Alice Eve ha
partecipato nel 2013 al ricco cast di Star Trek Into Darkness, uscito nel 2013.
L’attrice ha interpretato Carol Marcus, ma non c’era traccia del
personaggio in Star Trek Beyond. Non c’erano piani
in corso per l’interesse amoroso del
Capitano Kirk, anche se qualcuno ha ipotizzato che l’attrice
potesse non voler più partecipare al franchise a causa della scena
in intimo, del tutto gratuita, che la vede protagonista nel film e
della quale si parlò tanto, a suo tempo.
Il produttore Damon Lindelof in seguito si è
scusato per quella scena, mentre J.J. Abrams
ha ammesso che poteva effettivamente essere evitata. Sembra
invece che la protagonista della stessa non abbia avuto niente da
ridire su una scena che, anzi, l’ha resa molto fiera.
“È stato qualcosa per cui ho
lavorato volontariamente con un trainer, per essere in forma, per
cui ero molto preparato e mi è piaciuto molto [farla ]: filmare,
eseguire, promuovere – ha recentemente dichiarato Eve a Inverse,
chiarendo che era attivamente coinvolta in tutte le scene di Carol
Marcus nel sequel di Star Trek – La sensazione che non avrei dovuto
farlo, o che si trattasse di sfruttamento, mi confondeva”.
“Ci sono molte cose nel mondo
che confondono – ha continuato l’attrice – L’ho attribuito
a una di quelle anomalie. Sono orgogliosa di quella scena e di
tutto il lavoro che ho fatto”.
Killmonger alla fine ha mostrato la
sua vera indole ed è finito intrappolato al fianco di Arnim Zola
dopo aver tentato di prendere per sé il potere di Ultron. Quella
era la fine che si meritava, ma il resto di questi eroi è tornato
alle rispettive realtà (o, nel caso di Natasha Romanoff, una
nuova).
Eagle Pictures e
Paramount hanno diffuso il secondo trailer di
House
of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da
Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia
vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda
italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre
generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività,
Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il
controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel
cast Adam Driver,Lady
Gaga,Jared
Leto,
Al Pacino e Jeremy Irons.
House of Gucci, i character poster
1 di 5
Tutto quello che sappiamo su House of Gucci
House
of Gucci sarà sceneggiato da Roberto
Bentivegna e sarà basato sul libro
di Sara Gay Forden dal titolo: “The
House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and
Greed”. Per Ridley
Scott si tratta del secondo progetto sviluppato
dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The
Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt
Damon, Adam
Driver, Jodie Comer e Ben
Affleck.
House
of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era
stato ambientato anche
Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include
Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston,
Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy
Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo
novembre.
Ana De Armas è in trattative per recitare in Ballerina,
il film spin-off di John Wick. Il primo film della
serie, uscito nel 2014, è valso alla Lionsgate un enorme successo,
che ha portato alla realizzazione di
diversi sequel e ora di uno spin-off al femminile.
Conosciuto solo come Ballerina,
il progetto è in sviluppo dal 2017. È stato poi riferito nel 2019
che il regista di Live Free or Die Hard,
Len Wiseman, avrebbe diretto il film. I fan hanno
avuto modo di capire come potrebbe essere un personaggio del
genere, protagonista di un film di questa serie, grazie al ruolo
che ha interpretato Angelica Huston in John Wick 3.
Dopo tutto questo tempo, sembra
adesso che Ballerina punti su
Ana De Armas nel ruolo di protagonista. Deadline
riporta che l’attrice è in trattative per interpretare il ruolo
principale, descritto come quello di una giovane assassina in cerca
di vendetta sulle persone che hanno ucciso la sua famiglia.
Abbiamo visto De Armas di recente in No Time to Die, e ancora
prima aveva già lavorato con Keanu Reeves nel film
Knock Knock. Non è chiaro, tuttavia, se Reeves
apparirà nello spin-off, ma il report di Deadline parla di una
possibilità concreta.
Il trailer di Lightyear
ha emozionato tutto il mondo degli appassionati Pixar, che hanno
avuto modo di dare uno sguardo al personaggio in carne e ossa che
ha ispirato l’amatissimo giocattolo Buzz, di Toy
Story. Non tutti però sono riusciti a capire che la voce
dell’astronauta protagonista è quella di Chris Evans, che si è detto emozionatissimo di
entrare a far parte del mondo Pixar.
Dal momento che internet è un posto
bellissimo e spesso le associazioni di idee più disparate generano
dei momenti preziosi, Bosslogic si è lasciato
ispirare da questa situazione e ha realizzato un bellissimo mash-up
in cui il volto di Lightyear compare sul maglione
bianco di Hugh Ransom Drysdale, interpretato da
Chris Evans in
Cena con delitto – Knives Out. Il risultato è
esilarante!
Il nuovo lungometraggio originale
Disney e Pixar arriverà nel 2022. Chris Evans (Cena
con delitto – Knives Out,
Avengers: Endgame) presta la propria voce a Buzz nella versione
originale del film. “La frase ‘un sogno che diventa realtà’ viene
usata spesso, ma non aveva mai significato così tanto nella mia
vita”, afferma Evans. “Chi mi conosce sa quanto io ami
profondamente i film d’animazione. Non posso credere di poter far
parte della famiglia Pixar e di lavorare con questi artisti davvero
brillanti che raccontano storie come nessun altro. Vederli lavorare
è a dir poco magico. Ogni giorno mi do un pizzicotto”.
Lightyear –
La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane,
regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar,
che ha co-diretto
Alla Ricerca di Dory del 2016. Il film è prodotto da Galyn
Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
In un’intervista con
THR, il regista Denis Villeneuve
ha discusso della sua visione di Dune
e dei suoi sequel (la
parte due è stata annunciata ufficialmente). Quando gli è stato
chiesto di una delle scene più importanti del film, quella tra
Jessica (Rebecca
Ferguson) e Paul (Timothée
Chalamet) inorridito dalle visioni di una guerra in
arrivo, il regista ha parlato di come il momento sovverta le
aspettative solitamente associate alla narrativa del
“prescelto”/viaggio dell’eroe.
Dune, la scena preferita di Denis
Villeneuve
“Frank Herbert ha scritto
Dune
come un monito verso quelle figure messianiche, quei prescelti,
quelle figure salvatore – ha detto Villeneuve – Riguarda
quanto possono essere pericolosi questi tipi di riferimenti. È una
critica alla figura messianica. Questa è una delle mie scene
preferite del film e si poggia esclusivamente sulle spalle di
Timothée Chalamet e Rebecca Ferguson e sul loro talento. Questi due
attori sono rimasti intrappolati in quello spazio minuscolo, mentre
molte cose accadono all’interno e all’esterno di questo spazio
angusto in cui sono intrappolati. Il personaggio principale sta
diventando sempre più ossessionato e perseguitato da quelle
visioni, e poi finalmente si confronta con sua madre. Ma allo
stesso tempo piange anche suo padre. Quindi stanno accadendo molte
cose. È una sorta di rinascita cinematografica per il personaggio,
e Timothée ha offerto una performance che mi commuove ancora, ogni
volta che guardo il film”.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune e
ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Spider-Man:
No Way Home riporterà sullo schermo lo scontro, che
Sam Raimi aveva reso grande, tra Spidey e Doc Ock,
ma ovviamente la tecnologia è cambiata da quando i due si sono
scontrati per la prima volta in sala, nel 2002.
No Way Home userà infatti tanta CGI,
come c’è da aspettarsi, soprattutto per i tentacoli del villain
interpretato da Alfred Molina. Questa scelta ha destato
qualche critica dai parte dei fan, che, senza vedere il nuovo film,
già lamentano i bei tempi andati con le tecniche practical usate da
Raimi. A queste lamentele, Tom
Holland ha risposto postando una foto
che lo mostra con la testa dentro le morse di Ocktopus che lui
commenta dicendo che non è stata usata CGI per il film, ma solo
metodo. Una risposta divertente ma anche diretta, contro chi
critica negativamente un film che non ha ancora visto.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17
dicembre 2021.
Quando Nick Fury tentò per la prima volta di
reclutare Tony Stark per unirsi a Steve
Rogers e Natasha Romanoff nell’Iniziativa dei
Vendicatori, inizialmente l’eroe manifestò
titubanza. Tony si considerava più un lupo solitario:
“Apparentemente, sono volubile, ossessionato da me stesso e non
gioco bene in squadra con gli altri”.
Naturalmente, non solo ha finito
per unirsi ai Vendicatori; è diventato di fatto uno dei leader
della squadra, fornendo loro un quartier generale e compiendo
infine il sacrificio finale in modo che gli Eroi più forti della
Terra potessero vivere per continuare a combattere.
Bruce Banner
L’accattivante
collaborazione di Tony conBruce Banner
– il suo più vicino rivale per il titolo di “Vendicatore più
intelligente” fino all’arrivo di
Shuri
– ha fatto sì che la coppia fosse soprannominata
“Science
Bros.”
dai fan delMCU.
In Avengers: Age of Ultron, Tony e Bruce si sono uniti
per creare “un’armatura in tutto il mondo” che ha finito per
trasformarsi nella malvagia A.I., decisa a
spazzare via l’umanità. Dopo il monumentale fallimento del loro
primo esperimento di I.A., Tony e Bruce si sono uniti ancora una
volta per creare un’intelligenza artificiale in grado di
distruggere la primogenita.
Nebula
Il team-up di
Tony con Nebula è stato breve ma memorabile. Dopo lo
scioccante e polveroso finale cliffhanger di Infinity
War, Tony e Nebula erano gli unici due sopravvissuti
rimasti su Titano. Endgame si apre con la coppia che cerca
disperatamente di tornare sulla Terra con scorte di carburante
limitate.
Bloccati insieme nello spazio, Tony
e Nebula avrebbero potuto soccombere alla follia, ma hanno
mantenuto la loro sanità mentale lavorando instancabilmente per
riparare il motore e prendendosi pause regolari per giocare a
calcio con un pezzo di carta.
Doctor Strange
Tony
è la prima persona che Doctor Strange recluta quando
Banner lo avverte che Thanos sta
arrivando. Naturalmente, le personalità di Tony e Strange si
scontrano perché sono entrambi arroganti, ossessionati da sé stessi
e prepotenti.
