Già elogiato dalla critica,
Army of Thieves è stato apprezzato anche dal pubblico.
Uscito in streaming su Netflix venerdì scorso, il 29 Ottobre, il
film è già in vetta alle classifiche della piattaforma. Il prequel
di Army of the Dead conferma il successo dell’universo
che Snyder e Netflix hanno progettato.
Zack Snyder,
regista di Army of the Dead e autore del soggetto di
Army of Thieves, mostra su
Twitter l’entusiasmo per il successo del film: ”ARMY OF
THIEVES is now #1!!!”. Mentre Snyder scriveva e dirigeva il primo film del
franchise, ha affidato la regia del prequel a Matthias
Schweighöfer, rendendolo regista, attore e co-produttore
di Army of Thieves. Il film ora è in vetta alle
classifiche di 90 paesi, inclusa l’Italia, battendo
l’acclamatissima serie sud-coreana Squid Game, che passa al secondo posto. Segue al terzo
post Dynasty e You al
quarto: nemmeno i nuovi episodi delle serie già consolidate hanno
avuto la meglio su Army of Thieves.
Un successo su tutti i fronti
Army of Thieves,
portando sulla scena ironia e crimine, colleziona pareri positivi.
Anche la critica ha espresso apprezzamenti per il
film: giornalisti e opinionisti hanno elogiato le performance
del cast e la colonna sonora di Hans Zimmer. Il
film ha un indice di approvazione del 68% su Rotten
Tomatoes e Schweighöfer è risultato
”attraente da entrambi i lati della fotocamera.“
Data la rapida escalation verso il
successo di Army of the Dead, che cinque mesi fa è rapidamente
arrivato in cima alle classifiche della piattaforma, non c’è da
meravigliarsi di come il nuovo film sia arrivato al primo posto in
pochi giorni. L’unione di Snyder e
Netflix è una combinazione vincente e
l’ottimo debutto anche di Army of
Thieves pone le basi per le
future produzioni del franchise Army of the Dead.
Army of Thieves: la trama
Il bancario di provincia
Dieter si fa travolgere da un’avventura irripetibile quando una
donna misteriosa gli propone di entrare in una banda di criminali
ricercati dall’Interpol. Insieme tenteranno di portare a termine
una serie di rapine leggendarie e al limite dell’impossibile in
giro per l’Europa.
Con l’imminente uscita in sala del
nuovo capitolo Ghostbusters: Legacy, è
bene rispolverare quello che nel 1984 non solo è stato il film
commedia con il maggior incasso di tutti i tempi, ma anche l’inizio
di un fenomeno culturale ancora oggi vivo e senza eguali. Diretto
da Ivan Reitman su sceneggiatura di Dan
Aykroyd e Harold Ramis,
Ghostbusters – Acchiappantasmi è uno dei
film più celebri del suo genere, comprendendo però al suo interno
elementi tali che lo portano ad essere non solo una commedia, ma
anche un brillante racconto che va dalla fantascienza all’orrore,
dall’azione al sentimentale.
L’idea per questa stravagante idea,
con quattro cacciatori di fantasmi, nacque proprio da Aykroyd e
dalla sua passione per i fenomeni paranormali. L’attore, infatti,
iniziò a sviluppare la storia dopo aver letto un articolo sulla
fisica quantistica e uno sulla parapsicologia. Tra le fonti di
ispirazione, però, l’attore ha citato anche i film Il fantasma
di mezzanotte e La donna o lo spettro, come anche il
cortometraggio Disney del 1937 dal titolo Topolino e i
fantasmi. Originariamente la sua storia era però molto
ambiziosa, con i protagonisti impegnati a viaggiare nel tempo e in
varie dimensioni pur di completare le loro missioni.
La riscrittura portò infine ad un
film più semplice, ma anche più centrato ed efficace. Il successo
di Ghostbusters – Acchiappafantasmi prosegue ancora oggi,
confermando quel primo capitolo come un cult senza tempo amato,
citato e riproposto da tutte le generazioni. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Ghostbusters – Acchiappafantasmi:
la trama del film
Protagonisti del film sono
Peter Venkman, Raymond Stantz ed
Egon Spengler, tre ricercatori universitari di
parapsicologia. Da sempre appassionati di fenomeni paranormali,
questi vengono contattati dalla Biblioteca Pubblica di New York per
l’avvistamento al suo interno di un fantasma. Per la prima volta i
tre stravaganti e sconclusionati scienziati si trovano così di
fronte ad un vero e proprio ectoplasma. Raccolti dei campioni,
iniziano a valutare le enormi potenzialità della loro scoperta. Nel
frattempo però vengono espulsi dal rettore dell’Università per gli
scarsi risultati nei rispettivi ambiti di ricerca. Non volendo
rinunciare alla loro passione, decidono di costituire una ditta di
acchiappafantasmi a pagamento.
Dopo aver realizzato delle
sofisticate apparecchiature come lo zaino protonico, in grado di
catturare l’energia psicocinetica dei fantasmi, il rilevatore di
energia psicocinetica e le ghost-trap, strumento indispensabile per
intrappolare i fantasmi, le prime richieste di aiuto non tardano ad
arrivare. La prima cliente sarà una violoncellista del West Central
Park, Dana Barret, che assiste terrorizzata a
strane visioni di esseri raccapriccianti nel frigorifero di casa.
Questa è solo l’inizio di un’incredibile avventura, a cui si
aggiungerà anche un quarto acchiappafantasmi, Winston
Zeddemore, e che li vedrà impegnati nel delicato e arduo
compito di salvare l’intera città di New York da
Gozer, malvagia divinità proveniente
dall’antichità.
Ghostbusters – Acchiappafantasmi: il cast del film
Ad interpretare i quattro
acchiappafantasmi protagonisti vi sono un gruppo di attori
provenienti dalla televisione e divenuti celebri grazie alla
popolare programma Saturday Night Live. Ad interpretare
Peter Venkman vi è Bill Murray,
mentre Raymond Stanz è interpretato Dan Aykroyd e
Egon Spengler da Harold Ramis. Ernie
Hudson è invece presente nei panni di Winston Zeddemore.
Originariamente, in realtà, per i ruoli di Venkman e Zeddemore
erano stati considerati gli attori John Belushi ed
Eddie Murphy.
Sfortunatamente, il primo morì tragicamente prima di poter
accettare il ruolo, mentre Murphy rinunciò alla parte per recitare
in Beverly Hills Cop.
Nel film si ritrova poi l’attrice
Sigourney
Weaver nel ruolo di Dana Barrett. Divenuta celebre
grazie ad Alien, l’attrice non aveva
ancora avuto modo di cimentarsi con un ruolo comico e colse
quest’occasione per mostrare anche questo lado inedito di sé. Fu
lei a suggerire anche che il personaggio fosse una musicista,
contrariamente all’idea dei due sceneggiatori di farne un’attrice o
una modella. L’attore RickMoranis, celebre per film comici come Balle
Spaziali e Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi,
interpreta Louis Tully. Nel film sono poi presenti Annie
Potts nei panni di Janine Melnitz, William
Atherton in quelli di Walter Peck e David
Margulies per il ruolo del sindaco Lenny.
Ghostbusters – Acchiappafantasmi: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grandissimo successo del
film, Ghostbusters – Acchiappafantasmi ha poi avuto un
sequel cinematografico nel 1989, interpretato dallo stesso cast del
primo. A lungo si è poi atteso un terzo capitolo, il quale non
riuscì però mai a concretizzarsi. Nel 2016, invece, si diede vita
ad un reboot al femminile della saga. Intitolato semplicemente
Ghostbusters, questo
ebbe però uno scarso successo, deludendo i fan che invece volevano
un terzo capitolo con gli attori dei primi due. Le richieste sono
infine state accolte con la realizzazione di Ghostbusters:
Legacy, dove gli originali protagonisti tramanderanno ciò che
sanno ad una nuova generazione di acchiappafantasmi.
In attesa di vedere questo nuovo
sequel, è possibile fruire di Ghostbusters –
Acchiappafantasmi grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 2 novembre alle ore
21:10 sul canale Paramount Channel.
Sony ha rilasciato un
nuovo trailer di Morbius.
A poco più di due mesi dall’uscita nelle sale americane, prevista
per il 28 gennaio 2022, i fan riescono ad avere qualche indizio
sulla trama del nuovo film Marvel. In Morbius
sembra che non mancheranno le connessioni con l’Universo
Cinematografico Marvel: il trailer rimanda
a The
Amazing Spider-Man e Venom.
Già il primo trailer di Morbius aveva
chiarito il legame del film con la trilogia Spider-Man
della Marvel e con
l’SSU (Sony’s Spider-Man Universe). Con il
nuovo
video, si hanno ancora più dettagli sulla posizione del film
rispetto al resto del mondo Marvel. Il trailer presenta numerose riprese aeree di
New York che definiscono l’ambientazione del film. Non mancano
infatti le immagini della Oscorp Tower, rappresentata
però con un design che
non si adatta perfettamente alle precedenti versioni della
sede. Il design del logo delle Oscorp
Industries resta invece identico a quello visto in The Amazing Spider-Man 2, creando un collegamento tra
Morbius e
l’universo di Marc Webb.
Il trailer di Morbius è
comunque abbastanza misterioso: come sempre la Marvel riesce a creare
hype e a giocare sull’attesa. Fino all’uscita
in sala del 28 gennaio, la natura della connessione tra gli
universi MCU, SSU
e i precedenti Spider-Man rimarrà sospesa.
Morbius: cast e trama del
film
Morbius
di Daniel Espinosa è prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia. Nel cast, oltre al premio oscar Jared
Leto, anche Matt Smith, Adria
Arjona, Jared Harris, Al
Madrigal e Tyrese Gibson.
Infetto da una rara e pericolosa
malattia del sangue, il Dr. Morbius tenta una
scommessa disperata. Dopo aver
scoperto un trattamento pericoloso utilizzando una forma di
vampirismo, Morbius si ritrova guarito e dotato di
abilità sovrumane, pronto a salvare chiunque sia destinato a
subire la sua stessa sorte. Quello che inizialmente
sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Robert Downey Jr. e Matt Damon reciteranno nell’imminente film
sulla seconda guerra mondiale di Christopher
Nolan, Oppenheimer,
un dramma sullo sviluppo della bomba atomica.
Non è chiaro chi interpreteranno
Downey Jr. e Damon nel film. Nolan sta mettendo insieme un cast
stellare, che include Cillian Murphy nei panni di J. Robert
Oppenheimer ed Emily Blunt nei panni di sua moglie Katherine.
Oppenheimer, un fisico che era parte integrante del Progetto
Manhattan, è conosciuto come il padre della bomba atomica. Sebbene
i dettagli esatti della trama siano stati tenuti nascosti, la
storia dovrebbe drammatizzare la creazione dell’arma nucleare.
Oppenheimer, il
film
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert
Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Nel cast
Cillian Murphy, Emily Blunt, Robert Downey Jr. e Matt
Damon.
I supereroi non sono tutti oscuri e
cupi: spesso e volentieri, i loro caratteri risultano essere
edificanti e ispiratori. Uno dei migliori esempi di ciò è proprio
Spider-Man, che ci ha accompagno per ben otto
film nel MCU
e con un prossimo,
No Way Home, che arriverà nelle sale a Dicembre
2021.
Ci sono molte lezioni di vita nei
film che i fan possono prendere a cuore e applicare alla loro vita
quotidiana. Anche se non tutto nella storia del personaggio è così
felice ed edificante, la maggior parte dei fan sceglie di
concentrarsi sul lato più leggero di Spider-Man e cerca di vivere la propria vita
sulla base delle lezioni apprese guardandolo agire.
Come affrontare una perdita
Una parte importante (e
inevitabile) della vita, fittizia o meno, è il lutto. Una cosa che
Spidey ha dovuto imparare a sue spese è che
non può salvare tutti. Nella vita reale, tutti dovranno affrontare
la perdita di una persona cara e capire come poter continuare a
vivere la propria vita al meglio.
