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Terra e Polvere: recensione del film di Li Ruiju con Hai-Qing

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Terra e Polvere: recensione del film di Li Ruiju con Hai-Qing

Un matrimonio combinato, una convenienza, quella tra Guiying (Hai-Qing), ormai demoralizzata che viene picchiata dal fratello, e Youtie (Wu Renlin), il più umile dei contadini, che vive e si accontenta della compagnia del suo asino. Vengono da due realtà povere e non conoscono altro che la terra e contro ogni aspettativa, tra i due si sviluppa un tenero legame. Terra e Polvere di Li Ruijun – dopo aver stregato gli spettatori della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, dove ha vinto il Black Dragon Award e il Silver Mulberry Award – arriva in Italia dal 30 marzo. Il film racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale.

Un lungometraggio che attraversa il tempo e ne esamina il lento scorrimento. Hai Qing è un’attrice di grande esperienza (Fire on the Plain, Operation Red Sea, Sacrifice), che viene affiancata da Wu Renlin, un vero contadino (nonché zio dello stesso regista). Il suo personaggio, infatti, incarna benissimo l’essenza del film non ha bisogno di fingere perché in Terra e Polvere racchiude le dinamiche proprie di una generazione di lavoratori che si sono fatti in quattro per quel pezzettino di terra, nonostante ci sia sempre qualcuno che tenta di portarglielo via.

Terra e Polvere, un amore viscerale

In Terra e Polvere, Youtie e Guiying hanno due personalità molto vicine tra loro. Amano la terra e con essa instaurano un rapporto viscerale. Le famiglie li hanno costretti a un matrimonio combinato e i due protagonisti hanno fatto di questo legame un sodalizio. Insieme, si guadagnano una vita regolata dai ritmi del mondo naturale, trovando nel loro matrimonio quella cura per sé stessi e per gli altri che il loro passato non gli aveva permesso di fare. Il film ci mostra fin da subito il forte impatto che ha la natura nella vita semplice dei due contadini. Il loro è un matrimonio combinato ma non per fortuna, nessuno dei due ha nulla da offrire all’altro se non un po’ di compagnia.

I beni materiali in Terra e Polvere passano in secondo piano in favore della dolcezza e della semplicità delle piccole cose. Aspettare tuo marito al freddo per offrirgli una bevanda calda, coprire con una giacca lunga tua moglie che ha freddo. La storia si svolge nella regione del Gansu, luogo molto caro al regista in quanto sua città natale. Mentre l’affetto tra i due protagonisti cresce, Youtie e Guiying decidono di crearsi un piccolo angolo di paradiso. I pochi movimenti di macchina e le inquadrature fisse, con i personaggi sempre a margine dell’inquadratura – per rispecchiare il loro essere ai margini della società – aiutano lo spettatore a empatizzare con i protagonisti.

Terra e Polvere recensione

Gioco di contrasti

A poco a poco, le loro lunghe giornate fatte di semina e raccolto vengono intervallate dalla costruzione di un nido d’amore, dove i due silenziosamente progetteranno di vivere. La vita nei bassifondi di questa Cina rurale li ha costretti ad abbandonare la loro casa due volte, come le rondini sono obbligate a cambiare il loro nido e migrare altrove. Terra e Polvere sono i materiali serviti a Youtie e Guiying per costruire la loro capanna, di cui vediamo ogni singolo mattone.

Il sesto lungometraggio di Li Ruiju mette davanti allo spettatore un continuo gioco di contrasti. Gli ambienti sono i protagonisti e rispecchiano allo stesso tempo gli umori dei protagonisti. In un primo momento, infatti, Youtie e Guiying sono distanti e la stessa distanza la percepiamo all’interno di quelle mura domestiche, nell’intimità che i due protagonisti vengono a creare. Il loro legame poi tenderà sempre di più ad avvicinarsi e questo inevitabilmente amplierà anche gli ambienti. Così quelle che prima erano spoglie mura domestiche si trasformano in un campo, aperto, dove i due costruiranno la loro nuova casa.

Terra e Polvere

Centri e periferie

Pier Paolo Pasolini, meglio di chiunque altro, è riuscito a racchiudere in poche parole la contrapposizione tra questi due spazi: Centri e periferie. Nella sua bibliografia e filmografia, Pasolini tiene a specificare l’importanza delle periferie. In Terra e Polvere avviene la stessa cosa: il regista mette in chiaro l’importanza della periferia, con i suoi difetti, ma soprattutto con i suoi pregi. La periferia ti permette di essere te stesso, di non dover fingere, di vagare per un campo sconfinato. La periferia è un luogo aperto, senza palazzi che schiacciano l’uomo, non ha margini, non è circoscritta. Lo stesso Guiying, quando la sua dolce metà viene a mancare, decide di abbandonare quel luogo perché per lui è ormai fonte di dolore e dispiacere. Farà la cosa che non avrebbe mai pensato di fare: si trasferirà in città.

La stessa città dalla quale lui e sua moglie sono fuggiti durante la visita a quell’appartamento “fatto appositamente per loro”. Quando dalla Cina rurale avrebbero dovuto abbracciare l’urbanizzazione e il progresso, Youtie e Guiying decidono di costruirsi una loro casa. La città stessa è alienante, ricca di tentazioni, di auto lussuose. Ma se per Pasolini l’una non poteva vivere senza l’altra, in Terra e Polvere il regista riesce a riportare tutto allo stato naturale delle cose ad eccezione dell’uomo costretto a vivere esiliato per punizione all’interno della città.

Murder Mystery 2: recensione del sequel di Netflix

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Murder Mystery 2: recensione del sequel di Netflix

I coniugi Spitz sono tornati con una nuova indagine, anzi con un nuovo e secondo film dellla serie Murder Mystery, sempre con per protagonisti Adam Sandler e Jennifer Aniston. Murder Mystery 2 riprende la storia da dove l’abbiamo lasciata quattro anni fa nel 2019, con gli affiatati Nick e Audrey Spitz, che dopo la loro prima indagine tra Monte Carlo e il Lago di Como, hanno finalmente festeggiato la loro Luna di Miele, rimandata per anni, a bordo del leggendario Orient Express per gentile concessione dell’Interpol e dall’ispettore Delacroix. Questo secondo film sempre distribuito da Netflix e diretto stavolta da Jeremy Garelick che punta, ancora una volta, sulla coppia d’attori americani che stavolta però indagano da un’isola paradisiaca in mezzo all’oceano fino ad arrivare alle vie di Parigi.

La trama di Murder Mystery 2

Audrey (Jennifer Aniston) e Nick (Adam Sandler) ora hanno aperto una loro propria agenzia come investigatori privati a New York ma l’attività non va bene, anzi i due sono sulla via del fallimento. Una sera la coppia riceve una chiamata a sorpresa dall’amico maharajah Vikram Govindan (Adeel Akhtar) che l’invita, all’ultimo minuto, al suo matrimonio sulla sua isola privata. L’ex agente di polizia e l’ex parucchiera di Brooklyn accettano al volo la proposta e raggiungono il ricco amico conosciuto nella precedente avventura. Mentre sembra andare tutto bene per gli Spitz, tra camera da letto sul mare, regali costosi firmati Tiffany e Apple, formaggio afrodisiaco, decisamente una vacanza da sogno a gratis e tutta pagata dal promesso sposo, la sera prima della cerimonia nunziale in  stile Bollywood, il maharajah viene rapito.

La strana coppia di detective, ancora una volta, si ritrova a indagare su un mistero solo che in questa occasione sono affiancati da Conner Miller (Mark Strong) un ex negoziatore di ostaggi dei servizi segreti britannici. La storia da qui si trasferisce nella capitale francese dove è tenuto in ostaggio Vikram, qui gli Spitz con Miller sono pronti per pagare, con un enorme somma di banconate dentro una valigetta, i rapinatori ma ovviamente quando c’è di mezzo Audrey e Nick, non va niente per il verso giusto. Intanto a Parigi si trovano oltre alla futura sposa Claudette (Mélanie Laurent) anche la sorella del maharajah Saira (Kuhoo Verma), Il colonnello Ulenga (John Kani) quello privo di un braccio e già presente nel primo film , il calciatore in pensione Francisco (Enrique Arce) e la contessa inglese Sekou (Jodie Turner-Smith) tutti invitati del matrimonio ma anche indiziati.

Sfortunamente nel momento che Murder Mystery 2 ci attrae e ci fa ridere per la totale incapacità degli Spitz di non seguire mai il piano stabilito, il film diventa prevedibile dove sai già che il cast composto dai personaggi secondari farà una brutta fine e saranno uccisi in qualche modo. Tra esplosioni di macchine e una corsa a bordo di una Lamborghini gialla con l’aiuto, di nuovo, del commissario Delacroix (Dany Boon) i coniugi americani risolvono il caso e ritrovano vivo Vikram che finalmente si può sposare. Il montaggio del film di Tom Costain e Brian Robinson permette di non pensare troppo all’incasinata parte finale del lungometraggio ambientata però in una location, parigina per eccellenza, come il ristorante della Torre Eiffel.

Murder Mystery 2. (L to R) Jennifer Aniston as Audrey Spitz and Adam Sandler as Nick Spitz in Murder Mystery 2. Cr. Scott Yamano/Netflix © 2023.

Adam Sandler e Jennifer Aniston

Il punto di forza di Murder Mystery 2 sono i famosi interpreti degli Spitz cioè Adam Sandler e Jennifer Aniston. Il primo è l’attore comico nato al Saturday Night Live, che non si tira indietro mai quando ci sono scene in cui appare sempre il più imbranato,  neanche in grado di mirare giusto con una pistola, ma che si sacrificherebbe per amore della sua compagna. L’altra è la celebre Rachel di Friends, che negli ultimi anni si è dedicata più in ruoli drammatici come la sua interpretazione di Alex nella serie The Morning Show, qua può dare libero sfogo ad acrobazie in bilico attaccata ad una fune e nel ruolo di donna desiderata da qualsiasi uomo, che sia spagnolo o francese, ma sempre fedelissima e innamorata di suo marito. Sandler e Aniston sono alla loro terza volta sul set come coppia, e si vede benissimo, se già avevano convinto nel primo del franchise Murder Mystery, qui si vede proprio che si divertono a recitare insieme.

Murder Mystery 2 una commedia in giallo

Murder Mystery 2 purtroppo possiede alcuni difetti tra cui quello di non aver avuto il coraggio di affrontare un’altro caso di omicidio da risolvere, come era stato fatto nel primo, e scegliere invece di far girare tutto intorno ad un rapimento. La scelta di utilizzare alcuni dei personaggi dal precedente, abbassano la posta in gioco, ed era più interessante rinnovare tutto il cast degli indagati come si è osato nel Glass Onion – Knives Out il sequel di Cena con delitto – Knives Out di Rian Johnson, tranne ovviamente gli insoliti investigatori. Questo sequel funziona grazie all’intesa tra Sandler e Aniston a supporto della loro comicità e il loro innato talento comico.

Jeremy Renner si è rotto 8 costole in 14 punti: la prima intervista dopo l’incidente

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Jeremy Renner siederà di fronte a Diane Sawyer per la sua prima intervista televisiva dopo il grave incidente con lo spazzaneve che gli è quasi costato la vita all’inizio dell’anno. Lo speciale di ABC News, intitolato “Jeremy Renner: The Diane Sawyer Interview – A Story of Terror, Survival and Triumph”, andrà in onda ad aprile prima della prima mondiale della nuova serie Disney+ di Renner Rennervations, e sarà la prima volta che l’attore torna a farsi vedere in pubblico dopo l’incidente. “Tutto”, dice Renner a Sawyer quando gli viene chiesto quanto dolore ricordi. “Ero sveglio in ogni momento.”

Renner è stato ricoverato in ospedale per trauma toracico contusivo e lesioni ortopediche all’inizio di gennaio dopo che il suo Sno-Cat, un grande spazzaneve che pesa almeno 6 tonnellate, lo ha investito. L’attore stava cercando di aiutare suo nipote a uscire dalla neve vicino a casa sua a Lake Tahoe quando il gattone lo ha schiacciato.

