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White House Plumbers: trailer della miniserie HBO con Woody Harrelson

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HBO ha rilasciato un trailer ufficiale di White House Plumbers per l’imminente serie commedia politica basata su uno dei più grandi scandali politici della storia americana. Il video mostra E. Howard Hunt interpretato da Woody Harrelson e G. Gordon Liddy interpretato da Justin Theroux mentre pianificano la rielezione presidenziale di Nixon dopo essere stato assunto per fare ciò che serve per assicurarsi la sua vittoria. La miniserie dovrebbe debuttare il 1 maggio. Dai un’occhiata al trailer ufficiale di White House Plumbers qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=QuKM2sTTmHg

White House Plumbers è creato e prodotto esecutivamente dagli  ex allievi di Veep  Alex Gregory e Peter Huyck, con la regia di David Mandel. Insieme a Theroux e Harrelson ci sono Lena Headey, Judy Greer, Domhnall Gleeson, Toby Huss, Ike Barinholtz, Kathleen Turner, Kim Coates, Yul Vazquez, Alexis Valdés, Nelson Ascencio, Tony Plana, Zoe Levin, Liam James, Kiernan Shipka, Tre Ryder, David Krumholtz, F. Murray Abraham, Rich Sommer e John Carroll Lynch.

Racconta la storia di come i sabotatori politici di Nixon e le menti del Watergate, E. Howard Hunt e G. Gordon Liddy, abbiano accidentalmente rovesciato la presidenza che stavano cercando di proteggere con zelo“, si legge nella didascalia. I produttori esecutivi sono Harrelson, Theroux, Mandel, Ruben Fleischer, Gregg Fienberg, David Bernad di The District e Frank Rich, insieme a Paul Lee, Nne Ebong e Mark Roybal di Wiip e Len Amato di Crash&Salvage.

Star Wars: Skeleton Crew, David Lowery tra i registi della serie!

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Il noto sito americano The Hollywood Reporter annuncia che l’imminente nuova serie di Star Wars Star Wars: Skeleton Crew ha reclutato il regista David Lowery, che ha dunque presto parte al team creativo dello show.

Il rapporto di THR rileva che Lowery (The Green Knight , Peter & Wendy) è uno dei tanti registi coinvolti pronti a dare il loro contributo alla serie grazie anche alla loro abilità cinematografica. Lo spettacolo ha già terminato la produzione, ma le notizie sui registi che hanno lavorato alla serie sono state rese note solo adesso. In precedenza, è stato rivelato che anche The Daniels, il duo dietro Everything Everywhere All at Onceavrebbe lavorato a un episodio della serie tv.

Star Wars: Skeleton Crew, tutto quello che sappiamo sulla serie tv

Non si sa molto di Star Wars: Skeleton Crew, ma sappiamo che è interpretato da Jude Law e sarà incentrato su “un gruppo di ragazzini nella galassia che cercano di trovare la strada di casa“. Il progetto è ambientato nell’era della Nuova Repubblica di Star Wars e, di conseguenza, presenterà probabilmente una serie di nuovi personaggi nel franchise.

Star Wars: Skeleton Crew è creato e prodotto esecutivamente da Jon Watts e dallo sceneggiatore Christopher Ford, che in precedenza hanno lavorato insieme a  Spider-Man: Homecoming. Ispirato ai classici film di Amblin degli anni ’80, il progetto aveva in precedenza il titolo provvisorio di  Grammar Rodeo, che fa il verso a un episodio de I Simpson in cui Bart scappa per una settimana con un’auto rubata.

La serie è anche prodotta da Jon Favreau, Dave Filoni e Kathleen Kennedy. La produzione di  Skeleton Crew  è terminata a gennaio. Attualmente, il candidato all’Oscar Jude Law è l’unico membro del cast annunciato per la serie. Sarà affiancato da un giovane cast composto da bambini tra gli 11 e i 12 anni.

Alla ricerca di me: la nuova serie con Michelle Yeoh dal 24 maggio su Disney+

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Disney+ ha annunciato che la serie originale Alla ricerca di me (titolo originale “American Born Cinese”) debutterà il 24 maggio sulla piattaforma streaming. La serie comedy d’azione targata Disney Branded Television e prodotta da 20th Television è interpretata dai due vincitori dell’Oscar Michelle Yeoh e Ke Huy Quan e con la guest star candidata all’Oscar Stephanie Hsu.

La trama di Alla ricerca di me “American Born Cinese”

Tratta dall’omonima graphic novel di Gene Luen Yang, Alla ricerca di me racconta la storia di Jin Wang, un adolescente qualunque che si destreggia tra la vita sociale del liceo e quella domestica. Quando durante il primo giorno di scuola incontra un nuovo studente straniero, più mondi entrano in collisione e Jin si trova involontariamente coinvolto in una battaglia di divinità mitologiche cinesi.

Il cast di Alla ricerca di me “American Born Cinese”

Quest’avventura adolescenziale si avvale di un cast internazionale, tra cui i vincitori del premio Oscar e del Golden Globe Michelle Yeoh e Ke Huy Quan (Everything Everywhere All at Once), Ben Wang (Chang a Canestro), il due volte candidato all’International Emmy Award Yeo Yann Yann (Re Dai Yu), Chin Han (Mortal Kombat), Daniel Wu (Frammenti dal passato – Reminiscence), l’ex campione di Taekwondo Jimmy Liu e Sydney Taylor (Just Add Magic); e con la candidata all’Oscar Stephanie Hsu (Everything Everywhere All at Once) come guest star.

Lo sceneggiatore/produttore vincitore di un Emmy Award Kelvin Yu (Bob’s Burgers, Central Park) è produttore esecutivo e showrunner. Destin Daniel Cretton (Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, Short Term 12) è il regista e il produttore esecutivo, insieme a Melvin Mar e Jake Kasdan (entrambi di Dottoressa Doogie, Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji: The Next Level), Erin O’Malley (Dottoressa Doogie), Asher Goldstein (Short Term 12, Il diritto di opporsi) e Gene Luen Yang.

Captain America: New World Order, ecco Harrison Ford e Tim Blake Nelson sul set!

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Arrivano nuove foto dal set di Captain America: New World Order dei Marvel Studios e dopo il nostro recente primo sguardo a Liv Tyler nei panni di Betty Ross, ora abbiamo alcuni scatti del collega apparso anch’esso in The Incredible Hulk Tim Blake Nelson, e un primo sguardo a Harrison Ford.

Il leggendario attore di Indiana Jones prenderà il posto del defunto William Hurt nei panni del generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, mentre Nelson riprenderà il ruolo del Dr. Samuel Sterns, alias il Leader. Sembra che la versione di Ford di Ross abbia abbandonato i caratteristici baffi, e se notate bene le foto di Nelson, possiamo notare che il suo braccio destro è verde. Questo sembrerebbe suggerire che Sterns non si sia completamente trasformato dall’ultima volta che l’abbiamo visto, o che sia in grado di passare dalla forma umana a quella di Leader. Oppure, Nelson è stato avvistato mentre faceva una passeggiata prima che il processo di trucco fosse completato!

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige  Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Thunderbolts: cambia lo sceneggiatore!

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Thunderbolts: cambia lo sceneggiatore!

I Marvel Studios hanno trovato un nuovo sceneggiatore per Thunderbolts poiché il prossimo film Marvel Cinematic Universe Fase 5 sarà ora scritto da Lee Sung Jin. Questa sarà una riunione per Lee, il regista Jake Schreier e l’attore Steven Yeun, che farà il suo debutto nel MCU nel film. Lee ha creato la serie Netflix Beef, di cui Steven Yeun  è stato il protagonista che è stata diretta da Schreier. Lee sta sostituendo lo scrittore di Black Widow Eric Pearson, originariamente annunciato come autore del progetto. Lo showrunner di Beef ha anche preso parte alla scrittura di episodi per serie quali Tuca & BertieDave e Silicon Valley.  Questo sarà il suo primo film.

Sto riscrivendo [Thunderbolts]“, ha detto Lee a Variety, che ha dato la notizia del suo coinvolgimento. “È di nuovo insieme tutta la squadra. Jake mi ha chiesto se sarei salito a bordo. Probabilmente avrei dovuto prendermi una pausa, ma ci sono molti temi e cose eccitanti nel film che non ho potuto fare a meno di firmare“. Thunderbolts  è attualmente programmato per arrivare nelle sale il 26 luglio 2024, come parte della Fase 5.

Anche se potrebbero essere aggiunti altri personaggi, il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

The Night Agent 2: Netflix annuncia la seconda stagione

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The Night Agent 2: Netflix annuncia la seconda stagione

Netflix ha trovato la sua ultima serie di successo e ora The Night Agent 2 è stato ufficialmente ordinato. Oltre all’annuncio, Netflix ha rilasciato due nuove immagini che annunciano la seconda stagione della serie di thriller d’azione e ne ha pubblicizzato il successo. Secondo Netflix, la serie ha debuttato al primo posto nella lista TV inglese con 168,71 milioni di ore visualizzate. È il numero 3 per le prestazioni della prima settimana in tutti gli spettacoli Netflix della prima stagione ed è apparso nella Top 10 in 93 paesi.

Dai un’occhiata ai poster di The Night Agent Stagione 2 qui sotto:

L’ultima settimana è stata un turbine perché finalmente siamo stati in grado di condividere The Night Agent con il mondo“, ha dichiarato il creatore Shawn Ryan in una dichiarazione. “Vedere l’incredibile reazione allo show è stata una grande gioia ed è un merito per il nostro cast, i nostri sceneggiatori, i nostri registi, la nostra troupe e i nostri partner di Sony Pictures Television e Netflix. Non potremmo essere più orgogliosi o più entusiasti di iniziare la seconda stagione per condividere le ulteriori avventure di Night Action con i nostri nuovi fan“.

Il vicepresidente della serie drammatica di Netflix, Jinny Howe, era altrettanto entusiasta della performance dello spettacolo. “Siamo orgogliosi di vedere The Night Agent offrire una performance eccezionale e essere immediatamente accolto in tutto il mondo“, ha detto Chau. “Shawn Ryan ha creato un thriller di spionaggio di cui gli spettatori non ne hanno mai abbastanza, con un cast stellare composto da Gabriel Basso, Luciane Buchanan e Hong Chau, e noi siamo qui per portare loro più azione e suspense che amano“.

Citadel: nuovo adrenalinico trailer ufficiale della serie Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi un nuovo adrenalinico trailer ufficiale della serie di spionaggio ad alta tensione Citadel. La rivoluzionaria serie internazionale debutterà il 28 aprile con un nuovo episodio ogni venerdì fino al 26 maggio. Citadel ha la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo e dello showrunner David Weil, ed è interpretata da (Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, con Stanley Tucci e Lesley Manville. Citadel sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel  ha come  executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

Citadel

Citadel, interpretato da Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas e con Stanley Tucci e Lesley Manville, è il debutto di un franchise globale epocale. Con la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo, Citadel  e le serie seguenti attraversano il globo con storie interconnesse. Ogni serie dell’universo Citadel  è creata, prodotta e girata localmente sul territorio, e ha per protagonisti i migliori talenti, andando a formare un franchise globale peculiare. Altre serie sono già in produzione in Italia e in India, interpretate rispettivamente da Matilda De Angelis, Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.