Una cosa è il lutto, un’altra è
soffermarsi sulla perdita e lasciare che questa getti un’ombra su
tutto ciò che ci circonda. L’Uomo Ragno ha
attraversato molti momenti tristi, e a volte ha lasciato che questi
momenti lo colpissero e lo portassero ad arrabbiarsi o ad
arrendersi del tutto. Spider-Man sa, tuttavia, che il modo migliore
per onorare i caduti è quello di continuare a spingere in avanti e
vivere la sua vita nel migliore dei modi, che è una lezione di vita
perfetta.
Essere disposti ad accettare
aiuto
Il personaggio di Spider-Man si è ovviamente evoluto dalla sua
introduzione, ma non è mai cambiata la certezza di avere sempre
amici leali e familiari su cui fare affidamento nel momento del
bisogno. Tuttavia, quando si è trovato inizialmente ad avere a che
fare con poteri inaspettati, Peter si è sentito avvilito e
incompreso, pensando di dover gestire tutto da solo, senza nessuno
che potesse effettivamente capire cosa gli stava succedendo. Il
miglior esempio di questo è ravvisabile nel primo Spider-Man di Sam Raimi,
quando Pete rifiuta l’offerta dello zio
Ben di aiutarlo.
In ogni variante del grande
schermo, Pete impara che non può fare tutto da
solo, e a volte le conseguenze risultano essere di gran lunga
peggiori, attuando da solo. Che si tratti di un aiuto professionale
o di un amico intimo, Peter ci fa capire che tutti
dovrebbero chiedere aiuto quando le cose si fanno difficili.
Fare ciò che è giusto
Spidey
ci ha insegnato che, a volte, bisognerebbe spingere nella direzione
di ciò che si sente sia giusto, anche quando significa sfidare gli
altri. L’istinto dell‘Uomo
Ragno è in genere piuttosto solido, quindi quando
sente di dover fare qualcosa di difficile o addirittura di salvare
la vita per un bene superiore, non ci pensa due volte. Un grande
esempio è in
Into the Spider-Verse, (per molti il miglior film di
supereroi mai realizzato), quando Miles deve
sfidare il suo mentore e andare di corsa in battaglia senza
comprendere appieno i suoi poteri.
Peter vuole il
meglio per Miles, ma quest’ultimo sa che
Peter avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile. A
volte, le persone dovrebbero seguire il loro istinto al contrario
di quello che gli altri dicono loro, se sentono nel profondo che si
tratta della cosa giusta da fare.
Riflettere sulle cose
Uno dei tratti caratteriali
di Spidey è la sua impulsività nel gettarsi in
battaglia, senza preavviso alcuno . Il problema però è che questo
spesso lo porta a subire una brutale sconfitta o a causare
distruzioni o perdite non necessarie. È importante fare ciò che si
pensa sia giusto, ma è ancora più importante pensare riflettere e
considerare le conseguenze delle proprie azioni in anticipo.
Spider-Man può essere impulsivo a volte, e
questo è un tratto che molte persone condividono con l’eroe
immaginario.
I fan dovrebbero capire che saltare
a capofitto in un problema non è e non dovrebbe essere il modo di
affrontare qualsiasi cosa. A volte è necessario pensare velocemente
in situazioni di emergenza, ma questo non significa che non ci si
debba prendere qualche secondo per pensare a quale potrebbe essere
il risultato.
La famiglia è tutto
Spider-Man
ha un sistema di supporto che lo aiuta a mantenere la sua sanità
mentale come combattente del crimine. La parte più grande di questo
sistema di supporto è la sua famiglia. Fa affidamento su di loro
come stampella quando affronta nemici mortali e circostanze
terrificanti. Il primo Spider-Man di Sam
Raimi aveva alcuni tratti negativi e altri molto positivi,
ma una cosa giusta è il modo in cui tratta il rapporto di
Peter con la sua famiglia.
Nella vita reale, alcune persone
hanno un rapporto difficile con i loro parenti di sangue. Famiglia
non significa sempre qualcuno nello stesso pool genetico e a volte
possono essere quegli amici intimi che mollano tutto e accorrono in
caso di necessità.
Alcuni segreti dovrebbero essere
mantenuti
È opinione diffusa che non
si debbano avere segreti con chi si ha vicino, e per la maggior
parte è vero. In alcuni casi, però, mantenere dei segreti per
proteggere chi ti sta vicino è la cosa giusta da fare.
L‘Uomo
Ragno fa proprio questo, mantenendo un enorme segreto
con le persone che sono più importanti per lui.
Non lo fa perché non si fida di
loro, ma perché sa che, se il suo segreto dovesse cadere nelle mani
sbagliate, potrebbe metterli in pericolo. Le persone non dovrebbero
tradire la fiducia degli affetti più cari ma, in certe circostanze,
può essere la scelta giusta. Le circostanze potrebbero non essere
così drastiche, ma è comunque una lezione di vita che dovrebbe
essere ricordata.
Il sacrificio è la chiave
A volte è importante
sacrificare la propria felicità per garantire la sicurezza o la
felicità degli altri. Peter Parker era
disperatamente innamorato di Mary Jane Watson,
eppure ha dovuto chiudere con lei quando lei ha rivelato di provare
la stessa cosa in Spider-Man del 2002. Lo fece
perché sapeva che se i suoi nemici avessero scoperto chi era, lei
sarebbe stata in pericolo.
Questo è uno dei tanti esempi di
Spidey che rinuncia alla sua felicità per il
bene degli altri e una situazione analoga può spesso verificarsi
nella vita quotidiana. Questo è particolarmente prevalente nelle
famiglie, dove qualcuno potrebbe dover rinunciare al lavoro dei
suoi sogni, che non gli garantirebbe di poter sostenere una
famiglia. Questi non sono momenti facili, e non sempre raccomandati
o necessari, ma a volte questi sacrifici sono ciò che sancisce chi
siano gli eroi della vita reale.
Avere un occhio di riguardo per i
più piccoli
Quando molti fan pensano
alle avventure dei fumetti, pensano a supereroi che inseguono
minacce incredibili e cosmiche. Mentre Spider-Man ha più della sua giusta quota di
queste avventure, è anche noto per la gestione di minacce su
piccola scala. Mentre l’Uomo Ragno si differenzia
tra i fumetti e i film, è conosciuto come “l’amichevole Uomo Ragno
di quartiere” per un motivo, ed è perché tiene sempre d’occhio i
più piccoli.
Questo non vuol dire che non lo
facciano anche altri eroi, ma con Spidey si tratta proprio di un distinto tratto
caratteriale. Ci sarà sempre qualcuno meno fortunato, quindi è
importante che le persone aiutino il “piccolo uomo” in queste
situazioni. I fan possono non essere in grado di lanciare ragnatele
o camminare sui muri, ma possono offrire il loro tempo come
volontari per aiutare chi ne ha bisogno.
Perdono
Spesso è difficile
perdonare chi ti fa un torto, compreso Spider-Man. Una citazione in Spider-Man 3 lo dimostra quando
Peter dice a Eddy: “Vuoi il
perdono? Prendi la religione”. Tuttavia, più avanti nel film,
Peter impara la lezione, così come
Harry, che finalmente perdona Peter per la morte
di suo padre.
E’ incredibilmente facile portare
rancore verso qualcuno. Tuttavia, perdonare richiede una persona
con una forte determinazione e permette di costruire relazioni più
forti. Non tutti meritano necessariamente il perdono, ma in certe
circostanze, è la cosa giusta da fare.
Con grande potere…
Ognuno è capace di essere
un eroe. Questa è l’ultima lezione di vita che i film dell’Uomo
Ragno hanno insegnato, ed è una lezione che tutti
dovrebbero prendere a cuore. “Da un grande potere derivano grandi
responsabilità” è la citazione che ha ispirato Peter
Parker a fare del bene nella maggior parte dei suoi
adattamenti, e che ha trasmesso a Miles
Morales.
Mentre questo è letterale nel senso
di Spider-Man, nella vita reale, questo potrebbe
avere diverse interpretazioni. Una è che tutti hanno il potere di
fare del bene, ma ci vuole un vero eroe per scavare in profondità e
trovarlo.
La serie tv NetflixYOU presenta un ampio casti di personaggi con
precisi tratti distintivi, molti dei quali possono essere collegati
a specifici segni zodiacali: vediamo quali.
Ariete: Candace Stone
Gli Ariete sono noti per la
loro ambizione e il loro coraggio, e i piani di
Candace di abbattere da sola il suo ex fidanzato
serial killer mostrano queste qualità. Gli Ariete sono veloci a
reagire quando si sentono messi all’angolo, cosa che Candace fa in
You, colpendo con un coltello Joe e persino
scattando contro di lui quando lui segrega in un furgone,
legandola. È anche sicura di sé, rifiutando di accettare qualsiasi
manipolazione psicologica o victim shaming da chiunque.
Inoltre, prima di incontrare
Joe, è stata a capo di una band che si chiama come
il libro Wuthering Heights e ciò riflette il senso
di creatività dell’Ariete.
Toro: Marienne Bellamy
La nuova ossessione di
Joe riflette perfettamente i tratti del Toro. Come
direttrice della biblioteca, Marienne ha una
regalità da Toro. Lavora diligentemente e tiene
Joe, il suo dipendente, ad uno standard elevato.
Questo può spesso essere visto negativamente, perché
Marienne, come un Toro, può essere testarda e
tosta, ed è spesso molto aggressiva nei confronti di
Joe.
Ma una volta che
Joe la conosce in
You, è premurosa, una buona ascoltatrice, e sta chiaramente
facendo del suo meglio per essere una madre affidabile per la sua
giovane figlia. Pertanto, mostra tutte le buone qualità che i Toro
possiedono.
Gemelli: Love Quinn
Come personaggio di
You più noto per la sua impulsività e doppiezza,
Love, il più grande villain della terza stagione,
si adatta alla descrizione dei Gemelli. Corrisponde anche alla
caratteristica di ficcanaso del segno, dato che impara tutto quello
che può su Joe quando lo incontra, e poi su tutti
i suoi vicini quando arriva a Madre Linda, anche infrangendo la
legge per trovare informazioni.
Ma, naturalmente, Love ha anche
tratti positivi. La sua capacità di cambiare in qualsiasi momento
mostra il suo grande senso di adattamento dei Gemelli. È amichevole
e perspicace, che è ciò che attira Joe verso di
lei in primo luogo, e gli spettatori possono concordare che non c’è
mai un momento noioso con lei.
Cancro: Forty Quinn
Il fratello di Love
Four mostra molte caratteristiche del Cancro. Si
preoccupa profondamente delle persone che lo circondano ed è molto
intuitivo per quanto riguarda le emozioni degli altri. Lui e sua
sorella hanno una forte lealtà l’uno verso l’altro, ed è
ferocemente protettivo nei suoi confronti, si rivolge
immediatamente a Joe quando percepisce un
pericolo.
Sfortunatamente, ritrae anche molti
dei difetti che i Cancro possono avere. Cambia costantemente umore,
ed è molto sensibile, gettandosi letteralmente dalla finestra
quando riceve delle critiche su una sceneggiatura. Mentre
Joe potrebbe essere spesso infastidito da
Four, il pubblico di
You ama quanto sia apertamente cancerino.
Leone: Sherry Conrad
Sherry è
la leader delle mamme di Madre Linda ed è quindi un Leone in tutto
e per tutto. Mostra grinta in tutto ciò che fa, dato che è l’unica
persona nella gabbia di Joe a fuggire da sola,
nonostante stia per morire di fame e dissanguata. È vicina a più
persone a causa di un matrimonio aperto con suo marito, e quindi
desidera la connessione nel modo in cui lo fanno i Leoni.
Sherry può
sicuramente essere egocentrica ed egoista, dato che ai Leoni spesso
piace essere al centro dell’attenzione. Ma riesce comunque a dare
il suo tempo e la sua energia per aiutare gli altri, mostrando il
senso di generosità del Leone.
Vergine: Peach Salinger
Peach, la
migliore amica di Beck e uno dei villain dello
show secondo Reddit, è
sicuramente una Vergine. È una perfezionista, nel bene e nel male.
Per esempio, tiene tutti ad uno standard incredibilmente alto,
inclusa se stessa. Nasconde la sua sessualità, gestisce in modo
sprezzante quanto mangia, e costantemente critica i suoi amici
quando non si comportano nel modo che lei ritiene appropriato.
Ma d’altra parte, i Vergine hanno
una grande etica del lavoro e spesso fanno molto per i loro amici.