“L’ho visto in una pozza di sangue che gli usciva dalla testa”, dice il nipote di Renner a Sawyer nello speciale di ABC News. “Sono corso da lui. Non pensavo fosse vivo”. Un teaser per l’intervista a Renner include la scioccante chiamata al 911 fatta per salvare la vita di Jeremy Renner (si sente l’attore gemere per il dolore mentre le persone gli dicono di “continuare a combattere”), così come Sawyer che legge un lungo elenco di ferite di Renner, che includono “otto costole rotte in 14 punti. Ginocchio destro, caviglia destra rotta… Caviglia sinistra rotta. Spalla destra rotta. Faccia, orbita oculare, mascella rotta. Il polmone è collassato.”

“Come sarà il mio corpo?” Renner ricorda di aver pensato a tutte le sue ferite. “Sarò solo una spina dorsale e un cervello come un esperimento scientifico?” Pochi giorni dopo la messa in onda dell’intervista, Renner apparirà di persona alla prima mondiale di Rennervations, che si terrà l’11 aprile al Regency Village Theatre di Los Angeles. L’attore parteciperà a una sessione di domande e risposte dopo una proiezione. Tutti e quattro gli episodi della serie, il nuovo programma di rinnovamento dei veicoli dell’attore, inizieranno in streaming il 12 aprile su Disney+.

Dall’incidente di gennaio, Jeremy Renner ha utilizzato i social media per tenere aggiornati i suoi fan in merito alla sua terapia fisica. Proprio di recente, l’attore di Hawkeye ha pubblicato un video in cui è apparso camminare per la prima volta con l’assistenza di un tapis roulant antigravitazionale. L’attore ha sottotitolato il post: “Ora è il momento per il mio corpo di riposare e riprendersi dalla mia volontà”.

“Jeremy Renner: The Diane Sawyer Interview – A Story of Terror, Survival and Triumph” andrà in onda il 6 aprile su ABC. Lo speciale sarà disponibile anche per lo streaming su Hulu.

Beau ha paura: un interessante backstage del film con Joaquin Phoenix

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A24 ha rilasciato una nuova featurette backstage di Beau ha paura (qui il trailer), l’attesissimo nuovo film di Ari Aster. Beau ha paura promette di condurre il pubblico in un viaggio psichedelico dalla nascita alla morte, con Joaquin Phoenix che interpreta il personaggio principale in diverse età della vita.

Nella nuova featurette, Aster dice: “Penso a questo film da tipo dieci anni. C’è una parte di me che non riesce a credere che lo stiamo girando”. Anche se non sappiamo ancora molto della trama di Beau ha paura, Aster ha pubblicato un cortometraggio intitolato Beau nel 2011, su un uomo che ha troppa paura di lasciare il suo appartamento e che mantiene un costante contatto telefonico con sua madre. Beau ha paura sembra essere in qualche modo collegato a questo primo cortometraggio, poiché la trama ruota attorno al personaggio di Phoenix che cerca di raggiungere la casa di sua madre e sperimenta ogni sorta di cose stravaganti lungo la strada. Come dice Aster, “È come un ebreo Il Signore degli Anelli, ma sta solo andando a casa di sua madre”.

Dopo Hereditary, presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).

Asteroid City: il primo trailer del nuovo film di Wes Anderson

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Asteroid City: il primo trailer del nuovo film di Wes Anderson

Dopo il primo poster e l’annuncio che, con ogni probabilità, il suo film verrà presentato al Festival di Cannes 2023, Wes Anderson mostra il primo trailer di Asteroid City. Anderson ha scritto Asteroid City con Roman Coppola che è prodotto dai partner regolari Steven Rales e Jeremy Dawson. Focus ha fissato l’uscita negli Stati Uniti per il 16 giugno e il trailer del film arriva domani.

Il film si annuncia molto divertente, e Anderson raramente sbaglia con la commedia. Il cast di Asteroid City include Scarlett Johansson, Margot Robbie, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Jason Schwartzman, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber, Hope Davis, Stephen Park, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Hong Chau, Willem Dafoe, Tony Revolori, Jake Ryan, Grace Edwards, Aristou Meehan, Sophia Lillis, Ethan Lee, Jeff Goldblum e Rita Wilson. Sono stati annunciati anche dei cameo per i musicisti Seu Jorge e Jarvis Cocker che interpreteranno dei cowboy, ma bisogna vedere se sopravvivono al montaggio.

Ambientato in un’immaginaria città desertica americana intorno al 1955, il film racconta di un incontro bizzarro. Ecco cosa recita la sinossi ufficiale del film: “L’itinerario di un convegno Junior Stargazer/Space Cadet (organizzato per riunire studenti e genitori di tutto il paese per borse di studio e competizione accademica) è sconvolto in modo spettacolare da eventi capaci di cambiare l’ordine del mondo.”

Anderson ha scritto Asteroid City con Roman Coppola che è prodotto dai partner regolari Steven Rales e Jeremy Dawson. Focus ha fissato l’uscita negli Stati Uniti per il 16 giugno e il trailer del film arriva domani.

Quasi a Modo: trailer del film in arrivo su Disney+

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Quasi a Modo: trailer del film in arrivo su Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer di Quasi a Modo di Searchlight Pictures. La commedia con Kevin Heffernan, Adrianne Palicki, Steve Lemme, Jay Chandrasekhar, Paul Soter ed Erik Stolhanske debutterà il 20 aprile in esclusiva su Disney+ in Italia

Dal team che ha realizzato Super Troopers 1 e 2 e Festa della birra, Quasi a Modo è la storia di uno sfortunato gobbo in cerca dell’amore che si ritrova però nel mezzo di una faida tra il Papa e il Re di Francia, dove ognuno ordina al gobbo di uccidere l’altro.

Searchlight Pictures presenta Quasi a Modo, un film di Broken Lizard diretto da Kevin Heffernan.  Heffernan, Steve Lemme, Jay Chandrasekhar, Paul Soter ed Erik Stolhanske hanno scritto la sceneggiatura, oltre a essere produttori esecutivi e protagonisti. Richard Perello ha prodotto il film, interpretato anche da Adrianne Palicki. Il direttore della fotografia è Joe Collins, la scenografa è Bianca Ferro, la costumista è Kelly Kwon, la responsabile del reparto parrucco è Lorna Reid, la responsabile del reparto trucco è Amy Sparks, il line producer è Matt Medlin e la direttrice del casting è Wendy O’Brien. Quasi a Modo è supervisionato da Richard Ruiz, Searchlight Pictures’ VP of Production e dal Creative Executive Apolline Berty.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Il sol dell’avvenire: trailer del nuovo film di Nanni Moretti

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Il sol dell’avvenire: trailer del nuovo film di Nanni Moretti

01 Distribution ha diffuso il trailer di Il sol dell’avvenire, il nuovo film di Nanni Moretti che con ogni probabilità vedremo al prossimo Festival di Cannes. Protagonisti Nanni Moretti,  Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova. Tra i temi del film ci sono il cinema, il circo, gli anni ’50.

Evelyne tra le nuvole, la recensione di una commedia “slow”

Evelyne tra le nuvole, la recensione di una commedia “slow”

Una “commedia sofisticata” la definisce la sua regista, con dentro di tutto un po’, ma soprattutto “una commedia Green dall’andatura Slow” che potrebbe conquistare diversi di tipi di pubblico, soprattutto di quello della Anna Di Francisca di La bruttina stagionata. Dopo un paio di altri film, vari documentari, tanta televisione (da Un medico in famiglia a Le ragioni del cuore) e i monologhi teatrali de Le confidenze del pene (con Neri Marcorè, ricorrente nei suoi cast), la filmmaker milanese arriva in sala con il suo ultimo Evelyne tra le nuvole, prodotto e distribuito – dal 30 marzo – dalla Orange Film.

Protagonista assoluta la Eleonora Giovanardi (Quo vado?, La California) intorno alla quale si intrecciano le sorti – e le mire – dei vari Gilbert Melki (Destini in fiamme), Antonio Catania e Violante Placido, sulla scena moglie di Marco Maccieri e figlia di un ritrovato Andrea Roncato. Tasselli di un mosaico abruzzese, nel quale appaiono anche Lucia Vasini e la francese Claire Nebout.

Nel mondo di Evelyne

L’antico casale dove vivono Sofia e il fratello Claudio (Maccieri) è lontano da tutto, e fuori dal mondo, anche se non abbastanza. Visto che al suo agriturismo approdano turisti in cerca di pace, ma anche un imprevedibile rappresentante sostenitore dei benefici della bava di lumache e uno “straniero”, che punta a strappare un accordo per collocare il ripetitore di una nota compagnia telefonica internazionale che porterà il progresso non solo a Sofia ma a tutta la zona.

Rompendo un equilibrio naturale, nel quale la giornata è scandita dai ritmi della natura e della cura della mucca Evelyne, e familiare. Soprattutto per l’intenzione di Mario – e sua figlia Erika (la cognata di Sofia) – di lucrare sull’accordo e racimolare i soldi necessari a conquistare la Lepre d’Oro per i migliori cacciatori della zona. Interessi diversi, difficilmente conciliabili, come il far convivere natura e silenzi con la tecnologia, forse non sempre indispensabile a migliorare la nostra vita.

Evelyne-tra-le-nuvole-recensione

In fuga dalla città, l’amore e le mucche

Non sembra esser cambiato molto nei dieci anni buoni trascorsi dal suo precedente Due uomini, quattro donne e una mucca depressa del 2012, una storia dalle molte analogie con l’attuale. Sia per il cast in grado di assemblare volti più o meno noti e qualche apparizione (da Miki Manojlovic e Maribel Verdù, al ‘solito’ Neri Marcorè, Serena Grandi e Marisa Paredes) sia per la scelta di regalare la ribalta a un’altra mucca. Una simpatia evidente della regista, che di nuovo con Evelyne tra le nuvole sembra esser mossa da un desiderio personale di trovare una forma filmica a pensieri e riflessioni proprie.

E che di nuovo pare affidarsi a un contesto umano lontano – e in fuga – dai ritmi cittadini, a scelte musicali non banali al limite del dissonante ed elementi ricorrenti (oltre alle mucche, anche la stessa musica e musicisti devono essere una passione della regista). Una costruzione molto studiata e curata, che a tratti perde di fluidità, con l’inserimento di personaggi e azioni meno naturali dell’ambientazione scelta – all’ombra della splendida Pietra di Bismantova che domina molte inquadrature – e un insistito uso del dialetto, che non migliora la situazione.

Daredevil: 5 cose che gli Avengers dovrebbero imparare da Matt Murdock

Daredevil fa ora parte del MCU e ci sono molte cose che gli Avengers dovrebbero imparare dal personaggio. Indipendentemente dal fatto che il MCU faccia o meno riferimento alle serie Marvel precedenti, tra cui Daredevil e The Defenders di Netflix, l’interazione di Daredevil con un universo Marvel più ampio è l’occasione perfetta per reinventare il modo in cui il MCU ha concepito gli Avengers.

Daredevil valorizza la sua identità segreta

The Defenders recensione serie tvDaredevil dà valore alla sua identità segreta in un modo che la maggior parte dei Vendicatori del MCU non conosce. In un universo costruito sulla rivelazione di Tony Stark come Iron Man alla fine del primo film, è stato difficile recuperare il vero significato delle identità segrete dei supereroi. Tuttavia,per quanto la battuta improvvisata di Tony Stark “Io sono Iron Man” abbia funzionato, le identità segrete non avrebbero dovuto essere abbandonate nel MCU. Certo, nei fumetti molti Vendicatori non si preoccupano di tenere separate le loro vite di supereroi da quelle di civili, ma maschere ed elmetti non hanno praticamente alcun significato nel MCU.

