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Lady Gaga apparirà nella seconda stagione di Mercoledì

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Lady Gaga apparirà nella seconda stagione di Mercoledì

Lady Gaga farà un’apparizione nella seconda stagione di Mercoledì, come hanno confermato le fonti di Variety. L’esatta natura del ruolo di Gaga è stata tenuta nascosta, ma le fonti dicono che si tratterà di un cameo durante la seconda stagione del megahit show di Netflix, le cui riprese sono attualmente in corso in Irlanda. Secondo le fonti, il team di produzione aveva cercato di coinvolgere Gaga nello show per un ruolo più ampio nella seconda stagione, ma alla fine la cosa non ha funzionato.

Si tratta dell’ultimo ruolo da attrice per Lady Gaga, nota soprattutto per la sua carriera musicale rivoluzionaria. Recentemente ha recitato in Joker: Folie à Deux al fianco di Joaquin Phoenix. In precedenza, è stata candidata all’Oscar come miglior attrice per aver recitato accanto a Bradley Cooper in A Star Is Born, ed ha anche recitato in House of Gucci e in diverse stagioni di American Horror Story.

La star di Mercoledì, Jenna Ortega aveva precedentemente dichiarato a Variety che “sono sicura che Netflix vorrebbe” che Gaga apparisse nella nuova stagione della serie dopo che una scena di ballo presente nell’episodio 4 era esplosa su TikTok una volta remixata con “Bloody Mary” di Gaga. Non resta a questo punto che scoprire quale sarà il ruolo dell’artista all’interno della serie.

Quello che sappiamo su Mercoledì 2

Mercoledì sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di Netflix per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie, creata e diretta dalla mente geniale di Tim Burton, tornerà solo su Netflix con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.

Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la partecipazione di Christopher Lloyd (La famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della serie.

Le nuove aggiunte comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter (Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor (Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da Joanna Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton (Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky, Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess, Scream) e Joonas Suotamo.

Alex Cross: recensione della serie di Prime Video

Alex Cross: recensione della serie di Prime Video

La letteratura è ricca di detective e agenti speciali e molti di questi sono poi arrivati con successo anche sul grande o piccolo schermo. Basti citare James Bond o Sherlock Holmes, tanto per scomodare i più celebri, ma anche un progetto seriale come Reacher è basato sul personaggio letterario di Jack Reacher. Nell’attesa di rivedere in azione tutti loro, è adesso il momento di Alex Cross di richiamare su di sé le attenzioni degli appassionati del genere.

Il detective nato dalla penna di James Patterson (considerato uno dei più importanti autori di thriller del nostro tempo) torna infatti ad avere un proprio adattamento audiovisivo dopo i film Il collezionista (1997) e Nella morsa del ragno (2001), in questi due interpretato da Morgan Freeman, e il prequel Alex CrossLa memoria del killer (2012), dove è invece interpretato da Tyler Perry. Ad assumere il ruolo del detective è ora Aldis Hodge, protagonista dunque di questo adattamento che ci mostra subito Cross alle prese con i dei suoi casi più difficili.

La trama di Alex Cross

Interpretata da Aldis Hodge, Alex Cross ha per protagonista il decorato detective del titolo, operante nella sezione omicidi di Washington e psicologo forense. Egli si trova ad affrontare un sadico serial killer che lascia una serie di corpi sparsi per la città. Mentre Alex e il suo partner, John Sampson (Isaiah Mustafa), si mettono sulle tracce dell’assassino, appare una misteriosa minaccia dal passato di Cross, che mira a distruggere ciò che ha fatto per tenere insieme la sua famiglia in lutto, la sua carriera e la sua vita.

Isaiah Mustafa e Aldis Hodge in Alex Cross
Isaiah Mustafa e Aldis Hodge in Alex Cross. Credit: Keri Anderson/Prime Video

Alex Cross torna in azione

Per poter essere memorabile, ogni detective della letteratura, del cinema o della televisione, deve possedere un tratto distintivo, qualcosa che lo renda unico rispetto ai suoi colleghi. Se Sherlock Holmes ha un intuito straordinario, Jack Reacher possiede invece un fisico imponente che lo rende una vera forza della natura. Alex Cross, invece, integra la sua attività di detective con le sue conoscenza di psicologia. Una competenza che gli permette di addentrarsi nella mente dei serial killer, prevedendo il loro modo di ragionare e cercando di anticipare le loro mosse.

Questa caratteristica del personaggio ci viene presentata sin dalla seconda scena (la prima, invece, imposta quello che sarà il suo trauma primario nel corso dell’intera stagione). Una scena in cui Alex Cross dimostra dunque di possedere quel che occorre affinché risulti seducente, divertente e convincente nei suoi modi di fare. Ben Watkins, ideatore e sceneggiatore di alcuni episodi della serie, pone dunque subito in chiaro i motivi per cui dovremmo seguirlo nella sua indagine.

Questa particolare capacità di Cross non viene però mai proposta come un “superpotere”, cosa che permette di contemplare anche il suo fallimento dinanzi al gioco che gli verrà proposto dal serial killer con cui è chiamato a scontrarsi. Se per qualcuno questo aspetto potrà risultare poco attraente rispetto alle premesse iniziali, va però notato che consente di stabilire una maggior connessione con il personaggio (non che con gli altri detective citati non sia possibile, anzi). L’Alex Cross di Aldis Hodge, dunque, si afferma come un personaggio meritevole di essere seguito episodio dopo episodio.

Ryan Eggold e Aldis Hodge in Alex Cross
Ryan Eggold e Aldis Hodge in Alex Cross. Credit: Keri Anderson/Prime Video

Nella mente del serial killer

Naturalmente buona parte delle attenzioni verso questa prima stagione (una seconda è già stata confermata) sono per il caso che propone. Anche in questo Alex Cross garantisce una serie di elementi ben orchestrati che portano avanti un intreccio che coinvolge Cross su due piani diversi. Se da un lato c’è infatti una vicenda che sembra colpirlo personalmente al cuore (la famiglia), dall’altro si ha invece il caso più “di facciata”, che ci porta a confrontarci con il personaggio interpretato da Ryan Eggold.

Certo, il suo personaggio, Ed Ramsey, che acquisce un’importanza crescente nel corso della stagione, sembra un imitatore del Patriota di Antony Starr di The Boys (ricordandolo non solo nell’aspetto ma anche nell’atteggiamento), ma riesce in ogni caso a dimostrare anche lui il carisma giusto per intrigare ed invogliare a proseguire nella visione. Le vicende che legano Ramsey e Cross possiedono a loro volta gli ingredienti giusti per appassionare, per quanto talvolta il loro caso sembri più diluito del dovuto.

Forse è questo il limite della serie, il prendersi dei tempi più lunghi del necessario per raccontare certe vicende, talvolta ricorrendo ad escamotage non del tutto convincenti per portarle avanti. Fortunatamente non mancano però i momenti in cui il ritmo si fa più serrato, la tensione aumenta e gli stessi personaggi dimostrano di poter compiere quello scarto necessario alla loro evoluzione. Si giunge così ad un climax tanto atteso e che conferma i meriti della serie, in attesa di poter rivedere Cross in azione con la seconda stagione.

Giorgia sarà la voce di Matangi in Oceania 2, ecco il cast vocale del film Disney!

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Disney Italia ha annunciato le voci italiane di Oceania 2, il nuovo lungometraggio animato targato Walt Disney Animation Studios che arriverà nelle sale italiane il prossimo 27 novembre.

Sarà Giorgia a dare voce a Matangi, figura misteriosa che si inserisce tra i nuovi personaggi di Oceania 2, interpretando anche il nuovo brano “Perditi”. Dopo il primo film tornano Emanuela Ionica che darà voce ai dialoghi di Vaiana e Chiara Grispo che interpreterà le canzoni della protagonista, Fabrizio Vidale (Maui), Angela Finocchiaro (Nonna Tala) e molti altri.

Il cast completo di voci italiane comprende:

– Emanuela lonica è Vaiana (dialoghi)
– Chiara Grispo è Vaiana (canzoni)
– Fabrizio Vidale è Maui
– Danilo Salpietro, è Moni, il cantastorie
– Giulia Luzi è Loto, inventrice con un grande cuore
– Marco Mete è Kele, membro dell’equipaggio di Vaiana
– Giorgia, è Matangi, una figura misteriosa
– Luna Tosti, è Simea, sorella minore di Vaiana
– Roberto Pedicini, è Capo Tui, papà di Vaiana e rispettatissimo leader di Motunui
– Micaela Incitti è Sina, mamma di Vaiana e rispettatissima leader di Motunui
– Angela Finocchiaro è Nonna Tala
– Dario Oppido è Tautai Vasa, antico antenato di Vaiana e della sua famiglia
– Alistair Abell è Heihei, il gallo sprovveduto grande fan di Vaiana
– Roberto Fidecaro è Nalo, il dio delle tempeste
– Sophie Murgia, Giulietta Rebeggiani & Emma Puccio sono i Vaianabes

L’annuncio di Giorgia:

Giorgia è Matangi, una figura misteriosa che mette in discussione tutto ciò che Vaiana pensa di sapere su se stessa. Circondata da pipistrelli e volpi volanti, Matangi è un tutt’uno con il suo esercito alato, il che rende un po’ complicato lavorare con lei. “Amo Matangi”, afferma il regista David Derrick Jr. “È stato Nalo a darle quel ruolo per impedire a chiunque di raggiungere Motufetú. Non le piace essere intrappolata e vuole la sua libertà”.

Emanuela Ionica e Chiara Grispo interpretano rispettivamente i dialoghi e le canzoni di Vaiana, la stessa giovane donna tenace che, diventata una navigatrice, aveva attraversato l’oceano e affrontato il fuoco e i pericoli di Te Kā per trovare e liberare Te Fiti. Leader entusiasta e devota della sua isola di Motunui, Vaiana continua a guardare ai suoi antenati per capire chi è e da dove proviene. Il suo legame con il mare è forte, ma la sua nuova missione la costringerà a fare appello a una forza interiore che non è sicura di avere.

Fabrizio Vidale è Maui che torna a essere un semidio formidabile, brandendo il magico amo da pesca che gli permette di trasformarsi in vari animali a seconda di ciò che la situazione richiede. Dopo l’avventura che gli ha cambiato la vita al fianco di Vaiana ha continuato a fare ciò che fanno i semidei, incrociando le strade di altri semidei e cercando avventure. Ma quando Vaiana ha bisogno che si unisca a lei nel suo viaggio più impegnativo di sempre, Maui accetta. Chee-hoo!

Angela Finocchiaro è Nonna Tala, il cui spirito resta con Vaiana, soprattutto quando si trova di fronte alle scelte più difficili. “Nonna Tala è uno dei nostri personaggi più speciali”, afferma lo sceneggiatore Jared Bush. “Ha lasciato un’impronta indelebile nel primo film ed è ancora una volta fondamentale per il viaggio di Vaiana”.

The Night Agent 2, ecco quando uscirà la seconda stagione

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The Night Agent 2, ecco quando uscirà la seconda stagione

La seconda stagione di The Night Agent, prodotta da Sony Pictures Television, tornerà su Netflix il 23 gennaio 2025. È ora disponibile anche il teaser trailer ufficiale.

La prima stagione di The Night Agent è stata la serie più vista nel 2023 (per visualizzazioni) ed è attualmente al 7° posto tra le serie in lingua inglese più popolari di tutti i tempi su Netflix, con ben 98,2 milioni di visualizzazioni nei suoi primi 91 giorni. Inoltre, è stata alla #1 della Global Top 10 per quattro settimane consecutive, raggiungendo il primo posto nella Top 10 di 87 Paesi.

Tratto dal romanzo di Matthew Quirk, The Night Agent è un sofisticato thriller d’azione che ha come protagonista un agente dell’FBI di basso livello, Peter Sutherland (Gabriel Basso). I suoi sforzi per salvare il Presidente nella prima stagione gli hanno fatto guadagnare l’opportunità di diventare un Night Agent nella seconda stagione. Ma lavorare nell’organizzazione segreta del Night Action porterà Peter in un mondo dove il pericolo è ovunque e la fiducia scarseggia.

  • Creatore / Showrunner / Produttore esecutivo: Shawn Ryan (The Shield, S.W.A.T.) con MiddKid Productions.

  • Produttori esecutivi della seconda stagione: Marney Hochman, Paul Bernard, Munis Rashid, Guy Ferland, Exhibit A Films: Seth Gordon, Julia Gunn, Project X Entertainment: David Beaubaire, Paul Neinstein, William Sherak, Nicole Tossou, James Vanderbilt.

Operazione Vendetta: trailer del nuovo thriller di spionaggio con Remi Malek

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Il trailer di Operazione Vendetta (The Amateur) rivela un ex cattivo di James Bond protagonista di un nuovissimo thriller di spionaggio del regista di Slow Horses James Hawes. Protagonisti Caitríona Balfe, Rachel Brosnahan, Julianne Nicholson, Rami Malek, Alice Hewkin e Laurence Fishburne.

