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Jennifer Lawrence: incidente sul set di Don’t Look Up

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Jennifer Lawrence, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice protagonista per Il lato positivo, è rimasta ferita sul set del film Netflix di Adam McKay, Don’t Look Up. L’ultimo progetto del regista de La grande scommessa è in fase di riprese in Massachusetts dallo scorso novembre. Il cast del film è pieno zeppo di star pluripremiate e acclamate.

Lawrence è diventata famosa grazie al ruolo di Katniss Everdeen negli adattamenti per il grande schermo di Hunger Games, la fortunata serie young adult dell’autrice Suzanne Collins, prima di ottenere il plauso della critica per una varietà di ruoli drammatici. Don’t Look Up segnerà il suo ritorno alla commedia drammatica dai tempi de Il lato positivo. Il cast del film è probabilmente uno dei più promettenti dell’anno, dal momento che include ancheLeonardo DiCaprioJennifer LawrenceTimothée ChalametChris EvansCate BlanchettMeryl StreepJonah Hill, Matthew Perry, Ariana Grande, Tyler Perry e Kid Cudi. Il film racconta la storia di due astronomi di basso livello che devono intraprendere un tour mediatico per avvertire la popolazione globale che una cometa presto distruggerà la Terra.

Don’t Look Up: Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nelle prime foto

Sfortunatamente, nonostante l’hype per l’arrivo di Don’t Look Up sulla piattaforma di streaming, la produzione del film ha subito un’importante battuta d’arresto. Durante le riprese di una scena che coinvolge un’esplosione, pare che Jennifer Lawrence sia stata colpita abbastanza vicino agli  occhi da alcuni detriti volanti. La notizia arriva per gentile concessione del Boston Globe, rivelando che Lawrence è stata portata d’urgenza in ospedale dopo l’incidente. Fortunatamente, l’attrice 30enne sta bene e le riprese dovrebbero riprendere già la prossima settimana.

Big Sky 1×07: promo e trama dall’episodio

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Big Sky 1×07: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×07, il settimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

In Big Sky 1×07 che si intitolerà  “I Fall To Pieces” Cassie e Jenny lavorano contro il tempo per trovare Ronald e dimostrare la colpevolezza di Legarski, chiedendo a Grace di unirsi ai loro sforzi e di aiutarli coraggiosamente nel processo. Proprio quando tutti i pezzi iniziano a sistemarsi, le emozioni di Ronald hanno la meglio su di lui mentre prende una decisione impensabile, anche per lui. Merilee gioca un ruolo riluttante e che cambia la vita nel ribaltare il caso.

In Big Sky 1×07 protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan Phillippe nel ruolo di Cody Hoyt.  Guest star è Patrick Gallagher nei panni dello sceriffo Tubb. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Big Sky 1×07

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

La nave sepolta, la recensione del film con Ralph Fiennes

La nave sepolta, la recensione del film con Ralph Fiennes

Simon Stone, acclamato regista teatrale australiano –  nonostante la sua giovane età ha già portato in scena opere tratte da Ibsen e Brecht, Strindberg e Garcia Lorca – al suo secondo lavoro cinematografico dopo il debutto con The Daughter, anch’esso adattamento da Ibsen, con Geoffrey Rush e Sam Neill, presentato alle Giornate degli Autori a Venezia 72 nel 2015, arriva ora su Netfilx con il suo La nave sepolta – titolo originale The dig, lo scavo. 

La storia vera alla base de La nave sepolta

Il film, tratto da una storia vera e basato sul romanzo omonimo di John Preston, ricostruisce le vicende che ruotano attorno alla storica scoperta archeologica degli scavi di Sutton Hoo, ovvero il rinvenimento di una serie di monumenti funerari risalenti ad epoca anglosassone, dunque databili VI- VII secolo d. C., nella contea del Suffolk, il principale dei quali costituito da un’intera nave e destinato ad ospitare la sepoltura di un re, con relativo pregiatissimo corredo funerario.  

La trama de La nave sepolta

Suffolk, Inghilterra, 1939. L’archeologo autodidatta Basil Brown, Ralph Fiennes, viene contattato dalla giovane vedova Edith Pretty, Carey Mulligan, per condurre uno scavo archeologico nelle sue terre. È infatti convinta che nel sottosuolo vi siano dei reperti di epoca vichinga, di cui però il museo della piccola cittadina di Sutton Hoo non intende occuparsi, visto che l’Inghilterra potrebbe presto prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale e ciò bloccherebbe qualsiasi tipo di lavoro. Brown accetta e dopo un primo ritrovamento che conferma la presenza di reperti, prosegue lo scavo, arrivando ad una scoperta sensazionale: un monumento funebre costituito da una nave di epoca anglosassone con annesso corredo funerario. A questo punto però, la scoperta ha già attirato l’attenzione del British Museum, che si è precipitato sul posto con una squadra per assumere la direzione dei lavori, non accettando che questa sia affidata a un seppur esperto autodidatta come Brown.  Man mano che lo scavo procede, dunque, diventa sempre più un’opera collettiva e dall’alto valore simbolico. Il sito si anima di uomini e donne impegnati in una corsa contro il tempo per preservare bellezza, cultura, arte e memoria in un mondo dove la furia cieca della guerra sta per portare distruzione. 

la nave sepolta recensioneUn cast stellare made in UK per il racconto corale de La nave sepolta

Per portare sullo schermo la storia di uno degli scavi più prestigiosi dell’archeologia britannica, Stone non può non affidarsi a un cast di attori in massima parte provenienti dal Regno Unito, che ben si accordano con la dettagliata ricostruzione d’epoca – i costumi sono di Alice Babidgee con gli splendidi panorami della campagna inglese, qui ben resi dalla fotografia di  Mike Eley. È così che mette insieme stelle del calibro di Ralph Fiennes – della cui lunga e fruttuosa carriera si possono citare Schindler’s List, Il paziente inglese, Grand Budapest Hotel, ma anche Harry Potter e il calice di fuoco, Harry Pottere e l’ordine della Fenice – e Carey Mulligan Shame, il grande Gatsby, Suffragette. I due interpreti sanno dar vita ai protagonisti lavorando con cura e misura sulle sfumature del rapporto di vicinanza tra due spiriti profondamente inquieti, segnati da malattia e morte, ma anche animati da una grande passione comune per l’archeologia, l’arte e la cultura.

Stone sceglie però abilmente anche i comprimari nelle loro varie caratterizzazioni e ciò gli consente di rendere il racconto davvero corale e ricco di temi e filoni narrativi che si fondono e lo fanno apprezzare a più livelli. Tra gli esperti del British Museum spiccano il direttore dei lavori Charles Phillips, interpretato da Ken Stott (Lo Hobbit, Casanova, ma anche La guerra di Charlie Wilson, Le cronache di Narnia – Il principe Caspian) e i coniugi Piggott, interpretati da Lily James (Downtown Abbey, Cenerentola di Kenneth Branagh, L’ora più buia) e Ben Chaplin (Quel che resta del giorno, La sottile linea rossa, Dorian Gray, Snowden). La loro relazione è travagliata e introduce l’elemento dell’omosessualità trattandolo in modo non stereotipato e assai moderno. L’arrivo di Rory Lomax, Jhonny Flynn (Sils Maria, Emma, Stardust), cugino della signora Pretty, fotografo che si offre di raccontare per immagini i lavori di scavo in attesa di arruolarsi nell’aeronautica, metterà definitivamente in crisi il rapporto. A completare un cast affiatato e di spessore, che sostiene il film, Monica Dolan, che interpreta la moglie di Brown, James Dryden e Robert Wilfort.

