Online è spuntata una prima immagine
ufficiale del merchandise di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness che ci
permette di dare un primo sguardo a quello che, ormai da tempo,
viene additato come il principale antagonista del film.
Un puzzle in vendita su
Booktopia (via
Screen Rant) ci mostra, infatti, il personaggio di Stephen
Strange impegnato a combattere contro
Shuma-Gorath, uno dei più grandi nemici
interdimensionali dello Stregone Supremo nei fumetti. Il
personaggio era già apparso in ben due episodi della serie What If…? e pare che nel sequel punterà gli occhi sul
personaggio di America
Chavez interpretato dalla new entry Xochitl
Gomez, perché interessato ad ottenere i suoi poteri per avere così
il totale controllo sul Multiverso del MCU.
Probabilmente, Scarlet Witch vuole
usare i poteri di America Chavez per trovare i suoi figli Billy e
Tommy (che dovrebbero essere ancora vivi, come anticipato dalla
scena post-credits dell’ultimo episodio di WandaVision).
Tuttavia, è probabile che Wanda e Stephen cercheranno, insieme, di
proteggere la giovane America dalle sinistre macchinazioni di
Gorath. Di seguito l’immagine del puzzle che ci mostra l’enorme
creatura verde:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Il MCU è popolato da personaggi straordinari come
Thor, Hulk e Spider-Man, che possono combattere battaglie che i
comuni mortali non potrebbero mai neanche affrontare. Ma ci sono
anche diversi animali straordinari che combattono al loro fianco,
aiutando gli eroi nella loro ricerca per salvare l’universo o
aiutando i nemici a cercare di distruggerlo. Ecco i 10 migliori
animali che fungono da aiutanti (o spalle) nel Marvel Cinematic Universe:
Cosmo (Guardiani della Galassia)
Cosmo ha avuto poco più di
un cameo in Guardiani della Galassia,
apparendo come uno dei tanti trofei nella dimora del Collezionista.
Sebbene i fan abbiano visto molto poco di lui da allora, Cosmo
potrebbe ancora vagare per le rovine di Ovunque, alla ricerca di un
nuovo proprietario che lo accolga.
Sebbene il ruolo di Cosmo nel
MCU sia molto piccolo, ha una lunga
storia nei fumetti oltre i Guardiani della Galassia. Introdotto per
la prima volta nel 2008, Cosmo in realtà aveva poteri telepatici
che gli permettevano di prendere il comando della sicurezza su
Ovunque prima di unirsi ai Guardiani. Appare anche nel videogioco
del 2021 Guardiani della Galassia come NPC che aiuta
Star-Lord nella sua ricerca per salvare l’universo.
Howard il papero (Guardiani della Galassia)
Lentamente, Howard il
papero sta iniziando a comparire sempre di più nel MCU. Prima è apparso in un cameo in
entrambi i film dei Guardiani, poi ha fatto un’apparizione
ammiccante nella battaglia finale di Avengers: Endgame. Tuttavia, sono
stati alcuni episodi di What
If…? a mettere in risalto l’anatra parlante in modo molto
più evidente, dandogli persino un interesse amoroso, riportando
alla memoria il film standalone del 1986.
Sebbene Howard goda di una fama
leggendaria tra i fan della Marvel, in generale il personaggio
è stato ben accolto nel suo piccolo ruolo come parte del MCU. Non sarebbe fuori dal regno
delle possibilità, per Howard, apparire di più in futuro, nella
speranza che magari, un giorno, si decida di realizzare un nuovo
film a lui dedicato.
Antony (Ant-Man)
Dare a un animale un nome è
un gesto che immediatamente lo lega al suo proprietario. Se quel
nome è poi un gioco di parole, allora l’effetto tenerezza sarà
ancora maggiore. Questo è esattamente quello che è successo quando
Scott Lang ha deciso di nominare Antony il suo destriero artropode
nel primo film di Ant-Man. Ciò ha reso tutto ancora più
straziante quando Antony è morto durante la battaglia finale.
Antony potrebbe non aver avuto un
lungo mandato come parte del MCU, ma la sua eredità durerà per
sempre, dal momento che Scott porta avanti la tradizione di
affibbiare un nome alle sue formiche, che sembrano morire tutte
piuttosto rapidamente, come Ant-tonio Banderas, un’altra formica
che è stata rapidamente mangiata da un gabbiano.
I rinoceronti corazzati (Black Panther)
Nonostante le recensioni stellari del film da parte di fan e
critici, un aspetto di Black Panther che è stato oggetto
di un po’ di scherno è stata l’introduzione nel terzo atto dei
rinoceronti corazzati di Wakanda. I rinoceronti hanno fatto una
breve apparizione all’inizio del film come parte del branco di
W’Kabi, ma alla fine sono entrati in azione quando Killmonger ha
cercato di reprimere la ribellione di T’Challa.
I
rinoceronti potrebbero non essere stati amati dai fan, ma hanno di
certo impressionato il pubblico con le loro formidabili abilità di
combattimento durante la battaglia finale del film. Anche le Dora
Milaje (fatta eccezione per Okoye) sono state intimidite – a
ragione – dalla fuga precipitosa delle creature, che ha quasi
sventato la loro ricerca per detronizzare il folle
Killmonger.
Throg (Loki)
Throg fa un cameo molto breve ma divertente nel quinto
episodio di Loki. Intrappolato in un barattolo sepolto
nelle profondità del Vuoto, Throg sembra impegnato in un’eterna
lotta per liberarsi e recuperare il Mjölnir. Throg non compare più,
ma è quasi certo che sia rimasto nel Vuoto ancora
oggi.
Una
curiosità su Throg è che in realtà è stato doppiato da Chris
Hemsworth e che apparentemente ha avuto un ruolo più importante
nella scena di combattimento di Loki che è stata poi tagliata.
Viene da chiedersi come Thor sia finito per diventare una rana
nell’universo di Throg… se è stato trasformato dal suo malizioso
fratello o semplicemente è arrivato da un universo in cui tutti gli
esseri erano animali come lui. Ad ogni modo, i fan potrebbero non
scoprirlo mai.
Morris (Shang-Chi)
Morris è una delle più recenti introduzioni del Marvel Cinematic Universe, che ha
fatto il suo debutto in Shang-Chi e la leggenda
dei Dieci Anelli. Morris è un Dijiang, una creatura mitica
della leggendaria città/dimensione tascabile di Ta Lo, nonché
animale domestico di Trevor Slattery, un uomo precedentemente noto
come il Mandarino.
Questo ibrido pollo-maiale senza una testa riconoscibile è in
qualche modo un’adorabile aggiunta a un film già pieno di nuovi
personaggi Marvel che diventeranno sicuramente
i preferiti dai fan. Se lui e le sue coorti Dijiang torneranno o
meno nelle prossime puntate del MCU non è ancora certo, ma dal
momento che anche il merchandise ufficiale del film ha voluto
celebrarlo, è quasi certo che il pubblico vedrà ancora l’adorabile
creatura sul grande schermo.
Goose (Captain
Marvel)
Goose accompagna Carol Danvers e Nick Fury nello spazio in
Captain Marvel, aiutandoli a sconfiggere
i soldati Kree che hanno cercato di impedire a Carol di liberare il
suo vero potenziale. Sebbene Goose appaia solo come un gatto, in
realtà è molto di più: è un alieno Flerken in grado di divorare i
nemici e persino una Gemma dell’Infinito!
Sfortunatamente, Goose non è stato più visto dalla sua prima
apparizione in Captain Marvel. Poiché l’ultima volta
che l’abbiamo visto è stato negli anni ’90, è possibile che sia
morto nella timeline attuale del MCU. Tuttavia, la durata della vita
di un Flerken potrebbe rivelarsi molto più lunga di quella di un
gatto medio, quindi è possibile che il pubblico avrà ancora modo di
vedere l’astuto felino.
Fenris (Thor:
Ragnarok)
Fenris è un lupo gigante che ha trascorso millenni incatenato
in una fossa sotto il palazzo di Odino ad Asgard. Quando il suo
padrone Hela tornò per reclamare il trono, resuscitò e liberò il
suo animale domestico preferito, ordinandogli ancora una volta di
devastare i Nove Regni.
Fenris non è solo una bestia feroce e pericolosa, ma ha anche
profondi legami con la mitologia norrena, in cui si profetizza che
la sua liberazione da parte del dio Loki segnerà l’inizio del
Ragnarok, ossia la morte di tutti gli dei. Anche se la sua
liberazione aiuta a provocare gli eventi di Ragnarok nei film, in
realtà l’evento in sé si rivela molto meno disastroso rispetto alla
leggenda, con molti dei in fuga con i cittadini della
città.
Alligatore Loki (Loki)
Una delle tante varianti del dio asgardiano del male
introdotte nella serie Loki si presentava sotto forma di
rettile! Alligatore Loki è apparso al Loki di Tom Hiddleston nel
Vuoto, alla fine dei tempi, ed è rimasto abbastanza a lungo da
mordere la mano di Presidente Loki, dando il via a un grande
combattimento di Loki.
Con
la sua apparizione, Alligatore Loki ha rubato il cuore dei fan, ed
è forse uno dei migliori alligatori mai apparsi al cinema o in
televisione. Sebbene sia improbabile che questa variante faccia una
seconda apparizione, i fan possono stare tranquilli sapendo che
rimane al sicuro e ben nutrito nell’infinito
Vuoto.
Rocket Raccoon (Guardiani della
Galassia)
Sebbene insista spesso sul
fatto di non essere un procione, il nome “Rocket Raccoon” rivela in
qualche modo le sue vere origini. Rocket è stato un membro
importante dei Guardiani e dei Vendicatori durante il suo mandato
nel MCU e il suo futuro sembra
promettente.
Sebbene sia scontroso e sarcastico,
Rocket si preoccupa profondamente per i suoi amici e per la sua
famiglia, in particolare di Groot. È noto per combattere con
ferocia quando deve ed è sempre pronto a trasformare cianfrusaglie
casuali in una bomba in grado di far esplodere qualsiasi cosa.
Senza dubbio, Rocket è la miglior spalla “animale” vista finora nel
Marvel Cinematic Universe.
Domani 3 novembre 2021 arriva nelle
sale cinematografiche Io
Sono Babbo Natale, una commedia per tutta la famiglia,
ricca di effetti speciali, sul valore dell’amicizia e degli
affetti. Edoardo Falcone (Se Dio Vuole, Questione di
Karma) dirige due grandissimi attori e maestri della commedia,
Marco Giallini e
Gigi Proietti, nella sua ultima preziosa e
straordinaria interpretazione. Il film è stato presentato in
pre-apertura alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma.
Prodotto da Lucky Red, 3 Marys Entertainment con Rai
Cinema, distribuito da Lucky Red.
Ho scritto il
film pensando a Gigi Proietti e Marco Giallini. Perché nessuno come
loro poteva rendere al meglio due caratteri così diversi, ma allo
stesso tempo così pieni di umanità. Oggi Gigi se ne è andato. Il
dolore è ancora vivo. Anche se uomini come lui difficilmente ci
lasceranno mai. Incontrarlo è stata una fortuna. Dirigerlo un
onore. Parole che potrebbero sembrare retoriche, ma che acquistano
ben altro valore alla luce di quello che era questa persona. E che
è ancora, per tutti noi. Poter lavorare con lui è stato un grande
“dono”. Forse Babbo Natale esiste davvero. Chissà.
Edoardo Falcone
La trama del film
In Io
Sono Babbo Natale Ettore (Marco Giallini) è un ex
galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non ha grandi
prospettive se non quella di continuare la sua carriera da
rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti),
un simpatico signore che non possiede oggetti di valore ma ha una
incredibile rivelazione da fare: “ sono Babbo Natale!”. Ma sarà
davvero lui?
In una nuova intervista esclusiva
con
Screen Rant, i membri del cast di Eternals hanno
rivelato i personaggi Marvel che vorrebbero incontrare
nelle future puntate del MCU, e perché.
Sebbene nessuno di questi incontri
sia garantito, sarebbe divertente vedere i personaggi principali
del MCU interagire con i nuovi
arrivati. Di seguito le risposte dei membri del cast del cinecomic
di Chloé Zhao, in arrivo domani 3 novembre nelle
sale italiane:
Richard Madden
(Ikaris): “Penso che mi piacerebbe vedere Ikaris, Thor e Iron
Man mangiare pizza insieme e bersi una birra. Penso che sarebbe una
scena piuttosto divertente da guardare.”
Don Lee
(Gilgamesh): “Forse potrei battermi contro Hulk. E potrei
collaborare con Spider-Man.”
Lia McHugh
(Sprite): “Ci sto pensando solo ora. Non so come ho fatto a non
pensarci prima. Ovviamente, Spider-Man. Tom Holland… mi piacerebbe
da morire essere in un film con lui.”
Angelina Jolie
(Thena): “Ci sono state alcune conversazioni segrete al
riguardo. Stiamo tutti avendo piccole conversazioni segrete e
stiamo tutti cercando di capire se Kevin lo sa già.”
Salma Hayek (Ajak):
“Beh, penso che Ajak possa davvero sconfiggere Thor. Abbiamo
avuto questa conversazione.”
Angelina Jolie
(Thena): “Facile. Lancia la sfida a Chris.”
Salma Hayek (Ajak):
“Mi piacerebbe intavolare delle conversazioni filosofiche con
Deadpool.”
Angelina Jolie
(Thena): “Penso che sarebbe divertente.”
Barry Keoghan
(Druig): “Penso Adam Warlock, ora che mi ci fai riflettere.
Speravo in realtà che qualcuno me lo chiedesse, ed ecco fatto. Mi
piacerebbe incrociare la sua strada… e poi sono un grande fan di
Will Poulter. È un mio amico. Le possibilità per divertirsi ed
esplorare sono infinite. Mi piacerebbe incontrare anche i Guardiani della Galassia, che
adoro.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Kenneth Branagh è forse uno dei registi più
poliedrici che lavorano attualmente ad Hollywood. Dopo aver
trascorso gran parte della sua carriera ad adattare per il grande
schermo le opere di Shakespeare, soprattutto negli ultimi anni si è
invece dedicato a progetti decisamente più mainstream,
come Cenerentola, Artemis Fowl e, naturalmente, il primo
Thor
del 2011.