Hanno comunque poi deciso di comune
accordo di unire le forze per combattere i Guardiani della Galassia (quando pensavano di
lavorare per Thanos) e poi Thanos stesso. Alla
fine, Strange ha rinunciato alla Pietra del Tempo
per salvare la vita di Tony, perché poteva prevedere quanto avrebbe
svolto un ruolo cruciale in Endgame. Potrebbero scontrarsi, ma c’è
chiaramente un rispetto reciproco.
Happy Hogan
Il regista di Iron ManJon Favreau ha dato
a se stesso il ruolo di supporto di Happy Hogan, che è diventato così amato dai
fan che ha continuato a rimanere nel MCU
dopo la tragica morte di Tony.
Nel film originale di Iron Man, Happy è stato introdotto come
guardia del corpo di Tony. Man mano che il franchise è andato
avanti, Happy ha sottolineato la crescente assurdità del suo titolo
di lavoro come “Iron’s man head of security “.
Harley Keener
Quando la casa di Tony
viene attaccata dai terroristi, Stark fugge con una delle armature,
che l’intelligenza artificiale J.A.R.V.I.S. indirizza
verso una cittadina del Tennessee, dove Stark
sperava di trovare indizi su una strage simile in modalità a quelle
del Mandarino. L’armatura di Stark non ha abbastanza energia per
tornare in California, e Stark
viene creduto morto. Lì, fa squadra con un ragazzo coraggioso di
nome Harley Keener per riparare la sua armatura e
tornare a casa.
Questa premessa ha creato un
interessante conflitto in Iron Man 3, dato che Tony non poteva contare
sulla sua tecnologia. Ha dovuto usare il suo ingegno per
infiltrarsi nel covo del Mandarino e ottenere delle risposte.
Guardiani della Galassia
QuandoIron Man
arriva su Titano con
Doctor Strange
e
Spider-Man
per attendere con ansia l’arrivo di Thanos, incontrano iGuardiani della
Galassia.
Supponendo che i Guardiani stiano lavorando con il Titano Pazzo,
inizialmente li combattono – finché non si rendono conto che
conoscono
Thor
e decidono di fare squadra.
Tony non era abituato alle persone
che sfidano la sua autorità fino a quando non incontra
Peter Quill, che senza mezzi termini gli dice: “Mi
piace il tuo piano, solo che fa schifo, quindi lasciami ordire il
piano e, in questo modo, potrebbe riuscire davvero bene”.
Tony e Nat si sono uniti per
combattere Bucky quando il lavaggio del cervello
dell’Hydra è stato riattivato e hanno guidato la carica nella
battaglia all’aeroporto (anche se Nat ha permesso a Steve e Bucky
di scappare come favore personale).
War machine
James
Rhodes è stato il migliore amico di Tony nel MCU
fin dall’inizio. Dopo che l’armatura di War
Machine è stata presentata nel primo film di Iron Man, ha potuto indossarla e combattere al
fianco di Tony nel sequel del 2010.
Anche se inizialmente Rhodey ruba
l’armatura di War Machine a un Tony ubriaco e odioso, i due eroi
corazzati finiscono per fare squadra per combattere insieme la
legione di scagnozzi robotici inviati da Justin
Hammer. Sconfiggono il grande cattivo,
Whiplash, unendo le forze (letteralmente) e
sparando i loro repulsori a vicenda.
Spider-Man
Tradizionalmente, la figura
paterna di Peter Parker è lo zio
Ben, la cui saggezza sul potere e la responsabilità ha
guidato la bussola morale di Spidey nei fumetti per decenni. Ma il
MCU
ha adottato un approccio diverso e ha reso Tony e Peter una sorta
di coppia Batman e Robin: un ricco supereroe che
prende sotto la sua ala un orfano.
Da quando si è unito a Tony in
Civil War, Spidey ha combattuto al suo fianco
a Central Park, sui resti post-apocalittici di Titano e persino
nella “Battaglia della Terra” che ha salvato
l’universo.
Capitan America
Tony si è scontrato con
Steve Rogers dal momento in cui si sono
incontrati nel primo film dei Vendicatori. Il loro conflitto è
arrivato al culmine in modo davvero straziante alla fine di
Civil War, quando hanno quasi combattuto fino
alla morte. Civil War si focalizza il conflitto intestino
tra le fazioni dei due leader, in disaccordo sulle modalità di
salvare la Terra.
L’accorata riunione del duo in
Endgame (compresa un’offerta di pace dello
scudo rinnovato di Cap) ha aperto la strada al trionfo finale dei
Vendicatori su Thanos. Se Tony e Steve si fossero parlati in
Infinity War, il Titano Pazzo forse non
avrebbe vinto.
Presentato Fuori Concorso alla 78.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures
Dune
disponibile da domani per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app,
Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su
Sky Primafila e Mediaset Infinity. Il candidato all’Oscar
Denis Villeneuve (“Arrival”, “Blade Runner 2049”)
dirige Dune,
il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, adattamento
per il grande schermo dell’omonimo celebre best seller di Frank
Herbert.
Dune,
un’epica avventura ricca di emozioni, narra la storia di Paul
Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande
destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare
verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un
futuro alla sua famiglia e alla sua gente. Mentre forze maligne si
fronteggiano in un conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo
della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una materia
prima capace di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità –
solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a
sopravvivere.
Villeneuve dirige Dune
da una sceneggiatura da lui scritta insieme a Jon Spaihts ed Eric
Roth, basata sull’omonimo romanzo di Frank Herbert. Villeneuve è
anche produttore del film insieme a Mary Parent, Cale Boyter e Joe
Caracciolo Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Dietro la macchina da presa,
Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata
all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The
Young Victoria”), il montatore due volte candidato
all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”,
“12 Anni Schiavo”), il due volte premio
Oscar®supervisore agli effetti visivi Paul Lambert
(“First Man”, “Blade Runner 2049”) e il premio Oscar®
per gli effetti speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).
Villeneuve collabora per la prima
volta con il direttore della fotografia candidato
all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”,
“Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata
all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso Caso di
Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il secondo
costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure Tom
Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”). Il
compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner
2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato
la colonna sonora.
Dune,
girato in Ungheria e Giordania, è nelle sale cinematografiche
italiane dal 16 settembre, distribuito in tutto il mondo da Warner
Bros. Pictures e Legendary.
Nell’estate del 2019, per un
brevissimo periodo, lo Spider-Man di Tom
Holland è stato tirato fuori dall’Universo
Marvel. In quel breve periodo,
sembra che Holland, giovane interprete dell’arrampicamuri, venne
convocato a casa di Amy Pascal di SONY, che cercò di tirarlo su di
morale, parlando con lui delle incredibili opportunità che aveva il
suo Spider-Man anche lontano dalla Marvel.
In un’intervista con Empireper l’imminente uscita
di Spider-Man:
No Way Home, Tom Holland ha parlato proprio di
quell’incontro:
“Il giorno in cui è avvenuto
l’annuncio che non sarei più stato nell’MCU… sono andato a casa di
Amy Pascal e mi sono seduto con lei vicino alla
sua piscina, e ci siamo seduti lì per ore, chiacchierando e
immaginando film. Come avremmo fatto un film senza Marvel? Peter Parker sarebbe caduto
attraverso un portale e finito nel mondo di Venom? O potevamo fare
un film su Kraven the Hunter? È stata una bella distrazione… perché
da ragazzino ero così innamorato della Marvel, e sono stato così fortunato
a farne parte che quando mi hanno tolto il tappeto da sotto i
piedi, non ero ancora pronto per dire addio”.
Per fortuna di Holland e di tutti
gli appassionati della continuity Marvel al cinema, l’accordo è stato
poi ritrovato e adesso, anche a seguito di quanto visto in Venom 2, possiamo
solo pregustare un universo sempre più grande, intrecciato e
condiviso.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17
dicembre 2021.
Sono passati ormai 4 anni
dall’annuncio ufficiale che Zachary Levi sarebbe
stato Shazam! per la Warner Bros. Dopo 4 anni,
l’attore celebra l’anniversario con un post social commosso e
tenero, dicendo che questo casting ha cambiato la sua vita per
sempre:
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film
uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno
di Asher Angel, mentre i villain saranno
interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Con quattro milioni di visitatori
all’anno provenienti da ogni parte del globo, Pompei è il sito
archeologico più famoso al mondo, un luogo unico, una città perduta
e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e
dotata di un estro e una vitalità straordinari. I giochi di potere,
i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo si
percepivano per le strade, si respiravano nei templi e si possono
ammirare ancora oggi negli affreschi, nelle rovine, nei reperti
sopravvissuti alla drammatica eruzione del 79 d.C. In uscita al
cinema solo il 29, 30 novembre e 1 dicembre, Pompei. Eros e
Mito è diretto dal poliedrico Pappi
Corsicato, che di recente ha firmato anche il documentario
dedicato a Julian Schnabel. Prodotto da Sky, Ballandi e
Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo
scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con
la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di
Napoli,POMPEI. EROS E MITO è un viaggio
che ci guida indietro nel tempo di duemila anni. Vengono messi a
nudo i miti e i personaggi che hanno contribuito a rendere
immortale questo sito archeologico unico al mondo che l’UNESCO ha
inserito nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dalla storia d’amore tra Bacco e Arianna nella celebre Villa dei
Misteri al rapporto ambiguo tra Leda e il Cigno, dalle lotte
gladiatorie sino alla disperata ricerca dell’immortalità di Poppea
Sabina (seconda moglie dell’imperatore Nerone), il docu-film
metterà in scena e analizzerà anche i lati meno noti e più segreti
della città. Gli stessi che nel XVIII secolo portarono la Chiesa
Cattolica a nascondere alcuni dei reperti più scandalosi e scabrosi
recuperati duranti gli scavi.
A condurci attraverso le strade di
Pompei sarà una narratrice d’eccezione: la pluripremiata
Isabella Rossellini. La sua presenza e la sua voce
accompagneranno gli spettatori in un percorso elegante e serrato
che mostrerà come i miti e le opere ritrovate abbiano ammaliato e
influenzato artisti come Pablo Picasso e
Wolfgang Amadeus Mozart. Arricchiscono il percorso
tra storia e arte anche le rievocazioni dei miti in chiave
contemporanea ideate da Pappi Corsicato: Bacco,
Arianna, Teseo, Leda, solo per citarne alcuni, indossano abiti
moderni e sono sospesi in un tempo che appartiene sia al passato
che al presente, per mostrare quanto l’eredità di Pompei sia ancor
oggi una continua fonte di ispirazione artistica.