La nave sepolta, dramma poetico ma non stucchevole, tra impegno e sentimenti

Stone fonde i due elementi che ritiene fondamentali in una storia. Sceglie un contenuto “politico”, il tema della guerra, della distruzione che essa porta con sé, contrapposta al valore fondamentale della cultura, dell’arte e della storia per il futuro sviluppo dell’umanità e dunque al valore della conservazione. Riesce però a coinvolgervi il pubblico con scene d’impatto dall’alto valore simbolico, come quella assai suggestiva in cui Brown resta sepolto sotto il suo stesso scavo e ne viene estratto scavando a mani nude. È quanto di più efficace per veicolare l’idea dell’abnegazione di un uomo che è tutt’uno col suo lavoro, di un uomo che fin dall’infanzia vive per l’archeologia e di un paesino di anime che, sia pur incolte, non si tirano indietro e collaborano con lui. Ciò introduce poi all’altro tema politico, quello della rivalità e dello snobismo di una grande istituzione museale come il British Museum, che stenta ad accettare di collaborare con Brown e ancor più a riconoscere il valore del suo lavoro e delle sue conoscenze, solo perché questi non fa parte dell’ambiente accademico.

Il regista australiano, però, non perde di vista la necessità di coinvolgere anche il pubblico più distante dalle tematiche fin qui descritte. Perciò introduce altri filoni nell’assetto narrativo, grazie al solido contributo della sceneggiatrice Moira Buffini, anche drammaturga, regista e attrice teatrale – già sceneggiatrice di Tamara Drew, come del Jane Eyre diretto da Cary Fukunaga. Non tralascia sfumature romantiche e più in generale si dedica a quella che è l’altra sua passione: l’esplorazione dell’interiorità e delle relazioni umane. È così che si inquadrano il rapporto fra Brown e il giovane Robert Pretty, Archie Barnes, orfano di padre, o quello fra il protagonista e la sua committente, signora Pretty, o ancora quello con la moglie May, oltre al filone più propriamente romantico, che coinvolge la giovane archeologa Peggy Piggott e il fotografo Rory. Il regista ama i toni pacati e realistici, dialoghi che rivelano uno spirito disincantato e concreto, riuscendo per lo più a tenersi lontano da stereotipi e retorica. Vira invece verso un approccio poetico e forse pecca di virtuosismo, quando sceglie di proporre dialoghi asincroni rispetto all’azione dei personaggi, mentre si concentra sulle loro espressioni o sugli sguardi che si scambiano.  

La nave sepolta è senz’altro un film che merita la visione – e meriterebbe anche il grande schermo – mostrando le qualità di un regista giovane ma di talento, accurato, che riesce a unire poesia e realismo, impegno e interiorità e ricorda a chi guarda che la cultura è memoria, è storia e allo stesso tempo, lavoro e fatica. Da lì si riparte per costruire il futuro dopo i momenti più bui.

Avengers: Endgame, la parodia nello spot della Bud Light al Super Bowl

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In occasione del Super Bowl LV, la Bud Light ha presentato il suo nuovo spot per la birra a basso contenuto calorico, e ha scelto di sviluppare una parodia di Avengers: Endgamemettendo in scena una nuova versione della scena dei portali.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Elijah Wood in uno spot a tema Signore degli Anelli per il Super Bowl LV

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Elijah Wood è il protagonista di uno spot televisivo dedicato alla AT&T Fiber, una linea di fibra per una connessione internet veloce. Lo spot è stato realizzato in occasione del Super Bowl LV e l’attore si è prestato al progetto dal momento che omaggia Il Signore degli Anelli e la sua partecipazione alla trilogia.

Ricordiamo che ora il franchise è nelle mani di Amazon Prime Studios che ne sta realizzando una serie tv che sarà ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo.

Il principe cerca figlio: lo spot dal Super Bowl LV

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Il principe cerca figlio: lo spot dal Super Bowl LV

Ecco il nuovo spot de Il principe cerca figlio, il nuovo film Amazon Prime Studios che riporta, dal 5 marzo, Eddie Murphy nei panni di Re Akeem, sovrano di Zamunda.

Il principe cerca figlio è diretto da Craig Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield, su un soggetti diBarry W. Blaustein, David Sheffield e Justin Kanew. Basato sui personaggi creati da Eddie Murphy e prodotto da Kevin Misher e Eddie Murphy. Costumi di Ruth E. Carter Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile e Andy Berman Con: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones, Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

https://twitter.com/PrimeVideo/status/1358600144455782401?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1358600144455782401%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuper-bowl-trailers-movies-tv-shows-2021%2F

Old: il trailer del film di M. Night Shyamalan dal Super Bowl

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Old: il trailer del film di M. Night Shyamalan dal Super Bowl

M. Night Shyamalan torna al cinema con un nuovo progetto, Old, che ha sfruttato il palcoscenico del Super Bowl LV per presentare il suo primo trailer.

Deadline ha riportato di recente che il cast del film è formato da Rufus Sewell, Embeth Davidtz e Emun Elliott, in aggiunta a Gael Garcia Bernal, Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird e Ken Leung.

Shyamalan sarà ancora una volta produttore, sceneggiatore e regista del film, che si intitola Old. I dettagli della trama sono segreti, ma sembra che possiamo aspettarci una storia interconnessa con i suoi film precedenti. Secondo Collider, il nuovo film è ispirato al fumetto francese Sandcastle di Pierre Oscar Levy e Frederik Peeters. L’uscita del film è al momento fissata per il 23 giugno 2021.

MCU: rivedremo ancora Darcy Lewis, ma non in Thor: Love and Thunder

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Durante una recente intervista, Kat Dennings ha rivelato di aver preso parte ad altri progetti del MCU: tra questi, però, non figura Thor: Love and Thunder. Nel 2011, Dennings ha fatto la sua prima apparizione nel MCU nei panni di Darcy Lewis, l’assistente dell’astrofisica Jane Foster (Natalie Portman), nel primo Thor diretto da Kenneth Branagh. Nonostante Dennings abbia ripreso il suo ruolo in Thor: The Dark World, è stata assente nei successivi film dedicati agli Avengers. Tuttavia, il suo personaggio è riemerso di recente in WandaVision.

Nel quarto episodio dell’acclamata serie Disney+, Darcy Lewis è tornata dopo essere stata reclutata dallo S.W.O.R.D. per valutare le bizzarre anomalie che si verificano a Westview, dove Wanda e Visione risiedono attualmente come coppia sposata. In quanto scienziato rispettato con un dottorato di ricerca alle spalle, Lewis collabora con l’agente Jimmy Woo (Randall Park) per indagare sulle irregolarità confusionarie all’interno della cittadina suburbana. L’arrivo di Lewis ha suscitato molte domande sul futuro del personaggio: sarà coinvolta in altre storie del MCU?

Intervistata da Extra proprio in occasione della promozione di WandaVision, Kat Dennings ha confermato di aver preso parti ad altri progetti del MCU che devo ancora essere distribuiti: “Ci sono altre cose che ho girato per la Marvel, oltre WandaVision, che stanno per uscire… ma non posso rivelare di più al riguardo”. L’attrice ha poi confermato che queste “altre cose” non includono l’attesissimo Thor 4, le cui riprese sono attualmente in corso in Australia.

Il futuro di Darcy Lewis nel MCU

Anche se Dennings potrebbe non scambiare più battute in futuro con Chris Hemsworth, il suo personaggio ha ingrandito ulteriormente la portata di WandaVision, fungendo da punto di contatto attraverso cui gli spettatori possono imparare a poco a poco sempre di più sui misteriosi obiettivi dello S.W.O.R.D.

Negli ultimi episodi, Lewis ha trascorso gran parte del suo tempo con l’agente Woo, che abbiamo visto per la prima volta sullo schermo in Ant-Man and the Wasp come ufficiale dell’FBI che supervisionava gli arresti domiciliari di Scott Lang (Paul Rudd). Il loro rapporto ha deliziato sia gli spettatori che i critici: ad oggi, sono in molti che vorrebbero uno spin-off in stile X-Files sui possibili misteri extraterrestri legati al Multiverso con protagonisti proprio i due personaggi.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Raya e l’Ultimo Drago: lo spot del Super Bowl LV

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Raya e l’Ultimo Drago: lo spot del Super Bowl LV

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

WandaVision: il promo degli episode 6 – 9

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WandaVision: il promo degli episode 6 – 9

Disney+ ha diffuso il promo ufficiale degli episodi 6 – 9 di WandaVision, la nuova serie tv Marvel Studios in programmazione e  streaming in esclusiva su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

WandaVision, la serie tv 

WandaVision di Marvel Studios unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.

