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Mary Poppins: il film del 1964 accusato di “linguaggio discriminatorio”

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Mary Poppins, il classico film del 1964 (di cui è poi stato realizzato il sequel Il ritorno di Mary Poppins) interpretato da Julie Andrews, ha subito un innalzamento dell’età consigliata da parte della censura cinematografica britannica poiché presenta un “linguaggio discriminatorio“. Come riportato dalla BBC, il film infatti è stato riclassificato da U, che sta per universal, a PG, ovvero Parental Guidance, rendendo dunque necessaria la supervisione di un adulto. Il motivo sarebbe il duplice utilizzo del termine “ottentotti“, originariamente usato in modo dispregiativo dagli europei bianchi per i popoli nomadi dell’Africa meridionale e utilizzato per riferirsi agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine.

Il BBFC (British Board of Film Classification) ha dunque dichiarato che questo “supera le nostre linee guida” per i film U, in quanto “Sebbene Mary Poppins abbia un contesto storico, l’uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato“. Il BBFC ha poi dichiarato di aver classificato il film nel 1964 e poi nuovamente per una riedizione nel 2013. “Recentemente, il film ci è stato ripresentato nel febbraio 2024 per un’altra riedizione nelle sale, e lo abbiamo riclassificato PG per il linguaggio discriminatorio“, ha dichiarato un portavoce.

Mary Poppins accusato di “linguaggio discriminatorio”, cosa significa?

Il BBFC ha dichiarato che la sua ricerca sul razzismo e la discriminazione ha mostrato che una delle preoccupazioni principali per le persone, in particolare per i genitori, è “la possibilità di esporre i bambini a un linguaggio o a un comportamento discriminatorio che potrebbero trovare angosciante o ripetere senza rendersi conto della potenziale offesa“. L’organizzazione afferma che una classificazione PG “non dovrebbe turbare un bambino di circa otto anni o più” e che “i bambini non accompagnati di qualsiasi età possono guardarlo, ma si consiglia ai genitori di considerare se il contenuto può turbare i bambini più piccoli o più sensibili“.

Una classificazione U significa che un film dovrebbe essere “adatto a un pubblico di età pari o superiore ai quattro anni“, anche se il sito web aggiunge che “è impossibile prevedere cosa potrebbe turbare un particolare bambino“. La notizia ha prevedibilmente suscitato grande indignazione e riacceso gli eterni dibattiti sulla censura e sulla necessità di contestualizzare le opere con il loro periodo storico di produzione. Ad ora, tuttavia, Mary Poppins è dunque da intendersi – almeno secondo queste classificazioni – non più come un film per tutti.

Hayden Christensen difende la sua interpretazione di Anakin Skywalker

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Hayden Christensen, oggi beniamino dei fan di Star Wars, è tornato a parlare del suo Anakin Skywalker, difendendo la sua interpretazione di tale personaggio nella trilogia prequel del franchise. Come noto, egli ha interpretato Anakin per la prima volta in Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, riprendendo poi il ruolo in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Benché all’inizio questi due film siano stati molto criticate, sono oggi considerati tra i migliori titoli della saga. Questa rivalutazione ha permesso a Christensen di veder crescere la propria popolarità presso i fan.

In un’intervista rilasciata a Empire Magazine, Hayden Christensen ci ha però tenuto a difendere ulteriormente la sua interpretazione di Anakin Skywalker, spiegando che: “Questo tipo di critica, credo, deriva da un certo fallimento della propria sospensione dell’incredulità. L’incipit inizia con ‘Tanto tempo fa, in una galassia molto, molto lontana’, e questo pone le basi per dire che tutto è possibile. Non è necessario che queste persone agiscano e si comportino come ci aspetteremmo“.

L’attore si riferisce alle critiche mosse ai dialoghi di Anakin in L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, che all’epoca non furono accolti bene, ma anche ad alcune delle azioni che il suo personaggio compie proprio in questi film. Anakin Skywalker è d’altronde un personaggio estremamente complicato e dovrebbe essere letto attraverso questa lente e, come ha detto Hayden Christensen, con la consapevolezza che Star Wars non intende riflettere la vita reale. Altresì, si parla di un personaggio molto giovane e impulsivo, che commette dunque facilmente errori in quello che dice o fa.

Dove rivedremo Hayden Christensen nel ruolo di Anakin Skywalker/Darth Vader?

Nella serie Ahsoka – con protagonista Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero Galattico – Anakin si riunisce con la sua ex Padawan nel Mondo tra i mondi, un modo per permettere a Hayden Christensen di apparire come ologramma nel tempo delle Guerre dei Cloni per una sessione di addestramento. Secondo un rumors dello scooper Daniel Richtman, Hayden Christensen tornerà effettivamente anche nella seconda stagione di Ahsoka, stavolta con un ruolo ben più ampio. Al momento non sono però stati forniti ulteriori dettagli.

Corta è la notte: il 2 marzo la rassegna nell’ambito del Sudestival

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Prosegue con grande successo di pubblico la 24esima edizione del Sudestival, il festival della Città di Monopoli, progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma. Il festival è espressione dell’Apulia Cinefestival Network, afferisce all’AFIC ed è componente della Rete dei Festival dell’Adriatico. Il Sudestival è il punto di riferimento del cinema italiano di qualità in Puglia, grande schermo delle opere prime del cinema italiano, della recente produzione di DOC e di cortometraggi italiani, che si svolge nella splendida cornice della città di Monopoli.

Sabato 2 marzo, presso la Sala “Prospero” della Biblioteca Rendella di Monopoli, avrà luogo l’immancabile appuntamento con i cortometraggi. Anche quest’anno la sezione sarà concentrata tutta in una sola notte, in una vera e propria maratona, che presenterà al pubblico, a partire dalle 20.00, una selezione di cortometraggi della migliore produzione italiana. Il poster è opera della illustratrice Gaia Alba.

La vetrina di grande qualità è espressione della Rete dei Festival Adriatici, composta da Corto Dorico, Molise Cinema, Sulmona International Film Festival, che insieme al Sudestival hanno scelto i cortometraggi che concorreranno al Premio “Rete dei Festival dell’Adriatico”, assegnato dalla Giuria Giovani del Sudestival.

La serata sarà aperta dalla proiezione di Tutto il tempo del mondo, che riceverà il Premio Speciale Sudestival 2024 per l’IMPEGNO SOCIALE. Il corto, infatti, per la regia di Daniele Barbiero, fa parte della campagna “Destinazione Posso – In viaggio con l’angioedema ereditario” promossa da Takeda, con il patrocinio di A.A.E.E. Associazione volontaria per l’angioedema ereditario ed altre forme di rare di angioedema, ITACA e UNIAMO Fondazione Italiana Malattie Rare.

Seguiranno gli otto i cortometraggi in concorso: La nocchiera, di Martina Briglia; Due battiti, di Marino Guarnieri; Happy New Year, Jim di Andrea Gatopoulos; Tu Quoque, di Luca Fattori Giombi; Un bacio di troppo, di Vincenzo Lamagna; Beati i puri di cuore, di Matteo Giampietruzzi; Mariposa, di Maurizio Forcella; Stanza 5, di Rosario Capozzolo. Verrà poi proiettata una selezione di sette titoli fuori concorso: Ultraveloci di Davide Morando e Paolo Bonfadini; Tilipirche di Francesco Piras; Sciaraballa di Mino Capuano; La Notte di Martina Generali, Simone Pratola e Francesca Sofia Rosso; Al di là dell’ombra di Giuseppe Gimmi; The Delay di Mattia Napoli; Black Eyed Dog di Alessandro Cino Zolfanelli.

Ospiti della serata saranno Federico Pommier e Christian Ferrao per Molise Cinema, Marco Maiorano per Sulmona International Film Festival, Luca Caprara per Corto Dorico e i registi Marino Guarnieri, Martina Briglia, Luca Fattori Giombi e Andrea Gatopoulos, che intervistati dai direttori dei festival, presenteranno le loro opere.

Proseguono gli appuntamenti della sezione lungometraggi: dopo Come pecore in mezzo ai lupi, di Lyda Patitucci, Castelrotto, di Giuliano Giacomelli, Doppio passo di Lorenzo Borghini e Gli ospiti di Svevo Moltrasio è la volta di Roma Blues di Gianluca Manzetti, venerdì 1 marzo, in anteprima, e, venerdì 8 marzo di Denti da squalo di Davide Gentile. La sezione DOC prevede il 29 febbraio la proiezione di Profondo Argento, di Giancarlo Rolandi e Steve della Casa e il 7 marzo di Posso entrare? An ode to Naples, di Trudie Styler. Grande successo tra i giovani per le masterclass: Marco Spoletini, rinomato regista e montatore, sarà il protagonista della masterclass intitolata “Le strategie di montaggio in Io capitano” che si terrà giovedì 14 marzo. Il 15 marzo sarà invece la volta di Salvatore de Mola, con la masterclass “Le scelte di sceneggiatura di Fango e Gloria”.

LE SEZIONI

MASTERCLASS

  • 26 gennaio – Luca Bigazzi: “Il ruolo strategico della luce nell’opera filmica: Amusia
  • 27 gennaio – Fabio Mollo: “Dalla pagina allo schermo: la regia di Nata per te”
  • 2 febbraio – Pippo Mezzapesa e Antonella Gaeta: “Regia e scrittura cinematografica tra finzione e realtà: Ti mangio il cuore
  • 23 febbraio – Ciro d’Emilio: “La regia tra narrazione e visione: Un giorno all’improvviso
  • 14 marzo – Marco Spoletini: “Le strategie di montaggio in Io capitano
  • 15 marzo – Salvatore De Mola: “Le scelte di sceneggiatura di Fango e Gloria

GLI IMPRESCINDIBILI_ LA RETROSPETTIVA DEDICATA A GIULIANO MONTALDO

  • 28 gennaio – Sacco e Vanzetti (1971)
  • 3 febbraio – Giordano Bruno (1973)
  • 10 febbraio – L’Agnese va a morire (1976)
  • 17 febbraio – I demoni di San Pietroburgo (2008)
  • 24 febbraio – L’industriale (2011)

CONCORSO LUNGOMETRAGGIO

  • 2 febbraio – Come pecore in mezzo ai lupi, di Lyda Patitucci
  • 9 febbraio – Castelrotto, di Giuliano Giacomelli (ANTEPRIMA)
  • 16 febbraio – Doppio passo, di Lorenzo Borghini
  • 23 febbraio – Gli ospiti, di Svevo Moltrasio
  • 1 marzo – Roma Blues, di Gianluca Manzetti (ANTEPRIMA)
  • 8 marzo – Denti da squalo, di Davide Gentile

CONCORSO DOC

  • 1 febbraio – Adesso vinco io, di Herbert Simone Paragnani e Paolo Geremei
  • 8 febbraio – Roma santa e dannata, di Daniele Ciprì
  • 15 febbraio – Semidei, di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta
  • 22 febbraio – Mimmo Lumano, di Vincenzo Caricari (ANTEPRIMA)
  • 29 febbraio – Profondo Argento, di Giancarlo Rolandi e Steve della Casa
  • 7 marzo – Posso entrare? An ode to Naples, di Trudie Styler

CORTA È LA NOTTE2 MARZO

  • Tutto il tempo del mondo, di Daniele Barbiero
  • La nocchiera, di Martina Briglia
  • Due battiti, di Marino Guarnieri
  • Happy New Year, di Andrea Gatopoulos
  • Tu Quoque, di Luca Fattori Giombi
  • Un bacio di troppo, di Vincenzo Lamagna
  • Beati i puri di cuore, di Matteo Giampietruzzi
  • Mariposa, di Maurizio Forcella
  • Stanza 5, di Rosario Capozzolo
  • Ultraveloci di Davide Morando e Paolo Bonfadini
  • Tilipirche di Francesco Piras
  • Sciaraballa di Mino Capuano
  • La Notte di Martina Generali, Simone Pratola e Francesca Sofia Rosso
  • Al di là dell’ombra di Giuseppe Gimmi
  • The Delay di Mattia Napoli
  • Black Eyed Dog di Alessandro Cino Zolfanelli

SUDESTIVAL KIDS

  • 9 febbraio – Laboratorio a cura di Marino Guarnieri
  • 16 febbraio – Mary e lo spirito di mezzanotte, di Enzo d’Alò
  • 1 marzo – Manodopera, di Alain Ughetto
  • 8 marzo – Argonuts missione Olimpo, di David Alaux
  • 14 marzo – Titina, di Kajsa Naess

The Crow: Bill Skarsgård e FKA Twigs nelle prime immagini ufficiali

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A pochi giorni dalla diffusione della prima sinossi ufficiale, arrivano anche le prime immagini di The Crow, nuovo adattamento del fumetto di James O’Barr che vede protagonista Bill Skarsgård nei panni di Eric Draven. Con lui, a interpretare l’amata Shelley, FKA Twigs.