Cobra: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Cobra: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Oltre agli iconici personaggi di Rambo e Rocky, protagonisti delle rispettive saghe, l’attore Sylvester Stallone si è nel corso della sua carriera distinto anche grazie a numerosi altri titoli d’azione, che hanno confermato la sua grande predisposizione a questo genere. Film come Cliffhanger – L’ultima sfida, Dredd – La legge sono io, Daylight – Trappola nel tunnel e i più recenti I mercenari ed Escape Plan sono ottimi esempi a riguardo. A questi si aggiunge anche un altro lungometraggio, troppo spesso sottovalutato e dimenticato. Si tratta di Cobra, del 1986, scritto dallo stesso Stallone e diretto da George Pan Cosmatos.

Vagamente basato sul romanzo Facile preda, di Paul Gosling (libro che otterrà poi un adattamento cinematografico più fedele nel 1995 con un film dal titolo omonimo), questo progetto fu fortemente influenzato dalle idee originali di Stallone. Molte di queste, egli le aveva pensate per il film Beverly Hills Cop, di cui avrebbe dovuto essere protagonista. Il risultato finale di Cobra, tuttavia, è stato pesantemente compromesso dai tagli imposti per censura, che hanno dato vita a numerosi problemi di continuità tra le scene. Nonostante ciò, il film riuscì ad affermarsi come un buon successo di pubblico, incassando circa 160 milioni in tutto il mondo.

Particolarmente sopra le righe, Cobra è un film che gli appassionati del genere o di Stallone non possono lasciarsi sfuggire, anche solo per alcune battute iconiche come “Tu sei il male, io sono la cura” e “Qui la legge si ferma e comincio io”. Riscoprirlo, può portare a piacevoli sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cobra: la trama del film

Protagonista del film è Marion Cobretti, detto Cobra, un tenente della polizia appartenente alla sezione Zombie Squad, che si occupa di catturare criminali psicopatici. Noto per i suoi metodi molto poco ortodossi, Cobra è ora impegnato con un caso che vede la modella Ingrid Knudsen quale testimone di un omicidio perpetrato dalla setta nota come Belve della Notte. La donna, ancora scossa, sa benissimo di essere diventata un obiettivo del gruppo criminale, il cui intento dichiarato è quello di punire la corruzione occidentale. Ingrid richiede pertanto la protezione di Cobra, l’unico che sembra in grado di poterle garantire la salvezza.

L’agente decide però di proteggere la modella a modo suo, certo di non potersi fidare neanche dei suoi colleghi. Mentre indaga sulla setta grazie a quanto noto a Ingrid, egli inizia però a sentirsi sempre più attratto da lei, e lei da lui. Il loro rapporto sfocia ben presto nell’amore, cosa che può però metterli ancor più a rischio. Costretti a scappare per nascondersi dagli assalti di chi li vuole morte, i due si vedranno costretti a trovare un rifugio sicuro, dovendosi però anche preparare all’inevitabile scontro. Mentre tenta di proteggere la donna e capire chi sia la talpa che fornisce indicazioni sui loro spostamenti, Cobra capirà di trovarsi di fronte al caso più pericoloso della sua vita.

Cobra cast

Cobra: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Cobra vi è l’attore Sylvester Stallone. Egli, che arrivava dai successi di Rambo 2 e Rocky IV, ed era consapevole che il film poteva avere vita solo grazie alla sua presenza, si comportò sul set in modo particolarmente autoritario, di fatto gestendo il tutto come fosse il regista. Secondo alcune testimonianze, nessun membro secondario della troupe e nessun comprimario aveva addirittura il permesso di rivolgere la parola a Stallone. Accanto a lui, nel ruolo della modella Ingrid Knudsen, si ritrova invece Brigitte Nielsen, la quale all’epoca era la moglie di Stallone. Nota per i suoi capelli biondi con taglio corto, qui l’attrice indossa invece una parrucca.

L’attore Brian Thompson, qui nel suo primo ruolo di rilievo, interpreta il principale antagonista del film, facente parte della setta di Belve della Notte. Per lui recitare in Cobra fu però tutt’altro che un’esperienza piacevole. Egli, infatti, dovette sostenere ben sette provini prima di ottenere la parte e durante il set venne trattato sempre con grande severità o trascuratezza da parte di Stallone o del regista. Ad esempio, cercando di ottenere da Stallone informazioni sulle motivazioni del suo personaggio, ne ricavò solo un: “E’ cattivo perché è cattivo e basta“. Nel film recitano poi Reni Santoni nel ruolo del sergente Tony Gonzales e Andrew Robinson in quelli del Detective Monte.

Cobra: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cobra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 30 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Split: trama, cast e la vera storia dietro al film

Split: trama, cast e la vera storia dietro al film

Ci sono storie vere che al cinema possono trovare vita e venire rielaborate sotto forme imprevedibili e impensabili. Un perfetto esempio di ciò è il film Split (qui la recensione), dove la vicenda di Billy Milligan e delle sue numerose personalità diviene lo spunto perfetto per un thriller ricco di colpi di scena e grande suspense. A dirigere l’opera vi è un esperto del genere, ovvero M. Night Shyamalan, già famoso per Il sesto senso e The Visit. La sua diventa così la storia di un uomo dotato di veri e propri superpoteri, che a seconda della personalità può diventare tanto un eroe quanto un mostro senza pietà.

Affascinato dalla figura di Milligan, il regista ha inoltre iniziato a concepire il film come parte di una storia più grande, decidendo di renderlo il sequel di un suo precedente film, Unbreakable – Il predestinato, con Bruce Willis. Ha così dato vita al proprio personalissimo universo condiviso, al pari di quello portato avanti con successo dalla Marvel. Realizzare Split si è per Shyamalan rivelato l’impegno più complesso della sua carriera, tanto per la gestione della trama quanto per la necessità di sottolineare attraverso elementi visivi il cambiamento di personalità del protagonista.

Proprio per via di queste sue particolarità il progetto fu particolarmente atteso dai fan, che lo resero uno dei soli cinque film del regista a superare i 100 milioni di dollari al box office statunitense. A fronte di un budget di 9 milioni, Split arrivò ad incassarne un totale di 278 a livello globale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Split: la trama del film

La vicenda è ambientata a Filadelfia, dove, nel parcheggio di un fast food, un uomo rapisce tre studentesse in pieno giorno per poi imprigionarle in un luogo segreto. Le tre sono Casey Cook, Claire Boint e Marcia. A disorientarle e spaventarle più della prigionia, vi sono i repentini cambiamenti del rapitore, che a distanza di pochi minuti muta atteggiamento, postura e voce. Ben presto, le tre scopriranno a loro spese che il vero nome dell’uomo è Kevin Wendell Crumb, il quale a causa di una infanzia particolarmente difficile e travagliata ha generato una serie di complessi disturbi mentali, dando vita a ben 23 identità differenti, ognuna con le proprie personalissime caratteristiche.

Kevin è da anni in cura presso la psichiatra Karen Fletcher, la quale è stata la prima a riconoscere il grave disturbo dell’uomo. Le varie personalità, inoltre, si manifestano a seconda dello stress che Kevin sta subendo sul momento. La stessa dottoressa, però, ha evidenziato la formazione di una nuova personalità, la ventiquattresima, nonché la più temibile e pericolosa di tutte. Questa, chiamata la Bestia, non si è ancora mai manifestata realmente, ma nel tentativo di fuggire le tre ragazze non mancheranno di scatenarla una volta per tutte. Sopravvivere, a quel punto, sarà più difficile che mai.

Split cast

Split: il cast del film

Un personaggio come quello di Kevin Wendell Crumb è quantomai complesso e per dare vita a ben 24 personalità diverse era necessario trovare l’attore più camaleontico e poliedrico possibile. Originariamente a ricoprire questo ruolo doveva essere Joaquin Phoenix, che aveva già lavorato con Shyamalan per due film. Il mancato accordo con questi, però, porto infine alla scelta di James McAvoy. Il regista si convinse che questi era perfetto per la parte dopo averlo visto pelato a causa del film X-Men: Apocalisse. Il particolare aspetto del volto dell’attore senza capelli racchiudeva infatti l’ambiguità che Shyamalan andava ricercando. Per McAvoy si è naturalmente trattata di una performance quantomai complessa, che lo ha visto dar vita a ben 9 delle 23 personalità annunciate.

Accanto a lui si ritrova poi la celebre attrice Anya Taylor-Joy. Divenuta celebre per The VVitch e la miniserie La regina degli scacchi, questa dà qui vita alla giovane Casey, la quale rapita da Kevin tenterà poi di domarlo. Le altre due ragazze rapite, Claire e Marcia, sono invece interpretate da Haley Lu Richardson e Jessica Sula. La celebre attrice e cantante Betty Buckley è presente nei panni della dottoressa Karen Fletcher, mentre si può ritrovare anche un cameo dello stesso regista. Shyamalan è infatti presente nei panni di Jay, un amico della professoressa Fletcher che la aiuta ad analizzare alcune riprese di Kevin. Sul finale del film appare anche l’attore Bruce Willis, il quale riprende i panni dell’indistruttibile David Dunn.

Split: la vera storia dietro al film

Come anticipato, il personaggio di Kevin è basato su Billy Milligan, diventato famoso per essere stato il primo a usare come difesa la presenza di più personalità in sé in un caso giudiziario negli Stati Uniti. Inizialmente, Milligan è stato arrestato per la prima volta nel 1975 per stupro e rapina a mano armata, ma è stato rilasciato nel 1977 e gli è stato richiesto di registrarsi come molestatore sessuale. Egli finì di nuovo in prigione nello stesso 1977 per aver violentato tre donne alla Ohio State University. Ad averlo incastrato sono state le sue impronte digitali, ma anche l’identificazione da parte di una delle sue vittime dopo aver visto la sua foto segnaletica in un database. Un’altra delle vittime ha invece affermato che Milligan era stato gentile, ma che il suo comportamento era strano: secondo il suo rapporto, si comportava infatti come una bambina di tre anni.

Dopo il nuovo arresto di Milligan, il suo processo ha attirato molta attenzione a causa dell’uso da parte della sua difesa della nuova diagnosi, quello che allora era noto come disturbo di personalità multipla, per presentare una richiesta di insanità mentale. Gli psicologi di Milligan, infatti, hanno stabilito che egli possedeva dieci personalità diverse, almeno all’inizio. L’accusato è dunque stato assolto e inviato in una struttura psichiatrica statale, dove ha scontato la sua pena fino al suo rilascio nel 1988. Durante il suo periodo in varie istituzioni statali, si è poi scoperto che egli possedeva, oltre alle 10 già identificate, ben altre 14 personalità, conosciute come “GIl Indesiderabili” dal suo medico, David Caul. Secondo la documentazione su Milligan, queste personalità variavano per età, sesso e sessualità. Alcuni anche variavano localmente.

Una delle sue personalità era un inglese, un altro era un comunista jugoslavo. La personalità che avrebbe presumibilmente commesso i crimini per cui è stato arrestato era una lesbica di 19 anni di nome Adalana. Tali personalità erano chiamate “Gli Indesiderabili” poiché presentavano tutte quante una serie di caratteristiche potenzialmente pericolose e imprevedibili nel comportamento. Nel 1982, dopo anni di cure, egli venne ritenuto innocuo per sé e per gli altri. Nel 1988 si considerò guarito dal suo disordine mentale e venne dunque rilasciato. Stabilitosi in California, egli divenne proprietario di una casa di produzione cinematografica: la Stormy Life Productions. Nel 2012, tuttavia, gli viene diagnosticato un sarcoma aggressivo, che lo porta alla morte il 12 dicembre 2014, all’età di 59 anni.