Dopo la sua esperienza con il film
del MCU che ha ufficialmente segnato il
debutto del Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth, Branagh non ha più diretto un
film Marvel, ma a quanto pare è ancora
molto legato al leggendario personaggio dei fumetti. Nella sua
ultima fatica, Belfast,
ha infatti inserito un easter egg dedicato proprio al personaggio,
e di cui ha discusso in una recente intervista con
Variety.
Nel film, che è stato presentato in
Italia ad Alice nella Città (la sezione autonoma e parallela della
Festa del Cinema di Roma) e che uscirà nelle sale di tutto il mondo
il 12 novembre, è presente una scena in cui Buddy, il piccolo
protagonista, si siede sul pavimento a leggere un fumetto di Thor.
A proposito di questo momento, Kenneth Branagh ha spiegato: “Le
illustrazioni di Thor realizzate da Jack Kirby dovevano prendere
vita. Avevo considerato l’idea di girare la scena con Jude Hill che
siede sul pavimento a leggere il fumetto mentre i colori spuntavano
dalle pagine. Alla fine abbiamo deciso di non farlo.. pensavamo
fosse troppo.”
La trama di Belfast, il nuovo film di Kenneth Branagh
Scritto e diretto da Branagh e
interpretato da Caitriona
Balfe,
Jamie Dornan,
Judi Dench e Ciarán Hinds,
Belfastè
una storia di amore, risate e perdite nell’infanzia di un ragazzo,
tra la musica e il tumulto sociale della fine degli anni ’60 a
Belfast nell’Irlanda del Nord. Buddy, nove anni, è circondato da un
mondo fatto di lotta di classe e stravolgimenti culturali. Mentre
esplodono i Troubles, ovvero il conflitto tra i cattolici
repubblicani e i protestanti unionisti, Buddy sogna un futuro
lontano dalla violenza, e trova conforto in una gioiosa famiglia.
Ma intanto i contrasti si acuiscono, e la famiglia di Buddy dovrà
scegliere se attendere che gli scontri finiscano o iniziare una
nuova vita.
Arriva su Disney+ il 12 novembre
Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, la nuova
serie di Danny Strong e Michael Keaton, anche protagonista.
Dopesick, la storia vera
Partiamo dai fatti
realmente accaduti, ovvero la componente fondamentale di questa
miniserie. Nel 1996 la Purdue Pharma, di proprietà della famiglia
Sackler, mise in commercio il farmaco OxyContin garantendo che,
nonostante si tratti di un painkiller a base di sostanze oppioidi,
meno dell’1% dei pazienti avrebbe potuto sviluppare dipendenza da
esso.
Il farmaco venne
lanciato a tappeto nelle zone più povere degli Stati Uniti come
Virginia, Kentucky e West Virginia, aree dove il lavoro pensante
nelle miniere procurava maggiori infortuni sul lavoro e conseguente
dolore cronico. Si trattò di una truffa, in quanto l’OxyContin
iniziò a sviluppare nei pazienti una fortissima dipendenza: negli
anni immediatamente successivi il tasso di abuso di droghe e
criminalità aumentò a dismisura, mentre la Purdue Pharma e i
Sackler continuarono ad arricchirsi con campagne pubblicitarie e
strategie di immissione nel mercato sempre più sfacciate e
fraudolente. Finché una serie di funzionari di agenzie governative
iniziarono a mettere in piedi il caso giudiziario che portò in
tribunale la famiglia Sackler e tutti coloro che parteciparono
all’imbroglio.
La vicenda
raccontata da Dopesick
Dopesick racconta
l’intera vicenda sfruttando con lucidità e precisione ammirevoli
una delle componenti fondamentali della produzione audiovisiva: il
montaggio. Alternando attraverso la messa in scena di vari piani
temporali i momenti fondamentali della storia, ogni puntata segue
gli avvenimenti producendo al tempo stesso un filo emotivo
specifico, il quale garantisce allo spettatore una partecipazione
capace di andare al di là della semplice esposizione dei fatti. Pur
rimanendo quindi fedele alla realtà di eventi e accadimenti la
serie sviluppa con pienezza degli archi narrativi coinvolgenti,
variegati, in cui il pubblico viene informato dei fatti ma anche
spinto ad immedesimarsi nei personaggi.
In particolar modo i
primi due episodi di Dopesick, diretti da un regista un tempo
acclamato come Barry Levinson – non a caso
premiato con l’Oscar per un melodramma di forte impatto emotivo
quale è stato Rain Man – si distinguono per
l’efficacia nel rappresentare l’intera filiera di persone coinvolte
nella vicenda del farmaco: dai componenti della famiglia Sackler ai
rappresentanti che si occuparono di “vendere” il prodotto ai medici
generici, dai dottori che iniziarono a prescriverlo ai propri
pazienti a coloro che pian piano cominciarono a diventarne
dipendenti. E ovviamente alle persone che si occuparono di
perseguire la truffa e tentare di porre fine alla
piaga.
Dopesick, il cast
Dopesick mette in scena
varie e sfaccettate personalità alternandole in un racconto tanto
frammentato a livello narrativo quanto efficace nel presentare
storie e personaggi. Tale mosaico umano non sarebbe ovviamente
potuto risultare così prezioso se a interpretarlo non fosse stato
chiamato un cast di attori di primissimo livello: nel ruolo di
Richard Sackler – la “mente” che ha creato, messo
in commercio e spinto al massimo possibile l’OxyContin – troviamo
un Michael Stuhlbarg ancora una volta
impressionante nel riuscire a mostrare la psicologia orribile
eppure comprensibile che regola le azioni del suo personaggio.
Molto efficaci (anche se
a partire dalla terza puntata tendono ad andare leggermente sopra
le righe) si confermano
Rosario Dawson,
Michael Keaton e la sempre più lanciata Kaitlyn Dever:
l’attrice de La 25a Ora interpreta un’agente della DEA che decide
di indagare riguardo l’epidemia di criminalità esplosa nelle aree
dove il farmaco è stato messo all’iniziativa sul mercato; Keaton
invece impersona un dottore generico il quale ignaro inizia a
prescrivere l’OxyContin, mentre alla deve è andato il ruolo di una
sua paziente che comincia ad assumerlo dopo un incidente in
miniera.
I più efficaci però si
rivelano Peter Sarsgaard nella parte dell’allora
Procuratore Federale della Virginia Rick Mountcastle e John
Hoogenakker in quella del collega Randy Ramseyer: ovvero
coloro che per primi iniziarono a montare il caso giudiziario
contro la Purdue Pharma e la famiglia Sackler. Due figure scritte
magnificamente, che mostrano il loro inossidabile senso del dovere
senza frasi a effetto o alcuna retorica. Sono loro a raccontare con
efficacia e umanità il lavoro dell’uomo comune, che si batte tutti
i giorni per ottenere una società migliore. In particolar modo
Hoogenakker – il quale si era già messo in evidenza grazie alla
partecipazione allo show Jack Ryan, targato Amazon Prime Video – può essere considerato a
tutti gli effetti la vera sorpresa della miniserie.
Molto elaborato a
livello di costruzione della trama, Dopesick –
Dichiarazione di Dipendenza che racconta una delle
pagine più vergognose della storia americana contemporanea con una
lucidità di esposizione ammirevole, riuscendo al tempo stesso a
intrattenere e informare. Un prodotto televisivo di alto livello,
non soltanto civile.
Il produttore associato di Iron Man, Jeremy Latcham, ha rivelato alcuni
dei dettagli più curiosi in merito al provino di Robert Downey Jr. per il ruolo di Tony Stark
nel film dei Marvel Studios.
Latcham ha ricordato il provino
all’interno del libro di recente pubblicazione “The Story of
Marvel Studios: The Making of the
Marvel Cinematic Universe” (via
CBR): “Una Mercedes arriva a tutto velocità. Aveva una
ragazza che ballava l’hula-hoop sul cruscotto. Poi c’era questo
tizio enorme, coperto di tatuaggi, con una lunga barba, occhiali
stravaganti e un cappello… era il braccio destro di Robert Downey
Jr., Jimmy Rich. Esce, cammina e apre la portiera”. Dalla
macchina è uscito Downey in quello che Latcham ha descritto come un
abito viola con una sciarpa gigante. “Si porta la sciarpa sulla
spalla e dice: ‘Giovanotto, da che parte per trucco e parrucco?’.
Pensai: ‘Santo cielo… cosa ho appena visto?'”
Dopo essere passato per il reparto
trucco, Downey si è recato sul set. “Gira un solo ciak e
l’intera troupe scoppia in un applauso. Boom! Tony Stark è
qui!”, ha detto Latcham. Come ha spiegato invece Rich, Downey
non aveva più fatto provini da quando aveva interpretato il
leggendario Charlie Chaplin in Charlot,
film biografico del 1992, motivo per cui aveva preso sul serio il
processo di casting e aveva rischiato tutto per l’audizione.
“Robert ha un’etica del lavoro che va oltre chiunque altro con
cui abbia mai lavorato”, ha aggiunto Rich. “È stimolante.
L’ho visto mettersi sotto, ma non come ha fatto per questo
ruolo.”
Robert Downey Jr. avrebbe continuato a
guadagnare consensi da parte di critica e pubblico per la sua
interpretazione del supereroe Tony Stark, personaggio che
attraverso il primo Iron Man del 2008 ha di fatto lanciato il Marvel Cinematic Universe. Dopo
aver ripreso il ruolo in più sequel, film degli Avengers, scene
post-credit e altro ancora, Downey ha chiuso la sua corsa nei panni
del personaggio con il sacrificio disinteressato in Avengers: Endgame, completando il suo viaggio targato
MCU dopo oltre dieci anni. Di
seguito potete ammirare lo screen test dell’attore per il film di
Jon Favreau:
Netflix annuncia che l’attrice sarà la
protagonista di Rebel Moon, il nuovo film
originale Netflix diretto da Zack Snyder.Boutella ha raggiunto il successo con il suo ruolo
nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La
mummia con Tom Cruise per
Universal, Atomicabionda al fianco di
Charlize Theron, Fahrenheit451 di
Ramin Bahrini per HBO e Climax di Gaspar Noé per
A24. È
protagonista di Settlers, debutto cinematografico di Wyatt
Rockefeller per IFC.
Il lungometraggio segna il ritorno
insieme di Newman, Snyder e Stuber. Tra i produttori più prolifici
di Netflix,
Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia del suo L’alba dei
morti viventi del 2004, che era stato supervisionato
dall’allora vicepresidente di Universal Scott Stuber, oggi Netflix
Head of Global Films. Rebel
Moon è il primo lungometraggio frutto
dell’accordo di prelazione tra Netflix
e The Stone Quarry Productions, società di produzione fondata da
Zack e Deborah Snyder, insieme al socio di produzione Wesley
Coller. Prosegue così la collaborazione tra Netflix,
gli Snyder e Stone Quarry, dopo la produzione del thriller con
zombi diretto da Snyder Army of the Dead e del prequel Army of
Thieves, lanciato in tutto il mondo su Netflix
lo scorso weekend e al momento in cima alla classifica dei film più
popolari in oltre 90 paesi. In produzione ci sono anche lo spin-off
animato Army of the Dead: Lost Vegas e la
serie ispirata alla mitologia scandinava Twilight
of the Gods.
Rebel Moon, il
film
Vi
ricordiamo che Rebel
Moon è il prossimo film di fantascienza originale Netflix
di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal
regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista
annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike
diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo
ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con Tom
Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di Charlize
Theron, Fahrenheit 451 di Ramin Bahrini per HBO e
Climax di Gaspar Noé per A24.
Nel film
L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di
una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di
inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare
pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al
loro fianco.
All’inizio del mese di ottobre è
stato confermato ufficialmente che il personaggio di
Adam Warlock apparirà in Guardiani
della Galassia Vol. 3e che sarà
interpretato da Will Poulter, noto per le saghe
de Le cronache di Narnia e Maze
Runner.
Adesso, in occasione della
promozione della serie
Dopesick, il giovane attore – visto anche in film quali
Revenant – Redivivo e Detroit
– ha commentato per la prima volta il suo coinvolgimento nel
Marvel Cinematic Universe, senza
purtroppo rivelare nulla a proposito del suo personaggio. Parlando
con
Variety, ha detto: “Sono davvero onorato di essere stato
accolto nella grande famiglia Marvel. Tutte le persone con cui ho
interagito fino ad ora sono state fantastiche. Sono davvero
entusiasta all’idea di far parte di un franchise come quello dei
Guardiani, che considero uno dei più creativi e unici.”
Nonostante James Gunn abbia più e più volte negato il
coinvolgimento di Adam Warlock in GOTG Vol. 3, l’ingresso
del personaggio nel MCU era già stato anticipato
durante una delle numerose scene post-credits del Vol. 2,
quando Ayesha (il personaggio di Elizabeth Debicki) crea un essere artificiale
per sconfiggere i Guardiani, chiamato proprio Adam. Nei fumetti,
Adam Warlock è legato sia a Thanos e al Guanto dell’Infinito.
Viste come sono andate le cose nella Fase 3, sappiamo che la sua
storia cinematografica sarà differente.
Non molto tempo fa Quentin Tarantino ha rivelato che,
qualora decidesse di realizzare davvero Kill
Bill Vol. 3, affiderebbe il ruolo della figlia
dell’iconica Beatrix Kiddo a Maya Hawke, la
vera figlia di Uma
Thurman, interprete della Sposa in Kill
Bill Vol. 1e2,
nonché musa del regista fin dagli inizi della sua carriera.
Ora, è stata proprio la star di
Stranger Things a commentare le parole dell’iconico
regista, rivelando che amerebbe lavorare di nuovo con lui (era già
apparsa in
C’era una volta a Hollywood). Parlando con
The Guardian, la giovane attrice ha detto: “Ci sono sempre
un sacco di voci al riguardo. Quentin ha i suoi tempi. Farà quello
che vuole quando lo vorrà. Lo conosco da una vita e se mai volesse
lavorare di nuovo con me, ne sarei felice, ovviamente.”
A proposito del possibile
coinvolgimento di Maya in un ipotetico Kill Bill Vol. 3, Tarantino si era così
espresso: “Penso che si tratterebbe di rivisitare quei
personaggi vent’anni dopo e immaginare la Sposa e sua figlia, B.B.,
che hanno trascorso 20 lunghi anni di pace e tranquillità, per poi
vedere tutto andare in frantumi”, ha spiegato Tarantino.
“Ora la Sposa e B.B. sono in fuga e solo l’idea di poter
immaginare Uma Thurman e sua figlia Maya Hawke insieme è veramente
eccitante.”