WandaVision

WandaVision, la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva per Disney+, ha per protagonisti Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e Paul Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e Teyonah Parris è Monica Rambeau, personaggio che è stato presentato al pubblico in Captain MarvelKat Dennings riprenderà il suo ruolo di Darcy da Thor e Thor: The Dark World, mentre Randall Park tornerà a vestire i panni di Jimmy Woo da Ant-Man and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove episodi, WandaVision è disponibile in streaming su Disney+.

Io sono nessuno: lo sport del Super Bowl LV con Bob Odenkirk

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Io sono nessuno: lo sport del Super Bowl LV con Bob Odenkirk

Il vincitore dell’Emmy Bob Odenkirk (Better Call Saul, The Post, Nebraska) è protagonista di Io sono nessuno, in cui interpreta Hutch Mansell, un padre sottovalutato e un marito trascurato, che prende le umiliazioni della vita in faccia, senza mai respingerle. Un signor nessuno.

Quando una notte due ladri entrano nella sua casa di periferia, Hutch si rifiuta di difendere se stesso e la sua famiglia, sperando di prevenire una violenza maggiore. Suo figlio adolescente Blake (Gage Munroe, The Shack), rimane deluso da lui, e sua moglie Becca (Connie Nielsen, Wonder Woman) sembra volerlo tenere sempre più lontano.

Le conseguenze dell’incidente si scontrano con la rabbia ribollente di Hutch, innescando istinti dormienti e spingendolo verso un percorso brutale che farà emergere oscuri segreti e abilità letali. In un turbine di pugni, sparatorie e stridore di pneumatici, Hutch dovrà salvare la sua famiglia da un pericoloso avversario (il popolare attore russo Aleksey Serebryakov, Amazon’s McMafia) e assicurarsi che non sarà mai più trattato come un “nessuno” qualunque.

Io sono nessuno è diretto dall’acclamato regista Ilya Naishuller (Hardcore Henry), da una sceneggiatura di Derek Kolstad, l’architetto narrativo della serie di John Wick, con la partecipazione del leggendario vincitore dell’Emmy Christopher Lloyd nel ruolo del padre di Hutch e dell’eclettico attore e musicista RZA nel ruolo del fratello di Hutch, il cui talento nascosto aiuta Hutch nella sua ricerca di vendetta.

Il film è prodotto da Kelly McCormick e David Leitch, i creatori dello spinoff di Fast & Furious, Hobbs & Shaw, di Deadpool 2 e di Atomica Bionda, con la loro società 87North, da Braden Aftergood (Hell or High Water, Wind River) per la Eighty Two Films, e da Bob Odenkirk e Marc Provissiero (Hulu’s PEN15) per la Odenkirk Provissiero Entertainment. I produttori esecutivi sono Derek Kolstad, Marc S. Fischer e Tobey Maguire.

Fast and Furious 9: lo spot del Super Bowl LV

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Fast and Furious 9: lo spot del Super Bowl LV

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 28 maggio 2021.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, rivedremo l’agente Jimmy Woo?

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania, rivedremo l’agente Jimmy Woo?

L’attore Randall Park è attualmente uno dei co-protagonisti della serie WandaVision nei panni dell’agente Jimmy Woo, ma ad oggi l’attore non sa se tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. I Marvel Studios hanno recentemente dato il via alla Fase 4 del MCU con la prima serie Disney+ ambientata nell’universo condiviso. WandaVision è solo il primo di ben 25 progetti – tra film e serie tv – che la Marvel distribuirà da qui al prossimo futuro. Nonostante la serie con Elizabeth Olsen e Paul Bettany non sia ancora giunta al termine, è chiaro che uno dei personaggi chiave della storia è proprio l’agente dell’FBI Jimmy Woo.

Il MCU ha introdotto al pubblico il personaggio di Park, per la prima volta, in Ant-Man and the Wasp del 2018, anche se in quel film il suo ruolo è stato piuttosto limitato. Il sequel di Ant-Man del 2015 si concludeva con Jimmy Woo che liberata Scott Lang (Paul Rudd) dagli arresti domiciliari e con i due personaggi che ironizzavano sulla possibilità di rivedersi. Questo finale, unito al ritorno di Woo in WandaVision, ha spinto diversi fan a sperare che l’agente possa fare ritorno anche nell’annunciato Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se ad oggi Park non fa ancora parte dei membri del cast confermati.

Anche grazie al successo di WandaVision, i fan vorrebbero certamente vedere una nuova apparizione di Jimmy Woo nel MCU. Proprio per questo, Extra ha chiesto a Randall Park del futuro del suo personaggio in una recente intervista in occasione della promozione dell’acclamata serie. La fonte ha chiesto specificamente all’attore se tornerà in Ant-Man 3 dopo essere già apparso nel sequel. Allo stato attuale, però, Park ammette di non sapere se effettivamente Jimmy Woo tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Naturalmente, l’attore sarebbe pronto a tornare qualora la Marvel glielo chiedesse.

“Non lo so. Non ho ricevuto ancora nessuna chiamata”, ha detto Park. “Se dovessi ricevere una chiamata, sicuramente accetterei di tornare. Se non dovessi ricevere nessuna chiamata, andrebbe bene lo stesso. Anche perché in questo momento sono a Westview, nel New Jersey. Sai, bisogna concentrarsi su un caso alla volta…”

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

The Falcon and the Winter Soldier: trailer ufficiale della serie Marvel

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Dopo la finale del Super Bowl di questa notte, è disponibile il nuovissimo trailer della serie Marvel Studios The Falcon And The Winter Soldier. La nuova serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il 19 marzo 2021. Nella serie tornano in azione due noti personaggi Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes).

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon And The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon And The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon And The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Pelé: il re del calcio: trailer del film originale Netflix

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Pelé: il re del calcio: trailer del film originale Netflix

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale del film originale Netflix Pelé: il re del calcio, il docufilm sulla leggenda del Brasile.

Il nuovo documentario Netflix “Pelé: il re del calcio” racconta la vita del calciatore brasiliano Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé. Il documentario ripercorre lo straordinario periodo in cui Pelé, l’unico giocatore ad aver vinto tre Coppe del mondo, è passato da giovane superstar nel 1958 a eroe nazionale nel mezzo di un’era radicale e turbolenta nella storia del Brasile. Il film narra l’incredibile percorso di Pelé, culminato con il titolo di “Re del calcio” e con la storica vittoria della sua squadra nazionale ai Campionati del mondo del 1970.

Attraverso rari ed esclusivi filmati con Pelé stesso, il film mette in primo piano la star in maniera toccante mentre riflette sulla sua impressionante carriera. Il documentario include inoltre rare apparizioni e interviste d’archivio di ex leggendari compagni di squadra del Santos Futebol Clube e della nazionale brasiliana, tra cui Zagallo, Amarildo e Jairzinho, così come straordinarie testimonianze da parte di familiari, giornalisti e celebrità che hanno vissuto gli anni d’oro del calcio brasiliano. Disponibile su Netflix in tutto il mondo il 23 febbraio 2021.

Timothee Chalamet interpreta il figlio di Edward Mani di Forbice nello spot del Super Bowl

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Cadillac ha appena diffuso il suo spot realizzato per il Super Bowl. Per l’occasione, il marchio di automobili si è affidato a Timothee Chalamet, che per l’occasione interpreta il figlio di… Edward Mani di Forbice!

Proprio così, l’attore, insieme a Wynona Rider, recita in uno spot che ricostruisce il film di Tim Burton, con protagonista Johnny Depp. Eccolo di seguito!

https://www.youtube.com/watch?v=0KAlqthD6Gc&feature=emb_title

Fonte: Variety

Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

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Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

È morto Giuseppe Rotunno, che molti conoscono con il nome affettuoso di Peppino, uno dei grandi direttori della fotografia dell’intero mondo, collaboratore stretto di Luchino Visconti e di Federico Fellini, all’età di 97 anni. È sua la firma sulla fotografia di AmarcordIl gattopardo e Rocco e i suoi fratelli e Il Casanova.