Split storia vera

Split: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming

Come anticipato dal cameo di Willis sul finale del film, Split si è rivelato essere un sequel di Unbreakable – Il predestinato. Si è così costruito un universo narrativo con umani dotati di speciali poteri. I due film, con personaggi e vicende apparentemente scollegate, hanno poi trovato un loro intreccio con il terzo capitolo della trilogia. Intitolato Glass e uscito al cinema nel 2019, questo ha visto la partecipazione di Willis e McAvoy nei rispettivi ruoli, come anche il ritorno di Samuel L. Jackson nei panni di Elijah Price, ovvero Mr. Glass. All’interno del film, le tre personalità arriveranno infine ad un epico scontro finale che renderà nota una volta per tutte la vera esistenza dei supereroi.

Prima di vedere tale sequel, è possibile fruire di Split grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 30 marzo alle ore 21:15, sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, ScreenRant

Kung Fu Panda 2: trama, cast e personaggi del film d’animazione

Kung Fu Panda 2: trama, cast e personaggi del film d’animazione

Divenuto uno dei franchise animati di maggior successo degli ultimi anni, Kung Fu Panda (qui la recensione) ha conquistato spettatori da ogni parte del mondo, tanto presso gli spettatori più giovani quanto con i più adulti. Nel 2008 è uscito in sala il primo dei tre film attualmente realizzati, da subito considerato uno dei migliori film d’animazione della storia. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, e nominato all’Oscar, questo dà vita alle avventure del simpatico panda Po, che aspira a diventare un grande guerriero di arti marziali. Nel 2011 è poi arrivato il primo sequel, Kung Fu Panda 2 (qui la recensione).

L’ispirazione per il primo film nacque dal videogioco T’ai Fu: Wrath of the Tiger e dal film Kung Fu Hustle. Inizialmente, tuttavia, il progetto nasceva per essere una parodia del genere arti marziali, ma il co-regista John Stevenson non gradì tale idea, preferendo dar vita ad una commedia basata sul genere Wǔxiá. Insieme al regista Mark Osborne, questi lavorò dunque per conferire al film una realistica atmosfera cinese, tra tradizioni e ornamenti. Per la DreamWorks Animation si trattò di uno dei loro progetti più complessi di sempre, data specialmente la grande richiesta di dettagli animati.

Questo secondo film, diretto stavolta da Jennifer Yuh Nelson si afferma all’altezza del primo, proponendo inoltre un maggiore approfondimento della cultura cinese. Anche in questo caso è poi arrivata la candidatura agli Oscar come miglior film d’animazione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e ai personaggi a cui danno voce. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kung Fu Panda 2: la trama del film

In Kung Fu Panda 2, Po è ora un affermato maestro di kung fu, intento a proteggere la Valle della Pace insieme ai Cinque Cicloni. L’equilibrio del luogo viene tuttavia messo in pericolo dalla minaccia del pavone Lord Shen, il quale aspira a conquistare la Cina grazie ad una nuova arma: il cannone. Allo stesso tempo, anche l’equilibrio interiore di Po viene scosso. Egli apprende infatti dal signor Ping di essere stato adottato. A partire da questa scioccante rivelazione, Po vive una serie di flashback che permettono allora al valoroso panda di ricordare i momenti trascorsi insieme ai suoi veri genitori.

Nell’imbattersi in Shen, egli scopre che i suoi genitori hanno rischiato la vita per salvarlo dal malvagio pavone, il quale aveva iniziato a sterminare tutti i panda dopo aver appreso di una profezia secondo cui sarebbe stato sconfitto da un guerriero nero e bianco. Mentre abbraccia le sue vere origini, Po deve dunque trovare la forza per sconfiggere un nuovo pericoloso nemico, riportando la pace nella Valle. Accanto a lui ci saranno i suoi fidati amici, ma questa sarà una prova che lo riguarderà personalmente e al quale non potrà sottrarsi.

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Kung Fu Panda 2: il cast di attori e i personaggi del film, da Po al villain Lord Shen

Tra gli elementi più noti della trilogia vi è quello relativo ai celebri nomi di Hollywood che hanno preso parte al doppiaggio dei personaggi protagonisti. A dare voce al panda Po, torna Jack Black. L’attore, che aveva già svolto l’attività di doppiatore, ricevette numerosi riconoscimenti anche per questa sua seconda performance nei panni di Po. A doppiare in italiano il personaggio è invece ancora una volta lo speaker radiofonico e attore Fabio Volo. Dustin Hoffman a sua volta torna per dare voce al saggio maestro Shifu. La premio Oscar Angelina Jolie dà voce a Tigre, la più forte e coraggiosa dei guerrieri di Shifu, mentre Jackie Chan, Lucy Liu, Seth Rogen e David Cross danno vooce a Scimmia, Vipera, Mantide e Gru.

Per il pavone Lord Shen, villain del film, è possibile riconoscere la voce del premio Oscar Gary Oldman. Per l’attore si è trattata della terza esperienza come doppiatore, avendo già svolto tale ruolo per La spada magica – Alla ricerca di Camelot (1998) e Planet 51 (20009). Per il personaggio della Divinatrice, invece, venne scelta l’iconica Michelle Yeoh. Di particolare importanza è poi la presenza di Jean-Claude Van Damme, il celebre attore di film d’azione e sopratutto dedicati agli arti marziali. Per lui, che dà qui voce al Maestro Croc, si è trattato del primo ruolo come doppiatore, nonché una delle rarissime occasioni in cui ha partecipato ad un progetto non incentrato sulle arti marziali.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Kung Fu Panda 2 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 30 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Wellmania, la recensione della serie Netflix con Celeste Barber

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Wellmania, la recensione della serie Netflix con Celeste Barber

Tra body positivity, linguaggio scurrile e nudità Wellmania è un inno alla piena considerazione di se stessi ma anche una eterna elaborazione del lutto. La serie tv Netflix in otto episodi è liberamente adattata da “Wellmania: Extreme Misadventures in the Search for Wellness“, un libro della giornalista australiana Brigid Delaney. La serie ha come protagonista Celeste Barber nei panni di Liv Healy, una scrittrice di cucina che sa sicuramente come divertirsi ma è costretta a rivedere il suo stile di vita eccentrico fatto di vizi. La Barber è molto famosa nel settore e soprattutto sui social media dove difende la bellezza naturale, contro ogni tipo di filtro di Instagram.

Wellmania per certi versi ricorda molto Fleabag che incontra Sex and the City. La nostra protagonista è sfrontata come Phoebe Waller-Bridge, con lo stile di Carrie e la vita sessuale di Samantha. Liv è una giornalista australiana che si trasferisce a New York dove lavora come critica gastronomica. Derubata però durante il suo soggiorno in Australia, perde l’opportunità di tornare al suo lavoro nella Grande Mela. Inizia così un nuovo percorso per lei, fatto di benessere e cura per sé stessi, inizialmente solo per riottenere la green card, che si trasforma però ben presto in qualcosa di molto più profondo.

Wellmania Celeste Barber

Wellmania, la recensione

Liv Healy ha conosciuto solo eccessi, fin da quando era bambina e ha trovato nell’alcool l’unica consolazione dopo la morte del padre. Celeste Barber riesce a interpretare alla perfezione questo personaggio dalle mille sfaccettature, così complicato ma anche così triste. La vita di Liv in Wellmania inizia nel retro di una ambulanza, e non sarà sicuramente l’ultima che lo spettatore vedrà sul piccolo schermo. Liv ha vissuto la vita di una ventenne, ma ha quasi 40 anni. La sua sregolatezza la precede tanto che si è fatta un nome come l’ultima ad andarsene da ogni festa. La sua carriera come critica culinaria però prende una piega inaspettata quando le viene offerto un ruolo di giudice in un programma televisivo di cucina.

Gli otto episodi di durata media di mezz’ora della serie tv Netflix mostrano dunque il viaggio di Liv, che però non è mai da sola. Mentre cerca di tornare a New York per non perdere la sua grande occasione televisiva, viene ostacolata in tutti i modi e durante il suo cammino diverse figure le faranno da guida per farle finalmente superare la sua più grande paura: il fallimento. Oltre a questo, la vita di Liv in Wellmania è circondata da dei punti di riferimento che la aiuteranno nel suo percorso di riabilitazione forzata.

JJ Fong è Amy, la migliore amica di Liv. Arrivata in un momento preciso nella sua vita: la sera della morte del padre. Amy è l’amica di infanzia che difficilmente ti abbandona, che tiene a te nonostante tutti i tuoi difetti e che, come nel caso di Liv, impara ad apprezzarne la peculiarità. Per Amy, Liv scappa in Australia, per festeggiare il 40° compleanno dell’amica. Un ruolo chiave lo avranno anche la madre Lorraine (Genevieve Mooy) e il fratello Gareth (Lachlan Buchanan). La prima le nasconde la green card impedendo alla figlia di partire. Un po’ per egoismo ma anche per salvarla da se stessa e dalle continue scelte sbagliate, il gesto di Lorraine costringerà a Liv a rivalutare la sua vita e dare inizio a Wellmania. Gareth, invece, sta per sposarsi e avrebbe bisogno di un po’ di aiuto, ma Liv non riesce a pensare ad altro che al posto dal giudice nel programma di cucina.

Wellmania Miranda Otto

Aprirsi a sé stessi e agli altri

Una volta rimasta bloccata in Australia, Liv per cercare di mantenere alta la sua reputazione dall’altra parte del mondo ha il compito di scrivere una storia esclusiva. Si imbatte nel personaggio interpretato da Miranda Otto, Camille, che elargisce sapere a una schiera di donne insicure e incerte sul proprio corpo. Il compito di Liv è intervistare Camille che è apparentemente un libro aperto per tutti quanti, ma che racchiude in realtà un segreto che cambierà la visione di Liv.

La peculiarità di queste sedute: paziente e dottore sono entrambi nudi perché secondo la dottoressa questo aiuterebbe la paziente ad aprirsi. Effettivamente, da questo episodio in poi la prospettiva di Liv cambia radicalmente. In questa seduta viene messa di fronte ai suoi demoni interiori, ammette di essere spaventata dal fallimento e fa i conti con i primi dei tanti attacchi di panico che si verificano nel corso di Wellmania. In particolare, lo spettatore inizia a vedere qualcosa in più sul suo passato relativo al giorno della morte del padre. Quel giorno è cruciale nella storia di Liv perché la sua mancata elaborazione l’ha cresciuta con l’idea di dover avere successo a tutti i costi nella sua vita.

Wellmania serie tv

L’elaborazione del lutto

Un’altra figura chiave nell’elaborazione del lutto di Liv è la doula della morte che incontra nel tragitto tra Sydney e Canberra. La donna si offrirà volontaria per accompagnarla alla destinazione che le consentirà di ricevere l’approvazione per la sua visita psicologica al fine di ottenere la green card e tornare a casa. La doula è colei che accompagna nell’aldilà, che favorisce una “buona morte” all’individuo. Questa esperienza, così come l’incontro di Liv con Camille, aiuteranno la protagonista. Recatosi a casa di questa famiglia sconosciuta che di lì a poco avrebbe perso il padre e marito, Liv riporta a galla il suo di lutto mai elaborato del tutto.