La colonna sonora originale di
“Pompei. Eros e mito” (titolo internazionale: “Pompeii. Sin city”),
già disponibile sugli store digitali su etichetta Nexo Digital/Sony
Classical, è firmata dal compositore e
pianista Remo Anzovino, che conferma con
questo titolo la sua capacità unica di raccontare in musica i
tesori dell’arte mondiale, tanto da essere stato premiato ai Nastri
d’Argento 2019 con una Menzione Speciale per le sue colonne sonore
originali dei docufilm d’arte.
Era il 1748 quando re Carlo III di
Borbone promosse i primi scavi ufficiali a Pompei a seguito dei
primi ritrovamenti della vicina Ercolano. Fu da quel momento che
cominciarono a riemergere con sempre maggior chiarezza i dettagli
della catastrofe del 79 d.C., anno in cui il Vesuvio seppellì
intere città, tra cui Pompei ed Ercolano, e tutto il territorio
circostante. Nel corso degli scavi di Pompei sono stati rinvenuti
tesori, statue, affreschi, mosaici, reperti di vita quotidiana, ma
anche ville e abitazioni private che ancor oggi ci raccontano la
vita di una città vivace, con giardini, fontane e imponenti
apparati decorativi. Sarà lungo queste antiche vie e grazie alle
opere conservate al MANN – Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, che avremo modo di conoscere la vita degli
abitanti di Pompei prima dell’eruzione. Attenzione particolare sarà
dedicata al Gabinetto Segreto del MANN, istituito
dai Borbone per custodire i reperti più “scandalosi” ed
esplicitamente erotici.
Le storie che esploreremo sono
quelle di uomini e donne di cui ci restano tracce concrete perché
quando il flusso piroclastico ad altissima temperatura che investì
Pompei ne provocò la morte istantanea per shock termico, i corpi
delle vittime rimasero nella posizione in cui si trovavano
lasciando la propria impronta dopo la decomposizione. A partire
dalla seconda metà dell’Ottocento, poco più di un centinaio di
calchi sono stati realizzati da queste impronte, ispirando poeti e
artisti, tra cui lo stesso Roberto Rossellini, che dedicò alla
scoperta di alcuni calchi una celebre scena del “Viaggio in
Italia”.
Tra gli interventi del film
quelli di Massimo Osanna, Direttore Generale del Parco Archeologico
di Pompei dal 2014 al 2020; Andrew Wallace-Hadrill, Professore
Emerito di Studi Classici, Università di Cambridge; Catharine
Edwards, Professore di Studi Classici e Storia Antica – Birkbeck,
Università di Londra; Darius Arya, Direttore American Institute for
Roman Culture; Ellen O’Gorman, Professore Associato di Studi
Classici, Università di
Bristol.
Pompei. Eros e
Mito di Pappi Corsicato è prodotto
Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e
con il contributo scientifico del Parco Archeologico di
Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo
Archeologico Nazionale di Napoli. La Grande Arte al Cinema
è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Il
XXVI Linea d’Ombra Festival a Salerno ha superato il giro
di boa con una serata ricca di suggestioni che ha visto darsi il
cambio due grandi talenti del cinema italiano come Mario Martone e
Valeria Golino.
L’attrice e regista è arrivata da Napoli, dove ha iniziato a
girare la serie tv La vita segreta degli adulti,
tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e diretta da Edoardo
De Angelis, e si è accomodata nel salotto di Linea d’Ombra alla
Sala Pasolini, intervistata dal direttore artistico Boris Sollazzo,
per parlare della sua carriera e dei suoi progetti futuri.
“NeLa vita segreta degli adultisarò solo
interprete, ma dopo questa inizierò a preparare la serie di cui
sarò invece regista, tratta dal romanzoL’arte della
gioia, di Goliarda Sapienza, inizieremo a girare l’estate
prossima e sono molto felice perché è un libro speciale che ho
amato molto”.
Proprio
una serie televisiva ha anche riportato Valeria Golino negli Stati Uniti, la seconda
stagione di The Morning Show, in cui interpreta Paola
Lambruschini, nella finzione documentarista nota per avere girato
un film in difesa di Amanda Knox e per le sue posizioni critiche
nei confronti del movimento #MeToo. Il personaggio esordisce con un
monologo che ha fatto il giro del mondo in poche ore appena la
serie è giunta su Apple
TV+.
“In
realtà ero preoccupata, ma non per quello che dice, anzi, ho
pensato subito che fosse una bella presentazione del personaggio.
Ero preoccupata perché volevo che venisse bene e quella scena è
stata la prima che ho girato appena arrivata sul set a Los Angeles.
Ma a parte questo, è come se ci fosse in atto una rivoluzione e
come in tutte le rivoluzioni ci sono anche cose sbagliate. Sono
imbarazzata dalla censura nei confronti delle parole, dei modi di
fare, dal fatto che viviamo un periodo in cui quasi niente di
quello che prima ci sembrava normale ora non lo è più, ed è vero
che c’erano e ci sono ancora sessismo, razzismo e che bisogna
lottare e farsi sentire, ma bisogna anche poter avere la libertà di
dissentire, di essere scorretti anche. In ambito artistico la
drammaturgia è scorretta perché l’essere umano è scorretto e non si
può pretendere che chi racconta storie, scrive libri, fa cinema o
teatro sia corretto per volere di un sistema, perché
significherebbe snaturare il nostro lavoro. Il movimento di questi
anni è importante, anche dal punto di vista dell’inclusione, ma il
processo con cui sta avvenendo lo trovo non del tutto
corretto”.
The
Morning Show ha riportato Valeria Golino a Los Angeles, dove ha vissuto
per molti anni. “Sono stata quattro mesi per le riprese della
serie e ho trovato la città molto cambiata, eravamo in pieno Covid
e l’atmosfera era molto cupa, ma sono stata felice di tornare per
un periodo così lungo dopo molti anni. Quando sono andata negli
Stati Uniti per fare il provino per il film di Tim Burton con Pee
Wee Hermann era il 1987, poi ho fatto il film e nel mentre i tanti
provini perRain Man. Ho incominciato a lavorare
tanto e alla fine sono rimasta lì fino al 2002. Ho imparato da
quell’esperienza cosa significhi essere molto professionali nel
fare questo lavoro, ma è un insegnamento che non sono mai riuscita
a fare mio fino in fondo, perché è sempre rimasta in me una
indisciplina legata al fatto di non avere fatto una scuola di
recitazione, di avere cominciato con autori come Peter Del Monte,
Citto Maselli, con cui ho vinto giovanissima la Coppa Volpi, che
avevano un metodo lontano anni luce da quello hollywoodiano. Ancora
oggi credo di avere la stessa indisciplina”.
Anche
regista di due bellissimi film come Miele ed
Euforia, Valeria Golino non pensa a un film a Hollywood
“ma mi piacerebbe girare un film internazionale, in cui poter
mettere a frutto tante cose ho imparato nel corso della mia vita e
della mia carriera, raccontare una storia che si dipani tra le
molte lingue che conosco con attori con cui poter parlare in
maniera diretta, condividendo con loro esperienza e
cultura”.
A
proposito di registi, Mario Martone si è collegato via Zoom
con il pubblico di Linea d’Ombra Festival per partecipare alla
presentazione del bel saggio di Giovanni De Luna Cinema
Italia, edito da UTET. E lo ha fatto in un giorno molto
speciale.
“Ho
finito oggi le riprese del mio nuovo film”, ovvero
Nostalgia, tratto dal romanzo Ermanno Rea, con
protagonisti Pierfrancesco Favino, Francesco Di Leva e Tommaso
Ragno. Martone è ancora in sala con Qui rido io, che dopo il trionfo di critica alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove era
in concorso, ha avuto un grande successo nelle sale
cinematografiche. E proprio alla sala va il pensiero del regista
napoletano.
“La
macchina comica, intesa come impianto della narrazione, del ritmo e
della struttura, ha bisogno della sala, come ne aveva bisogno la
commedia di Eduardo”. Sala cinematografica che come ha
detto lo storico e saggista Giovanni De Luna “inevitabilmente
perderemo e non si tornerà indietro, e con la sala perderemo la
costruzione di identità e di appartenenza che è stata parte
integrante del ‘900”.
Per
questo, come a chiosato il presidente di Linea d’Ombra Festival
Giuseppe D’Antonio, “la funzione dei festival è oggi
ancora più importante, perché mantiene vivo e indissolubile un
legame tra spettatore e luogo cinematografico tenendo viva una
tradizione che è stata fondamentale per la formazione del
patrimonio culturale collettivo del nostro paese”.
Ecco la nostra intervista a
Claudia Gusmano e Lorenzo Adorni, gli splendidi
protagonisti di Guida astrologica per cuori infranti, la nuova
serie Netflix disponibile in piattaforma, basata
sul romanzo di Silvia Zucca.
Guida astrologica per cuori infranti è la
nuova serie italiana Netflix, in 6 episodi, creata
da Bindu de Stoppani e diretta dalla stessa Bindu e da Michela Andreozzi. Prodotta da Italian
International Film – Gruppo Lucisano e tratta dall’omonimo successo
editoriale di Silvia Zucca edito da Casa Editrice Nord, la serie
debutta il 27 ottobre su Netflix in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo.
Amicizia, romanticismo,
carriera, incontri surreali e vicende tragicomiche sono solo alcuni
degli ingredienti di questa moderna commedia romantica che segue le
vicende della protagonista Alice, alla ricerca del grande amore e
della realizzazione lavorativa. L’incontro-rivelazione con l’amico
Tio farà entrare l’astrologia nella sua vita e la spingerà a
lasciarsi guidare dalle stelle, portandola sempre più vicino al
concretizzarsi dei suoi desideri.
Arturo (Fabio
De Luigi), un uomo che lavora zelantemente come
manager in un’azienda. Quando scopre un algoritmo che potrebbe
facilitare il lavoro alla ditta, ignora che la sua scoperta vada
tranquillamente sostituirlo, rendendolo un elemento non essenziale
per la stessa azienda. Arturo, in breve tempo, non perde solo il
suo lavoro, ma anche la fidanzata e il suo gruppo di amici.