Il suo palmares vede scintillare sette Nastri d’Argento, due David di Donatello e una nomination agli Oscar per All That Jazz – Lo spettacolo continua di Bob Fosse, nel 1980, un BAFTA per il film di Fosse e una nomination ai premi britannici per Il Casanova di Federico Fellini. Attivo fino alla fine, ha supervisionato il restauro di moltissimi film, tra cui Rocco e i suoi fratelli di Visconti, di Amarcord di Fellini.

Ha lavorato con i più grandi del cinema italiano, molto apprezzato anche all’estero: Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Lina Wertmuller, Massimo Troisi e Roberto Benigni, Roberto Faenza, Dario Argento, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Huston, Mike Nichols, Monte Hellman, Bob Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred Zinnemann, Terry Gilliam, Sydney Pollack.

Raised by Wolves – Una nuova umanità: recensione della serie di Ridley Scott

Veterano della fantascienza al cinema, il regista Ridley Scott ha nel corso degli anni partecipato alla produzione di diverse serie televisive. Mai però si era cimentato nella regia per il piccolo schermo. Il suo debutto (limitato ai primi due episodi) è infine arrivato con Raised by Wolves – Una nuova umanità, disponibile in Italia su Sky Atlantic a partire dall’8 febbraio. Dalle immagini e dai trailer rilasciati negli scorsi mesi si poteva già intuire il perché Scott abbia deciso di dedicarsi proprio a questo progetto. La serie, ideata da Aaron Guzikowski, presenta infatti caratteristiche e tematiche particolarmente ricorrenti nella filmografia del regista di Alien.  Dagli interrogativi sul senso stesso della vita agli estremismi religiosi e i conflitti che questi generano, il tutto inserito in un contesto futuristico e post-apocalittico non nuovo per Scott.

La storia, infatti, si concentra su due androidi, Madre (Amanda Collin) e Padre (Abubakar Salim). Questi sono fuggiti da una Terra devastata dalla guerra tra atei militanti e un ordine religioso di derivazione cristiana noto come Mitraici. Il loro obiettivo è quello di raggiungere e colonizzare il pianeta Kepler-22b. Gli androidi portano con sé embrioni umani con cui iniziare una nuova civiltà. Dodici anni dopo, solo un bambino, Campion (Winta McGrath), è sopravvissuto. Mentre le prospettive per il futuro della colonia appaiono cupe, i tre scopriranno di non essere più soli sul pianeta. Una colonia umana, capitanata da Marcus (Travis Fimmel), è infatti sbarcata su questo, e le loro intenzioni sono quanto mai misteriose.

L’immaginario fantascientifico di Raised by Wolves – Una nuova umanità

Ancora una volta l’umanità e la sua esistenza sono minacciate in modo irreparabile. La causa stavolta non sono gli effetti del cambiamento climatico, bensì lo scontro tra atei ed estremisti religiosi. Una contrapposizione che non può che risuonare ora più attuale che mai. A partire da tale evento si snoda il racconto della fine dell’esistenza così come nota, e la nascita di una nuova civiltà. Se è vero però che la storia tende a ripetersi, anche quest’ultima, nel suo piccolo, sarà vittima delle stesse minacce già riscontrate. Guzilowski, insieme a Scott, concepisce dunque una storia dalle tematiche estremamente umane e contemporanee, inserita però in un puro contesto fantascientifico.

Per questi motivi, Raised by Wolves – Una nuova umanità si presenta allora come un universo esteticamente e tematicamente molto simile a film come Prometheus e Blade Runner, non a caso entrambi diretti da Scott. Il regista si sbizzarrisce infatti con la possibilità di approfondire quanto già trattato grazie ai tempi più dilatati che la serialità offre. Il titolo in questione non raggiunge ovviamente, né intende farlo, il livello o l’impatto dei film succitati. Si offre però come un’affascinante rielaborazione di quello stesso immaginario. Sono infatti molte le immagini che, nella loro ricercata messa in scena, riescono a trasmettere quanto basta per suscitare l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Molte di queste, non a caso, sono legate allo studio del corpo degli androidi, in particolare quello di Madre.

Dalla sua capacità di poter generare la vita sino alla trasformazione in vera e propria macchina da guerra, attraverso di lei si snoda un racconto che riflette sulle possibilità del corpo biotecnologico di cambiare, di diventare più umano di quello degli umani. Se è ormai appurato che gli androidi possono sognare pecore elettriche, viene di conseguenza anche a decadere l’unica differenza che distingueva questi dall’uomo, ovvero la mancanza di empatia. Dal Roy Batty di Roger Hauer al David di Michael Fassbender, Scott ha lentamente smontato tale certezza. Con Madre, la quale risulta estremamente più soggetta agli sconvolgimenti emotivi rispetto agli umani presenti nella serie, raggiunge ora un nuovo risultato.

Raised by Wolves Ridley Scott

Un intero mondo da esplorare

Raised by Wolves – Una nuova umanità appare dunque essere un progetto quanto mai ambizioso, che riesce a raggiungere i propri obiettivi anche a scapito di una narrazione non propriamente ricca di particolari colpi di scena. L’interesse non sta infatti nell’azione, comunque presente, ma appunto nell’analisi della protagonista, della sua emotività e del suo ruolo in una storia molto più grande. Ci si trova dunque di fronte ad un prodotto che non si dota di un ritmo particolarmente esagitato, e che per molti potrebbe rappresentare una visione sin troppo pesante. Occorre pertanto superare l’iniziale diffidenza, entrando piano piano nel mondo qui presentato e da questo lasciarsi conquistare episodio dopo episodio.

Non è vero infatti, come può inizialmente sembrare, che la serie non offra intrattenimento. Al contrario riesce a coinvolgere grazie alle sue immagini, alle sonorità futuristiche e alle atmosfere cupe, sottolineate da una fotografia tendente ad un grigio che ricorda quello delle tute dei due androidi. Con il progredire della narrazione, e delle tematiche citate, verrà poi sempre più naturale sentirsi parte della colonia gestita da Madre, con tutti i pro e i contro che questo può rappresentare. Già rinnovata per una seconda stagione, Raised by Wolves – Una nuova umanità sembra dunque rielaborare un preciso immaginario di fantascienza biopunk per aggiungervi qualcosa di nuovo. Un qualcosa che pur mantenendo un sapore fantascientifico rimane strettamente connesso alla nostra realtà.

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Lluís Quílez , regista catalano classe ’78, autore di numerosi cortometraggi tra cui Avatar (2005) Graffiti (2015) e 72% (2017), oggi al suo secondo lungometraggio dopo  Out of the dark del 2014, continua a scandagliare l’universo dell’azione e del thriller con storie inquietanti, ambientate in contesti proibitivi, che mettono a dura prova i suoi protagonisti, spingendoli al limite delle proprie capacità. Lo fa con Sotto lo zero, dove azione e suspense si mescolano, con risultati non sempre ugualmente efficaci.

Sotto lo zero, la trama

Il poliziotto Martìn Salas, Javier Gutiérrez, sta trasportando sei detenuti – Ramìs, Luis Callejo, Nano, Patrick Criado,  il Romeno, Florin Opritescu, Ray, Edgar Vittorino, Pardo, Miquel Gelabert, e Golum, Andrés Gertrúdix – in una notte di gelo e neve. Con lui c’è il collega Montesinos,  Isak Férriz. I due però si trovano a fronteggiare i malumori dei detenuti, che crescono quando il furgone blindato improvvisamente si ferma, bloccato da qualcosa, oggetto di un agguato. Alcuni vogliono approfittare dell’occasione per scappare, mentre l’individuo misterioso che li ha bloccati è interessato a uno dei prigionieri, Nano, con cui sembra avere una questione in sospeso, e minaccia di uccidere tutti se non glie lo consegneranno vivo. Quanti di loro riusciranno a salvarsi? Il furgone blindato a prova di assalto è davvero il luogo più sicuro?  