Quando è morto il padre non c’era nessuna doula, solo una madre fredda e distaccata, preoccupata più per una teglia dimenticata chissà dove che non della figlia. Allora i flashback ci mostrano una Liv appena adolescente che cerca conforto la notte del funerale del padre. Mentre tutti in casa dormivano, lei è andata a una festa, ha messo su la maschera da ragazza solare e divertente e per quella serata soltanto ha cercato di non essere solo “la ragazza a cui è morto il padre”. Alla festa conoscerà Amy che diventerà l’ago della bilancia della sua vita. Liv fa un altro piccolo passo verso il benessere, ma Wellmania è ancora ricca di sorprese.

Nel corso di questi primi otto episodi che compongono la prima stagione di Wellmania ci troviamo di fronte a un finale aperto ricco di tantissimi colpi di scena e domande senza risposta. Se, infatti, da un lato il percorso di Liv e la paura nascosta in tutti questi anni, convinta di aver portato inconsapevolmente lei alla morte del madre, cercano di farsi largo in una nuova fase della sua vita, dall’altro invece proprio le persone che ama di più al mondo sono in pericolo. L’arco narrativo di Amy è lasciato in bilico: cosa sta succedendo alla migliore amica di Liv? Anche l’arco narrativo della madre di Liv è sospeso. In seguito all’incidente, la donna sarà sopravvissuta? O una possibile seconda stagione di Wellmania potrebbe farci intraprendere un nuovo viaggio verso l’elaborazione del lutto?

Unstable, recensione della nuova serie Netflix con Rob Lowe

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Unstable, recensione della nuova serie Netflix con Rob Lowe

Ambientata nella avveniristica società Dragon, Unstable è una nuova serie comedy, prodotta da Rob Lowe, John Owen Lowe, Victor Fresco e Sara Baggar. Formata al momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno da circa trenta minuti l’uno, la serie risulta essere molto scorrevole. Nel cast ritroviamo figure già parzialmente note nel panorama cinematografico, come i già citati Rob Lowe (Sex Tape, The Orville), uno dei produttori esecutivi e interprete del protagonista Ellis Dragon e John Owen Lowe, figlio di Rob, nei panni di Jackson, figlio di Ellis. L’attrice inglese Sian Clifford (Omicidio nel West End, Claire nella serie Fleabag) si ritrova inveece qui nei panni di Anna, direttrice finanziaria della società.

Unstable: l’eccentricità nella scienza

Ellis, eccentrico scienziato e CEO della società Dragon, cerca in ogni modo di elaborare un doloroso lutto: la morte della moglie. Non riuscendo a concentrarsi sul lavoro, trova ogni pretesto per mantenersi fuori dall’ufficio e dal laboratorio. La Dragon è una società che produce biotecnologie per la salvaguardia dell’ambiente; per quanto Ellis ed il suo team abbiano fatto progressi sul loro ultimo progetto, non riescono ad ultimarlo. Non portando risultati effettivi, il board di investors vuole rimuovere Ellis perché giudicato troppo instabile.

Anna, la direttrice finanziaria, riuscirà intanto a riportare a casa Jackson, figlio di Ellis. Pur essendoci all’inizio un rapporto piuttosto conflittuale tra i due, padre e figlio riusciranno a legare attraverso il dolore della perdita e  la passione per la scienza. Ma in una serie comedy come questa non vengono certo a mancare dei colpi di scena: rapimenti, ricatti e…. fan fiction segrete!

I figli non saranno i propri padri

Tema centrale in Unstable è il rapporto tra Ellis e Jackson. I due hanno delle personalità diverse ed a tratti contrastanti. Mentre Ellis cerca di essere presente per suo figlio e guidarlo nella strada che ritiene più giusta per lui, la via della scienza, Jackson vuole distinguersi con il suo flauto, rifiutando di vivere nell’ombra del proprio padre.

Alla base delle loro incomprensioni ci sono anche delle grandi differenze caratteriali: mentre Ellis è una figura molto estroversa, che riesce in qualche modo a farsi sempre amare e stimare dal prossimo, con le sue doti da leader, ma instabile ed imprevedibile, Jackson è un ragazzo timido, più riservato ed introverso, che ha difficoltà anche solo a chiedere ad una ragazza di uscire o a fare un discorso davanti ad un gruppo di colleghi nell’ufficio della Dragon.

Unstable presenta anche una denotazione abbastanza comica, ma non tendente al demenziale; a contribuire a questo, sono importanti anche gli azzeccati sottofondi musicali. La maggior parte delle scene più ironiche girano attorno al personaggio di Ellis: un chiaro esempio fin dal primo episodio è il rapimento dello psicologo Leslie, interpretato dall’attore Fred Armisen (Easy girl, Il dittatore), mandato dal board della società per valutare il suo stato emotivo. Lo stesso Leslie, infatti, finirà per non essere più trattenuto contro la propria volontà a casa di Ellis: da vittima e rapitore, i due finiscono per diventare amici!

Unstable-recensione
Unstable. Rachel Marsh nel ruolo di Luna ed Emma Ferreira in quello di Ruby. Courtesy of Netflix © 2023

Due scienziate all’opera

Nella cultura cinematografica in generale è più semplice vedere rappresentata la figura dello scienziato solo come uomo, più raramente si da spazio sullo schermo a scienziate. Per questo motivo risulta essere interessante in Unstable la presenza di ben due donne di scienza, Luna e Ruby, tecniche nel principale laboratorio della Dragon. Si tratta di un piccolo grande gesto di inclusività: le donne infatti, non tendono ad essere più escluse nelle materie STEM solo nel cinema, ma soprattutto nella realtà. Fin dagli studi universitari sono poche le studentesse che decidono di intraprendere questi studi specifici. Tra gli ostacoli che impediscono alle donne di diventare scienziate vi sono pregiudizi per cui questi vengono considerati compiti e mestieri più da uomini.

Durante lo svolgimento delle vicende, è la stessa Luna a screditarsi parzialmente davanti ad Ellis: la giovane studiosa è riuscita a confutare la tesi del proprio capo e, per paura di ferirlo o di riceverne in qualche modo delle ripercussioni, elimina il proprio lavoro. Ellis riesce comunque a recuperare i dati e rassicura Luna, apprezzando il suo studio.

Questo porta lo spettatore anche ad osservare come l’ambiente di lavoro presentato in Unstable sia particolarmente sano. Ponendola a confronto con la recente serie prime The Consultant, dove invece viene estremizzato l’ambiente tossico di lavoro, le differenze sono palesi. L’elemento che fa la vera differenza in questi due casi è proprio la  figura del capo: un CEO come Ellis non incute particolare terrore nei propri impiegati, anzi li ispira a fare sempre meglio.

Kill Boksoon, recensione del film action coreano su Netflix

Kill Boksoon, recensione del film action coreano su Netflix

Con il successo agli Oscar di Parasite di Bong Joon Ho, si è aperta una porta nella percezione internazionale del cinema sudcoreano nel 2020. L’industria cinematografica coreana è una delle più produttive, creative e artisticamente sofisticate della regione asiatica ma, solo negli ultimi anni, il cinema sudcoreano, con il suo intero spettro, è entrato nella coscienza cinematografica globale. La cinematografia coreana deve la sua diversità non solo a un sistema di finanziamento statale, ma anche alla vivace dissoluzione dei confini tra cultura d’autore e cultura pop. La nuova produzione coreana di Netflix Kill Boksoon, presentata in anteprima alla Berlinale di quest’anno, ne è il miglior esempio.

Kill Boksoon, la trama: un duplice conflitto

Con Kill Boksoon, Byun Sung-hyun crea un mondo in cui gli omicidi su commissione assumono i connotati dello spettacolo e la violenza diventa arte. Gil Boksoon (Jeon Do-yeon), la protagonista di questo thriller sudcoreano, non è affatto ingenua o sconsiderata: è una killer provetta, impiegata da un’agenzia che fa fare il lavoro sporco ai suoi clienti, fino a quando, come di consueto per queste storie, accade l’inevitabile: la posizione di rilievo di Boksoon si sgretola.

La trama di Kill Boksoon intreccia conflitti privati e strutturali, che concernono un sistema lavorativo più vasto, partendo dalla protagonista che ci viene mostata come un personaggio dai tratti ruvidi che lotta con il doppio ruolo che è costretta a interpretare, quello di madre e assassina. Mentre siede con amici davanti a un caffè, li sente parlare dei loro figli e delle vacanze. Gil è fisicamente presente, ma la sua mente va altrove. Pensa ai suoi “viaggi” di lavoro e la prima associazione che fa è quella di una gola tagliata: non esattamente l’epitome di mamma modello.

Gil è una dei migliori killer dell’Agenzia MK, una società di omicidi su commissione che tiene assemblee annuali e, in stile Hogwarts, alleva le nuove generazioni nella propria università. A casa, tuttavia, Gil sta combattendo su un fronte completamente diverso. La figlia quindicenne Jae-young (Kim Si-A), che non sa nulla della vita professionale segreta della madre, è sempre più restia ad aprirsi al dialogo con questa. Per quanto Gil sia brava a prevedere le azioni dei suoi avversari, le sue abilità vengono meno con la figlia. Anche la ragazza ha i suoi segreti: è innamorata di una compagna di scuola e le bullette della classe minacciano di rendere pubblica questa relazione. Quando Gil manifesta la sua intenzione di non volere più rinnovare il suo contratto all’agenzia per potersi occupare di più della figlia, i suoi colleghi rimangono sconvolti.

Una scena di Kill Boksoon

Da mamma ad assassina provetta

Il conflitto generazionale che si sviluppa con la figlia di Boksoon, Jae-young, si dipana con intelligenza, poichè eleva il conflitto sul tema della violenza a un livello superiore. Byun Sung-hyun utilizza l’ambiente della mafia e dei gangster per raccontare un sistema sociale che vive del mangiare e dell’essere mangiato: o si impara ad adottare uno stile di vita violento per sapersi difendere, o si finisce nella gabbia dei predatori. Quando la figlia di Boksoon entra in contatto con questi meccanismi già nella vita scolastica di tutti i giorni, la situazione diventa esplosiva e, in questo senso, la messa in scena diventa ancora più funzionale per delineare questo duplice conflitto, lotte di potere e di dominio e al contempo personali. La violenza diventa una danza espressiva in Kill Boksoon, con influenze da grandi film action recenti quali The Raid e l’indonesiano The Night Comes For Us.

Con ingegno e molta attenzione ai dettagli, il regista e sceneggiatore Byun Sung-hyun mette a punto una classica storia di genere, particolarmente convincente con le sue sequenze di combattimento mozzafiato ed estetizzate. Dalla metà del film, il rapporto madre-figlia diventa sempre più centrale e determina le dinamiche contrastanti della narrazione. Assolutamente convincente e con garbata ironia, la protagonista Jeon Do-yeon disegna il suo personaggio, che si fa strada in un ambiente professionale dominato dagli uomini tra l’abile omicidio e il sovraccarico emotivo che l’essere madre comporta.

Il regista Byun Sung-hyun riesce a cogliere il conflitto emotivo della madre al meglio, non avvicinando il mondo degli assassini su commissione a un modello reale, ma delineandone i confini di un mondo opulento e colorato. Gli assassini professionisti seguono programmi scolastici e universitari; completano la loro formazione per essere distribuiti in aziende più o meno prestigiose. Quelli che raggiungono il livello A lavorano per le più grandi catene; quelli che non se la passano bene devono guadagnarsi da vivere come piccoli imprenditori freelance. I datori di lavoro si riuniscono regolarmente per una sorta di congresso, mentre i dipendenti si scambiano idee in compagnia al tavolo degli habitué.