Persino Spider-Man, il cui intero arco nei fumetti si basa sul tentativo di conciliare la sua vita da Peter Parker con quella segreta da Uomo Ragno, sembrava non preoccuparsi più di tanto di rivelare il suo volto a tutti i Vendicatori. Con Daredevil ora nel MCU, il franchise deve fare attenzione a non dimenticare una parte così cruciale del personaggio di Matt, che teme che la sua vita da Daredevil e quella da Matt Murdock si intersechino. Matt ha quasi perso i suoi migliori amici a causa della sua identità segreta di Daredevil, che non ha mai rimpianto di aver nascosto. In effetti, Kingpin, venendo a conoscenza dell’identità segreta di Daredevil, ha quasi condannato Matt e tutti coloro che lo circondano.

Daredevil non lavora per nessuna organizzazione

Nick FuryLo SHIELD è stato uno dei fondamenti dell’MCU fin dalla Fase 1. Sebbene lo SHIELD sia sempre stato una parte importante dei fumetti Marvel, è diventato ancora più importante per il Marvel Cinematic Universe, poiché avere un’organizzazione onnipotente che vigila sui potenziali supereroi e cattivi potrebbe rendere molto più facile la creazione di un universo cinematografico interconnesso. Lo SHIELD è diventato il filo conduttore che collega tutti gli angoli della Fase 1 del MCU, con Nick Fury che è stato il responsabile della creazione dei Vendicatori. Anche al di fuori dello SHIELD, molti supereroi del MCU sono o sono stati associati a un gruppo più ampio, come Doctor Strange e gli stregoni.

Daredevil non lavora per nessuna organizzazione e non è associato a nessun gruppo che gli dica cosa fare o in quali missioni impegnarsi. A parte la breve collaborazione con i Defenders e gli occasionali team-up con il Punitore ed Elektra, Daredevil lavora da solo. Matt Murdock non ha bisogno di istruzioni per la sua prossima missione come Daredevil: deve indagare da solo ogni volta che qualcosa non va. Dato che Daredevil opera in modo unico rispetto a Hulk o Capitan Marvel, sarà interessante vedere come Daredevil si inserirà negli Avengers se Charlie Cox apparirà in Avengers: The Kang Dynasty o Avengers: Secret Wars.

Daredevil veglia sempre sulla sua città

Charlie Cox DaredevilPer molti Vendicatori del MCU, essere un supereroe è solo una parte della loro vita. Per Tony Stark, ad esempio, essere Iron Man costituiva solo uno dei tanti impegni quotidiani. Prima di scoprire la verità sullo SHIELD, Steve Rogers aspettava che Nick Fury gli indicasse la prossima missione. Lo stesso vale per Vedova Nera e Occhio di Falco, che per molto tempo sono stati entrambi un’estensione della volontà di Nick Fury e dello SHIELD. Anche Spider-Man ha iniziato il suo percorso di supereroe nel MCU aspettando che Iron Man lo reclutasse per missioni più importanti.

Un altro esempio è Ant-Man, che ora è una celebrità dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Al contrario, per Matt Murdock, non c’è mai stato alcun prestigio associato all’essere Daredevil. L’idea di indossare una maschera e combattere la gente ogni notte era in realtà l’opposto di ciò in cui Matt credeva, eppure ha risposto alla classica “chiamata dell’eroe”. La frase iconica di Spider-Man “Da un grande potere derivano grandi responsabilità“, che è stata reintrodotta nel MCU solo dopo la morte di zia May in Spider-Man: No Way Home, si adatta perfettamente al viaggio di Matt. Ecco perché Daredevil pattugliava spesso Hell’s Kitchen durante la serie omonima: era sempre in cerca di aiuto. Tra la crociata in tribunale di Matt Murdock e le missioni notturne di Daredevil, il personaggio si riposava raramente.

Daredevil si preoccupa davvero dei più deboli

I Vendicatori del MCU hanno affrontato semidei, titani impazziti, conquistatori del tempo e ogni sorta di esercito alieno. Tuttavia, raramente abbiamo visto supereroi come Iron Man o Capitan America combattere le minacce quotidiane per proteggere i più deboli. Ogni volta che i Vendicatori sono stati rappresentati insieme sullo schermo, è perchè stavano reagendo a qualcosa. Che si tratti di un Tesseract rubato o di Thanos alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, i Vendicatori erano sempre impegnati in una missione specifica. Qualsiasi scena di salvataggio o interazione con i civili era di solito solo una conseguenza della distruzione causata dai Vendicatori stessi.

Captain America: Civil War ha evidenziato come, ovunque i Vendicatori vadano, la distruzione li segua. Nella serie Netflix, Daredevil era raramente impegnato in una missione specifica, anche se si è fatto rapidamente molti nemici. Tuttavia, nonostante Wilson Fisk abbia giocato tutte le sue carte contro il vigilante mascherato o abbia dovuto affrontare la misteriosa Mano, Daredevil non ha mai smesso di vegliare su coloro che avevano più bisogno. Ovviamente, il fatto che Daredevil sia un supereroe molto più radicato nella quotidianità rispetto a Thor o Hulk rende più facile l’inserimento di questo aspetto. Tuttavia, molti eroi del MCU, tra cui Spider-Man, lasciano molto a desiderare rispetto a Daredevil quando si tratta di aiutare le persone.

Daredevil non uccide

Mentre eroi come Batman e Spider-Man sono noti per il loro mantra del non uccidere, che ha caratterizzato i loro viaggi nei fumetti per decenni, la maggior parte degli Avengers del MCU non si pone il problema se uccidere o meno un nemico. Certo, il fatto che i Vendicatori e gli eroi del MCU in generale affrontino spesso creature aliene o robot aiuta il franchise a evitare il dibattito sull’opportunità di uccidere o meno un personaggio, ma Vendicatori come Vedova Nera e Capitan America non hanno mai avuto problemi a uccidere. Molti supereroi del MCU sono stati addestrati come soldati o agenti segreti per tutta la vita, cosa che non vale per Daredevil.

Avendo deciso di usare le sue capacità per aiutare le persone solo durante il college, Matt Murdock ha dovuto creare un proprio insieme di regole per essere un supereroe. Il codice morale di Daredevil è uno degli aspetti più interessanti del personaggio, che la prima scena della serie Daredevil di Netflix ha catturato perfettamente. Matt Murdock è un uomo violento, ma non supera mai certi limiti: Daredevil si rifiuta di uccidere, cosa che ha scatenato la sua rivalità con il Punitore. La prima conversazione tra Daredevil e il Punitore nella seconda stagione di Daredevil riassume il modo in cui Matt percepisce la sua crociata come Daredevil, un tipo di sfumatura che manca agli Avengers del MCU.

Jason Momoa: “Penso che Aquaman sarà coinvolto” nel futuro del nuovo universo DC

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Jason Momoa è abbastanza fiducioso che Aquaman e il regno perduto non sarà la sua ultima volta nei panni dell’omonimo supereroe nell’Universo DC. Con James Gunn e Peter Safran ora a capo dei DC Studios e alla guida di un Universo DC revisionato, molti fan dei film a fumetti si chiedono se Aquaman di Momoa continuerà la sua traiettoria sullo schermo. Henry Cavill verrà sostituito come l’Uomo d’Acciaio (il Superman: Legacy diretto da Gunn si concentrerà su una versione più giovane dell’eroe), mentre il futuro di Gal Gadot come Wonder Woman è in dubbio (Patty Jenkins è uscita da Wonder Woman 3 differenze creative). Aquaman non è stato incluso nel primo round di nuovi titoli DC Universe che Gunn e Safran hanno rivelato a gennaio.

Penso assolutamente che Aquaman sarà coinvolto nel DCU“, ha recentemente dichiarato Momoa alla rivista Total Film. “Ci siamo, fratello – non c’è nessuno più grande di Aquaman! Ma spero anche che le persone siano entusiaste di vedere il nuovo. È divertente. Mi piace molto fare la commedia. Ci sono alcune cose davvero divertenti con Patrick Wilson. Lo adoro davvero. Ci siamo divertiti molto a lavorare insieme. È come se fossimo fratelli. Ci sono un sacco di cose interessanti che accadono in questo.

Momoa ha confermato a Variety al Sundance Film Festival di aver incontrato Gunn e Safran poco dopo che avevano rilevato i DC Studios alla fine dell’anno scorso. Sono circolate voci secondo cui Momoa avrebbe potrebbe abbandonare Aquaman e interpretare un altro supereroe, Lobo, nel nuovo universo DC. Momoa non ha confermato nulla, ma ha stuzzicato il pubblico con un generico “potrebbero esserci altri personaggi” provenienti da lui lungo la linea alla DC.

“La cosa bella [di Aquaman e il regno perduto] è che io e il mio partner abbiamo scritto il primo trattamento e si trattava di un trattamento di 55 pagine, e molto ha a che fare con me che parlo con le Nazioni Unite di cosa sta succedendo con lo scioglimento delle calotte glaciali”, ha detto Momoa. “Non esiste una galassia lontana che venga a distruggere noi o alieni da un altro luogo. Stiamo rovinando il nostro pianeta. Dobbiamo metterci insieme e salvare la nostra casa”.

Jason Momoa ha concluso: “Sarò sempre Aquaman. Non c’è nessuno che viene lì a prendere il mio posto. Potrebbero esserci anche altri personaggi. Posso interpretare anche altre cose. Posso essere divertente, selvaggio e affascinante.”

Sulla base dei nuovi commenti di Momoa alla rivista Total Film, sembra che l’attore abbia tutte le intenzioni di interpretare Aquaman anche se dovesse essere un nuovo personaggio di supereroi. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale italiane il 21 dicembre da Warner Bros.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha fallito al box office, cosa sta andando storto in casa Marvel?

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Dopo un weekend di apertura che ha letteralmente asfaltato i numeri delle aperture dei due precedenti capitoli (106 milioni a livello nazionale a febbraio), Ant-Man and the Wasp: Quantumania è crollato nelle settimane successive, diventando un vero e proprio flop per il MCU, dal momento che potrebbe essere il primo film del franchise a non raggiungere i 500 milioni di dollari al botteghino mondiale.

Dopo sei settimane dall’uscita, ha guadagnato 470 milioni in tutto il mondo, cosa accaduta però anche per altri film Marvel, tra cui Black Widow ($ 379 milioni in tutto il mondo mentre debutta anche su Disney+), Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli ($ 432 milioni) e Eternals ($ 402 milioni). E sicuramente, Ant-Man non è l’eroe di Serie A della Marvel, come potrebbero esserlo Doctor Strange o Thor, protagonisti di due dei film Marvel più recenti. Il dato ancora più preoccupante è che Ant-Man and the Wasp: Quantumania difficilmente raggiungerà gli incassi di Ant-Man 1 e 2, rispettivamente $ 519 milioni e $ 622 milioni.

Con un budget di produzione di $ 200 milioni e una spesa di marketing di almeno $ 100 milioni, Ant-Man and the Wasp: Quantumania dovrebbe raggiungere un incasso di circa $ 600 milioni per raggiungere il pareggio nella sua corsa cinematografica. I recenti film Marvel, hanno ottenuto una specie di amnistia per aver perso incassi a causa della distribuzione contemporaneamente su Disney+ o sono stati proiettati in un momento in cui le persone erano più riluttanti ad andare al cinema, a causa delle preoccupazioni COVID. Tuttavia Ant-Man and the Wasp: Quantumania non può usare le stesse scuse. L’unico aspetto positivo è che potrebbe recuperare alcuni costi attraverso l’home entertainment. La Disney non ha ancora commentato questo tipo di riflessione sull’incasso del film.

“Non c’è dubbio, il pubblico non era soddisfatto di ‘Ant-Man 3′”, afferma David A. Gross, che gestisce la società di consulenza cinematografica Franchise Entertainment Research. “I fan dei supereroi sono molto in sintonia con queste storie, e questo aiuta quando i film si collegano, il che è accaduto quasi sempre. Ma in questo caso, ha fatto male.”

