma le mie
sorelle sono rimaste colpite proprio dalla rappresentazione di
Napoli. Per me è stato emozionante tornarci e fare tutto il primo
atto del film lì è stato molto importante. Per questo voglio
ringraziare i napoletani“.
Gabriele Salvatores e Piefrancesco Favino in Napoli – New York.
Cortesia di 01 Distribution
Dalle mani di Fellini e Pinelli
alla cinepresa di Salvatores
L’idea di Napoli – New
York nasce diversi decenni fa, come soggetto scritto da
Federico Fellini e Tullio
Pinelli. Di quel progetto poi non se ne fece nulla, fino a
quando non venne riscoperto. “Trovo molto bello che una storia che
si stava perdendo nel tempo abbia potuto trovare nuova vita.
Naturalmente ero intimorito, considerando i maestri che l’hanno
concepita, ma poi vi ho ritrovato delle cose che mi appartengono e
ho deciso di farlo”, ha spiegato Salvatores.
“Ci dissero che avevano trovato
degli scritti di Pinelli. – racconta
invece Arturo Paglia, produttore del film,
illustrando la genesi del progetto – Abbiamo messo d’accordo
gli eredi di Fellini e per farlo ci abbiamo messo anni e anni. Poi
ci siamo imbattuti in Gabriele, che ha accetto di farlo e lo ha
trasformato da un film scritto come opera neorealista ad un film
dotato di caratteristiche da fiaba”.
È allora di nuovo il regista a
spiegare cosa ha cambiato del soggetto originale: “La parte
dell’America. Fellini stesso diceva che Napoli sa scriverla ma New
York l’hanno potuta solo immaginare.Quel che ho
modificato, dunque, è stata quella troppa fiducia e speranza che
all’epoca si nutrivano nei confronti degli Stati Uniti, ho
eliminato quegli aspetti per offrire un ritratto più reale di
quello che si è poi rivelato essere l’American Dream”. “Nella prima
parte del racconto – aggiunge Salvatore sono però stato molto
fedele, riproponendo anche dei dialoghi che Fellini e Pinelli
scrissero“.
Pierfrancesco Favino e Antonio Guerra in Napoli – New York.
Cortesia di 01 Distribution
Napoli – New York
è un film che ricorda i grandi valori dell’italianità
“A Napoli c’è un detto che fa:
“Adda’ venì o’ pianerottolo, dicette chille ca’
ruciuliava pe’ scale..“. – afferma Salvatores –
Ecco, penso che in questo periodo stiamo “rucioliando”. È un
periodo difficile, con tanto odio e rancore. Mi piaceva quindi
l’idea di fare un film sulla solidarietà, che ci ricordasse la
bellezza del conoscere chi è diverso da noi. È un “film
pianerottolo”, che offre una piccola pausa e fa pensare che
possiamo essere migliori di come ci stiamo dimostrando in questo
momento storico”.
Gli fa seguito Pierfrancesco Favino, che afferma: “Tra le
tante cose belle, è un film che non pretende di dare lezioni. È una
favola di formazione. Gabriele ha preso pagine scritte in un
diverso periodo storico e le ha attualizzate, senza pretese,
mostrandoci che, se le persone mettono sé stesse a disposizione del
bene degli altri, forse qualche generazione futura farà delle
scelte diverse e riuscirà a garantirsi il futuro”.
Pensieri a cui si unisce anche
Anna Ammirati, descrivendo Napoli – New
York come: “Un film che ha il profumo dei biscotti
appena sfornati. Un film che in questo momento di buio ci racconta
una storia di cui avevamo bisogno.Anche come vengono
raccontate le donne, con uno sguardo di speranza che fa bene al
cuore.Mi sono detta più volte “che bello far parte di un
film necessario””. “In tutta sincerità – afferma
invece Omar Benson Miller – questo film è
molto più rilevante oggi in America, per un americano, dopo le
recenti elezioni presidenziali“.
Gabriele Salvatores, Antonio Guerra e Dea Lanzaro in Napoli – New
York. Cortesia di 01 Distribution
“Quello che affrontavamo in
America nel 1949 lo stiamo vivendo di nuovo nel 2024. Penso sia un
film importante, specialmente perché si trattano temi adulti
attraverso gli occhi dei bambini”. Conclude Antonio
Catania, affermando: “Vedere queste immagini degli
italiani che nella piena povertà vanno in America in cerca di
maggiore fortuna fa un certo effetto. Credo che ci siamo un po’
dimenticati che anche noi a nostro tempo abbiamo fatto questo
percorsoe questo film ce lo ricorda”.
Conclude la conferenza Favino,
affermando: “Penso che spesso siamo noi a chiuderci davanti
all’idea di cosa possiamo o non possiamo esportare e questo
influenza il modo in cui siamo visti all’estero. È chiaro che, se
continuiamo a pensare che i nostri punti forti siano la mafia e il
cibo, questo è come ci vedranno. Sta a noi proporre un’idea di noi
diversa e rifiutare l’idea del cliché che si ha di noi, così come
dobbiamo rifiutare i cliché limitanti che abbiamo degli
altri“.
EW è intervenuto in seguito, riferendo che
“questi film saranno l’inizio di una nuova saga piuttosto che la
continuazione dei film numerati di Star
Wars”, mentre l’insider Jeff Sneider era più propenso
a schierarsi con il report originale, aggiungendo che la Rey di
Daisy Ridley sarà “posizionata come l’Obi-Wan della nuova
trilogia”.
Ora, THR ha condiviso alcuni aggiornamenti e, che
questa nuova trilogia serva o meno come diretta continuazione della
saga principale, sembra che Disney e Lucasfilm vedano davvero Rey
“Skywalker” come una chiave per il futuro del franchise.
Dove rivedremo Rey nel prossimo
futuro?
Secondo gli addetti ai lavori, Rey
non dovrebbe apparire solo nella nuova trilogia, ma anche in
diversi altri progetti (anche se non è chiaro quali). “È la
risorsa cinematografica più preziosa, per certi versi forse
l’unica, che Star
Wars ha in questo momento ”, ha dichiarato una
fonte.
È difficile stabilire dove si
collochi il film di Sharmeen Obaid-Chinoy incentrato su Rey – che
dovrebbe essere ambientato 15 anni dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker – ma è stato
assunto o si sta cercando un nuovo sceneggiatore per sostituire
Steven Knight, il che ovviamente suggerisce che il progetto stia
ancora andando avanti.
Detto questo, THR parla di “voci
nell’underground di Star Wars che parlano di registi in lotta per i
personaggi”.
“Rey, la spazzina diventata
Jedi interpretata da Daisy Ridley negli ultimi tre episodi, è la
chiave della prossima svolta del franchise.Questo
potenzialmente mette lo sviluppo della storia della trilogia di
Kinberg, per quanto ancora in fase concettuale, in rotta di
collisione con il film standalone su Rey che è attivamente in
lavorazione con la regista Sharmeen Obaid-Chinoy”.
Ridley ha parlato del suo ritorno
nei panni della potente armata della Forza per la prima volta dopo
Celebration durante un’intervista a Collider
del 2023 .
“Mi stavo cagando addosso
prima di salire sul palco, perché nessuno sapeva che l’avrei
fatto”, ha detto a proposito della sua apparizione a
sorpresa al panel di Celebration. “Nessuno sapeva che sarei
andata a Celebration, a parte Kathy [Kennedy] e un paio di
persone.Ero così nervosa.Oh,
mio Dio.È stata un’accoglienza
meravigliosa.Sono molto emozionata.La storia è davvero bella.Sto aspettando
di leggere il copione perché, ovviamente, non ho altri
aggiornamenti.Non è quello che mi aspettavo, ma
sono molto eccitato”.
“Conosco la trama di un
film”, ha aggiunto. Questo non vuol dire che sia
solo questo, ma è quello che mi è stato detto.E
immagino che sarà il prossimo film, credo.Voglio
dire, ancora una volta, non so, dopo gli scioperi e tutto il resto,
quanto velocemente tutto ricomincerà.Ma sì, per
ora conosco la storia di un film e credo che la gente sarà molto
eccitata”.
Cosa ne pensate di quest’ultima
notizia? Pensate che la Lucasfilm sia saggia nel posizionare Rey
come risorsa principale del franchise? Fatecelo sapere nella
sezione commenti qui sotto.
Captain America:Brave New
World ha avuto un viaggio tumultuoso verso lo
schermo e, che tutte le voci sui problemi che affliggono la
produzione si rivelino accurate o meno, sembra chiaro che i
Marvel Studios stiano lottando per
realizzare la migliore versione possibile del film.
Tra notizie di un budget in
crescita, test-screening deludenti e molti reshoots, il film
ha iniziato un’altra tornata di riprese aggiuntive lunedì, e ora
sentiamo che un altro regista si è messo dietro la macchina da
presa. Secondo alcuni rumors, il regista originale
Julius Onah non è più al timone.
“È fuori di testa.Onah manterrà il suo credito alla regia di Brave New World,
e si sta comportando bene al riguardo, ma di certo non sarà lui a
prendere le decisioni sul film”.
Supponendo che ciò sia esatto, non
è chiaro quando Onah sia stato sostituito, ma vale la pena notare
che il regista non era presente al D23 o al D23 Brazil quando il
film è stato presentato. WOR ritiene tuttavia che abbia ancora
intenzione di promuovere il film l’anno prossimo.