Kill Boksoon Netflix

Un viaggio di formazione per madre e figlia

Il contraltare di tutto questo per Boksoon sono le preoccupazioni della figlia: le serate di ritrovo dei genitori, i colloqui con il preside e lo scontro verbale con l’adolescente che sta appena scoprendo la sua sessualità e la vulnerabilità che ne deriva. Effettivamente, tutto ciò a cui deve andare incontro la figlia nella sua quotidianità liceale ha conseguenze ben più gravi della somma di tutti gli omicidi su commissione che la madre compie nel frattempo.

La componente drammatica insita nel percorso di formazione della figlia ha un peso affettivo di gran lunga maggiore in uno spazio molto più ridotto rispetto all’azione omicida della madre, che è leggera e ironica per sua stessa natura. Infatti, la produzione di Byun Sung-hyun dà il meglio di sé quando i piccoli atti di violenza del mondo della figlia vengono accostati alle scappatelle comiche ed emotivamente insignificanti della vita professionale della madre, sconvolgendo l’equilibrio di entrambi i mondi.

Nei momenti cruciali, molto dipende da Jeon Do-yeon, che qui, come in tutta la sua carriera, viaggia senza sforzo tra i generi, passando con disinvoltura dall’omicidio d’arte alle difficoltà dell’essere madre, e rendendo visibile l’enorme sforzo che questo comporta per il suo personaggio. Di ritorno da una lotta mortale in un bar, si dirige con calma e trionfo verso la sua auto, osservata dai sopravvissuti. Quando la porta si chiude, Gil Boksoon è solo la madre ferita che non riesce a lavare il sangue dei suoi avversari dalle sue unghie, e il lavoro e la vita sono in equilibrio.

David di Donatello 2023: tutti i nominati

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David di Donatello 2023: tutti i nominati

Esterno Notte di Marco Bellocchio guida le nomination ai David di Donatello 2023, con ben 18 candidature. Le Otto Montagne e La Stranezza seguono con 14 nomination e il podio è completato da Il Signore delle Formiche con 11 candidature. Di seguito, ecco tutti i nominati ai David di Donatello 2023.

DAVID DI DONATELLO: TUTTE LE NOMINATION

MIGLIOR FILM

  • Esterno Notte
  • Il Signore delle Formiche
  • La Stranezza
  • Le Otto Montagne
  • Nostalgia

MIGLIOR REGIA

  • Marco Bellocchio (Esterno Notte)
  • Gianni Amelio (Il Signore delle Formiche)
  • Roberto Andò (La Stranezza)
  • Felix Van Groeningen & Charlotte Vandermeersh (Le Otto Montagne)
  • Mario Martone (Nostalgia)

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

  • Carolina Cavalli (Amanda)
  • Jasmine Trinca (Marcel!)
  • Niccolò Falsetti (Margini)
  • Giulia Louise Steigerwalt (Settembre)
  • Vincenzo Pirrotta (Spaccaossa)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Astolfo (Gianni Di Gregorio, Marco Pettenello)
  • Chiara (Susanna Nicchiarelli)
  • Esterno Notte (Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino)
  • Il Signore delle Formiche (Gianni Amelio, Edoardo Petti, Federico Fava)
  • L’Immensità (Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni)
  • La Stranezza (Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Bentu (Salvatore Mereu)
  • Brado (Massimo Gaudioso, Kim Rossi Stuart)
  • Il Colibrì (Francesca Archibugi, Laura Paolucci, Francesco Piccolo)
  • Le Otto Montagne (Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersh)
  • Nostalgia (Mario Martone, Ippolita Di Majo)

MIGLIOR PRODUTTORE

  • Esterno Notte (Lorenzo Mieli, Simone Gattoni)
  • La Stranezza (Angelo Barbagallo, Attilio De Razza)
  • Le Otto Montagne (Wildside, Rufus, Menuetto, Pyramide Productions, Vision Distribution, Elastic, Canal+, Ciné+, Sky)
  • Nostalgia (Medusa Film, Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella, Roberto Sessa, Angelo Laudisa)
  • Princess (Carla Altieri, Roberto De Paolis, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, Rai Cinema)

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

  • Amanda – Benedetta PORCAROLI
  • Esterno notte – Margherita BUY
  • L’immensità – Penelope CRUZ
  • Settembre – Barbara RONCHI
  • Siccità – Claudia PANDOLFI

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Esterno notte: Fabrizio GIFUNI
  • Il signore delle formiche: Luigi LO CASCIO
  • La stranezza: FICARRA e PICONE
  • Le otto montagne: Alessandro BORGHI
  • Le otto montagne: Luca MARINELLI

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Amanda: Giovanna MEZZOGIORNO
  • Esterno notte: Daniela MARRA
  • La stranezza: Giulia ANDÒ
  • Nostalgia: Aurora QUATTROCCHI
  • Siccità: Emanuela FANELLI

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Esterno notte: Fausto RUSSO ALESI
  • Esterno notte: Toni SERVILLO
  • Il signore delle formiche: Elio GERMANO
  • Le otto montagne: Filippo TIMI
  • Nostalgia: Francesco DI LEVA

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

  • Esterno notte: Francesco DI GIACOMO
  • I racconti della domenica – La storia di un uomo perbene: Giovanni MAMMOLOTTI
  • La stranezza: Maurizio CALVESI
  • Le otto montagne: Ruben IMPENS
  • Nostalgia: Paolo CARNERA

MIGLIORE COMPOSITORE

  • Esterno notte: Fabio Massimo CAPOGROSSO
  • Il pataffio: Stefano BOLLANI
  • La stranezza: Michele BRAGA, Emanuele BOSSI
  • Le otto montagne: Daniel NORGREN
  • Siccità: Franco PIERSANTI

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

  • Diabolik – Ginko all’attacco! SE MI VUOI: DIODATO
  • Il colibrì CARO AMORE LONTANISSIMO: Sergio ENDRIGO, Riccardo SENIGALLIA, Marco MENGONI
  • Il pataffio CULI CULAGNI: Stefano BOLLANI, Luigi MALERBA, Stefano BOLLANI
  • Margini LA PALUDE: Niccolò FALSETTI, Giacomo PIERI, Alessio RICCIOTTI, Francesco TURBANTI, Francesco TURBANTI, Emanuele LINFATTI, Matteo CREATINI
  • Ti mangio il cuore PROIETTILI (TI MANGIO IL CUORE): Joan THIELE, Elisa TOFFOLI, Emanuele TRIGLIA, ELODIE, Joan THIELE

MIGLIORE SCENOGRAFIA

  • Esterno notte: Andrea CASTORINA, Marco MARTUCCI, Laura CASALINI
  • Il signore delle formiche: Marta MAFFUCCI, Carolina FERRARA
  • L’ombra di Caravaggio: Tonino ZERA, Maria Grazia SCHIRIPPA, Marco BAGNOLI
  • La stranezza: Giada CALABRIA, Loredana RAFFI
  • Le otto montagne: Massimiliano NOCENTE, Marcella GALEONE

MIGLIORI COSTUMI

  • Chiara: Massimo CANTINI PARRINI
  • Esterno notte: Daria CALVELLI
  • Il signore delle formiche: Valentina MONTICELLI
  • L’ombra di Caravaggio: Carlo POGGIOLI
  • La stranezza: Maria Rita BARBERA

MIGLIOR TRUCCO

  • Dante: Federico LAURENTI , truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
  • Esterno notte: Enrico IACOPONI
  • Il colibrì: Paola GATTABRUSI, truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
  • Il signore delle formiche: Esmé SCIARONI
  • L’ombra di Caravaggio: Luigi ROCCHETTI

MIGLIOR ACCONCIATURA

  • Esterno notte: Alberta Giuliani
  • Il signore delle formiche: Samantha Mura
  • L’immensità: Daniela Tartari
  • L’ombra di Caravaggio: Desiree Corridoni
  • La stranezza: Rudy Sifari

MIGLIORE MONTAGGIO

  • Esterno notte: Francesca Calvelli (con la collaborazione di Claudio Misantoni)
  • Il signore delle formiche: Simona Paggi
  • La stranezza: Esmeralda Calabria
  • Le otto montagne: Nico Leunen
  • Nostalgia: Jacopo Quadri

MIGLIOR SUONO

  • Esterno notte: Presa diretta Gaetano Carito, Post-Produzione Lilio Rosato, Mix Nadia Paone
  • Il signore delle formiche: Presa diretta Emanuele Cicconi, Post-Produzione Mimmo Granata, Mix Alberto Bernardi
  • La stranezza: Presa diretta Carlo Missidenti, Post-Produzione Marta Billingsley, Mix Gianni Pallotto
  • Le otto montagne: Presa diretta Alessandro Palmerini, Post-Produzione Alessandro Feletti, Mix Marco Falloni
  • Nostalgia: Presa diretta Emanuele Cecere, Post-Produzione Silvia Moraes, Mix Giancarlo Rutigliano

MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX

  • Dampyr: Alessio Bertotti, Filippo Robino
  • Diabolik – Ginko all’attacco!: Simone Silvestri, Vito Picchinenna
  • Esterno notte: Massimo Cipollina
  • Le otto montagne: Rodolfo Migliari
  • Siccità: Marco Geracitano

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Il cerchio: Sophie Chiarello
  • In viaggio: Gianfranco Rosi
  • Kill Me If You Can: Alex Infascelli
  • La timidezza delle chiome: Valentina Bertani
  • Svegliami a mezzanotte: Francesco Patierno

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

  • Bones and All
  • Elvis
  • Licorice Pizza
  • The Fabelmans
  • Triangle of Sadness

DAVID GIOVANI

  • Corro da te – Riccardo MILANI
  • Il colibrì – Francesca ARCHIBUGI
  • L’ombra di Caravaggio – Michele PLACIDO
  • La stranezza – Roberto ANDÒ
  • Le otto montagne – Felix VAN GROENINGEN e Charlotte VANDERMEERSH

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • Le variabili dipendenti, di Lorenzo Tardella

DAVID DI DONATELLO 2023: i film con più candidature

I tre moschettieri – D’Artagnan con Eva Green e Louis Garrel dal 6 Aprile al cinema

Il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina consorte Anna d’Austria.

Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile. In contemporanea con l’uscita cinematografica, I tre moschettieri – D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.

La trama del film

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

YELLOWJACKETS: dal 12 aprile su Paramount+ la seconda stagione

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YELLOWJACKETS: dal 12 aprile su Paramount+ la seconda stagione

Finalmente l’attesa è finita. Da mercoledì 12 aprile su Paramount+ sarà disponibile la seconda stagione della serie candidata agli Emmy YELLOWJACKETS.

La prima stagione ha ottenuto il raro punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e ha ricevuto sette nomination agli Emmy. YELLOWJACKETS è prodotto dallo studio Entertainment One (eOne).

Creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson (Narcos), YELLOWJACKETS è la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento che diventano le sfortunate sopravvissute di un incidente aereo nelle remote terre selvagge del nord.

La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata, ma fiorente a un clan selvaggio, e allo stesso tempo segue le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo, dimostrando che il passato non è mai veramente passato e che ciò che è iniziato nella natura selvaggia è tutt’altro che finito.