I numeri al botteghino confermano questa valutazione. La Marvel rimane a prova di critica in termini di incassi per il fine settimana di apertura, ma i suoi film non sono più immuni al tonfo successivo. Il passaparola generalmente determina il “multiplo” di un film, che nel linguaggio dell’industria è il rapporto tra il suo totale lordo dal suo debutto. La maggior parte dei film mira a un multiplo di tre o quattro. Nel caso di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, avrà a malapena due multipli al botteghino nazionale, segno che l’interesse è completamente svanito dopo l’arrivo sul grande schermo. In confronto, il primo film aveva un multiplo di 3,2 e il sequel aveva un multiplo di 2,9.

In Nord America, Quantumania si sta assestando sui $ 209 milioni, che è superiore all’originale Ant-Man ($ 180 milioni) ma inferiore il sequel Ant-Man and the Wasp ($ 216 milioni). Anche se probabilmente raggiungerà il suo predecessore al botteghino nazionale, il terzo film dovrebbe portare un guadagno superiore. Dopotutto, ha debuttato con il 40% di anticipo rispetto alla seconda puntata.

“Per la Marvel, c’è sempre un livello così alto che qualcosa di meno di un fuoricampo del grande slam al botteghino è visto come deludente”, afferma Paul Dergarabedian, analista senior di Comscore. “Con ‘Ant-Man 3′, il film di maggior incasso uscito quest’anno finora, è possibile che i fan stiano cercando un po’ più della magia che ha fatto parte del marchio Marvel per così tanti anni e attraverso così tanti grandi film”.

Quest’anno è stato difficile per gli adattamenti dei fumetti, un genere che di solito è intoccabile al botteghino. Anche Shazam – La furia degli Dei è crollato dall’apertura a metà marzo, guadagnando la misera somma di 46 milioni di dollari fino ad oggi. Il sequel con un budget di 110 milioni di dollari, di Warner Bros. e DC, si preannuncia uno dei peggiori risultati per un moderno film di supereroi.

Tuttavia, gli analisti del botteghino non stanno ancora piangendo la stanchezza dei supereroi – e Guardiani della Galassia Vol. 3 e Spider-Man: Across the Spider-Verse sembrano proiettarsi a diventare i leader al botteghino estivo. Tuttavia, i risultati segnalano un prossimo futuro in cui gli studi non potranno più distribuire nelle sale cinematografiche qualsiasi adattamento di fumetti con un budget enorme con l’aspettativa che si trasformi in un successo al botteghino. Il vero problema di Quantumania però, è che il film è stato tacciato, a ragione purtroppo, di mancanza di Qualità.

“Il pubblico sta facendo sapere che lo stesso standard Marvel è molto alto”, afferma Shawn Robbins, capo analista di BoxOfficePro. “La buona volontà non sopravvive senza un incentivo periodico del motivo per cui è lì in primo luogo.”

Il Marvel Cinematic Universe della Disney rimane ancora senza rivali nel panorama attuale di Hollywood. È un franchise che ha prodotto 31 film in 15 anni, tutti usciti al n. 1. Ma già dall’epica conclusione di Avengers: Endgame del 2019, che è il secondo film di maggior incasso della storia, hanno iniziato a emergere delle crepe. “Il track record della Marvel è stato davvero notevole. Sono disposto a concedere loro il beneficio del dubbio”, afferma Gross. “La Marvel raramente sbaglia. Ma succede regolarmente con tutti i tipi di film.”

Potrebbe essere troppo presto per trarre conclusioni, ma c’è preoccupazione perché l’ultimo Ant-Man ha avuto l’alta responsabilità di dare il via alla Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe, oltre a presentare il malvagio Kang il Conquistatore di Jonathan Majors come l’erede apparente a Thanos. Qualsiasi calo di interesse è problematico perché i film Marvel hanno prosperato grazie alla loro natura interconnessa.

Le vendite dei biglietti per Guardiani 3, che debutterà il 5 maggio, dovrebbero allinearsi maggiormente con le avventure precedenti guidate da Star-Lord e compagnia, che hanno avuto successo con $ 773 e $ 863 milioni a livello globale. Ma l’imminente trequel, diretto da James Gunn, è l’ultimo dei blockbuster eredi della Marvel “di successo” che è stato annunciato ufficialmente.

La responsabilità si sta spostando sui nuovi eroi per recuperare il gioco. Le prossime puntate, come The Marvels e Blade, sono incentrate su personaggi meno conosciuti rispetto a Thor, Captain America e Doctor Strange, che sono diventati tutti nomi familiari nel periodo precedente a Avengers: Endgame. Ma per continuare a costruire nell’era post-“Endgame”, i film non possono semplicemente fare affidamento sull’entusiasmo per ciò che è accaduto prima. Dovranno essere di qualità sufficiente per continuare ad attrarre acquirenti di biglietti oltre il weekend di apertura, presentandoli e coinvolgendoli emotivamente nel destino di altri vigilantes. Secondo Robbins: “Questo è ciò che renderà la Fase 5 così importante nel contesto più ampio dell’MCU e della sua abilità al botteghino”.

Billions: la settima stagione sarà anche l’ultima della serie SHOWTIME

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In una recente apparizione al Football Night di NBC Sports Chicago , l’attore comico Dan Soder, che ha interpretato il ruolo ricorrente di Dudley Mafee in Billions, ha confermato che il dramma di successo di Showtime concluderà la sua storia dopo la sua prossima settima stagione. La sua rivelazione arriva dopo che è stato recentemente annunciato che Damian Lewis riprenderà il miliardario Bobby Axelrod nella prossima stagione dopo essere uscito dalla serie nella terza stagione.

La settima stagione, l’ultima stagione di Billions, è in arrivo“, ha detto Soder (tramite Deadline ). “Non dovrei dirlo? Non so se dovrei dirlo. Il finale arriva mentre Showtime sta attualmente sviluppando molteplici spin-off basati su Billions per l’imminente rebranding negli USA della rete premium in Paramount + con Showtime. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien stanno sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami e Londra.

Billions attualmente è interpretato da Paul Giamatti, Damian Lewis, Corey Stoll, Maggie Siff, Asia Kate Dillon, David Costabile, Toby Leonard Moore, Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Kelly AuCoin e Daniel Breaker.

Nella settima stagione, le alleanze vengono capovolte“, si legge nel logline. “Le vecchie ferite sono riemerse. Le lealtà sono messe alla prova. Il tradimento assume proporzioni epiche. I nemici diventano amici diffidenti. E torna Bobby Axelrod, mentre la posta in gioco cresce da Wall Street al mondo“. Billions è creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin. Puoi riprodurre in streaming le stagioni precedenti sulle piattaforme di Showtime.

House of the Dragon 2 avrà meno episodio rispetto alla prima stagione!

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La quantità di episodi che arriveranno nella seconda stagione di House of the Dragon è stato rivelato e alcuni fan rimarranno delusi di scoprire che la nuova stagione del prequel di Game of Thrones.

Infatti, secondo un rapporto di Deadline, è probabilmente che i nuovi episodi arriveranno in anteprima nell’estate del 2024, e il conteggio degli episodi della seconda stagione di House of the Dragon sarà di otto episodi. Dunque ben due episodi in meno rispetto alla prima stagione, che era lunga dieci episodi.

Secondo quanto riferito inizialmente la stagione doveva essere un arco di 10 episodi, ma a causa di alcune riscritture delle sceneggiature, la stagione è stata ridotta a soli otto. Mentre la Warner Bros. è diventata nota ultimamente per la sua politica di riduzione dei costi, si dice che questa sia una decisione puramente creativa a causa della struttura della storia. Non si sa molto della prossima stagione, anche se è stato detto che ci saranno molti più draghi rispetto al primo ciclo di episodi.

La serie tv

Basato su  Fire & Blood di George RR Martin,  House of the Dragon  racconta l’ascesa e la caduta dei Targaryen, l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al destino di Valyria. Si svolge 200 anni prima degli eventi del pluripremiato adattamento in serie di Game of Thrones, che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.

Con la seconda stagione di House of the Dragon destinata ad approfondire ulteriormente te la guerra di successione nota come “La danza dei draghi”, non è troppo sorprendente scoprire che saranno presentate molte più creature. Finora, abbiamo avuto modo di osservare oltre 10 draghi nella serie, e con il romanzo Fire & Blood dell’autore George RR Martin che si svolge in un arco temporale davvero lungo, abbiamo un sacco di tempo per poter ammirare nuovi draghi!

Disney+: tutto quello che arriverà sulla piattaforma ad aprile 2023

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Con Marzo 2023 che volge a termine è tempo di scoprire tutte le novità che sono in arrivo su Disney+ a Aprile 2023. Tra le varie ricorrenze di Aprile c’è anche La Giornata della Terra che è il 22 aprile e per festeggiare Disney+ offre una nuova serie di documentari di National Geographic in quattro parti, I segreti degli elefanti, prodotta da James Cameron e narrata da Natalie Portman nella versione originale.

Tra le varie uscite da segnalare Rennervations, la nuova serie originale di Jeremy Renner composta da quattro episodi che lo vede reimmaginare veicoli dismessi e ricostruirli per trasformarli in creazioni straordinarie al servizio delle comunità di tutto il mondo. Ogni costruzione ha uno scopo. Con l’aiuto di Anthony Mackie, Vanessa Hudgens, Anil Kapoor e Sebastián Yatra. In streaming dal 12 aprile.

La primavera è arrivata su Disney+ e con essa una serie di novità per tutti i gusti. Non mancano gli adattamenti letterari: l’attesissimo live action Peter Pan & Wendy reimmagina il classico racconto di JM Barrie per una nuova generazione, con Jude Law nell’iconico ruolo di Capitan Uncino, mentre Kathryn Hahn dà vita a una tormentata zia in difficoltà in Le piccole cose della vita, tratto dal bestseller di Cheryl Strayed. Inoltre, gli abbonati potranno immergersi nel mondo di The Good Mothers, la nuova serie originale italiana Disney+ che racconta la ‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla.

Tutti i film in arrivo ad Aprile 2023 su Disney+

Peter Pan & Wendy – Il film originale in esclusiva dal 28 aprile su Disney+

Yara Shahidi Trilli Peter Pan & Wendy

Peter Pan & Wendy racconta la storia di Wendy Darling, una giovane ragazza che ha paura di lasciarsi alle spalle la sua casa d’infanzia, che incontra Peter Pan, un ragazzo che si rifiuta di crescere. Insieme ai suoi fratelli e a una fatina, Trilli, viaggia con Peter verso il magico mondo dell’Isola che non c’è. Lì incontra un malvagio pirata, Capitan Uncino, e intraprende un’avventura emozionante e pericolosa che cambierà la sua vita per sempre.

Tutti le serie tv in arrivo ad Aprile 2023 su Disney+

The Good Mothers

Tutti gli episodi della serie originale italiana dal 5 aprile su Disney+

The Good Mothers serie tv 2023Basata su una storia vera, The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

Faccia a faccia con Papa Francesco

Tutti gli episodi dello speciale originale spagnolo dal 5 aprile su Disney+

Faccia a faccia con Papa Francesco propone conversazioni schiette e sincere tra una delle persone più influenti del mondo e dieci giovani adulti di lingua spagnola tra i 20 e i 25 anni che sollevano domande e preoccupazioni su un’ampia varietà di argomenti, tra cui femminismo, ruolo delle donne nella Chiesa, aborto, perdita della fede, crisi migratoria, diritti LGBTQIA+, abusi all’interno della Chiesa, razzismo e salute mentale. L’incontro tra il Papa e i dieci giovani adulti si è svolto nel luglio 2022 al Pigneto, uno dei quartieri più eclettici di Roma. Il Papa parla senza riserve e il risultato è una conversazione intensa e dinamica, fondata su empatia, curiosità, rispetto e apprendimento reciproco.

le piccole cose della vita

La serie originale in esclusiva dal 7 aprile su Disney+

le piccole cose della vitaBasato sul bestseller di Cheryl Strayed, le piccole cose della vita segue Clare (Kathryn Hahn), una scrittrice in crisi che diventa una venerata giornalista titolare di una rubrica di consigli, anche se la sua vita sta andando a rotoli.