Il cast di Sotto lo zero

Per il suo secondo lavoro dietro la macchina da presa, Quílez conta su un variegato manipolo di attori. Alcuni hanno un’esperienza consolidata, come Karra Elejalde, cui è affidato il compito di caratterizzare Miguel, l’assalitore, puntando con sapienza su luci e ombre di un uomo fiaccato dal dolore. L’attore, infatti, ha lavorato con registi come Pedro Almodóvar, Alex de la Iglesia e Alejandro Amenábar, senza disdegnare serie tv come Le verità nascoste. Altra garanzia è Javier Gutiérrez, noto soprattutto per essere stato il protagonista de La isla minima di Alberto Rodríguez Librero, che gli è valso il Premio Goya, come anche Il movente di Manuel Martín Cuenca. Qui ha a che fare con un personaggio che intende coniugare l’umanità con il suo essere tutto d’un pezzo, non senza una inaspettata evoluzione. Peccato che una sceneggiatura a tratti forzata lo penalizzi. Buon lavoro quello di Luis Callejo, qui un ex criminale che  vuole lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare da zero, e che era stato personaggio centrale ne La vendetta di un uomo tranquillo di Raul Arévalo. Nel cast vi sono però anche giovani promesse del cinema spagnolo, come Patrick Criado, entrato nel cast de La casa di carta 5.

sotto lo zero recensioneSotto lo zero con qualche passaggio a vuoto 

Il film sembra partire da buone premesse, con l’atmosfera nebbiosa, il gelo incombente, la notte, il buio, a creare il clima adatto per far crescere la suspense – la fotografia è curata da Isaac Vila. Eppure la sceneggiatura, firmata dal regista assieme a Fernando Navarro, ha qualche pecca. La prima parte è lenta e alcuni passaggi risultano perfino noiosi, tanto che dopo 45 minuti sembra difficile riuscire a mantenere l’attenzione per un’altra ora. Stancano le continue liti tra i prigionieri, come una sequenza di inseguimento che poco aggiunge all’economia del film. 

Il protagonista, poi, viene dipinto come un campione di abnegazione e un paladino della legge, ligio e intransigente fino all’eccesso, considerata la natura degli eventi che si trova ad affrontare. La sua sembra quasi una crociata da supereroe, sebbene ci si sforzi di sottolinearne il lato umano. Si percepisce in questo qualcosa di forzato, nonostante faccia poi risaltare maggiormente il passaggio finale.

Sotto lo zero, un finale inaspettato che pone domande

E’ infatti proprio un finale inatteso, preceduto da una sequenza claustrofobica e letteralmente agghiacciante, di forte impatto, a riscattare il film, spostando  inoltre la narrazione su un livello più alto. Un finale che pone domande anziché dare risposte e spinge lo spettatore a interrogarsi, a chiedersi: cos’è allora la giustizia? Cosa si può definire una “giusta causa”? Infine, quanto contano le apparenze e chi è davvero il criminale? È così che Quílez cerca di conquistare uno spettatore un po’ scettico, riuscendovi almeno in parte.

Dove vedere in streaming Sotto lo zero

Prodotto da Film Factory, ESCine Espanol, Morena Films e Amoros Producciones, con RTVE e 3 Televisió de Catalunya, con il finanziamento del governo spagnolo, Sotto lo zero è disponibile in streaming su Netfilx dal 29 gennaio. 

L’ultimo bacio: trama, cast e sequel del film con Stefano Accorsi

Giunto al suo terzo film, il regista Gabriele Muccino firma quello che è ancora oggi considerato uno dei titoli più importanti e significativi della sua carriera, che ha decretato un primo grande successo a livello internazionale. Si tratta di L’ultimo bacio, una cinica e disillusa riflessione sulle difficoltà della vita di coppia di quella generazione di trentenni di cui il regista faceva parte. Adulti affetti dall’ormai nota sindrome di Peter Pan, costantemente in fuga dalla responsabilità che la loro età comporta, inseriti qui in un film che ha definito lo stile del regista, ricco di emozioni forti e momenti di grande impatto visivo. Uscito in sala nel 2001, si tratta di un film che a distanza di vent’anni ancora definisce il cinema e la cultura italiana.

Il film ebbe talmente tanto successo al momento della sua uscita da rimanere in sala per ben 6 settimane, arrivando ad un incasso di circa 13 milioni di euro. Era però solo l’inizio della sua fortuna, coronata poi con la vittoria di ben 5 David di Donatello, tra cui quello per la miglior regia. Uscito dai confini nazionali, L’ultimo bacio arrivò a vincere il Premio del pubblico anche al prestigioso Sundance Film Festival. Proprio negli Stati Uniti, dove Muccino avrebbe poi trovato fortuna con La ricerca della felicità, prese vita un remake del film, intitolato The Last Kiss, e con protagonisti Zach Braff e Casey Affleck.

Arricchito dalla canzone di Carmen Consoli L’ultimo bacio, a cui si ispira il titolo, il film è dunque ormai parte dell’immaginario culturale italiano. Un’opera imprescindibile, che racconta in modo estremamente brillante degli italiani e della loro attitudine verso la vita, il futuro e le passioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ultimo bacio: la trama del film

Protagonisti del film sono un gruppo di amici alla soglia dei trent’anni, i quali desiderosi di sentirsi ancora adolescenti e volendo rifuggire le responsabilità della propria età si trovano a mettere in discussione l’intera loro vita. Tra questi vi è Carlo, da tempo fidanzato con Giulia. Nel momento in cui quest’ultima gli rivela di aspettare un bambino, egli inizia a vivere la paura di diventare padre. Per nascondersi da questa, si rifugia in una relazione clandestina con la bella Francesca. Allo stesso tempo, Adriano vive un periodo di forte crisi con la moglie Livia, mentre Alberto non fa che passare da una relazione all’altra, e Paolo si trova a dover gestire la malattia del padre e l’abbandono della ragazza. Tra drammi, tradimenti e perdite, ciascuno di loro cercherà di rimettere insieme i pezzi di una vita che non li appaga quanto vorrebbero.

L'ultimo bacio cast

L’ultimo bacio: il cast del film

Personaggi centrali del film sono la coppia formata da Carlo e Giulia, interpretati rispettivamente da Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno. I due attori, già con diversi film all’attivo, divennero delle celebrità del cinema italiano proprio grazie a questo film. Al momento delle riprese, inoltre, i due stavano vivendo una vera relazione sentimentale, iniziata qualche anno prima, e terminata poco dopo l’uscita di L’ultimo bacio. Memorabile nel film è la scena della loro litigata, dove l’attrice finisce con il ferire realmente Accorsi con un coltello. Accanto a loro, nei panni della seducente Francesca, si ritrova invece Martina Stella, qui al suo debutto cinematografico. Pierfrancesco Favino, altro frequente collaboratore di Muccino, interpreta invece il ruolo di Marco.

L’attore Giorgio Pasotti interpreta invece Adriano, ruolo originariamente offerto a Enrico Silvestrin. Diversi sono poi gli interpreti qui presenti e che hanno più volte collaborato con Muccino anche in altri dei suoi successivi film. Si tratta di Claudio Santamaria nei panni di Paolo, Sabrina Impacciatore in quelli di Livia, e Stefania Sandrelli in quelli di Anna, la madre di Giulia. Sergio Castellitto interpreta invece il professore Eugenio Bonetti. Completano il cast anche Marco Cocci nei panni di Alberto, e Luigi Diberti in quelli di Emilio. Si ritrova inoltre, in un piccolo ruolo, anche Silvio Muccino, fratello del regista. La cantante Carmen Consoli, oltre ad aver eseguito il brano che dà il titolo al film, appare in un cameo nei panni di una delle fiamme di Alberto.