La trama della seconda stagione di YELLOWJACKETS

Nella seconda stagione, sono passati due mesi da quando Shauna ha dato il benservito a Jackie, con risultati disastrosi. Di fronte all’acuirsi della fame e della paura, la tensione non fa che aumentare. Le dure condizioni dell’inverno si intensificano di giorno in giorno e la psiche delle sopravvissute si deteriora altrettanto rapidamente. Minacciate dall’oscurità della natura selvaggia – e dai suoi ricordi ossessionanti nel presente – le ex campionesse saranno costrette a prendere decisioni impossibili. Mentre affrontano l’orribile verità di ciò che comporta la sopravvivenza, il vero incubo per ognuna di loro sarà capire chi sono e cosa sono disposte a sacrificare per rimanere vive.

Il cast della seconda stagione di YELLOWJACKETS

Epopea di sopravvivenza, storia di orrore psicologico e dramma di formazione, YELLOWJACKETS ha come protagonisti la candidata agli Emmy e vincitrice del Critics Choice Award Melanie Lynskey (Castle Rock), la candidata agli Oscar e agli Emmy Juliette Lewis (Camping), la candidata agli Emmy Christina Ricci (Z: L’inizio di tutto) e Tawny Cypress (Unforgettable).

Anche Lauren Ambrose (Six Feet Under, Servant) e Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi) si sono unite alla seconda stagione della serie, insieme a Elijah Wood (la trilogia de Il Signore degli Anelli) in un arco narrativo che durerà una stagione.

Nel cast della seconda stagione ci sono anche Sophie Nélisse (The Book Thief), Jasmin Savoy Brown (The Leftovers), Sophie Thatcher (Prospect), Samantha Hanratty (SHAMELESS), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road), Liv Hewson (Santa Clarita Diet), Steven Krueger (The Originals), Warren Kole (Shades of Blue) e Kevin Alves.

Ashley Lyle, Bart Nickerson e il collega showrunner Jonathan Lisco sono i produttori esecutivi. Anche Drew Comins di Creative Engine è produttore esecutivo insieme ad Ameni Rozsa, Sarah L. Thompson e Karyn Kusama che hanno diretto l’episodio pilota.

Disney+ ha diffuso il teaser della terza stagione di The Kardashians

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Disney+ ha diffuso il teaser della terza stagione di The Kardashians che annuncia il ritorno della serie originale di successo che debutterà il 25 maggio solo su Disney+, con un episodio ogni giovedì.

Le telecamere tornano a riprendere Kris, Kourtney, Kim, Khloé, Kendall e Kylie che invitano i telespettatori a entrare nelle loro vite mentre affrontano la maternità, la genitorialità e la costruzione del proprio impero. Il loro legame sarà messo alla prova e sorgeranno tensioni, ma come famiglia resteranno unite attraverso la tempesta.

Ben Winston, socio della Fulwell 73, è l’executive producer insieme a Emma Conway ed Elizabeth Jones, mentre Danielle King è showrunner ed executive producer.

The Flash: il merchandise presenta un nuovo look per il Batman di Ben Affleck

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Il nuovo merchandising ispirato al film The Flash è appena stato rilasciato online, offrendo ai fan la possibilità di uno sguardo più approfondito al look aggiornato del costume del Batman interpretato da Ben Affleck. Il merchandise in questione è un’action figure di Batman da 17,78 centimetri di McFarlane Toys, le cui foto sono apparse di recente sul sito Web del punto vendita Entertainment Earth. Si presenta così una replica in scala altamente dettagliata dell’abito di Affleck e l’action figure evidenzia diverse differenze tra questo costume di Batman e quelli indossati dalla star nelle sue precedenti apparizioni sul grande schermo.

Notevoli modifiche al costume di Batman includono infatti un emblema di pipistrello più scuro sulla piastra del petto, oltre a una finitura metallica più lucida sulla sua corazza. Sono poi assenti anche gli occhiali tattici che hanno debuttato nella Justice League del 2017. La linea di prodotti DC Multiverse sembra poi destinata ad espandersi con l’introduzione di un nuovo Batciclo modellato su quello visto nel trailer nell’attesissimo blockbuster. Il DC Multiverse Batciclo dovrebbe essere delle dimensioni apposite per l’action figure di Batman e condivide diverse caratteristiche con la sua controparte sul grande schermo. Ciò include il caratteristico design a doppia ruota anteriore e i cannoni montati lateralmente.

Per quanto riguarda The Flashal momento non è chiaro quanto tempo sul schermo avrà ciascuna versione di Batman, anche se Affleck ha recentemente indicato che il suo ruolo sarà molto più piccolo di quello di Michael Keaton. Nonostante ciò, la star insiste sul fatto che la sua breve apparizione nel film rappresenta la sua migliore interpretazione nei panni del cavaliere oscuro. “Finalmente ho capito come interpretare quel personaggio [Batman], e l’ho inchiodato in The Flash“, ha detto Affleck. “Per i cinque minuti che sono lì, è davvero fantastico”. The Flash sarà al cinema dal 16 giugno,  mentre qui di seguito si possono ritrovare le foto dell’action figures:

Fonte: CBR, EntertainmentEarth

CHRISTIAN: clip e trame del terzo e quarto episodio della seconda stagione

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Niente più droga e criminalità. Città-Palazzo rinasce sotto la guida del suo nuovo boss Christinan il “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce protagonista del supernatural-crime drama prodotto da Sky Studios e da Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, da domani venerdì 31 marzo con due nuovi episodi (terzo e quarto, disponibili anche on demand) in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Cos’è un’utopia se non qualcosa di perfetto destinato a non realizzarsi mai? A Città-Palazzo sono in pochi a rendersene conto, e forse proprio per questo riescono davvero a sperare e credere nella loro impresa. Le cose però non vanno avanti da sole: per spingerle ci vuole un disegno, una visione. È qui che entrano in gioco ambigui esseri sovraumani che, rimanendo nell’ombra, muovono i fili di tutta Città-Palazzo portando le necessità umane a scontrarsi e mescolarsi con i piani celesti.

Mentre Christian (Edoardo Pesce), guidato e ispirato dal Biondo (Giulio Beranek), prova a dare un’altra prospettiva a Città Palazzo che non sia quella criminale dello spaccio, Matteo (Claudio Santamaria), costretto col ricatto dalla Nera (Laura Morante), si insinua come un serpente tra la comunità della periferia per minarne le fondamenta, instillando i semi della discordia fra i più deboli e soli, facendo leva sui sette peccati capitali. Questo il piano della Nera, dividere una comunità già fragile, per non permettere che una nuova divinità sorga e che l’umanità le si inginocchi davanti.

Il cast: Edoardo Pesce interpreta Christian, protagonista che dà il nome alla serie, accanto a Claudio Santamaria nei panni diMatteo, un postulatore del Vaticano dai metodi poco ortodossi. Con loro tornano Silvia D’Amico nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio Bannò in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano, Francesco Colella nel ruolo di Tomei, il losco veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi è l’amico della compagnia di Christian, Penna, Giulio Beranek e Ivan Franek ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian. Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano che sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di Christian.

Due debutti assoluti nel cast della seconda stagione di Christian: quello di Laura Morante, che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di sorprese, e quello di Camilla Filippi, che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza di Christian.

Scritta da Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi, Valentina Piersanti, Francesco Agostini, Giulio Calvani, CHRISTIAN – SECONDA STAGIONE è il seguito in 6 episodi della serie TV Sky Original prodotta da Sky Studios e da Lucky Red in collaborazione con Newen Connect.

La trama del terzo episodio di CHRISTIAN – SECONDA STAGIONE

Senza lo spaccio, serve qualcosa per rilanciare l’economia del quartiere. Davide propone di chiedere soldi a un latitante malato in cambio di una miracolosa guarigione, ma Christian rifiuta. Alla fine Christian compie un nuovo miracolo: moltiplica l’oro. Una sera, Stefanuccio muore dopo aver trangugiato cibo e Christian non riesce a salvarlo. La gola, il primo dei sette peccati capitali, ha mietuto una vittima ed è stato proprio Matteo ad instillare il peccato.

La trama del quarto episodio di CHRISTIAN – SECONDA STAGIONE

Quattro mesi dopo, Città-Palazzo è diventata un regno utopico ma Christian non riesce a dimenticare la morte di Stefanuccio. Guidato dalla Nera, Matteo instilla i sette peccati capitali. Michela cade vittima della lussuria e fonda gli “Amici di Christian”, un gruppo di fanatici, mentre le vittime dell’avarizia seminano il caos. Christian si serve di Michela e dei suoi per monitorare le strade. Il rapporto tra Matteo ed Esther si intensifica.

I concept art dei sequel di Avatar offrono un primo sguardo ai biomi artici, desertici e vulcanici

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È confermato che gli imminenti sequel di Avatar porteranno il franchise in alcuni nuovi ed entusiasmanti biomi di Pandora, e dei concept art appena condivisi forniscono una prima occhiata agli ambienti artici, desertici e vulcanici. 13 anni dopo il film originale, Avatar: La via dell’acqua ci ha infatti portato dalla vegetazione di Pandora ad un ambiente acquatico, mostrando nuovi volti del meraviglioso pianeta ideato da James Cameron. Il successo del film ha poi consolidando i piani per i tre sequel aggiuntivi già annunciati. Rimangono molte domande sulle trame dei sequel, ma Cameron ha rivelato nelle ultime settimane che ci saranno ulteriori esplorazioni di diverse regioni di Pandora.

Alcuni nuovi concept art difussi, infatti, forniscono i primi sguardi a tre principali biomi che verranno esplorati nei prossimi sequel, tra cui artico, deserto e vulcanico. Mentre Avatar 3 è confermato presenterà un clan vulcanico di Na’vi chiamato ad ora semplicemente Popolo della Cenere, che sarà anche il primo gruppo di Na’vi cattivi, è meno chiaro quando il pubblico vedrà la famiglia Sully visitare il deserto di Pandora o le regioni artiche. Ma con tre film in arrivo, ci sarà senza dubbio tempo e modo di esplorare tutto ciò.

Con ogni successivo sequel di Avatar che prevede dunque anche l’introduzione di nuovi clan e nuovi ambienti, non è nemmeno chiaro cosa ne sarà dei clan che sono già stati introdotti. Poiché il Popolo della Cenere di Avatar 3 fungerà da antagonista secondario nel prossimo sequel, l’introduzione di ulteriori clan nei film successivi significa che la famiglia Sully potrebbe potenzialmente finire con una serie di nuovi nemici oltre a nuovi alleati. Resta da vedere come le regioni vulcaniche, desertiche e artiche di Pandora influenzeranno la storia dei sequel di Avatar, ma è chiaro che l’epico franchise di Cameron è ancora tutto da scoprire.

Fonte: ScreenRant

Junk – Armadi Pieni, la docuserie in sei parti in arirvo su SKY

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Junk – Armadi Pieni, la docuserie in sei parti in arirvo su SKY

Qual è il costo reale del nostro guardaroba? Quale impatto hanno sul pianeta e sulla vita delle persone i vestiti che, con sempre più facilità, decidiamo di acquistare? Lo racconta Junk – Armadi Pieni, una docu-serie in sei puntate che apre a una riflessione sui costi sociali ed ambientali dell’eccessivo consumo di abbigliamento, disponibile da martedì 4 aprile con le prime due puntate sul canale YouTube di Sky Italia, on demand su Sky e su NOW. A partire da sabato 8 aprile la docu-serie sarà proposta anche su Sky TG24.

