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Nastri d’Argento 2022: tutti i vincitori

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Nastri d’Argento 2022: tutti i vincitori

Vince il cinema d’autore ai Nastri d’Argento che chiudono questa sera a Roma la 76.ma edizione al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo: con il ‘Film dell’anno’ Marx può aspettare di Marco Bellocchioil Miglior film 2022 con sei Nastri, anche per le attrici protagoniste Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri è È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Con quattro Nastri Mario Martone vince per la migliore regia, e con Ippolita Di Majo per la sceneggiatura di Qui rido io e Nostalgia e, sempre per Nostalgiaanche per gli attori, Pierfrancesco Favino e in coppia Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. È stata la mano di Dio vince anche per il miglior produttore Lorenzo Mieli con Paolo Sorrentino in una produzione The Apartment (società del gruppo Fremantle).

Tre Nastri a Freaks Out di Gabriele Mainetti per montaggio, costumi e scenografia (Francesco Di Stefano, Mary Montalto e Massimiliano Sturiale che vince anche per Il materiale emotivo) e tre vanno anche alla ‘doppietta’ della migliore commedia in candidatura Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di morto e Corro da te premiati insieme per la regia di Riccardo Milani e la produzione (Wildside, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video). Per Corro da te Nastro anche alla migliore attrice di commedia Miriam Leone. A Laura Morante il Nastro speciale dedicato a due anniversari molto importanti nella sua storia professionale: l’esordio al cinema, poco più di quarant’anni fa, sul set con Giovanni e poi Bernardo Bertolucci e nel 2012 il debutto alla regia con Ciliegine.

In coppia i migliori attori della commedia, Francesco Scianna e Filippo Timi per Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni. A Francesco Scianna, in un’annata davvero speciale per le sue performance, anche il premio Nastri d’Argento Persol/Personaggio dell’anno. Tra i riconoscimenti speciali agli attori va a Vanessa Scalera protagonista de L’ Arminuta il Premio Nastri/Nuovo Imaieche consegna il Presidente di Nuovo Imaie, Andrea Miccichè.

Ed è un attore molto amato come Edoardo Leo a ricevere il premio Nastri/Hamilton Behind the camera proprio per l’exploit che ci ha regalato, oltre alle interpretazioni, da autore e regista non solo con Lasciarsi un giorno a Roma, grande successo in piattaforma e poi al cinema, ma anche per la regia del documentario su Gigi Proietti. Infine il ‘cameo’ dell’anno: dopo protagonisti come Adriano Panatta e Giuliano Sangiorgi, il Nastro va a Drusilla Foer, la nonna dark di Sempre più bello.

Tra i più votati i Giornalisti Cinematografici hanno attribuito due Nastri ad Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, premiato per il migliore attore, quest’anno, in ex aequo con FavinoSilvio Orlando – che vince anche come protagonista per Il bambino nascosto di Roberto Andò – e per la fotografia di Luca Bigazzi: anche qui un ex aequo con la fotografia di È stata la mano di Dio di Daria D’Antonio, film premiato anche per i Casting director Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.

Segnalato dai Giornalisti Cinematografici anche A Chiara con un Nastro speciale all’autore, Jonas Carpignano e con il Premio Graziella Bonacchi all’attrice protagonista, Swamy Rotolo, la più giovane nel cast di quest’edizione che segna, tra l’altro, proprio tra i riconoscimenti dedicati alle attrici, il ritorno di due protagoniste premiate un anno fa, Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio) che ha ottenuto anche il Premio Nastri/Wella per l’immagine  e, come già anticipato, Miriam Leone per la commedia. Nella categoria dell’Attrice non protagonista vince invece, sempre per il film di Sorrentino, Luisa RanieriEd è al femminile la regia dell’esordiente Giulia Louise Steigerwalt, anche autrice del soggetto e sceneggiatrice del film, con Settembre.

Ritirano i Nastri per la squadra tecnica del sonoro de Il Buco di Michelangelo Frammartino (Benny Atria, Matteo Gaetani e Marco Saitta) gli autori della presa diretta Simone Paolo Olivero e Paolo Benvenuti. Per la musica e la canzone, invece, il voto dei Giornalisti ha premiato il talento del Premio Oscar® Nicola Piovani (Leonora addio di Paolo Taviani e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini) e la migliore canzone dell’anno, La profondità degli abissi di Manuel Agnelli scritta e interpretata per Diabolik.

Molto cinema giovane tra i riconoscimenti dei Giornalisti: con il Nastro per il miglior soggetto a Damiano e Fabio D’Innocenzo per America Latina, il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ per gli esordienti al 21.mo anno segnala Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina) e insieme alla Fondazione Nobis un Premio collettivo va a Giulia di Ciro De Caro, il film più indipendente e low budget della selezione 2021-22, che racconta, con la leggerezza della commedia, lo smarrimento di una generazione ancora più evidente per gli effetti della lunga stagione di pandemia.

In questa 76.ma edizione, realizzata come sempre  con il  sostegno del MiC Ministero della Cultura – Direzione generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas, stili e generazioni diverse e sorprese in un’annata che, soprattutto tra gli esordi (con una presenza interessante di autrici, registe e sceneggiatrici) e tra i giovani, segna nelle candidature e nel voto dei Giornalisti una svolta di cambiamento e aggiunge novità al cinema dei ‘grandi’, così protagonista nell’ultima stagione a dispetto delle grandi difficoltà che il cinema in sala continua a vivere in questo periodo. “Ricordiamo comunque pur augurandoci una ripresa per il settore dell’esercizio ancora in sofferenza, che anche per i Nastri d’Argento 76 il Direttivo del Sindacato ha lavorato anche su moltissimi titoli visti in piattaforma, segnalando alla fine circa 40 film usciti tra il 1° Giugno 2021 e il 31 Maggio 2022”, sottolinea a nome del Direttivo Nazionale la Presidente, Laura Delli Colli ricordando che, dallo scorso anno, i Nastri per miglior film e migliore commedia premiano anche i produttori.

Oltre ai Nastri, chiude questa sessione il Premio Nino Manfredi che sarà consegnato, come da tradizione, anche quest’anno sul palcoscenico del Taormina Film Fest il prossimo 1° Luglio.

Un ringraziamento, come sempre, oltre al MiC – Direzione Generale per il Cinema e a BNL – Gruppo BNP Paribas, main sponsor, a Fondazione Claudio Nobis, Nuovo Imaie, MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo partner istituzionali, e naturalmente agli sponsor 2022 LEXUS auto ufficiale, HAMILTON, PERSOL, WELLA, KOST make up Italia. Partner tecnici: GE Gruppo Eventi. Media partner RAI CULTURA e RAI MOVIE, tv ufficiale dei Nastri, che trasmetterà dopodomani, 22 Giugno alle ore 23.15 la serata nello Speciale dedicato a quest’edizione.

Le “cinquine” dei candidati, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi – Romano Milani (Segretario generale) e Franco Mariotti (Sindaco). Circa 100 i giornalisti che hanno votato i vincitori 2022.

Obi-Wan Kenobi: 5 previsioni per il finale di stagione

Obi-Wan Kenobi: 5 previsioni per il finale di stagione

Obi-Wan Kenobi è un progetto che i fan hanno aspettato a lungo e, sebbene originariamente avrebbe dovuto trattarsi un film, la decisione di trasformarlo in una serie televisiva ha dato i suoi frutti.

Negli ultimi cinque episodi, abbiamo visto l’iconico Maestro Jedi di Ewan McGregor superare i traumi del suo passato per fronteggiare gli errori commessi durante La vendetta dei Sith. Sebbene la sua prima battaglia con Darth Vader non è ovviamente andata bene dalla sua parte, la riconnessione con la Forza ha potenziato i suoi poteri e ha posto le basi per quello che si preannuncia come un finale di stagione epico.

La nuova missione di Reva

Sospettavamo che Reva fosse un personaggio dalle grandissime potenzialità, e questo pensiero è divenuto realtà. Anche se non è ancora chiaro come sia finita nelle mani degli Inquisitori Sith, la villain era in realtà una degli Youngling attaccati da Anakin Skywalker la notte dell’Ordine 66. Per tutto questo tempo, Reva ha dunque aspettato l’occasione di vendicarsi di Darth Vader.

Purtroppo, su Jabiim ha tentato di sconfiggere il Signore dei Sith, senza riuscirci. E’ stata pugnalata ma è sopravvissuta e ha trovato il messaggio ricevuto da Ben da Bail Organa che rivelava che Luke Skywalker è nascosto su Tatooine. Dunque, dovrebbe sapere che i figli di Anakin gli sono stati sottratti.

Sebbene si sia infiltrata tra gli Inquisitori Sith per uccidere Vader, Reva non è affatto un’eroina. Pensiamo che abbia intenzione di uccidere Luke per vendicarsi di Anakin o perché spera di addestrare il ragazzo e usarlo come arma contro suo padre. Questo contraddice in realtà le recenti fughe di notizie sulla trama e qualcosa ci dice che la storia del personaggio non si esaurirà con questa serie.

La nascita della Ribellione

Obi-Wan Kenobi serie tvSi vociferava che il team che aiuta Obi-Wan a portare in salvo la Principessa Leila in questa serie avrebbe potuto incontrare una fine macabra per mano di Darth Vader. È ancora possibile, ma sembra che il Signore dei Sith si voglia concentrare più sul suo ex Maestro e non su persone di cui non ha ancora capito l’importanza.

O’Shea Jackson ha fatto un ottimo lavoro nell’interpretare Kawlan Roken e crediamo che ci sia una forte possibilità che il personaggio sia un membro fondatore della Ribellione. Questo gruppo avrà chiaramente un ruolo fondamentale nel riportare la Principessa Leila dai suoi genitori e potrebbe rappresentare il fatidico momento in cui Bail Organa si renderà conto che il modo migliore per combattere l’Impero è ribellarsi al suo controllo. Tenendo conto di ciò, non stupitevi se alcuni volti familiari finiranno per comparire nei prossimi progetti di Star Wars, come Andor o Jedi: Survivor. Il fatto che siano coinvolti esseri sensibili alla Forza suggerisce che la seconda ipotesi sia più probabile, ma sarebbe un’occasione sprecata chiudere qui la loro storia.

Un nuovo nemico mortale

Reva e Grande InquisitoreAlla fine del secondo episodio di Obi-Wan Kenobi, Reva ha pugnalato il Grande Inquisitore allo stomaco, pensando di averlo ucciso. Ora, gli episodi successivi sembravano effettivamente confermare la sua morte, il che sta confondendo notevolmente i fan che sanno come è finita la sua storia in Star Wars Rebels.

Quella versione era forse un clone? Può essersi trattato di un “altro” Grande Inquisitore o la Lucasfilm ha per caso commesso un grave errore di continuità? La verità è che il cattivo è semplicemente sopravvissuto alla sua ferita, e Darth Vader sembra aver voluto nascondere questo “dettaglio” per usare l’odio di Reva nei suoi confronti come mezzo per trovare Obi-Wan. Con l’avvicinarsi del finale, questo è il momento perfetto per dare al Grande Inquisitore la possibilità di brillare.

Tempo di rivincita

Darth Vader Obi-Wan KenobiObi-Wan sembra aver percepito che Reva è venuta a conoscenza dell’esistenza di Luke e, se da un lato c’è da immaginare che questo lo porterà a tornare di corsa a Tatooine, dall’altro deve essere in programma almeno un altro duello con Darth Vader. Dopo essere stato completamente sopraffatto dal suo ex amico nel terzo episodio della serie, abbiamo visto crescere la connessione di Ben con la Forza, il che lo ha messo sicuramente alla pari di Vader.