Operazione Vendetta, titolo italiano di The Amateur. Il thriller di spionaggio ricco di azione uscirà nelle sale italiane il 10 aprile 2025. Il pubblico ha potuto vedere per la prima volta un trailer del film che presenta Charlie Heller (Malek), un brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA la cui vita viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l’uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili e vendicare la moglie.

Oggi, i 20th Century Studios hanno condiviso il primo trailer ufficiale di Operazione Vendetta (The Amateur). Guardatelo qui sotto:

James Bond: aggiornamenti sul nuovo casting, rivelate le condizioni per il nuovo 007

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James Bond 26 riceve un nuovo intrigante aggiornamento dalla produttrice del franchise Barbara Broccoli, che rivela le condizioni per il prossimo attore. Dopo aver interpretato per la prima volta il personaggio in Casino Royale del 2006, Daniel Craig ha dato l’addio alla serie di film di spionaggio di successo con No Time To Die nel 2021. Da allora non c’è stato nessun attore ufficialmente scelto come suo sostituto, ma Internet e i social media sono inondati di voci e speculazioni su chi sarà il prossimo a interpretare l’iconica superspia britannica nel confermato James Bond 26.

In una recente intervista con The Independent, Broccoli ha fornito un aggiornamento sul processo di casting per James Bond 26, rivelando il tipo di attore che il pubblico può aspettarsi per prendere il mantello. Il rapporto afferma, ad esempio, che l’attore sarà un uomo, probabilmente sulla trentina. Non è necessario che l’attore sia bianco, ma è necessario che si impegni per almeno un decennio di film.

È una decisione importante”, afferma Broccoli. Broccoli rivela inoltre che lei e il collega produttore Michael G. Wilson si aspettano che il pubblico non sia subito d’accordo con la scelta, ricordando che c’erano “sciocchezze anti-Daniel” quando Craig è stato scelto per la prima volta. Wilson ha condiviso il suo aggiornamento sul processo, anticipando una nuova versione del franchise:

Ogni volta che scritturiamo un nuovo attore, i film cambiano. È l’emozione di un nuovo Bond, di una nuova direzione. Ognuno di questi attori che ha accettato il ruolo ha offerto qualcosa di nuovo e diverso”.

Cosa significa per il film l’aggiornamento del casting di James Bond 26

L’aggiornamento di Broccoli e Wilson non esclude alcuni degli apparenti candidati al ruolo, in particolare Aaron Taylor-Johnson. Taylor-Johnson, che ha 34 anni, si era detto per la prima volta in lizza per il ruolo all’inizio del 2023, ma da allora non è emerso alcun annuncio ufficiale. Lo stesso attore ha offerto un aggiornamento criptico lo scorso agosto, dichiarando a Esquire: “Non spetta a me dire nulla.

Tra gli altri attori trentenni che sono o sono stati considerati potenziali candidati ci sono Regé-Jean Page, Jack Lowden, Richard Madden e James Norton, tutti trentenni. Questo aggiornamento sembra significare che altri aspiranti Bond come Henry Cavill, Idris Elba, Tom Hardy e Tom Hiddleston, che hanno tutti più di 40 anni, potrebbero non essere in lizza. L’articolo dell’Independent suggerisce, tuttavia, che la presenza di attori trentenni è preferibile piuttosto che assolutamente necessaria.

Grotesquerie, la spiegazione del finale: L’assassino è finalmente svelato?

Dite quello che volete delle serie di Ryan Murphy, ma non sono mai noiose. Anzi, spesso fanno di tutto per sorprendere e scioccare con alcuni dei colpi di scena più audaci che si possano vedere sullo schermo. Sapendo questo, si potrebbe pensare che non sia più facile toglierci il tappeto da sotto i piedi, eppure Grotesquerie, l’ultima serie horror di Murphy che ha debuttato su Disney+,  ha fatto esattamente questo alla fine dell’episodio 7 con il colpo di scena più selvaggio di tutti.

Fino a quel momento, gli spettatori avevano seguito la detective Lois Tryon (Niecy Nash-Betts) mentre lavorava con Suor Megan (Micaela Diamond) per indagare su orrendi omicidi nella loro zona. Nel farlo, la coppia ha combattuto anche i propri demoni personali. Lois, in particolare, ha lottato per rimanere forte mentre suo marito, Marshall (Courtney B Vance), giaceva in ospedale in coma da cui non riusciva a svegliarsi.

Non ci saremmo aspettati che Murphy rivelasse che un Marshall in coma era l’artefice di tutti i macabri omicidi che affliggevano la comunità. Ma no, Grotesquerie è molto più audace di così. Invece, l’episodio 7 ha rivelato che è Lois, non Marshall, a essere stata in coma per tutto questo tempo. Sì, davvero.

Questo significa che tutto quello che è successo fino a quel momento era solo un sogno. Gli omicidi, i colpi di scena, persino alcuni dei personaggi che abbiamo conosciuto, facevano tutti parte di un colpo di scena molto più grande. Niente di tutto ciò era reale. Ma quando Lois si sveglia, la vita reale inizia a riflettere i sogni che ha vissuto durante il coma, compresi alcuni nuovi macabri omicidi…

Con il decimo e ultimo episodio, Grotesquerie rivelerà finalmente chi è il vero assassino? Lois otterrà finalmente le risposte di cui ha bisogno? O ci siamo solo sognati tutta questa serie?

Spiegato il finale di Grotesquerie: L’assassino è finalmente svelato?

Micaela Diamond in Grotesquerie (2024)
Foto di Prashant Gupta/photo: Prashant Gupta/ FX Networ – © 2024, FX. All rights reserved.

Il finale inizia come spesso accade in questi casi: con le premesse di una coppia. Lois torna a casa e trova Marshall e Cherry Redd (Lesley Manville) con dei drink e un’offerta che non può rifiutare. Solo che lo fa. Dopo tutto quello che Lois ha passato, un ulteriore dramma è l’ultima cosa di cui ha bisogno. La Redd rivela poi di sapere tutto su Marshall che va a letto con altri, e la situazione precipita quando la sua lezione viene interrotta da Megan (Micaela Diamond) e Gale (Brooke Smith), che lo arrestano per le accuse di violenza sessuale mosse da uno dei suoi studenti.

Dopo che Marshall tenta di togliersi la vita, Ed Laclan (Travis M Kelce) si approfitta di lui nel momento più basso, invitandolo a partecipare a un gruppo di uomini che lo ha aiutato a cambiare le cose. Sfortunatamente, il gruppo di uomini in questione è in realtà un gruppo per i diritti degli uomini che si oppone ai pronomi, al movimento #MeToo e, in sostanza, a qualsiasi mondo in cui le donne siano trattate alla pari. Ci sono anche il dottor Charlie Mayhew (Nicholas Alexander Chavez) e i terapisti di Lois, perché è ovvio che ci siano.

Lois si reca da uno dei suoi terapeuti nel timore che anche questa realtà possa non essere reale. È una reazione comprensibile. Chi può dire che questo mondo non sia solo un altro strato del suo sogno in coma? Il medico, però, lo nega, perché è ovvio che lo farebbe. Invece, diagnostica a Lois la sindrome di Cotard, un raro disturbo cerebrale per cui il paziente si crede morto quando non lo è affatto.

Ma Lois non ha finito. Poi sostiene che Charlie ha fatto delle orge nella sua stanza mentre lei era intrappolata nel coma e che ha persino ingravidato un’altra paziente incosciente dello stesso ospedale. Ecco perché era una bestia arrapata nei suoi sogni.

I colpi di scena si susseguono quando Lois torna nella sua stanza di motel e scopre che tutte le prove raccolte sulla morte di Justin Blake (Spenser Granese) sono sparite. Megan è l’ovvia sospettata, soprattutto dopo che Lois l’ha vista con sospetto uscire con Glorious McKall (Lillias White), ma Megan nega di essere coinvolta.

Quando Lois suggerisce che Grotesquerie deve lavorare in medicina perché l’assassino ha avuto accesso ai suoi file, il dottor Witticomb ribalta la questione e sostiene che probabilmente l’assassino è Lois. Questo significa che il dottore buono è un dottore non tanto buono? Forse, ma in ogni caso questo non aiuta Lois che finisce per essere rinchiusa in un reparto psichiatrico.

Megan viene a trovarla e ammette di aver mentito su quanto accaduto a Justin. Secondo lei, Lois lo ha ucciso davvero, cospirando con Glorious per ripulire le prove perché Megan aveva bisogno di aiuto per un crimine ancora più grande che coinvolgeva vittime conosciute da entrambe.

Oof. È molto. Ma non abbiamo ancora finito. Alla fine, Lois arriva sulla scena del crimine e scopre che Charlie è morto. È stato crocifisso per motivi non molto chiari, se non il fatto che l’immaginario religioso è legato all’intera serie, quindi perché fermarsi ora?

Le altre vittime sono per lo più uomini senza nome, a parte una, Mary Colsby, che guarda caso è la studentessa che aveva accusato Marshall di violenza sessuale in precedenza, nello stesso episodio.

Con questa rivelazione, Lois ha capito esattamente chi è l’assassino. Quindi eccoci qua. Grotesquerie non è altro che… Oh, aspetta. Lois dice che lo dirà ai suoi colleghi tra un’ora, quando si incontreranno di nuovo nel suo vecchio ufficio. Solo che non abbiamo un’altra ora perché l’episodio finisce lì.

Come ha potuto Ryan Murphy farci questo? Il fatto di nascondere l’identità dell’assassino qui alla fine potrebbe essere ancora più scioccante del grande colpo di scena dell’episodio 7 (ed è sicuramente più crudele).

È anche piuttosto coraggioso, visto che la seconda stagione non è ancora stata confermata. Ma forse è proprio su questo che Murphy conta: che questo filo sospeso convinca FX a rinnovare Grotesquerie per il secondo ciclo, in modo da poter finalmente ottenere le risposte che cerchiamo.

Grotesquerie avrà una seconda stagione?

A proposito della seconda stagione, Niecy Nash-Betts ha parlato con Deadline dopo la messa in onda del finale per discutere di come potrebbero essere le cose per Lois in futuro.

“La cosa principale che credo di attendere con ansia [in una potenziale seconda stagione] è: chi è Grotesquerie? Durante la terapia, il dottore dice che Grotesquerie è un’amalgama di tutti i mali che sono accaduti nel mondo nella [sua] mente, ma poi questi crimini iniziano a verificarsi letteralmente.

“Ci sono ancora alcune domande a cui sto aspettando una risposta e, se tutto fosse perfetto, avremmo una stagione 2 per risolvere il problema. In caso contrario, significa che mi siederò a cena con Ryan per ore per dirmi dove ha pianificato di andare a parare questa storia”.

Chi pensiamo sia l’assassino? Scommettiamo su un personaggio a caso di Ryan Murphy proveniente da un’altra serie, perché no a questo punto?

“Napoli è uno state of mind”, Gabriele Salvatores presenta il suo nuovo film Napoli – New York, con Pierfrancesco Favino

Dopo Il ritorno di Casanova, il regista premio Oscar per Mediterraneo, , torna al cinema con Napoli – New York, racconto che prende forma a partire da un soggetto rimasto sino ad oggi irrealizzato di Federico Fellini e Tullio Pinelli. Racconto che nelle mani di Salvatores acquista il sapore e l’aspetto di una fiaba, attraverso la quale riportare sul grande schermo una serie di valori italiani da riscoprire e difendere, dall’arte di arrangiarsi alla solidarietà, e che acquistano qui quell’universalità grazie a cui tutti potranno ritrovarvisi, da Napoli a New York.

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

Un film che permette dunque a Salvatores di tornare nella sua Napoli, che della città racconta: “Io sono a Napoli, in via solitaria, e se nasci a Napoli, non te la levi mai di dosso. Napoli è uno state of mind. Penso che ai miei genitori avrebbe fatto piacere vedere questo film, ma le mie sorelle sono rimaste colpite proprio dalla rappresentazione di Napoli. Per me è stato emozionante tornarci e fare tutto il primo atto del film lì è stato molto importante. Per questo voglio ringraziare i napoletani“.

Gabriele Salvatores e Piefrancesco Favino in Napoli - New York
Gabriele Salvatores e Piefrancesco Favino in Napoli – New York. Cortesia di 01 Distribution

Dalle mani di Fellini e Pinelli alla cinepresa di Salvatores

L’idea di Napoli – New York nasce diversi decenni fa, come soggetto scritto da Federico Fellini e Tullio Pinelli. Di quel progetto poi non se ne fece nulla, fino a quando non venne riscoperto. “Trovo molto bello che una storia che si stava perdendo nel tempo abbia potuto trovare nuova vita. Naturalmente ero intimorito, considerando i maestri che l’hanno concepita, ma poi vi ho ritrovato delle cose che mi appartengono e ho deciso di farlo”, ha spiegato Salvatores.

Ci dissero che avevano trovato degli scritti di Pinelli. – racconta invece Arturo Paglia, produttore del film, illustrando la genesi del progetto – Abbiamo messo d’accordo gli eredi di Fellini e per farlo ci abbiamo messo anni e anni. Poi ci siamo imbattuti in Gabriele, che ha accetto di farlo e lo ha trasformato da un film scritto come opera neorealista ad un film dotato di caratteristiche da fiaba”.