Peach mostra questi lati di sé in
You gestendo la propria azienda e organizzando sempre le feste
di compleanno di Beck ogni anno quando i suoi
fidanzamenti falliscono.
Bilancia: Ethan Russell
I Bilancia sono persone
accoglienti e amichevoli, e Ethan, un commesso di
un negozio di libri, rappresenta il calore che la libreria Mooney
fornisce (meno lo spaventoso seminterrato, naturalmente). Poiché la
Bilancia è rappresentata proprio dal simbolo dalla bilancia, le
caratteristiche tipiche includono la preoccupazione di raggiungere
l’equilibrio e l’armonia. Ethan mostra questo, come quando
Beck si dimostra un terribile impiegato della
libreria, Ethan cerca di farlo sapere a
Joe nel modo più pacifico possibile, per evitare
il conflitto.
Inoltre, è sempre alla ricerca di un
legame affettivo, ed è uno dei pochi personaggi dello show che
finisce in una relazione felice.
Scorpione: Delilah Alves
Delilah è
un riflesso dell’intelligenza e della curiosità morbosa dello
Scorpione. È una giornalista investigativa che si ostina a
smascherare persone terribili, e viene definita come “la ragazza
più intelligente nella stanza” nella serie
You. È strategica nel suo lavoro, riuscendo persino a
convincere Joe a farla uscire dalla sua gabbia di
vetro, il che è effettivamente un cambiamento rispetto al
libro.
Come gli Scorpioni, è dura e ha
costruito muri intorno a sé. Ma è anche appassionata e determinata
a fare la cosa giusta, cercando di garantire una buona vita a sua
sorella Ellie, il che riflette anche lo
Scorpione.
Sagittario: Ginevra Beck
Beck è
l’unico personaggio ad avere un segno zodiacale canonico, che è il
Sagittario. Secondo la sua amica Lynn, il suo
segno significa che “brama attenzione”, il che è simboleggiato dai
rumorosi braccialetti al polso, un fattore che anche
Joe nota.
Ma Beck ha anche un
senso di indipendenza, anche se questo spesso si manifesta con la
sensazione di non appartenere a nessun luogo. Inoltre, i
Sagittariani tendono a resistere alle costrizioni, che in realtà è
un difetto di Beck. Spesso sabota ogni sicurezza
che ha, come quando tradisce Joe dopo che la loro
relazione è decollata.
Capricorno: Joe Goldberg
I capricorni possono essere
critici e pessimisti nei confronti degli altri, il che incarna
Joe in tutta la sua terribile ma simpatica gloria
piena di monologhi. I capricorni sono anche persistenti, il che
riassume la tendenza di Joe a diventare ossessionato da ogni
ragazza che incontra. A causa della sua infanzia difficile,
Joe si è fatto da solo praticamente dal nulla,
riflettendo il tratto Capricorno della dura disciplina.
È anche pratico, e tende a godere
dei semplici piaceri della vita. La sua praticità si presenta anche
in quella che è considerata un’abilità dei Capricorni, il fai da
te. A giudicare da quanto è intraprendente nel costruire le sue
gabbie e nel liberarsi dei corpi, ha sicuramente talento in questo
senso.
Acquario: Blythe
Le persone dell’Acquario
sono creative e intelligenti, il che corrisponde in gran parte a
Blythe, una scrittrice di talento e idolo di Beck
e compagna di classe della prima stagione. È eclettica nel modo in
cui si veste e si rivolge alle altre persone. Alcuni personaggi
come Peach la guardano dall’alto in basso per
questo, chiamandola pretenziosa, ma incarnando la resistenza degli
Acquari alla classificazione, a Blythe non
dispiace distinguersi. Infatti, afferma che la sua peggiore paura è
essere considerata irrilevante.
Come gli Acquario, è entusiasta e
attiva, dato che va avanti nella sua relazione con Ethan
incredibilmente veloce. E considerando che Bilancia e Acquario sono
segni compatibili, sono destinati a stare insieme.
Pesci: Cary Conrad
Cary è
emotivamente consapevole e reattivo, proprio come un Pesci. Porta
gli altri uomini di Madre Linda in viaggi nella
natura con lui in modo che possano esplorare la loro mascolinità e
piangere insieme. I Pesci sono anche creativi e fantasiosi, cosa
che Cary mostra attraverso le lungaggini che farà
per creare un’atmosfera di ferocia in questi viaggi, impedendo
persino a Joe di mangiare qualsiasi cibo che non
caccia.
È cortese e veloce a perdonare
(specialmente in confronto a sua moglie), il che ha senso perché i
Pesci sono il più comprensivo dei segni zodiacali. Anche quando
combatte Joe fino alla morte, non sembra così
arrabbiato.
In occasione della presentazione al
Lucca Comics & Games di
Yaya e Lennie – The Walking Liberty di
Alessandro Rak, ecco cosa ci ha raccontato il
regista napoletano sui protagonisti del suo film, che arriverà in
sala dal 4 al 7 novembre.
YAYA E LENNIE – THE WALKING
LIBERTY ci trasporta in un tempo in cui, in seguito a un
misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è
finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la
giungla riveste tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una
nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de
“L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine
precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro
concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro
processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la
loro rivoluzione. Questa è la storia di due spiriti liberi che
vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya,
una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e
Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e
affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si
prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via
l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro
libertà.
Sean Baker, regista
di The Florida Project e
Tangerine, ha presentato alla Festa del Cinema di
Roma 2021 il suo nuovo film, Red
Rocket. Ecco la nostra intervista all’autore del New
Jersey.
Red
Rocket, il nuovo audace film dallo scrittore e regista
Sean Baker (The Florida Project, Tangerine), con Simon
Rex in una performance magnetica e intensa, Red Rocket è
un ritratto dark, divertente e umano di un cacciatore di fortuna
americano e una cittadina che a malapena lo tollera.
Divenuto celebre grazie alla saga di
Fast &
Furious, l’attore Tyrese Gibson
è oggi popolare tanto in ambito cinematografico quanto musicale.
Negli anni, poi, l’interprete ha dato prova di versatilità
prendendo parte a progetti diversi tra loro, ma dimostrando sempre
una predilezione per il genere action.
2. Ha recitato in altri
celebri film. Il primo ruolo cinematografico dell’attore è
quello per il film Baby Boy – Una vita violenta (2001),
per poi, durante le pause dalla saga di Fast & Furious,
prendere parte anche a film come Il volo della fenice
(2004), Four Brothers – Quattro fratelli (2005), Transformers (2007), con
Shia
LaBeouf, Death Race (2008), Transformers – La
vendetta del caduto (2009), Legion (2010),
con Paul
Bettany,Transformers 3
(2011), Un Natale speciale a New York (2013) e Un poliziotto ancora
in prova (2016), con Kevin
Hart. Nel 2021 sarà poi nel film Morbius, con
Jared
Leto.
3. Ha prodotto diverse serie
TV. Nel corso della sua carriera, Gibson ha ricoperto
anche il ruolo di produttore, svolgendo tale compito in particolare
per le serie First In (2009), K-Town (2012-2013),
Roll Models (2013) e It’s Not You, It’s Men
(2016). Questi progetti rientrano nella categoria dei reality show,
per i quali l’attore ha talvolta ricoperto il ruolo di
co-conduttore.
Tyrese Gibson: le sue canzoni
4. Ha pubblicato diversi
album. Dalla fine degli anni Novanta Gibson ha guadagnato
popolarità anche grazie alla sua attività da musicista. Ad oggi, ha
pubblicato 7 album di genere rhythm and blues. Tra i brani più noti
da lui pubblicati si annoverano i titoli Sweet Lady,How You Gonna Act Like That, The Best Man I Can Be e
Dumb Shit.
Tyrese Gibson contro The Rock
5. Ha criticato duramente il
collega. Nel 2017 l’attore ha attirato su di sé molte
attenzioni per aver pubblicamente criticato Johnson, che nella saga
di Fast & Furious ricopre il ruolo di Hobbs, per aver
fatto mettere in pausa il nono capitolo della saga per poter prima
girare lo spin-off Hobbs &
Shaw. Stando alle parole di Gibson, l’attore avrebbe
dunque tradito la famiglia per dar vita ad un’avventura in
solitaria.
Tyrese Gibson in Fast & Furious con
Paul Walker
6. Inizialmente il suo
personaggio non era previsto. Nel secondo capitolo della
saga, 2 Fast 2 Furious, doveva inizialmente comparire
l’attore Vin Diesel con il suo personaggio. Questi,
tuttavia, si tirò fuori dal progetto. La produzione dovette dunque
far aggiungere alla storia un nuovo co-protagonista. Nacque così il
personaggio di Roman, interpretato da Gibson. L’attore strinse da
quel momento una profonda amicizia con il suo collega e
co-protagonista Paul
Walker.
7. Per partecipare al quinto
capitolo ha dovuto dividersi tra più set. L’attore era
desideroso di riprendere il suo ruolo in
Fast & Furious 5, ma le riprese coincidevano con quelle di
Transformers 3, per il quale stava lavorando.
Gibson convinse le due produzioni a riorganizzare le scene che lo
vedevano coinvolto, e lui si sacrificò nel fare avanti e indietro
tra le location di Atlanta e Puerto Rico.
Tyrese Gibson e Samantha Lee
Gibson
8. Si è risposato di
recente. L’attore aveva avuto un primo matrimonio dal 2007
al 2009, dal quale nacque la prima figlia, Shayla Somer
Gibson. Nel 2017 ha invece sposato Samantha Lee
Gibson, attivista umanitaria. La coppia ha dato alla luce
il primo figlio nell’ottobre del 2018. Si sono dichiarati
particolarmente protettivi circa la propria vita privata, evitando
un’eccessiva esposizione ai vari media. Nel dicembre del 2020,
tuttavia, hanno annunciato la loro separazione.
Tyrese Gibson: il suo
patrimonio
9. Ha ottenuto ottimi
compensi con i suoi film. Nel corso della sua carriera
l’attore ha preso parte ad alcuni dei film con i maggiori incassi
degli ultimi anni, come la saga di Fast &
Furious e di Transformers. Grazie ai suoi
progetti ha così potuto raggiungere un patrimonio attualmente
stimato tra i 5 e i 10 milioni di dollari.
Tyrese Gibson: età e altezza
10. Tyrese Gibson è nato a
Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 30 dicembre
del 1978. L’attore è alto complessivamente 181 centimetri.
Il nuovo trailer di Morbiuscon
Jared Leto. L’attore Premio Oscar® interpreta
il nuovo antieroe della Marvel, il Dr. Morbius, nel film
diretto da Daniel Espinosa. Prossimamente al
cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia. Nel cast anche Matt Smith, Adria Arjona,
Jared Harris, Al Madrigal e Tyrese Gibson.
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale americane il 28 gennaio 2022. La Arjona interpreterà
Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Siamo stati in Russia e poi
in
Cina, e adesso la Fase 4 del Marvel Universe sul grande schermo
ci porta attraverso i secoli all’alba del mondo, fino ai giorni
nostri, con Eternals,
il ventiseiesimo film dei Marvel Studios, diretto dal premio
Oscar Chloe Zhao e che si avvale di un cast
multietnico, inclusivo e molto numeroso.
Le conseguenze di
Anvergers: Endgame hanno portato scompiglio sul
pianeta Terra, dove i Devianti, creature mostruose e feroci, si
sono risvegliati per perpetrare il loro scopo principale, uccidere
gli esseri umani. Di fronte a questa minaccia, gli Eterni, esseri
divini che da secoli vivono sulla Terra, si riuniscono, per tentare
di arginare la minaccia. Lo scopo della presenza di queste divinità
sul Pianeta Azzurro è proprio questo: creati dal Celestiale
Arishem, gli Eterni sono stati mandati a difendere
gli umani dai Devianti.
Dopo averli sconfitti,
secoli fa, sono rimasti a vivere sulla Terra, mimetizzandosi tra
gli uomini, pur mantenendo le loro caratteristiche divine, poteri,
eterna giovinezza e tutto il resto. Il ritorno dei Devianti li
riporterà insieme, anche se presto capiranno che la minaccia che
stano per affrontare è molto più grande, persino più grande di
Thanos stesso, e che solo loro possono salvare il pianeta dalla
distruzione.