Bill Skarsgård e FKA twigs in The Crow (2024)
Foto di Larry Horricks/Larry Horricks – © 2022 Yellow Flower LLC.
The Crow Film 2024
Foto di Larry Horricks/Larry Horricks – © 2022 Yellow Flower LLC.
Bill Skarsgård in The Crow (2024)
Foto di Larry Horricks/Larry Horricks – © 2022 Yellow Flower LLC.

Ecco le prime immagini di The Crow

Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il Cacciatore e Ghost in the Shell, firma la regia del film che, come detto, sarà un nuovo adattamento della graphic novel gotica e non un remake del film del 1993 divenuto tristemente famoso per essere stato l’ultimo di Brandon Lee, morto tragicamente proprio durante le riprese.

Molti ritengono che quel film diretto da Alex Proyas abbia svolto un lavoro perfetto di adattamento della storia e, a questo proposito, il 7 maggio il film uscirà per la prima volta in 4K Ultra HD e in Steelbook. The Crow sarà interpretato anche da Danny Huston, Laura Birn, Sami Bouajila e Jordan Bolger in ruoli non rivelati. Zach Baylin e Will Schneider hanno scritto la sceneggiatura.

The Crow uscirà il 7 giugno di quest’anno negli USA. La sinossi recita: “Le anime gemelle Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs) vengono brutalmente assassinate quando i demoni del passato oscuro di lei li raggiungono. Avendo la possibilità di salvare il suo vero amore sacrificando se stesso, Eric parte alla ricerca di una spietata vendetta sui loro assassini, attraversando i mondi dei vivi e dei morti per mettere a posto le cose sbagliate“.

I film e le serie tv in arrivo a Marzo su Prime Video

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I film e le serie tv in arrivo a Marzo su Prime Video

Con la fine di febbraio ecco tutte i film e le serie tv in arrivo a Marzo 2024 su Prime Video, la piattaforma streaming del colosso Amazon.

I Film in arrivo a Marzo 2024 su Prime Video

Ricky Stanicky

Film dal 7 marzo – Quando tre migliori amici d’infanzia fanno uno scherzo che va storto, inventano l’immaginario Ricky Stanicky perché li tiri fuori dai guai. Vent’anni dopo aver creato questo “amico”, Dean, JT e Wes (Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler) usano ancora l’inesistente Ricky come comodo alibi per il loro comportamento immaturo.

Quando le loro mogli e partner si insospettiscono e chiedono di incontrare finalmente il leggendario Signor Stanicky, il trio, colpevole, decide di assumere l’attore fallito e sboccato imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod (John Cena) per dargli vita. Ma quando Rod si spinge troppo oltre con il ruolo attoriale che sognava da una vita, i tre iniziano a desiderare di non aver mai inventato Ricky. Dal regista Peter Farrelly e con altri membri del cast tra cui William H. Macy, Lex Scott Davis e Anja Savcic.

Road House

Road House 2024

Film dal 21 marzo – In questa nuova adrenalinica versione del film cult anni ’80, un ex combattente UFC (Jake Gyllenhaal) accetta un lavoro come buttafuori in una rissosa e rude roadhouse nelle Florida Keys, ma scopre presto che non tutto è come sembra in quel paradiso tropicale.

NUOVI FILM IN ARRIVO 

Prime e seconde visioni
The Equalizer 3 | 1 marzo
Ci sei Dio? Sono io, Margaret. |2 marzo
Brian e Charles | 3 marzo
Nope | 10 marzo
Watcher | 10 marzo
Vengeance | 10 marzo
Frida: A Self Portrait | 14 marzo
Ferrari | 15 marzo
Gran Turismo | 23 marzo
Beast (2022) | 24 marzo
Santocielo | 29 marzo
Erano ragazzi in barca | 29 marzo

Altri film
Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario | 1 marzo

FILM IN SCADENZA 

Marry Me – Sposami | 4 marzo
Synchronic | 12 marzo
Tutti a bordo | 20 marzo
Ambulance | 25 marzo
Vicini di casa | 31 marzo

Le serie tv  in arrivo a Marzo 2024 su Prime Video

Antonia

Antonia

Serie Original dal 4 marzo Un’ironica serie dramedy con Chiara Martegiani e Valerio Mastandrea. Una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa, al suo 33esimo compleanno, scopre di avere l’endometriosi. La malattia sarà l’occasione per conoscersi e smettere di scappare. Ideata da Chiara Martegiani, diretta da Chiara Malta e scritta da Elisa Casseri, Carlotta Corradi e Chiara Martegiani con la supervisione creativa di Valerio Mastandrea. Una produzione Fidelio e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay) in collaborazione con Prime Video, in collaborazione con Rai Fiction. Nel cast anche Barbara Chichiarelli, Emanuele Linfatti, Leonardo Lidi e Chiara Caselli.

Invincible – seconda stagione

Invincible 2

Seconda parte della serie Invincible dal 14 marzo – la serie è basata sull’innovativo fumetto di Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley. La storia ruota attorno al diciottenne Mark Grayson, un ragazzo come tanti della sua età, tranne per il fatto che suo padre è (o era) il supereroe più potente del pianeta. Ancora provato dal tradimento di Nolan nella prima stagione, Mark lotta per ricostruire la sua vita mentre affronta una serie di nuove minacce, combattendo al contempo la sua più grande paura: quella di diventare suo padre senza nemmeno saperlo.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro

LOL Talent Show

Episodio finale il 7 marzo

Comici professionisti, amatoriali e artisti di ogni genere si esibiranno davanti a una giuria d’eccezione per giocarsi la loro chance di entrare a far parte del cast della quarta stagione di LOL: Chi ride è fuori. Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus, tra i protagonisti delle passate edizioni di LOL, saranno i giurati di questo show, mentre Mago Forest, anche lui veterano del comedy show, vestirà i panni di presentatore e accompagnerà i giudici in questo tour tutto italiano che toccherà le città di Milano e Napoli, per le audition, e Roma, per la finalissima che eleggerà il vincitore. Ogni episodio, inoltre, avrà una guest star che potrà cambiare le sorti di un concorrente.

The Baxters

Nuova serie dal 28 marzo. Basato sulla serie di libri best-seller di Karen Kingsbury, The Baxters è un affascinante dramma familiare che segue Elizabeth e John Baxter e i loro cinque figli adulti. La prima stagione di The Baxters è incentrata sulla figlia di Elizabeth e John, Kari, che apprende la scioccante verità che il marito professore, Tim, ha avuto una relazione segreta con uno dei suoi studenti universitari.

Mentre la sua relazione viene messa alla prova, Kari cerca conforto nella fede e nella sua famiglia per capire se l’amore è veramente una scelta e se il suo matrimonio può essere salvato. In questo percorso profondamente commovente basato sulla fede, i Baxter devono riunirsi come una famiglia per lavorare attraverso le sfide della vita.

SERIE & SHOW

Naruto: Shippuden – la quinta stagione | 1 marzo
Dragon Ball Z – la quarta stagione | 9 marzo
Fairy Tail – la nona stagione | 29 marzo

SERIE E SHOW IN SCADENZA

Hunter X Hunter | 29 marzo

Deadpool & Wolverine: 5 domande emerse dopo aver visto il primo trailer

L’hype intorno al nuovo film di Deadpool, ora ufficialmente intitolato Deadpool & Wolverine, era già alle stelle fin dall’annuncio di Hugh Jackman nell’amato ruolo di Wolverine. Con l’uscita del trailer che anticipa il ritorno di entrambi i supereroi nel mondo del MCU, i fan hanno iniziato a porsi delle domande. In particolare, in questo articolo ne spieghiamo cinque tra le più influenti che coinvolgono il mondo della Marvel nella sua totalità: tra queste, il ruolo della TVA, gli easter egg più importanti e il posto di questo film nella timeline del MCU.

Cosa vuole la TVA da Wade?

Deadpool & Wolverine TVA

In Deadpool 2, Wade Wilson ha usato il dispositivo per viaggiare nel tempo di Cable per salvare le vite dei suoi amici e alterare la storia. Una volta avremmo detto che questa azione avrebbe dovuto metterlo nel radar della TVA come candidato principale per la potatura, ma ora che c’è un Multiverso infinito in gioco, tecnicamente non ha fatto nulla di male. Al contrario, potrebbe essere la sua esperienze con i viaggi nel tempo e nel multiverso a renderlo la persona giusta al momento giusto. È chiaro che è stato reclutato per qualcosa di importante e, a conti fatti, Wade sembra accettare il compito di salvare l’Universo Marvel.

È il Wolverine del MCU?

Deadpool & Wolverine Logan

Hugh Jackman tornerà a vestire i panni di Logan in Deadpool & Wolverine, ma questo trailer tiene in gran parte nascosto il mutante anche perché in gran parte il suo costume era stato già spoilerato dalle foto del set. L’iconica acconciatura di Wolverine e l’abito bianco che nel trailer gli si vede indossare in una specie di club sembra però confermare che ci troviamo di fronte a Patch, il soprannome che Logan ha adottato durante il periodo trascorso a Madripoor. Questo potrebbe essere il vero il Logan del MCU, interpretato da qualcuno che non è Jackman. Taron Egerton? Daniel Radcliffe? Dovremo aspettare e vedere, ma chiunque sia, sembra sarà destinato a essere il Wolverine permanente della Terra-616, ammesso che non si riveli un bluff.

Come si collega tutto questo a Loki?

Deadpool Mr. Paradox TVA

Alla fine della seconda stagione di Loki, il Dio dell’Inganno ha creato un nuovo Multiverso di cui egli è ora al centro. Di conseguenza, l’attenzione della TVA sembra essersi spostata dalla potatura delle linee temporali erranti al mantenimento di questa e alla caccia alle Varianti di Kang. Il problema è che durante la Saga del Multiverso abbiamo assistito a un forte scollamento tra i progetti del grande e del piccolo schermo. Di conseguenza, c’è il rischio che Deadpool e Wolverine non riescano a collegarsi correttamente con Loki, creando confusione tra i fan e privandoci della continuità che è servita così bene alla Saga dell’Infinito.

Quello è Avengers: Age Of Ultron?

Deadpool & Wolverine scena film

Torniamo alla TVA e sembra che abbiano intenzione di mandare Wade sulla Terra-616. L’anteprima mette in evidenza la memorabile inquadratura degli eroi più potenti della Terra che entrano in azione in Avengers: Age of Ultron. Più tardi, vediamo Wade combattere contro gli agenti della TVA in un’ambientazione innevata che sembra estremamente simile a quella del secondo film degli Avengers. Potrebbe essere che Deadpool abbia in qualche modo preso parte alla battaglia con l’HYDRA? Se si aggiunge che Cassandra Nova fa la sua apparizione in un altro punto dell’anteprima e che Deadpool si ritrova persino seduto nel letto di Hulk in Thor: Ragnarok, è impossibile dire dove ci porterà questo trequel.

Quella è Lady Deadpool?

Deadpool & Wolverine Lady Deadpool

Infine, le foto del set sembrano aver confermato che Deadpool e Wolverine si imbatteranno delle varianti di loro stesso, ma a chi appartengono queste mani? Dando un’occhiata più da vicino ai fumetti (e alle dimensioni delle mani stesse e al design dei guanti), sembra possa trattarsi di Lady Deadpool! Non ci sono conferme a riguardo né su chi potrebbe interpreterà il personaggio, anche se si vociferano nomi come Blake Lively (moglie di Reynolds) o Taylor Swift. Entrambe sarebbero una scelta quantomai azzeccata e divertente.

Civil War: trailer italiano del nuovo film di Alex Garland

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Civil War: trailer italiano del nuovo film di Alex Garland

01 Distribution ha diffuso il trailer italiano di Civil War, dal regista di 28 giorni dopo e Sunshine Alex Garland che vede protagonisti Kirsten Dunst, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson e Nick Offerman. Civil War è un’esclusiva per l’Italia LEONE FILM GROUP in collaborazione con RAI CINEMA dal 18 APRILE AL CINEMA.