Co-prodotta da Will Media e Sky, Junk – Armadi Pieni accende un faro sugli effetti di questo fenomeno, mostrando le storie e le immagini delle persone e degli ecosistemi che ne subiscono direttamente l’impatto negativo. Host e co-autore è Matteo Ward, imprenditore, divulgatore e attivista, che ha curato la ricerca dei contenuti scientifici della docu-serie, scritta e diretta da Olmo Parenti e Matteo Keffer di A Thing By.

Ogni puntata di Junk – Armadi Pieni è girata in un Paese diverso e approfondisce un diverso effetto del sovraconsumo di vestiti: in Cile e Ghana, le discariche tessili del mondo, viene affrontato il tema degli scarti di indumenti. In Indonesia si scopre come la produzione di fibre artificiali stia annientando la biodiversità del Paese. In Bangladesh viene mostrato cosa è cambiato – e cosa no – a distanza di dieci anni dal crollo dello stabilimento tessile di Rana Plaza, il più grande incidente avvenuto in una fabbrica tessile, con oltre 1100 vittime. Il viaggio prosegue poi in India, per scoprire come una richiesta sempre maggiore abbia stravolto millenni di cultura della coltivazione del cotone nel Paese. L’ultima tappa è l’Italia, per raccontare i problemi che abbiamo anche a casa nostra, che però a volte sono meno visibili di altri.

Junk – Armadi Pieni si pone quindi l’obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibile su questo fenomeno e guidarle nella sua comprensione, per stimolare in primis a vivere la moda in modo più sostenibile. Non solo un progetto per generare consapevolezza, ma anche un racconto per restituire a tutti noi la certezza che cambiare le cose è ancora possibile e che tutti possiamo giocare un ruolo in questa partita.

Questa nuova docu-serie fa parte della partnership che vede Will e Sky collaborare assieme alla creazione di nuovi contenuti digitali per raccontare i principali trend di cambiamento, dalla cultura all’ambiente, e segue il videopodcast Show Off, condotto da Francesco Oggiano e Giulia Valentina, che racconta l’evoluzione del mondo “media & entertainment“. Will e Sky avevano già collaborato perWhat’s Next, l’approfondimento curato da Will Media, in onda su Sky TG24 e sui canali social della testata, che affronta l’attualità con un linguaggio chiaro, semplice e accessibile al pubblico più giovane e il podcast sui mestieri del mondo del cinema, Retro Scena, uscito a fine dicembre e curato da Chora Media, società che con Will ha dato vita al polo italiano dell’informazione nativa digitale.

 

The Movie Critic: il film di Quentin Tarantino, ambientato nel 1977, non racconterà di Pauline Kael

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Solo un paio di giorni dopo il suo sessantesimo compleanno, il leggendario regista Quentin Tarantino lo ha reso ufficiale: il suo prossimo lungometraggio si intitola The Movie Critic e le riprese inizieranno questo autunno a Los Angeles. Tuttavia, il regista e lo sceneggiatore hanno messo a tacere le voci secondo cui il film sarebbe incentrato sulla famosa critica cinematografica Pauline Kael. Le informazioni sono state fornite dallo stesso Tarantino durante un evento di domande e risposte al Grand Rex Theatre di Parigi, in Francia. Il film, come confermato da Tarantino, sarà però ambientato nel 1977, un periodo che ha fatto una grande differenza nella storia del cinema.

È stato infatto l’anno che ha visto arrivare sul grande schermo film come Star Wars e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ed è stato in quel periodo che alcuni dei migliori cineasti sono saliti alla ribalta in quella che oggi viene chiamata la New Wave americana del cinema, o il Rinascimento di Hollywood. Durante quel periodo, Tarantino era un adolescente che consumava ferocemente ogni prodotto cinematografico ed è stato enormemente influenzato da quegli stessi cineasti. Se davvero The Movie Critic sarà il suo ultimo film, ha perfettamente senso che il suo canto del cigno sia una lettera d’amore al periodo del cinema che lo ha formato.

Il titolo del nuovo film di Tarantino suggerisce anche che la trasformazione in atto in quella Hollywood sarà vista attraverso gli occhi di un esterno, colpito da ciò che vede arrivare sul grande schermo. Se ciò fosse confermato, The Movie Critic potrebbe dunque sfoggiare un tono malinconico e romantico sulla falsariga del titolo precedente di Tarantino, C’era una volta a… Hollywood. Al momento, tuttavia, non si hanno maggiori informazioni, né sulla trama né sul cast. Sembra però dunque certo che il film non sarà un biopic sulla celebre critica cinematografica Pauline Kael, attiva proprio in quegli anni.

Fonte: Collider

Michael Fassbende e Alicia Vikander tornano a recitare insieme per il thriller “Hope”

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Gli attori Michael Fassbender e Alicia Vikander, marito e moglie nella vita reale, torneranno a condividere il set recitando insieme in un nuovo film. Secondo alcune fonti, i due attori acclamati dalla critica reciteranno infatti in Hope, un thriller di prossima uscita del regista Na Hong-Jin, che in precedenza aveva diretto The Wailing nel 2016. Proprio nel 2016 i due attori avevano recitato insieme per la prima volta, per il film La luce sugli oceani, un dramma diretto da Derek Cianfrance.

I dettagli specifici su questo progetto rimangono attualmente segreti. Tuttavia, secondo quanto riferito, il film seguirà gli abitanti di Hopo Port, una remota città portuale, dove si combatte per sopravvivere a seguito di una misteriosa scoperta che è diversa da qualsiasi cosa mai sperimentata prima. Il film sarà girato prevalentemente in coreano, con Fassbender e Vikander che forniranno però le loro battute in inglese. Anche sui ruoli che interpreteranno i due attori rimane per ora alto il mistero. È probabile che ulteriori informazioni vengano rivelate man mano che il film si avvicini alla sua effettiva produzione.

Michael Fassbender e Alicia Vikander hanno, come già detto, collaborato sul grande schermo nel film La luce sugli oceani, nel 2016, sul set del quale si sono conosciuti e innamorati. Con i due attori che si riuniscono ora per un nuovo progetto per il grande schermo, sostenuti da una premessa misteriosa ma intrigante e da un regista affermato al timone, Hope sembra dunque avere tutte le carte in regola per rivelarsi un progetto entusiasmante per il pubblico, da tenere d’occhio in futuro.

Fonte: Collider

Ballerina: Keanu Reeves avrà ben più che un semplice cameo nel film

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Mentre John Wick 4 è attualmente in sala e continua a macinare soldi e consensi, arriva qualche informazione in più sul ruolo che Keanu Reeves, sempre nei panni di John Wick, avrà nell’atteso spin-off Ballerina. La sua partecipazione, infatti, sembra essere un po’ più sostanziale rispetto a quanto in molti teorizzano. Durante un’intervista con Collider, la produttrice del franchise di John Wick Erica Lee e il co-sceneggiatore di Ballerina Shay Hatten hanno infatti parlato di quanto i fan del John Wick di Reeves possono aspettarsi di vedere il personaggio nello spin-off guidato da Ana de Armas.

Secondo Lee, Reeves è stato sul set di Ballerina per “circa una settimana”. Mentre Lee ha descritto Reeves come un’aggiunta dell’ultimo minuto a Ballerina, Hatten ha rivelato che la presenza dell’attore nei panni di John Wick saràe ben più di un semplice cameo. “Lo abbiamo convinto a partecipare per un bel pezzo – ha detto Hatten – È un vero personaggio e non  una specie di cameo. Ha… beh, non dovrei dire troppo, ma è nel film in un modo che penso che le persone ne saranno davvero eccitate. Ed è stato bello perché era davvero… l’unico motivo per cui l’abbiamo impostato il film tra il capitolo 3 e 4, perché sembrava che ci fosse una specie di finestra temporale interessante per John lì”. 

Perché alla fine del terzo film gli hanno sparato è davvero un po’ malconcio. – ha aggiunto Hatten – Ma quando inizia il quarto film, è guarito. Si trova da un’altra parte del mondo. E viene da pensare: ‘Okay, come è passato dal punto A al punto B?’ Quindi mi è sembrato un modo davvero naturale per inserirlo e farlo interagire con la storia di quest’altro personaggio. Quindi penso che riempia una specie di pezzo mancante del puzzle che la gente riterrà interessante, si spera”. Come noto, Ballerina seguirà Rooney, l’assassina vista in John Wick 3: Parabellum, mentre dà la caccia a coloro che hanno massacrato la sua famiglia. Diretto da Len Wiseman e con Ana de Armas nel ruolo della protagonista, il film non mancherà dunque di intrecciare il proprio percorso con quello di Wick.

Fonte: CBR

Un tweet di James Gunn sembra anticipare l’arrivo dei The Terrifics nel DCU

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Come noto, James Gunn e Peter Safran hanno recentemente assunto il ruolo di nuovi co-CEO dei DC Studios e hanno rivelato la prima fase che riavvierà l’Universo DC. Questa si chiamerà “Capitolo uno: Dei e mostri” e presenta alcuni personaggi piuttosto oscuri dei fumetti come Swamp Thing, Booster Gold, The Authority e persino Creature Commandos. Gunn, da sempre molto attivo sui social media, ha nel tempo pubblicato alcuni suggerimenti su possibili ulteriori progetti e il suo ultimo tweet potrebbe essere un nuovo tassello di questa sua particolare forma di comunicazione, introducendo i The Terrifics.

Gunn, infatti, ha recentemente pubblicato un’immagine che presenta molti dei più celebri personaggi della DC Comics, ma in primo piano vi è  Mr. Terrific e il suo team di supereroi, The Terrifics. Questo gruppo è composto dal già citato leader Mister Terrific, Phantom Girl, Plastic Man e Metamorpho. I quattro sono a lungo stati considerato la versione DC dei Fantastici Quattro della Marvel Comics, condividendo somiglianze di nome, personalità e abilità con Mister Fantastic, La donna invisibile, La torcia umana e La cosa. I The Terrifics sono stati ideati dallo scrittore Jeff Lemire e dall’artista Ivan Reis ed hanno fatto il loro debuto nel 2018 in The Terrific #1, dove si incontrano durante un viaggio nel Dark Multiverse e si scoprono per sempre legati l’uno all’altro.

Questa non è la prima volta che Gunn anticipa l’introduzione di The Terrifics nel DCU. A novembre, aveva infatti pubblicato un artwork del leader della squadra, Michael Holt/Mister Terrific, e in più occasioni i DC Studios hanno tentato di portare sul grande schermo tale gruppo di supereroi. Con la guida di Gunn e Safran, potrebbe essere finalmente arrivato il loro momento e il tweet, privo di testo, postato da Gunn sembrerebbe non lasciare molti dubbi a riguardo. Non resta dunque che attendere una conferma ufficiale, parallelamente all’inizio vero e proprio del nuovo DCU.

Fonte: CBR

Mike Flanagan ha proposto un film su Clayface a James Gunn per il nuovo DCU

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Mike Flanagan è attualmente uno dei più grandi registi impegnati nel genere horror oggi, avendo realizzato in pochi anni titoli come The Haunting of Hill House, Midnight Mass e The Midnight Club, oltre ad aver diretto Doctor Sleep. Ora, stando ad alcune fonti, sembrerebbe che il regista sarebbe pronto a fare il suo debutto nel mondo dei cinecomic. Flanagan avrebbe infatti parlato con James Gunn e Peter Safran per una possibile realizzazione di un film nel nuovo DC Universe con protagonista Clayface.