Quando incontriamo Clare per la prima volta nella serie, il suo matrimonio con il marito Danny arranca, la figlia adolescente Re la allontana e la sua carriera di scrittrice, un tempo promettente, è ormai inesistente. Così, quando una vecchia amica scrittrice le chiede di sostituirla nella rubrica di consigli Dear Sugar, lei pensa di non avere il diritto di dare consigli a nessuno. Tuttavia, dopo aver assunto a malincuore il ruolo di Sugar, la vita di Clare si dipana in un complesso tessuto di ricordi, esplorando i suoi momenti più importanti dall’infanzia a oggi e scavando nella bellezza, nelle difficoltà e nell’umorismo delle sue ferite non rimarginate. Attraverso Sugar, Clare crea un vero e proprio balsamo per i suoi lettori – e per se stessa – per dimostrare che non siamo irrecuperabili, che le nostre storie possono in definitiva salvarci. E, forse, riportarci a casa.

How i met your Father – stagione 2

La prima parte della seconda stagione della serie originale dal 19 aprile su Disney+

How i met your Father 2
Jesse (Christopher Lowell, Valentina (Francia Raisa), Meredith (Leighton Meester), Sid (Suraj Sharma), and Sophie (Hilary Duff) shown. (Photo by: Patrick Wymore/Hulu)

In un futuro prossimo, Sophie sta raccontando a suo figlio la storia di come ha incontrato suo padre: una storia che riporta lo spettatore nel 2021, dove Sophie e il suo affiatato gruppo di amici stanno cercando di capire chi sono, cosa vogliono dalla vita e come innamorarsi nell’era delle app di incontri e delle possibilità senza limiti.

Will Trent

I primi due episodi della serie dal 12 aprile su Disney+

Will Trent serie tv 2023L’agente speciale Will Trent del Georgia Bureau of Investigation (GBI) è stato abbandonato alla nascita e ha vissuto un’infanzia difficile nel sovraffollato sistema di affidamento di Atlanta. Ma ora, determinato a usare il suo punto di vista unico per assicurarsi che nessuno venga abbandonato come lui, Will Trent vanta della più alta percentuale di casi risolti del GBI.

Le Serie da non perdere questo mese

  • 9-1-1 LONE STAR – S4 In streaming dal 12 aprile
  • THE RESIDENT S6 – BATCH B In streaming dal 5 aprile
  • ARRESTED DEVELOPMENT S1-3 In streaming dal 5 aprile
  • SAM – UNA VITA DA SASSONE La serie originale in streaming dal 26 aprile
  • CROSSOVER Tutti gli episodi della serie originale Disney+ in streaming dal 5 aprile

The White Lotus: la terza stagione sarà ambientata in Thailandia

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The White Lotus: la terza stagione sarà ambientata in Thailandia

L’acclamata serie tv The White Lotus è diretto verso la Thailandia, secondo quanto apprendiamo da Variety che ha rivelato che diverse fonti vicine alla produzione hanno individuato la location per la prossima terza stagione. 

Poiché le prime due stagioni di The White Lotus di Mike White sono state girate rispettivamente nei resort Four Seasons alle Hawaii e in Italia, è possibile che la terza stagione si svolga in una delle quattro proprietà del colosso degli hotel di lusso in Thailandia, che sono situato a Bangkok, Chiang Mai, Koh Samui e il Triangolo d’oro. I resort Four Seasons della Thailandia sono sparsi in città, campagna, giungla e spiaggia, offrendo a Mike White un sacco di ambientazioni con cui giocare, se lo desidera.

White aveva precedentemente accennato al fatto che la terza stagione potrebbe svolgersi in Asia e concentrarsi sulla “morte e religione e spiritualità orientali”. La prima stagione mette in risalto i soldi, e poi la seconda stagione è il sesso“, ha detto White in una clip dedicata alla fine del finale della seconda stagione. “Penso che la terza stagione sarebbe forse uno sguardo satirico e divertente alla morte, alla religione e alla spiritualità orientali. Sembra che potrebbe essere un ricco arazzo fare un altro giro al White Lotus£.

La produzione della terza stagione di The White Lotus deve ancora iniziare, poiché fonti affermano che White ha passato del tempo in Thailandia a esplorare i siti. I dettagli del casting devono ancora essere annunciati, ma poiché la seconda stagione presentava principalmente un nuovo ensemble, è lecito ritenere che ci saranno molti volti nuovi in ​​vacanza in Asia.

The White Lotus ha vinto 10 premi Emmy per la sua prima stagione, tra cui quello per l’eccezionale serie limitata o antologica e l’attrice non protagonista per Jennifer Coolidge, che ha ripreso il ruolo di Tanya McQuoid nella seconda stagione ambientata in Sicilia. All’inizio di quest’anno, Coolidge ha vinto un Golden Globe per la seconda stagione, che ha portato a casa anche la migliore serie limitata, serie antologica o film per la televisione. La serie ha anche vinto due premi SAG, per il miglior ensemble televisivo e per la performance di Coolidge. White, che scrive e dirige The White Lotus, è produttore esecutivo insieme a David Bernad e Mark Kamine.

X-Files: in sviluppo un reboot firmato Ryan Coogler

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X-Files: in sviluppo un reboot firmato Ryan Coogler

Arriva a Variety la notizia che  Ryan Coogler sta sviluppando una nuova versione di ” X-Files “. Il creatore della serie originale Chris Carter ha rivelato la cosa durante un’intervista con “On The Coast with Gloria Macarenko per celebrare il 30° anniversario di “X-Files“. Durante l’intervista, Carter ha dichiarato: “Ho appena parlato con un ragazzo, Ryan Coogler, che sta per rilanciare ‘X-Files’ con un cast diverso. Quindi ha il suo bel da fare per lui, perché abbiamo coperto così tanto territorio“.

I rappresentanti di Coogler non hanno commentato la notizia. 20th Television, lo studio dietro la serie originale, ha rifiutato di commentare. Poiché il progetto è nelle sue primissime fasi, non si sa su quale rete o piattaforma andrà in onda. Molto probabilmente, tuttavia, andrebbe in onda su Hulu piuttosto che sulla rete originale di “X-Files“, Fox, poiché Fox e 20th TV non fanno più parte della stessa compagnia dopo l’acquisizione da parte della Disney di 21st Century Fox. Questo revival si aggiunge a quelli giù attualmente in sviluppo di serie che un temo erano targate Fox come “Futurama” e “King of the Hill”, tutti show che dovrebbero approdare su Hulu.

The X-Files è andato in onda originariamente su Fox dal 1993 al 2001 prima di essere riproposto in rete per altre due stagioni nel 2016 e nel 2018.

Coogler svilupperebbe il progetto nell’ambito del suo contratto quinquennale con Walt Disney Television, di cui 20th TV fa parte. Coogler è meglio conosciuto per aver scritto e diretto i due film di “Black Panther” per la Marvel e per il suo lavoro nei tre film di “Creed” con Michael B. Jordan. Coogler ha anche scritto e diretto il film acclamato dalla critica “Fruitvale Station”, interpretato anche da Michael B. Jordann. Come produttore, i suoi crediti includono “Judas and the Black Messiah” e “Space Jam: A New Legacy“.

Deadpool 3: Matthew Macfadyen nel cast!

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Deadpool 3: Matthew Macfadyen nel cast!

L’uomo che è sopravvissuto per quasi quattro stagioni alla alla famiglia Roy nell’acclamata serie tv HBO “Succession Matthew Macfadyen è stato ora scritturato per un ruolo nell’annunciato Deadpool 3. A darne notizia è stato il noto sito americano Variety. Il franchise di Ryan Reynolds darà il benvenuto a Macfadyen . L’attore inglese si è unito al  nuovo sequel che come molti di voi ormai sapranno farà rivivere anche l’amato personaggio degli X-Men Wolverine interpretato da Hugh Jackman. Shawn Levy torna come regista e Rhett Reese e Paul Wernick scriveranno la sceneggiatura.

Questo sarà il primo progetto di “Deadpool” realizzato da quando i personaggi  sono passati alla Disney con l’acquisizione della 20th Century Fox. Tutti i creativi coinvolti insistono sul fatto che il film manterrà la sua estrema violenza e il tono volgare, oltre a un rigido rating R. “È così bello ridere ogni giorno. È così delizioso ascoltare, scrivere e inventare queste scene in cui le persone parlano male. E la violenza è nella tua faccia e hardcore, ed è proprio un film di ‘Deadpool‘”, ha detto il regista Shawn Levy l’anno scorso accompagnando l’annuncio ufficiale.

Al momento i rappresentanti di Matthew Macfadyen e dei Marvel Studios non hanno rilasciato nessun commento alla notizia, dunque non sappiamo quale sarà il ruolo dell’attore inglese. A dicembre è stato riferito che la produzione del terzo Deadpool inizierà a maggio. I suoi crediti precedenti includono “Orgoglio e pregiudizio” di Joe Wright, “Frost/Nixon”, “The Assistant” e “Operation Mincemeat”. Apparirà prossimamente nel film “Holland, Michigan” al fianco di Nicole Kidman e Gael Garcia Bernal. La quarta e ultima stagione di “Succession” è attualmente in onda su HBO. In Italia è possibile seguirla su SKY.

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

I Cavalieri dello Zodiaco: trailer ufficiale del film live-action

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Sony Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di I Cavalieri dello Zodiaco, il film live-action diretto da Tomek Baginski e tratto dal manga “Saint Seiya” di Masami Kuruma. Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco è stato creato da Masami Kurumada. Il manga è stato originariamente serializzato su Weekly Shōnen Jump dal 1986 al 1990 e ha guadagnato un’enorme popolarità. La serie è stata localizzata come Knights of the Zodiac e avrebbe generato numerose serie spin-off, anime e videogiochi.

Captain America: New World Order, nuove foto dal set, ecco Liv Tyler!

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Continuano le riprese dell’annunciato Captain America: New World Order, e dopo avervi rivelato che l’attrice Liv Tyler ritornerà nell’MCU, ecco che ora abbiamo un primo sguardo dell’attrice dal set. Le nuove foto rivelano anche dettagli potenziali sulla storia del film. Le foto provengono dal sito JustJared e vari post su Twitter  e mostrano quella che sembra essere una scena di un funerale dell’imminente sequel di Captain America. Sam Wilson/Capitan America di Anthony Mackie è ritratto nelle foto e sembra avere un infortunio, poiché il personaggio ha il braccio sinistro fasciato.

Come anticipato al funerale è presente anche Betty Ross di Liv Tyler. Betty Ross è apparsa l’ultima volta nel film del 2008, in The Incredible Hulk , in cui ha recitato al fianco di Edward Norton. I siti non hanno fornito alcuna informazione rispetto a di chi sia il funerale che le foto ritraggono, anche se il fatto che sia Sam che Betty siano presenti significa che è probabile che sia qualcuno collegato ai due personaggi.

 

 

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Captain America: New World Order

Julius Onah dirige Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Asteroid City di Wes Anderson al Festival di Cannes?

Asteroid City di Wes Anderson al Festival di Cannes?

Asteroid City di Wes Anderson potrebbe essere con ogni probabilità presentato al Festival di Cannes. Tuttavia niente di ufficiale dal festival o dalla Focus Feature è stato ancora annunciato.

Il film si annuncia molto divertente, e Anderson raramente sbaglia con la commedia. Il cast di Asteroid City include Scarlett Johansson, Margot Robbie, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Jason Schwartzman, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber, Hope Davis, Stephen Park, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Hong Chau, Willem Dafoe, Tony Revolori, Jake Ryan, Grace Edwards, Aristou Meehan, Sophia Lillis, Ethan Lee, Jeff Goldblum e Rita Wilson. Sono stati annunciati anche dei cameo per i musicisti Seu Jorge e Jarvis Cocker che interpreteranno dei cowboy, ma bisogna vedere se sopravvivono al montaggio.