Secondo World of Reel, Civil War è stato descritto come “un road movie e un film di guerra con elementi satirici” e “un gioco sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al The Telegraph che Civil War è “ambientato in un punto indeterminato del futuro, abbastanza avanti da permettermi di aggiungere un’idea

Recentemente il sito Empire Online  ha chiesto al regista perché il Texas e la California si sono uniti contro lo stato centrale, e Garland ha detto: “La risposta è nel film. Nei film tendo a non spiegare le cose. A volte mi sento eccessivamente imboccato dal cinema, e quindi probabilmente reagisco contro questa tipologia di narrazione. Questa domanda, perché il Texas e la California, è una domanda che voglio che il pubblico si ponga“.

La trama del film Civil War

In un’America sull’orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità.

La zona d’interesse: la spiegazione del finale del film

La zona d’interesse: la spiegazione del finale del film

La Zona di interesse è uno dei film più audaci dello scorso anno (qui la recensione): un esperimento radicale di prospettiva, – ispirato ad una storia vera e basato sull’omonimo romanzo di Martin Amis – che limita il punto di vista del pubblico sulle atrocità adottando quello delle persone che le perpetrano. Il regista Jonathan Glazer stabilisce immediatamente la sua concezione formale, spingendo tutti gli orrori di Auschwitz appena oltre la linea dell’inquadratura e concentrandosi invece su una famiglia nazista beatamente imperturbabile che svolge la sua routine quotidiana nella periferia del campo.

Poiché il regista non si discosta mai molto da questo approccio, il suo punto di vista sulla capacità della società di compartimentare il male – e di tenere la propria complicità lontana dalla vista e dalla mente – arriva molto più forte e chiaro delle urla fuori campo della colonna sonora. È un film che continua a dire una cosa sconfortante più e più volte, e forse è per questo che molti recensori hanno fatto riferimento alla stessa citazione di Hannah Arendt sulla banalità del male, ispirata dallo studio di un burocrate nazista le cui azioni mostruose si scontravano con l’apparenza ordinaria.

Perché nel finale di La zona d’interesse Hoss vomita?

La lettura popolare – e forse anche voluta – del finale di La Zona d’interesse è che Höss viene finalmente messo di fronte all’enormità del suo ruolo di primo piano nella Soluzione Finale di Hitler. Rantola perché l’orribile verità, nella terribile quiete e oscurità, lo ha trovato. Anche se solo per un momento, la sua dissociazione sociopatica ha vacillato.

Discutendo del film in una recente intervista, l’attore Christian Friedel sembra rafforzare questa interpretazione. “Penso che sia una lotta: il corpo contro la sua anima“, ha detto l’attore a proposito dell’improvvisa malattia di Höss. “Perché il corpo dice la verità, anche se nella nostra mente possiamo tradire noi stessi. Siamo maestri dell’autoinganno“. Friedel indica anche un’importante fonte di ispirazione per lui e Glazer: la scena finale del documentario The Act of Killing, in cui un criminale di guerra – il genocida gangster indonesiano Anwar Congo – scoppia in una crisi di vomito, come se fosse finalmente sopraffatto da ciò che ha fatto.

Una spiegazione alternativa al finale

Tuttavia, vale la pena ricordare che c’è un modo alternativo di leggere la fine di questo film. Höss potrebbe sperimentare un altro tipo di brusco risveglio ne La Zona d’interesse: non tanto l’emergere tardivo di una coscienza, quanto la consapevolezza di quanto sia piccolo nel grande schema delle cose.

Non è che Glazer dipinga un chiaro ritratto della colpevolezza morale che si afferma. Per cominciare, il vomito avviene prima della visione, il che complica qualsiasi senso netto di causa ed effetto psicologico. Höss sta sentendo le onde d’urto fisiche della verità che la sua premonizione illustrerà ulteriormente – i segni interni rivelatori che si trova dalla parte sbagliata della storia? O ha semplicemente bevuto troppo alla festa?

Il capovolgimento dell’ordine degli eventi nega la semplice ottica drammatica di un criminale di guerra impenitente che prova un sentimento di rimpianto. È da notare che il film termina nel 1943, ben due anni prima della resa della Germania. Il vero Höss non ebbe un momento alla Oskar Schindler. Continuò a servire la visione di Hitler e non si pentì fino a pochi giorni prima della sua esecuzione. Uno psicologo americano che parlò con Höss scrisse di lui: “C’è troppa apatia per lasciare un’idea di rimorso“.

La zona d'interesse finale vomito

È davvero il senso di colpa?

Quindi, se non è il senso di colpa a premere sul personaggio negli ultimi minuti, sconvolgendo il suo stomaco e la sua mente, cosa lo fa? Forse qualcosa di più piccolo e insignificante. La zona d’interesse presenta Höss come un mostro decisamente burocratico: l’assassino di massa come un verme arrivista che vede l’Olocausto – questo male insondabile che sta direttamente commettendo – come un mero risultato professionale.

Ricercando per il ruolo, Friedel ha trovato una citazione del vero comandante: “Era il mio lavoro, e volevo essere il migliore nel mio lavoro“. Höss, in altre parole, non si limitava a “seguire gli ordini“, la difesa di default del nazista medio. Stava cercando di eseguirli molto bene, per ottenere una stella d’oro.

E forse quello che vede alla fine della sala è un futuro in cui nessuno apprezza quello che ha fatto: non l’ingegnosità tecnologica dei suoi omicidi, né l’efficienza del campo sotto la sua guida. Sono le sue vittime che la gente verrà ad Auschwitz per onorare. Egli è una nota a piè di pagina nella storia, ricordato come un mero ingranaggio della macchina della morte, se viene ricordato. Non è un caso che l’ultimo dialogo che il personaggio pronuncia sia un gongolamento su come intitoleranno a lui un futuro atto di genocidio. È un uomo preoccupato soprattutto della sua reputazione professionale. L’irrilevanza di quest’ultima con il senno di poi storico è ciò che gli fa rivoltare lo stomaco

In un certo senso, la breve scena a cui Glazer salta – un quasi-documentario in miniatura di inservienti che puliscono quello che era un campo di concentramento e che ora è un museo – riflette il pensiero ottuso del personaggio, anche se offre una deliberata pausa da esso. Auschwitz è ancora un luogo di lavoro. I custodi che vediamo spolverare con calma le sue superfici stanno facendo un lavoro, proprio come Höss. Se c’è una qualche correlazione tra il suo mal di pancia e la visione che segue, probabilmente risiede nella sua consapevolezza di essere lui stesso una specie di custode.

Il finale è come una mostruosa distorsione dell’incubo dello stacanovista. Il suo lavoro non sarà celebrato. Il suo certificato di impiegato del mese verrà ritirato. Alla fine, La Zona d’interesse rimane la storia di un genocidio come progetto Q3, una riga sul curriculum di un middle manager. Anche quando Jonathan Glazer taglia, mantiene questa inquietante cornice.

Detto questo, il finale si spinge anche oltre la complicità specifica di Höss, fino alle barriere che il mondo intero erige tra sé e l’indicibile. È più facile, come dice lo spezzone finale, definire il male con il senno di poi, vederlo come qualcosa che è accaduto una volta, una storia oscura che possiamo studiare dietro un vetro, un orrore che può essere pianto ma non più evitato. Ma il male dell’Olocausto non è un problema strettamente legato al passato. Si ripropone in forme sempre nuove, ignorato e tollerato mentre parliamo. I monumenti commemorativi di domani sono le atrocità di oggi che accadono appena al di là del muro di cinta del giardino.

Rebecca Ferguson svela di aver richiesto il licenziamento di un attore

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Rebecca Ferguson ha rivelato di aver affrontato un co-protagonista (il nome non è stato rivelato) e di aver chiesto che venisse rimossi dal film dopo che l’individuo le aveva “urlato” contro.

In un’intervista al podcast Reign with Josh Smith, l’attrice di Dune – Parte due ha ricordato come ha raccolto le sue forze per il suo co-protagonista e definirlo un “idiota assoluto” e da allora non è più stata vittima di comportamenti sessisti.

Rebecca Ferguson non ha rivelato l’identità dell’attore, né ha definito il genere dell’individuo. Ha però confermato che non si trattava di Hugh Jackman o Tom Cruise, con cui ha recitato rispettivamente in The Greatest Showman e Mission Impossible.

Rebecca Ferguson ha detto: “Ricordo che c’è stato un momento in cui questo essere umano era così insicuro e arrabbiato perché non riusciva a far uscire le scene”.

E credo di essere stata così vulnerabile e a disagio da farmi urlare contro. Ma poiché questa persona era la numero uno di un elenco di chiamate, non c’era nessuna rete di sicurezza per me. Quindi nessuno mi guardava le spalle. E io piangevo quando uscivo dal set“.

Rebecca Ferguson ha ricordato come questa persona le dicesse cose come “Ti definisci un attore?” e “È con questo che devo lavorare?“, di fronte alla troupe del film. “Sono rimasta lì a bocca aperta“, ha ricordato.

Rebecca Ferguson ha detto di aver deciso di sfidare la sua co-star il giorno dopo, dicendo a quell’individuo di “andarsene dal mio set“. Ha ricordato di aver avuto “tanta paura” del confronto.

Ho guardato questa persona e le ho detto: “Puoi andartene. Lavorerò per ottenere rispetto. Non voglio vederti mai più“. E poi ricordo che i produttori si sono avvicinati e hanno detto: ‘Non puoi fare questo al numero uno. Dobbiamo permettere a questa persona di stare sul set‘”.

Rebecca Ferguson ha detto di aver chiesto di recitare senza la sua co-star. “E l’ho fatto“, ha detto. “Ho pensato che non doveva essere così. E mi ricordo che dopo sono andata dal regista e gli ho chiesto: “Cosa sta succedendo?“.

Il regista mi rispose: “Hai ragione. Non mi sto occupando di tutti gli altri. Sto cercando di rendere morbida questa persona perché è così instabile“. E da quel momento è stato fantastico, ma mi ci è voluto molto tempo per arrivarci“. Potete vedere l’intervista qui sotto:

Dune – Parte Due aprirà con un debutto da record, ecco le previsioni!

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Dune – Parte Due, la seconda parte del pluripremiato film di Denis Villeneuve del 2021 dal classico romanzo di Frank Herbert potrebbe segnare una delle aperture più importanti degli ultimi post pandemia e post scioperi. Si prevede un’apertura mondiale da 170 milioni di dollari , divisi in 85 milioni90 milioni di dollari all’estero e altri 80 milioni di dollari nella fascia alta negli Stati Uniti e Canada. La Warner prevede prudentemente un’apertura da 65 milioni di dollari, ma la maggior parte delle agenzie e dei servizi di monitoraggio prevedono quasi 80 milioni di dollari.

Ancora una volta Content is the KING. Dune – Parte Due, con 190 milioni di dollari, è stato finanziato in gran parte dalla Legendary, ma la Warner Bros. ha una partecipazione a due cifre nel film. La Warner riceverà una piccola quota degli incassi e anche un compenso per la distribuzione. Lo studio ha speso per il marketing globale in una campagna guidata dal suo guru del marketing Josh Goldstine, denaro che sarà recuperato nella cascata a valle sul piano finanziario.

Tuttavia, il dopo-risultato darà un po’ di luce all’assediata Warner Bros Discovery, gestita da David Zaslav, con un prezzo delle azioni di 8,60 dollari (ad oggi), che si spera possa salire la prossima settimana. L’ultimo Q4 del conglomerato è stato indebolito da scioperi e da un mercato pubblicitario opaco. Tuttavia, Zaslav ha promesso che “avrà un piano d’attacco per il 2024” che comprende “una library creativa più robusta nei nostri studi cinematografici e televisivi“.

Da notare che un’apertura interna di 65-80 milioni di dollari supererebbe alla grande l’apertura interna di 41 milioni di dollari di Dune, del 2021, che ha visto le sue vendite di biglietti assorbite da un’uscita in sala day-and-date sul servizio di streaming HBO Max all’inizio di ottobre dello stesso anno. Tuttavia, Dune fu uno dei pochi titoli day-and-date a superare i 100 milioni di dollari al botteghino nazionale e uno dei soli due a superare i 400 milioni di dollari in tutto il mondo, insieme a Godzilla vs. Kong della Legendary. È stato uno dei pochi blockbuster che ha funzionato sia nelle case che nelle sale, ma ha sicuramente lasciato molti soldi sul piatto del box office theatrical.