Probabilmente vedremo finalmente un combattimento più equilibrato tra i due, il che è entusiasmante, e anche se non possiamo nemmeno immaginare come andrà a finire – sappiamo che nessuno dei due muore – deve trattarsi di un momento importante per Obi-Wan. Tala Durith ha ripetuto più volte a Ben che deve lasciare andare il passato, quindi forse Obi-Wan perdonerà Anakin e si rifiuterà di attaccarlo come fece una volta su Mustafar?

Il Maestro Qui-Gon?

In diverse occasioni nella serie Obi-Wan ha tentato di raggiungere Qui-Gon Jinn tramite la Forza. È stato proprio lui, in principio, a portare Anakin Skywalker nell’Ordine Jedi, anche se non ci aspettiamo che Ben si rivolga al suo Maestro per riparare agli errori commessi in passato!

E’ molto più probabile che sarà invece Qui-Gon che ad aiutare Obi-Wan a tornare ad essere il saggio Jedi che abbiamo conosciuto in Una nuova speranza. Forse è un po’ troppo sperare in un cameo di Liam Neeson, ma saremmo scioccati se, dopo aver sconfitto Darth Vader, Ben non sentisse almeno la voce del suo Maestro in modo da poter finalmente imparare a vivere grazie alla Forza anche dopo la morte. L’ascesa di Skywalker avrebbe dovuto mostrarci Rey circondata da fantasmi della Forza. Dato il legame di Vader con Qui-Gon, sarebbe davvero sconvolgente vedere Anakin faccia a faccia con qualcuno che una volta significava così tanto per lui…

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Un amore immenso nato forse troppo presto e corrottosi troppo facilmente. Amanti è il nuovo film di Nicole Garcia (Mal di pietre) con protagonisti Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa). Presentato in concorso l’anno scorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 16 giugno il film è disponibile nelle sale italiane. La pellicola segue le vicende di una coppia di innamorati costretti a separarsi. Il destino li fa rincontrare: Lisa e Simon, mossi dal loro folle amore rinnovato, fanno di tutto pur di non perdersi nuovamente…

Amanti: la trama del film

Lisa e Simon sono due giovani parigini innamorati. Lei studia alla scuola alberghiera, mentre l’attività di Simon è un po’ più complicata: è uno spacciatore. Nonostante il forte legame esistente tra i due, la coppia conduce una vita nell’ombra a causa del mestiere di lui. Proprio per un incidente sul ”lavoro” di Simon, la parentesi rosea che avvolge la coppia si infrange: il ragazzo è costretto ad abbandonare il paese senza lasciare alcuna traccia. Lisa vorrebbe scappare con l’amato, ma lui non le dà il tempo.

Tre anni dopo, Lisa si è rifatta una vita. Mentre è in vacanza con suo marito Leo (Benoît Magimel), un uomo maturo e benestante, la donna vede nel villaggio un fattorino dal volto famigliare: è proprio Simon. Non appena si ritrovano, Lisa e il suo ex ragazzo sbloccano tutti i sentimenti che a forza avevano dovuto sopprimere. Anche questa volta però, sembra impossibile per i due riuscire ad essere felici insieme: ai soliti problemi di Simon, ora si aggiunge anche il marito di Lisa, e la prospettiva di una vita agiata che l’uomo può offrirle.

L’intramontabile binomio amore-soldi

Amanti recensione filmAmanti è una pellicola che scava all’interno del sentimento amoroso. Lisa conosce due tipi d’amore: quello intenso ma impossibile e quello assopito ma quotidiano. Al di là della favola romantica, il film mostra i pro e i contro di entrambe le storie. Per quanto vero, l’amore tra Simon e Lisa fatica a stare in piedi: non potrebbe mai essere incasellato nella vita di coppia ordinaria, quella in cui ci si sposa, si lavora e si hanno figli. Questo stile di vita, fin troppo idilliaco, è invece realizzabile con Leo, un uomo abbiente e maturo, in grado di offrire un progetto concreto al futuro di Lisa. Purtroppo però, lei non sente di amare suo marito.

Alla base di tutto, c’è una forte opposizione: lo stereotipo della coppia innamorata e squattrinata contro quello dei coniugi ricchi incapaci di amarsi. Partendo da due luoghi comuni, la regista Nicole Garcia smonta i preconcetti e esplora entrambe le relazioni nell’intimità. Scena dopo scena, esse diventano ugualmente impossibili.

Un triangolo amoroso a metà tra dramma e giallo

Amanti racconta una storia impossibile sotto diversi aspetti. L’incontro che dopo anni avviene tra Lisa e Simon è alquanto improbabile. Tuttavia, storie come questa se ne sentono e, diciamolo, sono le migliori avventure amorose da raccontare. Il film non è però una pura commedia romantica, anzi: è un dramma che, a differenza delle rom com, esplora i sensi di colpa e i pensieri conflittuali che vive chi tradisce. Inoltre, la fuga di Simon dalla Francia – e la vita nell’oscurità che ne consegue – rende il film in parte un giallo investigativo. Pian piano, Amanti diventa sempre più un film noir in grado di generare angoscia e suspence nello spettatore.

L’estetica di Amanti

Il lungometraggio è apprezzabile anche da un punto di vista pienamente estetico. Fin dalla scena di apertura, che esplora il risveglio degli amanti tra le coperte del loro letto, la cinepresa segue con delicatezza l’intimità della coppia protagonista. Le tinte grigie, i dialoghi scarni, fatti di poche battute potenti, le inquadrature non ordinarie, urlano Francia e Parigi.

I volti dei due attori protagonisti sono ciò che maggiormente comunica e veicola i sentimenti del film. Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa) sono ripresi da ogni angolazione, mentre gli altri personaggi hanno tratti originali in grado di dare colore al film.

Amanti recensione filmIn conclusione, Amanti è un film bello sotto ogni aspetto: a livello visivo, narrativo e filosofico. Per chi apprezza le pellicole (e le storie d’amore) non troppo incasellate, per chi ha nostalgia dei noir di Hitchcock o del cinema francese più genino, questo film è l’ideale!

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

Il numero di film di supereroi è sempre più alto: The Batman è stato il nono live-action con protagonista il Cavaliere Oscuro, mentre Thor – Love and Thunder sarà il 29esimo film MCU. Visto il successo degli eroi dotati di superpoteri negli ultimi tempi, viene spontaneo chiedersi quali siano i migliori. A rispondere alla domanda ci ha pensato IMDb: ecco la classifica – e i voti – dei film di supereroi più amati e più di successo di sempre.

Guardiani della Galassia (2014) – 8.0

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guardiani della galassia supereroiBattendo Deadpool di 100.000 voti, il film di supereroi Guardiani della Galassia si posiziona al decimo posto. Casualmente, è anche il decimo film dell’MCU. È quasi difficile credere che si svolga nello stesso universo dell’altro live-action del 2014 prodotto dal franchise, Capitan America: Soldato d’inverno.

Guardiani della Galassia non è solo un film a fumetti, ma è anche un thriller di spionaggio serio e realistico. Oggi il genere dei supereroi sembra tendere sempre più verso il cupo, mentre questo lungometraggio ha mostrato come un film di supereroi può essere anche una commedia senza diventare però una parodia di basso livello.

The Avengers (2012) – 8.0

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the Avengers mcuThe Avengers è stato non solo il film di maggior successo al botteghino del 2012, ma ha anche dimostrato la forza dell’idea di universo condiviso, e quindi anche dell’MCU.

Ancora oggi dopo 10 anni, The Avengers è nella top three dei film più proficui di sempre. Con curiose dinamiche tra i personaggi, grazie agli attributi unici di ogni supereroe e per le citazioni iconiche, il lungometraggio è riuscito a far innamorare il pubblico di tutto il mondo della squadra dei Vendicatori, portando grande luce sul franchise.

Logan (2017) – 8.1

In streaming su Disney+

Logan supereroi

Logan – The Wolverine è un film di supereroi non convenzionale. Quale altra storia sceglie di uccidere il proprio protagonista? La maggior parte dei franchise tradizionali, seguendo l’esempio dei fumetti, non osa dare un taglio così netto e far finire il proprio universo. Solitamente, anche se alcuni personaggi possono morire, e alcuni di questi potrebbero non risorgere, l’universo – e il marchio – continuano a vivere. Questo non è il caso di Logan.

Come film conclusivo per l’attore originale degli X-Men Hugh Jackman (e originariamente anche Patrick Stewart), Logan mostra cosa succede quando la fantasia finisce ed entra in gioco la realtà, portando violenza e morte. Il film è eroico e drammatico e segna un degno epilogo per il suo protagonista.

Batman Begins (2005) – 8.2

In streaming su Prime Video

Batman BeginsEsisteva già una versione di Batman di Tim Burton, ma la trilogia di Christopher Nolan è quella più amata dal pubblico. Questo è il reboot che ha reso celebre il personaggio in live-action.

In particolare, Batman Begins ha reinventato Batman e questa reinterpretazione ha anche agito come una reinvenzione dell’intero genere dei supereroi. Sia Iron Man (e quindi i  Marvel Studios nel loro complesso) che Man of Steel hanno preso spunto da Nolan per la narrazione della storia d’origine di un personaggio e per la creazione di un mondo immaginifico. A parte la sua rilevanza, il film è anche una storia avvincente su Batman e sulla sua relazione con Gotham City.

Spider-Man: No Way Home (2021) – 8.3

A noleggio su Apple TV e Prime Video

Spider-Man - No Way Home supereroi

Un altro iper-successo al botteghino. Spider-Man: No Way Home ha incassato 1 miliardo di dollari. Questo terzo capitolo è stata la degna conclusione della trilogia MCU su Peter Parker (Tom Holland). Con il ritorno sullo schermo degli Spidey di Maguire e di Garfield, il film non solo ha mostrato per la prima volta sullo schermo tre versioni di uno stesso eroe, ma ha attirato un grosso bacino di pubblico.

In Spider-Man: No Way Home, i tre supereroi sulla scena hanno veicolato un messaggio importante di collaborazione e responsabilità: non a caso, il film MCU ha conquistato i fan.

Spider-Man: Un nuovo universo (2018) – 8.4

In streaming su Disney+

Spider-Man: un nuovo universoIl successo di No Way Home è indubbiamente legato alla fama dei film sull’Uomo Ragno che l’hanno preceduto, anche a quello di Spider-Man: Un Nuovo Universo. Il lungometraggio d’animazione non si è dimostrato un successo al botteghino, ma è stato apprezzatissimo dal pubblico e ha addirittura vinto l’Oscar come il miglior film d’animazione.

Tre anni prima che l’MCU iniziasse ad approcciarsi all’idea di Multiverso, questo film ha dimostrato che il pubblico era in grado di accettare l’esistenza di diversi Spider-Man e la presenza di diverse realtà. Non a caso, i fan sono in trepidante attesa per l’uscita del sequel del film: Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Avengers: Infinity War (2018) – 8.4

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Avengers: Infinity War supereroiL’hype attorno a Avengers: Infinity War era altissima. Il primo trailer ha accumulato centinaia di milioni di visualizzazioni su YouTube. Oggi possiamo dire che il film ha raggiunto e superato le aspettative. Dopo un decennio di lavoro, nel 2018 il franchise ha messo in scena un live-action che racchiude i 17 film MCU precedenti.

Vedere tutti i principali supereroi del franchise insieme sullo schermo è stato sensazionale e grandioso. Il film crossover è riuscito a combinare novità e tratti tipici dei personaggi, dando origine a scene epiche e a citazioni indimenticabili. Con la metà degli eroi trasformati in polvere, Infinity War ha messo in mostra una tragedia su larga scala, passando al capitolo successivo un testimone tutt’altro che leggero.