Ambientato in un’immaginaria città desertica americana intorno al 1955, il film racconta di un incontro bizzarro. Ecco cosa recita la sinossi ufficiale del film: “L’itinerario di un convegno Junior Stargazer/Space Cadet (organizzato per riunire studenti e genitori di tutto il paese per borse di studio e competizione accademica) è sconvolto in modo spettacolare da eventi capaci di cambiare l’ordine del mondo.”

Anderson ha scritto Asteroid City con Roman Coppola che è prodotto dai partner regolari Steven Rales e Jeremy Dawson. Focus ha fissato l’uscita negli Stati Uniti per il 16 giugno e il trailer del film arriva domani.

Anderson è stato in precedenza al Coisette con The French Dispatch e Moonrise Kingdom, entrambi in concorso. Tra i film che dovrebbero essere proiettati a Cannes quest’anno ci sono Killers Of The Flower Moon di Martin Scorsese e Indiana Jones e il quadrante del destino della Disney. La selezione ufficiale sarà svelata il mese prossimo.

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Nel 2015 con Sicario il celebre regista canadese Denis Villeneuve ha raccontato al cinema la complessa situazione della frontiera americana, come anche i giochi di potere che vigilano a loro modo su di essa. Quello a cui ha dato vita, insieme al celebre sceneggiatore Taylor Sheridan, è un vero e proprio universo narrativo da poter facilmente espandere per raccontare punti di vista diversi sulla vicenda. Così, nel 2018, è arrivato in sala il sequel intitolato Soldato (qui la recensione), nuovamente scritto da Sheridan, ma che, come regista, presenta ora l’italiano Stefano Sollima. Questi, celebre per aver lavora a titoli come Romanzo criminale, Suburra e Gomorra – La serie, si è da subito imposto come la scelta più sensata per dirigere il film.

Questo nuovo film va dunque ad esplorare una nuova vicenda al confine tra Stati Uniti e Messico, riproponendo e approfondendo alcuni dei personaggi già visti in Sicario. Nonostante questi elementi in comune, Soldado è però un sequel che risulta allo stesso tempo anche un film a sé. La storia qui raccontata risulta infatti fruibile anche senza aver visto il precedente film. Molti degli elementi presenti in quello, inoltre, sono qui riproposti con maggior brutalità, esaltando al massimo la pericolosità del contesto in cui si muovono i personaggi, non lontano da quanto realmente avviene in questi territori di confine.

Costruendo un film visivamente e strutturalmente diverso da Sicario, Sollima ripropone l’odierna complessità di distinguere tra buoni e cattivi. In un mondo privo di morale, il confine tra questi è precario come lo è quello tra i due Stati confinanti. Un film da non perdere dunque, che offre tanto intrattenimento quanto più profonde riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Soldado: la trama del film

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro, la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Il sicario scatenerà una vera e propria incontrollabile guerra tra bande, in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale. Si trova infatti a rapire Isabela Reyes, la figlia di un boss per scatenare il conflitto. Quando la ragazza viene considerata un danno collaterale, Alejandro si troverà però a dover compiere scelte difficili, che evidenzieranno tutta la fragilità delle sue operazioni.

Soldado cast

Soldado: il cast del film

Come per il precedente film, il personaggio di Alejandro è interpretato dall’attore premio Oscar Benicio del Toro. È lui ora il vero protagonista di questa vicenda, ma ciò non ha modificato l’approccio di del Toro alla parte. Anche per Soldado, infatti, egli ha richiesto che il suo personaggio fosse quanto più silenzioso possibile. La presenza di poche sue battute ha infatti permesso di rendere ulteriormente misteriosa e controversa la sua figura. Josh Brolin, invece, riprende il ruolo dell’agente Matt Graver, per il quale si è come suo solito preparato attraverso un lungo addestramento fisico. Ciò gli ha permesso di poter interpretare personalmente anche le scene più complesse, come quelle delle sparatorie.

La giovane Isabela Moner, celebre per la serie di Nickelodeon 100 cose da fare prima del liceo, interpreta qui Isabela Reyes, la ragazza rapita da Alejandro. Per il ruolo, l’attrice si è dovuta tagliare notevolmente i capelli. Nel farlo, ha realizzato un video per YouTube a riguardo, donando poi in beneficenza la propria chioma. Altro nuovo personaggio è quello di Cynthia Foards, superiore di Matt alla CIA, ed interpretata dalla nota Catherine Keener. Matthew Modine, celebre per essere stato il soldato Joker in Full Metal Jacket, è invece il segretario della difesa James Riley. Sono poi presenti gli attori Shea Whigham nei panni di Andy Wheeldon, capo di un gruppo di militari, e David Castañeda, celebre per The Umbrella Academy, qui presente nei panni di Hector.

Il sequel di Soldado, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come Sicario, anche Soldado sembra portare a compimento la storia raccontata. Eppure, vi sono ancora diversi aspetti dei personaggi da raccontare, come anche ulteriori punti di vista sul tema. L’intenzione dei produttori sembra infatti essere quella di realizzare una vera e propria trilogia sulla contemporanea frontiera americana. In concomitanza con l’uscita di questo primo sequel, dunque, ha preso vita anche lo sviluppo del terzo capitolo. Attualmente intitolato Sicario: Capos. Tuttavia, non si hanno ancora informazioni sulla trama, né è stato annunciato quali degli attori dei precedenti film riprenderanno i loro ruoli. Nel 2021, però, è stato confermato che il progetto è ancora in fase di sviluppo.

In attesa di poter vedere questo sequel, è possibile fruire di Soldado grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 28 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Trolls 3 – Tutti Insieme, il trailer ufficiale

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Trolls 3 – Tutti Insieme, il trailer ufficiale

A Natale, preparatevi a una riunione di famiglia ricca di azione, di star e di colori come non mai, con il ritorno di Anna Kendrick e Justin Timberlake per il nuovo capitolo del franchise musical campione d’incassi della DreamWorks Animation: Trolls 3 – Tutti Insieme.

Dopo due film all’insegna della vera amicizia e del continuo flirt, Poppy (Anna Kendrick) e Branch (Justin Timberlake) sono ora ufficialmente, finalmente, una coppia (#broppy)! Man mano che si legano sempre di più, Poppy scopre che Branch ha un passato segreto. Faceva parte della sua boyband preferita, la BroZone, insieme ai suoi quattro fratelli: Floyd (Troye Sivan, cantante elettropop nominato ai Golden Globe), John Dory (Eric André; Sing 2), Spruce (Daveed Diggs, vincitore del Grammy; Hamilton) e Clay (Kid Cudi, vincitore del Grammy; Don’t Look Up). I BroZone si sono sciolti quando Branch era ancora un bambino, così come la sua famiglia, e da allora Branch non ha più visto i suoi fratelli.

Ma quando Floyd, il fratello di Branch, viene rapito a causa del suo talento musicale da una coppia di malvagie popstar – Velvet (Amy Schumer, vincitrice dell’Emmy; Trainwreck) e Veneer (Andrew Rannells, vincitore di un Grammy e candidato ai Tony; The Book of Mormon) – Branch e Poppy intraprendono un viaggio straordinario ed emozionante per riunire gli altri fratelli e salvare Floyd da un destino ancora peggiore dell’oscurità della cultura pop.

Con la caratteristica carica di gioia psichedelica di Trolls, composta da hit pop nuove e classiche, Trolls 3 – Tutti Insieme è interpretato da un folgorante cast di superstar musicali e comiche nei panni dei nuovi personaggi del franchise, tra cui la quattro volte candidata ai Grammy e vincitrice di un Latin Grammy Camila Cabello (Cenerentola) nel ruolo di Viva, Zosia Mamet (The Flight Attendant) nel ruolo di Crimp e l’icona drag RuPaul Charles, che ha vinto 12 Emmy, nel ruolo di Miss Maxine.

Il cast storico include la candidata Grammy, Emmy e Golden Globe Zooey Deschanel nel ruolo di Bridget, Christopher Mintz-Plasse nel ruolo di Gristle, il duo Icona Pop di Aino Jawo e Caroline Hjelt nel ruolo di Satin e Chenille, il vincitore del Grammy Anderson Paak nel ruolo di Prince D, il comico Ron Funches nel ruolo di Cooper, il candidato ai SAG Kunal Nayyar nel ruolo di Guy Diamond e la leggenda del Saturday Night Live Kenan Thompson, vinctore Emmy, nel ruolo di Tiny Diamond.

Trolls 3 – Tutti Insieme è diretto dal regista Walt Dohrn e dalla produttrice Gina Shay, ed è co-diretto da Tim Heitz (story-artist, Trolls World Tour). I film DreamWorks Animation Trolls (2016) e Trolls World Tour (2020 ) si sono fatti strada a colpi di musica e balli fino a raggiungere un successo da record, ottenendo una nomination all’Oscar® per la Migliore Canzone Originale e alimentando uno dei franchise di intrattenimento più grandi e più amati al mondo.

Space Jam: A New Legacy, tutte le curiosità sul film con LeBron James

I cosiddetti “film in tecnica mista” sono da sempre particolarmente apprezzati, poiché permettono di far incontrare sul grande schermo attori in carne ed ossa con personaggi animati. Tra i più celebri titoli di questa categoria si citano Chi ha incastrato Roger Rabbit o anche il più recente Pokémon: Detective Pikachu. Memorabile rimane però anche Space Jam, uscito al cinema nel 1996 e affermatosi come un cult amatissimo ancora oggi, in particolare per la presenza di un protagonista d’eccezione: il leggendario giocatore di basket Michael Jordan, qui in tanto in vesti di sportivo quanto di attore. A dista di oltre vent’anni, è infine stato realizzato il sequel Space Jam: A New Legacy.

Diretto da Malcolm D. Lee e distribuito nel 2021, il film ha dunque riproposto gli iconici personaggi dei Looney Tunes accanto però ad una nuova stella del basket, ovvero il pluripremiato LeBron James. La realizzazione di un sequel del primo film era stata pensata sin da subito, visto il successo ottenuto, ma la contrarietà di Jordan a tornare per un sequel aveva bloccato il progetto. Per un periodo si valutò l’ipotesi di realizzare un seguito con un diverso sportivo e tra i papabili vi erano Tiger Woods e Tony Hawk. Fu solo con l’interessamento di James, grande fan del primo film, che si decise di rimanere legati al basket.

Sfortunatamente, pur presentando una serie di novità e numerosissimi easter egg, il film si è affermato come uno dei flop più clamorosi del suo anno. Stroncato dalla critica e poco apprezzato dal pubblico, Space Jam: A New Legacy non è riuscito a replicare il successo del suo predecessore, ma è probabilmente stato giudicato con eccessiva severità e meriterebbe una seconda visione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Space Jam: A New Legacy

Protagonista del film è LeBron James, il quale insieme al suo giovane figlio Dom, viene intrappolato in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale. LeBron dovrà a quel punto fare di tutto per tornare a casa sano e salvo insieme a suo figlio. Per farlo, però, dovrà guidare Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima. LeBron si troverà dunque a dover allenare dei completi principianti, cercando allo stesso tempo di riallacciare i rapporti con il proprio figlio.

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Il cast di Space Jam: A New Legacy e i Looney Tunes

Come anticipato, ad interpretare il protagonista vi è il giocatore dei Los Angeles Lakers LeBron James, che interpreta qui una versione fittizia di sé stesso. Egli ha definito il primo Space Jam uno dei suoi film preferiti ed ha in più occasioni espresso interesse a poter essere protagonista di un sequel. L’opportunità è poi arrivata davvero, ma il fatto recitare nel film non poteva interrompere gli impegni sportivi di James, motivo per cui per girare il film sono stati necessari ben due anni, con riprese che si svolgevano nei suoi tempi liberi. Ad interpretare suo figlio Dom vi è invece Cedric Joe, mentre l’attrice Sonequa Martin-Green interpreta la moglie Kamiyah.