L’unico impiego che riesce a trovare
è quello di rider per una multinazionale che si occupa di
tecnologia, la Fuuber, che ha sviluppato un’app particolare.
Installandola, Arturo scopre che l’app “dà vita” a un ologramma,
una donna di nome Stella (Ilenia
Pastorelli), con cui l’uomo trascorre le ore di
solitudine, finendo per legarsi così tanto a lei da invaghirsene.
Quando la settimana di prova gratuita con l’app della Fuuber
finisce, Arturo non ha soldi per poter pagare l’abbonamento e dovrà
fare tutto il possibile per riuscire a rivedere quella che è
diventata l’amore della sua vita, sempre se esiste veramente…
Ecco la nostra intervista a Frank
Matano, Diego
Abatantuono e Guido Chiesa,
rispettivamente protagonisti e regista di Una notte da
dottore, la nuova commedia al cinema dal 28 ottobre. Il
film è stato presentato in anteprima alla Festa del
Cinema di Roma 2021.
Pierfrancesco Mai
(Diego Abatantuono) è una guardia medica di 65
anni che, con mille acciacchi e poco entusiasmo, si muove in
macchina di notte per visitare i pazienti. Mario
(Frank Matano) è un fattorino di Deliveroo
spiritoso e affezionatissimo alla bici che gli permette di fare
consegne tra le strade di Roma. La vite dei due collidono,
letteralmente: Pierfrancesco investe con la sua auto
Mario. Il rider fortunatamente ne esce illeso, ma con
la bici inutilizzabile. Dal canto suo, dopo l’urto, il medico si
ritrova bloccato con la schiena. Dopo l’incontro-scontro, nessuno
dei due è più in grado di fare il proprio lavoro autonomamente.
L’unica soluzione sembra essere quella di unire le forze.
Pierfrancesco propone un accordo: Matano
potrà usare l’auto di Abatantuono per le sue
consegne, ma in cambio dovrà fingersi dottore. Visitando guidato
dalle sue dritte, guadagnerebbe dai salatissimi prezzi della
guardia medica. Mario, inizialmente dubbioso, accetta e i
due partono all’avventura nella notte romana. Affrontano così
pazienti ipocondriaci, clienti di Deliveroo arroganti, donne
partorienti, in un viaggio non solo fisico che a poco a poco
esplora le storie di due personaggi a prima vista inconciliabili.
Tra scambi di identità e mansioni illegali, riuscirà la coppia a
concludere il turno notturno senza fare danni?
Ecco la nostra intervista a
Drusilla Foer, special guest nel cast di
Sempre più
Bello, il film di Claudio Norza con
Ludovica Francesconi e Giancarlo
Commare. Il film arriverà al cinema il 10 febbraio 2022.
Il film è stato presentato in super anteprima alla Festa del
Cinema di Roma 2021.
Nel cast ritroviamo Ludovica
Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Riccardo Niceforo e le new
entry Giancarlo Commare, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia e Diego
Giangrasso.
Ecco la nostra intervista a Francesco Di Leva, Denise
Capezza e Francesco Ferrante,
protagonisti di Un mondo in più di Luigi
Pane, presentato alla Festa del
Cinema di Roma 2021, sedicesima edizione.
Un mondo in più, la trama
Una periferia romana nella quale
l’arrivo della pandemia riscatena le tensioni sociali già presenti,
tra italiani ai margini e immigrati. Uno scenario complesso che
l’esordiente Luigi Pane, arricchisce con una trama noir a base di
amore, camorra e vendetta, senza dimenticare un omaggio costante al
cinema (e le parole) di Pasolini in Un mondo in più, al debutto in
Panorama Italia a Alice nella città, la sezione autonoma della
Festa del Cinema di Roma.
Vanessa Hudgens è
nata nel 1988 in California. La bellissima attrice ha un fascino
tutto particolare, così come le sue origini: la madre ha origini
cinesi, filippine e spagnole, mentre il padre ha origini irlandesi
e native americane. È diventata famosa per il suo ruolo
in High School Musical, ma ha cominciato a recitare
sin da bambina: la sua carriera è cominciata all’età di 8 anni, in
diverse opere teatrali, spot e spettacoli televisivi e continua con
successo ancora oggi.
Vanessa Hudgens: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio
con il popolare film Thirteen – 13 anni (2003).
Successivamente recita in Thunderbirds (2004), High
School Musical 3: Senior Year (2008), Beastly (2011) e Sucker Punch (2011).
Entra poi a far parte del cast di Viaggio nell’isola
misteriosa (2012) e Il cacciatore di donne
(2013). Nel 2013 ha un ruolo molto intenso in Non lasciarmi
sola, per poi recitare in Machete Kills (2013) e
Spring Breakers – Una vacanza da
sballo (2013), con James Franco.
Negli ultimi anni ha invece recitato in Dog Days
(2018), Nei panni di una principessa (2018),
Ricomincio da me (2018), con Jennifer Lopez,
Bad Boys for Life
(2020), con WillSmith, Nei panni di una principessa: ci
risiamo! (2020) e Tick, Tick… Boom! (2021).
2. È nota anche per i suoi
lavori televisivi. Parallalemante alla carriera
cinematografica, la Hudgens si è dedicata molto anche alla
televisione. Ha infaatti recitato in alcuni episodi di serie
come Still Standing (2002), Give Me Five
(2005), Drake & Josh (2006) e Zack e Cody al Grand
Hotel (2006). La grande popolarità arriva però grazie ai film
High School Musical (2006) e High School Musical
2 (2007). Torna poi in televisione nel 2017 per la serie
Powerless, prima sitcom ambientata nell’Universo DC, dove
è la protagonista Emily Locke.
3. Ha diversi progetti in
programma. Attualmente la Hudgens ha diversi lavori in
programma, tra cui il terzo film della trilogia Nei panni di
una principessa, il cui sottotitolo inglese è Romancing
the Star. Questo, in fase di post-produzione, dovrebbe essere
rilasciato nel corso dei prossimi mesi. La Hudgens è invece ora
impegnata nelle riprese della serie animata Army of the Dead:
Lost Vegas, la quale rappresenterà uno spin-off del film
Army of the Dead. In questa l’attrice darà voce al
personaggio chiamato Willow.
Vanessa Hudgens è su Instagram
4. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un profilo verificato seguito da oltre 42,9 milioni di
followers. Attualmente, con quasi 4 mila post, l’attrice utilizza
il social per condividere immagini relative al suo lavoro da
attrice, ai suoi progetti di prossima uscita o quelli ancora in
fase di sviluppo. Non mancano poi anche immagini legate alla sua
quotidianità, con luoghi visitati, momenti di svago o eventi in cui
è coinvolta. Seguendola sul social si potrà essere dunque sempre
aggiornati sulle sue attività.
5. Una sua foto su un social
le è costata una multa. Vanessa Hudgens ama usare il
proprio profilo Instagram, documentando la propria
vita costantemente. Forse anche troppo: nel 2016, infatti, ha
pubblicato una fotografia del proprio nome e di quello del compagno
Austin Butler incisi su una roccia rossa con un cuore durante un
viaggio a Sedona, Arizona. Peccato che fare ciò fosse illegale. Per
aver danneggiato un sito naturale, fu denunciata e finì per pagare
una multa di 1,000 dollari, che furono utilizzati per ripristinare
la superficie della roccia.
6. Condivide molto il suo
profilo con la sorella. Sul profilo Instagram di Vanessa
appaiono tantissime fotografie con la sorella Stella
Hudgens. La seconda, più giovane, fa anche lei l’attrice,
ma è meno conosciuta. Le due si assomigliano tantissimo, e sono
inseparabili: vengono spesso fotografate insieme: non soltanto a
feste ed occasioni, ma anche nella vita di tutti i giorni, a
pranzo, al Coachella, dopo lezioni di yoga.
Vanessa Hudgens, Zac Efron e il nuovo fidanzato
7. Ha avuto una relazione
con il celebre collega. Sul set del musical di Disney
Channel High School Musical, l’attrice conosce il collega
ZacEfron. Nel film, i loro personaggi vivono una
forte relazione sentimentale, legati dalla comune passione per la
musica. La relazione sullo schermo con l’attore è passata poi alla
vita reale nel 2005, protraendosi fino al 2010. Per questo periodo
i due sono stati una delle coppie dello spettacolo più seguite e
apprezzate.
8. Ha avuto una lunga
relazione con un altro attore. A partire dal settembre
2011 i media hanno cominciato a speculare su una relazione tra
l’attrice e Austin Butler,
dopo che quest’ultimo fu visto lasciare la casa della Hudgens.
Nello stesso mese, la rivista People li fotografò
insieme, che dividevano un milkshake, si tenevano la mano e si
baciavano. I due hanno poi confermato la loro relazione, durata
fino al 2020. Nel 2021, invece, la Hudgens ha confermato tramite il
proprio profilo Instagram di essere ora impegnata con il giocatore
di baseball Cole Tucker.
Vanessa Hudgens nuda
9.È
stata vittima di un leak delle sue foto. Nel 2007 fu una
delle prime attrici le cui fotografie di nudo diventarono di
dominio pubblico, venendo pubblicate online. All’epoca, aveva
solamente diciotto anni, e il suo agente rispose velocemente con
una dichiarazione che affermava il fatto che le fotografie possero
state scattate in privato e rilasciate senza il permesso di
Vanessa. In pubblico dichiarò di essere in grande imbarazzo per la
situazione, e fu costretta a scusarsi pubblicamente, in quanto si
stava ancora lavorando a High School Musical 3. “Al giorno
d’oggi, con internet, non si ha una vita privata. Niente è privato:
tutti sanno tutto, e possono scoprire ogni cosa su di te. Non è
sicuro come si crede, e devi prestare attenzione e diffidare anche
di chi ti sta accanto“, affermò.
Vanessa Hudgens: età e altezza
dell’attrice
10. Vanessa Hudgensè nata il 14 dicembre del 1988 a Salinas,
in California, Stati Uniti. L’attrice è alta
complessivamente 1.60 metri.
Con la DC Comics che va abbracciando un tono
narrativo complessivamente più oscuro, vari autori e illustratori
come Alan Moore e Greg Capullo
hanno esplorato i personaggi più macabri e insoliti che si aggirano
durante la notte. Oltre alla rinomata parata di supereroi del
DCEU, come
Superman e Flash,
esistono anche i mostri mutaforma.