Avengers: Endgame (2019) – 8.4

In streaming su Disney+

Avengers - supereroiLa seconda metà di Infinity War, Avengers: Endgame è essenzialmente un film di supereroi che parla di un viaggio nel tempo e di una rapina. Dal momento che metà del cast di Infinity War è rimasta fuori gioco fino alla battaglia finale, Endgame si è concentrato sui pochi sopravvissuti, ossia i veterani dell’MCU.

La tragica prospettiva lasciata dal capitolo precedente ha trovato un risvolto positivo in Endgame, ma anche questo film ha mostrato alcune morti irreversibili. Natasha e Tony hanno sacrificato le loro vite per salvare l’universo, mentre Steve Rogers finalmente ha potuto ritirarsi ed essere felice. Indubbiamente, il carico emotivo del film ha commosso e conquistato il pubblico. 

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) – 8.4

In streaming su Prime Video

Il cavaliere oscuro - Il ritorno supereroiNel 2012, mentre il successo dell’MCU stava esplodendo con The Avengers, un’importante trilogia si concludeva con Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Come Logan, anche questo film esplora ciò che accade quando il viaggio di un eroe giunge al termine.

Questo film di Nolan è stato un enorme successo. L’unica ragione per cui Il ritorno potrebbe essere considerato una delusione è per le aspettative astronomiche stabilite dal suo predecessore nonché suo unico rivale…

Il cavaliere oscuro (2008) – 9.0

In streaming su Prime VideoIl cavaliere oscuro Joker Batman

Il grande vincitore di questa classifica è Christopher Nolan con la sua trilogia su Batman. IMDb ha inserito tutti e tre i lungometraggi nella sua lista dei migliori film di supereroi e al primo posto troviamoIl Cavaliere Oscuro.

Una nota di merito del lungometraggio va sicuramente alla storia, davvero guidata dal Joker di Heath Ledger. Il cattivo e Batman si ritrovano incastrati in una lotta epica per l’anima di Gotham. Il conflitto è principalmente ideologico: entrambi vogliono dimostrare che la loro visione del mondo è corretta: ordine e decenza si scontrano quindi con caos e distruzione. Riprendendo un tema mitico, Il cavaliere oscuro sbaraglia la concorrenza e conquista il grande pubblico.

10 coppie dei film che non hanno funzionato, secondo Reddit

10 coppie dei film che non hanno funzionato, secondo Reddit

Dopo una lunga pausa, Natalie Portman tornerà a vestire i panni di Jane Foster in Thor: Love and Thunder, in arrivo nelle sale l’8 luglio. Mentre i fan fanno il conto alla rovescia per rivedere Chris Hemsworth nel suo iconico ruolo, non tutti sono altrettanto entusiasti del ritorno di Jane Foster. Il motivo? I fan citano proprio la mancanza di chimica tra la Portman e Hemsworth.

L’affiatamento tra i componenti di una coppia è davvero essenziale sullo schermo e può, agli occhi dei fan di Reddit, “distruggere o meno il disegno di un film”, come si evince da questa classifica stilata dagli utenti delle 10 coppie cinematografiche che non hanno funzionato.

Padme e Anakin (L’attacco dei cloni)

Padme e Anakin Coppie Reddit“L’esempio più ovvio è L’Attacco dei Cloni. Non riesco a pensare a un’accoppiata più noiosa e senza vita di Hayden Christensen e Natalie Portman . C3PO e R2-D2 hanno più chimica romantica di loro”, ha affermato l’utente Reddit Safe_Ad4352.

Nonostante Star Wars sia uno dei franchise più amati di tutti i tempi, all’epoca i fan non sembravano credere in quella coppia. Questo potrebbe avere a che fare col fatto che si trattava di uno dei primi film ad alto budget a cui Natalie Portman prendeva parte, non dimenticandoci inoltre che all’epoca delle riprese aveva solo 16 anni: probabilmente si è trattato solo di una scelta di casting sbagliata.

Reed Richards e Susan Storm nei Fantastici Quattro

Fantastici 4 coppie RedditJessica Alba nei panni della Donna Invisibile non aveva alcuna chimica con Ioan Gruffudd, Mr Fantastic, e la vera tensione sessuale nei film correva tra Alba e Chris Evans. Tutto ciò è inquietante” ha commentato l’utente Reddit dialcforcasey.

È chiaro che qualcosa è andato storto a livello di casting, dato che gli spettatori hanno iniziato a notare che in Fantastic Four Jessica Alba avesse più chimica sullo schermo con il fratello che con il supposto interesse amoroso. Con l’ingresso dei Fantastici Quattro nel MCU e la Disney alla ricerca di un regista per il progetto, si spera che non venga commesso lo stesso errore.

Harry Potter e Ginny Weasley (Harry Potter)

Harry Potter Coppie RedditDato che non tutti i libri di Harry Potter erano stati pubblicati quando uscì il primo film, i produttori non sapevano che Harry e Ginny sarebbero poi stati una coppia, nel momento in cui hanno scelto Bonnie Wright per il ruolo di Ginny. Era impossibile prevedere se tra Radcliffe e Wright ci sarebbe stata la giusta chimica, dato che avevano solo nove anni quando si sono conosciuti sul set del primo film.

A questo proposito, l’utente Reddit moonkittys ha sottolineato che: “Le sequenze romantiche tra Ginny ed Harry denotano un grande imbarazzo e davvero pochissima chimica” dando voce, purtroppo, ai pensieri di molti fan.

Superman e Lois Lane (Man of Steel/Universo DC)

Man of Steel 2 amy adamsAnche se i fan sembravano apprezzare i rispettivi attori in questi ruoli, soprattutto Cavill come Superman, la relazione tra Lois e Clark non ha convinto tutti. L’utente di Reddit zacweso ha infatti affermato: “Mi sembra che anche i film non li abbiano aiutati nella costruzione del loro rapporto. Quando Lois e Clark si ritrovano nella Snyder Cut sembra che non si siano mai incontrati prima”.

È chiaro che i franchise di supereroi non amano concentrarsi troppo sulle storie d’amore, ma Lois ha sempre fatto parte del viaggio di Superman fin dai fumetti. Forse non si trattava tanto di una questione di chimica, ma la loro relazione avrebbe semplicemente richiesto una costruzione migliore.

Aquaman e Mera (Aquaman)

Secondo Rolling Stone, a un certo punto i dirigenti della Warner Bros. stavano pensando di sostituire Amber Heard a causa della sua mancanza di chimica con Jason Momoa (questo prima del processo Depp-Heard). Ma i piani alti non sono stati gli unici a rendersi conto di cio, dato che anche l’Utente Reddit smokeehayes li cita nella sua lista poco lusinghiera.

Gli stessi dirigenti hanno ammesso che ci sono voluti molto lavoro e interventi di post-produzione per ottenere il risultato finale. La verità è che, se manca la chimica, nessuna magia cinematografica può veramente aiutare.

Anastasia Steele e Christian Grey (Trilogia delle 50 sfumature)

50 sfumature di grigioIl franchise di 50 sfumature è stato oggetto di molte critiche, anche se non ha mai preteso di essere qualcosa di diverso dal mero film d’intrattenimento malizioso. Tuttavia, la coppia formata da Anastasia Steele e Christian Grey compare in più di un thread sull’argomento, il che è sorprendente, perché sicuramente prima di partire con l’adattamento cinematografico di un romanzo erotico si è testata la chimica tra i papabili protagonisti.

La trilogia di Cinquanta sfumature non è adatta a tutti e non pretende di essere la più grande storia d’amore di tutti i tempi, ma la chimica era d’obbligo e il casting non ha soddisfatto i fan.

Harry e Sally (Harry ti presento Sally)

Harry, ti presento Sally... frasiEssendo una delle commedie romantiche più amate di tutti i tempi, il fatto che Harry ti presento Sally compaia in questa lista è qualcosa di inaspettato. In realtà, sono tanti i fan che concordano sul fatto che questa relazione sarebbe dovuta rimanere platonica, come sottolinea il Redditor Typical_Humanoid.

Harry e Sally occupano comunque il primo posto nella classifica dei film in cui “i migliori amici diventano una coppia” quindi è chiaro che almeno qualcuno non è d’accordo con l’opinione di Reddit.

Marissa e Christopher (Un amore a 5 stelle)

Coppie RedditL’utente Reddit NoHandBananaNo sostiene che Jennifer Lopez e Ralph Fiennes in Un amore a cinque stelle abbiano “zero chimica e zero credibilità”. Quando si pensa a Ralph Fiennes, non si pensa alle commedie romantiche, e sicuramente i fan hanno faticato a vedere il loro cattivo d’infanzia preferito interpretare l’interesse amoroso di questo film.

Nonostante l’intenzione del film sia quella di una storia romantica in cui sono i “deboli” ad emergere, era davvero poco credibile che una persona ricca come lui potesse anche solo rivolgere lo sguardo a una cameriera.

Peter Parker e MJ (Spiderman 2002)

Coppie Reddit Spider-Man“Nonostante si frequentassero nella vita reale, Tobey Maguire e Kirsten Dunst non avevano assolutamente alcuna chimica nei film di Spider-Man“, sostiene l’utente Reddit AndrewCole14. La verità è che non è l’unico Redditor a pensare che Peter avesse effettivamente più chimica con Ursula che con MJ.

Tuttavia, a prescindere dalla poca chimica che possono aver avuto sullo schermo, i due hanno condiviso una scena iconica: il bacio a testa in già, una delle migliori di tutti i cinecomics.

Jane Foster e Thor (Thor)

Jane Foster Mighty Thor Love and ThunderJane Foster è uno dei personaggi che torneranno nel prossimo film di Thor e i fan non hanno potuto evitare di ribadire che, in realtà, tra Natalie Portman e Chris Hemsworth non vi è una grandissima chimica. Questo utente Reddit ha addirittura detto che “la storia d’amore tra Thor e il personaggio di Natalie Portman è così dimenticabile e priva di chimica che ha praticamente rovinato l’intera storia”.

In ogni caso, il personaggio di Thor è cresciuto e ne ha passate tante, soprattutto in Endgame, quindi sarà interessante vedere come si evolverà il rapporto tra i due in Thor: Love and Thunder.

Thor: Love and Thunder, non possiamo sapere tutto dal titolo!

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Thor: Love and Thunder, non possiamo sapere tutto dal titolo!

In una recente intervista con Fandango, Taika Waititi anticipa che il titolo di Thor: Love and Thunder possa avere molteplici significati. Scherza sul fatto che, mentre alcuni punti della storia possono essere facilmente intuiti dall’inclusione delle parole “Love and Thunder”, anche i fan non dovrebbero presumere nulla o dare nulla per scontato.

“Puoi presumere alcune cose dal titolo, ma non dare per scontato tutto.” ha dichiarato Waititi nella sua solita maniera arguta e divertente.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Avatar: La Via dell’Acqua: la CGI sarà ancora una volta innovativa

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In un nuovo video come parte della loro serie “VFX Artists React”, gli artisti di Corridor Crew danno un’occhiata al trailer di Avatar: La Via dell’Acqua e spiegano perché la CGI è così rivoluzionaria.

Oltre a mettere in evidenza gli incredibili progressi apportati alla skin CGI, i conduttori approfondiscono una particolare ripresa del trailer che mostra una nuovissima tecnologia di simulazione dell’acqua brevettata dalla principale casa di effetti visivi del film, Weta Digital.

Ian Hubert: “Il pezzo che penso sia pazzo è la tensione superficiale in basso a sinistra, il modo in cui entra in quel pezzo intrecciato. Non ricordo di aver mai visto la tensione superficiale su quella scala complessa e dinamica. Come l’acqua va via ed è ancora intrappolata lì nei pezzetti [di tessuto]”.