È allora di nuovo il regista a spiegare cosa ha cambiato del soggetto originale: “La parte dell’America. Fellini stesso diceva che Napoli sa scriverla ma New York l’hanno potuta solo immaginare. Quel che ho modificato, dunque, è stata quella troppa fiducia e speranza che all’epoca si nutrivano nei confronti degli Stati Uniti, ho eliminato quegli aspetti per offrire un ritratto più reale di quello che si è poi rivelato essere l’American Dream”. “Nella prima parte del racconto – aggiunge Salvatore sono però stato molto fedele, riproponendo anche dei dialoghi che Fellini e Pinelli scrissero“.

Pierfrancesco Favino e Antonio Guerra in Napoli - New York
Pierfrancesco Favino e Antonio Guerra in Napoli – New York. Cortesia di 01 Distribution

Napoli – New York è un film che ricorda i grandi valori dell’italianità

A Napoli c’è un detto che fa: “Adda’ venì o’ pianerottolo, dicette chille ca’ ruciuliava pe’ scale..“. – afferma Salvatores – Ecco, penso che in questo periodo stiamo “rucioliando”. È un periodo difficile, con tanto odio e rancore. Mi piaceva quindi l’idea di fare un film sulla solidarietà, che ci ricordasse la bellezza del conoscere chi è diverso da noi. È un “film pianerottolo”, che offre una piccola pausa e fa pensare che possiamo essere migliori di come ci stiamo dimostrando in questo momento storico”.

Gli fa seguito Pierfrancesco Favino, che afferma: “Tra le tante cose belle, è un film che non pretende di dare lezioni. È una favola di formazione. Gabriele ha preso pagine scritte in un diverso periodo storico e le ha attualizzate, senza pretese, mostrandoci che, se le persone mettono sé stesse a disposizione del bene degli altri, forse qualche generazione futura farà delle scelte diverse e riuscirà a garantirsi il futuro”.

Pensieri a cui si unisce anche Anna Ammirati, descrivendo Napoli – New York come: “Un film che ha il profumo dei biscotti appena sfornati. Un film che in questo momento di buio ci racconta una storia di cui avevamo bisogno. Anche come vengono raccontate le donne, con uno sguardo di speranza che fa bene al cuore. Mi sono detta più volte “che bello far parte di un film necessario””. “In tutta sincerità – afferma invece Omar Benson Millerquesto film è molto più rilevante oggi in America, per un americano, dopo le recenti elezioni presidenziali“.

Gabriele Salvatores Antonio Guerra e Dea Lanzaro in Napoli - New York
Gabriele Salvatores, Antonio Guerra e Dea Lanzaro in Napoli – New York. Cortesia di 01 Distribution

Quello che affrontavamo in America nel 1949 lo stiamo vivendo di nuovo nel 2024. Penso sia un film importante, specialmente perché si trattano temi adulti attraverso gli occhi dei bambini”. Conclude Antonio Catania, affermando: “Vedere queste immagini degli italiani che nella piena povertà vanno in America in cerca di maggiore fortuna fa un certo effetto. Credo che ci siamo un po’ dimenticati che anche noi a nostro tempo abbiamo fatto questo percorso e questo film ce lo ricorda”.

Conclude la conferenza Favino, affermando: “Penso che spesso siamo noi a chiuderci davanti all’idea di cosa possiamo o non possiamo esportare e questo influenza il modo in cui siamo visti all’estero. È chiaro che, se continuiamo a pensare che i nostri punti forti siano la mafia e il cibo, questo è come ci vedranno. Sta a noi proporre un’idea di noi diversa e rifiutare l’idea del cliché che si ha di noi, così come dobbiamo rifiutare i cliché limitanti che abbiamo degli altri“.

Star Wars, Rey apparirà in molti nuovi film; è considerato il “bene cinematografico più prezioso” di Lucasfilm

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La scorsa settimana abbiamo appreso che la Lucasfilm sta sviluppando una nuova trilogia di Star Wars, con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) incaricato di scrivere e produrre tutti e tre i film.

Deadline aveva inizialmente affermato che questa nuova trilogia avrebbe continuato la Saga degli Skywalker con gli Episodi 10, 11 e 12, ma da allora sono circolate diverse notizie contrastanti.

EW è intervenuto in seguito, riferendo che “questi film saranno l’inizio di una nuova saga piuttosto che la continuazione dei film numerati di Star Wars”, mentre l’insider Jeff Sneider era più propenso a schierarsi con il report originale, aggiungendo che la Rey di Daisy Ridley sarà “posizionata come l’Obi-Wan della nuova trilogia”.

Ora, THR ha condiviso alcuni aggiornamenti e, che questa nuova trilogia serva o meno come diretta continuazione della saga principale, sembra che Disney e Lucasfilm vedano davvero Rey “Skywalker” come una chiave per il futuro del franchise.

Dove rivedremo Rey nel prossimo futuro?

Star Wars: L'Ascesa di Skywalker

Secondo gli addetti ai lavori, Rey non dovrebbe apparire solo nella nuova trilogia, ma anche in diversi altri progetti (anche se non è chiaro quali). “È la risorsa cinematografica più preziosa, per certi versi forse l’unica, che Star Wars ha in questo momento ”, ha dichiarato una fonte.

È difficile stabilire dove si collochi il film di Sharmeen Obaid-Chinoy incentrato su Rey – che dovrebbe essere ambientato 15 anni dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker – ma è stato assunto o si sta cercando un nuovo sceneggiatore per sostituire Steven Knight, il che ovviamente suggerisce che il progetto stia ancora andando avanti.

Detto questo, THR parla di “voci nell’underground di Star Wars che parlano di registi in lotta per i personaggi”.

“Rey, la spazzina diventata Jedi interpretata da Daisy Ridley negli ultimi tre episodi, è la chiave della prossima svolta del franchise. Questo potenzialmente mette lo sviluppo della storia della trilogia di Kinberg, per quanto ancora in fase concettuale, in rotta di collisione con il film standalone su Rey che è attivamente in lavorazione con la regista Sharmeen Obaid-Chinoy”.

Ridley ha parlato del suo ritorno nei panni della potente armata della Forza per la prima volta dopo Celebration durante un’intervista a Collider del 2023 .

“Mi stavo cagando addosso prima di salire sul palco, perché nessuno sapeva che l’avrei fatto”, ha detto a proposito della sua apparizione a sorpresa al panel di Celebration. “Nessuno sapeva che sarei andata a Celebration, a parte Kathy [Kennedy] e un paio di persone. Ero così nervosa. Oh, mio Dio. È stata un’accoglienza meravigliosa. Sono molto emozionata. La storia è davvero bella. Sto aspettando di leggere il copione perché, ovviamente, non ho altri aggiornamenti. Non è quello che mi aspettavo, ma sono molto eccitato”.

“Conosco la trama di un film”, ha aggiunto. Questo non vuol dire che sia solo questo, ma è quello che mi è stato detto. E immagino che sarà il prossimo film, credo. Voglio dire, ancora una volta, non so, dopo gli scioperi e tutto il resto, quanto velocemente tutto ricomincerà. Ma sì, per ora conosco la storia di un film e credo che la gente sarà molto eccitata”.

Cosa ne pensate di quest’ultima notizia? Pensate che la Lucasfilm sia saggia nel posizionare Rey come risorsa principale del franchise? Fatecelo sapere nella sezione commenti qui sotto.

Captain America: Brave New World, il regista sarebbe stato sostituito

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Captain America: Brave New World ha avuto un viaggio tumultuoso verso lo schermo e, che tutte le voci sui problemi che affliggono la produzione si rivelino accurate o meno, sembra chiaro che i Marvel Studios stiano lottando per realizzare la migliore versione possibile del film.

Tra notizie di un budget in crescita, test-screening deludenti e molti reshoots, il film ha iniziato un’altra tornata di riprese aggiuntive lunedì, e ora sentiamo che un altro regista si è messo dietro la macchina da presa. Secondo alcuni rumors, il regista originale Julius Onah non è più al timone.

“È fuori di testa. Onah manterrà il suo credito alla regia di Brave New World, e si sta comportando bene al riguardo, ma di certo non sarà lui a prendere le decisioni sul film”.

Supponendo che ciò sia esatto, non è chiaro quando Onah sia stato sostituito, ma vale la pena notare che il regista non era presente al D23 o al D23 Brazil quando il film è stato presentato. WOR ritiene tuttavia che abbia ancora intenzione di promuovere il film l’anno prossimo.

L’uscita di Brave New World è prevista tra tre mesi esatti, quindi si presume che questi ultimi reshoots non saranno particolarmente estesi. Ma se la Marvel ha assunto un nuovo regista per supervisionare la produzione da qui in avanti, è difficile immaginare che Anthony Mackie e co. siano tornati sul set per qualche piccolo ritocco. Per il momento si tratta solo di voci, quindi vi terremo aggiornati.

https://youtu.be/bbOIm1GfrKQ

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Peacemaker 2: rivelata la data di uscita e arriverà prima del previsto e dopo Superman

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HBO e Max hanno confermato oggi che la seconda stagione di Peacemaker sarà trasmessa in anteprima nell’agosto 2025. Si tratta di un mese dopo l’arrivo di Superman nelle sale cinematografiche e molto prima di quanto la maggior parte dei fan si aspettasse.

Questo significa che seguiremo la storia di Rick Flag Sr. dal nuovo film dell’Uomo d’Acciaio – dove sappiamo che aiuterà a trattenere l’eroe insieme a Ultraman – direttamente in quella che molti hanno ipotizzato essere una missione di vendetta in Peacemaker. È stato inoltre confermato che la seconda stagione di The Last of Us sarà lanciata la prossima primavera.

Tornando alla serie DC, però, c’è un’enorme quantità di intrighi intorno a ciò che vedremo da Peacemaker quando tornerà. La seconda stagione è stata annunciata prima della formazione dei DC Studios e del reboot del DCU di James Gunn, ma i cambiamenti di continuità significano che il mondo di Christopher Smith si è evoluto un po’ dall’ultima volta che lo abbiamo visto.

Questo confonderà gli spettatori occasionali? A dire il vero, chi ha investito abbastanza da guardare la prima stagione sarà probabilmente in grado di capire cosa sta succedendo nel DCU!

La lavorazione della seconda serie di episodi di Peacemaker è in corso, quindi è probabile che non avremo un primo sguardo fino al prossimo anno. Saremmo scioccati se Superman non avesse una scena post-credits che porta direttamente alla serie. Recentemente è stato rivelato il primo filmato della seconda stagione di Peacemaker. Potete vederlo qui sotto.

 

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Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma probabilmente ruoterà intorno al tentativo di Rick Flag Sr. di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi di Peacemaker. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. La serie, come già riportato, arriverà nella seconda metà del 2025, dopo l’uscita al cinema del Superman di James Gunn

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Jude Law “probabilmente” non farebbe un altro film Marvel e svela il perché

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Quando Jude Law si è unito al Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Yon-Rogg di Captain Marvel, i fan avevano grandi speranze per il cattivo. Sfortunatamente, nonostante l’attore abbia fornito un’ottima interpretazione, Yon-Rogg rientra nella categoria dei cattivi Marvel Studios ampiamente dimenticabili.

Il fanatico Kree è stato sconfitto da Carol Danvers e i primi piani prevedevano una scena post-credits che rivelava che era stato scaricato su Sakaar. Invece, il suo destino è stato lasciato in sospeso, pur lasciando aperta la porta a un possibile ritorno.

Parlando con GQ, a Jude Law è stato chiesto se sarebbe disposto a riprendere il suo ruolo di supercattivo nel MCU.

“Se ne farei un altro? Probabilmente no ”, ha ammesso. “Non era male. [Il mio personaggio] era un po’ secco. Volevo essere un po’ più divertente. Speravo di essere un po’ più un cattivo con i baffi, e credo di aver continuato a proporre idee che non andavano in questo film. E così ho fatto quello che mi è stato detto”.

Non sembra l’esperienza più piacevole del MCU, anche se Law ha prestato la sua voce al personaggio nella seconda stagione di What If…? (dove, a onor del vero, Yon-Rogg era più un cattivo con i baffi).

Cos’altro aveva detto Jude Law sulla sua esperienza Marvel

Jude Law
Foto di Luigi De Pompesi © Cinefilos.itv

Questi commenti fanno eco a quelli fatti dalla star di Fantastic Beasts e Skeleton Crew il mese scorso. “Non credo che potessero ottenere molto di più da Yon-Rogg. Per me è stato l’apice della Marvel ”, aveva detto Law all’epoca. “È stata davvero una bella esperienza”.

“Avrei voluto potermi divertire un po’ di più con la parte. Volevo che fosse più arcigno. Volevo che fosse più umoristico. Inoltre, quelle tute sono difficili da muovere perché sono di gomma spessa”.