Perfettamente inserito
nell’ottica di racconto a episodi, caratteristico dei film Marvel, Eternals
è anche uno dei pochi titoli della Casa delle Idee che potrebbe
essere anche estrapolato dal contesto seriale. Questo perché si fa
forte di una componente cosmogonia che non solo ne detta il ritmo,
ma lo rende anche quasi del tutto indipendente dalla trama della
Infinity Saga.
Ci sono riferimenti a
Thanos, a Thor o agli altri Vendicatori, ma non sono determinanti,
e questo conferisce al film una indipendenza che fa bene, dopo
tutte quelle storie intrecciate, che alla fine non regalavano la
soddisfazione di aver assistito ad un film ma lasciavano soltanto
il desiderio di sapere “cosa succede dopo” (il che nell’ottica di
Kevin Feige è assolutamente voluto e
ricercato!).
La visione di Chloe Zhao
Chloe
Zhao riesce a imprimere la sua visione all’estetica del
film, e senza rivelare troppo in questa recensione di Eternals,
possiamo dire che la mano della regista si sente soprattutto nel
racconto attraverso i secoli, nella solennità e allo stesso tempo
vicinanza con cui vengono inquadrati i paesaggi, la natura, lo
scorrere del tempo tra le epoche e le imprese dei protagonisti.
A questa impronta
personalissima si associano gli effetti visivi che riescono a
creare suggestioni e immagini davvero affascinanti, soprattutto in
relazione ai personaggi di Thena, Gilgamesh e Phastos. Su tutto
però trionfa l’estetica Marvel riconoscibile e marchio di
fabbrica di Kevin Feige, unico vero Celestiale Onipotente di questo
universo in fieri.
I Marvel Studios sono celebri per la
loro capacità di scegliere gli attori giusti per i ruoli giusti,
anche contro le previsioni dei fan, e questa volta, sotto la guida
della direttrice di casting Sarah Finn, sfoderano
un nutrito ensemble di attori che riescono, tutti insieme, a
radunare il giusto carisma che serve per portare a termine un film
dalla durata così importante (2 ore e 37 minuti).
Il protagonisti di
Eternals
Se da una parte
Richard Madden/Ikaris e
Kit Harington/Dane Whitman (unico “umano” del gruppo,
ma con qualche sorpresa in serbo per gli spettatori) sono già
parecchio fissi nella loro monoespressività, vengono decisamente
battuti da Angelina Jolie/Thena, che rimane impassibile
quasi in ogni singola situazione in cui si imbatte.
Kumail
Nanjiani/Kingo è l’affidatario della linea comica, che in
questo caso si amalgama molto bene e con grazia ai momenti più
drammatici a cui si assiste, mentre
Salma Hayek/Ajak sembra impacciata sia nei costumi sia
nel ruolo di saggia guida spirituale.
Pollice in su invece per
tutti gli altri interpreti: Lauren
Ridloff/Makkari, prima attrice sordomuta a essere scelta
nel cast di un film Marvel, alla quale vengono affidate
le sequenze di lotta corpo a corpo più spettacolari ed efficaci del
film; Brian Tyree Henry/Phastos, inventore dalla
mente geniale che è riuscito a costruirsi una famiglia, nel suo
tempo sulla Terra, accanto all’uomo che ama, adottando anche un
bambino (a cui sono dedicate le scene più esilaranti del film);
l’indomita e frizzante Lia McHugh/Sprite, che non
può crescere e soffre della sua condizione di eterna adolescente;
il granitico ma efficacissimo e potentissimo manipolatore di menti
Barry Keoghan/Druig; e infine
Gemma Chan/Sersi, non solo incredibilmente bella, ma
la prima ad aver creato un legame affettivo con i terrestri, una
guida a sua insaputa e proprio per questo potentissima e destinata
a grandi imprese.
Zhao dirige con grande
grazia l’ensemble, e il risultato è di perfetto equilibrio trai
momenti dedicati all’uno o all’altro personaggio, nonostante siano
tanti e nonostante ci siano, ovviamente, quelli che hanno una
rilevanza maggiore nelle vicende.
Una cosmogonia del MCU
Eternals
si pone l’obbiettivo di essere una cosmogonia per il Marvel Cinematic Universe, lo fa
con grazie e semplicità, sfruttando al meglio la potente macchina
produttiva a disposizione e proponendo una galleria per personaggi
varia, sicuramente interessante, ma che funziona solo se inquadrata
nell’insieme. È forse questa la più grande forza e la più grande
debolezza del film, che però si specchia anche in quella che, a
volerla cercare, è la morale della storia: solo con l’amore si
riesce, alla fine, a salvare il mondo. Il che sembra effettivamente
quello che succede con le famiglie, anche quelle più turbolente,
nelle quale si trova un punto d’incontro soltanto grazie all’amore
che lega tutti.
Il film è anche questo,
un ambizioso inno all’amore, alla Terra come custode della vita
umana, alla diversità, all’incisività, al genere cinematografico
che volenti o nolenti ha cambiato il profilo del mercato
cinematografico. E forse proprio perché diviso tra tutte queste
anime, Eternals
perde la sua identità.
Sono in corso le riprese di
Io sono
l’abisso il nuovo film di Donato
Carrisi. Il film scritto e diretto da Donato
Carrisi è tratto dall’omonimo romanzo dell’autore edito da
Longanesi. Io sono
l’abisso, girato sul Lago di Como, è prodotto da
Palomar e Vision Distribution e sarà distribuito
in Italia e nel mondo da Vision Distribution.
“Io sono l’abisso è un thriller
dei sentimenti in cui i colpi di scena e la suspense sono costruiti
sulle storie dei personaggi.” dichiara il regista e autore
Donato Carrisi“C’è una storia visibile, ma ce
n’è anche una sommersa, che scorre silenziosa ed emerge
all’improvviso. Ed è quella che va a colpire lo spettatore dove
meno se lo aspetta, in quel piccolo posto del cuore in cui
custodiamo l’empatia.”
La trama
L’Uomo che pulisce pensa che si
possono ricavare un sacco di segreti dai rifiuti. Perché la gente
tende a mentire; la spazzatura, invece, non mente mai. L’Uomo che
pulisce credeva di essere invisibile finché non ha incontrato la
Ragazzina col ciuffo viola. La Ragazzina col ciuffo viola irrompe
nella sua vita ordinata perché solo un angelo cattivo può salvarla
adesso. Intanto, la Cacciatrice sa che là fuori c’è qualcuno che
uccide le donne dai capelli biondi. Anche se nessuno le crede, lei
lo sa. Ciò che non sa, invece, è che c’è qualcosa di malvagio che
si nasconde dietro la porta verde. La verità sta in fondo a un
abisso buio e profondissimo.
La Fase 4 si preannuncia come un
esperimento alquanto interessante per i Marvel Studios; verranno introdotti nuovi
personaggi e l’eredità di alcuni celebri eroi verrà tramandata a
potenziali “nuove leve”. Eternals promette
di presentare molti volti nuovi all’interno del Marvel Cinematic Universe, ma
durante una recente intervista con il
Toronto Sun, il produttore Nate Moore ha voluto rimarcare la
natura autonoma del film.
“Penso che le Gemme
dell’Infinito abbiano davvero aiutato a connettere le cose in modi
che sembravano inaspettati, ma giusti alla fine dei conti”, ha
spiegato il produttore riflettendo sulla Saga dell’Infinito.
“Se guardi Eternals, puoi goderti Eternals come film autonomo,
capire Eternals ed essere a posto così.”
Il
rovescio della medaglia, tuttavia, è che Eternals potrebbe
apparire come una sorta di passo indietro rispetto al
worldbuilding e all’inclusione di Easter Eggs.
“Pensavamo che ci fosse abbastanza storia qui da poter dare
vita ad un universo più contenuto”, ha spiegato Moore.
“Abbiamo sicuramente delle idee su come le cose possono
incrociarsi in futuro. Ma con questo film, considerati ben 10
personaggi, e poi Dane Whitman, i Celestiali, i Devianti, insomma…
c’erano già abbastanza cose con cui dover fare i
conti.”
Dalle parole del produttore è giusto
forse che i fan moderino le loro aspettative su qualsiasi
potenziale apparizione. Lo stesso dovrebbe forse essere fatto in
merito ad un possibile sequel, in quanto il produttore ha chiarito
che Eternals non
è stato realizzato con l’intenzione, ad esempio, di renderlo la
prima parte di una possibile trilogia.
“Un sequel non è per forza un
must-have”, ha spiegato. “Ovviamente, abbiamo già alcune
idee sulla direzione che potremmo intraprendere, ma non c’è una
regola fissa. Eternals non è stato pensato, ad esempio, per essere
la prima parte di una trilogia.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Online è spuntata una prima immagine
ufficiale del merchandise di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness che ci
permette di dare un primo sguardo a quello che, ormai da tempo,
viene additato come il principale antagonista del film.
Un puzzle in vendita su
Booktopia (via
Screen Rant) ci mostra, infatti, il personaggio di Stephen
Strange impegnato a combattere contro
Shuma-Gorath, uno dei più grandi nemici
interdimensionali dello Stregone Supremo nei fumetti. Il
personaggio era già apparso in ben due episodi della serie What If…? e pare che nel sequel punterà gli occhi sul
personaggio di America
Chavez interpretato dalla new entry Xochitl
Gomez, perché interessato ad ottenere i suoi poteri per avere così
il totale controllo sul Multiverso del MCU.
Probabilmente, Scarlet Witch vuole
usare i poteri di America Chavez per trovare i suoi figli Billy e
Tommy (che dovrebbero essere ancora vivi, come anticipato dalla
scena post-credits dell’ultimo episodio di WandaVision).
Tuttavia, è probabile che Wanda e Stephen cercheranno, insieme, di
proteggere la giovane America dalle sinistre macchinazioni di
Gorath. Di seguito l’immagine del puzzle che ci mostra l’enorme
creatura verde:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Il MCU è popolato da personaggi straordinari come
Thor, Hulk e Spider-Man, che possono combattere battaglie che i
comuni mortali non potrebbero mai neanche affrontare. Ma ci sono
anche diversi animali straordinari che combattono al loro fianco,
aiutando gli eroi nella loro ricerca per salvare l’universo o
aiutando i nemici a cercare di distruggerlo. Ecco i 10 migliori
animali che fungono da aiutanti (o spalle) nel Marvel Cinematic Universe:
Cosmo (Guardiani della Galassia)
Cosmo ha avuto poco più di
un cameo in Guardiani della Galassia,
apparendo come uno dei tanti trofei nella dimora del Collezionista.
Sebbene i fan abbiano visto molto poco di lui da allora, Cosmo
potrebbe ancora vagare per le rovine di Ovunque, alla ricerca di un
nuovo proprietario che lo accolga.
Sebbene il ruolo di Cosmo nel
MCU sia molto piccolo, ha una lunga
storia nei fumetti oltre i Guardiani della Galassia. Introdotto per
la prima volta nel 2008, Cosmo in realtà aveva poteri telepatici
che gli permettevano di prendere il comando della sicurezza su
Ovunque prima di unirsi ai Guardiani. Appare anche nel videogioco
del 2021 Guardiani della Galassia come NPC che aiuta
Star-Lord nella sua ricerca per salvare l’universo.
Howard il papero (Guardiani della Galassia)
Lentamente, Howard il
papero sta iniziando a comparire sempre di più nel MCU. Prima è apparso in un cameo in
entrambi i film dei Guardiani, poi ha fatto un’apparizione
ammiccante nella battaglia finale di Avengers: Endgame. Tuttavia, sono
stati alcuni episodi di What
If…? a mettere in risalto l’anatra parlante in modo molto
più evidente, dandogli persino un interesse amoroso, riportando
alla memoria il film standalone del 1986.
Sebbene Howard goda di una fama
leggendaria tra i fan della Marvel, in generale il personaggio
è stato ben accolto nel suo piccolo ruolo come parte del MCU. Non sarebbe fuori dal regno
delle possibilità, per Howard, apparire di più in futuro, nella
speranza che magari, un giorno, si decida di realizzare un nuovo
film a lui dedicato.