Sam Gorski: “Oltre a questo, dal punto di vista visivo e di rendering, non so nemmeno quanti brevetti abbiano fatto. Ma ho visto piccoli blurb apparire come, ‘Oh, fantastico, Weta ha tipo 4 o 5 nuovi brevetti di simulazione dell’acqua,’ per casi davvero unici come questa ripresa.”

Wren Weichman: “Penso che qui si stia verificando una simulazione dell’acqua a due stadi. Normalmente, quando si esegue una simulazione dell’acqua ci si basa molto sulle particelle e stanno facendo la prima simulazione delle particelle per l’acqua. Ma poi, quando si interfaccia effettivamente con qualcosa penso che ciò che [il nuovo brevetto] dice sia che in realtà sta generando nuove particelle su quelle superfici reali e questo è in qualche modo creare l’illusione di quella tensione dell’acqua di cui stai parlando.[…] Weta è famosa per aver letteralmente inventato strumenti da zero per realizzare i loro film”.

Avatar: la via dell’acqua, il film

Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena, eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film 3 volte vincitore di Oscar.

Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Marvel omaggia i suoi super-papà in occasione della Festa del Papà (UK)

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La Marvel omaggia tutti i papà supereroi del MCU per la festa del papà del 2022, ma include anche alcune scelte insolite, come la presenza di Thanos, nell’elenco!

Quando l’MCU è iniziato nel 2008, i padri erano già una parte importante della narrazione del franchise. Tony Stark stava affrontando la sua relazione problematica con Howard Stark sia in Iron Man che Iron Man 2. Nel frattempo, in Thor, Odino aveva il suo bel da fare con Thor e Loki. Oltre la Fase 1, i padri sono arrivati ​​in tutte le forme e dimensioni. Occhio di Falco e Ant-Man sono gli uomini di famiglia più importanti del franchise, per non parlare di Hank Pym. L’MCU mostra anche che non tutti i padri sono grandiosi, come si è visto con Thanos in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Finora, nella Fase 4, sono stati introdotti anche Wenwu di Shang-Chi e Alexei Shostakov/Red Guardian di Black Widow.

Per la festa del papà di quest’anno, Marvel UK celebra tutti questi papà in un nuovo post sui social media. Nella didascalia si chiamano “Super Eroi papà”. Tuttavia, alcuni fan si affrettano a sottolineare che non tutti i padri inclusi sono eroici. Semmai, mostra quanto sia vario l’MCU quando si tratta dei suoi personaggi.

Ricordiamo che la festa del papà nei paesi anglosassoni non corrisponde a quella italiana, che si celebra invece il 19 marzo, giorno di San Giuseppe.

Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

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Studio Ghibli: i capolavori di Miyazaki tornano al cinema

L’estate 2022 si tinge dei meravigliosi colori dei film d’animazione dello Studio Ghibli grazie alla rassegna “Un mondo di sogni animati” di Lucky Red. Dal 1 luglio al 17 agosto tornano al cinema alcuni magici ed emozionanti capolavori del maestro Hayao Miyazaki: La città incantata, Principessa Mononoke, Nausicaa della Valle del Vento, Porco Rosso, Il Castello Errante di Howl. Un’occasione da non perdere per scoprire e riscoprire il genio di Miyazaki.

Si parte con La città incantata (dal 1 al 6 luglio), premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l’Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2003. Si prosegue con Principessa Mononoke (dal 14 al 20 Luglio), sempre pronta a difendere la natura dalle barbarie dell’uomo. Si conclude il mese di luglio con Nausicaa della Valle del Vento (dal 25 al 31 luglio) che con le sue meravigliose atmosfere ha influenzato e continua a influenzare generazioni di registi, illustratori e animatori. Nell’estate italiana “ghibliana” non potevano certo mancare il sempre attuale Porco Rosso nell’anniversario del trentennale (dal 1 al 7 agosto) e Il castello errante di Howl (dall’11 al 17 agosto), uno dei maggiori successi di pubblico e critica dello studio d’animazione giapponese.

L’elenco delle sale sarà presto disponibile su www.studioghibli.it.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

studio ghibli

Ethan Hawke: “Black Phone è un horror con il cuore”

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Ethan Hawke: “Black Phone è un horror con il cuore”

Guarda l’intervista a Ethan Hawke, l’attore protagonista del nuovo Horror Black Phone, in arrivo al cinema questo giovedì distribuito da Universal Pictures Italia. Con il quattro volte candidato all’Oscar Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames, Black Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott Derrickson, regista e sceneggiatore di Sinister, The Exorcism of Emily Rose e Doctor Strange della Marvel.

LEGGI ANCHE: Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill (Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum, Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film, mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H. Warner.

La trama di Black Phone

Finney Shaw, un timido ma intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che ciò che è successo a loro non accada a Finney. 

Perché i film Marvel hanno successo? La risposta sorprendente di James Gunn

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In occasione di una nuova conversazione con la supervisora degli effetti visivi Betsy Paterson ospitata da Deadline, James Gunn ha parlato del suo lavoro nel corso degli anni. Quando la discussione si è spostata sul suo coinvolgimento con il MCU, il regista cita il progresso della CGI che, secondo lui, è la spina dorsale del successo del franchise.

“Molti film moderni esistono oggi semplicemente grazie agli effetti visivi. La gente mi chiede sempre: ‘Perché i film Marvel sono così popolari oggi quando non lo erano in passato?’ la risposta è che siamo arrivati al punto in cui possiamo rendere credibile che un tizio di metallo stia volando in giro.”

Nonostante una carriera che parte da molto lontano, James Gunn ha dato una vera e propria svolta popolare alla sua carriera grazie alla collaborazione con la Marvel e con i Guardiani della Galassia, arrivati per la prima volta al cinema nel 2014. La sua idea che gli effetti visivi possano essere la ragione del successo Marvel è insolita ma anche molto lucida e consapevole di quello che è il mercato oggi e di quello che vuole lo spettatore contemporaneo, una volta che ha pagato una considerevole cifra per sedersi al cinema ed essere intrattenuto.

Chris Evans commenta il possibile futuro di Captain Carter nel MCU

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Durante un’intervista con MTV News, a Chris Evans è stato chiesto la sua opinione su Captain Carter di Hayley Atwell vista in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Evans ammette di non aver visto il film di Sam Raimi, ma si è speso in grandi elogi per la collega, con cui ha lavorato diverse volte nel corso della sua presenza nel MCU.

“Non ho ancora visto [Doctor Strange nel Multiverso della Follia], ma l’ho sentito, ho sentito che c’è anche lei. Voglio dire, è perfetta per questo… È davvero una delle migliori attrici con cui abbia mai lavorato e uno degli esseri umani più adorabili. Quindi, non potrei essere più felice per lei.”

Ricordiamo che il personaggio ha esordito nel primo episodio di What If…? per poi palesarsi in carne e ossa, anche se solo per una breve scena, in Doctor Strange nel Multiverso della FolliaSperiamo che il suo futuro le consenta di riportare, al cinema o in tv, sia il Capitano che l’Agente Carter.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Black Phone: recensione dell’horror con Ethan Hawke

Un’ambientazione vintage e decadente, un gruppo di ragazzini disturbati e un paio di adulti troppo violenti. Balck Phone è il nuovo film horror del regista Scott Derrickson (Ultimatum alla Terra, Liberaci dal male), disponibile nelle sale dal 23 giungo.

Dopo aver preso una pausa dal mondo dell’orrore con Doctor Strange (2016), Derrickson torna nella sua comfort zone con un lungometraggio intrigante e angoscioso. Collaborando nuovamente con Ethan Hawke (Sinister), il regista mette in piedi una storia che fa tremare ma che è anche in grado di coinvolgere chi non ha troppa confidenza con il mondo dell’orrore.

Black Phone: la trama del film horror

L’ordinarietà all’inizio di Black Phone è di per sé già uno scenario spaventoso, ma il film scende ancora più in basso. Finney Shaw è un timido ragazzino di 13 anni. Vive con il padre violento e la sorellina minore Gwen nella provincia americana. La loro cittadina, apparentemente tranquilla, è in realtà lo scenario in cui si muove un misterioso rapitore di ragazzini: The Grabber (Ethan Hawke). Dopo la scomparsa di un paio di compagni di scuola, anche Finney resta vittima del serial killer. Rapito in pieno giorno, Finney viene rinchiuso in un seminterrato semivuoto: una piccola finestra, un materasso e un telefono disconnesso sono tutto ciò che The Grabber ha lasciato nella stanza. Sorprendentemente, il telefono inizia a suonare: attraverso esso, Finney riesce ad avere conversazioni ultraterrene con le precedenti vittime dell’assassino.

I suggerimenti ricevuti attraverso il telefono e i sogni mistici della sorellina di Finney sembrano essere le uniche strade percorribili per tentare il disperato salvataggio del ragazzo prima che The Grabber scateni la sua ira…

Il sovrannaturale come unica opzione

Black Phone mostra una corsa paranormale contro il tempo. Inizialmente, i collegamenti con l’ultraterreno di Finney e Gwen vengono sminuiti dagli adulti, soprattutto dal loro padre alcolizzato e violento (Jeremy Davies). Gradualmente però, la polizia si rende conto che la razionalità utilizzata nell’indagine non riesce a comprendere l’assurdità dei rapimenti di The Grabber. Sono proprio le forze dell’ordine a chiedere aiuto a Gwen e a fare appello ai suoi sogni paranormali. Per quanto assurda, la strada percorsa dai due fratellini diventa minuto dopo minuto l’unica realmente utile alle indagini.

Angoscia e paura, ma non solo

Black Phone recensione filmDi base, il film ha una trama sostanziosa. Tratto dal racconto The Black Phone di Joe Hill (il figlio del celebre scrittore Stephen King), il lungometraggio non è il classico jump stare movie privo di senso e costruito solo su scene ”da brividi”. Ci sono in Black Phone una serie di momenti spaventosi che gli amanti dell’horror apprezzeranno, ma in sostanza il film è un thriller intrigante e coinvolgente. L’angoscia dilagante è generata principalmente dalla storia di base e gli attimi terrificanti sono delle aggiunte centellinate e ben dosate. Per questo motivo, il film può essere apprezzato da un pubblico ampio e variegato.

La recitazione eccellente del cast di Black Phone

Un complimento al cast del film è necessario. Ethan Hawke (Rapina a Stoccolma, Moon Knight), per la maggior parte del tempo nascosto dietro ad una maschera, è perfetto nella parte dello psicopatico killer bipolare. Non potendo usare il proprio volto, Hawke si serve della voce e del corpo per generare angoscia nelle sue vittime come nello spettatore. Muovendosi nell’ombra e sussurrando con voce falsamente accomodante, l’attore riesce benissimo a creare un’atmosfera tesa. Finney e il pubblico sanno che la bestia dentro di lui potrebbe esplodere da un momento all’altro e, proprio per questo, hanno una paura folle.Black Phone recensione filmOltre al grande nome dietro al carnefice al centro del film, i due giovani interpreti non sono da meno. Mason Thames (Finney) riesce bene nella parte del ragazzino timido e insicuro, sensibile e per questo bullizzato. Vedere la trasformazione del personaggio in una situazione ai limiti della sopravvivenza è davvero avvincente. Non è da meno Madeleine McGraw, la giovane attrice che interpreta Gwen Shaw: il suo personaggio è forse quello più stratificato, alle prese con un padre violento, dei sogni ingombranti e un fratello scomparso. Su di lei gravano tutte le pressioni degli adulti attorno. L’emotività della ragazzina viene resa perfettamente dall’attrice, in grado di passare dal riso al pianto senza mai sembrare forzata. In generale, gli interpreti più giovani sono la nota di vanto del film.