L’uscita di Brave New
World è prevista tra tre mesi esatti, quindi si
presume che questi ultimi reshoots non saranno particolarmente
estesi. Ma se la Marvel ha assunto un nuovo regista
per supervisionare la produzione da qui in avanti, è difficile
immaginare che Anthony Mackie e co. siano tornati sul set per
qualche piccolo ritocco. Per il momento si tratta solo di voci,
quindi vi terremo aggiornati.
https://youtu.be/bbOIm1GfrKQ
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
HBO e Max hanno
confermato oggi che la seconda stagione di Peacemaker sarà trasmessa in
anteprima nell’agosto 2025. Si tratta di un mese dopo l’arrivo di
Superman
nelle sale cinematografiche e molto prima di quanto la maggior
parte dei fan si aspettasse.
Questo significa che seguiremo la
storia di Rick Flag Sr. dal nuovo film dell’Uomo d’Acciaio – dove
sappiamo che aiuterà a trattenere l’eroe insieme a Ultraman –
direttamente in quella che molti hanno ipotizzato essere una
missione di vendetta in Peacemaker. È stato inoltre confermato
che la seconda stagione di The
Last of Us sarà lanciata la prossima
primavera.
Tornando alla serie DC, però, c’è
un’enorme quantità di intrighi intorno a ciò che vedremo da
Peacemaker quando tornerà. La
seconda stagione è stata annunciata prima della formazione dei DC
Studios e del reboot del DCU di James Gunn, ma i cambiamenti di continuità
significano che il mondo di Christopher Smith si è evoluto un po’
dall’ultima volta che lo abbiamo visto.
Questo confonderà gli spettatori
occasionali? A dire il vero, chi ha investito abbastanza da
guardare la prima stagione sarà probabilmente in grado di capire
cosa sta succedendo nel DCU!
La lavorazione della seconda serie
di episodi di Peacemaker è in corso,
quindi è probabile che non avremo un primo sguardo fino al prossimo
anno. Saremmo scioccati se Superman non avesse una scena
post-credits che porta direttamente alla serie. Recentemente è
stato rivelato il primo filmato della seconda stagione di
Peacemaker. Potete vederlo qui sotto.
“Peacemaker esplora la storia
del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del
2021 del produttore esecutivo James
Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente
vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante
persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama
della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma
probabilmente ruoterà intorno al tentativo di Rick Flag Sr. di
vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio
Rick Jr. (Joel
Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.
Gunn, Peter Safran
e Matt Miller sono i produttori esecutivi di
Peacemaker.
Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy
Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. La serie,
come già riportato, arriverà nella seconda metà del 2025, dopo
l’uscita al cinema del Superman
di James Gunn
Quando Jude Law si è unito al Marvel Cinematic Universe
nel ruolo di Yon-Rogg di Captain
Marvel, i fan avevano grandi speranze per il
cattivo. Sfortunatamente, nonostante l’attore abbia fornito
un’ottima interpretazione, Yon-Rogg rientra nella categoria dei
cattivi Marvel Studios ampiamente
dimenticabili.
Il fanatico Kree è stato sconfitto
da Carol Danvers e i primi piani prevedevano una scena
post-credits che rivelava che era stato scaricato su Sakaar.
Invece, il suo destino è stato lasciato in sospeso, pur lasciando
aperta la porta a un possibile ritorno.
Parlando con
GQ, a Jude Law è stato chiesto se sarebbe
disposto a riprendere il suo ruolo di supercattivo nel MCU.
“Se ne farei un
altro?Probabilmente no ”, ha ammesso.
“Non era male.[Il mio personaggio] era un
po’ secco.Volevo essere un po’ più
divertente.Speravo di essere un po’ più un
cattivo con i baffi, e credo di aver continuato a proporre idee che
non andavano in questo film.E così ho fatto
quello che mi è stato detto”.
Non sembra l’esperienza più
piacevole del MCU, anche se Law ha prestato la
sua voce al personaggio nella seconda stagione di What
If…? (dove, a onor del vero, Yon-Rogg
era più un cattivo con i baffi).
Cos’altro aveva detto Jude Law
sulla sua esperienza Marvel
Questi commenti fanno eco a quelli
fatti dalla star di Fantastic Beasts e Skeleton Crew il mese scorso. “Non
credo che potessero ottenere molto di più da Yon-Rogg.Per me è stato l’apice della Marvel ”, aveva detto Law
all’epoca. “È stata davvero una bella
esperienza”.
“Avrei voluto potermi
divertire un po’ di più con la parte.Volevo che
fosse più arcigno.Volevo che fosse più
umoristico.Inoltre, quelle tute sono difficili da
muovere perché sono di gomma spessa”.
E ha aggiunto: “Vai al
campo stunt per un paio di mesi, dove fai tutte queste prove di
combattimento e impari a fare tutte queste cose.Poi indossi la tuta e pensi: ‘Oh! Non riesco a toccarmi le
dita dei piedi!Come farò a fare tutte queste cose
con questo coso addosso?“ Ma poi lo capisci”.
Uscito tra
Avengers:Infinity War
e Avengers:Endgame, Captain Marvel ha guadagnato oltre 1,1
miliardi di dollari al botteghino mondiale nel 2019. Tuttavia, il
suo sequel, The
Marvels, è arrivato nelle sale lo scorso novembre
e ha incassato solo 206 milioni di dollari alla fine della sua
corsa.
Nonostante questo risultato
deludente, Captain Marvel dovrebbe comunque essere un
attore importante nei prossimi film sugli
Avengers, Doomsday
e
Secret Wars.
Prime
Video ha svelato il trailer ufficiale dell’attesissima
serie antologica animata per adulti, Secret
Level, da Amazon MGM Studios e Blur
Studio. Secret Level presenta
storie originali ambientate negli universi di alcuni dei
videogiochi più amati al mondo. La serie sarà disponibile in
esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo dal 10 dicembre, con nuovi episodi in uscita il 17
dicembre.
Secret Level riunisce un
cast leggendario che include
Arnold Schwarzenegger (Terminator), Kevin Hart
(Jumanji),
Keanu Reeves (John Wick), Temuera Morrison
(Star
Wars: The Book of Boba Fett, Chief of War) , Ariana
Greenblatt (Barbie), Heaven Hart, Emily Swallow (The Mandalorian), Gabriel Luna
(The Last of Us, Terminator: Dark
Fate), Ricky Whittle (American Gods, Land of Bad),
Patrick Schwarzenegger (The White Lotus), Merle Dandridge
(The Last of Us), Claudia Doumit (The
Boys), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Lost, The
Union), Clive Standen (Vikings, The Morning
Show), Laura Bailey (La leggenda di Vox Machina) e
Michael Beach (The Perfect Couple, Tulsa King).
Cosa c’è da sapere su Secret Level
Secret
Level è una nuova serie antologica di animazione per
adulti con storie originali ambientate negli universi di alcuni dei
videogiochi più amati al mondo. Dalle menti creative dietro
LOVE, DEATH + ROBOTS, ciascun episodio rappresenta una
celebrazione di giochi e giocatori. Secret Level è
creata da Tim Miller, che è anche executive producer. Dave Wilson è
executive producer e supervising director.
La serie Spider-Noir
di Sony e Amazon/MGM sembra prendersi delle grosse libertà con il
materiale di partenza, ma visto quanto è oscura questa variante del
fionda-ragnatela, ha davvero importanza se sotto la maschera c’è
“Ben Reilly” invece di Peter Parker?
Questo è discutibile; in ogni caso,
la Sony sembra ignorare il fatto che Ben sia il clone di Peter e
non prevediamo che questo aspetto venga affrontato in alcun modo
quando Spider-Noir passerà in streaming l’anno prossimo.
Oggi abbiamo alcune nuove foto dal
set della serie TV (via Just Jared) che mostrano l’investigatore
privato di Nicolas Cage. Abbiamo già visto che la serie sarà
caratterizzata da un costume da supereroe accurato e Cage sembra
indubbiamente la parte di “Ben” in questi scatti.
“So che dopo ‘Longlegs’ il telefono
squillerà in continuazione per interpretare dei serial killer”, ha
spiegato. “E non è proprio quello che mi piace fare. Non mi piace
la violenza. Non voglio interpretare persone che fanno del male
alla gente. Una delle cose che mi piacciono di questo potenziale
show è che è di fantasia. Non si tratta di persone che picchiano la
gente. Sono coinvolti dei mostri”.
Scoprite le nuove foto del set di
Spider-Noir seguendo il link nel post X qui sotto.
Nicolas Cage stopped for a quick lunch break
on set of
#SpiderNoir in L.A.
Per quanto riguarda i dettagli
della trama di Spider-Noir, tutto ciò che sappiamo
al momento è che la serie racconta la storia “di un investigatore
privato invecchiato e sfortunato (Cage) nella New York degli anni
’30, costretto a confrontarsi con la sua vita passata come unico e
solo supereroe della città”.
Oren Uziel (Mortal
Kombat) e Steve Lightfoot (The Punisher) sono i
co-showrunner, mentre Harry Bradbeer sarà il
regista e produttore esecutivo dei primi due episodi della
serie.
Nicolas Cage sarà
affiancato in Spider-Noir da Lamorne Morris (nel
ruolo di Robbie Robertson), Brendan Gleeson (The
Banshees of Inisherin), Abraham Popoola (Atlas,
The Rig), Li Jun Li (Babylon, Sex/Life) e Jack Huston
(Boardwalk Empire, Ben-Hur).
Lukas Haas (Inception), Cameron
Britton (Mindhunters), Cary Christopher (Days of Our Lives),
Michael Kostroff (Wizard of Lies), Scott MacArthur (El Camino: A
Breaking Bad Movie), Joe Massingill (Barry), Whitney Rice (Suits),
Amanda Schull (12 Monkeys) e Karen Rodriguez (Swarm) completano il
cast di supporto.