Antony (Ant-Man)
Dare a un animale un nome è
un gesto che immediatamente lo lega al suo proprietario. Se quel
nome è poi un gioco di parole, allora l’effetto tenerezza sarà
ancora maggiore. Questo è esattamente quello che è successo quando
Scott Lang ha deciso di nominare Antony il suo destriero artropode
nel primo film di Ant-Man. Ciò ha reso tutto ancora più
straziante quando Antony è morto durante la battaglia finale.
Antony potrebbe non aver avuto un
lungo mandato come parte del MCU, ma la sua eredità durerà per
sempre, dal momento che Scott porta avanti la tradizione di
affibbiare un nome alle sue formiche, che sembrano morire tutte
piuttosto rapidamente, come Ant-tonio Banderas, un’altra formica
che è stata rapidamente mangiata da un gabbiano.
I rinoceronti corazzati (Black Panther)
Nonostante le recensioni stellari del film da parte di fan e
critici, un aspetto di Black Panther che è stato oggetto
di un po’ di scherno è stata l’introduzione nel terzo atto dei
rinoceronti corazzati di Wakanda. I rinoceronti hanno fatto una
breve apparizione all’inizio del film come parte del branco di
W’Kabi, ma alla fine sono entrati in azione quando Killmonger ha
cercato di reprimere la ribellione di T’Challa.
I
rinoceronti potrebbero non essere stati amati dai fan, ma hanno di
certo impressionato il pubblico con le loro formidabili abilità di
combattimento durante la battaglia finale del film. Anche le Dora
Milaje (fatta eccezione per Okoye) sono state intimidite – a
ragione – dalla fuga precipitosa delle creature, che ha quasi
sventato la loro ricerca per detronizzare il folle
Killmonger.
Throg (Loki)
Throg fa un cameo molto breve ma divertente nel quinto
episodio di Loki. Intrappolato in un barattolo sepolto
nelle profondità del Vuoto, Throg sembra impegnato in un’eterna
lotta per liberarsi e recuperare il Mjölnir. Throg non compare più,
ma è quasi certo che sia rimasto nel Vuoto ancora
oggi.
Una
curiosità su Throg è che in realtà è stato doppiato da Chris
Hemsworth e che apparentemente ha avuto un ruolo più importante
nella scena di combattimento di Loki che è stata poi tagliata.
Viene da chiedersi come Thor sia finito per diventare una rana
nell’universo di Throg… se è stato trasformato dal suo malizioso
fratello o semplicemente è arrivato da un universo in cui tutti gli
esseri erano animali come lui. Ad ogni modo, i fan potrebbero non
scoprirlo mai.
Morris (Shang-Chi)
Morris è una delle più recenti introduzioni del Marvel Cinematic Universe, che ha
fatto il suo debutto in Shang-Chi e la leggenda
dei Dieci Anelli. Morris è un Dijiang, una creatura mitica
della leggendaria città/dimensione tascabile di Ta Lo, nonché
animale domestico di Trevor Slattery, un uomo precedentemente noto
come il Mandarino.
Questo ibrido pollo-maiale senza una testa riconoscibile è in
qualche modo un’adorabile aggiunta a un film già pieno di nuovi
personaggi Marvel che diventeranno sicuramente
i preferiti dai fan. Se lui e le sue coorti Dijiang torneranno o
meno nelle prossime puntate del MCU non è ancora certo, ma dal
momento che anche il merchandise ufficiale del film ha voluto
celebrarlo, è quasi certo che il pubblico vedrà ancora l’adorabile
creatura sul grande schermo.
Goose (Captain
Marvel)
Goose accompagna Carol Danvers e Nick Fury nello spazio in
Captain Marvel, aiutandoli a sconfiggere
i soldati Kree che hanno cercato di impedire a Carol di liberare il
suo vero potenziale. Sebbene Goose appaia solo come un gatto, in
realtà è molto di più: è un alieno Flerken in grado di divorare i
nemici e persino una Gemma dell’Infinito!
Sfortunatamente, Goose non è stato più visto dalla sua prima
apparizione in Captain Marvel. Poiché l’ultima volta
che l’abbiamo visto è stato negli anni ’90, è possibile che sia
morto nella timeline attuale del MCU. Tuttavia, la durata della vita
di un Flerken potrebbe rivelarsi molto più lunga di quella di un
gatto medio, quindi è possibile che il pubblico avrà ancora modo di
vedere l’astuto felino.
Fenris (Thor:
Ragnarok)
Fenris è un lupo gigante che ha trascorso millenni incatenato
in una fossa sotto il palazzo di Odino ad Asgard. Quando il suo
padrone Hela tornò per reclamare il trono, resuscitò e liberò il
suo animale domestico preferito, ordinandogli ancora una volta di
devastare i Nove Regni.
Fenris non è solo una bestia feroce e pericolosa, ma ha anche
profondi legami con la mitologia norrena, in cui si profetizza che
la sua liberazione da parte del dio Loki segnerà l’inizio del
Ragnarok, ossia la morte di tutti gli dei. Anche se la sua
liberazione aiuta a provocare gli eventi di Ragnarok nei film, in
realtà l’evento in sé si rivela molto meno disastroso rispetto alla
leggenda, con molti dei in fuga con i cittadini della
città.
Alligatore Loki (Loki)
Una delle tante varianti del dio asgardiano del male
introdotte nella serie Loki si presentava sotto forma di
rettile! Alligatore Loki è apparso al Loki di Tom Hiddleston nel
Vuoto, alla fine dei tempi, ed è rimasto abbastanza a lungo da
mordere la mano di Presidente Loki, dando il via a un grande
combattimento di Loki.
Con
la sua apparizione, Alligatore Loki ha rubato il cuore dei fan, ed
è forse uno dei migliori alligatori mai apparsi al cinema o in
televisione. Sebbene sia improbabile che questa variante faccia una
seconda apparizione, i fan possono stare tranquilli sapendo che
rimane al sicuro e ben nutrito nell’infinito
Vuoto.
Rocket Raccoon (Guardiani della
Galassia)
Sebbene insista spesso sul
fatto di non essere un procione, il nome “Rocket Raccoon” rivela in
qualche modo le sue vere origini. Rocket è stato un membro
importante dei Guardiani e dei Vendicatori durante il suo mandato
nel MCU e il suo futuro sembra
promettente.
Sebbene sia scontroso e sarcastico,
Rocket si preoccupa profondamente per i suoi amici e per la sua
famiglia, in particolare di Groot. È noto per combattere con
ferocia quando deve ed è sempre pronto a trasformare cianfrusaglie
casuali in una bomba in grado di far esplodere qualsiasi cosa.
Senza dubbio, Rocket è la miglior spalla “animale” vista finora nel
Marvel Cinematic Universe.
Domani 3 novembre 2021 arriva nelle
sale cinematografiche Io
Sono Babbo Natale, una commedia per tutta la famiglia,
ricca di effetti speciali, sul valore dell’amicizia e degli
affetti. Edoardo Falcone (Se Dio Vuole, Questione di
Karma) dirige due grandissimi attori e maestri della commedia,
Marco Giallini e
Gigi Proietti, nella sua ultima preziosa e
straordinaria interpretazione. Il film è stato presentato in
pre-apertura alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma.
Prodotto da Lucky Red, 3 Marys Entertainment con Rai
Cinema, distribuito da Lucky Red.
Ho scritto il
film pensando a Gigi Proietti e Marco Giallini. Perché nessuno come
loro poteva rendere al meglio due caratteri così diversi, ma allo
stesso tempo così pieni di umanità. Oggi Gigi se ne è andato. Il
dolore è ancora vivo. Anche se uomini come lui difficilmente ci
lasceranno mai. Incontrarlo è stata una fortuna. Dirigerlo un
onore. Parole che potrebbero sembrare retoriche, ma che acquistano
ben altro valore alla luce di quello che era questa persona. E che
è ancora, per tutti noi. Poter lavorare con lui è stato un grande
“dono”. Forse Babbo Natale esiste davvero. Chissà.
Edoardo Falcone
La trama del film
In Io
Sono Babbo Natale Ettore (Marco Giallini) è un ex
galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non ha grandi
prospettive se non quella di continuare la sua carriera da
rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti),
un simpatico signore che non possiede oggetti di valore ma ha una
incredibile rivelazione da fare: “ sono Babbo Natale!”. Ma sarà
davvero lui?
In una nuova intervista esclusiva
con
Screen Rant, i membri del cast di Eternals hanno
rivelato i personaggi Marvel che vorrebbero incontrare
nelle future puntate del MCU, e perché.
Sebbene nessuno di questi incontri
sia garantito, sarebbe divertente vedere i personaggi principali
del MCU interagire con i nuovi
arrivati. Di seguito le risposte dei membri del cast del cinecomic
di Chloé Zhao, in arrivo domani 3 novembre nelle
sale italiane:
Richard Madden
(Ikaris): “Penso che mi piacerebbe vedere Ikaris, Thor e Iron
Man mangiare pizza insieme e bersi una birra. Penso che sarebbe una
scena piuttosto divertente da guardare.”
Don Lee
(Gilgamesh): “Forse potrei battermi contro Hulk. E potrei
collaborare con Spider-Man.”
Lia McHugh
(Sprite): “Ci sto pensando solo ora. Non so come ho fatto a non
pensarci prima. Ovviamente, Spider-Man. Tom Holland… mi piacerebbe
da morire essere in un film con lui.”
Angelina Jolie
(Thena): “Ci sono state alcune conversazioni segrete al
riguardo. Stiamo tutti avendo piccole conversazioni segrete e
stiamo tutti cercando di capire se Kevin lo sa già.”
Salma Hayek (Ajak):
“Beh, penso che Ajak possa davvero sconfiggere Thor. Abbiamo
avuto questa conversazione.”
Angelina Jolie
(Thena): “Facile. Lancia la sfida a Chris.”
Salma Hayek (Ajak):
“Mi piacerebbe intavolare delle conversazioni filosofiche con
Deadpool.”
Angelina Jolie
(Thena): “Penso che sarebbe divertente.”
Barry Keoghan
(Druig): “Penso Adam Warlock, ora che mi ci fai riflettere.
Speravo in realtà che qualcuno me lo chiedesse, ed ecco fatto. Mi
piacerebbe incrociare la sua strada… e poi sono un grande fan di
Will Poulter. È un mio amico. Le possibilità per divertirsi ed
esplorare sono infinite. Mi piacerebbe incontrare anche i Guardiani della Galassia, che
adoro.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Kenneth Branagh è forse uno dei registi più
poliedrici che lavorano attualmente ad Hollywood. Dopo aver
trascorso gran parte della sua carriera ad adattare per il grande
schermo le opere di Shakespeare, soprattutto negli ultimi anni si è
invece dedicato a progetti decisamente più mainstream,
come Cenerentola, Artemis Fowl e, naturalmente, il primo
Thor
del 2011.
Dopo la sua esperienza con il film
del MCU che ha ufficialmente segnato il
debutto del Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth, Branagh non ha più diretto un
film Marvel, ma a quanto pare è ancora
molto legato al leggendario personaggio dei fumetti. Nella sua
ultima fatica, Belfast,
ha infatti inserito un easter egg dedicato proprio al personaggio,
e di cui ha discusso in una recente intervista con
Variety.
Nel film, che è stato presentato in
Italia ad Alice nella Città (la sezione autonoma e parallela della
Festa del Cinema di Roma) e che uscirà nelle sale di tutto il mondo
il 12 novembre, è presente una scena in cui Buddy, il piccolo
protagonista, si siede sul pavimento a leggere un fumetto di Thor.
A proposito di questo momento, Kenneth Branagh ha spiegato: “Le
illustrazioni di Thor realizzate da Jack Kirby dovevano prendere
vita. Avevo considerato l’idea di girare la scena con Jude Hill che
siede sul pavimento a leggere il fumetto mentre i colori spuntavano
dalle pagine. Alla fine abbiamo deciso di non farlo.. pensavamo
fosse troppo.”
