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Warrior: la spiegazione del finale: I due fratelli si riconciliano?

Il film di arti marziali miste Warrior del 2011 inizia con il protagonista principale, Tommy (Tom Hardy), che torna a Pittsburgh per far visita al padre, che non vede da 14 anni. Il padre, Paddy Conlon, torna a casa dalla chiesa quella sera ed è sorpreso di trovare Tommy ad attenderlo alla porta con una bottiglia di quello che pensa sia ancora il suo drink preferito.

Tuttavia, Paddy non è più l’alcolizzato che ha costretto Tommy e sua madre a lasciare la casa per sfuggire ai suoi abusi domestici.

Chi è Tommy?

Tom Hardy in Warrior (2011)
Foto di Opulence Studios – © 2011 – Lionsgate

Tommy è il figlio minore di Paddy Conlon (interpretato da Nick Nolte), che ha abbandonato la famiglia per fuggire con la madre dal padre alcolista e violento. In seguito si arruola nell’esercito, ma abbandona il servizio dopo aver perso il suo migliore amico in battaglia, e in quel momento torna a Pittsburgh per far visita al padre.

Tommy è un uomo arrabbiato e pieno di rancore, ma in seguito apprendiamo da un soldato che ha salvato quando stavano annegando in un carro armato che è un eroe di guerra.

Tommy è pieno di rabbia verso il padre per tutto quello che ha fatto alla famiglia quando erano più giovani e ancora più furioso ora che sostiene di aver smesso di bere e di aver voltato pagina. Paddy invita il figlio in casa e gli offre una tazza di caffè, che Tommy rifiuta, scegliendo di attenersi all’alcol che ha in tasca.

Perché Tommy è tornato sul ring delle MMA?

Dopo essere tornato a Pittsburg, Tommy entra in una palestra dove si allenano i lottatori di MMA e decide di iscriversi per capriccio. Mentre si allena tranquillamente in un angolo, osserva il miglior lottatore di MMA della palestra, Mad Dog, che picchia senza pietà i suoi compagni di allenamento finché non rimane più nessuno con cui allenarsi.

L’allenatore di Mad Dog chiede agli addetti alla reception della palestra di assumere altri sparring partner, ma nessuno è disponibile e Tommy si offre di allenarsi con lui. L’allenatore respinge Tommy, pensando che non sia nessuno, ma, messo alle strette, non ha altra scelta che accettare. Una volta sul ring, Tommy mette rapidamente al tappeto Mad Dog con pochi colpi, sconcertando tutti i presenti in palestra.

Dopo che se ne va, l’allenatore cerca di inseguire Tommy, ma questi si rifiuta di lasciarlo diventare il suo allenatore. Tuttavia, un filmato che lo ritrae mentre stende Mad Dog viene pubblicato online e il ragazzo diventa un fenomeno. Di conseguenza, l’allenatore lo iscrive alla gara di Sparta, ma si rifiuta di allenarsi con lui.

Anche se Tommy decide di partecipare alla gara per capriccio, l’altra ragione è che vuole aiutare la vedova del suo amico donando il denaro che potrebbe vincere.

Chi è Brendan Conlon?

Joel Edgerton in Warrior (2011)
Foto di Opulence Studios – © 2011 – Lionsgate

Brendan (interpretato da Joel Edgerton) è il primogenito di Paddy Conlon, che ha dovuto crescere sotto l’ombra del fratello, dato che nelle competizioni di MMA è sempre stato uno sfavorito rispetto al fratello minore, che era in prima linea.

Pertanto, quando la madre e il fratello decidono di lasciare il padre alcolizzato, Brendan sceglie di rimanere indietro, sperando di ottenere l’attenzione del padre, e quando ciò non accade, si allontana dal padre e dal fratello minore.

Un altro motivo per cui Brendan è rimasto è la sua fidanzata Tess, che poi ha sposato e con cui ha avuto due figlie. A causa di un infortunio sul ring che lo ha reso incosciente, Brendan ha smesso di combattere ed è diventato insegnante di fisica al liceo.

Perché Brendan è tornato ai combattimenti di MMA?

Jennifer Morrison in Warrior (2011)
Foto di Opulence Studios – © 2011 – Lionsgate

La famiglia di Brendan sta attraversando una crisi finanziaria da quando ha ipotecato la casa per un prestito destinato a coprire le spese mediche della figlia minore, che soffre di problemi cardiaci. La banca sta facendo pressioni su Brendan per il mancato pagamento e la famiglia è in procinto di essere pignorata e rischia di perdere la casa se le cose non cambiano.

Brendan partecipa a incontri di lotta su ring clandestini alle spalle della moglie per guadagnare di più, ma alla fine si confida con Tess prima di essere sospeso da scuola.

Dopo la sospensione da scuola, Brendan discute con Tess la possibilità di partecipare agli incontri di lotta clandestini e lei è d’accordo, poiché lui la convince che affronterà solo aspiranti lottatori.

Tuttavia, Tess vuole che informino i loro figli, ma Brendan pensa che non sia necessario e propone di uscire di casa come ogni mattina, ma invece di andare a scuola, di andare in palestra. Tess è d’accordo e lui si rivolge al suo vecchio amico Frank, proprietario di una palestra che allena i lottatori di MMA.

Frank è stato l’allenatore di Brendan quando è stato ferito e portato in ospedale privo di sensi. Di conseguenza, Frank non era entusiasta di permettere a Brendan di allenarsi con lui, a meno che non gli assicurasse che Tess ne fosse a conoscenza e fosse d’accordo. Alla fine accetta e Brendan si unisce alla sua squadra.

In breve tempo l’allenamento di Brendan migliora enormemente e presto supera il miglior atleta della palestra, Frank, che si sta allenando per l’imminente gara di Sparta. Tuttavia, Brendan continua a partecipare solo ai combattimenti clandestini, dove ora domina con una serie di vittorie consecutive.

Un giorno, mentre il gruppo si allenava nella consueta corsa sulle colline, il miglior lottatore di Frank ha avuto un incidente ed è stato trasportato d’urgenza all’ospedale. All’uscita dall’ospedale, a Brendan viene in mente di sostituire il pugile sul ring di Sparta e di rappresentare la palestra di Frank.

All’inizio Frank è assolutamente contrario, ma accetta comunque di parlare con il team Sparta per permettergli di cambiare il pugile per cui aveva firmato. Brendan non discute la decisione con la moglie e quando arriva la telefonata in cui si dice che gli organizzatori hanno accettato di farlo partecipare, Tess è infelice e giura di non assistere ai suoi combattimenti nella competizione di Sparta.

Cosa succede durante la gara di MMA di Sparta?

Nick Nolte e Tom Hardy in Warrior (2011)
Foto di Opulence Studios – © 2011 – Lionsgate

I fratelli separati si vedono per la prima volta il primo giorno, durante la conferenza stampa ad Atlantic City. Tuttavia, Tommy si allontana dal fratello senza pensarci due volte. I due si incontrano in spiaggia la sera stessa, quando Tommy esce a fare una passeggiata dopo aver visto Mark in televisione parlare di come lo ha salvato e di come sia un eroe di guerra.

Mentre Brendan cerca di riconciliarsi e di sedersi, Tommy è ancora molto amareggiato e non è pronto a dare una possibilità; non gli importa né di Tess né delle sue nipoti. Dice apertamente a Brendan che lui non è suo fratello, perché suo fratello sarebbe stato in macchina quando è partito con la madre e sarebbe stato presente per prendersi cura di loro e di lui.

Quando inizia la gara di Sparta, Tommy è il misterioso eroe di guerra di cui la gente non sa nulla, mentre Brendan è lo sfavorito insegnante di fisica. I due fratelli sono opposti sul ring: Tommy è la testa calda che pensa solo a mettere rapidamente al tappeto gli avversari, mentre Brendan è il combattente metodologico che affronta i suoi avversari in una battaglia di resistenza fino al tap out.

Nel suo primo incontro, Tommy stende l’avversario con un solo pugno e, sicuro che non si sveglierà, esce di corsa dalla gabbia. D’altro canto, Brendan viene sopraffatto nei primi due round dell’incontro ma resiste, incassando i pugni fino a quando non ha la possibilità di reagire. Poi, costringe l’avversario al tap out.

I fratelli avanzano nei rispettivi incontri fino ai primi quattro classificati, dove Tommy affronta Mad Dog e Brendan il famoso lottatore di MMA Koba.

Mad Dog riuscirà a vendicarsi?

Dopo il filmato in cui viene picchiato da Tommy in palestra, Mad Dog viene umiliato su Internet e giura di eliminare Tommy durante la gara di Sparta. Tuttavia, uno dei due sul ring, Mad Dog, non ha nemmeno la possibilità di sferrare un singolo pugno, poiché viene messo al tappeto non appena l’arbitro dice “Fight”.

Chi vince l’incontro?

Tutti sono convinti che Kobe umilierà Brendan durante l’incontro, e i commentatori lo definiscono un pesce che si è allontanato troppo dalla sua zona di comfort e che presto sarà sbranato dallo squalo delle MMA, Koba.

Come previsto, Koba domina i primi round, spingendo Brendan al limite, ma grazie alla sua incredibile resistenza, Brendan non cede mai. Cambia gioco, inizia a combattere seguendo le istruzioni del suo allenatore e alla fine costringe Koba al tap out, vincendo l’incontro. Sua moglie, Tess, è tra il pubblico ad applaudirlo.

Cosa succede nella resa dei conti finale?

Prima dell’inizio dell’incontro finale, il pubblico scopre che gli ultimi concorrenti, Brendan e Tommy, sono fratelli. Tommy parte forte, dominando i primi due round come in tutti gli altri incontri. Affronta il fratello con 14 anni di rabbia e collera repressa, infliggendogli colpi su colpi.

Nel terzo round, Brendan inizia a reagire e sloga la spalla di Tommy quando questi si rifiuta di battere la mano. Nonostante abbia un solo braccio funzionante, Tommy si rifiuta di arrendersi e insiste nel combattere.

Brendan è combattuto nel continuare il combattimento e supplica Tommy di fermarsi perché non vincerà. Tuttavia, si rende conto che l’unica via d’uscita è far battere Tommy o metterlo al tappeto. L’incontro prosegue per altri due round e, nell’ultima ripresa, Brendan mette Tommy in una morsa, ma questi si rifiuta di battere fino a quando non sente il fratello pregarlo di arrendersi e di scusarsi per il passato. Brendan assicura a Tommy che è giusto fare tap-out e gli dice quanto gli vuole bene.

I fratelli si riconciliano?

Il rapporto tra i fratelli e il padre è completamente incrinato, al punto che Brendan non permette al padre di vedere la sua famiglia. Quando Paddy va a trovare Brendan per dirgli del ritorno di Tommy, Brendan pensa che sia venuto a gongolare, dato che il padre ha sempre sostenuto che Tommy lo allenasse, mentre lui non ha mai accettato di allenarsi con Brendan.