Nell’Universo DC ci
sono molti mostri diversi che hanno avuto un impatto sui fan come
eroi crociati, antieroi cupi e cattivi nefasti: chi sono
effettivamente i migliori?
Gli uomini mostro di Hugo
Strange
Hugo
Strange è noto per i suoi contorti esperimenti
psicologici, ma con gli Uomini Mostro, Hugo
Strange è diventato uno scienziato pazzo a tutti gli effetti.
Abusando dei detenuti dell’Arkham Asylum, Hugo
Strange ha mutato e alterato le sue vittime fino a renderle bestie
deformi e senza cervello.
In questo caso, si potrebbe
sostenere che Hugo Strange è un essere più mostruoso dei suoi
stessi esperimenti, anche se essi contano comunque. Sono bestie
torreggianti che ricordano i mostri del folklore come gli orchi o i
troll, possiedono una forza immensa e sono cannibali, il che li
rende ancora più temibili.
Killer Croc
Waylon
Jones purtroppo è nato con un’afflizione da cui deriva il
suo aspetto epidermico a scaglie e, di conseguenza, è stato sempre
trattato come un mostro. Come molte storie tragiche simili,
l’essere stato sempre trattato come un essere deplorevole lo ha
forgiato: ne è derivato un metaumano mangia-uomini che vive nelle
fogne, il quale si è guadagnato così il nome di Killer
Croc.
Killer Croc è uno dei più famosi
nemici di Batman. La sua condizione unica lo ha portato ad avere
una forza sovrumana, artigli affilati e potenti mascelle di denti
aguzzi. Non solo Batman lotta spesso contro di lui, ma Killer Croc
si è guadagnato l’attenzione di Amanda Waller, diventando alla fine un membro
della Suicide
Squad.
The Trench
Le
leggende di mostri marini raccontate dai marinai probabilmente
impallidirebbero trovandosi di fronte a
The Trench.
Queste creature che abitano gli abissi sono meglio descritte come
versioni subacquee della creatura Xenomorfo della serie. Sono alti,
hanno denti affilati e corpi bipedi che li rendono una minaccia sia
dentro che fuori dall’acqua.
Non sono mai soli, viaggiano in
sciami di centinaia e possono affondare una nave in pochi minuti.
Veloce, mortale e famelico, il Trench è abbastanza per far temere
anche ad Aquaman di esplorare alcune parti del mare.
Fatto ancora più strabiliante è che sono guidati da una regina che
sovrasta tutti gli altri, di nuovo simile alla Regina
Xenomorfa in Aliens.
Etrigan
Nella sua vita,
Jason Blood era un cavaliere di Camelot fino a
quando Merlino ha legato un demone alla sua anima rendendolo così
immortale. Citando una poesia, Jason Blood si trasforma nel demone
conosciuto come Etrigan che combatte per il bene
nonostante i suoi metodi violenti e fatali.
È una situazione simile a quella di
Johnny Blaze e Ghost Rider nell’Universo
Marvel, tranne che Jason Blood tende ad operare
all’unisono con la sua altra metà anche se non sempre vanno
d’accordo. Etrigan è un mostro unico che vive molte avventure
mistiche, soprattutto con la squadra della Justice League Dark e, in alcune occasioni,
con Batman.
Clayface
Basil
Karlo (o Matt Hagen a seconda della
rappresentazione) era già una persona non proprio esemplare rima
dei suoi poteri. Dopo aver ottenuto la capacità di mutare forma, è
peggiorato soprattutto quando ha intrapreso attività criminali che
lo hanno ulteriormente allontanato dall’essere Basil Karlo e
trasformato nel mostro mutaforma conosciuto come
Clayface nel DCEU.
Clayface è un ritorno ai classici
attori horror, anche il suo nome è un gioco di parole con
Boris Karloff che ha interpretato La Mummia e il mostro di
Frankenstein. Con le sue abilità, Clayface può
trasformarsi in chiunque e formare armi da mischia dal suo corpo
come il T-1000 di Terminator 2: Judgment Day. Questo lo rende
feroce e quasi impossibile da sconfiggere, figuriamoci da
uccidere.
Frankenstein
Sì, la creatura del romanzo
di Mary Shelley esiste nel DCEU e
guida persino la sua squadra di mostri nel fumetto
Frankenstein: Agent Of S.H.A.D.E. Il colpo di
scena nel mondo DC è che il dottor
Victor Frankenstein ha usato il sangue di un
alieno per dare vita al mostro.
Questo Frankenstein ha combattuto il
male per decenni grazie alla sua immortalità e attraverso diverse
guerre tra cui la seconda guerra mondiale e la guerra del Vietnam.
Metaumano, non-morto e umano, Frankenstein è sempre pronto a
massacrare chiunque, anche nei giorni nostri. Già noto ai fan dei
fumetti e al pubblico in generale come uno dei più famosi mostri
dei film Universal,
questa versione DCEU è
notevolmente più potente e intelligente del suo predecessore sul
grande schermo.
Solomon Grundy
“Solomon Grundy, nato
di lunedì“: così comincia la famosa poesia che tipicamente
presenta questo personaggio. Un bruto non morto che ha infestato
Gotham dalla sua morte come Cyrus Gold nel XIX
secolo. È risorto come Solomon Grundy nel XX secolo come cattivo
dell’originale Lanterna Verde di Alan Scott.
Da allora, Solomon Grundy è stato un
cattivo e un antieroe ricorrente in molti franchise DCEU
diversi, arrivando persino a far parte di crossover come i fumetti
di Injustice. Mescola il classico tropo dello
zombie con una reminiscenza visiva del Mostro di Frankenstein.
Man-Bat
È la classica storia di
scienza finita male: un simpatico scienziato che cerca di curare la
sordità nel mondo prova a fondere il suo DNA con quello di un
pipistrello vampiro. Cosa potrebbe mai andare storto? Beh,
Kirk Langstrom finisce per trasformarsi
nell’enorme creatura fuori controllo conosciuta come
Man-Bat.
Sembra un personaggio proveniente da
un film dell’orrore e le storie simili di solito ne traggono pieno
vantaggio. In Batman: Arkham Knight, Man-Bat ci presenta una
delle missioni più spaventose della serie Arkham, specialmente con
il jump scare che introduce il personaggio nel gioco.
Doomsday
Se qualcosa nel DCEU può
essere classificato come un mostro, è Doomsday. È una creatura progettata per essere
un’arma vivente di distruzione di massa e nient’altro. Combatte,
uccide, e ad ogni combattimento diventa sempre più potente grazie
al suo fattore di guarigione, facendo crescere le sue sporgenze
ossee.
Doomsday è in grado di combattere
l’intera Justice League e ha persino ucciso
Superman, dimostrando di essere più forte
dell‘Uomo
d’Acciaio. Ha anche dimostrato di poter combattere il
potente Darkseid, ma ciò che rende Doomsday così
spaventoso è la sua mancanza di emozioni. Non si può parlare con
Doomsday o ragionare con lui, semplicemente uccide e continua a
trovare altri esseri da massacrare.
Swamp Thing
Anche se non ha creato
Swamp Thing, Alan Moore ha
rivoluzionato il personaggio creando un antieroe più complesso.
Dopo che il dottor Alec Holland viene ucciso, la
sua coscienza si fonde con una pianta per dar vita a una creatura
umanoide che combatte per la vita vegetale della Terra conosciuta
semplicemente come il Verde mentre cerca di mantenere la pace con
l’umanità.
Siamo lontani da un’origine tipica
dei supereroi e questa è meglio descritta come una tragica storia
di mostri, emulando ancora una volta i classici mostri della
Universal come The Creature e The Monster
From The Blue Lagoon. Swamp Thing ha agito come un
supereroe, tuttavia, e ha dimostrato di essere abbastanza potente
nell’espansivo DCEU. Con
il suo potere proveniente da The Green, che unisce
tutta la vita vegetale sulla Terra, Swamp Thing è di gran lunga il
“mostro” più potente della DC Comics e un eroe che ha salvato
innumerevoli vite dal suo debutto negli anni ’70.
Gli Avengers
posseggono una vasta gamma di poteri, ma ci sono ancora un certo
numero di abilità presenti nei fumetti che non sono ancora state
“incorporate” nelle controparti del MCU, o che ancora devono essere
adeguatamente esplorate. Screen
Rant ha raccolto 10 poteri che i Vendicatori posseggono e che
non sono stati ancora introdotti/esplorati nel Marvel Cinematic Universe.
Invecchiamento rallentato (Captain America)
Nel finale di
Avengers: Endgame, Capitan America (Chris
Evans) viene mandato un’ultima volta indietro nel tempo per
riportare le Gemme e Mjolnir alla loro epoca, ma non torna
indietro. Appare invece sul posto un Rogers molto invecchiato che
afferma di essere felice per essersi riunito alla sua Peggy Carter
nel passato. Nei fumetti, l’esposizione di Cap al Siero del super
soldato significa che la velocità con cui invecchia è notevolmente
rallentata.
Sebbene questo, in qualche modo, spieghi la sopravvivenza di
Cap nel MCU durante gli anni trascorsi in
stato di congelamento, altri aspetti di questa abilità non si sono
ancora fatti strada sul grande schermo. Questo potere potrebbe
ancora essere esplorato in qualche modo dato il futuro incerto di
Steve nel MCU, oppure in un universo
alternativo come quelli impostati dalla serie
What If…?, a dimostrazione degli effetti a lungo termini
del siero sperimentale del Dr. Erskine.
Resistenza al controllo psichico (Hulk)
Essendo un essere dotato di
incredibile forza e resistenza, l’alter-ego di Bruce Banner
(Mark
Ruffalo) di solito non è associato a poteri basati sulla mente,
ma in più occasioni, nei fumetti, Hulk si è scontrato con coloro
che esercitano poteri psichici e hanno mostrato resistenza al loro
controllo.
Ciò è in contrasto con la
controparte di Hulk del MCU, come si evince quando si
scontra con le macchinazioni di Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) in Avengers:
Age of Ultron. Mentre ci sono molti modi in cui, anche al
cinema, viene confermato che l’Hulk dei fumetti è il Vendicatore
più forte, vedere la sua controparte cinematografica sviluppare
un’affinità per resistere a questo tipo di controllo, in risposta
alla sua storia con Wanda, sarebbe un potenziale arco narrativo
molto soddisfacente.