La trama di Belfast, il nuovo film di Kenneth Branagh
Scritto e diretto da Branagh e
interpretato da Caitriona
Balfe,
Jamie Dornan,
Judi Dench e Ciarán Hinds,
Belfastè
una storia di amore, risate e perdite nell’infanzia di un ragazzo,
tra la musica e il tumulto sociale della fine degli anni ’60 a
Belfast nell’Irlanda del Nord. Buddy, nove anni, è circondato da un
mondo fatto di lotta di classe e stravolgimenti culturali. Mentre
esplodono i Troubles, ovvero il conflitto tra i cattolici
repubblicani e i protestanti unionisti, Buddy sogna un futuro
lontano dalla violenza, e trova conforto in una gioiosa famiglia.
Ma intanto i contrasti si acuiscono, e la famiglia di Buddy dovrà
scegliere se attendere che gli scontri finiscano o iniziare una
nuova vita.
Arriva su Disney+ il 12 novembre
Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, la nuova
serie di Danny Strong e Michael Keaton, anche protagonista.
Dopesick, la storia vera
Partiamo dai fatti
realmente accaduti, ovvero la componente fondamentale di questa
miniserie. Nel 1996 la Purdue Pharma, di proprietà della famiglia
Sackler, mise in commercio il farmaco OxyContin garantendo che,
nonostante si tratti di un painkiller a base di sostanze oppioidi,
meno dell’1% dei pazienti avrebbe potuto sviluppare dipendenza da
esso.
Il farmaco venne
lanciato a tappeto nelle zone più povere degli Stati Uniti come
Virginia, Kentucky e West Virginia, aree dove il lavoro pensante
nelle miniere procurava maggiori infortuni sul lavoro e conseguente
dolore cronico. Si trattò di una truffa, in quanto l’OxyContin
iniziò a sviluppare nei pazienti una fortissima dipendenza: negli
anni immediatamente successivi il tasso di abuso di droghe e
criminalità aumentò a dismisura, mentre la Purdue Pharma e i
Sackler continuarono ad arricchirsi con campagne pubblicitarie e
strategie di immissione nel mercato sempre più sfacciate e
fraudolente. Finché una serie di funzionari di agenzie governative
iniziarono a mettere in piedi il caso giudiziario che portò in
tribunale la famiglia Sackler e tutti coloro che parteciparono
all’imbroglio.
La vicenda
raccontata da Dopesick
Dopesick racconta
l’intera vicenda sfruttando con lucidità e precisione ammirevoli
una delle componenti fondamentali della produzione audiovisiva: il
montaggio. Alternando attraverso la messa in scena di vari piani
temporali i momenti fondamentali della storia, ogni puntata segue
gli avvenimenti producendo al tempo stesso un filo emotivo
specifico, il quale garantisce allo spettatore una partecipazione
capace di andare al di là della semplice esposizione dei fatti. Pur
rimanendo quindi fedele alla realtà di eventi e accadimenti la
serie sviluppa con pienezza degli archi narrativi coinvolgenti,
variegati, in cui il pubblico viene informato dei fatti ma anche
spinto ad immedesimarsi nei personaggi.
In particolar modo i
primi due episodi di Dopesick, diretti da un regista un tempo
acclamato come Barry Levinson – non a caso
premiato con l’Oscar per un melodramma di forte impatto emotivo
quale è stato Rain Man – si distinguono per
l’efficacia nel rappresentare l’intera filiera di persone coinvolte
nella vicenda del farmaco: dai componenti della famiglia Sackler ai
rappresentanti che si occuparono di “vendere” il prodotto ai medici
generici, dai dottori che iniziarono a prescriverlo ai propri
pazienti a coloro che pian piano cominciarono a diventarne
dipendenti. E ovviamente alle persone che si occuparono di
perseguire la truffa e tentare di porre fine alla
piaga.
Dopesick, il cast
Dopesick mette in scena
varie e sfaccettate personalità alternandole in un racconto tanto
frammentato a livello narrativo quanto efficace nel presentare
storie e personaggi. Tale mosaico umano non sarebbe ovviamente
potuto risultare così prezioso se a interpretarlo non fosse stato
chiamato un cast di attori di primissimo livello: nel ruolo di
Richard Sackler – la “mente” che ha creato, messo
in commercio e spinto al massimo possibile l’OxyContin – troviamo
un Michael Stuhlbarg ancora una volta
impressionante nel riuscire a mostrare la psicologia orribile
eppure comprensibile che regola le azioni del suo personaggio.
Molto efficaci (anche se
a partire dalla terza puntata tendono ad andare leggermente sopra
le righe) si confermano
Rosario Dawson,
Michael Keaton e la sempre più lanciata Kaitlyn Dever:
l’attrice de La 25a Ora interpreta un’agente della DEA che decide
di indagare riguardo l’epidemia di criminalità esplosa nelle aree
dove il farmaco è stato messo all’iniziativa sul mercato; Keaton
invece impersona un dottore generico il quale ignaro inizia a
prescrivere l’OxyContin, mentre alla deve è andato il ruolo di una
sua paziente che comincia ad assumerlo dopo un incidente in
miniera.
I più efficaci però si
rivelano Peter Sarsgaard nella parte dell’allora
Procuratore Federale della Virginia Rick Mountcastle e John
Hoogenakker in quella del collega Randy Ramseyer: ovvero
coloro che per primi iniziarono a montare il caso giudiziario
contro la Purdue Pharma e la famiglia Sackler. Due figure scritte
magnificamente, che mostrano il loro inossidabile senso del dovere
senza frasi a effetto o alcuna retorica. Sono loro a raccontare con
efficacia e umanità il lavoro dell’uomo comune, che si batte tutti
i giorni per ottenere una società migliore. In particolar modo
Hoogenakker – il quale si era già messo in evidenza grazie alla
partecipazione allo show Jack Ryan, targato Amazon Prime Video – può essere considerato a
tutti gli effetti la vera sorpresa della miniserie.
Molto elaborato a
livello di costruzione della trama, Dopesick –
Dichiarazione di Dipendenza che racconta una delle
pagine più vergognose della storia americana contemporanea con una
lucidità di esposizione ammirevole, riuscendo al tempo stesso a
intrattenere e informare. Un prodotto televisivo di alto livello,
non soltanto civile.
Il produttore associato di Iron Man, Jeremy Latcham, ha rivelato alcuni
dei dettagli più curiosi in merito al provino di Robert Downey Jr. per il ruolo di Tony Stark
nel film dei Marvel Studios.
Latcham ha ricordato il provino
all’interno del libro di recente pubblicazione “The Story of
Marvel Studios: The Making of the
Marvel Cinematic Universe” (via
CBR): “Una Mercedes arriva a tutto velocità. Aveva una
ragazza che ballava l’hula-hoop sul cruscotto. Poi c’era questo
tizio enorme, coperto di tatuaggi, con una lunga barba, occhiali
stravaganti e un cappello… era il braccio destro di Robert Downey
Jr., Jimmy Rich. Esce, cammina e apre la portiera”. Dalla
macchina è uscito Downey in quello che Latcham ha descritto come un
abito viola con una sciarpa gigante. “Si porta la sciarpa sulla
spalla e dice: ‘Giovanotto, da che parte per trucco e parrucco?’.
Pensai: ‘Santo cielo… cosa ho appena visto?'”
Dopo essere passato per il reparto
trucco, Downey si è recato sul set. “Gira un solo ciak e
l’intera troupe scoppia in un applauso. Boom! Tony Stark è
qui!”, ha detto Latcham. Come ha spiegato invece Rich, Downey
non aveva più fatto provini da quando aveva interpretato il
leggendario Charlie Chaplin in Charlot,
film biografico del 1992, motivo per cui aveva preso sul serio il
processo di casting e aveva rischiato tutto per l’audizione.
“Robert ha un’etica del lavoro che va oltre chiunque altro con
cui abbia mai lavorato”, ha aggiunto Rich. “È stimolante.
L’ho visto mettersi sotto, ma non come ha fatto per questo
ruolo.”
Robert Downey Jr. avrebbe continuato a
guadagnare consensi da parte di critica e pubblico per la sua
interpretazione del supereroe Tony Stark, personaggio che
attraverso il primo Iron Man del 2008 ha di fatto lanciato il Marvel Cinematic Universe. Dopo
aver ripreso il ruolo in più sequel, film degli Avengers, scene
post-credit e altro ancora, Downey ha chiuso la sua corsa nei panni
del personaggio con il sacrificio disinteressato in Avengers: Endgame, completando il suo viaggio targato
MCU dopo oltre dieci anni. Di
seguito potete ammirare lo screen test dell’attore per il film di
Jon Favreau:
Netflix annuncia che l’attrice sarà la
protagonista di Rebel Moon, il nuovo film
originale Netflix diretto da Zack Snyder.Boutella ha raggiunto il successo con il suo ruolo
nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La
mummia con Tom Cruise per
Universal, Atomicabionda al fianco di
Charlize Theron, Fahrenheit451 di
Ramin Bahrini per HBO e Climax di Gaspar Noé per
A24. È
protagonista di Settlers, debutto cinematografico di Wyatt
Rockefeller per IFC.
Il lungometraggio segna il ritorno
insieme di Newman, Snyder e Stuber. Tra i produttori più prolifici
di Netflix,
Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia del suo L’alba dei
morti viventi del 2004, che era stato supervisionato
dall’allora vicepresidente di Universal Scott Stuber, oggi Netflix
Head of Global Films. Rebel
Moon è il primo lungometraggio frutto
dell’accordo di prelazione tra Netflix
e The Stone Quarry Productions, società di produzione fondata da
Zack e Deborah Snyder, insieme al socio di produzione Wesley
Coller. Prosegue così la collaborazione tra Netflix,
gli Snyder e Stone Quarry, dopo la produzione del thriller con
zombi diretto da Snyder Army of the Dead e del prequel Army of
Thieves, lanciato in tutto il mondo su Netflix
lo scorso weekend e al momento in cima alla classifica dei film più
popolari in oltre 90 paesi. In produzione ci sono anche lo spin-off
animato Army of the Dead: Lost Vegas e la
serie ispirata alla mitologia scandinava Twilight
of the Gods.
Rebel Moon, il
film
Vi
ricordiamo che Rebel
Moon è il prossimo film di fantascienza originale Netflix
di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal
regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista
annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike
diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo
ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con Tom
Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di Charlize
Theron, Fahrenheit 451 di Ramin Bahrini per HBO e
Climax di Gaspar Noé per A24.
Nel film
L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di
una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di
inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare
pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al
loro fianco.
All’inizio del mese di ottobre è
stato confermato ufficialmente che il personaggio di
Adam Warlock apparirà in Guardiani
della Galassia Vol. 3e che sarà
interpretato da Will Poulter, noto per le saghe
de Le cronache di Narnia e Maze
Runner.
Adesso, in occasione della
promozione della serie
Dopesick, il giovane attore – visto anche in film quali
Revenant – Redivivo e Detroit
– ha commentato per la prima volta il suo coinvolgimento nel
Marvel Cinematic Universe, senza
purtroppo rivelare nulla a proposito del suo personaggio. Parlando
con
Variety, ha detto: “Sono davvero onorato di essere stato
accolto nella grande famiglia Marvel. Tutte le persone con cui ho
interagito fino ad ora sono state fantastiche. Sono davvero
entusiasta all’idea di far parte di un franchise come quello dei
Guardiani, che considero uno dei più creativi e unici.”
Nonostante James Gunn abbia più e più volte negato il
coinvolgimento di Adam Warlock in GOTG Vol. 3, l’ingresso
del personaggio nel MCU era già stato anticipato
durante una delle numerose scene post-credits del Vol. 2,
quando Ayesha (il personaggio di Elizabeth Debicki) crea un essere artificiale
per sconfiggere i Guardiani, chiamato proprio Adam. Nei fumetti,
Adam Warlock è legato sia a Thanos e al Guanto dell’Infinito.
Viste come sono andate le cose nella Fase 3, sappiamo che la sua
storia cinematografica sarà differente.
Non molto tempo fa Quentin Tarantino ha rivelato che,
qualora decidesse di realizzare davvero Kill
Bill Vol. 3, affiderebbe il ruolo della figlia
dell’iconica Beatrix Kiddo a Maya Hawke, la
vera figlia di Uma
Thurman, interprete della Sposa in Kill
Bill Vol. 1e2,
nonché musa del regista fin dagli inizi della sua carriera.