Potremmo non conoscere mai l’elenco
completo degli attori che hanno fatto il provino per il ruolo
principale in Superman dei
DC Studios. Tuttavia, l’attore britannico Tom
Brittney ha confermato di essere stato tra coloro che
hanno potuto indossare il costume di fronte a
James
Gunn.
All’epoca circolavano voci secondo
cui era uno dei finalisti per il ruolo, insieme a David
Corenswet (che ha ottenuto la parte) e
Nicholas Hoult (che è invece passato al lato
oscuro con il ruolo di Lex). Resta da vedere se Gunn troverà a
Brittney, meglio conosciuto per i ruoli in
Grantchester e Invasion, un altro
personaggio del DCU attualmente.
Parlando al podcast Hellish,
Brittney ha rivelato: “In realtà era il costume di Superman di
Henry Cavill, era il suo vero costume. Ci vuole circa mezz’ora per
indossarlo, per cucirlo dall’interno. E sì, penso di averlo
strappato accidentalmente”. Ha aggiunto scherzosamente:
“Ero più muscoloso di Henry Cavill, è l’unica
ragione”.
Come Corenswet, Brittney non sembra
poi così diverso da Cavill e in realtà è più alto di un paio di
centimetri rispetto alla star della Justice League.
Nonostante non abbia ottenuto il
ruolo della vita, l’attore ha elogiato il lavoro che Corenswet
porterà sul tavolo come Clark Kent. “Voglio dire, il ragazzo è
nato per interpretare Superman, gli assomiglia esattamente. Penso
che sia un attore meraviglioso”.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn con David
Corenswet
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“,
suggerendo che una buona parte del film si concentrerà
sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista
del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la
prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli
sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà
alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
A tre anni di distanza da Cry Macho,
Clint Eastwood torna in sala con
Giurato numero 2, nuovo lungometraggio del
leggendario regista che arriva al cinema il 14 novembre. Il film,
che vede come protagonista Nicholas Hoult
nei panni di un giurato alle prese con un caso controverso,
riunisce un cast che include Toni Collette, Zoey Deutch,
Kiefer Sutherland, Chris
Messina e J. K. Simmons. Scritto dall’esordiente
Jonathan Abrams, Giurato numero 2
è poi musicato da Mark Mancina e distribuito in
sala da Warner Bros.
La trama di Giurato numero 2
La vita di Justin
Kemp (Nicholas Hoult)
un giurato in un caso di omicidio, viene sconvolta da una
rivelazione scioccante: potrebbe essere stato lui l’autore del
crimine. Diviso tra il senso del dovere e la paura del giudizio,
l’uomo si trova di fronte a un dilemma morale che metterà alla
prova la sua integrità.
Giurato numero 2: rielaborare gli
immaginari
Hollywood conosce da sempre due soli
modi di regolare i conti: a suon di pistolettate o all’interno di
un’aula di tribunale. Vecchi cowboy e brillanti avvocati sono i due
volti, le due più consuete manifestazioni, di una giustizia per lo
più polverosa, ma efficace. Anime complementari della medesima
astrazione che, forse inevitabilmente, convivono anche in
quest’ultima creatura di Clint Eastwood. Segno di
un cinema che, vissuto davanti e dietro la macchina da presa,
prosegue fin dagli albori a fagocitare e rielaborare immaginari. A
incarnare valori e significati alti, puntualmente offerti alla
rigorosa rilettura poetica del suo autore. Implacabile, eppure
immancabilmente lucida.
In quest’ottica, Giurato
numero 2 non fa eccezione. Lo capiamo subito, a partire
dalla didascalia – ai limiti della western-punch line – che
campeggia appena sotto al titolo: “la giustizia è cieca, la
colpa vede tutto”. Lo percepiamo nell’atmosfera da saloon che
aleggia sul pub di periferia al centro della vicenda. E ancora nel
ripetuto gioco di sguardi con cui i protagonisti sembrano a più
riprese duellare nel corso della storia – o nel bicchiere di whisky
(?) che, silenzioso, sfida il protagonista in uno dei frangenti di
maggior tensione del racconto.
Eppure, Justin Kemp non è certo un
georgiano dagli occhi di ghiaccio. Né tantomeno uno straniero senza nome – o un cavaliere
solitario. Semmai un uomo dal passato torbido, anche se
giovane marito e futuro padre. Tormentato da spettri e demoni
interiori che bussano alla sua porta come le maschere della notte
di Halloween – che guarda caso cade il primo weekend che
contribuisce a ritardare il verdetto della giuria.
Giustizia e verità
Fin da subito, dall’establishing
shot tematico sulla dea Themis e i suoi attributi (la bilancia e la
benda sugli occhi), Clint Eastwood cede la parola al
giurato. E attorno alla sua figura, attorno ai dilemmi, agli
squarci etici e morali dello script di Jonathan
Abrams, il cineasta edifica una complessa architettura di
sguardi che si fa frontiera di riferimenti e suggestioni. A
imperversare, prevedibilmente, sono innanzitutto gli spazi e le
intuizioni del primo Lumet, che
Eastwood si diverte a citare e insieme ad
aggiornare secondo le coordinate dell’America di oggi – ragion per
cui l’ostinata fermezza di Cedric Yarbrough, erede
ideale del vecchio Lee J. Cobb, diviene la pur
momentanea cassa di risonanza di un divario socio-economico che il
regista non manca di mettere a fuoco.
Ma nel grande affresco eastwoodiano,
calibrato al millimetro e al contempo quasi bulimico nelle sue
vertigini citazioniste, confluiscono anche le principali istanze di
molto del legal-thriller (e legal-drama) che ha costituito
l’ossatura del genere fin dalle origini. Opportunamente imbevuto
della filosofia del suo autore e di un’ironia che, di recente,
abbiamo ritrovato solo nell’ultimo Friedkin –
presentato postumo nel 2023 in occasione dell’80esima
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
“Io voglio la verità!”
gridava del resto un giovane Tom Cruise
nell’epilogo di Codice d’onore di Rob
Reiner. Eppure, alimentando il parallelismo, il
personaggio di Nicholas Hoult sembra piuttosto concretizzare
l’”arringa” pronunciata dal colonnello Jessep di Jack Nicholson
– lui giurato e insieme colpevole che “non può reggere”
una verità che lo dilania. Epicentro non tanto dell’inevitabile e
inflazionata dialettica tra verità processuale e verità storica.
Quanto di una ricerca della “realtà dei fatti” che, come avveniva
già in Richard Jewell,
è più che altro frutto di ricostruzioni, narrazioni ad hoc e
scampoli di sguardo catturati da uno smartphone – quando l’unico
dispositivo in grado di fare ancora la differenza, sembra
suggerirci Eastwood, rimane invece il mezzo cinematografico
stesso.
Così, sebbene alla sbarra dei
testimoni compaiano forse anche il Ridley Scott di The Last Duel e
l’ultimo esperimento seriale di Alfonso Cuaròn – delle
cui opere Clint Eastwood ripropone l’acuta frammentarietà
audio-visiva – l’atteggiamento del regista classe 1930 non si
impronta a un aprioristico rifiuto del valore delle immagini, ma
piuttosto si colora dell’invito, premuroso, a maneggiarle con cura.
Per un’opera dal respiro classico, ma perfettamente inserita nel
presente, che muovendosi come di consueto tra dimensione pubblica e
privata, crede ancora fermamente nell’impegno sociale – quindi
umano – del singolo. Senza il quale l’intero sistema è destinato a
collassare.
Spiazzante, vero, spietato. Buono, brutto e cattivo. A 94 anni
inoltrati Clint
Eastwood non sbaglia un colpo.
Per celebrare il
debutto di Deadpool &
Wolverine su Disney+, Ryan Reynolds
ha condiviso una nuova scena eliminata dal film sui suoi account
social.
La sequenza si svolge subito dopo
che il Deadpool Corps decide di smettere di combattere per poter
festeggiare l’arrivo di Peter. Il Mercenario Chiacchierone di
Terra-10005 decide di unirsi e raccontare come il suo Peter gli
abbia dato un senso di appartenenza… solo per essere immediatamente
accolto da un coro di insulti dal Corpo.
“Fottiti, testa di m***a”,
gli dice Kidpool prima che un altro intervenga per dire “Torna
in Canada, stronzo”. Tuttavia, l’insulto più pesante arriva
quando Welshpool, interpretato dal calciatore di
Wrexham Paul Mullins, fa due dita a Wade Wilson e
urla “F*** off, c***!” (che in italiano si
tradurrebbe “Vaffanculo, fichetta!”). Sì, Deadpool &
Wolverine ha quasi presentato la prima vera
bomba C del Marvel Cinematic Universe. È una
scena divertente, però, e che stabilisce che la Deadpool Corps non
ha alcun amore per questa Variante del Mercenario (resta da vedere
se faranno squadra in futuro).
Welshpool era una Variante appena
creata per questo film e rende omaggio al Wrexham A.F.C., la
squadra di calcio gallese di cui Reynolds è comproprietario con
l’attore Rob McElhenney. La squadra è stata protagonista della
serie di documentari Welcome to Wrexham.
È arrivata a metà corsa
la 29ma edizione di
Linea d’Ombra Festival, appuntamento autunnale con l’evento che
porta nella città di Salerno tanto cinema, ma non solo, essendo un
festival crossmediale con teatro, danza, musica, videogiochi,
fumetto e nuove tecnologie. E tanti artisti e ospiti speciali, come
Pilar Fogliati, che ha aperto l’edizione 2024
raccontando il suo percorso artistico, dall’Accademia d’arte
drammatica fino al successo di Romantiche e Romeoè Giulietta,
conversando con il co-direttore artistico Boris Sollazzo. E proprio
nel corso della conversazione Pilar ha svelato che “Giovanni
Veronesi, con cui ho scritto Romantiche, non riesce a staccarsi da
quelle quattro ragazze e alla fine è riuscito a convincere anche
me, quindi sì, stiamo pensando a un Romantiche 2”.