E ha aggiunto: “Vai al campo stunt per un paio di mesi, dove fai tutte queste prove di combattimento e impari a fare tutte queste cose. Poi indossi la tuta e pensi: ‘Oh! Non riesco a toccarmi le dita dei piedi! Come farò a fare tutte queste cose con questo coso addosso?“ Ma poi lo capisci”.

Uscito tra Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Captain Marvel ha guadagnato oltre 1,1 miliardi di dollari al botteghino mondiale nel 2019. Tuttavia, il suo sequel, The Marvels, è arrivato nelle sale lo scorso novembre e ha incassato solo 206 milioni di dollari alla fine della sua corsa.

Nonostante questo risultato deludente, Captain Marvel dovrebbe comunque essere un attore importante nei prossimi film sugli Avengers, Doomsday e Secret Wars.

Secret Level: trailer dell’attesa serie antologica animata

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Secret Level: trailer dell’attesa serie antologica animata

Prime Video ha svelato il trailer ufficiale dell’attesissima serie antologica animata per adulti, Secret Level, da Amazon MGM Studios e Blur Studio. Secret Level presenta storie originali ambientate negli universi di alcuni dei videogiochi più amati al mondo. La serie sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo dal 10 dicembre, con nuovi episodi in uscita il 17 dicembre.

Secret Level riunisce un cast leggendario che include Arnold Schwarzenegger (Terminator), Kevin Hart (Jumanji), Keanu Reeves (John Wick), Temuera Morrison (Star Wars: The Book of Boba Fett, Chief of War) , Ariana Greenblatt (Barbie), Heaven Hart, Emily Swallow (The Mandalorian), Gabriel Luna (The Last of Us, Terminator: Dark Fate), Ricky Whittle (American Gods, Land of Bad), Patrick Schwarzenegger (The White Lotus), Merle Dandridge (The Last of Us), Claudia Doumit (The Boys), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Lost, The Union), Clive Standen (Vikings, The Morning Show), Laura Bailey (La leggenda di Vox Machina) e Michael Beach (The Perfect Couple, Tulsa King).

Cosa c’è da sapere su Secret Level 

Secret Level è una nuova serie antologica di animazione per adulti con storie originali ambientate negli universi di alcuni dei videogiochi più amati al mondo. Dalle menti creative dietro LOVE, DEATH + ROBOTS, ciascun episodio rappresenta una celebrazione di giochi e giocatori.  Secret Level è creata da Tim Miller, che è anche executive producer. Dave Wilson è executive producer e supervising director.

SPIDER-NOIR: foto rivelano un nuovo aspetto dell’investigatore Ben Reilly di Nicolas Cage

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La serie Spider-Noir di Sony e Amazon/MGM sembra prendersi delle grosse libertà con il materiale di partenza, ma visto quanto è oscura questa variante del fionda-ragnatela, ha davvero importanza se sotto la maschera c’è “Ben Reilly” invece di Peter Parker?

Questo è discutibile; in ogni caso, la Sony sembra ignorare il fatto che Ben sia il clone di Peter e non prevediamo che questo aspetto venga affrontato in alcun modo quando Spider-Noir passerà in streaming l’anno prossimo.

Oggi abbiamo alcune nuove foto dal set della serie TV (via Just Jared) che mostrano l’investigatore privato di Nicolas Cage. Abbiamo già visto che la serie sarà caratterizzata da un costume da supereroe accurato e Cage sembra indubbiamente la parte di “Ben” in questi scatti.

All’inizio dell’anno, Nicolas Cage ha raccontato cosa lo ha spinto a riprendere un ruolo che ha interpretato per la prima volta nel film animato Spider-Man: Into the Spider-Verse.

“So che dopo ‘Longlegs’ il telefono squillerà in continuazione per interpretare dei serial killer”, ha spiegato. “E non è proprio quello che mi piace fare. Non mi piace la violenza. Non voglio interpretare persone che fanno del male alla gente. Una delle cose che mi piacciono di questo potenziale show è che è di fantasia. Non si tratta di persone che picchiano la gente. Sono coinvolti dei mostri”.

Scoprite le nuove foto del set di Spider-Noir seguendo il link nel post X qui sotto.

Tutto quello che sappiamo su Spider-Noir

Per quanto riguarda i dettagli della trama di Spider-Noir, tutto ciò che sappiamo al momento è che la serie racconta la storia “di un investigatore privato invecchiato e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, costretto a confrontarsi con la sua vita passata come unico e solo supereroe della città”.

Oren Uziel (Mortal Kombat) e Steve Lightfoot (The Punisher) sono i co-showrunner, mentre Harry Bradbeer sarà il regista e produttore esecutivo dei primi due episodi della serie.

Nicolas Cage sarà affiancato in Spider-Noir da Lamorne Morris (nel ruolo di Robbie Robertson), Brendan Gleeson (The Banshees of Inisherin), Abraham Popoola (Atlas, The Rig), Li Jun Li (Babylon, Sex/Life) e Jack Huston (Boardwalk Empire, Ben-Hur).

Lukas Haas (Inception), Cameron Britton (Mindhunters), Cary Christopher (Days of Our Lives), Michael Kostroff (Wizard of Lies), Scott MacArthur (El Camino: A Breaking Bad Movie), Joe Massingill (Barry), Whitney Rice (Suits), Amanda Schull (12 Monkeys) e Karen Rodriguez (Swarm) completano il cast di supporto.

Superman: il “finalista” per il ruolo, Tom Brittney, ha detto di aver strappato la tuta di Henry Cavill

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Potremmo non conoscere mai l’elenco completo degli attori che hanno fatto il provino per il ruolo principale in Superman dei DC Studios. Tuttavia, l’attore britannico Tom Brittney ha confermato di essere stato tra coloro che hanno potuto indossare il costume di fronte a  James Gunn.

All’epoca circolavano voci secondo cui era uno dei finalisti per il ruolo, insieme a David Corenswet (che ha ottenuto la parte) e Nicholas Hoult (che è invece passato al lato oscuro con il ruolo di Lex). Resta da vedere se Gunn troverà a Brittney, meglio conosciuto per i ruoli in Grantchester e Invasion, un altro personaggio del DCU attualmente.

Parlando al podcast Hellish, Brittney ha rivelato: “In realtà era il costume di Superman di Henry Cavill, era il suo vero costume. Ci vuole circa mezz’ora per indossarlo, per cucirlo dall’interno. E sì, penso di averlo strappato accidentalmente”. Ha aggiunto scherzosamente: “Ero più muscoloso di Henry Cavill, è l’unica ragione”.

Come Corenswet, Brittney non sembra poi così diverso da Cavill e in realtà è più alto di un paio di centimetri rispetto alla star della Justice League.

Nonostante non abbia ottenuto il ruolo della vita, l’attore ha elogiato il lavoro che Corenswet porterà sul tavolo come Clark Kent. “Voglio dire, il ragazzo è nato per interpretare Superman, gli assomiglia esattamente. Penso che sia un attore meraviglioso”.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn con David Corenswet

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

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Giurato numero 2: recensione del film di Clint Eastwood

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Giurato numero 2: recensione del film di Clint Eastwood

A tre anni di distanza da Cry Macho, Clint Eastwood torna in sala con Giurato numero 2, nuovo lungometraggio del leggendario regista che arriva al cinema il 14 novembre. Il film, che vede come protagonista Nicholas Hoult nei panni di un giurato alle prese con un caso controverso, riunisce un cast che include Toni Collette, Zoey Deutch, Kiefer Sutherland, Chris Messina e J. K. Simmons. Scritto dall’esordiente Jonathan Abrams, Giurato numero 2 è poi musicato da Mark Mancina e distribuito in sala da Warner Bros.

La trama di Giurato numero 2

La vita di Justin Kemp (Nicholas Hoult) un giurato in un caso di omicidio, viene sconvolta da una rivelazione scioccante: potrebbe essere stato lui l’autore del crimine. Diviso tra il senso del dovere e la paura del giudizio, l’uomo si trova di fronte a un dilemma morale che metterà alla prova la sua integrità.

Giurato numero 2: rielaborare gli immaginari

Hollywood conosce da sempre due soli modi di regolare i conti: a suon di pistolettate o all’interno di un’aula di tribunale. Vecchi cowboy e brillanti avvocati sono i due volti, le due più consuete manifestazioni, di una giustizia per lo più polverosa, ma efficace. Anime complementari della medesima astrazione che, forse inevitabilmente, convivono anche in quest’ultima creatura di Clint Eastwood. Segno di un cinema che, vissuto davanti e dietro la macchina da presa, prosegue fin dagli albori a fagocitare e rielaborare immaginari. A incarnare valori e significati alti, puntualmente offerti alla rigorosa rilettura poetica del suo autore. Implacabile, eppure immancabilmente lucida.

In quest’ottica, Giurato numero 2 non fa eccezione. Lo capiamo subito, a partire dalla didascalia – ai limiti della western-punch line – che campeggia appena sotto al titolo: “la giustizia è cieca, la colpa vede tutto”. Lo percepiamo nell’atmosfera da saloon che aleggia sul pub di periferia al centro della vicenda. E ancora nel ripetuto gioco di sguardi con cui i protagonisti sembrano a più riprese duellare nel corso della storia – o nel bicchiere di whisky (?) che, silenzioso, sfida il protagonista in uno dei frangenti di maggior tensione del racconto.

Toni Collette e J. K. Simmons in Giurato numero 2. Foto cortesia di © Warner Brothers

Eppure, Justin Kemp non è certo un georgiano dagli occhi di ghiaccio. Né tantomeno uno straniero senza nome – o un cavaliere solitario. Semmai un uomo dal passato torbido, anche se giovane marito e futuro padre. Tormentato da spettri e demoni interiori che bussano alla sua porta come le maschere della notte di Halloween – che guarda caso cade il primo weekend che contribuisce a ritardare il verdetto della giuria.

Giustizia e verità

Fin da subito, dall’establishing shot tematico sulla dea Themis e i suoi attributi (la bilancia e la benda sugli occhi), Clint Eastwood cede la parola al giurato. E attorno alla sua figura, attorno ai dilemmi, agli squarci etici e morali dello script di Jonathan Abrams, il cineasta edifica una complessa architettura di sguardi che si fa frontiera di riferimenti e suggestioni. A imperversare, prevedibilmente, sono innanzitutto gli spazi e le intuizioni del primo Lumet, che Eastwood si diverte a citare e insieme ad aggiornare secondo le coordinate dell’America di oggi – ragion per cui l’ostinata fermezza di Cedric Yarbrough, erede ideale del vecchio Lee J. Cobb, diviene la pur momentanea cassa di risonanza di un divario socio-economico che il regista non manca di mettere a fuoco.

Ma nel grande affresco eastwoodiano, calibrato al millimetro e al contempo quasi bulimico nelle sue vertigini citazioniste, confluiscono anche le principali istanze di molto del legal-thriller (e legal-drama) che ha costituito l’ossatura del genere fin dalle origini. Opportunamente imbevuto della filosofia del suo autore e di un’ironia che, di recente, abbiamo ritrovato solo nell’ultimo Friedkin – presentato postumo nel 2023 in occasione dell’80esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nicolas Hoult in Giurato numero 2. Foto cortesia di © Warner Brothers

“Io voglio la verità!” gridava del resto un giovane Tom Cruise nell’epilogo di Codice d’onore di Rob Reiner. Eppure, alimentando il parallelismo, il personaggio di Nicholas Hoult sembra piuttosto concretizzare l’”arringa” pronunciata dal colonnello Jessep di Jack Nicholson – lui giurato e insieme colpevole che “non può reggere” una verità che lo dilania. Epicentro non tanto dell’inevitabile e inflazionata dialettica tra verità processuale e verità storica. Quanto di una ricerca della “realtà dei fatti” che, come avveniva già in Richard Jewell, è più che altro frutto di ricostruzioni, narrazioni ad hoc e scampoli di sguardo catturati da uno smartphone – quando l’unico dispositivo in grado di fare ancora la differenza, sembra suggerirci Eastwood, rimane invece il mezzo cinematografico stesso.

Così, sebbene alla sbarra dei testimoni compaiano forse anche il Ridley Scott di The Last Duel e l’ultimo esperimento seriale di Alfonso Cuaròn – delle cui opere Clint Eastwood ripropone l’acuta frammentarietà audio-visiva – l’atteggiamento del regista classe 1930 non si impronta a un aprioristico rifiuto del valore delle immagini, ma piuttosto si colora dell’invito, premuroso, a maneggiarle con cura. Per un’opera dal respiro classico, ma perfettamente inserita nel presente, che muovendosi come di consueto tra dimensione pubblica e privata, crede ancora fermamente nell’impegno sociale – quindi umano – del singolo. Senza il quale l’intero sistema è destinato a collassare.

Spiazzante, vero, spietato. Buono, brutto e cattivo. A 94 anni inoltrati Clint Eastwood non sbaglia un colpo.

Deadpool & Wolverine: la nuova scena eliminata mostra la prima “C bomb” del MCU

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Per celebrare il debutto di Deadpool & Wolverine su Disney+, Ryan Reynolds ha condiviso una nuova scena eliminata dal film sui suoi account social.