Hunter Schafer di Euphoria è stata arrestata durante una protesta pro Palestina

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Secondo quanto riportato, Hunter Schafer, star degli Euphoria, è stata arrestata lunedì durante una protesta a favore della Palestina, durante la registrazione dell’apparizione di Joe Biden al Late Night With Seth Meyers.

Secondo Vulture, Hunter Schafer è stata una dei 33 arrestati mentre protestava per i diritti dei palestinesi con il gruppo Jewish Voice for Peace lunedì.

Le foto dell’evento la mostrano mentre indossa una maglietta che chiede un cessate il fuoco immediato e un’immagine della Reuters la vede scortata fuori dalla 30 Rock da un agente della polizia di New York con le mani legate dietro la schiena.

L’apparizione di Biden a Seth Meyers è stata interrotta dai manifestanti. Ieri, alle primarie democratiche del Michigan, migliaia di persone hanno spinto per un “voto non impegnato” per inviare un messaggio al Presidente su Gaza, e la quota di voti non impegnati è stata del 14,2% con il 28% di votanti.

Biden è stato ospite a sorpresa di Seth Meyers, dove ha risposto a domande che spaziavano dalla sua età alla cospirazione conservatrice su Taylor Swift fino, senza sorpresa, alla guerra tra Israele e Hamas.

Hunter Schafer ha recitato in Euphoria nel ruolo dell’adolescente transgender Jules Vaughn. Il ruolo le ha dato fama mondiale e ha vinto numerosi premi per la sua interpretazione. Tra gli altri ruoli ricordiamo il prequel di Hunger Games, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e il film horror Cuckoo con Dan Stevens e Jessica Henwick.

Estranei: le differenze tra il libro e il film di Andrew Haigh

Estranei: le differenze tra il libro e il film di Andrew Haigh

Arriva finalmente in sala Estranei, il film rivelazione dell’ultima Festa del Cinema di Roma, diretto da Andrew Haigh. La pellicola del regista inglese, distribuita da Searchlight Pictures e interpretata da un ristretto cast composto da Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy, è tratta dall’omonimo romanzo di Taichi Yamada – autore giapponese recentemente scomparso.

Il film del cineasta britannico, giunto ormai al suo quinto lungometraggio, rappresenta dunque un interessante caso di intersezione culturale e mediale. E proprio per questa ragione  abbiamo deciso di stilare una breve lista di differenze tra l’opera di Yamada e quella di Haigh. Manifestazioni diverse di una stessa esigenza: raccontare la solitudine.

Collocazione geografica

La prima grande differenza tra Estranei, il film di Andrew Haigh, e l’opera di Yamada a cui il lungometraggio si ispira è di natura puramente geografica. Se infatti l’opera letteraria dell’autore giapponese si alterna tra Tokyo e il distretto di Asakusa, la pellicola del regista inglese trasla il tutto nell’Inghilterra di Haigh, facendo muovere il protagonista tra nord e sud di Londra (Croydon). Tale “lontananza”, lungi dal risultare esclusivamente accessoria, si riflette in una serie di dettagli narrativi, di maggiore o minore importanza, che pur non intaccando il significato ultimo del racconto, aiutano la sua collocazione culturale. Se infatti sia Adam che Harada, i due protagonisti, sono sceneggiatori in crisi che abitano in un condominio sostanzialmente disabitato, diverso è invece il set-up dell’altra fondamentale location della storia.

La casa d’infanzia di Adam è la tipica villetta a schiera periferica occidentale, mentre quella di Harada è un appartamento inserito all’interno di “una casetta a due piani”, al quale si accede tramite “una passerella esterna” che corre lungo il primo piano, passando per l’ultima di tre porte. A questo possiamo aggiungere le naturali differenze in termini di regime alimentare, arredamento, momenti di condivisione familiare (il Natale di Adam vs la partita al Gioco dei fiori di Harada) ed etica professionale (il grande spazio dato al lavoro di scrittore di Harada). Tutti elementi che, nella loro semplicità e immediatezza, consentono al pubblico una più spontanea immersione emotiva e sensoriale all’interno dei confini di due ambientazioni agli antipodi.

Andrew Scott e Paul Mescal

Il secondo lampante punto di “distacco” tra Estranei di Yamada e Haigh risiede ovviamente nella composizione della coppia protagonista del racconto. A differenza di Harada, che poco tempo dopo il divorzio riceve la visita inaspettata di Kei – donna decisamente più giovane di lui – Adam viene (almeno apparentemente) strappato dalla monotonia delle sue giornate da Harry, ragazzo sulla cui età il regista sceglie di non soffermarsi particolarmente.

Quella che a primo impatto potrebbe apparire come un semplice switch tra una relazione di natura eterosessuale e una omosessuale, ha però implicazioni decisamente più importanti. Non solo Haigh riadatta lo scheletro narrativo di Yamada per portare avanti un discorso cinematografico a lui caro sin dagli esordi (pensiamo al Weekend del 2011), ma innesta, attraverso la modifica in fase di scrittura, un ragionamento sul coming-out – inteso, nel bene e nel male, come esperienza essenziale e fondativa per la vita di ciascuno – che dona uno sguardo nuovo al materiale del racconto e ne amplifica i risvolti sociali e familiari.

Adam non è solo un uomo che ha perduto prematuramente i genitori e rimpiange un rapporto mai sviluppatosi, ma è un ragazzo omosessuale a cui è stata portata via la possibilità di un confronto/scontro relativo alla propria identità. E che dunque, proprio per questa ragione, vaga disperso e senza alcun punto di riferimento.

Rappresentazione del contatto ultra-terreno

Arriviamo così alla differenza numero 3. Una differenza di natura rappresentativa. Parliamo cioè di come autore e regista hanno scelto di affrontare nella storia di Estranei il confronto tra i loro protagonisti e il mondo “al di là”, identificato nella casa di famiglia di Harada e Adam. Come difatti è facilmente intuibile a partire da un preciso momento di libro e film, i due sceneggiatori si ritrovano ben presto in contatto con una dimensione altra, abitata dai fantasmi dei loro genitori.

Tale contatto, che Andrew Haigh sceglie di sviluppare solo dal punto di vista psicologico, ha all’interno dell’opera letteraria un risvolto anche fisico: senza che Harada se ne accorga, le ripetute visite ai genitori in quel di Asakusa provocano infatti in lui un deperimento corporale – del quale tra l’altro l’uomo prende coscienza solo grazie alla preoccupazione manifestata dalla vicina/amante Kei e da un collega di lavoro; i quali lo portano, in un momento di realizzazione anche simbolica, a guardarsi veramente allo specchio e vedersi per ciò che realmente è diventato.

La scelta di Haigh di non riproporre a schermo questa vera e propria trasformazione è dettata, oltre forse che da una precisa volontà di eliminazione del grottesco, da un’ulteriore ragione: non percependo alcun danno apparente, Adam fatica a distaccarsi dalla possibilità di condivisione offerta da questo insperato ri-incontro. Ed è anche per questo che, differentemente dal libro, sono i genitori di lui a porre fine al loro tempo insieme e a comunicargli la necessità di “andare avanti”.

Culture agli antipodi

C’è un altro risvolto narrativo particolarmente importante che i due autori di Estranei hanno deciso di sviluppare in maniera differente, ed è il momento in cui i protagonisti confessano ai rispettivi interessi romantici le loro assidue visite ad Asakusa e Croydon. Se infatti Adam invita Harry a visitare la sua casa d’infanzia per ritrovarla poi chiusa e abbandonata (dal momento che i genitori si mostrano solo al figlio), questo non avviene tra le pagine di Yamada; all’interno delle quali Kei, venuta a sapere del contatto ultraterreno di Harada, lo spinge a interrompere questa frequentazione e a designarla come un qualcosa di malvagio e di inopportuno.

Frangenti agli antipodi, ma proprio per questo profondamente rivelatori: in Haigh il comportamento di Harry, apparentemente scettico, ma comunque solidale, appare verosimile – almeno in una prospettiva occidentale – e contribuisce a creare un senso di ambiguità che si trascina per tutto il film. Nel libro di Yamada quella che emerge è invece una spiritualità concreta di matrice prettamente orientale, comprensibile se calata in quello specifico contesto culturale. Una spiritualià che, come vedremo tra poco, ha conseguenze anche e soprattutto nel finale del racconto.

Spiritualità occidentale e orientale

Ed eccoci all’ultimo grande elemento di distacco tra le due versioni di Estranei prese in considerazione all’interno di questa analisi. Elemento rappresentato dalla sequenza che precede il finale del libro, ma si identifica come la vera e propria conclusione del film. La realizzazione del protagonista.

Al termine dell’opera, quando sia Adam che Harada hanno posto fine al rapporto ultra-terreno con i propri genitori, entrambi i protagonisti devono far fronte a una spiazzante scoperta: Harry e Kei in realtà sono fantasmi. Lo sono stati sin dall’inizio; o meglio dal momento in cui, in occasione della loro prima visita, sono stati momentaneamente allontanati da Adam e Harada a notte fonda e, lasciati soli, si sono tolti la vita per poi riapparire nelle vite dei protagonisti alla stregua dei loro genitori.

Nell’opera di Haigh il ritrovamento del corpo esanime di Harry è seguito da un’ultima apparizione del ragazzo, nel segno di quell’ambiguità e di quella solitudine mista ad amore e speranza che contamina l’intero film. Yamada invece mette in scena un vero e proprio confronto/scontro tra Harada e Kei, in cui quest’ultima (spinta forse da rabbia e rimpianti) dichiara di voler trascinare con sé il protagonista, rivelando – prima della resa finale – un carattere maligno mai mostrato in precedenza.

Ancora una volta, come preannunciato, emerge sul finale di Estranei una distanza culturale tra le due opere che si palesa nella differente concezione del mondo degli spiriti tra occidente e oriente. Da una parte il “conforto”, dall’altra un’inquietudine che conduce a una presa di consapevolezza. Modi diversi di percorrere strade simili e raccontare un senso di solitudine che, al contrario, non conosce latitudine.

Dune – Parte due: il film ha una scena post-credits?

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Dune – Parte due: il film ha una scena post-credits?

Da oggi finalmente in sala, il film Dune – Parte due (qui la recensione) diretto da Denis Villeneuve riporta sul grande schermo l’avventura di Paul Atreide sul pianeta Arrakis, dove medita vendetta contro gli assassini di suo padre e mentre va anche incontro al proprio destino di Messia dell’Universo. Come noto, questa seconda parte conclude la narrazione del primo romanzo del Ciclo di Dune, scritto da Frank Herbert, ma già da tempo Villeneuve afferma di voler realizzare anche un Dune 3, che sarà basato sugli eventi del secondo romanzo, Dune: Messiah. Alla luce di ciò, c’è qualcosa in Dune – Parte due, che anticipa questo ulteriore film?

Cosa aspettarsi da Dune – Parte due?

Dune - Parte Due Kwisatz Haderach
© 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune – Parte due uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024! Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Dune – Parte due ha una scena post-credits o una end-credits?

Dune - Parte Due Timothée Chalamet Austin Butler
Timothée Chalamet e Austin Butler in una scena di Dune – Parte Due. © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Niko Tavernise

La risposta è molto sempplice: no, non ci sono scene mid-credits o end-credits in Dune – Parte due. Le scene post-credits sono diventate generalmente una norma per i blockbuster a grande budget. Il merito va soprattutto al MCU, perché chi entra in un film evento si aspetta di vedere un’altra scena dopo i titoli di coda che anticipa qualcosa sul futuro dei personaggi appena visti. Allo stesso modo i fan di Dune si sono chiesti se ci sia qualcosa del genere anche in Dune – Parte due, ma la recente anteprima mondiale ha confermato che non c’è nessuna scena dopo i titoli di coda che ci accompagni verso il terzo film.