Un’ambientazione retrò

Black Phone è un film piacevole da vedere anche a livello di estetica. C’è uno stile riconoscibile all’interno delle varie scene. Il direttore della fotografia Brett Jutkiewicz sceglie un’ambientazione vintage dalle tinte ocra e grigie che si dimostra lo scenario ideale per una storia di paura. Sicuramente, la collaborazione con Blumhouse, noto marchio del genere horror, ha dato la spinta giusta in termini di immagini ben costruite. Niente sembra troppo finto o assurdo.

In conclusione, Black Phone è un film horror che si distingue nel panorama attuale. Staccandosi dallo stereotipo del film a basso budget, costruito su carneficine e grida, il regista riesce a generare angoscia in modo autentico: attraverso una storia da brividi che, per molti aspetti, risulta plausibile e reale. La paura scaturisce dalle scene senza essere forzata. Fin dai titoli di testa, Derrickson rende perfettamente l’idea alla base del film: anche nell’ordinarietà quotidiana, possono nascere situazioni da panico.

Amuka: recensione del docu-film sul Congo

Amuka: recensione del docu-film sul Congo

Amuka, il documentario diretto da Antonio Spanò, mostra uno spaccato della vita quotidiana dei contadini congolesi. Il film, presentato al Festival Cinema e Ambiente di Avezzano, porta luce sulla contraddittorietà di un paese rigoglioso e povero.

Amuka – Il Risveglio dei Contadini Congolesi

Il Congo potrebbe nutrire 3 miliardi di persone ogni anno. Oggi 13 milioni di congolesi soffrono la fame.
Amuka segue la vita di alcuni contadini e allevatori congolesi: ad ogni soggetto e ad ogni storia viene dedicato un capitolo. Ci sono produttrici di olio di palma, allevatori di bovini, chi possiede piantagioni di caffè. Tutti i protagonisti del documentario vivono in un paradosso: hanno a disposizione le materie prime, ma non dispongono dei mezzi e degli acquirenti necessari per sfruttarle fino in fondo. Molte delle industrie occidentali presenti nel paese fino a qualche anno fa, hanno abbandonato la produzione in Congo a causa delle continue crisi di governo. Al momento infatti, buona parte della popolazione vive ai limiti della povertà e, per quanto disposta a reinventarsi a e lavorare, sembra avere poche possibilità per migliorare le proprie condizioni di vita.

Uno spaccato amaro e diretto del Congo

Antonio Spanò propone un ritratto della situazione economica e politica attuale del Congo. In Amuka, fa parlare la popolazione locale: prende i casi singoli e, attraverso i loro nomi e le loro storie, parla di una condizione generale che opprime l’intero paese. Le immagini illustrano la vita quotidiana dei contadini e degli allevatori. Uomini e donne di tutte le età, lavoratori del presente e del passato, tutti prendono parola e contribuiscono al film.

Immagini vere e riprese sporche

Il racconto che viene fatto è estremamente sincero. I dialoghi originali e spontanei tra i contadini – Spanò evita di inquadrare l’intervistatore – danno l’impressione di catapultarsi all’interno di una quotidianità non costruita. Inoltre, i colori dominano il documentario: dagli abiti ai paesaggi, c’è la sensazione di immergersi in un mondo che può offrire tanto. La rigogliosità delle immagini è in contrasto con la povertà che si scaturisce dalle scene e che si sente nei dialoghi: i prezzi bassissimi dei prodotti, le discussioni sui costi della forza lavoro, le difficoltà per trovare un acquirente fanno riflettere sulla stasi economica del paese.

In conclusione, Amuka è un documentario ben fatto che non vuole mostrare in modo acritico la vita esotica di un popolo a noi lontano. Al contrario, sceglie di veicolare una protesta sulla condizione dei contadini congolesi attraverso immagini potenti. Le storie singole si uniscono alla storia del paese, il paesaggio si mescola ai luoghi abitati, portando sulla scena le diverse sfumature di un paese che, se ben sfruttato, potrebbe offrire tanto.

Paul Haggis arrestato, l’accusa è di violenza sessuale

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Paul Haggis arrestato, l’accusa è di violenza sessuale

Lo sceneggiatore e regista canadese premio Oscar Paul Haggis è stato arrestato a Ostuni, con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate presumibilmente inflitte a una donna ancora non identificata che ha sporto denuncia.

Secondo numerosi resoconti e una nota della Procura di Brindisi, Haggis è accusato di aver costretto una giovane donna straniera ad avere rapporti sessuali nel corso di due giorni ad Ostuni, mentre doveva tenere diverse masterclass all’Allora Fest, che si terrà a Ostuni dal 21 giugno al 26 giugno.

Silvia Bizio, organizzatrice dell’evento, ha confermato a Variety che Paul Haggis è in arresto. In una dichiarazione di Allora Fest ha affermato di aver “appreso con sgomento e shock la notizia che Paul Haggis è in custodia per presunte violenze”.

I direttori del festival “hanno immediatamente provveduto a rimuovere qualsiasi partecipazione del regista dall’evento” e “allo stesso tempo, esprimono piena solidarietà alla donna coinvolta”, hanno aggiunto. “I temi scelti per il festival sono, tra gli altri, quelli dell’uguaglianza, dell’uguaglianza di genere e della solidarietà. In quanto professionisti e donne, sono costernate e sperano che il festival contribuisca a promuovere maggiori informazioni e consapevolezza su una questione così attuale e sempre più urgente”, ha proseguito la nota.

Secondo un rapporto della polizia, la presunta vittima, dopo essere stata aggredita, è stata portata da Paul Haggis all’aeroporto di Brindisi e lì è partita domenica mattina alle prime luci dell’alba, nonostante le sue “precarie condizioni fisiche e psicologiche”.

In aeroporto la donna, che versava in uno “stato di confusione” è stata assistita dal personale aeroportuale e dalla polizia di frontiera che, dopo averle prestato i primi soccorsi, l’ha accompagnata negli uffici della squadra mobile di polizia. Gli agenti di polizia hanno poi portato la donna all’ospedale A. Perrino di Brindisi, dove è stato messo in atto il cosiddetto “protocollo rosa” per le vittime di stupro. Successivamente, la donna ha sporto formale denuncia contro Haggis.

Paul Haggis è stato citato in giudizio nel 2018 dalla pubblicista Haleigh Breest, che ha affermato di essere stata violentemente violentata dopo una prima nel 2013. La causa ha spinto altre tre donne a farsi avanti con le proprie accuse di cattiva condotta sessuale contro Haggis, che ha negato con veemenza le affermazioni. Il processo è ancora pendente, a causa dei ritardi dovuti al COVID.

Hancock: trama, cast e curiosità sul film con Will Smith

Hancock: trama, cast e curiosità sul film con Will Smith

Chi l’ha detto che i supereroi devono essere personalità senza macchia e dotati di sole virtù come Captain America o Superman? Se oggi il lato negativo e umano dei supereroi è stato ampiamente esplorato grazie a film come Glass, Watchmen o con serie come The Boys e Jupiter’s Legacy, un vero e proprio precursore a riguardo, uscendo in sala nel 2008 (stesso anno di distribuzione di Iron Man, primo film del MCU), è Hancock, lungometraggio scritto da Vy Vincent Ngo e Vince Gilligan (ideatore di Breaking Bad) e diretto da Peter Berg (regista noto per gli action Lone Survivor e Boston – Caccia all’uomo).

Questo presenta infatti un supereroe che non si riconosce come tale, con problemi legati all’alcol e un’esistenza condotta come fosse un senzatetto. Ma come noto, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e anche tale controverso personaggio è infine chiamato a fare la sua parte. La storia, scritta nel 1996, è per anni stata in cerca del via libera alla sua realizzazione. Diversi registi e produttori si sono avvicendati al suo comando, tra cui anche l’italiano Gabriele Muccino. Trovata infine la squadra giusta, Hancock si concretizzò con un budget di 150 milioni di dollari, rappresentando il primo film con effetti speciali per Berg.

Data la natura comica e controversa del protagonista, il film si affermò come un autentico successo, guadagnando circa 630 milioni di dollari a livello globale. Ancora oggi è uno dei film di supereroi dal maggior incasso di sempre, ed è ricordato con entusiasmo dai fan di questa particolare tipologia di supereroi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hancock: la trama del film

Protagonista del film è Hancock, un supereroe irritabile e detestato da tutti, con evidenti problemi di alcolismo. Anche quando cerca di fermare il crime che imperversa per le strade di Los Angeles, i suoi modi di fare poco ortodossi e del tutto disorganizzati non mancano di generare una serie di ulteriori problemi. Per questo motivo, per i cittadini egli è visto più come una minaccia che non come una fonte di sicurezza. Hancock, tuttavia, non dimostra nessun interesse per l’opinione altrui, anzi, manifesta uno sprezzante disinteresse anche per le numerose convocazioni in tribunale, a cui non si presenta mai. Le cose per lui, sono però pronte a cambiare radicalmente.

Un giorno egli si trova infatti a salvare Ray Embrey, il quale era rimasto bloccato con la propria auto sulle rotaie di un treno in arrivo. L’uomo, che lavora nel settore pubblicitario, si offre di curare l’immagine del supereroe, cercando così di riabilitare la sua presenza agli occhi della città. Hancock non è però minimamente interessato alla cosa, ma dopo una lunga riflessione decide di accettare l’aiuto. A spingerlo in tale direzione è soprattutto l’incontro con Mary, la moglie di Ray, la quale sembra avere qualcosa da nascondere. Hancock, infatti, soffre di una profonda amnesia, che non gli permette di ricordare molta della sua vita. La presenza di Mary potrebbe rappresentare la soluzione a riguardo.

Hancock cast

Hancock: il cast del film

Nonostante diversi attori siano stati considerati per il ruolo di Hancock, la prima ed unica scelta possibile per i gli autori era l’attore Will Smith. Attratto dalla natura dissacrante del personaggio, questi accettò da subito di interpretarlo. Grande appassionato di wrestling, l’attore ha descritto Hancock come il celebre lottatore Steve Austin ma con i supereroi. Per il ruolo, inoltre, egli si è sottoposto ad un duro allenamento fisico, che lo ha portato ad acquisire la massa muscolare necessaria a poter interpretare molte delle scene più complesse. Per dare un aspetto realistico al suo volo, Smith venne spesso sospeso tramite fili a 18 metri dal suolo e spinto a circa 70 chilometri orari.

Nei panni di Ray Embrey, invece, si ritrova l’attore Jason Bateman, noto per i film Juno e Tre le nuvole. L’attore ha interpretato il personaggio rendendolo un uomo comune capace di vedere sempre il lato positivo delle cose. Per il ruolo di sua moglie Mary, Smith aveva inizialmente richiesto l’attrice Aishwarya Rai Bachchan, ma a causa di altri impegni questa non poté prendere parte al film. Al suo posto è subentrata l’attrice Charlize Theron, la quale si è dichiarata entusiasta di interpretare un ruolo tanto diverso e dinamico rispetto ai suoi precedenti. L’attore Eddie Marsan, infine, è Kenneth “Red” Parker Jr., rapinatore di banche e villain del film. Provenendo da film dal piccolo budget, Marsan dichiarò di essere rimasto sconvolto dal set di Hancock.

Hancock: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Precedentemente all’uscita del film, il regista del film affermò che se Hancock si fosse rivelato un buon successo sarebbe stato certamente realizzato un suo sequel. Il successo poi arrivò, ma del promesso seguito non vi è ad oggi ancora traccia. Nel corso degli anni gli sceneggiatori hanno rivelato di star lavorando ad una nuova storia, mentre gli attori protagonisti si sono dichiarati disponibili a riprendere i rispettivi ruoli e approfondire le storie dei loro personaggi. Ad oggi, però, sono molte poche le notizie rilasciate, che non lasciano speranze all’idea di vedere nuovamente Hancock protagonista al cinema. Nel 2020, la Theron ha infatti affermato che non vi erano stati progressi significativi a riguardo.