Pilar Fogliati – Foto cortesia di Linea d’Ombra
E a proposito di seguiti,
Giuseppe Stasi, regista insieme a Giancarlo Fontana, Selene
Caramazza e Antonio Catania, hanno fatto tappa a Salerno per
presentare The Bad Guy 2, con la proiezione delle prime due puntate
e un incontro con il pubblico in cui hanno parlato della
lavorazione della seconda stagione di una delle serie italiane più
premiate degli ultimi anni.
Delle serie è attore
assai esperto Pietro Sermonti, da Un medico in
famiglia a Tutto può succedere, fino naturalmente a Boris, la
fuoriserie italiana, e adesso con Gigolò per caso, di cui giungerà
presto la seconda stagione in compagnia di Christian De Sica. Nel
corso del generoso incontro, Sermonti ha anche detto che in passato
gli sarebbe piaciuto essere Alan Ford in un film tratto dai fumetti
di Magnus e Max Bunker.
Pietro Sermonti – Foto Cortesia di Linea d’Ombra
Proprio i fumetti sono
stati protagonisti della giornata di martedì 12 novembre a Linea
d’Ombra, con LRNZ che nel corso della mattina ha incontrato i
ragazzi delle scuole superiori di Salerno per parlare con loro de
Il segreto di Liberato, e la sera, accompagnato dall’altro
“Superamico” Maicol & Mirco e da Omar Rashid, per parlare di
fumetti, in un incontro in collaborazione con il Napoli
Comicon.
E non finisce qui.
Mercoledì 13 è il giorno di Luca Barbareschi, giovedì 14
novembre sarà il turno di Marco Tullio
Giordana,maestro del cinema italiano, protagonista
di un incontro che ripercorrerà la sua carriera, focalizzandosi su
come i suoi film abbiano raccontato i drammi e le speranze della
società italiana, dai temi della mafia alle questioni di
immigrazione. A lui sarà consegnato il Premio Maestri del
Cinema, in riconoscimento del suo contributo culturale
straordinario.
Venerdì 15 novembre si
va “Veloce come il vento” con Matilda De Angelis, dalla sua
performance di debutto fino ai recenti successi internazionali,
l’attrice racconterà il suo percorso e i suoi ruoli che spaziano
dalla commedia al dramma, e riceverà il premio speciale
Linea d’Ombra. Sabato 16 novembre c’è Enzo D’Alò, il
poeta tutto anima e animazione. Mary e lo spirito di
mezzanotte, è il suo ultimo film.
Divenuta una delle
saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre,
Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in
sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013, di cui l’ultimo
è
Die Hard – Un buongiorno per morire. Protagonista
assoluto è l’attore Bruce
Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto
John McClane. Nel corso degli anni, questi si è
trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in
missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per
merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più
iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di
Willis.
Tutto ebbe inizio con
Die Hard – Trappola di cristallo, il
quale ebbe poi un tale successo che i produttori decisero di dar
vita ad una serie di sequel. L’ultimo di questi è, appunto,
Die Hard – Un buongiorno per morire, diretto da
John Moore, già
autore di noti
film d’azione. Grazie al buon successo del capitolo precedente,
Die Hard – Vivere o morire, sembrò ovvio dare un
ulteriore sviluppo alla saga. Willis riprende così il ruolo che lo
ha reso celebre, trovandosi stavolta in un contesto per lui
totalmente nuovo. Dagli Stati Uniti, infatti, la storia si sposta
in Russia, dove John McClane dovrà portare a termine una rischiosa
missione.
Pur se accolto in maniera negativa
dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei
confronti della saga. A fronte di un budget di 92 milioni di
dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 304 in tutto
il mondo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a
Die Hard – Un buongiorno per morire. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Nel quinto capitolo della saga,
John McClane lascia gli Stati Uniti per recarsi a
Mosca, in Russia, dove si trova il figlio Jack. Il
suo obiettivo è infatti quello di riallacciare i rapporti con il
giovane, ma prima di poter fare ciò dovrà risolvere un rognoso
problema. Jack è infatti incarcerato e in attesa di un processo per
omicidio. Nel tentativo di salvarlo, McClane si ritrova coinvolto
in un’esplosione, durante la quale Jack e l’ex trafficante d’armi
Yuri Komarov riescono a fuggire. Il poliziotto ha
così l’occasione di ricongiungersi con il figlio, il quale però si
dimostra distaccato nei confronti del padre. Prima di risolvere le
loro questioni personali, i due dovranno riuscire a salvarsi da una
minaccia incombente.
Ben presto, infatti, si scopre che
il mandante dell’esplosione è Caghari, ex
trafficante collega di Komarov. A causa del pentimento di
quest’ultimo, ora diventato un informatore della CIA, il terrorista
è determinato a rintracciarlo e ucciderlo. La sua paura è infatti
che questi possa diffondere informazioni compromettenti, che
rischierebbero di ostacolare la sua candidatura al Dipartimento
della difesa russo. McClane, Jack e Komarov si ritrovano così a
dover scappare dai loro nemici, cercando allo stesso tempo il modo
di poter smascherare il piano del corrotto Caghari.
Il cast di attori
Immaginare il personaggio di John
McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile.
Bruce Willis ha negli anni dimostrato di
essere l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma
unico e perfetto per il ruolo. Particolarmente devoto al ruolo,
l’attore si allenò a lungo in vista delle riprese con l’obiettivo
di poter personalmente prendere parte alle tante spericolate
acrobazie previste, senza ricorrere dunque a controfigure. Willis
ha infatti affermato di non essere stanco del personaggio di John
McClane, ma di essere consapevole che il momento di mandarlo in
pensione è prossimo. Egli ha così accettato di fare il quinto film
con la promessa però di poterne realizzare almeno un sesto
conclusivo.
Willis desiderava inoltre esplorare
nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di costruire
una storia incentrata sul rapporto tra McClane e suo figlio. L’idea
piacque, e venne così inserito il personaggio di Jack. Per il ruolo
si era inizialmente preso in considerazione Liam
Hemsworth, ma la scelta ricadde infine
sull’australiano Jai
Courtney. Questi, ancora pressoché sconosciuto, si era
fatto notare l’anno prima con il film Jack Reacher – La prova
decisiva. L’attore Sebastian Koch,
noto per il film Le vite degli altri, recita invece nel
ruolo dell’antagonista Yuri Komarov.
Ci sarà un sequel di Die
Hard – Un buon giorno per morire?
Quando è stata annunciata
ufficialmente la produzione del quinto film della
serie, Bruce
Willis ha espresso il desiderio di ritirare il
personaggio di John McClane in un sesto e ultimo film. Tuttavia,
dopo diverse discussioni in merito, il nuovo film di Die
Hard è stato rimosso dall’imprinting Fox almeno fino al 2021,
dopo l’acquisizione da parte della Disney e il riassetto della
dirigenza. La produzione è stata poi cancellata del tutto
nell’agosto 2019 dopo ulteriori considerazioni da parte della
Disney. Willis si è poi ritirato dalla recitazione nel 2022 a causa
di una diagnosi di afasia, escludendo definitivamente un futuro
ritorno nel ruolo di McClane.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard – Un buon
giorno per morire è infatti presente su Apple
iTunes, Prime Video, Tim Vision e
Disney+. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della sua qualità
video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per martedì 12 novembre alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
Uno dei racconti più importanti,
dolorosi e sempre attuali che gli Stati Uniti propongono è quello
dei movimenti per i diritti civili della comunità di afroamericani.
Questi hanno avuto negli anni Sessanta il loro apice, sotto la
guida di Martin Luther King. In numerose
occasioni, nei decenni successivi il cinema ha rielaborato quelle
vicende, riflettendovi su in film come Selma – La strada per la
libertà e Malcolm X. Un’altra brillante opera che
assume questo punto di vista è il film del 2011 The
Help (qui la recensione), diretto da
Tate Taylor, regista anche dei film La
ragazza del treno e Get on Up – La storia di James Brown.
Quello di The Help,
sceneggiato dallo stesso Taylor, è un film che adatta per il grande
schermo l’omonimo romanzo del 2009 di KathrynStockett. Questo era divenuto un best seller al
momento della sua uscita, presentando molteplici punti di vista che
permettessero di identificarsi con le problematiche di ogni
personaggio presente. Dato il grande successo del libro, questo
venne rapidamente opzionato e concretizzato in lungometraggio,
affermatosi poi come un grande successo. A fronte di un budget di
25 milioni di dollari, The Help è infatti arrivato
ad incassarne oltre 200 in tutto il mondo.
Il film è poi stato uno dei grandi
protagonisti della stagione dei premi, arrivando a guadagnare anche
quattro nomination al premio Oscar, tra cui quella per il Miglior
film. Naturalmente, dietro la storia proposta ci sono alcuni
riferimenti a certe realtà e dinamiche del passato, che in questo
articolo approfondiamo. Continuando nella lettura si potranno
infatti scoprire ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera a cui si ispira il libro. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Eugenia Phelan, per gli amici Skeeter. La giovane
ragazza si è appena diplomata all’Università del Mississippi e il
suo sogno è diventare una scrittrice. Trova così lavoro in un
giornale locale e comincia a scrivere per la rubrica di consigli
domestici. Per poter essere più precisa nelle sue descrizioni,
però, avverte il bisogno di confrontarsi con chi quel mestiere lo
svolge per davvero. Si rivolge dunque ad AibileenClark, cameriera di colore della sua migliore
amica. Si troverà così ad entrare in contatto con un mondo dove il
razzismo e la divisione di classe dilagano incontrollati.