Capacità ipnotica (Vedova
Nera)
Natasha Romanoff (Scarlett
Johansson) possiede una miriade di abilità in quanto Vedova
Nera, ma i film del MCU non hanno mai mostrato le sue
capacità ipnotiche. Nat è capace di usare una combinazione di
metodi differenti per influenzare la mente del suo avversario ed è
persino in grado di avere un impatto sui suoi pensieri, ricordi e
tratti della personalità.
Dato che il film Black
Widow ha esplorato gli effetti dannosi del controllo
mentale su Natasha e sulle altre vedove, ha senso che la Natasha
del MCU non abbia mai usato questo
potere moralmente discutibile, ma la sua implementazione in storie
future, magari collegandola alle abilità di Yelena Belova (Florence
Pugh), potrebbe evidenziare la complessità riguardo a come le
vedove si sentono capaci di usare la loro formazione.
Essere Nexus (Scarlet Witch)
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) non ha sempre il pieno controllo dei suoi poteri,
tuttavia può usarli per imporre enormi cambiamenti alla realtà e a
ciò he la circonda, come è stato esplorato in
WandaVision. I fumetti fanno un ulteriore passo avanti,
identificandola come un Essere Nexus, ossia una persona la cui mera
esistenza influenza la realtà e agisce come un’ancora tra linee
temporali alternative.
Data la recente attenzione del
MCU alle linee temporali, come
visto in Loki e
What If…?, oltre alla presenza confermata
di Wanda nel prossimo Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, è logico pensare che questa
abilità possa ancora essere esplorata. Sancire la connessione di
Wanda con il Multiverso in questo modo consentirebbe un maggiore
coinvolgimento del personaggio in futuro, con il potenziale per
capovolgere l’intero mondo del MCU.
Legame telepatico con gli uccelli (Sam Wilson)
Nei film, il Redwing usato
da Sam Wilson (Anthony
Mackie) è un drone, ma nei fumetti si tratta di un vero falco
che il personaggio ha personalmente addestrato. In effetti, molti
fumetti con protagonista Sam espandono la connessione con Redwing
ad una connessione con tutti gli uccelli, dando al personaggio un
legame empatico e telepatico con loro.
Usando questo potere Sam può vedere
attraverso gli occhi degli uccelli a cui si connette, il che è
utile quando ha bisogno di scansionare una vasta area o cercare
qualcosa di specifico. Dato l’impegno del MCU a rimanere un po’ più ancorato
alla realtà (almeno rispetto ai fumetti), questo cambiamento ha
senso, ma con Sam che ora ha assunto il ruolo di Captain America,
un piccolo legame con gli uccelli potrebbe tenerlo legato alle sue
origini come Falcon.
Teletrasporto interdimensionale (Thor)
Thor (Chris
Hemsworth) fa spesso uso di Heimdall (Idris
Elba) e del ponte Bifröst nei primi film del MCU per viaggiare da e verso i
mondi, ma l’introduzione della sua nuova arma Stormbreaker in
Avengers:
Infinity War gli ha concesso il potere di accedere
personalmente alla possibilità di trasportarsi da un luogo
all’altro.Nei fumetti, il
Mjölnir ha anche la capacità di teletrasportare Thor, con
l’aggiunta della capacità di telestraporto
interdimensionale.
Poiché Thor si è unito ai Guardiani della Galassia alla fine
di Avengers:
Endgame, avere un’arma in grado di attraversare tali
confini si sarebbe rivelato molto utile per le sue azioni future.
Non solo, avere la possibilità di attraversare la realtà potrebbe
portarlo ancora una volta faccia a faccia con suo fratello, Loki
(Tom
Hiddleston), o con un numero qualsiasi di varianti di
Loki.
Poteri di Extremis (Iron Man)
In quanto personaggio
all’interno del MCU che spesso si rivela la persona
più intelligente di tutti, Tony Stark (Robert
Downey Jr.) ha affrontato molte sfide durante i suoi anni come
Iron Man, incluso il trattamento sperimentale Extremis in
Iron
Man 3.
Nel film Tony non è affetto dal
siero, ma nei fumetti, in realtà, gli garantisce una serie di nuove
abilità tra cui un fattore di guarigione potenziato e una
tecnopatia che può usare per interfacciarsi con tutti i tipi di
tecnologia. Un sacco di versioni alternative di Tony sono apparsi
in
What If…?, e vedere come la sua vita
sarebbe cambiata se fosse stato influenzato da Extremis sarebbe una
narrazione particolarmente avvincente.
Poteri di Golia (Occhio di Falco)
Clint Barton (Jeremy
Renner), alias Occhio di Falco, ha dimostrato nel MCU di avere abilità associate
esclusivamente al tiro con l’arco e alla precisione che ne deriva.
Nei fumetti, tuttavia, Clint a un certo punto usa le particelle Pym
per diventare l’eroe Golia, acquisendo abilità che rispecchiano
quelle di Ant-Man.
Con l’imminente introduzione di Kate
Bishop (Hailee
Steinfeld) nel MCU nella serie Hawkeye, il futuro di Clint come arciere potrebbe
volgere al termine, ma se lo show esplorasse il suo interesse per
la tecnologia Pym, potrebbe avere un futuro sotto il nome di un
altro eroe e raccontare il desiderio del personaggio di
sperimentare qualcosa di nuovo.
Maga del travestimento (Nebula)
Nebula (Karen
Gillan) ha attraversato uno degli archi narrativi più complessi
nel corso delle sue apparizioni nel MCU, passando da cattivo ad
antieroe, a membro dei Vendicatori come visto in Avengers:
Endgame. Per tutto il tempo, tuttavia, i
poteri su cui si sono concentrati i Marvel Studios sono stati le sue abilità di
combattimento sovrumane, mentre nei fumetti, Nebula è anche in
grado di camuffare completamente il suo aspetto.
Questa abilità sarebbe stata
ovviamente utile per Nebula quando lavorava come assassina, ma
potrebbe ancora servirle in quanto attuale membro dei Guardiani,
dove viaggiare da un mondo all’altro può significare che sarebbe
necessario fondersi con gli abitanti del luogo.
Senso di ragno (Spider-Man)
Sebbene la capacità
precognitiva di Peter Parker (Tom
Holland) di percepire il pericolo in arrivo, nota come “Senso
di ragno”, sia stata inclusa nel MCU, scherzosamente chiamata
“Formicolio di Peter” da zia May, le sue capacità non sono state
completamente mostrate.
I fumetti mostrano che questo senso
aiuta Peter persino a navigare se non è in grado di vedere o
sentire. Espandere le capacità del Senso sullo schermo aiuterebbe
il personaggio di Peter a prosperare in una serie più ampia di
circostanze e potrebbe rivelarsi funzionale anche nel prossimo
Spider-Man: No Way Home.
Gwineth Paltrow, la
bellissima biondissima attrice americana, è una di quelle star la
cui carriera sembra non tramontare mai. La sua carriera ha è
cominciata presto: ha infatti studiato recitazione con l’assistenza
dei genitori (un produttore e un’attrice) sin da bambina, e ha
cominciato la propria carriera come modella. Negli anni si è poi
affermata come una vera e propria icona, tanto per una serie di
ruoli memorabili quanto per la sua stravaganza su determinati temi
e attività.
Ecco dieci curiosità su
Gwyneth Paltrow.
Gwyneth Paltrow film
1. Ha recitato in molti
celebri film. La Paltrow ha iniziato la propria carriera
cinematografica recitando in film come Hook – Capitan Uncino
(1991) e Omicidi di provincia (1993). Grande successo
arriva poi grazie a Seven (1995), con Brad Pitt, per
poi comparire anche in Sydney (1996), Sliding
Doors (1998), Paradiso perduto (1998), Shakespeare in Love (1998),
Il talento di Mr. Ripley (1999), I Tenenbaum
(2001), Proof – La prova (2005), Correndo con le
forbici in mano (2006) e Two Lovers (2008). Dal 2008
assume il ruolo di Pepper Potts in Iron Man, con Robert Downey
Jr., riprendendo poi il ruolo anche in Iron Man 2 (2010),
The Avengers (2012),
Iron Man 3 (2013), Spider-Man: Homecoming
(2017), Avengers: Infinity War
(2018) e Avengers: Endgame
(2019).
2. Ha recitato anche in
alcune note serie TV. Nel corso della sua carriera la
Paltrow ha avuto modo di recitare anche in alcuni film televisivi
come Cruel Doubt (1992) e Ordinaria follia
(1993). Tra il 2010 e il 2014 recita nella serie Glee con
il personaggio di Holly Holliday. Nel 2019 è invece Georgina Hobart
nella serie NetflixThe Politician. Il personaggio è la
madre adottiva di Payton, il protagonista della storia. Di questa
serie la Paltrow è inoltre stata anche produttrice esecutiva.
3. Ha vinto un controverso
Oscar. Nel 1999 l’attrice ha vinto il premio Oscar come
miglior attrice per la sua interpretazione in Shakespeare in
Love. In quell’occasione prevalse su attrici come
Meryl Streep, Emily Watson,
Fernanda Montenegro e sulla favorita Cate Blanchett,
candidata per Elizabeth. Il premio
assegnato alla Paltrow è oggi considerato uno dei maggiori scandali
riguardanti gli Oscar, e sono in molti a ritenere che a permettere
all’attrice di vincere sia stata l’influenza che il produttore
Harvey Weinstein ebbe a riguardo. Recentemente,
anche l’attrice Glenn Close ha detto la propria a
riguardo, affermando che si tratta di un’assegnazione
“senza senso”.
Gwyneht Paltro: oggi
4. Ha diverse attività a cui
dedicarsi. Attualmente l’attrice sembra non avere nuovi
progetti cinematografici o televisivi in programma, per quanto si
sia dichiarata disponibile a riprendere il ruolo di Pepper in
futuri film della Marvel. Negli ultimi anni, però, la
Paltrow si è dedicata principalmente alla sua attività da
imprenditrice, dando vita ad una propria linea di prodotti di
bellezza particolarmente controversi e contestati dalla comunità
medico-scientifica. Ad oggi, dunque, l’attrice sembra interessata
principalmente a far parlare di sé attraverso una serie di
stravaganze continue.