Per quanto riguarda i personaggi animati, invece, a dare la voce inglese a Bugs Bunny, Silvestro e altri ancora vi è Jeff Bergman. Eric Bauza invece presta la sua a Duffy Duck, Porky Pig, Taddeo Fudd e altri ancora. Doppiatrice particolarmente nota è invece Zendaya, che dà voce a Lola Bunny. Proprio riguardo la scelta dell’attrice per dar voce alla coniglietta ci sono state diverse controversie, in quanto come doppiatrice era inizialmente stata richiamata Kath Soucie, che aveva dato voce al personaggio nel primo film. Questa è poi stata sostituita all’ultimo. Sempre riguardo Lola Bunny, ci sono state accese critiche nei confronti della scelta di ridisegnarla per farla apparire meno sessualizzata. L’attore Don Cheadle, infine, dà voce al villain AI-G Rhythmo.

Space Jam: A New Legacy – The Game

Parallelamente all’uscita del film, è stato rilasciato anche il videogioco Space Jam: A New Legacy – The Game. Nel dicembre del 2020, infatti, Xbox ha chiamato a raccolta tutti i gamer, i fan di Space Jam e gli appassionati di coding perché fornissero idee e suggerimenti per il nuovo gioco Space Jam: A New Legacy, disponibile dapprima con Xbox Game Pass Ultimate. Dopo aver visionato proposte provenienti da tutto il mondo, Xbox e il team di sviluppo di Digital Eclipse hanno selezionato le idee e i concept di gioco di due fortunati vincitori, i cui suggerimenti hanno preso vita in una delle sfide in stile arcade più pazze di sempre, che si configura come un pazzo incontro di basket picchiaduro.

Il trailer di Space Jam: A New Legacy e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Space Jam: A New Legacy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma il film è attualmente al 1° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Percoco – Il primo mostro d’Italia: la recensione del film di Pierluigi Ferrandini

Percoco il primo mostro d’Italia è il racconto della prima strage familiare del Novecento avvenuta nel nostro Paese ad aver avuto un enorme impatto mediatico che ha sconvolto l’opinione pubblica. Diretto da Pierluigi Ferrandini, barese come il triste protagonista di questa storia, il film è tratto dal romanzo di Marcello Introna, pubblicato nel 2012, che racconta l’intero percorso di vita di Franco Percoco, partendo dalla preadolescenza fino ad arrivare al drammatico epilogo.

Percoco – Il primo mostro d’Italia, la trama del film

Siamo a Bari, appunto, nel 1956. Il benessere economico insieme alla sensazione di rinascita è in crescente ascesa soprattutto negli ambienti della media borghesia, la classe che più di tutte era certa della solidità del progresso verso il quale si stava andando, poggiandosi su tappe fisse e incontrovertibili che scandivano la struttura sociale, culturale e ovviamente anche domestica. Qui inizia la storia di Franco (Gianluca Vicari), in un contesto particolarmente benestante, nel quale il papà fa mantenere a tutti un buon tenore di vita, tant’è che risiedono in un elegante condominio della zona bene della città.

Ma del loro figlio maggiore Vittorio che è in carcere e del minore, Giulio, affetto dalla sindrome di Down ne sanno in pochi, anzi, quasi nessuno. Un clima, dunque, in cui i bisogni primari sono senza dubbio soddisfatti, ma dove evidentemente c’è poco spazio per la libera espressione di sé. Ma non è certo strano a dirsi per quegli anni. La notte tra il 26 e il 27 maggio di quell’anno, Franco uccide a coltellate la madre, il padre e il fratellino Giulio. E l’aspetto per il quale ha raggiunto un macabro record è l’aver convissuto per dieci giorni a casa con i loro cadaveri chiusi nella stanza da letto dei genitori.

Per molti anni è stato identificato come “il mostro di Bari” e nel periodo immediatamente successivo alla scoperta del massacro, le mamme esitavano a fare uscire i bambini di casa e i quotidiani locali titolavano e descrivevano lui e quel che aveva compiuto come se si fosse trattato di un’entità maligna che aveva covato tutto nell’ombra. Un processo (in tutti i sensi) estremamente comprensibile e naturale, ma che racconta tanto delle impalcature morali di cristallo che di lì a poco più di un decennio si sarebbero miseramente sgretolate e alle cui conseguenze assistiamo tuttora.

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Il ritratto di un mostro e della società che lo ha prodotto

Pierluigi Ferrandini si concentra su quei giorni seguenti all’efferato delitto, quando Franco ha dato fondo a dei contanti trovati in casa facendo la bella vita con il suo amico Enzo Bellomo (Giuseppe Scoditti), la fidanzata Tina (Rebecca Metcalf) e la sorella di lei Angela (Federica Pagliaroli). E il ritratto che compone il regista ha una pacatezza e una precisione nel costruire la messa in quadro, da risultare quasi un insieme di fotografie dell’epoca. I colori, la staticità e la simmetria delle immagini rimandano alla contrapposizione psicotica del bravo ragazzo studioso ed elegante che il 26enne Franco sentiva di dover presentare in pubblico, con il grido di dolore che gli era imploso dentro e aveva scagliato contro la sua famiglia, evidentemente imputata d’essere la sorgente di ogni suo ostacolo per la felicità.

È infatti impressionante la progressione fine e raffinata con cui Ferrandini lentamente tira fuori dalle sequenze la mostruosità di Percoco, che in realtà non ha nulla a che vedere con il crimine commesso, quanto del suo desiderio di vivere una vita piena che ha però messo in atto in maniera folle e contraria. Quasi a far vedere che non c’è gesto che abbia davvero come movente la morte, bensì la voglia di essere libero e affrancarsi da una gabbia soffocante. Ed è perfetto il modo in cui il regista rende quel mondo. Ricrea l’atmosfera d’immobilismo composto e perbenista, addirittura comunitario per certi aspetti, facendo incarnare sì all’attore Gianluca Vicari l’incurante crudeltà con cui Percoco ha passato dieci giorni accanto ai corpi dei propri genitori, ma mettendo parallelamente in luce una società nella quale non era concesso sbavare i contorni. E chissà se oggi ne siamo del tutto lontani.

Elemental, il primo trailer del nuovo film Pixar

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Elemental, il primo trailer del nuovo film Pixar

È stato distribuito il primo trailer esteso di Elemental, il nuovo film Pixar che ci porta in un mondo… elementale.

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono.

Diretto da Peter Sohn, prodotto da Denise Ream e con le voci di Leah Lewis e Mamoudou Athie rispettivamente nei ruoli di Ember e Wade nella versione originale del film, Elemental arriverà nel 2023 nelle sale italiane.

Joker: Folie à Deux, 6 rivelazioni dalle foto dal set

Joker: Folie à Deux, 6 rivelazioni dalle foto dal set

Todd Phillips, con il suo psicotico e straniante Joker, è riuscito nell’oramai lontano 2019 a conquistarsi una grande fetta di pubblico, resistendo persino alla critica che lo accusava di portare al cinema temi troppo forti e grafiche violente. Ecco perché per il sequel Joker: Folie à Deux c’è, oltre che tanta attesa, un grande e pressante hype.

I dettagli sulla trama purtroppo non sono ancora saltati fuori, eppure in questi giorni il web si è riempito di immagini e video provenienti dal set newyorchese del film, in cui è stata immortalata un’ipnotica quanto glaciale Lady Gaga nei panni della sua partner in crime Harley Quinn. E non solo. Grazie al materiale diffuso su internet (e in particolare sui social), sono affiorate alcune informazioni in più riguardanti quello che potremmo vedere in Joker: Folie à Deux che, ricordiamo, sarà thriller psicologico musicale. Scopriamole.

Joker: Folie à Deux avrà più di un Joker

Attraverso un video condiviso da un utente (@ThwipT_), scopriamo che in Joker: Folie à Deux ci sarà una scena in cui il protagonista verrà inseguito da altri due Joker. Non sappiamo però se questi potrebbero essere dei semplici imitatori (ipotesi più accreditata), oppure se questa sequenza sarà solo la ricostruzione di un’allucinazione di Arthur Fleck. A ben pensarci, nel finale del primo capitolo, l’uomo si ritrova nel manicomio di Arkham e sta ridendo della sua stessa battuta con la terapeuta, non spiegandole però la ragione poiché non avrebbe potuto comprenderla.

Una volta uscito dalla stanza, la macchina da presa inquadra Arthur mentre viene seguito da un inserviente, lasciandosi dietro impronte di scarpe insanguinate. L’immagine ha lasciato il pubblico con un quesito: quello che è stato visto era vero oppure era frutto della sua immaginazione? Sappiamo che il sequel sarà ambientato proprio ad Arkham, quindi i Joker che gli corrono dietro potrebbero essere solo frutto di un’altra sua visione.

Arkham brucerà fra le fiamme

Joker: Folie à DeuxUna delle poche sicurezze che abbiamo riguardo Joker: Folie à Deux è che il manicomio di Arkham sarà uno dei suoi luoghi chiave. Eppure anch’esso pare non fare proprio una bella fine. Su Instagram (dal profilo di ladygaganownet), ha iniziato a girare un video in cui si vede Arkham mangiata dalle fiamme. Considerata la presenza di Joker e Harley Quinn dentro, il pensiero più papabile è che siano loro ad appiccare l’incendio. Dimostrazione, se così fosse, di quanto la loro relazione sia malata ed eccessiva, oltre che estremamente pericolosa.

Il costume di Lady Gaga

Lady Gaga nei panni di Harley Quinn potrebbe essere perfetta, quasi quanto Margot Robbie. Molti lo hanno pensato dopo aver visto gli scatti della cantante/attrice mentre indossa il costume della folle criminale per Joker: Folie à Deux. Ovviamente, però, finché non la si vedrà in azione, una comparazione reale con Robbie non può essere fatta. Gli abiti che Gaga indossa si ispirano molto all’iconico costume da arlecchino del personaggio.

La sua Harley Quinn si presenta infatti con un make-up nero e leggero da clown, labbra rosso fuoco, calze nere, minigonna in pelle nera, camicia a scacchi bianco/nera e giacca rossa. Se la si osserva bene, il suo costume ricorda molto l’abito rosso indossato da Joker della prima pellicola.

Harley Quinn, una storia diversa?

Nelle precedenti produzioni, che sono rimaste fedeli al passato di Harley Quinn descritto nei fumetti, la donna conosceva Joker in quanto sua psichiatra nel manicomio di Arkham. Eppure per Joker: Folie à Deux qualcosa potrebbe cambiare. Un utente Twitter (@gagaimages) ha condiviso tre foto dal set del film, e fra queste ne spicca una interessante, la quale mostra la copertina di Gotham Examiner con il titolo “Crazy in love”, accompagnata da una foto di Joker nello show di Murray e la foto segnaletica di Harley Quinn.

L’immagine perciò suggerisce che il personaggio di Lady Gaga non è mai stato il medico di Arthur, ma che lo abbia conosciuto proprio perché anch’ella paziente dell’Arkham. Quindi, per la prima volta, si guarderebbe alla loro relazione da un’altra luce e prospettiva.

Arthur Fleck libero? Le protese

Le foto dal set di Joker: Folie à Deux non sono ancora finite, ma anzi regalano sempre più indizi riguardo la piega che prenderà la storia. Da quello che sta trapelando pare infatti che i cittadini di Gotham manifestino per la liberazione di Arthur Fleck. Ricordiamo che in Joker l’uomo, dopo aver assassinato Murray Franklin, causa delle rivolte nelle strade della città.