Sembra che tra i due sia accaduto un incidente che ha spinto Brendan a tenere la sua famiglia lontana da Paddy. Di conseguenza, nonostante Tommy chieda al padre di allenarlo in vista della gara di MMA di Sparta, chiarisce che negli ultimi 14 anni non gli è stato permesso di chiedere nulla della sua vita e che nulla è cambiato tra loro.

Quando Paddy cerca di avvicinarsi a Tommy prima della semifinale, Tommy perde la testa e chiarisce che non perdonerà mai suo padre, il che porta a una ricaduta del padre nella stanza d’albergo. Beve così tanto che Tommy è costretto a metterlo a letto e ad assistere da solo agli incontri di finale senza il suo allenatore.

Il padre si presenta durante il round finale dell’incontro tra Tommy e Brendan e, pur sorridendo alla riconciliazione del figlio, si gira dall’altra parte quando Brendan e Tommy si aiutano a vicenda fuori dal ring.

Cosa succede alla fine di Warrior?

Il film si conclude con Brendan, il nuovo campione di Sparta MMA, che abbraccia il fratellino Tommy mentre escono dall’arena tra gli applausi della folla.

Warrior è una bellissima storia di famiglia, perdono e riconciliazione sul ring delle MMA. Gli ultimi minuti del film gli valgono il miglior finale, in quanto emotivi e simbolici.

Tommy è irremovibile sul suo ego e sulla sua riluttanza a fare pace con la famiglia per tutto il film, e il suo tapping out è suggestivo del fatto che è pronto ad ammorbidire il suo cuore e a dare alla sua famiglia un’altra possibilità. Non ci sono favoriti in questo film, poiché entrambi hanno un solido background, il che rende impossibile scegliere uno rispetto all’altro e spera solo che i fratelli trovino un modo per migliorare il loro rapporto.

Hercules: il live action cambia titolo e sarà dal punto di vista di Ade

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Sebbene non abbiamo ancora notizie ufficiali in merito, un nuovo rumor sostiene che il film live-action di Hercules della Disney sarà ora raccontato dal punto di vista del malvagio Ade. Questo cambio di prospettiva presuppone anche un cambio di titolo!

Dopo insistenti voci, abbiamo finalmente avuto la conferma che la Disney stava ufficialmente procedendo con un remake live-action di Hercules l’anno scorso, con il regista di Aladdin Guy Ritchie pronto a dirigere il progetto e i registi di Avengers: Endgame Anthony e Joe Russo a bordo come produttori.

A parte alcune voci sul casting, gli aggiornamenti sono stati pochi e sporadici da allora e stiamo ancora aspettando di scoprire quali attori daranno vita ai personaggi principali. Ora, lo scooper Daniel Richtman (tramite Toonado.com) sta segnalando che il progetto ha subito una revisione completa e sarà raccontato dal punto di vista del malvagio Ade, cosa che potrebbe effettivamente cambiare il titolo al film, sulla scia di quanto accaduto con il personaggio di Crudelia De Mon.

In precedenza si diceva che Taron Egerton e Ariana Grande fossero in lizza per i ruoli di Hercules e Meg, e abbiamo anche sentito che la megastar del pop diventata attrice Dua Lipa potrebbe essere una contendente per interpretare la protagonista femminile. Non è stato menzionato alcun attore in lizza per interpretare Ade, che è stato doppiato da James Woods nel film d’animazione in originale.

I Russo hanno spiegato come sono stati coinvolti nel progetto in una recente intervista, notando che non avevano intenzione di fare una “traduzione letterale” dell’originale:“Sia noi che i nostri figli siamo fanatici di Hercules”, ha detto Anthony. “E avevamo sentito che la Disney era interessata a rivisitarlo e noi siamo innamorati dell’originale. E abbiamo spiegato perché pensavamo che sarebbe stato giusto produrre quel film ed eccoci qui.”

“Penso che si debba sempre portare qualcosa di nuovo sul tavolo perché dal nostro punto di vista di narratori, non è convincente fare una traduzione letterale. L’abbiamo già fatto con i nostri film Marvel”, ha aggiunto Joe. “Non facciamo traduzioni letterali dei fumetti perché pensiamo che se vuoi quella storia puoi andare a leggerla. Ti daremo una storia diversa. Penso che faremo qualcosa che sia nella vena dell’originale e ispirato da esso, ma porteremo anche alcuni nuovi elementi sul tavolo.”

L’anno scorso è circolata una voce secondo cui Ritchie si era separato dal film, ma deve ancora essere confermata.

Hercules film live action

La trama di Hercules

La Disney affronta la mitologia greca in questo film d’animazione. Ercole (Raoul Bova in italiano), un figlio degli dei, fu rapito da neonato da Ade e costretto a vivere tra i mortali come mezzo uomo e mezzo dio. Adolescente, Ercole deve compiere un rito di passaggio sulla Terra per dimostrare di essere degno di vivere con gli dei sul Monte Olimpo. Con il suo coraggioso satiro spalla, Filottete (Giancarlo Magalli in italiano), al seguito, Ercole deve imparare a usare la sua forza per sconfiggere una serie di creature malvagie.

Logan è stato di ispirazione per uno dei momenti più toccanti di Avengers: Endgame

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Sebbene Logan non sia stato l’adattamento fedele di “Old Man Logan” che molti fan speravano o si aspettavano, non si può negare che sia stato un emozionante e potente saluto per il Wolverine di Hugh Jackman.

Il film del 2017 ha visto l’attore dare l’ultimo addio al mutante artigliato… almeno per un po’. Come sappiamo, Jackman è tornato nel ruolo per Deadpool & Wolverine, al fianco di Ryan Reynolds, in cui interpreta però una variante del personaggio morto nel film di James Mangold. Una delle principali preoccupazioni relative a un ritorno del Wolverine di Hugh Jackman dal regno dei morti era relativa proprio alla perfezione di quel finale.

Parlando del documentario Assembled: The Making of Deadpool & Wolverine che è arrivato su Disney+ all’inizio di questa settimana, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha rivelato come Logan abbia influenzato la fine del periodo di Robert Downey Jr. come Iron Man in Avengers: Endgame del 2019.

“Sono sempre stato molto esplicito con Hugh sul fatto che avesse avuto uno dei finali migliori di sempre per qualsiasi personaggio immaginario”, ha spiegato Feige. “E gli ho detto che è stato incredibile, quello che è stato in grado di realizzare in Logan”. “Questo è quello a cui abbiamo guardato con Robert Downey Jr. in Endgame, ovvero dare a questo incredibile e iconico personaggio immaginario un finale incredibile”, ha aggiunto.

La morte di Tony Stark è stata tanto memorabile quanto quella di Wolverine, con entrambi i rispettivi finali che hanno fatto scendere una lacrima anche al più duro fan dei film di fumetti.

Robert Downey Jr.Kevin Feige sull’importanza di lasciare intonso il finale di Logan

All’inizio di quest’anno, Feige ha affrontato l’importanza di preservare l’eredità di Logan in Deadpool & Wolverine: “Beh, era qualcosa di cui avevamo parlato molti, molti anni fa”, ha detto. “Una delle prime conversazioni che ho avuto con Hugh Jackman dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney è stata che Logan è una delle storie più belle di sempre: non possiamo disfare quello che ha raccontato. Non possiamo toccarlo, e non lo abbiamo fatto per molti anni.”

“Quando è nata l’idea, e quando è nata la trama [per Deadpool e Wolverine], e quando Hugh ha contattato Ryan Reynolds in quello che è diventato un momento importante, credo, certamente nella storia della Marvel e forse nella storia del cinema, si trattava ancora di chiedere, ‘Ok, come facciamo a farlo in un modo che, come dici tu, non neghi lo straordinario dramma e l’emozione di Logan?'”

Feige ha continuato, “Il tempismo era perfetto perché il multiverso è qualcosa che avevamo già stabilito e impostato, e la Time Variance Authority era lì per aiutarci a navigare in quelle acque in un modo che ha permesso a Deadpool di andare a cercare una versione di Wolverine che non fosse morta sottoterra. Penso che [fin dall’inizio del film], ci siamo diretti verso quella direzione.”

Chiaramente Feige fa riferimento alla sequenza iniziale del film in cui Wade va a dissotterrare il cadavere di Logan e lo usa poi per uccidere brutalmente gli agenti della TVA (sulle note di “Bye Bye Bye” degli NSYNC). Avengers: Endgame e Logan sono ora in streaming su Disney+.

The Girl with the Needle: trailer dell’acclamato horror gotico in arrivo su MUBI

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MUBI, ha rilascia trailer di The Girl with the Needle di Magnus von Horn prossimamente in arrivo su MUBI. The Girl with the Needle, diretto da Magnus von Horn e co-sceneggiato da Line Langebek Knudsen, è stato presentato in anteprima mondiale in Concorso al Festival di Cannes di quest’anno ed è interpretato da Vic Carmen Sonne (Neon Heart, Godland), Trine Dyrholm (The Commune, Queen of Hearts, Mary and George), Besir Zeciri (Wildland) e Joachim Fjelstrup (Itsi Bitsi).

The Girl with the Needle è stato il film scelto dalla Danimarca come candidato ai 97esimi Academy Awards e ha recentemente ricevuto tre nomination ai 37esimi European Film Awards, tra cui: Attrice europea per Vic Carmen Sonne e Tryne Dyrholm e Sceneggiatore europeo per Magnus von Horn e Line Langebek.

La giovane operaia Karoline (Vic Carmen Sonne) lotta per sopravvivere nella Copenaghen del secondo dopoguerra. Quando si ritrova disoccupata, abbandonata e incinta, la carismatica Dagmar (Trine Dyrholm) la accoglie come balia in un’agenzia di adozioni clandestina che trova case adottive per i bambini indesiderati. Tra le due si instaura un legame profondo, fino a quando una scoperta sconvolgente manda improvvisamente in frantumi il mondo di Karoline.

Ispirato a una storia vera e diretto da Magnus von Horn (Sweat), The Girl With The Needle è uno sguardo profondo e ossessionante sulla ricerca dell’amore e della moralità da parte di una donna.

Magnus von Horn si è diplomato alla Polish National Film School di Łódź dove attualmente è anche insegnante. Si è affermato a livello internazionale come regista promettente già con i suoi cortometraggi, presentando film a festival come il Sundance e Locarno. Trovando stimolante lavorare in lingue diverse, il suo lungometraggio d’esordio, The Here After, era in svedese ed è stato presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2015; gli è valso anche il premio Guldbaggen svedese per la miglior regia e il miglior film. Il suo secondo lungometraggio, Sweat, era in polacco e faceva parte della selezione ufficiale del Festival di Cannes nel 2020.