Black
Panther: Wakanda Forever è stato di recente
posticipato all’11 novembre 2022. Al momento non si conoscono
ancora i dettagli sulla trama del sequel, ma sappiamo che la
sceneggiatura è stata riscritta in seguito alla tragica morte di
Chadwick Boseman.
Di recente, su
Reddit (via
CBM), sono state condivise alcune informazioni verificate
proprio in merito al film, che ovviamente invitiamo a prendere con
la dovuta cautela, non trattandosi di rivelazioni ufficiali.
Secondo la fonte, sarà il personaggio di Okoye interpretato da
Danai Gurira a raccogliere l’eredità di
Pantera Nera, anche se molto probabilmente non si tratterà della
sostituzione definitiva di T’Challa.
Sempre la fonte riporta che il
finale di Eternals avrà qualcosa a che fare con il motivo per
cui Namor il Submariner sarà costretto a tornare in superficie
(sono ormai mesi che si parla della presenza dell’Atlantideo nel
film). Una delle prospettive più eccitanti riguardo il sequel è
quella di una possibile guerra tra Wakanda e Atlantide per
l’eredità del mantello di T’Challa, guerra che potrebbe coinvolgere
proprio il personaggio di Namor.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel
Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Dune di Denis Villeneuve è un
avvincente adattamento del libro di Frank
Herbert, ma questo non significa che non ci siano
incongruenze nel suo film.
Dune di Frank
Herbert è una densa epopea fantascientifica vasta
quanto le desertiche lande di Arrakis, e Denis Villeneuve ha fatto
del suo meglio per catturarne la portata scenografica e narrative
con Dune,
anche se il suo adattamento – e le modifiche che ha apportato al
materiale di partenza – hanno lasciato alcuni buchi nella trama
assolutamente non di poco conto.
Il film aveva bisogno di attrarre
sia i fan di lunga data che i nuovi fan, quindi è sembrato
appropriato che le discussioni sulla Gilda Spaziale, l’Alto
Consiglio, l’Imperium, la compagnia CHOAM e il Landsraad fossero
rimosse per evitare ulteriori lungaggini. La mancanza di
esposizione significa, tuttavia, che ci saranno scelte narrative
considerate illogiche o sbagliate rispetto alla narrazione del
libro, non importa come i fan si avvicinino al mondo di Dune.
Dov’è l’imperatore?
Una figura importante manca
nel film, ed è Padishah Imperatore Shaddam IV
della Casa Corrino. La sua meschinità e la sua
gelosia per la popolarità del Duca, della
Casa Atreides e del suo esercito sono i fattori
motivanti di molta della violenza nel romanzo di Herbert, ma non si
vede niente di tutto ciò sullo schermo. L’adattamento di David
Lynch del 1984 del romanzo di Herbert rende l’Imperatore una
minaccia che pervade tutta la narrazione.
Una battuta casuale ella versione di
Villeneuve che fa riferimento all’Imperatore tra la
Reverenda Madre e il Barone
Harkonnen non è sufficiente a sottolineare la sua
importanza come il Big Bad che è implicito che
sia. È probabile che l’ubicazione dell’Imperatore sia una questione
per Dune 2, ma per allora i fan potrebbero non
essere così convinti del suo potere e della sua superiorità senza
le basi poste nella Parte I.
Perché la potenza dell’esercito
Atreides non viene trasmessa nel film di Villeneuve?
L’esercito della
Casa Atreides è famoso in tutto l’universo per
essere stato addestrato da Gurney Halleck e
Duncan Idaho e le sue truppe eguagliano
l’esercito Sardaukar dell’Imperatore in letalità
ed efficacia. Eppure ricevono solo poche menzioni e non sembrano
opporre molta resistenza ai Sardaukar, che sono in grado di
sopraffare Arrakeen.
Nel romanzo di Herbert, la
ragione per cui l’Imperatore fornisce alla Casa
Harkonnen i suoi rinforzi Sardaukar per
riprendere Arrakis è che è minacciato
dall’esercito della Casa Atreides e pensa che permetterà al Duca di
prendere il controllo del Landsraad. Il film
avrebbe potuto sottolineare la natura d’élite dell’esercito in modo
più sicuro, invece di concentrarsi su quale grande maestro di spada
sia Duncan Idaho.
Perché gli Harkonnen usano qualcosa
di così facilmente ingannabile come il Cercatore-Cacciatore?
Per attentare alla vita di
Paul Atreides, una spia lasciata dalla casa
Harkonnen impiega un cacciatore-ricercatore per assassinarlo nelle
sue stanze. Questo piccolo dispositivo scava in un muro e fluttua
nell’aria, cercando di localizzare Paul e pugnalarlo con il suo ago
con la punta di veleno, ma lui è in grado di superarlo rimanendo
ben fermo dietro un ologramma.
La punta dell’hunter-seek ha una
telecamera, che trasmette continuamente un segnale video
all’operatore Harkonnen. Perché non poteva vedere
Paul? Il libro di Herbert menziona
il campo sospensivo compresso del dispositivo come un indicatore
della sua scarsa visione, ma questo non viene mai dichiarato nel
film. Perché gli Harkonnen, una delle case più ricche con la
migliore tecnologia per estrarre la spezia, impiegherebbero un
dispositivo che può essere così facilmente superato in astuzia?
Perché le tute da stillicidio sono
scure nel deserto?
Una delle parti più
fondamentali della vita su Arrakis è indossare una
tuta distillata dei Fremen, che ricicla il sudore
e i rifiuti di chi la indossa in acqua potabile per sopravvivere
nel deserto. Nel film, si vede che sono di varie tonalità di grigio
scuro, con alcuni Fremen che drappeggiano le loro in un tessuto più
chiaro.
Qualcuno nel mezzo del deserto
vorrebbe essere così visibile? La colorazione aiuta gli attori a
distinguersi nella sabbia per rendere la narrazione più drammatica,
ma da un punto di vista più pratico, avrebbe più senso che fossero
di un colore più simile al loro ambiente.
Dove sono tutti i computer nel Dune
di Villeneuve?
Dune
è un film di fantascienza ambientato in un
futuro molto, molto lontano, eppure c’è una notevole mancanza di
computer. Ci sono alcune macchine e grandi navi spaziali, ma queste
sono navigate da umani che possono piegare lo spazio e il tempo,
cosa che non viene chiarita nel film.
Nel libro di Herbert,
l’umanità ha sviluppato molto tempo fa dei supercomputer che hanno
cercato di sterminarla così, dopo aver soppresso la rivolta
dell’Intelligenza Artificiale, l’umanità ha messo fuori legge
qualsiasi tipo di supercomputer. Anche se non è l’ideale, un
semplice pezzo di esposizione che delineasse questo sarebbe andato
lontano verso gli spettatori per capire perché i computer non si
vedono e perché la spezia è così vitale in loro assenza.
Perché Paul non è più arrabbiato
per la morte di suo padre?
Dopo aver stabilito uno
stretto legame padre-figlio attraverso alcune scene molto toccanti
tra il Duca Leto I e suo figlio
Paul, Leto viene ucciso dalla Casa
Harkonnen e Paul sembra essere indifferente. Lady Jessica
ha un parossismo appropriato per affrontare il suo dolore, ma Paul
sembra apparire freddo e distaccato.
Anche se è vero che Paul potrebbe
essere in totale shock, sembra comunque che avrebbe dovuto
manifestare una reazione più viscerale alla perdita di una figura
così importante nella sua vita. Nel libro di Herbert,
molte delle sue azioni sono motivate dalla vendetta per la morte di
suo padre, quindi forse i sentimenti più forti sulla morte del Duca
emergeranno nella Parte 2.
Cosa succede con Thufir Hawat?
Prima che la Casa Atreides
lasci Caladan per Arrakis, il Maestro degli Assassini
Thufir Hawat è in grado di calcolare il costo del viaggio
utilizzando numeri interi incredibilmente grandi senza alcun
problema. Questa scena di Dune vuole indicare che egli è essenzialmente
un umano-computer che ha addestrato la sua mente a fare calcoli ben
oltre un umano in assenza di intelligenza artificiale.
Nel libro di Herbert, questi
umani-computer (anche Piter de Vries della Casa
Harkonnen è uno di loro) sono conosciuti come mentat, ma siccome la
parola non viene mai usata nel film, gli spettatori rimangono
confusi sul ruolo di qualcuno come Thufir Hawat,
che non solo è importante per la Casa Atreides ma si suppone sia
uno dei personaggi più potenti della storia.
Perché il dottor Yueh tradisce la
Casa Atreides in Dune?
Il dottor
Wellington Yueh è un medico rinomato e, portando il
marchio del condizionamento imperiale, un servitore dedicato alla
Casa Atreides che è più che degno di fiducia. Il
Barone Harkonnen è in grado di fare in modo che il
dottore tradisca la Casa Atreides, ma il ragionamento dietro il suo
atto efferato non è del tutto convincente.
Gli spettatori di Dune apprendono che il dottor Yueh ha
cospirato per aiutare ad uccidere il Duca Leto I perché il Barone
aveva sua moglie. Tuttavia, una scena cruciale che coinvolge una
conversazione tra lui e Lady Jessica su quanto sua moglie
significhi per lui, e su ciò che la Casa Harkonnen le ha fatto, è
stata rimossa dal film, facendo sembrare il suo improvviso atto di
tradimento come sbucare fuori dal nulla.
Qual è il problema con le Bene
Gesserit in Dune?
Le Bene
Gesserit rimangono immerse nel mistero dal momento in cui
arrivano nel cuore della notte per visitare la Casa
Atreides, lasciando i fan a grattarsi la testa sul ruolo
che giocano nello sviluppo dell’universo conosciuto,
sull’importanza della connessione di Lady Jessica
con loro e sull’importanza di Paul Atreides. Le
Bene Gesserit sono una società dedicata non solo allo sviluppo
dell’espansione della coscienza umana, ma anche all’ingegneria
della nascita di una specifica figura maschile messianica che
porterà l’universo ad uno sviluppo come non si è mai visto.
Con la capacità di trasferire la
coscienza, possono agire come una sorta di memoria collettiva per
l’umanità, con esseri come la Reverenda Madre in
grado di ricordare decine di vite. Senza sapere nulla di tutto ciò
in Dune, è difficile per gli spettatori
comprendere esattamente quanto sia spaventosa la Reverenda Madre, o
cosa significhi la sua interferenza per Paul
Atreides, ma è possibile che i loro segreti vengano
salvati per Dune:The Sisterhood
o Parte 2.
Perché Paul si comporta con
nonchalance incontrando Chani per la prima volta?
Paul ha diverse visioni di
una misteriosa donna Fremen in Dune -a volte fino all’eccesso- che vogliono
significare la sua importanza nel suo futuro. Quando finalmente si
trova faccia a faccia con l’abitante del deserto dopo aver
affrontato Stilgar, non è affatto sorpreso di
incontrare Chani.
Sarebbe logico che
Paul mostrasse più emozione nell’incontrare
finalmente una donna che ha tormentato i suoi sogni, così come
qualcuno con cui dovrebbe essere coinvolto sentimentalmente, ma
l’erede di Casa Atreides non potrebbe essere più
apatico.
Grande successo per i Ghostbusters a
Lucca Comics & Games,
protagonisti dell’Area Movie nella serata di ieri (domenica 31
ottobre) in occasione della proiezione speciale di
Ghostbusters: Legacy al Cinema Astra.
Tutto sold out per la proiezione che è stata accolta con tantissimi
applausi.
A rendere ancora più speciale la
serata è stato l’arrivo davanti al cinema della
Ecto-1, storica auto dei Ghostbusters,
accompagnata dai cosplayer ufficiali del film che hanno animato
l’ingresso del pubblico in sala.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason Reitman e
prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale
Ghostbusters.
Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil
Kenan.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon ePaul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Eternals
è uno dei titoli più attesi della Fase 4 del MCU, e non soltanto perché
introdurrà una nuova serie di personaggi. Il film, infatti, si
prepara a cambiare in modo significativo il MCU, ampliando ancora di più la
prospettiva narrativa del franchise.
La storia copre un arco narrativo lunghissimo
Al di là di un paio di
flashback legati ai vichinghi nei film del franchise di
Thor, il MCU non è mai andato troppo
indietro con gli anni, a parte ovviamente quando ha raccontato
delle avventure di Steve Rogers durante la Seconda Guerra
Mondiale.
In base alla sinossi ufficiale,
sappiamo che Eternals coprirà un arco narrativo lungo 7.000
anni, poiché i personaggi del film si sono nascosti sulla Terra per
un periodo di tempo estremamente lungo.
L’introduzione dei Devianti
Eternals
introdurrà nel MCU i nemici giurati degli Eterni,
ossia i Devianti, una sottospecie dell’uomo, creata eoni fa dai
Celestiali, i cui esperimenti causarono numerose mutazioni nei loro
corpi.
In seguito, i Devianti diventarono
senzienti e svilupparono la propria cultura, dando anche vita ad
una società totalmente slegata da quella dei Celestiali. Da allora,
gli Eterni e i Devianti sono stati in guerra tra loro attraverso
tutto il cosmo.
Approfondire il lato cosmico del MCU
Carol Danvers comunica solo
occasionalmente con i Vendicatori, perché Brie Larson era troppo
impegnata a girare Captain Marvel per avere un ruolo da
protagonista in Avengers: Endgame: sappiamo che
durante gli eventi di quel film era fuori a proteggere i pianeti
che non avevano una propria squadra di supereroi che li
sorvegliasse.
È chiaro che c’è un universo molto
più grande nel MCU, ma film che hanno provato ad
esplorare l’aspetto cosmico del franchise, come Guardiani della Galassia
o Thor: Ragnarok, hanno in realtà soltanto
scalfito la superficie. Eternals potrebbe arricchire
maggiormente il lato cosmico di questo universo condiviso.
La backstory di Ovunque
Ovunque, casa del
Collezionista e pianeta significativo sia in Guardiani della
Galassia che in Avengers: Infinity War, si trova
all’interno della testa mozzata fluttuante di un Celestiale.
Poiché i Celestiali sono i
responsabili della creazione degli Eterni, Ovunque potrebbero
svolgere un ruolo importante nella trama del film. Se fosse davvero
così, il film potrebbe spiegare come la testa mozzata di un
Celestiale sia stata trasformata in un pianeta.