Il cast di attori
Nel ruolo di Eugenia “Skeeter”
Phelan vi è l’attrice Emma Stone, qui
in uno dei suoi primi ruoli da protagonista dopo Easy Girl
e Crazy, Stupid,Love. Per prepararsi al ruolo
dell’aspirante giornalista, la Stone ha studiato il movimento per i
diritti civili attraverso la letteratura e il cinema. Altra grande
protagonista del film è Viola Davis,
qui nei panni di Aibileen Clark. L’attrice, poi candidata all’Oscar
per la sua interpretazione, si è profondamente ispirata a donne
come sua madre e sua nonna, le quali hanno vissuto sulla loro pelle
quegli anni complicati. In seguito, tuttavia, la Davis si è
dichiarata piuttosto delusa dal film, che a suo dire manca di dare
vera voce alle domestiche di colore.
Grande rivelazione del film è poi
l’attrice Octavia
Spencer, che per il suo ruolo della domestica Minny
Jackson ha vinto l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. La
candidata all’Oscar Jessica
Chastain è invece Celia Foote, l’unico personaggio
oltre a Skeeter privo di ideologie razziste. Per interpretare tale
ruolo, l’attrice si è non solo tinta di biondo, ma ha anche
acquisito diverso peso mangiando molto gelato di soia. Si ritrovano
poi anche le attrici Bryce Dallas
Howard nei panni della perfida Hilly Holbrook e la
premio Oscar Allison Janney in quelli di Charlotte
Phelan.
La storia di The
Help si muove tra il reale e il fittizio. Come nel caso
del romanzo della Stockett, la storia nel suo complesso è una
storia di fantasia.Il racconto non è ispirato alla
storia vera di una scrittrice degli anni Sessanta che pubblica un
libro contenente molteplici storie di vita di cameriere nere.
Sebbene questa narrazione sia fittizia, un personaggio del libro –
e, di conseguenza, del film – è tuttavia ispirato a una persona
reale. La Stockett sostiene che The Help sia
una storia inventata, ma nel 2011 è stata citata in giudizio da una
cameriera nera di nome Ablene Cooper, secondo la
quale la sua vita sarebbe stata l’ispirazione per la storia di
Aibileen Clark.
Ablene era la domestica del fratello
della Stockett e una volta ha fatto da babysitter a sua figlia. Ha
fatto causa alla Stockett per l’appropriazione non autorizzata del
suo nome e della sua immagine. Oltre a condividere un nome simile,
la storia di Aibileen rispecchia quella di Ablene, poiché suo
figlio morì poco prima della nascita del primo figlio della
Stockett. Parlando con il Daily Mail all’epoca
della causa, Cooper ha dichiarato: “Kathryn ha sbagliato a
scrivere il mio nome, ma nel libro e nel film lo pronunciano
esattamente allo stesso modo”.
La donna ha poi aggiunto: “Mi
sono presentata a Kathryn quando l’ho incontrata per la prima volta
a casa di suo fratello in questo modo: “Aib-e-leen”. Kathryn fa in
modo che Aibileen insegni alla bambina dei bianchi a chiamarla
“Aib-ee”. È così che ho insegnato alla nipote e al nipote di
Kathryn a chiamarmi, perché non riuscivano a gestire Abilene”.
Un problema più grande per Cooper, tuttavia, è stato il fatto che
l’Aibileen di The Help soffre di una tragica
perdita che sembra essere stata presa dalla sua stessa vita.
“Ho pianto e pianto dopo aver
letto le prime pagine. Nel libro, Aibileen ha accettato il lavoro
cinque mesi dopo che suo figlio è rimasto ucciso in un incidente.
Mio figlio, Willie, aveva la leucemia ed è morto a 18 anni, nel
luglio 1998, tre mesi prima che io andassi a lavorare per gli
Stockett. Ho sentito di nuovo le emozioni nel mio cuore. Kathryn ha
copiato parti della mia vita e le ha usate senza nemmeno
chiedermelo”. Nonostante le affermazioni sulle somiglianze tra
la vita di Ablene Cooper e la storia di Aibileen Clark, il
tentativo di Ablene di fare causa alla Stockett non ha avuto
successo.
Ha fatto causa alla Stockett per
75.000 dollari, ma il caso è stato archiviato alla fine del 2011
per prescrizione di un anno. Il risultato è stato che Ablene era in
possesso del libro The Help da più di un anno
prima che venisse intentata la causa contro la Stockett. Finora non
ci sono prove legali che la storia di Aibileen in The
Help sia basata sulla vita reale, ma le somiglianze sono
difficili da ignorare, anche se la storia complessiva del libro e
del film sono opere di fantasia.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.The
Help è infatti disponibile nel catalogo di
Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il
giorno martedì 12 novembre alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
The Help è
disponibile su Netflix?
In passato, The
Help era disponibile anche su Netflix, dove ha riscosso un grande successo. Al
momento, tuttavia, i diritti sul film sono scaduti e pertanto non è
più possibile trovarlo nel catalogo. Potrebbe tuttavia tornarvi in
futuro.
Quando si pensa ad un puro
film d’avventura, probabilmente il primo titolo che viene in
mente è uno di quelli appartenenti alla
saga di Indiana Jones. Dopo di questi, però,
c’è La mummia, il film realizzato nel 1999 dal
regista Stephen Sommers. Oggi questo è
considerato uno dei film d’avventura per eccellenza, per via delle
sue location esotiche, del suo eroico protagonista, dei risvolti
romantici e per il suo basarsi sulla cultura egiziana facendole
acquisire rinnovata popolarità a livello mondiale. Il successo di
quel film ha subito portato ad un sequel nel 2001 dal titolo
La mummia – Il ritorno.
A dirigere il film vi è ancora una
volta Sommers, il quale per il primo lungometraggio non volle
realizzare un diretto remake del horror omonimo del 1932, ma bensì
puntare sul dar forma ad un’epopea romantica di azione e avventura
con solo alcuni elementi horror. Tutto ciò viene riproposto anche
in La mummia – Il ritorno, che mantiene dunque una
coerenza tanto con le location esotiche proposte dal primo film
quanto anche nelle dinamiche che vedono gli eroi trovarsi a dover
combattere di nuovo contro la stessa mummia.
Come il suo predecessore, La
mummia – Il ritorno è stato un successo commerciale,
nonostante abbia ricevuto recensioni contrastanti, ed ancora oggi è
ricordato con grande entusiasmo dai fan del genere. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a La mummia – Il ritorno. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle sue location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Dieci anni dopo aver rimandato
l’immortale mummia Imhotep nel mondo dei morti,
Rick O’Connell e sua moglie
Evelyn vivono a Londra con il loro figlioletto
Alex. I due non hanno mai abbandonato la loro
vecchia vita fatta di studi e scavi archeologici, sempre alla
ricerca di reperti del passato e proprio durante un’esplorazione in
un antico tempio a Tebe, trovano il misterioso bracciale di Anubi.
Alex, infilandosi il bracciale all’insaputa dei genitori, ha una
mistica visione dell’oasi di Ahm Sher e subito dopo un’oscura setta
egiziana, che attacca la famiglia e rapisce il ragazzo.
Il culto, guidato dal curatore del
British Museum e da una donna di nome Meela Nais,
che è la reincarnazione dell’amore di Imhotep,
Anck-su-namun, vuole far risorgere nuovamente
l’antica mummia e usare il suo potere per sconfiggere il Re
Scorpione, dandogli il comando dell’esercito di Anubi per
conquistare il mondo. Rick e Evelyn, accompagnati dal pauroso
fratello di Evelyn, Jonathan, e dal guerriero
Ardeth Bay, intraprendono così questa nuova
avventura, con l’obiettivo di salvare Alex prima che la mummia
acquisti un potere illimitato.
Il cast di attori e le location del
film
Grande protagonista del film è
l’attore Brendan Fraser, qui nel ruolo per cui è ancora
oggi maggiormente ricordato, l’avventuriero Rick O’Connell. Sul set
di questo sequel, l’attore si è lacerato un disco vertebrale, si è
incrinato una costola e si è infortunato alle ginocchia. Accanto a
lui, nel ruolo di Evelyn, vi è nuovamente Rachel Weisz, mentre Patricia
Velásquez riprende il ruolo di Anck-Su-Namun, amante
di Imhotep. Le due attrici si sono allenate per cinque mesi per la
loro scena di combattimento e hanno combattuto senza stuntman.
John Hannah
riprende il ruolo del fratello di Evelyn, Jonathan, mentre l’attore
Oded Fehr torna ad interpretare Ardeth Bay,
discendente delle guardie del corpo del faraone. Freddie
Boath interpreta Alex O’Connell, figlio dei due
protagonisti, mentre Arnold Vosloo torna ad
interpretare invece Imhotep. Con La mummia – Il
ritorno fa il suo debutto nel mondo del cinema anche
Dwayne Johnson, che interpreta la parte del Re
Scorpione e riprenderà questo ruolo nel film spin-off Il re
scorpione (2002).
Le riprese di questo sequel ebbero
luogo fra il Marocco,
l’Inghilterra, la Giordania e
l’Egitto. Fra le principali location di questi
Paesi si possono ricordare il British Museum di
Londra; l’Heath and Reach, nel
Bedfordshire (per le scene di Hamunaptra);
l’University College di Londra (per le scene
esterne del British Museum); il Royal Naval
College; le Torri di Mentmore; e
Petra (per le scene lungo la linea ferroviaria).
Alcune scene sono poi state girate genericamente nella città di
Londra ma anche all’interno dei Pinewood Studios e
degli Shepperton Studios.