The Girl with the Needle è prodotto da Nordisk Film Creative Alliance in coproduzione con Lava Films e Nordisk Film Production Sverige. È coprodotto con Film i Väst, EC1 Łódź Film Fund e il Lower Silesia Film Center e co-finanziato dal Danish Film Institute, dal Polish Film Institute, dallo Swedish Film Institute, da DR, SVT, Nordisk Film & TV Fond e da Eurimages e Creative Europe Media. I produttori sono Malene Blenkov e Mariusz Włodarski.

Back in Action: trailer della nuova commedia d’azione di Netflix

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Back in Action: trailer della nuova commedia d’azione di Netflix

È uscito il teaser trailer di Back in Action, il nuovo film diretto da Seth Gordon (Come ammazzare il capo… e vivere felici) in arrivo il 17 gennaio 2025 solo su Netflix. Il film segna il ritorno di Cameron Diaz e Jamie Foxx insieme sul grande schermo dopo dieci anni e vanta un cast stellare che include Glenn Close, Kyle Chandler, Andrew Scott e Jamie Demetriou. La sceneggiatura è stata scritta da Gordon insieme a Brendan O’Brien (Cattivi vicini).

Anni dopo aver abbandonato una vita da spie della CIA per mettere su famiglia, Emily (Cameron Diaz) e Matt (Jamie Foxx) si ritrovano nuovamente trascinati in quel mondo quando la loro copertura salta.

  • INFORMAZIONI SU BACK IN ACTION
  • DIRETTO DA: Seth Gordon (Come ammazzare il capo… e vivere felici)
  • SCENEGGIATURA DI: Seth Gordon e Brendan O’Brien (Cattivi vicini)
  • PRODOTTO DA: Jenno Topping, Peter Chernin e Sharla Sumpter Bridgett (Le Mans ’66 – La grande sfida, Il diritto di contare, Luther) per Chernin Entertainment; Beau Bauman (Una spia e mezzo) per Good One Productions; Seth Gordon per Exhibit A
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Jamie Foxx, Datari Turner, Brendan O’Brien, Tim Lewis
  • CAST PRINCIPALE: Jamie Foxx, Cameron Diaz, Kyle Chandler, Andrew Scott, Jamie Demetriou , McKenna Roberts, Rylan Jackson e Glenn Close

Daredevil: Born Again, nuovi rumor parlano del coinvolgimento degli originali Luke Cage e Iron Fist

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Daredevil: Born Again arriverà su Disney+ il prossimo marzo. Il primo annuncio prevedeva una serie TV di 18 episodi, ma da allora le cose sono cambiate diverse volte e ora sappiamo che la serie sarà divisa in due stagioni (la seconda che inizierà la produzione da un mese a questa parte).

C’è un’enorme quantità di intrighi che circonda i piani della Marvel Television per l’Uomo senza paura e The Cosmic Circus ha condiviso oggi alcuni nuovi dettagli sul tanto atteso revival di Daredevil. Apparentemente, “[Bullseye] ha un ruolo interessante in Born Again. Non necessariamente molta azione, però, più basato sulla guerra psicologica, se vuoi. Colpirà Matt dove fa male”. Si legge sul sito di scoop.

Questo si spera significhi che otterremo più di qualche scena d’azione buttata lì con il cattivo. Oltre a Bullseye, Daredevil avrà le mani piene a che fare con il contorto serial killer Muse. Questo report afferma che “Muse è parte del motivo per cui questo show sarà TV-MA. Sarà uno di quei cattivi che ti faranno venire i brividi. Non ci sarà una sola qualità redentrice in questo tizio, e spaventerà a morte tutti, persino Matt [e Wilson Fisk].”

“Matt non ha mai ucciso nessuno intenzionalmente nel suo show, e con tutto quello che succede in questo show, e quello che Matt è costretto a vivere, hai la sensazione che ne abbia abbastanza e debba prendere in mano la situazione con ogni mezzo necessario, ed è questo che renderà questo show più speciale”, anticipa Alex Perez, aggiungendo che Muse dell’MCU avrà gli stessi poteri dei fumetti.

Daredevil: Born Again
Charlie Cox nei panni di Matt Murdock in “Daredevil: Born Again”. © MARVEL

Per chi non lo sapesse, questi includono forza e velocità sovrumane e la capacità di captare ogni informazione sensoriale intorno a lui, il che significa che persino i sensi potenziati di Daredevil hanno difficoltà a tenerlo sotto tiro.

Lo scooper ritiene che Daredevil: Born Again continuerà oltre la seconda stagione e ha concluso condividendo un aggiornamento su dove stanno le cose con i compagni difensori dell’eroe, Luke Cage e Iron Fist. “Non credo che [li cambieranno]. A quanto ho capito, i Marvel Studios vogliono che tutti gli stessi attori tornino e le loro interazioni passate saranno accennate in Daredevil: Born Again.”

Quindi, un cameo è fuori discussione per ora… tuttavia, ciò non significa che non li vedremo in futuro. Dopotutto non è nuova l’idea che Danny Rand avrebbe svolto il ruolo di mentore del nuovo Iron Fist dell’MCU in un futuro film o serie TV.

Quello che sappiamo di Daredevil: Born Again

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo. È stato recentemente confermato che Daredevil: Born Again sarà presentato in anteprima su Disney+ il 4 marzo 2025.

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Tornando a Est al cinema dal 13 febbraio 2025 con Plaion Pictures

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Arriverà nei cinema italiani dal 13 febbraio 2025 distribuito da Plaion Pictures Tornando a Est, il nuovo emozionante road-movie sequel del fortunato Est – Dittatura Last Minute, che fin dall’esordio a Venezia nel 2020 aveva conquistato il plauso della critica e l’interesse internazionale, ottenendo numerosi riconoscimenti in Italia e nel mondo e ottimi risultati di box-office.

Squadra che vince non si cambia: anche Tornando a Est è scritto e diretto da Antonio Pisu che torna a dirigere il trio originale – Lodo Guenzi, Matteo Gatta e Jacopo Costantini nei panni di Rice, Pago e Bibi. Tra le nuove aggiunte al cast figurano invece Cesare Bocci, Zahcary Baharov, Alexandra Vale. Il film è prodotto da Stradedellest Produzioni – i cui soci fondatori Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi sono gli autori e protagonisti della storia originale – con Rai Cinema, in associazione con Victoria Cinema di Modena e Davide Pedrazzini e con il sostegno della Emilia Romagna Film Commission.

Tornando a Est è ancora una volta un road-movie basato su una storia vera, fra risate, nostalgia e colpi di scena: si svolge 2 anni dopo gli eventi del primo film, nel 1991, quando il muro di Berlino è ormai crollato ma le tensioni internazionali continuano ad esistere. I tre amici di Cesena intraprenderanno un nuovo viaggio ricco di incontri, questa volta in Bulgaria, dove per una serie di strane circostanze verranno scambiate per spie internazionali e si troveranno ad affrontare più di un pericolo con la ingenuità e spensieratezza della loro età. Tornando a Est sarà nei cinema italiani dal 13 febbraio 2025 distribuito da Plaion Pictures.

La trama di Tornando a Est

1991. Due anni dopo la loro avventura in Romania, i giovani Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro tranquille e monotone vite. Quando Bibi si decide a incontrare Yuliya, una ragazza bulgara con cui ha una corrispondenza da mesi, il gruppo di amici intraprende un nuovo viaggio, stavolta con destinazione Sofia. Yuliya però nasconde un segreto che getta i tre italiani al centro di un intrigo internazionale, finendo nel mirino della criminalità balcanica e dei servizi segreti italiani.

Better Man: il trailer del biopic dedicato a Robbie Williams

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Better Man: il trailer del biopic dedicato a Robbie Williams

Better Man – nelle sale italiane dal 1° gennaio – è un musical in live-action che porterà il pubblico a ripercorrere le tappe della fulminea ascesa, della drammatica caduta e della straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams.

Con la visionaria regia di Michael Gracey (The Greatest Showman), che ha anche co-scritto la sceneggiatura, il film è raccontato in modo unico dalla prospettiva di Williams, catturando il suo stile inconfondibile e la sua tipica ironia. Il racconto segue il viaggio di Williams dall’infanzia, dall’esordio come componente più giovane della boy band Take That fino ai suoi straordinari successi come artista solista da record – con tutte le sfide che la fama e il successo stratosferici possono comportare.

È una storia particolare e Robbie è un personaggio unico,” afferma il regista Michael Gracey. “Volevo essere sicuro che il modo in cui abbiamo rappresentato la sua vita fosse creativamente unico.”

La mia vita è apparsa ai miei occhi come l’esecuzione di un numero da funambolo senza l’imbracatura di sicurezza,” dice Williams. “Sento di poter cadere in qualsiasi momento e molte volte lo faccio. Quando Michael mi ha proposto di essere interpretato da una scimmia ho sentito l’audacia della scelta ma allo stesso tempo ho capito che dovevamo andare avanti…”

Il poster di Better Man

L’immagine originale della copertina dell’album è stata scattata dal famoso fotografo musicale e ritrattista Andy Earl, responsabile di oltre 120 copertine di album memorabili, lavorando con artisti come Robbie Williams, i Pink Floyd, Johnny Cash, Madonna e Prince.

A vestire i panni di Williams da adolescente e poi da adulto Jonno Davies (Hunters, Kingsman: The Secret Service). Nel cast anche Steve Pemberton, Alison Steadman, Damon Herriman, Kate Mulvany, Anthony Hayes, Tom Budge, Raechelle Bann, Jake Simmance, Liam Head, Chase Vollenweider e Jesse Hyde.

Robbie Williams è uno degli artisti musicali più premiati al mondo, con sei dei 100 album più venduti nella storia britannica, 85 milioni di album venduti in tutto il mondo, 14 singoli al primo posto e un record di 18 BRIT Awards – più di qualsiasi altro artista.

Con ‘XXV’ ha ottenuto il primo posto delle classifiche nel Regno Unito, battendo il record come artista solista con il maggior numero di album al primo posto nel Regno Unito. Considerando i suoi lavori da solista e i dischi pubblicati con i Take That, sono 19 i dischi che si sono piazzati al primo posto.

Nel 2003, i suoi concerti a Knebworth hanno fatto registrare 375.000 presenze in tre serate – un record che deve ancora essere superato.

La trama Better man

Better Man è la storia vera dell’ascesa fulminante, della drammatica caduta e della straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Con la visionaria regia di Michael Gracey (The Greatest Showman), il film è raccontato in modo unico dal punto di vista di Williams, facendo trasparire la sua caratteristica ironia e il suo stile inimitabile.

Ripercorre le tappe del successo di Robbie, dall’infanzia al ruolo di più giovane componente dei Take That, la boyband che ha sbancato le classifiche, fino agli ineguagliabili successi da solista fuori da ogni record, affrontando al contempo le sfide che fama e successo stratosferici possono portare con sé.