Il regista avrebbe dunque proposto una sua personale interpretazione dell’iconico cattivo di Batman. Secondo il rapporto iniziale, questa versione di Clayface non sarebbe in contrasto con Batman né sarebbe un cattivo dell’Universo DC, ma figurerebbe invece come uno dei supereroi della DCU. Nello stesso rapporto, si dice però anche che Clayface farà parte di The Batman – Parte 2, di Matt Reeves, quindi non è chiaro se i DC Studios sceglieranno di utilizzare il progetto di Flanagan per legare il film all’Universo DC o mantenere le cose separate. Ad ogni modo, si dice che DC Studios non abbia ancora risposto ufficialmente alla proposta del regista.

Lo stesso Flanagan ci ha tenuto a prendere la parola a riguardo tramite il proprio profilo Twitter, scrivendo che “le notizie di oggi sono del tutto speculative. Quando o se qualcosa del genere diventerà reale, prometto che ve lo dirò ragazzi”. Ma chi è Clayface? In Italia noto anche come Faccia d’Argilla, è stato ideato nel 1940 ed è la personalità usata da diversi supercriminali, i quali possiedono corpi d’argilla ed hanno la capacità di mutare la propria forma. Nel tempo, Clayface è diventato uno dei principali nemici di Batman e il fatto che ora possa diventare tanto un nemico nell’atteso sequel di The Batman quanto un antieroe sotto proposta di Flanagan, lascia intendere che sarà molto probabile vederlo sul grande schermo prossimamente.

Fonte: ComicBookMovie

Super Mario Bros. – Il film: la scena post-credits anticipa un sequel, parola di Chris Pratt

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La star del film di Super Mario Bros. – Il film Chris Pratt afferma che la scena post-credit dell’adattamento del videogioco anticipa un potenziale sequel. Nel film, atteso in sala per il 5 aprile, Mario (Pratt) e Luigi (Charlie Day) vengono inavvertitamente risucchiati attraverso un portale e il secondo dei due viene catturato dal tirannico leader della razza Koopa, Re Bowser. Mario dovrà allora collaborare con personaggi importanti dell’iconico franchise di videogiochi per sconfiggere l’esercito invasore di Bowser per proteggere il Regno dei Funghi e liberare suo fratello.

Parlando con CBR, Pratt ha ora rivelato che Super Mario Bros. – Il film contiene una scena post-credits, che anticipa un potenziale sequel. Senza divulgare alcun dettaglio, l’attore si dice “molto eccitato” da tale prospettiva. Pratt ha potuto poi accennare al fatto che tra i produttori si è parlato di un adattamento del popolare videogioco per Nintendo GameCube, Luigi’s Mansion. “Ascolta, c’è tipo, alla fine del film, c’è una sequenza post-credits che ti dà un assaggio di ciò che potrebbe essere il sequel.  – ha affermato Pratt – E questo mi eccita molto, molto. Ma si è parlato di Luigi’s Mansion. Quello era un gioco per GameCube. Penso che sarebbe fantastico.”

Se Super Mario Bros. – Il film dovesse andare incontro a guadagni importanti, le possibilità che il sequel prenda effettivamente vita si farebbero certamente più concrete. Considerando che, imprigionato da Bowser Luigi non sarà probabilmente molto presente in scena, avrebbe senso dar vita ad un sequel che faccia di lui il protagonista, proprio come avviene nella popolarie serie di giochi Luigi’s Mansion. Per scoprire cosa la scena post-credits contiene e quali direzioni future potrebbe anticipare, non resta dunque che attendere l’uscita in sala del film. Intanto, ecco il trailer del film.

Fonte: CBR

La Disney assorbe la Marvel Entertainment e licenzia il CEO Ike Perlmutter

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La Walt Disney Company ha ufficilamente licenziato Isaac “Ike” Perlmutter, presidente della Marvel Entertainment, dopo 30 anni con la compagnia. Perlmutter, che fa parte della Disney da quando ha venduto la Marvel allo studios nel 2009 per 4 miliardi di dollari, è una figura di particolare rilievo e agli albori del Marvel Cinematic Universe supervisionava Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios. Una situazione che ha portato i due dirigenti a scontrarsi numerose, con Perlmutter che in più occasioni avrebbe cercato di far sostituire lo stesso Feige.

Come riportato ora dal New York Times, Perlmutter è stato licenziato dal suo ruolo alla Disney, dove appunto era CEO della Marvel Entertainment, una divisione che si occupava esclusivamente di prodotti di consumo. Secondo il NYT, la Marvel Entertainment sarà ora incorporata in altre divisioni Disney. Il rapporto rileva inoltre che Perlmutter avrebbe nuovamente tentato di “scuotere” il consiglio di amministrazione della Disney nell’ultimo anno. La mossa non ha però avuto successo poiché il CEO Bob Iger, appena reintegrato, ha annunciato l’intenzione di tagliare costi pari a 5,5 miliardi, licenziando circa sette mila dipendenti e ristrutturando dunque l’azienda.

Quello di Perlmutter è dunque un altro importante licenziamento in casa Disney dopo quello di Victoria Alonso. Del team ai vertici della Marvel Entertainment resterà invece Dan Buckley, che era il presidente della divisione e che ora avrà come superiore Kevin Feige. L’operato di quest’ultimo sembra dunque non subirà alcun cambiamento, né la cosa dovrebbe impattare in alcun modo sul proseguimento della Multiverse Saga attualmente in corso. Questo ennesimo assorbimento lascia però intendere che la Disney sia in cerca di una nuova situazione di equilibrio, visti gli scossoni subiti con la pandemia di Covid-19 e i recenti insuccessi, prevalentemente provenienti proprio dal lato Marvel.

Fonte NYT

Il gladiatore 2: Russell Crowe dice la sua sul mancato coinvolgimento nel sequel

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L’attore Russell Crowe ha finalmente espresso il proprio parere sul fatto che non gli è stato chiesto di tornare in Il gladiatore 2, sequel di quel film che lo ha visto interpretare Maximus Decimus Meridius e gli ha permesso di vincere l’Oscar per la sua interpretazione del generale romano diventato gladiatore. Dopo molti anni di sviluppo, un sequel con Ridley Scott che torna come regista ha dunque iniziato a fare progressi, con la star di Normal People e Aftesun Paul Mescal scelto per il ruolo principale di Lucius adulto, il figlio della Lucilla di Connie Nielsen.

Durante una recente intervista al The Ryan Tubridy Show su RTÉ Radio One per promuovere il suo nuovo film, L’esorcista del papa, Crowe ha dunque risposto ad alcune domande su Il gladiatore 2, ribadendo che non tornerà nel sequel e ammettendo di essere leggermente geloso di Mescal. “Sono sicuro che prima o poi vorranno chiedermi qualcosa, ma è da un po’ che non ho notizie. – afferma Crowe – È un’estensione della narrazione, ma è molto oltre la morte di Massimo, quindi non mi coinvolge affatto. Ho sentito che il giovane Paul è un bravo ragazzo e gli auguro buona fortuna. Penso che, dove stanno riprendendo la storia, sia un’idea molto intelligente nel mondo del film che abbiamo creato”.

“Non voglio soffermarmici troppo, perché mi riporta a un periodo in cui ovviamente ero significativamente più giovane. […] C’è una leggera punta di gelosia per il fatto che le persone abbiano quell’esperienza che ho avuto io una volta”, rivela poi l’attore. Allo stato attuale delle cose, dunque, sembra che Massimo Decimo Meridio non verrà riportato in vita come precedentemente ideato. È possibile che Crowe appaia in Il gladiatore 2 tramite un flashback o una sequenza onirica, specialmente se è il padre di Lucius, come alcuni hanno ipotizzato. Tuttavia, Crowe ha lasciato intendere che attualmente questa non è una possibilità.

Fonte: ScreenRant

Il Ritorno di Casanova, recensione del film di Gabriele Salvatores

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Da sempre autore che cambia pelle e cambia prospettiva nelle storie che racconta, Gabriele Salvatores porta al cinema Il Ritorno di Casanova, basandosi sull’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler e portando avanti un meta-racconto in cui si segue la storia di un adattamento della storia stessa, in un gioco continuo di rimandi, riferimenti e specchi, in cui l’arte e la vita mostrano il loro rapporto più intimo e la loro intrinseca natura conflittuale, che non sempre è facile gestire.

Il Ritorno di Casanova – il racconto della realizzazione di un adattamento

Leo Bernardi è un affermato e acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Non è un caso se Leo Bernardi abbia deciso di raccontare questa storia proprio adesso, in un momento cruciale della sua vita e della sua carriera. Le inquietudini e i dubbi dei due sono incredibilmente simili. È più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?

Il tempo che tutto porta via con sé

Gabriele Salvatores realizza un film semplice nella sua immediatezza eppure ricco di riflessioni, principalmente su quello che vuol dire lo scorrere del tempo per chi si lega a una immagine di sé che poi questo tempo stesso porta via. E così il personaggio interpretato da Toni Servillo e quello interpretato doppiamente da Fabrizio Bentivoglio sono metaforicamente (me neanche troppo), l’uno lo specchio dell’altro e forse, se non del regista che ha sottolineato il fatto che il film non parla della sua vita, di chiunque abbia fatto della finzione la sua vita e di come lo scorrere del tempo porta via quell’unico talento che in giovinezza ci ha definiti.

Dopotutto Bernardi è un regista e, come Casanova, anch’egli è un affabulatore, un seduttore che prova ad aggrapparsi agli ultimi scampoli di vita che gli si parano, inaspettati davanti, senza però voler rinunciare a trucchi e belletti, ora più necessari che mai, di fronte a un corpo che viene naturalmente meno.

Il Ritorno di Casanova – Non un comeback ma un homecoming

Il Ritorno di Casanova non è dunque un ritorno come quello a cui assistiamo nei film di Supereroi, non abbiamo di fronte un eroe che torna in azione, ma una vecchia maschera che ritorna a casa. Più che un comeback è un homecoming, in cui si cerca in tutti i modi di far pace con l’inesorabilità del tempo e della finzione, che ad un certo punto ci chiedono il conto, tornando a riposarsi, per riposare (o morire?) Nel luogo che ha visto esplodere le nostre facoltà, le stesse che ci hanno finiti e che ora non esistono più. Casanova perde il suo fascino, così come Bernardi la sua capacità di parlare al suo tempo con i suoi film, e così il suo blocco creativo, la sua incapacità a finire il suo film si sblocca soltanto quando il desiderio di vita supera finalmente il desiderio di arte.

Per i personaggi di Salvatores sembra un conflitto irrisolvibile ed escludente, ma la verità è sempre nel mezzo, nell’equilibrio e nell’impulso primordiale alla sopravvivenza che ci fa sempre trovare la forza. Di tornare a casa, appunto, o di finire un film, di abbracciare la novità, di lasciarsi andare, di capirsi, e finalmente accettare che anche il tempo che è passato ha fatto il suo lavoro e ci ha resi persone diverse, non necessariamente peggiori, ma con gli strumenti per far fronte alla contemporaneità che vivono, senza rimpiangere il passato.

Una biografia del tempo che passa

Il Ritorno di Casanova si impregna così di molteplici significati, di possibilità di letture, di spazio per una riflessione che, sebbene non sia supportata adeguatamente da diverse ingenuità di messa in scena, ha una profonda onestà intellettuale, una chiarezza di intendi e una trasparenza invidiabile nel cinema contemporaneo.