L’ultimo bacio: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A quasi dieci anni dall’uscita del film, il regista ha deciso di riprendere quei personaggi tanto amati per vedere come erano cresciuti e quali percorsi di vita avevano intrapreso. Nel 2010 è così arrivato al cinema il sequel Baciami ancora, il cui titolo coincide stavolta con quello della canzone di Jovanotti, scritta appositamente per il film. In questo mancano però all’appello diversi degli attori protagonisti di L’ultimo bacio, come Giovanna Mezzogiorno, Martina Stella, Stefania Sandrelli e Sergio Castellitto. Si aggiungono però attori come Valeria Bruni Tedeschi, Primo Reggiani e Adriano Giannini. Vittoria Puccini assume qui i panni di Giulia, dal momento che la Mezzogiorno si era rifiutata di interpretare nuovamente il personaggio, insoddisfatta dal suo sviluppo.

Prima di vedere il sequel, però, è possibile fruire di L’ultimo bacio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 6 febbraio alle ore 21:45 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Armie Hammer abbandonato dall’agenzia WME

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Armie Hammer è stato abbandonato da WME, la sua agenzia, come annuncia Variety. Secondo una fonte ben informata, anche il pubblicista personale di Hammer si sta allontanando. WME si è separato da Hammer in seguito alle continue accuse contro l’attore che sono emerse sui social media nell’ultimo mese.

Nei messaggi diffusi sui social media, che Hammer non ha verificato, l’attore avrebbe avuto numerose conversazioni di natura sessualmente esplicita, mostrando attrazione per pratiche di cannibalismo, in cui avrebbe espresso il suo desiderio di bere sangue, tagliare le dita dei piedi e schiavizzare i partner sessuali. Hammer ha descritto anche fantasie di stupro nei suoi messaggi.

Le accuse salaci, postate per la prima volta sull’account Instagram anonimo House of Effie, sono state oggetto di una dilagante copertura scandalistica, ma le donne dicono che c’è di più nelle affermazioni scandalose di quanto non sembri. Almeno tre ex partner di Hammer affermano che abbia usato le sue inclinazioni sessuali come una copertura, accusandolo di abuso emotivo, manipolazione e coercizione.

Da parte sua, Hammer ha inizialmente rifiutato qualsiasi accusa, dichiarando che tutto ciò che ha condiviso con le sue partner sessuali era stato concordato e fatto con consensualità. Nonostante la squadra di Hammer mantenga la posizione sulla sua innocenza, le accuse hanno portato rapidamente all’abbandono di Hammer da due progetti di alto profilo: la commedia romantica Shotgun Wedding, in cui era stato originariamente scelto al fianco di Jennifer Lopez, e la serie della Paramount The Offer, che è sulla realizzazione di Il Padrino.

WandaVision: intervista a Randall Park

WandaVision: intervista a Randall Park

Dopo averlo visto in azione in Ant-Man and the Wasp, Randall Park torna a interpretare l’agente Jimmy Wo in WandaVision, la nuova serie Disney+ disponibile sulla piattaforma ogni venerdì con un nuovo episodio.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Christopher Plummer: morto a 91 anni l’attore di Tutti insieme appassionatamente

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Christopher Plummer è morto a 91 anni, ne dà conferma la sua famiglia. Si è spento serenamente a casa sua nel Connecticut, con Elaine Taylor, sua moglie, al suo fianco per 75 anni.

Lou Pitt, suo amico di lunga data e suo manager da 46 anni ha dichiarato: “Chris era un uomo straordinario che amava e rispettava profondamente la sua professione con grandi maniere all’antica, umorismo autoironico e musicalità delle parole. Era un tesoro nazionale che apprezzava profondamente le sue radici canadesi. Attraverso la sua arte e umanità, ha toccato tutti i nostri cuori e la sua vita leggendaria durerà per tutte le generazioni a venire. Sarà per sempre con noi”.

Christopher Plummer ha trascorso 75 anni della sua vita tra schermo e palcoscenico, girando più di 100 film. È meglio conosciuto per aver interpretato il capitano John Von Trapp nel classico diretto da Robert Wise del 1965, Tutti insieme appassionatamente, ma ha vinto il suo Oscar per il film Beginners del 2010, ed è stato recentemente nominato all’Oscar per Tutti i soldi del mondo, di Ridley Scott. In quel film ha sostituito Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty a riprese già concluse, dopo che Spacey era stato ostracizzato dal film in seguito alle accuse di molestie da lui perpetrate. Plummer ha recentemente recitato nel cast corale di Knives Out, diretto da Rian Johnson.

WandaVision: intervista a Kat Dennings

WandaVision: intervista a Kat Dennings

Dopo Thor: The Dark World, Kat Dennings torna a interpretare Darcy Lewis nel MCU in WandaVision, la nuova serie in onda ogni venerdì su Disney+. Ecco la nostra intervista all’attrice.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

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Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

La recensione di Malcolm & Marie non può non cominciare con una considerazione importante: il film di Sam Levinson, disponibile su Netflix dal 5 febbraio, è stato girato in piena pandemia, e potrebbe a tutti gli effetti appartenere ad una specie di sottogenere che definiremo “cinema pandemico”, ovvero un cinema fatto di pochi attori, location uniche interne, troupe ridotta al minimo e basato principalmente su una sceneggiatura lineare e dei dialoghi fitti. Si parla tanto in Malcolm & Marie, e sembra che con i due episodi speciali di Euphoria arrivati nelle scorse settimane, Levinson abbia offerto ai suoi spettatori una specie di antipasto, per concludere con questa elegante portata principale in bianco e nero.

La trama di Malcolm & Marie

È l’una di notte, siamo in una lussuosa villa di Hollywood, Malcolm e Marie rientrano da una serata di gala, lo capiamo dai loro abiti eleganti. Man mano che li spiamo nella loro casa, attraverso le grandi finestre che danno sul giardino, veniamo messi a conoscenza della situazione: lui è un regista, lei la sua compagna, ex attrice, sono di ritorno dalla premiere del nuovo film di lui, un vero e proprio trionfo. Lui infatti balla per tutta la casa, bevendo e parlando senza sosta, carico di adrenalina. Lei, con fare meccanico, prepara la cena, maccheroni al formaggio, lo fa con gesti rapidi, palesando un malcelato nervosismo che di lì a poco esploderà.

Malcolm & Marie è la storia di un litigio, una discussione furiosa, una conversazione che vede due persone che si amano profondamente confrontarsi con le reciproche mancanze, con le proprie paure, una notte che li vede spogliarsi a poco a poco di ogni barriera. Certo, non c’è sempre da entrambe le parti la voglia di confrontarsi e la violenza verbale che ne consegue è una spia, da una parte e dall’altra in momenti differenti, un segnale che la tentazione di lasciarsi alle spalle i non detti è forte, ma i nostri protagonisti vanno avanti, affondano la lingua e i pensieri nelle loro idiosincrasie e cercano, in tutti i modi, di farlo insieme.

Un litigio lungo un film

Così come i due speciali di Euphoria già citati, anche in questo caso Levinson ha ridotto all’osso il suo progetto narrativo, tanto che sia il film in questione che gli episodi sembrano essere stati costruiti intorno alle esigenze pandemiche, per così dire. Il risultato, come accennato, è un lunghissimo flusso di coscienza a due voci in cui i due protagonisti affrontano qualsiasi tipo di argomento possa in qualche modo toccare, anche solo di sfuggita, la loro vita e l’esperienza personale. Ecco che la conversazione parte da una quasi “canonico” sentirsi dati per scontati, toccando in punta di piedi questioni razziali, questioni di genere, discorsi sull’importanza dell’ego per un artista, sull’influenza che la presenza dell’altro ha nella propria vita e nella propria arte, sui rapporti di co-dipendenza, sul passato e sul futuro. Insomma sulla vita stessa e la natura più intima di una storia d’amore. 

Splendidamente fotografato da Marcell Rév (lo stesso di Euphoria), Malcolm & Marie è anche un bellissimo film da un punto di vista puramente estetico. Non c’è un altro termine per definirlo, perché in ogni momento, in ogni inquadratura, in ogni costume e espressione dei suoi protagonisti, il film è bello, nell’eccezione più superficiale del termine. Talmente tanto bello che quando sono uscite le prime immagini del film, sembravano fotogrammi di uno spot di lusso, uno di quelli che sembrano mini film e promuovono brand di alta moda. Invece no, invece Sam Levinson usa di nuovo una confezione extra-lusso per raccontare, provarci almeno, la profondità dell’animo umano.