Il sequel e lo spin-off
Gli eventi de Il Re
Scorpione si svolgono 5.001 anni prima di quelli de La Mummia e de La Mummia – Il
ritorno, rivelando le origini di Mathayus e la sua ascesa
al potere come Re Scorpione. Questo nome è un riferimento a un re
storico del periodo protodinastico dell’Egitto, il Re Scorpione.
Per quanto riguarda un sequel diretto di La mummia – Il
ritorno, bisognerà aspettare 7 anni. Nel 2008 il regista
Rob Cohen realizzò infatti La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone, il terzo
capitolo con un nuovo antagonista, Jet Li, che
mantiene come protagonista Brendan
Fraser ma cambia l’attrice che interpreta Evelyn,
ruolo passato a Maria Bello.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di La
mummia – Il ritorno grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes, Prime Video, Tim
Vision, Infinity+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 12
novembre alle ore 21:00 sul canale
Italia 1.
A più di due anni dalla première
della prima stagione, abbiamo finalmente il primo sguardo alla
seconda stagione di Andor.
Disney+ ha diffuso il primo
teaser della prossima serie, che vede il ritorno di Diego Luna nel ruolo di Cassian
Andor,
apparso per la prima volta in Rogue One: A Star Wars
Story. Nel ruolo di Bix Caleen torna anche
Adria Arjona, che ha fatto notizia
all’inizio dell’anno recitando al fianco di Glen
Powell in Hit Man, attualmente
in streaming su Netflix. Il primo teaser della seconda stagione di
Andor mostra Cassian e la Ribellione più in difficoltà che
mai, con la portata e la spietatezza dell’Impero che crescono di
giorno in giorno. È il Luthen Rael di
Stellan Skarsgård a ricordare a Cassian che, se
vuole vincere, deve diventare il leader di cui il popolo ha
bisogno.
Questo primo sguardo alla Stagione
2 di Andor arriva pochi giorni dopo l’annuncio che
la seconda stagione sarà trasmessa in anteprima su Disney+ il 22
aprile. Anche se Cassian Andor non era forse il primo
obiettivo per uno spin-off agli occhi della maggior parte dei fan
di Star
Wars , quando Andor ha debuttato nel 2022 è
stato un successo immediato. La serie ha raccolto il plauso
universale di critica e pubblico, registrando un punteggio quasi
impeccabile del 96% da parte della critica e dell’87% da parte del
pubblico generale sul sito aggregato Rotten
Tomatoes.
Andor è stato lodato per
aver dato vita a una storia di Star Wars diversa da
qualsiasi altra mai vista prima, con un’immersione profonda nel
paesaggio socio-politico e nelle lotte delle persone in tutta la
galassia, il tutto racchiuso in un elaborato thriller di spionaggio
che non è stato solo un grande show televisivo di Star
Wars, ma uno dei migliori show televisivi mai realizzati.
https://youtu.be/gnwpxgR3STE
La seconda stagione di Andor
sarà diversa dalla prima in un modo importante
La prima stagione di Andor
si svolge nell’arco di un anno, ma la seconda stagione di
Andor allungherà ulteriormente la storia. La
seconda stagione di Andor seguirà Cassian nei quattro anni
che precedono gli eventi di
Rogue One, con una stagione di 12 episodi suddivisi in
quattro puntate da tre episodi che contribuiranno a distribuire la
storia. Questo livello di salto temporale può essere difficile da
realizzare, ma Andor Stagione 1 ha dimostrato che Tony
Gilroy merita la massima fiducia quando si tratta di
realizzare la sua visione di Star Wars.
La seconda stagione di
Andor debutterà il 22 aprile. Restate sintonizzati su
Collider per i futuri aggiornamenti su Star Wars e
guardate Andor Stagione 1 su Disney+.
Denzel Washington ha rivelato di essere
stato inserito nel cast del prossimo Black Panther
3. Mentre i Marvel Studios amano tenere segreti questi
casting di peso fino alla fine, l’attore di The Equalizer ne ha parlato
casualmente in una nuova intervista al Today Show Australia, dove
stava promuovendo il suo ultimo film, Il
gladiatore II, insieme al collega Pedro Pascal, che interpreterà Reed
Richards nel prossimo The
fantastici quattro:First
Steps e Connie Nielsen,
veterana del franchise del
Gladiatore.
Il Gladiatore II
vedrà Washington nei panni di Macrinus, un ex schiavo che trama per
controllare Roma; durante la conversazione, gli è stato chiesto se
la pressione di entrare a far parte di un franchise pluripremiato
agli Oscar, l’attore ha risposto: “No, no, per me si tratta del
regista, soprattutto a questo punto della mia carriera, mi
interessa lavorare solo con i migliori. Non so quanti altri film
farò, probabilmente non molti”.
Washington ha avuto una lunga
carriera con numerosi successi e una manciata di ruoli iconici.
La sua incredibile gamma recitativa lo rende adatto a qualsiasi
personaggio gli venga presentato.
Washington ha continuato:
“Voglio fare cose che non ho mai fatto. Ho interpretato Otello
a 22 anni, sto per interpretare Otello a 70 anni e poi farò
Hannibal”. Ha continuato a elencare i progetti, aggiungendo:
“Ho parlato con Steve McQueen di un film, poi Ryan
Cooglersta scrivendo una parte per me nel
prossimo Black Panther”. Ha inoltre rivelato che
seguirà la produzione di Otello a Broadway con Re Lear e poi “mi
ritirerò”.
Cosa sappiamo di Black Panther
3?
Black
Panther, con protagonista Chadwick
Boseman, ha infranto il soffitto di cristallo per i fan
del MCU, ottenendo una nomination agli
Oscar. Purtroppo, prima che il secondo film,
Wakanda
Forever, potesse uscire, Boseman è venuto a
mancare e l’attore Letitia Wright, interprete di
Shuri, ha dovuto riempire i panni del protagonista. Il film, che ha
reso omaggio alla sua star principale, è stato accolto
positivamente dai fan di tutto il mondo, e all’epoca il capo della Marvel Kevin Feige ha dichiarato
a proposito di un terzo film: “Torno a quello che ho detto
quando abbiamo deciso di fare Wakanda Forever dopo aver perso Chad.
Questa mitologia, questo insieme e questi personaggi meritano di
continuare e continueranno anche dopo che tutti noi ce ne saremo
andati, spero, e continueranno per sempre al cinema come hanno
fatto i fumetti per più di 50 anni”. Non c’è ancora una data di
uscita o una finestra per Black Panther 3. Il Gladiatore 2
arriverà nelle sale il 14 novembre.
L’entusiasmante serie di 2025 show
di Disney+ è stata presentata con un
recente
video che mostra molte serie amate dai fan che
debutteranno o torneranno nel corso del prossimo anno. Tra queste
c’è il ritorno del beniamino dei premi, The
Bear, con il viaggio cupamente comico
di Christopher Storer attraverso il mondo del business culinario,
affamato di successo, che tornerà per la sua quarta
stagione.
Nel teaser, che dura solo una
decina di secondi, i fan possono vedere per la prima volta
personaggi come Carmy (Jeremy
Allen White), Sydney (Ayo
Edebiri), Ted (Ricky Staffieri)
e, di nuovo in giacca e cravatta nera, il cugino preferito di
tutti, Richie (Ebon Moss-Bachrach).
La clip si conclude con il più
grande indizio su cosa aspettarsi dalla quarta stagione:
Jamie Lee Curtis(Donna), la madre di Carmy, offre
un consiglio toccante a Sydney: “A volte la tua famiglia di lavoro
è più vicina a te della tua famiglia”. Questo fa seguito al
desiderio di Sydney di lasciare l’Orso nella terza
stagione, con l’episodio
finale che lasciava intendere cosa sarebbe successo in
seguito senza mai dare una risposta definitiva.
Questa clip suggerisce certamente che sia rimasta o che stia almeno
ricevendo consigli da Donna per tornare potenzialmente in cucina e
riunirsi con la squadra che le ha dato una casa, seppur
disfunzionale.
https://youtu.be/gnwpxgR3STE
La quarta stagione di The Bear
richiederà un arco narrativo più intenso per Carmy
Il viaggio di Carmy nelle prime tre
stagioni di The Bear è stato indulgente, in quanto
la sua attenzione ai dettagli e la sua assordante volontà
di successo si sono scontrate in modo intelligente con il dolore e
il senso di colpa per la perdita del fratello. La terza
stagione ha esplorato questo aspetto in modo più intricato rispetto
al passato, anche se alcuni hanno sostenuto che verso la fine la
storia di Carmy sia passata in secondo piano a favore di altre
storie.
In effetti, alcuni si sono sentiti
frustrati dall’atteggiamento di Carmy nella terza stagione, che
cercava di distruggere tutto ciò che aveva di più caro
nella sua vita alla ricerca della perfezione del
ristorante. Nella prossima stagione
4, Carmy avrà bisogno di una brusca inversione di
rotta: il suo personaggio un po’ cattivo della
stagione 3 dovrà tornare a essere il Carmy che abbiamo
conosciuto e amato nelle prime due stagioni.
Non stiamo dicendo che l’arte stia
imitando la vita, ma è un po’ ironico che Hulu abbia rilasciato
oggi le prime immagini della sesta e ultima stagione di
The Handmaid’s Tale. Finalmente la serie
tornerà sugli schermi di tutto il mondo, dopo una pausa di oltre
due anni dal debutto del finale della quinta stagione nel novembre
2022.
Al momento non è stata fissata una
data di uscita specifica per il ritorno della produzione sullo
streamer, ma è stata ipotizzata una vaga finestra di primavera.