La sequenza si svolge subito dopo che il Deadpool Corps decide di smettere di combattere per poter festeggiare l’arrivo di Peter. Il Mercenario Chiacchierone di Terra-10005 decide di unirsi e raccontare come il suo Peter gli abbia dato un senso di appartenenza… solo per essere immediatamente accolto da un coro di insulti dal Corpo.

“Fottiti, testa di m***a”, gli dice Kidpool prima che un altro intervenga per dire “Torna in Canada, stronzo”. Tuttavia, l’insulto più pesante arriva quando Welshpool, interpretato dal calciatore di Wrexham Paul Mullins, fa due dita a Wade Wilson e urla “F*** off, c***!” (che in italiano si tradurrebbe “Vaffanculo, fichetta!”). Sì, Deadpool & Wolverine ha quasi presentato la prima vera bomba C del Marvel Cinematic Universe. È una scena divertente, però, e che stabilisce che la Deadpool Corps non ha alcun amore per questa Variante del Mercenario (resta da vedere se faranno squadra in futuro).

Welshpool era una Variante appena creata per questo film e rende omaggio al Wrexham A.F.C., la squadra di calcio gallese di cui Reynolds è comproprietario con l’attore Rob McElhenney. La squadra è stata protagonista della serie di documentari Welcome to Wrexham.

Linea d’Ombra Festival alla 29° edizione: i primi ospiti

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Linea d’Ombra Festival alla 29° edizione: i primi ospiti

È arrivata a metà corsa la 29ma edizione di Linea d’Ombra Festival, appuntamento autunnale con l’evento che porta nella città di Salerno tanto cinema, ma non solo, essendo un festival crossmediale con teatro, danza, musica, videogiochi, fumetto e nuove tecnologie. E tanti artisti e ospiti speciali, come  Pilar Fogliati, che ha aperto l’edizione 2024 raccontando il suo percorso artistico, dall’Accademia d’arte drammatica fino al successo di Romantiche e Romeoè Giulietta, conversando con il co-direttore artistico Boris Sollazzo. E proprio nel corso della conversazione Pilar ha svelato che “Giovanni Veronesi, con cui ho scritto Romantiche, non riesce a staccarsi da quelle quattro ragazze e alla fine è riuscito a convincere anche me, quindi sì, stiamo pensando a un Romantiche 2”.

Pilar Fogliati
Pilar Fogliati – Foto cortesia di Linea d’Ombra

E a proposito di seguiti, Giuseppe Stasi, regista insieme a Giancarlo Fontana, Selene Caramazza e Antonio Catania, hanno fatto tappa a Salerno per presentare The Bad Guy 2, con la proiezione delle prime due puntate e un incontro con il pubblico in cui hanno parlato della lavorazione della seconda stagione di una delle serie italiane più premiate degli ultimi anni.

Delle serie è attore assai esperto Pietro Sermonti, da Un medico in famiglia a Tutto può succedere, fino naturalmente a Boris, la fuoriserie italiana, e adesso con Gigolò per caso, di cui giungerà presto la seconda stagione in compagnia di Christian De Sica. Nel corso del generoso incontro, Sermonti ha anche detto che in passato gli sarebbe piaciuto essere Alan Ford in un film tratto dai fumetti di Magnus e Max Bunker.

Pietro Sermonti – Foto Cortesia di Linea d’Ombra

Proprio i fumetti sono stati protagonisti della giornata di martedì 12 novembre a Linea d’Ombra, con LRNZ che nel corso della mattina ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori di Salerno per parlare con loro de Il segreto di Liberato, e la sera, accompagnato dall’altro “Superamico” Maicol & Mirco e da Omar Rashid, per parlare di fumetti, in un incontro in collaborazione con il Napoli Comicon.

E non finisce qui. Mercoledì 13 è il giorno di Luca Barbareschi, giovedì 14 novembre sarà il turno di Marco Tullio Giordana, maestro del cinema italiano, protagonista di un incontro che ripercorrerà la sua carriera, focalizzandosi su come i suoi film abbiano raccontato i drammi e le speranze della società italiana, dai temi della mafia alle questioni di immigrazione. A lui sarà consegnato il Premio Maestri del Cinema, in riconoscimento del suo contributo culturale straordinario. 

Venerdì 15 novembre si va “Veloce come il vento” con Matilda De Angelis, dalla sua performance di debutto fino ai recenti successi internazionali, l’attrice racconterà il suo percorso e i suoi ruoli che spaziano dalla commedia al dramma, e riceverà il premio speciale Linea d’Ombra.  Sabato 16 novembre c’è Enzo D’Alò, il poeta tutto anima e animazione. Mary e lo spirito di mezzanotte, è il suo ultimo film.

Foto cortesia di Linea d’Ombra

Die Hard – Un buon giorno per morire: dal cast al sequel, le curiosità sul film

Divenuta una delle saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013, di cui l’ultimo è Die Hard – Un buongiorno per morire. Protagonista assoluto è l’attore Bruce Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis.

Tutto ebbe inizio con Die Hard – Trappola di cristalloil quale ebbe poi un tale successo che i produttori decisero di dar vita ad una serie di sequel. L’ultimo di questi è, appunto, Die Hard – Un buongiorno per morire, diretto da John Moore, già autore di noti film d’azione. Grazie al buon successo del capitolo precedente, Die Hard – Vivere o morire, sembrò ovvio dare un ulteriore sviluppo alla saga. Willis riprende così il ruolo che lo ha reso celebre, trovandosi stavolta in un contesto per lui totalmente nuovo. Dagli Stati Uniti, infatti, la storia si sposta in Russia, dove John McClane dovrà portare a termine una rischiosa missione.

Pur se accolto in maniera negativa dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei confronti della saga. A fronte di un budget di 92 milioni di dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 304 in tutto il mondo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Die Hard – Un buongiorno per morire. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bruce Willis e Jai Courtney in Die Hard - Un buon giorno per morire
Bruce Willis e Jai Courtney in Die Hard – Un buon giorno per morire. Foto di Frank Masi, SMPSP – © 2013 – Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved. Not for sale or duplication.

La trama di Die Hard – Un buon giorno per morire

Nel quinto capitolo della saga, John McClane lascia gli Stati Uniti per recarsi a Mosca, in Russia, dove si trova il figlio Jack. Il suo obiettivo è infatti quello di riallacciare i rapporti con il giovane, ma prima di poter fare ciò dovrà risolvere un rognoso problema. Jack è infatti incarcerato e in attesa di un processo per omicidio. Nel tentativo di salvarlo, McClane si ritrova coinvolto in un’esplosione, durante la quale Jack e l’ex trafficante d’armi Yuri Komarov riescono a fuggire. Il poliziotto ha così l’occasione di ricongiungersi con il figlio, il quale però si dimostra distaccato nei confronti del padre. Prima di risolvere le loro questioni personali, i due dovranno riuscire a salvarsi da una minaccia incombente.

Ben presto, infatti, si scopre che il mandante dell’esplosione è Caghari, ex trafficante collega di Komarov. A causa del pentimento di quest’ultimo, ora diventato un informatore della CIA, il terrorista è determinato a rintracciarlo e ucciderlo. La sua paura è infatti che questi possa diffondere informazioni compromettenti, che rischierebbero di ostacolare la sua candidatura al Dipartimento della difesa russo. McClane, Jack e Komarov si ritrovano così a dover scappare dai loro nemici, cercando allo stesso tempo il modo di poter smascherare il piano del corrotto Caghari.

 

Il cast di attori

Immaginare il personaggio di John McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile. Bruce Willis ha negli anni dimostrato di essere l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma unico e perfetto per il ruolo. Particolarmente devoto al ruolo, l’attore si allenò a lungo in vista delle riprese con l’obiettivo di poter personalmente prendere parte alle tante spericolate acrobazie previste, senza ricorrere dunque a controfigure. Willis ha infatti affermato di non essere stanco del personaggio di John McClane, ma di essere consapevole che il momento di mandarlo in pensione è prossimo. Egli ha così accettato di fare il quinto film con la promessa però di poterne realizzare almeno un sesto conclusivo.

Willis desiderava inoltre esplorare nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di costruire una storia incentrata sul rapporto tra McClane e suo figlio. L’idea piacque, e venne così inserito il personaggio di Jack. Per il ruolo si era inizialmente preso in considerazione Liam Hemsworth, ma la scelta ricadde infine sull’australiano Jai Courtney. Questi, ancora pressoché sconosciuto, si era fatto notare l’anno prima con il film Jack Reacher – La prova decisiva. L’attore Sebastian Koch, noto per il film Le vite degli altri, recita invece nel ruolo dell’antagonista Yuri Komarov.

Bruce Willis, Sebastian Koch e Jai Courtney in Die Hard - Un buon giorno per morire
Bruce Willis, Sebastian Koch e Jai Courtney in Die Hard – Un buon giorno per morire © 2012 – Twentieth Century Fox

Ci sarà un sequel di Die Hard – Un buon giorno per morire?

Quando è stata annunciata ufficialmente la produzione del quinto film della serie, Bruce Willis ha espresso il desiderio di ritirare il personaggio di John McClane in un sesto e ultimo film. Tuttavia, dopo diverse discussioni in merito, il nuovo film di Die Hard è stato rimosso dall’imprinting Fox almeno fino al 2021, dopo l’acquisizione da parte della Disney e il riassetto della dirigenza. La produzione è stata poi cancellata del tutto nell’agosto 2019 dopo ulteriori considerazioni da parte della Disney. Willis si è poi ritirato dalla recitazione nel 2022 a causa di una diagnosi di afasia, escludendo definitivamente un futuro ritorno nel ruolo di McClane.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard – Un buon giorno per morire è infatti presente su Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision e Disney+. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della sua qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 12 novembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The Help: la storia vera dietro al film con Emma Stone

The Help: la storia vera dietro al film con Emma Stone

Uno dei racconti più importanti, dolorosi e sempre attuali che gli Stati Uniti propongono è quello dei movimenti per i diritti civili della comunità di afroamericani. Questi hanno avuto negli anni Sessanta il loro apice, sotto la guida di Martin Luther King. In numerose occasioni, nei decenni successivi il cinema ha rielaborato quelle vicende, riflettendovi su in film come Selma – La strada per la libertà e Malcolm X. Un’altra brillante opera che assume questo punto di vista è il film del 2011 The Help (qui la recensione), diretto da Tate Taylor, regista anche dei film La ragazza del treno e Get on Up – La storia di James Brown.

Quello di The Help, sceneggiato dallo stesso Taylor, è un film che adatta per il grande schermo l’omonimo romanzo del 2009 di Kathryn Stockett. Questo era divenuto un best seller al momento della sua uscita, presentando molteplici punti di vista che permettessero di identificarsi con le problematiche di ogni personaggio presente. Dato il grande successo del libro, questo venne rapidamente opzionato e concretizzato in lungometraggio, affermatosi poi come un grande successo. A fronte di un budget di 25 milioni di dollari, The Help è infatti arrivato ad incassarne oltre 200 in tutto il mondo.

Il film è poi stato uno dei grandi protagonisti della stagione dei premi, arrivando a guadagnare anche quattro nomination al premio Oscar, tra cui quella per il Miglior film. Naturalmente, dietro la storia proposta ci sono alcuni riferimenti a certe realtà e dinamiche del passato, che in questo articolo approfondiamo. Continuando nella lettura si potranno infatti scoprire ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira il libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Emma Stone in The Help
Emma Stone in The Help. Foto di Dale Robinette – © DreamWorks II Distribution Co., LLC. ÊAll Rights Reserved.

La trama di The Help

Protagonista del film è Eugenia Phelan, per gli amici Skeeter. La giovane ragazza si è appena diplomata all’Università del Mississippi e il suo sogno è diventare una scrittrice. Trova così lavoro in un giornale locale e comincia a scrivere per la rubrica di consigli domestici. Per poter essere più precisa nelle sue descrizioni, però, avverte il bisogno di confrontarsi con chi quel mestiere lo svolge per davvero. Si rivolge dunque ad Aibileen Clark, cameriera di colore della sua migliore amica. Si troverà così ad entrare in contatto con un mondo dove il razzismo e la divisione di classe dilagano incontrollati.

Il cast di attori

Nel ruolo di Eugenia “Skeeter” Phelan vi è l’attrice Emma Stone, qui in uno dei suoi primi ruoli da protagonista dopo Easy Girl e Crazy, Stupid, Love. Per prepararsi al ruolo dell’aspirante giornalista, la Stone ha studiato il movimento per i diritti civili attraverso la letteratura e il cinema. Altra grande protagonista del film è Viola Davis, qui nei panni di Aibileen Clark. L’attrice, poi candidata all’Oscar per la sua interpretazione, si è profondamente ispirata a donne come sua madre e sua nonna, le quali hanno vissuto sulla loro pelle quegli anni complicati. In seguito, tuttavia, la Davis si è dichiarata piuttosto delusa dal film, che a suo dire manca di dare vera voce alle domestiche di colore.