Ego
Nei fumetti, gli Eterni
sono stati creati dai Celestiali. L’unico Celestiale ad essere
apparso nel MCU, ad oggi, è Ego il Pianeta
Vivente, il padre biologico di Peter Quill interpretato da Kurt
Russell in Guardiani della Galassia Vol.
2.
Nel sequel, Ego ha presentato a suo
figlio “The Expansion”, il suo piano malvagio per rifare l’universo
a sua immagine e somiglianza. È possibile che, nella continuity del
MCU, gli Eterni siano stati creati
dallo stesso Ego.
Le conseguenze dello Snap
Finora, le serie del
MCU disponibili su Disney+ si sono fortemente concentrate
sull’esplorazione delle conseguenze del distruttivo schiocco di
dita di Thanos, poiché abbiamo visto Monica Rambeau
“rimaterializzarsi” in WandaVision, mentre le ricadute economiche
di quel tragico evento sono state esplorate in The Falcon and the Winter
Soldier.
Ma lo Snap non ha riguardato solo
gli umani: è stato un vero e proprio massacro in tutto l’universo.
Eternals potrebbe approfondire le conseguenze dello Snap
su scala cosmica.
La creazione dei mutanti
Dal momento che il MCU esiste da più di un decennio e
che il suo mondo è stato costantemente arricchito, sarebbe
impossibile per il riavvio del franchise degli X-Men spiegare, da
solo, che c’è stata una scuola piena di mutanti da
sempre.
I fan
sono rimasti delusi quando WandaVision non ha riavviato la
serie sui mutanti come previsto, ma forse sarà proprio
Eternals il film che spiegherà la creazione dei mutanti
nel MCU.
La storia di Asgard
Dal momento che
Eternals coprirà un arco narrativo lungo 7.000 anni,
potrebbe essere necessaria una deviazione per rivelare parte della
storia poco conosciuta di Asgard. Il regno di Odino ha un
retroscena lungo e ricco e il MCU ha mostrato solo una goccia nel
mare.
Thor: Ragnarok ha rivelato
che la rivisitazione di Odino del passato di Asgard è stata per lo
più insabbiata. Eternals potrebbe esplorare gli angoli più
bui della storia di Asgard.
Poiché i poteri degli Eterni sono
vagamente definiti nei fumetti e probabilmente verranno
riorganizzati nel loro adattamento sul grande schermo, è possibile
che nel film posseggano il potere del viaggio
interdimensionale.
L’introduzione di Black Knight
Durante la Saga
dell’Infinito, il MCU è riuscito a portare al cinema
quasi tutti i Vendicatori più significativi, da Iron Man a Captain
America, passando per Hulk ma anche per Wasp e Black Panther.
Uno dei pochi Vendicatori chiave che
devono ancora essere introdotti nel MCU è Cavaliere Nero/Black Knight,
un supereroe “medievale” che ottiene i suoi poteri da una spada
magica tramandata di generazione in generazione. L’incarnazione del
Cavaliere Nero ad opera di Dane Whitman debutterà finalmente nel
MCU proprio in Eternals,
interpretato dalla star di Game of Thrones Kit
Harington.
A gennaio del 2020,
Screen Rant ha avuto la possibilità di visitare il set di
Eternals e
di parlare con il produttore Nate Moore. Durante la chiacchierata,
Moore ha parlato della decisione da parte dei Marvel Studios di ambientare il film sulla
Terra, nonostante la natura “cosmica” della storia e dei
personaggi.
“Direi che, in realtà, anche nei
fumetti questi personaggi sono più legati alla Terra, perché in
realtà sono stati creati dall’umanità”, ha spiegato il
produttore. “Anzi, direi che nel film abbiamo sottolineato
molto di più l’aspetto cosmico di quanto non lo facciano nei
fumetti, in tutta onestà. Da un punto di vista narrativo, c’è una
giustapposizione assai potente, perché il film è ambientato sulla
Terra, ma non significa che l’intero corso degli eventi si svolga
interamente sulla Terra.”
“Questo ci permette di
giustapporre cose moderne, normali, che fanno parte della vita di
chiunque, ad altri elementi tipicamente sci-fi, come i Celestiali,
le astronavi, senza doversi per forza impegnare su nessuno dei due
fronti”, ha aggiunto. “Questa giustapposizione ci permette
di ottenere il meglio da entrambi i mondi. Ecco perché questo film
è così speciale, perché non deve essere necessariamente o l’una o
l’altra cosa.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
L’iconica Jamie Lee Curtis ha rivelato che vorrebbe
interpretare il Diavolo nell’annunciata nuova trilogia de L’esorcista che sarà diretta da David
Gordon Green, regista con il quale la celebre attrice ha
un legame molto speciale, trattandosi della mente creativa dietro
la nuova trilogia di Halloween.
In un’intervista con Entertainment
Weekly, Jamie Lee Curtis ha spiegato che, al pari di
molti, il film originale del 1973 diretto da William
Friedkin è stato uno degli horror che hanno maggiormente
segnato la sua adolescenza: “Sono una persona coraggiosa, in
generale, ma se una cosa è spaventosa, allora mi spavento anche io.
Quando avevo 15 anni i miei genitori mi fecero vedere L’esorcista e
il giorno dopo i miei amici mi presero in giro perché ero uscita
fuori di testa. Detesto avere paura dei film horror.”
Parlando nello specifico del ruolo
che vorrebbe interpretare nella nuova rivisitazione del celebre
film, ha aggiunto: “Forse dovrei prestare la mia voce al
Diavolo, come fece Mercedes McCambridge. Se David mi offrisse una
parte nel suo progetto, magari proprio come voce del Diavolo, per
me sarebbe come un cerchio che si chiude. E poi penso che le
persone lo amerebbero.”
Cosa sappiamo del reboot de L’esorcista
Universal e Peacock hanno acquistato
i diritti dell’annunciato sequel de L’esorcista
ad opera della Blumhouse con l’obiettivo di realizzare una nuova
trilogia, al pari di quanto già accaduto con il franchise di
Halloween.
L’accordo siglato ammonta a 400
milioni di dollari. Come annunciato già tempo fa,
sarà David Gordon Green, regista
di Halloween
e Halloween
Kills, ad occuparsi della regia del primo capitolo
della trilogia, che sarà un sequel diretto del cult firmato nel
1973 da William Friedkin. Il primo film
dovrebbe arrivare nelle sale verso la fine del 2023.
Ellen
Burstyn tornerà nuovamente nei panni divenuti ormai
iconici di Chris MacNeil, la madre della piccola Regan MacNeil (la
bambina posseduta del film di Friedkin), ruolo grazie al quale
ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice
protagonista.
Al fianco di Burstyn ci
sarà Leslie Odom Jr., noto per il
musical Hamilton e candidato agli Oscar 2021
come miglior attore non protagonista per Quella
notte a Miami…: l’attore statunitense interpreterà il
ruolo del padre di un bambino posseduto che, in preda alla
disperazione, cercherà l’aiuto di Chris.
La sceneggiatura del primo sequel
porterà la firma di David Gordon Green insieme a Scott Teems, Danny
McBride e Petter Sattler. Alla produzione ci saranno Jason Blum,
David Robinson e James Robinson. Il sequel sarà una co-produzione
tra Blumhouse e Morgan Creek Production.
A quanto pare, Anthony Hopkins ha deciso di continuare con la
sua carriera di attore grazie al ruolo di Odino nel primo film del
franchise di Thor.
Nel libro di recente pubblicazione “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”,
l’attore premio Oscar ha infatti rivelato che aveva deciso di
abbandonare la recitazione prima di ottenere il ruolo del dio
nordico nel film del 2011.
Come spiegato dall’attore, è stato
il regista Kenneth Branagh a restituirgli la voglia e
l’entusiasmo di continuare a lavorare. “Stavo per rinunciare
alla mia carriera, davvero”, ha detto l’attore (via
CBR). “Ma Branagh non me l’avrebbe mai permesso. Lavorare
con lui è stato come ricevere un’iniezione di nuova linfa vitale.
Sembrava avere lo stesso tipo di influenza contagiosa su tutti i
membri del cast e della crew. Il suo entusiasmo… il suo
atteggiamento sempre così positivo. Riesce a tirare fuori il meglio
da chiunque.”
Dopo aver interpretato Odino in
Thor, Anthony Hopkins è apparso in altri 19 film,
tra cui Thor: the Dark World del 2013 e Thor: Ragnarok del 2017. La sua fama è
indissolubilmente legata al ruolo di Hannabil Lecter ne Il silenzio degli innocenti, grazie al quale ha vinto
l’Oscar come miglior attore protagonista, prestigioso
riconoscimento che ha ricevuto nuovamente quasi 30 anni dopo,
quest’anno, grazie alla sua interpretazione in
The Father – Nulla è come sembra.
Per quanto riguarda Kenneth Branagh, dopo l’esperienza con il
primo Thor,
il regista britannico non ha mai più diretto un film dei Marvel Studios, nonostante abbia
continuato a collaborare con Disney per altri progetti (come
Cenerentola e Artemis Fowl) e abbia anche prestato la sua voce ad un
personaggio di Avengers:
Infinity War.
Nell’attesissimo Eternals,
in arrivo nelle sale italiane dal 3 novembre, l’attrice
Salma Hayek interpreta una versione femminile del
personaggio di Ajak, che possiede l’abilità di volare, una super
forza e persino la capacità di manipolare le molecole con la sola
forza del pensiero.
Ajak è il condotto attraverso il
quale gli Eterni possono comunicare con i Celestiali, che li hanno
creati, al pari dei Devianti, durante i loro esperimenti
sull’umanità primitiva. Nel film, proprio grazie a questa speciale
connessione, Ajak viene anche presentata come il leader del
gruppo.
In occasione del
Graham Norton Show,
Salma Hayek ha parlato della segretezza che
circonda i progetti Marvel, rivelando che all’inizio
non era consapevole che non si potesse neanche parlare del film.
“Ricordo di aver parlato per la prima volta di Eternals con la regista in un hotel. Era in
occasione del Comic-Con”, ha spiegato.
“La cosa è stata totalmente
surreale. Stavamo parlando e… essendo io messicana, tendo a parlare
a voce alta. Avevo perso quasi la voce a causa delle varie
interviste, ma parlavo comunque in maniera rumorosa. Ho iniziato a
farle delle domande e lei mi disse: ‘Shhhhhh…’. E io risposi:
‘Cosa?’. E lei: ‘Possono sentirci. La sceneggiatura è top
secret!'”
“E allora io le risposi: ‘Ma non
c’è nessuno!’. E lei: ‘La porta accanto. Devi stare molto attenta.
Tutti sanno che stiamo parlando del nuovo film Marvel. Potrebbero sentirci
attraverso i muri’. Lei era seria, ma è così che funziona. Lo
fanno. Lo fanno davvero. È stato un momento veramente strano”,
ha concluso l’attrice.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Anya Taylor-Joy è una delle giovani stelle più
in ascesa di Hollywood: il suo ultimo successo nella serie
televisiva La regina degli scacchi, per la cui
interpretazione ha vinto un Golden Globe, lo
conferma. Vediamo la classifica dei migliori ruoli interpretati
dall’attrice, secondo Rotten
Tomatoes, in attesa di rivederla al cinema in
Last Night in Soho.
Radioactive (2019) – 63%
Se c’è un modo per
garantire che un’attrice promettente continui a migliorare, è
facendola lavorare con grandi esperti. Questo è ciò che ha reso
questo film così prezioso, poiché Anya Taylor-Joy ha avuto modo di
lavorare fianco a fianco con Rosamund Pike, che interpreta il personaggio
principale in questa storia incentrata sulla figura di
Marie Curie.
Per chi non lo sapesse, Curie ha
fatto la storia come la prima donna a vincere il premio Nobel, che
le è stato conferito ben due volte e in due diversi campi
scientifici. Originariamente proiettato in anteprima al
Toronto International Film Festival 2019 e
rilasciato in digitale su Amazon Prime
nel 2020, Radioactive
presenta Anya Taylor-Joy come Irene
Curie, la figlia di Marie.
Last Night In Soho (2021) –
75%
Last
Night in Soho è considerata una delle uscite
cinematografiche più intriganti del 2021. La premessa suggestiva,
l’ensemble di attori di talento e membri della crew, assieme al
trailer strabiliante, hanno reso fin da subito i fan estremamente
entusiasti.
La trama del film è incentrata su
una giovane aspirante stilista (Thomasin McKenzie)
che viene trasportata nel passato, rivivendo l’atmosfera anni ’60
nel corpo di una cantante che da lei idolatrata,
Sadie (Anya
Taylor-Joy ). Mentre vive questa nuova vita
inaspettata, cominciano ad insinuarsi minacce pericolose che
porteranno a gravi conseguenze. Tra gli aspetti lodati dalla
critica, dopo la presentazione del film a Venezia,
c’è stata proprio la performance di
Taylor-Joy.
The Miniaturist (2017) – 76%
Anya
Taylor-Joy ha regalato sempre performance convincenti
nei film d’epoca a cui ha preso parte. Tra questi vi è The
Miniaturist, che ha debuttato alla fine del 2017 e
ambientato nel 17° secolo. La miniserie è stata basata su un
romanzo del 2014 dallo stesso titolo.
In onda su BBC One
e poi su Masterpiece della PBS
negli Stati Uniti, The Miniaturist narra la storia
di Petronella Oortman (Anya
Taylor-Joy ), dopo il cui trasferimento ad Amsterdam a
causa di un matrimonio combinato, conoscerà vicende sempre più
oscure quando assume un misterioso miniaturista per arredare la sua
casa delle bambole; ciò finirà per prefigurare il suo stesso
destino.
Split (2016) – 77%
Questo è stato il film
grazie al quale la maggior parte del pubblico ha scoperto Anya Taylor-Joy ed ha anche segnato un ritorno
degno di nota per il regista M. Night Shyamalan.
Arrivato nelle sale nel 2016, Split è stato un sequel inaspettato di
Unbreakable ed è visto come il primo film
sulle origini dei supercriminali.
Split segue le
vicende di un uomo chiamato Kevin Wendell Crumb
(James
McAvoy), che ha oltre 20 personalità diverse, alcune
delle quali sono violente. Rapisce tre ragazze adolescenti in
questo thriller psicologico, una delle quali è la Casey
Cooke di Taylor-Joy. La
Taylor-Joy ha avuto la possibilità di mostrare le
sue capacità di recitazione, giocando sul suo passato traumatico e
diventando una “final girl”. Ha ripreso il ruolo nel sequel,
Glass.