Stranger Eyes: la recensione del film di Yeo Siew Hua

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Stranger Eyes: la recensione del film di Yeo Siew Hua

Sfuggente e affascinate, il nuovo film di Yeo Siew Hua, Stranger Eyes, presentato in Concorso all’81° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia nasconde molte più anime di quello che può apparire a prima vista, sfuggendo dal semplice anche se intrigante meccanismo del “chi guarda chi”, stratificandosi e andando oltre il puro voyeurismo della società iper-sorvegliata che ci circonda.

La trama di Stranger Eyes

Dopo la misteriosa scomparsa della propria bambina, una giovane coppia inizia a ricevere strani video e si rende conto che qualcuno ha filmato la loro vita quotidiana, persino i momenti più intimi. La polizia mette la casa sotto sorveglianza per tentare di sorprendere il voyeur, ma la famiglia inizia a sgretolarsi a mano a mano che i segreti si svelano sotto lo sguardo attento di occhi che li osservano da ogni parte. Risolvendo a sorpresa uno dei misteri del film rapidamente, Stranger Eyes si immerge nelle incertezze più profonde del comportamento e delle relazioni umane, rivelando la sua natura dolente.

Singapore, stato densamente popolato, è un’ottima ambientazione per una storia di sorveglianza e vite private rese pubbliche, alla luce del fatto che rimanere invisibili in un tale ambiente sembra una sfida impossibile. Basti pensare che la giovane coppia al centro del film vive in un vasto grattacielo a griglia, di fronte a un altro vasto grattacielo a griglia, che offre una prospettiva a la Finestra sul cortile, ma su scala industriale, potremmo dire. Non solo, dividono l’appartamento con la madre di lui, oltre che con la loro piccola Bo, dando perfettamente l’idea dell’affollamento che regna in città.

Credits Akanga Film Asia

La Finestra sul cortile nell’era industriale

La relazione trai due è già fragile, anche prima che la bambina scompaia e l’evento traumatico non fa altro che far emergere i problemi e le difficoltà reciproche. La sparizione della bimba coincide con la ricezione, da mittente anonimo, di DVD in cui i due giovani coniugi si vedono ripresi nelle loro attività quotidiane e intime. I due eventi sembrano collegati e la polizia decide di aumentare la sorveglianza intorno alla loro casa. Altre telecamere, altri occhi estranei che spiano.

Questo accorgimento li condurrà presto da Wu (Lee Kang-sheng), l’uomo di mezza età dagli occhi tristi che vive con la madre anziana nell’appartamento di fronte. Dopotutto, come dice la polizia, in questa società basta la pazienza, e prima o poi la verità viene fuori, con il riferimento a tutte le telecamere che spiano continuamente ogni angolo della città. E quando si pensa di aver colto il cuore del film, Stranger Eyes muta ancora e si addentra nei rapporti umani e familiari in maniera molto più intima e dolente di quanto non potessimo immaginare. Un racconto non perfettamente cronologico svela la vera fragilità della coppia, soprattutto contrappone la sorveglianza costante alla tragica verità relativa a Junyang e Peiying e a quanto poco i due si siano effettivamente osservati nel corso della loro storia.

Credits Akanga Film Asia

In questo modo, il fuoco del racconto trasla dalla coppia osservata all’osservatore, mettendone in luce la straziante solitudine e il rimpianto di una vita distaccata dagli affetti reali. Sarà proprio la sua abitudine a osservare gli altri che gli permetterà di arginare il suo isolamento. Una profonda umanità ricca di emozione, molto diversa dallo stile e dalla confezione del film, elegante e essenziale, dalla luce fredda e le inquadrature pulite.

Il tema privato diventa specchio di uno sbilanciamento, uno strappo diremmo, del tessuto sociale, un distanziamento tra la vita vera e quella percepita attraverso gli schermi e le camere di sorveglianza. Questa qualità comunicativa lucida e profonda fa di Stranger Eyes non solo un buon thriller, ma anche un oggetto di analisi sociale e relazionale molto valido.

Todd Haynes Presidente di Giuria del concorso della Berlinale 2025

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Il regista Todd Haynes presiederà la giuria del concorso del Festival del cinema di Berlino 2025. L’annuncio è stato fatto questa mattina dal festival. In una dichiarazione, la direttrice della Berlinale Tricia Tuttle ha descritto Haynes come uno “scrittore e regista straordinariamente dotato”.

“Il suo corpus di opere è allo stesso tempo stilisticamente versatile ma anche inconfondibilmente suo”, ha affermato Tuttle. “Da quando il suo film d’esordio Poison ha vinto il Teddy Award nel 1991, la Berlinale ha seguito e amato il suo cinema e siamo felicissimi di averlo con noi come Presidente della giuria internazionale per la nostra 75a edizione”.

Una delle voci pioniere del cinema indipendente americano degli anni ’90, Haynes ha realizzato il suo lungometraggio con Poison, un film di fantascienza sperimentale con Edith Meeks, Larry Maxwell, Susan Gayle Norman, Scott Renderer e James Lyons. Il film ha vinto il premio per il cinema queer alla Berlinale, nel 1991, e ha vinto il Gran premio della giuria al Sundance Film Festival. I suoi altri crediti includono Safe (1995), Velvet Goldmine (1998), il film biografico di finzione su Bob Dylan I’m Not There (2007), che ha vinto il Gran premio della giuria a Venezia, la miniserie Mildred Pierce (2011), Carol (2015), Wonderstruck (2017), Dark Waters (2019), The Velvet Underground (2021).

May December film 2023L’ultimo lungometraggio di Todd Haynes è stato May December del 2023 con Natalie Portman e Julianne Moore. Il film ha debuttato a Cannes, dove è stato acquistato da Netflix e ha vinto la migliore sceneggiatura agli Academy Awards di quell’anno. Haynes avrebbe dovuto dirigere un film gay romantico con Joaquin Phoenix, ma il film è stato accantonato dopo che Phoenix si è ritirato.

Il Festival del cinema di Berlino del prossimo anno si terrà dal 13 al 23 febbraio. Il festival segnerà la prima edizione di Tuttle al timone, che ha sostituito l’ex coppia di direttori del festival Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek. L’ultimo incarico di Tuttle è stato il London Film Festival del BFI.

Non dire niente: la storia vera dietro alla serie Disney+

Non dire niente: la storia vera dietro alla serie Disney+

Disponibile dal 14 novembre su Disney+, Non dire niente è la nuova serie basata sul libro di Patrick Radden Keefe, prodotta da FX e che racconta la storia della scomparsa di Jean McConville.

Composta da nove episodi e basta su un fatto reale, la serie Non dire niente si apre con la scioccante scomparsa di Jean McConville, una madre single di dieci figli rapita da casa nel 1972 e mai più vista viva, e si sviluppa lungo i quattro decenni successivi al fatto.

Si tratta di una delle “sparizioni” più note dei Troubles, il conflitto nordirlandese. Il luogo in cui si trovava il corpo di Jean McConville è rimasto sconosciuto fino a 30 anni dopo la sua sparizione.

Chi era Jean McConville di Non dire Niente?

Jean McConville era una madre vedova di 37 anni con dieci figli che viveva negli appartamenti Divis nella zona ovest di Belfast. Originariamente protestante di Belfast est, si convertì al cattolicesimo dopo aver sposato Arthur McConville, ma lui morì di cancro poco dopo essersi trasferiti nella loro casa.

Cosa le è successo?

Nel dicembre 1972, Jean fu portata via da casa e non fu mai più vista. I suoi figli ricordano di averla sentita urlare mentre veniva gettata nel retro di un furgone da un certo numero di uomini e donne. Dopo essere stata rapita, si ritiene che sia stata trattenuta in diversi luoghi prima di essere uccisa.

All’epoca, si era ipotizzato che fosse stata presa perché era stata vista aiutare un soldato britannico, mentre altri sostenevano che fosse un’informatrice. Le affermazioni furono poi respinte in un’indagine del difensore civico della polizia.

Chi è il responsabile?

L’IRA inizialmente negò qualsiasi coinvolgimento nella sua scomparsa fino al 1999, quando fu istituita la Commissione indipendente per la localizzazione dei resti delle vittime. Ha così ammesso di aver ucciso e seppellito segretamente nove degli “scomparsi“, tra cui Jean McConville. Il suo corpo è stato infine trovato su una spiaggia nella contea di Louth nel 2003 e la polizia irlandese ha confermato che era morta per una ferita da arma da fuoco alla testa.

L’IRA in seguito si è scusata per il dolore causato alle famiglie degli “scomparsi”. Nessuno è stato condannato per l’omicidio di Jean McConville: nel 2019, il repubblicano Ivor Bell è stato scagionato dall’accusa di aver sollecitato il suo omicidio.

Non dire Niente – Cortesia Disney

Gli “scomparsi” durante i Troubles

Tra le infinite sofferenze che i Troubles hanno inflitto ai civili, poche delle sue depravazioni continuano a riecheggiare nel presente come il fenomeno degli “scomparsi”.

I registri ufficiali mostrano che la pratica della “scomparsa” durante gli anni ’70 e i primi anni ’80 è stata portata avanti da paramilitari repubblicani. Si ritiene che tutti tranne uno siano stati perpetrati dall’IRA. I bersagli di questa particolare forma di brutalità, che ha visto le vittime rapite, assassinate e sepolte segretamente, erano tutti cattolici e, con la tragica eccezione di Jean McConville, tutti uomini.

Non dire niente, la serie FX

Non Dire Niente esplora i limiti fino a cui alcune persone sono disposte a spingersi in nome delle proprie convinzioni, il modo in cui una società profondamente divisa può improvvisamente esplodere in un conflitto armato, l’ombra lunga della violenza radicale per tutte le persone colpite e i costi emotivi e psicologici dell’omertà.

Il cast della serie include Lola Petticrew (Dolours Price) e Hazel Doupe (Marian Price), due giovani donne diventate potenti simboli della politica radicale, Anthony Boyle (Brendan Hughes), un carismatico ma conflittuale stratega militare ,e Josh Finan (Gerry Adams), leader politico che avrebbe poi negoziato la pace e che ha sempre negato il suo coinvolgimento con l’IRA. Maxine Peake interpreta Dolours Price da anziana.

La Sirenetta diventa horror per Lionsgate!

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La Sirenetta diventa horror per Lionsgate!

Continuando la recente tendenza di riadattare i film Disney più amati tra cui Winnie-The-Pooh, Topolino, Pinocchio e Bambi per il genere horror, è in arrivo un nuovo adattamento del classico racconto di Hans Christian Anderson, La Sirenetta, da MSR Media International e Grindstone Entertainment di Lionsgate, e il primo trailer completo è ora online (tramite Bloody Disgusting).

Pubblicata per la prima volta nel 1837, la storia originale di Anderson era significativamente più oscura della versione animata Disney e del più recente remake live-action, ma trasformare Ariel (qui chiamata Aurora) in un mostro carnivoro potrebbe essere un twist davvero interessante. Questa versione della sirena è un membro di un’antica e avanzata società che viene risvegliata durante una spedizione archeologica.