Inoltre, il regista Denis Villeneuve ha precedentemente dichiarato di non amare le scene post-credits nei suoi film. In un’intervista rilasciata a NME nel 2021, ha dichiarato: “Non mi piacciono le scene post-credits. C’è un’emozione finale molto specifica che stavo cercando con l’inquadratura finale di Dune e non voglio rovinarla. Quindi no, non uso scene post-credits. Non l’ho mai fatto e non lo farò mai“. Alla luce di ciò, è comunque consigliabile rimanere fino alla fine dei titoli di coda, non solo per onorare quanti hanno lavorato al film ma anche per godere fino in fondo delle note della colonna sonora composta da Hanz Zimmer.

Jurassic World: svelata la data d’inizio delle riprese del nuovo film

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La data di inizio delle riprese del nuovo Jurassic World 4, previsto in sala per il prossimo anno, è stata rivelata. Dopo il successo dei tre precedenti film di Jurassic World, il mese scorso è come noto stato annunciato che un altro sequel è in fase di sviluppo, con lo sceneggiatore di Jurassic Park David Koepp pronto a scrivere la sceneggiatura. Si dice però che il film sarà un reboot del franchise e che non sia previsto il ritorno di alcun membro del cast precedentemente legato ad esso. Tornando alla data di inizio riprese, ProductionList.com riporta che queste sono fissate per il 31 luglio 2024. Questa rivelazione segue la recente conferma che il regista di The Creator e Rogue One: A Star Wars Story, Gareth Edwards, sarà alla guida del film.

Cosa sappiamo di Jurassic World 4?

Sebbene non siano ancora state rivelate informazioni ufficiali sulla trama del nuovo Jurassic World 4, la scrittura della sceneggiatura da parte di Koepp suggerisce che Jurassic World 4 potrebbe tornare alle origini del franchise. Koepp non solo ha scritto l’acclamato originale del 1993 di Steven Spielberg, ma anche il suo sequel del 1997, Il mondo perduto: Jurassic Park. Non essendo previsto il ritorno di membri del cast storico come Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, né di nuovi membri del cast di Jurassic World come Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, il prossimo sequel potrebbe aprire la strada a una nuova era per il franchise.

Anche l’assunzione di Edwards fornisce qualche indicazione su ciò che potrebbe accadere in futuro. Edwards, che ha diretto anche Godzilla del 2014, ha anni di esperienza come artista VFX e questo è certamente uno dei motivi principali per cui tutti i suoi film presentano immagini CGI mozzafiato. The Creator, ad esempio, presenta un lavoro VFX straordinario ed è stato realizzato con un budget inferiore alla metà di quello di un tipico film del MCU, il che suggerisce che Jurassic World 4 potrebbe avere una delle migliori CGI del franchise di sempre.

Le informazioni sulla trama possono essere scarse, ma il finale di Jurassic World: Il Dominio potrebbe in un certo senso aver preparato gli eventi del prossimo sequel. Il film si conclude con gli esseri umani e i dinosauri che vivono fianco a fianco, e il prossimo film potrebbe riprendere proprio da qui, solo con nuovi personaggi. Con l’avvicinarsi della data di inizio delle riprese, è comunque probabile che nei prossimi mesi vengano rivelate ulteriori informazioni sulla trama di Jurassic World, ma anche sugli attori principali che comporranno il cast.

James Gunn chiarisce come potrebbero avvenire i prossimi annunci DC

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Recentemente l’amministratore delegato della Warner Bros. Discover, David Zaslav, ha annunciato che i co-presidenti dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran, presto faranno alcuni importanti annunci sul DCU nel prossimo futuro. I fan del franchise hanno dunque subito puntato gli occhi sul San Diego Comic-Con, evento durante il quale le major sono solite effettuare importanti comunicazioni riguardo i loro progetti. C’è anche chi, su Threads, ha esplicitamente posto la domanda a Gunn, ovvero se c’è dunque da aspettarsi che i prossimi annunci DC vengano fatti in quell’occasione o se avverranno tramite una livestream.

La risposta di Gunn, secca come sempre, non si è fatta attendere. “Queste sono le nostre uniche due scelte?” ha replicato il regista, lasciando intendere che gli annunci potrebbero avvenire con mezzi diversi da un panel nella Hall H del San Diego Comic-Con o da un video sui social media. Zaslav ha in ogni caso rivelato che quanto annunciato nel video di rivelazione del gennaio 2023 era apparentemente “meno della metà” di tutti i progetti che lo studio sta pianificando e si è detto  soddisfatto di quanto visto finora su Superman: Legacy. Non resta dunque che attendere per scoprire dove e quando questi ulteriori annunci verranno effettuati.

James Gunn dirige Superman: Legacy

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Road House: Jake Gyllenhaal risponde alle accuse del regista

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Road House: Jake Gyllenhaal risponde alle accuse del regista

L’imminente remake Road House, con protagonista Jake Gyllenhaal arriverà sulla piattaforma Prime Video dal 21 marzo, ma ad anticipare questo suo arrivo c’è una forte polemica suscitata proprio dal suo regista, Doug Liman. Questi ha sostiene di aver sviluppato il progetto per un’uscita nelle sale ma che gli Amazon Studios hanno poi cambiato i piani rendendo Road House un film da distribuire solo per lo streaming. Successivamente a queste accuse, Gyllenhaal ha respinto le affermazioni di Liman, offrendo la sua versione della dinamica.

Adoro la tenacia di Doug, e penso che stia difendendo i registi, i film al cinema e le uscite in sala. Ma, voglio dire, Amazon è sempre stata chiara sul fatto che si trattava di streaming“, ha confermato Gyllenhaal a Gamesradar. “Voglio solo che il maggior numero di persone lo veda. E penso che stiamo vivendo in un mondo che sta cambiando nel modo in cui vediamo e guardiamo i film e nel modo in cui vengono realizzati. Quello che mi è chiaro, e che ho amato molto, è stato il profondo amore di [Liman] per questo film, e il suo orgoglio per quanto ci tiene, per quanto ritiene che sia bello e per quanto la gente dovrebbe vederlo“.

E ha continuato: “Mi è capitato anche di guardare un film al computer, o in luoghi diversi, e di commuovermi profondamente. Se il compito di una storia è quello di commuovere le persone, io mi sono commosso in entrambe le forme. Sono un profondo amante del cinema e dell’uscita in sala, ma abbraccio anche il mondo dello streaming“. Il film era stato originariamente sviluppato dalla MGM, ma quando Amazon ha acquisito lo studio, il destino del film si è complicato. Liman ha anche condiviso una lettera aperta sulla sua esperienza, affermando che non sarà presente alla prima del film al South by Southwest Film Festival il mese prossimo.

All’inizio di questo mese, tuttavia, un rapporto di Variety ha affermato che durante il processo di sviluppo, a Liman era stata offerta l’opportunità di avere un budget più ridotto e ottenere un’uscita nelle sale o di ottenere un budget maggiore per mandare il film direttamente in streaming. Sono dunque molte le versioni della vicenda e non è del tutto chiaro quale di queste offra la verità riguardo alle responsabilità sulla distribuzione del film. In ogni caso, sarà ora possibile vedere Road House esclusivamente su Prime Video.

Tutto quello che c’è da sapere su Road House

Il film ha come protagonista Jake Gyllenhaal nei panni di Elwood Dalton, un ex lottatore UFC che lotta per sbarcare il lunario. Dopo che la proprietaria di un Roadhouse delle Florida Keys lo trova a dormire nella sua auto, Elwood diventa il buttafuori del locale e si ritrova coinvolto in una guerra tra fuorilegge e motociclisti (tra cui l’attuale artista di arti marziali miste, diventato attore per la prima volta, Conor McGregor) e un costruttore deciso a costruire un sontuoso resort per “ricchi stronzi” al posto di quel locale.

La star di Shrinking, Jessica Williams, che l’estate scorsa ha confermato che si sarebbe unita al cast, interpreta la proprietaria del Roadhouse. Completano il cast di Road House gli attori Billy Magnussen (No Time To Die), Daniela Melchior (The Suicide Squad), Gbemisola Ikumelo (A League of Their Own), Lukas Gage (The White Lotus), Hannah Love Lanier (A Black Lady Sketch Show), Travis Van Winkle (You), B. K. Cannon (Why Women Kill), Arturo Castro (Broad City), Dominique Columbus (Ray Donovan), Beau Knapp (Seven Seconds) e Bob Menery.

Doug Liman (Edge of Tomorrow) dirige Road House da una sceneggiatura scritta da Anthony Bagarozzi e Charles Mondry. Dopo aver prodotto il film originale del 1989, Joel Silver torna a produrre per la sua società Silver Pictures insieme a JJ Hook, Alison Winter e Aaron Auch, che fungono da produttori esecutivi. “Sono entusiasta di dare un tocco personale all’eredità dell’amato ‘Road House‘”, ha condiviso Liman in un comunicato. “E non vedo l’ora di mostrare al pubblico quello che io e Jake faremo con questo ruolo iconico

The Marvels: nuove foto svelano un dettaglio del costume di Ms. Marvel

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The Marvels (qui la recensione) potrebbe non aver avuto un grande impatto al botteghino, ma ha ricevuto recensioni per lo più positive e ha trovato molti nuovi fan da quando è arrivato su Disney+. Ora la stessa Brie Larson ha condiviso su Instagram una nuova serie di foto del dietro le quinte, una delle quali rivela un’altra sequenza/elemento che è stata tagliata dal film. Come si può vedere nel post qui riportato, la Ms. Marvel di Iman Vellani avrebbe dovuto avere un casco abbinato al suo nuovo costume. Si suppone che questo permetta a Kamala Khan di viaggiare nello spazio.

Nel finale, come saprà chi ha visto il film, Ms. Marvel rimane a bordo della nave di Dar-Benn mentre Capitan Marvel e Photon viaggiano all’esterno, con quest’ultima che alla fine resta intrappolata in una realtà diversa. Se avesse avuto il casco, avrebbe forse potuto essere presente sul posto per impedire che ciò avvenisse. Non è noto però se tale elemento sia stato rimosso per praticità o per evitare di dover spiegare come mai Ms. Marvel non si sia precipata a salvare la situazione.

The Marvels, leggi la nostra recensione

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, è sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non sono tornati dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, è diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci sono anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreta il villain principale. Il film è uscito in sala dall’ 8 novembre 2023 ed è su Disney+ dal 7 febbraio.

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La serie tv “Harry Potter”: tutto ciò che sappiamo sul cast, l’uscita e altro – In aggiornamento

Annunciata per la prima volta all’evento dello streaming Max nell’aprile 2023, Warner Bros. Discovery ha confermato che una nuova era sta arrivando per i fan di Harry Potter. La società ha annunciato una serie TV basata su tutti e sette i libri sul maghetto scritti da JK Rowling. Vedi sotto per le risposte più attuali alle domande più importanti sul progetto.

Di cosa parla la serie TV Harry Potter?

Questa nuova serie Max Original approfondirà ciascuno dei libri iconici che i fan hanno continuato ad apprezzare in tutti questi anni“, ha affermato  Casey Bloys, Presidente e CEO di HBO & Max Content riguardo al progetto, assicurando inoltre che i fan lo avrebbero fatto. essere “un fedele adattamento”.

I primi resoconti prevedevano che ogni stagione della serie si concentrasse su un libro della serie di libri di Harry Potter, che consiste di sette romanzi, ma Bloys ha detto che il progetto durerà “10 anni consecutivi“, il che sembrerebbe non rispecchiare la formula una stagione, un libro. Per coloro che sostengono che Animali Fantastici potrebbe essere sfruttato per fornire 10 stagioni in 10 anni, i vertici della WBD hanno detto specificamente durante l’annuncio che l’altra serie di libri non farà parte della serie.

In ogni caso, Bloys ha promesso che, mentre la società si imbarca nella sua nuova avventura di Harry Potter, “lo facciamo con tutta la cura e la maestria di questo franchise“.

Chi sta creando la serie di Harry Potter?

Ci è voluto un po’, dato che l’annuncio iniziale era nell’aprile 2023, ma negli ultimi mesi Warner Bros. ha invitato un gruppo selezionato di creativi a proporre idee su come potrebbe essere la serie. Erano Martha Hillier, Kathleen Jordan, Tom Moran e Michael Lesslie. Ora, secondo alcune fonti il servizio di streaming e la Warner Bros. Television hanno ristretto il team ai soli Jordan, Moran e con la nuova aggiunta Francesca Gardiner, come suggerito qualche mese fa

In questi giorni è arrivata la notizia che la scrittrice di Succession Francesca Gardiner potrebbe aver vinto la sfida ed essere stata ingaggiata come showrunner unico. Gardiner è stato produttore consulente delle stagioni 3 e 4 di Succession della HBO. Prima di lavorare alla creazione di Jesse Armstrong, è stata produttrice esecutiva della coproduzione fantasy della HBO e della BBC His  Dark Materials  ed è stata coproduttrice esecutiva di  Killing Eve di AMC. Ha anche scritto in spettacoli tra cui The Rook di Starz  e The Man In The High Castle di Amazon .