Barry (2016) – 80%
È un vero peccato che
Barry sia passato in sordina: uscito in un momento
apparentemente perfetto nel 2016, questo film biografico racconta
la storia di un giovane Barack Obama ai tempi
della Columbia University prima di diventare il presidente degli
Stati Uniti.
Devon Terrell è
stato elogiato per la sua performance come personaggio titolare. La
storia non ha poi evitato alcune delle discriminazioni che Obama ha
affrontato mentre cresceva. Anya Taylor-Joy aveva un ruolo di
supporto come Charlotte Baughman, una ex fidanzata
di Obama che cerca di farlo aprire caratterialmente.
Emma. (2020) – 87%
I romanzi di Jane
Austen sono stati adattati al cinema e teatro in
innumerevoli forme e occasioni. Gli adattamenti di Emma sono
molteplici, con quattro lungometraggi, otto serie televisive e
cinque opere teatrali basate sul racconto. Il più recente è
arrivato nel 2020 con il debutto alla regia di Autumn de
Wilde.
Questa versione, intitolata Emma, vede Anya Taylor-Joy assumere il ruolo principale
di Emma Woodhouse, una donna nell’Inghilterra del
1800 che tende a intromettersi nelle vite romantiche dei suoi
amici. Le recensioni hanno detto che altri adattamenti sono stati
più fedeli, ma di questo in particolare ne è stata apprezzata la
componente ironica e la performance della
Taylor-Joy è stata molto lodata.
Thoroughbreds (2017) – 87%
Questo potrebbe non
classificarsi come il suo miglior film su Rotten
Tomatoes, ma c’è una buona possibilità che questa sia
la più grande performance messa in piedi da Anya Taylor-Joy in un film finora.
Ampiamente distribuito all’inizio del 2018,
Thoroughbreds vede due adolescenti complottare per
uccidere uno dei loro patrigni.
Anya Taylor-Joy è stata eccezionale nel ruolo
di Lily Reynolds, una ragazza troppo emotiva che
vuole liberarsi del suo patrigno. Olivia Cooke
interpreta la sua amica senza emozioni Amanda che
la aiuta nell’atto criminale, mentre Anton Yelchin
ritrae uno spacciatore di droga immischiato con loro in quello che
sarebbe stato, ahimè, il suo ultimo ruolo.
The Dark Crystal: Age Of Resistance
(2019) – 88%
Nel 1982, Jim
Henson e Frank Oz hanno lavorato insieme
per consegnare The Dark Crystal al pubblico di tutto il mondo. Il
film fantasy animato da pupazzi rimane un classico e i fan lo hanno
apprezzato così tanto che Netflix ha
rilasciato una serie prequel molto attesa, basata su di esso.
Questo era The Dark Crystal:
Age of Resistance, che è apparso sul servizio di streaming
nel 2019. Segue tre Gelflings che tentano di unire
i loro clan e salvare il loro pianeta. Anya Taylor-Joy dà voce a
Brea, uno dei Gelflings principali. Il cast
comprende anche Taron Egerton, Nathalie
Emmanuel, Helena Bonham Carter,
Mark Hamill e altri.
The Witch (2015) – 90%
Anche se
Split è stato il film che ha fatto conoscere
Anya Taylor-Joy a un vasto pubblico, è stato
The Witch del 2015 a consacrarla
definitivamente. È stato il primo vero ruolo dell’attrice dato che
il suo unico lavoro cinematografico fino a quel momento era stata
una scena cancellata in Vampire Academy dell’anno precedente.
Diretto da Robert
Eggers,
The Witch è un horror soprannaturale ambientato nel 1630, che
raggela gli spettatori fino al midollo. Taylor-Joy
interpreta Thomasin, una ragazza che vede
scomparire il suo fratellino mentre gioca con lui. Quando si scopre
che è stato preso da una strega, il fatto avrà un enorme impatto su
tutta la famiglia.
Peaky Blinders (2013-) – 92%
Peaky
Blinders della BBC ha ricevuto enormi elogi dalla
critica e da coloro che hanno seguito la serie fin dal debutto nel
2013. Ambientata in Inghilterra, la storia segue le vicende della
famiglia criminale Shelby dopo gli eventi della prima guerra
mondiale.
L’incredibile cast comprende
personaggi come Cillian Murphy, Tom
Hardy, Sophie Rundle, Sam
Neill, Helen McCrory e Sam
Claflin. Anya Taylor-Joy si è unita al cast per la
stagione 5 di Peaky Blinders, interpretando Gina
Gray, la moglie americana di Michael Gray (Finn Cole).
La regina degli scacchi (2020) –
96%
Ci sono alcuni critici che
hanno definito The Queen’s Gambit la cosa migliore uscita in
televisione nell’anno 2020 ciò non è inverosimile, considerando
quanto sia stata ritenuta spettacolare questa miniserie. Basata su
un romanzo scritto da Walter Tevis nel 1983,
questa serie racconta la storia di un’orfana che diventa un
prodigio degli scacchi.
Ambientato negli anni ’60, la
giovane ragazza scopre che le sue abilità hanno un prezzo. Anya Taylor-Joy assume il ruolo principale di
Beth Harmon, polarizzando col suo magnetismo
espressivo l’intera narrazione. Infatti, il consenso su
Rotten
Tomatoes specifica che la sua performance è
“magnetica”. Combinandola con grandi dettagli d’epoca e una
scrittura forte, si ottiene una formula vincente, il che rende
comprensibile il motivo per cui ha fatto incetta di premi.
Thor: Love and
Thunder riporterà finalmente Jane Foster nel Marvel Cinematic Universe. Da un
lato sappiamo che la sua trasformazione in Mighty Thor sarà una
parte importante della storia raccontata nel nuovo film;
dall’altro, invece, ancora non sappiamo in che modo i Marvel Studios intendano affrontare la sua
complicata relazione con il Dio del Tuono.
Dopo essere stati separati alla fine
di Thor,
l’eroe non è mai riuscito a rintracciare Jane in
The Avengers, anche se i due hanno avuto un apparente
lieto fine in Thor: the Dark World. Sfortunatamente, quando è uscito
Avengers: Age of Ultron, abbiamo appreso che – almeno
all’apparenza – i due avevano preso strade separate. Ora, però,
sembra che Love and Thunder rivelerà
finalmente cosa è successo ai due innamorati.
Una serie di immagini inedite dal
set del film di Taika Waititi è apparsa di recente online (via
CBM), e ci mostra
Chris Hemsworth e
Natalie Portman truccati come i loro personaggi in
Thor: the Dark World. Ricordiamo che un
finale alternativo del film del 2013 ha visto Thor e Jane costretti
a porre fine alla loro storia, quindi è probabile che queste nuove
foto rappresentino la volontà, da parte dei Marvel Studios, di dare una nuova
svolta all’arco narrativo dei due personaggi.
Probabilmente, questa scena
flashback ambientata ai tempi di Thor: the Dark World aiuterà a spiegare meglio
l’assenza di Jane in tutti questi anni, anche perché il personaggio
sarà quasi sicuramente una parte cruciale della storia che si
svolgerà nel quarto attesissimo capitolo del franchise. Per vedere
le foto dal set in questione, cliccate
qui.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film
dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Tom
Holland, che a breve rivedremo in azione nei panni di
Peter Parker nell’attesissimo Spider-Man:
No Way Home, ha rivelato in una nuova intervista che
da bambino era terrorizzato dal personaggio di Doc Ock interpretato
da Alfred Molina in Spider-Man 2 di Sam Raimi, e che proprio in No
Way Home farà il suo trionfale ritorno (nonché ingresso
ufficiale nel MCU).
“Ero ossessionato dai film di
Raimi”, ha dichiarato di recente Holland parlando con Empire (via CBR).
“Avevo 8 anni e ricordo di aver visto Alfred nel suo costume
per la prima volta. Aveva gli occhiali, indossava la cintura, ciò a
cui erano attaccate le gambe. E ricordo, anche se scherzavo, che in
realtà ero terrorizzato da lui.”
Anche se Doc Ock sembrava morto in
Spider-Man 2, è stato lo stesso Molina a confermare
all’inizio di quest’anno che avrebbe ripreso il ruolo del noto
antagonista nel terzo capitolo del franchise di Spider-Man
collegato al Marvel Cinematic Universe. Da
allora Molina ha spiegato che il suo personaggio è stato in grado
di resuscitare nel MCU perché, secondo il regista Jon
Watts, “in questo universo, nessuno muore mai
veramente.”
Secondo quanto riferito, Watts gli
ha anche detto che No
Way Home riprenderà la storia di Doc Ock proprio dal
finale del film di Raimi. È interessante notare che, poiché la
morte apparente di Doc Ock è il risultato del sacrificio della sua
stessa vita dopo che il cattivo si è reso conto degli errori
commessi, No
Way Home dovrà necessariamente spiegare perché il villain
inizierà ad attaccare di nuovo Spidey.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17
dicembre 2021.
Lo scorso aprile è arrivata
decisamente inaspettata la notizia che la Warner Bros. aveva deciso
di cancellare due progetti legati all’universo DC, attorno ai quali
si è era già creato parecchio interesse: stiamo parlando di
The Trench, lo spin-off di Aquaman,
e di New Gods, il film di Ava
DuVernay in cantiere da molti anni.
Nessuna spiegazione ufficiale sul
perché della cancellazione dei due progetti venne data all’epoca,
ma in molti ipotizzarono potesse essere legata ai profondi
cambiamenti che lo studio aveva deciso di apportare al DCEU,
concentrandosi su progetti molti diversi tra loro, come gli
annunciati film dedicati a Zatanna, Blue
Beetle, Static
Shocke Hourman.
Tuttavia, pare che dietro la
cancellazione di New Gods, in particolare, possa
celarsi una motivazione ben diversa. Di recente, è spuntato online
– via
Twitter – un estratto da un’intervista alla regista Ava
DuVernay, la quale sembra confermare che il suo film sia
stato cancellato dalla Warner Bros. a causa di
Zack Snyder’s Justice League. Nel video la regista non
menziona mai in modo esplicito il cinecomic, ma sembra abbastanza
ovvio che si stia riferendo proprio alla Snyder
Cut (potete vedere il video cliccando
qui).
Molti fan pensano che la Warner
Bros. abbia voluto prendere le distanze dallo
SnyderVerse dopo l’uscita di
Zack Snyder’s Justice League, progetto che inevitabilmente
sarebbe stato collegato a New Gods a causa della presenza
di alcuni personaggi (non solo Steppenwolf, ma anche Darkseid,
DeSaad e Granny Goodness).
Anche se DuVernay e il
co-sceneggiatore Tom King avevano probabilmente
trovato un modo per permettere al loro film di distinguersi dalla
visione di Snyder, la mitologia era probabilmente troppo radicata
nella tradizione stabilita in Justice
League per i gusti di WB.
Assegnati i premi della 26esima
edizione di
Linea d’Ombra Festival. A ufficializzare i vincitori, i
direttori artistici del festival Giuseppe D’Antonio e Boris
Sollazzo.
Nella sezione PASSAGGI
D’EUROPA la giuria di esperti composta da Miriam Bliese,
Milena Mancini, Guglielmo Poggi ha assegnato il “Premio NEXSOFT”
per il miglior lungometraggio sezione al film
Beginning di Dea Kulumbegashvili (Georgia), con la
seguente motivazione:
“Come cinematografari (perche
questo siamo, alcuni di noi almeno) cerchiamo continuamente di
capire se il cinema riesca o meno a resistere come linguaggio-
attenzione, non come medium, come linguaggio. Negare che sia in
difficoltà, questo linguaggio, è anacronistico è controproducente
per chi vuole farlo sopravvivere. Questo film ha sopra ogni merito
il valore di costruire costantemente un linguaggio. Il che
prescinde dalla sua natura di film “girl empowers” o
dall’importante tema del culto e del suo lato occulto, per giocare
sui termini. A vincere, in questo senso, è il Cinema, in sé.
Nell’essere indispensabile, in una visione collettiva e che nulla
ha a che vedere con la semplificazione mediatica contemporanea. Per
questo più che per qualunque altra motivazione, riteniamo opportuno
premiare questo film. Che meriterebbe anche un premio a parte:
miglior linguaggio”.
il Premio Giuria Popolare è stato
assegnato a The Night Doctor di Elie
Wajeman (Francia).
Il premio della Giuria Open,
composta dagli spettatori che hanno seguito il festival sulla
piattaforma streaming Netfestival, è andato ex aequo
The Grand Bolero di Gabriele Fabbro
(Italia) e Of Fish and Men di Stefanie
Klemm (Svizzera).
Nella sezione
LINEADOC la Giuria Esperti composta da Carlo
Hintermann, Juan David Gonzales Monroy e Rachel Rakes ha decretato
come miglior film Our Land, Our Altar di
André Guiomar (Portogallo), con la seguente motivazione.
“Attraverso un uso ragionato e
allo stesso tempo partecipe della forma cinematografica e della
struttura narrativa, questo film presenta un ritratto intimo di una
comunità vitale di fronte alla sua dissoluzione. In modo sottile ma
con grande forza il film mette in evidenza il valore di una
comunita’ e il bisogno di autodeterminazione contro l’inarrestabile
progredire della gentrificazione e degli interessi economici. Per
l’equilibrio tra approccio etico, persistenza, tecnica e stile, il
premio Linea doc va aOur Land, Our
Altar”.
La Giuria Popolare ha premiato
Il secondo principio di Hans Liebschner di Stefano
P. Testa (Italia).
La Giuria Open ha premiato ex aequo
All Of Your Stars Are But Dust On My
Shoes di Haig Aivazian (Libano) e Summits
and Ashes di Fernando Criollo (Perù)
Nella sezione
CORTOEUROPA il “Premio BANCA CAMPANIA
CENTRO” al miglior cortometraggio è stato assegnato dalla
giuria esperti formata da Giulio Mastromauro, Valerio Vestoso e
Christopher Yates a The Criminals di
Serhat Karaaslan (Turchia), con la seguente motivazione:
“Attraverso una sceneggiatura
ingegnosa e una regia rigorosa,The Criminalsci porta un duro thriller su come i giovani turchi vengono
repressi nel loro naturale sentimento di desiderio e amore. La
recitazione è toccante, permettendoci di entrare in empatia con la
giovane coppia e sperando di vedere la loro lussuria soddisfatta.