La trama de La Sirenetta horror

Secondo la sinossi ufficiale, “La bellezza è sia ingannevole che pericolosa in questa svolta oscura e affascinante del classico racconto di Hans Christian Andersen. Dopo che l’archeologo Dr. Eric Prince e i suoi studenti scoprono un antico tempio pagano nelle profondità dei Caraibi, Eric si innamora di una donna misteriosa che assomiglia a una sirena che lui e il suo team hanno incontrato in mare. Mentre la loro relazione si intensifica, lei conduce Eric sempre più in profondità nel suo malvagio mondo sottomarino finché non deve scegliere tra il vero amore e la distruzione dell’intera umanità”.

Luca Barbareschi al Linea d’Ombra Festival: “Il Centro Sperimentale? Non mi interessa”

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Quinta giornata del Linea d’Ombra Festival di Salerno, anche quest’anno diretto da Giuseppe D’Antonio, fondatore della manifestazione, e Boris Sollazzo. Ospite d’eccezione della giornata Luca Barbareschi, che ha intrattenuto il pubblico in un appassionato incontro, rispondendo alle domande di Sollazzo e ripercorrendo alcuni momenti della sua lunga e intensa carriera, raccontando aneddoti sul suo rapporto con artisti come Roman PolanskiWalter Chiari, le avventure giornalistiche con Gianni Minà, ipnotizzando la platea con la sua immensa cultura e con la schiettezza che ha da sempre caratterizzato il suo essre personaggio fuori dagli schemi.

Impossibile non chiedergli, a poche ore dalle dimissioni di Sergio Castellitto dalla carica di Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, se non sia arrivato il momento per Barbareschi di accettare una carica istituzionale di prestigio. «No, non fa per me. A ognuno il proprio mestiere. Io faccio il regista, l’attore, l’imprenditore culturale, mi piace leggere, tradurre, fare tante cose che so fare. Il problema è che se si potesse fare ciò che si sa fare senza dovere ricorrere alla mediazione politica sarebbe un salto mortale, questo è il male di questo paese. Non sono adatto, il problema nelle istituzioni pubbliche è che c’è troppa gente e poca attenzione e pochi investimenti rispetto ad altre realtà internazionali».

Ammette di avere una mancanza che gli piacerebbe colmare proprio in questo ambito. «Una delle cose che non sono riuscito a fare all’Eliseo, e chissà se riuscirò, è proprio la formazione dei giovani, alta formazione, perché penso che i ragazzi debbano essere motivati da chi ha fatto, non solo per quanto riguarda le  tecniche, ma per insegnare loro che il talento non deve essere vanificato dalla mediazione politica e che la mente è come il corpo, deve essere allenata quotidianamente».

Luca Barbareschi – Foto cortesia di Linea d’Ombra

Come, arrivato a settant’anni, sta facendo anche lui, in un campo che è ha sempre amato. «La mia grande passione è sempre stata la musica, e adesso sto studiando, mi mancano cinque anni, per prendere il diploma in conservatorio come direttore d’orchestra. È una cosa che mi ha insegnato David Mamet, bisogna sempre trovare qualcosa per pettinare il cervello dall’altra parte. E io ho deciso di studiare le strutture melodiche di Bach, Malher e Mozart».

Il festival prosegue giovedì 14 novembre sarà il turno di Marco Tullio Giordana, maestro del cinema italiano, protagonista di un incontro che ripercorrerà la sua carriera, focalizzandosi su come i suoi film abbiano raccontato i drammi e le speranze della società italiana, dai temi della mafia alle questioni di immigrazione. A lui sarà consegnato il Premio Maestri del Cinema, in riconoscimento del suo contributo culturale straordinario.  

Venerdì 15 novembre si va “Veloce come il vento” con Matilda De Angelis, dalla sua performance di debutto fino ai recenti successi internazionali, l’attrice racconterà il suo percorso e i suoi ruoli che spaziano dalla commedia al dramma, e riceverà il premio speciale Linea d’Ombra.  Sabato 16 novembre c’è Enzo D’Alò, il poeta tutto anima e animazione. Mary e lo spirito di mezzanotte, è il suo ultimo film.

Rami Malek nel trailer e nel poster di Operazione Vendetta

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Rami Malek nel trailer e nel poster di Operazione Vendetta

20th Century Studios ha reso disponibili il primo trailer e il poster di Operazione Vendetta il nuovo film che vede protagonisti il premio Oscar Rami Malek (Bohemian Rhapsody) e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (Tina – What’s Love Got to Do with It). Il thriller di spionaggio ricco di azione uscirà nelle sale italiane il 10 aprile 2025. Charlie Heller (Malek) è un brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA che lavora in un ufficio nel seminterrato del quartier generale di Langley e la cui vita viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un attacco terroristico a Londra.

Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l’uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili, usando la sua intelligenza come arma principale per sfuggire ai suoi inseguitori e vendicare la moglie.

Il poster di Operazione Vendetta con Rami Malek

Il cast del film include anche Rachel Brosnahan, Caitríona Balfe, Jon Bernthal, Michael Stuhlbarg, Holt McCallany, Julianne Nicholson, Adrian Martinez, Danny Sapani e Laurence Fishburne. Operazione Vendetta è diretto da James Hawes. La sceneggiatura è di Ken Nolan e Gary Spinelli, ed è basata sul romanzo di Robert Littell. Il film è prodotto da Hutch Parker, p.g.a., Dan Wilson, p.g.a., Rami Malek, Joel B. Michaels, con JJ Hook come produttore esecutivo. Operazione Vendetta sarà disponibile nelle sale italiane dal 10 aprile 2025.

Io sono la fine del mondo, il poster del film con Angelo Duro

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Io sono la fine del mondo, il poster del film con Angelo Duro

È disponibile il primo poster di Io sono la fine del mondo, il nuovo film di Gennaro Nunziante con Angelo Duro e a completare il cast Giorgio Colangeli, Matilde Piana, Marilù Pipitone, Evelyn Maria Rita Famà.

Il film arriverà al cinema il 9 gennaio 2025 con Vision Distribution. Una produzione Indiana Production con Vision Distribution in collaborazione con Sky.

La trama di Io sono la fine del mondo

Un giorno i tuoi genitori non ci saranno più e sarai pieno di rimorsi” è la frase che convince Angelo a prendersi cura dei suoi vecchi genitori ora che non sono più autosufficienti: non vuole infatti perdere l’occasione di vendicarsi dei peggiori nemici della sua adolescenza.

Squid Game 2: nuovo poster e nuove foto della serie Netflix

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Squid Game 2: nuovo poster e nuove foto della serie Netflix

Netflix rivela il nuovo poster e le nuove immagini dell’attesissima seconda stagione di SQUID GAME, in arrivo solo su Netflix dal 26 dicembre.

La storia di Squid Game

Squid Game ha sconvolto il mondo con la sua uscita nel 2021, diventando presto una delle serie più viste su Netflix a livello globale. Accumulando più di 1,65 miliardi di ore di visualizzazione da parte di più di 142 milioni di famiglie nei suoi primi 28 giorni, la serie ha raggiunto il posto #1 nella Top 10 di 94 Paesi.

Oltre al suo enorme successo di pubblico, la serie ha vinto premi prestigiosi ed è stata lodata per il suo fresco commento su una società moderna immersa in una spietata competitività, il tutto raccontato in contrasto con lo sfondo di nostalgici giochi da bambini, trasformando tutto ciò che è Squid Game – la sua arte, musica, estetica e i suoi giochi – in un fenomeno culturale globale.

Le nuove immagine d

ella serie

Tutto quello che c’è da sapere su Squid Game 2

  • SINOSSI: Tre anni dopo aver vinto lo Squid Game, il Giocatore 456 ha rinunciato ad andare negli Stati Uniti e torna con un nuovo obiettivo in mente. Gi-hun si tuffa ancora una volta nel misterioso gioco di sopravvivenza, iniziando un altro gioco di vita o di morte con nuovi partecipanti riuniti per vincere il premio di 45,6 miliardi di won.
  • DATA DI USCITA: 26 dicembre 2024
  • SCRITTORE/REGISTA: Hwang Dong-hyuk
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Kim Ji-yeon, Hwang Dong-hyuk
  • PRODOTTA DA: Firstman Studio
  • CAST PRINCIPALE: Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Wi Ha-jun, Gong Yoo, Yim Si-wan, Kang Ha-neul, Park Gyu-young, Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Kang Ae-sim, Lee David, Choi Seung-hyun, Roh Jae-won, Jo Yu-ri e Won Ji-an
  • PAESE: Corea del Sud

Sonic 3 proietta il personaggio direttamente nel quarto capitolo

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Sonic 3 proietta il personaggio direttamente nel quarto capitolo

Mentre Sonic 3 si appresta ad uscire nelle sale di tutto il mondo, in Italia il 1° gennaio 2025, il regista Jeff Fowler dice a Entertainment Weekly (via GameFragger.com) che il terzo capitolo ha un’atmosfera molto diversa rispetto ai film precedenti grazie alla presenza di Shadow.

‘Nervosità’ forse non è la parola giusta, ma c’era un nuovo elemento di tono che all’improvviso ha reso il mondo di Sonic un po’ più eccitante, un po’ più pericoloso”, anticipa. “Penso che sia esattamente ciò che Shadow ha fatto per questo film”.

Fowler ammette che alcuni cambiamenti erano necessari, in particolare per quanto riguarda l’uso delle armi da fuoco da parte di Shadow, aggiungendo che ha fatto di tutto per fare la cosa giusta per l’amato beniamino dei fan, mantenendo al contempo il tono necessario per un film per famiglie.

“Questa è la sfida di questi film”, spiega il regista. “È sempre prendere ciò che è venuto prima in termini di videogiochi, fumetti e tutto il resto. Come prendiamo l’essenza di ciò che i fan amano e la uniamo a questo trattamento cinematografico che abbiamo creato?”

Sonic 3 (Sonic the Hedgehog 3) film 2024“Siamo certamente molto rispettosi di ciò che i fan si aspettano di vedere e di ciò che amano del personaggio. Siamo anche molto consapevoli dei tempi e del modo giusto per gestire quel tipo di immagini in un film per famiglie”, continua Fowler. “Penso che abbiamo davvero concluso in un posto fantastico. Penso che i fan guarderanno questo film e apprezzeranno molto Shadow e Maria”. “Molta cura e molto amore sono stati dedicati al racconto della storia di Shadow e al dare ai fan la migliore versione cinematografica del personaggio che si possa immaginare”.

Sonic si è concluso con l’introduzione a sorpresa di Tails, mentre Sonic 2 ha aggiunto Shadow al mix. Secondo Fowler, anche questo terzo capitolo si concluderà con un altro debutto imponente. “È divertente vedere i dibattiti dei fan online su chi arriverà dopo, chi verrà stuzzicato alla fine del film”, dice. “Abbiamo molte delle stesse conversazioni. Abbiamo tutti i nostri preferiti dal punto di vista cinematografico e stiamo tutti sostenendo alla grande che ‘dovrebbe essere questo o quello’. È divertente mantenere questa attesa. Questo film non è diverso in termini di anticipazioni di nuovi personaggi”.