Jordan ha creato la serie Netflix Teenage Bounty Hunters. Jordan sta anche lavorando con lo streamer Orange Is The New Black su The Decameron, che ha ricevuto un ordine per la serie nel 2022.

È un interessante mix di inglesi e americani, la maggior parte dei quali ha una certa esperienza di lavoro con gli streamer e molti dei quali hanno guidato progetti nello di fantascienza/fantasy.

Abbiamo sentito che Max ha incaricato il gruppo di scrittori di creare proposte per una serie che riflettesse la loro interpretazione della proprietà intellettuale. Si ritiene che la Rowling sia coinvolta in questo processo di presentazione. Il trio sarà in grado di affinare le proprie proposte per i prossimi due mesi, con una decisione su chi otterrà il lavoro prevista per giugno. 

Quando uscirà la serie di Harry Potter?

La serie dovrebbe andare in onda nel 2026, secondo il CEO di Warner Bros. Discovery David Zaslav.

“Non siamo stati timidi riguardo al nostro entusiasmo per Harry Potter“, ha detto Zaslav agli analisti di Wall Street durante la conferenza sugli utili del quarto trimestre della società. “Ero a Londra qualche settimana fa con Casey [Bloys, CEO di HBO] e Channing [Dungey, presidente della Warner Bros Television] e abbiamo trascorso del tempo reale con JK e il suo team”, ha dichiarato entusiasta. “Entrambe le parti sono semplicemente entusiaste di rilanciare questo franchise. Le nostre conversazioni sono state fantastiche. Visti i risultati di quella chiamata sugli utili, WBD ha bisogno della magia di Harry Potter il prima possibile.

Idem JK Rowling, la cui società di produzione ha registrato un calo dei profitti del 74% nel 2022. La società ha registrato una certa ripresa dopo che la versione teatrale di Harry Potter  e la maledizione dell’erede  si è rivelata un gradimento del pubblico post-pandemia. L’autrice ha ricevuto uno stipendio di 10,5 milioni di dollari nel 2023.

Il successo dello spettacolo teatrale dimostra che c’è ancora interesse per i contenuti relativi a Hogwarts. Lo stesso vale per il grande successo di Hogwarts Legacy, diventato il videogioco più venduto del 2023, con 22 milioni di unità vendute. (È fantastico, ma per fare un confronto, i sette libri più venduti di Harry Potter della Rowling  hanno venduto 600 milioni di copie in tutto il mondo.)

In una conferenza di Goldman Sachs lo scorso anno, il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha sottolineato esplicitamente la necessità di più magia di Hogwarts. Ignorando i film Animali fantastici senza Harry, il CEO ha insistito sul fatto che il maghetto rappresenta un’enorme opportunità, sostenendo che l’IP è stato “sottoutilizzato” negli ultimi tempi.

Non abbiamo fatto nulla con Harry Potter per più di un decennio“, ha detto, prima di proseguire osservando che quando si esamina la performance della Warner Bros. negli ultimi 20 anni senza tenere conto dei suoi tre grandi: Harry Potter, Il signore degli Anelli e della DC: la performance della compagnia è “relativamente piatta”.

Zaslav ha definito questo tipo di IP di grande valore “uno dei grandi elementi di differenziazione di questa azienda”. E sembra contare su questo per fare una grande differenza.

Quando aggiungi questi franchise, è lo studio con le migliori prestazioni al mondo. Dobbiamo impiegare il nostro miglior capitale e dobbiamo farlo con le migliori persone creative del mondo”, ha affermato.

Dove guardare la serie

Ovviamente la serie tv debutterà negli USA su Max una volta che la serie sarà pronta. Il servizio ha tre livelli di prezzo: Max Ad Light, che costa $ 9,99 al mese o $ 99,99 all’anno e consente due flussi simultanei; Max Ad Free avrà un prezzo di $ 15,99 al mese o $ 149,99 all’anno e consentirà anche due flussi simultanei; e Max Ultimate Ad Free che costa $ 19,99 al mese o $ 199,99 all’anno e consente l’accesso a quattro flussi simultanei.

 La serie Potter seguirà l’esempio di House of the Dragon, secondo i dirigenti. Quindi sarà trattato come un programma HBO e avrà la stessa diffusione World Wide, il che vuol dire che con ogni probabilità in Italia la serie tv su Harry Potter sarà distribuita da SKY e in streaming da NOW.

Quali attori saranno i protagonisti della serie? Alcune delle star originali di Harry Potter torneranno?

Ci saranno nuovi attori che interpreteranno i personaggi principali della serie, ma nessuno è stato ancora scelto. Il presidente del gruppo Warner Bros. TV, Channing Dungey, ha recentemente affermato che il casting avverrà dopo aver trovato uno showrunner.

Per quanto riguarda questo, la Warner Bros. sta probabilmente cercando di ingaggiare attori giovani, dato che stanno procedendo attraverso i libri della Rowling in ordine. “La parte difficile sono i primi due libri, in cui i ragazzi sono più giovani, intorno agli 11 o 12 anni“, ha detto Dungey del processo di casting.

Abbiamo cercato di essere molto vicini all libro“, ha detto Bloys. “Non siamo andati alle agenzie. Abbiamo il nostro processo interno in cui pensiamo alle persone ma non vogliamo uscire nel mondo. Ora che la notizia è di dominio pubblico… inizieremo a occuparci del business.”

Per quanto riguarda il ritorno di una qualsiasi delle star del franchise cinematografico – come Daniel Radcliffe, Emma Watson o Rupert Grint – mai dire mai. Sarebbe sicuramente un aumento dell’attesa per la serie e, mentre nuovi attori verranno scelti per i ruoli principali, ci sono sempre flashforward o lo stratagemma della trama del multiverso attualmente in voga che potrebbe creare spazio per volti più familiari nella serie.

Ma Daniel Radcliffe ha detto che sta bene seduto in disparte. “Quello che ho capito è che stanno cercando di ricominciare da capo e sono sicuro che chiunque li stia realizzando vorrà lasciare il proprio segno e probabilmente non vorrà dover capire come far fare un cameo al vecchio Harry in questo film.” da qualche parte”, ha detto Radcliffe. “Quindi sicuramente non lo cercherò in alcun modo. Ma auguro loro, ovviamente, tutta la fortuna del mondo e sono molto entusiasta che il testimone sia passato. Ma non penso che sia necessario che io lo passi fisicamente”.

Un altro protagonista di Harry Potter che probabilmente non sarà coinvolto è David Yates, che ha diretto gli ultimi quattro film,  Harry Potter e l’Ordine della Fenice  (2007),  Harry Potter e il Principe Mezzosangue  (2009) e  I Doni della Morte Parte Uno. e Due  (2010 e 2011). Inoltre, Yates ha preso parte alla  trilogia spin-off Animali fantastici. Il regista ha rivelato non c’è stata alcuna conversazione sul suo coinvolgimento nella serie. E sembra che a lui vada bene così.

“Un affetto enorme e un gruppo adorabile di persone con cui ho lavorato”, ha detto Yates a Deadline . “Ma non abbiamo avuto una conversazione da quando l’abbiamo finito.” “Si trattava di ‘parcheggiamo e basta per un po””, ha detto del franchise di Harry Potter.

JK Rowling sarà coinvolta nella nuova serie TV di Harry Potter?

SÌ. Un accordo per il coinvolgimento di JK Rowling nella serie è stato l’ostacolo più grande nel suo percorso verso lo schermo: l’autrice ha il controllo creativo su qualsiasi sfruttamento del suo lavoro. Tale accordo è stato finalizzato nel 2023.

Rowling e i suoi colleghi di lunga data Neil Blair e Ruth Kenley-Letts sono i produttori esecutivi, quindi ci si aspetta che lei sia coinvolta nel processo decisionale sulla serie. David Heyman, che ha sviluppato i film, farà dovuto fare lo stesso. La Brontë Film and TV della Rowling sta producendo con la Warner Bros. Television. Brontë Film and TV è stata fondata dalla Rowling e dal suo agente letterario, Neil Blair, nel 2012.

L’impegno di Max nel preservare l’integrità dei miei libri è importante per me, e non vedo l’ora di far parte di questo nuovo adattamento che consentirà un grado di profondità e dettaglio offerto solo da una serie televisiva di lunga durata“, ha rivelato la Rowling in una dichiarazione.

Da quando Warners ha lanciato il suo servizio di streaming, c’è sempre stato l’obiettivo di sfruttare il più grande franchise della Warner per lo streaming. David Zaslav, CEO della Warner Bros Discovery, che ha assunto la guida della società dopo la fusione lo scorso anno, ha incontrato la Rowling diverse volte nel Regno Unito. Si è anche espresso a sostegno dell’autrice, che è stata coinvolta in una controversia in corso sui suoi commenti sulle questioni transgender. Alla domanda sull’evento in streaming su quelle controversie, Bloys ha esitato.

No, non penso che questo sia il forum [per discuterne]“, ha detto. “È una conversazione molto online, molto sfumata e complicata e non è qualcosa in cui entreremo.”

La nostra priorità è ciò che appare sullo schermo“, ha continuato Bloys. “Ovviamente, la storia di Harry Potter è incredibilmente affermativa e positiva e parla di amore e accettazione di sé. Questa è la nostra priorità: cosa c’è sullo schermo”.

Per quanto riguarda quanto l’autore sarà vicino alla serie, Bloys ha detto: “[Rowling] sarà coinvolta. È una produttrice esecutiva dello show. Le sue intuizioni saranno utili a questo riguardo.

Era chiaro, tuttavia, che la WBD non dipendeva interamente dalla Rowling per il progetto. “Lo show televisivo è nuovo e ne siamo entusiasti. Ma ricorda, siamo nel settore Potter da 20 anni. Questa non è una decisione nuova per noi, ci sentiamo molto a nostro agio nel business di Potter.”

Quanto costerà produrre la serie?

Sapete che realizziamo spettacoli su questa scala con House of the Dragon e Game of Thrones “, ha detto Bloys. “Immagino che sarà di quella scala o superiore. La risposta più breve è tutto ciò che serve per realizzare uno spettacolo di qualità.

Secondo quanto riportato da Deadline, House of the Dragon è costato quasi 200 milioni di dollari ed è stato oggetto della più grande campagna di marketing di sempre della HBO, valutata oltre 100 milioni di dollari in spesa mediatica (una combinazione di valore dello spot pubblicitario e denaro sonante sborsato). Quindi i fan possono aspettarsi un esborso simile per la serie Potter “o superiore”, secondo il capo di HBO/Max Bloys.

Ci saranno altri progetti legati a Harry Potter?

Siamo liberi di fare tutto ciò che vogliamo“, ha detto Zaslav, prima di esitare un po’. “In alcune aree dobbiamo intervenire con JK, in altre aree abbiamo la piena capacità di andare avanti. Questa è una distribuzione completa su Max di Harry Potter. Possiamo ancora sviluppare altre proprietà”.

Non è chiaro dove si trovino questi confini, ma è chiaro che la Warner Bros. Discovery vorrebbe più Potter. Da quando ha preso il controllo della società risultante dalla fusione, Zaslav ha sottolineato più volte la sua attenzione ai franchise, identificando l’estrazione  dell’IP di Harry Potter come una priorità assoluta.

Deadline comprende che potrebbe esserci anche l’opportunità di coinvolgere più di uno degli scrittori sopra menzionati e che Max è aperto alla possibilità di sviluppare più di un’idea basata su Harry Potter.