Nella speranza di poter un giorno vedere il suo sequel, è intanto possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hancock è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 maggio alle ore 21:15 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Nastri d’Argento 2022: il premio cameo dell’anno a Drusille Foer

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Nastri d’Argento 2022: il premio cameo dell’anno a Drusille Foer

È di Drusilla Foer, nel film Sempre più bello il ‘cameo dell’anno’ ai Nastri d’Argento che concludono lunedì sera a Roma, al MAXXI la 76.ma edizione. Una nonna decisamente originale e irresistibile nel suo stile ormai familiare al grande pubblico: “anaffettiva, difficoltosa, inaridita dalla propria vita”, come proprio lei l’aveva definita in occasione del lancio del film. In un cameo aggiunge il nome di Drusilla, ormai popolarissima ma decisamente inedita tra i protagonisti del cinema, ad un palmarès che ha premiato nel tempo personaggi come Adriano Panatta per La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi, Barbara Alberti per La dea Fortuna di Ferzan Özpetek e un anno fa, nel cast dei Moschettieri di Giovanni Veronesi, la voce dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi.

Mai come quest’anno grande attenzione dei Giornalisti Cinematografici per i giovani attori – scelti dal Direttivo Nazionale che ha selezionato le candidature – che saranno premiati lunedì sera insieme ai vincitori decretati dal voto di circa 100 giornalisti specializzati. Sono con i Premi Guglielmo Biraghi per gli esordienti Filippo Scotti, protagonista del film scritto e diretto da Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio e la rivelazione di Una femmina (soggetto di Lirio Abbate e Edoardo De Angelis e presentato alla Berlinale nella sezione Panorama), opera prima di Francesco Costabile tra le più interessanti dell’anno, Lina Siciliano.

Nastri d’Argento 2022: tutti i nominati

A loro si aggiunge il premio a Giulia di Ciro De Caro che è il film più coraggiosamente indipendente e a basso costo dell’intera selezione 2021-2022, riconoscimento collettivo condiviso con la Fondazione Claudio Nobis per i giovani.

Il premio alla più giovane di tutti va a Swamy Rotolo, la protagonista del film di Jonas Carpignano A Chiara che riceverà lunedì sera il riconoscimento intitolato a Graziella Bonacchi. È il premio che segnala ogni anno, insieme ai Nastri d’Argento, una ‘scoperta’ particolarmente interessante, scelta insieme ai giornalisti proprio dagli esordienti di ieri, lanciati da Graziella, straordinaria agente di un’intera generazione di talenti tra i più affermati di oggi che il Premio ricorda così da quando ci ha lasciato troppo presto.

Don’t Make Me Go, il trailer del nuovo film Prime Video

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Don’t Make Me Go, il trailer del nuovo film Prime Video

Ecco il trailer di Don’t Make Me Go, il nuovo film Prime Video disponibile sul servizio di streaming a partire dal 15 luglio.

Diretto da:  Hannah Marks
Scritto da: Vera Herbert
Prodotto da: Donald De Line, Leah Holzer, Peter Saraf
Con: John Cho, Mia Isaac, Mitchell Hope, Jemaine Clement, Stefania LaVie Owen, Kaya Scodelario

Don’t Make Me Go, la trama

Quando Max (John Cho), padre single, scopre di avere una malattia terminale, nel tempo che gli resta decide di provare a fare il pieno di tutti quegli anni di amore e supporto che non potrà vivere con la figlia adolescente Wally (Mia Isaac). Con la promessa di fare le lezioni di guida tanto attese, convince Wally ad accompagnarlo in un viaggio dalla California a New Orleans per la rimpatriata dei vent’anni dalla laurea con gli ex compagni di college, dove spera segretamente di farla ricongiungere alla madre, che molto tempo prima li ha abbandonati. In un viaggio originale ed emozionante, ricco di coraggio e ironia, Don’t Make Me Go esplora il legame indissolubile ed eterno tra un padre e una figlia, raccontato dal punto di vista di due generazioni.

Hill of Vision, recensione del film di Roberto Faenza

Hill of Vision, recensione del film di Roberto Faenza

Il nuovo film di Roberto Faenza esce in sala il 16 giugno. Si tratta di Hill of Vision, la storia pazzesca di un bimbo italiano analfabeta e scampato alle bombe della Seconda Guerra Mondiale che diventa un genetista e nel 2007 riceve il premio Nobel per la medicina.

Il regista, che è anche sceneggiatore e insegnante, ha una carriera cinematografica che affonda le sue radici nei suoi primi vent’anni di vita, e che gli ha fatto aggiudicare riconoscimenti di ogni sorta, tra cui diversi David di Donatello, Nastri d’argento e Globo d’oro.

Lo sguardo verso i più giovani, specialmente per le storie che partono dalle situazioni più drammatiche, lo hanno interessato più di una volta (Jona che visse nella balena, Un giorno questo dolore ti sarà utile), per quanto, a onor del vero, la varietà di tematiche e di tipologie di racconti affrontati da Roberto Faenza, siano decisamente eclettici.

Hill of Vision, la storia di Mario Capecchi

La storia di Hill of Vision nasce per caso. Un giorno, la produttrice Elda Ferri legge una notizia riguardante lo scienziato Mario Capecchi: avrebbe donato a un museo di Kyoto il suo amato cappello. Cosa significava un cappello per un uomo tanto famoso, colto e geniale? La decisione di approfondire il fatto e di intervistare il premio Nobel vengono da sé.

Così nasce il film sull’infanzia di Mario Capecchi diviso in due parti, in cui nella prima si racconta come è sopravvissuto ai bombardamenti in Italia, dove ad interpretare il piccolo protagonista è Lorenzo Ciamei, con Francesco Montanari che fa il papà Luciano Capecchi e Rosa Diletta Rossi nei panni di Anna, sua compagna. La seconda parte inizia quando incredibilmente sua madre (Laura Haddock), sopravvissuta ai campi di concentramento, lo viene a prendere in orfanotrofio per portarlo negli Stati Uniti e stare lì insieme agli zii (Edward Holcroft ed Elisa Lasowski) che vivono in una comunità di quaccheri.

Una fiaba assurda, per molti aspetti, quella di Mario Capecchi, che Roberto Faenza riporta per immagini con slancio e un sacco di ammirazione, costruendo scenari, ambientazioni e il susseguirsi degli eventi con affettuosa cura e parecchia ingenuità. La storia è sufficiente di per sé a destare le coscienze e soprattutto le speranze, ma il modo in cui viene riprodotta la indebolisce e, a tratti, banalizza.

Nella seconda metà del film ci trasferiamo negli Stati Uniti, Mario è cresciutello ed è il giovane Jake Donald-Crookes a calarsi nel ruolo. Un senso di avventura e di voglia di scoperta dà un po’ di colore alla narrazione, ma resta sempre tutto ben posizionato come in una dolce cartolina anni ’50 ed è necessario uno sforzo in più per focalizzarsi sulla parte importante: i sensazionali fatti storici nella vita di questo preadolescente. Tutti gli attori, durante tutta la durata della pellicola, si spostano come piccole marionette tirate da dei fili (con le sole eccezioni dei genitori di Capecchi, Haddock e Montanari, e Rossi, l’amante del padre) e, purtroppo, la stessa scrittura di alcune scene pare non tenere conto dell’atmosfera e la profondità che sarebbe fondamentale trasmettere.

Un’importante eredità pedagogica

Al netto, dunque, di una scarsa consistenza di carattere di tutto il film, resta l’eredità pedagogica della storia di questo ragazzo, e l’ennesima conferma di quanto sia in grado di fare un giovane quando gli viene trasmesso che è in gamba a prescindere da tutto. Oltre al fatto che, quando nessuno ti capisce, devi trovare qualcuno che finalmente riesca a farlo, e farti guidare da questi nei meandri delle strategie su come stare al mondo.

La cosa bellissima della storia di Mario Capecchi – ed è ammirevole che il regista lo voglia trasmettere nelle scuole – è quanto semplicemente faccia vedere che genio non nasce nessuno, anzi. Ma, a piccoli passi, e anche con la possibilità di cadere più volte, lo si può diventare eccome.

One Earth – Tutto è connesso, recensione del documentario di Francesco De Augustinis

Dalla Cina, il nuovo gigante dell’economia e della produzione agroalimentare, ai laboratori della “food silicon valley” in Olanda, passando per le terre contese delle popolazioni indigene in Brasile, alle minacce globali per la salute umana e alle questioni etiche che stanno alla base del nostro rapporto con la natura: One Earth -Tutto è connesso racconta storie apparentemente distanti tra loro, rivelando paradossalmente come, in questo immenso sistema che poggia su un fragile equilibrio, ogni specifico fenomeno possa avere ripercussioni anche in altre parti della Terra.

Gli allevamenti intensivi di Guangzhou

Il viaggio di Francesco De Augustinis parte dalla conformazione dicotomica di ogni città della Cina, altissimi grattaciali simbolo del pieno boom economico in cui il Paese si ritrova, contrapposti a quartieri squallidi, nelle cui viuzze si tengono mercati in cui è possibile trovare ogni cosa, soprattutto animali domestici e selvatici di ogni genere, che vengono esposti e venduti. La genesi di One Earth comincia proprio qui, tra i mercati nascosti di Wuhan, dove il corona-virus sta facendo un salto di specie: sta passando da un animale all’uomo, il primo contagio della specie umana di Covid-19 che avrebbe causato oltre 1 milione e mezzo di vittime.

La troupe di Francesco di Augustinis sta facendo un breve scalo a Wuhan, diretti a Guangzhou, storicamente una delle capitali commerciali della Cina meridionale, per condurre un’inchiesta sul cibo, in uno degli allevamenti intensivi più tecnologici al mondo. La vera scoperta di questo viaggio documentaristico avrà a che fare con una consapevolezza rinnovata, di come le diverse attività industriali condotte in una megalopoli possano innescare un meccanismo di effetti a catena in tutto il mondo, portando un piccolo e impercettibile avvenimento del mercato di Wuhan a farci soffermare ulteriormente sul tema dell’aumento esponenziale del consumo di carne e di come la crescita degli allevamenti intensivi stia condannando noi e la Terra in maniera irreversibile.

One Earth allevamenti intensivi

Le conseguenze globali della produzione zootecnica

Viste dall’esterno, non sembrano nemmeno fattorie: sono blocchi di cemento, alti diversi piani, nascosti in una sottospecie di grotta al centro di una montagna nel cuore remoto della Cina. All’interno dei palazzoni di Yangxiang si trova una produzione suina iperintensiva, destinata a soddisfare la crescente domanda di carne del popolo cinese. E’ intorno a questa struttura ipertecnologica, simbolo del progresso umano, che si sviluppa una storia che abbraccia i quattro continenti del pianeta e mostra come il sistema alimentare mondiale stia compromettendo in modo irreversibile il fragile equilibrio del pianeta e contribuendo alle attuali crisi mondiali, come il cambio climatico, le epidemie e il crollo della biodiversità.

L’obiettivo di One Earth – Tutto è connesso e del team di Augustinis è quello di mostrare l’urgenza di una ristrutturazione sistemica e totale, che vada a contrastare i fenomeni dell’iperproduzione e dell’iperconsumo, che attualmente esercitano un effetto cruciale sull’equilibrio del pianeta. Le scelte individuali sono in questo senso molto importanti, vuole suggerirci il documentario, ed è certamente necessario educare le nuove generazioni al riguardo. Qualora aumentasse esponenzialmente la fascia di persone disposte a fare quotidianamente scelte biologiche, prima o poi le aziende dovranno adeguarsi e l’opinione pubblica ne sarà influenzata, sostiene Augustinis.