Il trailer di Sonic 3

Il regista Jeff Fowler torna insieme al cast all-star che comprende Jim Carrey, Ben Schwartz, James Marsden, Tika Sumpter, Idris Elba, Colleen O’Shaughnessey, Natasha Rothwell, Shemar Moore, Adam Pally, Lee Majdoub, i nuovi arrivati Alyla Browne e Krysten Ritter, mentre Keanu Reeves si unisce al franchise nel ruolo di Shadow the Hedgehog.

  • Produced by Neal H. Moritz, p.g.a., Toby Ascher, p.g.a.,Toru Nakahara, Hitoshi Okuno
  • Executive Producers Haruki Satomi, Shuji Utsumi, Yukio Sugino, Jeff Fowler, Tommy Gormley, Tim Miller
  • Based on the SEGA Video Game
  • Story by Pat Casey & Josh Miller
  • Screenplay by Pat Casey & Josh Miller and John Whittington
  • Directed by Jeff Fowler

Noir in Festival 2024: le prime anticipazioni

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Noir in Festival 2024: le prime anticipazioni

Saranno il rapper Salmo in veste di creatore e attore cinematografico e i cinque campioni del noir letterario, finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco, i protagonisti della prima giornata del Noir in Festival 2024 in programma a Milano dal 2 al 7 dicembre. Si intitola Gangs of Milano la nuova serie targata Sky e curata da Salmo che arriva in anteprima assoluta sul palcoscenico del Noir dopo il successo della precedente stagione di Blocco 181. È il titolo d’apertura della selezione internazionale che quest’anno vede in concorso otto anteprime nazionali per il Black Panther Award.

Gli appuntamenti al Cinema Arlecchino (in collaborazione con Cineteca Italiana Milano) sono in tutto tredici cui si affiancano – all’università IULM – i sei lungometraggi finalisti del Premio Claudio Caligari.

Svelati da oggi i titoli che verranno giudicati da una giuria di 70 studenti e appassionati come da regolamento pubblicato sul sito www.noirfest.com. Saranno in gara: The Well di Federico Zampaglione, Adagio di Stefano Sollima, Non Riattaccare di Manfredi Lucibello, Iddu – L’ultimo Padrino di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, Caracas di Marco D’amore, Mimì, il Principe delle Tenebre di Brando De Sica.

I nomi dei cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura che si sfideranno il 2 dicembre alla Casa del Manzoni verranno invece svelati il 25 novembre dopo la prima fase del voto popolare che, con il sostegno del Comune di Lignano Sabbiadoro, deciderà il Premio dei Lettori.

Molti gli appuntamenti imperdibili, tra cinema, letteratura e new media, in quest’edizione del festival diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri: del programma, che sarà presentato nella conferenza stampa del 25 novembre nella sede del Comune di Milano a Palazzo Marino, è già stata annunciata una delle stelle più luminose: Joyce Carol Oates, la grande scrittrice americana, che sarà insignita del Raymond Chandler Award e incontrerà il pubblico la sera del 5 dicembre al Teatro Franco Parenti nel corso di un evento realizzato in collaborazione con La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi.

Quest’anno il Noir in Festival amplia il suo programma con due eventi unici dedicati al mondo dei podcast.Protagonista del primo incontro, all’Università IULM sarà il giornalista e autore Pablo Trincia, che racconterà il suo podcast E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano, una produzione originale di Sky Italia e Sky TG24 realizzato da Chora Media. Trincia racconterà la genesi e lo sviluppo del podcast che ricostruisce, attraverso testimonianze inedite, il dramma e le storie umane dietro la tragedia dell’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga nel 2017. Insieme all’autore saranno presenti Debora Campanella, co-autrice del podcast, e Omar Schillaci, vice direttore di Sky Tg 24 che dal 20 novembre trasmetterà l’omonima docu-serie in 5 puntate.

Protagonista del secondo appuntamento sarà Gabriella Simoni, giornalista, inviata (ha seguito le guerre in Iraq, Somalia, Egitto, Afghanistan e Ucraina e numerose storie di cronaca nera) e, in questo caso, autrice del podcast prodotto da Chora Media, Quei cattivi ragazzi, la storia della comunità milanese Kayros e, appunto, di quei «cattivi ragazzi» che la abitano. Ragazzi che hanno un futuro intero da scrivere, tutte le possibilità per farlo e anche tutto il rischio di sprecarlo.

Noir in festival 2024 celebra i cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri

Infine il fumetto, sempre più protagonista al Noir in Festival. La “nona arte” verrà raccontata in tre appuntamenti nella settimana del Noir alla IULM, ma sarà anche protagonista di un contest, spin off della fortunata ShorTS Comics Marathon, maratona di fumetto promossa dal triestino ShorTS International Film Festival. Con otto edizioni all’attivo, la Maratona sfida i fumettisti e disegnatori partecipanti a riscrivere e ridisegnare dei film della storia del cinema in formato “corto a fumetti”.

Lo spin off della Maratona al Noir di Milano sarà ancora più serrato: “Comprimere un film a scelta, rigorosamente di genere noir, in una sola tavola di fumetto”. Le modalità, lo stile, la grandezza delle vignette sarà totalmente libero, per dare massimo estro alla creatività dei partecipanti.

Iscrizioni tramite messaggio DM al profilo instagram shortscomicsmarathon, quartier generale della maratona. Scadenza presentazione opere: 1 dicembre. A scegliere la tavola vincitrice saranno tre vincitori a loro volta delle scorse edizioni della Maratona principale, Pietro Salateo (vincitore della 5a edizione), Nico Mancini (Trionfatore della settima) e Chiara Onofri (primo posto lo scorso luglio). La premiazione avverrà durante l’incontro con l’illustratore Lorenzo Palloni che si terrà allo IULM il 5 dicembre.

Il Poster del Noir in Festival 2024

Noir in Festival 2024 – il Poster di Vanna Vinci

The Penguin: esiste una scena eliminata in cui Oz “abbraccia” il suo soprannome dispregiativo

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The Penguin, serie spin-off di The Batman della HBO, ha messo subito in chiaro che il protagonista, Oz Cobb, interpretato da Colin Farrell, non prova molta simpatia per il soprannome iconico che gli viene affibbiato, dal momento che si tratta di un indice dispregiativo per il suo problema di zoppia. Ora, il protagonista ha rivelato che il finale di stagione avrebbe dovuto mostrare originariamente il personaggio abbracciare il soprannome.

Mentre chiacchierava con Cinemablend, l’attore irlandese ha spiegato prima perché Oz odia così tanto il nome Pinguino, e poi ha descritto una scena che non è stata inclusa nel montaggio finale. “C’era una scena nell’ottavo episodio in cui un bambino dice, ‘sei il Pinguino, non è vero?’ e poi qualcosa su sua madre. E poi gli dico alla fine della scena, ‘dì a tua madre che il Pinguino si prende cura dei suoi.'”

Dopo aver rimosso tutti gli ostacoli alla sua ascesa al vertice del mondo criminale di Gotham, nell’ultima scena della prima stagione, Oz inizia a trasformarsi anche esteticamente nella sua controparte dei fumetti, indossando lo smoking e il cilindro (il monocolo potrebbe essere stato un passo troppo lungo ma forse arriverà in futuro).

Una scena come quella qui raccontata da Colin Farrell sarebbe stata un bel tocco, quindi è un peccato che non sia stata inclusa, oltre a essere un riferimento più o meno diretto a una scena di Batman Begins in cui un bambino chiede al Cavaliere Oscuro se lui è Batman. Ecco di seguito l’intervista a Farrell:

Marvel sta preparando l’apparizione del Consiglio Multiversale dei Reeds?

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In merito ai progetti futuri di Marvel, secondo Alex Perez di The Cosmic Circus sembra che Reeds Richards di Pedro Pascal sia pronto per presiedere il Consiglio Multiversale dei Reeds. Stando ai rumor, la riunione vedrà incontrarsi attori del calibro di Ioan Gruffudd, Miles Teller, John Krasinski, Alex-Hyde White e Adam Driver, tutti insieme a rappresentare varianti di Mr Fantastic.

Dal momento che le riprese di The Fantastic Four: First Steps sono ancora in corso e solo quando il film arriverà in sala potremmo avere un’idea precisa del personaggio che Kevin Feige ha voluto mettere in piedi per il grande schermo, solo allora sapremo se in effetti questa eventualità del Consiglio Multiversale dei Reeds possa essere davvero fattibile e credibile.

Tutto quello che c’è da sapere su The Fantastic Four: First Steps

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter HauserJohn MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

CORRELATE:

Marvel Universe: confermata una importante location per il futuro del franchise

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Il Marvel Universe si è arricchito di una location importante nella prima Stagione di Loki, quando abbiamo scoperto l’esistenza della TVA, ovvero la Time Variance Authority, un’organizzazione fittizia che si occupa di monitorare le varie linee temporali, apparsa già nei Marvel Comics nel n. 372 del vol. 1 di Thor.

Il Dio dell’Inganno ha poi salvato la TVA alla fine della seconda stagione della serie e abbiamo ritrovato l’organizzazione in Deadpool & Wolverine, dove ha servito da device narrativo, cornice per permettere a Ryan Reynolds e Hugh Jackman di scorrazzare trai mondi e le varianti di loro stessi per il divertimento dei fan.

Sembra adesso che questa location, che sembrava fondamentale per il MCU non lo sia poi così tanto ma che, nonostante questo, sarà un luogo dove si svolgeranno degli eventi nel prossimo futuro dei racconti Marvel Studios, tra cui i prossimi film degli Avengers.

Il Gladiatore II: recensione del film di Ridley Scott con Paul Mescal

Più instancabile che mai, Ridley Scott – esattamente un anno dopo aver portato al cinema il colossal Napoleon – torna sul grande schermo con Il Gladiatore II, sequel di una delle opere per cui è maggiormente ricordato. Se nel 2000 Il Gladiatore aveva risvegliato l’interesse per i film epici e consacrato la carriera di Russell Crowe con il ruolo di Massimo Decimo Meridio, questo inaspettato seguito (scritto da David Scarpa, già autore di Napoleon) si fa ora promotore non solo di quella stessa epica ma anche di un forte messaggio politico che richiama alla decadenza – politica e morale – degli attuali “imperi”.

Ed è proprio in questo sguardo fortemente politico che si ritrova il meglio del film, che usa sapientemente il passato per parlare dell’oggi, attraverso la decadenza del più importante impero di tutti i tempi. L’epica di Il Gladiatore II si ritrova allora qui, non tanto negli scontri all’interno del Colosseo quanto negli intrighi di palazzo, nelle vicende politiche che inquinano l’anima di Roma e la condannano ad una fine apparentemente inevitabile. Scott trova dunque occasione qui di unire le sue due anime: la spettacolarità esagerata ed esagitata e l’esplorazione delle oscurità dell’animo umano.