Oltre alle immagini, che sono state inizialmente svelate dalla star
dello show Elisabeth Moss (L’uomo
invisibile) sul suo Instagram,
l’attrice ha anche scritto un messaggio ai fan, scrivendo:
“Ecco un’anticipazione di quello
che abbiamo fatto… Siamo duramente al lavoro sulla stagione finale
e sono così entusiasta di condividere con voi ragazzi queste
immagini in anteprima!!!Queste sono tratte dagli episodi 1
e 2, diretti dalla sottoscritta, e dall’episodio 3, diretto da
@thisIsdavidl, tutte riprese da @nicdaleydp.” – Lizzie
Moss
I fan saranno entusiasti di
rivedere tanti volti familiari che abbiamo imparato ad
amare e a detestare nel corso delle prime cinque stagioni della
serie. La maestra dell’horror Ann Dowd
(Hereditary, The Exorcist: Believer) è visibile
in un’immagine che riprende il suo ruolo di zia Lydia,
una donna che il pubblico ha sempre detestato sin
dalla prima puntata del 2017, mentre un’altra mostra il comandante
Nick Blaine di Max Minghella (Teen
Spirit). Fin dall’inizio, molti di noi non si sono fidati
completamente di Nick e della sua storia d’amore con la June di
Moss, e la sfiducia è stata ripagata quando è stato rivelato che
era una spia di Gilead.
Chi altro apparirà nella sesta
stagione di The Handmaid’s Tale?
Nella prima serie di immagini non
compaiono alcuni membri del cast che porteranno a termine la
storia, tra cui Bradley Whitford (The
West Wing), Madeline Brewer (Orange is
the New Black), Sam Jaeger (Devil in
Ohio), Ever Carradine (All My Life)
e Josh Charles (The Good Wife).
Date un’occhiata alle foto qui sopra e restate sintonizzati su
Cinefilos.it per ulteriori informazioni sulla stagione finale di
The Handmaid’s Tale.
Pochi giorni prima che Alien:
Romulusfaccia il suo debutto in
streaming, Disney+ offre al pubblico un
nuovo sguardo alla serie in arrivo, Alien:
Earth. Uno dei tanti titoli dell’ultimo sizzle
reel dello streamer, che ha dato agli spettatori anche una rapida
occhiata alla prossima stagione di The
Bear e all’attesissimo
secondo episodio diAndor, il teaser ci offre una
visione del personaggio principale della serie TV insieme ad alcune
altre informazioni importanti.
Un’inquadratura aerea cattura un
fiume circondato da montagne prima di passare alle sale di
un’astronave che ricorda molto i colori e il design utilizzati da
Fede Alvarez in Alien:
Romulus. Vediamo alcuni presunti umani spuntare
dall’oceano prima di dare un’occhiata al personaggio di
Sydney Chandler, che sarà il protagonista
principale del progetto. Cosa sarebbe un teaser incentrato su
Alien senza uno Xenomorfo? Per questo, abbiamo un pezzo di
quello che sembra essere un filmato riciclato dal
precedente look rilasciato a settembre – ma
non ci lamentiamo!
Il cast della prima serie
live-action per il piccolo schermo tratta dall’amato franchise è
composto da Timothy Olyphant (Scream
2), David Rysdahl (No Exit),
Essie Davis (The Babadook),
Adarsh Gourav (Hostel Daze), Alex
Lawther (The End of the F***ing World),
Babou Ceesay (We Hunt Together),
Samuel Blenkin (Mary & George),
Diem Camille (Bad Bitch), Moe
Bar-El (The Bureau), Adrian
Edmondson (3 Body Problem), Jonathan
Ajayi (The Drifters), Lily
Newmark (Pin Cushion) e Erana
James (We Were Dangerous).
https://youtu.be/gnwpxgR3STE
Di cosa parlerà Alien: Earth?
Seguendo le orme di Alien:
Romulus, il creatore della serie, Noah
Hawley (Fargo), non sta cercando di
reinventare la ruota con Alien: Earth. Invece di essere
ambientato nel futuro e lungo la linea temporale dei film che
abbiamo imparato a conoscere e amare, lo show sarà un prequel del
capolavoro cinematografico di Ridley Scottc he ha
dato il via a tutto, Alien
del 1979. Lo show si svolgerà ben tre decenni prima della prima
avventura fuori dal mondo di Ellen Ripley (Sigourney
Weaver):
“Quando una misteriosa nave
spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna (Sydney Chandler ) e un gruppo di
soldati tattici fanno una scoperta fatale che li mette faccia a
faccia con la più grande minaccia del pianeta nell’attesissima
serie televisiva di FX Alien: Earth del creatore Noah
Hawley”.
Potete vedere l’ultimo sneak peek
teaser di Alien: Earth qui sopra, nel filmato che riassume
il 2025 di Disney+.
In 8 episodi de The
Penguin, l’intera famiglia Falcone viene uccisa, Crown
Point viene scossa da un’esplosione e Oz Cobb uccide la sua strada
verso il vertice della malavita di Gotham City. Per quanto riguarda
Batman… beh, non si trova da nessuna parte.
Il finale si conclude con il
Bat-Segnale che illumina lo skyline di Gotham, ma è il massimo che
si può ottenere con un cameo. Il regista Matt Reeves ha già rivelato i dettagli di un’apparizione
non prevista e, in un’intervista a
Digital Spy, ha spiegato il motivo della distratta assenza del
Cavaliere Oscuro.
“Questo è stato un momento
di grande agitazione in città, è letteralmente la settimana dopo
quello che è successo ”, ha spiegato il regista.
“Gran parte della città è in preda alla disperazione,
quindi la polizia non può arrivare dappertutto, c’è crimine
ovunque, è un momento molto, molto pericoloso”.
“Batman è là fuori che
cerca di affrontare le conseguenze di tutto quello che è successo,
e in qualche misura se ne fa una colpa”.
Sembra che Batman fosse
semplicemente troppo occupato per essere coinvolto nella guerra tra
bande tra Oz e Sofia Falcone; è una spiegazione abbastanza
convincente, anche se è abbastanza facile trovare delle falle se si
decide di farlo.
Reeves ha tuttavia affermato che in
The Batman – Parte II il Crociato incappucciato
troverà “molto difficile essere Batman”.
Come The Penguin influenzerà The
Batman – Parte II?
In una conversazione separata con
The Hollywood Reporter, il regista ha affrontato il tema di
come la risposta a The
Penguin abbia influenzato i suoi piani per il
prossimo sequel, in particolare per quanto riguarda le recensioni
entusiastiche che Cristin Milioti ha ricevuto per il suo ruolo
di Sofia Gigante.
“Il film è molto simile a
Batman, quindi si concentra su Batman e Bruce.È molto
incentrato sul ruolo di Rob Pattinson e su come la Rogues Gallery
si inserisce in questo contesto.Quindi molto di questo
era già pronto quando abbiamo ricevuto i giornalieri.Ma
ci sono assolutamente alcuni modi in cui ha influito.Ci
ha dato delle idee e ci siamo detti: “Oh, potremmo fare
questo””.
“Ma stiamo ancora parlando del
quadro generale e del futuro e di come potrebbe essere una seconda
stagione de Il Pinguino.Si passa attraverso un processo
in cui si fa qualcosa e si provano dei sentimenti, e poi lo si vede
andare nel mondo e non è più il proprio bambino.Appartiene al pubblico.Vederli entrare in contatto
con Sofia, ovviamente, ci fa pensare: “C’è dell’altro”.Quindi, ancora una volta, non posso dirvi cosa sia.Non lo sappiamo ancora.Stiamo appena iniziando a
capirlo”.
Si dice che Sofia avrà un ruolo
importante in The Batman – Parte II,
anche se non si sa come sarà quando sarà rinchiusa ad Arkham.
Naturalmente, non è l’unica cattiva presente: l’Enigmista di
Batman ha trovato un nuovo amico nel
Joker quando si sono incrociati nel manicomio. Tutti gli episodi de
The
Penguin sono ora disponibili in streaming su NOW.
L’attrice due
volte premio Oscar Renée Zellweger torna a interpretare il ruolo
che ha reso iconica una delle protagoniste più amate della commedia
romantica, una donna il cui approccio unico alla vita e all’amore
ha ridefinito un intero genere cinematografico. Bridget Jones è
arrivata per la prima volta sugli scaffali delle librerie con il
fenomeno letterario “Il
diario di Bridget Jones”
di Helen Fielding, che è diventato un bestseller mondiale e un film
di enorme successo.
Nei panni di una donna single in
carriera che vive a Londra, Bridget Jones non ha soltanto condiviso col mondo
le sue avventure sentimentali, ma ha anche contribuito a
rendere popolari termini come “Single”, “Felicemente
sposati” e “Cialtronerie sentimentali” nel lessico
mondiale. La capacità di Bridget di
superare le avversità l’ha portata infine a sposare l’avvocato di
successo Mark Darcy e a diventare madre del loro bambino,
raggiungendo finalmente la felicità.
Ma in
Bridget Jones: Un amore di
ragazzo, Bridget è di nuovo
sola, rimasta vedova quattro anni prima quando Mark è stato ucciso
in una missione umanitaria in Sudan. Ora è una madre single,
impegnata a crescere da sola Billy, di nove anni, e Mabel, di
quattro, trovandosi in uno stato di limbo emotivo e affrontando la
vita con l’aiuto dei suoi fedeli amici e persino del suo ex amante,
Daniel Cleaver (Hugh
Grant).