La svolta degli eventi è drammaticamente brillante. Porta la paura
nel desiderio, la violenza nell’amore. Il climax ci ha fatto
prendere la nostra sedia. Si conclude con un tocco di umorismo e
tenerezza, che ci fa sperare in un futuro migliore”.
La giuria ha assegnato anche una
menzione speciale a Between Men di Ares
Ceylan (Germania), con la seguente
motivazione:
“Questa classica storia di lutto
e disaccettazione omofoba è trascesa da una sincerità genuina. Man
mano che la storia si svolge con il suo dialogo crudo e
subliminale, il sentimento cresce e l’assenza del figlio/amante
diventa più forte. La finezza della recitazione è inversamente
proporzionale all’emozione che abbiamo provato guardandoBetween Men”.
Il Premio Giuria
Popolare è stato conquistato dal film Branka di
Ákos K. Kovács (Ungheria).
La Giuria Open ha premiato
Branka di Ákos K. Kovács (Ungheria)
Nella sezione
VEDOANIMATO la Giuria Esperti, composta da Martin
Smatana, Alessandro Rak, Mauro Uzzeo, il premio principale è stato
vinto da Affairs of the Art di Joanna
Quinn e Les Mills (Canada), con la seguente motivazione:
“L’arte come ossessione, il
corpo come rappresentazione, i sogni per dettare obiettivi di vita
crescendo, i colori per indicare la propria (R)esistenza. Ogni
segno in questo cortometraggio grida ironia, giocosità, ricordo,
andare contro l’ordine stabilito, fare i conti con noi stessi,
nascere, crescere e morire, alla ricerca di un posto nel mondo e
della nostra identità unica, assoluta, immortale. Il film pieno di
umorismo pungente raggiunge il volto dello spettatore con tutta la
bellezza e la freschezza dell’animazione giocosa e dinamica dei
tratti di matita”.
La giura ha assegnato anche una
menzione speciale a People in Motion di Christoph
Lauenstein e Wolfgang Lauenstein (Germania), con la seguente
motivazione:
“Bastano poche immagini
suggestive e una pacata voce fuori campo per calarsi nella tela
narrativa e lasciarsi catturare dal loro gioco di luci e ombre.
Sospesi tra antiche paure e bellezza racchiusa tra quattro mura, ci
troviamo davanti ai nostri desideri, alle nostre piccole e grandi
meschinità, ricordandoci, ancora una volta, la grande,
inarrestabile, forza delle storie. Questa storia misteriosa e
affascinante piena di significato e spunti di riflessione affronta
il tema dell’esistenza, del comportamento umano, dell’egoismo e
dell’avidità che si sono infiltrati nel mondo oscuro”.
Il Premio Giuria Popolare è andato
ad How To Be at Home di Andrea Dorfman
(Canada).
La Giuria Open ha premiato
Granny’s Sexual Life di Urška
Djukić (Slovenia)
A chiudere l’elenco dei vincitori
per le opere in concorso è quello della sezione
VEDOVERTICALE, dove il “Premio FONDAZIONE CARISAL”
assegnato dalla Giuria Popolare al miglior cortometraggio in
formato 9:16 è andato ex aequo a Killer Brownie!
di Igna L. Vacas (Spagna) e a Genesis di ZHU
Xiaolong (Cina).
La Giuria Open ha premiato
Valse Naïve di Antonello Tosto e Mariapia
Di Lecce (Italia) e MIDNIGHT STORIES:
Morgan di Ryan Cauchi (Australia)
Il commento a caldo del codirettore
artistico Boris Sollazzo:“È stata un’edizione
coraggiosa e felice, un ritorno al cinema e all’arte che ha visto
un successo di pubblico e di critica. Otto giorni di film,
dibattiti e riflessioni che ci confermano che un altro Domani è
possibile”.
Per Peppe D’Antonio
questa edizione ha lasciato il segno per tanti motivi: “Abbiamo
vinto una grande scommessa riportando l’interesse su e dentro le
sale; abbiamo registrato sold out in molti eventi ed abbiamo
ritrovato la passione per il cinema e la comunicazione. Senza
contare che abbiamo avuto la possibilità di incontrare stimolanti
personalità che ci hanno fatto intravedere i possibili passaggi
verso il Domani”.
Linea d’Ombra Festival XXVI edizione
è un’iniziativa promossa dall’Associazione
SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il
patrocinio della Direzione generale Cinema e
audiovisivo – Ministero della Cultura,
della Regione Campania con
la Film Commission Regione Campania,
del Comune di Salerno. Main
Sponsor: Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca
Campania Centro, Nexsoft S.p.A.
Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di Risparmio
Salernitana. Altri sponsor: Allianz Salerno
Mare – Mario Parrilli srl, Rotary Salerno
Rotary Salerno 1949 a.f. La direzione artistica è di
Peppe D’Antonio e Boris Sollazzo.
È stato annunciato l’anno scorso che
il personaggio di Ironheart sta arrivando nel
Marvel
Cinematic Universe e le sarà dedicata una serie tv
esclusiva su Disney+.
RiRi Williams, l’adolescente dietro la maschera,
farà anche parte dell’attesissima serie Armor Wars
su Disney+
dove James Rhodes ritorna come War
Machine in quello che sembra essere un libero adattamento
della classica storia di Iron Man.
RiRi Williams è stata vittima di
violenza con armi da fuoco
La maggior parte dei
supereroi hanno conosciuto tragedie terribili nelle loro storie
d’origine. Questo è vero anche nel caso di RiRi
Danielle, e ciò è accaduto molto prima che diventasse
Ironheart. RiRi è stata vittima di violenza con
armi da fuoco da bambina, quando un driveby ha tolto la vita alla
sua migliore amica Natalie e al suo patrigno.
Questo è uno dei motivi per cui RiRi
è così emotivamente segnata e non ama aprirsi con altre persone; è
anche la ragione, però, per cui è così tanto determinata ad aiutare
gli altri. Uno dei momenti importanti nelle prime storie di
Ironheart è stata la sua scelta di unirsi a
sessioni di terapia di gruppo in compagnia della madre, per cercare
di elaborare il trauma passato.
Ironheart è un super genio
RiRi
Williams è una delle persone più intelligenti
dell’Universo
Marvel. È all’altezza di altri geni come Amadeus Cho, ma ha
anche delle insicurezze e per questo spesso si scontra con chi le
sta attorno. A dirla tutta, si è proprio guadagnata l’attenzione di
Tony Stark grazie al suo cervello.
RiRi è andata al MIT con una borsa di studio ed è stata in grado di
costruire da sola un’armatura alla
Iron Man. La cosa più impressionante è che si è servita
semplicemente di pezzi di ricambio e ha lavorato presso i
laboratori della sua scuola, dimostrando di saper anche
improvvisare con gli strumenti a disposizione, proprio come ha
fatto Tony quando ha costruito la sua armatura.
RiRi Williams ha basato la sua
armatura originale su un vecchio design di Iron Man
La prima armatura di
Ironheart che RiRi Williams ha
costruito era basata sul Modello 41, uno dei primi. La cosa più
impressionante è che RiRi l’ha costruita con pezzi di ricambio che
ha trovato nel campus ed è anche ricorsa al reverse-engineering del
design per assemblarla.
RiRi ha compiuto questa impresa di
nascosto e senza aiuti. L’armatura di
Iron Man modello 41 era un delle prime, ma la procedura
altamente tecnica, per cui non era assolutamente un compito facile
da realizzare. Quando i suoi piani furono scoperti, prese
l’armatura e si diede alla fuga, dando inizio alla sua epopea
eroica.
RiRi Williams divenne Ironheart
dopo la morte di Iron Man
RiRi
Williams aveva l’armatura ed era pronta a diventare un
eroe, ma all’inizio scelse di non farlo. Ha avuto l’attenzione di
Tony all’inizio e lui l’ha aiutata, dandole anche qualche AI
per il design della sua seconda armatura, che in realtà era basata
sulla propria figura.
Tuttavia, non è stato fino alla
morte di
Tony Stark in Civil War II che RiRi si è
finalmente fatta avanti e ha preso il suo posto come
Ironheart. Stark tornò, anche se con un aspetto
differente, e diede a RiRi la benedizione per continuare il suo
ruolo di eroe con l’armatura basata sulla sua.
RiRi Williams lasciò il MIT per
diventare Ironheart
Quando RiRi
Williams è apparsa per la prima volta nei fumetti,
frequentava il MIT con altri super-genii. Tuttavia, le cose in
quella sede non sono mai state facili per la giovane: il preside le
mancava sempre di rispetto, facendo accedere persone al suo
laboratorio senza permetto e non rispettando l’operato della
giovane.
RiRi alla fine ne ha avuto
abbastanza della mancanza di rispetto, ha preso la sua armatura
Ironheart e ha lasciato il MIT. Ha deciso di
concentrarsi sulla sua nuova vita e l’inedito ruolo di supereroina
piuttosto che cercare di bilanciarla con il suo lavoro
scolastico.
Ironheart ha venduto un brevetto
per ottenere un laboratorio scientifico
Quando
RiRi Williams
ha costruito la sua armatura originale
Ironheart,
lo ha fatto con gli scarti dei laboratori scolastici e senza soldi
o attrezzature reali al di fuori di quello che aveva nei suoi
laboratori del MIT. Quando ha lasciato il MIT, non aveva nulla, ma
non ha lasciato che questo la fermasse.
Reed Richards dei
Fantastici Quattro è ricco perché è un genio e
vende i suoi brevetti. Questo è quello che ha fatto RiRi dopo aver
lasciato la scuola. Ha inventato un localizzatore GPS che poteva
essere configurato in un programma e ha venduto il brevetto per
permettersi di comprare il suo laboratorio e l’attrezzatura per
continuare ad armeggiare con le sue invenzioni.
Ironheart era un membro fondatore
dei Campioni
I Campioni
si formarono quando Ms. Marvel, Miles
Morales e Nova lasciarono i Vendicatori.
Volevano formare una squadra che si preoccupasse più di aiutare le
persone che di combattere i cattivi. Cercarono eroi che la
pensassero come loro e Ironheart si unì alla
squadra fin dall’inizio.
Ironheart ha anche
fornito alla squadra un tocco di realtà. Mentre Ms. Marvel era identificata come il
“cuore” della squadra, Ironheart era lì per assicurarsi che si
concentrassero sui problemi reali in modo da non dimenticare il
motivo per cui si erano formati.
Ironheart ha combattuto contro
Thanos
Ironheart
ha combattuto Thanos nei fumetti. Non era sola,
perché ha condotto anche gli altri membri dei Campioni in
battaglia: lo scontro non andò a buon fine, ma la giovane
sopravvisse. In Infinity Countdown: Champions #2,
ha attaccato il Titano Pazzo a testa alta.
Lui ha poi disintegrato la sua
armatura, permettendole però comunque di vivere. Questo l’ha ferita
quasi allo stesso modo, perché si è resa conto che che i suoi amici
hanno rischiato la morte a causa sua.
Ironheart è un alleato del
Wakanda
Non solo
Ironheart entrerà a far parte del MCU con una serie
Disney+ a suo nome, ma si dice che
figurerà anche nella serie Armor
Wars. Ciò che potrebbe venire dopo, è un gruppo di
Young Avengers o Champions, ma
c’è anche la possibilità che possa apparire in una prossima serie
di Black Panther. Questo perché
Ironheart, nei fumetti, è un alleato del
Wakanda.
Ironheart è si è
recata nel Wakanda in occasione della battaglia contro i Dieci
Ironheart divenne amica intima di Shuri e finì per
diventare cittadino onorario. Ironheart è anche
tornata per aiutare a difendere il Wakanda nella storyline L’Impero
Intergalattico del Wakanda.
Ironheart aveva il suo JARVIS
Ironheart
aveva una IA nella sua seconda armatura che era basata su Tony Stark e gli assomigliava persino.
Tuttavia, quando creò la sua terza armatura, l’armatura rosa per
cui è tuttora conosciuta, aggiunse una nuova IA. Questa si chiamava
N.A.T.A.L.I.E.
Questo è un nome importante, in
quanto sarebbe proprio il nome dell’amica che morì nella sparatoria
del driveby. Questa IA è simile al JARVIS di
Iron Man del MCU, ma N.A.T.A.L.I.E. ha una
personalità ancora più forte e dominante – il che ha senso perché è
basata sui ricordi di RiRi dell’amica permettendo loro di
combattere il crimine insieme.
Dopo aver conquistato particolare
successo grazie ai film 300 e
Watchmen, il
regista Zack Snyder decise di portare al cinema
una propria idea originale. Da lui scritto e diretto, Sucker
Punch è così approdato in sala nel 2011,
svelandosi in tutta la sua grinta e azione. Come già dimostrato
precedentemente, Snyder si è riconfermato un grande regista di film
d’azione, capace di orchestrare sequenze visivamente spettacolari e
di grande intrattenimento. Con un cast quasi esclusivamente al
femminile, con tale titolo ha così potuto nuovamente dare sfogo a
questo suo talento.
Quello di Sucker Punch è un
progetto rimasto in sviluppo per oltre otto anni, con continui
rimaneggiamenti nella sceneggiatura e nelle storie dei suoi
personaggi. Suo primo lavoro non tratto da opere preesistenti, il
film è stato scritto da Snyder stesso come un “Alice nel paese
delle meraviglie con le mitragliatrici”, dove si racconta di
una ragazza desiderosa di sopravvivere e delle peripezie attraverso
cui deve passare per poter restare tale. Grazie al successo dei
precedenti film, il regista ebbe infine l’occasione di dar vita al
progetto.
Al momento del suo arrivo in sala,
il film non venne però accolto in modo generalmente freddo da parte
della critica. Questa elogiò particolarmente gli effettivi visivi
come anche la spettacolarità generale, lamentando però carenze
nella sceneggiatura. I fan del regista, però, ritrovarono in
Sucker Punch quanto si aspettavano dal regista,
permettendo così al film di ottenere un discreto successo al
cinema, dove ha incassato un totale di circa 90 milioni di dollari.
Cifra poi aumentata grazie alle vendite dell’home video. Film tutto
da riscoprire, prima di gettarsi in una visione di questo può
essere utile conoscere alcune delle curiosità legate ad esso.
Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò.