Ora, è stata proprio la star di
Stranger Things a commentare le parole dell’iconico
regista, rivelando che amerebbe lavorare di nuovo con lui (era già
apparsa in
C’era una volta a Hollywood). Parlando con
The Guardian, la giovane attrice ha detto: “Ci sono sempre
un sacco di voci al riguardo. Quentin ha i suoi tempi. Farà quello
che vuole quando lo vorrà. Lo conosco da una vita e se mai volesse
lavorare di nuovo con me, ne sarei felice, ovviamente.”
A proposito del possibile
coinvolgimento di Maya in un ipotetico Kill Bill Vol. 3, Tarantino si era così
espresso: “Penso che si tratterebbe di rivisitare quei
personaggi vent’anni dopo e immaginare la Sposa e sua figlia, B.B.,
che hanno trascorso 20 lunghi anni di pace e tranquillità, per poi
vedere tutto andare in frantumi”, ha spiegato Tarantino.
“Ora la Sposa e B.B. sono in fuga e solo l’idea di poter
immaginare Uma Thurman e sua figlia Maya Hawke insieme è veramente
eccitante.”
Black
Panther: Wakanda Forever è stato di recente
posticipato all’11 novembre 2022. Al momento non si conoscono
ancora i dettagli sulla trama del sequel, ma sappiamo che la
sceneggiatura è stata riscritta in seguito alla tragica morte di
Chadwick Boseman.
Di recente, su
Reddit (via
CBM), sono state condivise alcune informazioni verificate
proprio in merito al film, che ovviamente invitiamo a prendere con
la dovuta cautela, non trattandosi di rivelazioni ufficiali.
Secondo la fonte, sarà il personaggio di Okoye interpretato da
Danai Gurira a raccogliere l’eredità di
Pantera Nera, anche se molto probabilmente non si tratterà della
sostituzione definitiva di T’Challa.
Sempre la fonte riporta che il
finale di Eternals avrà qualcosa a che fare con il motivo per
cui Namor il Submariner sarà costretto a tornare in superficie
(sono ormai mesi che si parla della presenza dell’Atlantideo nel
film). Una delle prospettive più eccitanti riguardo il sequel è
quella di una possibile guerra tra Wakanda e Atlantide per
l’eredità del mantello di T’Challa, guerra che potrebbe coinvolgere
proprio il personaggio di Namor.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel
Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Dune di Denis Villeneuve è un
avvincente adattamento del libro di Frank
Herbert, ma questo non significa che non ci siano
incongruenze nel suo film.
Dune di Frank
Herbert è una densa epopea fantascientifica vasta
quanto le desertiche lande di Arrakis, e Denis Villeneuve ha fatto
del suo meglio per catturarne la portata scenografica e narrative
con Dune,
anche se il suo adattamento – e le modifiche che ha apportato al
materiale di partenza – hanno lasciato alcuni buchi nella trama
assolutamente non di poco conto.
Il film aveva bisogno di attrarre
sia i fan di lunga data che i nuovi fan, quindi è sembrato
appropriato che le discussioni sulla Gilda Spaziale, l’Alto
Consiglio, l’Imperium, la compagnia CHOAM e il Landsraad fossero
rimosse per evitare ulteriori lungaggini. La mancanza di
esposizione significa, tuttavia, che ci saranno scelte narrative
considerate illogiche o sbagliate rispetto alla narrazione del
libro, non importa come i fan si avvicinino al mondo di Dune.
Dov’è l’imperatore?
Una figura importante manca
nel film, ed è Padishah Imperatore Shaddam IV
della Casa Corrino. La sua meschinità e la sua
gelosia per la popolarità del Duca, della
Casa Atreides e del suo esercito sono i fattori
motivanti di molta della violenza nel romanzo di Herbert, ma non si
vede niente di tutto ciò sullo schermo. L’adattamento di David
Lynch del 1984 del romanzo di Herbert rende l’Imperatore una
minaccia che pervade tutta la narrazione.
Una battuta casuale ella versione di
Villeneuve che fa riferimento all’Imperatore tra la
Reverenda Madre e il Barone
Harkonnen non è sufficiente a sottolineare la sua
importanza come il Big Bad che è implicito che
sia. È probabile che l’ubicazione dell’Imperatore sia una questione
per Dune 2, ma per allora i fan potrebbero non
essere così convinti del suo potere e della sua superiorità senza
le basi poste nella Parte I.
Perché la potenza dell’esercito
Atreides non viene trasmessa nel film di Villeneuve?
L’esercito della
Casa Atreides è famoso in tutto l’universo per
essere stato addestrato da Gurney Halleck e
Duncan Idaho e le sue truppe eguagliano
l’esercito Sardaukar dell’Imperatore in letalità
ed efficacia. Eppure ricevono solo poche menzioni e non sembrano
opporre molta resistenza ai Sardaukar, che sono in grado di
sopraffare Arrakeen.
Nel romanzo di Herbert, la
ragione per cui l’Imperatore fornisce alla Casa
Harkonnen i suoi rinforzi Sardaukar per
riprendere Arrakis è che è minacciato
dall’esercito della Casa Atreides e pensa che permetterà al Duca di
prendere il controllo del Landsraad. Il film
avrebbe potuto sottolineare la natura d’élite dell’esercito in modo
più sicuro, invece di concentrarsi su quale grande maestro di spada
sia Duncan Idaho.
Perché gli Harkonnen usano qualcosa
di così facilmente ingannabile come il Cercatore-Cacciatore?
Per attentare alla vita di
Paul Atreides, una spia lasciata dalla casa
Harkonnen impiega un cacciatore-ricercatore per assassinarlo nelle
sue stanze. Questo piccolo dispositivo scava in un muro e fluttua
nell’aria, cercando di localizzare Paul e pugnalarlo con il suo ago
con la punta di veleno, ma lui è in grado di superarlo rimanendo
ben fermo dietro un ologramma.
La punta dell’hunter-seek ha una
telecamera, che trasmette continuamente un segnale video
all’operatore Harkonnen. Perché non poteva vedere
Paul? Il libro di Herbert menziona
il campo sospensivo compresso del dispositivo come un indicatore
della sua scarsa visione, ma questo non viene mai dichiarato nel
film. Perché gli Harkonnen, una delle case più ricche con la
migliore tecnologia per estrarre la spezia, impiegherebbero un
dispositivo che può essere così facilmente superato in astuzia?
Perché le tute da stillicidio sono
scure nel deserto?
Una delle parti più
fondamentali della vita su Arrakis è indossare una
tuta distillata dei Fremen, che ricicla il sudore
e i rifiuti di chi la indossa in acqua potabile per sopravvivere
nel deserto. Nel film, si vede che sono di varie tonalità di grigio
scuro, con alcuni Fremen che drappeggiano le loro in un tessuto più
chiaro.
Qualcuno nel mezzo del deserto
vorrebbe essere così visibile? La colorazione aiuta gli attori a
distinguersi nella sabbia per rendere la narrazione più drammatica,
ma da un punto di vista più pratico, avrebbe più senso che fossero
di un colore più simile al loro ambiente.
Dove sono tutti i computer nel Dune
di Villeneuve?
Dune
è un film di fantascienza ambientato in un
futuro molto, molto lontano, eppure c’è una notevole mancanza di
computer. Ci sono alcune macchine e grandi navi spaziali, ma queste
sono navigate da umani che possono piegare lo spazio e il tempo,
cosa che non viene chiarita nel film.
Nel libro di Herbert,
l’umanità ha sviluppato molto tempo fa dei supercomputer che hanno
cercato di sterminarla così, dopo aver soppresso la rivolta
dell’Intelligenza Artificiale, l’umanità ha messo fuori legge
qualsiasi tipo di supercomputer. Anche se non è l’ideale, un
semplice pezzo di esposizione che delineasse questo sarebbe andato
lontano verso gli spettatori per capire perché i computer non si
vedono e perché la spezia è così vitale in loro assenza.
Perché Paul non è più arrabbiato
per la morte di suo padre?
Dopo aver stabilito uno
stretto legame padre-figlio attraverso alcune scene molto toccanti
tra il Duca Leto I e suo figlio
Paul, Leto viene ucciso dalla Casa
Harkonnen e Paul sembra essere indifferente. Lady Jessica
ha un parossismo appropriato per affrontare il suo dolore, ma Paul
sembra apparire freddo e distaccato.
Anche se è vero che Paul potrebbe
essere in totale shock, sembra comunque che avrebbe dovuto
manifestare una reazione più viscerale alla perdita di una figura
così importante nella sua vita. Nel libro di Herbert,
molte delle sue azioni sono motivate dalla vendetta per la morte di
suo padre, quindi forse i sentimenti più forti sulla morte del Duca
emergeranno nella Parte 2.
Cosa succede con Thufir Hawat?
Prima che la Casa Atreides
lasci Caladan per Arrakis, il Maestro degli Assassini
Thufir Hawat è in grado di calcolare il costo del viaggio
utilizzando numeri interi incredibilmente grandi senza alcun
problema. Questa scena di Dune vuole indicare che egli è essenzialmente
un umano-computer che ha addestrato la sua mente a fare calcoli ben
oltre un umano in assenza di intelligenza artificiale.
Nel libro di Herbert, questi
umani-computer (anche Piter de Vries della Casa
Harkonnen è uno di loro) sono conosciuti come mentat, ma siccome la
parola non viene mai usata nel film, gli spettatori rimangono
confusi sul ruolo di qualcuno come Thufir Hawat,
che non solo è importante per la Casa Atreides ma si suppone sia
uno dei personaggi più potenti della storia.
Perché il dottor Yueh tradisce la
Casa Atreides in Dune?
Il dottor
Wellington Yueh è un medico rinomato e, portando il
marchio del condizionamento imperiale, un servitore dedicato alla
Casa Atreides che è più che degno di fiducia. Il
Barone Harkonnen è in grado di fare in modo che il
dottore tradisca la Casa Atreides, ma il ragionamento dietro il suo
atto efferato non è del tutto convincente.
Gli spettatori di Dune apprendono che il dottor Yueh ha
cospirato per aiutare ad uccidere il Duca Leto I perché il Barone
aveva sua moglie. Tuttavia, una scena cruciale che coinvolge una
conversazione tra lui e Lady Jessica su quanto sua moglie
significhi per lui, e su ciò che la Casa Harkonnen le ha fatto, è
stata rimossa dal film, facendo sembrare il suo improvviso atto di
tradimento come sbucare fuori dal nulla.
Qual è il problema con le Bene
Gesserit in Dune?
Le Bene
Gesserit rimangono immerse nel mistero dal momento in cui
arrivano nel cuore della notte per visitare la Casa
Atreides, lasciando i fan a grattarsi la testa sul ruolo
che giocano nello sviluppo dell’universo conosciuto,
sull’importanza della connessione di Lady Jessica
con loro e sull’importanza di Paul Atreides. Le
Bene Gesserit sono una società dedicata non solo allo sviluppo
dell’espansione della coscienza umana, ma anche all’ingegneria
della nascita di una specifica figura maschile messianica che
porterà l’universo ad uno sviluppo come non si è mai visto.
Con la capacità di trasferire la
coscienza, possono agire come una sorta di memoria collettiva per
l’umanità, con esseri come la Reverenda Madre in
grado di ricordare decine di vite. Senza sapere nulla di tutto ciò
in Dune, è difficile per gli spettatori
comprendere esattamente quanto sia spaventosa la Reverenda Madre, o
cosa significhi la sua interferenza per Paul
Atreides, ma è possibile che i loro segreti vengano
salvati per Dune:The Sisterhood
o Parte 2.
Perché Paul si comporta con
nonchalance incontrando Chani per la prima volta?
Paul ha diverse visioni di
una misteriosa donna Fremen in Dune -a volte fino all’eccesso- che vogliono
significare la sua importanza nel suo futuro. Quando finalmente si
trova faccia a faccia con l’abitante del deserto dopo aver
affrontato Stilgar, non è affatto sorpreso di
incontrare Chani.
Sarebbe logico che
Paul mostrasse più emozione nell’incontrare
finalmente una donna che ha tormentato i suoi sogni, così come
qualcuno con cui dovrebbe essere coinvolto sentimentalmente, ma
l’erede di Casa Atreides non potrebbe essere più
apatico.