Malcolm & Marie recensione

E proprio qui, cade. Il regista, attraverso il suo discorso fitto e incessante, che replica una partita serrata di ping pong, non riesce ad aggiungere nulla al dialogo vivace e costruttivo su tutti i temi che tocca. Sembra non avere altra utilità se non quella di una vetrina dove i due interpreti si mettono in mostra. E, intendiamoci, anche se fosse solo questo il senso del film, una vetrine, un esercizio estetico, si tratterebbe comunque di un’ora e 46 minuti ben spesi. 

Due interpreti straordinari

Anche trai produttori, Zendaya e John David Washington sono dei fenomeni assoluti. Entrambi mettono in gioco ogni goccia del loro talento, da quello puramente fisico della presenza scenica, che in entrambi abbonda, a quello più intimo ed emotivo, delle inflessioni vocali, delle espressioni facciali, dei silenzi e dei momenti di ira. 

Zendaya, giovanissima reginetta del cinema e della tv, conferma un talento smagliante, che ha già messo al servizio dei Blockbuster, del cinema d’autore, della serialità di altissimo livello, dimostrando di poter passare dall’essere una ragazzina fragile e problematica, a un’adolescente sarcastica e cinica, fino ad apparire come una donna fatta e finita, elegante e raffinata, diventando la più giovane attrice della storia ad aver vinto un Emmy da protagonista. 

John David Washington, affascinante scoperta di Spike Lee, che lo ha fatto protagonista di BlacKkKlansman, si cimenta qui in un ruolo molto interessante, perché lo vede utilizzare il suo corpo con un approccio prima giocoso, poi molto intenso, una performance che si distacca da quanto ci ha fatto vedere fino a questo momento nel citato film di Lee o in Tenet, per esempio, e ci offre ancora un’altra faccia del suo talento, che, in questo caso, immaginiamo sia anche una questione di sangue, dato che suo padre è Denzel. 

Cinema da pandemia mascherato da prodotto indie

Malcolm & Marie paga forse il prezzo di un’urgenza narrativa che non sembra esserci sedimentata, ma è spinta più dalla pancia che da un ragionamento sistematico e compiuto, relativo a ciò che il regista stesso voleva raccontare. Superficiale quasi involontariamente, il film lascia l’impressione di aver sbirciato dentro casa di una coppia che gioca ad essere in crisi ma che in fondo è troppo bella, troppo ricca, troppo innamorata per avere davvero dei problemi. E forse la chiave del racconto è tutta qui, in questa magnifica apparenza che offusca ogni ragionamento e fa apparire Malcolm & Marie come grande cinema indie, quando invece siamo di fronte ad un buon esempio di cinema “pandemico”.

Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

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Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di EST – Dittatura Last Minute, di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi interprete principale al suo debutto in un lungometraggio, e con Matteo Gatta, Jacopo Costantini e Paolo Rossi Pisu.

Dal 5 febbraio l’originale road-movie EST – Dittatura Last Minute arriva sulle principali piattaforme on demand – Sky Prima fila, Amazon Prime Video, Apple TV, Infinity, Chili, Rakuten, Google Play, CG entertainment, Vativision e #iorestoinsala.

https://www.youtube.com/watch?v=AdjuMe3w_jU

EST – Dittatura last minute: intervista a Lodo Guenzi

WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

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WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sulla quinta puntata di WandaVision, disponibile dal 5 febbraio su Disney+.

WandaVision

Il nuovo episodio di WandaVision ha lasciato sicuramente tutti a bocca aperta, e per più motivi. Svelato l’arcano dietro alla versione da sit-com, ora sappiamo che Wanda controlla la realtà nel perimetro della cittadina dove si è insediata con Vision, compresi tutti i suoi abitanti, e quindi ora la storia si alterna tra la realtà che la potente strega ha creato, con quella dello SWORD che cerca in tutti i modi di stanarla.

I momenti topici dell’episodio sono diversi, da quello in cui ci si chiede se Wanda abbia o meno un “nome in codice” (sappiamo che la serie lancerà finalmente la sua identità di Scarlet Witch, ma non sappiamo ancora quando), a quello in cui assistiamo a ciò che Wanda ha fatto appena sconfitto Thanos. Filmati di sorveglianza, immagini da altri film Marvel Studios, tutto contribuisce a darci un quadro più chiaro della storia e a ricostruire la contemporaneità dei fatti.

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Quello che però naturalmente emoziona di più è il ritorno, a sorpresa, di un personaggio che pensavamo morto. Alla fine dell’episodio fa il suo ritorno in scena Pietro Maximoff! Ebbene sì, il fratello di Wanda, morto in Avengers: Age of Ultron, torna in scena… ma non come ci aspettavamo!

Invece di far rinascere il personaggio di Aaron Taylor Johnson, Kevin Feige ha utilizzato “l’altro” Quicksilver, ovvero quello interpretato da Evan Peters in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, un momento EPOCALE per tutta la serie. Si tratta infatti della prima volta in cui assistiamo all’incontro tra un Mutante e un Vendicatore, personaggi che fino a questo momento erano costretti, per ragioni produttive, ed essere separati.

La grandezza di questo momento, oltre ad aprire finalmente tantissimi scenari attesi dai fan da ormai oltre 10 anni, mostra anche la bravura della squadra di Kevin Feige che sfrutta ogni piccolo strumento a sua disposizione per creare il suo perfetto universo condiviso.

Ultima chicca, non meno divertente,  senz’altro la battuta di Darcy (Kat Dennings) all’apparizione di Pietro/Evan Peters. La dottoressa, guardando lo schermo, esclama: “Ha cambiato attore!”. 

A meno che… a meno che non si tratti solo di un inside joke per i fan dei due universi fino a questo momento separati e l’arrivo di Evan Peters non sia altro che una nuova trappola per gli spettatori.

Gli Eterni, Salma Hayek sulla segretezza: “Non ho potuto leggere la sceneggiatura”

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A Salma Hayek non è stato permesso di leggere la sceneggiatura de Gli Eterni fino a quando non ha firmato ufficialmente per recitare nel film. L’attrice di origine messicana e candidata all’Oscar è stata uno dei primi membri del cast ad unirsi all’attesissimo film Marvel della regista Chloé Zhao. Sebbene abbia una filmografia eclettica, con molti film di genere, Gli Eterni segnerà la prima incursione di Hayek nell’universo cinematografico Marvel.

Il film di Zhao esplorerà la storia della razza degli essere creati dalla leggenda dei fumetti Jack Kirby, e sebbene gran parte della trama sia stata ancora tenuta segreta, il cast del film è bastato da solo ad alzare l’interesse attorno al progetto. Oltre a Hayek e al premio Oscar Angelina Jolie, ci saranno molti attori noti soprattutto agli amanti delle serie tv, tra cui Richard Madden e Kit Harington di Game of Thrones, Brian Tyree Henry di Atlanta, Gemma Chan di Humans e Kumail Nanjiani di Silicon Valley. Hayek interpreta Ajak, il leader degli Eterni che, secondo quanto riferito, è dotata di mani curative ed è l’unico membro in grado di comunicare con i loro creatori, i Celestiali.

In una recente intervista con Variety, Salma Hayek ha ammesso di non aver saputo nulla a proposito de Gli Eterni fino a quando non si è ufficialmente unita al progetto, cosa che ha reso il processo un po’ “snervante”. Data l’estrema segretezza che coinvolge la realizzazione di un film del MCU, non le è stato nemmeno permesso di leggere la sceneggiatura.