Grande rivelazione del film è poi l’attrice Octavia Spencer, che per il suo ruolo della domestica Minny Jackson ha vinto l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. La candidata all’Oscar Jessica Chastain è invece Celia Foote, l’unico personaggio oltre a Skeeter privo di ideologie razziste. Per interpretare tale ruolo, l’attrice si è non solo tinta di biondo, ma ha anche acquisito diverso peso mangiando molto gelato di soia. Si ritrovano poi anche le attrici Bryce Dallas Howard nei panni della perfida Hilly Holbrook e la premio Oscar Allison Janney in quelli di Charlotte Phelan.

Bryce Dallas Howard e Emma Stone in The Help
Bryce Dallas Howard e Emma Stone in The Help. Foto di Dale Robinette – © DreamWorks II Distribution Co., LLC. ÊAll Rights Reserved.

Il film è tratto da una storia vera?

La storia di The Help si muove tra il reale e il fittizio. Come nel caso del romanzo della Stockett, la storia nel suo complesso è una storia di fantasia. Il racconto non è ispirato alla storia vera di una scrittrice degli anni Sessanta che pubblica un libro contenente molteplici storie di vita di cameriere nere. Sebbene questa narrazione sia fittizia, un personaggio del libro – e, di conseguenza, del film – è tuttavia ispirato a una persona reale. La Stockett sostiene che The Help sia una storia inventata, ma nel 2011 è stata citata in giudizio da una cameriera nera di nome Ablene Cooper, secondo la quale la sua vita sarebbe stata l’ispirazione per la storia di Aibileen Clark.

Ablene era la domestica del fratello della Stockett e una volta ha fatto da babysitter a sua figlia. Ha fatto causa alla Stockett per l’appropriazione non autorizzata del suo nome e della sua immagine. Oltre a condividere un nome simile, la storia di Aibileen rispecchia quella di Ablene, poiché suo figlio morì poco prima della nascita del primo figlio della Stockett. Parlando con il Daily Mail all’epoca della causa, Cooper ha dichiarato: “Kathryn ha sbagliato a scrivere il mio nome, ma nel libro e nel film lo pronunciano esattamente allo stesso modo”.

La donna ha poi aggiunto: “Mi sono presentata a Kathryn quando l’ho incontrata per la prima volta a casa di suo fratello in questo modo: “Aib-e-leen”. Kathryn fa in modo che Aibileen insegni alla bambina dei bianchi a chiamarla “Aib-ee”. È così che ho insegnato alla nipote e al nipote di Kathryn a chiamarmi, perché non riuscivano a gestire Abilene”. Un problema più grande per Cooper, tuttavia, è stato il fatto che l’Aibileen di The Help soffre di una tragica perdita che sembra essere stata presa dalla sua stessa vita.

Viola Davis e Octavia Spencer in The Help
Viola Davis e Octavia Spencer in The Help. Foto di Dale Robinette – © DreamWorks II Distribution Co., LLC. ÊAll Rights Reserved.

Ho pianto e pianto dopo aver letto le prime pagine. Nel libro, Aibileen ha accettato il lavoro cinque mesi dopo che suo figlio è rimasto ucciso in un incidente. Mio figlio, Willie, aveva la leucemia ed è morto a 18 anni, nel luglio 1998, tre mesi prima che io andassi a lavorare per gli Stockett. Ho sentito di nuovo le emozioni nel mio cuore. Kathryn ha copiato parti della mia vita e le ha usate senza nemmeno chiedermelo”. Nonostante le affermazioni sulle somiglianze tra la vita di Ablene Cooper e la storia di Aibileen Clark, il tentativo di Ablene di fare causa alla Stockett non ha avuto successo.

Ha fatto causa alla Stockett per 75.000 dollari, ma il caso è stato archiviato alla fine del 2011 per prescrizione di un anno. Il risultato è stato che Ablene era in possesso del libro The Help da più di un anno prima che venisse intentata la causa contro la Stockett. Finora non ci sono prove legali che la storia di Aibileen in The Help sia basata sulla vita reale, ma le somiglianze sono difficili da ignorare, anche se la storia complessiva del libro e del film sono opere di fantasia.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Help è infatti disponibile nel catalogo di  Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 12 novembre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

The Help è disponibile su Netflix?

In passato, The Help era disponibile anche su Netflix, dove ha riscosso un grande successo. Al momento, tuttavia, i diritti sul film sono scaduti e pertanto non è più possibile trovarlo nel catalogo. Potrebbe tuttavia tornarvi in futuro.

La mummia – Il ritorno: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Quando si pensa ad un puro film d’avventura, probabilmente il primo titolo che viene in mente è uno di quelli appartenenti alla saga di Indiana Jones. Dopo di questi, però, c’è La mummia, il film realizzato nel 1999 dal regista Stephen Sommers. Oggi questo è considerato uno dei film d’avventura per eccellenza, per via delle sue location esotiche, del suo eroico protagonista, dei risvolti romantici e per il suo basarsi sulla cultura egiziana facendole acquisire rinnovata popolarità a livello mondiale. Il successo di quel film ha subito portato ad un sequel nel 2001 dal titolo La mummia – Il ritorno.

A dirigere il film vi è ancora una volta Sommers, il quale per il primo lungometraggio non volle realizzare un diretto remake del horror omonimo del 1932, ma bensì puntare sul dar forma ad un’epopea romantica di azione e avventura con solo alcuni elementi horror. Tutto ciò viene riproposto anche in La mummia – Il ritorno, che mantiene dunque una coerenza tanto con le location esotiche proposte dal primo film quanto anche nelle dinamiche che vedono gli eroi trovarsi a dover combattere di nuovo contro la stessa mummia.

Come il suo predecessore, La mummia – Il ritorno è stato un successo commerciale, nonostante abbia ricevuto recensioni contrastanti, ed ancora oggi è ricordato con grande entusiasmo dai fan del genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La mummia – Il ritorno. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle sue location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brendan Fraser e Rachel Weisz in La mummia - Il ritorno
Brendan Fraser e Rachel Weisz in La mummia – Il ritorno. Foto di Universal Studios – © 2001 – Universal Studios – All Rights Reserved

La trama di La mummia – Il ritorno

Dieci anni dopo aver rimandato l’immortale mummia Imhotep nel mondo dei morti, Rick O’Connell e sua moglie Evelyn vivono a Londra con il loro figlioletto Alex. I due non hanno mai abbandonato la loro vecchia vita fatta di studi e scavi archeologici, sempre alla ricerca di reperti del passato e proprio durante un’esplorazione in un antico tempio a Tebe, trovano il misterioso bracciale di Anubi. Alex, infilandosi il bracciale all’insaputa dei genitori, ha una mistica visione dell’oasi di Ahm Sher e subito dopo un’oscura setta egiziana, che attacca la famiglia e rapisce il ragazzo.

Il culto, guidato dal curatore del British Museum e da una donna di nome Meela Nais, che è la reincarnazione dell’amore di Imhotep, Anck-su-namun, vuole far risorgere nuovamente l’antica mummia e usare il suo potere per sconfiggere il Re Scorpione, dandogli il comando dell’esercito di Anubi per conquistare il mondo. Rick e Evelyn, accompagnati dal pauroso fratello di Evelyn, Jonathan, e dal guerriero Ardeth Bay, intraprendono così questa nuova avventura, con l’obiettivo di salvare Alex prima che la mummia acquisti un potere illimitato.

Il cast di attori e le location del film

Grande protagonista del film è l’attore Brendan Fraser, qui nel ruolo per cui è ancora oggi maggiormente ricordato, l’avventuriero Rick O’Connell. Sul set di questo sequel, l’attore si è lacerato un disco vertebrale, si è incrinato una costola e si è infortunato alle ginocchia. Accanto a lui, nel ruolo di Evelyn, vi è nuovamente Rachel Weisz, mentre Patricia Velásquez riprende il ruolo di Anck-Su-Namun, amante di Imhotep. Le due attrici si sono allenate per cinque mesi per la loro scena di combattimento e hanno combattuto senza stuntman.

Brendan Fraser e Arnold Vosloo in La mummia - Il ritorno
Brendan Fraser e Arnold Vosloo in La mummia – Il ritorno. Foto di Universal Studios – © 2001 – Universal Studios – All Rights Reserved

John Hannah riprende il ruolo del fratello di Evelyn, Jonathan, mentre l’attore Oded Fehr torna ad interpretare Ardeth Bay, discendente delle guardie del corpo del faraone. Freddie Boath interpreta Alex O’Connell, figlio dei due protagonisti, mentre Arnold Vosloo torna ad interpretare invece Imhotep. Con La mummia – Il ritorno fa il suo debutto nel mondo del cinema anche Dwayne Johnson, che interpreta la parte del Re Scorpione e riprenderà questo ruolo nel film spin-off Il re scorpione (2002).

Le riprese di questo sequel ebbero luogo fra il Marocco, l’Inghilterra, la Giordania e l’Egitto. Fra le principali location di questi Paesi si possono ricordare il British Museum di Londra; l’Heath and Reach, nel Bedfordshire (per le scene di Hamunaptra); l’University College di Londra (per le scene esterne del British Museum); il Royal Naval College; le Torri di Mentmore; e Petra (per le scene lungo la linea ferroviaria). Alcune scene sono poi state girate genericamente nella città di Londra ma anche all’interno dei Pinewood Studios e degli Shepperton Studios.

Il sequel e lo spin-off

Gli eventi de Il Re Scorpione si svolgono 5.001 anni prima di quelli de La Mummia e de La Mummia – Il ritorno, rivelando le origini di Mathayus e la sua ascesa al potere come Re Scorpione. Questo nome è un riferimento a un re storico del periodo protodinastico dell’Egitto, il Re Scorpione. Per quanto riguarda un sequel diretto di La mummia – Il ritorno, bisognerà aspettare 7 anni. Nel 2008 il regista Rob Cohen realizzò infatti La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone, il terzo capitolo con un nuovo antagonista, Jet Li, che mantiene come protagonista Brendan Fraser ma cambia l’attrice che interpreta Evelyn, ruolo passato a Maria Bello.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di La mummia – Il ritorno grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision, Infinity+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 12 novembre alle ore 21:00 sul canale Italia 1.

Andor: la Ribellione è in difficoltà nel nuovo teaser della seconda stagione

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A più di due anni dalla première della prima stagione, abbiamo finalmente il primo sguardo alla seconda stagione di Andor. Disney+ ha diffuso il primo teaser della prossima serie, che vede il ritorno di Diego Luna nel ruolo di Cassian Andor, apparso per la prima volta in Rogue One: A Star Wars Story. Nel ruolo di Bix Caleen torna anche Adria Arjona, che ha fatto notizia all’inizio dell’anno recitando al fianco di Glen Powell in Hit Man, attualmente in streaming su Netflix. Il primo teaser della seconda stagione di Andor mostra Cassian e la Ribellione più in difficoltà che mai, con la portata e la spietatezza dell’Impero che crescono di giorno in giorno. È il Luthen Rael di Stellan Skarsgård a ricordare a Cassian che, se vuole vincere, deve diventare il leader di cui il popolo ha bisogno.

Questo primo sguardo alla Stagione 2 di Andor arriva pochi giorni dopo l’annuncio che la seconda stagione sarà trasmessa in anteprima su Disney+ il 22 aprile. Anche se Cassian Andor non era forse il primo obiettivo per uno spin-off agli occhi della maggior parte dei fan di Star Wars , quando Andor ha debuttato nel 2022 è stato un successo immediato. La serie ha raccolto il plauso universale di critica e pubblico, registrando un punteggio quasi impeccabile del 96% da parte della critica e dell’87% da parte del pubblico generale sul sito aggregato Rotten Tomatoes.

Andor è stato lodato per aver dato vita a una storia di Star Wars diversa da qualsiasi altra mai vista prima, con un’immersione profonda nel paesaggio socio-politico e nelle lotte delle persone in tutta la galassia, il tutto racchiuso in un elaborato thriller di spionaggio che non è stato solo un grande show televisivo di Star Wars, ma uno dei migliori show televisivi mai realizzati.

https://youtu.be/gnwpxgR3STE

La seconda stagione di Andor sarà diversa dalla prima in un modo importante

La prima stagione di Andor si svolge nell’arco di un anno, ma la seconda stagione di Andor allungherà ulteriormente la storia. La seconda stagione di Andor seguirà Cassian nei quattro anni che precedono gli eventi di Rogue One, con una stagione di 12 episodi suddivisi in quattro puntate da tre episodi che contribuiranno a distribuire la storia. Questo livello di salto temporale può essere difficile da realizzare, ma Andor Stagione 1 ha dimostrato che Tony Gilroy merita la massima fiducia quando si tratta di realizzare la sua visione di Star Wars.

La seconda stagione di Andor debutterà il 22 aprile. Restate sintonizzati su Collider per i futuri aggiornamenti su Star Wars e guardate Andor Stagione 1 su Disney+.

Black Panther 3: Denzel Washington conferma che Ryan Coogler sta scrivendo un ruolo per lui

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Denzel Washington ha rivelato di essere stato inserito nel cast del prossimo Black Panther 3. Mentre i Marvel Studios amano tenere segreti questi casting di peso fino alla fine, l’attore di The Equalizer ne ha parlato casualmente in una nuova intervista al Today Show Australia, dove stava promuovendo il suo ultimo film, Il gladiatore II, insieme al collega Pedro Pascal, che interpreterà Reed Richards nel prossimo The fantastici quattro: First Steps e Connie Nielsen, veterana del franchise del Gladiatore.