Grande successo per i Ghostbusters a
Lucca Comics & Games,
protagonisti dell’Area Movie nella serata di ieri (domenica 31
ottobre) in occasione della proiezione speciale di
Ghostbusters: Legacy al Cinema Astra.
Tutto sold out per la proiezione che è stata accolta con tantissimi
applausi.
A rendere ancora più speciale la
serata è stato l’arrivo davanti al cinema della
Ecto-1, storica auto dei Ghostbusters,
accompagnata dai cosplayer ufficiali del film che hanno animato
l’ingresso del pubblico in sala.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason Reitman e
prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale
Ghostbusters.
Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil
Kenan.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon ePaul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Eternals
è uno dei titoli più attesi della Fase 4 del MCU, e non soltanto perché
introdurrà una nuova serie di personaggi. Il film, infatti, si
prepara a cambiare in modo significativo il MCU, ampliando ancora di più la
prospettiva narrativa del franchise.
La storia copre un arco narrativo lunghissimo
Al di là di un paio di
flashback legati ai vichinghi nei film del franchise di
Thor, il MCU non è mai andato troppo
indietro con gli anni, a parte ovviamente quando ha raccontato
delle avventure di Steve Rogers durante la Seconda Guerra
Mondiale.
In base alla sinossi ufficiale,
sappiamo che Eternals coprirà un arco narrativo lungo 7.000
anni, poiché i personaggi del film si sono nascosti sulla Terra per
un periodo di tempo estremamente lungo.
L’introduzione dei Devianti
Eternals
introdurrà nel MCU i nemici giurati degli Eterni,
ossia i Devianti, una sottospecie dell’uomo, creata eoni fa dai
Celestiali, i cui esperimenti causarono numerose mutazioni nei loro
corpi.
In seguito, i Devianti diventarono
senzienti e svilupparono la propria cultura, dando anche vita ad
una società totalmente slegata da quella dei Celestiali. Da allora,
gli Eterni e i Devianti sono stati in guerra tra loro attraverso
tutto il cosmo.
Approfondire il lato cosmico del MCU
Carol Danvers comunica solo
occasionalmente con i Vendicatori, perché Brie Larson era troppo
impegnata a girare Captain Marvel per avere un ruolo da
protagonista in Avengers: Endgame: sappiamo che
durante gli eventi di quel film era fuori a proteggere i pianeti
che non avevano una propria squadra di supereroi che li
sorvegliasse.
È chiaro che c’è un universo molto
più grande nel MCU, ma film che hanno provato ad
esplorare l’aspetto cosmico del franchise, come Guardiani della Galassia
o Thor: Ragnarok, hanno in realtà soltanto
scalfito la superficie. Eternals potrebbe arricchire
maggiormente il lato cosmico di questo universo condiviso.
La backstory di Ovunque
Ovunque, casa del
Collezionista e pianeta significativo sia in Guardiani della
Galassia che in Avengers: Infinity War, si trova
all’interno della testa mozzata fluttuante di un Celestiale.
Poiché i Celestiali sono i
responsabili della creazione degli Eterni, Ovunque potrebbero
svolgere un ruolo importante nella trama del film. Se fosse davvero
così, il film potrebbe spiegare come la testa mozzata di un
Celestiale sia stata trasformata in un pianeta.
Ego
Nei fumetti, gli Eterni
sono stati creati dai Celestiali. L’unico Celestiale ad essere
apparso nel MCU, ad oggi, è Ego il Pianeta
Vivente, il padre biologico di Peter Quill interpretato da Kurt
Russell in Guardiani della Galassia Vol.
2.
Nel sequel, Ego ha presentato a suo
figlio “The Expansion”, il suo piano malvagio per rifare l’universo
a sua immagine e somiglianza. È possibile che, nella continuity del
MCU, gli Eterni siano stati creati
dallo stesso Ego.
Le conseguenze dello Snap
Finora, le serie del
MCU disponibili su Disney+ si sono fortemente concentrate
sull’esplorazione delle conseguenze del distruttivo schiocco di
dita di Thanos, poiché abbiamo visto Monica Rambeau
“rimaterializzarsi” in WandaVision, mentre le ricadute economiche
di quel tragico evento sono state esplorate in The Falcon and the Winter
Soldier.
Ma lo Snap non ha riguardato solo
gli umani: è stato un vero e proprio massacro in tutto l’universo.
Eternals potrebbe approfondire le conseguenze dello Snap
su scala cosmica.
La creazione dei mutanti
Dal momento che il MCU esiste da più di un decennio e
che il suo mondo è stato costantemente arricchito, sarebbe
impossibile per il riavvio del franchise degli X-Men spiegare, da
solo, che c’è stata una scuola piena di mutanti da
sempre.
I fan
sono rimasti delusi quando WandaVision non ha riavviato la
serie sui mutanti come previsto, ma forse sarà proprio
Eternals il film che spiegherà la creazione dei mutanti
nel MCU.
La storia di Asgard
Dal momento che
Eternals coprirà un arco narrativo lungo 7.000 anni,
potrebbe essere necessaria una deviazione per rivelare parte della
storia poco conosciuta di Asgard. Il regno di Odino ha un
retroscena lungo e ricco e il MCU ha mostrato solo una goccia nel
mare.
Thor: Ragnarok ha rivelato
che la rivisitazione di Odino del passato di Asgard è stata per lo
più insabbiata. Eternals potrebbe esplorare gli angoli più
bui della storia di Asgard.
Poiché i poteri degli Eterni sono
vagamente definiti nei fumetti e probabilmente verranno
riorganizzati nel loro adattamento sul grande schermo, è possibile
che nel film posseggano il potere del viaggio
interdimensionale.
L’introduzione di Black Knight
Durante la Saga
dell’Infinito, il MCU è riuscito a portare al cinema
quasi tutti i Vendicatori più significativi, da Iron Man a Captain
America, passando per Hulk ma anche per Wasp e Black Panther.
Uno dei pochi Vendicatori chiave che
devono ancora essere introdotti nel MCU è Cavaliere Nero/Black Knight,
un supereroe “medievale” che ottiene i suoi poteri da una spada
magica tramandata di generazione in generazione. L’incarnazione del
Cavaliere Nero ad opera di Dane Whitman debutterà finalmente nel
MCU proprio in Eternals,
interpretato dalla star di Game of Thrones Kit
Harington.
A gennaio del 2020,
Screen Rant ha avuto la possibilità di visitare il set di
Eternals e
di parlare con il produttore Nate Moore. Durante la chiacchierata,
Moore ha parlato della decisione da parte dei Marvel Studios di ambientare il film sulla
Terra, nonostante la natura “cosmica” della storia e dei
personaggi.
“Direi che, in realtà, anche nei
fumetti questi personaggi sono più legati alla Terra, perché in
realtà sono stati creati dall’umanità”, ha spiegato il
produttore. “Anzi, direi che nel film abbiamo sottolineato
molto di più l’aspetto cosmico di quanto non lo facciano nei
fumetti, in tutta onestà. Da un punto di vista narrativo, c’è una
giustapposizione assai potente, perché il film è ambientato sulla
Terra, ma non significa che l’intero corso degli eventi si svolga
interamente sulla Terra.”
“Questo ci permette di
giustapporre cose moderne, normali, che fanno parte della vita di
chiunque, ad altri elementi tipicamente sci-fi, come i Celestiali,
le astronavi, senza doversi per forza impegnare su nessuno dei due
fronti”, ha aggiunto. “Questa giustapposizione ci permette
di ottenere il meglio da entrambi i mondi. Ecco perché questo film
è così speciale, perché non deve essere necessariamente o l’una o
l’altra cosa.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
L’iconica Jamie Lee Curtis ha rivelato che vorrebbe
interpretare il Diavolo nell’annunciata nuova trilogia de L’esorcista che sarà diretta da David
Gordon Green, regista con il quale la celebre attrice ha
un legame molto speciale, trattandosi della mente creativa dietro
la nuova trilogia di Halloween.
In un’intervista con Entertainment
Weekly, Jamie Lee Curtis ha spiegato che, al pari di
molti, il film originale del 1973 diretto da William
Friedkin è stato uno degli horror che hanno maggiormente
segnato la sua adolescenza: “Sono una persona coraggiosa, in
generale, ma se una cosa è spaventosa, allora mi spavento anche io.
Quando avevo 15 anni i miei genitori mi fecero vedere L’esorcista e
il giorno dopo i miei amici mi presero in giro perché ero uscita
fuori di testa. Detesto avere paura dei film horror.”
Parlando nello specifico del ruolo
che vorrebbe interpretare nella nuova rivisitazione del celebre
film, ha aggiunto: “Forse dovrei prestare la mia voce al
Diavolo, come fece Mercedes McCambridge. Se David mi offrisse una
parte nel suo progetto, magari proprio come voce del Diavolo, per
me sarebbe come un cerchio che si chiude. E poi penso che le
persone lo amerebbero.”
Cosa sappiamo del reboot de L’esorcista
Universal e Peacock hanno acquistato
i diritti dell’annunciato sequel de L’esorcista
ad opera della Blumhouse con l’obiettivo di realizzare una nuova
trilogia, al pari di quanto già accaduto con il franchise di
Halloween.
L’accordo siglato ammonta a 400
milioni di dollari. Come annunciato già tempo fa,
sarà David Gordon Green, regista
di Halloween
e Halloween
Kills, ad occuparsi della regia del primo capitolo
della trilogia, che sarà un sequel diretto del cult firmato nel
1973 da William Friedkin. Il primo film
dovrebbe arrivare nelle sale verso la fine del 2023.
Ellen
Burstyn tornerà nuovamente nei panni divenuti ormai
iconici di Chris MacNeil, la madre della piccola Regan MacNeil (la
bambina posseduta del film di Friedkin), ruolo grazie al quale
ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice
protagonista.
Al fianco di Burstyn ci
sarà Leslie Odom Jr., noto per il
musical Hamilton e candidato agli Oscar 2021
come miglior attore non protagonista per Quella
notte a Miami…: l’attore statunitense interpreterà il
ruolo del padre di un bambino posseduto che, in preda alla
disperazione, cercherà l’aiuto di Chris.
La sceneggiatura del primo sequel
porterà la firma di David Gordon Green insieme a Scott Teems, Danny
McBride e Petter Sattler. Alla produzione ci saranno Jason Blum,
David Robinson e James Robinson. Il sequel sarà una co-produzione
tra Blumhouse e Morgan Creek Production.
A quanto pare, Anthony Hopkins ha deciso di continuare con la
sua carriera di attore grazie al ruolo di Odino nel primo film del
franchise di Thor.
Nel libro di recente pubblicazione “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe”,
l’attore premio Oscar ha infatti rivelato che aveva deciso di
abbandonare la recitazione prima di ottenere il ruolo del dio
nordico nel film del 2011.
Come spiegato dall’attore, è stato
il regista Kenneth Branagh a restituirgli la voglia e
l’entusiasmo di continuare a lavorare. “Stavo per rinunciare
alla mia carriera, davvero”, ha detto l’attore (via
CBR). “Ma Branagh non me l’avrebbe mai permesso. Lavorare
con lui è stato come ricevere un’iniezione di nuova linfa vitale.
Sembrava avere lo stesso tipo di influenza contagiosa su tutti i
membri del cast e della crew. Il suo entusiasmo… il suo
atteggiamento sempre così positivo. Riesce a tirare fuori il meglio
da chiunque.”
Dopo aver interpretato Odino in
Thor, Anthony Hopkins è apparso in altri 19 film,
tra cui Thor: the Dark World del 2013 e Thor: Ragnarok del 2017. La sua fama è
indissolubilmente legata al ruolo di Hannabil Lecter ne Il silenzio degli innocenti, grazie al quale ha vinto
l’Oscar come miglior attore protagonista, prestigioso
riconoscimento che ha ricevuto nuovamente quasi 30 anni dopo,
quest’anno, grazie alla sua interpretazione in
The Father – Nulla è come sembra.
Per quanto riguarda Kenneth Branagh, dopo l’esperienza con il
primo Thor,
il regista britannico non ha mai più diretto un film dei Marvel Studios, nonostante abbia
continuato a collaborare con Disney per altri progetti (come
Cenerentola e Artemis Fowl) e abbia anche prestato la sua voce ad un
personaggio di Avengers:
Infinity War.