Pressata dalla sua
“Famiglia Urbana” – Shazzer, Jude e Tom, la sua collega di lavoro
Miranda, sua madre e la sua ginecologa Dr. Rawlings (il premio
Oscar Emma Thompson) – a intraprendere un nuovo
percorso nella vita e nell’amore, Bridget torna a lavorare e prova persino a usare
le app di incontri, dove presto viene corteggiata da un uomo più
giovane e affascinante (interpretato da Leo
Woodall, noto per The White
Lotus). Nel tentativo di bilanciare lavoro, famiglia e
amore, Bridget affronta il giudizio
delle mamme perfette a scuola, si preoccupa per Billy che soffre
per l’assenza del padre e si imbatte in una serie di incontri
imbarazzanti con il razionale insegnante di scienze di suo figlio
(il candidato all’Oscar Chiwetel
Ejiofor).
Cosa c’è da
sapere su Bridget Jones: Un amore di
ragazzo
Bridget Jones: Un amore di ragazzo è diretto
dal celebre regista Michael Morris (To Leslie,
Better Call Saul), da una sceneggiatura
della candidata ai BAFTA Helen Fielding, basata sul suo romanzo,
con contributi della vincitrice di un Emmy Abi Morgan (The Iron
Lady, Eric) e del candidato all’Oscar Dan Mazer
(Viva la sposa, Bridget Jones’s Baby). Il film è prodotto per Working Title da Tim Bevan e Eric
Fellner, i cui film, tra cui The Danish Girl, L’ora più buia,
Fargo, Les Misérables e La teoria del tutto, hanno ottenuto 14
premi Oscar e sei nomination come miglior film. Il film è prodotto
anche da Jo Wallett (Cattiverie a domicilio, Catherine Called
Birdy). La produzione esecutiva è affidata ad Amelia Granger e
Sarah-Jane Wright per Working Title, Renée Zellweger e
Helen Fielding. Working Title ha prodotto tutti i film
diBridget Jones. Distribuito
a livello internazionale da Universal
Pictures, Bridget Jones: Un amore di ragazzo, una
co-produzione Universal Pictures/Working Title, co-finanziata da
Studiocanal e Miramax, uscirà nelle sale internazionali e sarà
disponibile in streaming esclusivo su Peacock negli Stati Uniti. I
tre precedenti film di Bridget Jones – Il diario di Bridget Jones (2001), Che
pasticcio, Bridget Jones! (2004)
e Bridget Jones’s Baby (2016) – hanno
guadagnato più di 800 milioni di dollari in tutto il
mondo.
Il giovane Paul
Mescal ha all’attivo solamente una manciata di titoli tra
cinema e televisione, ma sono bastati questi a mettere in luce il
suo grande talento nonché la generosità con cui si approccia ad
ogni personaggio. Sempre più Mescal è sulla bocca di tutti, facendo
immaginare per lui un futuro particolarmente roseo. Ora che è sul
punto di consacrarsi e divenire ancor più popolare, meglio sapere
quanto più possibile su di lui.
1.È stato
protagonista di una nota serie TV. Mescal ha fatto la sua
comparsa in televisione recitando in un episodio della serie
Bump (2019), per poi recitare in quattro episodi della
serie The Deceived (2020), nel ruolo di Sean McKeogh.
Nello stesso 2020 ottiene poi il ruolo che lo rende celebre, quello
di Connell, co-protagonista insieme a Daisy
Edgar-Jones della serie Normal People, basata
sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.
3. Non avrebbe recitato
nella serie se non ci fossero state scene di nudo.
Parlando del suo ruolo nella serie Normal People, l’attore
ha raccontato che non avrebbe accettato di recitarvi se non fossero
state previste scene di nudo, poiché queste sono molto importanti
per il suo personaggio e la storia in sé. “Il libro da cui la
serie è tratta è così viscerale e crudo, e quando ll’ho letto i
personaggi erano chiaramente nudi per la maggior parte del tempo
nella mia immaginazione“. Chi ha visto la serie saprà dunque
che le richieste di Mescal sono state accontentate, poiché nella
serie sono diverse le scene di nudo presenti.
Daisy e Edgar-Jones e Paul Mescal in Normal People
Paul Mescal in
Aftersun
4. Ha lavorato molto sul
rapporto con la co-protagonista. Nel film
Aftersun, Mescal interpreta Calum, padre di Sophie, il
quale trascorre con la figlia una vacanza estiva particolarmente
importante per il loro rapporto. Stando a quanto raccontato
dall’attore in alcune interviste, lui e Frankie
Corio, interprete di Sophie, i due hanno trascorso due
settimane insieme prima delle riprese in un hotel resort in vacanza
per formare il legame necessario per ritrarre la relazione
padre-figlia una volta iniziate le riprese. Hanno così raggiunto
quel grado di sintonia e complicità necessario alla riuscita del
film.
Paul Mescal e Saoirse Ronan in Il nemico
5. Ha recitato insieme alla
connazionale. Nel 2023 l’attore è stato protagonista,
insieme a Saoirse Ronan,
di Il nemico, film distopico che riflette sul
disfacimento di una coppia. Per l’attore il progetto è stato
l’occasione per dividere la scena con la collega connazionale.
Entrambi sono infatti irlandesi ma, poiché i loro personaggi sono
americani, hanno dovuto recitare con accenti diversi dai
propri.
Paul Mescal con Andrew Scott in Estranei
6. È stato un set molto
intenso. Durante il tour stampa del film Estranei, Andrew Scott e Paul Mescal
hanno rivelato che durante “una scena molto seria sulla
genitorialità” Mescal ha dovuto lasciare il set perché stava avendo
un attacco di panico. Nel film, i due interpretano due uomini
solitari che si ritrovano ed iniziano ad amarsi, ma i loro traumi
passati non li abbandonano. Un set dunque molto intenso, che li ha
coinvolti emotivamente più del previsto.
Paul Mescal ha trasformato il suo
fisico per Il Gladiatore II, con Pedro Pascal
7. Ha trasformato il suo
fisico per il film. In Il Gladiatore II
Mescal interpreta Lucio, il giovane figlio di Lucilla, che ora è un
uomo adulto dato che la storia si svolge anni dopo il primo film.
Per assumere tale ruolo, Mescal si è sottoposto ad un allenamento
intensivo sei giorni su sette, con sessioni da 45 minuti
supervisionate naturalmente da un coach. Ciò gli ha permesso di
acquisire un’importante massa muscolare che gli permettesse di
essere credibile come gladiatore affianco a Pedro Pascal nell’arena.
La nuova fidanzata di Paul Mescal
è Gracie Abrams?
8. Avrebbe una relazione
con una nota cantante. Nel maggio del 2020 sono iniziati a
circolare dei rumor circa una possibile relazione tra Mescal e la
cantante Phoebe Bridgers, poi confermata nel
novembre del 2021. A distanza di un anno, tuttavia, sul finire
dunque del 2022 i due si sono separati, senza però fornire maggiori
dettagli a riguardo. Da qualche mese, Mescal avrebbe invece una
relazione con la cantante Gracie Abrams, assieme
alla quale è stato più volte fotografato. L’attore ci tiene però a
mantenere privata la sua vita sentimentale e non ha pertanto
confermato la cosa.
Paul Mescal non è su
Instagram
9. Ha cancellato il proprio
account. Mescal, a differenza della maggior parte dei suoi
coetanei e dei suoi colleghi, non è presente su Instagram dopo aver
deciso di cancellare il suo account l’anno scorso. “Penso solo
che non sia particolarmente utile per le persone vedere, come sei,
letteralmente“, ha detto Mescal spiegando le motivazioni
dietro la scelta di abbandonare il social. Ad oggi, dunque, non vi
è un account ufficiale dell’attore su Instagram, ma si possono
ritrovare diverse fan page a lui dedicate dove poter ritrovare sue
foto e notizie a lui legate.
L’età e l’altezza di Paul
Mescal
10. Paul Mescal è nato il 2
febbraio del 1996 a Maynooth, in Irlanda. L’attore è alto
complessivamente 1,80 metri.
Un anno dopo che il
finale della Stagione 2 di Loki ha sconvolto
il mondo dell’MCU, i fan hanno avuto un barlume
di speranza per una potenziale Stagione 3. Il finale della Stagione
2 dello show solista di Tom Hiddleston nel MCU si è infatti concluso in modo
epico, in quanto l’Episodio 6 ha visto Loki evolversi dal Dio
dell’Inganno a Dio delle Storie. Afferrando i rami del tempo
sciolti e morenti della Sacra Linea Temporale, Loki li ha
trasformati in qualcosa di nuovo, mentre ora osserva l’universo in
pace.
Sebbene Hiddleston sia stato una
presenza costante nel MCU dal suo debutto in
Thor del 2011, il personaggio non è stato più visto
proprio dalla fine della Stagione 2 di Loki. Ora,
mentre i fan aspettano di capire dove potrebbe riapparire, ci
potrebbe essere motivo di pensare che una nuova stagione del suo
show potrebbe essere in programma.
Parlando con CinePOP a D23 Brazil 2024, il responsabile dello
streaming dei Marvel Studios, Brad
Winderbaum, ha parlato della possibilità che la
Stagione 3 di Loki venga realizzata. Quando gli è
stato chiesto se c’è qualche possibilità che Loki riceva una terza
stagione, Winderbaum ha infatti offerto una risposta semplice,
dicendo: “C’è sempre una possibilità“.
Winderbaum ha anche parlato del
numero di serie TV Marvel che i fan devono aspettarsi
ogni anno, dicendo: “Penso che sarà variabile. Puntiamo a due,
forse a due anni e mezzo, forse a un anno. Ora abbiamo un lungo
processo di sviluppo, quindi andremo in produzione su progetti in
cui crediamo veramente“. Per il momento, dunque, una terza
stagione di Loki sembra non essere in programma,
ma potrebbe essere un’occasione ideale per riprendere il suo
personaggio e anticiparne il ritorno nel più generico MCU.