Il Gladiatore II vedrà Washington nei panni di Macrinus, un ex schiavo che trama per controllare Roma; durante la conversazione, gli è stato chiesto se la pressione di entrare a far parte di un franchise pluripremiato agli Oscar, l’attore ha risposto: “No, no, per me si tratta del regista, soprattutto a questo punto della mia carriera, mi interessa lavorare solo con i migliori. Non so quanti altri film farò, probabilmente non molti”.

Washington ha avuto una lunga carriera con numerosi successi e una manciata di ruoli iconici. La sua incredibile gamma recitativa lo rende adatto a qualsiasi personaggio gli venga presentato.

Washington ha continuato: “Voglio fare cose che non ho mai fatto. Ho interpretato Otello a 22 anni, sto per interpretare Otello a 70 anni e poi farò Hannibal”. Ha continuato a elencare i progetti, aggiungendo: “Ho parlato con Steve McQueen di un film, poi Ryan Coogler sta scrivendo una parte per me nel prossimo Black Panther”. Ha inoltre rivelato che seguirà la produzione di Otello a Broadway con Re Lear e poi “mi ritirerò”.

Cosa sappiamo di Black Panther 3?

Black Panther, con protagonista Chadwick Boseman, ha infranto il soffitto di cristallo per i fan del MCU, ottenendo una nomination agli Oscar. Purtroppo, prima che il secondo film, Wakanda Forever, potesse uscire, Boseman è venuto a mancare e l’attore Letitia Wright, interprete di Shuri, ha dovuto riempire i panni del protagonista. Il film, che ha reso omaggio alla sua star principale, è stato accolto positivamente dai fan di tutto il mondo, e all’epoca il capo della Marvel Kevin Feige ha dichiarato a proposito di un terzo film: “Torno a quello che ho detto quando abbiamo deciso di fare Wakanda Forever dopo aver perso Chad. Questa mitologia, questo insieme e questi personaggi meritano di continuare e continueranno anche dopo che tutti noi ce ne saremo andati, spero, e continueranno per sempre al cinema come hanno fatto i fumetti per più di 50 anni”. Non c’è ancora una data di uscita o una finestra per Black Panther 3. Il Gladiatore 2 arriverà nelle sale il 14 novembre.

The Bear: la “famiglia” è la ricetta del successo nel primo teaser della quarta stagione

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L’entusiasmante serie di 2025 show di Disney+ è stata presentata con un recente video che mostra molte serie amate dai fan che debutteranno o torneranno nel corso del prossimo anno. Tra queste c’è il ritorno del beniamino dei premi, The Bear, con il viaggio cupamente comico di Christopher Storer attraverso il mondo del business culinario, affamato di successo, che tornerà per la sua quarta stagione.

Nel teaser, che dura solo una decina di secondi, i fan possono vedere per la prima volta personaggi come Carmy (Jeremy Allen White), Sydney (Ayo Edebiri), Ted (Ricky Staffieri) e, di nuovo in giacca e cravatta nera, il cugino preferito di tutti, Richie (Ebon Moss-Bachrach).

La clip si conclude con il più grande indizio su cosa aspettarsi dalla quarta stagione: Jamie Lee Curtis(Donna), la madre di Carmy, offre un consiglio toccante a Sydney: “A volte la tua famiglia di lavoro è più vicina a te della tua famiglia”. Questo fa seguito al desiderio di Sydney di lasciare l’Orso nella terza stagione, con l’episodio finale che lasciava intendere cosa sarebbe successo in seguito senza mai dare una risposta definitiva. Questa clip suggerisce certamente che sia rimasta o che stia almeno ricevendo consigli da Donna per tornare potenzialmente in cucina e riunirsi con la squadra che le ha dato una casa, seppur disfunzionale.

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La quarta stagione di The Bear richiederà un arco narrativo più intenso per Carmy

Il viaggio di Carmy nelle prime tre stagioni di The Bear è stato indulgente, in quanto la sua attenzione ai dettagli e la sua assordante volontà di successo si sono scontrate in modo intelligente con il dolore e il senso di colpa per la perdita del fratello. La terza stagione ha esplorato questo aspetto in modo più intricato rispetto al passato, anche se alcuni hanno sostenuto che verso la fine la storia di Carmy sia passata in secondo piano a favore di altre storie.

In effetti, alcuni si sono sentiti frustrati dall’atteggiamento di Carmy nella terza stagione, che cercava di distruggere tutto ciò che aveva di più caro nella sua vita alla ricerca della perfezione del ristorante. Nella prossima stagione 4, Carmy avrà bisogno di una brusca inversione di rotta: il suo personaggio un po’ cattivo della stagione 3 dovrà tornare a essere il Carmy che abbiamo conosciuto e amato nelle prime due stagioni.

The Handmaid’s Tale 6: prime immagini della stagione finale

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The Handmaid’s Tale 6: prime immagini della stagione finale

Non stiamo dicendo che l’arte stia imitando la vita, ma è un po’ ironico che Hulu abbia rilasciato oggi le prime immagini della sesta e ultima stagione di The Handmaid’s Tale. Finalmente la serie tornerà sugli schermi di tutto il mondo, dopo una pausa di oltre due anni dal debutto del finale della quinta stagione nel novembre 2022.

Al momento non è stata fissata una data di uscita specifica per il ritorno della produzione sullo streamer, ma è stata ipotizzata una vaga finestra di primavera. Oltre alle immagini, che sono state inizialmente svelate dalla star dello show Elisabeth Moss (L’uomo invisibile) sul suo Instagram, l’attrice ha anche scritto un messaggio ai fan, scrivendo:

“Ecco un’anticipazione di quello che abbiamo fatto… Siamo duramente al lavoro sulla stagione finale e sono così entusiasta di condividere con voi ragazzi queste immagini in anteprima!!! Queste sono tratte dagli episodi 1 e 2, diretti dalla sottoscritta, e dall’episodio 3, diretto da @thisIsdavidl, tutte riprese da @nicdaleydp. ” – Lizzie Moss

I fan saranno entusiasti di rivedere tanti volti familiari che abbiamo imparato ad amare e a detestare nel corso delle prime cinque stagioni della serie. La maestra dell’horror Ann Dowd (Hereditary, The Exorcist: Believer) è visibile in un’immagine che riprende il suo ruolo di zia Lydia, una donna che il pubblico ha sempre detestato sin dalla prima puntata del 2017, mentre un’altra mostra il comandante Nick Blaine di Max Minghella (Teen Spirit). Fin dall’inizio, molti di noi non si sono fidati completamente di Nick e della sua storia d’amore con la June di Moss, e la sfiducia è stata ripagata quando è stato rivelato che era una spia di Gilead.

Chi altro apparirà nella sesta stagione di The Handmaid’s Tale?

Nella prima serie di immagini non compaiono alcuni membri del cast che porteranno a termine la storia, tra cui Bradley Whitford (The West Wing), Madeline Brewer (Orange is the New Black), Sam Jaeger (Devil in Ohio), Ever Carradine (All My Life) e Josh Charles (The Good Wife). Date un’occhiata alle foto qui sopra e restate sintonizzati su Cinefilos.it per ulteriori informazioni sulla stagione finale di The Handmaid’s Tale.

Alien: Earth, gli Xenomorfi invadono il nostro pianeta nel nuovo teaser

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Pochi giorni prima che Alien: Romulus faccia il suo debutto in streaming, Disney+ offre al pubblico un nuovo sguardo alla serie in arrivo, Alien: Earth. Uno dei tanti titoli dell’ultimo sizzle reel dello streamer, che ha dato agli spettatori anche una rapida occhiata alla prossima stagione di The Bear e all’attesissimo secondo episodio di Andor, il teaser ci offre una visione del personaggio principale della serie TV insieme ad alcune altre informazioni importanti.

Un’inquadratura aerea cattura un fiume circondato da montagne prima di passare alle sale di un’astronave che ricorda molto i colori e il design utilizzati da Fede Alvarez in Alien: Romulus. Vediamo alcuni presunti umani spuntare dall’oceano prima di dare un’occhiata al personaggio di Sydney Chandler, che sarà il protagonista principale del progetto. Cosa sarebbe un teaser incentrato su Alien senza uno Xenomorfo? Per questo, abbiamo un pezzo di quello che sembra essere un filmato riciclato dal precedente look rilasciato a settembre – ma non ci lamentiamo!

Il cast della prima serie live-action per il piccolo schermo tratta dall’amato franchise è composto da Timothy Olyphant (Scream 2), David Rysdahl (No Exit), Essie Davis (The Babadook), Adarsh Gourav (Hostel Daze), Alex Lawther (The End of the F***ing World), Babou Ceesay (We Hunt Together), Samuel Blenkin (Mary & George), Diem Camille (Bad Bitch), Moe Bar-El (The Bureau), Adrian Edmondson (3 Body Problem), Jonathan Ajayi (The Drifters), Lily Newmark (Pin Cushion) e Erana James (We Were Dangerous).

https://youtu.be/gnwpxgR3STE

Di cosa parlerà Alien: Earth?

Seguendo le orme di Alien: Romulus, il creatore della serie, Noah Hawley (Fargo), non sta cercando di reinventare la ruota con Alien: Earth. Invece di essere ambientato nel futuro e lungo la linea temporale dei film che abbiamo imparato a conoscere e amare, lo show sarà un prequel del capolavoro cinematografico di Ridley Scottc he ha dato il via a tutto, Alien del 1979. Lo show si svolgerà ben tre decenni prima della prima avventura fuori dal mondo di Ellen Ripley (Sigourney Weaver):

Quando una misteriosa nave spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna ( Sydney Chandler ) e un gruppo di soldati tattici fanno una scoperta fatale che li mette faccia a faccia con la più grande minaccia del pianeta nell’attesissima serie televisiva di FX Alien: Earth del creatore Noah Hawley”.

Potete vedere l’ultimo sneak peek teaser di Alien: Earth qui sopra, nel filmato che riassume il 2025 di Disney+.

The Penguin: Matt Reeves fornisce un motivo per l’assenza di Batman – SPOILER

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In 8 episodi de The Penguin, l’intera famiglia Falcone viene uccisa, Crown Point viene scossa da un’esplosione e Oz Cobb uccide la sua strada verso il vertice della malavita di Gotham City. Per quanto riguarda Batman… beh, non si trova da nessuna parte.

Il finale si conclude con il Bat-Segnale che illumina lo skyline di Gotham, ma è il massimo che si può ottenere con un cameo. Il regista Matt Reeves ha già rivelato i dettagli di un’apparizione non prevista e, in un’intervista a Digital Spy, ha spiegato il motivo della distratta assenza del Cavaliere Oscuro.

“Questo è stato un momento di grande agitazione in città, è letteralmente la settimana dopo quello che è successo ”, ha spiegato il regista. “Gran parte della città è in preda alla disperazione, quindi la polizia non può arrivare dappertutto, c’è crimine ovunque, è un momento molto, molto pericoloso”.

“Batman è là fuori che cerca di affrontare le conseguenze di tutto quello che è successo, e in qualche misura se ne fa una colpa”.

Sembra che Batman fosse semplicemente troppo occupato per essere coinvolto nella guerra tra bande tra Oz e Sofia Falcone; è una spiegazione abbastanza convincente, anche se è abbastanza facile trovare delle falle se si decide di farlo.

Reeves ha tuttavia affermato che in The Batman – Parte II il Crociato incappucciato troverà “molto difficile essere Batman”.

Come The Penguin influenzerà The Batman – Parte II?

Robert Pattinson in The Batman (2022)
Robert Pattinson in The Batman © 2022 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

In una conversazione separata con The Hollywood Reporter, il regista ha affrontato il tema di come la risposta a The Penguin abbia influenzato i suoi piani per il prossimo sequel, in particolare per quanto riguarda le recensioni entusiastiche che Cristin Milioti ha ricevuto per il suo ruolo di Sofia Gigante.

“Il film è molto simile a Batman, quindi si concentra su Batman e Bruce. È molto incentrato sul ruolo di Rob Pattinson e su come la Rogues Gallery si inserisce in questo contesto. Quindi molto di questo era già pronto quando abbiamo ricevuto i giornalieri. Ma ci sono assolutamente alcuni modi in cui ha influito. Ci ha dato delle idee e ci siamo detti: “Oh, potremmo fare questo””.

“Ma stiamo ancora parlando del quadro generale e del futuro e di come potrebbe essere una seconda stagione de Il Pinguino. Si passa attraverso un processo in cui si fa qualcosa e si provano dei sentimenti, e poi lo si vede andare nel mondo e non è più il proprio bambino. Appartiene al pubblico. Vederli entrare in contatto con Sofia, ovviamente, ci fa pensare: “C’è dell’altro”. Quindi, ancora una volta, non posso dirvi cosa sia. Non lo sappiamo ancora. Stiamo appena iniziando a capirlo”.