Gwyneth Paltrow: il suo profumo e
le sue candele
5. Ha dato vita a dei
prodotti molto controversi. Nel settembre 2008 Paltrow ha
lanciato la newsletter settimanale Goop. Il successo di
questa l’ha poi spinta a fondare la società di e-commerce Goop.com,
occupandosi in particolare di wellness e prodotti affini. In
particolare, hanno suscitato particolare clamore le candele al
profumo della sua vagina, ma anche il più recente profumo
intitolato Smell Like MyOrgasm, il cui nome non
lascia dubbi a riguardo. Questi prodotti, divenuti oggetti di
derisione per molti, hanno in realtà ottenuto un grande successo,
con numerosi pezzi venduti. Da notare come il costo della sola
candela sia pari a 75 dollari.
Gwyneth Paltrow è su Instagram
6. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un profilo verificato seguito da oltre 7.7 milioni di
followers. Attualmente, con oltre mille e cinquecento post,
l’attrice utilizza il social per condividere immagini relative al
suo lavoro da imprenditrice e attrice, ai suoi progetti di prossima
uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche
immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti
di svago o eventi in cui è coinvolta. Diverse sono anche le
fotografie che la vedono insieme al marito. Seguendola sul social
si potrà essere dunque sempre aggiornati sulle sue attività.
Gwyneth Paltrow, Chris Martin e il
nuovo marito
7. È stata sposata con un
noto cantante. Il 5 dicembre del 2003 l’attrice ha
sposato il cantante Chris Martin, frontman della
band Coldplay conosciuto proprio ad un suo concerto, dal
quale ha poi avuto due bambini, Apple e
Moses, nati rispettivamente nel 2004 e nel 2006.
Il figlio Moses Martin prende il nome da una
canzone scritta da Chris Martin per Gwyneth, che appare nell’album
Live 2003. Moses è anche il nome ebraico del padre di Gwyneth. La
coppia, considerata una delle più solide del mondo dello
spettacolo, ha però poi ceduto al divorzio nel 2016, dopo una
separazione che andava avanti dall’anno precedente. I due, rimasti
comunque in buoni rapporti, non hanno rivelato i motivi dietro la
loro scelta.
8. Ha un nuovo
marito. Nel settembre del 2018 l’attrice si è sposata
una seconda volta con il regista e produttore Brad
Falchuck, noto per la serie antologica American
Horror Story ma dall’attrice conosciuto nel 2010 sul set di
Glee, alla quale la Paltrow ha partecipato in qualità
di guest star. In breve i due sono diventati una delle coppie più
famose di Instagram. Lui è infatti stato definito più volte uno dei
mariti migliori sul social, per via delle fotografie dell’attrice
che posta costantemente, accompagnate da alcune delle dediche più
belle e sincere.
9.Gwyneth
è molto protettiva nei confronti dei propri figli.
L’attrice si è sempre dedicata molto a mantenere i suoi figli
lontani dagli eccessi della celebrità. In particolare è solita
proteggerli dall’invadenza dei paparazzi. In un’intervista ha
infatti dichiarato di tenere una sorta di registro dei paparazzi:
fotografa le loro auto, scrive il numero di targa, tutto. Se si
fanno vedere intenti ad invadere il suo privato, possiede dunque
tutti gli elementi che le servono per andare dalla polizia.
Gwyneth Paltrow: età e altezza dell’attrice
10. Gwyneth Paltrow è nata
il 27 settembre del 1972 a Los Angeles, in
California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente
1.75 metri.
Zack Snyder’s Justice League è diventato per molti fan
del DCEU e dell’opera di Zack Snyder la versione definitiva del
cinecomic uscito inizialmente nelle sale nel 2017. Ora, è stato
proprio Snyder ad ammettere che non riesce a immaginare che un
altro regista venga coinvolto nella realizzazione di un potenziale
sequel.
“Oddio, non ci ho mai pensato in
realtà”, ha detto Snyder a
Games Radar quando gli è stato chiesto della possibilità.
“Ho adorato fare tutti quel film DC e amo i supereroi. Amo il
genere. Sono molto entusiasta, ad esempio, di vedere The
Batman di Matt Reeves. Onestamente, però, un seguito di
Justice League non credo possa funzionare
nelle mani di qualcun altro.”
Quando la Warner Bros. ha iniziato a
mettere in piedi il suo DC
Extended Universe, Zack Snyder è stato attivamente coinvolto
nel processo di creazione dell’universo condiviso. Snyder ha
diretto i primi due film del franchise, L’uomo
d’acciaio e Batman
v Superman, per poi abbandonare la nave nel bel mezzo
della produzione di Justice
League (progetto che è stato poi portato a
compimento da Joss Whedon).
Sappiamo tutti come sono andate poi
le cose: essenzialmente, Snyder è rimasto lontano dal DCEU per
molto tempo, sebbene abbia continuato a figurare come produttori di
alcuni film. Poi, quest’anno, dopo innumerevoli richieste da parte
dei fan, la Warner Bros. ha finalmente permesso al regista di
realizzare la sua versione di Justice
League, che è stato poi distribuita col
titolo Zack
Snyder’s Justice League.
Eternals,
il nuovo attesissimo film dei Marvel Studios, arriverà finalmente nelle sale
italiane il prossimo 3 novembre, dopo un’anteprima in pompa magna
alla 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso 24
ottobre.
Dopo le prime reazioni al film
(tutte generalmente positive), sono iniziate ad arrivare anche le
prime recensioni che, in realtà, hanno evidenziato un’accoglienza
decisamente mista, tant’è che su Rotten Tomatoes il cinecomic di
Chloé Zhao ha già raggiunto un primato
alquanto discutibile: come riportato da
CBM, è infatti il film dei Marvel Studios con la percentuale
di recensioni positive più bassa di sempre.
Attualmente, infatti, Eternals
detiene un 64% di recensioni positive su 92 articoli presi in
esame. Prima del terzo cinecomic della Fase 4, era Thor: The Dark World ad avere la percentuale
di recensioni positive più bassa (66%), seguito da
L’incredibile Hulk (67%), Iron Man 2 (72%) e
Avengers: Age of Ultron
(76%).
Eternals: è allarme review bombing su IMDb?
Il dato relativo a Eternals,
però, deve essere analizzato in riferimento ad un fenomeno che,
purtroppo, negli ultimi anni sta prendendo sempre più piedi sul
web. Come portato alla luce da
The Direct, infatti, il film di Zhao sta lentamente diventando
vittima di “review bombing”, quel fenomeno per cui
numerosi utenti lasciano online recensioni negative al fine di
boicottare la popolarità o gli incassi di un’opera.
Come spiegato dalla fonte, su IMDb
diversi utenti hanno cominciato a recensire Eternals
affibbiandogli una sola stella. Il motivo? Sembra che molti abbiano
deciso di prendere di mira il cinecomic a causa dell’inclusione
nella storia del personaggio di Pathos
interpretato da Bryan Tyree Henry, il primo supereroe
apertamente gay del Marvel Cinematic Universe.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
L’arco narrativo di Tony
Stark/Iron Man nel MCU si è
concluso in maniera tragica, nonostante il sacrificio compiuto
dall’eroe alla fine di Avengers:
Endgame abbia assunto un significato davvero speciale,
soprattutto in riferimento a tutta la storia pregressa del
supereroe.
Di certo, la fine della storia del
supereroe sul grande schermo è stato un momento davvero toccante
per i fan del MCU, ma allo stesso modo è stata
un’esperienza particolarmente emozionante anche per Robert Downey Jr. Come rivelato nel libro “The
Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”,
infatti, pare che l’attore si scoppiato a piangere quando ha saputo
del destino del suo personaggio nel cinecomic di Anthony e Joe Russo.
Nel libro si legge (via
Screen Rant): “Quando la presentazione dei Russo a Downey
Jr. è arrivata agli ultimi istanti di Tony Stark, i loro nervi
hanno iniziato a sciogliersi. Tuttavia, la loro fede nella storia
si è consolidata”. Segue poi una dichiarazione di Joe Russo: “Quando eravamo agli sgoccioli
della presentazione del pitch e siamo arrivati alla morte di Iron
Man, Robert ha iniziato a piangere.E quando abbiamo
finito, ha detto: ‘Tutto questo è davvero fantastico’. È stato
allora che abbiamo capito che dovevamo farlo. Perché lo sentiva
anche lui.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Quando la Warner Bros. ha iniziato a
mettere in piedi il suo DC
Extended Universe, il regista Zack Snyder è stato attivamente coinvolto nel
processo di creazione dell’universo condiviso. Snyder ha diretto i
primi due film del franchise, L’uomo d’acciaio e Batman v Superman, per poi abbandonare la nave nel bel
mezzo della produzione di Justice
League (progetto che è stato poi portato a compimento
da Joss Whedon).
Sappiamo tutti come sono andate poi
le cose: essenzialmente, Snyder è rimasto lontano dal DCEU per
molto tempo, sebbene abbia continuato a figurare come produttori di
alcuni film. Poi, quest’anno, dopo innumerevoli richieste da parte
dei fan, la Warner Bros. ha finalmente permesso al regista di
realizzare la sua versione di Justice
League, che è stato poi distribuita col titolo
Zack Snyder’s Justice League.
Nonostante tutte queste
vicissitudini, i fan restano ancora profondamente legati ai
contributi di Snyder al DCEU, e proprio l’uscita della
Snyder Cut ha portato ad un rinnovato interesse per quello
che molti hanno soprannominato lo SnyderVerse. In origine, infatti, il regista
aveva immaginato una vera e propria trilogia per la Justice
League, e dopo l’uscita della sua versione del
cinecomic, i fan hanno continuato a pressare la Warner Bros.
affinché concedesse a Snyder la possibilità di portare a termine il
suo
SnyderVerse.
Tuttavia, pare che lo stesso
Zack Snyder non concepisca i film da lui
realizzati per il DCEU come parte dello
SnyderVerse. In una nuova intervista con
Inverse in occasione della promozione del film Army of Thieves (prequel di Army of the Dead), a Snyder è stato proprio chiesto
cosa rappresenti per lui l’etichetta “SnyderVerse”.