Sucker Punch: la trama del
film
Protagonista del film è
Babydoll, giovane accusata ingiustamente di aver
ucciso la sorella in seguito ad un attacco di pazzia. Presa con la
forza viene portata in un istituto di igiene mentale, dove il
patrigno chiede che venga lobotomizzata. L’uomo si rivela infatti
essere il vero omicida, e togliendo di mezzo anche l’altra figlia
ha così modo di poter accedere all’ingente eredità lasciata a
queste dalla madre. Per sfuggire alla drammatica situazione,
Babydoll inizia a costruire per sé un mondo fantastico e
immaginario, dove il confine tra ciò che è vero e ciò che è
inventato diventa sempre più labile. Qui la giovane si ritrova tra
danze burlesque, tecnologie steampunk e colorati ambienti
medievali.
Nel suo percorso si uniscono a lei
altre quattro ragazze, anche queste realmente internate nel
manicomio. Si tratta della sincera Rocket,
l’astuta Blondie, la leale Amber
e la riluttante Sweet Pea. Unite dal desiderio di
libertà e rivalsa, le quattro eleggono Babydoll come loro leader
intraprendendo un percorso che le porterà a scontrarsi con diversi
nemici, tra cui gli aguzzini Blue Jones,
Madam Gorski e High Roller. Ad
aiutarle ad orientarsi in quel mondo non saranno però sole, e
grazie alla presenza del Saggio, le cinque ragazze
arriveranno ad un passo dall’ottenere la libertà. A quel punto,
però, sarà per loro necessario prendere delle importanti e dolorose
decisioni.
Sucker Punch: il cast del film
Per interpretare il personaggio di
Babydoll, Snyder desiderava poter avere dalla sua l’attrice
Amanda
Seyfried. Questa, tuttavia, non potette accettare il
ruolo poiché impegnata in altri progetti. Il regista scelse allora
l’australiana Emily Browning, divenuta popolare
grazie al film Lemony Snicket – Una serie di sfortunati
eventi. Jena Malone interpreta Rocket,
Vanessa
Hudgens è Blondie, Abbie
Cornish ricopre il ruolo di Sweet Pea e
Jamie Chung
quello di Amber. Nel film sono poi noti come Carla
Cugino, interprete di Madam Vera Gorski, e Scott
Glenn nei panni de Il Saggio. Il celebre Jon
Hamm, divenuto famoso grazie alla serie Mad
Men, è qui il misterioso High Rolle. Oscar
Isaac, invece, è il perfido Blue Jones.
Per poter partecipare al film,
l’intero cast dovette sottoporsi a lunghi e intensivi allenamenti.
Il regista voleva infatti che gli attori fossero in grado di poter
eseguire personalmente molte delle complesse e acrobatiche scene
previste dal copione, ricorrendo il meno possibile a controfigure.
Gli interpreti ebbero così modo di esercitarsi nelle arti marziali,
nel combattimento e nell’utilizzo di diverse tipologie di armi. Le
cinque protagoniste femminili, in particolare, hanno descritto
l’esperienza come particolarmente faticosa, ma che gli ha infine
permesso di poter realmente dar vita a quanto previsto. Ciò che si
vede nel film, infatti, è stato realmente compiuto dagli attori
grazie alla forma fisica da loro raggiunta.
Sucker Punch: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Sucker Punch è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 30
ottobre alle ore 23:15 sul canale
Premium Cinema.
Popolare serie animata prodotta
dalla Sony Pictures Animation, Hotel
Transylvania vanta oggi numerosi fan in tutto il
mondo, tanto tra i più piccoli quanto tra gli adulti. Divenuto con
il tempo un vero e proprio franchise, composto anche da
videogiochi, cortometraggi, fumetti e una serie televisiva,
il titolo è oggi composto da tre film lungometraggi, distribuiti al
cinema tra il 2012 e il 2018. A fronte di un budget complessivo di
soli 245 milioni di dollari, la trilogia ha dato prova del suo
valore arrivando a guadagnare oltre 1,3 miliardi di dollari a
livello mondiale.
Autore di un simile successo è
Todd Durham, il quale trasse l’idea per una serie
di film dal libro omonimo da lui scritto. Durham propose l’idea
alla Sony, la quale si dimostrò disposta a finanziare il progetto.
Presero così il via i lavori di scrittura dei film, a cui Durham
partecipò affinché si preservasse la natura della sua storia. Dopo
anni di lavori, e diversi registi susseguitisi alla direzione del
progetto, il primo film vide infine il buio della sala, attirando
l’entusiasmo di diverse generazioni di spettatori.
Dato il suo grande successo, la saga
sembra lungi dall’essere conclusa. Nel febbraio del 2019, infatti,
è stato annunciato un quarto film, attualmente in lavorazione. La
Sony fissa inizialmente la data ufficiale di rilascio al 22
dicembre del 2021, salvo poi anticiparla al 6 agosto dello stesso
anno. Una notizia che non ha mancato di generare entusiasmo presso
i fan della saga, in trepida attesa di poter vedere al cinema nuove
avventure dell’ormai iconico conte Dracula e di sua figlia
Mavis.
Hotel Transylvania: la trama dei
film
Hotel Transylvania (2012)
Protagonista
di Hotel
Transylvania è il Conte Dracula, il quale in seguito
alla perdita della moglie Martha, uccisa da una folla di umani
inferociti, decide di costruire l’Hotel Transylvania, albergo di
lusso in cui hanno la possibilità di soggiornare senza correre
rischi tutti i mostri del mondo. Lontano dai pericolosi esseri
umani, esso è la dimora perfetta in cui far crescere la figlia
Mavis. Per il compleanno di questa, Dracula decide di organizzare
una grande festa con tutti i più celebri mostri, da Frankenstein
all’Uomo Invisibile. La giovane vampira desidera in realtà poter
uscire dalle mura di quel luogo per andare ad esplorare il mondo
circostante.
Rendendosi conto di non poter
continuare a tenere sua figlia lì per sempre, Dracula acconsente
alla sua libera uscita, escogitando però un piano affinché questa
ne rimanga spaventata e abbandoni il suo sogno. Tutto procede
secondo i piani, e la giovane rientra in casa terrorizzata dalla
minaccia dell’uomo. Mentre era fuori, però, viene vista da un
giovane di nome Jonathan, dal carattere solare e positivo. Seguita
la giovane, egli si ritroverà al cospetto dell’Hotel del conte
Dracula, e per questi avrà inizio una serie di peripezie che lo
porteranno a scontrarsi contro il suo pregiudizio verso gli
umani.
Hotel Transylvania 2 (2015)
In Hotel Transylvania
2, la vampira Mavis e l’umano Jonathan danno vita al loro
matrimonio presso il lussuoso Hotel dei mostri. Un anno dopo danno
alla luce un bambino di nome Dennis. Ignari circa la sua vera
natura, Dracula spera vivamente che sia nato vampiro, così da far
progredire la sua stirpe. Con il passare degli anni, però, il
piccolo non dà segni a riguardo, e così i genitori iniziano a
pensare per lui ad una normale esistenza in California. Il nonno
Dracula non è ovviamente favorevole all’idea, temendo di non
rivedere più l’amata figlia e il nipote. Inaspettatamente, anche
Jonathan non è molto d’accordo con l’idea di lasciare l’Hotel.
Per impedire il trasloco, i due
cercano di far uscire la natura di vampiro dal bambino, aiutati dai
vari mostri amici di Dracula. Mandando la figlia e il marito in
vacanza, il conte ha così modo di rimanere solo con Dennis, con il
fine di insegnargli ad essere un vero vampiro. In tutto ciò, a
complicare la situazione, viene annunciata l’imminente visita
all’Hotel dell’ultracentenario Vlad, storico vampiro da sempre
acerrimo nemico degli esseri umani. Far trasformare il nipote, a
quel punto, sarà una questione vitale.
Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa (2018)
Con Hotel Transylvania 3
– Una vacanza mostruosa, è giunto anche per il conte
Dracula il momento di prendersi delle meritate ferie. Egli si
lascia infatti convincere dalla figlia Mavis a partire su di una
nave da crociera. Al suo seguito, vi sarà la famiglia di lei, come
anche i vari mostri suoi amici. Sulla nave, tutti si divertono
divisi tra le varie attrazioni e le escursioni programmate,
godendosi il meritato riposo lontani dal cupo Hotel. Dracula, però,
non riesce a rilassarsi, specialmente nel momento in cui la sua
attenzione viene attratta dal capitano della nave, una giovane
donna di nome Ericka. Ciò che non sa, è che il cognome di lei è Van
Helsing.
Ella è infatti discendente del
celebre cacciatore Abraham Van Helsing, il quale molto tempo prima
aveva avuto numerosi scontro proprio con il conte Dracula. Compreso
che un semplice umano non può uccidere il vampiro, questi ha
istruito la pronipote affinché riesca a recuperare uno strumento di
distruzione, localizzato nella città perduta di Atlantide. La donna
tenta però di uccidere Dracula in più occasioni, finendo però con
lo sviluppare dei sentimenti per lui. Il piano del bisnonno non può
però essere fermato e per il vampiro si preannuncia una vacanza
ricca di sorprese.
Hotel Transylvania: i doppiatori
dei personaggi
Ad aver contribuito al successo dei
film vi è anche il ricco cast vocale, composto da celebri
personalità del mondo dello spettacolo. Il conte Dracula, in
primis, è doppiato in originale dall’attore Adam
Sandler, il quale si è affezionato a tal punto al
progetto da voler figurare anche tra i produttori. In italiano,
invece, la voce del personaggio è quella del comico Claudio
Bisio, particolarmente apprezzato per la sua
performance. Nel ruolo della giovane Mavis, invece, vi è l’attrice
Selena
Gomez. Questa è subentrata al doppiaggio in secondo
momento, dopo che Miley Cirus, prima scelta per il
ruolo, era stata sostituita. In italiano Mavis è doppiata da
Cristiana
Capotondi.
Il personaggio di Jonathan, sposo di
Mavis, è invece doppiato dal comico AndySamberg, mentre celebre è la voce del lupo mannaro
Wayne, appartenente all’attore Steve
Buscemi. L’altro celebre mostro, Frankenstein, ha
invece la voce di Kevin James. Per i due sequel,
poi, ci si è affidati ad altri noti interpreti per i nuovi
personaggi introdotti. Nel secondo capitolo, infatti, la voce del potente Vlad
è quella dell’iconico Mel Brooks, regista
comico autore del celebre Frankenstein
Junior.Kathryn Hahn, attrice di popolari
commedie statunitensi, è invece la voce, nel terzo film, di Ericka
Van Helsing.
Hotel Transylvania: dove vedere i
film in streaming
Per gli appassionati della trilogia,
o per chi deve ancora vederla e desidera farlo, è possibile trovare
i film di Hotel Transylvania su alcune delle principali
piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano
Netflix, VVVVID, Rakuten TV, Microsoft Store, Google
Play, Chili Cinema, Infinity, Tim Vision e Apple iTunes. Per
usufruirne, in base alla piattaforma prescelta, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare semplicemente i
singoli film. A questo punto sarà possibile vederli in tutta
comodità e al meglio della qualità video.
I remake sono spesso difficili da
digerire per gli spettatori, a causa dell’eredità degli originali
che aleggia su questo tipo di produzioni. Tuttavia, alcuni remake
hanno conquistato l’affetto del pubblico, affermandosi come
pellicole ormai celebri e di notevoli successo. Vediamo assieme la
classifica dei 10 migliori remake di sempre stilata da Reddit.
Ocean’s Eleven (2001)
Gli utenti di Reddit
affermano:”Il nuovo Ocean’s Eleven è talmente migliore
dell’originale che dovrebbe essere considerato come l’unica
versione”.
Si tratta di un film davvero
superbo, meravigliosamente diretto da Steven Soderbergh e interpretato da un cast
all-star che include George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon e Julia Roberts. È probabilmente uno dei
migliori film di rapina mai realizzati, per non parlare di uno dei
migliori remake in assoluto!
The Departed (2006)
The
Departed è uno dei migliori film diretti da Martin Scorsese e il vincitore del premio
Oscar per il miglior film di quell’anno. È un classico innegabile!
Quello che alcune persone potrebbero non sapere è che The
Departed è in realtà un remake americano del film
Infernal Affair del 2002, diretto da
Andrew Lau e Alan Mak.
Gli utenti Reddit scrivono: “Ci sono
cose che The Departed fa meglio di Infernal
Affairs e ci sono cose che Infernal Affairs fa meglio di
The Departed“. Entrambi sono film ugualmente
grandiosi, e non si può negare che The Departed sia un remake
fantastico.
Il Grande Gatsby (2013)
Il
Grande Gatsby è uno dei più grandi romanzi di tutti i
tempi, ed è stato adattato per il grande schermo innumerevoli
volte. Gli utenti Reddit affermano: “La versione di Robert Redford non aveva cuore, è fedele alla
storia ma non mostra approfonditamente le tematiche narrative del
romanzo. Mentre ho sentito che il Gatsby di
Luhrmann… ha fatto un lavoro migliore nel
coinvolgermi nella finzione narrativa”.
La versione di Luhrmann era davvero
splendida e coinvolgente, e la performance di Leonardo DiCaprio come Gatsby batte
probabilmente quella di Redford. Risultava nel complesso più
convincente, e ha aiutato a chiarire alcuni dei temi tragici del
romanzo.
Terrore dallo spazio profondo
(1978)
Alcuni
utenti Reddit sostengono che
Invasion of the Body Snatchers
(1978) sia molto meglio della versione originale (1956)”. Mentre
l’originale in bianco e nero è davvero un classico, molte persone
ricordano meglio l’iconico remake del 1978. La presenza diDonald Sutherland
aiuta certamente ad elevare il prodotto, oltre al fatto che il
remake contiene uno dei plot twist più famosi di tutti i
tempo.
In questo caso forse il remake non
supera totalmente l’originale, ma è certamente un ottimo remake,
che sfrutta appieno il potenziale della storia.
Il mago di Oz (1939)
Gli utenti Reddit scrivono
a riguardo: Il Mago di Oz. Sì, la versione musicale del
1930 è in realtà un remake. C’è una ragione per cui nessuno ricorda
l’adattamento originale”. In effetti, ci sono stati tre adattamenti
del romanzo di Frank Baum prima dell’uscita
dell’iconico musical del ’39.
Il primo fu un film muto uscito nel
1910 – solo dieci anni dopo la pubblicazione del romanzo. Un altro
film muto seguì nel 1925, e un corto animato dal Canada uscì nel
1933. Ovviamente, nessuno ebbe l’impatto del classico di
Victor Fleming.