“Non sapevo nulla di quest’universo condiviso. Ma sono stata molto fortunata perché ho un’amica messicana che è un grande fan della Marvel. Avevo giurato di mantenere il segreto, anche perché sono statauna delle prime persone ad essere assunta… ma poi ho capito che avrei dovuto mantenere quel segreto per molto, molto tempo. Così, quando ho ricevuto la chiamata, ho detto: ‘Lo confesso. Alla fine saprò tutto quello che c’è da sapere, ma ora ditemi… cosa sono gli Eterni? Esistono nei fumetti? Non so chi sia Ajax’. Poi mi hanno spiegato tutto. Mi hanno spiegato la sceneggiatura, ma non me l’hanno data. Ho dovuto firmare il contratto senza leggere la sceneggiatura. Potevo leggerla soltanto dopo aver firmato. Questo è stato parecchio inquietante… ero spaventata. Ma alla fine non mi è più importato, e ti dirò perché… perché amo la regista. È fantastica.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

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Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

Guarda il nuovo trailer di Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

La realtà parallela e per certi aspetti “salvifica” di WandaVision si è completamente alterata nel terzo episodio della seria Disney+, quando Monica Rambeau, nei panni fittizi di Geraldine, ha inavvertitamente richiamato alla memoria di Wanda lo spettro di Ultron e, quindi, la morte di suo fratello Pietro. Ci sono state tantissimi speculazioni sul fatto che Ultron possa effettivmente tornare nel MCU. E se lo stesso destino toccasse anche a Pietro?

La morte prematura di Pietro Maximoff in Avengers: Age Of Ultron sembrava qualcosa di permanente, ma la maggior parte delle persone pensava lo stesso di Visione (anche se il suo ritorno nella serie non è stata ancora chiarito in maniera definitiva). Ci sono, quindi, molti modi in cui il personaggio di Pietro potrebbe tornare nel MCU. Vediamo di seguito – grazie a Screen Rant – i 10 più probabili:

Non è mai morto

Avengers: Age of UltronLa teoria più ovvia, e quindi più improbabile, è che Pietro non è mai davvero morto. È possibile che la sua morte sia stata semplicemente uno stratagemma, o che sia morto e sia in qualche modo guarito.

Come ha detto Maria Hill a Captain America in Age Of Ultron, “Lui è veloce”. Il metabolismo di Pietro deve essere fuori scala vista la velocità con cui corre, ed è possibile che da ciò derivi un fattore di guarigione. Questo non spiegherebbe perché Pietro non abbia cercato sua sorella negli ultimi anni, ma è comunque una possibilità in merito al ritorno del personaggio.

Flashback

Un altro espediente che potrebbe garantire il ritorno di Pietro è quello del flashback. Ci sono alcuni aspetti parecchio confusionari nella sequenza temporale del MCU, quindi un flashback qui o là non farebbe male a nessuno.

Dato quanto Wanda Maximoff abbia profondamente represso il dolore e il trauma per la perdita non solo di suo fratello ma anche di Visione, un flashback potrebbe essere il culmine logico della perdita totale del suo controllo. Dover affrontare il passato e il dolore per la perdita di suo fratello, e anche dei suoi genitori, morti quando lei era più giovane, sarebbe un altro modo per far tornare Pietro.

È stato ricreato da Ultron

Age Of Ultron ha regalato ai fan diverse cose belle quando è uscito nel 2015, ma anche tante cose che non hanno soddisfatto a pieno il pubblico. In primo luogo, ad alcuni non è piaciuto che Pietro sia morto. Ultron potrebbe essere la chiave non solo per una nuova versione aggiornata del classico cattivo, ma anche per il ritorno di Pietro.

Ultron è stato fortemente investito nella creazione di un corpo artificiale per se stesso, che alla fine è diventato Visione. Il suo interesse per i gemelli Maximoff potrebbe averlo portato a sperimentare nuovi tipi di corpi, cloni o droni, alcuni dei quali potrebbero essere stati modellati proprio su Pietro.

Life Model Decoy

Agents Of S.H.I.E.L.D. presenta molti personaggi e concetti che non sono tratti direttamente dai fumetti Marvel. Uno di questi è il Life Model Decoy (noto anche come LMD). Si tratta di androidi progettati per replicare ogni caratteristica di una persona vivente. Sono stati originariamente progettati dallo S.H.I.E.L.D. ed è possibile che Pietro possa tornare proprio grazie ad essi.

L’esempio più importante nella serie televisiva è stato progettato da Holden Radcliffe, che ha creato un corpo per l’intelligenza artificiale che fungeva da sua assistente, Aida. Anche Tony Stark conosceva il programma LMD, come si evince da un dialogo avuto con l’agente Coulson.

Progetto T.A.H.I.T.I.

Un altro programma associato alla serie Agents Of S.H.I.E.L.D. è il metodo con cui l’agente Coulson, morto per mano di Loki nel film The Avengers del 2012, è tornato in vita. Il Progetto T.A.H.I.T.I. era un progetto dello S.H.I.E.L.D. avviato da Nick Fury e diretto da Phil Coulson.

Comprendeva l’uso di un cadavere alieno per il progresso medico umano. Questo sarebbe un modo fattibile per riportare Pietro indietro, soprattutto visto il collegamento con lo S.H.I.E.L.D. (e ora, forse, con la sua organizzazione gemella, lo S.W.O.R.D.).

È Wanda che lo evocherà

Date le circostanze di WandaVision, è altrettanto probabile che il ritorno di Pietro coinvolga sua sorella. Scarlet Witch è uno dei più potenti Avengers nei fumetti e Wanda sta crescendo in potenza e abilità nel MCU.

È possibile che sia proprio lei ad evocare semplicemente Pietro, allo stesso modo in cui ha apparentemente rianimato Visione. Se Visione e le gemelle sono in qualche modo frutto della sua immaginazione, allora è molto probabile che alla fine riporterà indietro anche Pietro.

Un incantesimo opera di qualcun altro

Wanda non è certamente l’unico “potente” di Westview. Secondo le teorie più accreditate, la vicina di Wanda, Agnes, è in realtà una delle più potenti streghe dell’universo Marvel , ossia Agatha Harkness.

Altrettanto possibile è che Dottie, l’ape regina dei sobborghi di Westview, sia in realtà la maga Arcanna Jones dei fumetti della serie “Squadron Supreme”. Suo marito era Phil Jones e proprio quest’ultimo è uno dei tanti strani vicini che Wanda e Visione hanno a Westview. 

Un viaggio nel tempo

Le regole sui viaggi nel tempo sono solo una delle tante cose che non hanno molto senso in Avengers: Endgame. Tuttavia, il viaggio nel tempo esiste all’interno del MCU ed è molto probabile che Pietro torni in questo modo. Forse durante il corso della serie o anche durante gli eventi di Endgame, il tempo si è destabilizzato e Pietro è stato in grado di farsi avanti nel presente.

Il suo ritorno sarebbe una conclusione unica e drammatica in una serie incentrata comunque sul dolore e sul trauma. Il dolore di Wanda, però, è reale ed è improbabile che venga semplicemente cancellato grazie al fatto che il fratello riesce a tornare al passato. Quanto accaduto nel passato sarebbe ancora valido… almeno per Wanda.

Il Multiverso

Il viaggio nel tempo va di pari passo con il concetto di Multiverso, che sta per diventare una delle principali caratteristiche del MCU. Sapere che Wanda svolgerà un ruolo importante nel prossimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, suggerisce che sarà collegata a tutto ciò in qualche modo.

Ci sono molti personaggi che non appartengono al MCU che potrebbero apparire in quel film come risultato di qualsiasi cosa Wanda faccia nella sua serie… e uno di loro potrebbe essere proprio suo fratello, magari in una forma diversa.

Il Quicksilver degli X-Men

QuicksilverElectro e Doctor Octopus torneranno ufficialmente nel MCU: la porta è quindi aperta per altre versioni di personaggi classici che approderanno nell’universo condiviso. Uno dei più probabili, soprattutto visto WandaVision, è Pietro.

La strana rottura dei diritti con gli Avengers e gli X-Men significava che sia Fox che Disney potevano usare Quicksilver e Scarlet Witch. La versione Fox divenne molto popolare e un modo per il MCU di incorporare finalmente i mutanti potrebbe essere quuello di estendere un invito ad Evan Peters di unirsi al franchise attraverso il Multiverso.

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