Coloro che lo sostengono sono molti, e quindi non sorprenderebbe vedere delle proteste per la sua libertà. Infatti, proprio in uno dei cartelli si legge scritto “Lui può salvarci”, e questo potrebbe dare credito alle teorie riguardo gli imitatori di Joker (gli stessi che si vedono nell’oramai diffuso video del set precedentemente menzionato). Se così fosse, e Harley Quinn e Joker riuscissero a scappare da Arkham, Gotham sarebbe in serio pericolo.

Il personaggio di Harvey Dent esiste in Joker: Folie à Deux

Chi conosce Batman sa bene chi sia il supercriminale Harvey Dent, alias Due Facce, acerrimo nemico dell’eroe pipistrello. Tale personaggio si ritrova in uno dei cartelli di protesta, il quale recita “Harvey Dent è il Clown”. Si potrebbe dedurre che Dent sia coinvolto nel processo di Joker o, ancora, cercare di tenerlo nel manicomio di Arkham.

Non essendoci però stata alcuna notizia riguardo un casting per Harvey Dent, rimane il dubbio su una sua possibile presenza cruciale all’interno di Joker: Folie à Deux. Con molta probabilità sarà un elemento più marginale che, nel caso ci sia un trequel, potrebbe avere il suo meritato spazio (ed evoluzione).

Champions: la recensione del film di Bobby Farrelly con Woody Harrelson

Non so se a voi capita, ma io stavolta ho bisogno di andare a vedere un film sapendo esattamente quello che mi aspetta. Non parlo di quei blockbuster standardizzati capaci di offrire soltanto uno spettacolo roboante quanto privo di qualsiasi profondità, quanto piuttosto di quel tipo di prodotto “medio” che rispetta le regole del genere di appartenenza con la precisione necessaria per allietare. Il nuovo film di Bobby FarrellyChampions, risponde esattamente a tale requisito, trattandosi di una commedia come ne abbiamo viste a dozzine, eppure vorremmo continuare a vederle magari quando passano alla TV.

Protagonista è un Woody Harrelson in gran forma il quale interpreta un allenatore di basket dal temperamento irrefrenabile e fin troppo dedito alla comprensione del gioco, tanto da tralasciare quella dei giocatori. Quando viene licenziato e immediatamente dopo arrestato per guida in stato di ubriachezza, non gli resta che accettare di compiere il proprio servizio civile allenando una squadra di giocatori con disabilità intellettuali. Alla fine sarà proprio lui a imparare dalla sua squadra molto più di quanto i membri del team impareranno dall’allenatore…

Champions, un film sulla sopravvivenza dell’anima

In Champions non troverete nulla che non avete già visto in altri film di questo genere, meglio ribadirlo immediatamente. Questo però non significa che non ci si possa affezionare al film e ai personaggi che lo popolano. L’idea di ambientare la vicenda a Des Moines, cittadina dell’Iowa che rappresenta al meglio (oppure al peggio, scegliete voi) la provincia americana dove tutto scorre tranquillo e desolato, risulta immediatamente efficace. Champions diventa fin dalle prime scene un lungometraggio che racconta al meglio la quieta desolazione di mille e mille posti come questo sparsi negli Stati Uniti, sepolti dalla neve apparentemente perenne e incapaci di rialzarsi da uno stato economico-sociale non certo edificante.

Il setting di Champions rappresenta così metaforicamente al meglio lo stato del suo protagonista, caduto umanamente in basso e bisognoso dell’aiuto di una comunità coesa per rialzarsi. Perché è soltanto in questo modo che si può, se non prosperare, almeno sopravvivere dignitosamente in posti come questo. E Champions tutto sommato è un film sulla sopravvivenza dell’anima, sulla volontà di continuare ad andare avanti quando si potrebbe tranquillamente mollare e nessuno lo noterebbe. Per farla breve, l’ambientazione è probabilmente la cosa migliore di un film che sa comunque parlare al pubblico in maniera semplice e piuttosto diretta, lavorando sulla retorica di fondo e sul buonismo di situazioni e storia in maniera almeno onesta.

Champions-recensione

Se poi ovviamente metti un istrione sempre simpatico come Woody Harrelson al centro dell’equazione e aggiungi a supporto due caratteristi che sanno come dar vita a personaggi “metropolitani” quali Ernie Hudson e soprattutto Kaitlin Olson (perché quest’attrice non ha avuto una carriera cinematografica più corpulenta???), ecco che il tono del film ne beneficia. Alla fine è meglio vedersi Champions ed apprezzarlo per quello che può offrire, cercando di dimenticare che Bobby Farrelly, insieme al fratello Peter, in passato ha realizzato commedie di altro spessore come Tutti pazzi per Mary e soprattutto Io, me e Irene con Jim Carrey, che consideriamo indubbiamente il suo “capolavoro”.

Un film di buoni sentimenti sul riscatto umano

Rimane onestamente difficile consigliare a voi lettori di andare al cinema a vedere Champions, e allo stesso tempo possiamo garantirvi che, se lo farete, alla fine della proiezione gli vorrete comunque bene. I buoni sentimenti, le storie di crescita personale, di riscatto umano, sono qualcosa che tutto sommato posseggono sempre un loro motivo di interesse, e questo film non fa accezione. Non aggiungerà quasi sicuramente nulla alla vostra personale storia del cinema, ma un paio d’ore di spensieratezza sono sicure, soprattutto se cercate qualcosa che vi allieti la giornata con ottimismo e gentilezza. Qualche volta può bastare. Anzi, più spesso di quanto non creditate…

Spider-Man: No Way Home, l’interprete di Sandman svela una sottotrama scartata. Potrebbe ritornare nel franchise

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L’attore di Spider-Man 3 e Spider-Man: No Way Home, Thomas Haden Church, ha valutato la possibilità di tornare nei panni di Sandman in un progetto futuro, confermando che con la produzione si è parlato proprio di questo.

Spider-Man: No Way Home è stato un vero e proprio film evento, ma che avrebbe potuto essere molto diverso se non fosse stato per la pandemia. Sia Rhys Ifans che Thomas Haden Church sono stati costretti a girare i loro ruoli a distanza, ecco perché i Marvel Studios hanno riciclato alcune riprese di The Amazing Spider-Man e Spider-Man 3.

Nonostante ciò, è stato comunque divertente vedere di nuovo Lizard e Sandman nel trequel, ma sembra che il ruolo di Flint Marko non sia ancora concluso. Durante una recente intervista con The DisInsider, Church ha confermato che si è parlato di un possibile ritorno nei panni di Sandman.

“John, io, Amy [Pascal] e Kevin, abbiamo avuto tutti un sacco di conversazioni. E direi che ci sono state conversazioni sulla possibilità che Sandman entri in una futura storia”, ha scherzato l’attore. “Abbiamo avuto una conversazione sul suo ritorno, valutando la possibilità di raccontare una storia più appagante (…) Magari proprio come Flint e non solo come Sandman, tornando alla forma umana.”

Non sappiamo ancora se le cure di Spider-Man: No Way Home abbiano effettivamente depotenziato i cattivi o, come nel caso di Doctor Octopus, abbiano semplicemente dato loro un migliore controllo sulle loro abilità. Se il Peter Parker di Tom Holland si sta dirigendo verso un viaggio attraverso il Multiverso in Avengers: The Kang Dynasty, allora è possibile che si riunirà con alcuni dei cattivi che ha affrontato nel 2021.

Tuttavia, non possiamo nemmeno escludere la possibilità che il palcoscenico sia pronto per un progetto dei Sinistri Sei, in particolare dopo la ridicola scena dei titoli di coda di Morbius. Altrove nella sua conversazione con il sito, Church ha rivelato che il suo ritorno a Sandman avrebbe potuto dare a Flint altro da fare. “Avevamo un’intera storia che coinvolgeva sua figlia, per No Way Home. Ma è stata [tagliata]”, conferma. “C’erano così tante cose da fare.” Spider-Man: No Way Home era già un film piuttosto impegnativo, quindi questo non ci sorprende. Inoltre, non è chiaro se questa sottotrama sia stata girata o semplicemente discussa durante le fasi di sceneggiatura.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino sarà presentato al Festival di Cannes?

La notizia non arriva certo inaspettata ma è comunque qualcosa che desterà molto interesse nella comunità cinefila e non solo: Indiana Jones e il Quadrante del Destino si avvia verso il Festival di Cannes. Il film uscirà il 30 giugno in USA e in Italia, mentre in Francia il 28 giugno

Alcune fonti hanno confermato a Deadline che la Disney è in trattative per organizzare il debutto sulla Croisette del film diretto da James Mangold e prodotto da Steven Spielberg, inoltre, fonti del Festival di Cannes hanno confermato a Variety che il film potrebbe essere proiettato il giorno 2 (17 maggio) o il giorno 3 ( 18 maggio) del festival. Insomma, è chiaro che Thierry Frémaux ha “invitato” Indiana Jones e il Quadrante del Destino e che quindi starebbe adesso a Disney e Lucasfilm accettare o meno l’invito.

Una proiezione a Cannes del film vorrebbe dire uscire allo scoperto un mese prima dell’uscita programmata, e questo dimostrerebbe una grande fiducia nel lavoro di Mangold da parte dei produttori, soprattutto perché il Festival di Cannes si porterà dietro una prima scia di recensioni che faranno certamente notizia.

L’anno scorso, il Festival di Cannes ha partecipato al lancio globale di Top Gun: Maverick con la star Tom Cruise che ha ricevuto una Palma d’oro onoraria, mentre il film è stato accolto con una standing ovation di 5 minuti. Tuttavia, al momento, Disney e Cannes non hanno risposto alla richiesta di commento di conferma o smentita della notizia.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, il quinto capitolo dell’iconico franchise di Indiana Jones, è interpretato da Harrison Ford nel ruolo del leggendario eroe archeologo e diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine), arriverà il prossimo 28 giugno nelle sale italiane.

Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renee Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Oliver Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film è diretto da James Mangold e prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Daredevil: Born Again, ecco Vincent D’Onofrio come Wilson Fisk in una nuova foto dal set

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Le foto dal set di Daredevil: Born Again continuano ad emergere online e questo ultimo scatto condiviso da u/DCcomixfan sul subreddit dei Marvel Studios ci offre una prima occhiata al ritorno di Wilson Fisk che sarà interpretato ancora una volta da Vincent D’Onofrio.

Kingpin sembra aver perso qualche chilo dall’ultima volta che l’abbiamo visto nella serie Hawkeye, e i fan di quella serie Disney+ potrebbero notare che non mostra alcun segno visibile in volto dopo essere stato colpito a bruciapelo da Echo nel finale di stagione. Nei fumetti, il proiettile ha colpito l’occhio di Fisk, e si vociferava che il cattivo sarebbe riapparso con una benda sull’occhio. Ovviamente, a seconda di quando questa serie si svolga nella sequenza temporale, potrebbe aver subito un intervento chirurgico correttivo a un certo punto (questo potrebbe accadere nello spin-off di Echo, per esempio).

 

New look at Kingpin in Daredevil: Born Again
by u/DCcomixfan in marvelstudios

Alcuni RUMORS riportati di seguito contengono potenziali SPOILER

Secondo una nuova voce, Fisk baserà la sua campagna su un’iniziativa per “ripulire” le strade della città reprimendo l’azione dei vigilanti, e si dice che vigilanti del calibro di Daredevil, Punisher, Hawkeye, Kate Bishop e persino Spider-Man siano sulla sua lista. Si dice che questo arco narrativo potrebbe svolgersi in più spettacoli e film, incluso Spider-Man 4 (anche se siamo propensi a diffidare  qualsiasi rumors relativo ad un progetto che non ha ancora una sceneggiatura completa). Resta ovviamente da vedere se questi rumors sia accurato, ma avrebbe senso dati i rapporti passati di Kingpin con questi personaggi, che gli hanno sempre impedito di ottenere il potere assoluto.

La nuova serie Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni.  Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. Entrambi i personaggi hanno fatto il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021, con Kingpin come guest star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock che è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox ha anche recentemente recitato in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha avuto modo di mostrare un nuovo lato dell’eroe.

Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla della serie fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4. Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.