La suddivisione del film in capitoli contribuisce a legittimare la denuncia di One Earth che, in maniera molto intelligente, decide di basarsi sull’espressione dello stesso concetto da prospettive contrastante, per fare emergere le diverse sfaccettature di un tema oggi così delicato. E’ così che la deforestazione, l’aumento delle epidemie e la perdita di accesso al cibo per svariate fasce della popolazione mondiale convergono in un unico documentario, capace di avvicinare a tematiche così attuali anche i più giovani, grazie a una regia asciutta e che predilige la veridicità dei fatti, piuttosto che un insensato sensazionalismo.

Oggi più che mai siamo consapevoli di vivere su un piccolo pianeta, dove ciò che accade in una foresta dall’altra parte del mondo prima o poi ha ripercussioni anche sulla nostra vita quotidiana. One Earth si prefigge di raccontare proprio queste connessioni e, allo stesso tempo, denunciare le tante forme di violenza alla base del modo insostenibile della nostra specie di abitare la nostra unica casa.

Chris Evans e il suo “debito” nei confronti di Robert Downey Jr.

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Chris Evans e il suo “debito” nei confronti di Robert Downey Jr.

In una recente intervista con BuzzFeednell’ambito della promozione di Lightyear – La vera storia di Buzz, Chris Evans ha dichiarato che il suo debito più grande come attore lo deve a Robert Downey Jr., con cui ha condiviso tante volte il set all’interno del Marvel Cinematic Universe.

Interpellato in merito a quale fosse il collega dal quale ha imparato di più, Chris Evans non ha esitato a dire che si tratta proprio di RDJ: “Probabilmente Downey. Sai, lui ha visto un sacco di cose, ne ha passate tante, e ha un talento enorme, saresti un folle a non ascoltare cosa ha da dire!”

Chris Evans: intervista alla nuova voce di Buzz Lightyear

Lightyear – La vera storia di Buzz, il lungometraggio originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).

Il premiato compositore Michael Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up. Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi, Ratatouille, Cars 2, Inside Out, Coco e Gli Incredibili 2.

Thor: Love and Thunder, per Taika Waititi “sarebbe uno spreco non mostrare Chris nudo”

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Il regista Taika Waititi ha rivelato il motivo esilarante della scena di Thor nudo in Thor: Love and Thunder. Durante le sue apparizioni nel MCU, Chris Hemsworth ha continuato a perfezionare il suo fisico, in modo simile a Hugh Jackman quando interpretava Wolverine nel franchise Fox. Tuttavia, dopo gli eventi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Thor ha preso una brutta piega e il suo fisico muscoloso è stato sostituito con una struttura più robusta, dall’aspetto decisamente diverso. I trailer di Thor: Love and Thunder hanno rivelato che Thor ha perso il suo peso post-Endgame e ora sembra più grande e più forte di prima.

Durante l’attività stampa per Lightyear – la vera storia di Buzz (tramite ComicBook.com), Waititi ha rivelato la ragione esilarante per cui ha scelto di mostrare Thor nudo nel suo prossimo film.

“Sapevamo tutti che volevamo farlo fin dall’inizio. In realtà era nella prima bozza della sceneggiatura e anche Chris era d’accordo. Sai, penso che se tu avessi un corpo come Chris… lo capisce anche lui. Sarebbe solo, sarebbe uno spreco non mostrarlo. Sarebbe un crimine contro l’umanità. Quindi, sai, devi provvedere alle masse.”

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Ezra Miller fuori dal DCEU dopo The Flash

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Ezra Miller fuori dal DCEU dopo The Flash

Secondo quanto riferito da Deadline, i piani futuri della Warner Bros. per il DCEU non coinvolgono la star di The Flash, Ezra Miller. Dopo numerosi ritardi e sconvolgimenti creativi, The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tuttavia, nelle ultime settimane Miller è stato al centro di una serie di avvenimenti preoccupanti. È stato arrestato due volte alle Hawaii nel 2022 con l’accusa di aggressione di secondo grado. Da allora sono emersi altri capi d’accusa, prima quando i genitori di un diciottenne hanno presentato pratiche burocratiche chiedendo a un giudice di emettere un ordine di protezione contro l’attore per conto della loro figlia. Poi quando è giunta la notizia che a una famiglia del Massacuttes è stato concesso un ordine restrittivo temporaneo contro Miller per aver minacciato la famiglia e aver agito in modo inappropriato nei confronti del bambino non binario.

Sebbene manchi ancora un anno all’uscita di The Flash, secondo quanto riferito da Deadline, la WB ha già iniziato a discutere del futuro del franchise che prevederà l’esclusione di Ezra Miller. In un recente report di Deadline, gli addetti ai lavori affermano che lo studio ha cercato di ottenere aiuto per Miller, ma poiché i casi e le accuse continuano ad accumularsi, sembra che Miller non si adatti ai piani del CEO di Warner Bros. Discovery David Zaslav per il DCEU. Indipendentemente da come si evolverà la situazione attuale con Miller, sembra che l’attore non abbia futuro nel DCEU.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Hercules: Guy Ritchie dirigerà il live action della Disney

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Hercules: Guy Ritchie dirigerà il live action della Disney

Dopo essersi reso conto che il suo primo film a superare il miliardo di incasso è stato il live action di Aladdin targato Disney, Guy Ritchie si è fatto convincere, immaginiamo con facilità, a dirigere anche il live action dedicato a Hercules.

Il film sarà prodotto da AGBO, la società di produzione gestita dai registi di Avengers: Endgame Joe e Anthony Russo. Lo studio sta assumendo sceneggiatori dopo che Dave Callaham ha scritto una prima bozza.

Ritchie ha recentemente girato un thriller d’azione senza titolo con Jake Gyllenhaal interpretato da STX che ha venduto a MGM e Amazon. Sta ultimando il lavoro a Operation Fortune: Ruse de guerre, che ha scritto, diretto e prodotto esecutivamente, con Jason Statham nel ruolo di protagonista per STX. Statham e Ritchie hanno iniziato la loro ascesa insieme con Lock, Stock e Two Smoking Barrels, seguiti da Snatch, Revolver e Wrath of Man.

Sul live action di Hercules non ci sono ancora dettagli.

Driven – Il caso DeLorean: tutte le curiosità e la storia vera dietro il film

Il racconto di vere vicende ispirate all’ambito dell’automobilismo è stato oggetto di numerosi film nel corso della storia del cinema. Due tra i titoli più recenti sono Rush, dedicato alla rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, e Le Mans ’66 – La grande sfida, incentrato invece sugli ingegneri della Ford alle prese con la realizzazione di un’auto in grado di battere la temuta Ferrari. Proprio su Enzo Ferrari il regista Michael Mann sta ora realizzando un biopic, ma in attesa di poterlo vedere, un altro film appartenente a questo filone da recuperare è Driven – Il caso DeLorean (qui la recensione).

Film di chiusura del Festival di Venezia nel 2018, questo lungometraggio diretto da Nick Hamm (regista del thriller The Hole e dell’horror Godsend – Il male è rinato) va a raccontare la vita di John DeLorean, l’imprenditore fondatore della nota casa automobilistica. L’obiettivo era quello di entrare dentro gli eventi che portarono alla realizzazione della celebre automobile, consacratasi nell’immaginario collettivo grazie al suo ruolo nella trilogia di Ritorno al futuro. Nonostante sia ispirato ad una storia vera, però, il film è noto per essersi preso diverse libertà nel raccontare tale vicenda.

Ciò non toglie che il film sia particolarmente godibile, mescolando commedia, dramma ed elementi thriller. Per gli appassionati di questo ambito, dunque, è un film da recuperare per sapere qualcosa di più sulla storia dietro la celebre automobile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e la vera storia dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Driven – Il caso DeLorean: la trama e il cast del film

Protagonisti del film sono Jim Hoffman, ex pilota di aerei, narcotrafficante e ora informatore dell’FBI, e John DeLorean, il folle e geniale inventore dell’omonima casa automobilistica. Quando i due uomini, dalle vite e abitudini profondamente diverse, si incontrano, DeLorean è in procinto di rilasciare il primo e unico modello della sua società, ovvero la celebre DMC-12. Divenuti amici, l’imprenditore decide di coinvolgere Hoffman nei suoi affari, senza sapere però che questi ha ricevuto l’incarico dall’FBI di tenerlo d’occhio, in quanto sospettato di essere coinvolto in un traffico di cocaina. Ben presto, i rapporti tra i due diverranno così stretti da rendere le rispettive operazioni estremamente complesse.

Ad interpretare John DeLorean si ritrova l’attore Lee Pace, celebre per aver interpretato il Re degli Elfi Thranduil nella trilogia di Lo Hobbit e Ronan l’Accusatore nel Marvel Cinematic Universe. Nei panni di Jim Hoffman, invece, vi è l’attore Jason Sudeikis, oggi noto per la serie Ted Lasso. Nel cast si ritrovano poi anche Judy Greer nei panni di Ellen, la moglie di Jim, e Corey Stoll, in quelli dell’agente FBI Benedict J. Tisa. Gli attori Michael Cudlitz, noto per essere stato Abraham in The Walking Dead, ed Erin Moriarty, Stargirl nella serie The Boys, interpretano invece il narcotrafficante Morgan Hetrick e la sua ragazza Katy Connors.

Driven - Il caso DeLorean storia vera

Driven – Il caso DeLorean: la vera storia dietro al film

La vita di John DeLorean è ricca di peripezie e guai imprevedibili, i quali non hanno però mai del tutto scalfito le grandi ambizioni e i grandi sogni posseduti dall’imprenditore. Emigrato dalla Romania agli Stati Uniti all’età di vent’anni, DeLorean svolse da prima un master alla Chrysler, per poi ricoprire ruoli di rilievo alla General Motors e alla Chevrolet. Con l’esperienza accumulata, egli diede vita nel 1975 alla DeLorean Motor Company, la quale però riuscì a produrre un solo modello, la celebre DMC-12, divenuta famosa grazie al film del 1985 Ritorno al futuro, dove è utilizzata come macchina del tempo. La realizzazione dell’auto segnò però per DeLorean l’inizio di tanti problemi.

Dei ritardi nella produzione fecero sì che l’auto non arrivasse sul mercato prima del 1981, in un momento in cui questo era caratterizzato da una certa crisi. Le tiepide recensioni ottenute dall’auto portarono a scarse vendite, mettendo in difficoltà l’azienda e impedendo a DeLorean di recuperare i 175 milioni di dollari investiti nella realizzazione della vettura. Maggiori guai ebbero però inizio quando, nell’ottobre del 1982, DeLorean venne accusato di traffico di cocaina dall’informatore dell’FBI James Hoffman. Questi, un ex vicino di casa di DeLorean, ha riferito ai suoi superiori dell’FBI che l’imprenditore si era avvicinato a lui per chiedergli di organizzare un affare di cocaina. In verità, Hoffman aveva chiamato DeLorean e suggerito l’accordo, a cui DeLorean ha abboccato.

Hoffman ha poi anche affermato di essere stato a conoscenza dei problemi finanziari di DeLorean prima di contattarlo e di averlo sentito ammettere che aveva urgente bisogno di 17 milioni di dollari per prevenire l’imminente insolvenza di DMC. Proprio per via di tale elemento, nel 1984 DeLorean fu ritenuto non colpevole, in quanto ingiustamente posto in una trappola. A quel punto, però, la DMC aveva già dichiarato bancarotta e la reputazione di DeLorean era irrevocabilmente compromessa. Abbandonato il settore automobilistico, DeLorean morì nel 2005 per via di un ictus, con la consapevolezza però che quella sua unica auto realizzata sarebbe rimasta nella storia.