Batman Azteca: Choque de Imperios, svelata la prima immagine del film

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Una prima immagine uffiiciale del primo progetto dei DC Studios sotto l’insegna DC Elseworlds, Batman Azteca: Choque de Imperios, è ora stata svelata. L’immagine è stata condivisa dal Concept Environment Artist del film, Jose Iturriaga. Questo nuovo progetto d’animazione sarà prodotto da James Gunn e Peter Safran come parte della loro visione del futuro dell’Universo DC. Il film introduce infatti una storia standalone Elseworlds che diverge dal canone del DCU. Nell’immagine rilasciata, si può dunque vedere un Batman con occhi gialli e luminosi, mostrando l’estetica unica di questa iterazione.

https://twitter.com/Kuzeh/status/1761131116579410242?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1761131116579410242%7Ctwgr%5E752e5358958f9c7aadded84a2af858f26eb9116a%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fpublish.twitter.com%2F%3Furl%3Dhttps%3A%2F%2Ftwitter.com%2FKuzeh%2Fstatus%2F1761131116579410242

La trama e il cast di Batman Azteca: Choque de Imperios

@Kuzeh su X ha pubblicato l’immagine accompagnata dal messaggio: “È stata rilasciata la prima immagine ufficiale del film d’animazione Batman Azteca! Ho avuto l’onore di lavorare come Concept Environment Artist e non vedo l’ora di vedere il film quando uscirà su [Max]!“. Batman Azteca: Choque de Imperios debutterà su Max Latin America e racconta la storia di Yohualli Coatl, che adotta il mantello di Batman dopo aver assistito all’omicidio del padre da parte dei Conquistadores spagnoli. Yohualli si sottopone a un addestramento intensivo nel tempio del dio pipistrello Tzinacan, che nel film è l’equivalente della Batcaverna, mentre si prepara a cercare vendetta contro i Conquistadores.

La storia approfondisce poi anche la trasformazione del sacerdote conservatore Yoka in folle dopo aver ricevuto istruzioni divine di condurre sacrifici umani, trasformandosi infine nel Joker. Il film sarà diretto dal regista di Juan Meza-Leon e sarà prodotto interamente in Messico. Yohualli Coatl/Batman sarà doppiato dall’attore di Narcos: Mexico, Horacio Garcia Rojas. A Rojas si aggiungono Omar Chaparro nel ruolo di Joker e l’attore di La casa di carta Álvaro Morte in quello di Due Facce. Due Facce è qui raffigurato come Hernán Cortés, il leader sfregiato dei Conquistadores spinto alla malvagità dopo essere stato ferito in battaglia. Ad oggi non ci sono notizie riguardo la distribuzione in Italia.

The Smashing Machine: Emily Blunt potrebbe unirsi al film con Dwayne Johnson

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La candidata all’Oscar Emily Blunt sarebbe in lizza per recitare accanto a Dwayne Johnson in The Smashing Machine il film di Benny Safdie prodotto dalla A24 che vedrà Johnson assumere il ruolo del lottatore UFC Mark Kerr. Secondo l’insider Jeff Sneider, Blunt sarebbe attualmente in fase di trattative, per assumere probabilmente il ruolo dell’ex moglie di Kerr, Dawn Staples, anche se è possibile che possa in realtà interpretare l’attuale moglie, Franci Alberding.

Blunt e Johnson hanno già lavorato insieme, interpretato la dottoressa Lily Houghton e Frank Wolff in Jungle Cruise, il film del 2021 diretto da Jaume Collet-Serra e basato sul parco a tema della Walt Disney. Blunt e Safdie hanno poi avuto modo di condivdere la scena in Oppenheimer del 2023, diretto da Christopher Nolan, dove lei ha interpretato la moglie di Robert Oppenheimer, Katherine “Kitty” Oppenheimer, e Safdie è invece il fisico teorico ungherese Edward Teller.

Cosa sappiamo di The Smashing Machine?

Annunciato nel 2023, The Smashing Machine sarà prodotto da Dwayne Johnson, dalla Seven Bucks Productions di Dany Garcia, dalla Out for the Count di Safdie, da Eli Bush e da David Koplan. “The Smashing Machine è un dramma basato sulla storia di Mark Kerr, il leggendario lottatore di MMA dell’era dell’UFC senza esclusione di colpi, all’apice della sua carriera“, si legge nella descrizione del film. “Lotta con la dipendenza, la vittoria, l’amore e l’amicizia nell’anno 2000“.

Johnson ha dichiarato a Variety a proposito del film nel gennaio 2024: “Benny vuole creare e continua a spingersi oltre i limiti quando si tratta di storie crude e reali, personaggi autentici e a volte scomodi e sorprendenti. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio spingermi in luoghi in cui non mi sono mai spinto in passato. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio fare film che contano, che esplorano un’umanità ed esplorano la lotta [e] il dolore“. The Smashing Machine non ha ancora una data di uscita da parte di A24.

Oceania 2: Auli’i Cravalho confermata per il sequel

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Oceania 2: Auli’i Cravalho confermata per il sequel

La voce originale di Vaiana tornerà ufficialmente per l’attesissimo sequel d’animazione della Disney. L’amministratore delegato della Walt Disney Company, Bob Iger, ha sorpreso l’industria all’inizio del mese quando ha annunciato che Oceania 2 non solo era in lavorazione, ma che uscirà nelle sale il prossimo novembre. Al momento dell’annuncio, non era chiaro se le due star del film originale, Auli’i CravalhoDwayne Johnson, avrebbero ripreso i loro ruoli.

Secondo Deadline, è ora ufficiale che Auli’i Cravalho tornerà a dare voce alla protagonista Vaiana. Secondo la pubblicazione, sia lei che Johnson, che ha doppiato Maui, erano in trattative con la Disney per il loro ritorno, ma le cose non erano ancora state ufficializzate quando Oceania 2 è stato annunciato. Ora si prevede che entrambi torneranno nei rispettivi ruoli per questo sequel.

Inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. La Disney ha dunque annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato.

Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Michael: il biopic ha trovato i suoi Jackson 5

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Michael: il biopic ha trovato i suoi Jackson 5

Il cast del biopic Michael continua ad arricchirsi! Dopo che una ricerca a livello mondiale ha portato a scegliere il nipote di Michael Jackson, Jaafar Jackson, per il ruolo del Re del Pop, e Juliano Krue Valdi, di 9 anni, per quello del Michael più giovane, i fan hanno atteso con ansia di vedere chi avrebbe completato il resto della famiglia Jackson. Recentemente si è appreso che il candidato all’Oscar Colman Domingo assumerà il ruolo del patriarca della famiglia Joe Jackson, mentre l’attrice Nia Long quello della madre Katherine Jackson e Miles Teller quello dell’avvocato John Branca.

Ora, come riportato da Variety, sono invece stati rivelati gli otto attori che interpreteranno i quattro fratelli di Jackson, che come noto formarono il popolarissimo gruppo canoro noto come Jackson 5: Jamal R. Henderson interpreta Jermaine Jackson negli ultimi anni del film, mentre Jayden Harville interpreta la sua versione più giovane. Tre Horton e Jaylen Lyndon Hunter condividono il ruolo di Marlon Jackson; Rhyan Hill e Judah Edwards sono Tito; Joseph David-Jones e Nathaniel Logan McIntyre interpretano rispettivamente la versione anziana e quella giovane di Jackie Jackson.

La natura veramente epica di questo film richiedeva un totale di dieci attori con il talento necessario per ritrarre i Jackson 5 attraverso gli anni“, ha dichiarato il produttore Graham King annunciando il casting. “Sono entusiasta di portare questo straordinario gruppo di attori e interpreti al pubblico mondiale con questo film“. Come noto, il film sarà diretto da Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer, Emancipation) e le riprese sarebbero attualmente in corso.

Tutto quello che sappiamo su Michael

In uscita nelle sale il 18 aprile 2025, Michael è il nuovo progetto di Fuqua, il regista di Training Day e della trilogia di The Equalizer. Secondo la sinossi ufficiale il film “offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Il team creativo dietro Michael si propone dunque di fare luce sull’”uomo brillante ma complicato” dietro successi come “Thriller” e “Billie Jean”. La storia coprirà sia il suo personaggio nel mondo dello spettacolo che la sua vita familiare, mostrando probabilmente il suo rapporto instabile con alcune delle persone a lui più vicine – in particolare suo padre, Joe Jakson, che sarà interpretato dal candidato all’Oscar Colman Domingo (Rustin). Oltre a Domingo e Jackson, Michael vedrà anche la partecipazione dell’esordiente Juliano Krue Valdi nel ruolo di una versione più giovane del Re del Pop, Nia Long (Boyz n the Hood) nel ruolo della madre di Michael, Katherine Jackson, e Miles Teller nel ruolo di uno degli avvocati di Jackson.

Superman: Legacy: James Gunn smentisce i rumor sul budget

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Superman: Legacy: James Gunn smentisce i rumor sul budget

James Gunn e Peter Safran hanno confermato di voler resettare l’Universo DC, facendo debuttare nei prossimi anni una serie di film e show televisivi esclusivi su Max. La prima avventura cinematografica del nuovo DCU sarà, come noto, Superman: Legacy, scritto e diretto dallo stesso Gunn e la cui produzione dovrebbe iniziare molto presto. In un recente post su Threads, Gunn ha ora chiarito un nuovo aspetto di Superman: Legacy, ovvero il suo potenziale budget per le riprese, smentendo alcuni rumor recentemente emersi online a tal proposito.

Secondo un rapporto di BizJournals.com, il budget di produzione del film sarebbe di 364 milioni di dollari, il che lo renderebbe il secondo film di supereroi più costoso di tutti i tempi dopo Avengers: Age of Ultron. Gunn ha confermato che il rapporto non riflette affatto il budget di Superman: Legacy, scrivendo: “Assolutamente no. Come diavolo pensano di sapere qual è il nostro budget?“. Non è dunque questo il budget del film, che sarebbe altrimenti stato quantomai importante, facendo di Superman: Legacy un film anche piuttosto rischioso da un punto di vista economico.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Marlon Brando protagonista del manifesto del 42° Torino Film Festival

È dedicato a Marlon Brando – protagonista della retrospettiva di questa edizione – il manifesto del 42° Torino Film Festival, diretto per la prima volta da Giulio Base.

“Tra le tantissime immagini di Marlon Brando, trovo che questa meglio rappresenti questa edizione del Torino Film Festival – sottolinea Giulio Base. È una delle rare foto in cui guarda direttamente dentro l’obiettivo, non per esigenze di scena ma per cercare complicità, ti sorride sornione, si mette a posto la cravatta, ti seduce. È uno scatto che non ti aspetti: Brando è di una bellezza inarrivabile, immerso in una luce parigina che sembra tanto Torino, per ricordare a tutti che c’è un festival che li aspetta, c’è lui che li aspetta”.

La foto è stata scattata nel 1972 a Parigi durante le riprese di “Ultimo tango a Parigi”. Ph. Eva Sereny / Iconic Images

Shōgun: il costumista svela la creazione di 2.300 costumi e analizza i look dei personaggi chiave

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Il costumista della serie evento Shōgun Carlos Rosario ha svelato di aver creato circa 2.300 costumi per la serie limitata FX composta da 10 episodi.

È stato un evento enorme. È stato uno spettacolo enorme e una troupe enorme. C’erano consulenti sul set che controllavano ogni giorno per assicurarsi che la vestizione di ogni costume fosse accurata per ogni scena”, ha detto Rosario a Variety.

Shōgun segue Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada) nella sua ricerca per diventare lo shōgun, il leader militare della nazione, affiancato dalla sua traduttrice Lady Mariko (Anna Sawai) e dall’alleato inglese John Blackthorne (Cosmo Jarvis). Poiché la serie è ambientata nel Giappone del 1600, Rosario aveva fonti primarie limitate da studiare. Dopo aver visitato tutti i siti web e i musei che contenevano pezzi giapponesi di quel periodo, ha detto che ciò che lo ha aiutato di più è stato studiare i dipinti del 1600 e chiacchierare con gli storici.

Poiché la serie è radicata nella storia, Carlos Rosario ha potuto trarre ispirazione dalle controparti della vita reale dei personaggi. Ad esempio, ha disegnato il primo costume in cui Lady Ochiba (Fumi Nikaido) appare sulla base di un dipinto della “Lady Ochiba di quel periodo“.

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Quella è stata la prima volta che ho usato un dipinto per creare uno dei miei costumi“, ha detto. “All’inizio dell’episodio 2, nel flashback, vediamo Lady Ochiba per la prima volta e indossa questo bellissimo uchikake che abbiamo realizzato da zero. Tutti questi diversi strati – lei ne indossa sei o sette – sono in realtà tutti basati su quel dipinto. Abbiamo studiato i motivi di quel dipinto, gli strati di quel dipinto, il significato di quei motivi e poi abbiamo riprodotto quel costume”.