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La trama di Il Gladiatore II

Anni dopo aver assistito alla tragica morte del venerato eroe nonché padre Massimo Decimo Meridio per mano del suo perfido zio, Lucio (Paul Mescal) si trova costretto a combattere nel Colosseo dopo che la sua patria viene conquistata da parte delle centurie di Marco Acacio (Pedro Pascal) per ordine dei due tirannici imperatori, Geta (Joseph Quinn) e Caracalla (Fred Hechinger), che ora governano Roma. Con il cuore ardente di rabbia e il destino dell’Impero appeso a un filo, Lucio deve affrontare pericoli e nemici, riscoprendo nel suo passato la forza e l’onore necessari per riportare la gloria di Roma al suo popolo.

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Il Gladiatore II
Paul Mescal e Pedro Pascal in Il Gladiatore II. Foto di Cuba Scott/Cuba Scott – © 2024 Paramount Pictures.

Bentornati nell’arena

Ci si è chiesti a lungo se fosse o meno necessario un sequel di Il Gladiatore II e con grandi probabilità c’è chi – comprensibilmente – se lo chiede anche ora che questo seguito è realtà. Partiamo subito con il dire che questo nuovo film non si discosta poi molto da quanto mostrato e compiuto dal primo. Anzi, ne segue attentamente le orme con un fare celebrativo. Non a caso, sono innumerevoli i riferimenti al titolo del 2000, che come un’ombra si aggira su questo sequel quasi a guidarne ogni passo.

Ciò significa che questo sequel propone di nuovo tutta l’epica già evocata dal primo, seppur con tutte le prodezze tecnologiche e di effetti speciali che un quarto di secolo in più ha portato a disposizione. Questo non necessariamente comporta che questo sequel sia più spettacolare, ma certamente riesce ad essere al di sopra della media degli odierni blockbuster di questo tipo. Merito della capacità di Scott – ad 87 anni – di immaginare scenari e situazioni dotati di un senso della grandiosità e della meraviglia da far invidia.

Poco – anzi nulla – importa quindi se la verosimiglianza storica non è di casa neanche stavolta, perché per quanto la rappresentazione di battaglie navali e i combattimenti con babbuini o rinoceronti possa essere forzata, possiede quel certo fascino che soddisfa la voglia di un intrattenimento, certamente folle, ma capace di far parlare di sé. Gli stessi scontri tra gladiatori o le battaglie di più ampia portata sono sempre poste in scena con una brutalità che, tra sangue, sudore e muscoli che si flettono, trasmette proprio quell’eccitazione e quella tensione che gli spettatori sugli spalti del Colosseo devono aver provato.

Il Gladiatore II Denzel Washington
Denzel Washington in Il Gladiatore II. Foto di Cuba Scott/Cuba Scott – © 2024 Paramount Pictures.

Il Gladiatore II tra Shakespeare e monito sul presente

Di certo, come si diceva in apertura, l’aspetto più interessante del film è la vicenda politica che porta avanti. Leader assoluto in ciò è il Macrino di Denzel Washington, perfetto Riccardo III shakespeariano che machiavellicamente trama per ribaltare completamente il proprio status. Un personaggio magnifico il suo, con cui Washington dimostra di essere un fuoriclasse. Per quanto il cast sia composto di ottimi attori, è lui a fagocitare tutte le attenzioni, rubando facilmente la scena ai suoi colleghi.

Con lui, Scarpa e Scott propongono un ritratto di quei subdoli uomini di potere che oggigiorno riescono, facendo leva sulla pancia del popolo, a raggiungere i propri loschi obiettivi, ponendo sempre più in crisi la democrazia. In questo il film diventa dunque un monito che si unisce all’intrattenimento offerto. Certo, il racconto di Lucio – l’effettivo protagonista – si muove su diverse soluzioni narrative piuttosto facili e poco convincenti ma, come valeva per Napoleon, anche con Il Gladiatore II si può chiudere un occhio quando nel complesso Scott si dimostra ancora una volta un tale maestro nello spettacolo cinematografico.

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Doctor Strange e Clea sono nei piani futuri dei Marvel Studios

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Mentre i Marvel Studios sembrano mettere a punto una strategia che possa rimetterli in carreggiata dopo qualche passo falso, sembra che ci siano nuovi programmi anche per una coppia di personaggi che ha un grande potenziale: Doctor Strange e Clea.

Visti insieme per la prima (e ultima) volta nella scena post credits di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, abbiamo lasciato il duo mentre si dirigeva verso la Dimensione Oscura. E ora lo Stregone è missing in action ormai da un po’ di tempo.

Doctor Strange: 10 curiosità dal film con Benedict Cumberbatch

Secondo Alex Perez di The Cosmic Circus ecco quali sono le novità in merito alla coppia:  “Stephen Strange se n’è andato da ben 2 anni quando arriviamo a Doomsday, e ha lasciato anche il Sanctum Sanctorum senza sorveglianza. E di certo non ha detto a Wong dove stava andando”.

C’è quindi da immaginare che il personaggio di Benedict Cumberbatch sia da qualche parte impegnato a lottare contro forze oscure sostenuto da Clea, che abbiamo visto interpretata da Charlize Theron.

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Scarlet Witch-Doctor Doom: la coppia apparirà in Doomsday ma senza coinvolgimento romantico

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Mentre la fine della Multiverse Saga si avvicina, altre voci sui prossimi film di Avengers, Doomsday e Secret Wars, si stanno facendo strada on line, e uno di questi arriva da The Cosmic Circus.

Scarlet Witch e Doctor Doom avranno un accordo?

Secondo Alex Perez, le recenti affermazioni sulla coppia Scarlet Witch-Doctor Doom sono corrette. Tuttavia, secondo lo scooper, non ci sarà un elemento romantico nella loro relazione. “Voglio chiarire che questo non è uno strano scenario di matrimonio come nei fumetti”, spiega Perez. “L’obiettivo di Wanda sarà quello di provare a correggere gli errori commessi durante l’uso del Darkhold. Questo sarà tutto incentrato sul suo arco di redenzione”. Come, questi progetti di redenzione si sposino con gli obbiettivi di Doctor Doom, che immaginiamo saranno meno nobili, resta da vedere.

In Agatha All Along abbiamo avuto la speranza di rivedere Wanda, tuttavia ciò non è stato possibile, dal momento che la serie si è orientata più su Billy e ha posto le basi per la sua ricerca di Tommy. Tuttavia è davvero improbabile che il personaggio amato dai fane. interpretato da Elizabeth Olsen non venga ulteriormente sfruttato da Kevin Feige.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday?

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

“Essere in grado di creare storie ed esplorare personaggi all’interno dell’universo Marvel ha realizzato un sogno di una vita e abbiamo scoperto un potente legame con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e l’intero team Marvel per portare questa epica avventura nella narrazione in luoghi nuovi e sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno affermato i fratelli Russo in una dichiarazione dopo il panel del SDCC.

Blake Lively ha scelto il suo Cavaliere Oscuro per The Brave and The Bold!

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Sembra che Blake Lively abbia scelto il suo Batman per The Brave and the Bold e stia supportando una campagna di sostegno all’attore in questione, campagna che si è fatta più insistente negli ultimi giorni.

Brandon Sklenar, che abbiamo visto al fianco di Lively in It Ends with Us – Siamo noi a dire basta, potrebbe essere il Cavaliere Oscuro del DCU almeno secondo il tam tam mediatico delle ultime ore e l’attrice sembra felicissima della scelta, esternando il suo supporto al collega e amico sui social.

Sklenar aveva già mostrato apprezzamento per alcuni commenti ed espresso interesse nel vestire i panni del Crociato Incappucciato sui social media, e Blake Lively ha ora taggato il co-CEO di DC Studios James Gunn in un post su Instagram per fargli sapere quanto pensa che Sklenar sarebbe fantastico nel ruolo.

Blake Lively sponsorizza Brandon Sklenar per il ruolo di Batman

Questo tipo di campagna ha dato i suoi frutti in passato, e molte persone credono che Aaron Pierre (Rebel Ridge) abbia ottenuto il ruolo di John Stewart in Lanterns a causa della frequenza con cui è stato nominato dai fan per il ruolo dell’eroe.

Ci sono anche state voci secondo cui la DC sta cercando un attore di mezza età per il ruolo di Bruce Wayne, quindi a 34 anni Sklenar potrebbe essere un po’ troppo giovane per le intenzioni, ma chissà se il “potere” di Blake Lively a Hollywood non riesca a far pendere l’ago della bilancia dalla parte del suo amico!

Anche se questo dovesse attirare l’attenzione dello studio su Sklenar, è probabilmente ancora troppo presto perché qualcuno possa essere seriamente in lizza per interpretare il prossimo Batman sul grande schermo.

Per quanto ne sappiamo, il regista di Flash Andy Muschietti è ancora incaricato di dirigere il film. “Questa è l’introduzione del Batman della DCU, ha detto Gunn del film quando è stata annunciata la lista di Gods and Monsters. “Questa è la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman di cui non sapevamo l’esistenza per i primi otto o dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e sicario. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito. È basato sulla serie di fumetti di Grant Morrison, che è una delle mie serie preferite di Batman, e stiamo mettendo insieme tutto questo proprio ora.”

Peter Safran ha aggiunto, “E questo è ovviamente un lungometraggio, e presenterà altri membri della ‘Bat-family’ allargata, perché abbiamo la sensazione che siano stati esclusi dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo.”

Dal canto suo, Blake Lively ha fatto il suo debutto “vocale” nel MCU in Deadpool & Wolverine doppiando la variante del Mercenario Chiacchierone Ladypool.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

Avengers: Doomsday, casting rumor suggeriscono un grande spoiler per i Fantastici Quattro

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Secondo le ultime voci circolate in merito ai prossimi progetti Marvel, il figlio di Reed Richards e Sue Storm, Franklin Richards, sarà introdotto in The Fantastic Four: First Steps, ma a questa informazione ancora da confermare ora si aggiunge anche il fatto che il personaggio potrebbe fare già mostra dei suoi sconfinati poteri in Avengers: Doomsday.

Secondo lo scooper Daniel Richtman, il progetto sta attualmente selezionando attori tra i 10 e i 13 anni per interpretare Franklin Richards, che avrà un “ruolo importante” nel film. Ma ecco la parte più interessante: il personaggio sarà presumibilmente un bambino (3-4 anni) in The Fantastic Four: First Steps. Per tutti i fan dei fumetti sulla Prima Famiglia Marvel, è chiaro cosa implica la presenza di Franklin e cosa vuol dire il fatto che sia così giovane, visto che potrebbe crescere rapidamente tra un film e l’altro.