“Spero che qualsiasi cosa
significhi lo SnyderVerse, alla fine rappresenti un IP
originale”, ha dichiarato il regista. “L’Universo DC è
qualcosa che mi sta molto a cuore e qualcosa a cui ho dedicato
molto tempo della mia vita, in termini di idee e di sviluppo,
quindi lo adoro. Ma dove sono adesso riguarda tutti i progetti
legati a Army of the Dead e tutto ciò che riguarda un altro
progetto a cui sto lavorando, Rebel Moon. Sono progetti che stanno
consumando parecchia della nostra produzione creativa. Spero che
nella categoria ‘SnyderVerse’ rientrino tutte queste cose originali
che stiano facendo adesso, e non quanto fatto in passato.”
Cosa sappiamo di Rebel Moon, il
nuovo progetto cinematografico di Zack Snyder
A proposito di Rebel Moon, si tratta di un epico fantasy
sci-fi che Zack Sndyer dirigerà e scriverà insieme a
Shay Hatten (già sceneggiatore
di Army
of the Dead) e Kurt
Johnstad (co-sceneggiatore di 300).
La trama del film ruota attorno ad una una pacifica colonia ai
margini della galassia che viene improvvisamente minacciata dagli
eserciti di un tirannico reggente di nome Balisarius. Alcune
persone, in preda alla disperazione, inviano una giovane donna con
un misterioso passato a cercare guerrieri che popolano i pianeti
vicini per aiutarla a sconfiggere il nemico.
Dopo la tiepida accoglienza
riservata a The Amazing Spider-Man 2, Sony ha concesso ai
Marvel Studios di riavviare le
avventure di Spider-Man sul grande schermo,
collegandole al MCU e scegliendo Tom Holland come nuovo interprete dell’iconico
arrampicamuri.
Tuttavia, pare che all’inizio le
cose stavano per prendere una piega completamente diversa. La Sony,
infatti, voleva che la Marvel collaborasse allo sviluppo
di un terzo capitolo della saga con Andrew Garfield; al contrario, Kevin Feige – che aveva già intuito le scarse
potenzialità di quel franchise – aveva proposto che entrambi gli
studi unissero le forze per reinventare completamente la storia
dell’iconico eroe al cinema.
“The Story of Marvel Studios: The Making of The
MCU”, libro di recente
pubblicazione (via
CBM), chiarisce su come sono andate davvero le cose prima che
si arrivasse allo storico accordo Sony/Marvel: “Tutto questo sa di già
visto, non credo di poter essere d’aiuto”, pare abbia detto
Feige durante un incontro con Pascal. “L’unico modo per fare
qualcosa di nuovo è ripartire da zero. Perché non ce lo permetti?
Non pensate a due studi e non pensate che si tratti di ridare i
diritti a qualcuno, quelli restano a voi. Basta che ci coinvolgiate
nella produzione.”
“All’inizio fui molto
risentita”, ammette Pascal. “Credo che scoppiai a piangere
e lo buttai fuori dell’ufficio. Forse gli lanciai contro il mio
panino… Non ricordo con esattezza come andarono le cose. Al quinto
film di Spider-Man non stavamo proponendo nulla di nuovo. Dovevo
essere onesta: cercavamo così tanto di essere diversi che, alla
fine, ci siamo ritrovati in posti in cui probabilmente non avremmo
mai dovuto mettere piede.”
Tom Holland ha fatto il suo debutto nel
MCU in Captain
America: Civil War, e il resto è storia. Questa storica
collaborazione tra i due studio ha continuato ad attraversare
numerosi alti e bassi da allora (l’accordo era temporaneamente
saltato dopo l’uscita di Spider-Man:
Far From Home). Tuttavia, come sappiamo ormai da tempi,
Holland tornerà nei panni dell’iconico supereroe per l’attesissimo
Spider-Man: No Way Home.
Giunge al termine la mini serie
Dr. Death, con Joshua Jackson nei panni dell’inquietante dottor
Christopher Duntsch, un medico accusato dai suoi colleghi di avere
intenzionalmente mutilato, e in alcuni casi ucciso, i suoi
pazienti. Assisteremo alle testimonianze dei pazienti e dei loro
parenti e ascolteremo l’accusa sostenere come il dottor Duntsch
avesse disonorato i principi del giuramento di Ippocrate. La
sentenza è ormai nota, rivivetela il 31 ottobre solo su
STARZPLAY.
Dr. Death: trama e cast
Basato sul popolare podcast
statunitense della rete Wondery, Dr.
Death racconta la terrificante storia vera di un
medico giovane, carismatico e apparentemente brillante, che stava
avviando un fiorente studio di neurochirurgia. All’improvviso però
i pazienti che entravano nella sua sala operatoria per interventi
alla colonna vertebrale – interventi complessi ma di routine –
rimanevano permanentemente mutilati, o morivano. Con l’aumentare
delle vittime due colleghi medici, il neurochirurgo Robert
Henderson (Alec
Baldwin) e il chirurgo vascolare Randall Kirby
(Christian
Slater), insieme al procuratore di Dallas Michelle Shugart
(AnnaSophia Robb) decidono di fermarlo. Dr.
Death esplora la mente contorta del dottor Duntsch e
il fallimento di un sistema che dovrebbe proteggere i più
indifesi.
La serie vanta un team di registe tutto al femminile con Maggie
Kiley (Dirty John,
Riverdale, Le terrificanti avventure di Sabrina), anche
produttrice esecutiva dei primi due episodi;
Jennifer Morrison (Euphoria) e So Yong Kim (Tales from the
Loop, Room 104).
Prodotto da UCP, una divisione di Universal Studio Group, Dr.
Death è prodotto da Patrick Macmanus (The Girl from
Plainville) con la Littleton Road Productions, nell’ambito del
suo accordo con UCP. Todd Black, Jason Blumenthal, Steve Tisch e
Taylor Latham sono anche produttori esecutivi tramite Escape
Artists, così come Hernan Lopez e Marshall Lewy di Wondery.
Dr. Death in streaming
STARZPLAY è disponibile per il
download su Ios e Android, sui canali Prime Video, su Apple TV,
RAKUTEN TV, MEDIASET INFINITY e su Smart TV tramite
l’apposito tasto dal telecomando dei principali produttori di TV
che consente agli utenti l’accesso diretto alla piattaforma.
È da un po’ di tempo ormai che si
parla del possibile debutto dei Thunderbolts nel
MCU. Ora, in base a quanto
riportato da sito
GWW, sembra che il gruppo di supereroi sia pronto a fare il suo
ingresso nel Marvel Cinematic Universe grazie ad
un film che dovrebbe entrare in produzione nel 2023.
Sempre la fonte riporta che nello
stesso anno dovrebbe iniziare la produzione di altri progetti
legati al MCU, tra cui il reboot di Fantastic
Four, un film dedicato a Nova, il
sequel di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli ed un
misterioso progetto dedicato al personaggio di
Okoye (forse una serie tv). Al momento non ci sono
ulteriori dettagli sul film dedicato ai Thunderbolts,
ma è ormai palese che i Marvel Studios stiano cercando di mettere
insieme la celebre squadra composta soprattutto da cattivi,
supercriminali e antieroi.
Dietro alla creazione dei Thunderbolts, infatti, dovrebbe esserci il
personaggio della Contessa Valentina Allegra de Fontaine, che ha
fatto il suo debutto nella serie The Falcon and the Winter Soldier e che,
proprio alla fine dello show, ha reclutato John Walker come membro
di una “misteriosa” squadra di eroi da assemblare.
Un altro membro della squadra
potrebbe essere Yelena Belova: dalla scena post-credit di Black
Widow, è chiaro che il personaggio abbia dei rapporti
con Valentina; quest’ultima, infatti, le ha chiesto di mettersi
sulle tracce di Occhi di Falco, facendole credere che sia lui il
responsabile della morte di Natasha Romanoff (dinamica che quasi
sicuramente verrà esplorata nella serie Hawkeye).
Thunderbolts o Dark Avengers?
Quale team sta cercando di formare la Contessa?
Naturalmente, non abbiamo la
certezza che la squadra che Valentina sta cercando di mettere
insieme corrisponderà effettivamente ai Thunderbolts
dei fumetti. Tutto dipenderà dalla future apparizioni del
personaggio che, indubbiamente, renderanno i suoi piani sempre più
chiari. Un’altra opzione potrebbe essere che la Contessa, in
realtà, stia cercando di dare vita agli Oscuri
Vendicatori (i Dark Avengers), supergruppo nei confronti
del quale Kevin Feige ha sempre espresso un particolare
interesse.
Nei fumetti, i Thunderbolts
sono stati inizialmente presentati come un gruppo simile ai
Vendicatori, formato però da supercriminali che secondo i piani del
potente Barone Zemo, devono ricreare i Signori del male in segreto.
Tuttavia una parte di questi, capitanati da Meteorite e Jolt, si
ribella ai piani del Barone Zemo e lo sconfigge, trasformando il
gruppo in supercriminali pentiti.
Durante una recente intervista con
IndieWire, la regista Chloé Zhao ha parlato
della sua esperienza con i Marvel Studios, soffermandosi in particolare
sulle scene d’azione di Eternals e
negando qualsiasi tipo di interferenza dello studio nello sviluppo
e nella realizzazione di suddette scene, qualcosa che per molto
tempo è stata al centro di numerosi dibattiti.
Nonostante anche Eternals
abbia fatto affidamento sulla tecnica della
previsualizzazione (ormai prassi comune a Hollywod quando si
tratta di grandi blockbuster), la regista ha specificato di essere
stata coinvolta nel processo creativo fin dall’inizio. “Fin dal
primo giorno, la Marvel mi ha detto: ‘Questi sono
gli strumenti che usiamo. Abbiamo bisogno della tua versione. Non
vogliamo tre film diversi, vogliamo il tuo film”, ha spiegato
Zhao.
“Sarebbero stati lì per
aiutarmi, perché non avevo mai usato quegli strumenti prima d’ora.
Direi che le voci che circolano non sono del tutto vere e che penso
di non essere l’unico regista a pensarla così”, ha aggiunto.
“Per circa un anno e mezzo, tre volte alla settimana, per un
paio d’ore al giorno, sono stata seduta davanti ad uno schermo
enorme a prendere decisioni su ogni singolo dettaglio, su come gli
effetti visivi potevano apparire nel mondo reale.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.