Tuttavia, oltre a fare affidamento sulla ricerca storica, Carlos Rosario ha dovuto anche catturare gli archi narrativi dei personaggi: “Avevo bisogno di leggere le 10 sceneggiature tutte in una volta per comprendere il loro viaggio“. Dopo aver letto le sceneggiature, Rosario ha detto di aver colto la trama e il colore che doveva incorporare. Ha descritto gli abiti di quel periodo come “canaglia” e “connessi con la natura”, cosa che lo ha ispirato a realizzare costumi “molto dettagliati, molto materici”.

Per quanto riguarda il colore, Carlos Rosario ha detto che quello era l’aspetto più importante nel design dei costumi dello show. Sia nel romanzo che nella sceneggiatura, l’esercito di Ishido (Takehiro Hira) è descritto come l’esercito grigio, mentre quello di Toranaga è descritto come l’esercito marrone. Sebbene indossare un colore uniforme non fosse storicamente accurato, Rosario ha detto che disegnare i costumi dell’esercito in quei rispettivi colori è stata la chiave della narrazione.

Hai così tanti personaggi diversi che avrei preso così tante direzioni diverse per ognuno in termini di tavolozza dei colori. Sarebbe stato davvero difficile da capire. Sento che i colori mettono tutti i personaggi in contenitori molto specifici. È più facile per il pubblico moderno capire chi è chi all’interno delle immagini della trama“, ha detto.

Dopo aver appreso che i signori giapponesi di quel periodo volevano costantemente ostentare la loro ricchezza, Rosario fece cambiare abito a Toranaga in ogni scena del primo episodio per esibire il suo potere. “Poiché i suoi vestiti erano di rame e oro, l’idea era di farlo sembrare uno dei signori più potenti in quel momento a Osaka“, ha spiegato.

SHOGUN Mariko
Credit FX/Disney

Per quanto riguarda Mariko, Carlos Rosario ha detto che aveva bisogno di essere presentata come “senza vita” in Shōgun, indossando abiti monocromatici per rappresentare l’inverno. “La sua famiglia è stata disonorata. Da allora, ha tentato di commettere seppuku e non le è mai stato permesso. L’idea è che stesse camminando senza spirito, senza voce, senza uno scopo, senza un percorso. Avevo bisogno di rappresentarlo nei suoi costumi“, ha detto.

Ma quando trova un nuovo scopo nella vita servendo come traduttrice di Blackthorne, i suoi costumi iniziano ad evolversi con il suo personaggio: “Puoi vedere, lentamente, le camelie sbocciare sul suo costume finché non acquisisce davvero potere“.

SHOGUN Blackthorne
Credit FX/Disney

Per quanto riguarda l’evoluzione del costume di Blackthorne, Rosario afferma che la sua visione del personaggio era “molto chiara”. “Man mano che viene introdotto nella cultura giapponese, lo vediamo includere nel suo guardaroba sempre più elementi dell’abbigliamento giapponese. Restiamo molto neutrali, silenziosi e semplici perché in quella storia lui è impotente. I signori hanno il potere. Mariko ha il potere. Sono nel loro territorio. Blackthorne rimane intrappolato in tutte queste dinamiche, quindi per me era importante creare un contrasto tra lui e tutti gli altri”, ha detto.

Riflettendo sulla sua esperienza sul set, Rosario ha affermato che il livello di coinvolgimento di consulenti, storici ed esperti di Shōgun non ha precedenti: “Non ho mai lavorato a un progetto che fosse così accurato e ponesse così tanta enfasi sull’attenzione ai dettagli, per assicurarci che fossimo il più accurati e autentici possibile.

Shōgun ha debuttato il 27 febbraio sulla piattaforma streaming in Italia. La serie composta da 10 episodi arriverà con i primi due, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana.

Alan Ritchson rivela di aver perso un importante ruolo da supereroe Marvel

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Grazie alla sua convincente interpretazione in Reacher e alla sua imponente statura fisica, l’attore Alan Ritchson è stato spesso indicato dai fan come l’attore giusto per ricoprire un qualche ruolo da supereroe. A quanto pare, ben prima che tali voci in suo favore iniziassero ad emergere, Ritchson si era effettivamente candidato per una parte di questo genere, mancando però di ottenerla. Parlando con Men’s Healt, Richtson ha infatti ricordato di essere stato quasi scritturato per il ruolo di Thor nel Marvel Cinematic Universe. L’attore ha persino affermato che gli era stato detto che la parte era essenzialmente sua, ma che, non avendo investito molto nella sua performance per l’audizione, il ruolo sarebbe andato a Chris Hemsworth.

Non l’ho preso sul serio“, ha rivelato a proposito di quel suo provino per Thor. “Pensavo: “Mi daranno la parte se assomiglio a quel tipo; a nessuno interessa davvero recitare”“. Dopo l’audizione, la direttrice del casting avrebbe detto al suo team che il ruolo doveva essere suo, ma che Ritchson non aveva dimostrato di avere “mestiere“”. Sebbene Ritchson abbia poi interpretato Hawk nella serie DC Titans, ha anche rivelato di aver inizialmente tentato di interpretare Nightwing. Il debutto di Ritchson nel mondo dei supereroi è poi avvenuto in Smallville, dove ha interpretato Aquaman.

Anni dopo, ha tentato di tornare nel mondo della DC come Dick Grayson per Titans, un’esperienza che ha affrontato con maggiore sicurezza rispetto all’audizione per Thor. “Ero così sicuro di me. Pensavo: “Questa è la migliore audizione che abbia mai fatto in vita mia. Non c’è modo che facciano questo show senza di me“, ha ammesso l’attore. Più che per la sua performance, la perdita di questo ruolo sarebbe dovuta principalmente al fatto di essere stato troppo vecchio per la versione del personaggio che gli autori avevano in mente. In molti si augurano ora di vedere Richtson nel ruolo di Batman all’interno del DC Universe, ruolo per il quale è indicato come uno dei più idonei.

Good Trouble 5×20: promo e trama dal finale di serie

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Good Trouble 5×20: promo e trama dal finale di serie

Il canale americano Freeform ha diffuso il promo e la trama di Good Trouble 5×20, il ventesimo episodio della quinta e ultima stagione di Good Trouble.

In Good Trouble 5×20 che si intitolerà “What Now?” L’equipaggio della Coterie dice addio mentre tutti prendono il controllo del proprio futuro. Un’ultima prova contro Silas viene rivelata mentre Mariana decide del suo futuro con Evan e Joaquin.

Freeform ha annunciato che inaugurerà il nuovo anno con il ritorno di Good Trouble. Secondo la rete, la quinta stagione della serie farà il suo debutto di metà stagione il 2 gennaio. Un primo sguardo al resto della stagione che dà uno sguardo a ciò che verrà è riportato sopra. Ha inoltre diffuso le anticipazioni dell’undicesimo episodio.

Tutto quello che sappiamo su Good Trouble

Good Trouble è la serie tv drammatica spin-off dellospettacolo Freeform The Fosters. Good Trouble è iniziato nel gennaio 2019 con una prima stagione di tredici episodi e segue Callie Adams Foster (Maia Mitchell) e Mariana Adams Foster (Cierra Ramirez), concettualmente alcuni anni dopo la serie precedente, “mentre si imbarcano nella fase successiva della loro giovane adulto vive lavorando a Los Angeles.”

La seconda stagione è stata presentata per la prima volta a giugno 2019, e la terza stagione è stata presentata per la prima volta a febbraio 2021.  Nel settembre 2021, la serie è stata rinnovata per una quarta stagione, che ha debuttato il 9 marzo 2022. Nell’agosto 2022, la serie è stata rinnovata per una quinta stagione, che ha debuttato il 16 marzo 2023. Nel dicembre 2023, la serie è stata cancellata dopo cinque stagioni.

9-1-1 7: nuovo promo “Cruise Ship Disaster”

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9-1-1 7: nuovo promo “Cruise Ship Disaster”

Manca davvero poco al debutto di 9-1-1 7, l’annunciata settima e ultima stagione di 9-1-1. Oggi ABC ha diffuso l’inedito promo “Cruise Ship Disaster”.

Nella settima stagione Athena (Angela Bassett) e Bobby (Peter Krause) hanno iniziato una crociera ritardata in luna di miele nel finale della sesta stagione di 9-1-1 a maggio. Come suggerisce il trailer, potrebbe essersi trattato di un grave errore.

Sono su una nave da crociera, c’è stata un’esplosione“, urla un passeggero all’operatore del 9-1-1 dopo che un’esplosione ha fatto inclinare la nave. Come in L’avventura del Poseidon, osserviamo la nave che inizia ad imbarcare acqua e questa volta non c’è Maureen McGovern ad offrire speranza.

 

Tutto quello che sappiamo su 9-1-1 7

La data di uscita di 9-1-1 7 potrebbe essere intorno alla primavera del 2024. All’inizio di maggio 2023 è stato riferito che la Fox ha cancellato 9-1-1 dopo sei stagioni e che la stagione 7 sarebbe stata ripresa dalla ABC. Craig Erwich, presidente del Disney Television Group, ha dichiarato:

Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che si trovano nei luoghi più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di trovare un equilibrio tra il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili e la risoluzione dei problemi della loro vita. La serie provocatoria vede protagonisti la candidata all’Oscar e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “What’s Love Got to Do with It”) e l’attore nominato all’Emmy Award e al Golden Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Foot Under “).

Grazie alla spinta creativa di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, così come al talento del cast, 9-1-1 è stato uno dei drammi più significativi e originali della televisione di rete nelle ultime sei stagioni, e siamo onorati di portarlo nello stimato gruppo di serie della ABC“.

9-1-1 è la serie tv creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear con Angela Bassett, Peter Krause, Oliver Stark, Aisha Hinds, Kenneth Choi, Rockmond Dunbar, Connie Britton, Jennifer Love HewittRyan Guzman, Corinne Massiah, Marcanthonee Jon Reis, Gavin McHugh e John Harlan Kim.

Thunderbolts: nuovi dettagli rivelano come il team acquisirà il suo nome

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Le riprese di Thunderbolts sono finalmente iniziate e oggi sono stati diffusi online alcuni nuovi dettagli. Non è un segreto che il film sia stato sottoposto a numerose riscritture (e che abbia persino perso alcuni dei suoi protagonisti), ma ora tutto sembrerebbe essere rientrato nei binari consentendo l’effettiva realizzazione del film. Ci sono però ancora alcuni aspetti da chiarire a partire dal nome del team protagonista, Thunderbolts, che si credeva sarebbe stato dato in riferimento al generale “Thunderbolt” Ross interpretato da Harrison Ford. Stando a recenti rumor, però, Ford non sarebbe parte del film, dunque in che modo il team acquisisce tale nome?

Secondo lo scooper @CanWeGetToast, i Thunderbolts prenderanno il nome dalla squadra di calcio del cuore di Yelena Belova, il personaggio interpretato da Florence Pugh, presumibilmente come una sorta di gag. Anche Daniel Richtman è intervenuto, rivelando che Bucky Barnes non è il co-protagonista dei Thunderbolts insieme a Yelena. Infatti, l’agente americano ha un ruolo più importante rispetto all’ex spalla di Capitan America e, in termini di priorità nella storia, sembra che la nuova Vedova Nera e The Senry saranno in prima linea insieme a Valentina Allegra de Fontaine e Ghost, precedentemente vista in Ant-Man and the Wasp.

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Thunderbolts è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Harrison Ford – ammesso che sia presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

The Good Doctor 7×03: promo e trama dall’episodio “Critical Support”

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Il network americano ABC ha diffuso il promo e la trama di The Good Doctor 7×03, il terzo episodio della settima e ultima stagione di The Good Doctor che si intitolerà “Critical Support”.

L’ultima stagione di The Good Doctor ha debuttato negli USA il 20 febbraio. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e ABC Signature.

Nell’episodio “Critical Support” Shaun continua a essere messo alla prova da Charlie quando il loro nuovo caso la spinge a un flusso incessante di domande, tutte alla ricerca di una risposta. Nel frattempo, Morgan lotta su chi nominare come tutore di Baby Eden nel caso le accadesse qualcosa.

The Good Doctor, la serie tv

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

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