Fantastici Quattro film 2025
La prima immagine diffusa del film The Fantastic Four

Nei fumetti, Richards, un mutante che deforma la realtà, usa le sue abilità per crescere fino all’età adulta. Ciò gli consente di utilizzare i suoi poteri psionici al massimo del loro potenziale, ma dopo aver realizzato che la sua mente non aveva ancora la maturità emotiva di un adulto, alla fine decide di trasformarsi di nuovo in un bambino. Sarà interessante capire se Doomsday seguirà questa trama.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday?

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

“Essere in grado di creare storie ed esplorare personaggi all’interno dell’universo Marvel ha realizzato un sogno di una vita e abbiamo scoperto un potente legame con il pubblico in ogni film che abbiamo realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con Kevin, Lou e l’intero team Marvel per portare questa epica avventura nella narrazione in luoghi nuovi e sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno affermato i fratelli Russo in una dichiarazione dopo il panel del SDCC.

Hayao Miyazaki e l’airone al cinema il 25, 26, 27 novembre

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Hayao Miyazaki e l’airone al cinema il 25, 26, 27 novembre

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024 in occasione della consegna della Palma d’oro onoraria allo Studio Ghibli, Hayao Miyazaki e l’airone, il documentario di Kaku Arakawa che racconta la lavorazione del film Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), arriverà al cinema il 25, 26, 27 novembre con Lucky Red.

Girato durante i sette anni di lavorazione de Il ragazzo e l’airone, il documentario è un viaggio esclusivo nel processo produttivo e creativo dello Studio Ghibli e un’immersione nella storica collaborazione di Miyazaki con il produttore Toshio Suzuki, una sorta di danza tra inganni e amicizia, che rispecchia quella di Mahito e l’airone, con Suzuki che stimola Miyazaki a spingersi sempre più in là nella sua creatività, arrivando alla creazione di un capolavoro senza precedenti.

Un’occasione unica per entrare nel dietro le quinte de Il ragazzo e l’airone, capolavoro del cinema d’animazione che si è aggiudicato il Premio Oscar® e il Golden Globe e che in Italia ha incassato 7 milioni di Euro e registrato 1 milione di spettatori.

Uno sguardo sul passato e sul futuro di questo regista visionario e sugli eventi e le persone che hanno influenzato umanamente e professionalmente le sue opere.

Non dirmi che hai paura: ecco il trailer!

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Non dirmi che hai paura: ecco il trailer!

Ecco il trailer in italiano di Non dirmi che hai paura, il secondo lungometraggio cinematografico diretto da Yasemin Şamdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman, che uscirà nelle sale il 5 dicembre 2024.

Tratto dall’omonimo bestseller internazionale di Giuseppe Catozzella (edito in Italia da Feltrinelli), Non dirmi che hai paura è stato l’unico lungometraggio italiano in Concorso al Tribeca Film Festival, dove si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria. In seguito è stato presentato al Munchen Filmfest, dove ha vinto il premio internazionale del pubblico. Il film è stato inoltre presentato durante la 22ma edizione di Alice nella Città.

NON DIRMI CHE HAI PAURA

  • Titolo internazionale: Samia
  • Regia: Yasemin Şamdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman
  • Con: llham Mohamed Osman, Fathia Mohamed Absie, Fatah Ghedi
  • Nazionalità: Italia, Germania, Belgio
  • Durata: 102 min
  • Distribuito da: Fandango Distribuzione

La trama di NON DIRMI CHE HAI PAURA

Samia nasce a Mogadiscio, in Somalia, durante una terribile guerra civile. All’età di 9 anni scopre di avere un grande talento: corre più veloce di tutti gli altri. Con l’aiuto del suo migliore amico Ali, Samia trasforma questo talento in un sogno: rappresentare la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Samia arriva ultima nella gara dei 200m femminili, ma il mondo intero ha fatto il tifo per lei in un momento davvero magico. Al ritorno in Somalia, Samia diventa bersaglio delle rappresaglie degli estremisti al potere perché ha corso senza velo, un peccato mortale imperdonabile.

Rischiando la vita, la ragazza decide di intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa. La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro.

IL LIBRO

Non dirmi che hai paura (Feltrinelli, 2014) è stato vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega, e longlisted all’International IMPAC Dublin Literary Award, uno dei premi più prestigiosi al mondo. Pubblicato dai più grandi editori in tutto il mondo, è un caso editoriale che ha venduto più di 500.000 copie solo in Italia e più di 800.000 nel mondo.

In seguito alla pubblicazione del libro, Giuseppe Catozzella è stato nominato dalle Nazioni Unite Ambasciatore di buona volontà per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per “aver fatto conoscere in tutto il mondo la storia di una migrante, e attraverso di lei di tutti i migranti”.

Snot & Splash – Il mistero dei buchi scomparsi: recensione del film

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Snot & Splash – Il mistero dei buchi scomparsi di Teemu Nikki è una commedia con per protagonisti due fratelli, uguali fisicamente ma opposti nel carattere, che durante le vacanze invernali in uno sperduto paese immerso nella neve si ritrovano a vivere una fantastica avventura. Prodotto da it’s alive Films questo lungometraggio va ad arricchire il “Teemu Nikki Universe”, un insieme di storie capaci di incantare un pubblico variegato e distribuite da noi in Italia da I Wonder Pictures sempre attenta e alla ricerca di novità cinematografiche.

La trama di Snot & Splash – Il mistero dei buchi scomparsi

Questo lungometraggio è basato sull’omonimo libro di Juice Leskinen, in originale Räkä ja Roiskis, su una sceneggiatura di Ilja Rautsi e segue i giovani eroi Snot e Splash ( Hugo Komaro e Urho Kuokkanen ) che devono prendersi una pausa dalle loro ferie per salvare il mondo. Il film infatti si apre con una scena in cui i due fratelli in treno, direzione di Acquainbocca e dove abita la nonna, notano guardando fuori dal finestrino che dal cielo cadono oggetti: un frigorifero e sacchi dell’immondizia. Appena incontrano l’anziana parente fanno notare questi strani fenomeni e la donna gli dice che è colpa del cambiamento climatico che ha colpito anche la Finlandia.

I giovani protagonisti però non sono convinti della spiegazione, iniziano anche a notare che gli abitanti del posto sorridono, tutti in modo molto inquietante, mostrando i denti che sono bianchissimi e innaturali. Arrivati a casa poi scoprono un altro mistero, cioè non ci sono più buchi, pure quelli delle ciambelle, ma non finisce qui perché quando Snot e Splash vanno sul ghiaccio, per pescare, il buco sparisce appena viene creato. All’improvviso appare uno strano uomo con una pistola e finalmente capiscono che è proprio lui, con quello strano oggetto, che risucchia tutte le buche dalle più piccole alle più grandi.

I due bambini quindi decidono che devo scoprire di più e inseguono di nascosto il signore che si ripara dentro una fattoria. All’interno invece troveranno una macchina, precisamente un sistema di smaltimento dei rifiuti molto fatiscente, che invece si rivelerà essere un buco nero pronto a risucchiare la cittadina. Ovviamente Snot e Splash, grazie al loro coraggio, ma anche alla genialità che si possiede solo quando si è bambini, salveranno tutti dall’imminente catastrofe.

Snot e Splash - Il mistero dei buchi scomparsi
Snot e Splash – Il mistero dei buchi – Cortesia di I Wonder Pictures

Snot & Splash tra Roald Dahl e Doctor Who

Questo film è decisamente una storia che potrebbe benissimo uscire dalla penna di Roald Dahl, uno degli autori più famosi della letteratura per ragazzi. I due protagonisti durante la loro avventura e in missione per salvare Acquainbocca, incontrano e conoscono personaggi fantastici ma anche un pochino paurosi. L’antagonista Migren Junior, che vuole cancellare ogni forma di caos dal mondo, compresa anche la più preziosa di tutte come la fantasia, di lavoro fa proprio il dentista decisamente nell’immaginario dei piccoli, e non solo, non uno dei lavori più amati.

Uno dei tratti che il pubblico più giovane non noterà è quanto Teemu Nikki nella realizzazione di questo film sia stato molto influenzato dalla storica serie Doctor Who. Qua non c’è nessuno Dottore che appare con la sua cabina blu, Il Tardis, ma i colori, le vicende potrebbero benissimo essere estratte da uno dei numerosi episodi della serie britannica più longeva di sempre. I due gemelli protagonisti invece nei loro continui litigi e discorsi senza senso ricordano tanto i celebri gemelli Zack e Cody, interpretati da Dylan e Cole Sprouse della sit-com Zack e Cody al Grand Hotel di Disney Channel.

Un film per tutti e pieno di genialità

Il film è visivamente bello ed esplora il mistero attraverso gli occhi dei bambini e forse per gli adulti, i genitori che accompagneranno i figli, qualche battuta risulterà stupida ma non per il pubblico più giovane che riderà molto. Per concludere Snot & Splash – Il mistero dei buchi scomparsi è un ottimo esempio per far conoscere agli spettatori più piccoli che esiste anche un cinema per loro, al di fuori di Hollywood o di quello targato Disney.

Paul Mescal crede che non ci vorranno altri “24 anni per un Gladiatore 3”

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Il Gladiatore 2 è uscito dopo moltissimo tempo rispetto al primo film, ma sembra che il suo protagonista Paul Mescal stia già pensando a un terzo capitolo dell’epica opera di Ridley Scott.

In occasione della premiere di Londra, Variety gli ha chiesto se avrebbe voluto fare Il Gladiatore 3, e Mescal non ha esitato. “Oh sì, molto”, ha detto. “Non credo che ci vorranno [altri 24] anni, ma non ho idea di quando”.

L’attore irlandese guida il sequel dell’originale del 2000 di Scott nei panni di Lucio Vero, il figlio segreto di Massimo (il protagonista del primo film, interpretato da Russell Crowe) ed ex erede dell’Impero Romano. Scott è tornato per dirigere “Il Gladiatore II”, e il film vede anche la partecipazione di Denzel Washington, Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, Lior Raz, Derek Jacobi e Connie Nielsen.

Parlando del lavoro con Washington, Mescal ha detto: “Essere faccia a faccia con Denzel Washington e passare quel tempo con lui tra un set e l’altro… lo conserverò per tutta la vita”.

Mescal e Scott sono già in trattativa per lavorare di nuovo insieme nel thriller apocalittico The Dog Stars. Quando gli è stato chiesto del progetto, Paul Mescal ha detto di “incrociare le dita” affinché si realizzi.

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Nel suo articolo di copertina su Variety, Mescal ha parlato di come ha modificato il suo corpo per interpretare un gladiatore romano (ha preso quasi dieci chili di muscoli) e di cosa lo ha spinto a fare il film dopo essersi fatto un nome nel cinema indipendente. “Non ero tipo, ‘Devo farlo’. Erano Ridley e ‘Il Gladiatore’, e sentivo di essere maturo per questo tipo di grande film”, ha detto. “Ho fatto sport da bambino; ​​so cosa significa lanciarsi in giro. Sembro romano. Tutte quelle cose. Ed è Ridley Scott!”

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