Driven – Il caso DeLorean: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Driven – Il caso DeLorean grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 giugno alle ore 21:30 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb, YahooMovies

Nastri d’Argento 2022 – a Laura Morante un Nastro d’Argento Speciale

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Nastri d’Argento 2022 – Un Nastro d’Argento Speciale a Laura Morante, omaggio al talento di un’attrice internazionale a dieci anni del suo esordio alla regia con Ciliegine, di cui la Morante è stata anche protagonista e sceneggiatrice, e a poco più di quaranta dal primo incontro con il cinema, con Giuseppe Bertolucci in Oggetti smarriti e subito dopo con Bernardo ne La tragedia di un uomo ridicolo accanto a Ugo Tognazzi, premiato a Cannes con la Palma d’Oro per il miglior attore.

Un’opera prima, scritta con Daniele Costantini, in cui l’artista ha saputo mostrare uno sguardo lucido e implacabile sui sentimenti, le relazioni, le nevrosi del nostro tempo.

Il Nastro speciale verrà consegnato Lunedì 20 giugno nel corso della cerimonia di premiazione dei Nastri d’Argento 2022 che si svolgerà al Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma.

“Laura Morante, spesso candidata ai Nastri d’Argento e già premiata dai Giornalisti Cinematografici con il Nastro europeo – spiega a nome del Direttivo Nazionale SNGCI Laura Delli Colli, Presidente – è tra le attrici italiane più amate non solo dal cinema d’autore, dalla commedia italiana e ora anche nella serialità ma, per esempio, dai grandi autori internazionali”. Un buon motivo per assegnare il prestigioso riconoscimento proprio al suo talento, con il cuore tra Italia e Francia, dove, anche in veste di regista ha mostrato una particolare sensibilità nell’esplorare tutte le sfumature del femminile”.

Laura Morante

Una carriera soprattutto cinematografica ma anche un percorso in tv e in teatro dove ha esordito giovanissima con Carmelo Bene prima di debuttare nel 1980 al cinema con Giuseppe Bertolucci in “Oggetti smarriti” e di essere diretta da Bernardo Bertolucci in “La tragedia di un uomo ridicolo” al fianco di Ugo Tognazzi. Indimenticabili le sue interpretazioni in film che sono entrati nell’immaginario collettivo, come “Bianca” e più tardi “La stanza del figlio” di Nanni Moretti – per cui vince un David di Donatello, “Turné” di Gabriele Salvatores, “Ferie d’agosto” di Paolo Virzì, per citarne solo alcuni. È stata Sibilla Aleramo in “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido, Giulia – moglie tradita e attrice velleitaria – in “Ricordati di me” di Gabriele Muccino, Agrippina nella miniserie “Nerone” di Pau Marcus, ha prestato la voce a Helen Parr/Elastigirl ne “Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi”, titolo di animazione di grande successo. Ha lavorato con grandi maestri italiani da Monicelli a Gianni Amelio, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Carlo Verdone ma anche con John Malkovic, con Vincente Aranda, Alain Tanner, Chris Nahon, Joao Cesar Monteiro e Nicolas Bedos. Fra i suoi ultimi impegni “Una storia senza nome” di Roberto Andò e “Lacci” di Daniele Luchetti dal romanzo di Domenico Starnone oltre alla serie di Gabriele Muccino “A casa tutti bene” da pochi giorni di nuovo sul set per la seconda edizione.

Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti: oltre i Nastri d’Argento, un David di Donatello, un Globo d’oro e un Ciak d’oro. Nel 2016 ha diretto il suo secondo film “Assolo” di cui è stata regista, sceneggiatrice e interprete.

Jean-Louis Trintignant, addio all’attore francese, aveva 91 anni

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Jean-Louis Trintignant, addio all’attore francese, aveva 91 anni

È morto all’età di 91 anni l’attore francese Jean-Louis Trintignant, esponente di spicco del cinema e del teatro d’Oltralpe. A darne notizia è la moglie, Mariane Hoepfner Trintignant.

Nato l’11 dicembre 1930 a Point Saint Exprit de Gard, in Provenza, Jean-Louis Trintignant deve la sua fama principalmente a tre grandi successi, che ne hanno segnato la carriera e sancito il successo: Il sorpasso, di Dino Risi, accanto a Vittorio Gassmann, Un uomo, una donna di Claude Lelouch, in cui recitava al fianco di Anouk Aimée, e Il Conformista, di Bernardo Bertolucci

Ha lavorato tantissimo a teatro, suo primo amore, e ha girato tantissimi film in Italia, lavorando con i più grandi, non solo Bertolucci e Risi, ma anche Zurlini e Amelio, ma anche tantissimi registi internazionali. Fino a uno dei suoi più grandi ruoli nel magnifico Amour di Michel Haneke, collaborazione che ha ripetuto nel 2017 con Happy End.

Furiosa: nuove foto dal set rivelano il ritorno delle location di Mad Max

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Ma mentre alcune cose nei film di Mad Max sono cambiate, altre rimangono le stesse. Infatti per Furiosa, il regista George Miller è tornato in una precedente location del franchise, girando scene vicino a Sydney nell’ex sito di estrazione del sale a Kernell, dove sono stati girati alcuni momenti famosi di Beyond Thunderdome, comprese le scene di un 747 precipitato nel deserto.

Il ritorno in Australia dà sicuramente a Furiosa un’atmosfera da Mad Max vecchia scuola, come si può vedere nelle foto dal set del film appena trapelate, pubblicate dal South Coast Register. Le immagini sono visibili cliccando sul link sottostante:

GUARDA LE FOTO DAL SET DI FURIOSA

Tutto quello che sappiamo su Furiosa

Nonostante il grande successo di Mad Max: Fury Road, un nuovo film del franchise è stato bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya Taylor-Joy, la star di The New Mutants e La regina degli scacchi, che interpreterà una versione più giovane del personaggio di Furiosa. Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris Hemsworth (Thor: Ragnarok) e Tom Burke, anche se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.

George Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures.

Chris Hemsworth ebbe una reazione buffa nel sapere che avrebbe interpretato Thor

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Nell’ultimo episodio della serie Iconic Characters di GQ, Chris Hemsworth ha riflettuto sulla sua esperienza come Thor del MCU. L’attore australiano ricorda la sua reazione quando ha saputo che era stato scelto per il ruolo, ricordando scherzosamente la sua mancanza di altre opzioni in quel momento e ciò che gli richiedeva.

“Quando ho ricevuto il ruolo per il film, c’erano un certo numero di cose che mi passavano per la testa. In primo luogo ho pensato che era fantastico essere stati assunti, che la mia visa sarebbe stata estesa, che avrei fatto parte di qualcosa che sembrava grande ed eccitante, è anche vero che non avevo molti dettagli oltre al fatto che avrei interpretato Thor. È stato un atto di fede da un lato per quanto riguarda ciò che veniva inaugurato, ma è stato un salto abbastanza facile perché non avevo molte altre opzioni. [Ride]”

L’accettare quel ruolo ha fatto di Chris Hemsworth una delle star più riconoscibili in tutto il mondo e ha regalato al cinema la vera e propria incarnazione di un’icona dei fumetti. Ora, aspettiamo Chris Hemsworth in Thor: Love and Thunder, che rappresenta non solo il quarto film per il figlio di Odino, ma l’ottava volta che l’attore australiano interpreta il personaggio.

La ragazza ha volato: recensione del film scritto dai fratelli D’Innocenzo

Presentato a Venezia nella sezione Orizzonti Extra, il film di Wilma Labate La ragazza ha volato il 23 giugno arriva in sala anche per il grande pubblico. Trieste, un’adolescente solitaria violata e una serie di carenze affettive sono i protagonisti della sceneggiatura scritta da Labate insieme ai fratelli d’Innocenzo.

La sinossi di La ragazza ha volato

Nadia (Alma Noce) è una sedicenne di Trieste che studia all’istituto alberghiero. È una ragazza solitaria e, durante uno dei suoi vagabondaggi pomeridiani in giro per Trieste, incontra un ragazzo più grande che la invita a fare una passeggiata fino alla casa dello zio. Il giovane, apparentemente gentile, si rivela presto tutt’altra persona e l’incontro tra i due sfocia presto in uno stupro. Le conseguenze del rapporto violento subito da Nadia le stravolgeranno la vita, offrendole però anche una via d’uscita dalla sua solitudine.

La protagonista ipnotica di La ragazza ha volato

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Alma Noce è un’attrice eccezionale. Oltre alla bellezza della ragazza, l’intensità delle espressioni del volto sono ciò che dà carattere al personaggio di Nadia. Dopo averla vista interpretare la controparte adolescente di Micaela Ramazzotti ne Gli anni più belli (Gabriele Muccino), Alma Noce ha ottenuto un meritatissimo ruolo da protagonista ne La ragazza ha volato. Gli occhi di Nadia dicono molto di più delle sue poche battute e, potentemente, esprimono alla perfezione gli stati d’animo della ragazza.

Nadia infatti parla poco, ”tiene tutto dentro” come dice sua madre. La solitudine della ragazza però non è infrangibile: come spesso accade agli adolescenti,  l’atteggiamento a tratti scorbutico di Nadia nasconde in realtà una necessità profonda di affetto e di considerazione, sentimenti che le vengono costantemente negati. A peggiorare la situazione arriva l’incontro con il ragazzo violento: l’unico a darle attenzioni lo fa nel modo peggiore possibile.

Una rappresentazione senza filtrila ragazza ha volato recensione film

La violenza subita da Nadia viene mostrata senza troppe censure e filtri. Wilma Labate sceglie di seguire passo a passo l’esperienza traumatica che vive la protagonista di La ragazza ha volato. La scelta è consapevole e lecita. Non solo la narrazione permette di empatizzare con il personaggio protagonista, ma contiene anche una critica ad un tema trattato ancora troppo poco in Italia. Quanto viene mostrato è realistico, purtroppo: Nadia rappresenta un’adolescente come tante che vive un’esperienza traumatica e non trova negli altri l’empatia necessaria per rendersene conto fino in fondo.

La cinepresa – nella scena cruciale come in tutto il film – è abbastanza acritica e distaccata. L’intensità drammatica del lungometraggio scaturisce dai fatti che si manifestano davanti all’inquadratura. L’utilizzo dei campi lunghi e di punti di vista laterali dona realismo e rende bene la solitudine del piccolo – in termini di età come di spazio occupato nelle immagini – personaggio protagonista de La ragazza ha volato.

Lo zampino dei fratelli D’Innocenzo

Si coglie chiaramente la presenza dei fratelli D’Innocenzo ne La ragazza ha volato. Gli autori della sceneggiatura, registi di America Latina Favolacce, portano al film di Wilma Labate quelle tinte grigie e sciatte della periferia a loro ben familiari. Questa volta non siamo a Roma ma a Trieste, una città tanto pulita e ordinata quanto algida.  E, questo contesto, riflette l’atteggiamento dei personaggi.

La ragazza ha volato è un film che racconta una storia forte e vera, fatta di volti autentici, contesti semplici e esperienze tragiche. È un dramma realistico perché mostra tutte le fasi legate ad un trauma: la vita prima, lo shock subito dopo e la ripresa nel lungo termine. In questo senso, il lungometraggio è anche un racconto di formazione che vuole offrire, come si può intuire dal titolo, una speranza per la realtà periferica e per gli adolescenti.