L’alba dei morti viventi
(2004)
Gli utenti Reddit
affermano: “Entrambi i film Dawn of the Dead sono
eccellenti, pur mostrando differenze. In quanto ottimi prodotti, è
difficile dire che uno è meglio dell’altro”. L’originale Dawn of
the Dead resiste ancora oggi alla prova del tempo, ma non si può
negare che stia mostrando la sua età. Il remake di Zack
Snyder non è solo il miglior film di Snyder, ma un grande
film a sé stante.
Il remake si distacca parecchio
dall’originale: contiene più violenza esplicita e zombie in corsa,
oltre ad un cast veramente ampio. E, anche se non può battere
l’originale di Romero, è comunque un remake sorprendentemente
piacevole.
Cape Fear (1991)
Gli utenti di Reddit
affermano: “Entrambi i Cape Fear sono grandissimi
film”. L’originale Cape Fear uscì nel 1962, come adattamento del
romanzo The Executioners di John D.
MacDonald. È un grande film, ed è stato rifatto nel 1991
da Martin Scorsese.
Robert De Niro interpreta Max
Cady e Nick Nolte è Sam
Bowden, e assieme formano una squadra spettacolare. È uno
dei thriller più ansiogeni degli anni ’90 e si è dimostrato
enormemente popolare, incassando oltre 180 milioni di dollari al
botteghino.
Il padre della sposa (1991)
Gli utenti Reddit
dichiarano “Father of the Bride, nella versione di
Steve Martin, è assolutamente meglio
dell’originale”. Il film è stato accolto molto bene all’epoca,
guadagnandosi forti recensioni, elogi per le performance di Steve
Martin e Martin Short, e incassando 130 milioni di dollari al box
office.
È così radicato nella cultura pop
moderna che alcune persone possono dimenticare (o addirittura non
sapere) che si tratta di un remake di una commedia del 1950 con
Spencer Tracy ed Elizabeth
Taylor.
La cosa (1982)
Possiamo leggere da Reddit
che: “La
cosa di Carpenter è ampiamente
considerato un remake superiore”. L’originale è uscito nel 1951 con
il titolo The Thing from Another World. È un buon
film, ma non si può negare che sia stato reso irrilevante in mezzo
al remake di gran lunga superiore di John Carpenter.
Mentre il suo film non fu ben
accolto all’epoca, ora è considerato uno dei migliori film di
Carpenter e uno dei migliori film horror di tutti i tempi.
Suspiria (2018)
Sono numerosi gli utenti
Reddit che esclamano di aver amato la cifra stilistica di
Guadagnino, le modifiche da lui attuate a livello
narrativo, che fanno respirare nuova aria al capolavoro di Dario
Argento. L’originale è ancora un classico straordinario, ma quel
remake è stato probabilmente il miglior remake che abbia mai
visto”.
L’originale rimane un classico
straordinario, ma il remake americano “sta certamente in piedi da
solo”. Anche se è stato un fallimento al botteghino, il film ha
guadagnato elogi per la sua atmosfera, le immagini uniche e
memorabili, e le performance di Dakota Johnson e Tilda Swinton.
Halle Berry, in complicità con la rapper Saweetie, ha
postato su Twitter una video reaction in merito alla nuova
Catwoman, interpretata da
Zoe Kravitz, e che vedremo in azione in
The
Batman, il prossimo anno.
Berry ha interpretato
Catwoman nel film del 2004, progetto che è stata
una delusione al botteghino, una catastrofe per la critica e uno
dei pochi buchi nell’acqua della carriera dell’attrice premio
Oscar. Diretto dal regista francese Pitof,
Catwoman era interpretato da
Halle Berry, Frances Conroy, Benjamin Bratt e Sharon
Stone (nel ruolo della villain). La
Catwoman di Berry non era il personaggio
tradizionale di Selina Kyle, ma una nuova versione chiamata
Patience Phillips, una donna mite che viene rianimata dai gatti
quando viene uccisa, solo per ereditare i loro tratti quando
rinasce.
Dopo l’insuccesso del film, un
sequel era impensabile, e così il personaggio è passato prima ad
Anne Hathaway, che lo ha brevemente interpretato
in Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, e poi a
Zoe Kravitz.
Halle Berry ha condiviso un video sul suo Twitter, in
cui la rapper Saweetie indossa il costume di Catwoman dal film del
2004 e ne imita le battute. Berry appare nel video, presumibilmente
come se stessa, all’inizio confrontandosi con Saweetie, poi
apparentemente accogliendo favorevolmente la sua
interpretazione.
Domenica 31 ottobre a
Lucca Comics & Games 2021 è
il Tuono Day per una giornata ricca di
appuntamenti dedicati ad Andrea Paggiaro in arte Tuono
Pettinato, uno degli autori più brillanti e amati della
sua generazione recentemente scomparso. Si inizia alle ore 11.00 al
Cinema Astra con l’anteprima
di Tuono, documentario dedicato alla
vita e alle opere dell’artista: un ritratto profondo e al tempo
stesso divertente, impreziosito da interventi di amici e colleghi
di Tono Pettinato. Il film nasce dalla collaborazione tra Lucca Comics & Games, Fish-Eye
Digital Video Creation e Rai (prodotto da Fish-Eye Digital Video
Creation, diretto da Dario Marani e scritto da Dario Marani,
Clarissa Montilla, Alessio Guerrini). Speciale sarà l’incontro
intitolato Il fumettista che faceva air
guitar (ore 18.30, Auditorium del Suffragio) in cui
varie personalità della cultura italiana, unite dalla passione per
Andrea Paggiaro, si confronteranno sui diversi aspetti del lavoro
dell’eclettico fumettista. Saranno ospiti del
panel: Valerio Lundini, comico, autore e
conduttore, Silvia Bencivelli, giornalista e
divulgatrice, la scrittrice Marta Barone, i
registi Marco e Antonio Manetti in
streaming e il musicista Simone Lucciola, moderati dal giornalista
Luca Valtorta. Nella serata di domenica 31 va in scena il secondo
appuntamento con la Graphic Novel
Theatre con lo
spettacolo Corpicino (ore 21.30,
Teatro del Giglio), tratto dall’opera di Tuono Pettinato: un
progetto a cura di Lucca Comics & Games, per la regia
di Francesca Caprioli e curatela di Cristina Poccardi.
Ricco il parterre di ospiti anche
domenica 31, da Jack Meggit-Phillips che
in un incontro con l’autore Pierdomenico Baccalario dal
titolo Se Le Bestie Siamo Noi (ore
11.30, Auditorium Fondazione Banca Del Monte),
presenterà Bethany e la
bestia (Rizzoli), vero e proprio caso editoriale
tradotto in trenta lingue che diventerà presto un film per Warner
Bros, a Carlo Lucarelli che insieme a
Barbara Baraldi sarà protagonista dell’incontro Dalla
Fiaba Al Thriller: Come Raccontare L’orrore(ore 14.30,
Auditorium Fondazione Banca Del Monte): da Coliandro all’heavy
metal, dalle fiabe ai romanzi una riflessione su come ciò che ci
circonda, le passioni, gli interessi contribuiscono a costruire
grandi storie e personaggi. E poi ancora Leo
Ortolani (ore 12.30, San Francesco), per presentare
il suo nuovo Blu
tramonto (Feltrinelli Comics) accompagnato da
Licia Troisi e Fabrizio Zucchini (Agenzia Spaziale Italiana), oltre
ai protagonisti delle mostre di Lucca Comics & Games 2021
in dialogo tra loro: Giacomo Bevilacqua, Walter Leoni,
Teresa Radice e Stefano Turconi (ore 13.00, San
Giovanni).
Protagonista del format Rock ‘n’
Comics nella giornata di domenica
sarà Mahmood, che in occasione dell’uscita
del suo libro Ghettolimpo – Sui sentieri
dell’anima, dialogherà insieme a Sio di musica e
fumetti (ore 15.30, Auditorium San Francesco). Ritroveremo
anche Caparezza (ore 11.00, Auditorium del
Suffragio) in un panel in cui si succederanno le tracce di Exuvia.
Caparezza e Andrea Rock interagiranno sull’onda di parole e note,
in compagnia del fumettista Wallie.
Il programma dell’Area Movie sarà a
tema Halloween con tante proiezioni speciali, da Ghostbusters:
Legacy (ore 20.00, Cinema Astra)
accompagnato a Lucca dalla storica auto degli acchiappafantasmi, la
Ecto-1, che sarà esposta a Villa Bottini per poi spostarsi in
Piazza del Giglio per la
proiezione, Scream (ore 21.00,
Cinema Centrale) il cult movie che ha riscritto le regole
dell’horror, e Antlers –
Spirito Insaziabile (ore 18.30, Cinema Centrale)
horror dell’acclamato regista Scott Cooper e dal maestro
dell’horror vincitore del premio Oscar Guillermo
del Toro. In programma anche la proiezione speciale
di Ultima
Notte a Soho (ore 14.30, Cinema Astra),
l’ultimo film dall’immaginazione di Edgar Wright con protagonisti
Anya Taylor-Joy, Thomasin McKenzie e Matt Smith, thriller
ambientato nelle atmosfere magiche della Londra degli anni 60
seguito da uno speciale fashion show a tema (ore 18.00, Villa
Bottini). Per gli appassionati di anime, sarà a Lucca l’anteprima
di My Hero Academia. The Movie – World Heroes’
Mission (ore 16.00, Cinema Centrale), fenomeno
mondiale con quasi 30 milioni di dollari di incasso al botteghino,
nelle sale italiane dal 18 al 21 novembre distribuito da Nexo
Digital in collaborazione con Dynit. Per le serie tv, imperdibile
appuntamento con l’anteprima italiana dei primi due episodi
di Dopesick
– Dichiarazione di Dipendenza (ore 17.00, Cinema
Astra), l’attesissima nuova serie drama di Disney+ con Michael Keaton, che
arriverà sulla piattaforma streaming in occasione del Disney+ Day, venerdì 12 novembre.
Per i videogames, giornata
all’insegna di Riot Games, con le finali del
Lucca Baron Battle e di Lucca in Range. Protagonisti League of
Legends, ormai da oltre 10 anni uno dei titoli regolarmente più
giocati del mondo, e VALORANT, giovane shooter tattico che è già
riuscito ad imporsi tra i più importanti del settore. Si partirà
alle 10.00 con le finali del Lucca Baron
Battle, dove i finalisti si sfideranno sul palco degli
Italian Esports Open commentati da Juannetti e AceRoxas. Si
proseguirà poi nel pomeriggio, dove (a partire dalle 14.00) si
terranno le finali di Lucca in Range, con
VALORANT protagonista assoluto, in un pomeriggio ricco di ospiti e
discussioni e in cui le due squadre finaliste si affronteranno sul
palco della Cattedrale in un Best of 5 spettacolare. L’evento si
potrà seguire in presenza e tramite la diretta Twitch ufficiale,
grazie al team di Agent’s Range composto da Roberto “Slimo” Zappia
e Giacomo “Jjack” Podestà, che terranno compagnia ai fan per tutta
la durata di questo imperdibile evento di esport italiano. Per
finire (ore 17.30) grande appuntamento con Unreal
Engine: La nuova frontiera dell’immersività in Sala
Tobino, dove grandi esperti del motore grafico sviluppato da Epic
Games racconteranno di come questo strumento non sia più solo
vincolato al mondo dei videogames, ma come possa essere utilizzato
anche in produzioni digitali, nella realizzazione di mostre
virtuali e tanto altro.
In programma l’appuntamento Alien
Celebration (ore 14.00, San Francesco), evento ideato
insieme a Casio, official timekeeper di Lucca C&G: un incontro
con il fumettista e storyteller Roberto
Recchioni, l’illustratore e autore del poster di questa
edizione Paolo Barbieri, l’illustratrice
fiorentina Linda Cavallini, con la
partecipazione di Francesco Tedeschi, autore
di Alien. Un perfetto organismo pubblicato da
Dynit Manga e di Andrea G. Ciccarelli, editore con saldaPress dei
“Dietro le quinte”
di Alien e Aliens. Nella serata
appuntamento con The
Sandman Live (ore 21.30, Auditorium San
Francesco), live reading con gli attori italiani protagonisti della
serie audio in esclusiva su Audible.it, accompagnati dall’orchestra
Arché che ne eseguirà live la colonna sonora, evento che sarà reso
ancora più unico grazie presenza di tavole – illustrate da alcuni
tra i più talentuosi disegnatori al mondo – tratte dal capolavoro
assoluto di Neil Gaiman.
Star Comics torna sul palco di
Lucca Comics & Games con un nuovo,
scoppiettante show all’insegna del fumetto e della magia,
lo Star Comics Circus (ore 15.30, Teatro del
Giglio). Appuntamento con lo staff dell’editore perugino, che
presenterà le novità editoriali del prossimo anno insieme a un
ospite assolutamente eccezionale: il prestigiattore Andrea Paris,
già vincitore di “Tú sí que vales”. Tra le mostre, il polo fiere
ospiterà le riproduzioni di tavole di due maestri che hanno segnato
la storia del manga, Kazuo
Kamimura (L’età della convivenza, Lady Snowblood, Il
club delle divorziate, Una Gru Infreddolita, Storia Di Una Geisha,
I Fiori del Male portati in Italia da J-Pop) e Baron
Yoshimoto (Seventeen, J-Pop), pioniere del gekiga,
che è stato uno dei primi mangaka a lavorare negli Stati Uniti.
In una recente intervista con
Variety, Kit Harington ha parlato di come
Game of Thrones, forse il più grande show
televisivo di tutti i tempi in termini di valore di produzione, lo
abbia aiutato a prepararsi per Eternals e
per il MCU, il più grande franchise
cinematografico in termini di incassi netti. Ecco cosa ha detto
Harington in merito:
“Niente mi sorprende molto dopo
aver attraversato quelle otto stagioni di Game of Thrones. Per
quanto riguarda la scala del progetto, poteva confrontarsi con
qualsiasi cosa. Ma la Marvel è una bestia diversa, in
modi più sottili di quanto immagini. Quello che mi piace delle
differenze tra i due progetti è che riesco in questo franchise ad
avere un tocco di leggerezza, che penso sia davvero importante. È
quello che ho davvero amato dei film Marvel: quei piccoli momenti di
leggerezza, commedia, in mezzo a tutto. E ho visto delle
opportunità in questo senso, con questo personaggio. Avere
interpretato una parte centrale di uno show diverso che non era
comico o leggero in alcun modo, non essere al centro
dell’attenzione in questo progetto e interpretare qualcosa di un
po’ più leggero è stato divertente.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.