Si dice che Sofia avrà un ruolo importante in The Batman – Parte II, anche se non si sa come sarà quando sarà rinchiusa ad Arkham. Naturalmente, non è l’unica cattiva presente: l’Enigmista di Batman ha trovato un nuovo amico nel Joker quando si sono incrociati nel manicomio. Tutti gli episodi de The Penguin sono ora disponibili in streaming su NOW.

Bridget Jones: Un amore di ragazzo, trailer del nuovo capitolo di Bridget Jones

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L’attrice due volte premio Oscar Renée Zellweger torna a interpretare il ruolo che ha reso iconica una delle protagoniste più amate della commedia romantica, una donna il cui approccio unico alla vita e all’amore ha ridefinito un intero genere cinematografico.  Bridget Jones è arrivata per la prima volta sugli scaffali delle librerie con il fenomeno letterario “Il diario di Bridget Jones” di Helen Fielding, che è diventato un bestseller mondiale e un film di enorme successo.

Nei panni di una donna single in carriera che vive a Londra, Bridget Jones non ha soltanto condiviso col mondo le sue avventure sentimentali, ma ha anche contribuito a rendere popolari termini come “Single”, “Felicemente sposati” e “Cialtronerie sentimentali” nel lessico mondiale. La capacità di Bridget di superare le avversità l’ha portata infine a sposare l’avvocato di successo Mark Darcy e a diventare madre del loro bambino, raggiungendo finalmente la felicità.

Ma in Bridget Jones: Un amore di ragazzoBridget è di nuovo sola, rimasta vedova quattro anni prima quando Mark è stato ucciso in una missione umanitaria in Sudan. Ora è una madre single, impegnata a crescere da sola Billy, di nove anni, e Mabel, di quattro, trovandosi in uno stato di limbo emotivo e affrontando la vita con l’aiuto dei suoi fedeli amici e persino del suo ex amante, Daniel Cleaver (Hugh Grant).

Pressata dalla sua “Famiglia Urbana” – Shazzer, Jude e Tom, la sua collega di lavoro Miranda, sua madre e la sua ginecologa Dr. Rawlings (il premio Oscar Emma Thompson) – a intraprendere un nuovo percorso nella vita e nell’amore, Bridget torna a lavorare e prova persino a usare le app di incontri, dove presto viene corteggiata da un uomo più giovane e affascinante (interpretato da Leo Woodall, noto per The White Lotus). Nel tentativo di bilanciare lavoro, famiglia e amore, Bridget affronta il giudizio delle mamme perfette a scuola, si preoccupa per Billy che soffre per l’assenza del padre e si imbatte in una serie di incontri imbarazzanti con il razionale insegnante di scienze di suo figlio (il candidato all’Oscar Chiwetel Ejiofor).

Cosa c’è da sapere su Bridget Jones: Un amore di ragazzo

Bridget Jones: Un amore di ragazzo è diretto dal celebre regista Michael Morris (To Leslie, Better Call Saul), da una sceneggiatura della candidata ai BAFTA Helen Fielding, basata sul suo romanzo, con contributi della vincitrice di un Emmy Abi Morgan (The Iron Lady, Eric) e del candidato all’Oscar Dan Mazer (Viva la sposa, Bridget Jones’s Baby).

Il film è prodotto per Working Title da Tim Bevan e Eric Fellner, i cui film, tra cui The Danish Girl, L’ora più buia, Fargo, Les Misérables e La teoria del tutto, hanno ottenuto 14 premi Oscar e sei nomination come miglior film. Il film è prodotto anche da Jo Wallett (Cattiverie a domicilio, Catherine Called Birdy). La produzione esecutiva è affidata ad Amelia Granger e Sarah-Jane Wright per Working Title, Renée Zellweger e Helen Fielding. Working Title ha prodotto tutti i film di Bridget Jones.

Distribuito a livello internazionale da Universal Pictures, Bridget Jones: Un amore di ragazzo, una co-produzione Universal Pictures/Working Title, co-finanziata da Studiocanal e Miramax, uscirà nelle sale internazionali e sarà disponibile in streaming esclusivo su Peacock negli Stati Uniti. I tre precedenti film di Bridget Jones – Il diario di Bridget Jones (2001), Che pasticcio, Bridget Jones! (2004) e Bridget Jones’s Baby (2016) – hanno guadagnato più di 800 milioni di dollari in tutto il mondo.

Paul Mescal: 10 cose che forse non sai sull’attore

Paul Mescal: 10 cose che forse non sai sull’attore

Il giovane Paul Mescal ha all’attivo solamente una manciata di titoli tra cinema e televisione, ma sono bastati questi a mettere in luce il suo grande talento nonché la generosità con cui si approccia ad ogni personaggio. Sempre più Mescal è sulla bocca di tutti, facendo immaginare per lui un futuro particolarmente roseo. Ora che è sul punto di consacrarsi e divenire ancor più popolare, meglio sapere quanto più possibile su di lui.

Ecco 10 cose che non sai di Paul Mescal.

I film e i programmi TV di Paul Mescal

Paul Mescal film
Paul Mescal in Aftersun. Cortesia di Mubi

1. È stato protagonista di una nota serie TV. Mescal ha fatto la sua comparsa in televisione recitando in un episodio della serie Bump (2019), per poi recitare in quattro episodi della serie The Deceived (2020), nel ruolo di Sean McKeogh. Nello stesso 2020 ottiene poi il ruolo che lo rende celebre, quello di Connell, co-protagonista insieme a Daisy Edgar-Jones della serie Normal People, basata sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.

2. Ha recitato in celebri film. Il primo film per il cinema in cui Mescal ha recitato è La figlia oscura (2021), diretto da Maggie Gyllenhaal e con protagoniste Olivia Colman e Dakota Johnson. Nel 2022 Mescal ha poi recitato in ben tre film: il drammatico Creature di Dio, con Emily Watson, Carmen, con Elsa Pataky, e Aftersun, opera prima della regista Charlotte Wells, in Italia presentato nel corso della Festa del Cinema di Roma, dove Mescal e la Wells hanno incontrato il pubblico. Successivamente ha recitato in Il nemico (2023), accanto a Saoirse Ronan, in Estranei (2023), accanto a Andrew Scott e in Il gladiatore II (2024), il film di Ridley Scott con anche Pedro Pascal, Denzel Washington e Joseph Quinn.

Paul Mescal e Daisy Edgar-Jones in Normal People

3. Non avrebbe recitato nella serie se non ci fossero state scene di nudo. Parlando del suo ruolo nella serie Normal People, l’attore ha raccontato che non avrebbe accettato di recitarvi se non fossero state previste scene di nudo, poiché queste sono molto importanti per il suo personaggio e la storia in sé. “Il libro da cui la serie è tratta è così viscerale e crudo, e quando ll’ho letto i personaggi erano chiaramente nudi per la maggior parte del tempo nella mia immaginazione“. Chi ha visto la serie saprà dunque che le richieste di Mescal sono state accontentate, poiché nella serie sono diverse le scene di nudo presenti.

Daisy-Edgar-Jones-Paul-Mescal-Normal-People
Daisy e Edgar-Jones e Paul Mescal in Normal People

Paul Mescal in Aftersun

4. Ha lavorato molto sul rapporto con la co-protagonista. Nel film Aftersun, Mescal interpreta Calum, padre di Sophie, il quale trascorre con la figlia una vacanza estiva particolarmente importante per il loro rapporto. Stando a quanto raccontato dall’attore in alcune interviste, lui e Frankie Corio, interprete di Sophie, i due hanno trascorso due settimane insieme prima delle riprese in un hotel resort in vacanza per formare il legame necessario per ritrarre la relazione padre-figlia una volta iniziate le riprese. Hanno così raggiunto quel grado di sintonia e complicità necessario alla riuscita del film.

Paul Mescal e Saoirse Ronan in Il nemico

5. Ha recitato insieme alla connazionale. Nel 2023 l’attore è stato protagonista, insieme a Saoirse Ronan, di Il nemico, film distopico che riflette sul disfacimento di una coppia. Per l’attore il progetto è stato l’occasione per dividere la scena con la collega connazionale. Entrambi sono infatti irlandesi ma, poiché i loro personaggi sono americani, hanno dovuto recitare con accenti diversi dai propri.

Paul Mescal con Andrew Scott in Estranei

6. È stato un set molto intenso. Durante il tour stampa del film Estranei, Andrew Scott e Paul Mescal hanno rivelato che durante “una scena molto seria sulla genitorialità” Mescal ha dovuto lasciare il set perché stava avendo un attacco di panico. Nel film, i due interpretano due uomini solitari che si ritrovano ed iniziano ad amarsi, ma i loro traumi passati non li abbandonano. Un set dunque molto intenso, che li ha coinvolti emotivamente più del previsto.

Paul Mescal ha trasformato il suo fisico per Il Gladiatore II, con Pedro Pascal

7. Ha trasformato il suo fisico per il film. In Il Gladiatore II Mescal interpreta Lucio, il giovane figlio di Lucilla, che ora è un uomo adulto dato che la storia si svolge anni dopo il primo film. Per assumere tale ruolo, Mescal si è sottoposto ad un allenamento intensivo sei giorni su sette, con sessioni da 45 minuti supervisionate naturalmente da un coach. Ciò gli ha permesso di acquisire un’importante massa muscolare che gli permettesse di essere credibile come gladiatore affianco a Pedro Pascal nell’arena.

Paul Mescal - Lucio Vero Il Gladiatore II
Foto di Photo Credit: Cuba Scott/Cuba Scott – © 2024 Paramount Pictures.

La nuova fidanzata di Paul Mescal è Gracie Abrams?

8. Avrebbe una relazione con una nota cantante. Nel maggio del 2020 sono iniziati a circolare dei rumor circa una possibile relazione tra Mescal e la cantante Phoebe Bridgers, poi confermata nel novembre del 2021. A distanza di un anno, tuttavia, sul finire dunque del 2022 i due si sono separati, senza però fornire maggiori dettagli a riguardo. Da qualche mese, Mescal avrebbe invece una relazione con la cantante Gracie Abrams, assieme alla quale è stato più volte fotografato. L’attore ci tiene però a mantenere privata la sua vita sentimentale e non ha pertanto confermato la cosa.

Paul Mescal non è su Instagram

9. Ha cancellato il proprio account. Mescal, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei e dei suoi colleghi, non è presente su Instagram dopo aver deciso di cancellare il suo account l’anno scorso. “Penso solo che non sia particolarmente utile per le persone vedere, come sei, letteralmente“, ha detto Mescal spiegando le motivazioni dietro la scelta di abbandonare il social. Ad oggi, dunque, non vi è un account ufficiale dell’attore su Instagram, ma si possono ritrovare diverse fan page a lui dedicate dove poter ritrovare sue foto e notizie a lui legate.

L’età e l’altezza di Paul Mescal

10. Paul Mescal è nato il 2 febbraio del 1996 a Maynooth, in Irlanda. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Buzz, Cosmopolitan, Elle

FOTO DI COPERTINA: Paul Mescal ai Film Independent Spirit Awards 2023 – Foto di imagepressagency via Depositphotos.com

Loki: rilasciato un aggiornamento promettente per la terza stagione

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Un anno dopo che il finale della Stagione 2 di Loki ha sconvolto il mondo dell’MCU, i fan hanno avuto un barlume di speranza per una potenziale Stagione 3. Il finale della Stagione 2 dello show solista di Tom Hiddleston nel MCU si è infatti concluso in modo epico, in quanto l’Episodio 6 ha visto Loki evolversi dal Dio dell’Inganno a Dio delle Storie. Afferrando i rami del tempo sciolti e morenti della Sacra Linea Temporale, Loki li ha trasformati in qualcosa di nuovo, mentre ora osserva l’universo in pace.

Sebbene Hiddleston sia stato una presenza costante nel MCU dal suo debutto in Thor del 2011, il personaggio non è stato più visto proprio dalla fine della Stagione 2 di Loki. Ora, mentre i fan aspettano di capire dove potrebbe riapparire, ci potrebbe essere motivo di pensare che una nuova stagione del suo show potrebbe essere in programma.

Parlando con CinePOP a D23 Brazil 2024, il responsabile dello streaming dei Marvel Studios, Brad Winderbaum, ha parlato della possibilità che la Stagione 3 di Loki venga realizzata. Quando gli è stato chiesto se c’è qualche possibilità che Loki riceva una terza stagione, Winderbaum ha infatti offerto una risposta semplice, dicendo: “C’è sempre una possibilità“.

Winderbaum ha anche parlato del numero di serie TV Marvel che i fan devono aspettarsi ogni anno, dicendo: “Penso che sarà variabile. Puntiamo a due, forse a due anni e mezzo, forse a un anno. Ora abbiamo un lungo processo di sviluppo, quindi andremo in produzione su progetti in cui crediamo veramente“. Per il momento, dunque, una terza stagione di Loki sembra non essere in programma, ma potrebbe essere un’occasione ideale per riprendere il suo personaggio e anticiparne il ritorno nel più generico MCU.

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